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Martedì 11 agosto 2015 – Anno 7 – n° 219 e 1,50 – Arretrati: e 3,00 Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009 y(7HC0D7*KSTKKQ( +\!"!{!#!# Morti in discoteca: non serve chiudere i locali, ma bisogna fermare il mercato delle nuove droghe. Ogni anno ne arrivano 100 in più. Neppure i pusher sanno cosa vendono Beriastaino » MARCO TRAVAGLIO S iccome sono in vacanza e ho molto tempo libero, ho visto la lettera di Ser- gio Staino a Gianni Cuperlo sulla fu Unità, in cui il vignet- tista intima all’esponente della sinistra Pd di mettersi in riga sulla linea del “nostro segreta- rio” e “nostro premier”, cioè di Matteo Renzi, secondo “la prassi a cui siamo stati abituati, da Gramsci a Togliatti, da Ber- linguer a Reichlin a Macalu- so”: il vecchio caro “centrali- smo democratico”, dove il lea- der decideva e gli altri obbedi- vano. E mi è venuta in mente la sera in cui conobbi Staino. Era il 2003 o il 2004, governava Berlusconi e, in mancanza di una vera opposizione di cen- trosinistra, l’unico contrasto al governo lo facevano i giroton- di e alcuni giornalisti e satiristi. Staino, già fondatore di Tango (primo inserto satirico dell’U- nità a metà degli anni 80), poi vignettista di Cuore e del gior- nale del Pci-Pds-Ds, non l’ave- vo incontrato, anche se da un paio d’anni le nostre firme comparivano entrambe sull’Unità di Furio Colombo e Antonio Padellaro. I professo- ri fiorentini Paul Ginsborg e Pancho Pardi organizzarono una serata nella vecchia sta- zione Leopolda, non ancora simbolo del potere renziano (Matteo preparava la scalata alla Provincia di Firenze), con Sabina Guzzanti, Sergio Stai- no e il sottoscritto. Sabina fece impazzire le migliaia di persone interve- nute con la doppia imitazione di B. e D’Alema. In particolare quella del leader Ds che, ritto al timone della sua barca Ika- rus, lo sguardo fisso sull’oriz- zonte, si interrogava pensoso: “Mi accusano di non fare nul- la contro Berlusconi, ma è una calunnia, diciamo. Anche a me, a volte, capita di pensare che bisognerebbe fare qual- cosa. Arrivo persino a dirmi: forse l’opposizione dovrebbe opporsi, diciamo. Ma poi guardo l’orologio, scopro che s’è fatto mezzogiorno, mi vie- ne un certo languorino, mi di- co che è ora di andare a pranzo e allora smetto di pensare quelle brutte cose, diciamo”. A fine serata, nel retropalco, Staino si avvicinò alla Guz- zanti e, sottovoce ma non ab- bastanza, le diede un consi- glio amichevole: “Sabina, non mi pare il caso di insistere con la parodia di Massimo, per giunta associato a Berlusconi. Non fa bene al partito e alla si- nistra: in un momento così difficile, lascia perdere”. Sa- bina lo guardò con tanto di oc- chi: “Scusa, Sergio, ma che ci frega del partito, della sinistra e dell’ora grave? Noi facciamo satira e ce ne sbattiamo di tut- to e tutti. O no?”. Il dialogo si chiuse così, col reciproco im- barazzo fra i due. SEGUE A PAGINA 20 QUELLI CHE IL DIALOGO Riforme e rieducazioni p Dopo le bordate di Staino a Cuperlo “al guinzaglio di D’Alema”, gli ultras del pre- mier attaccano ancora la minoranza: “O votate il Senato dei nominati o elezioni” q RODANO A PAG. 7 “Finite nei guai”, “siete come R a z z i”: i buttafuori di Renzi Più inceneritori per tutti Dal Piemonte fino alla Sicilia: 12 nuovi impianti per bruciare 2,5 milioni di tonnellate di spazzatura p Dieci le regioni coinvolte dalla bozza inviata dall’esecutivo ai governa- tori per il parere. Il mini- stro Galletti ha già convo- cato una riunione tecnica per il 9 settembre: “Bisogna fare presto” » PIETRANGELO BUTTAFUOCO G entile Beppe Grillo, prima di allontanarsi dal Movimento da lei fondato, abbia la cor- tesia di interrompere le sue ferie e di tornare subito in Sicilia. Ben tre fiori di Trinacria – Sergio Mattarella, Pietro Grasso e Angelino Al- fano – sono ai vertici delle Istituzioni ma tutti e tre, a parte per le commemorazioni, di Sicilia non ne parlano. q PALOMBI PAG. 2 - 3 NEL BIATHLON Doping & sport, l’ultima grana del dottor Ferrari q ZILIANI A PAG. 17 CHI LA TOGLIE? Il topone resta un giorno in strada: guerra di competenze NAPOLI E I CAVILLI DELLA ZOCCOLA » PINO CORRIAS M irabile è l’avventura del to- po morto (e dei napoletani vivi) che per un giorno giacque- ro nel centro della bella Napoli, proprio davanti alla storica li- breria di via Costantinopoli, do- ve la carcassa ingombrava con il suo carico di lutto il transito dei turisti che si facevano il selfie e spedivano ai parenti lontani quel pezzo di teatro di Eduardo. A chi toccava rimuove- re la zoccola? Al net- turbino del Comune, o al tecnico della Asl regionale? Al pas- sante socialmente at- tivo? O al negoziante politicamente passivo? Per una dozzina d’ore – come ha raccontato per immagini e in- chiostro Dagospia, mai come oggi specchio del Paese – la que- stione s’è presentata comples- sa. Il netturbino ha detto “Non è compito mio”. La Asl non ha trovato il comma adatto nel suo Regolamento. La zoc- cola giaceva imprigio- nata dalla burocrazia, il cancro che ci sta mangiando vivi. Prima del Tar un tale l’ha buttata in un bidone con un cal- cio. La stessa fine dell’ultimo rapporto Svimez sul Sud che muore, giace e si dà pace. q ROSELLI A PAG. 9 EMERGENZA MIGRANTI Il Vaticano contro la Lega: “Piazzisti da quattro soldi” La cattiveria A Montecitorio, 34 onorevoli dimenticano di pagare il conto alla buvette. Gli altri lo fanno di proposito WWW.FORUM.SPINOZA.IT CARLASSARE “Modello Boschi, che disastro” LA PROVOCAZIONE “I consiglieri M5S si dimettano subito o sarà troppo tardi” Caro Grillo, prenditi la Sicilia e poi abolisci la Regione PRIMO PIANO LATORRE&GIRONE “Ridateci i marò” Ma ci vorranno ancora tre anni q GRAMAGLIA PAG. 4 - 5 UN ANNO DOPO “Lui mi insultò, io sparai: e fu Ferguson” q BISCOTTO PAG. 15 p Ad Amburgo il pri- mo atto della battaglia legale con l’India: “New Delhi disprezza il giusto processo” p L’agente che colpì il ragazzo di colore rie- voca quel 9 agosto 2014, quando cominciò la ri- volta. Ieri a Indianapo- lis un 15enne nero ucci- so a un posto di blocco BRUTTA ARIA La sorpresa in un decreto attuativo dello “Sblocca Italia” q TRUZZI A PAG. 8 SEGUE A PAGINA 11

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Martedì 11 agosto 2 01 5 – Anno 7 – n° 219 e 1,50 – Arretrati: e 3 ,0 0Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)

tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

y(7HC0D7*KSTKKQ( +\!"!{!#!#Morti in dis coteca: non serve chiudere i locali, ma bisogna fermare il mercato dellenuove droghe. Ogni anno ne arrivano 100 in più. Neppure i pu s he r sanno cosa vendono

B eriastaino

» MARCO TRAVAGLIO

S iccome sono in vacanza eho molto tempo libero,ho visto la lettera di Ser-

gio Staino a Gianni Cuperlosulla fu Unità, in cui il vignet-tista intima all’esponente dellasinistra Pd di mettersi in rigasulla linea del “nostro segreta-rio” e “nostro premier”, cioè diMatteo Renzi, secondo “laprassi a cui siamo stati abituati,da Gramsci a Togliatti, da Ber-linguer a Reichlin a Macalu-so”: il vecchio caro “c e n t r a l i-smo democratico”, dove il lea-der decideva e gli altri obbedi-vano. E mi è venuta in mente lasera in cui conobbi Staino. Erail 2003 o il 2004, governavaBerlusconi e, in mancanza diuna vera opposizione di cen-trosinistra, l’unico contrasto algoverno lo facevano i giroton-di e alcuni giornalisti e satiristi.Staino, già fondatore di Tango(primo inserto satirico dell’U-nità a metà degli anni 80), poivignettista di Cuore e del gior-nale del Pci-Pds-Ds, non l’a v e-vo incontrato, anche se da unpaio d’anni le nostre firmec o m p a r i v a n o e n t r a m b esull’Unità di Furio Colombo eAntonio Padellaro. I professo-ri fiorentini Paul Ginsborg ePancho Pardi organizzaronouna serata nella vecchia sta-zione Leopolda, non ancorasimbolo del potere renziano(Matteo preparava la scalataalla Provincia di Firenze), conSabina Guzzanti, Sergio Stai-no e il sottoscritto.

Sabina fece impazzire lemigliaia di persone interve-nute con la doppia imitazionedi B. e D’Alema. In particolarequella del leader Ds che, rittoal timone della sua barca Ika-rus, lo sguardo fisso sull’o r i z-zonte, si interrogava pensoso:“Mi accusano di non fare nul-la contro Berlusconi, ma è unacalunnia, diciamo. Anche ame, a volte, capita di pensareche bisognerebbe fare qual-cosa. Arrivo persino a dirmi:forse l’opposizione dovrebbeopporsi, diciamo. Ma poiguardo l’orologio, scopro ches’è fatto mezzogiorno, mi vie-ne un certo languorino, mi di-co che è ora di andare a pranzoe allora smetto di pensarequelle brutte cose, diciamo”.A fine serata, nel retropalco,Staino si avvicinò alla Guz-zanti e, sottovoce ma non ab-bastanza, le diede un consi-glio amichevole: “Sabina, nonmi pare il caso di insistere conla parodia di Massimo, pergiunta associato a Berlusconi.Non fa bene al partito e alla si-nistra: in un momento cosìdifficile, lascia perdere”. Sa-bina lo guardò con tanto di oc-chi: “Scusa, Sergio, ma che cifrega del partito, della sinistrae dell’ora grave? Noi facciamosatira e ce ne sbattiamo di tut-to e tutti. O no?”. Il dialogo sichiuse così, col reciproco im-barazzo fra i due.

SEGUE A PAGINA 20

QUELLI CHE IL DIALOGO Riforme e rieducazioni

p Dopo le bordate di Staino a Cuperlo “alguinzaglio di D’A l e m a”, gli ultras del pre-mier attaccano ancora la minoranza: “Ovotate il Senato dei nominati o elezioni”

q RODANO A PAG. 7

“Finite nei guai”, “siete comeR a z z i”: i buttafuori di Renzi

Più inceneritori per tuttiDal Piemonte fino alla Sicilia: 12 nuovi impianti per bruciare 2,5 milioni di tonnellate di spazzaturap Dieci le regioni coinvoltedalla bozza inviatad a l l’esecutivo ai governa-tori per il parere. Il mini-stro Galletti ha già convo-cato una riunione tecnicaper il 9 settembre:“Bisogna fare presto”

» PIETRANGELO BUTTAFUOCO

Gentile Beppe Grillo, prima di allontanarsidal Movimento da lei fondato, abbia la cor-

tesia di interrompere le sue ferie e di tornare

subito in Sicilia. Ben tre fiori di Trinacria –Sergio Mattarella, Pietro Grasso e Angelino Al-fano – sono ai vertici delle Istituzioni ma tuttie tre, a parte per le commemorazioni, di Sicilianon ne parlano.

q PALOMBI PAG. 2 - 3

NEL BIATHLON

Doping & sport,l’ultima granadel dottor Ferrari

q ZILIANI A PAG. 17

CHI LA TOGLIE? Il topone resta un giorno in strada: guerra di competenze

NAPOLI E I CAVILLI DELLA ZOCCOLA» PINO CORRIAS

Mirabile è l’avventura del to-po morto (e dei napoletani

vivi) che per un giorno giacque-ro nel centro della bella Napoli,proprio davanti alla storica li-breria di via Costantinopoli, do-ve la carcassa ingombrava con ilsuo carico di lutto il transito deituristi che si facevano il selfie espedivano ai parenti lontaniquel pezzo di teatro di Eduardo.

A chi toccava rimuove-re la zoccola? Al net-turbino del Comune,o al tecnico della Aslregionale? Al pas-sante socialmente at-tivo? O al negoziantepoliticamente passivo? Peruna dozzina d’ore – come haraccontato per immagini e in-chiostro Dago spia, mai comeoggi specchio del Paese –la que-stione s’è presentata comples-

sa. Il netturbino ha detto“Non è compito mio”.La Asl non ha trovato ilcomma adatto nel suoRegolamento. La zoc-

cola giaceva imprigio-nata dalla burocrazia, il

cancro che ci sta mangiandovivi. Prima del Tar un tale l’habuttata in un bidone con un cal-cio. La stessa fine dell’ul ti morapporto Svimez sul Sud chemuore, giace e si dà pace.

q ROSELLI A PAG. 9

EMERGENZA MIGRANTI

Il Vaticano contro la Lega:“Piazzisti da quattro soldi”

La cattiveriaA Montecitorio, 34 onorevolidimenticano di pagareil conto alla buvette. Gli altrilo fanno di proposito

WWW.FORUM.SPINOZA.IT

CARLASSARE

“Modello Boschi,che disastro”

LA PROVOCAZIONE “I consiglieri M5S si dimettano subito o sarà troppo tardi”

Caro Grillo, prenditi la Siciliae poi abolisci la Regione

PRIMO PIANO

L ATO R R E & G I RO N E

“Ridateci i marò”Ma ci vorrannoancora tre anni

q GRAMAGLIA PAG. 4 - 5

UN ANNO DOPO

“Lui mi insultò,io sparai:e fu Ferguson”

q BISCOTTO PAG. 15

p Ad Amburgo il pri-mo atto della battaglialegale con l’India:“New Delhi disprezzail giusto processo”

p L’agente che colpìil ragazzo di colore rie-voca quel 9 agosto 2014,quando cominciò la ri-volta. Ieri a Indianapo-lis un 15enne nero ucci-so a un posto di blocco

BRUTTA ARIA La sorpresa in un decreto attuativo dello “Sblocca Italia”

q TRUZZI A PAG. 8

SEGUE A PAGINA 11

2 » PRIMO PIANO | IL FATTO QUOTIDIANO | Martedì 11 Agosto 2015

Il governo: “C ostruite12 nuovi inceneritori”Ecco le regioni coinvolte

Senza protezione La ditta conferma di aver scavato rocce con il pericoloso minerale

Il sindacato di polizia: “C’è amianto,bloccate i lavori del Tav in Liguria”

GE NOVA-NOV I

» COSIMO CARIDI

Bloccate il cantiere Tav diCravasco. A chiederlo non

sono i facinorosi antagonistiNo-Tav , ma il sindacato di po-lizia Siap. A scatenare le iredegli agenti è la presenza di a-mianto nei cantieri del TerzoValico, tra Liguria e Piemon-te, e le mancate misure prese aprotezione dei lavoratori del-lo Stato. Due settimane fa ilCociv, consorzio a cui è affi-data la realizzazione della li-nea ad alta velocità tra Geno-va e Novi Ligure, ha reso pub-blico di aver scavato rocce a-miantifere a Cravasco a pochichilometri dal capoluogo li-gure. Immediata la reazione el’avviamento della bonifica.Mentre le forze dell’o rd i n e“che svolgono servizio conti-

nuativo 24 su 24 –spiega Ro-berto Traverso segretarioprovinciale Siap- non sapeva-no nulla? Non è stato preso al-cun provvedimento per ga-rantire la salute degli agentiimpegnati al cantiere”.

IERI, IL SIAP ha inviato una let-tera al ministero degli Internie al Questore di Genova in cuichiede “la Digos di Genovanon lo sapeva?”. Secondo ilsindacato la notizia era notada giorni e diversi siti, legati almovimento NoTav, hannopersino pubblicato le foto del-la bonifica in corso. “Intanto ipoliziotti –continua Traverso– erano esposti alle fibre, con

la possibilità di respirare a-mianto e ritrovarsi malati tra20 anni”.

Il questore di Genova, Vin-cenzo Montemagno, è lapida-rio: “Non commento le que-stioni sindacali, la sicurezza

a ll ’interno del cantiere è re-sponsabilità del Cociv”. Infat-ti i dipendenti del consorzio,come assicura Traverso “uti -lizzano mascherine e altri di-spositivi personali di prote-zione”.

NEL CANTIERE di Carvasco,sin dalla sua apertura, opera-no decine di agenti e a secondadelle necessità vengono im-piegati anche i reparti dellamobile e della scientifica. “Daquando è partita la lettera –conclude Traverso – s tan nogirando degli sms in cui si diceai colleghi di non entrare incantiere, ma nessuna comuni-cazione ufficiale”. Ammonte-

rebbe a quasi 600 metri cubi laroccia scavata contenente a-mianto, presente a Cravasco.Impacchettato, e dopo un pri-mo trattamento, il Cociv do-vrà trasportarlo in delle cavedove verrà nuovamente sot-terrato. Questa operazione dibonifica costerà fino a mi-gliaia di euro per metro cubo.I No-Tav hanno già annuncia-to che tenteranno di bloccarelo spostamento per “evitare ladispersione di fibre amianti-fere in tutto il territorio”. Ascortare il convoglio sarannogli stessi poliziotti che non sa-pevano di lavorare in un can-tiere a rischio amianto.

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» MARCO PALOMBI

Forse qualcuno ha di-menticato il decretoSblocca Italia, ma il go-verno no. E infatti il 29

luglio è arrivata alle Regioni labozza di decreto legislativoche attua una delle previsionidel testo divenuto legge a no-vembre scorso: quella sugli in-ceneritori, cioè quegli im-pianti che bruciano immondi-zia e producono (a carissimoprezzo) energia. Il testo – cheil Fatto Quotidiano ha letto –prevede l’autorizzazione di 12nuovi inceneritori in dieci re-gioni: due in Toscana e Sicilia,uno a testa in Piemonte, Ligu-ria, Veneto, Umbria, Marche,Campania, Abruzzo, e Puglia.Impianti che vanno ad ag-giungersi ai 42 già in funzionee ai sei già autorizzati ma an-cora in via di costruzione.

“Fate presto”: il ministroha perso la pazienzaIl dlgs partito da PalazzoChigi è ormai alla terza ri-scrittura e effettivamente inritardo rispetto ai tempi pre-visti dalla Sblocca Italia (en-tro 100 giorni dall’ap pro va-zione della legge), ma ora ilgoverno non vuole più aspet-tare: la bozza è accompagna-ta dal caldo invito del mini-stro dell’Ambiente, Gian Lu-ca Galletti, a fare in fretta (“lanecessità che su tale docu-mento la Conferenza espri-ma il proprio parere nellaprima seduta utile”) e dallaconvocazione di una riunio-ne tecnica il 9 settembre. Nonsia mai che la Corte costitu-zionale accolga i ricorsi chele regioni hanno avanzato suquesto punto e si blocchi l’i-ter dei nuovi impianti.

Gli inceneritori peraltro –proprio grazie allo Sblocca I-talia – ora “costituiscono in-frastrutture e insediamentistrategici di interesse nazio-nale”. In soldoni, autorizza-zioni più veloci, meno poterealle regioni, protezione raf-forzata dei siti scelti contro leproteste dei cittadini: lo stes-so schema già adottato per ilTav Torino-Lione e, nellostesso decreto, per le trivel-lazioni petrolifere e gli im-pianti di stoccaggio dei gas.

Addio differenziata,l’importante è bruciareCurioso che per il governonon sia “strategico” i n c e n t i-vare la raccolta differenzia-ta, ma – in barba a costi, ri-schi ambientali e indicazionieuropee – costruire più ince-neritori. A oggi, ci informa il“c en si me nt o” che l’e se cu ti-

ARIA NUOVAUn decreto a t t u a t i vodello “Sblocca Italia”inviato ai governatori inbozza svela le intenzionidell’esecutivo: impiantidalla Sicilia al Piemonte

vo allega alla bozza di decre-to, sono attivi in Italia 42 im-pianti per complessive 82 li-nee di “p ro d u z i on e ”: 52 alNord, le altre divise a metàtra Centro e Sud. La parte delleone la fanno Lombardia eEmilia Romagna, in cui lavo-rano grosse multiutility co-me A2A, Hera e Iren.

In tutto, nel 2014, sono fi-nite in fumo circa 6 milioni ditonnellate di rifiuti, capacitàa cui aggiungere le 730 milateoriche dei sei impianti giàautorizzati (uno a Firenze,uno in Puglia, uno in Cala-bria e tre nel Lazio). Secondo

il governo, però, non basta-no: bisogna bruciare altridue milioni e mezzo di ton-n e l l a t e d i r i f i u t i l ’ a n n o(+37%) e per farlo servono 12nuovi impianti (i due in Sici-l ia avranno capienza da350mila tonnellate l’uno).

Una scelta irrazionalee anti-economicaIntorno agli inceneritori,peraltro, la partita è iniziatada tempo: una settimana fa aForlì, sempre grazie alloSblocca Italia, l’impianto giàesistente è stato autorizzato

ad aumentare la sua capacitàdi utilizzo di diverse mi-gliaia di tonnellate e riclas-sificato come “di recuperoe ne rg e ti co ” , dunque sov-venzionato come produtto-re di energia rinnovabile. IlComune era contrario (l’a s-

sessore all’Ambiente Bellinisi è dimesso), mentre la re-gione aveva appena annun-ciato la chiusura di un paiodi inceneritori sugli otto at-tivi in Emilia Romagna.

Il bello è che il governo sigiustifica tirando in ballo ladirettiva Ue del 2008, cheinvece propone tutt’a lt ro :riduzione dei rifiuti, raccol-ta differenziata, riuso, rici-claggio e impianti TMB (untrattamento “a freddo” cheriduce ulteriormente la par-te di rifiuti non riciclabile).Solo alla fine, dunque, e co-me “male necessario”, arri-

42Le strutture giàattive, altre sei sonoin via di realizzazione

Tutto in fumoVerranno bruciate 2,5milioni di tonnellatedi spazzatura in più,+37% rispetto a oggi

E cologistia modo loroMatteo Renzi

e il ministroGian Luca Gal-

letti. Accanto,l’i nce ne r itore

di AcerraLa Pre ss e /A n s a

Un cantiere Tav La Pre ss e

TOM TOM

DCOSA SONOE COSA PRODUCONO

Gli inceneritori sono impiantiprincipalmente utilizzati per losmaltimento dei rifiuti median-te un processo di combustionead alta temperatura (inceneri-mento) che dà (almeno sullacarta) come prodotti finali uneffluente gassoso, ceneri e pol-ve r i

DCHI CI GUADAGNALE MULTIUTILITY

Le multiutility leader del settorecome A2A, Hera e Iren. In tutto,nel 2014, sono finite in fumocirca 6 milioni di tonnellate dirifiuti

DUNA TECNOLOGIADEL SECOLO SCORSO

L’energia termica o termoelet-trica generata con la combu-stione dei rifiuti è talmente co-stosa da non essere una buonaragione per costruire i termova-lorizzatori. Nel nord Europa si èfatto da molti anni massiccio ri-corso agli inceneritori perchépreferibili alle discariche. Maattualmente la tendenza è di ri-durre al minimo il ricorso all’in-cenerimento alle nuove tecno-logie di riciclaggio che riduconodrasticamente l’i n q u i n a m e n to

NEI CAMPI (E NON SOLO)

Stefàno: commissioned’inchiesta controla piaga del caporalato

q"LA MIA TERRA continua a mac-chiarsi della morte, ingiusta e insoppor-

tabile, dei braccianti stroncati da condizioni dilavoro massacranti. Alle forze dell’ordine e allamagistratura il compito di scoprire cos’è acca-duto nelle campagne pugliesi, ma la piaga delcaporalato è viva e vegeta e non possiamo sta-re a guardare". Ha detto il senatore Dario Ste-fàno alla conferenza stampa con cui ha illustra-

to la proposta a propria firma per l’istituzione diuna Commissione d’inchiesta parlamentaresullo sfruttamento della manodopera italianae straniera nel settore, agricolo, edile, manifat-turiero e dell’autotrasporto in Italia ( su cui ilFa t to ha realizzato inchieste nei giorni scorsi)."La necessità di istituire la Commissione d’in -chiesta nasce dall’esigenza di affrontare un fe-nomeno che negli ultimi vent'anni è profonda-

mente mutato. Una mutazione – spiega Ste-fàno - dove l’elemento costante, associato allosfruttamento del lavoratore, è l’interesse dellacriminalità, a volte anche mitigate, come il co-siddetto 'lavoro grigio', dove aziende rilascia-no buste paghe, ma con meno giornate denun-ciate rispetto a quelle lavorate, realizzando co-sì una evasione contributiva e fiscale e un dan-no economico e morale per il lavoratore".

Martedì 11 Agosto 2015 | IL FATTO QUOTIDIANO | PRIMO PIANO » 3

vano inceneritori e discari-che, scelte più inquinanti.

Il governo Renzi, invece,ha reso l’inceneritore “s t r a-t e g i c o”: oggi autorizza im-pianti che saranno pronti fra5 anni e rimarranno in fun-zione per 30. La scelta dibruciare i rifiuti, peraltro, èincomprensibile anche a li-vello economico: ai comuni,mediamente, la differenzia-ta costa 198 euro a tonnella-ta, bruciarli circa 150. Soloche, aggiungendo gli incen-tivi energetici in bolletta, ilcosto è simile se non supe-riore: 220 euro nel 2012. Gli

inceneritori, peraltro, crea-no poca occupazione: per ilthink tank Waste Strategy,incentivando separazione,compostaggio etc. si passe-rebbe dalle 68.300 personeimpiegate oggi a 195.000 inpochi anni. Non solo: alme-no il 25% del peso dell’i m-mondizia bruciata - a non te-ner conto di diossine, furanie Pcb che finiscono nell’aria- si ripresenta poi sotto for-ma di cenere da smaltire co-me rifiuto speciale. Ma Ren-zi vuole i suoi 12 incenerito-ri: avrà i suoi buoni motivi.

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Per fortuna che ci sono i datid e ll ’Inps sul primo seme-

stre 2015: 252.177 posti di lavo-to a tempo indeterminato inpiù rispetto allo stesso perio-do del 2014. Il premier MatteoRenzi esulta via Twitter: “I da-ti dimostrano che siamo sullastrada giusta contro il preca-riato e che il Jobs Act è un’oc -casione da non perdere”.

NEI GIORNI SCORSI, il presi-dente Istat, Giorgio Alleva, a-veva parlato di “caos desolan-te” sui dati che riguardano ilmercato del lavoro. Il governorilancia sempre quelli positivie sminuisce quelli negativi,mentre i dati di Inps e ministe-ro del Lavoro si sovrappongo-no a quelli Istat, che registranorecord della disoccupazione

giovanile e nessun migliora-mento di quella generale. An-che sui contratti “stabili”ci so-no gli stessi problemi: il datosemestrale è buono, ma il trendsi è fermato negli ultimi duemesi, quando sono finiti i soldidegli incentivi fiscali per chiassume a tempo indetermina-to. Da allora riesplodono i con-tratti a termine.

I dati Inps, comunque, arri-vano al momento giusto per o-

scurare quello che, ieri matti-na, sembrava l’argomento po-litico della giornata: un pianopensioni evocato sulla primapagina di Repubblica. Secondoil retroscena firmato da Clau-dio Tito, il governo avrebbedeciso di recepire i suggeri-menti del presidente dell’InpsTito Boeri e sarebbe pronto adare ai pensionandi la possibi-lità di anticipare l’uscita dal la-voro con una penalizzazionedel 3% per ogni anno di man-cata contribuzione: prima ti ri-tiri, più basso sarà l’assegno.

L’indiscrezione, però, cadenel vuoto perché già ieri mat-tina l’agenzia Ansa informava:“Fonti di Palazzo Chigi smen-tiscono i virgolettati attribuitianche oggi al presidente Mat-teo Renzi da alcuni quotidiani,

non avendo egli parlato coigiornalisti”. Smentita curiosa,perché smentisce che Renziabbia parlato coi giornali manon il contenuto dell’articolo,che non riguardava solo il pre-mier ma anche il Tesoro.

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» GIORGIO MELETTI

Danno i numeri, letteral-mente. Una festosa tradi-zione alla quale si è unito ilministro delle Infrastrut-

ture Graziano Delrio: “In 20 mesisbloccheremo opere per almeno15-16 miliardi”, ha detto in un’inter -vista a Repubblica.

L’ARMA SEGRETA è il verbo “sbloc -care”, che dà l’idea di un Paese go-vernato con lo Svitol. Non a caso loslogan pubblicitario del popolarelubrificante è “Serve sempre!”. Mache cosa vuol dire sbloccare? Nien-te, come ha spiegato ieri autorevol-mente uno dei maggiori sbloccatoridi sempre, Corrado Passera: “Il go-verno non fa che riannunciare operegià annunciate e comunque giàsbloccate da governi precedenti”, hadetto ieri il ministro delle Infra-strutture del governo Monti. All’ini -zio del 2012 spiegò alla Camera: “L’i-dea è di poter vedere nel corso deiprossimi 12 mesi un ammontare dicomplessivi 40-50 miliardi di lavoriil più possibile avviati”.

Venne poi, con il governo Letta,Maurizio Lupi. Appena insediato,maggio 2013, ruppe gli indugi: “Laprima priorità è vedere tutto ciò cheè cantierabile, sbloccare e revocarese serve”. Un anno dopo lo svitol nonaveva ancora fatto effetto, e dunque,con il nuovo premier Renzi, si passòalle maniere forti: il decreto SbloccaItalia. “Lo Sblocca Italia mira pre-valentemente a sbloccare la buro-crazia”, tuonò Lupi.

Era l’agosto dell’anno scorso. L’a-fa accentuava il bisogno di sblocca-re. Renzi annunciò trionfale che conle misure di sburocratizzazionecontenute nel decreto avrebbesbloccato cantieri già finanziati per

30 miliardi e 402 milioni (il dettagliorende sempre più credibile la spa-rata) mentre nuove risorse avrebbe-ro sbloccato altri cantieri già finan-ziati per 13 miliardi e 236 milioni. Intutto 43 miliardi e 638 milioni, per laprecisione, il tutto da sbloccare en-tro 6-12 mesi.

Dieci mesi dopo, il 6 luglio scorso,Renzi ha detto: “Per favorire la ri-partenza dell'economia italiana sipossono sbloccare in-frastrutture per cir-ca 20 miliardi: sol-di già stanziati peropere al momentoferme”. Viene dachiedersi sei 2 0 m i-l iardi diRenzi, giàs c e s i a15-16 nelgiro di unmese, conmiliardi chev a n n o ev e n g o n o ,s o n o p a-r e n t i d iq u e i 4 3d el l ’a n-no scorso.Cioè: sbloc-cati quei 43g r a z i e a l l em ir ab ol an tisburo cratiz-zazioni del-lo SbloccaI t a l i a , a-d e s s o n esblo cchia-mo altri 15o 16 o 20?O i 15, i 16, i20, i 43 e i50 di Pas-

sera sono sempre gli stessi, cioè ilnulla delle parole al vento buone percatturare titoli agostani?

PASSERA, che parla con l’autorevo -lezza dell’inventore del metodo“sblocca continua”, insinua che siatutta una presa in giro. Quando eraministro aveva istituito il sito “Can -tieri Italia”, con l’impegno di infor-mare in modo trasparente sull’avan -zamento delle grandi e piccole ope-re infrastrutturali. L’ultimo aggior-namento del sito è datato 1 agosto2014. La pagina ca nt i er e cr e sc i-ta.gov.it che lasciò sul sito del mini-stero il resoconto dell’attività di Pas-sera è stata cancellata dai successo-

ri, come se si fosse spezzata la con-tinuità dello Stato. Così è impossi-bile sapere come stanno esattamen-te le cose, proprio a causa dell’opa -cità di un governo che pure si fondasulla comunicazione.

QUALCOSA PERÒ si può intuire os-servando le tracce più evidenti delloscollamento tra gli annunci e i fatti.

Un anno fa, Renzi annunciò chel’Alta velocità tra Napoli e Bari a-

vrebbe aperto i cantieri a novembre2015 anziché nel 2018. La nuova fer-rovia Palermo-Catania-Messina a-vrebbe aperto i cantieri a dicembre2015. Tra poche settimane vedremodunque i cantieri aperti? Può darsi,ma i 12 miliardi complessivi di costodelle due opere vanno nel conto dei43 sbloccati da Renzi nel 2014 o dei15 che Delrio deve ancora sbloccare?E i dieci miliardi di investimenti nel-le autostrade –che Renzi sbloccò unanno fa promettendo ai gestori dellarete la proroga delle concessioni –come li consideriamo, visto che l’U-nione europea ha ribloccato il tuttobocciando l’astuta operazione comeaiuti di Stato illegali? Sbloccati o dasbloccare? Il mistero è fitto.

Passera ieri ha chiesto trasparen-za al governo, sostenendo che è il so-lo modo per “capire se i 15 miliardi dicui parla Delrio sono investimentiulteriori rispetto a opere già finan-ziate o sono come i carri armati diMussolini”. Ma è evidente che perl’ex ministro, e non solo per lui, larisposta è già chiara.

Twitter@giorgiomeletti© RIPRODUZIONE RISERVATA

Asp et t a ndola manovraIl ministro PierCarlo Padoanst a re b b el avora ndosulle pensioniLa Pre ss e

L’arte di dare i numerisui cantieri da sbloccareDai 50 miliardi di Passera ai 43 del premier ai 15 di Delrio. Solo annunci in liber tà

Il ministros ost it utoG ra z i a noDelrio, suben-trato a Mauri-zio Lupi alleI n f ra st r ut t u re,e CorradoPassera Ansa

Balle Matteo celebra i dati sugli occupati, però smentisce manovre previdenziali

Pensioni, Renzi contro RenziCONTI PUBBLICI

G ra z i a n oD el r i o ,9 agosto2 0 15 :‘In 20 mesis a ra n n osbl o cc a teo p e reper almeno15 - 16m il i a rd i’

M a tte oRenzi ,29 agosto2 0 14 :‘S a ra n n osbl o cc a teopere per43 miliardidi euroe n t rododici mesi’

SCHIAVITÙ MODERNE

Coop Donna non seitu. Facebook chiudela pagina di protesta

qLE REGOLE di Facebook sono moltochiare, un profilo non è ammesso se non

c’è dietro una persona fisica chiaramente iden-tificabile. Perciò è stata bloccata la pagina“Donna Coop”, nata quasi per caso qualcheanno fa dalla reazione spontanea di alcune la-voratrici della grande catena di supermercaticontro gli spot pubblicitari di Luciana Littizzet-to, accusati di contrabbandare un’immagine

falsa di quella realtà aziendale, dove non man-cano discriminazione sessuale e precariato.In un ambiente che, a dispetto delle tradizionistoriche di sinistra, non sembra garantire finoin fondo i diritti delle lavoratrici (l’80 per cen-to dei dipendenti sono donne), a cominciareda quello di parola, la pagina Facebook era di-ventata un punto di riferimento per lo scam-bio di informazioni sgradite. Rimarrà negli ar-

chivi la lettera collettiva che dette inizio allapagina: “Cara Luciana, lo sai cosa si nascondedietro il sorriso di una cassiera che ti chiede diquante buste hai bisogno? Una busta pagache non arriva a 700 euro mensili dopo averlavorato sei giorni su sette comprese tutte ledomeniche. Viviamo in condizioni di ricatta-bilità, con la paura di perdere il posto. Abbia-mo un’alternativa secondo te?”.

252.17 7in 6 mesi l’aumento deiposti stabili, ma il trendè cambiato da maggio

4 » ESTERI | IL FATTO QUOTIDIANO | Martedì 11 Agosto 2015

L’ODI S SE A

Al Tribunale internazionaledel mare sfida tra i due Stati.Per gli indiani la controparteè “offensiva e inappropriata”:“Entrambi sono tornatidue volte a casa”

Marò, rissa ad Amburgo:“Girone ostaggio dell’I n d i a”

» ANDREA GIAMBARTOLOMEI

La conclusione della vicen-da dei marò è ancora lon-

tana. Il processo cominciatoieri al “Tribunale internazio-nale del diritto del mare” adAmburgo, per quanto breve, èsolo una parte dei procedi-menti giurisdizionali. Lo so-stiene Edoardo Greppi, pro-fessore di Diritto internazio-nale all’Università di Torino econsigliere dell’Istituto pergli studi di politica internazio-nale (Ispi).

Professor Greppi, cosa pre-vede questo processo?

L’Italia ha chiesto di decideresu misure provvisorie, cioèsul rientro di Salvatore Giro-ne, la permanenza di Massi-miliano Latorre e la conclu-sione dei procedimenti avvia-

ni in India. Sarà poi l’arbitratointernazionale a deciderequale Stato abbia la compe-tenza a giudicare.

Cosa prevede la proceduradell’a r b i t ra-t o?

Italia e Indiasceglieranno igiudici dalle li-ste della “C o r-te permanentedi arbitrato”a l l ’ A j a ( c h enon va confusacon la Corte in-ternazionale digiustizia) e iltribunale arbi-trale entrerà

nel merito sulla giurisdizio-ne. I giudici nominati dagliStati dovranno accordarsisulla nomina di un presidentee poi il collegio comincerà la

di scu ss ion e ,come in un ar-bitrato, per de-cidere dov ’ègiusto fare ilprocesso.

Da cosa di-pende la so-l u z i o n e?

L’India riven-d i c a l a s u acompetenza agiudicare per-ché le vittimesono indiane.

L’Italia sostiene la sua com-petenza in quanto il fatto è av-venuto in acque internazio-nali e i due marò erano organidello Stato coperti da immu-nità.

L’arbitrato durerà molto?Sì, per questo potrebbero vo-lerci due o tre anni, motivo percui l’Italia avrebbe fatto benea proporlo prima.

L’Italia sostiene che i marònon siano perseguibili in In-dia perché sono organi delloStato impegnati in una mis-sione quantomeno con co-pertura internazionale. Ciòli renderebbe immuni pure aiprocessi italiani?

Manca ancora un’idea chiara

di come si siano svolti i fatti.Finora l’India non ha formu-lato precisi capi d’i m p u t a z i o-ne. Se fossero loro i responsa-bili potrebbero essere proces-sati in Italia.

In sostanza dopo tre anni emezzo è ancora molto ingar-bugliata.

Sì, perché mentre l’India ha i-niziato il processo l’Italia haseguito la strada di una solu-zione diplomatica.

Quanto l’orgoglio nazionalein Italia e in India ha danneg-giato la situazione?

Quello fa molto. In India ci so-no stati molti episodi simili,ma solo con l’Italia ha reagitocosì. Non dico che ci volesse

» GIAMPIERO GRAMAGLIA

L’Italia accusa l’India di“tenere in ostaggio”uno dei due marò,Massimiliano Giro-

ne, mentre l’altro, SalvatoreLatorre, è a casa in convale-scenza dopo un ictus. L’Indiarivendica la giurisdizione sulcaso e respinge le tesi italiane:nelle osservazioni scritte tra-smesse al Tribunale, sostieneche “descrivere il sergente Gi-rone come un ‘ostaggio’ è deltutto inappropriato ed offen-si vo ”. Lo proverebbe il fattoche “i due marò hanno potutotornare due volte in Italia”.

SU RICHIESTA dell’Italia, il ca-so dei due marò accusatidell’omicidio di due pescatoriindiani è ieri approdato nel-l'aula del Tribunale interna-zionale del diritto del mare diAmburgo (Itlos): interventilargamente scontati ma chehanno reso esplicito lo scontrotra Roma e New Delhi.

Agente del governo italianopresso la Corte arbitrale epresso il Tribunale è l’amba -sciatore all’Aja Francesco Az-zarello, che ieri è stato il primoa parlare. L’uomo di punta delteam legale italiano è sir Da-niel Betlehem, già direttoredel Servizio affari giuridici delministero degli Esteri britan-nico. Avvocato e titolare d’unprestigioso studio internazio-nale, Betlehem guida unasquadra costituitasi oltre unanno fa con avvocati interna-zionalisti.

ATTACCA AZZARELLO : “I ma-rò non sono ancora stati incri-minati di alcun reato” ma l’In -dia dimostra “disprezzo per ilgiusto processo” consideran -doli già colpevoli. “Un atteg-giamento che esemplifica almeglio l’impasse in cui oggi citrov iamo”, ha spiegato il di-plomatico italiano ricordando“l'urgenza” dettata dalla “fru -strazione, lo stress, il deterio-ramento delle condizioni me-diche delle persone diretta-mente e indirettamente coin-volte”. E prosegue: “In man-canza di un capo d’accusa, lerestrizioni alla libertà”dei dueFucilieri sono “arbitrarie e in-giust ificabili ”, con possibili“conseguenze irreparabili”.

L’India risponde con dueprincipi del foro: oltre al pro-curatore generale aggiuntoNarasimha, la rappresentanoAlain Pellet, un avvocato fran-cese, già presidente dellaCommissione di Diritto inter-nazionale dell’Onu, e il britan-nico Rodman Bundy, oltreal l’agente del governo india-

no, Neeru Chadha. “I marinaiitaliani hanno sparato, in mo-do irresponsabile, con armiautomatiche uccidendo duepescatori indiani disarmati, abordo di un’imbarcazione in-diana, in acque di competenzaindiana”. Inoltre “l’India è sor-presa degli argomenti dell’Ita -lia che ha descritto i marinai i-taliani come vittime, mentre levere vittime sono i due pesca-tori uccisi” e le loro famiglie,ha sottolineato Chadha.

Amburgo, una delle cittàdella Lega anseatica, tuttoramaggiore porto tedesco, ha u-na lunga tradizione marinaraed è degna sede di questo Tri-bunale internazionale. I giudi-ci non prenderanno decisioni

precipitose: dopo che oggi ildibattimento proseguirà conle repliche delle due parti, nonvi sarà alcuna conclusione pri-ma del 24 agosto.

PER IL MOMENTO si tratta didecidere se il Tribunale è com-petente in materia – l’India locontesta –e, a seguire, se le mi-sure cautelari e provvisorie

chieste dall’Italia siano giusti-ficate: il ritorno in Italia di Gi-rone, ancora trattenuto a NewDelhi, e la permanenza sua e diLatorre in patria per la duratadell’arbitrato, durante il qualele procedure giudiziarie a lorocarico dovrebbero essere so-spese. La vicenda è ormai an-nosa. Ed è questo un elementodi debolezza nella posizione

de ll’India, perché in oltre 40mesi di incertezze giudiziariee politiche la magistratura diNew Delhi non ha ancora pro-dotto un rinvio a giudizio deidue fucilieri di marina italiani.I fatti risalgono al 15 febbraio2012: quel giorno Girone e La-torre risposero a un presuntoattacco di pirati in acque inter-nazionali contro il porta-con-tainer Enrica Lexie, su cui e-rano in servizio anti-pirateria,sparando contro quella che sisarebbe poi rivelata una barcadi pescatori. Due le vittime, lavera tragedia di questa storia.Da quel momento, è stata tuttauna commedia degli errori:militari, diplomatici, politici egiudiziari, da parte dell’Italia e

anche dell’India. La EnricaLexie continuò la sua naviga-zione verso il porto dell’Indiado v’era diretta. E quando vientrò, i due marò furono arre-stati. Le azioni giudiziarie e di-plomatiche intentate non han-no portato a nulla.

E il gesto dell’Italia, a inizio2013, di non mandare indietroi due marò, poi rinnegato, nonha certo migliorato il clima difiducia. La procedura di arbi-trato internazionale, più volteevocata, è stata attivata il 26giugno: su di essa, deve pro-nunciarsi la Corte arbitralede ll ’Aja, dopo che l’Itlos diAmburgo avrà risposto allequestioni preliminari.

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40Mesi Il periodo passatosenza un’accusaai militari italiani

In difesadei fucilieri

A destrail ministro

G entilonie sir Be-

t h le he m .S otto,

l’ambas ciatoreA z z a re l lo

Ansa

Il giurista “All’Aja un collegio dovrà decidere dove si terrà il procedimento penale”

La fine dell’arbitrato arriverà tra anni“Il governo poteva chiederlo prima”

L’I N T E RV I STA

Il ritardo è colpadei politici. Ci sonobravi giuristie diplomatici,ma l’azione spettaal l ’esec utivo

LA CRONOLOGIA

Dalla “Enrica Lexie”alle Corti mondialiLe tappe importanti

qGLI SPARI, 15 FEBBRAIO 2012Al largo delle coste indiane del Ke-

rala, la petroliera battente bandiera italiana“Enrica Lexie” naviga in rotta di trasferi-mento da Galle (Sri Lanka) verso Gibuti,con a bordo i fucilieri di Marina del Reggi-mento San Marco, Salvatore Girone e Mas-similiano Latorre, che vengono accusatidell’uccisione di due pescatori indiani.

qL’ARRESTO, 19 FEBBRAIO 2012I due marinai indiani vengono en-

trambi sepolti e la nave italiana viene postain stato di fermo. I due marò vengono ar-restati per gli omicidi dei pescatori. La Cortedel Kollam dispone che siano tenuti in cu-stodia presso la guesthousedella Central In-dustrial Security Force indiana anziché in u-na normale prigione.

qIL RITORNO, 20 GENNAIO 2012Il governo italiano riesce a ottenere

dall’Alta Corte del Kerala un permesso didue settimane per i marò per trascorrere levacanze natalizie in Italia. Il permesso vieneconcesso a varie condizioni, tra cui, l’obbli-go di rientro in India dei due fucilieri alla sca-denza del permesso; tale condizione vienegarantita dal ministro degli Esteri italiano.

Martedì 11 Agosto 2015 | IL FATTO QUOTIDIANO | ESTERI » 5

» CATERINA MINNUCCI

Nel verde Chanakyapuri, ilquartiere diplomatico diNew Delhi, in un appar-tamento singolo nel

compound di cinque ettari conparco di ulivi dell'ambasciata ita-liana in India, il fuciliere del reg-gimento San Marco, Salvatore Gi-rone, dopo più di 1275 giorni diprigionia, fa quasi la stessa vita deidiplomatici. È in libertà vigilata,con l'obbligo – una volta la setti-mana – di apporre una firma pres-so il posto di polizia di quartiere.Ma al mattino fa jogging e sollevapesi nel Nehru Park, magari unbagno in piscina. Va al supermer-cato, legge, ha accesso a Internet.Passa il tempo libero con i funzio-nari, le funzionarie e i carabinieridella sede diplomatica. Insomma,per i dipendenti della sede esteraè un po’ la mascotte degli uffici.Qualche volta si sfidano alla Pla-ystation, spesso cenano in pizze-ria. Non è raro che il militare man-gi con l’ambasciatore e sua mo-glie. Cucina lui, a volte, gli piaceesibirsi ai fornelli.

DA L L ' I N D I A Girone – è solo da unanno, il 31 agosto 2014 Massimi-liano Latorre è stato colpito da unictus ed è rientrato in Italia per cu-rarsi – ha aperto una pagina Face-book. Oggi ha 5 mila seguaci. Trevolte al giorno parla via Skype conla moglie Vania. In convalescenza,invece, circondato dall'affettodella famiglia, dalla sua abitazionedi Taranto il fuciliere Latorre si af-fida a Facebook per dare coraggioal compagno lontano: “Buon gior-no Amici, Buon giorno Italia, vor-rei farvi una proposta: inondiamoSalvatore Girone il Fuciliere d'I-talia sulla sua bacheca di un cuore,un bacio, oppure un ‘mi piace’ efacciamogli sentire il nostro affet-to e supporto. È un Leone ma è an-che un uomo. Dai tutti insieme,son sicuro che saremo tanti”.

I due marò, sempre ai social,hanno affidato la gioia per la no-tizia dell'accoglimento dell'arbi-trato internazionale. La compa-gna di Latorre, Paola Moschetti,che in numerose interviste li hadefiniti “indissolubilmente lega-ti”, ha postato addirittura una fra-se di Edith Stein, martire ad Au-schwitz: “Abbiamo una speranzasenza fine, non un fine senza spe-r an z a”. L'atten-zione sulla vicen-da è stata mante-nuta alta con ognimezzo disponibi-le. Nel febbraio2014, quando an-cora si temeva chependesse su di lo-ro una condanna amorte, tutta l’I t a-lia ha seguito ledonne dei due ma-rò, invitate a saliresul palcoscenicodi Sanremo perlanciare l'appellodi liberazione. Così anche per “ilNatale dei Marò a casa con i figli”e per la Pasqua a New Delhi di Sal-vatore Girone raggiunto dalla fa-miglia al completo per “la messa eil pranzo tradizionale con menùbarese a base di lasagna e agnelloarrosto”. Il quotidiano Libero, al-l'inizio di marzo 2014, ha raccon-tato perfino come e perchè Giulia,la figlia 20enne di Latorre, è statascartata dalle selezioni per entra-re a far parte del reality GrandeFratello.

Dal giorno del-l'arresto, il 19 feb-braio 2012, la vitaquotidiana in Indiaper i due fucilieri delr e g g i m e n t o S a nMarco è migliorataquando, dal carceredi Kerala, dove era-no confinati in stan-ze separate, sonostati trasferiti nelgennaio del 2013presso l'ambasciataa Nuova Delhi. Daquel momento, sonostati liberi di muo-versi per la città condue uomini di scor-ta: per un giro in bi-cicletta o per una gi-ta fuori porta in taxi,magari con i familia-ri quando arrivava-no dall'Italia. Mahanno smesso di an-dare a messa , daquando, un sabato diaprile del 2013, sonostati invitati a una fe-sta di compleannonell’ambasciata del-

lo Stato Vaticano e il giorno dopo“il party” era in prima pagina sututti i giornali indiani: “I marinesitaliani – scrissero –si divertonocon la benedizione papale”.

Tutto il personale della sede di-plomatica ha riconosciuto ai duemilitari una grande capacità di a-dattamento: a Girone, soprattutto,che nel giugno 2014 ha anche so-stenuto l'esame di maturità via

Skype con l'istitu-to tecnico indu-striale “G u g l i e l-mo Marconi” diBari. Un modo pertenersi impegna-to, lontano dallepreoccupazioniper il processo.Infatti, anche sel'avvio dell'arbi-trato internazio-nale ha fatto tirareun sospiro di sol-lievo ai due fuci-lieri e alle fami-glie, il loro futuro

giudiziario è ancora un'incogni-ta.

Solo nell'agosto del 2014, quan-do Latorre e Girone erano ancorainsieme a New Delhi, c'è stato unpiccolo “incidente diplomatico”con l'ambasciatore Daniele Man-cini che ha chiesto 400 euro didanni al ministero degli Esteriperchè, stendendo il loro bucatoin giardino, avevano rovinato lavernice della recinzione della se-de.

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La scheda

21 giudici per il maren IL TRIBUNALE internazionale del diritto delmare (Itlos) è un organismo delle Nazioni Unite.È nato nel 1996 come esito degli accordi dellaTerza convenzione internazionale delle leggi delmare a Montego Bay (Giamaica) nel 1982.La sua sede si trova ad Amburgo, città portualeche fu la sede della Lega anseatica

n IL SUO COMPITO è quello di dirimere icontenziosi tra le 149 nazioni aderenti riguardoai requisiti di sicurezza delle navi, i diritti dipesca nelle acque internazionali, la divisionedelle acque territoriali nazionali e i divieti dipesca delle specie marine protette dalleconvenzioni internazionali.Le sue sentenze sono definitive e obbligatorieper le parti della controversia. Non solo. L’Itlosha anche un ruolo consultivo

n È COMPOSTO da 21 giudici indipendenti,eletti per 9 anni e da camere speciali che sioccupano di particolari categorie dicontroversie. Tra queste, la più importante è laCamera per le controversie sui fondi marini. Almomento il presidente è il russo VladimirVladimirovich Golitsyn, mentre l’Italia non hanessun rappresentante

La sedeL’ingre ss ode l l’Itlos, do-ve ieri e oggisi svolgonole udienzeAnsa

una politicam us co la re ,ma l’Italia a-vrebbe alme-n o p o t u t ochiedere unmaggiore so-stegno all’O-nu, dove l’I n-

dia aspira a essere membropermanente del Consiglio disicurezza.

Di chi è la colpa di questi ri-t a rd i ?

È della politica, non del dirittoo delle diplomazia, che sonosolo buoni strumenti. Il lorofunzionamento dipende dachi li adopera. Abbiamo otti-mi diplomatici e giuristi, ma lascelta dell’azione politicaspetta al governo.

Twitter @AGiambartolomei© RIPRODUZIONE RISERVATA

P rofessoreGreppi èdo ce ntea l l’Un ive rs it àdi Torinoe consiglierede l l’I spidi MilanoYo u t u b e

IL PRECEDENTE La nave di Greenpeace

Come lo staff dell’Arctic Sunrise:“Ogni giorno da detenuto è perso”

qDURANTE LA DISCUSSIONE davanti al Tribunale interna-zionale del diritto del mare di Amburgo l’Italia ha fatto rife-

rimento alla vicenda dell’Arctic Sunrise, la nave rompighiacco diGreenpeace sequestrata nel settembre 2013 dalle autorità russe do-po un blitz di protesta su una piattaforma di Gazprom nel mare Artico.L’intero equipaggio composto da 28 attivisti (tra cui un italiano e duegiornalisti freelance) venne arrestato. Dopo l’arresto i 28 furono por-tati a Murmansk dove vennero condannati a 2 mesi di reclusione. Gliuomini di Greenpeace, dopo essere stati tra-sferiti in strutture di detenzione a San Pietro-burgo, vennero rilasciati su cauzione di 45 mi-la euro, ma senza il permesso di poter lasciarela Russia. Nel documento delle “richieste ita-liane di misure cautelari a tutela dei due Fu-cilieri di Marina”, viene ricordato che nel casodell’Arctic Sunrise, battente bandiera olande-se, l’Itlos, chiamato in causa dai Paesi Bassicontro la Russia, prese atto che la detenzionedell’equipaggio prolungata avrebbe provocato un “d a n n o” all’Olan -da. Il Tribunale riconobbe inoltre il carattere di “u rge n za ”sottolinean -do che “ogni giorno passato in detenzione è irreversibile”, frase chel’Italia cita nel proprio documento.

L ATO R R ESU FACEBOOK

Buongiorno Italia:inondiamo SalvatoreGirone il Fuciliered’Italia sulla suabacheca di un cuore,un bacio e facciamoglisentire il nostro affetto

qIL TRASLOCO, 18 GENNAIO 2013La Corte Suprema indiana sentenzia

che lo Stato del Kerala non ha giurisdizioneper procedere contro i due marò italiani chevengono trasferiti a Nuova Delhi, su richie-sta italiana, alloggiati nell’ambasciata ita-liana, con la proibizione di lasciare la cittàsenza il permesso della Corte Suprema el’obbligo di firma.

qL’ICTUS, 31 AGOSTO 2014 M a ss i -miliano Latorre viene colpito da un

attacco ischemico transitorio. Il ministrodella Difesa, Roberta Pinotti, vola a NewDelhi. I primi di settembre il militare rientrain Italia. A gennaio 2015 Latorre viene ope-rato al cuore per un difetto congenito, ot-tiene il permesso di rimanere in Italia per laco nva l e s ce n za .

qARRIVA L’UE, 15 GENNAIO 2015Il Parlamento europeo si esprime sul

caso dei due marò e chiede che “la com-petenza giurisdizionale sia attribuita alleautorità italiane e/o a un arbitraggio inter-nazionale”. 26 giugno 2015. L’Italia attival’arbitrato internazionale per la risoluzionedel caso e chiede il rientro di Girone e la per-manenza di Latorre.

qIL RICORSO, 21 LUGLIO 2015L’Italia ricorre al Tribunale interna-

zionale del diritto del mare per chiedere“misure cautelari” con carattere di “u rge n -za ” a tutela dei marò. Il presidente della Re-pubblica, Sergio Mattarella, interviene nelcorso della Conferenza degli Ambasciatorialla Farnesina in modo deciso sulla vicenda:“Ci batteremo per la liberazione dei marò”.

I punti

1Al mattinoGirone fajogging, nuotae gioca aP l ays t a t i o n ,ha datola maturità viaS ky p e

2G i ro n eha obbligodi firma unavolta asettimanaal postodi polizia

3Nell’a go s to2 01 4l’a m b a s c i a to reManciniha chiesto400 eurodi danni allaFarnesina: imarò avevanorovinato unare c i n z i o n eper stenderei panni

Quasi liberi Latorre è a casa sua, a New Delhi Girone è in libertàvigilata, ma esce e cucina per i diplomatici che lo hanno “adottato”

Uno a casa, l’a l t roin ambasciataNiente prigione

6 » POLITICA | IL FATTO QUOTIDIANO | Martedì 11 Agosto 2015

» STEFANO FELTRI

In quale festa d'estate an-drà il ministro dell'Inter-no Angelino Alfano, mi-nistro dell’Interno e lea-

der di Ncd? In quella del Pd oin quella di Comunione e libe-razione, di cui è da anni unodegli interlocutori di più altolivello? In quella del Pd, ovvio.Perché Matteo Renzi porgel’altra guancia, i cattolici di Clno: di Alfano, par di capire,non si fidano più.

LEGGERE IN PARALLELO i pro-grammi della festa nazionaled e ll ’Unità a Milano e quelladel meeting di Cl a Rimini spie-ga la geografia politica del ren-zismo, tra politica, affari e cul-tura. I punti di contatto sonoevidenti, a cominciare proprioda Renzi che scuoterà la poli-tica dal suo torpore estivo il 25agosto a Rimini da Cl e poi daràla linea al partito il 7 settembrea Milano. Gran parte dei pro-grammi potrebbero essere in-

vertiti: da un lato il ministrodella Salute Lorenzin, quelloUdc dell’Ambiente Galletti, ilgovernatore leghista dellaLombardia Roberto Maroni.Dall’altra Brunello Cucinelli,Pier Carlo Padoan, l’amicodel premier Marco Carrai(pudicamente indicato sol-tanto come presidente Cam-bridge Management Consul-ting Labs). Qual è la festa delPd e quale il meeting? La primacombinazione la festa, la se-conda la kermesse ciellina. Mase fosse il contrario, nessuno si

stupirebbe. A cercare una sin-tesi politica, si può vedere co-me il Pd sia passato sulla difen-siva: da una festa tutta di par-tito come quella dello scorsoanno, che trovava spazio an-che per il dissidente StefanoFassina e le varie anime delpartito, a uno spot di governoche dura due settimane. Ci sa-rà perfino Giorgio Squinzi, ilpresidente di Confindustria, adiscutere di tasse (mica di la-voro) con la segretaria della C-gil Susanna Camusso. Che, inquesto caso, rappresenta l’op -posizione mentre il leader de-gli industriali difenderà le ra-gioni del governo. InauguraDebora Serracchiani, chiu-de Matteo Renzi: tutta la festaè costruita su misura del pre-mier, una falange di relatoriper difendere un governo indifficoltà. E, stando ai retro-scena di questi giorni, l’obiet -

tivo numero due è creare lecondizioni per una possibilericandidatura del sindaco diMilano Giuliano Pisapia, ma-gari questa volta non comebarricadero da sinistra ma sot-to l’ombrello del Pd. La festadel Pd, come lo scorso anno, èun po’ la festa di quello che re-sta del Pd al netto della Leo-polda: là gli imprenditori, i ma-nager che predicano rottama-zione e invocano carriere, igrandi scrittori, quelli che de-vono posizionarsi.

Qui i chi deve fare il proprio

dovere, imposto dal proprioruolo.

MA ANCHE IL MEETING di Cl hasubito un’evoluzione. Dopo glianni di imbarazzi per i suoi di-rigenti inquisiti e dopo averlidovuti cancellare dal pro-gramma perché c’era il rischiodi una loro assenza dell’ultimominuto causa arresto, ora Co-munione e liberazione è ace-fala ma ancora inserita nel po-tere. Niente Roberto Formi-goni, niente Maurizio Lupi eniente Angelino Alfano, l’ulti -mo leader di partito amico cheera rimasto (e magari toccaferro, viste le disavventuregiudiziarie dei precedenti e-purati). Ma c’è tutta una pas-serella che serve a dimostrareche magari Cl non ha più un ca-po, ma ha molti amici. A co-minciare dalla presidente RaiMonica Maggioni che, alla

festa del Pd modera un dibat-tito sulle città con le secondefile del partito, a quella di Cl di-scute di Isis e della “scelta diAbramo e le sfide del presen-te”con il capo di Cl, don JulianCarron. La Maggioni è vicinada tempo al “movimento”, l’hacelebrato con un documenta-rio per i 60 anni firmato dalciellino Roberto Fontolan.L’ex direttore del Tg1, GianniRiotta, che conduce ParalleloItalia su Rai3, sostituto estivodi Ballarò, viene invitato da Claddirittura per discutere delfondatore, nel dibattito “I n-contrare don Giussani oggi”.Partecipa anche l’ex banchie-re prodiano Pietro Modiano.La rete ciel l ina, a lmenone ll’informazione, conta. Evorrà incidere nei nuovi equi-libri che si determinerannonella Rai guidata da Maggioni.Le aziende da Cl hanno sem-pre il palco, anche perchésponsorizzano, ma è anchequestione di feeling: c’è l’Eni,le Ferrovie dello Stato, l’Ab i,Federlegno e tutto il resto. Maè chiaro il tentativo di Cl di re-cuperare un dialogo con la po-litica sia con il renzismo puro(Carrai), sia con la periferia del“giglio magico”: da W al te rVeltroni, con il suo film I bam-bini sanno, al direttore del Ga -rantista Piero Sansonetti finoa Fausto Bertinotti e Fran -cesco Rutelli. L’aggancio alrenzismo, comunque, sembrapiù che riuscito. Quest’a nn o,forse per convinzione, forseperché non può più permet-terselo, Renzi ha deciso che iciellini non vanno snobbati.

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» GIANLUCA ROSELLI

Ci mancava pure il giallo delfaldone nella grande riffa

degli emendamenti a PalazzoMadama. Da ieri la task forcedi 150 funzionari cooptati in a-gosto è al lavoro sui 513.450 e-mendamenti alla riforma pre-sentati dalle opposizioni incommissione Affari costitu-zionali del Senato. Secondoquanto trapela dalla segrete-ria generale, stampare gli e-mendamenti per tutti i sena-tori costerebbe quasi un mi-lione di euro (930.900) per unpeso cartaceo di oltre 80 ton-nellate. Così si è deciso di nonstamparli (solo la relatriceAnna Finocchiaro disporrà diuna copia cartacea) e di con-segnare ai senatori la copia viamail oppure chiavetta usb.

Ma qui nasce il giallo, per-ché secondo Roberto Calde-

roli questa procedura è irre-golare. “Le copie devono es-sere cartacee, lo impone il re-golamento del Senato e ancheil buon senso. Non si possonoobbligare i senatori a seguire ilavori in commissione o inAula su pc o su iPad. Se non hoil mio bel faldone davanti, co-me faccio a sapere cosa sto vo-tando?”, si chiede il senatoreleghista autore di 510 mila e-mendamenti, con la promes-sa di rovesciarne sei milioni emezzo quando la riforma ar-riverà in Aula.

I FUNZIONARI lavorano blin-datissimi in due stanze al se-condo piano, a fianco dellacommissione, e intercettarli è

i m p o s si b i l e :u n s o l e r t ecommesso hail compito dinon far pas-sare nessuno,tanto meno i giornalisti. “Orace ne sono quattro, si danno ilcambio...”, dice prima di invi-tare gentilmente a fare dietro -front. Nonostante siano isolatida tutti, tra i corridoi del Se-

nato sussurri su un certo ma-lumore per le ferie saltate ser-peggia, anche perché quasitutti avevano già prenotato,magari con famiglie al seguito.“La prima scadenza è fissata

per lunedì 24 agosto. Per quelgiorno tutti gli emendamentidovranno essere pronti. La ta -sk force si è posta l’obbiettivodi esaminare 57 mila emenda-menti al giorno, con una pausasolo intorno a Ferragosto”, fasapere un comunicato di Pa-lazzo Madama.

A COORDINAREil lavoro è il se-gretario generale ElisabettaSerafin. Ma l’uomo sul campoè il suo vice Federico Toniato,il giovane funzionario che Ma-rio Monti volle come suo brac-cio destro a Palazzo Chigi: 38anni, aria da secchione e am-bizione sfrenata, vanta amici-zie importanti Oltretevere elegami con l’Opus dei. Il suo la-voro con l’ex-premier vennepremiato proprio con la nomi-na a vice segretario generaledel Senato. Al suo fianco ci so-no il funzionario Alessandro

Goracci, e il super esperto dicomputer, Giampaolo Araco.A quest’ultimo spetta sceglie-re i programmi migliori per illavoro di “setaccio” e di “pet -ti ne” sugli emendamenti, cuilavorano senza sosta i funzio-nari. Ognuno di loro opera sudue schermi collegati a un pc.Il “setaccio” consiste nel tro-vare gli errori e verificare lacorrettezza dei riferimentinormativi, mentre il “pettine”è un’analisi di contenuto.“Questo numero rappresentail record di emendamenti, al-meno per il Senato. Ed è anchela prima volta che si decide dinon procedere alla stampa”,raccontano da Palazzo Mada-ma. Calderoli, però, non è d’ac -cordo. Tutto dovrà esserepronto per l’8 settembre, gior-no evocativo in cui i senatoritorneranno al lavoro.

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Roberto Calderoli La Pre ss e

Senato: il Conclave, l’Opus Dei e il giallo dei faldoniI funzionari asserragliati e al lavoro sui 513.450 emendamenti“Troppi, non li stampiamo”. Calderoli: “È irregolare, dovete”

Federico Toniato e il Senato Ansa

Altro che LeopoldaNomi simili, obiettividiversi: a Milanoministri schieratia difesa del governo

Di tuttodi piùLa presidenteRai e il con-duttore Gian-ni Riotta so-no stati invi-tati dai cielli-ni, idem Wal-ter Veltroni eFausto Berti-not t i .A sinistra,Angelino Al-fano (va soloalla festade l l’Unità) eMarco CarraiAnsa

FOTO COPI E Dai dem a Cl, politica e affari:la doppia festa del renzismoI ciellini non vogliono l’ex ministro Lupi e neppure Alfano, che si rifugia dal Pd

A PPU N TA M E N T I

IL MEETINGDI RIMINIDal 20 al 26agosto. Tema:“Di che èm a n c a n zaquestam a n c a n za ,cuore, che aun tratto nesei pieno?”

LA FESTAD E L L’U N I TÀCo m i n c i aa Milanoil 25 agostoe si concludedomenica6 settembre.Slogan sulleriforme: “C’èchi dice sì”

Mai più FormigoniIl popolo di Riminiè orfano di leader,ma dimostra di avereancora tanti amici

LA “M I NACC I A”

Ricci: “O riusciamoa fare queste riformeo il Paese va a votare”

qCAMBIARE la Costituzione o anda-re a casa. È questa la posta in gioco al

tavolo delle riforme. “Lo sanno tutti”, sot-tolinea il vicepresidente del Pd Matteo Ricci(in foto). Ma fino ad oggi nessuno lo avevadetto in termini così ultimativi. “Non man-dare avanti le riforme significa mettere ter-mine a questa legislatura”, afferma Ricci.Mentre la maggioranza Pd, a una voce, cita i

dati sul lavoro a riprova del fatto che la stra-da tracciata finora dal governo sia giusta.Ma l’argomento non sembra smuovere laminoranza Pd, né Forza Italia. Che conti-nuano instancabili a battere sul tasto delSenato elettivo e respingono una mediazio-ne “al ribasso”. La polemica si concentrasulla mole di emendamenti delle opposi-zioni al Senato, oltre cinque 500 mila. Per-

ché segnano, afferma il responsabile Eco-nomia Filippo Taddei, “la differenza tra chi siimpegna per aumentare il lavoro e chi perdetempo per bloccare il Parlamento”. “Le ri-forme, e non gli emendamenti, fanno beneall’Italia”, dichiara Andrea Marcucci. E ilbersaglio delle critiche è soprattutto il pro-lifico Roberto Calderoli, ma anche la stessaminoranza del Partito democratico.

Martedì 11 Agosto 2015 | IL FATTO QUOTIDIANO | POLITICA » 7

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STEFANO DISEGNI

A Bobo piace il segretario...E allora? È un borbottone onesto

I Pirenei sono splendidi. I paesini francesi medioevali intor-no, fermi nel tempo, sono splendidi. Il mio camper è splen-

dido. Il mondo è altrove. E il Fattomi viene a rompere i coglionicon la diatriba Cuperlo vs . Staino. Così lon-tana, così italiana, così piccina. Nel senso delPci. E sì perché l’ingrediente principe mi pareantico, d’epoca, d’a n ta n , come dicono qua.L’accusa infamante a Staino di avere vendutoanima e culo (quest’ultimo decisamente pocodesiderabile) al vincitore, salendo con tutti ipennarelli sul suo carro; la buona, vecchia in-capacità di accettare le critiche derivate dallasolita granitica presunzione di essere semprequelli buoni (incapacità particolarmente pa-

chidermica dato che le critiche sono state fatte in forma sa-tirica, cioè seria ma cazzona com’è la satira e pertanto l’unicarisposta è una risata, se il satiro è bravo, un allegro vaffanculoe basta, altro che scomuniche e accuse); questo sì, più dell’a-nalisi politica che lascio a gente più pensosa, mi parla di unavecchiezza da Soviet. Staino apprezza Renzi, e allora? È il suopensiero. Conosco il mio vecchio pollo. È borbottone ma o-nesto. Soprattutto fa satira. Cuperlo, dammi retta, fatti unarisata e tira avanti. Sempre che i duri e puri ne siano capaci.Ma quanto sono belli i Pirenei. Ma quant’è lontana l’Italia.

R.MANNELLI

Libero di starecon Matteo

S taino continua a essere ot-timo dal punto di vista

dell’indipendenza. Perché lasatira non è schieramento po-litico. Sappiamo tutti che Stai-no è da sempre coinvolto nelle

vicende delPartito comu-nista, è pateti-co usare que-sto argomentocon la scusa divoler schiera-re un artista.

Staino è un personaggio pub-blico, un militante del partito,oltre a essere un artista. E hatutto il diritto di giocare due oquanti ruoli creda. È come seun chirurgo fosse accusato dioperare male per le sue ideepolitiche. Se così fosse sareb-be un criminale. E Staino nonè un criminale.

VAURO SENESI

Elogia soltantola sua parte

L a satira è partigiana, haragione Staino. Io l’ho

sempre rivendicato, però bi-sogna farla anche sulla pro-pria parte, che non si può so-lo elogiare. E poi, perché

prenderselacon Cuperlo?È agli antipo-di della satira.Comunquecon Staino misono scornatopiù volte. Dis-

se che le mie vignette sonoforcaiole. E io ne fui felice,perché sono felice quando ilmio modo di far satira vienecriticato. Quando c’è troppoapprezzamento significache qualcosa non funziona.Certo, questo devo dirlo: te-mo che Renzi apprezzi le vi-gnette di Staino.

MANGANELLATE Staino e il Partito La polemica

Pd, è caccia aperta ai dissidenti“Guai a voi se votate con Razzi”

» TOMMASO RODANO

L’ultima “s c i n t i ll a ”, larubrichetta satiricasul sito della nuova U-n it à, fa ridere meno

delle altre: “Da oggi sono aper-te le iscrizioni alla mozioneStaino. Non spingete, c’è po-sto per tutti”. Più che una bat-tuta, una didascalia: nel Pd sipratica la caccia ai cattivi dellaminoranza, specie nei giornidella grande zuffa sulle rifor-me. La lettera del vignettistade l’Unità a Gianni Cuperlo èun manifesto dei “picchiato -ri” renziani: “State uccidendola sinistra – ha scritto Staino –date un’immagine di voi stessicome estremisti disperati”.

IERI il disegnatore ha rincaratola dose in un’intervista su Re -pubblica: Cuperlo è “al guinza-glio di D’Alema”. I critici, per ildisegnatore “non contano nul-la” e “faranno la fine di PippoCivati”.

Randellare la sinistra è divoga dai tempi di “F a s si n achi?”. Il meccanismo è collau-

dato: quando Renzi agita labacchetta sui “compagni”, gliorchestrali suonano lo sparti-to. La più fervida della “mozio -ne Staino” è la vicesegretariaDebora Serracchiani. Ner-vosa al punto da perder la me-moria: “Credo che la minoran-za del Pd si dovrà interrogarese vuole votare insieme a Raz-zi ”. Manca anche la fantasia.Le stesse parole le aveva detteil renzianissimo Ernesto Car-bone: “La maggioranza giocacon le correnti e poi vota conRazzi”. Entrambi dimentica-no che un anno fa il vituperatoRazzi votava col Partito demo-cratico le stesse identiche ri-forme costituzionali. Sull’op -portunità di quella scelta, aitempi, non ci si volle interro-gare. Anzi, arrivò pure il bacioaccademico con il ministroBoschi (come si vede nella fo-

to). Il fatto è che il dichiarazio-nificio renziano non va per ilsottile. Ancora Serracchiani,ultimativa e vagamente mi-nacciosa, in questi giorni di in-tensa battaglia politica: “La si-nistra voti le riforme o sarannoguai”. Niente meno.

La figura di speaker renzia-no è ambita. Nell’agone si af-facciano nuovi protagonisti.Uno dei più in forma è il sena-tore Andrea Marcucci. Ex li-berale, poi margheritino e ren-ziano di ferro. Oggi, generato-re automatico di legnate alla

sinistra. Il 9 agosto: “La mino-ranza Pd sceglie Calderoli eBrunetta. Dovranno spiegareperché preferiscono i populi-sti ai riformisti”. Ancora il 9 a-gosto: “La minoranza non dia-loga sul merito”. Il 7 agosto:“C’è un attacco senza prece-denti contro le riforme e il go-verno Renzi”. Il 5 agosto: “Laminoranza rispettare le deci-sioni del partito”. E così via:un’ossessione.

IL DEPUTATO toscano D a ri oPa rri ni è turborenziano dasempre. In questi giorni havergato – sull’Unità, ça va sansd ir e – un definitivo trattatosull’irrilevanza politica di PierLuigi Bersani (al cospetto del-la grandezza del presidente e-merito): “Bersani e Napolita-no sono stati entrambi nel Pci.Il primo senza responsabilità

di rilievo nazionale, il secondocon incarichi di primissimopiano. È una differenza che sifa sentire”.

C’è poi una parola magica daevocare per definire le bizzedella minoranza: “Vietnam”.Matteo Orfini: “Minaccianoil Vietnam parlamentare con-tro il nostro governo, mi parei n c re d i b i l e ”. Francesca Pu-g l i si , responsabile scuola:“Vietnam in Senato? Una pa-tetica dimostrazione dell’i n-capacità di essere riformista”.Lirico il sottosegretario San -dro Gozi:“In giro non vedo néc o m a n d a n t i G i a p n é H oChi-Min. Al massimo reste-ranno impantanati nelle ri-saie. La minoranza cerca solovisibilità”. Sono giovani, ma si-curamente avrebbero fatto iltifo per gli americani.

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LA LETTERA In replica al vignettista

Cuperlo: “Non sono di gommae mi hai ferito, ma ti voglio bene”

qCARO SERGIO, non sono di gomma. Linguaggio e asprezzadel giudizio lasciano il segno”. Così replica sull’Unità di oggi

Gianni Cuperlo al vignettista Sergio Staino, che lo ha attaccato neigiorni scorsi. “Per parte mia fatico –scrive Cuperlo–nell’accordarmi a toni che non siano di rispetto econservo l’affetto per un’amicizia da non bruciare.Fino dal giorno dopo la vittoria di Renzi non ci sia-mo tirati fuori. Ricordo la scelta fatta allora, starenel nuovo con la coerenza di una sinistra anch’es -sa da ripensare. Da lì anche la scelta di vincolare iltemine Sinistra a un campo aperto e tutto da arare.Ma al netto di questo sono io a dirti che una svoltaserve e che in questi mesi non siamo riusciti a fareciò che sarebbe stato necessario. Penso però che inostri limiti non siano quelli indicati da te. Io non potrei mai para-gonare le tue critiche a Berlusconi a quelle che farei o non farei a Renzi.Per il fatto banale che non ho mai paragonato Berlusconi a Renzi. E peril fatto ancora più sensato che non ho contestato al leader del Pd ilruolo che ricopre. Conteso sì, ci ho provato. Contestato no. E dunqueil mio problema non è far cadere il governo che sostengo. Il mio pro-blema è quale Paese abbiamo in mente. E la domanda riguarda leragioni di un partito e la sua natura. Spero solo tu – conclude GianniCuperlo – non sia proprio nel giusto. Però ti voglio bene lo stesso”.

Ab b racc i Il 7 agosto 2014 la Boschi con Razzi dopo il sì al ddl Riforme

8 » POLITICA | IL FATTO QUOTIDIANO | Martedì 11 Agosto 2015

» SILVIA TRUZZI

Il timore è quello di ripe-tersi. Eppure sembrache le numerose, acco-rate, obiezioni dei (tan-

tissimi) costituzionalistisulla riforma del Senato,non siano state ascoltatenemmeno in parte.

Lorenza Carlassare, pro-fessore emerito di Dirittocostituzionale a Padova, co-mincia così: “La composi-zione del Senato non è soloincerta. È disastrosa: un pic-colo gruppo di persone siautonomina. Oltre al caosp r o v o c a t o d a s e n a t o r ip a rt - t im e che provengonodai consigli regionali, c’èun’anomalia anti democra-tica. Un meccanismo chenon ha nulla a che vederecon quanto accade in qua-lunque altra democrazia”.

Indietro non si torna, dico-n o.

Perfino il presidente Matta-rella, pur mantenendo quel-la posizione di “sereno di-stacco” che il suo ruolo esi-ge, ha trovato il modo di direche nel nostro sistema non èammissibile un uomo solo alcomando. Non si riferiva anessuno, però l’ha volutosottolineare. E invece iocredo sia proprio questo l’o-biettivo cui tendono tutte leriforme: si sta neutralizzan-do il popolo, cioè la fonteche legittima il potere. Conla democrazia, poi, va a farsibenedire anche il costitu-zionalismo, che prevede po-teri che reciprocamente sicontrollano e si bilanciano.Qui tutto mira a indebolirela forza degli altri poteri infavore dell’esecutivo.

Il governo che governa.Il governo che domina: il Se-nato, così com’è costruito,sarebbe controllato dallamaggioranza di governo. LaCamera naturalmente lo è,grazie a quel meccanismo i-per-maggioritario, conte-nuto nell’Italicum, con ilpremio che va alla lista e nonalla coalizione.

Non votiamo più per nien-te: per i consigli provincia-li, per il Senato... Senza di-re del sistema elettoraledella Camera.

Si vuol togliere voce ai cit-tadini. L’ho detto tante vol-te, ma ripeterlo non fa male,vista l’ostinazione di questamaggioranza. Che poi, a benguardare, è una maggioran-za trovata di volta in volta,una maggioranza numeri-ca, casuale. Non una mag-gioranza politica. Nelle dueCamere, gli allegri transfu-ghi sono in aumento: depu-tati e senatori che si fannotrovare sull’attenti quandoil potere chiama. Natural-mente per avere in cambioricompense di varia natu-ra.

Parlamento che poi è ancheminato dalla sentenza chedichiara incostituzionale ilPo rce l l u m .

Ecco: abbiamo non solo unamaggioranza casuale, ma u-na maggioranza che si è for-mata attraverso un mecca-nismo dichiarato illegitti-mo. Dunque, la maggioran-za esiste in base a un’i l l e g i t-timità. È inutile che conti-nuino a dire che “hanno i nu-meri”. Se non esisteva quelpremio previsto dal Porcel-lum, la maggioranza nonc’era proprio. È assoluta-mente paradossale che pre-tendano di restare al gover-no e pure di scassinare l’a r-chitettura costituzionale!

Secondo lei perché il go-verno insiste tanto? Si puòfare una prova di forza po-litica sulla Costituzione?

Il presidente del Consigliosa benissimo che se va alleelezioni perde. E poi certa-mente no, non si può fare u-na prova di forza sulla leggefondamentale. Il procedi-mento di revisione costitu-zionale è costruito sulladoppia deliberazione e sumaggioranze più ampie.Perché? La finalità è nonconsentire che ogni mag-gioranza cambi a propriopiacimento la Costituzione,lo scopo è dare alla Carta u-na stabilità nel tempo. Ilmeccanismo è pensato per

ottenere un consenso piùampio possibile, in modoche si proceda con pondera-zione. Che è completamen-te mancata, perché i tempidella discussione sono staticontingentati a suon di se-dute notturne. Ma in mate-ria costituzionale non sipossono forzare i tempi: ètutto contro l’articolo 138.

La necessità di tornarci so-pra è evidente, moltissimisono d’accordo soprattut-to riguardo al nodo dell’e-lettività dei senatori. Aparte Renzi: ma è tecnica-mente possibile apportarevariazioni al testo?

È assolutamente necessarioche il discorso si riapra. E siarrivi a qualcosa di confor-me alla Costituzione, anchenei procedimenti. Il sensode ll ’articolo 138 è proprioche una maggioranza – a n-che legittima, e questa non

lo è – non possa arrivare dasola a modificare la Carta.

Ma è possibile che la Cortedichiari illegittimo anchel’I t a l i c u m?

Assolutamente sì. Ha glistessi difetti del Porcellum.È una prova di forza perico-losa in tutti i sensi: non pos-siamo continuare ad avereun Parlamento eletto in ba-se a leggi illegittime. Non di-mentichiamo che nella sen-tenza numero 1 del 2014 laCorte è stata chiara: in tuttii suoi richiami si fa riferi-mento al principio di conti-nuità dello Stato per un bre-ve periodo. La Corte costi-tuzionale dice che il Parla-mento può continuare a la-vorare fino a nuove elezioni,ma di certo non pensava – eribadisco: è chiarissimo inpiù punti della sentenza – auna legislatura intera.

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IL COMMENTO

IL PARTITOUNICOD E L L’E TÀR E NZ I A NA» NICOLA TRANFAGLIA

L a vicenda politicache si è snodata ne-gli ultimi cinque-

cento giorni e che riguardaquella che i piùdevoti nonhanno dif-f ico l tà ad e f i n i r ecome l’ “e-tà renzia-na”, è moltoeloquente sulperiodo difficile, se non e-mergenziale, della crisipolitica italiana, all’indo-mani delle discutibili ca-ratteristiche che hannocaratterizzato l’ascesa alpotere del giovane e spre-giudicato ex sindaco di Fi-renze.

Si può accettare l’ideache i partiti storici del pe-riodo repubblicano sianosostituiti nell’arena par-lamentare, come di tuttele assemblee regionali e lo-cali, da un solo partito po-litico? Un partito denomi-nato in maniera a dir pocogenerica come “p arti todemocratico”, come a direche gli altri non lo sono?

È questo l’in t er ro g at i-vo di fondo che ci si è co-stretti a porre se non sihanno collegi da difendereo interessi di bottega datutelare.

E, ancora prima di leg-gere i programmi, peral-tro smilzi, che si adattanomolto bene a questa par-ticolare stagione, ci sfor-ziamo di capire quello chesuccederà nei prossimimesi. Matteo Renzi riu-scirà a guadagnare l’a u-tunno e l’inverno che ci at-tende tutti? E dunque so-stituiremo alla costitu-zione repubblicana cosìcome è una Camera delleAutonomie ossia di consi-glieri regionali e sindaci e-letti una seconda volta co-me membri del nuovo Se-nato? O avremo invece unSenato eletto direttamen-te dagli elettori sia purecon particolare attenzio-ne alle autonomie locali eregionali, come è scrittonel progetto dalla mag-gioranza?

È questo il dilemma difronte a cui siamo alla vi-gilia di ferragosto. E, an-che se le masse appaionodel tutto indifferenti all’e-sito dello scontro, c’è dagiurare che di questo sen-tiremo parlare fino allanoia di fronte a un’ex sini-stra in gran parte guada-gnata a Renzi e a una de-stra che deve, con l’indub-bio declino di Berlusconi,affidarsi a personaggi co-me Brunetta e Romani.

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Costituzio -n a l i st aL orenzaC a rl a s s a re,profe ss oree me r itodi Dirittocost it u z ion a leAnsa

LAS C H E DA

Come cambiaPalazzo Madama

Il nuovo Senato, se dovessepassare senza modifiche lariforma del governo Renzi, saràformato da 100 parlamentari inluogo dei 315 di oggi: 74consiglieri regionali, 21 sindaci, 5personalità illustri nominate dalpresidente della Repubblica

O n o revo l ima non eletti

I senatori sono scelti dai Consiglifra i propri componenti. Leregioni eleggono ciascuna unsenatore tra i sindaci deiterritori. La ripartizione dei seggitra le Regioni avviene “inproporzione alla loropopolazione”, a nessunaspettano meno di due senatori.La durata del mandato è di setteanni, non ripetibili. I senatori nonsono più eletti dai cittadini: èun’elezione di secondo grado.Palazzo Madama avrà menopoteri. Cade il legame fiduciariocon l’esecutivo: il nuovo Senatonon voterà la fiducia ai governi

La maggioranzache sta manomettendola Carta è basatasui cambi di casaccae nasce dal Porcellum,un sistema illegale

L’I N T E RV I STA

“Il Senato della Boschiè disastroso e illegittimo”

Lorenza Carlassare “Un piccolo gruppo di personesi autonomina, in barba a tutti i meccanismi costituzionali”

Perfino Mattarella,pur mantenendo il suo‘sereno distacco’ha detto che non si puòammettere un uomosolo al comando

ACCADE IN SICILIA

La vera emergenzadi Crocetta: ci sonotroppi cinghiali

qNON SONO I RIFIUTI che som-mergono le strade dell'isola, e non

è il caro bolletta dell'acqua privatizzata,né i musei chiusi la domenica pomerig-gio per il riposo dei custodi: dopo la mor-te di un anziano pensionato aggredito daun suino, oggi in Sicilia è “emergenza cin-ghiali” e su input di Rosario Crocetta,l’assemblea regionale ha dedicato ieri u-

na seduta alla soluzione del problema.Il capogruppo del Pd, Antonello Cracolici,ha proposto di affidare alla Protezione ci-vile un piano di intervento “per garantire lasicurezza dei cittadini e le colture agricoledel territorio madonita”, quello del PdrGiuseppe Picciolo si è spinto a chiederel’abbattimento selettivo e immediato de-gli animali nel parco delle Madonie “per

arrivare a una riduzione dei cinghiali già as e t te m b re ”.E Crocetta propone ai deputati di dichia-rare lo “stato di emergenza per il sovraf-follamento dei cinghiali”: a quando la di-chiarazione di stato di emergenza per so-vraffollamento degli enti di formazionep ro fe ss i o n a l e?g . l . b.

Martedì 11 Agosto 2015 | IL FATTO QUOTIDIANO | CRONACA » 9

Al confine Un agente: “Non solo respingono i nostri profughi, ma ci mandano i loro”

Ventimiglia, polizia italiana contro i francesiLA STORIA

» FERRUCCIO SANSA

Inviato a Ventimiglia

Respingimen ti… non solo.La Gendarmerie francese

non sa come liberarsene e al-lora ce li spedisce qui a Ven-timiglia facendo finta che sia-no immigrati irregolari”. L’a-gente della polizia di frontieraitaliana parla tra l’irritato e ildivertito. Ormai va avanti daanni: “La prima ondata nel2011, poi un po’ di calma, equest’anno siamo da capo”.Tra polizia transalpina e ita-liana è in atto un confronto sulconfine sottile tra incidentediplomatico e furbizia. Nulla ache vedere con la battaglia cheproprio qui aprì la guerra Ita-lia-Francia nel 1940. Ma aVentimiglia pochi hanno vo-

glia di ridere: immigrati sfinitidopo viaggi disumani, abitantiesasperati, polizia costretta alevare le castagne dal fuoco al-la politica. Tutti con i nervi te-si. “Prima hanno applicatoShengen come gli girava, ungiorno sì e l’altro no. Adesso vameglio, però certi giorni arri-vano botte di cento immigratiper volta. E noi non ne possia-mo più, quelli - l’agente accen-na alla caserma francese ap-pena oltre Pont Saint Louis -quelli fanno i furbi”. Cioè? “Cicapitano segnalazioni di reta-te nelle banlieues francesi. ANizza, Marsiglia e perfino aParigi. Dopo un paio di giorniarriva il carico. Tra noi qual-cuno ormai lo chiama “l’usatosicuro”: sono gli immigrati dicui i francesi vogliono liberar-

si e che ci rispediscono confusiai clandestini”. Possibile? “Al -cuni avevano permessi di sog-giorno francesi scaduti”.

Francia-Italia e nel mezzogli immigrati. Come il suda-nese Saif: “Sono entrato diecivolte in Francia e dieci voltesono stato rispedito indie-t ro ”, racconta mimando unaspecie di sorriso. Gli abitantisono esasperati: nell’u l t im astazione italiana ogni giornoci sono tra cento e duecentoimmigrati. A una manciata dichilometri eccone altri cento,sulla scogliera dei Balzi Rossi.Dove una volta c’era il puntodi accoglienza dell’ufficio tu-rismo oggi c’è una tendopoli:gli immigrati (la maggioranzaproveniente dal Sudan) e unacinquantina di “No borders”, i

ragazzi italiani che manife-stano in difesa degli africani.Una sbarra li separa dal con-dominio Balzi Rossi dove lagente è in vacanza. Va avantida mesi, ma l’i n c o m p r e n s i o-ne cresce. Soprattutto tra re-sidenti e no borders: “Non cel’abbiamo con gli immigrati,

ma con gli italiani che vengo-no qui a fare vacanze e casi-no”, dicono ai Balzi Rossi. InComune è polemica aperta tramanifestanti e M5S. Il sinda-co, Enrico Ioculano (Pd), av-verte: “I no borders de vo nocapire che questa città ha datoa sufficienza. L’am mi ni st ra-

zione è vicina a chi è in diffi-coltà: ma una cosa sono i mi-granti, altro chi è in vacanza aPonte San Ludovico”. Cioè imanifestanti. Che rispondo-no: “Siamo qui per non lascia-re soli i migranti. Immaginatese nessuno verificasse comesono trattati dalle forzedell’ordine”.

L’avvocato genovese Ales-sandra Ballerini intanto cam-mina tra gli africani, a ognunochiede come sta. Di molti co-nosce il nome. Pochi mesi faerano in Africa, tra guerre ecarestie. Oggi sono qui senzasapere nulla del futuro, sottoun sole rovente. Sballottati trai container della polizia fran-cese e la scogliera italiana. Nesarà valsa la pena?

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S ceneord i n a r ieM ig ra nt ifermati peril rimpatriodalla poliziafrancese alvalico di Pon-te S. Luigi Ansa

Le solite di Salvinisugli immigrati:Vaticano furiosoIl segretario Cei Galantino, molto vicino al Papa, accusa:“Piazzisti da quattro soldi”. Il leghista: “Ci guadagnate”

SCONTRO APERTO

» GIANLUCA ROSELLI

Ogni tanto la politicasembra fare dei saltitemporali all’ind ie-tro. A seguire le nuo-

ve polemiche sui migranti diqueste ore, le lancette sem-brano tornate al 2001, quandoil leghista Francesco Speroniproponeva di sparare contro ibarconi dei migranti. Con lasponda del collega di partitoRoberto Castelli, poi diventa-to addirittura ministro dellaGiustizia. Cosa pensare, infat-ti, di fronte alla proposta delresponsabile immigrazionedi Forza Italia Giorgio Silliche auspica check point antivu cumprà sulle spiagge ita-liane? “Vorrei proprio saperese tutti i venditori ambulantiche al mare arrivano ogni cin-que minuti hanno un titolo disoggiorno e le autorizzazioniper poter lavorare”, dice il for-zista.

Ieri, però, la polemica èscoppiata di nuovo feroce traVaticano e Lega. E non è laprima volta che la Santa Sedee il partito di Matteo Salvini siscontrano sull’e m er g e n z aimmigrati. A Salvini, non è unmistero, questo Papa proprionon piace. Troppo di sinistra,secondo il leghista. Che nonperde occasione per criticar-lo. Ora, però, sulle posizionileghiste si è messo anche Bep-pe Grillo, che nei giorni scorsidal suo blog aveva chiesto ungiro di vite sui permessi disoggiorno e più severità suirimpatri. Così ieri è arrivata,durissima, la presa di posizio-

ne della Santa Sede. “Piazzistida quattro soldi che pur diraccattare qualche voto in piùdicono cose straordinaria-mente insulse”, le parole pro-nunciate dal segretario gene-rale della Cei Nunzio Galan-tino. Non fa nomi, l’alto pre-lato, ma si capisce che l’o g g e t-to dei suoi strali è Salvini.

SECONDO GALANTINO“comeitaliani dovremmo un poco dipiù imparare a distinguere ilpercepito dal reale, perché,per esempio, la Giordania hauna popolazione di sei milionie mezzo di abitanti e accogliedue milioni e mezzo di profu-g hi ”. Poco dopo arriva la ri-sposta di Salvini. “Chi difendequesta invasione clandestinache sta rovinando l’Italia o noncapisce o ci guadagna”, affer-ma il leader leghista, lascian-do intendere che la Chiesa ab-bia interessi economici sulfronte dell’accoglienza. “Cisono stati uomini di Chiesa,come monsignor Maggiolini,che parlavano espressamentedi invasione. E tanti di loro an-cora oggi dicono che l’ac co-glienza deve avere un limite odelle regole”, aggiunge il le-ghista.

Politicamente, la polemicaripropone il vecchio asse traLega e Forza Italia. Che suquesto tema non hanno maismesso di andare a braccetto.

Con in più, in questo caso, lavariabile Grillo. “RispettiamoGalantino, ma noi pensiamoalla sicurezza degli italiani.Siamo di fronte a un’invasioneincontrollata e non possiamocedere al buonismo”, sostieneDaniela Santanché.

LA RISPOSTA a tutti questi at-tacchi sembra arrivare diret-tamente da Bergoglio, con ungesto che più concreto non sipuò. Ieri, infatti, il Papa ha fat-to recapitare al centro di acco-glienza migranti Baobab diRoma (zona Tiburtina) pacchidi cibo tramite monsignor Ko-nrad Krajewky, elemosinieredella Santa Sede. “È arrivatocon un furgone pieno di sca-tole di pasta, olio d’oliva, riso,latte e biscotti”, racconta unvolontario del centro. Bergo-glio non è nuovo a gesti del ge-nere: era già capitato in passa-to in favore di altre strutture.

L’emergenza sbarchi, in-tanto, non si ferma. Ieri 1.552persone sono state soccorse allargo delle coste libiche nelcorso di sette distinte opera-zioni coordinate dalla guardiacostiera. Mentre l’Ue ha asse-gnato 557 milioni di euro all’I-talia, fondi che fanno parte diun programma di aiuto ai Pae-si in prima linea nel gestire iflussi migratori dal Nord Afri-ca e dal Medio Oriente.

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Senza sosta Anche ieri sono continuati gli arrivi dall’A f r ica Ansa

Alta tensioneUn dirigente di FI:check-point per i “vùc u m p rà ”. E Bergogliodona pacchi di pasta

SOTTO ACCUSA Philip Hammond

La sparata del ministro inglese:“Minacciano lo stile di vita Ue”

qPRIMA CI HA PENSATO il premier David Cameron aliquidare i migranti che attraversano il Mediterraneo

come uno “sciame” che vuole invadere il Regno Unito. Ora èil suo ministro degli Esteri, Philip Hammond, a sparare a zerosu quei disgraziati che, secondo lui, “minacciano lo stile divita europeo”. L’Unione europea, ha detto Hammond, “nonpuò proteggere se stessa se deve accogliere milioni di per-sone che lasciano l’Africa per motivi economici”. L’o p p o s i-zione laburista ha denunciato parole “d i s u m a n i zza n t i ”,mentre il G u a rd i a n ha ricordato al mi-nistro che “il 62% delle 200 mila per-sone sbarcate in Europa nel 2015 nonsono migranti economici ma rifiugia-ti da paesi in guerra, Siria, Eritrea eAfg h a n i s t a n ”. Le critiche non scuo-tono il governo conservatore che anzisi prepara ad inviare retate nelle a-ziende britanniche che assumonomigranti irregolari. Nel campo dellasperanza di Calais, neanche i migran-ti sembrano intimiditi. Uno di loro èanche riuscito a percorrere 30 km a piedi sotto la Manica inbarba ai controlli prima di essere fermato dalla polizia bri-tannica. L’agenzia Onu per i rifugiati ha denunciato le “p e s-sime condizioni di vita” in cui vivono i migranti a Calais echiesto a Parigi di fare sforzi per migliore l’accoglienza. Manell’immensa baraccopoli, tra tende e rifiuti, bene o male lavita si organizza. Etiopi e eritrei hanno anche issato una chie-sa con pannelli di compensato e teloni bianchi per pareti epezzi di stoffa colorata per il pavimento. È con il nastro a-desivo che hanno attaccato immagini della Madonna e diGesù.

LUANA DE MICCO

Agli Esteri Ph i l ipH a m mond Ansa

IPROTAG ON I ST I

J O RG EB E RG O G L I OIl ponteficeda sempreha ribaditol’impor tanzadel sapera cco g l i e re

NUNZIOGA L A N T I N OIl segretariodei vescoviitalianii n te r v i e n edopo la SantaSede

M AT T EOSA LV I N IOltre al temamigranti, allasua agendatv aggiungela lite conla Chiesa

G I O RG I OSILLIUn insultoa tuttii migranti.Così debuttasui mediail dirigente Fi

GLI SBARCHI

Oltre 1.500 soccorsinel Mediterraneoin sette operazioni

qSONO IN TOTALE 1.552 i migranti

salvati oggi in sette distinte operazionidi soccorso, a largo delle coste libiche, coor-dinate dalla centrale operativa della guardiacostiera a Roma del ministero delle Infra-strutture e dei Trasporti. I migranti si trova-vano a bordo di 4 gommoni e 3 barconi. Duegommoni - per complessivi 230 migranti - so-no stati recuperati dalla nave Phoenix, che ha

poi imbarcato ulteriori 125 migranti, prece-dentemente salvati dalla nave Le Niamh dellamarina militare irlandese. Un barcone, con abordo 345 migranti, è stato soccorso dallanave Fiorillo Cp904 della guardia costiera,mentre 77 migranti a bordo di un gommonesono stati recuperati dalla nave Fenice dellamarina militare che li ha poi trasbordati sullanave Calabrese della Guardia di finanza. L’ul-

tima operazione ha infine riguardato 775 mi-granti (di cui 539 uomini, 196 donne e 40 mi-nori), a bordo di due barconi recuperati dallanave Mimbelli della marina militare e succes-sivamente trasferiti sulla nave Le Niamh esulla Poseidon della guardia costiera svede-se, inserita nel dispositivo Triton, con l’ausiliodi due motovedette della guardia costiera diLampedusa, le unità Cp319 e CP 312.

10 » | IL FATTO QUOTIDIANO | Martedì 11 Agosto 2015P randeGiazzaInviate le vostre lettere (massimo 1.200 caratteri) a: il Fatto Quotidiano

00193 Roma, via Valadier n° 42 - [email protected]

“Ho scelto, il Fatto Quotidianoda un anno è il mio giornale”Ero in un supermercato e leggevo ilvostro quotidiano, che è anche ilmio da un anno a questa parte, pri-ma leggevo Re p u b b l i ca . QuandoRenzi ha cominciato a fare quelloche non aveva promesso e i giornaliin genere lo incensavano, ho sceltoil vostro. Allora ero lì che leggevo,si avvicina un ragazzo del LiceoArtistico Carlo Anti di Villafrancadi Verona e mi chiede gentilmentese poteva farmi una foto. Ho accet-tato e vi ho mandato il risultato perla vostra iniziativa “l’abbonato delgiorno”.

SALVATORE IPPOLITO

Il Movimento 5 Stelle è capacedi “dettare l’a ge n d a” ai partitiQuesta volta non l'ho capita, l'en-fasi della classe dirigente del Mo-vimento 5 Stelle per la nomina diCarlo Freccero nel cda della Rai. DiFreccero si può dire tutto e il con-trario, ma la strategia adottata a so-stegno della sua candidatura insie-me a un partito legato mani e piedialla partitocrazia quale è ormai Sel,lascia sinceramente delusi. Delusi,perché ormai si sta finalmente for-mando un gruppo di cittadini par-lamentari capaci di “dettare l'a-genda” e quindi su di loro si river-sano le speranze di chi continua asostenere il cambiamento di que-sta società. Ecco, questa secondome è stata una caduta non tanto distile, ma di metodo, seguendo vec-chie e desuete logiche che appar-tengono al passato e che si sperascompaiano del tutto.

ANTONIO FRANCIA

Sassuolo, la festa del Pdnonostante le sorelle annegateSono una vostra lettrice, abito in unpaese limitrofo a Sassuolo, dovesono annegate due sorelle e la terzaè molto grave. Voglio far sapere achi legge il Fatto che, nonostante latragedia, il Pd non ha soppressonemmeno per un’ora la festa regio-nale che si tiene sul fiume Secchia apoche centinaia di metri dal luogodel tragico avvenimento. Anzi, lasera stessa si è tenuto l’esibizionedi una famosa orchestra, con mi-gliaia di spettatori. Invece il Sas-suolo calcio ha civilmente sospesola festa che si sarebbe dovuta tene-re.

STEFANIA FIORESI

Il governo potrebbe mandarela Boschi a consolare im i g ra n t iAncora decine e decine di personemorte nel tentativo di raggiungerel’Italia e il nostro governo è semprelatitante sulle migrazioni. Sembrapassato un secolo da quando il no-stro premier pontificava in Europasull’affondamento dei barconi nei

porti libici. Cosa ne è stato? A Pa-lermo ci sono una mamma e un pa-pà siriani che piangono la morte di3 (ben tre) figli. Si negherà l’asiloanche a loro? O gli si dispenserà u-na bella visita consolatrice dellaministro Boschi?

GIOVANNI GREZZI

In vent’anni potrebbe sparireogni cattiva previsione del FmiSi continua a parlare delle previ-sioni enunciate dal Fmi sul futurodell’economia italiana secondo lequali ci vorranno vent’anni per ri-portare il tasso di disoccupazionein Italia ai livelli pre crisi. Al tempostesso il Fondo afferma, nel suorapporto periodico sull’Eurozona,che anche il Portogallo dovrà at-tendere il 2035 per veder scenderei disoccupati al livello del 2007; perquanto riguarda la Spagna il Fondoè più ottimista, di anni ne basteran-no dieci. Non è lontano dalla realtàche sulle capacità previsionali delFmi si possano avere legittimi dub-bi: infatti nessuno all’interno delFondo si era accorto dell’impellen-

te scoppio, alla fine del 2006, dellacrisi dei subprime se non dopo cheil pernicioso effetto a catena a essaconseguente si era ormai ampia-mente diffuso nelle economiemondiali. Ora, che il Fondo mone-tario internazionale si permetta difare previsioni a vent’anni suonaalmeno risibile, soprattutto se si ri-corda il suo ruolo maldestro, primanel disastro argentino, poi nellacrisi greca con le conseguenze re-lative sulle economie europee. Invent’anni può cambiare il mondo eogni previsione per fatti così lon-tani non è degna di nota. Forse èpossibile prevedere, fra pochi an-ni, la scomparsa del Fondo mone-tario internazionale.

VITTORIO TESIO

Lettera aperta al presidentedalla Commissione europeaI migranti che muoiono nel tenta-tivo di entrare in Europa, muoionoperché chi governa l’Europa impe-disce loro di entrarvi in modo le-gale e sicuro. Fosse riconosciuto atutti gli esseri umani il diritto alla

vita e alla dignità, diritto che tuttele Costituzioni europee e tutti itrattati internazionali proclamanocome fondamentale e irrinuncia-bile, nessun migrante morirebbesoffocato in una valigia o affogatonel Mediterraneo. Siano quindiimmediatamente abolite le scelle-rate norme razziste tuttora in vigo-re nell’Unione europea che provo-cano questa infinita strage di inno-centi. Riconosca l’Unione euro-pea, e riconoscano gli Stati di essamembri, che ogni essere umano hadiritto di spostarsi sull’unico pia-neta casa comune dell’umanità in-tera, che ogni essere umano ha di-ritto di difendere e migliorare lapropria esistenza; riconoscanoquindi a tutti gli esseri umani il di-ritto di giungere in modo legale esicuro in questo continente persfuggire alla fame e alla guerra, allamiseria e alle devastazioni, all'or-rore delle dittature. E riconoscanoaltresì che quella fame e quelleguerre, quella miseria e quelle de-vastazioni, quell’orrore e quelledittature, sono l’esito della domi-

nazione coloniale e neocoloniale,imperialista e razzista delle poten-ze politiche ed economiche domi-nanti sul Sud del mondo, rapinato eschiavizzato. La storia presentaall’Europa il suo conto, e come so-vente accade si aprono due alter-native: una di pace, di solidarietà,di giustizia, di civile convivenza, diprogresso spirituale e materialeper l’umanità intera; l’altra di bar-barie omicida. Si scelga la via delbene. E scegliendo la via del bene siinizi subito a farlo: salvando le vitedi tutti i migranti, riconoscendo atutti gli esseri umani il diritto digiungere in modo legale e sicuro inEuropa.

PEPPE SINI, RESP. CENTRO DI RICERCAPER LA PACE E I DIRITTI UMANI

La querela del giudice controAdriano Celentano è ingiustaLa querela del giudice venezianonei confronti di Adriano mi distur-ba parecchio. Forse Adriano nellasua accorata partecipazione ha u-sato troppa enfasi; oppure non si ècautelato a sufficienza con il con-dizionale?! Poco importa, conta lasostanza e noi siamo con lui nellabattaglia di civiltà. Certamente A-driano avrà mezzi e risorse per di-fendersi; noi dovremmo comun-que dimostrare la nostra solidarie-tà, anche per dare ennesimo segna-le partecipativo al potere. Il Fat todovrebbe, a mio avviso, aprire unasottoscrizione a sostegno morale epubblicare numero delle adesionied entità della somma raccolta.

PAOLO MAZZUCATO

DIRITTO DI REPLICA

Leggendo l’articolo di PietrangeloButtafuoco in merito alla “socializ-zazione dei libri” mi ha molto stu-pito vedermi descritto come orato-re, insieme a Paolo Mieli, a un in-contro sui “nuovi media” lo scorsomaggio a Dogliani al Festival dellaTv, dove avrei proferito “un bla dinoioso bovarismo” che invitava alsonno i presenti. Forse il sonno de-ve aver colpito Buttafuoco ben pri-ma che il dibattito avesse inizio efin dopo la sua conclusione: a par-lare infatti non ero io, che non sonomai stato a Dogliani, ma il criticoAldo Grasso, e il tema non erano inuovi media ma “Il giornalismo.Per capire il nostro tempo”, comesi può vedere facilmente sul sitodella manifestazione. Stavolta a di-scutere “non sapendone puntonulla” è stato proprio Buttafuoco.Peccato, perché quando resta sve-glio è sempre molto arguto.

PIETRO GRASSO, PRESIDENTEDEL SENATO

Chiedo scusa, presidente. Sbaglio ci fu.Meglio che mi ci metta io in un bel son-nellino. Sabbenedica!

P. B.

A DOMANDA RISPONDO FURIO COLOMBO

Perché dire maledell’Esposizione universaleCARO COLOMBO, è ormai quotidiana la vostra criticanei confronti di Expo, numeri alla mano, un fallimento.Condivido quanto scrivete, ma mi chiedo a cosa servaquesta campagna denigratoria così martellante, ridi-colizzando Expo anche in modo fantozziano, sottoli-neando, ad esempio, che l’Inps offre i biglietti ai pen-sionati. Siamo a metà strada. Volenti o nolenti, l’Expoc’è. Non conviene a tutti tifare a favore, visti i tanti soldipubblici spesi e aspettare la fine per le critiche?

E N R I CO

È UTILE che questa lettera giunga adesso. Poiché ve-niamo ogni giorno ammoniti (non noi Fatto Quoti-diano, ma tutti i cittadini) a “non sparare sull’Italia”,immagino che altri lettori saranno dello stesso avviso:meglio tacere che criticare un evento italiano che in-vece dovrebbe essere esibizione del nostro talento. Ilfatto è che anche senza i giudizi che il lettore condivide,ma vorrebbe trattenere per non danneggiare ulterior-mente un prodotto non grandioso agli occhi dei visi-tatori stranieri, molti di coloro che sanno che cosa èuna Esposizione universale avrebbero capito comun-que, e si sarebbero meravigliati del silenzio inspiega-bile o imposto. È nota la situazione (una sequenza diepisodi di corruzione, di interruzione o cambiamentodei lavori, e dure lotte di potere) e ha stupito il tonoroboante di celebrazione, come se il modesto risultatoraggiunto tra tante disavventure fosse il culmine deltalento e del genio italiano. Sarebbe stato giusto la-sciar passare la vicenda Expo, parecchio al di sottodelle ragioni per cui il lavoro italiano ha prestigio nelmondo (o lo aveva, prima del grande esodo) come sefosse davvero il gioiello che la propaganda vuole im-

porci? La prima verifica di ciò che sto dicendo, e cheabbiamo detto su questo giornale, è nella disattenzio-ne del mondo, che pure dedica pagine intere (il N ewYork Times) alla riapertura del nuovo Museo Egizio diTorino e ai restauri del Colosseo. La seconda è nei nu-meri. Nessuno incolpa Sala, l’attuale commissario,che ha raccolto e gestito con dignità il disastro, ma lecifre dei visitatori sono basse e quelle ufficiali non sonovere, si vedano le precisazioni piccate dell’Istat. Si puòarrivare e partire da Milano senza accorgersi che inquella città c’è una esposizione universale, o, se av-vertiti, senza sentire la necessità di andare a vederla.Quella esposizione non ha nulla del bene e del male delpresente e non ha nulla che possa considerarsi un an-nuncio, tecnologico o di immagini del futuro. Non è unpianeta di visioni e di idee creato da menti geniali, ac-canto alla vita difficile che in tanti stiamo attraver-sando. È una fiera con qualche trovata (non disprez-zabile ma infinitamente inferiore all’obiettivo annun-ciato, mancato e poi celebrato) molto al di sotto di ciòche era giusto aspettarsi e che avrebbe giustificatospeciali viaggi in Italia. Come qualunque spettacolo,l’Expo (esposizione) si offre al giudizio del pubblico.Noi (la persona che scrive al Fa t to e io che rispondo)siamo il pubblico. Perché tacere e subire l’umiliazioneche ce lo dicano prima gli altri? I soldi pubblici spesisono una ragione in più per valutare il costo, non pic-colo, a confronto con il risultato. Irrilevante e dimen-ticabile.

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Martedì 11 Agosto 2015 | IL FATTO QUOTIDIANO | PIAZZA GRANDE » 11

GRILLO, VIENI: LA SICILIAMUORE DI PROPAGANDA

» PIETRANGELO BUTTAFUOCO

PD, SEPARARSINEL RECIPROCO

INTERE SSE» FRANCO MONACO

SEGUE DALLA PRIMA

Nessuno sembra accor-gersi di quello chesuccede e siccome al-le prossime elezioniregionali il suo parti-

to, di questo passo, vincerà (pur ar-rivando secondo, dopo il partitodell’Astensione), le chiedo di veni-re presto perché questo trionfo e-lettorale sarà inutile. E anche dan-noso. Inutile perché nessuno cre-de più alla redenzione e dannosoperché vincendo il M5S erediteràsolo il default. In un disastro socia-le ed economico che si trascinerà,con la buona fede dei suoi militan-ti, la possibilità di fare politica.

CO NQUI STA RE palazzo dei Nor-manni e palazzo d’Orleans – sededel parlamento e del governo di Si-cilia – non sarà che la replica di ungià visto. Ricorda la scena di Gian-carlo Pajetta, facinoroso capo co-munista, che prende possesso del-la Prefettura di Mila-no? Alza il telefono echiama Togliatti, il suocapo. In un’apoteosi dibandiere rosse comu-nica l’avvenuta espu-gnazione ma ne riceveun laconico “bravo, e a-desso cosa te ne fai?”.Come Togliatti, gentileGrillo, anche a lei nonresterà altro che dire“bravi, adesso cosa vene fate?”. Non sarà, in-fatti, un nuovo presi-dente di Regione a sal-vare la Sicilia. Con tuttala buona fede, con tuttal’onestà, non potrà chefare peggio del suo pre-decessore. Il pronto

soccorso della Sicilia – le cui con-dizioni di Pil e i tassi di disoccupa-zione, al netto della presenza cri-minale, sono più gravi della Grecia– non passa dalle elezioni ma dalladecisione, politica, di aprire unastagione per ottenere tre obiettivi:la caduta del governo Crocetta, lanomina di un commissario straor-dinario dello Stato e, in secondotempo, la cancellazione dello Sta-tuto Speciale. Venga presto, Grillo.Ci sono due occasioni da cogliere.C’è da mettere fine all’impostura diRosario Crocetta. E i suoi parla-mentari in Sicilia, invece di farli re-stare appollaiati agli scranni di pa-lazzo dei Normanni, li faccia di-mettere. Neppure i deputati delladestra hanno saputo seguire Fabri-zio Ferrandelli, l’esponente del Pdche non ha esitato a dare le dimis-sioni non potendo restare un mi-nuto di più in un’istituzione al cui

vertice c’è Crocetta, e la provochidunque, questa slavina di dimis-sioni. Servirà a smascherare lacomplicità di 90 eletti aggrappatiallo stipendio e non certo al destinodella Sicilia. Venga, Grillo. C’è dafare politica e non propaganda.Dopo l’abbraccio tra il capo delloStato e Manfredi Borsellino, ogniatto legislativo di Crocetta è cartastraccia. E venga dunque, perchéc’è da dare contenuti alla discus-sione aperta sul Titolo V della Co-stituzione. E il suo Movimento, in-vece di acchiappare farfalle lungola trazzera di Caltavuturo (che nonrisolve il problema della Sicilia ta-gliata a metà, piuttosto ne fa colo-re), deve mostrare la sua nobilitatecostringendo Matteo Renzi a can-cellare l’autonomia regionale, ov-vero la prima acqua in cui nuotanomafia e malaffare. Si cancelli, infi-ne, l’Autonomia. E ci si apra a due

possibilità: o diventareuguali agli altri, o –per -ché no? – diventare in-dipendenti. Nella re-sponsabilità di unaconsapevole volontàpopolare. Altro chereddito minimo garan-tito. È impossibile go-vernare la Sicilia col ri-catto del consenso.Tutto quel c’era unavolta, c’è ancora. Nel1971, a palazzo degli E-lefanti, sede del Muni-cipio di Catania, alle7.30 del mattino, im-mancabilmente, si pre-sentava un tipo, tim-brava il cartellino e pe-rò, andandosene subi-

to dopo, urlava agli impiegati:“Schiavi, voi restate qui a lavoraree io me ne vado a passeggiare”. Efaceva tiè, col braccio.

UNA SCENA quotidiana diventatainsopportabile per i dipendenti da-to che il tipo ripeteva l’irripetibileepiteto – schiavi! – alle guardie, aicommessi e anche al capo ufficio acui, riservando un trattamentospeciale, diceva: “Lei è il segretariocomunale? Me ne compiaccio. Ve-da però di andare a fare in culo. Iome vado a passeggiare”. Non era unpazzo, era un dipendente e il fattovenne riferito al sindaco, Turi Mi-cale che, alle 7.30, sollecitato datutti, ebbe ad attendere nell’at ri odel Municipio per intervenire:“Come si permette? Vada a lavora-re!”. Tutti, felicitandosi, si strinse-ro intorno al sindaco ma la rispostadi quello si svelò in un crescendo:“Lei è il sindaco? Me ne compiac-cio. Veda però di andare a cacare.Io me ne vado a passeggiare”. Da-vanti a quell’insolenza Micale die-de disposizione di redigere la let-tera di licenziamento, se la feceportare sulla propria scrivania, do-po di che, cercando in una cartellagrigia di sua continua consultazio-ne, per un po’ fece il confronto tral’uno e un altro foglio. Quello del li-cenziamento e quello con l’elencodei raccomandati. Il nome del va -staso coincideva con il primo dellalista. Segnalato da Nino Drago, po-tente boss della Dc. Micale segnòcol dito la prima riga dei raccoman-dati, quindi controllò ancora il no-me del reprobo da licenziare, tiròun sospiro, buttò la biro e disse:“Non so voi, ma io me ne sto andan-do a cacare”. Ecco, quel che c’erauna volta, c’è ancora.

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Ha suscitato una vi-vace discussione lam i a r i f l e s s i o n esull’ipotesi di unaseparazione tra

maggioranza e minoranza, tracentro e sinistra interni al Pd. Invista, se ve ne saranno le condi-zioni, di una alleanza tra forzedistinte (unite dal celebre trat-tino). Per me, prodiano-ulivi-sta, è riflessione amara, col sa-pore della sconfitta. Sono tra co-loro che, già 20 anni fa, con Ro-mano Prodi attendevano al can-tiere di un grande partito demo-cratico di centrosinistra. Dun-que, un fiero avversario del trat-tino. Ma gli schemi teorici de-vono fare i conti con la realtà.

SI PUÒ NEGARE che il Pd renzia-no si stia discostando dal Pd,che, nel solco dell’Ulivo, erapensato come partito di centro-sinistra nitidamente alternativoal centrodestra? Si può discute-re senso e portata della linea cheRenzi ha impresso al Pd: liberal,neocentrista... Ma si può negarela svolta? Che la tensione inclu-siva si sia intensificata verso ilcentro e oltre, e non verso sini-stra?

Vistosi i segnali: Alfano che,con un eccesso di enfasi, si com-piace di un governo che stareb-be realizzando storici obiettividel centrodestra; Casini e Cic-chitto che annunciano come o-rizzonte strategico non più un

nuovo centrodestra, ma l’a l-leanza con il Pd; un formato digoverno che si proietta anchesul territorio, con il monocoloreromano e la discontinuità che siprofila a Milano per il dopo-Pi-sapia.

L’annunciato piano di ridu-zione fiscale, se non è pura pro-paganda, comporta corposi ta-gli, a cominciare dalla sanità. Unclassico delle destre conserva-trici e liberali.

Nella Seconda Repubblica ilcentrosinistra ha avuto tre lea-

der: Prodi, Veltroni, Bersani.Uomini diversi ma tutti inclini auna leadershipunitiva. Si può di-re lo stesso di Renzi? Di recente,persino Veltroni, un liberal pro-pugnatore del bipartitismo (co-me Renzi), ha lamentato un de-

ficit di dialogointerno. Senza lasintesi delle dif-ferenze e l’inter -locuzione a sini-stra, cosa restadel Pd come fuconcepito?

Difficile difen-dere lo stillicidiodei distinguo inParlamento daparte della mino-ranza. Ma quali

sono i luoghi e gli strumenti dicui le minoranze dispongono,dentro il partito, per influire sul-la linea politica?

Le direzioni nazionali si risol-vono in un rito assembleare. Allarelazione del segretario seguo-no una sequela di interventi di

assenso e un paio critici, malsopportati e ininfluenti. Le mi-noranze possono fare interdi-zione, ma non incidere sui de-liberati.

Però la guerriglia è sterile e,alla lunga, nociva per tutti. Lecose non si fanno a metà. Non laguerriglia ma... la “g u er r a ” cuifare seguire la pace e, se possi-bile, la cooperazione.

LA GUERRA, in democrazia, sichiama competizione emulati-va. Stabilito che è improduttivala competizione interna, si puòpensare a una sinistra di gover-no che competa lealmente conun centro democratico e, se vene saranno le condizioni, si alleicon esso. Su un asse politico eprogrammatico di centro-sini-stra. Impresa impegnativa: ci sideve accertare che una tale of-ferta politica disponga di qualità(cultura politica e classe diri-gente) e quantità adeguate. Chepossa raccogliere un consenso adue cifre. Sufficiente a propizia-re, b o n - g r é - m a l -g r é , l’alleanza.Magari rimettendo mano all’I-talicum.

Un certo elettorato di centro-sinistra, laico e cattolico, ha giàpreso la strada dell’astensione.È interesse della democrazia,prima che del centrosinistra,che esso non vada a gonfiare levele dell’antipolitica, rinuncia-taria e protestataria.

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NOI E LORO

A loro Trump(censurato), a noiSalvini (invitato)» MAURIZIO CHIERICI

C uriosità di Ferragosto: come maile Tv americane disinvitano unadopo l’altra Donald Trump, can-

didato alle primarie del Partito Repub-blicano? Imprenditore miliardario, stel-la della Nbc dove insegnavacome fare soldi e carriera,ma appena allarga la car-riera alla politica e ap-pena fa capire cosa vuolfare quando arriva allaCasa Bianca, si spengonole luci. La “sua” Nbc è laprima a buttarlo fuori. Uni-vision, catena di lingua spagnola, cancel-la i programmi dedicati a Miss Americae Miss Universo: Trump è lo sponsor e idue continenti Tv non vogliono avere ache fare col suo razzismo costruttivo.

BISOGNA DIRE che il miliardario dallecento facce non ha cambiato la sostanzaalla quale si ispirano i conservatori delvecchio partito. Repubblicani diffidentiverso l’emigrazione messicana e centroamericana; repubblicani che storica-mente mantengono le distanze daglislumdei quartieri neri. È vero che Trumpha sciolto parole dure, ma la schiettezzadell’esibire i sentimenti profondi di unacerta America (dal Tea Party ai cappuccidel KKK) lo sta ripagando negli indici digradimento: doppia i favoriti, Jeff eternoBush e Marco Rubio, cubano nato a Mia-mi. I piccoli bianchi esclusi dai giochi diWall Street, vita tirata casa-metro-lavo-ro, abbracciano Trump come l’uomo chepuò cambiare il destino. Pane al pane:messicani stupratori e ladri rubano lasperanza ai ragazzi bianchi come il latte.Attacca senza sfumature e la rabbia degliarrabbiati ne è consolata.

Allora perché il successo di un miliar-dario che non insegue la politica per o-nori e soldi; sorridente e terribilmentespiritoso quindi sgradito alla polvere del-le burocrazie; perché le Tv non lo voglio-no più vedere? Nelle nostre televisionisarebbe l’ospite d’onore. Chi spara sullapovertà fa sempre spettacolo. Salvini tra-scina le sue ruspe da una trasmissioneall’altra, campi rom e profughi con l’ac -qua alla gola. Accarezzato, respinto sulfilo della rissa esce con la voce tonante delvitellone che sa il fatto suo. All’audienceincantata dalle risse nei talk show non re-sistono perfino i giornalisti che mai han-no portato le borse: seri, spiritosi, prepa-rati eppure un Salvini ogni tanto non loperdono mai: insulti che allargano lechiacchiere al giorno dopo. Insomma sene parla.

ALLORA PERCHÉ le Tv Usa scelgono il si-lenzio? Non per eccesso di moralismo ointegralismo etico. La Tv pubblica è unfiore all’occhiello, ma senza la pubblicitàche ingrassa i network privati i quali fan-no i conti e prendono le distanze dalTrump che affonda 50 milioni di latini:votano, soprattutto consumano e quandoil miliardario alla Salvini si sbraccia sulloschermo, furibondi cambiano program-ma. Fughe che svuotano la pubblicità:messicani e latini possono essere qualsia-si cosa ma comprano, bevono, mangianoe rifiutano i consigli che imbottiscono leprediche di chi li insulta. Arruffapopolorispedito ai suoi grattacieli. Meno impor-tante il risvolto politico: ogni volta cheTrump apre bocca, Hillary Clinton gua-dagna voti ma la sconfitta dei Repubbli-cani sembra sicura e l’impegno è far gal-leggiare il partito per prepararlo a chissàquale rivincita. Per i Salvini vita menocomplicata: Tv private a disposizionenell’ipotesi di alleanze ancora immagi-narie. Rai appena ridisegnata quindi nelrodaggio che l’audience deve rallegrare.E i grillini e i Brunetta cercano la spondadei Salvini per i fuochi di ottobre. Nell’I-talia dalle alleanze misteriose, informa-zione e democrazia restano lontane.

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LONTANO DALL’OR IGI N EEra stato fondato comepartito di centrosinistranitidamente alternativoal centrodestra. La svoltarenziana non si può negare

12 » CRONACA | IL FATTO QUOTIDIANO | Martedì 11 Agosto 2015

Sedicenne muore in spiaggiaIl giallo e l’ombra della droga

Al Guendalina La verità dagli esami tossicologici. Via il sindaco che accusava le famiglie

L’amica: “Ero in discoteca con LorenzoHo rifiutato la bottiglia, lui ha bevuto”

L ECC E

» CHIARA INGROSSO

Le cce

Io non ho bevuto da quellabottiglia, ma Lorenzo sì”,

racconta tra le lacrime GloriaTotaro, una delle ragazze cheaccompagnava Lorenzo To-ma nella tragica notte alla di-scoteca salentina “Guendali -na” in cui il diciottenne lecce-se ha perso la vita. “Qualcunol’ha offerta prima a me, ma ioho rifiutato – spiega Gloria –Poi, l’ha passata a Lorenzo,che ha bevuto. Poco dopo, ilmalore”. La ragazza, però, re-sta incerta sul contenuto dellabevanda: “Non ho visto nes-sun cambiamento in lui, fino aquando si è accasciato. Speroche le cause della morte sianoestranee alla droga”.

La bottiglia non si trova, i

carabinieri devono ancora ca-pire se fosse su un tavolo comedicevano le prime testimo-nianza o fosse stata offerta daqualcuno e da chi. Certo i ra-gazzi non l’hanno raccontatagiusta: nessun cane dellaGuardia di Finanza ha maifiutato le auto con cui sono ar-rivati al locale, contrariamen-te a quanto riferito.

IL PM DI LECCE Stefania Min-nini ha disposto per oggi l’au -topsia che farà luce sulla pre-senza di droghe o alcol nel cor-po del giovane. E gli amici diLorenzo torneranno dai cara-binieri per chiarire. Nel pome-riggio sono previsti i funerali. I

Carabinieri hanno anche ana-lizzato i video sugli smartpho-ne dei compagni di Lorenzo, incui il ragazzo sembrerebbe inperfetto stato di salute all’alba,dunque pochi minuti primadel malore.

Il prefetto di Lecce ClaudioPalomba non ha adottatoprovvedimenti per il Guenda-lin. “Per ora non possiamo fareparagoni con quanto accadutoal Cocoricò di Riccione”, doveun 19enne la settimana scorsaè morto dopo aver preso ecsta-sy.

QUANTO ai presunti ritardi neisoccorsi, il direttore generaledell’Asl di Lecce GiovanniGorgone ha detto che “la pri-ma ambulanza, senza medicoa bordo, è arrivata alle 6.40,dopo circa 15-17 minuti. Il se-condo mezzo medicalizzato èarrivato dopo 40 minuti, a cau-sa di auto e pullman disposti

impropriamente sul tragitto”,specie attorno al Guendalina.

Intanto, nella serata di ierisono arrivate le dimissioni diFrancesco Errico, sindaco diGallipoli, città della movida ezona rossa per spaccio e con-sumo di stupefacenti nel Sa-lento. Errico, si legge nella let-tera di dimissioni, lascia per“motivi politici”, a ventiquat-tro ore dall’infelice tweet sullamorte di Toma, in cui l’ex sin-daco sosteneva che “se le fami-glie esercitassero un po' più dicontrollo sui figli non mori-rebbe un 18enne la settimanain disco. Se non sai educarenon procreare”.

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» GIUSEPPE LO BIANCO

M e ss i n a

Ilaria aveva 16 anni, trepiercing, uno sul labbrosuperiore, un altro sulnaso e uno sulla lingua. I

capelli corti, rasati su en-trambe le tempie e una pas-sione per il rapper Mostro.Si è accasciata improvvisa-mente all’una della notte tradomenica e lunedì sulla sab-bia del lido Ringo, a due pas-si dal viale Libertà, a Messi-na, vicino all’i m b ar c a de r odei traghetti diretti a ReggioCalabria, mentre passeggia-va con due coetanei, che do-po avere dato l’allarme echiesto aiuto si sono dile-guati: a chiamare il 118 è sta-to un ciclista, ma quandol'ambulanza è arrivata, Ila-ria Boemi, studentessadell’istituto d'arte della cittàdello Stretto, era già morta:il referto medico indica sol-tanto “arresto cardiaco”senza precisarne le cause.

ORA LA VICENDAè diventataun “giallo” che solo l’autop -sia disposta ieri pomeriggiodal magistrato di turno potràchiarire. La ragazza indos-sava jeans chiari, magliettanera, scarpe da ginnasticascure e non aveva documen-ti addosso: gli investigatorici hanno messo alcune oreper identificarla, quando,grazie all’identikit diffusoieri mattina, i suoi genitoripreoccupati per il mancatorientro a casa della figlia sisono precipitati prima inQuestura e poi a Medicinalegale dove hanno compiutoil riconoscimento del corpo,sul quale non state trovatetracce di violenza né segni di“buchi”.

Dopo avere interrogato a-mici e familiari della ragazzail capo della Squadra mobileGiuseppe Anzalone consi-dera “residuale” l'ipotesi diun malore a causa di una ma-lattia congenita: si fa strada,dunque, l’ipotesi dell'assun-zione di sostanze che si sa-rebbero rivelate letali, allar-gando a tre, quindi, il nume-ro degli adolescenti “mor tida sballo” in pochi giorni,dopo i casi del ragazzostroncato a quanto paredall’assunzione di ecstasy indiscoteca a Riccione e diquello del Salento, che purepotrebbe essere legato alconsumo di sostanze stupe-facenti.

Ad accertarlo sarà l’i n-chiesta condotta dal sostitu-to procuratore messineseStefania La Rosa, ma nel ca-

M E S SI NAIl dramma di IlariaLa giovane era con dueamici che hanno datol’allarme ma poi sono hannofatto perdere le loro tracce.La polizia li sta cercando

so di Ilaria finora è solo un’i-potesi e gli unici, oltre l’au -topsia, a poterlo chiarire so-no i due amici della ragazza,suoi coetanei, che dopo ave-re allertato i passanti sul lun-gomare, un ciclista e un pen-sionato, avvertendoli chec’era “un ’amica che stavamale”, sono fuggiti, senza at-tendere l'arrivo dei soccorsi.“Non è sicuramente un at-teggiamento amichevole –dice il capo della MobileGiuseppe Anzalone – p o-trebbero essersi impauriti difronte all’eventualità dispiegare alle proprie fami-glie cosa ci facessero in quelposto, oppure potrebbe es-sere stata una condotta con-

sapevole di chi ha paura diessere coinvolto in qualcosadi più grande. La ragazza po-trebbe aver assunto qualchedroga o altro per via orale.Per ora li stiamo ancora cer-cando”.

LA ZONA in cui l’hanno tro-vata è il lungomare messine-se del Ringo frequentato di

giorno da famiglie e bambi-ni: “Siamo sconvolti – hadetto una bagnante, MariaGiordano – veniamo spessoqui a fare il bagno, non pen-savamo potesse accaderequalcosa del genere, è un po-sto molto tranquillo, anchese abbandonato dalle istitu-zioni”. Di sera, infatti, queltratto di lungomare, una vol-

ta storico ritrovo di pescato-ri, si trasforma in una zona“degradata, non sottopostaad alcun controllo”, comedenuncia il presidente dellaquinta circoscrizione Santi-no Morabito, “fr equent atada malviventi o drogati”.

“QUI I VANDALI e il marehanno divelto la strada, i gio-

chi per bambini e rovinato laspiaggia –ha detto Morabito–e nonostante siano state in-vestite ingenti risorse pub-bliche non è stata fatta alcu-na manutenzione per pro-blemi di conflitto di compe-tenze e il luogo è stato sem-pre più abbandonato”. Suquel tratto di spiaggia la not-te tra domenica e lunedi I-laria si è accasciata morendosenza ancora un perché: sulsuo profilo Facebook l’ulti -mo messaggio pubblico po-stato in aprile è una strofadella canzone rap Nave fan-tasma: “Siamo nati per mo-rire con un urlo dentro chenessuno può sentire”.

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Su FacebookNell’ultimo post unacanzone: “Siamo natiper morire con un urloche nessuno sente”

Lu ngom a reLa polizia sullungomare diMessina subi-

to dopo il ri-t rova me nto

del cadaveredi Ilaria Boe-

mi, 16 anni

Lorenzo Toma Ansa

ASSUNZIONI BUONA SCUOLA

Via alle domande,i prof precari controla “deportazione”

qPER LE ASSUNZIONI nella scuola è

iniziata la "settimana di passione": en-tro venerdì gli aspiranti prof "devono deciderese aderire al piano sfascia-famiglie. E chi vuolemettersi in gioco rimane fuori. Almeno 100mi-la docenti precari, inclusi nelle graduatoriedell’ultimo concorso ed in quelle ad esauri-mento - spiega il sindacato Anief - entro le 14 divenerdì, dovranno decidere se presentare la

domanda di partecipazione alle fasi b) e c) delpiano di assunzioni che prevede l’assegnazio -ne di 48.812 cattedre, 6.446 per il sostegno,più diverse migliaia di posti non assegnati nellefasi precedenti per mancanza di candidati". Econtro la riforma insorgono gli insegnanti, cheurlano alla “deportazione forzata” (stanno in-viando cartoline al Nazareno per dire “addio alPd ”), anche per la sorpresa che si sono ritrovati

i precari (quelli di 'Fase B e C' della graduatoriaa esaurimento), che saranno assorbiti graziealla “Buona scuola”. Il modulo online chiede diselezionare le province nelle quali si è dispostia trasferirsi. Peccato che sia obbligatorio sce-glierne almeno 100, cioè quasi tutte. Altrimen-ti il tasto “p ro s e g u i ” scompare. "Hanno asfal-tato la Costituzione, la scuola pubblica e i sognidei giovani", dice Silvia T., precaria da 9 anni.

Estate nera

n R I CC I O N EIl 19 luglio il16enneLamber toL u c a cc i o n imuore dopoaver assuntoecstasy. Sisente malenella storicad i s co te c aCo co r i c ò

n SA L E N TOGiallo sullamorte del18enneLorenzo Tomaalla discotecaGuendalina aSanta CesareaTerme (Le)

Nessuna violenzaNé segni di aghi némalore. “Potrebbe averassunto sostanze”.Tocca al medico legale

Martedì 11 Agosto 2015 | IL FATTO QUOTIDIANO | CRONACA » 13

» ANDREA GIAMBARTOLOMEI

Una compressione violentaalla cassa toracica, non u-

na stretta al collo. Non si trat-terebbe di un soffocamento,ma di una presa con le maniereforti che avrebbe portato allamorte di Andrea Soldi, il 45en-ne di Torino deceduto merco-ledì scorso dopo un ricoveron el l ’ospedale dove avrebbedovuto subire un trattamentosanitario obbligatorio (Tso).

QUESTO, DUNQUE, il primo e-sito parziale dell’autopsia ese-guita ieri mattina da Valter De-clame, medico legale nomina-to dal procuratore di TorinoRaffaele Guariniello, titolaredell’inchiesta in cui sono inda-gati tre agenti della polizia mu-nicipale intervenuti mercole-

dì pomeriggio e lo psichiatrache ha disposto il Tso. Stamat-tina il pm incontrerà il medicolegale, l’ipotesi di reato è omi-cidio colposo. All’esame han-no partecipato pure i consu-lenti nominati dalle parti, ilmedico legale Roberto Testiper gli indagati e il medico Gio-vanni Stocavaz per la famigliaSoldi. Il compito era quello didare una risposta al quesitoposto dal pm: “Quali sono statele cause della morte di Soldi?”.Una domanda formulata cosìper permettere ai medici discandagliare tutte le ipotesi.Le risposte definitive dell’au -topsia, degli esami istologici etossicologici verranno conse-

gnate alla procura tra novantagiorni, ma già emergono le pri-me informazioni parziali.

NON CI SAREBBERO stati dan-ni alle vie respira-torie, ma sarebbeemersa una com-pressione dellavena giugulare eun ematoma sullaspalla. Questo se-gno – secondo ledifese – co n fe r-merebbe quantosostenuto dagli a-genti nella lororelazione scrittadopo il decesso diSoldi. Dunque u-

na compressione ci sarebbestata, ma non al collo, comehanno sostenuto da molti te-stimoni sentiti nei giorni scor-si. Quella compressione non

sarebbe la causadiretta, ma l’i n-nesco che ha por-tato al decesso,avvenuto quan-do il 45enne, un“gigante buono”malato di schizo-frenia da venti-cinque anni, eragià arrivato in o-spedale dove imedici hannotentato di salvar-gli la vita per 45

minuti.“L’autopsia ha evidenziato

che la manovra è stata corret-ta, che non c'è stata alcuna pre-sa per il collo”, afferma StefanoCastrale, legale degli agenti,già trasferiti a un altro incaricodal comandante Alberto Gre-gnanini. “C’è sicuramente unnesso causale tra la manovraeffettuata e il decesso”, sostie-ne il legale della famiglia di An-drea, Giovanni Maria Soldi,cugino della vittima. La situa-zione del 45enne si sarebbe ag-gravata durante il viaggio inambulanza: era sdraiato a pan-cia in giù, con le mani amma-nettate dietro, e respirava conmolta difficoltà. A bordo, con

lui, c’erano i dipendenti del118, un infermiere del centro disalute mentale e uno degli a-genti della municipale, manessun medico che potesse in-tervenire in anticipo. “Cr edosia il momento di sospenderequalsiasi giudizio in attesadell’esito degli esami”, ha di-chiarato l’avvocato Anna Ron-fani, legale dello psichiatra in-dagato.

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» CHIARA DAINA

Cento droghe nuove all’a n-no, neanche i pusher sannodavvero cosa c’è dentro”.Riccardo Gatti, psichiatra e

direttore del Dipartimento dipen-denze della Asl di Milano, evidenzial’aumento del consumo di alcolici,superalcolici e droghe tra i giova-nissimi “perché una volta dovevivenderti i beni di famiglia per acqui-starle, oggi no, sono alla portata ditutti e le trovi ovunque”.

Di che sostanze si tratta?Non sono tanto diverse da quelleche c’erano già sul mercato. Sonosostanze stimolanti o allucinogeni,alcune che ti fanno ridere, altre cheti danno più carica, altre ancora cheti stordiscono.

Sono aumentati i consumatori did ro ga?

Il numero è più o meno stabile. Cre-scono però gli adolescenti che nefanno un uso occasionale perché ilcosto delle sostanze si è abbassato.Il consumo non è più legato a unostile di vita, un genere musicale,un’ideologia autoemarginalizzan-te o anticonformista. Oggi è tra-sversale e riguarda entrambi i sessi.Per puro scopo edonistico. Nei Sertdi Milano ogni anno arrivano600/700 nuovi casi che si aggiun-gono ai quattromila già in cura. Intotale in città sono novemila con-siderando anche i servizi privati, icentri diurni, le comunità e le strut-ture penitenziarie. L’alcol è la dro-ga più diffusa, seguono le metanfe-tamime, come l’ecstasy, cannabis edroghe sintetiche. C’è una ripresalenta dell’eroina, che non è mai spa-rita. Il tossicomane inizia a drogarsiin luoghi di aggregazione, come lediscoteche, ma poi finisce a farsi la

dose da solo davanti alla tv. Quindinon serve demonizzare le discote-che.

Perché si drogano?Il ragazzo si droga per emulazione,perché l’amico gli ha detto che è sta-ta un’esperienza super e non gli èsuccesso niente. Ma il rischio di uninfarto o addirittura di rimanercisecchi c’è sempre. Quello che i ra-gazzi ignorano e che devono asso-lutamente sapere è che le reazionialle droghe variano da organismo aorganismo.

Ci spiega?In generale l’effetto dipende da trefattori. Primo dal dosaggio, che pe-rò non possiamo mai sapere concertezza. Le pasticche vengonoprodotte artigianalmente, in modoclandestino, chi le acquista non sadavvero cosa c’è dentro, non è tu-telato da nessuno, tantomeno dalpusher, anche lui tenuto all’oscuro.Secondo, dallo stato psicofisicodella persona. Terzo dalle circo-stanze in cui si trova. Impossibilefare una sola diagnosi. E non c’è maiuna condizione migliore per con-sumare droga. Ogni volta è comegiocare alla roulette russa. Le dro-ghe sregolano i centri di tempera-tura corporea, non fanno sentire la

fatica, così ci si muove di più, ci siaccalda e si creano squilibri degli e-lettroliti, cioè dei sali minerali, fon-damentali per mantenere il ritmocardiaco. Il rischio a questo punto èla morte. Se poi uno si ferma un at-timo, si idrata con dell’acqua non fache ridurre il rischio ma non lo to-glie.

Perché c’è un consumo più disin-volto di alcol?

Perché è legale, ovunque, a qualsia-si ora. Non serve avere un certo stiledi vita, è un’abitudine consumisti-ca. Una volta si usciva di testa allafine dei pasti, oggi invece a digiuno,durante l’aperitivo. Il ragazzo ac-quistando il drink pensa di averetutto sotto controllo ma non è così.Ma come si fa a chiedere al cliente di16 anni di essere responsabile al100%? Gli adolescenti non sannoche l’alcol provoca danni al sistemanervoso, al fegato, aumenta il ri-schio di tumori e comporta erosio-ne gastrica. Ogni volta che c’è un a-buso si fanno danni. Le ragazze fi-nite in ospedale in Puglia non eranodelle alcolizzate.

Spesso l’alcol viene abbinato astupefacenti o psicofarmaci.

È un’altra tendenza che si sta dif-fondendo. Un mix deleterio checrea un effetto di alterazione piùprofondo, la persona può perdere isensi fino al coma e nel peggiore deicasi morire. Occhio, anche prende-re farmaci con alcol fa malissimo.Basta un semplice antinfiammato-rio. Altro grave errore è bere un e-nergy drink dopo la sbronza permettersi al volante. In realtà nonneutralizza l ’effetto sedativodell’alcol, ti dà solo l’impressione diessere più sveglio e poi ti schianticontro un palo lo stesso.

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L’intervento del 5 agostoAndrea Soldi, 45 anni, è mortoa Torino durante un trattamentosanitario obbligatorio Ansa

Non servede m o n i zza reled i s co tech e .Il ragazzosi drogap e rch él’amico gliha dettoche è statosuper ma ilrischio c’è.Ogni anno100 nuoves os t a n ze

L’e sp e r toRiccardo Gatti,psichiatra e di-rettore del Di-partimento Di-pendenze del-la ASL di Mila-no. Ansa

BRINDISI Soccorse in quattro tra i 14 e i 16 anni

Ragazzine ubriache in riva al mareUna ricoverata per eccesso di alcol

qSONO FINITE al Pronto soccorso quattro ragazzine tra i14 ai 16 anni, soccorse nella notte tra domenica e lunedì

sulla spiaggia di Specchiolla (Brindisi) in sospetto coma etilico.Una delle quattro è stata poi ricoverata nell’ospedale Perrino diBrindisi per intossicazione da alcol. Le altre sono state dimessedopo essere state sottoposte ad adeguati trattamenti. A quantoappurato le adolescenti si trovavano in spiaggia per trascorrerela vigilia di San Lorenzo a guardare le stelle cadenti in compagniadi amici. Hanno accusato un malore dopo aver bevuto. Gli altriragazzi hanno quindi chiamato il 118. La vicenda è stata segna-lata alla Procura dei minori di Lecce: si sta verificando se oltreall’uso di alcol, confermato dai referti medici, le giovanissimefossero positive ad altre sostanze.

REGIONE SARDEGNA

“Villone con abusi”Divieto di dimoraal consigliere forzista

qIL VICEPRESIDENTE del consiglioregionale della Sardegna, Antonello

Peru (Forza Italia), è stato allontanato dal-la sua villa anni Settanta sul litorale di Sor-so, nel Sassarese. La decisione è stata pre-sa dal giudice per le indagini preliminari delTribunale di Sassari, Giuseppe Grotteria,dopo che sabato il personale del nucleo dipolizia tributaria della Guardia di finanza

di Sassari aveva eseguito la misura coer-citiva del divieto di dimora nel Comune diSorso “per aver realizzato un intervento e-dilizio di demolizione e nuova costruzionedi una villa in difformità dal permesso ri-l a s c i a to”. Le Fiamme Gialle ritengono inol-tre che “abusando della sua posizione po-litica”, Peru abbia costretto il comandantedella Polizia locale di Sorso, Enrico Cabras,

a omettere un atto del suo ufficio all’au-torità giudiziaria. Cabras è stato per que-sto sospeso, sempre per quattro mesi, as-sieme a un dirigente dell’ufficio tecnico,Maurizio Loriga. "Sono fiducioso e sereno- ha dichiarato il consigliere di Forza Italia -che tutto sarà chiarito perché tutto, in que-sta vicenda, è stato fatto nel rispetto dellal e g ge " .

L’I N T E RV I STA

R icca rdoG at t i

“Pasticche fai-da-teNeanche i pushersanno cosa vendono”

Botta e rispostaIl legale cuginodella vittima:”Manovra fatale”.Il difensore deipoliziotti: “N o,è stata corretta”

Andrea Soldi Il 45enne è morto mentre lo bloccavano. Indagati 3 agenti e uno psichiatra

“Compressione toracica, no asfissia”Tso a Torino, l’autopsia non salva i vigili

IL CASO

14 » ESTERI | IL FATTO QUOTIDIANO | Martedì 11 Agosto 2015

» ROBERTA ZUNINI

In una giornata di sangue e at-tentati per la Turchia – il bi-lancio complessivo: 8 morti e18 feriti in quattro diversi at-

tentati – la notizia è che la tangen-topoli su cui hanno indagato tremagistrati non è mai esistita. An-zi, è stato un tentativo di golpe.Questo almeno sostiene l’ufficiodel procuratore di Istanbul che haemesso un mandato d’arresto pergli ex pm Zekeriya Oz, Celal Karae Mehmet Yuzgec; erano stati lo-ro a condurre le indagini nel di-cembre 2013 coinvolgendo il go-verno dell’allora premier RecepTayyip Erdogan. I tre sono accu-sati di aver tentato di rovesciarel’esecutivo di Ankara e secondo imagistrati sarebbero legati al mo-vimento del magnate e imam Fe-thullah Gulen, nemico numero u-no di Erdogan.

Insomma, il presidente Erdo-gan contro tutti: i nemici in casa,e quelli esterni, come i curdi delPkk o i jihadisti dell'Isis. A ren-dere la situazione ancora piùcomplicata –c o n s i d e r a t oche i colloquiper la forma-zione di unacoalizione digoverno nons o n o a n c o r aconclusi a bend u e m e s i emezzo dalle ul-time elezioni – hanno contribui-to gli assalti armati di ieri al con-solato statunitense di Istanbul e auna stazione di polizia, in cui èstato ucciso il vicecapo del di-stretto settentrionale della me-galopoli.

Per quel che riguarda le spa-ratorie a Istanbul, gli autori sa-rebbero i militanti del gruppo diestrema sinistra Dhkp-c, il Par-tito-Fronte di liberazione del po-polo rivoluzionario già protago-nista del fatale sequestro di unmagistrato 4 mesi fa, e di una se-rie di attentati contro palazzipubblici. Il gruppo, che aveva ri-

vendicato le sue precedenti azio-ni come ritorsioni contro la po-litica repressiva del governo e delpresidente Erdogan, special-mente durante la rivolta di Gezipark nell’estate del 2013, non si èassunto la paternità di quantosuccesso ieri.

MA LA DONNA ferita e poi arre-stata dalla polizia in un successivoscontro a fuoco, identificata comeHatice Asik, risulta essere unmembro dell’organizzazione di i-spirazione marxista-leninista(stata scarcerata appena un mesee mezzo fa). Se le sedi delle Isti-tuzioni di Istanbul sono di nuovonel mirino di questo oscuro grup-po, che molti analisti ritengono

i n f i l t r a t odall’intelligen -ce, nel sud-estdel Paese, il co-siddetto Kur-distan turco, èormai di nuovoguerra apertatra lo Stato e ilPartito dei la-voratori curdo,

il Pkk fondato da Ocalan, da 15 an-ni in una cella di isolamento perterrorismo. Due anni fa, proprioOcalan ordinò ai suoi guerriglieridi ritirarsi sulle confinanti mon-tagne di Qandil, in Iraq, e a stabi-lire una tregua allo scopo di ini-ziare i colloqui di pace con il go-verno turco, allora guidato dall’at -tuale presidente Erdogan. Mal’attentato kamikaze realizzatodal ventenne affiliato all’Isis, Ab-durraham Alagoz, a Suruc il 20 lu-glio scorso, in cui morirono 32 gio-vani militanti dell’organizzazio -ne giovanile del partito filocurdodemocratico del Popolo (Hdp) vi-

cino al Pkk, entrato per la primavolta in Parlamento l’8 Giugnoscorso, fu interpretato dai quadridell’organizzazione di Ocalan co-me il segnale della rottura di quel-la tregua. Da allora sono comin-ciate le ritorsioni dei guerriglie-ri.

“SENZA LA COMPLICITÀ dei ser-vizi segreti turchi, l’Isis non a-vrebbe mai potuto realizzare unattentato di quelle proporzioni.Del resto l’ambiguità nei confron-ti dei tagliagole dello Stato islami-co mostrata dal presidente Erdo-gan e dal suo partito (Akp, partitodella Giustizia e Sviluppo, ndr) algoverno da 12 anni, è cosa risapu-ta. La ripresa della guerra contro icurdi è motivata allo stesso tempodalla volontà di mettere fuori gio-co il nostro partito che ha portatoper la prima volta le istanze curdein Parlamento”, dice il deputatoErtugrul Kurkcu, presidente ono-rario del partito filocurdo. Erdo-gan ha denunciato l’Hdp alla ma-gistratura accusandolo di essereuna formazione di terroristi e hachiesto che il Parlamento tolga a-gli 80 deputati l’immunità parla-mentare. Ieri intanto quattro po-liziotti sono stati uccisi in un at-tacco dei guerriglieri curdi nellaprovincia di Sirnak. Il veicoloblindato su cui viaggiavano è sal-tato su una mina. L'episodio è av-venuto nel distretto di Silopi, dovevenerdì tre curdi erano morti inscontri a fuoco con la polizia. “Iturchi sostengono di combatterelo Stato islamico, ma in realtàstanno combattendo il Pkk”, hadichiarato Cemil Bayik, una dellefigure più importanti dell’o rg a-nizzazione curda.

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» CECILIA ATTANASIO GHEZZI

Ègià un mese che Li He-ping è scomparso. Il 10

luglio scorso è stato preleva-to nella sua casa di Pechinoda funzionari in borghese eda allora non si hanno suenotizie. Il Guardian raccon-ta della kafkiana ricercamessa in atto dai suoi duecolleghi avvocati, Cai Ying eMa Lianshun che, in assenzadi comunicazioni ufficiali, locercano negli uffici di poliziae nei centri di detenzione ditutta la Cina nordorientale.“Le autorità hanno complot-tato contro gli avvocati per idiritti umani a lungo - de-nuncia Cai al quotidiano bri-tannico - qualsiasi cosa dica-no per giustificare il giro di

vite è solo una scusa”. Il girodi vite di cui parla Cai è quel-lo che è già passato alla storiacome “il venerdì nero”. Nelgiro di poco più di 48 ore, 232tra attivisti e avvocati per idiritti umani sono stati presiin custodia e interrogati dal-

la polizia. Un'operazionecoordinata su tutto il territo-rio cinese che ha bloccatoanche Telegram, il sistemadi messaggistica attraversoil quale erano in contatto, eche è arrivata più o meno si-multaneamente nelle case ditutti quelli che negli ultimianni si sono autodefiniti w e i-quan tuan, ovvero gruppoper la difesa dei diritti uma-ni.

A un mese di distanza, 27di loro sono in prigione o agliarresti domiciliari. Di alcuninon si è avuta più alcuna no-tizia.

TRA QUESTI Li Heping, unavvocato 52enne molto notonell'ambiente per aver difesoecologisti, dissidenti, conta-

dini espropriati, donne co-strette ad abortire e, su tutti,Chen Guangcheng, il ciecoche per affermare il suo di-ritto allo studio divenne il piùcelebre avvocato autodidat-ta della Cina (prima di essereillegalmente confinato agliarresti domici-liari e di fuggirenegli Stati Uni-ti). Arrestati an-che il fratello diLi e due dei suoiassistenti, que-sti ultimi accu-sati formalmen-te di “raccoglie -re il dissenso eprovocare di-sordine”. Un'in-fografica pub-blicata sul quo-

tidiano di Partito Legal Dai-ly, definisce coloro che ade-riscono al weiquan tuan co -me “persone che, scontentedella situazione attuale e delgoverno, si avvantaggiano dialcuni incidenti per diffon-dere e provocare problemi e

che sostengonoche essere arre-stati sia un ono-re”. Gli avvocatiche vi aderisco-no sono solo unapiccola percen-tuale (meno di u-no su mille) ri-spetto ai colleghima hanno firma-to diverse vitto-rie in tribunale esono divenutisempre più co-

nosciuti tra chi cerca giusti-zia senza averne i mezzi. Laloro forza è sempre stataquella di usare le armi dellaprovocazione e della comu-nicazione per costringere ilgoverno a giustificare le sueazioni di fronte all'opinionepubblica. È dal 2003 che lot-tano con questi mezzi: erachiaro che c'era un limite chenon poteva essere superato,ma mai prima che Xi Jinpingprendesse le redini della na-zione, avevano ricevuto unattacco così violento e capil-lare. Sembrerebbe proprioche questo governo sia piùche mai determinato a taci-tare qualsiasi forma di dis-senso e a screditare questogruppo di professionisti.

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Hong Kong 2014La protesta degli ombrelli La Pre ss e

Autobomba La scena dell’attacco a Istanbul Re u te rs

I R AQ A MOSUL L’ASSASSINO DI ARRIGONIÈ arrivato a Mosul, roccaforte in Iraq dell’Isis,Mahmoud al-Salfiti, 27 anni, esponente di una cel-lula salafita coinvolto nel rapimento e nell’u cc i s i o n ea Gaza dell'attivista Vittorio Arrigoni (14 aprile2011). Lo rivela un account riconducibile all’Is, in cuiè stata postata “la prima foto di al-Salfiti a Mosul”.Al-Salfiti è evaso approfittando di un permesso con-cesso da Hamas “per visitare i parenti”. Ansa

GIAPPONE IL NUCLEARE DOPO FUKUSHIMAIl nucleare torna a produrre energia dopo la crisi diFukushima, rispettando le norme sulla sicurezza va-rate dopo l’incidente del 2011: la Kyushu Electric Po-wer, tra i gruppi che gestiscono gli impianti atomicinell’arcipelago nipponico, ha reso noto che stama-ne farà ripartire il reattore numero 1 della centrale diSendai, nella prefettura meridionale di Kagoshima.Gli attivisti antinucleari hanno protestato.

8 morti e 18 feritiIeri giornata di sanguefra scontri a fuococon i curdi e attentatidi estremisti a Istanbul

R i s a lel’AkpGuadagnaposizioni ilPartito per laGiustizia e loSv i l u p p o(Akp) diErdogan. Èq u a n toe m e rgedall’ultimosondaggiop u b b l i c a todall’istituto diricerca Mak,secondo ilquale l’A k p,nel caso din u oveelezioni,riuscirebbe ar i co n q u i s t a relam a g g i o ra n zaassoluta inParlamento. Ilsondaggio è ilsecondo inunasettimana adindicare larisalitadell’Akp. Incalo i curdidell’H d p,sugli stessilivelli il Partitore p u b b l i c a n odel popolo(Chp) e inazionalistidell’Mhp

Diritti civili Sparito da un mese, Li Heping difendeva i dissidenti. Lo cercano solo i suoi colleghi

L’avvocato “s ov ve r s ivo” punito dal dragoneC I NA

Il venerdì neroUn mese fala retatadel governo:232 arresti;27 sono ancorain prigione

SVEZIA, ARRESTATI I RESPONSABILI

Ikea, aggressione senza moventenel reparto casalinghi: due morti

qDUEPERSONE (un uomo e una donna) sono morte durante un’ag-gressione in un negozio Ikea a Vasteras, a 100 km da Stoccolma. I

due responsabili (35 e 23 anni), di cui uno ferito in modo grave, sono statiarrestati dalla polizia. I quattro non si conoscevano. L’ufficiale Per Agrenparlando ai giornalisti ha descritto il fatto come un “folle gesto” Re u te rs

T U RC H I A Erdogan contro tutti:giudici, Pkk e IsisI magistrati che indagavano sulla Tangentopoli accusati di “golpe ”

Martedì 11 Agosto 2015 | IL FATTO QUOTIDIANO | ESTERI » 15

Stato di Guerrero La vittima aveva promosso anche una milizia anti narcos

Cercava i 43 studenti scomparsiAttivista crivellato nel suo taxi

M E S SICO

» MARCO FRATTARUOLO

Miguel Ángel Jiménez a-veva una caratteristica

che lo contraddistingueva:la determinazione. Ed è for-se a causa di questa che sa-bato il suo nome è andato adaggiungersi alla lunga listadelle vittime della crimina-lità messicana.

Solo tra venerdì e dome-nica scorsi quindici personesono state uccise nello statodi Guerrero, lo stesso dove asettembre erano scomparsi,da Iguala, i 43 studenti dellascuola rurale di Ayotzinapae dove scontri tra bande dinarcos sono all'ordine delgiorno. Proprio per cercaredi contrastarle lo stesso Ji-ménez, nel 2013, si era fattopromotore della Unìon depueblos y organizaciones delestado de Guerrero (Upoeg),organizzazione creata conl'obiettivo di proteggere lapopolazione dalle violenzedei narcotrafficanti. Sabato,

intorno alle 20, il suo corpoè stato ritrovato a bordo deltaxi collettivo che ogni gior-no guidava per lavoro. Cri-vellato da decine di colpi

d’arma da fuoco, a pochecentinaia di metri dalla suaabitazione a Xaltianguis,paesino a circa un'ora dallalocalità turistica di Acapul-co. Il movente secondo leautorità sarebbe ancora dachiarire, ma chi era vicino aJiménez pensa di conoscerele cause dell'omicidio.

ERA NOTO che il quaranti-cinquenne era finito nel mi-rino della criminalità dopoche, nei giorni immediata-mente successivi alla spari-zione dei 43 studenti - le cuiindagini avrebbero poi por-tato all’arresto del sindacodi Iguala e di sua moglie, ac-cusati di aver orchestrato ilrapimento - senza perdereun solo minuto, aveva messoin piedi una squadra di ri-cerca. Lo scopo era quello diaiutare i familiari delle vit-

time, abbandonate a lorostesse dalle autorità locali, afar luce sul caso che stavasconvolgendo il Messico. Isuoi sforzi negli ultimi tem-pi avevano portato al ritro-vamento di oltre 130 cada-veri appartenenti, però, adaltre vittime della violenzache affligge il paese (nel solostato di Guerrero si conte-rebbero oltre 20mila perso-ne di cui i familiari hanno di-chiarato la sparizione). Ini-ziative che non piacevano aiboss e alle autorità corrotte,da sempre abituate a un at-teggiamento passivo dellacomunità, intimorita da e-ventuali ritorsioni.

Jiménez da sempre la-mentava l'indifferenza el'immobilità del governo eper questo aveva deciso dimettersi in prima linea escalare le colline polverose

del Messico in cerca di indi-zi sugli scomparsi, consape-vole del rischio. “Questa zo-na è un vero e proprio cimi-tero, ma non ci fermeremo”aveva recentemente dichia-rato in un'intervista alla Bbc.La notizia della morte di Ji-ménez ha sconvolto la po-polazione locale.

Mario Vergara, il cui fra-tello è scomparso nel luglio2014, ha però fatto saperecome la morte di “Miguel cidarà la forza per uscire e ri-cominciare le nostre ricer-che. Ci ha insegnato a trova-re le energie e le motivazioniper portare a casa i nostri ra-gazzi”. Lo stesso Vergara hapoi concluso con un mes-saggio di speranza. “Hannoucciso Miguel, è vero, manon per questo riuscirannoa fermarci”.

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» CARLO ANTONIO BISCOTTO

Amezzogiorno del 9 a-gosto 2014 mentre e-ra di pattuglia, l'a-gente Darren Wil-

son raccolse una comunica-zione dalla radio di servizio:la centrale segnalava che erain corso un rapina al vicinoFerguson Market & Liquor.Seguiva la descrizione di duesospetti. Wilson credette diriconoscerli qualche minutodopo, in mezzo alla strada. Liinvitò a camminare sul mar-ciapiedi e “Brown mi risposedi andare a farmi fottere. Misono fermato, ma non sonoriuscito a scendere perchéBrown bloccava la portieradella mia auto”. Wilson nonvuole aggiungere altro.

“La famiglia di Brown miha fatto causa per essere ri-sarcita ed è meglio non farealtre dichiarazioni. Dico soloche ci fu una colluttazione eche, a un certo punto, hosmesso di fare a botte comeun teppista e mi è rivenuto inmente tutto ciò che avevo im-parato all’Accademia di poli-zia. Ho fatto quello che pre-vede il regolamento in casidel genere: prima di esseresopraffatto ho estratto la pi-stola e ho fatto fuoco”.

A FERGUSON, Missouri, a unanno dalla morte del giovaneMichael Brown, ucciso daWilson, la gente è scesa inpiazza per ricordare il ragaz-zo afroamericano, esprimeresolidarietà alla famiglia echiedere alle autorità perchéle indagini non hanno portatoa nulla e Darren Wilson, chenel novembre scorso ha la-sciato il corpo di polizia, vivelibero nella periferia di SaintLouis. La manifestazione ini-ziata pacificamente, è dege-nerata in uno scontro. Sonostati esplosi alcuni colpi di ar-ma da fuoco verso le pattugliee tre persone sono rimaste fe-rite. Secondo la polizia è statoTyrone Harris jr., 18 anni, a-mico di Michael Brown, adsparare contro gli agenti inoccasione delle proteste. Loriferisce il giornale St. LouisPo st- Disp atc h, secondo cuiHarris è stato a sua volta col-pito e sottoposto a un inter-vento chirurgico.

Da mesi Darren Wilson,oggetto di diverse minacce dimorte all’indomani dell’ucci -sione di Brown, abita in unastradina senza uscita e nel piùtotale anonimato. Solo pochifamiliari e amici conoscono ilsuo indirizzo. Sulla porta fi-gura il numero, ma non il suonome. Wilson, che è statoprosciolto nel novembre2014 dal Grand Jury, ha de-ciso ugualmente di dimetter-si dalla polizia. Di diverso av-viso un rapporto del ministe-ro della Giustizia del marzo diq ue st ’anno che condanna

senza mezzi termini l’opera -to dell’ex agente di polizia.Ma il suo caso ha suscitato po-lemiche di ogni genere divi-dendo l’opinione pubblica tracolpevolisti e innocentisti.Moltissimi agenti di polizia lohanno difeso e alcuni giornalidi destra, tra cui l’A me ric anThinker, hanno fatto di lui uneroe. I suoi sostenitori hannopersino organizzato una col-letta raccogliendo mezzo mi-lione di dollari che hanno u-

sato per comprargli una casae pagare le spese legali.

“NON HO LETTO il rapportoche parla di ‘razzismo siste-matico’ a Ferguson e sincera-mente non ho alcuna voglia difarlo”, commenta. Wilson ènato in Texas e sua madre a-veva una fedina penale nonproprio immacolata. “Quan -do c’era di mezzo il denaronon riusciva a controllarsi.Rubava anche ai familiari”.Nel 2009, dopo la morte delgenitore, Darren entrò in po-lizia e fu assegnato a Jennin-gs, una cittadina con il 90%della popolazione nera e po-vera.

“Non avevo mai vissuto inun posto con così tanta mise-

ria. Incontrando la gente misentivo impreparato e intimi-dito. Non era il mio ambien-te”. Un collega anziano ed e-sperto nell’a ddestramentodegli agenti in prova cercò diinsegnarli a stabilire un rap-porto con la collettività che locircondava ogni giorno. Stra-no che in una comunità quasiinteramente afro-americana,il Dipartimento di polizia fos-se composto da tutti agenti

bianchi: “Non mi sono mai la-sciato influenzare dal coloredella pelle”, dice Wilson che èricordato da molti come unpoliziotto inflessibile e seve-ro che faceva moltissime con-travvenzioni. Poi arrivò quel-la chiamata per la rapina alFerguson Market & Liquor:l'agente sparò a Brown, e as-sieme a quelle detonazioni, e-splose anche l'America.

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Rabbia e spa-ri Te n s ion ia Fergusonfra nerie poliziotti.Sopra, DarrenWilson e Mi-chael BrownA n s a / Re u te rs

Ab bat t uto Miguel Jiménez

G R EC I A BASTA AGEVOLAZIONI AI MINISTRIIl primo ministro Alexis Tsipras ha chiesto che vengapresentata in Parlamento una legge per l’abolizionedelle agevolazioni fiscali per i parlamentari e per ri-durre gli stipendi dei ministri e dei capi delle organiz-zazioni pubbliche. Tsipras ha sottolineato: “Quandoè sul tavolo dei negoziati (con i creditori) l'abolizionedelle agevolazioni fiscali per gli agricoltori, non pos-siamo ignorare le nostre esenzioni”. Ansa

U SA FOTO ALL’ASTA DI CARLO E DIANAUna decina di foto inedite del ricevimento di nozzedel principe Carlo con Lady Diana andranno all’astail 24 settembre. Gli scatti sono di Lord Patrick Li-chfield, l’unico fotografo autorizzato per le pose in-formali della famiglia reale e dei suoi ospiti al ritornoa Buckingham Palace dopo il matrimonio, svoltosinel luglio 1981. Sei delle foto ritraggono Lady Dianain abito da sposa e anche la Regina Elisabetta. Ansa

STATI (DIS)UNITI

“Brown mi disse: va a fartifottere. Ferguson iniziò così”

Un anno dopo L’ex agente Darren Wilson racconta lo scontro simbolodelle tensioni razziali. Nel sobborgo tre feriti, decretato lo stato d’e m e rg e n z a

Dico soloche ci fuunacol l utt a z i o n ee che, a unce r t opunto, hosmesso difare a bottecome unte p p i s t a

Ho fattoquello cheprevede ilre gol a m e n t oin casi delge n e re :prima die s s e res o p ra ffa tt oho estrattola pistola

UN’ALTRA VITTIMA

Polizia uccide un ragazzo nero

qINDIANAPOLIS La polizia ha ucciso a colpi di arma da fuocoun ragazzo afroamericano di 15 anni, Andrew Green, per non

essersi fermato a uno stop e aver poi aggredito gli agenti. I poliziottinon avevano addosso le telecamere, quindi non ci sono video

16 » ITALIA | IL FATTO QUOTIDIANO | Martedì 11 Agosto 2015

IL GRAND TOUR Da Riccione al confine sloveno Una sequenza di rotatoriecome invito all’acquisto: ma il settore ormai non tira più

C’» ANTONELLO CAPORALE

è sempre da imparare dai ro-magnoli e stupirsi di come sia-no riusciti a trasformare unpiazzale d'armi lungo il marein una spiaggia storica cosìtanto amata e frequentata.Come sia stato possibile im-maginare di affittare dellesdraio e degli ombrelloni nel-la 31esima fila, a quasi mezzochilometro dalla prima alga,senza colpo ferire. C'è del ta-lento e si vede. Infatti restia-mo inchiodati ai semafori chegestiscono a Riccione il traf-fico dei milanesi in fuga dallecode e ora, appunto, in coda,perchè c'è l'aperitivo. Sono lecinque del pomeriggio ed è giàil momento di rimboccarsi lemaniche e prendere contattocon un mojito, prima del pas-saggio serale con l'apericena eil cocktail e infine, digerite al-tre code, finalmente al risto-rante oppure alla disco. Que-sti sono giorni funestati dallascomparsa del Cocoricò, mo-numento allo sballo divertitoe compulsivo e naturalmenteterminale glorioso di ogni co-da. C'è una storia fatta di sa-crifici per accedervi, di atteselunghe, penitenze comuni egioie intramontabili. La tria-de Rimini-Riccione-MilanoMarittima consegna l'ideache al mondo esista l'ingorgoo poco più. Si rifiata alle vistedel Delta del Po, quando lacampagna prende forma e sistende senza cemento che lasepari.

Il triangolo favolosoMarghera-Mestre -VillorbaA Rovigo si rientra in auto-strada per puntare al più im-ponente distretto del consu-mo, un triangolo favoloso diipermercati che si scorge alleviste di Marghera, città notaper il petrolchimico, si allun-ga fino a Mestre, anzi al co-siddetto Porto di Mestre, echiude verso Villorba, nelTrevigiano. In una trentinadi chilometri uno, due, tre,cinque, sette centri commer-ciali, cubature che solo a Me-stre – come ha scritto FabioTonacci su Repubblica – p r o-ducono 39 mila metri qua-drati di superficie commer-ciale, 111 negozi che paganociascuno 8 mila euro d'affittoal mese per riempire i venetidi ogni virgola. Il teorema delconsumismo qui si fa praticaquotidiana, e la vita è segnatadagli Auchan, i Decathlon, gli

Iper Lando, Iper Coop, ipertutto. Il numero delle rotato-rie per raggiungere i cubi dàl'impressione che gli umaniutilizzino la vita per girare avuoto. Vuoto come l'Auchanche ha una trentina di casseinstallate ma solo quattro infunzione. Perché a furia dicostruire per vendere hannofinito per consumare le ta-sche di chi avrebbe dovutoacquistare. Troppi iper perpoca gente, e il conto finaledà alla grande distribuzioneun meno 0,5% di fatturato nel2014. Massimo è titolare di u-na jeanseria: “Ci stiamo can-nibalizzando, siamo troppi econtinuano a spuntare senzaragione altri centri commer-ciali. Prenda la Nave de Veroa Marghera, è un mostro, undeserto. Vada nel parcheggioe troverà un quinto dei postidisponibili occupato. Mi do-mando sempre perché l'ab-biano costruito, che senso a-veva se qui a dieci minuti c'èun centro così grande”. E-doardo, negozio di ottica:“Non mi spiego come sia pos-sibile fare tutto uguale, pro-porre gli stessi oggetti. Èchiaro che così non va più”.

Questo pezzo di Veneto

grasso e felicemente consu-mista sta boccheggiando sot-to la mole di un'offerta esage-rata, oramai ampiamentefuori scala. Svuotati i centristorici, le periferie sono dive-nute anelli di contenimentodi questi mega-neon, le rota-torie si sono trasformate inpiazze, i parcheggi in luogod'incontro e di smistamentodi altri traffici. Non c'è par-chimetro però e il flusso pe-ripatetico si alimenta – a l m e-no d'estate – grazie all'ariacondizionata gratuita, checon questa afa si fa grandequestione democratica.

Altre rotatorie, lamiereche entrano nel circuito e lo-ro inquilini che si perdonoanche col tom tom in funzio-ne (sesta uscita, prego!), e in-fine si giunge, così pare, a Vil-lorba. Uno dei primi approdidell'ipercircuito della vendi-ta a ogni costo, a basso prez-zo, paghi due e prendi tre,quattro, cinque. Nell'area in-dustriale spunta una bandie-ra del Veneto e un cartello: si-curezza. Si bussa e dentro u-na specie di hangar sbucaSergio Bertotto e il suo caneRufus. Sergio coordina la si-curezza del centro ma so-

prattutto è leader del Movi-mento di liberazione nazio-nale del popolo padano. Unaiper Lega. “Noi non ricono-sciamo l'Italia perciò non pa-ghiamo le tasse. Non ricono-s c e n d o l a n o n d o b b i a m oneanche dichiarare le ostili-tà. Applichiamo il diritto in-ternazionale e i nostri soci,all'atto del tesseramento,sottoscrivono una dichiara-zione di sovranità personalee nazionalità veneta”. Ber-totto mi consegna il foglioche al primo articolo recita:“Ogni essere umano è origi-nale e titolare esclusivo delproprio corpo fisico costitui-to da carne, ossa e sangue”.

La questura di Treviso piùvolte ha fatto visita all'op-presso che, negli anni di gio-ventù, faceva il poliziotto.“Vengono, sequestrano, in-giungono. Ma io non mollo.Non riconoscendo l'Italianon riconosco neanche la suagiustizia”.

Sarà il caldo, ma l'iperle-ghista che fa la guardia all'i-percentro è un altro segno dismarrimento più che di vita-lità. Qui si fanno schei e an-che se la crisi è stata dura, lamole di camion incolonnati

verso sud e verso est dimo-stra che il destino dei veneti ènegli affari. Un amore pazze-sco e intramontabile, e se nonci fosse di mezzo il portafoglidiremmo un legame di cuo-re.

Dai saldissimiai 22 di TopolòLa via della bassa apre alFriuli e conduce verso Trice-simo, altro binario parallelodi vendite al dettaglio e al-l'ingrosso. Arredamenti ecel le frigorifere, cucinecomponibili, cementifici,outlet e saldi, “sald issi mid'estate”. Il ronzio dei mezzimeccanici si acquieta soloquando la strada si allungaverso la Carnia, costeggia laterra del gran prosciutto diSan Daniele e poi avanza tra imonti. Invece piego verso e-st, verso la Slovenia perchéoggi, domenica, è la giornataconclusiva dell 'appunta-mento che da 22 anni con-centra a Topolò artisti e vi-sionari di varia natura. To-polò è sul confine della Slo-venia e il suo bellissimo no-me riassume il concentratodi una criniera di pietre in bi-lico. 22 abitanti in tutto, lafarmacia a 10 chilometri, co-me pure il panettiere. La sta-zione di Topolò è la fermataspirituale e letteraria, il luo-go dove narratori, poeti eviandanti si danno appunta-mento per far vivere con lacultura queste case vuote. O-gni anno si edita un libroscritto nell'inverno prece-dente da un ospite che con-segna la sua arte alle pietre eil suo corpo al paese vuoto.Sei mesi di permanenza, iltempo della semina delle pa-role e poi, in luglio, la festadel ritrovo.

(12 – Fine)© RIPRODUZIONE RISERVATA

CONCORRENZA CANNIBALE

“Negozi a più non posso e sicontinua a costruirne altriNel parcheggio soltanto unquinto dei posti è occupato”

LA VEDETTA LEGHISTA

Sergio (con il cane Rufus)coordina la sicurezza delcentro: “Non riconosciamol’Italia, perciò niente tasse”

“Troppi iper, poca gente”:centri commerciali kaputt

D e s ol a z ion iIn alto, uncentro com-merciale qua-si deserto euna rotatoria.Ne l l’altra foto,l’u lt ra leg h i st aS ergioB ertotto

La scheda

n PA RT I TOdal Ponentel i g u re ,il Grand Tourdi AntonelloC a p o ra l eè un raccontodell’Italia chedà le spalleal mare: città,gente, luoghi,vo c i :una piccolaindaginesu comegl’italianic u s to d i s co n oo sfascianoil Belpaese

n L’U LT I M ATA P PA par teda Riminie Riccione epoi sale versoM a rg h e rae areeindustriali eco m m e rc i a l idel Veneto.Poi ancoraverso Nord:il Friuli,la Carnia einfine l’a r r i voa Topolò

Martedì 11 Agosto 2015 | IL FATTO QUOTIDIANO | SECONDO TEMPO » 17

Cultura | Spettacoli | Società | Sport

Secondo Te m p o

T» PAOLO ZILIANI

rentuno anni fa, nel 1984, u-no dei miti dello sport italia-no, Francesco Moser, riusci-va nell’impresa di battere, a33 anni suonati, il recorddell’ora di Merckx a Città delMessico e poi, di lì a poco, divincere il Giro d’Italia to-gliendo la maglia rosa a Fi-gnon nell’ultima tappa, acronometro, quella che siconcludeva all’Arena di Ve-rona. Trionfi che fecero im-pazzire gli italiani e sui quali,oggi, sarebbe il caso di sten-dere un velo pietoso: perchése vi capitasse di sfogliare leannate dei quotidiani dell’e-poca, nelle foto di Moser intrionfo trovereste sempre,sullo sfondo, il profilo im-mancabile di un ometto ma-gro, occhialuto, scuro di car-nagione, quasi sempre di ne-ro vestito.

L’UOMO si chiama MicheleFerrari: e altri non è che il“dottore” (meglio noto come“il Mito”o“Mister 10%”, dal-la percentuale sui guadagnichiesta ai suoi assistiti) capa-ce di mettere a punto un si-stema di dopaggio così effica-ce e sofisticato da consentiread Armstrong di vincere set-te Tour consecutivi (ora can-cellati) e a ronzini tipo Scar-poni di diventare, all’i m-provviso, vie di mezzo traGaul e Indurain. In pista dauna vita, la notizia è che 31 an-ni dopo aver guidato Moseralla conquista del recorddell’ora e del Giro d’Italia e 7anni dopo aver lanciatoSchwazer alla conquistadell’oro olimpico a Pechino,la Procura di Bolzano sta perchiedere il rinvio a giudizioMister 10% “per aver posto a-busivamente in commerciovariabili quantitativi di far-maci quali eritropoietina conposologia da 2000 U.I. attra-verso canali diversi dalle far-macie aperte al pubblico (…),per aver somministrato o co-munque favorito l’utilizzo ditali farmaci (…), per aver mes-so abusivamente in commer-cio sostanze dopanti attra-verso una struttura organiz-zativa costituita dal predi-sporre il proprio camperquale studio medico itine-rante e punto di incontro convari atleti e mezzo di traspor-to delle sostanze”. Il tutto conl’aggravante dell’associazio -ne con altri soggetti e in con-tinuità del reato.

Era già stato processato, adire il vero, il dr. Ferrari: a Bo-logna, nel 2004, e condanna-to a un anno per frode spor-tiva collegata al doping far-macologico ed esercizio abu-sivo della professione di far-macista, ma poi assolto in Ap-pello nel 2006 per “interve -nuta prescrizione”. “Mi hasvuotato la farmacia”, disse

squalificare, giura agli inqui-renti che non è vero che ilbabbo incontra e segue il ci-clista paralimpico Macchi,bronzo ad Atene 2004, permigliorarne i risultati, ma èlei che è in contatto con l’a-tleta per via di una tesi inscienze motorie. Già, comeno.

Era, Michele Ferrari, l’al -lievo prediletto del prof.Conconi che col tacito assen-so del Coni –e di Carraro pre-sidente – mise a punto la ver-gognosa “O p e r a z i o n e - D o-

ping di Stato”che ci portò peranni – come il pm Sopraniscrisse – a trionfi sportivigonfiati come le venti meda-glie ai Giochi di Lilleham-mer, nel 94, con l’ematocritodei nostri atleti, a cominciaredalla Di Centa, impazzito a li-velli di 54 e passa. Per decen-ni, indisturbato, ne ha com-binate più di Bertoldo. Oraqualcuno ha deciso di chie-dergliene conto. Come dice-va il maestro Manzi, non èmai troppo tardi.

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in un’intercettazione il far-macista bolognese (condan-nato) Massimo Guandalini.Sorta di Dr. Mabuse dellosport italiano, da anni scor-razza per l’Europa con il suocamper degli orrori da cuiscendono e salgono atleti acentinaia: roba che se l’aves -se saputo Spielberg, chissàche capolavoro ci avrebbe re-galato, altro che quella favo-letta di Duel.

Una Guida Michelin degliapprodi prediletti del Dr.Mabuse non esiste, ma iclienti – corridori di tutte lenazionalità –ne conoscono lefermate a memoria: dal casel-lo di Rioveggio a Silvaplananei Grigioni, dalle Canarie aMonzuno nell’Appenninobolognese. Proprio a Monzu-no, il 27 settembre 2010, gra-zie a una cimice nascosta dal-la Procura di Padova nel cam-per degli orrori viene regi-strato un colloquio tra “il Mi-to” e il corridore MicheleScarponi. “Potevo vincere ilGiro”, si rammarica Scarponi(4° classificato a 2’50 ” daBasso); “Certo – gli rispondeMabuse – se tu avessi avutouna sacca di sangue, te la sa-resti potuta giocare”; da cui si

evince la nostalgia canagliaper i favolosi anni 80 quandol’autoemotrasfusione non e-ra ancora stata messa al ban-do e i ricambi del (proprio)sangue si facevano con la di-sinvoltura di un gargarismo.A rischio di finire al Creatore,ma qui siamo alle quisquilie.

PERSINO Moggi al Dr. Mabu-se fa una pippa. “M ic he leFerrari – scrivono gli inqui-renti – ha posto in essere unaserie di stratagemmi (schedestraniere, luoghi d’in c on tr oinusuali, appuntamenti con-cordati a voce) per seguireoccultamente, di fatto comemedico di squadra, ciclisti diteam come Astana, Radio-Shack e altri ancora (…) e haposto al seguito delle due ci-tate squadre il figlio Stefanoche materialmente effettuatest ed esami clinici in vecedel padre”. Eh già, perchéquella del “Mito” è una fami-glia unita: il figlio Stefanoguida il camper, maneggiaprovette ed è sempre reperi-bile mentre la figlia Sara,quella che papà Michele futrovato a spingere in strada,in una gara di triathlon a La-varone, anni fa, facendola

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P illola

n IL PITTOREDARIO FOOltre 130opere inediteal grandepubblico, so-no protagoni-ste della mo-stra “Da r i oFo, Misterobuffo a colori.Manuale mi-nimo dell’at-to re ”, allesti-ta nella SalaMostre delCastello Vi-sconteo diPavia da do-menica 6 set-tembre finoal 18 ottobre.Il Nobel, oltrea essere au-tore, attore,s ce n o g ra fo,regista tea-trale, è ancheun noto pitto-re

Mo s er,poi tantialtriIl dottoreammisele autotra-sfusioni.Assoltonel 2006,oggi èindagatoanche aPa d ova

18 » SECONDO TEMPO | IL FATTO QUOTIDIANO | Martedì 11 Agosto 2015

P» SILVIA D’ONGHIA

assare dalla platea di Roma,dalla festa, dalla gioia, dalmomento più gratificante ditutta una vita al nulla sareb-be stato troppo violento. Einvece io avevo bisogno distringere mani, di ritrovare ivolti delle persone, di guar-darle negli occhi e chiedereloro: ‘Com’è andata?’”. Nic-colò Fabi sceglie la notte perpensare, mentre da solo, inmacchina, macina i chilo-metri che lo separano dalprossimo luogo in cui si esi-birà con il GnuQuartet.Sembrano passati anni lucedalla fine del tour con Da-niele Silvestri e Max Gazzè,in realtà sono due settimaneappena dall’ultimo concer-to all’Ippodromo delle Ca-pannelle, nella Capitale.Tutto esaurito, come è statoper ogni tappa. Ma Fabi nonsi è fermato, non ancora.Domenica scorsa il RavelloFestival, giovedì prossimol’Indiegeno Fest a Tindari,in provincia di Messina, il20 all’Umbria Folk Festivaldi Orvieto. E poi, ancora, da-te che si aggiungono a date,in un percorso che sembranon voler finire. “Non è undovere, dovere invecchia-re”, recita È o non è, una dellesue canzoni più amate.

Niccolò Fabi, forse è que-sto che non vuoi, a 47 anni:non vuoi invecchiare?

(...prende tempo, respirapiano, pesa le parole) P r o b a-bilmente all’interno dei dueanni vissuti con Max e Da-niele, durante i quali abbia-mo fatto cose straordinarie,è mancata un po’ di solitu-dine che, da un punto di vi-sta creativo, è una spondafondamentale. Avevo biso-gno di fare dei viaggi – altracondizione della creatività–, e avevo bisogno di solitu-dine. E non per spirito di ab-negazione o di sacrificio, maper puro gusto. Viaggiare dasolo mi aiuta a rielaborare, arivivere questi due anni cosìdensi e mi dà la possibilità divederne gli effetti immedia-ti negli occhi delle persone,che sono un’altra delle miecuriosità, sono storie da rac-contare. In questi due anniognuno di loro ha vissutoun’esperienza particolare:il riconoscimento numerico– l’essere così tanti – lo av-vertiva come proprio. Comese avesse avuto la confermadell’aver fatto bene a seguir-mi dall’inizio e altrettantobene a lasciarmi fare un pro-getto che mi avrebbe tenutolontano dalla scrittura. A-desso sento il bisogno dichiedere loro: “Allora, comeè andata?”.

E per te, come è andata?È stata un’esperienza irri-petibile, che solo con lorodue avrei potuto fare. Unconto è la collaborazioneper un pezzo, o un disco, unconto è per due anni metter-si al servizio di un gruppo.Non c’è paragone in terminidi impegno. Nello stesso

tempo il palco diventa unluogo più divertente e le re-sponsabilità si alleggerisco-no. È come fare un viaggio dinotte insieme con due gran-di piloti cui poter affidare laguida quando vuoi riposare.Questo è possibile solo inpresenza di uomini che ab-biano confidenza con lapropria identità, che nonabbiano irrisolutezze nellapropria vita.

Quindi nessuna gelosia?Il condividere un applauso,un affetto, è qualcosa chementre lo frazioni si ingi-gantisce. Invece di esserepiù piccole, le parti si autoa-

l i m e n t a n o d i s p e c c h i ,de ll ’affetto degli altri. Madevi essere in pace con te. Senon sei capace di vivere l’a p-plauso a lui con la stessa se-renità con cui vivi il tuo, puòdiventare la dimensione deltuo fallimento.

Voi siete risultati comple-mentari.

Ognuno di noi ha un lin-guaggio umano e musicalein cui l’altro non entra, quin-di ognuno era libero di gio-care nel proprio ruolo. Se sidoveva ballare o urlare conla mano alzata, toccava aMax o a Daniele. Se si dove-

ho cominciato 35 anni fa. Unpunto inarrivabile, tantoche adesso non sarà faciletrovare quello successivo.Tutte le cose più belle sononate da disagi o dolori, dallagratificazione è più difficiletrovare uno stimolo artisti-co. La felicità nella vita è di-strazione dall’i ne l u tt a b il e ,dalla morte, i momenti di fe-licità sono quelli in cui nonpensi. Quando hai la consa-pevolezza di ciò che succe-de nella tua vita e nel mon-do, ti rendi conto che la fe-licità è distrazione.

Distrazione anche da ciòche accade fuori dai nostrico n f i n i ?

È naturale che le differenze

di benessere che ci sono traluoghi diversi del pianetagenerino il desiderio diviaggiare e migliorare lapropria condizione. I dise-quilibri creano sempre ag-gressività e violenza. Allabase ci deve essere la sensa-zione che viviamo in un u-nico mondo e che siamo tut-ti partecipi della felicità glo-bale. Ragionare sul proprioconfine è impossibile. Laproblematica degli africaninon è certo italiana, è di tut-to il mondo: non possono la-sciare a noi una questioneche genera sul nostro picco-lo scenario politico, un mi-sero, poco edificante teatri-no dello scarico di respon-sabilità, che ne sminuiscel’importanza finendo nellasloganistica politica. Nonmi fa paura lo strapotere, mal’abbassamento della quali-tà di ciò che ci stiamo rac-contando. Si utilizzano ar-mi di semplificazione permetterci sempre più unocontro l’altro. Ci si limita al‘Io a casa mia, tu oltre quelmuro’. Ma finché ci sarannoi muri la gente sarà costrettaa scavalcarli.

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Il doveredi noni nve cch i a reNiccolò Fabi,47 anni,in concertoShirin Amini/Me-lania Stricchiolo

L’I N T E RV I STA NICCOLÒ FABI Chiuso il tour con Silvestri e Gazzè, l’artista è subitoripartito: “Viaggio da solo, di notte. Cerco gli occhi delle persone”

Per la musica mi sono messoa nudo, la felicità è distrazione

Ragionare sui propriconfini è impossibile.In Italia assistiamoa un misero teatrinodi scaricodelle responsabilità

Con Max e Daniele èstata un’e s p e r i e n zairripetibile. Adesso hobisogno di rielaboraree di capire quale saràil prossimo approdo

va piangere toccava a me…Non tutti sanno che Nicco-lò Fabi è laureato in filolo-gia romanza con una tesi incodicologia. Ecco, ci spie-ghi cos’è la codicologia?

È un’altra possibilità di e-sercitare la fantasia, coltiva-re una realtà virtuale. Chistudia la storia antica ha ache fare con un mondo di cuinon vede riflessi nella realtàquotidiana. Nello studio delMedioevo hai la sensazionedi un’ambientazione scurama anche erotica e spiritua-le, silenziosa e meditativa.Questo mi apparteneva piùdella storia moderna, c’er aqualcosa di filmico, di visio-nario, anche attraverso ilcontatto sensoriale coi ma-noscritti. Però sentivo che ilmio compito era di unire piùcose. Tra il brevetto da sub ela consultazione di un ma-noscritto esistono analogie:bisogna tessere dei fili cheriguardano sempre l’uomonelle sue varie sfaccettatu-re. Sono solo modi diversiper raccontarlo.

Come descriveresti il tuopercorso musicale, da “Ca -pelli” a oggi?

Come un percorso verso lanudità. Crescere è togliersidi dosso delle cose, elimina-re scorie. Un percorso versol’identità, e la sicurezzanell’averla si è trasformatain canzoni sempre piùsprovviste di protezioni, ditrucchetti, di artifizi. E nonche non cercassi di farloall’inizio. Sento la stessa ri-cerca nelle canzoni di 20 an-ni fa, ma con meno sicurez-za. Uno diventa quello che è,non nasce quello che è. All’i-nizio il passaggio da “scrivocanzoni e le canto davanti a50 persone” a “entro nel

mondo della celluloide” èstato traumatico, devastan-te. Non mi riconoscevo più.Sono stato due anni di ap-nea, e ho sentito il bisogno diresettare tutto. Tre anni do-po è arrivata “Costruire”.

Co s ’è la felicità per NiccolòFa b i ?

A livello artistico, in queidue minuti alla fine di “C o-struire” all’Arena di Veronaho raggiunto il top, quelloche volevo ottenere quando

La sicurezza nell’a ve rtrovato la mia identitàsi è trasformatain canzoni sprovvistedi protezioni,di trucchetti e artifizi

Chi èNiccolò Fabiè nato aRoma il 16maggio 1968.Laureato inLettere, vinceil Premiodella CriticanellaC a te go r i aN u oveProposte alFestival diSanremo del1997 con ilb ra n o“Capelli”.L’anno dopopubblical’album“N i cco l òFa b i ” checo n t i e n e“Lasciarsi ungiorno aRo m a ” e“Ve n tod’e st a te”cantata conl’amico MaxGazzè. Nellap r i m ave radel 2007,partecipa alProgetto peril Darfur inSudan. Nel2013 l’iniziodel tour conSilvestri eG a zz è

Martedì 11 Agosto 2015 | IL FATTO QUOTIDIANO | SECONDO TEMPO » 19

» EMILIANO LIUZZI

Ci sono momentiche il foglio bian-co riesce a risuc-c h i a r t i i n u nmondo che alla

fine ti è estraneo. Si chiamaomofobia, ma anche il termi-ne forse è improprio: nessu-no può avere timore dell’a-more o del sesso altrui. È soloottusità, niente altro. Puoi a-vere paura dei ragni, dellezanzare, dell’aereo e dellemeduse, dei ricci e deglisquali. Ma tutti, a modo loro,presentano una minaccia:chi è omosessuale no. Esisto-no omosessuali, giusto perparafrasare Francesco Guc-cini quando racconta le mi-serie quotidiane del mondo,“vigliacchi o fieri, saggi, falsi,sinceri. Coglioni”. E ancheintelligenti, geniali, capaci divincere il premio Pulitzer,governare un Paese, capacidi uccidere o i fare missionariin Africa. Nel 2015, però, con-tinuiamo a discuterne. Pri-ma di essere bravo o scarso,sei omosessuale.

MIKA, FORTUNAper lui, è an-che bravo. Pure un bel ragaz-zo, ricco, con una vita di suc-cessi, non solo musicali. Cit-tadino di un mondo per pochieletti, quelli che parlano tre oquattro lingue, dunque pos-sono esprimersi dove e comevogliono. Esprimersi al bar,perché il palcoscenico, se seiun grande artista (e Mika lo è)non hai bisogno del linguag-gio, basta l’arte.

Succede, ancora, che puoiessere un erotomane, maquello può giovarti l’appella -tivo di ganzo, dunque capace.Omosessuale ancora no. Per-ché se un cartellone che pub-blicizza un suo concerto vie-ne macchiato di scritte, e lafotografia dell’artista cancel-lata dalla parola “fr ocio”, èovvio che il problema non èsuperato. Lui, Michael Hol-brook Penniman Junior,

classe 1983, in arte Mika, a-veva pensato di non rispon-dere neanche. Poi lo ha fattoattraverso i social. “L’av evovista la foto della scritta suimiei manifesti e il mio istintoera quello di lasciar stare...Che l’odio di alcune persone,che conosco bene, era meglioignorarlo. Ma voi avete ragio-ne, non ho paura di chi mi di-scrimina. Nessuno deve a-verne. L’amore fa quello chevu ol e” . E poi l ’ha sh ta g ,#rompiamoilsilenzio.

AMA E FA CIÒ che vuoi, scriveMika, e cita, non sappiamo seconsapevolmente, Sant’Ago -stino. In una intervista a Va -nity Fair, il ragazzo di talento,nato a Beirut ma evacuatopiccolissimo per sfuggire allaguerra civile, tra la Francia e

l’Inghilterra, ricorda le diffi-coltà riscontrate a scuola:“Quando siamo andati a vive-re in Inghilterra e ho iniziatoa frequentare una scuola aLondra, mi sono sentito dire:non sei stupido, sei dislessi-co. Era la prima volta. Nel gi-ro di poco passai dall’insuffi -

cienza al massimo dei voti.Però, cominciarono a consi-derarmi diverso per altri mo-tivi. Nell’istituto franceseche frequentavo tutti indos-savano l’uniforme, mentre inquello inglese non era richie-sta. Iniziai a indossare i mieivestiti e lì arrivarono i proble-

mi. Mi presentavo con il pa-pillon e le camicie a pois. Oggivesto in maniera piuttostonormale e a volte mi doman-do se, alla fine, abbiano vintoloro, mi dico: forse sono dav-vero riusciti a cambiarmi”.

LA PREMESSA forse era ne-cessaria. Proviamo a parlaredell’artista, che merita più diqualsiasi preferenza, perchéMika è qualcosa che il megliodel teatro discografico, sem-pre più in crisi di volti e ta-lenti, ha proposto negli ulti-mi anni. Probabile che le dif-ficoltà lo abbiano fatto matu-rare anche dal punto di vistaartistico. È arrivato a un suc-cesso che passa solo veloce-mente dall’Italia, anche co-me volto della giuria di X Fac-tor, per il resto ha toccato tut-

to il mondo. Lo hanno para-gonato a Freddie Mercurydei Queen, causa l’estensionevocale impressionante e lacapacità di passare al falsettosenza che lo spartito lo ri-chieda, ma perché è l’or ec-chio che lo vuole. Poi lo han-no battezzato come il nuovoMichael Craig, Scissor Sister,e Robbie Williams. Lui hasempre risposto con un sor-riso, e se qualche band l’ha in-fluenzato, vedi i Queen, nonl’ha mai nascosto. Così comenon ha mai fatto mistero dellasua omosessualità. Nelle suecanzoni c’è il rumore dellasua anima, per dirla alla Mi-na. E forse è anche questo ilsegreto del suo successo. Ilvolto pulito da vicino di casae il sorriso privo d’imbarazzonel parlare di sé. La bellezzache non è solo un gioco dell’e-

stetica. C’è una frase che vie-ne ricordata più spesso. L’hadetta lui, intervistato dal set-timanale Instinct nel 2012, ilmomento in cui fece comingout:“Mi chiedete se sono gay,io vi rispondo di sì. Mi chie-dete se le mie canzoni parla-no di relazioni con uomini? Iovi dico sì. Ed è solo attraversola mia musica che ho trovatola forza di venire a patti con lamia sessualità. Questa è lamia vita reale”. Le personeche usano un minimo di in-telligenza trasmessa in dote ocoltivata, lo colgono così,com’è. Altri lo insultano per-ché probabilmente non rie-scono a fare altro. Finirà, an-che questa storia. Passerà an-che questa stazione. Almeno,è quello che speriamo.

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» CLAUDIA COLASANTI

Fu un colpo di fulmine.Non era nuovo AndyWarhol – q u el l ’a nn o

37enne – alle intuizioni e agliaccostamenti tra generi arti-stici differenti (e indiscipli-nati). Ma l’incontro, esatta-mente cinquant’anni fa, nel1965 – sul primo piano di unascena newyorchese già di persé ribelle e attivissima – con ilgruppo rock The Velvet Un-derground, segna una dataleggendaria.

TRA I GRUPPI rock più in-fluenti nella storia della mu-sica, precursori di generi cheavrebbero poi invaso succes-sivamente il pianeta, come ilrock alternativo, la new wave,il punk rock e il noise i Velvetsi formarono a New York, gra-zie all’incontro tra l’allora stu-dente universitario Lou Reede John Cale, giovane musici-sta d’avanguardia, ai quali si u-

nirono Sterling Morrison allachitarra e Angus MacLise allabatteria.

Lo intuì subito, Lou Reed, ilpotere di quell’incontro: “Cihanno fatto l’uno per gli altri.Andy ci ha dato l’opportunitàdi diventare The Velvet Un-derground. Prima, non erava-mo niente e di alcun interesseper nessuno”. L’esordio, TheVelvet Underground & Nico, u-scito nel 1967, viene prodottoproprio da Warhol, che dise-gna per la copertina la celebrebanana sbucciabile. Un albumcruciale, considerato uno deipiù influenti dischi rock disempre, “una pietra miliareper le band del punk, dellanew wave e perfino del po-st-rock” e un sostanziale pas-so in avanti per quanto riguar-da i temi affrontabili nel testodi una canzone.

Una mostra, presso il Cen-tro Pompidou di Metz (fino al23 novembre 2015) celebra i50 anni dell’incontro, che av-

matiche dell’artista si aggiun-gono a documenti d’archivio ecopertine di dischi; e soprat-tutto alla musica, presentelungo tutto il percorso. La vi-sita comprende le prime seri-grafie eseguite nel suo studio:le lattine di zuppa Campbell,le scatole di Brillo, i ritratti diElizabeth Taylor e la sedia e-lettrica, oltre ai film girati nel-la factory, come “So n n o ”,

“K iss ”, “I mpe ro” e “Ch els eaGirls”.

DAV V E RO unica la ricostru-zione della “Silver Factory”,studio usato dai Velvet Un-derground, le cui pareti furo-no ricoperte da Warhol confogli di alluminio, facendolodiventare un gigantesco spec-chio, divenuto poi luogo diproduzione e di incontro, con-certi, proiezioni e feste dellascena underground. Archeti-po dell’opera d’arte totale, ac-colse spettacoli multimediali,che univano la performancecon la discoteca, come nel1966 – per presentare live l’al -bum che segnerà un’epoca –quel capolavoro assoluto, unodei (pochissimi) dischi chenon solo non invecchiano, macui solamente il tempo rendepienamente giustizia - il pri-mo spettacolo multimedialedella storia, l’Exploding Pla-stic Inevitable Show.

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venne presumibilmente neldicembre del ’65 quando era-no la band residente di un lo-cale nel Village, il Café Bizar-re, e mira a valorizzare l’i n-fluenza della scena musicale,del cinema underground ed el l’avanguardia coreografi-ca newyorkese nell’opera diAndy Warhol (1928 -1987).

Più di 150 foto, filmati e al-cune delle opere più emble-

Unde r -ground storyNel dicembre1965, AndyWarhol co-nobbe e con-tribuì a lan-ciare i VelvetUnd regou nd

La scrittaof fe n s ivaMika duranteun concertoe, accanto, lascritta sul car-tellone a Fi-renze che an-nuncia il con-certo alla qua-le l’artista harisposto dais ocialA n s a / La Pre ss e

CENTRE POMPIDOU A Metz un’esposizione celebra i 50 anni del lancio di Lou Reed e compagni

Il giorno in cui Warhol incontrò i VelvetLA MOSTRA

Vedere eas c oltarePiù di 150foto, filma-ti, musica,alcunedelle ope-re dell’ar -tista e laricostru -zione dellaSilver Fac-tory

Nato in LibanoHa una grandeestensione vocale,paragonabile soloa Freddie Mercury

L’OMOFOBIA NON PASSA A Firenze gli hanno dato del “frocio” sui cartelloniche annunciano il concerto. Lui replica con poche righe sui social. E, soprattutto, col sold out

Mika, il cantantedalle mille vite:“Ama e fa ciò che vuoi”

20 » ULTIMA PAGINA | IL FATTO QUOTIDIANO | Martedì 11 Agosto 2015

Dalla Prima

» MARCO TRAVAGLIO

Staino, persona peraltro ama-bile, aveva smarrito il senso

del suo mestiere, casomai l’a-vesse mai posseduto. Ecco per-ché fa ridere così di rado: per-ché non può esistere la satiraembedded, a sovranità limitata,unidirezionale, col permessode li superiori e il culetto al cal-duccio. Perciò non fui sorpresonel 2006 quando Staino pubbli-cò sull’Unità due intere paginecontro di me: ero raffiguratosotto le spoglie di un corvaccionero e menagramo, il “Beriatra -v ag li o” che, sulla spalla delcompagno Bobo, gli sussurravaa ll ’orecchio sospetti orrendiquanto infondati sugli inciucidella sinistra con B. L’Unione a-veva appena vinto le elezioni e,come prima mossa, approvatocon FI un indulto extralarge (e -steso ai reati tangentizi, fiscali,finanziari e ambientali) che sal-vava dagli arresti Previti e B. colpretesto delle carceri piene. Aquell’obbrobrio s’opposero, ol-tre a me, uomini di sinistra co-me Scalfari, Flores, D’Ambro -sio, Tabucchi e i parenti dellevittime Eternit. Ma Staino, an-ziché disegnare il beriadam-brosio, il beriascalfari, il beria-tabucchi e i beriamortidamian-to, preferì associare il sotto-scritto a Lavrentij Berija, feroceprotagonista delle purghe e deigulag staliniani. Perché – d i-chiarò – “Travaglio non è di si-nis tra” e col suo “giu stizi ali-smo”perverte “la nostra gente”raccontandole la verità (Stainonon smentì una riga di quantoscrivevo sull’indulto). QuandoPadellaro, imbarazzato, michiamò per preavvertirmidell’attacco, gli dissi subito chele vignette non si commentano:si pubblicano e basta. Molti let-tori protestarono, non per in-vocare censure, ma perché in-tristiti da quella “satira” di par-tito e di governo contro un gior-nalista che criticava il potere.Qualche tempo prima Cuperlo,allora dalemiano, aveva defini-to sull’Un it à la mia presenza“una pessima notizia”.

Cos’è cambiato oggi? Nien-te, se non che Renzi è il capo eCuperlo è minoranza, dunqueStaino da filodalemiano è di-ventato filorenziano e accusaGianni di essere “al guinzagliodi D’Alema”. Non è che Stainoabbia cambiato idea: è il partitoche ha cambiato segretario elui ha cambiato guinzaglio.Nessuna resipiscenza, nessunmovente bieco. Solo il riflessocondizionato dell’uomo di par-tito: chi comanda ha sempre ra-gione. Dunque contrordinecompagni: Cuperlo disobbedi-sce agli ordini di scuderia? “Stascassando i coglioni”. Pazienzase Renzi fa esattamente ciò chefaceva o voleva fare B. su arti-colo 18, scuola, Parlamento deinominati, presidenzialismostrisciante ecc. Gli archividell’Unità traboccano di vi-gnette di Staino contro quegliorrori: ma solo perché li facevaB. Ora invece profumano diChanel n. 5, perché “Renzi è ilnostro segretario e premier” echi lo contesta spinge “i nostrielettori e militanti” a “non vo-tare o votare Grillo”.

Staino naturalmente è libe-rissimo di dire e contraddireciò che vuole. Ma, per favore,non in nome della satira. Que-sta –come dice Luttazzi – “è unfatto più un punto di vista”.Purché sia il tuo. Se invece ilpunto di vista è quello del par-tito o del leader di turno, non èpiù satira: è propaganda.

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I l Quirinale di Sergio Mattarella, siadetto con sollievo dopo gli anni diGiorgio Napolitano, assomiglia a u-

no di quei bar degli anni Trenta in cuic’era scritto “Qui non si parla di poli-tica”. Fortunatamente, però, il capodello Stato non ci fa mancare il suo pen-siero su altri argomenti altrettanto ri-levanti: dopo i memorabili interventisu Expo (“sia un punto di svolta”) e 25aprile (“così si riafferma la democra-zia”), ieri ha parlato di libri. Il Corrieredella Sera giustamente riportava l’e-sclusiva in prima: “Ragazzi, partite da

Dosto evskij”. Dentro, un fuocodi fila di invenzioni: “I libri sonoun giacimento sterminato percomprendere la vita”. Posizione,questa, eccessivamente sbarazzina,forse, ma tant’è: al nostro piace stupire,basti citare le sue sorprendenti parolesu Ungaretti e la Grande Guerra (“i suoiversi ne spiegano la realtà anche più dialcune rievocazioni storiche”).

Non vogliamo però togliere al let-tore il piacere di scoprire da solo qua-lità e quantità degli affluenti di tantofiume presidenziale (mancano solo

“le spy story”e la “poesia elisabet-tiana”), ma una cosa almeno –u-na curiosa coincidenza, dicia-

mo – va sottolineata: in vacanza,racconta lui stesso al giornale dellaRizzoli, il capo dello Stato porterà illibro di Antonio Scurati su Leone Gin-zburg (Bompiani, cioè Rizzoli) e quel-lo del giornalista del Cor ri ere Al doCazzullo sulla Resistenza (Rizzoli) einfine Raccontare l’a more di padreEnzo Bianchi (Rizzoli). Questo perdire che Rizzoli quest’anno ha pub-blicato proprio un sacco di bei libri...

R I M AS U G L I

Il Mattarellasotto

l’ombrellone(Rizzoli editore)

» MARCO PALOMBI