Il Venerdi di Repubblica N.1454 - 29.01.2016 · 2016. 2. 1. · amilcare buceti. il calciatore, che...

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42 . IL VENERDÌ . 29 GENNAIO 2016 REMONA. Quel tè al gelso- mino era molto dolce. E con uno strano profumo. Ma cal- do, molto caldo. Lo bevvero volentieri i giocatori della Cremonese nella fredda domenica del 14 novembre 2010. Intervallo della partita con la Pa- ganese, ultima in classifica, Prima Divi- sione. Uno solo preferì acqua minerale, il portiere Marco Paoloni. Avrebbero poi accusato lui di aver aver versato del Mi- nias per addormentare i compagni. Gli effetti del potente sonnifero si scopriro- no più tardi. La Cremonese perse, secon- do i patti di Paoloni con l’Anonima Scom- messe, cinque si sentirono male, un altro appena uscito dallo stadio finì con l’auto fuori strada. «Non avrei potuto scoprire nulla di questa frode sportiva, se non avessi potuto indagare per avvelena- mento», racconta oggi Roberto Di Marti- no, capo della procura di Cremona. Sono passati quasi sei anni, 150mila intercettazioni, ma solo 800 trascritte, 54 arresti della Mobile e del Servizio Cen- trale Operativo (Sco) di Roma. Ma il ma- xi-processo che spaventa il calcio italia- no si avvicina tra venti contrari. Prima il cambio di sede a Brescia bocciato dal procuratore generale, poi alla Camera di Commercio, quindi il ministero: C CALCIO di Antonio Corbo il Procuratore «per me tifoso è stato orribile». Il 18 febbrario inizia la resa dei conti. «Mi hanno lasciato solo». E molto finirà con la prescrizione 1 GIUGNO 2011 AI DOMICILIARI GIUSEPPE SIGNORI. INDAGATI CRISTIANO DONI (ATALANTA), L’EX CALCIATORE STEFANO BETTARINI, PRESIDENTE E TECNICI DEL RAVENNA. 19 DICEMBRE 2011 TRA QUESTI, CRISTIANO CONI (ATALANTA) NICOLA SANTONI, FILIPPO CAROBBIO, LUIGI SARTOR. ALL’ESTERO: A SINGAPORE IL CAPO DELLA CRICCA (TAN SEET ENG, DETTO DAN) ALTRI IN SERBIA, CROAZIA, MACEDONIA, SLOVENIA. 28 MAGGIO 2012 IN ITALIA: STEFANO MAURI DELLA LAZIO, OMAR MILANETTO DEL PADOVA (EX GENOA). ALL’ESTERO: 5 IN UNGHERIA. INDAGATI: DOMENICO CRISCITO DELLO ZENIT DI SAN PIETROBURGO (PRESENTE IN NAZIONALE A COVERCIANO) GIUSEPPE SCULLI E KAKHA KALADZE DEL GENOA, ANTONIO CONTE ALLENATORE JUVENTUS, MASSIMO MEZZAROMA PRESIDENTE SIENA. 17 DICEMBRE 2013 . SALE A 54 IL NUMERO DEGLI ARRESTI. (UDIENZA PRELIMINARE) CROMONA, 18 FEBBRAIO 2016 TRA QUESTI GIUSEPPE SIGNORI, CRISTIANO DONI, PAOLO ACERBIS, ROBERTO GORETTI, LUIGI SARTOR, STEFANO MAURI, FEDERICO COSSATO, OMAR MILANETTO, FABIO GALANTE, ERMANNO PIERONI, GIUSEPPE VIVES, STEFANOCOLANTUONO, ANTONIO CONTE, MASSIMO MEZZAROMA EVENTUALI RINVII A GIUDIZIO GIUGNO O OTTOBRE 2016 PRIMAVERA-AUTUNNO 2017 DEL MAXIPROCESSO NELLA FOTO GRANDE IL CT DELLA NAZIONALE, ANTONIO CONTE, L’IMPUTATO PIÙ ECCELLENTE DEI 114 INDAGATI NEL PROCESSO DI CREMONA 29 GENNAIO 2016 . IL VENERDÌ . 43

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42 . IL VENERDÌ . 29 GENNAIO 2016

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REMONA. Quel tè al gelso-mino era molto dolce. E con uno strano profumo. Ma cal-do, molto caldo. Lo bevvero

volentieri i giocatori della Cremonese nella fredda domenica del 14 novembre 2010. Intervallo della partita con la Pa-ganese, ultima in classi�ca, Prima Divi-sione. Uno solo preferì acqua minerale, il portiere Marco Paoloni. Avrebbero poi accusato lui di aver aver versato del Mi-nias per addormentare i compagni. Gli effetti del potente sonnifero si scopriro-no più tardi. La Cremonese perse, secon-do i patti di Paoloni con l’Anonima Scom-messe, cinque si sentirono male, un altro appena uscito dallo stadio �nì con l’auto fuori strada. «Non avrei potuto scoprire nulla di questa frode sportiva, se non avessi potuto indagare per avvelena-mento», racconta oggi Roberto Di Marti-no, capo della procura di Cremona.

Sono passati quasi sei anni, 150mila intercettazioni, ma solo 800 trascritte, 54 arresti della Mobile e del Servizio Cen-trale Operativo (Sco) di Roma. Ma il ma-xi-processo che spaventa il calcio italia-no si avvicina tra venti contrari. Prima il cambio di sede a Brescia bocciato dal procuratore generale, poi alla Camera di Commercio, quindi il ministero:

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CALCIO di Antonio Corbo

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il Procuratore «per me tifoso è stato orribile». Il 18 febbrario inizia la resadei conti. «Mi hanno lasciato solo».E molto "nirà con la prescrizione

1 GIUGNO 2011

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AI DOMICILIARI GIUSEPPESIGNORI. INDAGATI CRISTIANO DONI

(ATALANTA), L’EX CALCIATORE STEFANOBETTARINI, PRESIDENTE E TECNICI

DEL RAVENNA.

19 DICEMBRE 2011

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TRA QUESTI, CRISTIANO CONI (ATALANTA) NICOLA SANTONI,

FILIPPO CAROBBIO, LUIGI SARTOR. ALL’ESTERO: A SINGAPORE IL CAPO

DELLA CRICCA (TAN SEET ENG, DETTO DAN) ALTRI IN SERBIA, CROAZIA,

MACEDONIA, SLOVENIA.

28 MAGGIO 2012

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IN ITALIA: STEFANO MAURI DELLA LAZIO, OMAR MILANETTO

DEL PADOVA (EX GENOA). ALL’ESTERO: 5 IN UNGHERIA.

INDAGATI: DOMENICO CRISCITODELLO ZENIT DI SAN PIETROBURGO

(PRESENTE IN NAZIONALE A COVERCIANO)

GIUSEPPE SCULLI E KAKHA KALADZE DEL GENOA, ANTONIO CONTE

ALLENATORE JUVENTUS, MASSIMO MEZZAROMA PRESIDENTE SIENA.

17 DICEMBRE 2013

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(UDIENZA PRELIMINARE)CROMONA, 18 FEBBRAIO 2016

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TRA QUESTI GIUSEPPE SIGNORI, CRISTIANO DONI, PAOLO ACERBIS,ROBERTO GORETTI, LUIGI SARTOR,

STEFANO MAURI, FEDERICO COSSATO, OMAR MILANETTO, FABIO GALANTE, ERMANNO PIERONI, GIUSEPPE VIVES,

STEFANOCOLANTUONO, ANTONIO CONTE, MASSIMO MEZZAROMA

EVENTUALI RINVII A GIUDIZIO

GIUGNO O OTTOBRE 2016

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PRIMAVERA-AUTUNNO 2017

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DEL MAXIPROCESSO

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I � � � I � MA CHE COMBINE?

44 . IL VENERDÌ . 29 GENNAIO 2016

n J K n M K N P Q R J S K T U P Q Q K V W T K J n W X R J P K Y J R K P

due aule.«Vorrei essere informato almeno il

giorno prima», ironizza Di Martino. L’u-dienza preliminare per il rinvio a giudi-zio di 114 imputati è �ssata: 18 febbraio, ci siamo. Duemila persone in arrivo tra calciatori, avvocati, interpreti per la ma-�a asiatica e quella dei Balcani, giorna-listi, troupe tv anche dall’estero, alberghi completi �no a Brescia, polemiche per le poche auto di Radio Taxi srl, tra 7 e 11 in una città di 71mila abitanti. Un piano per i tifosi, come negli stadi. Assenti solo i personaggi più famosi, tra quelli coin-volti: il capitano della Lazio, Stefano Mauri, l’allenatore dell’Udinese, Stefano Colantuono, gli ex calciatori Giuseppe Signori e Cristiano Doni. Mancherà an-che Antonio Conte, commissario tecnico della Nazionale, numero 71 dell’elenco.

Niente clamore, ma rischia di essere a giugno l’unico Ct degli Europei in uno scabroso processo penale. Le accuse della procura di Cremona sono per tutti di associazione per delinquere �nalizza-ta alla truffa e alla frode sportiva. Conte ha già evitato l’interrogatorio in procura, dopo la fuga di notizie sulle due date. «Per me è uno dei tanti», insiste Roberto Di Martino. Dopo la prima squali�ca di 4 mesi per omessa denuncia, è finito nell’inchiesta Last Bet per le partite Albi-noleffe-Siena e Siena-Novara. Né il pm Di Martino, né il gip Guido Salvini hanno replicato alle proteste sulla perquisizio-ne della polizia all’alba in casa del Ct.

La sezione dello Sco diretta da Andrea Grassi ha ricostruito da Roma con il fun-zionario Marco Garofalo la rete delle scommesse con centrali in Serbia, Mace-donia, Croazia, Slovenia e in Asia, dove si muove da Singapore il giro di Tan Seet Eng, bloccato a Malpensa dopo aver sca-ricato in Italia un chilo e mezzo di banco-note. Di lui parla Hristijan Ilievski, mace-done 50enne di Skopie, il pentito delle scommesse. Arriva in Italia, si costitu-isce, collabora con il pm e la Mobile di Guido Lo Presti. Nel verbale del 29 aprile 2015 c’è molto spazio per

Stefano Mauri e la partita Lecce-Lazio.«Mostruoso» è il primo commento.

Dopo le 150mila telefonate ascoltate dalla polizia, il giudizio di Roberto Di Martino sul calcio e la giustizia sportiva è netto. «Calcio, ma anche altro. Mostruo-so. Ho appena indagato pure sul tennis chiedendo il rinvio a giudizio di Potito Starace e Daniele Bracciali. Leggo dai giornali particolari delle mie indagini in altre inchieste all’estero». Mostruoso, quindi? «Certo, per uno come me. Ho amato il calcio come tifoso della Sam-pdoria e ho amato il tennis. Piansi dopo la scon�tta della Samp a Londra nella �nale di Coppa Campioni».

Venti maggio 1992, Londra.Vittoria del Barcellona per 1-0. Per Di Martino c’è solo disamore dopo la sua inchiesta. Possibile? «Una crisi di rigetto. Sdegno». Deluso anche perché la giustizia sportiva ha trascurato le indagini di Cremona.

«Io sono orgoglioso di aver sollevato il coperchio dalla pentola. Con il procu-ratore federale Stefano Palazzi ho un buon rapporto. Vede questa cravatta? Me l’ha regalata lui. Io in tempo reale gli ho trasmesso tutti gli atti. Se non sono stati sfruttati, pazienza. Io vado per la mia strada, loro per un’altra».

Riprende sempre più mesto. «Non è stata colta l’occasione. C’è una miniera nelle intercettazioni. Non volevo credere a quello che mi diceva la polizia. Si parla solo di partite da combinare. Il calcio è in una situazione grave. Almeno 300 par-tite sospette, abbiamo approfondito le indagini su 60-70. Una piccola parte quindi. Ma non potevo fare di più. Brava la Squadra Mobile di Cremona, decisivo l’apporto dei funzionari dello Sco, anche all’estero. Ma fatti gli arresti, com’era giusto, mi hanno salutato. La Questura sbobinava e ascoltava. Io sono rimasto

SONO STATO MINACCIATO

Z [ \ ] ^ _ ` ] a NON ABBIAMO NEANCHE I SOLDI PER INDAGARE

IL PROCURATORE

DELL’INCHIESTA SULLE

PARTITE TRUCCATE,

PARTITA DA CREMONA.

ROBERTO DI MARTINO HA INDAGATO 114

PERSONE. A DESTRA,

CLAUDIO LOTITO

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29 GENNAIO 2016 . IL VENERDÌ . 45

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STA E CAPITANO. NELLA LAZIO RIMANE

SOTTO I RIFLETTORI DEI PM ANCHE IL

PRESIDENTE, CLAUDIO LOTITO. LA PROCURA

DI NAPOLI GUIDATA DA GIOVANNI COLANGELO

HA PUNTATO DA TEMPO SULLE SOCIETÀ

DI CALCIO. LO CONFERMANO LE ULTIME

INCHIESTE. NON È STATA MAI ACCANTONATA

QUELLA APERTA DA VINCENZO PISCITELLI

DOPO LA TELEFONATA REGISTRATA DAL

MANAGER DELL’ISCHIA, GIUSEPPE IODICE.

IL PROCURATORE AGGIUNTO HA

IPOTIZZATO PER LOTITO IL REATO DI TENTATA

ESTORSIONE NELLA CONVERSAZIONE CON

IODICE. CONTRIBUTI AGEVOLATI AI

PRESIDENTI DI LEGA PRO IN CAMBIO DI

VOTI IN CONSIGLIO. PER CONSOLIDARE

L’ACCUSA, FU PERQUISITO DALLA DIGOS DI

NAPOLI L’UFFICIO ROMANO AL QUINTO PIANO

DELLA FEDERCALCIO, NELLA SEDE DI

VIA ALLEGRI. CHE L’INCHIESTA PROSEGUA LO

DIMOSTRA L’AMPLIAMENTO DEL POOL.

ACCANTO AI PM STEFANO CAPUANO CHE GIÀ

SI OCCUPÒ DI CALCIOPOLI, VINCENZO

RANIERI, DANILO DE SIMONE È STATO

INSERITO UN ALTRO MAGISTRATO DI PUNTA:

RAFFAELLO FALCONE ARRIVATO DALL’ANTI-

MAFIA. IL DIFENSORE DEL MANAGER,

ASTOLFO DI AMATO, HA PRESENTATO UN

ULTERIORE DOSSIER. TRA UN MESE LA

PROCURA CHIUDERÀ LE INDAGINI

PRELIMINARI, POCO PROBABILE LA

RICHIESTA DI UNA PROROGA. IL RINVIO A

GIUDIZIO È STATO GIÀ CHIESTO A CREMONA

PER STEFANO MAURI, DIFESO

DAGLI AVVOCATI MATTEO MELANDRI E

AMILCARE BUCETI. IL CALCIATORE, CHE FU

SOLO SQUALIFICATO PER OMESSA DENUNCIA

DOPO L’ARRESTO, È ORA ACCUSATO DAL

PENTITO MACEDONE HRISTIJAN ILIEVSKI.

CAPO DELLA «BANDA DEGLI ZINGARI». HA

RACCONTATO LE TRATTATIVE PER COMBINA-

RE LECCE-LAZIO FINITA 4-2, ATTRIBUENDO

UN RUOLO A STEFANO MAURI, RICOMPENSA-

TO DA ZAMPERINI, CALCIATORE DEL LECCE.

MAURI NEGA TUTTO. (A.C.)

E a Napoliprocedel’inchiestasullesocietà

N P Q P s r P R W S P U P W Y X M P X n N P N M J M X M P s t V n W -zio Abadessa. Bravo, mi dà una grande mano. Per i nostri interrogatori occorro-no anche 7-8 ore. C’è una signora che fa da assistente a me e ad altri due magi-strati. E devo curare anche altri 2000 processi. Solo. Il ministero mi hanno la-sciato solo».

Roberto Di Martino, 66 anni ad aprile, da otto è capo della procura di Cremona. Al limite del mandato, quindi. Non ci sarà al dibattimento, lo aspettano a Bergamo o a Brescia. Si fermerà solo per l’udienza preliminare, dinanzi al gup Pierpaolo Beluzzi, esperto di informatica. Ma le prospettive del processo sono oscure. Lo ammet-te il pm Di Marti-no: «L’associazio-ne per delinquere

può resistere alla prescrizione, ha tempi più lunghi. Ma le partite no. Il problema è un altro, più grave ed ampio. Riguarda i dirigenti, e non viene affrontato. Per noi è un ostacolo anche l’omessa denuncia, è un incentivo al silenzio, un invito all’o-mertà. Spiego meglio: un giocatore se non è coinvolto, ma ha visto o sentito qualcosa non dice niente a noi. Può chia-rire tante cose, ma tace. Perché scatta subito la sanzione sportiva, la squali�ca per omessa denuncia. Chi viene più a parlare? Venne Simone Farina, solo lui».

Ma il difensore del Gubbio è poi emigrato. In Italia porte chiuse. «Ed io?» ha un sussulto Di Martino. «Ho subìto solo aggressioni. Oltre a riceve-re un proiettile 7,65 per posta. Forse spedito da un parente di un calciatore. Chi si mette contro il calcio resta solo. E dire che ho indagato sul terrorismo, da Piazza Fontana a quello islamico,

qui ho invece tutti contro. Ma so di aver fatto bene il mio mestiere».

Ha lasciato l’inchiesta il gip Guido Salvini. Teorizza: «È necessario per il futuro del calcio aumentare le pene ed elevare i tempi di prescrizione. Sono irri-sorie le pene e prive di ef�cacia. La B è il campionato con più partite truccate. Diventa facile corrompere un giocatore, bastano 30-40mila euro. Prendete Albi-noleffe-Piacenza. Due squadre poco note all’estero, ma che fosse falsata lo dimo-stra il giro di scommesse all’estero: 6 milioni e mezzo di euro».

Via anche lui, magistrato di valore, tra le indagini la strage di Piazza della Loggia. Ha idee chiare sul calcio, forse troppo. Da Cremona è saltato al terzo piano del tribunale di Milano. Per fare cosa? «Sono qui in parcheggio. Aspetto il mio posto di gip».

Antonio Corbo

AL TELEFONO PARLAVANO SOLO DI COME TRUCCARE LE PARTITEa Z u v [

HA DENUNCIATO HA PERSO TUTTO