imiliardi SeioredaSudaSud cosìnascel’isolamento mattino 14... · Mezzogiorno valgono4,7miliardi...

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Time: 13/12/14 22:24 Composite IL_MATTINO - NAZIONALE - 11 - 14/12/14 ---- 11 Primo piano Domenica 14 dicembre 2014 Il Mattino Oggi le infrastrutture in cantiere nel Mezzogiorno valgono 4,7 miliardi di euro, contro i 19 miliardi di quelle del Centro-Nord. Soltanto il 19% dei nuovi finanziamenti complessivi in infrastrutture è destinato a progetti che riguardano il Mezzogiorno. Tra il 2008 e il 2013, nel Mezzogiorno, si è registrata una caduta del Pil del -13,3%; gli investimenti sono calati del 33% . Al 31 ottobre 2014, è stata certificata la spesa di soltanto il 50,5% dei fondi POR FESR disponibili per le regioni meridionali. Ennio Cascetta SEGUE DALLA PRIMA PAGINA Questoèil quadro impietoso, documenta- to da analisi e dati, che sarà discusso lune- dì 15 dicembre a Napoli presso il Centro Congressi della Federico II in un conve- gno organizzato da SIPoTra, la Società Ita- liana di Politica dei Trasporti, in collabo- razione con l’Università degli studi di Na- poli Federico II. Analisi e, soprattutto, pro- poste nuove nell’ambito di un dibattito con i massimi rappresentanti istituzionali ed i principali stakeholders nazionali su un tema, quello delle accessibilità, trop- po spesso ignorato o trattato in modo inef- ficace. Il divario La drammaticità della situa- zione economica delle regioni del Mezzo- giorno è nota tanto agli esperti che la de- nunciano da anni quanto ai suoi abitanti che la soffrono quotidianamente: caduta del PIL del -13,3% tra il 2008 ed il 2013; investimenti calati del 33% nello stesso pe- riodo; riduzione di quasi 4 volte degli inve- stimenti in opere pubbliche tra il 1992 ed il 2012; 600 mila posti di lavoro persi tra il 2008 ed il 2013; 494 mila giovani emigrati dal sud dal 2001 al 2013. Ma forse il dato più emblematico è il rischio “desertifica- zione” di un terzo del Paese, con un calo di 4 milioni di residenti previsti tra il 2012 ed il 2065 nel Sud e Isole. In questo quadro, il tema dell’accessi- bilità alle e dalle regioni del Mezzogiorno verso il resto del mondo, ma anche al pro- prio interno lungo le diverse direttrici, as- sume una valenza particolare, è uno dei fattori strategici per il rilancio dell’econo- mia. In un mondo caratterizzato da livelli crescenti di competitività tra aree territo- riali, la mancanza di un’adeguata accessi- bilità tende a penalizzare gravemente il potenziale sociale ed economico di un ter- ritorio, come dimostrato da numerosi stu- di e ricerche. La logistica flop E qui scontiamo tutti i limiti del sistema italiano dei trasporti e della logistica che sono amplificati al Sud. Manca una programmazione unitaria su scala nazionale, a cui si aggiungono le li- mitate capacità di programmazione delle regioni, titolari di quote significative dei fondi per investimenti provenienti dall’Unione Europea. Ancora, abbiamo una scarsa capacità realizzativa: al 31 otto- bre 2014, è stata certificata la spesa di solo il 50,5% dei fondi POR FESR per le regioni meridionali, abbiamo tempi e costi di rea- lizzazione delle infrastrutture largamente superiori alle medie nazionali ed euro- pee. Oggi le infrastrutture in cantiere nel Mezzogiorno valgo- no 4,7 miliardi di euro, contro i 19 del Centro-Nord; solo il 19% dei nuo- vi finanziamenti complessivi in in- frastrutture è desti- nato al Mezzogior- no. C’è poca traspa- renza ed assenza di metodi di valutazio- ne indipendenti nelle scelte come dimostrano gli stop- and-go di di- versi progetti, basti citare la Napoli Ba- ri partita nel 2006 o il ponte sullo stret- to di Messina. La della mobilità urba- na è molto critica a cominciare dalle neo istituite cinque Città metropolita- ne del Sud, con in- frastrutture e servi- zi fortemente insuf- ficienti. Le reti L’accessi- bilità rappresenta, quindi, un limite per il rilancio eco- nomico e sociale del Mezzogiorno, che ha cullato per lungo periodo il so- gno di diventare il centro del Mediter- raneo, l’area neces- sariamente media- trice tra il Nord Afri- ca e il Vicino Orien- te e l’Europa. Ma che di fatto è oggi visto da Bruxelles, come dimostra la revisione delle reti trans europee Ten-T del 2013, co- me la periferia me- ridionale dell’Euro- pa. Per comprende- re il livello di isola- mento del Sud ba- sti dire che solo il 18% delle relazioni tra i capoluoghi di regione del Sud so- no serviti da un collegamento diretto tra- mite aereo o ferrovia, contro il 50% del Nord ed il 67% del Centro Italia. In treno per andare da Napoli a Firenze ci voglio- no 2 ore e 50 minuti; da Napoli a Milano, 4 ore e 20 minuti mentre da Napoli a Bari tra le 4 e le 6 ore con necessità di effettua- re un cambio; per non parlare del collega- mento fra Catania e Bari: solo in aereo via Roma. Nel segmento delle merci le cose stanno, se possibile, ancora peggio, la sa- goma delle gallerie delle principali linee ferroviarie merci dai porti ed interporti del Mezzogiorno non consente il transito di semi-rimorchi e di container marittimi su carri standard per non parlare della lunghezza massima dei treni che, per esse- re competitivi, oggi devono essere di alme- no 700 metri. Le nuove città Per rilanciare il Mezzo- giorno, si deve, quindi, partire dall’acces- sibilità ed in particolare da quella collega- ta alle attività economiche per le quali il Sud ha maggiori potenzialità competitive o gap da recuperare, iniziando dalle cin- que neo-città metropolitane, dalle diver- se forme di turismo, dalle aree di produ- zione agricola di qualità, dalle aree indu- striali e dai distretti produttivi e tecnologi- ci, dai centri di eccellenza nella ricerca e nella formazione, dai centri a vocazione logistica verso il nord e l'Europa e verso il Mediterraneo. E’ altrettanto necessario che questo tema, inevitabilmente collega- to a quelli delle infrastrutture e degli inve- stimenti pubblici, della programmazione nazionale ed europea, ed in particolare del nuovo programma di coesione della UE, sia affrontato superando i limiti e le prassi dei decenni passati. Le idee Sipotra lancia sette proposte per mettere in rete il Mezzogiorno: pro- grammazione unitaria, coerente con i pro- getti europei, per la intera macro-regione del Mezzogiorno per superare i tanti “lo- calismi” autoreferenziali e correggere le distorsioni indotte dalla riforma del titolo V sulle scelte di valenza nazionale; co-fi- nanziamento pubblico di nuovi collega- menti passeggeri e merci, ferroviari, ae- rei, marittimi a secondo dei casi, attraver- so sovvenzioni dirette e indirette, da asse- gnare attraverso gare e con modalità del tutto trasparenti; reindirizzo di una parte dei finanziamenti per investimenti di up- grading (tecnologico e strutturale) delle infrastrutture esistenti. In particolare si propone un progetto “massima veloci- tà-massima capacità” ferroviaria per la Sa- lerno-Reggio Calabria, per l’Adriatica e per la trasversale merci tirreno-adriatica in aggiunta alle nuove linee AV/AC Napo- li-Bari e Palermo-Catania; priorità agli in- terventi sulla mobilità urbana e metropoli- tana, privilegiando gli investimenti in in- frastrutture e sistemi di controllo delle mobilità urbana e in particolare quelle le- gate ai sistemi di trasporto metropolitano e tramviario; promozione decisa e convin- ta su scala europea ed internazionale del- le politiche infrastrutturali e logistiche per il Mediterraneo, anche attraverso una Conferenza internazionale che promuo- va un “Nuovo Trattato di Barcellona” per l’area; coordinamento tra politiche per l’acces- sibilità e politiche indu- striali e di incentivo all’internazionalizzazio- ne delle imprese, guar- dando al ruolo del Sud nell’area del Mediterra- neo (oggi per le regioni del Mezzogiorno l’inter- scambio con l’area ME- NA vale il 14,6% contro il 6,8% delle altre macrore- gioni italiane) e alla ele- vata proiezione delle imprese meridiona- li verso quei mercati; messa a punto di strutture tecnico-amministrative e di ri- cerca a livello nazionale, regionale e loca- le fortemente rinnovate, adeguate alle nuove funzioni di programmazione, sul modello dei principali organismi interna- zionali, per superare i limiti di burocrazie poco competenti che producono progetti inefficaci ed inefficienti sia nella fase di programmazione che in quella di spesa. L’auspicio è che da Napoli possa parti- re una nuova politica, seria e concreta, per i trasporti, la accessibilità e lo svilup- po del Mezzogiorno. Tanto necessaria quanto drammaticamente urgente. © RIPRODUZIONE RISERVATA I numeri nchieste del Mattino La strategia Domani al convegno SIPoTra 7 proposte per rilanciare lo sviluppo del Meridione le 19% i finanziamenti Ferrovie, gli investimenti al Sud in attesa di finanziamenti (dati in milioni di euro) Fonte: Sistema Informativo Legge Opere Strategiche TOTALE AV/AC Battipaglia-Reggio Calabria AV/AC Palermo-Catania (Castelbuono-Catania) AV/AC Napoli-Bari Raddoppio Catania-Siracusa Completamento raddoppio Messina Catania: potenziamento linea Giampilieri-Fiumefreddo Quadruplicamento Salerno-Battipaglia Pescara-Roma potenziamento e velocizzazione Linea L'Aquila-Tagliacozzo Nodo Bari interramento Santo Spirito-Palese Velocizzazione trasversale Taranto-Sibari-Paola- Reggio Calabria Velocizzazione Palermo-Trapani Catania interramento stazione centrale e raddoppio bivio Zurria-Catania-Acquicella Raddoppio Pescara-Bari Velocizzazione Siracusa-Ragusa-Gela Velocizzazione Venafro-Campobasso Nodo Bari variante per Taranto Velocizzazione Catania-Siracusa tratta Bicocca-Targia 18.730 5.757 6.055 2.050 2.270 1.855 1.751 730 633 798 491 580 839 200 150 62 125 7 823 2.621 0 258 10 0 0 7 199 2 124 501 1 30 0 81 18.723 4.934 3.434 2.050 2.012 1.845 1.751 730 626 599 489 456 338 199 120 62 44 1 11 2 13 12 3 4 5 6 9 14 15 8 16 7 10 13 costo importo finanziato importo da finanziare 43.076 4.664 38.412 98,77% 1,23% Gli investimenti nella rete ferroviaria dello Sblocca Italia e della Legge di Stabilità TOTALE di cui al Centronord di cui nel Mezzogiorno 4.859 4.799 60 importo finanziato 1 2 6 10 8 9 4 5 7 11 14 15 13 16 12 3 i I trasporti Sei ore da Sud a Sud così nasce l’isolamento Città distanti tra loro e dal mondo: Pil a picco 4,7 i miliardi -13,3% il prodotto 50,5% spesa fondi Ue Alice e Alberto Gilardino hanno scelto di devolvere il loro compenso agli ospedali pediatrici Meyer di Firenze e Gaslini di Genova. zoppini.it

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Time: 13/12/14 22:24Composite IL_MATTINO - NAZIONALE - 11 - 14/12/14 ----

11PrimopianoDomenica 14 dicembre 2014IlMattino

Oggi le infrastruttureincantierenelMezzogiornovalgono4,7miliardidieuro,contro i19miliardidiquelledelCentro-Nord.

Soltanto il19%deinuovi finanziamenticomplessivi ininfrastruttureèdestinatoaprogetticheriguardano ilMezzogiorno.

Tra il 2008e il 2013,nelMezzogiorno,sièregistrataunacadutadelPildel-13,3%;gliinvestimentisonocalatidel33%.

Al31ottobre2014,èstatacertificata laspesadisoltanto il50,5%dei fondiPORFESRdisponibiliper leregionimeridionali.

EnnioCascettaSEGUEDALLAPRIMAPAGINA

Questoèil quadro impietoso, documenta-toda analisi e dati, che sarà discusso lune-dì 15 dicembre a Napoli presso il CentroCongressi della Federico II in un conve-gnoorganizzatoda SIPoTra, la Società Ita-liana di Politica dei Trasporti, in collabo-razione con l’Università degli studi di Na-poli Federico II. Analisi e, soprattutto, pro-poste nuove nell’ambito di un dibattitocon imassimi rappresentanti istituzionalied i principali stakeholders nazionali suun tema, quello delle accessibilità, trop-po spesso ignoratoo trattato inmodo inef-ficace.Il divario La drammaticità della situa-

zione economica delle regioni delMezzo-giorno è nota tanto agli esperti che la de-nunciano da anni quanto ai suoi abitantiche la soffrono quotidianamente: cadutadel PIL del -13,3% tra il 2008 ed il 2013;investimenti calati del 33%nello stessope-riodo; riduzionediquasi 4 voltedegli inve-stimenti in opere pubbliche tra il 1992 edil 2012; 600 mila posti di lavoro persi tra il2008 ed il 2013; 494 mila giovani emigratidal sud dal 2001 al 2013. Ma forse il datopiù emblematico è il rischio “desertifica-zione” di un terzo del Paese, con un calodi 4 milioni di residenti previsti tra il 2012ed il 2065 nel Sud e Isole.In questo quadro, il tema dell’accessi-

bilità alle e dalle regioni del Mezzogiornoverso il resto delmondo,ma anche al pro-prio interno lungo le diverse direttrici, as-sume una valenza particolare, è uno deifattori strategici per il rilancio dell’econo-mia. In unmondo caratterizzato da livellicrescenti di competitività tra aree territo-riali, lamancanzadi un’adeguata accessi-bilità tende a penalizzare gravemente ilpotenziale sociale edeconomicodiun ter-ritorio, comedimostratodanumerosi stu-di e ricerche.La logistica flop E qui scontiamo tutti i

limiti del sistema italiano dei trasporti edella logistica che sono amplificati al Sud.Manca una programmazione unitaria suscala nazionale, a cui si aggiungono le li-mitate capacità di programmazione delleregioni, titolari di quote significative deifondi per investimenti provenientidall’Unione Europea. Ancora, abbiamouna scarsa capacità realizzativa: al 31 otto-bre 2014, è stata certificata la spesa di soloil 50,5% dei fondi POR FESR per le regionimeridionali, abbiamo tempi e costi di rea-lizzazione delle infrastrutture largamentesuperiori alle medie nazionali ed euro-pee. Oggi le infrastrutture in cantiere nelMezzogiornovalgo-no 4,7 miliardi dieuro, contro i 19del Centro-Nord;solo il 19%dei nuo-vi finanziamenticomplessivi in in-frastrutture è desti-nato al Mezzogior-no.C’època traspa-renza ed assenza dimetodidi valutazio-ne indipendentinelle scelte comedimostrano glistop- and-go di di-versi progetti, basticitare la Napoli Ba-ri partita nel 2006 oil ponte sullo stret-to di Messina. Ladellamobilitàurba-na è molto critica acominciare dalleneo istituite cinqueCittà metropolita-ne del Sud, con in-frastrutture e servi-zi fortemente insuf-ficienti.LeretiL’accessi-

bilità rappresenta,quindi, un limiteper il rilancio eco-nomico e socialedel Mezzogiorno,che ha cullato perlungoperiodo il so-gno di diventare ilcentrodelMediter-raneo, l’areaneces-sariamente media-trice tra ilNordAfri-ca e il VicinoOrien-te e l’Europa. Mache di fatto è oggivisto da Bruxelles,come dimostra larevisione delle retitrans europeeTen-T del 2013, co-me la periferia me-ridionaledell’Euro-pa.Per comprende-re il livello di isola-mento del Sud ba-sti dire che solo il18% delle relazionitra i capoluoghi diregione del Sud so-

no serviti da un collegamento diretto tra-mite aereo o ferrovia, contro il 50% delNord ed il 67% del Centro Italia. In trenoper andare da Napoli a Firenze ci voglio-no 2 ore e 50minuti; daNapoli aMilano, 4ore e 20 minuti mentre da Napoli a Baritra le 4 e le 6 ore con necessità di effettua-re un cambio; per nonparlare del collega-mento fra Catania e Bari: solo in aereo viaRoma. Nel segmento delle merci le cosestanno, se possibile, ancora peggio, la sa-goma delle gallerie delle principali lineeferroviarie merci dai porti ed interportidel Mezzogiorno non consente il transitodi semi-rimorchi e di container marittimisu carri standard per non parlare dellalunghezzamassimadei treni che, per esse-re competitivi, oggi devonoesseredi alme-no 700metri.Le nuove città Per rilanciare il Mezzo-

giorno, si deve, quindi, partire dall’acces-

sibilità ed inparticolare daquella collega-ta alle attività economiche per le quali ilSud ha maggiori potenzialità competitiveo gap da recuperare, iniziando dalle cin-que neo-città metropolitane, dalle diver-se forme di turismo, dalle aree di produ-zione agricola di qualità, dalle aree indu-striali e dai distretti produttivi e tecnologi-ci, dai centri di eccellenza nella ricerca enella formazione, dai centri a vocazionelogistica verso il nord e l'Europa e verso ilMediterraneo. E’ altrettanto necessariochequesto tema, inevitabilmente collega-to aquelli delle infrastrutture e degli inve-stimenti pubblici, della programmazionenazionale ed europea, ed in particolaredel nuovo programma di coesione dellaUE, sia affrontato superando i limiti e leprassi dei decenni passati.Le idee Sipotra lancia sette proposte

per mettere in rete il Mezzogiorno: pro-

grammazioneunitaria, coerente con i pro-getti europei, per la interamacro-regionedel Mezzogiorno per superare i tanti “lo-calismi” autoreferenziali e correggere ledistorsioni indotte dalla riforma del titoloV sulle scelte di valenza nazionale; co-fi-nanziamento pubblico di nuovi collega-menti passeggeri e merci, ferroviari, ae-rei,marittimi a secondo dei casi, attraver-so sovvenzioni dirette e indirette, da asse-gnare attraverso gare e con modalità deltutto trasparenti; reindirizzo di una partedei finanziamenti per investimenti di up-grading (tecnologico e strutturale) delleinfrastrutture esistenti. In particolare sipropone un progetto “massima veloci-tà-massimacapacità” ferroviariaper la Sa-lerno-Reggio Calabria, per l’Adriatica eper la trasversale merci tirreno-adriaticain aggiunta alle nuove linee AV/ACNapo-li-Bari e Palermo-Catania; priorità agli in-terventi sullamobilitàurbanaemetropoli-tana, privilegiando gli investimenti in in-frastrutture e sistemi di controllo dellemobilità urbana e in particolare quelle le-gate ai sistemi di trasporto metropolitanoe tramviario; promozionedecisa e convin-ta su scala europea ed internazionale del-le politiche infrastrutturali e logisticheper il Mediterraneo, anche attraverso unaConferenza internazionale che promuo-va un “Nuovo Trattato di Barcellona” perl’area; coordinamentotra politiche per l’acces-sibilità e politiche indu-striali e di incentivoall’internazionalizzazio-ne delle imprese, guar-dando al ruolo del Sudnell’area del Mediterra-neo (oggi per le regionidel Mezzogiorno l’inter-scambio con l’area ME-NA vale il 14,6% contro il6,8%delle altremacrore-gioni italiane) e alla ele-vata proiezione delle impresemeridiona-li verso quei mercati; messa a punto distrutture tecnico-amministrative e di ri-cerca a livello nazionale, regionale e loca-le fortemente rinnovate, adeguate allenuove funzioni di programmazione, sulmodello dei principali organismi interna-zionali, per superare i limiti di burocraziepoco competenti che producono progettiinefficaci ed inefficienti sia nella fase diprogrammazione che in quella di spesa.L’auspicio è che da Napoli possa parti-

re una nuova politica, seria e concreta,per i trasporti, la accessibilità e lo svilup-po del Mezzogiorno. Tanto necessariaquanto drammaticamente urgente.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Inumeri

nchiestedel Mattino

La strategiaDomanial convegnoSIPoTra7 proposteper rilanciarelo sviluppodel Meridione

le

19%i finanziamenti

Ferrovie, gli investimenti al Sud in attesa di finanziamenti(dati in milioni di euro)

Fonte: Sistema Informativo Legge Opere Strategiche

TOTALE

AV/AC Battipaglia-Reggio Calabria

AV/AC Palermo-Catania (Castelbuono-Catania)

AV/AC Napoli-Bari

Raddoppio Catania-Siracusa

Completamento raddoppio Messina Catania: potenziamento linea Giampilieri-Fiumefreddo

Quadruplicamento Salerno-Battipaglia

Pescara-Roma potenziamento e velocizzazione

Linea L'Aquila-Tagliacozzo

Nodo Bari interramento Santo Spirito-Palese

Velocizzazione trasversale Taranto-Sibari-Paola-Reggio Calabria

Velocizzazione Palermo-Trapani

Catania interramento stazione centrale e raddoppio bivio Zurria-Catania-Acquicella

Raddoppio Pescara-Bari

Velocizzazione Siracusa-Ragusa-Gela

Velocizzazione Venafro-Campobasso

Nodo Bari variante per Taranto

Velocizzazione Catania-Siracusa tratta Bicocca-Targia

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costo importofinanziato

importoda finanziare

43.076 4.664 38.412

98,77%

1,23%

Gli investimenti nella rete ferroviariadello Sblocca Italia e della Legge di Stabilità

TOTALE

di cuial Centronorddi cuinel Mezzogiorno

4.859

4.799

60

importofinanziato

1

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I trasporti

Sei ore da Sud a Sudcosì nasce l’isolamentoCittà distanti tra loro e dal mondo: Pil a picco

4,7i miliardi

-13,3%il prodotto

50,5%spesa fondi Ue

Alice e Alberto Gilardino hanno scelto di devolvere il loro compenso agli ospedali pediatrici Meyer di Firenze e Gaslini di Genova.

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