ilfatto20130802

20
Venerdì 2 agosto 2013 – Anno 5 – n° 210 1,20 – Arretrati: 2,00 Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009 La Cassazione, dopo 7 ore di camera di consiglio, conferma: Berlusconi deve scontare la pena di 4 anni (3 indultati, 1 ai domiciliari) per frode fiscale. L’interdizione è rinviata alla Corte d’appello per essere ricalcolata fino a 3 anni. Ma il Caimano è comunque decaduto per la legge Severino. Lui insulta i giudici a reti unificate e pensa al voto, ma non molla Letta. Napolitano: “Ora riformare la giustizia”. Epifani: “Eseguire la sentenza”. Grillo: “È morto” Già 200mila adesioni all’appello per la Co st i t u z i o n e . Ora che uno dei padri ri-costituenti è un pregiudicato, sommergiamolo sotto una valanga di firme CO N DA N N ATO IL DELINQUENTE L’ULTIMA SPEME Povero Silvio, l’aveva sempre fatta franca. Poi s’è alleato col Pd... » dal web LA CATTIVERIA Il pregiudicato costituente di Marco Travaglio O ddio, hanno condannato Berlusconi e nes- suno sa cosa mettersi. Del resto, chi l’avrebbe mai detto che il compare di Mangano, Gelli, Cra- xi, Dell’Utri e Previti – per citare solo i migliori – già amnistiato per falsa testimonianza, prescritto due volte per corruzione giudiziaria e cinque per falso in bilancio e una per rivelazione di segreto, tuttora imputato per corruzione di senatori e in- dagato per induzione alla falsa testimonianza, nonché condannato in primo grado a 7 anni per concussione e prostituzione minorile, avrebbe potuto un giorno o l’altro diventare un pregiu- dicato? Era tutto un darsi di gomito, uno strizzare d’occhi, un “tutto si aggiusta” all’italiana, con lec- catine agli “assi nella manica” del sommo Coppi, dipinto come il mago di Arcella che fa assolvere i colpevoli. Invece da ieri anche la Cassazione, gra- zie a cinque giudici impermeabili a minacce e pressioni e moniti, ha detto ciò che chiunque vo- lesse sapeva da tempo immemorabile: Silvio Ber- lusconi è un fuorilegge, un delinquente matrico- lato, colpevole di un reato – commesso anche da premier e da parlamentare - che in tutto il mondo lo porterebbe dritto e filato in galera per un bel po’. In America, per incastrare il suo spirito guida Al Capone, bastò la frode fiscale. In Italia, grazie anche all’indulto-insulto regalatogli da un cen- trosinistra così tenero che si taglia con un gris- sino, Al Tappone finirà ai domiciliari per un an- netto. O, se li chiede, ai servizi sociali. I giudici milanesi lo manderanno a prendere dai carabi- nieri in autunno, non appena riaprirà il Tribu- nale. L’ignaro Epifani annuncia tonitruante che il suo Pd, se necessario, è pronto a rendere esecutiva la sentenza: non si dia pena, la sentenza è ese- cutiva a prescindere da lui. Come tutto il resto. Per arrestare un condannato, anche se parlamen- tare, non c’è bisogno di Epifani, né del Parlamen- to, né di nessuno. Piuttosto sarebbe interessante sapere con che faccia il Pd possa restare alleato con un pregiudicato prossimo all’arresto purché non faccia troppo casino: come se qualche parola o manifestazione scomposta fossero più gravi che mettere in piedi una monumentale frode fiscale. segue a pag. 11 M. Loreti PALAZZO GRAZIOLI CAOS DEMOCRATICO Sette ore d’attesa col carabiniere che balla YMCA dc LARGHE INTESE CON UNO COSÌ? di Antonio Padellaro L a prima cosa che viene in mente è: ma come si permettono di manomettere la Costituzione ita- liana questi signori delle larghe intese quando il leader primario dell’alleanza di potere nata sul tradimento del voto popolare è da ieri ufficialmente un pregiudicato, condannato in via definitiva dalla Cassazione per il reato gravissimo di frode fiscale? Le 200mila firme raccolte in pochi giorni sotto l’appello del Fatto ora possono diventare rapidamente 500mila. Forza, dimo- striamo che la democrazia dei cittadini è più forte dei giochi di palazzo. La seconda considerazione riguarda il pregiudicato Silvio Berlusconi. Che a tarda sera ha lanciato il suo videomessaggio elettorale. L’aria sof- ferente, lo sguardo lacrimoso, ci ha raccontato la solita barzelletta del grande imprenditore e dell’eccelso sta- tista perseguitato dalle toghe rosse per poi concludere la tiritera annunciando l’intenzione di riprendersi il governo del Paese riesumando il cadavere di Forza Italia. Del resto, un necrologio lo merita anche il go- verno del Letta nipote che, al di là delle frasi di cir- costanza sulla tenuta della maggioranza chiamata ad affrontare i problemi del Paese eccetera eccetera, as- somiglia molto a un morto che cammina. Già nella primavera prossima in coincidenza con le elezioni Eu- ropee si potrebbe tornare alle urne. Una deriva che neppure la riforma della giustizia “allo studio” offerta da Napolitano al leader pregiudicato (proprio la per- sona giusta) servirà ad evitare. Bisognava pensarci pri- ma: si sapeva dall’inizio che le questioni giudiziarie del miliardario di Arcore erano come una bomba ad oro- logeria. Ma i grandi strateghi dell’intesa Pd-Pdl non hanno sentito ragioni. Peggio per loro. Gli italiani per bene possono esultare: per la prima volta dopo ven- t’anni la legge è davvero uguale per tutti. Il governo ormai è un morto che cammina Ora non gli resta che augurarsi la grazia del Colle Marina, Francesca e le altre pellegrine al capezzale del Cav IL PALAZZACCIO Il Pd tifa per lui, poi minimizza: “Sapevamo chi era” Tinti » pag. 18 Fierro » pag. 4 Tecce » pag. 4 Marra » pag. 5 LA BESTIA NERA La lunga vittoria del pm De Pasquale da Bettino a Silvio Barbacetto » pag. 6 Caporale, d’Esposito, Gramaglia, Mascali e Paolin » pag. da 2 a 7 y(7HC0D7*KSTKKQ( +%!"!{!"!?

description

sentence of Silvio Berlusconi

Transcript of ilfatto20130802

Venerdì 2 agosto 2 01 3 – Anno 5 – n° 210 € 1,20 – Arretrati: € 2 ,0 0Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)

tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

La Cassazione, dopo 7 ore di camera di consiglio, conferma: Berlusconi deve scontare la pena di 4 anni(3 indultati, 1 ai domiciliari) per frode fiscale. L’interdizione è rinviata alla Corte d’appello per esserericalcolata fino a 3 anni. Ma il Caimano è comunque decaduto per la legge Severino. Lui insultai giudici a reti unificate e pensa al voto, ma non molla Letta. Napolitano: “Ora riformare la giustizia”.Epifani: “Eseguire la sentenza”. Grillo: “È morto”

Già 200milaadesioni all’appello per la Co st i t u z i o n e . Ora che uno dei padriri-costituenti è un pregiudicato, sommergiamolo sotto una valanga di firme

CO N DA N N ATOIL DELINQUENTE

L’ULTIMA SPEME

Povero Silvio, l’avevasempre fatta franca.Poi s’è alleato col Pd...

» dal web

LA CATTIVERIA

Il pregiudicato costituente

di Marco Travaglio

Oddio, hanno condannato Berlusconi e nes-suno sa cosa mettersi. Del resto, chi l’avrebbe

mai detto che il compare di Mangano, Gelli, Cra-xi, Dell’Utri e Previti – per citare solo i migliori –già amnistiato per falsa testimonianza, prescrittodue volte per corruzione giudiziaria e cinque perfalso in bilancio e una per rivelazione di segreto,tuttora imputato per corruzione di senatori e in-dagato per induzione alla falsa testimonianza,nonché condannato in primo grado a 7 anni perconcussione e prostituzione minorile, avrebbepotuto un giorno o l’altro diventare un pregiu-dicato? Era tutto un darsi di gomito, uno strizzared’occhi, un “tutto si aggiusta” all’italiana, con lec-catine agli “assi nella manica” del sommo Coppi,dipinto come il mago di Arcella che fa assolvere icolpevoli. Invece da ieri anche la Cassazione, gra-zie a cinque giudici impermeabili a minacce epressioni e moniti, ha detto ciò che chiunque vo-lesse sapeva da tempo immemorabile: Silvio Ber-lusconi è un fuorilegge, un delinquente matrico-lato, colpevole di un reato – commesso anche dapremier e da parlamentare - che in tutto il mondolo porterebbe dritto e filato in galera per un belpo’. In America, per incastrare il suo spirito guidaAl Capone, bastò la frode fiscale. In Italia, grazieanche all’indulto-insulto regalatogli da un cen-trosinistra così tenero che si taglia con un gris-sino, Al Tappone finirà ai domiciliari per un an-netto. O, se li chiede, ai servizi sociali. I giudicimilanesi lo manderanno a prendere dai carabi-nieri in autunno, non appena riaprirà il Tribu-nale. L’ignaro Epifani annuncia tonitruante che ilsuo Pd, se necessario, è pronto a rendere esecutivala sentenza: non si dia pena, la sentenza è ese-cutiva a prescindere da lui. Come tutto il resto.Per arrestare un condannato, anche se parlamen-tare, non c’è bisogno di Epifani, né del Parlamen-to, né di nessuno. Piuttosto sarebbe interessantesapere con che faccia il Pd possa restare alleatocon un pregiudicato prossimo all’arresto purchénon faccia troppo casino: come se qualche parolao manifestazione scomposta fossero più gravi chemettere in piedi una monumentale frode fiscale.

segue a pag. 11

M. Loreti

PALAZZO GRAZIOLI

CAOS DEMOCRATICO

Sette ore d’at t e s acol carabiniereche balla YMCA

dc

LARGHE INTESECON UNO COSÌ?di Antonio Padellaro

La prima cosa che viene in mente è: ma come sipermettono di manomettere la Costituzione ita-

liana questi signori delle larghe intese quando il leaderprimario dell’alleanza di potere nata sul tradimento delvoto popolare è da ieri ufficialmente un pregiudicato,condannato in via definitiva dalla Cassazione per ilreato gravissimo di frode fiscale? Le 200mila firmeraccolte in pochi giorni sotto l’appello del Fa t to orapossono diventare rapidamente 500mila. Forza, dimo-striamo che la democrazia dei cittadini è più forte deigiochi di palazzo. La seconda considerazione riguardail pregiudicato Silvio Berlusconi. Che a tarda sera halanciato il suo videomessaggio elettorale. L’aria sof-ferente, lo sguardo lacrimoso, ci ha raccontato la solitabarzelletta del grande imprenditore e dell’eccelso sta-tista perseguitato dalle toghe rosse per poi concluderela tiritera annunciando l’intenzione di riprendersi ilgoverno del Paese riesumando il cadavere di ForzaItalia. Del resto, un necrologio lo merita anche il go-verno del Letta nipote che, al di là delle frasi di cir-costanza sulla tenuta della maggioranza chiamata adaffrontare i problemi del Paese eccetera eccetera, as-somiglia molto a un morto che cammina. Già nellaprimavera prossima in coincidenza con le elezioni Eu-ropee si potrebbe tornare alle urne. Una deriva cheneppure la riforma della giustizia “allo studio” offertada Napolitano al leader pregiudicato (proprio la per-sona giusta) servirà ad evitare. Bisognava pensarci pri-ma: si sapeva dall’inizio che le questioni giudiziarie delmiliardario di Arcore erano come una bomba ad oro-logeria. Ma i grandi strateghi dell’intesa Pd-Pdl nonhanno sentito ragioni. Peggio per loro. Gli italiani perbene possono esultare: per la prima volta dopo ven-t’anni la legge è davvero uguale per tutti.

Il governo ormaiè un mortoche cammina

Ora non gli restache augurarsila grazia del Colle

Marina, Francescae le altre pellegrineal capezzale del Cav

IL PALAZZACCIO

Il Pd tifa per lui, poiminimizza:“Sapevamo chi era”

Tinti » pag. 18 Fierro » pag. 4

Tecce » pag. 4 Marra » pag. 5

LA BESTIA NERA

La lunga vittoriadel pm De Pasqualeda Bettino a Silvio

Barbacetto » pag. 6

Caporale, d’Esposito, Gramaglia, Mascali e Paolin » pag. da 2 a 7

y(7HC0D7*KSTKKQ( +%!"!{!"!?

2 VENERDÌ 2 AGOSTO 2013 il Fatto Quotidiano

IL PRESIDENTE DELL’ANMSABELLI: “ORA NON NASCANO TIFOSERIE”“Dalla conclusione di questo processo non devo-no nascere delle tifoserie”. Così il presidente del-l’Associazione nazionale della magistratura, Ro-dolfo Sabelli (foto LaPresse), ha commentato la sen-tenza. Nessuna anomalia, secondo Sabelli: “È sta-ta in linea con le richieste della Procura generale”.

L’I N C H I E STATutto cominciò nel 2001 con la Finanzanegli uffici Mediaset di Cologno Monzese

LA GUARDIA DI FINANZA nel giugno 2001perquisisce gli uffici di Cologno Monzese.Due anni Berlusconi è indagato per una com-pravendita di diritti televisivi tra Mediaset esocietà off shore, con l’obiettivo di accumula-re denaro all’estero, per non pagare le tasse.Nel 2006 il via al processo: Berlusconi rinvia-to a giudizio con l’accusa di falso in bilancio,appropriazione indebita e frode fiscale. Tragli indagati c’è Fedele Confalonieri. 26 ottobre 2012, sentenzadi primo grado: Berlusconi condannato a 4 anni (3 condonatigrazie all’indulto) con l’interdizione a 5 anni dai pubblici uffici.8 maggio 2013: la sentenza d’appello conferma la condanna.

CARCERE ESCLUSOSe non verrà richiesta misura alternativail Caimano andrà ai domiciliari per 1 anno

IL PROCURATORE della Repubblica Edmon-do Bruti Liberati (foto Ansa) ha spiegato che perrideterminare la pena accessoria dell’interdi -zione dai pubblici uffici per Berlusconi laCassazione manderà gli atti ai giudici d’Ap -pello di Milano. Per quanto riguarda la penaprincipale, i 4 anni di reclusione, il pm dovràemettere l’ordine di esecuzione con conte-stuale sospensione perché la pena da sconta-

re, per Berlusconi, considerato che dei quattro anni tre sonocondonati dall’indulto, è di un anno. Se entro il 15 ottobre nonverrà presentata alcuna istanza di misura alternativa Berlusco-ni sarà arrestato, ma non andrà in carcere: domiciliari.

di Antonella Mascali

Silvio Berlusconi è uncondannato definiti-vo. Così ha deciso laCassazione che ha

messo la parola fine al processoMediaset-diritti tv. Sconfessatala tesi del professor FrancoCoppi che aveva chiesto l’asso -luzione perché il fatto non co-stituisce reato o una derubrica-zione in una banale dichiarazio-ne infedele. Invece, Berlusconiper “aver gestito una enormefrode fiscale” deve scontare lapena di un anno (gli altri 3 sonostati indultati): servizi sociali oarresti domiciliari. Sarà inter-detto anche dai pubblici uffici.Per quanti anni, dovrà ristabi-lirlo la Corte d’Appello di Mi-lano a cui la Cassazione ha ri-messo la decisione.

LA SENTENZA, che decreta an-che l’espulsione dal Parlamentodel senatore Berlusconi, è statapronunciata ieri alle 19.38, rigo-rosamente a mercati chiusi, nel-l’aula della prima sezione penale

della Suprema Corte. I giudicidella sezione feriale, AntonioEsposito (presidente) AmedeoFranco (relatore) Ercole Aprile,Claudio D’Isa e Giuseppe DeMarzo (giudici a latere) eranoentrati in camera di consiglio in-torno alle 12.30. Alle 17 era statoconsentito l’acceso ai giornalistinell’atrio dell’aula dove si è ce-lebrato l’ultimo atto del proces-so, a partire da martedì. Cara-binieri e poliziotti hanno scor-tato i cronisti per le scale, vietatoprendere l’ascensore.Il presidente Esposito, davantialle telecamere, scandisce il di-spositivo. Prima conferma lecondanne per gli imputatiFrank Agrama, Daniele Loren-zano e Gabriella Galetto, poi siriferisce all’unico imputato percui sono presenti decine di gior-nalisti da tutto il mondo. Subitosi capisce che il leader del Pdl èperduto: la Cassazione “annullala sentenza impugnata nei con-fronti di Berlusconi Silvio limi-tatamente alle statuizioni relati-ve alla condanna della pena ac-cessoria dell’interdizione tem-

poranea per anni 5 dai pubbliciuffici per violazione dell’art. 12”della legge del 2000 “e disponetrasmettersi gli atti ad altra se-zione della Corte d’Appello diMilano perché ridetermini lapena accessoria... Rigetta nel re-sto il ricorso del Berlusconi neicui confronti dichiara irrevoca-bile tutte le altre parti della sen-tenza impugnata”.

NELLA SOSTANZA è stata ac-colta la richiesta del pg AntonioMura che si era espresso per laconferma della condanna, salvouna diminuizione degli anni diinterdizione dai pubblici uffici,da 5 a 3 anni, che poteva stabilirela stessa Cassazione. Ma i giu-dici, invece, l’hanno ordinata auna nuova sezione della Corted’Appello di Milano che dovràapplicare una legge del 2000 se-condo la quale per questo tipo direato l’interdizione dai pubbliciuffici è obbligatoria ma non puòsuperare i 3 anni. Il minimo è unanno. In questo caso, nessunproblema di prescrizione. Perquanto riguarda la pena princi-

pale, 4 anni di carcere, di cui 3cancellati dall’indulto, presumi-bilmente sarà esecutiva tra otto-bre e novembre. Il pm di Milanodovrà notificare l’ordine di ese-cuzione a Berlusconi, che daquel momento avrà 30 giorni(per la pausa feriale decorronodal 16 settembre) per chiederel’affidamento in prova ai servizisociali. Se non lo farà, scatteran-no gli arresti domiciliari. La de-cisione sul tipo di pena spettacomunque al Tribunale di sor-veglianza. Anche per quanto ri-guarda il ricalcolo degli anni diinterdizione dai pubblici uffici è

verosimile che la Corte d’Appel -lo si esprima in autunno. Dopola decisione della Corte, dovràessere il Senato a votare la de-cadenza di Berlusconi. Ma aprescindere dalla pena accesso-ria, rischia comunque di esserecacciato da Palazzo Madama,voto dell’aula permettendo. Loricorda il presidente della giuntaper le elezioni e immunità DarioStefano che cita la legge anticor-ruzione del 2012: se intervieneuna condanna definitiva supe-riore ai 2 anni scatta la proce-dura per l’incandidabilità delparlamentare. La condanna diBerlusconi per una frode fiscaleda 7 milioni e 300mila euro (so-pravvissuti alla prescrizione so-

lo gli anni 2002-2003) arriva do-po 7 anni di processo, compreso2 anni di sospensione per vari“lodi” ad personam.

LA CORTE d’appello, che ha fat-to propria la sentenza del Tribu-nale, nelle motivazioni avevascritto che è stato lui, anche dapremier, “a perpetuare il mecca-nismo dei costi gonfiati, durantela compravendita dei diritti tv,per costituire fondi neri all’este -ro di cui era l’unico beneficia-rio”. Il Tribunale aveva parlatodi “alta capacità a delinquere”.Un vero “dominus” della truffa“ai danni dello Stato e della suastessa azienda” per arricchirsipersonalmente.

R I CO N T EG G I O

I magistrati

della Suprema Corte

rimandano

ai colleghi milanesi

solo il ricalcolo

della pena accessoria

SILVIO BERLUSCONI CONDANNATOINTERDETTO E DECADUTOALLE 19,38 LA CASSAZIONE EMETTE LA SENTENZA: ALTA CAPACITÀ A DELINQUERE

di Stefano Bocconetti

Una pagina bianca. Non originalissima masempre ad effetto. Oppure un titolo di quelli

che fa Giuliano Ferrara e che piacciono quasi soloa Giuliano Ferrara: “Una sentenza vile e cazzona”.E ancora: uno slogan un po’ abusato, al punto daapparire noioso: “Ingiustizia è fatta”. Così, con lehome page dei siti dei quotidiani più vicini a Ber-lusconi (il Giornale, il Foglio e L i b e ro ), con quelle pri-me pagine che non nascondono amarezza e rab-bia (e in fondo anche sorpresa), s’è conclusa lalunga, interminabile giornata dei media. Di tutti imedia, delle tv soprattutto. Una giornata che nonsarà ricordata come uno dei punti più alti del gior-nalismo italiano. Anche considerando le difficol-tà a tenere le dirette per ore ed ore. E dentro que-st’enorme – un po’ indistinto – contenitore, si èpotuto trovare di tutto. Davvero di tutto. Addi-rittura un Flavio Briatore che a tarda sera su La7,si è improvvisato analista e ha previsto “tempi ra-pidi” per la caduta di Letta. L’Oscar alla “menoipocrita” va comunque a Benedetta Corbi, che hacondotto lo sterminato Tg 4 , cominciato appena

dopo pranzo. La giornalista, che pure molti ri-cordano come distaccata, aveva appena ripreso lalinea, dopo la lettura della sentenza, che rivolgen-dosi all’onnipresente Paolo Liguori, se n’è uscitacosì: “Cerchiamo di capire bene ma non mi pareche sia molto favorevole...”. La frase si concludecosì, senza complemento. Che resta sottinteso.Non è molto favorevole a Berlusconi. O a “noi”.Più pacati, molto più pacati i toni su Canale 5.Anche se l’eccitazione al momento della sentenza

anche qui ha giocato un brutto scherzo in studio.Ha vinto Berlusconi; no, ha perso. Forse ha pa-reggiato. “Vabbè, aspettiamo prima dei commen-ti...”. Molto più facile il lavoro per Italia 1. Emit-tente dove Berlusconi anche ieri, ha continuato avincere. Nel tardo pomeriggio, ha mandato in on-da Milan-San Paolo. E al momento della sentenza,i rossoneri erano in vantaggio. Ma la giornata deimedia non si può raccontare senza passare daEnrico Mentana. Sei ore a parlare, sei ore a col-

legarsi con piazza Cavour, ricevendo sempre lastessa risposta: nulla. Finché, verso le sette, aven-do esaurito tutti gli argomenti, avendo esploratotutti i possibili scenari (con un piddì che rompe,che si scioglie nel Pdl ma che sostanzialmente re-sta dov’è) alla fine ha fatto piazzare la telecamerasulla tv a circuito chiuso del Palazzo di Giustizia.Che in assenza di diretta “trasmetteva” solo il se-gnale. Quello che riempie lo schermo di barre co-lorate, con sfumature che vanno dal blu al viola. Esu questa tavolozza Mentana ha avviato una mi-ni-riflessione, sul vuoto, sull’assenza. Sui limitidella politica. Ed è subito diventato un cult in rete,con l’hastag #iColoridiMentana. Non è diventatauna star sul web ma resterà nei ricordi, invece, lacorrispondenza da Palazzo di Giustizia del Tg 3 , ametà pomeriggio. La rete si è collegata col gior-nalista poco dopo che si era sparsa la voce di unannullamento della condanna. “Voce”, lo raccon-terà il cronista in diretta, diffusa da un signore chepassava. “Un burlone”, l’ha definito. Un burlonecapace di eccitare la folla dei cronisti. Letteral-mente impazzita. Ma la colpa non era dei media.Era appunto, di un “burlone”.

Ferrara: “Giudici vili e cazzoni”I MEDIA DEL CAIMANO SUBITO SCATENATI. SU ILGIORNALE.IT UNA HOME PAGE “SENZA PAROLE” La lettura della sentenza ieri al Palazzaccio Ansa

P R E G I U D I CATO

IN BORSA VINCE ANCORAMEDIASET IN RIALZO: +2,5%Per Mediaset ieri non è stato solo ilgiorno della sentenza di Cassazionesulla frode fiscale di Silvio Berlusconi,ma anche della chiusura dei conti se-mestrali. In Borsa il titolo del Biscionenon ha sofferto l’incertezza per le sorti

giudiziarie del suo proprietario e hachiuso la giornata con un rialzo finaledel 2,5% a 3,36 euro. Gli scambi, inogni caso, non sono stati particolar-mente brillanti: pari a oltre 6,11 milionidi pezzi, corrispondenti allo 0,51% delcapitale e a poco più della metà dellamedia giornaliera dell’ultimo mese.

I LG I O R N A L E . I TSENZA PAROLEUna home page bianca sovra-stata da: “Co n d a n n a to”

I L FO G L I O. I TSENTENZA VILE E CAZZONAImpossibile non riconoscerein Ferrara l’autore del titolo

L I B E RO Q U OT I D I A N O. I TINGIUSTIZIA È FATTAIl sito del giornale di Belpietroha aperto così ieri sera

3il Fatto Quotidiano VENERDÌ 2 AGOSTO 2 01 3

prema Corte, Silvio Berlusconiguarda la diretta della sentenzasu Canale 5. Indossa una tutablu. Con lui ci sono la fidanzataFrancesca Pascale, l’assistenteMariarosaria Rossi, i figli Mari-na e Pier Silvio, gli avvocatiCoppi e Ghedini, il gran visirGianni Letta, il vicepremier Al-fano. Il Ventennio breve del

di Fabrizio d’E s p o s i to

Avent’anni della fati-dica discesa in cam-po, l’Apocalissesventra Palazzo

Grazioli con il digitale terrestre.Alle 19 e 38, quando il presiden-te della sezione feriale inizia aleggere il dispositivo della Su-

VIDEOMESSAGGIO FINALE“MI PRIVANO DI LIBERTÀE DIRITTI POLITICI”LO SFOGO NEL BUNKER: “IN QUESTO PAESE NON SI PUÒ VIVERE”,RIPETUTO POI SU RAI1 DA VESPA. NEPPURE UNA PAROLASUL GOVERNO LETTA. “RIMANGO IN CAMPO CON FORZA ITALIA”

“Tutti stretti attorno a lui”TRUPPE COMPATTE

P R E G I U D I CATO

ENRICO

L E T TA

Esprimo piena

adesione alle parole

del presidente

Napolitano. La strada

maestra è il rispetto

per la Magistratura

e per le sue sentenze

M I CA E L A

BIANCOFIORE

Ci stringiamo intorno

a lui, sto andando

a rimettere

il mio mandato

di sottosegretario

nelle mani

di Silvio

EMILIO

F E DE

È vittima, come me

Ho notato lo squallido

a t te g g i a m e n to

di certa informazione

che lo definisce

pregiudicato e mostra

immagini inaccettabili

M A RA

CA R FAG NA

Amarezza e stupore

È la guerra

di piccola parte

della Magistratura

contro quello che

è stato il più grande

leader politico italiano

fattoa mano

LA STRADA maestra da seguire è sempre stata quella dellafiducia e del rispetto verso la magistratura, che è chiamata aindagare e giudicare in piena autonomia e indipendenza allaluce di principi costituzionali e secondo le procedure di legge. Inquesta occasione, attorno al processo in Cassazione per il casoMediaset e all’attesa della sentenza, il clima è stato più rispet-toso e disteso che in occasione di altri procedimenti in cui eracoinvolto l’on. Berlusconi. E penso che ciò sia stato positivo pertutti. Ritengo ed auspico che possano ora aprirsi condizioni piùfavorevoli per l’esame, in Parlamento, di quei problemi relativiall’amministrazione della giustizia, già efficacemente prospet-

tati nella relazione del gruppo dilavoro da me istituito il 30 marzoscorso. Per uscire dalla crisi in cuisi trova e per darsi una nuova pro-spettiva di sviluppo, il Paese ha bi-sogno di ritrovare serenità e coe-sione su temi istituzionali di cru-ciale importanza che lo hanno vi-sto per troppi anni aspramente di-viso e impotente a riformarsi.

Giorgio NapolitanoComunicato ufficiale

del Quirinale

“Rispettare il verdettoe riformare la giustizia”

GIORGIO NAPOLITANO

TUTTI I GUAI DEL CAVALIERELO ATTENDONO ALTRI SEI PROCESSII problemi giudiziari di Berlusconi non si sonoesauriti con la sentenza di ieri. In autunno si rico-mincia: sono ancora sei i processi che lo coinvol-gono. E potrebbero diventare sette, dopo la tra-smissione degli atti del processo Ruby a carico diMora, Fede e Minetti: Berlusconi rischia l’aper tura

a Milano di un nuovo procedimento per corruzionein atti giudiziari. Dulcis in fundo, la federazione deicavalieri del lavoro fa sapere che la condanna pe-nale è motivo di cancellazione: un’apposita com-missione esaminerà il caso. Nel frattempo, i pro-cessi dell’(ex?) Cavaliere sono: l’appello del “Na -stro Unipol” (B. è stato condannato in primo gradoper la pubblicazione sul Giornale dell’intercettazio -

ne tra Fassino e Consorte), l’appello della sentenzadi condanna per concussione e prostituzione mi-norile per il caso Ruby, la causa civile per la sepa-razione da Veronica Lario, il ricorso in Cassazionecontro la sentenza sul Lodo Mondadori, il processoa Napoli per l’accusa di compravendita di senatori,il filone del “caso escort” di Bari che coinvolge l’im -prenditore pugliese Gianpaolo Tarantini.

Cavaliere si dissolve in pochis-simi minuti. La morte politica,per l’incandidabilità stabilitada una legge del governo Mon-ti. Qualche secondo di sbanda-mento per capire quell’a n n u l-lamento legato all’i n t e r d i z i o-ne e poi la rabbia, la rassegna-zione, l’amarezza, l’e s p l o s i o-ne.

COPPI e Ghedini scuotono dasubito la testa. Berlusconi si sfo-ga: “In questo Paese non si puòvivere. La giustizia non esiste,nemmeno alla Corte di Cassa-zione in cui credevo. Mi hannotolto di mezzo, è finita”. Berlu-sconi abbraccia le donne che so-no con lui e si prepara alla pro-cessione di falchi e colombe inarrivo a Palazzo Grazioli. Lasentenza procura anche un sen-timento sincero di sorpresa. Da-niela Santanchè esclama: “Ohmamma mia”. La lunga attesa diquesti giorni, giunta all’epilogo,aveva alimentato un po’ di ot-timismo. La speranza di unasentenza “politica”, cioè annul-lamento con rinvio. Nulla di tut-to questo, invece. Il Cavaliere sisfoga ma poi di fronte agli istintibellicosi di alcuni suoi fedelissi-mi recupera lucidità: “State cal-mi, per il momento”. A PalazzoGrazioli entrano i due Renati ca-pigruppo, Schifani e Brunetta.Poi Denis Verdini, persino il re-divivo Mario Baccini. Consigliodi guerra? Dentro sin dal primopomeriggio c’è anche una trou-pe personale di Berlusconi. Il se-gnale che è previsto un video-messaggio da registrare.Arrivano anche i ministri delPdl. “Silvio se vuoi siamo prontia dimetterci”. Si aprono gli sce-nari peggiori per il governo Let-ta. Chi lo capisce è il capo delloStato, che prima ancora dellariunione di Palazzo Grazioliscrive una nota preventiva. Of-fre a B., come consolazione, lariforma della giustizia. Il PrimoAgosto della fine di Berlusconi èanche, per certi versi, la rivincitadei falchi. Il Cavaliere si avvicinaa Daniela Santanchè, le dà unbacio e sussurra: “Avevi ragionetu”. La pacificazione come unatrappola di Napolitano, i dueLetta e le colombe di Alfano. At-torno al tavolo, la rabbia scon-fina spesso nella strategia del fu-turo: dimissioni e crisi di gover-no oppure sostegno esterno.L’ex guardasigilli Nitto Palmaperò va via e dice ai cronisti cheassediano Palazzo Grazioli: “C’èamarezza ma continuiamo a so-stenere il governo”. Berlusconisi alza, si va a cambiare. C’è il vi-deomessaggio da registrare.Doppiopetto blu, cerone, capelli

tinti di fresco, di colore marro-ne. Viene distribuito dopo ven-tidue e va subito in onda. Il viso ètorvo, cupo, incline in più di unapassaggio alla commozione. La-crime trattenute, come l’ira. IlCavaliere è compresso. Dice diaver perso “la libertà personale ei diritti politici”, ma non si di-mette da senatore. Né menzionamai il governo Letta. È solo con-centrato su stesso e annunciache resta “in campo” con la nuo-va Forza Italia e chiederà “lamaggioranza alle prossime ele-zioni” contro “l’accanimentogiudiziario e i pm irresponsabi-li”. In teoria, la finestra autun-nale per le urne anticipate è an-cora aperta. Tutto può succede-re. Da oggi, la navigazione dellelarghe intese è ancora più a vistadi prima.Berlusconi appare incredulo,non solo commosso. Comestordito, dice: “Ho servito il mioPaese per venti anni e questo è ilpremio”. Pregiudicato, non sta-tista come crede di essere. B. ri-pete davanti alle telecamere ilconcetto espresso già a caldo,

dopo la sentenza: “Viene vogliadi lasciare tutto e ritirarsi, que-sto Paese è ingovernabile, ma ionon mi arrenderò”. “Non mi ar-renderò”, questo il mantra datoin consegna a falchi, colombe epitonesse, superato lo choc delVerdetto. Nel messaggio Ber-lusconi prende atto che il Qui-rinale vuole la riforma dellagiustizia, ma in privato hamolti dubbi sul comporta-mento di Giorgio Napolitano.Le illusioni degli ultimi gior-no, lungo l’asse Coppi-Letta(nel senso di Gianni), portanotutto al Colle. Laddove, lunedìprossimo, l’Esercito di Silviocomincerà un sit-in per chie-dere la grazia al presidente del-la Repubblica. Solo folklore? Ecosa faranno i veri falchi delPdl?

DOPO la lettura del dispositivo,tutto il Pdl ha vissuto un’ora epassa di silenzio, in attesa dellalinea decisa dal Capo. Alla Ca-mera, la diretta della sentenza èstata data dai televisori di solitosintonizzati sui lavori dell’auladi Montecitorio. Deputati suidivani, come se fosse la finale deimondiali di calcio. Scene mai vi-ste. Poi, anche qui, lo choc e lasorpresa. Tra i deputati i cosid-detti “rinviisti” prevalevano sui“condannisti”. L’ultima imma-gine, verso le nove di sera, in unTransatlantico deserto, è Anna-grazia Calabria, giovane berlu-sconiana di ferro, che passeggiaavanti e indietro infine si appog-gia a un pilastro. Telefona. An-che lei non crede alla notizia. Sil-vio Berlusconi è morto. Politi-camente. Anche se resterà incampo. Non è un paradosso.Chi gli succederà?

IL PREMIO

“Ho servito

lo Stato

per vent’anni

e questa

è la ricompensa,

ma non mi arrendo”

4 VENERDÌ 2 AGOSTO 2013 il Fatto Quotidiano

TUTTI DA B.TRAFFICO IMPAZZITO IN CENTRO A ROMAPer la chiusura di via del Plebiscito, a causa del-la manifestazione che si è svolta nei pressi diPalazzo Grazioli, casa dell’ex premier Silvio Ber-lusconi, i bus sono stati deviati. L’intera rete delcentro ha subito forti ritardi. La viabilità è statain disagio fino a tarda serata.

AI SERVIZI SOCIALIPADRE ZAPPOLINI: “VENGA DA NOI””Siamo pronti ad accoglierlo” ha detto Don Ar-mando Zappolini, presidente del Coordinamen-to Nazionale Comunità di Accoglienza. “Dopoche ci ha affossati, potrebbe capire quanto dibuono facciamo”. Berlusconi potrebbe scontarela sua condanna in una cooperativa sociale.

P R E G I U D I CATO

di Enrico Fierro

Non è l’ultima scenadel Caimano. Nonesplodono molo-tov sulle scale di un

palazzo di giustizia. Non c’è l’a-mato leader condannato che in-cita la folla. Perché la folla nonc’è. L’Esercito di Silvio è un’ar -mata Brancaleone in rotta. Chealle 19,40 quando la notizia del-la conferma della condanna diBerlusconi viene rilanciata daiPad, tablet, cellulari di ultimis-sima generazione, non capisceun tubo e esulta. Agita bandieredi Forza Italia nuove di zecca,impone a favor di telecameremani finte con la scritta “giù lemani da Silvio”.

LA SIGNORA GIÒ BROGGI(“nel senso di diminutivo diGiovanna”) è attaccata al cellu-lare. “Quindi è andata bene! Co-me? Ce l’abbiamo fatta? Nooo.Lo hanno condannato? Ma l’in -terdizione? Nooo. Quindi nonpotrà più candidarsi?”. Intantointorno alla signora Giò ci sonogli ultimi pasdaran di Silvio checontinuano ad esultare. Eranododici ad inizio pomeriggio, au-mentano a diciassette quandoarriva la notizia del verdetto del-la Cassazione. E per dieci inter-minabili minuti non capiscono,anche perché non vedono cosaaccade sul tratto iniziale di viadel Plebiscito, dov’è PalazzoGrazioli. Una volta da questeparti ci si divertiva assai. Nelleore notturne c’era un andirivie-ni di Gianpi Tarantini, PatriziaD’Addario, e varie ragazze alle-gre e ben remunerate. Cene ele-ganti. Ora è un bunker dove en-trano macchine dai vetri oscu-rati per nascondere i volti anco-ra più tetri e neri di ministri, di-gnitari, figli e avvocati sconfitti.Arriva il gotha. Passa DanieleCapezzone. Onorevole è dispia-ciuto? “Direi di sì. È un giorno

andata a finire e parla al cellularetra gli schiamazzi dei suoi. Poi,evidentemente, qualcuno spie-ga allo sbrindellato esercito diSilvio la sentenza della Cassa-zione. E allora tutti tacciono. Lasignora Giò chiude il cellulare.“È uno schifo”, commenta, “enon abbiamo dichiarazioni dafare”. Lei, ci racconta, è una im-prenditrice nel settore delle co-struzioni e viene da Milano. Dasempre è una fan sfegatata diBerlusconi, come gli altri pochi

nero per l’Italia”. Arriva il mi-nistro Maurizio Lupi. È triste?“Come non esserlo”. Problemisul governo? “Vedremo”. Ariada funerale stampata sui volti diRenata Polverini, Daniela San-tanchè, Fabrizio Cicchitto,Gianfranco Rotondi, DenisVerdini e Raffaele Fitto (che ar-rivano insieme). Nessuno volgelo sguardo alla lapide che ricor-da il tenente Riccardo GrazioliLante della Rovere, medagliad’oro al valor militare caduto adHoms in Libia il 28 ottobre1911. Ora ci sono solo i caduti.Manca il valore e pure le meda-glie.Salgono su al secondo piano i di-gnitari e raggiungono Berlusco-ni, gli avvocati Ghedini e Coppi,e i figli Marina e Piersilvio, la fi-danzata Francesca. Scene e facceche la signora Giò non può ve-dere. Lei cerca di capire come è

fedelissimi crociati ripiega lebandiere. Militari sconfitti ab-bandonati finanche dai loro ge-nerali. Non c’è Volpe Pasini.“Ho impegni di lavoro” e va via.Eppure tempo fa, quando spun-tò la nuova sigla dei commandodel Cavaliere, ingaggiò una bat-taglia durissima con SimoneFurlan, l’altro aspirante genera-le Rommel del berlusconismo.“Il generale sono io”. “No, io”. Èfinita in burletta.

LA PIAZZA È VUOTA.Roma su-da a 34 gradi, in giro solo turisti.Curiosi di questa via del Plebi-scito, dove gli hanno raccontatoche c’è un antico palazzo doveabita l’uomo che fu padrone d’I-talia e degli italiani, circondatada blindati della polizia, carabi-nieri in assetto da guerra, autoblu che sfrecciano e che scarica-no signore e signori corrucciatie sudati. Che quando l’orologiosegna le ore 22 escono alla spic-ciolata dal bunker berlusconia-

no. Ci sono mini-stri ed ex, deputati eportavoce, falchicon la voglia di me-nar le mani e co-lombe che già pen-sano al dopo Silvio.Tacciono tutti, etutti rimadano adun comunicato cheuscirà a breve. For-se una video mes-saggio del caro lea-der. E hanno ragio-ne. Un video nel 1994 per an-nunciare la discesa in campo, unvideo per annunciare oggi, nelgiorno più triste della sua vicen-da umana e politica, la resisten-za, una nuova discesa in campo,la ricostruzione di Forza Italia.Un mesto, a tratti disperato ten-tativo di ritorno al passato.Non c’è l’esercito dei pasdaran,ma non ci sono le folle che ap-plaudono alla conferma dellacondanna. Non ci sono i giro-tondi, i popoli viola, i cittadini

consapevoli. Non ci sono gli in-tellettuali. Fa caldo, gli italianiche possono sono al mare, quelliche non possono sono stanchi,fiaccati da una vicenda politicache dura da un ventennio. L’I-talia incollata alla tv. I talk-showimpazzano. Si andrà avanti tuttala notte. Ognuno farà il tifo dasolo nell’afa del salotto. L’audi -tel farà scintille, i politologi im-pazziranno per decifrare mes-saggi più o meno chiari. Salottipieni, piazze vuote.

BASTA CENE

Dove si divertiva

Patrizia D’Ad d a r i o

ci sono oggi la

fidanzata Francesca

col cagnolino

e la figlia Marina

PALAZZO GRAZIOLI A LUTTOPOCA GENTE E ARIA MESTA. SUPPORTERS PRIMA FELICI E POI DISPERATI: “CHE GLI SUCCEDERÀ ORA?”

di Carlo Tecce

Signori, dovete andare. La Cassazione sta per chiudere. Nessunopuò restare qui”. E così, stavolta, è finita davvero. No, non fun-

ziona. Ripetere, ancora: è finita davvero. Sì, quel signore, affaticatoe nervoso, era il presidente Franco Esposito. Sì, quel dispositivo,imbottito di articoli e rimandi, condanna Silvio Berlusconi. Il gior-no di miraggi e presagi, di Franco Coppi che pranzano o digiunano,di Niccolò Ghedini che piangono o esultano (Coppi, tiè), s’aprivacon le pulizie. La scopetta e la paletta, esatto.Ore 11:00. I poliziotti presidiano il primo scalino, misurano le di-stanze, soffrono il caldo che morde l’ombra. Ordini superiori: “Lanettezza urbana arriva tra un po’”. Le telecamere fissano il vuoto, igiornalisti aspettano segnali: “Non potete entrare, ora. Tornateverso le 17”. Ore 12:00. I giudici si riuniscono in camera di con-siglio, un conclave laico: o decidono e annunciano o restano den-tro. Ore 15:00. Una bottiglia di birra rotola fra le panchine di piazzaCavour, la sicurezza è pronta a giustiziare il vetro.

ORE 16:00. UN PAIO DI ASSISTENTI di Franco Coppi, asserra-gliato a palazzo Grazioli assieme a Ghedini e al cagnolino Dudù,scalano la Cassazione, mostrano il tesserino e s’infilano nel cancelloprincipale. Ed è subito paranoia: “Coppi non viene? Bisogna starequi per ore? O forse ci siamo?”. Ore 16:45. Il colonnello litiga colmaresciallo che aveva litigato col brigadiere: la linea di protezione

va tenuta dritta, non siamo mica qui a spiumare i piccioni. Ore16:50. I giornalisti spingono verso l’ingresso: assettati di fresco.Gianfranco Mascia dice qualcosa col microfono: non sembra unbrano inedito. La spumeggiante Annarella, la nonnina che inveiscecontro la casta, ha levato le tende: i telegiornali consigliano di nonevitare il caldo durante il pomeriggio. Ore 17:00. I giornalisti con-frontano le rispettive fonti: “Il tuo orologio segna le 17? Ma nondovevamo salire?”. Ore 17:15. La polizia penitenziaria autorizza:potete prelevare l’accredito. Una donna di origini tedesche, che so-miglia a una donna di origini napoletane, sfoggia una copia di Bild diGermania: “Voi italiani non siete abituati a essere corretti”. In quelmomento, preciso, la mano fa cadere la cicca di sigaretta che non sirialzerà più da terra, neppur per merito del carisma teutonico. Ore18:00. Cronisti e curiosi, avvocati e avventori, si torturano nel sa-lone che circonda l’aula Brancaccio. Le istruzioni sono semplici:quando le telecamere verranno disposte nel palchetto laterale, si-gnifica che mancherà mezz’ora. Adesso, strategia: al bagno non piùdi due, uno sorveglia la porta e avvisa chi sta espletando. Ci vuoleresistenza. Ore 18:30. I gabbiani in picchiata, decripta qualcuno,dovrebbero anticipare l’apparizione di Ghedini. Un inviato esteroprova a immaginare Niccolò in autobus che oblitera il biglietto opedala in bicicletta trafelato, chissà inseguito da Coppi in versionemaratoneta. Nulla. I legali di Berlusconi stanno accanto all’impu -

Il carabinere balla, i cronisti sudanoIL GIORNO PIÙ LUNGO

AL BAGNO UNO ALLA VOLTAQuasi otto ore di Camera di Consiglio, il presidente

Esposito stremato, il folclore in piazza, le telecamere

e la tensione di una finale mondiale

DONNE IN ATTESADUDÙ DIETRO LE SBARREMarina Berlusconi a sinistra,Francesca Pascale a destra, sottoDaniela Santanchè, il fido barboncinoa palazzo Grazioli Ansa, La Presse

Il carabiniere, in alta uniforme,balla durante la prova audio.

A destra, la piazza Ansa

5il Fatto Quotidiano VENERDÌ 2 AGOSTO 2 01 3P R E G I U D I CATO

nale facciano prevalere in tuttil’interesse dell’Italia rispetto agliinteressi di parte”. Ricalca per-fettamente la dichiarazione delpresidente della Repubblica cheaveva parlato sì di rispetto dellamagistratura, ma si era ancheappellato alla “coesione nazio-nale”.

DUE POSIZIONI quella del se-gretario e del premier non esat-tamente sovrapponibili. Chepreannunciano problemi. Me-no ufficiale è più chiara è PaolaDe Micheli, deputata democra-tica vicinissima a Letta: “Noncambia niente. Prevarrà la ra-zionalità”. Perché per gli italianiche rimanga questo governo èmeglio. Alfredo D’Attorre, ber-saniano, però ribadisce: “Biso -gna vedere che fa il Pdl e se ri-spetta rigorosamente la senten-za”. Rigorosamente non èespressione che proprio si atta-gli a Berlusconi. E D’Attorre an-nuncia: “Ci vorranno riunionidel partito nelle prossime ore”.Matteo Orfini ribadisce che “di -pende dal Pdl”. Matteo Renzipermane nel suo silenzio stam-pa. Ma per lui parlano DarioNardella e Simona Bonafè: “Ilgoverno dura se è utile”. La ca-tegoria dell’utilità è tutta da ve-rificare. Come a questo punto siragionerà sul livello di “eversi -vità” che il Pd è disposto a in-goiare. Felice Casson, che assi-cura che solleverà la questionedella decadenza di B. in Giuntagià mercolerdì, in un’intervistaall’Huffington Post dichiara:“Non si sta al governo con uncondannato”. Come diceva Ber-sani a metà pomeriggio: “Saràquel che sarà”. E ognuno ci met-terà del suo.

di Wanda Marra

La sentenza è appenastata letta e i cellularidi deputati e dirigen-ti democratici suo-

nano a vuoto. Il Pd aspetta, gio-ca di rimando. Sulla falsariga diquanto dichiarato più o menoda tutti - con diverse sfumature- negli scorsi giorni la linea ètracciata: se il Pdl non esagera siva avanti con il governo. Ieri aMontecitorio nervosi capan-nelli divisi per correnti la dice-vano lunga sull’ansiosa attesadel Pd. Troppe le incognite incampo. E molte sono le incogni-te che restano anche a fine se-rata. Perché come si muoverà ilPdl non è chiaro. Mentre è chia-ro che ad ora il Pd governa conun condannato.

A DARE la direzione è il segre-tario Epifani, che dirama un co-municato ad uso di tutte le tvtramite Youdem, da poco pas-sate le 20. Faccia marmorea,movenze rigide, scandisce: “Èuna sentenza da rispettare, ese-guire ed applicare”. E dunque,“il Pd chiede al Pdl in particolaredi esprimere comportamenti ri-spettosi delle funzioni e dei po-teri della Corte di Cassazione edi non usare forzature di carat-tere istituzionale”. Un atteggia-mento responsabile “rafforze -rebbe l’opportunità di tenere di-stinte le vicende giudiziarie daquelle politiche e di governo, co-me il Pd ritiene necessario inuna fase di crisi grave”. Tradot-to: i Democratici stanno alla fi-nestra, non escludono niente.Ma fanno un passo avanti: se cisarà da votare per la decadenzadi Berlusconi voteranno. E Da-

rio Stefano (Sel), presidente del-la Giunta per le elezioni del Se-nato chiarisce che sì ci sarà davotare, probabilmente a settem-bre: “C’è una condanna supe-riore ai due anni, per cui scattacomunque l’incandidabilità”.Nichi Vendola affonda: “Il Pdfaccia cadere il governo”. Ma in-somma, il Pd può governare conun condannato? “Vediamo”, di-cono dallo staff di Epifani. Perora sembrerebbe di sì, ma il par-tito è troppo dilaniato da inte-ressi e strategie personali perpoter essere netti. E allora, si an-nuncia che ci sarà una riunione(una direzione, probabilmente)per discutere la linea.

Il premier Enrico Letta la mettein altro modo. Prima si limita aun “no comment” poi fa una di-chiarazione ufficiale. “Esprimopiena adesione alle parole delpresidente Napolitano sul pro-nunciamento della Cassazione.La strada maestra è il rispettoper la magistratura e per le suesentenze”. Ma “per il bene delPaese è necessario ora che, an-che nel legittimo dibattito inter-no alle forze politiche, il clima diserenità e l’approccio istituzio-

CO R R E N T I

Gli uomini

del premier: “Preva r r à

la razionalità”

I renziani: “Pro n t i

a votare la decadenza

di Berlusconi”

Cade o non cade?Il Pd aspetta il PdlGOVERNO, I DEMOCRATICI SI RIUNIRANNO NEI PROSSIMI GIORNIMA EPIFANI: “FAREMO RISPETTARE LA SENTENZA”MENTRE LETTA SI APPELLA ALLA RESPONSABILITÀ COLLETTIVA

PIZZINO DI COMPLIMENTI A CASINI”CARO PIER, TI SEI CUCINATO MONTI”Un pizzino con un feroce complimento: “C a roPier, ti sei cucinato Monti”. A riceverlo in Se-nato il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini. Ainviarglielo, un collega di nome Paolo. La scenaè stata immortalata ieri da un fotografo, pocheore dopo la burrascosa riunione di Scelta Civica.

CATRICALÀ IN COMMISSIONE RAI”FORSE BASTA CANONE”. POI RETTIFICANiente più canone, anzi sì. Sentito in commissioneVigilanza Rai, il vice ministro allo Sviluppo AntonioCatricalà ha detto: “In Europa si va verso un’impo -sta generale sui media, potrebbe servire da faro dio r i e n t a m e n to”. In serata, precisazione: “Il canoneresta, dobbiamo fare in modo che tutti lo paghino”.

tato: c’è il rischio che rimanga imputato ancora per pochi minuti.Ore 19:00. Vocine raccontano di un parapiglia fra i giudici. Qual-cuno sfida la legge: “E se sospendono e riprendono domani?”. Im-possibile. Ore 19:10. I fumatori devono scendere, ma non possonosostare né fra i gradoni, né sotto, né sopra. Un uomo piuttosto al-terato critica una turista che guarda smarrita la Cassazione e stringeuna busta con un paio di scarpe di marca: “Non si vergogna, eh? Quala gente si muore di fame”.

UN BERLUSCONIANO fa ondeggiare un cartello. Amiche demo-cratiche spiegano di aver trascorso la giornata fra il palazzo di piazzaCavour e la sede nazionale Pd: “Non c’era anima viva, cosa faràEnrico Letta?”. Un tecnico audio: “Letta, cosa hanno letto?”. Ca-volo, ci siamo distratti. Le telecamere hanno varcato la porticina, sì,proprio a destra. “Sa, sa, sa”, il microfono vibra. Un carabiniere, inalta uniforme, balla e canta Ymca. Ore 19:30. I poliziotti invitano:“Vi dovete identificare!”. I legali di Berlusconi, collaboratori diCoppi, scattano in piedi: “La Corte!”. Ore 19:42. Antonio Esposito,a ventilatore esanime, declama: “Annulla la sentenza impugnata neiconfronti di Silvio Berlusconi”. Panico: “Come, annulla? Questi vo-gliono salvare il governo”. Il vicino: “Zitto, ascolta”. Esposito: “Li -mitamente alla statuizione relativa...”. In coro: “Ahhhh”. Poi muti.Sussurri: “E che vor dì?”. Ancora Esposito: “Rigetta nel resto il ri-corso del Berlusconi nei cui confronti dichiara, ai sensi dell’articolo624 comma 2 codice...”. Quelli che amano Berlusconi, in piazza,festeggiano. Quelli che odiano Berlusconi, sempre in piazza, do-mandano: “Scusi, e dunque?”. E così, stavolta, è finita. Davvero.

Grillo: “Crollato il nostro muro”SUL BLOG MESSAGGIO D’ADDIO AL CAVALIERE E ATTACCO AL PD: “ADESSO COME FANNO?”

di Chiara Paolin

Beppe Grillo ha il messaggio giàpronto. La Corte pronuncia la sen-

tenza e pochi minuti dopo Berlusconi di-venta il monumento da abbattere viablog: “Berlusconi è morto. Viva Berlu-sconi! La sua condanna è come la cadutadel Muro di Berlino nel 1989. Il Murodivise la Germania per 28 anni. L’evasoreconclamato, l’amico dei mafiosi, il pidui-sta tessera 1816 ha inquinato, corrotto,paralizzato la politicaitaliana per 21 anni,dalla sua discesa incampo nel 1993 perevitare il fallimento e ilcarcere. Un muro d’I-talia che ci ha separatodalla democrazia”.Il passaggio è storico, lacondanna definitiva: intutti i sensi. E sarebbeora di capire che suc-

cede, in pratica, nel governo bipartisan:“Il pdmenoelle è oggi senza stampelle,senza maschera, senza rete, senza l’amicodi sempre - scrive ancora Grillo -. ‘Ah,Berluscò, ricordati degli amici!’ e lui, gliva riconosciuto, si è sempre ricordato diloro. Berlusconi ha avuto l’intuizione e lacapacità di scegliersi i cosiddetti nemici,di allevarli e sostenerli. Sono stati perdecenni la sua polizza sulla vita. E ora?Che ne sarà di loro? Dei vedovi di Ber-lusconi? Degli orfani di mille leggi ver-

gogna votate insieme?Come potranno so-pravvivere senza unfalso nemico, buonoda combattere solo incampagna elettoraleper lucrare voti? Unmuro è crollato, ma al-

tri devono ancora cadere”.Come dire che il Pd è nei guai seri, e ilMovimento non intende andare in suosoccorso. È lo stesso sentimento che girasu La Cosa, la web tv di Grillo. Dove tuttisono contenti che il Cavaliere sia ormaiun pregiudicato: “Buona sera, ma dav-vero è una buona sera porcaccia miseria!Che spettacolo. Dopo 20 anni era pureora. Un saluto a tutti i Penta Stellati!”,scrive Sailor.

DARIO VUOLE passare all’azione: “Tutti ascrivere sulla pagina facebook del Pd que-sta frase: ‘Caro Epifani, Franceschini,Bersani e tutti i governisti nostrani, cipotete spiegare adesso come si fa a go-vernare alleati con un pregiudicato perfrode fiscale ???”’.Una buona domanda, che rinforza lo spi-rito di gruppo: “Purtroppo il nano è solola punta dell’iceberg, il grosso del mar-ciume è nascosto sotto il pelo dell’acqua(leggi Pd+-l)” chiude Max.

IN PARLAMENTO

Liti, nervi e rottureAlle 17.15 va in tiltla Camera bipartisanDOPO GIORNI DI BATTAGLIA SU RIFORMEE SOLDI AI PARTITI IL FUGGI FUGGI GENERALE

di Sara Nicoli

Alle 17.15 il Parlamento si è fermato nell’attesa nervosadella sentenza Mediaset. L’aula della Camera, chiusa in

fretta dopo un lungo dibattito sull’articolo 138 della Costi-tuzione, è rimasta popolata solo da giornalisti e piccoli gruppidi parlamentari, assiepati davanti alle tv per assistere al ver-detto. Quasi un bivacco, dopo una giornata vissuta sull’ondadel nervosismo e dell’attesa. Tutto, comunque, era accadutoprima. In mattinata, alla Camera il Pdl haincassato la vittoria sul decreto “svuotacarceri”, mettendo in minoranza il Pdche ha quindi perso la partita di far ri-tornare il testo alle origini. Al Senato, in-vece, un’improvvisa (quanto autonoma)accelerazione dei democratici su alcune,attese nomine nelle commissioni bica-merali ha mandato su tutte le furie il Pdlche con Schifani ha addirittura minac-ciato la crisi di governo, minaccia poirientrata ma senza che, allo stato, si sia riusciti a ricucire conun accordo: il nodo resta la poltrona della presidenza anti-mafia che sia Pd che Pdl rivendicano per sé. E, infine, nelpomeriggio, a un’ora dal verdetto, ecco arrivare un altro silurosulle fondamenta, sempre più traballanti, della maggioranza:nessun accordo sul finanziamento pubblico ai partiti. Salta,dunque, la prevista discussione in aula per oggi e slitta “a datada destinarsi”. Tra i nodi rimasti aperti quello della depena-lizzazione del finanziamento illecito e quello sul tetto alle do-nazioni ai partiti. Insomma, una giornata con qualche colpo discena, ma anche una certezza: sullo “svuota carceri” il Pd haperso la partita. Ieri, il commissione Giustizia, il Pdl è riuscitoa far tornare nell’articolato la custodia cautelare in carcere peri reati di stalking e per il finanziamento illecito ai partiti, maper quest’ultimo solo se il giudice lo riterrà necessario. Si salvaanche il “salva Previti”, ossia quella norma che prevede l’e-sclusione della carcerazione per gli ultrasettantenni.E sempre in Senato è scoppiato il finimondo sulle presidenzedelle bicamerali e delle delegazioni presso le assemblee in-ternazionali. Stanchi di convocazioni andate a vuoto (per l’as -senza dei parlamentari del Pdl), Pd e Scelta Civica, hanno fattoun ‘mini-blitz’ eleggendo tre presidenti: Federica Mogherini(Pd), per la Nato; Sandro Gozi (Pd) per il Consiglio d’Europae Renato Balduzzi (Sc), per le Questioni Regionali. Pomo delladiscordia, la presidenza dell’Antimafia, che i democratici, or-mai da tempo, avevano assegnato virtualmente a Rosy Bindi.Oggi, un nuovo incontro tra Schifani e Zanda per cercare disbloccare una situazione che ormai dura da mesi e sulla qualenon si vede luce.

BERLINOIspirazione per Roma

6 VENERDÌ 2 AGOSTO 2013 il Fatto Quotidiano

FABIO DE PASQUALE I DIFENSORI

P R E G I U D I CATO

di Gianni Boncompagni

FO RT U N ATA M E N T E il saggio TAR del La-zio ha respinto la richiesta di quegli irre-sponsabili del Codacons che pretendevano disospendere il contratto di acquisto dei mitici aereiF35. È nota la passione di quelli del TAR per gli F35:sembra addirittura che uno degli impiegati del TribunaleAmministrativo Regionale del Lazio abbia una passionesfrenata per gli F35, ma così sfrenata che ne ha com-prato uno di seconda mano e la domenica, decollandodall’Aeroporto dell’Urbe vada a fare un giretto su Romasul suo amato F35 che ha saggiamente trasformato conun motore a metano consumando molto meno del suomotore originale. Infatti la sua benzina superspeciale da12.00 euro al litro, a malapena riesce a fare 7 millimetricol vento a favore. Anche Papa Francesco sembra es-sere contrario agli F35 tanto che un cardinale bulgaroha dichiarato : “Ormai non c’è più mancanza di religio-ne” ma nessuna ha capito il senso della dichiarazione.

CO M P L I M E N T I

Il Tar e l’irresistibiledesiderio per gli F35

Il pm che primadi Silvioincastrò Bettino

Ghedini&Coppi,non c’era l’assonella manica

di Gianni Barbacetto

All’inizio della lunga storiafinita ieri in Cassazione, c’è

lui, Fabio De Pasquale: il magi-strato della procura di Milanoche nel 2001 ha avviato le inda-gini sulla compravendita dei di-ritti tv Mediaset. È l’uomo che haportato a casa la prima condan-na definitiva di Silvio Berlusco-ni, dopo aver ottenuto, ai tempidi Mani pulite, la prima condan-na di Bettino Craxi. Messinese,cinquantenne, De Pasquale è unsolista. Fa fatica a stare dentrogruppi e cordate. Quando inda-gò Craxi per le tangenti Eni-Sai,non era nel pool di Mani pulite eanzi con Antonio Di Pietro ave-va finito per litigare. Eppure loha battuto sul tempo, mandandoa giudizio il segretario del Psi,che fu poi condannato insieme aSalvatore Ligresti.Oggi tocca a Silvio Berlusconi.Di processi ne ha subiti tanti:non quanti lui dice, ma una ven-tina sì, con imputazioni che van-no dalla falsa testimonianza allacorruzione, dal falso in bilancioalla corruzione giudiziaria. Fi-nora ne è sempre uscito con pro-scioglimenti, anche se propiziatida prescrizioni, amnistie, depe-nalizzazioni, scudi giudiziari eleggi ad personam. Questa volta èandata diversamente: la Cassa-zione ha messo il timbro finalealla condanna per frode fiscale. Èla vittoria piena del solista mes-sinese, già definito “famigerato”da Berlusconi, che ha passatoanni della sua vita a studiare i bi-lanci Mediaset e la complicatis-sima rete delle società offshoredi Berlusconi e dei suoi presta-nome, istruendo su questa ma-teria ben tre processi.

PRIMA DI QUESTI , De Pasqua-le aveva indagato, nei primi anniNovanta, sui corsi di formazio-ne professionale in cui spariva-no fondi europei, fagocitati daipartiti. Nel maggio 1992 chiedel’arresto dell’ex assessore regio-nale Michele Colucci, che fini-sce (ma non per colpa del pm)impietosamente esposto in ba-rella, semisvenuto, davanti alletelecamere delle tv. È l’Indipen -d e n te di Vittorio Feltri a sbattereallora il mostro in prima pagina,scrivendo sulla foto dell’espo -nente socialista: “Ecco il verovolto dei partiti”. Poi De Pa-squale mette sotto torchio“Chicchi” Pacini Battaglia, lognomo che gestiva in Svizzera ifondi neri dell’Eni per i partiti.Per farlo, si serviva di una bou-tique legale-finanziaria con sedea Londra, la Edsaco, per cui la-vorava anche l’avvocato d’affariinglese David Mills. È così cheDe Pasquale s’imbatte nel per-sonaggio che diventerà poi cen-trale per le sue indagini succes-sive: Mills è colui che crea la retedi società estere di Berlusconi, ilcosiddetto “Fininvest GroupB-very discreet”, da cui passanotutte le operazioni “riservate”.Sono proprio le società “inven -

tate” da Mills a moltiplicare i co-sti dei diritti tv comprati negliStati Uniti e a occultare una par-te del malloppo così ottenuto alfisco italiano e agli altri azionistidi Mediaset. Il momento piùdrammatico della carriera di DePasquale è il luglio 1993, quandoil presidente dell’Eni GabrieleCagliari si uccide in una cella delcarcere di San Vittore. Da alloracomincia a essere inseguito dal-le critiche dei berlusconiani:Vittorio Sgarbi lo chiama “as -sassino”, imputandogli la re-sponsabilità di quella morte.Tanti altri continuano a farlodopo di lui, fino a oggi. Eppurele inchieste hanno giudicatoineccepibili i suoi comporta-menti.

LA VICENDA nasce quando Ca-gliari, già in carcere per le in-chieste di Di Pietro, viene rag-giunto da un ulteriore mandatodi cattura chiesto da De Pasqua-le. È Ligresti a metterlo nei guai:si presenta al pm il 13 luglio1993 e confessa di aver trattatol’affare Eni-Sai, con annessetangenti, direttamente con Cra-xi e Cagliari. L’indomani, l’av -vocato Vittorio D’Aiello, che di-fende il presidente dell’Eni,chiede un nuovo interrogatorioper il suo cliente. Concesso, il 15luglio: il presidente dell’Eni am-mette di aver parlato con Craxi eLigresti, ma nega di sapere qual-cosa della tangente miliardaria.“È sufficiente per essere manda-

to a casa?”, chiede ripetutamen-te il difensore. De Pasquale spie-ga, anche con espressioni rudi,che la decisione sulla libertà diun indagato non è discrezionale,ma riposa su precisi fondamentigiuridici: le esigenze di custodiacautelare cessano quando unapersona ha reso una effettivaconfessione. Questa non avvie-ne. Anzi, Cagliari manda segnaliad altri detenuti coinvolti nellavicenda, chiedendo il loro silen-zio. La sera De Pasquale stendedunque un parere negativo sullascarcerazione, da inviare al gip,che lo riceve il 17 luglio e ha cin-que giorni per decidere. Non fa-rà in tempo, perché il 20 luglioCagliari viene trovato morto aSan Vittore. Aveva annunciatoil suo gesto già in una lettera in-viata ai famigliari il 3 luglio (do-dici giorni prima dell’interroga -torio con De Pasquale): “Mieicarissimi, sto per darvi un nuo-vo, grandissimo dolore. Ho de-ciso che non posso sopportarepiù a lungo questa vergogna”. Eall’avvocato D’Ajello: “La ver-gogna del mio stato attuale checonsegue al repentino modifi-carsi della situazione generaledel paese è la ragione di fondo diquesta decisione”.

SEGUONO ISPEZIONI ministe -riali, procedimenti disciplinari eun processo per abuso d’ufficioe omicidio colposo, che si con-clude nel 1996 con un’archivia -zione: “Si deve, senza dubbio, ri-tenere che nella condotta tenutadal De Pasquale nella vicenda inoggetto non sia ravvisabile alcu-na ipotesi di reato”. Sulla vicen-da Eni-Sai era comunque riu-scito a bagnare il naso a Di Pie-tro, ottenendo le condanne diCraxi, Ligresti e dei loro coim-putati. Ieri ha ripetuto il colpocon Berlusconi.

di Antonello Caporale

Viene consegnato all’ar-chivio, insieme alla sen-

tenza passata in giudicato, an-che il volto di Niccolò Ghedi-ni, presidio permanente delladifesa berlusconiana, incrociospettacolare di un conflittod’interessi limpido e oramaiventennale. Avvocato sì, madeputato. Avvocato e poi oggianche senatore. Dunque ap-plicatore delle regole della di-fesa e insieme legislatore, idea-tore delle tecniche della difesae – per derivazione – dell’o-struzione, del rallentamentoforzato delle udienze, delle ec-cezioni, dei mancamenti, e na-turalmente dei legittimi impe-dimenti. Se l’epopea giudi-ziaria è parsa interminabilelo si deve anche a questo pa-dovano liberale, proprieta-rio terriero, teorico “dell’i n-giusto processo”, dell’a c c a-nimento giudiziario, dellapersecuzione sistematica daparte della procura di Mila-no contro la figura, la storia ela politica di Berlusconi, og-gi persino ex Cavaliere.

GHEDINI AVREBBE perso an-che in caso di vittoria, di ribal-tamento della sentenza. Perchéall’ultimo miglio avanti a sé si èpresentato un super principedel foro, Franco Coppi. È statoconvocato a palazzo Graziolicome quegli allenatori chia-mati a scongiurare la retroces-sione della squadra di calcio.All’ultimo minuto utile, nell’i-stante vitale della battaglia fi-nale, quando la Cassazione do-veva infine pronunciarsi e ri-solvere il “pregiudizio” in ungiudizio inappellabile, è com-parsa la toga di Coppi, sonoentrati in scena i corni porta-fortuna di Coppi, la tecnicaperformativa di Coppi, la co-

noscenza del codice di Coppi esoprattutto la sua propaganda-ta prudenza, l’uso ponderatodelle parole, la morigerazionee il tratto professorale così au-gusto e distaccato.

BEN SERVITO anche a lui. Nel-l’ora della sconfitta sono acco-munati da uno stringato co-municato di resistenza: “Siamosgomenti, ricorreremo allaCorte europea”. Ma si puògioire di questo? Ghedini nonlo farebbe mai. Ha il suo stileche lo separa dalla truppa ber-lusconiana, un aplomb che lodistingue dalla caciara dellabase, un rigore che lo sistemafuori dall’alveo militare, quelcircolo di attendenti che quo-tidianamente provvede allatrasmissione degli ordini. Achinare il capo, generalmente.Ghedini no. È il fulcro insosti-tuibile intorno a cui ruota lagiornata di Silvio. E infatti cisarà una ragione se solo lui eMariarosaria Rossi, più comu-nemente conosciuta come ba-dante (attendente agli affariprivati, alla logistica delicata, altè delle cinque), sono stati fattitransitare dalla Camera al Se-nato per seguire il Dominusnella nuova ala del Parlamen-to. Nessun altro. La fidanzataFrancesca Pascale non ha l’età.Dudù, il suo amatissimo cane,non è purtroppo eleggibile.Ghedini è uno che impartiscedisposizioni, consiglia, correg-

ge, elabora le strategie di attac-co e di difesa. E per la verità èanche uno che incassa per iltempo che scorre, le conversa-zioni che tiene. “Io applico ilmassimo della tariffa profes-sionale”, ha detto. E avrebbeanche pensieri distinti, e signi-ficative prese di posizione cheora, in concomitanza con lasentenza di condanna per fro-de fiscale, suonano a metà tra ilparadosso e la provocazione:“Io sono per la diminuzionedelle tasse. Ma se evadi, nes-suna pietà: carcere”. In qualchemodo i giudici hanno accon-sentito.Nessun dubbio che il suoportafogli sia lievitato consi-derevolmente, che la sua car-riera abbia progredito con unpasso senza pari, stracciandonegli anni la concorrenza pri-ma di Pecorella e poi di Lon-go, il titolare del suo studio eaffidatario della difesa penaledel leader.

BISOGNA AGGIUNGERE che èricco di famiglia: ha proprietàterriere in Toscana, produceun Brunello di Montalcino epoi mais. In garage, e senzal’aiuto di Berlusconi, ammirale sue auto d’epoca: la Packardconvertibile è la preferita. Inuno schieramento più vastocompaiono anche una Trium-ph Tr3 e una Aston Martin. Illavoro, che è tanto e lo tienelontano dalla passione, gli im-pone un ricorso sistemico allafantasia, un ritrovo infantiledel sorriso. Quand’è a casa, pernon perdere tempo, sale in au-to e marcia con la mente, a mo-tore spento. Vrooom, vrooom.Gli bastano due, tre minuti ed èsoddisfatto. Coitus interruptus inragione degli assilli di questocattivo tempo, degli impegniistituzionali che incombono:cioè la difesa del Capo. Il Par-lamento è quindi una semplicepiazzola di sosta e smistamen-to di bagagli, codici, leggine,norme, commi da infilare(spesso a nome altrui) nel pro-cesso costituente della produ-zione legislativa. E se per il pro-fessor Coppi ieri è stata pro-babilmente l’ultima volta adaffrontare l’uscio di casa Ber-lusconi (ci penseranno le ri-spettive segreterie a sistemarela parcella, magari alleggeritain ragione dell’esito infausto),per lui, il nostro simpatico No-sferatu, no. Ghedini, malgradotutto, rimane con i codici aper-ti. “Mica i processi finisconoqui?”, ha ieri precisato. È vero,ha ragione. Attendono altri fal-doni, altre arringhe, altri tra-smissioni di atti. Ma è già nu-vola in cielo, materia destinataalle retrovie, tema per specia-listi. Tutto quello che è dovutoaccadere è accaduto. Condan-na in via definitiva. L’irrepa -rabile è divenuto certo. Ogginon resta che piangere.

IL SOLISTA

È l’uomo che ha portato

a casa la prima condanna

definitiva di Berlusconi,

dopo aver ottenuto ai

tempi di Mani pulite la

prima sentenza su Craxi

SCO N F I T TA

Se per il professore ieri

è stata l’ultima volta,

per “M ava l à ”

rimangono i codici

aperti: “Mica i processi

finiscono qui?”

IL TANDEM DIFENSIVOGli avvocati di Berlusconi che,valigie al seguito, lascianoil Palazzo della Cassazione Ansa

IL MAGISTRATONon ama gruppi o cordate: du-rante Tangentopoli litigò con DiPietro Ansa

IL PRECEDENTE DI FRIGERIOSERVIZI SOCIALI IN PARLAMENTOGianstefano Carlo Frigerio è un precedenteinteressante. Condannato in via definitivaper corruzione, concussione, ricettazione efinanziamento illecito per Tangentopoli. Manel frattempo era stato candidato ed elettoda Forza Italia. Ecco allora che in base alla

legge Gozzini il tribunale di sorveglianzaconcede a Frigerio il “lavoro esterno”. Co-me deputato, appunto, con il permesso dipartecipare alle sedute per quattro giorni almese. Lo scranno di Montecitorio comeluogo di rieducazione. E di purificazionedalle pene accessorie inflitte dai giudici.Servizi sociali fra i banchi del Parlamento,

sicura rieducazione. Fra le tangenti ampia-mente confessate da Gianstefano Carlo Fri-gerio c’era il “co n t r i b u to” di 150 milioni dilire ottenuto da Paolo Berlusconi, fratello diSilvio. Insomma, magari la via del pregiudi-cato Berlusconi sarà come quella già per-corsa da Gianstefano Carlo Frigerio, tan-gentista rieducato in Parlamento.

7il Fatto Quotidiano VENERDÌ 2 AGOSTO 2 01 3

C AVA L I E R EBERLUSCONI RISCHIA DI PERDERE IL TITOLOSilvio Berlusconi rischia di perdere il titolo di Ca-valiere. Fonti della Federazione nazionale dei cava-lieri del Lavoro confermano la possibilità, in base aun regolamento, che possa perdere l’o n o r i f i c i e n za .Un addio al titolo che "non è automatico", ma per ilquale è necessaria un’istruttoria ad hoc.

LA SENTENZA DEL TAROK ALL’ACQUISTO DEGLI F35I giudici della I sezione bis del Tar del Lazio han-no respinto ieri le richieste con le quali il Co-dacons sollecitava il blocco dell’acquisto daparte dell’Italia degli F35. Il Coordinamento perla Difesa dei Consumatori non ci sta, e annun-cia il ricorso in appello al Consiglio di Stato.

Roberto D’Ag o s t i n o Il Pd? Terrorizzato“Il più triste è EpifaniOra non avrà alcun alibi”

Pochi minuti e la notiziariempie tutti i siti del mondoI FLASH DELLE AGENZIE INTERROMPONO TUTTE LE TRASMISSIONI. I CORRISPONDENTIIN ITALIA NON CREDEVANO DI POTER MAI ANNUNCIARE UNA SIMILE DECISIONE

P R E G I U D I CATO

LE PAGINE WEB

di Giampiero Gramaglia

Berlusconi condannato in via definiti-va”: il titolo che i più esperti corri-spondenti dall’Italia della stampaestera credevano di non riuscire mai a

scrivere campeggia sui siti d’Europa e d’America.Le prime a fare esplodere la notizia sono state leagenzie di stampa internazionali, Afp, Reuters,Ap, tutte con flash che interrompono le altre tra-smissioni. In pochi minuti, la condanna defini-tiva dell’ex premier italiano nel processo Media-set è diventata titolo da home page su tutti i sitiche contano dell’informazione internazionale.Le formule, anche per i tecnicismi della sentenza,tendono a essere simili e fattuali. Eccone un’an -tologia. Le Monde: “Mediaset, pena di prigioneconfermata in Cassazione per Berlusconi”. ElPa i s : “La Corte suprema italiana conferma la con-danna di Berlusconi per frode”. Die Welt: “Ber -lusconi condannato definitivamente a quattroanni di detenzione”. The Guardian: “La condannadi Silvio Berlusconi confermata ma l’interdizio -ne sarà ridefinita”. New York Times: “La condannadi Berlusconi a un anno per frode fiscale è con-fermata”. Bbc: “Confermata la pena al carcere perBerlusconi”. La Cnn per una volta non è primasulla notizia, tutta presa dal Medio Oriente e da-gli sviluppi del Datagate, con l’asilo in Russia perla talpa Snowden. L’emittente Usa titola: “Ber -lusconi condannato nel caso della frode fiscale”.Come i titoli, gli articoli a caldo sono essenziali,telegrafici. Per i commenti ci sarà spazio sui gior-nali di oggi e nei reportage di analisi delle tv.Per i giornalisti stranieri che lavorano in Italia,

Silvio Berlusconi e le sue avventure politiche edisavventure giudiziarie sono state, negli ul-timi anni, la fonte principale dei loro articoli.Spesso, motivo di dileggio e di ironia. Molticorrispondenti e alcune troupe televisive era-no in piazza Cavour, per attendere il verdettoe raccontarne il clima.

LO TESTIMONIA il presidente della stampa esteraMaarten Van Aalderen, un olandese che lavoraper De Telegraaf. Conferma della condanna a par-te, difficile dire, di primo acchito, come vengainterpretata la sentenza della Cassazione, in par-ticolare per quanto riguarda la rideterminazionedella durata dell’interdizione dai pubblici uffici.Sui giornali esteri ci si interroga senza rispostechiare, come non ce le hanno neanche i giornali

italiani, sulle conseguenze politiche della senten-za, sulla stabilità della coalizione e del governo.Ma un concetto è chiaro e dominante: Berlusconiè stato condannato, per la prima volta in manieradefinitiva, a una pena detentiva. La questione del-l’interdizione dai pubblici uffici appare, ai mediastranieri, di lana caprina: non è immediatamentechiaro perché essa possa essere cruciale per gliequilibri politici italiani: all’estero, l’idea che unleader condannato in modo irrevocabile a quat-tro anni di prigione possa sopravvivere politica-mente appare probabilmente lunare. Solo chi èpiù addentro agli intrighi politici italiani, come ilG u a rd i a n , mette in evidenza fin dal titolo la va-lenza di questo aspetto del verdetto. A molti altriquesto appare un capolinea per il Cavaliere, a pre-scindere dall’interdizione.

THE GUARDIANLA PRIGIONE PER BERLUSCONIIl quotidiano britannico: sentenza confermataIn ogni caso l’interdizione sarà ridefinita

EL PAISCONFERMATA LA COLPEVOLEZZAL’autorevole sito spagnolo:Berlusconi colpevole per frode

LE MONDEMEDIASET, PRIGIONE PER L’EX PREMIERIl giornale francese:dovrà andare in carcere

DIE WELTLA SENTENZA SU B.Il quotidiano tedesco:Quattro anni di detenzione

Tutto fumoe niente arresto

IRONIE TWITTER

LE BATTUTESULLA RETEE SUL TELEFONINO

l Comunque vadano le cose, resterai sempreil nostro leader (Enrico Letta)lFammi sapere a che ora arrivi(Bernardo Provenzano)lAncora non mi accreditano il bonifico diluglio. Gentilmente provvedi (Veronica Lario)lA casa tifiamo tutti per te. Un bacio grandeanche da zio (Ruby)lSiamo sulla stessa barca. Ti abbraccioquaglù (Francesco Schettino)lTranquillo, hai una vita per rifarti(Nicole Minetti)lVaffanculo (Beppe Grillo)lVaffanculo (Angela Merkel)lLa vedo male (Maurizio Gasparri)lPresidente siamo con te! Saluti daFormentera (Daniele Santanché)lAvessi preferito che ti avrebbi imprigionatoio. Ma va bene anche così(Antonio Di Pietro)lSe te ne vai ora, io chi espello?(Angelino Alfano)lNon ti ho cantato io (Mariano Apicella)lLa caducità delle virtù umane trova sfogonel coacervo delle emozioni (Nichi Vendola)lTi porto sempre dentro di me! In culo allabalena (Giuliano Ferrara)lPensi davvero che l’”Italia è il paese chea m o”? Funzioni ancora come inizio?(Matteo Renzi)lMa veramente rischi il carcere? L’ho saputosoltanto ora (Claudio Scajola)lC’è ancora il letto come l’hai lasciato tu(Vladimir Putin)lMangano poche ore (Marco Travaglio)lVodafone ti informa che Francesca hadisattivato la promozione You&Me(Messaggio di servizio)lAbbi me (Emilio Fede)lNo, arance niente. Mi avanzano solobanane, appena posso te le porto(Roberto Calderoli)lStai tranquillo, stasera parliamo delladepressione da cellulite (Bruno Vespa)lUsa solo sapone liquido. Ripeto, solosapone liquido (Fabrizio Corona)lSilvio, sei fuori(Flavio Briatore)

di Andrea Scanzi

È una condanna durissima.Durissima. Roberto D’A g o-

stino è senza voce, trafelato, traun articolo e l’altro. Il suo sitoDa g o s p i a è inizialmente più mor-bido, sottolineando il ricalcolodell’interdizione a nuova corted’Appello. “Condanna all’i t a l i a-na. Banana condannato ma noninterdetto!”. Poi però arriva ilnuovo titolo: “Finito”. Con tantodi timbro sul faccione di SilvioBerlusconi. D’Agostino nonsembra più vedere un futuro po-litico per il Caimano.L’allungamento dei tempi sem-brava presagire un annullamentocon rinvio. Ovvero prescrizione.La cosiddetta “Sentenza Napoli-tana”. E invece?E invece è una condanna duris-sima. Durissima.La Seconda Repubblica è finita?Ufficialmente finita.L’interdizione non c’è.Ma ci sarà, è questione di mesi eandrà da uno a tre anni invece diarrivare a 5 come chiedeva lasentenza d’Appello. E comunquel’interdizione esiste già.Per decenza? Non sembra di casanella politica italiana.

Macché decenza o buonsenso:per la riforma Severino-Monti.Parla chiaramente di impossibi-lità di fare politica a chi è statocondannato a più di due anni. Lìscatta proprio l’ineleggibilità.Capisce? Lo scenario politico ècambiato completamente.Pd e Pdl, a loro insaputa, hannovotato una riforma (morbida)che di fatto chiude la carriera po-litica di Berlusconi.Appunto. Per questo dico che èuna sentenza durissima. L’a v v o-cato Coppi aveva perfino dettoche per lui la questione dell’i n-terdizione era un aspetto mar-ginale: sapeva che la lotta era al-trove. Ed è una lotta che hannoperso. Il leader del centrodestra èstato condannato in via defini-tiva a 4 anni. Per frode fiscale. Cirendiamo conto?Molti sì. Qualche berlusconianoforse no. Dopo la sentenza c’e rachi esultava.Perché non avevano capito nul-la. Si erano lasciati ingannaredalla parola “annullamento”pronunciata alla lettura dellasentenza.E il Pd adesso cosa farà?Qualche dirigente non farà nien-te.

Il più triste, dopo la sentenza,sembrava Epifani.Per forza, ora spetta a loro de-cidere. Non hanno più alibi. Disicuro non farà niente Letta, chese ne starà al suo posto. Quasitutto il Pd è terrorizzato da Na-politano, da quello che vuole ilPresidente della Repubblica, dal-le sue eventuali dimissioni. E sa-rà proprio Napolitano a prolun-gare la vita al governo attuale,per dare il tempo al Pd di trovareun leader credibile.Letta, quindi, continuerà a tirarea campare?Lui e i suoi ministri sì. Certo.Berlusconi è il più interessato afarlo durare. L’unico che può farcadere il governo è Matteo Ren-zi. È questa la domanda: adessocosa farà il sindaco di Firenze? Sene starà ad aspettare o cavalcheràla condanna di Berlusconi? Inmolti chiederanno l’a n t i c i p a z i o-ne del Congresso.Cambia lo scenario anche per chifa informazione?Noi continueremo come prima,e a proposito - mi scusi - devotornare a scrivere. La saluto. Èdavvero una condanna durissi-ma. Cambia tutto, cambia tutto.La Terza Repubblica è vicina.

Roberto D’Agostino Dlm

LA SORTE

DI LETTA

Il presidente del

Consiglio e i suoi

ministri

co n t i n u e ra n n o

a tirare a campare

L’unico che può farlo

cadere è Renzi

8 VENERDÌ 2 AGOSTO 2013 il Fatto Quotidiano

Draghi: “Non diconulla sull’Italia”Tassi ancora fermi

GLI CHIEDONO dell’Italia, se abbia rispet-tato o meno quanto richiesto dalla letteradella Bce nel 2011, ma lui, Mario Draghi, hasempre la stessa risposta: “Non commen-t o”. Parla invece dei temi tradizionali per laconferenza mensile della Banca centraleeuropea: la Bce si aspetta una “ripresa gra-duale” nel resto dell’anno, anche se per-

mangono rischi sul ritorno alla crescita e lecondizioni del mercato del lavoro “re s t a n odeboli”. La Bce, come previsto dai mercati,ha lasciato i tassi invariati al mimino sto-rico dello 0,5 per cento. Draghi ha sotto-lineato ancora una volta che vanno “rimos -se le rigidità, aumentata la competitività,sostenendo in particolar modo le piccole e

medie imprese”. I recenti dati sulla fiduciahanno comunque confermato le aspetta-tive di una stabilizzazione dell’attività eco-nomica. Il comitato esecutivo della Bcesottoporrà in autunno al consiglio direttivouna proposta di riforma della comunica-zione probabilmente con la pubblicazionedei verbali dei direttivi.

di Stefano Feltrie Valeria Pacelli

L’inchiesta per i n s i-der trading nonpoteva arrivarein un momento

più delicato per Telecom Ita-lia, mentre l’azienda si pre-para a una potenziale revisio-ne dell’assetto di controlloche avrà conseguenze difficilida prevedere. E il consigliereElio Catania, indagato dallaProcura di Roma per insidert ra d i n g , è uno dei più potentinel vasto cda di Telecom chesi è riunito ieri: Catania èmolte cose, un ex ammini-stratore delegato di Ferroviedello Stato ricordato per iconti in pesante rosso e labuonuscita da sette milioni,l’ex amministratore delegatodi Ibm, ma è soprattutto unuomo di Intesa Sanpaolo: èstata la banca guidata da E n r i-co Tommaso Chucchiani aspingerlo nel cda di Telecom(anche se figura come indi-pendente indicato da Telco,la holding di cui è socia In-tesa) e farlo diventare vice-presidente della Alitalia, alfianco di Roberto Colaninno,quando l’istituto azioni-sta-creditore ha voluto raf-forzare la presa sulla gestionedella compagnia aerea in dif-ficoltà. Per la verità, chi co-nosce le complesse dinami-che interne a Intesa, spiegache Catania è soprattutto uo-mo di Gaetano Miccichè, po-tente responsabile della partedi Intesa che si occupa di im-prese. Cucchiani è inveceschierato, almeno in questomomento, a fianco di Fra n coBernabé, il presidente di Te-lecom da mesi sotto attaccodai soci di riferimento dell’a-zienda (tra le sue colpe quelladi aver ridotto il dividendo,difficile da giustificare in unaazienda con 40 miliardi di de-bito come Telecom). Da tem-po Catania è una voce criticasulla gestione Bernabé. Ma-nager molto ambizioso e fortedella copertura di Intesa, inqueste settimane si è ancheaccreditato come un poten-ziale successore alla guidadell’azienda telefonica. Qual-cuno si aspettava che il con-siglio di amministrazione diieri fosse l’occasione giustaper andare allo scontro. Ma èarrivata l’inchiesta della Pro-cura.

SECONDO QUANTO risulta alFa t to , è stata la stessa Telecoma rivolgersi alla Procura diRoma circa tre mesi fa dopoaver letto sulla stampa notizieriservate. Dell’iniziativa eranoinformati tutti i vertici dell’a-zienda, quindi Catania inclu-so, che però ha continuato aparlare con Rosario Dimito, ilcapo dell’economia del quo-tidiano romano Il Messaggero.Catania è accusato del reatoindicato all’articolo 184 deltesto unico della finanza,comma l lettera b, che puniscechi, essendo in possesso di in-formazioni privilegiate, “co -munica tali informazioni ad

altri, al di fuori del normaleesercizio del lavoro, della pro-fessione, della funzione o del-l’ufficio”. Dimito è indagatoper concorso nello stesso rea-to. Si tratta di insider trading,ma per ora non c’è alcuna evi-denza che quelle informazio-ni siano state usate per trarre

profitto dalle conseguenzeche avevano sul titolo in Bor-sa. Catania era indagato da ol-tre un mese, ma la Guardia diFinanza si è mossa per per-quisirlo soltanto mercoledì,dopo che Dimito aveva firma-to sul M e ss a g g e ro un articoloin cui parlava di nuove sva-

lutazioni per Telecom e dellapossibilità di un aumento dicapitale. Notizie che, comeprevisto, hanno fatto crollarele azioni della società in Bor-sa, del -6,27 per cento. Ieri si èripreso, ma di poco, +1,81 percento.Si capirà presto se le indiscre-

nia con il management”. E,dice Ben Ammar, non si èparlato del caso di Elio Ca-tania. Ma forse solo per ri-spetto degli assenti, visto cheil manager indagato era as-sente.

TUTTO SEMBRA complicatodentro a Telecom: i soci diTelco non hanno più soldi, laseparazione della rete è lungae l’entità dell’investimentodella Cassa depositi e prestiti èincerta, il partner cinese H3Gsi è defilato e i partner spa-gnoli di Telefonica stanno in-vestendo su Germania e SudAmerica, ma dall’Italia si sen-tono poco attratti. Il caso Ca-tania è una minuzia al con-fronto, ma ben riassume il cli-ma.

zioni riferite da Dimito fos-sero fondate: il cda di ieri diTelecom si è chiuso senzaemettere comunicati, che ar-riveranno oggi. Unico com-mento quello del finanzierefranco-tunisino, Tarak BenAmmar, che ha parlato di unconsiglio “compatto, in sinto-

TUTTI I PROBLEMI

Debiti, vendita della

rete complessa,

tensioni tra

gli azionisti che non

hanno più soldi e ora

anche i guai giudiziari

di Marco Palombi

Dopo tutto questo tempo è stata unaliberazione, perché anche se sai di

non aver fatto nulla la tensione c’è”.Giovanni Barozzino, dopo tre anni nonfacili, può tirare un sospiro di sollievo:la Cassazione, infatti, ha dato ragione alui e ai suoi due colleghi della Fiat diMelfi licenziati ingiustamente nel 2010.L’azienda deve reintegrarli: “È una bellasensazione, difficile da spiegare. Dicia-mo che oggi sono felice e voglio ringra-ziare tutti quelli che ci hanno aiutato. Siè fatta giustizia e spero che questa vi-cenda serva almeno a far sì che quel cheè successo a noi non accada più a nessunlavoratore”. Purtroppo la situazione ingiro per l’Italia continua a non esserebuona: “Ho girato un po’ in questi annie i problemi sono gli stessi dovunque:sembra di stare sem-pre nella stessa fabbri-ca. Dico una banalità:si è rinunciato a com-petere su innovazionee tecnologia per farlosolo sul costo dellamanodopera”. Baroz-zino, però, non è piùsolo un operaio me-talmeccanico: a 48 an-ni, dopo vent’anni in

tivo per cui è nata la nostra politica: par-lo di gente che posso a malapena no-minare come Di Vittorio o Berlinguer.In Senato come si è discusso del casoFi a t- Fi o m?Non se n’è discusso affatto. Mi sareiaspettato, ad esempio, che la politicatutta sentisse il bisogno di fare qualcosaprima della sentenza della Consulta sul-la rappresentanza sindacale e invece...E invece niente.Sono l’ultimo arrivato e posso rispon-dere solo per me e per il mio partito.Continuo a dire che non va bene pernessuno se la democrazia si ferma da-vanti ai cancelli delle fabbriche.Rischia di fermarsi anche davanti ai por-toni delle Camere?Mi auguro ancora che non sia così e spe-ro che adesso si faccia la legge sulla rap-presentanza sindacale.E invece com’è andata la discussione suipiani di Sergio Marchionne per il futuro?Che io sappia il Senato non si è mai oc-cupato della materia. Peccato, ma an-che su questo spero che le prospettiveindustriali di questo paese le gestisca lapolitica e non altri.Altrimenti?Così non si va avanti. Io magari non ca-pisco molto, non sono un professore,ma 25 anni di fabbrica mi hanno inse-gnato qualcosa.

Ho la sensazione che non si capisca quelche succede. Faccio un esempio: qual-che giorno fa ho presentato un emen-damento che consentiva ai lavoratori didecidere con un referendum su tuttoquello che li riguardava, tipo accordi difabbrica o di territorio. Una cosa chenon ha costo per nessuno visto che puòessere fatta nelle ore per le assemblee giàpreviste dallo Statuto dei Lavoratori.Che è successo?È stato bocciato senza che mi sia statadata nessuna risposta. Ma insomma,tutti parlano di democrazia e solo per glioperai non è possibile applicarla?Lei fa parte di un gruppo di minoranza...So che nel confronto politico non si puòvincere sempre, ma almeno che il di-battito sia franco e vero e che si riesca afar sentire alla politica la voce dei lavo-ratori: gli operai sono capaci di inten-dere e di volere e sanno benissimo dirticosa va bene per loro e cosa no, perònessuno li ascolta.E come si fa?Ad esempio coi referendum. Non c’eraqualcuno, in campagna elettorale, chediceva che bisognava tornare a contattocon la gente normale per realizzare ilcambiamento?Si riferisce ai suoi ex alleati del Pd.Mi riferisco a chi ha fatto quella cam-pagna elettorale, che poi è anche il mo-

Fiom (“siamo un sindacato di contrat-tazione, ma non certo sui diritti costi-tuzionali”), a febbraio è diventato sena-tore nelle liste di Sel, unico operaio nellaCamera alta.A caldo disse: se in fabbrica ci fosserocondizioni migliori, sarebbe meglio re-stare operaio che fare il parlamentare.E lo ripeto. Chi mi conosce sa cosa in-tendo: stare in mezzo alle persone vere,quelle che pagano incolpevolmente ilprezzo della crisi, è un’esperienzastraordinaria pur nella sua drammati-cità. Solo lì capisci cos’è davvero la vita ecosa fare per cambiarla.E a palazzo Madama?Io rispetto le opinioni di tutti e vorreiche si facesse altrettanto con le mie. Èora che la voce di chi realmente lavoraarrivi anche nelle stanze che contano.E invece?

R E I N T E G RAT IMercoledì la Cassazioneha dato ragione a Ba-rozzino (a destra), La-morte e Pignatelli, in-giustamente licenziatidalla Fiat di Melfi Ansa

Telecom nel caos,indagine per insidere scontri al verticeIL MANAGER IN QUOTA INTESA SANPAOLO, ELIO CATANIA, NONSI PRESENTA IN CDA DOPO L’INCHIESTA SULLA FUGA DI NOTIZIE

E C ONO M I A

Non c’è polemica più inutile di quella che sba-glia bersaglio per sciatteria. Il Foglio di ieri

dedicava un articolo in prima pagina al caso Mon-te Paschi in cui si esultava perché “Rep e Fatto”restano a “bocca asciutta”: niente tangenti nel-l’inchiesta Mps. L’anonimo estensore dell’artico-lo probabilmente non ha letto i quotidiani nel-l’ultimo anno. Lo scoop del Fa t to a gennaio nonriguardava tangenti, ma il contratto segreto pernascondere un buco da 200 milioni (e su quellol’inchiesta è ancora aperta). Re p u b b l i ca e Giornale,per nascondere il “buco”, sommersero i lettori dititoloni su presunte tangenti miliardarie di cuinon c’è mai stata alcuna prova. Ma per Il Foglio ifatti sono sempre dettagli poco rilevanti, da tra-scurare se rischiano di rovinare un buon titolo.

SV I ST E

Il Foglio non leggemanco i giornali

Giovanni Barozzino“Ho battuto Fi at , ma in Parlamentoi lavoratori non li ascolta nessuno”

L’operaio senatore

I DUELLANTI Il consigliere Telecom Elio Catania e il presidente Franco Bernabè Ansa / LaPresse

9il Fatto Quotidiano VENERDÌ 2 AGOSTO 2 01 3

Po ss i a m o s e m p re ” farci ri-spettare! Pochi o uno solo nondevono decidere per noi.“Possiamo sempre” f i r m a re ,o ra .

SI PUÒ FARE

GIULIA MARIACRESPILegge elettorale, ora

Quanti sollecitano la revisio-ne della Costituzione forse di-menticano che una nuova leg-ge elettorale è drammatica-mente più urgente.

MARCO TULLIOG I O R DA N ARiforma stonata

M A SS I M I L I A N OF U KSA STroppo Quirinale

Mi sembra che il presidente del-la Repubblica abbia, negli ultimianni, preso un ruolo centralenella nostra struttura istituzio-nale. Sette anni divenuti 14: fol-lia. Mi sembra troppo. L’unica ri-forma accettabile sarebbe que-sta: riduzione del suo mandato a5 anni e una sola Camera. E viale ipotesi ridicole del presiden-zialismo provinciale.

1 95MILA

ADESIONI AL NOSTRO APPELLO

GIANNANANNINIFacciamoci rispettare

PER PARTECIPARE ALL’I N I Z I AT I VA :FIRMA SU ILFATTOQUOTIDIANO.ITQuota 200mila ormai è a un passo. Le fir-me per l’appello del Fatto contro l’a t t a ccoalla Costituzione, “Non vogliamo la rifor-ma della P2” , continuano a salire. In tan-tissimi si oppongono al ddl costituzionaleche stravolge l’art.138, la “valvola di sicu-

re zza ” della Carta a detta di molti costitu-zionalisti, e istituisce un comitato di 42parlamentari, che potranno riscrivere i ti-toli I, II, III e V della seconda parte dellaCostituzione. Il testo prevede inoltre fortilimitazioni agli emendamenti in Parla-mento, che dovrà approvare l’eventuale ri-fo r m a .

COSTITUZIONE, IL DIBATTITOPATACCA NELLA CAMERA VUOTAIN AULA LA DISCUSSIONE SUL DDL CHE STRAVOLGE LA CARTA. IN COMMISSIONEQUAGLIARELLO PARLA DELLE “MACCHINE A VAPORE”. A SETTEMBRE VOTO SUL TESTO

di Luca De Carolis

Resti agli annali: eravamo in47 per discutere della nuo-va Costituzione”. Poco do-po mezzogiorno, il depu-

tato di Sel Arcangelo Sannicandro con-clude il suo intervento alla Camera,riassumendo il senso di un dibattito.Ieri l’aula semivuota e distratta dellaCamera ha esaurito in poche ore la di-scussione generale sul ddl costituzio-nale che stravolge l’articolo 138 dellaCarta e vara un comitato di 42 par-lamentari, che dovrebbe riscrivere qua-si tutta la seconda parte della Costi-tuzione. Formalità sbrigata e arriveder-ci al 6 settembre, quando a Monteci-torio si inizierà a votare il ddl. “Se riu-sciremo ad approvarlo entro l’8 set-tembre avremo impie-gato 57 giorni, non sipuò parlare di esameincompleto” s’i m-provvisava ragioniereGaetano Quagliarello,ministro delle Riformee custode principe delprovvedimento. Lostesso Quagliarello chemercoledì, in commis-sione Affari Costitu-zionali, aveva discetta-to “dell’influenza dellemacchine a vaporesulla democrazia par-lamentare”. Un intervento pronuncia-to con voce scadenzata, ostentandotanta ma tanta calma. I Cinque Stelle nehanno postato un estratto sul blog diGrillo. E punta il dito: “Mercoledì mat-tina a sorpresa i partiti stavano votandoa raffica gli emendamenti di M5S (boc-ciandoli tutti, ndr). Hanno scopertoche, disquisendo emendamento peremendamento, si fa slittare a data dadestinarsi la questione del finanzia-mento pubblico ai partiti. E così mi-rabolanti dialettiche per fare melina,con Quagliariello che descrive l’i m p o r-tanza delle macchine a vapore”. Insom-ma, solo parole inutili pur di non do-versi occupare del ddl sui soldi ai par-titi, annunciato più volte entro la pausaestiva ma sempre più in bilico. Rac-

conta Riccardo Nuti, capogruppo M5S:“Mercoledì in commissione hanno rin-viato la trattazione degli emendamentisul finanziamento ad oggi (ieri, ndr), suproposta del Pd. L’obiettivo ormai èchiaro: prendere tempo, in qualsiasimodo”.

CHISSÀ SE SERVIVANO davvero aquesto le parole colte del ministro per leRiforme, che ha raccontato ai deputatidi “un magistrale saggio dei primi delNovecento”, in cui si spiega che “la de-mocrazia cambia anche tenendo contodei sistemi di trasporti: senza il trenonon ci sarebbero stati i comizi anchefuori provincia. Nessuno può negareche l’evoluzione del parlamentarismo èlegata all’evoluzione della tecnica”. Poiriflessioni sulla consultazione sulle ri-

forme sul sito del go-verno (www.par teci-p a . g ov. i t ): “Il risultatodeve essere depuratoda coloro i quali acce-dono al sito più d’unavolta dallo stesso indi-rizzo, e quindi bisognagarantire che tutti gliaccessi vengano fatti daindirizzi differenti”.Precauzione ovvia, perqualsiasi sondaggio oconsultazione tramiteil web. Ma Quagliarellone ha ricordato ugual-

mente l’importanza. Intanto ieri il ddlcostituzionale è passato per l’aula. Nelmomento di massima capienza, i par-lamentari erano una sessantina. Gli al-tri erano troppo distratti dalla sentenzasu Berlusconi, o semplicemente disin-teressati. Nella pancia della Camera, ladifesa del testo da parte della maggio-ranza: talvolta con parole surreali. Ma-rina Sereni (Pd) assicurava: “Nessunostravolgimento della Costituzione enessuna modifica dell’articolo 138”.Curiosa smentita del dimezzamento datre mesi a 45 giorni dell’intervallo tra ledeliberazioni delle due camere sull’e-ventuale riforma, previsto dalla normaa tutela della Carta. Renato Balduzzi(Scelta Civica) commette un mezzo au-togol: “Il ddl costituzionale è lo stru-

mento per fare qualcosa, finalmente”.Della serie: sinora abbiamo perso tem-po. Deputati sparsi della Lega, favore-volissima al ddl, rivendicano di “voleressere protagonisti del processo di ri-forme”, e mollano l’ennesima botta algoverno: “Mantenga almeno una pro-messa, facendo le riforme entro 18 me-si”. Anche La Russa dice sì, ma precisa:“Non sono molto ottimista, so che lamaggioranza farà più resistenza diquanto saranno vogliosi di ammettere,di fronte alla possibilità di trasformarequesta Repubblica in semi-presidenzia-le”.E Rosy Bindi, che in direzione Pd avevasibilato: “Non sacrifico la Carta a que-sto governo”? Pacificata: “La centralitàdel Parlamento è stata rispettata, ancheattraverso un metodo costituzionale”.Ovvero, quella procedura da quel 138 acui la maggioranza vuole derogare.Contrari, come sempre, Cinque Stelle eSel. Fraccaro (M5S): “Hanno bocciatotutte le nostre proposte, se questo è ilmodo di coinvolgerci il futuro della Re-pubblica è grigio”. Se ne riparlerà a set-tembre. Alla maggioranza serve il sìdella Camera, per puntare all’approva -zione definitiva in seconda lettura entrofine anno. Insomma, vogliono conti-nuare a correre: come i treni di Qua-gliarello.

GINOST R A DACalpestano la Norma

Fi r m o perché trovo sempli-cemente vergognoso che chiha sempre calpestato la Co-stituzione anziché applicarlae rispettarla, oggi si propon-ga di modificarla per renderepiù accettabili le violazioni dichi, dal presidente della Re-pubblica ai parlamentari,avrebbe dovuto custodirla.

IL PESO DEI TRENI

Il responsabile

delle Riforme si sofferma

su legame tra

democrazia e trasporti

M5S: “Melina per non

parlare dei soldi ai partiti”

Tra ministri kazaki, ragion diStato e capricci d'indecisi a tutto,l'Italia pare pilotata dal macchini-sta spagnolo di Santiago de Com-postela. I ritocchi alla Costituzionein senso presidenzialista risuonanoassai stonati: forse questa gentenon si accorge che il Paese è aglisgoccioli. Mettano mano semmaialla riforma elettorale, visti i garbu-gli creati da questa.

Gaetano Quagliarello Dlm

Kyenge, no alla festa leghista: “Colpa di Maroni”IL MINISTRO RESPINGE L’INVITO IN EMILIA ROMAGNA: “IL SEGRETARIO NON HA CONDANNATO GLI ATTACCHI NEI MIEI CONFRONTI”

di Elisabetta Reguitti

Nel gruppo parlamentare della Lega allaCamera già pregustavano quell’evento

che ormai si è ammosciato come un soufflé.Alla fine, la ministra Cécile Kyenge non par-teciperà alla festa della Lega Nord a MilanoMarittima (Ravenna) di domani.Con un comunicato viene sciolta la riserva:“Nei giorni scorsi avevo chiesto al segretarioRoberto Maroni un suo intervento, chiaro epubblico per stigmatizzare i molti, troppi at-tacchi rivolti contro di me da esponenti di quelpartito; non essendo pervenuto il suddetto in-tervento, ho deciso di declinare l’invito”. Nellanota la ministra peraltro conferma che rimaneaperta la sua disponibilità al dialogo ed al con-fronto, ammesso però che si creino “le ade-

guate condizioni”.

TRA ROBERTO Maroni che non ha preso po-sizione e Umberto Bossi che ha trattato la que-stione spostando il mirino sull’immigrazioneclandestina, si è dunque tornati al punto dipartenza. L’unica vera novità arriva dal Venetoed è rappresentata dalle parole del governatoreLuca Zaia, che si è detto disposto a parteciparea un confronto che potrebbe essere organizzato

all’interno di una festa del Pd per parlare del-l’argomento cittadinanza con la stessa Kyenge.Nei giorni dell’attesa per la sentenza di Roma laLega è riuscita a ritagliarsi una significativavisibilità mediatica per ciò che il vice presi-dente del Parlamento europeo Gianni Pittellaha definito “un giochino ipocrita del Carroccioche prima alza i toni in maniera barbara e stru-mentale, poi pretende il confronto esclusiva-mente per capitalizzare l’evento”.

Dalla Romagna il coordinato-re regionale leghista GianlucaPini si dice “deluso” per la ri-nuncia “che non fa onore allaKyenge ”.Dagli Usa arrivano poi le pa-role più chiare sulle ultime set-timane di insulti razzisti tar-

gati ex ministro Calderoli. Su un editoriale delWashington Post infatti si legge come accettare ilrazzismo non sia solo offensivo ma anche au-tolesionista. “Negli Stati Uniti - si legge sulquotidiano -, vorremmo sperare che osserva-zioni quali quelle pronunciate da Calderoli se-gnino la fine di una carriera. In Italia, il raz-zismo purtroppo non è un’eccezione ma ancheun’istigazione per altri”.

E MENTRE Roberto Maroni, segretario dellapresunta nuova Le g a 2 .0 tace, a Roma un uomoè stato indagato per diffamazione con l’aggra -vante dell’incitamento all’odio razziale. Avevascritto “sparatele subito” sul suo profilo face-book come commento alla dichiarazione dellaministra secondo cui “chi nasce in Italia è ita-liano a tutti gli effetti” .

REAZIONI DAL CARROCCIOIl coordinatore regionale Pini: “Deluso,

decisione non le fa onore”. Zaia: “Disposto

a partecipare con lei a un evento Pd”

10 VENERDÌ 2 AGOSTO 2013 il Fatto QuotidianoPROFONDO ITALIA

di Giuseppe Lo Biancoe Sandra Rizza

Palermo

Obama? Non ho maidetto che ha chia-mato Letta, quellascena dell’Ars è to-

talmente inventata. So peròche l’ha incontrato al G8, e soanche che hanno parlato delMuos. Obama lo vuole e dob-biamo darglielo’’. Non ci sta aessere chiamato il Pappagonedi Sicilia: Rosario Crocetta ri-lancia rivelando l’ultimo re-troscena dietro l’affaire Muos,e alternando con i giornalistiun registro tra il tragico e ilgrottesco. La Sicilia, dice, ècondannata al Muos: gli inse-diamenti militari li decide ilgoverno, lui non può più farnulla.

NEL PALINSESTO Crocetta,come il giornalista PietrangeloButtafuoco ha definito il pro-gramma politico del governa-tore, descritto come un virtuo-so del trasformismo, rivolu-zionario per finta e parolaioper vocazione, è tempo di ef-fetti speciali. Dal Muos alla re-tromarcia sull’aumento del-l’Irpef, prima negato e poi im-posto, le piroette del governa-tore siciliano coprono media-ticamente una rivoluzione in-terrotta negli abbracci con gliex lombardiani, e cuffariani, epersino fedelissimi di Micci-chè, stampelle quotidiane del-

la maggioranza dopo il divor-zio dai grillini, e nel riciclaggiodegli alti burocrati regionaliche reggono le leve della spesa,ereditati dai governi prece-denti e oggi lasciati a decine daCrocetta nei posti di coman-do. Il suo fiore all’occhiello erala sfida antiamericana: nelmarzo scorso, quando ancoraera considerato l’eroe della ri-volta “No Muos’’ per aver re-vocato ai militari americani ilpermesso di costruire il “gran -

de orecchio Usa’’ nel cuoredella Sicilia, il suo riferimentoera Enrico Mattei, per il suoruolo di rottura negli equilibriatlantici. “Sono seduto su unapolveriera – diceva RosarioCrocetta - già dai primi giornidal mio insediamento sonopartiti i dossier nei miei con-fronti; ed è chiaro che a muo-versi, in questi casi, sono i po-teri forti, gli stessi che in pas-sato furono responsabili dellasparizione del presidente del-l’Eni’’. Oggi, dopo aver revo-cato la sua stessa revoca, Cro-cetta è diventato il nemico nu-mero uno del sindaco di Ni-scemi, dei pacifisti, delle mam-me mobilitate contro l’anten -na, dei deputati grillini all’Arse di tutti gli attivisti che da seimesi stazionano in segno diprotesta davanti alla baseUs-Navy di Niscemi, per im-

pedire la realizzazione di unimpianto elettromagneticoche provocherebbe gravi dan-ni alla salute. “Io – dice - nonposso più far nulla’’. E ha pas-sato la palla all’assemblea re-gionale, invitandola a discute-re un disegno di legge presen-tato un mese dal governo re-gionale sui rischi delle emis-sioni elettromagnetiche. Pec-cato che al varco lo ha atteso ilPd Fabrizio Ferrandelli, che loha accusato di avere ritirato

quel ddl. “Ma quando mai,Ferrandelli si è inventato tut-to’’, è la replica di Crocetta chenon spiega chi o che cosa gli hafatto cambiare precipitosa-mente idea sul ruolo della Si-cilia nello scacchiere degliequilibri atlantici. Che ruoloha – se davvero ne ha uno –Obama nella vicenda delMuos di Niscemi? Quantohanno influito quei “poteriforti’’ a cui lo stesso Gover-natore alludeva, nella sua pre-

COME MATTEI?“Da subito contro di me sono partiti i dossier;

a muoversi quei poteri forti responsabili

della sparizione del patron dell’Eni”

Quel radar, Obamae la Cia: la lunga estatedel soldato CrocettaDALLE DENUNCE DI COMPLOTTI ALLE CAPRIOLE SUL MUOS“SE IL PRESIDENTE LO VUOLE DOBBIAMO DARGLIELO“

STELLE E STRISCEPrima la guerra al “grande orecchio”, poi la

polemica con l’ambasciatore Thorne, infine la pace

“E voi pensate che se invito Barack lui viene?”Rosario Crocetta. A sinistra, Obama e, a destra, Mattei Dlm / Ansa

Brevi

PARMA L’INCENERITORE RIPARTE L’impianto può riaccendersidopo lo stop del 3 luglio. Il Tar ha accolto l'istanza di sospensionedi Iren Ambiente contro il Comune M5S di Pizzarotti che dichiaròirricevibile, inammissibile e improcedibile la certificazione di ini-zio attività della Spa che gestisce il termovalorizzatore.

SICILIA SÌ AL METODO STAMINA La RegioneSicilia apre alla possibilità di curarsi con il me-todo Stamina. Il consiglio regionale ha approva-to una risoluzione che, oltre autorizzare le cure,individua anche due strutture dove sarà possi-bile ottenerle secondo la metodica propostada Davide Vannoni. La Pre ss e

RAPINA A CASA ANGELUCCI IL SEN. PDL Ra-pina la scorsa notte in casa del parlamentare eimprenditore Antonio Angelucci (Pdl) a Fregene.In casa c’erano la baby sitter con la figlia di An-gelucci, mentre il deputato era fuori casa. Hannopreso contanti e la Ferrari parcheggiata in giar-dino che poi hanno abbandonato a Palestrina.

E chi se lo aspettava che Scelta Civica offrisse alpubblico tanto divertimento. Uno pensava a

Monti e soci e subito piombava in uno stato cata-tonico: sobrietà, responsabilità, credibilità, noia. Einvece da quando sono in Parlamento le emozioninon hanno fine: i carini di Montezemolo che se nevanno, ma restano; Casini e Cesa che litigano traloro e intanto pensano a come fregare il professore;i pacifisti di Sant’Egidio che fanno la guerra ai li-beral; cattolici che si agitano come durante un esor-cismo. È uno spettacolo straordinario cui ieri nottes’è aggiunto un classicone dell’avanspettacolo: losketch dell’attore che minaccia di andarsene e in-vece resta sempre lì. Monti: “Basta, me ne vado”. Ilcoro: “Ma no, non fare così”. Monti: “No, me nevado”. Il coro: “E dai faremo i buoni”. Monti: “No”.Un pezzo del coro: “E va bene, allora vattene”.Monti: “Allora resto”. Delizioso. Finché dura...

S P E T TACO L I

È Monti la sorpresateatrale del 2013

cipitosa retromarcia sul radarUsa? Non è una domanda dapoco, a sentire l’ex Idv SergioDe Gregorio che nella sua ri-costruzione fatta recentemen-te ai magistrati sui retroscenadella campagna acquisti re-sponsabile nel 2007 di aver af-fossato il governo Prodi, ha di-segnato uno scenario daspy-story internazionale, sve-lando come quella maggioran-za cadde per le pressioni di al-tri poteri, ovvero la Cia, che

avrebbero - a suo dire - messonel mirino l’esecutivo di cen-tro-sinistra soprattutto per l’o-stilità manifestata nei con-fronti del Muos. Eccessi ver-bali del governatore pirotecni-co? Esagerate le sue paure deipoteri forti? Ma di quali poteriforti, poi? E che c’entra la Ciaevocata da De Gregorio? “Nonè mafia – diceva Crocetta in-dicando i suoi più pericolosinemici senza volto - o meglio,non stiamo parlando solo dimafia. Figuriamoci se si preoc-cupano di intervenire su unpresidente della Regione”.

DI CERTO, fino a pochi giornifa il Governatore sicilianoconduceva la sua battaglia an-ti-americana senza timidezze.A Gela, il 10 luglio scorso, in-tervenendo alla cerimonia peril 70° anniversario dello sbarcoin Sicilia, Crocetta ha letteral-mente gelato l’ambasciatore

Usa David Thorne. “Dopo losbarco – ha detto il presidentesiciliano – la nostra casa in viaMallia fu abbattuta dagli ame-ricani e così i miei genitori re-starono senza tetto’’. Subitodopo ha innescato l’ennesimapolemica sul Muos. Sconcer-tato, Thorne ha dovuto ricor-dargli l’inopportunità del di-scorso, perché “oggi è la gior-nata della memoria per ricor-dare i morti americani che so-no venuti qui a liberare questoPaese’’. Poi, di colpo, il die-trofront e il precipitoso alli-neamento all’atlantismo piùortodosso. A questo punto,perché non invitare Obama inSicilia per fargli toccare conmano i rischi causati dal Muosalla salute dei siciliani? “E voipensate che se io lo invito luiviene? – conclude Crocetta -non mi fate apparire più me-galomane di quanto non fac-ciano già gli altri’’.

11il Fatto Quotidiano VENERDÌ 2 AGOSTO 2 01 3

di Daniele Martini

Sulla A16 Napoli-Bari,l'autostrada dellastrage, le vecchie bar-riere di sicurezza so-

no state sostituite di recente sulunghi tratti con barriere nuo-ve. Non sul viadotto da cui èvolato il bus, però. L'operazio-ne è avvenuta in due tempi. Lafase più recente ha interessatoil tratto dal chilometro 27 alchilometro 50. Ma chissà perquale motivo il ricambio nonha riguardato il chilometro 32,proprio dove si trova il viadot-to Acqualonga, quello in cuidomenica sera il bus, forse im-pazzito per un guasto, ha«spanciato», come dicono itecnici, cioè ha sfondato lebarriere laterali come fosserodi cartapesta. Proprio in quelpezzo di autostrada sono statilasciati al loro posto i vecchiguard rail in cemento tipoNew Jersey, montati 23 anni facon metodi forse superati, coni tirafondi metallici di anco-

raggio e le parti in cemento lo-gorati dal tempo e probabil-mente corrosi dal sale usatod'inverno per sciogliere la ne-ve. E oltretutto non omologatiessendo stato introdotto l'ob-bligo di omologazione solodue anni più tardi, nel 1992.Eppure proprio sul viadottodella strage e sui tratti intorno,il tasso di incidentalità è moltoalto, uno dei più alti dell'interotratto campano dell'A16 che è

di 114 chilometri. Dal 2000 al2010 tra il chilometro 32 e ilchilometro 33 si sono verifi-cati oltre 70 incidenti gravi,mentre in altri tratti, dove pu-re le barriere sono state sosti-tuite, il numero di sinistri è in-feriore anche di 10 volte. Per-ché allora la società Autostra-de, concessionaria della A16,ha deciso di cambiare i guardrail quasi ovunque senza con-centrare la sua attenzione pro-prio sul pericoloso viadottoAcqualonga? Come è statapossibile una svista così ma-croscopica? E proprio di svistasi è trattato? Una risposta ladaranno forse gli inquirentiche tra gli indagati hanno giàmesso due dirigenti di Auto-strade.

GLI ESPERTI di sicurezza stra-dale sentiti dal Fa t to non esclu-dono intanto che su quel via-dotto i guard rail non sianostati cambiati per risparmiare.Se fosse così, sarebbe davverosorprendente perché Auto-strade è una società ricca, chechiude ogni anno i bilanci conutili ragguardevoli, dovuti inprimo luogo ai pedaggi auto-mobilistici incassati grazie allaconcessione avuta dallo Stato.In cambio Autostrade dovreb-be investire ed effettuare lamanutenzione ordinaria estraordinaria necessaria. Nel-l'ambito della manutenzionec'è anche la sicurezza, ovvia-mente, alla quale la stessa so-cietà Autostrade dice di dedi-care un'attenzione scrupolosaStando almeno agli spot tele-visivi e alle pubblicità, anche sealla prova dei fatti, è ragione-vole nutrire se non altro dei

IL BUS IMPAZZITOIl pullman, visto dall’a l t o,

caduto dal precipiziolungo la A16 La Pre ss e

Il guard rail rotto non fu riparatoDOPO LA SEGNALAZIONE, AUTOSTRADE NON INTERVENNE SULLA BARRA LATERALE AL KM 32 DELLA STRADA DELL’INCIDENTE

di Antonio Massariinviato a Napoli

Per la strage del 28 luglio Autostrade è sempre più nelmirino della procura di Avellino: ieri è stato disposto il

sequestro del cordolo sul quale era montato il guard rail sfon-dato dal pullman precipitato nel viadotto. I materiali di co-struzione, il modello utilizzato per la barriera di protezione, lamanutenzione e il collaudo del tratto autostradale: sono que-sti gli elementi principali da chiarire per gli inquirenti. E laparola spetta adesso ai periti della procura, guidata da RosarioCantelmo, che dovranno accertare le “eventuali responsabi-lità nella conservazione e nella manutenzione della barriera diprotezione laterale”. Secondo la procura, infatti, per ricostrui-re le responsabilità dell’incidente, che ha causato la morte di38 persone, bisogna analizzare il “cordolo in cemento, per iltratto di strada compreso dal km 32 al 34 dell’autostrada Na-poli - Canosa, sul quale sono montati i New jersey (modello diguard rail, ndr) investiti a seguito dell'incidente e precipitatinell’area sottoposta al viadotto, al fine di valutare respon-sabilità nella loro conservazione e manutenzione”.

E DUE DEI TRE INDAGATI , iscritti finora nel fascicolo istruitodalla procura, sono proprio dirigenti di Autostrade. Parliamodi Michele Renzi e Antonio Sorrentino, ai quali è contestato ilreato di cooperazione in delitto colposo plurimo. Il terzo in-dagato è invece Gennaro Lametta, fratello di Ciro, l’autista delpullman, anch’egli morto nell’incidente. Lametta è infatti iltitolare della Ack Travel Mondo sas, la ditta individuale pro-prietaria del pullman. Proseguono anche gli accertamenti suidocumenti di revisione dell’automezzo, che aveva superato ilcollaudo annuale soltanto quattro mesi fa e, nell’ultimo annoaveva già effettuato lunghi tragitti, tra i quali viaggi sul GranSasso e a Medjugorie: la procura vuole verificare se il cer-tificato di revisione, consegnato dalla motorizzazione di Na-poli, sia stato rilasciato rispettando le norme.

Sotto sequestroil viadottodella strage

L’I N C H I E STA

PROFONDO ITALIA

dubbi. In condizioni normalila sostituzione di una vecchiabarriera con una nuova costacirca 500 euro al metro lineare.Su un viadotto come quellodella strage, invece, il prezzo vamoltiplicato per 5 e anche per6. Il motivo è che per consen-tire alle barriere un montaggiosicuro è necessario vengano ri-fatti i cordoli su cui le stessebarriere vengono ancorate tra-mite i tirafondi d'acciaio. Dai

documenti che Il Fatto ha po-tuto acquisire risulta che Au-tostrade nell'autunno 2011aveva programmato di cam-biare tutte le barriere dal chi-lometro 27 al chilometro 50,viadotto della strage compre-so.

E TRA I VARI TIPI di guard railche aveva ordinato c'erano an-che le barriere tipo H4, cioèquelle più resistenti, studiateper il contenimento anche dimezzi pesanti come gli auto-treni, gli autoarticolati e i bus.Proprio quel tipo di guard railche in un comunicato ufficialediffuso due giorni dopo la stra-ge, la stessa società Autostrade,cadendo in palese contraddi-zione, ha escluso di voler mon-tare su quei tratti autostradaliritenendoli inadatti per le auto.La commessa era stata affidatain house a Pavimental, aziendacontrollata da Autostrade.

LA SICUREZZA

Sostituire la vecchia

protezione costa 500

euro al metro. Su

un tratto come quello

della tragedia

il costo si moltiplica

TORINO GLI OPERAI PROTESTANO Sono sce-si dopo 12 ore, i tre albanesi che si erano arram-picati in cima ad una gru, a Torino, per protestarecontro il mancato pagamento degli stipendi degliultimi mesi. Si erano arrampicati a cinquantametri di altezza sopra un cantiere per protestare.I carabinieri li hanno convinti a scendere. Ansa

S U I C I DA NON PUÒ PAGARE L’A F F I T TOUn uomo di 58 anni si è ucciso a Firenze nellasua casa, soffocandosi con un sacco di plastica.Avrebbe lasciato un biglietto dove spiega diessersi tolto la vita perché il suo contratto diaffitto era in scadenza e non aveva intenzionedi cercare un nuovo appartamento.

USA FINMECCANICA SI RITIRA DALLA GARAFinmeccanica si ritira dalla gara per l’e l i co t te rodel presidente Usa Obama. La società, che parte-cipava tramite AgustaWestland in alleanza conla statunitense Northrop Grumman Corpotation,si è tirata fuori perché i requisiti non sono suffi-cienti a vincere sui competitori.

Cirielli accusato di corruzioneIL DEPUTATO DI FRATELLI D’ITALIA È INDAGATO PER IL TESSERAMENTO FALSO DEL PDL

IL PREZZO

Le barriere in cemento

armato sono di 23 anni fa,

ma l’azienda

non provvide a metterle

a norma. Forse per

questioni economiche

Un’altra immagine dell’incidente La Pre ss e

di Marco Travaglio

E con che faccia il premier Nipotepossa restare al governo col so-

stegno di B., magari per tuonare control’evasione fiscale, senza che gli scappida ridere, a lui e a suo zio. Ma questa èla “separazione dei poteri” come la in-tendono i nostri politicanti: se un po-litico è indagato, attendono il rinvio agiudizio; se è rinviato a giudizio, at-tendono la condanna; se è condannatoin primo grado, attendono l’appello; seè condannato in appello, attendono laCassazione; e se è condannato in Cas-sazione, imboscano la sentenza in uncassetto perché bisogna separare lagiustizia dalla politica. Solo sull’inter-dizione, quando sarà ricalcolata dallaCorte d’appello e confermata dallaCassazione (pochi mesi), il Senato saràinterpellato: ma per ratificarla, non perdiscuterla o ribaltarla (è questa, carianalfabeti, la separazione dei poteri). Ecomunque i nostri tartufi si scordano

un piccolo dettaglio: l’anno scorso Pd,Pdl e frattaglie centriste approvaronola legge “liste pulite” che dichiara de-caduti e incandidabili i parlamentaricondannati sopra i 2 anni: dunqueneppure se fosse interdetto per un sologiorno B. potrebbe restare senatore eripresentarsi alle prossime elezioni. Ameno che, si capisce, l’abrogazione diquella norma giustizialista votata an-che da B. non faccia parte delle “rifor-me della giustizia” invocate da ReGiorgio un minuto dopo la prova che lagiustizia funziona. Ora i soliti idioti di-cono che la Cassazione ha condannato10 milioni di elettori del Pdl (che sonomolti di meno): no, ha condannato unsolo eletto. Ma anche, simbolicamente,tutti quelli che - sapendo chi era- l’han-no legittimato, ricevuto, favorito, rive-rito, salvato, strusciato, addiritturapromosso partner di governo e padrecostituente: da Napolitano in giù. Ver-gognatevi, signori. E rassegnatevi: lalegge, ogni tanto, è uguale per tutti.

DALLA PRIMA

di Valeria Pacelli

Con Mara Carfagna potrei parlaresolo di gossip. Così tre mesi fa

Edmondo Cirielli, deputato di Fra-telli d’Italia ed ex presidente dellaprovincia di Salerno, sintetizzavaquello che a Salerno è un vero scon-tro all’interno del Pdl. Da una parte ildeputato, dall’altra Mara Carfagna.Ma per vincere sull’ex ministro dellePari opportunità nella campagna del2011 però, secondo la procura di Sa-lerno, Cirielli avrebbe fatto ricorso ametodi ‘poco ortodossi’, come repe-rire tessere false. Il sostituto procu-ratore Vincenzo Montemurro haiscritto nel registro degli indagati Ci-rielli per corruzione aggravata e abu-so d’ufficio aggravato. Secondo l’ac -cusa, avrebbe beneficiato dei favori e

dell’interessamento di GiuseppeFabbricatore, pregiudicato legato al-la “Nuova Famiglia”. Fabbricatoresecondo i pm avrebbe reperito tesse-re Pdl false, e in cambio Cirielliavrebbe da una parte favorito la suaascesa politica, dall’altra avrebbe fat-to vincere un concorso per funzio-nario direttivo presso la Provincia diSalerno alla moglie, Assunta Manzo.La donna, è scritto nel capo di im-putazione, “risulta vincitrice del con-corso per due posti di funzionario di-rettivo amministrativo” presso laProvincia di Salerno. Concorso, con-tinua il capo d’imputazione, “effetti -vamente indetto e svolto in violazio-ne di legge e che comportava l’ille -gittima stipula del contratto di lavoroa tempo indeterminato. Fatti com-messi avvalendosi delle condizioni di

cui all’art. 416 bis c.p. e che si sonoestrisecati per Cirielli nell’aver age-volato l’ascesa politica di Fabbricato-re, appartenente ad organizzazionicriminali di stampo camorristico”.In questa inchiesta sono iscritte nelregistro degli indagati altre 20 perso-ne: si tratta di chi presiedeva la com-missione per il concorso e di chi haeffettuato il tesseramento all’internodel partito. Per spiegare la propriaposizione, Edmondo Cirielli è statoconvocato il prossimo 9 agosto, men-tre sono già stati sentiti come personeinformate sui fatti Francesco NittoPalma, in qualità di coordinatore re-gionale del Pdl, e l’ex ministro MaraCarfagna, commissario provincialedello stesso partito, per ricostruire ilclima politico nel quale si svolse lacampagna di tesseramento del 2011.

12 VENERDÌ 2 AGOSTO 2013 il Fatto Quotidiano

Eni ed Enelchiudono il primosemestre in calo

ENI CHIUDE IL PRIMO semestre con unadiminuzione dei profitti del 51 per cento.La perdita è dovuta, oltre che alla crisi in-ternazionale, anche alle interruzioni diproduzione in Libia e Nigeria e alla cadutadei risultati di Saipem (la società per azio-ni che fa parte del gruppo Eni). Il Gruppopetrolifero ha archiviato il semestre con

un utile netto a 1,82 miliardi e un utile net-to adjusted a 1,96 miliardi (-46 per centoinclusa la perdita di Saipem contabilizzatanel secondo trimestre). La produzione diidrocarburi è invariata nel secondo trime-stre, ma segna un -2,7 per cento in sei me-si. L’amministratore delegato Paolo Sca-roni prevede, però, un “significativo mi-

g l i o ra m e n to” dei risultati nella secondametà dell’anno. Anche per Enel il primosemestre 2013 si è chiuso con un utile net-to in calo dell’8,4 per cento, ma con unatenuta dei ricavi (-1,3) e dell’Ebitda (-0,3per cento). I dati sono stati accolti con fa-vore anche dai mercati: il titolo in Borsa hachiuso a +2,40 per cento a 2,56 euro.

di Davide Vecchiinviato a Siena

Non c'è la valigettacon i soldi conse-gnata ai politiciperché a Siena la

tangente era la gestione dellabanca, del potere che spettava achi guidava Rocca Salimbeni. El'indagine sull'acquisizione diAntonveneta, in parte chiusamercoledì per evitare la prescri-zione, ricostruisce una piccolaparte del ruolo che il centrosi-nistra ha avuto in città e nellabanca dal 2001. Potere che nel2011, alle prime avvisaglie delcrollo, il Pd divide con il Pdl conun accordo di spartizione sigla-to tra Franco Ceccuzzi e DenisVe rd i n i . Nelle ventimila paginedepositate agli atti, secondoquanto si apprende da fonti in-vestigative, c’è anche questo.

Una parte. Perché l’indagine,come ha detto il generale dellaFinanza Giuseppe Bottillo, con-tinua. Ieri il sindaco sindacoBruno Valentini (Pd) ha annun-ciato la volontà di lasciare “fuo -ri la politica dalla banca ma fuo-ri anche la banca dalla politica”.Eppure Luigi Berlinguer appenadue giorni prima era nell'ufficiodi Valentini ad affrontare il no-do delle nomine nella Fonda-zione che controlla Mps. E Ber-linguer è un pezzo importantedella storia politica della città.Storia in parte riassunta a ver-bale dall'ex sindaco Ceccuzzi,che si è però dimenticato di ri-costruire i passaggi che hannodeterminato il disastro econo-mico che ha azzerato l'univer-sità, la banca e la città. E soprat-tutto di citare Berlinguer, pontetra Siena e la segreteria politica aRoma. Anche attraverso le sue

influenti amicizie, attentamen-te curate, come quelle con Giu -liano Amato e Franco Bassani-ni.

BERLINGUER arriva a Siena nel1970 come professore e fa il suoingresso nella deputazione diMps dove rimane fino al 1975.Eletto in consiglio regionale peril Pci, nel 1985 diventa rettoredell'università di Siena, dove ri-mane fino al 1993 quando di-venta ministro per l'Universitànel governo Ciampi prima e poi,dal 1996 nell’esecutivo Prodi. Illegame con Siena è profondo.Tanto che nel 2001 insieme aCeccuzzi, all'epoca segretariodei Ds locali, e al presidente del-la Provincia, Fabio Ceccherini,Berlinguer partecipa alle deci-sioni più delicate. Una su tutte:la nomina di Giuseppe Mussariin Fondazione. Ed è sempreBerlinguer, secondo i verbali dialcuni esponenti politici locali,che in quell'anno sostiene lacandidatura a sindaco di Cec-cuzzi. Ma gli “anziani” del par-tito, Sergio Bindi e Aurelio Ciaccisi oppongono. E si accordano suMaurizio Cenni, sostenuto dallaCgil. Berlinguer ottiene però lanomina del suo delfino Piero To-si a rettore. Tramite lui rinsal-derà i legami con GiulianoAmato. Un'amicizia, quella traTosi e il dottor Sottile, alimen-tata sui campi da tennis.Tosi si rivela un delfino ricono-scente e reintegra dalla pensioneil mentore Berlinguer, nel frat-tempo arrivato al Csm, così dagarantirgli i titoli necessari peressere nominato in Corte Costi-tuzionale. Nomina che però sfu-ma a causa delle conflittualitàinterne al partito tra Berlinguere Luciano Violante. Siamo nel2005. E gli scontri nei Ds sono

frequenti. Mussari conquistaRocca Salimbeni grazie a un al-tro scontro, quello sull'acquistodi Bnl, da cui esce sconfitto l'asseMassimo D'Alema-Piero Fassi-no. Lo ricorda, fra gli altri, Cec-cuzzi.I vincitori sono Mussari, Cec-cuzzi e l'allora sindaco, Cenni.Fanno saltare l'operazione Bnl einsediano Gabriello Mancini(uomo dell'arcivescovo Buon-cristiani) presidente della fon-dazione e Mussari in Rocca Sa-limbeni. Così, con la benedizio-ne di Berlinguer, Ceccuzzi siglail patto con Alberto Monaci, og-gi come allora presidente delconsiglio regionale della Tosca-na. Mancini alla guida della fon-dazione, Mussari in banca, Cec-cuzzi diventa deputato e sigla ilpatto di non belligeranza conVerdini e il Pdl.

Da questo momento cominciala gestione spericolata del patri-monio della città, prima con ilprogetto dell'aeroporto di Am-pugnano e poi con l'acquisizio-ne di Antonveneta. Due opera-zioni finite sotto inchiesta.Quella sull'aeroporto è termina-ta con il rinvio a giudizio diMussari. Ma nel frattempo nelcda di Ampugnano entra AldoBerlinguer, figlio di Luigi, nomi-nato da Mussari anche nel cda diAntonveneta.

NEL 2011, QUANDO Mussari eVigni, secondo quanto rico-struito dalle indagini, falsifica-no i bilanci della banca per co-prire i buchi con operazioni spe-ricolate e derivati, Ceccuzzi sicandida sindaco. Gli amici disempre partecipano attivamen-te alla campagna elettorale. Tra

le numerose iniziative, la serataorganizzata all'hotel Garden, diproprietà della moglie di Mus-sari, con la presenza, fra gli altri,di Amato. Ceccuzzi diventa sin-daco. Per poco, costretto a di-mettersi perché il bilancio delComune non può essere appro-vato: non ha i conti in ordine.Emergono i primi vizi della ge-stione finanziaria della banca.L'allora direttore generale, An -tonio Vigni, lascia Mps. Vienesostituito da Fabrizio Viola, do-po l'intervento di Banca d'Italia.Via Nazionale chiede di azzera-re i vertici. Ma Mussari resta. Earriva all'Abi, l’associazione del-le banche italiane. Al momentodi sostituirlo si risveglia il con-flitto nel partito. Ceccuzzi spin-ge per una riconfermare maPierluigi Bersani dice no. Mona-ci propone Divo Gronchi, ad diBanca di San Miniato. Si oppon-gono Rossi e Ceccuzzi. Intervie-ne Roma: Bersani, Rosy Bindi eAmato decidono per Alessan -dro Profumo, con il placet delQuirinale.Rimane il problema del Comu-ne. Ed è ancora Berlinguer aproporre e sostenere Valentiniche si fa carico di proseguire lastoria del centrosinistra neglianni in cui ormai il potere a Sie-na equivale a zero. Oggi, se cifosse, la valigetta sarebbe vuota.

POTENTATO ROSSO

Da Luigi Berlinguer

a Bersani e Amato fino

all’ex sindaco Ceccuzzi:

nell’inchiesta

su Antonveneta la rete

tra Montepaschi e partito

I SOLDI A SIENA NON SERVIVANOLA TANGENTE ERA LA BANCAQUELLO CHE INTERESSAVA ALLA POLITICA ERA IL CONTROLLOSU MPS E IL POTERE CHE GARANTIVA IN TOSCANA E FUORI

E C ONO M I A

Non è un buon momento per la banca d’affari UsaJP Morgan, ormai vicina a Goldman Sachs nella

classifica dell’impopolarità. L’ultima sorpresa è arri-vata da Siena: la banca è indagata per l’operazioneFresh col Monte Paschi, un prestito mascherato daaumento di capitale. Ma il colosso guidato da JamieDimon, uno dei pochi amministratori delegati so-pravvissuti alla crisi finanziaria, è in difficoltà: pochigiorni fa ha accettato di pagare 410 milioni di dollariper aver manipolato i prezzi dell’energia in Califor-nia. Ma il danno di immagine maggiore è stato quelpaper prodotto dal dipartimento ricerca a maggio: leCostituzioni antifasciste nel sud Europa stanno fre-nando lo sviluppo. Chissà cosa ne penserebbe il fon-datore, quel John Piepmon Morgan che salvò, pra-ticamente da solo, Wall Street, nel 1907.

JP MORGAN I guaidel colosso americano

A SINISTRASopra, Franco Ceccuzzi Giuseppe Mussarie Giuliano Amato, che sotto gioca a tennis

col rettore Piero Tosi. Nella foto grande,Luigi Berlinguer abbraccia Tosi

13il Fatto Quotidiano VENERDÌ 2 AGOSTO 2 01 3

Giovane uruguayano celebra il sì alla legge fumando marijuana davanti al Parlamento La Pre ss e

di Massimo CavalliniMontevideo

Una b o s ta . Con o sen-za legge. Così DaríoPérez, deputato delFrente Amplio (la

coalizione di sinistra che dal2005 governa il paese), ha de-finito mercoledì sera il moltocontroverso oggetto della leggeche s’apprestava a votare. Ovve-ro: la marijuana (el porro, comesi dice da quelle parti), legaliz-zata da un disegno legislativoche, approvato dalla Cameracon un solo voto di maggioran-za, è ora in attesa del definitivo“sì” (probabile, non del tuttoscontato) del Senato. B o s ta –termine portoghese entrato inpianta stabile nello spagnoloche si parla nelle campagne uru-guayane (specie quelle più pros-sime alla frontiera con il Brasi-le) – sta per escremento di vac-ca, o di cavallo.

E LA COSA SUONA di pessimoauspicio per i destini di questaquasi-legge. Quello di Darío Pé-rez non è stato, infatti, un votoqualunque. È stato il voto deci-sivo, quello che ha infine fattopendere la bilancia – in bilico fi-no all’ultimo istante – a favoredella legalizzazione. Se voto “sí”,ha detto in sostanza, lo faccio so-lo per disciplina di partito. Per-ché questa legge, improvvisata ecalata dall’alto, fa in realtà schi-fo. Schifo, per l’appunto, comela b o s ta che pretende di legaliz-zare. Pérez non è in realtà l’u-nico – anche tra coloro che han-no votato per la legalizzazione –a pensarla, per i più diversi mo-tivi, in siffatta maniera. Ed èproprio in questo tormentatocontesto – sottolineato da son-daggi che rivelano come oltre il60 per cento degli elettori sianocontrari - che vanno valutati ipregi (molti) e gli altrettanti vizi(reali o potenziali) della legge.“Bosta” o non “bosta”, la totale

depenalizzazione della produ-zione, distribuzione e consumodi marijuana che l’Uruguays’appresta a sperimentare, è og-gi, di fatto, la punta di diamanted’un dibattito - quello sulla na-tura della lotta contro il narco-traffico - che coinvolge l’interaAmerica Latina. La convinzione– antica, ma fino a ieri patrimo-nio di alcune élite liberali - che lestrategie repressive e proibizio-niste della cosiddetta “guerra al-la droga” abbiano avuto effettifallimentari, ha cominciato afarsi strada un po’ dovunque,anche a livello governativo.La nuova legge è il primo passoconcreto in una nuova direzio-ne. Resta da vedere se si trattadel proverbiale passo più lungodella gamba. Di certo, non godedell’appoggio popolare. E que-sto per molte ragioni. L’Uru -

guay - che, pure, è il meno vio-lento dei paesi latinoamericani– si trova nel pieno di quella chela gente vive come una “ondatadi criminalità”, in gran parte do-vuta proprio alla diffusione di“pasta base” (il crack) tra i gio-vani marginalizzati. L’opinionepubblica chiede leggi più severe,più repressione. E la legalizza-zione della marijuana – decisio -ne “calata dall’alto”, come hasottolineato Pérez – sembra an-dare nella direzione opposta.

L’IDEA BASE della legge è ovvia-mente – come il presidente Mu-jica ha cercato di spiegare –quella di “sottrarre il mercato alnarcotraffico”, spezzando la ca-tena criminale che lega il con-sumo di droghe leggere a quellodi droghe pesanti. Ma alcuni in-tralci burocratici – e qui vengo-

no le critiche, per così dire, “dasinistra” al progetto di legalizza-zione – potrebbero rendere dif-ficilmente raggiungibile questoobiettivo. O, addirittura, favori-re nuove forme di contrabban-do. In sostanza: la legge crea unnuovo ente statale, la cui finalitàsarà quella di assegnare licenzeper la produzione e distribuzio-ne di marijuana, usando poi ipropri ricavi in iniziative controla tossicodipendenza. La colti-vazione dell’erba sarà consenti-ta fino ad un massimo di 480grammi per raccolto. E consu-matori registrati in un appositoalbo potranno acquistare fino a40 grammi di marijuana al mesein farmacie specializzate. Trop-po, o troppo poco? Il tempo lodirà. Di certo un capitolo nuovosi apre nella storia della lotta alladroga.

Fine della quarantena. Edward Snowden ha abbandonatol’area transiti dell’aeroporto moscovita di Sheremetyevo,

dove si trovava dal 23 giugno scorso, quando arrivò a bordo diun volo proveniente da Hong Kong e con l’intenzione di pro-seguire verso L’Avana. La “talpa” del Datagate ha ottenuto unvisto temporaneo per un anno dalle autorità russe, secondoquanto ha rivelato il suo legale, Anatoly Kucherena, e da ieripomeriggio - almeno in teoria - può muoversi liberamente pertutto il territorio del Paese. Snowden, che ha lasciato in taxi loscalo della capitale, si è diretto verso “un luogo sicuro ma se-greto”, ha detto l’avvocato. Aggiungendo che, in questo mo-mento, il suo cliente “è una delle persone più ricercate delmondo”.

L’EX TECNICO della Cia, secondo la web di Wikileaks, sarebbeaccompagnato dalla stessa Sarah Harrison che viaggiò con luida Hong Kong a Mosca. Per cercare di stemperare possibilitensioni con l’amministrazione Obama, il governo russo hasubito sostenuto che il caso Snowden “ha un carattere non si-gnificativo”. Per questo, secondo quanto ha dichiarato all’a-genzia Itar-Tass il consigliere del Cremlino Jurij Ushakov, nonci dovrebbero essere conseguenze sulla partecipazione del pre-sidente Usa al prossimo vertice del G20, in programma il 5 e 6settembre a San Pietroburgo: “Sappiamo quale atmosfera si stacreando intorno alla situazione di Snowden in America, manon abbiamo ottenuto finora nessun segnale dai dirigenti sta-tunitensi”. Ma a gelare l’ottimismo di Mosca, è arrivata la primareazione ufficiale della Casa Bianca: “Valuteremo l’utilità di unsummit con la Russia, oggi non ci sono annunci particolari”, hadetto il portavoce Jay Carney, mantenendo un voluto erme-tismo. E poi ha commentato: “Siamo estremamente delusi dal-la scelta russa”.

Asilo temporaneoSnowden lascial’aeroporto di MoscaLA CASA BIANCA: “MOLTO DELUSI DALLA RUSSIA”A RISCHIO LA PARTECIPAZIONE DI OBAMA AL G20

DATAG AT E

dente della Slovenia. In primavera poisono arrivate le sferzate con le ultimefasi dell’adesione croata all’Ue avve-nuta il primo luglio e che hanno ina-sprito il contenzioso con i paren-ti-serpenti croati che hanno reso pub-blica una denuncia per oltre 160 mi-lioni di euro che la Ljubljanska Bankadovrebbe restituire ai risparmiatoridella filiale in Croazia. A questa cifraandrebbero ad aggiungersi altri 420milioni di euro che la Nova Ljubl-janska Banka dovrebbe restituire allaCroazia. Sempre di istituti bancari sitratta anche per la questione che lam-bisce l’oltretevere visto che la causa ditutto sarebbe la gestione fraudolentadelle holding con la conseguenza chediverse banche sono finite sull’orlodel fallimento, seguite anche da nu-merose grandi aziende slovene tra cuile famose terme Dobrna.La Chiesa in tutto sarebbe stata pre-sente come membro di diversi Cda.

detto XVI disponendo un’ispezionecanonica conclusasi con la presa diposizione di Papa Francesco che haportato anche alle dimissioni di An-ton Stres, arcivescovo di Lubiana no-minato tra il 2000 e il 2006 presidentedel Consiglio economico della stessalocalità meta, tra l’altro, di grandi pel-legrinaggi mariani.

UNA NUOVA tegola per le finanzeballerine della Repubblica ex jugosla-va che già ad inizio anno era stataattraversata dalle feroci manifestazio-ni di piazza contro la corruzione deipolitici. Anche allora si era arrivati

all’azzeramento dei ca-pi con la rinuncia delprimo ministro JanezJanša e la conseguenteelezione della 42enneAlenka Bratušek, primadonna premier in 22anni di vita indipen-

con la cancellazione dei suoi vertici.Secondo il quotidiano Il Piccolo di Trie-s te , la storiaccia slovena rischia di tra-scinare con sé ben diecimila posti dilavoro considerato che la Chiesa at-traverso le proprie holding, disporreb-be di partecipazioni azionarie in circa50 aziende e nel suo operare poco ec-clesiastico non avrebbe impedito unaserie di operazioni finanziarie pocolimpide e trasparenti. Più o meno unbuco di 900 milioni di euro di debiti,equivalente al 2 per cento dell’interoprodotto interno lordo sloveno.Per la verità il repulisti nella diocesi diMaribor lo aveva già iniziato Bene-

di Elisabetta Reguitti

Giusto il tempo di scendere dal-l’aereo dove a domanda sulla ge-

stione di fondazioni e Ior aveva ri-sposto con “onestà e trasparenza”,che Papa Francesco è passato ai fattifirmando le dimissioni degli arcive-scovi di Lubiana, monsignor AntonStres, e di Maribor monsignor Mar-jan Turnsek.

SULLA CARTA i due presuli hannopresentato il loro ritiro dalle caricheper “gravi ragioni” che in soldoni so-no il dissesto finanziario dell’arcidio -cesi della stessa Maribor.Sede metropolitana dellaChiesa cattolica oltre chetappa fissa degli slalommondiali di sci, ma JorgeMario Bergoglio non hafatto zig zag tra i palettiandando dritto alla meta

Crac in Slovenia, il Papa caccia i vescoviBUCO DA 900 MILIONI DI EURO PER LE HOLDING LEGATE ALLA CHIESA: A RISCHIO DIECIMILA POSTI DI LAVORO

BUSINESS EPISCOPALELe diocesi di Lubiana e Maribor avevano

partecipazioni in oltre 50 aziende: la piramide

finanziaria è crollata per una serie di fallimenti

ARRIVA LA MARIJUANA DI STATOL’URUGUAY DI MUJICA FA STORIASARÀ IL PRIMO PAESE AL MONDO A GESTIRE PRODUZIONE E VENDITA DELLA DROGA“COSÌ LOTTEREMO CONTRO IL NARCOTRAFFICO”. L’OPINIONE PUBBLICA È DIVISA

ALTRI MONDI

Mukhtar Ablyazov potrebbe essereestradato in autunno. Ma non è

detto che la destinazione finale sia l’U-craina: anche il governo di Mosca hamanifestato l’intenzione di entrare nel-la partita, annunciando che sta già pre-parando la documentazione per chie-dere alle autorità francesi la consegnadel dissidente kazako. Il tribunale diAix-en-Provence ha intanto confer-mato la detenzione provvisoria diAblyazov. “È stato arrestato sulla basedi un mandato internazionale emessodalla Corte di Kiev”, ha detto il por-tavoce del ministero degli Esteri fran-cese.

A B LYA Z O V Fr a n c i aconferma arresto

Pianeta terra

REGNO UNITO ELISABETTA E LA 3ª GUERRA MONDIALEEra già pronto, 30 anni fa, il messaggio alla Nazione con cui Elisa-betta II si sarebbe dovuta appellare al popolo britannico per “p re ga ree restare unito” in vista di un possibile scoppio della Terza Guerramondiale. Lo rivelano i documenti declassificati del governo. Ansa

SPAGNA RAJOY: “NON MI DIMETTO”Mariano Rajoy non ha intenzione di dimettersiné di sciogliere il Parlamento. Parlando al Se-nato del suo coinvolgimento nel caso Bárcenas,il premier ha detto di essere stato ingannatodall’ex tesoriere popolare, ma ha negato di averriscosso denaro in maniera fraudolenta. La Pre ss e

L A S C I A PA S S A R E Il visto russo per Snowden La Pre ss e

14 VENERDÌ 2 AGOSTO 2013 il Fatto Quotidiano

SECONDO TEMPO

S P E T TAC O L I . S P ORT. I DE E

di Elisabetta Ambrosi

Sport ma non solo. Ilaria D’A-mico, volto di Sky in pausaestiva, accetta la chiaccherataa tutto campo fra temi sociali,Miss Italia, femminicidio,razzismo (il caso Kyenge)dentro e fuori dai rettangolidi gioco, la politica che inquesti giorni ha tenuto bancocon la sentenza Berlusconi inCassazione. Presto in ondacon “Sky Calcio Show”, an-

nuncia che farà anche unnuovo programma dedicatoall’attualità, in collaborazionecon la redazione giornalisticadi Sky .Partiamo da Berlusconi con-d a n n a to.È incredibile: a farlo uscire discena non è stato un giudiziodel popolo, non è stato ungiudizio morale, ma una sen-tenza. Per me Berlusconi è unrompicapo assoluto, visto checontinua a mostrare forza e acatalizzare l’attenzione, e i vo-ti, degli italiani. Questa sen-tenza certo non riunifica, nonsalda quella spaccatura cheBerlusconi ha sempre rappre-sentato.Il Pdl riuscirà ad andare oltre?Assolutamente no. Il Pdl inquanto tale non può prescin-dere da Berlusconi. Faccio,anzi, una profezia: diventeràun leader come Grillo, che or-ganizza, ma stando fuori dalpartito.

De Gregori ha detto che nonvoterà più una sinistra mezzano tav, mezza slow food.Devo dire che più che Letta -in fondo era davvero l’unicogoverno possibile, e lui si stagiocando le sue carte - quelloche mi infastidisce è tuttoquello che c’è dietro. Il solitospirito masochista suicidaegoriferito del Partito Demo-cratico, afflitto dalla sindro-me di Nimby e dal correnti-smo divorante. Il Pd è come ilfinger food, un pezzettinoqui, un altro lì: ma per met-tere insieme un pranzo sod-disfacente con il Pd devi pas-sare un giorno a fare la rac-colta di spizzichini.E Renzi?Non credo che ci sia alterna-tiva a fare spazio a chi ancoradeve dimostrare di sbagliare,

quando gli altri lo hanno fat-to. Renzi non è un male, maun’opportunità, come gli altrigiovani del Pd.Grillo non si presentò alla suatrasmissione. Oggi cosa pen-

sa dei Cinque Stelle?Sono stata contenta di vederliin Parlamento, ma il proble-ma forse è stato proprio nelrisultato che non si aspetta-vano. Magari se avessero pre-so meno voti si sarebbero vis-

suti diversamente, e sareb-bero stati più una risorsa.

Fare le pulci, criticare èfondamentale, ma è

inutile che lo neghia-mo, non basta a fareuna forza di gover-no.Sky compie diecianni...Ha cambiato lapercezione delmezzo televisivo.Ha portato un’i-niezione di tec-nologia – pensosolo all’HD – a

IL FUTURO

DI B.

Credo che farà come

Grillo: si metterà

dietro le quinte, ma

continuerà a gestire

il Pdl, un partito che

non può fare a meno

del suo leader

L’i n te r v i s ta

CORI RAZZISTI CONTRO CONSTANTMULTATO IL SASSUOLOAmmenda di 30mila euro con diffida alSassuolo per i cori razzisti contro il giocatoredel Milan Kevin Constant durante il TrofeoTim. Constant a sua volta è stato multato

VENDUTO PER 1,8 MILIONI DI DOLLARIL’ARCHIVIO DEL FOTOGRAFO GREENBattuto all’asta per 1,8 milioni di dollaril’archivio del fotografo Milton Green fra cui3700 scatti di Marilyn Monroe e foto di SteveMcQueen, Susan Sarandon, Paul Newman

MOTO GP L’INGLESE CRUTCHLOWSARÀ IL NUOVO PILOTA DUCATIIl pilota inglese Cal Crutchlow dal 2014sarà con la Ducati; ha firmato un contrattobiennale. La notizia è stata rilanciata dallaBBC. Crutchlow sostituirà Nicky Hayden

mio modo di vedere ha di-mostrato che si possono rac-contare i fatti, anche parlandoalla pancia, e alle emozionidelle persone, ma senza mer-letti e pizzi. Stile anglosassonee calore italiano.Programmi da segnalare?Intreatment. E X Factor è sta-to qualcosa di completamen-te diverso.La Rai di Gubitosi è diversadal passato? Perchè non atti-r a?Perché ormai una tv genera-lista non suscita interesse,specie fra i trenta-quaranten-ni. Però mi sembra che la Raidi Gubitosi, al di là di un certobacchettonismo di ritorno,per la prima volta pensi conlogiche diverse da quella dellavecchia politica. Mettiamolacosì: la Rai sarà diversa travent’anni, ma almeno la rivo-luzione è iniziata.C’è stato un cambiamento ge-nerazionale, ad esempio neico n d u t to r i ?Alcuni nuovi programmi an-cora non li ho visti – comequello di Porro e di Lia Celi,ma mi è piaciuto G a ze b o e nonmi è dispiaciuto Parenzo. Ve-do una novità anche nella di-rezione di rete di Andrea Via-nello.La Rai ha eliminato “Miss Ita-lia” dal palinsesto. Molte don-ne, e femministe, l’hanno pre-sa male.Ci sono programmi ben piùscandalosi, Miss Italia era unospettacolo nazional popolare,poco aggressivo. Quindi ilproblema non sta nel concor-so di bellezza, ma nel fatto chepuoi fare carriera solo conquella. Insomma il punto nonè Miss Italia ma la cultura chesta alla base di chi fa sceltetelevisive.Come giudica il passaggio aLa Sette di Cairo?Non credo che un editore in-telligente possa smorzare lasua fortissima identità. E so-prattutto non credo che sipossano oggi fare scelte po-litiche sulla tv senza ricadute,senza pagarne il dazio, anchein termini economici.Farà un nuovo programma diapprofondimento politico?Sì, chi mi conosce sa che sen-za quest’altra anima non pos-so vivere. Ma la forma ancoradobbiamo deciderla con Sa-rah Varetto e dipenderà seandremo verso un periodo dibattaglia politica forte o me-no. Sky deve stare sulla no-

tizia: bisognerà vedere qualisono le notizie.Riparte invece subito Sky Cal-cio Show. Stessa formazione?Sì, non solo perché gli ascoltisono cresciuti del 30 per cen-to, ma perché la squadra è as-solutamente piacevole: il gril-lo parlante Massimo Mauro,un preciso raccontatore ditattiche come Marchegiani,un editorialista puro comePorrà, infine l’uomo del mer-cato attaccato all’iPad Gia-nluca Di Marzio.Antonio Polito-Biscardi in“M a ra c a n à ”?Sono curiosa di vedere unnuovo processo del lunedì inversione intellettuale.Previsioni per campionato em o n d i a l e?Vedo un gruppo davvero uni-to, grazie a Prandelli. Nel

campionato tutto può succe-dere, l’anno del mondiale sigioca diversamente. E final-mente stanno tornando inItalia grandi campioni comeGuarin, Tevez, Llorente.Il calcio resta malato di vio-lenza e razzismo, però.Gli arbitri dovrebbero inter-venire di più. Sul razzismo in-vece è un po’ come il fem-minicidio: c’è sempre stato,ora se ne parla. Magari nonbene, ma per lo meno si èsmesso di accettare la versio-ne della donna provocatrice edel marito esasperato. Biso-gna cambiare la cultura dellediseguaglianza.Gli insulti a Cécile Kyenge?Credo nello slogan “una ri-sata vi seppellirà”. È stata for-midabile quando ha detto cheil problema del lancio dellebanane non è l’insulto ma lospreco di cibo. Ha fatto sen-tire coglioni dei coglioni, scri-vilo proprio così.

GLI INSULTI

RA Z Z I S T I

Formidabile la Kyenge

quando ha detto che

il problema del lancio

delle banane non è

l’insulto ma lo spreco

di cibo. Ha fatto sentire

coglioni dei coglioni

Ilaria D’Amico

“La Nuova Rai? Ser virannoalmeno altri venti anni”

SPORT E PO-L I T I CA

Ilaria D’A m i c o.Confermato “S ky

Calcio Show”,la conduttricepensa anche a

un programma diap p r o fo n d i m e n t o

politico in tandemcon la redazione

gi o r n a l i s t i c adel gruppoDlm

15il Fatto Quotidiano VENERDÌ 2 AGOSTO 2 01 3

milioni di euro, che all’iniziodoveva essere pronto per leUniversiadi del 1997 e che è sta-to poi parzialmente consegnatosolo nel 2003, senza il previstostadio da trentamila posti, maalmeno con due campi e qual-che palestra. Nonostante le ri-petute richieste, quell’area nonè mai stata concessa dal Comu-ne di Catania ai Briganti, che il25 aprile del 2012 se la sonopresi da soli, aiutati dal centrosociale Iqbal Masih. “Abbiamoscelto il 25 aprile perché è unadata di liberazione – spiega Pie-ro Mancuso, uno dei fondatoridei Briganti – e abbiamo decisodi onorarla, anche se in manie-

ra irrituale, liberando quelcampo e restituendolo al quar-tiere”. Nel San Teodoro occu-pato e sottratto alla speculazio-ne e al malaffare Marinzia si è

allenata tante volte con i Bri-ganti, fino a che quest’estate le èvenuta la pazza idea: creare unaseconda squadra di rugby fem-minile in Sicilia. “Mi sono su-bito appassionata a questo pro-getto sociale e d’inclusione delquartiere dei Briganti – raccon -ta Marinzia –, ho cominciato adallenare i ragazzini, finché ab-biamo deciso di provare a for-mare una squadra femminile.Vogliamo cominciare con i se-nior, anche solo per far vedereche in Italia esiste il rugby fem-minile, poi vedremo di coinvol-gere le più piccole. Per questo ilreclutamento è allargato, par-tiamo dal quartiere ma voglia-mo coinvolgere anche chi vieneda fuori Catania”. Perché alcentrosud esistono pochissimesquadre femminili, e siccomegli allenamenti sono misti solofino ai 12 anni, a quell’età moltedelle ragazze sono costrette adabbandonare, non avendo do-ve giocare.“L’importante ècoinvolgere giovani donne percombattere determinati mo-delli dominanti – spiega Ma-rinzia -, vogliamo dare unesempio diverso, di riscatto, farcapire che si possono usaregambe, braccia e cervello percostruire il proprio futuro”.

di Malcom Pagani

Erede di un guardia-caccia e boscaiolo inmutande a sua voltanelle foreste del cal-

cio inglese, Vinnie Jones, ama-bilmente soprannominatoPsyco , aveva un metodo segreto.Fingeva di aiutare l’avversario arialzarsi e con mano prensile, glistrappava i peli delle ascelle. Va-riante solo lievemente elaboratadello strizzamento di coglioniin piena area con l’arbitro di-stratto, dell’efferato insultomentre si finge di sorridere amadre, sorelle, mogli e zie, “mi -gnotte”, di solito, invariabil-mente, del cazzotto al costatonelle mischie da calcio d’angoloo delle dita negli occhi nelle di-

scussioni da mucchio selvaggio.Il brodo di coltura, il campio-nario unico, la tradizione, èsempre stato questa. Così, l’ul -tima idea del Liverpool ameri-cano, pensare di rieducare frot-te di tifosi già tristemente fami-gerati attraverso una paginettadi buone intenzioni denomina-ta pomposamente decalogo, sistaglia, con troppi ismi, tra neo-colonialismo, velleitarismo ecabaret. Nell’ossessione nor-malizzante che vuole imporresmoking, ecumenismo e terzotempo a prescindere sui campidi tutto il mondo, come in unformat che eleva l’abbattimentodella differenza a tavola dellalegge, ma di ragionare sulla dif-ferenza si dimentica spesso, aLiverpool devono essersi di-

stratti. E hanno dato il si stampia un confuso breviario in cui l’o-dioso “sporco ebreo” ha lo stes-so peso di “Non fare la femmi-nuccia”. Una demenziale insa-lata russa, in cui il grave si strin-ge con l’innocuo, restituendo ladesolante sensazione di uno ze-ro a zero che nulla sposta e nien-te può cambiare. Nella città deiBeatles, senza necessariamentericordare le orde criminali chemacchiarono la notte dell’He -ysel nel 1985 e allietarono la fit-ta, eterogenea spedizione dibarbari in Sardegna in occasio-ne di Italia ’90 allo scopo di dar-sele previa opportuna ricaricaetilica con olandesi e irlandesi,al tema sono sensibili. Perché aldi là della mitologia e della mi-stica sangue-squadra, l’ironia

Ma quali buone maniereIl calcio è sputi e ingiurieIL LIVERPOOL IMPONE AI SUOI GIOCATORI UN CODICE CHE VIETAPERSINO DI CHIAMARE GLI AVVERSARI “FEMMINUCCE”

di Luca Pisapia

Un’ispirazione mistica for-se”, così Marinzia Sciuto

racconta ridendo di come ab-bia cominciato a giocare a rug-by femminile alla non più te-nera età di 33 anni. In realtà lasua storia, a Catania, affonda leradici nella diffidenza per losport femminile e nella man-canza generale di strutture perlo sport di base. Ma Marinzianon si è mai arresa, dopo essereriuscita a coronare il sogno digiocare in una squadra di rug-by, ora s’è messa d’impegnoper dare una possibilità anchead altre giovani donne. E stacercando di organizzare unasquadra di rugby femminile in-sieme ai ragazzi del BrigantiRugby – potrebbero chiamarsiLe Brigantesse – una piccolastella luminosa fatta di sudore ebuona volontà nel quartiere ca-tanese di Librino: un’area de-vastata dal cemento, dalla ma-fia e dai soprusi della violenzaquotidiana fatta di spaccio diarmi e droga. La storia di Ma-rinzia è paradigmatica. “Sonostata sempre una grande ap-passionata di rugby – racconta– e quando da Catania sono an-data a Palermo all’università

ho deciso che avrei giocato, manon c’era una squadra femmi-nile e quindi potevo solo alle-narmi con i ragazzi Under 16.Finita l’università e tornata aCatania, lo stesso: nessunasquadra per giocare, e solo al-lenamenti coi maschi più pic-coli. Fino a che mi sono decisaad andare a Messina, dove c’èl’unica squadra femminile del-la Sicilia. Se giocare e allenarsicon le ragazze era un piacere,fare avanti e indietro da Cata-nia a Messina significava par-tire la mattina e tornare a nottefonda. A 33 anni finalmentesono riuscita a giocare rugby:ma mi sono messa in croce perfarlo”.

MENTRE era a Catania si alle-nava con i Briganti, una squa-dra nata dal basso, nel 2006,con le categorie Under 11 e Un-der 13. Un modo per tenere iragazzi dei palazzoni di cemen-to di Librino lontani da droga ecosche mafiose, senza che nes-suno tranne le associazioni dibase li abbia mai aiutati. Co-stretti a girare per la città pertrovare un campo, quando pro-prio a due passi c’era l’immensaarea sportiva di San Teodoro:un impianto costato più di 10

Le “brigantes se” che ballano l’hakaA CATANIA NASCERÀ UNA SQUADRA DI RUGBY FEMMINILE NEL QUARTIERE DI LIBRINO, DEVASTATO DAL CEMENTO E DALLA MAFIA

IL CAMPO DA GIOCO

Nonostante il divieto

del Comune, i Briganti

hanno occupato

e restituito al quartiere

la grande area sportiva

di San Teodoro

dei napoletani in trasferta a Ve-rona: “Giulietta è ‘na zoccola”sembra mancare ed è propriocon i rossi di Liverpool che l’u-ruguaiano Suarez giocavaquando, preso da un raptus,chiamò sette volte “negro” Pa -trice Evra chiudendo la discus-sione con esponenziale fanta-sia. A Evra: “Non parlo con i ne-gri”. Alla commissione giudi-cante: “Negro non è un insulto,diciamo tutti così”.

NELLA STESURA del decalogotutto ciò deve aver pesato, ag-giungendo ai chilometri di codadi paglia e ai quintali di senso dicolpa pregresso, il fardello dellemulte che in tutta la Premier sistanno rapidamente trasfor-mando in voci di bilancio. In at-tesa che gli steward del Liver-pool (ipocritamente deputatidalla società a evitare che si tra-scenda dialetticamente con lasola forza delle parole) scenda-no dalla croce, si dimettano dapoveri cristi e diano vita a unasacrosanta disubbidienza civile,non si può che ragionare sull’i-potetica esportabilità del deca-logo nel nostro far-west. Dove sivogliono abbattere le barriere esi pretende l’espulsione della Ps,ma agli steward viene regalata lastessa divisa color Anas da mar-tiri dei colleghi anglofoni (ulti-mi duri colpi ricevuti, mazzatevere e proprie, a Lecce, durante iPlay-off per salire in serie B).Dove i presidenti (dai territoriseparatisti del sublime Cellino,alle lande di Mel Brooks fre-quentate da Preziosi, Lotito e DeLaurentiis) ci deliziano con in-temperanze verbali che permet-tono di non disperare sull’ine -luttabile tramonto del palloneanni 80, Aldone Biscardi appare

ancora dagli schermi ogni lune-dì e i più venduti quotidiani delPaese, quelli sportivi, vivono,prosperano e proliferano su unimmaginario Camp senza le cuinequizie (rivalità, polemiche,cafonalesimi, sparate, provoca-zioni, epigoni e controfigure diBalotelli e Materazzi) sarebbemorte certa. Ingannevole è ildetto più di ogni cosa, anche esoprattutto quello coniato nel

primo trentennio del ventesimosecolo dal pluriscudettato me-diano della Pro Vercelli, GuidoAra: “Il calcio non è uno sportper signorine”. Falso. C’è postoper tutti, basta avere cattiva co-scienza e malafede come fari.Falsa la profezia di Ara. Un po’perché dimentica le leggendesentimentali da spogliatoio, unpo’ perché trascura l’animo can-dido di tanti pallonari in diffi-coltà con depressioni, scarpeappese a qualche tipo di muro,improvvise sparizioni dalla sce-na, un po’ perché Maradonanon si è mai offeso se qualcunogli diceva “Nano”e“midget”, trale parole cancellate dal Liver-pool, c’è. Nella strada verso unadecente presa in giro, nella de-limitarizzazione degli stadi, nelcosto complessivo che si può pa-gare al linguaggio, il conformi-smo stona. Il campanilismo sen-za degenerazioni non ha mai uc-ciso nessuno. Una conferenzastampa di Cassano non ha maiferito nessuno. Una gallina aguinzaglio di Zigoni neanche.L’ipocrisia e il dominio consa-pevolmente legato ai soli violen-ti (i capibastone da curva citatida Fabio Capello anni fa) che inmolti casi continuano a domi-nare e di cui le questure d’Italia ele dirigenze di mezzo campio-nato conoscono a memoria te-lefono, abitazioni e reati controil patrimonio, sì. SalvateciIbrahimovic, il suo insopporta-bile ciondolare e quel coro, rab-bia, passione, delusione amoro-sa e raziocinio che cambiando ilnome proprio era l’inoffensivacolonna sonora degli stadi di untempo: “Puttana, puttana, l’haifatto per la grana”. Vietata an-che questa. Dai piccoli maestridel Liverpool. In nome dell’ov -vio e condiviso rifiuto di ogni di-scriminazione. Nell’ovvio ri-spetto rispetto di ogni scelta disesso, razza o religione. Sembrauna chiesa illuminata, ma è untrucco. È solo una società perazioni.

VOCI DI BILANCIO

I proprietari

americani del club

sono preoccupati più

per le multe salate

che per l’educazione

dei propri tesserati

La rugbista Marinzia Sciuto, l’ideatrice delle “B r i gan t e s s e ”

LA STAR L’attaccante del Liverpool Luis Suarez (a sinistra) ha subi-to una squalifica di 8 giornate per gli insulti razzisti a Patrick Evra La Pre ss e

Mercato impazzito, Bale al Real per 120 milioni di euro

L’ACQUISTO PIÙCOSTOSO DELLASTORIAManca solo l’annuncioufficiale, ma la stampaspagnola dà l’affare perconcluso: l’esterno gallesedel Tottenham Gareth Bale(24 anni) sta pertrasferirsi al Real Madridper l’incredibile cifra di120 milioni di euro. Sitratterà del trasferimentopiù costoso della storia delcalcio mondiale. Il recordprecedente appartenevaancora al Real: CristianoRonaldo dal ManchesterUnited per circa 100milioni. La Pre ss e

SECONDO TEMPO

16 VENERDÌ 2 AGOSTO 2013 il Fatto Quotidiano

FREE FESTIVAL

A FAMOUS LOCAL SINGER©Bobo RondelliPonderosa Music&Art

PRENDETE uno dei migliori cantautori italiani.Shakerate “la marmellata” e “il cielo è di tutti”insieme a super-classici della canzone come“24000 baci”, accompagnate il tutto con una piccola band labronica,l’Orchestrino, e volate con la fantasia dal falk di una piazzetta dellaprovincia italiana fino a qualche strada di Cuba, tra blues, swing e jazz.Uno spettacolo di suoni registrato con due musicisti del calibro delpolistrumentista Mauro Refosco (Forro in the dark, Lounge Lizards,Red Hot Chili Peppers, Atoms for Peace) e di Patrick Dillett, produttoree ingegnere del suono (ha lavorato con David Byrne, They Might BeGiants, Soul Coughing, Lounge Lizards, Bebel Gilberto, Notorious Big,Mariah Carey, Queen Latifah, Brian Eno). Proprio Dillett ha mixato poiil tutto nel suo studio di New York. “Boia de’”, direbbe a questo punto unlivornese doc come Bobo Rondelli. Ieri notte il cantautore e l’Orche -strino hanno fatto ballare Villa Ada a Roma; il 3 agosto a Valloriate (Cn),Campeggio Resistente; il 18 a Polignano a Mare (Ba), Insolisuoni Fe-stival; il 19 a San Giorgio Ionico (Ta); il 26 all’Isola d’Elba.

G. Cal.

L’UOMO CHE AVEVA PICCHIATO LA TESTA

di Guido Biondi

La miopia dei pro-moter italiani ri-spetto ai colleghieuropei si è accen-

tuata: mentre all’estero NileRodgers – fondatore degli Chice mentore della discomusic re-centemente rivitalizzato dalsingolo scritto insieme ai Daf tPu n k – si esibisce in arene da20.000 spettatori, nel nostropaese lo si inserisce in una ras-segna chiamata “Aosta classi-ca” tra violoncelli e musica al-ternativa con una capienzamolto ridotta. Il coraggio del-l’ideatore della rassegna è statopremiato: sold out al TeatroSplendor, persone in piedi aballare dalla prima all’ultimacanzone proposta e scene di fa-natismo neppure riservate aRobbie Williams. Subito dopo ilconcerto Rodgers ha postato

un tweet scrivendo: “Mai nellamia vita ho sentito 500 personeurlare così forte come ad Ao-sta”. Pubblico trasversale e as-sortito: dal quarantenne con lat-shirt “Studio54”, fulcro del-l’energia dance newyorkese,alla ragazzina curiosa di sen-tire il coautore di “Get Lucky”dei Daft Punk, tormentone esti-vo e preludio di una nuova on-data di sound ispirato agli annisettanta. Nile vive un momen-to d’oro, uno dei tanti della suagloriosa carriera. Dopo avervenduto sei milioni di copiedel singolo “Le Freak” in tuttoil mondo non si è più fermato.Ha inventato praticamentel’hip hop grazie a una seratanella quale, proponendo la hit“Good times”, sono saliti sulpalco alcuni Mc – la futura Su-garhill gang – trasformando ilbrano nella celebre “Rapper’sDelight”. Grazie a Rodgers ar-

tisti quali B ow i e e Madonnahanno prodotto il disco piùvenduto della loro carriera (ri-spettivamente “Like A Virgin”e “Let’s Dance”); la prestigiosarivista americana B i l l b o a rd ,bibbia del mercato discografi-co, gli ha recentemente dedi-cato la copertina “quale mi-glior produttore di sempre”.

NELLA SERATA aostana il chi-tarrista e compositore si diver-te a riproporre la sua vita dimusicista e le sue intuizioni,rinfrescando il suono con mag-giore energia grazie a una col-laudata ensemble di musicistisuperprofessionisti, capaci diportare il ritmo a un livello su-periore (“Notorious” dei D u ra nD u ra n è migliore nella versionelive). Nile è entrato sul palcocon la sua macchina fotogra-fica per scattare una foto a unbambino seduto nella prima fi-

la. Subito dopo è stato un con-tinuo stringere mani al pubbli-co, un dialogo ininterrotto nelquale cantante e coriste hannotrascinato i presenti in una fe-sta vera. In confronto i dj set aiquali siamo ormai abituatisembrano sterili accozzaglie ditracce cliccate su un laptop: quic’è l’elemento umano, lo stessorecuperato in “Random AccessMemories” dei Daft Punk conl’aiuto di Moroder, Rodgers etanti altri. Colpisce a metà con-certo un assolo di Rodgers fuo-ri-scaletta: sembrerebbe un

omaggio al suo vecchio com-pagno degli Chic Bernard Ed-wards, scomparso a 43 anni.“Spacer” di Sheila, “Upside Do-wn” di Diana Ross insieme a“Original Sin” scritta con ilgruppo I n xs hanno infiammatola platea, sino all’apoteosi di“Good Times”: sono salite sulpalco le ragazze più ballerineselezionate dallo staff tra ilpubblico. Raramente si è assi-stito a una serata così riuscita edivertente, qualcosa che nes-sun David Guetta riesce a tra-smettere dal suo podio.

Rodgers, il funkyè sempre più ChicHA INVENTATO L’HIP HOP, HA VENDUTO 6 MILIONI DICOPIE CON “LE FREAK”. IL RE DEL BALLO È LUI

AOSTA UNICA DATA ITALIANA

THE DOORS -L’EREDITÀ DIUN’E P O CA . . . ©John DensmoreA rca n a

COSA SUCCEDE quando, co-me cantava Jim Morrison, “lamusica finisce”? Troppo spesso succede che finisco-no anche i sogni, e le amicizie. E ci si fa causa. Lalettura di “The Doors – l’eredità di un’epoca e lo spiritodi Jim Morrison” lascia l’amaro in bocca. La stessaamarezza che deve aver provato l’autore John Den-smore, che in tempi più felici è stato il batterista delleggendario gruppo di Venice Beach. Il libro non rac-conta la storia dei Doors: quello, Densmore lo avevagià fatto in “Riders On The Storm”. Questo suo nuovomemoir fa la cronistoria del processo che lo ha vistocontrapposto agli ex-compagni di band Ray Manza-rek e Robby Krieger, cui aveva fatto causa per l’u t i l i zzoimproprio del nome in un tour nel quale i “Doors del21esimo secolo” vedevano Ian Astbury al posto del“Re Lucertola” e Stewart Copeland al posto di Den-smore, che si è visto a sua volta intentare una con-tro-causa per quaranta milioni di dollari. Un volumeche è come un legal-thriller: il colpevole è l’avidità e lavittima l’idealismo degli anni 60.

Carlo Bordone

Bobo Rondelli: jazz,Africa, Livorno e Nyc

Il punk melodiconon abita più quiTHE ARGUMENT ©Grant HartDomino

NON HA AVUTO una vita facile e piena di sod-disfazioni, Grant Hart. Da quando terminò l’av -ventura con gli Hüsker Dü ha affrontato tossi-codipendenza, problemi economici, malanni di vario tipo. E soprattuttogli alti e bassi (più i primi dei secondi) di una carriera solistica maidecollata davvero, nonostante la qualità delle canzoni, vissuta peren-nemente in ombra rispetto a quella della sua nemesi nel gruppo diMinneapolis, l’amico-nemico Bob Mould. Negli ultimi tempi la sfor-tuna ha continuato ad accanirsi su Grant, con la morte della madre el’incendio della casa in cui abitava. Tanto più sorprendente, perciò, cheabbia trovato la forza per un lavoro complesso come “The Argument”.Ispirato al Paradiso perduto di Milton, il disco spiazza le aspettative dichi è abituato al punk melodico di Hart con le sue divagazioni lo-fi,elettroniche, persino bandistiche. Non tutto è a fuoco, ma il coraggionel gestire una tale congerie di linguaggi diversi è ammirevole.

c . b.

D I VAG A Z I O N I

Doors, storiadi un processo

LA LETTURA

BLURRED LINES©Robin ThickeStar Trak

MAI E POI mai ci si aspet-terebbe un album così fresco(sonorità) e piacevole (me-lodie) dal furbacchione del tormentone estivo“Blurred Lines” (insieme a Pharrell Williams, nu-mero uno in oltre 50 paesi del globo). Il successo hafatto bene al cantante di Los Angeles: recupera leradici del soul di Stevie Wonder e Marvin Gaye conun faro ben preciso: il “g ro ove ” degli Earth, Wind &Fire (specialmente in “Ooh La La La” molto ispiratada “Fa n t a sy ” e “Get In My Way”). “Ain’t No Hat ForTh a t ” conferma la voce black ispirandosi al periodod’oro del funk e del r’n’b: da George Benson a B.T.Express, da Delegation a Hot Chocolate con un piz-zico di furbetto “co p i a e i n co l l a ” verso Justin Tim-berlake. Dimenticate l’aria da sbruffone, qui c’è lacelebrazione del suono Motown.

g u i . b i o.

SPIRITO MOTOWN

Ticke: a me mipiace il soul

Berlino chiamaTorino risponde

Nile Rodgers durante il concerto ad Aosta

FESTIVAL TRAFFIC©A TorinoCantieri OGR28-31 agosto

GIUNTO alla sua decima edizione , il Traf-fic cambia pelle per l’ennesima volta.Qualcuno, visti i tempi di crisi, paventavail rischio che potesse addirittura lasciar-cela, la pelle, invece anche quest’anno ilfree festival torinese risponde all’appellocon un cartellone di qualità. I tempi delleadunate oceaniche con i Daft Punk al par-co della Pellerina sono ormai un ricordo,ma nei quattro giorni della kermesse– dal28 al 31 agosto – ci sarà comunque dadivertirsi (gratis, come sempre). Nellanuova sede dei Cantieri OGR suonerannoi These New Puritans, band inglese il cuiultimo album, il trasognato e sperimen-

tale “Fields Of Reeds”, si è imposto comeuna delle migliori uscite di stagione, e siprodurranno nelle loro performance i tantiartisti – da Daniele Silvestri al Teatro degliorrori, da Antonio Rezza ai Marta sui tubi- capitanati da Manuel Agnelli nel suoprogetto collettivo “Hai paura del buio?”.L’architettura post-industriale della loca-tion si presta benissimo al cotè elettronicodel festival – non a caso battezzatoOGRooves – rappresentato dagli LFO e daBritta Arnold & Sven Dohse, dj provenien-ti dall’esperienza del Bar25: Londra e Ber-lino chiamano, Torino risponde. Ci saran-no anche documentari, incontri letterari,teatro e mostre di fotografia. Una saràdedicata agli scatti di Alex Astegiano, cheracconterà dal palco e dai backstage i die-ci anni del Traffic Festival.

c . b.

SECONDO TEMPO

Wi l l i a m sil bullo faimpazzireil pubblicodi San Sirodi Chiara Daina

Materassini sgonfi, len-zuola, bottigliette vuo-

te: un esercito di fan sfegatatiha dormito fuori dallo stadiodi San Siro per occupare iprimi posti davanti al palco.Lui, il re del pop, si è calatocon una fune dall’alto e li hasalutati così: “Per due ore vifarò impazzire, io sono Rob-bie fukin’Williams”. L’u l t i-ma volta che è stato in Italiaera nel 2006. Mercoledì seral’ex Take That, 39 anni e pa-dre da pochi mesi, è ritor-nato con il tour Take the Cro-wn, dal nome del suo ultimodisco uscito a novembre. Ilconcerto di Milano, unicatappa italiana, non ha fattosold out anche se ad ascoltar-lo c’erano 55mila persone.Che lui, un istrione nato, hamandato in visibilio con unamarea di effetti speciali. Lagigantografia dorata dellasua faccia da bad boy che so-vrastava lo stage. Un gigan-tesco mezzobusto di se stessoper spostarsi da un ramo al-l’altro della scena. Una fac-cia, sempre la sua, da cui so-no usciti palloncini, fiammee fuochi d’artificio. E le suegiacche di paillettes e il ba-stone da mago. Le unichefrasi che ha spiaccicato initaliano: “Io ho un grandepene”. E: “Sento profumo dimarijuana, datemene unpo’”. Ha pescato dalla follauna ragazzina bionda e se l’èportata nel letto di scena. Eha dato la buonanotte sullenote di Angels. Bello e im-possibile.

17il Fatto Quotidiano VENERDÌ 2 AGOSTO 2 01 3SECONDO TEMPO

RAI ESTATE

Uno Mattina, come tinarcotizzo lo spettatore

IL PEGGIO DELLA DIRETTA

La salute vien palpandoquando il paziente è inglese

MEDICI “BRITISH”I protagonisti di “E m b a r ra s -sing Bodies”, su Real Time

di Chiara Daina

Ciao, come stai?”: niente di me-no azzeccato per titolare l’ul-

tima rubrica di Uno mattina Estate,dalle 10.05 alle 11.10. Per la reteammiraglia è una novità. Per ilpubblico potrebbe sembrare unapresa per i fondelli, visto che aquella domanda non segue una ri-sposta. Lo conduce in solitaria In-grid Muccitelli, compagna dell’exdirettore Mauro Masi, capello lun-go, pinocchietti bianchi (fuori mo-da, li mette per non far sentire dameno chi a quell’ora fa le pulizia dicasa) o bermuda beige, canottierapastello, sorriso stampato sullelabbra e una carovana di super-lativi: bellissimo, bravissimo, spet-tacolare, fantastico. Per ricordarciche stiamo una favola. Che va tuttoda Dio. Intanto chi è incollato allatv in tarda mattinata è un disoc-cupato o è in ferie ma con troppopochi soldi per andare in vacanza.La parola magica della Muccitelliè: “Chiedo l’aiuto della grafica”.Un elenco di ingredienti su sfondisbiaditi. E oltre a non chiederti co-me stai, ti dà il buongiorno convoli pindarici da capogiro. In teo-ria, è una rubrica sul benessere. Inpratica, si parte con “Tesori in sof-fitta”, ospite un collezionista qua-lunque di un oggetto qualsiasi (ra-dio, abiti da sposa), si passa a “I

nostri mari sono puliti?”, un saltodall’affitta scarpe di lusso, un volotra le malghe: “I casari si alzanoalle 4 e vanno a dormire alle dieci”dice l’esperto. Si prepara il coco demama, cocktail a base di formag-gio, unico legame con i pastori diun attimo prima. Rispunta l’esper-to di malghe e la Muccitelli gli fa:“Conosce Tiffany?”.

PENSIAMO al celebre gioielliere.Invece no: parla di un cane in pelo,carne e ossa, un “animal academi-cum - dichiara seria la padrona -l’ha definito così il filosofo Mar-ramao e io sono la sua portavoceper il progetto vita da cani”. Comei cani ci guardano. Alla conduttricescappa da ridere. Appare una foto esotto la scritta “can...destino”: è ilcane dentro una bacinella in riva almare. Un’altra: "”can...duttrice”.“Gli manca solo la parola - con-tinua, senza fare una smorfia, lapadrona -. Ma lui parla il silenzio,una lingua internazionale”. Laconduttrice scoppia a ridere. Dalcane alla mamma in gravidanza inun baleno. “Lei ha figli?” domandala ginecologa alla Muccitelli, cheprima ancora che finisca la frase laghiaccia con un “no” secco. Siamai, in Italia perderebbe subito illavoro. Uno mattina inizia alle 6.10 echiude più che in bellezza, con ungrande punto di domanda.

di Chiara Paolin

Uno parla di salute in tivù e su-bito gli vengono in mente tre

ipotesi clamorose: Luciano Onderche strizza l’occhio alle verdure distagione; Michele Mirabella che vol-teggia tra le perifrasi dell’uretra; Fa-brizio Frizzi che smette di ridere co-me un pazzo mentre bimbo e mam-ma spiegano la malattia che li hasconvolti.Ebbene, l’alternativa c’è, si chiamaEmbarrassing Bodies ed è una delle tan-te invenzioni di Channel 4, la rete piùcreativa del Regno Unito (in Italia sivede su Real Time). Lassù, dal 2007 aoggi, s’è visto di tutto: ascelle puru-lente, verruche devastanti, gengivespolpate, panze abnormi, orecchie apadella, genitali rigonfi, piedi ipero-doranti e ogni altra disgrazia (nonimmediatamente letale) possa colpi-re la dignità del corpo umano.Loro, i tre medici deputati a gestire imalanni, parlano diretti, toccano tut-to, palpano a favore di telecamerasenza tante moine. La dottoressa Pi-xie McKenna, capello corto e oc-

chietto verde, è andata a trovare unacompagnia amatoriale di teatro e hachiesto: voi che siete disinibiti, po-tere scattare una foto alla vostra cac-ca, così poi facciamo uno screeningmorfologico e vediamo come sta l’i n-testino? Detto, fatto: stitici beccati alvolo e primedonne lodate per il sag-gio apporto di fibre nell’a l i m e n t a z i o-ne.

LA COLLEGA DAWN HARPER, me -dico vero ma accettabilissima per ilcast di Beautiful, si lancia nello spo-gliatoio di una squadra di rugby ecomincia a chiedere: lo sapete che do-vete controllare i testicoli almeno unavolta al mese? Qualcuno ha rossori obruciori in zona? Chi vuole essere vi-sitato? Segue scenetta sul lettino, conpudico offuscamento dell’area tratta-ta manualmente dalla dottoressaHarper. Non è da meno ChristianJessen, vero fusto del team nonostan-te le sue improbabili camicie a rigonicolorati: rassicura ragazze con un se-no piccolo e l’altro enorme dicendoloro suadente “tranquilla, sistemia-mo tutto noi, e quando farai l’amore

col tuo ragazzo non dovrai più pen-sare a questo problemino”. Così i fan-tastici tre emancipano la popolazionebritannica girando il regno a bordo diun tir attrezzato come un vero am-bulatorio per visite e interventi mini.Scoprendo una realtà che non fa certoinvidia alla povera Italia: gente che silava poco, lavoratori della middleclass con assicurazione medica tantoscadente da escludere cure odontoia-triche, mangiatori seriali di fi-sh&chips che ignorano l’esistenza difrutta e verdura.Tutti vengono regolarmente cazziati,molti decidono di rinunciare alle fe-rie per rimettere a posto un canino oun prolasso, qualcuno giura che pas-serà al macrobiotico spinto perchéstare bene nel corpo e nello spirito “èproprio una figata” (letterale). Risul-tati fragorosi, facilitati da quel pigliodeciso e disinibito, dall’assenza totaledi professoroni straparlanti e videatericolme di cellule nemiche: forse segli inglesi vedessero le ceste di broc-coli di Onder sarebbero meno dispo-sti a farsi smanacciare impunemen-te.

Gli ascoltidi mercoledì

LAST COP - L’ULTIMO SBIRROS p e t t a to r i 2 ,75 m l n S h a re 1 4 ,9 1 %STUDIO 5 - CON A.SIGNORINIS p e t t a to r i 1 ,9 0 m l n S h a re 1 0,67 %

PERSON OF INTERESTS p e t t a to r i 1,7 1mln S h a re 9,01 %IL PADRE DI FAMIGLIAS p e t t a to r i 1 ,1 3 m l n S h a re 5 ,7 7 %

18.30 Transatlantico Attual.19.00 News Notiziario19.25 Sera Sport Notiziario

sportivo19.30 Il Caffé: il punto

Attualità20.00 Il Punto alle 20.00

AttualitàMeteo Previsioni deltempo (all’ interno)

20.58 Meteo Previsioni deltempo

21.00 News lungheNotiziario

21.26 Meteo Previsioni deltempo

21.30 Visioni di futuroAttualità

21.56 Meteo Previsioni deltempo

22.00 Visioni di futuroAttualità

22.26 Meteo Previsioni deltempo

22.30 News lungheNotiziario

22.56 Meteo Previsioni deltempo

23.00 Il Punto + RassegnaStampa Attualità

23.27 Meteo Previsioni deltempo

23.30 Il Punto + RassegnaStampa Attualità

23.57 Meteo Previsionitempo

0.00 News + RassegnaStampa Attualità

0.27 Meteo Previsioni deltempo

8.40 Il Mammo Telefilm9.10 Festa di fine estate -

Commedia (Dan2008). Di Bubber, conArto Louis Eriksen

11.00 Forum Real Tv13.00 TG5 Informazione13.40 Beautiful Soap14.45 Il segreto Soap15.40 Un amore e una

vendetta "Quintapuntata" Fiction

18.00 TG5 MinutiInformazione

18.05 Inga Lindstrom -Un'estate a Norrsunda- Drammatico (Ger2008). Di ThomasHerrmann, con InaPaule Klink

20.00 TG5 Informazione20.40 Paperissima Sprint

Varietà Condotto daGiorgia Palmas, VittorioBrumotti con il Gabibbo

21.10 Prima tv RosamundePilcher: Un mistero dalpassato - Drammatico(Ger 2012). Di Hans-Jürgen Tögel, conNadine Warmuth, JanHartmann

23.10 Speciale TG5 Attualità0.15 TG5 Notte - Meteo.it

Informazione0.45 Paperissima Sprint

Varietà Condotto daGiorgia Palmas, VittorioBrumotti con il Gabibbo(Replica)

8.40 Kyle XY Telefilm9.30 Gossip Girl Telefilm11.30 Prima tv Mediaset

Pretty Little LiarsTelefilm

12.25 Studio ApertoInformazione

13.00 Sport MediasetNotiziario sportivo

13.40 The Cleveland ShowCartoni animati

14.10 I Simpson Cartonianimati

14.35 What's my destinyDragon Ball Cartonianimati

15.00 Naruto ShippudenCartoni animati

15.25 The Vampire Diaries"Conosci il tuo nemico"Telefilm

16.20 Smallville Telefilm17.45 Top One Gioco18.30 Studio Aperto -

Meteo.it Informazione19.20 C.S.I. Miami "La

miglior difesa""L'uragano Anthony"Telefilm

21.10 MankindDocumentario

23.15 The Cave - Ilnascondiglio deldiavolo - Horror(Usa/Ger 2005). DiBruce Hunt, con ColeHauser, MorrisChestnut

1.15 Sport MediasetNotiziario sportivo

8.40 Pacific Blue Telefilm9.50 Distretto di Polizia 5

Telefilm10.50 Ricette all'italiana

Rubrica11.30 TG4 Informazione

12.00 Renegade Telefilm12.55 Siska Telefilm

14.00 TG4 Informazione14.45 Lo sportello di Forum

Real Tv15.35 My Life Soap16.30 Colpo grosso alla

napoletana -Commedia (Usa 1967).Di Ken Annakin, conRaquel Welch, VittorioDe Sica

18.55 TG4 Informazione19.35 Tempesta d'amore

Soap20.30 Walker Texas Ranger

"Giochi di guerra"Telefilm

21.10 Danni collaterali -Azione (Usa 2002).Di Andrew Davis,con ArnoldSchwarzenegger

23.15 Ultimi episodi - Prima tvLongmire "Cani, cavallie indiani" "Questioni insospeso" Telefilm

1.15 TG4 Night NewsInformazione

1.45 La ragazza dalla pelledi luna - Drammatico(Ita 1972). Di LuigiScattini, con BebaLoncar, Ugo Pagliai

7.50 Omnibus meteoInformazione

7.55 Omnibus EstateAttualità

9.50 In Onda EstateAttualità (Repl.)

10.30 La7 DocDocumentario

11.30 I menù di BenedettaRubrica (Replica)

13.30 TG La7 Informazione14.00 TG La7 Cronache

Attualità14.40 Le strade di San

Francisco "Tiro albersaglio" "Un filo permarionette" Telefilm

16.30 The District "Affariesteri" "Il mambanero" Telefilm

18.10 L'ispettore Barnaby"L'angelo distruttore"Telefilm

20.00 TG La7 Informazione20.30 In Onda Estate

Attualità21.10 Crozza a colori Varietà

Condotto da MaurizioCrozza (Repl.)

22.20 Piume di struzzo -Comico (Usa 1996). Di Mike Nichols,con Gene Hackman,Robin Williams

0.25 TG La7 SportInformazione

0.35 Il marito in collegio -Commedia (Ita 1977).Di Maurizio Lucidi, conEnrico Montesano

6.45 Unomattina EstateAttualità

9.35 Unomattina TalkTalk show

10.00 TG1 Informazione10.20 Unomattina Ciao come

stai? Rubrica11.15 Road Italy Day by day

Rubrica11.25 Don Matteo 5 "Vuoto di

memoria" "Pannisporchi" Telefilm

13.30 TG1 Informazione14.00 TG1 Economia

Informazione14.10 Cugino & Cugino

"Salvate Khadija" Fiction15.10 Un simpatico antipatico

- Commedia (Usa2004). Di EricLaneuville, con GeorgeLopez, Lisa Vidal

17.15 Estate in direttaAttualità

18.50 Reazione a catenaGioco

20.00 TG1 Informazione20.30 TecheTecheTè, vista la

rivista Varietà21.15 FuoriClasse "I pagellini"

"Gli ispettori" Fiction23.30 Paura in volo -

Drammatico (Ger2009). Di ThomasJauch, con Maximilianvon Pufendorf

1.15 TG1 Notte - Che tempofa Informazione

1.50 L'AppuntamentoRubrica

7.00 Cartoon Flakes Ragazzicontenitore

8.25 Heartland Telefilm9.05 Settimo cielo Telefilm

10.30 TG2 Insieme EstateAttualità

11.20 Il nostro amico CharlyTelefilm

12.10 La nostra amica RobbieTelefilm

13.00 TG2 GiornoInformazione

14.00 Castle - Detective tra lerighe Telefilm

14.50 The Good WifeTelefilm

16.15 Prima tv GuardiaCostiera "L'ultimasperanza" "La scatolanera" Telefilm

17.55 Nuoto, Mondiali 2013Da Barcellona Nuoto:semifinali e finali (Dir.)

20.30 TG2 - 20.30Informazione

21.05 Prima tv OmbrelloniSit com

21.10 N.C.I.S. "Concorrenza""La formula" Telefilm

22.45 Prima tv Vegas"Guerra fra bande"Telefilm

23.30 TG2 Informazione23.45 Stracult - (A casa) di

Marco Giusti"Protagoniste:Margherita Buy e MariaSole Tognazzi" Varietà

1.15 Rai ParlamentoTelegiornale Attualità

8.00 Agorà Estate Attualità10.25 La casa dei nostri sogni

- Commedia (Usa1948). Di H.C. Potter,con Cary Grant

12.00 TG3 Informazione12.15 New York, New York

Telefilm13.05 Comiche all'italiana

Varietà13.10 Prima tv Lena Soap

14.00 TG Regione - TG3Informazione

14.45 TGR Piazza AffariRubrica

14.55 Le nuove avventure diFlipper Telefilm

15.40 Se lo scopre Gargiulo -Commedia (Ita 1988).Con Giuliana De Sio

17.30 GEOMagazine 2013Documentario

19.00 TG3 - TG RegioneInformazione

20.00 Blob Varietà20.15 Simpatiche canaglie

"Una classe turbolenta"Sit com

20.35 Un posto al sole Soap21.05 La Grande Storia

Documentario23.20 TG Regione

Informazione23.25 TG3 Linea notte estate

Attualità0.00 Sfide Documentario

1.15 Appuntamento alcinema Rubrica

1.20 Magazzini EinsteinRubrica

LA TV DI OGGI

LA RADIO

SC1 Cinema 1SCH Cinema HitsSCP Cinema

PassionSCF Cinema

FamilySCC Cinema

ComedySCM Cinema MaxSCU Cinema CultSC1 Sport 1SC2 Sport 2SC3 Sport 3

17.15 L'arte di vincere SCU17.25 Quell'idiota di nostro

fratello SCC17.45 Karate Kid 4 SCF17.55 50 Volte il primo

bacio SCH18.35 Face/off - Due facce di

un assassino SCM18.50 Déjà vu - Corsa

contro il tempo SC119.00 Italians SCC19.10 L'amore in gioco SCP19.30 I primi della lista SCU19.35 Chimpanzee SCF19.40 Scuola di Polizia 7:

Missione a Mosca SCH

21.00 Stuart Little 2 SCF21.00 Detachment -

Il distacco SCU

21.00 Una bugia di troppo SCC

21.00 One Day SCP21.00 Walled In -

Murata viva SCM21.10 Un'estate al mare SC122.25 Supercuccioli

a caccia di tesori SCF22.35 Asso SCC22.35 Cosa fare a

Denver quando sei morto SCM

22.45 Margaret SCU22.55 Il cuore grande

delle ragazze SCP23.05 Conan

the Barbarian SCH23.10 The Departed SC10.00 Tom & Tomas: Un solo

destino SCF

17.30 Calcio, ConfederationsCup 2013 Da Salvadorde Bahia Finale terzoposto: Uruguay - Italia(Replica) SP3

17.30 Tennis, ATP World Tour Masters 10002013 Madrid(Highlights) SP2

18.30 Golf, Pro Tour 2013Mugello Open SP2

19.00 Calcio, Guinness Inter-national ChampionsCup 2013 Chelsea -Inter (Replica) SP1

20.00 Golf, World GolfChampionships - Brid-gestone Invitational2013 Da Firestone CC2a giornata (Dir.) SP3

20.00 Wrestling, WWE SuperstarsEpisodio 6 SP2

21.00 Wrestling, WWE DomesticSmackdownEpisodio 6 SP2

21.00 Speciale Sky 10anni Basket, NBA2005/2006 Finale gara7 San Antonio Spurs -Detroit Pistons(Replica) SP1

23.45 Rugby, Super 15 2013Prima semifinaleChiefs - Crusaders(Sintesi) SP2

0.30 Calcio, Trofeo Gamper2013 Barcellona -Santos (Replica) SP1

I film Lo sportRadio2: Paul Simonon a Moby DickMoby Dick trasmette lo speciale-intervista con Paul Simonon, il fondatore dei Clash, in occasionedell’ uscita, a settembre, di un mega box set con inediti e ristampe della mitica punk band inglese.Il box “Sound System” conterrà tutti gli album dei Clash rimasterizzati, 3 cd di provini, singoli noninclusi nei dischi, rarità e b-sides, 1 Dvd di tutti i video e materiale inedito di Julian Temple & DonLetts, fanzine originali e di nuova produzione, poster e gadget vari. Un’ occasione, quella dellachiacchierata con lo storico bassista e pittore (già coinvolto nel progetto di Damon Albarn TheGood, the Bad and the Queen), per fare il punto sul punk, movimento rivoluzionario di metà anniSettanta, che i Clash interpretarono nella loro personalissima versione. Simonon (l’ unico contrarioalla reunion della band anche prima della morte prematura del leader e cantante Joe Strummer,scomparso per un infarto dieci anni fa) ha curato personalmente tutta l’ estetica del box set, men-tre a Mick Jones, il chitarrista, è toccato il lavoro di selezione musicale.RADIO2 13.35

18 VENERDÌ 2 AGOSTO 2013 il Fatto Quotidiano

infischierebbe tout court diCostituzione e Istituzioni(ma perché diavolo un go-verno deve cadere perché undelinquente che fa parte diuno dei partiti che lo appog-giano è stato condannato?) ecorrerebbe ai ripari nell’uni-co modo possibile.Quanto all’aspetto tecnico, ilrinvio alla Corte d’Appelloper rideterminare la misuratemporale dell’i n te rd i z i o n emi sembra decisione errata.Come ho scritto ieri, l’art. 37del codice penale prevedeche quando la durata dell’in-terdizione non è espressa-mente determinata, essa de-ve essere eguale a quella del-la pena detentiva. Siccomel’art. 12 della legge 74/2000che si applica in via esclusiva

di Marco Vitale

L’ultimo dei famosicorsi di MichelFoucault al Co l l e g ede France tenuto dal

febbraio al marzo 1984, pochimesi prima di morire, fu dedi-cato alla parresia nel pensierogreco, nella sua dimensione eti-ca, cioè al parlar franco, al co-raggio della verità. Foucault il-lustra come la parresia etica fos-se fondamentale per i greci, ac-canto alla parresia politica. Na-turalmente un ruolo dominan-te occupa, nelle nove magnifi-che lezioni, la figura di Socrate,maestro per eccellenza di par-resia.La parresia è, in poche parole, ilcoraggio della verità di colui cheparla e che sa assumere il ri-schio, malgrado tutto, di espri-mere l’intera verità che ha inmente, anche se ciò può far rea-gire negativamente l’interlocu -tore. La più grave assenza nel di-battito economico italiano èproprio l’assenza di parresia.Continuiamo ad ingannarci re-ciprocamente come se il futuropossa costruirsi sull’inganno.Così continuiamo a dire idiozietipo: si vede la luce in fondo altunnel, come personaggi varivanno ripetendo sin dal 2008,alimentando la visione della cri-si come di una crisi congiuntu-rale e non come manifestazionedi un grande processo di pro-fonda trasformazione a livellomondiale. Continuiamo ad ali-mentare la visione che la pro-blematica del lavoro si possa ri-solvere attraverso interventi delgoverno, l’occupazione per de-creto legge. Vogliamo credere efar credere che la politica delrinvio sia manifestazione disaggezza. Non vogliamo pren-dere atto che, per la prima volta,da molto tempo, siamo di frontead una vera e propria crisi di im-prenditorialità, di spegnimentoprogressivo degli spiriti vitali,di umiliazione e non vogliamoricercarne le ragioni vere persuscitare, se possibile, una rea-zione vera.Non abbiamo il coraggio di am-mettere che i governi ed i par-lamenti sono nelle mani dellegrandi clientele parassitarie chevivono sulla finanza pubblica enon hanno nessuna intenzionedi mollare la presa.Non vogliamo prendere co-scienza che, con il conseguentesoffocante peso fiscale sui pro-duttori, non potrà esserci maipiù una ripresa sana. L’unicache potrà crescere, come stacrescendo, è l’economia mala-vitosa e illegale per la quale lamancanza di “parresia” è toni-ficante. Non vogliamo dire conchiarezza che senza un pianoarticolato ed a lungo termineper ridurre il debito pubblico,saremo sempre preda degli iste-rismi e dei ricatti speculativi delmercato.Tuttavia non mancano alcunepersone, in posizioni di respon-sabilità, che praticano la “par -resia”. Io negli ultimi sei mesi neho identificate ben due.La prima è Ignazio Visco, go-vernatore della Banca d’Italia.La sua asciutta ed eccellente re-

lazione del 31 maggio, l’ho ri-denominata: il linguaggio dellaverità. Essa fornisce una analisivera e realistica dell’economiaitaliana e dei suoi problemi eprospettive. Due sono i passaggichiave che coinvolgono tutti sulpiano etico e che, quindi, rap-presentano i pilastri della “par -resia” di questo documento che,nel linguaggio di Foucault, nonè parresia tecnica ma etica.Il primo è quando il governato-re afferma che la degenerazionedel sistema, frutto della nostraglobale trascuratezza nel corsodegli ultimi decenni, è diventatatanto profonda da non poter es-sere corretta da questo o quelgoverno ma solo da un grandesforzo collettivo che impegnitutti e ciascuno. Il secondo pas-saggio è quando il governatoreafferma che, anche se provvedi-menti a breve possono essereutili non dobbiamo alimentareillusioni. Il processo di risana-mento è molto impegnativo equindi richiede uno sforzo col-lettivo su tempi lunghi.

LA SECONDA PERSONA checoltiva la “parresia” è GianfeliceRocca, da pochi mesi presidentedi Assolombarda. La sua primarelazione all’assemblea generaledi Assolombarda (10 giugno) èun documento vigoroso, cheparla il linguaggio della verità,tutto intriso di “parresia”, nelsenso greco. A partire dal titolo:“Va spezzata la spirale di sfidu-cia”. È proprio qui la radice ditutti i problemi dell’economiaitaliana. Se non recuperiamo fi-ducia in noi stessi e tra noi, ogniricetta puramente tecnica è ac-qua fresca. Siamo noi, tutti,compresi e al primo posto le as-sociazioni industriali, che dob-biamo riprendere in mano il no-stro destino: “Sta a noi riuscire arecuperare competitività indu-striale e sobrietà pubblica. Par-titi, Istituzioni, Sindacati, lestesse Associazioni del mondoimprenditoriale sembrano con-gelate, incapaci di cambiare. Lanostra organizzazione per pri-

ma deve attrezzarsi energica-mente, deve agire da battistradaper innovazione e crescita allatesta del profondo cambiamen-to che è necessario all’Italia. Lasoluzione può venire solo danoi, dal nostro impegno, dallanostra coesione, dalla nostra ca-pacità”. Altro che piagnucolareaiuti ed incentivi come da qual-che tempo fa Confindustria.Anche sul tema del lavoro il par-lare di Rocca è chiaro e franco,come si conviene a chi ha sceltola via della “parresia”: “Il lavoroper decreto, con una formulamagica del governo – che qual-cuno pure si aspetta – non ar-riverà mai. Il lavoro, specie inuna situazione in cui gli Statihanno debiti enormi, nasce solodalle imprese private e dagli in-vestimenti”.Il coraggio della verità è l’ingre -diente del quale abbiamo mag-giore bisogno ed il fatto che al-meno due italiani in posizionedi alta responsabilità lo pratichi-no, è una buona notizia.

ETICA ED ECONOMIA

SECONDO TEMPO

PIOVONO PIETRE

Adesso B. aspettala grazia di Re Giorgio

GIUSTAMENTE

FRASI FATTE

L’assenza più grave

nel dibattito economico

italiano è la mancanza

di coraggio nelle analisi

Idiozie come: “Si vede la

luce in fondo al tunnel”

LARGHI INCIUCI

Napolitano si è fatto

rieleggere per evitare

una maggioranza

con Sel e 5 Stelle

Ora può intervenire

per salvare il governo

Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia Ansa

di Bruno Tinti

n BENE. Adesso sappiamodue cose: che B è un delin-quente fiscale; e che ci an-dranno ancora parecchi mesiper levarcelo dai piedi. Con-fermata la condanna a 4 an-ni, rinvio alla Corte d’Appelloperché determini il periododurante il quale B sarà inter-detto dai pubblici uffici; il chevuol dire che imperverseràper chissà quanto tempo an-cora. A meno che...Ma andiamo con ordine.È ufficiale: B deve andare ingalera per 4 anni. Anzi no,per uno soltanto perché glialtri tre sono condonati dal-l’indulto del 2006. Anzi no,perché l’uno che gli avanzapuò farselo commutare in ar-resti domiciliari in una dellesue ville regali ovvero in unservizio socialmente utilesotto la sorveglianza del ser-vizio sociale. Anzi no, perché– come avvenuto in moltomeno illustri precedenti –potrebbe essere pronto l’in-tervento di Re Giorgio: con-cedere la grazia al delinquen-te finora sempre graziatodalla prescrizione nell’i n te -resse esclusivo, si capisce,della stabilità del Paese che,senza il governo dei larghi in-ciuci, chissà come finirebbe.Quest’ultima eventualità misembra la più probabile:B&Co non si sono mai segna-lati per timidezza ricattato-ria; Napolitano si è fatto rie-leggere all’esclusivo scopo diimpedire a una maggioranzache comprendesse Sel e igrillini di governare il Paese;di fronte alla minaccia delPdL di far cadere il governo,avallata dall’assenso espres-so o tacito del PD, il nostroineffabile Presidente se ne

ai reati fiscali, non contieneuna norma che preveda que-sto caso, non si può applicareil principio di specialità (il si-stema chiuso penale tributa-rio si deve applicare a tuttociò che riguarda i reati fisca-li); riprendono quindi vigore iprincipi generali. B è statocondannato a 4 anni, gli sideve applicare un periodo diinterdizione non inferiore aquesto termine; siccomel’art. 12 della legge penale tri-butaria prevede un massimodi 3 anni, ecco che gli si po-teva tranquillamente appli-care l’interdizione in questamisura. Sia come sia, questadecisione consente a B diperseverare nella sua carrie-ra politica, sottoponendo asempre maggiori ricatti ilGoverno e Napolitano.

n C’È UN’U LT I M A annota-zione (a caldo, mi mancano iriscontri puntuali che, a que-st’ora, non trovo). Un casodel genere successe quandofacevo il procuratore a Tori-no. La Cassazione confermòuna sentenza per quanto ri-guardava la pena detentiva erinviò alla Corte d’Appelloperché decidesse su altrequestione collaterali. Ebbe-ne, noi considerammo ese-cutiva la sentenza per quan-to riguardava il carcere e av-viammo la procedura (com-plicatissima) per mandarci ilcondannato. Che appellò, sivide accolto l’appello che pe-rò venne definitivamente re-spinto dalla Cassazione: ave-vamo ragione noi.Insomma, intanto B potreb-be finire agli arresti domici-liari o ai servizi sociali (salvoimprevisti interventi presi-denziali); stiamocene soddi-s fa t t i .

Solo con la veritàsi esce dalla crisi

di Alessandro Robecchi

Diceva Frank Zappa buonanima, che peressere veramente tale, un Paese deve

avere una marca di birra (qui siamo messibenino) e una compagnia aerea (qui insom-ma…). Vorrei aggiungere – mi perdoni ma-stro Frank – che anche avere una politicaestera non sarebbe poi così male. Un pen-siero che sgorga spontaneo e inevitabile nelleggere le esilaranti cronache dei nostri se-natori in visita in Corea del Nord, invitati allecelebrazioni della fine della guerra del ’53,che ognuna delle due Coree dice di aver vin-to. L’Italia, intesa come settima potenzamondiale, intesa come noi poveretti, era rap-presentata dal senatore Antonio Razzi. Uo-mo in perenne guerra con la grammatica e lasintassi, uno dei salvatori di Berlusconi nel2010, quando balzò dall’Italia dei Valori aNoi Sud. Altro rappresentante nazionale aPyongyang era Paolo Romani, vicepresiden-te dei senatori del PdL, per anni uomo delCapo alle telecomunicazioni. Ora, che unocome Razzi vada in giro a rappresentarci,seppure il Corea del Nord, farebbe accap-ponare la pelle a chiunque. Fortunatamente– sempre le cronache – sappiamo che il suocolloquio con il Caro Leader Kim Jong-Un èdurato appena quindici secondi, tempo chesarà servito a Razzi per dire nome, cognomee luogo di provenienza, insufficiente insom-ma a fargli aggiungere il “Caro amico, fatti i

cazzi tuoi, prendi il vita-lizio” che l’ha reso famo-so. Più appropriata la pre-senza di Romani, l’uomoche inventò il programma“Colpo Grosso”, forsemolto gradito in un postodove il colpo grosso èmangiare due volte algiorno. Romani, però, fie-ro anticomunista, ha ne-gato di aver applaudito ilCaro Leader, feroce ditta-tore, ammettendo il bat-timani solo per le belle coreografie. Come seuno capitato a Berlino nel ’33 non avesse ap-plaudito Hitler, ma le file perfette e sincro-nizzate delle SS. Genio.

Purtroppo, la politica estera italiana va aldi là delle avventure dei nostri Gianni e

Pinotto a Pyongyang. Certo, sono finiti itempi in cui il presidente del Consiglio fa-ceva il baciamano a Gheddafi. Ma quellaera l’era Berlusconi. Dopo, la nostra po-litica estera si fece apprezzare in tutto ilmondo con la vicenda dei marò in India.Processateli, no, ce li riprendiamo, no, ve lirendiamo, no, non ve li rendiamo più, no,eccoli. Il ministro era un certo Terzi, oraper fortuna dimenticato dai più. Ma quellaera l’era Monti. Poi venne l’era Letta. Epo-ca gloriosa, in cui la politica estera nei rap-

porti col Kazakistan ladecidevano direttamentein Kazakistan, ma la ap-plicavano qui, col gentileausilio della polizia italia-na, il quid di Angelino Al-fano e la serafica inconsa-pevolezza del ministrodegli esteri Emma Boni-no. Smacco subito rime-diato con un successoplanetario: l’arresto (aPanama) di una spiaamericana, Robert Sel-

don Lady, condannato in Italia per seque-stro di persona. Immagino lo champagnestappato e le festicciole aziendali alla Far-nesina per l’inattesa vittoria. Senonché dueminuti dopo il rapitore in attesa di estra-dizione si estradava sì, ma verso casa sua, alsicuro, insegnando ai nostri strateghi dipolitica estera come si dice “Marameo” neldialetto di Washington (per la cronaca: sidice Marameo, pronuncia Mar-è-mìo).Ora, forse tre indizi fanno una prova, maquattro figure di merda fanno solo quattrofigure di merda. Forse questa pretesa diavere una politica estera è esagerata e avevaragione Frank Zappa: per fare un paese ba-stano una compagnia di bandiera e unamarca di birra. Ecco, giusto, beviamoceneun paio. Per dimenticare.

@AlRobecchi

DIVERSITÀ DI STILE

Sono finiti i tempi

del baciamano di

Berlusconi a Gheddafi

Con Letta i rapporti

diplomatici li decide

direttamente il Kazakistan

Da Razzi ad Alfano: la politicaestera stile Gianni e Pinotto

La Pre ss e

19il Fatto Quotidiano VENERDÌ 2 AGOSTO 2 01 3

A DOMANDA RISPONDOFurio Colombo

SECONDO TEMPO

Presidente Napolitano,faccia come Ratzinger

Signor Presidente Napoli-tano, l’Inps a gestione“privata” era in attivo pri-ma che il Governo Monti(quello …imposto dal-l’Europa… e non da lei,immagino) ne stravolges-se i conti. Si possono pro-clamare sui mezzi di in-formazione tutti i sofismidialettici possibili, manell’Italia di cui ella è Pre-sidente, per la secondavolta, è soprattutto lo Sta-to a mancare ai propri do-veri, a fingere, a racconta-re frottole. Signor Presi-dente, una persona con-troversa, e a me non par-ticolarmente simpatica,come Joseph Ratzinger leha dato una lezione stori-camente memorabile maimpietosa, perché ci si puòanche dimettere, perfinodal ruolo di Vice Dio, purdi incoraggiare concreta-mente il risanamento. Ladignità del rifiuto a farparte di questo imbarbari-mento è mancata a troppi,signor Presidente, daimoniti stranamente gene-rici tesi a difendere lo sta-tus quo malgrado gli ac-centi, quando toccanopersonalità definite dasentenze dalla Magistra-tura, che lei rappresentaancora una volta: i “delin-quenti abituali”. Le augu-ro di potersi liberare pre-sto di questo fardello, si-gnor Presidente, anche, esoprattutto, nel nostro in-teresse e per il nostro di-ritto ad una Buona Politi-ca, del tutto diversa.

Giampiero Buccianti

Credevo nel partito,ora mi vergogno

Ormai sono anziano: hofatto lotte e scioperi per illavoro e per la qualità dellavita. Ho creduto per anninel Pci sperando in unmondo migliore. Invecemi devo vergognare diaver votato per un partitoassetato di potere. Di Vit-torio, negli anni 50, si van-tava di aver permesso aglioperai di non levarsi ilcappello davanti al padro-ne, invece mi tocca vedereil mio partito governareinsieme a gente che nonha dignità. Qualche gior-

no fa mi sono imbattuto inun dibattito televisivo incui c’era la Biancofiore:ebbene nella sua pervicacedifesa del “padrone” c’eraqualcosa di luciferino, diinnaturale, e tutti sono co-sì: fondamentalisti peri-colosi che hanno permes-so ad un personaggio in-viso al mondo intero, cheha portato l’Italia sull’orlodel fallimento, di sedere inParlamento. Si può capirequesta gente che non esi-sterebbe senza il “Padro-

ne”, ma gli operai e i pen-sionati (ce ne sono tantis-simi) che votano per que-sti individui, si sono maichiesti che fine faranno sel’Italia dovesse andare indefault? Non ci resta lamagra consolazione di di-re con il Divino: ”ServaItalia di dolore ostello...”Una prece!

Bruno Binaglia

Caso Ligresti:Rosi l’aveva detto

È del 1963 il Leone d’Oro“Le mani sulla città” diFrancesco Rosi, sempredel 1963 è l’edizione in-tegrale di un testo di Ita-lo Calvino dal titolo ine-quivocabile: “La specu-lazione edilizia”. Nelfilm di Rosi il personag-gio centrale, EdoardoNottola, a un compareche gli chiede: “e mocambiamo il piano rego-latore?” risponde: “Non

c’è bisogno. La città va inlà? E questa è zona agri-cola, e quanto la puoi pa-gare oggi 300, 400, 1000lire al metro quadrato?Ma domani questa terra,questo stesso metro qua-drato, ne può valere ses-santa, settantamila e pu-re di più. Eccolo là, quel-lo è l’oro oggi.(...) Noidobbiamo solo fare inmodo che il comuneporti qua le strade le fo-gne e l’acqua il gas la lucee il telefono”. Il libro di

Calvino è preceduto dal-la nota, “I luoghi, i fatti,le persone, i nomi diquesto racconto sono as-solutamente fantastici enon possono esservi tro-vati riferimenti con larealtà se non per caso”,ma, insieme al film diRosi, rappresenta una fi-nestra aperta sulla realtàpiù drammaticamenteevidente. Ligresti Di-venta sui giornali il “redel Mattone”, il “p a d r o-ne di Milano”. Nel 1986,quando scoppia lo“scandalo delle aree d’o-ro”, si scopre che la giun-ta ha spostato propriosui suoi terreni il Pianocasa, e che la capo-ripar-tizione dell’Edilizia pri-vata, Maria Grazia Cur-letti (Pci) era spessoospite dei suoi hotel, vie-ne da chiedersi: quandoimpareremo qualcosa?

Vittorio Melandri

Questo è lo Statodegli evasori

La polemica sugli “evaso-ri” è solo strumentale. C’èuna classe numerosissimadi piccoli evasori, di “eva-sori per necessità”, che usal’evasione per sopravvive-re. C’è un’altra classe, dicirca 176.000 politici e duemilioni e rotti di collatera-li, che paga le tasse ma do-po che si è attribuita conleggi ad hoc redditi enor-mi, e spreca denaro pub-blico in palazzi della poli-tica ed in auto blu. Que-st’ultima ha sperperato indieci anni ben mille mi-liardi di euro, è una classeparassita. Lo stato perse-gue amministrativamentee penalmente la classe de-gli evasori per necessità,che non ha più nulla dadare tranne la chiusuradelle piccole attività conaumento dei disoccupati.Lo Stato non stronca il

CARO COLOMBO, le notizie se ne vanno,ma la gente resta. E i venditori extracomu-nitari di Forte dei Marmi sono rimasti alsole, un’opera buona del sindaco, ricor-di?

Ermanno

LA STORIA , purtroppo è nota. Il sindaco diForte dei Marmi, Umberto Buratti ha nota-to (o gli hanno fatto notare) che i venditoridi spiaggia, dopo roventi camminate al sole,cercavano rifugio sedendosi all’ombra delfamoso pontile che serve per una bella pas-seggiata verso il mare. Ma un conto è l’ele -ganza della leggera struttura in legno che sisfiora la sabbia e il mare, un conto è la pic-cola folla che ha preso a brulicare li sotto. Eallora il sindaco ha fatto mettere una bellarete metallica da un lato e dall'altro che im-pedisce ogni accesso. Il che vuol dire, comenella nota pubblicità di un acqua minerale,“pulito dentro e bello fuori”. Ma non è bellofuori, perché (come ha imparato il sindacodi Sanremo Maurizio Zaccarato, a pochedecine di chilometri di distanza, che ha pro-vato a prendere a botte i mendicanti) chicerca di sopravvivere non se ne va neppure acalci. E così eccoli lì, in pieno sole, accanto alpontile che, con la rete metallica, ha persodue volte la sua tradizionale eleganza: per-chè la rete è brutta, e perché tutta quella gen-

te forzata a stare al sole lascia in dubbio per-sino gli indifferenti. Devo dire che il sindacodi Forte dei Marmi ha risposto male al “Cor -riere della Sera” (26 luglio ) quando ha det-to, con irritato impeto, che i venditori am-bulanti non usano il sotto-pontile solo perl’ombra. Ha detto, certo, una probabile eumana verità. Ma ha dimenticato di ag-giungere che ogni problema ha la sua solu-zione e che proprio questo è il destino non fa-cile di un sindaco: trovare la soluzione, chenon sono le reti di Forte dei Marmi che proi-biscono l’ombra o i calci di Sanremo a chi sipiazza nel luogo sbagliato. Ho visto moltespiagge in Toscana, con zone d’ombra siste-mate con civiltà non lontano dal “luogo dilavoro”. E ho conosciuto molti sindaci, af-fannati dalle richieste continue di “decoro”dei cittadini (a volte più aggressivi che deco-rosi). Ma ho incontrato chi sa affrontare l’e-mergenza senza calci e senza violenza. Di-menticavo di dire che il sindaco del posto alsole è del Pd, e che il sindaco di Sanremo,quello dei calci al clochard, deve essere di de-stra, visto che il giornale che racconta la no-tizia (“Corriere della Sera”, 25 luglio ) non lodice.

Furio Colombo - Il Fatto Quotidiano00193 Roma, via Valadier n. 42l e t te re @ i l fa t to q u o t i d i a n o. i t

Ombra vietataa Fortedei Marmi

Direttore responsabile

Antonio PadellaroVicedirettore Marco Travaglio

Direttore de ilfattoquotidiano.it Peter Gomez

Caporedattore Nuccio Ciconte e Vitantonio Lopez

Progetto grafico Paolo Residori

Redazione00193 Roma , Via Valadier n° 42

tel. +39 06 32818.1, fax +39 06 32818.230mail: [email protected] - sito: www.ilfattoquotidiano.it

Editoriale il Fatto S.p.A.sede legale: 00193 Roma , Via Valadier n° 42

Presidente: Antonio PadellaroAmministratore delegato: Cinzia Monteverdi

Consiglio di Amministrazione:Luca D’Aprile, Peter Gomez,Marco Tarò, Marco Travaglio

FORME DI ABBONAMENTO

• Abbonamento postale annuale (Italia)Prezzo 290,00 € • 6 giorniPrezzo 220,00 € • 5 giorniPrezzo 200,00 € • 4 giorni

• Abbonamento postale semestrale (Italia)Prezzo 170,00 € • 6 giorniPrezzo 135,00 € • 5 giorniPrezzo 120,00 € • 4 giorni

• Modalità Coupon annuale * (Italia)Prezzo 370,00 € • 7 giorniPrezzo 320,00 € • 6 giorni

• Modalità Coupon semestrale * (Italia)Prezzo 190,00 € • 7 giorniPrezzo 180,00 € • 6 giorni

COME ABBONARSI

È possibile sottoscrivere l’abbonamento su:https://shop.ilfattoquotidiano.it /abbonamenti/

Oppure rivolgendosi all’ufficio abbonatitel. +39 02 91080062, fax +39 02 9189197o all’indirizzo mail:a b b o n a m e n t i @ i l fa t to q u o t i d i a n o. i t

MODALITÀ DI PAGAMENTO

• Bonifico bancario intestato a:Editoriale Il Fatto S.p.A.,BCC Banca di Credito CooperativoAg. 105, 00187 Roma, Via Sardegna n° 129Iban IT 94J0832703239000000001739

• Versamento su c. c. postale:97092209 intestato a Editoriale Il Fatto S.p.A.00193 Roma , Via Valadier n° 42,Dopo aver fatto il versamento inviare un fax alnumero +39 02 9189197, con ricevutadi pagamento, nome, cognome, indirizzo,telefono e tipo di abbonamento scelto

• Pagamento direttamente onlinecon carta di credito e PayPal.

Centri stampa: Litosud, 00156 Roma, via Carlo Pesenti n°130,20060 Milano, Pessano con Bornago, via Aldo Moro n° 4;Centro Stampa Unione Sarda S. p. A., 09034 Elmas (Ca), via Omodeo;Società Tipografica Siciliana S. p. A., 95030 Catania, strada 5ª n° 35Concessionaria per la pubblicità per l’Italia e per l’e ste ro :Publishare Italia S.r.l., 20124 Milano, Via Melchiorre Gioia n° 45,tel. +39 0267378901 fax +39 0267378911,mail: [email protected], sito: www.publishare.it

Distribuzione Italia: m-dis Distribuzione Media S.p.A.,Sede: 20132 Milano, Via Cazzaniga n° 1,tel. + 39 02 25821, fax + 39 02 25825203, mail: [email protected] del trattamento dei dati (d. Les. 196/2003):Antonio PadellaroChiusura in redazione: ore 22.00Certificato ADS n° 7570 del 10/12/2012 Iscr. al Registro degli Operatori di Comunicazione al numero 18599

il Fatto Quotidiano Abbonamenti

Il Fatto Quotidiano00193 Roma, via Valadier n. 42l e t te re @ i l fa t to q u o t i d i a n o. i t

la vignetta

• Abbonamento in edicola annuale (Italia)Prezzo 305,00 € • 7 giorniPrezzo 290,00 € • 6 giorni

• Abbonamento in edicola semestrale (Italia)Prezzo 185,00 € • 7 giorniPrezzo 170,00 € • 6 giorni

• Abbonamento digitale settimanalePrezzo 4,00 € • 7 giorni

• Abbonamento digitale mensilePrezzo 12,00 € • 7 giorni

• Abbonamento digitale semestralePrezzo 70,00 € • 7 giorni• Abbonamento digitale annualePrezzo 130,00 € • 7 giorni

* attenzione accertarsi prima che la zona sia raggiunta dalla distribuzione de Il Fatto Quotidiano

mondo del privilegio edello spreco, la classe pa-rassita. Gli evasori per ne-cessità reggono il Paese, laclasse parassita lo affonda.Politici intelligenti do-vrebbero abbattere il pesofiscale sulla classe produt-tiva del paese ed eliminaredai posti di comando laclasse sprecona. Per cui laclasse parassita cambieràmodo di fare, o lo scontrosarà inevitabile.

Francesco Degni

B. resterà al suoillegittimo posto

Finalmente, nel bene o nelmale, avremo una senten-za che ci libera dall’attesadel paese in ostaggio di ungoverno che pende dal de-stino di un solo uomo eper giunta accusato perprobabili reati personali.Sicuramente non cambie-rà nulla, sia che vengacondannato oppure no ri-

marrà al suo illegittimoposto. Ma questo gover-no, nato da un’assurda al-leanza Pd-Pdl non volutadagli elettori e che nonprende nessuna decisioneimportante per affrontareseriamente la profondacrisi in cui ci troviamo, ri-manda tutte le discussionigià in calendario al mesedi settembre (come se imesi estivi potessero can-cellare i problemi con uncolpo di spugna) ed atten-de solo di vedere cosa diràla sentenza e cosa si pro-spetta per le loro irrinun-ciabili poltrone.

Monica Stanghellini

Sono Margheritae sono disgustata

Sono Margherita, una vo-stra abbonata, vi scrivo percomunicare il mio disgustoper tutto ciò che sta acca-dendo, o non accadendo, inItalia. Questo Paese sta im-

plodendo su se stesso, lagente si da fuoco, sale suitetti, si rinchiude in prigio-ne e cosa ottiene? Il rinvio...il rinvio di non si sa che eperchè. La gente però nonpuò rinviare di apparec-chiare la tavola e mettercisu qualche cosa di comme-stibile. Si diceva, tempo fa,che un capo di governo nondeve essere ricattabile, al-trimenti ne va dell’interoPaese, se però è ricattabileuna metà del governo sipuò fare? Sono veramenteallibita, indignata, esterre-fatta, disgustata. Eppure cisono anche quelli contenti.Grillo aveva suscitato dellesperanze, forse non siaspettava un simile risulta-to e si è trovato imprepara-to, non so cosa pensare. Imiei figli pensano di anda-re all’estero, a me comemamma dispiace non pocoma non li fermerò, anche senon trovo giusto dover cer-care altrove un lavoro di-gnitoso.

Margherita Siciliano

Siamo il secolo”dell’a t t i m i n o”

Dopo il secolo dei totalita-rismi, e delle ideologie; do-po l’aspettativa, impazien-te, per il nuovo millennio,eccoci al secolo dell’attimi -no e quant’altro. In Italia,poi, grazie alle larghe inte-se, alle sinergie in atto, sipotrà ottemperare con ri-solutezza e total disclosure,come dice Letta junior, cosìda fare il salto di qualità ne-cessario a superare la crisiche impedisce la ripresa,con lo sforzo di tutti, e inparticolare dei soliti, por-tando avanti un discorso,magari alla tele, o in unaconferenza, anticipata dalgiornale governativo, dovela prosaicità arguta, saràanche accompagnata dallaquestion time, urgente, edalla coraggiosa riproposi-zione di quelle che sono lepriorità. Nella misura incui, la convergenza saràpossibile, si potrà, abbas-sando i toni, riemergere.Hanno già dato e quant’al -tro.

Marino Pasini