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PIANO INTEGRATO

LOCALE DI

PROMOZIONE

DELLA SALUTE

ANNO 2019

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Indice

Introduzione

1. Analisi di Contesto

1a CONTESTO TERRITORIALE pag 04

1b COMPETENZE PROFESSIONALI E DOTAZIONE ORGANICA pag 14

1c PROCESSI LOCALI pag 15

1d COMUNICAZIONE pag 33

1e FORMAZIONE INTERNA pag 37

2. Programmi e Interventi

2a PROGRAMMA LOCALE 1 PROMOZIONE DI STILI VITA FAVOREVOLI ALLA SALUTE

E PREVENZIONE FATTORI DI RISCHIO COMPORTAMENTALI NEGLI AMBIENTI DI LAVORO pag 39

2b PROGRAMMA LOCALE 2 PREVENZIONE FATTORI DI RISCHIO COMPORTAMENTALI

NEI CONTESTI SCOLASTICI pag 40

2c PROGRAMMA LOCALE 3 PREVENZIONE FATTORI DI RISCHIO COMPORTAMENTALI

NELLE COMUNITA’ LOCALI pag 43

2d PROGRAMMA LOCALE 4 PREVENZIONE DI STILI DI VITA FAVOREVOLI ALLA

SALUTE NEI PRIMI 1000 GIORNI DI VITA LOCALI pag 45

2e PROGRAMMA LOCALE 5 PROMOZIONE DI STILI VITA FAVOREVOLI

ALLA SALUTE E PREVENZIONE FATTORI DI RISCHIO COMPORTAMENTALI

NEL SETTING SANITARIO IN SINERGIA CON GLI EROGATORI pag 46

3. Risorse Economiche

3 RISORSE ECONOMICHE pag 48

4. Programmi di Promozione della Salute

4 programmi pag 49

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Introduzione

Alla base delle principali malattie croniche (patologie cerebro-cardiovascolari, tumori, diabete,

disturbi respiratori cronici, ecc.) vi sono diversi determinanti di salute che, così come influenzano

negativamente lo stato di salute di un individuo e della popolazione, possono essere affrontati e

modificati con opportuni programmi, politiche e interventi.

Il Piano d'Azione Globale dell'OMS per la prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili

2013 - 2020 fornisce a tutti gli Stati Membri una serie di opzioni di policy, allo scopo di intraprendere

azioni coordinate e coerenti, a ogni livello, da quello locale a quello mondiale, per il raggiungimento

di obiettivi prioritari di salute , incluso quello della riduzione relativa del 25% della mortalità precoce

dovuta a malattie cardiovascolari, tumori, diabete o malattie respiratorie croniche entro il 2025.

A livello italiano, il Piano Nazionale della Prevenzione (PNP) per gli anni 2014-18, così come il Piano

Regionale della Prevenzione 2015-2018, sottolineano il ruolo cruciale della promozione della salute e

della prevenzione come fattori di sviluppo della società e confermano l’approccio di sanità

pubblica basato sulla equità e sul contrasto delle diseguaglianze; sottolineano la necessità di

individuare interventi di prevenzione e di tutela della salute sostenibili e basati sulle migliori evidenze

scientifiche di efficacia.

In tale contesto e in armonia con quanto previsto dalla DGR 1046/2018 : “ regole per l’attività di

prevenzione 2019” si colloca la prosecuzione nel 2019 dei programmi e delle attività in essere nel

territorio di ATS Città metropolitana di Milano e il consolidamento delle reti di prevenzione attivate

sul territorio incentrate sui seguenti programmi regionali :

la Rete per la Promozione della Salute negli ambienti di lavoro (Rete WHP Lombardia)

la Rete delle Scuole che Promuovono Salute (Rete SPS - SHE Lombardia)

la Promozione di stili di vita favorevoli alla salute nelle comunità

la Promozione di stili di vita favorevoli alla salute nei primi 1000 giorni di vita

la Promozione di stili di vita favorevoli alla salute nel setting sanitario in sinergia con erogatori

Lo strumento di rappresentazione dei programmi/progetti di promozione della salute è

rappresentato dal PIL 2019 (Piano di Promozione della Salute ATS Milano) che è stato predisposto,

come da prassi consolidata, in stretta collaborazione tra ATS e stakeholder esterni - quali Uffici

Scolastici Territoriali e ASST - rafforzando il ruolo di governace di ATS nei confronti dei diversi attori

coinvolti nelle attività di promozione della salute.

Proprio all’interno della cornice programmatoria e metodologica del PIL saranno implementati:

il Piano Operativo Locale GAP per il territorio di competenza, in attuazione della dgr XI/585

del 01.10.18 “Approvazione Programma di attività per il contrasto al gioco d’azzardo

patologico – attuazione dgr 159 del 25.05.18 e dcr 1497 del 11.04.17”

il progetto “Dall’urgenza alla programmazione, dai progetti alla governance. sviluppare

pratiche di sistema a supporto delle scuole, delle comunità e dei comuni nel contrasto al

bullismo e al cyberbullismo” all’interno della linea di intervento “Bullout” per la prevenzione e

il contrasto al fenomeno del bullismo e del cyber bullismo

il Programma d’azione per la riduzione del rischio da dipendenza e per favorire le capacità

personali (area delle dipendenze e della marginalità anche giovanile) raccordando i

molteplici interventi e progetti di Inclusione sociale attivi sul territorio.

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Oltre a questo, nel 2019 ATS Milano, per il tramite di un apposito staff tecnico afferente alla UOC

Promozione della Salute :

manterrà le attività di coordinamento, formazione, monitoraggio, raccordo con Enti centrali

nazionali ed europei di riferimento, produzione e stampa materiali e redazione di rapporti

regionali, in relazione ai programmi "Life Skills Training Lombardia" e "Unplugged Lombardia",

ai Sistemi di Sorveglianza “Health Behaviour in School-aged Children – HBSC”, “Global Youth

Tobacco Survey – GYTS ”, "OKkio alla Salute" (Ministero della Salute - Istituto Superiore di Sanità

), alla Rete Europea delle Scuole che Promuovono Salute - SHE Network, alla "Banca Dati

Prosa" ed alla Survey "Stili di vita",

coordinerà il Progetto “Rogoredo – L’unione fa la forza”, promosso in accordo con la

Prefettura di Milano per affrontare l’emergenza socio-sanitaria del cd. “boschetto di

Rogoredo”

svilupperà in qualità di capofila per conto di DG Welfare le attività di " Supporto ali

'implementazione in realtà regionali italiane della Rete di Promozione della Salute sui Luoghi

di Lavoro Rete WHP - Workplace Health Promotion" (nell’ambito delle Azioni Centrali CCM

2018

parteciperà in qualità di Unità operativa il progetto CCM 2018 “Un programma

psicoeducativo, rivolto a giovani, di autoregolazione delle emozioni per favorire l’utilizzo

consapevole e prevenire l’uso problematico di Internet” (capofila Azienda Sanitaria della

Provincia Autonoma di Trento)

parteciperà in qualità di partner al progetto UE JUST “ASAP – Training” per la formazione di

una rete europea di Master Trainers del Curriculum Universale in Prevenzione

Il grado di raggiungimento degli obiettivi di performance sarà costantemente monitorato attraverso

la tenuta sotto controllo da parte della UOC Promozione della Salute degli indicatori di performance

definiti dalla Regione Lombardia (vedi DGR 491 del 02 agosto 2018) con previsione di

consolidamento/incremento rispetto al dato 2018.

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1. Analisi di Contesto

1.a Contesto territoriale

Il Territorio e la Popolazione Demografia Generale

La ATS Milano Città Metropolitana è composta da 194 comuni e organizzata in 8 ASST. Il confronto

dei principali indici demografici tra distretti, rispetto alla Lombardia e all’Italia mostra una sostanziale

omogeneità. Le piramidi d'età illustrate di seguito sono la rappresentazione grafica della

composizione per classi di età dei due generi nella popolazione. La piramide relativa alla ATS è

sostanzialmente sovrapponibile a quella della popolazione lombarda, considerando che la

popolazione della ATS rappresenta il 34% della popolazione della Lombardia.

Tabella: Piramidi di età

ATS Metropolitana (1/1/2017) Lombardia (1/1/2017) Italia (1/1/2017)

Per approfondimenti e per analisi le analisi di andamento temporale si rimanda al portale sullo stato

di salute della ATS sviluppato dalla UOC Unità di Epidemiologia disponibile al seguente link

https://portale.ats-milano.it/hp.php e di cui viene riportata la pagina sulla demografia della ATS.

160000 110000 60000 10000 40000 90000 140000

0-4

5-9

10-14

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30-34

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40-44

45-49

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65-69

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75-59

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85+

Donne Uomini

430000 230000 30000 170000 370000

0-4

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25-29

30-34

35-39

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50-54

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60-64

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70-74

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85+

Donne Uomini

2500000 1500000 500000 500000 1500000 2500000

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85+

Donne Uomini

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Confronto dei principali indici demografici per Distretto

Al fine di permettere il confronto dell’andamento dei principali indici demografici con il resto della

Lombardia e con l’Italia viene utilizzata l’ultima popolazione di riferimento pubblicata dall’ISTAT. La

popolazione definita da ISTAT rappresenta la popolazione residente al 1° gennaio 2017, ottenuta

attraverso le anagrafi comunali, e stimata come bilancio medio a livello annuale considerando i

nuovi ingressi - per immigrazione e nascita - e le uscite - per emigrazione e decesso. Questa differisce

numericamente dalla popolazione degli assistiti che non è una popolazione media, ma bensì

l’immagine istantanea della popolazione attiva. Inoltre, la popolazione fornita dall'ISTAT è influenzata

dal censimento 2011 con effetti di riduzione della popolazione totale (come accade anche per i

dati regionali e nazionali). La popolazione degli assistiti rappresenta la popolazione di interesse

quando l’attenzione si focalizza sui consumi sanitari. Gli indicatori demografici riportati nella tabella

successiva si riferiscono alla popolazione ISTAT al fine anche di facilitare possibili confronti.

C

ittà

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ilan

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Mila

no

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od

en

se

Ov

est

Mila

ne

se

Me

leg

na

no

Lod

i

ATS

Residenti 1.351.565 270.359 484.449 470.120 635.375 236.674 3.447.542

0-14 anni 13,8% 13,5% 13,9% 14,3% 15,0% 14,0% 13,8%

15-64 anni 63,8% 62,0% 64,0% 64,1% 64,4% 64,7% 63,8%

≥ 65 anni 22,4% 24,5% 22,2% 21,7% 20,6% 21,3% 22,4%

Indice di vecchiaia 178.8 181.6 160.0 151.7 136.9 151.5 162,2

Indice di dipendenza degli anziani 36.7% 39.5 34.7 33.8 31.9 32.9 35,1

indice di dipendenza strutturale 57.2% 61.2 56.3 56.1 55.2 54.6 56,7

Indice di natalità 8,3 7.9 7.9 8.1 8.5 8.3 8,2

Indice di mortalità* 10.1 9.1 7.7 8.0 8.1 9.4 8,9

Indice di ricambio della popolazione attiva 127,6 130,7 128,4 134,9 119,9 131,2 127,7

Indice di carico di figli per donna feconda 9,7 10,2 9,9 10,3 10,5 10,0 10,0

*Anno 2017

L’indice di vecchiaia, che rappresenta il grado di invecchiamento di una popolazione definito come

il rapporto tra il numero degli ultrasessantacinquenni ed il numero dei giovani fino ai 14 anni, mostra

una notevole eterogeneità con ASST che evidenziano anche valori di oltre 180 anziani ogni 100

giovani. Anche l’indice di dipendenza strutturale, che rappresenta il carico sociale ed economico

della popolazione non attiva (0-14 anni e 65 anni ed oltre) su quella attiva (15-64 anni) e l’indice di

ricambio della popolazione attiva, che rappresenta il rapporto percentuale tra la fascia di

popolazione che sta per andare in pensione (60-64 anni) e quella che sta per entrare nel mondo del

lavoro (15-19 anni), mostrano una eterogeneità spaziale a livello delle varie ASST.

L’indice di dipendenza degli anziani, che rappresenta il numero di individui non autonomi per ragioni

demografiche (età>=65) ogni 100 individui potenzialmente indipendenti (età 15-64), essendo

fortemente dipendente dalla composizione demografica mostra una variabilità analoga a quella

degli indici sopra riportati che sostanzialmente dipendono dalla rilevanza delle classi di età degli

anziani della popolazione analizzata.Gli indicatori demografici relativi al carico di figli per donna

feconda (rapporto tra il numero dei bambini fino a 4 anni ed il numero di donne in età feconda (15-

49 anni) che stima il carico dei figli in età prescolare per le mamme lavoratrici) e l’indice di natalità

(che rappresenta il numero medio di nascite in un anno ogni mille abitanti) mostrano una variabilità

più contenuta .Infine, l’indice di mortalità – che rappresenta il numero medio di decessi in un anno

ogni mille abitanti – evidenzia una sostanziale stabilità.

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I Comportamenti che influenzano la salute

Il Consumo di tabacco

Ambito territoriale

Dati

Fonte

ITALIA

n Italia i fumatori sono 11.7 milioni e rappresentano il 22.3% della popolazione.

Nel 2017 i tabagisti di sesso maschile erano 6 milioni, in diminuzione rispetto ai

6.9 milioni del 2016; risultavano invece aumentate le donne fumatrici che da

4.6 milioni del 2016 erano passate a 5.7 milioni. È stato pertanto raggiunto il

minimo storico nella differenza di genere tra percentuale di fumatori (23.9%) e

percentuale di fumatrici (20.8%). Al Nord del Paese è stata riscontrata

un’inversione di tendenza con una percentuale di fumatrici addirittura

superiore alla percentuale di fumatori (24.6% vs 22%), soprattutto nelle fasce di

età in cui si inizia (15-24) o si smette di fumare (45-64). La fascia di età che

mostrava la maggior prevalenza di fumatori era quella compresa tra i 25 e i 44

anni (il 28%), mentre nella fascia d’età compresa tra i 15 e i 24 anni il 16.2%

fumava. Si fumavano in media 13.6 sigarette al giorno con un picco di 14.1 nella

fascia 45-64 anni. L’età di inizio dell’abitudine tabagica risultava mediamente

17.6 anni per i ragazzi e 18.8 per le ragazze, mentre il 12.2% dei fumatori aveva

iniziato sotto i 15 anni. Gli ex fumatori costituivano il 12.6%, ed i non fumatori il

65.1% della popolazione generale.Nel 2017 i fumatori preferivano le sigarette

confezionate (94.3%) sebbene risultasse in continua crescita il consumo

prevalente di sigarette fatte a mano (9.6%), significativamente più diffuso tra i

giovani e tra gli uomini (16.6%) rispetto alle donne (12.8%).La quota di fumatori

tra gli adulti tra i 18 ed i 69 anni che hanno già un fattore di rischio

cardiovascolare è elevata: dai dati del sistema di sorveglianza PASSI nel

periodo 2014-2017 fumava più di un adulto su cinque in presenza di almeno un

fattore di rischio tra ipercolesterolemia, ipertensione, obesità, diabete o

patologia cerebro-cardiovascolare .Per quanto concerne il fumo passivo nel

2017 quasi il 90% degli italiani e l’86% dei fumatori concordava con il divieto di

fumare in automobile in presenza di minori o gravide. In tali contesti soltanto il

5.3% dei fumatori dichiarava di aver fumato, e solo il 10% dei non fumatori

dichiarava di essere stato esposto al fumo passivo. La legge del 2003 ha

modificato il comportamento dei fumatori e dei padroni di casa nei confronti

di chi si accende una sigaretta: nel 2006 il 43.1% consentiva ai propri ospiti di

fumare in casa, mentre nel 2017 soltanto il 12.4%. Focalizzando l’attenzione sulla

fascia adolescenziale degli 11-15 anni, il 12.5% di loro dichiara di fumare

attualmente. In particolare si sottolinea la rilevanza della fascia 13-15 anni nel

consolidare l’abitudine al fumo. Si passa infatti dallo 0.8% a 11 anni, all’11.0% a

13 e al 29.7% a 15. Inoltre, per il 15.5% degli studenti di 15 anni il consumo diventa

giornaliero.La percentuale di chi ha provato almeno una volta nella vita è

maggiore e pari al 2.4% a 11 anni, al 22.5% a 13 anni e al 45.7% a 15 anni).

Rispetto al genere si rileva che non ci sono differenze a 11 e 13 anni mentre a

15 la percentuale di ragazze che fuma (33.1%) è maggiore di quella dei

ragazzi (26.5%). Limitando il dato ai fumatori quotidiani, a 13 anni si registrano

più maschi fumatori mentre a 15 le differenze si annullano..

Doxa 2017

Passi 2014-2017

ISS 2017

HBSC 2014

REGIONE

LOMBARDIA

Nel triennio 2014-2017, in Lombardia i fumatori rappresentavano il 23.7 % della

popolazione, gli ex fumatori il 22.7 % ed i non fumatori il 53.6 %.

Nel 2017 fumava il 20.6% dei lombardi sopra i 14 anni (in aumento rispetto al

20.3% del 2016) mentre gli ex fumatori rappresentavano il 23.7% ed i non

fumatori il 53.8% della popolazione. Tra i tabagisti, fumava fino a 5 sigarette al

giorno il 26%, da 6 a 10 il 36.1%, da 11 a 20 il 35.3% e sopra le 20 il 2.6%. Il numero

medio di sigarette al giorno risultava pari a 11.1, in aumento rispetto al 10.4 del

2016.Considerando solo i fumatori di un numero maggiore di 10 sigarette al

giorno, nel quinquennio 2012-2016 rispetto al 2002-2006 è stato evidenziato in

Lombardia una riduzione della prevalenza nella fascia di età 25-35 anni, più

evidente nel sesso maschile (dal 25% al 18%) rispetto a quello femminile (dal 12

all’11%). La riduzione si era verificata anche nella fascia 45-55 anni (dal 25% al

20% per il sesso maschile, dal 18% al 12% per il sesso femminile).

Passi 2014-2017

ISTAT

ATS MILANO

Nella Città di Milano il numero di fumatori nel 2017 risultava in leggero calo

rispetto al 2016 (19% vs 20%). I tabagisti nella fascia di età dai 15 ai 24 anni

rappresentavano il 25%. Tuttavia il 74% dei fumatori dichiarava di non essere

intenzionato a smettere (il 67% tra i 15 ed i 24 anni), rispetto al 63% del 2016. Il

consumo medio giornaliero di sigarette che si riduceva a 9.9 nel 2017 contro le

10.5 del 2016.I tabagisti milanesi si mostravano però attenti alla forma fisica

(74%) e all’alimentazione (87%). Secondo un’indagine effettuata tra i

dipendenti dell’ATS Città Metropolitana di Milano, sanitari e non, nel 2017 la

prevalenza dei fumatori risultava pari al 14%, a maggioranza donne (il 72%),

mentre i non fumatori rappresentavano l’86%.

Doxa 2017

ATS Milano 2017

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L’attività fisica

Ambito territoriale

Dati

Fonte

ITALIA

Nel 2015, venivano stimate in oltre 20 milioni, ovvero il 34% circa della

popolazione sopra i tre anni, le persone che dichiaravano di praticare uno o

più sport con continuità (24.4%) o saltuariamente (9.8%). Tra gli uomini il 29.5%

praticava sport con continuità e l’11.7% saltuariamente, mentre tra le donne le

percentuali risultavano più basse, rispettivamente 19.6% e 8.1%. La pratica

sportiva continuativa mostrava un trend crescente per entrambi i generi ed in

tutte le età: dal 15.9% del 1995 al 22.4% nel 2010 fino al 24.5% nel 2015. La pratica

dello sport variava a seconda delle fasce di età, con un picco nella fascia 11-

14 anni (70.3%, di cui 61% in modo continuativo e 9.3% in modo saltuario) e una

decrescita nelle fasce di età successive. Significative le differenze rispetto al

livello di istruzione: praticava sport il 51.4% dei laureati, il 36.8% dei diplomati, il

21.2% di chi aveva conseguito la licenza media e solo il 7.3% di chi aveva

conseguito la licenza elementare o non possedeva titoli di studio. Fra gli sport

più praticati da segnalare ginnastica, aerobica, fitness e cultura fisica (25.2%

degli sportivi), il calcio (23%) e gli sport acquatici (21.1%). Il nuoto era lo sport più

diffuso tra i bambini fino a 10 anni (43.1%), il calcio tra gli under 35 (33.6%),

ginnastica, aerobica, fitness e cultura fisica tra gli adulti e gli anziani (27.4%). La

categoria delle escursioni e delle passeggiate di almeno di 2 km, rilevata allora

per la prima volta, era praticata da più di 1 milione e 173 mila persone. Il 26.5%

della popolazione non praticava uno sport ma svolgeva attività fisica, come

fare lunghe passeggiate a piedi o in bicicletta, giardinaggio ecc. I sedentari,

ossia coloro che dichiaravano di non praticare alcuno sport o attività fisica nel

tempo libero, erano oltre 23 milioni (il 39.1% della popolazione) e aumentavano

con l’età fino ad arrivare a quasi la metà della popolazione di 65 anni e più.

ISTAT 2017 (su

dati 2015)

REGIONE

LOMBARDIA

Secondo i dati dell’indagine Istat ‘Aspetti della vita quotidiana’, in Lombardia

nel 2017 i sedentari rappresentavano il 29.3% della popolazione, in calo rispetto

al 30.6% del 2016; mentre praticava attività fisica il 70.4% della popolazione. Tra

questi il 28.8% praticava attività sportiva in maniera continuativa (rispetto al

30.5% del 2016) e l’11% in maniera saltuaria. Per il 30.6% della popolazione, in

aumento rispetto al 27.9% del 2016, non si può parlare di sport ma solo di

saltuaria attività fisica.

Confrontando i dati sulla sedentarietà tra il quinquennio 2002-2006 ed il

quinquennio 2012-2016, nella fascia tra i 25 ed i 35 anni è stata evidenziata una

riduzione dei sedentari maschi dal 32 al 27% mentre le femmine sono rimaste

stabili al 40%; mentre tra i 45 ed i 55 anni la sedentarietà è percentualmente

diminuita per entrambi i sessi (53% vs 44% nei maschi e 58% vs 47% nelle

femmine).

Secondo lo studio HBSC, la maggior parte degli studenti svolge almeno 60

minuti di attività fisica 2/4 volte alla settimana ma il dato diminuisce al crescere

dell’età: 97.5% a 11 anni, il 94.8% a 13 anni e il 92.2% a 15 anni. Anche la

percentuale di chi la pratica quotidianamente è superiore per gli 11enni (14.5%

a 11 anni, 9.7% a 13 e 15 anni).

Nel confronto di genere vincono i maschi con il 96.4% rispetto al 93.7% delle

femmine. Le ragazze tendono anche a svolgere attività fisica meno

frequentemente rispetto ai propri coetanei. Questa differenza di genere si fa

sempre più marcata al crescere dell’età: a 11 anni il 97.5% dei maschi e delle

femmine, a 13 anni il 96.4% dei maschi e il 93.1% delle femmine e a 15 anni il

95.0% dei maschi e l’89.3% delle femmine.

Il confronto tra il dato lombardo e quello italiano non mostra particolari

differenze per quanto riguarda l’attività fisica moderata. Maggiori differenze

sono, invece, rilevabili per l’attività fisica intensa: in questo caso gli studenti

lombardi risultano più attivi rispetto alla media nazionale; la differenza è

particolarmente evidente per i 13enni e i 15enni.

ISTAT 2017

HBSC 2014

ATS MILANO Secondo i dati emersi dal sistema di sorveglianza Okkio alla salute nel 2014, nel

territorio di Milano il 13% dei bambini tra i 7 ed i 10 anni seguiva uno stile di vita

sedentario.

Secondo il report 2012-2015 del sistema di sorveglianza PASSI per il territorio

dell’allora ASL Milano, il 19.36% della popolazione adulta tra i 18 ed i 69 anni

seguiva uno stile di vita sedentario, il 35.57% era fisicamente attivo ed il 46.07%

era solo parzialmente attivo. La sedentarietà cresceva con l’aumentare

dell’età ed era più diffusa nelle persone con basso livello d’istruzione, con

maggiori difficoltà economiche e nelle donne (22% vs 17%).

Tra le persone attive, il 34% giudicava insufficiente il proprio livello di attività

fisica, mentre il 45% delle persone parzialmente attive ed il 13% dei sedentari

riteneva di dedicare sufficiente tempo all’attività fisica. Risultava seguire uno

stile di vita sedentario il 32.8% delle persone depresse, il 21.7% degli ipertesi, il

23.4% delle persone in eccesso ponderale ed il 22.6% dei fumatori, a

dimostrazione della frequente associazione della sedentarietà ad altri fattori di

rischio cardiovascolari.

OKKIO 2014

PASSI 2012-2015

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8

Il Consumo di Alcol

Ambito territoriale

Dati

Fonte

ITALIA Si stima che il consumo giornaliero di bevande alcoliche in Italia nel 2016 riguardasse

il 21.4% della popolazione di 11 anni e più, confermando un trend discendente degli

ultimi dieci anni (29.5% nel 2006 vs 22.2% nel 2015). Risultava invece in aumento la

quota dei bevitori occasionali (38.8% nel 2006 vs 43.3% nel 2016) e di coloro che

bevono alcolici fuori dai pasti (26.1% vs 29.2%). Tra gli adolescenti è stata evidenziata

una sensibile riduzione del consumo alcolico (29% vs 20.4%) sia giornaliero -peraltro

molto contenuto- che occasionale, seppur con un andamento oscillante negli ultimi

anni. All’interno della popolazione in esame che dichiarava di consumare alcolici il

51.7% beveva vino, il 47.8% birra ed il 43.2% aperitivi alcolici, amari, superalcolici o

liquori. I comportamenti di consumo abituale eccedentario o di binge drinking

riguardavano 8 milioni e 643 mila persone, ovvero il 15.9% della popolazione ed il 25%

dei consumatori. La fascia di età tra i 18 ed i 24 anni risultava quella più a rischio per

il binge drinking, frequente soprattutto durante momenti di socializzazione, come

dichiarava il 17% dei ragazzi, prevalentemente maschi (21.8% vs 11.7%). Nel 2017 il

52.6% della popolazione di 11 anni e più consumava abitualmente vino, il 48% birra,

il 35.2% aperitivi alcolici, il 29% amari ed il 25.8% liquori.

ISTAT 2016

ISTAT 2017

REGIONE

LOMBARDIA

Secondo i dati ISTAT, in Lombardia nel 2017 il 54.9% della popolazione sopra i 10 anni

consumava abitualmente vino (di questi il 20.1% quotidianamente ed il 28.8% più

saltuariamente), mentre il 46.2% consumava abitualmente birra (il 35.3%

quotidianamente ed il 10.9% più saltuariamente). Il 36.5% dei lombardi consumava

abitualmente aperitivi alcolici, il 27.7% amari ed il 28.6% liquori. Il 32.7% dei

rispondenti ammetteva il consumo alcolico fuori dai pasti. Confrontando i dati

sull’abuso alcolico (definito come assunzione di almeno mezzo litro di vino o birra o

almeno un aperitivo alcolico, amaro o superalcolico al giorno) in Lombardia tra il

quinquennio 2001-2006 ed il quinquennio 2012-2016, nella fascia di età tra i 25 ed i

35 anni l’abuso ha mostrato un decremento percentuale solo per gli uomini (6% vs

4% per i maschi, stabilità all’1% per le femmine) mentre nella fascia tra i 45 ed i 55

anni il decremento ha riguardato entrambi i sessi (15% vs 6% per i maschi, 2% vs 1%

per le femmine).

l dato relativo alla fascia adolescenziale (11-15 anni) mostra che il 54% degli

studenti (11-15 anni) beve attualmente almeno una bevanda alcolica. Il consumo

cresce con l’età: passando dal 30% degli 11enni, al 57% dei 13enni fine al 79% dei

15enni. Il consumo ripetuto di mese in mese coinvolge il 18.7% dei 13enni e il 49.4%

dei 15enni. Questo rivela che a 15 anni circa la metà degli studenti dichiara di

consumare alcolici almeno ogni mese. Rispetto al genere, sono più i maschi a

consumare giornalmente gli alcolici e questa differenza è più evidente a 13 anni.Gli

indicatori considerati per valutare l’uso eccessivo sono le ubriacature e il binge

drinking (5 bicchieri o più di alcolici bevuti in un’unica occasione). Il 15% degli

studenti si è ubriacato almeno una volta nella vita e ciò avviene prevalentemente

per i 15enni (4% a 11 anni, 9% a 13, 37% a 15 anni. Il binge drinking è dichiarato dal

18% degli studenti (8% degli 11enni, 13% dei 13enni e 37% dei 15enni). La differenza

tra maschi e femmine è evidente in tutte e tre le fasce di età ma si assottiglia a 15

anni.Per quanto riguarda il confronto Lombardia-Italia, si rileva un minor utilizzo di

alcol da parte degli studenti lombardi di 11 anni e valori più elevati rispetto agli

episodi sia di ubriacatura sia di binge drinking per i 15enni lombardi.

ISTAT 2017

HBSC

ATS MILANO Lo studio di sorveglianza PASSI sulla popolazione adulta tra i 18 ed i 69 anni misura il

consumo di alcol in unità alcoliche standardizzate (UA). L’UA corrisponde a 12

grammi di etanolo, quantità approssimativamente contenuta in una lattina di birra

(330 mL), un bicchiere di vino (125 mL) o un bicchierino di liquore (40 mL), alle

gradazioni tipiche di queste bevande. Durante il triennio 2012-2015 il 23.8% degli

intervistati risultava classificabile come consumatore di alcol a maggior rischio, con

una percentuale superiore alla media nazionale. Il 13% della popolazione in esame

era classificabile come binge drinker (cioè aveva bevuto in una sola occasione

almeno 6 UA nell’ultimo mese), l’11% consumava alcolici esclusivamente o

prevalentemente fuori dai pasti mentre il 5% era un forte bevitore (consumo di

almeno 3 UA al dì per i maschi o 2 per le femmine). Il consumo a maggior rischio

risultava più frequente nella fascia 18-24 anni, tra gli uomini, le persone con un livello

di istruzione medio-alto e senza difficoltà economiche, senza differenza in relazione

alla cittadinanza. Secondo i dati PASSI solo il 4.5% dei consumatori a rischio aveva

ricevuto dal proprio medico o da un altro operatore sanitario il consiglio di moderare

il consumo.Tra gli intervistati della sorveglianza PASSI d’argento sulla popolazione

sopra i 65 anni il 54% consumava alcolici, con un picco al 60% nella fascia tra i 65 ed

i 74 anni e un calo al 47% sopra i 75 anni. Il 20% dei consumatori alcolici poteva essere

considerato un bevitore a rischio e solo il 7% dei consumatori era stato esortato alla

moderazione da parte di un operatore sanitario. Il consumo alcolico risultava

maggiore negli uomini rispetto alle donne (67% vs 45%).

PASSI 2012-

2015

PASSI

d’argento

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Consumo di frutta e verdura

Ambito territoriale

Dati

Fonte

ITALIA In Italia, solo 1 adulto su 10 nel periodo 2014-2017 consumava la quantità di

frutta e ortaggi raccomandata dalle linee guida, ovvero le 5 porzioni al giorno

(five a day), in quanto associata dalle evidenze scientifiche ad una diminuzione

del rischio cardiovascolare e tumorale. Meno di 4 adulti su 10 consumavano 3-

4 porzioni di frutta o ortaggi mentre meno di 5 adulti su 10 ne consumavano non

più di 2 porzioni al giorno. La buona pratica del five a day risultava un’abitudine

che cresce con l’avanzare dell'età, era più frequente fra le donne, tra le

persone senza difficoltà economiche e tra le persone che hanno un livello di

istruzione elevato. I risultati del sistema di sorveglianza PASSI mostravano un

chiaro gradiente geografico in merito all’adesione al five a day, che risultava

significativamente meno frequente nelle Regioni centrali e meridionali rispetto

a quelle del Nord Italia. Dal 2008 la quota di persone che aderiva al five a day

si manteneva sostanzialmente stabile mentre si iniziava ad osservare un lieve

aumento dal 2013, non ancora sufficiente a raggiungere la significatività

statistica e tale da compensare la riduzione che si era vista nei primi 5 anni.

PASSI 2014 -2017

REGIONE

LOMBARDIA

La Lombardia era una delle regioni d’Italia dove la buona pratica del five a day

risultava più diffusa: il 12% della popolazione adottava questa buona pratica

contro il 9.6% della media nazionale. La Lombardia si attestava al quinto posto

dopo la Liguria, la Provincia di Trento, la Sardegna e il Veneto.

La frutta è consumata almeno una volta al giorno dal 38.1% degli studenti di 11-

15 anni e la verdura dal 31.5%.

Rispetto alla pratica del five a day, sappiamo che il 18% mangia più di una

porzione di frutta al giorno e il 15% più di una porzione al giorno di verdura.

Vi è una piccola percentuale di studenti che non mangia mai né frutta (4.3%)

né verdura (5.8%).

Il consumo quotidiano cresce con l’età. Dagli 11 ai 15 anni si passa dal 39.4% al

40.1% per la frutta e dal 28.8% al 36.0% per la verdura. Sono le ragazze a

consumare maggiormente frutta e verdura.

In generale i dati lombardi mostrano un quadro migliore rispetto a quello

italiano per consumo di verdura.

PASSI 2014 -2017

HBSC

ATS MILANO

Nel territorio dell’allora ASL Milano tra il 2012 ed il 2015 l’adesione percentuale

alla buona pratica del five a day risultava pari al 9.8%, superando per poco la

media nazionale. Il 98.6% degli intervistati dichiarava di mangiare frutta e

ortaggi almeno una volta al giorno mentre il 42.5% dichiarava di assumerne 3-4

porzioni. L’adesione al five a day risultava più diffusa tra le persone sopra i 50

anni, tra le donne, tra le persone senza difficoltà economiche e tra i cittadini

italiani.

Secondo i dati del sistema di sorveglianza OKKIO alla salute sugli stili di vita in

età evolutiva, nel 2014 solo il 12.7% dei bambini milanesi aderiva alla buona

pratica del five a day.

PASSI 2012-2015

OKKIO 2014

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Allattamento al seno

Ambito territoriale

Dati

Fonte

ITALIA

REGIONE

LOMBARDIA

ATS MILANO

I più recenti dati disponibili sui tassi di allattamento al seno nel nostro Paese sono

stati presentati dall’Istat nel 2013 e riguardano 2.7 milioni di donne (di cui il 18.2%

straniere) che avevano avuto un figlio nei cinque anni precedenti la rilevazione.

Si evidenziava un aumento, rispetto al 2005, delle donne che allattano al seno

(85.5% vs 81.1%), anche per brevi periodi o in modo complementare con un

allattamento ‘misto’, secondo le vecchie definizioni. Si osservava un trend

geografico con una maggiore diffusione della pratica dell’allattamento nel

Nord-est (88.5%) ed una quota più bassa (82.8%), per effetto della minore

percentuale di donne che allattava in Sicilia, pari al 71.1%). Si evidenziava anche un trend in continua crescita della durata media del

periodo di allattamento, indipendentemente dall’età della madre: da 6.2 mesi

nel 2000 a 7.3 mesi nel 2005 fino al valore di 8.3 nel 2013. La durata media

dell’allattamento risultava più alta nel Centro (9.1 mesi) mentre registrava i valori

più bassi nelle Regioni meridionali (8.2 mesi). Il numero medio di mesi di

allattamento esclusivo al seno risultava pari a 4.1, anche in questo caso con un

trend decrescente dal Nord al Sud. Tra le cittadine straniere risultava maggiore

sia la quota di donne che allatta (l’89.4% vs l’84.6% delle italiane), sia la durata

dell’allattamento (9.2 mesi in media, vs 8.1 mesi). La pratica dell’allattamento si

correlava al livello di istruzione: donne con un titolo di studio più alto allattavano

in proporzione maggiore (89%) e per periodi più lunghi. Allattavano in

proporzione minore e per periodi più brevi le donne che avevano avuto un parto

cesareo (81.1% vs 87.9%) o un parto pretermine (72.2% vs 86.6%), anche in

ragione del mancato verificarsi delle condizioni favorevoli l’avviamento

dell’allattamento (attacco precoce e vicinanza del bambino alla madre

durante la degenza). A questo proposito la pratica del rooming in (che prevede

che il bambino sia lasciato in stanza con la madre 24 ore su 24 dalla nascita alla

dimissione) –raccomandata dal Ministero della Salute e supportata

dalle linee guida internazionali- è stata utilizzata solo dal 49.1% delle donne con

un trend in diminuzione Nord-Sud. La quota di donne che allatta non variava a

seconda che si trattasse di primipare o meno mentre la durata dell’allattamento

si allungava per i figli successivi al primo, passando in media da 8.4 a 9 mesi.

Da un’indagine di Regione Lombardia su un campione di nuovi nati sani nel 2010

la prevalenza di allattamento al seno alla dimissione risultava sostanzialmente

sovrapponibile al dato rilevato nel 2006 (95.7% vs 95.6%). I tassi di allattamento al

seno alla prima ed alla seconda vaccinazione risultavano rispettivamente stabili

(67.5% vs 67.8%) ed in sensibile incremento (57.8 vs 60.8%): nel 2012 infatti, in

Lombardia due bambini su tre erano allattati al seno alla seconda vaccinazione.

I tassi di allattamento esclusivo alla prima (38.4% vs 47.3%) e seconda

vaccinazione (19.1% vs 27%) mostravano un soddisfacente incremento rispetto

ai dati della precedente rilevazione. Il trend positivo già segnalato per gli strati

precedenti di popolazione indagata, permaneva all’anno di età (terza

vaccinazione): un bambino su tre era ancora allattato al seno. Globalmente solo

8% circa dei bambini lombardi per ogni strato non erano mai stati allattati.

Secondo i dati relativi al territorio dell’area di Milano…, a 4 -5 mesi di età

compiuta (fascia di età suggerita dall’OMS per una stima approssimativa

dell’allattamento al seno esclusivo al seno fino a 6 mesi) il 28,7% dei bambini è

allattato al seno a fronte di un allattamento al seno totale nel 63% dei bambini.

La prevalenza grezza di allattamento al seno esclusivo nei bambini con meno di

6 mesi è pari al 39,7%. A 12-15 mesi il 33,6% dei bambini è ancora allattato al

seno. Risultano allattati al seno con maggiore frequenza i bambini di mamme

più istruite, non fumatrici, pluripare, occupate e che hanno partecipato ad un

corso di accompagnamento alla nascita.

ISTAT 2013

Regione

Lombardia

2012

ASL Milano…

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Sovrappeso e obesità

Ambito territoriale

Dati

Fonte

DATI

INTERNAZIONALI

ITALIA

REGIONE

LOMBARDIA

A livello internazionale, un recente studio condotto dall’Imperial College di

Londra e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) pubblicato su

Lancet ha evidenziato che negli ultimi 40 anni, nel mondo, il numero di bambini

e adolescenti obesi (tra i 5 e i 19 anni) è aumentato di 10 volte passando dall’1%

del 1975 (pari a 5 milioni di ragazze e 6 milioni di ragazzi) a quasi il 6% nelle

ragazze (50 milioni) e l’8% nei ragazzi (74 milioni) nel 2016.

Lo studio, che è basato su raccolte dirette di peso e statura di circa 130 milioni

di individui con più di 5 anni (più di 31 milioni e mezzo con età compresa tra i 5

e i 19 anni e di 97 milioni con più di 20 anni), ha evidenziato che anche il numero

di adulti obesi è aumentato da 100 milioni nel 1975 (69 milioni di donne, 31

milioni di uomini) a 671 milioni nel 2016 (390 milioni di donne, 281 milioni di

uomini), oltre a 1,3 miliardi di adulti in sovrappeso.

L’Italia ha contribuito allo studio con il sistema di sorveglianza OKkio alla SALUTE,

che ha evidenziato come la percentuale di bambini e adolescenti obesi sia

aumentata nel nostro Paese di quasi 3 volte nel 2016 rispetto al 1975.

Nel 2016 in Italia i bambini in sovrappeso sono il 21,3% e gli obesi sono il 9,3%,

compresi i bambini gravemente obesi che da soli sono il 2,1%. I bambini sottopeso sono, invece, l’1,4%.

OKkio alla SALUTE, sin dalla sua prima rilevazione, per studiare a fondo le

abitudini dei bambini insieme alle caratteristiche della famiglia, ha rivolto la sua

attenzione anche ai genitori attraverso un questionario specifico.

Nel 2016, più di 45.000 adulti hanno autoriferito il proprio peso e la propria

altezza: il 21,0% delle madri e il 44,7% dei padri sono così risultati in sovrappeso,

mentre le prevalenze di obesità sono state rispettivamente 6,6% e 11,5%, valori

simili a quelli della rilevazione del 2014; è riscon-trabile un’importante variabilità

regionale con valori più elevati nel Sud, nei genitori con cittadinanza straniera

e in quelli con basso titolo di studio.

Considerando la fascia di età di HBSC (11-13-15 anni) a livello nazionale la

percentuale di eccesso ponderale assume andamenti differenti tra i due sessi:

sostanzialmente la % di eccesso ponderale tende a diminuire con l’aumentare

dell’età per le femmine, passando dal 16% a 11 anni, al 13% a 13 anni e al 12%

a 15 anni; per i maschi, invece, l’andamento è sostanzialmente stabile con

valori pari al 24% a 11 anni, al 23% a 13 anni e al 24% a 15 anni.

Confrontando i dati regionali delle prevalenze di sovrappeso e obesità dei

bambini, di 8-9 anni si osserva un chiaro gradiente Nord-Sud, a sfavore delle

regioni meridionali.

La nostra regione si colloca a livello intermedio, con valori di soprappeso e

obesità leggermente inferiori di quelli nazionali (pari al 30.6% di eccesso

ponderale).

Infatti, tra i bambini della nostra regione, complessivamente il 24.8% risulta in

eccesso ponderale: 1,1% in condizioni di obesità grave, il 4,5% obeso, il 19,2%

sovrappeso.

I dati regionali rilevati dallo studio HBSC del 2014, con target ragazzi di 11-13-15

anni, evidenziano tassi di eccesso ponderale inferiori rispetto ai bambini di 8-9

anni, registrando tassi di eccesso ponderale pari al 12.3% nella fascia 11 anni,

al 14.2% nella fascia 13 anni e al 11.1% nella fascia 15 anni.

Lancet

2017;390(10113)

:2627-42.

OKKIO 2016

HBSC 2014

OKKIO 2016

HBSC 2014

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Inquinamento elettromagnetico e salute delle persone e dell’ambiente

In Italia un recente sondaggio promosso dal Centro per la salute del Bambino Onlus rileva che i bambini iniziano

a maneggiare e utilizzare i dispositivi digitali in età molto precoce; “tra le diverse tecnologie, presenti ormai in

tutte le case, quelle preferite dai bambini sono il cellulare o lo smartphone dei genitori (35,5%) e il tablet

(25,2%) che viene utilizzato in particolare dai 3 anni in poi. (Tecnologie digitali e bambini : un’indagine sul loro

utilizzo nei primi anni di vita. Indagine a cura del Centro per la Salute del Bambino Onlus e dell’Associazione

Culturale Pediatri. Media devices in pre-school children: the recommendations of the Italian pediatric society-

Italian Journal of Pediatrics 18.6.2018).

Secondo un'indagine dell’American Academy of Pediatrics la maggior parte dei bambini all'età di 2 anni usa

schermi e dispositivi mobili ogni giorno e per parecchio tempo, all’età di 4 anni quasi tutti i bambini utilizzano

dispositivi mobili e la maggior parte di loro comincia ad utilizzarli prima dell’anno di età (Exposure and Use of

Mobile Media Devices by Young Children. Kabali HK et altri Pediatrics, 2015 dicembre; 136(6):1044-50).

Secondo il 1° RAPPORTO AUDITEL - CENSIS Convivenze, relazioni e stili di vita delle famiglie italiane (25.9. 2018)

“una persona, uno smartphone è la metrica ormai imperante in tutte le tipologie familiari (…) Lo smartphone,

infatti, come device di fruizione di contenuti e canale di connessione al web è utilizzato dalla quasi totalità dei

membri delle famiglie” .L’ indagine EU Kids Online 2017 “ Accesso, usi, rischi e opportunità di internet per i

ragazzi italiani” rileva che lo smartphone è il principale strumento con cui i ragazzi accedono a internet, ed è

usato quotidianamente per andare online dal 97 % dei ragazzi di 15-17 anni e dal 51 % dei bambini di 9-10

anni.

L’ indagine promossa da Regione Lombardia sulla "Conoscenza dei rischi da uso improprio in strada di cellulari,

Smartphone e loro applicazioni, rivolta a nuove generazioni" , alla quale hanno aderito 2653 studenti delle

scuole dell’area metropolitana della città di Milano frequentanti le classi 4° e 5°, rileva che “il vero status simbol

oggi e’ lo smartphone”, il 65 % dei giovani rispondenti all’indagine dichiara di utilizzarlo dalle 2 alle 8 ore al

giorno e il 19,4 % oltre le 8 ore. La ricerca HBSC 2014, Lombardia, mette in luce che complessivamente il 26.8

% degli studenti trascorre più di 2 ore al giorno in internet, che tra gli studenti di 13 e 15 anni il 99.0 % ha un

cellulare, in particolare, il 54.2 % con connessione a Internet illimitata. Le linee guida internazionali (Committee

on Public Education, 2001; UK Government, 2010) raccomandano di non superare due ore al giorno dedicate

a guardare lo schermo (TV, videogiochi, computer, internet).

I dispositivi digitali mobili e wireless, quelli cioè che si connettono a Internet senza fili, emettono campi

elettromagnetici a radiofrequenza (RF). Nel 2011 la IARC ha classificato tali RF come possibilmente

cancerogene per gli umani (gruppo 2 b). Ulteriori effetti avversi, dovuti ad una esposizione precoce e

prolungata alla tecnologia digitale di bambini e giovani sono stati descritti da diversi studi, quali interferenze

sullo sviluppo neurocognitivo, sul benessere emotivo, la vista, le funzioni metaboliche e cardiologiche, il sonno,

aumento di sovrappeso e obesità, disturbi muscolo scheletrici, ecc., molti dei quali favoriscono lo sviluppo di

patologie croniche nell’adulto. Esistono evidenze scientifiche sufficienti per porre una attenzione specifica sui

bambini, soprattutto se molto piccoli, poiché l’uso inappropriato o eccessivo comporta rischi per la salute che

non possono essere sottovalutati.

Inoltre il Piano Nazionale della Prevenzione (macro obiettivo 2.8) impone di «ridurre le esposizioni ambientali

potenzialmente dannose per la salute», ed il Piano Regionale della Prevenzione ha tra gli obiettivi di

promozione, sensibilizzazione e comunicazione alla popolazione la «Promozione del corretto uso dei cellulari

al target in età pediatrica».

Tali criticità diventano più rilevanti nei contesti urbani a causa della maggiore concentrazione di sorgenti di

campo a radiofrequenza quali le Stazioni Radio Base (antenne fisse per le telecomunicazioni mobili), che sono

circa 1200 nella sola città di Milano e 2600 nella provincia di Milano ( circa un terzo di tutte quelli presenti in

Lombardia, (v. infografica sotto), oltre ai dispositivi mobili già citati .Dai dati ufficiali di ARPA Lombardia risulta

che siano aumentati i siti in prossimità dei quali i valori di campo elettromagnetico stimati si avvicinano al

valore di attenzione previsto dal DPCM 8.7.2003.

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LE FONTI: I Sistemi di Sorveglianza di popolazione

“La sorveglianza è la sistematica raccolta, archiviazione, analisi e interpretazione dei dati, seguita

da una diffusione delle informazioni a tutte le persone che le hanno fornite e a coloro che devono

decidere. Lo sviluppo di sistemi di sorveglianza con rappresentatività nazionale e territoriale è alla

base delle politiche nazionali di prevenzione e promozione della salute e di contrasto alle malattie

croniche. I sistemi di sorveglianza permettono di identificare le priorità sulle quali è necessario

intervenire, di ottenere informazioni utili sull’andamento di malattie e fattori di rischio, di studiare

l’influenza dei determinanti di salute, di individuare le disuguaglianze di salute, di osservare

cambiamenti a seguito di interventi e politiche adottati. Per questa ragione, dal 2004, il Ministero

della Salute attraverso il Centro per la prevenzione e il Controllo delle malattie (CCM), in

collaborazione con le Regioni, le sostiene e le affida all’Istituto Superiore di Sanità.

- OKkio alla Salute è un sistema di sorveglianza sul sovrappeso e l’obesità nei bambini delle classi

terze delle scuole primarie (8-9 anni) e i fattori di rischio correlati; prevista attivazione indagine in

ambito regionale con partecipazione attiva ATS Milano nel 2019

- PASSI si caratterizza come una sorveglianza in sanità pubblica che raccoglie, in continuo e

attraverso indagini campionarie, informazioni dalla popolazione italiana adulta (18-69 anni) sugli stili

di vita e fattori di rischio comportamentali connessi all’insorgenza delle malattie croniche non

trasmissibili

- PASSI D’ARGENTO è un sistema di sorveglianza che fornisce informazioni sulle condizioni di salute,

abitudini e stili di vita della popolazione con 65 e più anni del nostro Paese, e completa il quadro

offerto dalla sorveglianza Passi sulla popolazione con 18-69 anni.

HBSC (Health Behaviour in School-aged Children) è uno studio multicentrico internazionale svolto in

collaborazione con l’Organizzazione mondiale della sanità. Ha lo scopo di descrivere e

comprendere fenomeni e comportamenti correlati con la salute nella popolazione pre-

adolescente. Hbsc rivolge la sua attenzione a un campione di studenti di 11, 13 e 15 anni. L’ultima

rilevazione (che ha coinvolto anche la ATS di Milano) è avvenuta nel 2018 per cui i dati non sono

ancora disponibili.

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14

1.b Competenze professionali e dotazione organica

A seguito della applicazione del Piano Organizzativo aziendale è stata attivata, dal luglio 2017, in

armonia con le indicazioni regionali , all’interno del Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria,

la Struttura Complessa (UOC) di Promozione della Salute, a sua volta articolata in unità strutturali

semplici (UOS) di cui tre a valenza territoriale (MI – MI EST – MI OVEST) e una trasversale denominata

“Prevenzione specifica”. In particolare, fermo restando il concetto di piena integrazione tra strutture,

compete alla sfera di intervento della UOS Prevenzione Specifica l’ attuazione di programmi,

progetti e interventi di prevenzione selettiva rivolti alla collettività e alle comunità (con particolare

riferimento ai contesti caratterizzati da specifiche caratteristiche di fragilità /vulnerabilità/rischio) e

alle UOS territoriali afferiscono, in raccordo con altre strutture dipartimentali, attività volte ad

assicurare i LEA attraverso interventi di promozione della salute e prevenzione di fattori di rischio

comportamentali (tabagismo, sedentarietà, scorretta alimentazione, ecc.) nei contesti collettivi e di

comunità.

La dotazione organica effettiva riferita a inizio 2019, presenta una riduzione di organico significativa

rispetto al 2018; nelle more della necessaria di integrazione di figure professionali viene

sinteticamente richiamata nella successiva tabella numerosità e suddivisone del personale per

qualifica professionale e ambito territoriale di riferimento (non viene rappresentato il monte orario

significando comunque che numerosi operatori sono in regime di part time)

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Qualifica

UOC

UOS MI

UOS MI EST

UOS MI OVEST

UOS PREV SPECIFICA

Res.le Struttura

1 1 1 1

Dirigente medico 1

1 1

Dirigente Psicologo 1

Ass. Sanitario –

infermiere-

4 6 5

Dietista 1 1

Fisioterapista 1

Amministrativo 1 1 1 1

Assistente sociale 1 1

Educatore prof. 1 6

Medico Servizi 1 1

PIPSS

Il Dipartimento PIPSS collabora per tutte le sue competenze alla stesura e applicazione del PIL.

Il DIPARTIMENTO DELLA PROGRAMMAZIONE PER L'INTEGRAZIONEDELLE PRESTAZIONI SOCIOSANITARIE CON

QUELLE SOCIALI opera al fine di integrare le prestazioni sociosanitarie con quelle sociali e di contribuire ai

processi di governo della domanda attraverso la definizione di percorsi di cura e assistenza centrati

sull’assistito e sulla famiglia.In questa prospettiva, il dipartimento articola la sua attività su cinque processi, cui

corrispondono specifiche articolazioni organizzative, incentrati sulle seguenti tematiche: l’integrazione con la

rete socioassistenziale dei comuni, la risposta ai bisogni emergenti attraverso l’innovazione nei servizi, i

percorsi integrati per il ciclo di vita familiare, l’integrazione territoriale nell’area della salute mentale e delle

dipendenze, la continuità dei percorsi di cura nell’ambito della cronicità

1.c Processi Locali

La prevenzione delle malattie croniche è fondamentale sia improntata a criteri di sostenibilità

organizzativa oltre che economica così da garantire continuità e coerenza all’azione, inter

settorialità per riconoscere ed attivare il ruolo dei diversi soggetti “sociali” che concorrono a vario

titolo al processo di salute, equità attraverso una strategia caratterizzata dalla capacità di orientare

l’offerta generale a specifiche fasce di soggetti/gruppi di popolazione maggiormente esposti a

fattori di rischio comportamentali e più resistenti a cambiamenti in relazione a fattori socioeconomici

di fragilità.

Le attività di prevenzione sono in particolar modo di rilevante importanza per gli utenti classificati a

livello 4 e 5 della piramide di prevalenza della cronicità. In particolare si tratta di utenti non ancora

“cronici”, che utilizzano i servizi sanitari e sociosanitari in modo sporadico per i quali il punto di

attenzione maggiore è quello di riuscire a gestire a monte una eventuale insorgenza di una malattia

cronica.

La l.r. 23 individua nell’area della Promozione della Salute e della prevenzione dei fattori di rischio

comportamentali una delle funzioni più rilevanti per la tutela della salute della popolazione,

affidando alla ATS specifiche funzioni di:

Governance della programmazione integrata locale degli interventi/programmi definiti a livello

regionale e/o individuati come prioritari localmente, affiancando all’erogazione diretta di

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interventi uno specifico lavoro di connessione fra i diversi settori sanitari impegnati sul campo

(in primis le ASST), oltre che di indirizzo, di sviluppo di partnership e reti utili al coinvolgimento

e orientamento del maggior numero possibile di soggetti – istituzionali e non – verso azioni e

interventi sempre più diffusi, appropriati e per questo di impatto nel miglioramento delle

condizioni di salute della popolazione di riferimento;

Raccordo e attivazione dei settori non sanitari, in modo da garantire – nello spirito della Carta di

Ottawa “salute per tutti e tutti per la salute” l’apporto di tutti gli attori sociali nella promozione

della salute della popolazione

Raccordo con sistema sociale, in modo da favorire, in una logica di equity, non solo il pieno

coinvolgimento dei Comuni nelle politiche e nei programmi di settore, ma anche l’attenzione

mirata ai soggetti più fragili e/o vulnerabili

Sostenere e diffondere l’ adesione ai Programmi regionali afferenti a network OMS (es. Rete SHE,

WHP ecc.), favorendo l’affermarsi a livello territoriale di programmi e azioni non solo

appropriate e sostenibli ma anche di grande impatto

Attuazione e declinazione a livello territoriale di Piani nazionali di settore, con particolare

riferimento a tematiche specifiche o a campagne/azioni di rilievo, che necessitino il

raccordo e il coordinamento su larga scala e la contemporanea declinazione a livello

locale, nel rispetto delle peculiarità/specificità del contesto territoriale.

E’ in questa ottica che si colloca l’azione di ATS di promozione e sostegno delle Reti a livello territoriale

nonché quella di costruzione e rafforzamento di partnership intersettoriali utili al perseguimento degli

obiettivi di salute della popolazione che le sono affidati. Nel territorio dell’ATS di Milano sono attive

collaborazioni con Reti intersettoriali regionali. In particolare:

Scuole che Promuovono Salute – SPS In continuità con quanto avviato negli anni precedenti,

prosegue la consolidata collaborazione con l'Ufficio Scolastico per la Lombardia, con il quale

continuano ad essere organizzati incontri finalizzati allo scambio di conoscenze e pratiche tra Scuola

e Servizi con l’obiettivo di mettere in rete conoscenze, esperienze e risorse per sostenere e rafforzare

il ruolo della prevenzione nelle scuole del territorio. Considerando che attualmente le scuole afferenti

all'intero territorio dell'ATS fanno capo a due differenti uffici (Milano e Lodi) si è ritenuto opportuno

prevedere percorsi integrati tra i due Uffici Scolatici e ATS allo scopo di condividere obiettivi e

strumenti atti a supportare ed implementare la rete SPS.

Aziende che Promuovono Salute – WHP Anche nel caso di questa Rete, ATS ha impostato un percorso

di lavoro unitario, così da garantire processi e azioni coerenti sull’intero territorio, salvaguardando

peraltro la declinazione locale delle collaborazioni attivate. Ciò sta permettendo di rinforzare le

interazioni locali, con il coinvolgimento di un numero sempre maggiore di Aziende in collegamento

con i Servizi dei territori più vicini, e parallelamente lo scambio, la valorizzazione e la “messa a

sistema” delle migliori prassi messe in atto a livello di ATS, a tutto vantaggio del rafforzamento del

processo complessivo di implementazione di questa strategica area di collaborazione intersettoriale.

In quest’ottica vanno e andranno estendendosi a tutto il territorio di riferimento gli Accordi e i

Protocolli (ad es. Assolombarda) nati localmente negli anni passati.

Accanto al continuo incremento delle adesioni a livello territoriale, l’approccio strategico adottato

favorisce, in un’ottica di marketing sociale, la visibilità e l’impatto anche in termini di comunicazione

di quanto realizzato nei diversi contesti e il progressivo rafforzamento di un approccio orientato alla

salute e al benessere nel setting lavorativo.

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Rete Conciliazione vita-lavoro 2019

Le Linee Guida regionali per le politiche di conciliazione famiglia-lavoro (DGR n. 5969 del 12/12/2016)

hanno attribuito un valore strategico all’attuazione di progetti di conciliazione della Rete Territoriale

che hanno valenza sull’intero territorio di ATS. La Rete di ATS della Città’ Metropolitana di Milano, alla

data del 31.01.2019, comprende n° 379 soggetti aderenti, pubblici e privati, che rappresentano tutte

le componenti del mondo del lavoro, della produzione e dei servizi, stakeholder delle attività di

conciliazione sia in ambito aziendale che nei servizi di welfare. Il Piano Territoriale di Conciliazione

2017-2018, prorogato da R.L sino al 15/01/2020, è coordinato da ATS e ha visto la costituzione di 6

Alleanze Locali. Una di queste, in particolare, ha previsto azioni di diffusione della conoscenza del

sistema WHP tra le aziende aderenti e di realizzazione di “buone pratiche” WHP. Le Alleanze Locali

di conciliazione si sono costituite come interlocutori preferenziali per l’attuazione di attività e servizi

di conciliazione che condividono la finalità di promuovere il benessere individuale e familiare

attraverso la facilitazione di un equilibrio tra impegni di vita, di cura, educativi, di assistenza e le

attività di lavoro. Il Piano territoriale nell’ambito delle azioni di sistema ha promosso la diffusione, la

messa in rete e la conoscenza delle azioni sviluppate dai singoli progetti realizzati dalle 6 Alleanze

Locali, attraverso attività seminariali e di formazione, anche al fine di promuove sinergie con la rete

territoriale conciliazione vita-lavoro, con le reti anti violenza e con la Rete WHP.

Governance Rete Comunità Amiche dei Bambini per l’allattamento al seno

Rete attivata all’interno del percorso di riconoscimento UNICEF per la protezione, promozione e

sostegno dell’allattamento materno e il sostegno della genitorialità. Tale rete prevede l’applicazione

degli Standard delle Buone Pratiche UNICEF Italia a livello territoriale. Con il Centro Antiveleni di

Bergamo, l’ATS Bergamo, l’IRCSS Fondazione Policlinico, Associazione Chimica Farmaceutica

Lombarda fra Titolari di Farmacia, ATS Milano ha condiviso un percorso per dare risposte ai quesiti

più comuni delle mamme in tema di allattamento, diffondere corrette informazioni in tema di

farmaci in allattamento e promuovere contemporaneamente la donazione del latte materno alle 3

Banche del Latte, presenti a Milano. Nel corso del 2016, in accordo con UNICEF e RL, si è condiviso

un confronto attivo con altre ATS lombarde, che avevano in atto il percorso UNICEF (ATS Bergamo,

ATS della Montagna, ATS della Val Padana, ATS Pavia, ATS della Brianza) per valutare le modalità di

applicazione delle fasi di valutazione UNICEF alla luce dei nuovi scenari organizzativi.

Rete locale prevenzione dipendenze da sostanze e comportamenti

L’ottica strategica (ruolo di indirizzo e di governance della ATS) è quella di rafforzare quanto più

possibile lo sviluppo di azioni sinergiche e coordinate da parte del più ampio ventaglio di soggetti

promotori, in linea con quanto previsto a livello di letteratura e indirizzi nazionali e regionali, allo scopo

di favorire il miglioramento della qualità delle progettazioni messe in campo così come l’impatto e

la ricaduta preventiva, evitando inutili “frammentazioni” organizzative e/o “tematiche”. In questo

senso, l’attenzione ai nuovi fenomeni “emergenti” (Gioco d’Azzardo Patologico – GAP, dipendenza

da internet ecc.), e i relativi piani di intervento mirato, sarà inserita all’interno di un approccio

sistematico stabile e sostenibile al di là delle diverse contingenze.

In considerazione del nuovo assetto organizzativo del SSR, inoltre, accanto al rafforzamento delle

collaborazioni già in atto (con Enti locali, Prefettura, Forze dell’ordine, Privato sociale,

Associazionismo del terzo e quarto settore), sarà indispensabile avviare percorsi di lavoro con i diversi

erogatori attivi nel campo della presa in carico individuale (ASST e Accreditati), per dare

concretezza all’affermazione dell’auspicato modello di “presa in carico globale” delle persone,

all’interno dei più ampi processi di “governo della domanda” e di “governo dell’offerta” (un

approfondimento specifico delle linee di intervento ipotizzate è più ampiamente presentato nel

Capitolo dedicato alla “Promozione gli stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione dei fattori di

rischio comportamentali promossi nel setting sanitario in sinergia con gli Erogatori”).

In questa logica, , nel corso del 2019, ATS promuoverà l’attuazione – all’interno della più ampia

programmazione regionale e secondo quegli indirizzi – di Piani e Programmi integrati e intersettoriali:

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del Piano territoriale per il contrasto al gioco d’azzardo di cui Decreto del Ministero della

Salute 6 ottobre 2016

dell’Accordo territoriale per la declinazione operativa a livello locale del Protocollo tra

Regione Lombardia, Prefettura – Ufficio Territoriale del Governo di Milano - Ufficio Scolastico

Regionale della Lombardia finalizzato allo sviluppo e al consolidamento di buone prassi per

la piena applicazione in ambito scolastico del T.U. delle leggi in materia di tossicodipendenze

– D.P.R. 309/90 (approvato con la DGR X/5288 del 13.06.16) – nel territorio di competenza

della Prefettura di Milano

dell’Accordo territoriale per la declinazione operativa a livello locale del Protocollo tra

Regione Lombardia, Prefettura – Ufficio Territoriale del Governo di Milano - Ufficio Scolastico

Regionale della Lombardia finalizzato allo sviluppo e al consolidamento di buone prassi per

la piena applicazione in ambito scolastico del T.U. delle leggi in materia di tossicodipendenze

– D.P.R. 309/90 (approvato con la DGR X/5288 del 13.06.16) – nel territorio di competenza

della Prefettura di Lodi

MODELLIZZAZIONE DEL PERCORSO DI CONTINUITÀ DI CURA E ASSISTENZA DELLA PERSONA CRONICA:

PROGETTO DI SPERIMENTAZIONE “GORLA”

“La promozione della salute è il processo che consente alle

persone di esercitare un maggiore controllo sulla propria salute

e di migliorarla” (Ottawa Charter for Health Promotion. WHO,

Geneva, 1986)

“La strategia sull’attività fisica mira a spingere governi e parti

interessate a lavorare per aumentare i livelli di attività fisica

praticati da tutti i cittadini della Regione europea:

promuovendo l’attività fisica e riducendo i comportamenti

sedentari;

creando condizioni favorevoli allo svolgimento di attività fi-

sica attraverso un contesto edilizio stimolante e sicuro, spazi

pubblici accessibili e infrastrutture adeguate;

garantendo pari opportunità in materia di attività fisica a

prescindere dal genere, dall’età, dai livelli di reddito, di

istruzione, dall’appartenenza ad un gruppo etnico o dalla

disabilità;

e rimuovendo le barriere all’attività fisica, nonché

facilitandola.”

(Strategia per l’attività fisica OMS – Organizzazione

Mondiale della Sanità 2016-2015)

Promuovere della salute nel contesto metropolitano tra pratiche consolidate e processi innovativi

Nella prospettiva della promozione della salute, ATS Città Metropolitana di Milano promuove

programmi e interventi strategicamente orientati (empowerment) all’attivazione, al coinvolgimento

delle persone e delle comunità, con un approccio fortemente orientato a sostenere processi tra

“pari” (empowered) per il rafforzamento del loro capitale di salute.

La strategia si basa su un approccio intersettoriale, multidisciplinare, attento alle differenze fasi di

vita, stato di salute, condizioni socioeconomiche, con l’obiettivo di raggiungere nei diversi contesti

le persone con messaggi e proposte differenziati e mirati (equity), così da accrescere le loro

competenze affinché si rafforzi il controllo sulla propria salute (lo “star bene”) e la capacità di

migliorarla (“star meglio”) anche nelle fasi della vita in cui si manifestano condizioni di difficoltà o

vere e proprie patologie. La salute del singolo è interpretata sempre in relazione all’ambiente e al

contesto, con attenzione anche ai “nuovi” spazi di conoscenza e aggregazione rappresentati dai

social e dalla “rete” quali contesti sfidanti per la promozione della salute nell’epoca

contemporanea.

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La scelta di ATS è di realizzare, in un quadro unitario che impegna i suoi Servizi e gli operatori nella

costruzione di partnership e relazioni collaborativi fra le persone, i gruppi, le organizzazioni e le

istituzioni, azioni e programmi che innovino gli approcci tradizionali dell’educazione alla salute e

della prevenzione.

In particolare, nel setting di comunità, l’adozione sperimentale nel quartiere “Gorla” di Milano

dell’approccio di sviluppo di comunità (coinvolgendo ASST, MMG, Pediatri, Servizi del territorio,

Scuole, Parrocchie, Centri di Aggregazione, Opinion leader ecc.) punta a individuare i punti di forza

e criticità organizzative/strutturali/urbanistiche nell’area della promozione del movimento, definire

un piano di miglioramento e l’attivazione di pratiche raccomandate (pedibus, gruppi di cammino,

bike to school), ampliare l’offerta ludico – motoria e socio-culturale (greenway, percorsi di scoperta

del quartiere, parkour, informazione/comunicazione, ecc.) e specifica (AFA, Pet Teraphy,

Ippoterapia, educazione terapeutica, ecc.) con il pieno coinvolgimento di tutti gli Attori sanitari,

sociosanitari e sociale del territorio , e con un attenzione specifica alla valorizzazione del ruolo del

Terzo settore e del Volontariato in una logica di cittadinanza attiva.

Le logiche che animano i processi alla base di questi programmi trovano un ulteriore setting nel

digitale, con particolare attenzione ai Social, considerando il rilievo che soprattutto quelli dedicati

ai temi di salute (fitness, alimentazione e sessualità) hanno nell’orientare gli stili di vita di chi le

frequenta o li utilizza

In questo ambito, estremamente innovativo e poco esplorato da chi si occupa di salute, ATS ha

avviato un percorso sperimentale (SocialMI), per creare un luogo virtuale in grado di informare e

guidare i giovani con messaggi educativi finalizzati ad assumere comportamenti di salute, attraverso

un approccio vicino ai nativi digitali.

L’intento è quello di superare sia l’approccio allarmistico alle problematiche e ai rischi per la salute

che lo sviluppo delle tecnologie digitali comportano (ad esempio dipendenza da internet o i danni

fisici da uso degli smartphone), sia una visione che relega solo al mondo della scuola la

consapevolezza digitale. Si tratta di cogliere le opportunità che il digitale e i social forniscono e

acquisirle per formulare dei programmi di Promozione della Salute.

LO SCENARIO

Cambia la “vision”

L’approccio tradizionale della medicina occidentale degli ultimi seicento anni, basato sulla

diagnosi e sulla cura della singola malattia è oggi del tutto anacronistico se non addirittura

dannoso. Esso, infatti, non tiene conto della comorbilità, dell’influenza dei fattori psicologici,

culturali ed ambientali dello stato di salute; così come del fatto che i pazienti, soprattutto se

anziani, possono avere priorità differenti rispetto agli obiettivi storicamente perseguiti dal medico,

privilegiando la qualità della vita alla sua durata. (1)

Cambia la definizione di salute

Con l’aumentare dell’aspettativa di vita e del numero di persone con patologie croniche,

l’accento va posto non sul “completo benessere”, ma sulla capacità di adattamento e di

gestione delle proprie condizioni. Uno dei rischi legati alla definizione OMS degli anni ’40 sarebbe

quello di medicalizzare l’intera società, alla ricerca di una irraggiungibile salute perfetta, e di far

sentire “la maggior parte di noi non sani, per la maggior parte del tempo”. Salute quindi come

capacità di adattarsi e di autogestirsi di fronte alle sfide sociali, fisiche ed emotive cui la vita

inevitabilmente espone. (2)

Cambia l’epidemiologia

L’età avanzata, nella maggioranza dei soggetti con più di 65 anni, è caratterizzata dalla

coesistenza nello stesso individuo di multiple patologie legate all’invecchiamento, fenomeno

legato per di più ad un aumento età correlato delle patologie croniche. È stato dimostrato che

la maggioranza delle persone tra 65 e 79 anni presenta 4,9 malattie, mentre i soggetti con più di

80 anni il numero delle patologie è 5,4. In particolare l’associazione di particolari malattie

croniche nel paziente anziano, quali la cardiopatia organica e l’osteoartrosi aumentano il rischio

relativo di disabilità di 13,6 volte, rispetto ad un rischio isolato di 4,4 per l’osteoartrosi e 2,3 per la

cardiopatia organica. Con l’invecchiamento la presenza di comorbilità aumenta in maniera

significativa, in larga parte perché la frequenza delle malattie croniche aumenta con l’età. Per

esempio, dopo i 65 anni, in pazienti anziani non istituzionalizzati, l’artrosi presentava una

prevalenza del 48%, l’ipertensione del 36%, la cardiopatia organica del 27%, il diabete del 10% e

l’accidente cerebro-vascolare del 6,5% con una comorbilità di 2 o più patologie nel 35,3% dei

soggetti con età tra 65 e 79 e del 70,2% in soggetti con più di 80 anni. (3)

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Cambia il modello gestionale della persona cronica con polipatologia

Occorre distinguere il piano della riflessione professionale da quello relativo al modello di

organizzazione. Partendo da quest’ultimo, occorre evidenziare che esiste una ricorrenza nel

modello di presa in carico per molte patologie/condizioni di salute non solo perché l’evoluzione

della malattia prevede modelli di sviluppo simili, ma anche perché fa riferimento alla medesima

disciplina e quindi alla medesima famiglia professionale. La risposta può essere diversa o

concettualmente organizzata in modalità differenti proprio se pensiamo di rivolgere la soluzione

definendo cosa, la patologia, o definendo chi, la persona. La Medicina Fisica e Riabilitazione è

la specializzazione della medicina che sposa questo concetto di centralità della persona

attraverso l’ICF valorizzando quello che posso riutilizzare in un obiettivo partecipativo a differenza

ad esempio delle ADL che studiano quello che non va.

Cambia l’obiettivoFare terapia significa anche delimitare il proprio campo di competenza,

definire il tipo di intervento, il proprio obiettivo e gli esiti attesi all’interno di un costante

atteggiamento di confronto multidisciplinare. Il territorio può essere comunità terapeutica (CT) e

ripensato come funzione ovverosia come espressione di uno stile di lavoro e non come luogo in

cui sistemare una persona che crea problemi fino all’istituzionalizzazione. In questo caso la CT

diventa strumento operativo perché esplicita lo stile di quel gruppo di lavoro all’interno di un

modello. La cronicizzazione della persona diventa così un termine relazionale collegato ai punti

critici delle relazioni di cura. L’obiettivo è di sostenere un processo di salute sia attraverso la

“cura” che attraverso il rinforzo di relazioni e opportunità di empowerment, di autonomia, ecc.

attraverso il dialogo strutturato tra CT e contesto di vita delle persone.

Cosa dicono le Regole 2018

Incremento della pratica dell’attività e dell’esercizio fisico nella popolazione generale e in target

specifici, promuovendo lo sviluppo di opportunità e di supporto da parte delle comunità locali

Stante le consolidate evidenze di efficacia disponibili in letteratura è ormai riconosciuto che la

pratica quotidiana di attività fisica, svolta secondo i livelli raccomandati, contribuisce, oltre che alla

prevenzione delle principali patologie croniche e degenerative, a favorire il benessere sociale e

psicologico riducendo ansia, depressione, ad aumentare il grado di autonomia degli anziani

attraverso la riduzione del decadimento cognitivo, della marginalità sociale, delle cadute,

supportando quindi complessivamente quello che viene definito l’“invecchiamento attivo e in

buona salute ” (Active and Healthy Ageing).Lo sviluppo delle azioni per incrementare le opportunità

per la pratica dell’attività e dell’esercizio fisico nella popolazione generale e in target specifici è

pertanto strategica e richiede lo sviluppo del processo di governance locale da parte delle ATS sia

nella sinergia con ASST e Gestori che nella attivazione di tutti gli stakeholder (Comuni, Enti di varia

natura, Fondazioni, RSA, Associazioni di volontariato, di promozione sociale e sportiva, professionali,

Palestre, ecc.) che a vario titolo concorrono a supportare miglioramenti e/o cambiamenti strutturali

di natura urbanistica e organizzativa (urban health) che facilitano uno stile di vita attivo quotidiano

(percorsi pedonali e bike casa – scuola, casa- lavoro, green way, ecc.) ed a incrementare l’offerta

di opportunità per gruppi ed individui.

In tale contesto dovrà essere dato ulteriore sviluppo alla diffusione dei Gruppi di Cammino, con

riferimento alla popolazione con fattori di rischio intermedi di cronicità e/o malattie croniche ed alla

popolazione over 64, con particolare attenzione all’ingaggio di fasce di popolazione con fragilità

sociale.Nel 2018, in attuazione a quanto previsto dall’art. 56, comma 4 della l.r. 3 marzo 2017 n. 6 ,

verrà attivato il percorso per la definizione di indirizzi regionali per la diffusione di una rete di offerta

di programmi strutturati di esercizio fisico (basati su protocolli di Attività Fisica Adattata - AFA, Esercizio

Fisico Adattato EFA, validati e standardizzati per gruppi omogenei, realizzati da Laureati in Scienze

Motorie) per le persone con fattori di rischio intermedi (ipertensione, glicemia elevata, dislipidemie,

obesità/sovrappeso) e patologie croniche, attivati da soggetti sul territorio da soggetti idonei

(pubblici e privati). Per la definizione di tale modellizzazione regionale sarà costituito un gruppo di

lavoro tecnico con la partecipazione di rappresentanti di ATS, delle Facoltà di Scienze Motorie delle

Università lombarde, dei Servizi di Medicina dello Sport, delle Società Scientifiche di settore e altri

soggetti a vario titolo coinvolti. Nell’ambito di tale percorso di modellizzazione sarà definito anche

un set di criteri per l’adesione a questa rete di offerta da parte di Palestre private che, nell’ambito

delle proprie azioni di responsabilità sociale, intendano partecipare al processo di promozione della

salute nelle comunità locali. Anche in questo percorso, la fase di modellizzazione regionale potrà

contestualmente vedere l’eventuale attivazione di percorsi sperimentali attivati dalle ATS.

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21

Creare e sostenere una rete di offerta che integri gli interventi di comunità con programmi strutturati

di esercizio fisico, basati su protocolli di Attività Fisica Adattata - AFA

Come previsto dal Piano Regionale di Prevenzione 2014 – 2019 e dall’obiettivo di sistema di cui alla

DGR 7600/2018 relativo alla diagnosi precoce e conseguente ingaggio della popolazione in età 45

– 60 con fattori di rischio comportamentali o condizioni di rischio intermedi (ipertensione, glicemia

elevata, dislipidemie, obesità/sovrappeso) e/o una cronicità non complicata, con particolare

attenzione alla presenza di fragilità socio – economici (health equity).

Nell’ambito dei Programmi/iniziative per le attività concernenti l’esercizio fisico si collocano anche

percorsi a carattere sperimentale finalizzati alla creazione di una rete di offerta che integri gli

interventi di comunità con programmi strutturati di esercizio fisico, basati su protocolli di Attività Fisica

Adattata - AFA, realizzati da Laureati in Scienze Motorie, mediante la definizione di alleanze con tutti

i soggetti della comunità locale a vario titolo coinvolti: Fondazioni, RSA, Università, Associazioni di

volontariato, di promozione sociale e sportiva, professionali, palestre, ecc.

Per AFA si intendono programmi di esercizi non terapeutici svolti in gruppo appositamente predisposti

per utenti in situazioni di cronicità, finalizzati alla modificazione dello stile di vita.

Tali programmi non devono costituire un’attività di tipo sanitario, sono rivolte ad una popolazione in

condizioni stabili di salute o con riduzione stabilizzata della capacità funzionali, svolte in luoghi

deputati ad attività di socializzazione da personale appositamente formato.

L’invio al percorso AFA avverrà da parte dei MMG per ciascun assistito per il quale ritengano utile

questo tipo di attività. Tale attività, classificata come ludico-motoria, non prevede alcun tipo di

certificazione medica come previsto dal D.L. 13 settembre 2012, n. 158, convertito in legge 8

novembre, n. 189.

Il percorso è applicabile in numerose situazioni di cronicità che condizionano la partecipazione e la

qualità della vita con diminuzione delle capacità funzionali e dell’autonomia.

I destinatari possono essere:

a) persone con patologie cardio-vascolari, dismetaboliche, neurologiche o dell’apparato

locomotore o persone con fattori di rischio per l’insorgenza di tali malattie: AFA generica

(persone con bassa disabilità);

b) esiti di disabilità stabilizzata con riduzione delle capacità motorie non suscettibile di ulteriore

livello di recupero, anche dopo programma riabilitativo sanitario AFA generica (persone

con bassa disabilità).

(la tabella può interessare – fonte http://www.saluter.it/documentazione/rapporti/contributi - n° 78)

Page 27: ATS MILANO€¦ · rappresentato dal PIL 2019 (Piano di Promozione della Salute ATS Milano) che è stato predisposto, come da prassi consolidata, in stretta collaborazione tra ATS

22

IL PROGETTO

1. OBIETTIVO GENERALE

Concorrere alle azioni di sistema previste dalla DGR 7600/2017 (Regole 2018) punto 3.18.2.

“Promozione della salute e prevenzione della cronicità” che, con riferimento all’”Incremento della

pratica dell’attività e dell’esercizio fisico nella popolazione generale e in target specifici,

promuovendo lo sviluppo di opportunità e di supporto da parte delle comunità locale”, individuano

la seguente prospettiva: “Stante le consolidate evidenze di efficacia disponibili in letteratura è ormai

riconosciuto che la pratica quotidiana di attività fisica, svolta secondo i livelli raccomandati,

contribuisce, oltre che alla prevenzione delle principali patologie croniche e degenerative, a

favorire il benessere sociale e psicologico riducendo ansia, depressione, ad aumentare il grado di

autonomia degli anziani attraverso la riduzione del decadimento cognitivo, della marginalità

sociale, delle cadute, supportando quindi complessivamente quello che viene definito

l’“invecchiamento attivo e in buona salute ” (Active and Healthy Ageing). Lo sviluppo delle azioni

per incrementare le opportunità per la pratica dell’attività e dell’esercizio fisico nella popolazione

generale e in target specifici è pertanto strategica e richiede lo sviluppo del processo di governance

locale da parte delle ATS sia nella sinergia con ASST e Gestori che nella attivazione di tutti gli

stakeholder (Comuni, Enti di varia natura, Fondazioni, RSA, Associazioni di volontariato, di

promozione sociale e sportiva, professionali, Palestre, ecc.) che a vario titolo concorrono a

supportare miglioramenti e/o cambiamenti strutturali di natura urbanistica e organizzativa (urban

health) che facilitano uno stile di vita attivo quotidiano (percorsi pedonali e bike casa – scuola, casa-

lavoro, green way, ecc.) ed a incrementare l’offerta di opportunità per gruppi ed individui (…)”

2. OBIETTIVO SPECIFICO

Sperimentare - anche in chiave di sostenibilità - un programma di comunità nel quartiere “Gorla” di

Milano finalizzato a:

- rendere “facile” l’adozione di uno stile di vita attivo a tutta la popolazione e a target specifici

per contrastare la sedentarietà

- contribuire a ridurre/rallentare i processi di cronicizzazione nelle persone over 65 (?)

- promuovere processi di inclusione sociale

- promuovere empowerment individuale e di comunità

- contribuire a promuovere competenze di salute nella popolazione coinvolta

3. CONTESTO

Il quartiere di Gorla è il territorio dove é collocato il presidio riabilitativo dell’ASST Pini-CTO che ha già

attivato azioni di rete con soggetti no profit della comunità locale (UISP), in base a queste esperienze

è emersa l’ipotesi di sperimentare un modello di lavoro partecipato e di rete intersettoriale che

attivando i diversi soggetti locali individui punti di forza e criticità

organizzative/strutturali/urbanistiche, definisca un piano di miglioramento e l’attivazione di pratiche

raccomandate (pedibus, gruppi di cammino, bike to school), offerta ludico – motoria e socio-

culturale (greenway, percorsi di scoperta del quartiere, parkour, informazione/comunicazione, ecc.)

e specifica (AFA, Pet Teraphy, Ippoterapia, educazione terapeutica, ecc …)

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4. STEP

- Profilo di salute/analisi di contesto del quartiere (caratteristiche socio-demografiche,

economiche, sociali, ambientali-organizzative e comportamentali, epidemiologiche) e

individuazione priorità

- Presentazione e attivazione dei soggetti istituzionali afferenti il quartiere (Municipio2 - Dirigenti

Scolastici - Polizia di quartiere ecc.)

- Presentazione ad altri stakeholder con impegni intersettoriali con tutti i soggetti non sanitari

del quartiere che a vario titolo possono contribuire all’obiettivo

- Eventuale coinvolgimento altri soggetti (Politecnico)

- Definizione delle modalità di coinvolgimento/partecipazione dei cittadini alla realizzazione

delle attività

- Individuazione figure/soggetti facilitatori (UISP, CSI, altri…)

- Piano d’azione, tempistiche e responsabilità

- Piano di valutazione

5. RUOLO DELLA ATS

- Coordinamento progetto e sua promozione ai diversi livelli istituzionali

- Raccordo con PIL e Programmazione di Zona (Cabina di Regia)

- Raccordo e promozione del progetto presso MMG, Pediatri e Farmacisti e più in generale

presso la rete degli erogatori sociosanitari territoriali

- Mappatura sociale, Promozione e sviluppo rete con Attori sociali (Municipio, Associazionismo,

Scuole)

- Sviluppo delle azioni di promozione dell’attività fisica nella popolazione generale/nei diversi

setting di comunità (luoghi di lavoro, scuola, comunità locale, 1000 giorni, servizi sociosanitari

ecc.)

Da specificare ulteriormente

6. RUOLO DEL PRESIDIO RIABILITATIVO DELL’ASST PINI-CTO

- Gestione operativa “rete offerta” attività fisica

- Formalizzazione accordi di partnerariato operativo

Da specificare ulteriormente

7. RISORSE

L’intento del progetto è quello di realizzare un cambiamento riorientando le risorse economiche,

organizzative e sociali già presenti sul territorio del quartiere, questo è garanzia di sostenibilità di

quanto si va ad intraprendere cioè garanzia di un cambiamento che sia strutturale e non

vincolato alle risorse di una specifica progettazione.

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8. VALUTAZIONE (da confrontare e condividere con ATS)

- Impatto

Esempi di indicatori: popolazione coinvolta/partecipante/aderente su totale popolazione;

soggetti non sanitari coinvolti attivamente su soggetti presenti nel quartiere;

- Appropriatezza

Esempi di indicatori: popolazione partecipante alle attività offerte (partecipanti età > ai 65

anni/popolazione residente 65-74 anni, partecipanti con fattori di rischio ccv/ popolazione

target residente

- Sostenibilità

Indicatore: attivazione di risorse sociali e non proprie del quartiere, modifiche strutturali

dell’ambiente,

Bibliografia

1. Mary E.Tinetti, Terri Fried The end of the disease era The American Journal of Medicine 2004; 116:179-185

2. Huber M, Knottnerus JA, Green L, et al. How should we define health? BMJ 2011; 343:d4163. doi:

10.1136/bmj.d4163. Godlee F. What is health? BMJ 2011;343:doi:10.1136/bmj.d4817

3. P. Abete, G. Testa, et al Comorbility in the elderly: epidemiology and clinical features. G Gerontol

2004;52:267-272

4. Fiore Bello, Josè Mannu, Eleonora Baroni La riabilitazione psicosociale tra riparazione del danno e

promozione della salute: lo stregths model. Psichiatria e Psicoterapia 2008;27(4): 283-291

5. Regione Lombardia, “Incremento della pratica dell’attività e dell’esercizio fisico nella popolazione

generale e in target specifici, promuovendo lo sviluppo di opportunità e di supporto da parte delle

comunità locale”, in Dgr X/7600 del 20/12/2017, Determinazioni in ordine alla Gestione del Servizio

Sociosanitario per l’esercizio 2018

6. ATS Milano Città Metropolitana, Piano Integrato Locale Promozione della Salute 2018

7. WHO, “Physical activity strategy for the WHO European Region 2016–2025” World Health Organization 2015,

edizione italiana del documento realizzata dall’Uisp - Unione Italiana Sport Per tutti, 2016

Governance Delle Reti interistituzionali antiviolenza

La violenza nei confronti delle donne è un fenomeno che riguarda tutti i Paesi ed è trasversale tutte le

condizioni sociologiche, indipendente dalla classe sociale, dal livello di istruzione e di reddito, dalla nazionalità,

dalla religione, dalla sessualità, dall’età e dall’etnia. Dagli studi emerge che il 43.6% delle donne (quasi 9

milioni), tra i 14 e i 65 anni ha subito almeno una forma di molestia nella propria vita (il 10,6% ha subito violenze

sessuali prima dei 16 anni) e di queste, poco più di 3 milioni sono state molestate nell’ultimo triennio. Nello

stesso periodo, le donne che hanno subito qualche forma di ricatto di natura sessuale sul luogo di lavoro, sono

più di 167.000.Nel corso della propria vita, oltre un milione di donne ha dovuto subire ricatti sessuali per

mantenere il posto di lavoro, per essere assunta o per ottenere progressioni di carriera. Dalla fine degli anni

‘90 ad oggi, le molestie sessuali nel loro complesso sono diminuite, mentre i ricatti sessuali sul luogo di lavoro

sono rimasti sostanzialmente stabili. Le donne molestate sul luogo di lavoro, subiscono la violenza o il ricatto

quotidianamente e dalla stessa persona, ciononostante l’80% delle donne non si confida con nessuno sul luogo

di lavoro e praticamente nessuna denuncia la violenza. A

commettere le violenze nella vita privata, sono i partner, attuali o ex. Considerato il totale delle violenze subite

da donne con figli, è aumentata la percentuale di figli che hanno assistito a episodi di violenza sulla propria

madre: nella rilevazione del 2006 erano il 60,3% e nel 2014 il 65,2%. “Le donne separate o divorziate hanno

subito violenze fisiche o sessuali in misura maggiore rispetto alle altre (51,4% contro il 31,5%). Critica anche la

situazione delle donne con problemi di salute o di disabilità, il cui rischio di subire violenze fisiche o sessuali è

doppio rispetto alle altre donne (10% contro il 4,7%).Negli otto anni trascorsi dall’indagine del 2006 è

aumentata la capacità delle donne di uscire dalle relazioni violente o di prevenirle.”). Le donne che cercano si

rivolgono prevalentemente a servizi specializzati, centri antiviolenza, sportelli (dal 2,4% al 4,9%). Le violenze

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sono più gravi, aumentano quelle che hanno causato ferite (dal 26,3% al 40,2% da parte del partner) e aumenta

anche il numero delle donne che hanno temuto per la propria vita (dal 18,8% al 34,5%). Fonte: Piano

quadriennale regionale per le politiche di parità e di prevenzione e contrasto alla violenza contro le donne 2015-

2018

Le Reti interistituzionali antiviolenza istituite ai sensi delle DGR 861/2013, 1962/2014 e 5878/2016,

attualmente presenti ed attive sul territorio metropolitano sono 8, coinvolgono tutti i Comuni di ATS Città

Metropolitana. Hanno per capofila i comuni di: Cerro Maggiore, Lodi, Milano, Cinisello Balsamo, Rozzano, Rho,

Melzo, San Donato Milanese e sono composte da diversi attori previsti dalla normativa, ovvero Enti Locali,

Sistema Sanitario, Centri Antiviolenza e Forze dell’ordine, case rifugio, associazioni del terzo settore. Le azioni

delle reti interistituzionali, si collocano all’interno di quanto stabilito dal “Piano quadriennale regionale per le

politiche di parità e di prevenzione e contrasto alla violenza contro le donne” del 2015 e richiamano le politiche

di parità; perseguono due obiettivi fondamentali: la prevenzione del fenomeno della violenza maschile contro

le donne e l’accoglienza, il sostegno e la protezione delle donne che hanno subito violenza per accompagnarle

in un percorso di autonomia. Le attività di prevenzione e promozione del benessere che le reti devono mettere

in atto si integrano con il PIL in diversi ambiti, tanto che sono già stati sperimentati con successo, in alcune

realtà, percorsi di attivazione dei facilitatori all’interno del programma WHP, che è possibile estendere ad altre

realtà lavorative, nonché iniziative rivolte alla popolazione scolastica di educazione all’affettività ed al rispetto

di genere.

Governance dell’attività di screening DEPRESSIONE POST PARTUM

In ottemperanza alle DGR 5954 del 05/12/2016 - DGR 7600 del 20/12/2017 in ordine alla gestione del Servizio Sociosanitario per l’esercizio 2017 e 2018, ATS Milano Città Metropolitana ha definito uno specifico programma di azione al fine di sviluppare risposte strutturate per la prevenzione, diagnosi e intervento precoce della depressione perinatale, in coerenza con le linee guida “Percorso di presa in carico delle donne in condizione di rischio per lo sviluppo di disturbo depressivo peri/postnatale” prodotte dal Gruppo di Approfondimento Tecnico istituito nel 2015 dalla Direzione Generale Welfare. Dal 2017 ATS Milano ha attuato e proposto alle 8 ASST del territorio e IRCSS Policlinico uno screening sulla

depressione post partum stilando un protocollo condiviso con tutte le Direzioni Strategiche riguardo la

capillare presa in carico di tutte le situazioni a rischio emerse tramite il modello applicato.

In collaborazione con la UOC Epidemiologia è stato offerto alle ASST e IRCSS un modello applicativo che

prevede la messa in rete di tutti gli screening effettuati per una copertura totale degli esiti svolti sulle gravide

e puerpere in carico nei servizi.

I dati appaiono sovrapponibili a quelli in letteratura, pertanto su oltre 3000 screening effettuati in un anno il

7.9% supera la soglia di patologia e il 17.8% il livello di criticità di depressione tramite la scala di Edimburgo

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Network Consultori pubblici e privati - educazione alla sessualità

I Consultori Familiari pubblici e privati accreditati attuano programmi di promozione della sessualità

consapevole il cui obiettivo è il sostegno al naturale processo di maturazione sessuale e affettiva.

Favorire questa consapevolezza , anche attraverso attività che sappiano integrare informazioni e sviluppo di

una capacità di autoriflessione e interiorizzazione dei processi e dei cambiamenti della crescita, rappresentano

opportunità che favoriscano scelte, decisioni e comportamenti di salute e benessere psico-fisico e relazionale.

Tale azioni hanno inizio fin dal sostegno alla genitorialità dalle fasi del percorso nascita all’adolescenza,

consulenza alle figure professionali che si occupano delle fasce di età prescolare e scolare, interventi individuali

e di gruppo rivolti ai ragazze/i preadolescenti, adolescenti e giovani adulte/i, alle coppie e ai rapporti con i

genitori anziani.

ATS ha avviato il confronto con i Consultori delle ASST e degli Enti privati sugli interventi a sostegno dello

sviluppo di relazioni positive (sessualità e affettività) per la condivisione delle metodologie e delle linee di

intervento e la descrizione dei percorsi di presa in carico in integrazione agli interventi di promozione alla

salute.

Parte di questi interventi vengono realizzati in partnership con le scuole. Tali interventi non solo si propongono

di contrastare situazioni disfunzionali per la salute dei ragazzi (IVG Minorenni, gravidanze precoci in

adolescenza, Infezioni Sessualmente Trasmissibili ) ma svolgono una funzione proattiva di sviluppo di

competenze e conoscenze che orientino anche in campo relazionale e della sessualità scelte e comportamenti

di salute e benessere.

Incidere sulla consapevolezza degli adolescenti nei confronti di un aspetto fondante della vita adulta,quale è

la sessualità, affinché siano in grado di affrontarla in modo autonomo e in sicurezza è il core del processo di

promozione della salute.

Dai dati di attività a cura della UOC Unità di Epidemiologia ( novembre 2017) emerge che nei Consultori

Familiari (pubblici e privati) presenti sul territorio della ATS, gli utenti della classe di età 14-18 anni,

maggiormente coinvolta su tale tematica, sono mediamente tra il 5 e il 6 % del totale degli utenti, come

indicato in tabella.

Percentuale di utenti della classe di età 14-18 sul totale degli utenti che si rivolgono ai Consultori familiari

DISTRETTI

Consultori Milano Lodi Melegnano

Martesana

Nord

Milano

Ovest Milano Rhodense

2016 2015 2016 2015 2016 2015 2

0

1

6

2015 2016 2015 2016 2015

pubblici 5.5 6.1 3.1 4.9 6.3 6.3 6

.

5

7.7 5.3 5.9 7.9 8.9

Privati 4.5 4.3 6.8 7.4 4.2 3.6 4

.

9

5.0 4.2 5.0 4.0 3.6

TOTALE 5.3 5.6 5.8 6.4 5.4 5.1 5

.

9

6.7 5.1 5.8 6.6 7.3

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La Rete bullout: dall’urgenza alla programmazione. Dai progetti alla governance.

SVILUPPARE PRATICHE DI SISTEMA A SUPPORTO DELLE SCUOLE, DELLE COMUNITA’ E DEI COMUNI NEL

CONTRASTO AL BULLISMO E AL CYBERBULLISMO.

Ats è capofila del progetto BULLOUT ( dgr 539 /2018 “Interventi per la prevenzione e il contrasto al bullismo e

cyberbullismo” ) Linee di intervento BullOUT DDS 13553/2018 per la costituzione della rete integrata dei servizi

sociosanitari e sociali, la scuola ed il terzo settore.

Il mondo dell’istruzione scolastica si sta confrontando con importanti processi di cambiamento, sia

relativi alla metodologia della didattica, che alle attività rivolte alla promozione della salute della

popolazione scolarizzata, così come di quelle relative invece al contrasto dei comportamenti a

rischio per la salute che giungono a manifestarsi in ambito scolastico, e che assumono caratteristiche

specifiche connesse alle diverse fasi del processo di crescita. L’intera comunità scolastica, dirigenti

scolastici, docenti, studenti e genitori, così come l’intera comunità educante, composta dagli altri

adulti di riferimento, che con diverso ruolo istituzionale lavorano e si confrontano con la popolazione

in età scolare, deve essere inoltre considerati parte di questo processo di cambiamento.

Uno dei più significativi comportamenti a rischio per la salute con il quale la scuola è stata in modo

sempre maggiore costretta a confrontarsi, sono i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo.

La legge nazionale n. 71 del 9 maggio 2017 "Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il

contrasto del fenomeno del cyberbullismo” ha previsto l’individuazione di un docente referente per

ogni istituto scolastico in tema di prevenzione e contrasto al fenomeno del bullismo e cyberbullismo

.

La formazione di queste figure referenti è tutt’ora in corso ed è stata avviata nel Novembre 2017 a

cura dall’Ufficio Scolastico Regionale.

La legge Regionale Lombarda del 7 febbraio 2017 “Disciplina degli interventi regionali in materia di

prevenzione e contrasto del fenomeno del bullismo e del cyberbullismo ” ha previsto un’apposita

erogazione di finanziamenti e ha istituito la “Consulta regionale sul bullismo e sul cyberbullismo”.

A fronte di tali impegni previsti dalle due normative sopracitate si sono resi evidenti due fenomeni:

la fatica degli Istituti scolastici ad uscire dalla logica del singolo progetto e della singola azione

progettuale per entrare in un’ottica di sistema che favorisca l’incontro concreto tra vari referenti

del bullismo/cyberbullismo che i vari Istituti Scolastici hanno nominato.

la mancanza di valorizzazione delle iniziative esistenti. per la mancanza di una “regia

complessiva” in grado di monitorare il fenomeno, mettere in rete e a sistema le pratiche efficaci

e validate.

In tale scenario più ampio la figura del referente scolastico al contrasto del bullismo/cyberbullismo

tende a rispondere prevalentemente alle singole urgenze e non si attiva come parte di un più ampio

scenario di cambiamento.

Nasce da questo contesto l’impegno di ATS Città Metropolitana di Milano, affinché sul tema

bullismo/cyberbullismo sia possibile ampliare e potenziare le Reti di Comunità esistenti e di crearne

di nuove, in modo che ciascun Istituto non debba affrontare da solo il fenomeno, ma si crei una

comunità educativa più ampia connessa ai Servizi sociali e socio sanitari di ciascun territorio, alle

associazioni, e a tutte le risorse territoriali (pubbliche e private). In questo modo, tali Reti potranno

costituire una forma di supporto agile e tempestivo all’operato dei Referenti, costituendo allo stesso

tempo terminali efficaci per il concreto raggiungimento degli obiettivi individuati dalla Consulta

Regionale.

La Rete Bullout nasce per costituire un luogo di confronto e di supporto concreto alle Scuole

finalizzato alla costruzione di Reti di Comunità (Scolastiche e non solo), che sappiano produrre

condizioni favorevoli a livello di Municipio/Quartiere, di Comune in riferimento alle Zone Omogenee

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e agli Uffici di Piano, di aree territoriali afferenti alle ASST e di Ambito Territoriale Scolastico1, per una

cultura del rispetto delle diversità, di solidarietà, di legalità per una più ampia cittadinanza

democratica.

Il mix di Attori sociali a livello territoriale

Per il successo di un progetto “di sistema”, è fondamentale poter contare sulla presenza di un mix

completo di Attori (Scuola + Privato sociale + Uffici di Piano) in tutti gli Ambiti territoriali della Scuola

Questo è il quadro di sintesi della partnership già attivata:

Ambito 21 e 22 relativi alla città di Milano: 4 Istituzioni scolastiche aderenti con Osservatori su 2

Municipi e il Privato Sociale attivo su reti di 2 Municipi. Nella città sono dunque coinvolti 4 Municipi su

92

Ambito 23: adesione di 2 Istituzioni scolastiche e di 1 Ufficio di Piano su 3 presenti nell’Ambito

Ambito 24: adesione di 4 Istituzioni scolastiche e di 2 Uffici di Piano su 6 presenti nell’Ambito

Ambito 25: adesione di 2 Istituzioni scolastiche e di 2 Uffici di Piano su 4 presenti nell’Ambito

Ambito 26: adesione di 2 Istituzioni scolastiche e di 1 Ufficio di Piano su 4 presenti nell’Ambito. il Privato

sociale partner è attivo sul medesimo Ufficio di Piano

Ambito 17 e 18 date le caratteristiche del territorio, la rete verrà attiva e sviluppata in stretta

collaborazione tra L’Ufficio Scolastico Territoriale di Lodi e le scuole polo dei due ambiti.

Si tratta di promuovere:

pratiche già validate, in tal senso i Programmi Regionali di Promozione alla salute

costituiscono una offerta volta a riorientare la frammentazione degli interventi, introducendo

pratiche evidence based che rendono più sistematico il lavoro di prevenzione in quanto

orientati verso la promozione di competenze in materia di salute e di autotutela.

il monitoraggio del fenomeno utilizzando in maniera coerente i dati garantiti da survey

specifiche3

la costruzione di Reti Locali dei Referenti scolastici al contrasto del cyberbullismo4. Compito

principale di tali Reti Locali dovrebbe essere quello di redigere una policy di scuola e di

territorio per contrastare il bullismo e il cyber bullismo. Le policy riguardano sia la gestione

degli episodi di bullismo/cyber bullismo, valutandone anche la gravità (lieve, media e grave),

prima che tali episodi succedano, sia programmando in maniera stabile e continuativa

attività di prevenzione e contrasto al bullismo/cyber bullismo e di promozione della salute

nell’ambito delle relazioni.

Fornire agli spettatori gli strumenti e le istruzioni per poter agire, qualora assistano ad episodi

di bullismo o cybrbullismo. Tale azione sarà realizzata attraverso campagne di

comunicazione e sensibilizzazione.

Il progetto coprirà il territorio di competenza della ATS e si attiverà avendo come riferimento

gli Ambiti Territoriali, istituiti con la legge 107/2017, n° 17, 18, 21, 22, 23, 24, 25, 26, le relative

Reti di Ambito e le Scuole Polo per la Formazione.

La popolazione a cui il progetto si rivolge è costituita dagli studenti degli Istituti Comprensivi e delle

Scuole Secondarie di Secondo Grado presenti sul territorio di riferimento, dai loro insegnanti e

genitori.

1 Come previsto dalla legge 107/2015, con il decreto n. 61 del, 7 marzo 2016.

2 Nella città di Milano è attivo un unico Ufficio di Piano

3 http://www.hbsc.unito.it/it/

4 https://www.generazioniconnesse.it/site/it/limportanza-dellepolicy/

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In linea generale, in base agli elementi qualificanti di una policy di contrasto al bullismo e al

cyberbullismo, si possono individuare come prioritari i seguenti tre ambiti:

genitori e la rete familiare nelle azioni di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo;

bullismo/cyberbullismo ed educazione alle differenze

l’educazione civica digitale e la promozione della salute digitale

Si vuole quindi valorizzare, esplicitare e rendere maggiormente efficace il coinvolgimento dei

genitori e il patto di corresponsabilità implicito, rafforzare e mettere in rete quanto già preesistente

sull’educazione alle differenze, avvalendosi del contributo positivo e responsabile dell’ educazione

civica digitale.

Tali interventi o dispositivi pedagogici, già presenti nel funzionamento della scuola ( patto di

corresponsabilità; Bes; educazione civica digitale), se declinati in una policy di contrasto al bullismo

e cyberbullismo, rafforzano l’idea che l’attenzione si sposti dalle “urgenze” alle pratiche quotidiane

di promozione del benessere e della salute.

RISULTATI ATTESI

Attivazione e mantenimento di reti di sostegno territoriali dei referenti scolastici per la prevenzione

e il contrasto in tema di bullismo e cyberbullismo

Sviluppo da parte di tutti gli Istituti scolastici coinvolti di campagne di sensibilizzazione volte alla

responsabilizzazione degli studenti sul fenomeno, al fine di rendere consapevoli gli studenti

rispetto al ruolo dello spettatore nel sostenere il fenomeno del bullismo e cyberbullismo

Incremento del numero di scuole che adottano policy relative al fenomeno del bullismo che non

si limitino ad affrontare il tema su un piano teorico ma che lo traducano in prassi operative che

contemplino anche la competenza nel valutare i progetti e le azioni validate da mettere in

campo.

Aumento della competenza della comunità educante (genitori, adulti di riferimento) attraverso

la conoscenza delle policy e delle relative pratiche operative.

Incremento del numero di Reti di comunità sensibili e attive sulla prevenzione e il contrasto in

tema di bullismo e cyberbullismo.

Attivazione e promozione di momenti formativi per gli Operatori sia del SSR (ATS, ASST,

Accreditati) sia del Terzo settore, per arrivare ad avere linee guida e protocolli di presa in carico

coerenti e efficaci, con un’attenzione specifica a percorsi dedicati alla comunità (ragazzi,

insegnanti/educatori e genitori) nella quale si siano verificati gli episodi di bullismo e di

cyberbullismo.

Predisposizione di una procedura/protocollo coerente secondo le Linee guida condivise dal

Tavolo di lavoro progettuale, con il diretto coinvolgimento delle ASST, che coinvolga i Consultori

Familiari, i SERT e i diversi servizi sanitari e/o sociosanitari che si occupano di queste tematiche,

per gli interventi di presa in carico delle vittime di atti di cyberbullismo, e il trattamento – anche

avvalendosi di metodologie innovative ( rieducare 5) – dei minori artefici di tali condotte e

l’attivazione di interventi a livello di comunità.

5 Così come indicato dalla legge 29 maggio 2017 n. 71 "Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto

del fenomeno del cyberbullismo”

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ANALISI DEL CONTESTO

Riferendosi ai dati contenuti nel HealthBehaviour in School-AgedChildren (2015 – Ministero della

Salute), si può notare come, dal 2010 al 2014 tra i bambini di 11 anni, si sia registrato un aumento

generalizzato del bullismo, che è passato dal 20.7% al 25.7% tra i maschi e dal 9.2% al 17.3% tra le

femmine. Il fatto più allarmante, tuttavia, è che il bullismo è un fenomeno il più delle volte nascosto

agli adulti, dando così vita a situazioni spesso al limite dell’inverosimile.

In Lombardia secondo i dati del Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese/2016 il bullismo e

cyberbullismo è un’emergenza che si stima abbia già toccato 71 mila ragazzi tra i 15 e i 24 anni e

che, vede il 52,7% degli 11-17enni nel corso dell’anno vittima di comportamenti offensivi, non

riguardosi o violenti da parte dei coetanei. La percentuale sale al 55,6% tra le femmine e al 53,3% tra

i ragazzi più giovani, di 11-13 anni. Ma è in internet che il bullismo trova ormai terreno fertile, secondo

il 76,6% del campione.

Safer Internet Center (Generazioni Connesse, Piano Nazionale per la Prevenzione del bullismo e

cyberbullismo, 2016-2017): 3312 ragazzi, 12% ha subito prepotenze on-line da qualche volta a molto

spesso, 12% si è comportato da cyber bullo almeno qualche volta negli ultimi 2-3 mesi, 37% ha

assistito a cyberbullismo da qualche volta a molto spesso negli ultimi 3 mesi.

Alle Scuole “mancano” a volte, e si dovrebbero definire:

i criteri per la selezione di Progetti per la prevenzione e il contrasto del bullismo e cyberbullismo

che riducano l’eccessiva improvvisazione e la frammentazione degli interventi;

le modalità con le quali dai singoli progetti si passa a programmi stabili di contrasto al bullismo e

al cyberbullismo. Ciò per ridurre una operatività che si attiva solo in presenza o dopo che sono

avvenuti episodi di bullismo/cyberbullismo;

le caratteristiche dei progetti che non solo devono prevenire ma agire come Promotore di Salute

utilizzando, in maniera privilegiata, le life skill, l’educazione tra pari, il benessere e la salute

digitale.

le modalità con le quali il Progetto potrà autosostenersi in modo da dare continuità nel tempo,

diventando quindi intervento di sistema.

MODALITA’ DI DIFFUSIONE DELLE INIZIATIVE RELATIVE AL PROGETTO;

Un progetto di “sistema” e di rete come quello proposto deve caratterizzarsi per specifiche linee di

comunicazione interna ed esterna, rivolte al target nella sua globalità. Accanto a questo deve

essere costruita e perseguita una strategia di marketing sociale che valorizzi obiettivi e risultati del

progetto, ma soprattutto sostenga le “idee” portanti del progetto steso. In particolare la visione di

“spostare l’attenzione dal bullo/vittima (gestione dell’urgenza) all’attivazione dello “spettatore”

(logica della promozione della salute) è obiettivo ambizioso e altrettanto bisognoso di adeguate

strategie di sensibilizzazione e di divulgazione a tutti i livelli della scala progettuale e in modo mirato

a tutte le diverse categorie di stakeholers e di “destinatari” individuati.

In questa logica sono previste azioni volte a rinforzare la comunicazione interna al progetto e alle

sue reti attraverso due canali:

l’attivazione delle Scuole Polo di ciascun Ambito per rafforzare la comunicazione all’interno delle

comunità scolastiche/educanti (link http://milano.istruzione.lombardia.gov.it/scuole-e-reti/reti-

territoriali/ e

https://www.google.com/maps/d/viewer?mid=1OTUS3bqE0nG3IeMAx4Q_ubVw4W8&ll=45.406

84566736891%2C9.133406850000028&z=10)

l’attivazione degli Uffici di Piano con la duplice finalità di disseminare i frutti di questo progetto in

tutti gli Ambiti e nelle rispettive programmazioni di Zona, con il progressivo coinvolgimento delle

diverse Comunità locali e del maggior numero possibile di Comuni

Con l’obiettivo di fare sintesi delle azioni messe in campo, valorizzarne la visibilità e la ricaduta anche

massmediatica a livello di popolazione, oltre che per creare occasioni e favorire il contatto, lo

scambio e la costruzione di partnership a livello regionale, nazionale e internazionale, è stata prevista

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l’organizzazione di un Convegno finale che vedrà il fattivo coinvolgimento di tutti gli Attori coinvolti

a partire dai ragazzi ingaggiati nelle scuole e sul territorio.

RISULTATI QUALITATIVI

Il progetto prevede innanzitutto di stringere l’alleanza educativa rafforzando e valorizzando le

esperienze già in essere in modo da costruire reti di comunità stabili e validate con l’obiettivo

specifico di spostare l’attenzione dall’emergenza e dalla tematica specifica, a una visione più

ampia di promozione della salute, integrata tra le varie proposte (educazione alla legalità;

educazione alla cittadinanza ecc.) e tra i vari referenti (cyberbullismo, animatore digitale ecc.).

Promuovere cioè un modello basato sul rafforzamento e la messa in rete degli attori della comunità

educante che sposti l’attenzione dal “che cosa fare” al “come farlo”

.Si tratta anche di dare la giusta attenzione alla complessità del fenomeno che vede come attori,

non solo la vittima e il bullo, ma gli spettatori, avvalendosi del contributo dell’educazione alla

cittadinanza digitale e al contrasto delle parole d’odio in rete.

LINEE DI SVILUPPO DELLA RETE BULLOUT – anno scolastico 2018/2019

Al fine di implementare su tutto il territorio proprio dell’ATS della Città Metropolitana di Milano lo

sviluppo di azioni di rete in questo specifico settore della promozione della salute in ambito

scolastico, la partnership di ATS della Città Metropolitana di Milano è stata attribuita al progetto “MET

– MEDIA EDUCATION TEAM”, con Ente capofila il Liceo Maffeo Vegio di Lodi.

Peculiarità dell’azione progettuale “MET – MEDIA EDUCATION TEAM”, è quella di essere in continuità

con il progetto “INTER(n)attivi DIGITALI”, finanziato con il bando regionale “BULLOUT” relativo all’anno

scolastico 2017/2018, e con ente capofila il Liceo Maffeo Vegio di Lodi. Entrambi i progetti hanno

come focus il tema dell’alfabetizzazione e dell’educazione civica digitale rivolta prioritariamente

agli studenti degli Istituti di Istruzione Secondaria di I e di II grado del territorio.

La metodologia di lavoro contenuta nel progetto “Dall’urgenza alla programmazione. Dai progetti

alla governance. SVILUPPARE PRATICHE DI SISTEMA A SUPPORTO DELLE SCUOLE, DELLE COMUNITA’ E

DEI COMUNI NEL CONTRASTO AL BULLISMO E AL CYBERBULLISMO”, di cui ATS della Città

Metropolitana di Milano è ente capofila, è stata proposta anche all’Ufficio Scolastico Territoriale di

Lodi, che ha accolto questa direzione di intervento per supportare la costruzione di Reti Locali dei

Referenti scolastici al contrasto del bullismo e cyberbullismo6 nei suoi due ambiti scolastici, 17 e 18.

Lo sviluppo di tali Reti Locali ha infatti come obiettivo l’elaborazione di una policy scolastica anche

di raccordo con il territorio, volta a migliorare la gestione degli episodi di bullismo/cyber bullismo.

Il confronto tra docenti referenti formati al riguardo dovrebbe in questa ottica favorire una

valutazione condivisa del livello di gravità di questi comportamenti e dei relativi interventi di

contrasto che devono essere attivati, e sostenere la programmazione di quelle attività che

promuovono la salute socio-relazionale nella comunità scolastica.

L’informazione e la promozione della salute per lo sviluppo di relazioni affettive e sessuali che

promuovano l’equilibrio e la parità nelle relazioni di genere. La consapevolezza socio-affettiva-

relazionale per condividere la propria intimità sessuale in un rapporto, richiede un tempo che la

ponga in sincronia con i processi di maturazione psico-fisica e sociale che caratterizzano il naturale

processo di maturazione sessuale e affettiva. Favorire questa consapevolezza , anche attraverso

attività che sappiano integrare informazioni e sviluppo di una capacità di autoriflessione e

interiorizzazione dei processi e dei cambiamenti della crescita, rappresentano opportunità che

favoriscano scelte, decisioni e comportamenti di salute e benessere psico-fisico e relazionale .

Opportunità che si propongano non solo di contenere , ridurre , limitare , affrontare, rispondere a

situazioni disfunzionali, di disagio, inadeguatezza ed emergenze (IVG Minorenni, gravidanze precoci

in adolescenza, Infezioni Sessualmente Trasmissibili ) ma svolgano una funzione proattiva di sviluppo

6 https://www.generazioniconnesse.it/site/it/limportanza-dellepolicy/

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di competenze e conoscenze che orientino anche in campo relazionale e della sessualità scelte e

comportamenti di salute e benessere.

La proposta di questa “attenzione” è fondata non solo su una lettura esperienziale delle attività

svolte sinora a contatto con tanti adolescenti e giovani ma altresì dai risultati di indagini e ricerche

sull’argomento.

L’indagine HBSCD del 2014 (già citata in altre parti di questo documento) ha fatto emerge come

circa un quarto dei quindicenni dichiari di aver avuto rapporti sessuali completi e come, in generale

e soprattutto nelle Regioni del Centro-Sud, siano i maschi a riferire, più delle coetanee femmine, di

aver vissuto tale esperienza. A livello nazionale il 28% dei maschi di 15 anni dichiara di aver avuto un

rapporto sessuale completo, mentre tra le femmine è del 21%. Nella nostra regione la differenza tra

ragazzi e ragazze si inverte 21% le ragazze e 16% i ragazzi

“La letteratura mette in evidenza come quanto più precoce sia l’età in cui è vissuta tale esperienza,

soprattutto se non accompagnata dall’utilizzo corretto di metodi contraccettivi efficaci, tanto

maggiore risulti il rischio di conseguenze dannose per la salute e, in generale, per l’esistenza futura

dei ragazzi che non sono però, a quest’età, sufficientemente ‘attrezzati’ per affrontarle. Di qui la

necessità di lavorare, come per gli altri comportamenti a rischio, sulla consapevolezza degli

adolescenti nei confronti di un aspetto tanto importante e delicato della loro vita presente e futura,

affinché siano in grado di affrontarlo liberi da condizionamenti e pressioni esterne” e soprattutto in

sicurezza grazie ad una corretta conoscenza dei metodi contraccettivi. Dai dati di attività a cura

della UOC Unità di Epidemiologia (novembre 2017) emerge che nei Consultori Familiari (pubblici e

privati) presenti sul territorio della ATS, gli utenti della classe di età 4-18 anni, maggiormente coinvolta

su tale tematica, sono mediamente tra il 5 e il 6 % del totale degli utenti, come indicato in tabella.

Percentuale di utenti della classe di età 14-18 sul totale degli utenti che si rivolgono ai Consultori familiari

DISTRETTI

Consultori

Milano Lodi Melegnano

Martesana

Nord

Milano

Ovest

Milano

Rhodense

2016 2015 2016 2015 2016 2015 2016 2015 2016 2015 2016 2015

pubblici 5.5 6.1 3.1 4.9 6.3 6.3 6.5 7.7 5.3 5.9 7.9 8.9

Privati 4.5 4.3 6.8 7.4 4.2 3.6 4.9 5.0 4.2 5.0 4.0 3.6

TOTALE 5.3 5.6 5.8 6.4 5.4 5.1 5.9 6.7 5.1 5.8 6.6 7.3

Un’attenzione quindi ad una maggiore integrazione tra interventi di promozione alla salute realizzati

nelle scuole e accesso ai servizi da parte di questo target specifico deve essere un focus al quale

prestare particolare attenzione.

ACCORDI DI COLLABORAZIONE ATTIVI

ATS è coinvolta in molteplici accordi di collaborazione con stakeholder chiave ed istituzionali

finalizzati a sviluppare/promuovere programmi/interventi di promozione della salute e prevenzione

dei fattori di rischio comportamentali, che vedono coinvolti Enti locali, il Terzo e Quarto settore e il

mondo delle Imprese con l’intento di favorire sinergie all’interno di tutto il territorio, condividere

strategie, reperire e ottimizzare risorse. In questo contesto assume particolare rilevanza l’accordo

quadro, con le ASST presenti sul territorio della ATS al fine di disciplinare i rapporti e ottimizzare le

risorse in merito alle attività di promozione della salute e prevenzione di fattori di rischio

comportamentali in attuazione di quanto previsto dall’art. 4 bis della L.R. 11.08.2015 n.23.

Il documento rappresenta un atto di indirizzo di carattere generale e prevede , nella fase operativa,

l’attivazione di un tavolo di lavoro coordinato da ATS, che veda rappresentati i diversi servizi di ASST

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coinvolti al fine di garantire una condivisa definizione del PIL 2019 e il coordinamento ed il

monitoraggio integrato degli interventi.

Sempre con ASST e Uffici Scolastici territoriali è stato siglato, in armonia con il modello di derivazione

regionale, un protocollo per la corretta gestione della “Somministrazione dei farmaci a Scuola” attivo

dal 2108, su tutto il territorio ATS.

1.d Comunicazione

Marketing in materia di Promozione della Salute

Sono da ritenersi consolidate una serie di sinergie tra Servizi deputati alla promozione della salute e

l’Ufficio Comunicazione. Tale collaborazione ha dato esito all'elaborazione di una strategia

condivisa e a numerose pubblicazioni di materiale informativo e promozionale per i molteplici

interventi previsti nel PIL, sia via Web che attraverso la Stampa locale o la diffusione di stampati

autoprodotti o acquisiti: manifesti per le scuole in rete SpS, linee guida per la ristorazione scolastica

e i nidi, volantini per Piedibus, materiale per l’organizzazione dei gruppi di cammino, volantini di

eventi vari di promozione della salute, opuscoli.

Accanto alle tradizionali attività di educazione alla salute e comunicazione sociale, Dal 2018 ha visto

la conferma dell’utilità di strumenti di marketing sociale per meglio veicolare gli obiettivi aziendali

riferiti al benessere e alla promozione della salute. Il marketing sociale, infatti, favorisce l’adozione di

sani stili di vita e si inserisce tra le modalità efficaci di promozione della salute, proponendo ai cittadini

di acquisire abilità e competenze per scegliere in modo libero e consapevole cosa è bene per la

propria salute, coerentemente con gli obiettivi indicati dalla Carta di Ottawa. Un intervento di

marketing sociale darà buoni risultati, per quanto riguarda la modifica di comportamenti, solo se

inserito in una più ampia strategia di politiche integrate, nei vari ambiti che possono interessare la

vita quotidiana (economia, lavoro, ambiente, urbanistica, istruzione, cultura, …) e di utilizzo

coordinato degli strumenti disponibili, in un approccio di carattere informativo - educativo, ma

anche normativo, economico e tecnologico.

Risulta pertanto strategico promuovere e consolidare le sinergie organizzative ed operative, già in

atto, con l’area della Comunicazione Aziendale, inserendo tra gli obiettivi del Piano di

Comunicazione Aziendale, le azioni di marketing sociale più rilevanti e significative, per la

promozione del benessere nella popolazione di riferimento.

eHealth (Salute Digitale) nella Promozione della Salute

Oggi il mondo della sanità si declina dal nuovo termine di e-health: cioè la pratica della salute

attraverso il supporto di strumenti informatici7

Secondo l’OMS l’eHealth consiste nell’uso di Tecnologie Informatiche e di TeleComunicazione (ICT)

a vantaggio della salute umana.

Per l’Unione Europea l’e-health è l’insieme di strumenti e di servizi digitali al servizio della salute e delle

cure mediche che usano le ICT per migliorare attività come prevenzione, diagnosi e terapie delle

patologie, nonché monitoraggio e gestione della salute e degli stili di vita8.

Lo sviluppo delle tecnologie digitali ha arricchito il concetto stesso di salute.

7 http://www.federsanita.it/html/editoriali/it/Salute_digitale.asp

http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_4.jsp?lingua=italiano&tema=Ricerca%20e%20innovazione&area=eHealth

8 http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?lingua=italiano&id=2517&area=eHealth&menu=inEuropeo

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Nell’ambito della Promozione della Salute tali considerazioni non trovano ancora la giusta

collocazione infatti non si tratta solo di conoscere e saper evitare rischi e minacce al benessere fisico

,psicologico e relazionale durante l’utilizzo di tecnologie digitali, ma di sviluppare competenze sia

per proteggere se stessi e gli altri da possibili pericoli in ambienti digitali sia per essere a conoscenza

delle tecnologie digitali per il benessere, la salute e l’inclusione sociale9.

Salute e Benessere Digitale

Con l’intento di valorizzare e potenziare i programmi ATS già attivi nel campo della Promozione della

Salute che vedono l’utilizzo delle tecnologie digitali, si è reso necessario declinare il concetto di

“Benessere Digitale” nell’ambito del PIL 2019 per superare sia un approccio allarmistico alle

problematiche e ai rischi per la salute che lo sviluppo delle tecnologie digitali comportano (ad

esempio dipendenza da internet o i danni fisici da uso degli smartphone), sia per una visione che

relega al mondo della scuola la consapevolezza digitale.

Il tema del Benessere Digitale e strettamente connesso con quello di Salute Digitale e si esplicita

come una dimensione della Cittadinanza Digitale, processo educativo di empowerment, anche

con valenze sanitarie, sociali e socio-sanitarie che vanno integrate: la Promozione della Salute

Digitale è una delle competenze (life skills) della Cittadinanza Digitale da acquisire e sviluppare.

“Il benessere digitale è la condizione di chi sa sfruttare le crescenti opportunità messe a disposizione

dai media digitali, sapendo al contempo controllare e governare gli effetti delle loro dinamiche

indesiderate. A questo scopo occorre possedere un vasto spettro di competenze specifiche, relative

agli strumenti, alle informazioni, alle relazioni online, alla creazione di contenuti e, non ultime, alla

gestione del proprio tempo e della propria attenzione”10

ATS Città Metropolitana di Milano ha sviluppato in questi anni vari approcci e varie iniziative rivolte

alla popolazione che hanno utilizzato le tecnologie digitali per promuovere in maniera più ampia e

mirata interventi socio-sanitari (ad esempio uso di social e di siti web), ha promosso campagne di

informazione per far conoscere alla popolazione i rischi di un uso scorretto delle tecnologie digitali e

ha sostenuto le scuole con programmi innovativi di contrasto a fenomeni di allarme sociale come il

cyberbullismo, il sexting e gli haters in relazione anche alla violenza di genere.

Si tratta in questa nuova fase di integrare tali interventi in una visione che sappia superare

sovrapposizioni e frammentazioni e che, nel nuovo assetto del nostro Sistema Sanitario Locale,

permetta di sviluppare compiutamente processi di Promozione della Salute e di presa in carico e

cura dei singoli a causa degli effetti patologici di un uso improprio o scorretto delle tecnologie

digitali. Ciò con una visone integrata e programmatoria tra competenze ATS e ASST

In maniera coerente con la prospettiva sin qui delineata concorrono alla Promozione della Salute

Digitale gli interventi che a vario titolo richiedono, nel loro processo di realizzazione, l’utilizzo dei

dispositivi o tecnologie digitali.

WEB (www), Social Network e Promozione della Salute 2.0

La promozione della salute mediante i social network (Facebook, Instagram, Whatsapp, ecc.) ha

come obiettivo di base informare e promuovere l’adozione di comportamenti salutari, utilizzando il

principale strumento comunicativo ed interattivo. I Social Network costituiscono uno strumento ad

alto potenziale d’impatto e la presenza di ATS in tale ambito, con varie proposte, sta qualificando

sempre di più la necessità e l’importanza di programmare strategicamente tale attività.

9 http://www.cittadinanzadigitale.eu

10 http://www.benesseredigitale.eu/

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Si tratta inoltre di promuovere competenze utili allo sviluppo della cittadinanza digitale, intendendo

la capacità di un individuo di partecipare alla società online e di assumere le attitudini e le abilità

per tutelare la salute e il benessere all’interno del più ampio quadro della Cittadinanza. La

cittadinanza digitale è un'estensione della cittadinanza "tradizionale" dovuta all'ampliamento dei

mezzi a disposizione del cittadino per l'esercizio di alcuni suoi diritti, dei suoi doveri e dell’assunzione

delle sue responsabilità a partire dai temi di salute in generale con particolare attenzione anche a

quelli che, la stessa realtà digitale, sta determinando a livello fisico e relazionale.

Attualmente la promozione della salute in ATS è presente sulla rete con varie proposte:

sito aziendale www.atsmilano.it

Il sito www.netyx.it, dedicato attualmente all’informazione qualificata e all’orientamento sui

temi della salute rivolto ai giovani 14-24 anni, è tra gli strumenti attualmente in corso di

revisione e sviluppo per promuovere la salute attraverso ICT (Information Communication

Technology).

Il Programma di Educazione tra Pari FoodGame che si sviluppa in maniera prevalente su un

social appositamente ideato da ATS (vedi scheda intervento relativa nelle pagine

successive)

Le pagine facebook, i profili instagram e i canali youtube sia quelli gestite dall’Ufficio

Comunicazione, sia quelli dedicati ad attività, interventi e progetti specifici: Gruppi di

Cammino, Scuola che promuove salute, You Can e Educazione tra Pari: EducaPari e

FoodGame). Tali presenze, sino ad ora, si sono rivelate utili per stimolare la partecipazione e

l’interazione con specifici gruppi d’interesse, per la divulgazione d’informazioni per la

promozione della salute e per la diffusione di eventi specifici, convegni e incontri..

Media Digitali e Educazione tra Pari: SOCIAL MI

SocialMi è un network, ideato, promosso e realizzato da ATS Città Metropolitana di Milano che

connette tra loro i giovani che partecipano a Programmi di Educazione tra Pari rivolti alle scuole

secondarie di secondo grado.

L’Educazione tra Pari è una metodologia attraverso la quale ragazzi opportunamente formati

svolgono attività informative e di sensibilizzazione diretta ai pari, cioè a persone simili in quanto a età

e condizione di vita.

I Programmi gestiti da ATS sono: Food Game, Educapari, (in collaborazione anche con alcune ASST)

e i LABNetyx. Tali Programmi sono accomunati dalla dimensione ludica e creativa

dell’apprendimento, dal protagonismo dei ragazzi e dall’attivazione di strategie partecipative. I

programmi intendono promuovere un pensiero critico volto alla salute nei temi di sessualità,

affettività, relazioni, attività fisica, alimentazione, consumo critico, utilizzo corretto degli strumenti

digitali, uso/abuso di sostanze psicoattive e dipendenze comportamentali come il gioco d’azzardo

patologico, contrasto alla violenza di genere.

L’adesione delle scuole secondarie di secondo grado ai programmi di Educazione tra Pari consente

la partecipazione dei ragazzi a SocialMi.

SocialMi si configura così come risorsa per l’Educazione tra Pari in grado di integrare tematiche di

salute nel contesto digitale, permettere agli educatori tra pari di accedere ad informazioni non

sviluppate nel proprio programma, interagire con altri educatori tra pari attivi nei vari gruppi e nei

vari programmi. Attraverso tali interazioni utilizzare SocialMi come piattaforma per una

formazione/informazione più ampia sui temi della salute, sviluppare autoapprendimento e attivarsi

nei propri social e nella rete diventando così un individuo empowered: non solo un protagonista

attivo della propria vita, ma essere in grado di offrire tramite la propria presenza nei social un

servizio e diventare esso stesso strumento di sviluppo per gli altri11.

11 https://www.cittanuova.it/diventare-persone-empowered/

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In questo momento SocialMi è in fase di sviluppo e revisione, anche grazie alla collaborazione (con

la stipula di una convenzione specifica) con Fondazione Terre des Hommes

Nell’ambito del processo di revisione, anche a seguito di una formazione specifica sui temi delle

eHealth tra i quali le fakemews, l’utilizzo delle applicazioni per la promozione della salute e della loro

efficacia e del ruolo dei social network tra i giovani e i giovanissimi, si svilupperanno in quest’anno

dei gruppi di miglioramento.

Tale attività formativa sarà curata da ATS tramite le UOC Promozione Salute, PICVF, UOC IAN, Ufficio

Comunicazione e si realizzerà in collaborazione sia con le ASST impegnate nei programmi di

Educazione tra Pari, sia con soggetti del privato sociale con i quali si collabora sui temi di salute rivolte

al mondo della scuola.

EVENTI UOC PROMOZIONE SALUTE ANNO 2019

Nella successiva tabella vengono sinteticamente richiamati gli eventi progettati dalla UOC

Promozione della salute per l’anno 2019 ed inseriti nel Piano di Comunicazione aziendale .

titolo iniziativa

target destinatari

soggetti coinvolti

Evento WHP

Imprese iscritte WHP

Direzioni e dipendenti aziende

Il piedibus: diritti e opportunità

Territorio ATS MI EST: Scuole,

Comuni, Associazioni di

volontariato, Famiglie

Dirigenti Scolastici,Insegnanti,referenti

comunali, referenti associazioni di

volontariato, famiglie, pediatri di

libera scelta, operatori ATS e ASST

Scuola che promuove salute

Territorio ATS MI EST: Scuole,

Comuni, Associazioni di

volontariato, Famiglie

Dirigenti Scolastici,Insegnanti,referenti

comunali, referenti associazioni di

volontariato, famiglie, pediatri di

libera scelta, operatori ATS e ASST

Evento/i Gruppi di Cammino

Partecipanti , Comuni, Associazioni

Partecipanti ai GdC, EL, Associazioni..

Evento Educazione tra Pari

Territorio ATS: Regione, Comuni,

Scuole, Scuole che partecipano al

programma di educazione tra pari

Scuole, Scuole che partecipano al

programma di educazione tra pari

Evento conclusivo progetto finanziato con il

fondo regionale bullout

Territorio ATS: Regione, Scuole,

Comuni, Associazioni di

volontariato, Famiglie, Uffici di

Piano, ASST, Municipi Città di

Milano, Ambiti territoriali Ufficio

Scolastico territoriale di Milano e

Lodi

Scuole, Scuole che partecipano al

Progetto

Eventi sensibilizzazione pubblica sul GAP

popolazione generale degli Ambiti

sociali coinvolti

Ambiti sociali e Uffici di Piano (in

collaborazione con PIPPS)

Convegno rivolto agli Amministratori sul GAP

Amministratori Enti locali del

territorio e policy maker Uffici di

Piano

Comuni, Ambiti sociali, Uffici di Piano

(in collaborazione con PIPPS)

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Dipendenze da consumi e comportamenti: le

sfide per la prevenzione e l'inclusione sociale

Professionisti SSR (ATS, ASST e

Accreditati), Amministratori Enti

locali del territorio e policy maker

Uffici di Piano

ASST, Accreditati, Comuni, Ambiti

sociali, Uffici di Piano (in

collaborazione con PIPPS)

NO SLOT - Declinazione a livello terriotriale

delle Campagne di Comunicaizone connesse a

attuazione OB 1 del Piano Regionale GAP

(DGR 858/18)

popolazione generale e target che

saranno individuati

Comuni, Ambiti sociali, Uffici di Piano

(in collaborazione con PIPPS),

Associazionismo, Volontariato,

Soggetti coinvolti nei programmi PIL

1.e Formazione interna

Attraverso gli eventi formativi interni è stato assicurato nel corso del 2018 il percorso di crescita

professionale di tutto il personale dedicato alla promozione della salute, valorizzando le esperienze

lavorative realizzate sul campo e garantendo la massima coerenza degli eventi agli obiettivi

formativi di interesse regionale e agli obiettivi di interesse aziendale. Si è posto particolare rilievo ai

processi di conoscenza e di integrazione interna tra le diverse aree territoriali, le diverse esperienze e

professionalità, valorizzandone la pluralità ma ricercando modelli condivisi e sostenibili nella nuova

cornice organizzativa.

Nel 2019 si garantirà la prosecuzione di questo processo di integrazione e di condivisione delle

conoscenze anche tendendo conto dei bisogni espressi dagli operatori in tema di necessità di

aggiornamento. Accanto a questo, a supporto delle strategie, dei programmi e delle azioni di

questo PIL, la UOC Promozione della Salute promuoverà, all’interno del PAF ATS:

- eventi formativi finalizzati a rafforzare i processi intersettoriali, interni ed esterni al DIPS e alla

ATS, a supporto delle azioni del PIL stesso:

- eventi formativi e di aggiornamento professionale rivolti a operatori dell’intero SSR (ATS, ASST,

Accreditati), connessi agli incarichi di coordinamento regionale di piani e programmi di

settore, per l’attuazione e l’implementazione dei programmi preventivi regionali LST

Lombardia, Unplugged Lombardia, dei Sistemi di Sorveglianza HBSC e OKKIO alla Salute,

nonché per la piean attuazione della pianificazione regionale e locale in tema di contrasto

al GAP.

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Gli indicatori proposti descrivono un modello di valutazione non vincolante, che può essre adattato

in corso d’attuazione dei progetti, in base alla reperibilità dei dati, alle risorse disponibili e alle richieste

di rendicontazione interne ed esterne. Specificatamente nelle schede progetto non viene riportato

il numero di utenti e di comunità/collettività raggiungibili in quanto, come sopra riportato, l’impegno

sarà di intercettare il maggior numero possibile di soggetti, nel rispetto degli indicatori regionali di

performance, subordinato all’ottimizzazione delle risorse disponibili, soprattutto in termini di

formazione .

2. Programmi e Interventi Anche nel 2019 proseguirà lo sviluppo degli interventi nei setting luoghi di lavoro, scuola, comunità

locali, ambienti sanitari e sociosanitari, con l’obiettivo generale di promuovere il potenziamento dei

fattori di protezione e l’adozione competente e consapevole (empowerment) di comportamenti

salutari nella popolazione giovanile e adulta ed in specifici target, perseguendo la diffusione di azioni

finalizzate a

Ridurre il numero dei fumatori ed estendere la tutela dal fumo passivo,

Ridurre il consumo di alcol a rischio

Ridurre il consumo eccessivo di sale (nella cornice generale di “sana alimentazione”)

Aumentare il consumo di frutta e verdura (nella cornice generale di “sana alimentazione”)

Aumentare attività fisica delle popolazioni: generale, con fattori di rischio/patologie

croniche, ultra64enne, prevenire le dipendenze.

Aumentare nella popolazione generale e a rischio, nei genitori, nei care giver, nel

volontariato, nei soggetti titolari di policy di settore, ecc., la conoscenza e la consapevolezza

dei rischi legati a fattori comportamentali/ambientali e delle misure di prevenzione attuabili.

Migliorare nei diversi gruppi professionali (Infermieri, Ostetriche, A.S., Educatori professionali,

Psicologici, Case e Care manager, MMG, PLS, Medici competenti, ecc.) la conoscenza dei

fenomeni e le competenze nelle azioni di prevenzione/promozione salute da sviluppare nei

diversi setting socio-sanitari.

Di seguito sono descritti i cinque Programmi Locali, coerentemente a quanto previsto dal PRP 2015-

2018 (ora prorogato al 2019). Per ognuno, nell’area allegati di questo PIL, sono declinati, attraverso

specifiche schede, i progetti/interventi pianificati per l’anno2018

Obiettivo primario sarà la progressiva estensione in termini di equità all’intero territorio degli interventi

più rilevanti rispetto ai risultati attesi. Sarà infatti prioritaria la mappatura del territorio, articolata sulle

tre aree che caratterizzano la UOC Promozione della Salute, Milano, Milano EST e Milano Ovest, al

fine di individuare i territori più critici, rispetto ai quali investire in formazione degli operatori o in

collaborazioni con le ASST. La problematica correlata all’estensione territoriale di ATS Milano Città

Metropolitana ha un forte impatto rispetto alla possibilità di raggiungere l’intera popolazione, anche

in base alle pregresse scelte operative effettuate dalle precedenti ASL, oggi confluite in ATS. Gli

interventi potranno avere carattere pluriennale sia per quanto riguarda il loro completo sviluppo sia

per il raggiungimento di alcuni obiettivi.

Alla realizzazione dei progetti contenuti in questo PIL concorrono, oltre a Attori e Soggetti esterni, i

Distretti e i diversi Sevizi e Dipartimenti dell’ATS, tra i quali si ricerca la massima

collaborazione/condivisione. Si porta quindi a un maggior grado di compimento, non solo sul piano

formale, la dovuta integrazione tra diverse competenze e aree professionali, derivanti per lo più

dall’area della Prevenzione Sanitaria, Dipendenze, Famiglia e Età Evolutiva, Cure Primarie.

Particolare rilevanza avrà la collaborazione/integrazione con le ASST, che in fase di istituzione hanno

visto afferire in modo più o meno uniforme personale consultoriale e delle dipendenze formato su

programmi Life Skills e Unplugged. Tale collaborazione è regolamentata da uno specifico accordo

biennale tra ATS e tutte le ASST. Proprio con esse è stato predisposto uno specifico scheda di

Accordo di Collaborazione per la condivisione degli obiettivi e dei piani di intervento del PIL.

La collaborazione/integrazione tra servizi interni e risorse esterne è stata realizzata anche in fase di

stesura del presente documento che ha visto la costituzione di un tavolo di lavoro allargato al quale

sono rappresentate tutte le ASST, il Dipartimento Veterinario, i Servizi Igiene degli Alimenti, il

Dipartimento PIPS, gli Uffici scolastici di Milano e di Lodi e i dirigenti della UOC Promozione della

Salute.

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2 A PROGRAMMA LOCALE 1 : PROMOZIONE DI STILI VITA FAVOREVOLI ALLA SALUTE E

PREVENZIONE FATTORI DI RISCHIO COMPORTAMENTALI NEGLI AMBIENTI DI LAVORO

Breve descrizione. L’ambiente di lavoro rappresenta un setting privilegiato per l’attuazione di

interventi volti a favorire la salute nella popolazione adulta, sia perché le persone vi trascorrono gran

parte della propria giornata, sia perché consente di raggiungere la popolazione di adulti “sani” che,

più difficilmente sono raggiunti da parte del medico di medicina generale. In coerenza con tale

principio la Regione Lombardia ha sviluppato, da alcuni anni, il programma “Aziende che

promuovono salute – rete WHP Lombardia”, previsto nell’ambito del Piano Regionale della

Prevenzione 2015-2018. L’idea centrale è che un’azienda che promuove salute si impegna a

costruire, attraverso un processo partecipato, un contesto che favorisca l’adozione di

comportamenti e scelte positive per la salute, nel proprio interesse e nell’interesse dei lavoratori e

della comunità. Il programma prevede l’attivazione di processi e interventi tesi a sostenere i principali

fattori che contribuiscono a rendere il luogo di lavoro un ambiente “favorevole alla salute”,

attraverso la realizzazione di modifiche organizzative e ambientali. Tali modifiche, attuate secondo

logiche di sostenibilità per le specifiche realtà, devono essere orientate a incrementare le

opportunità di adozione di scelte comportamentali salutari e a ridurre i comportamenti a rischio, in

tema di alimentazione, attività fisica, tabagismo, alcol e dipendenze. La Rete WHP

(WorkplacesHealth Promotion) Lombardia stimola, con il supporto e il contributo delle ATS, le aziende

pubbliche e private a garantire il benessere dei propri dipendenti con vantaggi per la salute e la

qualità di vita dei lavoratori e dell’azienda stessa. Inoltre collabora con le reti di conciliazione vita-

lavoro nate per promuovere l’adozione da parte delle aziende di percorsi di responsabilità sociale.

Particolare rilievo ha la ricaduta sulle mense; nel 2017 su 90 aziende dotate di mensa, ben 87 risultano

aver adottato un menù sano, in particolare è presente l’offerta gratuita della frutta in ogni pasto.

Le aziende aderenti sono 133, con il coinvolgimento di quasi 70.000 lavoratori.

Obiettivo generale del programma è promuovere cambiamenti organizzativi e ambientali nei luoghi

di lavoro al fine di incrementare determinanti di salute e ridurre fattori di rischio.

Obiettivi specifici locali sono:

Mantenere e consolidare il Gruppo di Lavoro intersettoriale di ATS, per la programmazione, il

monitoraggio e la valutazione degli interventi del Programma 1

Incrementare, in armonia con gli obiettivi generali del programma, il numero di aziende iscritte

alla rete e il numero di soggetti coinvolti anche attraverso il coinvolgimento dei Distretti ATS

Promuovere il potenziamento dei fattori di protezione e l’adozione di comportamenti sani nella

popolazione adulta.

In riferimento al contrasto delle dipendenze, proseguirà lo sviluppo degli interventi, con l’obiettivo

generale di promuovere il potenziamento dei fattori di protezione (life skills) e l’adozione

competente e consapevole (empowerment) di comportamenti salutari nella popolazione

giovanile e adultaaumentando la percezione del rischio e l’empowerment degli individui.

Promuovere processi di comunicazione e condivisione delle buone pratiche

Indicatori: Indicatori di performance stabiliti dalla Regione

Descrizione risorse professionali e tecniche ATS coinvolte: il programma, per i suoi forti connotati di

trasversalità prevede nella fase di realizzazione il contributo di personale afferente a più Servizi

dell’area Prevenzione Medica, dell’area Dipendenze e Famiglia. Particolare importanza la

collaborazione/integrazione con le ASST, in particolare con la rete delle dipendenze.

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2 B PROGRAMMA LOCALE 2 : PROMOZIONE DI STILI VITA FAVOREVOLI ALLA SALUTE E

PREVENZIONE FATTORI DI RISCHIO COMPORTAMENTALI NEI CONTESTI SCOLASTICI

Breve descrizione Una Scuola che Promuove la Salute (SpS) è un programma orientato a principi di

equità, sostenibilità, appartenenza, autonomia e democrazia, ha come obiettivo generale lo

sviluppo di politiche scolastiche per la salute, il miglioramento dell’ambiente fisico e sociale, lo

sviluppo delle competenze individuali e l’integrazione con la famiglia, la comunità e i servizi sanitari.

Questo modello, come proposto dalla Rete Europea Schools for Health in Europe (SHE) è stato

pienamente adottato dalla Rete lombarda, nata nel 2012 da una stretta collaborazione tra Ufficio

Scolastico Regionale e Regione Lombardia. Dal 2012 il programma SpS vede impegnati sia i servizi

sociosanitari che i servizi scolastici in uno sforzo costante di collaborazione e corresponsabilità per il

suo sviluppo rivolto al miglioramento del benessere della intera comunità scolastica. Gli Istituti

Comprensivi Statali (ICS) presenti sul territorio ATS sono 239, con 849 scuole dell’infanzia (347 statali e

502 non statali), 624 scuole primarie (525 statali e 99 paritarie), 355 scuole secondarie di 1°grado (283

statali e 72 paritarie). Le scuole superiori sono 327: 58 Istituti Professionali, 101 Istituti Tecnici, 17

Magistrali, 148 Licei, 2 Convitti e 1 Educandato. I Centri per la formazione professionale (CFP) sono

61.

Attualmente l’adesione alla rete SPS è di 196 scuole iscritte, di queste 163 scuole sono statali e 33

paritarie. Nel dettaglio gli IC sono in totale 134 suddivise in 105 scuole statali e 29 paritarie; le sec di

2° g in totale sono 33 suddivise in 29 statali e 4 paritarie.

Aderendo alla Rete SpS le scuole si impegnano a descrivere il proprio profilo di salute, a realizzare

azioni migliorative, a consolidare le buone pratiche adottate e a sistematizzare il tutto in una policy

che consideri anche il documento “Indirizzi di “policy integrate per la scuola che Promuove Salute”

messo a punto dal Ministero della salute e dal MIUR. Tale policy prevede un approccio globale (o

sistemico) che tenga in conto anche alcuni parametri inusuali e innovativi quali l’ambiente fisico-

strutturale e sociale degli istituti scolastici e i legami con i diversi partner: comuni, municipi,

associazioni, servizi sanitari, ecc. L’impegno dell’ATS si concretizza nel collaborare alla diffusione del

razionale che sta alla base delle policy, delle linee guida e dal Protocollo e del modello SpS a tutte

le scuole per favorirne l’adesione alla rete, sostenerle nella formazione specifica e nello sviluppo del

percorso intrapreso.

Ciò significa dare visibilità alle esperienze e alle buone pratiche e favorirne la condivisione

incrementandone le opportunità per la loro adozione. Verrà così facilitata l’introduzione di

comportamenti salutari nel contesto scolastico con particolare riguardo ad una sana alimentazione

e ad uno stile di vita attivo che, attraverso l’empowerment, conduca a favorire l’apprendimento dei

comportamenti attesi e al loro utilizzo nella quotidianità. L’organizzazione dei curricula su

competenze fondamentali fornirà inoltre agli studenti, fin dal loro ingresso nel sistema scolastico, la

progressiva capacità di gestire situazioni, risolvere problemi, prendere decisioni, sviluppare la

creatività e il pensiero critico utile per un’efficace comunicazione e per la gestione di relazioni

costruttive.

Gli interventi e le collaborazioni con ATS vengono comunque garantiti anche a tutte le scuole non

aderenti alla rete. Nel contesto scolastico trovano piena applicazione i programmi regionali LIFE

SKILLS PROGRAM e UNPLUGGED, rispettivamente rivolti alla secondaria di primo grado e alla

secondaria di secondo grado. ATS ha inoltre avviato un progetto rivolto alle scuole superiori di PEER

EDUCATION che ha lo specifico scopo di far emergere nel contesto scolastico ed in particolare fra

gli studenti soggetti che facciano da promotori di comportamenti sani e corretti stili di vita.

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In base alla domanda espressa verranno comunque garantiti anche interventi in scuole che non

avessero aderito ai programmi regionali. Gli interventi sono rivolti alla popolazione in età scolare,

riconosce quindi la Scuola come interlocutore privilegiato attraverso la formazione e supporto dei

docenti, titolari dei necessari strumenti di comunicazione e formazione dei ragazzi. Particolare

attenzione verrà posta alle sovrapposizioni di interventi dovute alla presenza di attori non istituzionali

che molto spesso approcciano la scuola in modo non coordinato. Tale obiettivo dovrà essere

perseguito con il coinvolgimento e la collaborazione degli Uffici Scolastici, soprattutto in fase di

programmazione.

Obiettivi

Mantenere il Gruppo di Lavoro intersettoriale di ATS, per la programmazione, il monitoraggio e la

valutazione dei progetti/interventi del Programma Locale 2.

Promuovere l’adesione delle scuole alla Rete regionale SPS quale strumento di diffusione del

modello di approccio integrato e stabilizzazione dei cambiamenti organizzativi.

Sostenere processi di rete a livello locale (Uffici di Piano e Municipi per la Città di Milano), di Ambito

scolastico (17,18, 21,22,23,24 e 25), coinvolgendo anche le ASST e il privato sociale.

Sviluppare programmi regionali e locali di formazione degli Insegnanti, coinvolgendo anche gli

ambiti formativi 17,18, 21, 22, 23, 24, 25 e 26.

Rendere disponibili alle scuole SpS dati epidemiologici (Okkio, HBSC, ecc.) per la costruzione del

profilo salute

Promuovere cambiamenti organizzativi nelle scuole al fine di incrementare determinanti di salute

e ridurre fattori di rischio

Promuovere nelle scuole non ancora aderenti i programmi Life Skills e Unplugged e di Educazione

tra Pari

Utilizzare le esperienze in corso sui social media e network e estenderle a tutto l’ambito ATS

Una sperimentazione di prevenzione precoce per l’età prescolare (1-5 anni) è rappresentata dal programma

formativo rivolto agli educatori della scuola di infanzia, nido e materna, per la costituzione di un protocollo

standard sulla ALFABETIZZAZIONE DELLE EMOZIONI

ASST

I Consultori Familiari epubblici e privati accreditati, attuano programmi di promozione della sessualità

consapevole il cui obiettivo è il sostegno al naturale processo di maturazione sessuale e affettiva.

Favorire questa consapevolezza , anche attraverso attività che sappiano integrare informazioni e sviluppo di

una capacità di autoriflessione e interiorizzazione dei processi e dei cambiamenti della crescita, rappresentano

opportunità che favoriscano scelte, decisioni e comportamenti di salute e benessere psico-fisico e relazionale

Questi interventi si propongano non solo di contrastare situazioni disfunzionali per la salute dei ragazzi (IVG

Minorenni, gravidanze precoci in adolescenza, Infezioni Sessualmente Trasmissibili ) ma svolgano una

funzione proattiva di sviluppo di competenze e conoscenze che orientino anche in campo relazionale e della

sessualità scelte e comportamenti di salute e benessere.

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Incidere sulla consapevolezza degli adolescenti nei confronti di un aspetto fondante della vita adulta,quale è

la sessualità, affinché siano in grado di affrontarla in modo autonomo e in sicurezza.

Dai dati di attività a cura della UOC Unità di Epidemiologia ( novembre 2017) emerge che nei Consultori

Familiari (pubblici e privati) presenti sul territorio della ATS, gli utenti della classe di età 14-18 anni,

maggiormente coinvolta su tale tematica, sono mediamente tra il 5 e il 6 % del totale degli utenti, come

indicato in tabella.

Percentuale di utenti della classe di età 14-18 sul totale degli utenti che si rivolgono ai Consultori familiari

DISTRETTI

Consultori Milano Lodi Melegnano

Martesana

Nord

Milano

Ovest Milano Rhodense

2016 2015 2016 2015 2016 2015 2

0

1

6

2015 2016 2015 2016 2015

pubblici 5.5 6.1 3.1 4.9 6.3 6.3 6

.

5

7.7 5.3 5.9 7.9 8.9

Privati 4.5 4.3 6.8 7.4 4.2 3.6 4

.

9

5.0 4.2 5.0 4.0 3.6

TOTALE 5.3 5.6 5.8 6.4 5.4 5.1 5

.

9

6.7 5.1 5.8 6.6 7.3

ATS ha avviato il confronto tra gli interventi sulle relazioni positive (sessualità e affettività) per la condivisione

di linne di intervento nell’ottica dell’equity e si propone di governare l’ integrazione tra interventi di

promozione alla salute realizzati nelle scuole e l’accesso ai servizi da parte di questo target specifico.

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2 C PROGRAMMA LOCALE 3 : PROMOZIONE DI STILI VITA FAVOREVOLI ALLA SALUTE E

PREVENZIONE FATTORI DI RISCHIO COMPORTAMENTALI NELLE COMUNITA’ LOCALI Breve descrizione Tutta la letteratura è concorde nel sostenere che i programmi di promozione della

salute hanno un maggiore successo se sono integrati nella vita quotidiana delle comunità, basati

sulle tradizioni locali e condotti da membri della comunità stessa. Pertanto, perché i programmi di

intervento siano sostenibili nel lungo periodo devono prevedere la strutturazione di “coalizioni

efficaci” e il radicamento in uno specifico contesto territoriale, in modo da leggere i modo

contestuale fragilità, vulnerabilità e fattori di rischio in esso presenti ma anche, e soprattutto,

valorizzare le risorse individuali e sociali presenti. Ciò permette, inoltre, maggior aderenza al contesto

di quanto si implementa, maggiori e più significative ricadute, migliori risultati in termini di processo,

impatto, efficacia, equità nell’individuazione delle priorità e nell’utilizzo delle risorse. Programmare e

progettare sotto questa luce, costringe e al contempo permette di prefigurare scenari operativi e

porsi obiettivi con orizzonti di tempo di medio e lungo periodo, superando la logica della

progettazione estemporanea e dell’intervento spot. Questa strategia, confermata nei documenti

programmatici OMS di “Salute 2020”, dall’”Agenda UN 2030 per lo Sviluppo Sostenibile”, dal

programma nazionale “Guadagnare salute - rendere facili scelte salutari” (DPCM maggio 2007) e

nel PRP 2015 –2018, pone quali temi centrali la salute e la qualità della vita da perseguire tramite la

costruzione di forti sinergie tra il sistema sanitario e gli altri stakeholder chiave ed istituzionali (Sistema

regionale, Enti locali, Imprese, Associazioni, Enti no profit, Università, Parti sociali, Fondazioni ecc.) e

l’implementazione di processi di empowerment che vedano la partecipazione attiva dei cittadini

singoli o organizzati. Una comunità “sana” e orientata al superamento delle diseguaglianze e al

miglioramento del benessere è in grado di sostenere i processi di salute individuali delle persone

appartenenti alla comunità stessa.

Coerentemente con queste premesse, i programmi e gli interventi promossi a livello territoriale rivolti

alla comunità punteranno al coinvolgimento nelle loro varie fasi di tutti i diversi portatori di interesse,

la valorizzazione delle risorse già presenti nei contesti, la valorizzazione del capitale sociale

rappresentato da organizzazioni e relazioni fra i diversi attori, il perseguimento della costruzione di

reti, partnership e alleanze intersettoriali in grado di rispondere ai bisogni di salute individuati a livello

locale (“profilo di salute della comunità”).

L’approccio di Comunità, inteso come strategia di riferimento, unito al consolidamento del modello

organizzativo adottato da ATS nel campo della Promozione della salute, si tradurrà in specifici

percorsi di lavoro, articolati nei diversi contesti, che troveranno nel “locale” il luogo di declinazione

e contestualizzazione di quanto programmato a livello di ATS, oltre che di sintesi delle diverse linee

di azione preventive messe in campo dai diversi settori del SSR sul versante collettivo (Dipartimenti

ATS) e su quello individuale (ASST), coerentemente con quanto previsto in campo Sociosanitario

dalle DGR X/6164 del 30.01.17 e X/6551 del 04.05.17 in tema di governo della domanda e dell’offerta

di salute nell’ottica della presa in carico globale dei bisogni della persona, e in campo Sociale (con

un’attenzione specifica ai Piani di Zona, che la DGR X/7631 del 28.12.17 “Approvazione del

documento “Linee di indirizzo per la programmazione sociale a livello locale 2018-2020”, prevede

siano integrati con questo stesso PIL). Anche l’attuazione delle Azioni di Inclusione sociale promosse

nell’ambito del POR 2013-2020, con particolare riferimento alla riduzione dei rischi e danni connessi

all’uso di sostanze, offrirà una importante occasione per sperimentare a livello territoriale e

organizzativo i principi di integrazione fra sistema sociosanitario e sociale in ottica preventiva.

Altrettanto varrà per l’attuazione a livello locale del Piano Regionale contro la Povertà (all’interno

della quale saranno ricercate le più opportune sinergie) e l’attuazione del Piano Operativo Locale

GAP ATS Città Metropolitana di Milano in attuazione della DGR XI/585 del 01.10.18 “Approvazione

Programma di attività per il contrasto al gioco d’azzardo patologico – Attuazione DGR 159 del

25.05.18 e DCR 1497 del 11.04.17”.

Parallelamente, sarà curata in modo particolare la valorizzazione delle esperienze locali più

significative, promuovendo occasioni di conoscenza, confronto e scambio, in grado di influenzare

e migliorare “dal basso”la programmazione nel suo complesso. A partire dai percorsi intersettoriali

(Reti, Alleanze, Accordi, Protocolli ecc.) già in atto (Conciliazione dei tempi lavorativi con le esigenze

familiari; Contrasto alle Violenze di genere; Prevenzione delle dipendenze e contrasto al gioco

d’azzardo ecc.), si punterà al consolidamento di una visione della promozione della salute e della

prevenzione dei fattori di rischio comportamentali fondata sul pieno coinvolgimento di tutte le risorse

in campo a partire dai Distretti. ATS, attraverso il dispiegamento di azioni coerenti con questi principi

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a tutti i livelli della propria azione di governance (Piani e Programmi, Cabine di Regia, Tavoli ecc.) –

perseguirà nel concreto l’affermarsi di questa visione, fondata strategicamente su criteri di

appropriatezza, impatto, sostenibilità ed equità. Una menzione specifica in questo ambito merita

l’attenzione che sarà posta all’individuazione e allo sviluppo di programmi e azioni nell’ambito della

realizzazione del “Progetto QU.BI. Al bando le povertà”, programma promosso da Fondazione

Cariplo con il sostegno di Fondazione Peppino Vismara, Intesa Sanpaolo e Fondazione Fiera Milano

che, nei prossimi tre anni, vuole mettere in campo una strategia integrata di interventi per

contrastare la povertà a Milano, partendo dalle famiglie con minori, in collaborazione con il Comune

di Milano, con particolare riferimenti ai micro-territori indicati in figura:

La finalità del programma è quella di rafforzare la capacità della città di Milano di individuare le

persone in povertà, fare in modo che ottengano le risorse a cui hanno diritto e promuovere, anche

attraverso la collaborazione del pubblico e del privato sociale, percorsi di miglioramento della

condizione dei minori in povertà e delle loro famiglie.

Si tratta di una linea di attività di sicuro interesse, considerando l‘impatto che la letteratura attribuisce

unanimemente ai fattori di fragilità socio-economica sul peggioramento delle condizioni di salute

della popolazione, con particolare riferimento ai primi anni di vita.

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2 D PROGRAMMA LOCALE 4 : PROMOZIONE DI STILI VITA FAVOREVOLI ALLA SALUTE E

PREVENZIONE FATTORI DI RISCHIO COMPORTAMENTALI NEI PRIMI MILLE GIORNI

Breve descrizione La promozione della salute nei primi 1000 giorni inizia con l’adozione di stili di vita

salutari in fase preconcezionale, prosegue durante il periodo della gravidanza, passa per un

programma di protezione, promozione e sostegno dell’allattamento al seno e di una corretta

alimentazione complementare, per poi proseguire nella fase della prima infanzia. I primi 1000 giorni

sono una “finestra di opportunità” per attivare buone pratiche che sostengano la salute del

bambino e dell’adulto di domani, secondo una visione olistica e bio-psicosociale che tiene conto di

tutte le sfere di influenze e dei determinanti della salute in ambito materno-infantile, che preveda il

coinvolgimento dei genitori.

Il programma “Promozione di stili di vita favorevoli alla salute nei primi 1000 giorni di vita” deve

puntare allo sviluppo di una forte relazione organizzativa e culturale tra le diverse componenti del

“percorso nascita”, con un approccio multi professionale orientato ad un modello di comunicazione

teso a rendere i genitori sempre più competenti e consapevoli nelle scelte della salute, in una

pianificazione efficace anche in situazioni di disagio sociale e fragilità, con l’obiettivo di contrastare

le disuguaglianze di salute.

I consultori familiari possono rappresentare l’unità d’offerta che promuove la salute della famiglia e

dei suoi componenti e si pone come strumento di prevenzione universale, in stretta integrazione con

le altre articolazioni del welfare e la medicina di famiglia. I consultori offrono un percorso di presa in

carico alla donna e alla coppia, garantiscono un prezioso sostegno sociosanitario, psicologico e

sociale, finalizzato alla tutela della salute della futura mamma, del bambino e alla cura delle relazioni

precoci genitoriali. In fase di programmazione è necessaria una stretta integrazione tra ATS e ASST

come previsto dall’accordo quadro per l’anno 2017-2018.

A livello del percorso nascita deve essere promosso e sostenuto l’allattamento al seno, sia nelle

maternità, sia a livello territoriale dando attuazione alle buone pratiche secondo le indicazioni OMS-

UNICEF.

Anche nel 2018 dovrà proseguire la diffusione dei punti allattamento (Baby Pit Stop, BPS) con il

coinvolgimento delle farmacie del territorio, dei Comuni , del settore del commercio e, se possibile,

della rete WHP per quanto riguarda il sostegno dell’allattamento al rientro al lavoro.

Una tematica che necessita di particolare attenzione è rappresentata dalla promozione della lettura

ai bambini in età prescolare, infatti l’attitudine alla lettura riveste particolare importanza nello

sviluppo di competenze linguistiche e abilità cognitive. Saranno pertanto da promuovere anche

attraverso i Distretti ATS, collaborazioni con le biblioteche, i Pediatri di famiglia e i nidi per la

promozione della lettura alle neo mamme, promuovendo Baby Pit Stop nelle biblioteche e nei

musei. Per quanto riguarda gli asili nido sarà favorito l’allattamento materno mediante momenti di

formazione del personale addetto all’assistenza, in modo integrato con la rete consultoriale, oltre al

monitoraggio delle tabelle dietetiche per i bambini svezzati, in stretta collaborazione con i SIA.

OBIETTIVI

Promuovere il rafforzamento delle capacità genitoriali, lo sviluppo delle potenzialità evolutive del

bambino, l’assunzione di comportamenti e abitudini di vita protettivi e salutari (vedi obiettivi

specifici dei programmi nazionali Genitori più, 1000 giorni, Nutrire le Menti, ecc..), con particolare

attenzione alle fasce deboli;

Incrementare la pratica dell’allattamento materno esclusivo fino al sesto mese (180 giorni di vita)

e l’avvio di una corretta alimentazione complementare;

Aumentare le competenze genitoriali in termini di comportamenti corretti rispetto ai fattori di

rischio in gravidanza e nel periodo perinatale;

Promuovere una corretta alimentazione in gravidanza e nel puerperio, nonché nelle comunità

frequentate dal bambino nella prima infanzia;

Promuovere la disassuefazione al fumo di sigarette, particolarmente durante la gravidanza, e

mantenere la cessazione dopo il parto e l’astensione dal consumo di alcool in gravidanza e in

allattamento;

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Favorire e creare opportunità per il sostegno della lettura già a partire del primo anno di vita;

Favorire lo sviluppo di reti e collaborazioni multidisciplinari, con particolare attenzioni alle comunità

frequentate da bambini di età inferiore ai tre anniFavorire la diffusione ai genitori dei nuovi nati di

materiale conoscitivo quale l’opuscolo informativo “Nutrire le menti dei nostri bambini” e il

corrispondente opuscolo per operatori con evidenze scientifiche e note bibliografiche per

operatori, sensibilizzandoli con momenti di aggiornamento dedicati.

Indicatori:

Presenza di accordi di collaborazione con le associazioni di pediatri

Presenza di accordi con erogatori per sviluppo programmi promozione allattamento al seno

Attività formativa per/con pediatri

Attività di formazione/informazione dei genitori

Attività formativa operatori (ostetriche)

Presenza accordi collaborazione con biblioteche/associazioni: “Nati per Leggere” e “Baby Pit

Stop”

Presenza di attività peer to peer tra genitori

Descrizione risorse professionali e tecniche ATS coinvolte. Il programma, per i suoi forti connotati di

trasversalità prevede nella fase di realizzazione il contributo di personale afferente a più Servizi

dell’area materno infantile: Pediatri di Famiglia, Punti Nascita, Consultori, Biblioteche, Enti Locali

2 E PROGRAMMA LOCALE 5 : PROMOZIONE DI STILI VITA FAVOREVOLI ALLA SALUTE E

PREVENZIONE FATTORI DI RISCHIO COMPORTAMENTALI NEL SETTING SANITARIO

IN SINERGIA CON EROGATORI

Breve descrizione Tutti i più recenti documenti d’indirizzo nazionali (Piano Nazionale Prevenzione

2014-18; Piano Nazionale Cronicità) e regionali (Piano Regionale Prevenzione, Piano Regionale

Cronicità, DGR DGR X/6164 del 30.01.17 in tema di governo della domanda e dell’offerta di salute

nell’ottica della presa in carico globale dei bisogni della personae DGR X/6551 del 04.05.17

“Governo della domanda: avvio della presa in carico di pazienti cronici e fragili, determinazioni in

attuazione dell'art. 9 della legge n. 23/2015 pongono particolare attenzione all’individuazione di

processi integrati di intervento finalizzati alla prevenzione individuale delle malattie croniche non

trasmissibili (MCNT) fondati su principi di equità, appropriatezza e sostenibilità. La letteratura

evidenzia come la prevenzione dei fattori di rischio comportamentali e intermedi può essere

perseguita mediante la loro diagnosi precoce, la modificazione degli stili di vita e l’attivazione di

interventi trasversali, ovvero con la piena integrazione tra sociosanitario e sociale.

D’altro canto anche sul versante sociale l’ATS è chiamata a svolgere un preciso ruolo di regia su

molte attività di carattere sociale, sia per rispondere a bisogni che sono contemporaneamente

sociosanitari e sociali, sia per prevenire l’evoluzione della fragilità sociale in fragilità sociosanitaria

e/o sanitaria o ancora per la indispensabilità di promuovere sinergie ed integrazione delle

professionalità e delle competenze al fine di realizzare un piano assistenziale adeguato e

corrispondente ai bisogni della persona. In linea generale si tratta di tutte le funzioni che necessitano

di una presa in carico integrata rispondendo a situazioni di vulnerabilità e fragilità. In questa

direzione, la DGR X/7631 del 28.12.17, all’interno delle Linee di indirizzo per la programmazione

sociale a livello locale 2018-2020, ha previsto che i Piani di Zona debbano integrarsi con quelli del

PIL.

Sul versante della prevenzione nella presa in carico individuale, nelle attività di competenza

dell’ASST, infatti, trovano collocazione le funzioni che rispondono a bisogni di persone vulnerabili, a

rischio di fragilità sociosanitaria o sanitaria e che quindi necessitano di una presa in carico integrata

comportante la valutazione degli aspetti sociali, sanitari e sociosanitari che tenga conto dei risvolti

di fragilità e vulnerabilità della famiglia, necessita anche di interventi di tipo sociale, al fine di

contrastare l’aggravamento e/o la cronicizzazione dei sintomi.

Lo sviluppo di concreti percorsi di integrazione fra quanto programmato/promosso/implementato

sul versante della promozione della salute e della prevenzione dei fattori di rischio comportamentali

nei setting di comunità (in capo alla ATS), i programmi e gli interventi di prevenzione nella presa in

carico individuale (che vedono l’ASST quale attore principale) e le azioni per il contrasto/presa in

carico tempestiva delle situazioni di vulnerabilità/fragilità sociale delle persone e delle famiglie

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(messe in campo dagli Enti Locali all’interno della programmazione di Zona in stretta collaborazione

con i Distretti ATS), deve trovare forme organizzative, riferimenti territoriali e strumenti metodologici

utili alla sintesi e alla lettura delle informazioni, in grado di evitare duplicazioni di interventi,

promuovendo la razionalizzazione delle risorse in campo (professionali e finanziarie), e soprattutto

garantendo fattivamente la presa in carico globale ed unitaria della persona e della sua famiglia.

Sia che ci si riferisca alle fasce in buona salute sia in relazione a quelle già in carico al sistema, occorre

avviare percorsi innovativi di welfare di comunità, che vedano tutti gli attori del SSR in campo per

definire processi e programmi di intervento in grado di promuovere e sostenere il capitale di salute

presente a livello comunitario e familiare. Proprio la famiglia, infatti, sia in condizioni di “normalità”

sia nei momenti di difficoltà/bisogno, riveste un ruolo strategico come attore e risorsa del nuovo

welfare di comunità, a maggior ragione nella prospettiva della promozione della salute e della

prevenzione. In questo senso diversi provvedimenti regionali (ad esempio la D.G.R. 856/2013, la

D.G.R. 740/2013, la D.G.R. 4155/2015), approcciando il tema della disabilità, della fragilità e della

vulnerabilità, hanno come obiettivo prioritario l’adeguamento del sistema sociosanitario alle nuove

complessità emergenti, perché sappia fornire risposte innovative, flessibili e appropriate alle persone

fragili, in molti casi non prese in carico dalla tradizionale rete dei servizi.

La oggettiva limitatezza delle risorse disponibili, d’altro canto, ne impone un utilizzo fondato su

principi di Equità. Si tratta di un principio già affermato in diverse altre parti di questo documenti, che

a maggior ragione vale in questo contesto visto il rilievo che la letteratura sottolinea sulle

conseguenze in termini di salute e aspettativa di vita che le disguaglianze sociali rivestono nei

contesti economicamente più evoluti, come il nostro. Diviene, dunque, strategico allineare i percorsi

di lettura e interpretazione della realtà territoriale in termini di domanda, e prima ancora bisogni di

salute (centrale in questo la costruzione di “profili di salute” evoluti) dei diversi segmenti della

popolazione, con un attento e puntuale lavoro di programmazione integrata fra tutti gli attori del

sociosanitario (ATS, ASST, Erogatori accreditati ecc.) e del sociale (Enti locali, Terzo e Quarto settore),

di individuazione delle priorità nell’allocazione delle risorse a favore di programmi e di interventi

efficaci e sostenibili, e nell’individuazione accurata e mirata dei target specifici in modo da garantire

il maggior impatto a quanto realizzato e il miglior guadagno di salute per la popolazione.

In questo senso, è strategico individuare modi e forme per valorizzare anche in tema di promozione

della salute e di prevenzione il ruolo della Cabina di Regia ATS - ASST – Comuni, cui spetta

raccordare le necessità dell’integrazione e del funzionamento della rete socio-sanitaria con quella

sociale.

La promozione di un modello di erogazione integrata dei servizi (sanitari e socio-sanitari) consente di

affrontare la cronicità secondo una visione sistemica capace di ricomporre l’attuale

frammentazione dei servizi forniti al malato in una programmazione unitaria e integrata, orientata al

successo di prevenzione e cura delle condizioni croniche attraverso gli strumenti del self

management e dell’empowerment del paziente.

In attuazione dei principi della l.r. 23/15, il modello organizzativo promosso da Regione Lombardia

prevede che l’attività di Prevenzione sia agita a livello territoriale con la governanceda parte di ATS

sia nell’offerta di sanità pubblica (offerta a popolazione target di prestazioni di prevenzione primaria

e secondaria quali ad esempio screening oncologici e vaccinazioni) sia nei percorsi di presa in

carico delle persone e delle famiglie con diverse forme di cronicità, fragilità e vulnerabilità.

A livello territoriale è condizione necessaria che si sviluppino processi integrati di lettura dei bisogni

della popolazione, di individuazione delle priorità in termini di prevenzione per l’attuazione di

interventi e azioni mirate rispetto ai diversi target di popolazione.

I programmi e gli interventi di promozione della salute e di prevenzione dei fattori di rischio

comportamentali, richiedono di:

1) Costruire e rafforzare linee d’interazione e di integrazione programmatoria e operativa

internamente all’Agenzia al fine di rendere sinergici indirizzi e azioni di tutti i Dipartimenti e le

Strutture che hanno ruolo nell’indirizzo e nel consolidamento di strategie preventive rivolte alla

popolazione (in particolare: Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria (DIPS), Dipartimento

per l’Integrazione PIPPS e Dipartimento Cure Primarie)

2) Definire strumenti di governance condivisa e integrata ATS-ASST (ed Erogatori accreditati)

finalizzati alla Prevenzione nell’ambito della presa in carico individuale così come alla continuità

e sviluppo dei programmi di promozione della salute e di prevenzione rivolti alla collettività

3) Valorizzare gli strumenti già previsti dalla regolazione dei rapporti tra ATS e enti erogatori per la

formalizzazione e la messa a sistema dei percorsi di integrazione individuati, coerentemente con

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le Regole di sistema e le innovazioni derivanti dall’attuazione del cd governo della domanda e

dell’offerta.

Obiettivi

Implementare l’offerta di approccio comportamentale (counselling) alle persone con fattori di

rischio per MCNT nell’ambito delle attività di sistema per la presa in carico delle persone con

malattie croniche in stadio iniziale, non complicate, mediante interventi di prevenzione primaria

e secondaria;

Rafforzare in termini preventivi i percorsi di presa in carico individuale Attraverso la verifica sul

campo di modelli integrati di collaborazione ATS-ASST nelle aree consultoriali, della salute

mentale e delle dipendenze;

Definire e attuare programmi formativi integrati rivolti agli operatori sociosanitari di ATS, ASST e

Accreditati;

Predisporre materiale informativo

Indicatori

N. erogatori coinvolti per ASST / Totale erogatori per ASST

N. accordi formalizzati con erogatori / Totale erogatori

N. di consultori, centri vaccinali, che erogano counseling motivazionale breve a persone con

fattori di rischio per MCNT / N. totale consultori, centri vaccinali

Attività formativa condivisa con erogatori

N. MMG coinvolti / N. MMG del territorio

N. PdF coinvolti / N. PdF del territorio

N. Radiologie di screening, UO Pneumologia, Medicina Interna, Cardiologia che erogano

counseling motivazionale breve / N. totale Radiologie di screening, UO Pneumologia, Medicina

Interna, Cardiologia

Descrizione risorse professionali e tecniche ATS coinvolte:

Il personale dell’ATS interessato afferisce al Dipartimento Prevenzione per supporto o

implementazione degli interventi, la creazione della rete, l’inserimento di contenuti specifici; al

Dipartimento PIPPS per il rapporto con le ASST per il coordinamento con i servizi erogativi e i contenuti

dell’integrazione sociosanitaria; al Dipartimento Cure Primarie per i rapporti con i medici

dell’assistenza primaria; al Dipartimento PAPPS per quanto riguarda la negoziazione contrattuale. E'

inoltre necessario il coinvolgimento di riferimenti afferenti alla Direzione Sanitaria e Socio-sanitaria per

quanto riguarda l’elaborazione di strategie interistituzionali e i rapporti tra i vertici aziendali.

3. Risorse Economiche

La D.G.R. Regione Lombardia n. XI-1046 del 2018 : “ Regole di gestione Servizio Socio Sanitario 2019”al

capitolo 8.4.1.6 “ha confermato , a favore della ATS della Città Metropolitana di Milano, In continuità

con i precedenti anni per l’attività - beni e servizi - dei Piani Integrati Locali (in particolare marketing

sociale, comunicazione, collaborazioni intersettoriali) l’assegnazione della somma di euro

140.000,00. Coerentemente con la declinazione di questi Obiettivi nei diversi Programmi Locali del

PIL, viene programmato il seguente piano di utilizzo, che potrà subire revisioni o variazioni in base a

priorità e opportunità:

Reti territoriali integrate: € 95.000 (attivazione di incarichi professionali di collaborazione )

Programmi Locali : € 35.000 (eventi, stampati, testi, attrezzature, materiale di consumo, etc.)

Formazione Integrata: € 10.000 (corsi, convegni, sussidi didattici, etc.)

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4. Programmi di Promozione della Salute

Vengono di seguito rappresentate le schede progettuali del PIL 2019 significando che le stesse non

sono esaustive di tutti gli interventi che verranno realizzati nel corso dell’anno in considerazione di

eventuali richieste di intervento/collaborazione che potranno essere espresse successivamente

Nella redazione dei progetti, che hanno visto il contributo di Servizi ATS e di soggetti esterni es. ASST

– Ufficio Scolastico) sono stati tenuti in considerazione i seguenti principi :

Coerenza con piano regionale della prevenzione : in generale i progetti sono stati costruiti

in coerenza con i programmi del Piano Regionale della Prevenzione con particolare

riferimento ai programmi locali da 1 a 5

Campo di applicazione (Equity) : i progetti si riferiscono, di norma, all’intero territorio ATS

/aree ampie territoriali e e, laddove ciò non ricorra, hanno comunque caratteristiche che li

rendono facilmente replicabili, ove ritenuti di interesse, in altri ambiti territoriali;

Evidence based: i progetti rispettano i requisiti base della evidenza scientifica in tema di

promozione della salute (es. non interventi diretti su alunni , ma formazione insegnanti;

approcci multicomponente; elementi di impatto e sostenibilità realistici ecc.);

Originalità : i progetti hanno caratteristiche di progettazione originale; gli interventi su

programmi di derivazione regionale (es. WHP, Peer Education) sono rappresentati in una

scheda collettiva predisposta dalla UOC Promozione Salute;

Unitarietà I Progetti proposti da Servizi con più articolazioni territoriali (es. SIAN);prevedono in

linea di massima la partecipazione di tutti i Servizi afferenti alla stessa area tematica

Innovatività: i progetti contengono elementi innovativi rispetto alla normale attività svolta

dai destinatari dell’ intervento (es. non progetti di formazione sul counselling motivazionale

per personale consultoriale ecc.)

Coinvolgimento Stakeholder : rappresenta elemento qualificante dei diversi progetti il coinvolgimento attivo di stakeholder chiave ed istituzionali nella fase di

progettazione/realizzazione del progetto

Sostenibilità:progetti danno in linea di massima evidenza delle caratteristiche di sostenibilità

che ne garantiscano la stabilizzazione nel medio-lungo periodo.

Azioni e Indicatori: le schede comprendono una chiara definizione delle azioni messe in atto

e degli indicatori di processo di natura quali/quantitativa ; ove applicabili, sono stati

individuati indicatori di performance di derivazione regionale

Il processo di costruzione del PIL 2019, condiviso attraverso incontri dedicati con i diversi stakeholder

, è stato formalizzato attraverso la redazione di una “informazione documentata” (procedura )

inserita nel sistema di certificazione ISO 9001 della ATS di Milano (A156 Pd001),

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La tenuta sotto controllo degli indicatori prestazionali di performance viene attuato attraverso una

“informazione documentata” (procedura ) inserita nel sistema di certificazione ISO 9001 della ATS di

Milano (A156 Pd002),

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Tabella Sinottica Programmi/Progetti

Progetto/Programma

PL1

Ambienti

Lavoro

PL 2

Contesti

Scolastici

PL 3

Comunità

Locali

PL 5

Mille

giorni

PL 6 Setting

sanitario

01 Gruppi di Cammino 02 Piedibus 03 Educacazione tra Pari 04 Life Skills Program 05 Unplugged

06 Social Me 07 Counselling motivazionale

cessazione tabagica

08 Scuole che promuovono salute 09 Le competenze genitoriali 10 Letture e Salute 1 11 Alla scoperta dei consultori 12 Spreco.net 13 Fad Commissioni mensa 14 Food Game 15 WHP:

Aziende che promuovono salute

16 Crescere nel mondo digitale 17 Corsi accompagnamento alla

nascita

18 Letture di Salute 2

19 C’era una volta 20 Con le parole giuste 21 Lupus in fabula 22 Smartphone &company 1 23 Smartphone &company 2 25 Più libri più sani 26 Primi Passi 27 Insieme nello Spazio giovani 28 WHP ATS Milano 29 Progetti di inclusione sociale 30 Promozione salute in adolescenza 31 Investire precocemente in salute 32 Alfabetizzazione delle emozioni 33 Letture e Salute 34 Netyx 35 Amici di zampa 36 Culle e Cucce

programma locale principale di riferimento programmi locali correlati

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Progetto n. 1 : Gruppi di Cammino Promozione attività motoria

Servizio UOC Promozione Salute

Soggetti esterni ATS coinvolti (ASST,USR, ECC)

Associazioni di volontariato del territorio

Amministrazioni Comunali del territorio ATS Milano Città Metropolitana

ASST

MMG

CDD

CSE

Modalità promotore progettazione realizzazione valutazione

Dipartimenti ATS coinvolti

DIP.DIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE

UOC ATS UOC IAN

Copertura territoriale intero territorio ATS macroarea territoriale

Tipologia progetto informativa formativa organizzativa

Temi di salute

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni

Destinatari

operatori (Specificare) educatori professionali CDD,CSE,CPS, operatori ASST…… minori ( specificare età) giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche ……………………………………………………………………………………………………………………………………

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Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità

OBIETTIVI Sezione1 :

Obiettivo Generale

Contribuire alla promozione dell’attività motoria nella comunità adulta al fine, promuovere la cultura di uno stile di vita attivo, prevenire le MCNT e sostenere contestualmente fattori di salute psico-sociali individuali e collettivi.

Obiettivi Specifici

Prevenire le malattie croniche mediante la promozione dell’attività motoria nell’utenza fragile (CDD,CSE…….).

Favorire l'adesione ai Gruppi di Cammino territoriali di pazienti diabetici e cardiopatici seguiti dalle Aziende Ospedaliere del territorio

ANALISI DI CONTESTO Sezione2 : Analisi di contesto

L'ATS è impegnata da anni in interventi di promozione sui corretti stili di vita e sull'attivazione di iniziative, basate su evidenze scientifiche, per aumentare l'attività fisica e costruire/modificare comportamenti finalizzati al benessere della comunità. I Gruppi di cammino rappresentano una opportunità organizzata per aumentare il livello di attività fisica nella popolazione (indicazioni OMS), contrastare la sedentarietà e contestualmente prevenire malattie croniche Secondo i dati PASSI e PASSI d’Argento, a Milano un quinto della popolazione adulta e anziana è totalmente sedentaria. La sedentarietà aumenta con l’età ed è più diffusa nelle persone con basso livello d’istruzione e in condizioni di difficoltà economiche. In particolare, secondo i dati PASSI, è risultato sedentario il 31% delle persone depresse, il 22% degli ipertesi, il 25% delle persone in eccesso ponderale e il 24% dei fumatori. Risulta pertanto prioritario attivare e mantenere iniziative finalizzate a favorire la pratica di regolare attività fisica per tutta la popolazione, e in particolare della fascia di età > 65 anni, che rappresenta per l’ATS Milano Città Metropolitana il 22.1% del totale ( circa 750.000 soggetti ). Fondamentale l'attivazione di collaborazioni con gli Enti locali e tutti gli stakeholder chiave e istituzionali dei 195 Comuni e delle 9 ASST del territorio. Nel 2018 I comuni con i gruppi di cammino attivi sono 97 sui comuni totali ATS di 195 pari al 50%. I Gruppi di Cammino sono iniziative adatte al coinvolgimento di ampie fasce di popolazione che offrono l’opportunità di prevenire le malattie croniche attivando contemporaneamente strumenti di integrazione sociale. Regione Lombardia, nell’ambito della prevenzione delle malattie croniche, adotta strategie integrate, multicomponente e intersettoriali Inoltre l’evidenza documentata nella DGR del 20/12/2017 n. 7600 “DETERMINAZIONI IN ORDINE ALLA GESTIONE DEL SERVIZIO SOCIO SANITARIO REGIONALE PER L’ESERCIZIO 2018”, evidenzia che “ …per la cronicità di tipo sociosanitario, data la complessità dei bisogni di queste persone, è necessario sviluppare una nuova modalità di presa in carico integrata che garantisca una continuità di assistenza tra servizi territoriali e servizi specialistici ospedalieri. Questa integrazione favorisce l’inclusione del soggetto fragile nella comunità. I gruppi di cammino rappresentano una importante occasione di avvicinamento del paziente fragile alle attività di promozione della salute. Un diverso livello di fragilità è rappresentato dai pazienti diabetici, cardiologici o con BPCO lieve per i quali la partecipazione a gruppi di cammino può essere intesa come parte della terapia.

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METODI E STRUMENTI Sezione3

I Gruppi di Cammino (GDC) sono gruppi di persone, con prevalenza di ultrasessantacinquenni che si ritrovano regolarmente, almeno due/tre volte la settimana, per camminare insieme, guidati da walking leader appositamente formati da ATS ed individuati tra figure volontarie. I partecipanti ai GDC possono essere “reclutati” con diverse modalità:

adesione spontanea a seguito di pubblicizzazione dell’iniziativa da parte dei soggetti promotori e/o partner (Comuni, ATS, ASST, MMG, Associazioni, ecc.)

attraverso l’invio mirato da parte di MMG e/o di reparti ospedalieri/ambulatori specialistici in caso di presenza di fattori di rischio o nell’ambito di percorsi strutturati di presa in carico integrata di pazienti con cronicità e/o problematiche psico-sociali.

Condivisione obiettivo ATS/ASST.

Incontri di informazione/formazione ai Walking Leader dei gruppi cammino coinvolti ed interessati all’inserimento dei pazienti individuati dagli specialisti ospedalieri.

Percorso formativo ai WL per presa in carico del paziente individuato.

Prescrizione ai pz individuati di frequenza ai GC di riferimento.

Per l’avvio /diffusione di GDC l’ATS utilizza la strategia dell’attivazione di comunità che comporta collaborazione con Enti Locali, Soggetti no profit, ASST, altre strutture ospedaliere e socio assistenziali, MMG, altri soggetti della comunità locale (Università, ecc.). Inoltre fornisce consulenza sugli aspetti organizzativi necessari alla organizzazione e gestione, e supporto tecnico scientifico per la formazione dei walking leader.

Promuove processi di comunicazione e di rete per diffondere e dare sostenibilità ai GDC e raccoglie i dati relativi alla loro diffusione sul territorio di competenza.

Nel 2019 potrà essere promossa “l’attività fisica assistita” presso le strutture presenti sul territorio (palestre…) che, saranno individuate in base ai parametri regionali che verranno stabiliti nel corso dell’anno. Considerata la tipologia di soggetti partecipanti ai gruppi di cammino, vista la diffusione nella popolazione anziana del gioco d’azzardo, nel corso del 2019 verranno coinvolti i gruppi di cammino come setting per interventi formativi/informativi su tale tematica.

INDICATORI Sezione4 : Sistemi di valutazione

n. Comuni con GDC/n. totale di Comuni della ATS

n. partecipanti età > ai 65 anni/popolazione residente > 65 anni

n. GDC anno in esame/n. GDC anno precedente

………………………………………………………

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Progetto n. 2 : Piedibus

Servizio UOC Promozione Salute

Soggetti esterni ATS coinvolti (ASST,USR, ECC)

Amministrazione Locale Associazioni del territorio Scuola Primaria

Modalità promozione progettazione realizzazione valutazione

Dipartimenti ATS coinvolti

DIP.DIPS DIP.PAPPS DIP.PIPSS DIP.VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE

UOC ATS

Copertura territoriale intero territorio ATS macroarea territoriale :

Tipologia progetto informativa formativa organizzativa

Temi di salute

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni

Destinatari

operatori (Specificare)……………………………………………………………………………………………… minori ( 6-10 anni) giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche ……………………………………………………………………………………………………………………………………

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità

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ABSTRACT Sezione1 : Obiettivo Generale

Contrastare la sedentarietà e promuovere la cultura di uno stile di vita attivo per sostenere fattori di salute psico-sociali individuali e collettivi.

ABSTRACT Sezione2 : Analisi di contesto

I PEDIBUS rappresentano una opportunità organizzata per aumentare il livello di attività fisica e il piacere di muoversi a piedi nel contesto cittadino per gli alunni delle scuole primarie, con lo scopo di migliorare gli stili di vita. Il Piedibus trova origine nelle linee direttive e negli obiettivi indicati nel Progetto “Città sane” presentato a Ottawa nel 1986 dall’OMS. E’ diffuso in Italia e organizzato secondo la strategia dell’ ”attivazione di comunità” che prevede la co-progettazione tra Comuni, ATS, associazioni di volontariato, comitati dei genitori, scuole. Il Pedibus prevede di attivare dei percorsi guidati da casa scuola e viceversa, attraverso l'impegno degli Enti Locali, di volontari, genitori, nonni e consiste in un impegno condiviso dai vari attori coinvolti, articolato in azioni sinergiche, che possono variare nei diversi contesti. Il Piedibus ha visto una progressiva estensione sul territorio dell’ATS, coinvolgendo nel 2018 122/623 plessi scolastici.

ABSTRACT Sezione3 : Metodi Strumenti e Azioni

Il Pedibus consiste nella trasformazione del tragitto da scuola a casa, normalmente percorso in autobus o in auto, in percorso pedonale. I bambini raggiungono a piedi il punto raccolta più vicino a casa e da lì la scuola, accompagnati da volontari adulti e percorrendo un itinerario prefissato e dotato di “fermate”. Per l’avvio e diffusione di Piedibus ATS, tramite la strategia dell’attivazione di comunità,

1. realizza collaborazioni con Scuole e Enti Locali, Soggetti no profit o altri soggetti della comunità locale; 2. fornisce consulenza sugli aspetti organizzativi necessari alla organizzazione e gestione, ed eventuale

supporto tecnico in particolare in riferimento alla formazione di volontari , 3. promuove processi di comunicazione e di rete per diffondere e dare sostenibilità alle pratiche, raccoglie i

dati relativi alla loro diffusione sul territorio di competenza. I soggetti esterni all’ATS coinvolti nell’attivazione dei pedibus (scuola, associazione di genitori, ente locale, associazioni di volontariato) possono autonomamente deciderne sia l’attivazione che l’eventuale sospensione per mancata adesione da parte della comunità.

ABSTRACT Sezione4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Indicatori di performance stabiliti dalla regione

n. Plessi scuola primaria con Pedibus/n. totale Plessi scuola primaria territorio ATS Indicatore: copertura popolazione target

bambini da 6 a 10 anni partecipanti/bambini da 6 a 10 anni territorio ATS

scuole primarie della Rete SPS con PEDIBUS/n. totale scuole primarie aderenti alla Rete SPS

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Progetto n. 3 : Educazione tra Pari

Servizio

UOC Promozione salute

Soggetti esterni ATS città metropolitana di Milano coinvolti (ASST,USR, ECC)

ASST FBF-Sacco promotore progettazione realizzazione valutazione ASST GOM Niguarda promotore progettazione realizzazione valutazione ASST Ovest Milano promotore progettazione realizzazione valutazione ASST Rodense promotore progettazione realizzazione valutazione Coop Albatros promotore progettazione realizzazione valutazione Istituti Scolastici che aderiscono al Programma progettazione realizzazione valutazione

Dipartimenti ATS città metropolitana di Milano coinvolti

DIP.DIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE

UOC ATS

UOC Promozione salute UOC PICVF

Copertura territoriale

intero territorio ATS macroarea territoriale : …………………………………………………….

Tipologia progetto

informativa formativa organizzativa

Programma locale di riferimento

1.Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali negli ambienti di lavoro 2. promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nei contesti scolastici 3. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nelle comunità locali 4. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio nei primi 1000 giorni di vita 5. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali promossi nel setting sanitario in sinergia con gli erogatori

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Tema di salute

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale Vaccinazioni incidenti

intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Affettività Violenza di genere Corretto utilizzo dei social Contrasto al bullismo e al cyberbullismo

Destinatari

operatori (Specificare)……………………………………………………………………………………………… minorenni di età compresa tra i 14 e i 18 anni. Alunni delle scuole secondarie di secondo grado giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche cittadini che si incontrano durante gli Eventi

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità

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ABSTRACT Sezione 1 : Obiettivo Generale

1) Il programma EducaPari presenta come obiettivi generali: Lo sviluppo di abilità (skills) trasversali a tematiche di salute, in particolare:

comunicazione efficace

problem solving;

autostima;

senso critico;

ascolto, confronto e dialogo. Le principali tematiche di salute sono:

la promozione delle relazioni positive ed il contrasto al bullismo, al cyberbullismo, all’ omofobia, al razzismo ed alla violenza di genere;

lo sviluppo di una sessualità consapevole; la prevenzione delle Infezioni Sessualmente Trasmesse (IST); la prevenzione delle dipendenze (alcol, sostanze, gioco d’azzardo); la promozione del benessere digitale. L’aumento della conoscenza dei Servizi Socio-Sanitari Territoriali (Consultori, SERT, Noa, Centri MTS). A livello organizzativo, l’implementazione del programma in maniera organica e coerente sull’intero

territorio dell’ATS. 2) Il programma Empowered Peer Education presenta come obiettivi generali: Approntare un modello di sistema educativo flessibile e partecipato, al fine di riattivare interesse e

prospettive progettuali nei ragazzi dentro e fuori la Scuola, ed accompagnare gli interlocutori territoriali ad un ruolo attivo nella comunità educante.

Promuovere empowerment a livello: - Individuale: gli studenti acquisiscono competenze, accrescono la capacità di controllare

attivamente la propria vita e sviluppano la consapevolezza critica del loro ambiente sociale, politico e culturale.

- Organizzativo: il sistema scuola è coinvolto attivamente, gli studenti, i docenti ed i genitori si responsabilizzano ed esercitano un’influenza sui rappresentanti eletti e sui servizi erogati.

- Di comunità: i cittadini si attivano nei confronti dei servizi e sviluppano la capacità di incidere sui possibili cambiamenti.

3) Educapari Plus Sviluppare cittadinanza attiva Offrire occasioni, al di fuori dei contesti degli interventi previsti dal Programma, a singoli o a gruppi di

educatori tra pari affinché possano continuare l’esperienza di Promozione della Salute. Tale attività può essere offerta anche ad educatori tra pari che possono aver già concluso il loro impegno

nel Programma in quanto hanno terminato il percorso scolastico

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ABSTRACT Sezione 2 : Analisi di contesto

1) Il bullismo, il cyberbullismo, le gravidanze precoci e la diffusione dell’infezione da HIV/IST rappresentano

fenomeni rilevanti in particolare nelle scuole secondarie di secondo grado. Parallelamente l’abuso di sostanze (tabacco, alcol e droghe) è da considerarsi tra i maggiori rischi di salute nella popolazione giovanile.

L’Educazione tra Pari come metodo di promozione della salute si basa su alcuni assunti descritti in letteratura:

la credibilità percepita dei pari;

la possibilità di identificazione da parte del gruppo target;

la maggiore libertà nel trattare argomenti delicati;

l’utilizzo di canali comunicativi già attivi ed efficaci. Un altro elemento vantaggioso è il rapporto costo-efficacia favorevole. Nell’ambito territoriale di Milano e di Milano Ovest (comuni di Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo, Castano Primo, Magenta, Legnano, Arese) tale intervento viene promosso da oltre 10 anni. I destinatari finali sono gli studenti delle classi prime e seconde delle Scuole Secondarie di secondo grado aderenti al programma, i destinatari intermedi sono gli educatori tra pari selezionati tra gli studenti, a partire dalle classi terze. A partire dalle richieste di attivazione dell’intervento di Educapari raccolte nell’a.s. 2017/2018, si sono attivati interventi nell’ambito territoriale di Milano Est nel Comune di San Donato. Nell’ambito territoriale di Milano Ovest si amplierà l’intervento anche al Comune di Inveruno 2) Empowered Peer Education si discosta sensibilmente dalle applicazioni pure della peer education, rappresentando un’evoluzione originale dei percorsi di peer tutoring e counselling. Tale modello attribuisce ai ragazzi il ruolo di attori primari nella promozione della salute, promuovendo lo sviluppo di cooperazione e competenze trasversali alle macro-aree del saper essere, del sapere, del saper fare, del saper sperare. Inoltre il modello considera la scuola come un sistema vivo e dinamico, parte integrante del territorio al quale appartiene. Pertanto, la conoscenza del territorio/del contesto sociale ed il lavoro dinamico dei soggetti che a diverso titolo collaborano al progetto sono gli elementi fondamentali nella pianificazione dell’intervento. Questa strategia educativa è attiva nel territorio del Castanese dal 2008 all’interno della scuola secondaria di secondo grado. I ragazzi dell’istituto hanno utilizzato l’edificio scolastico nel pomeriggio dapprima come punto di incontro per un focus sul progetto peer specifico “Torno-Lab”, successivamente come luogo di aggregazione ed elaborazione di iniziative: CreaTorno Quest’attività si è realizzata sia spontaneamente sia promossa dagli operatori del servizio sanitario e della coop Albatros convenzionata. In un momento successivo, gli stessi operatori hanno “destrutturato” la formazione peer del mattino, riservando al pomeriggio la trattazione di temi di salute quali le dipendenze, le relazioni, la violenza di genere, le malattie a trasmissione sessuale. Si è creato dunque un “ponte” con i servizi socio-sanitari, in un contesto territoriale carente di servizi stessi (ad esempio del servizio Dipendenze). È avvenuto un passaggio culturale che ha modificato il ruolo degli adulti, da esperti a facilitatori di processi, e degli adolescenti, da destinatari/formati sulla conduzione ad ideatori e realizzatori autonomi delle proprie iniziative. La dirigenza scolastica ha messo a disposizione dei ragazzi e del comitato genitori ambienti risanati, strutturati ad hoc. Si è dunque realizzata un’alleanza educativa fra scuola, ragazzi, genitori ed operatori. La scuola è divenuta un luogo di aggregazione spontaneo, fucina di idee ed iniziative sperimentali che coinvolgono l’intero contesto territoriale. 3) EDUCAPARI Plus: sono Educatori formati nel programma EducaPari che svolgono attività, su base volontaria, fuori dai percorsi concordati con la scuola, in ambiti o all’ interno di eventi esterni alla scuola, in momenti diversi dall’orario scolastico. Possono trattare argomenti, o essere testimonial di argomenti, che esulano da quelli per i quali sono stati formati durante i percorsi di formazione previsti dal programma. Possono essere ragazzi che hanno già concluso il percorso scolastico della scuola secondaria di secondo grado, nella logica di pensiero dei “Pari per Sempre”. Il loro ruolo è quello di essere ancora più attivi ed efficaci nel trasmettere messaggi di promozione della salute.

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ABSTRACT Sezione 3 : Metodi Strumenti e Azioni

Azione 1

Il Programma EDUCAPARI prende avvio con l’individuazione e la nomina dei Pari, che stipulano un “Patto” di impegno con gli operatori ATS. Il ciclo triennale di formazione si articola in tre fasi: Fase di avvio Prevede un impegno di circa 20 ore scolastiche, distribuite in cinque mattinate. Vengono trattati temi relativi alle relazioni, al bullismo e al cyberbullismo e vengono fornite informazioni di base sui Servizi territoriali ATS e sulle modalità di accesso Gli Educatori Tra Pari, in coppia o in terzetti, realizzano incontri di una/due ore nelle classi prime (fase di avvio) e seconde (fase di stabilizzazione e conclusione) . Vengono stimolati confronti e discussioni, sperimentando metodologie attive apprese durante la formazione. Fase di stabilizzazione L’impegno è analogo alla prima fase. Vengono stimolate le conoscenze sui temi della sessualità (contraccezione, prevenzione HIV/MTS) e delle dipendenze (alcol, tabacco, sostanze stupefacenti, gioco d’azzardo patologico). Gli Educatori Tra Pari, in coppia o in terzetti, realizzano incontri di una/due ore nelle classi prime (fase di avvio) e seconde (fase di stabilizzazione e conclusione) . Vengono stimolati confronti e discussioni, sperimentando metodologie attive apprese durante la formazione. Fase conclusiva Sono previste due mattinate di lavoro per il ripasso ed il consolidamento delle conoscenze apprese. Inoltre i Pari che concludono il ciclo triennale affiancano gli operatori nella selezione dei nuovi Pari Gli Educatori Tra Pari, in coppia o in terzetti, realizzano incontri di una/due ore nelle classi prime (fase di avvio) e seconde (fase di stabilizzazione e conclusione) . Vengono stimolati confronti e discussioni, sperimentando metodologie attive apprese durante la formazione. Eventi scolastico Nell’anno scolastico 2018/2019 gli Eventi si sono ampliati ad altre tematiche e sono stati promossi nei territori di Milano e Milano Ovest. Tali eventi si sono svolti secondo le giornate della salute relative a: AIDS, Violenza di Genere.

Azione 2

A conclusione dell’anno scolastico, è prevista la realizzazione di un Evento Cittadino, momento pubblico in cui gli Educatori Tra Pari di tutte le scuole coinvolte, gli insegnanti e gli operatori restituiscono alla cittadinanza quanto realizzato dal programma e condividono messaggi di salute. L’evento viene documentato con foto, filmati e post pubblicati sui canali social del Programma, che permettono un’ampia diffusione e promozione delle attività. A Milano si terrà come consuetudine l’Evento finale di chiusura dell’anno scolastico con il coinvolgimento di tutti gli EP ATS.

Azione 3

Alla scuola è richiesto il supporto nel garantire lo svolgimento, la continuità e il monitoraggio del programma. Il lavoro svolto dai Pari è valorizzato tramite l’attribuzione di crediti formativi ed il riconoscimento come ore di Alternanza Scuola-Lavoro garantita dalla scuola.

Azione 4

Educapari sui social: oltre alla FanPage “Educatori tra pari ATS Città Metropolitana di Milano” su Facebook, Instagram e ai gruppi WhatsApp per i singoli gruppi scolastici di educatori tra pari, Educapari sarà attivo in SocialMI per realizzare una comunità di Educatori tra Pari, secondo il programma di sviluppo di SocialMI

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Azione 5

L’implementazione del programma nel corso del 2019 prevede: Attivazione di collaborazioni con le ASST, che forniranno le risorse necessarie alla

realizzazione dell’intervento nei relativi ambiti territoriali; Verifica della possibilità di integrare le risorse anche coinvolgendo il terzo settore, sulla

base dell’esperienza di Milano Ovest

Azione 6

1) Il Programma Empowered Peer Education si articola attraverso varie attività, volte a promuovere il benessere scolastico, le relazioni, l’aggancio di studenti con difficoltà scolastiche, l’integrazione delle diverse abilità e delle diverse identità culturali.

In particolare: Laboratori tematici sulla promozione della salute, gestiti da operatori formati Laboratori musicali e teatrali Progetto “biblioteca” Cineforum Giardino alchemico Percorsi complementari di orientamento, ri-orientamento, motivazione scolastica e

lavorativa, sia individuali che di gruppo.

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Indicatori Quantitativi INDICATORE 1

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Programma Educapari

Numero totale di scuole aderenti al programma; Numero complessivo di classi coinvolte nel programma Educatori tra Pari formati Numero complessivo di studenti coinvolti dal programma; Numero di CFP (Istituti Professionali) aderenti al programma

numero totale di scuole numero complessivo di classi presenti nella scuola che aderiscono al programma numero complessivo degli studenti che frequentano le scuole aderenti al programma numero totale di CFP

INDICATORE 2

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Evento cittadino annuale

Numero di scuole che Partecipano all’evento finale Numero di educatori tra pari che partecipano all’evento finale

Numero delle scuole che aderiscono al programma Numero di educatori tra pari formati

> 90% ;> 80%;

INDICATORE 3

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

ruolo della scuola Numero di scuole che completano il ciclo triennale

numero totale di scuole aderenti al programma

> 90%;

INDICATORE 4

Descrizione Dato anno precedente Dato anno incorso Risultato atteso

Per ogni social (FB, Instagram e gruppi WhatsApp)

Numero iscritti ai social nell’anno scolastico 2018/2019 Numero di interazioni relative all’Utilizzo da parte dei pari dei social a documentazione delle attività relative agli eventi interni alla scuola o cittadini a.s. 2018/2019

Numero iscritti ai social nell’anno scolastico 2019/2020 Numero di interazioni relative all’Utilizzo da parte dei pari dei social a documentazione delle attività relative agli eventi interni alla scuola o cittadini a.s. 2019/2020

> >

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso Implementazione del Programma Numero di interventi

implementati a livello territoriale ambito ASST; numero di operatori ASST attivi nel Programma a.s. 2018/2019 Numero di agenzia del Privato sociale coinvolte nel Programma a.s. 2018/2019

numero di scuole territoriali ambito ASST aderenti al programma numeri operatori ASST attivi nel programma a.s. 2019/2020 Numero di agenzia del Privato sociale coinvolte nel Programma a.s. 2019/2020

> = o >

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Progetto n. 4 : LIFE SKILLS TRAINING LOMBARDIA

Servizio

UOS Prevenzione specifica

Soggetti esterni ATS città metropolitana di Milano coinvolti (ASST,USR, ECC)

UST Rete Sps promotore progettazione realizzazione valutazione ASST Melegnano-Martesana promotore progettazione realizzazione valutazione ASST Lodi promotore progettazione realizzazione valutazione ASST Ovest Milanese promotore progettazione realizzazione valutazione ASST Rhodense promotore progettazione realizzazione valutazione

Dipartimenti ATS città metropolitana di Milano coinvolti

DIP.DIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE …………………………………………..

UOC ATS

Promozione Salute

Copertura territoriale

intero territorio ATS macroarea territoriale : …………………………………………………….

Tipologia progetto

informativa formativa organizzativa

Programma locale di riferimento

1.Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali negli ambienti di lavoro 2. promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nei contesti scolastici 3. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nelle comunità locali 4. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio nei primi 1000 giorni di vita 5. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali promossi nel setting sanitario in sinergia con gli erogatori

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Tema di salute

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni

Destinatari

operatori (Specificare)……………………………………………………………………………………………… minori ( specificare età) 11-13 aa e 9-10 anni per LST Primaria giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche ……………………………………………………………………………………………………………………………………

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità

ABSTRACT Sezione 1 : Obiettivo Generale

Il LifeSkills Training middle school (LST) è un programma preventivo evidence based in grado di prevenire e ridurre a lungo termine il rischio di uso di alcol, tabacco, droghe e comportamenti violenti attraverso l'incremento di abilità personali (es. problem-solving, decision-making), abilità sociali (es. assertività, capacità di rifiuto) e abilità di resistenza sociale (es. pensiero critico rispetto alle credenze normative sulla diffusione del consumo di sostanze). L'edizione italiana del LST è frutto dell'adattamento al contesto italiano del programma originale (Botvin et al. , USA) curato da Regione Lombardia/ATS di Milano in collaborazione con gli Autori.

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ABSTRACT Sezione 2 : Analisi di contesto

I dati HBSC Lombardia indicano che il 30.1% degli undicenni, il 59% dei tredicenni e l'84.6% dei quindicenni ha

consumato almeno una volta una sostanza, legale o illegale (tabacco, alcol, cannabis e/o altre droghe). I dati sulle

singole sostanze evidenziano un aumento del numero di consumatori tra i 13 e i 15 anni. La fascia di età 11-13

anni, corrispondente alla scuola secondaria di I grado, rappresenta quindi un momento cruciale da un punto di

vista preventivo.

Sono, inoltre, sempre più evidenti cambiamenti culturali legati ai consumi di alcol e sostanze: una progressiva

diffusione in contesti di normalità, con scarsa consapevolezza del rischio; un processo di normalizzazione e

accettazione sociale; l'adozione di abitudini e culture alcoliche tipiche dei paesi anglosassoni (HBSC Lombardia,

2014)

Un'analisi dei dati HBSC volta a identificare cluster di studenti in base ai loro comportamenti di salute (Vecchio,

Velasco e Miglioretti, 2013) ha sottolineato l'importanza di rinforzare le risorse individuali e sociali dei pre-

adolescenti e di intervenire nei contesti di vita a loro più prossimi, in primis la scuola.

Le Linee Guida Regionali "Prevenzione delle diverse forme di dipendenza nella popolazione

preadolescenziale e adolescenziale" (2007) indicano l'importanza di:

- utilizzare metodologie di intervento di comprovata efficacia;

- impostare strategie di intervento finalizzate a modificare il contesto in cui crescono preadolescenti e

adolescenti;

- coinvolgere attivamente, nei programmi preventivi, oltre ai destinatari diretti, anche quelli strategici

(genitori, insegnanti, ecc.)

- privilegiare la realizzazione di programmi preventivi di medio-lungo periodo

- applicare localmente programmi basati sulla ricerca. Dal 2011 il LST Lombardia è uno dei programmi preventivi regionali, la cui disseminazione rientra negli obiettivi

del Piano Regionale prevenzione 2015-2018 (come indicato nelle Regole per la gestione del servizio sociosanitario

di Regione Lombardia).

Il programma, che è triennale e rivolto alle classi prime, seconde e terze delle scuole secondarie di I grado, prevede

un processo a cascata che coinvolge gli operatori delle ATS/ASST, i dirigenti scolastici, gli insegnanti, altri attori

della scuola e gli studenti.

LST utilizza una strategia educativo-promozionale e si focalizza sul rinforzo delle capacità di resistenza all'adozione di

comportamenti a rischio all’interno di un modello più generale di incremento delle abilità personali e sociali legate

alla promozione della salute. Il programma si sviluppa nell’arco dell’intero ciclo scolastico triennale.

Per la scuola secondaria di secondo grado il programma è costituito da un primo anno di livello “base” e un secondo

e un terzo “di rinforzo”. Le attività in classe sono condotte da insegnanti appositamente formati.

Nel anno scolastico 2017/18 un totale di 1413 docenti formati all’utilizzo del programma hanno lavorato in LST 51

Istituti Comprensivi del territorio di ATS Milano Città metropolitana, coinvolgendo 10045 studenti sui tre livelli.

Nel corso del 2018 si è ulteriormente rinforzato il carattere di intersettorialità del programma rispetto alle diverse

tematiche di salute, attraverso un maggior coinvolgimento operativo di professionisti provenienti da altri Servizi, in

linea con le richieste della Rete Regionale SPS.

In linea con le indicazioni della DGR XI/1046 del 17/12/2018 il programma viene proposto agli IC come validata azione

di promozione della salute rispetto all’educazione sessuale ed affettiva.

Il gruppo di lavoro regionale sull’estensione di LST ha avviato nell’ anno scolastico in corso il progetto di adattamento

del programma alla scuola primaria, una prima edizione sperimentale di LST Primary, proposta e realizzata in alcuni

Istituti Comprensivi del territorio.

All'interno del contesto scolastico sono previste le seguenti attività:

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ABSTRACT Sezione 3 : Metodi Strumenti e Azioni

Azione 1

COINVOLGIMENTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI Coinvolgimento del Dirigente Scolastico e formalizzazione dell'adesione al programma, presentazione

del programma agli Organi collegiali della scuola, genitori, ecc.

Azione 2

FORMAZIONE E SUPPORTO DOCENTI Formazione dei docenti (un percorso triennale che abilita gradualmente alla realizzazione dei 3 livelli del programma) da parte di operatori ATS/ASST a loro volta appositamente formati dal soggetto accreditato. Sessioni di accompagnamento e supporto metodologico ai docenti;

Azione 3

REALIZZAZIONE IN CLASSE DA PARTE DEI DOCENTI DELLE UNITA’ DIDATTICHE E MONITORAGGIO Realizzazione in classe da parte dei docenti delle attività educative e sessioni di rinforzo, con il supporto dello specifico kit didattico; Attività di monitoraggio e di valutazione

Azione 4

ESTENSIONE AD ALTRE TEMATICHE DI SALUTE – SESSUALITA’ E AFFETTIVITA’ Le abilità protettive per la salute identificate, sperimentate e rinforzate nel programma insistono su determinanti comuni ad altre aree comportamentali. possono quindi sostenere atteggiamenti e comportamenti funzionali in altri campi di interesse della scuola. La scuola può quindi ricevere una consulenza rispetto all’integrazione del programma per raggiungere obiettivi di salute nelle aree desiderate. In particolare secondo le indicazioni regionali DGR XI/1046 del 17/12/2018 il programma viene proposto agli IC come validata azione di promozione della salute rispetto all’educazione sessuale ed affettiva.

Azione 5

SVILUPPO DI POLICY Nelle scuole aderenti ad LST si propone una pratica di promozione della salute che integri differenti azioni: proposte educative qualificate, esplicitazione di processi e regolamenti interni declinati rispetto ai temi di salute, descrizione del processo di gestione delle emergenze sanitarie (in particolare per il tema bullismo e consumo di sostanze come previsto dal Protocollo d’intesa Prefettura, USR, ATS del 16 agosto 2016. Diventa quindi di fondamentale importanza individuare occasioni di lavoro legate al programma che permettano di sviluppare questa logica comprensiva. Le scuole coinvolte nel programma potranno ricevere consulenza rispetto allo sviluppo di Policy specifiche costruite intorno alle esigenze del singolo contesto

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ABSTRACT Sezione 4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Indicatori Quantitativi INDICATORE 1

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

n. istituti comprensivi (IC) partecipanti/ n. IC del territorio

INDICATORE 2

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

n. classi che concludono correttamente lo specifico livello/n. classi aderenti

INDICATORE 3

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

n. IC della Rete SPS con LST/n. totale IC aderenti alla Rete sul territorio

INDICATORE 4

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

n. IC che proseguono nell'attuazione del programma dopo la conclusione del primo triennio/ n. IC istituti comprensivi che hanno concluso il primo triennio

INDICATORE 5

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

n. docenti formati coinvolti nel programma negli IC in cui lo si realizza /n. totale docenti degli IC aderenti

Indicatori Qualitativi

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Scheda n. 5 : UNPLUGGED LOMBARDIA

Servizio

UOS Prevenzione specifica

Soggetti esterni ATS città metropolitana di Milano coinvolti (ASST,USR, ECC)

UST Rete Sps promotore progettazione realizzazione valutazione ASST Melegnano-Martesana promotore progettazione realizzazione valutazione ASST Lodi promotore progettazione realizzazione valutazione ASST Ovest Milanese promotore progettazione realizzazione valutazione ASST Rhodense promotore progettazione realizzazione valutazione

Dipartimenti ATS città metropolitana di Milano coinvolti

DIP.DIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE

UOC ATS

Promozione Salute

Copertura territoriale

intero territorio ATS macroarea territoriale : …………………………………………………….

Tipologia progetto

informativa formativa organizzativa

Programma locale di riferimento

1.Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali negli ambienti di lavoro 2. promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nei contesti scolastici 3. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nelle comunità locali 4. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio nei primi 1000 giorni di vita 5. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali promossi nel setting sanitario in sinergia con gli erogatori

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Tema di salute

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni

Destinatari

operatori (Specificare)……………………………………………………………………………………………… minori ( 14 aa) giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche ……………………………………………………………………………………………………………………………………

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità

ABSTRACT Sezione 1 : Obiettivo Generale

Unplugged è un programma preventivo evidence based in grado di ritardare o prevenire la sperimentazione delle sostanze psicoattive e di migliorare il benessere e la salute psicosociale dei ragazzi. Il programma mira a: Favorire lo sviluppo ed il consolidamento delle competenze interpersonali; Sviluppare e potenziare le abilità intrapersonali;

Correggere le errate convinzioni dei ragazzi sulla diffusione e l’accettazione dell’uso di sostanze psicoattive, nonché sugli interessi legati alla loro commercializzazione;

Migliorare le conoscenze sui rischi dell’uso di tabacco, alcol e sostanze psicoattive

Sviluppare un atteggiamento non favorevole all’uso di sostanze psicoattive legali e illegali.

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ABSTRACT Sezione 2 : Analisi di contesto

Unplugged si fonda sul modello dell’Influenza Sociale e dell’Educazione Normativa e si basa sull’approccio educativo-promozionale basato sulle life-skills. In Italia Unplugged è coordinato dall’A.S.L. TO1 ed è stato sperimentato e valutato dall’Osservatorio Epidemiologico delle Dipendenze della Regione Piemonte in collaborazione con le Università di Torino e del Piemonte Orientale. Il programma si rivolge agli studenti del II e III anno delle scuole secondarie di I grado e del I anno delle scuole secondarie di II grado. In Lombardia è rivolto agli studenti delle classi prime delle scuole secondarie di II grado. Il programma è annuale e prevede un processo a cascata che coinvolge gli operatori delle ATS, i dirigenti scolastici, gli insegnanti, altri attori della scuola e gli studenti. In Regione Lombardia il programma viene proposto in particolare anche ai Corsi di Formazione Professionale, quale occasione preventiva ed educativa di rinforzo ai dispositivi di tutoraggio e di progetto educativo individualizzato solitamente presenti in questi corsi. Questa specifica attenzione intende fornire uno strumento di rinforzo e aumento di abilità protettive per la salute ad una fascia di studenti particolarmente fragili. Le attività si svolgono a scuola, durante l’orario scolastico e sono condotte da insegnanti appositamente formati. Nel corso del 2017/18 il programma Unplugged è stato realizzato in 19 Istituti Superiori del territorio, dove 127 docenti hanno ricevuto la formazione per condurre le 12 unità di lavoro a 2014 studenti. La realizzazione/implementazione del programma prevede le seguenti attività:

Coinvolgimento del Dirigente Scolastico e formalizzazione dell’adesione al programma

Presentazione del programma agli Organi collegiali della scuola, genitori, ecc.

Formazione dei docenti (corso di 20 ore, tenuto da operatori ATS o AAST appositamente formati da EU-Dap Faculty.

Realizzazione in classe, da parte dell’insegnante, delle 12 unità didattiche (1h/ud), applicando metodologie interattive (role playing, brain storming, ecc.) e con il supporto dello specifico kit didattico

Supporto ai docenti e partecipazione alle periodiche sessioni di aggiornamento (booster) per i formatori.

Attività di monitoraggio e di valutazione

ABSTRACT Sezione 3 : Metodi Strumenti e Azioni

Azione 1

COINVOLGIMENTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI I dirigenti sono coinvolti sia nella fase presentazione che nella programmazione di Unplugged. Molto spesso nella fase operativa viene nominato un docente referente per l’attuazione del programma nell’istituto.

Azione 2

FORMAZIONE e SUPPORTO DOCENTI Tutti i docenti coinvolti nella realizzazione in classe ricevono una formazione erogata a livello territoriale e partecipano ad incontri di accompagnamento nelle singole scuole.

Azione 3

REALIZZAZIONE IN CLASSE DA PARTE DEI DOCENTI DELLE UNITA’ DIDATTICHE E MONITORAGGIO Tutte le scuole aderenti programmano la realizzazione delle 12 unità di lavoro con gli studenti delle classi prime. Le attività svolte sono monitorate attraverso un dispositivo di compilazione telematica, di valutazione delle attività e del loro gradimento.

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ABSTRACT

Sezione 4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Indicatori Quantitativi INDICATORE 1

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

SCUOLE SECONDARIE ADERENTI SUL TOTALE ATS

INDICATORE 2

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

NR STUDENTI COINVOLTI SU TOTALE SUDENTI

INDICATORE 3

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

NR CLASSI CHE CONCLUDONO SU TOTALE CLASSI ADERENTI

INDICATORE 4

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

NR CFP SU CFP TOTALI

INDICATORE 5

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

SCUOLE DELLA RETE SPS SU TOTALE SCUOLE RETE SPS

Indicatori Qualitativi

Azione 4

SVILUPPO DI POLICYNelle scuole aderenti ad Unplugged si propone una pratica di promozione della salute che integri differenti azioni: proposte educative qualificate, esplicitazione di processi e regolamenti interni declinati rispetto ai temi di salute, descrizione del processo di gestione delle emergenze sanitarie (in particolare per il tema bullismo e consumo di sostanze come previsto dal Protocollo d’intesa Prefettura, USR, ATS del 16 agosto 2016.Diventa quindi di fondamentale importanza individuare occasioni di lavoro legate al programma Unplugged che permettano di sviluppare questa logica comprensiva.Le scuole coinvolte nel programma potranno ricevere consulenza rispetto allo sviluppo di Policy specifiche costruite intorno alle esigenze del singolo contesto.

Azione 5

ESTENSIONE AD ALTRE TEMATICHE DI SALUTE Le abilità protettive per la salute identificate, sperimentate e rinforzate nel programma insistono su determinanti comuni ad altre aree comportamentali. possono quindi sostenere atteggiamenti e comportamenti funzionali in altri campi di interesse della scuola. la scuola può quindi ricevere una consulenza rispetto all’integrazione del programma per raggiungere obiettivi di salute nelle aree desiderate.

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Progetto n.6 : SOCIAL MI : un social network per promuovere stili di vita sani

Servizio UOC PICVF

Soggetti esterni ATS coinvolti (ASST,USR, ECC)

Scuole superiori di secondo grado, Ufficio scolastico e ASST

Modalità promotore progettazione realizzazione valutazione

Dipartimenti ATS coinvolti

DIP. IPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE

UOC ATS UOC PS UOC Salute e Ambiente UOC PICVF UOS Comunicazione, URP e Ufficio Stampa UOC IAN UOC Programmazione e Coordinamento Attività di Igiene e Prevenzione Sanitaria

Modalità promotore progettazione realizzazione valutazione

Copertura territoriale intero territorio ATS macroarea territoriale :

Tipologia progetto informativa formativa organizzativa

Temi di salute

Tema di salute prevalente (scelta singola)

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni Affettività Violenza di genere Corretto utilizzo dei social

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Destinatari

operatori (Specificare)……………………………………………………………………………………………… minori ( specificare età) 14-18 ragazze e ragazzi scuola secondarie di secondo grado giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche genitori insegnanti ……………………………………………………………………………………………………………………………………

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità servizi socio sanitari RETE WEB

ABSTRACT Sezione1 : Obiettivo Generale

SocialMI è un social network di Ats Milano Città Metropolitana rivolto agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado del territorio dell’Ats. Si qualifica come un servizio che ha come finalità lo sviluppo di temi di Promozione alla Salute, Benessere Digitale e di Educazione alla Cittadinanza Attiva e a quella Digitale Gli obiettivi generali riguardo SocialMi per il 2018 sono:

1. Ampliare gli ambienti del social attraverso l’inserimento di tutti i programmi rivolti alle scuole secondarie di secondo grado, rispettandone la specificità e l’originalità;

2. Promuovere l’interazione tra i ragazzi in maniera trasversale ai programmi tramite l’utilizzo della bacheca comune;

3. Ampliare i contenuti del social estendendoli al benessere digitale ed ai temi generali di salute e sicurezza; 4. Svilupparne la versione responsive per renderlo fruibile anche tramite smartphone. 5. Realizzare un Gruppo di Miglioramento per qualificare il gruppo redazionale e di gestione dedicato a

SocialMi

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ABSTRACT Sezione2 : Analisi di contesto

La promozione della salute mediante i social network ha come obiettivo informare i giovani e promuovere l’adozione di comportamenti salutari, utilizzando il principale strumento comunicativo ed interattivo delle generazioni dell’ era digitale. Si tratta inoltre di promuovere competenze utili allo sviluppo della cittadinanza digitale, intendendo la capacità di un individuo di partecipare alla società online e di assumere le attitudini e le abilità per tutelare la salute e il benessere all’interno del più ampio quadro della Cittadinanza. La cittadinanza digitale è un'estensione della cittadinanza "tradizionale" dovuta all'ampliamento dei mezzi a disposizione del cittadino per l'esercizio di alcuni suoi diritti, dei suoi doveri e dell’assunzione delle sue responsabilità a partire dai temi di salute. SocialMi è un network che connette tra loro i giovani che partecipano ai Programmi di Educazione tra Pari di Ats Milano Città Metropolitana. L’Educazione tra Pari è una metodologia attraverso la quale ragazzi opportunamente formati svolgono attività informative e di sensibilizzazione dirette ai pari, cioè persone simili quanto a età e condizione di vita. Ats Milano Città Metropolitana propone vari programmi per la formazione degli Educatori tra Pari, accomunati dalla dimensione ludica e creativa dell’ apprendimento, dal protagonismo dei ragazzi e dall’attivazione di strategie partecipative. L’adesione delle scuole secondarie di secondo grado ai programmi di Educazione tra Pari consente l’iscrizione dei ragazzi a SocialMi. I programmi intendono promuovere un pensiero critico volto alla salute nei temi di sessualità, affettività, relazioni, alimentazione, consumo critico, utilizzo corretto degli strumenti digitali, uso/abuso di sostanze psicoattive e dipendenze comportamentali come il gioco d’azzardo patologico, contrasto alla violenza di genere. In questa prospettiva SocialMi si configura come risorsa per l’Educazione tra Pari in grado di integrare tematiche di salute nel contesto digitale. In SocialMI si costruisce il proprio profilo personale e si aderisce ad una squadra, ad un gruppo o a un laboratorio, ciascuno dei quali è abbinato ad una scuola. Anche se si partecipa ad un solo programma, è possibile interagire e vedere le attività che vengono svolte in tutto il social attraverso la bacheca comune.

ABSTRACT Sezione3 : Metodi Strumenti e Azioni

Al fine di rendere SocialMI strumento di integrazione tra tematiche di salute e modalità digitali, vengono pianificate le seguenti attività:

Predisporre un’ Area Eventi comune, nella quale viene data visibilità agli eventi organizzati nei vari programmi ed ai principali avvenimenti riportati dal web sui temi specifici di SocialMI;

Favorire la pubblicazione di contenuti all’interno della bacheca comune, che verrà intesa come momento formativo per l’Educazione tra Pari in un’ottica di integrazione dei contenuti dei diversi programmi;

Creare una community docenti nella quale gli insegnanti potranno riportare esperienze, punti di forza e criticità individuati nelle varie attività di SocialMI, condividendo nel contempo materiale informativo per un aggiornamento continuo sui temi della promozione della salute nelle scuole, in un’ottica di Educazione tra Pari.

Introdurre in un’area specifica contenuti aggiuntivi ai programmi di Educazione tra Pari, relativi al benessere digitale ed ai temi generali di salute e sicurezza;

Elaborare il piano di sviluppo della versione mobile del social, che dovrà essere disponibile ad accogliere i contenuti riferiti all’anno accademico 2018/2019.

ABSTRACT Sezione4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

La valutazione avverrà sulla base dei seguenti indicatori di esito:

Numero di contenuti realizzati dai ragazzi pubblicati sulla ambiente social;

Numero di interazioni di commenti per ciascun contenuto condiviso in ambiente social;

Numero di utenti iscritti

Sviluppo di versione responsive per smartphone entro il termine dell’anno 2018.

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Progetto n.7 : Counselling motivazionale per cessazione abitudine tabagica

Servizio Tutte le ASST del Territorio della ATS Milano Città Metropolitana

Soggetti esterni ATS coinvolti (ASST,USR, ECC)

ASST tutte UUOOCC Pneumologia, Medicina, Radiologia

Modalità promotore progettazione realizzazione valutazione

Dipartimenti ATS coinvolti

DIP.DIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE

UOC ATS Promozione salute

Modalità promotore progettazione realizzazione valutazione

Copertura territoriale intero territorio ATS macroarea territoriale :

Tipologia progetto informativa formativa organizzativa

Temi di salute

Tema di salute prevalente

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni Affettività Violenza di genere Corretto utilizzo dei social

Destinatari

operatori (Specificare): minori ( specificare età)fascia 0-3 anni giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche genitori insegnanti ……………………………………………………………………………………………………………………………………

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Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità servizi socio sanitari ………………………………………………………………………………………………………………………………………

ABSTRACT Sezione1 : Obiettivo Generale

promozione di stili di vita sani e cessazione dell’abitudine tabagica attraverso l’attivazione evidence based di counselling motivazionale breve nel setting sanitario in contesti opportunistici quali ambulatori di Pneumologia, Medicina, Radiologia ( in occasione di screening) Consultori

ABSTRACT Sezione2 : Analisi di contesto

La dipendenza tabagica trova elevata diffusione in entrambi i sessi con progressivo aumento in quello femminile pertanto il contatto occasionale con il SSN rappresenta un’ottima opportunità per promuovere il cambiamento.

ABSTRACT Sezione3 : Metodi Strumenti e Azioni

Somministrazione del counselling motivazionale breve ai soggetti che si rivolgono agli ambulatori di pneumologia, medicina, radiologia ( in corso di screening ), gastroenterologia ( in corso di screening ), consultori

ABSTRACT Sezione4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Indicatori Quantitativi INDICATORi

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso Offerta di counselling motivazionale breve per stili di vita - ASST presidi territoriali: consultori - centri vaccinali

N° di consultori e N° centri vaccinali con operatori formati e con offerta attiva di counselling motivazionale breve per stili di vita

N° consultori N° centri vaccina

Delta positivo

Offerta di counselling motivazionale breve per stili di vita - ASST presidi ospedalieri

N° erogatori screening N° UO cardiologia N° UO pneumologia con operatori formati e con offerta attiva di counselling motivazionale breve per stili di vita

N° erogatori screening N° UO cardiologia N° UO pneumologia

Delta posivivo

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Progetto n.8 : Una Scuola che promuove salute

Servizio UOC Promozione della Salute

Soggetti esterni ATS coinvolti (ASST,USR, ECC)

USR Comuni Scuole Rete regionale

Modalità promotore progettazione realizzazione valutazione

Dipartimenti ATS coinvolti

DIP.DIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE

UOC ATS Promozione salute

Modalità promotore progettazione realizzazione valutazione

Copertura territoriale intero territorio ATS macroarea territoriale

Tipologia progetto informativa formativa organizzativa

Temi di salute

Tema di salute prevalente

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni

Destinatari

operatori scolastici…………………………………………… minori ( 3-18) giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche ……………………………………………………………………………………………………………………………………

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Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità

ABSTRACT Sezione1 : Obiettivo Generale

Una Scuola che Promuove la Salute (SpS) è un programma condiviso con 50 Paesi Europei, orientato a principi di equità, sostenibilità, appartenenza, autonomia e democrazia, che utilizza un approccio olistico e partecipativo rispettoso di valori e credenze. Obiettivo generale del programma è lo sviluppo di politiche scolastiche per la salute, il miglioramento dell’ambiente fisico e sociale, lo sviluppo delle competenze individuali e l’integrazione con la famiglia, la comunità e i servizi sanitari. ATS di Milano collabora da anni con gli Uffici Scolastici e le Scuole del proprio territorio allo sviluppo del programma SpS, svolgendo un ruolo di orientamento, monitoraggio e consulenza scientifico-metodologica nel processo di miglioramento, contribuendo alla formazione dei docenti e alla individuazione di buone pratiche. ATS è inoltre attivamente impegnata nel coinvolgere un numero sempre maggiore di Istituti nella Rete SPS.

ABSTRACT Sezione2 : Analisi di contesto

Sul territorio di ATS Milano, all’inizio dell’anno scolastico 2016/17, hanno aderito alla Rete SpS Lombarda 198 /627 Istituti/Scuole La stima in termini di impatto è di oltre 101.500 studenti su una popolazione studentesca di 508.211. Di fronte ad un buon risultato di adesione al programma si pongono due necessità:

- monitorare i risultati del programma attraverso lo strumento “Profilo di salute” - incrementare il numero di scuole che adottano il programma.

Il profilo di salute è lo strumento che definisce piani di miglioramento per lo sviluppo di competenze individuali, la qualificazione dell’ambiente sociale, il miglioramento dell’ambiente strutturale e organizzativo e il rafforzamento della collaborazione con la comunità locale. Il monitoraggio del profilo di salute rappresenta un’opportunità importante per orientare le azioni di promozione della salute. Nel 2017 ATS ha analizzato il profilo di salute di un campione di 106 scuole che hanno aderito al modello SpS, così ripartite: 17 Istituti Comprensivi, con 35 scuole dell’infanzia, 46 scuole primarie, 18 secondarie di 1° grado , 6 secondarie di 2° grado e 1 scuola dell’infanzia paritaria. Dai dati raccolti emergono alcune criticità segnalate dalle scuole che dichiarano quanto segue: il 12 % dichiara una situazione critica nell’utilizzo di metodi educativi attivi che sviluppano le life skill e l’empowerment; il 21% rileva criticità per la formazione continua del personale, il 13% non promuove il modello SpS, né coinvolge la comunità scolastica; il 21% ritiene che gli spazi della scuola non siano adeguati e rileva che l’attività fisica è limitata alle iniziative curricolari; il 9% dichiara di non aver definito un piano per favorire una sana alimentazione e non ha avviato un confronto con le famiglie; il 25% delle scuole non pianifica con le famiglie strategie e cambiamenti per diventare una SpS; il 56% delle scuole non pianifica con ATS strategie e cambiamenti per diventare una SpS, né condivide azioni di miglioramento efficaci e sostenibili.

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ABSTRACT Sezione3 : Metodi Strumenti e Azioni

Obiettivi specifici, metodi e azioni:

Promuovere il modello SpS a tutte le scuole del territorio: tutte le scuole di Milano e Lodi verranno invitate ad aderire alla Rete SpS tramite mail al Dirigente Scolastico. I Dirigenti che mostreranno interesse verranno contattati individualmente da operatori della Promozione della Salute. Alle scuole che non aderiscono alla Rete verrà proposto il modello SpS in ogni occasione di incontro con dirigenti e docenti.

Favorire la realizzazione di una SpS: Le scuole che aderiranno alla Rete verranno supportate nello sviluppo del percorso SpS con metodiche concordate con le scuole:

Consulenza: gli operatori della Promozione della Salute la forniscono a dirigenti, referenti per la salute, docenti, gruppi di lavoro o commissioni, con indicazioni per orientare gli interventi verso azioni prioritarie di miglioramento per la salute e il benessere di tutti secondo le linee guida SpS;

Formazione docenti: Offerta di corsi ciascuno inseriti nella programmazione di tutti i poli formativi degli ambiti territoriali della provincia di Milano e Lodi: “Scuola che promuove salute e buone pratiche: dalle parole ai fatti” orientato alla pianificazione di un curriculum educativo, alla attuazione di strategie, buone pratiche e opportunità proprie di una SpS, utilizzando tecniche interattive per lo sviluppo di conoscenze aggiornate e di azioni di miglioramento efficaci e sostenibili; “Il profilo di salute per una scuola che promuove salute” orientato all’analisi dei bisogni, alla valutazione del contesto, al monitoraggio e valutazione del programma SpS; Offerta di corsi di “LST” e “Unplugged” per lo sviluppo dei programmi regionali;

Offerta di corsi brevi su tematiche diverse (stili di vita, ambiente, sicurezza, ecc.)

Favorire la realizzazione di buone pratiche: vengono proposte alcune buone pratiche già sperimentate o innovative: Scuola libera dal fumo (attraverso la costruzione di una policy d’istituto); Piedibus; 1,2,3 Stella, Giornate Internazionali.

Monitorare attraverso la raccolta dei profili di salute le azioni e i miglioramenti attuati dalle scuole.

Condividere le esperienze positive/buone pratiche delle scuole e celebrare i risultati attraverso l’organizzazione di uno o più eventi pubblici. Questi eventi rappresentano un’opportunità per valorizzare il lavoro delle scuole e dare visibilità alle attività della Rete, nello stesso tempo forniscono motivazioni, sensibilizzando le scuole che ancora non ne fanno parte.

Strumenti:

Diffusione di report (Okkio, HBSC, altro) e di materiale promozionale utile a veicolare contenuti, suggerimenti, approfondimenti su tematiche di salute.

Divulgazione di informazioni ed esperienze attraverso i social (pagina face book) sfruttandone l’effetto virale.

I database utilizzati sono:

Banca dati per le iscrizioni delle scuole alla Rete SpS Lombarda (fonte Ufficio Scolastico Regionale)

Banca dati delle diverse tipologie di Scuole presenti nella provincia di Milano e Lodi (fonte Regione)

Raccolta e analisi dei profili di salute (fonte Scuole)

Raccolta di dati sui Pedibus operanti nei comuni delle province di Milano e Lodi (fonte Comuni e Scuole)

Database della popolazione residente nei comuni delle province di Milano e Lodi (fonte ISTAT)

Dati sui capitolati per la ristorazione scolastica (fonte UOC SIAN)

ABSTRACT Sezione4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Indicatori: n. Scuole aderenti alla Rete Sps al 15 settembre 2019 /n. Scuole aderenti al 15 settembre 2018; n. Scuole che condividono il profilo di salute con ATS sviluppando percorsi in co-progettazione; n. Istituti Comprensivi aderenti /n. IC presenti sul territorio ATS; n. Scuole Superiori aderenti /n. Scuole presenti sul territorio ATS; n. studenti 6 – 13 anni coinvolti/popolazione 6-13 anni (dati Istat); n. studenti 14 – 18 anni coinvolti/popolazione 14-18 anni (dati Istat); n. Scuole con policy formalizzate su fumo di tabacco n. Plessi Scuola Primaria con Pedibus/n. totale plessi scuola primaria del territorio n. studenti 6-10aa che partecipano al Pedibus/n. totale studenti 6-10aa del territorio n. Scuole con mensa con pane a basso contenuto di sale/n. istituti scolastici sps con mensa del territorio n. Scuole con mensa con sale iodato (da capitolato)/n. istituti scolastici sps con mensa del territorio n. Scuole con mensa con menù orientato a scelte salutari/ n. istituti scolastici con mensa del territorio n. Scuole Primarie che propongono “stabilmente” spuntino salutare/tot. scuole primarie

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Progetto n.9 : Attivita' integrate di promozione delle "principali competenze genitoriali" (allattamento

al seno, astensione da alcool e fumo..) all'interno del percorso nascita integrato Ospedale Territorio

Ente proponente

ASST MELEGNANO MARTESANA

Dipartimenti ATS città metropolitana di Milano coinvolti

DIP.DIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE

Copertura territoriale

intero territorio ATS macroarea territoriale : ASST Melegnano-Martesana

Tipologia progetto

informativa formativa organizzativa

Programma locale di riferimento

1.Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali negli ambienti di lavoro 2. promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nei contesti scolastici 3. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nelle comunità locali 4. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio nei primi 1000 giorni di vita 5. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali promossi nel setting sanitario in sinergia con gli erogatori

Tema di salute

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni

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Destinatari

operatori (Specificare)……………………………………………………………………………………………… minori ( specificare età) giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche ……………………………………………………………………………………………………………………………………

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità

ABSTRACT

Sezione 1 : Obiettivo Generale

Informare le donne che accedono al percorso nascita integrato Ospedale-Territorio della ASST Melagnano e Martesana che allattare al seno è una pratica naturale, è raccomandato dall’OMS e dall’UNICEF, apporta tutte le sostanze necessarie alla crescita e la sua particolare composizione garantisce importanti fattori protettivi in grado di salvaguardare la salute futura del neonato, ed è fondamentale per la salute della mamma. Inoltre una corretta alimentazione e comportamenti salutari (astensione da fumo e alcool) favoriscono una crescita armonica.

ABSTRACT

Sezione 2 : Analisi di contesto

Gli interventi di prevenzione e promozione della salute che riguardano le donne in età riproduttiva permettono di massimizzare i risultati con un impiego di risorse limitato. Infatti, grazie alla centralità del ruolo della donna nella famiglia, questi interventi promuovono la salvaguardia della salute delle donne, ma anche dei loro figli, della famiglia e della comunità in senso più ampio. Questa “diffusione”, oltre che verticalmente, avviene infatti anche in senso orizzontale e, secondo il principio dell’empowerment, rappresenta una competenza applicabile e replicabile in contesti diversi. •la gravidanza per una donna rappresenta un periodo molto particolare di grandi aspettative e di grande disponibilità a modificare il proprio stile di vita a protezione del bambino che deve nascere•la totalità delle donne nel corso di una gravidanza entra in contatto con i servizi assistenziali materno infantili •i contatti con i servizi assistenziali materno infantili si ripetono e proseguono anche nel puerperio per l’allattamento al seno, la cura del bambino o l’insorgenza di problemi legati al parto, ma anche per l’espletamento di adempimenti di legge che riguardano l’identificazione del pediatra di libera scelta (Pls) o il rispetto della schedula vaccinale •il Sistema sanitario nazionale (Ssn) prevede servizi assistenziali di tipo integrato e multidisciplinare dedicati alla famiglia, rappresentati dai consultori familiari distribuiti su tutto il territorio nazionale

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ABSTRACT

Sezione 4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Indicatori Quantitativi INDICATORE 1

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

incontri di gruppo gravidanza

N°incontri/partecipanti 2018

N°incontri/partecipanti 2019

Delta positivo

INDICATORE 2

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

incontri di gruppo sostegno alla genitorialità

N°incontri/partecipanti 2018

N°incontri/partecipanti 2019

Delta positivo

ABSTRACT

Sezione 3 : Metodi Strumenti e Azioni

Azione 1

Nell'ambito dei Consultori dell'ASST Melegnano e Martesana vengono realizzati incontri aventi l'obiettivo di assicurare che le donne assistite nel percorso nascita siano adeguatamente informate sui benefici dell'allattamento al seno, di una corretta alimentazione e più in generale di comportamenti salutari, in modo da favorire scelte responsabili. • consulenza ostetrica/ginecologica individuale in gravidanza in cui si affronta il tema dell'allattamento • sostegno alla genitorialità e promozione delle potenzialità evolutive di ogni bambino,con particolare attenzione al contrasto delle diseguaglianze • gruppi mamme presso le sedi consultoriali, con la possibilità, in caso di situazioni di particolare fragilità o complessità, di effettuare prestazioni di consulenza al domicilio • corsi di preparazione al parto integrati Ospedale-Territorio che affrontano tematiche sanitarie e socio-psicologiche • spazio allattamento, controllo crescita e consulenze individuali

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Scheda Progetto n.10 : LETTURA E SALUTE : UN PROGETTO INTEGRATO

TRA BIBLIOTECHE E CONSULTORI

Servizio PROPONENTE

ASST MELEGNANO MARTESANA

Dipartimenti ATS città metropolitana di Milano coinvolti

DIP.DIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE

Copertura territoriale

intero territorio ATS macroarea territoriale : ASST Melegnano e della Martesana

Tipologia progetto

informativa formativa organizzativa

Programma locale di riferimento

1.Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali negli ambienti di lavoro 2. promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nei contesti scolastici 3. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nelle comunità locali 4. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio nei primi 1000 giorni di vita 5. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali promossi nel setting sanitario in sinergia con gli erogatori

Tema di salute

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni

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Destinatari

operatori (Specificare)socio sanitari , educatori, bibliotecari, pediatri di famiglia minori ( specificare età) 0-6 anni giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche genitori

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità

ABSTRACT

Sezione 1 : Obiettivo Generale

La letteratura scientifica ha messo in evidenza come alcune pratiche di cura e di educazione possono dare un contributo alla costruzione delle basi neurobiologiche, psicologiche e sociali dello sviluppo del bambino. Numerose le ricerche che dimostrano che la lettura precoce promuove lo sviluppo del linguaggio, previene disturbi di apprendimento e favorisce lo sviluppo della emergent literacy ( competenza emergente alla base dell’apprendimento della capacità di lettura ) . La promozione della lettura fin da piccoli si configura come importante intervento di salute pubblica, tanto più significativo se proposto nei confronti di famiglie in condizioni di svantaggio socio economico, in quanto l'acquisizione di competenze linguistiche, di abilità cognitive e dell’attitudine alla lettura ha valenze di tipo culturale, economico e sociale. Nati per leggere è il Programma nazionale di promozione della lettura rivolto a famiglie con bambini fino a 6 anni di età, avviato nel 1999 dall'Associazione Culturale Pediatri (ACP), dall'Associazione Italiana Biblioteche (AIB) e dal Centro per la Salute del Bambino Onlus (CSB). Nel corso degli anni il progetto si è sviluppato coinvolgendo un’ampia rete di attori: consultori, biblioteche, scuole, enti e istituzioni pubbliche e private. Nel 2016 è stato siglato un accordo tra Assessorato alla Sanità e Assessorato alla Cultura in Regione Lombardia che ha riconosciuto la "lettura precoce" quale strumento di promozione della salute e del benessere in età evolutiva. Emerge pertanto l’indicazione a proseguire, come sottolineato nel PIL 2018, nello “sviluppo di una forte relazione organizzativa e culturale tra le diverse componenti del “percorso nascita”, con un approccio multi professionale orientato ad un modello di comunicazione teso a rendere i genitori sempre più competenti e consapevoli nelle scelte della salute, in una pianificazione efficace anche in situazioni di disagio sociale e fragilità, con l’obiettivo di contrastare le disuguaglianze di salute”. Questi gli obiettivi specifici del progetto:

1. integrare le risorse e le competenze degli operatori dei Consultori Familiari e dei Servizi bibliotecari sul comune terreno dell'educazione alla lettura ad alta voce, della promozione di migliori stili di vita e del sostegno delle competenze genitoriali; 2. raggiungere famiglie che abitualmente non raggiungono questi servizi, includendo famiglie disagiate o straniere; 3. favorire la diffusione agli operatori dell’opuscolo per operatori “ Come possiamo Nutrire la mente dei nostri bambini. Evidenze scientifiche e note bibliografiche per operatori” e dell’opuscolo informativo “Come possiamo Nutrire la mente dei nostri bambini. Informazioni e consigli per genitori e futuri genitori” , in modo da utilizzare strumenti comuni validati.

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ABSTRACT

Sezione 2 : Analisi di contesto

Nel recente Protocollo di’intesa per la Promozione interistituzionale delle competenze genitoriali tramite la diffusione dei programmi Nati per Leggere e Baby Pit Stop sul territorio di Melegnano- Adda – Martesana, gli Enti firmatari : l'ASST (Azienda Socio sanitaria Territoriale) Melegnano Martesana , i Sistemi Bibliotecari (SBME, SBNEM, SBV, FpL) situati sul territorio dell'ASST Melegnano Martesana, l'ATS (Agenzia di Tutela della Salute) Milano Città Metropolitana, riconoscendo l'efficacia del lavoro di rete per promuovere stili di vita, ambienti “favorevoli alla salute” e "competenze per la salute” (health literacy) nei genitori, anche in riferimento a contesti di particolare fragilità e disagio sociale, incrementando opportunità di allattamento al seno, lettura precoce, istruzione , si impegnano a realizzare :

azioni condivise di prevenzione intersettoriali, efficaci e sostenibili, finalizzate alla promozione di stili di vita e ambienti “favorevoli alla salute”;

azioni condivise di formazione di “competenze per la salute” (health literacy) nei genitori

sinergie intersettoriali tra istituzioni (sanitarie, educative, culturali e locali), aperte alla collaborazione di associazioni e singoli professionisti , finalizzate a rendere piu' capillare la rete territoriale di servizi volti a evidenziare come alcune pratiche di cura e di educazione possono dare un contributo alla costruzione delle basi neurobiologiche e sociali dello sviluppo del bambino

ABSTRACT

Sezione 3 : Metodi Strumenti e Azioni

Azione 1

Integrare le risorse e le competenze degli operatori dei Consultori Familiari e dei Servizi bibliotecari sul comune terreno dell'educazione alla lettura ad alta voce, della promozione di migliori stili di vita, di ambienti “favorevoli alla salute” e del sostegno delle competenze genitoriali

Azione 2

Azioni condivise di formazione di “competenze per la salute” (health literacy) nei genitori, anche in riferimento a contesti di particolare fragilità e disagio sociale, incrementando opportunità di allattamento al seno, lettura precoce, istruzione e apprendimento.

Azione 3

Favorire la diffusione agli operatori dell’ opuscolo per operatori “Nutrire la mente dei nostri bambini: evidenze scientifiche e note bibliografiche per operatori” e la diffusione dell’opuscolo informativo per genitori e futuri genitori “Nutrire la mente dei nostri bambini”, in modo da utilizzare strumenti comuni validati Promuovere sinergie intersettoriali tra istituzioni (sanitarie, educative, culturali e locali), aperte alla collaborazione di associazioni e singoli professionisti, finalizzate a rendere più capillare la rete territoriale di servizi volti a evidenziare come alcune pratiche di cura e di educazione possono dare un contributo alla costruzione delle basi neurobiologiche e sociali dello sviluppo del bambino

Azione 4

Realizzare una mappatura, da mantenere aggiornata nel tempo, di tutte le strutture e i servizi presenti sui propri territori, in cui sia attiva l'offerta di iniziative NPL e di Baby Pit Stop: biblioteche, consultori, studi pediatrici, altri sportelli dell'ambito sanitario, asili nido e scuole d'infanzia, associazioni, altre tipologie di offerta

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ABSTRACT

Sezione 4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Indicatori Quantitativi INDICATORE 1

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Numero consultori coinvolti Numero

2018 2019

INDICATORE 2

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Numero biblioteche coinvolte

2018 2019

INDICATORE 3

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Numero destinatari interventi di sensibilizzazione ( Punti Nascita Ospedalieri, Pediatri di famiglia, Nidi, ginecologi e ostetriche ecc. )

2018 2019

Indicatori Qualitativi

a

Migliorare l’integrazione degli interventi preventivi e di promozione di stili di vita favorevoli alla salute nei primi 1000 giorni di vita tra strutture e servizi sanitari sociali educativi e culturali rivolti ai bambini nell’età prescolare , ai nuovi genitori e alle famiglie Sensibilizzare , migliorare e promuovere l’ empowerment individuale e della comunità locale, la responsabilità sociale , gli accordi operativi , le infrastrutture e la rete per la promozione della salute ( la pratica della promozione della salute così come le conoscenze, la ricerca e la alfabetizzazione sanitaria)

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Progetto n.11 : Alla scoperta dei Consultori : una giornata aperta alla conoscenza

Ente proponente

ASST MELEGNANO MARTESANA

Copertura territoriale

intero territorio ATS macroarea territoriale : ASST Melegnano Martesana

Tipologia progetto

informativa formativa organizzativa

Programma locale di riferimento

1.Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali negli ambienti di lavoro 2. promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nei contesti scolastici 3. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nelle comunità locali 4. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio nei primi 1000 giorni di vita 5. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali promossi nel setting sanitario in sinergia con gli erogatori

Tema di salute

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni

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Destinatari

operatori (insegnanti, educatori)…………………………………………………………… minori ( 13-17 anni) giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche ……………………………………………………………………………………………………………………………………

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità

ABSTRACT Sezione 1 : Obiettivo Generale

Far conoscere agli Adolescenti e alle figure educative che di loro si occupano, l’organizzazione, il funzionamento e l’offerta dei Consultori Famigliari e Adolescenti sul territorio della ASST Melegnano Martesana attraverso l’incontro diretto con gli operatori nelle diverse sedi Consultoriali.

ABSTRACT Sezione 2 : Analisi di contesto

Si ritiene importante integrare i progetti di promozione della salute che gli operatori dei Consultori Famigliari e Adolescenti della ASST Melegnano Martesana svolgono da anni nelle scuole, con un progetto che ne faciliti la conoscenza. Il progetto prevede l’illustrazione dei Servizi, e l’incontro con i vari operatori presenti. Dovremo quindi prevedere un Open Day , uno spazio dedicato alla reciproca conoscenza, su tutto il territorio di ASST.

ABSTRACT Sezione 3 : Metodi Strumenti e Azioni

Azione 1

Contatto con le Scuole e Uffici di Piano per la pubblicizzazione del progetto

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ABSTRACT

Sezione 4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Indicatori Quantitativi INDICATORE 1

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Prese in carico NR NUOVE PRESE IN CARICO

TOTALE PRESE IN CARICO – CONSULTORI FAMILIARI

Azione 2

Predisposizione materiale informativo da consegnare durante l’open day

Azione 3

Accoglienza dei visitatori e disponibilità alle domande

Azione 4

Pubblicizzazione sui Social e sul sito ASST

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Progetto n.12 : SPRECO PUNTO NET: in rete contro lo spreco alimentare

Servizio

UOC IAN MILANO EST

Soggetti esterni ATS città metropolitana di Milano coinvolti (ASST,USR, ECC)

AMMINISTRAZIONI COMUNALI promotore progettazione realizzazione valutazione SCUOLE promotore progettazione realizzazione valutazione AZIENDE DI RISTORAZIONE promotore progettazione realizzazione valutazione ONLUS promotore progettazione realizzazione valutazione ESERCENTI promotore progettazione realizzazione valutazione

Dipartimenti ATS città metropolitana di Milano coinvolti

DIP.DIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE

UOC ATS

UOC IAN MILANO EST UOC IAN MILANO OVEST UOC IAN MI UOS FORMAZIONE UOS COMUNICAZIONE

Copertura territoriale

intero territorio ATS macroarea territoriale : …………………………………………………….

Tipologia progetto

informativa formativa organizzativa

Programma locale di riferimento

1.Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali negli ambienti di lavoro 2. promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nei contesti scolastici 3. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nelle comunità locali 4. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio nei primi 1000 giorni di vita 5. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali promossi nel setting sanitario in sinergia con gli erogatori

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Tema di salute

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni

Destinatari

operatori (Specificare): REFERENTI COMUNALI E SCOLASTICI, INSEGNATI, OPERATORI OSA, OPERATORI ONLUS minori ( specificare età) 6 – 14 ANNI giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche ONLUS

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità

ABSTRACT Sezione 1 : Obiettivo Generale

1. Ridurre gli sprechi e favorire il recupero delle eccedenze alimentari 2. Promuovere una cultura scientifica, civile e sociale, orientata ai principi della sostenibilità e solidarietà, al fine di

incoraggiare comportamenti virtuosi in tema di sprechi alimentari. Al di là della situazione economica e dalla crisi che si sta attraversando, col presente progetto si vuol far riflettere sui comportamenti dei singoli e della comunità sugli aspetti socio-culturali legati allo spreco alimentare in quanto le eccedenze sono da riconoscere come una risorsa a cui trovare un nuova modalità di impiego.

3. Potenziare un lavoro di rete tra comuni, scuole del territorio, piccoli esercizi, aziende di ristorazione, associazioni no profit in cui l’ATS si pone come “project manager” dell’iniziativa, fornendo supporto all’Amministrazione Comunale e strumenti operativi quali questionari, brochure, Corsi di Formazione A Distanza (FAD) e documentazione di riferimento.

4. Favorire, nell’ambito della ristorazione scolastica, l’applicazione del Decalogo contenuto nelle “Linee di indirizzo rivolte agli enti gestori di mense scolastiche, aziendali,ospedaliere, sociali e di comunità, al fine di prevenire e ridurre lo spreco connesso alla somministrazione degli alimenti” del Ministero della Salute del 2018

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ABSTRACT Sezione 2 : Analisi di contesto

Per “spreco alimentare” si intende generalmente quella parte di cibo che viene acquistata ma non consumata e che, quindi, finisce il proprio ciclo produttivo come rifiuto da smaltire piuttosto che come alimento ancora consumabile. Secondo un recente studio condotto dalla FAO, tra l’agosto del 2010 ed il gennaio del 2011, intitolato Global Food Losses and Food Waste, ogni anno, nel mondo, vengono sprecati circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo di cui l’80% ancora consumabile. In Europa si sprecano, in media, circa 180 kg di cibo pro-capite all’anno. Il triste primato dello spreco è rappresentato dall’Olanda con 579 Kg pro-capite l’anno, mentre il Paese più virtuoso risulta essere la Grecia con i suoi 44Kg pro-capite l’anno. Con i suoi 149 kg pro-capite l’anno, l’Italia si posiziona circa a metà strada tra i due esempi appena citati, complice la crisi economica globale che sembra aver ridotto lo spreco alimentare addirittura del 57% spingendo gli italiani ad approcciarsi alla spesa in modo più razionale ed oculato. L’Osservatorio sugli sprechi ha rilevato che tra i prodotti più sprecati a livello domestico in Italia, si trovano i prodotti ortofrutticoli (17%), pesce (15%), pasta e pane (28%) uova (29%) carne (30%) e latticini (32%). Tradotto in termini di costi abbiamo una perdita di circa 450 euro l’anno a famiglia. Secondo il Barilla Center for Food and Nutrition, ogni anno finiscono nella spazzatura dai 10 ai 20 milioni di tonnellate di prodotti alimentari per un valore di circa 37 miliardi di euro.Secondo la Coldiretti la totalità del cibo che finisce nella pattumiera potrebbe sfamare 44 milioni di persone. Nella fase del consumo (ristorazione e consumo domestico) avvengono gli sprechi più consistenti principalmente nei Paesi ricchi, dove il problema si concentra alla fine della catena produttiva alimentare. Tra le principali cause dello spreco troviamo:

le cattive abitudini di spesa di milioni di persone;

l’inosservanza delle indicazioni poste in etichetta sulla corretta modalità di conservazione degli alimenti;

le date di scadenza troppo rigide;

la tendenza a servire porzioni di cibo troppo abbondanti;

le promozioni che spingono i consumatori a comprare più cibo del necessario. La ristorazione collettiva occupa purtroppo un ruolo rilevante nella produzione di scarti alimentari. Si stima che ogni pasto della ristorazione collettiva, comprensivo delle fasi di preparazione e di consumo, genera circa 150 grammi di rifiuti organici , di cui solamente 1/3, e cioè 50 grammi, sono rappresentati da bucce e scarti di preparazione, i restanti 2/3 sono di eccedenza alimentare; quindi si tratta nella maggior quantità di alimenti ancora potenzialmente consumabili. Secondo i dati forniti dal Banco Alimentare e dalla Caritas in Italia, nel settore della ristorazione organizzata (che gestisce 3 milioni di tonnellate di alimenti), vengono generate ogni anno 210.000 tonnellate di eccedenze; di queste attualmente viene recuperato solo il 12% circa (pari a 25.000 tonnellate di alimenti). In ambito di ristorazione scolastica inoltre, come riportato nella Audizione Oricon1, emerge che ogni giorno il 12,6% dei pasti non viene consumato (11% primi piatti, 13% secondi piatti, 22% contorni, 9% dessert, 10% frutta, 10% pane).

ABSTRACT Sezione 3 : Metodi Strumenti e Azioni

Vista la complessità della tematica e i diversi ambiti di azione, il progetto si svilupperà per più anni; si elencano nel dettaglio le azioni del 2019:

Azione 1

Effettuare un’analisi di contesto territoriale attraverso una apposita check- list destinata a tutte le Amministrazioni Comunali in cui verranno rilevate le risorse, i possibili patners anche attraverso il censimento delle organizzazioni no profit attive, l’individuazione delle scuole sensibili all’iniziativa e delle aziende di ristorazione e la rilevazione delle iniziative già in atto per il recupero degli scarti.

Azione 2

Lavorare in rete per individuare ed eliminare le criticità che portano allo scarto di parte del pasto in mensa; individuazione e istituzione di un gruppo di lavoro da parte del responsabile del Servizio di Ristorazione Scolastica (Amministrazione Comunale) formato da Utenza (studenti e le rispettive famiglie, rappresentate dalla Commissione Mensa), istituzioni scolastiche (Corpo docente o di chi assiste al pasto), azienda di ristorazione e con l’eventuale supporto del settore Nutrizione dell’IAN. Con l’obiettivo di promuovere buone pratiche per la riduzione degli sprechi alimentari in mensa il gruppo proporrà azioni diverse a seconda del varie realtà del territorio e della fattibilità quali ad

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esempio la valutazione dell’accettazione del menù ed eventuali proposte di preparazione nutrizionalmente in linea con il documento “Mangiar sano… a scuola” ma maggiormente gradite, l’anticipazione della frutta a metà mattina, patto etico con i genitori per la somministrazione di porzioni ridotte di cibo avendo comunque a disposizione in caso di richiesta la corretta grammatura prevista, ecc.

Azione 3

Predisposizione di una FAD per gli insegnanti con materiale sullo spreco e con indicazioni sulle buone pratiche da adottare nell’attività didattico-educativa della mensa scolastica che verrà attivata nel 2020 al fine di formare gli insegnanti sul tema degli sprechi alimentari e renderli parte integrante ed attiva nel portare lo studente ad avere un comportamento corretto e propositivo anche durante il momento del pasto.

Azione 4

Attivare percorsi educativi e di sensibilizzazione sullo spreco alimentare domestico e sui suoi impatti ambientali, economici e sociali, prevedendo il coinvolgimento anche delle famiglie. L’obiettivo è quello di promuovere la cultura e la consapevolezza sul fenomeno degli sprechi Predisposizione di un questionario di autovalutazione dei comportamenti e di una brochure sulle buone pratiche al fine di ridurre gli sprechi domestici che verrà proposta inizialmente a tutti i dipendenti ATS per poi offrirla nel 2020 alla popolazione.

ABSTRACT

Sezione : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Indicatori Quantitativi

INDICATORE 1

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Amministrazioni Comunali che rispondono al censimento relativo allo spreco

Amministrazioni Comunali che effettuano il censimento attraverso la compilazione della Check list

Amministrazioni Comunali di ATS

≥20%

INDICATORE 2

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Gruppi di lavoro sul tema dello spreco in ambito di ristorazione scolastica

Amministrazioni Comunali che attivano un gruppo di lavoro sul tema dello spreco in ambito di ristorazione scolastica

Amministrazioni Comunali di ATS che hanno aderito al censimento

≥10%

INDICATORE 3

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

FAD per le insegnanti sulle buone pratiche in ambito di ristorazione scolastica

Realizzazione del percorso formativo

INDICATORE 4

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Questionario sugli sprechi domestici

numero questionari restituiti dai dipendenti ATS

numero questionari totali somministrati ai dipendenti ATS

≥25%

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Progetto 13 : FORMAZIONE A DISTANZA PER COMPONENTI COMMISSIONE MENSA

Servizio

UOCIAN MI EST

Dipartimenti ATS città metropolitana di Milano coinvolti

DIP.DIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE Direzione Generale

UOC ATS

UOCIAN MIEST UOCIAN MIOVEST UOCIAN MI UOS FORMAZIONE UOS COMUNICAZIONE UOC QUALITA’ E RISK MANAGEMENT

Copertura territoriale

intero territorio ATS macroarea territoriale : …………………………………………………….

Tipologia progetto

informativa formativa organizzativa

Programma locale di riferimento

1.Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali negli ambienti di lavoro 2. promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nei contesti scolastici 3. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nelle comunità locali 4. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio nei primi 1000 giorni di vita 5. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali promossi nel setting sanitario in sinergia con gli erogatori

Tema di salute

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni

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Destinatari

operatori (Specificare): referenti per la ristorazione scolastica comunali e delle scuole non pubbliche minori ( specificare età) giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche genitori docenti educatrici nidi………………………………………………………………………………………………

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità

ABSTRACT Sezione 1 : Obiettivo Generale

Fornire a tutti i componenti della commissione mensa conoscenze comuni relative al complesso sistema della ristorazione scolastica attraverso:

la declinazione dei ruoli e delle responsabilità di tutti gli “attori” che ruotano attorno al “pasto in mensa” (responsabile del servizio, gestore del servizio, ATS - con le UOC Igiene Alimenti e Nutrizione – , scuola - con il corpo docente -, commissione mensa)

la promozione e la diffusione degli obiettivi nutrizionali di una sana alimentazione, da applicarsi anche nella ristorazione scolastica, ambito di intervento e strumento prioritario per promuovere salute ed educare a una corretta alimentazione, con proposte di alimenti protettivi nei confronti delle malattie non trasmissibili.

la descrizione di semplici strategie educative per migliorare l’accettazione del pasto, mantenendo un elevato livello qualitativo dei pasti, inteso sia come qualità nutrizionale che sensoriale

la sensibilizzazione sull’aspetto relativo alla sostenibilità ambientale e il rispetto delle risorse naturali correlato alle abitudini alimentari, quindi allo spreco alimentare, con particolare attenzione all’ambito della ristorazione scolastica.

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ABSTRACT Sezione 2 : Analisi di contesto

L’adozione di corrette abitudini alimentari è da anni riconosciuta come uno degli interventi prioritari per promuovere la salute ed è dimostrato dalle evidenze scientifiche come sia fondamentale intervenire sin dalla più tenera età nel promuovere comportamenti alimentari sani. Questo permette di consolidare con maggior efficacia abitudini alimentari protettive per la salute che perdureranno con più probabilità anche nell’età adulta. La ristorazione scolastica, così come ampiamente descritto all’interno delle specifiche “Linee di Indirizzo Nazionale per la Ristorazione Scolastica” del 2010, ha come obiettivo quello di facilitare, sin dall’infanzia, l’adozione di abitudini alimentari corrette per la promozione della salute e la prevenzione di patologie cronico-degenerative (diabete, malattie cardiovascolari, obesità, osteoporosi, ecc.) di cui l'alimentazione scorretta è uno dei principali fattori di rischio. Peraltro, nella “Convenzione dei diritti dell’infanzia”, adottata dall’ONU già nel 1989, è sancito il diritto dei bambini ad avere un’alimentazione sana e adeguata al raggiungimento del massimo della salute ottenibile. In un contesto culturale in cui vi è una così ampia disponibilità di cibo in tutte le ore della giornata ed è quindi sempre più difficile promuovere il consumo di piatti già di per sé di difficile accettazione da parte dei piccoli utenti, il pasto in mensa assume un ruolo fondamentale dal punto di vista dell’equilibrio nutrizionale, senza sottovalutare anche l’importanza che riveste come momento di educazione alimentare, di educazione al gusto e alle relazioni ed infine di educazione al rispetto del cibo e di sensibilizzazione contro lo spreco. E’ proprio per tali motivi che diventa precipua, nel complesso sistema della ristorazione scolastica, la figura “adeguatamente formata” del commissario Mensa (genitore / insegnante), che può diventare strategica nel suo ruolo di collegamento tra utenza e amministrazioni comunali/scuole paritarie, soprattutto come “moltiplicatore” di conoscenze corrette in tema di sana alimentazione. Ma il componente di commissione mensa può anche trasformarsi in un importante alleato nella condivisione e accettazione di iniziative, progetti, non solo per la promozione del consumo di alimenti protettivi alla salute (legumi, prodotti integrali, pesce, ecc,), ma anche per sensibilizzare e combattere lo spreco alimentare a partire dalla mense scolastiche.

E’ quindi per rispondere alle esigenze sopra esposte che è stato predisposto un corso per componenti commissione

mensa ma in modalità FAD, al fine di facilitarne, in termini spazio-temporali, l’accesso a genitori, insegnanti o

referenti di Amministrazioni Comunali o scuole non pubbliche, che hanno deciso di interessarsi in modo più approfondito, consapevole e propositivo alla ristorazione scolastica. Il corso ha la durata di circa quattro ore e mezza, prevede il rilascio di un attestato di partecipazione a seguito di superamento di un test di apprendimento ed è articolato secondo i seguenti moduli: - Ruoli e Responsabilità nella ristorazione scolastica - Visita virtuale in cucina - Sana Alimentazione: evidenze scientifiche - Sana Alimentazione: principi base - Il pasto a scuola: ruolo psico-educativo e strategie educative - Aspetti green: l’alimentazione sostenibile

ABSTRACT Sezione 3 : Metodi Strumenti e Azioni

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Azione 1 Presentazione del corso FAD alle amministrazioni comunali e alle scuole non pubbliche del territorio attraverso l’invio di comunicazioni ufficiali con allegata la scheda di iscrizione che ogni utente dovrà debitamente compilare in ogni parte

Azione 2

Supporto informativo, di supervisione e tecnico da parte degli operatori delle UOC IAN ai destinatari in tutte le fasi del corso:

- Accoglimento delle richieste di iscrizione (attraverso le Amministrazioni Comunali/Scuole non pubbliche)

- Iscrizione e registrazione dei Commissari Mensa nella piattaforma FAD - Comunicazione via mail ad ogni partecipante della possibilità di iniziare il corso con tutte le

informazioni necessarie (link di accesso e documento contenente istruzioni operative relative alla modalità di accesso e di fruizione dell’evento)

- Supervisione continua dell’avanzamento e conclusione della formazione di ciascun partecipante a seguito del superamento del test di apprendimento

- Compilazione e invio dell’attestato di partecipazione alle amministrazioni comunali/scuole paritarie per la consegna ad ogni singolo componente della commissione mensa

Azione 3 Elaborazione di statistiche annuali per verificare l’efficacia del corso FAD attraverso la valutazione degli indicatori quantitativi e qualitativi di seguito riportati

Azione 4

Verifica nel tempo del raggiungimento degli obiettivi del corso FAD attraverso le attività svolte dalle UOC IAN quali:

- miglioramento dei menù scolastici attraverso le valutazioni nutrizionali emesse in occasione di richiesta da parte dell’amministrazione comunale/scuole paritarie/nidi

- miglioramento dei menù scolastici attraverso la verifica della preparazione, distribuzione e gestione del pasto in mensa durante i sopralluoghi di sorveglianza nutrizionale presso i nidi, le scuole infanzia, primarie e secondarie del territorio

- cambiamenti virtuosi nell’ottica di una maggiore attenzione alla sostenibilità e riduzione dello spreco in ambito del contesto scolastico

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ABSTRACT

Sezione 4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Indicatori Quantitativi INDICATORE 1

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Numero adesione da parte di Amministrazioni Comunali

n. Amministrazioni Comunali che promuovono la formazione dei commissari mensa

n. Amministrazioni Comunali con ristorazione scolastica presenti sul territorio

≥ 40 %

INDICATORE 2

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Numero utenti che hanno completato il corso FAD

n. utenti che hanno completato il corso FAD con superamento del test di apprendimento

n. utenti che si sono iscritti al corso FAD

≥ 80 %

INDICATORE 3

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Gradimento positivo del corso FAD

n. utenti che hanno espresso valutazione positiva del corso FAD (“buono e ottimo”)

n. utenti che hanno compilato il test di gradimento del corso FAD

≥ 65 %

Indicatori Qualitativi

a

Gradimento in termini di contenuti e chiarezza espositiva degli argomenti trattati: - Ruoli e Responsabilità nella ristorazione scolastica

- Visita virtuale in cucina

- Sana Alimentazione: evidenze scientifiche

- Sana Alimentazione: principi base

- Il pasto a scuola: ruolo psico-educativo e strategie educative

- Aspetti green: l’alimentazione sostenibile

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Progetto n. 14 : FOOD GAME

Servizio

UOC IAN

Dipartimenti ATS città metropolitana di Milano coinvolti

DIP.DIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE …………………………………………..

UOC ATS

UOC IAN MILANO EST UOC IAN MILANO UOC IAN MILANO OVEST

Copertura territoriale

intero territorio ATS macroarea territoriale : …………………………………………………….

Tipologia progetto

informativa formativa organizzativa

Programma locale di riferimento

1.Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali negli ambienti di lavoro 2. promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nei contesti scolastici 3. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nelle comunità locali 4. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio nei primi 1000 giorni di vita 5. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali promossi nel setting sanitario in sinergia con gli erogatori

Tema di salute

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni

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Destinatari

operatori (Specificare)……………………………………………………………………………………………… minori ( specificare età) dai 14 ai 18 anni giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche ……………………………………………………………………………………………………………………………………

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità

ABSTRACT

Sezione 1 : Obiettivo Generale

Sensibilizzare i giovani su argomenti di salute come sana alimentazione, sui vantaggi di una vita attiva e sulla sostenibilità negli aspetti correlati alle scelte alimentari. Dato che il programma richiede molto l'uso delle nuove tecnologie, un importante gruppo di obiettivi rientra nel tema dell'educazione digitale: contribuire a sviluppare le competenze digitali degli studenti (come richiesto dalla legge n.107 (13./.2015- conosciuta come La Buona Scuola)

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ABSTRACT Sezione 2 : Analisi di contesto

GLi studenti dell'età adolescenziale (14-18 anni) frequentemente fanno pranzi senza la famiglia. Questo si traduce in pasti fuori casa in luoghi a basso costo come fast food o paninoteche oppure a pranzi fugaci a casa ricorrendo facimente a cibi già pronti, preconfezionati, spesso di produzione industriale. La frequentazione di fast food e di alimenti industriali ricchi in zuccheri, sale e grassi saturi è stata ampliamente riconosciuta a livello scientifico tra i fattori correlati a sovrappeso ed obesità. Questi ultimi, associati alla sedentarietà, sono fattori predisponenti alla maggior parte delle patologie cronico degenerative tipiche della nostra società ed a molteplici tumori (tumori come quelli del tratto intestinale, dell'endometrio, renali e del pancreas).Pertanto l'UOC IAN ha predisposto questo programma per accompagnare gli adolescenti in scelte più salutari. Gli adolescenti a cui è rivolto il programma sono chiamati "millennium" o "nativi digitali" in base all'epoca in cui sono nati e in quanto tali vivono sempre connessi . Nel presente programma si è tenuto conto di questo e per raggiungere i ragazzi con messaggi di promozione alla sana alimentazione, al movimento ed al consumo sostenibile si utilizzano ampiamente le nuove tecnologie: sia gli operatori che gli studenti coinvolti ne fanno uso durante la fase di attuazione per comunicare tra di loro e per produrre gli elaborati richiesti. Il tutto si traduce nel fatto che il setting attuativo del programma è quello tangibile, reale (in prevalenza l'ambiente scolastico ma anche altri ambienti di vita aggregativa come vie del quartire, centri commerciali o altro) e quello virtuale- i comuni socail network utilizzati dai ragazzi. Si raggiungono gli adolescenti in quei luoghi virtuali dove stanno abitualmente con l'obiettivo di rendere questi luoghi spazi digitali anche di promozione a scelte concrete di salute. Il programma si fonda sulla metodologia dei principi di sviluppo di comunità, della fun theory e della peer media education dando ampio spazio agli aspetti brick and click. SI invitano gli studenti, uniti in squadre, a creare delle azioni concrete nei propri contesti reali di vita quotidiana (come organizzare un intervallo a base di frutta o una camminata multigenerazionale o la settimana per raggiungere la scuola a piedi tutti assieme, ecc.) simulando, vivendo un vero e proprio "game" in cui le scelte salutari sono veramente le loro prime scelte. Nel programma viene valorizzato il divertimento, il lavoro di squadra, la creatività nel mettere in atto i mandati che sono fortinti. Nel tempo del gioco ogni squadra deve realizzare 7 azioni concrete di cui 5 a scelta sulle 29 proposte. Il protagonismo delle squadre è centrare nel programma, perchè si vuole far sentire gli adolescenti i veri protagonisti nel gioco tanto quanto nelle scelte vere della vita: sono loro che devono sviluppare le capacità di scegliere e non essere guidati in modo passivo da "esperti"- che siano i professori o gli operatori ATS, assistente sanitarie e inferimiere. Il programma concretizza come un gioco, un gioco a squadre in cui sono messe tutte le scuole in rete tra di loro. Ad ogni azione concreta realizzata la squadra riceve dei punteggi e a fine percorso si vedrà all'interno di un evento con presenti tutte le squadre quale sarà stata la più virtuosa. La rete delle scuole è resa possibile dall'ausilio di un socialnetwork SocialMI di ATS Milano dove gli studenti e gli operatori ATS possono comunicare, postare materiale, trovare informazioni selezionate sui temi del gioco e interagire come in molti social netowork comunemente usati è possibile fare. Il programma è triennale per far si che le conoscenze e lo stile del gioco abbiano la possibilità di estendersi sempre più tra gli studenti. Le squadre sono costituite da studenti coinvolti il primo anno di adesione. Nel secondo anno alcuni degli ex giocatori si offrono a essere da guida alle nuove squadre. Questo comporta affiancarli nella registrazione sul social di ATS, nel fare i primi passi dalla compilazione del "test stili di vita"( questionario sulle abitudini individuali sui temi del gioco che viene ripetuto a fine percorso da ogni singolo studente) a essere deipeer per i nuovi giocatori: cioè degli studenti di riferimento per dubbi, interfaccia con referente ATS e per diffondere l'informazione relativa alle iniziative che la nuova squadra metterà in campo. Il terzo anno, la scuola avrà delle squadre, dei peer con il ruolo sopra descritto e i ragazzi che saranno al terzo anno di coinvolgimento diventeranno dei valutatori di tappe delle squadre della propria scuola: il tutto in linea con i principi di sviluppo di comunità e di empowerment Per maggior dettaglio del programma si rimanda al libretto aziendale "Food Game" edizione 2018

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ABSTRACT

Sezione 3 : Metodi Strumenti e Azioni

Azione 1

Raccolta delle adesioni da parte delle scuole superiori del territorio ATS. Presentazione di Food Game nelle sue finalità, regole e metodi ai docenti referenti e alle squadre. Conoscenza tra le squadre e l'operatore ATS di riferimentoAddestramento alla registrazione sul portale con raccolta delle liberatorie privacy per ogni iscritto, illustrazione del portale e dei primi passi del gioco. Ogni songolo studente si deve registrare, il caposquadra fondare la squadra, tutti gli altri si devono aggregare. Ogni studente deve fare il questionario stili di vita sul portale

Azione 2

La prima tappa che tutte le squadre devono fare è consultare il materiale didattico fondamentale per la compilazione del "test di squadra": fatto il test deve essere postato sul social e il risultato determinerà i primi punteggi. In questo modo tutte le squadre hanno le conoscenze base e comuni su quali sono i principi di una sana alimentazione, quali siano i benefici del movimento e cosa si intende per consumo sostenibile.Le squadre scelgono 5 azioni concrete tra le 29 proposte dal gioco, le comunicano assieme al test di squadra e declinano i ruoli di ciascuno all'interno della squadra: caposquadra, addetto alle riprese, chi fa le ricerche, chi tiene i contatti con il referente ATS, chi monta i video. In questo modo tutti sono responsabilizzati e devono render conto del proprio ruolo. Unico vincolo per le 5 tappe scelte è che ci deve essere almeno 1 tappa per ogni area tematica; le restanti 2 possono essere realizzate sul tema su cui la squadra è maggiormente sensibile

Azione 3

Le squadre realizzano le 5 tappe scelte e la 7° obbligatoria per tutti, la tappa 29 "rendiamoci visibili": è la tappa riassuntiva del percorso fatto che la squadra deve aver un 'occasione di mostrare agli studenti più giovani. Sarà la scuola a predisporre questo spazio scolastico. Le referenti ATS cercano di essere presenti agli eventi che gli studenti organizzano a scuola o negli ambienti di aggregazione cittadine; alla tappa finale garantiscono la loro presenza. I referenti ATS ogni mese organizzano un incontro a scuola, con i caposqudra e il referente dei contatti con ATS e con i peer là dove presenti per monitorare l'andamento organizzativo del gruppo

Azione 4

I referenti ATS e le squadre interagiscono nel social ATS per dubbi, gli operatori per la valutazione dei lavori e per aggiornare la classifica e gli studenti per controllare il loro punteggio. Altro luogo digitale di comunicazione tra i referenti ATS e le squadre sono i profili instagram e FB di ciascuna squadra e dell'ATS. Le squadre sono valutate anche per la viralità dei messaggi di salute da loro prodotti: sia in fase di pubblicizzazione di un evento da loro organizzato sia in fase di rendicontazione se hanno prodotto dei video o delle immagini in tema di salute divertenti e che possono piacere ai loro coentanei Prima dell'evento finale si invitano gli studenti a ripetere il questionario stili di vita individuale

Azione 5

Si organizza un evento finale per condividere i lavori di tutti, mostrando quelli migliori di ogni squadra e per svelare quale squadra ha accumulato il maggior punteggio nei mesi del gioco. In quest'occasione le squadre si incontrano e sono invitate a produrre dei propri messaggi di salute su quello che hanno imparato maggiormente da questo gioco. I giocatori distribuiranno i loro messaggi nel tragitto che avranno per raggiungere la sede dell'evento con tutte le altre squadre.

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ABSTRACT Sezione 4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Indicatori Quantitativi INDICATORE 1

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

consumo di frutta e verdura

n. di ragazzi che consuma ortaggi alemno 3 volte/gg

n. totale dei ragazzi miglioramento del 10% dalla rilevazione di dicembre a quella di aprile

INDICATORE 2

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

consumo di legumi come fonte proteica

n. dei ragazzi che consuma legumi come secondo piatto

n. totale dei ragazzi miglioramento del 10% dalla rilevazione di dicembre a quella di aprile

INDICATORE 3

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

conoscenza della relazione tra stile alimentare e inquinamento ambientale

n. dei ragazzi che dichiara di esserne a conoscenza

n. totale dei ragazzi miglioramento del 10% dalla rilevazione di dicembre a quella di aprile

INDICATORE 4

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Tempo dedicato al movimento

n. totale dei ragazzi miglioramento del 10% dalla rilevazione di dicembre a quella di aprile

Indicatori Qualitativi Desumibili dal questionario di verifica al termine del programma ad ogni docente coinvolto/ docente tutor

a

Quanti docenti hanno segnalato un miglioramento di clima scolastico con la propria classe a seguito dell'adesione al programma e quali sono i vantaggi evidenziati

b

aaaQuantiQuante scuole hanno messo in atto delle buone pratiche a partire dal loro coinvolgimento con il programma (es. raccolta diffrenziata, fornitura di merendine salutari alle macchinette, intervallo di movimento, ecc.) e quali nel dettaglio

QUaq

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Progetto n. 15 : WHP Aziende che promuovono salute

Servizio

UOS Promozione Salute

Soggetti esterni ATS città metropolitana di Milano coinvolti (ASST,USR, ECC)

ASST x promotore x progettazione x realizzazione x valutazione Ordine Medici provincia di Milano .x promotore x progettazione x realizzazione x valutazione promotore progettazione realizzazione valutazione ……………………………….... promotore progettazione realizzazione valutazione

Dipartimenti ATS città metropolitana di Milano coinvolti

x DIP.DIPS DIP. PAPPS x DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE

Copertura territoriale

x intero territorio ATS macroarea territoriale : …………………………………………………….

Tipologia progetto

x informativa x formativa x organizzativa

Programma locale di riferimento

x 1.Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali negli ambienti di lavoro 2. promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nei contesti scolastici 3. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nelle comunità locali 4. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio nei primi 1000 giorni di vita 5. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali promossi nel setting sanitario in sinergia con gli erogatori

Tema di salute

x accesso ai servizi per la salute x alimentazione allattamento al seno x ambienti di vita x attività fisica x consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione x diseguaglianze x empowerment igiene personale

x incidenti intercultura x LifeSkills x Partecipazione x Politiche per la salute x Salute e Sicurezza sul lavoro x Salute mentale/benessere psicofisico x Screening Sessualità Vaccinazioni

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Destinatari

operatori (Specificare)……………………………………………………………………………………………… minori ( specificare età) x giovani x adulti anziani x lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche ……………………………………………………………………………………………………………………………………

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive x ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità

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ABSTRACT Sezione 1 : Obiettivo Generale

L’ambiente di lavoro rappresenta un setting privilegiato per l’attuazione di interventi volti a favorire la salute nella popolazione adulta, sia perché le persone vi trascorrono gran parte della propria giornata, sia perché consente di raggiungere la popolazione di adulti “sani” che, più difficilmente sono raggiunti da parte del medico di medicina generale. L’OMS ha codificato un modello generale di intervento nel documento: ” Healthy workplaces : a model for action”; l’idea centrale è che un’azienda che promuove salute si impegna a costruire, attraverso un processo partecipato, un contesto che favorisca l’adozione di comportamenti e scelte positive per la salute, nel proprio interesse e nell’interesse dei lavoratori e della comunità. In coerenza con tale principio la Regione Lombardia ha sviluppato, da alcuni anni, il programma “Aziende che promuovono salute – rete WHP Lombardia”, previsto nell’ambito del Piano Regionale della Prevenzione 2010 – 2013 e confermato nel Piano Regionale Prevenzione 2014-2018. La Rete WHP Lombardia è membro dell’European Network for Workplace Health Promotion (http://www.enwhp.org) promosso da Commissione Europea e Organizzazione Mondiale della Sanità. Il programma prevede l’attivazione di processi e interventi tesi a sostenere i principali fattori che contribuiscono a rendere il luogo di lavoro un ambiente “favorevole alla salute”, attraverso la realizzazione di modifiche organizzative e ambientali. Tali modifiche, attuate secondo logiche di sostenibilità per le specifiche realtà, devono essere orientate a incrementare le opportunità di adozione di scelte comportamentali salutari e a ridurre i comportamenti a rischio, in tema di alimentazione, attività fisica, tabagismo, alcol e dipendenze.

Obiettivo generale del programma è promuovere cambiamenti organizzativi e ambientali nei luoghi di lavoro al fine di incrementare determinanti di salute e ridurre fattori di rischio. La Rete WHP (Workplaces Health Promotion) Lombardia stimola, con il supporto e il contributo delle ATS, le aziende pubbliche e private a garantire il benessere dei propri dipendenti con vantaggi per la salute e la qualità di vita dei lavoratori e dell’azienda stessa. Inoltre collabora con le reti di conciliazione vita-lavoro nate per promuovere l’adozione da parte delle aziende di percorsi di responsabilità sociale Obiettivi specifici locali sono:

consolidare il Gruppo di Lavoro intersettoriale di ATS, già avviato nel 2016, per la programmazione, il monitoraggio e la valutazione degli interventi del Programma

1. Incrementare, in armonia con gli obiettivi generali del programma, il numero di aziende iscritte alla rete e il numero di soggetti coinvolti

2. Promuovere il potenziamento dei fattori di protezione e l’adozione di comportamenti sani nella popolazione adulta.

3. Incrementare l’offerta di pratiche di prevenzione evidence based in tema di GAP in coerenza con il piano GAP .

4. Incrementare l’offerta di interventi di sensibilizzazione/ formazione sui temi del rispetto/violenza di genere.

5. Promuovere processi di comunicazione e condivisione delle buone pratiche per diffondere e dare sostenibilità alla rete (ad esempio FAD)

6. Valorizzare collaborazioni / reti interne all’ATS (rete conciliazione ,UOC screening)e reti esterne ( ASST, reti aziendali, organizzazioni sindacali).

7. Implementare la formazione dei moltiplicatori in alcuni ambiti territoriali di ATS.

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ABSTRACT Sezione 2 : Analisi di contesto

Il totale degli occupati nel territorio della ATS CM di Milano è di 1.500.000 e costituisce il 35% della popolazione lavorativa di tutta la Regione Lombardia (4.255.800) .Il settore prevalente è il terziario e il 31 % dei lavoratori è occupato in imprese con meno di 10 addetti. Nel 2018 vi è stato un buon incremento di adesioni, il programma è sempre più conosciuto e diffuso. Le aziende riconoscono l’importanza di implementare e valorizzare all’interno del proprio sistema produttivo metodi e strumenti validati di protezione e/o tutela di promozione della salute e del benessere del lavoratore. La promozione della salute deve essere “ vantaggiosa” per le organizzazioni. Il rapporto costi-benefici deve essere in linea con gli altri investimenti dell’azienda. dell’azienda. Le aziende iscritte alla rete ATS al 31 dicembre 2018 sono 174 per un totale di circa 86.000 lavoratori; sono aziende di media dimensione , i settori prevalenti sono il chimico, metallurgico e il sanitario. Le aziende che aderiscono, come spesso succede per altri target , sono aziende “ sensibili” o come accade spesso ad esempio nelle Chimiche e/o sanitarie già operano in un contesto caratterizzato da elevata sicurezza sul lavoro, massima attenzione alla salute e alla tutela dell’ambiente circostante, avendo da tempo posto al centro dell’attenzione i temi della sicurezza, salute e ambiente. Un punto di forza del programma è sicuramente l’alleanza tra i due diversi sistemi: pubblico e privato; in particolare le aziende che si interfacciano con un ruolo normativo dell’ATS hanno modo di conoscere ed apprezzare anche l’approccio promozionale ed a volte formativo. Significa altresì interagire con una fetta importante di adulti sani che difficilmente sarebbero agganciabili ;proprio perché “sani” raramente frequentano i “ canali” sanitari tradizionali, moltiplicando in questo modo messaggi di salute che auspichiamo possano tradursi in comportamenti salutari.

ABSTRACT

Sezione 3 : Metodi Strumenti e Azioni

Azione 1

PROMOZIONE ALLA ADESIONE ALLA RETE

Azione 2

ACCOMPAGNAMENTO E MONITORAGGIO DELLE AZIENDE

Azione 3

Rielaborazione e adattamento dei corsi FAD sulle tematiche “corretti stili di vita “per implementazione dell’offerta alle aziende, così come previsto dalle buone pratiche.

Azione 4

Progettazione e sviluppo di strumenti per la rilevazione dello stato di salute della popolazione target.

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ABSTRACT

Sezione 4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Indicatori Quantitativi INDICATORE 1

Indicatori di performance stabiliti dalla Regione

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

AZIENDE 2019 SU AZIENDE 2018 MAGGIORE DI 1

INDICATORE 2

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

LAVORATORI COINVOLTI 2019 SU 2018 MAGGIORI DI 1

INDICATORE 3

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

NR AZIONI DI COMUNICAZIONE A SOSTEGNO DELLA RETE

INDICATORE 4

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

COSTRUZIONE DI UN CORSO FAD (corretti stili target lavoratori e/o counseling corretti stili di vita per medici competenti)

Indicatori Qualitativi

a

Evidenze del coinvolgimento da parte delle aziende delle figure di sistema aziendale che possono avere un ruolo nello sviluppo del Programma.

b

Evidenze dell’inserimento da parte del medico competente di attività di counselling motivazionale.

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Progetto n. 16 : CRESCERE IN UN MONDO DIGITALE

Servizio

UOSD Consultori Familiari e Integrazione H/T – ASST MELEGNANO MARTESANA

Dipartimenti ATS città metropolitana di Milano coinvolti

DIP.DIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE …………………………………………..

Copertura territoriale

intero territorio ATS macroarea territoriale : ASST Melegnano e della Martesana

Tipologia progetto

informativa formativa organizzativa

Programma locale di riferimento

1.Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali negli ambienti di lavoro 2. promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nei contesti scolastici 3. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nelle comunità locali 4. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio nei primi 1000 giorni di vita 5. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali promossi nel setting sanitario in sinergia con gli erogatori

Tema di salute

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment (sostegno alla genitorialità) igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni

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Destinatari

operatori (Specificare) sanitari , scolastici educativi ( 0-6 anni ) minori ( specificare età) (0-6) giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche ……………………………………………………………………………………………………………………………………

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità

ABSTRACT Sezione 1 : Obiettivo Generale

La progettualità volta alla prevenzione e al contrasto del Cyberbullismo, è finalizzata a promuovere un insieme di azioni educative e formative volte ad assicurare l’acquisizione e lo sviluppo di competenze trasversali, sociali, civiche e azioni specifiche per un uso consapevole del linguaggio e per la diffusione della cultura del rispetto, coinvolgendo in primis i genitori sin dai primi anni di vita. Gli obiettivi generali del progetto sono:

Favorire la consapevolezza dei possibili rischi fisici legati ad un uso scorretto dei telefoni cellulari: radiofrequenze,salute degli occhi, sindrome da stress ripetitivo, posture scorrette, ergonomia, ecc.;

Favorire la consapevolezza dei possibili rischi relazionali: cyberbullismo, sexting, grooming,snapchatting e dipendenza psicologica, legati ad uso improprio dei dispositivi digitali, di Information and Communications Technology (ICT) e dei social media;

ABSTRACT Sezione 2 : Analisi di contesto

Le tecnologie audiovisive, e in particolare quelle digitali, ricoprono un ruolo sempre più importante nella vita degli adulti ma anche in quella dei bambini. Le evidenze sui rischi derivanti da un uso eccessivo e/o scorretto delle tecnologie si sono consolidate. Un intervento precoce, orientato verso un uso consapevole, è fondamentale al fine di cogliere tutte le opportunità che le nuove tecnologie possono offrire, ma anche per impedire che possano avere effetti negativi per lo sviluppo cognitivo, emotivo e sociale, dei minori.

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ABSTRACT Sezione 3 : Metodi Strumenti e Azioni

Azione 1

Sensibilizzare gli operatori con momenti di aggiornamento specifico sul tema (FAD Cyberbullismo, incontri di gruppo tra operatori : sanitari dei Consultori e dei Punti Nascita , Pediatri di Libera scelta , Medici di Medicina Generale, Biblioteche , Nidi e Scuole materne)

Azione 2

Favorire la diffusione presso i consultori , nelle azioni programmate del Percorso Nascita (incontri di gruppo con i genitori), di materiale informativo per i genitori predisposto da ATS Milano: libretto “Nutrire la mente dei nostri bambini” - vedi sezione le nuove tecnologie e Campagna “Usa il cellulare , pc , tablet , wifi in modo sicuro”. A partire dal materiale a disposizione, elaborarne di specifici per il target (0-6) con un focus sul rafforzamento delle competenze genitoriali con l’ intento di intercettare il maggior numero possibile di soggetti specie famiglie disagiate e/o straniere

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ABSTRACT Sezione 4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Indicatori Quantitativi INDICATORE 1

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

N° operatori C.F. che hanno partecipato a formazione /n° operatori totali C.F.

INDICATORE 2

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Predisposizione di un volantino e/o un poster su rischi psichici e fisici per uso improprio di smartphone , pc , wifi, tablet e buone pratiche e competenze genitoriali di contrasto e per un corretto utilizzo dei dispositivi tecnologici di comunicazione digitale nell’età 0 /6

Diffusione nei diversi ambienti di vita : consultori, biblioteche, nidi e scuole materne, abitazioni

Indicatori Qualitativi

a

Miglioramento nelle funzioni protettive dell’adulto rispetto ad un uso scorretto sul piano quantitativo e qualitativo ( troppo precoce e prolungato ) delle nuove tecnologie digitali

b

Miglioramento delle competenze genitoriali nelle aree di nurturing caregiving, material caregiving, social caregiving e didacting caregiving e rafforzamento /ampliamento della funzione genitoriale protettiva, affettivo relazionale ( ascolto empatico e simulazione incarnata) , regolativa , normativa, predittiva, significante , rappresentativa simbolica narrativa e comunicativa

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Progetto n. 17 : Realizzare corsi di accompagnamento alla nascita con il punto nascita Ospedale di Sesto

San Giovanni ed i Consultori Familiari Integrati di ASST Nord Milano

Servizio

UOS Qualità e Risk Management e Accreditamento ASST NORSD MILANO

Copertura territoriale

intero territorio ATS macroarea territoriale : ASST Nord Milano ex Distretti 6 e 7

Tipologia progetto

informativa formativa organizzativa

Programma locale di riferimento

1.Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali negli ambienti di lavoro 2. promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nei contesti scolastici 3. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nelle comunità locali 4. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio nei primi 1000 giorni di vita 5. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali promossi nel setting sanitario in sinergia con gli erogatori

Tema di salute

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni

Destinatari

operatori (Specificare)……………………………………………………………………………………………… minori ( specificare età) giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche ……………………………………………………………………………………………………………………………………

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Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità

ABSTRACT Sezione 1 : Obiettivo Generale

Promuovere lo sviluppo delle capacità individuali e relazionali delle donne in gravidanza e dei neo genitori al fine di favorire la costruzione di un’identità personale , familiare e sociale stabile ed equilibrata.

ABSTRACT Sezione 2 : Analisi di contesto

L’essere madre e l’essere padre richiede una trasformazione graduale della coppia; i ruoli sociali ed individuali di entrambi i futuri genitori si ampliano, anche in relazione alla necessità di entrambi di sviluppare nuove competenze utili ad individuare e sostenere le nuove esigenze che la gravidanza prima, il neonato poi ed infine il nuovo nucleo familiare richiedono. Si ritiene pertanto importante organizzare e promuovere i corsi di accompagnamento alla nascita per la madre e per la futura coppia di genitori.

ABSTRACT Sezione 3 : Metodi Strumenti e Azioni

Azione 1

Effettuare un’azione di informazione e formazione alla mamma ed ai futuri genitori

Azione 2

Favorire lo sviluppo di capacità genitoriali e di affettività verso il neonato.

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ABSTRACT Sezione 4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Indicatori Quantitativi INDICATORE 1

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

N. di corsi totali anno 2019

Corsi effettuati anno 2019

Corsi programmati anno 2019

100%

INDICATORE 2

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

N. di partecipanti anno 2019

Numero partecipanti totali anno 2019

Numero iscritti totali anno 2019

90%

Indicatori Qualitativi

a

QUESTIONARIO DI CUSTOMER SATISFACTION

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Progetto n. 18 : LETTURA E SALUTE: UN PROGETTO INTEGRATO TRA BIBLIOTECHE

E CONSULTORI FAMILIARI

Servizio

UOS CFI Ambito di Cinisello Balsamo ASST NORD MILANO

Dipartimenti ATS città metropolitana di Milano coinvolti

DIP.DIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE …………………………………………..

UOC ATS

UOC Percorsi Integrati per il ciclo di vita familiare

Copertura territoriale

intero territorio ATS macroarea territoriale : ASST Nord Milano ex Distretti 6 e 7

Tipologia progetto

informativa formativa organizzativa

Programma locale di riferimento

1.Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali negli ambienti di lavoro 2. promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nei contesti scolastici 3. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nelle comunità locali 4. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio nei primi 1000 giorni di vita 5. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali promossi nel setting sanitario in sinergia con gli erogatori

Tema di salute

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni

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Destinatari

operatori (Specificare)sanitari ed educatori - bibliotecari minori ( specificare età) 0-6 anni giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche genitori

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità

ABSTRACT Sezione 1 : Obiettivo Generale

Nati per leggere (NPL), una delle otto azioni promosse dal programma Genitori più, promuove la lettura ad alta voce ai bambini a partire dai primi mesi di vita. È dimostrato che un processo costante di alfabetizzazione consente a ogni individuo di sviluppare abilità cognitive e sociali che lo rendono capace di accedere, comprendere e utilizzare le informazioni in modo consapevole e di essere in prima persona responsabile del mantenimento del proprio stato di salute, processo definito con una terminologia usata a livello internazionale health literacy. Genitori più é un programma nazionale di promozione della salute nei primi anni di vita e di valorizzazione delle competenze dei genitori, in modo che siano maggiormente consapevoli delle loro risorse e siano i principali attori nel quotidiano impegno per lo sviluppo in salute dei loro figli. La lettura ad alta voce è un potente strumento di facilitazione della relazione mamma bambino. Per amplificare l’impatto dei singoli interventi di promozione della lettura ad alta voce è necessario e strategico integrare le competenze dei professionisti sanitari e dei bibliotecari che promuovono le buone pratiche e la lettura ad alta voce, nonché le risorse dei servizi presenti sul territorio dell’ASST Nord Milano(biblioteche, consultori familiari, pediatri di famiglia).

ABSTRACT Sezione 2 : Analisi di contesto

“Lettura e Salute” nasce nel 2013 dal lavoro di rete dell’ex ASL di Milano, Nati per Leggere-Lombardia e il Servizio Biblioteche del Comune di Milano. Il Progetto si è diffuso ed è stato esteso sui Comuni di ASST Nord Milano. Il Progetto si fonda su un’originale sinergia tra consultori e biblioteche per promuovere la lettura fin dai primi mesi, a partire da evidenze scientifiche che mostrano come la familiarità con i libri incrementi salute, benessere, empowerment dei genitori e accesso ai servizi. Il progetto è particolarmente attivo su aree con rilevante presenza multiculturale, permette di abbattere le barriere e facilita una buona integrazione.

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ABSTRACT Sezione 4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Indicatori Quantitativi INDICATORE 1

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

N. di incontri totali effettuati anno 2019

N. di incontri effettuati anno 2019

N. di incontri programmati anno 2019

90%

INDICATORE 2

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

N. di partecipanti anno 2019

Numero partecipanti totali anno 2019

Numero iscritti totali anno 2019

90%

ABSTRACT

Sezione 3 : Metodi Strumenti e Azioni

Azione 1

integrare le risorse e le competenze degli operatori dei Consultori Familiari e dei Servizi bibliotecari sul comune terreno dell'educazione alla lettura ad alta voce, della promozione di migliori stili di vita e del sostegno delle competenze genitoriali, includendo famiglie disagiate o straniere.

Azione 2

favorire la diffusione agli operatori dell’ opuscolo per operatori “Nutrire la mente dei nostri bambini: evidenze scientifiche e note bibliografiche per operatori” e dell’opuscolo informativo “Nutrire la mente dei nostri bambini”, in modo da utilizzare strumenti comuni validati.

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Progetto n. 19 : C’era una volta..e vissero felici e contenti

Servizio

Il Cerchio- Centro Adozioni e Centro prevenzione Abuso e

Maltrattamento Infanzia, Baranzate ASST RHODENSE

oggetti esterni ATS città metropolitana di Milano coinvolti (ASST,USR, ECC)

…………Asst Rhodense………promotore progettazione realizzazione valutazione …………………………………….. promotore progettazione

Copertura territoriale

intero territorio ATS macro area territoriale : Asst Rhodense e Asst Ovest Milano…………………………………………………….

Tipologia progetto

informativa formativa organizzativa

Programma locale di riferimento

1.Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali negli ambienti di lavoro 2. promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nei contesti scolastici 3. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nelle comunità locali 4. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio nei primi 1000 giorni di vita 5. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali promossi nel setting sanitario in sinergia con gli erogatori

Tema di salute

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni affettività

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Destinatari

operatori (Specificare)……………………………………………………………………………………………… minori ( specificare età) giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche insegnanti………………………………………………………………………………

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità

ABSTRACT Sezione 1 : Obiettivo Generale

Questo percorso formativo offre agli insegnanti gli strumenti per utilizzare in classe le fiabe come strumento didattico utile per affrontare con gli alunni temi delicati (diverse tipologie di famiglie, separazione, adozione e affido) al fine di aiutare questi ultimi ad avvicinarsi a particolari problematiche, in un ottica di promozione della cultura della tutela e del rispetto dei diritti dei bambini. Il corso è articolato su quattro incontri ed è condotto con metodologia laboratoriale ed esperienziale. Strumenti utilizzati: lezioni frontali, confronti di gruppo, slide, questionari e libri.

ABSTRACT Sezione 2 : Analisi di contesto

All’interno del contesto scolastico la fiaba può far bene ai bambini e può essere utile agli adulti, poiché può essere utilizzata come strumento per parlare con i piccoli di temi importanti, aiutando gli adulti a superare le proprie difficoltà ad affrontare tematiche particolari . Una fiaba può raccontare cose importanti e difficili con parole leggere, infatti riveste un’importanza fondamentale nella vita dei bimbi: il racconto li accompagna all'ascolto di quello che gli accade dentro e può contribuire a favorire la loro crescita armonica.

ABSTRACT Sezione 3 : Metodi Strumenti e Azioni

Il corso è articolato su quattro incontri ed è condotto con metodologia laboratoriale ed esperienziale. Strumenti utilizzati: lezioni frontali, confronti di gruppo, slide, questionari e libri, esercitazioni

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ABSTRACT

Sezione 4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Questionario di apprendimento e gradimento agli insegnanti Indicatori Quantitativi INDICATORE 1

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Realizzazione corso Realizzazione

INDICATORE 2

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Numero insegnanti raggiunti

Indicatori Qualitativi

a

Numero di richieste di supervisione su esperienze di lettura in classe tenuti dalle insegnanti (traduzione nella pratica quotidiana dei contenuti teorici del percorso formativo)

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Progetto n. 20 : CON LE PAROLE GIUSTE

Servizio

Il Cerchio- Centro Adozioni eCentro prevenzione Abuso e Maltrattamento Infanzia, Baranzate ASST RHODENSE

Soggetti esterni ATS città metropolitana di Milano coinvolti (ASST,USR, ECC)

……Asst Rhodense…….promotore progettazione realizzazionevalutazione …………………………………….. promotore progettazione realizzazione valutazione ……………………………...... promotore progettazione realizzazione valutazione ……………………………….... promotore progettazione realizzazione valutazione

Copertura territoriale

intero territorio ATS macro area territoriale :ASST Rhodense e ASST Ovest Milano………………………………………

Tipologia progetto

informativa formativa organizzativa

Programma locale di riferimento

1.Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali negli ambienti di lavoro 2. promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nei contesti scolastici 3. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nelle comunità locali 4. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio nei primi 1000 giorni di vita 5. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali promossi nel setting sanitario in sinergia con gli erogatori

Tema di salute

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni X affettività

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Destinatari

operatori minori ( specificare età) giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche insegnanti……………………………………………………………………

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità

ABSTRACT Sezione 1 : Obiettivo Generale

Gli incontri (4) si prefiggono di fornire ai docenti strumenti teorici e operativi per favorire, partendo dall’analisi della legislazione vigente e delle Linee Guida del Miur, l’integrazione scolastica degli alunni adottivi, offrendo agli insegnanti: - basi teorico- pratiche in materia adottiva; - strumenti per favorire l’integrazione del bambino adottivo; - proposte operative di lavoro con il gruppo classe; - indicazioni e riflessioni rispetto a tematiche quali la continuità scolastica, le modalità di inserimento, eventuale programma individualizzato e l’individuazione di un insegnante riferente per gli alunni adottivi; - la possibilità di accedere ad una supervisione su situazioni particolari

ABSTRACT Sezione 2 : Analisi di contesto

Il Cerchio, nell’ottica di promuovere la cultura dell’adozione nelle scuole del territorio e recependo quanto prescritto dalle “Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati” emanate dal MIUR, propone agli insegnanti un percorso formativo che prevede, a seconda delle esigenze espresse:una parte in cui aspetti teorico-pratici si alterneranno ad esercitazioni;una parte maggiormente orientata all’operatività in cui ci si concentrerà sulle possibili modalità di intervento per affrontare situazioni particolari. ll percorso si avvale di una metodologia basata sul metodo esperienziale, sull’utilizzo di strumenti diversificati (brainstorming, attivazioni, discussione in plenaria), su lezioni frontali e sulla supervisione di casi.

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ABSTRACT Sezione 4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Questionario di gradimento e di apprendimento Indicatori Quantitativi INDICATORE 1

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Realizzazione corso

INDICATORE 2

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Numero insegnanti partecipanti nunum

Indicatori Qualitativi

a

Numero di incontri con i referenti scolastici per programmazione inserimento di minori adottivi nel contesto scuola

b

Numero di incontri con i referenti scolastici di supervisione su casi specifici

N

ABSTRACT Sezione 3 : Metodi Strumenti e Azioni

Azione 1

REALIZZAZIONE DI UN CORSO PER DOCENTI SULLE TEMATICHE ADOTTIVE E SULLE MODALITA’ DI INSERIMENTO SCOLASTICO DEI MINORI ADOTTIVI

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Progetto n. 21 : LUPUS IN FABULA

Servizio

Il Cerchio- Centro Adozioni e Centro Prevenzione Abuso e Maltrattamento Infanzia, Baranzate ASST RHODENSE

Soggetti esterni ATS città metropolitana di Milano coinvolti (ASST,USR, ECC)

…ASST Rhodense………promotore progettazione realizzazione valutazione

Copertura territoriale

intero territorio ATS macro area territoriale : Asst Rhodense e Asst Ovest Mlanoi…………………………………………………….

Tipologia progetto

informativa formativa organizzativa

Programma locale di riferimento

1.Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali negli ambienti di lavoro 2. promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nei contesti scolastici 3. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nelle comunità locali 4. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio nei primi 1000 giorni di vita 5. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali promossi nel setting sanitario in sinergia con gli erogatori

Tema di salute

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni Affettività

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Destinatari

operatori (Specificare)……………………………………………………………………………………………… minori ( specificare età) giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche Insegnanti………………………………………………………………………………

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità

ABSTRACT Sezione 1 : Obiettivo Generale

Questo percorso ha l’obiettivo di fornire ai docenti: - basi teorico- pratiche sul tema della prevenzione dell’abuso e del maltrattamento; - proposte operative e strumenti per attivare un progetto di comunicazione sociale che porti i destinatari a condividere un linguaggio comune relativo alla suddetta tematica, quale premessa per un'efficace azione di prevenzione del maltrattamento e all'abuso ai danni di minori; - indicazioni e riflessioni rispetto alla tematica ed alle buone prassi di intervento in caso di sospetto; - la possibilità di accedere ad una supervisione su situazioni particolari.

ABSTRACT Sezione 2 : Analisi di contesto

“Lupus in Fabula” è un progetto che, attraverso interventi indirizzati ai diversi attori che compongono la realtà scolastica (insegnanti- genitori- alunni), promuove la cultura della tutela del benessere psico fisico dei minori e dei loro diritti. Gli operatori, tramite questo percorso di formazione promuovono l’attivazione di interventi diversificati volti ad aiutare le diverse tipologie di destinatari, a condividere un linguaggio comune, quale premessa per un'efficace azione di prevenzione del maltrattamento e all'abuso ai danni di minori. Il corso si sviluppa in un incontro iniziale con gli insegnanti, tre incontri nelle classi del secondo ciclo della scuola primaria e si avvale di una metodologia basata sul metodo esperienziale, sulla presentazione di strumenti diversificati pensati per i diversi destinatari secondari (bambini e genitori degli stessi), su lezioni frontali e sulla supervisione di casi.

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ABSTRACT Sezione 3 : Metodi Strumenti e Azioni

Azione 1

INVIO DI UNA LETTERA DI SPIEGAZIONE CHE, RIPORTANDO DETTAGLIATAMENTE OBIETTIVI, ARGOMENTI E TERMINOLOGIA UTILIZZATA, MIRA AD INFORMARE E COINVOLGERE DEI GENITORI DEGLI ALUNNI DELLE CLASSI INERESSATE DAL PROGETTO

Azione 2

INTERVENTI DI FORMAZIONE SU INSEGNANTI SULL’UTILIZZO DI UN LINGUAGGIO COMUNE INERENTI LA PREVENZIONE DEL MALTRATTAMENTO O DELL’ABUSO AI DANNI DEI MINORI

Azione 3

LABORATORI IN CLASSE CHE PORTA GLI ALUNNI AD INTERIORIZZARE LE MODALITA’ PREVENTIVE E PROMUOVE UNA CULTURA DEL BEN-TRATTAMENTO E DEI DIRITTI BAMBINI

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ABSTRACT Sezione 4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Questionario apprendimento e gradimento somministrato agli insegnanti Indicatori Quantitativi INDICATORE 1

Numeratore Denominatore Risultato atteso

nume Numero dei genitori raggiunti ro

INDICATORE 2

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Numero degli insegnanti raggiunti

INDICATORE 3

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Numero degli alunni raggiunti num

Indicatori Qualitativi

a

Numero delle segnalazioni di situazioni di pregiudizio inviate all’Autorità Giudiziaria

b

n Numero delle richieste di consulenza su situazioni di eventuale pregiudizio

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Progetto n. 22 : Smartphone &company: inquinamento elettromagnetico, salute dei bambini e dell’ambiente

Servizio

UOC Salute e Ambiente

Soggetti esterni ATS città metropolitana di Milano coinvolti (ASST,USR, ECC)

Consultori Familiari e Centri Vaccinali ASST Città Metropolitana di Milano

Dipartimenti ATS città metropolitana di Milano coinvolti

X DIP.DIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE

UOC ATS

X UOC Salute e Ambiente

Copertura territoriale

X territorio ATS

Tipologia progetto

X informativa X formativa Xorganizzativa

Programma locale di riferimento

1.Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali negli ambienti di lavoro 2. promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nei contesti scolastici 3. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nelle comunità locali 4. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio nei primi 1000 giorni di vita X 5. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali promossi nel setting sanitario in sinergia con gli erogatori

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Tema di salute

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze X empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro X Salute mentale/benessere psicofisico

Destinatari

X operatori (Specificare) Infermieri, Psicologi, Ostetriche, Amministrativi, Medici specialisti in ginecologia e pediatria, Assistenti Sanitari, Educatori , ………………………… minori giovani adulti anziani X lavoratori popolazione generale

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita X servizi sanitari

ABSTRACT Sezione 1 : Obiettivo Generale

Incrementare i determinanti sociali e ambientali per la salute e ridurre i fattori di rischio connessi alle tecnologie della comunicazione digitale che espongono a campi elettromagnetici a Radio Frequenza chiunque ma in particolare le persone più sensibili e vulnerabili, come i bambini -già dal grembo materno-, gli adolescenti e i giovani; rendere più sicuri gli ambienti della vita quotidiana rispetto alle sorgenti di campi elettromagnetici a RF; promuovere stili di vita favorevoli alla salute e al benessere. Per “tecnologie di comunicazione digitale che espongono a Radio Frequenze” si intendono smartphone, tablet, pc portatili collegati al Wi-Fi e ogni altro dispositivo che trasmette voce, messaggi, immagini, dati, musica, ecc. senza una connessione via cavo ad internet, ma utilizzando le Radio Frequenze(RF). Fornire ai professionisti dei Consultori Familiari e dei Centri Vaccinali le conoscenze per inserire nella loro pratica quotidiana momenti o attività informative/formative rivolte alle donne in gravidanza, ai bambini, agli adolescenti, ai genitori, volte a :

1. favorire lo sviluppo della consapevolezza dei rischi connessi ad un uso improprio o eccessivo dei dispositivi digitali che espongono a campi elettromagnetici a RF, quali lo Smartphone, il tablet, il pc portatile collegato al WI-Fi

2. promuovere l’adozione di comportamenti di cautela, consapevoli, nell’organizzazione della vita quotidiana e nella relazione tra genitori e bambini.

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ABSTRACT

Sezione 2 : Analisi di contesto

Lo sviluppo e la diffusione delle tecnologie di comunicazione wireless ( senza fili) hanno determinato un aumento delle fonti di inquinamento ambientale da onde elettromagnetiche a Radiofrequenza (RF). L’inquinamento elettromagnetico è l’alterazione del campo elettromagnetico naturale in una precisa parte di territorio, a cui si sommano i campi elettromagnetici a RF prodotti da tecnologie digitali wireless, immessi artificialmente dagli umani nell’ambiente, e usate dai cittadini di quell’area territoriale nella vita di tutti i giorni. L’accesso ad Internet attraverso dispositivi a Radio Frequenza, come lo Smartphone, è possibile da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento, senza interruzione, e oggi i media digitali sono collocati anche in luoghi diversi da quelli tradizionalmente conosciuti ( esempio la TV in metropolitana, schermi nelle stazioni ferroviarie, ecc.). Senza avere certezza dei rischi reali per la salute, vista la classificazione delle Radiofrequenze come Possibilmente cancerogene per gli umani da parte della IARC nel 2011, si stà tracciando un ecosistema sempre più connesso alla Rete (per esempio l’Internet delle cose – Internet of things- IoT ) attraverso un impiego sempre più massivo di campi elettromagnetici a Radio Frequenza ( 2G, 3G, 4G ed ora sperimentazione della tecnologia 5G).I rischi per la salute dovuti ad un uso precoce, improprio o eccessivo dei Dispositivi Digitali e più in generale degli schermi sono ormai descritti in letteratura da parecchi studi, e tali dati rilevano che l’utilizzo di tablet, televisione, videogiochi, applicazioni, social media, smartphone inizia in età sempre più precoce. I bambini piccoli non hanno esperienza di un mondo senza Internet, vedono usare tablet e smartphone dai propri genitori, fratelli, zii, …oltrechè nei mass-media ( pubblicità, film, ecc.). Gli studi più recenti mostrano la necessità di adottare il Principio di Precauzione proprio per evitare effetti avversi dovuti alle radiazioni a Radio Frequenza, soprattutto nei bambini e negli adolescenti ( il cui corpo e cervello in particolare continua a svilupparsi sino ai 20/25 anni) e nei soggetti più vulnerabili e sensibili. I bambini, a parità di esposizione, subiscono maggiormente gli effetti negativi degli inquinanti presenti nell’ambiente di vita, compresi i campi elettromagnetici. Il rischio è la manifestazione di effetti avversi per la salute sin nell’infanzia e/o di patologie in età adulta (tumori anche maligni, quali i gliomi del cervello). E’ importante ridurre l’esposizione dei bambini alle radio frequenze, soprattutto per quanto riguarda la componente di esposizione volontaria e inconsapevole. D’altra parte sono sempre più descritti in letteratura effetti avversi sulla salute non legati alle RF ma all'uso troppo precoce o intensivo dei dispositivi digitali nell’infanzia, quali ritardi nelle funzioni cognitive, nel linguaggio, nelle relazioni di attaccamento agli adulti di riferimento, riduzione dell’attività fisica, ecc..L’adozione di comportamenti ispirati al Principio di Precauzione è inoltre raccomandata dall’OMS, dal Parlamento Europeo, dal Ministero della Salute e da numerosi altri Organismi scientifici e Autorità internazionali.La trasformazione digitale in corso và governata con il contributo responsabile di ognuno e accompagnata attraverso una Educazione alla Cittadinanza e al Benessere Digitale che promuova consapevolezza, responsabilità e spirito critico: skills utili ad assicurare una maggiore sicurezza e protezione della salute umana e dell’ambiente partendo dai luoghi della vita di ogni giorno ( casa, scuola, strada, oratorio, luoghi di intrattenimento/divertimento, mezzi di trasporto, luoghi pubblici, …) Tutto quanto sopra descritto è supportato dal Piano Regionale della Prevenzione vigente, Programma regionale 10 Integrazione Salute e Ambiente, Obiettivo Specifico regionale P10.5 Promozione, sensibilizzazione e comunicazione alla popolazione, Indicatore di Programma 10.5.3 Promozione del corretto uso dei cellulari al target in età pediatrica.

ABSTRACT

Sezione 3 : Metodi Strumenti e Azioni

Azione 1

Partecipare al tavolo di lavoro della UOC Promozione della Salute di ATS Città Metropolitana di Milano con i Consultori Familiari delle ASST

Azione 2

Contattare e incontrare i Responsabili ASST del territorio della Città di Milano per i Centri Vaccinali

Azione 3

Marketing sociale per promuovere salute attraverso la diffusione di una informazione qualificata sui rischi da dispositivi a radiofrequenze (poster e opuscoli prodotti da UOC Salute e Ambiente e da Regione Lombardia, indicazione ai link)

Azione 4 Partecipare ad incontri di informazione sulla tematica in occasione delle riunioni di Equipe “Spazio Giovani” dei Consultori Familiari

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ABSTRACT

Sezione 4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Indicatori Quantitativi INDICATORE 1

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Incontri con il tavolo della Rete dei Consultori Familiaritri Familiari

N° incontri realizzati

N° incontri proposti

70/100

INDICATORE 2

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Contatti/ Incontri con i Responsabili dei Centri Vaccinali delle ASST

N° incontri N° Centri Vaccinali

50/100

INDICATORE 3

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Marketing sociale

N° concordato di opuscoli e poster distribuiti per ciascun Consultorio o Centro Vaccinale

N° CF e CV 50/100

INDICATORE 4

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Equipe Spazio Giovani dei Consultori o altri spazi su invito

N° contatti telefonici/mail N° incontri

N° richieste N° richieste

100/100 50/100

INDICATORE 5

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Raccolta proposte e organizzazione Evento Formativo

N° richieste

N° eventi 100/100

Indicatori Qualitativi

a

Valutazione qualitativa attraverso uno o più indicatori tra i seguenti:

- distribuzione e affissione del materiale cartaceo presso consultori e centri vaccinali;

- inserimento del tema in questione o di attività specifiche nella pratica lavorativa degli operatori incontrati:

esempio: nei gruppi “Spazio giovani”, negli incontri con le donne in gravidanza, nelle scuole, ecc…

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Progetto n. 23 : Smartphone &company: inquinamento elettromagnetico, salute delle persone e dell’ambiente

Servizio

UOC Salute e Ambiente

Soggetti esterni ATS città metropolitana di Milano coinvolti (ASST,USR, ECC)

Scuole (IC-IIS) aderenti alla Rete SPS progettazione X realizzazione X valutazione Scuole (IC-IIS) non aderenti alla Rete SPS progettazione X realizzazione X valutazione Docenti, personale ATA, Genitori, associazioni di genitori.

Dipartimenti ATS città metropolitana di Milano coinvolti

X DIP.DIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE

UOC ATS

X Salute e Ambiente

Copertura territoriale

X territorio ATS

Tipologia progetto

X informativa X formativa Xorganizzativa

Programma locale di riferimento

1.Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali negli ambienti di lavoro X 2. promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nei contesti scolastici 3. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nelle comunità locali 4. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio nei primi 1000 giorni di vita 5. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali promossi nel setting sanitario in sinergia con gli erogatori

accesso ai servizi per la salute alimentazione

incidenti

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Tema di salute

allattamento al seno X ambienti di vita attività fisica X consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze X empowerment igiene personale

intercultura X LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute X Salute e Sicurezza sul lavoro X Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni

Destinatari

operatori X minori ( frequentanti gli IC) X giovani (IIS) X adulti anziani X lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro X ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità

ABSTRACT Sezione 1 : Obiettivo Generale

Incrementare i determinanti sociali e ambientali per la salute e ridurre i fattori di rischio per bambini, adulti e giovani, connessi alle tecnologie della comunicazione digitale che espongono a campi elettromagnetici a Radio Frequenza(RF); rendere più sicuri gli ambienti della vita quotidiana rispetto alle sorgenti di campi elettromagnetici a RF; promuovere stili di vita favorevoli alla salute e al benessere. Il raggiungimento di questi macroobiettivi presuppone :

1. di “saper essere” Cittadini Digitali responsabili e consapevoli, 2. il potenziamento (empowerment) della capacità di promuovere e difendere la propria salute e quella

dell’ambiente e della comunità in cui si vive (Carta di Ottawa, 1986- Agenda 2030, Obiettivi per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite ). Le conoscenze e le competenze di partenza saranno: - la consapevolezza dei rischi connessi ad un uso improprio o eccessivo dei dispositivi digitali che espongono a campi elettromagnetici a RF, quali lo Smartphone, il tablet, il pc portatile collegato al wi-fi.

- l’ influenza dell’ambiente circostante sulla qualità della vita.

Il raggiungimento degli obiettivi enunciati contemplerà la riflessione, la discussione e la promozione del pensiero critico su:

1. Il “consumo dei media digitali “ individuale (studenti, genitori, docenti) nei diversi ambienti di vita (scuola, casa, lavoro, strada, luoghi del tempo libero);

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136

2. Il riconoscimento della esposizione individuale ed eventualmente del gruppo classe alle Radio Frequenze; 3. La consapevolezza di altri rischi per la salute connessi all’uso di schermi e dispositivi digitali; 4. L’individuazione di attività, di tempi e spazi adeguati al bambino piccolo sino alla scuola primaria, che gli

permettano di scoprire l’ambiente, di giocare in spazi aperti, di sviluppare competenze adeguate allo sviluppo psico- fisico ( cognitive, sociali, motorie,…)

5. La stima soggettiva dell’esposizione ai campi elettromagnetici a RF nel contesto urbano della città metropolitana.

Le scelte cautelative fondate sul Principio di Precauzione potranno richiedere: 1. L’adozione di possibili cambiamenti organizzativi inseriti, per quanto possibile, in una e-safety policy

scolastica o in altri documenti scolastici; 2. la scelta di trasformare i comportamenti e le abitudini non cautelative in altri protettivi ed educativi; 3. la valorizzazione dell’alleanza educativa tra Scuola e famiglia e tra la comunità dei genitori; 4. Il coinvolgimento, laddove possibile, del quartiere / comunità.

Il patto formativo: Alle Scuole e ai genitori verrà chiesto l’impegno di partecipare attivamente durante la formazione d’aula e l’impegno alla costruzione di una o più azioni positive e di collaborazione, al di fuori dell’aula:

1. Implementazione di attività nelle classi o altre attività scolastiche, la promozione di iniziative/elaborati da parte degli studenti,

2. costituzione di un gruppo scolastico che lavori attorno al tema, 3. raggiungimento, laddove utili/necessari, di cambiamenti organizzativi scolastici, 4. progettazione di un piano famigliare sul consumo dei media digitali e dei dispositivi mobili, 5. creazione della comunità locale dei genitori peer to peer per sensibilizzare altri genitori della scuola, di altre

scuole o di altri luoghi di vita del territorio/quartiere/comunità.

ABSTRACT Sezione 2 : Analisi di contesto

Lo sviluppo e la diffusione delle tecnologie di comunicazione wireless ( senza fili) hanno determinato un aumento delle

fonti di inquinamento ambientale da onde elettromagnetiche a Radiofrequenza (RF). L ’ inquinamento

elettromagnetico è l’alterazione del campo elettromagnetico naturale in una precisa parte di territorio, a cui si

sommano i campi elettromagnetici a RF prodotti da tecnologie digitali wireless, immessi artificialmente dagli umani nell

’ambiente, e usate dai cittadini di quell’area territoriale nella vita di tutti i giorni. L’accesso ad Internet attraverso

dispositivi a Radio Frequenza come lo Smartphone è possibile da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento, senza interruzione, e oggi i media digitali sono collocati anche in luoghi diversi da quelli tradizionalmente conosciuti ( esempio la TV in metropolitana, schermi nelle stazioni ferroviarie, ecc.). Senza avere certezza dei rischi reali per la salute, vista la classificazione delle Radiofrequenze come Possibilmente cancerogene per gli umani da parte della IARC

nel 2011, si stà tracciando un ecosistema sempre più connesso alla Rete (per esempio l’Internet delle cose - IoT )

attraverso un impiego sempre più massivo di campi elettromagnetici a Radio Frequenza ( 2G, 3G, 4G ed ora sperimentazione della tecnologia 5G).I rischi per la salute dovuti ad un uso precoce, improprio o eccessivo dei Dispositivi

Digitali e più in generale degli schermi sono ormai descritti in letteratura da parecchi studi, e tali dati rilevano che l’utilizzo di tablet, televisione, videogiochi, applicazioni, social media, smartphone inizia in età sempre più precoce. Molti bambini che non frequentano ancora la scuola non hanno esperienza di un mondo senza Internet, vedono usare tablet

e smartphone dai propri genitori, fratelli, zii, …oltrechè nei mass-media ( pubblicità, i film, ecc…). Gli studi più recenti

mostrano la necessità di adottareil Principio di Precauzione proprio per evitare effetti avversi dovuti alle radiazioni a Radio Frequenza, in particolare nei bambini e negli adolescenti ( il cui corpo e cervello in particolare continua a svilupparsi sino ai 20/25 anni) e nei soggetti più vulnerabili e sensibili. I bambini, a parità di esposizione, subiscono

maggiormente gli effetti negativi degli inquinanti presenti nell’ambiente di vita, compresi i campi elettromagnetici. Il

rischio è la manifestazione di effetti avversi per la salute sin nell’infanzia o di patologie in età adulta (tumori anche

maligni, quali i gliomi del cervello). E’ importante ridurre l’esposizione dei bambini alle radio frequenze, soprattutto

per quanto riguarda la componente di esposizione volontaria e inconsapevole. D’altra parte sono sempre più descritti

in letteratura effetti avversi sulla salute non legati alle RF ma all'uso troppo precoce o intensivo dei dispositivi digitali

nell’ infanzia, quali ritardi nelle funzioni cognitive, nel linguaggio, nelle relazioni di attaccamento agli adulti di

riferimento, ecc..

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La didattica e i tradizionali modi di insegnamento e di apprendimento nella scuola italiana stanno cambiando: l’uso di

dispositivi digitali connessi a reti wireless (non cablate, cioè non connesse via cavo) o l’uso di Smartphone o di classi/ambienti virtuali è sempre più frequente, così la comunicazione tramite chat e social network tra studenti e adulti

della scuola, l’introduzione dei concetti base della informatica attraverso la programmazione (coding ), la robotica

didattica. L’alfabetizzazione alle nuove tecnologie è un requisito molto importante per lo sviluppo delle competenze

delle nuove generazioni e per il loro futuro. La trasformazione digitale in corso và, però, governata con il contributo responsabile di ognuno e accompagnata attraverso una Educazione alla Cittadinanza e al Benessere Digitale che promuova consapevolezza, responsabilità e spirito critico: skills utili ad assicurare una maggiore sicurezza e protezione

della salute umana e dell’ambiente partendo dai luoghi della vita di ogni giorno ( casa, scuola, strada, oratorio, luoghi

di intrattenimento/divertimento, mezzi di trasporto, luoghi pubblici,…). I Dirigenti Scolastici con la comunità scolastica

sono chiamati a favorire la presa di consapevolezza e le decisioni per adottare misure ragionevoli di tipo organizzativo

e/o ambientale finalizzate a ridurre l’esposizione di bambini, adolescenti e giovani ai campi elettromagnetici a Radio Frequenza. Tutto quanto sopra descritto è supportato dal Piano Regionale della Prevenzione vigente, Programma regionale 10 Integrazione Salute e Ambiente, Obiettivo Specifico regionale P10.5 Promozione, sensibilizzazione e comunicazione alla popolazione, Indicatore di Programma 10.5.3 Promozione del corretto uso dei cellulari al target in età pediatrica.

ABSTRACT

Sezione 3 : Metodi Strumenti e Azioni

Azione 1

Incontri di formazione attraverso lezioni, il linguaggio audiovisivo e il coinvolgimento attivo di insegnanti e genitori in attività da realizzarsi con il gruppo (massimo 20 persone; metodologia attiva).

Gli incontri saranno occasione per mettere a fuoco il tema del digitale e i suoi rischi per la salute. L’

attenzione sarà focalizzata, in particolare, sull’uso dello Smartphone: influenza e pervasività nella

vita quotidiana, i rischi per la salute, comportamenti di cautela. Rifletteremo insieme e condivideremo le esperienze del gruppo, le criticità e le proposte per dare avvio a buone pratiche.

Azione 2

Raccolta e analisi:

del consumo dei media digitali e dei dispositivi mobili,

del tempo speso davanti agli schermi,

Incoraggiamento dello sviluppo di un Piano famigliare, che tenga conto delle scelte educative, per l’

uso consapevole dei dispositivi digitali

Azione 3

Marketing sociale per promuovere salute attraverso la diffusione di una informazione qualificata (poster e opuscoli prodotti da UOC Salute e Ambiente e da Regione Lombardia, indicazione ai link)

Azione 4

Consulenza telefonica e incontri di persona con Dirigente Scolastico, docente Referente alla Promozione della Salute, Rappresentante dei genitori, Animatore Digitale, altri. Consulenza intermedia e finale ( di valutazione dei risultati)

Azione 5

Costituzione di un piccolo gruppo scolastico che lavori per introdurre nei documenti le scelte della scuola in materia di protezione dal rischio Radio Frequenze e dagli altri rischi per la salute connessi all

’uso improprio di Internet, smartphone e altri Dispositivi Digitali wireless

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ABSTRACT

Sezione 4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Indicatori Quantitativi INDICATORE 1

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Incontri di formazione N° incontri realizzati N° incontri chiesti dalle scuole

50/100

INDICATORE 2

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Conoscenza del Consumo Mediale Digitale di insegnanti e genitori Consumo Mediale

N° dei questionari di raccolta del Consumo Mediale per ciascun partecipante alla formazione

N° partecipanti

70/100

INDICATORE 3

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Marketing sociale

N° opuscoli e poster distribuiti per ciascun partecipante e IC /IIS

N° partecipanti e N° IC/IIS 100/100

INDICATORE 4

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Consulenza N° incontri N° contatti telefonici/mail

N° IC/ISS N° IC/ISS

50/100 50/100

Indicatori Qualitativi

a

Valutazione qualitativa attraverso uno o più indicatori tra i seguenti: 1. somministrazione di questionari di gradimento e di apprendimento, 2. osservazione dell’interesse e della partecipazione attiva del gruppo di formazione, 3. raccolta di parole significative, 4. attività dei docenti nella classe o altre attività scolastiche, iniziative/elaborati degli studenti, 5. costituzione di un gruppo scolastico che lavori attorno al tema, 6. raggiungimento di cambiamenti organizzativi scolastici, 7. realizzazione di un piano famigliare per il consumo mediale, 8. creazione della comunità dei genitori peer to peer per sensibilizzare altri genitori della scuola, di

altre scuole o di altri luoghi di vita

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Progetto 25 : Più libri, più sani: un’alleanza tra consultori, biblioteche e servizi educativi a Milano

Servizio

UOC Coordinamento Attività Consultoriali – ASST FBF Sacco

Soggetti esterni ATS città metropolitana di Milano coinvolti (ASST,USR, ECC)

ASST FBF SACCO Come capofila CONSULTORI FAMILIARI di Milano (ASST GOM Niguarda, ASST Santi Paolo e Carlo, Fondazione IRCCS Ca’Granda Ospedale Maggiore Policlinico) promotore progettazione realizzazione valutazione BIBLIOTECHE COMUNE DI MILANO promotore progettazione realizzazione valutazione SERVIZI EDUCATIVI ALL’INFANZIA promotore progettazione realizzazione valutazione UNIVERSITA’ MILANO BICOCCA – Scienze dell’educazione promotore progettazione realizzazione valutazione

Dipartimenti ATS città metropolitana di Milano coinvolti

DIP.DIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE …………………………………………..

Copertura territoriale

intero territorio ATS macroarea territoriale : MILANO

Tipologia progetto

informativa formativa organizzativa

Programma locale di riferimento

1.Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali negli ambienti di lavoro 2. promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nei contesti scolastici 3. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nelle comunità locali 4. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio nei primi 1000 giorni di vita e prima infanzia 5. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali promossi nel setting sanitario in sinergia con gli erogatori

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Tema di salute

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni

Destinatari

operatori (Specificare) consultori familiari, bibliotecari, servizi educativi minori ( specificare età) 0- 6 anni giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sociosanitari luoghi informali comunità

ABSTRACT Sezione 1 : Obiettivo Generale

Leggere un libro ad un bambino è un semplice gesto, un momento intimo tra genitore e figlio, che lo aiuterà in ogni fase della vita. La lettura ad alta voce proposta fin dai primi mesi è molto importante perché migliora la capacità di attenzione, la sicurezza e l’autostima del bambino, favorisce la disposizione alla lettura, l’approccio alla parola scritta e alla scuola.

ABSTRACT Sezione 2 : Analisi di contesto

Nell’ambito della città di Milano e 6 comuni limitrofi è attivo dal 2013 un progetto dal titolo “Lettura & Salute”, che rappresenta un lavoro di rete dell’ex ASL di Milano, Nati per Leggere Lombardia e il Servizio Biblioteche di Milano. Il progetto si fonda su un’originale sinergia tra consultori familiari e biblioteche per promuovere la lettura fin dalla nascita, a partire da evidenze scientifiche che mostrano come la familiarità con i libri incrementi salute e benessere. Questa alleanza è ora supportata da un Protocollo d’Intesa tra i vari partner e da una ricerca “Più libri, più sani: un’Alleanza tra Biblioteche e Consultori sul territorio di Milano (ABC…M), che ne ha monitorato l’efficacia dell’esperienza, individuando punti di forza e debolezza, per validare il modello di intervento, consolidarlo dove è attivo e promuoverlo dove non lo è, anche anche con nuove partnership (Associazione Bartolomeo – progetto A room to grow) o inserimento in nuove progettualità, anche europee (Open to read – Comune di Milano).

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ABSTRACT Sezione 3 : Metodi Strumenti e Azioni

Azione 1

Disseminazione risultati della ricerca “Più Libri, più sani - Invio dei risultati della ricerca ai livelli strategici, agli operatori - Pubblicazione di una sintesi sui siti dei partner - Pubblicazione di un articoli in rivista di settore (Quaderni ACP)

Azione 2

Partecipazione allo sviluppo di una web app come contenitore informativo per i genitori (anche con la mediazione culturale) e mappatura dei servizi in rete per la promozione della salute 0-6

- Sviluppo delle pagine web

Azione 3

Dono di un Kit di libri ai presidi della rete - monitoraggio efficacia esposizione al libro e dell’intervento - utilizzo di nuovi spazi in cui si incontra la popolazione (centri vaccinali)

Azione 4

Inclusione delle famiglie più disagiate e povere attraverso la mediazione linguistica culturale - attivazione rete dei servizi - inclusione in azioni di rete già attive – Piani periferie del Comune di Milano e nella

Biblioteca in Attesa presso l’Anagrafe di via Larga

Azione 5

Valutazione dell’efficacia dell’intervento - utilizzo questionario BABAR (Before and After Books and Reading) per misurare l’attitudine

alla lettura in famiglia

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ABSTRACT Sezione 4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Indicatori Quantitativi INDICATORE 1 Disseminazione risultati della ricerca “Più Libri, più sani

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Presenza sintesi ricerca sui siti di 4 partner (ATS; ASST FBF Sacco, Biblioteche Comune, NPL Lombardia)

N. pagine web pubblicate N. pagine sui siti dei 4 partner

100%

INDICATORE 2

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Distribuzione dei kit libri

n. di bambini a cui è stato donato il Kit

Popolazione nuovi nati nel periodo considerato

75%

Indicatori Qualitativi

a

Sviluppo delle pagine web che diffondono l’informazione sulla rete e sulla pratica della lettura ad alta voce, anche in ottica multiculturale

b

Partecipazione ad attività di reti di comunità che aumentano la sostenibilità del progetto nel tempo

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143

Progetto 26 : Primi passi: Polo sperimentale per la prima infanzia

Servizio

UOC Coordinamento Attività Consultoriali – ASST FBF Sacco

Soggetti esterni ATS città metropolitana di Milano coinvolti (ASST,USR, ECC)

ASST FBF SACCO Come capofila CONSULTORI FAMILIARI di Milano (ASST GOM Niguarda, ASST Santi Paolo e Carlo, Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico) promotore progettazione realizzazione valutazione SERVIZI EDUCATIVI ALL’INFANZIA promotore progettazione realizzazione valutazione

Dipartimenti ATS città metropolitana di Milano coinvolti

DIP.DIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE UOS Percorso Nascita e Reti maternoinfantili.

Copertura territoriale

intero territorio ATS macroarea territoriale : MILANO

Tipologia progetto

informativa formativa organizzativa

Programma locale di riferimento

1.Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali negli ambienti di lavoro 2. promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nei contesti scolastici 3. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nelle comunità locali 4. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio nei primi 1000 giorni di vita e prima infanzia 5. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali promossi nel setting sanitario in sinergia con gli erogatori

Tema di salute

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni

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Destinatari

operatori (Specificare) consultori familiari, bibliotecari, servizi educativi minori ( specificare età) 0- 6 anni giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sociosanitari luoghi informali comunità

ABSTRACT Sezione 1 : Obiettivo Generale

PRIMI PASSI. POLO SPERIMENTALE PER LA PRIMA INFANZIA è un progetto nato per contrastare la povertà educativa minorile; si rivolge alla fascia di bambini 0-6 anni e alle loro famiglie che risiedono nella zona 2 del Comune di Milano e che vivono situazioni di disagio e di povertà educativa molto elevate. Obiettivo specifico del progetto è la modellizzazione di un sistema di governance dei servizi all’infanzia, socioeducativi, sociosanitari e sanitari capace di cogliere le specificità culturali e sociali dei territori e trasferibile ad altre aree della città di Milano. Il progetto prevede oltre al coinvolgimento dell’intera comunità educante nei processi di progettazione dei servizi finalizzato alla realizzazione di azioni di potenziamento dell’offerta educativa all’interno delle scuole, anche dei consultori e della pediatria di famiglia.

ABSTRACT Sezione 2 : Analisi di contesto

Il progetto nasce dall’esigenza di sostenere una situazione di particolare difficoltà relativa alle famiglie del Municipio 2, in cui sono note situazioni di particolare disagio e povertà educativa. In questa area il Comune di Milano gestisce 104 nidi d’infanzia, 39 sezioni primavera e 175 sezioni dell’infanzia, 3 consultori familiari e circa 60 pediatri di famiglia. La zona individuata si caratterizza per una forte immigrazione (minori stranieri 2392 – 42% della popolazione di riferimento; minori 3-6: 1677 – 39% -dati 2015) e un alto numero di minori presi in carico dai servizi (di cui il 64% stranieri). Tra coloro che accedono ai servizi dell’infanzia emergono percorsi migratori discontinui, povertà di stimoli culturali, condizioni abitative scadenti, un numero elevato di segnalazioni ai servizi sociosanitari .

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ABSTRACT Sezione 4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Indicatori Quantitativi INDICATORE 1 Sviluppo della rete integrata

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Sviluppo della rete integrata attraverso la formazione integrata operatori

N. attori di rete che hanno partecipato

N. totali attori di rete attesi

>80%

INDICATORE 2 Coinvolgimento delle famiglie in ottica di promozione alla salute (empowerment)

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Distribuzione di materiali oppure eventi effettuati in ottica integrata coinvol

N. famiglie a cui sono stati distribuiti i materiali o sono stati esposti al lavoro di rete integrata

N. famiglie indentificate nel lavoro di rete

> 75%

Indicatori Qualitativi

a

Sviluppo di pagine web che diffondono l’informazione sulla rete e sulle buone pratiche sviluppate, anche in ottica multiculturale

b

Partecipazione ad attività di reti di comunità che aumentano la sostenibilità del progetto nel tempo

ABSTRACT Sezione 3 : Metodi Strumenti e Azioni

Azione 1

- Creazione di rete integrata tra i vari attori con definizione di percorsi di presa in carico che favoriscono l’empowerment dei bambini e delle famiglie nell’ottica del Nurturing care e dell’Early Child Development

Azione 2

- Formazione multidisciplinare per condividere prospettive e linguaggi, in modo che la presa in carico sià integrata anche dal punto di vista dell’approccio e della comunicazione

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Progetto n. 27 : Insieme nello Spazio … giovani

Servizio

UOC Coordinamento Attività Consultoriali – ASST FBF Sacco

Soggetti esterni ATS città metropolitana di Milano coinvolti (ASST,USR, ECC)

ASST FBF SACCO Come capofila CONSULTORI FAMILIARI di Milano promotore progettazione realizzazione valutazione ASST FBF SACCO SERD/NOA promotore progettazione realizzazione valutazione ASST FBF Sacco UONPIA promotore progettazione realizzazione valutazione ASST FBF Sacco Casa Pediatrica promotore progettazione realizzazione valutazione

Dipartimenti ATS città metropolitana di Milano coinvolti

DIP.DIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE

Copertura territoriale

intero territorio ATS macroarea territoriale : MILANO

Tipologia progetto

informativa formativa organizzativa

Programma locale di riferimento

1.Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali negli ambienti di lavoro 2. promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nei contesti scolastici 3. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nelle comunità locali 4. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio nei primi 1000 giorni di vita e minori 5. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali promossi nel setting sanitario in sinergia con gli erogatori

Tema di salute

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni

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Destinatari

operatori (Specificare) consultori familiari, UONPIA, SERD/NOA minori ( specificare età) inferiori ai 18 anni giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche ……………………………………………………………………………………………………………………………………

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sociosanitari luoghi informali comunità

ABSTRACT Sezione 1 : Obiettivo Generale

E’ in crescente aumento la diffusione di sostanze e l’abuso di alcool tra i più giovani e giovanissimi, primo passo sesso per una dipendenza durevole nel tempo. Il passaggio di comunicazione tra servizi e la difficoltà di approccio, di promozione alla salute nello spazio giovani dei Consultori, terapeutico in altri (SERD, UONPIA, Casa Pediatrica), come pure la scarsa connessione con la medicina di famiglia, sono criticità da sfruttare come opportunità, nell’ottica di un’integrazione di servizi e di informazione preventiva.

ABSTRACT Sezione 2 : Analisi di contesto

Il progetto nasce dall’esigenza di utilizzare da parte dei servizi non specifici per le dipendenze patologiche uno strumento di screening orientato a quest’ultime, come il CRAFT, strumento di screening per l’abuso di alcool e sostanze stupefacenti per adolescenti e giovani, che fornisce degli indici per rilevare l’abuso a rischio e selezionare le situazioni da inviare al SerD/NOA.

ABSTRACT Sezione 3 : Metodi Strumenti e Azioni

Azione 1

- Creazione di rete integrata tra i vari attori con definizione di una scheda integrata (sviluppo di scheda di rete interservizi)

Azione 2

- Formazione sul campo multidisciplinare per condividere prospettive e linguaggi, in modo che la presa in carico sia integrata anche dal punto di vista dell’approccio e della comunicazione (equipe clinica integrata) anche con lo sviluppo di materiali informativi

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ABSTRACT Sezione 4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Indicatori Quantitativi INDICATORE 1 Sviluppo della rete integrata

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Sviluppo della rete integrata attraverso la formazione integrata operatori

N. attori di rete che hanno partecipato

N. totali attori di rete attesi

>80%

INDICATORE 2 Coinvolgimento dei medici di medicina generale e pediatri di famiglia del territorio ASST FBF Sacco

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Programmazione di un evento di rete con lo sviluppo di materiale informativo oinvol

N. medici esposti al lavoro di rete integrata per un potenziale invio allo Spazio Giovani

N. medici di medicina generale e pediatri di famiglia del territorio ASST FBF Sacco

> 75%

Indicatori Qualitativi

a

Sviluppo di pagine web che diffondono l’informazione sulla rete e sulle buone pratiche sviluppate, anche in ottica multiculturale

b

Partecipazione ad attività di reti di comunità che aumentano la sostenibilità del progetto nel tempo

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PROGETTO N. 28 :PROGRAMMA WHP AZIENDALE ATS Milano

Servizio

UOS Prevenzione specifica (in qualità del Gruppo di lavoro costituito dalla direzione ATS)

Soggetti esterni ATS città metropolitana di Milano coinvolti (ASST,USR, ECC)

ASST : promotore progettazione X realizzazione valutazione Università degli Studi Milano : X promotore X progettazione X realizzazione X valutazione

Dipartimenti ATS città metropolitana di Milano coinvolti

X DIP.DIPS DIP. PAPPS X DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE Per l’attuazione del Programma, è stato costituito dalla Direzione Strategica ATS un Gruppo di lavoro che vede coinvolti anche il Dip. Amministrativo (UOC Risorse Umane e Affari legali) e i Servizi in staff alla Direzione stessa (UOC Qualità, Risk management e Formazione; UOSD Comunicazione; RSPP e Medico Competente)

UOC ATS

X UOC Promozione Salute X UOC Salute e Ambiente X UOC Alimenti e Nutrizione

opertura territoriale

X intero territorio ATS

Tipologia progetto

X informativa X formativa X organizzativa

Programma locale di riferimento

X 1. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali negli ambienti di lavoro 2. promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nei contesti scolastici 3. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nelle comunità locali 4. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio nei primi 1000 giorni di vita 5. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali promossi nel setting sanitario in sinergia con gli erogatori

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Tema di salute

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze X empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute X Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni

Destinatari

operatori (Specificare)……………………………………………………………………………………………… minori ( specificare età) giovani adulti anziani X Lavoratori popolazione generale

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive X ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità

ABSTRACT

Sezione 1 : Obiettivo Generale

L’obiettivo generale del Programma WHP in ATS Milano Città Metropolitana è quello di promuovere cambiamenti organizzativi e ambientali in tutte le sedi lavorative al fine di incrementare determinanti di salute riducendo i fattori di rischio per le malattie croniche degenerative e connessi alle tecnologie digitali wireless. Attuando buone pratiche raccomandate si renderanno gli ambienti più sicuri e favorevoli alla adozione, competente e consapevole, di stili di vita salutari da parte dei lavoratori dell’Agenzia.Il perseguimento di questo obiettivo avviene all’interno del percorso di adesione al Programma WHP (Workplaces Health Promotion) Lombardia, che stimola ATS a promuovere e garantire il benessere dei propri dipendenti e collaboratori con vantaggi per la salute e la qualità di vita dei lavoratori stessi e dell’ambiente lavorativo in generale.Concretamente, ATS è impegnata a:

- Mantenere e consolidare il Tavolo di Regia WHP aziendale.

- Programmare , attuare e monitorare le buone pratiche delle Aree Tematiche WHP scelte come prioritarie annualmente

- Promuovere il potenziamento dei fattori di protezione e l’adozione di comportamenti sani (ad es. fornendo conoscenze sui rischi derivanti dall’utilizzo di tecnologie digitali wireless, sui comportamenti di cautela verso i dispositivi di comunicazione mobile quando si è alla guida; sviluppando e implementando una policy antifumo; favorendo la sana alimentazione in occasione delle pause di lavoro; stimolando e promuovendo movimento e attività fisica ecc.)

- Promuovere processi di comunicazione e condivisione delle buone pratiche messe in atto

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ABSTRACT Sezione 2 : Analisi di contesto

ATS Milano Città Metropolitana conta oltre 1800 dipendenti che, nei Dipartimenti e Servizi ubicati in un territorio estremamente parcellizato (195 Comuni), attuano ogni giorno la mission aziendale di tutelare la salute dei propri cittadini e quindi anche dei propri collaboratori. Nel luglio 2018 la Direzione Strategica ha aderito alla Rete WHP Lombardia iscrivendosi al Programma WHP e pianificando l’attuazione di Buone Pratiche nelle Aree Tematiche Contrasto al fumo di tabacco e Benessere Personale, Sociale e Conciliazione Vita-Lavoro. Per questo è stata definita la policy “ATS libera dal fumo di tabacco” (che comprende azioni di sensibilizzazione e minimal advace del medico competente ai fumatori visitati), e sono state realizzate azioni sull’organizzazione del lavoro (organizzazione e avvio dello smartworking per molte categorie di dipendenti), servizi di time saving e di benessere individuale (es. Regolamento per la presenza di animali in ufficio) Per l’anno 2019 le aree tematiche destinate ad incentivare il miglioramento dello stile di vita saranno Sana Alimentazione e Movimento e Attività fisica. Nella prima area, ATS punta a definire, approvare e attuare un nuovo capitolato per i distributori automatici che preveda la presenza di almeno il 30% di prodotti salutari e un decremento di bibite zuccherate, la promozione delle occasioni di couselling nutrizionale a richiesta effettuato da operatori del SIAN e l’attività del medico competente nel sensibilizzare e nel motivare i dipendenti sovrappeso o con patologie a seguire una dieta salutare. Sul versante dell’Attività fisica e del movimento saranno promossi Gruppi di Cammino, formazioni mirate ai lavoratori sui vantaggi per la salute di una vita attiva, nonché la messa a disposizione nell’area intranet degli esiti delle “mappature” relative all’offerta di attività fisica e movimento a livello territoriale.In continuità con le azioni già intraprese, ed in particolare con l’avvio del lavoro agile tramite Smart Working sarà posta particolare attenzione a creare un programma formativo basato sulla raccolta di informazioni , tramite una ricerca ad hoc,riguardanti l’uso delle tecnologie digitali nella pratica lavorativa dei lavoratori di ATS Milano; questo lavoro rappresenterà la premessa per l’avvio di percorsi di ulteriore miglioramento della qualità di vita e della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro dei lavoratori ATS. Particolare attenzione sarà posta all’utilizzo delle tecnologie informatiche e digitali, promuovendo programmi di Educazione alla Cittadinanza e al Benessere Digitale che promuovano consapevolezza, responsabilità e spirito critico fra gli interessati (ad es. soft skills a rinforzo delle competenze degli individui al lavoro e a casa, utili a garantire una maggiore sicurezza e protezione della salute).

ABSTRACT Sezione 3 : Metodi Strumenti e Azioni

Azione 1

Proseguimento delle attività del Tavolo di lavoro WHP ATS Milano con l’attivo coinvolgimento della Direzione Strategica

Azione 2

Consolidamento delle buone pratiche avviate nel 2018 per area Fumo (promozione e pubblicizzazione policy ai dipendenti) e conciliazione vita-lavoro (smart working + indagine impatto tecnologie su vita lavoratori + percorsi Cittadinanza e Benessere digitale + diffusione di una informazione qualificata in tema di rischi connessi all’utilizzo di smartphone e divice elettronici (poster e opuscoli prodotti da UOC Salute e Ambiente e da Regione Lombardia,)

Azione 3

Implementazione Buona pratica Alimentazione: stesura Capitolato d’ appalto per distributori automatici, proposta di minimal advace del medico competente durante le visite ai dipendenti sovrappeso o con patologie e avvio del counselling nutrizionale con operatori Sian per i dipendenti che ne facciano richiesta e/o indirizzati dal medico competente

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ABSTRACT

Sezione 4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Indicatori Quantitativi INDICATORE 1

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Azienda libera dal Fumo

N. dipendenti non fumatori N. totale dipendenti

INDICATORE 2

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Smart Working

n. dipendenti che hanno inoltrato la richiesta

N. totale dipendenti aventi diritto

INDICATORE 3

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Capitolato vending salutare

n. distributori con presenza di almeno il 30 % di prodotti salutari

n. totale distributori ubicati nelle sedi ATS

INDICATORE 4

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Counselling nutrizionale

n. dipendenti seguiti dagli operatori Sian

n. dipendenti che hanno fatto richiesta

NDICATORE 5

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Indagine impatto tecnologie su vita lavoratori “smartphone & company”

n. dipendenti rispondenti all’indagine

n. dipendenti coinvolti

Implementazione Buona pratica Attività fisica e movimento: avvio Gruppi di Cammino ATS e realizzazione azioni di informazione mirate ai lavoratori sui vantaggi per la salute di una vita attiva; messa a disposizione nell’area intranet degli esiti delle “mappature” relative all’offerta di attività fisica e movimento a livello territoriale

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PROGETTO 29 VERSO IL PROGRAMMA D’AZIONE PER LA RIDUZIONE DEL RISCHIO DA

DIPENDENZA E PER FAVORIRE LE CAPACITÀ PERSONALI (Area delle dipendenze e della

marginalità anche giovanile)

Servizio

UOS Prevenzione specifica

Soggetti esterni ATS città metropolitana di Milano coinvolti (ASST,USR, ECC)

ENTI GESTORI DEI PROGETTI FINANZIATI DA REGIONE LOMBARDIA NELL’AMBITO DEI BANDI POR FSE “INCLUSIONE SOCIALE” ASST : promotore progettazione X realizzazione valutazione

Dipartimenti ATS città metropolitana di Milano coinvolti

X DIP.DIPS DIP. PAPPS X DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE

UOC ATS

X UOC Promozione Salute

Copertura territoriale

X intero territorio ATS (per il dettaglio, vedi Analisi contesto)

Tipologia progetto

informativa X formativa X organizzativa

Programma locale di riferimento

1. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali negli ambienti di lavoro 2. promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nei contesti scolastici X 3. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nelle comunità locali 4. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio nei primi 1000 giorni di vita 5. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali promossi nel setting sanitario in sinergia con gli erogatori

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Tema di salute

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione X Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni

Destinatari

operatori (Specificare)……………………………………………………………………………………………… minori ( specificare età) X..giovani X adulti anziani Lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche ……………………………………………………………………………………………………………………………………

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali X comunità

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ABSTRACT Sezione 1 : Obiettivo Generale

Le Regole di Esercizio per il SSR 2018 hanno previsto che la ATS definisse, sulla base di indicazioni regionali (al 31.12.18 ancora non emanate) la definizione di un programma d’azione per la riduzione del rischio da dipendenza e per favorire le capacità personali; tale programmazione, dovrà prevedere nell’area delle dipendenze e della marginalità anche giovanile l’individuazione dei contesti locali particolarmente a rischio (luoghi della movida, stazioni, aree periferiche, ecc.) nell’ambito dei quali, con il contributo degli Enti del Terzo Settore:

realizzare interventi evidence based e/o raccomandati (rif. Documento Tecnico 2013 “Programmi e interventi di prevenzione selettiva, prevenzione indicata, riduzione dei rischi/danni connessi all'uso/abuso ricreazionale di sostanze e riduzione dei danni/rischi connessi all'abuso/dipendenza da sostanze. Definizioni, obiettivi, azioni”. GdL tecnico DG Famiglia - Cabina di Regia Regionale di monitoraggio delle Sperimentazioni Welfare ex DGR 3239/12)

finalizzati alla rilevazione/valutazione del rischio individuale ed alla relativa sensibilizzazione ed aggancio per l’accompagnamento ai servizi territoriali di presa in carico, secondo modalità diversificate adattabili, in maniera flessibile, a bisogni differenti;

implementare interventi che garantiscano uno spazio di tregua dalla strada, svolgendo un ruolo neutro, non istituzionalizzato di primo contatto per le persone in difficoltà con possibilità di sviluppare anche processi di empowerment, counselling e orientamento verso percorsi di inclusione;

promuovere modifiche strutturali-ambientali (fisico/organizzativo/sociale) sostenute da processi partecipati (Rif. “Urban Health” – WHO).”

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Dalla ricognizione effettuata, nel territorio della ATS di Milano sono attivi 9 Progetti finanziati da Regione Lombardia nell’ambito del POF-FSE “Inclusione” (nella tbella che segue sono sintetizzati gli elementi caratteristici di ciascuno di essi), distribuiti in modo non omogeneo nei vari Distretti/Ambiti. Al fine di armonizzare i contenuti dei progetti, ma soprattutto di permettere lo sviluppo sinergico delle azioni messe in campo da ciascuno con quelle attivate da ATS all’interno della sua più ampia mission di Promozione e Tutela della Salute, nel secondo semestre del 2018 è stato costituito un Gruppi di Lavoro, coordinato dalla UOS Prevenzione specifica, che vede coinvolti tutti i Responsabili/Coordinatori. Parallelamente, a livello regionale, DG Politiche per la Famiglia ha costituito due Gruppi Tecnici per la modellizzazione degli interventi a livello di sistema sia per quanto riguarda il target “popolazione giovanile” sia per quanto riguarda “grave emarginazione” (ATS è coinvolta in entrambi).

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ENTE CAPOFILA TITOLO PROGETTO

AREA INTERVENTO

AMBITO TERRITORIALE

PARTNER EFFETTIVI PARTNER ASSOCIATI

A.L.A. Milano Onlus

Connessioni di cambiamento 2

Area di intervento 3 – Aggancio e riduzione del danno

città di Milano Municipio 2

Fondazione Progetto Arca Onlus

Cooperativa Sociale Saman Servizi

Comune di Milano, Direzione Politiche Sociali

ATS Città Metropolitana di Milano, UOS Dipendenze

Comune di Milano. Municipio 2

Cooperativa Sociale B-CAM

COMIN Cooperativa sociale di solidarietà

Fondazione Casa della Carità

Albatros cooperativa sociale ONLUS

JUMP AROUND- Sistema preventivo integrato e inclusione sociale

Area di intervento 2 – Prevenzione e limitazione dei rischi Area di intervento trasversale 4 – Inclusione attiva

Legnano e comuni limitrofi

Cooperativa Lotta contro l’emarginazione sociale

Comunità Nuova

CS&L Consorzio Sociale

Comune di Legnano

Comune di Villa Cortese

Azienda So.le azienda consortile del Legnanese

ATS Città Metropolitana (UOS Prevenzione specifica, UOS Dipendenze)

ASST

Comunità Nuova onlus

WelcHome Contatta e Include 2.0

Area di intervento 2 – Prevenzione e limitazione dei rischi Area di intervento trasversale 4 – Inclusione attiva

Milano Cooperativa Lotta Contro l’Emarginazione Coop. Sociale Onlus

CeAS Centro Ambrosiano di Solidarietà

AxL S.p.a. – Agenzia per il Lavoro

Comune di Milano

ASST Santi Paolo e Carlo

ATS Milano Città Metropolitana

Consorzio SIR STORIE IN COMUNE 3

Area di intervento 1 – Mediazione sociale Area di intervento trasversale 4 – Inclusione attiva

ambito territoriale del Municipio 7 di Milano

Cooperativa B-CAM

Cooperativa sociale Officina Lavoro Onlus

Cooperativa sociale Farsi Prossimo Onlus scs

Gruppi di Volontariato Vincenziano-AIC Italia-Milano

Comune di Milano

ATS Città Metropolitana di Milano – UOS Prevenzione specifica e UOS Dipendenze

Oratorio Sant’Anselmo da Baggio

Azienda Servizi Comunali alla Persona SERCOP

Unità Mobile Rhodense

Area di intervento 2 – Prevenzione e limitazione dei rischi

Rho, Arese, Cornaredo, Lainate, Pero, Pogliano Mil.se, Pregnana Mil.se, Settimo Mil.se, Vanzago

Cooperativa Sociale Lotta Contro L'Emarginazione

Associazione Comunità Nuova

Cooperativa Sociale Albatros

ASST Rhodense

Fondazione Somaschi ONLUS

WELCHOME ACCOGLIE E INCLUDE 2.0

Area di intervento 3 – Aggancio e riduzione del danno

Milano Cooperativa Sociale Comunità del Giambellino

ASST Santi Paolo e Carlo di Milano

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Area di intervento trasversale 4 – Inclusione attiva

Progetto A Società Cooperativa Sociale

CESVIP Lombardia, ente accreditato per la formazione ed il lavoro

ATS della Città Metropolitana di Milano

Comune di Milano (Direzione Politiche Sociali)

Cooperativa Lotta Contro L'Emarginazione Coop. Sociale onlus

WELCHOME, AGGANCIA E INCLUDE 2.0

Area di intervento 3 – Aggancio e riduzione del danno Area di intervento trasversale 4 – Inclusione attiva

Milano Associazione Comunità Nuova Onlus

Cooperativa Sociale Coopwork Coop sociale di tipo B

Spazio Aperto servizi

AxL

Comune di Milano

ATS Milano

ASST Milano

CAD Milano

ASSEMI - Azienda Sociale Sud Est Milano

PASSI PROSSIMI Area di intervento 2 – Prevenzione e limitazione dei rischi

San Donato e San Giuliano Milanese

Comune di San Donato Milanese

Comune di San Giuliano Milanese

A.S.S.T. Melegnano –Martesana (Dipartimento Dipendenze)

Fondazione Politecnico di Milano

ASF San Giuliano M.se

Fondazione LILA Milano ONLUS

Fondazione Somaschi ONLUS

Libera Compagnia di Arti&Mestieri Sociali ONLUS

AFOL Sud Milano

Fondazione Clerici San Giuliano M.se

ASST Melegnano-Martesana (Dipartimento Salute Mentale)

Famiglia Nuova Società Cooperativa Sociale

UN PONTE SULLA STRADA

Area di intervento 2 – Prevenzione e limitazione dei rischi

Lodi

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ABSTRACT Sezione 3 : Metodi Strumenti e Azioni

Azione 1

Proseguimento delle attività del Tavolo di lavoro ATS Milano con il coinvolgimento dei Responsabili / Coordinatori del progetti attivi sul territorio

Azione 2

Consolidamento delle buone pratiche in atto e definizione delle possibili sinergie e dei possibili sviluppi operativi a livello territoriale

Azione 3

Messa a sistema, in collaborazione con PIPPS, e in coerenza con le indicazioni che saranno definite da Regione Lombardia, di un Programma Territoriale per la riduzione del rischio da dipendenza e per favorire le capacità personali (Area delle dipendenze e della marginalità anche giovanile)

Azione 4

Realizzazione di un Convegno/Seminario Tecnico di restituzione del percorso di lavoro svolto e del Programma definito

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ABSTRACT Sezione 4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Indicatori Quantitativi INDICATORE 1

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Proseguimento attività Tavolo Lavoro integrato

N. Incontri realizzati con almeno 75% degli enti presenti

N. totale Incontri realizzati

≥ 75%

INDICATORE 2

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Consolidamento buone pratiche

n. progetti che proseguono le attività nel 2019 secondo quanto programmato nel 2018

n. totale progetti 100%

INDICATORE 3

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Messa a sistema del Programma

Documento di programma approvato

Presenza di un documento di programma approvato

INDICATORE 4

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Convegno/Seminario Tecnico

Realizzazione di un Convegno/Seminario Tecnico

Indicatori Qualitativi

a

Coerenza fra il Programma definito a livello di ATS e le indicazioni elaborate a livello regionale (DG Politiche per la Famiglia) da parte dei Gruppi di lavoro per la modellizzazione e la messa a sistema degli interventi in atto

b

Gli elementi che andranno a costituire il Programma ATS dovranno essere stati oggetto di condivisione da parte dei partecipanti al Tavolo di lavoro (l’evidenza sarà fornita dai verbali degli incontri realizzati).

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Progetto n. 30 : “La promozione della Salute in adolescenza”

Servizio

Referente Promozione Salute- Ufficio Scolastico Territoriale Milano

Soggetti esterni ATS città metropolitana di Milano coinvolti (ASST,USR, ECC)

ASST SS. Paolo e Carlo… promotore progettazione realizzazione valutazione Università degli Studi Milano? promotore progettazione realizzazione valutazione Ufficio Scolastico Territoriale Milano promotore progettazione realizzazione valutazione ……………………………….... promotore progettazione realizzazione valutazione

Dipartimenti ATS città metropolitana di Milano coinvolti

DIP.DIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE

Copertura territoriale

intero territorio ATS macroarea territoriale : …………………………………………………….

Tipologia progetto

informativa formativa organizzativa

Programma locale di riferimento

1.Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali negli ambienti di lavoro 2. promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nei contesti scolastici 3. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nelle comunità locali 4. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio nei primi 1000 giorni di vita 5. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali promossi nel setting sanitario in sinergia con gli erogatori

Tema di salute

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni

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Destinatari

operatori (Specificare) Docenti Referenti Scuole aderenti Rete Scuole che Promuovono Salute minori ( specificare età) giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche ……………………………………………………………………………………………………………………………………

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità

ABSTRACT Sezione 1 : Obiettivo Generale

Percorso di formazione rivolto ai Docenti Referenti dei 168 istituti Scolastici aderenti nell’anno scolastico 2018/19 alla Rete Scuole che Promuovono Salute Il percorso ha come tema i “La promozione della Salute in adolescenza”, con un approfondimento particolare riguardo ai Disturbi Alimentari (DCA) che esordiscono in età evolutiva, hanno picco in età adolescenziale e possono compromettere il fisiologico processo di sviluppo identitario, le modalità di comunicazione e relazione con i pari e con gli adulti di riferimento, le capacità di gestione delle relazioni in famiglia. Obiettivi formativi:

- Sostenere l’empowerment individuale e di comunità attraverso il dialogo fra le istituzioni sanitarie e la scuola

- Rafforzamento delle competenze e della consapevolezza di tutti gli attori presenti nella scuola

- Conoscenza e consapevolezza degli obiettivi e della didattica degli interventi di scuola in ospedale da parte di interni ed esterni nell’ambiente scolastico, delle leggi che governano l’esistenza di scuola in ospedale

- Consapevolezza degli operatori del valore di scuola in ospedale per i disturbi alimentari - Conoscenza dei disturbi alimentari in età evolutiva

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ABSTRACT Sezione 2 : Analisi di contesto

ill supporto alla Rete delle Scuole che promuovono salute si concretizza annualmente nella predisposizione di un percorso formativo In particolare sono stati messi a punto all’interno del Catalogo offerta formativa triennale gestita sui diversi Ambiti Scolastici del territorio milanese (Ambiti 21,22,23,24,25,26) dei percorsi dedicati legati alle seguenti tematiche:

Il modello della RETE – significati e valore del lavoro in Rete SPS Utilizzo dello strumento di autovalutazione - “Profilo di Salute”

A seguito della rilevazione dei bisogni raccolti a conclusione delle azioni di monitoraggio/valutazione nello scorso anno scolastico si sono definite ulteriori tematiche di approfondimento:

- I disagi nell’adolescenza - I disturbi alimentari tra ospedale e territorio: un dialogo possibile - L’esperienza della Scuola in ospedale – procedure di attivazione e azioni di sostegno

ABSTRACT Sezione 3 : Metodi Strumenti e Azioni

Azione 1

Primo incontro di formazione: 13 febbraio – sede IIS Cremona –Zappa n° 3 ore

Docenza frontale supportata da slides; discussione e domande

Star bene, star male, star meglio. dott. Corrado Celata

Promuovere salute in adolescenza – dott.ssa Sonia Corbella

Azione 2

Secondo incontro di formazione: 27 marzo – sede IIS Cremona –Zappa n° 3 ore

Docenza frontale supportata da slides; discussione e domande

Desideri, obiettivi e le sfide del cambiamento- Prof.ssa Antonella Delle Fave

Adolescenza e Disturbi della Nutrizione- - Dott. Alessandro Albizzati

Azione 3

Giornata di formazione dedicata ai disturbi alimentari organizzata presso ASST SANTI PAOLO E CARLO Presidio San Paolo aule certificate 2’ piano blocco C

I disturbi alimentari tra ospedale e territorio: un dialogo possibile

Progetto scuola in ospedale

L’incontro prevede il coinvolgimento di équipe multidisciplinari e multiprofessionali specializzate nella cura della patologia, le cui figure professionali si devono integrare nelle competenze. E’ prevista la strutturazione di un Modulo formativo di un’intera giornata replicato in più edizioni con Docenza frontale supportata da slides; discussione e domande: Prima edizione: 15 febbraio 2019 - 7 ore Seconda edizione: 5 aprile 2019 - 7 ore Terza edizione: 27 settembre 2019 - 7 ore Quarta edizione: 15 novembre 2019 - 7ore

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ABSTRACT Sezione 4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Indicatori Quantitativi INDICATORE 1

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Numero docenti partecipanti al primo incontro

168

INDICATORE 2

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Numero docenti partecipanti al secondo incontro

168

INDICATORE 3

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Numero docenti partecipanti al uno dei moduli replicati previsti (intera giornata formativa )

168

Indicatori Qualitativi

a

Customer satisfaction relativo all’intero percorso

b

Test di apprendimento con domande a crocette. Valutazione finale a cura del Responsabile Scientifico. Test di apprendimento con domande a crocette. Valutazione finale a cura del Responsabile Scientifico.

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Progetto n. 31: Investire precocemente in salute - azioni e strategie nei primi 1000 giorni

Servizio

UOS Percorso nascita e reti territoriali materno infantili

Soggetti esterni ATS città metropolitana di Milano coinvolti (ASST,USR, ECC)

ASST FBF Sacco (Referente – Raffaella Querci) promotore progettazione realizzazione valutazione ASST GOM Niguarda (Referente – Laura Roncoroni) promotore progettazione realizzazione valutazione ASST GOM Niguarda (Referente – Laura Roncoroni) promotore progettazione realizzazione valutazione ASST Santi Paolo Carlo (Referente – Giulia Bellettini) promotore progettazione realizzazione valutazione IRCCS Fondazione Policlinico (Referente – Giuliana Mioli) promotore progettazione realizzazione valutazione ASST Nord Milano (Referente – Baccilieri Caterina) promotore progettazione realizzazione valutazione ASST Rhodense promotore progettazione realizzazione valutazione ASST Ovest Milanese promotore progettazione realizzazione valutazione

Dipartimenti ATS città metropolitana di Milano coinvolti

DIP.DIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE

UOC ATS

UOC Percorsi Integrati per il Ciclo di vita familiare

Copertura territoriale

intero territorio ATS macroarea territoriale : …………………………………………………….

Tipologia progetto

informativa formativa organizzativa

Programma locale di riferimento

1.Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali negli ambienti di lavoro 2. promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nei contesti scolastici 3. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nelle comunità locali 4. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio nei primi 1000 giorni di vita 5. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali promossi nel setting sanitario in sinergia con gli erogatori

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Tema di salute

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni

Destinatari

operatori (Specificare) educatori, Pediatri di Famiglia, operatori socio-sanitari minori ( specificare età) giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche ……………………………………………………………………………………………………………………………………

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità

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ABSTRACT Sezione 1 : Obiettivo Generale

Promuovere uno stile di vita sano, e interventi di sensibilizzazione al contrasto del fumo, alcol, sedentarietà, alimentazione corretta in gravidanza, agendo nei primi mille giorni orientano le future mamme a porre attenzione sia al proprio stile di vita sia ad altri fattori in grado di condizionare l’espressione dei geni dei nascituri (empowerment di comunità)

Promuovere il potenziamento dei fattori di protezione nei bambini sino al terzo anno di vita attraverso la promozione di “competenze per la salute” nei genitori

Sviluppare sinergia con i Comuni e le Associazioni al fine di incrementare l’offerta di azioni, basate su evidenze di efficacia e equity oriented, che favoriscono uno stile di vita attivo su target specifici

Promuovere competenze negli operatori del Sistema Sanitario, Socio-Sanitario e Sociale

Promuovere e sostenere alleanze pubblico-private per lo sviluppo di azioni orientate al miglioramento della salute della comunità

ABSTRACT Sezione 2 : Analisi di contesto

il rapporto tra ritorno economico e benefici in termini di salute, e il costo dell’investimento in interventi, a partire dalla gravidanza e per tutta l’età prescolare è molto alto, per poi rapidamente scendere nel corso del tempo. Si tratta di una finestra di opportunità personale e sociale: le istituzioni devono comprenderlo e colmare i vuoti, garantendo a tutte le famiglie l’accesso ai servizi di salute pre e perinatale. Le disuguaglianze nascono nei primi mille giorni della nostra esistenza pertanto bisogna intervenire precocemente per garantirsi una buona qualità di vita futura. Nei primi mille giorni dal concepimento, non dalla nascita, tutti gli organi principali vengono formati e qualsiasi cosa accada ha una incidenza determinante. Si aprono quindi delle finestre di vulnerabilità e di opportunità su cui è bene porre l’attenzione. In questo lasso di tempo, il patrimonio genetico si presenta al mondo per poi ricevere una serie di influenze ambientali, relazionali e di interazione. Tutto questo influisce sullo sviluppo e determina le modalità di comportamento. I fattori per i quali è dimostrato un rapporto causale con gli esiti di salute e di sviluppo sono i seguenti: il contesto socio culturale, il contesto socio economico, l’utilizzo e la qualità dei servizi, in particolare sanitari e socio educativi precoci (nidi), la genetica della madre, le relazioni primarie, gli eventi e situazioni avversi, in particolare se gravi e cronici, la nutrizione e altre esposizioni ambientali. In questo contesto, lo sviluppo del cervello è particolarmente interessante, perché tra tutti è l’organo più sensibile e le reti neurali hanno il loro massimo sviluppo nei primi due-tre anni. Consapevoli che vi è una correlazione tra stato socio-economico e spessore della corteccia celebrale, il tutto mediato dai comportamenti genitoriali, non possiamo ignorare come gli effetti dell’ambiente familiare nei primi anni possono modificare significativamente quelli derivanti dal corredo genetico. Se si pensa che i pattern di crescita di tutti i bambini del mondo sono gli stessi se vengono loro offerte le stesse opportunità bisogna agire affinché questi ambienti socio economici e relazionali siano migliori. Tutte le buone pratiche per lo sviluppo giocano intorno alla relazione precoce. Ecco perché le strategie fondamentali del lavoro con le famiglie devono essere basate sulla precocità, l’universalità, la multisettorialità e la proattività. Il tempo cosiddetto qualificato, ovvero quello che la madre trascorre con i figli è determinante per la formazione delle loro abilità, soprattutto cognitive. È dimostrato che l’investimento nei bambini nei primi anni della loro vita è determinante al fine dello sviluppo delle loro capacità e questo suggerisce la strada da seguire per disegnare le politiche sociali ed economiche. Dal punto di vista pedagogico si chiede di investire in particolare nel sostegno alla genitorialità, nel ruolo dei genitori, nel metterli nelle condizioni migliori per svolgere la loro funzione in maniera positiva, vanno promossi interventi universali integrati tra sistemi diversi, dove si mobilizzi il capitale dei genitori per i bambini, dove l’integrazione tra genitori bambini e società diventa il cuore di un progetto di investimento a lungo termine, nella consapevolezza che la debolezza delle cure genitoriali impatti sulla crescita dei bambini e quindi della società. Si parla di genitorialità positiva non come una caratteristica innata nei genitori, ma come il risultato di un contesto sociale allargato che mette nelle condizioni il genitore. Questo rimanda inevitabilmente alla responsabilità delle politiche da porre in essere.

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ABSTRACT Sezione 4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Indicatori Quantitativi INDICATORE 1

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Adesione PDF formazione N PDF aderenti N Pdf > 0

INDICATORE 2

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Azioni di contrasto alla povertà educativa

Indicatori Qualitativi

a

Customer corso formazione Primi Passi

ABSTRACT Sezione 3 : Metodi Strumenti e Azioni

Azione 1

formazione multidisciplinare per operatori pediatri, personale educativo, operatori sociali e operatori sanitari volta alla costruzione di un linguaggio comune multidisciplinare che faciliti lo scambio nella quotidianità e crei una buona prassi di lavoro di rete tra professionalità educative-sanitarie-sociali.

Azione 2

Individuazione del rischio biopsicosociale e povertà educativa: Aspetti di prevenzione e di intervento rispetto a eventuali determinanti di salute (prematurità, adozione, migrazioni, maltrattamento, povertà e marginalità); Identificazione di segni precoci di problemi del neuro sviluppo quali ritardo del linguaggio, ADHD e ASD.

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Progetto n. 32 : ALFABETIZZAZIONE DELLE EMOZIONI NEI BAMBINI 0-5 ANNI

Servizio

DIP PIPSS

Soggetti esterni ATS città metropolitana di Milano coinvolti (ASST,USR, ECC)

……………………………………. promotore progettazione realizzazione valutazione …………………………………….. promotore progettazione realizzazione valutazione ……………………………...... promotore progettazione realizzazione valutazione ……………………………….... promotore progettazione realizzazione valutazione

Dipartimenti ATS città metropolitana di Milano coinvolti

DIP.DIPS DIP. PAPPS X DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE …………………………………………..

UOC ATS

Copertura territoriale

X intero territorio ATS macroarea territoriale : …………………………………………………….

Tipologia progetto

informativa X formativa organizzativa

Programma locale di riferimento

1.Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali negli ambienti di lavoro X 2. promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nei contesti scolastici 3. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nelle comunità locali 4. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio nei primi 1000 giorni di vita 5. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali promossi nel setting sanitario in sinergia con gli erogatori

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Tema di salute

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze X empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni

Destinatari

operatori (Specificare)……………………………………………………………………………………………… x minori ( specificare età) 0-5 anni giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche ……………………………………………………………………………………………………………………………………

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro x ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità

ABSTRACT Sezione 1 : Obiettivo Generale

Le competenze emotive che vengono implementate attraverso la formazione comprendono 5 elementi: • Consapevolezza di se per gestire al meglio le scelte • Autocontrollo per fronteggiare ogni situazione • Motivazione emotiva per il raggiungimento degli obiettivi • Empatia per favorire la relazione • Abilità sociali quali comunicazione, leadership, collaborazione, gestione del conflitto.

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ABSTRACT Sezione 2 : Analisi di contesto

L’analfabetismo emozionale e relazionale rappresenta un rischio per la società, l’esclusione o la marginalizzazione nei programmi scolastici della formazione emozionale è un indicatore negativo che può spiegare l’impotenza della scuola di fronte all’incremento del disagio giovanile. Tali comportamenti disfunzionali si correlano a carenze riconducibili all’intelligenza emotiva, carenze nelle abilità relazionali e nel modo inadeguato a reagire alla frustrazione. L’alfabetizzazione emotiva nei nidi e nella scuola dell’infanzia ha l’intento di costituire una “vaccinazione psicologica” contro il disagio.

ABSTRACT

Sezione 3 : Metodi Strumenti e Azioni

Azione 1

Strutturazione di un protocollo volto a guidare le attività di alfabetizzazione per tutto il corso dell’anno. Viene elaborato un testo guida che consenta alle operatrici scolastiche di avere strumenti e metodo condiviso che implementi le abilità dei bambini ai processi di riconoscimento e gestione delle emozioni.

Azione 2

Applicare le attività previste nel protocollo per permettere ai bambini di entrare in confidenza con le 5 emozioni primarie gioia, tristezza, rabbia, disgusto e paura. Si applicano attivazioni il cui scopo è quello di imparare a riconoscere e gestire le singole emozioni. Questo lavoro di promozione di salute permetterà ai bambini di avere un governo equilibrato delle proprie e altri emozioni, con una ricaduta positiva di notevole portata di salute del singolo e della società.

Azione 3

• Sperimentare metodologie didattiche per il riconoscimento delle emozioni • Progettare percorsi per l’applicazione del metodo all’interno delle attività didattiche

Azione 4

• Diffusione delle Teorie delle emozioni e buone pratiche nella gestione delle complessità • Metodologie di sviluppo di abilità consolatorie per la gestione delle emozioni

Azione 5

• Attuazione di una raccolta di materiale per il riconoscimento delle emozioni differenziata per età • Attuazione di una raccolta di materiale per la gestione delle emozioni differenziata per età

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ABSTRACT Sezione 4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Indicatori Quantitativi INDICATORE 1

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Stesura protocollo

Riunioni Divisione dei compiti Pubblicazione nel sito

INDICATORE 2

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Applicazione sistematica del protocollo

Condivisione delle procedure

Applicazione nelle singole classi

Diffusione della alfabetizzazione negli alunni

INDICATORE 3

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Riconoscimento emozioni

Azioni specifiche per emozione

Applicazione specifica per classe

Gli alunni hanno appreso la competenza di riconoscimento

INDICATORE 4

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Gestione emozioni

Azioni specifiche per emozione

Applicazione specifica per classe

Gli alunni hanno appreso la competenza di gestione

INDICATORE 5

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Raccolta materiale

Materiale per riconoscimento

Materiale per gestione Raccolta materiale

Indicatori Qualitativi

a

• Ricerca capillare per le singole emozioni primarie riguardo al riconoscimento

b

pillare per le singole emozioni primarie riguardo a o ricerca capillare per le singole emozioni primarie riguardo alla loro gestione stione o stesura protocollo Ricerca capillare per le singole emozioni primarie riguardo a o riconoscimento

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Titolo progetto : LETTURA E SALUTE 0-6

Servizio

UOS Percorso nascita e reti territoriali materno infantili

Soggetti esterni ATS città metropolitana di Milano coinvolti (ASST,USR, ECC)

ASST Lodi promotore progettazione realizzazione valutazione ASST Melegnano Martesana promotore progettazione realizzazione valutazione ASST Ovest M.se promotore progettazione realizzazione valutazione ASST Rhodense promotore progettazione realizzazione valutazione ASST Nord Milano promotore progettazione realizzazione valutazione ASST GOM Niguarda promotore progettazione realizzazione valutazione ASST Santi Paolo Carlo promotore progettazione realizzazione valutazione SST FBF Sacco promotore progettazione realizzazione valutazione Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico promotore progettazione realizzazione valutazione Comune di Milano settore Biblioteche promotore progettazione realizzazione valutazione

Dipartimenti ATS città metropolitana di Milano coinvolti

DIP.DIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE

UOC ATS

UOC Percorsi Integrati per il Ciclo di vita familiare

Copertura territoriale

intero territorio ATS macroarea territoriale : …………………………………………………….

Tipologia progetto

informativa formativa organizzativa

Programma locale di riferimento

1.Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali negli ambienti di lavoro 2. promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nei contesti scolastici 3. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nelle comunità locali 4. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio nei primi 1000 giorni di vita 5. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali promossi nel setting sanitario in sinergia con gli erogatori

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Tema di salute

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni

Destinatari

operatori (Specificare) sociosanitari, bibliotecari, educatori prima infanzia, pediatri di famiglia minori ( 0-6 anni) giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità

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ABSTRACT Sezione 1 : Obiettivo Generale

Nati per leggere (NPL), una delle otto azioni promosse dal programma Genitori più, promuove la lettura ad alta voce ai bambini a partire dai primi mesi di vita. È dimostrato che un processo costante di alfabetizzazione consente a ogni individuo di sviluppare abilità cognitive e sociali che lo rendono capace di accedere, comprendere e utilizzare le informazioni in modo consapevole e di essere in prima persona responsabile del mantenimento del proprio stato di salute, processo definito con una terminologia usata a livello internazionale health literacy. Genitori più é un programma nazionale di promozione della salute nei primi anni di vita e di valorizzazione delle competenze dei genitori, in modo che siano maggiormente consapevoli delle loro risorse e siano i principali attori nel quotidiano impegno per lo sviluppo in salute dei loro figli. La lettura ad alta voce è un potente strumento di facilitazione della relazione mamma bambino. Per amplificare l’impatto dei singoli interventi di promozione della lettura ad alta voce è necessario e strategico integrare le competenze dei professionisti socio sanitari e dei bibliotecari che promuovono le buone pratiche e la lettura ad alta voce, nonché le risorse dei servizi presenti sul territorio dell’ATS Città Metropolitana di Milano (biblioteche, consultori familiari, pediatri di famiglia). Obiettivi:

condividere le finalità di NpL e favorendo la fruizione del libro in famiglia come mediatore relazionale tra genitore e figlio/a

raggiungere sempre più famiglie fragili e/o poco attente al tema della lettura precoce

consolidare dell’alleanza tra professionisti di aree differenti: i bibliotecari, operatori sociosanitari, educatori, pediatri di famiglia e altre figure professionali nella sensibilizzazione dei genitori a favore della lettura precoce e nell’offerta di interventi a sostegno della genitorialità

realizzare in un’ottica di rete comuni attività di promozione della lettura ad alta voce nei propri ambiti contribuire alla piena realizzazione dei diritti dei bambini e delle bambine

implementare le azioni previste dal protocollo d’intesa per la realizzazione del progetto “LETTURA & SALUTE”, siglato il 14/12/18 tra ATS della Città Metropolitana di Milano, Comune di Milano - Area Biblioteche, Comune di Milano - Area Servizi all’Infanzia, Associazione Amici Casa della carità Onlus, Associazione Culturale Pediatri, Associazione Italiana Biblioteche, Biblioteca di Cinisello Balsamo, Biblioteca di Cologno Monzese, Biblioteca di Cormano, Biblioteca di Sesto San Giovanni, Nati per Leggere Lombardia, Nati per la Musica Lombardia, SiMPeF (Sindacato Medici Pediatri di Famiglia), Comitato Provinciale di Milano per l'UNICEF, Università Milano Bicocca – Facoltà Scienze della Formazione.

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ABSTRACT Sezione 2 : Analisi di contesto

La promozione della lettura fin da piccoli si configurano come importanti interventi di salute pubblica tanto più significativi se proposti nei confronti di famiglie in condizioni di svantaggio socio-economico, in quanto l’acquisizione di competenze linguistiche, di abilità cognitive e dell’attitudine alla lettura ha valenze di tipo culturale, economico e sociale; ATS Milano promuove azioni di sostegno alla genitorialità a livello di comunità, dei servizi sociosanitari per l’infanzia (consultori familiari, centri vaccinali, ambulatori pediatrici), nell’ambito di un protocollo d’intesa con UNICEF Italia e delle programmazioni regionali, inoltre aderisce al programma del Ministero della Salute "Genitori più" (che inserisce la lettura in età precoce fra le otto azioni di promozione alla salute nei primi anni di vita) ed è impegnata nel monitoraggio dei determinanti precoci della salute nei bambini, propri di tale programma. ATS Milano in collaborazione con l’Area Biblioteche e l’Area Servizi all’Infanzia del Comune Milano, le Biblioteche dei Comuni di Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni, NpL Lombardia, UNICEF hanno realizzato nel 2013 la fase pilota del progetto “Lettura e Salute” (di seguito “L&S”) per offrire opportunità di incontro e di informazione al fine di promuovere la buona pratica della lettura ad alta voce nei primi anni di vita del bambino; il progetto L&S si colloca in piena coerenza con:

la Convenzione Internazionale dei Diritti dell’infanzia, approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York il 20 novembre 1989;

il Manifesto UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura) delle Biblioteche Pubbliche;

la Carta di Ottawa, scritta a seguito della Conferenza Internazionale sulla promozione della salute tenutasi nel mese di novembre del 1986, in quanto cerca di favorire processi di empowerment e attivare reti e nuove collaborazioni in direzione di un cambiamento culturale e di un nuovo approccio multiprofessionale e intersettoriale alla promozione della salute;

gli Obiettivi per lo sviluppo sostenibile OMS UNICEF, che sottolineano l’equità a tutti i livelli, in particolare per quanto riguarda l’istruzione;

La promozione della lettura precoce è richiamato dal Protocollo d’Intesa finalizzato alla promozione delle competenze genitoriali tramite la diffusione del programma “Nati per leggere” e del progetto “Baby Pit Stop” siglato da Regione Lombardia, il Centro per la Salute del bambino e il Comitato Italiano per l'UNICEF hanno sottoscritto nel 2016.

ABSTRACT Sezione 3 : Metodi Strumenti e Azioni

Azione 1

Rendicontazione attività (semestrale)

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ABSTRACT Sezione 4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Indicatori Quantitativi INDICATORE 1

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

N. consultori coinvolti anno 2018 < N. consultori coinvolti anno 2019

N. consultori coinvolti anno 2019

N. consultori coinvolti anno 2018 ( )

< 1

INDICATORE 2

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Indicatori Qualitativi

a

Distribuzione territoriale maggiore (maggior numero di ASST coinvolte)

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Progetto n. 34 : NETYX

TITOLO DEL PROGETTO

NETYX.IT sito web per l’ Informazione la promozione del benessere sessuale, affettivo e relazionale in adolescenza e per l’orientamento ai servizi.

Servizio

UOC PICVF - UOS genitorialità età evolutiva

Soggetti esterni ATS coinvolti (ASST,USR, ECC)

ASST - consultori familiari e consultori adolescenti, Scuole, Reti territoriali

Modalità

promotore progettazione realizzazione valutazione

Dipartimenti ATS coinvolti

DIP. PIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE

UOC ATS

UOC PS UOC Salute e Ambiente UOC PICVF UOS Comunicazione, URP e Ufficio Stampa UOC IAN UOC Programmazione e Coordinamento Attività di Igiene e Prevenzione Sanitaria

Modalità

promotore progettazione realizzazione valutazione

Copertura territoriale

intero territorio ATS macroarea territoriale :

Tipologia progetto

informativa formativa organizzativa

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Temi di salute

Tema di salute prevalente (scelta singola)

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni Affettività Violenza di genere Corretto utilizzo dei social

Destinatari

operatori (Specificare) operatori dei Consultori familiari e consultori adolescenti minori ( specificare età) 13-18 ragazze e ragazzi giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche genitori insegnanti ……………………………………………………………………………………………………………………………………

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità servizi socio sanitari RETE WEB

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ABSTRACT

Sezione1 : Obiettivo Generale

NETYX.IT è uno strumento di marketing sociale per la salute, un portale web di ATS rivolto ai giovani per l’informazione qualificata e contemporanea sui temi della sessualità e dell’affettività e per l’orientamentio ai servizi per gli adolescenti.

Costituisce una risorsa per lo sviluppo di diversi interventi e programmi di promozione della salute nei servizi, nelle scuole e nei diversi contesti di vita.

Gli obiettivi generali del piano di sviluppo 2018 di NETYX.IT sono: 1. Condividere e mettere a disposizione lo strumento con la rete delle ASST della ATS ed in particolare i

Consultori familiari e adolescenti 2. Estendere la diffusione attiva del portale a tutte le scuole del territorio metropolitano attraverso i siti web

scolastici per tutte le componenti scolastiche (programma #scuolanetyx - Stare bene a scuola) 3. Consolidare la collaborazione con altri programmi di promozione della salute nella scuola secondaria di

secondo grado di ATS (portale SocialMi e programma NETYX-LAB (BLOG@salute scuolanetyx) 4. Realizzare uno spazio dedicato al tema della Violenza di genere nelle relazioni tra i giovani per la diffusione

di informazioni corrette su atteggiamenti, segnali sui prodromi di violenze relazionali, informazioni sui servizi territoriali disponibili (Reti Territoriali Antiviolenza) (il programma Violenza di genere).

5. Aggiornare e implementare contenuti informativi: redazione web diffusa ASST /ATS .

ABSTRACT

Sezione2 : Analisi di contesto

La comunicazione e l’educazione sanitaria Internet costituiscono un processo bidirezionale ad alta interattività che incontra in maniera efficace le esigenze informative dei giovani caratterizzato dall’ ascolto diretto e diffuso e coglie le loro aspettative e priorità. Amplifica la diffusione di messaggi corretti di prevenzione per la promozione del benessere e della salute. L’utilizzo dei Social media aumenta la capacità di cogliere le richieste dei giovani e di fornire risposte personalizzate. Internet inoltre consente di agevolare l’accesso dei giovani, preadolescenti e adolescenti, alle informazioni e alla rete dei servizi. NETYX.IT è un servizio di comunicazione, condivisione. Costituisce un potenziamento dell’attività di Informazione e orientamento ai Servizi per la promozione della salute e la prevenzione sulle tematiche dell’affettività e della sessualità, del benessere individuale e relazionale, rivolta agli adolescenti attraverso il sito web www.netyx.it e le pagine social “Netyx social” (Facebook, Twitter, Instagram, Whatsup). Netyx promuove inoltre il dialogo tra i diversi soggetti che si occupano di promozione della salute in adolescenza con una particolare attenzione alla rete dei servizi Consultoriali, agli istituti scolastici ma anche a soggetti del terzo settore e servizi (rete antiviolenza)

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ABSTRACT

Sezione3 : Metodi Strumenti e Azioni

Al fine di potenziare NETYX.IT come strumento di marketing sociale per la salute rivolto agli adolescenti, le loro famiglie e i loro educatori, vengono pianificate le seguenti attività:

Avvio di tavolo di lavoro ATS/ASST per la condivisione dello strumento e l’attivazione di una redazione web condivisa e diffusa.

Aggiornamento della mappa dei Consultori con geolocalizzazione con tutti i CF anche privati accreditati;

Creare una community operatori dei Consultori nella quale gli operatori potranno riportare esperienze, punti di forza e criticità individuati nel loro lavoro con i ragazzi, condividendo nel contempo materiale informativo per un aggiornamento continuo sui temi della promozione della salute e prevenzione individuale in adolescenza, in un’ottica di risposta appropriata ai bisogni di salute emergenti.

Aggiornamento e implementazione delle pagine del sito

Ampliamento della Community delle scuole netyx

Aggiornamento della sezione #scuolanetyx e dell’AREA BLOG@salute per la diffusione dell’utilizzo di NETYX.IT nelle scuole

Creazione di una sezione dedicata al tema del contrasto della violenza contro le donne e la violenza nelle relazioni tra giovani

Revisione e aggiornamento della parte grafica.

ABSTRACT

Sezione4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

La valutazione avverrà sulla base dei seguenti indicatori di esito:

Estensione della partecipazione alla redazione web - tutte le ASST % - avvio gruppo di lavoro

Creazione della community dei CF

Estenzione mappa con geolocalizzazione CF delle ASST coinvolte

Estensione alle scuole di tutta l’area metropolitana % ampliamento della Community delle scuole netyx (Invito);

Creazione dell’AREA BLOG@salute nella sezione scuola di NETYX.IT

Aggiornamento del programma NETYX-Lab per SocialMI (BLOG@salute scuolanetyx)

Numero di revisioni e aggiornamenti tematici;

Creazione nuova sezione dedicata alla violenza di genere

Revisione grafica 2018.

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Progetto n. 35 : Amici di Zampa

Servizio

DVSA

Soggetti esterni ATS città metropolitana di Milano coinvolti (ASST,USR, ECC)

REGIONE LOMBARDIA promotore progettazione realizzazione valutazione USR promotore progettazione realizzazione valutazione ……………………………...... promotore progettazione realizzazione valutazione ……………………………….... promotore progettazione realizzazione valutazione

Dipartimenti ATS città metropolitana di Milano coinvolti

DIP.DIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE …………………………………………..

UOC ATS

IUV SSA SIAPZ

Copertura territoriale

intero territorio ATS macroarea territoriale : …………………………………………………….

Tipologia progetto

informativa formativa organizzativa

Programma locale di riferimento

1.Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali negli ambienti di lavoro 2. promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nei contesti scolastici 3. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nelle comunità locali 4. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio nei primi 1000 giorni di vita 5. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali promossi nel setting sanitario in sinergia con gli erogatori

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Tema di salute

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni

Destinatari

operatori (Specificare)……………………………………………………………………………………………… minori ( specificare età) 6-14 ANNI (INSEGNANTI) giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche ……………………………………………………………………………………………………………………………………

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità

ABSTRACT Sezione 1 : Obiettivo Generale

Il progetto AMICI DI ZAMPA intende promuovere una corretta e serena convivenza con gli animali favorendo la prevenzione di incidenti legati al contatto e alla coabitazione con i cani, sviluppando negli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado, lo sviluppo di empatia, della gestione dello stress e stimolando l’adozione del senso di responsabilità civica.

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ABSTRACT Sezione 2 : Analisi di contesto

La società moderna ha modificato profondamente il rapporto ancestrale tra uomo e animali che si era costituito nei secoli. L’allontanamento dal contesto rurale ha ridotto le possibilità dell’ uomo di sperimentare e conoscere la natura e i tratti della diversità animale; i dati statistici, allo stesso tempo, mostrano che in regione Lombardia, in una famiglia su due, vive un animale domestico. L’aumento dei casi di morsicature – che coinvolgono soprattutto i bambini più piccoli che interagiscono in modo errato con il proprio animale – e l’aumento dei casi di maltrattamento e di abbandono dei cani, porta a riflettere sulla necessità di insegnare ai bambini e ai ragazzi come porsi nei confronti degli animali in modo da riconoscerne e rispettarne i diritti.

ABSTRACT Sezione 4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Indicatori Quantitativi INDICATORE 1

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

Il progetto verrà attivato per tutte le scuole che si

iscriveranno e che riceveranno la conferma di

iscrizione

numero di scuole all’interno delle quali

verrà svolta il progetto

numero di scuole con iscrizione confermata al

progetto

1

Indicatori Qualitativi

ABSTRACT Sezione 3 : Metodi Strumenti e Azioni

Azione 1

Realizzazione del progetto all’interno delle scuole aderenti con interventi formativi nei confronti degli insegnanti delle scuole primarie e secondarie di primo grado e utilizzo di materiale didattico appositamente realizzato da Regione Lombardia (manuale per l’insegnante – scuola primaria – secondaria di primo grado e DVD –scuola primaria – scuola secondaria di primo grado)

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Progetto n. 36 : Culle e Cucce

Servizio

DVSA

Soggetti esterni ATS città metropolitana di Milano coinvolti (ASST,USR, ECC)

ASST promotore progettazione realizzazione valutazione …………………………………….. promotore progettazione realizzazione valutazione ……………………………...... promotore progettazione realizzazione valutazione ……………………………….... promotore progettazione realizzazione valutazione

Dipartimenti ATS città metropolitana di Milano coinvolti

DIP.DIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE …………………………………………..

UOC ATS

IUV SSA SIAPZ

Copertura territoriale

intero territorio ATS macroarea territoriale : …………………………………………………….

Tipologia progetto

informativa formativa organizzativa

Programma locale di riferimento

1.Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali negli ambienti di lavoro 2. promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nei contesti scolastici 3. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nelle comunità locali 4. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio nei primi 1000 giorni di vita 5. Promozione stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali promossi nel setting sanitario in sinergia con gli erogatori

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Tema di salute

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni

Destinatari

operatori (Specificare)……………………………………………………………………………………………… minori ( specificare età) BAMBINI IN ETA’ PRESCOLARE giovani adulti GENITORI(pre parto/ primi anni di vita) con riflesso su bambini età prescolare anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche ……………………………………………………………………………………………………………………………………

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità

ABSTRACT Sezione 1 : Obiettivo Generale

Numerosi studi indicano che il rapporto di un bambino con un cane aiuta a svilupparne l’apprendimento psico-motorio e la capacità di relazione (capacità di prendersi cura e accettazione dell’altro); altresì, la maggior parte dei bambini prova un’attrazione innata verso gli animali. Tuttavia, questa convivenza non è esente da rischi e pericoli. Le pagine di cronaca ospitano frequentemente titoli relativi a casi di incidenti da morsicatura da cani: un bambino può essere particolarmente vulnerabile di fronte ad un animale in quanto percepito spesso incapace di comprenderne il linguaggio e di interagire di conseguenza. Con questo progetto si intende raggiungere in modo capillare sia i futuri genitori, nel periodo di gravidanza, sia i genitori di bambini in età prescolastica (0-6), utilizzando le strutture dei consultori familiari presenti nel territorio sia gli studi dei Pediatri di famiglia per diffondere messaggi educativi in grado di aumentare la conoscenza sul corretto rapporto uomo-animale, in modo particolare quello tra i bambini e i cani.

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ABSTRACT Sezione 2 : Analisi di contesto

La società moderna ha modificato profondamente il rapporto ancestrale tra uomo e animali che si era costituito nei secoli. L’allontanamento dal contesto rurale ha ridotto le possibilità dell’ uomo di sperimentare e conoscere la natura e i tratti della diversità animale; i dati statistici, allo stesso tempo, mostrano che in regione Lombardia, in una famiglia su due, vive un animale domestico. Le evidenze mostrano che il maggior numero di morsicature nei confronti dei bambini avviene ad opera di un cane conosciuto, in genere quello di famiglia, e nei primi anni di età di vita.

ABSTRACT

Sezione 4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Indicatori Quantitativi INDICATORE 1

Descrizione Numeratore Denominatore Risultato atteso

DISTRIBUZIONE MATERIALE INFORMATIVO

PUNTI RAGGIUNTI PUNTI CHE HANNO FORMULATO RICHIESTA DI MATERIALE

1

Indicatori Qualitativi

ABSTRACT Sezione 3 : Metodi Strumenti e Azioni

Azione 1

Distribuzione presso i consultori famigliari e gli ambulatori dei medici pediatri di famiglia, non raggiunti negli anni precedenti di un opuscolo appositamente realizzato e di una locandina manifesto

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