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[ 39 ] 47 IOARCH AVANGUARDIE COSTRUTTIVE Sopra il titolo, un’immagine del ponte sul Brembo a Lenna, infrastruttura realizzata dal Gruppo Vitali. PROFILI_IMPRESE VITALI Per un’imPresa di costruzioni, è ovvio, le fondamenta sono cruciali. Quelle su cui Poggia il gruPPo vitali si chiamano ecosostenibilità, alta Qualità costruttiva e soluzioni Personalizzate Per ogni committente Tre pilastri che hanno messo il business della famiglia bergamasca al riparo dalla profondissima crisi dell’edilizia, uno dei settori più colpiti dalla prolungata congiun- tura negativa degli ultimi anni. «Andiamo in controtendenza: quest’anno il fatturato crescerà rispetto ai 150 milioni di euro com- plessivi del 2012», conferma Cristian Vitali, architetto e ad del gruppo. «Per i prossimi tre anni, poi, abbiamo un portafoglio di pro- getti che vale 500 milioni». Risultati invidiabili in una fase di recessione e per un’azienda che, a dispetto dei nume- ri, rimane “a gestione famigliare”: accanto a Cristian i fratelli Massimo, Luca e Achille, che insieme gestiscono gli ambiti ammini- strativi e operativi dell’impresa. Ma i quat- tro, che hanno fondato la società nel 1989 raccogliendo l’eredità del padre Emilio e del nonno Beniamino, entrambi del settore, hanno sempre pensato in grande. Cogliendo al volo le occasioni di crescita e di diversifi- cazione, anche tramite acquisizioni. La prima già nel 1994, quando fu acquistato un ramo della Invernizzi SpA. «Così, negli anni, siamo arrivati a strutturarci in quattro divisioni che presidiano altrettante aree di business: sviluppo immobiliare, infrastrut- ture, demolizioni speciali e produzione di aggregati per l’edilizia», racconta l’ad, che grazie al background di studi ed esperien- ze internazionali coordina tutti i progetti corporate con occhio attento al design e alla funzionalità. A trainare i ricavi sono soprattutto le grandi infrastrutture lombarde, dalla tangenziale esterna alla Brebemi, oltre a quelle legate all’Expo. In più Vitali, incontrato nella bella sede milanese del gruppo (quella ammini- strativa è a Cisano Bergamasco), identifica un altro fattore di successo nella presenza in tutte le fasi della filiera: individuazione delle 1936 Beniamino Vitali, tornato in Italia dopo tre anni da emigrante negli Stati Uniti, fonda una piccola società edile 1954 Emilio Vitali, figlio di Beniamino, amplia l’attività ed entra nel settore delle infrastrutture 1989 Achille, Cristian, Luca e Massimo, terza generazione della famiglia, fondano la Vitali SpA 1994 Acquisizione dello stabilimento Invernizzi a Cisano Bergamasco OPERE RECENTI 2006 Ponte sull’Adda Cesare Cantù 2006 Palasport Olimpico di Torino su disegno di Arata Isozaki 2008 Demolizione del quartiere Cité Capendeguy a Béziers (Francia) 2011 Innovation Campus Milano OPERE IN CORSO Porta dell’Expo (in associazione di impresa) Progetto Bre.Be.Mi Leonardo da Vinci Park di Roncello Mediapark di Stezzano milestones

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AvAnguARdIe COstRuttIve

Sopra il titolo,un’immaginedelpontesulBremboaLenna,infrastrutturarealizzatadalGruppoVitali.

profili_imprese

vItAlIPer un’imPresa di costruzioni, è ovvio, le fondamenta sono cruciali. Quelle su cui Poggia il gruPPo vitali si chiamano ecosostenibilità, alta Qualità costruttiva e soluzioni Personalizzate Per ogni committente

Tre pilastri che hanno messo il business della famiglia bergamasca al riparo dalla profondissima crisi dell’edilizia, uno dei settori più colpiti dalla prolungata congiun-tura negativa degli ultimi anni. «Andiamo in controtendenza: quest’anno il fatturato crescerà rispetto ai 150 milioni di euro com-plessivi del 2012», conferma Cristian Vitali, architetto e ad del gruppo. «Per i prossimi tre anni, poi, abbiamo un portafoglio di pro-getti che vale 500 milioni». Risultati invidiabili in una fase di recessione e per un’azienda che, a dispetto dei nume-ri, rimane “a gestione famigliare”: accanto a Cristian i fratelli Massimo, Luca e Achille, che insieme gestiscono gli ambiti ammini-strativi e operativi dell’impresa. Ma i quat-tro, che hanno fondato la società nel 1989 raccogliendo l’eredità del padre Emilio e del nonno Beniamino, entrambi del settore, hanno sempre pensato in grande. Cogliendo

al volo le occasioni di crescita e di diversifi-cazione, anche tramite acquisizioni. La prima già nel 1994, quando fu acquistato un ramo della Invernizzi SpA. «Così, negli anni, siamo arrivati a strutturarci in quattro divisioni che presidiano altrettante aree di business: sviluppo immobiliare, infrastrut-ture, demolizioni speciali e produzione di aggregati per l’edilizia», racconta l’ad, che grazie al background di studi ed esperien-ze internazionali coordina tutti i progetti corporate con occhio attento al design e alla funzionalità. A trainare i ricavi sono soprattutto le grandi infrastrutture lombarde, dalla tangenziale esterna alla Brebemi, oltre a quelle legate all’Expo. In più Vitali, incontrato nella bella sede milanese del gruppo (quella ammini-strativa è a Cisano Bergamasco), identifica un altro fattore di successo nella presenza in tutte le fasi della filiera: individuazione delle

• 1936BeniaminoVitali,tornatoinItaliadopotreannidaemigrantenegliStatiUniti,fondaunapiccolasocietàedile

• 1954EmilioVitali,figliodiBeniamino,amplial’attivitàedentranelsettoredelleinfrastrutture

• 1989Achille,Cristian,LucaeMassimo,terzagenerazionedellafamiglia,fondanolaVitaliSpA

• 1994AcquisizionedellostabilimentoInvernizziaCisanoBergamasco

Opere recenti

• 2006Pontesull’AddaCesareCantù• 2006PalasportOlimpicodiTorinosu

disegnodiArataIsozaki• 2008DemolizionedelquartiereCité

CapendeguyaBéziers(Francia)• 2011InnovationCampusMilano

Opere in cOrsO

• Portadell’Expo(inassociazionediimpresa)

• ProgettoBre.Be.Mi• LeonardodaVinciParkdiRoncello• MediaparkdiStezzano

milestones

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lA COstRuZIOne dI un’IdentItà

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aree di sviluppo, progettazione, costruzione e gestione dell’immobile. Il fatto di occuparsi quasi esclusivamente di retail, industriale e terziario si è poi rivelato un punto di forza, visto il crollo delle com-pravendite nel residenziale. Questo, però, non basta: a fare la differenza, in tutte le aree di business, è il come. E qui torniamo ai tre pilastri evocati in apertura. Innanzitutto il rispetto per l’ambiente. Anche per ragioni molto pratiche: ridurre l’impatto di un edi-ficio e renderlo efficiente dal punto di vista energetico equivale a contenere in maniera notevole i costi di gestione. «Il campus che abbiamo realizzato a Peschiera per Micro-soft è un ottimo esempio: è il primo e l’unico in Italia, al momento, ad essere completa-mente certificato Leed Gold, lo standard sviluppato negli Usa che misura la sosteni-bilità ambientale degli edifici tenendo con-to di sei categorie di indicatori». Perché un building riesca ad ottenere questa certifica-zione è fondamentale la qualità del cantiere, dei materiali e delle soluzioni tecnologiche scelte. «Certo, per questo tendiamo a utiliz-zare asfalti e calcestruzzi certificati prodotti nei nostri stabilimenti di Caponago, Ponte San Pietro e Cisano Bergamasco. Ma qualità significa anche confrontarsi con i progettisti e con i clienti per creare qualcosa di funzio-nale, senza ricami e orpelli inutili. Da archi-tetto conosco bene la tentazione di mettere l’estetica al primo posto, ma credo che si debba sposarla con la praticità tenendo sem-pre a mente le esigenze di chi in quell’am-biente dovrà lavorare o vivere». Ecco perché occorre la collaborazione con tutti gli attori coinvolti nel progetto. Un’idea che Vitali porta avanti anche nel suo ruolo di vicepresidente del gruppo Giovani di Ance: «Il tempo del far da sé è superato: ora biso-gna unire gli sforzi e cercare insieme le so-luzioni migliori. E sono convinto che, in un momento di restrizione del credito, vadano coinvolti in collaborazioni sempre più stret-te anche i soggetti finanziatori».

Chiara Brusini

L’architettoCristianVitali,a.d.diVitaliSpA

lO svIluppO sOstenIBIle

La tutela dell’ambiente come parte integrante del business. Dalle parole di Cristian Vitali si capisce che oggi il costruire ecosostenibile è una strada obbligata. Per motivi etici, per mantenere buoni rapporti con le istituzioni locali e come fattore di vantaggio competitivo. Il gruppo di Cisano Bergamasco lo ha intuito prima di altri: non per niente quello di Peschiera Borromeo è stato il primo (e per ora l’unico) campus italiano a ottenere la certificazione Leed, che misura l’impatto ambientale con un sistema di punteggi applicato all’intero ciclo di vita dell’edificio, dal cantiere alla dismissione. A questo impegno Vitali unisce la stretta collaborazione con gli enti e le comunità locali. In parallelo alla costruzione della nuova sede Microsoft, per esempio, l’azienda ha riqualificato l’antico parco del fontanile Gambarone, piantumato alberi e costruito un asilo nido e una scuola materna aperti alla comunità.

LocalitàPeschieraBorromeo,MI

Anno di realizzazione2011

Committente MicrosoftItalia

Progetto architettonico FloresPratsArquitectes

Area del lotto100.000mq

Slp 60.000mq

Superficie di piano 3.200mq

Certificazione LeedGolddelGreenBuildingCouncil

Area verde 62.000mq

Area parcheggio 28.500mq

Fornitori asfaltoecalcestruzzoVitali,superficivetrateSchüco,soluzionidiilluminazionePhilipsconsensoridirilevamentopresenzaeregolazioneautomaticadelflussolampada,pannellifotovoltaiciRenergiesItalia,realizzazioneimpiantoelettricoAgiesrl

Valore del progetto150milionidieuro

scheda

Nel 2006 Microsoft indice la gara per il suo nuovo headquarter. Il brief richiede mas-sima efficienza energetica e basso impatto ambientale, flessibilità degli spazi e una se-rie di servizi (dall’asilo nido al fitness cen-ter) che favoriscano il cosiddetto work-life balance, cioè il bilanciamento tra lavoro e vita privata. Vitali individua un’area verde a sud-est di Milano (Peschiera Borromeo) con destinazione industriale e mette a punto un progetto con tutte le caratteristiche richie-ste. «Abbiamo ribaltato la procedura tradi-zionale, che ha come primo step il disegno dell’architetto. Siamo partiti dalle esigenze del cliente, immaginando una pianta di pia-no che potesse contenere open space, sale meeting e aree relax, facilitasse l’interazio-ne tra colleghi e al tempo stesso garantisse bassa dispersione termica», ricorda Cristian Vitali. «La forma a corte, con spazi tecnici e servizi posti negli angoli interni, si è rive-lata ideale. Ottenuta la variante urbanistica

InnOvAtIOn CAmpusUn masterplan che si richiama ai complessi agricoli tradizionali della zona per spazi di lavoro contemporanei, integrati nella socialità del luogo

(da industriale a terziario) e un aumento volumetrico che ci avrebbe consentito di realizzare altre tre corti unite da un blocco centrale, abbiamo contattato lo studio spa-gnolo di Eva Prats e Ricardo Flores: giovani architetti emergenti che lavorano molto in ambito paesaggistico». Microsoft apprezza, scegliendo, tra un centinaio di progetti in gara, proprio quello dello studio di Barcello-na, caratterizzato da brise soleil che si allun-gano sul vialetto di ingresso trasformandosi in una pergola che richiama le costruzioni del vicino Parco agricolo sud. Il complesso, in cui la multinazionale ha tra-sferito la propria sede nel luglio 2011, com-prende 50 mila mq di uffici, mille posti auto coperti, centro conferenze e auditorium, spazio mensa, ristorante, fitness center, asi-lo e scuola materna. Il tutto circondato da 60 mila mq di parco. Le facciate di vetro e acciaio a bassa dispersione termica per-mettono un’ottima distribuzione della luce

sui piani di lavoro. Ogni particolare è stato studiato per ottenere l’importante certifica-zione ambientale Leed Gold: dall’uso di ma-teriali locali e quando possibile riciclati al re-cupero delle acque piovane per gli scarichi e di quella di falda per il raffrescamento estivo, dal sistema di teleriscaldamento ai pannelli fotovoltaici e solari termici sulle coperture, fino alla scelta, per gli spazi verdi, di specie arboree con basso fabbisogno idrico. Con il risultato che, rispetto a un edificio tradizionale delle stesse dimensioni, l’hea-dquarter Microsoft consuma il 30% di ener-gia e il 40% di acqua potabile in meno ■

In alto,internoeesternosifondononellevetratebasso-emissivedellanuovasedediMicrosoftItalia.Sotto,leggerepasserellecherichiamanoilpaesaggioagricolocircostantedefinisconogliaccessiallacortecentraledelcomplesso;nelmasterplanadestra,itreblocchiacortecentraledelcampus,acuisiaffiancaun’areadeiservizielemonumentalipresed’ariadeiparcheggiinterrati.

Sotto,alcunilavoridiVitali.Dasinistra:demolizionedegliedificidelquartiereCiteCapendeguy,nelcentrodiBéziers(F);ilPalahockeydiTorino(2006),disegnatodaArataIsozaki;pontesulfiumeBremboaLenna,conschemaadarcosuperioreeimpalcatosospeso,progettodiStudioAriatta,Ing.MauroEugenioGiuliani.

NEL 2012 Vitali SpA ha realizzato ricavi per circa 75 milioni di euro, di cui metà dalle infrastrutture e altrettanto da produzione di aggregati per l’edilizia, demolizioni speciali e bonifiche ambientali. Per quest’anno, considerati gli ordini ricevuti, prevede una crescita dei ricavi e dei margini. I dipendenti sono 180, numero che con i collaboratori sale a 350. Quattro le divisioni: la Real estate development, specializzata nella realizzazione di edifici direzionali, commerciali, logistici e industriali, la Demolizioni speciali che si occupa dell’abbattimento di fabbricati con sistemi implosivi o con robot e della bonifica di aree industriali dismesse, la Divisione Infrastrutture che realizza strade, autostrade e ponti, la Vitali produzione di calcestruzzo, conglomerati bituminosi e inerti oltre a recuperare i materiali provenienti dalle demolizioni. L’organigramma del gruppo comprende altrettante direzioni, a cui si aggiunge quella (trasversale) dedicata all’Engineering, che gestisce la progettazione e l’ingegnerizzazione dei progetti.

il gruPPo vitali

Presidente Massimo VitaliVicepresidente Luca VitaliAmministratori delegati Achille e Cristian Vitali

Fatturato 2012 75 milioni di euroAddetti 350 www.vitalispa.it

profili_imprese

Evoluzionedelfatturato Laripartizione%delvolumed’affaritralediversedivisioni

2008 2009 2010 2011 201210

20

30

40

50

60

70

80

Infrastrutture 50%

Costruzioni 30%Immobiliare 10%

Produzione 5%Demolizioni 5%

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La costruzione del nuovo ponte sul lago di Lecco che collega i comuni di Olginate e Ca-lolziocorte riducendo i tempi di spostamento e il traffico, è stata una vera sfida ingegneri-stica. «Le fondazioni delle antenne necessita-vano di opere di consolidamento particolari a causa della scarsa consistenza del terreno», spiega Vitali. Il ponte, inoltre, è interamente sospeso agli stralli: «per minimizzare l’im-patto sul territorio e non ostacolare il natu-rale corso delle acque si è deciso di eliminare le pile in alveo in favore di una luce unica». Durante i lavori, tuttavia, è stato necessario incanalare l’Adda in sette condotte per poi creare sul letto del fiume un rilevato provvi-sorio costituito da blocchi di cemento ■

LocalitàOlginate

Anno di realizzazione2009

Committente ProvinciadiLecco

Progettista Ing.AngeloValsecchi

Consulenza opere geotecnicheSCSembenelliSrl

Lunghezza233metri(campatacentrale110metri)

Larghezza 11,50metri

Distanza tra le antenne 110metri

Altezza antenne38,4metri

Stralli48

Pali di fondazione110

Peso impalcato5.331t.

Peso acciaio per stralli59.000kg

FornitoriCasseformeDoka,calcestruzzoVitaliconadditiviMapei

Valore del progetto5,8milionidieuro

scheda

un pOnte sull’AddA

Nelle immagini,unavistadell’areadiinterventodurantelacostruzionedelleopereprovvisionalidisostegnoe,asinistra,glistrallichesorreggonolacampatacentraleel’impalcatoincementoarmatoprecompressoinopera.

lA pORtA dell’expOÈ il progetto infrastrutturale più importante di Expo 2015. Insieme landmark del sito visibile da grande distanza, snodo essenziale del trasporto su gomma e elemento di salvaguardia ambientale per le prospicienti aree del nuovo sviluppo urbano

La nuova porta di accesso di Expo 2015 col-legherà l’area espositiva con le grandi arte-rie viarie e la viabilità secondaria e sarà il vero biglietto da visita dell’espozizione uni-versale. L’intervento consiste in due viadot-ti (Expo Ovest ed Expo Est) da 200 metri che scavalcano la A4, un terzo (viadotto dei Laghi) da 190 metri che passa sulla A8 e un tratto di galleria (1 chilometro di lunghez-za) sotto l’area di Cascina Merlata. Il per-corso in quota avrà 38 appoggi invece di 82. «Abbiamo vinto la commessa un anno e mezzo fa dopo una gara molto agguerri-ta» ricorda Vitali «Ha premiato il design, concepito dallo studio Antonio Citterio Patricia Viel and partners, e il lavoro di progettazione ingegneristica realizzato con i partner». I lavori sono partiti ad agosto dello scorso anno ■

LocalitàMilano

Anno di realizzazioneIncantiere

Committenza InfrastruttureLombarde

Progettista AntonioCitterioPatriciaViel&Partners,ProIter(servizidiingegneriaintegrata),Errevia,Politecnica

EsecutoriAtitraEurecaConsorzioStabile,CCCCoop(ConsorzioCooperativeCostruzioni),CIC

(CompagniaItalianaCostruttori)eVitali

Illuminotecnica MetisLighting

Valore del progetto 120milionidieuro

scheda

NelrenderenelmodellodiAntonioCitterioPatriciaVielandPartnersduevistedellanuovainfrastruttura.Adestra,un’immaginedelcantiereincorso.

Lungo i principali canali di distribuzione europei delle merci, Vitali ha realizzato il campo logistico di Basiano, a poca distanza dalla A4 Torino/Trieste, dalla tangenziale Est Milano e dalla futura Bre.Be.Mi. Al suo interno, l’hub italiano di Decathlon, dove la catena di abbigliamento sportivo francese riceve e smista le merci vendute in tutti i punti vendita italiani. Un sistema meccanizzato preleva la merce ordinata dai negozi e la trasporta all’imballaggio per la spedizione. Caso rarissimo per un edificio di questo tipo, l’immobile è dotato di riscaldamento a pavimento per migliorare il comfort dei lavoratori. Gli speciali rivestimenti metallici di facciata, inoltre, permettono un risparmio del 30% sui costi di gestione. Tutti i magaz-zini sono provvisti di impianti antincendio tipo sprinkler, mentre le compartimentazio-ni sono realizzate con pareti REI120 ■

LocalitàBasiano

Anno di realizzazione2005

Committente Decathlon

Area complessiva 100milamq

Superficie coperta60.000mq

Altezza sottotrave 12metri

Valore del progetto 20milionidieuro

scheda

Il pARCO lOgIstICO mIlAnO est

profili_imprese