I’M MAGAZINE maggio - giugno 2011 anno iV n°23 · tutta di legno di mogano. i primi termosifoni...

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MAGAZINE I’M maggio - giugno 2011 anno iV n°23 giampaolo giampaolo morElli morElli lEllo Esposito alEssandra mastronardi Tennis naPoli CuP l’assEssorE al turismo giusEppE dE mita Pino Daniele San Leucio albErto guardiani maggio giugno 2011 anno iV n 23 E ancora... E ancora...

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giampaologiampaolo

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Tennis naPoli CuP

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E ancora...E ancora...

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Edito da I’M srl via Firenze, 54

80142 napolitel 081 6339485

fax 081 214 27 80 [email protected]

reg. trib. di napoli n° 47dell’8.05.2008

Editoremaurizio aiello

Direttore responsabile ilaria Carloni

Collaboratori:laura Caico

Fabrizio Carlonisanta di salvo

giuliana gargiuloFabrizio lorussoanna marchitelli

alessandra militernimarco nota

Elisabetta Vairo

PHalfieri&paliotti

Graphic DesignFrancesco Finizio

[email protected]

Distribuzionediffusion group

Stampaarti grafiche boccia s.p.a. - sa

Per la pubblicitàtel 081 6339485

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SOMMARIO28 albErto guardiani

alla conquistadei mercati internazionalidi marco nota

34 alEssandra mastronardiuna donna che piace alle donnedi alessandra militerni

48 lEllo Espositoa napoli più si soffrepiù si gioiscedi giuliana gargiulo

54 pino daniElEpiù mi si metallizza il capellopiù mi avvicino al rock

60 giampaolo morEllinapoletano non pentitodi santa di salvo

74 giusEppE dE mitaassessore al turismodi ilaria carloni

82 CElEstE CondorEllie la sua clinica mediterraneadi ilaria carloni

i’M ONLINE

WWW.IMMAGAZINE.IT

l’EditoreMaurizio Aiello

il direttoreresponsabile

Ilaria Carloni

60

28

IN COPERTINA

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Giampaolo Morelliph luis Candrò

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17 l’opinionEvilla tarquini

di fabrizio carloni

20 moda milanoper il prossimo anno

stop alla volgarità

di anna marchitelli

42 san lEuCioil sogno barocco

di ferdinando di borbone

di elisabetta vairo

70 nautiCsud 2011grande incentivo al turismo campano

88 napoli ha dEtto addioad Enzo CannaValE

90 Capri watChcreato per scandire il tempo di capri

92 EVEnti Vari

98 i gioiElli inEditi dEl tEsoro di san gEnnaro

100 robErto bollE al san CarlonEi panni di romEo

102 sChoorEl VinCEla tEnnis napoli Cup

106 borrElli E bEtwoinuniti pEr i bambini

108 la CollEzionE summErdi FErragamo

111 molarotra arte moda e design

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112 bulgari trunk show

116 un talk ComplEanno

118 lE sEssanta primaVErEdi albaChiara

121 un CoCktailpEr la lotta ai tumori

122 jap party da kurosawa

124 CarniVal partyal salonE marghErita

128 matrimonio bagnatomatrimonio Fortunato

130 un party CirCEnsE

132 al tEnnis Club napolipartitE di giorno,party di nottE

138 al salotto CilEntoi tEssuti di Carlo riVa

141 tutti in masChEraal tEatro posillipo

142 ComplEanno al “69”pEr sal da VinCi

144 a napoli un CoCktailpEr il giapponE

146 nozzE d’argEntoal tEatro posillipo

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L’Opinionedi Fabrizio Carloni

Villa Tarquini

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i’M maggio-giugno 2011

alcuni lettori giovani, dopo il mio ultimo inter-vento su questa rivista, mi hanno chiesto, fa-cendo riferimento alla mia esperienza, quale

fosse la mia “opinione” sugli anni sessanta del no-vecento. dopo il decennio dei cinquanta, successivoalla guerra, e che aveva comportato grandi compli-canze per tutti quanti, cominciò il cambiamento ditutto. curioso come un furetto, rilevavo il quadro diquello che stava accadendomi intorno. i fratelli dimia madre, un’interprete ed un ragazzo, furono trale prime vittime o beneficiati del momento della tra-sformazione sociale. un altro fratello ingegnere, chesi era fatto carico da adolescente della famiglia, ri-masta come tante altre priva del padre, morto sottoun bombardamento, chiamò entrambi al nord per la-vorare. lo scollamento dal corpo principale della fa-miglia fu un trauma che collego al ricordo di mia zia,con un trench bianco, in lacrime prima di prendereil tram che l’avrebbe strappata alle sue radici pertutta la vita. il fratello avrebbe fatto carriera, anchelui a nord, tornando a casa per le vacanze con unaragazza di quelle parti che aveva tradizioni ed abi-tudini molto diverse e capivamo poco.noi, nel frattempo, ci eravamo trasferiti in un’altravilla in un paese vicino dei castelli romani. eraanche questa di fine ottocento, su due piani, con ungrande salone al piano terra collegato al primo, doveerano i locali per la notte, da una scala imperialetutta di legno di mogano. i primi termosifoni davanocalore grazie ad una caldaia che veniva con fatica ali-mentata a carbone. l’edificio era circondato da ungrande giardino ai cui confini iniziava la vigna. al-beri centenari coprivano con le fronde il terreno; unodi essi aveva sul tronco una cicatrice enorme che icontadini dicevano fosse stata provocata da una can-nonata americana proveniente dal fronte di anziodurante la guerra. alcune schegge di quel bombar-damento aveva tranciato alcune sbarre delle balau-stre del terrazzo su cui affacciavano le camere daletto.la vigna era curata da due contadini sui trent’anni,edvige e leandro, belle figure, credo, di ciociari chenon avevano avuto figli. allora non c’era il problema

dell’immondizia e la plastica era un bene di consumoalle prime sperimentazioni. la spesa si faceva conborse fatte di corde di nailon intrecciate che si espan-devano man mano che venivano riempite. i rifiuti dicasa erano destinati a grandi buche che i contadiniscavavano nella vigna e servivano da concime. lean-dro, che sembrava fosse l’unico nel sodalizio matri-moniale autorizzato a comunicare con l’esterno, cichiedeva di non versare nella discarica, che periodi-camente veniva chiusa e rinnovata, le bottiglie chepotevano procurare cocci di vetro pericolosi per ipiedi scalzi di chi doveva rivoltare, con la zappa e lavanga, il terreno lungo i filari. in autunno i due vil-lici, con una seicento comprata di seconda mano, an-davano a terracina a raccogliere i fichi d’india cheliberavano dalle spine, strofinandoli con una scopavicino al pozzo in grandi tinozze piene d’acqua; livendevano poi al mercato. uno di noi ragazzi, an-dava con un piatto a comprarne, già sbucciati, allafine del lavaggio. durante l’inverno i due contadiniraccoglievano la terra di ciocco nei castagneti; ancheessa era destinata ad essere venduta per pochi soldiai signori che coltivavano per diletto i gerani. cosìcome le lumache di terra da cucinare al sugo dopo laspurgatura che costituiva un difficile rituale.al culmine della scala padronale di pietra che recavaal primo piano dall’esterno, la signora tarquini, lavecchia proprietaria, aveva conservato per sé un paiodi stanze con i servizi. era degli anni ottanta del-l’ottocento e l’assisteva un’infermiera claudicante.era stata una donna molto bella e raccontava conrimpianto del suo viaggio di nozze a sofia, a cavallodi secolo, e del danubio che aveva percorso con il ma-rito, ricco avvocato, su un battello a ruota. la nostravita era serena ed ancora in un equilibrio ragionevolecon il mondo circostante. poi vennero gli anni set-tanta e le cose si complicarono. i grandi valori furonosostituiti da quelli di un cristo minore e contingenteche sosteneva che dio è un’illusione. molti dei mieicoetanei si dettero, per quella filosofia, alla lotta ar-mata. anche io ebbi la mia storia; prese, però, comeal solito ed in antitesi, un altro verso.

[email protected].

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sarà l’effetto del bunga bunga, ma la ri-bellione delle donne alla mercificazionedel corpo femminile si è estesa anche

alla moda e al look per il prossimo inverno.così gli stilisti lanciano un grido: basta con

la volgarità e la trasgressione ostentata! eper farlo hanno ripescato negli armadi

anni sessanta e settanta, dovela donna sapeva essere femmi-

nile ma non volgare. tornanocosì chemisier stampati,gonne pantaloni, abiti bon

ton e maglie over. basta, quindi, con le traspa-renze imbarazzanti, le scol-

lature profonde e gli spacchivertiginosi. smeraldo, turchese, ottanio,viola, nero. È con i colori fortiche la donna Gucci fa l’in-gresso trionfale sulle passe-relle. una “lady in stileseventies” che indossa cap-

potti accostati al corpo congonne segnate in vita dacinture, oppure giacche vo-luminose di pelliccia su

gonne a tubo, o ancora – equesto sorprende – gonne pantalone af-fusolate con pieghe sui fianchi. per glieventi mondani, invece, lunghe gonne ateli di chiffon trasparente con cascate difiori, su spalle e scollo, dipinti a mano.l’inconfondibile impronta rock dello stile

di Richmond resiste anche per la pros-sima stagione fredda. tailleurs clas-

sici sono accostati ad accessoridecorati da zip e catene, la maglia

diviene ampia e morbida, lunghiabiti a sirena si arricchisconocon dettagli di piume e la pel-

liccia e la pelle laserata lafanno da padrona. ritor-

nano i mini abiti neri, illu-minati da paillettes

Per il prossimo invernostop alla volgarità

gucci

richmond

Fendi

Emporio armani

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di Anna Marchitelli

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lucenti e lamè, con fantasieche richiamano le naturemorte. i colori sono scuri: dalnero al bordeaux, dal por-pora al bronzo, oppureavorio, beige e bianco.Fendi gioca sulle con-trapposizioni cromatichee di materiali. i capi-spalla sono varianti deltrench, le forme dei cap-potti e degli abiti sonomorbide e femminili: auovo o trapezoidaliverso l’orlo, poi gonnein sbieco, pantaloniampi e maglie con orloelastico. non mancala pelliccia che si di-stingue per volume evarietà e il tulle cheimpreziosisce e spezzala sobrietà dei lunghiabiti serali.

lussuosa, con pantaloni a vitaalta o gonne sotto il ginocchio ela vita stretta da cinture subluse leggere e impalpabili, o

lunghi cardigan tricot o ma-xipull. È la donna di Er-manno Scervino dalglamour innato e l’anima

rock che non rinuncia allapelliccia, sia come capospallache come decorazione. il cam-mello è il nuovo nero, decli-nato in tutte le tonalità dalmango, senape, beige alcioccolato, caramello, aran-cio.il total black è invece laparola d’ordine per la col-lezione autunno-invernodi Emporio Armani.nero pieno che gioca congli effetti di luce del vel-

luto, del panno, della lanao della pelliccia (ecologica)

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i’M maggio-giugno 2011giorgio armani

Ermanno scervino bottega Veneta

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concedendo solo un lampodi bianco artico che esa-spera forme e proporzioni.lo stilista cura le proporzioni ei dettagli proponendo basco allafrancese, scarpe da uomo, pantaloniampi e sottili, giacche scolpite conbottoni nascosti o ricoperti. nell’at-mosfera suadente del nero spezzasolo il rosa, quello tenue della pellenuda delle gambe senza calze, delcollo scoperto e delle mani senzaguanti. gioca sul contrasto tra il rosa chiaroe il nero anche la collezione GiorgioArmani, fatta di tailleur, abiti egonne longuette. la raffinatezza dire giorgio è nelle forme, fluenti emorbide, che raggiunge il climax:giacche corte con spalle evidenziateoppure lunghe che superano i fianchi,pantaloni fluidi, abiti da sera fino allecaviglie ricamati con cristalli, strass epietre.

Bottega Veneta proponeuna donna bon-ton, deliziosanei suoi tailleur di lana trat-tata a feltro, con giacchina ascatola su gonne diritte. ele-gante e raffinata anche disera quando indossa abiti diseta delavè con ruches dichiffon tagliato a vivo, imper-cettibili nella loro leggerezza.materiali e lavorazioni sem-pre ricercati: dalla lana incre-spata a quella bouclè, dallaseta alla maglia crochet, fino alpizzo, al tulle a allo chiffon. icolori sono l’arancione e il giallodeclinati in tutte le tonalità:ecrù, zafferano, topazio giallo,corniola, ruggine.

al cielo stellato, invece, si ispira lacollezione Dolce&Gabbana. unavera e propria esplosione di stelleche farà impazzire le fashion-vic-

tim: dagli abiti ai capospalla, sino

dolce&gabbana missoni

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iceberg

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alle pellicce intarsiate di stelle e gli orecchini acinque punte. in passerella ha sfilato una sen-sualità presa dal guardaroba femminile maanche da quello maschile. dell’uomo conserva iltaglio asciutto per giacche e cappotti sartoriali,i pantaloni bassi di cavallo e assottigliati alla ca-viglia, le giacche senza maniche e i gilet. delladonna, invece, le linee aderentissime o morbide,gli abiti in chiffon e pizzo con paillettes, ricamigioiello e tocchi di pelliccia. con Missoni si entra in un mondo da fiaba. lesue donne sono fatine languide, sognanti, incan-tevoli. sbucano dal sogno con volumi, tagli, tes-suti e persino accessori maschili. sfumatureoniriche di toni pastello, dal giallo pulcino, alrosa confetto, verde acqua e lilla accostati a cal-dissimi pull o giacche reversibili rubati al prin-cipe azzurro.dalle fiabe al mondo reale, anzi borghese. Ice-berg per il prossimo autunno-inverno ha fattosfilare una donna sofisticata ed elegante con ilcappotto dalle spalle ben definite, i caban corticon bottoni dorati e i capispalla di maglia lavo-

rati da sembrare pellicce dal volume impalpa-bile. ma propone anche abitini di maglia sottile,gonne dritte e lunghe fino al polpaccio o minigonne con pull di maglia grossa. la caratteri-stica è nelle stampe che sembrano dipinti, neiricami barocchi che ornano il collo delle giacche,nelle paillettes che danno luce agli abiti stretch.Moschino, invece, forse influenzato dal climadi guerra generale che si respira, ha giocato conle divise - quelle della marina - o le tenuta dacaccia. non mancano, però, i tailleurs e gli abitida cocktail nei caldi colori del rosa e del cipriain contrasto con bordi neri, e lunghi abiti da serain raso lucente. un fiore dal lungo stelo avvolge gli abiti firmatiVersace, mentre un serpente stilizzato si attor-ciglia su mini dress neri. una collezione che,come sempre, punta sul sexy attraverso i detta-gli: le aderenze dei mini abiti, piccoli tagli espacchi, gonne a pieghe piatte, bottoni grossi do-rati, disegni arabescati o motivi dévoré. la ta-volozza dei colori vede il giallo, il viola, il verdesmeraldo, il rosso rubino e il blu scuro.

moschino Versace

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nella capitale della moda, napoli si ri-taglia sempre il suo spazio. così imarchi partenopei hanno portato in

passerella sia la memoria storica che l’al-lure del contemporaneo. Roccobarocco ha presentato abiti che ri-chiamano la bandiera italiana e ha cele-brato i 150 anni dalla nascita dellarepubblica con giacche, redingotes ecompleti dalle spalle forti che assu-mono proporzioni simili a quelle degliabiti maschili. atmosfere ottocente-sche richiamano i pizzi sfumati ebroccati che di sera diventano ro-mantici e con lo chiffon creano ru-ches e si arricchiscono di strass.tutto proposto in bianco e del nero.dall’ottocento si passa all’epoca con-temporanea con la collezione per ilprossimo inverno firmata da SalvatoreFerragamo che ha proposto una donnaindipendente inquadrata sul lavoro elibera dalle convenzioni. elegantenell’aplomb sartoriale di un robe man-teau gessato, indossa cappotti e trenchdai volumi over e dalle spalle larghe ogiacche dal taglio maschile con rever a lancia.i tessuti sono principe di galles, gessati epied de poule. di sera, invece, gioca contrasparenze e scintilii, scollature e abitilunghi in grigio, bianco, nero. anche Mario Valentino si è rivoltoa una donna decisa, classica ma tra-sformista, proponendo una linea daltaglio streetwear: abiti, cappotti, giac-che e gonne abbinati ad accessori di stile. la col-

roccobarocco

Gli stilistinapoletanipuntano

al tricolore

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lezione calzature esprime un'eleganza es-senziale, fatta di fascinazioni retrò rive-dute e corrette, mentre le borse varianoda pochette a morbide maxi bag bal-lon, fino a forme squadrate per le car-telle dal gusto college. Francesco Scognamiglio, invece, siè distaccato da ogni riferimento storico-temporale trovando ispirazione nella natura.petali di rosa, ruches di panno e pizzo ornanofianchi, schiena, spalle e incorniciano il petto.anche le tinte chiare e calde, come l’avorio, il beigee il rosa antico sono quelli della rosa che diviene “fe-ticcio ossessivo” soprattutto quando vere e propriesculture dorate che adornano gli abiti ne riproduconola forma e le spine. ma la donna di scognamiglio nonperde l’allure del romanticismo nemmeno quandoveste l’esplosione del rosso o l’austerità del nero, riem-piendo quei volumi con cui lo stilista napoletano sa gio-care sapientemente. spezzare i confini tra i classici di genere e proporre unanuova sensualità. n°21, etichetta disegnata da Ales-sandro Dell’Acqua, ha proposto una collezione in cuil’appeal maschile si declina in tessuti e colori femmi-nili. piume, broccato, pizzo e paillettes si fondono aloden, barbour e trench. le spalle sono strette e bendisegnate, le gonne a tubo sotto il ginocchio, i panta-loni dritti. la maglieria è in versione lurex oro, conbroccati jacquard e tricottati hand-made, mentre i co-lori restano tenui nelle tinte del rosa baby, antico ecipria che si accostano al giallo cedro, sabbia, oro,bianco e nero.

Ferragamo scognamiglio alessandro dell’acqua

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. mario Valentino

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non una semplice passione, ma un’auten-tica questione di famiglia. già, perché al-berto guardiani il pallino per l’arte

calzolaia l’ha ereditata dal padre dino, nel set-tore insieme al cugino luigi fin dal 1947.l’azienda marchigiana ha puntato sin dall’iniziosull’eccellenza della qualità artigianale, il gustodell’eleganza, l’attenzione per il particolare. ca-ratteristiche fatte proprie e reinterpretate da al-berto guardiani che nel 1972, a soli vent’anni,ha preso il posto del padre alle redini del-l’azienda. tra tradizione e innovazione, con unocchio rivolto al passato e l’altro proiettato versoi nuovi orizzonti della moda, nel 1981 ha dato

vita al marchio che porta il suo nome. È statol’artefice della sua crescita, facendolo conoscereanche oltre i confini italiani e stringendo neglianni ’90 prestigiosi accordi di licenza con impor-tanti maison come gianfranco ferrè, Jil sander,byblos.terminata la stagione delle licenze, albertoguardiani ha modellato sapientemente il suobrand, dotandolo di un’identità propria. unastrategia di successo che si è basata, tra l’altro,sull’apertura di una catena di negozi mono-marca. la prima tappa di questo importante per-corso è stata napoli: è qui infatti che nel 1995 lamaison marchigiana ha inaugurato il suo primo

Alberto Guardiani alla conquista

dei mercati internazionali

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di Marco Nota

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monomarca nella prestigiosa via calabritto, perpoi trasferirlo nell’attuale location di via filan-gieri. quella del marchio alberto guardiani è, indefinitiva, una storia di successo resa possibileanche dal costante lavoro della moglie rossellabeato e delle tre figlie rubina, guya e serena,che stanno muovendo i primi passi all’internodell’azienda.

Quali sono gli elementi essenziali che ren-dono uniche le sue calzature?da sessant’anni abbiamo come obiettivo quellodi creare calzature di alta qualità in cui sapienzaartigianale, sperimentazione e minuziosa atten-zione al dettaglio convivono in un mix perfettoper dar vita a un prodotto di eccellenza, espres-sione della raffinata tradizione calzaturiera ita-liana. in linea con l’evoluzione dello stile, lenostre collezioni uniscono eleganza a comfort efunzionalità, tratti distintivi della produzionedell’azienda

Quali calzature indosserà la donna di Al-berto Guardiani in questa primavera-estate?per questa stagione abbiamo immaginato unadonna globetrotter, indipendente e grintosa, chepassa con facilità dagli appuntamenti più gla-mour al tempo libero, mantenendo sempre il pro-prio stile inconfondibile. quattro sono i temiprincipali della prima linea: navy, che rendeomaggio al mare con sandali che riscoprono il fa-scino della divisa dei marinai, match point, dalla

chiara ispirazione tennistica declinata con ironiacome nello stiletto ricoperto da cuoio forato cherichiama l’impugnatura della racchetta, ma-rocco, con sandali gioiello decorati dai motivi or-namentali dei mosaici delle medine, e cameltrophy, che s’ispira alla famosa corsa di fuori-strada per dettagli grintosi tra i quali moschet-toni, ganci metallici e coloratissime corde datraino. non mancano le proposte casual dellalinea guardiani sport, con modelli che vannodalle sneaker sporty-chic con accenti di vernicefluo alle ballerine con swarovski ispirate ad au-drey hepburn, passando per gli infradito flat inrafia intrecciata e i sandali con tacco e inserti inrete

Quali le novità per l’uomo?prima di tutto, grande spazio alla nostra tradi-zione artigianale ma rivisitata con un twist con-temporaneo. per la prima linea abbiamo sceltomateriali preziosi e ricercati, come il coccodrilloe l’iguana, lavorazioni uniche, tra le quali le fo-rature optical, ed esclusivi trattamenti di tinturaa mano per una collezione che abbiamo volutodefinire heritage, proprio perché legata alla no-stra storia reinventata però con un gusto mo-derno e anticonvenzionale. tra i modelli piùrappresentativi spicca la belmondo, una france-sina aggressiva e particolare come il celebre at-tore al quale è dedicata, in cui le diverse partidella scarpa sono collegate tra di loro da unacorda in cuoio che lascia intravedere il piedenudo. tra le novità anche i mocassini leisure

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chic, in vitellino morbidissimo e pelli spazzolate,adornati da frange o laccetti in pelle, e due mo-delli ricercatissimi per la sera: una francesinaimpreziosita da un ricamo in vetro di murano.per la linea sport, invece, protagonista assolutoè il colore, che accende completamente le snea-ker, arrivando a dipingere anche le suole. le no-vità principali sono i materiali di ultimagenerazione che assicurano una vestibilità extralight e gli insoliti accostamenti cromatici e ma-terici

E per quanto riguarda la collezione AlbertoGuardiani Kids?per i bambini abbiamo pensato a un’estate diver-tente. tutti i modelli, dagli infradito alle snea-ker, dai mocassini alle ballerine, sono studiaticon cura e caratterizzati da allegri giochi croma-tici per accompagnare i più piccoli in tutte le at-tività, senza mai dimenticare la comodità e lalibertà di movimento

Com’è nata l’idea di creare un tris di polac-chini dedicati ai 150 anni dell’Unità d’Ita-lia?siamo un’azienda dalle profonde radici italianee ci tenevamo a festeggiare l’unità d’italia ma,allo stesso tempo, volevamo dare la possibilità ainostri consumatori di acquistare un prodotto in-dossabile, che rispettasse il nostro stile. la cosapiù scontata sarebbe stata proporre una scarpatricolore, che però non è facilmente abbinabile.per questo motivo, abbiamo pensato di declinareun polacchino elegante e attuale nei tre coloridella nostra bandiera

In questi anni Lei sta dando un forte im-pulso all’internazionalizzazione del brand:quali sono i mercati esteri che le stannodando più soddisfazioni e quali i più pro-mettenti?l’europa resta sicuramente un mercato strate-gico per il brand. per il futuro i mercati più pro-mettenti sono senza dubbio la cina e i mercatioccidentali. per quanto riguarda gli stati uniti avvieremo abreve il progetto e-commerce per testare la do-manda di mercato. negli ultimi mesi abbiamo ri-cevuto molte richieste da parte del consumatore.se il trend dovesse continuare, valuteremo lepossibilità di ingresso nel breve termine. diver-samente, la strategia prevede in primis il presi-dio delle grandi capitali occidentali (londra eparigi), da cui successivamente sarà più facileguardare al mercato americano.in questo contesto di espansione, guardiamo confiducia a oriente: lo scorso anno abbiamo siglatoun importante accordo di parntership con lashangai congrun commercial and trading, conl’obiettivo di sviluppo del canale retail in cina

Il suo marchio sta investendo anche informe di comunicazione alternative, comeil product placementvisto l’impegno profuso nell’internazionalizza-zione del nostro brand, non vogliamo certo di-menticare quello che è il primo mercato diriferimento, ossia l’italia, dove puntiamo a di-

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alberto guardiani con la moglie rossella beato

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ventare sempre più visibili con operazioni parti-colari e diverse dal solito, come l’interessanteproduct placement legato al film “la vita fa-cile”.in questo caso abbiamo deciso di affiancarci alfilm, che vede come protagonista pierfrancescofavino, insieme a vittoria puc-cini e stefano accorsi, con il mo-dello adler della collezionealberto guardiani sport ss 11,che rappresenta appieno ilmood giovane e l’anima contem-poranea del marchio

Internet è sempre più utiliz-zato dai consumatori, percomprare e anche per otte-nere informazioni sui pro-dotti. La sua azienda stacavalcando questa opportu-nità?internet rappresenta sicura-mente per noi un target strate-gico, perché permette dimigliorare la relazione con il nostro cliente abi-tuale, ma aumenta la notorietà del brand versoquei consumatori evoluti in materia di stile,sparsi per il mondo, che amano ricercare sul weble proposte più originali. basti pensare al casodalla lipstick heel, la nostra scarpa icona, cheha avuto talmente tanto successo presso la fa-shion community statunitense che la nota can-

tante katy perry, avendola notata sul web manon trovando un online store, ha dovuto contat-tare direttamente la maison per averne un paio.per questo motivo negli ultimi mesi abbiamo in-vestito molto nel web, integrando all’interno delnostro sito albertoguardiani.com i canali face-

book, You tube e twitter, chevanno ad aggiungersi al blog al-berto guardiani experience, e abreve debutteremo anche nell’e-commerce con la nostra primaboutique virtuale

La sua famiglia è nel settoredelle calzature da più di ses-sant’anni e quest’anno ilbrand che porta il suo nomeha compiuto trent’anni. Puòfare un bilancio della suaesperienza nel campo dellamoda?nei sessant’anni della nostrastoria, tante sono state le modeche si sono avvicendate ma l’ec-

cellenza artigianale, quella che ci contraddistin-gue, fatta di grande ricerca e cura dei dettagli,continua ad essere un valore attuale e sempreforte. nel tempo ci ha permesso di seguire unpercorso lungo e ricco di cambiamenti e oggi cidà la possibilità di affrontare serenamente anchele nuove sfide, dai mercati internazionali allaconquista del web..

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Alessandra MastronardiUna donna

che piace alle donne

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di Alessandra Militernifoto di Marinetta Saglio

a lessandra ma-stronardi è unadi quelle donne

che piace alle donne,per il suo viso pulito ela bellezza acqua e sa-pone. la classica “fi-danzata d’italia” o “lanuora che tutti vor-rebbero”, come l’ha de-finita il conduttoremax giusti in occa-sione della festa delladonna. È nata a na-poli venticinque annifa ed è romana di ado-zione. ha coltivato iltalento per la recita-zione sin dall’infanzia,ciò le ha permesso didebuttare in televi-sione e al cinema ingiovanissima età. sidefinisce istintiva e lepiace essere corteg-giata. un viso rassicu-rante, un talentoconsolidato, un carat-tere forte, una sanadose di narcisismo:ecco le qualità chehanno reso alessan-dra mastronardi unadelle giovani attriciitaliane più richieste eapprezzate da pub-blico e critica. È salitaalla ribalta nel 2006con la fortunata seriedi canale 5 “i cesa-roni”, in cui ha inter-pretato eva cudicini,giovane molto timida eromantica, alle presecon una pericolosa ericambiata attrazioneper marco cesaroni(matteo branciamore),figlio del nuovo maritodella madre. proprioultimamente ha dettoaddio al set che l’ha

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resa popolare, soprattuttotra i giovanissimi. e nondev’essere stato facile perlei scrollarsi di dosso ipanni di un personaggiomolto amato dal pubblico,tanto che ha dichiarato agq “È un personaggio la-gnoso, era diventato fru-strante, non riuscivonemmeno ad andare aiprovini. tutti dicevano:“sei quella cosa lì”. ma iosono alessandra, noneva!”. la mastronardi èuna che non le manda adire, per chi non l’avessecapito. e anche un’attriceda “record”. il suo ultimolavoro, la miniserie di raiuno “atelier fontana”,sulla vita delle sorellefontana che hanno fattola storia della moda initalia, ha sfiorato i 9 mi-lioni di telespettatori. ilmaggior risultato per unafiction negli ultimi dueanni. il ruolo che ha inter-pretato è quello di micol,l’unica delle tre sorellefontana ancora in vita,oggi arzilla 97enne. annavalle ha invece interpre-tato il ruolo di zoe e fede-rica de cola quello digiovanna. malgrado una carriera co-stellata di successi, ancordi più se si pensa alla suagiovane età, l’attrice na-poletana non nascondedelle preoccupazioni ri-guardo al suo avvenireprofessionale. “non hoprogetti nuovi – ha dettosulle pagine di “diva edonna” – sono ferma; èdifficile lavorare nel no-stro paese che sta vivendoun periodo storico e poli-tico molto delicato. i fondisono stati tagliati e biso-gna accettare cose chenon vorresti fare”. ales-

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sandra si dice convintache oggi la società nonaiuti le donne che lavo-rano. per questo hapartecipato alla manife-stazione per la dignità ei diritti delle donne chesi è tenuta lo scorso feb-braio in molte piazzeitaliane, per dire conforza che ruby non è ilmodello delle giovaniitaliane. se il lavoro non le dà si-curezza, la vita senti-mentale procede agonfie vele. la mastro-nardi è legata, infatti,al collega 32enne marcofoschi con cui vive unabella storia d’amore. idue si sono conosciutidurante le riprese di“sotto il cielo di roma”,miniserie per rai unoin cui lei ha interpre-tato miriam, una gio-vane ebrea costretta anascondersi in un con-vento per sfuggire allapersecuzione nazista. ilcopione insomma si ri-pete: come già successecon il suo ex viniciomarchioni, protagoni-sta insieme a lei di “ro-manzo criminale – laserie”, cupido ha col-pito ancora una voltasul set.

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San LeucioIl sogno barocco

di Ferdinando di Borbonedi Elisabetta Vairo

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Oun particolare della fontana del Cortile Ferdinando

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san leucio, frazione di caserta d’importanzastorica inestimabile, è un piccolissimo co-mune che prende il nome da una piccola

chiesetta longobarda situata sulla sommità del-l’omonimo colle. antica sede del casino di cacciadei principi di caserta, detto il “belvedere” per-ché si erge su un panorama mozzafiato, la piccolacollina divenne uno dei reali domini dei borbonequando nel 1750 carlo iii acquistò il contado. le opere di ristrutturazione furono eseguite pervolere di ferdinando iv, il quale completò dili-gentemente la reggia voluta dal padre e v’istituì

la real colonia serica di san leucio, sede delleseterie reali, primo e unico caso in europa di unafabbrica all’interno di una dimora reale, cono-sciuta in tutto il mondo per lo splendore degli ap-partamenti reali, le case degli artigiani, ilgiardino, i torcitoi, i telai. s’inaugurò, così, la pro-duzione della seta.l’obiettivo del re era creare una colonia indu-striale che fu addirittura dotata, nel 1789, di unproprio codice di legge. tra i progetti del sovrano c’era anche quello direalizzare, fuori dal recinto di san leucio, una

i giardini reali

il Cortile Ferdinando l’ingresso dei giardini reali

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nuova città, “fernandopoli”,un grande centro concentratointorno al nucleo della fab-brica serica. il suo scopo eravalorizzare quella bellezzanaturale per trasformarla inun paradiso dove lui stessoamava ritirasi; ma il progettofallì a causa delle vicendedella rivoluzione napoletanadel 1799. nonostante tutto però sanleucio è diventata la testimo-nianza della politica riforma-trice dei borbone consistentenel costruire nuovi borghi persperimentarvi impianti indu-striali autonomi sulla scia del“dispotismo illuminato” euro-peo della metà del ’700.una politica che si concre-

tava non solo nella strutturaeconomica e legislativa, maanche nell’assetto urbanisticoed architettonico del borgo.la cittadina, oggi come al-lora, ha i suoi nuclei più im-portanti nell’appartamentoreale, la sezione dell’archeo-logia industriale con l’esposi-zione degli antichi strumentidi lavoro, il museo della seta,i giardini del belvedere e lacasa del tessitore.il borgo è organizzato con alcentro la piazza della seta e ilportale settecentesco che dàaccesso alla reggia-filanda e aiquartieri con le case operaie.lo stile è razionale, funzio-nale e semplice. i decori sonoessenziali.l’antica tradizione sericaborbonica oggi è ancora viva:sono otto le aziende che ope-rano nel distretto, una nic-chia di mercato protetta main continua crescita. la setaprodotta in loco ha un valoreinestimabile, infatti è ele-mento d’arredo delle piùgrandi e fastose dimore di po-tere, dal vaticano al quiri-nale, dalla sala ovale dellacasa bianca alle bandiere di

salone Fischetti, un particolare del dipinto del soffitto raffigurante bacco e arianna di ritorno dall’asia

salone Fischetti, il tondo raffigurante la nascita di bacco

il salone Fischetti

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ORARI APERTURA MUSEOOrario invernale: dalle 9.00 alle 18.00

Orario estivo: dalle 9.30 alle 18.30Giorno di chiusura martedì

buckingham palace. oggi all’interno della fab-brica originaria del re ferdinando è possibile vi-sitare il museo della seta, che conserva alcunimacchinari originali per la lavorazione.san lucio non è solo storia. dopo la fine dei re-stauri del complesso monumentale del belvedere,che hanno riportato il sito al suo antico splendoredi residenza reale ed opificio serico, è nato il “leu-ciana festival”, manifestazione internazionale di

musica, teatro e danza che ogni anno ospita me-ravigliosi spettacoli.la cittadina ha ispirato, nel tempo, tanti scrittoriillustri, da goethe a dumas che la definì “una sif-fatta fantasia” e ancora oggi affascina turisti e vi-sitatori che passeggiando nell’antico contado, sisentono avvolti dalla magica atmosfera borbonicache rende unico quel luogo, riconosciuto, non acaso, patrimonio dell’umanità dall’unesco.

telaio per spolinato a mano telaio a doppia altezza per coperte

telai bagno di maria Carolina

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Èuna sorpresa continua. un’irresistibilevitalità, il talento versatile e la grandeenergia sono tra le caratteristiche di lello

esposito, un artista che, da solo, ha conquistatostima e posizione nazionale e internazionale.spaziando dalla pittura alla scultura, partendoda napoli con i suoi archetipi, tra sperimenta-zioni e mostre, installazioni e interventi, hasempre sommato il passato, presente e futuro.il suo inarrestabile talento affonda in una ri-cerca convulsa che, nel rispetto della tradizione,va oltre, e, mai immemore dei grandi eventi, lisottolinea con lungimiranza. cittadino del mondo, dalle cinquecenteschescuderie di palazzo san severo, lo studio/labo-

ratorio che ospita una collezione quasi perma-nente, lello esposito, autore di opere esposte algrenoble o nella metropolitana, al centre pom-pidou e alla grand central station, se per i 282anni di indipendenza degli stati uniti ha rea-lizzato “libertystaffs”, “una bandiera a stella estrisce di sfondo ad aste in alluminio, definitedalla testa della statua della libertà”, per ilcentocinquantesimo anniversario dell’unitàd’italia ha creato “innocente italia”, centocin-quanta tubi innocenti terminanti con teste digaribaldi. partendo dalla acuta intuizione dellasua opera, ha inizio la chiacchierata…

Segnalata con stima e ammirazione dai

Lello Esposito A Napoli più si soffre

più si gioiscedi Giuliana Gargiulo

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media e dagli addetti ai lavori, vuol par-larmi della sua ultima opera?creata di getto, sull’appello all’unità fatto dalnostro presidente, l’opera sichiama “innocente italia”. cen-tocinquanta teste di garibaldi,saldamente sostenute da tubi in-nocenti, in un’unica installa-zione del peso di 12 quintalicirca. la fissità dei garibaldi,che ricordano il tempo passato,ha di sfondo una grande tela cherappresenta la bandiera trico-lore

Cittadino del mondo, autoreinstancabile di mostre indi-menticabili, dotato di unacreatività inarrestabile, per-ché continua a spostarsi traNapoli e New York?voglio fortemente rappresentarenapoli, che lavora e non si ar-rende, attraverso un’immagina-zione fortemente radicata nellamia storia e nel suo territorio macon una spinta ad andare oltre…come sempre sono in piena atti-vità o in corso d’opera. nella con-dizione perenne come se stessiiniziando

Qual è stato il suo punto dipartenza? ad uno spettacolo di burattini, lecircostanze mi fecero incontrarepulcinella e quando mi fu messoin mano dal burattinaio mi detteuna grande emozione. secondo-genito di quattro figli, ho persomio padre molto presto e ancheper questo ho vissuto momentinon facili. sono stato all’operadon guanella dal ’69 al ’71, incollegio e a soli 16/17 anni hopassato due anni ad ivrea fa-cendo vari lavori, anche all’oli-vetti. a undici anni feci il mioprimo quadretto con pulcinella.ho recuperato tutto il mio pas-sato, ho attinto e ancora minutro delle mie esperienze distoria vera. mio padre era fogna-tore del comune di napoli, quindi abituato ascendere nelle viscere della città. mi riconosco

nella visione di Jean noel schifano, che mi co-nosce bene e una volta scrisse che, stabilendo lostudio nelle storiche scuderie di palazzo sanse-

vero, come mio padre ero volutoscendere nelle viscere della città

Come è cominciata la suastoria di scultore?da bambino sognavo di fare l’ar-tista. vengo dai vicoli, non hofatto scuole particolari e questaè stata la mia grande fortuna,perché sono cresciuto e mi sonoformato, libero da qualsiasi con-dizionamento, influenze didatti-che o pseudo intellettuali. mihanno sostenuto la semplicità, lapassione e forse, tra virgolette, ilmarchio di un cognome come ilmio, più napoletano di ognialtro!

Cosa pensa di Pulcinella, chese oggi invade vetrine e mer-cato, tanti anni fa, quando hainiziato a proporlo, non se nevedeva in giro nemmenol’ombra?pulcinella nel mio lavoro ha as-sunto mille facce, mille volti emille comportamenti diversi.oggi potrebbe anche non esserericonoscibile, perchè è cambiato.È un simbolo internazionale,non mangia più soltanto spa-ghetti ma riso, sushi, couscous…. il mondo gli piace e luipiace al mondo

Le ha mai creato problemiessere stato, per qualchetempo, identificato con lamaschera di Napoli?no, perché ho messo in movi-mento l’immobilismo della oleo-grafia. ho dato un cambiamentoe nemmeno mi disturbano letante copie che hanno invaso lacittà, perchè mi sento un artistadi culto e quindi quanto faccio loconsidero una sfida. come arti-sta mi sento identità e metamor-fosi. ho creduto e credo nella

collettività, nel suo benessere e nel progetto le-gato alla città. non ho mai pensato ai soldi e al

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guadagno. nessuno può disconoscere che hofatto tante cose per primo, quando nessuno neparlava

Che cosa è stato particolarmente faticosonel suo percorso d’artista?i grandi progetti sono sempre faticosi e indivi-duali, quindi tante volte isolano dalresto. non credo che tutto sia statofatto… bisogna soltanto capireil mondo e andare avanti.anche nell’avanguardia,alla quale appartengo enella quale credo, lavo-rando senza cancellarela tradizione

Dove e qual è la suaforza?resistere. una monta-gna da scalare. sono apochi metri dalla vetta ebasta ancora poco. la forzasta nei sogni, nei desideri,nelle idee e nel tanto che ho rea-lizzato. ho volato! la forza mi è co-stata molto. sono orgoglioso perchè hofatto tutto da solo. la soddisfazione è vederetanti sogni realizzati, aver conosciuto e frequen-tato tante personalità, che sognavo da bambino,

anche andare a new York e viverla come la miacittà, sentirmi a casa mia è una conquista!

Può succedere di perdere la testa per ilsuccesso?ho i piedi per terra. condivido la mia vita conle persone che amo e mi confronto con gente

semplice. penso che se io ce l’ho fatta,ce la possano fare anche i tanti ra-

gazzi che sono come ero io

È orgoglioso di quantoha fatto?mi appaga la condizionedi napoletano che è riu-scito ad andare in tuttoil mondo. quanto faccioè il mio progetto - le-game viscerale con lacittà - che sto portando

avanti da anni, fin daquando, poco più di un ra-

gazzo, con tanti sogni, neltempo realizzati, ho comin-

ciato il mio percorso. l’orgoglioè anche pensare a tutta la risco-

perta e l’invenzione di un certo artigia-nato. personalmente ho iniziato a crearepulcinella nel 1978 per l’editore gaetano colon-nese, per il quale ho dato vita a tante altre crea-

Vengodai vicoli, non ho fatto

scuole particolari e questa è statala mia grande fortuna, perché sonocresciuto e mi sono formato libero daqualsiasi condizionamento, influenze

didattiche o pseudo intellettuali. Mi hannosostenuto la semplicità, la passione e forse,

il marchio di un cognome come il mio,più napoletano di ogni altro!

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zioni, copertine con san gennaro, inserimentodi pulcinella in opere letterarie... mi sembraun’idea rara e bella che pulcinella mangi glispaghetti e suoni il mandolino. segno di verità.il cibo e la musica sono aspetti fondamentalidell’uomo e del suo animo. senza nulla toglierealla tradizione, con me pulcinella ha girato ilmondo da new York a tokio. era già una ma-schera universale, non acaso in russia si chiamapetruscka, e punch alondra, policinelle infrancia e cristobal inspagna!

Chi le ha insegnato dipiù?i “bassi” di napoli con lagente autentica, le vec-chie botteghe artigianecon i rilegatori, gli intar-siatori, i restauratori e ifioristi. la laboriositànapoletana dei vicoli miha formato. ho recupe-rato la mia infanzia el’adolescenza. l’orgoglioè creare un’opera d’arte con le mie mani…

Il suo percorso ha affrontato tematiche di-verse… Ha messo un punto?ho affrontato un vera e propria evoluzione, chesi è realizzata prima con la scultura poi con lapittura, tante creazioni che includono san gen-naro, l’uovo come forma, il teschio, il vesuvio esimboli come la bandiera, garibaldi, i vescovi

fino ad “innocente italia” e tutti “questi fanta-smi” delle mie pitture…

Preferisce la scultura o la pittura?credo di sentirmi artista a tutto tondo, perchésento la mia pelle nella scultura e nella pitturae viceversa. credo di avere tutto incluso nel miodna!

Una paura ce l’ha?sempre. È una sfida…ogni volta che affrontoun nuovo lavoro mipiace affrontare unaquintalata di argilla ouna mega tela biancama con la consapevo-lezza di rompere glischemi

Un obiettivo?lavorare e lavorare, ri-spettando le mie radiciforti a palazzo sanse-vero, nel cuore anticodella città

Che cos’è Napoli per lei?una passione e un amore infinito. È la mia vita,la mia storia, un grande contenitore dell’uni-verso. nel bene e nel male, a napoli più si soffrepiù si gioisce. con pino daniele per la musica emassimo troisi per i cinema, credo, a pieno ti-tolo, di completare il trio e con l’arte rappresen-tare tre espressioni del linguaggio napoletanouniversale. chi altrimenti?.

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non condivide la paura di essere vecchi ela smania di inventare qualcosa di nuovoche caratterizzano molti artisti di oggi.

anzi, dopo aver dichiarato a la stampa.it “più misi metallizza il capello e più mi avvicino al rock”,non perde occasione per dimostrarlo. a cinquan-tasei anni pino daniele, l’autore di autentici ca-polavori come “napule è”, “Je so' pazzo”, “o'scarrafone” e “quando”, sta per incrociare la suachitarra con quella di un musicista che ha fattola storia del rock, eric clapton. “l’uomo in

blues” della canzone italiana e “slowhand”, comelo ha definito il chitarrista chuck berry, si sonodati appuntamento il 24 giugno allo stadio dicava de’ tirreni per un concerto di beneficenza.l’incasso verrà devoluto al centro di oncologiapediatrica dell’ospedale pausilipon di napoli.l’unica nota stonata di questo magico incontroartistico è che il cantautore napoletano si è vistonegare lo stadio san paolo, ovvero il capoluogocampano tra i tanti problemi annovera anchequello di non avere uno spazio per i concerti, per-

“Più mi simetallizzail capello

più mi avvicinoal rock”

di Alessandra Militerni

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dendo l’occasione di ospitare un grande eventoestivo. una ragione in più, questa, per promuo-vere una musica che non sia mero intratteni-mento, ma uno strumento al servizio dellasocietà, come ha sempre desiderato pino da-niele. quello tra i due mostri sacri è un incontro che siripete a distanza di un anno da quello avvenutoal “crossroads guitar festival”, organizzato achicago da eric clapton, il quale ha voluto ilcantautore napoletano come unico ospite ita-liano. un concerto a scopo benefico cui hannopartecipato tutti i big della scena chitarristica eblues internazionale come b.b. king, bertJansch, buddy guy, Jeff beck, Jimmy vaughan,Joe bonamassa, John mayer, Johnny Winter,robert cray, stephan grossman e gli zz top.un’emozione unica per pino daniele e unagrande soddisfazione per napoli e per l’italia. il susseguirsi di successi e riconoscimenti non gliha impedito di rimanere lucido di fronte alle suedebolezze, come quella di non riuscire più a scri-vere i testi di una volta perché “non è un fattodi capacità, ma di vita”. una volta pino danielescriveva brani di denuncia sociale, che davanospazio alla riflessione, alla protesta. oggi, puressendo consapevole della funzione della musica,

che è quella di trasmettere messaggi positivi allasocietà, il cantautore ha fatto largo al musicista,il quale non si affanna più a cercare tematicheche smuovano le coscienze, pensando di più a di-vertirsi e meno ad apparire. anche perché itempi sono molto cambiati, gli artisti non hannopiù lo stesso impatto sui giovani, la musica nonpromuove più, come una volta, la contestazione,il cambiamento sociale. ma uno sguardo al pas-sato non si nega mai, e da questo è nato “boogieboogie man”, il suo ultimo disco, chiaramenteispirato alla musica dei primi anni ‘70. il discocontiene due inediti, mentre gli altri pezzi sonogioielli che hanno segnato la vita artistica delcantautore, impreziositi da duetti con importanti“guest voices” come mina, franco battiato,mario biondi e J-ax. alla realizzazione del discohanno collaborato musicisti di fama internazio-nale come mel collins (sax), omar hakim (bat-teria), matthew garrison (basso) e rachel z(piano), oltre alla band di fiducia di pino. prima di “boogie boogie man” era uscito nel2009 il disco “electric Jam” seguito da un tour dioltre un anno, con un’importante tappa newyor-kese all’apollo theatre, tempio della blackmusic. proprio come un vero “boogie man”, pinodaniele ha realizzato il sogno del blues.

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Giampaolo

Morellinapoletano non pentito

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sì sì, proprio “un bravo ragazzo”. un terzo diadolescente erotomane e disadattato, unterzo di “pettorali famosi” cliccatissimo in

rete nella versione in mutande, un terzo comeconduttore di “lady burlesque”, il ta-

lent show di sky uno dedicatoall’arte dello spogliarello. non

solo strip, ma tanta vogliadi giocare. però sempre

di sessualità di tratta.“e allora? io sono, e

resto, un bravis-simo ragazzo”.

giampaolo mo-relli, napole-tano nonpentito eindimenti-c a b i l eispettore

coliandro in tv, non è stato sempre un’icona sexy.adolescente sfigato, avvocato mancato, cabaret-tista, prestigiatore (davvero esistono ancora?), re-gista e conduttore di programmi a partire da“stracult”, e poi attore di cinema e di fiction disuccesso.

Dio mio, ma cosa ne sarà di lei da grande?grande? io mi sento già vecchio. tra un po’ sonopronto per pannoloni, incontinenza e badantemoldava.trentasei anni sono tanti o sono pochi a secondadel punto di vista. morelli ha pensato che sia l’etàgiusta per diventare anche scrittore, con un gra-devole romanzo giovanile, ma non giovanilista,intitolato appunto “un bravo ragazzo”, pubblicatocon successo da fazi con prefazione di carlo lu-carelli

Dica la verità, quale bieco ricatto ha eserci-tato su un vero scrittore bolognese per con-vincerlo a scrivere queste tre paginette?macché. È stato prima lui a scrivere la prefa-zione, io ho dovuto poi confezionare il libro pernon sfigurare

Senta, se andiamo avanti per paradossi l’in-tervista non si fava bene, avevo una gran voglia di raccontare

l’adolescenza, ovvero la fase della vita più diffi-cile e schifosa. una fase di ormoni impazziti,

di timidezze e di ragazze che non te ladanno, di abissali solitudini e di look al-

ternativi, di amici che rimorchiano piùdi te e di madri sull’orlo di una crisi dinervi. non sono uno scrittore, ma mi

di Santa Di Salvo foto di Luis Candrò

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piaceva scrivere una storia con un protagonistairrisolto, raimondo, che probabilmente conser-verà anche da adulto questo suo coté infantile

Proprio come l’ispettore Coliandro…È vero, sono attratto da chi vive un disagio,da chi non vede l’ora di cambiare lasua esistenza. molti miei perso-naggi sono così. perché colian-dro piace tanto? forseproprio perché è uno che sisente fuori posto. un po’bambinone, un po’ giusti-ziere, un po’ duro roman-tico, uguale a tutta unagenerazione che haamato un certo cinemaamericano dove c’erarambo e il poliziotto clinteastwood nei panni del-l’ispettore callaghan

Come mai allora, visto il suc-cesso, la serie non si farà più?perchè c’è la crisi, perché raidue nonproduce più fiction per mancanza di fondi e tantisaluti a quel pubblico giovanile che ha dimostratodi amare tanto questo personaggio di punta. maspero che presto coliandro emigrerà sul grandeschermo

Lo speriamo tutti. Però confessi: Coliandroè un po’ geloso di Montalbanono, anzi è orgoglioso di essere nato anche lui daun’opera letteraria. forse il target del personag-gio di lucarelli è un po’ più giovane rispetto a

quello uscito dalla penna di camilleri, mapoco importa. le fiction, quando ven-

gono fuori da romanzi, hanno co-munque uno spessore diverso

A proposito, lei passeràpresto da ispettore acommissario. Ha osatoinfatti vestire i panniche furono di Mar-cello Mastroianni,quelli del commissa-rio Santamaria, nella

fiction tv “La donnadella domenica” tratta

dal celebre romanzo diFruttero e Lucentini, che

andrà in onda in Rai nelprossimo autunno

vorrei dire che per un attore è un granprivilegio interpretare un personaggio ricco disfumature come quello che solo certe opere let-terarie ci regalano. quanto a mastroianni, nonmi sono neanche posto il problema. a confronto,mi sento un tale cretino che penso sia meglio

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Voglio solo ricordare aquelli che non hanno

fiducia in sé che io a scuolafacevo parte degli sfigati, dei nerd,di quelli che hanno vissuto fino

in fondo il disagiodell’adolescenza.

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non pensarci. comunque mi è piaciuto molto illook anni settanta: baffi, pantaloni a zampad’elefante, la sirena spiegata e la giulietta dellapolizia. mi sono ritrovato pari pari nei poliziot-teschi di quel decennio e mi sono immedesimato,confesso, non in mastroianni, ma in mauriziomerli

Questo, in inglese, si chiama “understate-ment”. Lei ne fa uso continuamente, ma èsoprattutto un gioco. I Ray Ban a goccia, lagiacca di pelle nera, eccetera eccetera.Visto che Morelli è un bel moro dagli occhicerulei che non passa certo inosservato, leivuol farmi credere di sentirsi ancora il gio-vane Holden, di non accorgersi dell’adora-zione femminile delle “groupie” che lacirconda ad ogni passo?no, voglio solo ricordare a quelli che non hannofiducia in sé che io a scuola facevo parte degli sfi-gati, dei nerd, di quelli che hanno vissuto fino infondo il disagio dell’adolescenza. c’è una giustiziaa questo mondo…

Appurato ciò, mi spiega perché ha deciso difare l’attore?perché mi piace mettermi in gioco e per quellagiusta dose di narcisismo che tutti abbiamo. per-ché mi piace fare sempre cose diverse in cui mirispecchio, e perciò sperimento, cambio, non miripeto.da butta la luna ai manetti bros, da paz! a da-niele luchetti, mi sembra di aver dimostrato asufficienza la mia voglia di sperimentazione.nella vita bisogna sempre lanciarsi in cosenuove.

È vero che il suo sogno segreto è quello didiventare una rockstar?insomma, è uno scherzo. però sì, credo che l’arteche arriva dritta al cuore, quella che riesce a dareemozioni immediate e universali sia la musica.non esiste paragone con le altre arti. perciò èvero, mi piacerebbe molto. ma non so suonarenulla. a scuola, riuscivo a stento a sputare dentroal flauto…

Adesso basta giocare al ragazzino sfigato.Visto che si è impegnato a insegnare il bur-lesque, mi spiega che cos’è per lei la sedu-zione?È qualcosa a cui non so dare una forma concreta.qualcosa che ha a che fare con la testa più checon il corpo. e con l’ironia, perché è un’arte gio-cosa

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Se dovesse tradurlo in un capo di abbiglia-mento?direi: un tacco dodici

Lei si sente un oggetto erotico?mio dio no. so di piacere, ma penso anche che ba-stano dieci minuti a scoprire se il soggetto valequalcosa o è un pupazzo inconsistente. l’aspettofisico non è tutto

Questo di solito lo dicono i belli. Lei ce l’hauna donna ideale?no. qualsiasi ideale significa chiudersi il campo.io invece sono aperto a tutte le varie possibilità

Sposato no. Impegnato, fidanzato, compa-gno o cosa?tutte parole che non mi piacciono. diciamo chesono seriamente interessato a una ragazza

Auguri. Ma prima di impegnarci in dibattitipiù filosofici, mi spiega se è vero, come rac-conta nel suo libro, che ha fatto il prestigia-tore?tutto vero. ero un ragazzino dodicenne, incurio-sito soprattutto dal meccanismo del trucco, affa-scinato dalla tecnica di esecuzione. me ne sonoservito per attrarre a me le ragazze che non mifilavano

Confessi, lei prova attrazione per l’in-ganno…piuttosto, sono affascinato dal potere illusorio cheti dà la conoscenza dell’inganno. È bello fare qual-cosa che regala agli altri il senso della meravi-glia…

Di prodigio in prodigio, si rischia di per-dere il senso della realtà. Ai giovani d’oggiche cosa consiglia?siamo una generazione di disamorati della poli-tica. cerchiamo figure carismatiche e troviamosolo persone che hanno avuto successo. ma è di-verso, questi non sono i nostri possibili punti diriferimento. l’unica cosa che mi sento di dire aigiovani è di non adagiarsi nell’ignoranza, di do-cumentarsi, di cercare di conoscere, senza pregiu-dizi. informarsi è l’unica arma che possediamo

E lei, ce l’ha un’idea precisa della politica?È la domanda da un milione di dollari. no, comenon ce l’ha il 90% degli italiani. non sono uno sto-rico, ma mi pare che questo sia un momentomolto particolare del nostro paese, pieno di spae-samento e di confusione

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Oltre al remake de “La donna della dome-nica”, è in arrivo anche la fiction “Baciatidall’amore” con Marisa Laurito e LelloArena. Qui lei ha lavorato con un amico,Pietro Taricone. Vuole parlare di lui?preferisco di no, mi sembre-rebbe una mancanza di rispettoverso una persona che non c’èpiù. era un mio amico, gli hovoluto bene, ma mi sembre-rebbe di approfittare di luiadesso che non c’è

Le piace leggere?sì, tanto. amo molto scrittoriun po’ dimenticati come dinobuzzati, e intensi come irvineWelsh. ma da quando ho scrittoil mio primo libro leggo meno, èuna fase difficile della mia vitain cui finisco per fare il con-fronto. e mi sento a disagio, mideprimo

Coraggio, c’è di peggio. Iogià mi aspetto da lei un se-condo romanzovuole farsi male? insomma, si vedrà. non mi re-puto uno scrittore, avevo una storia da raccontaree per fortuna qualcuno me l’ha pubblicata. puòdarsi che ci sia un seguito, chissà…

Chiudiamo su Napoli?eh, ci sarebbe tanto da dire. fino a 25 anni sonostato qui. poi me ne sono andato a roma. misento ancora e sempre napoletanissimo. ma pur-troppo napoli è una fonte di energia solo quando

le stai lontano. vai altrove e tichiedi: ma dove esiste una cittàcosì? il problema è che la storiaci penalizza, e ci penalizzaanche l’assenza di senso civico euna cultura comune e condivisa.ci vorranno anni perché qual-cosa possa cambiare

Lei ci crede?voglio crederci. per chi sta lon-tano come me, napoli è unacittà da amare profondamente.perché ti rendi conto di quelloche ti ha dato, di quanto ti haformato, delle radici profondeche ha scavato in te. e provitanta amarezza, ti chiedi comeè possibile che una città cosìricca di arte e di storia possaavere tali problemi e non riu-

scire a risolverli. la creatività di napoli non haeguali al mondo. basta pensare a eduardo, cheè uno dei più grandi autori teatrali del nove-cento. più scopri la sua ricchezza, più la rabbiati sale.

Per chi sta lontano come me, Napoli è una città da amare profondamente.Perché ti rendi conto di quello che ti ha dato, di quanto ti ha formato,

delle radici profonde che ha scavato in te

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giampaolo morelli in una scena de l’ispettore Coliandro giampaolo morelli sul palco di lady burlesque

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Nauticsud 2011

Grande incentivoal turismo campano

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per nove giorni napoli è stata teatro della42esima edizione del salone internazionaledella nautica da diporto: il nauticsud.

l’inaugurazione è stata celebrata con il conven-gno “nauticsud un’opportunità per il rilancio delturismo nella regione campania”, al quale hannopartecipato, oltre al presidente della kermesselino ferrara, luigi cesaro, maurizio maddaloni,ferdinando morra, michele saggese, lorenzoselva, sergio vetrella e sergio mancuso. a tagliare il nastro al marina nauticsud, sezionemarittima dell’esposizione a mergellina, è stato

il presidente della regione campania, stefanocaldoro. durante la manifestazione, la mostra d’oltre-mare non ha accolto solo l’esposizione dei presti-giosi marchi del settore, ma ha anche ospitatoimportanti conferenze su alcune delle principalitematiche della nautica.tra i presenti, alcuni dei più importanti archi-tetti e ingegneri del settore nautico come: bru-nello acampora, sergio buttiglieri, fabio buzzi,giovanni ceccarelli, fulvio de simone, vittorioe camillo garroni carbonara, massimo gregori,

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lino Ferrara, maurizio maddaloni, stefano Caldoro, nando morra lino Ferrara e matteo marzotto

pascal Vicedomini, Eugenio bennato e lino Ferrara lino Ferrara e luigi Cesaro

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francesco guida, dan lenard, elena lenzi,maurizio micheli, claudio pensa e gianni zuc-con.in una serata di gala, presso il ristorante posilli-pino “donnanna”, sono stati assegnati anche i“nauticsud award”, per premiare chi si è distintoper l’impegno profuso nel settore. tra le numerose personalità insignite, il presi-dente della camera di commercio di napoli mau-rizio maddaloni e il presidente della mostrad’oltremare, nando morra.al di là dei numeri interni dell’esposizione, il dato

più interessante è giunto dagli alberghi più rap-presentativi della nostra città che indicano final-mente una crescita di presenze, grazie allamanifestazione, del 20%. quanto, invece, ai numeri della mostra, il seg-mento che ha maggiormente riscontrato l’inte-resse dei visitatori è stato quello dei natanti, dovea farla da padrone son stati i gommoni. ma anche il segmento tra i 35/40 i 50/55 piedi hacomunque dato buoni risultati di acquisto, men-tre tra le imbarcazioni oltre i 60 piedi c’è stata lavendita di un mangusta 80. .

maurizio maddaloni, lino Ferrara e stefano Caldoro il premio a nando morra

il prefetto andrea de martino e lino Ferrara stefano Caldoro e lino Ferrara

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l’assessore al turismo della campania,giuseppe de mita, si è reso disponibilea spiegare ai lettori di i’m la riorganiz-

zazione dello strategico settore turistico, chenon deve porsi ostacoli neppure di fronte al-l’emergenza rifiuti.

Assessore, Lei sta preparando un progetto

di riforma del settore turistico. A chepunto è?direi a buon punto. più che un progetto di ri-forma, stiamo lavorando ad un disegno di leggeche dovrà poi passare all'attenzione del consi-glio regionale che è titolare del potere legisla-tivo. la legge quadro sul turismo, una voltaapprovata, andrebbe a colmare un vuoto storico

L’Assessore al Turismo

Giuseppe De Mita

“Il problema rifiuti in Campania

non deve rappresentare un alibi

per restare fermi”di Ilaria Carloni

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per la campania. È indiscutibile, infatti, la ne-cessità di poter contare su di uno strumentonormativo moderno, al passo con i tempi e checonsenta di riordinare un comparto strategicocome quello turistico

Dal consiglio regionale sono arrivate ulte-riori proposte per migliorare il testo?certamente. abbiamo inteso avviare un con-fronto molto positivo sia con la commissioneconsiliare che con i consiglieri che hanno pre-sentato delle proposte di legge dedicate al turi-smo. la legge, infatti, dovrà essere approvatadall'aula ed è impensabile avviare un'attivitàimportante come questa in maniera solitaria,senza il coinvolgimento di chi rappresenta ilterritorio ma anche delle categorie professio-nali, delle organizzazioni sociali e degli opera-tori del settore

Il turismo per la Campania è un settorechiave: qual è lo stato di salute?siamo in una fase di galleggiamento, un mo-mento in divenire. oggi siamo chiamati a pro-grammare, a gettare le basi per la costruzionedi un sistema turistico regionale. È questo checi viene chiesto a gran voce dagli operatori,dagli imprenditori del turismo e anche dalleistituzioni locali. costruire un sistema turisticodi rango regionale significa assegnare ruoli e

funzioni, chiarire le regole del gioco, evitarefughe in avanti e dribblare improvvisi e bruschirallentamenti. i dati ci restituiscono un quadroancora non del tutto rassicurante ma che è per-fettamente in linea con quanto accade sull'in-tero territorio nazionale. È da qui che bisognapartire per evitare ulteriori flessioni e contri-buire alla crescita dei flussi in entrata

Sono stati stanziati 16 milioni per finan-ziare grandi eventi, ma gli enti provincialidel turismo sono stati tenuti fuori. Per-ché?proprio in vista dell'azione di riorganizzazionedel settore turistico in campania, abbiamo ri-tenuto opportuno far ricadere l'attività di pro-mozione e di progettazione degli eventi turisticisugli enti locali, privilegiando anche le formedi associazione tra enti. l'intenzione è di av-viare sin da subito un cambiamento nella go-vernance, imprimendo un'accelerazione che cimetterà in condizione di poter dare immediata-mente seguito all'azione di riordino che ab-biamo in mente di attuare

A pesare, soprattutto a Napoli, è ancorauna volta l’emergenza rifiuti. Cosa pensaal riguardo?sono convinto che la vicenda dei rifiuti rappre-senti, soprattutto in termini di immagine, un

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deterrente per la campania, in particolare perla città di napoli. non tanto queste ultime fasidi criticità, ma le enormi difficoltà degli anniscorsi hanno impedito la veicolazione di un’im-magine competitiva della nostra regione. dacontrappeso a questo elemento di negatività c'èperò la completezza e la ricchezza di un’offertaturistica regionale che presenta caratteristichedi vera unicità nel panorama nazionale ed in-ternazionale. e faccio riferimento a località emete che non sono state toccate dall'emergenzarifiuti. in conclusione, sono dell'opinione chequesta difficoltà non debba rappresentare unalibi per restare fermi. e questo vale per tutti,per chi ha responsabilità di governo, per chi èparte del tessuto imprenditoriale, per i citta-dini e le comunità

Cosa si sta facendo in concreto per miglio-rare la capacità di accoglienza dei turisti?l'accoglienza e l'erogazione dei servizi al turi-sta restano una nostra priorità. esiste una du-plice responsabilità sotto questo versante. unain capo agli enti pubblici e l'altra agli operatori,agli imprenditori. la legge sul turismo darà ri-sposte efficaci anche sotto questo aspetto. sonoconvinto che il ruolo della regione deve essereindirizzato proprio ad accompagnare e soste-nere le imprese anche sul versante della eroga-zione, del potenziamento e del miglioramentodei servizi

Uno dei siti maggiormente attraenti,quello di Pompei, è in una situazione dif-ficile, soprattutto dal punto di vista dellacura del patrimonio. La Regione come sista muovendo?di sicuro si può dire che occorre un'attività dicontrollo e manutenzione più puntuale. e peraltro verso anche la fruizione del sito dovrebbetenere conto della delicatezza dei luoghi. pro-prio per questo si potrebbe immaginare unafruizione diversa del sito stesso, con modalitànuove che potrebbero coniugare l’aspetto turi-stico a quello di conservazione ed integritàdell’area archeologica. occorre innanzituttochiarire bene le competenze. la tutela e la ma-nutenzione dell’area archeologica apparten-gono al ministero per i beni e le attivitàculturali che agisce attraverso la sovrinten-denza speciale. allo stato sono queste le que-stioni più urgenti, quelle relative appunto allatutela e alla manutenzione del sito. per quelloche ci riguarda, stiamo promuovendo un forumsu pompei, coinvolgendo gli attori territoriali,

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pubblici e privati, per definire e coordinaretutte quelle iniziative che attengono alla valo-rizzazione, alla promozione del sito ed alla mi-gliore organizzazione dei servizi per i turistiche arrivano a pompei, anche attraverso formedi integrazione tra pubblico e privato

Anche le aree interne reclamano il lorospazio nel panorama turistico regionale:si sta procedendo ad una caratterizza-zione territoriale degli interventi, privile-giando quelle che sono le eccellenze diogni provincia?È un’indicazione che intendiamo seguire e chevogliamo concretizzare nella differenziazione,che trovo opportuna, di quelli che sono gli at-trattori turistici. finora si è sempre arrivati adun’identificazione tra attrattore turistico ed at-trattore culturale. non che si tratti di un er-rore, ma sicuramente di una classificazioneestremamente semplicistica di quelleche sono le risorse turistiche di unterritorio vario e vasto comequello campano. esistono gliattrattori ambientali comeci sono quelli di prodottorelativi alle eccellenzedell'enogastronomia. sitratta di elementi im-portanti soprattuttoper le aree interne.nella predisposizionedegli interventi, dun-que, terremo conto diquesta nuova classifica-zione, mostrando sempremolta attenzione per gli at-trattori culturali - d'altronde lacampania si caratterizza perun'altissima concentrazione di siti uni-sco - ma fornendo anche la possibilità ad altriterritori di emanciparsi sotto il profilo delle at-tività turistiche

La risorsa mare rappresenta una delle pe-culiarità della nostra regione: eppuresembra sempre che non ci sia quel rap-porto che sarebbe necessario. A Barcel-lona, ad esempio, il mare è vissuto comeelemento integrante della città…la risorsa mare resta uno degli asset di mag-giore impatto per la campania. rispetto allafruizione del mare all'interno dei contesti ur-bani, è importante avviare forme di collabora-zione con altri settori dell'amministrazione

regionale, e faccio particolare riferimento al-l'urbanistica, alle attività produttive, al dema-nio marittimo. rispetto ad una declinazionetutta turistica della risorsa mare, abbiamodelle eccellenze di primo piano. e faccio riferi-mento al sistema delle isole che mette insiemetermalismo, turismo congressuale, turismod'elite. senza dimenticare aree emergenti,come quella del cilento che sta vivendo unastagione di grande effervescenza, grazie anchea veicoli di comunicazione di forte impatto.come non sottolineare l'effetto che ha avuto sulcilento il successo del film “benvenuti al sud”.una buona sponsorizzazione, legata alla qua-lità del prodotto che si promuove, può dare ri-sultati importanti nel medio e lungo periodo

La Campania diventerà una regione doveil turismo rappresenterà la fonte priorita-ria per il prodotto interno lordo?

È di sicuro un auspicio. d'altrondetutte le analisi più attuali vedono

nel turismo per la campaniainserita nel contesto meri-

dionale una delle chiavidello sviluppo futuro.certo, il turismo rappre-senta un'attività inter-settoriale, direi trasver-sale. cresce se a cre-scere è l'intero sistemaregionale, quello deiservizi, e faccio riferi-

mento proprio al pro-blema rifiuti, quello dei

trasporti e della mobilità,quello della sanità. solo se si

riesce ad elevare la soglia di tu-tela dei diritti del turista si po-

tranno avere effetti tangibili in unfuturo prossimo

Un'ultima domanda: riuscirà a ridare laPiedigrotta ai napoletani?la regione non può far altro che accompagnarequesto processo. quella di piedigrotta è unadelle tradizioni più forti e più vive della città dinapoli. sta al dinamismo e al protagonismodegli enti locali, in primis il comune di napoli,presentare ipotesi progettuali di valore che pos-sano ridare lustro a questo importante evento,ma evitando quelle sbavature che hanno carat-terizzato le edizioni di qualche anno fa e che cisono costate più d'una censura da parte dellacommissione europea.

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Solose si riesce ad elevarela soglia di tutela dei

diritti del turistasi potranno avere effettitangibili in un futuro

prossimo

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Celeste condorelli, amministratore delegatodella clinica mediterranea, ha raccontatoad i’m la sua ascesa professionale e

l’amore per la clinica, struttura di eccellenza nellasanità campana.

Professionalmente è cresciuta a Milano, mapoi è tornata a Napoli. Si parla di “fuga dicervelli”, ma chissà perché, a Napoli primao poi si torna sempre. Cos’è che l’ha ripor-tata qui?nel mio caso l’amore di mia madre verso la cli-nica mediterranea. guardare il panorama da lìmi emoziona sempre…

Cos’ha rappresentato per lei il rientro nellacittà d’origine, con la soddisfazione aggiun-tiva di occupare la posizione brillante ap-partenuta a sua madre Paola Chiariello?sono tornata a napoli dopo circa quindici anni,il giorno dopo la perdita di mia madre, personamolto amata dalla città e dalla clinica, per sosti-tuirla nella guida di una prestigiosa azienda.certamente non è stato facile il confronto con lasua personalità e credo non sia stato facile per ilpersonale assorbire un cambiamento generazio-nale, ma avendo avuto con mia madre un rap-porto molto intenso anche professionale,nonostante tutto, ho sentito che l’azienda l’avevogià vissuta

I suoi genitori hanno lasciato a Napoli unricordo univoco di grandissimo attacca-mento ai valori del lavoro, della imprendi-torialità, della famiglia e della scienza.Qual è stato il loro peso nella sua forma-zione?credo che i valori acquisiti nell’ambito familiaresiano fondamentali nello sviluppo della persona.mio padre, nonostante un aspetto all’esterno“formale” e serio, credo sia stata una delle per-sone più “femministe” che io abbia conosciuto.

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Celeste Condorellie la “sua”

Clinica Mediterranea di Ilaria Carloni

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sin da piccola non ha mai fatto differenze di ge-nere tra noi fratelli, ma anzi ci ha insegnato lanecessità, o meglio il dovere e l’opportunità, diessere indipendenti ed autonomi. anche miamadre ha vissuto il lavoro con passione, entusia-smo e grande capacità empatica. tutte queste ca-ratteristiche mi hanno spronato a cercare di faresempre bene e meglio

Si sentiva pronta a ricoprire la prestigiosacarica di amministratore delegato di unadelle cliniche più im-portanti del Paese? credo che il cambia-mento sia stato talmenterepentino che non hoavuto il tempo di chie-dermelo. le donne, si sa,se pensano troppo, nonsono mai pronte

Quali sono le specia-lità mediche e chirur-giche della Mediter-ranea che rientranonell’ambito dell’eccel-lenza? Quali quelleconvenzionate con laASL di riferimento?Quanti posti letto so-no disponibili?la configurazione at-tualmente raggiuntadalla clinica mediterra-nea si articola in 180posti letto, di cui 170convenzionati con ilservizio sanitario na-zionale per le seguentispecialità convenzio-nate: ostetricia e gine-cologia con annessaneonatologia, chirur-gia generale, oculi-stica, chirurgia plasti-ca, medicina interna,cardiologia ed unità coronarica, chirurgia va-scolare, cardiochirurgia ed annessa terapiaintensiva. sicuramente possiamo affermare,anche sulla base dei riconoscimenti internazio-nali ottenuti, che eccellenti sono proprio le areead elevata specializzazione, come l’emodina-mica, l’elettrofisiologia e tutta l’alta specialitàdel cuore. farei tuttavia un torto a non citare

tra le nostre eccellenze anche l’oculistica, ol’area materno-infantile

La Clinica che lei amministra ha un pesonegli equilibri sociali cittadini? A quantepersone offre la sicurezza di un lavoro? oggi forse più che mai sento la responsabilitàdelle persone che a diverso titolo collaborano conla clinica. lo sforzo, non solo di mantenere i li-velli occupazionali, ma di lavorare sullo sviluppodelle competenze professionali e sulla diffusione

di un’etica del lavoro, im-pegna moltissimo me e ilmio staff. la campanianecessita di personalequalificato per potersiconfrontare con le areeeconomicamente più svi-luppate del nostro paese,ma ha bisogno anchedella diffusione di unanuova cultura d’impresae della creazione di nuovied ambiziosi stimoli per inostri giovani, proprioper evitare la fuga di cer-velli di cui si parlavaprima. la clinica, trapersonale dipendente enon, offre lavoro a oltre400 lavoratori. anche inquesto caso i valori fami-liari mi guidano nellescelte: mai un giorno,anche nei momenti fi-nanziari più difficili, néio né mia madre abbiamolasciato un solo dipen-dente senza stipendio!

È vero che la Mediter-ranea vanta eccellen-ze nazionali ed euro-pee?noi siamo leader in moltisettori a livello regionale

ed anche nazionale. basti pensare che solo nelsettore dell’emodinamica, diretto dal dr. bri-guori, siamo terzi in italia. l’elettrofisiologia poisi contraddistingue per il trattamento della fi-brillazione atriale ed il sistema “carto 3” che per-mette di eseguire gli studi elettrofisiologici e leprocedure di ablazione con un successo maggioregrazie all’elevata precisione nella ricostruzione

Mai un giorno, anche neimomenti finanziari più

difficili, né io né mia madreabbiamo lasciato un solo

dipendente senza stipendio!

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tridimensionale del cuore. il sistema è l’apparec-chiatura di ultima generazione nel campo del-l’aritmologia e ad oggi è presente in italia in solo7 strutture ospedaliere

Quanto pesano i tempi d’incasso dei vostricrediti nei confronti degli Enti pubblici de-bitori? Quali sono gli oneri che ne derivanodal punto di vista fi-nanziario? da poco molte aziendecome quella che rappre-sento sono riuscite a ef-fettuare l’operazione dismobilizzo dei crediti2007/2009. per il 2010sono state pagate tremensilità. inoltre peressere pagati per cre-diti di due e tre anniprima abbiamo dovutopagare oneri finanziarialle banche. la que-stione è ancora sul ta-volo ed è molto gravosain quanto purtroppospesso ci si riduce aspendere in oneri finan-ziari piuttosto che afare investimenti tecno-logici o assunzioni dipersonale

Nelle difficoltà le-gate ai lunghissimitempi di pagamentoda parte della ASLNapoli 1, la suaazienda ha trovatosolidarietà nel si-stema bancario citta-dino? fortunatamente la cli-nica mediterranea èstata molto supportatadalle banche quali quelle del banco di napoli odi bnl e dalle società di factoring, quali medio-factoring, e questo anche per una gestione ocu-lata dei conti aziendali

Passiamo al privato: lei è una donna in car-riera, ma anche madre premurosa di duebambine, Angelica e Arianna: come conciliai due impegni?purtroppo non li concilio come vorrei. come tutte

le donne che lavorano molto, non ho la soluzioneper far quadrare la vita lavorativa e quella fami-liare. mia madre mi diceva sempre: “non ti con-frontare con gli altri” perché all’epoca ero amilano senza la mia famiglia né quella di miomarito, con una bambina piccola, lavoravo lon-tano da casa e ricoprivo posizioni apicali. ho solocercato di scegliere baby sitter brave (e come

tutte le mamme nonsempre ci sono riuscita)e, soprattutto, di iscri-vere mia figlia ad unnido fantastico. orasono a napoli, ma daquesto punto di vista lamia vita non è cam-biata!

Suo marito, MarcoAgostini, non l’hamai ostacolata negliimpegni che richiedela carriera?mio marito è stato fon-damentale. senza unpartner che crede neltuo lavoro, ti aiuta nellagestione e ti incita afare bene non siavrebbe la forza di su-perare i terribili sensi dicolpa di una madre la-voratrice. d’altra parteha anche accettato di vi-vere separati nel primoperiodo che ero a napoliper consentirmi di ca-pire come sarebbe an-data e poi, lui nonnapoletano e attivo nelsettore della finanza, miha seguita da milano.un vero esempio di“benvenuti al sud”, percitare un film recente

Dove ama vestire e cosa indossa per levarie circostanze che caratterizzano la suavita di donna impegnata, di madre e d’im-prenditrice?in linea teorica avrei uno spirito un po’ più “rock”rispetto a quello che mostro, ma poi ammetto chespecialmente a lavoro ho sempre avuto vestitieleganti ma sobri. mi diverto ad utilizzare ilsarto di mio marito, michele toscano, per farmi

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Senza un partner che crede neltuo lavoro, ti aiuta nella gestione eti incita a fare bene non si avrebbela forza di superare i terribili sensidi colpa di una madre lavoratrice

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fare abiti apparentemente maschili ma con stoffee dettagli femminili

Smentisce o conferma che le donne nelmondo del lavoro siano ancora svantag-giate, se non addirittura discriminate?certamente le statistiche nazionali e soprattuttoregionali indicano un netto svantaggio della com-ponente femminile nel mondo lavorativo. nelcaso della clinica mediterranea, non solo ledonne rappresentano quasi il 57% della forza la-voro, ma sono presenti nei posti di comando,quali consiglio di amministrazione, terapia in-tensiva, radiologia, amministrazione, personalee così via. da me sono gli uomini che si lamen-tano di non avere le pari opportunità!

Lei ha ricoperto incarichi importanti. Nellasua ascesa è stata mai scalzata da un uomo?onestamente mi è capitato più da parte di altredonne. la scelta delle posizioni molto spessoviene fatta dagli uomini che non sempre scelgonola più brava, ma magari la più simpatica o quellacon la quale si desidera passare il tempo. poi ingenerale direi anche che spesso noi donnequando abbiamo delle opportunità non sempre cibuttiamo ma abbiamo paura di fare troppi com-promessi con l’equilibrio familiare

Che valore ha per lei il denaro?aiuta molto, purtroppo anche quando si hannoproblemi di salute o nella formazione dei figli

Vizia le sue figlie?certamente conducono una vita agiata, ma cercodi far capire loro già oggi i valori dell’impegno edel lavoro tramandatami dai miei genitori

Che lussi si concede? il mio personal trainer, Walter, e quando sonogiù di morale non c’è niente di meglio di un ac-quisto di scarpe nuove!

La componente sognante ed adolescenzialedella natura di Celeste Condorelli è sopitaper sempre, in letargo, o vigile ed in ag-guato?

c’è sempre, ma forse con l’età la mostriamo soloa chi ci conosce bene. però piango sempre quandoad esempio guardo dei film che mi fanno pensareal futuro delle mie figlie

I’M?trovo la rivista un bel momento di svago per co-noscere in modo informale temi e persone cherappresentano la nostra città. e per questo viringrazio per aver avuto la possibilità di dare uncontributo!

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Nel caso della Clinica Mediterranea, non solo le donne rappresentanoquasi il 57% della forza lavoro, ma sono presenti nei posti di comando,

sono gli uomini che si lamentano di non avere le pari opportunità!

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Èmorto con la primavera alle porte, all'età di82 anni (lo scorso 5 aprile ne avrebbe com-piuti 83), enzo cannavale, l’attore nativo di

castellammare di stabia. portabandiera della co-micità napoletana e amatissimo dal pubblico ita-liano, ha calcato i palcoscenici con eduardo defilippo e aldo giuffrè: “miseria e no-biltà” e “la festa di montevergine”,sono solo alcune delle commedie disuccesso in cui ha recitato. ha affiancato attori del calibro ditroisi, de crescenzo, salemme in“amore a prima svista” e “ho visto lestelle!”, nanny loy, marco ferreri,dino risi, francesco rosi, brunocorbucci, alberto lattuada, pietrogermi, salvatore samperi e la Wer-tmuller. indimenticabili sono i suoi duetti conbombolo, al secolo franco lechner e le sue inter-pretazioni nelle sexy commedie italiane della finedegli anni 70.sempre in compagnia di bombolo, ha interpretato

i due film con nino d'angelo nel 1983 “un Jeansed una maglietta” e “la discoteca”.tre importanti premi hanno segnato la sua car-riera: il nastro d'argento nel 1988 come miglioreattore non protagonista per l'interpretazione in “32dicembre” di luciano de crescenzo, nello stesso

anno l'oscar con in “nuovo cinemaparadiso” di giuseppe tornatore nelruolo di “spaccafico” ed il grand prixspeciale della giuria al festival dicannes nel 1989. la forza di enzo cannavale stavanell’essere un uomo comune, che conla sua verve e la sua semplicità, sa-peva divertire anche solo con losguardo.in occasione della sua scomparsa il

presidente della regione campania, l’on. stefanocaldoro, ha detto: “perdiamo un attore a trecento-sessanta gradi, un caratterista che con la sua verveironica e comica, ha contribuito a diffondere al me-glio l'arte e la cultura partenopea”.

Napoli ha detto addioad Enzo Cannavale

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Capri Watch

Creato per scandireil tempo di Capri

silvio staiano

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Quando a sei anni silvio staiano rice-vette in regalo il suo primo orologio,forse non pensava che quell’oggetto si

sarebbe tramutato nella sua attività imprendi-toriale. e invece è andata proprio così. dalpadre oreste rilevanegli anni novantaasperula stellina, lostorico negozio situatonella strada più chic dicapri: via camerelle.insieme alla sorellaalba, silvio staiano de-cide di rivoluzionarel’attività, proponendoai clienti creazioni inpregiato vetro di mu-rano. pochi anni dopo,nelle vetrine del nego-zio alle trasparenze delvetro si affianca il tic-chettio degli orologicapri Watch. il mar-chio creato da sta-gliano si propone discandire il tempo del-l’isola azzurra, cele-brandone i luoghi, lastoria, le bellezze natu-rali. È così che sui quadranti, dipinti a mano,sono riprodotti i luoghi più famosi di capri,l’arco naturale e la scala fenicia, i faraglionie marina grande.tra i tanti e coloratissimi modelli spiccano“multijoy”, “capri stone” e “polo”. tenuto a bat-tesimo presso la sede dell’azienda dalle coni-

gliette di playboy, “multyjoy è il perfetto mixtra eleganza e design. il quadrante ampio e lu-minoso è impreziosito da centinaia di cristalliswarovski incastonati lungo la ghiera e sullacassa in acciaio lavorata con fantasia ed origi-

nalità. elegante e gla-mour, il “capri stone”,riprende invece il mo-dello classico della capriWatch che raffigura nelquadrante il celebre cam-panile della piazzettadell’isola azzurra. il de-sign dell’orologio si carat-terizza inoltre per lacassa in policarbonatobianco e acciaio e il cintu-rino in policarbonatobianco, il tutto ornato dauna serie di strass. il“capri stone” si distin-gue anche per la sua tec-nologia: il cuore dell’orolo-gio è infatti un meccani-smo myota citizen, ga-ranzia di affidabilità edurata nel tempo. ruotaattorno alla raffigura-zione della piazzetta ca-

prese anche il design di “polo”, altro modello ditendenza della capri Watch. la cassa in acciaiopresenta sulla ghiera il marchio brevettato “ca-pricapri” fuso tra smalto ed acciaio. l’orologioè disponibile in diverse colorazioni, tra cui lavariante con quadrante madreperla e numeriromani in rilievo in acciaio.

di Marco Nota

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record d’incassi per “l’astice al veleno”

de sanctisfesteggiato

al teatro posillipo

la crisi economica non ha in-vestito salemme, che ha

sbancato i botteghini d’italia conla sua ultima commedia,“l’astice al veleno”, che nel corsodella tournee (129 repliche e 18piazze) ha raggiunto gli oltre2.700,00 euro con un totale di105.000 spettatori. numeri dacapogiro, che sorprendono so-prattutto perché pongono“l’astice al veleno” in prima filasopra le commedie cult di sa-lemme, “bello di papà” e “e fuorinevica”, che fino ad oggi erano ri-

maste imbattute.diventa così “inevitabile” la ri-presa della commedia per il pros-simo anno in numerose piazzeitaliane tra cui sono già riconfer-mate roma, napoli e milano cheaccoglieranno, negli stessi teatri,lo straordinario gruppo di attori(nicola acunzo, giovanni ribòantonio guerriero e chiara devita), al centro del quale ruotanoi tre protagonisti: gustavo (vin-cenzo salemme), barbara (bene-detta valanzano) e matteo, aliasmaurizio aiello.

l’amatissimo portiere della squadradel napoli, morgan de sanctis, ha

festeggiato il compleanno al teatro po-sillipo locale più in voga tra la movidapartenopea insieme alla famiglia e agliamici più intimi. e per il party di ungrande portiere non poteva non esserciun grande mattatore: guido lembo,che ha coinvolto tutti nei suoi show daanema e core, immortalato dai flashdi pippo by capri.

ad aprile la lumi-nosa sala della

loggia del maschioangioino ha ospitato idipinti di alfredo boviodi giovanni nella mo-stra “lo spazio del co-lore”.l’artista (1907-1995)ha incanalato nella suaproduzione pittorica lescuole di un intero se-colo di pittura europea,della quale sono stateraccolte le opere più

rappresentative nellamostra partenopea. Èil caso del quadro“canto notturno nellaforesta” dove all’in-terno di un coloratis-simo patchwork o di unpiano di pietre duredalle straordinarie ve-nature appaiono foglie,occhi e cielo. in questa,come nella maggiorparte dei suoi lavori, icolori sono protagonistiincontrastati e caratte-rizzano un artistadall’animo variopinto,come la napoli che perun’intera vita lo haadottato.

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lo spaziodel colore

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una vittoria targata italia, quella con-seguita in olanda lungo le acque del

fiume amstel, dall’otto azzurro che havisto agli scalmi i nostri tre gioielli san-sone, bianco e vicino. l’equipaggio com-posto anche da due atleti delle fiammegialle, fossi e romano, e quatto del cir-colo canottieri aniene, si è aggiudicatola 39esima edizione della heineken cup.

in olanda trionfanoi canottieri d’italia

il premio civicrazia, giunto alla se-conda edizione col patrocinio del pre-

sidente della repubblica, è andatoquest’anno all’attrice iaia forte, una na-poletana doc primadonna del teatro edel cinema contemporaneo. la forte è protagonista del film uscitoil 6 maggio nelle sale “se sei così, ti dicosì” in cui interpreta una ex cantanteneomelodica moglie di piero cicala(emilio solfrizzi), ex cantante anche luiche si invaghisce improvvisamente ditalita cortès (belén rodríguez).

dopo il successo dell’edizione2010 è tornato “miss ve-

nere”, il concorso di bellezza perle ragazze tra i 14 e i 19 anni. il17 giugno ci sarà la proclama-zione nell'anfiteatro del parcovirgiliano delle 3 vincitrici tra le100 partecipanti. in palio un con-tratto con un agenzia di moda perla nuova eletta e numerosi gadgetofferti dagli sponsor per le altre 2classificate. la bellissima sedi-cenne sara santoro, vincitrice nel2010, dovrà così cedere lo scettroalla nuova venere.

miss Venere 2011

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una struttura impo-nente totalmente ri-

strutturata: è la galleriadel mare inauguratapresso la stazione marit-tima di napoli. in occa-sione dell’inaugurazione,che ha visto il tradizionaletaglio del nastro da partedi peppino di capri, si ètenuto il dibattito “napoliriparte dal mare” al qualesono intervenuti il cardi-nale crescenzio sepe, lu-ciano dassatti presidentedelle autorità portuali,paolo graziano presidentedell’unione industriali,maurizio maddaloni pre-sidente della camera dicommercio di napoli, ser-gio vetrella assessore aitrasporti della regionecampania e nicola cocciapresidente della terminalnapoli spa. al centro del dibattitol’ambizioso progetto dicreare attorno al porto dinapoli un anello di colle-gamenti, per il quale sonostati stanziati 420 milionidi euro. una “collana diperle” legata dal filo delleinfrastrutture e servizi cheriqualificheranno l’areaportuale dal borgo degliorefici fino a san gio-vanni a teduccio.

napoliriparte

dal mare

a iaia Forteil premio Civicrazia

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l’originalità delle spon-sorizzazioni original

marines, ha raggiunto iltop con la nuova campa-gna pubblicitaria “on air”,dedicata alla collabora-zione con cotton councilinternational, l’ente noprofit per la promozionedel cotone americano.protagonisti assoluti del-l’accattivante campagnasono i “monelli” che rivol-gono alle mamme un mes-saggio chiaro e diretto:“vogliamo solo la qualità”.un sodalizio unico, basatosulla costante ricerca dellaqualità e pensato apposi-tamente per la soddisfa-zione delle mamme e lagioia dei bambini.

originalmarines

e Cotton usa

Cocktail inauguralealla stazione marittima

il nuovo punto vendita deigioielli barbara barra è

stato inaugurato con un af-follato cocktail mondano nelcuore della “galleria delmare” nella rinnovata sta-zione marittima di napoli. immortalati dai flash di ro-bert by capri, agostino cor-dova, vito bardi, giuseppemango e pino grassi, pep-pino di capri, maurizioscoppa, nicola coccia, um-

berto baldi, mario morelli,domenico picone, gisellabardi, stefania mango, pa-squale bruscino, lorenzodassatti, dino barbarotto,ada martone, maria elisa-betta carreras, ada vittoriabaldi, elisa rubinacci,maria teresa ferrari, mariapia de magistris, annama-ria docimo.

“sunsation tricolore” realizzatoper i 150 anni dell’unità d’italia

il brand nardelli gioielliha realizzato, in occasione

dei 150 anni dell’unitàd’italia, un esclusivo pen-dente in edizione limitata.si tratta di un raffinato solestilizzato in oro bianco, im-preziosito nella parte cen-trale da diamanti bianchi,rubini e smeraldi, incasto-nati a mo’ di tricolore. il monile, prezioso non soloper il suo valore economico,ma per quello simbolico, èstato donato alle ministremichela vittoria brambilla,mara carfagna, mariastellagelmini, giorgia meloni estefania prestigiacomo.

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per la prima volta nella storia sono stateesposte 15mila gemme preziose, insiemecon alcuni pezzi inediti come i messali in

argento dei sette altari della cappella del patronoe i busti dei 54 santi gregari appartenenti al vec-chio tesoro. l’esposizione è stata inaugurata in senato daldirettore del museo del tesoro di san gennaro,paolo Jorio, dall’assessore regionale caterinamiraglia e dal critico d'arte vittorio sgarbi e cisono stati importanti interventi da parte del pre-sidente del senato renato schifani, del professorgian louis godart, consigliere per la conserva-zione del patrimonio artistico del presidentedella repubblica (che ha conferito l’alto patro-nato), dell’architetto roberto cecchi, segretariogenerale del ministero dei beni culturali e dellaprofessoressa lorenza mochi onori, sovrinten-dente del polo museale napoletano.il titolo della mostra, realizzata in collaborazionecon la soprintendenza del polo museale di na-poli, è “meraviglie del tesoro di san gennaro, lepietre delle devozione” di cui fanno parte diecicapolavori accompagnati dai documenti originalidell'archivio storico della cappella di san gen-naro: una collana in oro, argento e pietre pre-ziose di michele dato, realizzata nel 1679; unacroce in argento e coralli del 1707, dono della fa-miglia spera; mitra in oro rubini, smeraldi e bril-lanti realizzata dall’orafo matteo treglia nel1713; un calice in oro, rubini, smeraldi e brillantidell’orafo di corte michele lofrano (1761) com-

missionato da ferdinando di borbone; ostensorioin argento e rubini (1808) dono di gioacchinomurat; una pisside gemmata in oro, rubini, zaf-firi, smeraldi e brillanti (1831) donata da re fer-dinando ii; un ostensorio in oro, pietre preziose,perline, smalti (1837) donato da maria teresad’austria; un calice in oro zecchino donato dapapa pio iX nel 1849; una croce episcopale inoro, smeraldi e brillanti donata da re umbertoi e margherita di savoia il 23 novembre 1878;una pisside in oro corallo e malachite realizzatadalla famosa famiglia ascione di torre del grecoe donata da umberto di savoia il 5 novembre1931, quando si trasferì con la moglie maria Joséa napoli. l’esposizione si disloca anche nel complesso deigirolamini fino al pio monte della misericordiapassando per il museo diocesano, l’archivio sto-rico del banco di napoli e la navata destra delduomo, con la riapertura della sua porta d’in-gresso da piazza sisto riario sforza, dove im-pera la guaglia secentesca di san gennaro. il tesoro di san gennaro vanta nel suo com-plesso 21.610 capolavori e per atto notarile fir-mato nell’annus horribilis 1527, non appartienealla curia, ma alla città. un tesoro inestimabileil cui valore supera quello dei re e delle regine ditutto il mondo.È proprio questo tesoro, che in un periodo di de-cadimento della città, rappresenta l’occasione diriscatto agli occhi di tutto il mondo che ce lo in-vidia.

I gioielli ineditidel tesorodi San Gennaro

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r oberto bolle è tornato a danzare nel ruolodi romeo per il celebre allestimento diamedeo amodio del “romeo e giulietta”

sulle musiche di hector berlioz. accanto all’étoile, lucía lacarra, consideratadalla critica tra le migliori dieci étoile della scenainternazionale e vincitrice dell’award “migliorballerina del decennio”, alessandro macario (mer-cuzio), i primi ballerini, i solisti e il corpo di ballodel teatro san carlo e l’orchestra stabile direttaper l’occasione da massimiliano stefanelli. “romeo e giulietta”, allestito sul finire degli anni’80 è un’opera dalla forte identità, basata sul mo-tivo conduttore del “duello”. “più che raccontare la storia di romeo e giulietta- spiega amodio - m’interessava compiere unviaggio nell’intimo dei singoli personaggi, espri-

mere gli stati d’animo di ognuno di essi, pur ri-spettando i passaggi fondamentali dell’opera sha-kespeariana”. tra le particolarità, la recitazione di brani daltesto originale di William shakespeare e la mu-sica di berlioz perché, come ha spiegato il coreo-grafo, più scarna rispetto a quella di prokofiev. roberto bolle ha più volte interpretato romeoper l’allestimento di amodio. “avevo già interpre-tato questo balletto al massimo di palermo, al fi-larmonico di verona e in un’occasione specialeper la notte bianca di roma del 2006 davanti alcampidoglio. ora lo riporto in scena per la primavolta davanti al pubblico di napoli. il teatro sancarlo - ha concluso - per me è una seconda casa eil pubblico napoletano è uno dei più calorosi delmondo”.

Roberto Bolle al San Carlonei panni di Romeo

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Schoorel vincela Tennis Napoli Cup

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foto di Paolo De Matteo

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thomas musterthomas schoorel

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il successo dell’edizione 2011 della tennis napoli cup - tro-feo banco di napoli challenger, ha confermato ancora unavolta che i napoletani non sono esclusivisti del calcio...

più di mille persone hanno, infatti, affollato le tribune deltennis club napoli per tutti gli otto giorni di gare conclusesi,come da tradizione, con l’incoronazione di una nuova giovanepromessa del tennis mondiale. purtroppo non è stata la volta di un italiano – si era pronosti-cata la vittoria di filippo volandri – ma di un olandese: tho-

mas schoorel, ventuduenne mancino di amsterdam, che danapoli ha cominciato la sua scalata alla classifica mondiale.

l’entusiasmo e la grande affluenza di pubblico hanno consolidato

Federico gil

Filippo Volandri

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il successo delle passate edizioni della kermesse, che si distingueper la serietà e la sobrietà, caratteristiche peculiari del mondo deltennis e dello storico circolo che la ospita.fondamentali anche gli eventi collaterali che hanno accresciutoattenzione e interesse intorno alla napoli cup, come il tradizio-nale torneo dei giornalisti, trofeo armando minucci, vinto dallacoppia andrea milone e giovanni marino, premiata da paolominucci. durante la serata di gala, il produttore aurelio de laurentiis èstato insignito del premio città di napoli 2011 per lo straordi-nario lavoro profuso nel ruolo di presidente del napoli calcio, cheha prodotto l’eccezionale risultato di far tornare a competere lasocietà azzurra con i grandi club italiani, regalando un bellissimosogno alla città. .

thomas muster

thomas schoorel

jeremy Chardy

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Borrelli e Betwoinuniti per i bambini

foto di Alfieri&Paliotti

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luigi borrelli, il celebre marchio da sempresinonimo della più alta tradizione sarto-riale partenopea, e betwoin, la giovane

linea sportswear del gruppo gigiesse spa, af-fiancati dal mattatore guido lembo e la suaband, sono stati i promotori di un importanteevento benefico a favore della onlus spidercampania (associazione per la rete regionalea tutela del bambino oncologico).così, nei saloni della splendida villa vittoria,nell’incomparabile scenario di posillipo a na-poli, sono stati accolti importanti ospiti espo-nenti della cultura, dello sport, dello spettacoloe delle autorità, tra cui maria mazza, patriziorispo, gianni lettieri, l’imprenditore dei gio-

ielli pianegonda e i giocatori della squadra delnapoli.lo scopo dell’associazione spider campania èla realizzazione di una “rete” di assistenzaemato-oncologica regionale campana, ed è for-temente perseguito dal professore vincenzopoggi, direttore del dipartimento di oncologiadell’ospedale pausilipon di napoli e da ungruppo di associazioni di volontariato sensibilida sempre a questo problema.a sostenerli con questo evento che ha unitol’utile al dilettevole, stavolta sono stati due im-portanti marchi della moda, che hanno messoa disposizione il proprio nome unendosi peruna giusta e nobile causa..

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la prestigiosa piazza dei martiri a napoliha fatto da cornice alla presentazionedella nuova collezione estiva dell’intra-

montabile salvatore ferragamo.must della sfilata, capi leggeri e fluttuanti, co-stumi da bagno, body, reggiseni, trikini e sotto-vesti, arricchiti da accessori e calzature.nonostante i capi da mare di solito siano più“easy”, quelli della mason ferragamo non per-dono l’eleganza tipica del marchio ed anzi, nelleloro forme e colori rievocano sempre un che delpassato, pur essendo attuali e al passo con lemode.così tornano le vite alte e le gonne a pieghedegli anni ’60 e ’70, le zeppe e i colori che vannodal rosso vivo al bianco candido e non mancanoi caftani trasparenti e leggeri must delle ten-denze 2011.la collezione ha spaziato dalle casacche vario-pinte, agi abitini dai colori tenui, fino ai classicitailleur blu, giovanili ma eleganti. tra gli accessori c’è il foulard che può essereutilizzato in vari modi: al collo, sulle spalle, neicapelli o trasformarsi in una borsa.insomma, ce n’è per tutti i gusti quest’anno, egià solo ammirando la vetrina della splendidaboutique di piazza dei martiri vien voglia diestate, di colori, di quella eleganza esclusiva(non da tutti), che solo ferragamo garantisce.

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La collezionesummer

di Ferragamoi’M

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una mostra patrocinata dalla re-gione campania, dal comune dinapoli e dal forum universale

delle culture, ha documentato l’attivitàartistica svolta negli ultimi vent’anni

dal noto stilista campano, giannimolaro, che si è imposto sullascena internazionale con unostile personale, neo pop e sur-

reale, espresso attraverso lapittura, la scultura e il designdei suoi abiti scultura.

tele dipinte e al tempo stesso scol-pite, sillogismo mirabile tra arte e

moda, perfetta espressione di unanuova tendenza da lui teorizzata

e proposta: la fashion art.nella mostra è stata espostauna selezione di quasi un

centinaio di opere, fra abiti, dipinti, oggetti didesign, video, sculture; tutti lavori bizzarri,esuberanti, grotteschi ed affascinanti, talvoltaeccessivi, ma sempre eleganti ed innovativi,specchi inquietanti del nostro tempo. protagoniste e muse ispiratrici della sua arte,molte donne dello spettacolo come amandalear, ilona staller e marina ripa dimeana, catturate dalla sua fanta-sia e originalità.testimonial d’eccezione lucabeatrice e katia ricciarelli, chehanno presenziato anche allapresentazione del librod’arte “molaro” editoda colonnese editore,con testi di luca bea-trice, vittorio sgarbi emassimo sgroi.

Molarotra arte, moda e design i’

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Bulgari Trunk Showdi Laura Caico foto di Alfieri e Paliotti

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l’evento sfilata svoltosida bulgari napoli invia filangieri con un

party esclusivo, ha permesso aclienti ed habitué della griffeitaliana - ormai passata tra lefila del colosso imprendito-riale francese di arnault - diosservare in anteprima gli ac-cessori per la prossima estate;fra occhiali, foulard, cravatte,borse e oggetti di pelletteriadella maison famosa per l’ele-ganza delle sue creazioni, si èpotuto anche sbirciare nellepreziose vetrine “mediterra-nean eden”, la nuova colle-zione di anelli, collane ebracciali preziosi appena rea-lizzata da bulgari per l’au-tunno-inverno 2011-2012.splendidi top realizzati concoppie di foulard in seta hannosfilato, indossati da algide mo-delle, in abbinamento alle fan-tastiche borse - uniche per lacura della lavorazione artigia-nale e per l’utilizzo di bellis-simi pellami - dando visibilitàal mondo degli accessori in cuii gioiellieri italiani, discen-denti dall'immigrante grecosotirios voulgaris si sono ci-mentati, producendo una lineaintera di prodotti di punta tracui gli occhiali di alta classe,

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profumi e cosmetici. il nome "bulgari" - adatta-mento del cognome del fonda-tore - ha indicato sinora lacompagnia che possiede piùdi 150 negozi monomarca nelmondo (i più famosi dei qualisi trovano nella fifth avenuea new York e in rodeo drivea beverly hills), oltre ad al-berghi di lusso a milano e inindonesia: ma, nonostante ipassaggi al vertice, lo stile ri-mane inalterato e racconta lalunga storia di qualità e at-tenzione privilegiata al de-sign e al glamour che ognimanufatto racchiude sin dal1884.tra gli intervenuti, edwigebouris, lidia pietanesi,elena d’antonio, emilia pu-gliese, renata amodio, paolaanzisi, franca di nocera,maurizio tesorone, michelemarcigliano, dadà rocco,claudio picariello, maurizioscoppa, massimo vernetticon la compagna eva cer-ciello. .

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Un “talk” compleanno

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foto di Marco Sommella

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un compleanno partico-lare quello festeggiatodal chirurgo plastico

vincenzo argenzio all’hotelromeo: poco evasionale, moltointrospettivo.animatore della serata, aldotrione, docente di estetica allafederico ii, filosofo e sociologo,esperto conoscitore dell’animoumano: è con lui che gli ospitisi sono confrontati su vari temi,come quello dell’amicizia, dellamoda, della cultura e del tradi-mento. un confronto a più voci coordi-nato da maria chiara aulisio,una sorta di talk show prece-duto dalla proiezione di un fil-mato realizzato dal festeggiatocon la collaborazione degliamici antonio annona e francorapa. per chiudere in bellezza la se-rata, si sono trasferiti tutti alsuggestivo ultimo piano dell’-hotel dove, vincenzo e giuliahanno aperto le danze trachampagne, sushi e finger food. tra i tanti, scatenati in pista:stefano e giampiero santoro,maria rosaria argenzio, paolae paolo iannelli, annalaura diluggo e raffaella russo, stefa-nia e carlo savastano, ma-riella russo, ivano e rossanarapa, franco e chiara rapa,mauro giordano, gianni e car-men docimo, paola e paolo ian-nelli, lola vitelli e carlatravierso, enrica parascan-dalo e massimo peluso, mauri-zio villari, linda iorio,valentina valletta, carla egigi angrisani, olimpia gen-tile, anna ferraro, antoniomartiniello, maurizio e anto-nella russo, peppe e rossellamezzino, valerio e nana'mazza, rosita e guido grillo,titti e sergio cardaropoli,mimmo spena e anna annun-ziata, antonella liguoro,laura e Jole fasolino, mariarosaria e giannantonio nappi.

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di Laura Caico foto di Marco Sommella

Le settanta primaveredi Albachiara

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settanta e non sentirli. il fatidico giro di boadelle 70 primavere è stato festeggiato dal-l’effervescente albachiara ammendola

caccavale nel foyer del teatro augusteo, suo“buen retiro” e campo di battaglia, dove vip e ce-lebrità si danno appuntamento a colpi di flash erecensioni entusiastiche: nata nella capitale, manapoletana per scelta, albachiara affianca il ma-rito francesco caccavale in un’opera congiuntadi passione ed esperienza che è riuscita a risol-levare le sorti dello spettacolo partenopeo e, inparticolare, del teatro, tornato in pole positionnel gradimento del pubblico malgrado l’assaltodelle multisale.donna di grande temperamento la “signoradell’augusteo” per questo evento memorabile èstata circondata da trecento invitati: gaetano eadriana altieri, annalisa e enzo de paola,linda e Walter turrà, il direttore della biblio-teca nazionale di palazzo reale di napolimauro giancaspro con vittoria, la scrittrice giu-liana gargiulo, il marchese pino letizia, marcoe hilde salvatore, l’assessore regionale alla cul-tura caterina miraglia, la cantante valentinastella, il presidente della camera di commerciodi napoli maurizio maddaloni con ada, gli attoribiagio izzo e barbato de stefano, lo showmangino rivieccio con la moglie alessandra, la gio-ielliera dorotea liguori, lo scrittore luigi neccocon germana borgstrom, il consigliere regionaleluciano schifone, liliana e giuseppe corella,pippo e gianni sangiuliano, gino cogliandro,francesco procopio, sasà trapanese, giusyacampora, bruna costagliola, adriana e raf-faele ateniese, il nutrizionista francesco ate-niese cristina stradella. .

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tanti ospiti blasonati sono intervenuti all’annualeiniziativa “uova per la ricerca”, presentata all’an-giporto galleria, di fronte al teatro di san carlo,

al secondo piano della sede napoletana della gioielleriaascione, che ha rinnovato il suo sostegno alla ricerca suitumori realizzando i ciondoli sorpresa nelle uova di pa-squa create per l’occasione dalla nota cioccolateria gayodin. ad accogliere gli ospiti, i titolari mauro, caterina, giu-seppe e giancarlo ascione, la presidente airc campaniaduchessa gloria frezza di sanfelice, assistita dalla se-gretaria alessandra sottile e dal consiglio direttivo aircal completo, con i consiglieri giuliana gargiulo, marcozigon, roberta buccino grimaldi, adriana angiuoni, pa-trizia corsicato pignata, angelo raffaele bianco, camillafiorentino, massimo garzilli maria teresa viti, barbaramalinconico, marco salvatore, nando spasiano, gian-fredo puca, elide petracca, dora piscitelli. guja conti,maria teresa schettino funari, giancarlo vecchio. un corroborante rinfresco è stato offerto gli invitati, ar-rivati a più riprese, che hanno approfittato dell’incontroper darsi anche agli acquisti pasquali, immortalati daiflash di robert by capri.tra i tanti, i duchi giovanni e lilletta valiante, la mar-chesa marò mottola d’amato, antonella zigon, basilio eanna maria mazzarella, hilde salvatore, filippo e ma-riangela caselli, angela carola, federica monga, le con-tesse graziella e lisi leonetti di santo Janni, il marcheseroberto mottola, l’esperta d’arte mimma sardella, ilcommendatore di grazia del sacro militare ordine co-stantiniano di san giorgio eugenio donadoni, la consortedel comandante interregionale della guardia di finanzagisella bardi, la moglie del comandante regionale dellefiamme gialle stefania mango, le avvocatesse fiorellacannavale di lauro e daniela farone, ione russo,adriana greggi, elena d’antonio, filly chianese, fio-rella antonucci, il console del portogallo maria luisa cu-sati, il dirigente idis carlo guardascione, camillaaulisio, luisa barbuto, le giornaliste anna paola me-rone, federica cigala e annamaria liberatore, la mogliedel presidente di corte di cassazione marisa cordova,paola franchomme, la duchessa federica de gregorio.

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di Laura Caicofoto di Robert by Capri

Un cocktailper la lottaai tumori

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Jap party

da Kurosawafoto di Alfredo & Paliotti

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itakeshy kurosawa, il marchio che sta spopo-lando tra i giovani, ha dedicato all’interno del-l’esclusivo store di via dei mille n. 11, una

serata “Jap chic” a tutti i suoi migliori clienti perpresentare la new collection s/s2011. l’evento si è ispirato alle atmosfere Jap; il mood èstato studiato nei minimi dettagli con fiori di pesco

dei giardini zen, per ricreare la tipica atmosferadella terra del sol levante, accompagnata da ot-timo sushi e champagne. un tema nuovo, decisamente “avanti”, quello cheha caratterizzato il party kurosawa, un marchioin linea con le tendenze, ma sempre anticonven-zionale..

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Carnival Partyal Salone Margherita

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Erano anni chenon si vedevauna festa così,

almeno non a napoli, ea riportare la movidapartenopea all’anticosplendore è stata missvaleria barbaro, chetra le splendide muradel suo salone mar-gherita ha raccolto ilmeglio della gioventùnapoletana per unparty davvero unico. requisito per entrare:maschere di carnevaleassolutamente origi-nali. e così, i millevolti presenti, si soncamuffati dietro co-stumi da indiani,

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suore, api maia,biancaneve, centu-rioni romani, dame,diavolette, muratori,fino al più cool deivestiti: quello di va-leria che ha indos-sato una megatortaa tre pani come cap-pello….

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foto di Enzo Criscuolo

Matrimoniobagnato,

matrimoniofortunato

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si pensa che questo “detto” sia solo consola-torio per tutti coloro che hanno la sfortunadi sposarsi con la pioggia. e invece per al-

cuni è vero che il matrimonio “bagnato” è unmatrimonio fortunato. come nel caso di ales-sandra carloni e guido militerni, una coppiaindissolubile che dopo otto anni di fidanza-mento è convolata a nozze lo scorso marzo.si sa, marzo è pazzo ed infatti, nonostante l’av-vento della tanto attesa primavera, il giornoscelto da alessandra e guido è stato di pioggia,ma invece di demoralizzare ospiti e sposi, ha ag-giunto pepe al già movimentato evento.la cerimonia si è svolta alla chiesa dell’ascen-sione, dove alessandra è giunta in un meravi-glioso abito di vera Wang che avvolgeva ilbellissimo pancione di 6 mesi di gravidanzacome un raffinatissimo pacco regalo e sotto unmega ombrello in seta bianca e legno di gine-stra, preparato apposta per lei dal maestromario talarico.dopo la bellissima messa, celebrata da padrede gregorio, quando già il cielo stava rischia-rando, gli ospiti si sono trasferiti nel sontuosopalazzo san teodoro alla riviera di chiaia,dove il catering galà eventi di paolo tortora haofferto un menù da leccarsi i baffi: risotto car-

ciofi e provola, pasta fresca al ragù di coccio erana pescatrice, filetto di chianina, scarole, par-migiana e patate.il tutto, dopo un tripudio di antipasti serviti abraccio nelle splendide sale liberty del palazzo.pranzo veloce e “indolore” e poi tutti nel bellis-simo corridoio che affaccia sulla villa comu-nale, che proprio al momento della torta è stataincorniciata da un mega arcobaleno. distesa didolci e una super torta a forma di pacco regalo,evocativa del dono che alessandra sta per farea guido (i primi di giugno nascerà una femmi-nuccia!) e poi, dopo qualche foto, tutti a ballarecon la musica dal vivo della bellissima imma al-lozzi. tra i tanti amici di alessandra e guido: fabri-zio meomartini con lorena, renato giunta conmariasole, gennaro napolitano e nicoletta, fa-brizio petrocelli, francesca scarnecchia, ger-mano avolio e ornella, valerio lazzazzara,checco cattaneo, achille aveta, ida fadigaticon fabrizio caso, federica moschini con il bel-lissimo fidanzato romano dario gizzi, marziamaresca, nicoletta bruni, federica de paulis,maria chiara esposito, alessandra esposito,anna ferrajoli, alessandra bruni, federicagiuliani, giovanna gaeta e tanti altri.

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per il 40 ° compleanno di enzo moriello èstato allestito, allo studio uno di caserta,un vero e proprio circo del divertimento.

un party concepito e organizzato come un vero eproprio evento dalla Work in progress, l’agenziadi comunicazione che enzo dirige da quasi 10anni.circa 500 gli invitati che hanno salutato il festeg-giato tra mimi, sputafuoco e artisti di strada.inoltre a dare ritmo alla serata, non poteva man-care il groove dei kapafreska e la grinta di missemily e flavio, anche loro in abiti rigorosamentecircensi, arrivati direttamente da roma per ilmega party.una notte ricca di sorprese, sulle note del sounddi ciccio merola, che ha fatto scatenare gli ospitifino a notte fonda.

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Un party circense

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Al Tennis Club Napolipartite di giorno...

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... party di notte

d i giorno i tornei, dinotte i party. così,con una mega cena di

gala nei saloni del circolotennis, si è chiusa in bellezzala tennis cup, giunta consuccesso alla sua 73ma edi-zione. una manifestazione sportiva,che rappresenta uno dei mo-menti di eccellenza non soloper lo scenario tennistico na-zionale, ma anche per la mo-vida napoletana in quanto legare sono sempre accompa-gnate da eventi serali di forterichiamo.

foto di Alfieri&Paliotti

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come la cena di gala finaledove a farla da padrone non èstata la competizione, bensì laband di marco postiglione, cheha fatto scatenare tutti dopouna luculliana cena a base dimozzarella, fritturine, pastafagioli e cozze, sfogliatelle ebabà.tanti gli ospiti presenti per fe-steggiare i campioni tra i qualifredrico gil, alessandromotti, matteo trevisan, il vin-citore thomas schoorel e il beltenebroso francese Jeremychardy.

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tra gli splendidi arbitri donna,che quest’anno hanno ag-giunto pepe alla kermesse, hacolpito, in particolare, la russaanastasia koscialeva, biondapin up di notte e attento giu-dice di giorno. tra fantasiosi cocktail prepa-rati da baristi acrobatici, si èchiusa alle prime luci dell’albala movimentata notte dellavilla comunale….

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Al Salotto Cilento

i tessuti Carlo Riva

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foto di

Cesare Purini

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il salotto cilento di napolicome ogni mese ha riaperto lesue porte, e stavolta alla cele-

bre casa di tessuti carlo riva perun incontro incentrato sull’ele-ganza italiana e sulla culturadell’“hand made”. la tessitura serica carlo rivaproduce da sempre tessuti per ca-miceria attraverso l’impiego digrandi telai a navetta, ormai deltutto scomparsi nel settore, ma isoli ancora capaci di creare taglidi tessuto alto 90. una tradizione per la sartorialitàche la accomuna alla maisonm.cilento 1780, che continua an-cora oggi a confezionare abiti e ca-micie su misura: ogni singolopassaggio viene lavorato a manocon particolare cura di dettaglicome l’asola, il bottone, le cifre ri-camate. così, dall’incontro dei tessuticarlo riva e della manifatturam.cilento 1780 nascono oggi ca-micie di ricercata eleganza, au-tentici oggetti da collezione nelguardaroba di un uomo di gusto. l’illustre ospite della serata èstato otto mantero, proprietariodella storica maison riva che haillustrato le caratteristiche deisuoi tessuti anche attraverso unacollezione vintage riproposta perl’occasione e in esclusiva per ilpubblico del salotto cilento..

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l a festa di carnevale delteatro posillipo è stataun omaggio agli anni

'20. tutti i componenti dellacompagnia stabile del teatro,del corpo di ballo e dell'or-chestra dal vivo si son vestiticon abiti della belle epoque. le scenografie allestite sulpalco e nella sala sono statefatte rigorosamente di lu-strini, piume e pailletes e leragazze presenti al granballo in maschera hannosfoggiato caschetti e vestiticharleston. alcune, invece,hanno voluto reinterpretareil fascino delle "flapper girls"modernizzando trucco e par-rucco di quell'epoca. la festa si è divisa in duemomenti: la cena-spettacolocon il re della risata paolocaiazzo e poi musica dancecol dj resident enzo capo-celli. tantissimi i mascherati inpista: micky e luca prisco,marco pennetti, manuel lu-ciano, tiziana gallone, lemodelle simona casse ma-nuela gambardella e mi-chela canzanella, diego deluca, salvatore de cristo-faro, stefano vitucci, edogiannuzzi, riccardo lus,manlio d'agostino, valeriabottino, federica de santo,valeria terlizzo, antoniotriola, massimo cirillo. afare gli onori di casa, valeriotremiterra, gigi balsamofrancesco e alessandro san-giovanni.

Tutti in mascheraal teatro Posillipo

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immerso sino al collo nei preparativi dello spet-tacolo “napoli chi resta e chi parte” in scenada questo mese al teatro augusteo, salvatore

michael sorrentino – in arte sal da vinci – è ar-rivato solo poco prima della mezzanotte ai festeg-giamenti per i suoi primi 42 anni al ristorante“sessantanove”.insieme a lui è arrivata tutta la compagnia tea-trale, tra cui i bravissimi attori e cantanti gae-tano amato, tonino taiuti, il vulcanico cirocapano, lalla esposito, patrizia spinosi, fio-renza calogero, il veterano gigio morra.lo chef ha fatto arrivare sulle tavole un ottimomenu tradizionale, ricco di varie portate tipiche tra l’entusiasmo del vasto parentado. tra gliamici più cari mimmo e barbara ballone, anna cammarota con claudio malfi e il tenerissimoclaudio Jr, francesco cafagna e raffaella sivo, rosario d’ambrosio con lucia, sofia bianco pre-

sidente dell’associazione “sofia onlus”, lia orabona, elisa rubinacci,sasà santomartino, nunzia di sauro, rosita e antonio pugliese, gian-luca cuomo di “culligan” con daniela, piero de falco, alessandroesposito. al tavolo centrale di sal, la moglie paola e i rampolli annachiara efrancesco, promettente asso del pallone, nonché l’altra star della se-rata, la cagnolina sofia di pura razza chihuahua messicana: tra risate,commenti sull’amatissima squadra di calcio cittadina, sogni di scu-

detto e chiacchierate in allegria, le ore sonvolate. solo all’alba è arrivata la torta di comple-anno, naturalemente in bianco e azzurro edopo il fatidico coro e il taglio della primafetta, è iniziato uno scanzonato lancio di fioritra sal e i suoi amici tra gli schiocchi deitappi di champagne degli effervescenti brin-disi finali.

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di Laura Caicofoto di Salvatore Sanseverino

Compleanno al “69”per Sal Da Vinci

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A Napoli,un cocktail

per il Giappone

grande successo per l’iniziativa“cocktail per il giappone” orga-nizzata da giorgio ricciardi e

fabio ummarino presso la boutique“giorgio napoli” in passeggiata co-lonna.i tanti ospiti hanno avuto modo di ap-prezzare le splendide collezioni di cra-vatte e di foulard e hanno ricevuto comecadeau una confezione di essenze dellamaison “acampora profumi”. alla base dell’iniziativa, il nobile scopodi devolvere parte degli introiti al-l’emergenza in giappone. presenti tragli altri il presidente del tennis clubnapoli luca serra, l’attrice marjo bera-sategui, elena d’antonio, paola gra-ziani, giacomo e francesco annunziata,luigi lavorgna, alessandra perronedonnorso, david evans (fornitore in-glese della mason, claudio di meglio,nello agrelli, enzo de paola, francescaaulisio, il console del giappone micheledi gianni, sonia acampora, riccardomorelli, geppi de angelis, eugeniod’angelo, riccardo di salvo, carlo pro-cacci, michela di filippo, paola e maurosamarelli..

foto di Alfieri&Paliotti

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l e magiche atmosfere del moulin rougehanno fatto da cornice all’esclusivo party peril 25° anniversario di matrimonio dell’ad

dell’azienda campana altanus giuseppe casillo edella moglie nadia scudieri.per festeggiare il traguardo, il teatro posillipo dinapoli si è infatti trasformato in un colorato pal-coscenico ispirato al bourlesque ed alla vie bohè-mienne, su cui si sono alternat seducenti ballerinedi can-can, cantanti, artisti ed acrobati. momento clou della serata, l’esibizione di miss pri-scilla, ovvero miss drug queen italia, che ha chia-mato a sé tutti gli uomini della sala perimprovvisare una sfilata ed eleggere il più ele-gante tra gli invitati.

una serata ricca e coinvolgente che ha visto riu-nirsi importanti personalità del jet set partenopeotra cui carlo buccirosso, marjo berasategui,gianni lettieri, massimo calearo, maurizio ma-sciopinto, tommaso miranda, amedeo manzo,gianni carità, carlo maurino, andrea maria ro-mano, pino di gennaro, alfonso ruffo, luca dellavalle, alessio visone, oscar bencivenga, nino let-tieri e gianni narciso, gli imprenditori guglielmoaprile, domenico miranda con i figli alessandro egiovanna e francesco de carolis, amedeo giu-razza, aniello cesaro, francesco trusso, antonioprisco.gran finale con una pioggia di coriandoli argentatied uno squisito gateau mariage.

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foto di Pippo by Capri

Nozze d’argentoal Teatro Posillipo

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