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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Il welfare che verrà Persone, famiglie, comunità Comuni di Bolgare, Calcinate, Castelli Calepio, Chiuduno, Grumello del Monte, Mornico al Serio, Palosco, Telgate

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014

Il welfare che verrà

Persone, famiglie, comunità

Comuni di

Bolgare, Calcinate, Castelli Calepio, Chiuduno,

Grumello del Monte, Mornico al Serio, Palosco, Telgate

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Indice

Prologo provinciale ..................................................................................... 4 Premessa…………………………………………………………………………22

Normativa di riferimento........................................................................... 24

Cap. 1 Descrizione dell’Ambito terr., dati sui bisogni e sulla spesa....28

Cap. 2 Dati di analisi e valutazione Piano di Zona 2009-2011............. 48

Cap. 3 Programmazione .......................................................................... 71

Cap. 4 Impianto organizzativo ................................................................ 86

Cap. 5 Interventi e servizi a gestione associata.................................... 90

Cap. 6 Piano economico - finanziario.................................................... 92

Cap. 7 Conclusioni ....................................................................................94

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Prologo provinciale

Bergamo, marzo 2012

PROLOGO PROVINCIALE PIANI DI ZONA 2012-2014

UFFICIO SINDACI

Via Gallicciolli, 4 - 24121 Bergamo - tel. 035.385383-4-5 / fax 035.385089 / Cell. 3351834092

e-mail: [email protected]

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10 ANNI DI PIANI DI ZONA

In questi anni si è assistito a una ridefinizione del concetto di welfare nel quadro costituzionale

delle competenze: dall’approvazione della Legge 328/2000, che disponeva la programmazione

di politiche sociali di Ambito, all’emanazione della Legge regionale 3/2008, che ha portato

all’accelerazione del processo di revisione e di riforma dei compiti degli Enti Locali.

Il contesto demografico, le fragilità familiari, le condizioni di precarietà occupazionale, l’impatto

della condizione migratoria: sono tutte variabili che hanno determinato un quadro

generalizzato di vulnerabilità, caratterizzato da una crescita esponenziale della domanda

sociale di tutela e da un continuo aumento del divario tra esigenze e possibilità di intervento;

tutto ciò amplificato, inoltre, dalla frammentazione delle risorse e degli interventi dei diversi

attori che agiscono nel sistema di protezione sociale.

In provincia di Bergamo questi processi hanno interessato sia il versante della

programmazione delle politiche sociali sia il versante relativo alla loro effettiva realizzazione: a

partire già dalla prima triennalità dei Piani di Zona dei 14 Ambiti Territoriali della provincia di

Bergamo del 2002, la combinazione tra le indicazioni normative e le specificità locali hanno

dato vita ad un sistema di welfare territorialmente diversificato.

L’assunzione stessa del principio di sussidiarietà ha portato con sé dilemmi che hanno definito

esiti differenziati, derivanti da un mandato normativo non sempre chiaro e dall’adattamento

del sistema complessivo a variabilità, esigenze e capacità dei contesti locali.

La sovrapposizione di più livelli di competenza in cui responsabilità e compiti si suddividono in

uno stesso ambito di intervento, ha ampliato gli spazi della discrezionalità decisionale: il

rischio, in questa dimensione, diventa quello di sancire, dal punto di vista istituzionale, la

diseguaglianza dei cittadini.

La recente crisi economica del Paese, con il conseguente drastico ridimensionamento dei fondi

per le politiche sociali e dei trasferimenti agli Enti Locali, incide profondamente sulla

programmazione sociale dei Piani di Zona 2012-2014.

Il documento “Politiche sociali per lo sviluppo del welfare locale”, approvato dalla Conferenza

dei Sindaci il 15 dicembre 2011, indica la prospettiva di un ripensamento dell’intervento

pubblico e del ruolo delle Amministrazioni comunali nella funzione di programmazione degli

interventi sociali e nel tentativo di organizzare un welfare territoriale tramite una

ridistribuzione di funzioni, compiti e spazi di autonomia decisionale tra i vari livelli istituzionali,

tecnici ed operativi.

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Il prologo provinciale ai 14 Piani di Zona traduce, in una dimensione tecnica ed operativa, le

indicazioni emerse nel documento dei Sindaci, prevedendo lo sviluppo di un sistema di

protezione sociale in una cornice di senso così sintetizzabile:

⇒ Comune: luogo in cui si riconosce il livello identitario del cittadino, in cui si esercita la

prossimità degli interventi, in cui si attiva il capitale sociale e relazionale del territorio

garantendo la coesione sociale della comunità locale;

⇒ Ambito Territoriale: luogo dell’associazione dei Comuni, del raccordo e della cura della rete

sociale, dell’individuazione delle priorità di destinazione delle risorse e della

programmazione condivisa degli interventi. E’ anche lo spazio dell’investimento sul capitale

professionale, sui processi di integrazione e del prendersi cura di situazioni complesse,

nonché della capacità di utilizzare economie di scala.

⇒ Conferenza dei Sindaci: luogo di sintesi e di proposta di una possibile direzione provinciale

condivisa in relazione alle politiche sociali, con il fine ultimo di costruzione di un sistema di

protezione sociale in grado di garantire uniformità di intenti e prospettive nel territorio. La

Conferenza deve garantire la rappresentatività e la capacità di fare sistema dei Comuni

nello sviluppo relazionale e negoziale con gli altri attori del sistema sociale.

Nella consapevolezza di una prospettiva normativa incerta ed in continua evoluzione, emerge

la convinzione che la modalità più costruttiva per affrontare questo momento di crisi risieda

nella ricerca di soluzioni di sistema che possano garantire ai Comuni l’esercizio della funzione

pubblica e pertanto il perseguimento dell’intereresse generale.

Nell’area socio-assistenziale questo si esplica attraverso scelte che, al fine di garantire i diritti

civili e sociali dei cittadini, dovranno sempre più caratterizzarsi in termini di:

⇒ Sistema - la costruzione di un welfare plurale necessita del contributo di molti e non potrà

essere più prerogativa di un unico Ente o Amministrazione;

⇒ Organizzazione - le politiche territoriali per essere implementate vanno condivise tramite la

valorizzazione dell’associazione tra Comuni e quindi attraverso l’Ambito Territoriale;

⇒ risorse - è necessaria un’oculata qualificazione della spesa sociale complessiva dei Comuni

non potendo ipotizzare, ad oggi, un suo incremento; si aggiunge l’esigenza di includere la

valutazione delle condizioni reddituali e patrimoniali nell’accesso ai servizi.

Per trasformare in risorse economiche il capitale sociale e relazionale costruito in questi anni,

serve un insieme di processi a sostegno di un sistema che appartiene non solo ai Comuni ma

alla società tutta.

In questa direzione e come premessa generale, il prologo fotografa l’attuale situazione

demografica ed epidemiologica corredata dai dati di conoscenza dell’attuale situazione dei

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servizi e delle risorse presenti nei 14 Ambiti Territoriali, nell’ottica degli interventi e della

gestione associata da questi attuati.

Segue una sezione programmatica che definisce tre obiettivi strategici del triennio:

1. incremento della sinergia e del raccordo delle strategie e degli interventi nell’area socio-

assistenziale;

2. ampliamento dei settori di integrazione con i diversi attori del sistema di welfare locale;

3. reperimento di risorse aggiuntive per la sostenibilità della progettualità sociale degli

Ambiti Territoriali.

E’ indispensabile, in questa dimensione, imparare a comprendere e gestire nuove criticità e

nuovi saperi per trovare un possibile orientamento: coloro che si interfacciano ai servizi sociali

sono portatori non solo di diritti, ma anche di risorse, e in questa prospettiva la crescita e la

coesione della comunità locale sono l’oggetto centrale di impegno della funzione sociale.

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IL QUADRO DELLE CONOSCENZE

� Evoluzione demografica

La popolazione presente a gennaio 2011 in provincia di Bergamo è costituita da un totale di

1.098.740 residenti, di cui 544.677 uomini e 554.063 donne (dati ISTAT 1/1/2011). Il saldo

naturale positivo (+2.795), congiuntamente ad un saldo migratorio ancor più positivo

(+8.741), ha determinato, anche nel corso del 2010, un aumento della popolazione.

La struttura demografica presenta un indice di vecchiaia pari a 121,80 con un peggioramento

rispetto all’anno precedente (pari a 114,2): tale indice rimane comunque inferiore sia rispetto

a quello di Regione Lombardia, sia rispetto a quello nazionale (entrambi pari a 141).

La presenza di cittadini di origine straniera appare radicarsi sempre più: i maschi costituiscono

il 12% della popolazione maschile provinciale, le femmine il 10%. Il tasso di natalità della

popolazione straniera residente nella provincia di Bergamo (24‰ stranieri residenti) è

superiore ai corrispettivi indici regionale (20‰) e italiano (17,1‰). I tassi di fecondità delle

donne bergamasche rispetto alle donne straniere residenti sono inferiori della metà (34,6 vs

86,5).

Tasso natalità

Indice di vecchiaia

Fonte: Osservatorio Socio Sanitario ASL di Bergamo su

Fonte: Osservatorio Socio Sanitario ASL di Bergamo su

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I dati riportati evidenziano una notevole eterogeneità del territorio provinciale rispetto a gran

parte degli indici considerati, al punto che gli Ambiti Territoriali risultano classificabili in tre

gruppi omogenei per comportamento degli indicatori demografici. Si veda in proposito il

diagramma a dispersione presentato nel grafico precedente, in cui sono riportati i valori degli

indici di vecchiaia e dei tassi di natalità per singolo Ambito.

Il primo gruppo è composto dagli Ambiti Territoriali di Dalmine, Romano di Lombardia, Valle

Cavallina, Basso Sebino, Isola Bergamasca e Valle San Martino, Treviglio, Seriate, Grumello; il

secondo gruppo da Alto Sebino, Valle Seriana Superiore, Valle Seriana, Bergamo, Valle

Imagna; il terzo gruppo dalla Valle Brembana.

Si può individuare un andamento progressivo degli indicatori, dal primo gruppo al terzo

gruppo, caratterizzato congiuntamente da una diminuzione della popolazione giovane e di

quella in età produttiva nonché da un aumento della popolazione anziana.

Nel quadro epidemiologico generale si rileva, anche a seguito dell’innalzamento dell’età, un

continuo ampliamento delle persone in condizione di fragilità, con particolare riferimento a

soggetti affetti da patologie cronico-invalidanti in forme differenziate in termini di gravità ma

caratterizzate per la gran parte da pluripatologie.

In questo contesto il concetto di cura si amplia notevolmente e aumentano sempre più le

categorie di persone portatrici di bisogni assistenziali e sociali.

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� I servizi e gli interventi

Secondo quanto stabilito dalla legge 328/00 e dalla legge regionale 3/2008, i Comuni singoli o

associati sono titolari delle funzioni amministrative concernenti gli interventi sociali svolti a

livello locale.

Di seguito sono sintetizzate le principali aree di intervento:

AREA DI INTERVENTO

FINALITÀ DI INTERVENTO

TIPOLOGIE DI PRESTAZIONE

Cittadinanza

Servizi sociali che si rivolgono a più tipologie di utenti: attività generali svolte dai Comuni e costi sostenuti per esenzioni e agevolazioni offerte agli utenti delle diverse aree.

Pronto intervento sociale. Segretariato sociale. Servizio sociale professionale, sostegno al reddito, contributi per alloggio, mensa e trasporto.

Famiglia e minori

Interventi e servizi di supporto alla crescita dei figli e alla tutela dei minori.

Sostegno educativo scolastico. Sostegno socio-educativo territoriale e/o domiciliare, affido. Servizi semiresidenziali: asili nido, ludoteche, centri di aggregazione per bambini e ragazzi, centri diurni estivi. Servizi residenziali: case famiglia, comunità alloggio, appartamento. Contributi scolastici per mensa e trasporto.

Disabilità

Interventi e servizi a cui possono accedere utenti con problemi di disabilità fisica, psichica o sensoriale

Servizio educativo domiciliare. Sostegno socio-educativo scolastico, accompagnamento e trasporto scolastico, voucher, assegni di cura o buoni socio-sanitari, mensa, trasporto. Servizi semiresidenziali: centri diurni, soggiorni estivi. Laboratori protetti. Inserimento lavorativo. Servizi residenziali: case alloggio,residenze disabili.

Anziani

Interventi e servizi mirati a migliorare la qualità della vita delle persone anziane, nonché a favorirne la mobilità, l’integrazione sociale e lo svolgimento delle funzioni primarie. In quest’area, anche i servizi e gli interventi a favore di anziani affetti dal morbo di Alzheimer e le prestazioni rivolte agli anziani non autosufficienti.

Voucher, assegni di cura o buoni socio-sanitari, mensa, trasporto sociale, telesoccorso, teleassistenza, fornitura di pasti e/o lavanderia a domicilio, centri sociali e di aggregazione, soggiorni estivi. Assistenza domiciliare. Assistenza domiciliare integrata. Servizi semiresidenziali: centri diurni. Servizi residenziali: case di riposo.

Salute Mentale

Interventi e servizi per l’integrazione sociale e lavorativa.

Inserimento lavorativo. Sostegno al reddito. Contributi per l’alloggio. Residenzialità leggera.

Dipendenze

Interventi e servizi rivolti a persone dipendenti da alcool e droghe.

Inserimento lavorativo. Sostegno al reddito. Contributi per l’alloggio.

Immigrazione

Interventi e servizi finalizzati all’integrazione sociale, culturale ed economica degli stranieri.

Servizi residenziali: case famiglia, appartamento. Inserimento lavorativo. Percorsi formativi.

Povertà e

disagio adulti

Interventi e servizi per ex detenuti, donne maltrattate, persone senza fissa dimora, indigenti e persone in difficoltà non comprese nelle altre aree.

Mensa e trasporto sociale. Inserimento lavorativo: borsa lavoro. Servizi residenziali: dormitori,appartamenti protetti.

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Le tipologie di intervento sopra esposte possono essere ricomprese nei cinque Livelli Essenziali

di Assistenza Sociale (LIVEAS) indicati nella L.328/00:

� servizio sociale professionale e segretariato sociale per informazione e consulenza

al singolo e ai nuclei familiari;

� servizio di pronto intervento sociale per le situazioni di emergenza personali e

familiari;

� assistenza domiciliare;

� strutture residenziali e semiresidenziali per soggetti con fragilità sociali;

� centri di accoglienza residenziali o diurni a carattere comunitario.

Il legislatore nazionale non ha ancora dato una definizione circoscritta dei LIVEAS per una

complessa serie di motivi, tra cui: la mancanza di indicazione rispetto all’assunzione di oneri

economici, la natura stessa delle prestazioni e servizi strettamente legati ai bisogni specifici dei

destinatari e alla loro situazione personale, la forte disomogeneità territoriale nella tipologia e

nella distribuzione dei servizi esistenti a livello locale, la mancanza di standard minimi comuni

ed infine le caratteristiche socio-demografiche della popolazione differenziate a livello

nazionale.

� Le risorse

Nell’ultimo decennio, l’incremento dei bisogni della popolazione e il maggior ruolo affidato agli

enti locali dalle riforme di decentramento istituzionale hanno fatto sì che la spesa sociale

subisse un continuo incremento: per garantire gli interventi descritti nel paragrafo precedente

la spesa sociale complessiva dei 244 Comuni è infatti passata dagli 89.942.592,43€ del 2004 ai

130.351.138,53€ del 2010 che, a livello di spesa procapite si traduce in un passaggio dagli

89,60 € del 2004 ai 119,90 € del 2010.

Il dato rappresenta una media a livello provinciale che poi si differenzia nei 14 Ambiti

Territoriali. Così come rappresentato nel grafico seguente vediamo come si passi dai 2 Ambiti

la cui spesa procapite non supera gli 85€ agli ultimi tre ambiti la cui spesa procapite supera i

150€, ben oltre quindi la media provinciale.

media provinciale € 119,90

0

1

2

3

sino a 85 da 86 a 100 da 100 a 115 da 116 a 130 da 130 a 150 oltre 150

Grafico: Spesa pro capite per il sociale degli Ambiti Territoriali anno 2010

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A livello provinciale i servizi per i quali si investe di più sono quelli relativi a famiglia e minori,

seguiti dai servizi per disabili.

Il grafico che segue ci mostra invece i canali di finanziamento a copertura della spesa si La

spesa sociale comunale è finanziata da risorse proprie degli enti locali, da finanziamenti

pubblici (fondi nazionali e regionali) o dalla compartecipazione alla spesa da parte degli utenti.

Di seguito l’incidenza percentuale dei vari canali di finanziamento percentuale rispetto alla

spesa sociale.

Naturalmente quello presentato è il quadro a livello provinciale. Nei singoli Ambiti e Comuni la

situazione varia sensibilmente.

Disabili25,52%

Minori-famiglia29,75%

Emarginazione povertà3,99%

Immigrazione1,04%

Salute mentale0,65%

Dipendenze 0,14%

Servizi sociosanitari integrati11,07%

Servizio sociale e segretariato

9,93%

Udp e gestione associata

1,59%

Accreditamento 0,03%

Anziani15,17%

Fondo di solidarietà

1,13%

Grafico: le voci di spesa per le principali aree di intervento anno 2010

FNA3,47%

QUOTA COMUNI67,92%

Provincia0,17%

Altre entrate5,18%

Fondo Intesa Famiglia

1%

AltriFondi Regionali

1%

FRS7,00%

FNPS3,18%

Fondo Intesa Nidi

1% Utenza10,73%

Grafico: canali di finanziamento a copertura della spesa sociale

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� Forme di gestione

La gestione del Piano di Zona ha avuto, dal varo della legge 328/00 ad oggi, un’evoluzione

notevole: basti pensare che nel nostro territorio si è passati da una situazione, anno 2002, in

cui la programmazione zonale era gestita da 9 Comuni capofila e 5 Comunità Montane, alla

situazione odierna, in cui i 14 Piani di Zona si sono differenziati in relazione all’eterogeneità dei

territori.

Nei vari Ambiti diversa è poi la forma di erogazione dei principali servizi. La tabelle seguente ci

da un’idea di come alcuni di questi, pur essendo presenti in tutti i 14 Ambiti abbiano forme di

erogazione totalmente diverse. La tendenza in questi anni è stata quella di incrementare la

forma associata.

Area di intervento

Servizio Forma di erogazione N° Ambiti (sui 14 totali)

Forma singola 6 Forma associata 3

Segretariato sociale

Forma mista 5

Forma singola 4 Forma associata 2

Cittadinanza Servizio sociale professionale

Forma mista 8

Forma singola 9 Comuni

appartenenti a diversi Ambiti, gestiscono il servizio di tutela

Forma associata 14 Tutela minori

Forma mista 0

Forma singola 2 Forma associata 11

Minori e famiglia

ADM

Forma mista 1

Forma singola 5 Forma associata 5 Disabili SADH o ADH

Forma mista 4

Forma singola 5 Forma associata 2

Anziani e domiciliarità SAD

Forma mista 7

Enti gestori Piani di Zona, anno 2010

Comune n. 4

Comunità Montana n. 4

Società n. 1Consorzio n. 1

Aziende speciali n. 4

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� Le risorse impiegate I grafici seguenti mostrano come il 24% dei 130.000.000€ spesi dai 244 Comuni bergamaschi

per le politiche sociali venga programmato e speso in forma associata mentre il restante 76%

è gestito, in autonomia, dalle singole amministrazioni comunali.

Anche questi dati però si differenziano notevolmente a livello territoriale. Il grafico seguente

infatti ci mostra che solo 4 Ambiti hanno una percentuale di compartecipazione dei Comuni alla

gestione associata che si allinea alla media provinciale, per i restanti 10 la situazione è ben

diversa. Per 3 Ambiti la quota di compartecipazione si attesta tra il 10% e il 20%.

spesa a gestione associate PdZ

24%

€ 31.284.273,24

spesa a gestione comunale 76%

€ 99.066.865,28

altre entrate 6,69% € 2.092.917.87

quota comuni 44,32%

€ 13.865.189,89

trasferimenti regionali e nazionali

48,99% € 15.326.165.46

€130.351.138,53

Grafico: Compartecipazione dei Comuni alle risorse associate del Piano di Zona dati 2010.

0

1

2

3

4

0% - 10% 10% -20%

20% -30%

30% -40%

40% -50%

50% -60%

60% -70% oltre

Media provinciale 44,32%

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� GLI OBIETTIVI Provinciali dei Piani di zona 2012-2014 Tre sono gli obiettivi strategici, per il triennio, a livello provinciale:

1. Incremento della sinergia e del raccordo delle strategie e degli interventi nell’area

socio-assistenziale;

2. Ampliamento dei settori di integrazione con i diversi attori del sistema di welfare locale;

3. Reperimento di risorse aggiuntive per la sostenibilità delle progettualità sociale degli Ambiti Territoriali.

AZIONI DI SISTEMA

Dotazione del software gestionale per i servizi sociali ai 14 Uffici di Piano

Entro il primo anno del Piano di Zona

Sviluppo del sistema informativo unico per i servizi sociali nei 14 Ambiti Territoriali e nei 244 Comuni della provincia di Bergamo

Dotazione del software gestionale per i servizi sociali ai 244 Comuni della provincia di Bergamo

Entro la triennalità del Piano di Zona

Accreditamento delle Unità d’offerta sociali

Prosecuzione del lavoro di definizione ed accreditamento delle diverse Unità d’offerta a livello territoriale in una cornice di uniformità provinciale

Entro la triennalità del Piano di Zona

OBIETTIVO STRATEGICO N. 1

Incremento della sinergia e del raccordo delle strategie e degli interventi nell’area socio-assistenziale

L’esperienza del prologo ai Piani di Zona 2009-2011 ha dimostrato che, pur avendo incontrato criticità, la ricomposizione provinciale ha permesso di ottenere risultati su vari fronti soprattutto nel favorire luoghi di sintesi e di ricomposizione del frammentato universo dell’area sociale e nel restituire una maggiore uniformità e una più incisiva valenza operativa al senso di rappresentanza provinciale anche in ottica negoziale.

AZIONE RISULTATO ATTESO Costruire condizioni logistiche, motivazionali ed organizzative atte a sostenere processi decisionali condivisi.

Produzione di linee guida provinciali e modelli di lavoro uniformi per gli interventi e la lettura del bisogno sociale.

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Progetti provinciali nell’area della marginalità sociale

Definire, in sinergia con i 14 Ambiti Territoriali della provincia di Bergamo, una progettualità complessiva ed istituzionalmente sostenibile a favore degli interventi di contrasto alla povertà e ai fenomeni di grave marginalità sociale, con particolare riguardo alle aree di azione sviluppate dai bandi promossi in collaborazione con la Fondazione della Comunità Bergamasca.

Entro il primo anno del Piano di Zona, ridefinizione dell’accordo con la Fondazione della Comunità Bergamasca. Entro la triennalità del Piano di Zona, la progettualità complessiva.

Attività promozionali e preventive a favore degli Ambiti Territoriali

Attivazione di raccordi utili al fine di sviluppare nei diversi Ambiti attività di prevenzione e promozione di iniziative a carattere sociale, anche attraverso bandi regionali o locali (es.: carovana per la famiglia)

Durante la triennalità del Piano di Zona,

OBIETTIVO STRATEGICO N. 2

Ampliare i settori d’integrazione con i diversi attori del sistema di welfare locale

In presenza di problematiche complesse non è pensabile ridurre le soluzioni all’interno di schemi rigidi, lineari o meramente procedurali: integrare significa condividere una rappresentazione comune delle criticità e distinguere sfere di competenza ricomponendo possibilmente il meccanismo decisionale e il sistema dei vincoli in una dimensione di governance condivisa dei problemi e delle possibili soluzioni. Nell’esperienza della triennalità precedente del prologo ai Piani di Zona 2009-2011, la

capacità di integrazione e di “fare rete” con i diversi attori sociali ha consentito agli Ambiti

Territoriali di divenire gestori, per conto di altri ma su obiettivi comuni, di risorse aggiuntive

per il sistema sociale di competenza per circa 2.316.800,00 €.

AZIONE RISULTATO ATTESO

Implementare i luoghi e le occasioni atte a favorire processi d’integrazione che facilitano funzioni e servizi producendo modalità d’intervento concordate ed economie gestionali.

Produrre maggiore integrazione con gli altri attori del sistema. Sostenere la capacità degli Ambiti Territoriali di intercettare e gestire risorse indirizzate al benessere sociale della comunità locale.

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AZIONI DI SISTEMA

Compartecipazione: definizione di linee guida provinciale per la compartecipazione dell’utenza ai costi delle principali unità d’offerta socio assistenziali e socio sanitari.

Entro la triennalità del Piano di Zona

Conciliazione Tempi di vita e Lavoro: favorire i processi condivisi attraverso la rete del Piano di Azione Territoriale per la Conciliazione che coinvolge vari enti appartenenti alla provincia Bergamasca proponendo gli Ambiti Territoriali quali realizzatori delle azioni rivolte alle comunità locali.

Durante la triennalità dei Piani di Zona

Dispersione scolastica: azioni condivise per la gestione del fenomeno della dispersione scolastica con la regia della Provincia di Bergamo all’interno della rete territoriale con la possibilità per gli Ambiti Territoriali di attivare progetti individualizzati.

Durante la triennalità dei Piani di Zona

Minori stranieri non accompagnati: Protocollo d’intesa per la definizione di buone prassi in merito all’affidamento dei minori stranieri non accompagnati e dei minori in affidamento a stranieri regolarmente soggiornanti con Prefettura, Questura di Bergamo,Tribunale per i Minorenni di Brescia,Giudice Tutelare di Bergamo e sua applicazione a valere per tutti gli Ambiti Territoriali.

Entro il primo anno dei Piani di Zona sottoscrizione e attuazione Protocollo

Integrazione area interistituzionale

Appalti pubblici per i servizi socio-sanitari, assistenziali ed educativi: sottoscrizione e applicazione Protocollo d'intesa per l'utilizzo di "buone prassi" con la possibilità di usufruire di linee guida condivise nonché di una commissione valutativa e di garanzia in merito alle gare d’appalto promosse dagli Enti Locali.

Entro il primo anno del Piano di Zona sottoscrizione Protocollo

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Accesso ai servizi: implementazione della rete informativa PUOI; partecipazione ai processi di standardizzazione della modulistica di accesso alle unità d’offerta socio-sanitarie.

Durante la triennalità dei Piani di Zona

Tutela minori: costruzione di linee guida provinciali con l’ASL per la collaborazione degli Ambiti Territoriali con i Consultori familiari e, in particolare, per la definizione del ruolo dello psicologo in merito ai casi di tutela minori.

Entro il primo anno dei Piani di Zona

Domiciliarità e continuità delle cure: implementazione dell’integrazione tra Ambito Territoriale e Distretto socio sanitario per la gestione della domiciliarità e della continuità delle cure attraverso lo spazio organizzativo del CeAD (Centro per l’Assistenza Domiciliare).

Durante il primo anno del Piano di Zona

Protezione giuridica: collaborazione per la consulenza e la formazione rispetto alle forme di protezione giuridica con particolare attenzione alla funzione dell’Amministratore di sostegno con una sua estensione a livello di Ambiti Territoriali.

Durante la triennalità dei Piani di Zona

Integrazione area socio-sanitaria (di competenza ASL)

Dipendenze e Prevenzione: partecipazione alla Commissione Prevenzione del Dipartimento Dipendenze ASL e attivazione degli Ambiti per la promozione sul territorio delle campagne preventive.

Durante la triennalità dei Piani di Zona

Educazione alla salute e piani di prevenzione: sostegno locale e partecipazione alle campagne locali di promozione della salute e di stili di vita sani.

Durante la triennalità dei Piani di Zona

Dimissioni protette: revisione ed aggiornamento dei protocolli per le dimissioni protette tra ASL, Aziende Ospedaliere, Ambiti Territoriali, con valutazione in merito all’efficacia e alle ricadute operative sul territorio.

Entro il primo anno dei Piani di Zona

Integrazione area sanitaria (di competenza ASL e Aziende Ospedaliere)

Salute Mentale e Neuropsichiatria infantile: partecipazione agli Organismi di Coordinamento per la Salute Mentale e per la Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza al fine di implementare ed organizzare una possibile rete territoriale di sostegno.

Durante la triennalità dei Piani di Zona

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Piano provinciale disabili: partecipazione degli Ambiti Territoriali ai percorsi definiti dal Piano provinciale disabili attraverso la presenza ai tavoli territoriali e alla costante collaborazione con la Provincia di Bergamo in merito alle singole azioni intraprese.

In linea con le scadenze del Piano stesso

Integrazione area lavorativa (di competenza della Provincia di Bergamo)

Famiglia – Lavoro: rinnovo dell’intesa con la Provincia di Bergamo per la gestione da parte degli Ambiti Territoriali di un fondo per le famiglie colpite dalla crisi economica.

In attesa delle decisioni della Provincia

Integrazione area Terzo settore

Terzo Settore: valorizzazione dei diversi settori del terzo settore attraverso forme di coprogettazione con le realtà delle imprese sociali territoriali e delle organizzazioni di volontariato.

Durante la triennalità dei Piani di Zona

Integrazione area abitativa

Housing sociale: prevedere lo sviluppo di azioni condivise per lo sviluppo di una rete di servizi a favore dei sistemi abitativi destinati a cittadini in difficoltà.

Durante la triennalità dei Piani di Zona

Integrazione area aziendale e Organizzazioni Sindacali

Imprese e Organizzazioni Sindacali: monitorare il processo di costruzione di un sistema di welfare integrativo all’interno degli accordi aziendali.

Durante la triennalità dei Piani di Zona

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L’azione trasversale a sostegno dei tre obiettivi qui definiti si sostiene con una costante attività

di formazione con le diverse agenzie del territorio ed in particolare con l’Assessorato alle

Politiche Sociali e Salute della Provincia di Bergamo.

OBIETTIVO STRATEGICO N. 3

Reperimento di risorse aggiuntive per la sostenibilità della progettualità sociale degli Ambiti Territoriali

Si assiste attualmente ad una continua diminuzione dei fondi nazionali e regionali destinati alle politiche sociali, sommata alla riduzione dei trasferimenti agli Enti locali: la crisi che il Paese sta attraversando non sembra essere congiunturale e nonostante gli sforzi di valorizzazione ed ottimizzazione delle risorse, è evidente la necessità di reperire fondi integrativi per il sostegno di progettualità territoriali già in essere e per la programmazione di nuove azioni.

Rispetto all’operatività 2011, al sistema bergamasco vengono a mancare, dei principali trasferimenti nazionali e regionali, circa 10.000.000,00 € per la programmazione sociale del 2012.

AZIONE RISULTATO ATTESO Intraprendere operazioni metodiche, condivise anche dalla società civile e dai diversi attori sociali, di fidelizzazione degli investitori sociali e di fundraising come strumento di consolidamento della cultura della partecipazione.

Iniziative che riescano a raccogliere almeno 1.000.000,00 € per sostenere la progettualità degli Ambiti Territoriali.

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La responsabilità politica istituzionale della realizzazione di tali obiettivi, in un’ottica sovra

comunale e provinciale, è affidata al Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci e ai Presidenti

delle Assemblee Distrettuali dei Sindaci degli Ambiti Territoriali con il supporto della Consulta di

Orientamento L.328/00.

La traduzione tecnico-operativa e il raggiungimento degli obiettivi sono assegnati all’Ufficio

Sindaci e ai Responsabili degli Uffici di Piano, le cui modalità di funzionamento e raccordo sono

già state definite nel Regolamento specifico.

Il quadro delle azioni previste ha un orizzonte triennale; la sua sostenibilità economico-

operativa, ad oggi, è però garantita solamente per l’anno 2012.

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Premessa

Siamo in un momento particolare, caratterizzato per un verso dalla crisi finanziaria ed economica e per l’altro dalla contrazione delle risorse pubbliche disponibili per le politiche comunali. Tenendo conto di questo, alla luce del lavoro di strutturazione della programmazione associata compiuto nel nostro Ambito territoriale nel triennio da poco concluso, abbiamo predisposto il Piano di Zona 20212-2014 con attenzione al presente ma anche con la convinzione che occorra guardare al futuro (da qui il titolo Welfare che verrà) mettendo al centro il territorio (da qui il sottotitolo persone, famiglie, comunità).

Muoversi nella direzione di una graduale – ulteriore - associazione delle politiche e degli interventi comunali (attraverso regolamenti comuni e gestione in comune di servizi), nel rispetto dell’autonomia delle singole municipalità e tenendo anche conto dei vincoli di ‘accorpamento’ cui sono sottoposti i comuni sotto i 5000 abitanti, a partire dagli ultimi provvedimenti statali: questo il cuore del percorso dei prossimi tre anni.

Consideriamo come riferimento quanto previsto da Regione Lombardia con la D.g.r. del 28 Luglio 2011 (IX/2055), che, nel ribadire la centralità della persona e della famiglia, individua gli obiettivi prioritari – che noi andiamo a declinare in termini originali per il nostro Ambito territoriale – in ordine ai sistemi di welfare:

Passaggio dalla logica dell’offerta a quella della domanda;

Protezione delle persone più fragili;

Rafforzamento della comunicazione e integrazione della rete;

Promozione di modalità uniformi di accesso ai servizi;

Sviluppo di un modello comunitario partecipato, innovativo e sostenibile.

Tenuto conto di questi obiettivi, il documento regionale considerato precisa gli ambiti d’intervento – che facciamo nostri in questo piano triennale – che la Direzione Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale della Regione intende sviluppare ai fini del raggiungimento del modelolo proprosto:

Equità economica e revisione dell’ISEE nell’accesso ai servizi e nella determinazione della compartecipazione dell’utente;

Lavoro di cura familiare: interventi sulla disabilità e non autosufficienza;

Pari opportunità e conciliazione tra famiglia e lavoro;

Valorizzazione delle reti associative familiari e del terzo settore.

In questo quadro, accanto al ruolo di Comuni e ASL, l’Ambito territoriale è chiamato, in una logica sinergica, ad assumere un ruolo di maggior governo territoriale capace di ricomporre ed integrare:

1. le conoscenze;

2. le risorse finanziarie;

3. l’individuazione delle priorità, quindi le scelte.

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ll Piano di Zona diviene così lo strumento con cui perseguire, monitorandola, una vera e propria politica associata, capace di dare conto delle economie di scala dello stare insieme e al contempo di assicurare le prerogative di ogni singolo Comune.

Il percorso prefigurato richiede, a parte la gestione dell’ordinario, un primo anno (il 2012) di intensa analisi per giungere alla definizione delle priorità per il futuro (il 2013-2014 ma anche il triennio successivo) e alla riconfigurazione di alcuni interventi e servizi di Ambito.

L’obiettivo, a fronte dei cambiamenti in corso e tenuto conto dei bisogni specifici che esprime il nostro territorio, è quello di individuare risposte, anche attraverso modalità nuove di fare i servizi, da costruire insieme alle forze vive del territorio.

Per garantire risposte adeguate ai cittadini e per aprire una prospettiva, in ordine alle politiche sociali, ampia e capace di incidere sulle questioni che riguardano la vita delle persone.

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Normativa di riferimento

Di seguito la cornice normativa di riferimento con particolare attenzione ai provvedimenti attuativi della legislazione.

Nazionale:

� L. 11-8-1991, n. 266 “Legge-quadro sul volontariato”;

� L. 8-11-1991, n. 381 “Disciplina delle cooperative sociali”;

� D.Lgs. 18-08-2000, n. 267 “Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali”;

� L. 08-11-2000, n. 328 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”;

� L. 07-12-2000, n. 383 “Disciplina delle associazioni di promozione sociale”;

� L.Cost. 18-10-2001, n. 3 “Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione”;

� D.P.C.M. 14-02-2001 “Atto di indirizzo e coordinamento in materia di prestazioni socio-sanitarie”;

� D.P.C.M. 30-03-2001 “Atto di indirizzo e coordinamento sui sistemi di affidamento dei servizi alla persona ai sensi dell'art. 5 della L. 8 novembre 2000, n. 328”;

� D.M. 21-05-2001, n. 308 “Regolamento concernente «Requisiti minimi strutturali e organizzativi per l'autorizzazione all'esercizio dei servizi e delle strutture a ciclo residenziale e semiresidenziale, a norma dell'articolo 11 della L. 8 novembre 2000, n. 328»”;

� D.P.C.M. 29-11-2001 “Definizione dei livelli essenziali di assistenza”;

� L. 05-02-1992, n. 104 “Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate”;

� L. 21-05-1998, n. 162 “Modifiche alla L. 5 febbraio 1992, n. 104, concernenti misure di sostegno in favore di persone con handicap grave”;

� L. 12-03-1999, n. 68 “Norme per il diritto al lavoro dei disabili”;

� L. 28-08-1997, n. 285 “Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l'infanzia e l'adolescenza;

� L. 4-5-1983 n. 184, “Diritto del minore ad una famiglia”;

� L. 28-3-2001, n. 149 “Modifiche alla L. 4 maggio 1983, n. 184, recante «Disciplina dell'adozione e dell'affidamento dei minori», nonché al titolo VIII del libro primo del codice civile”;

� L. 06-03-1998, n. 40 “Disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero”;

� D.Lgs. 25-07-1998, n. 286 “Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero”

� L. 18-02-1999, n. 45 “Disposizioni per il Fondo nazionale di intervento per la lotta alla droga e in materia di personale dei Servizi per le tossicodipendenze”;

Regionale:

� L.R. 11-07-1997, n. 31 “Norme per il riordino del Servizio sanitario regionale e sua integrazione con le attività dei servizi sociali”;

� L.R. 06-12-1999, n. 23 “Politiche regionali per la famiglia”;

� L.R. 05-01-2000, n. 1 “Riordino del sistema delle autonomie in Lombardia. Attuazione del D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 112 (…)”;

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� L.R. 23-11-2001, n. 22 “Azioni di sostegno e valorizzazione della funzione sociale ed educativa svolta dalle parrocchie mediante gli oratori”;

� L.R. 14-12-2004, n. 34 “Politiche regionali per i minori”;

� L.R. 14-02-2008, n. 1 “Testo unico delle leggi regionali in materia di volontariato, cooperazione sociale, associazionismo e società di mutuo soccorso”;

� L.R. 12-03-2008, n. 3 “Governo della rete degli interventi e dei servizi alla persona in ambito sociale e sociosanitario”;

� L.R.Stat. 30-08-2008, n. 1 “Statuto d'autonomia della Lombardia”;

� L.R. 30-12-2009 n. 33/2009 “Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità”;

� Reg. 24-04-1998, n. 1 “Regolamento regionale concernente le attribuzioni e il funzionamento della conferenza dei sindaci e del consiglio di rappresentanza dei Sindaci ….”;

� Reg. 12-06-1999, n. 1 “Regolamento di funzionamento del dipartimento per le attività socio-sanitarie integrate delle Aziende Sanitarie Locali …”;

� D.C.R. 28 settembre 2010, n. 56 “Programma Regionale di Sviluppo della IX Legislatura”

� D.C.R. 17 novembre 2010, n. 88 “Piano Socio Sanitario Regionale 2010-2014”

� D.g.r. 30-09-2003, n. 7/14369 “Linee di indirizzo per la definizione delle nuove unità di offerta dell'area socio sanitaria per persone disabili gravi: Centri diurni semiresidenziali (CDD); Comunità socio sanitarie residenziali (CSS)”;

� D.g.r. 11-02-2005, n. 7/20588 “Definizione dei requisiti minimi strutturali e organizzativi di autorizzazione al funzionamento dei servizi sociali per la prima infanzia”;

� D.g.r. 16-02-2005, n. 7/20762 “Definizione dei requisiti minimi strutturali e organizzativi per l'autorizzazione al funzionamento dei servizi sociali di accoglienza residenziale per minori”;

� D.g.r. 16-02-2005, n. 7/20763 “Definizione dei requisiti minimi strutturali e organizzativi per l'autorizzazione al funzionamento dei servizi sociali per le persone disabili”;

� D.g.r. 16-02-2005, n. 7/20943 “Definizione dei criteri per l'accreditamento dei servizi sociali per la prima infanzia, dei servizi sociali di accoglienza residenziale per minori e dei servizi sociali per persone disabili”;

� D.g.r. 13-06-2008, n. 8/7433 “Definizione dei requisiti minimi per il funzionamento delle unità di offerta sociale «servizio di formazione all'autonomia per le persone disabili»”;

� D.g.r. 13-06-2008, n. 8/7437 “Determinazione in ordine all'individuazione delle unità di offerta sociali ai sensi dell'articolo 4, comma 2 della l.r 3/2008”;

� D.g.r. 13-06-2008, n. 8/7438 “Determinazione in ordine all'individuazione delle unità di offerta sociosanitarie ai sensi dell'articolo 5, comma 2 della l.r 3/2008”;

� D.g.r. 30-07-2008, n. 8/7797 “Rete dei servizi alla persona in ambito sociale socio-sanitario - Istituzione del Tavolo di consultazione dei soggetti del Terzo settore (art. 11, c. 1, lett. m), l.r. n. 3/2008);

� D.g.r. 30-07-2008, n. 8/7798 “Rete dei servizi alla persona in ambito sociale e socio-sanitario - Istituzione degli organismi di consultazione degli Enti Locali, dei soggetti di diritto pubblico e privato, delle organizzazioni sindacali (Art. 11, comma 1, lett. m), l.r. n. 3/2008)”;

� D.g.r. 22-10-2008, n. 8/8243 “Realizzazione di interventi a favore delle famiglie e dei servizi socio-educativi per la prima infanzia. Attuazione della d.g.r. n. 6001/2007 e della intesa del 14-02-2008”;

� D.g.r. 26-11-2008, n. 8/8496 “Disposizioni in materia di esercizio, accreditamento, contratto, e linee di indirizzo per la vigilanza ed il controllo delle unità di offerta

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sociosanitarie”;

� D.g.r. 11-12-2009, n. 8/10759 “Determinazioni in ordine alla realizzazione del Centro per l’Assistenza Domiciliare nelle Aziende Sanitarie Locali”;

� D.g.r. 17-03-2010 n. 11496 “Definizione dei requisiti minimi di esercizio dell’unità di offerta sociale –Centro Ricreativo Diurno per Minori”;

� D.g.r. 5-8-2010 n. 381 “Determinazioni in ordine al recepimento e all’attuazione Intesa Stato Regioni in tema di conciliazione tra tempi di vita e di lavoro”;

� D.g.r. 15-12-2010 n. 983 “Determinazioni in ordine al Piano d’Azione Regionale per le politiche in favore delle persone con disabilità e alla relativa relazione tecnica”;

� D.g.r. 25-02-2011 n. 1353 “Linee guida per la semplificazione amministrativa e la valorizzazione degli enti del Terzo Settore nell’ambito dei servizi alla persona e alla comunità”;

� D.g.r. 18-05-2011, n. 9/1746 “Determinazioni in merito alla qualificazione della rete dell’Assistenza domiciliare in attuazione del PSSR 2010-22014”;

� D.g.r. 04-08-2011, n. 9/2185 “Determinazioni in ordine al processo di individuazione e accompagnamento dell’alunno con disabilità ai fini dell’integrazione scolastica”;

� D.g.r. 16-11-2011, n. 9/2505 “Approvazione documento Un welfare della sostenibilità e della conoscenza – linee di indirizzo per la programmazione sociale a livello locale 2012-2014”;

� D.g.r. 16-11-2011, n. 9/2508 “Approvazione documento “Linee di indirizzo per una governance delle politiche giovanili in Lombardia 2012-2015”;

� D.g.r. 6-12-2011, n. 9/2933 “Determinazioni in ordine alla gestione del servizio socio-sanitario regionale per l’esercizio 2012”;

� D.g.r. 20-04-2011 n. 9/1576 “Determinazioni in ordine all’attuazione del Piano regionale per favorire la conciliazione dei tempi di vota e lavoro”;

� D.g.r. 24-05-2011 n. 1772 “Linee guida per l’affidamento familiare”;

� Circ. 17-12-2003, n. 42 “Competenze in merito agli oneri per minori inseriti in strutture residenziali ed in affido familiare”;

� Circ. 02-02-2004, n. 6 “Indicazioni per l’attivazione e l’erogazione dei buoni sociali e dei voucher sociali”;

� Circ. 24-08-2005, n. 35 “Primi indirizzi in materia di autorizzazione, accreditamento e contratto in ambito socio-assistenziale”;

� Circ. 18-12-2006, n. 31 “Indirizzi per la sperimentazione di titoli sociali finalizzati al sostegno della famiglia ed in via principale delle famiglie numerose”;

� Circ. 6-11-2007, n. 35 “Oneri per minori inseriti in strutture residenziali o in affido familiare”

� Circ. 07-04-2008, n. 5 “Prime indicazioni sui provvedimenti da adottare in ottemperanza alla L.R. 12 marzo 2008, n. 3”;

� Circ. 20-06-2008, n. 8 “Seconda circolare applicativa della L.R. n. 3/2008 "Governo della rete degli interventi e dei servizi alla persona in ambito sociale e sociosanitario";

� Circ. 27-06-2008, n. 9 “Costituzione dell'Ufficio di protezione giuridica delle persone prive di autonomia o incapaci di provvedere ai propri interessi”;

� Circ. 16-01-2009, n. 1 “Accreditamento delle Unità d’Offerta Sociali”;

� Circ. 11-05-2009, n. 10 “Ufficio di Protezione Giuridica”;

� Circ. 20-06-2011, n. 5591 “Determinazione in ordine agli schemi di convenzione tra pubblica amministrazione e soggetti del Terzo settore”;

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� Decreto del Direttore Generale Famiglia e Solidarietà sociale 15-02-2010 n. 1254 “Prime indicazioni operative in ordine a esercizio e acreditamento delle unità d’offerta sociali”;

� Decreto del Direttore Generale Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale 20-12-2010, n.13304 “Composizione conferenza delle associazioni rappresentative degli enti gestori delle unità d’offerta sociali e socio-sanitarie”;

� Decreto del Direttore Generale Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale 28-12-2011 n. 12884 “Indicazioni in ordine alla procedura di co-progettazione fra comune e soggetti del terzo settore per attivita’ e interventi innovativi e sperimentali nel settore dei servizi sociali”;

� Decreto del Direttore Generale Industria, Artigianato, Edilizia e Cooperazione 13-07-2011 n.6459 “Indirizzi inmateria di affidamento dei servizi e convenzioni tra Enti Pubblici e Coperatove Sociali in attuazione della D.G.R. n.1353/2011”.

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Cap. 1 Descrizione dell’Ambito Territoriale, dati sui bisogni e sulla spesa

Presentiamo una serie di dati, per inquadrare la collocazione dell’Ambito territoriale, con la consapevolezza della loro parzialità e della conseguente necessità di una azione sistematica di recupero e di interpretazione di tutti gli elementi conoscitivi utili alla programmazione sociale, da prevedersi quale attività specifica del piano triennale.

L’Ambito territoriale di Grumello del Monte è composto da otto comuni (Bolgare, Calcinate, Castelli Calepio, Chiuduno, Grumello del Monte, Mornico al Serio, Palosco e Telgate) collocati a sud est della provincia di Bergamo; al 31.12.2010 contava 48.358 abitanti (per un totale di 18.202 famiglie), con una densità demografica di 644,43 abitanti per km quadrato, superiore a quella media provinciale (403,52 ab/kmq) – vedi Tabelle 1 e 2.

Tab. 1 – Popolazione dei Comuni dell’Ambito al 31.12.10 (Fonte ISTAT).

Comuni Numero famiglie

Numero medio componenti famiglie

Bolgare 2.087 2,73 Calcinate 2.118 2,77 Castelli Calepio 4.079 2,45 Chiuduno 2.231 2,63 Grumello del Monte 2.712 2,66 Mornico al Serio 1.101 2,63 Palosco 2.110 2,73 Telgate 1.764 2,75 Totale Ambito 18.202 2,65

Provincia 451.970 2,42 Tab. 2 – Famiglie dell’Ambito al 31.12.10 (Fonte ISTAT).

Comuni Superficie ( kmq)

n. abitanti Densità di popolazione (ab./kmq)

Percentuale di abitanti sul totale Ambito

Bolgare 8,40 5.698 678,33 11,78% Calcinate 14,72 5.878 399,32 12,16% Castelli Calepio 9,91 10.016 1.010,70 20,71% Chiuduno 6,63 5.861 884,01 12,12% Grumello del Monte 9,82 7.360 749,49 15,22% Mornico al Serio 6,99 2.897 414,45 5,99% Palosco 10,45 5.801 555,12 12,00% Telgate 8,12 4.847 596,92 10,02% Totale Ambito 75,04 48.358 644,43 100,00 %

Provincia 2.722,86 1.098.740 403,52

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 29 di 94

Il grafico sottostante evidenzia come il trend di crescita della popolazione si sia mantenuto costante nel tempo, anche se a partire dal 2009 si è registrato un rallentamento della crescita rispetto agli anni precedenti.

Graf. 1 – Serie storica della popolazione residente nel periodo 2002-2010 e relative variazioni annuali (Fonte ISTAT – Elaborazione a cura dell’Ufficio di Piano).

La variazione della popolazione residente registrata nell’Ambito nell’ultimo triennio è superiore a quella provinciale; la sola componente straniera è cresciuta del 32,34 %, leggermente al di sotto del dato provinciale (Tabelle 3 e 4).

Popolazione residente al 01.01.2008

Popolazione residente al 31.12.2010

Variazione percentuale

Provincia 1.059.903 1.098.740 + 3,66 %

Ambito 46.038 48.358 + 5,04 %

Tab. 3 – Variazione percentuale della popolazione periodo 2008-2010 (Fonte ISTAT e Comuni dell’Ambito - Elaborazione a cura dell’Ufficio di Piano).

Popolazione straniera residente al 01.01.2008

Popolazione straniera residente al 31.12.2010

Variazione percentuale

Provincia 89.522 120.807 + 34,95 %

Ambito 5.903 7.812 + 32,34 %

Tab. 4 – Variazione percentuale della popolazione straniera periodo 2008-2010 (Fonte ISTAT – Elaborazione a cura dell’Ufficio di Piano).

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 30 di 94

Nello specifico tutti i comuni dell’Ambito registrano una variazione triennale della popolazione positiva e nella maggior parte dei casi la variazione è superiore a quella provinciale – vedi grafico 2.

2,98%

3,00%

3,72%

3,94%

4,85%

6,47%

6,54%

10,88%

Palosco

Telgate

Grumello del Monte

Castelli Calepio

Calcinate

Mornico al Serio

Chiuduno

Bolgare

Graf. 2 – Variazione percentuale della popolazione residente nel triennio 2008-2010 nei comuni dell’Ambito (Fonte ISTAT – Elaborazione a cura dell’Ufficio di Piano).

Le dinamiche di crescita della popolazione degli ultimi anni sono confermate dal bilancio demografico e dai principali indici ad esso riferibili. Il bilancio demografico dell’anno 2010 riporta un saldo positivo, sia in termini di saldo naturale che in termini di saldo migratorio, come è evidenziato nella tabella sottostante.

Pop. Inizio anno: 47.732 di cui:

Nati morti Saldo naturale

633 347 286

immigrati emigrati Saldo migratorio

1.806 1.466 340 Pop. Fine anno 48.358

di cui: in età 0-14 anni 8.227 in età 15-44 anni 20.523 In età 45-64 anni 12.464 In età da 65 anni 7.144 Minorenni 9.749 stranieri extracomunitari 7.812

minori extracomunitari 2.387

Tasso variazione popolazione 1,31%

Tab. 5 – Bilancio demografico anno 2010 (Fonte ISTAT – Elaborazione a cura dell’Ufficio di Piano).

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 31 di 94

L’indice di natalità risulta più alto delle media provinciale, regionale e italiana, mentre l’indice di mortalità è più basso (Tab. 6 e Graf. 3).

Popolazione residente al 31.12.2010

Indice di natalità Indice di mortalità

Indice di crescita naturale

Nati

vivi*1000/pop.totale decessi*1000/pop

tot

indice di natalità-indice di mortalità

Ambito 13,09 ‰ 7,18 ‰ 5,91 ‰

di cui solo popolazione

straniera 27,26 ‰ 0,01 ‰ 27,25 ‰

Provincia 10,73 ‰ 8,18 ‰ 2,62 ‰

Lombardia 9,86 ‰ 9,09 ‰ 0,77 ‰

Italia 9,27 ‰ 9,69 ‰ -0,42 ‰

Tab. 6 – Indici di natalità, mortalità, crescita naturale riferiti alla popolazione residente al 31.12..2010 (Fonte ISTAT – Elaborazione a cura dell’Ufficio di Piano).

13,09

7,18

5,91

10,73

8,18

2,62

9,86

9,09

0,77

9,27

9,69

-0,42

-2 0 2 4 6 8 10 12 14

Indice di

natalità

Indice di

mortalità

Indice di

crescita

naturale

Italia

Regione Lombardia

Prov incia di Bergamo

Ambito di Grumellodel Monte

Graf. 3 – Confronto tra indice di natalità, mortalità, crescita naturale riferiti alla popolazione residente al 31.12.2010 (Fonte ISTAT – Elaborazione a cura dell’Ufficio di Piano).

Per quanto riguarda la struttura demografica (Tab. 7 e Graf. 4), la piramide delle età (Graf. 5), riportando l’incidenza di ciascuna classe d’età quinquennale distintamente per sesso, mette in evidenza il peso delle classi d’età più giovani, di quelle lavorative e degli anziani, tra i quali si registra sempre più una netta prevalenza delle donne sugli uomini, dovuta alla maggiore longevità dei soggetti di sesso femminile.

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 32 di 94

Popolazione residente al 31.12.2010 per classi di età

Classi di età Maschi Femmine Totale

00-04 1.559 1.489 3.048

05-09 1.338 1.308 2.646

10-14 1.290 1.243 2.533

15-19 1.307 1.187 2.494

20-24 1.363 1.299 2.662

25-29 1.509 1.582 3.091

30-34 2.033 1.782 3.815

35-39 2.314 1.969 4.283

40-44 2.272 1.906 4.178

45-49 1.994 1.816 3.810

50-54 1.612 1.499 3.111

55-59 1.346 1.429 2.775

60-64 1.398 1.370 2.768

65-69 1.025 1.054 2.079

70-74 877 1.038 1.915

75-79 560 817 1.377

80-84 360 654 1.014

>=85 176 583 759

Totali 24.333 24.025 48.358

Tab. 7 – Fonte ISTAT – Elaborazione a cura dell’Ufficio di Piano.

1.559 1.338 1.290 1.307 1.363 1.5092.033

2.314 2.2721.994

1.6121.346 1.398

1.025 877560 360 176

1.4891.308 1.243 1.187 1.299

1.582

1.782

1.969 1.906

1.816

1.4991.429 1.370

1.0541.038

817654

583

0

500

1.000

1.500

2.000

2.500

3.000

3.500

4.000

4.500

00-04 05-09 10-14 15-19 20-24 25-29 30-34 35-39 40-44 45-49 50-54 55-59 60-64 65-69 70-74 75-79 80-84 >=85

Maschi Femmine

Graf. 4 – Popolazione residente per classi di età e sesso al 31.12.2010 (Fonte ISTAT – Elaborazione a cura dell’Ufficio di Piano).

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 33 di 94

Graf. 5 – Piramide delle età riferita alla popolazione residente al 31.12.2010 ( Fonte ISTAT – Elaborazione a cura dell’Ufficio di Piano).

Nella tabella che segue vengono elencati alcuni semplici indicatori demografici relativi alla struttura per età della popolazione che mostrano, rapportando i valori dell’Ambito a quelli provinciali, regionali e provinciali, una popolazione più giovane rispetto alla media.

Tab. 8 – Indicatori demografici relativi alla struttura per età al 31.12.2010 (Fonte ISTAT – Elaborazione a cura dell’Ufficio di Piano).

Popolazione residente al 31.12.2010

% di soggetti in età 0-14

% di soggetti in età 15-39

% di soggetti in età 40-64

% di soggetti in età >=65

% di soggetti in età >= 80

Ambito 17,01 33,80 34,41 14,78 3,67 Provincia 15,54 30,86 35,84 17,76 4,71 Lombardia 14,22 29,57 36,13 20,08 5,54

Italia 14,04 30,33 35,34 20,29 5,96

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Di seguito altri indicatori necessari per completare l’analisi della struttura demografica dell’Ambito:

Popolazione residente al 31.12.2010

Indice di vecchiaia

Indice di invecchiamento

Indice di carico sociale negli anziani

Pop. Età >= 65 anni*100/pop. 0-14 anni

Pop. Età >= 65 anni*100/pop. Totale

Pop. Età >= 65 anni*100/pop. 15-64 anni

Ambito 85,45 14,78 21,66

Provincia 121,80 17,76 26,61

Lombardia 141,11 20,08 30,54

Italia 144,50 20,29 30,90

Tab. 9 – Indicatori demografici relativi al peso della popolazione anziana rispetto alla popolazione complessiva al 31.12.2010 (Fonte ISTAT – Elaborazione a cura dell’Osservatorio Socio –Sanitario – Direzione Sociale ASL Bergamo e dell’Ufficio di Piano).

Popolazione residente al 31.12.2010

Indice di carico sociale

Indice di lavoro

Indice di popolazione attiva

(popolazione 0-14 anni + pop. >= 65 anni)*100/popolazione 15-64 anni

popolazione 15-64 anni*100/pop totale

popolazione 40-64 anni*100/popolazione 15-39

Ambito 46,49 68,21 101,82

Provincia 49,92 66,70 116,14

Lombardia 52,19 65,71 122,19

Italia 52,28 65,67 116,48

Tab. 10 – Indicatori demografici relativi al peso dei soggetti in età lavorativa e fuori dall’età lavorativa rispetto alla popolazione complessiva al 31.12.2010 (Fonte ISTAT - Elaborazione a cura dell’Osservatorio Socio –Sanitario – Direzione Sociale ASL di Bergamo e dell’Ufficio di Piano).

Anche il basso indice di vecchiaia e di carico sociale e allo stesso tempo il buon indice di lavoro e di popolazione attiva confermano l’elemento centrale cui si accennava prima: la presenza di una popolazione più giovane delle medie provinciali, regionali e nazionali.

Proseguendo nell’analisi, in relazione all’immigrazione, l’Ambito di Grumello del Monte risulta essere quello con la più alta percentuale di residenti stranieri nella provincia di Bergamo. Si tratta di 7.812 persone, pari al 16,15 % del totale, dato più alto della media provinciale pari all’11,00% (120.807 residenti stranieri).

Tab. 11 –Presenza di persone straniere nell’Ambito al 31.12.2010 (Fonte ISTAT – Elaborazione a cura dell’Ufficio di Piano).

Popolazione al 31.12.2010 Residenti Residenti stranieri Percentuale di stranieri sulla popolazione residente

Bolgare 5.698 913 16,02 %

Calcinate 5.878 1.079 18,36 %

Castelli Calepio 10.016 1.536 15,34 %

Chiuduno 5.861 1.012 17,27 %

Grumello del Monte 7.360 955 12,98 %

Mornico al Serio 2.897 440 15,19 %

Palosco 5.801 650 11,20 %

Telgate 4.847 1.227 25,31 % Totale Ambito 48.538 7.812 16,15 %

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 35 di 94

Graf. 6 – Presenza di persone straniere nell’Ambito al 31.12.2010 (Fonte ISTAT – Elaborazione a cura dell’Ufficio di Piano).

Il grafico n. 6 mette in evidenza in modo significativo l’incidenza percentuale di stranieri residenti nei diversi comuni. In tutti i comuni dell’Ambito l’incidenza percentuale è superiore alla media provinciale: si parte dall’11,20 % del comune di Palosco per arrivare al 25,31 % del comune di Telgate. Fonte di attrazione delle persone immigrate, nonostante il periodo attuale di crisi, è sicuramente la significativa realtà produttiva presente complessivamente nel nostro Ambito.

Circa il dettaglio della composizione nazionale, nel grafico sottostante i sei principali paesi di provenienza degli stranieri e il loro peso relativo, nonché l’incidenza percentuale complessiva degli altri stati non riportati nel dettaglio.

Senegal; 11,39%

Romania; 8,72%

Altri ; 18,69%

India; 30,25%

Marocco;18,20%

Albania; 8,67%

Pakistan; 4,08%

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Graf. 7 - Stranieri: le principali nazionalità (Fonte ISTAT – Elaborazione a cura dell’Ufficio di Piano).

Da evidenziare la forte presenza di minorenni stranieri, che risultano essere il 30,56 % della popolazione residente straniera totale. A livello provinciale il tasso è del 26,93 % (32.533 stranieri minorenni).

16,02%

18,36%

15,34%

17,27%

12,98%

15,19%

11,20%

25,31%

83,98%

84,66%

82,73%

87,02%

84,81%

88,80%

74,69%

81,64%

Bolgare

Calcinate

Castelli Calepio

Chiuduno

Grumello del Monte

Mornico al Serio

Palosco

Telgate

Residenti stranieri

Residenti italiani

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 36 di 94

Popolazione al 31.12.2010 Residenti stranieri Residenti stranieri minorenni

Percentuale minorenni stranieri sul totale stranieri

Bolgare 913 285 31,22 % Calcinate 1.079 319 29.56 % Castelli Calepio 1.536 462 30,08 % Chiuduno 1.012 340 33,60 % Grumello del Monte 955 279 29,21 % Mornico al Serio 440 147 33,41 % Palosco 650 221 34,00 % Telgate 1.227 334 27,22 % Totale Ambito 7.812 2.387 30,56 %

Tab. 12 Popolazione straniera minorenne al 31.12.2010 (Fonte ISTAT – Elaborazione a cura dell’Ufficio di Piano).

Più alto rispetto a quello provinciale è anche il tasso degli stranieri nella popolazione minorile totale: il 24,48 % nell’Ambito a fronte del 16,12 % provinciale.

Di seguito riportiamo alcuni dati di tipo socio-sanitario che servono ad inquadrare la situazione dell’Ambito rispetto ad alcuni temi specifici.

Psichiatria

Soggetti residenti nell’Ambito che nel 2010 hanno avuto almeno un contatto con i servizi psichiatrici territoriali

N. Utenti N. prestazioni Tasso psichiatria (per 1.000 residenti – pop.

ponderata) Ambito 324 8.735 12,2

Provincia 9.692 323.637 15,3

Tab. 13 Fonte Osservatorio Socio –Sanitario – Direzione Sociale ASL di Bergamo – Elaborazione a cura dell’Ufficio di Piano.

Nel 2010 le prestazioni in favore di utenti psichiatrici residenti nel nostro Ambito erogate dall’Ospedale di Calcinate sono state 5.764, il 65,99 % del totale delle prestazioni erogate.

Neuropsichiatria infantile

Soggetti in carico alle NPI per sesso Anno 2010 Maschi Femmine Totale

Ambito 158 104 262

Provincia 3.249 5.106 8.355

Tab. 14 Fonte Osservatorio Socio Sanitario – Direzione Sociale ASL di Bergamo – Elaborazione a cura dell’Ufficio di Piano.

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 37 di 94

I tassi di prevalenza (per 1.000 abitanti) per sesso, classi di età e totali dell’utenza NPI del nostro Ambito sono inferiori a quelli provinciali come illustrato nelle tabelle seguenti.

Tasso di prevalenza (per 1.000 abitanti) per sesso Anno 2010 Maschi Femmine Totale

Ambito 6,2 3,4 4,6

Provincia 8,4 4,3 6,1

Tab. 15 Fonte Osservatorio Socio Sanitario – Direzione Sociale ASL di Bergamo – Elaborazione a cura dell’Ufficio di Piano.

Tasso di prevalenza (per 1.000 abitanti) per sesso e classi di età Anno 2010

0-4 5-9 10-14 15-18 > 18 Totale

M F Tot. M F Tot. M F Tot. M F Tot. M F Tot. M F Tot.

Ambito 11,32 7,08 9,23 94,65 60,65 77,67 77,40 63,63 70,88 21,30 6,95 12,90 1,05 1,47 1,30 6,18 3,36 4,63

Provincia 22,2 14,02 18,20 131,8 79,10 106,15 109,15 76,52 93,26 27,89 19,55 23,03 0,85 0,68 0,78 8,39 4,33 6,15

Tab. 16 Fonte Osservatorio Socio Sanitario – Direzione Sociale ASL di Bergamo – Elaborazione a cura dell’Ufficio di Piano.

Invalidità civile

I dati che seguono descrivono il fenomeno “invalidità civile” prendendo in considerazione i soggetti residenti in provincia di Bergamo presenti nel database dell’ASL. Sono identificate tre categorie, rappresentanti rispettivamente il fenomeno nelle sue dimensioni complessive (invalidità civile complessiva), l’invalidità al 100% (situazioni di maggior gravità) e l’invalidità con accompagnamento. Soggetti con invalidità al 30.06.2011

Invalidità civile Invalidità al 100 % Invalidità con

accompagnamento

N. soggetti

Tasso prevalenza (*10.000 abitanti)

N. soggetti

Tasso prevalenza (*10.000 abitanti)

N. soggetti

Tasso prevalenza (*10.000 abitanti)

Ambito 2.089 369,37 441 77,98 805 142,34

Provincia 58.613 431,40 13.315 98,00 20.300 149,41

Tab. 17 Fonte Osservatorio Socio Sanitario – Direzione Sociale ASL di Bergamo – Elaborazione a cura dell’Ufficio di Piano.

Età media dei soggetti con invalidità al 30.06.2011

Invalidità civile Invalidità al 100 % Invalidità con accompagnamento

Ambito 62,67 58,93 69,29

Provincia 64,66 59,78 73,88

Tab. 18 Fonte Osservatorio Socio Sanitario – Direzione Sociale ASL di Bergamo – Elaborazione a cura dell’Ufficio di Piano.

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 38 di 94

R.S.A.

Le Residenze Sanitario-Assistenziali per Anziani (R.S.A.) attive e accreditate in provincia di Bergamo sono 61, di cui 2 situate nel nostro Ambito. I dati della Tabella 19 si riferiscono agli ospiti delle strutture attive nel nostro Ambito, a prescindere dall’Ambito di provenienza. R.S.A. Anno 2010 N. strutture

accreditate N. posti letto autorizzati

N. ospiti delle strutture

N. ospiti > = 70 anni

Età media degli ospiti

Ambito 2 131 208 194 83,8

Provincia 61 5.657 7.386 6.935 84,6

Tab. 19 Fonte Osservatorio Socio Sanitario – Direzione Sociale ASL di Bergamo – Elaborazione a cura dell’Ufficio di Piano.

Servizio Cure Domiciliari (ADI)

I soggetti accreditati per le Cure Domiciliari in Provincia di Bergamo sono 29. Le procedure di accreditamento prevedono che l’ente accreditato si accrediti su aree distrettuali e non su singoli Comuni; ci sono soggetti accreditati su un unico distretto socio sanitario e altri che garantiscono una maggiore offerta estendendosi su più aree territoriali. In totale sull’intero territorio provinciale il servizio ADI è offerto in 59 presidi accreditati. Nell’Ambito di Grumello del Monte il presidio è garantito da 3 enti accreditati.

Rapporto Presidi ADI sulla popolazione al 31.12.2010 N. presidi gestiti

da soggetti accreditati

Popolazione totale

Suddivisione popolazione totale per presidio

Popolazione >= 65 anni

Suddivisione popolazione >= 65 anni per

presidio Ambito 3 48.358 16.119 7.144 2.381

Provincia 59 1.098.740 18.623 195.136 3.307

Tab. 20 Fonte Osservatorio Socio Sanitario – Direzione Sociale ASL di Bergamo – Elaborazione a cura dell’Ufficio di Piano.

Graf. 8 - Fonte Osservatorio Socio Sanitario – Direzione Sociale ASL di Bergamo.

Suddivisione popolazione totale per presidio ADI Media provinciale

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 39 di 94

Nella tabella che segue sono evidenziati alcuni dati di attività dell’anno 2010: numero di pazienti, numero di piani individuali attivati e costo medio dei piani. I piani sono suddivisi tra normali e speciali; i piani speciali sono quelli assegnati a pazienti più gravi e contengono un elevato livello prestazionale.

Attività ADI 2010

N. Piani 2010 Costo Piani 2010

N. pazienti 2010

Normali Speciali Totale Normali Speciali Totale Ambito 239 874 30 904 231.418,50 24.741,69 256.160,19

Provincia 5.918 22.205 1.110 23.315 6.441.000,99 814.238,37 7.255.239,36

Tab. 21 Fonte Osservatorio Socio Sanitario – Direzione Sociale ASL di Bergamo – Elaborazione a cura dell’Ufficio di Piano.

Consultori familiari pubblici

I dati illustrati riguardano le prestazioni valorizzabili, inviate attraverso il flusso dedicato ed ufficialmente validate da Regione Lombardia, per l’anno 2010. Non sono presenti le attività eseguite ma non valorizzabili secondo il flusso.

Utenza consultori familiari pubblici Anno 2010

N. utenti Tasso di utilizzo (*1.000 abitanti)

Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale N. prestazioni

Ambito 40 347 387 1,64 14,44 8,00 1.894

Provincia 1.534 14.363 15.897 2,82 25,92 14,47 60.051

Tab. 22 Fonte Osservatorio Socio –Sanitario – Direzione Sociale ASL di Bergamo – Elaborazione a cura dell’Ufficio di Piano.

N. prestazioni per aree di intervento Anno 2010 Ambito Provincia

Area di intervento N. Percentuale N. Percentuale

Prevenzione ginecologica e oncologica 42 2,22% 16.792 27,96% Gravidanza e preparazione alla nascita 341 18,00% 11.412 19,00% Tutela minori 50 2,64% 6.946 11,57% Individualità - Relazioni di coppia e familiari 412 21,75% 5.293 8,81% Cura e salute del bambino 76 4,01% 7.219 12,02% Post partum/purperio/dopo nascita 687 36,27% 2.984 4,97% Adozione nazionale e internazionale 10 0,53% 1.413 2,35% Contraccezione - Procreazione responsabile 17 0,90% 1.444 2,40% Infanzia 44 2,32% 1.464 2,44% Adolescenza 98 5,17% 1.242 2,07% Menopausa 67 3,54% 1.032 1,72% Sostegno alla genitorialità 19 1,00% 811 1,35% I.V.G. 15 0,79% 833 1,39% Affido preadottivo/inserimento minore adottato 6 0,32% 657 1,09% Post I.V.G. 6 0,32% 143 0,24% Preconcezionale/eugenetica e sterilità 1 0,05% 120 0,20% Preparazione fasi della vita 0 0,00% 95 0,16% I.V.G. Minorenni 3 0,16% 74 0,12% Tutela sociale della maternità 0 0,00% 44 0,07% Sessualità e affettività 0 0,00% 25 0,04% Sostegno alla convivenza con soggetti anziani 0 0,00% 6 0,01% Matrimonio Minori 0 0,00% 2 0,00% Totale 1.894 100,00% 60.051 100,00%

Tab. 23 Fonte Osservatorio Socio –Sanitario – Direzione Sociale ASL di Bergamo – Elaborazione a cura dell’Ufficio di Piano.

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Tossicodipendenti e alcoldipendenti

I dati che seguono fanno riferimento al Servizio tossicodipendenze dell’A.S.L. di Bergamo.

Nel 2009, gli utenti tossicodipendenti residenti nell’Ambito di Grumello del Monte sono stati 78, di cui 65 maschi e 13 femmine. Analizzando la composizione dell’utenza per età (graf. 9), si evidenzia la presenza della quota di soggetti giovanissimi (tra i 15 e i 24 anni), nettamente superiore alla media provinciale.

Graf. 9 – Utenti in carico ai Ser.T. di età compresa tra i 15 -24 anni – Valori % - anno 2009 (Fonte A.S.L. di Bergamo).

Il tasso di mortalità (1999-2007) per patologie alcol-correlate (PAC) risulta il più elevato di tutta la Provincia per quanto riguarda le donne (ossia 3,5 vs 1,66). Non va trascurato, però, neppure il dato che riguarda gli uomini (ossia 4,7 vs 4,63 del dato provinciale).

Grafico 10 – Tassi di mortalità (1999-2007) per patologie alcol-correlate (PAC) suddividi per Ambito di residenza e genere (Fonte ASL di Bergamo).

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 41 di 94

I dati sin qui riportati ed altri disponibili grazie al lavoro dell’Osservatorio Socio – Sanitario della Direzione Sociale dell’ASL di Bergamo consentono di evidenziare una specificità per il nostro Ambito riassunta nella tabella seguente.

Tab. 24 Fonte Osservatorio Socio –Sanitario – Direzione Sociale ASL di Bergamo.

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 42 di 94

Spesa sociale dei Comuni nel 2010

Nel 2010 la spesa complessiva dei Comuni dell’Ambito per i servizi sociali è stata di 3.792.192,00 Euro, con una spesa procapite di 78,42 Euro.

Il grafico che segue illustra le fonti di finanziamento della spesa sociale dei comuni; i trasferimenti di denaro dall’Ambito ai comuni, riferibili al Fondo Nazionale per le Politiche Sociali e al Fondo Sociale Regionale, incidono rispettivamente per lo 0,32 % e il 7,02 %.

Fondo Sociale Regionale 7,02%

Fondo Nazionale Politiche Sociali

0,32%

Altre entrate 1,98%

Altri EE.Locali 3,20%

Utenza 5,00%

Comune82,49%

Graf. 11 Fonti di finanziamento della spesa sociale dei Comuni in percentuale – Anno 2010 (Fonte Comuni dell’Ambito – Elaborazione a cura dell’Ufficio di Piano).

Quasi il 60% della spesa sociale dei Comuni è destinata all’area Disabili (36,56%) e all’area Minori e Famiglia (22,22%).

Immigrazione0,08%

Emarginazione-Povertà5,72%

Dipendenze0,09%

Salute mentale1,47%

Anziani14,66%

Disabili36,56 %

Minori - Famiglia22,22 %

Compartecipaz. ai costi di

gestione Piano di Zona 3,77%

Compartecip. Spesa sanitaria

7,53%

Servizio sociale e segretariato

sociale7,90%

Graf. 12 Aree di intervento della spesa sociale dei Comuni in percentuale – Anno 2010 (Fonte Comuni dell’Ambito – Elaborazione a cura dell’Ufficio di Piano).

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 43 di 94

Bilancio Ambito 2010

La spesa totale dell’Ambito per il 2010 è stata complessivamente di 839.818,81 euro, con una spesa procapite di 17,37 Euro.

Fondo Sociale Regionale42,78%

Fondo FNPS20,95%

Fondo Non Autosufficienza

6,73%

Fondo Intesa Famiglia5,50%

Entrate da Provincia0,30%

Quota a Carico Comuni17,10%

Fondo Intesa Nidi3,57%

Altre Entrate3,06%

Graf. 13 Fonti di finanziamento del bilancio del Piano di Zona in percentuale – Anno 2010 (Fonte Ufficio di Piano).

Costo di funzionamento

UdP9,73%

Servizi Socio Sanitari Integrati

0,77%

Fondo di solidarietà1,08%

Anziani17,47%

Disabili17,64%

Immigrazione3,93%

Minori-Famiglia46,84%

Salute mentale0,86%

Emarginazione-Povertà1,68%

Graf. 14 Aree di intervento della spesa sociale del Piano di Zona in percentuale – Anno 2010 (Fonte Ufficio di Piano).

L’80% del bilancio dell’Ambito è destinata all’area Minori-Famiglia (46,84), all’area Disabili (17,64%) e all’area Anziani (17,47 %).

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 44 di 94

Spesa sociale totale dell’Ambito nel 2010

Per avere il quadro complessivo della spesa sociale di Ambito bisogna considerare la spesa a diretta gestione comunale congiuntamente a quella a gestione associata del Piano di Zona. Semplicemente sommando le due voci, il totale della spesa sociale per il 2010 risulta di Euro 4.632.010,81. Se scorporiamo dal totale i “doppi conteggi”, vale a dire le risorse che i Comuni versano al Piano di Zona e i fondi che il Piano di Zona ha destinato alle casse comunali, la spesa complessiva è di Euro 4.214.070,81, corrispondenti a 87,14 Euro procapite.

Anno 2010 Valore Percentuale

Spesa a gestione comunale, al netto della compartecipazione al bilancio del Piano di Zona

€ 3.649.415,00 86,60 %

Spesa a gestione associata del Piano di Zona, al netto dei trasferimenti ai Comuni dell’Ambito

€ 564.655,81 13,40 %

Totale spesa dell’Ambito € 4.214.070,81 100,00 %

Tab. 25 Rapporto spesa sociale comunale e spesa a gestione associata – Anno 2010 (Fonte Comuni dell’Ambito – Elaborazione a cura dell’Ufficio di Piano).

A livello provinciale la spesa sociale nel 2010 è stata di Euro 130.351.138,53, di cui il 24 % a gestione associata del Piano di Zona e il 76 % a gestione comunale.

Trasferimenti diretti dall’Ambito ai Comuni nel triennio 2009-2011

Della spesa totale del bilancio 2010 di 839.818,81 dell’Ambito sono stati impegnati in favore dei Comuni 282.405,33 Euro: 273.375,33 Euro del FSR 2010 (di cui Euro 7.240,00 per un Fondo di riserva per la salute mentale) e 9.030,00 Euro del Fondo di Solidarietà 2010. Si tratta del 33,63 % del totale delle uscite del Piano di Zona, equivalenti a 5,84 Euro per abitante, a fronte del cofinanziamento annuale di 3,00 Euro per abitante (nel 2011 salito a 4,00 Euro) versato dai Comuni.

Complessivamente nel triennio 2009-2011 sono stati impegnati in favore dei Comuni dell’Ambito 792.178,10 Euro, di cui:

FSR 2009 – 2010 – 2011 760.268,10

di cui per il Fondo di riserva per la salute mentale 9.740,00

Fondo di solidarietà art.4 l.r.34/04 27.860,00

Fondo disabili CdRS 2010 4.050,00

Totale 792.178,10

Tab. 26 Fondi impegnati in favore dei Comuni dal Piano di Zona nel triennio 2009 – 2011 (Fonte Ufficio di Piano).

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 45 di 94

Fondo Sociale Regionale (FSR)

Complessivamente il Fondo Sociale Regionale del triennio 2009 - 2011 incassato dall’Ambito è stato di 994.202,00 Euro.

Come già detto ai Comuni sono stati destinati 760.268,10 Euro, per il finanziamento dei servizi domiciliari comunali (Sad, Adm, Adh), degli Sfa, degli affidi familiari, degli inserimenti di minori in comunità e di un Fondo di riserva per la salute mentale.

Nella tabella che segue la destinazione in dettaglio agli 8 Comuni dell’Ambito.

Comuni

Contributi liquidati 2009-2011

Sad Adh Sfa ed ex Sfa

Adm Affidi Nidi

Progetti per salute mentale (a valere sul Fondo

di riserva)

Bolgare € 103.707,61 €53.945,05 € 329,61 - €29.085,52 €20.347,44 -

Calcinate €116.148,25 €69.613,99 €2.502,87 €29.131,04 €5.528,85 €9.371,50 -

Castelli Calepio €147.485,62 €59.529,50 €4.187,54 €22.470,45 €23.279,16 €38.018,97 -

Chiuduno €100.824,42 €30.917,69 €6.077,81 - €44.930,68 €18.898,23 -

Grumello del Monte €132.515,48 €33.416,19 €20.278,51 - €15.843,76 €25.119,96 €37.857,05

Mornico al Serio € 16.607,39 €3.730,30 €1.903,80 - €9.473,28 - - €1.500,00

Palosco € 57.803,40 €23.597,72 €9.547,83 - €5.495,63 €19.162,23 -

Telgate € 76.935,92 €27.070,45 €4.311,84 - €9.682,59 €35.871,05 -

Totale liquidato nel triennio

€752.028,10

Fondo di riserva per salute mentale a disposizione

€ 8.240,00

Totale impegnato € 760.268,10

Tab. 27 Contributi FSR erogati ai Comuni nel triennio 2009 – 2011 (Fonte Ufficio di Piano).

Oltre ai servizi gestiti direttamente dai Comuni con il FSR sono stati finanziati i servizi a gestione privata (gli asili nido e i micro-nidi, i CRE, una comunità alloggio e un nuovo SFA) e il servizio di inserimento lavorativo di Ambito (SIL); una quota degli stanziamenti è stata trattenuta dall’ASL per progetti a valenza provinciale. Di seguito il dettaglio della ripartizione del FSR nel triennio.

FSR 2009 FSR 2010 FSR 2011 Totale

Comuni € 269.469,31 273.375,33 € 217.423,45 € 760.268,10

Cre € 11.712,76 12.045,11 € 13.600,00 € 37.357,87

Nidi/Micronidi € 30.042,80 31.052,57 € 29.291,12 € 90.386,49

SFA privato - - € 5.985,43 € 5.985,43

Comunità € 12.000,00 9.000,00 € 4.000,00 € 25.000,00

SIL € 11.425,53 28.691,03 € 13.504,64 €53.621,20

Trattenute ASL € 12.304,60 5.084,95 € 4.193,36 € 21.582,91

Totale € 346.955,00 € 359.249,00 € 287.998,00 € 994.202,00

Tab. 28 Destinazioni FSR 2009-2010-2011 (Fonte Ufficio di Piano).

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 46 di 94

-

20.000,0040.000,00

60.000,0080.000,00

100.000,00120.000,00

140.000,00160.000,00

180.000,00200.000,00

220.000,00240.000,00

260.000,00280.000,00

300.000,00

Comuni Cre Nidi/ Micronidi

Sfa Comunità SIL TrattenuteASL

FSR 2009

FSR 2010

FSR 2011

Graf. 15 Confronto destinazioni FSR 2009-2010-2011 (Fonte Ufficio di Piano)

0,00

50.000,00

100.000,00

150.000,00

200.000,00

250.000,00

300.000,00

350.000,00

400.000,00

2009 2010 2011

Trattenute ASL

SIL

Comunità

SFA privato

Nidi/Micronidi

Cre

Comuni

Graf. 16 Composizione destinazioni FSR 2009-2010-2011 (Fonte Ufficio di Piano).

Fondo di solidarietà art.4 l.r.34/04

Il Fondo di Solidarietà viene costituito annualmente a sostegno delle spese sostenute dai Comuni dell’Ambito per gli affidi familiari e l’inserimento in comunità di minori sottoposti a provvedimento dell’autorità giudiziaria come previsto dall’art 4. della Legge Regionale n. 34/2004 “Politiche regionali per i minori”. La liquidazione del contributo in favore dei Comuni avviene a posteriori, l’anno successivo a quello della costituzione, ripartendo il Fondo proporzionalmente alle spese sostenute dai Comuni nell’anno di riferimento, al netto del contributo percepito a valere sul FSR. (es. il

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 47 di 94

Fondo costituito nel 2009 è stato liquidato nel 2010 sulla base dei costi sostenuti dai Comuni nel 2009 al netto del contributo del FSR 2009). Nel triennio 2009 – 2011 sono stati liquidati i contributi a valere sui Fondi costituiti negli anni 2008 -2009 -2010, per un totale di Euro 34.510,00 1.

Bolgare Calcinate

Castelli Calepio

Chiuduno Grumello del Monte

Mornico al Serio

Palosco Telgate Totale

2009 € 839,01 € 893,27 € 2.855,65 € 3.094,78 € 2.613,44 - € 505,55 € 2.448,31 € 13.250

2010 € 1.604,06 € 46,83 € 3.856,13 € 671,47 € 1.256,41 € 1.387,92 € 3.407,18 € 12.230

2011 € 3.025,41 € 443,49 € 1.014,84 € 997,62 € 2.533,84 € 1.014,80 € 9.030

Totale liquidato € 5.468,47 € 1.383,59 € 7.726,62 € 3.766,25 € 4.867,47 € 4.427,31 € 6.870,28 € 34.510

Tab. 29 Dati sulla ripartizione tra i Comuni del Fondo di Solidarietà (Fonte Ufficio di Piano).

Calcinate4,01%

Castelli Calepio22,39%

Chiuduno10,91% Mornico al Serio

0%

Grumello del Monte14,10%

Bolgare15,85%

Palosco 13%

Telgate19,91%

Graf. 17 Distribuzione contributi nei Comuni dell’Ambito. Totale Triennio 2009 - 2011 (Fonte Ufficio di Piano).

Dall’entità dei contributi, calcolati proporzionalmente alle spese sostenute, si evince che i comuni che hanno speso di più nel triennio per affidi familiari e inserimenti di minori in comunità sottoposti a provvedimento dell’autorità giudiziaria sono quelli di Castelli Calepio e di Telgate. In generale la tendenza è quella di una diminuzione della spesa; in controtendenza i comuni di Bolgare e Palosco, che hanno registrato un significativo aumento dei costi, testimoniato dall’aumento del contributo loro liquidato nel 2011.

1 Il dato differisce da quello riportato a pagina n. 24, dove si fa riferimento ai Fondi costituiti e impegnati in favore dei Comuni negli anni 2009 – 2010 – 2011. Alla data di approvazione del presente piano il Fondo del 2011 non è ancora stato ripartito e liquidato.

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 48 di 94

Cap. 2 Dati di analisi e valutazione Piano di zona 2009-2011

In relazione alle attività del triennio 2009-201 si utilizza per comodità descrittiva una suddivisione che da una parte evidenzia le iniziative gestite in forma associata (Titoli sociali, Ufficio Minori e Famiglia, SIL) e dall’altra gli ulteriori interventi e progetti promossi dall’Ambito, suddivisi per aree tematiche (anziani, disabili, età evolutiva, interculture, disagio adulto).

Prima di entrare nel merito di ciò che è stato attuato è utile inquadrare, in termini sintetici, lo stato dell’arte dell’organizzazione dell’Ambito.

Assemblea dei sindaci e giunta esecutiva hanno orientato il lavoro dell’Ufficio di Piano e della sua struttura tecnica (composta da responsabile e segretaria). La tenuta complessiva è stata garantita dal comune capofila (nella figura della responsabile preposta al Piano di Zona).

Il coordinamento delle Assistenti Sociali si è definitivamente strutturato nel corso del triennio. Il lavoro dei Tavoli tematici si è sviluppato, in coerenza con gli obiettivi, strategici e specifici, del piano triennale.

Titoli sociali

Nel triennio 2009-2011 è proseguita l’erogazione di titoli sociali; oltre ai beneficiari “storici” dei buoni sociali, anziani e persone disabili, per i quali è stato mantenuto un bando annuale, è stato possibile allargare l’assegnazione di benefici economici anche a nuove tipologie di beneficiari, grazie all’incasso di Fondi vincolati, destinati al sostegno economico di determinate categorie di popolazione. I titoli sociali sono stati quindi i seguenti:

- buoni sociali per anziani, disabili e per assistenti familiari; - buoni per famiglie numerose; - voucher per la prima infanzia; - buoni per famiglie colpite dalla crisi economica.

Buoni sociali per anziani, disabili e per assistenti familiari

Nel bando annuale per l’assegnazione di buoni sociali mensili per persone anziane e disabili è stata inserita, nel 2009 e nel 2011, una terza tipologia di buono, quello per assistenti familiari, destinato alle persone anziane e disabili che si avvalgono di una badante per la propria assistenza. Il buono assistenti familiari è stato finanziato da quote del Fondo Intese, vincolato all’obiettivo di favorire la permanenza al proprio domicilio di soggetti non autosufficienti.

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 49 di 94

Di seguito alcuni dati di sintesi riguardo i buoni erogati dall’Ambito nel triennio 2009-2011.

Buoni anziani

Richiedenti ammessi

Beneficiari Non

beneficiari N. Buoni erogati

Importo erogato

Percentuale richieste soddisfatte

2009 46 29 17 288 € 57.600 63,04% 2010 54 35 19 381 € 76.200 64,81% 2011 48 17 31 180 € 36.000 35,42%

Totale triennio

148 81 67 849 € 169.800 54,73%

Tab. 30 Dati sui buoni sociali anziani – Triennio 2009 -2011 (Fonte Ufficio di Piano).

Buoni anziani

29 3517

811719

31

67

0

25

50

75

100

125

150

2009 2010 2011 Totale triennio

N. Richiedenti

Non beneficiari

Beneficiari

Graf. 18 Confronto beneficiari e non beneficiari sul totale dei richiedenti buoni sociali anziani - Triennio 2009 – 2011 (Fonte Ufficio di Piano).

Buoni disabili

Richiedenti ammessi

Beneficiari Non

beneficiari N. Buoni erogati

Importo erogato

Percentuale richieste soddisfatte

2009 58 28 30 336 € 67.200 48,28% 2010 53 20 33 237 € 47.400 37,74% 2011 45 21 24 239 € 47.800 46,67% Totale triennio

156 69 87 812 € 162.400 44,23%

Tab. 31 Dati sui buoni sociali disabili – Triennio 2009 – 2011 (Fonte Ufficio di Piano).

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 50 di 94

Buoni disabili

28 20 21

6930 33 24

87

0

25

50

75

100

125

150

175

2009 2010 2011 Totale triennio

N. Richiedenti

Non beneficiari

Beneficiari

Graf. 19 Confronto beneficiari e non beneficiari sul totale dei richiedenti buoni sociali disabili – Triennio 2009 – 2011 (Fonte Ufficio di Piano).

Buoni per assistenti familiari

Richiedenti ammessi

Beneficiari Non

beneficiari N. Buoni erogati

Importo erogato

Percentuale richieste soddisfatte

2009 20 20 0 217 € 54.250 100,00% 2010 0 0 0 0 --- --- 2011 36 31 5 279 € 69.750 86,11%

Totale triennio

56 51 5 496 € 124.000 91,07%

Tab.32 Dati sui buoni sociali per assistenti familiari– Triennio 2009 – 2011 (Fonte Ufficio di Piano).

Buoni sociali per assistenti familliari

2031

51

5

5

0

20

40

60

2009 2010 2011 Totale triennio

N. Richiedenti

Non beneficiari

Beneficiari

Graf. 20 Confronto beneficiari e non beneficiari sul totale dei richiedenti buoni sociali per assistenti familiari – Triennio 2009 – 2011 (Fonte Ufficio di Piano).

Nel triennio 2009 - 2011 sono stati erogati 2.157 buoni sociali mensili, per un totale di 456.200,00 Euro; i buoni sociali anziani e disabili hanno un valore di 200,00 Euro, i buoni per assistenti familiari 250,00 Euro.

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Totali buoni sociali

Richiedenti ammessi

Beneficiari Non

beneficiari N. Buoni erogati

Importo erogato

Percentuale richieste soddisfatte

2009 124 77 47 841 € 179.050 62,10% 2010 107 55 52 618 € 123.600 51,40% 2011 129 69 60 698 € 153.550 53,49% Totale triennio

360 201 159 2.157 € 456.200 55,83%

Tab. 33 Dati sui buoni sociali anziani, disabili e assistenti familiari – Triennio 2009 – 2011 (Fonte Ufficio di Piano).

Buoni sociali anziani, disabili e assistenti familiari

77 55 69

2014752

60

159

0

50

100

150

200

250

300

350

400

2009 2010 2011 Totale triennio

N. Richiedenti

Non beneficiari

Beneficiari

Graf. 21 Confronto beneficiari e non beneficiari sul totale dei richiedenti buoni sociali anziani, disabili e assistenti familiari– Triennio 2009 – 2011 (Fonte Ufficio di Piano).

Le domande di buono pervenute sono state 360 ed è stato possibile soddisfarne complessivamente il 55,83 %, equivalenti a 201 beneficiari.

Nel corso del triennio il numero delle domande soddisfatte è diminuito; la diminuzione è legata alla graduale riduzione delle risorse destinate all’erogazione di buoni sociali per anziani e per disabili, attenuata dall’erogazione dei buoni per assistenti familiari, che hanno potuto contare su fondi ad hoc.

0,00%

20,00%

40,00%

60,00%

80,00%

100,00%

120,00%

2009 2010 2011

Buoni anziani

Buoni disabili

Buoni per assistentifamiliari

Totale Buoni sociali

Graf. 22 Percentuale soddisfacimento richieste di buoni sociali. Triennio 2009 - 2011 (Fonte Ufficio di Piano).

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 52 di 94

I dati che seguono mettono a confronto i dati di richiedenti, beneficiari e importi erogati suddivisi tra i diversi comuni dell’Ambito.

Bolgare Calcinate Castelli Calepio

Chiuduno Grumello del Monte

Mornico al Serio

Palosco Telgate

2009

Richiedenti 8 15 28 15 24 8 12 14

Beneficiari 5 9 23 8 17 7 3 5

Importo Erogato € 11.000 € 21.650 € 52.850 € 20.450 € 38.800 € 16.950 € 4.800 € 12.550 Percentuale ricevuta sul totale

6,00% 10,00% 42,00% 8,00% 4,00% 2,00% 14,00%

2010

Richiedenti 7 15 20 10 25 7 8 15

Beneficiari 1 5 14 6 13 6 2 8

Importo Erogato € 2.400 € 11.600 € 29.400 € 14.400 € 31.200 € 14.200 € 4.800 € 15.600 Percentuale ricevuta sul totale 9,72% 12,50% 31,94% 8,33% 16,67% 6,94% 5,56% 8,33%

2011

Richiedenti 8 17 20 23 26 12 9 14

Beneficiari 4 5 14 13 11 7 7 8

Importo Erogato € 11.150 € 11.100 € 27.800 € 27.200 € 25.550 € 18.600 € 14.150 € 18.000 Percentuale ricevuta sul totale 8,33% 8,33% 26,39% 11,11% 19,44% 9,72% 5,56% 11,11%

Triennio 2009-2011

Richiedenti 23 47 68 48 75 27 29 43

Beneficiari 10 19 51 27 41 20 12 21

Importo Erogato € 24.550 € 44.350 € 110.050 € 62.050 € 95.550 € 49.750 € 23.750 € 46.150 Percentuale ricevuta sul totale 5,27% 9,53% 23,64% 13,33% 20,52% 10,69% 5,10% 9,91%

Tab. 34 Dati sui buoni sociali divisi per comuni – Triennio 2009 -2011 (Fonte Ufficio di Piano).

- 20.000 40.000 60.000 80.000 100.000 120.000 140.000 160.000 180.000

2009

2010

2011

Bolgare Calcinate Castelli Calepio Chiuduno

Grumello del Monte Mornico al Serio Palosco Telgate

Graf. 23 Distribuzione erogazioni buoni sociali nei Comuni dell’Ambito. Triennio 2009 -2011 (Fonte Ufficio di Piano).

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 53 di 94

Palosco

5,21%

Telgate

10,12%Calcinate

9,72%

Castelli Calepio

24,12%

Chiuduno

13,60%

Mornico al Serio

10,91%

Grumello del

Monte

20,94%

Bolgare

5,38%

Graf. 24 Distribuzione erogazioni buoni sociali nei Comuni dell’Ambito. Totale Triennio 2009 - 2011 (Fonte Ufficio di Piano).

Buoni per famiglie numerose

Nel 2011 è stato indetto un bando rivolto a famiglie numerose con quattro o più figli che avessero usufruito di servizi per l’infanzia, servizi integrativi e di socializzazione o che avessero sostenuto spese per cure odontoiatriche, beni per esigenze oculistiche, per assistenza diretta e per il trasporto e l’accompagnamento dei figli. Il bando prevedeva l’erogazione di un buono una tantum, fino al valore massimo di Euro 1.000,00, determinato in base all’I.S.E.E. ed alle spese effettivamente sostenute per i beni e servizi di cui sopra. Hanno presentato domanda di assegnazione del buono 51 famiglie; quasi tutte hanno ottenuto il buono, 49 su 51, e sono stati erogati Euro 27.942,46, con un importo medio di Euro 570,25 per famiglia.

Bolgare Calcinate

Castelli Calepio

Chiuduno Grumello

del Monte

Mornico al Serio

Palosco Telgate Totale

Richiedenti 11 7 3 7 5 4 2 12 51

Beneficiari 11 7 3 7 4 3 2 12 49

Importo erogato € 8.295,60 € 2.931,36 € 1.184 € 4.538,60 € 3.200 € 705 € 980 € 6.107,90 € 27.942,46

Percentuale ricevuta sul totale

29,69% 10,49% 4,24% 16,24% 11,45% 2,52% 3,51% 21,86% 100,00%

Tab. 35 Dati sui buoni per famiglie numerose divisi per Comuni (Fonte Ufficio di Piano).

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 54 di 94

Bolgare

29,69%

Grumello del Monte

11,45%Mornico al Serio

2,52%

Chiuduno

16,24%Castelli Calepio

4,24%

Calcinate

10,49%

Palosco

3,51%

Telgate

21,86%

Graf. 25 Distribuzione erogazione buoni per famiglie numerose nei Comuni dell’Ambito (Fonte Ufficio di Piano).

Voucher per la prima infanzia

Complessivamente, da settembre 2010 a dicembre 2011 (1° annualità e primi 4 mesi della seconda annualità del Piano triennale per la prima infanzia), sono stati erogati 173 voucher per un importo complessivo di Euro 93.015,00. Tutte le famiglie richiedenti hanno ottenuto il voucher.

Nota: il voucher era spendibile c/o le strutture accreditate (che sono 3 e hanno sede a Chiuduno, Grumello del Monte e Telgate).

Tab. 36 Dati sui voucher per la prima infanzia divisi per Comuni (Fonte Ufficio di Piano).

Bolgare Calcinate

Castelli Calepio

Chiuduno Grumello

del Monte

Mornico al Serio

Palosco Telgate Totale

2010 Richiedenti 2 6 18 28 10 64 Beneficiari 2 6 18 28 10 64 Importo Erogato € 660 € - € 1.985 € 5.560 € 9.235 € 3.685 € 21.125 Percentuale ricevuta sul totale

3,12% 0,00% 9,40% 26,32% 43,72% 0,00% 0,00% 17,44% 100,00%

2011 Richiedenti 5 1 14 34 35 20 109 Beneficiari 5 1 14 34 35 20 109 Importo Erogato € 2.545 € 520 € 7.500 € 17.175 € 32.700 € 11.450 € 71.890 Percentuale ricevuta sul totale

3,54% 0,72% 10,43% 23,89% 45,49% 0,00% 0,00% 15,93% 100,00%

Totale Richiedenti 7 1 20 52 63 0 0 30 173 Beneficiari 7 1 20 52 63 0 0 30 173 Importo Erogato € 3.205 € 520 € 9.485 € 22.735 € 41.935 € - € - € 15.135 € 93.015 Percentuale ricevuta sul totale

3,45% 0,56% 10,20% 24,44% 45,08% 0,00% 0,00% 16,27% 100,00%

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 55 di 94

Telgate16,27%

Bolgare3,45%

Grumello del Monte45,08%

Chiuduno24,44%

Castelli Calepio10,20%

Calcinate0,56%

Graf. 26 Distribuzione erogazione voucher per la prima infanzia nei Comuni dell’Ambito (Fonte Ufficio di Piano).

Buoni per famiglie colpite dalla crisi economica

Con le risorse a disposizione grazie ad un fondo ad hoc stanziato dalla Provincia di Bergamo, dell’importo complessivo di Euro 39.537,99, l’Ambito ha erogato 54 buoni una tantum ad altrettante famiglie, del valore compreso tra 582,84 e 1.000,00 Euro.

Bolgare Calcinate Castelli Calepio

Chiuduno Grumello del Monte

Mornico al Serio

Palosco Telgate Totale

Beneficiari 6 10 4 6 11 5 5 7 54

Importo erogato

€ 4.990,01 € 5.828,40 € 4.000 € 5.164,20 € 6.911,24 € 3.164,20 € 5.000 € 4.479,94 € 39.537,99

Percentuale ricevuta sul totale

12,62% 14,74% 10,12% 13,06% 17,48% 8,00% 12,65% 11,33% 100,00%

Tab. 37 Dati sui buoni famiglie crisi divisi per Comuni (Fonte Ufficio di Piano).

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 56 di 94

Telgate11,33%

Palosco 13%

Bolgare12,62%

Grumello del Monte17,48% Mornico al Serio

8%

Chiuduno13,06%

Castelli Calepio10,12%

Calcinate14,74%

Graf. 27 Distribuzione erogazione buoni famiglie crisi nei Comuni dell’Ambito (Fonte Ufficio di Piano).

Nelle tabella seguente (n°38) e nei grafici che seguono (da n° 28 a n° 32) si riassumono i trasferimenti diretti ed indiretti del triennio 2009-2011 dall’Ambito territoriale agli 8 Comuni appartenenti, suddivisi per tipologia.

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 57 di 94

Bolgare Calcinate

Castelli Calepio

Chiuduno Grumello del Monte

Mornico al Serio

Palosco Telgate Totale

Trasferimenti diretti

FSR 103.707,61 116.148,25 147.485,62 100.824,42 132.515,48 16.607,39 57.803,40 76.935,92 752.028,10

Fondo di solidarietà art.4 l.r.34/04

5.468,47 1.383,59 7.726,62 3.766,25 4.867,47 - 4.427,31 6.870,28 34.510,00

Fondo disabili CdRS

3.267,40 3.267,40

Trasferimenti diretti

109.176,09 117.531,84 155.212,24 104.590,66 140.650,35 16.607,39 62.230,71 83.806,21 789.805,49

Trasferimenti diretti procapite

19,16 20,00 15,50 17,85 19,11 5,73 10,73 17,29 16,33

Trasferimenti indiretti

-

Buoni sociali anziani, disabili e assistenti familiari

24.550,00 44.350,00 110.050,00 62.050,00 95.550,00 49.750,00 23.750,00 46.150,00 456.200,00

Buoni famiglie numerose

8.295,60 2.931,36 1.184,00 4.538,60 3.200,00 705,00 980,00 6.107,90 27.942,46

Voucher prima infanzia

3.205,00 520,00 9.485,00 22.735,00 41.935,00 - - 15.135,00 93.015,00

Buoni famiglie colpite dalla crisi

4.990,01 5.828,40 4.000,00 5.164,20 6.911,24 3.164,20 5.000,00 4.479,94 39.537,99

Totale trasferimenti indiretti

41.040,61 53.629,76 124.719,00 94.487,80 147.596,24 53.619,20 29.730,00 71.872,84 616.695,45

Trasferimenti indiretti procapite

7,20 9,12 12,45 16,12 20,05 18,51 5,12 14,83 12,75

Totale trasferimenti

150.216,70 171.161,60 279.931,24 199.078,46 288.246,59 70.226,59 91.960,71 155.679,05 1.406.500,94

Totale trasferimenti procapite

26,36 29,12 27,95 33,97 39,16 24,24 15,85 32,12 29,09

Tab. 38 Dati sui trasferimenti diretti ed indiretti divisi per Comune (Fonte Ufficio di Piano).

€ -

€ 25.000,00

€ 50.000,00

€ 75.000,00

€ 100.000,00

€ 125.000,00

€ 150.000,00

€ 175.000,00

€ 200.000,00

€ 225.000,00

€ 250.000,00

€ 275.000,00

€ 300.000,00

Bolgare Calcinate CastelliCalepio

Chiuduno Grumellodel Monte

Mornico alSerio

Palosco Telgate

Trasferimenti diretti

Trasferimenti indiretti

Totale trasferimenti

Graf. 28 Trasferimenti diretti ed indiretti divisi per Comune (Fonte Ufficio di Piano).

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 58 di 94

Trasferimenti diretti

Telgate10,61%

Palosco 8%

Bolgare13,82%

Grumello del Monte17,81%

Mornico al Serio2%

Chiuduno13,24%

Castelli Calepio19,65%

Calcinate14,88%

Graf. 29 Trasferimenti diretti divisi per Comune (Fonte Ufficio di Piano).

Trasferimenti indiretti

Telgate11,65%

Palosco 5%

Bolgare6,65%

Grumello del Monte23,93%

Mornico al Serio9%

Chiuduno15,32%

Castelli Calepio20,22%

Calcinate8,70%

Graf. 30 Trasferimenti indiretti divisi per Comune (Fonte Ufficio di Piano).

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 59 di 94

Graf. 31 Totale trasferimenti divisi per Comune (Fonte Ufficio di Piano).

19,16 20,0015,50

17,85 19,11

5,7310,73

17,29 16,33

7,209,12

12,45

18,515,12

14,8312,75

16,1220,05

€ -

€ 5

€ 10

€ 15

€ 20

€ 25

€ 30

€ 35

€ 40

Bolgare Calcinate Castelli

Calepio

Chiuduno Grumello

del Monte

Mornico al

Serio

Palosco Telgate Totale

Trasferimenti

indiretti procapite

Trasferimenti diretti

procapite

Graf. 32 Trasferimenti diretti e indiretti pro capite (Fonte Ufficio di Piano).

Totale trasferimenti ai Comuni

Calcinate 12,17%

Castelli Calepio 19,90%

Chiuduno 14,15%

Mornico al Serio 5%

Grumello del Monte20,49%

Bolgare 10,68%

Palosco 7%

Telgate 11,07%

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 60 di 94

Ufficio Minori e Famiglie

Nel corso del triennio 2009-2011 la gestione affidata a terzi tramite apposito bando ha interessato il servizio storico della Tutela Minori e il neonato (ad inizio 2009) servizio Affidi. Prendendo come riferimento l’anno 2011, si segnalano complessivamente 206 minori in carico, di cui 153 con provvedimento dell’Autorità giudiziaria (Tabella 39):

COMUNE

ABITANTI AL 1/1/2010

TOTALE MINORI IN CARICO nel 2011

MINORI CON PROVVEDIMENTO AG

MINORI SENZA PROVVEDIMENTO AG

BOLGARE 5.538 29 18 11

CALCINATE 5.791 28 22 6

CASTELLI CALEPIO 9.928 41 29 12

CHIUDUNO 5.775 33 25 8

GRUMELLO DEL MONTE 7.260 34 25 9

MORNICO AL SERIO 2.833 8 6 2

PALOSCO 5.758 21 20 1

TELGATE 4.849 12 8 4 TOTALE 47.732 206 153 53 Tabella 39 – Totale minori in carico nell’anno 2011 rapportato agli abitanti con la distinzione della presenza di provvedimento dell’Autorità Giudiziaria

Come si può vedere dalle Tabelle 40 e 41, mentre i casi in carico sono sostanzialmente immutati rispetto agli anni precedenti, i minori complessivamente in carico al Servizio nel 2011 sono aumentati sia rispetto al 2009 sia rispetto al 2010; infatti il numero di minori è passato dai 180 del 2009 ai 206 del 2011; questo è un trend che si conferma anche dal confronto con i dati degli anni precedenti.

COMUNE TOTALE CASI IN CARICO nel 2009

TOTALE CASI IN CARICO nel 2010

TOTALE CASI IN CARICO nel 2011

BOLGARE 19 17 22 CALCINATE 17 18 17 CASTELLI CALEPIO 25 33 31 CHIUDUNO 25 24 23 GRUMELLO DEL MONTE 21 24 24 MORNICO AL SERIO 6 5 5 PALOSCO 16 17 15 TELGATE 13 12 11 TOTALE 142 150 148 Tabella 40 – Totale casi in carico negli anni 2009-2010-2011

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 61 di 94

COMUNE

TOTALE MINORI IN CARICO nel 2009

TOTALE MINORI IN CARICO nel 2010

TOTALE MINORI IN CARICO nel 2011

BOLGARE 22 20 29 CALCINATE 25 26 28 CASTELLI CALEPIO 33 43 41 CHIUDUNO 33 34 33 GRUMELLO DEL MONTE 26 31 34 MORNICO AL SERIO 6 5 8 PALOSCO 19 25 21 TELGATE 16 13 12 TOTALE 180 197 206 Tabella 41 – Totale minori in carico nel triennio

La Tabella 42 riporta i casi aperti e i casi chiusi nel corso dell’anno: si può vedere una perfetta corrispondenza numerica sul totale, mentre c’è qualche variazione sui singoli comuni.

COMUNE TOTALE CASI CHIUSI NEL 2011

TOTALE CASI APERTI NEL 2011

BOLGARE 8 9 CALCINATE 6 4 CASTELLI CALEPIO 7 8 CHIUDUNO 3 6 GRUMELLO DEL MONTE 7 5 MORNICO AL SERIO 1 3 PALOSCO 6 3 TELGATE 3 3 TOTALE 41 41 Tabella 42 – Casi chiusi e casi aperti nel 2011 A fronte dei 206 minori in carico, la presenza di minori stranieri si assesta intorno al 37% (vedi tabella 43).

COMUNE TOTALE MINORI IN CARICO

TOTALE MINORI STRANIERI IN CARICO

BOLGARE 29 10 CALCINATE 28 14 CASTELLI CALEPIO 41 16 CHIUDUNO 33 10 GRUMELLO DEL MONTE 34 12 MORNICO AL SERIO 8 3 PALOSCO 21 7 TELGATE 12 6 TOTALE 206 78 Tabella 43 - Rapporto minori complessivamente in carico e minori stranieri

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Sul totale dei minori in carico, 26 sono in affidamento familiare (Tabella 44 e 45), 49 in ADM (Tabella 46), 9 in comunità (Tabella 47).

COMUNE ABITANTI AL 1/1/2010

TOTALE MINORI IN CARICO MINORI IN AFFIDO

BOLGARE 5.538 29 5

CALCINATE 5.791 28 2

CASTELLI CALEPIO 9.928 41 6

CHIUDUNO 5.775 33 5

GRUMELLO DEL MONTE 7.260 34 6

MORNICO AL SERIO 2.833 8 0

PALOSCO 5.758 21 2

TELGATE 4.849 12 1 TOTALE 47.732 206 27 Tabella 44 – Interventi affidi nel 2011

(Nota: del Totale minori in affido un minore è conteggiato sia a Grumello del Monte che a Telgate; inoltre un

minore è stato conteggiato come in affido anche se non c'è ancora il provvedimento)

COMUNE ABITANTI

AL 1/1/2010

TOTALE MINORI IN

CARICO

AFFIDI A

PARENTI

AFFIDI ETEROFAMILIARI

TOTALE AFFIDI A PARENTI ED ETEROFAMILIARI

MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI

TOTALE AFFIDI

PATTI EDUCATIVI

BOLGARE 5.538 29 2 1 3 2 5 0

CALCINATE 5.791 28 0 2 2 0 2 0

CASTELLI CALEPIO

9.928 41 2** 2 4 2 6 2

CHIUDUNO 5.775 33 2 2 4 1 5 0

GRUMELLO DEL

MONTE 7.260 34 2 3* 5 1 6* 1

MORNICO AL SERIO

2.833 8 0 0 0 0 0 0

PALOSCO 5.758 21 1 1 2 0 2 0

TELGATE 4.849 12 0 1* 1* 0 1* 0

TOTALE 47.732 206 9** 12* 21* 6 27* 3

Tabella 45 – Minori in affido nel corso del 2011 suddivisi per tipologia di affidamento e per comune

Note *Totale minori in affido 26 (un minore è conteggiato sia a Telgate che a Grumello del Monte) Il minore in affido eterofamiliare di Palosco è stato collocato con provvedimento di Kafalah della magistratura marocchina. **Una minore è stata conteggiata in affido anche se non c’è ancora provvedimento.

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 63 di 94

COMUNE ABITANTI AL 1/1/2010

TOTALE MINORI IN CARICO MINORI ADM

BOLGARE 5.538 29 6

CALCINATE 5.791 28 7

CASTELLI CALEPIO 9.928 41 13

CHIUDUNO 5.775 33 13

GRUMELLO DEL MONTE 7.260 34 2

MORNICO AL SERIO 2.833 8 0

PALOSCO 5.758 21 6

TELGATE 4.849 12 2 TOTALE 47.732 206 49

Tabella 46 - Interventi ADM nel 2011

COMUNE ABITANTI AL 1/1/2010

TOTALE MINORI IN CARICO

MINORI IN COMUNITA'

BOLGARE 5.538 29 5

CALCINATE 5.791 28 0

CASTELLI CALEPIO 9.928 41 0

CHIUDUNO 5.775 33 3

GRUMELLO DEL MONTE 7.260 34 0

MORNICO AL SERIO 2.833 8 0

PALOSCO 5.758 21 1

TELGATE 4.849 12 1 TOTALE 47.732 206 10 Tabella 47- Interventi in comunità nel 2011 (Nota: dei 10 minori in comunità 2 sono stati collocati in pronto intervento il 30 dicembre 2011; 1 minore è conteggiato sia per Bolgare che per Palosco; 2 minori sono stati collocati con la madre in struttura madre e bambino. Gli effettivi minori in comunità sono 9)

La gestione a livello di Ambito degli incontri protetti genitori/figli disposti dall’autorità giudiziaria, in presenza di gravi conflittualità o di inadeguatezza delle capacità genitoriali, ha permesso l’utilizzo di una metodologia operativa unica per tutto il territorio e facilitato la collaborazione tra l’equipe tutela inviante e l’equipe degli incontri protetti. I minori interessati da tali interventi nel 2011 sono stati 10 (Tabella 48).

COMUNE ABITANTI AL 1/1/2010

TOTALE MINORI IN CARICO

INCONTRI PROTETTI (n. minori)

BOLGARE 5.538 29 2

CALCINATE 5.791 28 3

CASTELLI CALEPIO 9.928 41 0

CHIUDUNO 5.775 33 1

GRUMELLO DEL MONTE 7.260 34 1

MORNICO AL SERIO 2.833 8 0

PALOSCO 5.758 21 3

TELGATE 4.849 12 0 TOTALE 47.732 206 10 Tabella 48- Incontri protetti nel 2011

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Nelle tabelle seguenti si riportano i quadri riassuntivi dei minori in carico nel 2011, suddivisi per Comune di residenza.

COMUNE DI CASTELLI CALEPIO TABELLA RIASSUNTIVA MINORI IN CARICO NEL CORSO DELL’ANNO 2011

DI CUI N° ITALIANI STRANIERI

TOT. CASI 31 17 14 APERTI NEL 2011 8 3 5 CHIUSI NEL 2011 7 1 6 TOT. MINORI 41 25 16 CON PROVVEDIMENTO AUTORITA’ GIUDIZIARIA

29 21 8

SENZA PROVVEDIMENTO AUTORITA’ GIUDIZIARIA

12 4 8

INTERVENTI ADM 13 12 1 INTERVENTI AFFIDO 6 3 3

(di cui 2 msna) INTERVENTI COMUNITA’ INCONTRI PROTETTI

Tabella 49- Dati 2011 Castelli Calepio

COMUNE DI CHIUDUNO

TABELLA RIASSUNTIVA MINORI IN CARICO NEL CORSO DELL’ANNO 2011

DI CUI N° ITALIANI STRANIERI

TOT. CASI 23 15 8

APERTI NEL 2011 6 3 3 CHIUSI NEL 2011 3 1 2 TOT. MINORI 33 23 10

CON PROVVEDIMENTO AUTORITA’ GIUDIZIARIA

25 16 9

SENZA PROVVEDIMENTO AUTORITA’ GIUDIZIARIA

8 7 1

INTERVENTI ADM 13 13 INTERVENTI AFFIDO 5 4 1msna INTERVENTI COMUNITA’ 3 1 2

(di cui 1madre e bambino) INCONTRI PROTETTI 1 1

Tabella 50- Dati 2011 Chiuduno

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COMUNE DI GRUMELLO DEL MONTE

TABELLA RIASSUNTIVA MINORI IN CARICO NEL CORSO DELL’ANNO 2011

DI CUI N° ITALIANI STRANIERI

TOTALE CASI 24 16 8 APERTI NEL 2011 5 3 2 CHIUSI NEL 2011 7 5 2 TOT. MINORI 34 22 12 CON PROVVEDIMENTO AUTORITA’ GIUDIZIARIA

25 16 9

SENZA PROVVEDIMENTO AUTORITA’ GIUDIZIARIA

9 6 3

INTERVENTI ADM 2 1 1 INTERVENTI AFFIDO 6 5 1msna INTERVENTI COMUNITA’ INCONTRI PROTETTI 1 1 Tabella 51- Dati 2011 Grumello del Monte

COMUNE DI BOLGARE

TABELLA RIASSUNTIVA MINORI IN CARICO NEL CORSO DELL’ANNO 2011 DI CUI N°

ITALIANI STRANIERI TOT. CASI 22 14 8 APERTI NEL 2011 9 5 4 CHIUSI NEL 2011 8 7 1 TOT. MINORI 29 19 10 CON PROVVEDIMENTO AUTORITA’ GIUDIZIARIA

18 9 9

SENZA PROVVEDIMENTO AUTORITA’ GIUDIZIARIA

11 10 1

INTERVENTI ADM 6 3 3 INTERVENTI AFFIDO 5 2 3

(di cui 2 msna)

INTERVENTI COMUNITA’ 5 4 1 (madre e bambino) INCONTRI PROTETTI 2 1 1

Tabella 52 - Dati 2011 Bolgare

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COMUNE DI CALCINATE TABELLA RIASSUNTIVA MINORI IN CARICO NEL CORSO DELL’ANNO 2011

DI CUI N° ITALIANI STRANIERI

TOT. CASI 17 8 9 APERTI NEL 2011 4 2 2 CHIUSI NEL 2011 6 3 3 TOT. MINORI 28 14 14 CON PROVVEDIMENTO AUTORITA’ GIUDIZIARIA

22 13 9

SENZA PROVVEDIMENTO AUTORITA’ GIUDIZIARIA

6 1 5

INTERVENTI ADM 7 7 INTERVENTI AFFIDO 2 1 1

INTERVENTI COMUNITA’ INCONTRI PROTETTI 3 3 Tabella 53 - Dati 2011 Calcinate

COMUNE DI MORNICO AL SERIO

TABELLA RIASSUNTIVA MINORI IN CARICO NEL CORSO DELL’ANNO 2011 DI CUI N°

ITALIANI STRANIERI TOT. CASI 5 3 2 APERTI NEL 2011 3 2 1 CHIUSI NEL 2011 1 1 TOT. MINORI 8 5 3 CON PROVVEDIMENTO AUTORITA’ GIUDIZIARIA

6 4 2

SENZA PROVVEDIMENTO AUTORITA’ GIUDIZIARIA

2 1 1

INTERVENTI ADM INTERVENTI AFFIDO

INTERVENTI COMUNITA’ INCONTRI PROTETTI

Tabella 54 - Dati 2011 Mornico al Serio

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COMUNE DI PALOSCO TABELLA RIASSUNTIVA MINORI IN CARICO NEL CORSO DELL’ANNO 2011

DI CUI N° ITALIANI STRANIERI

TOT. CASI 15 11 4 APERTI NEL 2011 3 3 CHIUSI NEL 2011 6 4 2 TOT. MINORI 21 14 7 CON PROVVEDIMENTO AUTORITA’ GIUDIZIARIA

20 13 7

SENZA PROVVEDIMENTO AUTORITA’ GIUDIZIARIA

1 1

INTERVENTI ADM 6 1 5 INTERVENTI AFFIDO 2 1 1

(provv.Kafala)

INTERVENTI COMUNITA’ 1 1 INCONTRI PROTETTI 3 3

Tabella 55 - Dati 2011 Palosco

COMUNE DI TELGATE

TABELLA RIASSUNTIVA MINORI IN CARICO NEL CORSO DELL’ANNO 2011

DI CUI N° ITALIANI STRANIERI

TOT. CASI 11 5 6

APERTI NEL 2011 3 2 1 CHIUSI NEL 2011 3 1 2 TOT. MINORI 12 6 6

CON PROVVEDIMENTO AUTORITA’ GIUDIZIARIA

8 3 5

SENZA PROVVEDIMENTO AUTORITA’ GIUDIZIARIA

4 3 1

INTERVENTI ADM 2 2 INTERVENTI AFFIDO 1 1

INTERVENTI COMUNITA’ 1 1 INCONTRI PROTETTI

Tabella 56 - Dati 2011 Telgate

Complessivamente sui dati riportati:

- Casi i cui genitori sono residenti in due comuni dell’Ambito di Grumello: n. 8

- Casi in carico con altri Ambiti: n. 26

- Casi trasferiti da un comune all’altro dell’Ambito: n. 2

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 68 di 94

Servizio Inserimenti Lavorativi (SIL)

Il SIL dal giugno 2009 è affidato in gestione al Consorzio Mestieri con l’obiettivo, previsto dal Piano di Zona 2009-2011, di passare (così come è in effetti avvenuto dal 2010) ad una gestione congiunta con l’Ambito di Seriate, in modo tale da avvalersi di strumenti e interventi già sperimentati e garantire la sinergia con i bandi della L.R. 13/03. Nel triennio 2009-2011 il SIL ha garantito la presa in carico di tutti gli utenti segnalati ed offerto la propria consulenza per il ri-orientamento dell’utenza difficilmente collocabile in altri servizi, ha consolidato i rapporti con i diversi servizi ed agenzie/enti territoriali, ha intensificato la mappatura aziendale del territorio. Il servizio ha continuato ad avvalersi del finanziamento della L.R. 13/03, che destina i fondi per l’attivazione del sistema dotale per l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità, su un progetto congiunto degli Ambiti di Grumello del Monte e Seriate in ATS con l’associazionismo e il terzo settore. Le persone accompagnate nel triennio sono state 51, per un numero complessivo di 58 interventi. Le persone prese in carico presentano soprattutto patologie di tipo psichiatrico o patologie fisiche particolarmente complesse. Di seguito, nella tabella, il dettaglio. Persone

nuove che si sono rivolte al servizio

Persone già in carico in precedenza

N. interventi complessivi nell’anno

2009 25 10 17

2010 13 19 17

2011 13 27 24

TOTALE 51 56 58

Tab. 1 Utenti servizio Sil – Triennio 2009-2011 (Fonte Ufficio di Piano)

2517

1317

13

24

051015202530

Personenuove che sisono rivolteal servizio

N. interventicomplessivinell’anno

2009

2010

2011

Graf. 1 Utenti servizio Sil – Triennio 2009-2011 (Fonte Ufficio di Piano)

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 69 di 94

Oltre ai Titoli sociali, all’Ufficio Minori e Famiglie e al SIL gestiti in forma associata l’Ambito ha promosso ulteriori interventi e progetti. Di seguito li sintetizziamo, suddivisi per aree tematiche (anziani, disabili, età evolutiva, interculture, disagio adulto).

Area Anziani

Accanto alla razionalizzazione dell’utilizzo dei titoli sociali (con la sistemazione progressiva del bando classico e l’aggiunta del buono badanti a partire dal 2009) finalizzati al sostegno delle cure domiciliari, con il contributo del Tavolo tematico si è garantita una attenzione generale come Ambito all’area anziani nel suo complesso, puntando ad alcune iniziative di Ambito, che si sono concretizzate nel triennio 2009-2011, quali la guida ai servizi di Ambito e l’Università per la terza età (giunta ormai alla terza edizione, con il coinvolgimento complessivo nel triennio di 80 persone di età compresa tra 50 e 75 anni) e un’attenzione specifica alle problematiche inerenti la non autosufficienza attraverso la connessione alle attività dell’ASL (partecipazione diretta alle attività del CeAD per quanto concerne la continuità assistenziale, sottoscrizione Patti con le strutture socio sanitarie del territorio, accordo con le A.A.O.O. per le dimissioni protette).

Area Disabili

Con il contributo significativo del tavolo tematico (caratterizzato da una forte e qualificata presenza di familiari di persone disabili), l’area ha continuato la propria azione lavorando per progetti. Oltre a garantire un’attenzione dedicata ai progetti si sollievo legati ai diversi territori dell’Ambito (anche con il contributo della Provincia di Bergamo), il tavolo ha continuato ad alimentare il lavoro di un sottogruppo specifico sul tema del dell’assistenza educativa scolare che, dopo aver prodotto una fotografia dell’esistente conclusasi con un seminario pubblico ha continuato la propria azione attraverso momenti elaborativi e formativi che hanno coinvolto complessivamente 200 persone tra gli operatori del settore (insegnati, educatori) e i familiari delle persone disabili. Per quanto concerne i titoli sociali si è sistematizzato il bando annuale. A partire dalla focalizzazione sulla disabilità è stata avviata, grazie al progetto Liberi Legami, una attenzione dedicata all’istituto dell’Amministratore di sostegno. Significativa l’interlocuzione con le strutture socio sanitarie del territorio, sia attraverso il lavoro sui cosiddetti Patti promosso dall’ASL sia attraverso un’iniziativa sperimentale di agricoltura sociale. I vari oggetti di lavoro portati avanti nel corso del triennio hanno avuto come filo conduttore quello dello sviluppo del Progetto di vita.

Area età evolutiva

L’effervescenza che si è prodotta segnala in sé un’esigenza, anche a fronte dei dati che ci dicono che nel nostro Ambito c’è una popolazione ‘giovane’: l’investimento su interventi e servizi che consolidino l’attenzione alla crescita delle giovani generazioni della nostra comunità.

Per la prima infanzia si segnalano il raccordo tra i servizi (nidi e servizi integrativi), esperienze formative partecipate con i genitori dei bambini (che hanno coinvolto più di 150 persone), l’iniziativa Giocambito che ha avuto un notevole successo (tra 400 e 600 le presenze in ciascuna delle edizioni succedutesi) e il progetto Adesso Mamma (che ha coinvolto in due anni 150 mamme, sia attraverso visite a domicilio dopo il parto che con incontri di gruppo in uno spazio dedicato con sede a Palosco).

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 70 di 94

Entro tale scenario si è collocato il piano triennale per la prima infanzia, che ha portato ad un percorso di accreditamento dei nidi (3 le strutture coinvolte) con relativo impiego di voucher disponibili per le famiglie con bambini frequentanti le strutture accreditate.

Per l’extrascuola l’avvio del raccordo tra i servizi del territorio, la loro connessione con un lavoro a livello provinciale, i percorsi formativi per operatori e volontari (che hanno coinvolto alcune decine di persone), il progetto territoriale finanziato dalla L.R. 23, l’evento annuale denominato éStafesta che ha coinvolto diverse centinaia di persone tra le famiglie del territorio hanno creato una base di riferimento importante da cui partire per definire ipotesi di lavoro comune tra i servizi presenti sul territorio.

Sul fronte delle politiche giovanili l’Ambito, grazie al lavoro del Tavolo minori, ha organizzato eventi formativi propri e in collaborazione con la Regione e il Dipartimento Dipendenze dell’ASL di Bergamo.

In riferimento alla prevenzione delle dipendenze è stata continuata la progettualità avviata a suo tempo con le scuole secondarie di primo grado, coinvolgendo i circa 500 ragazzi frequentanti la terza media, grazie anche al rapporto consolidato con gli Istituti comprensivi del territorio e con la Comunità Emmaus di Chiuduno.

Area Interculture

Tenuto conto dell’esperienza pregressa e in considerazione dell’elevato numero di stranieri presenti sul nostro territorio si è operato in continuità con il percorso intrapreso a suo tempo con i fondi della legge 40, attraverso la declinazione, tramite il progetto Scuola e territorio, dell’approccio interculturale: l’integrazione scolastica e territoriale con attività di mediazione, l’alfabetizzazione degli adulti. Area disagio adulto

Complicato di per sé tenere insieme le difficoltà derivanti da situazioni che, seppur sovrapposte in certi casi nelle biografie personali, richiedono di essere considerate in modo distinto. Problemi psichici, tossicodipendenza, alcol dipendenza, situazioni derivanti dall’esperienza carceraria sono questioni che richiedono acume e attenzione progettuale differenziata, che trovano luogo soprattutto nel ruolo svolto dai servizi sociali comunali per la parte sociale e nei servizi specialisti per la parte socio sanitaria e sanitara. L’Ambito in quest’area ha concentrato la propria attenzione sulla salute mentale, introducendo un metodo di lavoro per analizzare la casistica condiviso con il Dipartimento Salute Mentale dell’A.O. Bolognini, focalizzando attraverso il SIL l’attenzione all’inserimento lavorativo di chi presenta problemi psichici e collaborando ad alcune iniziative promosse dalla locale associazione Il volo del cuculo.

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 71 di 94

Cap. 3 Programmazione

Considerate le priorità indicate da Regione Lombardia, tenuto conto dei dati territoriali illustrati nel capitolo precedente e dei risultati raggiunti nel precedente piano, andiamo ora ad articolare in modo dettagliato finalità generali e specifiche, strategie ed attività che prevediamo di realizzare nel prossimo triennio.

La prospettiva del Piano di Zona è quella di avvicinarsi sempre più (e già con i tre piani precedenti ci si è incamminati in tale direzione), a partire da quanto i singoli comuni svolgono in autonomia, alla realizzazione di un sistema integrato di servizi socio-assistenziali che garantisca omogeneità nell’accesso ai servizi ed una maggiore uniformità nelle risposte per i cittadini del nostro Ambito, attraverso azioni di raccordo tra servizi omologhi dei diversi comuni e prevedendo, laddove possibile, anche gestioni associate.

Per collocare in termini chiari Il Piano di Zona, esplicitiamo la sua valenza essenzialmente programmatoria, che rimanda alla necessità di progettazioni esecutive – relative ai diversi ambiti d’intervento – governate dagli organi politici e tecnici dell’Ambito e aperte, in modo sistematico e continuativo, ai contributi del territorio.

Ciò richiede l’impiego di energie per un lavoro serio di governance e di tenuta della rete, strumento principe che garantisce , in una logica di contaminazione, il coinvolgimento di tutte le forze vive delle nostre comunità.

Nell’intraprendere il percorso delineato consideriamo come acquisiti ed impliciti nell’economia del presente testo i contributi frutto del lavoro di luoghi di elaborazione e confronto provinciali, quali il CdRS (e l’Ufficio Sindaci) e i suoi gruppi tematici, la Provincia di Bergamo con i suoi gruppi d’elaborazione e formazione, l’ASL con i sui differenti ed articolati spazi di confronto, altri luoghi di rappresentanza.

In particolare segnaliamo il ‘Prologo ai piani di zona 2012-2014’ (CdRS e Ufficio Sindaci) quale parte integrante al presente piano, oltre al ‘Documento di lavoro per i piani di zona 2012-2014’ (gruppi coordinati dalla Provincia di Bergamo), al documento ‘La pratica della prevenzione: indicazioni operative per la programmazione dei Piani di Zona 2012-2014’ (ASL di Bergamo), al documento ‘Osservazioni e orientamenti per i piani di zona 2012-2014’ (Coordinamento provinciale delle comunità alloggio e delle reti familiari).

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 72 di 94

Finalità generali

Sostenibilità ed innovazione

1 Accompagnamento all’evoluzione del welfare, tra domanda ed offerta

- Analisi della spesa sociale e socio sanitaria, del sistema d’offerta (servizi pubblici e privati) e della domanda inevasa

- Sistema informativo unico per i servizi sociali dei Comuni - Implementazione Punto Unico Offerta Informativa (PUOI) - Attenzione al progetto individuale all’interno del ciclo di vita

2 Tutela delle persone e delle famiglie più fragili

- Messa a regime Servizio Minori e Famiglie (Tutela, Affidi, Incontri protetti, ADM)

- Garantire attenzione specifica alla salute mentale - Diffusione dell’istituto dell’Amministratore di Sostegno - Protocolli con i servizi specialistici dell’ASL e delle A.A.O.O. su

fragilità specifiche - Riguardo nei confronti della vulnerabilità sociale legata alla crisi

3 Consolidamento delle politiche di Ambito e della integrazione tra i diversi soggetti territoriali

- Consolidamento della programmazione associata - Integrazione tra sociale, socio sanitario e sanitario e con gli altri

ambiti di policy – istruzione, prevenzione, politiche giovanili, formazione, lavoro e casa – (Prologo provinciale ai PdZ e sinergia con distretto ASL)

- Progetto Prevenzione di Ambito - Scuola e territorio - Consolidamento, laddove possibile, della logica di sovra-ambito

5 Promozione welfare comunitario

- Sviluppo modelli d’intervento comunitari, valorizzando le reti associative territoriali, del terzo settore, delle imprese sociali

- Connessione tra welfare comunale e welfare aziendale - Ricerca modalità integrate per finanziare il sistema

4 Sviluppo modalità uniformi di accesso ai servizi

- Regolamentazione comune delle unità d’offerta oggi in capo ai Comuni nelle aree Disabili e Anziani (a partire dall’Assistenza educativa scolare e dal SAD)

- Verifica fattibilità gestione associata di alcune unità d’offerta

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 73 di 94

Finalità specifiche

Sostenibilità ed innovazione

• Piano locale di cura domiciliare per la non autosufficienza, con il concorso del CeAD

• Implementazione in sede locale del Piano di Azione regionale a favore delle persone con disabilità

Cura

• Linee e criteri comuni per la compartecipazione alla spesa sociale da parte dei cittadini (equità economica, considerando non solo l’ISEE)

• Sperimentazione compartecipazione alla spesa dei CDD differente da quella vigente

Equità, ISEE

• Adesso mamma e sostegno alla neogenitorialità • Raccordo tra i servizi per l’età evolutiva (0-3,

scuole dell’infanzia ed extrascuola) • Definizione in sede locale di un piano territoriale

per le pari opportunità e per la conciliazione tra famiglia e lavoro

Conciliazione

• Piano locale di valorizzazione del terzo settore (facendo evolvere l’attuale modello dei tavoli)

• Riconfigurazione SIL • Sostegno terza età attiva • Sostegno azioni territoriali di mutualità

familiare

Terzo settore

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 74 di 94

Finalità generale 1

Accompagnamento all’evoluzione del welfare, tra domanda ed offerta

Più che ‘passare dall’offerta alla domanda’, come si è soliti dire da un po’ di tempo a questa parte, si tratta di tenere insieme queste due dimensioni, per dare conto di una prospettiva moderna ed evoluta dei sistemi di protezione sociale. É necessario pertanto acquisire elementi precisi, dettagliati ed aggiornati circa il sistema d’offerta, la spesa e al contempo, in ordine alle priorità d’intervento, intercettare la domanda inevasa.

A fronte di un quadro sufficientemente chiaro il passo successivo è quello di garantire strumenti omogenei di lettura e orientamento della domanda oltre che una prospettiva progettuale attenta alla storia personale di ciascuna delle persone con cui si entra in contatto e in relazione.

Strategia Analisi della spesa sociale e socio sanitaria, del sistema d’offerta (servizi pubblici e privati) e della domanda inevasa

Attività Ricostruzione quadro territoriale, tenendo conto dei dati disponibili (Regione, ASL, Provincia, Comuni,altre fonti)

Soggetti Assemblea sindaci, UdP e Coord. A. S.

Tempi Secondo semestre 2012

Strategia Sistema informativo unico per i servizi sociali dei Comuni

Attività Implementazione software gestionale per i servizi sociali dei Comuni

Soggetti Comuni (assessorati e assistenti sociali) e UdP

Tempi Secondo semestre 2012

Strategia Implementazione Punto Unico Offerta Informativa (PUOI)

Attività Traduzione in sede locale della proposta del CdRS e dell’ASL

Soggetti Comuni (assessorati interessati), soggetti privati interessati e UdP

Tempi Primo semestre 2013

Strategia

Attenzione al progetto individuale all’interno del ciclo di vita

Attività

Condivisione di un metodo di lavoro da parte dei servizi pubblici e privati del territorio, entro una pianificazione coordinata, nelle diverse aree d’intervento, tra i comuni dell’Ambito e i soggetti del territorio interessati, che preveda anche azioni formative dedicate per operatori e volontari

Soggetti Comuni, Coord A.S., gruppi tematici

Tempi Secondo semestre 2013

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 75 di 94

Finalità generale 2

Tutela delle persone e delle famiglie più fragili

Il compimento della filiera dei servizi per i minori, l’attenzione specifica alla salute mentale, il presidio dedicato alla diffusione dell’Amministratore di Sostegno, il raccordo con ASL e A.A.O.O. in ordine alle fragilità di coppia e familiari, alle dipendenze, alle problematiche psichiatriche e a quanto riconducibile alla casistica della neuropsichiatria infantile, la specifica attenzione alle fragilità connesse alla crisi economica: sono tutte forme di attenzione che i Comuni, l’Ambito territoriale, più in generale il territorio nelle sue diverse forme organizzate, sono chiamati ad assumere per riuscire a contrastare le forme di disagio che abbracciano un ventaglio sempre più ampio di persone.

Nota: L’attenzione specifica alla disabilità (con differenti implicazioni legate alle diverse sue manifestazioni – congenite o connesse a traumi) e agli anziani fragili nell’economia del presente testo trova luogo nella finalità specifica della cura (vedi pag.62).

Strategia Messa a regime Servizio Minori e Famiglie (Tutela, Affidi, Incontri protetti, ADM)

Attività

Completamento e mantenimento dei servizi di ‘Tutela’ per i minori e le loro famiglie (consolidamento equipe servizio e gruppo di famiglie per l’Affido, approvazione regolamento Affidi di Ambito, messa a regime ADM di Ambito)

Soggetti UdP, Comuni, Gestore servizio

Tempi Intero triennio

Strategia Garantire attenzione specifica alla salute mentale

Attività

Condivisione con i Comuni di una prospettiva d’insieme che si traduca in una progettualità d’Ambito (sul fronte abitativo ed occupazionale, riguardo la specificità del disagio psichico in adolescenza, per quanto concerne azioni di sensibilizzazione territoriale) integrata a quella del DSM

Soggetti Assemblea sindaci, UdP, Coord. A.S., DSM, SIL

Tempi Intero triennio

Strategia Diffusione dell’istituto dell’Amministratore di Sostegno

Attività Costituzione presidio specifico in seno all’Ambito

Soggetti Assemblea sindaci, associazioni di familiari, gruppi tematici

Tempi Primo e secondo semestre 2012

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 76 di 94

Strategia Protocolli con i servizi specialistici dell’ASL e delle A.A.O.O. su fragilità specifiche

Attività

Condivisione prassi inerenti la gestione delle situazioni riconducibili alle problematiche di coppia e familiari (equipe integrata UdP-Consultorio), della dipendenza (protocollo con Dipartimento Dipendenze dell’ASL in ordine a cura e trattamento), della salute mentale e della neuropsichiatria infantile (incontri annuali con DSM e NPI per monitoraggio casistiche).

Soggetti Assemblea sindaci, UdP, Coord. A.S., Comuni, ASL, A.A.O.O.

Tempi Primo semestre 2013

Strategia Riguardo nei confronti della vulnerabilità sociale legata alla crisi

Attività Analisi dedicata inerente gli effetti della crisi economica e le misure ad hoc messe in atto (es. Fondo crisi della Provincia e della Caritas diocesana)

Soggetti UdP, Comuni, organizzazioni sindacali

Tempi Secondo semestre 2012

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 77 di 94

Finalità generale 3

Consolidamento delle politiche di Ambito e della integrazione tra i diversi soggetti territoriali A partire dalla Convenzione sottoscritta tra gli 8 comuni dell’Ambito e in continuità con essa (salvaguardando quanto acquisito ed implementato rispetto al fondo sociale di Ambito, ai servizi connessi alla tutela minori, al Servizio Inserimenti Lavorativi –SIL-, alle funzioni associate rispetto alla Comunicazione Preventiva d’Esercizio –CPE- e all’Accreditamento, ai progetti legati alle cosiddette leggi di settore quali ‘Scuola e territorio’ – mediazione linguistico interculturale) si tratta di coniugare il suo rafforzamento (della convenzione) con le implicazioni legate alle necessità di accorpamento di funzioni da parte dei piccoli comuni. In altri termini è questo il tempo per una strutturazione maggiore della programmazione e, per certi aspetti, della gestione associata.

L’integrazione delle politiche comunali in realtà non è sufficiente; è necessaria anche una forte azione d’integrazione tra il comparto sociale e quello sanitario, tra le politiche di questi settori e quelle afferenti ad altre aree (istruzione, prevenzione – in raccordo con ASL e Istituti comprensivi -, politiche giovanili, formazione, lavoro e casa).

In alcuni casi specifici che si decide di ‘trattare’ (Progetto Prevenzione di Ambito, Scuola e Territorio) l’integrazione dipende da stimoli all’evoluzione delle politiche giovanili (secondo quanto previsto dalla recenti linee regionali) e delle politiche per le migrazioni a partire da quanto consolidato sinora.

Laddove ci siano le condizioni si possono consolidare logiche di sovra ambito, avviate negli ultimi anni per esempio con la gestione del SIL insieme all’Ambito di Seriate.

Strategia Consolidamento della programmazione associata

Attività

Rivisitazione testo Convenzione di Ambito in scadenza a fine 2012, tenendo conto anche delle implicazioni derivanti, per le funzioni fondamentali da associare (tra cui quella sociale), ai Comuni con popolazione inferiore ai 5000 abitanti; continuazione azioni legate all’accreditamento dei servizi; azioni formative mirate per amministratori e tecnici

Soggetti Assemblea Sindaci, Comuni (assessorati interessati, segretari) e UdP

Tempi Secondo semestre 2012

Strategia

Integrazione tra sociale, socio sanitario e sanitario e con gli altri ambiti di policy – istruzione, prevenzione, politiche giovanili, formazione, lavoro e casa – (Prologo provinciale ai PdZ e sinergia con distretto ASL)

Attività

Messa a sistema della azioni integrate a livello locale per l’area materno infantile e consultoriale, la prevenzione e le politiche giovanili, la non autosufficienza e la disabilità, la salute mentale e le dipendenze; connessione con le policy regionali e provinciali in ordine a istruzione (es. dispersione scolastica), lavoro e casa

Soggetti Comuni, ASL, A.A.O.O., Provincia di Bergamo, Ufficio Scolastico per la Lombardia, CTRH, altri enti interessati

Tempi Dal secondo semestre 2012

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 78 di 94

Strategia Progetto Prevenzione di Ambito

Attività

Iniziative nelle scuole e nelle comunità, in raccordo con i progetti di prevenzione denominati ‘Life skill Training Program’, ‘Giovani Spiriti’ e ‘Unplugged’ di Regione Lombardia e in continuità con quanto sviluppato sinora; sostegno a campagne contro l’alcoldipendenza; verifica condizioni per una progettualità più ampia sul fronte adolescenziale/giovanile.

Soggetti ASL, Comuni, Istituti comprensivi

Tempi Intero triennio

Strategia Scuola e territorio

Attività Mediazione interculturale nelle scuole e nel territorio, in continuità con quanto fatto sinora

Soggetti Istituti comprensivi, Comuni, ente gestore del progetto

Tempi Intero triennio

Strategia Consolidamento, laddove possibile, della logica di sovra-ambito

Attività Conferma gestione associata con l’Ambito di Seriate del SIL; valutazione possibilità di gestione di altri servizi

Soggetti Assemblee Sindaci Ambiti di Grumello del Monte e di Seriate

Tempi Intero triennio

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 79 di 94

Finalità generale 4

Sviluppo modalità uniformi di accesso ai servizi

Avendo di fatto completato, in una dimensione associata, la costruzione della filiera dei servizi per l’area della tutela dei minori, è ora il tempo di porre le condizioni per una maggiore uniformità nella programmazione e gestione dei servizi comunali per disabili e anziani, a partire da due servizi storici quali l’assistenza educativa scolare e il servizio d’assistenza domiciliare (SAD).

Strategia Regolamentazione comune delle unità d’offerta oggi in capo ai Comuni nelle aree Disabili e Anziani (a partire dall’Assistenza educativa scolare e dal SAD)

Attività

Presidio di Ambito del Servizio di Assistenza educativa scolare (regole comuni, monitoraggio situazioni); raccordo operativo dei servizi diurni per disabili (STH e SFA); verifica fattibilità regolamento SAD di Ambito;

Soggetti Assemblea Sindaci, Comuni, UdP, altri soggetti coinvolti nella programmazione e nella gestione dei servizi

Tempi Primo e secondo semestre 2012

Strategia

Verifica fattibilità gestione associata di alcune unità d’offerta

Attività Analisi possibilità di gestione comune dei servizi oggi in capo ai comuni nell’area disabili e anziani

Soggetti Assemblea Sindaci, Comuni, UdP

Tempi Secondo semestre 2013

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 80 di 94

Finalità generale 5

Promozione welfare comunitario

Il potenziale espresso dal territorio di Grumello del Monte sul fronte dell’associazionismo e, più in generale, del cosiddetto terzo settore, consente di considerare possibile la promozione di forme di intervento in ambito sociale che siano caratterizzate da una forte matrice comunitaria.

A partire dal percorso che Regione Lombardia ha sviluppato sul fronte delle politiche per le imprese e tenuto conto del libro bianco sulla conciliazione, è nostra intenzione anche quella di verificare la praticabilità di forme di collegamento tra welfare pubblico e welfare delle aziende, per garantire sinergie reali.

Infine, stante le difficoltà a reperire fondi sul fronte pubblico, attenzione specifica è da dedicare alla ricerca di fonti di finanziamento che possano implementare e tradurre la logica comunitaria che ci appartiene.

Strategia Sviluppo modelli d’intervento comunitari, valorizzando le reti associative territoriali, del terzo settore, delle imprese sociali

Attività

Individuazione partner con cui condividere, su oggetti specifici di azione (a partire dal sostegno psicosociale alle famiglie, dalla salute mentale, dalla disabilità e dalle migrazioni), percorsi con forte matrice comunitaria

Soggetti Realtà di terzo settore, UdP, Comuni, gruppi tematici

Tempi Primo semestre 2013

Strategia Connessione tra welfare comunale e welfare aziendale

Attività

Entro una cornice ampia (politiche del lavoro, inserimento lavorativo dei disabili, integrazione lavoratori immigrati) stabilire collegamenti tra il sistema dei servizi territoriali esistenti e le attenzioni specifiche al welfare delle aziende esistenti sul territorio

Soggetti Imprese, UdP, Comuni

Tempi Secondo semestre 2012

Strategia Ricerca modalità integrate per finanziare il sistema

Attività Analisi e selezione possibili fonti di finanziamento connesse alle diverse aree d’intervento presidiate dal Piano di Zona

Soggetti UdP, realtà di terzo settore, imprese

Tempi Intero triennio

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 81 di 94

Finalità specifica 1

Equità economica e revisione dell’ISEE nell’accesso ai servizi e nella determinazione della compartecipazione dell’utente

L’equità in campo sociale dovrebbe essere una cosa scontata; in realtà così non è, a fronte da una parte dello sviluppo del sistema dei servizi negli ultimi venti anni (che ha ampliato i potenziali fruitori) e dall’altra della difficoltà di stabilire parametri reddituali e, più in generale, delle condizioni di vita delle persone capaci di dare conto del livello effettivo di autonomia economica posseduto dai cittadini che usufruiscono di servizi il cui costo è a carico della collettività.

Tenendo conto di quanto previsto a livello normativo a livello statale in riferimento alla riforma dell’ISEE e di quel che è stato recentemente introdotto, con il fattore famiglia, da Regione Lombardia, in sede territoriale occorre rimettere mano al tema specifico della compartecipazione dei cittadini al costo dei servizi utilizzati, a partire da servizi consolidati quali ad es. i Centri Diurni Disabili (CDD).

Strategia Linee e criteri comuni per la compartecipazione alla spesa sociale da parte dei cittadini (equità economica, considerando non solo l’ISEE)

Attività Definizione linee guida per l’Ambito, tenendo conto delle direttive nazionali e regionali

Soggetti Assemblea Sindaci, Comuni, interlocutori territoriali interessati

Tempi Primo semestre 2013

Strategia

Sperimentazione compartecipazione alla spesa dei CDD differente da quella vigente

Attività Definizione nuova modalità di suddivisione della spesa tra famiglia, Ambito e Comuni per la frequenza ai Centri Diurni Disabili

Soggetti Assemblea Sindaci, Comuni, famiglie interessate, gruppo disabili

Tempi Secondo semestre 2012

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 82 di 94

Finalità specifica 2

Lavoro di cura familiare: interventi sulla disabilità e non autosufficienza

Insieme alla tutela minori gli interventi che riguardano la disabilità e la non autosufficienza rappresentano le principali aree di attenzione delle politiche territoriali in ambito sociale.

Per quanto concerne la non autosufficienza la priorità è la costruzione di un insieme di interventi a livello domiciliare in grado di supportare le famiglie ed integrati con le strutture diurne e residenziali del territorio.

Sul fronte disabilità l’occasione del Piano di Azione regionale dedicato offre lo spunto per una sua declinazione a livello locale.

Strategia Piano locale di cura domiciliare per la non autosufficienza, con il concorso del CeAD

Attività

Cura delle integrazioni possibili tra interventi domiciliari dei comuni, dell’ASL e delle assistenti familiari private (‘Badanti’), in raccordo con le strutture socio sanitarie diurne e residenziali (a partire dal lavoro fatto in precedenza con i cosiddetti Patti) e considerato il lavoro fatto con la Guida anziani

Soggetti Comuni, ASL, sindacati, strutture diurne e residenziali, gruppo anziani, altri soggetti territoriali interessati

Tempi Primo semestre 2013

Strategia

Implementazione in sede locale del Piano di Azione regionale a favore delle persone con disabilità

Attività

A partire da una disamina di quanto presente a livello di ogni singolo comune e territorio, definizione priorità per incrementare le politiche territoriali dedicate, in raccordo con le strutture socio sanitarie diurne e residenziali (a partire dal lavoro fatto in precedenza con i cosiddetti Patti)

Soggetti Comuni, gruppo disabili, associazioni di familiari, strutture socio sanitarie del territorio, Istituti comprensivi, CTRH

Tempi Primo semestre 2013

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Finalità specifica 3

Conciliazione famiglia e lavoro

Valorizzare e sviluppare quanto avviato negli ultimi anni nel sostegno alla neo genitorialità (Progetto Adesso Mamma ed interventi connessi) e nel raccordo tra i servizi per la prima infanzia (servizi di nido e servizi educativi integrativi per bambini e genitori) e l’extrascuola (vero e proprio laboratorio di rete capace di integrare soggetti diversi della comunità) è il primo tassello per puntare alla definizione in sede locale di un piano per le pari opportunità e per la conciliazione, consapevoli delle caratteristiche demografiche e socio economiche e delle peculiarità sociali del nostro territorio.

Strategia Adesso mamma e sostegno alla neogenitorialità

Attività

Sostegno domiciliare alle mamme, voucher per l’utilizzo di servizi 0-3 accreditati, offerta occasioni di incontro, scambio e formazione per i genitori; ipotesi di convenzionamento tra Ambito e consultori accreditati per l’offerta di interventi ad hoc

Soggetti Comuni, servizi 0-3, gruppi di mamme, partner di terzo settore

Tempi Intero triennio

Strategia Raccordo tra i servizi per l’età evolutiva (0-3, scuole dell’infanzia ed extrascuola)

Attività Condivisione programmazioni annuali ed iniziative territoriali (GiocAmbito, ExtraFesta)

Soggetti Servizi 0-3, scuole dell’infanzia ed extrascuola, gruppi tematici

Tempi Intero trennio

Strategia Definizione in sede locale di un piano territoriale per le pari opportunità e per la conciliazione tra famiglia e lavoro

Attività Coinvolgimento aziende pubbliche e private nella costruzione di un piano per le pari opportunità e la conciliazione

Soggetti Imprese, Comuni, partner territoriali interessati

Tempi Secondo semestre 2013

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 84 di 94

Finalità specifica 4

Valorizzazione e promozione delle reti associative familiari e del terzo settore

Lo sviluppo comunitario presuppone un particolare impegno nel valorizzare i soggetti che in un territorio esprimono relazioni, prossimità, legami, in altri termini capitale sociale. Un’azione di carattere generale è in tal senso necessaria per mettere a sistema quanto di positivo il territorio già esprime (emblematica in tal senso l’esperienza dei tavoli tematici dell’Ambito) su diversi fronti e sperimentare forme di collaborazione tra pubblico e privato caratterizzate da partnership. (es. convenzioni, co-progettazione). Altre azioni possibili sono legate alla riconfigurazione del SIL (portato a maturazione nel corso del triennio 2009-2011), al sostegno alla terza età attiva e ad azioni di mutualità familiare.

In relazione alle azioni possibili su tale fronte si riconosce il ruolo strategico di organismi di rappresentanza (ad es. quelli della cooperazione), di coordinamento (ad es. il Centro Bergamasco per l’Integrazione) o di service (ad es. il Centro Servizi Volontariato), quali soggetti in grado di garantire da una parte una forte conoscenza delle istanze territoriali più profonde e dall’altra una capacità di risposta ai bisogni sociali.

Strategia Piano locale di valorizzazione del terzo settore (facendo evolvere l’attuale modello dei tavoli)

Attività

Coinvolgere rappresentanze del terzo settore interessate a condividere un percorso specifico entro una dimensione locale, sia su questioni generali (novità rispetto al percorso sin qui condotto) che su oggetti specifici (per proseguire e far evolvere, concentrandosi in termini ancora più marcati su oggetti definiti, l’esperienza dei tavoli/gruppi tematici dell’Ambito)

Soggetti Realtà di terzo settore, UdP, gruppi tematici

Tempi Primo semestre 2013

Strategia Riconfigurazione SIL

Attività Tenendo conto degli sviluppi delle politiche del lavoro a livello regionale e provinciale, condividere una possibile evoluzione del SIL con i soggetti interessati

Soggetti Assemblee Sindaci di Grumello del Monte e Seriate, UdP, Gestore servizio

Tempi Primo semestre 2012

Strategia Sostegno terza età attiva

Attività

Sviluppo, a partire dall’ottima esperienza condotta con l’università per la terza età, di azioni capaci di offrire occasioni per la salvaguardia della propria salute, di crescita ‘culturale’ e, per chi lo volesse, possibilità di impegno sociale

Soggetti Gruppo anziani, ASL, soggetti territoriali interessati

Tempi Intero triennio

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 85 di 94

Strategia Sostegno azioni territoriali di mutualità familiare

Attività Definizione piano di azione per sostenere le famiglie, in collegamento con le rete familiari presenti a livello provinciale

Soggetti Associazioni familiari, gruppi di famiglie, UdP

Tempi Secondo semestre 2013

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 86 di 94

Cap. 4 Impianto organizzativo

Con la gradualità seguita sinora e necessaria per raggiungere il traguardo ambizioso della programmazione e della gestione associate, che richiede lungimiranza e capacità di aggregare creando consenso intorno alle scelte utili agli obiettivi comuni, vogliamo garantirci una struttura organizzativa agile e snella, in grado di continuare il percorso intrapreso nel piano di zona precedente.

Una attenzione particolare occorre dare ad affinare le forme di coinvolgimento delle organizzazioni e delle formazioni sociali, in un quadro di sussidiarietà, nella programmazione, progettazione e nella verifica dei servizi, tenuto conto anche del fatto che la normativa regionale invita ad es. ad incentivare la partecipazione delle realtà del terzo settore (che sono una parte delle organizzazioni sociali) alla realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali.

Assemblea dei Sindaci

L’Assemblea dei Sindaci è l’organo politico di governo generale dell’Ambito. Ad essa sono attribuite tutte le funzioni di scelta, indirizzo, pianificazione, programmazione e controllo degli interventi e dei servizi associati previsti dal Piano di Zona.

L’assemblea é composta dai Sindaci o dagli Assessori alle Politiche Sociali dei Comuni dell’Ambito. Sono invitati di norma all’Assemblea il direttore e il coordinatore socio sanitario del distretto dell’ASL.

L’Assemblea svolge le proprie funzioni avvalendosi delle proposte, della consulenza e dell’operatività delle altre configurazioni tecniche e organizzative interne all’Ambito (Ufficio di Piano, Tavoli tematici, Coordinamento A.S.).

L’Assemblea, pertanto, ha il compito di:

decidere la politica sociale di Ambito esprimendo gli indirizzi, le finalità, i programmi e gli obiettivi specifici da realizzare nonché le loro modalità generali di attuazione;

approvare il Piano di Zona; stabilire le priorità di intervento; approvare i piani operativi annuali, gli interventi e i progetti specifici; approvare il bilancio preventivo annuale e triennale dell’Ambito, con specificazione delle quote che i Comuni associati dovranno versare per il funzionamento di uffici, servizi e interventi comuni previsti dal Piano di Zona e dalla Convenzione intercomunale;

approvare il Consuntivo annuale e triennale dell’Ambito e verificare il raggiungimento degli obiettivi del PdZ;

approvare le richieste di adesione da parte di eventuali altri Comuni o soggetti pubblici;

approvare i criteri e regolamenti che disciplinano gli interventi sociali a livello di Ambito;

definire gli indirizzi generali organizzativi e gestionali per l’attività di realizzazione degli interventi e dei servizi comuni;

approvare i contenuti dell’Accordo di Programma; scegliere le forme di gestione per l’Ambito approvando gli atti (Statuti, convenzioni, regolamenti) che le definiscono.

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 87 di 94

L’assemblea, in alcune occasioni (all’inizio dell’anno sociale in fase di programmazione e in occasione delle verifiche intermedie del PdZ) si riunisce in forma allargata, attraverso la modalità dell’invito a presenziare alle rappresentanze del territorio (scuola, realtà ecclesiale, volontariato, associazionismo, cooperazione sociale).

Giunta esecutiva

L’assemblea dei sindaci individua al suo interno un organismo esecutivo composto da un massimo di quattro membri (di cui uno in rappresentanza del Comune capofila) con compiti di istruttoria e formulazione di proposte in ordine alle questioni affrontate dall’assemblea dei Sindaci. Si preoccuperà inoltre di fornire tutto il supporto necessario al comune capofila per il raggiungimento degli obiettivi definiti e nelle verifiche finanziarie e di attuazione del piano di zona. La giunta esecutiva è eletta dall’assemblea dei Sindaci ed è composta da sindaci o loro delegati (purché componenti dell’Assemblea Sindaci).

Ufficio di Piano

L’Ufficio di Piano è l’organismo di consultazione e di supporto all’Assemblea dei Sindaci per la programmazione e gestione degli interventi e dei Servizi di Ambito.

L’Ufficio di Piano, organismo collegiale di raccordo e coordinamento, opera anche attraverso l’azione della struttura esecutiva dell’Ambito, attivata dal Comune capofila (Bolgare) e composta dal Dirigente del Comune capofila preposto e dal Responsabile e dalla Segretaria dell’Ufficio di Piano.

La struttura esecutiva ha il compito di attuare le indicazioni dell’Assemblea dei Sindaci e di realizzare le azioni necessarie alla realizzazione del Piano di Zona garantendo la consultazione e il coinvolgimento delle diverse espressioni del territorio e delle formazioni sociali. Assume, inoltre, le funzioni di organismo di coordinamento e di supporto all’Assemblea dei Sindaci per il monitoraggio e la valutazione del raggiungimento degli obiettivi del Piano di Zona.

L’organismo di coordinamento dell’Ufficio di Piano è composto da:

o Responsabile Ufficio di Piano (incaricato dal Comune capofila) o Responsabile Settore Servizi alla Persona e alla Società del Comune capofila; o Coordinatore del servizio associato Minori e Famiglie (UMF); o Coordinatore del servizio associato Inserimenti Lavorativi (SIL); o Responsabili Servizi Sociali dei Comuni associati ( o loro delegati) o Rappresentante della Cooperazione sociale o Rappresentante del Volontariato e dell’Associazionismo o Rappresentante della scuola o Direttore del distretto A.S.L. o Coordinatore sociale del Distretto A.S.L. di Grumello del Monte o Referenti di area e Responsabili progetti di Ambito

Coordinamento Assistenti Sociali

Il Coordinamento Assistenti Sociali assume la veste di vero e proprio gruppo professionale del servizio sociale di base, oltre che snodo importante tra le politiche dei Comuni e gli interventi e i servizi dell’Ambito. Nel gruppo sono impegnate tutte le Assistenti Sociali che operano presso i Comuni dell’Ambito.

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 88 di 94

Le funzioni del gruppo sono quelle di:

� implementare la gestione coordinata del servizio sociale professionale del territorio; � presidiare l’applicazione del Piano per le parti di competenza e promuovere

l’introduzione della cosiddetta metodologia del “Case Management”; � attuare forme di coordinamento e condivisione metodologiche; � stabilire forme di connessione e collaborazione tra i servizi sociali presenti nell’Ambito,

anche mediante la definizione di “protocolli operativi” che facilitino la gestione degli interventi sociali gestiti da figure professionali appartenenti ad organizzazioni diverse;

Il gruppo di lavoro individua, di concerto con il Responsabile dell’UdP, un assistente sociale quale proprio coordinatore.

Tavoli e gruppi tematici

I tavoli e i gruppi tematici hanno una funzione di analisi e di progettazione, a livello consultivo, circa le soluzioni alla problematiche sociali identificate nel territorio nelle diverse aree.

Attraverso i tavoli e i gruppi tematici si esplicano il coinvolgimento e la partecipazione ai processi di progettazione degli interventi dei diversi soggetti istituzionali e del territorio (comuni, scuola, ASL, volontariato, associazionismo, cooperazione sociale, realtà ecclesiale), introducendo la pratica della co-progettazione come esercizio della responsabilità condivisa.

I Tavoli e i gruppi tematici sono attivi in riferimento alle seguenti aree:

� Anziani � Disabili � Età evolutiva � Interculture � Disagio adulto (a livello di macro area EST per quanto riguarda lo specifico della

salute mentale)

I Tavoli e i gruppi tematici sono composti da tecnici segnalati all’Ufficio di Piano dai rispettivi enti e/o organizzazioni di riferimento. In termini generali la partecipazione deve essere omogenea e coerente alle indicazioni di cui all’art. 1 comma 4 e 5 della Legge 328/00. I tavoli di lavoro indicativamente dovranno rispecchiare la seguente composizione: � Coordinatore incaricato dal Comune capofila ; � Rappresentanti dei comuni; � Rappresentanti degli Istituti Comprensivi; � tecnici A.S.L.; � Rappresentanti della Cooperazione Sociale; � Rappresentanti del Volontariato; � Rappresentanti della realtà ecclesiale; � Rappresentanti di associazioni e di gruppi di ‘utenti’.

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 89 di 94

I Tavoli e i gruppi tematici:

� contribuiscono alla progettazione territoriale � monitorano la realizzazione del Piano di Zona; � fungono da osservatorio sui bisogni e le risorse; � mettono in rete e monitorano i progetti del territorio; � elaborano nuove proposte di intervento nei rispettivi settori; � garantiscono un sistema di partecipazione dei cittadini alla progettazione

dei servizi; � favoriscono l’informazione dei cittadini circa la fruizione dei servizi e degli

interventi.

I membri dei tavoli sono rappresentativi delle varie realtà presenti nell’ambito che hanno aderito all’invito di collaborazione e vedono la partecipazione di quasi tutte le componenti sociali del territorio.

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Ambito di Grumello del Monte – Piano di Zona 2012-2014 Pag. 90 di 94

Cap. 5 Interventi e servizi a gestione associata

Per quanto riguarda il modello di governo della gestione associata si prevedono gli strumenti dell’Accordo di Programma e della Convenzione intercomunale. L’Accordo di Programma è anche il principale strumento per la definizione delle premesse di regolamentazione della partecipazione delle altre istituzioni e degli enti del territorio oltre che delle realtà di terzo settore; la convenzione assume la funzione di strumento per la gestione degli interventi e dei servizi associati.

Struttura esecutiva dell’Ufficio di Piano

La gestione associata del PdZ viene affidata alla struttura esecutiva dell’Ufficio di Piano (di cui si è parlato nel capitolo precedente), istituita presso il Comune di Bolgare, quale ente capofila. L’organizzazione e il funzionamento di tale struttura è regolata da apposita convenzione intercomunale sottoscritta ai sensi dell’art. 30 del D.Lgs. n. 267/2000. In particolare alla struttura esecutiva è affidata la gestione tecnico-amministrativa e l’esercizio delle funzioni pubbliche relative all’accordo per l’attuazione operativa del PdZ. Per la gestione economico-finanziaria la struttura si avvale del supporto del Comune di Bolgare, quale ente capofila.

La sede degli uffici e servizi è individuata presso l’ente capofila, che si doterà delle risorse umane e strumentali necessarie da porre a carico del bilancio del PdZ. Per il funzionamento dei suddetti uffici/servizi si applicano le procedure e le responsabilità previste dall’ente capofila, all’interno del quale gli uffici/servizi sono organicamente inseriti per la parte amministrativa e gestionale, rimanendo dipendenti dall’Assemblea dei Sindaci per la parte funzionale di indirizzo politico.

La struttura tecnica dell’Ufficio di Piano può avvalersi di consulenti o collaboratori esterni per l’esecuzione dei compiti ad esso affidati. Gli incarichi verranno attribuiti con appositi atti dall’Ente capofila in conformità con la normativa vigente per la Pubblica Amministrazione.

Ufficio Minori e Famiglie

Al termine del 2011 si è indetta procedura aperta per selezionare l’ente a cui sarebbe stata affidata nel complesso la gestione del nuovo Ufficio Minori e Famiglie, che, rispetto all’esperienza precedente, vede ampliata la propria attività andando a comprendere la gestione associata di ADM ed Incontri protetti (oltre a quella consolidata della Tutela Minori e degli Affidi).

SIL

Il servizio SIL, in continuità con la propria attività precedente, prevede nel corso del 2012 di incontrare gli assessorati dei singoli comuni per un confronto sulla lettura dei bisogni emergenti e per una definizione congiunta di azioni di coinvolgimento delle imprese che in parte potrebbero rispondere a questi bisogni. Si ipotizza la possibilità di sperimentare un’apertura del servizio all'orientamento di alcuni lavoratori svantaggiati o appartenenti alle fasce deboli e l’avvio di alcuni tirocini di formazione on the job per giovani a rischio. La gestione del servizio con l’Ambito di Seriate (che ha dato ottimi risultati) viene confermata.

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I titoli sociali

La contrazione delle risorse non consentirà l’erogazione dei buoni così come è stata gestita negli ultimi anni. In base ai fondi disponibili (es. Fondo famiglie crisi) verranno stabiliti di volta in volta dall’Assemblea dei Sindaci i criteri per bandi ad hoc.

Il sistema d’accreditamento

Così come previsto dalle norme regionali, si conferma l’assunzione da parte dell’Ambito dell’onere e della responsabilità di gestione del sistema di accreditamento delle unità d’offerta sociali, per il tramite di un nucleo preposto a tale funzione (e a quella delle Comunicazioni Preventive d’Esercizio).

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Cap. 6 Piano economico - finanziario

Il piano economico - finanziario è legato a tre fonti di entrata principali (FNPS, FSR e contribuzione capitarla dei Comuni), cui vanno aggiunti finanziamenti finalizzati da parte dello Stato e/o della Regione (es. fondo per la non autosufficienza) e/o della Provincia di Bergamo (es. Fondo Crisi).

Prevedere ora quale sarà l’assetto del triennio che si apre è impossibile anche solo per il fatto che ad oggi ad es. non ci è dato sapere con precisione se il FNPS verrà confermato (seppur decurtato) o meno per gli anni successivi al 2012.

Nella tabella che segue si fa una ipotesi che si basa sulla variabile del FNPS attestato per il 2013 e il 2014 su una cifra decurtata di oltre il 60 % rispetto all’importo del 2012 e su una quota di cofinanziamento dei Comuni attestata sui cinque euro ad abitante per il triennio.

Il budget di Ambito costituito sarà destinato alla copertura dei costi derivanti dal funzionamento degli uffici/servizi comuni e dall’attuazione degli interventi/progetti/attività previsti dal PdZ.

Il Piano finanziario è soggetto a modifiche in sede di previsionale annuale da parte dell’Assemblea dei Sindaci che, in caso di necessità, provvederà - in base agli obiettivi indicati nel Piano - alla ri-definizione delle modalità di copertura finanziaria per la realizzazione dei relativi interventi.

Nello specifico, la previsione economica per la prima annualità è già stata approvata in precedenza dall’Assemblea Sindaci; per la seconda e terza annualità quanto previsto dal Piano di Zona prevede aggiornamenti annuali con approvazione in Assemblea dei Sindaci.

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BILANCIO DI PREVISIONE TRIENNIO 2012-2014

ENTRATE 2012 2013 2014 Totale triennio

F.N.P.S. 97.226,00 36.000,00 36.000,00 169.226,00

FSR 160.000,00 160.000,00 160.000,00 480.000,00

Fondo regionale per trasferimento funzioni 7.540,00 7.500,00 7.500,00 22.540,00

Quota cofinanziamento comuni 244.335,00 245.000,00 245.000,00 734.335,00

Fondo Disabili CdRS 4.500,00 4.500,00 4.500,00 13.500,00

Contributi provinciali 3.000,00 40.000,00 40.000,00 83.000,00

Avanzo vincolato 163.685,76 163.685,76

Fondi Dgr n. 8/11152 Piano triennale prima infanzia 78.705,81 78.705,81

Fondi prima infanzia regionali 30.000,00 30.000,00 60.000,00

TOTALE 758.992,57 523.000,00 523.000,00 1.804.992,57

USCITE 2012 2013 2014 Totale triennio

GESTIONE ASSOCIATA E UFFICIO DI PIANO 83.072,57 70.000,00 70.000,00 223.072,57

TUTELA MINORI E AFFIDI 170.000,00 170.000,00 170.000,00 510.000,00

AREA ETA' EVOLUTIVA 123.970,00 44.000,00 26.000,00 193.970,00

AREA ANZIANI 52.650,00 16.000,00 16.000,00 84.650,00

AREA DISABILI 143.300,00 18.000,00 26.000,00 187.300,00

AREA INTERCULTURE 26.000,00 10.000,00 20.000,00 56.000,00 AREA DISAGIO ADULTO 35.000,00 35.000,00 70.000,00 FSR 160.000,00 160.000,00 160.000,00 480.000,00

TOTALE 758.992,57 523.000,00 523.000,00 1.804.992,57

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Cap. 7 Conclusioni

Costruire situazioni in cui le comunità crescano, usando al meglio le risorse disponibili, coniugando l’efficienza e la solidarietà responsabile.

Convinti che è la qualità delle persone, della visione e delle intenzioni che fa la differenza. Differenza che consente di ricostruire un patto di fiducia fra cittadini, società civile anche nelle sue forme organizzate e l’Amministrazione pubblica, a partire dai valori e dai contenuti che essa è chiamata dai cittadini e dalle comunità a rappresentare e difendere.

La sfida è ambiziosa: si tratta di garantirsi un ripensamento complessivo - non solo programmatorio ma anche culturale - del modello di welfare e una visione integrata delle politiche sociali che non frammenti le risposte ai bisogni ma le orienti al benessere generale della persona, di abbandonare una visione risarcitoria per una di welfare attivo e delle opportunità, vicino alle esigenze delle comunità e capace di sviluppare un progetto per le persone – bambini, giovani, adulti, anziani – che incontriamo ogni giorno nelle case, nelle strade, nelle piazze, nei servizi.

Un welfare capace di garantire al contempo tre cose: l’investimento sulle persone e sulla loro responsabilità, una concezione delle famiglie come risorsa, una visione della politica e dell’economia orientata alla coesione sociale delle comunità, quindi allo sviluppo locale.

Persone, famiglie, comunità: ingredienti in grado di fare la differenza a patto che riemerga, nel fluire delle nostre vicende quotidiane, personali ed organizzative, anche di fronte a questo periodo particolare, caratterizzato dalla crisi economico/finanziaria e dalla contrazione delle risorse disponibili, la fiducia individuale e collettiva verso il futuro.