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HCM24 - QVNews pubbl. trimestrale registrazione 267/2004 tribunale Milano Poste Italiane Spa - Sped. A. P. -70% - LO/MI N.1/2011 - Anno IX N°67 - settembre - dicembre 2013 S P O R T L A V O R O E V E N T I P R O G E T T I QUANTA VILLAGE NEWS 67 Settembre - Dicembre 2013 IL TENNIS CHE VERRÀ Inaugurati 4 nuovi campi in Clay Tech 15 anni

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QUANTA VILLAGE

NEWS

67Settembre - Dicembre2013

IL TENNISCHE VERRÀInaugurati 4 nuovi campi in Clay Tech

15 anni

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P E N S I E R I . I N . L I B E R T À @ L A V O R O L ’ I N T E R V I S T A

I milanesi laboriositroveranno la giusta via

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Contributoalla riflessione

5CORSI E RICORSI STORICI

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CONI di speranza

PIERLUIGI MARZORATI

IN QUESTO NUMERO

CONVEGNI QUANTAMILANO NON MOLLA

EDITORIALE

Ricordi di una carriera

Al via la stagione degli eventi targati Village

Presentato al Village il libro sull ’Olimpia

PER GRAZIA RICEVUTA

AMARCORD

20EVENTI DI TERZO TIPO

EVENTI

30I primi appuntamenti dopo il TripleteCOPPA CAMPIONIHOCKEY

16Il Premio Quintavalle a giovani promesseDICONO DI NOIRASSEGNA STAMPA

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La nuova stagione

ARSENAL E NUOVI CORSISPORT

UN PO’ DI PULIZIAVEDO POSITIVO

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AREA BIMBI

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26Nuovi campi in Play-it Clay TechRIVOLUZIONE ROSSATENNIS

IL NASTRO MAGICO

SALUTE

AGENDA

22SCARPETTE ROSSE

40OCCORRE IL TOPVILLAGE PEOPLE

Intervista all ’imprenditore Paolo Riva

36SPORT CONTRO LA VIOLENZA

INIZIATIVE

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TUTTI GLI EVENTI VILLAGE

EXPO

Nuove tecniche di taping neuromuscolare

38Lo spettacolo del foliage trentino

ROSSO DI STAGIONEVIAGGI

Impara l ’inglese con le ricette internazionali

EVENTI

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OUTDOOR TRAININGOrganizziamo giornate di formazione in un contesto rilassante. Mettia-mo a disposizione della vostra azienda gli spazi e i servizi del Quanta Village, fornendovi un’assistenza completa.Varie soluzioni per il team building: cucina, hockey, football americano, beach volley, calcio, apnea e running sono alcune delle attività propo-ste per rendere affiatato e complice lo staff.

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15 anni

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“ Deinde Carthago delenda est”.Ricordi di lontane letture liceali, quando greco e latino erano una cosa seria e certe sentenze ti resta-vano dentro tutta una vita.“ Deinde Carthago delenda est” ammoniva Catone al termine di ogni suo discorso, qualunque fosse l ’argomento, dopo aver conosciuto da vicino i cartaginesi : avrebbe avuto ragione lui.L’ ammonimento – e così facciamo un po’ di cultura a buon mercato – lo si potrebbe tranquillamente applicare ogniqualvolta dai sontuosi uffici di via Dogana dell ’Assessorato allo Sport del Comune di Milano e da quelli della controllata Milano Sport esce qualcosa che assomiglia ad un bollettino di vittoria, ad un regalo per i milanesi e per le loro tasche, salvo poi scoprire che ancora una volta l ’u-nica vittoria vera sarebbe la chiusura di Milano Sport, delenda – appunto .Se ne è avuta puntuale conferma alla vigilia delle vacanze, quando il livello d’attenzione ormai stava scemando e i pensieri erano già altrove.Con grande risalto mediatico pari – let it be – alla scarsa attenzione con cui i media stessi sono an-dati a spulciare tra i numeri, Assessorato allo Sport e controllata hanno presentato il bilancio 2012 di quest’ultima segnalandone il pareggio con grande enfasi e relativo auto compiacimento per i di-rigenti della stessa Milano Sport, dell ’ Assessorato e della Giunta intera.Finalmente una società che funziona e non perde soldi, finalmente un servizio che ai milanesi non costa nulla anzi, produce qualità e buona gestione.Gaudeamus igitur, sempre per fare cultura a buon mercato.Ma…Ma ancora una volta Milano Sport, che da un lato esibisce un bilancio finalmente in salute, dall ’al-tro minimizza, nasconde tra i meandri di entrate e uscite un contributo di 5 milioni di euro del Co-mune che, oplà!, è esattamente quello che serve per chiudere il bilancio stesso senza l ’ennesimo buco.Buco che – essendo pari all ’ incirca al 30% del fatturato – in un’azienda seria avrebbeben altre sviluppi che una conferenza stampa trionfalistica. Anche perché, leggendo con attenzione tra le cifre, si scopre un ulteriore finanziamento del Comune di 6 milioni e rotti quale acconto per futuro aumento di capitale (tradotto: prossime perdite in vista) che porta il totale dei ‘ doni comunali’ ad oltre 11 milioni di euro. Non male.Ancora una volta, dunque, si è messo mano ai soldi dei milanesi per coprire le lacune e l ’ incapacità di un management e della classe politica che lo sostiene, palesemente ‘ fuori mercato’ (per usare il gergo commerciale) ma – cosa ancora più grave – tenuti in vita da chi invece avrebbe il dovere, prima ancora che il diritto, di dargli il benservito restituendo a Milano e ai milanesi soldi e credi-bilità.“ Deinde Carthago delenda est”: e chissà che, come duemila anni fa, alla fine la cosa non riesca.

Dario Colombo

CORSI E RICORSI STORICI

EDITORIALE

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I MILANESI... PRESI PER IL NASO

Ringrazio il nostro Direttore per aver voluto commentare

al mio posto, evitandomi così di incorrere in espressioni troppo colorite, la presa per il naso di tutti i cittadini milanesi fatta dall’As-sessora allo Sport del Comune di Milano e dal Presidente di Milano Sport S.p.A. con la pubblica, robo-ante comunicazione a tutti i media, dell’avvenuto pareggio nel 2012 del Bilancio di Milano Sport S.p.A. quando in realtà hanno presentato ed approvato un bilancio ancora in pesante perdita, per l’esattezza da libri in Tribunale se solo si fosse trattato di una Società a capitale privato e non pubblico.Torno invece su un tema che

riguarda in modo molto serio la nostra città, per altro, già toccato nel passato in questi “Pensieri in libertà”, ma che oggi alla luce degli ultimi stravolgenti accadimenti, merita qualche riflessione aggiun-tiva.

MILANO HA PERSO LA BUSSOLA

Tre anni fa, ancora con Sindaco Letizia Moratti, avevo definito

Milano come “bruttarella” eviden-ziando, in apposito editoriale, i tanti aspetti negativi che stavano affliggendo già allora la nostra città, molto lontana dall’essere, come un tempo e per tanti anni è stata, capitale morale ed impren-ditoriale del nostro Paese.Raccontavo di una Milano sporca, ferita

dai graffitari, con ancora tanti dispe-rati, gestiti da ignobili organizzazioni, ad elemosinare agli incroci delle nostre strade; lamentavo la mancanza di idee e provvedimenti seri atti a contrastare l’incubo delle polveri sottili, menzio-navo infine, forse come elemento più “pericoloso”, l’assoluta mancanza di figure carismatiche, di personalità forti, trascinanti (in modo etico però), in tutti i principali settori della vita della nostra città.A distanza di qualche anno e con un nuovo Sindaco giunto ormai quasi alla metà del proprio mandato, tutto quanto allora denunciavo invece che migliorare è per molti versi addirittura peggiorato; in più Milano ha fatto propri, adeguan-dosi senza alcuno scatto d’orgoglio, molti dei mali che stanno penalizzando in modo serissimo il nostro Paese, dall’eccesso di burocrazia alle sempre più vistose infiltrazioni malavitose;

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MILANO NON MOLLAdi UMBERTO QUINTAVALLEPresidente Quanta

LA cITTà hA PERSO LA BuSSOLA, MA LA MILANO chE LAvORA RITROvERà LA gIuSTA vIA.

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PENSIERI IN LIBERTà

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dalla estensione dei reati di corruzione e concussione allo sperpero di pubblico denaro come da più di un decennio noi stessi stiamo denunciando e documen-tando. Rimediamo figuracce a go-go che rischiano di mettere Milano sullo stesso piano del ridicolo a cui da tempo è esposto di fronte al mondo intero il nostro Paese per i vari Bunga Bunga, per le vicende giudiziarie di Berlusconi o per l’“eroico” comportamento di Capitan Schettino.

Il riferimento va alla clamorosa top-pata della quotazione in Borsa della SEA; alla condanna della Comunità Europea con tanto di mega multa per la que-stione SEA Handling; all’improvvida dichia-razione pubblica di un membro della Giunta, vero e proprio dilet-tante allo sbaraglio, che voleva negare la concessione di spazi commerciali a Dolce e Gabbana.

Simboli centenari della milanesità come la Pasticceria Cova passano senza colpo ferire in mani straniere, mentre anche la mia amata Inter, al momento in cui leggerete queste note, potrebbe aver lasciato la cassaforte di casa Moratti per finire in quella di un magnate thailandese.

E che dire dei nomi più altisonanti, vero e proprio Gotha dell’ imprendito-ria milanese, – da Berlusconi a Ligresti a Tronchetti Provera - condannati nelle ultime settimane a pene restrittive tal-volta in via definitiva? In realtà sul caso di Marco Tronchetti per quello da me letto e saputo nutro grosse perplessità

sia sulle motivazioni di condanna sia sulla dimensione della pena erogata in primo grado. Ma sul resto… Staremo a vedere.

In ogni caso questo tintinnar di manette attorno ai più noti imprenditori mila-nesi e una Giunta dichiaratamente schierata contro l’iniziativa privata (ne sappiamo qualcosa noi di Quanta) non aiutano certo né l’immagine né tanto-meno lo sviluppo, con nuova proget-tualità e nuovi investimenti a Milano.

Cosa sta dunque succedendo alla nostra città una volta vitalissima, trai-nante, assolutamente competitiva con le principali metropoli mondiali? Oggi

perdiamo seccamente il confronto anche con la tradizionale avver-sar ia-concorrente, Torino, dove all’im-mobilismo ed alla mancanza di qualsi-voglia leadership di

Milano si contrappone una città a detta dei più ben governata, che ha saputo organizzare molto bene una Olim-piade, che con la sua azienda-simbolo ha prima salvato e poi rilevato niente-meno che il colosso Chrysler, che con-tinua ad avere nella famiglia Agnelli un punto di riferimento riconosciuto ed apprezzato nel mondo e che, last but not least, ormai da tre stagioni sopra-vanza anche nel calcio i club milanesi.

La realtà è che da tempo non abbiamo più una figura di alto profilo, appunto alla Agnelli che caratterizzi Milano sotto il profilo culturale, imprendito-riale, sportivo; ma neppure politica-mente da tempo riusciamo ad espri-mere un nome nuovo che ci unisca e ci faccia sognare un po’ come è Matteo

“...hanno approvato un bilancio ancora in

pesante perdita”

Breve rassegna stampa su Milano Sport SpA che riceve 5 milioni dal Comune di Milano per pareggiare il bilancio.

MILANO NON MOLLA

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Renzi per Firenze (per inciso qual-cuno mi può spiegare come un partito di assoluta rilevanza nazionale come il PD rifiuti di vincere, probabilmente passeggiando, qualunque elezione nazionale rendendo finalmente l’Italia governabile e non più così drammati-camente rissosa solo per non voler can-didare unitariamente appunto Matteo Renzi?).

Così che politicamente stiamo assi-stendo a Milano ad uno stato con-fusionale assoluto che caratterizza le due principali forze, al punto che alla mediocrità che in alcuni casi tracima nell’assoluta incompetenza del centro sinistra si contrappone l’inconsistenza di un centro destra, senza un vero lea-der, senza programmi seri e di ampio respiro, ma contemporaneamente senza quel lucido mordente che dovrebbe caratterizzare qualunque sana opposi-zione.Il risultato è una Milano senza bussola,

brutta, oggettivamente mal vivibile ed insicura tanto da dover chiedere rin-forzi di polizia allo Stato centrale o a reinventarsi le ronde cittadine. Con raccapriccianti buchi nel bilancio a cui i nostri politici sanno rimediare non in modo virtuoso, per esempio non sper-perando il danaro come andiamo rac-contando da anni parlando di Milano Sport, ma imponendo ai milanesi sem-pre e solo balzelli di ogni tipo sotto forma di nuove imposte e tasse nonché di incrementi tariffari.

Una Milano in sovrappiù senza alcuna eccellenza universitaria che possa venir citata, nelle apposite classifiche internazionali tra le prime 100 Università al mondo; né più trai-nante, addirittura affossante anche la Regione Lombardia, considerata non più la prima ma addirittura la quarta (crollo in un solo anno) Regione per efficienza sanitaria in Italia e declas-sata dal 100° al 128° posto nella clas-

sifica europea della competitività. 

E allora, dopo questo bel quadretto allegro dovremmo tutti scappare da Milano o almeno, chi se lo può permet-tere, spedire figli e nipoti il più lontano possibile da questa città?Secondo me no, perché, come dìsen a Milàn:

LA RÔDA LA GIRA

Che in soldoni vuol dire: toccato il fondo, si ricomincia a salire. E

questo io credo avverrà a Milano sulla base di un ragionamento, di qualche vistoso segnale e… di un po’ di sano ottimismo unito alla conoscenza di come noi milanesi siamo fatti e come sappiamo storicamente reagire ai momenti no.Quanto al ragionamento, esso è sem-plice e duplice: da un lato sono con-vinto che politicamente, girata la boa

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di metà mandato ed in presenza del quasi nulla di buono realizzato, il nostro Sindaco e la sua Giunta, se non vorranno clamorosamente perdere (come non vorranno non essendo stu-pidi) le prossime elezioni, si incam-mineranno molto più seriamente e pragmaticamente sulla strada del fare nell’interesse generale dei milanesi e non più di una parte politica per di più di larga minoranza degli stessi.E del fare bene, incominciando prima di tutto ad ascoltare e dare retta alla parte più viva e proiettata nel futuro della città, senza più, al contrario, fare propri i cattivi consigli come quelli sistematicamente ascoltati da una nota Presidentessa milanese, sicura-mente e socialmente altolocata, ma altrettanto sicuramente politicamente basso, anzi bassissimo locata; la stessa opposizione di centro destra, orfana di Berlusconi (penso io, finalmente) si dovrebbe dare una bella mossa con-tribuendo in modo dialetticamente costruttivo col centro sinistra al rilan-cio di Milano.Dall’altro lato sono convinto che al traino di una economia nazionale che sta già iniziando a dare segni di ripresa, Milano, i milanesi non dor-miranno affatto e torneranno a dare al Paese virtuosi esempi di laboriosità ed imprenditorialità.

Quanto ai sopraccennati vistosi segnali l’avvicinarsi di un evento di straordinaria importanza come l’Expo ed il contestuale inaspettato “regalo” di Enrico Letta nell’aver indicato Milano come sede e base operativa del semestre italiano alla guida della Comunità Europea, sono capisaldi ed opportunità straordinarie che non possono essere buttate alle ortiche per far tornare il sorriso ad una ingrigita Milano.

Da ultimo credo che a Milano potrebbe risultare molto salutare aver vissuto e saputo mettere alle spalle un periodo nero: se ne saremo come credo capaci, ben vengano anche le acquisi-zioni e gli investimenti stranieri, per-ché solo così torneremo ad essere una vera metropoli internazionale capace di vincere ogni sfida.

ANCORA A PROPOSITO DI ESPROPRIO PROLETARIO

Un rapido aggiornamento visto l’interesse suscitato da questo

tema tra i nostri lettori e tra i soci ed i frequentatori del Quanta Village: gli avvocati delle parti sono al lavoro per cercare di arrivare ad una soluzione prima che il TAR al quale ci siamo rivolti avvii la procedura di giudizio. L’accordo che per noi poteva essere uno solo senza se e senza ma, essendo il terreno del Quanta Village solo ed unicamente privato, era ad un passo dalla conclusione se un esponente della controparte, indovinate chi?, il Direttore Generale dell’Assessorato allo Sport di Milano, Dario Moneta, non avesse proposto una soluzione che definire “irricevibile” è eufemistico e riduttivo.

Risultato? Tutto rinviato a tempi migliori, anche se con altro Assessore e Direttore Generale del settore sport il problema non sarebbe neppure sorto e comunque sarebbe già stato risolto. Ma del resto sono riusciti nella non facile impresa di far imbufalire anche i rappresentati del CONI: che altro potevamo quindi aspettarci?

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DA OLTRE 160 ANNI UNA STORIA FATTA DI SUCCESSI

Qualità, tradizione e cultura sono la forza di Birra Menabrea. Una birra d´èlite basata sul concetto di “fatto a mano” e che da oltre 160 anni continua a raccogliere premi internazionali. Riconoscenze che sono rintracciabili nella qualità delle acque biellesi, nella scelta del luppolo, del ceppo di lieviti, del malto e sicuramente nell´amore che gli uomini, dal mastro birraio a chi si occupa degli altri processi di produzione, vi dedicano e vi hanno sempre dedicato.

“MENABREA 150° ANNIVERSARIO” IN ONORE DELLA CELEBRAZIONE DEI 150 ANNI DELLA FONDAZIONE DELLA SOCIETÀ

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L’INTERvISTA

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Dopo vent’anni da stella del basket mondiale, Pierluigi Marzorati combatte adesso da presidente del CONI Lombardo la sfida per imporre un nuovo modello di sport. Pensando all’EXPO ma non solo. di DARIO COLOMBO

CONI DI SPERANZA

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Per due decenni, dall’inizio degli anni ’70 fino ai primi anni ’90 (per

l’esattezza 23 anni), è stato uno dei simboli del basket europeo e, assieme a Dino Meneghin, il simbolo con la S maiuscola di quello italiano.Marzorati-Meneghin erano Coppi-Bartali, Mazzola-Rivera, Sirola-Pie-trangeli: il basket erano loro.Per scudetti e coppe vinte, certo, ma so-prattutto per la personalità, il carisma, la leadership si direbbe oggi, con cui guidavano le loro squadre e la nazio-nale.E mentre Meneghin non disdegnava di vestire prima la maglia di Varese, poi quella dell’odiata Milano e infine quel-la di Trieste, Pierluigi Marzorati resta-va nei secoli fedele a quella di Cantù, a cui avrebbe dato tantissimo, forse tutto, e da cui avrebbe avuto tantissimo (mo-glie compresa).Anche il dopo carriera li avrebbe vi-sti percorrere strade parallele: e men-tre Meneghin diventava presidente della Federazione basket, l’ingegnere canturino s’insediava tre anni fa sulla

poltrona di capo dello sport lombardo, su cui è stato riconfermato all’inizio di quest’anno e dalla quale si accinge a portare il CONI Lombardo verso il traguardo impegnativo di EXPO 2015.Tra incontri con il presidente del CONI Malagò e con quello della Re-gione Maroni, Marzorati accetta dun-

que di fare il punto sulla situazione del-lo sport lombardo in una fase quanto mai delicata dal punto di vista econo-mico e sociale.

Presidente Marzorati, come va lo sport lombardo?“Possiamo passare alla seconda do-manda?”

Come inizio non è incoraggiante…“Diciamo che il panorama è quantomeno

contrastato. A fronte di una situazione che vede le società, i dirigenti, i tecni-ci particolarmente attivi ed impegnati a portare avanti pur tra mille diff icoltà le varie attività c’è una oggettiva carenza di supporto da parte delle amministrazioni e degli enti pubblici che rende il tutto estre-mamente complicato, soprattutto in un paese come il nostro dove c’è una prepon-deranza estrema del pubblico sul privato. Spero, in questo senso, che l ’EXPO possa rappresentare un’ inversione di tendenza”.

Colpa della crisi economica generale?“Solo in parte. Diciamo quantomeno che nei momenti di vacche grasse non si è pensato a programmare in maniera adeguata”.

Si aspettava una situazione così?“Come sempre quando si vive una realtà dall ’esterno o, come nel mio caso, da una situazione privilegiata com’era quella di atleta, certe cose non vengono percepite o vengono percepite solo in parte. Poi vi-vendole dall ’interno lo scenario cambia completamente”.

“Oggi vedo troppa gente che

improvvisa”

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L’INTERvISTAPierluigi Marzorati Figino Serenza, 12 settembre 1952, ex cestista italiano.

Bandiera storica ed icona della Pallacanestro Cantù, unica società nella quale ha giocato nel corso di una carriera pluridecennale, con la “sua” maglia numero 14 ha condotto la squadra brianzola ai vertici della pallacanestro italiana ed europea, vincendo due scudetti, due Coppe dei Campioni, 4 Coppe Korać, 2 Coppe Intercontinentali e 4 Coppe delle Coppe.

Laureato in ingegneria civile, da cui il soprannome di ingegnere volante per la rapidità dei suoi contropiedi, esercita la professione come progettista di impianti civili e sportivi. Il 26 luglio 2010 è diventato presidente del Comitato Regionale Lombardo CONI.

Adesso è tutto più chiaro?“Tutto proprio no, ci sono ancora momenti di stupore… Scherzi a parte ci ho messo due anni per capire non solo il funzio-namento della macchina ma anche le lo-giche che la governava, e non sempre mi ci ritrovavo. Oggi devo dire che grazie all ’arrivo del nuovo presidente del CONI Malagò tante cose mi risultano più com-prensibili ma, soprattutto, più in linea con la mia visione dello sport”.

A proposito di stupore e sorprese: qual è quella che l’ha colpita di più?“Sicuramente la carenza di mentalità vincente, che paradossalmente è l ’esatto contrario di quanto dovrebbe insegnare lo sport. Che non significa, intendiamoci, dover vincere sempre e ad ogni costo: si-gnifica però entrare in campo per dare il massimo in ogni situazione. In genere così arriva anche la vittoria…”.

Dovesse fare una classifica di settore tra impianti, dirigenti, tecnici, scuola, famiglia quale metterebbe all’ultimo posto?

“Spiace dirlo ma proprio per il suo ruolo fondamentale nell ’educazione dei giova-ni metto la famiglia. Per troppi genitori i f igli sono un oggetto da parcheggiare in un campo o in una piscina per far passare un paio d’ore. Non capiscono che invece lo sport è il loro primo alleato per far crescere i f igli in modo sano e corretto”.

Nell’eterno conflitto tra pubblico e privato il presidente del CONI Lom-bardo come si pone?“Assolutamente dalla parte del privato, non ci piove. Il pubblico deve essere al ser-vizio del privato, purchè il tutto sia fatto con correttezza, trasparenza e, soprat-tutto, purchè il privato abbia il necessa-rio know-how da mettere a disposizione. Oggi vedo troppa gente che improvvisa. Però resta il fatto che quando uno ci mette dei soldi suoi per offrire un servizio alla comunità a mio parere va supportato in tutti i modi”.

Per uno che adesso è a capo dello sport di una regione come la Lombardia, quanto ha contato l’esperienza di atleta?

“ Fondamentale. In fondo continuo anche oggi a fare il playmaker. Cerco di dare as-sist a tutti quelli che collaborano con me”.

A proposito: come va il “suo” basket?“Anche qui: seconda domanda? Purtroppo vedo un mondo dove non ci sono più f igu-re di riferimento tra i dirigenti, a comin-ciare da quelli federali. Il risultato è che quelli che ci mettono i soldi non comanda-no ed emergono f igure come i procuratori che in assenza di regole impongono il bello e il cattivo tempo. E non è certo scimmiot-tando altri sport o concedendo passaporti facili che si favorisce la crescita dei nostri vivai e la maturazione dei nostri giovani. Non vedo insomma un gran futuro…”.

Forse potrebbe aiutare la sua biogra-fia che sta per uscire: un motivo per acquistarla?“Scoprire attraverso la mia esperienza che lo sport può essere uno straordinario vei-colo di crescita. Spero di essere riuscito a metterlo in quelle pagine”.

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Per grazia ricevuta. Questo pensavo mentre Werther Pedrazzi presen-

tava il suo libro sulle Scarpette Rosse nei nostri giardini. Ero stato davvero fortunato a trovare quel mare, quella miniera, quell’isola sportiva che mi hanno cambiato il modo di vivere, pensare, interagire con la gente. Sì, mi prendevano in giro, anche in società dove i fratellini del viaggio erano i giovani turchi Faina, Casalini, Rog-giani, perché era stato proprio il bat-tesimo presidenziale a stabilire che potevo stare nel gruppo, ma dalla parte dove si schiacciano i bottoni e non più con loro a fumare per trovare schemi, strade, uomini, perché avevo imparato cosa era quello stile. Era stata l’investitura di Adolfo Bogon-celli, l’uomo che ha inventato que-sto mito, il generale, il ministro della difesa, degli interni, della creatività, a cambiare una esistenza. Bisogna con-fessarsi quando è il momento: niente nella mia vita è stato uguale dopo aver intrapreso il cammino per il santuario delle Scarpette Rosse.

Bogoncelli che vedeva oltre la siepe, sempre avanti nelle scelte, nelle sfide, il primo a farci capire che non esiste gloria se in campo non hai avversari degni. Quando aveva pensato ad una Lega forte voleva che si parlasse di basket perché la competizione stuzzi-cava la gente, muoveva interesse, creava fantasiose contrapposizioni di campa-nile, ma anche stuzzicanti spunti per i media. Gli piaceva vincere, ma non correndo contro avversari sfiniti eco-nomicamente, lasciati con la sola tela delle scarpe come poi è avvenuto in questi ultimi anni. Fu lui a convincere l’ingegner Borghi che il basket avrebbe potuto arricchire la sala dei trofei della polisportiva Ignis, ma non lo fece solo con le parole: si misero ad un tavolo e decisero che Varese poteva diventare l’antagonista se avesse avuto buoni giocatori. Non erano illusioni e per dimostrarlo cedette proprio il più forte degli uomini con le scarpette rosse, quel Paolo Vittori che, a detta di tutti, è stato uno dei più grandi giocatori italiani di sempre. Goriziano, ironico,

talento naturale, buon insegnate, eccel-lente educatore e dirigente.Per grazia ricevuta ho passato il mio master nella stanza dove Cesare Rubini, l’uomo che sussurrava ad ogni tipo di cavallo, pretendeva massima attenzione, ma sapeva anche grati-ficarti. Non era mai banale, sapeva portarti dove tu non avevi il corag-gio di spingerti. Quando penso ad un allenatore, ad un capo, non posso che fare riferimento a questo triestino che è entrato nella storia dello sport mon-diale, l’unico italiano che appare nelle due case della gloria più famose, quella del basket a Springfield e quella della pallanuoto a Fort Lauderdale.

Bogoncelli e Rubini i miei professor Silente nel castello magico di un basket che non soltanto per nostalgia mi sem-bra lontano.

Ho camminato su questo sentiero sen-tendo il privilegio di far parte della grande tribù delle scarpette rosse, prima come apprendista, imparando,

PER GRAZIA RICEVUTARicordi di una carriera ai margini della presentazione del volume sull ’ Olimpia Milanodi TONY CAPPELLARI

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AMARcORD

poi come il Drogo nel Deserto dei tar-tari, guidando la generazione che i due inventori della vera Olimpia avevano creato permettendoci di arrivare nel loro regno seguendo la chitarra magica di Dan Peterson e l’ispirazione di pro-prietari illuminati come la famiglia Gabetti.

Certo che si prova nostalgia sfogliando le pagine del libro di Pedrazzi perché ogni nome illumina una immagine nitida nel ricordo di chi ha potuto con-dividere con questa gente i giorni dei successi, tanti, ma anche quelli delle sconfitte, forse ancora più importanti per capire quel famoso “stile” di cui parlavamo all’inizio. Erano le notti tristi del Torchietto, quando Sergio doveva lasciare le chiavi per consentire l’elaborazione della luttuosa sconfitta, a far maturare le idee migliori per cercare una rivincita.

Eravamo una grande tribù, c’era il desiderio di tramandare agli altri che entravano nella società quel modo di

vivere, di battersi, di stare sul campo, di condividere fuori ogni momento.Bogoncelli, Rubini, ma per l’apprendi-sta fu importantissimo vivere per tanto tempo di fianco a Basilio Andolfo, non chiedetevi mai quale è il suo nome di battesimo, il segretario dell’anima, non soltanto l’uomo che faceva muovere le macchine. La sua ironia per aiutare tutti a crescere, se un gallo cantava troppo era lui a metterlo in riga. C’e-rano gerarchie senza gradi sulla giacca, bastavano gli sguardi, una parola, il senso dell’appartenenza condividendo tutto. Solidarietà, interesse comune, mutuo soccorso perché il campo logora, la vita in prima fila non la reggi se non sei squadra.

Per questo quando non ce la fai più, senti che il tempo sta cancellando i ricordi, che le nuove generazioni fanno fatica a riconoscere una grande storia, cominci a ricordare tutti i capitani dell’avventura, tutti quelli che hanno cavalcato insieme per il passaggio più difficile. Il capitano Pieri, la Pierisa, il Sandro Gamba che

era il nostro colonnello Lawrence, quello per cui nulla stava scritto come dicevano sempre Bogoncelli e Rubini, Vittori come simbolo dell’arte e dei mestieri che potevi imparare in società, poi Toio Ferracini e la sua compagna meravigliosa, la badessa delle baggiane come dicevano gli stessi giocatori per prendere in giro mogli che avevano capito le regole del castello e non cercavano di farlo crollare per invi-dia o per un superio spigoloso. Nomi che non dimenticheremo mai come quello di Franco Boselli, gemello del carissimo Dino, i cuccioli nella nidiata di Mike D’Antoni, Meneghin, McAdoo, Premier, cucciolo pure lui, ma già Rodomonte, perché se vogliamo ricordare le Scarpette Rosse, la vera storia di una grande società, dobbiamo prendere come esempio que-sto giocatore portato dalla culla al trionfo europeo passando per il portico degli scudetti. Lui è la fotografia del modo di essere, dentro e fuori dal campo, di chi voleva far parte della tribù, di queste Scar-pette Rosse che sono state qualcosa di più di una grande squadra sportiva.

Nella foto Dino Meneghin, Sandro Gamba e Cesare Rubini ad una manifestazione sportiva.Nella pagina accanto, da sinistra, D’Antoni, Casalini, Faina.

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RASS

EgNA

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MPA

DICONO DI NOI

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RASSEgNA STAMPA

“L’articolo sopra pubbli-cato è uno dei tanti

che mercoledì 12 giugno sono apparsi nelle pagine di cro-naca dei quotidiani milanesi, in qualche caso con enfasi ed inesattezze spropositate. I fat-ti? Un gruppo di bambini di una scuola milanese che aveva affittato la piscina del Village accompagnati da personale dell’istituto, durante la pausa pranzo senza alcun preavviso né tantomeno autorizzazione dei nostri responsabili, sali-va su una struttura gonfiabile sovraccaricandola oltre i limiti previsti e provocandone così il cedimento. Grande spavento, qualche contusione, imme-diato intervento di Vigili del Fuoco e forze dell’ordine che dopo gli opportuni rilievi non ravvisavano alcuna respon-sabilità da parte del Village e del suo personale, tanto da autorizzare l’immediato riu-tilizzo del gonfiabile e delle

altre attrezzature dell’area fin dal giorno successivo, cosa che – ovviamente – non sarebbe stata concessa se ci fosse stata anche solo l’ipotesi di negli-genza o irregolarità da parte dell’organizzazione Quanta. Il tam tam della notizia so-prattutto attraverso i siti web, qualche spropositata reazione di genitori forse più interessa-ti ad ottenere 10’ di visibilità che altro, alla fine portavano alla mini-campagna stampa di cui sopra. Finita, com’era inevitabile, nello spazio di un mattino, così com’è finito nel nulla l’invito del Village alla scuola coinvolta per far tra-scorrere una settimana gratui-tamente nella nostra struttura ai bambini coinvolti. Forse c’era la paura che i propri ac-compagnatori non avrebbero saputo attendere alla sicurezza dei ragazzi. Proprio come quel fatidico martedì 11 giugno.(R.T.)

NOTIZIE GONFIABILI

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@LA

vORO CONVEGNI QUANTA

UN CONTRIBUTO ALLA RIFLESSIONE

Dopo il successo del convegno di Napoli e di quello dedicato alla

donna nel mondo del lavoro, Quanta Italia ha segnato un altro importan-te tappa nel percorso di riflessione sui temi del lavoro che, partendo dall’an-niversario dei 15 anni di attività del Gruppo, ha dato vita negli ultimi mesi a una serie di convegni e tavole rotonde che proseguirà anche dopo la pausa estiva.Particolarmente significativa da questo punto di vista è stata la giornata che sul finire di giugno ha riunito nella sede del Quanta Village alcuni dei nomi più prestigiosi del giornalismo, del mondo accademico e dell’imprenditoria per il convegno “Sapere e Saper fare per la ri-nascita economica del Paese”, giornata che ha rappresentato per molti aspetti

il clou delle iniziative per festeggiare l’anniversario di cui si diceva all’inizio.

A discutere del tema – che per cer-ti versi è la sintesi della filosofia del Gruppo – erano presenti Dario Di Vico, editorialista del Corriere della sera; Antonio Bulgheroni, presidente della Lindt nonché membro autorevole della Giunta di Confindustria; Mario Mazzoleni, docente di economia azien-dale e fondatore del Master in Business Administration Bocconi; Domenico De Masi, sociologo del lavoro ed Eric Sylvers, corrispondente dall’Italia del Financial Times.Un parterre di assoluto prestigio che ha animato fin dalle prime battute il dibattito, stimolato soprattutto dal di-

scorso d’apertura del Presidente Um-berto Quintavalle.Dopo aver ricordato i numeri che an-che per il 2012 hanno decretato il su-cesso del Gruppo in Italia e nel mondo, il Presidente Quintavalle ha lanciato un grido d’allarme sulle carenze del sistema scolastico italiano, dell’appara-to burocratico, di una legislazione che opprime ogni giorno di più le imprese italiane ponendole di fatto in una situa-zione di evidente “diseguaglianza com-petitiva” sul mercato internazionale.Gli ha fatto immediatamente da con-traltare Domenico De Masi, per il quale il vero problema che sfugge an-che agli imprenditori più attenti è la mutata distribuzione della ricchezza sullo scenario internazionale. “Quello

Prosegue con successo il ciclo dei convegni dedicati da Quanta Italia ai temi del lavoro per festeggiare i 15 anni di attività

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che prima veniva distribuito tra pochi paesi industrializzati ed evoluti oggi viene distribuito tra un numero sempre più alto di soggetti, ed è chiaro questo comporta ‘fette’ più piccole della torta anche per chi fino a ieri era abituato a porzioni diverse” ha affermato il so-ciologo. “Non solo: fattori quali l’in-cremento demografico, la nascita di nuovi settori merceologici, l’ingresso massiccio della donna nel mondo del lavoro hanno creato uno squilibrio tra la domanda e l’offerta. Occorre quindi pensare ad una diversa organizzazione del mondo del lavoro”.Dal canto suo Antonio Bulgheroni ha sostenuto come: “… il vero paradosso italiano stia nel fatto che sapere e sa-per fare non procedano da tempo di

pari passo. L’Italia vanta competenze eccellenti in svariati settori produttivi ma questo non si traduce quasi mai in un effettivo vantaggio per il sistema-Italia”.“È la società che deve cambiare l’ap-proccio ai problemi del settore” ha ri-battuto il professor Mazzoleni “utiliz-zando paradigmi al passo con i tempi. C’è un art.1 della nostra Costituzione che – se interpretato a tutto tondo – basterebbe già da solo a dare un in-dirizzo preciso all’azione di governi, imprese, parti sociali. Purtroppo non è così e il risultato è la situazione in cui si trova il Paese”.Quello dell’approccio culturale è stato il tema su cui sì è incentrato a chiusu-ra degli interventi anche il contributo

del corrispondente del Financial Times Eric Sylvers, per il quale: “… per noi osservatori stranieri risulta tuttora in-comprensibile come in tutti questi anni gli italiani non siamo mai riusciti a cambiare la loro mentalità nei confron-ti di una situazione – quella del lavoro – che andava radicalmente cambiando in tutto il mondo. Un esempio? Per i giovani italiani avere una laurea sembra diventare una specie di diritto a non accettare posti di lavoro ritenuti poco qualificanti. Risultato? Aumenta la di-soccupazione giovanile ma soprattutto si crea una classe giovanile che non ha nessuna esperienza del mondo del la-voro in senso lato”.

CONVEGNI QUANTAUN CONTRIBUTO ALLA RIFLESSIONE I prossimi appuntamenti

18 Ottobre - Dai diplomi alle competenzeCasa Vinicola Zonin - Gambellara (VI)

24 Novembre - Agricoltura Polignano a Mare (BA)

@LAvORO

A sinistra il Presidente Umberto Quintavalle apre l’Incontro dal titolo “Sapere e saper fare per la rinascita economica italiana”. Sopra, l’arrivo dell’Assessore allo Sport Antonio Rossi. Sotto, da sinistra, Antonio Bulgheroni (Pres. Lindt Italia), Mario Mazzoleni (Univ. degli Studi di Brescia) e Domenico De Masi (sociologo del lavoro).

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EVENTI RAVVICINATIDEL TERZO TIPORiprende la stagione dopo la pausa estiva e al Village si riaprono le porte agli eventi che coinvolgono aziende, famiglie, scuole e semplici frequentatori

EvEN

TI

di SILVIA GHISIO

Quando mi presento e racconto di che cosa mi occupo al Village mi

piace ricordare di come 4 anni fa ho accolto la sfida dell’imprenditore di trovare nuove idee per “far vivere” alcu-ni spazi e mettere la struttura a dispo-sizione delle persone per tutto quello che non è sport... una seconda casa con giardino, piscina e personale sorridente ad accoglierle.

Il Village parla da solo, si presenta come un’oasi verde e dal clima di be-nessere, vacanziero in questo periodo; i più, varcando la soglia, hanno l’impres-sione di essere in villaggio turistico. Mi reputo fortunata perché per dovere penso al divertimento e alle occasioni di accoglienza e benessere dove la con-vivialità è l’elemento di raccordo.

Prima di fare proposte ho parlato con le persone che incontro qui durante il mio tempo libero. Al Village ho ritro-vato compagni di scuola, vecchi amici che frequentano e amano questo luo-go dove hanno imparato a camminare, perché lo frequentavano da piccoli in quanto figli di dipendenti Montedi-

son; ho ascoltato i racconti commossi di qualche bella signora over 70 ancora sportiva, ancora appassionata alla vita, che qualche decennio fa ha celebrato qui le sue nozze, al ristorante “lo Cha-let” oggi “Al Village” e che mi ha invi-tata a far rivivere quel clima di festa e di voglia di vivere che c’era allora all’om-bra del verde lussureggiante.

Allora abbiamo creato situazioni eco compatibili (nel senso economico) e adeguate ad offrire alle famiglie l’am-biente ideale per tante occasioni. Gli eventi del terzo tipo, appunto, quelli aperti al pubblico, quelli dedicati alle famiglie, ai gruppi di amici, ai colleghi che vedono la pineta bordo piscina vi-vere di gente sorridente e spensierata – almeno apparentemente - appena uscita da una riunione, che si incontra per festeggiare un compleanno, che si ritrova a fine giornata con la famiglia, dopo aver fatto sport, dopo l’ufficio.

Gli eventi del terzo tipo seguono la sta-gionalità: in questi giorni ci incontre-remo con amici, colleghi, clienti e figli per il saluto di rientro, per l’aperitivo

bordo piscina che poi verrà coperta.

Gli aperitivi in giardino da giugno a settembre sono sempre di giovedì e seguono date precise. Quest’anno si è sparsa la voce che in quelle occasioni è bello festeggiare il compleanno po-tendo contare su un’organizzazione che consente di inserirsi come gruppo nell’evento aperto al pubblico.

Ha festeggiato il suoi 46 anni il mio amico Roberto con i nostri amici del “gruppone” ma anche i nuovi amici Lorenzo e Tiziana con i loro 150 colleghi di liceo che di anni ne hanno compiuti 18. E che dire della 15enne Giorgia? Noi mamme ci parliamo e siamo assolutamente d’accordo sul fatto che ci piaccia creare situazio-ni dove i ragazzi sono autorizzati a sentirsi grandi e possono contare su una “simil discoteca” non lontano dallo sguardo vigile di organizzatori e personale attenti a offrire occasioni di divertimento sano. Noi mamme il mojito lo beviamo poco più in là e parliamo di loro! A loro verrà servito quello analcolico!

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EvENTI

Dico spesso ai colleghi che i bambini sono come gli AD, i clienti più esigenti! Per loro, per i cuccioli dai 2 ai 12 anni, abbiamo ormai un’offerta collaudata che inizia con la festa di Halloween dove i piccini sperimentano laboratori creativi e si trasformano in piccoli mo-stri e i grandi che escono per far felici loro e intanto si ritrovano… Prosegue con il capodanno: lo scorso ha avuto molto successo il laboratorio creativo al suono del pianoforte e i bambini hanno realizzato graziose T-shirt che per sempre ricorderanno la serata di quell’evento unico…A carnevale, oltre ai piccoli anche i grandi hanno ritrovato il piacere di tra-vestirsi, la scorsa edizione eravamo in 200!A San Valentino poi, finalmente le coppie si concedono una serata di relax, soprattutto se hanno figli piccoli pos-sono contare sulle tate che li coinvolgo-no lasciando agli adulti una rinnovata complicità. Del resto ogni sabato sera d’inverno è possibile prenotare il servi-zio Junior Club per fare la stessa cosa, e alla domenica il brunch consente al-tri gradi di libertà e di gioia, ognuno a modo proprio.

Perché eventi del “terzo tipo”? Perché quelli del “secondo tipo” sono gli eventi privati organizzati per un’oc-casione specifica, un battesimo, una cerimonia, un compleanno e che im-plicano l’esclusività della struttura, del servizio e del ristorante.

Perché quelli del terzo tipo consentono anche a chi li organizza di esserci e di partecipare in prima persona, sempre con occhio attento alla qualità; ebbene sì credo di essere la prima cliente esi-

gente ma non ditelo a nessuno…

Gli eventi del primo tipo, quelli pro-priamente detti, sono gli eventi cor-porate che appagano la soddisfazione legata alla mia professionalità prece-dente, la consulenza… continuo a dia-logare con i referenti delle risorse uma-ne o del marketing e assieme creiamo la soluzione logistica e di contenuto adeguata allo scopo del kik off.

Sì, perché al Village, poco più in là ri-spetto alla piscina, alla club house e alla pineta degli aperitivi e dei BBQ, siamo dotati di un’area congressuale unica nel suo genere. Lì il verde che concilia il pensiero generativo nelle riunioni è davvero il colore naturale delle siepi e del prato circostante l’edificio.

La luce è naturale perché le sale sono tutte a vetrate e volendo si possono al-ternare sessioni indoor con attività cre-ative o team building outdoor, sotto il bersò oppure presso una delle strutture sportive disponibili.

Oltre agli sport day, ai family day e ai convegni classici, organizziamo assie-me alle nostre aziende sessioni forma-tive e presentazioni di prodotti, i focus group vengono gestiti nelle sale più piccole, vicine a quella plenaria.

Ora devo concludere, mi attendono al ristorante per creare i nuovi menù per gli eventi natalizi, poi faremo la lista della spesa per la prossima attività di cooking, che piace molto sia ai bambini che ai manager…

Ma non ditelo a nessuno ;)!

Nelle foto, alcuni momenti dei tanti eventi pubblici e privati organizzati al Village.

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EvEN

TI

Alcuni momenti dell’Evento

QUANDO LE SCARPETTEERANO ROSSEPresentato nella cornice del Village il volume che racconta la storia segreta delle mitiche ‘ Scarpette Rosse’, la squadra di basket più vittoriosa della pallacanestro italiana.

C’erano tutti, giovedì 21 giugno, nell’auditorium del Quanta Vil-

lage: campioni di ieri e di oggi, storici avversari e illustri tifosi, allenatori, gior-nalisti e semplici simpatizzanti.Per un giorno il Village si è trasformato in una succursale del leggendario Pala-lido, il tempio del basket milanese dove l’Olimpia Milano di Rubini e Gamba, di Peterson, D’Antoni e tanti altri campioni ha costruito per oltre mezzo secolo la sua leggenda che è anche leg-genda del basket italiano.Occasione del felice ritrovo la presenta-zione del volume “ Scarpette Rosse”, in cui Werther Pedrazzi, firma del basket del Corriere della Sera, ha raccolto con pazienza e amore storie, racconti, retro-scena inediti e aneddoti impensabili di quella che ancora oggi, con il marchio Armani, continua ad essere qualcosa di più di una semplice squadra di basket così com’è stato durante tutta la sua

storia, fatta di trionfi e cadute, successi a catena e lunghi digiuni (che conti-nuano, questi ultimi, tuttora).

E così, con la regia di Toni Cappellari – uno che tanta parte ha avuto nella storia del club – nella sala gremita del Village hanno fatto idealmente la loro ricom-parsa il presidente-fondatore, Adolfo Bogoncelli, che regalando tagli d’abito di sartoria conquistava anche gli ame-ricani più scettici; il Principe Cesare Rubini, oro olimpico nella pallanuoto prima di entrare anche nella Hall of Fame del Basket, che sceglieva i gioca-tori basandosi sul sangue e sudore che lasciavano sul parquet più che sui cane-stri che facevano; lo studente modello Bill Bradley, che tanti anni dopo avrebbe corso per la presidenza degli Stati Uniti, ma in quel lontano 1966 prendeva l’a-ereo da Oxford, si allenava al Palalido e poi passava i pomeriggi nelle sale del

museo di Brera; e poi giù giù, fino al nano ghiacciato Dan Peterson, di cui nessuno ricorda un caffè offerto ma che in compenso sapeva comunicare basket e passione come nessun altro.

Storia anche di insuccessi e scelte sba-gliate, quella dell’Olimpia, proprio come accade spesso nella vita: per esempio quella dell’americano Cureton, fuggito in piena stagione come un ladro per inseguire le chimere NBA; oppure quella della retrocessione in A2 da cui poi sarebbe risalita per iniziare la grande epopea di Peterson e D’Antoni.

Tutto questo, e molto altro ancora, nel libro-diario di Pedrazzi che per un giorno ha colorato di rosso – quello delle magiche ‘scarpette’ – il polmone verde del Village.

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EvENTI

SETTEMBRE

laVERDI SINFONICAgiovedì 19 settembre ore 20.30venerdì 20 ore 20.00domenica 22 ore 16.00VERDI brani vari

venerdì 27 settembre ore 20.00domenica 29 ore 16.00MUSORGSKIJ - Una notte sul Monte CalvoRACHMANINOV - Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 in Fa diesis minore op. 1 MUSORGSKIJ - Quadri di un’esposi-zione (versione Ravel)

CONCERTI STRAORDINARIConcerto straordinario in collabora-zione con il Teatro alla ScalaDomenica 15 settembre 2013 ore 20.00ČAJKOVSKIJ - Concerto in Re mag-giore per violino e orchestra op. 35 RIMSKY-KORSAKOV - Capriccio Spagnolo op. 34STRAVINSKIJ - L’uccello di fuoco, suite dal balletto op. 20

OTTOBRE

laVERDI SINFONICAgiovedì 3 ottobre 2013 ore 20.30venerdì 4 ore 20.00domenica 6 ore 16.00RACHMANINOV - VocaliseRACHMANINOV - Concerto per pianoforte e orchestra n.2 in Do minore op. 18DVOŘÀK - Sinfonia n. 3 in Mi bemolle maggiore op. 10

Giovedì 17 ottobre 2013 ore 20.30Venerdì 18 ore 20.00Domenica 20 ore 16.00RACHMANINOV - Concerto per pianoforte e orchestra n. 3 in Re minore op. 30STRAVINSKIJ - Scherzo FantastiqueSTRAVINSKIJ – La sagra della Pri-mavera

CONCERTI STRAORDINARIFESTEGGIAMO VERDI!Giovedì 10 ottobre 2013 ore 20.30

NOVEMBRE

laVERDI SINFONICAVenerdì 1 novembre 2013 ore 20.00Domenica 3 ore 16.00MOZART - Sinfonia n. 33 in Si bemolle maggiore KV 319MOZART - Exultate, Jubilate, mot-tetto in Fa maggiore K. 165MOZART - Sinfonia n.38 in Re mag-giore K504 Praga

Mercoledì 13 novembre 2013 ore 20.30Giovedì 14 ore 20.30ČAJKOVSKIJ - Serenata in Do mag-giore per orchestra d’archi op. 48BERLIOZ – Sinfonia fantastica op.14

Sabato 23 novembre ore 20.00MAHLER - Sinfonia n. 8 in Mi bemolle magg. “Sinfonia dei mille”

laVERDI BAROCCAMartedì 12 novembre 2013 ore 20.30MOZART - Le nozze di Figaro, Ouverture K492MOZART – Concerto per trombone contralto in Re maggiore

MOZART - Il flauto magico, Ouver-ture K. 620HAYDN - Sinfonia n. 60 in Do mag-giore Il distratto

DICEMBRE

laVERDI SINFONICAGiovedì 5 dicembre 2013 ore 20.30Venerdì 6 ore 20.00Domenica 8 ore 16.00SHUBERT - Sinfonia n. 6 in Do mag-giore D 589 La PiccolaŠOSTAKOVIČ - Sinfonia n. 8 in Do minore op. 65

Domenica 29 dicembre 2013 ore 16.00Lunedì 30 ore 20.30Martedì 31ore 20.00Mercoledì 1 gennaio 2014 ore 16.00BEETHOVEN - Sinfonia n.9 in Re minore per soli, coro e orchestra op. 125

laVERDI BAROCCALunedì 23 dicembre 2013 ore 20.30HAENDEL - Messiah, oratorio in tre parti per soli, coro e orchestra HWV 56

CONCERTI STRAORDINARIOCAROLE NATALIZIESabato 21 dicembre 2013 ore 20.30

tutte le info su: www.laverdi.org

Per i Soci Quanta Village biglietti e abbonamenti ridotti.BIGLIETTERIA E INFOAuditorium di Milano Fondazione CariploLargo Gustav Mahlermar/dom 14.30/19tel. 02.83389.401/402/[email protected]

AUTUNNOCON LA GRANDE CLASSICAlaVerdi apre una nuova stagione ricca di appuntamenti sotto la guida del Direttore Zhang Xian. Ecco alcune delle date in programma

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SPOR

T UN ARSENALDI SODDISFAZIONEPrima estate di camp con il marchio del club inglese e subito grande successo. Tanto che…

La curiosità e l’attesa erano tante, come sempre accade ogniqualvolta

ci si trova a confrontarsi con nomi che evocano leggende dello sport, grandi campioni, club che hanno fatto – come in questo caso – la storia del calcio mondiale.Perché vedere il celebre logo dei Gun-ners dell’Arsenal tra le aiuole e i campi del Quanta Village era comunque cosa che faceva un po’ impressione e avrebbe messo – diciamolo pure – un po’ in apprensione anche il più smaliziato degli organizzatori.Ed invece la prima edizione dei camp estivi per giovani calciatori svoltasi sui campi del Village con il patrocinio e l’organizzazione del club londinese non solo si è conclusa con grande soddisfa-zione dei partecipanti, delle loro fami-glie e dei promotori, ma ha addirittura spinto i responsabili italiani dell’ inizia-tiva a prolungare per tutto l’anno la cosa, segnale inequivocabile della fiducia che si è instaurata tra il club inglese e quello di via Assietta.“Fin da quando abbiamo compiuto il primo sopralluogo al Quanta Vil-

lage abbiamo capito che sarebbe stato un successo” ammette Mario Turconi, responsabile per l’Arsenal dei camp in Italia. “ Campi da calcio a parte, le strut-ture del Village ci garantivano sicurezza per i ragazzi nei momenti in cui non sarebbero stati impegnati col calcio e, soprattutto, avrebbe offerto loro la pos-sibilità di vivere l’esperienza del camp in un ambiente e con un’organizzazione di assoluta eccellenza”.E così, già dal termine del primo corso dirigenti del Quanta ed emissari dell’Arsenal hanno concordato il pro-lungamento dei corsi per tutto l’anno, riservandoli ai ragazzi dai 6 ai 11 anni, sempre sotto la guida di istruttori diplomati Arsenal.“Abbiamo già offerto ai tecnici milanesi la possibilità di seguire uno dei nostri corsi curati dai tecnici venuti apposta da Londra” continua Turconi “perché pur non avendo la presunzione di creare dei campioni in poche settimane vogliamo che i ragazzi imparino il calcio seguendo principi tecnici che sono gli stessi per tutti i camp made in Arsenal”.

CAMP 2013Grande successo anche per questa edizione dei Camp al Quanta Village. Tanti bambini sor-ridenti, stanchi dopo ore di gioco in compag-nia, tanti genitori sereni e soddisfatti. Il camp multisport è ormai un’istituzione e si ripete con costanza tutti gli anni, affiancato dalle novità che anno dopo anno caratteriz-zano i camp specialistici: l’intensivo tennis sempre più tecnico, lo specialistico subacquea per ottenere il brevetto PADI, lo specialistico beach volley per avvicinarsi a uno sport diver-tente che sta prendendo sempre più piede, e quello del nuoto, ottimo training per un’estate di tuffi e nuotate al mare.Vi aspettiamo l’anno prossimo per scoprire cosa abbiamo pensato per i vostri piccoli cam-pioni, le novità dei camp non finiscono mai!

TROFEO KINDERQuasi 800 gli iscritti, provenienti da ogni parte d’Italia: oltre ogni aspettativa il Trofeo Kinder si è rivelato un successo per la città di Milano, tappa del master finale.

Nella foto sopra, tutti i vincitori del Torneo.Sotto: Viviana Giorgi, semifinalista under 14 femminile al Trofeo Kinder.

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SPORT

LA NUOVA STAGIONE

TENNISSATGiorni e orari• Mini tennis: mercoledì e venerdì dalle 18.00 alle 19.00, sabato mattina dalle 10.00 alle 11.00• Ragazzi: lunedì-venerdì, 15.00-19.00 (due turni), e sabato mattina dalle 9.00 alle 10.00 • Adulti: il martedì e il giovedì, dalle 19.00 alle 20.00 e il sabato mattina dalle 11.00 alle 12.00.AGONISTICAORARILunedì-martedì-giovedì, 14.30-20.00 (quattro turni di allenamento)Mercoledì-venerdì, 14.30-19.00 (tre turni di allenamento)Kit incluso nell’iscrizione annuale: maglietta e pantaloncino/gonnella firmati Lotto

SCUOLA CALCIO ARSENALMartedì e giovedì, 17-18, per i ragazzi di 6/8 anni; martedì e giovedì, 18-19, per i ragazzi di 9/11 anni.kit: t-shirt, calzoncino, calzettoni, tuta e borsa Convenzione con il British Institutes

DANZA• Gioco danza (3-5anni), monosettimanale• Danza modern jazz (dai 6 anni), da uno a

quattro allenamenti a settimana • Hip Hop new style (dai 6 anni)• Danza del ventre (tutte le età)

FITNESSUn ricco calendario di attività come spin bike, fit boxe, fitness+piscina, pilates, aquagym e tanto altro: guarda il pro-gramma completo sul sito www.quanta-village.com o ritira il depliant in reception.

ROLLER E PATTINAGGIOROLLERSette diversi corsi di hockey in-line, dagli under 8 agli under 20.PATTINAGGIODue scuole freestyle e artistico, con differ-enti corsi divisi per età e livello

BEACH VOLLEY E BEACH TENNISBEACH VOLLEYDue corsi per i ragazzi delle scuole medie e superiori, due per gli adulti e uno a livello agonistico.• Ragazzi delle scuole medie• Ragazzi dellescuole superiori• Adulti, da 1 a 3 allenamenti settimanali

(con abbonamenti quadrimestrali o sta-gionali)

• Agonistico, allenamento monosettima-nale stagionale

BEACH TENNISUn corso junior per ragazzi e due per gli adulti (amatori e intermedio).•Junior, bisettimanale da 60’• Senior Amatori• Senior Intermedio

NUOTONUOTO LIBERO Quote (variano in base all’orario scelta):• Quadrimestrale • Stagionale • Annuale • Ingressi sinoli: 5 euro• pausa pranzo (12.30-14.00) è previsto un carnet da 10 ingressi a 30€.SCUOLA NUOTOCorsi in programma:• Corso genitore bambino (12-36 mesi),

Cucciolo (30-40 mesi) • Corso pre-scolare (3-5 anni), con alle-

namenti mono/bisettimanali (quadrimes-trali o stagionali)

• Corso scolare (6-14 anni), con allena-menti mono/bisettimanali (quadrimes-trali o stagionali)

• Corso speciali (6-16 anni), con allena-menti mono/bisettimanali (quadrimes-trali o stagionali)

• Pallanuoto under 15 e 18 (allenamenti bisettimanali stagionali)

• Nuoto sincronizzato, con allenamenti bisettimanali stagionali

• Adulti (dai 16 anni in su), mono/bisetti-manali quadrimestrali o stagionali

• Scuola Diving, monosettimanale• Pre-agonistica e Agonistica Nuoto (dagli

8 anni in su) Preparazione atletica in palestra; tessera-mento; tasse iscrizioni gare; convenzione Ristorante Village per il pranzo; quota associativa.

Per avere tutti i dettagli sui corsi, gli orari e i prezzi, consulta il depliant da ritirare in reception o scaricalo dal sito: www.quantavillage.com

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RIVOLUZIONEROSSA

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“Liscia, Gassata o Ferrarelle?”.Terra, sintetico o Clay Tech?

Potrebbe riassumersi così, parafrasando lo spot della celebre acqua, la piccola grande rivoluzione che ha fatto il suo ingresso trionfale al Quanta Village nelle scorse settimane ponendo anco-ra una volta all’avanguardia il circolo di via Assietta nel panorama – a volte asfittico – degli impianti sportivi mila-nesi, soprattutto per quel che riguarda il tennis.

Frutto di lunghi anni di sperimentazio-ni nelle più diverse condizioni atmosfe-riche, il nuovo fondo con cui sono già stati realizzati 4 campi all’ interno del Village rappresenta la nuova frontiera dei materiali per i campi da tennis, tro-vando fin dall’inizio ampi consensi tra

istruttori, atleti e semplici appassionati.“È come giocare sul velluto” è il com-mento più diffuso tra quanti anche al Village hanno avuto finora la possibi-lità di provare il nuovo fondo, che al comfort e alla ‘morbidezza’ della tradi-zionale terra rossa unisce l’uniformità e l’omogenità dei campi in sintetico.

Non solo, ma “l’indifferenza” agli agen-ti atmosferici (pioggia in particolare) consente l’utilizzo in pochi minuti an-che dopo il più violento temporale esti-vo senza che si creino pericolose buche o grumature del terreno.

Con questa assoluta novità, che va ad aggiungersi agli altri 13 campi già esi-stenti (oltre ai 2 di minitennis e ai 5 campi di beach tennis) il Quanta Villa-

ge, grazie anche al Centrale con la tri-buna da 800 posti immersa nel verde, si sta imponendo ogni giorno di più all’attenzione di tecnici ed appassionati come il punto di riferimento per il ten-nis milanese, ma non solo.

Ne è una dimostrazione la scelta degli organizzatori per disputarvi le fina-li nazionali del trofeo Kinder+Sport, le prequalifiche degli Internazionali BNL, le finali nazionali femminili di Marco Area Nord.

Anche la Scuola Addestramento Ten-nis guidata dall’ex azzurra Manuela Zoni con centinaia di iscritti a cui si affiancano le squadre agonistiche, è or-mai un punto di riferimento di grande qualità per il tennis milanese. RIVOLUZIONE

ROSSA

Arriva al Quanta Village il Play-it Clay Tech, il nuovo fondo per campi da tennis che rappresenta il futuro per questo sport

di PIETRO GALEOTO

TENNIS

DESCRIZIONELa superficie è idonea per il tennis indoor/out-door, ricrea le medesime caratteristiche ed il comfort di un campo in terra tradizionale.La categoria di gioco è la ITF 1 «Lento»: il rim-balzo della palla presenta effetti pari a quelli di un campo in terra battuta tradizionale, rega-lando il massimo comfort di gioco.

COMPOSIZIONELa struttura è composta da una membrana

sintetica (MCM) intasata con terra battuta e fissata con collante ad un supporto in asfalto drenante o cemento poroso. Le linee di gioco sono realizzate con vernice sintetica o con righe in PVC incollate prima dell’intaso in terra battuta.

MANUTENZIONE E RECUPERO DEL CAMPORapidissima capacità di recupero in caso di pi-oggia, che consente di giocare anche a breve distanza da eventuali precipitazioni e di inizi-

are la stagione regolarmente anche in caso di clima instabile. Non necessita di manutenzi-one straordinaria.

UN GRANDE MATERIALE PER GRANDI CLUB365 giorni l’anno di giocabilità300 campi in tutta Europa20 i Circoli e le Accademie in Italia che dispon-gono di campi in Clay Tech.Superficie ufficiale per i tornei di Coppa Davis in Macedonia (2008/2010) e Slovenia 2010.

PLAY-IT CLAY TECH - SCHEDA TECNICA

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TENN

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1. RESTA CONCENTRATO Durante gli allenamenti bisogna imparare a re-stare molto concentrati per poi riuscire a gio-care in partita senza pause e applicando tutto quello che è stato appreso durante la pratica. Senza dimenticare che anche l’attenzione può essere allenata, esattamente come tutto il resto.

2. PIÙ AUTONOMIA Nelle strutture di livello oggi i ragazzi sono molto seguiti, c’è sempre un maestro al loro fianco. E questo è un bene, ma non bisogna rischiare di non essere autonomi. Si tratta di una caratteristica fondamentale nel tennis, perché quando un tennista è in partita è... “solo” contro l’avversario.

3. IN ISOLAMENTO Non è facile, soprattutto in certe partite, ma non dobbiamo vedere quello che accade in-torno a noi, né tanto meno stare ad ascoltare quello che dice il nostro avversario. La gara impone la necessità di isolarsi.

4. PAZIENZA L’inizio della partita è molto importante: dob-biamo usare i primi game per scaldarci per bene stando molto attenti a non peccare mai di im-pazienza. Lo stesso vale per l’inizio di ogni game e di ogni scambio. Troppa fretta non fa mai bene.

5. SEMPLICITÀ Una delle doti più importanti di un giocatore di tennis è quella di riuscire a fare i punti in modo semplice. In partita bisogna giocare in maniera ordinata, indipendentemente dal tipo di gioco adottato (aggressivo o attendista).

6. MAI DIRE MAI Sottovalutare il nostro avversario è uno degli errori più grandi che si possano commettere, a prescindere dal suo livello. Inoltre, non il-ludiamoci mai di aver vinto prima della fine dell’ultimo punto della partita, indipendente-mente dalla situazione di punteggio.

7. BASTA LAMENTARSI Dobbiamo imparare che in partita è sempre molto difficile esprimere il nostro miglior ten-nis. Accettare i propri errori e le condizioni in cui stiamo giocando diventa importantissimo per non “uscire dalla partita” dal punto di vista mentale. Lamentarsi non serve a niente, se non a evidenziare le nostre debolezze.

8. DIMENTICA LE SCONFITTE Non dobbiamo mai abbatterci, anche quan-do giochiamo male. Gli errori non devono fermarci, dobbiamo sempre guardare avanti e fare in modo che siano proprio loro a in-segnarci qualcosa che ci permetta di miglio-

rare uno o più aspetti del nostro tennis.

9. IL LAVORO PAGA A volte sembra che non ci sia proporzione fra tutto il lavoro fatto e i risultati raggiunti. Beh, bisogna avere pazienza, continuare con tena-cia, perché il successo arriverà proprio quando non ce lo aspettiamo.

10. PENSA POSITIVO Il tennis è uno sport meraviglioso, non dob-biamo mai dimenticarlo, e in qualunque modo lo si guardi offre sempre uno o più lati positivi da fare propri.

TENNIS: LE DIECI REGOLE D’OROI preziosi consigli di Manuela Zoni, maestra e responsabile del Tennis al Quanta Village.

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OBIETTIVOCOPPA CAMPIONIDopo il Triplete della scorsa stagione gli uomini di Tessari puntano a mettere le mani sulla più prestigiosa delle coppe, quella dei Campioni.

Si dice sempre che sognare è bello e non costa nulla, ma se ci si impe-

gna a fondo per inseguire un sogno, è molto probabile che questo si realizzi.Ed è proprio quello che l’HC Milano Quanta, riconfermatosi campione d’I-talia, sta cercando di fare attraverso una programmazione della stagione iniziata ormai da due mesi.Gli impegni che attendono i campioni d’Italia sono molteplici: Coppa Italia, Super Coppa, campionato ma soprat-tutto la Coppa dei Campioni, obiet-tivo numero uno della stagione.Punto di partenza per cercare di rag-giungere questi traguardi è stata natu-ralmente la costruzione della squadra ed il suo rafforzamento.Moltissime le conferme tra i protago-nisti del Triplete, a partire dal portiere

Franko, cui quest’anno a difesa della porta rosso blu si aggiungerà anche Mattia Mai, giovane portiere milanese già protagonista nelle fila dell’Edera Trieste durante le finale scudetto di due anni fa proprio contro Milano, che va a completare il terzetto di estremi difensori assieme a Luca Canizzaro.In difesa tutti confermati ai quali si aggiunge il primo gradito ritorno in rosso blu, quello di Fabio Rigoni pro-veniente da Padova dove ha giocato le ultime due stagioni. Rigoni, difensore di grande esperienza sia a livello nazio-nale che internazionale, andrà a rin-forzare il reparto soprattutto quando, da metà stagione (dopo la Coppa dei Campioni) Tessari passerà a svolgere solo il ruolo di allenatore.Anche in attacco molte conferme e

due sole uscite. Le partenze riguar-dano Kucera, ritornato in Repubblica Ceca per giocare sul ghiaccio e stare vicino alla futura moglie, e Frigo che con l’arrivo del primo figlio ha deciso di alleggerire l’impegno nei confronti dell’hockey.Anche qui c’è da registrare un paio di graditi ritorni: il primo riguarda Bra-yan Belcastro, proveniente dall’hockey ghiaccio Caldaro, che già aveva vestito la maglia rosso blu nel 2006, mentre il secondo quello di Christopher Zagni, il cui distacco da Milano è durato solo un stagione. La stagione prenderà il via sabato 12 ottobre quando a Milano arriverà il Cittadella per giocarsi la Super Coppa Italiana, mentre il Campionato pren-derà il via sabato 19 ottobre con l’esor-

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dio in trasferta contro la neopromossa Verona.Tra fine novembre e la prima setti-mana di dicembre, date ancora da definire da parte della Federazione Europea, ci saranno le Final Six di Coppa Campioni per le quali Milano ha avanzato la propria candidatura per l’organizzazione della manifesta-zione alla quale i rosso blu arriveranno avendo giocato solo 6 partite ufficiali tra campionato e Super Coppa dal momento che la Coppa Italia, ini-zialmente calendarizzata nel mese di novembre all’interno della manifesta-zione Rimini Sport Day, si svolgerà l’ultimo week end di gennaio in sede ancora da definirsi.Una stagione quindi densa di impe-gni ma allo stesso tempo anche molto

stimolante.Grandi aspettative anche nei con-fronti del settore giovanile che in que-sta nuova stagione schiererà due for-mazioni, una under 14 e una under 20.Mentre per gli under 14 è il primo vero campionato agonistico, per gli under 20, terzi lo scorso anno nel cam-pionato di categoria, le speranze e le aspettative sono molto ambiziose. Ed è proprio per questo che quest’anno la società ha previsto sessioni di alle-namento assieme alla serie A, dando loro così la possibilità di alzare ulte-riormente il proprio livello tecnico.Quindi tutti sotto con il duro lavoro e l’impegno necessario per provare a rea-lizzare quei sogni che non costano nulla.

DA NOVEMBRE NEL TUO CELLULARE

Un nuovo sito, una APP etante novità ti attendono...

www.quantavillage.com

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Alla vigilia del suo ritiro dal campo Riki Tessari fa il punto sulla prossima stagione che vedrà i campioni del Milano Quanta affrontare per la prima volta l’avventura della Champions

FINAL DESTINATION

“Se stessi ad ascoltare le ragioni del cuore dovrei dire che mi sen-

to ancora lo spirito di un ragazzino di 12 anni. Ma poi bisogna far prevalere anche quelle della ragione e convincer-si che prima o poi arriva comunque il momento di lasciare. Soprattutto per lasciare spazio ai giovani e farli crescere”.Parole e musica di Riki Tessari, capita-no-allenatore dei campioni d’Italia del Quanta alla vigilia del suo definitivo abbandono della scena come giocato-re per “accontentarsi” solo del ruolo di coach.Con lui (che comunque lascerà a di-cembre, dopo la Champions) abbiamo voluto guardare un po’ dentro la sfe-ra di cristallo per capire come sarà la prossima stagione, soprattutto in vista di quella Champions che rappresenta sicuramente il traguardo principale del club di Umberto Quintavalle.“Se dovessi scegliere un aggettivo per definire la stagione che sta per inizia-re direi sicuramente: entusiasmante” afferma Tessari. “C’è in tutti noi una grande eccitazione e attesa per questa partecipazione alla Champions che inseguivamo da due anni e che adesso

finalmente ci vedrà protagonisti. Ma senza dimenticare che abbiamo da di-fendere tre titoli in cui comunque par-tiremo ancora con il ruolo di favoriti”.La Champions, dunque. Che vedrà in campo nelle Final 6 oltre al Quanta i campioni di Francia e di Spagna qua-lificati di diritto mentre i nomi delle altre tre finaliste usciranno dalla Con-federations Cup in programma nei prossimi mesi. Come si sono attrezzati i milanesi per affrontare al meglio l’av-ventura europea?“Oltre ai rinforzi nel roster abbiamo fatto venire da Bolzano Roberto Varot-to, un allenatore di grande esperienza sia nel ghiaccio che nell’in-line, che guarda caso ha vinto una Coppa Cam-pioni con gli Asiago Vipers e dunque conosce molto bene le insidie di questo torneo. Lui sarà al mio fianco fino a dicembre per fornirci tutto il supporto tecnico necessario per ben figurare”.E poi ci sono gli acquisti (o ritorni) estivi. Cos’hanno portato?“Beh, sicuramente con Mai abbiamo aggiunto solidità al reparto portieri che adesso rende tutti più tranquilli anche in caso di infortunio o di forfait

di Franko. Con il ritorno di Rigoni la difesa ha acquisito un uomo di grande esperienza che verrà utile soprattutto nel momento in cui io lascerò e Man-tese, da gennaio, non sarà più con noi per ragioni di lavoro. I nostri giovani con Rigoni dovrebbero crescere bene. Infine con Zagni – anche lui un gra-dito ritorno – il nostro attacco acquista senza dubbio un bel tasso di qualità” conferma Tessari. Basteranno per ripetere il Triplete?“Sappiamo benissimo che confermarsi è sempre la cosa più difficile” afferma il coach milanese “anche se noi par-tiamo per riportare a casa tutti i titoli. Gli avversari? Quelli di sempre, ovvero Monleale, Vicenza, Padova, con Cit-tadella – nostro avversario nella Su-percoppa – che quest’anno si è molto rinforzato”.Forse bisognerebbe rinviare il ritiro dal campo…“No, ormai la decisione è presa ed è giusto così. In fondo se mi guardo indietro credo di essermi preso tante soddisfazioni e di aver contribuito un pochino alla crescita del mio club e del movimento. Adesso tocca ai giovani”.

di DARIO COLOMBO

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di GIACOMO COLOMBARI*

IL NASTRO MAGICOUn aiuto concreto e senza controindicazioni allo sport e alla riabilitazione arriva da un nuovo prodotto che sta diffondendosi sempre più

Il grande pubblico l’ha conosciuto per la prima volta grazie allo “spo-

gliarello” di Mario Balotelli agli Euro-pei di un anno fa, quando le telecame-re inquadrarono sulla sua schiena tre strisce di cerotto azzurro che nessuno aveva mai visto prima.Di cosa si trattava?Di un nastro adesivo elastico colora-to applicato sulla cute allo scopo di ottenere effetti benefici a livello del sistema muscolo-scheletrico e degli organi interni. La stimolazione cuta-nea determina un effetto terapeutico non solo locale ma anche sugli strati sottostanti.A differenza del taping tradizionale anelastico (tape bianco rigido), questa tecnica agevola i movimenti cutanei e

muscolari in modo da ottenere benefi-ci biomeccanici; può restare applicato per 3-4 giorni, è resistente all’acqua, non contiene alcun principio attivo e può essere utilizzato anche su bambi-ni, anziani e donne in gravidanza.

Caratteristiche del nastro e sua ap-plicazioneÈ costituito da uno strato di cotone di pochi millimetri con adesivo acrilico (latex free) spalmato ad onde. La su-perficie adesiva è protetta da un liner di carta removibile; presenta inoltre una elasticità sovrapponibile a quella cutanea, è elastico solo in lunghezza e con i suoi micromovimenti stimola i recettori della pelle e degli strati sotto-stanti, inviando stimoli propriocettivi

a livello del sistema nervoso centrale determinando una risposta musco-lare riflessa. Il tape, inoltre, riduce la stasi linfatica ed ematica, migliora la microcircolazione locale e facilita l’as-sorbimento degli edemi; sollevando la cute, aumenta lo spazio interstiziale e conseguentemente migliora la cir-colazione e l’assorbimento dei liquidi riducendo la pressione sottocutanea.Molto importante, prima dell’appli-cazione, è ricercare il movimento mu-scolare e articolare applicando il tape in modo da determinare micromovi-menti locali e da esercitare la sua azio-ne decompressiva grazie alla forma-zione di pieghe durante il movimento.Il taping neuromuscolare si differen-zia da altri tipi di bendaggio per la sua

SALu

TE

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applicazione, decompressiva (rilassa la muscolatura) e compressiva (com-patta la muscolatura), grazie al nastro elastico colorato capace di fornire un’assistenza ai muscoli, migliorando-ne il funzionamento.Le applicazioni del taping neuromu-scolare possono ridurre notevolmente i tempi di recupero – sia per atleti che non – e aiutare i livelli di forma fisica, nonché il processo riabilitativo in caso di lesione.

Le 4 maggiori funzioni della stimo-lazione1. Sostegno del muscolo2. Rimuove la congestione della circo-

lazione dei fluidi corporei3. Aziona i sistemi analgesici endogeni

4. Corregge i problemi delle artico-lazioni

Le aree di funzioneLe tecniche di taping neuromuscola-re trovano applicazione nelle seguenti aree specialistiche: fisioterapica, sport e prestazione, linfatica, neurologica e traumatologica sportiva.

Curiosità: - il taping neuromuscolare, sebbene

si sia diffuso nel grande pubbli-co solo recentemente, è usato in ambito sportivo dalle Olimpiadi del 2004!

- i colori del taping non hanno nes-suna implicazione terapeutica, sono solo aspetti estetici

Il parere dell’esperto Sebbene ultimamente possa quasi considerarsi “di moda” l’utilizzo del tape colorato (visto ad esempio su cal-ciatori, tennisti o nuotatori professio-nisti), in base alla mia esperienza l’ap-plicazione del nastro neuromuscolare sia in ambito sportivo che riabilitativo è utilissimo in presenza di sindromi dolorifiche, processi infiammatori, infortuni traumatici, interventi chi-rurgici, difetti posturali o necessità di recupero muscolare in tempi brevi. Insomma, il taping è una tecnica ria-bilitativa che favorisce notevolmente ogni processo di guarigione!

*Fisioterapista del Quanta Fisiomed

SALuTE

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Sarà una settimana particolare, quel-la dal 1° al 6 ottobre, sui campi, nel-

le palestre e nelle piscine della Lom-bardia.Una settimana che il CONI lombar-do dedicherà alla memoria di Yara Gambirasio, la giovanissima ginnasta di Brembate rapita e uccisa nel 2010 mentre rientrava dagli allenamenti. “Lo sport contro la violenza di genere” sarà infatti il tema delle iniziative pro-mosse dallo sport italiano per combat-tere ogni forma di violenza, dal femmi-nicidio all’omofobia, al razzismo e che vuol essere, nelle intenzioni del presi-dente del CONI lombardo Marzorati il primo mattone di un edificio che nel corso degli anni dovrà fare dello sport lombardo il simbolo ed il portabandie-ra di quei valori positivi di cui si sente

sempre più la mancanza.

“Abbiamo pensato ad una serie di even-ti particolarmente legati a questo tema” ha dichiarato Marzorati “ma vogliamo che tutti gli sportivi lombardi, tutte le società, tutti i centri grandi e piccoli si sentano in un certo qual modo coinvol-ti e si adoperino per trasmettere – con i propri mezzi e le proprie possibilità – questo messaggio”.

Tante dunque le iniziative previste, che vedranno la partecipazione di perso-naggi di primo piano dello sport, della cultura, della politica, dal presidente del CONI Giovanni Malagò a quello della Regione Lombardia Roberto Maroni; dall’ex-campione della Juventus e della nazionale francese Lilian Thuram, da

anni attivo nella lotta contro il razzi-smo, alle ‘Farfalle’ della nazionale az-zurra di ginnastica ritmica che si esibi-ranno a Bergamo proprio nel ricordo di Yara Gambirasio.

Né mancherà il momento di riflessio-ne culturale, con una rassegna di film dedicati al tema della violenza di ge-nere, che si terrà presso il Museo del Cinema di Milano.

Particolarmente significativo sarà poi il torneo di calcio per le rappresenta-tive delle carceri lombarde, che si terrà nel bellissimo impianto dell’ istituto di Bollate, anche questo ad indicare la vo-lontà del mondo sportivo di non esclu-dere alcuno da questa iniziativa.

LO SPORT LOMBARDOCONTRO LA VIOLENZA

Ad ottobre tutto lo sport lombardo si mobiliterà per una settimana contro la violenza di genere, in memoria di Yara Gambirasio

INIZ

IATI

vE

Milano

Bollate

Brembate

Bergamo

Milano

Milano

Milano

Milano

Milano

“Di corsa contro la violenza”, evento running a Milano aperto a tutti

Torneo di calcio per le squadre delle carceri lombarde.

Convegno con la partecipazione del Pres. del CONI Brembate

Esibizione della Naz.femminile di ginn.ritmica

Rassegna cinematografica. Museo del Cinema

Ministage di autodifesa femminile

Rassegna cinematografica. Museo del Cinema

Cinture lombarde in rosa. Pugilato

Chiusura rassegna cinematografica. Museo del Cinema.

IL PROGRAMMA DELLA MANIFESTAZIONEMartedì 1 ottobre

Mercoledì 2 ottobre

Giovedì 3 ottobre

Venerdì 4 ottobre

Sabato 5 ottobre

Domenica 6 ottobre

Le locandine di alcuni dei film in programma al Museo Interattivo del Cinema di Milano (v.le Fulvio Testi, 121).In basso: Yara Gambirasio

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L’Italia può farcela. L’Italia ce la farà. Ma non ora. Forse quel metro

prima del baratro non è ancora stato raggiunto. Quando questo avverrà, l’I-talia guarderà giù, ci penserà un attimo, ma alla fine la spunterà. Come sempre è accaduto nella storia. Quando tutto nei secoli suggeriva la parola “fine”, l’Italia e gli Italiani dimostravano che non era così, che esisteva ancora un minimo margine per rialzarsi. Chiamalo genio italico, chiamalo come preferisci. L’Italia non solo restava in piedi, ma si risollevava alla grande. Con quel guizzo d’orgo-glio che lampeggia negli occhi di chi, in fondo, sa quanto vale: ma vuoi per pigrizia, vuoi per timore, vuoi per man-canza d’abitudine, fatica a ricordarselo. Anche nei confronti della devastante crisi attuale l’Italia ce la farà. E ce la farà grazie a questo genio italico unito alle innegabili eccellenze che il nostro Paese racchiude in ogni suo angolo.

Di questo parleremo nella rubrica che state leggendo. Una rubrica nella quale capiremo perché, in fondo, vale la pena essere ottimisti nei confronti del futuro. Come ci confermeranno illustri espo-nenti di vari settori. Capofila tra tutti, Mario Mazzoleni. “Se non fossi ottimista non farei il me-stiere che faccio”, sottolinea lui. Maz-zoleni, professore associato di Econo-mia aziendale all’Università degli Studi di Brescia, è anche consigliere di Sor-veglianza della Banca Popolare di Mi-lano. “Certo, non possiamo negare la realtà- dice-: siamo in piena recessione, il Pil è negativo e la situazione, per ora, non sta cambiando. Ci sono però nu-merosi indicatori che ci fanno pensare a una possibile uscita da questa crisi”. Ma torneremo ai livelli di crescita e

ricchezza toccati negli scorsi decenni? “No, a quei livelli non torneremo mai più - afferma -. Bisogna guardare al futuro con un’ottica diversa rispetto al passato. Mentre il trend estremamente negativo di altri Paesi sembra essersi bloccato, il problema dell’Italia è che qui la politica non lavora a sostegno dell’economia. Da noi si parla sempre delle stesse cose, senza mai affrontare i problemi reali. Rischiamo che ci sia una

ripresa economica senza un effettivo aumento della ricchezza e, soprattutto, senza una crescita del numero di posti di lavoro”. Un aiuto concreto potreb-be arrivare dalla globalizzazione che, come fa notare Mazzoleni, “di per sé è positiva: ti consente infatti di ampliare il mercato e di creare ricchezza distri-buita. Dipende però dall’uso che se ne fa. Finora è stata utilizzata senza alcun controllo e senza regole. Col risultato che, anziché distribuire la ricchezza nel mondo, sono state distribuite a livello globale tutte le varie bolle finanziarie che conosciamo”.

La vera sfida dovrebbe dunque essere quella di re-distribuire la ricchezza tra Paesi ricchi e Paesi emergenti e, all’in-terno dei singoli Paesi, tra benestanti e indigenti. “L’Italia ha vissuto una lunga fase di ricchezza- aggiunge il Professo-re-. Ora tutto è finito. Le risorse ormai sono scarse, se non esaurite”. Eppure

noi siamo pieni di eccellenze, a tutti i livelli e in tutti i settori. Cosa non torna, dunque? “Il fatto che non le sappiamo valorizzare per nulla. Non siamo capaci di fare sistema”. Verrebbe da chiedersi: perché? Una risposta, forse, ce la può dare la storia. L’Italia è l’unione di po-poli diversi: genti dalle caratteristiche e dal dna più lontani.

Non c’è da stupirsi, dunque, se la ten-tazione di “guardare al proprio orticel-lo” e di un campanilismo, a volte dai tratti addirittura grotteschi, affiorano regolarmente, e nel momento meno opportuno. “Eppure - fa notare Maz-zoleni- tutto ciò è controbilanciato da quell’incredibile capacità di trovare so-luzioni geniali che, alla fine, ci salvano”. Ecco il genio italico. Ecco quel “quid” in più che ha sempre fatto dei nostri cervelli un faro per il mondo. Ma come rendere “onore al merito”? “L’unica so-luzione che vedo possibile - conclude- è quella di mettere intorno al tavolo i soggetti classici, ossia le banche, le istituzioni, gli imprenditori e, agenda in mano, imporre tempi ufficiali. Come a dire: adesso sei qui, devi uscire con un’ipotesi da realizzare in un tempo determinato. E alla fine, ve lo assicuro, le soluzioni si troveranno. A costo di farsi male. Ma bisognerà fare un po’ di pulizia. Bisognerà “sparigliare le carte” per trovare nuove, e finora impensate, soluzioni”.

Ecco. Quello forse sarà il momento in cui, guardato per bene in faccia il ba-ratro, l’Italia farà un passo indietro. E, con quel moto d’orgoglio che ti apre il cuore e ti scalda lo spirito, alzerà la testa, e se ne andrà per un’altra strada.

BASTA UN PO’ DI PULIZIA

vEDO POSITIvO

di ANNA MARIA GIRELLI CONSOLARO

“Mettere banche, istituzioni e

imprenditori intorno a un tavolo”

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“Settembre andiamo / è tempo di mi-grare”, scriveva D’Annunzio.

Se anche le vacanze, quelle con la V maiuscola sono alle spalle, per chi ha scelto di puntare sul “fuori stagione” per godersi il meritato riposo o, più semplicemente, per chi vuole trascor-rere qualche weekend all’insegna della natura (ma non solo, come vedremo), l’autunno è sicuramente una delle sta-gioni ideali.

Perché il caos delle vacanze d’agosto è alle spalle, perché alberghi e locali-tà offrono prezzi interessanti, perché la natura si offre nel massimo del suo splendore – possiamo dire creatività? – prima che l’inverno renda tutto un po’ più triste, uniforme, incolore.Di questa “creatività” il foliage, ovvero lo spettacolo dei colori delle foreste, è sicuramente uno dei momenti più stra-

ordinari e appassionanti. E qui la fan-tasia corre immediatamente a immagi-ni e documentari del foliage degli stati americani al confine con il Canada, dal Maine al Vermont, dal… Eppure…Eppure basta imboccare l’autostrada del Brennero e poi prendere la strada di una delle tante valli del Trentino per trovarsi di fronte a spettacoli che nulla hanno da invidiare a quelli del Ver-mont o del New Hampshire.

Aceri, faggi, larici, castagni, querce tra-sformano i fianchi delle vallate in un tripudio di gialli, rossi, arancioni, men-tre il verde cupo degli abeti fa da con-traltare a questa tavolozza rendendo il tutto ancora più spettacolare.Per vivere in modo attivo e coinvolgen-te lo spettacolo della natura d’autunno, alcune delle aree più belle del Trentino hanno messo a punto una serie d’ini-

ziative, dedicate ai più attenti appas-sionati ma anche alla portata di nuovi “cercatori di emozioni”.Incontri e racconti di personaggi inat-tesi, passeggiate ed escursioni con la guida di guardiaparco e forestali, mini-corsi di fotografia con grandi fotografi per catturare al meglio gli incompara-bili scenari del bosco d’autunno.

Si parte con un weekend (5-7 ottobre) in Val di Rabbi (0463-901280) nel cuore del Parco Nazionale dello Stel-vio, per avvicinarsi alle moltissime spe-cie faunistiche che popolano la valle, dai caprioli ai camosci fino agli splen-didi esemplari di cervi. Ed è proprio “Il bramito del cervo” il tema del weekend di quest’anno, durante il quale – accan-to a cene e merende con prodotti locali – sarà possibile seguire per due giorni i branchi di cervi in amore, imparando

ROSSODI STAGIONEArriva l ’autunno e la natura offre lo spettacolo del foliage. Ma non serve andare nel Vermont per godere dei colori più belli dell ’annodi DARIO COLOMBO

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ROSSODI STAGIONE

Ecco, nell’ordine, la splendide località citate nell’articolo:1. Pale San Martino, Val Canali2. Val di Rabbi3. Luca Merisio, guida fotografica4. Castione5. Monte Bondone6. Val Canali

le tecniche per fotografarli al meglio. Costo del pacchetto € 205 per persona.Il 12 e 14 ottobre sarà la volta della Val Canali (0439.768867) all’ombra delle Pale di San Martino, dove il noto fo-tografo Luca Merisio farà da guida per due giorni nella foresta di Paneveggio per un mini workshop che introdurrà i partecipanti ai segreti della fotografia naturalistica, con valutazione giorna-liera delle foto scattate e discussione del diario di giornata. Costo con trat-tamento b&b e corso fotografico € 95 a persona.

Sempre Luca Merisio farà da guida fotografica, questa volta dal 19 al 21 ottobre, tra le praterie e le foreste del Monte Bondone (0461.216000), in uno degli scenari più belli di tutto il Trentino, con la catena del Brenta a fare da sfondo alle escursioni previste

nella riserva naturale delle Tre Cime e al biotopo del lago di Toblino. Co-sto per persona € 125 con trattamento b&b e degustazioni.

Per chi invece è alla ricerca di eccellen-ze gastronomiche dal 19 al 21 ottobre vale la pena di non perdersi “Tra vini e Castagni” l’iniziativa che si svolge a Ca-stione (0464.430363) alle pendici del Monte Baldo, celebre per la sua ricca e fortunata produzione di castagne (500 quintali l’anno) che ha fatto conoscere in tutta Europa questo angolo di Val-lagarina. Il programma prevede visite guidate ai castagneti, cene in locali ti-pici con menù a base di castagne e ab-binamento a vini trentini. Costo per 2 notti, cene, visite e degustazioni € 116 a persona.

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Pranzo in famiglia a bordo piscina, un’abitudine consolidata per la famiglia Riva

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vILLAgE PEOPLEMA ADESSO OCCORRE IL TOP

Con la sua azienda in zona Bovisa il tragitto non è nemmeno impegnativo.

E così a colazione, per un aperitivo o per una salutare partita a tennis Paolo Riva, imprenditore milanese, non ha pro-prio l’imbarazzo della scelta: destination Quanta Village, e il risultato è garantito.Tra i soci di più antica data del Village, Riva ha seguito passo per passo la trasfor-mazione del vecchio centro dopolavoro Montedison nell’attuale struttura all’a-vanguardia tra i centri sportivi milanesi e dunque nessuno meglio di lui è in grado di commentare – da un osservatorio tutto particolare – la crescita della creatura della famiglia Quintavalle.

“Venivo a giocare a calcio già ai tempi del circolo Montedison” racconta infatti Riva “e dunque so benissimo il lavoro e gli sfor-zi che sono stati fatti per creare il Village attuale”.“Quello che ha fatto Umberto – se posso permettermi la famigliarità – è assoluta-mente straordinario sia dal punto di vista imprenditoriale che sociale e sportivo. So-prattutto se pensiamo che è stato fatto a Milano, una città che sembra fatta apposta per creare problemi a chi vuole fare”.L’entusiasmo del capofamiglia contagia anche moglie e figlia, che a loro volta di-ventano assidue frequentatrici del Village d’estate come d’inverno .

“In realtà” continua l’imprenditore mi-lanese “le strutture attuali sono davvero un’eccellenza, che oltretutto ogni anno

viene arricchita con nuove migliorie. Ep-pure tutto questo fa ancora fatica ad essere percepito dai milanesi, forse dagli abitanti del quartiere no, ma non credo che l’obiet-tivo di Quintavalle sia quello di restare confinato nell’ambito di Affori…”.

E dunque?“Dunque adesso è arrivato il momento di puntare anche all’eccellenza sportiva, dopo aver raggiunto quella delle strutture” af-ferma con decisione.

Che vuol dire…?“Vuol dire raggiungere anche negli altri sport quello che è stato fatto con l’hockey. Mi rendo conto che la cosa è più facile a dirsi che a farsi, soprattutto che è costosa: ma andando avanti di questo passo si corre il rischio di aver costruito una cattedrale nel deserto di cui nessuno sa niente.Faccio un esempio: quest’estate il Village ha ospitato un evento di grande prestigio con il Torneo Kinder di tennis. Bene: que-sta cosa va sfruttata subito, magari ingag-giare qualche giovane talento di grandi prospettive, insomma bisogna arrivare a competere con il Tennis Club Milano, di-ventare il punto di riferimento del tennis milanese”.“Perché sa cosa le dico?” conclude Riva “che in questo momento chi passa davanti al Village non dice: qui si allenano e gio-cano Tizio o Caio, non dice niente. Ci vuole un personaggio forte, un team leader che diventi lo spot del Quanta”.

Paolo Riva, socio di lungo corso del Village, non ha dubbi: le strutture sono il massimo, adesso occorrono i campioni

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di GIULIA GORGOGLIONE

GIOCA CON L’EXPO E IMPARA L’INGLESETante Nazioni e tante ricette, tutte in inglese! Marie viene dalla Francia, ci insegnerà a cucinare le Crêpes

Do you like cooking? Quanta Village is getting prepared for Expo 2015. Do you know what the topic is? It’s Food for the Planet – Energy For Life. Here at Quanta we know that an healthy life requires good sport practice as well as good nutrition: that’s why our little Chefs are going to share with you their passion for healthy food from all over the world! You’ll learn lots of new vocabulary and recipes…enjoy!

Hi Children! This is my recipe: the world – famous Crêpe!It comes from Brittany, north of France – and it is a type of very thin pancake made from wheat flour. Crêpes are served with a variety of fillings and they can be sweet or savoury. When they are sweet, they can be filled with jam, melted chocolate, ice cream, bananas, berries, nuts, cin�namon and whatever you like... Here are the ingredients: enjoy!

1 CUP FLOUR 1 TABLESPOON SUGAR 1/4 TEASPOON SALT 1 1/2 CUPS WHOLE MILK 4 LARGE EGGS 3 TABLESPOONS UNSALTED BUTTER

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AREA BIMBI

VOCABOLIRecipe = ricettaFlour= farinaWheat= granoFilling= ripienoSavoury = salatoBerries= frutti di boscoNuts= noccioleCinnamon= cannellaTablespoon = cucchiaioTeaspoon = cucchiaino

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S E T T E N B R E O T T O B R E N O V E M B R E D I C E M B R EAg

ENDA

SPORT

BRITISH INSTITUTES

I primi appuntamenti della stagione

Corsi per tutte le età e per tutti i livelli

9 Settembre | TENNISRiapertura SAT5 turni settimanali dal lunedì al venerdì (più uno al sabato mattina) comprendenti un’ora di tennis e un’ora di preparazione atletica abbinate. La Scuola Tennis organizza tornei interni, partite ami-chevoli contro altre scuole SAT e camp estivi.

14-15 Settembre | TENNISTorneo Rodeo 1 Stella Limitato 3.1Maschile e femminile, due giornate d’incontri, sabato 13 (dalle 13.00 alle 21.30) e domenica 14 settembre (dalle 9.00 alle 21.30). Le iscrizioni devono pervenire entro le ore 12.00 di giovedì 12/09. Campi Paly-it e terra battuta, giudice arbitro Pietro Zardoni. Siete tutti invitati a partecipare e a fare il tifo per i nostri ragazzi!

HOCKEY IN LINE12 ottobre - Supercoppa(Inizio campionato 19/10) Partite in casa 26 ottobre - HC Milano Quanta vs Pol. Molinese23 novembre - HC Milano Quanta vs Diavoli Vicenza30 novembre - HC Milano Quanta vs Sport Monleale21 dicembre - HC Milano Quanta vs Asiago Vipers

BEACH VOLLEY27 ottobre - Torneo stagionale di Beach Volley 15 dicembre - Torneo di Natale Per tutte le informazioni e per iscrivervi scrivete a: [email protected]

CORSI DI INGLESE PER BAMBINI E YOUNG LEARNERS AL QUANTA VILLAGEPre-School Children (Scuola Infanzia) 35 ore Lunedì dalle 17:00 alle 18:15 Inizio: Lunedì 07 Ottobre

Primary 1 (1a Scuola Prima-ria) 35 ore Lunedì dalle 17:00 alle 18:15Inizio: Lunedì 07 Ottobre

Primary 2 (2a Scuola Prima-ria)35 ore Martedì dalle 17:00 alle 18:15Inizio: Martedì 01 OttobreEnglish Certificate 1 (3a

Scuola Primaria)35 ore Mercoledì dalle 17:00 alle 18:15Inizio: Martedì 09 Ottobre

English Certificate 2 (4a Scuola Primaria)35 ore Mercoledì dalle 17:00 alle 18:15Inizio: Martedì 09 Ottobre

English Diploma First (5a Scuola Primaria)45 ore Giovedì dalle 17:00 alle 18:30Inizio: Giovedì 03 Ottobre

English Diploma (1a Scuola Secondaria Inferiore) 45 ore Giovedì dalle 17:00 alle 18:30Inizio: Giovedì 03 Ottobre

Young Learners A1 (2a Scuola Secondaria Inferiore) 45 oreVenerdì dalle 15:00 alle 16:30Inizio: Venerdì 11 Ottobre

Young Learners A2 (3a Scuola Secondaria Inferiore) 45 oreVenerdì dalle 16:30 alle 18:00Inizio: Venerdì 11 Ottobre

CORSI PER ADULTI AL QUANTA VILLAGELivello A1 (base) 70 oreLunedì e mercoledì dalle 19:00 alle 20:30Inizio: Lunedì 21 OttobreLivello A2 (pre-intermedio) 70 ore

Martedì e giovedì dalle 19:00 alle 20:30Inizio: martedì 22 Ottobre

Livello B1 (intermedio) 70 oreLunedì e mercoledì dalle 19:00 alle 20:30Inizio: Lunedì 21 Ottobre

Corsi di Conversazione e di Business English, individuali e di mini-gruppo (2 persone) in orari e giorni da concordare, in partenza tutto l’anno!

CORSI AL BRITISH INSTITUTES

British InstitutesSede di Milano-Affori(Quanta Village)Via Assietta, 19 -20161 Milano02.54065454 [email protected]

FESTE DI COMPLEANNO E ANNIVERSARI

Menù a scelta dall’aperitivo alla cena, spazio nella Club house in esclusiva, area bimbi, parcheggio free e allestimenti personalizzati. Tutto organizzabile secondo le vostre esigenze!

Per info: www.quantavillage.com [email protected]

HALLOWEENAL VILLAGE

Un menù ricercato, sorprese e animazioni per i più piccoli, musica e divertimento per una festa veramente... da paura! Per info: www.quantavillage.com [email protected]

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AgENDA

SETTIMANA DELLO SPORTA

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S E T T E N B R E O T T O B R E N O V E M B R E D I C E M B R E

9 - 14 settembre • Ecco il programma dei corsi gratuiti

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2012

T E N N I SManuela Zoni 339 [email protected]

CALCIOBEACH VOLLEYPATTINAGGIOHOCKEYMarco Uda 02 [email protected]@quantavillage.com

PISCINA CORSI DIVINGAGONISMO NUOTOMarco Uda02 [email protected]

AREA FITNESSBALLOMarco Uda02 [email protected]

RUNNINGReception02 [email protected]

USCITE DIDATTICHEMarco Uda02 [email protected]

JUNIOR CLUBSilvia Ghisio 02 [email protected]

C A M PReception02 [email protected]

S T U D I O M E D I C OEnrico Pozzitel. 02 39565590 02 39565589fax. [email protected]

P U B B L I C I T À E SPONSORIZZAZIONIAntonio Cappellari 02 [email protected]

E V E N T I A Z I E N D A L I C O N G R E S S U A L I E P R I V A T ISilvia Ghisio02 [email protected]

R I S T O R A N T E P I Z Z E R I AAPERTURA DA LUN A SAB12,30 - 14,30 E 19,30 - 23,00DOMENICA 12,30 - 14,3002 [email protected]

Q U A N T A A G E N Z I A P E R I L L A V O R O09,00-18,00 02 [email protected]

C O R S I Q U A N T A R I S O R S E U M A N E09,00-18,00 02 [email protected]

C O R S I B R I T I S H I N S T I T U T E S09,00-18,00 Giulia Gorgoglione02 [email protected]

QVN - QUANTA VILLAGE NEWSEDITORE: HCM

Via Assietta 19 - 20161 Milano02 6621611

[email protected] trimestrale

registrata presso il Tribunale di Milano

N° 267 del 13 Aprile 2004

O R A R I D I A P E R T U R A D E L C E N T R O DA LUNEDÌ A SABATO 08,00-24,00

DOMENICA08,00-20,00

CHIUSURA NELLEGIORNATE DI FESTIVITÀNAZIONALE

O R A R I D I A P E R T U R A R E C E P T I O NDA LUNEDÌ A VENERDÌ 10,00-20,00

SABATO09,00-18,00

DOMENICA10,00-13,00

02 [email protected]

Prenotazioni dei Campi da Tennis, Calcetto, Beach Volleytramite servizioQuant@-commerce

www.quantavillage.com

C O N T A T T I

67Settembre - Dicembre

2013

D I R E T T O R E R E S P O N S A B I L E Dario Colombo

[email protected]

S E G R E T E R I AMonica Lagomanzini [email protected]

H A N N O C O L L A B O R A T OUmberto Quintavalle,

Riki Tessari,Toni Cappellari,Anna Maria Girelli Consolaro Pietro Galeoto, Silvia Ghisio,

Marco Uda, Giulia Gorgoglione, Marco Cattelan.

P R O G E T T O G R A F I C OCreature Milano 19

Matteo Guerra

A R T D I R E C T O RPietro Galeoto

C H I U S O I N R E D A Z I O N E il 3 settembre 2013

LA TIRATURA DI QUESTO NUMERO13.500 copie

S T A M P ARDS WEBPRINTING Srl

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[ ]- somministrazione- ricerca e selezione- gestione amministrativa del personale- formazione- outplacement

www.quanta.com

t. 02 833871

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