Il Tesoro Nascosto OK

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Dedico questa tesi a tutti coloro che hanno dubbi, incertezze e paure con la consapevolezza del loro risveglio.

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Lo spaventapasseri non ha mente, ma assolve bene al suo scopo.

Takuan Soho

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Federazione Viet Vo Dao Italia a.s.d. a.s.d Viet Vo Dao Lazio

Il Tesoro Nascosto essere consapevoli della trama della realtà

Anno accademico 2009 - 2010 Tesi per il conseguimento del grado

di 2° Dang

RELATORE M° Nguyen Van Viet

CANDIDATA Caterina Micci

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Il Tesoro Nascosto

Se riuscite a osservare le cose in maniera intuitiva, vivrete in modo naturale e veritiero. Se capite il Tao in maniera intuitiva, sarete sempre puri e quieti.

Dal “Classico della Purezza e della Quiete”

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indice

Indice 5 Introduzione 9 1. Il lavoro con il corpo: il qi gong 11 1.1. il qi gong 11 1.2. il qi degli uomini 12 1.3. esercizi pratici 16 1.3.1. Semplici pratiche interne 14 1.3.2. Semplici pratiche esterne 23 1.4. La terminologia vietnamita 24 2. Il lavoro con la mente: meditazione e visualizzazione 25 2.1. Consapevolezza creatrice 25 2.2. Manifestazione 27 2.3. Principi di condotta mentale 28 2.4. Gli strumenti: equilibrio, consapevolezza, immaginazione 31 2.5. La pratica 34 3. Olismo 38 3.1. Macrocosmo e microcosmo 38 3.2. Corpo, mente e spirito 39 3.3. La visione orientale 39 4. La via della quiete: la scoperta dello spirito 42 4.1 La scoperta dello spirito 43 4.2 Applicazione pratica 43 Conclusioni 45 Ringraziamenti 46 Appendice: Medicina tradizionale e taoismo 47 Fonti 71

Indice

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Il Tesoro Nascosto

Può capitare spesso di vedere un filo d’erba crescere in mezzo al cemento; ci si potrà chiedere come mai un cosa così delicata possa rompere una barriera apparentemente insormontabile. Potremmo affermare che il filo d’erba stia esercitando forza o violenza per abbattere tale barriera, oppure che stia rispettando solo il principio della propria natura?

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introduzione

Introduzione

Questa tesi è il frutto di un’esperienza personale: in un momento profondamente diffi-

cile della mia vita, nonostante i numerosi anni di pratica marziale, mi sono sentita im-

preparata ed inadeguata nell’affrontare il disagio e quasi per scherzo, o per disperazio-

ne, mi sono trovata a lavorare per la prima volta con la mia “mente”. Dietro suggeri-

mento del mio maestro ho cominciato ad eseguire degli esercizi di meditazione e visua-

lizzazione e molto rapidamente le difficoltà sono “svanite”.

Il titolo di questa tesi illustra letteralmente il suo contenuto: dentro ognuno di noi si

cela un tesoro, ovvero la strada che porta alla coscienza della nostra anima, del nostro

spirito.

La consapevolezza di avere un tesoro nascosto non è facile da acquisire. Molte persone

mi hanno fatto da guida: il mio maestro mi ha insegnato tecniche di controllo della

mente, ho imparato come respirare dolcemente dai miei nipotini, i miei genitori mi

hanno trasmesso il senso etico, il M° Viet eccezionali esercizi khi phap, mia nonna il

senso pratico, e tutte le persone che ho incontrato nella mia vita hanno avuto la loro

utilità.

Il percorso di questa mia ricerca è stato quello di sperimentare dei mezzi efficaci per

meglio dominare la mente ed il corpo ed entrare così in contatto più profondamente

con lo spirito.

Il lavoro con la mente, se ben direzionato e con la giusta consapevolezza, è

“creatore” di una realtà positiva che realizza desideri ed aspirazioni nella vita quotidia-

na.

Parallelamente il lavoro con il corpo ha reso possibile l’accumulazione energetica per

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Il Tesoro Nascosto

dare più forza al lavoro mentale, in particolare la pratica completa dell’arte marziale ha

contribuito ad aumentare le mie potenzialità.

L’approfondimento di questa disciplina ha portato anche ad uno studio dei principi

taoisti relativi all’interconnessione olistica tra microcosmo e macrocosmo, necessario

per una completa comprensione dei meccanismi alla base di questa attività.

Presento in questa sede i primi passi di un percorso appena intrapreso che dovrebbe

condurre all’accrescimento della consapevolezza mentale per giungere, paradossalmen-

te, al superamento dei suoi stessi impedimenti e condizionamenti, per ritrovare l’unità

cosmica tra lo spirito e l’assoluta libertà del Tutto.

L’inizio di un nuovo percorso spesso richiede di cambiare strada. Metaforicamente è come se tra di noi e le nuove conoscenze ci fosse un corso d’acqua, l’unico modo per sperimentarle è trovare un

ponte che ci porti dall’altra parte

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introduzione

Nota introduttiva

Le teorie e le pratiche esposte nel seguente lavoro hanno avuto origine da vari paesi

dell’estremo oriente: Vietnam, Cina, Giappone, Corea, ed India. Moltissimi dei concetti

illustrati sono comuni nelle filosofie e tradizioni di questi paesi. Esiste una diffusione di

conoscenze, che per motivi storici e culturali si è estesa in quasi tutta l’Asia. E’ ovvio

che ogni civiltà ha sviluppato terminologie diverse per indicare stessi concetti. Per non

caricare la trattazione di vocaboli a volte difficili da trascrivere, per una scelta di unifor-

mità e per la più facile reperibilità delle fonti, adotterò quando non dichiarato altrimen-

ti, la terminologia cinese con traslitterazione Pinyin o Wade-Giles..

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1. Il lavoro con il corpo: il qi gong

Per avere sempre a disposizione energie da convogliare nelle attività mentali occorre

avere un corpo sano e forte. Se ci sono poche energie, esse saranno utilizzate automati-

camente dal sistema nervoso centrale per le funzioni basilari della sopravvivenza

(mantenimento della temperatura, battito cardiaco, peristalsi, ecc.). E’ ovvio che vi-

vremmo la vita meno intensamente. Non avremmo il carburante necessario ad attivare

utili strategie mentali per vivere pienamente e con gioia. Ed è naturale che sarà impos-

sibile raggiungere obiettivi importanti.

Quindi prima di illustrare metodi per “manifestare” una realtà a noi più consona dob-

biamo imparare a sviluppare e mantenere l’energia vitale. Pur con tutte le sue sfaccetta-

ture, in questa fase, il Qi gong ci servirà essenzialmente per potenziare il corpo; anche se

l’approccio sarà di tipo mentale i risultati evidenti saranno quelli di ottenere una mag-

gior vitalità fisica.

Il drago, animale leggendario, simboleggia spesso le pratiche interne del Qi Gong, ed è associato alle energie del cielo

Immaginazione, percezione e manifestazione,

sono le fasi fondamentali per esprimere il vero Chi Kung

Stefano Targa

appunti dal corso di Qi Gong Pubblicazione interna, Roma 2002

Che tu creda di farcela o no, hai comunque ragione

Henry Ford

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1. il lavoro con il corpo: il qi gong

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1.1 Il Qi gong

Il Qi gong è stato diffusamente praticato sin dai tempi antichi nell’ambiente religioso,

medico e in quello delle arti marziali, principalmente per favorire la serenità mentale,

migliorare la forma fisica e prolungare la vita.

Per capire bene come esercitare correttamente il Qi gong bisogna prima capire meglio

che cosa è il Qi.

E’ una sostanza invisibile a occhio nudo che costituisce la vera essenza della vita.

Esistono tre tipi diversi di Qi:

- il Qi del cielo (Tian Qi) è l’energia o la forza naturale che permea l’universo;

- il Qi della terra (Di Qi) che assorbe il Qi del cielo ed è da essa influenzato;

- il Qi dell’uomo (Ren Qi) influenzato dai due precedenti.

Queste energie, pur nel loro dinamismo e movimento, ricercano un continuo stato di

equilibrio infatti ad ogni sbilanciamento energetico segue sempre una manifestazione

violenta atta a ristabilire un nuovo ordine ed equilibrio.

Il principio del Qi gong sfrutta proprio questa fruttuosa alternanza tra equilibrio e dise-

quilibrio: attraverso l’apnea (elemento fondamentale degli esercizi energetici) si crea un

momentaneo squilibrio nell’atto respiratorio che dà accesso ad una nuova risorsa, attin-

gendo a nuove energie connesse con l’essenza universale.

L’uomo è inserito in questi livelli energetici e, comprendendo i meccanismi naturali,

può trovare la giusta armonia con i cicli cosmici imparando a proteggersi anche dalle

influenze negative. Solo vivendo in armonia con i cicli naturali si può avere una vita

lunga e in salute.

In questo studio verrà preso in considerazione solo il Qi dell’uomo tralasciando tutte le

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dottrine che riguardano gli altri due importantissimi tipi di energie senza le quali non

sarebbe comunque possibile l’armonia dell’uomo stesso.

1.2 Il Qi degli uomini

L’uomo è generato dall’unione del Qi proveniente dal cielo e dalla terra.

Il Qi è il tramite che collega l’uomo a tutto ciò che esiste nell’universo. Uno degli scopi

del Qi gong è rafforzare tale legame per poter migliorare l’adattamento dell’uomo alla

natura.

Per poter utilizzare al meglio il Qi gong bisogna dire che all’interno del corpo umano è

presente il Qi e capire il modo in cui esso vi circola. Inoltre bisogna sapere come poter

far si che tale circolazione sia

sempre forte e costante.

Nel nostro corpo ci sono due

tipi principali di Qi: il Qi diri-

gente Ying Qi o Qi nutritivo e il

Qi guardiano Wei Qi .

Il Qi dirigente è l’energia che

viene trasmessa agli organi in

modo da farli funzionare, il Qi

guardiano è l’energia che viene

trasmessa alla superficie del

corpo per formare uno scudo

che protegga l’organismo dalle

influenze nocive del mondo

esterno, come ad esempio il

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1. il lavoro con il corpo: il qi gong

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freddo. Per mantenere la salute bisogna imparare a controllare efficientemente questi

due tipi di Qi in modo tale che possano svolgere le loro funzioni in maniera appropria-

ta.

Il Qi circola attraverso i 12 meridiani fondamentali che come fiumi lo distribuiscono in

tutto il corpo e collegano le estremità (dita delle mani e dei piedi) agli organi interni.

Altri otto vasi, chiamati collaterali o straordinari, funzionano come bacini di riserva e

servono a regolare la distribuzione e la circolazione del Qi nell’organismo. Quando il Qi

negli otto bacini sarà forte e abbondante anche il Qi nei fiumi sarà pieno di energia e

verrà regolato efficientemente. Se è presente un ristagno lungo uno dei meridiani ener-

getici il flusso del Qi sarà irregolare e potrebbero svilupparsi malattie.

In ogni meridiano il Qi scorre con diversa forza e varia anche lungo l’arco della giorna-

ta.

Inoltre il flusso del Qi può variare da persona a persona.

Quando il flusso del Qi lungo i dodici meridiani non è normale gli otto vasi entrano in

azione regolandolo fino a farlo tornare alla normalità.

Quando una persona si ammala il suo livello energetico sarà troppo positivo (eccesso

Yang) o troppo negativo (deficienza Yin). Attraverso l’applicazione dell’agopuntura si

Organo Massima attività Polmoni dalle 3 alle 5 Intestino crasso dalle 5 alle 7 Stomaco dalle 7 alle 9 Milza-Pancreas dalle 9 alle 11 Cuore dalle 11 alle 13 Intestino tenue dalle 13 alle 15 Vescica dalle 15 alle 17 Reni dalle 17 alle 19

Mastro del Cuore dalle 19 alle 21 Triplice Riscaldatore dalle 21 alle 23 Cistifellea dalle 23 alla 1 Fegato dalla 1 alle 3

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può ristabilire l’equilibrio iniziale stimolando o bloccando l’energia lungo i meridiani.

Anche tramite l’utilizzo di particolari esercizi fisici e mentali si può ristabilire il flusso

del Qi.

Dalle ricerche effettuate in migliaia di anni sono nati gli esercizi di Qigong. In generale la

pratica del Qigong rafforza la circolazione energetica interna e rallenta i processi di dege-

nerazione dell’organismo per una salute migliore e una vita più lunga..

Per raggiungere tale risultato sono stati creati vari tipi di esercizi di Qigong molto diversi

tra di loro che possono essere categorizzati in cinque gruppi in base al risultato che si

vuole ottenere con il loro addestramento:

1) mantenimento della salute;

2) cura delle malattie;

3) prolungamento della vita;

4) arti marziali;

5) illuminazione.

In generale tutti gli esercizi di Qi gong possono essere divisi in due categorie principali:

Wai Dan (Elisir Esterno); e Nei Dan ( Elisir interno).

Wai Dan quando si praticano gli esercizi Wai Dan bisogna concentrare l’attenzione

sugli arti, il Qi infatti si sviluppa nelle braccia e nelle gambe. Quando il potenziale ener-

getico degli arti raggiunge un livello adeguato il Qi fluirà lungo i meridiani eliminando

qualunque ostruzione inviando il nutrimento agli organi interni.

Per questo motivo una persona che fa esercizio fisico o che fa un lavoro manuale è

generalmente più sana di chi sta seduto tutto il giorno.

Nei Dan la pratica di questi esercizi è molto più complicata e prevede un addestra-

mento più lungo, tali tecniche sono poi state tramandate segretamente ed in alcuni casi,

se praticato con poca attenzione può provocare spiacevoli effetti collaterali. Tra gli e-

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1. il lavoro con il corpo: il qi gong

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sercizi principali Nei Dan troviamo il Qigong del “Lavaggio del Midollo”, la “Piccola Cir-

colazione Celeste” e “Grande Circolazione Celeste”.

In generale nel Nei Dan il Qi viene prima sviluppato all’interno dell’organismo e poi

diffuso lungo gli arti, facendolo circolare per l’intero organismo.

Arti Marziale esterne ed interne, due tipi di Qi gong

Nelle arti marziali il metodo Qi gong più diffuso nelle discipline “dure” come ad esem-

pio: il Karate, lo Shaolin, il Vovinam, il Ju Jitsu, il Taekwon-do, è conosciuto come camicia di

ferro o tensione dinamica. Le tecniche stesse di queste arti marziali sono l’espressione di

questo tipo di Qi gong : calci, pugni, cadute e salti, generano veloci impulsi muscolari,

dinamiche tensioni delle fasce che richiamano il flusso del Qi. Il praticante svilupperà

enormi potenzialità indipendentemente dal proprio coinvolgimento consapevole.

In queste arti marziali sono previsti esercizi respiratori atti ad aumentare il flusso del Qi

nei canali, ma queste pratiche sono più efficaci quando esercitate da giovani. Infatti gli

studenti di arti marziali “esterne” (dure) ad una certa età avranno un calo della perfor-

mance che sarà sempre più rapido se non esercitano tecniche di Qi gong dette “interne”.

La tigre è metaforicamente presente in quasi tutte le scuole dure di arti marziali; il Qi Gong della tigre si accosta sovente agli esercizi della camicia di ferro ed in generale alle tecniche di “condizionamento fisico” (resistenza ai colpi, al freddo ed al caldo intensi), è associata alle energie della terra

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Nelle tecniche interne si da enorme rilevanza alla consapevolezza dell’esercizio e alle

fasi del respiro ed i movimenti vengono praticati lentamente.

Sempre più spesso i praticanti di arti marziali si dedicano quindi ad una disciplina ester-

na completando la pratica con una interna tipo il Tai Chi Chuan, Viet Tai Chi, Pa Kua o

Hsing I.

1.3 Esercizi pratici

1.3.1. Semplici pratiche interne

Per poter utilizzare a pieno il principio del Qi gong c’è bisogno di indirizzare la nostra

mente verso il risultato voluto, bisogna avere ben chiaro ciò che si sta facendo, essere

calmi concentrati ed equilibrati. Ciò richiede soprattutto una mente tranquilla. Una vol-

ta raggiunto questo livello di tranquillità si è in grado di guidare l’energia in tutto il cor-

po. Chi pratica arti marziali troverà più facile praticare Qi gong rispetto a chi fa una sem-

plice attività sportiva. La pratica corretta e costante del Qi gong migliorerà le perfor-

mance nell’arte marziale.

L’addestramento del Qi gong parte da 5 elementi imprescindibili: regolazione del corpo,

della mente, del respiro, del Qi, e dello Shen o Spirito.

Regolare il corpo

Regolare il corpo fino al raggiungimento di uno stato di rilassamento e tranquillità, l’an-

sia e le forti emozioni in generale non fanno circolare adeguatamente l’energia. Tale

rilassamento inizia dalla mente, se la mente è tranquilla allora il corpo potrà rilassarsi.

Inoltre quando la mente è coordinata con il respiro il rilassamento è totale e i canali

energetici sono aperti.

Sono quattro le posizioni che si possono scegliere per lo svolgimento di tali esercizi: in

piedi, seduti, sdraiati e in cammino.

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1. il lavoro con il corpo: il qi gong

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In piedi

Forma Zhanzhnuang anche detta “postura del palo eretto”.

In questa forma bisogna assumere una posizione eretta comoda, con i piedi divaricati

quanto la larghezza delle spalle, le piante dei piedi aderenti al suolo, gli alluci ruotati

leggermente verso l’interno, le ginocchia leggermente flesse e rivolte nella stessa dire-

zione degli alluci. Sollevare le braccia in avanti con i gomiti piegati come se si abbrac-

ciasse un grande albero, spalle basse, palmi delle mani poste una di fronte l’altra all’al-

tezza del torace, dita delle mani appena piegate come a tenere una palla. Mantenere ca-

po e busto eretti, torace leggermente incavato, schiena dritta in modo che la spina dor-

sale verticalizzi il più possibile le curve naturali, la lingua tocca il palato senza tensioni;

si effettueranno cicli di respirazione più lunghi possibile, evitando l’affanno; la pratica

ci permetterà man mano di aumentare sensibilmente i tempi. Ci si concentra sul Dan

tien inferiore.

Si comincia l’esercizio inspirando profondamente, si passa poi alla fase fondamentale:

l’apnea. In questo frangente usare l’immaginazione pensando che il qi riempia una sfe-

ra situata dentro il corpo all’altezza dell’ombelico. Bisogna imparare a trattenere il re-

spiro almeno 7 - 10 secondi. In questa fase il Qi si condensa nel Dan tien. Si espira dol-

cemente e poi si fa una piccola pausa in apnea (2 - 3 secondi) prima di iniziare di nuo-

vo ad inspirare.

Seduti

Ci si può sedere in una delle posizioni classiche: posizione del loto, del semiloto o in

ginocchi. Altrimenti su uno sgabello con la schiena dritta, le ginocchia divaricate quan-

to la larghezza delle spalle, le gambe piegate a novanta gradi, i piedi aderenti al suolo, le

mani poggiate sulle cosce con i palmi rivolti in basso, i gomiti comodamente flessi, il

capo e il tronco eretti, il torace privo di tensioni, la bocca e gli occhi socchiusi, il viso

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rilassato. La lingua tocca il palato senza tensioni. La tecnica respiratoria è come nell’e-

sercizio precedente.

Sdraiati

Ci si sdraia comodamente sulla schiena con le gambe allungate, le braccia lungo i fian-

chi, se la testa da fastidi, inizialmente si può usare un cuscino di poco spessore. La boc-

ca e gli occhi socchiusi, il viso sempre rilassato.

Ci si può sdraiare anche sul fianco destro, col capo comodamente appoggiato su un

cuscino e il mento leggermente rientrato. Piegare il braccio destro e poggiare la mano

sul cuscino a pochi centimetri dal capo, volgere in alto il palmo. Allungare il braccio

sinistro in modo naturale e poggiare la mano sinistra sul fianco, con il palmo rivolto in

basso. Piegare leggermente in avanti il busto, stendere la gamba destra in modo natura-

le flettendo appena il ginocchio sinistro. Usare la stessa tecnica respiratoria degli eserci-

zi precedenti.

In cammino

Mantenere calma tranquillità e concentrare l’attenzione sulla parte inferiore dell’addo-

me mentre si cammina lentamente. Ogni passo deve essere eseguito con un movimen-

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to che parte dai talloni, toccando delicatamente terra con i calcagni prima che tutta la

pianta venga posata al suolo. Ad ogni passo il peso corporeo viene trasferito da un pie-

de all’altro. Le braccia oscillano in coordinazione con i movimenti delle gambe. Le ma-

ni chiuse a pugno. Il torace privo di tensioni, la schiena dritta, capo e busto eretti, spal-

le e gomiti rilassati, lo sguardo rivolto interiormente, applicare la respirazione naturale

concentrando la mente sul Dan tien. Intensamente durante la fase di apnea

Nell’ambito di queste posizioni ci sono tre diversi gradi di rilassamento:

1) quello superficiale, costituito dal rilassamento fisico esterno,

2) il rilassamento dei muscoli e dei tendini che raggiunge i canali energetici e permette

l’accumularsi di Qi nel Dan tien inferiore,

3) e il rilassamento che raggiunge gli organi interni e il midollo osseo.

Per praticare il Qi gong è molto importante essere radicati ossia stabili e in stretto con-

tatto con il terreno, per ottenere un buon radicamento bisogna rilassarsi e lasciare che il

corpo si assesti, mentre avviene il rilassamento la tensione del corpo sparirà e si potrà

trovare una posizione confortevole anche in piedi. Un po’ come si fa con l’acqua spor-

ca, bisogna lasciare che si depositi in basso per far affiorare in alto solo l’acqua più pu-

ra. Per il processo di radicamento possiamo prendere come esempio un albero e svi-

luppare una radice invisibile ai nostri piedi, imparando a mantenere il centro.

Regolare il respiro

Bisogna poi regolare la respirazione per far si che questa diventi calma agevole e tran-

quilla in modo da rendere il respiro più profondo possibile. Una respirazione completa

non significa che si deve inspirare ed espirare al massimo, altrimenti i muscoli circo-

stanti ai polmoni si irrigidirebbero impedendo un completo rilassamento.

Ci sono otto termini chiave per ottenere un buon respiro: tranquillo, sottile, profondo,

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lungo, ininterrotto, uniforme, lento, soffice.

Esistono diversi tipi di respirazione, la più comune è quella che prevede l’invio dell’a-

ria nel Dan tien.

Un antico detto taoista dice:“Regolare il respiro significa regolare la vera respirazione

finché non si ferma naturalmente”. Significa che la corretta regolazione consiste nel

non regolarla affatto. Ossia bisogna arrivare al punto in cui la regolazione avviene in

modo naturale senza più pensarci coscientemente.

Normalmente nella vita di tutti i giorni respiriamo col naso e con la bocca in modo

spontaneo. Nel Qi gong, invece, la respirazione deve essere fatta in modo cosciente.

Nella respirazione addominale ad esempio la parte inferiore dell’addome si gonfia du-

rante l’inspirazione e si contrae durante l’espirazione.

Esiste anche la respirazione addominale inversa in cui la parte inferiore dell’addome si

contrae durante l’inspirazione e si gonfia durante l’espirazione, l’aria entra e esce in ma-

niera contraria a come respirano naturalmente i bambini, questa respirazione è anche

detta prenatale.

Nelle pratiche “interne” del Qi gong, l’attenzione segue il flusso del Qi lentamente; alcuni eser-cizi vengono fatti in movimento che sarà sempre eseguito lentamente, per permettere alla men-te del praticante di seguire efficacemente il flusso del Qi nei canali (meridiani)

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1. il lavoro con il corpo: il qi gong

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Infine esiste la respirazione addominale intervallata da pause regolari in cui si trattiene

il respiro per un certo tempo tra l’inspirazione e l’espirazione o al termine di ciascun

ciclo respiratorio al fine di aumentare la variazione della pressione interna alla cavità

addominale e favorire la circolazione sanguigna.

La respirazione energetica si ottiene quando respirando muoviamo l’addome come se

stessimo respirando dall’ombelico. In questa respirazione il Qi della Terra (energia ne-

gativa) che deriva dai reni e il Qi del Cielo (energia positiva) che deriva dal cibo e dall’a-

ria inspirata si incontrano. Dall’incontro di queste due energie si raggiunge il Dao ossia

il loro equilibrio.

Regolare la mente

Nella comunità taoista si dice che se il pensiero non è fermo le lezioni sono vane.

Nella pratica del Qi gong la cosa più difficile da fare è fermare il proprio pensiero. Per-

ché la mente pensa continuamente al passato al futuro ed è influenzata dal presente.

Obiettivo finale è raggiungere il pensiero del non pensiero.

Regolare la mente significa pertanto, usare la propria coscienza per interrompere le atti-

vità mentali liberandola dalla schiavitù delle emozioni e dei pensieri consci. Solo a que-

sto punto la mente sarà limpida tranquilla vuota e leggera e sarà possibile raggiungere

lo stato di rilassamento, che permette di percepire la circolazione energetica.

Vedremo più approfonditamente questa fase nel capitolo 4.

Regolare il Qi

Per regolare il Qi in maniera efficace e farlo scorrere costantemente lungo i giusti per-

corsi, non basterà una efficace comunicazione tra mente e Qi, bisogna conoscere anche

come generare il Qi specie se non ce ne è abbastanza nel nostro organismo.

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Regolare lo Shen o Spirito

Per raggiungere l’obiettivo finale del Qi gong bisogna possedere tre elementi fondamen-

tali:

la volontà, la pazienza e la resistenza. Queste elementi hanno la loro base nella concen-

trazione, stato mentale dove si deve riuscire ad ottenere il distacco da tutti gli stimoli

esterni pur conservando un determinato livello di consapevolezza.

Per cui tutto dipende dalla regolazione della nostra coscienza grazie alla quale pensia-

mo, percepiamo, sentiamo ed esercitiamo la volontà.

Di norma la mente di un adulto è impegnata nell’elaborazione di pensieri in termini

astratti o di immagini. Nello stato di tranquillità invece diventa predominante il pensie-

ro concreto basato sui sensi.

Questo pensiero sensoriale si presenta con caratteristiche assai diverse nelle persone

impegnate in qualche attività. Normalmente le percezioni sensoriali sono riflessi degli

stimoli esterni che agiscono sui recettori e sono per loro natura passive. Non possono

esserci percezioni senza stimoli esterni. Per questo motivo quando si pratica il Qi gong

di norma dovremmo recarci in un luogo tranquillo e prima di iniziare un esercizio chiu-

dere gli occhi concentrandoci su noi stessi. In tal modo l’interferenza degli stimoli e-

sterni viene ridotta al minimo. Inoltre bisogna fare tutto il possibile per allontanare dal-

la mente i pensieri che potrebbero creare delle distrazioni per liberare la mente anche

dagli stimoli interni.

In assenza degli stimoli esterni e interni come si formano le percezioni sensoriali?.

La risposta è: tutte le sensazioni che si provano nello stato di tranquillità derivano dalla

volontà e vengono indotte dalle facoltà mentali.

La sensazione iniziale di calma e rilassamento derivano in parte dall’ambiente circostan-

te e dalla comodità della postura ma l’intensificazione della calma è principalmente il

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1. il lavoro con il corpo: il qi gong

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risultato dell’autosuggestione. Questo vale soprattutto per la sensazione di vuoto che

può essere raggiunto solo in momenti di meditazione. Maggiore la forza di volontà mi-

gliori i risultati ottenuti sulla regolazione della mente. Un grado profondo di tranquillità

rafforza le proprie funzioni celebrali favorendo uno sviluppo intellettuale e in qualche

caso lo sviluppo dei poteri psichici.

Nello studio delle tecniche energetiche si passa attraverso tre fasi: l’immaginazione, la

percezione e la realizzazione. Dapprima infatti si deve fare uno sforzo immaginativo

per sentire i vari flussi energetici, poi ne diventiamo sempre più consapevoli e la perce-

zione diviene reale, infine si acquisisce la capacità di manifestare l’energia. Questo può

avvenire in vari modi, ad esempio: tecniche di rottura, autoguarigione o

“manifestazione” (come vedremo nel prossimo capitolo).

1.3.2. Semplici pratiche esterne

Uno degli esercizi più semplici ed effi-

caci per sviluppare un corpo forte ed

aumentare la circolazione energetica,

consiste nel mantenere alcune posizioni

per svariato tempo. I tempi aumente-

ranno con il miglioramento delle capa-

cità del praticante.

Questi esercizi non riguardano solo il

lavoro con le gambe, spesso le braccia

assumono posizioni che stimolano tut-

ta la parte superiore del tronco. Il respi-

ro deve essere lento. Ci si può concen-

trare sua sugli arti (gambe e/o braccia)

La pratica dura del Qi Gong, prevede il mantenere più tempo possibile posizioni basse

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o sul Dan tien

1.4 La terminologia vietnamita

In Vietnam la pratica che meglio comprende tutti i significati sopra esposti è conosciu-

ta come Luŷen Khi, ovvero l’addestramento utile a sviluppare e manipolare il khi. Gli

esercizi veri e propri chiamati Khi Phap, sono suddivisi in due categorie fondamentali:

Tinh Công e Dong Công, che indicano rispettivamente gli esercizi statici (praticati in posi-

zione seduta ed in piedi) e quelli dinamici (adatti a rafforzare e sciogliere muscoli ed

articolazioni). Esistono ulteriori catalogazioni che escono però fuori dallo scopo di

questa trattazione.

_______________________________________________

Molte persone che sperimentano il Qi gong non si spiegano perché praticando questa

disciplina si ottengono maggiori benefici da quelli ottenuti seguendo un semplice corso

di aerobica.

La risposta sta nel lavoro della mente.

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2. lavoro con la mente: meditazione e visualizzazione

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Perché la vostra mente sia stabile dovete prima di tutto esser calmi. Quando la vo-stra mente è stabile, voi siete in pace. Solo quando siete in pace sarete in grado di pensare e avere successo Confucio

2. Lavoro con la mente: Meditazione e Visualizzazione

Gli esercizi di Qi gong benché diversi per forma e funzione, possiedono l’elemento co-

mune del lavoro della mente.

Tramite un’alta concentrazione e un alto grado di rilassamento ottenuto tramite gli e-

sercizi di Qi gong possiamo ottenere ciò che più desideriamo nella nostra vita.

Una volta raggiunta la calma, la mente riuscirà a vedere meglio l’obiettivo che si vuole

raggiungere, poiché una mente stabile e concentrata rappresenta la vera intenzione.

Il passo successivo sarà quello di concentrare il pensiero sull’attuazione della vera in-

tenzione. Guidato dalla mente assorta e concentrata il Qi seguirà l’intenzione e sarà in

grado di raggiungere l’obiettivo desiderato.

2.1. Consapevolezza creatrice

La base di tutto il lavoro che va svolto su noi stessi è la consapevolezza di aver capito

cosa veramente vogliamo dalla nostra vita, bisogna conoscersi bene e farsi molte do-

Page 30: Il Tesoro Nascosto OK

Il Tesoro Nascosto

26

mande.

Con tali esercizi di Qi gong possiamo smettere di essere autodistruttivi e diventare per-

sone che creano, ci sarà tanto spazio alla creatività al punto che una vita sola potrebbe

non bastare.

Quello che si deve capire è che se ci si trova in una situazione di poco appagamento

tutto dipende dagli schemi mentali che ci sono stati insegnati quando eravamo piccoli,

o che tutti i giorni entrano nella mente per via di stimoli esterni e di confronti che ab-

biamo con i nostri amici e colleghi.

Quello che va fatto per iniziare un buon lavoro mentale che porterà alla felicità è capire

veramente cosa siamo e cosa vogliamo essere, capire la nostra vera natura, seguire l’i-

stinto.

Per cui liberare la mente da condizionamenti passati e futuri e lavorare sul presente.

La via del guerriero consiste nel realizzare quel che veramente si è. Il compito e il cam-

mino del guerriero sono gioiosi e la perseveranza e la pazienza saranno premiate quan-

ta più fiducia poniamo in noi stessi e nei nostri obiettivi.

Il primo passo sarà quello di avere obiettivi in armonia con il mondo e la natura.

Il guerriero deve essere pronto a superare le difficoltà iniziali avere consapevolezza che

all’inizio il cammino è difficile da percorrere, una volta capito il potere che è dentro di

noi però la strada si illuminerà di una nuova luce e le difficoltà iniziali svaniranno per-

ché non facenti parte del nostro vero io.

Secondo ciò che ho potuto constatare nelle mie esperienze di Qi gong mentale, ogni o-

stacolo ogni difficoltà ogni aspetto negativo, è un’opportunità per dimostrare le nostre

capacità.

Non bisogna farsi spaventare dal fatto di aver scoperto un mondo nuovo e non do-

vremmo intimorirci di vedere il mondo attraverso nuovi occhi.

Page 31: Il Tesoro Nascosto OK

2. lavoro con la mente: meditazione e visualizzazione

27

La paura e l’incertezza sono nemici del potere della mente poiché se è vero che con la

mente si crea, con la paura si distrugge creando una realtà negativa.

Per arrivare a controllare la propria realtà bisogna saper controllare la propria mente.

Il giusto modo di pensare si ottiene con delle semplici regole che in alcune persone so-

no naturali e in altre invece sono nascoste.

2.2. Manifestazione

Come nella società ci sono delle regole di condotta anche la nostra mente per far si che

funzioni nel modo migliore ha bisogno di alcune regole che con il passare del tempo

risulteranno sempre più naturali poiché l’obiettivo è proprio quello di portare noi stessi

alla nostra vera natura.

Prima di parlare delle regole di condotta mentale è il caso di capire la “legge della mani-

festazione”.

Qualsiasi cosa abbia preso forma nella nostra vita, il nostro corpo, la nostra casa, il la-

voro, le nostre relazioni personali sono cominciate in origine come un immateriale

pensiero, che può essere stata un immagine visuale specifica un’emozione o un atteg-

giamento o semplicemente un’idea. Per cui se osserviamo la nostra vita capiamo che

questa è espressione dei nostri pensieri e del nostro sentire.

Questa relazione tra il nostro pensiero e il mondo che abbiamo creato è la “legge uni-

versale della manifestazione” secondo la quale ognuno di noi è un pensatore creativo.

Nella vita, qualsiasi materializzazione è stata all’inizio puro pensiero, per questo nessun

cambiamento duraturo può avvenire soltanto tentando di modificare o risistemare le

condizioni esterne. Ma questo è proprio quello che cerchiamo di fare

Quando qualcosa non va nella nostra vita cerchiamo di eliminare i sintomi anziché li-

berarci della condizione mentale che sta causando quei sintomi. Occorrono tempo e

Page 32: Il Tesoro Nascosto OK

Il Tesoro Nascosto

28

fatica per cercare di andare al di là delle apparenze. Ad esempio una persona potrebbe

divorziare da un partner sgradevole e ritrovarsi dopo qualche tempo insieme ad una

persona altrettanto sgradevole. Non è colpa di nessuno se non di se stessi e non è il

caso di dire “mi sa che qualcuno adatto a me non lo troverò mai” perché siamo stati

noi a creare quella stessa situazione noi e i nostri schemi mentali; tali affermazioni sono

basate su “prove evidenti” che sembrano vere proprio perché sono state create da noi.

Siamo noi con il nostro pensiero ad aver creato con il nostro modo di pensare tali si-

tuazioni sfavorevoli. Le nostre affermazioni in realtà sono pretesti per evitare le sfide

della vita e per cambiare noi stessi.

2.3. Principi di condotta mentale

Qui viene il bello! Ci vuole un grande impegno per mettere in discussione le proprie

convinzioni e una buona dose di coraggio per chiedere a noi stessi se veramente le no-

stre affermazioni sono attendibili o se semplicemente stiamo trovando dei pretesti per

continuare a vivere mentalmente pigri e deboli rifiutando di cambiarci.

Esistono alcuni principi di condotta mentale che servono a liberare tutto l’illimitato

potenziale creativo racchiuso nel nostro pensiero. Riuscendo a mettere in pratica questi

principi elimineremo la confusione derivante da quel modo di pensare che blocca la

creazione positiva.

I principi di condotta mentale:

Identificare e superare paure e debolezze

Non si deve aver paura delle nostre debolezze poiché il nostro carattere è fatto di punti

di forza ma anche di punti di debolezza. Bisogna solo decidere quali conservare e quali

abbandonare. Quando si sarà in grado di gestirle sarà il momento in cui le avremo eli-

Page 33: Il Tesoro Nascosto OK

2. lavoro con la mente: meditazione e visualizzazione

29

minate e saremo allora in grado di liberare le nostre energie provando un grande senso

di rilassamento. Liberandoci dalle debolezze si acquista una migliore visione di se stessi

che avrà come ricompensa un incremento dell’energia e della libertà.

Collera, paura, risentimento, pigrizia, disperazione, pessimismo, egoismo, vendetta,

sarcasmo, ansia, e gelosia sono alcuni stati mentali da superare. Quando ci accorgiamo

che siamo compassionevoli nei confronti di persone che provano questi sentimenti

saremo sulla buona strada per capirli ed evitarli anche in noi stessi. Pronti anche per

rimpiazzarli con energie positive come l’amore, la solerzia e l’altruismo.

Imparare dai propri errori

Di solito ognuno di noi cerca di nascondere i propri errori con celerità per evitare di

soffermarsi ad osservarli con attenzione.

Ma gli errori sono nient’altro che un feedback, chi commette degli errori non deve ri-

nunciare a raggiungere il proprio obiettivo perché probabilmente altri errori ci saranno

ma andrà sempre meglio.

La volontà di imparare dai propri errori è la spina dorsale di qualsiasi cosa possa essere

considerata progresso. Qualsiasi inventore ha commesso degli errori prima di ottenere

la sua scoperta, in questo caso tendiamo a chiamare prove tali errori. Gli errori sono

nostri amici e maestri. Gli errori non sono dannosi è l’atteggiamento che si assume nei

confronti degli errori ad essere dannoso, un giusto atteggiamento verso gli errori ci da-

rà libertà di perseguire con fiducia gli obiettivi e la meta focalizzata nella nostra mente.

Consapevolezza, determinazione e finalità responsabili

Bisogna fissare chiaramente l’obiettivo nella mente.

Poi bisogna concentrarsi sulla volontà e sulla inflessibile determinazione necessaria.

Page 34: Il Tesoro Nascosto OK

Il Tesoro Nascosto

30

“Se voglio passare un esame studierò molto non mi farò prendere dallo sconforto della

difficoltà o dei fallimenti precedenti”. Una ferma determinazione è il più importante

fattore per realizzare un obiettivo. La determinazione farà si che ci si trovi al posto giu-

sto nel momento giusto e così via.

Bisogna essere poi dei creatori responsabili.

Ossia avere fini meritevoli, poiché abbiamo una grande libertà di creare dobbiamo as-

sumerci la responsabilità di usare questo potere in modo costruttivo.

Tutto sta nelle analisi delle motivazioni che sono alla base del desiderio se esse sono

meritevoli e suggerite dalla coscienza allora impegnando ogni energia si otterrà il risul-

tato voluto.

Atteggiamento mentale positivo

Le emozioni e le sensazioni hanno potere creativo e giocano un ruolo decisivo. I nostri

sentimenti e le nostre emozioni creano l’atteggiamento mentale positivo. Un atteggia-

mento contrario ostacola il raggiungimento degli obiettivi.

Un atteggiamento mentale è un attitudine mentale formata da pensieri convinzioni ed

emozioni, elementi che alla fine si concretizzano in un comportamento. Il comporta-

mento riflette il nostro atteggiamento mentale che è definito forza creativa.

Le emozioni non vengono dal nulla esse seguono i pensieri ossia sono il risultato di

un’idea avuta in precedenza.

Per cui via rabbia, rancori e odio.

Il ruolo che gioca la mente subconscia è importante. Essa è il deposito di tutte le espe-

rienze passate e crea pensieri, sensazioni e ricordi sin dalla nascita.

È difficile attingere alla mente subconscia per capire bene quali siano i desideri reali. La

risposta potrebbe arrivare dopo diverso tempo poiché schemi mentali potrebbero na-

Page 35: Il Tesoro Nascosto OK

2. lavoro con la mente: meditazione e visualizzazione

31

scondere alcune difficili verità.

Questo a volte può ostacolare la realizzazione dei desideri a causa di un possibile con-

flitto che si è creato tra mente vigile e subconscio.

Un modo per evitare pensieri negativi che ostacolano una visualizzazione creativa, al-

meno fino a che non arriva la risposta dal nostro subconscio, è quello di avere sempre

una mente positiva e pensieri positivi. Bisogna pensare di provare gioia pace e fiducia

poiché siamo sicuri del nostro successo. Ci sentiamo forti perché siamo consapevoli

del nostro potere avendo eliminato tutte le emozioni e i pensieri negativi che possono

ostacolare la nostra creazione.

Gioia, ottimismo, amore, compassione, affetto, speranza e gratitudine posso aiutare

pertanto la riuscita di qualsiasi progetto. Poiché le emozioni positive provengono dal

nostro vero io. Ogni sentimento autentico crea ulteriori sentimenti positivi. Non biso-

gna dimenticare la cosa più importante di tutto il nostro potere interiore: dobbiamo

amarci e perdonarci per ogni momento che abbiamo passato in compagnia di un pen-

siero negativo.

2.4. Gli strumenti: equilibrio, consapevolezza, immaginazione

L’equilibrio sarà come un armatura che manderà lontana la paura delle esperienze della

vita. La consapevolezza sarà lo scudo da usare per evitare ciò che non ci occorre o che

vogliamo evitare. Infine la nostra immaginazione sarà la spada per uccidere cattive abi-

tudini e fare spazio al nuovo.

Equilibrio

Il nostro vero io è un perfetto equilibrio delle qualità yin e yang, la vera libertà è la liber-

tà di poter esprimere le qualità di entrambi, senza sentirsi a disagio nel manifestare le

Page 36: Il Tesoro Nascosto OK

Il Tesoro Nascosto

32

caratteristiche associate con il polo negativo.

Un vero maestro deve conoscerle entrambe per poterle utilizzare nel momento appro-

priato in qualsiasi situazione.

La tipica manifestazione dell’interagire yin yang è il mutamento di una situazione da fa-

vorevole a sfavorevole e viceversa. D’altronde il nostro corpo è comunque soggetto

alla legge della natura e già solo il succedersi delle stagioni è un mutamento ciclico e

naturale. Avendo capito questo ciclo di mutamento e di alternarsi di cambiamenti posi-

tivi e negativi si è in grado di accettare come non permanenti e definitive le condizioni

sfavorevoli. Non importa in quale fase ci troviamo, l’origine per lo stato successivo è

già presente. Non è detto che sempre il ciclo si muova nella direzione opposta in ma-

niera naturale, a volte siamo noi che dobbiamo capire quando è il momento di agire,

come quando il contadino che con l’approssimarsi della stagione estiva si accinge a rac-

cogliere il suo lavoro della stagione precedente.

Legata alla legge dell’equilibrio c’è la legge dell’incessante progresso. Ogni fine ciclo yin

yang ci porta ad un livello più elevato di crescita fino alla realizzazione del nostro desi-

derio.

Anche in presenza di situazioni negative durante il lavoro di visualizzazione creativa,

bisogna lasciar correre, lasciar fluire i movimenti di yin e yang fino a capire il lento pro-

gresso armonioso ed equilibrato. Non bisogna aver paura dei mutamenti, ogni cambia-

mento ci porta a raggiungere uno stato di benessere maggiore. Questo non è altro che

lo scopo della vita.

Consapevolezza

La consapevolezza non è altro che la capacità di seguire esattamente quello che deside-

riamo.

Page 37: Il Tesoro Nascosto OK

2. lavoro con la mente: meditazione e visualizzazione

33

Essa opera solo nel momento in cui siamo: il presente; in questo momento siamo crea-

tivi non nel momento passato o nel futuro.

Bisogna vivere solo il momento presente (qui e ora) per essere consapevoli dei propri

desideri. Non dobbiamo avere ossessioni per il passato o per il futuro, bisogna focaliz-

zare il presente solo in questo modo non avremo più distrazioni e il nostro potere crea-

tivo non avrà più ostacoli.

Abbandonarsi al momento presente è poi il segreto dell’intelligenza della vita. La cosa

importante è proprio quella di collegarsi in ogni momento con quello che stiamo pen-

sando perché qualsiasi cosa si stia pensando ora è sul punto di manifestarsi. Quando si

riuscirà ad afferrare il controllo del “qui e ora” avremo il controllo intelligente della

nostra vita.

Immaginazione (visualizzazione)

Ogni idea porta con sé il concetto di visibilità. La parola idea di fatto deriva dalla parola

greca la cui radice significa vedere.

Noi trasformiamo le idee in realtà. La visualizzazione è il potente strumento che ci

consente di farlo.

Per ogni cosa che esiste, vale la legge che se la si conosce la si può avere, bisogna solo

cambiare alcuni atteggiamenti mentali per ottenerla.

La pratica della visualizzazione creativa consiste nel focalizzare un’immagine con tutto

il potere della nostra volontà e con tutta la nostra perseveranza per realizzarla.

La visualizzazione è il primo passo per migliorare le nostre capacità propositive e di

determinazione. Le immagini mentali visualizzate devono sostenere quello che vi pre-

figgete di realizzare per questo andrebbero visualizzate con la maggior precisione e

chiarezza possibile.

Page 38: Il Tesoro Nascosto OK

Il Tesoro Nascosto

34

Quando abbiamo un momento libero in qualsiasi ora della giornata dobbiamo concen-

trarci sulla visualizzazione del nostro obiettivo.

La visualizzazione è uno strumento meraviglioso che imprime slancio al perseguimento

degli obiettivi.

2.5. La pratica

Gli esercizi che ho imparato ed utilizzato per affrontare i miei problemi sono molto

semplici. Inizialmente la facilità di queste metodiche mi ha fatto dubitare della loro effi-

cacia. I risultati conseguiti me le hanno fatte apprezzare.

Ripetizione, ripetizione

Questo metodo consiste nel creare una frase che contenga quello che vogliamo ottene-

re, e ripeterla centinaia di volte, ogni momento che possiamo, anche quando facciamo

qualche altra cosa: mentre facciamo la doccia, o laviamo i piatti.

E’ importante dedicare almeno una sessione al giorno di ripetizioni che comprenda gli

esercizi di Qi gong in modo da essere rilassati e carichi di fresca energia vitale.

Durante la frase immaginare di aver già realizzato quello che si vuole, aggiungendo

percezioni sensoriali associate a quello che vogliamo ottenere. Se voglio curare una

gamba mi devo vedere saltare, sentire le cosce che alimentano la spinta e magari l’aria

che mi sfiora il viso. Più sensazioni immagino meglio è.

In realtà non c’è limite a quello che si può ottenere perché la mente è illimitata, è

fondamentale però avere a mente i principi e gli strumenti esposti nei paragrafi prece-

denti, altrimenti questo si rivelerà un lavoro difficile se non impossibile da portare a

termine.

La frase dovrà avere alcune fondamentali caratteristiche per risultare più potente:

Page 39: Il Tesoro Nascosto OK

2. lavoro con la mente: meditazione e visualizzazione

35

♦ Il soggetto deve essere espresso in terza persona: non pensare “Io sto bene”, ma

“Caterina Micci sta bene”. Questo perché chi in realtà decide quello che si manifesterà

è la nostra mente subconscia. Il subconscio è un serbatoio di tutte le informazioni ver-

bali, sensoriali, di cui siamo stati coscienti e non. La parola “io” è un indicatore generi-

co di persona, può rappresentare chiunque, è invece necessario che la mente subcon-

scia percepisca in modo inequivocabile il soggetto in questione. Con il subconscio bi-

sogna essere molto precisi! Altrimenti si rischia di attrarre quello che apparentemente

non abbiamo chiesto.

♦ Utilizzare una frase positiva: evitare frasi del tipo: “A Caterina Micci non fa male

la schiena”, perché il subconscio non capisce la negazione. Per constatarlo basta fare

un esperimento rapido, adesso. Se dico: “Non pensare ad un gatto”, automaticamente

si forma l’immagine del gatto nella mente, è impossibile non pensare alla sua immagine:

il gatto sta lì, contro la nostra volontà! Quindi la frase precedente si dovrebbe sostituire

con una formulata in positivo, ad esempio: “Caterina Micci ha una schiena d’acciaio”.

♦ Usare il tempo presente: il subconscio non comprende i tempi, quindi dire:

“Domani mi passerà il mal di schiena”, significa aspettare un domani che non arriverà

mai, per il subconscio esiste solo oggi. Quindi la frase potrebbe essere: “Caterina Mic-

ci gode di ottima salute”, visualizzandoci mentre facciamo esercizi di stretching con la

schiena e siamo felici!

Più la frase viene ripetuta, più questa si fa posto nel nostro subconscio. Tuttavia il su-

bconscio può interagire negativamente con la realizzazione di ciò che vogliamo ottene-

re, spesso mentre viene creata la frase, una voce interiore dice: “Non ce la farai mai a

guarire in questo modo”, essa deve essere smentita continuando a ripetere l’affermazio-

ne in positivo, evitando di soffermarsi sulla credenza negativa. A volte realizziamo

quello che non vogliamo semplicemente perché la paura ci fa indugiare ripetutamente

Page 40: Il Tesoro Nascosto OK

Il Tesoro Nascosto

36

proprio su quello che non vogliamo. Non importa se quello che chiediamo sia positi-

vo o negativo, l’importante è quante volte viene ripetuto.

La ripetizione è una delle chiavi di programmazione della mente, essa viene usata nella

pubblicità, nella politica e nella religione. È necessario che la mente non sia condiziona-

ta da messaggi che riteniamo inutili o dannosi. La tecnica meditativa serve proprio a

liberare la mente da tali condizionamenti.

Correggere gli errori

Esistono in oriente un infinità di tecniche meditative, solitamente utilizzare per quieta-

re la mente (tecniche del vuoto mentale dello zen) o ricaricarsi di energia (la medita-

zione taoista della Piccola Circolazione Celeste). In questa sede mi limito a presentare

una tecnica semplice ed estremamente utile per eliminare sconvenienti schemi mentali

e correggere, di conseguenza, i nostri errori.

La pratica di questo metodo prevede di utilizzare qualche minuto la sera prima di anda-

re a dormire per pensare alla giornata appena passata. Se ci accorgiamo di aver fatto

una cosa che non volevamo o che non ci è sembrata giusta dovremo operare in due

fasi:

● Perdonarci: gli errori servono se ci fanno crescere. Sciogliere le tensioni che si veri-

ficano non appena pensiamo ad una situazione sgradevole. Se abbiamo litigato con una

persona cara o abbiamo avuto un incidente e ci siamo impauriti, potremmo percepire

un formicolio alla pancia, o una tensione al plesso solare. Con tutta la calma possibile,

accompagnati da una lenta respirazione, dobbiamo fare in modo di far svanire la ten-

sione muscolare perdonandoci per aver commesso l’errore. Perdonare significa mostra-

re amore a se stesso, al nostro corpo, alla nostra mente e al nostro spirito. Amore e

gratitudine attiveranno automaticamente la tranquillità.

Page 41: Il Tesoro Nascosto OK

2. lavoro con la mente: meditazione e visualizzazione

37

● Correggere l’errore visualizzando una situazione in cui evitiamo di farlo: se ad

esempio litigo violentemente con una mia amica per delle parole che mi hanno offeso,

devo correggere la mia condotta emotiva immaginando, durante la seduta di meditazio-

ne, che quelle parole mi diventino indifferenti.

________________________________________________

Bisogna praticare queste tecniche tenendo a mente tutti i principi e concetti esposti nei

capitoli precedenti. Questa consapevolezza li renderà molto più efficaci.

Page 42: Il Tesoro Nascosto OK

Il Tesoro Nascosto

38

3. Olismo

3.1. Macrocosmo e microcosmo

L’assioma fondamentale della filosofia orienta-

le è che non esiste separazione tra macrocosmo

e microcosmo.

Le stesse leggi che governano il cielo governa-

no il corpo, la stessa essenza pervade ogni esse-

re ed ogni cosa, le stesse energie scorrono o-

vunque.

Questa interrelazione cosmica è un principio

filosofico, un principio di cura, di analisi, dia-

gnosi, ma soprattutto è un principio etico.

Il corretto funzionamento del tutto dipende dal corretto funzionamento di ogni sua

singola parte, pertanto ogni individuo ha una precisa responsabilità morale, perché

ogni cosa che fa ha un riverbero negativo o positivo su ciò che gli sta intorno. Anzi la

“salute” del Tutto raggiunge un livello qualitativo di gran lunga più elevato di quello

delle parti che lo compongono perché si giova della correlazione che si instaura tra tutti

gli elementi.

Questa dimensione olistica è la base della filosofia orientale ed è esattamente l’oppo-

sto della visione meccanicistica e riduzionistica dell’approccio occidentale.

Comprendere la natura di questo profondo legame ontologico dà una diversa chiave

d’accesso al reale, ci rende degli esseri più sensibili e più rispettosi, senz’altro più in ar-

monia con la natura di cui siamo parte.

Tutto in uno, uno in tutto. Anche una tazza può contenere l’universo

Page 43: Il Tesoro Nascosto OK

3. olismo

39

3.2. Corpo, mente e spirito

Molte concezioni filosofiche, sia occidentali che orientali, concordano che la costitu-

zione dell’essere umano è realizzata dalla fusione di tre elementi fondamentali: corpo,

mente e spirito.

Nel linguaggio comune il termine corpo è inteso come quella parte percepibile con i

sensi ed estesa in uno spazio. Il corpo è l’elemento dell’essere che la scienza può son-

dare più efficacemente.

La mente è più difficile da studiare con i mezzi scientifici, in quanto viene concepita

come l’insieme delle funzioni superiori del cervello come la volontà, la memoria, l’emo-

zione, la ragione, l’intuizione e la sensazione. L’essenza di queste funzioni, oltre ad ave-

re connotazioni neurofisiologiche (realtà empirica misurabile), realizza attività che ri-

sultano più facili a capirsi se affrontate con un approccio metafisico che fa riferimento

a consapevolezza ed illuminazione

La parola spirito deriva dal latino “spiritus”, ovvero soffio, respiro, alito, dal verbo lati-

no "spirare" che significa "soffiare". La stessa etimologia di questo termine lo carica di

caratteristiche “sottili”, “impalpabili”, rendendone la comprensione meno immediata;

in alcune filosofie se ne nega addirittura l’esistenza.

3.3. La visione orientale

Corpo, mente e spirito in oriente sono

visti come un’unità sostanziale, somma

espressione di questi tre elementi è l’esse-

re umano.

Contestualizzando questi elementi in una

visione taoista che fa del movimento dei Il drago e gli ideogrammi dei “cinque elementi”

sono tipici soggetti dell’iconografia taoista

Page 44: Il Tesoro Nascosto OK

Il Tesoro Nascosto

40

“principi creatori” la sua essenza, potremmo illustrarla nel seguente modo:

Corpo, elemento Duong

Mente, elemento Âm

Spirito, elemento Đao

Lo spirito può essere visto come la matrice costituente di tutto quello che esiste: tutto

parte dallo spirito e lì tornerà.

La relazione che intercorre tra questi elementi è così inscindibile che implica un lavoro

sinergico tra tutti: l’allenamento del corpo è la chiave che apre la porta al “superamento

meditativo” della mente che è la via che conduce allo spirito.

Corpo e mente sono come due ante di un’unica porta che al suo aprirsi inonda di luce

colui che sa “percepirla”, questo momento è quell’illuminazione che mette in contatto

con lo spirito.

Corpo

Mente

Spirito

Duong

Âm

Đạo

Materia, elementi “visibili”

Energia, elementi “invisibili”

Materia ed energia,

percettibile ed impercettibile Tutto Ciò Che E’

la risultante è maggiore della somma delle parti,

la mente non può comprendere questo livello

Page 45: Il Tesoro Nascosto OK

3. olismo

41

In ultima analisi tutto è spirito e la suddivisione corpo/mente/spirito è solo il risultato

delle nostre limitate percezioni.

La manifestazione a più bassa frequenza è corpo (materia). Con l’aumentare della fre-

quenza vibratoria si passa allo stato mentale per arrivare a frequenza infinita che è in

ultima analisi lo spirito.

Quindi sono le diverse qualità di una stessa sostanza a generare la differenziazione per-

cepibile nel creato.

Page 46: Il Tesoro Nascosto OK

Il Tesoro Nascosto

42

4. La via della quiete: la scoperta dello spirito

La quiete che induce la pratica meditativa calma la mente e disciplina il corpo, questo

permette il superamento della gabbia temporale che condiziona la mente e le consente

di trascendere se stessa per accedere all’illuminazione.

Quindi l’illuminazione avviene quando si entra in contatto con la sorgente suprema del

creato (lo spirito), il che può verificarsi in qualsiasi momento in cui la mente è quieta o

La felicità... è una cosa molto sopravvalutata. Il divertimento... penso che anche questo sia sopravvalutato. Voglio dire, sono cose molto belle, ma non sono paragonabili alla pace dell'anima. Mike Oldfield dall'intervista concessa a "THE DAILY TELEGRAPH" il 31 agosto 1998

La quiete come fonte dell’equilibrio

Page 47: Il Tesoro Nascosto OK

4. la via della quieta: la scoperta dello spirito

43

disciplinata.

Nella concezione cosmologica taoista il corpo e la mente sono manifestazioni dello

spirito, figlio di quel vuoto primordiale definito Wu-Chi, che si realizzano nel Tao.

4.1. La scoperta dello spirito

La pratica meditativa è utilizzata dalle varie discipline orientali per trascendere la mente

grazie ad un’autentica percezione del corpo.

La continua lotta tra il corpo e la mente nell’arena della vita crea un costante sbilancia-

mento a favore dell’uno o dell’altra ed una conseguente reazione dell’una sull’altro per

ristabilire il suo dominio. La pratica quotidiana del Qi gong sfrutta proprio questo

“principio dello sbilanciamento” facendo sì che la reazione “violenta” (anche la stessa

immobilità riesce ad accumulare un potenziale enorme) sia la chiave per riscoprire il

vero lavoro sinergico tra corpo e mente che conduce allo spirito e quindi all’unione

con il Tutto.

Gli esercizi di base consistono spesso nel mantenere posizioni immobili per un tempo

prolungato.

Una delle “porte” fondamentali per avere accesso al “vuoto” è la coscienza proprio-

cettiva, cioè quel momento in cui la mente si ferma sul corpo trascendendo se stessa.

4.2. Applicazione pratica

In palestra il nostro maestro ci fa praticare una versione modificata di un esercizio di

Qi gong, “Sostenere il cielo”. La modifica dell’esercizio consiste nell’ingannare i sensi

escludendo repentinamente la vista nel momento dell’apnea, creando un vuoto tempo-

rale che permette di penetrare lo “spazio tra i pensieri”, luogo della possibile illumina-

zione. Ciò avviene perché la mente, accorrendo a sondare lo sfasamento sensoriale,

Page 48: Il Tesoro Nascosto OK

Il Tesoro Nascosto

44

Quando la mente è indomita lo spirito è distratto.

Dal “Classico della Purezza e della Quiete”

ritrova il contatto “autentico” col corpo in un pre-

sente-a-temporale. Lo scopo finale di questo eserci-

zio è quindi quello di prendere coscienza della parti-

colare condizione del vuoto mentale.

Se l’esercizio viene eseguito correttamente, ci si

“accorge” di essere entrato in un vuoto di memoria

che non può essere descritto, ma solo percepito a

posteriori come esperienza fuori dal tempo. Allar-

gando sempre di più questo “spazio tra i pensieri” si

impara a lavorare con il corpo nel “qui ed ora” in

una coscienza che diviene “puro sentire”.

Le braccia si stanno per distendere, gli occhi si stanno per chiudere, nella fase di apnea si potrebbe sperimenta-le la sensazione di “vuoto”

Page 49: Il Tesoro Nascosto OK

conclusioni

45

Conclusioni

La consapevolezza di un mondo che si realizza grazie alla forza creatrice degli indivi-

dui, e la responsabilità che ne consegue, cambiano completamente la visione dell’uni-

verso che ci circonda e la prospettiva con cui inquadrare gli eventi.

Questo nuovo approccio non sempre risulta facile da accettare e praticare, a volte si è

scettici, a volte pigri, ma sono certa che la condivisione di questo percorso favorirà la

realizzazione in positivo di tanti desideri contribuendo a creare ottimismo e migliora-

menti nelle vite di chi avrà il coraggio, la fiducia e la pazienza di volere sperimentare un

simile percorso.

Certamente sono solo al principio di un lungo cammino e so che l’applicazione costan-

te e l’approfondimento teorico dovranno essere sempre elementi indispensabili di que-

sto sentiero.

La via della natura è armonia di forme, colori, suoni e sostanze La via dell’armonia è la strada che porta alla Via

Page 50: Il Tesoro Nascosto OK

Il Tesoro Nascosto

46

Ringraziamenti

Il primo grazie lo devo a mia nonna che mi è stata vicina negli ultimi giorni della sua

vita mentre scrivevo questa tesi.

Il mio grazie più grande va al Maestro Stefano senza il quale vivere non sarebbe stata la

stessa cosa.

Uno speciale ringraziamento va al Maestro Nguyen Van Viet come esempio di vita.

Un immenso grazie ai miei genitori che ogni giorno della mia vita sono per me molto

più di tutto ciò che mi circonda e rendono possibile il mio presente.

A mio fratello e mia sorella che creano vita intorno a me.

Ai miei condiscepoli che con le loro sicurezze e fragilità mi hanno sempre aiutato e

sostenuta nell’immensa gioia di portare a termine questo lavoro.

Infine grazie anche a tutte le persone che conosco poiché avendole vicine sono state

per me un osservatorio a tutto campo, per capire il senso del cammino della vita.

Un assoluto grazie va a Francesca De Propris per aver aperto la sua casa alla sessione

domenicale delle tesi e per aver messo i suoi occhi esperti nella correzione dei miei

strafalcioni.

Page 51: Il Tesoro Nascosto OK

Appendice: Medicina tradizionale e Taoismo

47

Appendice

Medicina tradizionale e Taoismo

A.1. Approccio filosofico 48

A.1.1. Yin e Yang 51

A.1.2. Teoria dei cinque elementi 52

A.2. Le sostanze di base 56

A.2.1. Qi 60

A.2.2. Jing 62

A.2.3. Sangue 63

A.2.4. Liquidi Corporei 64

A.2.5. Shen 64

A.2.6. I tre tesori 65

A.2.7. I Canali 66

A.2.8. Organi 67

Page 52: Il Tesoro Nascosto OK

Il Tesoro Nascosto

48

A. Medicina Orientale Di seguito adopererò i ter-

mini “Medicina Tradizionale

Orientale” (d’ora in avanti

MTO) come l’insieme di teo-

rie e cognizioni relative alla

medicina tradizionale viet-

namita, cinese, giapponese,

coreana ed in parte indiana

e tibetana. Questo perché

gran parte di queste prati-

che/filosofie ha parecchi

concetti in comune, ma an-

che alcune peculiarità che sarebbero andate perdute se mi fossi

riferita esclusivamente alla “Medicina Tradizionale Cinese” (MTC).

Lo sviluppo e la diffusione della medicina tradizionale orientale

(MTO) sono legati al leggendario nome di Huangdi (il famoso Im-

peratore Giallo), che nel libro classico “Huangdi neijing” (4°-3° se-

colo a.c.) la illustra e la descrive sotto forma di un dialogo con il

medico di corte Qi Bo.

Si tratta di una medicina globale, basata sulla relazione che inter-

corre tra uomo e natura. L’osservazione attenta dell’ambiente cir-

costante e delle sue influenze sullo stato di salute dell’uomo attra-

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Appendice: Medicina tradizionale e Taoismo

49

verso l’esperienza diretta, ha portato alla scoperta di medicamen-

ti, alimenti, erbe, rituali e tecniche mediche rivolti soprattutto al

mantenimento dell’equilibrio di ogni singolo individuo, alla preven-

zione delle malattie e al trattamento delle stesse nel rispetto della

globalità della persona.

Nel corso dell’evoluzione, questa medicina empirica, si è arricchita

e confrontata con le diverse scuole filosofiche; in particolare il

pensiero taoista e quello confuciano hanno dato l’impronta definiti-

va che ancora oggi caratterizza questa affascinante e misteriosa

disciplina medica.

La MTO nasce quindi come medicina rurale, con un linguaggio e

una diffusione popolare, legata a concezioni filosofiche molto anti-

che. E’ una terapia olistica1, cioè un tipo di cura che intende la

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Il Tesoro Nascosto

50

malattia come la disfunzione di un’entità viva ed articolata, nor-

malmente dotata di armonia. Essa considera la mente e il corpo

come un’unità, che non può essere separata, la diagnosi del medi-

co cinese pone al centro la persona e considera quasi tutte le ma-

lattie croniche come manifestazioni di una particolare debolezza

dell’individuo, sostenendo che non possa esistere uno stesso rime-

dio per curare due persone anche se apparentemente affette dalla

stessa malattia. Egli farà una diagnosi precisa del tipo di squilibrio

che ha colpito il paziente e poi deciderà una terapia volta a miglio-

rare la sua condizione di salute generale, cioè il suo benessere a

livello non soltanto fisico, ma anche mentale e spirituale.

Zhuangzi (grande maestro taoista del 4°secolo a.c.) diceva in pro-

posito: “La natura di ciascuno è diversa, e lo sono le sue necessi-

tà. Ecco perché i saggi di un tempo non prescrivevano lo stesso

rimedio per tutti.”

Possiamo perciò dedurre che l’equilibrio dell’uomo consiste nei

corretti rapporti tra mente e corpo, funzioni e strutture, pensieri

ed azioni, riposo e attività, ecc. Quando un aspetto prevale o soc-

combe rispetto al suo contrario, si verifica la malattia.

Un occidentale che si avvicina alla medicina tradizionale cinese,

dovrà osservare il mondo da una prospettiva molto diversa da

quella propria.

Page 55: Il Tesoro Nascosto OK

Appendice: Medicina tradizionale e Taoismo

51

A.1. Approccio filosofico

L’approccio cinese alla comprensione del corpo umano è unico e

basato sulla conoscenza olistica dell’universo delineata dai principi

del taoismo. Tale conoscenza ha prodotto un insieme di pratiche

per la cura delle malattie il mantenimento della salute e del be-

nessere (agopuntura, fitoterapia, meditazione, qi gong) che pur

sembrando tra di loro molto diverse, condividono gli assunti di ba-

se del taoismo relativi alla natura del corpo umano e al suo posto

nell’universo.

La difficoltà più grande che si presenta a chi si avvicina alla MTO

nonostante i benefici terapeutici è la poca conoscenza del funzio-

namento del corpo umano secondo tale approccio.

Nomi come qi, canali, cinque elementi, yin, yang possono lasciare

Strumenti per pratiche mediche tradizionali

Page 56: Il Tesoro Nascosto OK

Il Tesoro Nascosto

52

inizialmente spiazzati.

Volendo capire di cosa si oc-

cupi la medicina orientale è

importante per prima cosa

esplorare il diverso quadro di

riferimento. Senza del quale

il sistema utilizzato per capi-

re armonie e disarmonie cor-

poree può confondere più

che illuminare.

Partiamo dalla struttura della

filosofia che troviamo alla

base di tale approccio al benessere. Il concetto di base da capire

prima di tutto è quello di yin e yang.

A.1.1. Yin e Yang

Con il concetto di Wu-Chi gli antichi filosofi cinesi intendevano la

suprema vacuità o vuoto senza limiti, antecedente alla creazione

del mondo dal quale l’universo fu formato. Il Wu-Chi è la sorgente

del movimento e della quiete e di ogni cosa nell’universo. Lao-Tzu

lo definì Tao.

Wang Tsung Yueh,che visse nella dinastia Ching, nel suo libro

“Teoria del Tai Chi Chuan” così commenta: “il Tai Chi è nato dal

Wu-Chi o ultima vacuità. Esso è l’origine delle condizioni statiche e

Qi Gong

Page 57: Il Tesoro Nascosto OK

Appendice: Medicina tradizionale e Taoismo

53

dinamiche ed è la madre dello yin dello yang. Fermi si combinano

muovendosi si separano”.

In termini generali i concetti di Wu-chi e di Tai chi non descrivono

solo aspetti della creazione dell’uomo.

Quando qualcosa sorge da Wu-Chi la condizione originaria di vuoto

non esiste più. A questo punto la condizione Tai Chi si manifesta e

presenta due aspetti: il vuoto del Wu-chi è lo yin e quel qualcosa

originatasi è lo yang. Yin e yang sono gli opposti complementari

che si uniscono per formare un tutto. L’idea di yin e yang può es-

sere illustrata attraverso le caratteristiche del movimento di un

oggetto. L’inizio del movimento è la nascita dello yang mentre la

sua fine è la nascita dello yin.

Meditazione

Page 58: Il Tesoro Nascosto OK

Il Tesoro Nascosto

54

Lao-Tzu nel Tao Te Ching dice: “la via generò l’uno, l’uno divenne

due, il due divenne tre. Dal tre viene tutto il resto”. La via generò

l’uno si riferisce alla nascita del Tai chi dal Wu-chi. Nonostante il

Wu-chi esistente prima della formazione dell’universo fosse intan-

gibile immateriale esso fu la causa della creazione.

All’inizio del movimento il Tai chi che è l’uno si evolse. Il due nac-

que a causa della separazione di yin e yang, nel momento che lo

yin contiene sempre un po’ di yang e lo yang un po’ di yin essi

posso congiungersi di nuovo e formare così il tre. In questo modo

il due formò il tre e il ciclo cominciò, produzione e riproduzione

continuarono incessantemente per una creazione senza fine.

Il diagramma Tai Chi illustra come due opposti possono essere ar-

monizzati in un’unità integrata. questo si può applicare sia alle re-

lazioni esistenti nella natura che a quelle umane.

Nel considerare le combinazioni appropriate di yin e yang nel Tai

Chi possiamo trovare una guida nel confucianesimo e nel taoismo,

le due più grandi scuole filosofiche cinesi. La filosofia di Confucio

pone l’accento sulla moderazione e sulla giusta misura, la cosid-

detta filosofia dell’aureo mezzo che in occidente si sviluppò nella

nozione di proporzione. Il taoismo evidenzia l’importanza continua

del cambiamento che rende inappropriati comportamenti rigidi.

Non è sbagliato affermare che ogni cosa esiste fisicamente proprio

perché manifesta sia qualità yin che qualità yang. Il sistema di

medicina cinese si basa appunto su questi aspetti considerando gli

Page 59: Il Tesoro Nascosto OK

Appendice: Medicina tradizionale e Taoismo

55

organi del corpo attraverso queste due qualità. Il fegato per esem-

pio è un organo yin poiché solido ma ha anche la funzione di pro-

muovere il flusso del Qi per cui ha anche delle qualità yang.

Tutti gli aspetti yin e yang sono fondamentalmente interdipenden-

ti. All’interno di yin e di yang si possono identificare ulteriori a-

spetti di yin e yang. Yin si trasforma in yang e yang in yin.

La MTO vede il corpo in termini di aspetti yin e aspetti yang. Lo

stato di salute è caratterizzato da un equilibrio dinamico tra i due.

Le caratteristiche dello yang sono calore, movimento, luce e forza,

mentre freddo, immobilità, buio e flessibilità sono caratteristiche

Wu Chi - VO CUC

Tai Chi - THAI CUC

Yang - DUONG Yin - AM

Page 60: Il Tesoro Nascosto OK

Il Tesoro Nascosto

56

dello yin.

A.1.2. Teoria dei cinque elementi

Anche le origini filosofiche della teoria dei 5 elementi si sono svi-

luppate dai dogmi del taoismo, il quale basa il proprio pensiero

sull’osservazione del mondo naturale, ciò conduce ad una visione

metaforica del corpo umano basata sull’osservazione degli inter-

scambi dinamici di yin yang. Il seme yin cresce nella pianta yang

che ritorna alla terra morendo (yin). Ciò ha luogo anche con il

cambio delle stagioni l’inverno yin si trasforma attraverso la pri-

mavera in estate che a sua volta si trasforma attraverso l’autunno

di nuovo in inverno.

Non sorprende allora scoprire che la medicina tradizionale cinese

attinge dalle metafore naturali

l’articolazione della teoria dei

5 elementi, emersa da un’os-

servazione del mondo natura-

le.

Ogni elemento è visto come

avente una serie di corrispon-

denze collegate sia al mondo

naturale che al corpo umano.

Page 61: Il Tesoro Nascosto OK

Appendice: Medicina tradizionale e Taoismo

57

Tali corrispondenze possono essere riassunte nella tavola che se-

gue:

Questo sistema di relazioni serve a capire come i vari processi cor-

porei si sostengono e controllano l’un l’altro. Queste interrelazioni

possono essere definite meglio mediante i cicli Sheng e Ke.

Il ciclo Sheng o di generazione

Questo ciclo (figura 2) rappresenta il modo in cui gli elementi e di

conseguenza il sistema di organi, si sostengono e si muovono reci-

procamente. Per esempio il legno bruciando produce il fuoco, dalle

cui ceneri nasce la terra; dalla terra vengono estratti i metalli, dai

quali possiamo ricavare l’acqua. Possiamo applicare questo ciclo di

generazione anche al sistema di organi sviluppando relazioni ana-

loghe.

Il cuore sostiene la milza, che a sua volta sostiene i polmoni, che a

loro volta sostengono i reni, i quali sostengono il fegato, il quale

sostiene il cuore, e così via senza interruzione.

Ci si riferisce talvolta a questo ciclo di promozione come il ciclo

Legno Est Primavera Fegato Ira Vista Acido/Agro Concentrazione

Fuoco Sud Estate Cuore Gioia Tatto Amaro Forza

Terra Centro Tarda Estate Milza Preoccupazioni Gusto Dolce Equilibrio

Metallo Ovest Autunno Polmoni Tristezza Olfatto Piccante Respirazione

Acqua Nord Inverno Reni Paura Udito Salato Fluidità

Page 62: Il Tesoro Nascosto OK

Il Tesoro Nascosto

58

madre figlio. In termini terapeutici la madre può essere usata per

curare il figlio.

Il ciclo Ke di mutuo controllo o dominazione. In questo insieme di

relazioni gli elementi si controllano reciprocamente attraverso il

processo di equilibrio dinamico, descritto dalle linee rosse.

Così per esempio il fuoco controlla il metallo fondendolo, in modo

analogo l’acqua controlla il fuoco spegnendolo.

Per capire meglio il concetto di generazione o di dominazione dob-

biamo pensare agli organi come componenti di un processo in tale

modo la nozione di controllo è considerata parte di un processo di

un organo che assiste il processo di un altro. Quando si verifica

una disarmonia l’organo debole può essere incapace di esercitare

Fuoco Cuore

Terra Milza

Metallo Polmoni

Acqua Reni

Legno Fegato

Page 63: Il Tesoro Nascosto OK

Appendice: Medicina tradizionale e Taoismo

59

il controllo e l’assistenza necessaria ad un altro organo. In genera-

le gli interventi sulla manifestazione delle malattie vengono per-

tanto effettuati lavorando sul disequilibrio per eccesso o difetto di

energia in uno dei processi di cui sopra.

L’elemento acqua è posto alla base della teoria dei cinque elemen-

ti, ciò segnala l’importanza dei reni.

Secondo la sequenza cosmologica raffigurata di sotto, i reni sono

la radice dell’energia yin e yang nel corpo e di conseguenza di tutti

gli altri organi.

La milza al centro, viene considerata la fonte del Qi e come tale il

centro di sostegno di tutti gli altri organi.

La diagnosi nella MTO è estremamente diversa da quella effettuata nella medi-cina occidentale; si può praticare senza l’ausilio di strumenti. Un buon medico tradizionale usa le proprie percezioni sensoriali (tatto, olfatto, vista, udito ed alcune volte gusto)come strumento per sondare gli squilibri nel paziente

Page 64: Il Tesoro Nascosto OK

Il Tesoro Nascosto

60

A.2. Le sostanze di base

Il corpo umano è anzitutto un sistema di energia in cui varie so-

stanze interagiscono l’una con l’altra per creare l’organismo fisico.

Queste sostanze basilari, che vanno dalla dimensione materiale a

quella immateriale, sono: Qi, Jing; Sangue; Liquidi corporei e

Shen.

Anche se verranno descritte individualmente, è sempre importante

ricordare che nessuna di esse va considerata separata dal resto, e

che c’è fra esse una continua interazione dinamica.

A.2.1. Qi

Dal punto di vista puramente didattico il Qi originario (Yuan Qi) è

Legno Fegato

Metallo Polmoni

Acqua Reni

Fuoco Cuore

Terra Milza

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Appendice: Medicina tradizionale e Taoismo

61

anche noto come Qi prenatale, e viene ereditato dai genitori al

concepimento.

Ci sono poi due fonti principali di Qi Postnatale e derivano dal

mondo in cui viviamo. Gu Qi che è tratto dal cibo che ingeriamo e

l’organo principale associato a tale processo è la milza. Kong Qi

che è tratto dall’aria che respiriamo e l’organo associato è il pol-

mone.

Gu Qi e Kong Qi si uniscono e formano Zong Qi che è il Qi di rac-

colta o Qi del torace che aiutato e catalizzato da Yuan Qi forma il

Qi normale o verticale Zheng Qi che finisce poi nei canali e negli

organi. In pratica Zheng Qi è il Qi nutritivo ed essenziale di tutti i

tessuti ed è la base del Qi difensivo che circola all’esterno del cor-

po e lo protegge dagli agenti che potrebbero causare squilibri.

Accanto al Qi originario quindi ci sono anche due energie fonda-

Polmoni

Milza

Aria Kong Qi

Cibo Gu Qi

Zong Qi

Zheng

Qi

Ying Qi

Wei Qi

Yuan Qi

Page 66: Il Tesoro Nascosto OK

Il Tesoro Nascosto

62

mentali assimilabili dall'ambiente esterno: l'energia respiratoria,

assorbita tramite l'ossigeno presente nell'aria, e l'energia alimen-

tare, ricavata dal cibo consumato. Queste due forme di energia

sono continuamente reintegrabili.

Per il mantenimento della salute è quindi indispensabile prestare

attenzione alla qualità dell'alimentazione e allo svolgimento di e-

sercizi respiratori.

Qualsiasi alterazione nella distribuzione del Qi comporta un inde-

bolimento delle capacità difensive e l'insorgenza di una patologia.

L'equilibrio energetico può essere aggredito da diversi fattori e-

sterni (fenomeni climatici stagionali, epidemie, traumi ecc.) o in-

terni (squilibri emotivi, errori alimentari, cattive abitudini di vita) il

Qi difensivo protegge da questi fattori esterni.

A.2.2. Jing

Può essere definito essenza ed è considerato la base di tutti gli a-

spetti della vita organica.

Possiamo distinguere Jing da Qi introducendo il movimento. Il Qi è

responsabile dei continui movimenti quotidiani del corpo mentre

Jing può essere considerato in rapporto al lento cambiamento evo-

lutivo che caratterizza soprattutto la crescita dell’organismo dal

feto alla vecchiaia.

Se Jing è abbondante vi sarà grande forza vitale e un organismo

sano e radiante mentre quando è carente la forza vitale si indebo-

Page 67: Il Tesoro Nascosto OK

Appendice: Medicina tradizionale e Taoismo

63

lisce e l’organismo è suscettibile di disordini.

Ci sono diversi tipi di Jing:

1) Jing ancestrale o congenito, che si forma nel momento dell’u-

nione delle energie sessuali maschile e femminile nell’atto

del concepimento. La quantità di questo Jing è fissa;

2) Jing post natale, che si ottiene dai cibi e dai liquidi ingeriti at-

traverso l’azione della milza e dello stomaco, questo Jing po-

stnatale serve ad integrare il Jing congenito con il quale for-

ma il Jing globale dell’organismo.

A.2.3. Sangue

Il sangue è la manifestazione fluida e materiale del Qi. Esso viene

prodotto in due modi:

1) attraverso la trasformazione degli alimenti (la milza estrae Gu

Qi dal cibo ingerito nello stomaco e lo invia verso l’alto a raggiun-

gere l’area toracica, il Jing Qi avvia il processo di trasformazione in

sangue e il Gu Qi viene inviato dai polmoni al cuore dove Yuan Qi

agevola l’ulteriore trasformazione in sangue);

2) attraverso l’azione del midollo in questo caso Jing Qi accumula-

to nei reni produce midollo il quale a sua volta produce midollo os-

seo che contribuisce alla produzione ulteriore di sangue.

Per cui milza, stomaco, polmoni, cuore, e reni svolgono tutti un

ruolo fondamentale nella produzione del sangue, che ha la funzio-

Page 68: Il Tesoro Nascosto OK

Il Tesoro Nascosto

64

ne di nutrire il corpo e aiutare la mente a svilupparsi e a rimanere

lucida.

A.2.4. Liquidi Corporei

Jin Ye sono i liquidi che idratano e lubrificano il corpo. La loro pro-

duzione e trasformazione è assai complessa, si generano dal pro-

cesso con cui milza e stomaco elaborano cibo e bevande, separan-

do i liquidi puri da quelli impuri.

Hanno la funzione di idratare e nutrire corpo, cute, muscoli e peli,

possono apparire come liquidi che scorrono nel corpo come sudo-

re, lacrime e saliva (liquidi Jin); oppure liquidi che idratano le arti-

colazioni e il cervello (liquidi Ye).

A.2.5. Shen

Lo Shen è tradotto spesso come “mente” intesa quale manifesta-

zione dello spirito dell’individuo. Non si deve credere quindi che sia

soltanto la mente che pensa memorizza ed esegue processi logici.

Lo Shen è la forza che mantiene in vita. Non ha sostanza ma dà

espressione e sembianza al Jing ed è la torre di controllo del Qi. La

radice dello Shen è la nostra coscienza o intenzione. Quando il

nostro cervello è energizzato e stimolato la nostra mente sarà

maggiormente consapevole e saremo in grado di concentrarci in

maniera più intensa. Il Dan Tien Superiore è la dimora dello Shen,

che si trova al centro della fronte.

Page 69: Il Tesoro Nascosto OK

Appendice: Medicina tradizionale e Taoismo

65

La forza trainante di Shen da indicazioni sulla personalità dell’indi-

viduo.

A.2.6. I tre tesori

Gli antichi cinesi, contemplando i fenomeni celesti, scoprirono che

il Cielo aveva tre tesori: il sole, la luna e le stelle. Osservando il

mondo naturale, compresero che anche la Terra aveva tre tesori:

l’acqua, il fuoco e l’aria. Allora si misero alla ricerca dei tre tesori

dell’uomo. Compresero infine che questi sono il Jing (secrezioni

interne), il Qi (energia), e lo Shen (spirito). Il Jing è simile alle

fondamenta di una casa è alla base del funzionamento del corpo.

Mentre il Jing rappresenta l’integrità strutturale del corpo e la sua

forza coesiva, il Qi è l’energia che lo anima. Se il Jing fosse una

lampadina, il Qi sarebbe l’energia elettrica che la fa brillare. Jing è

la struttura organica, Qi è l’energia che ne permette il funziona-

mento e la mantiene in vita. Lo Shen è la forza che guida e con-

trolla il nostro corpo, include la coscienza e la consapevolezza, è

l’aspetto yin di un individuo, senza di esso la volontà personale

non esisterebbe.

Jing Qi e Shen sono considerati i tre tesori.

Quando i tre tesori sono in armonia l’individuo risplende di vita, ha

una forma fisica ottimale, mente acuta e vigile.

Page 70: Il Tesoro Nascosto OK

Il Tesoro Nascosto

66

A.2.7. I Canali

Qi Sangue Jing e Shen sono sostanze o proprietà energetiche che

circolano e oscillano di continuo sulla cuspide che separa la dimen-

sione fisica da quella energetica.

Per capire il sistema di distribuzione dell’energia è necessario in-

trodurre il termine di meridiani o canali che la trasportano in tutto

il corpo.

I meridiani pertanto possono essere considerati come una rete di

distribuzione che porta energia in tutto il corpo. Sono distribuiti su

tutta la superficie del corpo umano e legano gli organi interni con

gli organi e i tessuti della parte superficiale, creando così una inte-

grità organica.

Questa rete è formata da 12 meridiani regolari, da 8 meridiani e-

xtra o collaterali. Solo i 14 meridiani (12 regolari, Vaso Concezio-

ne Ren e Vaso Governatore Du che fanno parte dei meridiani e-

xtra) hanno la caratteristica di avere dei punti di contatto o di ac-

cesso, lungo la loro superficie. Tali punti vengono considerati co-

me vortici di energia che attirano il Qi dentro e fuori dal corpo.

La semplice pressione di questi punti produce cambiamenti nel si-

stema energetico con conseguenti effetti fisici. Come ad esempio

quando ci si strofinano le tempie, con le mani, in caso di mal di te-

sta.

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Appendice: Medicina tradizionale e Taoismo

67

L’agopuntura praticata attraverso sottili aghi introdotti in questi

punti, produce pertanto l’effetto di stravolgere il ciclo dell’energia

nell’individuo per riportarla in equilibrio.

A.2.8. Organi

Dobbiamo qui riprendere la definizione di organo secondo l’ap-

proccio della medicina cinese, la quale vede gli organi come un si-

stema parte di un processo energetico dinamico e globale di tutto

il corpo umano, correlati al sistema di funzioni.

Come si legge sul Classico dell'Imperatore Giallo: "Il soggetto del

discorso[…]è il flusso libero ed il movimento centrifugo e centripe-

to del qi divino (shen qi), non sono pelle, carne, tendini ed ossa".

Il dialogo tra l’imperatore e il suo consigliere descrive il sistema

corpo umano come un insieme di uffici nella burocrazia centrale

del corpo ossia fa una metafora tra corpo umano e impero.

L'etica buddista, con la sua idea di sacralità del corpo, ad un certo

punto si innesta sulla filosofia confuciana e contribuisce a rendere

il corpo umano un tutto indiviso, per studiare il quale il medico de-

Canali/Organi Yin Canali/Organi Yang Cuore Intestino Tenue Maestro del Cuore Triplice riscaldatore Milza/Pancreas Stomaco Polmoni Intestino Crasso Reni Vescica Fegato Vescicola Biliare

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Il Tesoro Nascosto

68

ve osservare le funzioni e l'equilibrio delle sostanze. Un corpo dis-

sezionato non è di alcun interesse per il terapeuta, ed è significati-

vo che in medicina cinese l’immagine tipica usata per descrivere la

morte imminente sia quella di una separazione tra Yin e Yang.

Gli organi hanno la funzione di assicurare il costante flusso e ri-

flusso delle sostanze fondamentali del corpo.

Possiamo classificare gli organi in Yin e Yang. Gli organi Yin sono i

sei organi solidi (Milza, Cuore, Polmoni, Fegato, Reni e Pericardio)

Gli organi Yang invece sono organi cavi (Intestino Tenue, Intestino

Crasso, Cistifellea, Vescica, Stomaco, San Jao o Triplice riscaldato-

re). Normalmente gli organi Yin sono situati in profondità e sono

interessati alla regolazione delle sostanze fondamentali.

Gli organi Yang sono situati più in superficie e hanno la funzione di

accogliere, separare ed espellere le sostanze corporee.

Questa introduzione sintetica, ma spero efficace, ha lo scopo di

dare una percezione di come sia intesa la salute nella tradizione

orientale: il risultato dell’armonia di forze ed energie appartenenti

a dimensioni differenti, che si intersecano creando la realtà che

definiamo uomo.

E’ proprio dalla sinergica attività di elementi di natura così diver-

sa: spirito energia e materia, che abbiamo la sensazione di perce-

pire gli eventi della vita come sono. La malattia e la salute sono

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Appendice: Medicina tradizionale e Taoismo

69

inscindibilmente connesse a tutti gli eventi della nostra vita di

qualunque natura essi siano.

Considerata la natura olistica dell’approccio orientale al mondo, la

malattia e la salute vanno relazionate non solo alla nostra vita, ma

anche a quella di tutto ciò che ci circonda. Ciò significa che per au-

spicare una positiva armonia e benessere, bisogna essere respon-

sabili e rispettosi nei confronti della natura che ci costituisce e

che ci ospita.

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70

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fonti

71

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