Il turismo va tutelato

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Mensile - Anno 17° N. 139

Editore: TURIT srl

di Claudio Domenico D’Orazio

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Corrispondenti:

Camillo Musso - Torino,

Roberto De Mattei - Milano,

Salvatore Longo - Milano,

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Franco Dattilo-Roma, Giuseppe Nobile - Sicilia

Fotografie di:

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Salvatore Braccialarghe, Pier Francesco Gasperi,

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TURISMOall’aria aperta

Editoriale

di Giuseppe Continolo

Il turismo va tutelatoP remesso che, pur essendo lau-

reato in quella che una volta erala facoltà di Economia e

Commercio, non mi ritengo affatto uneconomista, mi permetto comunque diosservare che ci sono cose nella mano-vra Monti che mi lasciano alquanto per-plesso. Mi riferisco alla materia nellaquale mi sento maggiormente a mioagio: il turismo.Il turismo, nonostante la crisi, continuaa essere uno dei punti di forza dellanostra economia. Tenuto conto dellasituazione, non oso dire che riconoscen-dolo tale andrebbe incentivato; mi limi-to a evidenziare che potrebbe essere unerrore tartassarlo oltre misura, perchépotremmo perdere clienti, soprattuttoquelli esteri. Cito due esempi per rende-re più chiaro il mio pensiero.Primo esempio. Tutti sanno che in unclima di aspra competitività, come quel-

lo che caratterizza il mercato mondialedel turismo, un fenomeno ancora increscita su scala globale, le più elemen-tari regole di marketing suggeriscono dimantenere alto il profilo della promo-zione. Noi stiamo paradossalmentemarciando in senso contrario. Il nostroprincipale strumento di promozione è,finora, stato l’ENIT. A prescindere dallasua caotica situazione organizzativa (laposizione di presidente è vacante damesi), le risorse necessarie al suo fun-zionamento sono state sensibilmentedecurtate, tant’è che è costretto a chiu-dere le sue sedi all’estero, spine nelfianco della concorrenza.Il secondo esempio è rappresentatodalla tassa di soggiorno, una imposizio-ne che indebolisce ulteriormente lanostra posizione competitiva. Che direin proposito se non un pietoso “nocomment”?

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4 TURISMO all’aria aperta

pag. 109

Jungfrau, Svizzera

Editoriale pag. 3

Botta e risposta pag. 6

News pag. 8

Attualità

- Dimentichiamo crisi, spread, default… è Carnevale! pag. 20

- Per una riqualificazione dell’offerta turistica italiana pag. 32

Informazioni dalle aziende pag. 34

On the road

- Un’Australia... tutta da scoprire pag. 38

- Atlantico e magia a La Rochelle pag. 44

- I Tesori nascosti tra Svizzera e Germania pag. 50

- Jungfrau, affascinante cuore pulsante della Svizzera pag. 56

- Nel cuore della Contea di Matilde pag. 64

- In Abruzzo sulle tracce del lupo pag. 70

- Nel trapanese tra storia, natura e antiche tradizioni pag. 74

On the road in breve

- EMILIA ROMAGNA - Lugo: il mito di Francesco Baracca pag. 78

Benessere

- EUROPA - Sul lago dorato pag. 80

RUBRICHE

- Prossimi appuntamenti pag. 82

- Eventi e mostre pag. 86

- Raduni e Convenzioni pag. 90

- L’opinione di... Beppe Tassone pag. 94

Assicurazioni e dintorni pag. 96

Village for all pag. 100

Confedercampeggio pag. 102

ACTItalia Federazione pag. 103

La Vetrina pag. 104

Sommario

38UN’AUSTRALIA... TUTTA DA SCOPRIRE

44ATLANTICO E MAGIA A LA ROCHELLE

74NEL TRAPANESE TRA STORIA, NATURAE ANTICHE TRADIZIONI

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Botta e risposta

PrecisazioneGentile Dott. Continolo,

mi chiamo Miriam Gangi e mi occupo delle attività di Comunicazione e Ufficio stam-pa di ANFIA-Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica.

In riferimento al box dedicato ad ANFIA che compare a pag. 8 del numero di Dicembredi Turismo all'aria aperta (rif. allegato), vorrei segnalarle un'inesattezza riportata neltitolo e nel primo paragrafo del testo. ANFIA, infatti, non ha collaborato alla preparazione né avuto alcun ruolo in fase diapprovazione del Nuovo Codice del Turismo. Ciò che abbiamo dichiarato in occasione del Convegno "Turismo en plein air e turistien plein air", svoltosi lo scorso 12 settembre nell'ambito della seconda edizione delSalone del Camper di Parma, e a cui ha partecipato la Dott.ssa Elisa Boscherini, citatanella news, è che auspichiamo un coinvolgimento di ANFIA nella stesura dei decretiattuativi del Nuovo Codice del Turismo, limitatamente alle tematiche relative al turi-smo all'aria aperta, di cui ANFIA si occupa in rappresentanza degli interessi del GruppoProduttori Veicoli per il Tempo Libero dell'Associazione. Nel ringraziarla per l'attenzione, le segnalo la mia completa disponibilità per avviareuna collaborazione in merito alle tematiche trattate da ANFIA in questo specifico com-parto.

Cordialmente Miriam Gangi - Comunicazione e Ufficio stampa

Ci scusiamo per l’errata interpretazione della notizia.La redazione di Turismo all’Aria Aperta

Lo scarico di un po’ di acqua saponatavale una multa di 200 euro?

Salve , sono un camperista veterano ho iniziato con una roulotte circa 34 anni fa.Adesso sono proprietario di un autocaravan nuovissimo ma fino a 6 mesi fa avevo uncamper Rimor 678 . Chiedo scusa se le ho fatto un po di storia del mio passato di cam-perista, ma per raccontare la vicenda accaduta, non potevo farne a meno.Le volevo chiedere un informazione a riguardo alla mia vicenda, quest’anno mi è capi-tato una cosa molto strana, ritornavo dalle mie sospirate vacanze, e mi trovavo adover scaricare le acque saponate (o meglio grigie) mi sono fermato su un autogrillper fare il pieno di gasolio ed ho trovato la zona riservata allo scarico e carico con lesbarre abbassate, e allora dopo aver chiesto insistentemente al gestore di alzare lebarre sono entrato nella zona di scarico, ma appena entrato il benzinaio mi abbassa-va immediatamente le sbarre che quasi mi colpiva il mio nuovo camper. Allora sonoandato subito via dimenticando lo scarico delle acque saponate aperto. Mi sono fer-mato alla prossima autostazione sempre in autostrada nella zona riservata agli auto-treni ed autocaravan per il pranzo, visto che oramai erano le ore 14,00 circa . Madopo circa 40 minuti che ero fermo e mi accingevo ad andare via , sento bussare allaporta del mio camper erano due agenti della stradale che dopo avermi chiesto i docu-menti mi facevano notare che dovevano farmi un verbale di 200 euro poiché lo sca-rico delle acque grigie era aperto e sporcava l’area, inoltre mi faceva una moralefacendomi sentire piccolo , piccolo , dicendo: che figura ci fa lei visto che al suo fian-co c’ è un camperista francese? A questo punto ho capito che ho sbagliato ho chie-sto scusa ho raccontato ai 2 agenti dell’episodio precedente e che ero un camperistaveterano, ma il camper che avevo comprato era la prima volta che lo usavo , ma i dueagenti facevano il loro dovere ,ed è giusto se il codice lo hanno applicato alla lettera. Ma quello che più mi fa male di questa storia e che dopo che gli agenti sono andativia il camperista francese l’ho visto che faceva i suoi bisogni fisiologici dietro una siepedell’area. Inoltre mi chiedo e pur vero che sarà caduta un po’ di acqua saponata maa confronto dello scarico di urina , perdite di olio e quant’altro liquame che scaricanoi camionisti e gli autobus da rendere l’asfalto bruciato. Allora mi chiedo forse un po’di acqua saponata tutto sommato non era sbagliato, magari avessero lavato conacqua e sapone tutta l’area.Lo so che non mi risponderà a questa mia , ma le chiedo ugualmente grazie per averletto questa storia di un onesto camperista.

Grazie Bruno Steny

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News

8 TURISMO all’aria aperta

Il Gruppo SEA Camper si ristruttura

S econdo notizie di stampa, l’Elnagh, facente parte delGruppo SEA Camper insieme

a Mobilvetta e McLouis, starebbeper chiudere i suoi stabilimenti diTrivolzio (PV), lasciando a casa 142lavoratori. Con 300 milioni di euro di fatturatoannui, la Sea è tra i più importantiproduttori italiani nel settore delturismo itinerante. L’aspetto dellavicenda che lascia più perplessi è

che l’Elnagh si era dotata di impian-ti produttivi capaci di sfornare12mila veicoli all’anno a fronte diun mercato italiano che dal 2007 aoggi è passato da circa 15mila pezzivenduti a 7mila e un mercato esteroche, pur essendo calato meno, nonsarebbe comunque in grado diassorbire una produzione così rile-vante.L’ovvia conseguenza di questadrammatica situazione è che il

Gruppo SEA concentrerà tutte lesue attività produttive, compresequelle a marchio Elnagh, nella cam-per valley in Toscana, dove già pos-siede gli stabilimenti Mobilvetta eNcLouis.La Sea aveva acquisito Elnagh nel2001. Il Gruppo è di proprietà di unfondo bancario internazionale cheha deciso la chiusura, nonostante itentativi di salvataggio dell’ultimoamministratore delegato.

R iceviamo a pubblichiamo ilcomunicato del Gruppo SEA.Credo che a nessuno possa far

piacere la chiusura di uno stabilimentoma apprezziamo che sia la SEA che nedà notizia. I tempi sono cambiati e cisono scelte che sicuramente non sonopiacevoli, ma che purtroppo sonoobbligate. Il gruppo SEA aveva investi-to in questi anni nel nuovo stabilimen-to in Toscana ed è inevitabile che lascelta di chiudere l’impianto produttivodi Trivolzio cada sulla struttura piùanziana e distante del centro nevralgi-co del mondo Camper che è indubbia-mente la Toscana. Ci sembra che ipunti del comunicato siano chiari esoprattutto il punto 3: salvaguardia dimarchi storici come Elnagh, Mobilvetta

e McLouis.La SEA comunica che nell’ambito delprocesso di risanamento e ristruttura-zione industriale e finanziaria delGruppo supportato da Banche finan-ziatrici e Azionisti, ha intrapreso tuttauna serie di iniziative industriali ecommerciali finalizzate al ritorno aduna situazione di equilibrio del contoeconomico.Le principali linee guida di questopiano si possono così riassumere:1) adeguamento della struttura socie-taria e produttiva alle mutate caratteri-stiche del mercato;2) incremento di efficienza e produtti-vità;3) difesa del patrimonio dei MarchiElnagh, Mobilvetta e Mc Louis;

4) lancio di nuovi prodotti e razionaliz-zazione della gamma;5) rigoroso controllo ed utilizzo dellerisorse.In questo quadro di riferimento siinquadra l’annunciata chiusura dell’at-tività dello Stabilimento di Trivolzio chepertanto non interferisce con la capaci-tà di fornire al mercato tutti i prodottirichiesti nei tempi concordati.Queste azioni sono tanto più necessa-rie in una situazione economica gene-rale caratterizzata da grande incertez-za.

Maurizio de CostanzoPresidente

e Amministratore DelegatoSEA Società Europea Autocaravan

Il comunicato diramato dalla SEA

U na nostra recente collaboratri-ce, Tania Turnaturi (nella foto),con un articolo sulla Sardegna

pubblicato su “Turismo all’aria aperta”nel mese di settembre, si è aggiudica-ta un prestigioso riconoscimento riser-vato ai giornalisti. La redazione delnostro mensile si complimenta conTania per il traguardo raggiunto e leaugura un futuro ricco di altre soddi-sfazioni. Ci complimentiamo anchecon Isa Grassano, che – sia pure saltua-

riamente – fa parte del nostro entoura-ge, anch’essa premiata nella stessa cir-costanza. Ed ecco la cronaca dell’even-to.Sono state le donne le protagonistedell’edizione 2011 del PremioGiornalistico “Gennaro Paone”, il con-corso promosso da Ecotur e BancaPopolare di Lanciano e Sulmona. Lacerimonia finale del premio, dedicatoalla figura dell’avvocato e fondatore diBls che per primo sostenne l’idea diEcotur come borsa internazionale delturismo natura, si è svolta a Lanciano.La giuria, presieduta dal giornalistaAntonio Del Giudice, in 5 casi su 6 hapremiato i lavori delle giornaliste. Per la sezione Giornalismo Scritto ilprimo premio è andato a Isa Grassano,giornalista free ance e scrittrice, autricedi un articolo sul Volo dell’Angelo inBasilicata per il free press Look

Magazine, “per l’originalità e il briodella scrittura” si legge nella motiva-zione, “capace di coinvolgere il lettoree consentirgli di sentire le emozioni dalvivo. Foto efficaci, informazioni com-plete”. Il secondo premio è stato asse-gnato a Tania Turnaturi per il servizio“Sardegna, terra di bellezze selvagge eantiche tradizioni” pubblicato suTurismo all’aria aperta, “per essere riu-scita a descrivere i luoghi con efficaciae armonia, evitando un tono didascali-co ma scegliendo invece uno stile pun-tuale e suggestivo ”. Per la sezione Audio ha vinto la giorna-lista Rai Giusy Panara, di Isoradio, per ilservizio su Santo Stefano di Sessanio,per aver raccontato la destinazione – silegge nella motivazione della giuria –“con ritmo e precisione, nel difficilecontesto di una radio di parola, valoriz-zando le particolarità del luogo”.

Il premio giornalistico Paone si tinge di rosa

LA NOTIZIA

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Neewwss

turismoitinerante.com compie 15 anni

S ul finire dello scorso anno,Turismo Itinerante ha spento lasua quindicesima candelina.

Nel novembre del 1996, infatti, unfax annunciava alle riviste del settorela nascita di www.turismoitinerante.com.Turismo Itinerante venne alla luce conlo scopo di mettere a disposizionedegli appassionati del viaggiare inlibertà un servizio di condivisionedelle informazioni che avrebbe ampli-ficato la loro propensione a condivi-dere esperienze e notizie inerenti lapassione comune del viaggiare, incamper, caravan, tenda o con qualun-que altro mezzo che permettesse disperimentare la vacanza all’aria aper-ta.Con il passare degli anni, da sitoamatoriale, Turismo Itinerante diven-ta punto di riferimento del settore,grazie soprattutto alla partecipazioneattiva degli utenti e al coinvolgimen-to di esperti ed altrettanto appassio-nati collaboratori: una vera portad’ingresso al mondo del turismo iti-nerante e della vacanza in libertà.Oggi il sito conta migliaia di accessigiornalieri e nelle pagine e rubricheche lo compongono, il “web-turista”trova tutte le informazioni necessarieper organizzare le proprie vacanze:dai diari di viaggio alle strutture diaccoglienza. Ma è la community arappresentare il punto di forza delportale: qui gli utenti mettono adisposizione esperienze e conoscen-ze. È, infatti, nello storico “Forum TI”che da anni esperti internauti itine-ranti si ritrovano in amicizia per ali-mentare il fuoco della propria passio-ne.Oggi il portale, che è approdatoanche sui social network, è parte diun gruppo editoriale che pubblica

due mensili digitali di turismo ed eno-gastronomia: Turismo all’Aria Apertae Itinerari Gustosi.Buon compleanno Turismo Itinerante,

il primo portale in Italia dedicato acamper, caravan, tende, cicloturismoe al mondo del campeggio più ingenerale.

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Neewwss

10 TURISMO all’aria aperta

I l Presidente di Promocamp,Luigi Boschetti, si è incontratovenerdì 2 dicembre con i

responsabili del turismo dellaRegione Lombardia al Pirellone diMilano. Presenti la dott.ssa LuciaSilvestri, dirigente del settoreTurismo, il dr. Angelo Zito, responsa-bile Sistemi turistici e Imprese, e laDr.ssa Antonella Songia dell’UfficioParchi.L’incontro, chiesto da Boschetti peravviare con la Regione Lombardiauna collaborazione perpromuovere il turismo itinerante, haavuto un esito molto soddisfacenteed ha posto le basi peraffrontare assieme una serie di azionirivolte a produrre normative e inter-venti volti a favorire e arealizzare strutture e servizi più ade-guati per la diffusione del turismo

all’aria aperta.Promocamp, insieme ad APC-Associazione Produttori Caravan eCamper e ad ANFIA, per i prossimiappuntamenti concordati, metterà apunto un quadro di proposte perl’aggiornamento della LeggeRegionale sul turismo all’aria aperta,che risale al 2001, con un indirizzoche favorisca larealizzazione pubblica e privata distrutture d’accoglienza diffuse, variee polifunzionali (daicampeggi alle aree di sosta, ai puntisosta, ai camper service).Così come sarà avanzata la propostadi Progetti territoriali (es. i Parchi) perattrezzare i territori adospitare il turismo più destagionaliz-zato, più ambientalmente sostenibilee più disponibile a scoprireanche i luoghi meno conosciuti del

nostro Paese.L’insieme delle proposte per laRegione Lombardia saranno poi labase di confronto anche con lealtre Regioni per avviare l’aggiorna-mento della loro normativa risalentemediamente ad una decinadi anni fa, e per stimolare l’istituzionestessa, che ha i maggiori poteri nelcampo del turismo inItalia, a sviluppare il turismo itineran-te.Ravenna, 5 dicembre 2011PROMOCAMP – Associazioneimprenditori ed operatori del Turismoall’aria aperta - Segreteria Operativa:V.le Randi, 106 – 48121 Ravenna -Tel. 0544/408700 – Fax.0544/276133 - E-mail: [email protected] - Sito web:http://www.promocamp.com

Promocamp incontra i responsabilidel turismo della Lombardia

Lettera dell’UNPLI al Presidente Mario Montiper interventi a favore del turismo

I l turismo è l’unico settore vitaledella nostra economia che nonsoffre di congiunture sfavorevoli e

tale resta alla luce dei rilievi statisticirelativi alla stagione estiva e autunnaleappena conclusa che mostrano signifi-cativi percentuali di sviluppo:“Nonostante non ci sia stata maiun’azione seria, forte e specifica perspingere ancora di più questa crescita eche invece sono necessarie per nonperdere un importante traino per losviluppo e l’occupazione”.Questo il senso di una lettera appelloche il Presidente nazionale dell’UnpliClaudio Nardocci (Unione NazionalePro Loco d’Italia, l’organizzazione divolontariato che conta seimila sedisparse su tutto il territorio italiano con600 mila volontari attivi) ha inviato alPresidente del Consiglio Mario Montialla vigilia delle importanti decisioniche assumerà il Governo per darenuovo impulso alla ripresa economica.A questo proposito il Presidentedell’Unpli sottolinea il grande lavorosvolto dai volontari delle Pro Loco edelle altre associazioni per promuovere

il territorio nello spirito di quella sussi-diarietà senza la quale lo Stato, privo dimezzi finanziari e uomini, non riusci-rebbe a far fronte alla promozione turi-stica e alla valorizzazione dell’immensopatrimonio culturale materiale e imma-teriale italiano (vedi il prezioso archivioonline delle Pro Loco: www.youtube.com/user/ProgettiUNPLI). “Alla Camera ed al Senato – ricordaClaudio Nardocci – giacciono duenostre proposte di legge per la tutela ela promozione del PatrimonioCulturale Immateriale, il tesoro di tradi-zioni ed enogastronomia che costitui-sce la vera attrazione di quel turismodel territorio che tanto bene sta facen-do all’economia dei nostri comuni”.Una di queste è la proposta di legge diiniziativa popolare per la quale le ProLoco hanno raccolto in un solo giornopiù di sessantamila firme.Ma tutto questo non basterà se ilGoverno non farà la sua parte dando lapossibilità alle associazioni di volonta-riato di continuare a svolgere il loroimportantissimo ruolo sul territorio,possibilità che sta scemando per l’im-

possibilità degli enti locali di sostenerelo sforzo del volontariato.Servono agevolazioni fiscali e la possi-bilità di forme di impresa senza scopodi lucro, come previsto dalla legge chele Pro Loco hanno presentato allaCamera. Può il Governo, chiede il PresidenteNardocci, permettersi di non interveni-re direttamente nell’unico settore checontinua ancora a generare risorse esviluppo?

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Neewwss

Nuova area di servizio camper a Cuneo

D opo la chiusura, dovuta alavori di realizzazione di unparcheggio, dell’area di carico

e scarico a servizio dei camper posta inDiscesa Bellavista a Cuneo, è stata atti-vata una nuova e moderna area in ViaViglione, a lato della strada che portaal Palazzetto dello Sport di San RoccoCastagnaretta.Un’area a servizio dei veicoli ricreazio-nali moderna, realizzata con criterid’efficienza dal comune di Cuneo, ingrado di essere fruibile sia in estate, siain inverno essendo in piano.Nei prossimi giorni verranno posti icartelli indicatori per indicare il nuovosito.“Sono soddisfatto, ha dichiaratoBeppe Tassone, Presidente delConsiglio Comunale di Cuneo, perquesta realizzazione che risponde adun’essenziale esigenza del turismoplein air a Cuneo. La provincia diCuneo è sensibile al turismo all’ariaaperta e cerca di agevolarlo in ognimaniera, conscia della sua importanza

economica ed occupazionale e dellesue potenzialità essenziali per assicura-re un ulteriore sviluppo turistico. Sitratta ora di andare avanti sulla stradadella realizzazione di sistemi turisticiintegrati col territorio in grado di assi-curare uno sviluppo pieno e sostenibi-

le, rispettoso della natura ed in gradodi assicurare apporti benefici anche adaree escluse o ai margini dei tour turi-stici. Su questa strada l’impegno èforte a dimostrazione di una sensibilitàche conferma scelte strategiche opera-te ormai da anni”.

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Neewwss

12 TURISMO all’aria aperta

L’ accordo tra le due isole alcentro del Mediterraneo èstato formalizzato dall’as-

sessore sardo al Turismo, LuigiCrisponi, e dalla collega corsa,Vanina Pieri, al termine di un con-fronto al Nautic di Parigi (il Salonenautico francese). La collaborazionefra Sardegna e Corsica prevede l’in-tegrazione dell’offerta turisticasecondo due direttrici: sostenibilità edestagionalizzazione. Tra le altre atti-vità, è stata concordata la partecipa-zione congiunta ad alcune fiere disettore, dalla nautica al turismo atti-vo.L’annuncio è stato dato dai dueassessori regionali, Crisponi e Pieri, inuna conferenza stampa organizzatada due dei partner del progetto“Odyssea FM”, il consorzio Rete deiporti della Sardegna e l’Unione deiporti della Corsica, rappresentati perl’occasione dai presidenti FrancoCuccureddu e Jean Toma.A cinque anni dall’avvio di questoprogetto, che coinvolge ancheToscana e Liguria, sono stati divulga-ti i numeri della collaborazione: laSardegna rappresenta la prima desti-nazione mondiale per maxi e gigayacht e, insieme alla Corsica, contaun totale di 35 mila posti barca.Riguardo alle prospettive di rafforza-mento della collaborazione, i due

partner di “Odyssea” saranno per laprima volta insieme al Salone diDüsseldorf, in programma a gennaio2012, e lanceranno a breve un cen-tro unico di prenotazione online.L’appuntamento con la stampa fran-cese è stato anche un’occasione perdiscutere dell’introduzione dellatassa sull’ormeggio e il rimessaggiodelle imbarcazioni introdotta dallamanovra varata dal governo italiano.Jean Toma e Vanina Pieri hannoaffermato di essere solidali con laSardegna per «una misura dannosa

di riflesso per la Corsica».Contrarietà assoluta alla tassa è stataribadita con fermezza dall’assessoreCrisponi, che ha aggiunto: «L’unionedelle forze ci permetterà di affronta-re con meno preoccupazione glieffetti devastanti che il provvedimen-to può provocare non solo sulla nau-tica sarda, ma su un intero compartoparticolarmente sensibile come quel-lo del turismo».www.salonnautiqueparis.com

(da “L’Agenzia di Viaggi”)

Patto di ferro tra Sardegna e Corsicaper favorire il turismo

L a parola chiave è rispetto.Rispetto per il patrimonioumano, culturale e ambientale

di ogni Paese che va salvaguardato daun impatto turistico che, in molti casi,rischia di rivelarsi dannoso. Necessari,ma non sufficienti, leggi e provvedi-menti ufficiali: per fare buon turismo èindispensabile il comportamento cor-retto di ciascuno, turista e operatore. Ispirandosi a principi basilari di giustiziasociale ed economica, nel pieno rispet-to dell’ambiente e delle culture, il turi-smo responsabile permette di scoprireil mondo “così com’è” e, allo stessotempo, consente ad ognuno di dare il

proprio contributo alla creazione di unmondo migliore. Nuovi orizzonti, tradizioni diverse e,soprattutto, persone da incontrare. Ma, attenzione: turismo responsabilenon significa turismo per pochi attivistiimpegnati a cambiare il mondo e nem-meno una vacanza tanto spartana dadiventare scomoda. E’ invece un mododi viaggiare che permette a visitati evisitatori di trarre il massimo beneficio. Sarà per questo che le richieste e leproposte di turismo responsabile sonoin crescita costante. E non soltanto perandare alla scoperta di paesi lontani edesotici, ma anche della stessa Italia.

Lungi dal voler sostituire il turismo esi-stente, il turismo responsabile lo vuolepiuttosto "contaminare". L'AITR siimpegna dunque a dialogare con ilmondo del "turismo classico" per tro-vare punti d'incontro e possibilità dicollaborazione. In un momento in cui il concetto diresponsabilità diventa centrale anchenel settore turistico, l’AITR pubblica il“Manifesto del Turismo Responsabile”.E vi invita a visionare un breve estrattodi Donneavventura: “pillole” di turi-smo responsabile raccontate dallaviaggiatrice Chiara Babilani. Suwww.aitr.org.

È tempo di viaggiare responsabile

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L’Emilia Romagnanella top ten

dei Social Network

P ostano, bloggano, commentano, aggiun-gono consigli o semplicemente cliccano “Ilike”, mi piace. In altre parole partecipano

attivamente alle community del turismo regionale -organizzate e gestite quotidianamente dal repartoweb di Apt Servizi -, vale a dire i social network piùfamosi: Facebook, Twitter, Flickr, Youtube,Foursquare e Wikipedia. Stiamo parlando di un“esercito” di circa 20mila iscritti (raddoppiati inmeno di un anno) che consulta ogni giorno i socialnetwork dedicati al turismo dell’Emilia Romagna.Ai quali si aggiungono gli oltre 5 milioni di visitato-ri dei siti turistici istituzionali, gestiti sempre daApt, e tradotti in varie lingue. Una attività intensa,questa, che ha permesso al turismo regionale onli-ne di entrare nella top ten italiana del settore,come emerge da una ricerca sulle fanpage condot-ta da Blogmeter, azienda leader nella ricerca eintervento sul social media monitoring, presentatapochi giorni fa alla Borsa del Turismo Online diFirenze.E poco importa se nella sola classifica di facebookveniamo superati da Visit-trentino o Alitalia: iltrend della visibilità in rete dell’offerta turisticaregionale è in netta ascesa e sta macinando posi-zioni su posizioni. Superato il numero dei fan diHilton Italia, Air One, Edreams, Volare Gratis eAlpitourWorld, l’esercito di coloro che ogni giornocliccano sui social dedicati al turismo dell’EmiliaRomagna si fa sempre più folto.

Letteratura, arte,enogastronomia

a Roma

È iniziata “Il cammino delle parole”, laserie di incontri letterari, artistici edenogastronomici in Palazzo Firenze, a

Roma. La rassegna, che si concluderà il 13 giu-gno 2012, è curata da Progetti Speciali per laSocietà Dante Alighieri e Paesaggio CulturaleItaliano - I Parchi Letterari. Tutti gli appunta-menti sono organizzati di mercoledì e hannoinizio alle ore 17.30.www.ladante.it - www.parchiletterari.com

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Neewwss

14 TURISMO all’aria aperta

Peppone e don Camillo a fumetti

“E mozioni d’autore” è unamanifestazione conl’obiettivo di far conoscere

due grandi personaggi della Bassa par-mense promuovendo anche le eccellen-ze del territorio (come dire emozionan-do spirito e corpo): GiovanninoGuareschi e Giuseppe Verdi sono gliAutori che hanno reso possibile il titolodella manifestazione, in quanto per leloro opere trassero ispirazione dalla enella Bassa parmense. Due vite che, adistanza di circa 150 anni, si incrociaro-no nella frazione di Roncole Verdi:Guareschi aprì il suo ristorante (eraanche bar) di fianco alla casa natale diVerdi e tuttora in tale località esiste ilmuseo retto dai figli di Giovannino.Proprio nel Museo sono stati recente-mente presentati i tre volumi che “rac-contano” a fumetti le storie del“Mondo piccolo” di Peppone e DonCamillo. Il terzo volume delle “storie afumetti” è uscito da poco e sarà assaiinteressante conoscere quali vicendesono state scelte dagli sceneggiatori edai disegnatori per realizzare questomodo diverso di “godere” della grandecapacità di Guareschi nel portarci in giroper un mondo che, anche se non esistepiù, attraverso la sua penna ci ha lascia-to insegnamenti, ispirazione, suggestio-ni ed anche un “bel carico” di emozio-ni. Davide Barzi e Roberto Meli hanno cura-to i tre volumi di fumetti, che si presta-no per un regalo… emozionante. Allafine, una bella sensazione-emozionecorporale con la degustazione di pro-dotti tipici della Bassa all’Hostaria daIvan.

Il Premio Talento Italiano 2012 per il turismo

“I n considerazione dell’altolivello dell’iniziativa”. E'questa la motivazione con

la quale il Presidente dell'ANCI,Graziano Delrio, ha firmato il patro-cinio che l'Associazione NazionaleComuni Italiani ha concesso alPremio “Talento Italiano” 2012 , pre-sentato qualche settimana fa pressol'Università Luiss Guido Carli a Roma. Il Concorso di idee finalizzato allacreazione di “Nuovi prodotti diTurismo Responsabile in Italia”, haricevuto anche il sostegno di unnuovo partner, Vivilitalia, che vi pren-derà parte attiva aggiungendo una

nuova categoria, ovvero premiando ilmiglior prodotto turistico sul tema“ambiente e paesaggio”. Il successo dell'iniziativa è testimo-niato dalle tantissime richieste diinformazioni arrivate alla Segreteriadel Premio da tutto il territorio italia-no (in prevalenza inviate da donne) edal numero di elaborati già presenta-ti, anche se mancano ancora duemesi alla scadenza. Un altro dato da segnalare è il tam-tam che la notizia ha suscitato inInternet, con 70 mila citazioniGoogle. Il Premio è stato ripreso epubblicato da moltissimi soggetti

diversi: sul totale dei dati raccolti finoad oggi il 39% dell’attenzione èstato dedicato dalle AgenzieStampa, dai quotidiani a dai siti on-line, il 23% delle citazioni provienedagli Informagiovani di tutta Italia, il13% dalle Università e l’8% dagliEnti Locali. I termini per la partecipazione alBando sono aperti, mentre per laconsegna degli elaborati c'è tempofino al 31 gennaio 2012.Regolamento, moduli e aggiorna-menti sono reperibili su www.talen-tiitaliani.it

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TURISMO all’aria aperta 15

Sicurezza stradale, premio Cartagine per Carola

H a fatto onore al Molise il dot-tor Domenico Carola, insi-gnito a Roma lo scorso 9

dicembre del prestigioso Premio inter-nazionale “Cartagine” 2011 nellasezione “Giustizia, legalità e sicurezzastradale”. L’ex comandante della poli-zia municipale di Isernia e direttorescientifico della Sican Eventi, nonchèapprezzato collaboratore di Turismoall’Aria Aperta, ha ritirato il premio inCampidoglio, presso la sala dellaPromoteca, durante una sfarzosa ceri-monia di gala. Accanto a lui, tra le per-sonalità illustri, c’erano anche il sinda-co di New York Michael Bloomberg, ilgiornalista di Striscia La Notizia Luca

Abete e la first lady della CostaD’Avorio Dominique Quattara, soloper citarne alcuni. “In virtù dei meritiumani e professionali acquisiti qualecomandante della polizia municipale diIsernia, realizzando soluzioni innovati-ve nel controllo del traffico urbano enella educazione alla legalità e allasicurezza stradale che sono stateesempio per numerosi comuni italianie per l’impegno professionale eumano profuso in modo incessante equalificato quale consulente, divulga-tore e docente nel capo della sicurezzastradale, che lo hanno reso punto diriferimento indiscusso nel panoramaitaliano”: questa la motivazione del

premio ricevu-to. Un impor-tante riconosci-mento perl ’ i s e r n i n o ,destinato acoloro chehanno contri-buito, in Italia eall’estero, allo sviluppo e alla diffusio-ne della cultura e del sapere nei diver-si settori, nell’interesse supremo del-l’elevazione e della promozione delprogresso dei popoli, della ricerca dellaverità, della libertà, della giustizia edella pace e, quindi, della fratellanzauniversale.

La vostra auto consuma olio motore?

M olti automobilisti reputanoil consumo di olio motoreun difetto dell’auto.

Questa convinzione comporta unaserie di azioni con conseguenti speseingiustificate. Addirittura davanti aun consumo di olio pari a 1 chilo-grammo dopo 13.000 chilometri,molti imputano la colpa al turbocompressore. Stranamente, nessunopone l’attenzione sul tipo di olio uti-lizzato. Gli italiani sono molto bravia complicarsi la vita!Il consumo di olio motore su un’au-to, spesso è causato proprio dallubrificante. Di conseguenza un sem-plice tagliando con un olio motorediverso da quello solitamente utiliz-zato, fa una grande differenza, ridu-cendo notevolmente i consumi.Compriamo solo prodotti pubbliciz-zati come se fossimo lobotomizzatidalla Tv e dalle riviste del settore. InItalia utilizziamo Internet per tenerciinformati su tutto, cercando di sosti-tuirci spesso ad avvocati, medici e inquesto caso anche ai meccanici. Ilpassa parola è un’arma a doppiotaglio che va limitato e controllato.Purtroppo quando si parla di oliomotore, andiamo a scontrarci condei falsi miti creati dalla pubblicità.Ad esempio in pochi sono a cono-scenza dell’esistenza delle schedetecniche per ogni singolo lubrifican-te. Per quanto riguarda Kroon-Oil,queste, vengono messe a disposizio-ne direttamente sul sito.

Analizzando la scheda di un oliomotore 5w30, noteremo una serie diinformazioni difficilmente reperibilida altri produttori. La cosa assurda èche lo stesso venditore dovrebbe for-

nirvi la scheda tecnica dell’olio moto-re. Questo chiaramente non avvienemai.Come vogliamo chiamarla?Trasparenza? No comment!

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16 TURISMO all’aria aperta

F.I.C.C.: nominati i componenti dellaCommissione Internazionale per i motorcaravan

N ell’ultima Assemblea Nazionaleil Vice Presidente dellaConfedercampeggio, Variale,

ha comunicato che il Consiglio dellaF.I.C.C. ha nominato i seguenti compo-nenti della speciale CommissioneInternazionale di studio per i motorcara-van: Gerard Coute Presidente dellaFederazione Francese; Les Kendrick delMotorcaravanner’s Club (GranBretagna); Gianni Picilli PresidenteConfedercampeggio e José GonzalezConsigliere F.I.C.C. (Spagna), Presidentedella Commissione dell’impegno diConfedercampeggio in Europa Nondimentichiamo che siaConfedercampeggio, che F.I.C.C. hannoun socio Fondatore comune, Luigi

Berbera, e che Confedercampeggio nonpotrebbe esistere se non esistessero i190 club aderenti così come F.I.C.C. nonavrebbe ragion di essere senza le 86Federazioni di campeggiatori esistentinel mondo. Nell’era della globalizzazio-ne problemi e aspettative di un sodalizionon possono rimanere circoscritti nelproprio ambito territoriale, nessuna bat-taglia può essere svolta da soli pena lasconfitta e la perdita di qualsiasi consi-derazione. A livello nazionale occorredunque che i club considerinoConfedercampeggio come la propriainterfaccia indispensabile; a livello euro-peo Confedercampeggio deve avere,come ideale interfaccia, la FederazioneInternazionale (F.I.C.C.) cui sottoporre

problemi più vasti e far pressione su sin-gole Nazioni, evidenziando le discrepan-ze esistenti nel mondo del turismoall’aria aperta e campeggistico. Tantaattenzione e considerazione sono dovu-te sia perché siamo parte integrantedella Comunità Europea sia perché nel1933 Luigi Bergera, uomo di grandivedute, ebbe l’intuizione di fondare laF.I.C.C., assieme ad altri campeggiatorieuropei. Confedercampeggio, dalla fine delsecolo scorso si è impegnata a richiama-re l’attenzione dell’Europa e dellaF.I.C.C. sui problemi italiani, promuo-vendo convegni internazionali aVicenza, a Barcellona/Spagna, aSalsomaggiore e Calenzano. Oltre adocumenti internazionali sulle caravan emotorcaravan, ha curato un opuscoloper gli addetti al settore dal titolo“Turismo campeggistico e all’aria aper-ta”. Per non parlare, infine, di altre ini-ziative europee quali: “CiaoCampeggio” (circuito di campeggi edaree di sosta fidelizzate), “Rallydell’Amicizia” (raduni internazionali di 3giorni per scambi culturali), “RallyInternazionale F.I.C.C.” in Italia nel 2005e, speriamo nel 2015.

"Rednoze", lo spray antietilometro

G iordano Biserni, PresidenteAsaps, ha recentemente lan-ciato un messaggio allarmato

sull’uso di Rednoze, un prodotto cosìpubblicizzato: "Il primo nebulizzanteche protegge la privacy di chi e' instato di ebbrezza" e ha segnalatoall'AGCM - Agenzia Garante dellaConcorrenza e del Mercato le suecaratteristiche con la speranza chevenga fatta chiarezza su questa pro-mozione che desta preoccupanti per-plessità in un paese con il record di vit-time della strada in Europa (4.090, dicui 1.416 sotto i 34 anni) e una per-centuale del 34% fra i pirati della stra-da omicidi (osservatorio il Centauro -ASAPS). Un affronto verso chi si occu-pa di sicurezza; infatti, ci si preoccupadella privacy anziché del rischio dellaguida in stato di ubriachezza.L'ASAPS ha segnalato la pubblicitàall'AGCM per una verifica della corret-

tezza dell'informazione dopo chesono pervenute numerose segnalazio-ni sulla vendita di questo prodotto,definito un medicinale dai produttori,che si premurano di evidenziare chenon ha bisogno di ricetta medica eoffrirebbe sicure garanzie. Infatti il lan-cio pubblicitario su www.rednoze.itrecita: “Hai bevuto troppo e sei oltre illivello consentito dalla legge di 0,5gr/l? Da oggi proteggere la tua privacynon sarà più un problema. Rednoze èil primo medicinale studiato per con-trollare e abbattere il livello di tossinedi etanolo contenute nei polmoni, coneffetto immediato e sicuro. Rednozenon ha bisogno di prescrizione medi-ca”. Ma, in fondo e con caratteri pic-colissimi, è scritto: “Attenzione. Èproibito utilizzare Rednoze per eluderei test alcolemici delle forze dell'ordine.È un medicinale che può avere effettiindesiderati anche gravi, leggere

attentamente il foglio illustrativo." Ilprodotto serve solo a garantire la pri-vacy? E' singolare che, per promuove-re questo originale nebulizzatore, lofacciano provare fuori dalle discotechea dei ragazzi in evidente stato diebbrezza. Così, mentre tante associa-zioni come l’ASAPS si battono da annicontro le stragi del sabato sera, men-tre la Polizia Stradale con laFondazione Ania lancia l'ennesimameritoria campagna “Brindo con pru-denza”, qui c'è chi si preoccupa solodi garantire la privacy. “Questa pro-mozione – spiega Biserni - è un affron-to al buon senso, allo sforzo delleforze di polizia e una minaccia allasicurezza dei nostri ragazzi.Intervengano il Ministero dell'Interno,della Salute e la magistratura per unaverifica sulla regolarità della vendita el’autorizzazione sanitaria di questoprodotto”.

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Correndo d'inverno: la magia del Winter Eco Trail

F reddo, neve e scarpette dacorsa. Non è l'inverno a ferma-re la grande tradizione di

Courmayeur per il trail, che quest'an-no comincia la nuova stagione con ilWinter Eco Trail, in programma allependici del Monte Bianco il 21 genna-io 2012. I tanti appassionati di questadisciplina si danno appuntamentonella splendida Val Ferret, pronti a sfi-dare le basse temperature invernali ela tanta neve che farà da cornice allagara. Giunto alla sua quinta edizione,il Winter Eco Trail ha saputo negli anniconquistarsi un posto di rilievo nelcalendario degli appuntamenti dei

trailer italiani e non solo, che non per-dono l'occasione di vivere l'esperienzaautentica della corsa in montagnadeclinata nella sua versione invernale.La manifestazione nasce dall'esperien-za dei VDA Trailers, che hanno già allespalle grandi appuntamenti podisticiinternazionali, come il Tor De Géants eil The North Face®Ultra Trail du MontBlanc®, in collaborazione con ilComune di Courmayeur e il ConsorzioVal Ferret. Partito ormai il conto alla rovescia, pergli organizzatori l'obiettivo è raggiun-gere i 300 iscritti. Il percorso di gara sisviluppa lungo la pista di sci fondo e si

articola per “solo” 18 chilometri sul-l'anello incantato di neve battuta dellaVal Ferret (partenza da quota 1642 m.s.l.m.) , con un dislivello positivo dicirca 200 metri. Il Winter Eco Trail non è solo unamanifestazione sportiva, ma si distin-gue, come tutti gli eventi organizzatidai VDA Trailers, per essere testimoneprivilegiato di quell'etica sportivabasata sul concetto di rispetto: ilrispetto per sé stessi e per gli altri,siano questi atleti o volontari, e quelloper la natura, vera coprotagonista diogni trail running. Un evento che sibasa sui valori di condivisione e solida-rietà, tanto che l'organizzazione hascelto di donare un euro per ogni iscri-zione a sostegno della realizzazione dibivacchi di soccorso elitrasportabili enon ha previsto alcun premio in dena-ro: in fondo, il riconoscimento piùgrande è quello di avercela fatta,godendo di uno spettacolo fuori dal-l'ordinario.

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TURISMO all’aria aperta 17

Pier Francesco Gasperi nominato sociodell’Accademia Rubiconia dei Filopatridi

D omenica 11 dicembre, non èstata sufficiente l’aula magnadella Accademia dei

Filopatridi di Savignano sul Rubicone(Cesena) per potere ospitare tutti colo-ro che sono arrivati per assistere all’ini-zio del 361° anno di vita del grandesodalizio culturale, sotto i riflettori deimaggiori media nazionali di RAI,Mediaset e Tv locali. Il presidente ono-revole Giancarlo Mazzuca ha ricordatoche sono poche le Regioni italiane chepossono competere con l’Emilia-Romagna per ricchezza di tradizioniculturali e per continuità d’impegnoletterario. Tale Accademia, denomina-ta degli Incolti, raggiunse una certanotorietà a livello locale. Nel 1689 inSavignano fu istituita una Bibliotecapubblica ‘perché possi li giovani eserci-tarsi ne gli studi e singolarmente lipoveri li quali hanno comodità de libriad elli necessari et a perpetua gloria edecoro di detta Patria’. Mazzucca haprecisato inoltre che il presidented’onore perpetuo dell’Accademia èGiosuè Carducci e che molti atri notiletterati, studiosi e scienziati hanno

fatto parte di questa istituzione, unadelle poche riconosciute ufficialmentedallo stato Italiano.Sono stati consegnati i diplomi di socioonorario e il medaglione al giornalistaGabriele Canè condirettore del QN egià direttore de Il Resto del Carlino. PoiValerio Massimo Manfredi archeo-logo, scrittore e conduttore di pro-grammi televisivi che ha aggiunto:"Sono molto orgoglioso, è un onoreper me e spero di esserne all’altezza".Poi la consegna dei diplomi e deimedaglioni con lo stemma

dell’Accademia ai nuovi soci corri-spondenti, tra i quali, il nostro collabo-ratore e fotoreporter, Pier FrancescoGasperi di Morciano di Romagna,conuna lunga motivazione letta dalSegretario dell’Accademia Avv.Lombardi, sottolineando i meriti pro-fessionali della sua carriera di architet-to e giornalista. Con loro ora i socidella Accademia dei Filopatridi sonodiventati in totale 290 a livello nazio-nale, quindi la nomina resta moltoselettiva.

A sinistra di spalle il Senatore Lorenzo Cappelli consegna il diploma a Pier Francesco Gasperi, a destra l’On. Giancarlo Mazzucca

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18 TURISMO all’aria aperta

Sciare in città. A Torino si può

Lega contro Sudtirolo: “Si è appropriato di tre regioni”

P er la sua promozione turisticail Sudtirolo si “annette”parte di Veneto, Lombardia e

Friuli Venezia Giulia, scatenando leire della Lega Nord. Lo denuncia ilvice presidente del Consiglio regiona-le del Veneto, Matteo Toscani, rife-rendosi alla pubblicità comparsa sualcuni giornali nella quale i confinidel Sudtirolo “debordavano” nel ter-ritorio delle tre regioni “approprian-dosi di bellezze altrui”.La prima volta, confessa Toscani,

«credevo si trattasse di un banaleerrore di stampa che, in quanto tale,non si sarebbe ripetuto. Dopo alcunigiorni sui giornali è comparsa la stes-sa pubblicità, con la cartina identica.L’area colorata di verde, che dovreb-be corrispondere al Sudtirol, anziall’Alto Adige, si estende ben oltre ireali confini, sia verso ovest, sia versoest».Per il leghista «sarebbe opportunoche i responsabili dell’azione promo-zionale dell’Alto Adige rimediassero

subito a questo sbaglio onde evitareanche che qualche referendario,guardando quella cartina, si illudache il suo sogno di una grande regio-ne dolomitica si sia avverato senzache nemmeno se ne accorgesse». Diquesti tempi, conclude Toscani, «èmeglio non scherzare con i sognidella gente».www.suedtirol.info

dal giornale on line“L’Agenzia di Viaggi”

L a neve è poca ma la voglia disciare tantissima?!?!? Nessunproblema, dal 10 Gennaio al

15 Febbraio si scia (gratis) al 45° NORDdi Moncalieri (TO). Proprio così !! Per un mese all’insegnadel divertimento al 45° NORD,l’Entertainment Center a due passi daTorino, verrà montata SKIMAGIC, unapista “magica”, unica al mondo, dedi-cata agli amanti dello sci e dello snow-board !Sarà un evento sportivo-educativo dav-

vero spettacolare e tutti, ma propriotutti, potranno provarlo GRATUITA-MENTE. Curve a spazzaneve o carvingda veri esperti, gli sciatori sarannoseguiti da istruttori esperti che potran-no insegnare e consigliare i principian-ti ma anche sfidare in una discesa inparallelo i più bravi.SKIMAGIC infatti mette “in pista”adulti e bambini, principianti e esperti,manager e campioni dello sport, e per-mette di imparare i rudimenti delladisciplina o di tenere in allenamento il

fisico. E non è un caso che anche lanazionale di Sci Austriaca si alleni conSkimagic!Christian Ghedina e Peter Fill (medagliad’argento in Super G – Val d’Isère2009) l’ha già provata. E tu, cosaaspetti?Se vuoi dare un’okkiata a SKIMAGICcollegati al linkhttp://www.skimagic.it/skimagic-event/video.htmlwww.45nord.com

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Gli Inuit ai piedi del Monte Bianco

L a Groenlandia, terra di ghiaccioal di la dell'orizzonte, arriva aCourmayeur per svelare i suoi

segreti con la mostra info-fotografica“Ammassalik – Il lato nascosto dellaGroenlandia. Un viaggio tra i silenzi, isorrisi, le solitudini della Groenlandiaorientale”, voluta dalla Società delleGuide di Courmayeur. Una finestrasulla regione artica che in questi annista vivendo un periodo di forte crisi, èstata aperta il 24 dicembre al MuseoAlpino Duca degli Abruzzi diCourmayeur. Attraverso il racconto deisuoi abitanti, uomini del ghiaccio, siscopriranno territori sconosciuti, tradi-zioni e usanze di comunità solide eantiche, addentrandosi in un mondolontano dall'Occidente solo sulla carta.«L'ambiente severo dell'alta montagnae le distese glaciali Artiche accomuna-no la Groenlandia a Courmayeur». A

spiegarlo è Ottorino Tosti, speleologo,coordinatore del progetto“ItaliAmmassalik” e curatore dellamostra, che in Courmayeur ha visto ilposto ideale per portare alla luce tuttele sfaccettature di quel mondo nasco-sto. Genovese d'origine, ma Inuitd'adozione, spiega: «La mostra è stataorganizzata tramite tre diverse tipolo-gie di pannelli che cercheranno diimmergere il visitatore nel mondoInuit». Ai pannelli informativi siaggiungono circa 25 fotografie, tuttescattate nei numerosi viaggi alla sco-perta dei villaggi di Ammassalik e dellaloro cultura, e 5 pannelli con citazionidegli abitanti del luogo, che racconta-no in prima persona la loro vita nellacomunità. Queste ultime sono stateraccolte da Robert Peroni, esploratore,da 31 anni ormai trapiantato nellacomunità di Ammassalik, dove ha crea-

to il progetto sociale ‘The Red House’con l'obiettivo di aiutare i giovani Inuita crearsi un futuro anche nella loroterra d'origine.

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20 TURISMO all’aria aperta

Attualità

Dimentichiamo crisi, spread,default… È Carnevale!

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TURISMO all’aria aperta 21

Attualità

E’ tornato Carnevale.Per la strada, tra un inchino

e una buffa riverenza,vanno allegri un Arlecchino,

Colombina, Pantalone,Corallina, Balanzone,

e Rosaura con Brighellaa braccetto a Pulcinella.

"Fo’ l’inchino......Serva sua""E io fo’ la riverenza, Eccellenza....!"E giù risa, scherzi, grida e schiamazzi

di fanciulli e di ragazzi

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22 TURISMO all’aria aperta

Attualità

C arnevale: la paroladeriva, forse, dal lati-no tardo carnemlevare, tagliare lacarne dalla dieta (inosservanza al divieto

cattolico di mangiare carne durante laQuaresima); forse dal latino medievalecarnem laxare (lasciare la carne) o “car-nem vale” (addio carne).Pur non avendo il carnevale nessun col-legamento con la liturgia cristiana,essendo un residuo di feste pagane, tra-dizionalmente coincide con i giorni pre-cedenti alla Quaresima. Nell'Europameridionale comincia la domenica pre-cedente il mercoledì delle Ceneri, iniziodella Quaresima, e finisce il martedì suc-cessivo, detto martedì grasso (dall'usodi consumare un pasto a base di carnee grassi prima della dieta di magro dellaQuaresima). I festeggiamenti hanno un’originemolto remota e si ricollegano ad antichiriti pagani. Una forma di Carnevale esi-steva nella Roma pagana: era la festa diSaturno. Per l'occasione venivano orga-nizzati cortei al suono di strumentimolto rumorosi, con la partecipazionedel popolo che si riversava nelle strade enelle campagne e si ingozzava a più nonposso di cibi e di vino. La maschera,attualmente segno di beffa di trasgres-sione e di divertimento, nelle civiltà pre-cristiane era considerata strumento attoa conferire a chi la indossava un poteresovrannaturale o la forza degli animalisacri.Solo inseguito all'avvento del cristianesi-mo, i riti del Carnevale persero l'origina-rio carattere magico-rituale per diventa-re semplice occasione di divertimentopopolare. Il desiderio di far baldoria almeno unavolta l'anno è sempre stato vivo nell'uo-mo, e così, a poco a poco, sia pure

senza gli eccessi di prima, il Carnevalerifiorì.Al centro del Carnevale c’è la maschera(dall'arabo “mascharà”, scherno, satira)che è sempre stata, fin dalla notte deitempi, uno degli elementi caratteristici eindispensabili nel costume degli attori.Originariamente era costituita da unafaccia cava dalle sembianze mostruoseo grottesche, indossata per nasconderele umane fattezze e, nel corso di ceri-monie religiose, per allontanare gli spiri-ti maligni.In seguito, dapprima nel teatro greco,successivamente in quello romano, lamaschera venne usata regolarmentedagli attori per sottolineare la personali-tà e il carattere del personaggio messo

in scena. La maschera riappare nel corsodel XVI secolo e si afferma prepotente-mente in quello successivo, con la"Commedia dell'Arte". Uno dei primi"temi", estremamente elementare enaturale, oggetto di rappresentazionenelle primitive forme della commedia "asoggetto", è la "beffa del servo", unasorta di ingenua e innocua rivincita con-cessa dalla fantasia popolare all'umilenei confronti del potente. Innumerevolisono le rappresentazioni, specie sui pal-coscenici della decadente Repubblicaveneziana, che hanno come tema ilcontrasto tra il servo zotico (lo "Zanni")e il padrone vecchio e rincitrullito (il"Magnifico").La maschera, diventa, poi, simbolo della

La cartapesta

Nonostante le pluricentenarie origini di alcuni carnevali italiani, il primo carro allegorico viene costruito a Viareggio nel1873. Questo carro era realizzato da addetti del porto che, ispirandosi alle tecniche di costruzione delle navi, riuscironoad erigere strutture con corde, cavi d’acciaio e paranchi usati nei cantieri. Queste prime opere erano dei mascheroni rea-lizzati in gesso e pesavano, quindi, anche parecchi quintali.L’idea ebbe un tale successo che nel 1923 alcuni carristi pensarono di far “ballare” i fantocci issati sui carri, realizzando,così, i primi movimenti.La nascita della moderna “cartapesta” (in realtà carta da calco) è però dovuta al Maestro Antonio D’Ariano (1925) chepensò ad un nuovo sistema: ricoprire la creta con il gesso, in modo da ottenere uno stampo al negativo della figura ori-ginale, e poi mettere vari strati di carta all’interno di un modello di gesso. Una volta asciugata, la sagoma in carta sistaccava dal gesso senza problemi e, identica all’originale, pesava molto meno. Grazie a questa invenzione si possonocostruire carri molto grandi che sfidano le leggi della gravità.

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necessità di abbandonarsi al gioco, alloscherzo e all’illusione di indossare ipanni di qualcun altro; in questo modo,esprimeva diversi significati: la festa e latrasgressione, la libertà e l’immoralità.Nella cultura veneziana, con il termine"maschera", si indicava anche l'attivitàdi "mettersi barba e baffi finti" e"maschera" era il soprannome dato alledonne che si travestivano da uomini eagli uomini che si travestivano dadonne. Ben presto la maschera divennesimbolo della libertà e della trasgressio-ne a tutte le regole sociali imposte dallaRepubblica Serenissima a Venezia... Allo scopo di limitare l'inarrestabiledecadimento morale dei Veneziani, laSerenissima in varie riprese ha legiferatoin materia di Carnevale e ha regolamen-tato l’uso delle maschere e dei travesti-menti. Accanto alle maschere tradizio-nali veneziane troviamo anche lemaschere della Commedia dell'Arte,rese famose dal teatro ed in particolarmodo dalle commedie di Carlo Goldoni.

La storia delle maschereForse sono esistite da sempre. Le porta-vano anche gli uomini delle cavernequando si dedicavano ai loro riti magici.La maschera nel 1800 la si usava nei ballie nei festeggiamenti di carnevale.Cinquecento anni fa gli attori della com-media dell’arte crearono le mascherepersonaggio, dal servo sciocco all’ intri-gante e nacquero maschere comeArlecchino e Brighella. In teatro manten-nero a lungo questa caratteristica, fin-chè il declino della Commedia dell’Arteli allontanò pian piano dai palcosceniciper limitare la loro presenza nei teatri deiburattini e nelle sfilate di carnevale.

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24 TURISMO all’aria aperta

Attualità

PulcinellaFigura buffa e goffa; un gran naso,mascherina nera, gobba, cappello a pandi zucchero, camiciotto e pantalonibianchi. E’ una delle maschere italianepiù popolari. Impertinente, pazzerello,chiacchierone, è la personificazione deldolce far niente. Le sue più grandiaspirazioni sono il mangiare e il bere.Pur essendo spesso fatto oggetto dipesanti bastonate, riesce simpaticoanche ai potenti che prende in giro einganna con amabile furbizia.Pulcinella è una maschera di Napoli;forse il suo nome proviene da“Pulcinello”, cioè “piccolo pulcino”.Porta con sè un mandolino, sa cantaredolcemente. Le sue scarpe sono nere elunghe con dei calzini rosa scuro. E’buono, ma egoista, ovvero pensa soloper sè.

ArlecchinoIl nome deriverebbe dal francese anticoHellequin, diavolo buffo delle leggendemedievali. Nel XVI secolo Arlecchinodivenne la maschera più popolare delTeatro dell’Arte italiano; all’abito multi-colore aggiunse una maschera nera sulviso, un cappello bianco, una borsa dicuoio legata alla cintura e una spatola dilegno (batocio). Agli inizi personificavail servo lazzarone e truffaldino, mezza-no e cinico. In seguito, soprattutto conCarlo Goldoni, si trasformò nel popola-no malizioso, ma in fondo onesto e sen-sato. Compagna di Arlecchino èColombina.

ColombinaL’unica maschera femminile ad imporsiin mezzo a tanti personaggi maschili èColombina o Smeraldina, briosa e furbaservetta. E’ vivace, graziosa, bugiardae parla veneziano. E’ molto affeziona-ta alla sua signora, altrettanto giovane egraziosa, Rosaura, e pur di renderla feli-ce è disposta a combinare imbrogli suimbrogli. Con i padroni vecchi e bron-toloni va poco d’accordo e schiaffeggiasenza misericordia chi osa importunarlamancandole di rispetto. Abitualmentenon porta la maschera e indossa unacuffia e un vestito a strisce bianche e bluche spiccano sulla gonna blu e sullecalze rosse. Ha il grembiule a balze esul lato è arricchito da un fiocco rosa.Sulla fibbia delle scarpe c’è un fiocchet-to azzurro. E’ allegra e sapiente, civettae furba, maliziosa e pungente, spensie-

rata e chiacchierina. Prende in giro lepersone che le stanno vicino ed è porta-ta a farsi beffe di loro.

Dottor BalanzoneIl Dottor Balanzone è un costume tipicodi Bologna; è una maschera che rappre-senta un personaggio pedante e bron-tolone; spesso parla tanto e non conclu-de niente, ma è anche dotto e sapiente.In testa ha un cappello nero a larghefalde; indossa una toga lunga e nera, ilpanciotto e i pantaloni neri. Ha unmerletto bianco sui polsi e, sul collo, unbel colletto di pizzo. Porta le calzebianche e delle scarpe nere con tanto ditacco. Ha i baffetti all’insù. Moltospesso tiene un libro sotto il braccio checompleta la sua immagine. Procedeimperterrito nei suoi discorsi senza spa-ventarsi delle colossali baggianate chedice.

PantaloneE’ una maschera veneziana; veste sem-

pre molto semplicemente: ai piedi portale pantofole; ha un camicione e una cal-zamaglia rossi con un colletto bianco esopra indossa un mantello nero. Portauna maschera in faccia e una cinta allavita. In testa ha una cuffia aderente chesembra un tutt’uno con la maschera.Pantalone ha un carattere particolare: ènervoso e “rompiscatole”. Impersonaun vecchio mercante veneziano avarobrontolone e testardo. Lui spendepoco, è attaccato al suo denaro.Qualche volta la gente lo lascia perdereperchè si lamenta sempre. Ebbe in unprimo tempo il nome di Magnifico, eassunse poi quello di Pantalone de’Bisognosi.

GianduiaGianduia è la più popolare maschera delPiemonte, il re di Torino durante ilCarnevale. Gianduia nasce ad opera diun burattinaio che aveva un enormesuccesso con il suo burattino chiamato“Gironi”, che in dialetto piemontesesignifica Gerolamo. Un contadino sim-

Le maschere di Carnevale più note

Pulcinella

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patico, arguto e furbo, un certo Gioand’la douja, così chiamato perchè in qua-lunque osteria entrasse chiedeva unboccale di vino (douja, in dialetto pie-montese). Gioan vestiva con una lungagiacca marrone bordata di rosso, unpanciotto giallo, calze rosse e brache difustagno e in testa un cappello a trepunte, il tricorno, e aveva un codinogirato all’insù legato con un bel nastrinorosso. Sul collo portava un fiocco verdeoliva e un ombrello sempre dello stessocolore. Aveva le scarpe di color nero e icalzini rossi. Il suo nome fu presto abbre-viato in Gianduia, divenne un burattinodi grande successo e, in seguito, la

Arlecchino

Colombina

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Attualità

maschera ufficiale di Torino. Gianduia èquindi un galantuomo, di carattere alle-gro con buon senso e coraggio, ama ilbuon vino e la buona tavola ed è il per-sonaggio sempre presente nelle festepopolari torinesi, dove non manca nep-pure la sua fedele compagnaGiacometta, con la quale, nei giorni dicarnevale, gira su una carrozza di gala eva a fare visita ad ospedali, ospizi e adossequiare le autorità cittadine.

BrighellaBrighella è una maschera tradizionale,che proviene dalla Lombardia, precisa-mente da Bergamo. Il suo personaggioera originariamente quello del servobuffo e intrigante, astuto (il nomeBrighella deriva da “briga”) al puntoche non si riesce mai a capire se la fur-beria sia un voluto abbandonarsi algioco degli inganni e se la balordaggi-ne non nasconda una buona dose difinezza. Vivace e insolente con ledonne, chiacchierone coraggioso con ipoltroni. Brighella indossa giacca e pan-taloni decorati di galloni verdi; ha lescarpe nere con i pon pon verdi; il man-tello è bianco con due strisce verdi, lamaschera e il cappello sono neri. E’ un

servo sempre in cerca di avventure.Normalmente è lui che inizia a litigare, èun attaccabrighe e da questa sua carat-teristica prende il nome Brighella. Suonae canta molto bene, è un tipo spiritosoe scherzoso. Nelle rappresentazioniteatrali talvolta lo fanno agire come unpersonaggio fedele e altruista.

RugantinoIl suo nome deriva dal verbo romanesco“ruga”, cioè “protestare con arrogan-za”. Rugantino è del Lazio; veste conun cappello rosso, alto, tipo gendarme,ha un colletto plissettato, una giaccamarrone, lunga, orlata di giallo, un pan-ciotto rosso, calze a strisce orizzontalirosse e gialle, delle scarpe con fibbia.E’ un attaccabrighe, spesso si vantasenza averne motivo, è poltrone e cru-dele; anche quando prende dei ceffoniconserva il suo carattere linguaccione.

StenterelloTipica maschera della Toscana, indossauna giacca blu con il risvolto delle mani-che a scacchi rossi e neri. Ha un pan-ciotto puntinato verde pisello e dei pan-taloncini scuri e corti. Ha una calzarossa e una a strisce bianco–azzurro e le

scarpe nere. In testa porta un cappelloa barchetta nero e una parrucca con ilcodino. E’ molto generoso con chi èpiù povero di lui, è dotato di arguzia edi saggezza che, unite all’ottimismo, glifanno superare le avversità della vita.

Brighella

PantaloneStenterello

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28 TURISMO all’aria aperta

Attualità

Il Carnevale di RomaIl Carnevale di Roma gareggiava conquello di Venezia per grandiosità pitto-resca e per sovrana eleganza. Entrambihanno ispirato innumerevoli poeti edartisti che ne hanno fissato immaginid’abbagliante splendore. Il Carnevaleromano ebbe il suo grande momentosotto il pontificato di Papa Paolo II(1466), il quale volle rimettere in augele corse che erano tanta parte dellefeste di Monte Testaccio e del Circeoagonale. Inoltre, ordinò artistichemascherate organizzandole egli stessoe sostenendone signorilmente le spese.Caratteristica del Carnevale romano fu,per molto tempo, la famosa “Corsa deibarbari”, tanto cara alla popolazione.Partivano i cavalli da Piazza del Popoloe, a corsa sfrenata, attraversano la viaLata (il Corso) e venivano fermati inpiazza Venezia. Vi prendevano parte ipiù rinomati cavalli da corsa, i cui pro-prietari, patrizi della più alta nobiltà,della vittoria dei loro cavalli si facevanoun merito morale superiore al premiodei palii assegnati.Dopo un lungo periodo di oblio, ilCarnevale di Roma ha fatto di nuovocapolino con un nome leggermentemodificato: Carnevale Romano.Quest’anno, dall’11 al 21 febbraio sisvolgerà la quarta edizione, promossada Roma Capitale. Il grande evento carnascialesco diRoma, porterà nelle strade e nelle piaz-ze della città spettacoli di commediadell’arte, fuochi barocchi, animazioni,parate, mostre, attività didattiche e ludi-che per bambini. Secondo tradizione,il cuore della manifestazione è rappre-sentato dall'arte equestre, in omaggioall’evento principale del Carnevale rina-scimentale: la rinomata corsa dei cavalliberberi, che aveva luogo su Via delCorso – da cui il nome – e che ispirò persecoli le arti di grandi scrittori, pittori edartisti oltre ad attrarre a Roma rinomatinobili da tutta Europa.Il Carnevale Romano si caratterizzacome un grande carnevale equestre edè attualmente considerato il maggioreevento equestre d’Europa per numerodi spettatori. Lo scorso anno ha regi-strato un’affluenza di 600.000 personeper un totale di 135 eventi programma-ti.I cavalli animeranno ancora una voltapiazza del Popolo con una serie di coin-volgenti iniziative per tutta la durata delCarnevale: le sfilate, gli spettacoli con i

grandi protagonisti del mondo equestrenazionale e internazionale, le esibizionidelle rappresentanze dei corpi militari acavallo, le attività d’intrattenimento coni pony, la giornata dell’orgoglio buttero.Per maggiori informazioni +39 060608(tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore21.00) oppure www.carnevale.roma.it

Il Carnevale di IvreaIl Carnevale di Ivrea è una rappresenta-zione storica vecchia di quasi duecentoanni, che si caratterizza per il grandecoinvolgimento emotivo offerto ognianno dall’ intera città agli occhi dei visi-tatori. In quei giorni, gli Eporediesidiventano padroni della città racco-

gliendosi attorno ai protagonisti dellamanifestazione - la Mugnaia e ilGenerale - e al loro seguito, e dandovita a quell’affascinante ed unico spet-tacolo che è la Battaglia delle Arance.La vicenda da cui questa festa di popo-lo trae origine, risale al 1600, quando ivari rioni della città festeggiavanoognuno per conto proprio il Carnevale,con feste animate da un accesa rivalità,che sfociavano spesso in violenti scon-tri. Agli inizi dell’ottocento il governonapoleonico, sotto il quale era venuta atrovarsi Ivrea, impose di unificare i variCarnevali rionali in un’unica festa, permitigare lo spirito acceso degliEporediesi.

Dovunque volgi lo sguardo è Carnevale

Carnevale di Roma

Carnevale di Ivrea

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Attualità

Fu inoltre consentito a un cittadinoEporediese di vestire i panni di Generaledell’esercito napoleonico e circondarsidi aiutanti di campo e di ufficiali di statomaggiore, di ispirazione bonapartista. Aquest’epoca risale anche l’obbligo pertutti di indossare il berretto frigio delcaratteristico colore rosso, simbolo dellarivoluzione francese. Ma lo spirito dilibertà degli Eporediesi è in realtà anco-ra più antico: già nel 1194 essi insorse-ro contro il conte Ranieri di Biandrate,posto al governo della città da FedericoBarbarossa. Si narra che, secondol’usanza del tempo il tiranno pretendes-se di esercitare lo “jus primae noctis”,ovvero di passare con le spose la primanotte di nozze. Questa sorte toccòanche a Violetta la bella figlia di unmugnaio, che riuscì però a ribellarsi allepretese del signore mozzandogli la testacon un pugnale nascosto sotto la vestenuziale. Mostrando la testa del tirannoal popolo degli Eporediesi, raccoltosotto gli spalti dell’antico Castellazzo, lamugnaia scatenò una rivolta popolareche portò alla distruzione del castello.Nel 2012, la manifestazione si svolge-

rà da domenica 19 febbraio al 21 feb-braio.Per ulteriori informazioni consultare:www.storicocarnevaleivrea.it

Il Carnevale di VeneziaIl Carnevale a Venezia è una festa che siripete ogni anno. La sua origine risaleprobabilmente ai festeggiamenti indetti

nel 1662 per la vittoria del doge diVenezia sui patriarca di Aquileia.Il Carnevale veniva inizialmente celebra-to solo il giovedì grasso, con gare, fuo-chi d’artificio, giochi e spettacoli ai qualipartecipava tutta la popolazione. Nelsettecento i nobili si camuffavano con labauta, una mantellina nera di velluto oseta con cappuccio, alla quale era fissa-

Carnevale di Venezia

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Attualità

�ta una maschera a coprire anche ilvolto; i diversi quartieri della città elabo-ravano maschere o costumi propri, cosìcome le varie corporazioni di mestiere.Con il tempo, la dimensione spettacola-re e di divertimento collettivo delCarnevale prese il sopravvento sul valo-re simbolico della festa, che doveva rap-presentare l’ultimo tripudio di gioia esfrenatezza prima del periodo di peni-tenza della Quaresima. Nello scenariosuggestivo del Canal Grande popolo edaristocratici familiarizzavano e passava-no la notte cantando e bevendo allegra-mente. Centinaia di gondole illuminatescivolavano sulle acque della laguna cre-ando uno spettacolo fantastico.Nel 1981 è stata realizzata la fusione tral’immagine del Carnevale e quella del

teatro, rievocando riti medioevali eaddirittura festività precristiane. Fino adallora il Carnevale di Venezia era statosimile a quello di altre città italiane,lasciando a testi e a vecchie fotografie latradizione dei secoli d’oro dellaSerenissima.A mano a mano il Carnevale ha assuntouna veste tutta sua, sicuramente digrande suggestività e fascino. Il meritova alle maschere, i fantasmi di oro e setache si aggirano per calli e campiellidando vita ad un vero e proprio stile neltravestimento carnevalesco in cui si fon-dono Medioevo, Rinascimento e sette-cento veneziano.La kermesse carnascialesca ha rilanciatol’immagine della città e l’economia del-l’intero territorio veneziano. Il Carnevale

2011 è stato un evento partecipato econdiviso, che ha coinvolto moltissimeistituzioni del territorio offrendo eventiche hanno saputo attrarre veneziani eturisti. Il successo è nei numeri, quellidegli arrivi registrati, con le punte deidue ultimi week end (140.000 il 26-27febbraio, 250.000 il 5-6 marzo), quellodegli eventi organizzati, 490 in 90luoghi diversi (solo in Piazza San Marcosi sono esibiti 350 artisti) per un totaledi 150 ore di programmazione. Unamanifestazione che ha saputo coinvol-gere e far dialogare, come raramenteavviene, istituzioni culturali e religiose,associazioni sportive e cittadine, otte-nendo alla fine il risultato voluto, unacittà aperta ed un Carnevale che hacoinvolto quanto mai nel recente passa-to.Nel 2012 si replica nei giorni 4 – 5 feb-braio e 11 – 21 febbraio.Per ulteriori informazioni consultare:www.carnevale.venezia.it/

Il Carnevale di ViareggioIl Carnevale di Viareggio nacque nel1873, quando ad alcuni “signori” delluogo venne in mente di organizzareuna domenica diversa, realizzando uncorteo di carrozze addobbate con fioriche andavano su e giù per la Via Regia,strada principale della città. In quell’oc-casione fu organizzata anche unamascherata di protesta dei cittadini,costretti a pagare troppe tasse, e fupreso in giro il capo degli esattori comu-nali. La sfilata piacque molto sia ai pro-motori che ai cittadini e nacque cosìl’idea di realizzare ogni anno dei carriche interpretassero umori e malumoridella gente. Viareggio da allora è diventata la patriadel Carnevale italiano, con i suoi corsimascherati caratterizzati da carri allego-rici in cartapesta: delle vere opere d’artealla cui realizzazione i carristi viaregginidedicano un intero anno. Non c’è politi-co, uomo di coltura o di spettacolo diogni parte del mondo che non sia statopreso di mira, divenendo il protagonistadi uno quei carri che sembrano prende-re vita durante la sfilata, muovendo lebraccia, aprendo la bocca non tanto gliocchi. Su ognuno di essi trovano postoanche ragazzi e bambini che lancianocoriandoli e stelle filanti agli spettatoridivertiti.Durante tutto il periodo, vengono orga-nizzate anche feste mascherate neidiversi rioni della città e numerose mani-festazioni di spettacolo, sport e cultura. La Fondazione Carnevale ha già ufficia-lizzato le date dei corsi mascherati del

Carnevale di Viareggio

Carnevale di Putignano

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Attualità

Carnevale di Viareggio 2012 (140ª edi-zione): domenica 5 febbraio 2012;domenica 12 febbraio 2012; domenica19 febbraio 2012; martedì 21 febbraio2012 (corso gratuito); domenica 26 feb-braio 2012; sabato 3 marzo 2012 (corsoin notturna).Carri in passeggiata anche per la ceri-monia d’apertura sabato 4 febbraio2012.Per ulteriori informazioni consultare:www.viareggio.ilcarnevale.com

Il Carnevale di PutignanoSiamo a Putignano, in Puglia: qui ilCarnevale, oltre ad essere legato ad unaserie di corsi mascherati con carri alle-gorici in cartapesta realizzati, secondouna consolidata tradizione da abilissimiartigiani del luogo, è caratterizzato daalcuni riti di origine popolare.Il Carnevale ha inizio il 26 dicembre conla Festa delle Propaggini (lunghi tralci divite che vengono interrati per la parteinferiore), rassegna di umorismo e satirain versi e strofe, ispirati a fatti e perso-naggi della città le cui origini, di caratte-re religioso, sono antichissime. Uno deiriti più antichi è lo “Ndondaro”, rumo-roso corteo di gente vestita da contadi-no, guerriero o altrimenti, che percorrele vie della città cantando e suonandostrumenti improvvisati. “Ndondaro” èun termine dialettale legato al movi-mento dell’altalena.Nel pomeriggio del lunedì grasso si svol-ge l’estrema unzione del Carnevale,parodia di un vero e proprio rito liturgi-co, con tanto di chierichetti e di preti.Nel pomeriggio del martedì grasso sipuò assistere al funerale di reCarnevale: la sua bara viene accompa-gnata dalla moglie, che piangendo nedescrive le virtù, e da un corteo didonne che intonano canti raccapriccian-ti, interrotti da forti di urla. Alla finedella processione si dà fuoco alla bara oal fantoccio che rappresenta ilCarnevale. Il programma delle sfilate prevede iseguenti appuntamenti: domenica 12 e19, lunedì 20 e martedì 21 febbraio2012. Per ulteriori informazioni consultare ilsito ufficiale del Carnevale di Putignano:www.carnevalediputignano.it/

Il Carnevale di CentoIl Carnevale di Cento (FE) è un CARNE-VALE STORICO, la cui antichissima tradi-zione ha infatti lasciato traccia in unaffresco del 1615 del pittore centeseGian Francesco Barbieri chiamato "Il

Guercino", dove viene rappresentato "ilBerlingaccio", una maschera locale, inuna festa nel palazzo comunale offertaal popolo nel giovedì grasso dalMagistrato cittadino, con profusione didolciumi e rinfreschi.Lo spirito surreale e fantastico, goliardi-co e giocoso tipico di questa manifesta-zione, amata dai grandi e dai piccini,viene incarnato dai mastodontici e colo-rati carri allegorici di cartapesta che sfi-lano ogni domenica lungo il circuito car-nevalesco, tra due ali di folla festante eincantata.I carri mascherati in gara sono in carta-pesta e vengono realizzati dalle 6 asso-ciazioni carnevalesche di Cento. Ogniassociazione carnevalesca centese haun gruppo molto variopinto e festoso

che conta di centinaia di persone. Unaparte sul carro, l`altra, più numerosa escatenata, lo precede a piedi fra i porti-ci seicenteschi della città. Sfilano poibande di gruppi comico- folkloristici edartisti di strada che coinvolgono il pub-blico in un`atmosfera d`allegria. Sfilaanche un gruppo di ballerine di samba,a rappresentare il gemellaggio delCarnevale di Cento con quello di Rio. Ilpubblico riceve dai carri in parata, comeda tradizione, caramelle, cioccolatini,pupazzi di peluche, palloni e gadget variin grande quantità. La prossima edizione avrà luogo dal 18al 21 Febbraio 2012.Per ulteriori informazioni consultare:www.carnevalecento.com

Carnevale di Cento

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Attualità

32 TURISMO all’aria aperta

Per una riqualificazionedell’offerta turistica italiana

G rande partecipazione e soddi-sfazione per il Forum annualedell’Associazione Italiana

Turismo Responsabile, svoltosi a Roma il2 dicembre nella sede del Centro StudiCTS. L’ incontro era focalizzato sullariqualificazione dell’offerta turistica ita-liana. “In un momento in cui la crisi sista facendo sentire” ha detto il presi-dente dell’AITR Maurizio Davolio “ilsettore turistico, che continua a mante-nere un trend positivo, è chiamato acontribuire alla ripresa dell’economiadel paese”. Occorre far conoscere aipotenziali turisti e agli operatori del set-tore, nuovi progetti e sinergie competi-tive nel campo dell’accoglienza, inizian-do dal progetto Città Migranda diViaggi Solidali, che trasforma il proble-ma dell’immigrazione, in punto diforza. Gli stranieri residenti in Italia,dopo un corso di formazione su storia,tecniche turistiche e mediazione cultu-rale, diventano “guide migranti” eaccompagnano il visitatore alla scoper-ta dei quartieri dove gli immigrati vivo-no e lavorano. Da Torino, Migranda haportato il progetto in altre città italiane,realizzando il MyGranTour, che proponel’iniziativa a Milano, Genova, Firenze eRoma e, in futuro, in altre città italianeed europee. Addio Pizzo Travel orga-nizza il Sicily incoming pizzo free, itine-rari di turismo etico a sostegno di chi hadetto no alla mafia. A raccontarlo èstato uno dei fondatori, DarioRiccobono: “il turismo pizzo-free è lostrumento di partecipazione del viag-giatore responsabile, che pur nonvivendo in Sicilia vuole dare un contri-buto concreto ad un circuito di econo-mia pulita”. Gli ospiti visitano le azien-de sorte su terreni confiscati alla mafia,utilizzano i servizi delle ditte iscritte allalista di Addiopizzo, soggiornano pressochi si è schierato contro la mafia.Antico Presente, associazione radicatanella Maremma Laziale, si impegna nelrecupero delle ferrovie abbandonate. Ilprogetto pilota aprirà la strada al riuti-

lizzo delle stazioni dismesse (ma nellequali i treni ancora sostano) come sediper associazioni di turismo responsabi-le. Le fermate che i turisti non utilizza-no più per mancanza dei servizi di acco-glienza torneranno a vivere, per l’op-portunità di raggiungere col treno lelocalità più piccole con il conseguenterisveglio del turismo e dell’ economialocale. Iniziative per combattere traffi-co e inquinamento sono proposte daZeppelin, che ospita i turisti a due ruotesu alberghi galleggianti. La valorizzazio-ne della natura e la salvaguardia del ter-ritorio emergono delle proposte diAtlantide, che quest’anno ha creato ilcircuito “Amaparco”, una rete di parchieducativi con altre strutture che valo-rizzano i territori nell’ottica dell’ecoturi-smo, per diffondere la conoscenza deiluoghi e sensibilizzare verso la tuteladell’ambiente. I Borghi Autentici d’Italiacon il progetto “Comunità Ospitale”puntano all’incontro tra turisti e resi-denti Capillarmente agisce anchel’Unione Nazionale Pro Loco Italia cheha portatola propria testimonianza alForum con oltre 600 video dedicati a

tutto ciò che l’Unesco ha definito“patrimonio immateriale culturale”,per salvar dall’oblio memorie, tradizionie conoscenze orali, che altrimentisarebbero destinate ad estinguersi. Equotube offre un gift box interessan-

te per contenuto ( weekend in B&Bbiologici, visite alle Fattorie del Panda incollaborazione con WWF, degustazionibio , soggiorni in strutture certificate daLegambiente Turismo, soggiorni in bio-resort) ma anche per progetti di inseri-mento lavorativo per disabili, in colla-borazione con la cooperativa LaCometa. Già diffuso nelle agenzie tradi-zionali e nella catena Mr. Holiday,l’Equotube arriva in questi giorni nel cir-cuito COOP.I molteplici progetti e i temi toccatidurante il meeting si sono trasformatiin concrete opportunità di scambio ecollaborazione tra i soci, gli ospiti e ivisitatori esterni, tra cui la Federviaggi.In conclusione, l’apertura al mondo delturismo classico e la creazione di siner-gie tra diversi settori si sono rivelati lachiave vincente per produrre cambia-menti reali e su grande scala.

A Roma il Forum e Assemblea dell’Associazione Italiana Turismo Responsabile

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34 TURISMO all’aria aperta

Informazioni dalle aziende

C on l’entrata di tre nuovi centrinella rete distributiva Hobby,si allarga la rete di concessio-

nari che vendono caravan e autocara-van del blasonato marchio tedescosul nostro territorioHobby, leader mondiale nella produ-zione di caravan, rafforza la sua pre-senza con l’arrivo di tre nuovi centrivendita, dislocati nel centro e sudd’Italia: Beltrani Caravan Market aForlimpopoli (FC), Centro CaravanRomaniello a Casagiove (CE) eCaravan Figuera a S. Maria DegliAmmalati (CT).

La maggiore e più capillare presenzadel marchio Hobby in Italia, nonché ibuoni risultati commerciali raggiunti,sono merito anche dello staff del-l’agenzia per l’Italia per il gruppoHobby-Fendt. «Il prodotto Hobby è conosciuto eapprezzato non solo per le sue raffi-natezze estetiche, ma anche per glialti standard qualitativi di costruzione– dichiara Stefano Bonometti,responsabile dell’agenzia Hobby-Fendt per l’Italia – È questo il segretodi un successo che quest’anno hapremiato in modo particolare i veico-

li di Hobby, venduti oltre le aspettati-ve non solo alle fiere internazionali,ma anche alla nostrana fiera diParma».

Si amplia la rete vendita Hobby

C hi vuole edificare una città,deve iniziare con la posa dellaprima pietra. Così è stato

anche per la Carthago-City che sorge-rà nella zona industriale diUnterrauhen in periferia di Aulendorfe la cui ultimazione è prevista per l'in-verno del 2012. La cerimonia di posadella prima pietra si è tenuta nei primigiorni di novembre e ha dato inizio adun sensazionale progetto di costruzio-ne, con il quale il costruttore di veico-li ricreazionali di Ravensburg apre unnuovo capitolo e si prepara ad affron-tare le future sfide frutto della cre-scente europeizzazione delle proprieattività di vendita. Alla presenza deldirettore dei lavori, degli architetti,della città di Aulendorf nonché diesponenti di spicco della realtà politi-ca regionale e del Land, Karl-HeinzSchuler, il fondatore della Carthago,ha dipinto un quadro delle opportuni-tà che si aprono per Aulendorf in virtùdell'insediamento della sua impresa.“Si tratta di una situazione win-winper Aulendorf e la Carthago”. Gli appassionati del caravaning chevisiteranno in futuro la Carthago-Citysono persone propense al consumo eper lo più molto abbienti che imparti-ranno uno slancio anche al turismo eal settore gastronomico di Aulendorfe dell'area circostante. Il messaggio èstato accolto con gratitudine dai rap-presentanti del Comune come anchedall'associazione del commercio edell'industria di Aulendorf, che si èpresentata spontaneamente alla ceri-

monia di posa della prima pietra e hasrotolato un manifesto recante lascritta: “Salve Carthago: benvenutaad Aulendorf”. Indubbiamente ungesto di grande carattere simbolico. Qual è stata la scintilla che ha condot-to alla progettazione della Carthago-City? Dopo anni di fulminante cresci-ta, le ancora attuali sedi di produzio-ne di Ravensburg-Deisenfang eSchmalegg non riescono più a conte-nere i volumi di produzione.Mancano, inoltre, dei locali di venditae consulenza rappresentativi adatti adaccogliere la clientela esigente delbrand di lusso. “Non siamo più in

grado di soddisfare adeguatamente ladomanda della nostra clientela.L'unica soluzione è investire in nuovesuperfici di produzione, logistica, assi-stenza e presentazione al fine di darealla clientela ciò che essa si aspettadalla Carthago”, preannunciava Karl-Heinz Schuler, il fondatore dell'impre-sa, all'inizio dell'anno anticipandol'itinerario di marcia: Le due attualisedi di produzione verranno abban-donate per mancanza di possibilità diespansione. Tutto il team Carthago eun numero sostanzioso di nuovi colla-boratori si trasferiranno alla fine del2012 nella Città Carthago.

Posa della prima pietra della Carthago-City

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TURISMO all’aria aperta 35

Informazioni dalle aziende

“C inquant’anni di innova-zione al servizio dell’av-ventura”, con questo

slogan il marchio francese Rapidocelebra il suo cinquantesimo comple-anno, segnato da una storia costella-ta di successi. La società Rapido ènata dallo spirito creativo di ConstantRousseau che nel 1961 costruisceuna caravan pieghevole per le proprievacanze. Un modello innovativo cheviene fabbricato per 30 anni e sfiora i35000 esemplari prodotti. Seguendole orme del padre, Pierre Rousseau,l’attuale patron di Rapido, entra inazienda nel 1976. Nel 1983 vienecostruito il primo motorcaravan:Randonneur 410. Nel 1985 dopo lascomparsa del padre, Pierre Rousseauprende le redini dell’azienda e dopodue anni lancia un’articolata gammadi autocaravan proponendosi condeterminazione sul mercato franceseed europeo. Proprio in quegli anni

Rousseau incontra Silvano Tresoldi,titolare di Gest Camp Market srl e gliaffida il compito di distribuire Rapidoin Italia. Il primo concessionario checrede in quest’azienda, 25 anni orso-no è Caravan Schiavolin. Così, oltre alcinquantesimo anniversario del mar-chio Rapido, il 2011 celebra anchedue “nozze d’argento”: i 25 anni dicollaborazione tra Rapido e GestCamp Market srl e tra Gest CampMarket srl e Caravan Schiavolin. Oggi l’offerta di autocaravan Rapidoconsta di 8 gamme per un totale di42 modelli distribuiti in 17 paesi.Rapido, con sede a Mayenne, nellaregione della Loira, è uno dei marchidel gruppo omonimo che possiedeanche i brand Esterel, Fleurette,Itineo e Westfalia. Dal 2008 ha unnuovo stabilimento produttivo che siestende su 15 ettari e che compren-de: un parcheggio in grado di ospita-re 500 telai e 300 veicoli finiti e 410

posteggi; uno stabilimento di 24500m2 suddiviso in 13000 m2 destinatial montaggio, 6500 m2 dedicati adeposito e logistica e 5000 m2 desti-nati a uffici e servizi paralleli alla pro-duzione.Gest Camp Market s.r.l - agente perl’Italia - Via P.Gobetti 9 – Gallarate(Va) - Tel 0331 772193 – Fax 0331773452 - www.gestcamp.com [email protected]

Gli anniversari di Rapido e dei suoi partner

R iparte a dicembre la coppa delmondo di sci e il LAIKA Kreos5001 SL accompagnerà il

campione Olimpico Giuliano Razzolidurante le trasferte dell’importantestagione sciistica. Il giovane campione emiliano, reduceda molti mesi di allenamento sia inItalia sia all’estero, utilizzerà il Kreos5001 SL come vera e propria abitazio-ne sfruttando al massimo il confort ele caratteristiche tecniche del supermansardato della casa toscana dellacanina alata. “Grazie al doppio garage maxi-dimen-sionato”- ha dichiarato GiulianoRazzoli -, “lo stivaggio dell’attrezzatu-ra sportiva, è semplice e funzionale”. Ilgarage interno, dotato di portelloni diapertura all’esterno sia dalla parte sini-stra sia destra, è riscaldato e illumina-to, dotato di un’asta appendiabiti e divasche gocciolatoio rimuovibili, per farasciugare agevolmente tute da sci escarponi. Il garage del Kreos 5001 SL èraggiungibile anche dall’interno delveicolo, grazie ad uno sportello dicomunicazione tra doppio garage ecellula abitativa. Altro accorgimento

tecnico di grande utilità è la doccettaesterna posta all’interno del garageche ha una duplice funzione: lavare ilgarage oppure sciacquare le scarpe alritorno da una passeggiata in monta-gna o da una partita a golf.In relazione alla prossima stagione di

gare, Razzoli parla dei suoi obiettivi:"La stagione è molto lunga ed iovoglio essere spesso davanti, averecontinuità, lottare per la Coppa delMondo di specialità e alla fine dellegare avere la possibilità di riposarmiall’interno del Kreos 5001SL".

Il KREOS LAIKA 5001 SL ancora in pista insiemeal campione Olimpico Giuliano Razzoli

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Informazioni dalle aziende

F ino a ieri le Città d'Artedell'Emilia Romagna si rag-giungevano dalla Via Emilia.

Oggi sono accessibili anche dal vostrosmartphone. Il patrimonio regionaledi cultura e ospitalità approda almondo mobile, grazie allo sforzo col-lettivo di tutti i soci pubblici e privatidell’Unione di Prodotto delle Cittàd'Arte dell'Emilia Romagna che,sotto la regia di APT Servizi, hannodato vita a una guida digitale di oltrequattromila punti di interesse, fra iquali monumenti, musei, siti Unesco,aree archeologiche, luoghi dellaMotor Valley, teatri, castelli e dimorestoriche. E ci sono anche hotel, even-ti e offerte vacanza: tutte disponibilisullo schermo del telefonino ed intempo reale per turisti e cittadini. Epresto anche la possibilità di prenota-re e pagare direttamente da smar-tphone per gli hotel aderenti al porta-le regionale di booking onlinewww.visitemiliaromagna.com.

Quella che si potrà scaricare sul pro-prio cellulare sarà una guida di viag-gio virtuale specializzata in arte e cul-tura per Piacenza, Parma, ReggioEmilia, Modena, Bologna, Ferrara,Ravenna, Faenza, Forlì-Cesena,Rimini. L’applicazione segnala i puntid’interesse culturale vicino al turista:

basterà regolare a che raggio didistanza si vuole effettuare la ricerca.Altrimenti si indicherà semplicementela provincia prescelta. In tutti i casi c’èanche il filtro “consigliati dalla reda-zione”, con le indicazioni suggeriteda una rete di redazioni presenti sulterritorio.

Col cellulare in vacanza in Emilia Romagna

M ontemurlo (Prato) diventa ilcentro di produzione deiprodotti Viesa per l’intero

mercato europeo. Dal mese di genna-io 2012, infatti, lo stabilimento adia-cente alla società Vigia Viesa Italy srl,filiale commerciale per l’Italia e laGrecia del gruppo argentino Colven,è stato attrezzato per l’assemblaggiodei celebri condizionatori evaporativiViesa Holiday, destinati al mercato deiveicoli ricreazionali. Già in febbraiosarà pronta una seconda linea dimontaggio per Viesa Kompressor, ilcondizionatore a compressore dedica-to ai veicoli industriali. In Italia il grup-po Colven è stato finora presente solocon una filiale commerciale, VigiaViesa Italy srl, che ha il compito didistribuire i prodotti a marchio Viesa,Vigia e Vitran, nonché formare e dareassistenza al network commerciale.Ora con la fondazione della societàItal Colven il gruppo intende consoli-dare la sua posizione nel VecchioContinente avviando un centro diproduzione nel cuore dell’Europa. Ilnuovo stabilimento si trova a pochi

chilometri da Firenze e si sviluppa suuna superficie totale di 1500 mq dicui la metà dedicati alla produzione eil resto suddiviso tra magazzino e uffi-ci.«Fino ad ora la produzione di tutti icomponenti di Viesa Holiday avvenivain Argentina, presso la casa madre,dove i condizionatori erano anchepreassemblati – racconta il direttoregenerale Alejandro Jacquet - OraHoliday diventa un prodotto quasitotalmente made in Italy, eccezion

fatta per il filtro di fibre di legno,cuore del sistema evaporativo e realiz-zato con una tecnologia esclusivapresso i laboratori del Gruppo.Produrre in Italia ci permetterà dirispondere con grande velocità e fles-sibilità a qualsiasi richiesta sul merca-to europeo, aumentando la competi-tività e riducendo i nostri costi, che,soprattutto i termini di trasporto,hanno sempre avuto una notevoleincidenza».

Holiday diventa “made in Italy”

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Informazioni dalle aziende

G armin, leader mondiale nelsettore dei navigatori satellita-ri, mostra a EICMA la versione

aggiornata di dïzl 560LT, il navigatoredi Garmin progettato appositamenteper l’industria del trasporto ora com-pleto anche della modalità Camper.Garmin dïzl 560T è la naturale evolu-zione del suo fortunato predecessorenüvi 465T, più ricco di funzioni e conuno schermo più ampio. Il dïzl presen-ta un ampio display da 5 pollici, conaltoparlante integrato e robusta staffada cruscotto alimentata che offre unaserie di funzionalità aggiuntive apposi-tamente pensate per i camionisti comei Punti di Interesse (POI) comprendentiofficine e aree di servizio dedicate aimezzi pesanti, i limiti di velocità diffe-renziati per i camion e modalità avan-zate di navigazione e di calcolo del per-corso grazie alla tecnologia nüRoute™di Garmin.

Il dïzl non è solo un prodotto dacamion: grazie alla multi modalità puòessere utilizzato anche come navigato-re ideale per caravan e camper. A oggigli autisti di questi veicoli potevanoscegliere se utilizzare un navigatore daauto senza le indicazioni dei pericoli edelle strade da evitare per i camperisti(ponti bassi, problemi di sagoma delmezzo) oppure utilizzare un prodottodedicato ai mezzi pesanti, dovendoperò sottostare alle limitazioni di leggetipiche di questa categoria (quali peresempio i divieti di accesso ai veicolitrasportanti liquidi infiammabili). Oragrazie a dïzl è disponibile la soluzionedefinitiva per la navigazione satellitaresu caravan e camper: percorsi sicuri,restrizioni camionistiche assenti e un’infinità di punti di interesse dedicatiagli amanti del turismo open air.

Tragitti più veloci e più sicuri incabina Completo di mappe precaricate detta-gliate che forniscono indicazioni disvolta passo a passo e indicazioni voca-li, il dïzl offre il calcolo del percorsobasato sulle limitazioni presenti per imezzi pesanti personalizzabili a secon-da delle caratteristiche fisiche delcamion e della merce trasportata. Gliutenti possono personalizzare molte-

plici profili utilizzando il navigatoreliberamente su più mezzi e possonocambiare in ogni momento il profiloutilizzato.

dïzl rende un gioco da ragazzi fare unasosta grazie alle funzionalità Exit servi-ces che individua velocemente i puntidi interesse presso le uscite autostrada-li quali stazioni di servizio, punti diristorazione, aree di sosta.

L’assistente di corsia con la funzione“Vista Svincoli” aiuta a guidare in sicu-rezza mentre dïzl indica la corsia daoccupare, con immagini realistichedello svincolo in arrivo, laddove il servi-zio è disponibile.

E’ incluso di serie il ricevitore TMC“Premium”, che permette un accessodiretto ai servizi Infotraffico nei mag-giori paesi europei, non richiede abbo-namenti e non ha scadenza ed è dota-to inoltre di database Autovelox pre-caricato e Tecnologia Bluetooth – per ilcollegamento in vivavoce con telefonicellulari compatibili

Calcolo predittivo del percorsonüRoute Fornendo indicazioni di viaggio effi-cienti e tempi di arrivo realistici,trafficTrends™ suggerisce percorsi inbase ai dati storici e ai trend ricorrentidel traffico nella specifica area in ognispecifico orario del giorno.

E per rendere il tragitto più sempliceche mai, la serie dïzl ricorda le destina-

zioni frequenti e utilizza MyTrends perprevedere la destinazione senza impo-stare alcun tragitto, mostrando l’orariodi arrivo e il miglior percorso basando-si sulle informazioni di traffico disponi-bili.

Dïzl è portatile e multimodale: puòessere utilizzato su un camion, in cam-per o in auto in modo da essere sposta-to da un veicolo all’altro

Il dïzl 560LT è disponibile ad un prezzodi 399 euro.

Su GarminGarmin International Inc. è una filialedi Garmin Ltd. (Nasdaq: GRMN), leadermondiale nella navigazione satellitare.Dal 1989 l’azienda progetta, produce,commercializza e vende strumenti eapplicazioni – la maggior parte dellequali utilizza la tecnologia GPS – per lanavigazione, la comunicazione e la tra-smissione di informazioni. I prodottiGarmin vengono impiegati nei settoriautomotive, mobile, wireless, outdoor,nautica, aviazione e per applicazioniOEM. Garmin Ltd ha sede in Svizzera ele sue filiali principali si trovano negliStati Uniti, Taiwan e Regno Unito. InItalia, il gruppo è rappresentato daGarmin Italia Spa. Garmin è un mar-chio registrato. Tutti i marchi e nomidei prodotti Garmin sono registrati, diproprietà di Garmin Ltd o delle suefiliali. Tutti gli altri brand, nomi dei pro-dotti, nomi aziendali, marchi e servizisono di proprietà dei rispettivi proprie-tari. Tutti i diritti sono riservati.

Garmin® dïzl™, il navigatore per le “taglie forti” della strada

Ampio schermo, altoparlanti integrati e funzioni specifiche per camion e camper

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Un’Australia... tutta da scoprire

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P ensando all’Australiaè inevitabile ricorda-re i canguri, gli abo-rigeni, il surf e quelterritorio così splen-dido, dai panorami

mozzafiato. Ecco allora alcune propo-ste imperdibili per gli amanti dell’av-ventura su 4 ruote.

Great Southern Touring Route (4giorni) – VictoriaMelbourne – Lorne – Port Fairy –Halls Gap – MelbourneE’ percorrendo la Great SouthernTouring Route che ci si innamora subitodell’Australia. La Great Ocean Road,con una sosta presso gli hot spot delsurf (Torquay e Bells Beach), porteràverso la paradisiaca Lorne. Un viaggioadatto a quelle coppie alla ricerca diavventura e di panorami naturali moz-zafiato. Proseguendo si potranno visita-re le cascate e la foresta del OtwayNational Park.Le sorprese poi non finiscono perchéchi sceglie questo tour avrà la possibili-tà, facendo sosta a Warrnambool, diammirare anche le balene. Un tragittoche combina dunque l’avventura con ilromanticismo grazie anche alle pittore-sche cittadine costiere di Apollo Bay ePort Fairy. Questa magnifica esperienzasi completa, infine, con un’immersionenella straordinaria cultura endemicaaborigena, con visite del Parco Naturaledei Grampians e con un tuffo nel pas-sato alla scoperta dell’età della Corsoall’Oro nella cittadina storica di Ballarat.

Pacific Coast Touring Route (6 gior-ni) – QueenslandBrisbane - Fraser Island - Bundaberg- Rockhampton - Mackay -Townsville – CairnsUn tour ottimo per visitare alcune delleattrazioni costiere più significative delQueensland, dalla Grande BarrieraCorallina, Patrimonio Mondialedell’Umanità, alle isole incontaminatedisseminate nell’Oceano, fino alle fore-ste pluviali, che digradano dolcementeverso il mare.Non può mancare poi una visita alla piùgrande isola di sabbia esistente almondo, la Fraser Island abitate damante e tartarughe nella località diMon Repos, nei pressi di Bundaberg.Altra località imperdibile è senza dub-bio Rockhampton dove si può visitareGreat Keppel Island e le Grotte delCapricorno. Snorkeling o immersionisaranno splendide se fatte poi lungo laBarriera Corallina, dove si potrannoFoto: Tourism Australia

Un’Australia tutta da scoprire e da attraversare perconoscerne i colori, i profumi e le usanze. Una terradove trovare mare, spiagge, parchi e antiche miniered’oro

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ammirare le numerose specie di pesci.Qui si potrà anche esplorare uno deirelitti di navi che si nascondono nelleprofondità dell’oceano.Non si può poi non fare una sosta nelleisole Whitsundays il cui ambiente siadatta per lunghe passeggiate sullespiagge di sabbia bianchissima (aMagnetic Island, vicino a Townsville). Davisitare anche il parco nazionale diHinchinbrook, l’isola-parco naturale piùgrande dell’Australia i cui colori e profu-mi accompagneranno i visitatori fino aCairns, porta d’accesso alla regionenord-tropicale del Queensland.

East Coast Escape (5 giorni) -Tasmania - Hobart – Maria IslandNational Park - Orford - Swansea -Freycinet National Park - St Helens -Bay of FiresEcco la meravigliosa costa est dellaTasmania. Emozioni marine su kayak escoperta storica su Maria Island, assaggidi frutta fresca appena colta nelle fatto-rie e degustazione di vini nei pressi diSwansea. Per gli amanti della natura,infine, merita una visita il Parco

Nazionale di Freycinet.La sosta è poi d’obbligo a Bicheno dovesi avrà la possibilità di affittare un 'quad'ed esplorare la linea costiera.Immancabile una camminata nella fore-sta pluviale del Parco Nazionale di

Douglas-Apsley o una nuotata nel pitto-resco porto di St Helens Park. Un’altralocalità imperdibile per gli amanti deiluoghi solitari è la Binnalong Bay, dalleacque limpide e calme, oppure, per gliappassionati di camminate nella natura,

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Adelaide

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è consigliabile un giro nella Bay of Fires.Il viaggio, terminerà in un appartatoecolodge con camere dall’imbattibilevista sull’oceano.

Da Melbourne ad Adelaide, attra-verso la Great Ocean Road (5 giorni)- Melbourne – Lorne – Port Fairy –Robe – Victor Harbor – Adelaide.Un itinerario che parte da Melbourneper arrivare ad Adelaide lungo la lineacostiera a sud-est dell’Australia. E’ quel-lo della famigerata Great Ocean Road,icona dei viaggio on the road inAustralia, che darà la possibilità disostare in alcune delle zone più indicateper fare surf di tutto lo stato quali, peresempio, Torquay e Bells Beach. Per gliamanti gourmand, assolutamenteimperdibile sarà una sosta alle cittadinedi mare di Port Fairy e Portland, mentreper degustare ottimi vini australiani, siconsiglia un break a Coonawarra, dovesarà possibile anche ammirare i fossili dimarsupiali giganti del passato nel sito

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Brisabane

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Patrimonio dell’Umanità NaracoorteCaves. Sulla via del ritorno per Adelaide,vale la pena di concedersi una crocierasul Coorong, per esplorare spiagge iso-late e per assaggiare i vini tipici dellaFleurieu Peninsula.

Pacific Coast Touring Route (7 gior-ni) - Sydney - Central Coast - HunterValley - Port Stephens - CoffsHarbour - Byron Bay - Gold CoastSpiagge uniche, natura rigogliosa, vine-rie dell’Hunter Valley e pittoresche inse-nature a Port Stephens è il tour che civuole per trascorrere 7 giorni di comple-to relax. Tra gli hot spot, si ricordano icampi da golf immerse nella foresta plu-viale nella Coffs Coast e la bellezzamozzafiato della spiaggia di Byron Bay.Per gli appassionati delle immersioniecco il Parco Marino di Solitary Islands,in cui è possibile ammirare un’ampiavarietà di pesci multicolore. Questa gitapanoramica vi porterà da Sydney aBrisbane, passando attraverso vastespiagge, tranquilli paesini, imponentiforeste pluviali, avventura e relax.

Da Sydney a Melbourne, CoastalDrive (7 giorni) - Sydney - Nowra -Batemans Bay - Eden - Bairnsdale -Wilsons Promontory - Phillip Island -MelbourneNuotate, fresche ostriche, whale-wat-ching, sono solo alcuni dei plus di que-sto itinerario. Non c’è niente come darda mangiare alle aquile di mare aMallacoota o immergersi in prima per-sona nel prezioso ecosistema diCroajingolong National Park. DaGippsland Lakes a Ninety Mile Beachfino al Wilsons Promontory NationalPark, il paesaggio, qui, racconta la bel-lezza della natura incontaminata e offrepause di puro relax.Su Phillip Island, inoltre, si potrannoincontrare foche e piccoli pinguini.Questo itinerario di incredibile successovi porterà a visitare, dunque, tranquillecittadine di mare, parchi naturali ricchidi fauna e flora, spiagge solitarie epanorami di bellezza incomparabile.

Great Tropical Drive, Queensland(12 giorni)Cairns – Cooktown – Mareeba –Undara – Charters Towers –Townsville – Ingham – Tully –Mission Beach – Innisfail – CairnsE la Great Tropical Drive, da Cairns aTownsville, la soluzione ideale per chivuole una vacanza rilassante e dai dolciritmi.Dalla Barriera Corallina alle foreste plu-

viali, fino ai paesaggi più reconditi delQueensland, questo itinerario compren-derà alcuni hot spot imperdibili, veri epropri must di una vacanza australianaon the road. E’ consigliabile una crocie-ra sulla Grande Barriera Corallina, chepermetterà di ammirare pesci multicolo-re e nuotare in acque cristalline, dacombinare con un tour dell’anticaDaintree Rainforest. Una sosta a CapeTribulation permetterà di immergersi

nella cultura aborigena, mentre leesplorazioni delle antiche miniere d’oropermetteranno di comprendere lo svi-luppo della cultura di questo stato. Unagiornata alle isole di Magnetic, Dunk eHinchinbrook garantiranno una sosta ditutto relax, pernottando in uno deimagnifici resort a cinque stelle, per poiprocedere ad una visita di Port Douglase Mission Beach.

Adelaide

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Atlantico e magia a La Rochelle

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A more a prima vistaper una città cheoffre ampi orizzon-ti, echi lontani delletumultuose vicendestoriche che l’han-

no connotata e protezione, accoglien-za e calore agli uomini come la garan-tisce da secoli a velieri e imbarcazioniche trovano riparo nelle sue acquetranquille anche con il maltempo gra-zie alle isole di Ré, d’Oléron e di Aixposte di fronte. Troppo poco perdescrivere La Rochelle - capoluogodel dipartimento Charente Marittimanella regione Poitou-Charentes - nelcui ‘porto’ ho trovato giorni di assolu-ta serenità complice anche uno straor-dinario microclima. Vi si trovano, infat-ti, una mitezza inusuale a questa lati-tudine (grazie all’influenza dellaCorrente del Golfo) e poca umidità, ocomunque non così oppressiva comein altri luoghi di mare, che, infonden-do una sensazione di benessere, tol-gono un bel po’ di lustri riportandoall’antico vigore. Come per le personeanche per i luoghi può scattare qual-cosa di magico e indefinito che avvin-ce e lega esercitando un fascino e unamalia irresistibili. Certo l’Oceano in séè seducente per infiniti motivi in ognidove e qua: nei quattro porti, nellespiagge, nell’intonacatura delle case,nell’aria, intorno alle sue torri, sui visie negli sguardi delle persone. Non è laprima volta che sull’Atlantico vivo ilfenomeno delle maree, ma qui lungo ilPorto Vecchio’ assume aspetti di spet-tacolarità eccezionale in quanto conun’altezza di oltre 6 metri - come mi èfortunatamente capitato di vedere -sul fondo limaccioso giacciono quasiabbandonate e languenti le numerosebarche che fino a poche ore primasonnecchiavano vigili facendosi cullaredall’acqua. Nessuna preoccupazioneper chi arriva a La Rochelle con labarca: se il contatto con il fondo ladanneggiasse, può approdare in unbacino con chiusa (porta vincianaaperta durante l’alta marea). Quandoil livello del mare cala in modo eccessi-vo, la porta viene chiusa e nel bacinoresta l’acqua. Naturalmente rimarràbloccato. Nella zona del Porto Vecchioesiste una bacheca con gli avvisi per lanavigazione, gli orari delle maree e leregole per entrare e uscire dal porto.Ho trovato persino uno strumentoimportantissimo, l’orologio che indicala progressione delle maree che natu-ralmente funziona laddove si verifica ilfenomeno, ma che non stona in qual-Testo di Wanda Castelnuovo

Alla scoperta del fascino antico della storia, dellamagia dell’Oceano e della purezza di un ambienteamato e rispettato, vagando tra colori e suggestioni

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siasi casa. La lancetta impiega 12 ore,25 minuti e 14 secondi (metà del gior-no lunare medio, cioè l’intervallo tem-porale tra i due passaggi della luna sulmeridiano locale) a percorrere un girodel quadrante nella cui metà sinistrasono le ore che separano dalla succes-siva alta marea, mentre nella destraquelle che separano dalla seguentebassa marea. Ne consegue che se lalancetta si trova nella parte sinistra, lamarea sale, se invece si trova a destra,la marea scende. La luna e in misuraminore il Sole contribuiscono al feno-meno per cui bisogna regolare l’orolo-gio durante la Luna piena o la Lunanuova... troppo complicato. Rimandol’acquisto a un prossimo viaggio, peròè veramente interessante. Comunqueper il momento mi accontento delletabelle esposte o reperibili anche pres-so i competenti uffici e tuttavia nonriesco a superare la meraviglia per l’ap-pariscenza del fenomeno così lontanodalla mia ottica che ha respirato l’ariadel Mediterraneo. Le maree dilatano ilfascino di questo territorio, ma soprat-tutto toccano il quotidiano in quanto,come mi ha insegnato l’orologiol’escursione media (da bassa ad alta eviceversa) si ha in 6 ore e il ciclo com-pleto si compie in 12 ore ca. Se quindichi naviga deve essere attento e infor-mato, il rovescio della medaglia sta nelfatto che il mare ritirandosi favorisce laraccolta e la coltivazione di ostriche emitili, cosa che fa della città un luogoprincipe dell’enogastronomia. Certo lazona è stata abitata ab antiquo dapescatori, pare dal tempo dei Galli e

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La Rochelle FRANCIA

poi dai Romani, ma La Rochelle vienefondata nel X secolo e nel XII divieneporto privilegiato sull’Atlantico deiCavalieri Templari come ricorda ancoraoggi la toponomastica di un quartiereurbano. Nel XII secolo Guglielmo X diAquitania lo trasforma in porto liberoche in poco tempo diventa il piùimportante della costa atlantica grazieal commercio di sale e vino esportati edi lana importata. Il figlio di Guglielmo,Enrico II re d’Inghilterra secondo mari-to di Eleonora d’Aquitania, trasformala città in Comune liberandola da tute-le feudali ed ecclesiastiche. Dal XVsecolo la città si arricchisce ulterior-mente grazie al commercio di pelliccecon il Canada e la tratta di schiavi nericon le Antille. Dal 1568 è un importan-te centro ugonotto avendo aderito alleidee riformate che si rafforzano in virtùdell’Editto di Nantes con cui Enrico IVdi Francia pone fine alle devastantiguerre di religione, durate poco più disette lustri, parlando di ‘libertà dicoscienza’. Il benessere economicocontinua finché Luigi XIII e il suo consi-gliere Richelieu assediano la città, gui-data dal sindaco Jean Guiton, che cadedopo più di un anno di resistenza il 1°novembre 1628 perdendo privilegi ecostringendo una belle fetta di popola-zione a emigrare. Per rafforzarne lacattolicità nel 1648 diviene sede epi-scopale. Nel 1719 vi nasce la primaCamera di Commercio e nel 1810 la

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Prefettura mentre riprendono fiorenti itraffici verso le zone francofone delNordamerica come Canada e Antille.Durante il secondo conflitto mondialediventata una base strategica per i sot-tomarini tedeschi, viene conquistataper ultima dagli Alleati. Oggi non solosi presenta, memore del passato, dota-ta delle migliori strutture nautiche por-tuali, ma è estremamente attentaall’ambiente tanto che è stata unadelle prime a costruire veicoli elettrici e

ha incentivato l’uso della bicicletta gra-zie a un sindaco illuminato, MichelCrépeau (1930-1999), che è statoanche Ministro dell’Ambiente. Simbolodi La Rochelle sono le torri vicino alporto, retaggio dell’antico e fastosopassato. La più importante è la TorreSaint Nicolas (leggermente pendentee da cui si gode di una vista spettaco-lare), edificata nel XIV secolo comesimbolo di sovranità dopo la liberazio-ne dalla dominazione inglese, che ser-

viva per aagganciarvi la pesante e gros-sa catena attaccata alla Torre dellaCatena (Tour de la Chaîne), risalenteanch’essa al XIV secolo e usata anchecome polveriera, per impedire l’accessoal porto. L’attuale Torre dellaLanterna con la sua guglia ottagonalerisale al XV secolo e deve il suo nomealla torretta vitrea nella quale ogni serasi accende un lume per guidare i navi-ganti, anche se per un lungo periodo èstata usata come prigione come testi-moniano i graffiti di soldati e prigionie-ri: ca. 600 le firme! Vale la pena arriva-re alla Torre Saint-Barthélémy edifi-cata nel 1217 dai monaci dell’isola diAix insieme alla chiesa (in cui hannocoabitato cattolici e protestanti tantoche curati e pastori si dividevano addi-rittura gli spazi del culto) distrutta nel1568 durante le guerre di religione:viene conservato solo il campanile inquanto strategicamente utile. Il migliormodo per conoscere e cogliere le diver-se e sfaccettate anime della città è pas-seggiare o percorrerla in bicicletta.Dopo avere oltrepassato il GrandeOrologio (Grosse Horloge), portaideale della città, mi addentro affasci-nata da strade, stradine e portici concase medievali a graticcio e in ardesia,lussuose dimore di antichi armatori edal fitto chiacchiericcio dello storico

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Mercato Coperto. Vivace e semprericca di vita, la città soprannominata“bella e ribelle” è caratterizzata danumerosi e accattivanti negozietti e dauna serie di iniziative che in ogni sta-gione le danno una vivacità incredibilee una magia particolare anche negliapprocci umani. Lungo il Porto Vecchioun signore che suona l’organetto siintrattiene a chiacchierare amabilmen-te con un amico, lo guardo incuriositae, appreso che sono italiana, si mette adiscutere affabilmente dimostrandocompetenza e informazione. Insommauna città da godere slow per trarnebeneficio come da una cura. La frettami impedisce di visitare l’Acquario e ilMuseo Marittimo con le sette barchestoriche della marineria franceseormeggiate oltre a stupendi velierid’epoca: La Rochelle vanta, infatti, unatradizione velistica, anzi si può definireuna capitale della vela per i suoi cantie-ri specializzati nella costruzione dicatamarani e per essere punto di par-tenza di numerose regate oceaniche.Dovrei ripartire per visitare due delleisole prospicienti, ma la malia delluogo, quasi una forza misteriosa eperentoria mi obbliga a fermarmi anco-ra una notte e di qui inizierò il meseprossimo per raccontare il resto dellamia avventura.

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I Tesori nascostitra Svizzera e Germania

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C’ è stato untempo in cui,nel cuoredell’Europa,gruppi dimonaci, stu-

diosi e intellettuali si muovevano allaricerca del sapere. Tempi di spiritualità edi passioni, quando gli enormi ostacolimateriali erano superati dall’ansia diincontrare i sapienti, frequentare imonasteri e le preziose biblioteche chevi erano conservate. Vere “farmacie dell’anima”, come reci-ta il motto inciso sopra la porta dellabiblioteca abbaziale di San Gallo. Così quell’Europa ancora embrionale,difficile da percorrere e pericolosa, eragià unificata in nome della cultura. Un itinerario attuale nel cuoredell’Europa può dunque recuperare, trai segni della civiltà più moderna, traccedi quei misteriosi e affascinanti pellegri-naggi del passato. Tante le tappe e tanti i misteri da sco-prire. Scegliamone alcuni particolarmentesignificativi.

In Baden Wuttenberg In Germania, al centro del Bodensee,nella regione del Baden Wuttenberg,sorge l’isola monastica di Reichenau. Ilprimo monastero benedettino fu fon-dato nel 724 sull’isola, allora completa-mente disabitata, dal vescovo itineran-te Pirmin. Sotto il diretto controlloimperiale, il monastero prosperò,diventando uno dei grandi centri intel-lettuali del mondo occidentale. L’abateWaldo intraprese missioni politiche perCarlo Magno, un altro abate diReichenau fu educatore di Carlo ilCalvo presso la corte imperiale diAquisgrana. La famosa scuola delmonastero in cui operavano insegnantiche godevano un’altissima considera-zione, ha formato brillanti teologi, poli-tici, scienziati, scrittori e musicisti. Lalibreria del monastero e la scuola di pit-tura di Reichenau, specializzata nelleminiature di manoscritti ed affreschi el’arte della lavorazione dell’oro rag-giunsero una fama incredibilmentevasta. Le tre chiese dell’isola, unicherimaste delle numerose chiese origina-rie, sono magnifici esempi di architettu-ra monastica tra il IX° e l’XI° secolo etestimoniano il ruolo religioso e cultu-rale che ebbe questa grande comunitàbenedettina nel Medioevo. Le parti piùantiche delle cattedrali di Santa Maria edi San Marco risalgono addirittura allachiesa carolingia inaugurata nell’anno

Testo di Franca Dell’Arciprete Scotti Foto di Franca Dell’Arciprete Scotti, Svizzera Turismo, Germania Turismo

Un itinerario intrigante nel cuore d’Europa, traSvizzera e Germania, tra abbazie e monasteri, biblio-teche e miniature, immersi in un’atmosfera ispirata a“Il Nome della rosa”

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816. Interessantissimi gli affreschimonumentali nella chiesa di SanGiorgio, uniche opere pittoriche di unachiesa a Nord delle Alpi arrivate fino ainostri giorni da un’epoca precedentel’anno 1000. L’epoca d’oro dell’isolamonastica si concluse nel XVI° secolo,

quando il monastero fu annesso alVescovato di Costanza. www.reiche-nau.de

A San GalloCome l’isola di Reichenau in Germania,anche l’abbazia di San Gallo in Svizzera,

a pochi chilometri dalla costa delBodensee, è patrimonio dell’umanitàdell’Unesco. Le due abbazie erano stret-tamente collegate nel Medioevo e sideve proprio ai monaci di Reichenau ildisegno della pianta dell’abbazia idealeche sarebbe stato alla base della costru-zione dell’abbazia di San Gallo. Questamappa è esposta proprio qui e pare cheUmberto Eco si sia ispirato a questodocumento per immaginare la strutturadell’abbazia de “Il nome della rosa”.Il distretto abbaziale di San Gallo, patri-monio dell’umanità dell’Unesco dal1983, come «perfetto esempio di gran-de monastero Carolingio», comprendela magnifica cattedrale barocca con lamaestosa facciata a due torri e la biblio-teca considerata il più bell’esempio diarte rococò presente in Svizzera. Questacontiene 170.000 volumi e 2000 mano-scritti originali che risalgono alMedioevo e vengono di volta in voltamostrati al pubblico. Più di 400 volumihanno più di 1000 anni. Emozionante lavisita nella sala di questa biblioteca, unvero sacrario, che ha un fascino nonsolo culturale, ma anche estetico: legni

Baden Wuttenberg

�San Gallo - biblioteca

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intarsiati, ante protette, soffitti meravi-gliosamente affrescati, vetrine preziose,colonnati, nicchie, dipinti.I manoscritti fanno sognare un temposcomparso, i codici miniati parlano diritmi perduti, in cui ore mesi ed anniscorrevano lentamente e una letteraminiata con pazienza costituiva un innoal Signore. La cultura era il vero tesoroda conservare, proteggere, tramandareai posteri: contro gli incendi, le alluvio-ni, le invasioni barbariche.Ma come si creò tutta questa ricchezzaculturale e spirituale già nel primo mil-lennio? La storia racconta che nel 612 il mona-co irlandese Gallo, uno dei 12 monaciche accompagnarono nell'Europa conti-nentale san Colombano, costruì in que-sto luogo la sua cella solitaria.Sul luogo dove era situato il suo eremo,nel 747, il monaco tedesco Otmaro tra-sformò la piccola comunità venutasi acreare in una comunità monastica, riu-nita sotto la Regola benedettina, eri-gendovi un'Abbazia che porta il nomedel santo. Con l'introduzione della Regola bene-dettina, che imponeva letture quotidia-ne ai membri del cenobio, cominciò asvilupparsi lo scriptorium, l'officina scrit-toria in cui generazioni di monaci sidedicarono all'arte della calligrafia, delladecorazione e della rilegatura. Ancoraoggi molte grandi biblioteche delmondo custodiscono manoscritti creatidai benedettini sangallesi. Accanto allo scriptorium sorsero unascuola e una biblioteca che fecero diSan Gallo uno dei centri di studi e disapere più luminosi d'Europa. La biblioteca, considerata tra le venti piùimportanti del mondo, rappresenta unavera e propria miniera d'oro per gli stu-diosi del Cristianesimo, delGermanesimo e della Classicità. Vi sitrovano numerose opere uniche e anti-che - tra cui migliaia di manoscritti,incunaboli e manufatti della legatoria -che documentano 12 secoli di storiaeuropea in ambito di liturgia, arte,scienza, medicina e vita quotidiana.Mirabolante anche la storia di questopatrimonio, sottratto a incendi, sac-cheggi e guerre: spesso i monaci trafu-garono la collezione portandola a centi-naia di chilometri di distanza.E la tradizione bibliofila sangallese hadimostrato di saper convivere anchecon le rivoluzioni tecnologiche.All'epoca dell'invenzione della stampa imonaci benedettini si adeguarono cre-ando una loro stamperia. E oggi, nel-l'era di internet, la biblioteca ha già

SVIZZERA - GERMANIA

Baden Wuttenberg

San Gallo�

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avviato uno dei progetti più innovativi alivello mondiale di digitalizzazione deitesti medievali, per permettere a tutti diaccedere alla sua inestimabile fonte disapere.Dopo la visita all’abbazia e alla bibliote-ca, si passeggia a San Gallo, assaporan-do la sua atmosfera piacevole e rilassan-te. Imperdibile una sosta al MuseoTessile che rievoca l’altra gloria dellacittà: i famosi pizzi. Ricercatissimi per laloro finezza e qualità di alto artigianato,costituivano una fonte di ricchezzaenorme per la città.“Città di libri e di pizzi”, San Gallo ècelebre anche per i bow window oErker, che decorano le facciate dellecase. Balconi sporgenti, ricchi delle piùstravaganti, divertenti, misteriose figu-re: tritoni, sirene, personaggi mitologicied esotici, oggetti simbolici, in pietra elegno, colorati o grezzi. Tutti utilizzati inchiave di glorificazione dei proprietaridelle case, sinonimo di ricchezza e diespansione commerciale in tutto ilmondo. Così la passeggiata nelle viecentrali di San Gallo si svolge con il nasoall’insù, alla ricerca delle forme e degliintrecci più sorprendenti.

A EinsiedelnAncora una tappa del nostro itinerarioideale verso le abbazie del centroEuropa ci porta ad Einsiedeln, a 900metri di altezza in un’alta vallata dellePrealpi, a breve distanza da Zurigo, nelcuore della Svizzera. Il lago Sihl, incasto-nato armoniosamente nel paesaggio,insieme alla cornice di montagne, necostituisce il panorama da cartolina.Anche la storia di questo villaggio e diquesta comunità religiosa comincia nel-l’alto Medioevo, quando, nell’835, sanMeinrad giunse da Etzel nella ForestaOscura e fu assassinato da due ladri. Unsecolo dopo il beato Eberhard fondò ilmonastero benedettino, a cui poi l’im-peratore Enrico II donerà tutta l’area cir-costante. Einsiedeln diventò man manofamosa nei primi secoli del secondo mil-lennio. Ma all’inizio del 1700 si comin-ciò la costruzione ex novo dell’attualecomplesso conventuale barocco, poichéle strutture romaniche e gotiche aveva-no molto sofferto negli anni e gli spazinon erano più sufficienti per soddisfarele esigenze della comunità. Il complessoera composto dalla Chiesa, luoghi diabitazione e di lavoro per la comunitàdei monaci, per la scuola del monaste-ro, per gli ospiti e per i servizi interni.Successivamente si costruirono edificiper l’amministrazione, le officine e l’al-levamento di cavalli. Oggi sulla piazza

San Gallo - biblioteca

Einsiedeln

Einsiedeln

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barocca del monastero, in cima adun’alta scalinata, si innalza la facciatadella chiesa in pietra arenaria con i duealti campanili. All'ingresso della chiesa c'è un grandespazio ottagonale con al centro la cap-pella della Vergine realizzata in marmonero: questo spazio rappresenta il luogodi preghiera del primo eremita diEinsiedeln, san Meinrad.Dopo il suo assassinio nell'861, i fratidella foresta eressero una cappella sullerovine del suo altare.La vergine col bambino di Einsiedeln,vestita con splendidi manti che cambia-no colore secondo le festività e che con-serva solo il volto e le mani scoperte,appartiene alla serie delle famoseMadonne nere d'Europa. Come si sa ilcolore è dovuto a secoli di esposizionealla polvere e al fumo delle candele,delle lampade a olio e dell'incenso.Anche a Einsiedeln il tesoro è la biblio-teca, specchio della vita spirituale delmonastero, che, in una splendida saladel primo periodo rococò, conserva unpatrimonio di 1200 manoscritti, 1100incunaboli e 230.000 volumi stampatinel periodo tra il XVI° e il XX° secolo.

Per viaggiare in Germania: Ente Nazionale Germanico per il Turismo, tel. 02-26111598 www.germany.travel Per viaggiare in Svizzera: Svizzera Turismo, n. verde 0080010020030, www.svizzera.it

Aree di sosta: Tutte le info sulla zona in www.costanza-lago-di-costanza.it/pernottamento/camping.html

San Gallo

Einsiedeln

SVIZZERA - GERMANIA

Consigli di viaggio

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Jungfrau, affascinante cuorepulsante della Svizzera

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N el cuore dellaSvizzera c’è unazona, peraltro pococonosciuta dagliItaliani, dai panora-mi incomparabili

per i ghiacciai che la ricoprono al 50%e per le peculiarità geologiche: si trattadelle Alpi Svizzere Jungfrau Aletsch- quasi equamente divise tra il CantonVallese e il Canton Berna - divenutePatrimonio Mondiale Unesco dal 2001(con un aumento dell’estensione nel2007) non solo per la “straordinariabellezza naturale”, ma anche per laparticolare cura delle varietà dell’am-biente e del paesaggio pur nella ricercadi un continuo sviluppo turistico. Taleterritorio è estremamente importantenella funzione che la Svizzera esercitacome riserva idrica europea: le Alpi,determinando la condensazione del-l’aria umida proveniente dalMediterraneo e dall’Atlantico, facilitanol’abbondanza di precipitazioni (pioggiao neve) che alimentano il Rodano finoal Mare Nostrum e l’Aare tributario delReno fino al Mare del Nord.Contribuiscono alla ricchezza idricalaghi, firn (neve compattata, eterna) eghiacciai. Per ammirare l’Aletsch straor-dinario tra gli altri per i suoi 22 km dilunghezza che ne fanno il ghiacciaioalpino più lungo bisogna andarenell’Oberland Bernese adornato danumerose vette tra cui l’Eiger, il Mönche la Jungfrau (il cui significato in italia-no è Vergine: sulle sue rocce vive unlichene endemico, l’Umbilicaria virgi-nis), trittico di imponenti cime, sognodegli alpinisti. Agevole poi utilizzandola ferrovia più alta d’Europa o permeglio dire il famoso trenino a crema-gliera giungere allo Jungfraujoch a3454 metri attraverso una ferrovia che,passando per un tunnel di 7,3 chilome-tri scavato nell’Eiger e nel Mönch, portaalla stazione terminale in galleria. Diqua attraverso scale o ascensore sigiunge finalmente a ‘rivedere le stelle’ovvero ad ammirare quella meravigliadel creato che è “Sua Maestà IlGhiacciaio”. Tale ferrovia è al momentola più alta d’Europa, ma poco contanotali primati o il fatto che ci sia inSvizzera il progetto peraltro controversodi farla arrivare a 3700 metri facendomuovere più velocemente le fiumane dituristi soprattutto asiatici che vi salgo-no. Ciò che entusiasma, stupisce ecommuove è il miracolo di energia etecnica di una galleria scavata a cavallotra XIX e XX secolo con mezzi e stru-menti ben lontani dagli odierni e aTesto di Wanda Castelnuovo

Paradiso dai molteplici aspetti, la regione delle AlpiSvizzere Jungfrau Aletsch riserva in ogni stagionesorprese di rara bellezza, frutto della natura e del-l’operosità di un popolo che ama la sua terra puradattandola rispettosamente alle proprie esigenze

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prezzo di vite umane. Certo i numerimettono in evidenza operosità, precisio-ne e puntiglio di un popolo capace disfruttare un ambiente sicuramente diffi-cile dal punto di vista non solo climatico,trasformandolo in modo razionale eintelligente. Così deve avere ragionato ilgeniale industriale zurighese AdolfGuyer-Zeller (1839-1899) che nel 1893presenta un primo progetto per lacostruzione di una nuova ferrovia con 7stazioni fino alla Sfinx (Sfinge, vetta conOsservatorio Astronomico non accessi-bile al pubblico e terrazza panoramicainaugurata nel 1996 e raggiungibile conl’ascensore più veloce d’Europa). I lavori- molti gli Italiani impegnati in tale colos-sale impresa – assai difficoltosi e impe-gnativi (anche perché all’epoca i ghiac-ciai erano molto più avanzati rispetto aoggi) iniziano nel 1896 e durano 16anni segnati da fatiche, incidenti, diffi-coltà anche economiche e scioperi oltrealla scomparsa di Guyer-Zeller e giungo-no nell’attuale stazione terminale (solodue le fermate intermedie) inaugurata il1° agosto 1912. Percorriamo insiemequesto itinerario cercando di carpiresegreti e di gustare angoli e prospettivenon per il turista frettoloso, ma per chi,pur trovandosi in luoghi anche affollati,riesce a mantenere la propria individua-lità concedendosi tempi e gioie rubate achi è perennemente di corsa, anche invacanza. Il treno - a scartamento ridottoe con cremagliera - in questa regione è

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il mezzo principe: addirittura esistonodue località: Mürren e Wengen raggiun-gibili solo con la ferrovia per scelta degliabitanti: fatto assolutamente impensa-bile da noi soprattutto in montagna. Tral’altro esistono in ogni stagione comodiPass e tariffe convenienti a secondadelle situazioni (v. www.jungfrau.ch). Senon si è scelto di utilizzare tale mezzoper giungere dall’Italia a Interlaken, quiè comunque opportuno utilizzare come“navetta ferroviaria” la Ferroviadell’Oberland Bernese come ho fatto io.Partita da Interlaken - gioiello incasto-nato come recita il nome tra il Lago diThun e quello di Brienz - aZweilütschinen (dove un altro trenoparte verso Lauterbrunnen) proseguoper Grindelwald. Depositati velocemen-te i bagagli, riparto e dopo poco tempoeccomi a Kleine Scheidegg dove s’in-contra la linea Interlaken-Lauterbrunnen- Wengen e dove lenostre tre cime invitano adescanti a sali-re. Siamo a 2061 metri e, al di là di abi-tudini e benessere fisico-psichico, biso-gna ricordarsi che in poco tempo sisupera un forte dislivello per cui più ci siacclimata facendo soste intermedie piùnon si corre il rischio di soffrire il mal dimontagna: la mia guida, una distinta edolcissima signora di settant’anni -esperta non solo nelle lingue, ma anchein saggezza e buon senso - è stata pro-diga di consigli, rimedi naturali ancheper chi dimentico di trovarsi ad altaquota ha azzardato una corsa pagando-ne le conseguenze, comunque gliSvizzeri sono ottimamente organizzati eallo Jungfraujoch hanno anche un medi-co. Da Kleine Scheidegg il treno malgra-do la pendenza riparte baldanzoso e siinoltra nelle viscere rocciose distraendo ipasseggeri con video illustrativi e scari-cando per ben due volte il suo ‘contenu-to umano’ alle stazioni intermedie diEigerwand (Eiger parete, a 2865 m.) edi Eismeer (mare di ghiaccio a 3160 m.)dove ampie vetrate offrono panoramimozzafiato e su su fino alloJungfraujoch (Top of Europe), passotra i monti Mönch e Jungfrau. Qualiemozioni inoltrarsi tra i vari ambientidell’Eispalast, scavato nel ghiacciaiocon gallerie di sculture dello stessomateriale: una luce evidenzia i diversistrati in alcuni dei quali si scorgono sas-solini e la mente va alle età della terra ealle sue trasformazioni, ma il discorsorischia di farsi troppo filosofico e di farperdere le emozioni del momento.Ancora un ultimo sforzo affidato al velo-cissimo ascensore che porta sulla cele-bre terrazza Belvedere accanto

Jungfrau SVIZZERA

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all’Osservatorio Astronomico. Una coro-na di vette bianche si staglia nel cieloazzurro e la distesa dell’Aletsch scivoladolcemente sinuosa: una vista indimen-ticabile come quella dei simpaticissimicorvi che avvezzi agli umani i quali li coc-colano con prelibatezze finiscono conavere assunto l’abitudine di mettersi inposa davanti agli obiettivi: vanità conta-giosa... Mentre il treno riguadagna dol-cemente altitudini più familiari e quasitutti durante la discesa dormono (forseper effetto del cambio di altitudine)rifletto sulla maestosità di quanto ammi-rato ripensando al genio di chi hacostruito con mezzi semplici un’operaeccezionale proprio un secolo fa: que-st’anno ricorre il Centenario e vale lapena di partecipare agli eventi celebrati-vi di questa fausta ricorrenza. Dopoessermi ritemprata nel corpo aGrindelwald, non mi faccio sfuggirel’occasione di visitare i deliziosi villaggiche costellano le pendici di questi gigan-ti di pietra. L’altitudine rende instancabi-li... ed eccomi ripartire sempre con il tre-nino a cremagliera per Wengen, riden-te villaggio adagiato a 1274 m. (400 m.sopra la valle di Lauterbrunnen) proprioai piedi della Jungfrau su una terrazzadallo straordinario microclima: pocovento, molto sole e... niente macchine:solo auto elettriche e con la neve slittetrainate da cavalli. Nota a livello mondia-le per la Discesa maschile delLauberhorn, una delle gare più impe-gnative (pendenza fino al 90% per piùdi 2 minuti) del Circuito di Coppa del

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Mondo di Sci Alpino - dal 13 al 15 gen-naio - Wengen è citata già nel XIII seco-lo e si volge al turismo nel corsodell’Ottocento soprattutto dopo che nel1890 viene costruita laWengernalpbahn (WAB). Nel suo picco-lo... possiede 110 km di piste e la suamagia è il silenzio che vi regna anchequando la popolazione residenteaumenta in modo esponenziale. Connel cuore il desiderio di trascorrervi alcu-ni giorni in completo relax eccomi dinuovo sul trenino che mi porta a 797 m.a Lauterbrunnen la cui valle, una dellepiù profonde della catena alpina, èfamosa per le 72 cascate che tornerò adammirare in primavera quando l’abbon-danza delle acque le rende particolar-mente affascinanti. Per ora eccomi suun altro trenino che per 800 m. saleverso Mürren a 1650 m (è il villaggiopiù alto del Cantone di Berna) nella cuistazione ammiro un’antica slitta insiemea foto di un passato prestigioso. Quasidi fronte a Wengen (ma dall’altra partedella valle) con cui condivide l’assenza ditraffico veicolare (concesso solo a pochimezzi di proprietà degli alberghi), si rive-la di un fascino misterioso. Si tratta diun antico villaggio walser dall’architet-tura suggestiva grazie a case lignee dirara bellezza ed è raggiungibile anchemediante funivia. Vi si svolge dal 18 al22 gennaio l’Inferno Rennen, una dellegare più famose e lunghe al mondo conca. 2000 concorrenti, provenienti datutti continenti, che si sfidano su 14.9km con un dislivello di 1999 m. Il tempodiversamente dal giorno precedente ècoperto e la neve comincia ad accumu-larsi. Pochi passi a piedi e raggiungo lapartenza della Funiva per il Birg prima e

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poi per lo Schiltorn (2970 m.), reso cele-bre dal famoso film di James Bond “Alservizio segreto di Sua Maestà”. Manmano che si sale, la cabina ‘perfora’ ilmanto nuvoloso e al di sopra del mareovattato splende come per miracolo uncielo azzurro che illumina il gran cerchiodi splendide cime nevose. Eccomi sullavetta che nel 1969 è stata scelta dallaCasa di Produzione Cinematografica delcitato film per rappresentare il Piz Gloria,nome dato dallo scrittore scozzese IanFleming (nel romanzo da cui è tratto il

film) al covo del fondatore della Spectre.Nella fantasia di Fleming il Piz Gloria sitrovava su una vetta dietro Pontresina:scendendo con gli sci si sarebbe arrivatia Samedan. I produttori, sorvolando lazona descritta nel romanzo, non trovanonulla di adatto. Scoprono, invece, lafunivia dello Schilthorn in costruzione ecollaborano al completamento del risto-rante panoramico (rivestito in alluminio),il primo al mondo rotante a 360°, cheda allora si chiama Piz Gloria e cheporta nel menu, nei prodotti venduti, in

una collezione di foto che raccontano laproduzione del film e nella proiezione disuoi spezzoni l’epopea di 007.Raggiunta una posizione privilegiatavicino alla vetrata, mi godo l’ecceziona-le e unico panorama a 360° anche senon riesco a riconoscere singolarmentele 200 cime e i 40 ghiacciai promessi...mentre si stagliano con chiarezza Eiger,Mönch e Jungfrau L’unico rammarico ènon avere visto il lago di Thun nascostosotto la coltre di nubi, ma porto ancoranell’animo il grande senso di serenitàche quelle immagini hanno instillatodentro di me. Tornata a Grindelwald(1034 m.) - ai pedi della parete norddell’Eiger (uno dei percorsi più difficilidel mondo per gli alpinisti) e centro divilleggiatura ricco di offerte straordinariecome l’attrezzatissimo “CentroSportivo” e di eventi tra cui l’annualeWorld Snow Festival (16-21gennaio) conartisti che scolpiscono il ghiaccio - miaspetta ancora un’avventura emozio-nante. Scopro con grande entusiasmoun eclettico mezzo di locomozioneinventato proprio a Grindelwald nel1911 da Christian Bühlmann (1872-1953) affetto da problemi alle gambedovuti ai postumi di una poliomieliteinfantile e proprietario di una segheria.Così è nato il Velogemel (velo, bici +gemel, slitta nel dialetto locale) brevetta-to il 1° aprile 1911 il cui modello attua-

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le è ancora costruito a mano secondo ilprogetto originale nella stessa falegna-meria di sempre - oggi la grande e poli-valente segheria Rubi Holzbau + SägereiAG - con legno di frassino per le partistrutturali e di acero per manubrio, sellae pattini (al posto delle ruote) ricopertida una lamina di metallo. Il genialemezzo di trasporto ha preso piede ed èstato utilizzato quotidianamente dacommercianti, medici, postini... insom-ma da tutti. Oggi, divenuto un marchiodi Grindelwald (unico luogo in cui vienecostruito), oltre a essere usato da alcunicome mezzo di locomozione anche perrecarsi al lavoro, si è trasformato indivertimento e sport tanto che ognianno si tiene in località Bussalp unCampionato Mondiale Velogemel (4febbraio) naturalmente con grandefesta finale. Visitando la fabbrica dovesono esposti antichi esemplari e provan-

do a salire su una versione con ruotineadattata al ‘senza neve’ mi convinco,amante come sono della bicicletta, chesi tratti di qualcosa di eccezionale e mi

riprometto di non lasciarmi sfuggirequesta occasione sperando di non tra-sformarmi in valanga...

Info: www.myjungfrau.ch

Nella regione l’offerta, naturalmente nelle località raggiungibili con mezzi motorizzati, riguarda anche l’inverno:GRINDELWALD:Camping Eigernordwand (Rudolf Jossi)Bodenstrasse 4Tel.: +41 33 853 12 42, fax: +41 33 853 50 42,: www.eigernordwand.chLAUTERBRUNNENCamping Jungfrau***** (Familien von Allmen und Fuchs)Tel.: +41 33 856 20 10, fax: +41 33 856 20 20, www.camping-jungfrau.chCamping Schützenbach*** (Familie Heinz von Allmen)Tel.: +41 33 855 12 68, fax: +41 33 855 12 75

Dove campeggiare

Jungfrau SVIZZERA

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Nel cuoredella Contea di Matilde

Canossa

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C anossa e Matilde:due nomi indissolu-bilmente legati lacui fama ha supera-to indenne l’obliodel tempo, anzi

pare l’abbiano annullato tanto sonovivi e presenti nel quotidiano di quel-l’area tra Reggio, Modena, Parma eMantova in cui ancor oggi sono centi-naia le imprese e le attività intitolatealla Contessa e al più famoso dei suoicastelli a indicare come siano entrati afar parte del dna di quelle popolazio-ni.Canossa e il sistema di castelli, fortifi-cazioni e vedette che si sviluppava -nel momento di massimo splendore -su quel tratto dell’Appennino tosco-emiliano erano in realtà il cuore di unacontea vastissima che si estendevadalle Alpi Bresciane all’Alto Lazio e dalTirreno all’Adriatico comprendendoToscana e in parte Liguria, Emilia,Romagna, Lombardia e Veneto e con-trollava tutti i valichi che dal Nord por-tavano a Roma. Situazione strategicaquindi mai importante che rendeval’amicizia di Matilde indispensabile:unica alternativa la guerra, ma nonera facile vincere la contessa - che tral’altro aveva anche ottime doti di stra-tega - come sperimentò sulla propriapelle Enrico IV.Terre con bellezze paesaggistiche eculturali inimmaginabili, purtropponon conosciute come meriterebberoessendo al di fuori dei programmi turi-stici standard che troppo spesso nonvanno oltre le classiche città d’arte ole località (al mare o in montagna) lacui fama internazionale è consacratada tempo.“Italia minore” è l’autolesionisticaespressione con cui spesso molti ‘solo-ni’ e operatori turistici si riferiscono aqueste località, ignorando che piùdella metà dei nostri tesori artistici eculturali è custodito in quest’Italia econservato grazie alla buona volontà eallo spirito di sacrificio degli abitanti,sempre molto orgogliosi dei propritesori. È un’Italia che si sta scoprendoanche grazie al turismo enogastrono-mico il quale porta buongustai eappassionati in località spesso scono-sciute e il turista si riscopre ‘viaggiato-re’ e ritrova quelle emozioni di cui lasovraesposizione mediatica delle solite- anche se bellissime - mete lo ha pri-vato.Non è un turismo ‘di corsa’, ma unturismo ‘slow’ in cui si scoprono bor-ghi e pievi sparsi sulle colline e nelleTesto di Salvatore Longo

Terre con bellezze paesaggistiche e culturali inimma-ginabili, purtroppo non conosciute come meritereb-bero essendo al di fuori dei programmi turistici stan-dard

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campagne, occasione per entrare nellospirito delle popolazioni, conoscernestoria e tradizioni e capire meglio ciòche si ammira. È il turismo dell’intelli-genza e delle sorprese.Rientra in quest’ottica l’area appenni-nica che fu il cuore del feudo diMatilde. Tutti o quasi conosconol’evento storico, ma già la localizzazio-ne esatta di Canossa e l’epoca in cui ifatti avvennero sono per molti motivodi incertezze.Alle Terre matildiche si accede sia daParma, sia da Reggio raggiungendoattraverso un affascinante scenario diboschi e di calanchi (rocce calcaree earenarie prive di vegetazione e con latipica ‘formazione a denti di sega’)quei castelli che videro passare tra leproprie mura Papi e Imperatori, la sto-ria e la politica di quasi un secolo e che- nonostante l’ingiuria del tempo -emanano tuttora un fascino arcano. Icastelli (tutti rivolti verso la pianura) el’alta linea delle vedette che li collega-va avevano il duplice scopo di proteg-gere dalle invasioni dal nord e di esse-re monito contro le tentazioni dellepopolazioni appenniniche gelose delleproprie autonomie.Un itinerario ricco di suggestioni si svi-luppa da Parma lungo la Valledell’Enza. Il percorso in cui castelli e

vedette si stagliano sopra le rocceappenniniche fa riflettere sull’impres-sione che doveva suscitare in chi(amico o nemico) in quegli anni lonta-ni viaggiava a piedi o a cavallo. E allo-ra come oggi le piccole e semplici pievidisseminate lungo il cammino offriva-no momenti di serena riflessione.Partiti da Parma, si incontra ben prestoMontecchio, il principale paese dellamedia Val d’Enza. La sua storia è anti-chissima: risale al periodo neoliticocome testimoniato da numerosi ritro-vamenti archeologici, cui si aggiungo-no i reperti di epoca romana, longo-barda e medievale facendone un cen-tro in cui sono concentrati millenni distoria dell’uomo.Bello il centro storico definito dallemura quattrocentesche ancora parzial-mente esistenti.Il Castello di Montecchio (nei cui sot-terranei è visitabile una precedentenecropoli carolingia risalente ai secoliVIII - X) - che insieme al dirimpettaioCastello di Montechiarugolo avevafunzione di controllo del fiume Enza alconfine tra Reggio e Parma - è unadelle più interessanti strutture militaridi epoca matildica e la sua posizionestrategica diete origine a ulteriori inter-venti di fortificazione nei secoli succes-sivi. Parte delle costruzioni duecente-

sche sono tuttora visibili.Dall’altra parte dell’EnzaMontechiarugolo conserva quasi inal-terata la sua struttura medievale rac-colta intorno alla Rocca: quella oggivisibile non è la matildica (finita nelfiume), ma risale al 1313.Lasciato alle spalle il Castello diMontechiarugolo, risalendo il corsodell’Enza, - a pochi chilometri daCanossa - si trova un altro interessantecentro fortificato: San Polo d’Enza.Anche qui vi sono antichissime testi-monianze di insediamenti umani (paredell’età del bronzo). Da vedere, oltreall’insediamento etrusco di Servirola, laPieve romanica di Caviano (del 980)precedente al Castello che comunqueesisteva nel 1092 essendo stato sceltoda Enrico IV come base per lanciarel’attacco a Canossa.Superati Neviano degli Arduini e labella Pieve di Sasso, il cui ottimo statodi conservazione fa rivivere la fede aitempi di Matilde (affascinante la rievo-cazione storica in costume general-mente programmata l’ultima domeni-ca di luglio), si è ormai nel cuore sia delpaesaggio tipico dell’Appennino siadelle terre matildiche. Dopo averammirato in località Selvapiana due‘chicche’ che meriterebbero una mag-giore popolarità: il Tempietto del

Albinea

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CONTEA DI MATILDE

Carpineti

Petrarca, (peraltro costruito nel 1839 eanni successivi) e la Riserva Naturaledella Rupe di Campotrera, si giunge aCiano d’Enza e da lì al Castello diCanossa.Tuttora affascinanti i ruderi che sorgo-no in cima a una millenaria rupe bian-ca di arenaria. La sua eccezionale posi-zione strategica ne fece un caposaldodel sistema difensivo matildico: erainfatti possibile con segnalazioni visivecollegarsi a tutti i castelli e le vedettedel feudo. Secondo la leggenda lastruttura originaria sorse nella primametà del X secolo per volere diSigifredo da Lucca ivi condotto da unacerva durante una battuta di caccia.Purtroppo il tempo e gli uomini - dimolto più dannosi del tempo - hannofatto pervenire solo poche tracce dellemura meridionali e della cripta deltempio di Sant’Apollonio, sufficientituttavia a far comprendere l’imponen-za della struttura. Il castello, moltoampio, comprendeva zone separateper funzione: a sud l’area religiosa conchiesa e convento, a nord il settore piùpropriamente difensivo e al centro pro-tetta dal mastio l’area residenziale.

Quest’ultima sorgeva dove attualmen-te vi è il Museo Naborre Campaniniche contiene materiale informativo,testimonianze e reperti recuperatinegli scavi effettuati a partire dal1878.Naturalmente non manca la rievoca-zione storica in costume con oltre 500figuranti - particolarmente affascinan-te per la località in cui si svolge - pro-grammata generalmente per la primadomenica di settembre e che merite-rebbe una maggiore conoscenza: inNazioni a noi vicine rievocazioni diminore suggestione e certezza storicahanno risonanza internazionale graziea una politica di promozione turisticache non privilegia le solite mete.Abbandonata Canossa, s’impone unavisita alla vicina roccaforte di Rossena(affiancata dalla torre segnaletica diRossenella) che fornisce l’idea di comeera strutturato un castello militare(infatti a differenza di altri non è maistato trasformato in palazzo residen-ziale) formato da un mastio iniziale -inglobato poi in una cinta quadrilatera- e dai successivi ampliamenti.Abbandonato quest’affascinante

esempio di architettura militare, lameta successiva è Quattro Castella -grazioso comune incastonato tra levette dell’Appennino, dominato dal-l’austero Castello di Bianello - da cui sigode un magnifico panorama sullapianura. Il Castello di Bianello (l’unicorimasto integro dei quattro castelli chehanno originato il nome del comune eche a maggio ospita un interessanteconcorso dedicato al LambruscoReggiano doc) insieme con quelli diMonte Vetro, Monte Lucio e MonteZane costituivano la prima linea difen-siva verso la pianura. Fu residenza diMatilde - nelle sue sale nel 1111 laContessa fu incoronata ‘vice reginad’Italia’ da Enrico V, figlio diquell’Enrico IV da lei umiliato aCanossa - e dei suoi discendenti fino al1742.Segno della profonda religiosità diMatilde sono non solo la graziosa chie-setta della Madonna della Battagliafatta erigere poco lontana dal Castellodi Bianello in seguito alla vittoria del1092 sugli eserciti imperiali, ma anchele molte Pievi sparse sul territorio perassecondare e incrementare la religio-

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sità del popolo, tra queste notevole labella Abbazia di Marola con annessoseminario. Marola è una delle localitàturistiche più significative della collinareggiana, ma è conosciuta soprattuttoper l’Abbazia fatta costruire da Matildetra il 1076 e il 1092. Più volte rimaneg-giata nel corso dei secoli, è tornata allastruttura primitiva con i restauri iniziatinel 1955.Sarà per la serenità e la bellezza del-l’ambiente, ma la spiritualità tuttorapervade la zona se poco distante, aVotigno (borgo ricostruito nella pietralocale), è sorto un centro buddista: unangolo di ascetismo orientale nel cuoredel ‘bien vivre’ emiliano.Percorrere questo tratto d’Appennini,specie se si abbandonano le strade piùtrafficate, è come fare un salto nel

tempo di qualche centinaio di anni eritrovarsi con un po’ di fantasia prota-gonisti della storia europea dell’altoMedioevo: un esempio tra tanti è ilCastello di Carpineti (o delleCarpinete) - una delle dimore preferiteda Matilde - che dalla vetta del monteAntognano domina le valli delTresinaro e del Secchia e proteggel’omonima città muraria.Suggestivi i resti delle sue mura peri-metrali con tracce visibili dei maggiorifabbricati e con l’adiacente chiesaromanica di Sant’Andrea: insieme al‘dongione’ e alla salita al ‘mastio’offrono un affascinante percorsomuseale. Per quasi mezzo secolo ilCastello di Carpineti (le cui prime strut-ture risalgono al X secolo) fu al centrodel mondo cristiano, guadagnandosi il

nome de ‘l’altra Roma’: infatti durantela ‘lotta per le investiture’ tra Papato eImpero fu sicuro rifugio per molti uffi-ci papali e fu sede del ‘Convegno diCarpineti’ indetto da Matilde nel 1092per discutere la grave situazione politi-ca con vescovi, abati, notabili e consi-glieri. Dal 1978 è di proprietà dellaprovincia di Reggio che vi ha effettua-to notevoli lavori di restauro.Le terre matildiche sono un territorioricco di cultura e in ogni altro Paese (acominciare dalla vicina Francia) sareb-bero meta privilegiata di turismo datutto il mondo, invece da noi rientranoin quella splendida ‘Italia minore’ spes-so sconosciuta agli stessi Italiani.Dopo aver gratificato lo spirito conpievi, castelli, palazzi, opere d’arte,chiese, testimonianze archeologiche…occorre fare altrettanto con il corpoche se non sostenuto in modo adegua-to mette in crisi anche lo spirito: siamoin Emilia e c’è solo l’imbarazzo dellascelta, ovunque la gastronomia èeccellente, anche se diversa da quellasontuosa della pianura.Qui è nato - forse proprio ai tempidella Contessa - il ParmigianoReggiano, evoluzione dell’anticoFormadio, e ancora oggi nelle vallidell’Enza e del Secchia si trovano i‘caselli’ più pregevoli. A pochi km dalCastello di Montecchio si può visitare ilpiccolo caseificio storico di Aiola in cuia volte le forme di parmigiano sonocotte sul fuoco a legna come untempo.Anche le paste ripiene sulle pendiciappenniniche assumono caratteridiversi: sono minuscole, i cappelletti adesempio piccolissimi. Altre specialitàsono i tortelli di patate (le patate sonomolto usate nelle zone povere) conditicon burro o con il soffritto di lardo, edi castagne (anche questo alimentotipico della montagna). Tra i piatti tra-dizionali sono da cercare e assaggiareuna speciale versione dell’Erbazzone(sfoglia farcita con spinaci, lardo e par-migiano reggiano) che si trova neipaesi di montagna e i cassaghèi, anti-ca ricetta a base di fagioli in umido epolenta.Il tutto annaffiato dall’ottimoLambrusco Reggiano doc, dal Biancosecco Colli di Scandiano o Canossadoc.

Castello di Bianello

Rossena

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Carpineti

Castello di Rossena

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CONTEA DI MATILDE

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In Abruzzo sulle tracce del lupo

L' Abruzzo è unaregione unicaper la ricchezzadel suo territo-rio, caratteriz-zato da un'am-

pia fascia costiera, un variegato entro-terra e zone montuose ricche di pano-rami meravigliosi. Una risorsa, la mon-tagna, che in inverno attrae un nume-ro crescente di turisti grazie all'ospi-talità dei borghi montani, alle abbon-danti e durature precipitazioni nevosee agli impianti sciistici di qualità. Unquadro a cui fa da cornice la splendi-da natura dell'Appennino abruzzese,che offre occasioni per escursioni allascoperta di paesaggi ancora selvaggi eincontaminati. Un mondo di emozioni

ad alta quota, da vivere sulle monta-gne abruzzesi, cime ardite o morbidirilievi che offrono momenti di profon-do connubio con la natura.Tra tutte, Roccaraso è la meta inverna-le più conosciuta ed è la stazione scii-stica più antica della regione e laseconda in Italia dopo Cortinad'Ampezzo. Una storia cominciata nellontano 1910, quando il 26, 27 e 28febbraio il Touring Club d’Italia viorganizzò il “Primo convegno inverna-le di ski” degli Appennini. Un teatro naturale ideale e di bellezzacomposita quello dell’Altopiano delleCinque Miglia che, con 110 km dipiste a skipass unico, dal 29 febbraioal 9 marzo 2012, ospiterà iCampionati del Mondo Junior di sci

alpino, organizzati dalla FederazioneInternazionale dello Sci. All'eventoparteciperanno 60 nazioni e 1500atleti, di età compresa tra i 15 e i 20anni, che si contenderanno i titolimondiali nelle diverse specialità dellosci alpino: discesa libera, super G, sla-lom gigante, slalom speciale, combi-nataLe pareti del Gran Sasso o gli ampiscenari della Majella, ideali per soddi-sfare anche le esigenze degli appas-sionati di sci alpinismo, non esaurisco-no però la varietà di paesaggi dellemontagne abruzzesi e le possibilità dipraticare tutti gli sport invernali: scialpinismo, sci nordico, passeggiatecon le ciaspole, sleddog e le altrenovità dal mondo della neve.

Sulle montagne abruzzesi c’è la possibilità di praticare tutti gli sport invernali: scialpinismo, sci nordico, passeggiate con le ciaspole, sleddog e le altre novità dalmondo della neve

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Meritano una segnalazione anche le lelocalità sciistiche di Campo Felice eOvindoli nell’Altopiano delle Rocche,dove si può partecipare a passeggiatecon le ciaspole o praticare lo sleddog,la suggestiva corsa con le slitte traina-te dagli husky: immersi nelle splendi-de foreste tinte di bianco, si ripercor-rono antichi sentieri sotto un cieloterso e il sole del Mediterraneo.Un mondo di opportunità apertoanche ai principianti, grazie alle scuo-le di sci con maestri qualificati presen-ti in tutti i comprensori sciisticid'Abruzzo e la possibilità di conoscereil territorio partecipando agli eventiorganizzati dalle guide alpine, dagliaccompagnatori di media montagna,dagli uomini del CAI e da tutte leassociazioni che insistono sul territo-rio. Come la suggestiva passeggiatacon le racchette da neve “sulle traccedel lupo” che si svolge all'inizio dimarzo a Pescasseroli: due giorni nelParco Nazionale d'Abruzzo, Lazio eMolise per immergersi nella naturaselvaggia, seguendo i sentieri percorsida questo fiero predatore. Oppure ilPresepe Vivente nella Grotta dellaVallinara, organizzato dal CAI diGuardiagrele il 6 gennaio: un’escur-sione con sci da fondo e ciaspole sulGran Sasso a 1600 metri, immersi

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ABRUZZO

�nella natura incontaminata e con vistasui tetti innevati dei piccoli paesi dimontagna. A Passolanciano, durantele feste natalizie e all'inizio di febbra-io, una vivace associazione sportivadilettantistica organizza minicamp disnowboard per ragazzi dai 10 anni inpoi.Grazie al ricco calendario di eventi emanifestazioni che si svolgono in ogniangolo della regione, le sorprese suimonti d'Abruzzo non finiscono mai.Nei romantici borghi montani è possi-bile trovare ospitalità in strutture ricet-tive di elevata qualità, che coniuganoil comfort al rispetto per le tradizioni.Da Santo Stefano di Sessanio, conl'esperienza dell'albergo diffuso, allavicina Rocca Calascio, che con i suoi1460 metri d'altezza, è stata set difilm dalle scenografie indimenticabiliquali Lady Hawke, Il nome della rosa,Il viaggio della sposa e alcune scenedel recentissimo The American conGeorge Clooney; da Pretoro, preseped'Abruzzo, a Campo di Giove, Roccadi Mezzo, Scanno, Pescocostanzo e

tantissimi altri gioielli incastonati tra iprofili dell'Appennino abruzzese.Passeggiando nei vicoli romantici siincontrano ristoranti e trattorie dovegustare i piatti della cucina agropasto-rale abruzzese e le piccole bottegheoffrono prodotti dell'enogastronomialocale, una proposta ricca e variegatache include i formaggi, con i pecorini,la cacioricotta, la giuncata e il famosomarcetto; la produzione di vini, checopre tutte le sfumature del nettaredegli dei: trebbiano, cerasuolo e rossodai riflessi rubino; ma anche l'olioextra vergine di oliva, per cui L'UnioneEuropea ha assegnato ben tre D.O.P.All'Abruzzo: la “aprutino-pescarese”nella provincia di Pescara, la “collineteatine” nel chietino e la “pretuzianodelle colline teramane” in provincia diTeramoPreziosi, infine, gli oggetti dell'artigia-nato locale, come le ceramiche diCastelli e i gioielli dei maestri orafi,quali la Presentosa e la Pulsatilla, sim-boli antichi e nuovi di una tradizioneculturale dalle radici profonde.

A partire da quest'anno, poi, le mon-tagne d'Abruzzo si raccontano dallepagine del nuovissimo blogwww.abruzzosnowlife.it dedicato atutti gli appassionati di neve che desi-derano essere aggiornati sulle ultimenovità e vogliono condividere espe-rienze, foto e video realizzati sui montiabruzzesi. Uno spazio virtuale diincontro, che si affianca ai canali suisocial network, la pagina su Facebook(Visit.Abruzzo) e il profilo Twitter(Your.Abruzzo) e al graditissimo servi-zio di sms gratuiti sull’innevamentodelle piste e l’apertura degli impianti:un aggiornatissimo bollettino nevesempre attivo per gli utenti della neveabruzzese. Infine per conoscere tuttele aree attrezzate per la sosta situatenei pressi delle stazioni invernali è suf-ficiente consultare la sezione“Scoprire l'Abruzzo” sul sito webwww.abruzzoturismo.it, su cui si pos-sono trovare tutte le informazionisulle località montane abruzzesi e sca-ricare, leggere o richiedere gratuita-mente le tre brochure tematiche.

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Nel trapanese tra storia,natura e antiche tradizioni

T rapani, antica‘Drepanon’ (città aforma di falce) èbagnata da tutti ilati dal mare. Lacittà, fin dalle origi-

ni, si è sviluppata attorno al suo porto,inizialmente come villaggio sicano epoi come borgo fortificato in cui persecoli hanno vissuto pescatori, com-mercianti, artigiani di diversa prove-nienza. Il porto continua a esserne ilcuore pulsante, trovandosi a ridossodel centro storico e dall’estrema puntarappresentata dalla Torre di Ligny, ulti-mo lembo d’Italia, dove è ubicato il

Museo della Preistoria, attualmentechiuso per restauri, raggiungibile per-correndo una stretta via circondatadal mare.Interessante anche il Museo Pepoliche ha sede nel trecentesco conventodei Padri Carmelitani ampiamenterimaneggiato tra il Cinquecento e ilSettecento. Nelle numerose sale vieneillustrato, insieme alle collezioni di pit-tura e di scultura, lo svolgimento dellearti figurative nel territorio trapanese,con particolare riferimento alle artidecorative e applicate nelle quali lacittà di Trapani ha sempre primeggia-to soprattutto per quanto riguarda il

settore delle opere in corallo, maioli-ca, oro, argento e della scultura deipresepi. Il Museo è contiguo alSantuario della SS.ma Annunziata,dove è conservata e venerata la bellis-sima statua di marmo della “Madonnadi Trapani”, opera concordementeattribuita a Nino Pisano (metà sec.XIV).Il trapanese è un territorio ricco diemergenze storico-culturali e ambien-talistiche. A testimoniarlo ci sono,sotto il profilo storico-culturale, siticome Segesta, Selinunte, Marsala pro-spiciente l’isola di Mothia, Alcamo,Mazara del Vallo e altre piccole locali-

Un territorio ricco di emergenze storico-culturali e ambientalistiche. Siti comeSegesta, Selinunte, Marsala e ben quattro riserve naturali ne sono la testimonianza

Trapani - salina con mulino

Testo a cura della redazione

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tà. Sotto il profilo ambientalistico, cisono luoghi come la RiservaNaturale dello Zingaro, la RiservaNaturale orientata Saline diTrapani e Paceco, la RiservaNaturale dello Stagnone, laRiserva naturale orientata Bosco diAlcamo, le acque termali.Cominciamo dalle principali localitàdella provincia:Segesta, fondata dagli Elimi, inseritain un sistema di dolci colline che rac-chiudono i suoi preziosi gioielli: IlTempio dorico-siculo del V secolo a.C.e il Teatro Greco del II secolo a.C. IlTempio è un elegante edificio doricodalle proporzioni di rara armonia ed èuno dei monumenti più perfetti a noigiunti dall’antichità.A circa 1.200 metri dal tempio ci sonoi resti, anch’essi ben conservati, di unteatro. Fu eretto nel 430 a.C., inperiodo ellenistico, ma sotto la domi-nazione romana. E’ costituito da unperfetto e vasto emiciclo di 63 mt didiametro sistemato su un pendio roc-cioso. Durante la stagione estiva ilteatro diventa la "Scena millenaria peri classici del mondo" con la messa inscena delle tragedie greche e spetta-coli teatrali.Selinunte, colonne e rovine di colos-sali di templi greci si offrono alla visio-ne incantata del visitatore. Una sortadi acropoli fondata nella metà del VIIsecolo a.c., Selinunte è tra i parchiarcheologici più importanti del medi-terraneo, con la più straordinaria rac-colta di rovine, espressione più com-pleta della civiltà Siciliota dei secoli IVe V a.C.Marsala, l'antica Lilibeo, fondata daiCartaginesi nel 397 a.c., ebbe unruolo rilevante durante la dominazio-ne Araba. Nel museo ospitato presso ilbaglio Anselmi è conservato il relittodi una nave Punica, unica imbarcazio-ne lunga, cosiddetta "liburna",appartenente al periodo classico.Mothia, posta all'interno dello sta-gnone di fronte a Marsala, insiste inuna area di circa 40 ettari. Molti imonumenti e i reperti archeologici, inparticolare la necropoli arcaica del VII-VI secolo a C. e il "tophet" dove veni-vano sacrificati i bambini, la casa deimosaici e il museo.Alcamo, Il nome Alcamo ha originearaba, Manzil Alqamah, (Alqamah-nome di un cocomero velenosissimo,Manzil-casale-stazione) sorto nelsecolo XII lungo la via commercialeche da Palermo conduce alla costa.

Tra il secolo XV e il XVII lo sviluppodella città è dovuto all'insediamentodi numerosi gruppi religiosi che spin-gono l'espansione oltre la cinta mura-ria. La città divenne dei Conti diModica fino agli inizi del XIX; grazie ainumerosi resti di case signorili è tutto-ra visibile il carattere feudale. Nel set-tore monumentale è di grande risalto

il Castello dei Conti di Modica, edifi-cato nel sec. XIV, a pianta romboidale,con due torri quadrangolari e duecilindriche; sino ad oggi è possibiletrovare, nella parte nord, le bifore instile gotico.Alcamo è famosa per aver dato i nata-li a Cielo o Ciullo d’Alcamo, il poetacitato da Dante e al quale è attribuito

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Segesta

Trapani - porto

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il “contrasto” amoroso “Rosa frescaaulentissima” della metà del 1200.Mazara del Vallo, la città vanta unodei porti pescherecci principali d'Italia,e una produzione di vini pregiati. Quisi trova il museo del Satiro nellaChiesa di Sant'Egidio dove si puòammirare il Satiro danzante recente-mente emerso dalle profondità mari-ne.Altre località che vanno visitate sono:San Vito Lo Capo antico borgo dipescatori. Vanta la spiaggia più bella eil mare più limpido d’Italia. Salemi dalcui Castello Normanno Garibaldi pro-clamò, con il tricolore in mano, l’avve-nuta unità d’Italia il 14 maggio 1860,dichiarandone Salemi capitale.Custonaci, cittadina che nasce intor-no alla fine del XVIII secolo, a seguitodi iniziative borboniche di assegnazio-ne delle terre incolte. Nei pressi si puòvisitare la Grotta di Scurati dentro laquale esiste un vero e proprio villag-gio-museo delle tradizioni locali concase, negozi e stradine. Ogni anno, inoccasione del Natale, viene allestitonella grotta un suggestivo PresepeVivente

La provincia di Trapani è nota ancheper le emergenze ambientali e natura-

listiche che la distinguono. Per averneun’idea, basta pensare che è circonda-ta da ben quattro riserve naturali chedescriviamo brevemente di seguito.La Riserva Naturale dello Zingaro,è la prima riserva istituita in Sicilia edè un ambiente di un eccezionale inte-resse vegetazionale e floristico per lapresenza di piante rare e animali nonriscontrabili altrove nell'Isola.

Perfettamente organizzata dal puntodi vista della fruizione, la riserva è visi-tabile solamente a piedi non esistendoal suo interno strade carrabili.La Riserva Naturale delloStagnone, è la più grande lagunadella Sicilia (oltre 2000 ettari).Ambiente di interesse straordinarioall'interno della quale si erge l'isolottodi Mothia.

Selinunte

Marsala

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La Riserva naturale orientataBosco di Alcamo, è ricoperta da unarigogliosa pineta ove residuano lembidi una antichissima sughereta. Haassunto notevole importanza in quan-to ricca di fauna stanziale.Le acque termali, che troviamo nellazona rientrano a pieno titolo tra leacque ipertermali sulfuree radioattivealtamente mineralizzate, ricche diidrogeno solforato e di molti altricomposti sulfurei. Esse sgorgano aduna temperatura di 46-47°C con unaportata di 38 litri al secondo.

Mothia

Alcamo

Mazara del Vallo

SICILIA

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EMILIA ROMAGNA

Lugo: il mito diFrancesco Baracca

Grande vivacitàculturale, una forteespansione economicae l’orgoglio cittadinoper l’eroe della PrimaGuerra Mondiale

È il protagonista di una passeg-giata in questa bella cittadinaromagnola: Francesco Baracca,

eroe della Prima Guerra Mondiale, viveal centro della piazza che da lui prendenome e nel bel Museo dedicato. Cominciamo dunque il nostro breve iti-nerario dal centro di Lugo di Romagna. Vicino alla Rocca si trova Piazza Baracca,dominata da un “particolare” monu-mento, realizzato nel 1936 dallo sculto-re faentino Domenico Rambelli, dedica-to al grande aviatore, il più famoso cit-tadino di Lugo, medaglia d'oro al valormilitare, asso indiscusso della PrimaGuerra Mondiale, con 34 duelli vittorio-si nei cieli del fronte italiano. Al centrodella piazza, su un basamento rialzato,si solleva una grande ala bianca su cuicompare il cavallino rampante, l'emble-ma di Baracca, e la scritta “Ad Maiora”.Davanti all’ala l’eroe, vestito da aviato-re, è celebrato in una grande statua inbronzo, collocata su un piedistallo in cuisono riportate le località e le date dellevittorie del pilota italiano.

Dalla Piazza Baracca si procede lungo lavia principale di Lugo verso il MuseoFrancesco Baracca, collocato nella casanatale dell'eroe, un palazzo riedificatoin stile liberty dalla famiglia e che ilpadre Enrico lasciò al Comune perchéfosse destinato a conservare i cimeli egli oggetti appartenuti all'eroe. Il museodimostra, ad esempio, la curiosità diBaracca per il progresso, ampiamentetestimoniata nelle lettere alla madre, ela sua proverbiale sensibilità cavallerescaverso i nemici. Tra i vari cimeli, colpisce,in particolare, il caccia della PrimaGuerra Mondiale lo Spad VII S 2489, dicostruzione francese. Sul fianco sinistrodella fusoliera dell'aereo compare ilcavallino rampante, l'emblema perso-nale del maggiore Francesco Baracca,noto oggi in tutto il mondo perché lamadre di Francesco donò l'effigie adEnzo Ferrari, che la scelse coma stemmadelle vetture di Maranello.Nell’ultimo piano del museo, si svolgo-no mostre periodiche, tra cui quella,interessantissima, “L'altra metà del

Testo e foto di FrancaDell’Arciprete Scotti

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cielo. L'epopea delle donne volanti”,che, con foto e cimeli, ha raccontato lastoria delle protagoniste degli albori del-l'aviazione. Intorno al mito dell’eroe, dunque, si svi-luppa un breve itinerario a Lugo che,caratterizzata da una florida economia,di derivazione in gran parte agricola,conserva un centro storico di notevoleinteresse.A partire dal periodo medioevale, attra-verso l’epoca dei comuni, prima, dellesignorie e poi dello Stato Pontificio, sialternarono qui varie dominazioni efamiglie: i Pepoli di Bologna, i Polenta diRavenna, i Visconti di Milano, gli Estensidi Ferrara, che a Lugo dominarono peroltre 150 anni. Dal 1597 e fino al 1859Lugo è rimasta sotto il dominio delloStato Pontificio per passare al nascentestato italiano. Nel centro una facile passeggiata a piediporta alla Rocca estense e al Pavaglione.La Rocca estense è il monumento piùimportante di Lugo, visitabile solo inparte perché ospita il municipio. IlGiardino Pensile della Rocca, creato nel'700, con i suoi mille metri quadrati disuperficie fornisce la possibilità di avereun po' di relax con belle viste sulla città.Sul lato esterno della Rocca, a nord, sitrovano le Pescherie, adibite ad area

espositiva per mostre ed eventi cultura-li. Della preesistente struttura resta ilmaschio di nord ovest, innalzato nel1298 da Uguccione della Faggiuola. Il Pavaglione invece é un elegante edimponente quadriportico che racchiudepiazza Mazzini, costruito a partire dal1771 da Giuseppe Campana. Qui ven-gono tuttora ospitate varie botteghe,mentre nello spazio centrale, dove una

volta si teneva il mercato dei bozzoli daseta, oggi si svolge, ogni mercoledì mat-tina, il tradizionale mercato settimanale,uno dei più importanti della regione,che costituisce una meta turistica moltoapprezzata.Info: Museo Francesco Baracca - viaBaracca 65, Lugo. (RA) - tel. [email protected] -www.museobaracca.it

Museo Baracca

Pavaglione

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Benessere

Sul lago dorato

C' è un lago, nel cuored'Europa, su cui si affaccia-no tre stati diversi:

Germania, Austria e Svizzera. È ilBodensee, o lago di Costanza, il terzolago più grande d'Europa, famoso perabbazie e castelli, fiori e festival musi-cali. Ma da anni una delle sue attrazio-ni più intriganti é l'abbondanza diacque e stazioni termali. In tutta l'areaacque calde a 65° sgorgano dal sotto-suolo da 1800 metri di profondità eportano in superficie i loro beneficiprincipi attivi, preziosi per curaredisturbi della pelle, malattie articolari,disturbi cardiocircolatori. Così sulle rive del Bodensee sono sorti

eccellenti stabilimenti termali adatti atutte le esigenze. Uno di questi è il Bodensee-Therme diUberlingen che sorge nel land tedescodel Baden Wuttenberg.Imponente e leggero, vastissimo esinuoso, ha vinto un premio di archi-tettura per la sua originale struttura aforma di onda. Visto dal lago, infatti,sembra un'enorme onda azzurra che sidistende nell'aria. Piscine interne ed esterne,percorsi/massaggio, docce specifiche,musica sott'acqua, bagni Kneipp, per-corsi cromatici, bagni a vapore, vaschesotterranee, una vera e propria “citta-della” delle saune fanno di Bodensee-

EUROPA

Lago di Costanza:abbazie e castelli,fiori e festival musicali

Rubrica a cura di Franca Dell’Arciprete Scotti

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Therme la più grande oasi di benesse-re sul lago di Costanza. Una delle particolarità di questo centrotermale é il piacere di rimanere immer-si nelle piscine esterne riscaldate,affacciati a filo d'acqua sul panoramafantastico del lago. Tutto intorno vele che si allontananoall'orizzonte, alberi di palme lungo lepasseggiate a riva, vigneti e vegetazio-ne lussureggiante. E, nei giorni sereni, le cime alpine aportata di mano. La “cittadella” delle saune é una spe-cificità a parte: le casette di legnooffrono una varietà di aromi, erbe epiante che trasmettono sensazionirilassanti o inebrianti. Ma l'emozionepiù forte è quello della sauna russa,dove il corpo caldo é battuto con ramidi betulle, che riattivano la circolazionesanguigna.: poi di corsa tutti a tuffarsinelle fredde acque del lago, perun'energica nuotata che rimette informa. Alle attività individuali si aggiunge unricco programma di attività guidate:come l'aquagym, l'aquacycling, i corsidi aquajogging. Il settore wellness offre poi postazionispecifiche per rilassare il corpo e lamente con la musica sott'acqua, levariazioni cromatiche, i solarium in ter-razza, una varietà di massaggi per ogniesigenza del viso e del corpo: il LomiLomi, i massaggi al cioccolato e almiele, il massaggio aromatico agli oliessenziali. www.bodensee-therme.dewww.vacanzeingermania.com Per arrivare sul lago di Costanzadall’Italia ottimo il volo Germanwingssu Stoccarda, www.germanwings.comoppure il treno DB giornaliero Milano-Stoccarda, che attraversa la Svizzerawww.bahn.com/it

Benessere

Da vedere

E, dopo una magnifico pausa di benessere, ecco l'escursione perfetta per com-pletare la nostra armonia interiore: un traghetto ci porta all'isola di Mainau, l'iso-la dei fiori, che in tutte le stagioni dell'anno ci offre un meraviglioso spettacolonaturale. Dalle orchidee al padiglione delle palme, dai tulipani alle rose, ogni mese offreuna spettacolare marea colorata. L'isola di Mainau ha una lunga tradizione ari-stocratica: il conte Lennart Bernadotte che fondò l'isola dei fiori nel 1930, nac-que come principe svedese nel 1909. Suo padre, il principe Wilhelm, gli affidòl'amministrazione dell'isola di famiglia che è poi diventata la grande opera dellasua vita. A seconda delle stagioni, i visitatori ammirano fiori e piante esotichecome palme, alberi di limone, banani, bouganvilleee, magnifiche dalie che salu-tano l'autunno con l'enorme varietà dei loro colori, fino al primo cenno di gelo. L'arboreto é il cuore dell'isola, mentre il castello è una dimora lussuosa che ospi-ta un caffè e una galleria per mostre temporanee. La passeggiata nell'isola di Mainau e nel regno dei Bernadotte si conclude conuna visita alla casa delle farfalle, per completare questa immersione in un para-diso di colori www.mainau.de

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Prossimi appuntamenti

COURMAYEURLA GROENLANDIA A COURMAYEUR

F ino al 30 aprile al Museo Alpino Duca degli Abbruzzia Courmayeur si svolgerà la mostra Ammassalik - Il lato

nascosto della Groenlandia, creando un gemellaggio tra lesevere montagne della valle e le distese glaciali artiche: geo-graficamente lontane, ma spiritualmente vicine e accomu-nate dalla durezza della vita in ambienti comunque ostili.È un’occasione unica per scoprire gli Inuit, un popolo chevive in condizioni per noi estreme in uno dei più affascinan-ti Paesi del nostro pianeta.Attraverso i racconti della popolazione - scritti sui pannelliesposti e visualizzati dalla mostra fotografica - saranno sco-perte tradizioni e usanze di comunità antiche che hannosaputo adattarsi a condizioni ambientali eccezionali, forseuniche al mondo.Nelle sale del museo di Courmayeur il visitatore compirà unviaggio tra i silenzi, i sorrisi e le solitudini della Groenlandiaorientale, visiterà i villaggi Inuit, oasi in un mare di ghiaccio,e il suo sguardo si perderà nei suggestivi tramonti di unPaese in cui i ghiacci danno continuità tra terra e mare finoall’orizzonte infinito.La mostra è curata da Ottorino Tosti, uno speleologo geno-vese che sta operando attivamente a favore degli Inuit coor-dinando il progetto ItaliAmmassalik finalizzato ad aiutare unterritorio che in questi ultimi anni sta subendo una crisi nonindifferente.Il Museo Alpino di Courmayeur - che ospita questo raroevento - è un vero tempio della montagna e il visitatore puòrivivere la storia della Società delle guide alpine diCourmayeur, la più antica d’Italia e la seconda al mondo.(info: www.courmayeur.it)

FOLGARIA (TN)RICOLA WINTER TOUR

I nizia con una tre giorni dal 6 all’8 gennaio a Folgaria(TN) la quarta edizione del Ricola Winter Tour, la simpa-

tica manifestazione promossa dalla Ricola e che si sviluppe-rà con 11 tappe nelle più famose e amate località sciisticheitaliane coinvolgendo gli appassionati della montagna inver-nale di 10 province in 7 regioni.Il Tour è aperto a tutti: non occorre amare le competizioni,è sufficiente desiderare divertirsi, passare una giornatadiversa e soprattutto voler respirare l’aria pura delle monta-gne innevate.Chi non ama mettere gli sci ai piedi può fare belle passeg-giate sui sentieri battuti in mezzo a splendidi boschi di abetiimbiancati e poi ritemprarsi con una sana tisana all’internodell’accogliente rifugio predisposto dalla Ricola in uno deitre igloo che accompagneranno il tour in tutte le tappe.La manifestazione si concluderà a Santa Caterina Valfurva(SO) il sabato 31 marzo e domenica 1 aprile in occasio-ne di Scia con i campioni - Memorial Barbara Compagnoni,manifestazione organizzata dall’associazione onlus ‘Sciareper la vita’ - fondata da Deborah Compagnoni e finalizzataa raccogliere fondi per la ricerca contro le malattie gravi -che ha organizzato dal 27 dicembre (fino al 1 aprile)un’esposizione di oggetti messi a disposizione di campionis-simi dello sport.Le altre località coinvolte dal Ricola Winter Tour sono:Chiesa in Valmalenco-SO (14-15 gennaio), Bardonecchia-TO (21-22 gennaio), Falcade/Passo San Pellegrino-BL (28-29gennaio), Tarvisio-UD (4-5 febbraio), Roccaraso-AQ (11-12febbraio), Cervinia/Breuil-AO (18-19 febbraio), Foppolo-BG(25-27 febbraio), Sestola-MO (3-4 marzo), Ponte di Legno-BS/Tonale-TN (10-11 marzo).(Info: www.ricolawintertour.it)

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Prossimi appuntamenti

TURISMO all’aria aperta 83

Rubrica in collaborazione con Salvatore Longo

I l Vallese è una delle più belle e interessanti regioni dellaSvizzera, facilmente raggiungibile dall’Italia sia con i

mezzi propri, sia con il treno, particolarmente indicato per-ché, oltrepassato il confine, il sistema di trasporto pubblicosi avvale di un’efficienza inimmaginabile per noi Italiani. Infatti con un unico ticket (ve ne sono di durate diversesecondo le necessità del turista) si può usufruire di tram,treno, corriera…, sistema comodissimo quando si devonoraggiungere località come Vispeterminen che presuppon-gono l’uso di diversi mezzi. Unico inconveniente: inSvizzera i mezzi pubblici sono… puntuali e le coincidenzenon si perdono.Ma perché andare a Visperterminen? Perché in quest’anti-co villaggio Walser si svolge il 28 gennaio (replica il 3marzo) una simpaticissima manifestazione a metà tra losportivo e l’enogastronomico: una escursione tra i vignetipiù alti d’Europa. Visperterminen sorge infatti a 1.100 metrie i vigneti che lo circondano raggiungono anche i 1150 m.Il percorso - da compiere con le ciaspole nello scenario dafiaba delle viti imbiancate - si sviluppa in 5 tappe dalla sta-zione di arrivo della seggiovia fino al passo Gebidem perpoi ridiscendere al punto di partenza. In ogni tappa anticherimesse agricole o capanne in legno, che ben si armonizza-no con la sensazione di essere al di fuori del tempo propriadell’ambiente, attendono gli ‘eroici’ escursionisti che si sot-topongono alla sfibrante attività di assaggiare le gustose egenuine specialità locali annaffiandole con qualche bicchie-re degli ottimi vini vallesi tra cui è d’obbligo l’Heida, il famo-so bianco aromatico prodotto in questa zona dall’omonimovitigno e conosciuto anche come ‘la perla dei vini alpini’.(info: www.heidadorf.ch)

VALLESECON LE CIASPOLE TRA I VIGNETI

I dea brillante e originale quella avuta in Val Gardena diporre al centro delle iniziative di febbraio i bambini e di

dotare ognuna delle principali scuole di sci della valle di unamascotte: il pupazzo di neve Floc a Ortisei, il conigliettoCrissie a Santa Cristina e l’orsetto Selvi a Selva.Cuore delle iniziative per i più piccoli è Santa Cristina con leKid’s Weeks programmate dal 2 al 17 febbraio: discesecon le fiaccole, giochi, clown e - desideratissima da tutti -una maglietta in regalo. Interessante il programma per i pic-coli ‘principianti’ messo a punto dalla Scuola di sci di SantaCristina con il parco-sci recintato di Monte Pana con tappe-to magico, pupazzi e tanti tunnel.L’attenzione verso i bambini è costante nella Val Gardena:infatti ogni scuola di sci ha tra le sue strutture un parco gio-chi, un asilo nido e tutte propongono programmi ad hoc.Il 21 febbraio a Selva è programmata una mini-olimpiaderiservata ai bambini con giochi, regali e bomboloni diCarnevale per tutti.Il Carnevale - con grande gioia dei bimbi felici quando pos-sono ‘esibirsi’ indossando i ‘panni’ dei loro eroi - si festeg-gia ovunque in Val Gardena con molti eventi previsti per il16 febbraio (giovedì grasso): a Santa Cristina dalle 16,00 sipattinerà sul ghiaccio in maschera, a Selva dalle 16,30 sfila-ta dei maestri di sci mascherati, ma quello giustamente piùnoto è a Ortisei dove con inizio alle 14,30 si svolgerà per lestrade del centro il grande corteo in maschera. Brillanteconclusione alle 21,15 - sempre a Ortisei - con il ‘CarnevalSki Show’ con esibizioni e salti acrobatici: divertimento assi-curato per grandi e piccini.(info: www.valgardena.it)

VAL GARDENAAPPUNTAMENTI PER I PIÙ PICCOLI

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84 TURISMO all’aria aperta

FOIANOIL PIÙ ANTICO CARNEVALE D’ITALIA

S ono 473 con quella che si svolgerà dal 5 al 26 febbra-io le edizioni del Carnevale di Foiano della Chiana, pic-

colo borgo medievale (in provincia di Arezzo) che rivendicadi avere il più antico Carnevale del nostro Paese: comunque473 è un numero notevole e sintetizza una cultura che dasola merita almeno un weekend.Sono quattro le domeniche in cui si articola (5-12-19 e 26febbraio) durante le quali nelle strade del paese impazza-ranno i festeggiamenti per Re Giocondo, il personaggiosimbolo che al termine dell’ultima domenica finirà bruciatodurante la spettacolare cerimonia della rificolonata, nonprima però d’aver lasciato pubblico testamento.Nelle quattro domeniche le artistiche costruzioni in cartape-sta con cui le fazioni di Foiano (Azzurri, Bombolo,Nottambuli e Rustici) si sfidano da secoli saranno protago-niste di veri e propri spettacoli nelle suggestive, anticheviuzze del centro storico.Molte le novità di quest’edizione tra cui particolarmentesignificativa il Carnevale dei bambini (ingresso gratuito): unpercorso di giostre, trenini, gonfiabili, piccoli carri e anima-zioni.Tra le tante iniziative che affollano il ricco calendario indub-biamente divertente nello spirito della festa domenica 19febbraio l’elezione della Reginetta del Carnevale cui spette-rà l’onere e l’onore di rappresentare la manifestazione.Il 21 febbraio (martedì grasso) grande festa che inizierà nelpomeriggio per i più piccoli e proseguirà fino a notte conun veglione in maschera.Durante le quattro domeniche concerti, attrazioni e spetta-coli vari animeranno ulteriormente le piazze del paese. Gliappassionati d’arte potranno godere della personale delmaestro Alessandro Marone (nella Sala della Carbonaia cheda sola merita una visita) e per quelli dei fumetti una ghiot-ta occasione è rappresentata dalla mostra sui personaggi diArturo Lozzi (disegnatore tra gli altri di Dylan Dog) nellaGalleria Furio del Furia.E in tema di ghiottonerie il sabato e la domenica un percor-so enogastronomico proporrà ai visitatori del Carnevale ladegustazione delle eccellenze del territorio. Che sono tantee da sole meritano un lungo soggiorno.(info: www.carnevaledifoiano.it)

È indubbiamente una festa inventata e di valenza for-temente commerciale, forse con qualche provenien-

za da epoche pagane, ma più di altre San Valentino èentrata a far parte della cultura di tutti perché è belloavere una festa dedicata all’amore profano (come lo sisarebbe definito un tempo).E in quest’epoca di vacanze brevi perché non approfitta-re dell’occasione per passare due o tre giorni diversi,magari sulla neve e provare sensazioni da ricordare, even-tualmente usufruendo di condizioni vantaggiose?Un appuntamento unico è offerto dalle Terme AquaDome a Längenfeld (nel vicino Tirolo a due passi dal con-fine italiano), un complesso termale veramente eccezio-nale in cui si può provare ad esempio l’ebbrezza d’immer-gersi all’aperto nella nuvola di vapore delle acque sulfu-ree a 36°. Se si è temerari (e giovani) ci si può poi rotola-re nella neve. L’appuntamento di San Valentino abbina la possibilità digodere di un centro wellness dalle proposte molteplici eanche inusuali (nel 2011 la migliore SPA dell’Austria) -come quella di sentirsi un po’ astronauti (usufruendodello ‘spacecurl’, uno strumento della Nasa per il trai-ning) - all’offerta di tre giorni di ski pass gratuito per pro-vare l’ebrezza delle piste dei comprensori del ghiacciaioRettenbachferner e Tiefenbachferner e di Sölden-Hochsölden.Si tratta di un appuntamento davvero speciale perché iflussi energetici positivi per la salute, la vitalità e la gioiadi vivere che derivano dai concetti del ‘feng-shui’ secon-do cui è stato realizzato Aqua Dome non possono nonavere che effetti benefici sui giovani (di qualsiasi età)innamorati che vorranno vivere quest’esperienza.(info: www.aqua-dome.at)

LÄNGENFELD (TIROLO)SAN VALENTINO TRA COCCOLE E SCI

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TURISMO all’aria aperta 85

VAL FERRETWINTER ECO TRAVEL

L’ appuntamento è il 21 gennaio nella splendida ValFerret, poco lontana da Courmayeur. L’evento è di

quelli da non perdere, almeno da spettatori: il Winter ecotravel, una competizione podistica sulla neve battuta che sisviluppa per 18 km lungo l’incantevole anello per lo sci difondo.Si è sulle pendici del Monte Bianco e i concorrenti potrannoammirare un succedersi di panorami davvero unici mentrecon le scarpette da corsa ai piedi si misureranno oltre checon le difficoltà del percorso (200 i metri di dislivello positi-vo) anche con il freddo che a 1642 metri (altitudine della par-tenza) si farà certamente sentire.Si tratta di sport nel senso più alto e nobile del termine - gliorganizzatori non hanno previsto premi in denaro perché ilriconoscimento più bello è quello di giungere al traguardo -per cui chi partecipa lo fa solo per il gusto della sfida con glialtri e soprattutto con se stessi.Partecipare a Winter eco travel o come concorrente o comespettatore significa immergersi in un’atmosfera del tutto par-ticolare, che sa un po’ di antico, in cui lo sport sviluppa i latipiù nobili dell’uomo. Iscrivendosi alla gara si aderisce anchea un’iniziativa di solidarietà: un euro per ogni iscritto saràdevoluto alla realizzazione di bivacchi di soccorso elitraspor-tabili, e chiunque pratica la montagna sa quanto siano pre-ziosi per salvare vite in pericolo. Solo per questo val la penaiscriversi. A Winter eco travel - giunta alla 5ª edizione - sono attesialmeno 300 concorrenti e l’appuntamento è di quelli da nonmancare, infatti oltre al rispetto per atleti che meritano lamassima considerazione come uomini, è l’occasione perconoscere o ritrovare un angolo di Paradiso rimasto sostan-zialmente incontaminato, oggi evento sempre più raro, e pergustare la sana e gustosa cucina aostana nella sua versionedi montagna.(info: www.courmayeur.it)

P rotagonista del progresso e della velocità, simbolodi anni lontani e mito intramontabile: è l’auto stori-

ca, capace di far correre nel turbine emozionante deiricordi, nell’evocazione dei grandi personaggi delle com-petizioni e del cinema che le hanno rese celebri, nel rac-conto delle leggende e delle storie che circondano imodelli più famosi.Al mondo dell’auto d’epoca e dei suoi tanti appassiona-ti è dedicata la rassegna MilanoAutoClassica, organizza-ta da OrgaCom in collaborazione con Fiera Milano eospitata, dal 17 al 19 febbraio 2012 nei padiglioni difieramilano.Con il patrocinio di ASI - Automotoclub Storico Italiano,Riar, CMAE - Club Milanese AutoMotoveicoli d’Epoca - eAssomotoracing, la manifestazione si presenterà al gran-de pubblico con tante anime, tutte accomunate nellavalorizzazione dell’auto d’epoca come patrimonio cultu-rale da condividere, amare e conoscere.Gli spazi di fieramilano, con circa 20.000 metri quadratidi esposizione, diventeranno il palcoscenico ideale perqueste star a quattro ruote: musei e club storici, associa-zioni e collezionisti privati offriranno i modelli che hannoscritto la storia dell’auto agli occhi degli spettatori, tra-sformando la manifestazione in una macchina del tempocapace di riportare ai tempi eroici delle prime auto diserie entrate nel quotidiano dei nostri progenitori e deibolidi da corsa che per primi hanno consacrato alla leg-genda i grandi eroi al volante.Accanto all’esposizione delle auto anche un’area extrasettore dove acquistare gli accessori e consultare le pub-blicazioni sulla storia di case automobilistiche e modelli:una testimonianza di cultura delle quattro ruote checomincia già oggi con la partnership traMilanoAutoClassica e la Libreria dell’Automobile diMilano.

MILANONASCE MILANOAUTOCLASSICA, LA STORIA DELLE QUATTRO RUOTE

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N ell’ambito delle cele-brazioni dei 150 anni

dell’Unità d’Italia un’occa-sione straordinaria per rie-saminare una figura cari-smatica della cultura otto-centesca milanese e italia-na: Gian Giacomo PoldiPezzoli (1822-1879) resti-tuendo giusta valenza,significato e volto umano aun nome che oggi nell’im-maginario di molti è solo unMuseo. Intellettuale raffina-to, patriota appassionato eattivo, collezionista e mece-nate illustre attento ai fer-menti socio-politici risorgi-mentali, ha coronato unavita di azioni illustri donan-do la propria casa-museoaffinché divenisse di usopubblico. Durante il lavorodi preparazione dellamostra sono emersi docu-menti che testimonianonon solo il suo impegnocivico che gli è costato laconfisca dei beni e l’esilio inSvizzera dopo le CinqueGiornate (1848), ma anchei fermenti culturali deldecennio di preparazionecon una sensibilizzazioneverso il Medioevo (e relativorichiamo alla cavalleria) el’Italia comunale del ‘300quali metafore di libertà.Non a caso nella dimora delNostro proprio in queglianni vengono realizzatil’Armeria (distrutta da unbombardamento nel 1943)e lo Studiolo Dantesco. La

mostra, articolata in tresezioni, accoglie il visitatorecon il melanconico e affa-scinante Ritratto di GianGiacomo Poldi Pezzoli diFrancesco Hayez. Da docu-menti d’archivio e da unLibro dei Conti autografo(ritrovato casualmente) sievince la passione collezio-nistica legata ai suoi ideali.Grande anche la sua sensi-bilità verso la mendicitàstigmatizzata da GiuseppeMolteni (autore del teneroRitratto di Gian GiacomoPoldi Pezzoli fanciullo) in Lagiovane mendicante, com-movente ritratto di unamadre che tende l’unicamano non inferma. Nellaricerca di eroiche radici sto-riche si inserisce l’incantatodipinto tra realismo e poe-sia de I signori di Challant diFederico Pastoris Conte diCasalrosso.

86 TURISMO all’aria aperta

SONDRIO

IN CONFIDENZA COL SACROStatue vestite al centro delle Alpi

Informazioni utili

Informazioni utili

Sede: Milano: Museo PoldiPezzoli, Via Manzoni 12Orario: 10.00 – 18.00 damercoledì a lunedì - martedìchiusoDurata: fino al 13 feb. 2012Biglietto mostra: intero

euro 9.00, ridotto euro 6.00,fino a 10 anni gratuitoInformazioni: tel. 02794889/796334,www.museopoldipezzoli.itCatalogo: Allemandi & C.Editore

Sede: Sondrio: GalleriaCredito Valtellinese, PiazzaQuadrivio 8MVSA - Museo Valtellinese diStoria e Arte, Via MaurizioQuadrio 27Orario: 9.00 – 12.00 e 15.00–18.00 martedì, mercoledì, gio-vedì e venerdì - 15.00 – 18.00sabato e festivi - lunedì chiuso

Durata: fino al 28 feb. 2012

Ingresso mostra: gratuito

Info e prenotazioni visite gui-date: 0342 522738,

www.creval.it

Catalogo: Fondazione - Centro

Studi “Nicolò Rusca”, Credito

Valtellinese e MVSA 60

Rubrica a cura di Wanda CastelnuovoEventi e mostre

I nteressante la riscoper-ta dell’antichissima tra-

dizione diffusa nel mondocristiano cattolico di vesti-re (a volte truccandole eprofumandole) le statuereligiose femminili, in par-ticolare della Madonna, inoccasione della loro espo-sizione in chiesa o di pro-cessioni. In particolare lamostra di Sondrio trattal’area alpina tra AltaLombardia e Svizzerameridionale con zone limi-trofe esponendo i risultatidelle analisi compiute. Lericerche hanno portatoalla luce aspetti devozio-nali, religiosi, antropiciche evidenziano il concor-rere di varie spinte allacreazione di effigi e simu-lacri di partenza legati almondo familiare e quindipovero. Costituite da uncorpo elementare, spessoun ‘torsolo’ di legno grez-zo o di altro materialeumile, tali statue, soventesenza nulla di artistico,hanno volti naturalisticipiuttosto semplici e artiper lo più snodabili.Paragonate alla classicastatuaria religiosa, risulta-no sorelle cadette se nonfosse per il fatto che para-dossalmente erano a voltedotate di un corredo diabiti, veli, biancheria inti-ma, corpetti, gioielli tantoricco (alcune con più di 60pezzi) e sontuoso daincorrere nei rigori delleleggi suntuarie (contro il

lusso) e molto più tardi inquelli dell’autorità religio-sa che le definisce indeco-rose e a rischio di supersti-zione. Molti parroci se nesono liberati, ma altri lehanno conservate nascon-dendole in polverosiarmadi di recondite sacre-stie e ora che la Chiesa nericonosce la valenza sacrasono rispuntate fuori. E dinuovo mani femminilicome nel passato rivesto-no questi strani manichinicome evidenzia laVestizione della Madonnadel Rosario di Livigno.Raffinati i lineamenti edolce e intenso lo sguardodella Vergine della “Pietà”di Poschiavo, mentre piùsimile a una dama di corteappare la Santa Lucia diValdisotto: un mondo dascoprire leggendo anchel’utilissimo saggio-catalo-go.

MILANO

GIAN GIACOMO POLDI PEZZOLIL’uomo e il collezionistadel Risorgimento

Giuseppe Molteni,La giovane mendicante

PoschiavoVergine della “Pietà”

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I ntrigante propostasulla storia negli anni

’50 e ’60 del Novecentodi una nuova ricerca figu-rativa - grazie agli studi ealla lezione di Giacometti,Bacon e altri importantimaestri dell’epoca -approfondita in virtù dellamostra “New Images ofman” tenutasi nel 1959al Moma di New York. Imutamenti del periododeterminati anche da uncrescente benessere eco-nomico spostano l’atten-zione dai temi del socialee determinano il nasceredi nuove espressioni acavallo tra informale epop. Difficile contenere inpoche parole tale fermen-to che ben si evidenziaattraverso le 70 testimo-nianze (numerose digrandi dimensioni) tradipinti e sculture, organiz-zate in due sezioni,accompagnate da audio-guide che trasmettonomusiche (dagli esordi nel1954 di Elvis Presley a“Let it be” ultimo albumdei Beatles separatisi nel1970) contemporaneemixate a commenti sulleopere esposte, testimo-nianza di una rivoluzionenon solo estetica, maanche sonora. Un modosingolare di grande emo-tività per riportare allamemoria sensazioni pro-vate o per entrare in un

mondo sconosciuto a chinon l’ha vissuto, ma chepresenta sfaccettaturegodibilissime anche oggi.Una visione europeadall’Inghilterra diHamilton e Blake (autoredella celebre copertina di“Sgt. Pepper’s”, realizzatasu suggerimento di PaulMcCartney,vincitrice nel1968 del premio Grammyper la miglior ‘copertinada album’) passandodalla Francia di Errò eArroyo per arrivareall’Italia. Qui tanti i prota-gonisti tra cui MarioSchifano con Corpo,Emilio Tadini con L’uomodell’organizzazione, alle-gro malgrado gli man-chi... proprio la testa. Valela pena soffermarsi su “Imaestri” in particolare suAlberto Giacometti conRonde de couples dansun pré près de Stampadipinto a 21 anni e conFemme debout e per chiama ribellione e sregola-tezza su Bacon che incar-na la figura dell’artistamaledetto.

Eventi e mostre

TURISMO all’aria aperta 87

MILANO

Informazioni utili

Sede: Milano: Palazzo dellaPermanente, Via Filippo Turati34Orario: 10.00 – 13.00 e14.30 – 18.30 martedì, mer-coledì, giovedì e venerdì10.00 – 18.30 sabato, dome-nica e festivi - lunedì chiuso

Durata: fino al 12 feb. 2012Biglietto mostra: interoeuro 6.00, ridotto euro 4.00(audioguida inclusa)Informazioni e prenotazio-ni: tel. 02 6551445Catalogo: Skira Editore

Sede: Roma: Fondazione RomaMuseo - Palazzo Sciarra,ViaMarco Minghetti 22Orario: 10.00 – 20.00 da mar-tedì a domenica - lunedì chiusoLa biglietteria chiude un’oraprimaDurata: fino al 12 feb.2012

Biglietto mostra: intero euro10.00, ridotto euro 8.00,ridotto scuole euro 4.50Palazzo Sciarra: 06 697645599Info e prenotazioni: 0639967888, www.fondazione-romamuseo.itCatalogo: Electa Editore

ROMA

Informazioni utili

DA BACON AI BEATLESNuove immagini in Europa neglianni del rock

L’ interessante mostrasulla Roma del ‘500

esamina gli aspetti artistici,urbanistici e architettonicidi un momento - fervido intutta Europa di eventi poli-tico-religiosi le cui conse-guenze si sono dilatate amacchia d’olio - nel qualevi sono affluiti uomini eidee di ambienti diversideterminando un nuovoclima culturale.L’avvicendarsi sul sogliopontificio di papi accorti eaperti al mecenatismoquali Giulio II della Rovere,Leone X de’ Medici,Clemente VII de’ Medici(meno fortunato per il tra-gico Sacco di Roma del1527) e Paolo III Farnese(che incentiva la ripresa eaffida a Michelangelo ilGiudizio Universale sullaparete di fondo dellaCappella Sistina) portanell’Urbe maestri del cali-bro di Michelangelo eRaffaello. Sette le sezioniche raccontano il gradualepassaggio dal primoRinascimento, connotatodalla cultura umanistica edal culto per l’antico, aun’espressione artisticache porta i segni delConcilio di Trento con lestigmate della RiformaCattolica (oControriforma), cogentedopo la rivoluzionariaRiforma Luterana che nel1517 ha sconvolto laCattolicità. Più di 170opere tra dipinti, sculture,disegni, medaglie e incisio-

ni permettono di respirareil clima dell’epoca concapolavori quali diRaffaello il pensoso emelanconico Autoritratto,il bel Ritratto di TommasoInghirami detto “Fedra” elo straordinario Disegnodel Pantheon, il David-Apollo di Michelangelo, laPietà (proveniente daBuffalo/USA e restaurataper l’occasione dal nostroIstituto Centrale delRestauro) di ambitomichelangiolesco e secon-do alcuni critici attribuibileal Maestro, il Ritratto delcardinale Reginald Pole diSebastiano del Piombo e laSacra Famiglia e SanGiovannino (icona dellamostra) attribuita a Perindel Vaga, ma in fase dinuova attribuzione. Né sideve dimenticare il fervoreper il rifacimento di SanPietro di cui compaiononumerose testimonianze.

IL RINASCIMENTO A ROMAnel segno di Michelangelo e Raffaello

Perin del VagaSacra famiglia

e San Giovannino

Mario SchifanoCorpo

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Eventi e mostrein breve

Di seguitoun elenco

degli eventi edelle mostre

in corso,per permettervi

di organizzarela vostra

gita culturale

FIRENZE (Palazzo Strozzi), DENARO E BELLEZZA. I BANCHIERI, BOTTICELLI E IL ROGO DELLEVANITÀ: affascinante racconto del moderno sistema bancario e delle radici della nostra economia.Fino al 22 gennaio 2012. Info: 055 2645155, www.palazzostrozzi.orgPISA (Palazzo Blu), PICASSO. HO VOLUTO ESSERE PITTORE E SONO DIVENTATO PICASSO: ampiapanoramica con 270 opere che raccontano l’eclettico e camaleontico processo artistico e poeticodi Picasso. Fino al 29 gennaio 2012. Info: 050 916950, www.palazzoblu.itMILANO (Pinacoteca di Brera), BRERA INCONTRA IL PUSKIN. COLLEZIONISMO RUSSO TRARENOIR E MATISSE: straordinari capolavori acquistati da due collezionisti russi appassionati d’artee abili nelle scelte. Fino al 5 febbraio 2012. Info: 02 92800361, www.brera.beniculturali.itMILANO (PAC Padiglione Arte Contemporanea), PIXAR 25 ANNI DI ANIMAZIONE: avvincentepercorso attraverso la cultura e la creatività digitale con i più grandi artisti dell’animazione mon-diale. Fino al 14 febbraio 2012. Info: 02 54913, www.mostrapixarmilano.itTORTONA (Palazzetto medievale), LA MERAVIGLIA DELLA NATURA MORTA. 1830-1910.DALL’ACCADEMIA AI MAESTRI DEL DIVISIONISMO: evoluzione nell’area lombardo-veneta delgenere pittorico della natura morta che arriva a trasmettere la ‘vita silenziosa’ delle cose. Fino al19 febbraio 2012. Info: 0131 822965, www.fondazionecrtortona.itTORINO (Palazzo Reale), L’ITALIA E GLI ITALIANI: nove eccellenti fotografi della Magnum fannopercorrere un moderno Grand Tour tra fasti e nefasti della nostra fantastica Penisola. Fino al 26febbraio 2012. Info: www.italiaitaliani.comLUGANO (Villa Ciani), HAITI. ROBERTO STEPHENSON. FOTOGRAFIE 2000-2010: mirabile viag-gio in una comunità segnata dalla fatica del vivere resa più drammatica dal terremoto senza tar-pare l’ottimismo di fondo. Fino al 26 febbraio 2012. Info: 0041 58 8666960, www.mcl.lugano.chPASSARANO DI CODROIPO/UD (Villa Manin), ESPRESSIONISMO: intrigante analisi di nascita esviluppo del movimento ‘Die Brücke’, fondamento dell’Espressionismo. Fino al 4 marzo 2012.Info: 0422 429999, www.lineadombra.itTRENTO (Castello del Buon Consiglio), IL LANDLIBELL TRENTINO-TIROLESE DEL 1511: interes-sante scorcio sui rapporti tra Principato Vescovile di Trento e Contea del Tirolo originati dal docu-mento del 1511. Fino al 4 marzo 2012. Info: 0461 233770, www.buonconsiglio.itVERONA (Palazzo della Gran Guardia), IL SETTECENTO A VERONA. TIEPOLO, CIGNAROLI,ROTARI: intrigante percorso nella tradizione pittorica nel Settecento in una Verona connotata daforte autonomia. Fino al 9 aprile 2012. Info: 02 61836444, www.settecentoaverona.itCONEGLIANO/TV (Palazzo Sarcinelli), BERNARDO BELLOTTO. IL CANALETTO DELLE CORTIEUROPEE: avventura artistica di uno dei più importanti vedutisti veneziani che ha fatto tesoro diquanto scoperto dallo zio Canaletto. Fino al 15 aprile 2012. Info: 800 775083, www.bellottoco-negliano.it

Per la pubblicazione degli eventi e mostre scrivete a: Silvia Sacchi, [email protected]

- Fino al 22 gennaio

- Fino al 29 gennaio

- Fino al 5 febbraio

- Fino al 14 febbraio

- Fino al 19 febbraio

- Fino al 26 febbraio

- Fino al 26 febbraio

- Fino al 4 marzo

- Fino al 4 marzo

- Fino al 9 aprile

- Fino al 15 aprile

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90 TURISMO all’aria aperta

Raduni e convenzioni

Venerdì 20 gennaioOre 16:00 apertura Raduno - sistemazione equipaggi, tempolibero. Ore 21:00 brindisi di benvenuto.Sabato 21 gennaioOre 09:00 INIZIO VISITE GUIDATE Trasferimento in pullman secondo l’orario assegnato aCastelnuovo Magra (SP). Proseguiremo per Cà Lunae dove sarà organizzata la degusta-zione di prodotti tipici. Nel tempo libero visita alla fiera ( il vostro pass vi da diritto adentrare quante volte volete).

Ore 21:00 nel teatro della fiera uno spettacolo con MicheleCrestacci .Michele Crestacci, veterano del laboratorio di Zelig, ha reci-tato nel film “La prima cosa bella” a fianco di StefaniaSandrelli e Claudia Pandolfi diretto da Paolo Virzì.Domenica 22 gennaioOre 09:00 INIZIO VISITE GUIDATE -Trasferimento in pullman aCastelnuovo Magra secondo gli orari assegnati al momentodell’iscrizione. Il programma delle visite sarà uguale a quellodi sabato.Nel tempo libero visita alla fiera ( il vostro pass vi da diritto adentrare quante volte volete)

Sono ormai 24 anni che il Toscana Camper Club organizza in gennaio il suo Raduno Nazionale e da 10 anni aMarina di Carrara ospite del Salone del Turismo Itinerante Tour.it. Scopo principale della manifestazione l’aggre-gazione lo stare insieme come vecchi amici. Ogni anno portiamo i nostri ospiti alla scoperta del territorio le cui bel-lezze sono sconosciute ai più. Per questa edizione abbiamo in programma la visita a Castelnuovo Magra; un altrotassello che si aggiunge ai luoghi della lunigiana che anno dopo anno abbiamo fatto scoprire. Per rendere la cosapiu’ interessante quest’anno disturberemo anche Dante Alighieri e i Malaspina

Informazioni utiliI mezzi verranno accolti nel parcheggio interno al quartierefieristico recintato, ma non custodito.Ingresso dal viale Galileo Galilei 1.Coordinate GPS 10.03063, 44.04241L’area di parcheggio illuminata è dotata di pozzetto per scari-co e colonnine di acqua potabile, corrente esclusa.Per ogni componente dell’equipaggio sarà disponibile un“pass” gratuito per l’ingresso alla fiera.Per ogni equipaggio ci saranno omaggi fino ad esaurimento

scorte. Il programma sopra citato è passibile di variazioni.Per esigenze organizzative è obbligatoria la prenotazione.La quota di partecipazione al raduno, è di euro 40,00 per l’in-tero equipaggio.Per informazioni e prenotazione: M. BALDACCI 328 9846467-P.PAPINI 336 602329- [email protected] per le news www.toscana-camperclub.it. Per parlare con noi durante il raduno: 333 220 9815 – (ATTIVO SOLO IN FIERA)

- 5 euro con Turit

In occasione del 10° Salone del Turismo Itinerante - TOUR.it e Mareblu 3° Salone della Nautica da riportoil Toscana Camper Club ti dà appuntamento per il 20- 21- 22 gennaio 2012 a Marina di Carrara

Programma

TOSCANA CAMPER CLUB

24° RADUNO NAZIONALE 2012

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TURISMO all’aria aperta 91

Raduni e convenzioni

Casaleone (VR)

Venerdì 03 FebbraioArrivo degli equipaggi a Casaleone e sistemazione nel par-cheggio appositamente predisposto in via De Coubertin (zonaarea sportiva). Dalle ore 19.30, possibilità di cenare presso ilpadiglione delle feste “Paraboloide”.Sabato 04 Febbraio Dalle ore 9,00: registrazione degli equipaggi e colazionecon……a sorpresa!.. A mezzogiorno pranzo libero.Ore 14,00: con l’ausilio di pullman, visita guidata ad una villaveneta. Ore 18,30: spettacolo folkloristico delle tipiche tradizioni

popolari e contadine.Ore 20,00: cena di gala in onore del radicchio presso la vici-na baita degli Scout con la partecipazione del SindacoGabriele Ambrosi, a seguire intrattenimento musicale.Domenica 05 FebbraioOre 9,00: visita guidata alla filiera del radicchio rosso vero-nese.Ore 12,30: pranzo convenzionato presso il nuovo padiglionedelle feste “Paraboloide”.Ore 15,00: saluti ed arrivederci al prossimo anno

Note -- Il programma potrebbe subire qualche variazione

Il comune di Casaleone (provincia di Verona), “Comune Amico del Turismo Itinerante”, con la locale sezione deiColtivatori Diretti, la Strada del Riso e il Marco Polo Camper Club, vi invitano nei giorni 04 e 05 febbraio 2012 agustare “l’Oro rosso della Bassa”, ovvero il pregiato Radicchio di Verona

Informazioni utili

Equipaggi ammessi massimo 50 camper Sconto di 5 euro ai soci TURIT (previa visione della tessera)Quota di partecipazione al raduno:15 euro a persona e 7 euro per i bambini fra 6 e 10 anniCena di gala (facoltativa) del sabato sera con intrattenimen-to musicale: 15 euro a personaPranzo (facoltativo) della domenica a mezzogiorno: 13 euro apersona. I bambini fra i 6 ed i 10 anni pagano la metà

Prenotazioni fino ad esaurimento dei 50 equipaggi e nonoltre il 20 gennaioFlavio Superbi 0376 397308 -- cell. 348.4801529e-mail: [email protected]

Per arrivare a Casaleone:

da Mantova: seguendo la S.R.10 Castel d’Ario, Nogara,

Sanguinetto e Casaleone

da Padova: seguendo la S.R.10 Legnago, Cerea e Casaleone

da Verona: seguendo la superstrada 434 “Transpolesana”

fino all’uscita Cerea e poi Casaleone

da Rovigo: seguendo la superstrada 434 “Transpolesana”

fino all’uscita Cerea e poi Casaleone

(l’organizzazione declina ogni responsabilità di danni a cose e

persone)

- 5 euro con TuritProgramma

MARCO POLO CAMPER CLUB

9° RADUNODEL RADICCHIO DI VERONA IGP

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TURISMO all’aria aperta 93

Di seguitopubblichiamo

l’elenco dei raduniche si svolgeranno

nei prossimi mesiper permettervidi programmare

in tempoil vostro itinerario

Raduni e convenzioniin breve

Per la pubblicazione dei raduni scrivete a: Silvia Sacchi - [email protected]

6 gennaio BUSSOLENGO (VR) - ARRIVANO I RE MAGI - La Vie on Road

www.nataleaverona.it

20-22 gennaio CARRARA - 24° RADUNO NAZIONALE 2012 - Toscana Camper Club

cell. 328 9846467 - [email protected] - vedi programma nelle pagine precedenti

3-5 febbraio CASALEONE (VR) - 9° RADUNO DEL RADICCHIO DI VERONA IGP - Marco Polo Camper Club

cell. 348 4801529 - [email protected] - vedi programma nelle pagine precedenti

23 - 25 marzo MONTEPULCIANO (SI) - RADUNO NAZIONALE - Camper Club Montepulciano

tel. 0578 738404 - [email protected]

30 marzo - 20 aprile ROMA - TOUR AUSTRALIA IN CAMPER - Traiano Camper Club

cell. 339 3587898 - 348 8025905 - [email protected] - www.traianocamperclub.it

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94 TURISMO all’aria aperta

L’opinione di... Beppe Tassone

F inalmente il nuovo anno: del2011, dei suoi problemi, delledifficoltà, dei drammi che ho

portato con sé non vorrei più sentirneparlare.Anche se, sosteneva Cicerone in Brutus:”Nulla che sia del tutto nuovo è perfet-to”.In effetti, apriamo una pagina, ma nonpuò che essere la continuazione di unlibro scritto nei mesi precedenti, contutto quello che d’irrisolto portanoquale zavorra.Il turismo all’aria aperta forse ha unamarcia in più, occorre utilizzare la formadubitativa, perché è difficile lasciarsiandare ad affermazioni certe e inconfu-tabili in questo momento, ma è sicuroche i cromosomi dell’abitar viaggiandoe del viver sotto le stelle sono diversi daquelli d’altre forme di tempo libero econtribuiscono a indicare la strada dapercorrere.Una strada non facile, ma che ha la for-tuna di poter tracciare direttamente larotta, senza mediazioni di altri: il turistanel nostro caso è protagonista in tutto eper tutto, non necessita di mediazioni enemmeno di qualcuno che gli indichi larotta.

Il ”nostro” turismo è genuino e rispon-de a criteri del tutto atipici nei confron-ti degli altri segmenti che compongonoil variegato mondo del tempo libero:piazza e territorio, tipicità e differenze,campanili e castelli costituiscono l’ele-mento caratterizzante all’interno delquale il turista copre un ruolo determi-nante, di protagonista, d’attore del pro-prio presente e del proprio futuro.In momenti di difficoltà, con la crisi chemorde e le disponibilità economiche checalano, proprio questi valori recuperanoa pieno la propria essenziale funzione.Chi credeva che il turismo della globaliz-zazione avesse vinto la guerra non si ènemmeno accorto che stava perdendo,giorno dopo giorno, singole battaglie:ora è chiaro l’esito dello scontro titanicotra chi crede nel territorio e nell’uomoquale protagonista e chi pensa che sidebba fornire un prodotto già preconfe-zionato, avulso dalla realtà, accattivan-te, ma posticcio.C’é voluta una crisi dagli aspetti dram-matici per spiegarlo a gran voce, perchiamare tutti a responsabilità, per sot-tolineare con chiare lettere che il mondoche uscirà dalla crisi attuale sarà diversoe si caratterizzerà proprio per i nuovi

rapporti che s’instaureranno e per idiversi valori di riferimento.Così il turismo all’aria aperta, genuino enon mediato, in grado di proporre ele-menti veri, un territorio vivibile, un siste-ma integrato con il mondo che lo cir-conda, avulso dall’aleatorio e dal postic-cio, ma calato nella realtà s’imponeall’attenzione non solo di chi utilizza peril proprio tempo libero veicoli ricreazio-nali, ma per tutto il settore.Questa é la scommessa del 2012: in unmomento difficile, ricco d’interrogativi,occorre aver la forza di guardare avanti,di recuperare gli antichi valori e su que-sta base di costruire un progetto a misu-ra d’uomo e di donna, nel quale il turi-smo diviene il traino del territorio. Crederci è importante e costituisce unprimo passo, ma occorre costruire concapacità le basi sulle quali poggiare ilfuturo.Un futuro che, proprio come sostenevaCicerone, non è del tutto nuovo, anziha uno splendido sapore d’antico, quel-lo della genuinità, dei valori condivisi,dell’umanità che porta con sé e che sipone al servizio del nostro Paese peraiutarlo a riprendersi dall’attuale diffici-le situazione in cui versa.

Il Turismo all’aria apertain tempo di crisi

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Rubrica a cura di Pier Francesco Gasperi con la consulenza tecnica di Claudio D’Orazio Assicurazioni

Assicurazioni e dintorni

Ecco allora alcuni consigli e rispo-ste alle domande più frequenti sultema.Se rimanete coinvolti in un incidentestradale, la prima regola è mantenereper quanto possibile la calma.Anzitutto occorre mettere in sicurezzail luogo del sinistro: attivate le quattrofrecce, indossate il giubbetto catari-frangente e posizionate il triangolod’emergenza almeno 50 metri primadel luogo in questione. Quindi allonta-natevi immediatamente e avvertite iservizi di pronto intervento chiamandouno dei seguenti numeri: 118(Emergenza Sanitaria), 113 (PoliziaStradale) o 112 (Carabinieri).In caso di infortunio con feriti, l’utentedella strada deve prestare loro soccor-so. Chi abbia seguito un adeguatoaddestramento può controllare il polsoe la respirazione del ferito, metterlo in

posizione stabile su un fianco, tampo-nare eventuali emorragie esterne ecc.Gli inesperti devono invece prestareassistenza psicologica al ferito parlan-dogli e rassicurandolo fino all’arrivodei soccorsi.In caso di incidente con soli danni lievialle cose, è opportuno spostare i vei-coli coinvolti sul bordo della carreggia-ta per non intralciare la normale circo-lazione.

Che fare dopo il sinistro?

1) Che cos’è la constatazione ami-chevole di incidente e quando siutilizza?La constatazione amichevole di inci-dente o CAI (“modulo blu”) è unmodello standard che si dovrebbecompilare sempre e in ogni punto,anche quando sul luogo del sinistro

siano intervenute le forze dell’ordine.Scopo della constatazione non è tantoquello di stabilire di chi è la colpa,bensì di mettere nero su bianco quan-to accaduto. Se le versioni fornite dalleparti non concordano, è consigliabilenon firmare il modulo. In caso dinecessità si possono compilare anchedue constatazioni separate.

2) Entro quanto tempo si devedenunciare il sinistro alla propriaassicurazione? La denuncia deve essere presentataalla propria agenzia o impresa assicu-ratrice entro tre giorni dalla data del-l’incidente.

3) Come funziona il risarcimentodel danno?Le procedure di risarcimento deldanno sono essenzialmente due.

Come comportarsi in caso di incidente stradale?

96 TURISMO all’aria aperta

Secondo i dati Aci-Istat nell’anno appena trascorso si sono verificati circa 185.688 incidenti stradali, concirca 245.000 feriti e 3.200 morti, questi ultimi in diminuzione rispetto l’anno precedente. Nessunopensa volentieri a queste cose, e tuttavia sarebbe opportuno non farsi cogliere del tutto impreparatiquando accadono. Sapere come comportarsi in simili frangenti, può aiutare infatti a limitarne al mini-mo le conseguenze

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98 TURISMO all’aria aperta

Assicurazioni e dintorni

- Il “risarcimento diretto“ si applicasolo per gli incidenti tra due veicoli amotore immatricolati in Italia e rego-larmente assicurati (autovetture, auto-carri, ciclomotori, nonché motociclicon nuova targatura in vigore dal14.07.2006). Con questo sistema, ildanneggiato viene risarcito diretta-mente dal proprio assicuratore senzadoversi rivolgere alla controparte oall’impresa assicuratrice di quest’ulti-ma.

- Ove non ricorrano le condizioni per ilrisarcimento diretto, ad esempio per-ché nel sinistro sono coinvolti più didue veicoli, il danneggiato deve richie-dere il pagamento dei danni all’assicu-ratore della controparte.

4) A chi deve rivolgersi il passegge-ro trasportato e chi risponde deldanno da questi subìto?Il passeggero trasportato è sempretutelato dalla polizza RC-auto del vei-colo sul quale viaggiava, a prescinderedalla responsabilità del conducente nelsinistro.

5) Che cosa succede se l’accerta-mento delle responsabilità non èchiaro?In caso di dubbi, la responsabilità di unincidente stradale viene fatta ricaderesu entrambe le parti coinvolte.Dunque si presume, fino a prova con-traria, che vi sia un concorso di colpaal 50%. Ciò significa che ciascuno deidue conducenti riceverà un rimborsopari alla metà del danno subìto.

6) E se il valore del veicolo danneg-giato è inferiore a quello delleriparazioni? Quanto spetta al dan-neggiato?Specie se il veicolo danneggiato èvetusto, può accadere che il costo diriparazione superi il suo valore com-merciale. In tal caso l’assicurazionepaga la riparazione fino ad un importomassimo che corrisponde all’attualevalore del veicolo. Se il danneggiato decide allora diacquistare un veicolo nuovo, gli spettauna somma così composta: valore delvecchio veicolo, spese di rottamazionedel relitto e di immatricolazione dellanuova vettura, tassa di circolazionelimitatamente alla parte non ancoragoduta.

7) Come si quantifica il dannomateriale?Il danno materiale equivale normal-

mente ai costi necessari per la ripara-zione del mezzo incidentato ed è per-ciò molto facile da quantificare. Aquesto importo devono aggiungersi leeventuali spese di traino con il carroattrezzi. Nel caso di tempi di riparazio-ne particolarmente lunghi, è previstoun ulteriore indennizzo giornaliero peril cosiddetto “fermo tecnico” (risarci-mento per indisponibilità del proprioveicolo), determinato in base a para-metri quali il valore del veicolo, ilmodello, la cilindrata ecc. Al posto del-l’indennizzo giornaliero si può chiede-re il rimborso delle spese sostenute pernoleggiare un veicolo equivalente.

8) Come si quantifica il danno allapersona?Il danno alla persona dipende dallagravità delle lesioni subite. Per ognigiorno di inabilità totale al lavoro, ildanneggiato riceve un indennizzo odiaria il cui importo si aggira attual-mente sui 43,16 euro (a seconda del-l’attività svolta dal danneggiato). Se ildanneggiato ha subìto lesioni tantogravi che in futuro è prevedibile unariduzione della sua capacità lavorativa,allora viene risarcito anche questo tipodi danno.Se viene accertata un’invalidità perma-nente tra l’1 e il 9%, la misura delrisarcimento è stabilita da precise indi-cazioni di legge in base all’età del dan-neggiato e ai relativi coefficienti. Incaso di invalidità permanente pari osuperiore al 10%, il danno è valutatosecondo varie tabelle dei tribunali. La

quantificazione del danno e la deter-minazione del grado di invalidità sonoeffettuate da un perito medico-legale.In caso di invalidità molto grave, ildanneggiato ha diritto a ulteriorisomme risarcitorie (per danno moralee altro ancora).

9) Come succede se il responsabiledell’incidente si dà alla fuga?Se chi ha causato l’incidente si dà allafuga, impedendo così la sua identifica-zione, il danneggiato può accedere alFondo di garanzia per le vittime dellastrada. In linea generale questo Fondorisarcisce i soli danni alla persona.Tuttavia, in caso di lesioni personaligravi, risponde anche per i danni allecose il cui ammontare sia superiore a500 euro.

10) Cosa succede in caso di inciden-te provocato da un veicolo stranie-ro?In caso di incidente in Italia provocatoda un veicolo con targa estera, non èpossibile applicare la procedura dirisarcimento diretto. La competenzaper questo tipo di sinistri spettaall’Ufficio Centrale Italiano (UCI), alquale il danneggiato deve presentarela propria richiesta di risarcimentomediante lettera raccomandata conavviso di ricevimento. L’UCI provvedequindi a contattare l’assicuratore este-ro, che a sua volta nomina una compa-gnia assicuratrice italiana cui affidarela trattazione del sinistro.

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100 TURISMO all’aria aperta

Village for all srl - Via Frutteti 115/a, 44123 Ferrara - Presidente: Roberto VitaliTel. +390532067120 - Fax +390532067121 - Mail: [email protected] - www.villageforall.net

V illage for all – V4A® Marchio diqualità del turismo accessibilediventa Membro di ENAT -

European Network for AccessibleTourism, l’associazione no-profitombrello delle organizzazioni che mira-no ad essere apripista per lo studio, lapromozione e la pratica del turismoaccessibile e che rappresentano le bestpractice, le “eccellenze” dei progettiavviati nel mondo turismo accessibile sudiversi fronti come servizi, marketing,trasporti, tour operator, istruzione, for-mazione ecc.. Con l'adesione ad ENAT,Village for all – V4A® come tutte le

organizzazioni che ne fanno parte, ha lapossibilità di mantenersi al passo con gliultimi sviluppi in materia, contribuendoa plasmare il futuro del turismo accessi-bile in Europa e nel mondo. Il turismo accessibile rappresenta unagrande opportunità economica soprat-tutto in questo momento in cui il mer-cato in generale si sta indebolendo: rag-giungendo questo nuovo target diclientela è possibile aprirsi a nuovi mer-cati migliorando l’offerta già esistente:essendo l'Italia un Paese ad alta voca-zione turistica, è possibile meta per glioltre 65 milioni di europei, 4 dei quali

sono in Italia, con esigenze particolari eche non vanno mai in vacanza da soli (èdi 3 l’effetto moltiplicatore che sviluppaquesto mercato). Il Turismo Accessibile èoggi una realtà alla quale tutti dovran-no adeguarsi, la legge 79/2011 all’art. 3del nuovo Codice del Turismo, lo dicechiaramente.

Village for all – V4A® entra a far parte di ENAT

L e due strutture Sarde del grup-po Baia Holiday affiliate al net-work V4A propongono imper-

dibili promozioni per soggiorni in pen-sione completa e pacchetti molto inte-ressanti con casa mobile (disponibileanche la “Baia 4 all”, accessibile allepersone in carrozzina) + nave + auto.Prenota entro il 20.02.12! Il Camping Village Calik Blu è situatonel nord-ovest della Sardegna, adAlghero. Il Villaggio è immerso nelverde di pini ed eucalipto, vicino ad unalaguna con resti di un ponte di epocaromana.Prezzi per 7 notti a partire da euro454.00, comprensivi di sistemazione incasa mobile e nave per 2 persone conauto inclusa!Il Camping Village Baia Blu La Tortuga,immerso nel verde, è situato anch’essonel nord della Sardegna a circa 18 kmda Santa Teresa di Gallura. Prezzi per 7 notti a partire da euro466.00, comprensivi di sistemazione incasa mobile e nave per 2 persone conauto inclusa!

Village for all – V4A® Marchio di quali-tà del turismo accessibile è il primo net-work internazionale di strutture turisti-che che offrono servizi per tutti, ancheper turisti con esigenze particolari, veri-

ficati e accompagnati in un cammino diadeguamento strutturale e culturale.Village for all – V4A® include attual-mente 31 strutture offrendo una vastagamma di alternative al turista checerca la propria vacanza ideale. Villagefor all – V4A® è partner di FieraVicenza per l’organizzazione diGitando, fiera del turismo open-air cheda tre anni è anche Gitando.all, salonedel turismo e dello sport accessibile inItalia. Evento unico in Europa, nel 2012

si svolgerà dal 22 al 25 marzo ed ospi-terà la seconda edizione del Workshop“Buy Italy for all” che rappresenta l’uni-ca grande opportunità annuale per glioperatori del turismo accessibile del-l’offerta italiana (seller) per incontrarela domanda nazionale ed internaziona-le (buyer) rappresentata da tour opera-tor, agenzie di viaggio e associazioniinteressate ad “acquistare” il prodottoItalia del Turismo Accessibile.

Vacanze per tutti in Sardegna?Prenota entro Febbraio a prezzi incredibili!

Camping Village Baia Blu La Tortuga

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102 TURISMO all’aria aperta

Confederazione Italiana Campeggiatori, via Vittorio Emanuele 11 - 50041 Calenzano (FI)tel. 055.882391 - fax 055.8825918 - [email protected] - www.federcampeggio.it

Confedercampeggio

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TURISMO all’aria aperta 103

A.C.T.Italia Federazione - Associazione Campeggiatori Turistici d’ItaliaViale G. Massaia, 39 - 00154 Roma - tel. 06 5140979 - fax 06 97255047 - [email protected] - www.actitalia.it

ACTItalia Federazione

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104 TURISMO all’aria aperta

Presentato al Salone del Camper di Parma aSettembre 2011 il P 735 GLC entra a farparte della famiglia dei profilati Arca.Sviluppato su chassis Fiato Alko, è unmodello adatto alla coppia vista l’elegantecamera da letto in coda, ma anche a unafamiglia con bambini, grazie al letto bascu-lante in dinette e all’ampio garage.La dinette risulta spaziosa e luminosa grazieal grande oblò panoramico installato sulcupolino in vetroresina; può offrire como-damente spazio fino a sei persone, vista lapresenza di un divanetto laterale (600 mm)e dei sedili girevoli in cabina. Il tavolo, aseconda delle esigenze, può variare la suaposizione e la superficie di appoggio. La struttura della cucina è frutto di un lavo-ro di ricerca il cui obiettivo è portare in cam-per la comodità e la funzionalità di unacucina domestica. Ricca la dotazione diserie: piano cottura a 3 fuochi in acciaioinox, piano di lavoro e ampio lavabo invetroresina Arca, cappa aspirante in acciaioinox, frigo doppia porta da 160 L, colonnaattrezzata portabottiglie e, come optional,forno a gas. Numerosi pensili e cassetti ren-dono agevole lo stivaggio di pentole e stovi-glie. L’area bagno è suddivisa in due aree: la doc-cia, con piatto in vetroresina, è posta in un

vano a dedicato a sé stante; wc e lavaboimmediatamente di fronte in un vano sullato opposto. Una peculiarità di Arca è il WcSpeedy (Opt) che permette di aggiungerealla classica cassetta da 18 L un serbatoionautico da 38 L, consentendo così di tripli-care la capacità delle acque nere.L’elegante camera da letto in coda è carat-terizzata da un letto a penisola (1900 x1400 mm – Opt sistema altezza variabileelettrica) e numerosi vani stivaggio. Lo stu-dio approfondito sull’ottimizzazione deglispazi consente a questo modello di propor-re una soluzione pratica e innovativa: un“secretaire” a scomparsa ai piedi del letto.Si tratta di un piano di lavoro o da make-up,corredato da sgabello specifico e dotato dispecchio e cassetti dedicati.Tra i punti di forza di questo veicolo vannosicuramente citati gli impianti e il doppiopavimento: componenti personalizzatiassemblati con cura artigianale fanno inmodo che questo veicolo possa adattarsiperfettamente alle temperature più rigide ea ogni condizione meteo. Sistema di riscal-damento combinato Truma Combi 6 da6000 w, tubature e serbatoi dell’impiantoidrico coibentati e riscaldati, prese esternededicate alla connessione di utenze gas eacqua, sistema Secu-motion di serie. Questo

modello è allestito sul pregiato chassis Alko,ribassato e con carreggiata allargata: ciòconsente di ottenere, oltre alla massima sta-bilità e sicurezza di guida, un’intercapedinedi notevoli dimensioni tra i due pavimenti,con la duplice funzione di migliorare l’isola-mento e ampliare le possibilità di stivaggio.La solidità delle strutture è un classico Arca:pareti e tetto hanno uno spessore di 45 mme rivestimento in Alufiber, composito cheabbina le proprietà meccaniche di alluminoe vetroresina garantendo elevate prestazioninella resa estetica e nella tenuta agli agentiatmosferici. L’isolante Styrofoam garantisceil massimo potere coibentante e una eleva-tissima rigidità meccanica. Profili in vetrore-sina per le giunzioni angolari e una sapientelavorazione di sigillatura assicurano la mas-sima protezione contro le infiltrazioni.Completa l’insieme la porta d’accesso allacellula abitativa dotata di finestra, doppioblocco di sicurezza con doppia chiusuraelettrificata e centralizzata. Un modello gemello del P 735 GLC, constesso layout e dotazioni, è stato sviluppatoda Arca su meccanica Renault Master: sitratta del P 740 GLC.

Arca P 735 GLCStile e innovazione per un profilato di classe

La VetrinaLa rubrica "La Vetrina"

è riservata ai nostriinserzionisti che ci

inviano direttamentele informazioni sui modelliche intendono presentare.

Noi non aggiungiamocommenti, in modo che

i lettori possanodocumentarsi, senza filtri,

sulle diverse proposte.

ARCA P 735 GLCARCA P 735 GLC

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La Vetrina

CARATTERISTICHERenault Master Euro 5; 2,3 litri con potenza di125 cv oppure 2,3 litri con potenza di 150 cavalli Trazione anteriore - Alzacristalli e specchiettiretrovisori ad azionamento elettrico - Sedili gire-voli con braccioli e tappezzeria coordinata - ABS- Airbag conducente – Immobilizer – Chiusuracentralizzata con telecomando (anche su portacellula)

DimensioniLunghezza 7400 mmLarghezza 2350 mmAltezza 3030 mmPasso 4332 mmMassa in ordine di marcia: 3160 kgPosti omologati 4Posti letto 4Posti a tavola 5Letto basculante: 194 x 100 cmLetto matrimoniale posteriore: 190 x 140 cm

CARATTERISTICHE in comune a entrambi i modelli

CucinaLavello cucina in vetrorerisnaPiano cottura in acciaio inoxCappa aspirante in acciaio inoxCassetto con portaposateFrigorifero da 160 litriForno a gas: optionalBagnoDoccia separata Piatto doccia integrato nel pavimento bagno invtrLavello in vtrWc Thetford girevole

SerbatoiAcqua potabile:80 litri (100 su P740GLC) + 70optionalAcque grigie: 100 litriAcque nere: 18 litri (+ 38 optional con kit Speedy)

DotazioniStufa Truma Combi da 6000 watt - Presa esterna12/220 volt + tv + sat - Presa esterna acqua/gasIlluminazione a led

Prezzi a partire da 70.500 euro con motorizzazio-ne Fiat Ducato 2300 cc 130 cv.Prezzi a partire da 66.500 euro con motorizzazio-ne Renault Master 2300 cc 125 cv.

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106 TURISMO all’aria aperta

La serie Estro comprende modellirealizzati con soluzioni progettuali ecostruttive invidiabili, con meccanicaIveco e un allestimento completo.L’eleganza e la raffinatezza di questimezzi non escludono caratteristichedi concretezza e praticità. Robusti egradevoli tanto esternamente quan-to negli arredi, i Kentucky Estrohanno una dotazione di serie vera-mente completa. L’abitacolo eccelleper spaziosità e accoglie accessori diconfort e sicurezza per la guida di

un mezzo agile e facile da condurre.Arricchiti di dotazioni e costante-mente rinnovati nel design, gli Estrooccupano la fascia d’eccellenza delmarchio Kentucky. L’ampio accessoal gavone consente di far entraresenza difficoltà biciclette per tuttol’equipaggio o, nelle versioni piùgrandi, addirittura uno scooter. La comoda dinette, l’ampia mansar-da e la cucina di dimensioni dome-stiche permettono una grande vivi-bilità diurna. Disponibile in vari

modelli, ciascuno con pianta diversa,il Kentucky Estro si distingue per laversatilità degli allestimenti, rispon-dendo così ad ogni necessità del-l’equipaggio. Un bagno grande condoccia separata, una cucina superequipaggiata e un sistema di riscal-damento e di coibentazione chepermette ottime temperature anchein inverno, il Serie Estro è un autoca-ravan cui si può chiedere veramentedi tutto, in grado di ospitare unequipaggio anche numeroso.

KentuckyCamp - Serie Estro

La Vetrina

KentuckyCampSerie Estro

KentuckyCampSerie Estro

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La Vetrina

CARATTERISTICHEMECCANICAMotorizzazione Iveco DailyPasso (mm): 3950Cilindrata (Cc): 2300 - 3000 - 3000Potenza massima (kW-CV): 93-126 125-170 151-205Cambio: 6+RTrazione posterioreRuote gemellateColore cabina: biancoRadioCDDoppio Airbag + ABSAlzacristalli elettriciChiusura centralizzata con telecomandoSerbatoio gasolio: 70 l.

MISURE E PESILunghezza esterna (mm): 7390Larghezza esterna - larghezza interna (mm):2340 - 2200Altezza esterna fuori tutto altezza interna (mm): 3200 - 1995Spessore pavimento - pareti - tetto (mm): 68 30 30Posti omologati: 4Massa complessiva (Kg): 3500

LETTIPosti letto: 4Letto matrimoniale mansarda: 1400 x 2200Letto matrimoniale posteriore: 1360 x 2200

SERBATOIAcqua potabile (interno): 40 + 60 l.Recupero acque grigie: 100 l.Recupero WC: 15 l.Serbatoio recupero acque grigie coibentato

ALLESTIMENTOCinture di sicurezza in cellula e in cabina -Termoventilazione - Riscaldatore aria: WebastoDual Top - Oblò panoramico - Riscaldatore acqua:Webasto Dual Top - Vano bombole gas: 2 x 11 : 13kg - Frigorifero: 145 l. - Cappa aspirante - N. fuo-chi piano cottura: 3 - Forno Porta zanzariera -Meccanismo Porta-TV - Oscuranti finestre e zanza-riere - Bagno - doccia separata - WC Kassette -Portapacchi con scaletta - Coprisedili cabina - Presa220V - Pannello di controllo: LCD - Alimentatore240W - Oblò con zanzariera - Gavone accesso ester-no - Piedini di stazionamento - Serratura M1: 2punti - Pareti esterne: VTR - Coibentazione ad altadensità - Vano garage (misure sportello accesso) H(mm) x L (mm): 1290 x 860 - Antifurto - Luce ester-na

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Sommario4 Fatti & Commenti

8 Itinerari- Alla scoperta del Territorio Pontino- Valle de Uco,

la nuova frontiera dello ‘slow luxury wine’

14 Dossier- Malnutrizione e obesità

18 Gastronomia- Birra, alimento della dieta mediterranea,

non semplice bevanda- I dolci di Carnevale- Piemonte Anteprima Vendemmia 2011- Makia Wine Farm

27 Ricetta

28 Eventi gustosi

32 Recensioni

Direzione e RedazioneStrada Cardio, 1047899 GalazzanoRepubblica di San MarinoTel. 0549 941379Fax 0549 [email protected]

Editrice TURIT s.r.l.

Responsabile della pubblicitàGiampaolo AdrianoCell. 338 9801370pubblicità@turit.it

Direttore responsabileGiuseppe [email protected]

Grafica a cura diSilvia [email protected]

Hanno collaboratoIsotta Bartoletti, Filippo Fabbri,Antonella Fiorito, Salvatore Longo, Camillo Musso, Lamberto Selleri,Tania Turnaturi

GiG 3

Eeditoriale

N el mondo, un miliardo e passa di persone rischiano quo-tidianamente la sopravvivenza per mancanza di cibo. Unaltro miliardo, al contrario, si ammala a causa di una

sovralimentazione che genera obesità. L’insostenibile squilibrio che neconsegue induce a una seria riflessione sulla distribuzione globale delcibo.Un punto di partenza di questa analisi potrebbe essere rappresentatodal paradosso legato allo spreco di cibo: nel mondo, un terzo del ciboprodotto per usi alimentari – pari a 1,3 miliardi di tonnellate all’anno– viene perso o sprecato. Una quantità più che sufficiente per nutrirele popolazioni più svantaggiate.Un ulteriore elemento da tenere presente riguarda i nostri stili di vitache hanno un impatto crescente sull’equilibrio ambientale del piane-ta; in particolare, nel settore alimentare si vanno affermando modellidi consumo sempre meno sostenibili. Considerato che l’attività agri-cola è responsabile della produzione del 33% delle emissioni annualidi gas serra nel mondo e assorbe circa il 70% delle risorse idriche uti-lizzate dall’uomo, è evidente la necessità di rivedere la nostra dietatenendo conto anche dell’impronta ecologica degli alimenti. La cultura alimentare mediterranea - recentemente valorizzata anchedall’UNESCO, che ne ha iscritto la Dieta nella lista dei beni immate-riali del patrimonio dell'umanità - rappresenta un sistema di vita e ali-mentare ricchissimo, che accomuna un’area geografica estesa e artico-lata. Il modello alimentare mediterraneo potrebbe rappresentare unastrada possibile per un futuro diverso dell’alimentazione, in chiave dirivalutazione e trasmissione di un sapere di straordinario valore e dipromessa di benessere complessivo delle persone. Sarà vero?

di Giuseppe Continolo

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4 GiG

Rubrica in collaborazione con Salvatore Longo

F&Cfatti & commenti ITALIA BATTE FRANCIA ANCHEPER VINO SPEDITO ALL’ESTERO

L a storica sfida tra Italia e Francia sulle tavole mondialiha già visto quest’anno il Belpaese prevalere sui cugi-

ni con un aumento record del 24 per cento nelle bottigliespedite all’estero di spumante italiano che - riferisce laColdiretti - ha superato lo champagne e conquistato letavole nel mondo dove la maggioranza dei brindisi dellefeste di fine anno saranno Made in Italy. Storica nel 2011anche la vittoria dell'Italia sulla Francia nel derby del for-maggio con le esportazioni di formaggi Made in Italy chesono aumentate del 12 per cento in quantità nel paesepiù nazionalista del mondo togliendo spazio sugli scaffalid'Oltralpe a Camembert, Brie, Roquefort e alle altre spe-cialità locali che, come ricordava Charles De Gaulle, sonoi prodotti più rappresentativi del Paese. La sconfitta èresa ancora più amara - precisa la Coldiretti - dal crollodelle esportazioni di formaggi francesi in Italia con unariduzione media del 3 per cento, sulla base dei dati Istatrelativi ai primi sette mesi del 2011.

ITALIA SORPASSA FRANCIAED È PRIMA AGRICOLTURA UE

L’ Italia sorpassa la Francia in valore aggiunto agricoloprodotto nel 2011 e conquista il primato europeo,

nonostante una superficie coltivata che è pari ad appena lametà di quella dei cugini d’oltralpe. E’ quanto emerge dauna analisi della Coldiretti sulla base del trend in aumentodell’11 per cento del valore aggiunto agricolo nel primosemestre dell’anno. Una stima presentata in occasione delprimo Summit sulla riforma della Politica agricola comune(Pac), promosso a Roma dal presidente della Coldiretti Ser-gio Marini con il Commissario europeo per l'agricoltura e losviluppo rurale Dacian Ciolofl, il Ministro delle politicheagricole alimentari e forestali Mario Catania, il Presidentedella Commissione agricoltura del Parlamento europeoPaolo De Castro e Giovanni La Via, relatore sul regolamen-to orizzontale della proposta di riforma della Pac.Grazieall’impegno per la qualità e la tipicità dei prodotti, gli agri-coltori italiani - sottolinea la Coldiretti - sono riusciti, nono-stante la crisi, a far rendere i terreni molto piu’ dei partnereuropei: il valore aggiunto per ettaro di terreno, ovvero laricchezza netta prodotta per unità di superficie dall'agricol-tura italiana è infatti oltre il triplo di quella inglese, doppiadi quella francese, tedesca e spagnola. E il numero di occu-pati per ettaro di terreno in Italia è stato addirittura quasi iltriplo di quelli in Francia, Spagna e Germania. Tenuto contodi questo risultato è fondamentale secondo il presidentedella Coldiretti Sergio Marini che all'Italia, con la futurariforma della Pac, siano assicurate le risorse necessarie perevitare una eccessiva penalizzazione come, invece, risulte-rebbe dalle attuali proposte e ciò anche in considerazionedel fatto che il nostro Paese già versa all’Unione piu’ diquanto riceve. I primati nel valore aggiunto e nell'occupa-zione per ettaro, nella qualità, tipicità, multifunzionalità esicurezza alimentare conquistati legittimano dunque l’Italia- sostiene la Coldiretti - a svolgere un ruolo di leadership neldifficile negoziato europeo che dovrà decidere sul futuromodello di agricoltura in Europa.

FRODI: 1 ITALIANO SU 2ACQUISTA BIOLOGICO

P iù di un consumatore su due (52 per cento) acquistaprodotti biologici in Italia, dove sono quasi 50mila

produttori che coltivano il bio su oltre un milione di etta-ri di terreno. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commen-tare l’operazione della Guardia di Finanza che ha portatoal sequestro di oltre 700 mila tonnellate di prodotti ali-mentari falsamente biologici, con un giro di fatture falseper oltre 200 milioni di euro e sei le persone arrestate. Ilfatturato dei prodotti biologici in Italia negli ultimi diecianni è triplicato passando da meno di un miliardo di eurodel 2000 agli oltre tre miliardi di euro attuali ed è quindiimportante non abbassare la guardia sul fronte dei con-trolli anche alla luce di un aumento del 49 per cento delleimportazioni nel 2010. In controtendenza rispetto al calodei consumi generale nel 2011 gli acquisti di prodotti ali-mentari biologici confezionati delle famiglie italiane sonocresciuti dell’11,5 per cento, secondo una analisi Coldi-retti su dati Ismea Ac Nielsen relativi al primo quadrime-stre del 2011. Aumenti record si registrano per alcuniprodotti come la pasta (+35 per cento), il latte (+ 32 percento) e le mozzarelle (+83 per cento) ma anche per icracker (+54 per cento) e i formaggi freschi e spalmabiliche addirittura raddoppiano (+101 per cento).

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fatti & commenti

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WHISKY, ESPORTAZIONIRECORD. MA LA SCOZIA TEMEL'ALCOLISMO

IN ITALIA LE PRODUZIONIBIOLOGICHE SONO SICURE

L eadership nel numero di imprese che si dedicano albiologico e per i prodotti tipici, record di longevità gra-

zie alla dieta mediterranea, top di presenze per il turismoenogastronomico, i sistemi di controllo più efficaci delmondo per garantire la salubrità dei prodotti, sono alcunidei primati del Made in Italy agroalimentare. L'Italia vantaun paesaggio unico che - sostiene Coldiretti - è meta di uncrescente flusso turistico nei 871 parchi e aree protettepresenti in Italia che coprono ben il 10 per cento del terri-torio nazionale. Una tendenza confermata dalla crescitadell'agriturismo che può contare su 20.000 aziende agri-cole, un primato europeo. E il nostro paese è anche leadereuropeo per il turismo enogastronomico, con un movi-mento annuo di circa 5 milioni di appassionati. Le produzioni italiane hanno poi il primato della sanità edella sicurezza alimentare, con un record del 99 per centodi campioni regolari di frutta, verdura, vino e olio, con resi-dui chimici al di sotto dei limiti di legge. L'Italia - prosegueColdiretti - è leader europeo nella produzione biologica,con oltre 50mila imprese, circa un terzo delle impresebiologiche europee. L'agricoltura italiana vanta inoltre laleadership nei prodotti tipici con 233 prodotti a denomi-nazione o indicazione di origine protetta riconosciuti dal-l'Unione Europea. Ma il made in Italy a tavola è anche –rileva Coldiretti - l'emblema nel mondo della dieta medi-terranea, modello nutrizionale ormai universalmente rico-nosciuto dall’Unesco perchè fondamentale ai fini del man-tenimento di una buona salute e che si fonda su una ali-mentazione basata su prodotti locali, stagionali, freschi. Inparticolare - conclude la Coldiretti - su un elevato consu-mo di frutta, verdura, patate, fagioli, noci, semi, pane ecereali, sull'uso dell'olio d'oliva per cucinare e per condire,su moderate quantità di pesce, e su un consumo modera-to di vino, di solito ai pasti.

I l whisky non ha mai avuto tanto successo all'estero. Meri-to dell'emergere di una nuova clientela, dicono i produt-

tori. Una clientela appartenente alla nuova borghesia asiati-ca e sudamericana.Intraprendenti e consapevoli di sè stessi, così sono i consu-matori di whisky, che stanno facendo letteralmente schizza-re le esportazioni del prodotto nazionale scozzese, che solonell'ultimo anno sono aumentate di circa il 23 per cento. Unsuccesso incredibile per l'alcolico scozzese, che rischia dilasciare a secco distillerie e produttori, a fronte di unaumento inaspettato e spettacolare delle vendite.Ma mentre all'estero Johnny Walker e compagni vanno allagrande, sul suolo patrio continua la battaglia per diminuir-ne i consumi. Ogni sabato na città come Glasgow è assalitada 75mila persone che trascorrono la serata nei pub e chenon di rado la concludono su un lettino di pronto soccorsoo in commissariato. Quello del consumo di alcolici è un pro-blema particolarmente serio per la Scozia. Gli scozzesi con-sumano un quarto di alcolici in più rispetto ai vicini di casainglesi e gallesi e il numero di morti legate a un consumoeccessivo di alcolici sono triplicate in soli 30 anni.Non solo. L'abuso di whisky e birra è responsabile anche dialmeno la metà dei casi di omicidio segnalati in terra scoz-zese. Una statistica amara e che, solo dal punto di vista eco-nomico, costa al Paese 3,6 miliardi di sterline l'anno. L'im-portanza di questi dati ha portato la classe politica scozzesea varare una serie di misure volte a contenere il problema,tra le quali l'adozione di un braccialetto registra- etanolo,per monitorare la percentuale di alcol nel sudore degli indi-vidui condannati per reati correlati all'alcool. In discussioneanche una misura più severa, che prevederà l'introduzionedi un prezzo minimo per gli alcolici, fissati in 50 centesimi aunità. Ma l'approvazione della misura non avrà vita facile. Iproduttori di alcolici sono evidentemente contrari a qualsia-si decisione in questo senso e si sono detti pronti a difen-dere la loro posizione in tribunale.

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fatti & commenti

L e importazioni di funghi freschi e refrigerati dalla Cinasono aumentate del 317 per cento nel 2011 e si stima

che raggiungeranno i 40mila chili a fine anno. E’ quantoemerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istatdei primi sette mesi dell’anno, in riferimento all’importantesequestro da parte del Corpo Forestale dello Stato di oltre6mila confezioni di funghi porcini secchi (boletus edulis erelativo gruppo), pari a cinque quintali, provenienti principal-mente dalla Cina, ma commercializzati come prodotto italia-no. L’aumento delle importazioni di porcini dall’estero vaimputato all’annata climatica sfavorevole per la raccolta inItalia del prelibato micelio. La fine dell’estate e l’autunnosono stati infatti senza pioggia mentre la nascita dei funghiche per essere rigogliosa richiede come condizioni ottimaliterreni umidi senza piogge torrenziali e una buona dose disole e 18-20 gradi di temperatura all'interno del bosco. Le autorità sono preoccupate per i rischi per la salute, poichéla Cina nel 2010 ha conquistato il triste primato nel numerodi notifiche per prodotti alimentari irregolari perché contami-nati dalla presenza di micotossine, additivi e coloranti al difuori dalle norme di legge, da parte dell’Unione Europea. Suun totale di 3.291 allarmi per irregolarità ben 418 (13 percento) - conclude la Coldiretti - hanno riguardato la Cina perpericoli derivanti dalle contaminazioni dovute sopratutto amateriali a contatto con gli alimenti, sulla base della Relazio-ne sul sistema di allerta per gli alimenti.

SEGNA UN +317 % L’IMPORTFUNGHI DA CINA. È ALLARME

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L e frodi a tavola sono quelle più temute dagli italiani con seicittadini su dieci (60 per cento) che le considerano più gravi

di quelle fiscali e degli scandali finanziari, poiché possono avereeffetti sulla salute. E’ quanto emerge da una indagine Coldiret-ti/Swg in occasione della seconda Giornata nazionale anticon-traffazione durante la quale è stata messa a segno l’importanteoperazione della Guardia di Finanza che ha portato al sequestrodi prodotti che sarebbero stati distribuiti con etichetta “biologi-co” provenienti da Paesi terzi come la Romania e destinati adaltro tipo di alimentazione o semplicemente frutto di coltivazio-ni normali. Secondo il primo Rapporto sui crimini agroalimenta-ri in Italia realizzata da Coldiretti e Eurispes il volume d’affaridelle agromafie, ovvero delle attività della criminalità organizza-ta nel settore agroalimentare, ammonta oggi a 12,5 miliardi dieuro (il 5,6% dell’intero business criminale). Spesso la crimina-lità si avvantaggia della mancanza di trasparenza nei flussi com-merciali e nell’informazione ai consumatori. In questa situazio-ne c’è spazio per comportamenti illeciti dagli effetti gravissimisia per la salute delle persone che per l’attività economica delleimprese. Per questo anche alla luce dell’aumento record del 49per cento delle importazioni di prodotti biologici, che nel 2010hanno raggiunto addirittura quasi i 74 milioni di chili, è impor-tante –sostiene la Coldiretti - introdurre al piu’ presto il marchioper il biologico italiano. I rischi peraltro crescono con l’allungar-si della filiera e l’aumento degli intermediari che si frappongo-no tra produttore e consumatore perché nei troppi passaggi siinfiltra la criminalità che fa aumentare i prezzi e riduce la qua-lità. Acquistare direttamente dai produttori agricoli o nelle bot-teghe e mercati degli agricoltori di campagna amica è unagaranzia ulteriore anche perché si tagliano le intermediazioni esi migliora il rapporto prezzo/qualità.

IL 60% DEI CITTADINI HA PAURADELLE FRODI A TAVOLA

A Perugia l’enoturismo si fa davvero conveniente! L’HotelGiò Wine Area, infatti, offre l’opportunità di una notte a

0,99 euro in camera matrimoniale per due persone con primacolazione inclusa a chi acquista presso la fornitissima Enotecadell’Hotel stesso una confezione di pregiati vini italiani, per unimporto minimo di 79,00 euro. Bed & Wine è l’iniziativa pro-mozionale proposta nell’ambito del progetto CameraCantinache l’Hotel Giò Wine Area di Perugia ha avviato lo scorso set-tembre, facendo rivivere - attualmente in 33 camere ma l’in-tenzione è di arrivare a 100 entro la fine del 2012- le atmo-sfere, i colori e gli ambienti tipici delle cantine e del mondo delvino. Le speciali confezioni Bed & Wine conterranno propriouna selezione di vini di alta qualità delle principali cantine ita-liane a cui sono dedicate le CameraCantina, non “semplici”camere ma veri e propri spazi-mostra che le aziende vitivini-cole possono personalizzare secondo il proprio stile e doveraccontarsi all’enoturista appassionato. L’Hotel Giò WineArea, inoltre, sempre nell’ambito dell’iniziativa Bed & Wine,riserva speciali condizioni a soci Ais, SlowFood ed a tutti i socidelle più importanti Associazioni di gourmet e appassionatidel Buon Bere. La promozione Bed & Wine riguarda almenouna camera matrimoniale al giorno per due persone ed è pre-notabile a partire dal mese di dicembre 2011. Comprendeanche connessione Wi-fi, tv satellitare, internet point, par-cheggio e palestra. Sono esclusi dalla promozione : cameredoppie in uso singolo e altre offerte promozionali. Info: www.hotelgio.it - www.cameracantina.it

ALL’HOTEL GIÒ WINE AREA LACAMERA MATRIMONIALE A € 0,99

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fatti & commenti

GiG 7

I n Italia, ogni anno, si buttano nella spazzatura 20 milio-ni di tonnellate di cibo: ce ne sarebbe abbastanza per

nutrire per un anno qualcosa come 44 milioni di persone,equivalenti alla popolazione spagnola. Nel mondo si assi-ste al paradosso di milioni di persone che muoiono difame, mentre i paesi ricchi sprecano un miliardo di tonnel-late di cibo e si ammalano per eccesso di generi alimenta-ri ingurgitati.“E’ ora di pensare a una diversa regia del mondo” è ilcommento di Umberto Veronesi. Dal canto suo, AndreaSegrè, fondatore all’Università di Bologna del “last minutemarket” (recupero cibo e prodotti invenduti) parla di “unmercato che non funziona e disumano” e sottolinea chefame e obesità sono i due estremi di un problema nei con-fronti del quale dovremmo provare una profonda vergo-gna. Segrè è anche il promotore del progetto “un annocontro lo spreco”, ora rilanciato dalla Commissione agri-coltura di Bruxelles. Sarà il 2013 (forse).L’argomento è stato recentemente discusso in occasionedel forum su “food and nutrition” organizzato dalla Baril-la presso l’Università Bocconi di Milano.

QUANTO CIBO SPRECATO!

S ono state ben 500 quest’anno le candeline per lo zam-pone di Modena, che domenica 4 dicembre è stato

degnamente festeggiato a Castelnuovo Rangone, nelmodenese, con uno dei più singolari e attesi appuntamentidel calendario del Wine Food Festival 2011.E’ “Superzampone”, la festa del gusto che vede migliaia dipersone riunite per rendere il dovuto omaggio alla tavolatipica modenese e a sua maestà lo zampone; a salire que-st’anno sul palcoscenico della bella piazza di CastelnuovoRangone è stato uno zampone che ha toccato gli 890 chi-logrammi, dopo aver raggiunto, nel 2008, il peso record di942 chili che gli valse l’ingresso nei Guinness dei Primati.Cotto per tre giorni e tre notti, dopo essere stato avvolto inun involucro di lino e canapa cucito a mano e posto in unagigantesca zamponiera di 4 metri di lunghezza, continua-mente sorvegliato dai professionisti dell’Ordine dei MaestriSalumieri Modenesi, lo zampone ha fatto la sua comparsasul palco, pronto per essere “sacrificato”, a mezzogiorno,per venir servito al pubblico con un contorno di fagioloni einnaffiato con un ottimo Lambrusco. A fare gli onori di casa,il Cavaliere Sante Bortolamasi, “Re dello Zampone” e Presi-dente dell’Ordine dei Maestri Salumieri Modenesi, e il ViceSindaco di Castelnuovo Massimiliano Meschiari. Insieme aloro, ospiti istituzionali e diverse personalità dello sport edello spettacolo, con un conduttore d’eccezione: Alessan-dro Di Pietro, volto della trasmissione Rai “Occhio allaSpesa”. Per tutta la giornata, nel centro di Castelnuovosaranno presenti le bancarelle dei mercatini di Natale e delmercato enogastronomico, con prodotti locali e altri prove-nienti dai "Castelnuovo d'Italia".

UN SUPERZAMPONEA CASTELNUOVO RANGONE

T ortellini in brodo? Allora, con il piatto principe dellacucina bolognese il vino che si sposa meglio è l’autoc-

tono Pignoletto. Ma forse anche un bel Lambrusco, perchéno? Lambrusco che a sua volta si abbina molto bene allelasagne verdi, che a loro volta… Tutto un mondo da sco-prire, pieno di affascinanti variabili, quello dell’abbinamen-to cibo-vino. Ma ecco che arriva in soccorso dell’aspirantegourmet come del navigato buongustaio l’innovativa Appper iPad e iPhone ‘Cibi e Vini’. Tutto in cinque lingue : Ita-liano, Inglese, Francese, Spagnolo, Cinese. Sono 268 viniitaliani (205 fermi secchi, 16 spumanti, 9 frizzanti, 38 pas-siti e dolci) in abbinamento a 215 piatti suddivisi tra 20temi gastronomici, dagli appetizers per aperitivo, agli anti-pasti, fino ai dolci. Con in evidenza 21 ricette della cucinatradizionale di Bologna, quelle originali depositate conatto notarile presso la locale Camera di Commercio.Di App a tema enogastronomico ne sono state propostetante, ma questa è un po’ speciale. Per una serie di moti-vi. Prima di tutto, lo sviluppatore non è il solito giovane‘smanettone’ un po’ freak, ma è un distinto signore bolo-gnese, Giampietro Gamberini, che con i suoi 72 anni purbenissimo portati comunemente verrebbe relegato nellacosiddetta ‘terza età’… . E invece Gamberini, che nella vitaè uno stimato agente di commercio nel settore enogastro-nomico, dà dei punti ai suoi più giovani colleghi in mate-ria di informatizzazione. E di conseguenza è un profondoconoscitore della ristorazione e della produzione enologicanazionale. La App ‘Cibi e Vini’ dello sviluppatore Giam-pietro Gamberini è scaricabile dall’App Store, costa 2,99euro ed è compatibile con iPhone, iPod touch e iPad.Richiede l'iOS 4.3 o successive.Informazioni e contatti: [email protected]

L’ABBINAMENTO MIGLIORE CIBO-VINO? SCOPRILO SU UNA APP

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Alla scopertadel Territorio Pontino

Iitinerari

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La Confesercenti Provincialedi Latina, in collaborazionecon la Camera di Commer-cio Industria e Artigianato

di Latina con il contributo della Cameradi Commercio e il patrocinio dell’Enit,dell’Assessorato al turismo della RegioneLazio e della Provincia di Latina, ha orga-nizzato un educational tour per la stam-pa estera e la stampa specializzata del set-tore . Un’iniziativa quella del Visit Lati-na, giunta alla VII edizione, per far sco-prire paesaggi incantevoli, odori e saporitra bellezze storiche, culturali, artistichein una terra dal fascino straordinario,alla scoperta di luoghi ma anche di arti-giani che sono riusciti a mantenereimmutate nel tempo tutte quelle caratte-ristiche che oggi rendono unici e insosti-tuibili questa parte del Lazio. “Intento del Visit Latina - spiega Giusep-pe Fiacco, presidente di ConfesercentiLatina - è infatti quello di valorizzarel’intero entroterra, con territori d’eccel-lenza come Ninfa, Cori, Gaeta, Itri, Cam-podimele e Sperlonga, invitando anchead una destagionalizzazione del turismo,finora troppo concentrato sul periodoestivo”.Il viaggio, organizzato per la stampa este-ra e gli operatori di settore, ha toccatol’entroterra della provincia pontina ealcuni luoghi d’eccezione, come Ninfa,Cori, Gaeta, Itri, Campodimele e Sper-longa.Si inizia con la visita all’Azienda Agrico-la Biologica Marco Carpineti: 52 ,5 etta-ri di cui 41 coltivati a vigneto e 11,5 aduliveto, situati ad un’altitudine che vadai 200 a 450 metri sul livello del mare,vicino Cori. Quando si entra nella tenu-ta si ha l’impressione di entrare in unoasi di pace: davanti a voi lunghe distesedi vitigni e alberi di oliva. Il proprietarionel parlare dell’ azienda vi trasmettetutto l’amore che ha per la sua terra e peril suo lavoro basato su ricerca, pazienza evoglia di rimanere radicati alle proprieorigini. Dal 1994 l’azienda è passata allabioagricoltura e si è specializzata nellalavorazione dei vitigni autoctoni. Unacantina ricca e varia che ha ottenutonumerosi premi e riconoscimenti. Le sueetichette, inoltre, sono iscritte nelle mag-giori guide riservate al settore vitivinico-lo.Si procede poi verso Cori che può abuon diritto considerarsi un “museo dif-

Dal fascino di Gaeta all’incanto di Ninfa fino allapoesia di Itri, Cori e Campodimele. Cori può abuon diritto considerarsi un “Museo diffuso”dove la cittadina e il suo caratteristico centro sto-rico, la campagna, il paesaggio ne costituiscono ilcontenuto

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itinerari

Testo e foto di Antonella Fiorito�

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fuso”, dove la cittadina e il suo caratte-ristico centro storico, la campagna, ilpaesaggio ne costituiscono il contenuto.Visita al Museo della Città e del Territo-rio che rappresenta un punto di riferi-mento per la vita culturale della cittadi-na. Il museo si trova nel Complessomonumentale di S. Oliva. importanteedificio di rilevanza storico-artisticanazionale, frutto di un’articolata stratifi-cazione di eventi storici e monumentalidall’età romana a quella contempora-nea. Situato in posizione centrale rispet-to all’abitato, costituisce, con le duechiese ed il chiostro del convento rina-scimentale, parte integrante del percor-so museale. Il percorso espositivo, narral’evoluzione storica del territorio deiMonti Lepini su un arco cronologico dioltre 35 secoli, dalla preistoria all’etàmoderna.In serata si arriva a Gaeta. Per-nottamento a Villa Irlanda Grand

Hotel, nato dal restauro minuzioso di6 prestigiosi edifici storici in un parcodi 60.000 mq. tra cui una villa Libertye un ex convento. La reception ècostruita tra le mura di una villa roma-na risalente al I sec. a.C.La mattina seguente visita di Gaeta,citta’ dai mille piaceri, per il suo climamite e temperato tutto l’anno, per la suaeccellente gastronomia e le sue splendidepasseggiate in 59 ettari di parco nelcuore della città e per gli antichi quar-tieri, le chiese i palazzi che fanno diGaeta un museo a cielo aperto. Tappaobbligata la visita alla montagna spacca-ta che offre uno scenario mozzafiato. Lesue tre profonde spaccature, secondo laleggenda si sono verificate al momentodella morte di Cristo. Di grande interes-se anche il Santuario della SantissimaTrinità, la via Crucis, e una cappellamolto suggestiva dove hanno pregato

San Francesco, San Bernardino da Siena,San Filippo Neri e alcuni papi. Accantoal santuario, una ripida scalinata vi con-duce alla spettacolare Grotta del Turco.Una passeggiata nell’incantevole centrostorico di Gaeta ci permette di conosce-re meglio questo borgo marinaro. Poi-ché la storia, la natura e il clima hannocreato i presupposti per un patrimoniogastronomico di grande rilievo non sipoteva non visitare due botteghe tipichedel luogo:- l’Antico Forno Giordanofamosa per la “Tiella” prodotto alimen-tare esclusivamente di Gaeta che trae ori-gine ancor prima dell’anno mille. E’ unpiatto realizzato completamente a manoe prende il nome dal contenitore di cot-tura. E’ formata da 2 strati di pasta sot-tili e farcita con polpo, sarde, scarola ebaccalà; scarola e alici salate; scarole eoliva di Gaeta; cipolle, spinaci e zucchi-ne.- La Pasticceria Di Ciaccio, unpunto di riferimento importante dellapasticceria d’eccellenza. Un successodovuto alla genuinità dei sapori e degliingredienti utilizzati per fabbricarebiscotti, pasticcini, torte ispirati sia allacucina partenopea che a quella del sudpontino. Partenza per il piccolo comune di Cam-podimele che fa parte dei Borghi piùbelli d’Italia. E’ uno scrigno nascosto daimonti che appare al turista solo percor-rendo la strada della valle del Liri checollega Avezzano alla via Appia. E’famoso per la coltivazione della cicer-chia che molti credono alla base dellafamosa longevità dei suoi abitanti. Sostaquasi obbligata al ristorante “Lo Stuzzi-chino” per assaggiare le famose cicer-chie. Lo chef Francesco Capirchio ci hastupito con una serie di piatti tradizio-nali del luogo e legati alla cultura e aiprodotti esclusivi di questa parte delLazio Meridionale, alcuni dei quali col-tivati in proprio.Dopo Campodimele, Itri ,un altro pitto-resco borgo posto su una collina alta170 metri sul livello del mare. E’ forma-to da due nuclei primari: il primo si svi-luppa lungo la Via Appia, mentre l’altroè arroccato sopra un colle attorno ad unmaestoso castello edificato tra il X e l’XIsec. Per arrivare al castello bisogna per-correre lunghe e strette scalinate checostituiscono uno degli elementi piùtipici dell’antica struttura urbana del

itinerari

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itinerariTERRITORIO PONTINO

paese. Ad Itri oltre il monte c’è anche ilmare, un piccolo pezzo di costa con unaspiaggia a ciottoli e un’acqua limpidissi-ma. Ad Itri il gruppo ha assistito allaproduzione della tipica salciccia alcoriandolo di Scherzerino realizzatosenza alcun tipo di additivo lavorando itagli pregiati della carne e del grasso pro-venienti dall’antica razza del NeroCasertano, a punta di coltello. Si trattadi una specialità norcina straordinaria,presente nell’elenco dei prodotti dei pre-sidi Slow Food, alla quale si affiancanoaltre 2 prelibatezze firmate Scherzerino:il Capocollo Riserva e la rinomata Pan-cetta alle erbe bagnata al Moscato diTerracina.Tappa seguente: Sperlonga. L’anticoborgo che affonda le radici nel mito,sorge su uno sperone di roccia a piccosul mare. Le sue origini risalgono alleantiche leggende greche. Sperlonga èconsiderata la Perla del Tirreno, una trale località turistiche più famose in Italiaed all'estero. L'imperatore Tiberio fu tal-mente colpito dalla bellezza del luogoche vi costruì una villa per le vacanzediventato oggi sede del Museo nazionalearcheologico. Caratteristico di Sperlonga è il centrostorico, attraversato da vicoli bianchi escalette tipicamente mediterranei daiquali si aprono squarci di mare incante-voli. La piazzetta centrale è il punto diritrovo della vita mondana. Sperlonga ènota anche per le sue molteplici spiaggedi sabbia bianca e per la sua acqua tra-sparente ed incontaminata, tanto che dal2000 si aggiudica La Bandiera Blu dellaFee.La sera si cena al ristorante “Da Fau-

sto” per immergersi nei sapori più esclu-sivi e raffinati di questa parte del litora-le laziale. La cucina del giovane e ambi-zioso chef Fausto Ferrante è semplice madi grande impatto emotivo, capace dirivisitare il territorio in maniera genuinasenza mai snaturarlo con inutili eccessi.L’ultimo giorno del tour è dedicato allasplendida Oasi di Ninfa. Il suo giardinoè stato dichiarato Monumento Naturaledalla Regione Lazio nel 2000 per tutelar-ne l’habitat costituito dal fiume Ninfa,lo specchio lacustre da esso formato e learee circostanti. All’interno del Giardinodi Ninfa vi sono diciannove varietà dimagnolia decidua, betulle, iris acquaticie una grande varietà di aceri giapponesi.

Fra le 1300 specie che è possibile ammi-rare negli otto ettari di giardino vi sonoil viburno, il caprifoglio, il ceanothus,l’agrifoglio, le clematidi, i cornioli, imeli ornamentali e l’albero dei tulipanisenza contare e molteplici varietà dirose: la R. banksiae, R. bracteata, R. xodorata 'Mutabilis', R. hugonis, 'Balleri-na', 'Iceberg', 'Max Graf', 'Complicata','Penelope', 'Buff Beauty', 'Mme. AlfredCarriere', R.filipes 'Kiftsgate', 'Gloire deDijon , ecc.Il clima mite di Ninfa ha permessoanche la coltivazione di piante tropicalicome l’avocado, la gunnera manicata delSud America e le banane.Vi sono anche molti arbusti, piantatinon solo per la loro bellezza ma ancheperché habitat ideale per gli uccelli.Il Prosciuttificio Reggiani è stata l’ulti-ma azienda visitata dai giornalisti. Situa-ta a Bassiano, piccolo borgo di originemediovale è stata fondata nel 1954 daAstro Muratori, un anziano macellaio diorigine modenese. Qui si produce unprodotto veramente speciale: solo carne,

sale e aria naturale che maturano in unambiente naturale: il prosciutto di Bas-siano Reggiani in cui si sente il gusto deltempo che ha lavorato a finestre aperte,una carne esaltata dai sapori di erbe aro-matiche che l’aria dei boschi e dellamontagna circostante trasmettono.Per finire in bellezza, il pranzo convivia-le che ha riunito le istituzioni locali, ipartecipanti e gli organizzatori di VisitLatina nella più antica osteria di Bassia-no “Le Grotte”. Costruita tutta in pietraè splendidamente inserita nel verde delparco che la circonda, dove è localizzatoanche un teatro all’aperto. I proprietarihanno offerto un’accoglienza moltocalorosa a tutto il gruppo. Dopo l’aperi-tivo è stato servito una grande degusta-zione di prodotti tipici del luogo. Nel tardo pomeriggio partenza perRoma con il ricordo di un viaggio estre-mamente interessante e ricco di emo-zioni enogastronomiche di bellezze sto-riche, culturali, artistiche e paesaggisti-che di una terra dal fascino straordina-rio.

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itinerari

Mendoza, la capitaleargentina del vino -Ci si innamorasubito di Mendoza,

la terra del sole e del nettare di Bacco,una delle otto grandi capitali del vinoal mondo, sovrastata dalla bellezzaaustera delle Ande innevate. Mendoza èil cuore della regione dove si concentrala maggior produzione vitivinicola del-

l’Argentina. Una città verde, viva ed ele-gante, con autentici santuari dedicati alvino. A Mendoza il viaggiatore può sce-gliere di soggiornare in grandi ed ele-ganti hotel, oppure in piccoli hotel dicharme. Ma il consiglio è quello di cor-rere lontani dalla città e perdersi subitofra i vigneti. Al Cavas Wine Lodge l’u-nico Relais&Chateaux dedicato intera-mente al vino, ci si può immergere

nella splendida Wine Spa dove al postodel tradizionale olio per i massaggi siutilizza il mosto delle uve provenientedai vigneti circostanti. Per arrivarci c’èuna strada bianca dove vale una sosta lanuovissima Ruca Malèn, una cantinacolor sabbia e terracotta proprietà diJean Pierre Thibaud, direttore di Chan-don Argentina, oppure la famosa ViñaCobos, tempio vitivinicolo che ha sapu-

Vini favolosi natura incontaminata e star system fanno di tutta la regione di Mendozauna delle più importanti capitali mondiali del nettare di Bacco. Dove l’enoturismo a cin-que stelle non conosce crisi. Fra le sue cave boutique, winelodge e wine spa è facileincontrare personaggi come Bono Vox degli U2, il Barone de Rothschild o winemakercome Michel Rolland che hanno scelto questa regione per i loro investimenti

Valle de Uco,la nuova frontiera dello ‘slow luxury wine’

Testo e foto di Filippo Fabbri

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itinerari

to costruire il winemaker americanoPaul Hobbs. In alternativa c’è il ClubTapiz, una dimora d’epoca ristruttura-ta, dove una cantina e un ristorantegourmet fanno da contorno a camerecon vista direttamente affacciate suvigneti e montagne.

Valle de Uco, nuovo Eldoradoper star dello spettacolo ewinemaker Per chi visita Mendoza è impossibilenon fermarsi a sud, nella vasta Valle diUco, uno dei terroir più vocati almondo. Circondata dalle cime arroton-date del Cordón del Plata e protettadalla maestosa Cordigliera delle Ande,la valle offre clima eccezionale, e grazieall’escursione termica e al massiccioirraggiamento solare, produce uve digrande qualità e vini adatti all’invec-chiamento. I vitigni tradizionalmentecoltivati sono il Malbec e il Semillón.La sua bellezza incontaminata e la voca-zione all’altissimo qualità enologica

non hanno tardato a fare della Valle deUco il paradiso dei vip. Paul Hewson inarte Bono Vox, la leggenda degli U2, siè da poco assicurato lì 50 ettari divigneto. A due passi dalla tenuta delmito del rock è nata una joint venturetra il Barone Benjamin de Rothschilddiscendente di una delle più influenti epotenti famiglie nel mondo degli affarie del vino e di Laurent Dassault ram-pollo multimilionario e proprietariodella fabbrica francese produttrice deijet Falcon. Proprio qui nella Valle deUco nasce Makia(www.makiaestate.com) una winefarmtutta italiana che si estende su centoettari di vigneto, a 1.200 metri di alti-tudine circondati dai picchi più altidella catena delle Ande.

Che fare, dove soggiornareSempre nella Valle di Uco, il viaggiato-re ha la possibilità di scegliere un pran-zo chic, di cucina tradizionale rivisita-ta, al Tupungato Winelands, il wine

country club dedicato al lifestyle,campi di golf e polo, circondati da cen-tinaia di ettari di vigneti custoditi gelo-samente dal winemaker Michel Rol-land. Il ristorante non è altro che unmagnifico terrazzo affacciato sul greencon il maestoso Cerro Tupungato diquasi 6.500 di altezza come sfondo.Alla Bodega Andeluna invece i visitato-ri sono coinvolti nella preparazione delproprio pranzo convertendo la visita inun esclusivo corso di cucina, sempreaccompagnato dalla degustazione deivini locali. Ma l’avventura nella Vallede Uco non si conclude con le soleesperienze di enoturismo. Qui le possi-bilità possono essere molto a secondadel viaggiatore e possono includerecavalcate con la guida, trekking inmontagna con accampamento in rifugiadattati a ricevere ospiti.Per un viaggio su misura lungo ‘loscaminos del vino’ a Mendoza: Antarcti-ca Travel Company c.so D’Azelio, 60Torino www.antarrctica.it

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Ddossier

I dati sull’impatto dell’uomo sull’am-biente e, in particolare, l’incidenzadel settore agroalimentare sulla

generazione dei gas serra e sul consumodelle risorse naturali sono allarmanti e,tenendo conto del grande squilibrio traPaesi che soffrono per sovraalimentazio-ne e Paesi che non hanno ancora supe-rato il problema della fame, inducono auna seria riflessione su come raggiunge-re l’obiettivo di sfamare compiutamentel’intera umanità garantendo sostenibilitàambientale, sociale e sanitaria. Un para-dosso drammatico della globalizzazioneè infatti il contrasto stridente tra malnu-trizione e obesità infantile nelle diversearee del nostro pianetaCirca 200 milioni di bambini tra 0 e 5anni nei Paesi in via di sviluppo (quasi 1su 3) soffrono di qualche forma di mal-nutrizione e quelli gravemente sottope-

so hanno 9 volte più probabilità di mori-re rispetto a quelli ben nutriti. Tali datisono ancora più drammatici se confron-tati con i 155 milioni di bambini insovrappeso o obesi che vivono nei paesiindustrializzati. Inoltre un ulteriore fatto-re che sta emergendo a livello globale èlegato allo spreco del cibo: nel mondo,un terzo del cibo prodotto per usi ali-mentari – pari a 1,3 miliardi di tonnella-te all’anno – viene perso o sprecato. Talefenomeno va contrastato, non solo pergli impatti negativi sulla sicurezza ali-mentare nei Paesi più poveri, ma ancheper garantire uno sviluppo economicoche sia sostenibile a livello globale. Negliultimi anni infatti la diminuzione dellaproduttività agricola in alcune aree delPianeta, collegata a fenomeni naturaliquali l’ inaridimento dei suoli, la scarsitàdelle risorse idriche, gli effetti del cam-

biamento climatico, ha aggravato lasituazione e ha spinto alcuni governi acercare opportunità alternative per assi-curarsi i livelli produttivi necessari a sod-disfare i loro fabbisogni alimentari. Ilfenomeno del land grabbing (accaparra-mento di terre) oggi riguarda 80 milionidi ettari di superfici coltivate: una formadi neo-colonialismo che ha spesso vistodegenerare la corsa per l’accaparramen-to in forme violente delle risorse natu-rali. Oltre a ciò, l’attuale domanda d’acqua,già molto elevata, è destinata in futuro acrescere costantemente (entro il 2025 sistima un aumento del 50% nei Paesi invia di sviluppo e del 18% in quelli svi-luppati), a causa dello sviluppo demo-grafico e per la necessità di garantirne ildiritto a tutti coloro che, specialmentenel Sud del mondo, ne soffrono ancora

Malnutrizione e obesità

Nel mondo un bambino su dieci è in sovrappeso. La situazione più allarmante si registranegli USA mentre in Europa arrivano a 400.000 i bambini considerati in sovrappesoall’anno. E il fenomeno è in forte crescita anche nei Paesi in via di sviluppo

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dossier

oggi la mancanza. Maggiore domandadi acqua e parallela riduzione delle scor-te idriche potrebbero determinare nelprossimo futuro l’esplosione del suovalore e, di conseguenza, la necessità dirivedere i criteri di base su cui vannovalutate le politiche produttive e com-merciali.Futuro delle biotecnologie, accesso alcibo, longevità e benessere, alimentazio-ne sostenibile: sono solo alcune dellepriorità globali di cui si è discusso a Mila-no, presso l’Università Bocconi, duranteil 3rd International Forum on Food &Nutrition, organizzato dal Barilla Centerfor Food & Nutrition. L’evento, giuntoalla sua terza edizione, è un appunta-mento di portata internazionale nato permettere a confronto i più importantiesperti e opinion leader mondiali su temiinerenti alimentazione e nutrizione conun approccio multidisciplinare. Cam-biamento climatico, riduzione progressi-va del terreno agricolo, emergenzaacqua, incremento demografico, acces-so al cibo, qualità degli alimenti sonotutte problematiche che richiedonoinnovazione. Come garantire cibo a suf-ficienza al miliardo di persone (13,4%del pianeta secondo la FAO) che oggi è

denutrito e che vive prevalentemente incontesti agricoli? Aumentare ulterior-mente la produttività dei terreni nonbasta. Tra le diverse forme di innovazio-ne, quella basata sulla genetica mantie-ne un ruolo centrale anche se non puòessere concepita come l’unica, né comela risposta più sostenibile. Le forti per-plessità che hanno acceso il dibattitosulle biotecnologie nascono dalla con-vinzione che gli OGM sono il risultato diun modello di agricoltura caratterizzatodalla produzione intensiva e monocultu-rale, fortemente dipendente dai fertiliz-zanti e diserbanti chimici. Il settore dellebiotecnologie, tuttavia, non è affattouniforme e presenta almeno due macro-segmenti: gli OGM transgenici e le bio-tecnologie applicate a tecniche tradizio-nali: se sui primi si è lavorato prevalente-mente sullo sviluppo di nuove varietà disementi utilizzabili a livello globale, infuturo l’obiettivo sarà soprattutto quellodi trovare soluzioni specifiche per i diver-si contesti locali. Le risposte andrannoquindi cercate nelle altre forme di gene-tica che, per loro natura, riescono a con-ciliarsi meglio con le tecniche colturalitradizionali, opportunamente rivisitatealla luce delle conoscenze di oggi. Oggi

la produzione di piante OGM nel mondoè concentrata in 10 Paesi industrializzati,con il 96% dei 148 milioni di ettari tota-li di superfici coltivate a transgenico,mentre altri 19 Paesi producono ilrestante 4%. Tra questi ultimi vi sono 8Paesi europei in un contesto che presen-ta un’opinione pubblica complessiva-mente contraria all’adozione di biotec-nologie di carattere transgenico incampo agroalimentare. Tuttavia l’UnioneEuropea guarda con estremo interessealle nuove biotecnologie, come dimo-strano le politiche di incentivazione dellaknowledge based economy adottate nelcorso dell’ultimo decennio e un disegnostrategico che pone grande attenzioneal biotech. La popolazione mondialeinvecchia e il trend non sembra destina-to a invertirsi. Attualmente in Europa lapercentuale di persone sopra i 65 anni siattesta al 16,3% e si prevede che supe-rerà il 27% nel 2050; dinamiche simili sirilevano negli altri continenti. Ma, men-tre la vita dell’uomo si prolunga semprepiù, ci si comincia ad interrogare su qualisiano le cause determinanti di una lon-gevità caratterizzata da buone condizio-ni di salute fisica e mentale. L’adozionedi una dieta equilibrata e un sano stile di

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vita influiscono significativamente sullavita media delle persone. E non solo. Adesempio, il problema dell’obesità infan-tile rappresenta , in particolare, una que-stione molto delicata per il benesseredelle future generazioni, poiché neiprimi 3 anni di vita si gettano le basiper la programmazione metabolica, losviluppo del sistema immunitario e unavita sana da adulto . Oggi invece, secon-do i più recenti studi internazionali, neiPaesi sviluppati solo l’1% dei bambiniadotta abitudini alimentari corrette. NeiPaesi sviluppati i bambini assumonotroppe proteine: secondo numerosistudi internazionali, il cibo normalmenteconsumato nelle famiglie occidentalicontiene una quantità di proteine pari a3-4 volte il livello ritenuto adeguato asoddisfare i fabbisogni in età pre-scolaree scolare. Inoltre, questa situazione èulteriormente aggravata dall’introitocalorico giornaliero che, nella maggio-ranza dei bambini in età scolare presi inesame è anche orientato al consumo digrassi e zuccheri, a scapito di frutta everdura. Questi studi dimostrano comesoltanto l’1% dei bambini nei Paesi svi-luppati adotta abitudini alimentari inlinea con la composizione settimanaleottimale della dieta, consumando por-zioni e varietà di alimenti in accordo conquanto raccomandato dal modello dellaPiramide Nutrizionale. Adottare invece

uno stile di vita sano comporta dunqueuna migliore aspettativa di vita in salute;oggi, nonostante l’aspettativa di vita allanascita sia quasi raddoppiata nel corsodell’ultimo secolo, l’80% degli over 65 èaffetto da almeno una patologia croni-ca, e il 50% affetto da due o più malat-tie, con forti ripercussioni anche in ter-mini di costi sociali di cui i Paesi si devo-no fare carico: si stima che solo in Italiala spesa sostenuta ogni anno in terapiee cure per patologie cardiovascolari, dia-bete e tumori sia di 40 miliardi di Euro,pari a circa 700 euro a testa, mentrenegli USA supera i 700 miliardi di dolla-ri. La ricerca scientifica sta facendo note-voli progressi e gli ultimi studi hannodimostrato l’esistenza di una relazionetra le abitudini alimentari adottatedurante l’infanzia e l’adolescenza e lemalattie croniche contratte nell’etàadulta. Una sana alimentazione e l’ado-zione di adeguati stili di vita consentonoal bambino e all’adolescente di realizza-re uno sviluppo fisico e mentale sano ecorretto. Adottare abitudini alimentarisane e corrette fin dalla giovane età,alternando quotidianamente tutti i prin-cipali alimenti, riveste un’importanzafondamentale nella crescita in salute. Lacomposizione ottimale della dieta setti-manale di un bambino dovrebbe pre-vedere un consumo di quotidiano dicereali (soprattutto integrali), frutta e

verdura, latte e di un latticini; carne 2-3volte alla settimana; pesce almeno 3volte, legumi almeno 2 volte, formaggi2 volte e uova 1-2 volte a settimana.Inoltre, l’apporto calorico quotidianodovrebbe essere suddiviso su 5 pasti: lacolazione dovrebbe contribuire per il20%, la merenda a metà mattina per il5%, il pranzo per il 35%, la merendapomeridiana per il 10% e la cena per il30%. La cultura mediterranea, recente-mente valorizzata anche dall’UNESCO,che ha iscritto la Dieta nella lista dei beniimmateriali del patrimonio dell'umanità,rappresenta un sistema di vita e alimen-tare ricchissimo, che accomuna un’areageografica estesa e articolata. Il modelloalimentare mediterraneo potrebbe indi-care un futuro diverso dell’alimentazio-ne e garantire il benessere complessivodelle persone. Inoltre appare evidenteche un corretto processo di crescita e disviluppo legato a una sana alimentazio-ne garantisce buone condizioni di salutenelle età successive a quelle dello svilup-po. Il confronto tra la classica PiramideAlimentare relativa alle proprietà nutri-zionali e la nuova Piramide Ambientale,in cui ogni cibo è posizionato in misuradel suo impatto sul nostro pianeta, haevidenziato che gli alimenti per cui èconsigliato un consumo più frequente,sono anche quelli ecologicamente menonocivi.

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Ggastronomia

L e origini della birra sonoremote e connesse alla col-tivazione di cereali da parte

di popolazioni divenute stanziali; ilprimo cenno sull’esistenza dellabirra, dono votivo alla divinità, pro-viene dall’iscrizione su una tavolettasumera databile al 3700 a.C. InMesopotamia le venivano attribuitinomi riferiti al cereale di provenien-za: “sikaru” cioè “pane liquido” quel-la derivante dall’orzo e “kurunnu”dal farro mentre la “bi du” serviva dabase per il calcolo del salario. Il“Codice di Hammurabi”, 4000 annifa, ne regolamentava la produzione ela vendita, sotto il controllo delloStato, prevedendo la pena di morteper i trasgressori. Vari reperti archeo-logici recano effigiate scene di pro-cessioni con anfore birrarie. Gli egi-ziani la somministravano ai bambinida svezzare, aromatizzata con mieledi datteri e cannella e la offrivanoalla dea Ernenunet per propiziare illatte alle nutrici. Testi sacerdotali nedescrivono la tecnica di produzione ela definiscono di origine divina perle qualità nutrizionali e inebrianti.

Nell’ebraismo il pane non lievitato èaccompagnato dalla birra nella festadegli Azzimi, rievocazione della fugadall’Egitto. I greci ne facevano usonelle feste in onore di Demetra, deadelle messi e in occasione dei giochiolimpici, non essendo ammesso ilvino durante le manifestazioni spor-tive. Gli etruschi e i romani eranoestimatori del vino “divino e nobile”e ritenevano la birra, bevanda consu-mata nelle province dell’impero,

“pagana e plebea”. Tuttavia Agricola,governatore della Britannia, tornatoa Roma nell’83 portò con sé tremastri birrai e aprì una birreria nellasua villa. Augusto, guarito con essadal mal di fegato, per riconoscenzaesentò i medici dalle tasse. Tra ipopoli barbari, i germani eccedevanoin libagioni nelle loro feste selvagge.Gli irlandesi fanno risalire la loroorigine ai Fomoriani, mostruosecreature antropomorfe, potenti eimmortali detentori del segreto difabbricazione della birra che risulta,così, essere più antica del vino; d’al-tronde l’orzo è coltivato a tutte lelatitudini contrariamente alla viteche attecchisce solo nella fascia tem-perata. In età medievale i monasteriintrodussero l’uso del luppolo; inGran Bretagna era somministratacome farmaco e venduta durante lefeste religiose destinando il ricavatoalla chiesa. Nella cattolica Italia,invece, era associata al paganesimodei popoli nordici in contrapposizio-ne al vino ritenuto bevanda sacra. Oggi i maggiori produttori sono gliUSA seguiti da Germania e Cina

Birra, alimento della dietamediterranea, non semplice bevanda

Il consumo moderato dibirra apporta effetti

benefici. Notevoli le pro-prietà nutritive: la

vitamina B6 rafforza ledifese immunitarie, pre-viene la ritenzione idricae le patologie cardiova-scolari agendo contro i

radicali liberi e favoriscela produzione di seroto-

nina che migliora l’umore

Testo di Tania Turnaturi

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gastronomia

dove è prodotto di lusso, mentre inAustralia è la bevanda nazionale. Paesibirrari sono la Repubblica Ceca dovecresce la migliore qualità di luppolodall’aroma non troppo amaricante, e laDanimarca, patria di J.C. Jacobsen fon-datore della Carlsberg e studioso dellabiochimica dei lieviti, che nel 1875isolò il ceppo del Saccharomyces carl-sbergensis grazie al quale si poté farricorso alla bassa fermentazione. Fu inGermania che la preparazione casalin-ga si trasformò in lavorazione semin-dustriale, regolamentata nel 1516 dal-l’editto di Guglielmo IV; il paese, dive-nuto simbolo della tradizione birraria,è in testa ai consumi con oltre 140 litripro capite e possiede numerose birrerieregionali e di tipicità zonale. Nel baci-no del Mediterraneo è la Spagna leadernei consumi. La Gran Bretagna, dove illuppolo venne introdotto assai tardi ela birra continuò a chiamarsi ale incontrapposizione alla beer luppolata, èl’ultimo baluardo della birra ad altafermentazione e il paese del pub, men-tre l’Irlanda si identifica con la Guin-

ness. La moderna storia brassicola italianaha inizio nel 1840 con la Spluga diChiavenna. Dopo le vicissitudini delledue guerre e provvedimenti legislativiprotezionistici per il vino, nel 1960 ladistribuzione accede ai canali alimen-tari e la produzione decolla, ma oggi èin mano ai potentissimi gruppi inter-nazionali che hanno acquisito le pic-cole aziende. Dalla seconda metà deglianni novanta viene prodotta birra arti-gianale, non pastorizzata e di elevatocarattere organolettico, in quantitàlimitata, ricavata da ingredienti di altis-sima qualità coltivati in zona. Questimicrobirrifici destinano la produzionea rivenditori della stessa area geografi-ca, mentre i brewpub la producono peril consumo nei propri locali, spessoabbinata a proposte culinarie. La pre-senza di lieviti attivi la rende un ali-mento vivo che si evolve nel tempo eadatta all’invecchiamento in cantinaper alcuni anni. I birrifici artigianali sono sorti negliStati Uniti negli anni Ottanta grazie a

immigrati europei che tenevano in vitaalcuni prodotti europei, costituendo lacosiddetta “Renaissance Americana”. Ilfenomeno si è diffuso in Europa e, dal1996 in Italia, dove tuttavia non esisteancora un disciplinare di riferimentoper questo prodotto. Vasta utilizzazio-ne stanno riscuotendo il mais, il farro,la frutta e le castagne, queste ultimedivenute quasi il simbolo della birraartigianale italiana. Gli oltre 300 microbirrifici fornisconol’1% della produzione del settore che,con 350 impianti produttivi di cui 16stabilimenti industriali e 1500 marchiprodotti o distribuiti, ha un valorecomplessivo di 2,5 miliardi di euro,fornendo 13 milioni di ettolitri di cuii due terzi destinati alla domandainterna e il 15% all’esportazione eoffrendo occupazione, compreso l’in-dotto, a 144.000 addetti. L’indagine ISPO/AssoBirra “Gli italia-ni e la birra 2011” rileva che è bevutada 36 milioni di persone di cui 16milioni di donne, ed è la bevanda alco-lica preferita dagli under 44. La diffu- �

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sione della cultura della birra sotto ilprofilo della qualità e del consumoconsapevole fa sì che 9 su 10 la bevanoesclusivamente ai pasti come consiglia-to dai nutrizionisti e, soprattutto fuoricasa, viene preferita al vino. Predilettaquella chiara perché rinfrescante, dige-ribile, poco alcolica, adatta a tutte leoccasioni e soprattutto rispondente algusto femminile.Gli stili produttivi riferiti al lievito uti-lizzato sono tre: a fermentazione bassa,alta e spontanea. Col primo, ormai ilpiù diffuso, si ottengono birre generi-camente dette lager, dal forte caratteredi malto e luppolo e media gradazionealcolica. A questa tipologia apparten-gono la tedesca bock alcolica, densa ecorposa da servire in boccali di cera-mica; la pilsner, dal nome della cittàboema dove è nata, ottenuta con acquadolce di terreni gessosi e granitici,color oro pallido e molto luppolata,schiuma abbondante e perlage finissi-mo; la bavarese oktoberfestbier dalcolore ambrato, consumata nella tradi-zionale festa di Monaco; la rauchbiertipica di Bamberg ricavata da maltoaffumicato su legno di faggio invec-chiato.

Fino al XIX secolo, e tuttora in Inghil-terra, la birra si produceva ad alte tem-perature ricorrendo al Saccharomycescerevisiae, il cosiddetto lievito di birradella panificazione. Si ottiene così laale, di moderato contenuto alcolico epoca schiuma, colori e sapori ricchi diaromi floreali, speziati e fruttati.Appartengono a questa categoria laporter nata a inizio ‘700 in un publondinese e prediletta dai facchini,scura, secca e fruttata da abbinare acrostacei e frutti di mare; dalle modifi-che ad essa apportate dall’aziendaGuinness nasce la birra nazionaleirlandese stout, scurissima, strutturata,schiuma abbondante e cremosa algusto di caramello, caffè o cioccolato,riconosciuta dalla legislazione britan-nica come l’unica la cui schiuma èparte integrante del prodotto; la parti-colare oyster alle ostriche viene realiz-zata in Nuova Zelanda. La blanche, laweizen e la weissbier sono birre bian-che a base di frumento non maltatorispettivamente francese, belga e tede-sca, rifermentate in bottiglia, acidule edigestive, speziate al coriandolo. Birrericche di fascino e tradizione sonoquelle d’abbazia o strongale che si

richiamano alle bevande anticamenteprodotte nelle abbazie belghe, corposee di forte contenuto alcolico perchérifermentate in bottiglia, colore dall’o-ro carico al bruno scuro, e le trappiste,tuttora fornite dai monaci di cinqueabbazie belghe e una olandese, condoppia o tripla fermentazione in botti-glia, gradazione robusta, colore vario,gusto pieno, schiuma ricca. Le specialità a fermentazione naturaleo spontanea sono tipiche della regionedel Payottenland a sud di Bruxelles. Sitratta di birre di frumento ottenutesfruttando il Brettanomyces bruxellen-sis presente nell’aria di quella zona,particolarmente adatto per il brassag-gio, che conferisce caratteristiche uni-che alla bevanda. La birra, posta inambienti ventilati, matura in botti dilegno e viene rifermentata in bottiglia.Ne fanno parte la lambic poco friz-zante, intensamente aromatica e dalsapore complesso e acido, la gueuzepiù spumeggiante, la kriek rifermenta-ta con ciliegie che le conferiscono uncolore rosso vivo e la frambozen ailamponi, ideali come aperitivo. Le birre si possono classificare anchein base al colore, dovuto alla maltazio-ne, su scala SRM, o per grado di ama-rezza su scala IBU. La legislazione ita-liana prevede che la classificazione siaespressa in gradi saccarometrici, masull’etichetta viene indicato il contenu-to alcolico in volume, valori che stan-no tra loro nel rapporto 3 a 1.Il prodotto pastorizzato ha una sca-denza dai 12 ai 18 mesi, 2 mesi quelloartigianale. Le birre da invecchiamen-to, acidule o luppolate e forti, acqui-stano sapore e afrore fruttati nel tempose conservate in ambiente asciutto atemperatura tra 18 e 20 gradi, inpenombra, distante da derrate alimen-tari olezzanti.La bontà della birra è dovuta princi-palmente all’acqua che deve conteneresali minerali, sostanze organiche emicrorganismi in adeguato equilibrio.Il lievito funge da catalizzatore trasfor-mando, come scoperto da Pasteur nel1875, gli zuccheri in alcool. Fonda-mentale materia prima è l’orzo distico.La glumella, guaina che lo riveste, lopreserva dalle manipolazioni e favori-sce l’adattabilità climatica e ciò rendel’orzo molto diffuso e largamenteusato. La cariosside germinata diventa

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malto attraverso il processo costituitodalle fasi di macerazione, germinazio-ne e torrefazione dopodiché vieneessiccato, macinato e ammostato conacqua calda. A tale miscela vengonoaggiunte le piante femminili del lup-polo, i cui fiori sono ricchi di luppoli-na che contiene sostanze aromatiche eresinose. Le tipologie di malto più uti-lizzate sono pils morbido e dolce, cara-mello, crystal al sapore di nocciola, fru-mento dall’aroma speziato, chocolatemolto torrefatto, vienna, monaco aro-matico, segale amaro e speziato,smoked essiccato al fumo di legna,avena. Il luppolo non è di facile accli-matazione necessitando di clima tem-perato e richiede un’adeguata protezio-ne che non ne alteri le proprietà orga-nolettiche. I tannini e le resine di cui èricco producono la schiuma, gli acidiamari, antisettici e conservanti, rendo-no la bevanda stabile. Possibili aroma-tizzanti sono spezie, erbe e frutta comecoriandolo, cannella, trifoglio, aghi dipino, pesche, fragole, prugne, e perfinocaffè, peperoncino, cioccolato, miele. Notevoli gli effetti benefici e le pro-prietà nutritive: la vitamina B6 raffor-

za le difese immunitarie, previene laritenzione idrica e le patologie cardio-vascolari agendo contro i radicali libe-ri e favorisce la produzione di seroto-nina che migliora l’umore; i saccaro-miceti aiutano le funzioni intestinali;la scarsa gradazione alcolica favorisce ilcolesterolo buono; il luppolo previenel’ossidazione cellulare e il rilascio dicalcio dalle ossa e, oltre a essere sedati-vo, digestivo e depurativo, agisce con-tro gli stati di tensione, depressione,dispepsie, tosse; il potassio e il magne-sio facilitano il processo diureticocombattendo la formazione di calcoli.La schiuma la rende più digeribile pre-servandola dall’ossidazione e contra-stando la formazione di anidride car-bonica. È consigliabile il consumodurante i pasti, anche nelle diete datolo scarso apporto calorico, fino a unmassimo di 2 unità alcoliche (boccale)per la donna e 3 per l’uomo. Il recentericonoscimento come prodotto agrico-lo ne garantisce la qualità alimentare.La spillatura è un’arte: va effettuatacon parecchia schiuma che ne preserval’aroma e la fragranza e impedisce l’in-nalzamento della temperatura, nel bic-

chiere adatto, che addirittura identificala marca possedendo la forma e laprofondità ideali per esaltare tutte lequalità di quella specifica birra, perfet-tamente pulito, bagnato per consentirealla schiuma di restare compatta e nonaderire alle pareti, inclinato sotto ilrubinetto che va aperto con decisioneper ottenere bollicine piccole e regola-ri ed evitare la formazione di schiumain eccesso. La degustazione coinvolgetutti i sensi: la birra va servita alla giu-sta temperatura, fredda quella filtrata,intorno ai 15° quella rifermentata inbottiglia; generalmente più è forte escura meno ama il freddo. Per apprez-zarne il profumo dominante (possiedecirca 650 componenti aromatici) vaodorata senza muovere il bicchiere, poifatta girare per liberare gli aromi secon-dari e assaporata percependone densitàe struttura, cercando di distinguere ilgusto tra la schiuma e il liquido. La cronaca ci fornisce una curiosità: ilnonno dell’attuale premier, Abramo,emigrò in Argentina dove nel 1888fondò una fabbrica di birra che operaancora oggi con il nome di CasaMonti.

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Brutti ma Buoni

Questi biscotti vanno in tavolaaccanto ai Cenci, per offrire maggio-re scelta nel periodo di Carnevale. Ilnome di questa ricetta è veramenteappropriato: Brutti ... ma ... Buonis-simi! Gli ingredienti:300 gr. di mandorle250 gr. di zucchero4 albumi d'uova15 gr. di burrocannellavaniglia in polvereLa preparazione:Sbollentare le mandorle e strofinarlecon un panno in modo da togliere lapellicina. Disporle su una piastra epassarle al forno caldissimo per farleabbrustolire. Quando si sarannodorate, farle raffreddare e tritarlefinemente. Sbattere gli albumi a nevefermissima e amalgamarvi, un cuc-chiaio per volta, le mandorle tritate,lo zucchero, la cannella e la vaniglia.Mettere il composto nella casseruola

e farlo asciugare a fuoco lento per30/40 min. ca., mescolando. Toglieredal fuoco e disporre il composto acucchiaiate, senza una forma precisa,su di una piastra imburrata. Cuocetea fuoco medio per 40 min. ca.

Castagnole

Sono tipiche della gastronomia friu-lana durante il periodo di Carnevale.Gustose e morbide, sono adatteanche ai bambini. Gli ingredienti:400 g di farina4 uova100 g di burro50 g di zuccherobuccia di un limone grattugiata150 g di oliosale100 g di zucchero al velocannella in polvereun bicchierino di rumLa preparazione:Ponete la farina in una grande terri-na e nel mezzo adagiatevi le uova, il

burro fuso, il rum, lo zucchero, labuccia del limone, un pizzico di sale.Impastate il tutto di modo che lapasta risulti morbida ed omogenea.Tagliatela quindi a pezzetti comenoci e arrotolateli. In una padellafate scaldare l'olio, senza farlo bollireed immergetevi le palline poco pervolta finché si gonfieranno e diven-tando dorate. Scolatele adagiandolesu un foglio di carta assorbente e ser-vitele coperte di cannella e zuccheroal velo.

Chiacchiere

Questa è forse la ricetta più semplicee la più 'allegra' fra quelle dei dolci diCarnevale, ciò nonostante è quella dimaggiore successo. Tanto è vero chela si ritrova in tutt’Italia, sebbene connomi diversi: in Friuli si chiamanoGrostoli, in Emilia Sfrappole, inVeneto Galani, nelle Marche Frappe,Cenci in Toscana, Chiacchiere inCampania. La variante, nelle variericette regionali, è costituita dal mar-

I dolci di CarnevaleCi sono dolci che appartengono soltanto al Carnevale e che è difficile trovare in altriperiodi dell’anno. Proprio per questo motivo, riepiloghiamo in queste pagine le ricet-te più significative, sperando di aiutarvi a scegliere quelli che meglio rispettano levostre tradizioni

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sala, o dal vino bianco, o dall’acqua-vite, o dal liquore all’anice.Gli Ingredienti:80 g di farina bianca1 uovoburro2 cucchiai di marsalasaleLa preparazione:Impastate bene gli ingredienti elasciate riposare per circa un'ora.Tirare con il mattarello una sfogliasottile e con la rotella dentata rica-varne le chiacchiere. Far friggere inabbondante olio o strutto caldissi-mo. Spolverizzare con zucchero avelo.

Stelle Filanti

Quando tocchiamo il tasto 'Napoli'non si può non pensare alla creati-vità e alla fantasia. Gli ingredienti:1 kg di farina4 uova10 gr di lievito di birra50 gr di burro1/2 bicchiere di olio di olivaun bicchiere di latteun bicchiere di zuccherola buccia grattugiata di limoneun pizzico di saleLa preparazione:Mettere sul tavolo la farina a fontana

e al centro incorporare mano a manotutti gli ingredienti; fare un impastodi giusta consistenza e lavorarlobene, dividerlo 4 parti e formare 4sfoglie del diametro poco più di unpiatto piano; su ciascuna sfoglia for-mare uno strato di zucchero su tuttala superficie; avvolgere ogni sfogliasu se stessa (come si fa per la pastafatta in casa) e tagliarli in rotolinicome se fossero tagliatelle; in unapadella di ferro mettere olio di ara-chide e friggere i rotolini; colare sucarta assorbente e servire.

Zeppole

E’ un dolce che si ritrova nominatoin antichi testi, non solo di cucina,perfino in un “Privilegio”del Vicerédi Napoli, Conte di Ripacorsa(siamo nella Napoli dell’800). Sinarra che il giorno di San Giuseppe,che si festeggia il 19 Marzo, i friggi-tori napoletani si esibivano pubblica-mente nell’arte del friggere le Zeppo-le davanti alla propria bottega, dispo-nendovi tutto l’armamentario neces-sario. Si hanno varie ricette delleZeppole. Vene propongo due diverseversioni: la prima senza ripieno e laseconda con ripieno di crema pastic-ciera. Gli ingredienti:500 gr di farina

500 gr di acquasaleolio per friggere200 gr di zucchero vanigliatoLa preparazione:Prendete mezzo chilo di farina finis-sima, poi misuratela a bicchieri. Inuna casseruola, versate tanti bicchierid'acqua quanti sono quelli di farina eunitevi un pizzico di sale. Ponete ilrecipiente sul fuoco e, appena l'acquaaccenna l'inizio dell'ebollizione, but-tatevi di colpo la farina. Mescolatecon un cucchiaio di legno, senza maifermarvi, il composto e, quando inun sol colpo si staccherà dalla casse-ruola, spegnete il fuoco. Battete lapasta sul marmo leggermente cospar-so di olio, lavoratela, per circa dieciminuti, battendola energicamentecol matterello. Quando la pasta saràbene affinata e morbida, modellatelain tanti bastoncini della grandezza diun mignolo e lunghi una ventina dicentimetri. Riunite le estremità deibastoncini formando delle ciambelli-ne ovali (non rotonde). Friggete lezeppole nella padella nera conabbondante olio caldo, a caloremoderato. Durante la friggitura,bucherellatele qua e là con la puntadi uno spiedino. Sgocciolatele bion-dissime e cospargetele abbondante-mente di zucchero, mescolato ad unabustina di vaniglina.

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S i è svolto alla Cascina Medi-ci del Vascello, nei Giardinidella Reggia della Venaria a

Torino l’annuale edizione di “Ante-prima Vendemmia” organizzatadalla “Vignaioli Piemontesi” e altrienti durante la quale sono stati resipubblici i risultati dell’ultima ven-demmia. Anche se il decorso dell’annata 2011non è stato così semplice, perché unaserie di anomalie climatiche hannomesso a dura prova le capacità deiviticoltori, i livelli di maturazionesono stati paragonabili a quelli dellegrandi annate del 2003, 2007, 2009 ein taluni casi addirittura superiori.I mesi invernali sono stati climatica-mente nella norma, e così pure i mesiprimaverili, mentre l’estate è statacaratterizzata da anomalie climati-che, per cui le prime vendemmie si

sono svolte e concluse con livelli dimaturazione ottimi e con frequentilivelli di eccellenza.La produzione è stata molto valida, econseguentemente - ha spiegato ildirettore della “Vignaioli” Gigi Bie-stro - si prevede una buona vendita,ma i relatori hanno sottolineato lanecessità di un’opera di educazioneverso la clientela, onde la richiestanon si limiti ad un acquisto generi-co, ma all'opposto il cliente sappiascegliere un prodotto di qualità.Occorre non aumentare la produzio-ne di uva per ettaro, per aumentare laraccolta, ma al posto cercare invecedi perfezionare sempre più la qualità– ha sottolineato Giovanni Satragno,presidente della “Produttori Moscatod’Asti Associati” che raggruppa 2300aziende agricole - insegnando chesolo certi tipi di vino possono essereusati con lo scopo principale di dis-

setare, ma al contrario il vino deveessere degustato, in piccole quantità,per apprezzarne i profumi e il gusto,e deve essere perfezionata la culturadi abbinamento cibo vino.L’uditorio è rimasto stupito di fron-

te alla dichiarazione che per ragionieconomiche e di stoccaggio, nonsolo i vini comuni da supermercato,ma anche alcune qualità pregiate,non solo in Italia, ma anche all’este-ro siano confezionati in box di cartaanziché in bottiglie di vetro, e chequesto tipo di confezione sia parti-colarmente richiesto dai paesi nordi-ci. Per valorizzare la qualità al postodella quantità, educare l’utente allascelta del vino di qualità e principal-mente operare a difesa delle denomi-nazioni oggetto di contraffazionecon nomi simili ai nostri vini, loscorso 29 luglio, presso la sede della

Piemonte Anteprima Vendemmia 2011Testo di Camillo Musso

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“Vignaioli Piemontesi” ad Alba, ènata la Società Consortile “PiemonteLand of Perfection S.C.A.R.L”, orga-nismo associativo senza alcun onerepubblico. Tale progetto, promossodalla Regione Piemonte, ha il gran-de obiettivo di sostenere le aziendevitivinicole piemontesi L’iniziativa ha visto il sinergico coin-volgimento delle realtà collettivemaggiormente rappresentative delcomparto vitivinicolo piemontese: ilConsorzio di tutela dell’Asti docg, ilConsorzio di Tutela del Barolo, Bar-baresco, Alba Langhe e Roero, ilConsorzio di tutela dei vini d’Acqui(riferimento per il Brachetto d’Acquidocg); inoltre il Consorzio dei vinid’Asti e Monferrato (riferimento perBarbera d’Asti docg), la ProduttoriMoscato Associati, la Vignaioli Pie-montesi, la Cantina Sociale di Canel-li. . La Piemonte Lando of perfection hapredisposto un programma di pro-mozione di vini di qualità con laRegione Piemonte, onde poter attin-gere ai finanziamenti “PromozionePaesi terzi” per consolidare i legami

economici tradizionali, tipo USA nelquale su 100 bottiglie 25 sono divino piemontese, ma anche per rivol-gersi ai mercati della Cina in fase dicrescita e penetrare in Brasile, ove ilmercato sta emergendo in modo con-siderevole. Si pensa che nel 2013saranno coinvolte anche l’Australia el’India. Importante notare che i costidella struttura non sono a caricopubblico, ma compensati dalle risor-se comunitarie che saranno ripartitesui singoli progetti. A tal propositol’Assesore Regionale all’AgricolturaClaudio Sacchetto ha precisato:“ L’innovativa Società ConsortilePiemonte Land of PerfectionS.C.A.R.L rappresenta dunque unnuovo ed efficace strumento utileper valorizzare il settore vitivinicolopiemontese, andando a rinforzarel’ambito della promozione nel qualel’Assessorato crede fortemente”.Per garantire al consumatore l’origi-ne, la natura e la qualità del prodot-to, la Regione Piemonte, sensibile aquesta richiesta, ha affidato alla SIN(Società che riunisce diverse societàprivate per lo sviluppo del Sistema

informativo Agricolo nazionale) larealizzazione di un progetto pilotache proporrà un sistema dedicatoalla tracciabilità e rintracciabilità difiliera del settore vitivinicolo.Per tracciabilità si intende il processoformativo che segue il prodotto dalprincipio alla conclusione del suopercorso lungo la filiera produttiva,mentre per rintracciabilità si intendeil processo inverso, ossia quello chepermette di ricostruire da valle amonte le informazioni distribuitelungo la filiera.Il progetto è realizzato sulla ven-demmia 2010 su sei vini di alta qua-lità D.C e D.O.C.G. sia rossi chebianchi, imbottigliati entro un annodalla vendemmia e coinvolge 30 pro-duttori agricoli relativamente allamessa in vendita di circa 100.000bottiglie.La Regione Piemonte ha realizzatonel suo Portale una sezione specificadal titolo www.regione.piemonte.ittracciabilitavino, rivolta ai consuma-tori e alle aziende.

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P erla di famiglia è il ‘Talante’,un Malbec riserva di grandestruttura, con tannini dolci e

note di tabacco e cioccolato. Un rossoargentino di ‘talento’ che si coltiva inquella Valle de Uco all’interno dellaregione vinicola di Mendoza, dove ilterroir unico, l’alta quota e il riverbe-ro delle Ande innevate, regalano emo-zioni e i migliori vini del NuovoMondo. Un cocktail di gusto e passio-ne che sta attirando nella valle, stardello spettacolo e winemaker celeber-rimi, oltre che ingenti investimentistranieri soprattutto francesi e olande-si. Lì, immersa fra i vigneti e protettadalla Cordigliera batte il cuore diun’azienda modello, tutta Italiana. Sichiama Makia (come magia…) e oltreal Malbec produce Merlot, Syrah, Sau-vignon Blanc e Torrontes, un autocto-no dai delicati profumi di pesca eagrumi. Nella valle argentina del vino e dellusso slow, Makia lancia una propo-sta: l’opportunità di entrare in questonuovo Eldorado acquistando porzionidi vigneto a partire da 1 ettaro. L’ac-quirente diventa partner della grandefamiglia Makia Wine Farm e può deci-dere se vendere le uve prodotte diret-tamente all’azienda (a cui rimane lagestione del vigneto) o calarsi neipanni del winemaker producendo unvino con una propria etichetta e unproprio stile. Due le possibilità: acqui-stare porzioni di vigneto già in pro-duzione (per un investimento di 105mila dollari per ettaro, poco più di75.000 euro al cambio attuale) per unareddittività annua prevista da subito,compresa fra il 4 e il 5%, già tolte lespese di conduzione del vigneto;oppure comprare terra ancora daimpiantare (per un investimento di85.000 dollari), un’entrata in pienaproduzione vinicola prevista in 3anni.Numerose sono le caratteristiche chefanno dei 100 ettari di Makia un pro-getto intrigante e di qualità: l’altitudi-ne (i vigneti sono a 1.200 metri), iltipo di suolo, l’esposizione solare, losbalzo termico tra il giorno e la notte,determinante per la qualità del vino,la sicurezza che la gestione di Makia è,e resterà, tutta italiana. E naturalmen-

te la bellezza selvaggia della Valle deUco che incanta per lo spettacolo deivigneti che si specchiano direttamentenei ghiacciai andini, tanto vicini chesembra di toccarli e per l’eterna e caldaprimavera baciata dal sole per 300giorni all’anno. Una Valle da sognodove fioriscono romantici rifugi, ‘caveboutique’ e winelogde con suite dafavola strette fra i vigneti e piccole spadove il vino diventa prezioso nutri-mento per la pelle oltre che nettarepotente per il palato. In Valle de Ucoanche Makia sta preparando il suowinelodge. Una dozzina di ampi loca-li affacciati su uno spettacolare patiocomune con piscina a sfioro sui vigne-ti. E per dar appeal al progetto, la pos-sibilità per chi acquista porzioni divigneto di fare propria una delle gran-di suite, veri propri appartamenti dilusso di ampiezza variabile fra i 60 egli 100 metri quadrati a un costo com-preso fra i 110 e i 180.000 dollari ame-ricani. Spazi prestigiosi dove trascor-rere periodi dell’anno o vacanze dasogno o da mettere a reddito, favoritidall’esplosione dell’enoturismo dellusso che in tutta la regione di Men-doza non conosce crisi, con la pro-spettiva di interessanti remunerazioni.

La StoriaE’ il 2006 quando tre imprenditoriromagnoli, Luca Branzanti provenien-

te dal settore del vino, Patrk Caminatidal settore della Finanza e della gestio-ne d’impresa e Gianfranco Manuzziimprenditore nel settore del turismodecidono il loro viaggio in Argentinaalla scoperta di vini di grande caratte-re e la forte espressività, così diversidai quelli che erano abituati a degu-stare nel “vecchio mondo”. Ed è l’incontro con i vigneti inondatidal sole della Valle de Uco, adagiati eprotetti in alta quota dalla cordiglieraandina, che cambia loro la vita. Acqui-stano 100 ettari di terra già parzial-mente impiantati a vigna per farneun’azienda vitivinicola modello sfrut-tando il terroir unico, la bellezza sel-vaggia della valle, le caratteristichederivante dall’altitudine dei vigneti,dall’escursione termica e dall’irraggia-mento solare. I vigneti impiantati adaltissima densità (8.000 piante per etta-ro) consentono di ottenere la massimaqualità delle uve che poi danno vita aivini di Makia. La vendemmia 2011 haprodotto circa 3.500 ql. di uve di altis-sima qualità, soprattutto Malbec, Mer-lot e Sauvignon Blanc. La raccolta,rigorosamente a mano, insieme alletecnologie più moderne e al rigorosocontrollo di tutte le fasi del processodi vinificazione, permette di ottenerela massima espressione del terroir.Due diverse le linee di vino, la LineaClassica: Malbec, Merlot, SauvignonBlanc, Torrontes e la Linea Riserva:Talante Malbec Reserva, Libre Sauvi-gnon Blanc Reserva, con una previsio-ne di vendita a fine 2011 di circa180.000 bottiglie e un mercato giàaperto in 4 continenti, dalle Ameri-che, all’Europa, all’Asia, per un pro-getto destinato a crescere.

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Makia Wine FarmAzienda italiana

che produce Malbec,Merlot, Syrah,

Sauvignon Blanc e Torrontes

Testo di Filippo Fabbri

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I n Francia vengono chiamati“bouchées à la reine” boccon-cini della regina e sono per

definizione un antipasto. Rientranoanche fra i finger food (cibo mangia-to con le mani) dove, in formatomignon, accanto a sushi, tartine ecanapé, diventano stuzzichini idealiper un aperitivo o una merenda. Il pregio di queste mini delizie è l'es-sere accattivanti anche dal punto divista estetico attraverso decorazionifatte con caviale rosso o nero, tartufo(!!!) o, molto più semplicemente, consalmone, uova sode, funghi, gambe-retti... un piacere per gli occhi. I vol-au- vent possono essere gustati caldi ofreddi, dipende dal ripieno nei legge-rissimi contenitori di pasta sfoglia.Per chi vuole fare in casa questapasta, ci vuole solo tempo e pazienzaper la lunga lavorazione compren-dente almeno tre o quattro passaggiripetuti - i francesi dicono non menodi 6 - per amalgamare farina, acqua eburro. E' un procedimento antico,veniva fatto anche dagli egizi, con l'o-lio al posto del burro. Nelle cortieuropee era il vanto dei migliori cuo-chi. Oggi, la maggior parte di chi usala pasta sfoglia, la compra già fatta.Non è come quella fatta in casa,(burro, contro margarina e oli vari)ma si risparmia tempo e il risultato èassicurato. Acquistandola, vale lapena leggere attentamente gli ingre-dienti contenuti, perchè le case pro-duttrici si combattono sul prezzo, ascapito della qualità. Sembra che fra pasta fresca e surgela-ta non ci sia differenza sul risultatofinale.Dopo avere steso la pasta, si ritaglia-no dei cerchi con un bicchiere, poi,

con uno più piccolo, altri cerchiall'interno di questi ultimi per fare ibordi, che verranno messi (almeno 2)uno sull'altro, dopo averli spennella-ti di latte. Con gli avanzi si possonofare vol-au-vent più piccoli e i ritagliservono per decorare. Prima di infor-nare, punzecchiare il centro coi rebbidi una forchetta. Temperatura delforno sui 200° per circa 15 minuti: èun piacere vederli lievitare. Il fornova spento quando diventano legger-mente dorati. Per chi ha poco tempo,ci sono confezioni surgelate di vol-au-vent pronti per essere infornati e,in tutti i supermercati, buste col pro-dotto già cotto, solo da farcire. Il consiglio è di riempire questi croc-canti contenitori all'ultimo momen-to (qualche ora), perchè potrebberoinumidirsi e risultare mollicci.Per la farcitura, iniziamo da quellaclassica che garantisce un successosicuro: la besciamella (la francesissi-ma Béchamel, dal nome del suo

inventore), fatta con farina, burro,latte, sale. Dose minima: un cuc-chiaio di farina, una noce di burro,latte per stemperare. Se troppo liqui-da, si aggiunge farina, se troppodensa latte.Come per tutte le creme, spegnere ilfuoco al primo bollore. Alla bescia-mella si possono aggiungere: piselli,asparagi, carciofi, funghi.....decorarecon foglie di prezzemolo o quelloche la vostra fantasia vi suggerisce...oche recuperate dalla dispensa. Ottimeanche le fondute di formaggi, scioltinel latte o nella panna. Per i vol-au-vent freddi si va dal tonno mescolatoalle uova sode, alla raffinata crema diavocado, ottenuta frullando la polpacon lo yogurt e un pizzico di sale,decorando poi con spezie in polvere,formaggi molli e noci tritate, insalatarussa...I vol- au-vent dolci sono un'altra deli-zia, farciti con crema pasticcera efrutta.

Vol- au- vent ripieni di…

Rricettadi Isotta Bartoletti

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E Geventi gustosiRubrica in collaborazione con Salvatore Longo

T orna a Terni per la gioia di grandi e piccini Cioccolenti-no (10- 14 febbraio), quest’anno alla nona edizione a

significare il profondo legame del cioccolato con la città, untempo conosciuta soprattutto per le acciaierie.Cioccolentino 2012 durerà cinque giorni per coinvolgereanche la festa di San Valentino il quale a Terni era di casaessendone stato Vescovo.Moltissime le iniziative in calendario sia dedicate al ciocco-lato e alla pasticceria, sia rivolte a promozionare le molteeccellenze culturali della città superando quell’immagineunicamente industriale che per molti decenni l’ha caratte-rizzata.Non solo quindi tutti i principali edifici che nel fluire deltempo hanno segnato la storia della città attenderanno ilvisitatore curioso, ma a sottolineare la simbiosi con Ciocco-lentino saranno anche riproposti in cioccolato dai maestricioccolatieri e in particolare la medievale Rocca Collelunasarà riprodotta durante i giorni della manifestazione peressere degustata dai visitatori nel giorno di chiusura.Non mancheranno i collegamenti con la festa degli inna-morati: ecco quindi la mostra In ogni amore c’è una sor-presa (le tele saranno uova di cioccolato affiancate dai piùbei ‘scatti d’amore’ dei fotografi ternani), romantiche cenecon specialità al cioccolato, mostre e tante altre proposteche è bello andare a scoprire.In tali giorni a Terni sarà finalmente dolce anche andar permusei: in ogni museo si potranno degustare i tipici dolciternani. E a proposito di leccornie verrà realizzato un pan-pepato (cioccolato, frutta secca e spezie) da Guinness deiprimati che i visitatori potranno poi giudicare gustandolo.Laboratori per adulti e bambini, originali aperitivi e menù alcacao e al cioccolato, novità al cioccolato, ma anche musi-ca, danza e sport rendono Cioccolentino indimenticabile enon solo ai gourmet.(info: www.cioccolentino.com)

TERNI

TERNI DAL CUORE FONDENTE

ROMA

LIFE OF WINE

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N el 2010 si svolse a Firenze e fu un’idea eccezionale,semplice come gran parte delle grandi idee, ma com-

plessa da realizzare. L’idea fu quella di organizzare unamanifestazione in cui ogni produttore presentasse una ‘ver-ticale’ di tre annate del proprio vino più rappresentativo:quella messa in commercio nell’anno e due vecchie annateparticolarmente significative nella storia di quel vino. Sitratta, quindi, di una manifestazione pensata perché l’in-vecchiamento divenga cultura e nei consumatori (almenonegli appassionati) si crei la capacità di saperlo apprezzaree valutare evitando di bere un vino invecchiato con lo stes-so spirito di un novello con il solo scopo di fare bella figu-ra.Life of Wine ritorna per la gioia degli appassionati e dei cul-tori del bere bene il 13 febbraio nelle antiche sale di Palaz-zo Rospigliosi a Roma.Si tratta di un itinerario dall’Abruzzo al Veneto, con pre-senze particolarmente numerose da Alto Adige e Toscana(ma quasi tutte le regioni saranno rappresentate), tra i bian-chi e i grandi rossi da invecchiamento di una quarantina diproduttori leader per qualitàLife of Wine è anche un’occasione per capire come si evol-ve un vino invecchiando e come cambia la percezione chene ha il consumatore-appassionato e per confrontare leproprie sensazioni con chi il vino ha prodotto o creato:infatti produttori, enologi e agronomi accompagneranno ipropri vini in questo confronto.Il banco-assaggio resterà aperto dalle 15 alle 19 cui seguiràun aperitivo alle 20,30 e alle 21,15 la cena ‘A tavola con ilmio produttore’ che permetterà al momento della prenota-zione di scegliere (fino a esaurimento delle disponibilità) ilproduttore preferito per confrontarsi con lui sui suoi vini.(Info: www.lifeofwine.it)

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eventi gustosi

L’ incantevole - specialmente quando il paesaggio èimbiancato dalla neve - strada che sale ad Arosa fa

pensare che all’arrivo una graziosa località di montagna,linda e ordinata come sanno essere quelle svizzere anchequando sono molto frequentate, attenda il turista. Larealtà dell’Arosa invernale supera invece ogni aspettativa:per descriverne colori, luci e atmosfera ci vorrebbe la manodi un abile pittore o la penna di un poeta.E ad Arosa oltre che trascorrere ore serene sulle belle pistesia di discesa, sia di fondo o lungo i sentieri innevati sigode, ed è importante, di un’ottima cucina.Occasione da non perdere per chi ama ‘mangiar bene’ efare nuove golose scoperte è il Tschuggen Gourmet Tour,un vero e proprio summit di chef stellati che si svolgerà dal12 al 15 gennaio al ristorante Tschuggen su iniziativa delnoto chef Dieter Müller (tre stelle Michelin, 19 punti Gault-Millau su 20). Si tratta di cinque tra i più famosi e premia-ti chef tedeschi che affiancheranno il loro maestro ai for-nelli e nell’ideazione di nuovi piatti frutto “dell’ambientecreativo che si forma e che porta a realizzare nuove idee”come ha avuto occasione di dichiarare Dieter Müller.Dopo la serata d’apertura in cui protagonista sarà UweSeegert (lo chef padrone di casa, 1 stella Michelin), visaranno i ‘fuochi d’artificio’ del Gala Menù in cui ciascunodei sei chef realizzerà un proprio piatto che andrà a com-porre il mosaico delle sei portate della cena. Un’orchestrafilarmonica e un baritono renderanno ancor più suggestival’atmosfera eseguendo un repertorio di musiche degli anni’20.Gran finale la sera successiva con il ‘Kitchen Party’ in cui gliospiti possono dialogare con gli chef ai fornelli e farsi dareconsigli e suggerimenti.E tra una cena e l’altra i gourmet oltre che passeggiare perle belle strade di Arosa o recarsi nel grazioso Casinò, pos-sono godere delle splendide piste (discesa e fondo) usu-fruendo dei mezzi di trasporto gratuiti o rilassarsi nei 5.000mq. dell’attrezzatissima Tschuggen Bergoase, la SPA pro-gettata da Mario Botta.

AROSA

SUMMIT DI CHEF STELLATI

S arà domenica 22 gennaio il giorno dei Picai del Recioto,la simpatica e popolare manifestazione in cui folklore e

gastronomia concorrono a creare un momento di festaautenticamente popolare.Sono ormai molte le iniziative che tentano di ricreare ambien-ti del passato, ma spesso sono solo un pretesto turistico euna recita fatta con scarsa convinzione. Non è il caso dei Picaidel Recioto che riescono a portare anche lo spettatore pre-venuto nell’atmosfera di una società contadina di cui sonotuttora vivi i valori fondamentali.E la festa - indipendentemente dalla sua esistenza in passato- è il gioioso ringraziamento per il lavoro e i tanti sacrificigiunti a buon esito: quando i grappoli di Garganega, stacca-ti dai ‘picai’ delle soffitte in cui a settembre erano stati appe-si ad appassire sono versati nei torchi per la pigiatura e ilsucco dolcissimo comincerà a sgorgare, il vignaiolo può tira-re un primo sospiro di sollievo perché comunque l’anno èandato a buon fine.Quest’anno è Montorso Vicentino a ospitare la festa - i quat-tro comuni dell’area della doc (Gambellara, Montorso Vicen-tino, Montebello Vicentino e Zermeghedo) si alternano infat-ti come sede della manifestazione - e lo farà in una locationcarica di poesia: la palladiana Villa da Porto Barbaran dovenel 1524 Luigi da Porto scrisse ‘Historia novellamente ritro-vata di due nobili amanti’ cioè il racconto che per primo narrale vicende di Giulietta e Romeo poi riprese da Sheakspeare.Vien da pensare che forse con qualche buon bicchiere direcioto avremmo avuto un capolavoro in meno, ma almenodue persone felici in più.Altra novità 2012 è il coinvolgimento dei bambini delle scuo-le primarie dei quattro comuni in una gara all’ultima gocciadi mosto: ai vincitori premi in materiale didattico (anche se èaugurabile che per porli sulla retta via… un po’ di recioto losi faccia loro assaggiare).Cerimonia alle 11,00 cui seguirà un pranzo per il pubblico abase della splendida cucina tipica vicentina abbinata agli otti-mi vini della doc.(info: tel. 0444 444183)

MONTORSO VICENTINO

LA PRIMA DEI PICAI

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eventi gustosi

S i svolgerà nelle severe, ma affascinanti sale della For-tezza di Montepulciano l’ anteprima del Vino Nobile.

Dal 18 al 20 febbraio sullo splendido medievale borgotoscano saranno puntati gli occhi di appassionati ed esper-ti di tutto il mondo, il Vino Nobile è infatti uno dei prodot-ti bandiera della nostra enologia, ovunque conosciuto,apprezzato e invidiato.Grande è l’attesa per le due annate che sfileranno nella tregiorni, entrambe di altissimo livello, certamente tra lemigliori: infatti il 2009 - che è pronto per essere immessosul mercato dopo i due anni di evoluzione imposti dal disci-plinare di produzione - vanta le 4 stelle (sul massimo di 5),così come la Riserva 2008.L’Anteprima rappresenta anche un’opportunità importanteper Montepulciano che attraverso il Nobile può valorizzareil territorio divenendo in misura crescente meta di un turi-smo enogastronomico che permette di scoprire a unnumero sempre più ampio di turisti un complesso di capo-lavori più o meno famosi.La stessa Fortezza in cui avviene è un esempio del rappor-to sinergico tra amministrazione e produttori: questi ultimiinfatti stanno provvedendo al suo restauro.Le giornate dell’Anteprima rappresentano inoltre il cuore diuna settimana di eventi che coinvolgono l’intero sistematuristico di Montepulciano e valorizzano anche le molteeccellenze alimentari e una cucina allo stesso tempo sapo-rita e raffinata.(Info: www.consorziovinonobile.it)

MONTEPULCIANO

ANTEPRIMA NOBILEDI MONTEPULCIANO

S i parlas e m p r e

di extraver-gine d’oliva,lo si celebracome unodei prodotticardine diuna sana ali-mentazionee prodottobandiera deln o s t r oPaese, ma difatto mancauna culturadiffusa suquanto loriguarda.In qualsiasisupermerca-to dagli scaf-fali occhieg-gia una serie di bottiglie dalle etichette simili, ma dai prez-zi profondamente diversi: la confusione per il consumatorespecie se non esperto è massima.Ben vengano quindi le iniziative come Olio Officina-FoodFestival programmata il 28 e 29 gennaio a Milano nel cen-tralissimo e storico Palazzo dei Giureconsulti, soprattuttoquando non sono ideate da improvvisati ‘soloni’, ma daesperti come l’oleologo Luigi Caricato che sull’olio ha scrit-to già una ventina di volumi.Finalità di Food Festival è iniziare gli appassionati e i culto-ri del buon cibo al consumo degli oli di eccellenza e farcapire le loro evoluzioni in cucina: a crudo hanno caratte-ristiche diverse da quelle che assumono in cottura, infattiquando incontra altre materie prime, l’extravergine si tra-sforma. E le diverse cultivar reagiscono in modo differenteanche in presenza degli stessi ingredienti e procedimenti dicottura. Occorre quindi saper scegliere e valutare secondole esigenze.Per questo Olio Officina-Food Festival - organizzata indiverse sezioni - fa perno sull’area cooking con approfon-dimenti in cui gli chef si misureranno con l’extravergine ele sue implicazioni gastronomiche. Esiste una continua evo-luzione e ciò che si apprezzava vent’anni fa non corrispon-de più ai gusti odierni, quindi una delle sfide della manife-stazione è contribuire a inventare nuove creazioni in cuci-na con il filo conduttore dell’extravergine d’oliva, materiagrassa nobile che può fare la differenza in qualsiasi ricetta.Tra le molte iniziative e anime di Olio Officina-Food Festival- che spaziano dai momenti congressuali a quelli più tecni-camente formativi, ai brevi corsi di cucina domestica, maanche a un salotto letterario e a spettacoli - particolarmen-te significativa quella dedicata ai bambini che attraverso unsimpaticissimo gioco dell’olio creato sulla falsariga dellostorico ‘gioco dell’oca’ impareranno a conoscere e amarel’olio e la cucina. Saranno loro dedicate, inoltre, brevi eludiche lezioni di assaggio (Il naso dei bambini per l’olio)con consegna di un diploma finale e semplici lezioni di ali-mentazione. Iniziativa importante per salvarli dall’omolo-gazione dei gusti creata dalle varie merendine et similia.

MILANO

OLIO OFFICINA-FOOD FESTIVAL

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eventi gustosi

I dentità Golose 2012, edizione milanese numero 8, si svol-gerà da domenica 5 a martedì 7 febbraio, presso il Mila-

no Convention Center di via Gattamelata. E’, forse, il piùimportante Congresso dedicato alla gastronomia che si svol-ge in Italia. Nelle 7 edizioni precedenti si sono alternati sulpalco oltre 250 cuochi e pasticceri da più di 20 paesi delmondo, Il Congresso ruoterà attorno alle materie prime, partendo dalpresupposto che non è più tempo per stupire e giocare, perricorrere a effetti speciali che ormai appaiono vuoti, privi dicontenuti. Si riscoprono gli ingredienti, si valorizzano le mate-rie prime, sia quelle proprie come orgoglio anche nazionali-stico sia quelle altrui in una globalizzazione sincera e propul-siva, rispettosa delle singole realtà. Identità 2012 andrà “Oltre il Mercato” perché la grande cuci-na e la migliore pasticceria non devono più limitarsi a ordina-re ottime materie prime, questo lo dobbiamo dare per scon-tato, ma devono andare direttamente alla fonte, alla produ-zione e cercare il massimo e su quello intervenire per dareforma a questa o quella preparazione, un cogliere l’essenza,l’anima di un prodotto in una ricerca del gusto che sia con-creta e senza furberie. Bisogna ordinare per qualità e non perrisparmiare, bisogna che la cucina sia intelligenza, sia concre-ta e sincera, che prediliga sapori diretti e con essi le sfumatu-re che le capacità di un cuoco possono aggiungere. E’ perquesto che alcune lezioni saranno tenute da due relatori con-temporaneamente, due o tre ingredienti interpretati secondoil loro lato salato e quello dolce dopo che la cucina contem-poranea ha visto crollare gli steccati tra mondo della ristora-zione e quello della pasticceria.Alcune iniziative collaterali, come i Ristoranti Fuori Congressoe Un Risotto per Milano, faranno da contorno alla manife-stazione.

MILANO

IL CONGRESSO DI IDENTITÀGOLOSE

L a “Prima” è una sola: unica, originale ed inimitabile. E’la “Prima del Torcolato”, il meraviglioso vino “dolce-

non-dolce” della DOC Breganze. Organizzata dall’associa-zione “Strada del Torcolato e dei vini di Breganze”, la“Prima” quest’anno si terrà domenica 15 gennaio 2012.Voluta dai produttori di Torcolato e rinnovatasi puntual-mente ogni anno a partire dalla vendemmia istitutiva dellaDenominazione di Origine Controllata di questo vino dellazona di Breganze, la “Prima del Torcolato” è diventataappuntamento immancabile per il pubblico dei giovani edelle famiglie la domenica pomeriggio, facendo registrareanno dopo anno presenze record di pubblico e ribaltamediatica.Il Torcolato della vendemmia 2011 verrà spremuto, dopo icanonici 3 mesi di appassimento, ad inizio 2012 e potràessere messo in commercio dal 31 dicembre 2013. E’ neglianni che passano tra la raccolta dell’uva e il prodotto fini-to che il vino viene “tirato a lucido” nelle cantine bregan-zesi, acquisendo il raffinato bouquet e maturando l’inimi-tabile corredo sensoriale, per regalarli al fortunato degu-statore così da conquistarsi sul campo l’appellativo di “Orodi Breganze”.

BREGANZE

PRIMA DEL TORCOLATO

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SLOW FOOD PRESENTAOSTERIE D'ITALIA 2012

Rrecensioni

SONO CELIACO, NON MALATO!

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O ltre 1.700 localisegnalati, 225 con

la chiocciola, il ricono-scimento per le osterieche più di altre ci hannoentusiasmato perambiente, cucina, acco-glienza. E ancora 198 ilocali del buon formag-gio e 414 segnalati perla selezione dei vini. Eben 169 le osterienuove. Sono le cifredella nuova edizione diOsterie d'Italia, la guidadi Slow Food Editoreche da 22 anni condu-ce per mano i lettori inun viaggio lungo lapenisola alla scoperta diquei locali in cui ritrovare cibo sano e genuino, piatti di tradi-zione e territorio, accoglienza calorosa a un prezzo contenutoentro i 35 ?.Osterie d'Italia, pur mantenendo l'attenzione per la cucina ditradizione, si è rinnovata, cogliendo i cambiamenti messi in attoda giovani osti che guardano alla cucina con sensibilità nuova eun occhio ancora più attento alle materie prime e al territorio.Tra le novità, presentate da Marco Bolasco ed Eugenio Signoro-ni, curatori del volume, la lista dei ristoranti Oltre alle Osterie,locali che sono cresciuti negli anni, allontanandosi dalla classicadefinizione di osteria, ma che rappresentano una parte fonda-mentale della cucina tradizionale e di territorio. Per la primavolta in guida, un testo introduttivo di ogni regione, che ne trac-cia le caratteristiche gastronomiche più significative, e la sezio-ne Scelti per Voi, dove sono indicate le ricette più tipiche accom-pagnate dalle osterie dove provarle.

U na guida amica che aiuta tutti coloroche si trovano a dover affrontare la

celiachia, ma adatta anche a chi convivecon l’intolleranza al glutine già da anni.Adulti, ragazzi e genitori di bambini celia-ci possono scoprire attraverso questo librocome, con qualche semplice accorgimentoalla portata di tutti, sia possibile condurreuna vita normale, anche a tavola.La celiachia viene analizzata da molti puntidi vista: medico-scientifico, affrontandofra l'altro recentissime tematiche quali lericerche sulla pillola anticeliachia e sul vac-cino; psicologico-emotivo, esaminandocome sia possibile non farsi sopraffare daansie e paure; predominante però è l’a-spetto pratico, dall’ABC delle cose da fare,all’alimentazione a casa ma anche a scuo-

la, da amici e parenti, al ristorante, in viag-gio e in vacanza.Non mancano una serie di ricette, appro-vate da Rossella Valmarana, Presidentedell' Associazione Italiana Celiachia Lom-bardia ONLUS e punto di riferimento nelmondo della celiachia.Infine, al manuale è allegato un diziona-rietto ritagliabile italiano-inglese e inglese-italiano, utile per i celiaci in viaggio all’e-stero.Il concetto chiave, espresso anche dal tito-lo, è che questa intolleranza non deveessere vissuta come una malattia, ma devesemplicemente diventare uno stile di vita eun’occasione in più per prestare attenzio-ne alla propria alimentazione.

OLIO&VINO“Eccellenze d’Italiaprima e dopo la crisi”

O lio e vino sono duesimboli della cultu-

ra e coltura gastronomi-ca italiana nel mondo.Purtroppo anche lorohanno subito l’attualecrisi economica interna-zionale. Questo è l’argo-mento introduttivo delvolume scritto da NicolaDante Basile dal titoloOlio&vino “Eccellenzed’Italia prima e dopo lacrisi”,Dalai Editore,pagg. 260. L’autore daoltre 30 anni è in atten-to studioso della mate-ria in veste di giornalistade il Sole 24 Ore manon solo, è un appassio-nato scrittore della evoluzione della cucina italiana nelmondo. Basile inoltre nel volume ha esaminato l’evoluzionedell’olio ed il vino in termini di produzione, vendite,consumisul mercato nazionale ed internazionale nell’ultimo decennio.Completa il volume una attenta analisi su 46 aziende ita-liane, che operano in questi settori, che si sono distinte perl’impegno e la passione imprenditoriale. Spesso noi consu-matori, ma questo fa parte del gioco, quando acquistiamo igeneri alimentari siamo influenzati dalla pubblicità o dalladisposizione che hanno i prodotti sui banchi della grandedistribuzione. Raramente noi acquirenti abbiamo la possibi-lità di conoscere la carta di identità dei nostri fornitori. Basi-le colma questa lacuna: è entrato nelle “case” delle più rino-mate aziende italiane produttrici di olio e vino e ci raccontala loro storia e noi lettori potremmo conoscerla, leggendo illibro. Questo ci permetterà di fare delle scelte più oculatesapendone di più sui nostri attuali o futuri fornitori.

Lamberto Selleri

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