IL TERREMOTO NON ESISTE - CSV Teramo · 52 MILIONI DI EURO, IL DANNO STIMATO PER LE AZIENDE...

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Le casette consegnate? Solo 42 su 1.881. Le stalle? Ancora quasi tutte fuori uso. Per non parlare delle strade, dei sopralluoghi che finiranno tra un anno e degli sfollati che, con l'estate, rischiano trovarsi fuori dagli alberghi. Insomma a sei mesi dal sisma, le persone colpite sentono vittime due volte. Al punto che lo stesso commissario straordinario per la ricostruzione, Vasco Errani, ha fatto davanti ai sindaci un discorso da tribuno del popolo, con un intercalare che sottolinea il fallimento dello Stato che lui stesso rappresenta: «Non esiste...». r^rrpp'.nTTWTA ^ di Carmelo Abbate fw e Laura Della Pasqua ? a ricostruzione post P ^ terremoto del centro& J Italia semplicemente jV" j|| non è mai iniziata. La pietra tombale sulla tanto decantata «celerità» nella risposta delle istituzioni alle scosse che dal 24 agoslo angosciano gli abilanli di Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo, non l'ha messa un leader politico in cerca di polemica. L neppure il rappresentante di un comitato di cittadini arrabbiati, che magari coltiva aspirazioni da capopopolo. No. L'accusa sulla ripartenza che non è nemmeno partita, la dichiarazione di resa sulla macchina organizzativa che non riesce ad andare avanti, l'esortazione a cambiare registro, arriva nientemeno che rial massimo rappresentante del governo per la ricostruzione: il commissario stra- ?&£ !; ^"r ' . ordinario Vasco Errani. Questa è cronaca. Siamo ad _àS8É|Ì| Panorama (ITA) - it Print Tipo media: Periodici Tiratura: 445.245 Publication date: 23.02.2017 Diffusione: Pagina: 24-31 Spread: 227.374 Readership: 1.462.000 Panorama (ITA) - it Tipo media: Publication date: Pagina: Print Periodici Tiratura: 23.02.2017 Diffusione: 24-31 Spread: Readership: 445.245 227.374 1.462.000 COPERTINAS - -- IL TERREMOTO NON ESISTE i Le casette consegnate? Soo 42 su 1.881.Le s:aHe? Ancora quas tutte fuori uso. Per non parlare deHe strade, dei sopraUuoqhi che fnìranno tra un anno e degli sfoHati che, con 'esta:e, rischiano di trovarsi fuori dagli abergìi. nsomrna, a sei mesi dal sisma, le persone colpite si sentono vittime due vote. Al punto che o stesso commssrio strordinrio per la ncostruzìone. Vasco Errni. ha fatto davanti ai sindaci un d scorso d tribuno del popolo, con un ntercalare che sottohnea il faWmento delo Stato che ui stesso rappresenta: «Non esiste...». 36 033 043 pal Ocovcrtcrrcm,torndd SO 21/02117 18.33 Tutti i diritti riservati PAESE : Italia PAGINE : 24-31 SUPERFICIE : 515 % PERIODICITÀ : Settimanale DIFFUSIONE : (650000) 23 febbraio 2017 - N°2648

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Le casette consegnate? Solo 42 su 1.881. Le stalle? Ancora quasi tutte fuori uso. Per non parlare delle strade, dei sopralluoghi che finiranno tra un anno e degli sfollati che, con l'estate, rischiano dì trovarsi fuori dagli alberghi. Insomma a sei mesi dal sisma, le persone colpite sì sentono vittime due volte. Al punto che lo stesso commissario straordinario per la ricostruzione, Vasco Errani, ha fatto davanti ai sindaci un discorso da tribuno del popolo, con un intercalare che sottolinea il fallimento dello Stato che lui stesso rappresenta: «Non esiste...». r^rrpp'.nTTWTA ^ di Carmelo Abbate fw e Laura Della Pasqua ? a ricostruzione post P ^ terremoto del centro& J Italia semplicemente jV" j|| non è mai iniziata. La pietra tombale sulla tanto decantata «celerità» nella risposta delle istituzioni alle scosse che dal 24 agoslo angosciano gli abilanli di Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo, non l'ha messa un leader politico in cerca di polemica. L neppure il rappresentante di un comitato di cittadini arrabbiati, che magari coltiva aspirazioni da capopopolo. No. L'accusa sulla ripartenza che non è nemmeno partita, la dichiarazione di resa sulla macchina organizzativa che non riesce ad andare avanti, l'esortazione a cambiare registro, arriva nientemeno che rial massimo rappresentante del governo per la ricostruzione: il commissario stra- ?&£ !; ^"r ' . ordinario Vasco Errani. Questa è cronaca. Siamo ad _àS8É|Ì|

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IL TERREMOTONON ESISTE iLe casette consegnate? Soo 42 su 1.881.Le s:aHe? Ancora quas tutte fuori uso.Per non parlare deHe strade, dei sopraUuoqhi che fnìranno tra un annoe degli sfoHati che, con 'esta:e, rischiano di trovarsi fuori dagli abergìi. nsomrna,a sei mesi dal sisma, le persone colpite si sentono vittime due vote. Al puntoche o stesso commssrio strordinrio per la ncostruzìone. Vasco Errni.ha fatto davanti ai sindaci un d scorso d tribuno del popolo, con un ntercalareche sottohnea il faWmento delo Stato che ui stesso rappresenta: «Non esiste...».36

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a ricostruzione postterremoto del centroItalia semplicementenon è mai iniziata. Lapietra tombale sulla

tanto decantata «celerità» nella risposta delle istituzioni allesnisse che dal 24 agosto anigusciano gli abitanti <li Marche,Umbria, Lazio e Abruzzo, non l'ha messa un leader politicoin rerca di polemira. E neppure il rappreseiitante di un conii-tato di cittadini arrabbiati, che magari coltiva aspirazioni dacapopojolo.

No. L'accusa sulla ripartenza clic non è neiiimeno partita,la dichiarazione di resa sulla macchina organizzativa che nonriesce ad andare avanti, 1 esortazione a cambiare registro, ar-riva nientemeno che dal massimorappresentante del governo per laricostruzione: il commissario «tra -ordinario Vasco Errani. •,

Questa è cronaca. Siamo ad ,

Ancona, è mercoledì IS febbraio. I -

sindaci dei comuni della zona di Ma .

cerata, Ascoli e Fermo si ritrovaiioper una riunione a porte chiuse con — '-'. -

il presidente della regione Marche, -

Luca Cer scioli, econ l'uomo incari-cato direttamente da p21e77n Chigi.Si passano in rassegne i numerosiproblemi pos sisma, dai sopralirio-ghi roppo lenti alle case - e che nonarrivano, dalle tanto agognate «tal e

38 Panorama 23 febbraio 2CL'

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alla altrettanto odiata burocrazia.Il commissario governativo Vasco Errani ascolta in silenzio,

poi si alza e inizia il suo discorso, che Panorama è in grado diripnr:are fedeliiieiuie: «Non c'è dubbio che abbiamoavuto quattro terremoti, la dimensione è strato-sferica, ma tutto ciò non risolve il fatto che nonriusciamo ad andare avanti su alcune cose».Errani prende fiato e lancia il sasso: «Macerie,stalle, casette, questa non è la ricostruzione,questa è la gestione dell'emergenza. Bisognacambiare. E bisogna dare e fare un'altra gover-nance, se no non ce la faremo».

A questo punto il responsabile ultimo dellaricostruzione si trasforma in un tribuno e al gri-

-. .. do di «non esiste» scaglia laJ .- ., sua invettiva contro la sua

ricostruzione: «Noii esiste,_d il fatto che per cominciare

a fare le casette, che non è. ,-- -- ciò che devo fare io, si at-

- tenda di avere il fabbisogno• definitivo di tutte le casette.

I_- Non esiste. Non esiste che

per fare le stalle bisogna- , metterci tutto questo tem-

po. Non esiste. Non esiste».Errani sproi a «i sinrlau clic i i baseal ntiovo decreto possono diventaresta»ione appaI ante per le casette»Il clima un sala si accende, e qual-che primo cittadino la notare che i

progetti di i irha niì/aii un e rimango io p. ri'heggia i in regio neper mesi e mesi

Alla fine dell riunione, un partectpante che chiede si restareanon mo si sfoga cnn Paiaoenunma:«t,e ordinanze sono incoirupren-sibili quando chiamiamo in regione ci rimpallano da un ufficioall'al ro, e nessuno sa darci una risposta chiara. Ora ci diconoche i comuni posnono fare legare di appalto, ma i progetti vannoapprovati dalla regione, e non possiamo presentarli se prima

Il commissarioper l'emergenza

Vasco Errani duranteun soprattuogo, il primo

settembre scorso,ad Arquata del Tronto

(Ascoli Piceno).

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Iso

La locandina affissa una settimana A Norcia sono 18 le famiglie già entrate nelle casette.

fa fuori dal centro turistico Holiday -

(sotto) a Porto Sant'Elpidio,sul calendario delle uscite previsteper gli ospiti del sisma,,.

12.070LE PERSONE SFOLLATE

9.326quelle accolte in strutturericettive locali e alberghi.

300le strutture interessate,

che hanno firmato un contrattofino aI 30 aprile.

188le strutture che hanno dato

disponibilità oltre quella data.

----

1.881il totale provvisorio delle casettechieste dai comuni a partire

dal 24 agosto.

18quelle consegnate chiaviin mano a Norcia,

che ne aveva richieste 191.

510le casette chieste dal Comune

di Amatrice, 25 quelle consegnate,ma non ancora abitate.

200le casette chieste dal Comune

di Arquata dopo la scossadel 24agosto, nessuna consegnata.

225le casette chieste dal Comune

di Visso dopo la scossa del 26ottobre,nessuna consegnata.

70le casette chieste dal Comunedi Castelsantangelo sul Nera,

nessuna consegnata.

23febbraio2017 Paiacoamu 39

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342 le stalle chiestedagli allevatori delle Marche,circa 30 quelle consegnate,2 quelle funzionanti.

130le stalle chieste dagli allevatori del Lazio,

94 QUELLE CONSEGNATE.

120le stalle chieste dagli allevatori

dell'Umbria, 40 QUELLE CONSEGNATE.

28le stalle chieste dagli allevatori

del l'Abruzzo,16 QUELLE CONSEGNATE.

52 MILIONI DI EURO,IL DANNO STIMATO

PER LE AZIENDEAGRICOLE.

400i capi di bestiame morti,

600 LE MUCCHEe 5.000 LE PECORE ancora

esposte al freddo e senza una stalla.

Dante Camacci. allevatoredi Spelonga, frazionedi Arquata del Trento.Insieme alla famigliaè rimasto nella casa colpitadal sisma per prowedereal suo bestiame.

non finiscono il sopralluogo. Siamo nel caos più totale. Ancheper i più piccoli interventi non sappiamo come procedere».

Sono passati sei mesi dalla prima scossa e dallo »statetran-quilli, prima dell'inverno avrete le casette»promesso da politicicon il caschetto sulla testa in tour tra le macerie. Salvo poi darele colpe dei ritardi a chi non poteva ribatiere, ovvero la neve,eandare a celebrareconie fosse un vanto, senza neppure una puli-ta di vergogna, la consegna di 18 abilazioni provvisorie in egnocon quella indecorosa estrazione a serIe prima della Befana.

CasetteIl comune più fonunato e invidiato è sicuramente Norcia,

con le sue18 famiglie che soltanto nei giorni scorsi hanno avuteaccesso alle cosiddette Sae(soluzioni abitative in emergenza).Altre 20 dovrebbero essere consegnate a breve, ma siamo benlontani dalle 191richieste del sindaco con I intercessione di SanBenedelio dopo le scosseile! 24 agoslo e del26 ottobre. Ma que]ledi Norcia rimangono comunque le uniche casette abitate su untotale provvisorio di .881 richieste da tutti i comuni colpiti dalterremoto. Come direbbe Errani, iscii esiste.

Amatrice, peresempio, aveva fatto domanda per 510costruzioni in legno: solo 25 sono state consegnate e assegnate conquella famosa lotteria del disonore Ma sono tuttora vuote. Iresto è desolazione pura. Castelsantangele su Nera è un paesefantasma, completamente raso al suolo dopo le scossedi agostoe oiiolire. Il sindaco Mauro Falcucci aveva chiesto 70 caselle, èancora lì cimeaspella, e si sfoga coii Pwsoremrc: «Gradireutmuessesetrattati alla stessamaniera degli altri comuni. Nomsiamoquelli dcl terremoto vicino a Norcia. siamo una comunità cheè stata completamente distrutta. Non pretendiamo di essere iprimi, ma chiediamo pari trattamento, perché abbiamo pauradi essere dimenticati».

Stessa situazione e stato d'animo ad rquata del Tronto,comune che ha pagato con SI morti il sisma del 24 agosto.liuecenlo casette richieste, nemmeno una consegnata, a di-spetto delle aree individuate e prunte. «Noi siamo tenaci, ma cisentiamo tiascurati iispette a Norcia e Amatrice» dice a Parsoi'wna il sindaco Alcandio Petiucci. «Foise qualcuno dimenticache siamo il comune messo peggio: un paese fantasma, tutti

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evacuati, pure dalle frazioni». Ci spostiamo a Visso, provincidi Macerata, 225 casette richieste dopo le scosse di ottobre. Lmusica non cambia. «Le aree sono state individuate, ma è tutlfermo. Avete visto casette voi?» ci domanda il sindaco GiuliarPazzaglini. «Purtroppo non abbiamo luoghi simbolo come Ibasilica di Norcia, quindi passiamo in secondo piano». Coirdirebbe Errani, non esiste.

Sfollati e alberghiSenza casette, con la propria abitazione distrutta, inagibil

o in attesa di verifica, e con un incubo che negli ultimi giornimaterializza sempre di più: quello di essere sbattuti fuori dafalberghi che con l'avvicinarsi dell'estate vogliono sostituiresfollati con i turisti. Alla bacheca dell'Holiday di Porto SantEpidio nei giorni scorsi è apparso un avviso che rendeva parteci]i 500 >ospiti del sisnaa> della tabella di marcia condivisa coniRegione Marche: 250 dovranno andare via entro il 20 maggigli altri 250 al 30 giugno.

Domande. Chi resta? Quelli che hanno bambiui che frequeitano le scuole? Chi parte? Per andare dove? <>Purtroppo nessunconosce questi requisiti, forse solo la regione, ma non li ha anco]comunicati» dice Daniele Gatti, direttore del centro turistico. «Nabbiamo fatto il nostro dovere, e anche di più. Il contratto ccla regione per l'accoglienza degli sfollati scadeva il 30 aprile».

Sono 12.070 le persone rimaste senza un tetto, 9.326 quel]che sono state accolte nelle 300 strutture ricettive locali e negalberghi sulla costa. Nei giorni scorsi i proprietari e gestorisono visti recapitare la richiesta delle regioni a continuare l'acoglienza <>eventualmente fino ai 31 dicembre 2017, e comunqfino al termine dello stato di emergenza».

Il documento ha avuto l'effetto di una doccia fredda sugoperatori che avevano già pianificato la stagione turistica estiv]Si sono alzati malumori e proteste, al punto che l'assessore,Turismo delle Marche, Moreno Pieroni, ha convocato una ntnione con le associazioni di categoria, al termine della quale lTparlato di «disponibilità delle strutture ricettivrs e ><fabbisogndei posti letto ampiamente garantito». Sarà sicuramente cosma al momento, secondo quanto risulta a I-'arwrarna, sul]piattaforma web per le comunicazioni a loro dedicate, soiiperventute risposte da 188 strutture su 300 per un totale6.495 posti letto.

Pesa anche la questione rimborsi: 40 euro al giorno per Ipensione completa. Ma molti degli albergatori sono ancora iattesa che vengano saldate le fatture di novembre. E c'è chi, cernL'Hostaria del Cavaliere di Monteprandone, in provincia di AscePiceno, alza bandiera bianca. >Mi trovo di fronte a un bivio:caccio i terremotati dal mio albergo, oppure lo regalo allo Stato»sbottato di recente il proprietario Andrea Evangelista. <>Laregior

574le criticità riscontrate su 124 STRADEstatali, regionali, e provinciali.

Di queste, 203 sono le strade chiuseal traffico. Soltanto il 14 febbraio è stato

approvato il primo stralcio delprogramma di ripristino definito

da Anas, che ha dato prioritàa 408 interventi del valore

di 389 milioni di euro.

Una strada di Norcia squarciata dal terremoto.

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110.724I SOPRALLUOGHI

EFFETTUATI SU EDIFICIPUBBLICI E PRIVATI PRVERICARE L'AGIBILITA.

91.000le richieste di sopralluoghi ancora da fare.

14.734il totale sopralluoghi nell'ultimo mese.

48settimane il tempo stimato per ultimare

tutti i sopralluoghi.

1.900 1.500le richieste di le richieste di

sopralluogo alle sopralluoghi alleabitazioni abitazioni dei cittadini

dei cittadini di Visso, di Cingoli, 100 quelli500 quelli effettuati. effettuati.

23 MILIARDI530 MILIONI DI EURO

il totale dei danni provocatidai terremoti e dei costi

per l'emergenza, secondol'ultimo rapporto

della Protezione civile.

12,9miliardi la stima dei danni agli edifici privati.

1,1miliardi,la stima dei danni agli edifici pubblici.

7miliardi di euro,i soldi in totale stanziati dal governo.

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Squadre dei vigili del fuocoin azione ad Amatricedopo le terribili scosse

non ci paga e io non posso continuare a chiedere soldi in banca

per pagare tributi e utenze». Come direbbe Errani, non esiste.

Verifiche agibilitàPer chi non dovesse rientrare nelle ottimistiche previsioni

dell'assessore Pieroni, si aprirebbero due vie: fare i bagagli etrasferirsi in un altro albergo all'interno, dove comunque la terranon smette di tremare, oppure tornare nella propria casa. Peccato

che moltissimi sfollati non abbiano ancora neppure ricevuto lavisita dei tecnici che devono certificare l'agibilità della propria

abitazione. Non esiste, direbbe Errani.Non esiste che a sei mesi di distanza dal primo terremoto,

mentre la Protezione civile sbandiera 110.724 sopralluoghi

nelle quattro regioni tra edifici pubblici e privati, ne rimangonoancora 91 mila da fare. Non esiste che si proceda per mesi controppi pochi tecnici abilitati a verificare lo stato degli edifici

per compilare le cosiddette schede Aedes (agibilità e danno inemergenza sismica). E che a novembre, piuttosto che potenziaree velocizzare le squadre di intervento, si attivi una nuova pro-

cedura Fast (fabbricati per l'agibilità sintetica post terremoto)che avrebbe dovuto sveltire la procedura, ma finisce per compli-carla ulteriormente, come dimostrano le 12.500 schede rimastesospese e rinviate a un successivo passaggio dei tecnici Aedes.

Non esiste che dal Comune di Cingoli, dopo il sisma diottobre, siano arrivate 1.500 richieste di verifica di agibilità, e

ne siano state affettuate solo 100. Mentre a Visso siamo a 500verifiche su 1.900.

Non esiste che, secondo un calcolo fatto da Panorama con

l'ausilio di ingegneri specializzati, incrociando i dati ufficialidella Protezione civile, dai quali risulta una tabella di marciacon una media di 830 schede Aedes e 2.600 F'ast a settimana, si

arrivi a una proiezione di ultimazione delle sole verifiche perla fine del 2017. Come direbbe Errani, non esiste.

Caos normativoIl commissario del governo ha in qualche modo puntato il

dito contro i comuni, dicendo che «non esiste la centralizzazio-

ne della ricostruzione, si ricostruisce soltanto nel territorio». Econtro i sindaci, che ha spronato a «diventare stazione appal-tante». Ma dopo tre decreti legge, una legge di bilancio, una

legge differimento dei termini, otto ordinanze del commissariostraordinario e del capo della Protezione civile, per dirla con

le parole di Filippo Saltamartini, sindaco di Cingoli, «abbianiobisogno di un professore di diritto costituzionale per venire acapo di una legislazione così frammentata».

Un caos normativo che produce complicazioni dal saporebeffardo. Un esempio su tutti, il canone Rai, sospeso soltantoper i terremotati che dimostrano di non avere più il televisore. tn

sostanza, per non pagare devono inseriere anche la tv nella listadei danni. Così prescrive il decreto legge numero 8 del 2017, ma

da nessuna parte si specifica come va dimostrata la distruzionedel televisore: con un'autocertificazione che attesti il crollo dellacasa? O con il solo fatto di essere ospitato in albergo?

StalleGli animali sono dovuti rimanere dentro le loro stalle mezze

crollate, oppure all'aperto in mezzo alla neve. La Coldiretti cal-

cola siano morti oltre 400 capi di bestiame, mentre 600 mucchee 5 mila pecore sono ancora al freddo, senza un ricovero. Dopoil terremoto di agosto, dalle Marche era partita la richiesta di

69 stalle in tensostruttura, poi ci sono state le altre scosse e ilnumero è salito a 342. A oggi ne sono state realizzate 30, e quellecompletate con gli allacci di luce e acqua, quindi funzionanti,

sono soltanto due. Come direbbe Errani, «non esiste che perfare le stalle bisogna metterci tutto questo tempo'>. Soprattutto

in comunità niontane le cui econonhie sono basate propriosull'allevamento. Non esiste.

ViabilitàCome non esiste che a fronte di 574 criticità su 124 strade

statali, regionali e provinciali, delle quali 203 legate a vere e

proprie interruzioni, la situazione sia rimasta com'era. Dun-

que con interi comuni ancora isolati, altri accessibili soltantodopo lunghe ed estenuanti circumnavigazioni in auto: tutto

fermo a un «primo stralcio del programma definito da Anas, diconcerto con le regioni e i gestori stradali» approvato soltantoil 14 febbraio dal capo del dipartimento della Protezione civile.Come direbbe Errani, non esiste. Il tempo passa, i danni per

l'economia crescono e i costi aumentano. L'ultima cifra messanero su bianco dalla stessa Protezione civile parla di 23 miliardi,che comprende i costi per l'emergenza, i 12,9 miliardi di danni

agli edifici privati e 1,1 miliardi a quelli pubblici. Consideratoche a fronte di 107 mila sopralluoghi ne rimangono oltre 100

mila da fare, sicuramente esiste il dubbio se ci si trovi di frontea stime attendibili o a previsioni buttate lì come un Exit Pollqualsiasi. l'uò esistere una ricostruzione così? .

© RIPRODUZIONE RISERVATA

(ha collaborato Rosse/la Luciarii)

23febbraio2017 Panorama 43

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