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Domenica 20 ottobre 2013 – Anno 5 – n° 288 1,20 – Arretrati: 2,00 Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009 Chi di gossip ferisce di Marco Travaglio A llora siamo d’accordo: aboliamo il gossip. Almeno quello sulla vita privata. Almeno per chi non lo gradisce e non firma la libe- ratoria. Se la puntata di Servizio Pubblico con Michelle Bonev servisse almeno a questo, sa- rebbe un trionfo. Prima però bisognerebbe sa- pere se B. è d’accordo, visto che il principale editore di gossip è lui; e i suoi giornali usano la vita privata altrui per bastonare o ricattare i nemici (le presunte amiche di Di Pietro, il fi- danzato della Boccassini, Sircana accanto al trans, Marrazzo al festino con trans e coca, la Tulliani che guarda storto Fini...) e santificare gli amici (il finto fidanzato di Noemi inventato da Chi, i servizi posati di Silvio, Francesca e Du- dù), o semplicemente per far soldi (Panorama.it : “Raoul Bova: divorzio ma non sono gay”; Chi: “Chiara Giordano: Raoul, adesso parlo io”). E poi a imporre come fatto politico, dunque pub- blico, la vita privata di B. fu B. nel 2001, quando diffuse in milioni di copie l’opuscolo elettorale “Una storia italiana” col ritratto edificante della Sacra Famiglia. A mandarlo in frantumi prov- videro nel 2010 i casi D’Addario-Tarantini e Noemi, poi Veronica che chiese il divorzio e parlò di un uomo malato che va a minorenni. Scandali che gli costarono milioni di voti. Nel videomessaggio del 16 gennaio 2011, alle prime notizie sull’inchiesta Ruby-bungabunga, B. sparò: “Da quando mi sono separato ho uno stabile rapporto di affetto con una persona che era spesso con me in quelle serate e non avrebbe consentito quegli assurdi fatti che certi giornali ipotizzano”. L’annuncio scatenò una guerra al- l’ultimo gossip fra le pretendenti al lettone, fin- ché la Pascale si aggiudicò ufficialmente l’am- bìto riconoscimento. Da allora è tutto un fiorire di servizi fotografici e giornalistici autorizzati sulla Sacra Famiglia ricomposta e prossima al- l’altare. Se B. avesse rivendicato il suo liber- tinaggio – “nei miei letti faccio quel che voglio” – nessuna notizia sul tema avrebbe avuto ri- levanza pubblica (salvo, si capisce, reati come i rapporti prezzolati con minorenni, i ricatti del- le signorine, i pagamenti delle medesime con soldi Rai o Finmeccanica cioè nostri, o corru- zioni di testimoni). Invece usò il gossip “B. è fidanzato, ha messo la testa a posto e non fa più quelle cose” come instrumentum regni per atti- rare voti o evitare di perderne. Per questo, pur con tutto il disgusto del caso, i giornalisti de- vono verificare se l’edificante presepe è vero o falso. E dare voce a testimoni fin troppo in- formati sui fatti, come la Bonev, che lo smon- tano. Ma davvero qualcuno può pensare che Santoro e la sua redazione muoiano dalla voglia di sapere se alla Pascale piacciono più gli uo- mini o le donne? Nessuno sa se quel che afferma la Bonev è vero o no (se davvero la Pascale la denuncerà, le duellanti porteranno le rispettive “prove” e un giudice deciderà). Però, trattan- dosi di un’assidua frequentatrice del cerchio magico (fino a pochissimo tempo fa), va pur- troppo ascoltata. Anche perché sulla parte più interessante e scandalosa del suo racconto – il finto premio al Festival di Venezia allestito dal ministero della cosiddetta Cultura e il milione buttato dalla Rai per acquistare un suo film quando lei era tutt’uno con B. e B. era tutt’uno con la Rai – non c’è bisogno di prove: raccontò tutto il Fatto tre anni fa. E chi lo scopre oggi per sputtanarla dovrebbe spiegarci perché non lo scrisse allora, quando le doti artistiche della si- gnora venivano decantate dalla stampa e dalle tv berlusconiane. Ma è sempre la stessa solfa, come già per la D’Addario e De Gregorio: i (e le) compari di B. sono tutti santi finché non en- trano nello studio di Santoro, poi diventano diavoli. E tutti a scandalizzarsi: ma perché San- toro invita gente così? La risposta è scontata: perché B. frequenta gente così. E B. non è un passante né un trapassato, ma il primo grande rielettore di Napolitano, il partner decisivo del Pd nelle larghe intese e il padrone del governo Letta (vedi Imu). O anche questo è gossip? Dal governo un altro miliardo per le banche: il Paese stringe la cinghia, di crescita non se ne parla, ma per lorsignori i soldi si trovano sempre INTERDETTO DAL TRIBUNALE E OSTAGGIO DELLA PASCALE LA DONNA DEL CAPO Carfagna, Verdini Bondi & C: la black list di “Evita” di Fabrizio d’Esposito F rancesca Pascale detta “Evita”. Il paragone è ar- dito e arduo, ma è questo il no- mignolo appiccicato da amici e nemici alla nuova first lady di palazzo Grazioli. Perfetta in- carnazione del movimento del “duduismo”. » pag. 3 Berlusconi fuori gioco per due anni. Si fa sempre più dura per il Pd » www.spinoza.it LA CATTIVERIA » JOHNNY ROTTEN “Io, il Marcio dei Sex Pistols, odio come nel '77” Biscotto » pag. 15 » CORTEO A ROMA » Gli antagonisti: “Emergenza sociale, basta con il potere delle multinazionali” In migliaia per la casa e il lavoro ma i violenti volevano il sangue La Corte d’Appello di Milano: Berlusconi per due anni lontano dai pubblici uffici Per il Caimano un’altra tegola in attesa della decadenza dal Senato per la legge Severino. Il Pdl sulle barricate. Nuove voci su Palazzo Grazioli e sul potere della fidanzata: decide tutto lei, non solo sui fagiolini ma su amici e nemici IN MOVIMENTO Da Manhattan al pellegrinaggio con Lupi: lo strano weekend 5Stelle di Paola Zanca D oveva essere il weekend dell’incontro con Grillo e Casaleggio. Ma molti eletti 5 Stelle avevano impegni già fis- sati e hanno preferito riman- dare. Così, tra venerdì e saba- to, tutti in partenza. » pag. 5 STRANI SCIENZIATI La ricerca fantasma a spese del ministero e il “Cadaver Lab” I dipendenti: “Ci hanno fatto firmare documenti falsi per incassare i soldi del progetto. In realtà, invece di lavorare leggiamo libri e giochiamo a dama” Massari » pag. 11 La manifestazione di Roma: la paura finisce davanti a Porta Pia. Sassi e fumogeni contro i ministeri, qualche scontro con la polizia: ma il servizio d’o rd i n e “co n t i e n e ” gli incappucciati Basso profilo dei No Tav Alla fine 15 fermi e 8 feriti tra le forze dell’o rd i n e , un agente colpito da infarto Neutralizzata una bomba carta con proiettile Mascali » pag. 2 U di Furio Colombo B. E L’ULTIMA STRATEGIA DEL CORPO MORTO Q uesto sfortunato e diso- rientato Paese, che conti- nua a essere forzato, piuttosto che guidato e persuaso a fare qualcosa, è ingombro di corpi. I corpi di vittime innocenti che non hanno trovato accoglienza. I corpi di colpevoli che si ven- dicano della civiltà con cui sono stati trattati da vivi. » pag. 18 » FUNERALI » Uccisa nel 2009: si era ribellata al clan “Ciao Lea”: Milano si scopre città antimafia U di Nando dalla Chiesa ’NDRANGHETA, LA LOTTA DELLE DONNE » pag. 10 Un momento degli scontri di ieri a Roma LaPresse Fierro, D’Onghia e Rodano » pag. 6 - 7 y(7HC0D7*KSTKKQ( +%!#!"!?!z

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Domenica 20 ottobre 2 01 3 – Anno 5 – n° 288 € 1,20 – Arretrati: € 2 ,0 0Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)

tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

Chi di gossip feriscedi Marco Travaglio

Allora siamo d’accordo: aboliamo il gossip.Almeno quello sulla vita privata. Almeno

per chi non lo gradisce e non firma la libe-ratoria. Se la puntata di Servizio Pubblico conMichelle Bonev servisse almeno a questo, sa-rebbe un trionfo. Prima però bisognerebbe sa-pere se B. è d’accordo, visto che il principaleeditore di gossip è lui; e i suoi giornali usano lavita privata altrui per bastonare o ricattare inemici (le presunte amiche di Di Pietro, il fi-danzato della Boccassini, Sircana accanto altrans, Marrazzo al festino con trans e coca, laTulliani che guarda storto Fini...) e santificaregli amici (il finto fidanzato di Noemi inventatoda Chi, i servizi posati di Silvio, Francesca e Du-dù), o semplicemente per far soldi (Pa n o ra m a . i t :“Raoul Bova: divorzio ma non sono gay”; Chi:“Chiara Giordano: Raoul, adesso parlo io”). Epoi a imporre come fatto politico, dunque pub-blico, la vita privata di B. fu B. nel 2001, quandodiffuse in milioni di copie l’opuscolo elettorale“Una storia italiana” col ritratto edificante dellaSacra Famiglia. A mandarlo in frantumi prov-videro nel 2010 i casi D’Addario-Tarantini eNoemi, poi Veronica che chiese il divorzio eparlò di un uomo malato che va a minorenni.Scandali che gli costarono milioni di voti. Nelvideomessaggio del 16 gennaio 2011, alle primenotizie sull’inchiesta Ruby-bungabunga, B.sparò: “Da quando mi sono separato ho unostabile rapporto di affetto con una persona cheera spesso con me in quelle serate e non avrebbeconsentito quegli assurdi fatti che certi giornaliipotizzano”. L’annuncio scatenò una guerra al-l’ultimo gossip fra le pretendenti al lettone, fin-ché la Pascale si aggiudicò ufficialmente l’am-bìto riconoscimento. Da allora è tutto un fioriredi servizi fotografici e giornalistici autorizzatisulla Sacra Famiglia ricomposta e prossima al-l’altare. Se B. avesse rivendicato il suo liber-tinaggio – “nei miei letti faccio quel che voglio”– nessuna notizia sul tema avrebbe avuto ri-levanza pubblica (salvo, si capisce, reati come irapporti prezzolati con minorenni, i ricatti del-le signorine, i pagamenti delle medesime consoldi Rai o Finmeccanica cioè nostri, o corru-zioni di testimoni). Invece usò il gossip “B. èfidanzato, ha messo la testa a posto e non fa piùquelle cose” come instrumentum regni per atti-rare voti o evitare di perderne. Per questo, purcon tutto il disgusto del caso, i giornalisti de-vono verificare se l’edificante presepe è vero ofalso. E dare voce a testimoni fin troppo in-formati sui fatti, come la Bonev, che lo smon-tano. Ma davvero qualcuno può pensare cheSantoro e la sua redazione muoiano dalla vogliadi sapere se alla Pascale piacciono più gli uo-mini o le donne? Nessuno sa se quel che affermala Bonev è vero o no (se davvero la Pascale ladenuncerà, le duellanti porteranno le rispettive“prove” e un giudice deciderà). Però, trattan-dosi di un’assidua frequentatrice del cerchiomagico (fino a pochissimo tempo fa), va pur-troppo ascoltata. Anche perché sulla parte piùinteressante e scandalosa del suo racconto – ilfinto premio al Festival di Venezia allestito dalministero della cosiddetta Cultura e il milionebuttato dalla Rai per acquistare un suo filmquando lei era tutt’uno con B. e B. era tutt’unocon la Rai – non c’è bisogno di prove: raccontòtutto il Fatto tre anni fa. E chi lo scopre oggi persputtanarla dovrebbe spiegarci perché non loscrisse allora, quando le doti artistiche della si-gnora venivano decantate dalla stampa e dalletv berlusconiane. Ma è sempre la stessa solfa,come già per la D’Addario e De Gregorio: i (e le)compari di B. sono tutti santi finché non en-trano nello studio di Santoro, poi diventanodiavoli. E tutti a scandalizzarsi: ma perché San-toro invita gente così? La risposta è scontata:perché B. frequenta gente così. E B. non è unpassante né un trapassato, ma il primo granderielettore di Napolitano, il partner decisivo delPd nelle larghe intese e il padrone del governoLetta (vedi Imu). O anche questo è gossip?

Dal governo un altro miliardo per le banche: il Paese stringe la cinghia,di crescita non se ne parla, ma per lorsignori i soldi si trovano s e m p re

INTERDETTO DAL TRIBUNALEE OSTAGGIO DELLA PASCALE

LA DONNA DEL CAPO

Carfagna, VerdiniBondi & C:la black listdi “Evita”

di Fabrizio d’E s p o s i to

Francesca Pascale detta“Evita”. Il paragone è ar-

dito e arduo, ma è questo il no-mignolo appiccicato da amicie nemici alla nuova first lady dipalazzo Grazioli. Perfetta in-carnazione del movimento del“duduismo”. » pag. 3

Berlusconi fuori giocoper due anni.Si fa semprepiù dura per il Pd

» w w w. s p i n oza . i t

LA CATTIVERIA

» JOHNNY ROTTEN

“Io, il Marciodei Sex Pistols,odio come nel '77”

Biscotto » pag. 15

» CORTEO A ROMA » Gli antagonisti: “Emergenza sociale, basta con il potere delle multinazionali”

In migliaia per la casa e il lavoroma i violenti volevano il sangue

La Corte d’Appello di Milano: Berlusconi per due anni lontano dai pubblici ufficiPer il Caimano un’altra tegola in attesa della decadenza dal Senato per la leggeSeverino. Il Pdl sulle barricate. Nuove voci su Palazzo Grazioli e sul potere dellafidanzata: decide tutto lei, non solo sui fagiolini ma su amici e nemici

IN MOVIMENTO

Da Manhattanal pellegrinaggiocon Lupi: lo stranoweekend 5Stelle

di Paola Zanca

Doveva essere il weekenddell’incontro con Grillo

e Casaleggio. Ma molti eletti 5Stelle avevano impegni già fis-sati e hanno preferito riman-dare. Così, tra venerdì e saba-to, tutti in partenza. » pag. 5

STRANI SCIENZIATI

La ricerca fantasmaa spese del ministeroe il “Cadaver Lab”I dipendenti: “Ci hannofatto firmare documenti falsiper incassare i soldidel progetto. In realtà,invece di lavorareleggiamo libri e giochiamoa dama” Massari » pag. 11

La manifestazionedi Roma: la paura finiscedavanti a Porta Pia. Sassi efumogeni contro i ministeri,qualche scontro con la polizia:ma il servizio d’o rd i n e“co n t i e n e ” gli incappucciatiBasso profilo dei No TavAlla fine 15 fermi e 8 ferititra le forze dell’o rd i n e ,un agente colpito da infartoNeutralizzata una bombacarta con proiettile

Mascali » pag. 2

U di Furio Colombo

B. E L’U LT I M AS T R AT E G I ADEL CORPOM ORTO

Questo sfortunato e diso-rientato Paese, che conti-

nua a essere forzato, piuttostoche guidato e persuaso a farequalcosa, è ingombro di corpi. Icorpi di vittime innocenti chenon hanno trovato accoglienza.I corpi di colpevoli che si ven-dicano della civiltà con cui sonostati trattati da vivi. » pag. 18

» FUNERALI » Uccisa nel 2009: si era ribellata al clan

“Ciao Lea”: Milanosi scopre città antimafiaU di Nando dalla Chiesa

’N DR A N G H E TA ,LA LOTTADELLE DONNE

» pag. 10

Un momento degli scontri di ieri a Roma La Pre ss e

Fierro, D’Onghiae Rodano » pag. 6 - 7

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2 DOMENICA 20 OTTOBRE 2013 il Fatto QuotidianoT R A M ON T I

Sallusti e Santanchèminacciati sotto casada alcuni liceali

di Antonella MascaliMilano

Aoltre 12 anni dal-l’emersione del-l’indagine sui di-ritti televisivi Me-

diaset, con una perquisizionedella Guardia di finanza nellasede del Biscione, ieri la Corted’appello di Milano ha rical-colato la pena dell’interdizio-ne dai pubblici uffici per SilvioBerlusconi: 2 anni, invece dei5 inflitti dal Tribunale e dalprimo Appello. Ma per la de-cadenza e l’incandidabilità, inbase alla sentenza, dovrà es-serci la conferma della Cassa-zione, prevista tra fine anno einizio del prossimo, nonché ilvoto del Parlamento che, casoCesare Previti docet, potrebbeimpiegare un anno.In parallelo, però, c’è il votosulla decadenza in Senato,prevista per la legge Severino:in teoria, dovrebbe essere trapoco, a novembre.

LA SENTENZA DI IERI si devea una decisione della Cassa-zione che, il primo agostoscorso, aveva confermato i 4anni di pena principale perfrode fiscale, di cui tre cancel-lati dall’indulto 2006. Rispettoalla pena accessoria, infatti, laSuprema Corte aveva ordinatoa nuovi giudici di secondo gra-do la rideterminazione deglianni di interdizione perché, asuo avviso, sia il Tribunale chei giudici del primo appelloavrebbero dovuto applicare lalegge tributaria del 2000, cheprevede da un minimo di unanno a un massimo di 3 annidi pena, e non la legge ordi-naria. Ieri, l’avvocato generaleLaura Bertolè Viale ha chiestoalla Corte di infliggere proprio2 anni di interdizione, due ter-

zi rispetto al massimo previ-sto, rifacendosi alla stessa pro-porzione della pena principale(4 anni) e a un’altra decisionedella Cassazione, che ha pureconfermato il mancato rico-noscimento a Berlusconi delleattenuanti generiche.L’avvocato Niccolò Ghedini,assieme al sostituto processua-le del professor Franco Coppi,l’avvocato Roberto Borgono-vo, ha provato a far saltare tut-to con eccezioni di incostitu-zionalità che, se accolte, sareb-bero state per il leader del Pdlcome una manna dal cielo:avrebbero sospeso il voto delSenato sulla decadenza e sul-l’incandidabilità per 6 anni.Ghedini ha sostenuto da un la-to la sovrapposizione tra la Se-verino e la altre leggi sull’in -terdizione (“quale normativava seguita”?) e dall’altro l’in -costituzionalità pure di una

parte della legge tributaria e,dunque, l’inapplicabilità dellapena accessoria, nel caso diBerlusconi, perché Mediaset –ha rivelato – nel settembrescorso ha aderito all’accerta -mento fiscale dell’Agenzia del-le entrate, pagando 11 milioniper le annualità 2002, 2003, ilperiodo per cui il Cavaliere èstato condannato.

MA LA LEGGE tributaria pre-vede l’annullamento dell’in -terdizione solo nel caso in cuiil pagamento avvenga primadell’inizio del dibattimento.Entro 15 giorni si conosceran-no le motivazioni della senten-za di ieri e la difesa potrà de-positare il ricorso in Cassazio-ne: sia rispetto all’entità dellapena, in subordine aveva chie-sto il minimo di un anno, siarispetto alle eccezioni di inco-stituzionalità.Ma non è l’interdizione chederiva da questa sentenza l’an -sia di Berlusconi, quanto il vo-to del Senato, dopo che laGiunta delle Immunità, il 4 ot-tobre, ha approvato la sua de-cadenza.Il 29 ottobre si riunirà la Giun-ta del regolamento: dovrà sta-bilire se l’aula potrà votare convoto palese, come chiedonoPd e M5s o a scrutinio segreto,come chiedono Pdl e Scelta ci-vica. Relatori: Stefano Russo(Pd) e Anna Maria Bernini(Pdl). Non è detto che ci saràuna decisione per quel giorno,il Pdl ha tutto l’interesse, perproteggere il suo leader, di faremelina, di rinviare il più pos-sibile, magari provando a farpassare in aula una sospensio-ne in attesa della Corte di Giu-stizia europea e magari ten-tando nel frattempo di far ap-provare un’amnistia o un in-dulto salvifico.

Uno slittamento significativodel voto “potrebbe avverarsi”,dichiara Dario Stefàno, presi-dente della Giunta per le ele-zioni del Senato “ma solo nelcaso di totale e prolungatainattività dell’Assemblea oin seguito all’approvazionedi un’eventuale questionesospensiva”.Se, invece, i tentativi del Pdlfalliranno, allora l’aula di Pa-lazzo Madama dovrebbe vota-re a novembre sulla decadenzadi Berlusconi da senatore dellaRepubblica e sulla sua incan-didabilità per 6 anni. Al suoposto, il primo dei non elettiper il Pdl in Molisse, Ulisse DiGiacomo.Il senatore del Pd, Felice Cas-son, membro della Giunta perle elezioni, ricorda che nellalegge Severino c’è scritto piùvolte che il Senato deve deci-dere “immediatamente”.

“Il presidente Piero Grasso –prosegue – non deve consen-tire rinvii ingiustificati, pocochiari. È interesse dei vertici

del Senato che all’internonon vi siano condannati.

Va tutelata l’immaginedell’istituzione. Così di-ce la legge, così dice laCostituzione”.Sull’insistenza dell’av -

vocato-deputato Ghediniin merito all’incostituzionalitàdella legge Severino, applicataper Berlusconi “retroattiva -mente”, Casson risponde chequella norma “non è né unasanzione penale né una san-zione amministrativa. Attieneai requisiti dell’elettorato pas-sivo”, cioè alle regole che ogniStato, come ha stabilito anchela Corte dei diritti dell’uomo,ha il diritto di darsi rispetto airequisiti che devono avere icittadini che si candidano.

D EC A D E N Z A

Se la Giunta

del Regolamento

non perde tempo,

l’aula del Senato

si pronuncerà

a inizio novembre

B. INTERDETTO PER DUE ANNILA CORTE D’APPELLO DI MILANO DEFINISCE L’INIBIZIONE DAI PUBBLICI UFFICI DI BERLUSCONIA SEGUITO DELLA CONDANNA MEDIASET. GIÀ ANNUNCIATO IL RICORSO IN CASSAZIONE

IL “DUDUISMO”Francesca Pascale

ha preso possesso delPalazzo. Decide chi entra

e chi sta fuori Dlm

Falchi e colombe ancora insieme. Dopola solidarietà alla Pascale per l’affare

Bonev (che ieri si è difesa: “Non faccio ri-catti, dico solo la verità”), ecco quella per ilCondannato Interdetto.Tutti, da Alfano il lealistaall’ultimo dei falchi, hannoripetuto lo scontato refraindella persecuzione giudi-ziaria. E le polemiche han-no lambito pure il Quirina-le di Re Giorgio. Per la se-rie: attacco nuora perchésuocera intenda.La nuora in questione èl’udc Michele Vietti oggivicepresidente del Csm.Vice, cioè di Napolitano,che la Costituzione vuole acapo del Csm. Vietti hacommentato la nuova in-terdizione di B. sottoli-neando il ritardo della po-litica sulla decadenza del

Condannato: “Prendo atto che ancora unavolta in qualche modo la politica ha finitoper delegare alla magistratura la risoluzionedei problemi”. E così il violento coro del Pdl

contro Vietti è servito an-che a canalizzare la rab-bia contro il Quirinale,mai espressa pubblica-mente. Ecco Bondi: “Ledichiarazioni di Viettidenotano la sua totale in-coscienza dei problemiafferenti al rapporto fral’ordine della magistra-tura e la democrazia”. Adattaccare Vietti sono so-prattutto i falchi. Il peoneD’Alessandro indica il vi-cepresidente del Csm co-me “prono e sottomessoai magistrati”.Sul parallelo decaden-za-interdizione il mini-stro Quagliariello ribalta

il giudizio di Vietti e rivaluta il tentativo dimelina al Senato per allungare la vita al go-verno: “Se la politica faceva qualcosa peraspettare la magistratura non avrebbe fattomale. La legge Severino prevede un’inter -dizione a sei anni, tre volte la sentenza. Misembra di buon senso trovare un luogo do-ve fare una riflessione sulla congruità e sullacostituzionalità delle Severino”. Un altroministro, la De Girolamo, assicura che que-sta nuova sentenza non influirà sulla tenutadel governo. In realtà, il dialogo ritrovatocoi centristi fa sperare B. nel voto segreto alSenato sulla decadenza. È l’ora delle colom-be, a corte. Come Fedele Confalonieri cheieri a Napoli, al convegno dei giovani diConfindustria, ha bocciato il Berlusconipolitico, “Non ha fatto la rivoluzione libe-rale perché doveva essere più cattivo”, e haelogiato le larghe intese: “Sono auspicabili,un’intesa è un’intesa, non ci si deve criticareogni giorno”. Anche per questo ha fatto sa-pere che Marina B. al posto del padre “nonmi piace per niente”.

Pdl compatto, contro ViettiIL VICEPRESIDENTE DEL CSM CONSTATA: “FATTO PRIMA CHE AL SENATO”, E GIÙ INSULTI E CRITICHE

AGGRESSIONE DOMESTICA venerdì sera perDaniela Santanchè e Alessandro Sallusti. Un grup-po di liceali, in uscita da una festa, sono andati sot-to casa della parlamentare milanese urlando of-fese e minacce. Sallusti è sceso a parlare ed è statospintonato: “Non ti picchiamo perché sei vecchio”.Intervenuta la polizia, il gruppo è fuggito, 16 ragazzisono stati identificati. In una fioriera è stata fatta

ritrovare una chiave inglese, nessun coltello (comeaveva sospettato la Santanchè). Solidarietà da Al-fano e altri esponenti Pdl, mentre Silvia Garnero,nipote di Daniela e consigliera comunale a Milano,ha scritto sulla sua pagina facebook: “Mi fannoschifo questi ragazzini ignoranti, figli di papà chepensano di potersi comportare così perché tantosanno che qualcuno che paga per loro ci sarà, ma

certo non loro. Mi fa schifo che in questo paese lapolizia non abbia il potere di prenderli a schiaffoni”.Amareggiato Sallusti: “È stato impressionante: ve-dersi sotto casa una cinquantina di ragazzi che lan-ciano insulti pesanti non è affatto piacevole. Alcunigridavano: ‘Napolitano ti ha salvato la vita’ (in ri-ferimento alla Grazia concessa al giornalista, ndr),altri se la prendevano con Daniela”.

VOTO SEGRETO o voto palese? La domanda che agita i giorniprecedenti la richiesta di decadenza per Silvio Berlusconi dovràessere sciolta dalla Giunta del Regolamento di Palazzo Mada-ma, dove il dibattito è stato già spostato al 29 di ottobre. Il Re-golamento del Senato, all’articolo 113 (Modi di votazione), spie-ga: “L’Assemblea vota normalmente per alzata di mano, a menoche quindici Senatori chiedano la votazione nominale e, per icasi consentiti dai commi 4 e 7, venti chiedano quella a scrutinios e g re to”. I commi 4 e 7 riguardano le votazioni sulle minoranzelinguistiche, quelle che attengono ai rapporti civili ed etico so-ciali e le deliberazioni che concernono le modificazioni al Re-golamento del Senato. Al comma 3, è chiarito poi che “Sonoeffettuate a scrutinio segreto le votazioni comunque riguardantipersone e le elezioni mediante schede”. È proprio questo il pun-to sul quale concentrerà la battaglia in Giunta: la decadenza puòessere considerata un voto sulla persona? L’altro tema da af-frontare è il seguente: per consentire un eventuale voto palesesu Berlusconi bisogna cambiare per sempre il regolamento delSenato o basta chiedere alla Giunta il permesso a una “ecce -zione” temporanea, così come accadde per Giulio Andreotti? Inquel caso, obiettano i fan del voto segreto, il Divo lo chiese. Altrotema: Pd, Sel e M5S avrebbero la maggioranza per decidere sulvoto palese. Ma dipende dal presidente Pietro Grasso.

Voto palese, dipendetutto da Pietro Grasso

fattoa mano

GOVERNO LETTAE SUCCESSIONE PDL

“Un’intesa è un’intesa,

non ci si deve

criticare ogni giorno.

Marina dopo Silvio?

Non mi piace per niente

C O N FA L O N I E R I

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3il Fatto Quotidiano DOMENICA 20 OTTOBRE 2 01 3T R A M ON T I

di Fabrizio d’E s p o s i to

Francesca Pascaledetta “Evita”. Il para-gone è ardito e ar-duo, ma è questo il

nomignolo appiccicato da ami-ci e nemici alla nuova first ladydi palazzo Grazioli. Il movi-mento del duduismo, da Dudùil caro barboncino di pelo can-dido, è incarnato da questa me-no che trentenne napoletana diFuorigrotta, quartiere popola-re, di umili origini come la leg-gendaria Evita Perón. Appun-to. A differenza di Veronica, laprima moglie, la Pascale in que-sti mesi ha costruito il suo po-tere a corte e messo su il suoclan o cerchio magico. Una ri-voluzione che ha sconquassatogli antichi equilibri. Con l’aiutodella corregionale Maria Rosa-ria Rossi, senatrice-assistentedi B. e che oggi è senatrice-as-sistente di entrambi, B. e “Fran -cesca”, la nuova “Evita” avreb -be intrappolato l’anziano con-vivente in una ragnatela di noiae pantofole, stilando liste dibuoni e cattivi e chiudendo fi-nanche i rubinetti di danaro delLeader Condannato. Di qui,forse, gli attacchi, come docu-mentato sul Fa t to di sabatoscorso, in cui sono riportate al-tre due storie lesbiche attribuitealla Pascale da qualche falco di-ventato d’improvviso un pariadel berlusconismo.

VOCI E VELENI che originanodall’influenza politica di “Fran -cesca”, il vero capo delle colom-be. Altro che Gianni Letta o An-gelino Alfano. Berlusconi ognisera va a dormire con una co-lomba e il primo ad averne con-

tezza fu Denis Verdini, falcoprimigenio, alla vigilia della fi-ducia del 2 ottobre scorso. Lastoria dell’aspro litigio tra lui ed“Evita” a palazzo Grazioli è ve-rissima ed è questa. Quella sera,Verdini era con il Cavaliere e idue facevano i conti sui “tradi -tori” del Senato, favorevoli algoverno Letta. Si fece tardi e“Francesca” ritornò a palazzoGrazioli con tre colombe delsuo cerchio magico: Jole Santel-li, sottosegretario; Nunzia DeGirolamo, ministro; BarbaraSaltamartini, ex an. Verdinisobbalzò e la riprese. Per la se-rie: “Porti qua proprio queste?”.Lei reagì. Fronte alta e sguardodi fuoco: “A casa mia ho il di-ritto di portare chi voglio, a ce-na o a prendere un caffè”. L’e-pilogo è già stato raccontato: ilCondannato Innamorato fu co-stretto a cacciare Verdini perdare soddisfazione alla Fidan-zata.Da allora, con Verdini, sono fi-niti nella black list del duduismodi “Evita” anche altri due fidati estorici collaboratori-parlamen-tari di B.: Sestino Giacomoni eValentino Valentini, l’uomodei misteriosi affari russi delCavaliere. Da notare, della vec-chia corte del berlusconismod’antan non sopravvive piùnessuno, a parte Roberto Ga-sparotti, il regista personale diB: oltre a Giacomoni e Valen-tini, fuori Paolino Bonaiuti,maggiordomo (Alfredo), cuoco(Michele), segretaria (Marinel-la). Fuori l’harem e l’Ape Regi-na Sabina Began. Finanche l’i-nutile Capezzone. Pulizia tota-le. Epurazione. Persino DanielaSantanchè alias la Pitonessa ènella lista nera. Qui, per la Pa-

cia sull’esecutivo delle largheintese: “Silvio, la Santanchè tiporta alla rovina, non puoi farequello che ti dice”.

OGGI TRA VILLA San Martinoad Arcore e palazzo Grazioli aRoma circola un modo di diretra falchi e colombe. A secondadel nome pronunciato, si ag-giunge: “Loro non si fidano”oppure “loro si fidano”. Loro:ossia la Pascale e la Rossi. Lablack list prosegue con SandroBondi e Manuela Repetti, com-pagni di vita che siedono insie-me al Senato. “Evita” Pascalenon li sopporta e B. si è allinea-to, al punto da lamentarsi conqualche fedelissimo: “Sandro inquesto periodo sta esageran-do”. Ma tutto questo è niente,raccontano dalla corte, in con-fronto al sentimento di odio chela Fidanzata coltiva verso tre exministre: Mara Carfagna, Ma-riastella Gelmini e Michela Vit-toria Brambilla. Quest’ultimasarebbe stata mandata via daArcore dalla Pascale con questaesortazione: “Vattene zoccola”.La Carfagna ha scatenato la fu-ria della Pascale per una recenteintervista dal titolo: “Basta coinominati calati dall’alto”. A in-caricarsi della risposta è stata laSantelli, “Senti chi parla”, ma al-cuni parlamentari hanno divul-gato il pesante sfogo che lo stes-so Cavaliere avrebbe avuto con-tro “Mara” nell’ultimo pranzocon gli eurodeputati. Per la sto-ria, la prima vittima del poteredi “Evita” Pascale fu Nicola Co-sentino al momento di chiuderele liste del Pdl alle politiche. An-che con il Casalese, la Fidanzataaveva un conto aperto. E il du-duismo non fa sconti.

scale, c’è l’aggravante dell’in -gratitudine. Fu infatti la Pito-nessa a “inventarla” come “LaFidanzata di B.”. Un lungo la-voro alla Pretty Woman (abiti,borse, capelli, corsi di dizione),anche psicologico: “Francesca èil tuo momento, esci allo sco-perto”. Poi, però, “Francesca”ha legato con la primogenita diB., Marina, altra colomba, e laSantanchè è scivolata fuori dallacorte. Significativa la frase chel’Evita di Fuorigrotta avrebbesussurrato al Fidanzato la mat-tina della clamorosa retromar-

La lista nera di Francesca“Questi qui non entrano”LA “F I DA N Z ATA” HA BLINDATO PALAZZO GRAZIOLI CACCIANDO EX MINISTRI,FIDATI CONSIGLIERI, POLITICI E SERVITÙ. TANTO CHE ADESSO LA CHIAMANO “E V I TA”

IL RITORNO DI STRACQUADANIOPERDE IL TABLET E ARRESTA IL “L A D RO ”L’ex parlamentare del Pdl, Giorgio ClelioStracquadanio, ieri è stato il protagonista diuna piccola disavventura finita bene. Venerdìscorso ha dimenticato il suo tablet alla sta-zione di Porta Garibaldi a Milano. Un trenten-ne l’ha ritrovato ed è riuscito a risalire al nu-

mero di cellulare del proprietario. Contattatoal telefono, Stracquadanio gli ha offerto 50euro e un pranzo per riavere indietro il suoiPad. Una ricompensa che però l’uomo hagiudicato troppa bassa. Secondo le ricostru-zioni degli investigatori, si è rifiutato di con-segnare il tablet e ha preteso 200 euro. Aquel punto il politico ha finto di accettare la

proposta e ha poi deciso di avvertire la po-lizia. Concordato l’appuntamento, Stracqua-danio si è recato personalmente in un centrocommerciale di Varese per effettuare loscambio. All’incontro però si sono presentatianche gli agenti della squadra mobile chehanno arrestato l’uomo con l’accusa di estor-sione.

LA CORTE IN ESILIO

SANDRO BONDIIl poeta pasionario ex ministro

MANUELA REPETTISenatrice, moglie del poeta

DENIS VERDINIIl coordinatore già macellaio

DANIELA SANTANCHÈLa pitonessa, leader dei “fa l ch i ”

M. V. BRAMBILLAL’ex ministra amante dei cani

DANIELE CAPEZZONEL’onorevole già Radicale

MARA CARFAGNAL’ex ministro e showgirl

MARIASTELLA GELMINIL’ex ministra dell’Istruzione

SESTINO GIACOMONIEx uomo macchina a P. Chigi

VALENTINO VALENTINIL’uomo degli affari russi

NICOLA COSENTINOUn casalese assai ingombrante

SABINA BEGANL’Ape Regina delle feste sarde

Evita Perón Ansa

FALCHI BYE BYE

Nella cerchia stretta

della Pascale

ci sono le tre

“co l o m b e ” Jole Santelli,

Nunzia De Girolamo

e Barbara Saltamartini

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4 DOMENICA 20 OTTOBRE 2013 il Fatto Quotidiano

Bonev, da Russell Crowea una “specie di attrice”ADESSO LA LIQUIDANO COME UN’INCAPACE, MA FINO A POCO TEMPO FALE CRONACHE DI ‘L I B E RO ’ E ‘IL GIORNALE’ RACCONTAVANO UN’ALTRA STORIA

di Eduardo Di Blasi

Solo adesso per il Gior-nale e il suo direttoreAlessandro Sallusti,Michelle Bonev è di-

ventata “una specie di attri-ce”.Per L i b e ro , invece, la bulgara siè di colpo tramutata non soloin una “ricattatrice”, ma anchein “una che non sa fare niente”nonché nell’autrice della “peg-giore fiction degli ultimi 20 an-ni”. E poco importa che perfarlo, il quotidiano oggi diretto

da Maurizio Belpietro non citadei propri articoli ma quelli diAldo Grasso del Corriere dellaS e ra , uno dei pochi, con Il FattoQuotidiano e il Secolo XIX astroncare Donne in gioco, mini-serie in due puntate trasmessaguarda caso da Mediaset suCanale 5 con non brillantissi-mi risultati di ascolto.

EPPURE SE NON FOSSE statoper Il Giornale, L i b e ro e Pa n o ra -ma, tre giornali che con tuttaevidenza orbitano nella cer-chia del Decadente di Arcore,Dragomira Bonev, detta Mi-chelle, in Italia, se la sarebberofilata in pochi già anni or so-no.Mentre infatti la grande stam-pa nazionale pareva ignorarel’opera artistica della fatal Dra-gomira, sul finire dell’anno2005, fu proprio il Giornale, al-l’epoca diretto da MaurizioBelpietro, a dedicare un ampioritratto di questa “bellezza piùcoriacea che morbida”. Passatiun paio d’anni dal terribile Do-pofestival in cui fu catapultata(“raccomandata”?), il 29 di-cembre 2005, in occasione del-la messa in onda su RaiUno diL’uomo che sognava le aquile, ri-lanciava il proprio futuro: “Vi -va la televisione ma sogno direcitare per Marshall”, registafresco del successo di Memoriedi una geisha e del musical Chi -ca g o . Sarà stata anche una “spe -cie di attrice”, ma volava alto.Confidava all’epoca al Giornale:“Prediligo ruoli dove è semprepresente la purezza e l’integritàdella donna. Non riuscirei maia interpretare un personaggioambiguo”. Dopo Sanremo, delresto, Dragomira “ha trovato

l’editore disposto a pubblicarela sua autobiografia dal titoloAlberi senza radici. E come le ècapitato spesso, la sua primavolta non è stata certo con unacasa editrice qualsiasi ma conMondadori, la più grande”.Qua e là, nelle cronache de ilGiornale, fa spesso capolino laproduttrice, attrice, regista escrittrice bulgara. C’è una pa-

gina sulle fiction di successo?Dragomira c’è. C’è un’intervi -sta a un’amica attrice? Lei vie-ne citata con il giusto risalto.Quando ci fu il pasticciacciodel premio patacca a Venezia, ilGiornale si precipitò a mettere ilparacarro Sandro Bondi perarginare la falla: “Nessun costosostenuto da noi”. Poi, quandoil film premiato a Venezia

PAG E L L E

Interviste, recensioni

e autobiografie:

la protagonista

di ‘Goodbye Mama’

per Belpietro e Sallusti

era “intensa e pura”

non accelerare i tempi. “Quello che vor-remmo – ha detto infatti Gaetano Qua-gliariello – è che prima ci fosse una ri-flessione sulla legge Severino”.Mauro, d’altra parte, ieri ha fatto eco aCasini sul fatto che “sul voto di deca-

denza di Berlusconidecideremo all’ulti -mo minuto”, ma ladichiarazione è ser-vita solo a confonde-re le acque; il nuovocentrodestra ha biso-gno di tempo perriorganizzarsi, i nuo-vi “popolari” sannoche non potranno fa-re a meno di Berlu-sconi, ma non lo vo-gliono neppure tra ipiedi. Di qui la stra-tegia che prevede, in-

tanto, la creazione di un gruppo auto-nomo al Senato dove confluiranno, apartire probabilmente da martedì, i pri-mi 12 transfughi da Sc. Poi potrebbe es-sere la volta degli alfaniani, in modo dacreare la base per quello che sarà il nuo-vo “Partito Popolare”, intorno a cui co-struire una sorta di “nuova” Casa delle

posta dei grillini riguardo al voto palese(appoggiato anche dal Pd), ma tocca ri-cordare che il presidente dell’organi -smo è Pietro Grasso. Che pare vogliaprendersi tutto il tempo necessario perun’attenta valutazione del caso, “pres -sato” anche da Pdl, Lega e – a questopunto – gran parte di Scelta Civica a

do sarebbe quello di tentare di rinviareil più possibile il voto dell’aula di pa-lazzo Madama sulla decadenza. Di fat-to, l’evento non si potrà calendarizzarefino a quando la Giunta per il Regola-mento non avrà detto la sua sulla pro-

di Sara Nicoli

Eli chiamano “moderati”. DentroScelta Civica l’ora della resa dei

conti è appena cominciata a botte di in-terviste incrociate grondanti risenti-mento. Se Mario Monti, dallecolonne del Co r r i e re , accusa ilministro Mario Mauro e PierFerdinando Casini di “snatura -re Scelta Civica”, nell’ottica diuna politica “Gps, dei posizio-namenti, dello slalom”, dallaS ta m p a il ministro della Difesarisponde e poi replica ancorada Padova, dove ieri si è svolto ilprimo convegno delle nuoveanime del futuro “Partito po-polare”: “È l’ora di fare unaproposta politica concreta, oraabbiamo tempo perché il go-verno durerà ancora a lungo”. Imotivi per cui Mauro ostenta sicurezzasulla tenuta di Letta nascono dal pattosiglato con il Cavaliere che passa – an -che, ma non solo – dal voto sulla suadecadenza in Senato. Che dopo la sen-tenza della Corte d’Appello di Milanodi ieri, sembra sempre più incombente.Anche se, nella realtà, non lo è. L’accor -

Libertà, in un’ottica tutta elettorale.Svela, infatti, sempre Quagliariello: “Ilcentrodestra vuole provare a governareil Paese da solo ed è una cosa comple-tamente diversa dal centro. È necessariaun’aggregazione tra forze, ma sono ne-cessarie riforme delle istituzioni e dellalegge elettorale senza le quali il bipola-rismo non si crea”. Si spiega così ancheil placet dato da centristi e alfaniani alSenato a un cambiamento del Porcel-lum con una legge che preveda il doppioturno di coalizione. In questo modo, ilCavaliere resterebbe dentro il “sistema”rimanendo a capo della “sua” Forza Ita-lia, con Alfano alla testa del Pp italiano eCasini a fargli da ideale spalla centrista.Ma per far questo ci vuole tempo e, dun-que, bisogna evitare come la peste tuttequelle possibili scosse derivanti dall’u-mor nero di Berlusconi, sempre prontoa staccare la spina al governo per votarea marzo. Di qui la decisione di rinviare ilpiù possibile - forse fino alla sentenzadella Cassazione sull'interdizione - ilvoto sulla decadenza. Complice ancheuna parte del Pd che non vuole dare unamano a Renzi con un voto anticipato. EPietro Grasso è di sicuro un loro espo-nente di primo piano.

GENTE CHE VIENE

NUOVO GRUPPO

Già martedì

a Palazzo Madama

la casa degli scissionisti

Che hanno promesso

al Cavaliere: niente

fretta sulla Severino

Mauro confessa: al Senato salverò B.SULLA DECADENZA IL MINISTRO DECIDERÀ “AL MOMENTO”. IL PIANO PER PRENDERE TEMPO E RIORGANIZZARE I POPOLARI

Su twitter Michellesi scatena: ”Io nonricatto nessuno”

CONTINUA A PARLARE D ra go m i raBonev, in arte Michelle. Lo fa via twit-ter per rispondere al polverone solle-vato dalle sue parole su Silvio Berlu-sconi e Francesca Pascale. Ieri i mes-saggi sono partiti così: “Non ho mai ri-cattato nessuno nella mia vita, e nonho ricevuto denaro, né da Servizio Pub-

b l i co, né da chiunque altro. Dico solo lave r i t à ”. Qualche ora dopo, nuovo lan-cio: “Prostituirsi mentalmente perproteggere un sistema è grave comefarlo fisicamente: il fango dei guardia-ni delle porte” e link al blog che affron-ta la materia per esteso.Infine, la notizia della sera: “Alcuni

giornali hanno pubblicato stralci dimiei messaggi alla Pascale, strumen-talizzando. Qui la versione integrale”,cui segue video e blog dell’attrice. Cheripete e precisa: “Prima, quando face-vo parte del loro sistema, mi coprivanodi complimenti, soldi e contratti, ades-so mi offendono in coro. Non sono io

che devo difendermi, sono loro chedevono spiegare come mai un’a t t r i ceabbia potuto ottenere contratti e pre-mi da enti pubblici con l’intervento diun Primo ministro. Questi sono i fatti, ecercare di gettare fango su di me nonrisolverà il vero problema: viviamo inun sistema corrotto!”.

Goodbye Mama uscì nelle sale(era l’aprile 2011), il Giornale,diretto da Sallusti consegnò al-le edicole un’intervista da in-corniciare: “Michelle Bonev:‘Mi attaccano perché vinco’” incui la stessa prevedeva che lapellicola sarebbe stata accoltacon il dovuto favore dal pub-blico nazionale: “Sono sicuradi sì perché è un film pieno diemozioni, con una storia d’a-more tra due sorelle ambien-tata in Bulgaria, ma che può es-sere universale”. La “specie diattrice”, sembrava destinata aun futuro luminoso: “Ho rag-giunto grandi ascolti con la fic-tion. Nel gennaio 2006 L’uomoche sognava con le aquile ha fattoil 36 per cento di share. ConArtemisia Sanchez ho vinto tuttele serate. Sono condannata avincere”.In quegli stessi giorni L i b e ro , di-

retto da Belpietro, usava le se-guenti parole per raccontare lapellicola: “Intenso dramma alfemminile tratto dalla sua sto-ria personale e ispirato al suoromanzo Alberi senza radici(Mondadori)”, che paionoprese pari pari dalla cartellastampa. Nella felice rassegnastampa di Goodbye Mama, daincorniciare anche la pagella

ottenuta proprio sul Giornale diSallusti. L’8 aprile il film otten-ne un incoraggiante “6”, bat-tendo Nicholas Cage, RussellCrowe e Liam Neeson, tra gliattori. E l’iraniano Jafar Pa-nahi, tra i registi. Lui, del restoera stato insignito con il granpremio della giuria a Berlino,mica con una patacca a Vene-zia.

di Luca De Carolis

Nel Palazzo di Giustizia è finita con la Digos neicorridoi, una denuncia e una lista ammessa “sub

judice”. La presentazione delle candidature alle Re-gionali del prossimo 17 e 18 novembre in Basilica èstata la rappresentazione del caos, a cominciare dalnumero degli aspiranti presidenti, nove. Una babeledi nomi e liste, che si sono riversati tutti nel tribunaledi Potenza poco prima delle 12, termine ultimo per laconsegna della documentazione. Dovevano primachiudere il puzzle infinito delle alleanze e dei can-didati: un quadro decisamente impazzito dopo le di-missioni del governatore Vito De Filippo (Pd) del 24aprile scorso, per l’inchiesta sui rimborsi illeciti adassessori e consiglieri. E così in tribunale è stata ressa,con insulti, recriminazioni e la denuncia formale diuna candidata della Destra contro una lista di cen-trosinistra. Il conto finale è di nove candidati. Il cen-trosinistra, dopo le tormentate primarie di coalizio-ne, presenta Marcello Pittella (Pd), sostenuto ancheda Idv, Centro Democratico, Socialisti e due liste ci-viche. Da sole Sel e Rifondazione, che appoggiano lasegretaria lucana del partito di Vendola, Maria Mu-rante. Il centrodestra punta sul senatore Tito Di Mag-gio (Scelta Civica). Con lui, Pdl, Mir, Laboratorio Ba-silicata (Grande Sud più Fratelli d’Italia) e Udc. Fuoridella coalizione La Destra, che ha un suo candidato(Leonardo Tauro) e Fli, assente dalle liste. Problemianche per Cinque Stelle. Il prescelto delle “Regiona -rie”, Giuseppe Di Bello, è stato estromesso dai verticinazionali per documenti non in regola sulla fedinapenale. Lui si è candidato ugualmente con una civica.Ma il nome di M5S è Piernicola Pedicini. Ammessa,ma a rischio esclusione per possibile mancanza di do-cumentazione, la lista provinciale di Potenza “Pre -sidente Pittella”.

B A S I L I C ATA 9 candidatiRissa per i simboli

VECCHIA GLORIA Dragomira Bonev, in arte Michelle La Pre ss e

Il ministro Mario Mauro La Pre ss e

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5il Fatto Quotidiano DOMENICA 20 OTTOBRE 2 01 3

Renzi agli studentiche marinano scuola:”Firmo io, ma dopo”

TRASFERTA 5 STELLEDA MANHATTANAI SANTI DI LUPIL’INCONTRO DI VENERDÌ CON GRILLO E CASALEGGIO È SALTATOI PARLAMENTARI SI DEDICANO AGLI IMPEGNI SUL TERRITORIOMA C’È CHI PARTE PER LA GRANDE MELA E VA IN PELLEGRINAGGIO

di Paola Zanca

Doveva essere ilweekend dell'in-contro con Grillo eCasaleggio. Ma

molti eletti Cinque Stelle ave-vano impegni già fissati e han-no preferito rimandare. Così,tra venerdì e sabato, tutti inpartenza. Una decina in viag-gio per il Trentino Alto Adige,dove si vota tra una settimana.Tanti alle prese con iniziativedel territorio. E poi c'è chi havarcato i confini. Quattro at-terrano a Manhattan, per in-contrare gli attivisti del meetupamericano. Uno mette piede aLondra: pellegrinaggio nei luo-ghi di Tommaso Moro, patro-no dei governanti e dei politici.Capo della delegazione, il mi-nistro Maurizio Lupi.

È LUI A RACCONTARLO ai mi-crofoni di Radio Vaticana: “Sì,ci sono amici anche del Movi-mento 5 Stelle – dice commen-tando il messaggio ai parla-mentari di Papa Francesco – Ilclima è assolutamente positivo.Siamo coscienti che, pur aven-do fatto scelte politiche diverse,la ragione per cui ognuno di noisi impegna è la stessa: servire ilbene comune”. Lupi usa il plu-rale ma, al momento, l'organiz-zazione del viaggio è in grado diconfermare solo la presenza diun deputato grillino, Ivan Ca-talano. È vicepresidente dellacommissione Trasporti e puòdarsi che abbia scoperto lì, trauna interrogazione sul Tav euna mozione sulla Irisbus, lapassione in comune con il mi-nistro. Di certo, ai colleghi chegià lo hanno processato perchéè stato l'ultimo a rendicontare erestituire la parte di diaria nonspesa, non farà piacere saperloin missione con uno degli espo-

nenti più in vista di Comunio-ne e Liberazione. Tre giorni –da venerdì a oggi – in pellegri-naggio sulla tomba di Tomma-so Moro a Londra. Ieri, hannopassato la giornata a Westmin-ster, sede del Parlamento bri-tannico, poi Canterbury e lamessa. Insiste Lupi a propositodelle intese extra large che haportato oltre Manica: “C’è un

desiderio di fare un percorsoinsieme e di stimarsi l’un l’altroanche se convinti che poi laconcretezza di queste azionipuò tradursi con proposte po-litiche diverse”.

TUTT'ALTRA ARIA tira dall'al-tra parte dell'Oceano, dovequattro deputati – Tiziana Ci-prini, Nicola Bianchi, AlessioTacconi e Silvia Benedetti – so -no partiti per incontrare gli at-tivisti del meetup Centro NordAmerica e pure la stampa. Con icronisti statunitensi – che silanciano in paralleli con il cen-tralismo democratico del Pci –mettono in chiaro: “Non siamoburattini messi lì a fare cose checi vengono imposte dall’alto.Non c'è nessun tipo di control-lo, il ruolo di Grillo e Casaleggioè quello di fare col loro carismada megafono al movimento, il

GENTE CHE VA

Pd: Epifani interroga la base, gli rispondono in seiIL SEGRETARIO LANCIA SUL SUO SITO UNA VIDEOCONSULTAZIONE ONLINE, MA NELLA PRIMA SETTIMANA “IL DIBATTITO NO”

I DE N T I F YIl segretariodel Pd, GuglielmoEpifani, presentacon Davide Zoggial’i n i z i at ivaIdentify Pdin vista del con-gresso. A sinistra,i video caricatisul sito La Pre ss e

SVOLTA A DESTRA

L’ideologo Becchi

non smentisce

una telefonata

con Berlusconi

Sul blog si ricomincia:

sì al reato di clandestinità

La tregua è durata solo qualche giorno. Giu-sto il tempo di restare in silenzio dopo la

tragedia di Lampedusa. Poi gli insulti beceri alministro dell’Integrazione Cecile Kyenge sonoricominciati. Ieri, l’assessore leghista del comu-ne di Cadorago, provincia di Como, Paolo Pa-gani ha scritto su Facebook: “Mettetela su unbarcone. Assicuratevi che non affondi. Devetornare in Africa da dove è venuta. Poi sarannogli oranghi e le scimmie a stabilire se la ripren-dono o meno a casa loro. Ma a quel punto nonsarà più un problema di noi italiani”.Interpellato sull’episodio, il presidente della Re-gione Lombardia, nonché segretario della Lega,Roberto Maroni, ha commentato: “La Kyengeha detto che non sa chi sono io: quindi non honulla da dire in proposito”.

KY E N G E Un leghista:“Mettetela sul barcone”

di Chiara Paolin

Quanto vale un leader carismatico?Guglielmo Epifani, segretario Pd

in via di dismissione, sta cercando dicalcolarlo nella misura strettissimache sta tra Letta, Renzi e il congresso.Per azzeccare il dato, Epifani ha decisodi usare la più alta tecnologia a sua di-sposizione: il web. É da giugno che ilsegretario s’è messo al lavoro per con-cretizzare l’idea, ovvero un sito dove labase possa finalmente spiegare ai suoidirigenti cosa diavolo voglia dal par-tito. Martedì scorso la creatura ha pre-so forma: “Sul mio sito personale - hasottolineato il segretario durante la

conferenza stampa che comunicavaufficialmente le candidature alle pri-marie -, ho deciso di lanciare una pa-gina dove tutti possano dare consigli,esprimere critiche o ipotesi. Non dob-biamo parlare solo con chi è già d’ac -cordo con noi”.Il problema, per ora, è trovare qual-cuno con cui parlare. Il sito consentedi caricare due minuti di video, ma apostare il messaggio sono stati fin quisei utenti (in tutto). C’è il signor Ca-taldo, che va dritto al punto: “Ho 77anni, sempre votato a sinistra, maadesso bisogna votare Renzi perché èla persona che ha più possibilità di vin-cere contro la destra di Berlusconi che

tanto ci ha rovinato in questi anni”.Ecco qua, 33 secondi puliti e lo sguar-do che solo alla fine punta in camera,più depresso che battagliero nel chie-dere il cambiamento.

ARIA SCONSOLATA ANCHE per il si-gnor Giuseppe, sigaretta che esala lesue capriole mentre “sindacati, pen-sionati, gente che soffre e persone one-ste che pagano le tasse” sono rimasteindietro, ignorate: “e questo lo sta pa-gando tutti quanti”, conclude gergalequanto autentico. Cataldo e Giuseppesono rimasti lì da soli per tre giorni,aspettando condivisioni (35 a testa, de-mocraticamente) e commenti via You-

tube (per ora ce n’è uno solo e nem-meno positivo, ci vuole pazienza).Nel frattempo sulla pagina facebook sitentava di animare il dibattito con so-lerzia. I moderatori di Identify Pd so-spingevano gli opinionisti in un’orgiadi punti esclamativi: “Grazie Cataldo!Non rimaniamo aguardare, partecipia-mo tutti!!”; “Giusep -pe ha detto la sua!Aspettiamo i video ditutti voi!”. Niente,nessuno aderisce al-l’appello, l’invoca -zione diventa stra-ziante e in mezzagiornata escono tresos: “Cos’è che cirende riconoscibili,cos’è che guida le no-stre azioni, cos’è chesostiene le nostreconvinzioni? É la nostra identità! Par-laci della tua idea!”; “É possibile cre-scere solo camminando insieme! Re-gistra un breve video e raccontaci la tuaproposta!”.Per fortuna venerdì si è aggiunto unterzo commentatore (il giovane Gia-

nluca che vuole trasformare l’inquina -mento del territorio campano in risor-sa per l’occupazione) e ieri sera ben trenew entry: una botta di vita. Solo che inuovi arrivati approfittano dell’occa -sione per promuovere se stessi. Ema-nuela, fresca psicologa, vuole che ac-

canto al medico di fa-miglia sieda un suocollega “per diffon-dere la conoscenzadella figura dello psi-cologo”. Massimilia-no spara richieste perdue minuti (dallaquestione meridio-nale al Porcellum) emostra il librone dalui scritto “sul partitomai nato”. Infine Di-no, notaio napoleta-no dalle giacche sgar-gianti, pure lui scrit-

tore (ultimo successo: “Il tempo dellediete, alla ricerca della forma perdu-ta”), sogna che “il grande partito gui-dato da Guglielmo Epifani” tuteli me-glio le libere professioni, tipo la sua.Capisci a me, segretario: così si piglia ‘alidershìp.

DINO E CATALDO

Il notaio pretende più

attenzione per i liberi

p ro fe ss i o n i s t i ,

la psicologa per

gli psicologi, l’anziano

prega: votiamo tutti Renzi

nostro è un ruolo istituzionale.I cittadini in Parlamento siamonoi”. Dovevano essere in 7, allafine la delegazione è partita ametà. Anche loro sono arrivativenerdì e ripartiranno oggi.Dallo staff del Movimento fan-no sapere che le spese di viaggiosaranno a carico dei deputati.Per l'affitto delle sale, pranzi ecene, gli attivisti americanihanno chiesto ai partecipanti(circa 40 i presenti in sala con-ferenze) un contributo di 150dollari. Il programma del wee-kend prevedeva una serie di se-minari (innovazione, universi-tà, ricerca), serata con cena abuffet e concerto jazz, oggibrunch a “La Bettolona”, risto-rante di un attivista M5S emi-grato negli States.E poi la conferenza stampa. Da-vanti alle telecamere Usa, i de-putati Cinque Stelle hanno par-lato dei “non allineati”, del “di -battito interno” che si è aperto“come nel caso dell’immigra -zione”. Dice Tiziana Ciprini:“Grillo e Casaleggio valgonoquanto uno”. Sarà. Ma ieri, an-cora a proposito di profughi emigranti, il blog ufficiale M5Sha pubblicato il post di una at-tivista. Che, tra le altre cose, tor-na ad attaccare l'abolizione delreato di clandestinità (proposta

dei senatori Andrea Cioffi eMaurizio Buccarella): “Trince -rarsi dietro il paravento dellochoc emotivo (con la leva delsenso di colpa o della paura deldiverso) facendo passare prov-vedimenti legislativi autolesio-nisti per i cittadini italiani e ir-rispettosi delle stesse condizio-ni di vita future dei clandestini -

scrive - è ipocrita”. Si chiudecon un ps: “Il M5S non ha presoné prenderà accordi né con ilPd né con il Pdl”. Accordi no,confronti – seppur indiretti –sì. Ieri Paolo Becchi, professoregenovese spesso ospitato dalblog, non ha smentito la tele-fonata con Berlusconi riferitadal Corriere della Sera.

Su Facebook, la foto ricordo dei deputati M5S a New York

NIENTE POLITICA, solo una mattinata da sin-daco per Matteo Renzi ieri in giro per Firenzecon la sua bicicletta. A una settimana dallagrande kermesse della Stazione Leopolda, hasalutato i volontari impegnati in una campagnadi pulizia della città. Fra di loro, anche dei ra-gazzini che avevano saltato la scuola e che han-no cercato di farsi firmare la giustificazione dal

sindaco spacciandosi per partecipanti alla gior-nata di pulizia: “Ragazzi, ci fanno causa – hascherzato Renzi, stando al gioco –, questa ve lafirmo dopo quando se ne vanno via tutti perchéè un falso in atto pubblico, è un reato”. L’i m-pegno dei volontari è stato invece fonte di ispi-razione per il sindaco, che a loro ha dedicatol’unica considerazione di carattere nazionale

della mattinata: “È questo quello che serve aFirenze e all’Italia - ha spiegato Renzi -: personeche si rimettono in gioco e che danno la di-sponibilità a dare una mano”. SuccessivamenteRenzi è tornato a Palazzo Vecchio per tagliare ilnastro alla nuova caffetteria, comunicando an-che i risultati di affluenza e incasso (in crescita)del museo.

Beppe Grillo Ansa Maurizio Lupi Ansa

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6 DOMENICA 20 OTTOBRE 2013 il Fatto Quotidiano

Erri De Luca:“Antagonismo forzaviva della società”

COME AVEVA ANNUNCIATO q u a l-che giorno fa, anche Erri De Luca hapartecipato al corteo degli antagonisti.Lo scrittore è recentemente finito alcentro di alcune polemiche dopo aversostenuto azioni di sabotaggio controil Tav in Val di Susa. “Questo anta-gonismo è il fermento, la forza viva del

futuro della nostra società e quindi miriguarda. Sono qui come spettatore.Perché è importante occuparsi delladifesa della propria incolumità. E, in-vece, abbiamo un governo che, attra-verso i suoi provvedimenti, continua aschiacciare la salute nuda e cruda deisuoi cittadini”.

70 M I L APER GLI

O R G A N I Z Z AT O R I

AUTUNNO TIEPIDO

stazione è riuscita, finita a tarda sera con l’accam -pamento sociale a Porta Pia.C’è una frase che può offrire una sintesi della duegiorni di cortei a Roma, è quella urlata da unospeaker dal camion musicale che apriva il corteo:“Siamo tanti, la crisi ci uccide ma non siamo piùsoli”. Chi c’era in piazza? Erri De Luca, dice che ierie venerdì sono arrivati a Roma quelli “del pianoterra della società”. Quelli che la crisi mette de-finitivamente da parte, in un angolo dal quale nonusciranno più, e che saranno esclusi anche da ognieventuale ripresa dell’economia. “Siamo quelliche non contano un cazzo”, ci dice un signore sullacinquantina che, arrivato dalla Sicilia, porta uncartello No Muos. “Crocetta – aggiunge una ra-

gazza che lo accompagna, riferendosi al governa-tore siciliano – ha preso i nostri voti, poi ci ha ven-duto agli americani: i radar si faranno”.

ECCO, SONO MIGLIAIA, uomini e donne, giovanie anziani che non hanno rappresentanza. In Par-lamento non ci sono, non esistono per la sinistra,non hanno spazio nei sindacati. Ci sono gli im-migrati, che quando parte il corteo quasi litiganocon gli organizzatori perché vogliono la testa dellamanifestazione, e sono tanti. “Lampedusa peseràsulle vostre coscienze”, dicono ai microfoni delletv. Asilo politico, lavoro, diritti, chiusura di quellecarceri senza umanità che chiamano Cie, sono leparole d’ordine. “Chi è senza futuro scagli la pri-

ma pietra”, c’è scritto sulla t shirt diuna ragazza. Che spiega: “Noi sia-mo la generazione perduta, studia-mo, prendiamo lauree, i nostri ge-nitori si dissanguano facendoci faremaster e corsi di qualificazione, epoi? Vai all’estero, ti rispondono”.

Operai dell’Ilva, donne della Terra dei fuochi,quelle lande a cavallo tra Napoli e Caserta diven-tate una enorme discarica, occupanti delle case.“Ci hanno chiamati privilegiati, gente che non pa-ga affitti, luce e gas – dice uno di loro – ma noisiamo quelli che non hanno i soldi per pagarselauna casa. E allora occupiamo”. Finisce così la gior-nata dei “senza futuro”, degli esclusi, di quelli chevogliono riconquistare un posto nella società. Fi-nisce con una tendopoli a Porta Pia, con i poli-ziotti in assetto da guerra a presidiare ministerodei Trasporti e sede centrale delle Ferrovie, qual-che cassonetto rovesciato, tanta birra consumatae la soddisfazione di esserci stati. Di poter dire cisiamo anche noi.

di Enrico FierroRoma

Gli scontri ci sono, ma non è l’ottobre del2011, quando Roma venne messa a fer-ro e fuoco. Lanci di fumogeni, pietre ebastoni contro i reparti mobili della

polizia a difesa del ministero dell’Economia. I solitigruppi di incappucciati che, quando il corteo è giàpartito, in via Cavour “si travisano”. Indossano fel-pe nere, caschi e cappucci, si staccano dal corteo ecolpiscono. La prova generale la fanno nei pressidella Stazione Termini, dove si trova la sede di Ca-saPound, centro sociale neofascista. Ma quella èsolo una sassaiola, il “grosso” degli scontri è sotto lasede del ministero più odiato. Quello dell’Econo -mia: per le migliaia di manifestanti arrivati da tuttaItalia che per due giorni hanno occupato Roma, èl’origine di tutte le politiche di austerità.

GLI INCAPPUCCIATI vengono dispersi da una ca-rica di alleggerimento della polizia che non sparaneppure un lacrimogeno. La parola d’ordine è di-sperdere i violenti, non drammatizzare gli scontri,così i novelli black bloc sono costretti a sfogarsi conuna sede dell’Unicredit in via Boncompagni, neipressi di via Veneto. Sfondano la vetrata blindatadella banca, poi danno fuoco ad alcuni cassonetti.Altri momenti di tensione nei pressi delle Ferroviee del ministero dei Trasporti. Altro luogo odiato,ma questa volta dai No Tav.Ancora una volta gli incap-pucciati che lanciano botti-glie e pezzi di ferro, vengonofermati dal servizio d’ordinedel corteo. La scena cui assi-stiamo la dice lunga. Una ra-gazza si cala il cappuccio sullatesta, una bandana nera a co-prire il volto, nel pugno unsasso pronto per essere sca-gliato contro le odiate “guar -die”. Un ragazzo la ferma,“ma che cazzo stai a fa’?”. Leilascia il sasso e piange. Potevaandare peggio? Forse sì sequesta volta, a differenza dialtre manifestazioni, non vifosse stato un controllo mira-to, sia da parte della polizia che degli stessi orga-nizzatori di tutte le presenze sospette. I furgoni conbiglie, spranghe e pietre sequestrati nelle ore pre-cedenti, i black bloc francesi fermati il giorno pri-ma, hanno evitato il peggio. Una bomba carta conun proiettile calibro 12 è stata lanciata contro gliagenti di guardia al ministero dell’Economia. Nonè esplosa, per fortuna. Alla fine i fermati sono 15,tra di loro molti minorenni, ragazzini alla ricerca diuna disperata emozione, otto i feriti tra le forze del-l’ordine, con un agente ricoverato in ospedale do-po un infarto. Per il resto hanno avuto ragione Co-bas, Usb, movimenti No Tav e No Muos, gruppi di“inquilinato resistente”, anarchici, singoli esaspe-rati dalla crisi, immigrati (tantissimi). La manife-

ROMA, LA RABBIA DI PORTA PIASAMPIETRINI, FUMOGENI, BOMBE CARTA E 15 FERMI. GLI ANTAGONISTI ISOLANO GLI I N CA P P U CC I AT I

IL CAPO SEGRETERIA DEL SINDACO“I veri black bloc sono tutti quei giornalisti

infiltrati nel corteo... delusi dal fatto

che non scorra sangue...”. Enzo Foschi

IL MINISTRO DELL’INTERNO“Grazie alle forze dell’ordine e anche

al pacifico comportamento della maggioranza

dei manifestanti”. Angelino Alfano

di Rita Di Giovacchino

Forse il giallo della sepoltura di Eri-ch Priebke si è finalmente risolto.

Ad annunciarlo è stato l’avvocato Pao-lo Giachini, di nuovo procuratore le-gale dell’ex Ss: “La situazione si è sbloc-cata, è stato trovato un accordo sod-disfacente con le autorità sul luogo do-ve sarà sepolto il capitano. Una delle condizioni èche rimarrà segreto e non sarò io a rivelarlo”.L’avvocato su questo e irremovibile, non dirà do-ve sarà sepolto: “Erano in corso due trattative,una con l’Italia e l’altra con la Germania, l’ac -cordo riguarda una delle due nazioni. Natural-mente non sarà a Roma e provincia perché l’or -dinanza del prefetto lo vieta”. Ma subito è ar-rivata una secca smentita dalla Germania: le au-torità tedesche continuano a sostenere di non es-sere mai state ufficialmente informate della que-stione e fonti diplomatiche dell’ambasciata ro-mana negano ulteriori contatti con il legale diPriebke: “Non abbiamo ricevuto neppure una te-

lefonata e dunque nessuna richiesta”.È evidente che, come in molti teme-vano, la salma dell’ex Ss resterà in Ita-lia. Per quanto tempo la tomba possarestare segreta è facile ipotizzarlo an-che alla luce di un’ulteriore dichia-razione di Giachini: “L’accordo rag-giunto soddisfa la famiglia, le esigen-ze etiche e spirituali. La salma non

verrà cremata e alla fine della tumulazione si terràuna piccola cerimonia per i familiari”. Anche semolti se lo augurano sarà difficile che una simileiniziativa passi inosservata in qualsiasi luogo av-venga. A quali familiari fa riferimento l’avvocatonon è chiaro, visto che gli unici di cui si hannonotizie sono i figli Ingo e Jorge, residente negliUsa e in Argentina, che hanno già fatto sapere chenon hanno né i soldi né la voglia di venire in Ita-lia. L’unica famiglia di Priebke è il cenacolo cheha circondato i suoi ultimi anni di prigionia, incasa dello stesso legale, e che abbiamo già visto inazione ad Albano: alcuni nostalgici, molte gio-vani camicie nere, qualche prete lefrevriano.

Priebke, il legale: “Luogo segretoper sepoltura”. Berlino: “Non qui”

Signori, si scende. Così sedicipasseggeri di un Atr 42, in

partenza da Trapani verso Pan-telleria, sono stati costretti a tor-nare a terra dopo l’invito del co-mandante, a sua volta sollecitatodalla polizia e da funzionari del-l’Ena che sventolavano i “sigilli”.È rimasto parcheggiato in un’areadello scalo siciliano il velivolo della com-pagnia spagnola Helitt, sequestrato su ordinedel tribunale civile di Rimini, in esecuzionedi una richiesta avanzata da una società scoz-zese che vanta crediti per circa 100 milioni dieuro.Il sequestro è avvenuto dopo l’arrivo del voloda Pantelleria, tratta assicurata dalla Darwin;lo stesso Atr 42 sarebbe dovuto ripartire perl’isola, ma i passeggeri hanno ricevuto labrutta notizia, poi sono stati portati a Pa-lermo, da dove sono partiti con un altro ae-romobile. La scena è stata surreale, purtrop-po per i passeggeri con conseguenze con-

crete: la polizia dello scalo trapa-nese è entrata in pista ed ha chiestoal pilota di non partire perchè do-veva notificargli il provvedimentodi sequestro dell’aereo. Il coman-dante non ha potuto far altro chespegnere i motori. Ieri la Darwin haeffettuato la tratta Trapani-Pantel-leria usando un aereo della propria

flotta, mentre la Helitt Lineas Aereas ha fattosapere che pagherà quanto prima il debitocon la società scozzese e che il dissequestrodell’Atr potrebbe avvenire già domani mat-tina. Dal canto suo la Darwin ha tenuto aprecisare che il disagio patito dai sedici pas-seggeri non riguarda sue responsabilità: il“guaio” infatti è nato dall’azione legale av-viata contro gli spagnoli da una società scoz-zese specializzata in manutenzione aerea; ilsuo intervento ha prodotto una parcella di100 mila euro ma il conto non è mai statosaldato.

va l .ca t .

Trapani, sigilli all’a e re o(per debiti) prima del decollo

Scontri trai n c ap p u c c i at ie poliziaA sinistra, le tendea Porta PiaAnsa / LaPresse

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7il Fatto Quotidiano DOMENICA 20 OTTOBRE 2 01 3AUTUNNO TIEPIDO

UNA FILA ordinata, caschi in testa, faz-zoletti calati sul viso e bastoni puntellati aterra. “Siamo qui ad aspettare gli eventi,siamo pronti a difendere CasaPound” spie-ga l’ex candidato sindaco Simone Di Ste-fano, uno dei pochi a volto scoperto. Non cisono soltanto i ministeri tra i “punti sen-sibili” della manifestazione di Roma. Il cor-teo sfila a due passi dallo stabile di viaNapoleone III occupato dai “fascisti delTerzo millennio”, come loro stessi amanoc h i a m a rs i .

EPPURE il percorso è quello concordato.Vola qualche bottiglia, parecchi insulti. Lamiccia è accesa, potrebbe scoppiare tutto.E invece la polizia, in poco tempo, blinda lastrada. Il reparto mobile si schiera, caschi eun paio di maschere antigas. Molti ma-nifestanti se la prendono proprio con glisbirri: “Lo vedete che c’hanno le mazze? Emagari pure i coltelli. Perchè non andate aprenderli? I veri black bloc stanno di là”.Ma gli agenti rimangono immobili, in si-lenzio, anzi a un certo punto ampliano lazona rossa evitando ogni ulteriore contat-to. Preoccupati, certo, lo si legge nei loroocchi, ma fermi. Hanno l’ordine di non in-tervenire, né in un senso né nell’a l t ro.

ORDINE CHE si rivela vincente. Per tutto ilpomeriggio gli agenti sono stati oggetto diprovocazioni e bersagli facili per i violenti.Lo si è visto a CasaPound, lo si è visto coifinanzieri in via XX Settembre, lo si è vistoa Porta Pia. Ma non hanno reagito, se noncon l’arrivo dei blindati. A differenza diquanto si è visto troppe volte, ieri i man-ganelli sono rimasti abbassati. E questo hascongiurato le solite scene di teste san-guinanti e “polizia violenta”. Certo, quellemazze a CasaPound erano proprio in bellamostra, pronte a essere usate. Non eraquello il momento di sequestrarle. Ma quelmomento dovrebbe, prima o poi, arrivare.

Silvia D’Onghia

M a n ga n e l l iabbas sati

Il movimentosenza leader: “Casa,lavoro e dignità”IN MIGLIAIA AL CORTEO PER MANIFESTARE PACIFICAMENTEINVOCANDO DIRITTI. I MIGRANTI: “LAMPEDUSA, LAMPEDUSA”

TWITTERIL FINTO ALFANO BEFFA AGI E SKYTG24Su Twitter ieri il profilo fa ke del vicepremier Alfanoha beffato l’agenzia Ag i e S ky tg 24 . Alle 16:12 l’Ag iscrive: “Oggi chiediamo ai cittadini della capitaledi restare vicini alla Polizia di Stato che ci difendeda teppistelli e violenti”. Ripresa poi da un’u l t i m o radi S ky tg 24 . Ma quel profilo non è del vero Alfano.

IL TANGO DOWN DI ANONYMOUSHACKER, OSCURATI SITI DEI MINISTERITango Down dalle 16:30 di ieri, Anonymous ha at-taccato e oscurato i siti istituzionali del ministerodelle Infrastrutture, della Cassa Depositi e Prestitie della Corte dei conti, off line per tutta la serata. Inoccasione della sollevazione generale di ieri per levie di Roma, gli hacker sottolineano che “l’auste -

rithy è una delle componenti della perdita di signi-ficato dell’esistenza di ognuno. È evidente che solo‘i pochi’ possono trarre vantaggio dalle sofferenzeeconomiche alle quali sottopongono ‘i molti’. Aquali poteri e a quali potenti risulta utile il tipod’essere umano immiserito e spaventato di questacrisi? Esigiamo che l’occupazione di immobili sfittiper più di 6 mesi sia legalizzata”.

di Tommaso Rodano

C’è una moltitudine di individui,storie, bisogni e richieste nel cor-teo del 19 ottobre. Nei giorni chehanno preceduto la manifestazio-

ne, le ragioni della protesta sono rimaste na-scoste, cancellate dall’attesa morbosa degliscontri e dei problemi di ordine pubblico. Neigiorni che la seguiranno, molte di queste richie-ste sono destinate a rimanere ancora inascol-tate, cancellate dagli scoppi delle bombe carta edalle immagini delle cariche. Questi bisogni, se-

condo le voci del corteo, sono lontani anni lucedalla sensibilità della politica e dei sindacati.In piazza, a San Giovanni, si sono incontratediverse migliaia di persone, quasi tutte per ma-nifestare senza violenze. C’erano i movimentiper la casa, le famiglie sfrattate e quelle che han-no occupato un’abitazione. Con loro hannomarciato centinaia di migranti, chiedendo di-gnità e diritti, dopo le manifestazioni di cor-doglio pubblico che seguono ciclicamente lestragi di Lampedusa. C’erano No Tav, studenti,cassintegrati e disoccupati. Queste sono alcunedelle loro storie raccolte durante il corteo.

SIAMO qui tutti insieme:tutte le sigle dei movimenticontro lo sfratto si sonounite e mescolate in unlungo corteo che attraversaRoma. Ci sono le bandiererosse di Stop sfratti esgomberi, gli attivisti diAction, le famiglie italianee straniere delle case occu-pate di Anagnina, Torre-spaccata, Tiburtina e ditanti altri quartieri di Ro-ma e città d’Italia. Tutti in-sieme per affermare che lacasa è un diritto. Siamo al-meno 70 mila, è bellissimo.Il terrorismo mediatico

che è stato montato attorno a questa manifestazione nonè servito a nulla. È troppa la voglia di scendere in piazzae riconquistare quello che ci è stato tolto dalle politichedi austerità. Ci sono tante identità, tanti movimenti so-ciali, tante persone che si sono messe insieme senza bi-sogno di sigle sindacali o politiche. Vogliamo riprendereper il collo il nostro presente e il nostro futuro.

Luca Fagiano

RETE PER L’A B I TA R E

“Avere un tetto sopra la testaè un principio irrinunciabile”

VENGO dall’Eritrea.In questo corteo siamotantissimi del mio Paese.Ci sono anche ragazzi su-danesi e senegalesi. Tuttisenza casa. Siamo una co-munità. Molti di noi vi-vono e dormono insieme.Ovunque: alla stazione,sui marciapiede, negli an-

goli di strada.Io sono arrivato nel 2003. Sono passatoper la Libia. Ho fatto tappa a Lampedusa.Ai tempi per fortuna non c’erano quellecarceri che chiamate Cie. Il lavoro? Niente,zero, non si trova nulla. Vorrei lasciarel’Italia, e come me tanti altri. Ma non èpossibile: siamo identificati, avete le nostreimpronte. Il documento che ci è statorilasciato non è valido per uscire da questoPaese. Tornare a casa? Non avete la piùpallida idea di cosa significhi vivere inEritrea. E tornarci da sconfitti.

Isaias

LO STRANIERO

“Qui dal 2003, dormoancora per strada”

VENGO DA VENAUS e manifesto perdifendere la mia terra, ma le altre lot-te di questo corteo hanno tutte lastessa matrice: siamo in piazza con-tro lo spreco delle risorse dello Statoe la sofferenza sociale che ne deriva.Se l’alta velocità fosse un’opera utile,saremmo disposti ad ascoltare gli ar-gomenti di chi vuole realizzarla. Mala cosa ridicola e assurda è che tutti idanni ambientali ed economici sononel nome di un’opera totalmente inu-tile. Siamo contrari alla violenza con-tro le persone, ma purtroppo abbia-mo notato che una manifestazionepacifica di 40 mila persone pacificaviene liquidata con un silenzio assor-dante. Appena capita un incidente,

invece, si accendono i riflettori sul movimento. Sarebbe sufficiente,in Val di Susa, che il ministro dei Trasporti venisse a spiegarci per-ché il Tav è tanto importante. Se esistessero argomenti seri, e aves-sero l’onestà di comunicarli alla popolazione, il giorno dopo a ma-nifestare non ci sarebbe più nessuno, tranne quelli che voglionodavvero solo fare casino. Ma il Tav non serve, e la gente non è stu-pida.

Pa o l o

NO TAV

“Siamo contari alla violenza, peròsi parla di noi solo se c’è l’i n c i d e n te”

VIVO QUI a Roma. Conme ci sono due amici si-ciliani, venuti apposta peril corteo. Siamo tutti e tredisoccupati. Io ho fatto illiceo scientifico, ora stu-dio musica. Ma ad aprilescappo via da questo Pae-se. Vorrei lavorare con lamia passione, fare il mu-

sicista, ma in Italia non è possibile. Ed èdifficilissimo anche trovare altri sbocchi.Vivo nella depressione più totale. Nonposso pianificare nulla. Una casa, una fa-miglia: sono un sogno irrealizzabile. Que-sto corteo è fatto di persone e bisogni di-versi, ma è tenuto insieme dalla precarietà,dall’incapacità comune a tutti di riuscire avedere un futuro. Sul mio cartello c’èscritto: “Sono venuto già menato”. È unmodo per sdrammatizzare: gli scontri nonservono a niente. La violenza è inutile.Sempre.

Pa t r i z i o

IL DISOCCUPATO

“L’unica possibilitàè scappare dall’Italia”

SONO AUTISTA d’ambu-lanza a San Severo, in pro-vincia di Foggia. Attorno ame il lavoro scompare.Protestiamo contro i taglialla sanità e tutto il pub-blico impiego: in primisscuola e trasporti. Il no-stro territorio assiste alloscempio quotidiano dello

Stato. Da un lato c’è la corruzione, diffusapraticamente in ogni ufficio pubblico, dal-l’altro ci sono le privatizzazioni selvagge.Ci stanno togliendo l’ossigeno, un po’ allavolta. Le conseguenze sono evidenti, dram-matiche. Tagliano le risorse e bloccano ilturnover. Diminuiscono i dipendenti pub-blici. Lo Stato scompare e mancano i ser-vizi. Chi non ha risorse non si può rivol-gere al privato, deve rinunciare a curarsi. Èuna situazione insostenibile, questa piazzachiede di cambiare direzione alle politicheche stanno spolpando la nostra comunità.

A n to n i o

IL DIPENDENTE PUBBLICO

“Al Sud la Repubblicanon è fondata sul lavoro”

Luca Fagiano, Lotta per la casa

Isaias Pat r i z i o Antonio

Paolo, No Tav Valsusa

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8 DOMENICA 20 OTTOBRE 2013 il Fatto Quotidiano

I mutui italianisono i più caridell’e u rozo n a

di Stefano Feltri

Niente è meno popo-lare in questo mo-mento che dare sol-di pubblici alle ban-

che. Eppure è quello che sta fa-cendo il governo con la legge diStabilità, comunque non abba-stanza secondo gli istituti di cre-dito che reclamano altre risorse.Perché all’improvviso questagenerosità?

CI SONO DUE RISPOSTE: la pri-ma è la sigla AQR, l’Asset Qua-lity Review, cioè l’esame a cui le130 principali banche europeesaranno sottoposte prima dipassare sotto la supervisionedella Banca centrale europea,nell’ambito della costruzione diuna vera Unione bancaria chedovrebbe servire anche a preve-nire crisi come quelle di questianni. Prima di finire sotto tuteladella Bce, l’esame sui bilanci diràquali sono le debolezze e quantimiliardi devono trovare le sin-gole banche (o meglio, i loro so-ci) per stare nell’Unione banca-ria. Se gli azionisti non sono ingrado di mettere il dovuto, toccaallo Stato di appartenenza inter-venire. Le nostre banche hanno140 miliardi di euro di sofferen-ze in bilancio, cioè crediti cheprobabilmente non riscuote-ranno mai. Ma come ha notatoanche il Fondo monetario inter-nazionale, i bilanci delle bancheitaliane sono molto più traspa-renti di quelli delle omologhe inGermania o Gran Bretagna. Bi-sogna quindi evitare che unamaggiore severità nell’indicare iproblemi si rivolti contro gli isti-tuti italiani, imponendo loro sa-crifici e rafforzamenti che i te-deschi invece riusciranno a evi-tare.La seconda ragione per cui sta

cominciando l’intervento pub-blico a favore delle banche è unnumero: 52 miliardi di euro, lacifra che le banche italiane han-no tagliato in un anno a famigliee imprese. È il credit crunch, lastretta creditizia che soffoca laripresa, dovuta in gran parteproprio ai bilanci fragili dellebanche. E che è destinata a peg-giorare, se non si interviene,perché quando la Federal Reser-ve americana comincerà a riti-rare gli stimoli all’economia(forse già a fine anno), il costodel denaro salirà anche in Euro-pa, rendendo i prestiti ancorapiù rari. Quindi l’esigenza è du-plice: evitare che le sofferenzeimpongano aumenti di capitale

che gli azionisti delle banchenon sono in grado di sostenere eprevenire un blocco dei finan-ziamenti ancora peggiore diquello che abbiamo conosciutoin questi anni.La legge di Stabilità appena an-nunciata dal governo prevedequindi che le banche italiane ab-biano benefici fiscali per oltre 1miliardo di euro in due anni,grazie al cambio delle regole sul-la deducibilità fiscale delle per-dite su crediti (quelle che si ve-rificano quando la banca si ras-segna a non incassare il creditoin sofferenza). Un decreto col-legato alla manovrina di qual-che giorno fa agevola le bancheche stipulano derivati con il Te-

soro con una specie di assicura-zione che tutela anche il mini-stero. Pure questo migliorerà unpo’ i bilanci. Ed è ormai prontal’operazione con cui si rivaluta-no le quote della Banca d’Italiaoggi detenute dalle stesse ban-che vigilate da via Nazionale: loStato ci guadagnerà un miliardodi gettito fiscale, per gli istituti dicredito sarà un balsamo conta-bile, visto che lo stesso bene (lequote di Bankitalia) all’improv -viso aumenteranno enorme-mente di valore, rendendo il pe-so delle sofferenze più soppor-tabile.Questo per il passato. Unicredit,di raccordo con l’Abi e associa-zioni di imprese e consumatori,

sta cercando di far inserire nellalegge di Stabilità un altro soste-gno per il futuro: un sistema digaranzie pubbliche ai nuovi pre-stiti che dovrebbe far arrivare al-l’economia reale 100 miliardi di

finanziamenti. Ma che allo Statocosterebbe tra i 3,3 e i 4,6 mi-liardi di euro. In Parlamento si-curamente qualche deputatosensibile al tema proverà a inter-venire con emendamenti per as-sicurare questa garanzia pubbli-ca (tramite il Fondo di garanziaper le piccole e medie imprese).Tutto questo basterà? Forse.Come ha rivelato ieri Re p u b b l i ca ,il presidente della Bce MarioDraghi è preoccupato: ha scrittouna lettera alla Commissioneeuropea per chiedere che nel-l’ambito della costruzione del-l’Unione bancaria non venganoimposte perdite ai sottoscrittoridi obbligazioni bancarie. La par-tita è lunga.

LE BANCHE ITALIANE però so-no legate alla sorte del debitopubblico, in cui hanno investitoquando gli altri compratori sierano dileguati. E anche qui lasituazione è delicata. Ad agostola camera di compensazioneLch Clearnet ha reso più com-plicato usare i titoli italiani nelleoperazioni di finanziamentopronti contro termine, come sel’Italia fosse un Paese a rischiodefault. E prima o poi anche lapiccola agenzia di rating cana-dese Dbrs toglierà la A che, uni-ca nel settore, attribuisce al de-bito italiano. A quel punto le no-stre banche faticheranno a fi-nanziarsi presso la Bce, che nonaccetterebbe più in garanzia inostri Btp alle condizioni di og-gi, nota Mediobanca Securities.L’Italia finora è il Paese europeoche ha dato meno soldi pubblicialle banche, come sottolinea ilTesoro. Ma qualche miliardo disostegno in questa fase sembraquasi inevitabile, per evitare si-tuazioni peggiori tra qualchemese quando arriverà l’esameeuropeo.

Emergenza bilanciper le banche,scatta la rete di StatoDALLA LEGGE DI STABILITÀ ALLE RICHIESTE DI DRAGHI:IN VISTA DELL’ESAME EUROPEO SERVONO AIUTI PUBBLICI

Il testo definitivo della legge di stabilità an-cora non c’è, dovrebbe arrivare domani,

ma il provvedimento più importante del go-verno Letta continua a suscitare reazioni. Tut-te rigorosamente negative. Il più esplicito è ilsempre poco diplomatico presidente dellaConfindustria Giorgio Squinzi. Per alcunesettimane aveva abbandonato i toni apoca-littici, sperando che l’esecutivo recepisse le ri-chieste di incentivi e sgravi fiscali contenute inun documento approvato anche dai sindacatie presentato a Enrico Letta a settembre. Non èsuccesso, l’intervento sul cuneo fiscale (cioèsulle tasse che gravano sui lavoratori dipen-denti) si è rivelato sotto le attese: 3,5 miliardinel 2014 di cui soltanto 1 per le aziende. “A b-biamo molti dubbi, rischiamo interventi apioggia, un pateracchio indescrivibile”, dice

Squinzi dall’annuale convegno dei giovani im-prenditori, per una volta trasferito da Capri aNapoli. Non avendo visto i soldi, l’i m p r e n-ditore della Mapei torna a evocare disastri: “Lapolitica abbia più coraggio o il Paese si avviainevitabilmente verso il baratro”.La politica, per la verità, sembra invece in-seguire la prudenza, per evitare strappi e trau-mi. Il premier Letta, rientrato dalla visita aWashington, ha incontrato subito il vicemi-nistro dell’Economia Stefano Fassina, Pd, cheera pronto a dimettersi in totale disaccordocon l’impianto della legge di stabilità. Dimis-sioni rientrate, dicono da palazzo Chigi: Fas-sina, che lamentava di non essere stato coin-volto nella scrittura del provvedimento, se-guirà l’iter della legge in Parlamento. Tradot-to: le modifiche che Fassina auspica si po-

tranno fare tra Camera e Senato,d’intesa con i partiti. Ma come?Fassina è contrario ai tagli dispesa decisi dal governo e all’a-bolizione dell’Imu sulla primacasa, mentre chiede più risorseper lavoro e sociale. In Parla-mento però bisognerà anche te-nere conto delle osservazioni diBruxelles: la Commissione euro-pea ha ricevuto le linee generalidella manovra martedì.É il primo anno in cui Bruxelles è coinvolta perun esame preventivo: il commissario agli Af-fari economici Olli Rehn è stato insultato damezzo Parlamento alla sua ultima visita inItalia e ora cerca di limitare il tasso di ostilitàper l’ingerenza esterna. Dopo alcune indiscre-

zioni sulle perplessità europeeper le bozze della manovra, ilportavoce di Rehn, SimonO’Connor, ieri pomeriggio haprecisato: “"La Commissione èormai in possesso delle informa-zioni supplementari di cui ave-vamo bisogno per cominciare apreparare una valutazione det-tagliata della Legge di Stabilità.La Commissione si pronunceràa metà novembre sulla compa-

tibilità della manovra con gli obiettivi euro-pei”. Fine delle polemiche, almeno per ungiorno. Domani, quando arriveranno le ta-belle con i numeri e si capirà come vengonodavvero ripartiti gli 11,6 miliardi movimentatinel 2014, si ricomincia.

Squinzi contro il “p at e ra c ch i o ” della manovraCONFINDUSTRIA VOLEVA PIÙ SOLDI PER LE IMPRESE. BRUXELLES PERÒ SOSTIENE LETTA CHE RIESCE A EVITARE LE DIMISSIONI DI FASSINA

E C ONO M I A

LE MISURE

Benefici fiscali da

un miliardo, in arrivo

la rivalutazione delle

quote di Bankitalia

e forse un piano

di garanzie statali

Le banche erano tra i bersagli della protesta di ieri a Roma Ansa

Giorgio Squinzi La Pre ss e

Quando non era ancora governatore della Bancad’Italia, Ignazio Visco ha scritto per il Mulino

un libro per invitare a “Investire in capitale uma-no”. Non è successo, l’Italia ha continuato a perdereposizioni, come ha ricordato Visco in un interventoa Bari ieri: l’indagine Pirls che misura quanto ecome leggono bambini di quarta elementare ha di-mostrato che “l’Italia registra un punteggio mediosignificativamente superiore alla media internazio-nale ma inferiore a quello dei Paesi migliori”. Più sisale con il livello d’istruzione, maggiore il distaccotra Italia e i Paesi avanzati. Investendo troppo pocosulla formazione – che non è soltanto scolastica –l’Italia ha perso “la capacità di crescere”. Per Viscoil problema non si risolve mettendo più soldi sul-l’istruzione: serve valutare gli insegnanti, ci devonoessere più libri nelle case in cui crescono i bambini,imprese che continuino a formare i dipendenti ne-gli anni, centri per l’impiego che funzionino. Per-ché, Visco cita il discorso della giovane Malala You-safzai all’Onu, “un bambino, un insegnante, un li-bro e una penna possono cambiare il mondo”.

VISCO “Gli italianistudiano troppo poco”

SECONDO UNO STUDIO di Adu-sbef, un’associazione di consumatori,un cittadino italiano che richiede unmutuo trentennale di 100.000 eurodovrà pagare alla banca 33.840 euroin più di un suo omologo dell’E u ro -zona. Con i livelli di tasso di luglio2013, era di poco oltre i 30.000 euro.

Per lo stesso mutuo ma con durata di20 anni, prosegue Adusbef, alla fine ilmutuatario italiano avrà pagato20.400 euro in più. Con i livelli di tas-so di luglio 2013, era di poco oltre i 18mila euro. “Nel solo mese di agosto,l’aumento arbitrario dei tassi su mutuie prestiti deciso dal cartello bancario,

in controtendenza rispetto ai ribassidelle banche europee, costerà caroagli italiani, quasi 4.000 euro per unmutuo trentennale, oltre 2.400 per ilve n te n n a l e ”, denuncia l’a ss o c i a z i o n e.L'invito alle banche a fare il loro do-vere è una giaculatoria", ha detto ieri ilpresidente dell’Abi Antonio Patuelli.

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9il Fatto Quotidiano DOMENICA 20 OTTOBRE 2 01 3

di Bruno Tinti

Di tanto in tanto si perde qualchecertezza. E si scopre che è meglio

non affidarsi ai luoghi comuni, perquanto ossessivamente ripetuti. Sonoandato in ospedale per un controllo. Mivisita un vecchio amico, Gianni Di Per-ri, ordinario all'Università di Torino,direttore della clinica di malattie infet-tive all'ospedale Amedeo di Savoia. Un“barone”.È vero che finalmente vi tagliano le un-ghie e cambiano il sistema dei concorsi?Eh si...Vi scoccia, eh?Per niente, è dal '92 che i “baroni” le un-ghie non ce l'hanno più; solo che il nuo-vo sistema è tutto sbagliato.Passare da commissioni esaminatrici lo-cali a una nazionale estratta a sorte do-vrebbe impedire i favoritismi; sai cheraccontano di studenti che fanno gli au-tisti ai professori per “g u a d a g n a rs i ” ilconcorso? Per non parlare di altri tipi dip re st a z i o n e . . .Può essere successo. Tu non conoscimagistrati che si sono venduti qualcheprocesso?In effetti...Il problema non sta nella commissionenazionale. Sta nel tipo di esame. A furiadi limitare la discrezionalità della Com-missione per evitare favoritismi, hannoimpedito la selezione. Nel 1992 c'è statala riforma. Commissione locale ed esa-me su quiz, curriculum e prova pratica.E non andava bene?Per niente. I quiz se li imparavano a me-moria...Già, ora che mi ci fai pensare questastessa idiozia l'hanno applicata perqualche anno al concorso per magistra-tura. Li superava gente che sapeva met-tere le crocette al posto giusto; ma dirit-to e giurisprudenza sono un'altra cosa...E sai qual è il peggio? Che, su 100 puntidisponibili, chi non sbaglia un quiz neprende 60. Favoritismi zero, vero; mapreparazione professionale... Restano40 punti. 25 derivano dal curriculum.Però 7 dipendono dal voto di laurea: 110

e lode, vale 7; 110 vale 6,5 e via così finoa 99 che vale 0. Anche qui discreziona-lità inesistente. Ma c'è laurea e laurea:quelle di università prestigiose sono unacosa, altre sono più facili da ottenere. Lostesso vale per la tesi: una tesi in malattieinfettive, per un posto in questa specia-lità vale fino a 7, in altra materia meno.

Ma anche qui bisognerebbe chiedersi:in quale università ti sei laureato? Ca-pito che succede quando si confonde lapatologia con la fisiologia? (Sorride, ilgergo medico applicato alla gestione orga-nizzativa lo diverte).Ma resta la prova pratica.Vale solo 15 punti. Uno studente di To-rino che ha preso 105 alla laurea e hasbagliato qualche quiz (chi se ne frega,non significa niente) sarà superato dauno studente di una università pocoqualificata che si è laureato con 110 elode e ha risposto correttamente a tutti iquiz. Un'ingiustizia e una stupidaggine.E poi, con il nuovo sistema, l'aboliran-no: troppo potere ai baroni... Solo quiz ecurriculum studi, cioè voto di laurea.Tutto automatico, a che serve una Com-missione? Basta un computer.Proprio vero. Ma quelli che depositanodal notaio i nomi dei vincitori del concor-so e poi si scopre che lo azzeccano?Se ti chiedono di pronosticare il vinci-

tore di Juventus-Crotone tu cosa dici? Iquiz li superano tutti o quasi, i voti dilaurea si sanno prima, la prova praticanon è in grado di spostare la graduato-ria, il risultato è scontato nel 99% deicasi. Ti faccio un esempio. Ultimo con-corso fatto da me. Tre posti. Due li han-no vinti medici laureati con me in ma-lattie infettive. Laurea 110 e lode, provapratica fantastica. Il terzo posto lo havinto una che veniva da altra regione,mai conosciuta, molto brava comun-que. Quiz perfetti, laurea 110 e lode,prova pratica buona. Ha superato unadottoressa locale bravissima che però siera laureata con 105 perché nei primidue anni aveva accettato voti bassi. Nonvincerà mai nessun concorso, brava chesia; chiunque con voto di laurea alto(magari all’Universita di Poggiofiorito)e quiz superati la batterà. Pensa cosasuccederà con esame limitato a quiz evoto di laurea.Un bel casino. Ma allora?Non è difficile. Commissione nazionalesorteggiata tra professori della materia:infettivologi per infettivologia, oculistiper oculistica. Niente quiz. Voto di lau-rea e curriculum che possono valere unmassimo di 30 punti. Poi prova praticache attribuisce fino a 70 punti. Qui laCommissione ci mette la faccia: in unesame pratico orale la preparazione dichi ha frequentato a lungo le corsie (an-ziché fare l’autista al barone) emerge disicuro. Non sarà facile, pubblicamente,mescolare il grano e il loglio.E il clientelismo?Ma i componenti della Commissionesono sorteggiati! Ci sarà il disonesto chefavorirà l'amico o l'amico degli amici.Ma questo non ha nulla a che fare con le“baronie”. Secondo te saranno sempretutti disonesti?.Mi trovo a pensare al mio vecchio lavoro, alCsm lottizzato dalle correnti, al sorteggio deicomponenti del Consiglio come metodo perevitare il clientelismo, alla fiera opposizionedei correntocrati. I "baroni" ci sono propriodapper tutto.

M A L I TA L I A

di Lucio MusolinoReggio Calabria

Venti chili di esplosi-vo per Antonio In-groia. Cosa Nostra e'ndrangheta insie-

me per fermare l'indagine sullatrattativa Stato-mafia. Nel 2011le famiglie mafiose di Agrigentostavano progettando un atten-tato in grande stile contro l'exprocuratore aggiunto di Paler-mo che stava indagando sullastrategia eversiva che, agli inizidegli anni Novanta, ha tenutosotto scacco il Paese. A sventarel'attentato è stato un collabora-tore di giustizia di Reggio Ca-labria, Marco Marino, che stascontando una pena all'ergasto-lo per l'omicidio di una guardiagiurata. Ha salvato la vita a In-groia raccontando ai magistratidella Dda di Palermo cosa ha vi-sto e sentito dentro il carcerePagliarelli nei mesi a cavallo trail 2010 e il 2011.

MARINO ENTRÒ in contattocon alcuni mafiosi siciliani. Traquesti i fratelli Agrò, punto diriferimento dei boss di Agrigen-to. Usurai per conto di Cosa No-stra e con una condanna all'er-gastolo per omicidio, i due ave-vano subìto pochi mesi primaun maxi-sequestro di beni percirca 50 milioni di euro.“Nel carcere di Palermo sonostato detenuto con tale Agrò diAgrigento – dice il pentito Ma-rino al sostituto procuratoredella Dda di Reggio GiuseppeLombardo – il quale mi disseche aveva bisogno di esplosivo”.“Per cercare di tenerlo buono, –racconta il collaboratore – glidissi che ero in grado di procu-rargli quello che mi aveva chie-sto. Ovviamente non ho fattonulla di tutto ciò. L’esplosivoserviva per un attentato ai dannidi un magistrato della Dda diPalermo. Voglio precisare che ilmagistrato che l’Agrò volevauccidere era il dottore Ingroia.Queste circostanze, unitamentead altre, le ho già riferite alla Ddadi Palermo nel 2010-2011”.Invece di avvertire le coschereggine, come avrebbero volutoi boss agrigentini, il pentito in-formò una guardia penitenzia-ria in servizio al Pagliarelli.Questa avvertì la Dda di Paler-mo che, per due volte, si recò incarcere da Marco Marino il qua-le confermò ai magistrati le con-fidenze ricevute dai siciliani.Appurata la fondatezza del pe-ricolo di vita per il procuratoreaggiunto, la Distrettuale giocòd'anticipo e fece trasferire gliAgrò e gli altri mafiosi di Agri-gento in diverse carceri italianein modo da interrompere i con-tatti tra loro e non consentire aCosa nostra di portare a com-pimento il disegno criminale.Ingroia ricorda il progetto di at-

tentato: “Fui informato dai col-leghi che interrogarono Marinoma, trattandosi di un'indaginein cui io ero parte offesa, l'incar-tamento venne trasmesso allaProcura di Caltanissetta chenon mi ha mai convocato o sen-tito. Dell'inchiesta non ho sapu-to più nulla. E questo mi ha sem-pre stupito”.

INGROIA FORNISCE anche unasua chiave di lettura: “In queglianni stavo coordinando l'in-chiesta sulla trattaviva Sta-to-mafia. In quel periodo mi ac-caddero cose che oggi vedo ri-petersi nei confronti di altri col-leghi. Lettere anonime e straneirruzioni come quella in casa delcollega Tartaglia dove pare nonabbiano rubato niente di pre-zioso. Sicuramente rovistarono

tra le sue carte. Non so se è man-cato qualcosa ma non erano la-dri. Ricordo un episodio avve-nuto a Roma ai danni di OrazioLicandro, ex deputato e compo-nente della commissione anti-mafia. Ci eravamo incontrati e,

subito dopo, qualcuno aveva ro-vistato nella sua stanza di alber-go dove furono rubate pen drivee un computer. Pensavano cheio avessi dato documenti a Li-candro”.

“VENTI CHILI DI ESPLOSIVOPER FAR SALTARE INGROIA”UN PENTITO HA PERMESSO DI BLOCCARE IL PIANO CON CUI NEL 2011 MAFIAE ‘NDRANGHETA VOLEVANO UCCIDERE L’EX PM CHE INDAGAVA SULLA TRATTATIVA

Baroni universitari in toga Ansa

Concorsi universitari

“La colpa non è di noi baroni”L’i n fe t t i vo l o g o

SCANDALO CONCORSI UNIVERSITARI: il Consiglio superiore della ma-gistratura ha aperto una pratica a tutela della Procura di Bari, nell’inchiestacondotta dal pm Renato Nitti, che vede coinvolti 5 dei saggi nominati dalpremier Enrico Letta per riformare la Costituzione. I cinque saggi – Au g u s toBarbera, Beniamino Caravita di Toritto, Giuseppe de Vergottini, CarmelaSalazar e Lorenza Violini – sono stati denunciati dalla Guardia di Finanza peraver contribuito a manipolare alcuni concorsi. I saggi Enzo Cheli e ValerioOnida, il 10 ottobre sul Corriere della Sera, avevano pubblicamente chiesto alpm quali fossero le notizie di reato dai cui è partita l’indagine, quali fosserogli indagati e, più precisamente, i fatti contestati e persino le motivazionidelle proroghe d’indagine. “Un’indagine – scrivono Cheli e Onida – che nonsi capisce come mai non sia ancora conclusa”. Dichiarazioni dure, conditeda una critica ai giornali che avevano pubblicato le notizie, accusati diun’operazione politica volta a screditare la commissione che dovrà ri-formare la Costituzione. Il fascicolo del Csm è stato affidato alla PrimaCommissione che, nei prossimi giorni, dovrà decidere come intervenire.

Ant. Mas.

Saggi, dopo gli attacchidi Onida si muove il Csm

“Qualcuno mi pedinava. – In -groia mette in fila episodi straniavvenuti addirittura all'internodel palazzo di Giustizia – Quan -do cambiai ufficio, nella miavecchia stanza fu manomessa lascatola del telefono. Non fu tro-

vata alcuna microspia quindipenso che, in quell'occasione, lacimice sia stata rimossa. Il mionome era nel dossier di PioPompa, legato al numero 2 delSismi Marco Mancini e all'ex re-

sponsabile della sicurezza dellaTelecom Luciano Tavaroli”.Perché la 'ndrangheta avrebbeavuto interesse a uccidere unocome Ingroia? “Al progettoeversivo delle stragi del '92 e del

'93 erano interessati anche i ca-labresi – risponde l’ex magistra-to –. Come i siciliani, pure lorohanno tutto l'interesse affinchénon si faccia luce sulla trattati-va”.

IN PERICOLO“Qualcuno mi pedinava, hanno anche manomesso

il mio telefono, forse era sotto controllo. Ma dell’inchiesta

sulle minacce alla mia vita non ho più saputo nullla”Antonio Ingroia, da politico ora guida Azione Civile La Pre ss e

“Con questiparlamentaril’Antimafia è inutile”

IL PARLAMENTO rinunci alla Com-missione Antimafia in questa legisla-tura. Con i nomi quanto meno imba-razzanti di molti dei componenti, daFazzone a Donato Bruno, con le ipo-tizzate presidenze di persone perbenema del tutto impreparate sul tema co-me Bindi o Dellai, la Commissione sa-

rebbe del tutto inutile, e parte del pro-blema più che della soluzione”. Èquanto dichiarano a nome di GreenItalia Fabio Granata, Francesco Fer-rante e Roberto Della Seta. “È evidente– affermano i tre esponenti ecologisti –che con l'attuale composizione e con ipresidenti ipotizzati l’Antimafia non

produrrebbe alcun risultato apprezza-bile. Dunque si finisca questa panto-mima e i gruppi parlamentari abbianoalmeno la decenza di rimettere alle so-le forze dell’ordine e alla magistratura,con una dichiarazione pubblica di ap-poggio incondizionato, l’onere di com-battere le mafie".

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10 DOMENICA 20 OTTOBRE 2013 il Fatto Quotidiano

di Nando dalla Chiesa

Èseduta per terra, Ilaria. Legambe raccolte con le

braccia intorno, le mani che ti-rano giù le maniche della felpascura, quasi a trovarci un im-possibile riparo. Sotto i capellineri, lunghi e ricci i due occhigrandissimi continuano a ba-gnarsi. La bellezza giovanile edisadorna appare stupefattadalla commozione. Tiene losguardo al palco su cui è depostala bara, che lei stessa ha portatolì a spalle insieme ad Andrea, ungiovane torinese, e ad altrequattro ragazze: Martina, Silvia,Jessica, Marta, dalla provinciadi Pavia a quella di Bergamo.Cinque giovani donne per por-tare con la prima solennità dellavita i resti leggerissimi di unadonna che oggi non arriverebbeai quaranta. Ilaria guarda donCiotti, tra rose, girasoli e mar-gherite, un’infinità di marghe-rite, mandate in regalo da unfloricoltore di Vittoria. Ascoltale brevi parole in diretta di De-

nise e piange, lo fanno in tanti,anche gli adulti, nella piazza in-titolata a Cesare Beccaria, il giu-rista che mise al bando la penadi morte. Lavora a Coop-Lom-bardia, Ilaria, politiche sociali.Conquista le scolaresche quan-do parla dell’impegno del mo-vimento cooperativo per farearrivare sulle tavole i prodottidei beni confiscati alle mafie.Ma l’incontro anche fisico con

la storia di Lea sembra averla re-stituita per un giorno agli sgo-menti dell’adolescenza.Un po’ più in là c’è Martina, an-che lei è arrivata presto per par-tecipare da vicino. Anche lei unpo’ più che ventenne. Sta dal-l’altra parte delle transenne, ap-poggiata alle sbarre con i grandiocchiali che riescono appena anascondere l’emozione che ar-riva a fiotti, tra le note di Bat-tiato, Capossela, Vasco e DeAndré, quelle preferite da Lea.Fotografa spesso, come a fissareimmagini che resteranno nella

sua vita di giovane schierata daqualche anno dalla parte del-l’antimafia: una ricerca sulcampo sulla ‘ndrangheta inGermania destinata, dice conorgoglio, a uscire in questi gior-ni su “Narcomafie”.Un po’ dietro c’è Sara, l’impe -gno civile fatto ragazza. Lei scat-ta foto in ogni direzione. I ca-pelli ricci castani, la facciasplendida e impunita, è ormaiuna habituè dei campi confisca-ti, è stata in Calabria a studiarelo sfruttamento dei migranti diRosarno. Poi a Wrexham, inGalles, in un centro di acco-glienza per le ragazze nere vit-time del traffico di umani. Stapartendo per un progetto di stu-dio all’estero, prima Tarragonapoi Beirut. Non si contiene, Sa-ra, ci mette minuti ad asciugarsile guance, quando Enza Rando,l’avvocato di Denise, legge il te-sto di una lettera straziantescritta da Lea Garofalo. Una let-tera mai spedita, indirizzata alpresidente della RepubblicaGiorgio Napolitano. Dignitosa,

consapevole. Sono una madresola e disperata, dice, e so soloquale sarà la mia fine: sarò uc-cisa. Una richiesta di aiuto persé e per le persone nella sua con-dizione. Asciutta, breve, terribi-le. Sara non resiste. Avvolta inuna delle bandiere arancionicon il volto di Lea e la scritta “iovedo, io sento, io parlo”, si fa fu-scello, come atterrita dal climaevocato da quelle parole, scrittein chissà quale cucina, tinello osala d’aspetto.Poi c’è un’altra Ilaria, che aiventi non arriva. Che sta con-ducendo al liceo Viriglio di Mi-lano, avanguardia del movi-mento antimafia nelle scuolecittadine, un ciclo di lezioniproprio sulla mafia.I capelli biondi raccolti indie-tro, presenta programmi, tirafuori i suoi libri, spiega, distri-buisce la parola agli ospiti, dàappuntamenti per il momentodel “fare”. C’è anche la sua so-larità nella folla, a organizzare lapiazza. E con lei Marilena, cheinvece studia fisica ed è stata tra

le decine di giovani che per dueanni si sono dati la staffetta a Pa-lazzo di giustizia per stare ideal-mente accanto a Denise, la coe-tanea mai vista, perché anchequando ha testimoniato eraschermata da un paravento.Davvero una giornata di emo-zioni e di dignità civile, guidatada questa “meraviglia di gio-ventù”, come ha detto dal palcodon Ciotti. Con tanti ragazzi,naturalmente. Se qui si è parlatosolo di ragazze, è perché la lororivolta civile ha un senso parti-colare. Il potere più maschilistae totalitario ha pensato che uc-cidere e bruciare una donna fos-se un fatto privato, giustificatodalle leggi dell’onore. Le ragaz-ze invece dicono che è un gran-de fatto pubblico.Nelle loro speranze, la sconfittadella ‘ndrangheta in Lombardiapartirà dalle donne. Destinate aubbidire e invece ribelli. Desti-nate a tacere e invece testimonicollettive. L’antimafia con gliocchi lucidi ha, ancora una vol-ta, un orgoglio femminile.

di Gianni BarbacettoMilano

Milano aveva un de-bito nei confrontidi Lea Garofalo.Donna coraggio-

sa, si era ribellata alla sua fami-glia e al suo ambiente mafioso.Un giorno del 2009 aveva accet-tato un appuntamento del suoex marito, a Milano, poco di-stante dall’Arco della pace. Erauna trappola: portata in un ap-partamento, picchiata, uccisa,bruciata. Il suo corpo fatto sva-nire. Scomparsa nel nulla, inuna città distratta in cui si ripe-teva che “la mafia non esiste”.Uno della banda ha fatto recen-temente ritrovare i suoi poveriresti e ieri Milano ha comincia-to a saldare il debito: ha celebra-to i funerali civili di Lea, allapresenza di autorità e cittadini,tanti i giovani, con i fiori rossi ele bandiere gialle di Libera checoloravano l’aria grigia di un sa-bato diverso dal solito.

ERA GREMITA , piazza Beccaria,a un passo dal Duomo. C’era ilsindaco, Giuliano Pisapia, che haposto ufficialmente fine al nega-zionismo sulle mafie al Nord.“Che bella piazza, che funeraledolce, ci ascolta anche la Madon-nina”, ha esordito. “Oggi più chemai Milano è una città antimafia.Questa piazza piena di impegnocivile mi dà coraggio. Lea aveva lavolontà di uscire dalla gabbia chela teneva prigioniera, ma sapeva

che lasciare la complicità volevadire scegliere la paura e la via piùdifficile. Il tuo dolore, Lea, ci aiutaad andare avanti, fino a quandonon avremo sconfitto definitiva-mente la criminalità organizza-ta”. Accanto al sindaco, le auto-rità, dal presidente della Provin-cia al Prefetto, consiglieri comu-

nali di ogni schieramento e sin-daci dell’hinterland. Presente an-che Rosanna Scopelliti, figlia diun magistrato ucciso dalla mafiae oggi parlamentare Pdl.C’era anche il primo cittadino diPetilia Policastro, il comune delcrotonese, in Calabria, dove Lea ènata. E c’erano tanti cittadini. Aloro ha parlato don Luigi Ciotti, ilpresidente di Libera, commossoe addolorato: “Abbiamo tantodolore dentro, oggi, perché nonce l’abbiamo fatta a salvarla”, leiche “ha rotto il codice del silenziodelle mafie. Quel codice che è an-che dentro di noi, è la nostra ma-fiosità”. Sulle bandiere di Libera

che sventolavano in piazza erascritto: “Vedo, sento, parlo”. DonCiotti: “Non basta parlare di ve-rità, dobbiamo cercarla. E anche ipolitici devono fare la loro parte.Datevi da fare perché la legge sul-la corruzione passi in fretta”.

HA PARLATO , dal luogo dov’èprotetta, anche la figlia di Lea,Denise, oggi 22enne. È stata lei avolere che i funerali della mam-ma si tenessero a Milano. “Perme è un giorno triste”, ha detto,“ma la forza me l’hai data tu, se èsuccesso tutto questo è solo peril mio bene e non smetterò maidi ringraziarti. Grazie mamma”.

Ai ragazzi, ai cittadini, ai fami-gliari di vittime della violenza(tra loro anche Gemma Capra,vedova di Luigi Calabresi) è sta-to distribuito un segnalibro diLibera voluto da Denise. Sotto lafoto di Lea, la scritta: “In ricordodi Lea, la mia giovane mammauccisa per il suo coraggio”.A trasportare il feretro, il sinda-co Pisapia, don Ciotti, il diret-tore della Stampa Mario Cala-bresi, il presidente onorario diLibera Nando dalla Chiesa. Tragli applausi, il feretro è uscitodalla piazza, riempita dalle notedell’Ave Maria di Fabrizio DeAndrè.

LA FIGLIA DENISE

La ragazza, oggi 22enne,

ha parlato dalla località

in cui è protetta:

“Grazie mamma,

non smetterò mai

di ringraziarti”Pisapia e Don Ciotti portano il feretro di Lea Garofalo La Pre ss e

C RONAC H E

MILANO SALUTA LEA GAROFALOE SI SCOPRE “CITTÀ ANTIMAFIA”IN MIGLIAIA HANNO PARTECIPATO IERI AI FUNERALI DELLA DONNA UCCISA NEL 2009PISAPIA INTERROMPE IL NEGAZIONISMO: “AL NORD CRIMINALITÀ DA SCONFIGGERE”

L’O RG O G L I O

Ilaria, Martina, Silvia,

Jessica, Marta: donne

destinate a ubbidire

e invece ribelli. Destinate

a tacere e invece

testimoni collettive

Violentata a 16 annida cinque compagnidi classe: denunciatiLA GIOVANE È STATA CHIUSA IN BAGNO E STUPRATALA MADRE L’HA CONVINTA A SPORGERE QUERELA

Il commento In Lombardia

La lotta alla ’ndranghe ta ha volto e forza delle donne

MODENA

di Maria Gabriella Lanza

Doveva essere una festa di compleanno tra adolescenticome tante. Musica, tramezzini e qualche bibita. Si è,

invece, trasformata in un inferno per una sedicenne di Mo-dena violentata più volte da cinque dei suoi compagni diclasse. Tutto è successo in poche ore: gli studenti hannocircondato la ragazzina e l'hanno costretta a bere alcunidrink alcolici. Poi, quando la giovane non aveva più la ca-pacità di reagire, l'hanno trascinata nel bagno dell'appar-tamento e l'hanno stuprata. A turno, uno di loro faceva ilpalo davanti alla porta.Tra gli invitati alla festa, nes-suno si sarebbe accorto dell'ag-gressione. La vittima è rimastacosì in balia dei suoi violenta-tori per ore. Ma l'incubo perl'adolescente non è finito dopola violenza: il gruppetto, dopoaverla costretta a subire ripe-tuti rapporti sessuali, avrebbecontinuato a schermirla, van-tandosi dell’impresa anche coni loro amici.Il giorno dopo la ragazzina si èconfidata con la mamma e con alcune amiche. Aiutata daigenitori, ha trovato il coraggio di denunciare i suoi vio-lentatori.I cinque studenti abitano tutti a Modena, sono incensurati edi buona famiglia. A distanza di 24 ore, la giovane è statavisitata dai medici che hanno confermato lo stupro. Anche leprime indagini investigative dei Carabinieri hanno riscon-trato la fondatezza della denuncia. La procura di Modena equella dei minori di Bologna hanno, così, disposto la notificadi un'informazione di garanzia a carico di tutti i denun-ciati.Presto saranno sottoposti all'esame del dna. I risultati ver-ranno trasmessi al Ris di Parma per il confronto con le traccebiologiche presenti sulla biancheria della sedicenne seque-strata dai Carabinieri. Intanto, sono stati ascoltati alcunitestimoni presenti durante la festa. Anche se minorenni, igiovani indagati rischiano dai sei ai dodici anni di reclu-sione.

Martina, Silvia e Jessica Ansa

Ansa

Brevi

CASERTA ARRESTATO IL FIGLIO DEL BOSS IOVINECinque persone, tra cui Oreste Iovine, figlio di Antonio Iovine, bossdetenuto del clan dei Casalesi, sono stati sottoposti a fermo dai Ca-rabinieri di Caserta per associazione a delinquere di stampo mafioso,estorsione e spaccio di sostanze stupefacenti. La Pre ss e

TREVISO MESSA REQUIEM PER PRIEBKEA Paese in provincia di Treviso ieri si è svolta, nella"Domus Marcel", residenza del religioso negazio-nista don Floriano Abrahamowicz, la messa da re-quiem a suffragio di Erich Priebke. All’evento, blin-dato da polizia e carabinieri, hanno preso parte cir-ca 40 persone a titolo prevalentemente personale.

L ECC E TRUFFA ALL’INPS PER 250 MILA EUROSi facevano dichiarare giornate di lavoro inesi-stenti, pagando un’azienda agricola compiacente,per ottenere sostegno al reddito dall’Inps per 253mila euro: protagonisti 56 falsi braccianti, denun-ciati dalla GdF di Gallipoli insieme a due impren-ditori agricoli.

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11il Fatto Quotidiano DOMENICA 20 OTTOBRE 2 01 3

di Antonio Massari

Pasquale dice che èroutine. Che in labo-ratorio funziona cosìormai da due anni:

c’è chi gioca a dama, chi leggeun romanzo, chi guarda unfilm, chi fa l’uncinetto. Di lavo-rare, invece, non se ne parla.Però a fine mese arriva – rego -larmente – lo stipendio. Pa-squale è uno dei 76 ricercatoridel laboratorio Myrmex di Ca-tania, eccellente centro di tos-sicologia, fino al 2011 proprietàdi Pfizer.Qui ci si occupa di ricerca. Eraprevisto addirittura un “cada -ver lab”: ricerca su organi uma-ni. D’altronde la ricerca su or-gani umani è ancora disciplina-ta da un regolamento della po-lizia mortuaria e il campo è tal-mente nebuloso, sotto il profilonormativo, che proprio in que-sti giorni il Parlamento sta di-scutendo un disegno di leggesulla materia. E comunque, di-cono i ricercatori, questo “ca -

daver lab” non s’è mai visto. “Aun certo punto si vociferava chesarebbero giunti organi umanidall’estero. Voci, niente di più:non abbiamo visto niente”.

IL PROGETTO è stato ereditatodalla gestione Pfizer, ma Pa-squale – è un nome di fantasia –rivela: “La nostra ricerca, negliultimi due anni, è stata realiz-zata solo sulla carta: a questo

progetto non ho lavorato nean-che un minuto. Ho firmato do-cumenti nei quali dichiaravod’aver lavorato molte ore: è fal-so. Ho firmato per timore diperdere il lavoro, non sono l’u-nico; ora sono stanco: aspettoche un magistrato mi convochiper raccontare tutto, spero chela Guardia di finanza entri neinostri uffici. Non abbiamoneanche i reagenti. Sono tutti

futuro del centro e mantenerel’occupazione, sono risultati in-fruttuosi”. La Nerviano Medi-cal Science provò ad acquistareil laboratorio, senza riuscirvi,forse l’offerta non era competi-tiva ma la società, che discendeda Farmitalia, ha una lungaesperienza nel settore della ri-cerca farmacologica. Calvi in-vece s’è sempre occupato diprotesi ortopediche: è questo ilsuo core business.

TRE ANNI FA tentò di acquista-re la Tecnohospital di GianpiTarantini, anch’egli imprendi-tore nel ramo protesi, che nelfrattempo era finito sotto pro-cesso per le donne portate a Sil-vio Berlusconi. L’operazionenaufragò: l’azienda di Gianpinon era vendibile perché fallita.Suo fratello Gian Michele Calviè stato a lungo braccio destro diGuido Bertolaso, all’epoca capodella Protezione civile, ed è lostesso Paolo Berlusconi, inun’intercettazione del 2008, aconfermarlo: “Calvi (Gian Mi-chele) probabilmente è un suouomo (di Bertolaso, ndr)”. Il redelle protesi batte la concorren-za e nell’autunno 2011 chiude lapartita: Calvi vuole ulteriori ga-ranzie e la Regione Sicilia s’im -pegna a un finanziamento pub-blico – mai erogato – di 4,5 mi-lioni di euro per tre anni. Incambio, però, la Regione fissauna clausola determinante: seMyrmex non adempie gli ac-cordi s’impegna a cedere il cen-tro, alla stessa Regione, per unsolo euro. Nel frattempo Calvis’impegna con Pfizer a mante-nere per due anni i contratti sti-pulati con i ricercatori: i due an-ni sono scaduti il 16 settembre ei lavoratori sono sempre piùpreoccupati. “Abbiamo chiestoad agosto un incontro con leistituzioni ma al momento cisentiamo abbandonati”, diceGiuseppe D’Aquila, segretariocatanese Filctem Cgil. “Il pianoindustriale di Calvi è stato com-pletamente disatteso”. Il pianoindustriale era ambizioso: pro-cessazione di tessuti umani e ri-cerca per la terapia cellulare. Al-cuni fondi pubblici non sonoancora stati erogati – un vec-chio bando, spiega il Miur, è sal-tato e per due progetti si atten-dono le fideiussioni bancarie – ei 76 ricercatori sono sempre piùin crisi.

ma in realtà, dato il mercato,non si tratta di una vera e pro-pria anomalia. Semplificando: illaboratorio non ha clienti, poi-ché lavora esclusivamente perPfizer, quindi è necessario unperiodo d’avviamento – circadue anni – per cercare nuovecommesse. Il periodo di avvia-mento, nella trattativa con Pfi-zer, è quantificato con un pas-sivo: 15,8 milioni di euro. In ger-go si chiama bad will – avvia -mento negativo – ed è per que-sto motivo che, all’insaputa deisindacati, Myrmex acquista a unsolo euro. In realtà, al prezzo diun euro, acquista comunqueuna fabbricato che vale 10 mi-lioni, macchinari da 12,6 milio-ni e attrezzature di laboratorioper altri 12,5. L’intero laborato-rio, nel rogito notarile, viene va-lutato ben 37,7 milioni di euro.Ma come arriviamo a questopunto?

A INIZIO 2011 Pfizer intendedismettere il centro di ricerca eannuncia la mobilità per i ricer-

catori: i sindacati si allarmano,contattano il prefetto di Cata-nia, che a sua volta chiede l’in -tervento della Regione. A mar-zo interviene Gianni Letta, al-l’epoca sottosegretario alla Pre-sidenza del Consiglio, che il 14marzo scrive una nota al presi-dente della Regione e – si leggenegli atti – manifesta il suo “in -teresse” per la “ricerca di unasoluzione” che preservi i lavo-ratori e “la continuità dei pro-getti scientifici avviati con ilCnr”. Anche Pfizer chiede l’in -tervento di Regione e governoper “trasferire il centro a terzeparti qualificate”. Fino a quelmomento – si legge negli atti – i“tentativi intrapresi da Pfizer,per valutare potenziali par-tners, in grado di assicurare il

scaduti. Di quale ricerca parlia-mo?”. Abbiamo provato a con-tattare l’amministratore dele-gato di Myrmex, Gian Luca Cal-vi, ma ci ha fatto sapere che nonintende risponderci. Stesso ri-sultato con il direttore del cen-tro Salvatore Celeste. Non ci re-sta, quindi, che la parola di Pa-squale, di due suoi colleghi di la-voro, e quella della Cgil. Tutti –a eccezione del sindacato – han -no chiesto l’anonimato. Diconodi essere pronti a collaborarecon la magistratura e le loro te-stimonianze saranno pubblica-te domani su i l fa t to q u o t i d i a n o. i t .Torniamo al laboratorio. Parlia-mo di un eccellente centro ditossicologia: nel 2009 Pfizer as-sorbe la rivale Wyeth e, con essa,anche il laboratorio catanese. Inseguito all'acquisizione, PfizerItalia inizia un processo di rior-ganizzazione, che vede coinvol-to il centro e, all’inizio del 2011,giunge la notizia della sua futuradismissione e della mobilità per isuoi dipendenti. Il 16 settembre2011 Pfizer cede il centro allaMyrmex, azienda amministratada Gian Luca Calvi, protagonistanel settore sanitario ma in benaltro mercato, quello delle pro-tesi ortopediche. Calvi rileva unlaboratorio con standard di ef-ficienza internazionali, superfi-cie di 10 mila metri quadri e –soprattutto – riceve una dote ec-cezionale: i programmi di ricer-ca, in collaborazione con il Cnr el’Istituto superiore di Sanità, fi-nanziati dal ministero dell’Istru -zione, dell’Università e della Ri-cerca.

QUANTO SPENDE , Calvi, perquest’operazione? Un euro. Èquesto il prezzo che paga allaPfizer. Può sembrare assurdo

Il “Cadaver lab”e le ricerche fantasmaa spese dello StatoLA DENUNCIA DEI DIPENDENTI DEL LABORATORIO MYRMEX:“DA DUE ANNI RICEVIAMO SOLDI, MA NON LAVORIAMO MAI”

C ATA N I A

Cristicchi porta a teatro le foibee arrivano gli insulti degli ex An

I TA L I E

T R I E ST EPASSAGGI DI MANO

Il centro è stato

ceduto dalla Pfizer

ad appena un euro

a Calvi: il valore reale

quantificato dal

notaio è di 37 milioni

L’UNICO CENTRO privato in Italia dotato di un “cadaver lab” è laNicola’s Foundation di Arezzo. Per il resto, parliamo di universitàe, tra queste, i due istituti di anatomia delle facoltà di Padova eBologna, e quello di medicina legale di Torino. Ma i privati pos-sono sperimentare sui cadaveri in Italia? Ci risponde Grazia Mat-tutino, lavora nel Laboratorio per lo studio del cadavere, Dipar-timento di Anatomia, Farmacologia e medicina legale all’Univer -sità di Torino: “Non è possibile a meno che non s’importino partidi cadavere dall’estero, in particolare dagli Stati Uniti. È possibileper le università”. La norma principale risale a un regio decretodegli anni 30: prevedeva che i cadaveri non reclamati potesseroessere usati per l’istruzione superiore”. Il regolamento di poliziamortuaria consente l’utilizzo dei cadaveri a scopo di studio, senzaindicare, però, quali cadaveri. Un progetto di legge è da anni inParlamento ma non ha ancora trovato una stesura definitiva. Untema importante per la ricerca, conclude, che può incrementare“l’ultimo dono possibile” di una persona per la ricerca.

a. m.

I CENTRI IN ITALIA

Ad Arezzo l’unico autorizzato”Solo gli atenei hanno i permessi”

Magazzino 18 è quel luogonel porto vecchio di Trie-

ste dove gli italiani in fuga dallaJugoslavia depositarono i lorooggetti nella speranza un giornodi poter tornare a riprenderli.“Ci chiamavano fascisti, erava-mo solo italiani” scrissero gliesuli istriani e dalmati la cui me-moria ancora non trova pace.

SI È INFATTI aperta una pole-mica sul nuovo spettacolo di Simone Cristicchiche martedì inaugurerà la stagione del Rossettidi Trieste per poi fare tappa in altri teatri d’I-talia. La diatriba in questione riguarda il fattoche un artista considerato di sinistra possa rac-contare l’esodo dei 360 mila giuliano-dalmati efiumano-zaratini che nel 1946 lasciarono la Ju-goslavia di Tito. Peggio ancora appare la pos-sibilità che lo stesso artista valuti di inserire nelsuo musical civile una frase dello scrittore slo-veno Boris Pahor, sopravvissuto al lager e oggicentenario. Cristicchi intende raccontare unapagina di storia strappata e dimenticata, maagli ex di An una visione anche dalla parteslovena non piace. L’autore ha comunque de-ciso di inserire una poesia recitata da una bam-

bina e dedicata al padre mortonel campo di concentramento.Un brano in sloveno con i sot-totitoli in italiano che Cristic-chi ha tratto da un intero librodi missive. Lo spettacolo saràbasato sulle testimonianze dellibro di Jan Bernas per la regiadi Antonio Calenda con le mu-siche originali di Valter Sivi-lotti. La vicenda umana didonne e uomini rimossa dalla

storia e le cui tracce rimangono proprio neimobili e suppellettili ammassati nel Magazzino18 dal quale prende nome lo spettacolo pros-simamente in scena anche in Slovenia e Croa-zia.Sul palcoscenico una vicenda non del tuttorisolta della storia italiana che partendo daTrieste si svilupperà percorrendo tutta la pe-nisola e molti altri paesi dove gli esuli hannotrovato rifugio dopo aver abbandonato le loreterre, portando con loro solo poche cose. Unastoria di migrazioni forzate che richiamaquanto sta accadendo in questi giorni a Lam-pedusa e a cui Cristicchi nello spettacolo de-dica un preciso riferimento.

E l i . Re g .

INTERESSAMENTIGianni Letta e, a lato, l’interno

di un laboratorio di centro ricercasperimentale di farmaci

BARI PICCHIA LA MOGLIE: ARRESTATOA Rutigliano, in provincia di Bari, i carabinieri han-no arrestato un uomo di 40 anni, tunisino, con l’ac -cusa di maltrattamenti in famiglia. L’uomo, allapresenza dei tre figli minorenni, ha atteso che lamoglie 36enne rientrasse in casa per aggredirla. Ladonna ha chiamato i Carabinieri.

ROMA 14 MILIARDI GIRO DI AGROMAFIAIl volume d’affari dell’agromafia sale a circa 14 mi-liardi di euro nel 2013, con un aumento record del12%, in netta controtendenza rispetto alla fase re-cessiva del Paese perché la criminalità organizzatatrova terreno fertile nel tessuto economico inde-bolito dalla crisi. Lo rivela rapporto Coldiretti. Ansa

ANCONA OPERAIO MUORE SUL LAVOROTragico incidente sul lavoro alla stazione ferro-viaria di Ancona. Un operaio, 61enne, è mortomentre stava effettuando la pulizia di alcuni va-goni. L’operaio stava operando con un macchinapulitrice che si sarebbe ribaltata su di lui. Sul po-sto sono intervenuti la Polfer e personale del 118.

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12 DOMENICA 20 OTTOBRE 2013 il Fatto Quotidiano

di Paul Peachey

Una donna ricca, ma sola con unlato oscuro nella sua vita – facevala escort dilettante – è stata rag-girata, derubata e assassinata da

due delinquenti. È iniziato pochi giorni fa ilprocesso contro gli assassini di Carole Wau-gh, 49 anni all’epoca della sua morte.Chi era Carole Waugh? Una donna romanticae persino un po’ infantile che comunque nonaveva problemi a offrirsi come escort su unsito per adulti. Era una signora di buona com-pagnia, ma molto sola e disperatamente allaricerca di un po’ d’amore. Gli ultimi mesidella sua vita li ha passati incontrando moltiuomini conosciuti sul sito Adultwork and Crai-glist dove si faceva chiamare Sarah e dove ilsuo user ID era “Poshtottyfun”. Questo era ilsuo profilo sul sito: “dilettante appassionata,mi offro per regalarvi emozioni da giovaniinnamorati e ogni genere di esperienza”. Haavuto rapporti sessuali con alcuni degli uo-mini conosciuti sul sito, a volte a pagamento.Ma gli uomini interrogatidalla polizia hanno detto cheera più interessata alla com-pagnia che al sesso.

CAROLE Waugh amava farcredere di avere una vita piùinteressante e glamour diquanto in realtà non fosse. Erasolita ingigantire le mansioniricoperte sul lavoro. In realtàaveva lavorato come contabi-le in Libia, ma le piaceva trop-po la parola “manager”. Erauna donna benestante. Posse-deva azioni e gioielli e un ap-partamento di notevole valore. Ai suoi fami-liari diceva che l’appartamento era la sua pen-sione. I familiari l’hanno vista per l’ultima vol-ta poco dopo Pasqua quando si recò a Durhamper fare visita al fratello e alla madre. Sua ma-dre ha detto di averle parlato al telefono tregiorni prima della morte.I due uomini alla sbarra si sono conosciuti inprigione e sono degli affascinanti bugiardi. Se-condo l’accusa, hanno assassinato CaroleWaugh nel suo appartamento dal valore di 600mila sterline che poi hanno svuotato di tutte le

ALTRI MONDI

Gioielli, lusso e bugieMorte di Carolemanager per finta,escort sul serio

DOPPIE VITE

cose di valore che conteneva per finanziare illoro vizio del gioco e del lusso.Carole è stata pugnalata al collo nella sua stan-za da letto nell’aprile dello scorso anno. Dopola sua morte i suoi conti correnti sono statisvuotati, sul suo appartamento è stato accesoun mutuo e tutti i suoi titoli sono stati venduti.Centinaia di migliaia di sterline sono state spe-se in scommesse, nell’acquisto di lingotti d’o-ro, monete d’oro e Krugerrand prima che ilsuo corpo – a tre mesi e mezzo circa dallamorte – fosse rinvenuto nel bagagliaio diun’auto.Rakesh Bhayani, 41 anni, sposato con una fi-glia, e Nicholas Kutner, 48 anni, erano già statiarrestati per un altro reato prima che il ca-davere fosse trovato nell’auto. Bhayani, resi-dente a Wembley, e descritto da un cono-scente come “un indiano dipendente dal giocod’azzardo”, ha conosciuto la sua vittima sulsito dove c’era l’annuncio della escort “Po -shtottyfun”. Tra i due c’era stata una relazione“intima” e Carole lo considerava un amicotanto da avergli prestato 40.000 sterline e da

avergli fatto visita ben quattrovolte in prigione. Parlandocon gli avvocati di Bhayani,Carole Waugh aveva detto dilui che “era gentile, premu-roso e sempre pronto ad aiu-tare il prossimo”. Ma appenauscito di prigione, Bhayaniconfidò a un amico che volevauccidere Carole per rubarletutto e si accordò con Kutnerper realizzare il piano crimi-nale. “Carole lo riteneva unamico, ma Rakesh Bhayaninon è il tipo da avere amici”,ha detto il sostituto procura-

tore Patrick Gibbs in tribunale. “Non so chi leabbia inferto il colpo fatale, ma Bhayani e Kut-ner sono responsabili in pari misura per l’o-micidio e per averle sottratto tutti i suoi ave-ri”.Il corpo della povera Carole fu infilato in unasacca da viaggio, nascosto nel bagagliaio diun’auto che venne poi spostata in numerosiparcheggi. Sulle prime gli assassini avevanointenzione di liberarsi del cadavere abbando-nandolo in un luogo isolato, poi cambiaronoidea. Carole Waugh, che aveva lavorato in Li-

bia per un società petrolifera, non aveva unaoccupazione regolare, ma “disponeva di moltodenaro”. Oltre all’appartamento, aveva rispar-mi in contanti, titoli, gioielli e il reddito che lederivava dal lavoro di escort a tempo perso. Igioielli non sono mai stati ritrovati eccezionfatta per due braccialetti Car-tier che portava ancora al pol-so.“Erano delinquenti professio-nisti e giocatori d’azzardo dauna vita”, ha detto il sostitutoprocuratore Gibbs. “Hannouna fedina penale nella qualefigurano truffe, rapine e ap-propriazioni indebite. Si era-no conosciuti in prigione edentrambi avevano un deboleper la vita di lusso e per il gio-co”.

L’OMICIDIO , secondo l’accu -sa, fu deciso perché Carole con sempre mag-giore insistenza chiedeva a Rakesh Bhayani direstituirle le somme che gli aveva prestato. Enon era la sola. C’era almeno un altro cre-ditore che stava mettendo sotto pressioneBhayani. Sembra che Carole avesse minaccia-to di andare a fare una scenata nella scuolaprivata frequentata dalla figlia di Bhayani. Mac’è un altro elemento strano in questa vicenda.Più o meno lo stesso giorno della morte diCarole, Bhayani, fingendosi un cardiochirur-go di nome Ricky Patel, era entrato in una

gioielleria sull’altro lato della strada dell’HotelClaridge e aveva tentato di acquistare un anel-lo e un braccialetto di brillanti pagando conbanconote false per oltre 100 mila sterline.Il commesso si era rifiutato di accettare il pa-gamento in contanti e Bhayani, uscendo dal

negozio, aveva dato un falsoRolex come mancia alla guar-dia giurata che aveva dato unosguardo alla sua Range Rover.Il sostituto procuratore hadetto che Bhayani – che tra-diva abitualmente la moglie –stava tentando di salvare ilsuo matrimonio, ma la sua fa-miglia non ne poteva più delsuo modo di vivere e Bhayani,da quando era uscito di pri-gione, nel marzo 2012, con-duceva una vera e propria“doppia vita”. La difesa ha di-chiarato che era in cura per

liberarsi della sua dipendenza dal gioco. Maapparentemente anche questa era una men-zogna. Aveva solo convinto un amico, pressoil quale si trovava, a dire alla moglie che quelloera un centro di riabilitazione.Entrambi si sono dichiarati colpevoli di furto eappropriazione indebita ,ma hanno negato diaver ucciso Carole Waugh. Il processo con-tinua.

***© The Independent

Traduzione di Carlo Antonio Biscotto

EX CONTABILE

Aveva lavorato

per una società in Libia

Benestante, contattava

uomini tramite un sito

offrendo sesso

a pagamento

OMICIDIO PER SOLDI

Uno dei due imputati

è l’indiano Rakesh Bayani,

con cui aveva avuto

una relazione

L’avrebbe uccisa per

non restituirle un prestito

Pianeta terra

B E LG I O INCIDENTE AEREO, MUOIONO GLI 11 PASSEGGERITragico incidente aereo in Belgio. Un velivolo con a bordo un grup-po di paracadutisti è precipitato vicino Namur, a sud di Bruxelles,provocando la morte dei 11 passeggeri. Secondo un testimone, l’ae-reo ha perso l’ala destra in volo, per poi schiantarsi al suolo. Ansa

SIRIA AUTOMBOMBA E SCONTRI, 16 MORTIAlmeno 16 soldati del regime siriano sono mortiper l’esplosione di un’autobomba e scontri armaticon i ribelli alla periferia di Damasco. Lo riferisce latv satellitare al-Arabiya. Il Washington Post s c r i veinvece di ribelli moderati che passano con gliestremisti per carenza di fondi. La Pre ss e

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13il Fatto Quotidiano DOMENICA 20 OTTOBRE 2 01 3

di Caterina SofficiLondra

Londra e la Gran Bre-tagna non sono sol-tanto il London Eye,il Big Ben, i negozi, i

musei del centro. Basta farepoche stazioni di metropolita-na per trovarsi in aree talmentedegradate da chiedersi se sia-mo nello stesso luogo o in unsobborgo del Terzo mondo.Per non parlare di certe città diprovincia, dove il tasso di di-soccupazione supera il 30 percento. Enormi casermoni,quartieri disagiati e file disquallide casette popolari abi-tate da un’umanità che vive aldi sotto del livello di sussisten-za, tra topi, scarafaggi e rifiuti.I tagli ai sussidi pubblici delgoverno Cameron hanno au-mentato le differenze tra i ric-chi e i poveri e la Gran Bre-tagna è ormai il paese d’Euro-pa dove il divario è più alto. C’èuna quantità di gente, ex pic-cola borghesia, che sta scivo-lando verso il basso, in un lim-bo che non è ancora chiaro do-ve approderà. E gli effetti si ini-ziano a vedere.

PARTIAMO dal gas. Dal pros-simo mese costerà il 10 per cen-to in più e questo rischia di la-sciare al freddo la parte più po-vera della popolazione inglese.Che non è certo un popolo conla lagna nel Dna ed è abituato astringere la cinghia. Lo ha fattoa più riprese, nella storia recen-te. E il motto Keep calm and carryon (stai calmo e vai avanti) co-niato all’inizio della Secondaguerra mondiale per tenere al-to il morale del paese, è moltopiù di una scritta sulle magliet-te e sulle tazze ricordo. Puoichiedere alla gente di stare cal-ma e andare avanti sotto lebombe naziste, ma non quan-do hai di fronte una ricchezzasmodata, quella dei nuovi ric-chi che arrivano a frotte in fugadalle tasse dei paesi d’origine.Non lo puoi chiedere quandole grandi multinazionali eludo-no il fisco e saccheggiano l’e-conomia. Di fronte alle prote-ste per il caro gas, Cameron hadetto: vorrà dire che in casa siindosserà un golf in più. Maifrase, poi smentita dal porta-voce di Downing Street, fu piùinfelice. Ma il concetto è statoribadito dal ministro dell’E-nergia Ed Davey, che sarà ilprimo – ha detto – a coprirsi dipiù per risparmiare. Poi ci sonole ferrovie, privatizzate dallaThatcher, e carissime. Ora siparla di un ritorno della terzaclasse per i poveracci, per chinon può più permettersi i costiesorbitanti di un biglietto FirstClass o Standard. Un salto in-dietro agli anni Cinquanta,quando sparirono le “plebee”.

Il piano fa parte della ristrut-turazione della East CoastMain Line, che viaggia lungotutta la dorsale dell’isola finoalla Scozia. Il governo ha subitochiarito che si tratterebbe di

una classe come la “economy”sugli aerei, ma il piano ha in-nescato una reazione furiosa. Ilsindacato dei trasporti parla di“vagoni come carri bestiame emodello Ryanair, con supple-menti per tutto, dalle valigie al-l’uso dei gabinetti”.I recenti tagli al bilancio hannogià portato alla decurtazionedei benefits per le famiglie piùdisagiate e il giro di vite è pe-sante anche sulla Sanità. L’Nhs,il National Health Service, ilServizio Sanitario Nazionalecreato nel 1945 e pioniere delWelfare come lo conosciamonei paesi occidentali, è diven-tato un colabrodo. L’ultimapensata per abbattere i costi è

Leonarda a Hollande: da sola non tornoIL PRESIDENTE PONE LE SUE CONDIZIONI ALLA BIMBA ROM ESPULSA. LEI RIFIUTA, LA FRANCIA S’INDIGNA: “C RU D E LT À ”

ALTRI MONDI

di tenere aperti gli ambulatoripubblici durante il weekend. Imedici di base dovrebbero pre-stare servizio 7 giorni su 7, dal-le 8 della mattina alle 8 dellasera. Il governo vorrebbe che imedici lavorassero di più, masono troppo pochi. Un pianoirrealizzabile, dicono le asso-ciazioni dei medici: su 9.871ambulatori pubblici sparsi pertutto il territorio nazionale solo100 (ossia meno del 1 per cen-to) sono aperti nel weekend.

SE IL QUADRO non fosse ab-bastanza inquietante, c’è un ve-ro e proprio boom di vendite arate, fenomeno preoccupanteperché nuove catene come Bri-ghtHouse danno la possibilitàa chiunque, anche a chi vive disussidi o è disoccupato, di in-debitarsi per comprare qua-lunque cosa. Per esempio, sipuò acquistare un televisoreoggi per 1.788 sterline e pagare22 sterline per 156 settimane(64,7 per cento di interesse).Alla fine il costo sarà di 3.432,quasi il doppio. Pratica legale,ma rischiosissima. La memoriaè corta, ma qualcuno ai pianialti di Westminster dovrebbericordarsi l’effetto della bolladei consumi nella crisi del2008. Ma il governo britannicoè troppo concentrato nel pro-muovere l’austerity e presen-tarsi come i primi della classein Europa per ripensare le pro-prie politiche di tagli al welfaree all’integrazione sociale.

TAGLI OVUNQUE

Il Servizio sanitario

nazionale è allo

stremo: ambulatori

aperti anche nei fine

settimana. Boom

degli acquisti a rate

Maglioni e terza classeÈ l’austerità all’ingleseLA CRISI MORDE LA CLASSE MEDIA. GAS PIÙ CARO E IL PREMIER CAMERON CONSIGLIA:METTETEVI UN PULLOVER IN PIÙ. SUI TRENI TORNANO I VAGONI “ECO N O M I C I ”

G R E E N P E AC E BONINO VEDE I D’A L E SSA N D ROIl ministro degli Esteri Emma Bonino ha incontratoieri mattina a Napoli i genitori di Cristian D’Ales -sandro, l’attivista di Greenpeace detenuto in unaprigione in Russia. “Abbiamo avuto un’i m p re ss i o n epositiva, ma ci hanno chiesto di mantenere il riser-b o”, ha detto Aristide, il padre di Cristian. La Pre ss e

R U SS I A PUSSY RIOT: “TEMO DI MORIRE”Nadezhda Tolokonnikova, leader del grupporock, ha inviato una lettera al suo avvocato dalcarcere di Mosca dove è rinchiusa: “Ho pauradelle guardie, i miei carnefici, perché non socosa potranno fare della mia vita", ha scritto.Da settimane è in sciopero della fame. La Pre ss e

di Roberta Zunini

O la scuola o la famiglia. In diretta tv,il presidente socialista francese

Hollande ha fatto sapere che permet-terà alla ragazzina rom espulsa, Leonar-da Dibrani, di rientrare in Francia “percompletare gli studi”, purché senza fa-miliari. Una decisione criticata pubbli-camente dal segretario del suo stessopartito, Harlem Desir, che chiede lariammissione anche delle sorelle e dellamadre. Ma che scontenta anche quel 65per cento di francesi che, secondo i son-daggi, non vuole il loro ritorno. Così ladestra parla di “premio agli imbroglio-ni”, mentre la sinistra radica-le accusa Hollande di “abiettacrudeltà”. Parla anche il mi-nistro dell’Istruzione italia-no, Maria Chiara Carrozza:“Credo che sia stata una cosaabominevole, non si può ar-restare in quel modo una ra-gazzina in gita scolastica”. Lavicenda della 15enne rom diorigine kosovara, nata in Ita-lia e cresciuta in Francia senzadocumenti regolari, preleva-ta dalla polizia mentre era in

gita, si sta ingarbugliando sempre dipiù. Le parole del capo dello Stato, de-finito “senza cuore” da Leonarda, han-no fatto passare in secondo piano il ri-sultato dell’inchiesta amministrativavoluta dal governo in seguito alla de-cisione del ministro degli Interni, il so-cialista Manuel Valls, di ordinare la “de -portazione” in Kosovo dell’adolescentee della sua famiglia.

NONOSTANTE L’O N DATA di sdegnoche ha fatto scendere in piazza per tregiorni migliaia di studenti dei licei ditutto il Paese, il rapporto ha sentenziatoche “tutto è stato conforme ai regola-

menti in vigore. Ma le forze dell’ordinenon hanno mostrato il discernimentonecessario prelevando la ragazza men-tre era in gita scolastica”. Il dossier, mes-so online per una consultazione pubbli-ca, suggerisce inoltre di “evitare qualsia-si intervento non solo negli spazi e negliorari di scuola ma in tutto l’ambito delleattività scolastiche”, cioè anche durantele gite. Una precauzione che avrebbe ri-sparmiato a Leonarda l’umiliazione disentirsi chiedere dai compagni cosaavesse fatto di tanto grave per essere pre-levata dalla polizia. Leonarda, che avevaconcesso un’intervista in cui diceva chea Mitrovica sarebbe impossibile per lei

proseguire gli studi perché parla solofrancese, ha risposto al presidente: senzale sorelle, sostiene, non rientrerà. “Si -gnor Hollande non ha compassione perla mia famiglia? Anche le mie sorellestudiano in Francia e qui in Kosovoavrebbero le mie stesse difficoltà”.

IL CLASSICO colpo al cerchio e alla botteche potrebbe trasformarsi in un boome-rang per la sua popolarità, già in cadutavertiginosa, e per il governo, in cui cisono state molte frizioni per il compor-tamento di Valls. Il ministro socialista,che sin dall’inizio del suo mandato hamostrato il pugno di ferro nei confrontidei clandestini e dei rom, è accusato diperseguire una politica di destra perguadagnare consensi personali. In effet-ti, oggi è uno dei politici più popolari trai francesi. Ma se si dovesse andare alleurne, stando ai sondaggi di una settima-na fa, la vittoria andrebbe allo xenofoboFront National di Marine Le Pen. Da Fa-no, dove la famiglia aveva vissuto, il sin-daco Aguzzi ha dichiarato all’agenziaAfp che le autorità avevano “fatto pres-sione” sui Dibrani perché i bambini, an-ziché andare a scuola, “venivano man-dati a mendicare”.

PROTESTE ITALIANE

A criticare la decisione

anche il segretario

dei Socialisti. Il ministro

dell’Istruzione Carrozza:

“Abominevole arrestare

una ragazzina in gita”

di Alessio Schiesari

La polizia blocca le Presidenziali alle Maldive. Gli agentihanno circondato la commissione elettorale nella ca-

pitale Malé, sospendendo il voto e invalidando così la tornataelettorale. “Mentre stavamo preparando i documenti per ilvoto è arrivata la polizia e ci ha detto che il materiale nonpoteva essere portato fuori”, si legge nel comunicato dellacommissione, che continua: “Quando saremo informati del-la prossima data, annunceremo nuove elezioni”. A dettadella polizia, il voto si sarebbe tenuto in violazione del ver-detto e delle regole stabilite dalla Corte Suprema, che già nelsettembre scorso aveva invalidato le Presidenziali a causa dipresunti brogli. Gli osservatori internazionali sostengonoperò che le precedenti elezioni si erano svolte in un contesto“libero ed equo”. La tornata elettorale di settembre era statavinta da Mohamed Nasheed, che non era però riuscito asuperare la soglia del 50 per cento, necessaria per evitare ilballottaggio. Nasheed è già stato presidente dal 2008 al feb-braio 2012, quando un colpo di Stato guidato dall’esercito eda alcuni reparti della polizia lo aveva spodestato. Il suorivale è Abdulla Yameen, fratellastro del dittatore MaumoonAbdul Gayoom che ha governato il Paese per trent’anni.Nasheed era il grande favorito anche della tornata elettoraledi sabato, almeno fino a che le forze armate non hannobloccato il voto e si sono dispiegate davanti all’ufficio pre-sidenziale e alla Corta Suprema, dove si era radunata unafolla di sostenitori dell’ex presidente. Ancora non si conoscela prossima data del voto. L’attuale capo di Stato, MohamedWaheed ha chiesto che venga celebrato già il prossimo 26ottobre, auspicando “una consultazione libera, trasparenteed inclusiva”.

Maldive, la poliziasospende le elezioniUN MESE FA IL VOTO ERA STATO ANNULLATODALLA CORTE SUPREMA PER PRESUNTI BROGLI

PRESIDENZIALI

Folla alla fermata degli l’autobus, a Londra La Pre ss e

Protesta contro l’annullamento del voto nella capitale Malè La Pre ss e

Leonarda, 15 anni, con il padre e una delle sorelle La Pre ss e

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15il Fatto Quotidiano DOMENICA 20 OTTOBRE 2 01 3

SECONDO TEMPO

Nell’anticipo di serie A, in programma ieri sera, il Milan ha superatol’Udinese con un gol di Birsa (22° primo tempo) ed ancora una volta

Allegri salva la sua panchina; nel pomeriggio l’amministratore delegatodel club rossonero, Adriano Galliani, aveva rassicurato il tecnico: “Lapanchina di Allegri è assolutamente solidissima. Siamo all’ottava gior-nata, calma e gesso”. Il Milan ha vinto, ma la non ha brillato e il suocampionato sembra sempre più avviato al-l’anonimato. Nell’altra partita in pro-gramma, Cagliari-Catania, i sardi hannovinto 2-1 tornando a giocare in casa dopo18 mesi. I siciliani erano passati in vantag-gio con Bergessio dopo cinque minuti digioco, ma l’espulsione del rossazzurro Le-grottaglie ha spianato la strada al Cagliari,che ha pareggiato con Ibarbo e poi nel se-condo tempo a cinque minuti dalla fine hatrovato il gol della vittoria con Pinilla.

SERIE A Birsa affonda l’UdineseAllegri (per ora) resta al Milan

S P E T TAC O L I . S P ORT. I DE E

MOTOGP AUSTRALIA, LORENZO INPOLE, C’È PURE VALENTINO ROSSIIl campione del mondo in carica JorgeLorenzo ha ottenuto la pole. In prima filaanche Marc Marquez (Honda) e ValentinoRossi (Yamaha), con il terzo tempo

YOUPORN, IL RE DEL PORNOVENDE LE SUE AZIONIHa fondato un impero e adesso lo vende:Fabian Thylmann, 35enne proprietariodei siti pornografici più cliccati, si ritira.Ne dà notizia la rivista Xbiz

ATLETICA, NESSUN RECORDRATIFICATO SENZA ANTIDOPINGNessun record italiano assoluto sudistanze di gara superiori agli 800 metriverrà più ratificato in assenza di unesame antidoping. Lo ha deciso la Fidal

Il re del punk

“Io, il Marcio dei Sex Pistolsho ancora lo spirito del ‘77”

Johnny “Ro t te n ” Lyd o n

di Carlo Antonio Biscotto

Il 23 ottobre alla “Città della Musica”di Parigi nel quadro dell’esposizioneEuropunk si terrà l’atteso concertodi John Lydon, fondatore dei Sex Pi-stols e nume tutelare del punk – lochiamavano Johnny Rotten, ovveroil Marcio – grande musicista e in-stancabile polemista. Lydon, oggi57enne, è famoso per le sue ester-nazioni contro la famiglia reale in-glese, le femministe, la politica e ilmondo intero. Nell’aprile scorso inoccasione di un concerto a Brisbane,l’emittente The Project corse il rischiodi intervistarlo. Conduttrice in stu-dio la malcapitata Carrie Bickmore.Sono bastate poche parole per far ca-pire – a chi non lo avesse saputo –come si era guadagnato la sua re-putazione di inguaribile rompisca-tole e provocatore. Mentre Carrietentava di fargli una domanda sullascomparsa Margaret Thatcher, ilrocker inglese a voce spiegata le in-timava di “chiudere il becco” e ag-giungeva: ”Ehi tu, stammi a sentire,quando parla un uomo non devi in-terrompere”. A quel punto è inter-venuto il comico Dave Hughes e ci èmancato poco che finissero alle ma-ni. Alla fine Lydon se ne è andatoalzando il braccio a mo’ di salutonazista. “È solo un porco sessista emisogino”, ha commentato AndrewRochford che conduceva il program-ma con Carrie Bickmore.

JOHN LYDON salirà sul palco con lasua band Public Image Limited, ilgruppo con il quale nel 1978 ha datovita al post-punk. Chi meglio di luiper chiarire il significato della mostraEuropunk che Parigi, sino al 18 gen-naio 2014, dedica al movimento piùcaotico del secolo? Il movimentopunk vide la luce nel post-’68, esplosefra il 1976 e il ‘77 in un momento diforte crisi economica e sconvolse leresidue certezze con l’arma della pro-vocazione, spesso fine a se stessa. Daun lato la sua bandiera ”no future”trasmetteva un messaggio fortemen-te pessimista, dall’altro il punk è statoun movimento di liberazione e digrande energia creativa. Ma che ef-fetto fa a Lydon vedere che l’anar -chico movimento punk è finito, percosì dire, al museo? “Il punk è statospesso oggetto di errori di interpre-tazione e di vere e proprie mistifi-cazioni, in particolare in Gran Bre-tagna sulla spinta dei media control-lati da Rupert Murdoch - rispondeLydon - non conosco l’organizzatoredella mostra, mi auguro che vi sianoelementi di verità, altrimenti gli diròun paio di paroline a brutto muso.Dopo tutto sono io il re del punk”.Quali sono gli errori più comuni a

proposito del punk? “Il punk non èné un manifesto politico né una mo-da né, tanto meno, un modo di ve-stirsi. Il punk è uno stato d’animocaratterizzato dal desiderio di aprirsial nuovo e di evolversi continuamen-te. Quando scrivevo i brani per i SexPistols e parlavo di caos volevo solodenunciare il comportamento diso-nesto del governo edelle istituzioni. So-no loro che neganoalla gente un futuro.Spesso ci hannodetto che tra lo slo-gan ”no future” equello ”do it your-self” esiste una in-sanabile contraddi-zione. Mi sembrauna delle tante stu-pidaggini che si di-cono sul punk. Co-me può esserci unfuturo se non pren-diamo la decisionedi fare le cose da soliinvece di delegarleal potere politico?”.Malgrado tutto ilgoverno inglese èancora lì e la mo-narchia sembra sal-damente in sella”.“Non sono un illuso– ridacchia Lydon –sono un realista,non un predicatore.L’importante è im-parare a capire chisono i nostri nemi-ci”. Ma quando ilpunk è nato è sem-brato un movimen-to individualista enichilista, poco onulla interessato aiproblemi sociali. “Mi è sempre pia-ciuto giocare a fare l’egocentrico, macon una buona dose di ironia. Sonocresciuto in una grande comunitàmulticulturale dove era forte il sensodell’appartenenza e della solidarietà.Potevamo contare gli uni sugli altri.Lo slogan ”do it yourself” non vuoldire che bisogna ignorare gli altri.Comporta al contrario un grande bi-sogno di generosità. Non mi è maiinteressato ammucchiare soldi o farecollezione di auto sportive. Ho sem-pre dato in beneficenza una parte deimiei guadagni”.

NON LE SEMBRA che il movimentopunk sia diventato uno stereotipo euna caricatura? ”Nella vita ci sonoquelli che fanno e quelli che imitano– spiega Lydon – bisogna ammirare illavoro degli altri, mai imitarlo. E, piùche altro, bisogna rimanere fedeli allapropria personalità. Ho creato la

band Public Image Limited quandoho capito che i Sex Pistols stavanodiventando una caricatura anche perl’ “immagine pubblica” che volevadargli il nostro produttore MalcomMacLaren”.E per soldi che nel 1996 avete rico-stituito la band dei Sex Pistols e aveteorganizzato un tour? “Non tanto e

non solo. Volevamoritrovare quello spi-rito di amicizia che ciaveva legato. Per no-stra disgrazia il tour èdurato troppo e sonoriemerse le ostilità, ledivergenze, le ani-mosità. A quel puntoabbiamo deciso chenon avremmo maipiù fatto un concertocome Sex Pistols.Preferivamo rima-nere amici”. Comemai i vostri fan han-no dovuto attendere18 anni perchè uscis-se un nuovo albumdei Public Image Li-mited? “Eh si, PiL si èfatto attendere. Per-chè? Perché l’indu -stria discografica miha rovinato boccian-do ogni mio proget-to e al tempo stessonon permettendomidi sciogliere il con-tratto che avevo conla mia etichetta. So-no stati 18 anni dif-ficili. Ne ho appro-fittato per fare altrecose, in particolaredocumentari sullanatura. È una attivitàche mi ha fatto ca-

pire in che condizioni si trova il no-stro pianeta e mi ha rigenerato invista di PiL”.Pensa che la sua storia sarebbe statadiversa se non avesse avuto la me-ningite da giovane? “Dal punto di vi-sta fisico la malattia mi ha cambiato.Ha incurvato la mia colonna verte-brale, ha rovinato la mia postura e hain parte compromesso la vista. John-ny Rotten, così mi chiamavano altempo dei Sex Pistols, aveva lo sguar-do allucinato perchè dovevo spalan-care gli occhi per vedere meglio.Quando sono uscito dal coma nonricordavo nulla. Ci ho messo quattroanni a ritrovare la memoria. Questaterribile esperienza mi ha costrettoad un lavoro di autoanalisi ed è statoallora che è nato in me l’odio per lamenzogna. Decisi che non avrei piùmentito a costo di farmi dei nemici”.Promessa mantenuta a giudicare dalloro numero.

A N C O RASUL PALCOJohnny Lydonsarà a Parigicon i PublicImage Ansa

CRESTE

E SPILLONI

Non eravamo una moda

o un manifesto politico,

però parlavo di caos

nei brani della band:

volevo denunciare

il comportamento

disonesto delle istituzioni

S G UA R D O

A L L U C I NAT O

Da giovane ho avuto

la meningite, mi ha

cambiato fisicamente:

ero costretto a

strabuzzare gli occhi

sul palco, altrimenti

non vedevo nulla

Valter Birsa La Pre ss e

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16 DOMENICA 20 OTTOBRE 2013 il Fatto Quotidiano

Vero, nonno?

a cura diS te fa n oDisegni

SECONDO TEMPO

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17il Fatto Quotidiano DOMENICA 20 OTTOBRE 2 01 3SECONDO TEMPO

TG PAPI

Pd, Re n z i senza rivalisu giornali e tv c’è solo lui

SALI E SCENDI

Talk show, un q u a ra n te n n eper tutte le stagioni

CORRADO FORMIGLI conducePiazzaPulita il lunedì sera su La7 La Pre ss e

di Paolo Ojetti

Fino a dove arriva la par con-dicio? Vale anche per le immi-

nenti primarie del Pd? Oppure pergli aspiranti segretari-premier-sin-daci-euroitaloparlamentari esisto-no altre regole che stabilisconotempi e modi delle apparizioni te-levisive? O non esiste niente di si-mile e tutto è lasciato al buon cuoredei direttori di reti e testate, il che –in definitiva – è pure meglio? Sequesta è la risposta buona, allora sipossono già tirare le somme: a mi-nuti e occasioni (a volte anche solopallidi pretesti di cronaca), la corsaal vertice del Pd non ha storia: Mat-teo Renzi sovrasta tutti e soprattut-to nella settimana appena passataha stracciato la concorrenza. Con lascusa di un’intervista al Corriere del-la Sera in cui annunciava una qual-che profondissima rivoluzione isti-tuzionale e dadaista, Renzi è rim-balzato per ogni dove a ripetere ilsillogismo: io sono il nuovo cheavanza. Così gli altri sono spariti.Ieri, sempre per via di un’intervista– questa volta a Re p u b b l i ca – c’è sta-to un telecolpo di coda di GianniCuperlo. A domanda diretta (“Malei non si sente già sconfitto in par-tenza da Renzi?”) ha risposto constraripante ottimismo: “Io vi stupi-rò”, che risuonava come “io rina-scerò”, il verso di Cocciante sui cer-

vi a primavera. Cuperlo non è nem-meno un homo novus, ultimo se-gretario della gloriosa Fgci, ha 52anni e un passato di scriba con D’A-lema in volumi indimenticabili di15 anni fa, Un paese normale e Lagrande occasione: come farà a stu-pire è una dura faccenda. E gli altridue? Civati, il prodiano di Monza,classe 1975, gestore della campagnaelettorale di Ignazio Marino, hadalla sua il nome evocativo e facile:Pippo. Dicono sia “aperto” al M5S,e questa potrebbe essere la sua ro-vina. Dell’ultimo, l’europarlamen-tare Pittella, nome e volto sono co-me quelli dell’uomo-ombra.

UNA SCOMMESSA: come si chia-ma Pittella? Gianni anche lui, maper riemergere dal confino giù alnord e dall’ignoto televisivo non glibasterebbe nemmeno una serata aBallando con le Stelle, avvinghiato aNaomi Campbell e Mario Balotelli.A questo punto, per rimettere unpo’ d’ordine, sarebbe opportuno unbel quadrangolare catodico: Mat-teo, Pippo, Gianni uno e Giannidue, con voto in diretta sul teleco-mando, arbitri insindacabili Rizzolie Pagnoncelli. Certo, a guidare ilconfronto ci vorrebbe David Letter-man e non Bruno Vespa. Ma noi unLetterman non lo abbiamo e non neè previsto l’acquisto nemmeno nel-la astuta legge di Stabilità. Peccato.

di Carlo Tecce

Forse la televisione sottovaluta larivincita mancata (o compiuta)

dei quarantenni, anche se poi la te-levisione ha digerito (bene o male)un gruppo di quarantenni, che la te-levisione la fanno e, a volte, la sof-frono. I palinsesti pullulano di qua-rantenni esperti, esordienti, innova-tivi, tradizionali. I quarantenni, in-somma: né facce nuove né facce vec-chie.Che poi chissenefrega che abbianoquarant’anni e ne dimostrino cin-quanta o trentacinque, che sianoquarantenni non è mica una con-dizione discriminante. La televisio-ne per i quarantenni non è una sco-perta, una scena inedita, una donnaillibata e dunque i quarantenni – daCorrado Formigli a Salvo Sottile, daNicola Porro a Gianluigi Nuzzi – c a-dono nel palinsesto di mezzo, chepoi è un giudizio di mezzo, e ven-gono paragonati a quelli che a qua-rant’anni la televisione la plasmava-no, la cambiavano.Questi quarantenni sono arrivati in

ritardo, proprio perché sono qua-rantenni, non hanno colpe e devonooccupare una posizione che altri oc-cupavano o devono reperire un per-tugio che altri ignoravano. Formigliha lavorato tanto con Michele San-toro. Nuzzi ha scritto libri di cla-moroso successo. Porro ha funzio-nato come ospite da Santoro. Sottilefaceva cronaca a Rete4 e ora ci ri-prova in un canale, La7, dove se nonospiti un paio di politici non continulla.

SPESSO I QUARANTENNI, a ragio-ne, possono lamentare una criticatroppo severa. Il ritornello: non saraimai come il tuo maestro. Gli ascolti,che non sono tutto però sono ab-bastanza, premiano chi non sorpren-de i telespettatori, chi non li inquieta.Esempio: Nuzzi non ha modificato ditanto il programma di Sottile, che aLa7 sta andando male. Porro in Raiviene trattato con estremo riguardo,non funzionava il mercoledì sera e,allora, per proteggerlo l’hanno spo-stato al venerdì. Mentre Formigli, illunedì, condivide il pubblico con Re -

por t: nessun paracadute. E poi c’è Lu-ca Telese a Matrix e le comparse diCruciani&Parenzo che possono van-tare il merito di aver fatto autocritica.Questi quarantenni, nel breve perio-do, non potranno mai eguagliare chili ha preceduti non perché non sianobravi, ma perché sono inseriti in undilemma mentre le tv generaliste siindeboliscono: meglio spiazzare ilpubblico con qualcosa di nuovo orassicurare giovani e anziani conl’antico prodotto, che spesso è un’i-mitazione di qualità inferiore?Non hanno deciso perché spesso nonpossono decidere, la televisione ri-chiede risultati rapidi e concreti. Glieditori vogliono attrarre la pubblicitàche è scarsa, spesso non danno ri-sorse sufficienti e si autodistruggonocon scelte come quella del lunedì seradi Formigli-Gabanelli o di Sottile. Enessuno tiene conto che questi qua-rantenni nel 2013 devono confron-tarsi con un tipo di informazione in-flazionata, ripetitiva. Ok, pazienza.Ma devono fare qualcosa prima chediventino cinquantenni. E poi chi cipenserà ai prossimi quarantenni?

Gli ascoltidi venerdì

TALE E QUALE SHOWSpettatori 5,4 mln Share 22 , 5 %C ROZ Z ASpettatori 2,2 mln Share 8%

VIRUSSpettatori 993mila Share 3,8%QUARTO GRADOS p e t t a to r i 1,4 mln S h a re 6,4%

18.30 Transatlantico Attual.19.00 News Notiziario19.25 Sera Sport Notiziario

sportivo19.30 Il Caffé: il punto

Attualità20.00 Il Punto alle 20.00

AttualitàMeteo Previsioni deltempo (all’ interno)

20.58 Meteo Previsioni deltempo

21.00 News lungheNotiziario

21.26 Meteo Previsioni deltempo

21.30 Visioni di futuroAttualità

21.56 Meteo Previsioni deltempo

22.00 Visioni di futuroAttualità

22.26 Meteo Previsioni deltempo

22.30 News lungheNotiziario

22.56 Meteo Previsioni deltempo

23.00 Il Punto + RassegnaStampa Attualità

23.27 Meteo Previsioni deltempo

23.30 Il Punto + RassegnaStampa Attualità

23.57 Meteo Previsionitempo

0.00 News + RassegnaStampa Attualità

0.27 Meteo Previsioni deltempo

6.00 Prima PaginaInformazione

7.55 Traffico - Meteo.itInformazione

8.00 TG5 MattinaInformazione

8.45 TGCom Informazione8.50 Le frontiere dello

spirito Rubricareligiosa

9.40 The chef - Scelgo ecreo in cucina “Pillole”Real Tv

10.05 The chef - Scelgo ecreo in cucina Real Tv

11.30 Le storie di MelaverdeDocumenti

12.00 Melaverde Documenti13.00 TG5 - Meteo.it

Informazione13.40 L’ arca di Noè Rubrica14.00 Domenica Live

Attualità18.50 Avanti un altro Gioco

20.00 TG5 - Meteo.itInformazione

20.40 Paperissima SprintVarietà Condotto daJuliana Moreira con ilGabibbo

21.30 Io Canto “Settimapuntata” Reality show

0.20 X-Style Attualità1.30 TG5 Notte - Rassegna

Stampa - Meteo 5Informazione

2.00 Paperissima SprintVarietà Condotto daJuliana Moreira con ilGabibbo (Repl.)

7.00 Motomondiale 2013GP Australia: GaraMotoGP (Diretta)

8.00 Fuori giri Rubrica 8.30 Life Bites Sit com8.40 Provaci ancora Gary Tf9.35 Bingo - Senti chi

abbaia - Avventura(Usa 1991). Di Matthew Robins,con David Rasche,Cindy Williams

11.30 Mondiale Superbike2013 GP Spagna: Gara1 (Diretta)

12.55 Studio Aperto Infor.13.00 Sport Mediaset - XXL

Rubrica sportiva14.00 Motomondiale 2013

GP Australia: GaraMotoGP (Replica)

15.00 Mondiale Superbike2013 GP Spagna: Gara2 (Diretta)

16.20 Fuori giri Rubrica 17.00 Red Bull - World Series18.05 Mike & Molly Sit com18.30 Studio Aperto -

Meteo.it Informazione19.00 Così fan tutte Sit com19.25 Colpo grosso al Drago

Rosso - Azione (Usa 2001). Di BrettRatner, con JackieChan, Chris Tucker

21.15 Lucignolo 2.0 Attualità0.00 Californication

“Terapia di gruppo”“Morte di unarockstar” Telefilm

7.10 Mediashopping7.40 Superpartes Attualità8.15 Vita da strega

“Ridi pagliaccio ridi” “Ipoteri magici di Phyllis”Telefilm

9.20 Le storie di viaggio a...Documentario

10.00 Santa Messa Evento10.50 Pianeta mare

Documenti11.30 TG4 - Meteo.it

Informazione12.00 Pianeta mare

Documenti13.00 I viaggi di Life

Documentario14.00 TG4 - Meteo.it

Informazione14.40 Donnavventura

Real Tv15.50 La battaglia dei giganti

- Guerra (Usa 1965).Di Ken Annakin, conHenry Fonda, RobertShaw

18.55 TG4 - Meteo.itInformazione

19.35 Il comandante Florent“Suono e luce” Telefilm

21.30 Tempesta d’ amoreSoap

23.20 Burn after reading -Commedia(Usa/GB/Fra 2008).Di Ethan Coen, JoelCoen, con Brad Pitt,Frances McDormand

1.10 TG4 Night NewsInformazione

7.00 Omnibus - RassegnaStampa Attualità

7.30 TG La7 Informazione7.50 Omnibus meteo

Informazione7.55 Omnibus Attualità9.45 Navigator -

Avventura (Usa 1986).Di Randal Kleiser, conJoey Cramer

11.30 Cuore d’ AfricaTelefilm

13.30 TG La7 Informazione14.00 TG La7 Cronache

Attualità14.40 Trapezio -

Drammatico (GB1956). Di Carl Reed,con Gina Lollobrigida,Burt Lancaster

16.30 The District “Ereditàmortale” “10-33” Tf

18.15 Il CommissarioCordier “Crimini delcuore” Telefilm

20.00 TG Informazione20.30 Le Storie di Linea

Gialla Attualità21.00 Prima tv La7

Grey’ s Anatomy“Le cose che abbiamodetto” “La fine èl’ inizio, l’ inizio è lafine” “Camminare suun sogno” Telefilm

23.45 Saving Hope“La sindrome diMünchausen” “La rissa” Telefilm

1.35 TG La7 Sport Infor.

6.00 Rai Parlamento PuntoEuropa Rubrica

6.30 UnoMattina In FamigliaAttualità

10.00 Paesi che vai - Luoghi,detti, comuni Rubrica

10.30 A sua immagineRubrica religiosa

10.55 Dalla Chiesa SantaMaria in Ferentillo(Terni) Santa MessaEvento

12.00 Recita dell’ AngelusEvento

12.20 Linea verde Rubrica13.30 TG1 Informazione14.00 L’ Arena Attualità

Che tempo faInformazione

16.30 TG1 Informazione16.35 Domenica in Varietà

Condotto da MaraVenier

18.50 L’ eredità Gioco20.00 TG1 Informazione20.35 Rai TG Sport

Notiziario sportivo20.40 Affari tuoi Gioco21.30 Un passo dal cielo 2

“Facili prede” FictionTG1 60 SecondiInformazione

23.35 Speciale TG1 “Ilcoraggio della speranza”Attualità

0.30 Il coraggio dellasperanza. Incontro per la pace promossodalla Comunità diSant’ Egidio

7.00 Cartoon FlakesWeekend Ragazzicontenitore

9.40 Voyager FactoryDocumentario

10.10 Ragazzi c’ è Voyager -Fai la tua domandaDocumentario

10.50 A come AvventuraRubrica

11.30 Mezzogiorno infamiglia Varietà

13.00 TG2 Informazione13.30 TG2 Motori Rubrica13.40 Meteo 2 Informazione13.45 Quelli che aspettano15.40 Quelli che il calcio

Varietà Condotto daNicola Savino conMassimo Caputi,Daniele Tombolini,Ubaldo Pantani

17.05 TG2 L.I.S. - Meteo 2Informazione

17.10 RaiSport Stadio SprintRubrica sportiva

18.10 Rai Sport 90° MinutoRubrica sportiva

19.35 Squadra SpecialeCobra 11 “Il jolly” Tf

20.30 TG2 - 20.30Informazione

21.00 Prima tv N.C.I.S.“Burrasca”“Baltimora” Telefilm

22.35 La Domenica SportivaRubrica sportiva

1.00 TG2 Informazione1.20 Sorgente di vita

Rubrica religiosa

7.30 La grande vallataTelefilm

8.25 Ercole sfida Sansone -Avventura (Ita 1964)

9.55 New York, New YorkTelefilm

10.10 Ritratti Documenti10.45 TeleCamere Salute

Attualità11.10 TGR Estovest Rubrica11.30 TGR RegionEuropa

Rubrica12.00 TG3 Informazione12.25 TGR Mediterraneo

Rubrica12.55 Prima della Prima

Culturale (R)13.25 Passepartout

Documentario (Repl.)14.00 TG Regione - Meteo

Informazione14.15 TG3 Informazione

14.30 In 1/2 h Attualità15.05 Kilimangiaro - Prima di

tutto Documentario16.10 Kilimangiaro

Documentario18.55 Meteo 3 Informazione19.00 TG3 Informazione19.30 TG Regione - Meteo

Informazione20.00 Blob Varietà20.10 Che tempo che fa

“Ospiti Elisa, VitoMancuso e FlavioCaroli” Attualità

22.45 TG3 - TG RegioneInformazione

23.00 Sostiene BollaniVarietà

LA TV DI OGGI

LA RADIO

SC1 Cinema 1SCH Cinema HitsSCP Cinema

PassionSCF Cinema

FamilySCC Cinema

ComedySCM Cinema MaxSCU Cinema CultSC1 Sport 1SC2 Sport 2SC3 Sport 3

17.05 Hotel Transylvania SC117.10 L’ amore

dura tre anni SCP17.30 Hesher

è stato qui! SCU17.35 Vacanze

di Natale ‘ 91 SCC17.35 Jumanji SCF18.40 Flight SC118.50 In her shoes -

Se fossi lei SCP19.15 Agente 007, Licenza

di uccidere SCH19.20 Monsieur Lazhar SCU19.20 Ribelle - The Brave SCF19.25 Stato di crisi SCM19.35 Succhiami SCC21.00 Il cammino

per Santiago SCU21.00 Il grande botto SCC

21.00 Il fachiro di Bilbao SCF21.00 Prima tv Il coraggio di

una figlia SCP21.00 Out of time SCM21.10 Prima tv Step Up 4

Revolution SC121.10 007 La morte può

attendere SCH22.35 Natale in India SCC22.35 Ragazze a Beverly

Hills SCF22.35 Il pescatore

di sogni SCP22.50 La terrazza

sul lago SCM22.55 Takers SC123.10 Stand by me - Ricordo

di un’ estate SCU23.25 Agente 007, solo

per i tuoi occhi SCH

11.30 Trofeo Abarth 5002013 Monza: Gara 2(Diretta) SP2

14.00 Campionato DTM2013 Hockenheimring(Diretta) SP2

15.00 Calcio, Serie A2013/2014 8a giornataVerona - Parma(Diretta) SP1

16.00 Rugby, Heineken Cup2013/2014 ClermontAuvergne - Harlequins(Diretta) SP2

18.45 Campionato DTM2013 Hockenheimring(Replica) SP2

19.00 NFL 2013/2014 Phila-delphia Eagles - DallasCowboys (Diretta) SP3

20.45 Calcio, Serie A2013/2014 Posticipo8a giornata Torino -Inter (Diretta) SP1

21.00 Golf, PGA EuropeanTour 2013 Dal LakeKarrinyup CountryClub di Perth (Austra-lia) Perth Internatio-nal: giornata finale(Replica) SP2

22.05 Football, NFL2013/2014 TennesseeTitans - San Francisco49ers (Diretta) SP3

23.00 IndyCar 2013 Fontana(Replica) SP2

0.00 Trofeo Abarth 2013Monza: Gara 2(Replica) SP2

I film Lo sportWalter Siti e Antonio Tomboliniospiti a “Brave Ragazze”Federica Gentile e Nicoletta Simeone saranno in diretta in compagnia di Walter Siti per parlare

della sua ultima fatica letteraria, il libro vincitore del premio Strega “Resistere non serve a niente”,

edito da Rizzoli. Direttamente dal primo Festival del Self Publishing Antonio Tombolini, ideatore e

organizzatore del progetto che promuove l’ auto-edizione digitale e consente l’ accesso al merca-

to a una platea vastissima di persone. Insieme a Tombolini ci sarà la scrittrice Anna Premoli vinci-

trice della sessantunesima edizione del Premio bancarella con il libro “Ti prego, lasciati odiare”

(Newton Compton). Il romanzo della Premoli, una storia d’ amore tra colleghi nel mondo della

finanza, è stato pubblicato inizialmente su una piattaforma di self-publishing ed è stato grazie al

successo online che la casa editrice Newton Compton ha deciso di pubblicare l’ ebook.

RADIO2 13.00

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18 DOMENICA 20 OTTOBRE 2013 il Fatto Quotidiano

di Furio Colombo

Questo sfortunato edisorientato Paese,che continua a esse-re forzato, piuttosto

che guidato e persuaso a farequalcosa, è ingombro di corpi. Icorpi di vittime innocenti chenon hanno trovato pietà e ac-coglienza. I corpi di colpevoliche, paradossalmente, si vendi-cano della civiltà con cui sonostati trattati da vivi e si vantanodella barbarie con cui hannotolto la vita ai loro morti. E ilcorpo di Berlusconi. Berlusco-ni è vivo e gli auguriamo lungavita. Ma è politicamente finito edunque anche nel suo caso bi-sogna rimuovere l'ingombro.Questa, infatti, è stata – unavolta condannato – la strategiadi Berlusconi: lasciarsi andare acorpo morto. Lo portino via isuoi, se ne hanno il coraggio. Diquel coraggio non si vede trac-cia. Ma poiché Berlusconi hauna gran folla di congiunti po-litici che continuano ad accor-rere sul posto, sarebbe sgrade-vole – pensano i non berlusco-niani (che non si sa mai quantosiano non berlusconiani) – in -tervenire mentre ci sono i pa-renti.

E COSÌ PER L'EX presidenteBerlusconi accade l'opposto cheper l'ex capitano Priebke. Prieb-ke giace ancora a Pratica di Ma-re perché è stato rifiutato comesoldato dal suo Paese e come pa-dre dai figli. Berlusconi di figline ha troppi che gli si stringonointorno impedendogli di an-darsene decentemente da solo o– a qualcuno – di portarlo via.Sul suo Paese continua a pesarecome un ingombro che è duratovent'anni e continua. Senzadubbio la trovata di lasciarsi ca-dere è stata geniale, e del resto sifaceva, un tempo, nelle aule deiprimi processi di mafia, fingen-do un malore. Qui il malore èistituzionale. Oscilla fra sette odotto diverse interpretazioni del-la legge Severino sull’espulsionedal Senato, ha a che fare con votipalesi o segreti, conta sulleastensioni di tutti i tipi, il pre-sidente del Senato, il presidentedella Commissione, i capigrup-po alle Camere, i suoi ministri algoverno, i suoi deputati falchi ei suoi deputati colombe. Ha ache fare anche con la faccia mite– feroce (secondo le occasioni,ma senza pericoli per gli astanti)– della sua ex opposizione concui adesso governa insieme.Come potrebbero essere loro atrasportare il corpo di Berlusco-ni decaduto, senza arrecareun’offesa ai congiunti inerti in-torno al caro estinto politico?E così, lui rilancia ogni giorno lasfida: rimuovetemi, se ne aveteil coraggio. In questo modo l'I-talia è costretta a muoversi incerchio intorno al corpo cadu-to, stando tutti attenti al tonogarbato e alle buone maniere, eguardandosi bene dall'affretta-re i tempi. Al contrario, l'unicasoluzione decente (e astuta)sembra aspettare. Se ci compor-tiamo con la dovuta buona edu-cazione, se mostriamo un com-portamento umano ed estraneoall'antiberlusconismo viscerale,forse il corpo può restare qui eogni danno sarà evitato.Lo sanno anche loro che arri-veranno le mani lunghe dei giu-

dici, con nuove sentenze e nuo-ve imputazioni e nuovi proces-si. Ma quello è il capitolo scan-daloso e illegale dell’elimina -zione per via giudiziaria dell'av-versario politico che “loro” nonriescono a eliminare per via po-litica. Non riescono chi, datoche i presunti avversari (chenon sono stati mai invadenti enon hanno mai preteso di vo-lere, sapere, denunciare) gover-nano insieme, lo fanno con unacerta grazia e mostrano una cer-ta naturale propensione a starevicini e insieme?Non preoccupatevi, c'è un tem-po per vivere e celebrare l'al-leanza e un tempo per morderea sangue l'avversario (per esem-pio, se bisogna salvare Mediasetdal vistoso decadimento, man-di qualcuno in un programmaRai di successo a portare accusepersonali al conduttore, e poinon solo non molli l'osso, per-ché la situazione Mediaset ègrave e urge danneggiare il piùpossibile la ex concorrente, macontinui, raddoppiando la cat-tiveria come nella spietata scor-reria di un giustiziere). L'aspet-to curioso di questa strategia èun esperimento, signore e si-gnori, mai tentato prima: mor-dere a sangue e – nello stesso

tempo – governare insieme. Eanche: governare insieme esghignazzare ogni giorno suquel che fa (e certo non fa, nonpuò fare) questo governo allea-to delle “grandi intese”.

APPROVARE alle Camere esvergognare sui giornali (nonsolo i loro giornali) attraverso lefonti controllate (ancora mol-tissime). Ma il corpo dell'uomoche si è buttato per terra e lanciaogni giorno la sfida “rimuove -temi se ne avete il coraggio!” faben altri danni. Mettetevi neipanni di Letta, persino se nonsimpatizzate per la sua stranainiziativa del presiedere congrazia, buona educazione ebuon inglese, un governo im-mobile. Letta deve trascorrere isuoi giorni di governo, in Italiae all'estero, con Berlusconi ag-grappato al piede, un ingombroche fatalmente impedisce ognipasso. È stato gentile Obama afingere di non vedere, ma Ber-lusconi è li, aggrappato e ci re-sta. Al momento possiamo cal-colare il danno che ha fatto. Mala sua bravura, riconosciamolo,è questa. Non sappiamo ancorail danno che farà. Pensate chesono in ansia, su questo, persi-no Alfano e Cicchitto.

di Antonio Ingroia

Succedono cose stranenel nostro Paese allarovescia. Succede cheuna corte di politici

con la p minuscola, appren-disti giureconsulti, sedicentiopinionisti, e compagnia can-tante, si sbracci a più non pos-so per farsi notare dal primocittadino dello Stato, il Pre-sidente della Repubblica, eguadagnarsene le grazie inogni utile occasione. Accade,quindi, che un'ordinanza le-gittima e doverosa, comequella emessa dalla Corted'Assise di Palermo, chiamataad accertare la verità sullascellerata trattativa Stato-ma-fia, con la quale è stata am-messa, nel rispetto dei limiticostituzionali, la testimonian-za del capo dello Stato, diven-ga oggetto dell'ennesimo tiroal bersaglio, variamente arti-colato.

IL MINISTRO della Giustizia,custode dell'autonomia e in-dipendenza della magistratu-ra, invece di difendere quelladecisione perché emessa da ungiudice imparziale, pubblica-mente esprime perplessità,candidamente ammettendo dinon avere neppure letto ilprovvedimento, così rivelan-do i suoi pregiudizi verso igiudici palermitani e quel pro-cesso. E accade che fra i variopinionisti ci si affanni a di-mostrare l'indimostrabile, ecioè che quell'ordinanza violale prerogative costituzionalidel capo dello Stato. Al puntodi capovolgere il senso del te-sto del provvedimento, comedisinvoltamente fa un ex pre-sidente della Corte costituzio-nale come Capotosti, il qualearriva a sostenere che i giudicipalermitani avrebbero teso un“trabocchetto” al capo delloStato consentendo che eglipossa essere sentito su tutte lesue attività informali, com-prese quelle inerenti alle fun-zioni presidenziali. Mentre èvero l'esatto contrario, perchéi giudici, avendo voluto rispet-tare scrupolosamente quantodeciso dalla Corte costituzio-nale nella discutibilissimasentenza “politica” del conflit-

to di attribuzioni con la Pro-cura di Palermo, hanno dispo-sto che il presidente Napoli-tano non sia sentito neppuresulle attività informali, se ine-renti alla sua funzione presi-denziale. Anche se è ovvio, inun Paese non alla rovescia, chenon inerisce di certo alle sueattività presidenziali l'ascoltodi uno sfogo di un proprio col-laboratore concernenti attivi-tà politico-amministrativesvoltesi nel biennio1992-1993, e quindi ben tre-dici anni prima che Napoli-tano venisse eletto presidentedella Repubblica.

NEL PAESE sottosopra l'equi-voco regna sovrano spesso in-tenzionalmente. Ed è questaintenzionalità malevola chespinge a scrivere cose fuori dal

mondo a quel povero diavolodi Sallusti, che perfino i suoistessi compagni di partito vo-gliono cacciare dalla direzionedel “glorioso” Giornale, quan-do straparla di “ricatto al capodello Stato”, in compagnia deIl Foglio dello squilibrato (nelsenso di poco equilibrato...)Ferrara e di L i b e ro del semprepiù attonito Belpietro che va-neggiano di “strapoteri giudi-

ziari”. Alla faccia dello strapo-tere, se la magistratura non èancora riuscita a farsi spiegareda B. le oscure origini delle suefortune, se è costretta a vedereun pregiudicato tenere in pu-gno tutte le istituzioni alle pre-se con un surreale dibattitosull'applicabilità a lui di am-nistia e indulto, e se, di frontealla legittima aspettativa dellaverità su stragi e trattativa, sivede opporre omertà di Stato,muri di gomma, e guerre santeche si amplificano in conflittidi attribuzione, sino al tenta-tivo di eliminare, per via di-sciplinare, bastonate mediati-che o peggio, ogni magistratoche osi avventurarsi contro laragion di Stato.

È DELIRANTE questo travisareogni provvedimento giudizia-rio, paventando maliziosi tra-bocchetti, intenzioni veleno-se, e perfino attentati al totemdella stabilità politico-istitu-zionale nelle mani del presi-dente Napolitano, suo sommoe intoccabile sacerdote. Macerti commenti non paionoispirati solo dal delirio para-noico di vedere ovunque com-plotti politico-giudiziari. Per-ché si ha la netta impressioneche si voglia anche istigare ilpresidente Napolitano a sol-levare un altro conflitto di at-tribuzione contro la magistra-tura, ancor più deleterio delprimo perché stavolta indiriz-zato contro i giudici. Troppivogliono che su questo nervoscoperto cali per sempre la sa-racinesca. E troppo pochidentro le Istituzioni voglionola verità. In un Paese normaleil capo dello Stato non ascol-terebbe certe sirene, e sgom-brerebbe il campo da opacità esospetti dichiarando di esserepronto a testimoniare a Paler-mo. Perché non lo fa, Presi-dente? Lo chiedo col massimorispetto dell'alta istituzione.Ma siamo in un Paese norma-le? Non mi pare proprio, e chela Commissione parlamentareantimafia, invece di aprire unfascio di luce su una vicendacosì imbarazzante, stia a liti-gare per la poltrona di Presi-dente ne è una dimostrazione.Il nostro è proprio un Paesealla rovescia.

di Silvia Truzzi

n SU QUESTE pagine, ieri, Massimo Fini ha scrittodell’odio fuori tempo a proposito della bufera sca-tenata dalla morte di Erich Priebke. E come darglitorto quando parla di scomparsa della p i e ta s? Quelche stupisce però è anche come il baccano sollevatoattorno alla bara di un defunto abbia quasi comple-tamente eclissato le sue azioni in vita: i 335 morti invia Rasella, certo. Ma anche molte altre storie, emersedagli atti del processo Priebke, come quella di Gian-franco Mattei, gappista suicida nel carcere di via Tas-so. “Questo comunista Mattei è terribilmente silen-zioso, ma useremo il tenente Priebke che saprà farloparlare con mezzi fisici e chimici” aveva detto Kap-pler. Per timore di tradire i suoi compagni, Matteis’impiccò in cella.Via Rasella – scrive Sandro Portelli in Quest’ordine è giàstato eseguito (un libro che si deve citare, perché è illavoro più completo su questa lunga vicenda) “è forseil solo terreno sul quale le posizioni della destra piùestrema si siano fuse senza soluzione di continuitàcon il senso comune moderato. Ed è questa con-vergenza a rendere particolarmente inquietanti le

narrazioni diffuse sulle Fosse Ardeatine”.Il riassunto della mistificazione lo fa lo stesso ca-pitano delle Ss, nel videomessaggio diffuso in questigiorni dal suo legale: “I Gap, comunisti italiani, in viaRasella hanno fatto un attentato contro una com-pagnia della polizia tedesca, tutti uomini dell'AltoAdige, quindi cittadini italiani, e questo fu fatto sa-pendo che dopo l'attentato viene la rappresaglia, per-ché Kesselring, quando ha preso il suo comando qui inItalia, ha messo su tutte le mura un avviso che qua-lunque attentato contro i tedeschi sarebbe stato pu-nito con una rappresaglia”.

n MA COME racconta l’Unità del 4 giugno ’48, Kap-pler al processo elenca quattordici azioni dei par-tigiani contro i tedeschi. E quando gli viene chiesto“quante volte fu effettuata la rappresaglia”, il nazistarisponde: “Credo due volte soltanto”.Eppure ancora nel 1997, Gianfranco Fini, segretario diAn poi redento sul suolo d’Israele, diceva: “L’atto diguerra in quanto tale veniva considerato, anche daivecchi che avevano fatto la Rsi, che erano rimasti

fascisti fino alla fine, come atto legittimo. Ciò cheveniva considerato vile era la mancata presentazione,nonostante fosse ben presente a tutti la conseguenzaperché il diritto di rappresaglia era ampiamente pre-v i s to”. Sempre nel 1997 a Roma si potevano vederemanifesti in cui i giovani rautiani chiedevano la libertàdi Priebke e la condanna per i “partigiani assassini”.L’abbiamo scritto, ma vale la pena ribadirlo: la rap-presaglia non fu annunciata, non ci fu nessun ten-tativo né di catturare i responsabili, né di indurli aco s t i t u i rs i .Si svolse, negli anni Cinquanta, un processo contro ipartigiani per accertare le loro responsabilità nellarappresaglia: si concluse con tre assoluzioni. Questecose bisogna dirle. Non tanto per accreditare la fa-stidiosissima retorica della Resistenza, agitata comeuna bandierina senza distinguo, sorvolando sulla sto-ria che ci racconta come la guerra partigiana sia statacombattuta da pochi quando c’era da rischiare la vitae usata da molti, dopo. Bisogna dirle soprattutto peroltrepassare il rumore di questi giorni senza dimen-ticare le vittime.

FATTI DI VITA

Priebke, le proteste e la salmaMa dove sono finite le v i t t i m e?

Il corpo (di Berlusconi)di cui nessuno vuole disfarsi

Z AVO R R E La trattativa Stato-mafianel Paese alla rovescia

I ST I T UZ I O N I

TESTIMONIANZA

Il capo dello Stato

dovrebbe sgombrare

il campo dai sospetti

dichiarando di voler

andare a Palermo

Perché non lo fa?

SECONDO TEMPO

Silvio Berlusconi AnsaG. Napolitano La Pre ss e

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19il Fatto Quotidiano DOMENICA 20 OTTOBRE 2 01 3

A DOMANDA RISPONDOFurio Colombo

SECONDO TEMPO

Maradona e quellipiù uguali degli altri

Ho trovato inopportunavenerdì sera la presenzadi Maradona allo StadioOlimpico per assistere al-la partita di calcio Roma –Napoli. Maradona ha undebito dovuto a evasionefiscale di 36 milioni di eu-ro con il fisco Italiano.Che esempio viene datoalle giovani generazionipermettendo a questo si-gnore di girare l’Italia inlungo e in largo, intervi-stato da giornalisti e in-quadrato ripetutamentein televisione? Inoltre, lasua presenza allo StadioOlimpico è stata ripetu-tamente celebrata. È uninsulto a chi paga le tassefino all’ultimo centesi-mo, come i lavoratori di-pendenti e pensionati.Questo signore non do-vrebbe circolare in Italiacosì liberamente da per-sonaggio ossequiato eomaggiato. Equitalia hamesso in campo tutta lasua forza e autorità quan-do ad evadere, magari pererrore e per cifre irrisorie,sono stati dei cittadini co-muni. Deboli con i forti eforti con i deboli.

Guido Burroni

Valls e Alfanocosì lontani, così vicini

Italia e Francia nella crisieconomica e di valorisembrano correre su bi-nari paralleli nonostantela prima abbia un gover-no di centro, a trazionedemocristiana, che gal-leggia a stento sulla crisi,e l’altra, che non sta mol-to meglio, socialista.Hanno due ministri degliinterni, Alfano e Valls,che, nella spietata politicasugli immigrati, rifugiatio meno, potrebbero esse-re intercambiabili nono-stante la diversa etichet-tatura politica. È ancoravivo il ricordo dell’espul-sione, con consegna nellegrinfie del dittatore kaza-ko di Alma Shalabayeva edi sua figlia, all’insaputadi Alfano. In Francia oraValls fa espellere due stu-denti: Leonarda, una romproveniente dal Kosovo,e Katchihic, giovane“sans papier”, provocan-

do la spaccatura all’inter-no del partito socialista,già in crisi di consensi. Ibinari paralleli a questopunto sembrano divider-si. In Italia a parte qual-che reazione indignata asinistra ed un rimpallo diresponsabilità fra mini-stri e alti burocrati la que-stione viene praticamen-te archiviata dal premierLetta senza conseguenzeper chi ne porta la re-sponsabilità politica e l’o-pinione pubblica, la so-

cietà, non reagisce. InFrancia il premierAyrault ha promessol’annullamento delleespulsioni (se verrannoaccertati degli errori) eun’inchiesta con risultatientro 48 ore. Ciò che piùha valore è che a Parigimigliaia di studenti han-no reagito invadendo lestrade per solidarietà coni due ragazzi espulsi chie-dendone il rientro e il ri-spetto del diritto allo stu-dio. Una differenza tra idue Paesi non da poco:uno ancora reattivo, al-meno nei giovani, ai so-prusi. L’altro addormen-tato o indifferente, con ilmovimento carsico deglistudenti avvolti nel son-no.

Mario Sacchi

La vita di Berlusconimiserie di un miliardario

La verginità intellettuale

del cerchio magico diBerlusconi ha una basecondivisa: essere convin-ti di venire capiti, condi-visi e approvati dai nor-mali esseri umani, cioènoi. E questa stortura sa-rà la loro rovina e, per noi,il ritorno alla normalità.Come può la signora Mi-chelle Bonev non capireche lei ha molto preso edato nulla alle nostre mi-serrime risorse pubbli-che? Quando si ha la for-tuna di entrare nel cer-

chio magico, i nostri sol-di, le cariche politiche e iprivilegi sono a completadisposizione. Come puòla signora Bonev pensaredi trovare pubblica com-prensione dopo aver ap-profittato della vicinan-za, anche sessuale, di Ber-lusconi per raggiungeresuccessi forse immerita-ti? Come può non trovarenulla di strampalato nel-l’essere stata destinatariadi un premio ambiziosoper lei ma incomprensi-bile per noi, poiché è statonecessario inventarlo (epagarlo con nostri soldi)e poi procedere alla esila-rante consegna in pompamagna a Venezia nel fra-stuono dei ministri?Questo fa il paio con lastessa scarsa compren-sione degli umani che haBerlusconi quando ricor-da a tutti noi quanto è co-stretto a pagare di ali-

menti a Veronica: 4166euro all’ora. Ciascunocerchi in quale di questedimensioni si trova a suoagio. Il suo problema èche crede di essere consi-derato, se non martire, al-meno vittima. Ma sicura-mente non passerà maiper la sua testa che a mol-ti, abituati a confrontarsicon cifre diverse, più checomprensione possascattare il disgusto.

Marco Grasso

A loro insaputahanno distrutto il Paese

Da qualche anno a questaparte, quando a un poli-tico viene contestata l’ap-propriazione di case a po-co prezzo, aumenti di sti-pendio o qualsivoglia re-galia, ripetono la frasemagica: a mia insaputa.Come se con questa frasesi liberassero da ogni pec-cato, oppure fosse suffi-

CARO COLOMBO, non me lo sarei maiaspettato, dopo l’arrivo di Francesco.Ma i vescovi emiliani hanno, tutti insie-me, condannato come “satanica” lanotte di Halloween, ovvero, per dirla conCharlie Brown, della Grande Zucca.

Va n n a

ANCH’IO HO LETTO la notizia con me-raviglia, come del resto mi era capitato ineventi simili negli scorsi anni. Qualcosatormenta alcuni vescovi italiani che rie-scono a occuparsi di Halloween mentre il40 per cento dei giovani è senza lavoro.Cercherò di dire perché tutto ciò è fatuo,provinciale e un un po’ bugiardo. È fatuoperché la festa di Halloween, così comeesiste adesso, sia in America, sia in Euro-pa (e più in Italia che altrove) è una mitefesta commerciale (si devono comprarecose e oggetti di poco valore ma per tantibambini) a cui i ragazzi partecipano contravestimenti un po’ improvvisati e con laformula di “scherzetti o dolcetti” (“trick ortreat”, negli Usa) che non ha nulla di sa-tanico neanche per un esorcista professio-nale. È provinciale quando finge che sitratti (una fissazione della incolta LegaNord) di eventi importati da altre culture.Chi non ricorda i grandi fuochi che tanti

di noi hanno visto, da bambini, in campa-gna nel cambio di stagione autunnale?Halloween si colloca nello spazio, un po’entusiasmante e un po’ pauroso, dei falònotturni. A chi ha un minimo di culturascolastica, oltre alla memoria, il falò, semai, ricorda l’eretico bruciato, non il dia-volo. Ma un po’ bugiarda la condanna diHalloween lo è anche quando finge di nonconoscere le tradizioni come la festa deimorti nel cattolicissimo Messico: scheletri,candele, maschere terrificanti e dolci, pri-ma o dopo la funzione religiosa. E in unPaese come l’Italia in cui è popolarissimala Befana, certo estrapolata dal nordicoHalloween, e dove impazza un commer-cialissimo carnevale pre-quaresima? Inesso (mi riferisco a quello improvvisatonelle famiglie) appaiono tutti i tipi di tra-vestimenti, compresi i diavoli e le armi.Come si fa a dire, in buona fede, che il car-nevale (nella misera versione corrente) ela festa di Halloween non siano l'uno lacontinuazione dell’altro, per un diverti-mento un po’ triste, ma certo non satani-co, dei bambini?

Furio Colombo - Il Fatto Quotidiano00193 Roma, via Valadier n. 42l e t te re @ i l fa t to q u o t i d i a n o. i t

I vescovinella nottedi Halloween

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ciente a giustificarsi da-vanti al popolo. Novem-bre 2011: la Fornero varain una notte la famigeratariforma delle pensioni,una legge votata da Pd ePdl. Un legge voluta al-l’insaputa degli Italianidalla classe politica cheha portato l’Italia alla ro-vina. Questi signori, sem-pre a loro insaputa, han-no arricchito i loro contibancari e, talvolta, spo-stato soldi nei vari para-disi fiscali, ancora unavolta a loro insaputa. Aloro insaputa hannocreato il debito pubblicopiù alto al mondo, la di-soccupazione giovanilepiù alta degli ultimi tren-t’anni, la più alta evasionefiscale, una sanità peggio-re. La cosa mortificante èche poverini, a loro insa-puta, hanno gli stipendipiù alti al mondo e, dopouna legislatura, hanno di-

ritto pure alla pensione.Intanto gli esodati conti-nuano, a loro insaputa, anon avere la loro pensio-ne.

Giuliano Colaci

Se un bambino non valeun voto, non vale nulla

L’attribuzione ai minoridella cittadinanza onora-ria da parte del Comunedi Treviso è l’ultimaespressione della lungatradizione di enti localiche fanno mozioni, ordi-ni del giorno, dichiara-zioni di intenti, in mate-rie su cui non hanno al-cuna competenza. D’al-tro canto, è stupefacenteil contrasto fra i pianti dicoccodrillo di tanti poli-tici sull’italianità perdutae l'assenza di qualsiasiprovvedimento a soste-gno della famiglia. I no-stri politici dovrebberoguardare oltre le Alpi, in

Francia, che da decenniporta avanti una politicaa sostegno alla natalità.Ma fra la nascita e il vototrascorrono 18 anni: evi-dentemente troppo per lenostre forze politiche,fatte da statisti che nonguardano oltre la puntadel loro naso per riscuo-tere in termini di voti ifondi pubblici impegnatia questo scopo.

Giuseppe Barbant

Riforma costituzionaleil precedente del 2006

Siamo sicuri che chiama-ta al voto l’altra Italia vin-ca? Eppure il 25 e 26 giu-gno del 2006 i cittadiniitaliani votarono “No” al-la legge di revisione costi-tuzionale loro proposta,ma è bene ricordare che icittadini che avevano di-ritto al voto erano47.160.264, i voti validifurono 25.753.641, i cit-tadini che, o si astenneroo espressero voti nulli oschede bianche, furonoquindi 21.406.623, i citta-dini che votarono “Sì”,furono 9.962.348.

Vittorio Melandri

DIRITTO DI REPLICACon riferimento all’arti -colo comparso ieri “B,Francesca e l'operazioneDragomira. L’offensivascatta dal divano con Du-dù”, specifichiamo chenon è a noi attribuibile laseguente frase: il sondag-gista Crespi “mette in pie-di una macchina di fintiprofili Twitter per lancia-re l'hashtag #disservizio-pubblico”. Segnaliamoperò, come pubblicatosulla nostra pagina Face-book, che nella notte, do-po la nostra ricostruzionedi un’operazione proba-bilmente creata a tavolinoper screditare ‘ServizioPubblico’, sono stati ri-mossi dai finti profili tuttii tweet che riconduceva-no ai Crespi e ad alcunibig del Pdl. Perché? E chi èstato?

Giulia Innocenzi e FedericoMello, redazione Servizio

Pu b b l i co

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utilizzo del gas naturaleper lo sviluppo locale

fornitura del 60% dell’energia elettrica

della Repubblica del Congo

elettricità accessibile a oltre 300.000 abitanti di Pointe-Noire

per te, è un grado in meno sul termostato di casa. per noi di eni, è la realizzazione della Centrale Electrique du Congo, che ha portato a Pointe-Noire l’elettricità a oltre 300.000 persone che fi no a oggi non ne avevano. per farlo, valorizziamo localmente il gas naturale estratto dai nostri campi.

Centrale Electrique du Congo: l’impegno eni per l’accessibilità

prenderci cura dell’energia vuol dire creare nuova energia, insieme

guarda gli spot su rethinkenergy.eni.com

eni.com