Il Verismo - dameinglesi.it · Il Verismo Movimento letterario diffuso alla fine del XIX secolo in...

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Il Verismo Movimento letterario diffuso alla fine del XIX secolo in Italia, dietro alla spinta del Naturalismo in Francia. Carattere principale è il ritorno alla natura e la descrizione della realtà umana e sociale. Ha una caratteristica regionalista, nel senso che gli scrittori descrivono nelle loro opere le proprie realtà regionali, umile e crude.

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Il Verismo

Movimento letterario diffuso alla fine del XIX secolo in Italia, dietro alla spinta del Naturalismo in

Francia. Carattere principale è il ritorno alla natura e la descrizione della realtà umana e sociale.

Ha una caratteristica regionalista, nel senso che gli scrittori descrivono nelle loro opere le proprie realtà

regionali, umile e crude.

Caratteristiche fondamentali sono:

- La rappresentazione precisa della realtà in modo obiettivo (fotografico). L’opera letteraria diventa quindi una sorta di documento storico-sociale;

- La narrazione impersonale, senza interventi, giudizi e considerazioni personali da parte dell’autore estraneo alla vicenda;

- Utilizzo di un linguaggio semplice e diretto con espressioni tipiche del regionalismo.

I più importanti esponenti del Verismo sono lo scrittore siciliano Giovanni Verga, la sarda Grazia Deledda (premio Nobel 1926) e il poeta Giosue Carducci

Giovanni Verga 1840-1922

Nato in una famiglia di proprietari terrieri a Catania. Si iscrisse alla facoltà di legge ma non concluse gli studi perché aveva deciso di dedicarsi alla letteratura.

Nel 1865 si trasferirà a Firenze e poi nel 1872 andrà a Milano, città ricca di cultura e di arte, dove maturerà la sua adesione al Verismo e scriverà le sue principali opere. Ritornato in Sicilia, morirà nel 1922

Dopo una produzione di differenti romanzi (storici e rosa) dal 1874 le sue opere assumono le caratteristiche del genere verista:

- Nedda (1874)

- Vita dei Campi (1880)

- I Malavoglia (1881)

- Novelle Rusticane (1883)

- Mastro don Gesualdo (1884)

Nelle sue opere Verga rappresentava la realtà sociale della Sicilia. I protagonisti erano umili,

oppressi, vinti: un mondo quindi immerso in un forte pessimismo. La vita quindi è una costante

lotta nella quale si è destinati all’eterna sconfitta, nonostante l’impegno.

Grande importanza viene data al linguaggio e allo stile. Giovanni Verga racconta le sue vicende in maniera impersonale, senza coinvolgimento personale nella narrazione.

Quelle scritte da Verga sono novelle, brevi narrazioni in prosa rinate nel XIX secolo. Esse sono incentrate su un

avvenimento o su un personaggio con una

struttura rigida

(inizio-sviluppo-conclusione).

La Roba

Novella della raccolta delle Novelle Rusticane pubblicata nel 1883. Protagonista è Mazzarò, un umile bracciante diventato padrone di immense

terre. Ma il raggiunto benessere economico, la roba accumulata non procurano gioia ma diventano

un’ossessione.

Giosue Carducci 1835-1907

Dopo la fanciullezza trascorsa nella Maremma toscana, si

laureò in lettere a Pisa. Nel 1857 iniziò la carriera di insegnante e nel 1860 ottenne la cattedra di

letteratura italiana all’Università di Bologna. Nominato senatore nel 1890 e vincitore del Premio

Nobel nel 1906.

Risulta essere particolarmente vasta la produzione letteraria di Carducci, sia come poeta sia come prosatore. Tra le sue opere ricordiamo:

- Rime nuove (1861-1887)

- Odi barbare (1877-1889)

- Rime e ritmi (1899)

La vita di Carducci fu interamente dedicata agli studi, alla poesia e all’impegno politico. Il poeta

puntava ad un rinnovamento della coscienza italiana, ispirata alla tradizione classica. Proprio

per questo assunse il titolo di poeta vate della nazione. Nelle sue poesie emergono temi quali il

dolore, gli affetti e la morte dell’uomo, ma anche aspetti della natura.

San Martino

Lirica composta da quattro quartine di settenari. Viene descritta l’atmosfera dell’11 novembre, festa

di San Martino, in una borgo della Maremma toscana.