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    Il Ve(T)roVietato dire, De Gustibus!Periodico intramurario dinformazione trasparente

    Anno 4 - Numero 34 08/11/2015

    LOCALE-

    pagina 2-3-4

    CULTURA-

    pagina 5

    STORIA-

    da pagina 6

    RUBRICHE-

    pagina 7-8

    Non ce ne voglia Giulio Cesare, ( stato luia pronunciare, davanti ad un piatto di aspa-

    ragi al burro, lespressione De gustibus nonest disputandum) ma, ogni regola ha lasua eccezione. Eh si, perch quando entra-no in scena alcuni dei nostri prodotti tipici,la Ciammella, le castegne e loglio, c pocoda obbiettare! Ognuno ha i suoi gusti, certo,ma queste eccellenze trovano tutti daccor-do. Cos come (speriamo!) trovi tutti daccor-do lattivit svolta in questi cinque anni daIl Ve(T)ro. E non mi riferisco agli argomentitrattati (l, il De Gustibus sacrosanto) maalla passione, caparbiet e trasparenza che

    ci hanno sempre accompagnato. Non unalode, sia chiaro! Sicuramente nessuno ob-

    bietta nel rifiutare la guerra. La convinzioneverr confermata nel leggere, per chi vorr,il libro di Alessandro Bassi: 1915. Dal foot-ball alle trincee., sul quale troverete maggio-ri informazioni allinterno dellarticolo che loriguarda. E per finire, chi disdegnerebbe unprimo ministro come la tenace Prassagora,giovane ateniese, che voleva una vita pi fe-lice per tutti?De Gustibus!

    Zoran Ban

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    Ciammelle D.O.C.Ciammellari di tutti il mondo unitevi

    Tutto si pu dire su Carpine-to, tranne che si mangi male.Il nostro paese, conosciu-to nel mondo per aver datoi natali a Papa Leone XIII,per il Pallio della Carriera, daoggi ha un motivo di vantoin pi: la ciambella carpine-tana. Emb? La ciammella

    ce sta da anni! penseretevoi. Eppure c qualcosa cheha conferito maggior valorea questa gi magnifica e gu-stosa leccornia: i riconosci-menti I.G.P. , D.O.C., D.O.P.e ISO 9001, ovvero i massimititoli che possono essere at-tribuiti ad un prodotto culina-rio. NellOttobre 2015, MariaGiuseppa Fabiani (meglio co-nosciuta da tutti come Pina)

    e i suoi figli Stefano e MariaElena Carella, hanno ricevutoe potuto appendere nel loronegozio Pasticceria Carella,gli attestati con sopra incisele suddette denominazioni. Estata subito avvertita lammi-nistrazione locale la quale haespresso, in merito alleven-to, le pi vive congratulazio-ni. Il sindaco Matteo Battistiha incontrato Pina nelle sale

    comunali, congratulandosi dipersona. La proprietaria delnegozio presto invier unacopia degli attestati al Comu-ne, dove giusto che stiano,tra foto di eventi e conquistecarpinetane, che hanno in-teressato il nostro borgo nelcorso della storia. Chi non hamai provato le ciambelle, im-mergendole magari nel vino?Oppure nel latte? Quando sifrequentano le scuole supe-riori, o sul posto di lavoro,le persone dei paesi limitro-

    fi chiedono cortesemente aicompagni di classe o colleghicarpinetani, se possano fareda tramite per lacquisto delleciammelle nostre. Daltrondela compagnia di un prodot-to del genere, magari man-giucchiato davanti al caminonelle serate invernali, diffi-

    cilmente si rifiuta! Per tutti icarpinetani espatriati, o checomunque devono affrontareun viaggio lunghissimo, eccoche la ciammella diventa an-che salvavita: sempre pron-ta a portata di mano, frescae a seconda dei gusti bellabruciacchiata o poco cotta.Avendo parlato, nel corso dialcune mie personali pere-grinazioni, con comunit car-

    pinetane sparse per il globo,esse mi hanno rivelato che inoccasione di visite a paren-ti ed amici nel paese natio,sono solite acquistare allin-circa 100 pezzi della leccor-nia nostrana. La quantit nondeve spaventare o preoccu-pare, perch linserimentonella valigia del prodotto, garantito dal fatto che essoviene spezzato in pi parti.

    Una volta tornati in Australia,Canada, U.S.A. ecc. i nostriconcittadini immediatamentesurgelano i pezzi di ciambel-

    la, scongelandoli in un secon-do momento nelle quantitche si desiderano, e gustan-do un prodotto che comun-que non ha perso freschezzao sapore nel corso del tempo.Un riconoscimento quindi cheben sposa la storia ed il pre-stigio di questo prodotto, che

    qualcuno addirittura su Face-book, in modo scherzoso na-turalmente, lo ha proclamatopatrimonio dellumanit. Unasquisitezza a cui non pos-sibile resistere, a km 0 e co-moda da reperire. Di questitempi, in cui la terra vomitafuori i rifiuti che noi sciagu-rati umani abbiamo tentato dinascondere, in cui i prodottiOGM spopolano, dove luso

    di pesticidi sembra essere di-ventato una routine allinter-no del ciclo alimentare, doveil nutrimento diventato unaquestione di marketing, busi-ness e affari loschi, confor-tevole pensare che esistonoancora prodotti unici, ecce-zionali che resistono al pro-gresso della civilizzazione edella scienza, che conserva-no il proprio gusto primitivo,

    nato dallamore per il cibo,non da quello dei soldi.

    Ted Buckland

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    Cielo limpido e pubblico dellegrandi occasioni: dopo anni diassenza totale torna a recitareun ruolo da protagonista sulpalcoscenico lepino, Sua Ma-est Castagna. Troppo a lun-go abbiamo dovuto soppor-tarne lassenza e soprattuttoil digiuno ma ora, a distanza

    di pi di un lustro, possiamodire con orgoglio, vanto e an-che con un certo senso di li-berazione, che lastinenza finalmente finita: il cinipidegalligeno, il micidiale e nocivoparassita importato dalla Cinache ha portato in uno statocomatoso i nostri castagni perpi di 5 anni, stato debel-lato. stato un mese moltointenso e, senza dubbio, mol-

    to faticoso: castagneti moltorigogliosi stanno a significareinfatti calli alle mani, tantafatica e molti stracci da uti-lizzare per asciugare il tantosudore versato dai moltissimicarpinetani che, come tradi-zione, hanno speso gran par-te delle loro giornate ottobra-ne a raccogliere i quintali dimarroni e castagne caduti dailoro alberi. Fatica che statapoi in qualche modo ripagatadalle migliaia di persone, tracompaesani e visitatori, chehanno invaso le nostre stra-de durante la storica Sagradella Callarosta svoltasi il 31ottobre e 1 novembre. Unin-vasione pacifica e piacevolea testimonianza dellattesa,diventata quasi spasmodi-ca, che avvolgeva il ritorno

    del prodotto carpinetano pereccellenza. Lodevoli, comesempre, le tante associazioniche si sono spese per rendere

    questa manifestazione allal-tezza delle aspettative e che,nonostante il freddo, non han-no fatto mancare il loro pre-zioso contributo. Sagra che stata anche per loro infattiunoccasione per riportare lacallarosta in strada e ripor-tarne soprattutto il profumo

    e il fragore nelle piazze, neiborghi e tra i vicoli del cen-tro storico. Moltissimi infattigli stand di degustazione e lefraschette aperte nel nostropaese, conditi, in tutte le oredella due-giorni, da una buo-na dose di folklore (che nonguasta mai) e dallimmanca-bile, per antonomasia, vinonovello, vero e proprio mustquando si parla di callaroste.

    Un risultato insperato e finoa poco tempo fa inaspettatovista la forza con la quale ilcinipide aveva attaccato lenostre piante. A maggior ra-gione ci sentiamo di ascriverela morte, speriamo non appa-rente, del cinipide a Carpine-to, come una delle notizie piimportanti di questo magro2015. Uninfezione gravissimache ha rischiato di danneg-giare veramente e in modopermanente la castanicolturacarpinetana. I primi focolai diCinipide si ebbero nel 2002 in

    Piemonte ma si propagaronoin fretta sul resto del terri-torio nazionale. Il parassitafece il suo esordio nel Lazionel viterbese nel 2005, ma sidiffuse in un batter docchiodapprima nei Castelli Romani,poi nelle nostre zone e infinenel pontino, nel frusinate e

    nellaretino. La Regione Lazio,consapevole del rischio che lacastanicoltura stava corren-do, ha deciso cos di correreai ripari e cominciare la lot-ta biologica al batterio utiliz-zando un metodo gi adottatocon successo in Giappone: ilanci di un parassitoide anta-gonista denominato TorymusSinensis. Ne sono stati effet-tuati molti sui vari territori

    comunali laziali e fortunata-mente con degli effetti positi-vi sia sui frutti che sul legno.La speranza che lo stessovigore e la stessa efficacia di-mostrati si abbiano anche neiconfronti della strana malat-tia che ha infestato i nostriulivi (anchessi patrimonioimportante della carpineta-nit) negli ultimi due anni inparticolare. Non c pace aquanto pare per le nostre ti-picit. Aspettiamo con ansia.Nel frattempo accendiamo ilfuoco, sistemiamo il bracie-re e ci godiamo il ritorno ingrande stile della mai cosbuona castagna carpinetana.

    Chacun son got

    Castegna is BackDopo anni di magra lo storico prodotto tipico tornato

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    Verde come lolio

    Ottobre. La sveglia suo-na verso le sei del mattino.In piedi, direzione cucina, ilfuoco spento ma silenziosa-mente ancora scalda. Divisadordinanza, tascap pronto.Questo il rituale della raccoltadelle live, ogni carpinetano sadi cosa sto parlando. Olea Eu-

    ropaea L., conosciuto dai molticome olivo. Verde tutto lanno,ci regala un frutto prezioso: lo-liva, drupa dai molteplici utilizzi.LItalia e la Spagna sono con-siderati i paesi olivicoli per ec-cellenza; la diusione dellolivi-coltura legata principalmentea fattori climatici e territoriali,temperatura e umidit in primopiano. La coltivazione di questapianta e la produzione di olio

    una delle eccellenze del ter-ritorio laziale, ne caratterizzala ora e ricopre un ruolo rile-vante nelleconomia agricola.Carpineto Romano, citt dello-lio, titolo che ci inorgoglisce. Ilnostro territorio vanta di un altonumero di uliveti; quasi ognifamiglia coltiva e produce inproprio, operando un lavoro disquadra e seguendo una tradi-zione che si tramanda di gene-

    razione in generazione. Lolivanostrana viene raccolta secondotecniche classiche, come la bra-catura, eseguita direttamentesulla pianta e spesso agevolatadallutilizzo di pettini; la scuoti-tura, che prevede luso di scuo-titori meccanici e la bacchiatu-ra, eettuata tramite mazze, inquestultime due i frutti vengo-no raccolti in grandi reti posizio-nate sotto lalbero. La raccolta a

    terra deve essere in ogni modoevitata, perch la drupa cadu-ta naturalmente dal ramo hagi raggiunto un acidit troppo

    Un paese da gustare

    bassa, dando cos un prodottodi qualit inferiore. Successiva-mente si passa alla fase di defo-gliazione e lavaggio, frangitura,gramolazione e inne di estra-zione. Si ottiene cos un olio ex-travergine doliva con acidit,espressa in acido oleico, aven-te valore massimo di 0.8g per

    100g. Questo il risultato di pifattori: in primo luogo le cultivar(variet di olive), le condizioniclimatiche e la composizione delterreno; giocano un ruolo chia-ve anche il grado di maturazio-ne, la tecnica di raccolta, tempie luoghi di conservazione delleolive stesse. Raccogliere e ma-cinare immediatamente dopo,questa la raccomandazione; mi-nore il tempo e la tempera-

    tura, migliore la resa! Stiamoparlando di un olio alimentare,ottimo dal punto di vista salu-tare: contiene nella frazione

    saponicabile (98%) numerosiacidi grassi insaturi, come lo-leico e il linoleico, mentre nellafrazione insaponicabile (2%)sono presenti squalene, toste-roli, pigmenti colorati e vitami-ne liposolubili, tra cui i tocofero-li (Vit. E), potenti antiossidantiche ne ritardano i fenomeni di

    irrancidamento. Dal punto divista chimico, non sottopostoa nessun trattamento che pos-sa alterarne la composizione, erappresenta un alimento impor-tante, di cui non bisogna abu-sare a causa dellelevato valoreenergetico. Carpineto racchiudegelosamente tesori preziosi, chebisogna imparare a difendere ecustodire con cura.. educhiamoci a farlo.

    Veritas Filia Temporis

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    C una commedia teatraleche potrebbe apparire datatase non fosse invece profetica:

    Le donne al Parlamento diAristofane, andata in scenaper la prima volta nel 391 a.Calla Lenee e che risulta es-sere attualissima per la suacarica critica ed ironica cheaiuta a riettere sulle quoterosa presenti/assenti oggi inpolitica e non solo.Nellopera greca, infatti, sinarra della presa di potere daparte di alcune donne atenie-si, guidate dalla tenace Pras-sagora, attraverso un colpodi stato attuato medianteuno stratagemma: travestirsida uomini per poter prendereparte allassemblea e poteresprimere la loro opinione:

    Bisogna adare il governodella citt alla donne![] Semi data retta avrete una vitafelice! ( Dal discorso di Pras-sagora). Riescono insommaad avere la meglio e a con-vincere quei pochi uominipresenti allassemblea chelunica soluzione possibile perfar s che tutti abbiano unavita migliore sia un governoadato alle donne.Nonostante siano passati pidi 2500 anni poco sembramutato nella societ :oggicome allora la speranza inuna guida migliore, in unqualche cosa di diverso chepossa renderci la vita menocomplicata e pi felice sem-

    pre pi reale e vicino ed perquesto motivo che la compa-gnia teatrale Attori in corso

    di Carpineto Romano ha scel-to di tornare sul palco scenicomettendo in scena la comme-dia sopra descritta. La compagnia opera ormaida molti anni e vanta diversecollaborazioni con le associa-zione dei paesi limitro e nonsolo ed ormai molto notaal pubblico carpinetano per isuoi numerosi spettacoli por-tati in scena in diverse loca-tion del paese; tra i loro nu-merosi spettacoli ricordiamoper esempio Le nozze delbrigante dellanno 2005 chevanta la regia di Paola Fon-tevecchia ,Il Decameron diBoccaccio realizzato nel 2009con la regia di Paolo Cappuc-cio, La XII notte di Shake-speare del 2010 con la stessaregia e altri spettacoli in dia-letto carpineto in occasionesia dellestate carpinetananel 2012 sia del Carnevaledel bambino negli anni 2012e 2013, no ad arrivare allarealizzazione di La guerradammonte e dabballe por-tata in scena lo scorso annopresso lAuditorium di Carpi-neto Romano per la regia diFrancesco Briganti, LorenzoCacciotti e Michela Cappucci.Negli anni la formazione cambiata, si evoluta ed cresciuta, e oggi a portare inscena Le donne al parlamen-to saranno 11 attori, moltidei quali giovanissimi, solo3 di loro ,infatti, li ricordia-

    mo sul palco scenico da anni,tra i quali Francesco Brigantiattuale presidente dellasso-

    ciazione, mentre gli altri sonoal loro secondo spettacolo oaddirittura al primo e c daapprezzare la loro voglia, laloro responsabilit e il lorointeresse verso lassociazio-ne, verso il teatro e le lungheprove settimanali.Fare teatro rappresentaun esperienza unica edinimitabile, un occasione dicrescita, di confronto, di stu-dio, ci si impara a conoscereda punti di vista no a quelmomento sconosciuti, ci simette in gioco, si dispostia mettersi nei panni di qual-cun altro: il teatro maestrodi vita, insegna a rispettareruoli e spazi, i propri e quellidi chi ti sta accanto e le rego-le del teatro (come il non do-ver mai coprire chi sul palcoinsieme a te, nessuna vocepu sovrastare l altra ecc. )diventano regole di vita.Equilibrio e ascolto, questala vera essenza del teatro edella vita perch molto spes-so quello che ci manca e checi risulta dicile l essere

    predisposti ad ascoltare chiabbiamo accanto, a valoriz-zarlo e a supportarlo sul pal-co della vita.

    Aletheia

    Potere alle donneAristofane in scena a Carpineto

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    100 Anni fa la grande GUERRAAnche il calcio al fronte

    1915-2015, cento anni dallaprima guerra mondiale. Parlar-ne attraverso un libro, uno deitanti sullargomento, tra i pochia farlo dallinsolita prospettivadel calcio. Dopotutto a ragaz-zi - di elementari e medie - chebisognava parlarne, e farlo ad-dirittura alla presenza dellau-

    tore stato un privilegio.Nella sala consiliare di Carpine-to Romano, in occasione dellafesta dellUnit dItalia del 4novembre scorso, AlessandroBassi venuto per parlarci delsuo 1915. Dal Football alla trin-cee (Bradipolibri, 136 pagine,14,00 euro). Uno scorrevolis-simo saggio storico il cui temaviaggia su due binari paralleli:la storia alta, nel racconto dei

    febbrili mesi che videro lItaliamaturare la decisione interven-tista intrecciata a quella altra,col primo e unico campionatodi calcio italiano iniziato e maiconcluso.Storia e pallone che si rincor-rono ad ogni pagina, tra car-te uciali di stampo politico-diplomatico con protagonisti ilcapo del governo Salandra, ilministro degli esteri Sonnino,ma pure Giolitti e Mussolini,e avvenimenti sportivi sospe-si tra mito e realt: su tutti laTregua di Natale, una partitagiocata A Yvres, nelle Fiandre,la notte del 25 dicembre 1914tra reggimenti nemici, ovverotedeschi e inglesi , quasi unosquarcio dumanit nella bar-barie bellica.Il lavoro dellautore stato il

    frutto di lunga ricerca archivi-stica condotta tra fonti giorna-listiche dellepoca, documentigovernativi, trattative diploma-

    tiche avvolte dal pi stretto ri-serbo, intercorse tra i ministrieuropei durante quei giorni edesecretate solo a guerra con-clusa. Una guerra nata per ovviinteressi nazionali e che, cometutti i conitti armati, si sapevacome iniziava, ma non si sa-peva quando e come sarebbe

    nita (almeno quella nita,mentre altre, pi o meno mo-derne, ancora no). Con limper-donabile aggravante di esserestata decisa da un pugno di go-vernanti in tutta Europa.E, forse, sta proprio qui la chia-ve di volta del libro: la tragicaverit secondo cui, mentre inItalia (ed altrove) le folle, ap-passionate, seguivano il cam-pionato di calcio e vivevano la

    loro routine quotidiana, con-temporaneamente le diploma-zie del vecchio continente - traincontri, trattative, corrispon-denze - decidevano il destino diuna nazione, cio dogni singo-lo cittadino, segnandone irre-versibilmente il destino comesolo una guerra pu fare.

    Dal luglio 1914 in Austria, Ger-mania e quindi Inghilterra,Francia, Russia, e dal mag-gio dellanno dopo per lItalia,niente sarebbe stato come pri-ma: linterventismo pi ciecocostrinse giovani dogni et eprovenienza a lasciare tutto epartire destinazione il fronte,

    per imbracciare un fucile a di-fesa di unideale fumoso - lirre-dentismo, la libert, lindipen-denza - di cui quasi tutti eranototalmente ignari e di cui dram-maticamente furono essi stessiprime vittime.

    In cos tenebroso contesto, an-che il calcio non fu esentatodallo stravolgimento in atto. Il23 maggio 1915, col campiona-

    to in bilico e una sola giornatada disputare con Genoa e La-zio a sperare di primeggiare inun fantastico gioco, i calciatoriitaliani dei gironi settentrionalee centro-sud abbandonarono ilcampo per le trincee. In pochis-simi ne faranno ritorno.

    Bernardo Cannoniere

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    Carpineto Romano, 08/11/2015

    Realizzazione grafca,Prof. Moriarty

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    Stagione di BilanciI primi dati dellEPC mostrano sintomi di crescita

    Lestate ormai passata e perlEnte Pallio venuto il mo-mento di fare i primi bilancisui freddi numeri del Pallio2015, ottimizzato nella suaforma (feste rionali accorpa-te in due giorni) e contenuti(piacevoli novit come la pre-

    senza di guranti gemellatiprovenienti dal Palio di Leo-nessa e aggiunta di profon-dit ed interazione di alcunegure centrali della rievoca-zione).I primi dati che possiamoanalizzare sono inerenti allaLotteria del Pallio, che dopo 4anni tornano a salire a quota17.821, tanti sono i bigliet-

    ti strappati questanno nelcorso della manifestazionecontro i 16.834 dello scorsoanno, numeri ancora lontani

    dai 25.234 del 2011 ma co-munque confortanti.Diversamente da quello chepotrebbe sembrare infatti ibiglietti non sono solamenteun mezzo per vincere i premiin palio, ma (molto pi spes-so di quanto sembri) sono

    un vero e proprio simbolo disupporto, una donazione alcontesto e al lavoro di tutti ivolontari, indipendentemen-te dalla vincita nale o meno.Indice senza alcun dubbiodi un aumento di interessee movimento delle personerispetto agli ultimi anni, siaverso la manifestazione ins che verso il nostro paese,

    come abbiamo potuto vede-re anche dagli ottimi risultatidella Sagra della Caldarrostaappena conclusa.

    Aspettando dati uciali dibilancio dallEPC (per la nedellanno) speriamo che que-sto sia solamente un antipastodella crescita che tutti atten-dono, appuntamento dunquea Gennaio per una disaminaapprofondita del bilancio, per

    orire a voi lettori nel modopi diretto e trasparente pos-sibile una visione chiara dellostato in cui si trova lorganiz-zazione della manifestazione,che ogni anno gestisce le-vento storico/culturale cardi-ne del nostro paese.

    Prof. Moriarty