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208 GENNAIO 2019 MENSILE UFFICIALE DELLA LEGA NAZIONALE DILETTANTI ILLUSTRATO 1959 2019 FIGC LEGA NAZIONALE DILETTANTI Euro 2,58 • Poste Italiane Spa - spedizione in abbonamento postale 70% - Centro Nord BO - In caso di mancata consegna, inviare a Ufficio Bologna CMP per la restituzione al mittente, che si impegna a versare la dovuta tassa UN GRANDE TRAGUARDO RAGGIUNTO GRAZIE A TUTTI VOI 60 anni di LND

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208Gennaio 2019

Mensile ufficiale della leGa

nazionale dilettantiillustrato 1959

2019

FIGC LEGA NAZIONALE DILETTANTI

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“un Grande traGuardo raGGiunto

Grazie a tutti voi

60 anni di LND

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www.quidinfo.it - e-mail: [email protected] gennaio 2019 | il calcio illustrato | 1

riflettori SU

RestylingDa questo numero,

Calcio Illustrato si presenta con una nuova veste grafica, a partire da testata e copertina,

introducendo un’intuitiva organizzazione dei contenuti in sezioni, divise per colore, per un’esperienza di lettura

ancora più piacevole.

32ANTONIO SASSO

Passione e mestieredi Enrico Zarelli

38ALESSIO MUSTI

In bocca al lupo, CTdi Francesco Puma

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Mensile ufficiale della leGa

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FIGC LEGA NAZIONALE DILETTANTI

Euro

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un Grande traGuardo raGGiunto

Grazie a tutti voi

60 anni di LND

4 EDITORIALE

Lnd, al fianco dei veri sportivi. Sempre e ovunque

di Cosimo Sibilia Presidente LND

560 anni insieme,

un traguardo straordinariodi Gabriele Gravina

Presidente FIGC

6ecco a voi il vero

Campionato d’italia

8Una stagione

di grandi emozioni

10l’altra metà del calcio

corre veloce

43DIvIsIOnE C5

Futsal Day Grande successo

nel giorno dell’Epifania

ANNO XIX - NumerO 208 - geNNAIO 2019

s o m m a r i o

SERIE DSempre più nel cuore dell’italiadi Salvatore Dragone

di Enrico Zarelli

CALCIO A CINQUE il meglio deve ancora veniredi Francesco Puma

CALCIO FEMMINILENuova Serie C buona la prima di Enrico Foglietti

AgOnIsmO InTERvIsTE

LE FOTO DEL mEsE

COvER sTORy60° LND - Primi su ogni pallone

ILLusTRATO 1959

2019

FIGC LEGA NAZIONALE DILETTANTI

35MARCO AMELIA

Obiettivo: tornare n. 1di Marco Calabresi

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click to clickle foto del mese

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2 | il calcio illustrato | gennaio 2019

s o m m a r i o

Progetto graficoMoruzzi’s Group - BolognaStampa: Tiber Spa, Bresciaedizione, Direzione, redazione e AmministrazioneMoruzzi’s Group SrlDivisione EditorialeVia di Jola, 4 - 40141 BolognaSede legale in BolognaRea 434471Partita Iva 02374571202

ContattiTel. 051 0955711Fax 051 0955791e-mail: [email protected] PubblicitàMoruzzi MediacomVia di Jola, 4 - 40141 BolognaTel. 051 0955719Fax 051 0955797 e-mail: [email protected]

IL CALCIO ILLusTRATOIscr. Trib. di Bologna n° 713829.06.2001Spediz. in Abb. Post./ [email protected] lega Nazionale DilettantiCosimo SibiliaDirettore responsabileGianluca PiacentiniDirettore editorialeLuciano Moruzzi Coordinamento editorialeEmanuela BagnoliniAlessandro PantaniredazioneValentina CalzoniGiò Castagnoli

Hanno collaborato a questo numero: Per i testi: Marco Calabresi Francesco Caremani Alberto CatalanoMariangela D’EzioSalvatore DragoneEnrico Foglietti Emanuele MaggianiFrancesco PumaEmiliano Storace Silvano TurrinEnrico ZarelliPer le immagini:P. Cassella Sportmedia

editing testi: Giancarlo Roversi

www.ilcalcioillustrato.it

AbRuzzO Pres. D. ortolano eventi e comunicazione F. lattanziobAsILICATA Pres. P. rinaldi add. st. g. tartagliaCALAbRIA Pres. s. Mirarchi add. st. D. cosentino, D. colacino CAmpAnIA reg. l. Barbiero EmILIA-ROmAgnA Pres. P. Braiati add. st. g. indelicato FRIuLI vEnEzIA gIuLIA Pres. e. canciani

LAzIO Pres. M. ZarelliLIguRIA Pres. g. ivaldi LOmbARDIA Pres. g. Baretti add. st. P. rasori mARChE Pres. P. cellini add. st. g. rossi mOLIsE Pres. P. Di cristinzi add. st. l. D’andrea pIEmOnTE / vALLE D’AOsTA Pres. c. Mossino pugLIA Pres. V. r. tisci add. st. D. Favale

sARDEgnA Pres. g. cadoni sICILIA Pres. s. lo Presti TOsCAnA Pres. P. Mangini umbRIA Pres. l. repace add. st. s. Mazzuoli vEnETO Pres. g. ruzza add. st. M. caporello C.A. DI TREnTO Pres. e. Pellizzari add. st. M. gretter C.A. DI bOLzAnO Pres. P.g. tappeiner

COmITATI REgIOnALI FIgC-LnD

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44l’attivazione pre-partita

di Emanuele Maggiani

50FISCOle Asd dopo la riforma del terzo Settore

di Silvano Turrin

56SAN MARINO ACADEMyla forza di un grande progetto

di Emiliano Storace

54CAP CIUDAD DE MURCIA CEPAIMil calcio come nuovo esperanto

di Francesco Caremani

48SEgRETERIA linea verderegole confermate

di Mariangela D’Ezio

gEsTIOnE E nORmATIvA

TECnICA In CAmpO

RubRICA

RubRICA

46unIvERsO pROFle lezioni di calcio non finiscono (quasi) mai

di Alberto Catalano

illustrazioni di Daniele Lauro

sTORIE DI CALCIO

60 nEws DAICOmITATI REgIOnALIRiflettori puntati sul territorio: 24 pagine riservate ogni mese ai singoli Comitati Regionali con approfondimenti a 360° sul panorama del calcio dilettantistico e giovanile pAROLE DI CALCIO

DIvIsIOnE CALCIO A CInquEPres. a. Montemurro uff. comunic. s. De stefanis

sETTORE gIOvAnILE E sCOLAsTICO Pres. V.r. tisci add. st. g. ingrati

Testata di proprietà della lega Nazionale Dilettantiwww.lnd.itILLusTRATO 1959

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FIGC LEGA NAZIONALE DILETTANTI

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FIGC LEGA NAZIONALE DILETTANTI

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Nel primo numero di questo 2019, non posso esimermi dal formulare gli auguri più sinceri ed affettuosi per un anno ricco di gioie e di

soddisfazioni per tutti. Per noi Dilettanti questo è un anno speciale, perché coincide con il 60° anniversario della fondazione della LND. Un tema, quello del sessantesimo, che accompagnerà per l’intero 2019 le attività della nostra Lega, non solo dal punto di vista sportivo. Ricorderemo questo anniversario con una serie di eventi sul territorio nazionale, riempiendo ogni avvenimento con memorie del nostro sport, celebrazioni collettive e individuali, competizioni agonistiche, il tutto con la comune finalità di mettere in risalto i motivi ispiratori della LND e del suo mondo, ancora oggi validi e attuali. La nave MSC Sinfonia di MSC Crociere ha già ospitato a Civitavecchia la cerimonia inaugurale dei festeggiamenti, alla presenza della quasi totalità delle componenti del Calcio italiano e di dirigenti federali protagonisti del recente passato. Celebreremo, in

questo modo, tutto il calcio dilettantistico che rappresenta il cuore pulsante dell’attività di base sul territorio e svolge un ruolo volontaristico di primaria importanza per lo sviluppo del calcio e la formazione dei giovani. Gli eventi che organizzerà la LND, con il supporto dei propri Comitati Regionali, rappresenteranno un’occasione di festa ma anche un’opportunità per conoscere più a fondo il nostro mondo. In questi 60 anni molto è stato fatto, al fianco delle Società, per lo sviluppo del calcio nel nostro Paese. Prova ne sia che oggi nessuno può disconoscere il ruolo e l’importanza della LND nel sistema calcio e nel mondo sportivo italiano. Tuttavia ancora molto resta da fare, soprattutto per cercare di limitare le tante difficoltà che le Società incontrano non solo a causa di una crisi economica che ancora fa sentire i suoi effetti ma, in special modo con riferimento ad alcune aree del nostro Paese, per la carenza di impianti e di sostegno alle attività. Noi tutti, con il Consiglio Direttivo e l’intera struttura, saremo impegnati ad incentivare gli sforzi per rendere meno gravoso il compito delle migliaia di donne ed uomini che, con passione ed entusiasmo, consentono che ogni domenica si ripeta in ogni luogo quell’irrinunciabile momento rappresentato da una partita di calcio. Se potessimo sintetizzare con uno slogan l’impegno per questo nuovo anno, un anno “speciale” per tutti noi, ci piacerebbe affermare: la LND, al fianco dei veri sportivi. Sempre e ovunque.

LND, AL fiANco Dei veri sportivi.Sempre e ovunque

Cosimo SibiliaPresidente LND

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FIGC LEGA NAZIONALE DILETTANTI

L a Lega Nazionale Dilettanti è il vero “cuore del calcio”. Lo dicono i numeri, lo dice l’organizzazione territoriale capillare

che la Federazione le riconosce, ma lo dice soprattutto la contagiosa passione che anima le centinaia di migliaia di volontari che contribuiscono a rendere così solida la base della piramide calcistica italiana. Un universo variegato che conosco bene perché vi ho fatto parte quando, da presidente del Castel di Sangro, abbiamo scalato tutte le categorie dilettantistiche portando alle soglie della Serie A un piccolo borgo di 5mila anime. È grazie a quella esperienza, cui poi è seguita la carriera federale, che ho potuto apprezzare il coinvolgimento autentico e genuino, ma non per questo poco professionale, di tutti quegli appassionati che hanno a cuore lo sviluppo e la socialità del loro territorio. Impegno sociale e

valori genuini sono la cifra che contraddistingue l’anima della LND e la spina dorsale della Federazione Italiana Giuoco Calcio. Un altro elemento che appartiene al Dna della Lega Nazionale Dilettanti che merita di essere rimarcato e valorizzato è proprio il senso di appartenenza al mondo federale. Quell’orgoglio che si manifesta domenica dopo domenica, giorno dopo giorno, e che investe le grandi città come i paesi di provincia. Un sentimento di grande partecipazione che si riconosce in due simboli, uniti dallo stesso amore per il pallone: quello della Lega Nazionale Dilettanti e quello della FIGC. Siccome i compleanni non sono anni che scivolano via, ma traguardi che si raggiungono, festeggiare i 60 anni rappresenta un risultato straordinario. Farlo da protagonisti di un percorso di riforma è ancora più importante. La stagione politica che abbiamo appena iniziato, grazie innanzitutto al sostegno che il Presidente Cosimo Sibilia e tutta la Lega Nazionale Dilettanti hanno voluto riconoscere alla mia candidatura, misurerà la forza propulsiva che questo mondo saprà imprimere allo sviluppo di tutto il calcio italiano, come e più di quanto non sia avvenuto in passato. Una sfida che, ne sono sicuro, sapremo vincere insieme. Auguri!

60 ANNi iNsieme un traguardo Straordinario

Gabriele GravinaPresidente FIGC

gennaio 2019 | il calcio illustrato | 5

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6 | il calcio illustrato | gennaio 2019

S e non la migliore in assoluto, la Serie D 2018-19 sale di diritto sul podio del-le più belle stagioni di sempre nei 37

anni di gestione Lnd (inaugurata nel 1981 col format da 12 gironi da 16 squadre ciascuno). Oggi più che mai, l’appellativo Campionato d’Italia sembra cucito addosso alla D, com-petizione in grado più delle altre di descri-vere l’anima di un Paese intero. Metropoli come Bari, capoluoghi come Campobasso, province quali Reggio Emilia, Modena, Avel-lino e Cesena, piccoli borghi come Lanusei e Muzzana del Turgnano per finire alle espres-sioni di quartiere Trastevere, Latte Dolce o Pergoletto: in Serie D convivono davvero tutte le sfaccettature della realtà italiana.

(leggi l’articolo completo di Salvatore Dragone a pagina 12)

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ecco a voi il vero

campionatod’italia

Da Cesena a Bari, passando per Avellino e Campobasso, la stagione

2018-19 della Serie D si sta rivelando più avvincente che mai

Serie D

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luglio 2018 | il calcio illustrato | 7

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ni tifosi della Reggio Audace (ex Reggiana) festeggiano un gol

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il montesilvano festeggia la vittoria della supercoppa italiana 2018 gennaio 2019 | il calcio illustrato | 9

una stagione di grandiemozioni

un altro anno in archivio. Un altro anno di crescita per un movimento, quello del futsal, che continua a crescere a dismi-

sura, dentro e fuori dal campo. Lo sta facendo in ogni categoria: dalla più alta, la Serie A (tra-smessa tutta in diretta sul canale PMGSport Futsal, arricchita dalle dirette su Sportitalia e, per la prima volta, su Sky Sport) alla Serie B, il cuore pulsante del movimento nazionale assie-me all’A2. Senza dimenticare i giovani dell’Un-der 19, che si confrontano ogni domenica in una regular season composta da 16 gironi tra nord, centro, sud e isole. E una menzione speciale la meritano, ovviamente, le donne. L’altra metà del calcio, quella che continua a raccogliere consen-si e a riempire i palazzetti di tutta Italia. 

(leggi l’articolo completo di Francesco Puma a pagina 18)

Tra coppe e campionati un’altra annata di grande futsal sta prendendo vita

nei palazzetti di tutta Italia: chi sarà il prossimo ad alzare al cielo un trofeo?

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calcio a cinque

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l’altrà metà del calcio

correveloce

10 | il calcio illustrato | gennaio 2019

La rinnovata Serie C non ha deluso le attese, regalando un campionato

combattuto e mai così giovane: merito soprattutto del cuore di queste ragazze

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Manca poco al giro di boa del primo campionato nazionale di Serie C e i dati emersi sono più che incorag-

gianti: molto bassa l’età media delle calciatrici utilizzate dai 47 club che stanno disputando probabilmente il campionato nazionale più gio-vane nella storia del calcio femminile. Le società sono organizzate e ben radicate sul territorio grazie a vivai molto strutturati (non è un caso se i Ct delle Nazionali più giovani pescano a piene mani dalla Serie C). Nei quattro gironi la lotta per la promozione e la retrocessione è accesa e ne beneficia lo spettacolo. Scattata la foto-grafia della competizione entriamo nelle pieghe dei singoli gironi per capire ciò che è successo in campo in questa prima parte di stagione.

(leggi l’articolo completo di Enrico Foglietti a pagina 22)

calcio feMMinile

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luglio 2018 | il calcio illustrato | 11

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nUna giocatrice della Novese sfreccia sul campo sotto il diluvio

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12 | il calcio illustrato | gennaio 2019

di Salvatore Dragone

Con il girone d’andata ormai alle spalle per le regine d’inverno da nord a sud dello Stivale

e le loro dirette inseguitrici è tempo di puntare dritti al traguardo finale di stagione

Se non la migliore in assoluto, la Serie D 2018-2019 sale di diritto sul podio delle più bel-

le stagioni di sempre nei trentaset-te anni di gestione Lega Nazionale Dilettanti, inaugurata nel 1981 col format a dodici gironi composti da sedici squadre ciascuno. Oggi più che mai, l’appellativo Campionato d’Italia sembra cucito addosso alla D, com-petizione in grado più delle altre di descrivere l’anima di un Paese intero. Metropoli come Bari, capoluoghi di regione come Campobasso, province importanti quali Reggio Emilia, Mo-dena, Avellino e Cesena, piccoli bor-ghi di poche migliaia di persone come Lanusei e Muzzana del Turgnano per finire alle espressioni di quartiere Tra-stevere, Latte Dolce o Pergoletto: in Serie D convivono davvero tutte le sfaccettature della realtà italiana, qui dove l’imprevedibilità è la regola e sono in molti a mettere i panni di Davide contro Golia.

GIRONE D’ANDATALo sa bene l’Avellino, che da settem-bre a dicembre ha vissuto tra alti e bassi il ritorno tra i dilettanti. L’inizio dei biancoverdi nel girone G è buono con tre vittorie di fila, poi qualcosa si è inceppato nella testa degli irpi-ni che incassano qualche sconfitta di troppo complicando l’obiettivo promozione. Il ko col Trastevere co-sta la panchina a Graziani che lascia per l’ex Bucaro, già alla guida dei lupi nella stagione 11-12. Ancora qual-che punto lasciato per strada offre un assist alle sorprendenti Lanusei, Latte Dolce e Trastevere, le avversa-rie con le quali l’Avellino dovrà fare i conti da qui alla fine del campionato. Nessuna sorpresa invece per il nuo-vo Bari di De Laurentiis, dominatore assoluto del girone I. Trascinati dalla spinta degli 11.000 del San Nicola, i galletti - miglior difesa italiana del-le prime quattro categorie - stanno seguendo le orme del Parma nel-

la risalita ai piani alti del calcio. Una vera e propria “macchina da guerra” quella messa a disposizione del tec-nico Cornacchini che può contare sul carisma dell’uomo simbolo Franco Brienza, quarant’anni il prossimo 19 marzo, e su alcuni elementi di spic-co come Roberto Floriano, l’anno scorso a  Foggia  in Serie B. Dentro anche qualche giovane interessante come Enrico Piovanello o il portiere Davide Marfella, gemello del laterale del Cesena Simone (due anni fa al torneo Roma Caput Mundi con la

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IL GIRO DI BOA

sempre più nel cuore dell’italia

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gennaio 2019 | il calcio illustrato | 13

un atto d’amore per il club che lo ha lanciato nel professionismo ormai diciotto anni fa. Nel girone D è solo la Pergolettese a fare da guastafeste al testa a te-sta tra Modena e Reggio Audace, la nuova incarnazione della Reggiana. Nonostante una tabella di marcia in linea con le aspettative, la sconfitta a Carpaneto del 10 gennaio è costa-ta cara al tecnico Luigi Apolloni, so-stituito dalla dirigenza gialloblù con Alberto Bollini. Il tecnico di Poggio Rusco  potrà contare sull’incredibile vena realizzata di Carlo Emanuele Ferrario, autentica leggenda del gol in Serie D (lo scorso anno fu il miglior marcatore in assoluto dalla A alla D con 30 reti), per tentare l’assalto al primo posto conteso dall’altra nobi-le emiliana. Proprio un suo gol aveva deciso il derby disputato il 2 dicem-bre davanti ad oltre 12mila spettato-ri, risultato che però non ha demo-ralizzato la truppa di Antonioli

Rappresentativa Under 18 LND di Francesco Statuto). Anche per i bianconeri, prima for-za del girone F, la marcia prosegue senza particolari intoppi.La cop-pia Alessandro-Ricciardo, uno assist man e l’altro bomber, è l’arma in più della formazione di Angelini insieme all’esperienza di capitan De Feudis e di un certo Davide Biondini, nella scorsa stagione al Sassuolo in Serie A. Il centrocampista cesenate doc ha deciso di continuare a giocare anco-ra un anno per aiutare il cavalluccio,

1) Un calcio piazzato dell’AZ Picerno (foto di Rocco Capece)

2) La gioia dei giocatori della Reggio Audace dopo un gol

3) La curva dello stadio “Manuzzi” di Cesena gremita di tifosi (foto di Luigi Rega)

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GIOvANI “D” vALOREChiuso il girone d’andata, è tempo di bilanci per “Giovani D Valore”, la speciale iniziativa del Dipartimento Interregionale che incentiva l’impiego dei giovani calciatori oltre la quota prevista da regolamento: 450.000 euro è la somma complessiva messa a disposizione per le squadre più virtuose (50.000 euro sono destinati ad ogni girone, 25.000 li percepirà la prima squadra classificata, 15.000 la seconda e 10.000 la terza). In testa troviamo il Forlì con 1.330 punti seguito a poca distanza dal Ladispoli, bene anche il Latte Dolce a quota 1.031. Di seguito le prime tre posizioni per ciascun girone aggiornate alla 17ª giornata di campionato:Girone A: Pro Dronero 861 punti; Sestri Levante 665;  Borgosesia 586Girone B: Olginatese 1.253;  Darfo Boario 984; Sondrio 867Girone C: Belluno 1.269; Montebelluna 930; Este 654Girone D: Oltrepovoghera 781; Pavia 566; San Marino 556Girone E: Scandicci 1.278; Aquila Montevarchi 1.111; Sporting Trestina 772Girone F: Forlì 1.330; S. Nicolò Notaresco 930; Santarcangelo 846Girone G: Ladispoli 1.322; Latte Dolce 1.031; Budoni 927Girone H: Sarnese 774; Sorrento 649; Nola 598Girone I: Portici 602; Città di Messina 590; Marsala 502

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14 | il calcio illustrato | gennaio 2019

ancorata alle prime posizioni. I gra-nata possono fare affidamento su elementi di livello come Luca Zam-paro, ma dovranno evitare i passi falsi del girone d’andata chiuso con quattro sconfitte. Nel girone A sem-bra aver messo un’ipoteca il Lecco di Gaburro, seguito a distanza da Savona, Casale e sopratutto San-remese. I blucelesti hanno chiuso la prima parte di stagione con tre-dici vittorie, tre pareggi e una sola sconfitta. Sarà un’appassionante corsa a due fino alla fine nel giro-ne B, dove il primo posto sembra essere di competenza esclusiva per il Como di Andreucci e il Mantova dell’esperto Morgia, 67 anni e un passato con oltre 500 panchine tra professionisti e dilettanti.

NON SOLO LE BIG Quella del Leicester di Ranieri rimar-rà probabilmente una delle più belle favole calcistiche della storia, ma la Serie D è un libro dove se ne scri-vono spesso anche di incredibili. In questi anni ci siamo abituati a vede-

re gli exploit di squadre come Arza-chena, Albissola, Gozzano o Milazzo, piccole realtà che, partite per salvarsi, sono riuscite a fare il fatidico salto tra i professionisti. Un sogno che in questa stagione stanno iniziando ad accarezzare in quel di Lanusei, co-munità sarda di poco più di cinque-mila abitanti in provincia di Nuoro. La formazione allenata da Aldo Gardini, tecnico che già a Trastevere aveva sfiorato l’impresa nella stagione 16-17, è l’autentica rivelazione del massi-mo campionato dilettantistico: primi in classifica nel girone G, gli ogliastrini stanno incantando col loro calcio tec-

nico e spensierato, tipico di una squa-dra con un’età media molto bassa. Nelle fila dei biancorossoverdi ci sono tanti giovani promettenti come gli at-taccanti Bernardotto e Sicari, il cen-trocampista Likaxhiu o il terzino Ko-vadio, migrante ivoriano scoperto su un campetto di calcio e già acquistato in estate dal Parma che ha deciso di lasciarlo ancora un anno in Sardegna per completare la maturazione. Si so-gna ad occhi aperti anche più a nord dell’isola, questa volta a Sassari, dove la squadra del quartiere Latte Dolce è la prima antagonista dei cugini del Lanusei. Alla guida dei biancocelesti c’è un sassarese doc come Stefano Udassi, alla prima esperienza su una panchina di Serie D, capace di crea-re insieme alla società un bel gruppo di giovani interessanti, molti dei quali cresciuti in casa Scognamillo, Pired-du, Gadau, Tuccio, Daga e Piga. Altra protagonista inattesa l’Adriese, club veneto in cui Nevio Scala chiuse la sua carriera da giocatore e tappa agli inizi per un promettente allena-tore Giovanni Galeone. I ragazzi di

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Siamo convinti che un campionato così

emozionante abbia ancora enormi margini di crescita e possa aumentare l’interesse

dei più giovani. ””

gennaio 2019 | il calcio illustrato | 15

mister Florinfo stanno dominando il girone C grazie al loro gioco offensi-vo. Non è un caso se Marangon e Aliù guidano la classifica dei marcatori per il team granata, che vanta uno dei migliori reparti offensivi di tutto il torneo insieme al Picerno. La squa-dra del piccolo comune a due passi da Potenza, meno di seimila abitanti, si è laureata campione d’inverno nel girone H tenendo a distanza coraz-zate come il Taranto e l’Audace Ceri-gnola. Tra gli elementi più interessanti a disposizione di Domenico Giaco-marro, un passato da calciatore in A col Verona, ci sono due classe 2000, entrambi nel giro della Rappresenta-tiva Serie D, come Boubacar Sam-bou, attaccante che fa della veloci-tà e della forza atletica le sue armi migliori, e  Aboubacar Soumahoro Langone, centrocampista moderno con ottimi tempi di inserimento. Una storia a lieto fine quella di Abouba-car, giovane ivoriano arrivato in Ita-lia a bordo di un barcone e tessera-to dai lucani dopo l’affidamento ad una famiglia di Picerno. Non meno

incredibili le storie della Pergolette-se di Matteo Contini, ex difensore di Parma e Napoli alla prima espe-rienza in assoluto in panchina, e del Ghiviborgo, club nato appena sei anni fa dalla fusione tra Ghivizzano e Borgo a Mozzano, due storiche so-cietà della media valle del Serchio. Per i gialloblu è difficile mantenere i piedi per terra dopo essersi ritrovati a guardare dall’alto in basso Modena e Reggio Audace, le principali candi-date alla promozione in C.Lo stesso può dirsi per la formazio-ne di Guido Pagliuca, in vetta al gi-rone E insieme all’altra sorpre-

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4) Un’azione di gioco dell’Avellino (foto di Mario d’Argenio)5) La Caronnese in campo davanti al pubblico di casa6) L’esultanza di Ricciardo del Cesena dopo un gol (foto di Luigi Rega)7) Stefano Franchi della Pergolettese si difende dal tentativo di recupero in scivolata (foto di Ettore Dognini)

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sa Tuttocuoio, espressione di Ponte a Egola, frazione del Comune di San Miniato.

La Serie D Su repubbLica.itIl 2019 è iniziato con una bella sorpre-sa per tutti gli appassionati di calcio: grazie all’intesa tra la Lega Nazionale Dilettanti e il Gruppo editoriale Gedi, dal 6 gennaio scorso repubblica.it è diventata la nuova casa della Serie D per la diretta in esclusiva web di una partita a settimana tra quelle più emozionanti in programma ogni do-menica. Fino alla fine della stagione, i tifosi potranno seguire così la pro-pria squadra del cuore direttamente dal proprio pc, tablet o smartphone in modo completamente gratuito e senza alcun tipo di abbonamento. Alle dirette si accede dalla homepa-ge di Repubblica.it, da quella di Re-pubblica Sport, da quelle delle testa-te locali di Repubblica.it e degli altri giornali del Gruppo Gedi, oltre che dal sito ufficiale della Serie D. L’ini-

s e r i e d iL giro Di boa

8) e 9) La rete di Marco Conte dell’AZ

Picerno e la festa della tifoseria rossoblù

(foto di Rocco Capece)10) L’allenatore

Matteo Contini, tra le altre ex calciatore di Napoli e Parma,

grande protagonista con la sua Pergolettese11) Un’azione di gioco

del match fra Caronnesee e Mantova

12) L’esultanza dei giocatori della Reggio

Audace davanti al proprio pubblico

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gennaio 2019 | il calcio illustrato | 17

ziativa è accompagnata inoltre da uno speciale editoriale aggiornato quoti-dianamente con risultati, classifiche, notizie e interviste ai protagonisti del Campionato d’Italia a cura della re-dazione sportiva del quotidiano. “Per la prima volta nella storia la Serie D sbarca su Repubblica.it, una piatta-forma editoriale che vanta numeri da record in Italia – ha dichiarsato il Pre-sidente della LND  Cosimo Sibilia. “Grazie alla sinergia tra il Dipartimen-to Interregionale e il network nazio-nale le squadre di Serie D godranno di una visibilità importante”.Soddi-sfatto il Coordinatore del Diparti-mento  Luigi Barbiero: “Abbiamo concluso una partnership strategica che rafforzerà il brand Serie D grazie alla visibilità assicurata da Repub-blica.it, leader in Italia nel settore dell’informazione online. Abbiamo puntato sui new media perché sia-mo convinti che un campionato così emozionante abbia ancora enormi margini di crescita e possa aumen-tare l’interesse dei più giovani". l

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FOCuS > RAPPRESENTATIvA SERIE D“Un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia” cantava Francesco De Gregori in uno dei suoi pezzi più celebri “La leva calcistica della classe ‘68”. Le stesse caratteristiche che il nuovo tecnico della selezione maggiore della Lnd Tiziano De Patre sta ricercando tra i migliori talenti visti in azione in campionato e negli stage di selezione fin qui svolti. L’obiettivo è formare il miglior gruppo possibile che per la 14esima volta di fila rappresenterà il movimento dei dilettanti alla Viareggio Cup, in programma dall’11 al 27 marzo. Da segnare sul calendario il 12 febbraio, data del sorteggio per la composizione dei gironi della 71esima edizione del torneo in Versilia.

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di Francesco Puma

Dalla Serie A maschile fino all’A2 femminile passando per l’Under 19, ripercorriamo insieme quello

che è accaduto nella prima parte di questa stagione in attesa di vivere le emozioni dello sprint finale

un altro anno in archivio. Un altro anno di crescita per un movimento, quello del fut-

sal, che continua a crescere a dismi-sura, dentro e fuori dal campo. Lo sta facendo in ogni categoria: dalla più alta, la Serie A (trasmessa tutta in diretta sul canale PMGSport Fut-sal, arricchita dalle dirette su Spor-titalia e, per la prima volta, su Sky Sport) alla Serie B, il cuore pulsante del movimento nazionale assieme all’A2. Senza dimenticare i giova-ni dell’Under 19, che si confrontano ogni domenica in una regular sea-son composta da 16 gironi tra nord, centro, sud e isole. E una menzione speciale la meritano, ovviamente, le donne. L’altra metà del calcio, quella che continua a raccogliere consensi e a riempire i palazzetti di tutta Italia. Insomma, a due anni dall’elezione del presidente Andrea Montemurro, il futsal è ormai uno sport che cam-mina con le proprie gambe. Non più

il calcetto che si gioca il venerdì sera tra amici, ma una disciplina ricono-sciuta a tutti gli effetti. A tal punto da far avvicinare, grazie a Futsal in Soccer, le società di calcio più im-portanti d’Italia: dal Milan al Torino, passando per Udinese, Siena, Pa-lermo, Siena, Pro Vercelli, Ternana, Chievo Verona, Spal, Frosinone e Bologna. Ben 11 club hanno deci-so di sposare il progetto ideato dal numero 1 della Divisione e portato avanti dai tecnici Alessio Musti (di cui parleremo più avanti) e Alfredo Paniccia, ora sulla panchina del Lynx Latina in Serie A. Una scommessa - vinta - al fine di creare un connubio tra noi e loro, tra il futsal e il calcio. un servizio innovativo di forma-zione sulla funzione propedeutica dello sport che si gioca nel 40x20 e di quello che si gioca sul rettangolo di gioco, attraverso l’inserimento di aspetti integrativi tecnico-tattici per completare la formazione di un gio-

catore. Un giocatore intelligente, ca-pace di prendere la miglior decisione nel minor tempo.

SERIE A Un po’ quello che accade nel massimo campionato nazionale, dove militano i migliori giocatori del movimento. A laurearsi campione d’inverno è stata l’Acqua&Sapone unigross, reduce da un altro storico risultato. Quel triplete (scudetto, Coppa Italia e Supercoppa, vinta lo scorso 29 novembre) che nes-sun’altra era stata capace di raggiungere negli ultimi 10 anni. Prima degli abruz-zesi ci era riuscita la Luparense di Vela-sco. Una vera e propria impresa per una squadra è partita dal basso e che ini-zialmente veniva derisa dai conterranei abruzzesi: li chiamavano “le saponette”, ora invece l’Acqua&Sapone è una realtà a tutti gli effetti. Talmente bravo Tino Perez, allenatore spagnolo arrivato a metà della scorsa stagione, che ha vin-to anche la Panchina d’Oro 2018 (nel

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IL GIRO DI BOA

il meglio deve

ancora venire

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Eight: quest’anno si giocherà in Emilia Romagna dal 20 al 24 marzo (assie-me alla Serie A femminile e l’Under 19). Sarà un viaggio itinerante per tutta la regione per arrivare infine a Faenza, dove - in diretta su Sky Sport - si gio-cheranno le semifinali e la finalissima. E in tal senso, oltre ad Acqua&Sapone

e Italservice Pesaro, sono già in Final Eight anche Lollo Caffè Napoli e Real Rieti. I campani, che in estate si sono affidati all’ex tecnico della Luparense, David Marin, hanno avuto un cammino netto a parte qualche sbavatura. Quello dei sabini, invece, è stato più altalenan-te: Massimiliano Mannino (che arrivava da Latina) è durato soltanto due gior-

femminile è andata al tecnico del Mon-tesilvano, Gianluca Marzuoli), votato dagli allenatori stessi. Mammarella e compagni hanno chiu-so il girone di andata al primo posto a 28 punti in classifica, a +4 dalla dall’I-talservice Pesaro. I marchigiani, allenati quest’anno dallo “Special One” Fulvio

Colini, sono a tutti gli effetti la seconda forza del campionato e hanno in Bor-ruto la loro arma migliore: il giocatore argentino, campione del mondo nel 2016 con l’albiceleste, soprannomina-to “Il Cobra”, è il capocannoniere della regular season con 17 gol. Chiudere il girone di andata ai primi posti ha signi-ficato staccare un biglietto per la Final

nate, sostituito da Davide Festuccia. I risultati finora stanno dando ragione al nuovo allenatore. Subito sotto - a pari merito, ma in svantaggio negli scon-tri diretti - c’è il Maritime Augusta, in netto calo rispetto all’inizio di stagione e alle aspettative che si erano create attorno alla società. Il futsalmercato di dicembre, più che di riparazione, rischia di diventare di distruzione, viste le par-tenze di Fortino, Mancuso, Cabreùva e Spampinato.I siciliani, come tutte le altre squadre, giocheranno un mini torneo per conqui-stare uno degli altri quattro posti dispo-nibili per la Final Eight di Coppa Italia. Ci sarà la Came Dosson, rinforzatasi con l’acquisto di Edgar Bertoni, che va in finale scudetto da nove anni conse-cutivi. Sarà così anche stavolta? I veneti se lo augurano, ma ci sarà da soffrire. Perché dietro ci sono anche la Feldi Eboli di Piero Basile, che in casa - di fronte al proprio pubblico - è pratica-mente imbattibile, senza dimen-

La Serie A maschile da quest’anno viene trasmessa tutta in diretta sul canale PMGSport Futsal, ma anche

su Sportitalia e, per la prima volta, su Sky Sport.”

1) Un’esultanza dell’Acqua&Sapone, campione d’inverno nella massima serie2) Il palazzetto della Feldi Eboli, uno dei campi più “caldi” della Serie A

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ticare la Meta Catania Bricocity, una delle rivelazioni di questo campionato. Sotto, invischiate nella zona retrocessio-ne, ci sono Civitella Colormax Sikkens, Lynx Latina, Real Arzignano e Lazio. Insieme hanno totalizzato 22 punti, troppo pochi, motivo per il quale nella seconda parte di stagione è necessaria un’inversione di marcia. Lo spettacolo della Serie A non si ferma qui: non solo campionato e Final Ei-ght, ma anche Coppa della Divisione. Che non divide, ma unisce. Giunta alla seconda edizione e voluta fortemente dal presidente Montemurro, la com-petizione in stile FA Cup si chiuderà il 25 e 26 gennaio con la Final Four di Pesaro. In campo una tra Acqua&Sa-pone e Rieti (l’ultimo quarto di finale si è giocato l’8 gennaio), la Came Dos-son, i padroni di casa dell’Italservice e la rivelazione Todis Lido di Ostia.

SERIE A2 Già, ed è proprio questo il bello del-la Coppa della Divisione. Perché ogni anno può esserci una sorpresa, rappre-sentata in questo caso dalla squadra lidense, che milita nel girone B. Dove al comando c’è però la Tombesi Orto-na di Antonio Ricci, ex Acqua&Sapo-ne. Stanno facendo molto bene anche i siciliani del Real Cefalù e la Virtus Aniene 3Z. Spostandoci a nord, al pri-mo posto del girone A c’è il Petrarca Padova: l’anno scorso, i veneti hanno centrato in Serie B l’accoppiata cam-pionato e coppa, ora puntano a tornare nella massima serie come ai bei tem-pi. Stesso obiettivo per il città di Asti, la cui città - sotto il nome di Orange Futsal - ha vinto uno scudetto nel 2016. E occhio anche al Mantova e ai giovani terribili del Futsal Villorba. Su-bito sotto c’è anche la L84, società di Torino che si è fatta conoscere per aver invitato all’interno della sua scuola cal-

cio il figlio di Cristiano Ronaldo. Al sud, il Comprensorio Medio Basento (Ma-tera) sta monopolizzando il girone C e si è messo per ora alle spalle la Sandro Abate (allenata da Alessandro Nuc-corini, ex c.t. della Nazionale dal ’97 al 2008), Real Rogit e Atletico Cassano.

SERIE B Real Cornaredo e Saints Pagnano si stanno dando battaglia nel girone A, mentre l’Imolese (B) si è laurea-ta campione d’inverno con un turno d’anticipo. Idem per l’Olimpia Regium Reggio Emilia (C), l’ex Kaos Reggio Emilia che fino all’anno scorso milita-va in Serie A, con tanto di vittoria della

prima - storica - Coppa della Divisio-ne. La sensazione è che potremmo rivederla presto ai massimi livelli del futsal. Nel girone D, il Buldog Lucrezia viaggia spedito verso la promozione, mentre il raggruppamento E è quel-lo più combattuto di tutti. Comanda l’Italpol, squadra romana che rappre-senta uno dei più famosi istituti di vigi-lanza, ma occhio ai viterbesi dell’Active Network, la Fortitudo Futsal Pomezia, il Cagliari e all’Atletico New Team, club che ha preso spunto dai “Colchoneros” e dal famoso cartone “Holly e Benji”. Il Fuorigrotta sta dominando il suo giro-ne (F), mentre nel gruppo G, a sorpre-sa, comandano i calabresi del Magic Crati Bisignano. In Sicilia, invece, c’è in testa l’Assoporto Melilli (H). uNDER 19 E poi ci sono i giovani, il cuore pulsante del movimento. Il videoton Crema ha finora vinto tutte le partite e sta do-minando il proprio girone, voce grossa anche per l’Acqua&Sapone Unigross e il Cornedo, due club che hanno sempre puntato sul settore giovanile.

c a l c i o a c i n q u e IL GIRO DI BOA

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Ben 11 club hanno già deciso di sposare

il progetto ‘Futsal in soccer’ ideato dal numero uno della Divisione. ”

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Combattutissimo il girone P, dove è in testa la Sandro Abate, sopra a Lollo Caffè Napoli e Fuorigrotta. La Virtus Rutigliano è finora la regina di Puglia, in Sicilia spicca il duello tra il Maritime Augusta e la Meta Catania Bricocity.

SERIE A FEMMINILE Dulcis in fundo, l’altra metà del calcio a 5. La massima serie nazionale, uni-ficata dalla scorsa stagione (altro mo-mento storico per tutto il movimento del futsal in rosa), sta dando spetta-colo giornata dopo giornata. E sono due le protagoniste assolute: il Kick Off e l’Italcave Real Statte, due delle società più longeve nella storia di que-sta disciplina. La prima, vicecampione d’Italia in carica, sembra aver compiuto definitivamente il salto di qualità. La seconda, invece, è il club più titola-to d’Italia, ma non vince un titolo dal 2015 (in bacheca 3 Scudetti, 4 Coppe Italia e altrettante Supercoppe). Dopo una rivoluzione generazionale, il club pugliese sembra essere tornato effet-tivamente ai suoi livelli. Sotto di loro, le ragazze del Montesilvano, la neo-

promossa Florentia, il Salinis e le cam-pionesse in carica della Ternana. Dopo il cambio societario, con Bevilacqua che ha rilevato il club che era presie-duto dalla famiglia Basile, le Ferelle hanno cambiato anche guida tecnica, con D’Orto che ha portato un blocco di giocatrici capaci di fare la differen-za sin da subito. Sta facendo molto bene anche la neopromossa Bisceglie, mentre delude la Lazio. SERIE A2 FEMMINILE L’altra novità di questa stagione è rappresentata dai quattro gironi della serie cadetta in rosa, a testimonianza del continuo aumento di società che si affacciano a questa disciplina. Nel raggruppamento A, l’Union Fenice sta meritando la prima piazza, ma sta facendo ancora meglio il Pelletterie di Firenze nel B. Nel gruppo con laziali e siciliane, in testa c’è la Virtus Ragusa, davanti alla Coppa d’Oro di Cerveteri e la BRC Balduina, che l’anno scorso ha vinto la Coppa Italia di categoria. Infi-ne, nel girone D, in testa c’è la Puro Bio Cosmetics Noci. l

4

la grande novità in chiusura dell’an-no, il vero botto di capodanno, è stato il passaggio epocale alla guida tecnica della panchina azzurra: dopo nove anni, esattamente 3.380 giorni, Roberto Menichelli ha passato il testimone ad Alessio Musti. l’ex ct ha lasciato dopo l’europeo vinto nel 2014 e due bronzi nel 2012, conqui-stati prima nell’europeo in croazia e poi nel Mondiale in thailandia. negli ultimi anni, però, l’italia non aveva mostrato processi di crescita, com-plice tre fallimenti consecutivi nelle principali competizioni. la Figc, su indicazione del presidente della Di-visione andrea Montemurro, ha così scelto alessio Musti (oltre a lui anche Gianfranco “Ciccio” Angelini come collaboratore e Riccardo Manno per quel che riguarda la match analy-sis), reduce dall’esperienza come commentatore tecnico su Fox sports e sportitalia, e dalle panchine con lazio, torrino, cogianco genzano, real rieti e luparense. in bacheca una coppa italia di serie a2. “Provo insieme emozione, soddisfazione e il senso di una grande responsa-bilità – le sue prime parole -. il mio primo obiettivo è quello di costituire un gruppo motivato e competitivo per arrivare pronti all’impegno del prossimo ottobre in italia che ci vedrà protagonisti nel Main round di qualificazione ai Mondiali. ci attende un grande lavoro ma sono molto fidu-cioso”. A lui il compito di riportare ad alti livelli la Nazionale. la punta di un iceberg le cui basi sono più che solide.

foCUS SU > NAZIONALE

3) Lo scorso 19 dicembre Andrea Montemurro ha festeggiato i due anni alla presidenza della Divisione C54) Dopo lo scudetto e la Coppa Italia, l’Acqua&Sapone ha vinto la Supercoppa Italiana centrando uno storico triplete

A PAGinA 38intervista al neo Ct

ITALFuTSAL, AL VIA IL NUOVO CORSO

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22 | il calcio illustrato | gennaio 2019

di Enrico Foglietti

Società organizzate e ben radicate sul territorio, vivai strutturati, età media bassissima e grande equilibrio:

i quattro gironi che compongono il rinnovato campionato nazionale non hanno deluso le attese, rivelandosi molto

competitivi. Una scommessa vinta dalla Lnd

Manca poco al giro di boa del primo campionato nazionale di Serie C e i dati emersi sono

più che incoraggianti: molto bassa l’età media delle calciatrici utilizzate dai 47 club che stanno disputando probabil-mente il torneo nazionale più giovane nella storia del calcio femminile. Le società sono organizzate e ben radi-cate sul territorio grazie a vivai molto strutturati (non è un caso se i Ct delle Nazionali più giovani pescano a piene mani dalla Serie C). Nei quattro gironi la lotta per la promozione e quella per evitare la retrocessione è accesa, regna l’equilibrio, ne beneficia lo spettacolo e la competitività. Scattata la fotogra-fia della competizione entriamo nelle pieghe dei singoli gironi per capire ciò che è successo in campo in questa prima parte di stagione.

GIRONE ALa Novese, dopo aver sfiorato la mas-sima serie nella scorsa stagione, ha grande voglia di rivalsa e sta tenendo un passo quasi insostenibile per le av-

versarie. La squadra di mister Maurizio Fossati, che vanta il miglior attacco del girone e una difesa quasi impenetrabi-le, ha sempre vinto eccezion fatta per lo scivolone interno con il Campomorone. Tutta la squadra ruota intorno al talento della 25enne Maria Levis, arrivata da tre anni a Novi Ligure, bomber della scorsa Serie B con 18 reti e in vetta alla classi-fica marcatrici anche in questa stagio-ne. Oltre alla biellese in grande spolve-ro anche Serena Accoliti, già in doppia cifra. Le giovani si stanno mettendo in evidenza grazie anche alla presenza di capitan Tessa Rigolino e alla novese doc Lucrezia Lupi. Il lavoro del club, partito da lontano agendo sul florido settore giovanile e sulla sinergia con l’Alessan-dria, sta dando i frutti sperati. A due punti dalla capolista troviamo la “giovane” Pinerolo, proveniente dai campionati regionali e con una coppa di categoria già in bacheca. La squadra di mister Roberto Panigari, che ha alle spalle la struttura del club maschile, ha messo in fila tanti avversari cedendo solo alla capolista.

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IL GIRO DI BOA

nuova serie c buona

la primaSocietà organizzate e ben radicate sul territorio, vivai strutturati, età media bassissima e grande equilibrio:

i quattro gironi che compongono il rinnovato campionato nazionale non hanno deluso le attese, rivelandosi molto

versarie. La squadra di mister Maurizio ossati, che vanta il miglior attacco del

girone e una difesa quasi impenetrabi-

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gennaio 2019 | il calcio illustrato | 23

GIRONE BTutto secondo pronostico nel girone B dove il blasone della Permac vitto-rio veneto sta facendo il vuoto alle sue spalle. Dopo tanti anni nei campionati nazionali di categoria superiore (anche un anno in A) la squadra guidata per la seconda stagione di fila da Fabio Toffo-lo sta dominando il campionato: la Ri-ozzese è stata l’unica squadra a fermarla sul pari. Tanto per rendere l’idea, il Vitto-rio Veneto non perde da più di un anno. La cantera è la vera forza di un club che ha dato tanto alle Nazionali e continua a farlo. Laura Tomasella e Natasha Piai sono le trascinatrici, con quest’ultima che vanta un invidiabile rapporto minuti giocati/gol fatti. Capitan Francesca Da Ros è l’anima di una squadra coraggiosa, mentre Giulia Reginato è la record wo-man per presenze. Adriana De Martin e

Margherita Zanon hanno un buon rap-porto con il gol, così come la baby classe 2002 Giovanna Coghetto (azzurra un-der 17). In porta Giulia Reginato, alla sua nona stagione con le rossoblù, è più di una garanzia. Da sottolineare l’apporto delle canterane Michela Martinelli, Chia-ra Da Ronch e Giulia Trevisiol.L’unica che regge il passo è la Riozzese, che paga il ko con l’Oristano ma ha dato dimostrazione di forza nello scontro di-retto con la capolista.

GIRONE CNel C è lotta serrata tra San Marino Academy e Grifo Perugia appaiate in testa alla graduatoria. La squadra di Alain Conte, ringiovanita da otto nuovi innesti e impostata a trazione anterio-re, ha pareggiato nello scontro diretto con il Grifo ma è scivolata in casa

Nelle foto di questa pagina: di lato, una giocatrice della Novese (girone A) in azione durante una partita di campionato; sotto, le ragazze del San Marino Academy (girone C) salutano il pubblico

prima del fischio d’inizio. Nella pagina seguente, l’esultanza della brasiliana Milena De Paula, imprendibile attaccante che sta trascinando il Napoli (girone D) a suon di gol

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24 | il calcio illustrato | gennaio 2019

con la Jesina. Errori di gioventù di una squadra dall’età media che si aggira sui 24 anni. Protagonista l’attaccante classe ’99 Alessandra Piergallini che fa da chioccia a tante giovanissime come Michela Mariotti (2000), la quindi-cenne Eleonora Cecchini e l’attaccante classe 2004 Chiara Beccari, nel giro della Nazionale under 16. Fondamen-tali fin qui l’esperienza della veterana Simona Innocenti e la punta Raffaella Barbieri, che vanta diverse presenze in A con il Torino, una vittoria del campio-nato cadetto e alcune presenze con la Nazionale under 17. Il Grifo Perugia, che è stato acquisito a titolo definito dal Perugia maschile, vanta una difesa di ferro. Il club del direttore generale Valentina Roscini, in passato anche in Serie A, pun-

ta decisamente a tornare sui quei palcoscenici calcati per vent’anni. Le grifoncelle allenate da Vania Peverini stanno mostrando una maturità in-vidiabile nonostante le tante giovani in rosa come la Bolognini, promossa dalla Juniores e già con il piglio della veterana. Hanno pagato il ritorno di Arianna Marchesi e l’innesto di Lau-ra verdi, puntuale l’apporto in avanti di Corinna e Giulia Fiorucci, fonda-mentale la precisione sotto rete di Martina Ceccarelli (ex Roma e Arez-zo). A centrocampo preziosa la per-sonalità del prodotto del vivaio pe-rugino Sevina Bylykbashi e di Maria Giulia Tuteri, jolly tuttofare. Dietro la coppia di testa c’è la sorpresa della stagione Pontedera. La squa-dra granata (all’esordio assoluto in un

campionato nazionale) è terza, ha per-so solo una gara, ha battuto il Perugia e ha fermato il San Marino.

GIRONE DIl Napoli sta dominando il campionato grazie al miglior attacco e la difesa meno battuta. La squadra di mister Peppe Marino, richiamato quest’anno dopo aver frantumato i record del club parte-nopeo con il quinto posto nella Serie A 2012/13, ha vinto tutte le partite ceden-do solo in trasferta davanti alla rivale Sa-lento Women. è risultata fin qui vincente la scelta di creare un mix tra giovani pro-messe e giocatrici di categoria. Su tutte capitan Emanuela Schioppo, terzino de-stro, classe 1991, alla sua undicesima sta-gione a Napoli. Stanno facendo bene le giovani Giulia Asta, Giulia Risina, Paola Di Marino, Alessia Cutillo e Sara Caiaz-zo, quest’ultima convocata più volte nella nazionale under 16. Le quattro Nazionali estoni Kutter, Kubassova, Bannikova e Tammik ci hanno messo poco per am-bientarsi nel campionato italiano. Bene anche le confermate Ruotolo, Del Pizzo, De Rosa, Del Giudice, Sibilio e Massa. Protagonista assoluta la punta di dia-mante Milena De Paula, attaccante bra-siliana agile e veloce. A soli due punti di distanza dalle par-tenopee c’è il Salento Women Soccer che, nonostante abbia vinto lo scon-tro diretto, ha perso punti preziosi per strada con il Pescara e il Grifone Gial-loverde. Le salentine, rilanciate dalla collaborazione con il Lecce, non mol-lano grazie alla regina della classifica marcatrici Serena D’Amico. Anche il sodalizio capitolino del Grifone Gial-loverde e le siciliane della Ludos non sono lontane dalla vetta nonostante i due ko incassati: le prime si sono tolte la soddisfazione di battere nettamen-te il Salento, le isolane hanno dato filo da torcere al Napoli. l

c a l c i o f e m m i n i l e IL GIRO DI BOA

L’età media delle calciatrici utilizzate dai 47 club iscritti alla Serie C è molto bassa, per quello

che ad oggi è probabilmente il campionato nazionale più giovane nella storia del calcio femminile. ”

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di Enrico Z arelli

In occasione del suo sessantesimo anniversario, la Lnd si rinnova e lancia

un nuovo logo, un nuovo slogan e una serie di iniziative volte a celebrare tutti coloro che, ogni giorno, mettono

impegno e passione al servizio del movimento calcistico più grande d’Italia

Dieci anni fa lo slogan era “50 anni giocati bene”. Due lustri dopo

la Lega Nazionale Dilettan-ti può festeggiare il traguardo dei sessanta rivendicando con rinnovato orgoglio le proprie conquiste ed il suo ritrovato ruolo di protagonista del calcio italiano. “Primi su ogni pallo-ne”, sarà questo il claim che accompagnerà tutto il 2019, attraverso una serie di mani-festazioni e iniziative imma-ginate per celebrare a dovere il “Cuore del Calcio”. Ed è proprio ai suoi protagonisti, ai suoi eroi quotidiani, che saranno rivolte le maggiori attenzioni. La LND non vuole celebrare tanto se stessa, ma rendere soprattut-to omaggio a chi ogni giorno, con una sconfinata passione, realizza in ogni angolo del Pae-se uno straordinario interven-to sociale e culturale. Spesso

senza neanche rendersi conto dell’importanza della propria azione. Non per inconsapevo-lezza, bensì per la spontaneità tipica di chi è mosso dai sen-timenti e non dai calcoli. Ma il sessantesimo anniversario sarà anche l’occasione, per la Lega Nazionale Dilettanti, per rilanciare le proprie sfide al futuro. Nel corso degli ultimi due anni, sotto la presidenza di Cosimo Sibilia, la LND ha concentrato la sua attenzione sulla sostenibilità economica del sistema, mettendo in cam-po una serie di misure orienta-te alla ricerca di nuove risorse ed allo stesso tempo pensate per ridurre l’impatto economi-co sulle Società, colonna por-tante dell’intero movimento. I risultati, sinora sono più che confortanti. La LND è entra-ta nell’anno del 60° con i conti più che in ordine e con un fre-

no all’emorragia di tesserati. La gratuità della Terza Categoria, le maglie personalizzate, le cin-que sostituzioni, la riduzione dei costi assicurativi e soprat-tutto la soluzione per le spese arbitrali, che resteranno inte-ramente a carico della FIGC, sono tutte azioni concrete a sostegno dei club, che permet-teranno di guardare avanti con rinnovato ottimismo.

il logoInsieme al claim “Primi su ogni pallone”, il 60° anniver-sario della LND si è aperto con la presentazione della nuova identità. È stato infatti perfezionato, dopo quasi ven-ti anni, il restyling del logo.

primi su ogni pallone

Il nuovo pallone celebrativo dalla livrea

dorata creato da Macron, in collaborazione

con la Lnd, per celebrare

simbolicamente ogni singolo protagonista

del mo vimento

c o v e r s t o r y

1959

2019

FIGC LEGA NAZIONALE DILETTANTI

gennaio 2019 | il calcio illustrato | 27

suale, capace di conquistare la platea felice di aver assistito a un evento unico nella storia della LND. Quasi al completo le componenti del calcio italia-no presenti all’evento che ha inaugurato una serie di inizia-tive speciali che attraverseran-no tutto il 2019: i presidenti di B e Lega Pro Mauro Balata e Francesco Ghirelli, i nume-ri uno di AIA e Aiac Marcello Nicchi e Renzo Ulivieri, il pre-sidente del Settore Giovanile e Scolastico Vito Tisci e quello del Settore tecnico, il golden boy Gianni Rivera, il dg di AIC Gianni Grazioli ai quali si sono aggiunti gli ex presidenti fede-rali Giancarlo Abete e Carlo Tavecchio. Assenti solo il Pre-sidente FIGC Gravina, ferma-to all’ultimo momento dall’in-fluenza, e Gaetano Micciché, impegnato in Arabia Saudita per la Supercoppa italia-

cio italiano, che non può pre-scindere dall’esistenza della sua base. Per l’anno in cor-so, all’interno dello scudetto, campeggeranno le due date: 1959, quella della fondazione, e 2019, quella del traguardo raggiunto.

l’eventoLa LND ha aperto ufficial-mente i festeggiamenti per i suoi 60 anni a bordo della nave Sinfonia di MSC Crociere attraccata al porto di Civita-vecchia, lo scorso 16 genna-io con un talk show condotto magistralmente dal direttore del Corriere dello Sport Ivan Zazzaroni che ha saputo dare un ritmo piacevole, a tratti inu-

Un’operazione concepita per dotare il marchio LND di un moderno appeal. Un trat-to semplice quanto deciso, capace di essere in perfetto equilibrio tra passato e fu-turo, tra tradizione e innova-zione. Il tondo lascia il posto alla sagoma dello scudetto, immortale intuizione di Ga-briele D’Annunzio, per un classico che è sempre nuovo. Immancabili i riferimenti alla casa “federale”, con l’azzurro nazionale e i colori della ban-diera italiana. Resta anche l’arancio, la cromia con i quali i Dilettanti sono stati identifi-cati a partire dagli anni 90. È il colore dell’equilibrio, quello che serve al sistema del cal-

il calendario degli eventi

EVENTI MSC CROCIERE16 gennaio - CivitaveCChia

2 marzo - Genova11 maggio - Bari

21 settembre - veneziadata da definire - napoli

ROADSHOW 60°6 febbraio - Catanzaro

20 febbraio - Silvi Marina3 aprile - eGna

23-24 marzo - Faenza2 ottobre - oriStano

23 ottobre - MontiChiari9 dicembre - roMa

La Lnd vuole rendere

soprattutto omaggio a chi ogni giorno,

con una sconfinata passione,

realizza nei vari angoli

del Paese uno straordinario

intervento sociale e culturale.

6 0 ° l n d

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na tra Juventus e Milan. Tra gli ospiti in sala tutto il Consiglio Direttivo LND, il Presidente dell’Autorità Portuale France-sco Maria Di Majo, il Coman-dante in 2ª della Capitaneria di Porto Salvatore Minervino, il vice Sindaco di Civitavec-chia Daniela Lucernoni oltre a Leonardo Massa (ad MSC Crociere), Francesco Trebi-sonda (direttore commerciale AON Italia) e Samuel Gaspe-roni (area manager Macron) e Gianfranco Coppola (vice presidente USSI), quali rap-presentanti dei partner della campagna celebrativa oltre a quelli già al fianco della LND, inclusi i media partner Corriere dello Sport e Tuttosport. Spe-cial Guest della giornata è sta-ta Carlotta Maggiorana, Miss Italia in carica, che ha parte-cipato alla consegna del pre-

mio dedicato al Dipartimento Calcio Femminile e ricono-sciuto alla Torres per il proprio impegno sociale. Il club sardo è stato rappresentato per l’oc-casione dal presidente Andrea Budroni e dal capitano Valen-tina Congia. Oltre al calcio in rosa guidato dal delegato San-dro Morgana, c’è stato spazio per tutte le anime “nazionali” della LND: la Divisione Cal-cio a 5 del Presidente Andrea

Montemurro e i Dipartimenti rappresentati da Luigi Barbie-ro (Serie D) e Roberto Desini (Beach Soccer), i quali, insieme a Sibilia, hanno premiato gli altri sportivi e le società che vanta-no meriti particolari nel mondo dei dilettanti: Pamela Presto (premio fair play), Tamai e Ter-racina Beach Soccer (premio fedeltà). Grande emozione per il ricordo di Stefano Colasanti, il vigile del fuoco e allenatore

Cosimo Sibilia, presidente Lnd“Questi festeggiamenti ci danno lo slancio per proiettarci nel futuro verso nuovi e importanti obiettivi. Celebriamo una grande famiglia formata da volontari che ogni giorno s’impegnano per promuovere il calcio in modo sano e costruttivo. la presenza dei vertici del calcio, che ringrazio per aver

accolto il nostro invito, è un riconoscimento al valore della lega nazionale Dilettanti che ho l’onore di presiedere. Mi piace sottolineare che grazie agli ultimi provvedimenti condivisi con il Consiglio Direttivo stiamo invertendo la tendenza riguardo al numero dei tesserati”.

Ivan Zazzaroni, direttore Corriere dello Sport“la lega nazionale Dilettanti che sta facendo del tutto per mantenersi giovane ed immaginare sempre nuovi scenari. per questo sono stato molto contento di partecipare a questo compleanno. Mi sono molto divertito: c’è stato un bel clima, davvero familiare. Conosco bene la

storia della lnD, perché ho giocato per anni nelle sue categorie e oggi sono un suo attento osservatore”.

Carlo Tavecchio, ex presidente Figc e Lnd“è il momento migliore per ricordare l’importanza della lega nazionale Dilettanti che è l’emanazione della Federazione sul territorio. Sono 60 anni, portati molto bene, basta guardare il lavoro svolto dalle migliaia di dirigenti e volontari che in ogni angolo dell’italia permettono a milioni di ragazzi

di giocare a calcio in ambienti sani e professionali”.

Antonio Cosentino, ex presidente Lnd“Quello vissuto a Civitavecchia è stato un momento di grande felicità per me. perché è sempre bello ritrovarsi tra gli amici. e perché è questo il sentimento che ci accomuna. pensando a questo evento ho ritrovato il documento ufficiale di fondazione della lega nazionale Dilettanti:

è il mio lascito a un’istituzione alla quale sono legato davvero profondamente”.

Le DIChIARAzIoNI

c o v e r s t o r y

gennaio 2019 | il calcio illustrato | 29

Al centro, un gruppo di

rappresentanti delle principali

componenti del calcio italiano

intervenuti all’evento

celebrativo di Civitavecchia.

In alto, il presidente Lnd Cosimo Sibilia insieme a Miss Italia, Carlotta

Maggiorana (foto di Gianluca

Di Fazio)

ticanti: la passione, l’impegno disinteressato, il forte legame con il territorio, il senso della comunità. Brancaccio, regista televisivo e cinematografico, da circa un anno ha incrociato la sua arte con le attività della Lega Nazionale Dilettanti, ri-manendo colpito dall’impatto culturale e sociale del cosid-detto calcio minore. “Si tratta di un calcio autentico - spiega il regista napoletano - fatto di storie, di uomini e donne, di piccole realtà, di borghi affa-scinanti, dove il tempo sembra essersi fermato e dove l’amo-re per il pallone che rotola non conosce confini. Per un calcio che si muove ancora ai ritmi della famiglia, della tradizione e dei gesti semplici. Gesti che si tramandano, magicamente, da una generazione all’altra”. Da queste suggestioni è nata

onofrio Brancaccio per ce-lebrare il sessantesimo anni-versario della Lega Nazionale Dilettanti. Il romanzo popolare della componente più nume-rosa del calcio italiano in un cortometraggio che ne esalta i valori più autentici, che da sempre contraddistinguono questo immenso movimento, che nel Bel Paese conta deci-ne di migliaia di club, coinvol-gendo oltre un milione di pra-

di calcio a 5, scomparso nel tentativo eroico di domare un incendio, nonostante si trovas-se fuori servizio. Il Presidente Sibilia ha omaggiato la famiglia, presente con la mamma Final-ba, il fratello Claudio e la figlia di Stefano, Silvia.

il videoIl romanticismo del calcio in un video. È questa l’essenza dell’opera diretta dal regista

FoCUS SU > IL PALLoNel’altro elemento, fortemente sim-bolico, ideato per il 60° anniversa-rio della lnD. Un pallone dalla li-vrea dorata, realizzato da Macron insieme al team di comunicazione della lega nazionale Dilettanti. con l’inizio dei festeggiamenti per i suoi 60 anni, la lega nazio-nale Dilettanti ha voluto subito mettere al centro i suoi eroi. Club, atleti e atlete, dirigenti: i veri pro-tagonisti di una scena che, senza di loro, non potrebbe nemmeno

esistere. a loro sono dedicati questi dodici lustri, costruiti sulla passio-ne e sull’impegno quotidiano per un sogno chiamato “calcio”. a bordo della nave Msc “sinfonia”, sono stati consegnati i primi cinque speciali riconoscimenti, rappresentati in un pallone dalla livrea dorata. Fair play, fedeltà, impegno sociale, esempio: primi su ogni pallone. in ogni tappa del sessantesimo della lnD ci saranno altri eroi da premiare, altre storie da raccontare. tutte attraverso un pallone.

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1-3) Alcuni scatti rubati dal set del video celebrativo in onore dei 60 anni della Lnd,

diretto da Onofrio Brancaccio e girato

nel pittoresco paese di Maranola

in provincia di Formia, scelto

per rappresentare l’autenticità dei

luoghi in cui nasce e si sviluppa la passione per il calcio in Italia.

4) Il nuovo logo Lnd nelle vele

posizionate a bordo della MSC Crociere

a Civitavecchia.5) e 6) Momenti delle premiazioni fra cui l’omaggio

alla famiglia del compianto

pompiere e allenatore Stefano

Colasanti(foto di Gianluca

Di Fazio)

la sceneggiatura che Brancac-cio ha condiviso con Francesco Caolo. Poi la collaborazione con RUN Film dei fratelli An-drea e Alessandro Cannavale, insieme ai quali è stata scelta la location per il set cinemato-grafico: Maranola, borgo antico di Formia, situato ai piedi del monte Altino che si affaccia sul golfo di Gaeta. “I contasti di Maranola mi hanno immedia-tamente catturato - spiega an-cora Brancaccio - Questo pic-colo borgo sospeso tra il mare e la montagna, animato da luci sempre diverse e intense, la bellezza dei suoi scorci, con le case in pietra e i piccoli giardini

era il luogo ideale per dare vita al mio racconto”. Brancaccio, che ha diretto il set tra il paese e i campi di calcio di Maranola e Formia, ha voluto “in squadra” maestri del calibro di Federico Angelucci, che ha curato la fo-tografia, e di Umberto Scipione, che ha realizzato il tema musi-cale “Poesia di un gol”. Il cast, insieme ai protagonisti Desirée Popper e Peppe Iodice, è stato impreziosito dalla partecipa-zione straordinaria di Mariano Rigillo, attuale direttore della scuola di recitazione del Teatro Stabile di Napoli. Pochi minu-ti di grande intensità emotiva dove l’assoluto protagonista

è il pallone, che precede tutto e tutti in ogni frammento del racconto. Inquadrature sapienti ed una narrazione appassio-nata, capace di commuovere nella straordinaria semplicità dei gesti. Mai il Cuore del Calcio era stato raccontato così nella sua essenza: nessun desiderio di emulare i grandi o di inse-guire una dimensione che non c’è. Anzi, c’è una dimensione da recuperare, ed è proprio quella raccontata dall’opera di Bran-caccio: è quella del calcio dei campanili, della passione e di un sogno fine a se stesso. Un sogno da vivere, custodire e tra-mandare.

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c o v e r s t o r y

gennaio 2019 | il calcio illustrato | 31

6

shop dedicati ai media locali sul tema della nuova comu-nicazione in ambito sportivo. Il calendario del Road Show sarà alternato agli altri ap-puntamenti sulle navi MSC: in calendario ci sono infatti gli eventi di Genova, Napoli, Bari e Venezia, dove saranno coinvolti i Comitati Regionali della LND, che saranno rag-gruppati per aree geografiche. Anche a loro sarà chiesto di celebrare i propri eroi, met-tendo al centro le eccellen-ze del territorio, selezionate sempre all’interno delle cate-gorie Fair Play, Fedeltà e Im-pegno Sociale. l

il road sHoWI festeggiamenti continueran-no nei prossimi mesi, a partire da febbraio, con il Road Show che farà tappa nei Centri di Formazione LND a Catan-zaro, Egna, Oristano e Silvi Marina e nelle strutture di Faenza e Montichiari, dove a essere coinvolti saranno mi-gliaia di atleti e atlete, le fa-miglie e gli appassionati. Gli appuntamenti del campo, con al centro una gara ami-chevole delle Rappresen-tative LND, tutte coinvolte, dalla Under 18 alla Under 15, saranno anche l’occasione per organizzare una serie di work-

I PReMIATIALLA MEMORIA > STEFANO COLASANTIallenatore, vigile del fuoco ma soprattutto “un eroe normale”: così sarà ricordato Stefano Colasanti, 50 anni, che lo scorso 5 dicembre ha perso la vita nel tentativo di spegnere le fiamme divampate a causa della violenta deflagrazione di un’autocisterna nei pressi di Fara Sabina. tecnico del Cittaducale calcio a 5 femminile, pompiere dal 1997 in servizio presso il comando di rieti.

FAIR PLAY / CALCIO A 5 > PAMELA PRESTOpamela presto, pluridecorata con la maglia azzurra del futsal, è stata tre volte campionesse d’italia. la scorsa stagione, quando vestiva la maglia dell’Unicusano ternana, dopo una semifinale scudetto con il real Statte ha salvato la vita all’arbitro elena lunardi, rimasta senza respiro dopo aver provato ad inghiottire un boccone, realizzando un coraggioso e decisivo intervento, frutto anche della sua esperienza nel primo soccorso.

IMPEGNO SOCIALE / CALCIO FEMMINILE > FC SASSARI TORRES CFha fatto la storia del calcio femminile italiano, dominando la scena e conquistando tutto quello che c’era da vincere tra gli anni 90 e 2000. oggi, seppur più lontana dai riflettori, si adopera tutti i giorni per uno sport più etico. la torres è impegnata ogni giorno per i diritti delle donne e dei più deboli, realizzando e partecipando a campagne che spaziano dal sostegno ai malati alla lotta al bullismo.

FEDELTà / SERIE D > S.P. TAMAIil tamai rappresenta al meglio l’anima della Serie D, un campionato che è seguito da grandi masse di tifosi, legati ai colori sociali ed alle tradizioni non solo calcistiche di città di ogni dimensione, in un paese come il nostro che ha una superba storia comunale. il tamai, fondato nel 1973, da 18 anni consecutivi in pianta stabile in Serie D, è l’espressione dell’omonima frazione del comune di Brugnera, in provincia di pordenone, che conta poco più di 2.500 abitanti ed è una delle più piccole realtà del quarto campionato d’italia.

FEDELTà / BEACH SOCCER > TERRACINA B.S.a terracina il Beach Soccer è una vera e propria religione. il club pontino ha scritto molte delle le pagine più importanti del calcio in spiaggia. nato nel 2004 insieme all’ufficializzazione della disciplina sotto l’egida della Figc-lega nazionale Dilettanti, è la squadra è la più titolata d’italia con nove trofei (3 Scudetti, 3 Supercoppe e altrettante Coppe italia più sei finali disputate). ed è anche una fucina di giovani talenti che hanno fatto le fortune della nazionale italiana. Una miniera di gioielli allenati per dodici anni dal tecnico emiliano Del Duca, il tecnico che la scorsa estate ha regalato all’italia la vittoria del campionato europeo.

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Il primo numero del ROMA è datato 22 agosto 1862. Per decenni è stata la voce

dei garibaldini e dei mazziniani. E pur essendo un quotidiano di Napoli la scelta del nome la dice lunga sullo spirito dell’Ita-lia appena post-unitaria, sin-tetizzando l’esortazione dell’E-roe dei Due Mondi alle truppe: “Roma o morte!”. Qualcosa di impossibile da immaginare se si considerano le inutili e spre-gevoli discriminazioni territo-riali di oggi. Rivalità e rancori che 157 anni dopo la fonda-zione dello storico quotidiano, sembrano aver cancellato oltre un secolo e mezzo di civiltà. Lo sa bene Antonio Sasso, diret-tore editoriale del ROMA, che ha dedicato una lunga parte della sua carriera professionale proprio all’antica testata napo-letana. Ne ha vissuto anche la chiusura nel 1981 e la rinascita avvenuta definitivamente nel 2003 grazie ai dipendenti del giornale che si costituirono in cooperativa. La grande tradi-zione del ROMA, che ha avuto una stagione aurea tra gli anni ‘50 e ‘60 sotto la proprietà dell’armatore Achille Lauro, è legata però anche al racconto del calcio dilettantistico. Dalla seconda metà degli anni ‘60, il ROMA è diventato una pa-lestra per centinaia di giornali-sti, inviati su tutti i campi della Campania per seguire da vicino gli incontri delle serie minori e per realizzare le pagine del Lu-nedì Sport. Sasso ricorda que-gli anni con una vena di lucido romanticismo, senza abban-donarsi alla facile nostalgia.

passione e mestiere

Quando l’amore per lo sport, e in particolare il calcio dilettantistico, diventa una

professione: a tu per tu con Antonio Sasso, direttore editoriale del quotidiano ROMA

di Enrico Zarelli

a t u p e r t u c o n . . .AntOnIO SASSO

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po

gennaio 2019 | il calcio illustrato | 33

La prima partita non si scorda mai. Qual è la sua?“Sono un giornalista che nasce con il calcio dilettanti. Non ave-vo compiuto nemmeno diciotto anni e quella partita per me è indimenticabile: Calciatori Por-to-Anacapri, Seconda Categoria. Il direttore di gara era Liberato Esposito di Torre del Greco, poi diventato arbitro di Serie A oltre che internazionale”.

Cosa è cambiato dal suo esordio ad oggi nella narrazione del cal-cio dilettantistico?“È cambiato molto. Il calcio minore era la mia passione: si andava sul campo ed eri ospi-te della società. Ricordo che nell’intervallo i dirigenti ti por-tavano il tè caldo come faceva-no con i giocatori, potevi parla-re con l’arbitro e se lo chiedevi eri autorizzato anche a stare in campo a seguire la partita. Insomma: c’era un altro clima, e si poteva vivere pienamente la passione per il calcio dilet-tantistico. Non vuol dire che anche allora non esistessero i facinorosi, ma il livello di civiltà che ricordo non era certamen-te paragonabile all’imbarbari-mento cui assistiamo oggi. Era un altro calcio”.

A proposito d’imbarbarimento, cosa ne pensa degli episodi di violenza ai danni degli arbitri?“Una volta quella giacchetta nera era rispettata, anche ben voluta se vogliamo esasperare il concetto. Oggi anche tra i ragaz-zini del settore giovanile l’arbitro viene considerato un nemico a prescindere, dove i genitori ➲

l’iDentiKitAntonio Sasso,

classe 1949, nasce giornalista sportivo a 17 anni con il quotidiano ROMA. Grazie

all’ingegner Carlo Di Nanni,

storico giornalista napoletano, allora

vicepresidente della Lega Nazionale

Dilettanti con Ottorino Barassi

presidente, ricopre la carica di addetto stampa del settore giovanile campano.

Nel 1971 fonda il settimanale

sportivo di calcio minore Campania

Sport. Diventa professionista

nella redazione del ROMA. Nel 1988

inizia la carriera di direttore con Il Giornale di

Napoli, la Città e il ROMA. Dal 1993 al 1996 è

stato anche capo ufficio stampa

della Salernitana Calcio.

COI CAMPIONI DI IERI...

E DI OGGI Nel corso della sua

lunga carriera di giornalista in primis sportivo, Sasso ha avuto l’occasione

di incontrare e confrontarsi con

alcune grandi stelle del calcio internazionale:

da Maradona (1) ad Hamsik (2)

passando per un giovane Fabio Cannavaro (3)

1

2

3

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34 | il calcio illustrato | gennaio 2019

danno spesso il cattivo esem-pio aizzando giocatori e pub-blico contro di lui. Ripeto: non sto parlando di un Eden per-duto; le aggressioni purtroppo ci sono sempre state, ma l’a-nimosità di oggi, dalla Serie A ai campi minori, ha raggiunto livelli ormai esagerati. Un’ag-gressività che riguarda ogni ambito della società, solo che nel calcio fa più notizia”.

Crede che i media possano contribuire a rasserenare il cli-ma attorno al calcio? Spesso è proprio da loro che partono le polemiche sull’uso del Var o su rigori mancati…“Siamo tutti responsabili di ciò che accade nel calcio. Siamo tutti

dei tifosi e la passione porta spes-so a fare delle valutazioni errate. Ma il giornalista non se lo può permettere: deve sempre toglier-si la sciarpa prima di dare la sua opinione, altrimenti si informa in maniera errata il lettore. Bisogna essere consapevoli del peso del proprio ruolo e tenere presente l’influenza che questo può avere sulla tifoseria. Nelle scorse set-timane come ROMA abbiamo ovviamente seguito la triste vi-cenda di Inter-Napoli e la nostra posizione è stata contestata da alcuni sostenitori. Il fenomeno ultrà, come quello dell’unione tra gruppi a livello internazionale che premeditano assalti ai tifosi avversari, va seguito con estre-ma attenzione dal Ministero dell’Interno. Se vogliamo salvare il calcio, dobbiamo tutti dare il nostro contributo”.

Lei dirige una testata storica come il ROMA, che da sem-pre apre una finestra molto ampia sul calcio dilettantisti-

co: ma come siamo messi oggi con la concorrenza del web?“Il ROMA è stato uno dei primi quotidiani a lanciare l’inserto del lunedì dedicato a tutti i campio-nati minori. C’erano oltre cento ragazzi inviati a seguire le cate-gorie di tutta la regione. Ancora oggi, il sabato e il lunedì, il quo-tidiano vende il maggior numero di copie grazie ai servizi sul calcio dilettantistico. La carta stampa-ta, a mio avviso, avrà sempre il suo valore anche se è necessa-rio studiare delle soluzioni per ridarle il peso che merita, dal momento che il web ed i new media le stanno facendo una concorrenza spietata. Una delle soluzioni credo vada ricercata nella professionalità e nei temi. Oggi anche le società sportive anticipano i giornali organizzan-dosi con i propri uffici stampa diffondendo su internet il com-mento alla gara ed il tabellino. Ma non sempre possiamo par-lare di informazione giornalistica. La differenza è proprio lì”. l

A lato, Antonio Sasso incontra

Papa Francesco; sopra posa davanti alle copertine dedicate

dal ROMAai Pontefici

a t u p e r t u c o n . . . AntOnIO SASSO

gennaio 2019 | il calcio illustrato | 35

Un campione del mon-do è per sempre. A 36 anni, Marco Ame-

lia può dire di averne vissute tante, ma non tutte. Ha vinto uno scudetto con la Roma e uno con il Milan, un Mondiale con l’Italia e segnato un gol di testa (in Europa League, con il Livorno), è ripartito dalla Pro-mozione e si è poi ritrovato a giocare nel Chelsea. Il secon-do tempo della sua carriera è iniziato a casa sua: in quella Lupa che un tempo era Fra-scati e ora è Lupa Roma. Se-rie D, il mondo dei Dilettanti in una squadra giovane, a cui trasmettere valori ed espe-rienza. La gavetta, con il sogno di diventare grande anche da allenatore, come grande lo è stato da calciatore.

Amelia, che effetto fa essere chiamato mister?“Onestamente non mi fa ef-fetti particolari, piuttosto mi dà un senso di responsabilità. Sono passato dall’altra parte della barricata, è normale che cambiando il ruolo cambino anche questi dettagli”.

Domanda in apparenza bana-le: si fa dare del lei o del tu?“In campo e nell’ambito del centro sportivo mi danno

a t u p e r t u c o n . . .MARcO AMeLIA

obiettivo: tornare n. 1

Tra 10 anni sogna di essere su una panchina importante, ma adesso è concentrato al massimo

sulla sua nuova avvenura: la Lupa Roma. La seconda vita di Marco Amelia nel mondo del

calcio è partita dalla Serie D, a due passi da casa

di Marco Calabresi

l’iDentiKitNome Marco

CogNomeAmelia

Luogo e Data Di NasCita

Frascati, 2 aprile 1982

RuoLoEx portiere

CaRRieRa Da gioCatoRe

2000-01 Roma

2001-03 Livorno

2003-04 Lecce 2004 Parma

2004-08 Livorno

2008-09 Palermo

2009-10 Genoa

2010-14 Milan

2014-15 Rocca Priora

2015 Perugia 2015

Lupa Castelli Romani 2015-16 Chelsea

2017 Vicenza

Page 20: illustrato FIGC LEGA NAZIONALE DILETTANTI...Esperanto di Francesco Caremani 48 SEG RETERIA Linea verde egole confermate di Mariangela D Ezio GESTIONE E NORMATI VA TECNICA IN CAMPO

Sono cresciuto in una famiglia

di grandi lavoratori e ho avuto allenatori

che mi hanno trasmesso

valori importanti. Per questo

sono convinto che a un

ragazzo che intraprende

questa carriera non

debbano mai mancare

umiltà, voglia di

migliorarsi, rispetto dei compagni,

delle regole e di se stessi.

””

36 | il calcio illustrato | gennaio 2019

La percezione del giovane calciatore di oggi è diversa da quella di 20 anni fa: sembra ci sia meno “fame” e voglia di sacrificarsi. Avverte questa differenza?“Sì, decisamente, ai miei tem-pi era tutto diverso. Eppure non parliamo della preistoria, ma di due decenni fa. Oggi i ragazzi vanno continuamente stimolati, è proprio una gene-razione diversa”.

E l’Amelia allenatore in tre aggettivi?“Sono appena all’inizio, mi sembra un po’ troppo au-toreferenziale. La strada è ancora lunga, non giudico me stesso, preferisco lasciar parlare gli altri”.

La prima regola che ha impo-sto al gruppo?

del lei, mentre fuori ci diamo del tu. Il ‘lei’ all’allenatore serve per dare una formalità al ri-spetto dei ruoli, ma soprattut-to penso sia educativo. Il ‘tu’ viene usato al di fuori dell’am-biente calcio”.

Quello di allenatore è un me-stiere che avrebbe sempre vo-luto fare, una volta conclusa la carriera da calciatore?“È stato un percorso gradua-le, una decisione che è matu-rata dopo aver iniziato a os-servare e apprezzare il ruolo da allenatore. Ho iniziato a pensare di fare il mister ne-gli ultimi anni di carriera, una volta conclusa l’esperienza da calciatore poi ho deciso di frequentare i corsi, studiare e aggiornarmi”.

Ci racconti il primo giorno con i ragazzi della Lupa Roma. Che effetto può aver provo-cato in loro trovarsi di fronte un campione del mondo?“Non saprei, sinceramente non gliel’ho mai chiesto, ma ho sempre avuto la percezio-ne di grande rispetto nei miei confronti: credo sia fonda-mentale per poter condividere un metodo di lavoro e i propri concetti di calcio”.

Si ricorda il primo discorso alla squadra? Il primo concet-to che ha voluto trasmettere?“Non ricordo le parole esatte, ma ho subito detto loro di ini-zare insieme questa stagione con la mentalità giusta, ovvero non accontentarsi mai e cer-care di migliorarsi sempre”.

Uno come lei avrebbe potu-to iniziare ad allenare già in club professionistici, magari di settore giovanile. Perché la scelta della Serie D?“Molti me lo hanno chiesto. Ho pensato che, vista la mia giovane età, iniziare subito con i grandi potesse essere un percorso molto utile alla mia crescita come allenatore. Anche se in questa categoria le regole impongono l’utilizzo di molti ragazzi giovani”.

Tra l’altro, il nome Lupa le rievocherà ricordi d’infanzia. Ha inciso anche questo?“Sì, ma non solo. Roma è stata teatro di tanti momen-ti importanti della mia car-riera: ho vinto due scudetti all’Olimpico con la Roma nel 2001 e il Milan nel 2011, nel 2006 ho festeggiato il trion-fo al Mondiale al Circo Mas-simo. Iniziare la carriera da allenatore con la società ro-mana nella quale ho comin-ciato la scuola calcio è stata una scelta un po’ romantica in un mondo del pallone che spesso dimentica le sue radici e le sue origini”.

Ma è vero che a Rocca Prio-ra è stato visto tagliare l’erba del campo?“Sì, qui sono di casa, tengo molto alla cura di questo par-ticolare, inoltre è un’occasione per dare una mano al custode a sistemare il campo. Questa attività mi rilassa e mi con-sente di pensare, riflettere e analizzare con calma le varie situazioni delle partite”.

a t u p e r t u c o n . . . MARcO AMeLIA

gennaio 2019 | il calcio illustrato | 37

“Qualcosa che ho impara-to fin da subito, da ragazzo in prima squadra, con mister Fabio Capello: il rispetto dei ruoli. I risultati di questa filo-sofia si sono visti nel corso di tutta la sua carriera, anche con la Roma nel 2001”.

A 19 anni, fu campione d’I-talia con la Roma, pur sen-za scendere in campo. Ora i 19enni li allena: all’epoca ri-uscì a rendersi conto dell’ec-cezionalità di quello che le stava capitando?“Sì, eccome, sono cresciu-to tifoso della Roma, facevo parte stabilmente della prima squadra nonostante la giovane età. Mi sentivo e mi facevano sentire parte integrante di quel fantastico gruppo”.

A 24, invece, è diventato cam-

pione del mondo. Tanti di quei giocatori ora allenano. Chi le sembra quello più vicino a lei come idee di calcio e di gestio-ne di un gruppo?“Credo che siamo tutti mol-to diversi. Personalmente vivo questo ruolo come un mosaico di diverse identità, i maestri da calciatore non mi sono certo mancati. Sono convinto che l’allenatore bravo debba saper cambiare in base ai giocatori che allena”.

E tra gli allenatori che ha avuto in carriera?“Lavoro per poter diventare un mix tra tutti quelli avu-ti in passato, da Capello a Lippi, da Allegri a Mourinho, passando per Hiddink e Do-nadoni. Ognuno di loro mi ha lasciato qualcosa di impor-tante di cui faccio tesoro”.

Il rapporto con gli allenatori avversari: sente di esser visto con maggior rispetto conside-rando il suo curriculum?“Si, avverto grande rispet-to da parte dei miei colleghi, ma questo non mi fa senti-re diverso da loro. Anzi, con grande umiltà mi piace anche confrontarmi con loro e que-sto mi arricchisce. Sto impa-rando molto”.

E quello con i portieri della sua squadra?“Ogni tanto mi chiedono qual-che consiglio, qualche curiosi-tà. Ma il loro allenatore è mio fratello Luca, è stato portiere dilettante e ha fatto il corso di preparatore. Mi fido ciecamen-te di lui, del suo lavoro e del-le sue scelte: ogni settimana decide lui il portiere che va in campo. Come ho detto, in uno staff il rispetto dei ruoli è fon-damentale”.

Scelga tre ricordi della sua car-riera da mettere in cornice.“La prima panchina con la prima squadra della Roma a Parma, il debutto in Coppa Uefa con la maglia del Livorno in Austria e l’esordio assoluto in Champions League con il milan al Bernabeu contro il Real Madrid di Cristia-no Ronaldo e Kakà”.

Dove si vede tra 10 anni?“Chiudo gli occhi e mi immagino sulla panchina di un club impor-tante. Poi li riapro e sono consa-pevole che c’è ancora molta da strada da fare. Ma è una sfida affascinante che non mi spa-venta, anzi: mi entusiasma”. l

Nella sua carriera di portiere

Marco Amelia ha indossato, tra le altre, le

maglie del Milan, società in cui

ha militato dal 2010 al 2014, e del Livorno,

dove ha difeso la porta in Serie B con Roberto Donadoni come

allenatore

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della Divisione, Andrea Monte-murro, che, risanati i rapporti col Club Italia, non ci ha pensato un attimo a fare il nome di Ales-sio Musti. Un onere e un onore, perché da grandi poteri deriva-no grandi responsabilità.

Musti, è d’accordo con questa considerazione?“Sì, è un’enorme sfida, un’am-bizione per tutti. Proprio per questo, ognuno di noi - gioca-tori, staff tecnico, dirigenziale e tifosi - deve viaggiare nella stessa direzione per raggiungere l’obiettivo”.

Iniziamo dalla fine: cosa le ha lasciato la stretta di mano con il presidente Gravina? “Ti scorre tutta la vita davanti, tutto ciò che hai dato in que-sti anni al futsal, da quando hai iniziato a giocare fino ad oggi. È come se in maniera rapidis-sima mi fosse passato il film della mia carriera per poi ritro-

non allenava una squa-dra dal 2016, ma in questi anni Alessio

Musti è stato l’allenatore di tut-ti. Perché nessuno come lui ha saputo raccontare il futsal. Lo ha fatto con una cuffia e un microfono, dilettandosi in un ruolo (quello del commenta-tore tecnico) che gli è calzato a pennello. Dal 28 dicembre ha invece raccolto un’eredità tanto importante quanto pesante, di-ventando il settimo commissa-rio tecnico della storia della na-zionale italiana. Un’Italia che ha bisogno di riscattarsi dopo tre delusioni consecutive dal 2016 a oggi (due flop agli Europei e uno al Mondiale), senza dimen-ticare quanto di buono ha fat-to Menichelli negli anni passati, con tanto di oro all’Europeo di Anversa nel 2014 e medaglia di bronzo due anni prima in Thai-landia. Serviva però un cam-biamento, sul quale si è mosso in prima persona il presidente

Classe 1974, una vita sui campi da futsal, prima da calciatore e poi da tecnico: Alessio Musti guiderà la Nazionale azzurra di calcio a 5 a caccia del riscatto

dopo la delusione del Mondiale e degli Europei

di Francesco Puma

a t u p e r t u c o n . . .ALeSSIO MUStI

Cercherò di coinvolgere il prima possibile giocatori e staff. Dobbiamo diventare

una cosa unica, perché questa è un’occasione troppo

grande per tutti. Alessio Musti ”

”IN bOCCA

Al luPO, Ct

gennaio 2019 | il calcio illustrato | 39

l’iDentiKitNome Alessio

CogNomeMusti

Luogo e Data Di NasCita

Roma, 12 maggio 1974

CaRRieRaDa gioCatoRe

Scudetti: 31992-93, 1993-94

(Torrino)1997-98(Lazio)

Coppa Italia: 61992-93, 1993-94, 1994-95 (Torrino)1997-98, 1998-99, 2002-03 (Lazio)

CaRRieRaDa aLLeNatoRe2006-2007

Lazio Nepi (vice)2007-2008

Torrino2008-2009Torrino (vice)

2010 Alphaturris2011-2013 Cogianco

(promozione in Serie A)

2013-2014 Real Rieti

2014 Luparense

2015-2016 Cogianco

2018 Italia

varmi a parlare col presidente federale. È stata una grande soddisfazione, emozione e, come detto, responsabilità. Ringrazio lui, tutti i vertici del-la Figc e ovviamente anche il presidente della Divisione, An-drea Montemurro”.

Adesso torniamo indietro di 44 anni: chi è Alessio Musti?“È un ragazzo nato nel 1974, nella periferia sud di Roma, precisamente nel quartiere Eur Torrino, che più avanti diventerà il polo del calcio a 5 italiano de-gli anni ‘90. È sposato e ha un figlio di nome Stefano”.

Qual è stato il suo primo ap-proccio col futsal? “Quasi per caso, nel 1989, a 15 anni, mi sono ritrovato a gio-care con gli amici allo storico campetto del Torrino. Erano i primi terreni in erba sintetica. Lì venni visionato da Alessan-dro Pomposelli, che al tempo era giocatore, salvo poi diven-tare uno dei miei primi allena-tori. Così è nata la mia passio-ne verso questo sport”.

Cosa la colpì del futsal?“L’avere sempre la palla tra i piedi, che era la differenza più grande con il calcio”.

Veniva dal calcio?“Sì, prima con la squadra del mio quartiere, poi con l’Ostia-mare, ma non mi piaceva. Ero ancora un bambino, ma ri-cordo che ci facevano giocare 11 contro 11 in campi enormi, non era quello che faceva per me. Io volevo soltanto diver-tirmi, non avevo l’ambizione di diventare famoso. Così scelsi il futsal”.

Cosa ricorda di quegli anni?“Questo sport faceva fati-ca ad affermarsi: era ancora identificato come il calcetto e si faceva la doppia attività, ma sul campo mi sono tolto belle soddisfazioni. Il primo titolo fu lo scudetto Juniores, poi venni aggregato con la prima squa-dra allenata da Nuccorini e con Menichelli capitano (i due ex allenatori dell’Italia, ndr). Poi andai un anno in prestito in Serie B e tornai al Torrino, che intanto era stato acqui-stato da Cragnotti che gli die-de il nome Lazio”.

Ha un tecnico a cui si ispira?“Anche se abbiamo due ca-ratteri molto diversi, ho preso spunto dalle metodologie di allenamento di Maurizi (che dal 2006 allena a calcio, ora al Te-ramo, ndr). Ho avuto la fortuna di rubare con gli occhi a ognuno di loro: ad esempio, Nuccorini, Minicucci e Ronconi mi hanno dato grandi spunti sugli atteg-giamenti da avere durante la settimana. L’ammirazione più grande ce l’ho però per Velasco, fa impressione per come gesti-sce lo spogliatoio”. ➲”

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a t u p e r t u c o n . . . ALeSSIO MUStI

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Cosa le piace di questo ruolo?“Avere una possibilità di deci-dere che tipo di percorso fare, delineare una strategia e farmi seguire dal gruppo”.

Che tipo di difficoltà si in-contrano?“Sotto alcuni aspetti siamo an-cora uno sport in cui, per il poco tempo a disposizione, non si ri-esce mai a fare ciò che uno ha in mente. Si pensa a un progetto di due-tre anni, ma poi il cambio di programma diventa inevita-bile per vari motivi”.

Qual è stata finora la sua soddisfazione più grande da tecnico? “Quella di aver vinto la coppa e il campionato in Serie A2 con la Cogianco Genzano, dove - per tornare alla domanda pre-cedente - programmazione e lavoro andarono di pari pas-so. Poi ce ne sono tante altre, come aver fatto esordire nel club giocatori come Romano e Miarelli, che sono diventati perni della Nazionale”.

Che vantaggio ha un ex gioca-tore ad allenare?“Nel mio caso è stato utile, ma non sempre è così. Se non sei veloce a levarti i panni da giocatore e cambiare subito ottica, che è totalmente di-versa, allora rischi di faticare. Mi spiego meglio: l’allenatore deve lavorare in funzione di 20 giocatori, dello staff tecni-co e dirigenziale, deve allargare il raggio d’azione. Il giocatore, invece, deve pensare solo a se stesso. Quindi è un’arma a doppio taglio. Se sei bravo a capirlo subito, a lasciare dietro i pensieri, a comprendere gli stadi d’animo dei ragazzi, che sono gli stessi che hai vissuto tu, allora è un vantaggio non da poco”.

Quando ha capito che avrebbe fatto l’allenatore?“Quando dentro al campo ero io a cercare soluzioni tattiche anziché andarle a chiedere in panchina, ed è ‘giocando’ a fare l’allenatore che ho capito che la mia strada era quella”.

Entriamo più nello specifico: qual è la sua filosofia di gioco da allenatore?“Mi piace avere squadre or-ganizzate, che sappiano fare movimenti specifici in diverse situazioni di gioco, che siano ag-gressive e intense, ma non mec-caniche né robotizzate. È stato il mio marchio di fabbrica da giocatore e, a maggior ragione ora che il futsal sta cambiando, penso che corsa e forza siano due caratteristiche da cui non si possa prescindere”.

Adesso facciamo un gioco: di-fesa a uomo o a zona, e perché?“La mia preferita, e che mi pia-cerebbe portare in Nazionale, è mista. Credo sia la giusta sintesi tattica tra quella a uomo, che ha pro e contro, e una comple-tamente a zona, che ad oggi, complice l’alta intensità e la qualità tecnica, è facilmente in-terpretabile o attaccabile. Con la mista, invece, riesci a mantenere i giocatori quasi sempre nei ruoli più consoni, hai più equilibrio e, tenendo la squadra alta, corri

1

(1) Alessio Musti (secondo in basso da destra, con la facia di capitano)

ai tempi del Torrino.

(2) Dal 2016, oltre a ricoprire il ruolo di responsabile

tecnico della Divisione Calcio a 5 e a portare

avanti il progetto Futsal in Soccer,

Musti è stato commentatore

tecnico su Sportitalia e Fox

Sports delle partite di futsal.

(3) Musti sulla panchina della Cogianco

Genzano. (4) Musti con

il presidente della Divisione Calcio

a 5, Andrea Montemurro.

l’italia agli europei1996 4° posto1999 3° posto2001 4° posto2003 Campione2005 3° posto2007 2° posto2010 Quarti di finale2012 3° posto2014 Campione2016 Quarti di finale2018 Fase a gironi

l’italia ai monDiali1989 2° turno1992 1° turno1996 2° turno2000 Non qualificata2004 2° posto2008 3° posto2012 3° posto2016 Ottavi di finale

l’agenDa Dell’italia28 gennaio - Primo raduno5 febbraio - Primo test contro la Romania6 febbraio - Secondo test contro la Romania

gennaio 2019 | il calcio illustrato | 41

gazzi. Avrò meno giorni a di-sposizione, ma di sicuro più qualità, disponibilità e atten-zione. Sarà un percorso più lungo, ma sono fiducioso”.

Qual è il cambiamento più si-gnificativo che farà?“Cercherò di coinvolgere il prima possibile giocatori e staff. Dob-biamo diventare una cosa unica, perché questa è un’occasione troppo importante per tutti. È fondamentale capire che ab-biamo una grande opportunità e che possiamo toglierci delle soddisfazioni, a patto però che lavoriamo tutti nella stessa di-rezione. Non ho la bacchetta magica, ma so cosa significano sacrificio e lavoro”.

meno rischi di perdere il cam-po. E comunque, se ti trovi alle strette, puoi difendere a uomo”.

Modulo 3-1 o 4-0?“Sciogliamo subito un grande equivoco: in fase di possesso a me piace un lavoro dinamico, non voglio un pivot fermo nella metà campo avversaria, ma che dia profondità muovendosi. Un po’ come nel basket, dove va in area per un tot di secondi per ricevere il pallone, e in caso con-trario viene a prenderselo. Sin-tetizzando, sono un amante del 4-0 ma giocato con un pivot”.

Portiere di movimento sì o no?“È una soluzione che non ap-prezzo e che credo vada limitata quanto prima. Detto ciò, è una tattica utile da adottare in caso di svantaggio”.

Teme di incontrare delle dif-ficoltà nel trasmettere la sua filosofia in una Nazionale anzi-ché un club?“È un percorso diverso, tutto sta nella disponibilità dei ra-

Per due stagioni è stato com-mentatore tecnico: cosa le ha lasciato l’esperienza in tv?“È nato tutto per gioco, poi mi sono reso conto di quanto fosse coinvolgente. È stato un arric-chimento a livello comunicativo che mi porterò sempre dietro. Ne ho tratto un giovamento professionale, oltre al fatto che spero di aver dato un servizio utile a tutti gli appassionati”.

Veniamo alla domanda che si pongono tutti: quanti oriundi ci saranno nella Nazionale di Musti?“Prima però vorrei esporre il mio pensiero su questa vicenda che io, purtroppo o per fortuna, ho cavalcato”. ➲

2 3

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a t u p e r t u c o n . . . ALeSSIO MUStI

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Prego. “Il picco c’è stato nel 2008, quando ci siamo presentati al Mondiale con 14 oriundi. Pur essendo il primo a dire che l’ondata degli stranieri ha alza-to il livello tecnico e qualitativo del campionato e degli italiani stessi, è evidente che sia giusto mantenere un equilibrio in tut-to. Dopo aver raschiato il fondo, Menichelli ha iniziato un percor-so di ‘italianizzazione’ portato avanti fino all’ultimo Europeo, dove sono stati convocati 8 ita-liani di nascita su 14”.

E ora a che punto siamo? “Noi dobbiamo ripartire da lì, da quel numero, con la certezza che sicuramente abbasseremo ancora la quota degli oriundi.

La strada la stiamo stabilendo, ma cercheremo di ridare senso di appartenenza a questa Na-zionale, potendo contare anche sulle giovanili. È a loro che dob-biamo ridare il sogno della ma-glia azzurra, senza nulla togliere agli oriundi che ci hanno aiuta-to e che continueranno a farlo, come ad esempio è accaduto con la Nazionale di Mancini con Jorginho ed Emerson. Ma la cosa fondamentale sarà trovare un punto di equilibrio”.

Giochiamo ancora: potendo convocare un giocatore che si è ritirato, chi sceglierebbe?“Ce ne sono tanti, ma dico Ru-bei. Ho avuto la fortuna di gio-carci e di allenarlo un anno, era di un altro pianete. Riavere quel numero 10 mi avrebbe fatto un grande piacere e sarebbe stato motivo di orgoglio”.

Lei l’ha indossata 11 volte: cosa ha significato la maglia azzurra?“Sembra una frase fatta, ma è a tutti gli effetti una seconda pel-le. E fino a che non la vivi, non te ne rendi conto”.

Nel suo staff ci sarà una figura storica come “Ciccio” Angelini: contento? “Come potrei non esserlo? È un’icona di questo sport: por-terà la sua esperienza e, perché no, anche un po’ di goliardia. Scherzi a parte, mi darà tanto e sono felice sia qui”.

In più c’è il ritorno del match analyst Riccardo Manno, dopo le esperienze nel mondo del

calcio con Fiorentina e Milan. “Un professionista e un valore aggiunto. Più in generale, sono felicissimo che anche lo staff della scorsa gestione sia stato confermato: figure come Vie-ro e Ceteroni saranno fonda-mentali, perché un allenatore non può prescindere dai suoi collaboratori”.

Qual è il suo obiettivo a lungo termine?“Competere con le grandi, tor-nare a essere considerati come una squadra di alto livello gua-dagnandosi il rispetto degli av-versari. Ma anche pensare di poter vincere qualcosa, che sia il Mondiale del 2020 o l’Euro-peo del 2022”.

Il rinnovo se lo dovrà guada-gnare sul campo, visto che il suo contratto scade a fine stagione. Completi lei la fra-se: “Il 30 giugno 2019 sarò soddisfatto se…”.“Se si parlerà dell’Italia come una squadra determinata e organizzata, come di un club che ha intrapreso un percorso giusto, se la gente avrà soddi-sfazione e senso di apparte-nenza verso la propria Nazio-nale. Sicuramente, per come sono fatto, io sarò insoddi-sfatto, ma sono convinto che col tempo e con il lavoro anche io sarò felice”. l

gli allenatori Dell’italia1984-1990 Enzo Trombetta1990-1991 Carlo Facchini1991-1992 Vasco Tagliavini1993-1997 Enzo Trombetta

1997-2009 Alessandro Nuccorini2009-2018 Roberto Menichelli (nella foto)2019 Alessio Musti

www.ILcALcIOILLUStRAtO.It

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d i v i s i o n e c a l c i o a c i n q u e

Epifania e calcio a 5, un binomio vincente.

Caratterizzato da migliaia di bambini e bambine a giocare sul parquet. La se-conda edizione del Futsal Day, come la precedente, è stata un successo, di pub-blico e di gradimento: dalle montagne di Bolzano al profondo sud di Crotone, da Brendola a Enna, i più piccoli sono scesi in campo per una full immersion di calcio a 5 memorabile.Diciannove i Comitati Regionali coinvolti, venti i palazzetti interessati per un evento – realizzato gra-zie alla fattiva e preziosa collaborazione del Settore Giovanile e Scolastico della Figc– che ha messo al centro il futsal giova-nile. Una manifestazione interamente dedicata a bambini e bambine, ragazze e ragazzi, che hanno giocato in tutta Italia sotto il coordina-mento di tecnici qualifi-cati. “Abbiamo ottenuto numeri lusinghieri anche in questa seconda edizio-ne, non possiamo che es-sere soddisfatti del lavoro svolto”, ha affermato il presidente della Divisione Calcio a cinque, Andrea Montemurro, parlando del Futsal Day. “Vede-re così tanti bambini e

tante bambine in campo a giocare e a divertirsi ci riempie il cuore di gioia: loro rappresentano la parte più bella e pulita del nostro sport: su di loro, e per loro, dobbiamo investire così da rendere il nostro futuro migliore”. Un evento a cui hanno partecipato anche ospiti d’onore come Gabriel Lima (capitano della Na-zionale), Marco Ercolessi (recordman di presenze in Azzurro) e Stefano Mam-marella (uno dei portieri più forti al mondo) che al PalaRigopiano di Pescara hanno ricevuto l’abbraccio di centinaia di bambini abruzzesi in festa. L’obiet-tivo era (anche) quello di veicolare e diffondere il messaggio che la pratica del futsal nelle fasce di età più basse è propedeutica – e non antitetica – alla formazione dei giocatori di calcio. Grazie anche al proficuo e sinergico sup-porto sul territorio nazio-nale delle scuole di calcio a 5 e al progetto Futsal in Soccer (ideato dal pre-sidente Montemurro e messo in pratica dai tecnici Musti, ora Ct dell’Italia, e Paniccia) che continua a riscuotere consensi tra le società di calcio: con l’adesione dell’Udinese,

sono undici le società che hanno scelto di abbrac-ciarlo. Oltre ai friulani, hanno aderito anche Milan, Torino, Pro Vercelli, Chievo Verona, Spal, Bologna, Ternana, Siena, Frosinone e Palermo.

“Desidero rinnovare i ringraziamenti ai Comitati regionali, ai delegati per il calcio a cinque e soprat-tutto al Settore Giovanile e Scolastico della Figc, preziosi e cruciali per la riuscita di questo evento - ha proseguito il presidente Montemurro -. Possiamo ormai considerare il Futsal Day un momento centrale e un appuntamento imper-dibile dell’attività di base. Il nostro obiettivo era quello di far respirare, già alle fasce di età più basse, aria di fut-sal, aumentare la conoscen-za della nostra splendida disciplina e far assumere sempre maggiore consape-volezza della sua bellezza e soprattutto delle emozioni che è capace di regalare. Il tutto accompagnato dalla guida di istruttori esperti e qualificati. E per il secondo anno consecutivo, con im-menso orgoglio, posso dire che il Futsal Day è perfet-tamente riuscito”.

futsal DaygranDe sucesso nel giorno Dell’epifania

gennaio 2019 | il calcio illustrato | 43

Vedere così tanti bimbi in

campo a giocare e a divertirsi ci riempie il cuore di gioia, perché

rappresentano la parte pulita del nostro sport: su

di loro dobbiamo investire così da rendere il nostro futuro migliore.

Andrea Montemurro”

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44 | il calcio illustrato | gennaio 2019

e le situazioni che abitualmen-te si svolgono durante la setti-mana di lavoro, perché quella è materia degli allenamenti set-timanali. Nell’attivazione pre partita dobbiamo forse ricor-dare al nostro portiere come si effettua una parata su un determinato tiro? O come si effettua una presa alta? Ov-viamente no. Con i nostri por-tieri facciamo già regolarmente questo tipo di preparazione

tutti i giorni, per tutta la sta-gione, attraverso la nostra pro-grammazione di lavoro. La preparazione alla perfor-mance non deve quindi essere considerata alla stregua di un allenamento. Tutti gli sporti-vi, compresi i portieri, hanno sviluppato rituali e abitudini. Ognuno ha il suo modo. Chi vuole rimanere in silenzio ed estraniarsi dal gruppo. Chi ha

L a partita è indiscutibil-mente l’evento princi-pale nella settimana di

qualunque giocatore e lo è an-cora di più per chi riveste il ruo-lo di portiere. Il pre partita di-venta quindi una sorta di vero e proprio rito, che può essere diverso e personalizzato per ogni persona coinvolta. C’è chi fa stretching, chi ascolta la mu-sica e allo stesso modo anche l’attivazione pre partita deve

diventare un rituale conosciuto. Il giorno della gara si deve ef-fettuare un warm-up specifico, cercando di dare stimoli diversi in base alle condizioni contin-genti. L’attivazione pre partita deve preparare il portiere sul piano fisico e mentale per la performance. Preparare sul piano fisico e mentale non significa neces-sariamente ripetere gli esercizi

l’attivazione pre partita

Da non confondere con un’ulteriore fase di allenamento, può essere vista piuttosto

come un momento da gestire secondo le necessità individuali

di Emanuele Maggiani

a l l e n a r e i p o r t i e r i

ci sono aspetti che amo affrontare perché sono continuamente

oggetto di discussione e confronto fra colleghi, ma non solo. in questo caso voglio trattare un aspetto che contraddistingue e caratterizza come mai prima la figura del portiere moderno: la struttura fisica.come già ampiamente trattato nei precedenti articoli, il calcio è in costante evoluzione e con esso sono cambiate anche le caratteristiche che i giocatori devono possedere per poter scendere in campo al meglio. nel caso del portiere, le stesse misure antropometriche devono infatti corrispondere sempre più a un detrminato “range” per consentire al giocatore di essere idoneo a giocare in determinate categorie. Poco tempo fa in merito a questa questione mi ha scritto un collega lamentandosi del fatto che se un portiere non è alto 188/190 cm non viene neppure preso in considerazione, attribuendo a questa circostanza una connotazione negativa. Personalmente, fuori da ogni

L’importanza di essere aLti

focus su > la struttura fisica

La preparazione alla performance non deve essere considerata

alla stregua di un allenamento. ”

tecn

ica

in c

am

po

gennaio 2019 | il calcio illustrato | 45

bisogno di sfogarsi, chi invece di parlare e interagire. I rituali e le abitudini possono essere utilizzati per recuperare la con-centrazione, per raggiungere il massimo in un momento spe-cifico o per rilassarsi. Nell’attivazione pre partita personalmente tengo conto di due aspetti: n FisiCo 30% n mentaLe 70%

oBiettivo: aSpetto FiSico Innalzare la temperatura cor-porea e preparare la struttura muscolare all’evento particola-re della gara. Non è necessario

“stressare” il fisico, né affati-care il portiere. non si tratta di un allenamento! Per essere efficaci, efficienti e pronti per la gara, bisogna essere brillanti.

oBiettivo: aSpetto mentale L’attivazione mentale è la parte più importante e proprio per questo è più maggiore ese-guirla. Considerando quan-to già detto sull’importanza della partita per il portiere, personalmente lascio totale libertà di preparazione alla gara ai miei, ritenendo il pre partita un momento indiscu-tibilmente personale. l

l’autoreemanueLe maggiani

allenatore portieri Fc rieti 1936

(serie c), allenatore portieri

professionista ueFa cod. 105477,

allenatore ueFa B cod.105477.

istruttore di Mental training e laureato in infermieristica

presso la facoltà di Medicina e chirurgia

dell'università tor Vergata di roma

giudizio, mi limito a prendere atto del fatto che per stare al passo del gioco moderno oggi, a certi livelli, il portiere deve avere dei requisiti antropometrici ben precisi.in passato abbiamo avuto nel campionato italiano di serie a portieri alti circa 180 cm di ottimo livello, ma oggi bisogna considerare che l’altezza media di un individuo è maggiore rispetto a 20 anni fa. ogni cosa, infatti, in un determinato periodo, ha le sue caratteristiche: ciò che va bene oggi non è quindi detto che vada bene domani. Detto questo, è ovvio che le eccezioni ci sono (grandi campioni con caratteristiche fisiche non propriamente da manuale), ma tali restano.una ricerca del CIeS Football observatory condotta su campionati europei delle ultime sette stagioni dimostra che l’altezza media dei portieri che giocano nei massimi campionati nazionali di 31 nazioni europee è di 188,8 cm. inoltre, mettendo a confronto i dati del 1914 con quelli del 2014 raccolti grazie alla collaborazione di 800 scienziati sparsi in 179 Paesi e dell’organizzazione mondiale della sanità, uno studio condotto dall’Imperial College di londra (www.wired.it/scienza/ecologia/2016/07/26/altezza-mondo-secolo/) ha dimostrato che:n i 18enni di questo secolo hanno raggiunto il 178 centimetri di media, contro i 165 centimetri di 100 anni fa;n le donne hanno raggiunto i 164,6 centimetri di media, contro i 153,3 centrimetri del 1914*. gli esempi forniti da questi dati ci devono portare a considerare e accettare il fatto che noi allenatori dei portieri dobbiamo essere permeabili a qualsiasi mutamento e in grado di comprenderlo e accettarlo senza restare ancorati a convinzioni anacronistiche. si tenga ben presente che quanto detto finora non deve essere però frainteso: la struttura fisica, da sola, non è a sua volta sufficiente a determinare una carriera sportiva di successo. le abilità del portiere devono essere molteplici e il più complete possibile e

l’aspetto tecnico-tattico resta comunque fondamentale.è vero che ci sono portieri che giocano a livelli internazionali, primo fra tutti navas, ma si tratta di un’eccezione e l’eccezione conferma la regola.Portieri con buone abilità, ma privi di una struttura particolarmente dotata, troveranno senza ombra di dubbio una collocazione in una categoria che non necessita tale struttura. sono convinto che per essere credibili bisogna essere onesti, per essere onesti bisogna comprendere la realtà e per comprenderla è necessario osservarla e accoglierla. I numeri confermano che quello del portiere è un ruolo particolarissimo. Per questo rimane forse il più affascinante.

ci sono aspetti che amo affrontare perché sono continuamente

oggetto di discussione e confronto fra colleghi, ma non solo. in questo caso voglio trattare un aspetto che contraddistingue e caratterizza come mai prima la figura del portiere moderno: la struttura fisica.come già ampiamente trattato nei precedenti articoli, il calcio è in costante evoluzione e con esso sono cambiate anche le caratteristiche che i giocatori devono possedere per poter scendere in campo al meglio. nel caso del portiere, le stesse misure antropometriche devono infatti corrispondere sempre più a un detrminato “range” per consentire al giocatore di essere idoneo a giocare in determinate categorie. Poco tempo fa in merito a questa questione mi ha scritto un collega lamentandosi del fatto che se un portiere non è alto 188/190 cm non viene neppure preso in considerazione, attribuendo a questa circostanza una connotazione negativa. Personalmente, fuori da ogni

L’importanza di essere aLti

focus su > la struttura fisica

taBeLLa aLtezza prinCipaLi portieri serie a

portiere Squadra data di naScita altezzaBerisha atalanta 10-03-1989 194 cmskorupski Bologna 05-05-1991 187 cmCragno cagliari 28-06-1994 184 cmsorrentino chievo 28-03-1979 185 cmLafont Fiorentina 23-01-1999 193 cmradu genoa 28-05-1997 188 cmHandanovic inter 14-07-1984 193 cmszczesny Juventus 18-04-1990 195 cmdonnarumma g. Milan 25-02-1999 196 cmmeret napoli 22-03-1997 190 cmsepe Parma 08-05-1991 185 cmolsen roma 08-01-1990 198 cmaudero sampdoria 18-01-1997 192 cmConsigli sassuolo 27-01-1997 189 cmViviano spal 01-12-1985 195 cm

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di Alberto Catalano illustrazioni di Daniele Lauro

UNIVERSO PROF

46 | il calcio illustrato | gennaio 2019

Quando un dirigente dello spes-sore di Beppe Marotta lascia un club di importanza come la Ju-

ventus per passare a un club come l'In-ter, trattasi di rivoluzione. Una rivoluzio-ne (gentile, ma non troppo) che il nuovo amministratore delegato nerazzurro ha cominciato a mettere in atto da subito, affrontando i casi più spinosi con il pi-glio del dirigente che ha un curriculum lungo come la strada che l'ha condotto dalla Continassa ad Appiano Gentile. Il bastone, Marotta l'ha impugnato subito per "dare una regolata" a quell'atleta su-per spericolato che risponde al nome di Radja Nainggolan; il primo ritardo agli allenamenti del belga nell'era Marotta si è subito tramutato in multa ed esclusio-ne dalla squadra in campionato (ma con presenza allo stadio). Stessa sorte, ma multa raddoppiata in quanto capitano,è toccata a Mauro Icar-di in occasione del ritardo con cui il nu-mero 9 si era ripresentato ad Appiano una volta terminate le vacanze di Capo-danno in Argentina. Allo stesso tempo, però, l'ad dell'Inter sta costruendo il fu-turo del club tenendo ben presente che l'ambizione deve essere necessariamen-te quella di garantirsi i migliori calciatori su piazza disponibili. Ecco, quindi, che per il rinnovo del capitano-cannoniere nulla si è fermato, al massimo è rimasto congelato qualche giorno. La moglie-agente Wanda Nara esagera con l'utiliz-zo dei social? La vita pubblica (e profes-sionale) viene spiattellata su piazza ogni giorno o quasi? Nessuna polemica par-ticolare, l'obiettivo resta quello di blinda-re Icardi. Medesimo approccio con Milan Škriniar, il roccioso difensore slovacco richiesto da mezza Europa (quella ricca, quella forte). Nessuna pressione par-ticolare, ma la ferma volontà di trovare l'accordo per proseguire insieme. A Ivan Perisic, invece, è stato comuni-cato che a fine stagione, se vorrà, a dif-ferenza di quanto avvenuto nelle ultime due stagioni, potrà partire con destina-zione Premier, anche perché Marotta ha intenzione di alzare il livello dell'Inter come è stato in grado di fare alla Juve

LE LEzIONI dI caLcIO non finiscono (quasi) mai

riflettori puntati su genova

chi è in cerca di talento, negli ultimi mesi sta guardando con sempre maggior interesse

verso Genova. allo stadio Luigi ferraris, infatti, ogni settimana si esibiscono campioni in erba pronti a conquistare i più importanti palcoscenici d'italia (e forse d'Europa). a cominciare da Krzysztof piatek, per il quale non servono presentazioni (per lui parlano i gol già messi a segno), tant'è che il milan lo ha considerato come l'unico possibile vero sostituto di Gonzalo Higuain. molto bene,

Per riportare ai vecchi fasti un grande club a volte può essere necessario il pugno di ferro, meno polemiche e un po' più di umiltà. Per informazioni chiedere a Beppe Marotta, l'uomo che ha rilanciato la Juve e ora cercherà di ripetersi con l'Inter

di Alberto Catalano illustrazioni di Daniele Lauro

UNIVERSO PROF

Quando un dirigente dello spes-sore di Beppe Marotta lascia un club di importanza come la Ju-

ventus per passare a un club come l'In-ter, trattasi di rivoluzione. Una rivoluzio-ne (gentile, ma non troppo) che il nuovo amministratore delegato nerazzurro ha cominciato a mettere in atto da subito, affrontando i casi più spinosi con il pi-glio del dirigente che ha un curriculum lungo come la strada che l'ha condotto dalla Continassa ad Appiano Gentile. Il bastone, Marotta l'ha impugnato subito per "dare una regolata" a quell'atleta su-per spericolato che risponde al nome di Radja Nainggolan; il primo ritardo agli allenamenti del belga nell'era Marotta si è subito tramutato in multa ed esclusio-ne dalla squadra in campionato (ma con presenza allo stadio). Stessa sorte, ma multa raddoppiata in quanto capitano,è toccata a Mauro Icar-di in occasione del ritardo con cui il nu-mero 9 si era ripresentato ad Appiano una volta terminate le vacanze di Capo-danno in Argentina. Allo stesso tempo, però, l'ad dell'Inter sta costruendo il fu-turo del club tenendo ben presente che l'ambizione deve essere necessariamen-te quella di garantirsi i migliori calciatori su piazza disponibili. Ecco, quindi, che per il rinnovo del capitano-cannoniere nulla si è fermato, al massimo è rimasto congelato qualche giorno. La moglie-agente Wanda Nara esagera con l'utiliz-zo dei social? La vita pubblica (e profes-sionale) viene spiattellata su piazza ogni giorno o quasi? Nessuna polemica par-ticolare, l'obiettivo resta quello di blinda-re Icardi. Medesimo approccio con Milan Škriniar, il roccioso difensore slovacco richiesto da mezza Europa (quella ricca, quella forte). Nessuna pressione par-ticolare, ma la ferma volontà di trovare l'accordo per proseguire insieme. A Ivan Perisic, invece, è stato comuni-cato che a fine stagione, se vorrà, a dif-ferenza di quanto avvenuto nelle ultime due stagioni, potrà partire con destina-zione Premier, anche perché Marotta ha intenzione di alzare il livello dell'Inter come è stato in grado di fare alla Juve

negli ultimi anni: resta esclusivamente chi si sente parte del progetto, non si fan-no di certo "prigionieri", perché l'Inter è... l'Inter. E i nuovi acquisti? Anche in que-sto caso, la rivoluzione è "gentile". Diego Godin, ad esempio, colonna dell'Uruguay e dal 2010 dell'Atletico Madrid, ha dato la sua parola ai nerazzurri. A fine sta-gione, quando scadrà i0l suo contratto con i Colchoneros, il centrale difensivo dovrebbe essere nerazzurro. Diego Si-

riflettori puntati su genova

chi è in cerca di talento, negli ultimi mesi sta guardando con sempre maggior interesse

verso Genova. allo stadio Luigi ferraris, infatti, ogni settimana si esibiscono campioni in erba pronti a conquistare i più importanti palcoscenici d'italia (e forse d'Europa). a cominciare da Krzysztof piatek, per il quale non servono presentazioni (per lui parlano i gol già messi a segno), tant'è che il milan lo ha considerato come l'unico possibile vero sostituto di Gonzalo Higuain. molto bene,

meone, però, sta provando a convincer-lo a restare altri due anni in Spagna. E Marotta? Nessuna offerta al rialzo, solo la ferma volontà di far valere la parola data. Se così non sarà, scatterà il "pia-no B". Non c'è spazio per il rancore, ma c'è solo la voglia di crescere, giorno dopo giorno, anno dopo anno. E centrare que-sto obiettivo senza far sentire addosso ai calciatori l'orgoglio della maglia indossata sarebbe impossibile. l

mercato sponda Genoa, sta facendo anche christian Kouamé, 21 anni, attaccante della costa d'avorio. La sua capacità di coprire tutto il fronte d'attacco, sapendo sempre bene cosa fare con il pallone tra i piedi, ha convinto il napoli di ancelotti a cominciare a intavolare una trattativa in vista di giugno. stessa idea che la Juventus ha avuto a proposito di Cristian romero, roccioso difensore argentino che dopo le prime dieci giornate ha conquistato un posto da titolare per non lasciarlo più. i bianconeri, che vogliono svecchiare il reparto difensivo, hanno già mosso i primi passi in attesa di chiudere

l'operazione in estate se il ragazzo continuerà a migliorare. sponda samp, invece, ad aver fatto scattare la scintilla a diversi club sono soprattutto Joachim andersen (centrale danese di 22 anni) e Dennis praet (24enne centrocampista belga che Giampaolo ha trasformato in mezz'ala). il primo fa gola soprattutto all'inter qualora dovesse sfumare Godin (dopo l'affare Škriniar, i nerazzurri sognano il bis), mentre sul secondo sono vigili tutti i club di prima fascia. occhi, quindi, ben vigili su marassi anche nella seconda parte di stagione.

giovani promesse Capitani Del futuro

oggi sono considerati dei talenti, domani potrebbero diventare delle stelle. il calcio

è sempre più affare per giovani (anche se certi "vecchietti" continuano imperterriti a disegnare calcio), tant'è che in coincidenza con il mercato invernale l'uefa, attraverso il suo sito ufficiale, ha "fatto le carte" ai migliori prospetti del calcio europeo. Cinquanta nomi, ma solo tre italiani a sfidare la ricca flotta di portoghesi, francesi, olandesi. il nostro campionato è rappresentato da niccolò Zaniolo (sempre più protagonista con la Roma di Di francesco e sempre più rimpianto dell'inter che se ne era privato a luglio per raggiungere nainggolan, fortemente voluto da spalletti), nicolò Barella e emil audero, portiere del presente della sampdoria, ma passato e possibile futuro alla Juventus, che ne ha mantenuto il controllo con il diritto alla "recompra" perché lui per primo sogna di ripercorrere le tappe del suo idolo, Gigi Buffon. il più pronto al grande salto pare senza dubbio Barella, capitano e leader del Cagliari a neppure 22 anni e ormai pilastro della nuova italia targata mancini. al centrocampista rossoblu non manca niente: ha corsa e piedi buoni, carisma e capacità di rendersi pericoloso sotto porta. Tant'è che il napoli lo considera l'eventuale sostituto perfetto di allan qualora il brasiliano dovesse partire con destinazione Parigi. attenzione però anche all'inter e alla Roma, sempre attenta con monchi a cogliere le migliori opportunità sul mercato dei giovani. non solo quelli con il timbro dell'uefa.

gennaio 2019 | il calcio illustrato | 47

Page 26: illustrato FIGC LEGA NAZIONALE DILETTANTI...Esperanto di Francesco Caremani 48 SEG RETERIA Linea verde egole confermate di Mariangela D Ezio GESTIONE E NORMATI VA TECNICA IN CAMPO

48 | il calcio illustrato | gennaio 2019

tenendo a riferimento la pre-gressa annualità anagrafica, ha deliberato di graduare l’obbligo di impiego dei giovani calcia-tori senza variare l’impianto ormai consolidato dello scat-to in avanti di una classe di età. Pertanto, per le gare uf-ficiali del campionato di Serie D, dei campionati regionali di Eccellenza e di Promozione, nonché per la Coppa Italia di Serie D, la fase nazionale della Coppa Italia Dilettanti della LND e le gare spareg-gio promozione fra le squa-dre seconde classificate nei campionati di Eccellenza, gli obblighi minimi di partecipa-zione dei calciatori, in rapporto alla fascia di età, scaleranno in funzione dell’avvenuta adozio-ne delle programmate misure di gradualità. Analogo criterio

L a Lega Nazionale Di-lettanti, da un lato nel solco della continuità

e, dall’altro, nell’ambito di un programma tecnico innovati-vo, prosegue e rafforza il suo impegno verso l’attività di valorizzazione dei giovani cal-ciatori nelle categorie dilettan-tistiche su due direttrici: indi-viduando gli obblighi minimi di partecipazione dei calciatori, in relazione all’età, per la sta-gione sportiva 2019/2020 e varando un nuovo progetto finalizzato a far conoscere e premiare le società dilettanti-stiche più virtuose che, nel cor-rente anno agonistico, incen-tiveranno l’impiego in campo della cosiddetta “fascia verde”. Si tratta di due percorsi di svi-

Linea verde regoLe

confermatePer le gare ufficiali della

stagione sportiva 2019/2020 il Consiglio direttivo della

LND ha deciso di confermare l’impianto dello scatto in

avanti di una classe di età: gli obblighi di utilizzo dei giovani e dei fuoriquota manterranno la medesima organizzazione, scalando in avanti di un anno

di Mariangela D’ezio

Vice Segretario LND

s e g r e t e r i a

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2019/2020 Serie d eccellenza Promozione

Nato da 1-1-1999 1 • •Nato da 1-1-2000 2 1 1Nato da 1-1-2001 1 1 1

Limite di età: calciatori nati da 1-1-2001 in poi

2019/2020 nati da nati da Senza limitazioni

1-1-1999 1-1-2000 in relazione all’età massima

Juniores Nazionale • 2 1Juniores Regionale • 3 •Juniores Provinciale 4 • •

luppo e di crescita che hanno l’obiettivo di mettere in con-nessione le componenti attuali e future del sistema giovanile della Lega Nazionale Dilettan-ti per sostenerne la formazio-ne ed esaltarne le potenzialità. Per quanto riguarda le gare dell’attività ufficiale della sta-gione sportiva 2019/2020, il Consiglio Direttivo della Lega Nazionale Dilettanti, nella ri-unione del 19 dicembre 2018,

gennaio 2019 | il calcio illustrato | 49

è stato stabilito anche per la determinazione dei fuoriquo-ta nella categoria Juniores Un-der 19 Nazionale, Regionale e Provinciale. I limiti anagrafici e il tetto numerico di atleti per le varie competizioni sono dettagliati nel comunicato Ufficiale LnD n. 194 del 21 Dicembre 2018, laddove pe-raltro si ricorda che le società hanno l’obbligo di rispettare, sin dall’inizio e per l’intera du-rata delle gare e, quindi, anche nei casi di sostituzioni suc-cessive, la disposizione mini-ma di impiego dei calciatori indicata dalla LND, con l’ec-cezione dei casi di espulsione dal campo e, qualora siano già state effettuate tutte le sostituzioni consentite, anche dei casi di infortuni dei pre-detti calciatori.

Inoltre, previa approvazione del Consiglio di Presidenza della LND e fatta salva l’appli-cazione minima della norma, i comitati potranno comun-que prevedere, per i rispettivi campionati di Eccellenza e di Promozione, disposizioni ag-giuntive a quelle previste dal-la direttiva, sempre che non venga superato il contingente complessivo di tre calciatori. Per tutti gli altri campionati

Inquadra il QR Code

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Comunicato Ufficiale

LND 200 del 28/12/2018

dedicato al progetto

di valorizzazione dei giovani

SuL web

2019/2020 Serie d eccellenza Promozione

Nato da 1-1-1999 1 • •Nato da 1-1-2000 2 1 1Nato da 1-1-2001 1 1 1

Limite di età: calciatori nati da 1-1-2001 in poi

2019/2020 nati da nati da Senza limitazioni

1-1-1999 1-1-2000 in relazione all’età massima

Juniores Nazionale • 2 1Juniores Regionale • 3 •Juniores Provinciale 4 • •

Premiato chi investe sUi giovani taLentiAl via un riconoscimento per i club

foCus su > iniziative LnD

attraverso il proprio comunicato ufficiale n. 200 del 28 Dicembre 2018, la lega nazionale Dilettanti ha ufficializzato l’istituzione del progetto di valorizzazione dei giovani calciatori nei campionati regio-nali di Eccellenza e di Promozione, con lo scopo di premiare le società di ciascun girone di questi campionati regionali che avranno promosso una rilevante politica dei giovani nell’ambito dei propri organici, incen-tivando il loro utilizzo nelle gare ufficiali di campionato relative alla stagione sportiva 2018/2019. l’impostazione del progetto, che prevede premi in denaro e che nella prima fase di attuazione farà riferimento alle gare ufficiali della cosid-detta “regular season” dei rispettivi gironi di ritorno, privilegia il criterio del minutaggio effettivo maturato in campo dai giovani atleti in base al loro impiego in occasione delle gare dei campionati di eccellenza e di Promozione. Minutaggio che scatta solo se i calciatori prendono parte alla gara sin dall’inizio della stessa. il riconoscimento in denaro sarà attribuito a quelle società che più delle altre dei rispettivi propri gironi dei campionati di eccellenza e Promozione avranno utilizzato un numero maggiore di giovani, in aggiunta a quelli che devono essere schierati per adempiere agli obblighi in tal senso posti dai comitati regionali di rispettiva competenza territoriale, ivi compresi quelli eventualmente eccedenti il minimo stabilito dalla lnD. cuore attuativo del progetto sarà la stesura di una apposita gradua-toria che verrà redatta secondo i criteri e le modalità di cui all’apposito regolamento contenuto nel Comunicato Ufficiale LND n. 200 del 28 dicembre 2018. Fondamentale, ai fini della stesura della classifica, l’esclusione delle ultime tre giornate della stagione regolare, nonché delle eventuali gare di spareggio o di playout e playoff. il monitorag-gio delle partite, il lavoro di ricognizione, controllo e determinazione dei dati, sarà effettuato dai comitati regionali che provvederanno a rendere noti i risultati provvisori e far pubblicare le classifiche, calcolati in base alle regole descritte.

dilettanti-stici, come di consueto varranno le di-sposizioni sulle limitazioni di im-piego dei calciatori, in riferimento all’età, che saranno emanate dalla Lega Nazionale Dilettanti at-traverso il proprio Comunica-to Ufficiale n. 1 della stagione sportiva 2019/2020. l

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Concludiamo con il terzo appuntamento sul tema esaminando i commenti alle questioni trattate nella circolare dell’Agenzia

delle Entrate ai fini dei contenuti degli statuti e dell’imposta di bollo

Le aSd dOPO La riFOrMa deL TerZO SeTTOre

50 | il calcio illustrato | gennaio 2019

di Silvano Turrin

Commercialista, Esperto Diritto

tributario e in Associazionismo

Sportivo

viste nello specifico le questioni riguardanti l’applicazione dei regi-

mi agevolati in tema di imposte sulle Società (IRES) e di impo-sta sul lavoro aggiunto (IVA), ci apprestiamo a illustrare le ul-teriori questioni affrontate dal nominato documento di prassi (Circolare 18/E/2018) dell’A-genzia delle Entrate riguardanti le clausole che obbligatoria-mente gli statuti sociali, sia delle Associazioni che delle Società, devono contenere, non prima, però, di esserci soffermati circa il regime fiscale:l delle prestazioni rese ai tesse-rati e loro decomercializzazione;l delle quote ricevute dall’Ente Sportivo Dilettantistico per ga-rantire la custodia delle attrez-zature e dei beni utilizzati nella pratica sportiva;l della promozione della prati-ca dell’attività sportivo-dilet-tantistica;l della cessione di diritti alle pre-stazioni sportive dell’atleta;l della cessione dei diritti alla

Società e Associazioni Sportive Dilettantistiche sono quelle ri-volte ai soci o associati, destina-tari delle stesse possono essere anche soggetti né soci né asso-ciati che, tuttavia, risultino essere tesserati dalle rispettive orga-nizzazioni nazionali cui è affilia-to l’Ente Sportivo Dilettantistico che le esercita in diretta attua-zione degli scopi istituzionali nel rispetto del principio di demo-craticità interna da esercitarsi ex lege; d’altronde è superfluo evi-denziare che il rispetto dell’obbli-go relativo alla democraticità del vincolo associativo non è richie-sto nel fornire prestazioni a sog-getti terzi tesserati con altri Enti Sportivi affiliati alla medesima Federazione sportiva nazionale, Ente di Promozione Sportiva o Disciplina Sportiva Associata.Tuttavia le prestazioni assumo-no rilevanza impositiva nei casi in cui le attività svolte dall’Ente Sportivo Dilettantistico:l siano effettuate a favore di soggetti non tesserati, come più sopra illustrato;

partecipazione al campionato.Quindi si procederà con l’analisi:l del principio di democraticità nel rapporto associativo e circa le conseguenze derivanti dalla sua violazione;l dell’obbligo di devoluzione del patrimonio.Per continuare con l’illustra-zione delle:l conseguenze in caso di tardiva presentazione del modello EAS;l modalità di quantificazione dell’IVA in caso di riqualifica-zione commerciale dell’attività svolta dalla Associazione/So-cietà Sportiva Dilettantistica.

Le queSTiOni cOnneSSe aL cOMMa 3 deLL’arT. 148 - TuirCon riferimento al regime fiscale disposto dalle vigenti disposizio-ni, la richiamata circolare così ne affronta le rinvenute problema-tiche relativamente a ciascuna delle seguenti questioni.

3 Prestazioni ai tesseratiPosto che le attività svolte dalla

f i s c o

FaTTuraZiOne eLeTTrOnicaNe è dovuta obbligatoriamente l’emissione a partire dall’1.1.2019 da parte di tutte le ASD/SSD soggetti passivi IVA, cioè titolari di partita IVA in quanto esercenti attività commerciali in regime di contabilità ordinaria o semplificata, ovvero in regime di L.398/91 che nel periodo di imposta precedente hanno conseguito proventi dalle attività commerciali per un importo superiore ad Euro 65.000,00 .

FaTTuraZiOne SPOnSOriZZaZiOni SPOrTive e PubbLiciTàCon l’entrata in vigore della L. 145/2018 è stato abrogato il comma 2, art. 10 D.L. 119/2018 che prevedeva dall’1.1.2019 l’obbligo di fatturazione derivante da tali contratti commerciali in capo all’impresa cessionaria.

gennaio 2019 | il calcio illustrato | 51

sito della diretta attuazione de-gli scopi istituzionali attraverso la verifica dei loro contenuti, termini e modalità di effettua-zione che devono porre il socio/associato/tesserato a ricevere non più di quanto necessario per lo svolgimento dell’attività sportiva dilettantistica in base ai parametri definiti dall’Orga-nismo Sportivo Nazionale di riferimento e, non già, la solu-zione in un mero espediente, per ottenere un regime fiscale di vantaggio.

3 Promozione della pratica sportivaAffinché le attività svolte dall’Ente Sportivo Dilettan-tistico possano considerarsi commerciali è necessario che le stesse siano praticate con le modalità commerciali con-correnziali proprie degli ope-ratori di mercato, non neces-sariamente rappresentando il sistema adottato di per sé, elemento decisivo e sufficiente per qualificarle tali.Pertanto, non si possono quali-ficare tout court commerciali le attività di promozione dell’Ente Sportivo finalizzate ad avvi-cinare le persone alla pratica sportivo - dilettantistica anche se poste in essere con partico-lari condizioni agevolate di pa-gamento delle quote associati-ve ma comunque direttamente indirizzate all’attuazione degli scopi istituzionali.

3 cessione diritti prestazioni atletiLa cessione verso corrispettivo del diritto alla prestazione spor-tiva dell’atleta può considerarsi

l siano collegabili solo in via indiretta o eventuale agli scopi istituzionali.Ciò a differenza delle attività svolte in attuazione diretta degli scopi istituzionali, che possono essere rese in regime di deco-mercializzazione ai fini IRES ex comma 3, art. 148 TUIR.

3 quote ricevute per custodiaA fronte della custodia delle attrezzature e dei beni (non-ché al ricovero di animali) utilizzati per l’esercizio dell’at-tività sportiva, può capitare che gli Enti Sportivi Dilettan-tistici richiedano il versamento di quote o di contributi il cui regime fiscale dipende dalle modalità di esecuzione del-le prestazioni stesse, le quali possono considerarsi effet-tuate in regime agevolato di decomercializzazione ai sen-si del comma 3 dell’art. 148 TUIR nei casi in cui conte-stualmente:l siano dirette a favore dei pro-pri soci o associati o terzi tes-serati, così come qualificati al precedente punto,l consistano in attività svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali.Il rispetto congiunto di tali con-dizioni consente di non con-siderare materia imponibile quanto è percepito dall’Ente Sportivo Dilettantistico, doven-dosi escludere la possibilità che vengano sottratti all’imposizio-ne IRES corrispettivi con diver-se peculiarità.A tal fine si rende necessario verificare, caso per caso, se le prestazioni soddisfano il requi-

rientrante nell’ambito delle atti-vità svolte in diretta at-tuazione degli scopi istituzionali e, perciò, meritevole del regime agevolato di decomercializzazione di cui al comma 3 dell’art. 148 TUIR, qualora: l l’atleta abbia svolto, nell’am-bito dell’Ente Sportivo Di-lettantistico cedente i diritti, un’effettiva attività diretta all’apprendimento o migliora-mento della personale pratica sportiva dilettantistica;l entrambe le Società/Associa-zioni Sportive Dilettantistiche (cedente e acquirente) siano af-filiate alla stessa organizzazione locale o nazionale.al contrario, se l’Ente Sportivo acquirente non risulta in pos-sesso della qualifica di Società/Associazione Sportiva Dilettan-tistica, il corrispettivo rappre-senta materia imponibile ai fini IRES non rientrando nell’ambi-to delle disposizioni di cui al re-gime agevolato richiamato.Se la cessione dei diritti di partecipazione al campionato, qualora le norme sportive la consentano, avviene da parte di un Ente Sportivo Dilettantistico ad altra Società/Associazione Sportiva Dilettantistica affilia-ta allo stesso organismo na-zionale, trova applicazione il re-gime di decomercializzazione di cui al comma 3, art. 148 TUIR nella circostanza in cui l’Ente cedente continui a partecipare ai campionati ancorché in una categoria inferiore. ➲

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52 | il calcio illustrato | gennaio 2019

inevitabilmente, effetti di natu-ra tributaria.Nella circolare in commento, l’Agenzia delle Entrate pren-de in esame i seguenti tratta-menti fiscali. Relativamente alla imposta sulle successioni e donazioni, viene ribadito che in via generale tale imposta va ap-plicata anche al trasferimento di diritti e di beni al fine di co-stituire vincoli di destinazione in quanto

- atto previsto come obbligo da una norma di Legge,

- consistente in un atto gra-tuito, ancorché non liberale ma fatto in assenza di una contro-prestazione.Posto che la devoluzione del pa-trimonio deve avvenire sempre “ai fini sportivi”, è prevista la sua esclusione dalla richiamata im-posta qualora il destinatario ne sia un Ente escluso per legge.Con riferimento al trattamento ai fini ires e iva si distinguono le diverse posizioni tributarie at-tribuibili alle due distinte parti del negozio, cioè il soggetto donante e il soggetto beneficiario nonché alle modalità di utilizzo dei beni devoluti da parte di entrambe.nel considerare la figura dell’ente che devolve il patri-monio in caso di suo sciogli-mento, è necessario conside-rare se i beni devoluti siano stai utilizzati:a) nell’ambito dell’attività isti-tuzionale, l da parte di Associazione Sportiva Dilettantistica sia rico-nosciuta che non riconosciuta, la devoluzione non rileva qua-le materia imponibile né ai fini IRES né ai fini IVA;

scritturazione di verbali di riu-nioni assembleari.

3 devoluzione del patrimonioCome è noto, la mancanza di scopo di lucro da parte delle Società e Associazioni Sporti-ve Dilettantistiche è elemento essenziale per l’applicazione di uno qualsiasi, tra quelli in esse-re, dei regimi fiscali agevolati, in quanto ancorché gli Enti Sporti-vi Dilettantistici svolgano attivi-tà di per sé di natura commer-ciale ma pur sempre accessorie e funzionali al raggiungimento degli scopi istituzionali per un soddisfacimento ludico perso-nale e/o collettivo.Ne consegue che eventuali utili o avanzi di esercizio devono es-sere alternativamente utilizzati:l o per il ripianamento delle perdite o di disavanzi di eserci-zio pregressi;l o destinati al Fondo Comune.Sia nella prima che nella se-conda ipotesi si provvede a mantenere, ovvero a incremen-tare, l’autonomia patrimoniale dell’Ente Sportivo Dilettanti-stico a prescindere dalla forma giuridica assunta. Perciò risulta evidente che con le procedure sopra illustrate, l’Ente Sporti-vo Dilettantistico si dota di un proprio patrimonio che per leg-ge non può essere distribuito ai soci, nemmeno indirettamente: l né durante il perdurare della sua attività; l né al suo scioglimento.Assodata la negazione alla sua assegnazione ai soci/associati, il patrimonio esistente alla data di scioglimento deve essere devo-luto ai fini sportivi producendo

Principio di democraticità Nel documento di prassi dell’A-genzia delle Entrate in com-mento, si ribadisce che il regime agevolato di cui al comma 3 art. 148 TUIR è applicabile da par-te delle Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche che soddisfano le clausole:l di non lucratività dello scopo sociale, l di democraticità del rapporto associativo, così come regolamentate all’ar-ticolo 90 L. 289/2002, che prevede il loro inserimento nei relativi atti costitutivi e statuti, costituendo esse il presupposto essenziale per il riconoscimento dei benefici fiscali e in partico-lare della decomercializzazione ai fini ires. Più propriamente, con riferi-mento alle previsioni contenute nel citato art. 90, si evidenzia con riguardo al principio di de-mocraticità, che a differenza delle Associazioni, non ricono-sciute o riconosciute, l’obbligo di prevedere nello statuto sociale la clausola di democraticità non rileva in capo alle Società Spor-tive Dilettantistiche in quanto, per disposizione di legge, queste ultime assumono la forma giu-ridica di Società di capitali in ap-plicazione delle disposizioni del codice civile ove è pienamente regolamentato il diritto di voto.Pertanto, la clausola di de-mocraticità si intende violata quando specifiche azioni od omissioni da parte dell’Ente sportivo rendono inapplicabile la predetta clausola e non già mere negligenze formali quali le modalità di convocazione o

f i s c o

La mancanza di scopo di lucro,

elemento necessario per potere

usufruire dei regimi fiscali

agevolati da parte

di Società e Asd, fa sì

che eventuali utili o avanzi di esercizio

debbano essere

utilizzati per ripianare le perdite o i disavanzi

di esercizio pregressi,

oppure debbano

essere destinati al Fondo Comune.

””

gennaio 2019 | il calcio illustrato | 53

l da parte di Società Sportiva Dilettantistica di cui all’art. 90 L. 289/2002, la devoluzione integra un’ipotesi di desti-nazione dei beni a finalità estranee all’impresa e, stante la presunzione di commercialità insita nelle società di capitali, rileva:

- ai fini ires quale red-dito complessivo di impre-sa per il combinato disposto degli articoli 81 e lettere a) e b) comma 1 art. 73 TUIR.

- ai fini iva, quale cessione di beni ai sensi n. 5) secondo comma art. 2 DPR 633/1972.b) nell’ambito dell’esercizio di attività commerciali sia da par-te di associazione, riconosciuta o non riconosciuta, che (ovvia-mente per quanto sopra) di so-cietà di capitali di cui all’art. 90, citato, la devoluzione del patri-monio produce sempre materia imponibile sia ai fini IRES che ai fini IVA.D’altra parte, anche con rife-rimento all’ente destinatario della devoluzione è necessario distinguere tra: l associazione, riconosciuta o non riconosciuta

- che riceve i beni nell’ambito istituzionale,

- ovvero che la devoluzione dei beni avvenga a sostegno di attività commerciali;l società di capitali di cui all’art. 90, citato, indifferentemente per quanto sopra illustrato, la devoluzione dei beni sia a favore di attività istituzionale ovvero a supporto di attività commerciali.Ciò posto, la devoluzione di beni integra la fattispecie di reddito imponibile IRES sempre qua-

lora sia effettuata a favore di attività commerciali o comun-que a soggetti passivi dell’im-posta per loro natura, quali le società di capitali.

3 Tardiva presentazione Modello eaSL’Agenzia delle Entrate nel pro-prio documento ribadisce l’e-sclusione dal regime agevolato delle operazioni compiute ante-cedentemente alla presentazio-ne del Mod. EAS, ivi comprese quelle ricadenti nel medesimo periodo d’imposta in cui avvie-ne la comunicazione e l’Ente Sportivo non abbia beneficia-to dell’istituto della cosiddetta “remissione in bonis”.

3 riqualificazione iva attività commercialeNella circolare in commento, l’Agenzia delle Entrate dopo aver richiamato la giurispruden-za di merito ritiene che qualora in sede di accertamento l’attivi-tà esercitata dall’Ente Sportivo venga riqualificata quale atti-vità commerciale, i corrispetti-

vi incassati debbano ritenersi al netto iva poiché quanto percepito è stato considerato

dallo stesso Ente provento non commerciale, perciò, escludendone l’imponibi-lità all’imposta.Peraltro, si ribadisce la possibilità della disappli-cazione delle sanzioni in

caso di obiettive condizioni di incertezza nell’applicazio-

ne delle norme di riferimento ai sensi del comma 3, art. 10 L. 212/2000 (Statuto del contri-buente).

3 imposta di bolloInfine, la circolare 18/E/2018, citata, a proposito della imposta di bollo precisa che:l sono esenti da imposta di bollo i documenti, le ricevute e quant’altro rilasciato a fron-te di contributi, rimborsi spe-se, indennità di trasferta da Associazioni/Società Sportive Dilettantistiche nonché gli atti, documenti, istanze, contratti e loro copie, estratti, certificazio-ni, dichiarazioni ed attestazioni posti in essere o richieste dal-le Federazioni Sportive e dagli Enti di promozione sportiva ri-conosciute dal Coni;l si può ritenere la previsione di esenzione dall’imposta di bollo di cui all’art. 27 bis della tabella, allegato B, D.P.R. 642/1972 ap-plicabile anche nei confronti delle discipline sportive associate. l

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nOTeLa prima e seconda parte relative al tema di questo articolo sono state pubblicate nelle precedenti edizioni di Calcio Illustrato: n. 205 ottobre 2018 e n. 206 novembre 2018.

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c a l c i o e s t e r o

CAP CiudAd de MurCiA CePAiM

54 | il calcio illustrato | gennaio 2019

di Francesco Caremani

il calcio come nuovo esperanto

A Murcia, nel sud della Spagna, dove un bel progetto sportivo è diventato soprattutto un modello di inclusione sociale, rispetto e integrazione

Il calcio, fuori dalla realtà pati-nata delle coppe europee e dei massimi campionati, da tempo

è diventato un presidio sociale, in particolare quello dilettante. Se una volta, infatti, rappresentava esclu-sivamente la parte più genuina di questo sport, oggi le piccole squadre sono qualcosa di più, qualcosa che merita di essere raccontato perché segno dei tempi che stiamo vivendo e perché troppo spesso si riduce il football al momento del campo di-menticando tutto il resto e dimen-ticando che se continua a essere la disciplina più amata e seguita nel mondo un motivo ci sarà.Questa volta la nostra storia ha come palcoscenico la Spagna, in particolare Murcia, città dell’omo-nima regione, piena di storia e con una squadra di calcio abbastanza conosciuta. Qui nel 1999 fu fondato il club locale che ha attraversato va-rie vicissitudini: da un presidente che portò via la società rifondandola al-trove, come una franchigia statuni-tense, al fallimento economico di chi aveva tentato di ripartire. Così, nel 2010, da quelle ceneri è nato il Club

de Accionariado Popular Ciudad de Murcia, diretto dal trust dei tifosi che milita nella Tercera Division, pari alla nostra serie D. Ha una scuola calcio, una squadra femminile e ha vinto quattro volte il Trofeo Against Modern Football organizzato dalla municipalità. Come avrete capito da queste parti interessa poco quello che accade a pochi chilometri di di-stanza tra Barcellona e Real Madrid, qui il club è parte della comunità, così viene vissuto, così viene difeso e così si cerca di costruire qualcosa che resti e che col tempo diventi un punto di riferimento, non solo per giocare a pallone.Nella regione, dagli anni Novanta, opera la Fondazione Cepaim che promuove un modello inclusivo e interculturale di società e facilita l’accesso ai diritti di cittadinanza per i migranti, combattendo l’esclu-sione sociale. Insieme hanno deciso di fondare la CAP Ciudad de Mur-cia Cepaim, una squadra di calcio Under 23 formata da immigrati a rischio di esclusione sociale, iscri-vendola alla Segunda Autonomica, che per come è strutturato il calcio

spagnolo può essere paragonata alla nostra Prima categoria. I gio-catori hanno tra i 18 e i 23 anni e sono quasi tutti migranti: “Il nostro obiettivo è l’integrazione sociale – ha detto Ulises Illan, vicepresidente della municipalità, coinvolta in que-sto progetto –. Vogliamo che impa-rino a rispettare le regole, a lavorare in team e ad apprendere valori che gli possano servire nella vita di tutti i giorni. Perché il calcio? Perché quan-do arrivano è l’unica lingua che san-no parlare”. Il futbol come un nuovo esperanto, una lingua universale che spesso divide e che qui unisce o, comunque, cerca di farlo.Il Club de Accionariado Popular Ciudad de Murcia da alcuni anni sponsorizza un torneo, “In Network for Inclusion”, che favorisce i proces-si d’integrazione cercando di miglio-rare la qualità della vita dei migranti, collaborando con varie associazioni e ammirando alcuni ragazzi partico-

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larmente bravi è nata l’idea di una squadra che potesse giocare in un campionato fe-derale. La scelta è stata det-tata sia dal fattore tecnico che da quello sociale, cercando di dare una mano a chi ne aveva più biso-gno: “È un progetto innovativo – ha sottolineato l’allenatore del CAP Ciudad de Murcia Cepaim, Julio César Espinosa – e rompe con mol-te cose di cui è fatto oggi il calcio. Ma non è solo questo, dal mio punto di vista ti arricchisce come persona e come professionista e apprezzi mol-to di più il tuo lavoro, perché non ci sono solamente i risultati sul campo, ma anche quelli fuori, che hanno un peso specifico diverso”.Il progetto sta andando bene e oltre alla predisposizione questi ragazzi giocano con una gioia sconosciuta in questi campionati: “Ai miei giocato-ri – ha ribadito Julio César – chiedo di essere felici, di godersi la partita.

Il calcio alla fine è una scusa per migliorare le loro vite e si è ripagati in gratitudine: basta guardarli negli occhi”. Julio César Espinosa è un al-lenatore, è un istruttore, forse anche uno psicologo perché si è reso conto che lo sport è solo un mezzo attra-verso il quale realizzare progetti e a volte sogni.Intanto, si sta già sviluppando un progetto nel progetto. La municipa-lità, infatti, vuole costruire un nuovo stadio, uno stadio per il Club de Ac-cionariado Popular Ciudad de Mur-cia e non solo, insieme a questo un

centro sportivo, per tutte le squadre, e un collegio dove i

ragazzi dell’Under 23 possano vivere e avere un riparo sicuro.

In questo modo, quindi, i giovani migranti del CAP Ciudad de Mur-

cia Cepaim non solo potranno gioca-re a calcio con continuità, sognando altri palcoscenici, ma potranno an-che studiare o iniziare a lavorare, potendo contare su qualcosa che da quando sono sbarcati in Spa-gna non hanno mai conosciuto: una casa. Lo stadio dovrebbe contenere 2.616 spettatori, numero giusto per la categoria, e intorno dovrebbero nascere numerosi spazi per creare qualcosa che non sia solamente de-stinato al calcio. Tempo previsto di realizzazione? Due anni. Sempre in collaborazione con la municipalità e la Fondazione Cepaim. La buo-na volontà quando tutto il mondo ti grida in faccia il contrario. Anche questo è il calcio. ●

nella prossima puntataUn incendio che distrugge la struttura di un club di quartiere. Siamo a Tolosa in Francia ed è accaduto all’AS Hersoise. Una piccola società con un budget annuale di 150.000 euro che è ripartita da se stessa per ricostruire e ricostruirsi. Accorgendosi che l’organizzazione era arcaica e che non c’erano relazioni con le associazioni del quartiere. E così, da una crisi reale è nata una possibilità. I dirigenti dell’AS Hersoise, infatti, hanno lanciato il progetto Horizon 2022 con l’obiettivo di riportare il club al centro delle questioni sociali del quartiere e promuovere la diversità sociale. Una delle iniziative riguarderà l’istruzione, creando un programma di assistenza ai compiti insieme a corsi di avviamento, impegnandosi a offrire formazione ai propri educatori. Sulla falsariga del

modello creato dalla squadra di rugby di Agde, dove i giovani giocatori ricevono istruzione e formazione professionale direttamente proporzionale alle aziende del territorio.

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c a l c i o f e m m i n i l e

sAn MArino ACAdeMy

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di Emiliano Storace

la forza di un grande progettoA San Marino la passione delle giovani calciatrici

si coltiva fin dalla scuola calcio e i risultati già ottenuti permettono di guardare al futuro con sempre più entusiasmo

un progetto importante, di largo impatto sociale, a tratti visionario. Il san Ma-

rino Academy (la società di cal-cio femminile che rappresenta la FSGC nel campionato italiano di Serie C) non si pone limiti. Lo svi-luppo del calcio femminile nella Repubblica di San Marino è una priorità della Federazione fin dagli anni ’80 e ’90, quando Dogana e Cosmos furono le prime società femminili del “Titano” a partecipare al campionato italiano. Il progetto può essere considerato visionario perchè in tempi lontani si è posto un obiettivo di crescita quasi uto-pistico per una nazione che conta appena 33.000 abitanti: portare il calcio femminile ad alti livelli in Italia e creare una nazionale di cal-cio femminile di San Marino. Chi è “piccolo” impara fin dalla nasci-ta a lottare contro i grandi, o meglio, impara a sentirsi grande anche quan-do non lo è. A San Marino non si è mai avuto paura di crescere e questa virtù è scalfita nel cuore dei suoi abi-tanti e con chiare lettere nella men-te di chi pratica sport. Non c’è solo

voglia di dimostrare qualcosa, ma c’è un percorso di crescita chiaro e lun-gimirante, con l’obiettivo che mira a coinvolgere il maggior numero possi-bile di ragazze di età compresa fra i 16 e i 25 anni. Ha le idee chiare anche Corrado selva, dirigente responsabi-le del settore femminile nel consiglio federale della FSGC. Selva, ai vertici del calcio femminile sammarinese dal 2012, è convinto che nei prossimi anni si potranno raggiungere obiet-tivi straordinari e consolidare quelli già raggiunti fino ad oggi: “Contiamo 138 ragazze in totale nell’Academy, un numero davvero molto importan-te per un paese molto piccolo come il nostro. Quello che mi inorgoglisce di più è che negli anni abbiamo creato la base per crescere in futuro con un settore giovanile di ottimo livello che abbraccia sei categorie dalla Under 8 alla prima squadra (passando per U10 (2 squadre) U12 - U15 - U19) a cui abbiamo affiancato anche una squadra di futsal in Serie C. senza basi non si va da nessuna parte e nel tempo il nostro obiettivo è stato sempre quello di rinforzare prima il settore giovanile che il resto. Adesso

possiamo dire di essere abbastanza strutturati anche se il lavoro da fare è ancora tanto”.

voglia di crescereLa prima squadra del San Marino Academy punta senza mezzi termini alla vittoria del campionato di serie C per tornare il prima possibile nel calcio femminile che conta. Una lot-ta a tre con Perugia e Jesina che al momento vede la Academy al primo posto in classifica. L’obiettivo Serie A, torneo sempre con maggiore interes-se e seguito, sarebbe il passo decisivo per una crescita di tutto il movimento a livello “nazionale”: “Non ci nascon-diamo - continua Selva -, abbiamo costruito una squadra molto forte e puntiamo a grandi traguardi per dare sviluppo al lavoro che stiamo facen-do ogni giorno”. Il progetto sociale di sviluppo del cal-cio femminile, passa però inevitabil-mente dalla scuola e dalla formazione

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dei più piccoli. La San Marino Aca-demy è all’avanguardia anche sotto questo aspetto, perché il primo obiet-tivo è quello di avvicinare i più piccoli al calcio attraverso giochi ed eventi de-dicati: “Ogni anno organizziamo quat-tro grandi eventi di sport. Non sono eventi dedicati solamente al calcio ma cercano di coinvolgere la maggior parte delle ragazze in giochi di ogni genere facendogli scoprire il calcio in maniera graduale. Partecipano cen-tinaia di bambine, ogni volta di più. A volte organizziamo anche eventi con gonfiabili, giochi d’acqua e con i nostri istruttori che introducono al calcio solo grazie al divertimento. L’80% delle ragazze che si avvicina a noi tramite gli eventi, subito dopo viene a provare in accademia. Non voglia-mo che il calcio venga visto come uno sport duro e prettamente maschile e non vogliamo ‘esasperare’ chi lo pro-va. La nostra filosofia ci sta portan-do risultati importanti perchè questo

sport per amarlo bisogna conoscerlo e praticarlo in maniera spensierata. Da qualche anno abbiamo iniziato anche un progetto nelle scuole che prevede delle prove e dei giochi organizzati con l’aiuto degli insegnanti di educazione fisica dell’istituto”. Il progetto “Agata 1”, elaborato nel 2012 dalla FSGC, conteneva al suo interno obiettivi a breve, medio e lun-go termine. A distanza di quasi 7 anni possiamo dire che gran parte del

progetto è stato realiz-zato o almeno si sono poste le basi per realizzare a breve anche gli obiet-tivi di lungo termine come quello del-la creazione di una nazionale fem-minile. Idea che ha già ottenuto l’ok della UEFA. Negli anni della crescita esponenziale del calcio femminile a livello italiano, San Marino dimostra come si possa fare calcio di livello grazie a passione e professiona-

Non c’è solo voglia di dimostrare qualcosa,

ma un percorso di crescita chiaro e lungimirante,

con l’obiettivo di coinvolgere il maggior numero

possibile di ragazze. ”

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a t t u a l i t à sAn MArino ACAdeMy

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lità. Sul Monte Titano non si bada al risultato ma bensì alla riuscita ultima del lavoro: la soddisfazione e la gioia di chi lo pratica. Al San marino Academy questo è diventato un mantra, un obiettivo da cui non si può prescindere: “Abbiamo istruttori qualificati ueFA B, allena-tori che insegnano calcio e valori nel rispetto delle regole sia in campo che fuori - prosegue Selva -. Avvicinare a questo gioco centinaia di bambine non è un obbligo, è una passione. È voglia di far scoprire il calcio sotto un altro aspetto, di creare inclusione grazie alla bellezza e alla semplicità di un gioco meraviglioso. Siamo felici poi di avere molte ragazze che fan-no di questa passione il loro sport principale, magari il loro lavoro. Una delle nostre giocatrici migliori, Valeria Canini, dopo aver giocato ad ottimi livelli per anni ha deciso di diventare allenatrice. Sta dimostrando anche in panchina di avere doti fuori dal comune e siamo sicuri che allenerà ad alti livelli anche in futuro. Queste sono soddisfazioni importanti. Vedi una bambina avvicinarsi al calcio per gioco, divertirsi e poi diventare una

professionista”. Sostenava Madre Teresa che “Non tutti possiamo fare grandi cose, ma possiamo fare pic-cole cose con grande amore”. Forse la storia della San Marino Academy e della FSGC sono la dimostrazione che questo è vero. ●

Alcuni scatti degli eventi annuali organizzati dalla San Marino Academy

per coinvolgere bambine e ragazze attraverso il gioco del calcio

Comitatiriflettori puntati sul territorio

Ventiquattro pagine riserVate ogni mese alle attiVità, alle iniziatiVe,

agli eVenti e all'agonismo dei singoli Comitati regionali

Con approfondimenti a 360° sul panorama del CalCio

dilettantistiCo e gioVanilesul territoriol territoriol dilettantistiCo e gioVanileVanileV

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Riunioni e incontRi

RappResentative

coppe

impiantisticaLiguria sardegnatoscana molise

abruzzoBasilicataBolzanocalabriacampaniaFriuli v.G.Lazio

Lombardiamarchepiemonte v.a.trentoumbriaveneto

emilia Romagnapugliasicilia

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il grumentum prosegue la corsa

il merito di onorare fino in fondo la partita. Un doveroso plauso va alla squadra guidata dal tecnico Volini

Il Grumentum Val d’Agri si è ag-giudicato la Coppa Italia regio-

nale di Eccellenza “Gian Franco Lupo” superando, nella finale di-sputata al “Donato Curcio” di Pi-cerno, il Real Senise per 2-0. Un ultimo atto combattuto soprat-tutto nel primo tempo, nel corso del quale le due compagini hanno dato vita a un match sostanzial-

mente equilibrato e giocato preva-lentemente a centrocampo. Nella ripresa il maggior tasso tecnico dei valdagrini è uscito fuori: a rompere l’equilibrio è stato il rigore realizza-to da Falco, cui ha fatto seguito il raddoppio del centravanti Scavone. Un uno-due che non ha lasciato scampo alla formazione allenata da De Pascale che, tuttavia, ha avuto

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B A S I L I C ATA

La squadra di mister Volini vince la fase regionale della Coppa Italia di Eccellenza battendo in finale il Real Senise. Decisive le reti di Falco su rigore e Scavone

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A B R U Z Z O

Finals di Coppa, Futsal Day e 4° Categoria hanno aperto il 2019 in grande stile. Salvatore Vittorio, responsabile regionale C5: “Iniezione di fiducia per tutto il movimento”

Si conclude in bellezza la tre giorni di Coppa Italia Regionale di Calcio

a 5 del Comitato Regionale Abruzzo. Assegnati domenica 6 gennaio al Pala-rigopiano di Pescara i trofei della Cop-pa Italia Calcio a 5 delle categorie C1 e C2 maschile e C femminile, davanti ad una spettacolare cornice di pubbli-co che ha riempito il palazzetto in ogni ordine e posto. La prima finale, quella

contratta, nel secondo tempo le gial-lorosse del Francavilla hanno messo in mostra maggiore esperienza, impo-nendosi per 6-2. L’ultima finale in pro-gramma è stata quella di C1 tra Free Time L’Aquila e Atletico Sambuceto. Gara bella, ricca di emozioni e ribal-tamenti di fronte; alla fine dei giochi

di C2, ha visto avversari il Tollo 2008 e il Futsal Lanciano. La gara ha visto il Tollo andare subito in doppio vantag-gio, ma il Lanciano ha saputo reagire, pareggiando il match e conquistando la vittoria ai supplementari (4-3). Nella finale successiva a giocarsi il tro-feo sono state le squadre femminili del Francavilla Calcio 1927 e del Città Di Chieti. Dopo una prima frazione molto

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Futsal abruzzese in Festa a pescara

CoppEComItatI regIonalI

che ha ricercato con maggiore insi-stenza e pericolosità la vittoria. Un successo meritato che va equa-

mente diviso tra i componenti della rosa e il gruppo dirigente. A comin-ciare dal passionale presidente pe-

traglia fino al competente direttore sportivo Mastroberti che, grazie a questa vittoria, ha potuto aggiunge-re un altro prestigioso trofeo alla sua già splendida collezione di successi. Al termine della gara il presidente del CR Basilicata, piero Rinaldi, ha manifestato la sua soddisfazione. “è stata una bella finale, più equili-brata nella prima frazione di gioco e meno nella seconda, dove è emersa la maggiore qualità tecnica del Gru-mentum Val d’Agri che ha meritato il trofeo. Un plauso va anche al Real Senise che ha onorato la compe-tizione. Siamo molto soddisfatti, sia per l’organizzazione che per la correttezza mostrata dai giocato-ri in campo e dai tifosi sugli spalti. è doveroso, infine, ringraziare l’Az picerno per la consueta e cordiale ospitalità, augurando alla stessa di proseguire sull’ottima strada intra-presa nel campionato di Serie D”. l

ad alzare la coppa al cielo sono stati i ragazzi del duo Patriarca/Repetto; il Free Time, nonostante il temporaneo doppio vantaggio, si fa recuperare e superare dal Sambuceto, che al fischio finale trionfa per 6 a 3. La manifestazione si è conclusa con la premiazione in campo delle squadre

vincenti, alla presenza del presidente del CR Abruzzo, Daniele Ortolano, e di tutti i consiglieri, del consigliere nazio-nale della Divisione C5 Alessandro Di Berardino, e del responsabile regionale C5 Salvatore Vittorio, che ha salutato la manifestazione come una “iniezione di fiducia per tutto il movimento”. l

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Nelle foto, l’esultanza del Grumentum Val d’Agri (qui a fianco) e il vice presidente vicario

del CRB, Emilio Fittipaldi, mentre premia il capitano del Real Senise

non solo Finals > gli eventi collateraliSono stati tre giorni molto inten-si (4/5/6 gennaio 2019), culminati come visto con l’assegnazione delle Coppe regionali. Ma l’organizzazione ha operato a 360 gradi, e ha inserito nel cartello delle Finals diverse ma-nifestazioni collaterali di grande im-patto, che hanno coinvolto il pubblico mettendo insieme le diverse anime del futsal abruzzese. Il Futsal Day, in collaborazione con il Settore Giovanile, ha visto i bambini e le bambine delle Scuole Calcio a 5 in campo a giocare e poi a festeggiare insieme ai campioni nazionali dell’Acquaesapone. Le rap-presentative regionali giovanili hanno tenuto uno stage speciale che ha san-cito l’avvio dell’attività in vista del Tor-neo delle Regioni. Le associazioni della Quarta categoria hanno disputato una gara di futsal e sono state premia-te dalle istituzioni sportive presenti.

Nelle foto: il portiere della Nazionale, Stefano Mammarella, ospite del Futsal Day e l’Atletico

Sambuceto che festeggia la vittoria della Coppa Italia regionale di Calcio a 5 Serie C1

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coppe al cielo, ecco re e regine!

Marina di Ragusa, finaliste della fase regionale siciliana.

calcio a 5In un Palamilone vestito a festa e con un pubblico delle grandi occasioni, la Final Four edizione 2018-19 verrà ri-cordata come un tra le più belle mai disputate. Gare sempre combattute e tiratissime, con un senso di fair play

Il Corigliano del patron Nucaro en-tra nella storia aggiudicandosi per la

prima volta la Coppa Italia Dilettanti Fase Regionale. Sul “Lopresti” di Pal-mi i ragazzi di mister De Feo hanno la meglio su un coriaceo San Luca per due reti a zero. Gara molto combattu-ta sbloccata subito dal Corigliano gra-zie ad un rigore concesso dopo appe-na quattro minuti dall’arbitro Spasari

per una trattenuta ai danni di Khoris sugli sviluppi di un calcio d’angolo e trasformato da capitan Foderaro. Il San Luca reagisce e lotta su ogni pal-lone ma complice la poca freddezza sotto porta non riesce a ristabilire la parità. All’ultimo secondo è Gonzalez a firmare la rete del definitivo 2-0. Il Corigliano affronterà così, nella Fase Nazionale, la vincente tra Canicattì e

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C A L A B R IA

Corigliano (Eccellenza), Kroton C5 (futsal maschile) e Mirabella (futsal femminile) conquistano i trofei di categoria al termine di tre match ricchi di grandi emozioni

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B O L Z A N O

La squadra di Hugo Pomella vince la fase altoatesina piegando il Maia Alta Obermais 3-0, poi cade nella finale regionale di fronte al Dro Alto Garda

I l Termeno conquista la Coppa Ita-lia – Forst Cup di Eccellenza/Pro-

mozione altoatesina. Al “Galizia” di Laives, davanti a un folto pubblico, i bianconeri di Hugo Pomella preval-gono 3-0 sul Maia Alta obermais con la rete di Dalpiaz e la doppiet-ta dello scatenato Alex Pfitscher. A spianare la strada al Termeno è un micidiale uno-due in dieci minuti. Al

perché l’incornata di Höller si stam-pa sul palo. E così, al 90’, i bianconeri chiudono i conti con una sassata da fuori area di Pfitscher. Al termine del match, il presidente del CPA Bolzano paul Georg Tap-peiner, il presidente dell’FC Suedtirol e consigliere federale Walter Baum-gartner e i consiglieri del Comitato peter Bellutti e Walter Schoetzer

17’ Dalpiaz prende palla e da fuori area fa partire un fendente manci-no che si insacca alle spalle di Caula. Poco dopo arriva il raddoppio con un gol in fotocopia, questa volta firmato da pfitscher: la palla finisce sempre nell’angolino basso e il Termeno vola sul 2-0. Nella ripresa la formazione di Luca Lomi tenta il tutto per tut-to per riaprirla, ma non è fortunata,

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termeno showma non basta...

CoppEComItatI regIonalI

Da sinistra, il Corigliano festeggia

la conquista della sua prima Coppa Italia Dilettanti nella fase

regionale. Al centro, la gioia

del Kroton C5 dopo il 3-0 sul Catanzaro.

A destra, le ragazze del Mirabella che hanno piegato 3-1 in finale

il Corigliano-Rossano

che ha accompagnato tutte le otto formazioni scese in campo.Il Mirabella ha la meglio su un ottimo Corigliano-Rossano: la rientrante Pra-ticò apre le marcature per le reggine che subiscono la rete del pari da parte della Mirafiori. Un minuto dopo però capitan Macheda riporta il Mirabella in vantag-gio. Nella ripresa Foti realizza il 3-1 ma il Corigliano-Rossano non ci sta e pri-

ma dimezza lo svantaggio con Ruffo e poi trova il pari con Nasso. Ancora una volta un minuto dopo è la Foti a realiz-zare la rete del vantaggio che alla fine regalerà il titolo al Mirabella. La finale maschile, giocata con un Pa-laMilone gremito, vede un sostanzia-le equilibrio tra le formazioni scese in campo. Le parate di Russo, portiere del Kroton, tengono in corsa i suoi e

la prima frazione termina a reti bian-che. Nella ripresa i rossoblu spingono sull’acceleratore e trascinati dai propri tifosi trovano il vantaggio con Gerace. Il Catanzaro attacca alla ricerca del pari, ma è sempre Russo a dire di no. I pi-tagorici trovano il raddoppio con Tricoli ed alla fine è ancora Gerace a realizza-re la rete del definitivo 3-0 che regala il titolo al Kroton C5. l

hanno premiato le due squadre.Nella finale regionale, capitan Greif e compagni non riescono a ripetersi cedendo il passo ai “cugini” trentini. Al “Briamasco” di Trento, il Dro Alto Garda, vincitore della Coppa Ita-lia trentina, si impone infatti con un secco 2-0 grazie alle reti di Brusco e Ballarini, entrambe realizzate nella prima frazione di gioco.   l

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calcio a 5 > serie c1 trionFa il pinetaIl Pineta alza al cielo la Coppa Italia di calcio a cinque della se-rie c1. Al Palasport, i biancoverdi di Giuliani piegano 5-4 ai calci di rigore il Bolzanopiani in una fi-nale tutta altoatesina (anche in semifinale contro l’Olympia Ro-vereto il successo era arrivato dal dischetto). I tempi regolamentari si chiudono sul 2-2. Il Pineta pas-sa in vantaggio prima del riposo con Degasperi, che intercetta un rilancio del portiere avversario,

avanza e fa partire una puntata che finisce in rete. Al 3’ della ripresa Degasperi raddop-pia con un preciso destro su calcio di punizione. I bolzanini non ci stanno e rispondono 2’ dopo con una sassata mancina di moufakir. Nel finale Moufakir viene espulso, ma con l’uomo in meno il Bolzanopiani trova un incredibile 2-2 con l’assolo di tenca. Ai supplementari il risultato non cambia e si va ai rigori. Il Bolzanopiani spreca con Akkari il match-point. Il Pineta ristabilisce la parità e poi vince grazie alla parata di passadore su stellato. Al termine della lotteria dei rigori, il presidente del CPA Bolzano Paul Georg Tappeiner, il responsabile del calcio a 5 del Comitato bolzanino Massimo Cima e il re-sponsabile del Comitato trentino Marco Rinaldi hanno premiato tutti i giocatori.

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san luigi, un bis che Fa la storia

Carlevaris e Cottiga (quest’ultimo capace di bissare la rete segnata lo scorso anno) per il San Luigi oltre al “senior” Ciriello.

è uno storico bis quello del San Luigi nella Coppa Italia di Ec-

cellenza, con la squadra triestina che supera in finale il Brian e mette in bacheca il trofeo per il secondo anno consecutivo, cosa mai riuscita prima ad altri in regione. Decisiva, per gli uomini allenati da Luigino Sandrin (che porta a tre il numero personale di trofei conquistati dopo quello dello

scorso anno e quello vinto con il Ve-sna), la vittoria per 3-1 sul Brian che ha, comunque, onorato sino in fondo la sua prima storica finale disputata. Sono stati i giovani i grandi prota-gonisti dell’atto finale, disputato a Fontanafredda (PN), visto che tre delle quattro marcature sono sta-te messe a segno da ragazzi nati nel 2000: Anconetani per il Brian,

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FR IU L I V E N E Z I A G IULI

A

La squadra triestina che supera in finale il Brian (3-1) e mette in bacheca il trofeo di Eccellenza per il secondo anno di fila, cosa mai riuscita prima ad altri in regione

La Fénix Santa Maria Futsal Club batte la Polisportiva Bisaccese al termine di una finalissima molto combattuta e si aggiudica la coppa di Serie C1 femminile

la Fénix Santa Maria Futsal Club si è aggiudicata la Coppa Cam-

pania di Serie C1. Una finalissima molto combattuta, disputata con-tro la Polisportiva Bisaccese, che ha giocato le sue carte fino all’ultimo minuto. La Fenix è arrivata in finale dopo aver battuto la Sidicina Cremisi di Teano ai rigori, la Bisaccese dopo aver regolato il Sarno. Grande l’en-

dilettantistico campano che, merco-ledì 30 gennaio, ha messo di fronte il Giugliano e l’Audax Cervinara. Il

tusiasmo per la vittoria dimostrato dal presidente della squadra Antonio Spinelli, dal mister Cira Di Dato e da tutte le giocatrici. La Fenice ha spic-cato il volo sul cielo di Omignano.Dalla Final Four di calcio a 5 femmi-nile alla finale regionale della Coppa Italia di Eccellenza. Nel momento in cui scriviamo cresce infatti l’attesa per l’evento più importante del calcio

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la Fenice spiccail volo a omignano

CoppEComItatI regIonalI

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C A M PA N IA

Si è dunque chiuso nel migliore dei modi il 2018 del San Luigi, capace di conquistare tre titoli nel corso dell’anno solare: due Coppe Italia di

Eccellenza e la Supercoppa di cate-goria vinta a giugno sul Chions. “Sì, dai, è stato un anno irripetibile – sor-ride il tecnico Luigino Sandrin – ma ho la fortuna di allenare un gruppo di uomini veri. Abbiamo interpretato la partita nella giusta maniera con il merito di essere più concreti e cinici rispetto agli avversari”. San Luigi che, ora, sarà nuovamente chiamato nel confrontarsi alla fase nazionale: i ve-neti del Caldiero e i trentini del Dro i primi avversari di un percorso che, a Trieste, sperano sia lungo. l

terreno di gioco dell’avvincente sfida, che decreterà quale sarà la squadra a rappresentare la Campania nella

fase nazionale di Coppia Italia, sarà lo stadio pinto di Caserta, vestito a festa per ospitare il big match della stagione 2018-19. In palio un posto per la prossima Serie D, che i con-tendenti Giugliano e Audax Cervi-nara potrebbero aggiudicarsi. Intanto, sotto la regia del commis-sario Luigi Barbiero e del neo vi-cecommissario Alberto pacifico, continuano senza sosta gli appun-tamenti del calcio dilettantistico campano: è infatti partita con tanta grinta la “macchina” delle Rappre-sentative capitanata da Nino Scar-fato, presidente regionale Aiac. l

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Nelle foto: a sinistra, la gioia della Fénix Santa Maria Futsal Club dopo la vittoria

della Coppa Campania di Serie C1 femminile; a destra, dall’alto, Audax e Fenix, finaliste del torfeo regionale di Eccellenza

Nelle foto: la gioia sfrenata del San Luigi

dopo il trionfo in Coppa Italia che vale l’accesso

alla fase nazionale; il tecnico dei triestini

Luigino Sandrin

coppa italia eccellenza > l’albo D’oro 1991-92 PORCIA; 1992-93 TAMAI; 1993-94 SANvITeSe; 1994-95 PRO FAGAGNA; 1995-96 PORCIA; 1996-97 MANzANeSe; 1997-98 SACILeSe; 1998-99 PRO GORIzIA; 1999-2000 SACILeSe; 2000-01 PORCIA; 2001-02 MONFALCONe; 2002-03 SACILeSe; 2003-04 PRO ROMANS; 2004-05 PORdeNONe; 2005-06 MuGGIA; 2006-07 MANzANeSe; 2007-08 SeveGLIANO; 2008-09 MuGGIA; 2009-10 MONFALCONe; 2010-11 FONTANAFReddA; 2011-12 MANzANeSe; 2012-13 SAN dANIeLe; 2013-14 ChIONS; 2014-15 vIRTuS CORNO; 2015-16 veSNA; 2016-17 GeMONeSe; 2017-18 SAN LuIGI; 2018-19 SAN LuIGI.

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un tris Di reginevola ai nazionali

seguitissime finali regionali del calcio a 5 che hanno registrato le vittorie, in campo maschile, dell’Area Indoor e in ambito femminile del San Biagio. Saranno dunque il varese, i piacen-tini di Castel San Giovanni dell’Area Indoor e le monzesi del San Biagio a rappresentare la Lombardia nelle prossime fasi nazionali della mani-festazione tricolore. l

Sono stati assegnati, tra dicem-bre e gennaio, i primi trofei sta-

gionali lombardi di Coppa Italia. Ad aprire le danze, in un gremito stadio di Meda, sono state le finaliste re-gionali della coppa riservata alla ca-tegoria eccellenza, ovvero il varese e la lecchese Casateserogoredo che si sono date battaglia in una gara ap-passionante per aggiudicarsi il suc-

cesso. A prevalere, dinnanzi agli oltre 500 spettatori presenti, è stato il Varese in rimonta con il punteggio di 3-2 maturato nel finale che ha portato il capitano biancorosso Ca-marà a ricevere il prestigioso trofeo lombardo dal presidente del CRL Giuseppe Baretti. Presso il palazzetto dello sport di Mor-begno sono andate in scena invece le

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LO M B A R D IA

Il Varese vince il trofeo di Eccellenza e resta in corsa per la Serie D. Nel calcio a 5 successi per Area Indoor (C1 maschile) e San Biagio Monza (femminile)

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L A Z I O

Nella Final Four di calcio a cinque regionale trionfano il Carbognano e il Sabina Lazio Calcetto. Per la prima volta nessun trofeo va a una squadra romana

Il Lazio ha aperto il 2019, come da tradizione ormai, assegnando

i primi due trofei stagionali del cal-cio a 5. A Pomezia, in un PalaLa-vinium gremito in entrambi i giorni, si sono giocate le Final Four della Coppa Italia di calcio a 5 regionale, sia maschile che femminile. Han-no vinto il Carbognano, novità as-soluta del mondo futsal laziale, in

la seconda stagione di fila, la finale di Coppa Italia. Dopo una semifi-nale perfetta, contro il Real Ciam-pino, vinta per 7-4, l’Ecocity Cister-na non ha saputo fronteggiare un Carbognano motivatissimo, che ha dato subito un’impronta decisa al

campo maschile, e la Sabina Lazio Calcetto in quello femminile. Due squadre che portano i trofei al Nord delle regione, segnando, per la pri-ma volta, l’assenza di una squadra romana dall’albo d’oro.Dalla due giorni pometina, esce con parecchia delusione l’Ecocity di Cisterna, che era indicata come la squadra favorita e che perde, per

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le coppe salgono verso norD

CoppEComItatI regIonalI

match, che dopo un parziale di 1-1 alla fine del primo tempo, ha visto i viterbesi spingere sull’acceleratore nella ripresa, dando una svolta de-cisa al match (5-1) per poi chiudere la sfida con i pontini sul 7-3 a pro-prio favore.

In campo femminile, invece, solo per un calcio di rigore (trasformato) la Best Villa Aurelia Roma ha dovuto lasciare il passo alla Sabina Lazio Calcetto, che ha poi contestato la decisione arbitrale che ha imposto la svolta ad un match che è sem-pre vissuto sull’asse dell’equilibrio. In semifinale, l’affermazione della Vis

Aurelia era stata decisa e netta (4-1 alla Coccinella), mentre la Sabina Lazio Calcetto aveva faticato molto per imporsi (3-2) sulla Vis Virago.A premiare le due squadre vincitrici, è stato il Rappresentante del Cal-cio a 5 del Lazio, Pietro Colantuoni, coadiuvato dal Delegato Provinciale per il calcio a 5, Marco Tosini. l

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Nelle foto, da sinistra: Camarà, capitano del Varese, riceve il trofeo dalle mani del presidente del CR

Lombardia, Giuseppe Baretti; l’esultanza dell’Area Indoor, vincitore

della coppa di C1; le finaliste del femminile in posa con la coppa

fase regionale > i risultati Coppa italia eCCellenzaSSD Varese – Casateserogoredo 3-2Coppa italia C5 serie C1Area Indoor – Olympic Morbegno 12-8Coppa italia C5 femminileSan Biagio Monza – Solarity 3-2

final four > i risultati semifinali masCHiliEcoCity Cisterna-Real Ciampino 7-4Carbognano-Real Terracina ore 10-3finale masCHileEcoCity Cisterna-Carbognano 3-7semifinali femminiliBesta Villa Aurelia-Coccinella 4-2Sabina Lazio Calcetto-Vis Virago 3-2finale femminileBest Villa Aurelia-Sabina Lazio Calc. 0-1

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top Five, ora la coppa è tua

un sudatissimo 4-3, mentre nell’altra partita le dominatrici stagionali Oran-ge Futsal e Futsal Fucsia hanno dato vita a un altrettanto tirato 2-1, che ha premiato gli astigiani. La finale ha quindi messo di fronte gli stessi protagonisti dell’anno scorso e il

Una rivincita attesa un anno, ma non per questo meno sorpren-

dente e soddisfacente. Il Top Five si impone nella Coppa Italia regionale di Calcio a 5 contro ogni pronostico, “vendicando” il ko subito nello stesso contesto, appena un anno fa, dai me-desimi avversari dell’Orange Futsal Asti. Due giorni di futsal ad alto livel-lo, giocati nella degna cornice del nuo-

vissimo palazzetto dello sport di Leinì, con partite caratterizzate da grande equilibrio, dimostrato dal fatto che tutte e tre le gare si sono risolte con appena un gol di scarto. Il Top Five è giunto da outsider alle Final Four, accompagnato dalle tre prime della classe della Serie C-1 re-gionale. I torinesi hanno incontrato in semifinale il Pasta, imponendosi con

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P I EM ON T E VA L L E D ’ AOS

TA

In una finale dal sapore di rivincita per quanto accaduto nella passata stagione, i torinesi si impongono con una prova gagliarda sulla favorita Orange Futsal

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M A R C H E

Coppa Marche: incoronate Jesi e Cantine Riunite Tolentino in Serie C maschile e femminile, Cus Ancona, Amici del Centro Sportivo e H.R. Recanati nei giovanili

la Festa Del Futsalcolpisce ancora

Uno spettacolo oltre ogni più ro-sea aspettativa per l’edizione

2019 delle Finals Cup, ovvero le fi-nali di Coppa Marche di Calcio a 5 andate in scena dal 2 al 6 gennaio al palaScherma di Ancona. Un evento invidiato da tutta Italia, quest’anno organizzato e ospitato dalla società Pietralacroce 73 e che ha visto sugli spalti tantissime persone, appassio-

Ha di che festeggiare la società Ami-ci del Centro Sportivo. La società di Mondolfo ha alzato al cielo ben due trofei, quello della categoria Under 15 e quello della categoria Under 19. Davanti a un PalaScherma gremito, il 5 gennaio la società gialloblu ha fatto festa grande, prima coi ragazzi Under 15 guidati dal tecnico Simone Bartolucci (campioni per il quarto

nati di futsal e non solo. Partiamo dai numeri dell’evento: 5 giorni di grande calcio a 5, 32 squadre partecipan-ti, 24 partite, 6 squadre incoronate vincitrici, centinaia di persone sulla tribuna del palas. Numeri importanti che sottolineano sì la grande riuscita delle Finals 2019, ma anche la gran-de e costante crescita di questo mo-vimento nella regione Marche.

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CoppEComItatI regIonalI

Il presidente regionale Christian Mossino consegna il trofeo per i finalisti a Edoardo

Morellato, capitano dell’Orange Futsal Asti; la festa del Top Five dopo il trionfo

(foto di Pasquale Di Maio)

giocatore più brillante della contesa è stato ancora una volta il portiere del Top Five Luca Gaiani. Nel 2017 le sue acrobazie fra i pali non erano bastate a fermare l’Orange, allora vincitore 3-0, ma a 365 giorni di distanza Gaiani ha offerto una prestazione, se possibile,

ancora più brillante, lasciando a sec-co i favoritissimi astigiani, puniti nella ripresa dal solitario guizzo di Mantino per l’1-0 finale. Gioia grande per i tori-nesi, amarezza per l’Orange, costretto per la seconda stagione di fila a la-sciare agli avversari l’onore di giocare la fase nazionale della manifestazione: anche nella stagione passata, infatti, gli arancioni non poterono disputarla in quanto partecipanti al campionato di C2, poi vinto trionfalmente. Per l’O-range Futsal il desiderato ritorno nel-le categorie nazionali dovrà giocoforza passare dal campionato. l

anno consecutivo) che hanno su-perato 7-1 l’Acli Mantovani. Poi con l’Under 19 del tecnico Luca Freschi che ha superato 1-0 il Cantine Riu-nite Tolentino.Il giorno dell’Epifania è stato il clou della kermesse, con l’assegnazione dei titoli più prestigiosi (Serie C ma-schile e femminile) e le altre coppe giovanili. C’era grande attesa per la

finalissima di C maschile che ha visto di fronte Jesi (nella foto) e Campo-cavallo, coi leoncelli che si sono im-posti per 6-4 in un match bellissimo. Oltre a Jesi, l’ultima giornata delle Finals Cup 2019 al PalaScherma di Ancona ha laureato regina anche il Cantine Riunite Tolentino in C Fem-minile, superando 3-2 il Pian di Rose per la gloria della società del presi-dente Marco Salvatori.Per quanto riguarda i giovani, la finale Under 17 ha visto la bella sfida Real San Costanzo-Helvia Recina Reca-nati, coi leopardiani che si sono impo-sti per 6-1. A seguire l’Under 21, ca-tegoria sempre sotto i riflettori visti i giovani talenti pronti per i campionati maggiori. Di fronte Audax Sant’An-gelo 1970 e Cus Ancona, coi dorici che si sono imposti ai calci di rigore dopo il 3-3 dei tempi regolamentari e i supplementari senza reti. l

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Focus > i commenti unanime la soddisfazione per la riusci-ta dell’evento. “un plauso a chi, qual-che anno fa, ha ideato questa kermesse, coinvolgendo tutte le categorie in un uni-co evento – ha detto il presidente Coni Marche, Fabio Luna -. è stata davvero una grande festa”. Gli fa eco Marco Gnoc-chini, presidente di Estra prometeo, main partner delle Finals. “eravamo certi di ap-poggiare un evento di grande successo, invidiato dal resto d’Italia, e così è stato. Siamo sempre vicini allo sport”. Sorriso anche per Marco Capretti, responsabile del C5 marchigiano: “Finals magnifiche. Ringrazio il Pietralacroce 73 che grazie a un egregio lavoro di staff le ha rese per-fette. è stato il modo migliore per iniziare l’anno”. Chiusura riservata al presidente del p73, Giuliano Manna: “Ci siamo mi-surati con l’organizzazione delle Finals ed è andato tutto bene. Sono contento e rin-grazio chi contribuito a questo successo”.

Final Four > i risultati semiFinali – 22 dicembre 2018Orange Futsal-Futsal Fucsia 2-1Top Five-Polisportiva Pasta 4-3Finale – 23 dicembre 2018Top Five-Orange Futsal 1-0

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un mese speciale per il Futsal

conda edizione, è stata organizzata dal CR Umbria Lnd, con la colla-borazione della Divisione Naziona-le Calcio a 5 e del Sgs. L’attività si è rivolta ai bambini delle categorie di base, in particolare Primi Cal-ci, Pulcini e/o Esordienti, e ha visto

Una giornata dell’Epifania all’in-segna del futsal: domenica 6

gennaio infatti, al Palazzetto di Ma-gione, sono andate in scena le finali di Coppa Italia di Calcio a 5. In C2 a gioire è stata la neonata Futsal Ternana, che ha battuto di misura 1-0 la Polisportiva San Mariano. Nel Femminile invece vittoria dell’Atle-tico Foligno contro l’Orvieto FC (4-

0). Infine, nel match di C1 tra Assisi Subasio e Gubbio Burano, a trionfare sono stati gli eugubini per 4-2. Tre fi-nali combattute, diverse l’una dall’al-tra, seguite da una nutrita cornice di pubblico, mai così numerosa. Il tutto a fare da antipasto al Futsal Day, svol-tosi domenica 13 gennaio, sempre al palazzetto di Magione. La manifestazione, giunta alla sua se-

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U M B R IA

Grande successo per gli appuntamenti regionali di gennaio dedicati al Calcio a Cinque fra cui la seconda edizione del Futsal Day, dedicato ai più piccoli

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T R E N T O

Dopo un primo tempo equilibrato, le ragazze di mister Vialo dilagano e si aggiudicano con merito la finale regionale di calcio a 5 femminile

trilacum Forza 5 unterlanD ko

Finale di Coppa Italia regiona-le di calcio a 5 femminile che

regala tante emozioni, dimostran-dosi una partita per lunghi tratti piacevole: alla fine il maggior tasso tecnico della Trilacum ha fatto la differenza. Il 5-0 finale, tuttavia, è un divario troppo ampio per quan-to visto in campo, visto che almeno fino a metà ripresa l’unterland ha

di poco il bersaglio. La Trilacum si rende pericolosa con una girata di Leonardi, fuori d’un soffio, mentre Ariu spara alle stelle sola davanti a Spitaler. Al 17’ punizione di Ferraris che diventa un perfetto assist per Francesconi, ma il colpo di tacco si spegne di poco sul fondo, mentre sul cambio di fronte è provviden-ziale Spitaler sul contropiede di

lottato alla pari con le avversarie. Prima frazione di gioco che co-mincia su buoni ritmi. entrambe le formazioni creano occasioni da rete, anche se nei minuti iniziali è l’unterland a mantenere maggior-mente l’iniziativa. Al 6’ Cretti salva la propria porta dalla conclusione di Consolati, mentre un giro di lan-cette più tardi Francesconi manca

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coinvolto i bambini delle categorie di base (Primi Calci, Pulcini ed Esor-dienti) delle società di Calcio a 5, delle Scuole Calcio e delle Scuole Calcio Élite del Comitato Regiona-le Umbria con un totale di 121 atleti partecipanti.

I bambini si sono confrontati in gio-chi tecnici e partitine 3 vs 3 durante tutta la mattinata oltre a esercita-zioni tecniche 1 vs 1 e minipartite 5 vs 5. La kermesse verrà in seguito riproposta: si è infatti avviato un percorso nel calcio a 5 che pone le

sue basi nel settore giovanile e il CR Umbria lo sta sposando in pieno, con una marcata sinergia. Sempre più spazio dunque a nuove iniziative per poter incentivare la crescita del settore giovanile anche nel futsal, da cui non si può più prescindere. l

Cornella. Poco dopo il signor Bushi concede punizione dal limite per un intervento giudicato falloso e pisoni trasforma di potenza, spe-dendo la sfera sotto la traversa. La reazione dell’unterland è imme-diata: Cretti ci mette i guantoni su Mayr e Ferraris, mentre la Trilacum sfiora il raddoppio con Leonardi e Brighenti.

Le ragazze di vialo raddoppiano a inizio ripresa con una girata di Leonardi su preciso passaggio di Brighenti, mentre al 5’ Fichera in ripartenza non inquadra il bersaglio per poco. Al 9’ è strepitosa Cret-ti, opponendosi due volte a Fran-cesconi. Col passare dei minuti le atesine accusano il colpo: Leonardi colpisce il palo al quarto d’ora, qual-che secondo prima che Ariu sigli la terza marcatura neroverde, men-tre al 19’ Leonardi chiude il conto, firmando la personale doppietta. Finale di partita che vede dilagare la Trilacum: Pisoni colpisce il palo, poco prima che Stenico inventi un gol spettacolare, che vale il defini-tivo 5-0. Al termine dell’incontro il segretario del CPA di Trento, Roberto Bertel-li, e il delegato al calcio a cinque, Marco Rinaldi, hanno premiato gli arbitri e le due formazioni. l

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Nella foto, ragazze e staff della Trilacum festeggiano la vittoria della finale della Coppa

Italia regionale dopo avere ricevuto il trofeo dalle mani del segretario del CPA di Trento,

Roberto Bertelli, e del delegato al calcio a cinque, Marco Rinaldi

il tabellino Finale Femminile

trIlaCUm Unterland damen 5-0

trilacum: Cretti, Ariu, Pisoni, Brighenti, zambanini, Malesardi, Leonardi, Bertolini, Stenico, Cornella, Fichera. All. vialounterlanD Damen: Spitaler, dona, Mayr, Melchiori, Francesconi, Sartoretto, Micheletti, Ferraris, Flor, Consolati. All. Melchiori arbitro: Moser di Trento – Bushi di Roveretoreti: 19’ pt Pisoni, 1’ st e 19’ st Leonardi, 15’ st Ariu, 31’ st Stenico

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V E N E T O

Si sono tenute a inizio gennaio le finali regionali della Coppa Italia di Eccellenza e di Serie C1 maschile e Serie C femminile di futsal. Scopriamo come è andata

il veneto schiera i suoi alFieri

a gennaio è tempo di finali regionali di Coppa Italia per il calcio dilet-

tantistico. E il CR Veneto non ha fatto eccezione. In Eccellenza successo del Calcio Caldiero Terme, che nell’ultimo atto ha superato 10-9 l’AC Mestre ai calci di rigore. Reti inviolate nei primi 90 minuti allo stadio Rino Mercante di Bassano del Grappa. Il Mestre sblocca al 4’ del secondo tempo supplemen-

ma della Serie C1 maschile di nuovo decisivi i tiri dal dischetto, con l’A-Team Futsal Arzignano (organizzatore della kermesse) che si è laureato campione ai danni del Calcio Padova C5 (7-6 il punteggio). Match ricco di emozioni:

tare con Cacurio. Passano otto minu-ti e arriva il pari di Guccione, capitano dei veronesi. Si va ai rigori, entrambe le squadre sono impeccabili fino al nono penalty, quando l’errore degli arancio-nero consegna la coppa al Caldiero.A cavallo dell’Epifania si sono dispu-tate anche le “finals” di Coppa Italia di calcio a 5, quest’anno ospitate dal Palasport di Brendola. Nella finalissi-

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CoppEComItatI regIonalI

il Futuro è negli impianti

vani atleti location sportive all’avan-guardia. Il focus di questo incontro è utile anche per fare delle riflessioni in merito alle risorse che sono molto contenute rispetto al passato e biso-gna utilizzarle nel miglior modo pos-sibile. Sappiamo che ci sono dei pro-getti della Regione Molise che ormai

Venerdì 14 dicembre 2018, all’in-terno della Sala Convegni del

CR Molise Lnd, si è svolto un impor-tante convegno intitolato “Impianti-stica sportiva: opportunità e tecniche finanziarie”. Un incontro degno di nota tra aziende nazionali che ope-rano nel circuito dell’impiantistica sportiva e amministrazioni comunali, per intrecciare rapporti finalizzati a

migliorare le strutture sportive anche in vista dei finanziamenti regionali. Il convegno è stato organizzato dal CR Molise in collaborazione con l’AIS (Associazione Impianti Sportivi) e con il patrocino dell’Assessorato allo Sport della Regione Molise.“L’obiettivo - ha spiegato il presidente del CR Molise, piero Di Cristinzi - è quello di arrivare a offrire ai nostri gio-

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M O LI S E

Grande successo per il convegno sui campi da gioco organizzato dal CR Molise, occasione per un confronto tra aziende specializzate e amministrazioni comunali

IMpIAnTISTICA

vantaggio vicentino con Concato, quin-di la doppietta di Meggiorin a ribaltare il punteggio in favore del Padova, ma arriva il pareggio di Ranieri che sanci-sce l’overtime. I tempi supplementari si aprono con le reti di Riccardo Maz-

zon (Padova) e Fahmi (A-Team), i gol di Lucca e Iozzino sembrano indirizza-re la gara verso i biancoscudati, invece l’A Team pareggia a fil di sirena grazie a Dobrososavljevic e Concato, spuntan-dola poi ai rigori.

Meno pirotecnica, almeno in termini di gol, la finale della Serie C femminile. Titolo al pSn padova Sport che ha battuto 1-0 il Sanvemille: decisiva la rete di Dainese al terzo minuto del se-condo tempo supplementare. l

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sono tutti a regime, ma c’è anche la possibilità di effettuare delle modifi-che per aggiungere opportunità nuove che si possono realizzare”. “L’impegno del Comitato Regiona-le - prosegue Di Cristinzi - continuerà anche nel 2019 per sostenere i lavori di ristrutturazione di molti impianti

sportivi che ospitano le nostre attività anche con la fornitura di attrezzature sportive (panchine, porte, reti e al-tro materiale, ndr); molte sono state le strutture che nell’ultimo biennio hanno subito interventi più o meno consistenti e una volta completati andranno ad aggiungersi a quelli già

ristrutturati che sono ormai la mag-gioranza degli impianti utilizzati dalle nostre società”.Ospite dell’evento anche il presiden-te dell’AIS, Ezio Ferrari: “Dobbiamo avere un’idea ben chiara di strutture sportive - ha spiegato -, è importan-te pensarle come impianti polivalenti nei quali poter svolgere diverse atti-vità. Questo per far lavorare l’intera struttura tutti i giorni, così da ren-derla sostenibile economicamente. Facciamo l’esempio dello stadio della Juventus o dell’Udinese, dove le fa-miglie arrivano al mattino e vanno via la sera trovando all’interno tutti i ser-vizi per trascorrere la giornata”.Diversi i sindaci e gli amministratori giunti da tutta la regione che hanno ascoltato e condiviso con interesse le proposte delle aziende invitate al convegno. Indicazioni volte a rende-re migliori, al passo con i tempi e più funzionali, gli impianti sportivi. l

Nelle foto, le vincitrici della fase regionale di Coppa Italia: da sinistra, PSN Padova

Sport (Serie C femminile), Caldiero Terme (Eccellenza) e A-Team Futsal

Arzignano (Serie C1 maschile)

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rotta verso unanuova avventura

La Puglia è inserita nel raggrup-pamento D, del quale fanno parte il Comitato provinciale Autono-mo di Bolzano, il Molise e la Ca-labria. Infine, per quanto attiene i tecnici del calcio a 11 riconfermati tutti quelli della passata stagione,

Si avvicina il periodo per la piena attività delle Rappresentative,

lecito addentrarsi nella program-mazione. Anche perché, quest’an-no, al contrario della scorso, il pe-riodo di svolgimento del Torneo delle Regioni sarà identico e non più in momenti diversi della stagio-ne. E per meglio definire, l’edizione numero 58 del TdR per le catego-

rie di calcio a 11 si terrà nel Lazio, mentre quello di calcio a 5 in Basi-licata ed entrambi le competizioni si svolgeranno ad aprile. Lo schema di compilazione dei gironi di calcio a 11 ricalca il canovaccio di sempre: le Rappresentative Juniores, Allievi e Giovanissimi sono state divise in cinque gruppi composti da quattro squadre ciascuno.

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P U G L I A

Le Rappresentative della Puglia sono al lavoro per il Torneo delle Regioni 2019, che quest’anno si giocherà ad aprile tra Lazio (calcio a 11) e Basilicata (calcio a 5)

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EM I L I A R O M A GNA

Dorindo Sanguanini, capo delegazione delle selezioni emiliano romagnole: “Affronteremo le squadre più forti ma ce la giocheremo con tutte”

tDr 2019, partenza tutta in salita

“Ci è capitato il sorteggio peg-giore possibile. Però vedo

tanta qualità tra i ragazzi che stiamo selezionando per cui saremo pronti a giocarcela con tutti”. è questo il pen-siero di Dorindo Sanguanini, capo delegazione dell’Emilia Romagna che parteciperà al 58° Torneo delle Regioni. “Con le selezioni Juniores, Allievi e Giovanissimi di calcio a 11

nel girone D, mentre le Rappresenta-tive di Calcio a 5 (Juniores, Femmini-le, Allievi e Giovanissimi) sono state tutte inserite nei rispettivi gironi A in cui se la vedranno con le Marche, la Liguria e Bolzano. Nonostante l’urna avversa, Sangua-

siamo stati inseriti nel girone E insie-me alla Campania, al Lazio e al pie-monte Val d’Aosta. La prima è noto-riamente una squadra molto grintosa e scaltra, la seconda giocherà in casa e la terza ha un’importante tradizio-ne. Ci faremo trovare pronti”. Sorteg-gio simile anche per la Rappresenta-tiva Femminile che dovrà sfidare la Campania e il piemonte Val d’Aosta

74 | il calcio illustrato | gennaio 2019

RAppRESEnTATIVEComItatI regIonalI

Nelle foto, un primo piano di Dorindo

Sanguanini e alcuni ragazzi delle Rappresentative

impegnati nei raduni

Nessuna novità nello staff tecnico per quanto riguarda il

calcio a 11: Vincenzo Tavarilli guiderà la

Juniores, Salvatore Del Vecchio gli Allievi

e Paolo Dalena i Giovanissimi (nella

foto impegnati nell’edizione del 2018 giocata in

Abruzzo); purtroppo mancherà la squadra

femminile per carenza di attivtà sul territorio regionale

ovvero Vincenzo Tavarilli per la Ju-niores, Salvatore Del Vecchio per gli Allievi e Paolo Dalena per i Giova-nissimi. Per la mancanza di attività su scala regionale, purtroppo non ci sarà la Rappresentativa di calcio a 11 femminile. l

nini mostra fiducia. “Ci stiamo orga-nizzando nel modo migliore. I nostri tecnici stanno lavorando bene e, da quanto è emerso nei primi raduni, possono scegliere tra ragazzi di gran-de qualità. Complimenti ai consiglieri regionali responsabili delle rispettive

Rappresentative per avere allestito ottimi staff tecnici. Non ci poniamo limiti”. Sempre con grande fair play. “L’Emilia Romagna è conosciuta in tutta Italia per l’ottimo comporta-mento dei suoi ragazzi dentro e fuori dal campo. Il primo auspicio è quello

di poter raggiungere risultati sportivi importanti come successo nell’edi-zione dell’anno scorso, che ci ha visto trionfare con i Giovanissimi nel calcio a 5 e giungere in semifinale con la Ju-niores, ma dimostrando di essere pri-ma di tutto campioni nel fair play”. l

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eccellenza > la situazione al giro Di boaScorre la pellicola del campionato, girone unico d’eccellenza, vivo, accattivante, con frequenti sbalzi d’umore e annunci non sempre congrui con attese e ostentazioni. un classico, la normalità, non c’è da restare stupefatti. giganteggia, il casarano. Cre-dibilità all’apice, alta la sua percentuale di affidabilità. Il suo tracciato imperturbabile, incontaminato: spinge spudoratamente, timbra continuamente il cartellino del-le vittorie. dodici su sedici, media di 2,29 punti a partita. Target d’efficienza auto-revole, in linea con chi in precedenza ha poi traguardato la promozione nel gradino superiore. Casarano dunque, con il viatico virtuoso, ardito, che autorizza ottimismo. il brindisi, prima alternativa, s’impegna a tenere il passo e animare l’interesse del torneo. Nei numeri rispetto ai salentini, i biancazzurri hanno due vittorie in meno (dieci contro dodici) e due sconfitte in più (quattro contro due). evidenze non sottosti-mabili, ma non certo severe.

A contrapporsi alla dicotomia, il barletta. è più staccato (dieci punti dalla prima, quattro dalla seconda) ma conta sull’onda di una striscia positiva fatta di dodici turni per rimediare a una partenza contrastata. Con lo sguardo dolce l’otranto: si ritrova nell’avamposto playoff, viaggia al di so-pra dei suoi compiti. Poi, il gallipoli, mite con obiettivi minimi, ma al confine con la zona che conta e qualcosa vorrà pur dire per una compagine piallata per garantirsi anche per il prossimo anno il diritto di cit-tadinanza in questa categoria. due matricole sguscianti: sono altamura e terlizzi, in orbita alta classifica. In sen-sibile ripresa il corato dopo l’avvio con-trario al suo progetto di partenza, flette pure il molfetta calcio. In basso, lievita il mesagne. Il dispositivo riprogettato dopo il restyling di mercato funziona, manda messaggi ostili ai suoi antagonisti. evapo-ra l’avetrana dopo l’uscita di tutti i suoi migliori calciatori.

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S I C I L I A

Catania (U15) e Agrigento (U17) trionfano nel torneo intitolato all’indimenticato dirigente federale. Le finali si sono giocate nel centro sportivo di Camaro a Messina

troFeo brucatoil talento è Qui

grande partecipazione di pub-blico, emozioni in quantità, fe-

ste in campo per i vincitori e qual-che lacrima per gli sconfitti sono la sintesi perfetta degli ultimi istanti dell’edizione 2019 del torneo intito-lato a pietro paolo Brucato, per un decennio, a cavallo tra gli anni ‘90 e 2000, presidente regionale del Set-tore Giovanile e Scolastico della Figc.

setta per 2-1, e alla Rappresentati-va di Agrigento per gli Under 17, che hanno avuto la meglio su Messina con il medesimo risultato: gli agri-gentini con questa vittoria bissano il successo dello scorso anno.

La più seguita kermesse giovanile siciliana riservata alle Rappresenta-tive provinciali ha avuto come teatro conclusivo il moderno e funzionale impianto sportivo “Marullo Despar Stadium” di Messina. Sul sintetico della Città dello Stretto il successo è andato alla Selezione di Catania per quanto riguarda gli Under 15, che hanno superato i pari età di Caltanis-

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RAppRESEnTATIVEComItatI regIonalI

FuoriQuota: un bene o un male?

che era stata adottata una trentina di anni fa. “Anche in quel caso c’era un limite d’età – ha spiegato - ma al contra-rio. Ovvero si limitava il numero dei cosiddetti vecchi, potevano infatti essere schierati in campo soltanto

esiste un problema dei cosid-detti “fuoriquota” (sarebbe più

corretto infatti definirli “in quota”) in Liguria ed è circoscritto solo alla nostra regione oppure è generaliz-zato? Il caso di cui tutti gli addetti ai lavori parlano tra loro, ma che nessuno aveva mai posto come reale tema di discussione, è stato sdoganato da Guido Gardella del

Baiardo, uno dei tecnici a livello giovanile più preparati e appassio-nati. Nel corso della Consulta vo-luta dal presidente regionale Giulio Ivaldi come momento di incontro tra Federazione e società proprio per mettere sul tappeto idee e pro-poste, Gardella, ottenendo subito parecchie adesioni, ha rimpianto la vecchia regola dei fuoriquota, quella

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L I G U R IA

Durante l’ultima Consulta regionale è stata sollevata la questione relativa all’obbligo di impiegare i giovani, regola ritenuta da alcuni controproducente

RIUnIonI E InConTRI

A sinistra, la selezione Giovanissimi di Catania; sotto e a destra, gli Allievi

di Agrigento con Santino Lo Presti e Sandro Morgana (foto

di Andrea Giarrusso e Tonino Butera)

Sul campo non è mancato il bel gioco ed entrambe le finali sono state spettacolari con il risultato in bilico fino al termine dei tempi re-golamentari. Alla cerimonia di pre-miazione hanno partecipato San-

dro Morgana (vicepresidente Area Sud della Lnd), Santino Lo presti (presidente CR Sicilia Lnd), Mario Tamà (vicepresidente del CR Sici-lia Lnd), Aldo Violato (coordinato-re regionale del Settore Giovanile

Scolastico della Figc) e i Delegati provinciali di Messina (Leonardo Lacava), Barcellona Pozzo di Gotto (Giuseppe Molino), Caltanissetta (Giuseppe Anzaldi) e Agrigento (Stefano Valenti). l

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cinque giocatori over 25 anni e per gli under 25 non c’erano limiti di leva. Adesso invece c’è l’obbligo di almeno un giocatore del 2000 che spesso non è ancora pronto per giocare con-tro i grandi e rischia così di affrontare un’esperienza che va al di là delle sue

possibilità. E comunque, se un ragaz-zo è bravo ed è già formato sia fisi-camente cha caratterialmente, una società ha tutto l’interesse a farlo giocare. C’è poi anche un’altra con-troindicazione. Questo, per esempio, è l’ultimo anno in cui si ha la possi-bilità di far giocare come fuoriquota un ragazzo della leva ’98 che vero-similmente è già al terzo anno che milita in un campionato di Eccellenza o di Promozione. Che ne sarà di tutti questi ragazzi la prossima stagione quando per regolamento non si avrà l’obbligo di farli giocare e dunque sa-ranno equiparati a calciatori di 10-12 anni più grandi? Rischiano di essere firfiutati da quello stesso sistema che li aveva illusi di poter fare un certo tipo di percorso nei dilettanti”.C’è poi un caso nel caso ed è quello che riguarda i portieri, spesso uti-lizzati come uno dei tre fuoriquota. Ragazzi di 18 anni che si ritrovano

a fare i titolari in un ruolo delicatis-simo e senza margine d’errore e che poi, quando ne avranno 21, nessuno vorrà più. Edoardo Grosso, ex por-tiere professionista e figlio di Leo-nardo, uno dei fondatori dell’Aic, in un’intervista a Settimana Sport ha illustrato con chiarezza il problema fuoriquota: “Purtroppo i giovani fin-ché sono in quota vengono caricati di responsabilità e fatti sentire calcia-tori, ma appena escono dall’obbligo di giocare vengono abbandonati e, di conseguenza, smettono. Hanno tolto la concorrenza e la famosa gavetta, quella che ti fa migliorare e crescere anche caratterialmente. Forse stare dietro a un giocatore d’esperienza per qualche anno invece che essere su-bito sparati in prima squadra sareb-be più istruttivo e di aiuto al giovane rispetto a giocare ed essere sempre incolpato della sconfitta e finire per smettere prima degli altri”. l

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un’assembleaconFortante

è più avanti rispetto a quella che era la road map stabilita. Mangini ha poi illustrato quelli che saranno i prossimi passaggi e anche le so-cietà, con i loro interventi, hanno dimostrato di apprezzare il lavoro svolto e spronato ad andare avanti sulla strada intrapresa.

del Consiglio Direttivo. Il presiden-te del Comitato, paolo Mangini, ha toccato punto per punto i risultati ottenuti, partendo dal netto rispar-mio per le società conseguente al taglio dei costi di attività e federali, e dimostrando che non solo si è in piena linea con i tempi e gli obiet-tivi che ci si era prefissati, ma che, addirittura, su alcuni argomenti si

Un’ottima partecipazione, un clima disteso e costruttivo,

una buona occasione per fare il punto di metà mandato. Si può de-scrivere così l’Assemblea ordinaria del CR Toscana Lnd, tenutasi nel mese di dicembre, occasione, oltre che per farsi gli auguri prima del-le festività, per toccare i vari punti che facevano parte del mandato

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T O S C A N A

Nel corso della riunione di dicembre il presidente Paolo Mangini, insieme alle società, ha toccato punto per punto i risultati ottenuti a metà mandato

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SA R D E G N A

L’ultima assemblea del 2018 del CR Sardegna ha chiuso con importanti conferme, numeri in crescita e condivisione unanime per ciò che verrà

tra bilancie progetti Futuri

due anni di crescita e di impe-gno. L’ultima assemblea del

2018 del Comitato Regionale Sar-degna ha chiuso con importanti conferme, numeri in crescita e con-divisione unanime di progetti futuri. obiettivo dialogo: presenti anche i rappresentanti delle componenti Aia (con Stefano Satta in vece del presidente regionale Francesco Ca-

Categoria, il calcio a 5 e far decollare il femminile di calcio a 11”. Il consigliere Gianpiero Pinna ha il-lustrato la felice realtà della Quar-ta Categoria. Progetto avviato nemmeno un anno fa che ora vanta grande e concreta partecipazione.

boi), Aiac (Angelo Agus, presidente Sardegna) e Settore Giovanile Sco-lastico (Mauro Marras). Il presidente del CR Sardegna Lnd Gianni Cado-ni ha tratto un bilancio dei suoi due anni di gestione. “Per noi esiste un unico obiettivo: crescere e lavorare tutti insieme per il calcio. Oltre a quanto fatto e faremo, contiamo di ampliare significativamente la Terza

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RIUnIonI E InConTRIComItatI regIonalI

Le società presenti all’Assemblea

Ordinaria del CR Toscana guidato da Paolo Mangini (qui

a fianco) hanno dimostrato di

apprezzare il lavoro svolto, spronando ad andare avanti sulla strada intrapresa.

In alto, un momento dell’assise di dicembre del CR Sardegna, che ha visto il numero uno Gianni Cadoni tirare

le somme del suo primo biennio

L’assemblea, tenutasi nell’audito-rium del Centro Tecnico di Cover-ciano, ha visto la partecipazione dell’80% delle società aventi di-ritto, risultato sostanzioso visto la vicinanza con il periodo festivo e le numerose volte in cui le società, negli ultimi mesi, sono state riunite.

Una spinta forte per l’attuale Con-siglio a procedere sulla strada intra-presa e, anzi, ad aumentare gli sforzi per recepire sempre più le esigenze e necessità delle varie realtà, specie quelle più piccole e distanti, per co-struire insieme il futuro del nostro movimento. l

“è un mondo che ci sta arricchendo anche umanamente, e con numeri in fortissima crescita - ha spiegato Pinna -. Siamo riusciti a mettere in piedi un campionato di Quar-ta Categoria e uno di Quinta sulla base dei certificati medici. Abbiamo

team presenti in quasi tutta la Sar-degna: uno a Sassari con la squa-dra adottata dal Latte Dolce ‘Como Cheria’, uno dell’Olbia Calcio, uno a Luras, uno a Oristano (squadra ‘Una Ragione in più’), uno a Nuoro e di-versi a Cagliari, tra cui il team Sar-degna adottata dal Cagliari Calcio e la Gioventù Assemini”. Il presidente Cadoni ha inoltre pre-sentato all’assemblea il progetto relativo alle Rappresentative pro-vinciali Migranti, avviato grazie al protocollo d’intesa con la Regione Sardegna. L’idea è quella di seguire lo stesso percorso delle Rappresen-tative Regionali Lnd con il seguito di staff previsto. è stata poi lanciata la proposta sulle Rappresentati-ve Provinciali con quattro squadre (Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano) per la creazione di un vero torneo provinciale. l

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Formazione > corso per segretariNeanche le più rosee aspettative poteva-no farlo immaginare. davvero un risultato strepitoso quello del corso per segretari organizzato dal CR Toscana e che ha pre-so il via nelle varie delegazioni Provinciali a metà gennaio. Sono 570 gli iscritti che prenderanno parte alle quattro lezioni previste per ciascun corso nelle varie de-legazioni (in alcune di esse è stato neces-sario organizzare più corsi visto il numero di iscritti). Questo dimostra la voglia di in-formarsi e formarsi da parte delle società del territorio che hanno colto al volo l’op-portunità. I corsi verteranno sulle varie te-matiche che i segretari devono affrontare ogni giorno, dalla dematerializzazione del-le iscrizioni, dalla gestione degli impian-ti, dai tesseramenti alle problematiche mediche e assicurative. una conferma del rapporto stretto e di servizio nei con-fronti delle società che attendevano da tempo questa importante opportunità.

il concorso > scrittori nel palloneNasce in Sardegna il concorso letterario “scrittori nel pallone” pensato e orga-nizzato dall’associazione Carta Bianca del presidente Andrea zucca con la col-laborazione del direttore artistico Fabrizio Manca Nicoletti. Il contest, riservato a tutti gli autori sardi e con una sezione dedicata a scuole elementari e medie, avrà come unico tema il calcio. un’iniziativa che ha avuto subito grande riscontro: Figc, Coni Sardegna, Regione, Comune di Caglia-ri, Cagliari Calcio, Ctm, gruppo editoriale “L’unione Sarda”, videolina e Radiolina la sosterranno infatti con entusiasmo. Per partecipare al concorso basta scaricare il bando sul sito associazionecartabianca.it entro il 30 giugno. una giuria composta da 7 giornalisti sportivi decreterà il vinci-tore in una serata di premiazione in pro-gramma domenica 8 settembre al centro culturale exmà di Cagliari.

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a cura della Direzione Marketing & Pubblicitàpagine di CalCio

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“Mi sono ritrovato lì, in cam-po, a combattere contro me stesso allontanando

il pensiero che fosse finita, che non avrei più giocato in quello stadio e con quella maglia. Nessuno, me per primo, si era ancora reso conto che quel momento potesse arriva-re davvero. I titoli di coda del film del quale ero il protagonista stavano per scorrere e io non avevo idea di come sarebbe stata l'ultima scena. Sapevo soltanto che la partita contro l'Atalanta doveva essere una festa, e una festa è stata [...]. Il modo in cui si è materializzata quella spremuta di cuori, allo Stadium, mi ha davvero ri-cordato quando, nelle tante battaglie con la maglia della Juve, il senso del gioco che avevo dentro mi guidava ol-tre ciò che prima potevo soltanto im-

maginare ma che poi, magicamente, si concretizzava su quel prato verde. Ecco, la gente mi ha restituito questo, con la stessa naturalezza e la stessa empatia, come se la mia dimensione calcistica si fosse quasi trasforma-ta in un sentimento condiviso. Io mi sforzavo di continuare a pensare al cerimoniale per la celebrazione dello scudetto, alla consegna del trofeo che avevo tanto sognato di sollevare an-cora una volta, l'ultima volta. Ma i tifo-si no, loro volevano altro. Volevano un momento tutto per noi. Solo loro e io: il resto non doveva contare più nulla. C'erano soltanto la mia storia e tutti noi che l'abbiamo vissuta insieme”. Il 13 maggio del 2012 il “pianeta calcio” si è fermato per celebrare uno dei suoi più grandi campioni: Alessandro Del Piero. Quello strug-gente, clamoroso e poetico addio si è trasformato in un bellissimo “arri-vederci” a tutte le persone capaci di riconoscere nella parabola sportiva e umana dell'ex capitano juventino i tratti del fuoriclasse assoluto, in campo e fuori dal campo. Ora, dopo le fantastiche esperienze come am-bassador in Australia e in India, in questo dialogo social con i suoi fan, Del Piero svela passato, presente e futuro, confermando che la sua passione per il calcio è rimasta come quella di un bambino: perché certi amori non finiscono mai.

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208Gennaio 2019

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