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DIAMANTI SQUALIFICATO SALTA LA JUVE

Alino non cè: rebus per Pioli Gabbiadini verso la conferma

BOLOGNA - Chi sostituirà Alessandro Diamanti domani sera contro la

Juventus? Ieri Stefano Pioli ha fatto sostenere alla sua squadra solo un

allenamento leggero, rimandando a oggi anche le prove tattiche in vista della

trasferta di Torino contro la Juventus, ma a meno di clamorose sorprese il posto

dello squalificato Diamanti sarà preso da un attaccante e non da un trequartista.

Anche perché Pioli avrebbe a disposizione solo Pasquato e non sembra che

questa idea stia trovando spazio nella testa del tecnico rossoblù.

La soluzione più probabile sembra quella legata alla conferma di Gabbiadini

accanto a Gilardino, anche perché contro lInter i due si sono cercati sempre e

qualche volta si sono anche trovati. Almeno in partenza Pioli dovrebbe buttarsi

su questa strada, anche se a giochi avviati (anche alla luce di quello che sarà il

risultato strada facendo) potrebbe decidere di togliere Gilardino, che sarà

fondamentale nella partita successiva contro lUdinese.

E vero che nel precedente trittico di impegni Gilardino ha giocato sempre, ma è

anche vero che chiedergli di restare di nuovo in campo per tre partite intere

potrebbe essere un rischio che va valutato fino in fondo.

Come dire: non è escluso che venga riproposto a partita in corso anche Daniele

Paponi, considerato che sia Robert Acquafresca che Henry Gimenez sono

infortunati e ne avranno ancora per altre tre settimane.

Se a Torino il Bologna potrebbe giocare solo con una punta e magari con Kone

alle sue spalle? La sensazione è che Pioli possa eventualmente proporla nel

corso della gara, anche perché sa bene che difendersi a oltranza in casa della

Juve vorrebbe dire sconfitta sicura.

c. ben.

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GILA A SECCO DA TRE

PARTITE Alberto Gilardino

cerca di sfuggire alla

marcatura di Juan Jesus, ma

non è affatto semplice. Il

centravanti del Bologna (5 gol

finora) è a secco da tre partite

(Getty Images)

ECCO PERCHÉ A PIOLI SERVONO 4 ACQUISTI Le mosse digennaio in attesa di Perez e Portanova

di Claudio Beneforti

BOLOGNA - Ci vogliono i gol, certo, ha tutte

le ragioni del mondo Albano Guaraldi, ma se

il presidente del Bologna pensa che basti

avere Alberto Gilardino per farli commette un

grosso errore, perché se a Gilardino non dai i

palloni giusti vai poco lontano. Ora come ora

in questo Bologna cè soprattutto (ma si può

dire anche solo) un giocatore che può

metterlo nelle condizioni di far male agli

avversari e questo giocatore è Alessandro

Diamanti. Troppo poco. Primo perché quando

non è al meglio delle condizioni fisiche o

avverte addosso tante pressioni, Diamanti

finisce per non determinare come sa e come

al Bologna servirebbe, e oggi attraversa

proprio uno di questi momenti. Secondo

perché ormai gli allenatori avversari hanno

capito che basta rendere difficile la vita a

Diamanti per rendersi sufficientemente bella

la vita. Avete ascoltato cosa ha detto

Stramaccioni alla fine di Bologna-Inter? Ha

detto che pensava alla marcatura di

Mudingayi su Diamanti da martedì, sapendo

bene quanto il fantasista sia importante per il Bologna. E se questo pensiero

alberga nella testa delllallenatore dellInter figuratevi se non troverà posto anche

in quella di un allenatore chiamato a lottare per la salvezza. Dove vogliano

arrivare? Che a gennaio il Bologna dovrà a tutti i costi regalare a Pioli un

attaccante o un trequartista che da una parte alleggerisca Diamanti dal peso di

dover a tutti i costi costruire con continuità giocate vincenti e da unaltra che

consenta allo stesso Pioli di imboccare unaltra strada per arrivare al gol. Lanno

passato il tecnico rossoblù ce laveva ed era intitolata a Gaston Ramirez, che

nonostante abbia portato nelle casse 14 milioni di euro non è stato sostituito.

Come daltra parte non sono stati sostituiti Gillet, Raggi e Mudingayi, o se

preferite sono stati sostituiti in peggio. Se a ciò aggiungete che luomo chiamato

a sostituire Portanova, e cioè Natali, si è fatto male in ritiro e una volta rientrato

ha giocato così così una manciata di partite prima di rompersi un crociato, e che

si è fatto male anche Perez dopo un avvio di campionato condito di digiuni e

squalifiche, si può dare una chiave di lettura reale a quella che è lattuale

classifica del Bologna. Ecco un altro motivo per il quale alla riapertura del

mercato di gennaio dovrà per forza diventare protagonista se vorrà vivere una

seconda parte del campionato abbastanza serena, perché inutile nascondere

che lattuale squadra sta per certi versi disorientando anche Pioli, che non è

riuscito ancora a darle unidentità e a farle trovare la quadratura del cerchio. Ora,

che Pioli possa anche aver sbagliato qualcosa ci sta, ma abbiamo la sensazione

che questo Bologna comunque lo giri, lo giri male. Non avendo nè qualità nè

personalità.

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NESSUNO AVEVA PREVISTO LA TEMPESTA PERFETTAdi Bruno Bartolozzi

La tempesta perfetta è arrivata a Bologna prima che da altre parti. Il collettivorossoblù, costruito da Zanzi e Guaraldi e poi accettato da Pioli, è stato scosso da treperturbazioni che hanno scagliato al penultimo posto la squadra che lo scorso annoaveva raggiunto 51 punti.Cerchiamo di capire cosa è successo. Per farlo torniamo allestate, quando soloqualche nuvola preoccupava i metereologi di Casteldebole. Il Bologna, durante lafamigerata rivoluzione estiva, aveva deciso di cambiare volto alla squadra. La difesaveniva smantellata: via Gillet, via Raggi. Mentre si stentava a predisporre unasostituzione allaltezza per Portanova: allorizzonte cera già il rischio squalifica. Poi lasoluzione: Natali. Ma, rispetto a tre assenze importanti, larrivo di una prima riserva giànei primi giorni non sembrò un gran riparo. Soprattutto perchè il portiere (Curci) e altridifensori acquisiti o promossi nel farraginoso ritiro sembravano tutti una scommessa.Coraggiosa, da applaudire. Ma sempre una scommessa. A centrocampo stessorefrain: via Mudingayi, conferma per Perez, appeso ad un rinnovo faticosissimo elungo, ed altre scommesse, come Guarente.La prima tempesta si abbatte su Perez: acciacchi, crisi di rendimento, forse dovutianche a quel contratto che resta lontano, poi un altro infortunio. E così il Bologna siritrova senza anima e continuità a centrocampo, il reparto che nello scorso annosembrava insuperabile. Arriva poi un altro uragano a due lingue: piombasimultaneamente alla tempesta Perez: linfortunio di Natali e il debole sconto allasqualifica di Portanova. Risultato: anche la difesa viene scoperchiata. Se a questo siaggiunge il temporale delle quattro partite dove il Bologna ha raccolto molto meno diquanto avrebbe meritato, ecco si spiegano i rovesci. Sì, può capitare anche lastagione fortunata. E tutto va bene. Poi ci sono stagioni come queste. E allora capisciche non eri attrezzato per metterti in salvo. Perchè hai puntato più che altro sul beltempo. E invece è piovuto. Sul bagnato.

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I L P O R T I E R EAgliardi e Curci il dualismo dovrà dare certezze altrimenti sicambia

BOLOGNA - Una squadra si riconosce anche dalnumero uno che ha, Federico Agliardi è ungrande professionista, un ragazzo estremamenteserio e un buon portiere ma non dimentichiamociche nel campionato passato era il secondo diGillet e soprattutto che il Bologna aveva portatosotto le due torri Curci ritenendolo il nuovotitolare e non per fargli fare la panchina adAgliardi. Perché è vero che Zanzi lo ha pagatozero euro ma è altrettanto vero che lingaggio delportiere che viene dalla Roma è importante, danumero uno e non da numero dodici, tanto perintenderci. Fin qua Curci è stato solo infortunato,si era fatto male nel corso del ritiro della Roma,poi si è di nuovo fatto male in Croazia esuccessivamente nella partita interna contro ilCatania, e allora bisognerà vedere quelle chesaranno le sue condizioni fisiche perché in serieA non si possono avere in panchina due ragazzicome il Bologna ha a oggi, e cioè Lombardi e Stojanovic. Il discorso è uno solo: seZanzi e Pioli ritengono che Curci possa tornare a essere quel portiere affidabile cheera a Siena e che dal punto di vista fisico i suoi problemi siano solo un ricordo, eccoche il Bologna potrebbe anche andare avanti così, in caso contrario dovrà andare sulmercato anche per il portiere, cancellando finalmente lerrore commesso in estatequando lasciò partire per un pugno di euro Gillet. Che, guai a dimenticarlo, avevaancora tre anni di contratto e che di conseguenza a Bologna poteva anche restare perun paio di mesi con un po di amarezza addosso per non aver potuto riabbracciare ilsuo vecchio allenatore Ventura e per aver perso quei 100 mila euro in più che il Torinogli assicurava rispetto al Bologna.

c. ben.

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I L C E N T R O C A M P I S T AKrhin la speranza si aspetta Perez Taider e Pazienza finoradeludenti

BOLOGNA - Anche nelle domeniche in cuiDiamanti, Ramirez e Di Vaio facevano fatica adeterminare, ci pensavano dietro Mudingayi ePerez a salvare la baracca del Bologna in mezzoal campo e a consentire alla difesa di lavorarepalloni già sufficientemente gestiti. Ora,Mudingayi non cè più e quanto fosse importantelo abbiamo visto anche domenica, quando dagiocatore dellInter si è messo su Diamantifacendogli avvertire su ogni pallone la suapresenza, e fin qua è praticamente mancatoanche il centrocampista uruguaiano. Che dopoaver giocato male un paio di partite, si stavaritrovando, poi è accaduto che si è fatto malecontro il Catania, lasciando di nuovo il Bologna inaffanno. Sì, perché Pazienza ha dato poco dalgiorno del suo arrivo a oggi, perché Taider è unragazzo di ventanni e non si poteva pretendereche fosse già estremamente affidabile, perchéda Pulzetti e Kone ti puoi aspettare solo corsa e quantità e perché non bisogna maidimenticare che Guarente ha alle spalle un grave infortunio che lo ha costretto avivere ai margini del pallone per tanti mesi. Morale: le sofferenze del Bologna nasconosoprattutto in quella zona di campo, perché i centrocampisti non garantiscono unsufficiente lavoro di filtro nella fase passiva del gioco e al tempo stesso non sonocostruttivi in quella attiva.Sta per tornare Perez, ma bisognerà vedere quale Perez tornerà, è tornato Krhin, e seil ragazzo sloveno si sarà messo del tutto alle spalle lintervento al crociato, sarà unritorno importante per la qualità e le geometrie che sa regalare, ma se Pioli decideràsoprattutto di giocare con un centrocampo a tre servirà un altro centrocampista daipiedi buoni, capace anche di inserirsi.

c. ben.

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I L D I F E N S O R EManca Portanova (tornerà a dicembre) e pure Antonnson non èpiù lo stesso

BOLOGNA - Che al Bologna manchiterribilmente Daniele Portanova lo hanno capitoanche quelli che lanno passato erano critici neisuoi confronti, ma la verità è che al Bologna stamancando anche Andrea Raggi, che da centraledi destra della difesa a tre è davvero undifensore importante. Va detto che lassenza diPortanova è diventata ancora più pesante dopogli infortuni capitati a Natali, che il Bologna avevaacquistato sapendo di non poter contare almenofino a Natale sul giocatore romano. Portanova eNatali sono gli unici difensori del Bologna asaper comandare il reparto e ad avere addossodosi massicce di personalità, e senza di loroanche quelli che via via sono andati in campohanno finito per risentirne. Tanto per fare unesempio vi chiediamo se questo Antonsson visembra lo stesso del campionato passato? No,non è lo stesso, basta guardare quello che hacombinato prima a Cagliari e poi domenica contro lInter per rendersene conto. ACagliari ha in pratica servito un assist per il gol di Nainggolan, rinviando centralmenteil pallone nei pressi del limite dellarea, contro lInter ha fatto saltare per due volteindisturbato Ranocchia: la prima volta ci può anche stare, ma la seconda non esiste,anche perché certi doni i difensori delle altre squadre non li hanno fatti e forse mai lifaranno a Gilardino.Portanova rientrerà a metà dicembre e fino ad allora Pioli dovrà fare di necessità, virtù,cercando di tirare fuori il meglio da tutti, ma a gennaio servirà un altro difensore,soprattutto se il tecnico rossoblù entrerà nellordine di idee di costruire la difesa a tre ese nel frattempo Sørensen e Carvalho non saranno riusciti a convincerlo che èopportuno prenderli in considerazione.

c. ben.

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L A T T A C C A N T EDiamanti è solo Non si può sempre sperare nellle giocate diGilardino

BOLOGNA - Alessandro Diamanti è solo, o cipensa lui a fare gioco e a mettere Gilardino nellecondizioni di essere pericoloso, o per il Bolognaè buio pesto. E questa considerazione non ètanto figlia di quello che è successo domenicacontro lInter quanto delle partite precedenti.Perché è da un po di tempo che Diamanti stafacendo fatica, forse avvertendo anche lapressione di dover determinare a tutti i costi.Prima di domenica, Diamanti era stato impiegatoda seconda punta ed era stato meno Diamanti,contro lInter è stato impiegato da trequartista edè stato ugualmente meno Diamanti. Tutta colpadi Mudingayi, che non lo ha perso di vistaneanche un attimo? Che Mudi ci abbia messodel suo è sicuro, quando ti viene addosso unocosì ti fa male per forza, ma il punto è che inquesto momento Diamanti non riesce a esserequello dellanno passato. Nonostante si dannilanima su ogni pallone, nonostante non abbandoni mai la squadra neanche nella fasepassiva del gioco. Diamanti crescerà, è destinato a crescere e a tornare quello delcampionato scorso, ma alla riapertura del mercato di gennaio il Bologna sarà chiamatoad aggiungere un altro attaccante (o un trequartista) a Gilardino, a Diamanti e aGabbiadini (o ad Acquafresca). Perché il Bologna di oggi è troppo scontato eprevedibile, in pratica basta fermare Diamanti per disinnescare anche Gilardino. Cheanche contro lInter è stato raggiunto dentro larea di rigore da palloni più per i difensoriche per gli attaccanti. Zanzi e Pioli stanno pensando a quale può essere la soluzionegiusta, considerato anche il rapporto qualità-prezzo, a oggi sembra favorito lo sbarcodi una seconda punta (e non di un trequartista).

c. ben.

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Chance per Krhin

ha fatto bene con

Oggi ecografia per

luruguaiano: se è

tutto ok può

tornare anche

domenica Domani

sera contro la Juve

il tecnico cambia

modulo e rilancia

Sørensen

Marco Motta e Federick

Sørensen (foto a sinistra La

Presse e Schicchi) e Diego

Perez (Ansa)

Perez prenota lUdinese Pioli torna alla difesa a 3

di Claudio Beneforti

BOLOGNA - Oggi è un giorno importante per

Diego Perez e per il Bologna. Il centrocampistauruguaiano sarà sottoposto ad una ecografia, ese tutto andrà come sperano fortemente i sanitaridel Bologna Perez potrà riunirsi da subito algruppo, regalando un sorriso anche a StefanoPioli, che ha bisogno della forza fisica, delmestiere e anche della personalità di Perezcome laria, considerati gli affanni con i quali staconvivendo da tempo il centrocampo del

Bologna. Se lecografiaconsentisse a Perez diforzare non vorrebbedire che ilcentrocampistapotrebbe già essereimpiegato a Torinocontro la Juventus,anche se forse Piolisarebbe tentato dalfarlo almeno per unospezzone di partita, ma

di sicuro potrebbe essere a disposizionedellallenatore rossoblù per domenica prossima,quando al DallAra sbarcherà lUdinese. Cè dadire che se dipendesse da Perez già luruguaianosi metterebbe in campo sia a Torino che controlUdinese, ma sia il dottor Nanni che il dottorSisca si prenderanno tutte le cautele possibili,anche perché Perez non è nuovo a ricadute esapendo che un nuovo infortunio significherebbeperderlo per più di un mese. E questo è unrischio che il Bologna non può assolutamente correre, visto quanto è pesata la suaassenza dal Catania a oggi. Se ci sono notizie sul rinnovo del suo contratto? I capirossoblù non fanno trapelare neanche un sussurro su questo tema, e quando chiediqualcosa ti rispondono che il procuratore di Perez è pieno di impegni, fatto sta chequesta storia va avanti da mesi e non è escluso che prosegua per altri mesi. Magarifino a giugno, quando Perez a quel punto lascerebbe il Bologna a parametro zero.Anche perché non va dimenticato che il centrocampista uruguaiano è nel mirinodellAtletico Madrid, che già lo avrebbe voluto anche lanno passato.

- Lo capiremo meglio oggi, quando Pioli comincerà a preparare sulDIFESA A TREpiano tattico la partita di Torino contro la Juventus, maconsiderate quelle che sono le sue idee, considerato quelloche è lassetto tattico della Juventus e anche come si sonomesse le altre squadre che lhanno affrontata non è esclusoche possa essere riproposta la difesa a tre. E se così fosse,bisognerebbe capire chi giocherebbe accanto ad Antonsson

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lInter e ora può

partire titolare con

la Juventus

e Cherubin come centrale di destra. Toccherebbe forse aCarvalho, che prese il posto di Antonsson allinizio delsecondo tempo contro il Catania? Toccherebbe a Sørensen,che è ancora in compartecipazione tra Bologna e Juventus?

A un giorno da Juventus-Bologna il danese sembra in vantaggio sul brasiliano, ma nonè escluso che a partita avviata anche quello che tra i due partirà dalla panchina finiràper trovare spazio per consentire di tirare il fiato a uno tra Antonsson e Cherubin.Andiamo avanti, passiamo agli esterni. Per quanto riguarda il lato destro Motta è invantaggio su Garics, mentre sul lato sinistro si contendono il posto Morleo e Abero.Che potrebbe anche essere impiegato dal primo minuto, soprattutto nel caso in cuiMorleo avesse ancora addosso un po di stanchezza dopo limpegno contro lInter.Chiudiamo con il centrocampo: dopo aver detto che dovrebbe essere a 5, comecentrale potrebbe essere impiegato di nuovo Michele Pazienza, un altro exbianconero, e come mezzale Pulzetti e Kone sembrano in vantaggio su Taider eGuarente. Nel corso della partita (e se accadesse invece dal primo minuto?) troveràspazio anche Renè Krhin, che domenica passata contro lInter ha giocato una ventinadi minuti di qualità, dimostrando di essersi messo alle spalle sia dal punto di vistafisico che mentale lintervento al legamento crociato di un ginocchio.

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Contro Udinese,

Torino, Palermo

Samp, Atalanta...

bisogna fare punti

per la salvezza

Pazienza colpisce di testa

cercando di anticipare

lintervento di Palacio. Il

Bologna dopo la sconfitta

rimediata domenica contro

lInter, domani sera sarà ancora

in campo per affrontare la

Juventus a Torino (Ansa)

I L M O T I V OLa tendenza è negativa ma il vero campionato inizia dopo laJuventus

di Gianfranco Civolani

Tutto regolare e secondo copione. Il Bologna

parte benone, ma il portiere dellInter non sisporca mai le mani. E fatalmente lInter sulle palleinattive e sulle ripartenze dilaga perchè ilBologna - appunto secondo copione e secondola logica elementare di un assetto tattico moltoopinabile - offre il petto ad un avversari più forte,leggi un centrocampo rossoblu incapace di farefiltro per una difesa che non può essere quella

dellanno passato seGillet, Portanova eRaggi non ci sono più.Il modulo con dueattaccanti più untrequartista non ègiudicabile perchèprobabilmente è il

modulo migliore per affrontare la concorrenza,ma non le squadre più forti e granitiche e dunquetroppo superiori in lungo ed in largo. E adesso ilBologna sarebbe ultimo (cè con il Chievo ilconfronto diretto a sfavore) se la zavorra cheappesantisce il Siena non scongiurasse appuntouna classifica più umiliante ed avvilente.E tutto ciò nel momento in cui un Bologna privodi Diamanti deve affrontare lincontenibile Juve.Ci si chiede: il rientro di Perez e Portanova diquanto potrà semmai migliorare una squadra così tanto disossata al mercato? E qualigiocatori di un certo valore potranno arrivare a gennaio se non ci sono soldi e se tralaltro non ci sono nemmeno idee? E arriviamo a Pioli: annaspa e arranca senzariuscire a trovare la chiave del problema e questo perchè molti dei suoi giocatoribalbettano ed i gol - degli altri - fioccano ripetutamente senza grandi speranze diinvertire una tendenza molto allarmante. E se Gilardino, Gabbiadini e Diamanti nonfanno gol, quali sono le alternative? Il buon Cherubin che di gol ne fa uno allanno o ilTaider ed il Pazienza ancora a secco o il Portanova che non cè?Juve a parte (e vada pure come vada) il Bologna deve ancora incontrare Udinese,Genoa, Palermo, Torino, Sampdoria, Atalanta e Parma. Contro queste squadrebisogna fare punti, molti punti. E il buon Cherubin non dica che la classifica nonbisogna guardarla mai. No, bisogna stamparsela sui muri e nella memoria perchè laclassifica dice che il Bologna in nove partite ha fatto sette punti alla media di 0,77 agara e con proiezione finale di punti 29, ovvero un grido di dolore e si salvi chi può.

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S T E F A N O P I O L I«STADIO» 28 OTTOBRE 2012

«Stiamo lavorando seriamente Abbiamo valori ealla fine sono ottimista Ci mancano soltanto ipunti...»

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BOLOGNA

SPORT■ IX

@MARTEDÌ 30 OTTOBRE 2012

llaa RReeppuubbbblliiccaa PER SAPERNE DI PIÙwww.bolognafc.itbologna.repubblica.it/sport/

Sabatini: “Meno stranieri, è un ordine”

Pallacanestro

Dominio Biancoblùcosì Basket Cityvara il made in Italy

FRANCESCO FORNI

SONO ragazzi italiani, fateli gio-care perché il basket a Bolognacampa con loro. Non è un rigur-gito nazionalista, sono i bilanci,come sempre, a indicare la stra-da. Virtus e Biancoblù, per sceltaforzata, danno la precedenza al-la carta d’identità e all’anagrafe.

Per ora esulta la Biancoblù diRomagnoli, che in attesa di di-ventare Fortitudo, comanda laclassifica di LegaDue, imbattutae con una quaterna di sorpren-denti vittorie, mettendo al tappe-to anche la grandi, come Pistoia eCasale Monferrato. Il tutto con-vivendo col budget più basso ditutto il campionato, partoritodurante le sofferenze estive. Solo330mila euro per i dieci che van-no in campo.

La brama di farsi notare e unapallacanestro quasi asfissiantesono state la benzina della Bian-coblù, una squadra che giocacontromano: gli stranieri parto-no dalla panchina, i più alti mi-nutaggi sono per Pecile, Cutolo,Cournooh (nato a Verona da pa-dre Ghanese e mamma italiana)e Verri, che l’anno scorso faceva ilcambio negli Eagles di Sacrati.Un veterano e tre peones, conl’aggiunta di Vitali junior dallaVirtus e di Pini da Reggio Emilia.

Dei tre stranieri due pesano,ma non vincolano, anzi sembra-no accessori. Harris in attacco(14 punti in 21’) e Mosley conrimbalzi e stoppate, ma giocan-do sempre metà partita, mentre ilserbo Drenovac, anche a causa diinfortuni, è stato in campo solo 5’domenica con Pistoia e non paredestinato a diventare un prota-gonista. I nodi alla lunga arrive-ranno al pettine, ma per adesso sicelebrano nozze felici con i fichisecchi e soprattutto la Biancoblùin campo ha una etichetta, che glialtri faticano a digerire.

Discorso diverso, ma nontroppo per la Virtus, che dopo letre vittorie è inciampata due vol-te, l’ultima pesantemente in Irpi-nia. Ma anche qui si aggiusteràtutto in casa, parola di ClaudioSabatini, che nella notte del suo54esimo compleanno s’è scirop-pato il ritorno da Avellino in pul-lman con i suoi ragazzi. «All’ini-zio ero furente, poi sono stato be-ne. Il gruppo è questo, non an-dremo sul mercato perché i gio-vani, Gaddefors, Imbrò e Mora-schini, hanno dimostrato,seppur con alti e bassi tipici dellaloro età, che è giusto puntare sudi loro». Bravi i boys bianconeri,ma anche qui la borsa ha un suopeso, anzi è lo scudetto di Sabati-ni. «La Federazione premierà chiavrà fatto giocare per più tempogli italiani. Pesaro adesso è pri-ma, la Virtus è seconda. Noi dob-biamo vincere quella classifica,ci porterebbe circa 250 mila euroimportantissimi per le nostrecasse. Questo è un ordine, comequando la Ferrari blocca Massase si avvicina ad Alonso. Quelpremio bisogna portarlo a casa, acosto di arrivare penultimi».

Andrea Pecile, 32 anni

Stefano Pioli, sei ko in 9 gare. L’anno scorso il Bfc arrivò nono

Pioli, per amore e per forzaesonerarlo costa 5 milioniZanzi difende il tecnico, Guaraldi si dà lo stipendioSIMONE MONARI

STRINGERE i denti, serrare le fila.È l’input che arriva da Castelde-bole dopo la sconfitta con l’Inter ein attesa, domani sera, di far visi-ta alla Juventus capolista (arbi-trerà Romeo di Verona). Per la pri-ma volta da quando è al Bologna,la panchina di Stefano Pioli cigo-la. «Capisco che in giro lo si dica,fa parte della mentalità italiana»,diceva ieri al sito Tuttomerca-toweb il dg Roberto Zanzi. «MaStefano sta lavorando molto, ci

vuole tempo. Abbiamo commes-so degli errori e dobbiamo lavora-re per non ripeterli». Che Piolivenga discusso dimostra che nelcalcio i pericoli sono sempre die-tro l’angolo. Il credito di cui l’alle-natore gode è ancora buono, perquanto le difficoltà siano eviden-ti.

E come sempre succede quan-do un tecnico è in difficoltà, la di-rigenza si guarda attorno. E laproprietà fa di conto. Venerdì èstato approvato il bilancio. I con-tratti dello staff tecnico scadono il30 giugno 2014. Il costo comples-sivo di Pioli e dei suoi uomini è di5 milioni e 464 mila euro lordi.Considerato che quattro mesi so-no trascorsi, esonerare Pioli pese-rebbe intorno ai 5 milioni, a fon-do perduto. L’allenatore (il setti-mo più pagato in A stando a unadelle classifiche più recenti) que-st’anno ha un ingaggio di 1 milio-ne e 674 mila euro, che salirà a 1milione e 790 mila il prossimo an-no. Parliamo sempre di cifre lor-de. Poi c’è lo staff, che costa quasiun milione l’anno: il vice Murelli,due preparatori atletici (Osti e Pe-rondi), un preparatore dei portie-ri (Vinti) e un collaboratore (Lu-carelli) che si occupa prevalente-mente dello studio delle squadreavversarie. A settembre, per latransazione con Bisoli diretto aCesena, il club preferì liquidare alui e al suo staff più dei due terzidelle spettanze per la stagione at-tuale, risparmiando poco più di300 mila euro su oltre 1 milione.

È ovvio che se il Bologna conti-nuasse a perdere, per Pioli il cam-mino sarebbe sempre più com-plicato, ma l’aspetto economicoè comunque rilevante, per unasocietà che non naviga nell’oro eche ha chiuso l’ultimo eserciziocon una perdita di circa 6,2 milio-ni. Da quest’anno però è stato de-liberato che anche Albano Gua-raldi avrà uno stipendio, attornoai 250 mila euro lordi. Se ne è par-lato proprio venerdì mattina. «Fi-nora ho sempre speso dei miei -ha detto il presidente ai soci - e co-munque prima di tutto viene ilclub. Magari non li prenderòneanche, quei soldi». I soci nonhanno obiettato. «Il presidentelavora tante ore a Casteldebole -rivela uno di loro - che il Bolognagli corrisponda uno stipendio misembra il minimo, semmai pa-ghiamo troppo certi giocatori...».

Al presidentedeliberati 250 milaeuro. “Ma queisoldi potrei anchenon prenderli...”

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La crisi rossoblù

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