Il tempo del Giubileo · 39° Concerto dell’Immacolata a Ruda: il tradizionale appuntamento...

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Società 3 Un tetto per ogni richiedente asilo L e priorità dell’intervento di MSF nell’intervista al coordinatore, dottor Yannick Julliot L’intervista 4-5 Il Bardo ad Aquileia I ntervista al presidente della Fondazione Aquileia, ambasciatore Zanardi Landi Bassa Friulana 18 Cremazione per 4 defunti su 10 U n fenomeno sempre più diffuso a livello locale che sta manifestando i primi problemi Gradisca 22 La Madonna della Porta M artedì 8 dicembre l’omaggio della comunità all’immagine mariana EDITORIALE Tessera fedeltà di Mauro Ungaro l programma fedeltà della compagnia aerea informa che mi premierà con 10 mila punti per ogni familiare (ma vanno bene I anche gli amici) che le farò conoscere: "così - mi scrive - sarà ancora più bello volare insieme". La lettera aperta velocemente finisce, altrettanto rapidamente, nella tasca interna della giacca in attesa di concludere il suo viaggio nell’apposito contenitore della carta da riciclare. Ma lì rimane per qualche giorno dimenticata visto che il brusco precipitare delle temperature consiglia di passare ad abbigliamento decisamente più invernale. Capita poi - grazie ad un impegno di lavoro concluso prima del previsto - di approfittare di una quelle giornate novembrine che solo il clima di Roma può regalarti e di metterti in coda per entrare in San Pietro, vista - complice anche l’ora in cui i locali di Borgo Pio si riempiono - la scarsità dei turisti. E mentre frughi nelle tasche alla ricerca preventiva di quella monetina che inevitabilmente farà suonare il metaldetector, quella lettera ti ricapita fra le mani. Ti guardi attorno alla ricerca di un cestino ma l’attenzione viene distratta da una scena che avviene vicino a te. Due ragazzini - lui 12/13 anni, lei più piccola - sono in fila coi genitori. La bambina sta raccontando al fratello quello che fra poco vedranno dentro la basilica: dal discorso si capisce che a San Pietro c’è già stata in gita scolastica e quindi è un cicerone perfetto ed entusiasta. Il fratello però, stanco e stufo di una giornata passata probabilmente a visitare i monumenti della capitale coi genitori, ad un certo punto sbotta: "Ma se sai già cosa c’è, perché vuoi tornarci?" La risposta della sorella è disarmante: "perché voglio vederlo con te!". Lui non è molto convinto ma fortunatamente il varco di sicurezza è vicino. Li ritrovo, dopo un po’, all’uscita dalla basilica. E ora è il fratello che non cessa di chiedere spiegazioni alla sorella su quanto hanno appena visto mentre scattano l’immancabile selfie familiare davanti alla Porta Santa. Quella Porta della Misericordia che martedì prossimo verrà aperta da papa Francesco in San Pietro e nei giorni successivi in migliaia di chiese in tutto il mondo. continua a pagina 3 Il tempo del Giubileo Sabato 12 dicembre (dalle ore 20, con inizio della liturgia nella chiesa di S. Maria Assunta dei Pp. Cappuccini) e domenica 13 dicembre (dalle 15.30) avranno luogo i riti di apertura della Porta della Misericordia rispettivamente nella cattedrale di Gorizia e nella basilica di Aquileia Cormonese - Gradiscano 21 Padre Pietro Lorusso: un saluto ed un "grazie" carichi di affetto dalla comunità di Medea Bassa Friulana 15 39° Concerto dell’Immacolata a Ruda: il tradizionale appuntamento proposto dal "Monteverdi" martedì 8 dicembre Cormonese - Gradiscano 21 Colletta alimentare a Gradisca: segno prezioso di solidarietà la presenza di bambini e giovani della parrocchia WWW.VOCEISONTINA.EU 5 dicembre 2015 - Euro 1,20 Anno LI - Numero 46 Poste Italiane s.p.a. | Spedizione in Abbonamento Postale | D:L: 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma, 1, NE/PD | tassa riscossa/taxe perçue/Padova

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Società 3Un tetto per ognirichiedente asilo

Le prioritàdell’intervento

di MSF nell’intervistaal coordinatore,dottor Yannick Julliot

L’intervista 4-5Il Bardoad Aquileia

Intervista alpresidente della

Fondazione Aquileia,ambasciatoreZanardi Landi

Bassa Friulana 18Cremazione per4 defunti su 10

Un fenomenosempre più diffuso

a livello locale che sta manifestando i primi problemi

Gradisca 22La Madonnadella Porta

Martedì 8 dicembrel’omaggio

della comunitàall’immaginemariana

EDITORIALETessera fedeltàdi Mauro Ungaro

l programma fedeltà dellacompagnia aerea informa che mipremierà con 10 mila punti perogni familiare (ma vanno beneI

anche gli amici) che le farò conoscere:"così - mi scrive - sarà ancora più bellovolare insieme".La lettera aperta velocemente finisce,altrettanto rapidamente, nella tascainterna della giacca in attesa diconcludere il suo viaggio nell’appositocontenitore della carta da riciclare. Ma lìrimane per qualche giorno dimenticatavisto che il brusco precipitare delletemperature consiglia di passare adabbigliamento decisamente piùinvernale.Capita poi - grazie ad un impegno dilavoro concluso prima del previsto - diapprofittare di una quelle giornatenovembrine che solo il clima di Romapuò regalarti e di metterti in coda perentrare in San Pietro, vista - compliceanche l’ora in cui i locali di Borgo Pio siriempiono - la scarsità dei turisti. Ementre frughi nelle tasche alla ricercapreventiva di quella monetina cheinevitabilmente farà suonare ilmetaldetector, quella lettera ti ricapitafra le mani. Ti guardi attorno alla ricercadi un cestino ma l’attenzione vienedistratta da una scena che avviene vicinoa te. Due ragazzini - lui 12/13 anni, lei piùpiccola - sono in fila coi genitori. Labambina sta raccontando al fratelloquello che fra poco vedranno dentro labasilica: dal discorso si capisce che a SanPietro c’è già stata in gita scolastica equindi è un cicerone perfetto edentusiasta. Il fratello però, stanco e stufodi una giornata passata probabilmente avisitare i monumenti della capitale coigenitori, ad un certo punto sbotta: "Mase sai già cosa c’è, perché vuoi tornarci?"La risposta della sorella è disarmante:"perché voglio vederlo con te!".Lui non è molto convinto mafortunatamente il varco di sicurezza èvicino. Li ritrovo, dopo un po’, all’uscita dallabasilica.E ora è il fratello che non cessa dichiedere spiegazioni alla sorella suquanto hanno appena visto mentrescattano l’immancabile selfie familiaredavanti alla Porta Santa.Quella Porta della Misericordia chemartedì prossimo verrà aperta da papaFrancesco in San Pietro e nei giornisuccessivi in migliaia di chiese in tutto ilmondo.

continua a pagina 3

Il tempodel Giubileo

Sabato 12 dicembre (dalle ore 20,

con iniziodella liturgia nella chiesa

di S. Maria Assuntadei Pp. Cappuccini)

e domenica 13dicembre

(dalle 15.30) avranno luogo

i riti di apertura della Porta

della Misericordiarispettivamente nella cattedrale

di Goriziae nella basilica

di Aquileia

Cormonese - Gradiscano 21Padre Pietro Lorusso: un salutoed un "grazie" carichi di affettodalla comunità di Medea

Bassa Friulana 1539° Concerto dell’Immacolata a Ruda:il tradizionale appuntamento propostodal "Monteverdi" martedì 8 dicembre

Cormonese - Gradiscano 21Colletta alimentare a Gradisca:segno prezioso di solidarietà la presenzadi bambini e giovani della parrocchia

WWW.VOCEISONTINA.EU 5 dicembre 2015 - Euro 1,20Anno LI - Numero 46

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Sabato, 5 dicembre 2015 3Società

Le priorità dell’intervento nell’isontino di Medici senza frontiere nell’intervista al dottor Yannick Julliot coordinatore del "progetto Gorizia" dell’organizzazione

Un tetto per ogni richiedente asiloempre di grande attua-lità il tema dei richie-denti asilo in città. Go-rizia registra un flusso

continuo di profughi, a fasiche possiamo definire alterne,ma ad ogni modo costanti. Ènotizia proprio di questi gior-ni l’insediamento da parte diMedici Senza Frontiere pressogli spazi del San Giuseppe, do-ve a brevissimo inizierà il suooperato di assistenza medico- umanitaria. Abbiamo incon-trato il dottor Yannick Julliot,coordinatore per MSF del"progetto Gorizia" il quale ciha raccontato dei loro moni-toraggi e di una situazioneche, se vissuta in maniera nonconsona e preparata, rischia dicollassare.

Dottor Julliot, da quandoprecisamente Medici SenzaFrontiere è presente a Gori-zia e per quanto tempo cirimarrà? L’obiettivo prima-rio della presenza del vo-stro staff?

Come Medici Senza Frontierequesto è il secondo anno dimonitoraggio della situazionecon personale ad hoc. L’ultimavalutazione è stata fatta a set-tembre e da quel momentoabbiamo deciso di avere unapresenza continua, per potercontinuare ad approfondire icontatti che avevamo intessu-to e per continuare il monito-raggio, vedendo quello cheavremmo potuto fare in casodi bisogno. Dal 12 ottobrescorso la nostra presenza qui èquindi continua. L’interventoè chiaramente temporaneo,visto che sono le istituzioniitaliane e locali che devono ri-spondere all’accoglienza deirichiedenti asilo. Dal momen-to che - per il momento - la ri-sposta data non ci sembraadeguata, nel senso che unaparte del flusso in arrivo non èaccolto consonamente, abbia-mo deciso di intervenire incollaborazione con la Caritase la Diocesi, che ci hanno per-messo di avere lo spazio alSan Giuseppe per poter dareun’assistenza medica e uma-nitaria alle persone che nonhanno ancora trovato una si-tuazione stabile.In termini di risorse umane,essendo "Medici Senza Fron-tiere" l’assistenza medica è ilfulcro del nostro intervento, edè per questo che stiamo elabo-rando un accordo - che spe-riamo e contiamo si firmi ilpiù presto possibile - con laCroce Rossa e l’Azienda per iServizi Sanitari. Attualmentesiamo presenti in 4 operatoritra staff medico e logistico;contiamo che arrivi ancoraun tecnico ma la cosa è moltodinamica, per cui si agirà an-che in base ai bisogni e non è

S

da escludere un ulteriore am-pliamento dello staff. Tuttoquesto si effettua con il sup-porto del nostro ufficio di Ro-ma che coordina tutti i pro-getti di "Missione Italia".

Quale la situazione trovataa Gorizia al vostro arrivo equali emergenze sanitarie eumanitarie avete riscontra-to?

Ci sono in città posti di acco-glienza sottoposti a conven-zioni, tuttavia non sono ab-bastanza per coprire ilbisogno segnato dal flussocontinuo di persone. Quando

siamo arrivati c’erano più omeno 150 persone che viveva-no all’addiaccio sulle spondedell’Isonzo. Sono state eva-cuate e sistemate ma abbiamoosservato un flusso costante:150 persone accolte, seguite daaltri nuovi arrivi che non era-no accolti come si deve. E que-sto ciclo continua: si arriva auna soglia importante, c’èuna risposta, poi il flusso pro-segue e queste nuove personenon sono prese in carico perun certo tempo. Qualche setti-mana fa c’erano quasi 300persone fuori convenzione,non accolte quindi dalle strut-ture governative ma dalla Ca-ritas, che ha fatto un gran la-voro per poterle accogliere inmodo dignitoso. Hanno dirit-to a ricevere un’assistenza sa-nitaria, una protezione, del ci-bo. Per questo diciamo che larisposta non è adeguata, nelsenso che non c’è una struttu-ra che permetta di accoglierequeste persone in maniera re-golare, ma solo quando la si-tuazione arriva ad un puntopreoccupante c’è una risposta,che non è continua e adegua-ta. Lo scorso venerdì erano ri-

maste solo 10 persone fuoriconvenzione; tempo di arriva-re a domenica erano già 50.Discutendo con l’ASS e la CRI,abbiamo osservato come lepersone che arrivano in cittàsiano in buona salute ma cisono alcuni problemi comeinfezioni alle vie respiratoriee dermatologici, legati soprat-tutto all’igiene che a sua voltaè legata alle condizioni di vitasia durante il viaggio che unavolta arrivati se costretti a vi-vere all’addiaccio. I rischi sa-nitari sono monitorati dal-l’Azienda Sanitaria e dallaCroce Rossa e al momento nonabbiamo mai corso in cittànessun rischio per la salutepubblica. La priorità resta co-munque mettere un tetto sul-la testa di queste persone, per-ché è da lì che si determina laloro salute.

Riguardo i container instal-lati al San Giuseppe, questisono strutturati per conte-nere diverse persone. Cosavi aspettate per Gorizia?Dobbiamo attendere un in-cremento negli arrivi osemplicemente sono que-ste le quantità di cui si ave-va bisogno al momento?

Nel nostro monitoraggio, cir-ca tre settimane fa, abbiamopotuto vedere che il numeromassimo di persone non ac-colte nelle strutture governa-tive era di 300 persone. Il no-stro intervento (i containersono strutturati per accogliere100 persone) risponde ad unbisogno legato al momentoattuale; chiaro è che, qualoraci sia un arrivo massiccio, leistituzioni italiane dovrannorispondere con altri mezzi.

Noi stiamo anche operandoper comprendere quali piani,a livello locale e regionale, sa-ranno messi a disposizionema al momento non abbiamoun’idea chiara di quello chesarà attuato.

In sintesi, chi sono questirichiedenti asilo?

Sono tutti uomini, giovani, suiquali le famiglie investono,per lo più afghani e pakistani.Non avendo ancora comin-ciato le attività non abbiamoun contatto diretto con loroma certamente lo avremoquando lo spazio al San Giu-seppe sarà ufficialmente ope-rativo: le strutture sono mon-tate, stiamo attendendo gliallacciamenti di luce e acqua,che dovrebbero avvenire abrevissimo. Compiuti quelliattueremo ancora un paio dilavori logistici e cominceremole nostre attività mediche.

Speriamo tra 10 o 15 giorni diessere operativi.

Guardando a quello che stasuccedendo vicino a noi, inSlovenia, Croazia e areabalcanica, dove si parla o sisono già realizzati muri perbloccare i flussi di profughi,qual è la prospettiva a lun-go termine per la nostra cit-tà? Dobbiamo aspettarciflussi in arrivo da altre par-ti?

È molto difficile fare qualsia-si tipo di previsione, perché cisono tantissimi parametri chepossono avere un impatto.Tutti i Paesi coinvolti possonoprendere delle decisioni moltorapide, che possono cambiarevelocemente le dinamiche,pertanto è difficile sapere co-me potrebbe evolvere la situa-zione. Per questo riteniamosia importante che ci sia unapreparazione nel caso in cui iflussi diventino più impor-tanti; non è solo la città chedeve trovarsi preparata, ma laRegione e proprio in questoperiodo stiamo monitorandocon delle osservazioni ancheUdine e Trieste.

A cura di Selina Trevisan

"Si arriva a unasoglia importante, c’èuna risposta, poi ilflusso prosegue equeste nuove personenon sono prese incarico per un certotempo"

"La risposta non èadeguata nel sensoche non c’è unastruttura chepermetta diaccogliere questepersone in manieraregolare"

✎L’EDITORIALE | Tessera fedeltà di Mauro Ungaro

dalla prima

Oltre essa ogni credente potràritrovare e riscoprire (o magarisperimentare per la prima volta)la gioia di quanto sia grande lamisericordia del Padre.Una gioia talmentecoinvolgente, però, da doveressere condivisa. L’attraversarela Porta della Misericordia

presuppone un doppio verso:un’entrata ma anche un’uscitaper vivere quella caratteristicadi Chiesa aperta al mondo chepapa Francesco, sin dall’iniziodel suo servizio come vescovodi Roma, non si stanca mai di

richiamare. Varcare la Porta erimanere passivamente fermiall’interno della anche piùmaestosa basilica farebbe venirmeno il valore di quel gesto: siriceve per donare, non si donaper ricevere.

Certamente si può vivere ilGiubileo "da soli". Ma diventaancora più bello e significativoquando questa divieneun’esperienza condivisa: con ilproprio coniuge, con i figli, coni familiari o anche con un

malato, un anziano o magaricon una persona che nellapropria quotidianità vive lasolitudine…Far conoscere a qualcun altro ilgusto vero del Giubileo, "volerlovedere e vivere con lui" faràguadagnare certamente tantipunti su una tessera fedeltàmolto particolare. Quella dellavita.

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Sabato, 5 dicembre 20154 L’intervista

mbasciatore Antonio ZanardiLandi , come nasce il progetto"Archeologia ferita"?

L’idea è nata, totalmente per caso, in oc-casione della visita del Presidente Matta-rella a Tunisi il 18 maggio scorso quandoero ancora Consigliere diplomatico delPresidente della Repubblica. Dopo il di-scorso dinanzi al Parlamento tunisino, ilpresidente si è recato a visitare il museodel Bardo: un gesto di ricordo e di omag-gio alle 22 vittime dell’attacco terroristico(fra cui quattro italiane) avvenuto duemesi prima.Siamo tutti rimasti molto colpiti nel con-statare che i segni dell’attentato erano sta-ti lasciati intatti: non so se per la difficol-tà nei restauri o per la volontà precisa dilasciare un monito, almeno temporaneo,per quanto successo, ma nelle sale del mu-seo erano ancora visibili le sventagliateprovocate dai colpi dei fucili mitragliato-ri ed i vetri corazzati degli espositori sfon-dati o esplosi.Parlando con gli esponenti del governo tu-nisino, abbiamo realizzato che quello ter-roristico era stato un attacco portato nonsolo a quel Paese ed al suo popolo, ma an-che alla stessa possibilità di convivenzafra portatori di visioni del mondo diverse.Un attacco rivolto anche a noi che, come itunisini, crediamo in un’unità del Medi-terraneo e siamo sicuri che proprio il dia-logo e la tolleranza possono consentire aipopoli che vivono su questo mare di cre-scere e svilupparsi.Da qui è nata l’idea di un gesto di atten-zione nei confronti della Tunisia che si op-ponesse, in qualche modo, alla volontà didistruggere le basi di un dialogo che alBardo sono testimoniate da memorie mol-to vive dell’età romana e di un’interazio-

ne molto frequente e feconda con l’Italia.Da alcuni mesi ero già stato nominatoPresidente della Fondazione Aquileia e miè sembrato naturale proporre al ministrodella cultura tunisino l’allestimento diuna mostra del Bardo proprio ad Aquile-ia: la ricezione da parte dei nostri interlo-cutori è stata entusiasta, avendo essi col-to il significato di un gesto di amicizia edi vicinanza ma soprattutto di appoggioalla linea dialogante e democratica concui il Governo tunisino sta combattendouna battaglia molto difficile contro il fon-damentalismo.La mostra che si inaugura sabato 5 di-cembre non rappresenterà però un casoisolato: vogliamo considerarla l’avvio diuna serie di eventi che dovrebbero porta-re in futuro ad Aquileia opere d’arte pro-venienti da musei e siti colpiti in tutto ilmondo dal fondamentalismo terrorista.Abbiamo chiamato questo programma"Archeologia ferita". Il titolo sottolinea la nostra intenzione difare di Aquileia luogo di elezione non so-lo per lo scavo ma anche per la discussio-ne sull’archeologia di oggi, sul modo divalorizzarla e di proteggerla: vorremmoche le scoperte archeologiche non fosserosolo oggetto di contemplazione esteticama divenissero occasione per portare quelmessaggio di tolleranza e convivenza cheè da sempre parte della storia di Aquileia.La basilica paleocristiana custodisce te-stimonianze ed esempi fecondi di convi-venza risalenti a duemila anni fa fra giu-dei (presenti sulla riva del Natissa già dalprimo secolo avanti Cristo), romani, ales-sandrini, greci, balcanici… Aquileia erauna grande città, una porta di ingressoper i prodotti che dall’Africa del nordgiungevano in Europa: la mostra include,significativamente, due reperti di terra-

cotta di uso quotidiano realizzati in Tuni-sia per essere portati ad Aquileia e da quidiffusi nell’entroterra. Sono memoriechiare e vive che rappresentano un patri-monio da sviluppare e valorizzare perparlare di convivenza e tolleranza in que-sto 2015 così travagliato per questi temi.Il Bardo è un esempio perfetto di quantovogliamo trasmettere e lo spunto idealeper avviare un percorso di questo genere.All’interno del museo sono visibili in ma-niera molto evidente gli influssi reciprocinella statuaria ma, soprattutto, nell’artemusiva: ad Aquileia accanto a tre mosai-ci provenienti dal Bardo verranno esposti

mosaici aquileiesi coevi per permettere alvisitatore di notare come il gusto artisticoe l’idea tecnica fossero in qualche modogli stessi ma anche di rendersi conto chenel terzo secolo - e nei periodi vicini - lemaestranze e gli artisti tunisini erano tal-volta "più avanti" di quelli aquileiesi.

La cultura come strada che porta allatolleranza…

Con "Archeologia ferita" vorremmo anchefocalizzare l’attenzione su una tolleranzache non possiamo considerare patrimo-nio esclusivamente nostro: ci sono statiperiodi della storia in cui essa è stata mi-nore in Europa che nel Medio Oriente o nelNord Africa. Vogliamo dare un sentimen-to alla nostra percezione di essere tuttinella stessa barca: non siamo noi i maestridella tolleranza e non possiamo presen-tarci nei confronti dei popoli dell’altrasponda del Mediterraneo come gli unicisuoi depositari, quasi essa sia parte dasempre del nostro patrimonio. La tolleranza è un filo rosso che nella sto-ria dell’Europa segue l’andamento di unfiume carsico: scompare e ricompare, toc-ca punte molto alte ed altre molto basse:abbiamo visto questo filo rosso rispunta-re dopo la seconda guerra mondiale e ab-biamo pensato si trattasse di un patrimo-nio acquisito per l’umanità, per noi ed inostri figli ad infinitum. Oggi constatiamo con costernazione -pensando soprattutto al futuro dei nostrifigli - che quel filo rosso tende nuovamen-te a scomparire: è importante ricercarloinsieme alla componente moderata del-l’Islam ed affrontare insieme, in serenitàquesti temi. Nella consapevolezza, comedicevo, di essere tutti irrimediabilmentesulla stessa barca.

La cultura fa paura agli estremisti per-ché è anche attraverso di essa che gliestremismi possono essere sconfitti?

A

TTOLLERANZAOLLERANZA::UNUN FILOFILO ROSSOROSSO

DADA NONNON

PERDEREPERDERE

MAIMAI DIDI VISTAVISTA

L’ambasciatore Antonio Zanardi Landi, presidente della Fondazione "Aquileia", illustra le motivazioni

che hanno portato all’ideazione del progetto "Archeologia ferita"

il cui primo appuntamento - "Il Bardo ad Aquileia" -si inaugura sabato 5 al Museo archeologico nazionale

Una lunga esperienzadiplomatica in tutto mondo

ato a Udine nel 1950, laureato in giurisprudenza nel 1974 a Padova,Antonio Zanardi Landi entra in diplomazia nel 1978 e viene assegnatoal Cerimoniale della Repubblica. Tra il 1978 e il 1979 è il primo italianoa frequentare l’École Nationale d’Administration di Parigi, e nel 1981

viene assegnato alla Segreteria Generale.Dal 1982 è Primo Segretario a Ottawa e dal 1984 al 1987 è Console a Teheran,negli anni della guerra Iran – Iraq. Nel 1987 è trasferito all’Ambasciata aLondra. Rientra a Roma nel 1989 per prestare servizio al Gabinetto delMinistro; nel 1992 è nominato Consigliere all’Ambasciata presso la SantaSede. Nel 1996 è posto fuori ruolo per prestare servizio presso l’IstitutoUniversitario Europeo di Fiesole con l’incarico di Segretario Generale. Nel2000 rientra al Ministero presso il Gabinetto del Ministro, con l’incarico deirapporti con il Parlamento. Nel 2004 è nominato Ambasciatore a Belgrado.Nel 2006 assume l’incarico di Vice-Segretario Generale e successivamente(2007) di Ambasciatore presso la Santa Sede (accreditato anche pressol’Ordine di Malta) ed a Mosca (2011). Dal luglio 2013 è stato consigliere per gliAffari diplomatici dei Presidenti della Repubblica Giorgio Napolitano e SergioMattarella. Dal febbraio 2015 è presidente della "Fondazione Aquileia".

N

Scheda - Antonio Zanardi Landi

I SEGNI DELL’ATTACCO TERRORISTA SUI MURI DEL BARDO.

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Sabato, 5 dicembre 2015 5L’intervista

Certamente la cultura è per se stessa dia-logo e confronto con la realtà o con realtàdiverse e quindi rappresenta l’arma prin-cipale da usare nei confronti del fonda-mentalismo terrorista e del nichilismo cheaffiora in questi anni intorno a noi. Quel-la della "battaglia culturale" è un’idea chesia il Presidente Mattarella che i membridel nostro Governo hanno più volte men-zionato e citato: ora bisogna vedere comedarle corpo per renderla incisiva.L’Isis ed i fondamentalismi non si possonovincere solo con le autoblindo, le mitra-gliatrici ed i droni ma è necessario anda-re alle radici di un fenomeno che troppospesso non ci è comprensibile. Noi cono-sciamo le sue "giustificazioni" - in qual-che modo mediate e storiche - inerentimagari il rapporto fra sciiti e sunniti oquello fra i vari Paesi del Medio Orientema la radice culturale di tutto questo ten-de a non esserci percepibile fino in fondo.Quindi una battaglia culturale di com-prensione e definizione del rapporto fra lacultura occidentale e quella del mondoislamico è assolutamente fondamentale.E lo è ancora di più se teniamo presenteche la nostra cultura è debitrice a quellaaraba ed islamica: quotidianamente perscrivere utilizziamo i numeri arabi e nonquelli romani; quando gli originali sonoandati perduti, le opere importanti digrandi filosofi del passato come Platoneed Aristotele sono rientrate in Europa at-traverso traduzioni di traduzioni arabe. La Badia Fiesolana, sede dell’Istituto uni-versitario europeo - di cui ho avuto l’ono-re di essere Segretario generale venti annifa - ha rappresentato la porta di ingressoda cui molta parte della filosofia greca èrientrata nel circuito europeo grazie aigrandi umanisti che dall’arabo hannotradotto le opere dei filosofi greci. Dunqueci sono stati momenti della storia in cui idebitori nei confronti di quella culturasiamo stati noi: allora due mondi dialo-gavano in maniera molto intensa e moltoproficua per l’umanità.Le tecniche adottate dal fondamentali-smo rischiano di costituire un vortice ne-gativo perché è chiaro che ogni attentatoed ogni decapitazione tendono a causareun irrigidimento da parte occidentale equindi ad aggravare il sentimento diestraneità e di incomunicabilità fra i duemondi: dobbiamo essere capaci di risco-prire un fermento culturale che inneschiprocessi positivi e che non conduca alla

contrapposizione del muro contro muro.

Questa mostra può aiutare il nordA-driatico a riscoprire gli influssi avutidal nord Africa nella sua storia mille-naria?

Aquileia, obiettivamente, oggi è perifericarispetto i grandi flussi turistici e non hauna ricettività significativa, però puòvantare un notevolissimo patrimonio distoria e di idee. E questo è un patrimonio"multistrato" : possiamo lavorare sul rap-porto fra Aquileia ed Alessandria o il nordAfrica, ma anche su quello fra Aquileia edi Balcani (ed in tal senso abbiamo dei con-tatti in corso con siti archeologici croati eserbi) senza dimenticare l’importanza ri-vestita da quella grande realtà europeache è stato il Patriarcato di Aquileia ed icui frutti sono forse ancora meno visibilida noi che in altre parti del continente.Durante la prima guerra mondiale i po-poli che avevano fatto parte del Patriar-cato erano tutti in guerra fra loro: parti-colarmente in questi anni, in cui stiamoricordando i 100 anni dallo scoppio di

quel conflitto, sarà molto importante la-vorare sull’idea della riscoperta del-l’unione spirituale e culturale favorita peroltre quattro secoli dai Patriarchi.Negli anni in cui ho ricoperto l’incarico diambasciatore italiano presso la Santa Se-de, quando raccontavo ad un vescovo o unreligioso tedesco, francese o spagnolo diessere friulano mi dicevano: "Allora è divicino Aquileia". Fra molti uomini di cul-tura in tutta Europa la memoria di Aqui-leia e del suo Patriarcato rimane partico-larmente viva: dobbiamo gestire evalorizzare questo patrimonio di memo-ria e storia che parte dal periodo romanoper giungere alla Grande Guerra attra-verso, appunto, un lavoro sviluppato supiù piani.

L’anno scorso a Redipuglia, Papa Fran-cesco denunciò i crimini ed i massacridi "una terza guerra mondiale combat-tuta a pezzi": un concetto su cui il Papaè più volte ritornato in quest’anno.Quale ruolo possono avere le religioniper ridare all’umanità quella pace "dif-ficile da costruire ma senza la quale la

vita è un tormento"?È una domanda molto difficile. Tanti inquesti anni hanno lavorato per favorire ildialogo interreligioso, la comprensione…:penso all’impegno degli ultimi ponteficima anche al ruolo svolto in tal senso daassociazioni, movimenti, istituzioni cul-turali, università... Quanto accade ogginel mondo ci riporta indietro di molti an-ni e sembra vanificare i risultati incorag-gianti e positivi sino ad oggi raggiunti:dobbiamo, purtroppo, renderci conto chenel mondo vi sono tante persone, tantigruppi, tante fazioni che nella propria re-ligione non percepiscono e non ritengonoessenziali quegli elementi che noi consi-deriamo, invece, più importanti (com-prensione, tolleranza, amore…).Allora se dobbiamo tristemente ricono-scere di essere stati trascinati indietro ab-biamo il dovere di ricominciare subito adutilizzare lo strumento del dialogo anchein campo interreligioso. E questa non è di-rettamente materia di competenza dellanostra Fondazione ma che essa segue conattenzione e partecipazione.

a cura di Mauro Ungaro

"Le tecniche adottate dalfondamentalismorischiano di costituireun vortice negativoperché è chiaro che ogni attentato ed ogni decapitazionetendono a causareun irrigidimentoda parte occidentale e quindi ad aggravareil sentimentodi estraneità e di incomunicabilitàfra i due mondi:dobbiamo esserecapaci di riscoprire un fermento culturaleche inneschi processi positivi e che non conducaalla contrapposizione del muro contro muro"

"Il Bardo ad Aquileia"al prossimo 6 dicembre, e fino al 31 gennaio 2016, grazie allaFondazione Aquileia e alla collaborazione con la SoprintendenzaArcheologia, il Polo Museale del Friuli Venezia Giulia e l’IstitutoNazionale per il Patrimonio tunisino, il Museo Archeologico

Nazionale di Aquileia (via Roma 1) ospiterà importanti reperti in arrivo dalMuseo Nazionale del Bardo di Tunisi per la mostra "Il Bardo ad Aquileia". L’esposizione intende rappresentare uno spaccato dell’arte e dell’altoartigianato delle province africane in età romana tra il I e il III secoloattraverso il mosaico della dea Cerere ritrovato a Uthina, due mosaici di"lottatori nudi in presa" provenienti dal tepidarium delle terme di Gigthis, latesta dell’imperatore Lucio Vero da Dougga, la statua del dio Giove da OuedR’mel, la stele funeraria di Marcus Licinius Fidelis, soldato originario di Lione,in Gallia, fu sepolto ad Ammaedara, e due ceramiche ritrovate nelle necropolidi El Aouja, una brocca decorata a rilievo e un contenitore cilindrico conrappresentazioni di dei e satiri.La mostra (realizzata in collaborazione con Cciaa di Udine, Edison e con ilsostegno della Bcc di Fiumicello e Aiello) rimarrà aperta sino al 31 gennaio damartedì a domenica dalle 8.30 alle 19.30. Il biglietto (ingresso al museo piùmostra) è fissato per gli interi in euro 4 (2 per i ridotti)Ulteriori informazionisu: www.museoarcheologicoaquileia.beniculturali.it;www.fondazioneaquileia.it

D

Sino al 31 gennaio al Museo archeologico nazionale

IL MOSAICO DELLA DEA CERERE RITROVATO AD UTHINA E CHE VERRÀ ESPOSTA AD AQUILEIA.

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Sabato, 5 dicembre 20156 Chiesa Locale

✎LAPAROLA DELLADOMENICA | di Mons. Paolo Nutarelli

II^ domenica d’Avvento

esù non è una storiella daraccontare ai bambini pertenerli buoni… Non è unafavola che si trasmette di

generazione in generazione… Luca, lanostra guida spirituale in questotempo di grazia, lo dice chiaramente…Dentro una storia precisa, Dio simanifesta, scende attraverso la paroladel Battista. Niente, ci dice Luca, èfrutto di invenzione. Proprio in “quel”tempo, proprio quando i “capi” erano“quelle” persone, identificabilistoricamente, la Parola di Dio entranella storia di un uomo che stava neldeserto, luogo lontano dai rumori dellecittà e dai giochi di potere.In altre parole: la Storia di Dio sisovrappone alla piccola e violentastoria degli uomini e la trasfigura.Nessuno di noi conoscerebbe Erode senon avesse ucciso il Battista. Nonconosciamo gli imperatori di Roma maconosciamo il procuratore Pilato cheviene nominato ogni domenica nellaprofessione di Fede (non per la suaaudacia politica e militare, ma per averucciso un rabbi itinerante dellaGalilea).E noi, a che storia vogliamoappartenere? Le energie, i sogni,l’audacia che mettiamo per chi o cosa

la mettiamo? Per la fragile storia degliuomini? O per quella di Dio?Inc questo contesto emerge la figura diGiovanni il Battista. Dentro una storicaprecisa, invita tutti a togliere gliostacoli dal sentiero della vita affinchéil Signore possa arrivare diritto alcuore.Ecco allora la parola chiave di questasettimana: preparazione! È giunto iltempo di prepararsi ad accogliere Diodentro la nostra storia.Sentieri,burroni, monti colli tutto deveessere spianato perché Dio entri nellanostra vita.Un biblista, Fernando Armellini(Ascoltarti è una festa. Le letturedomenicali spiegate alla comunità –Anno C, Edizioni Messaggero, Padova2012, p. 30) ci aiuta ad identificare gliimpedimenti che precludono lasalvezza. I monti e i collirappresentano «la superbia, l’alterigia,l’arroganza di chi vuole imporsi,dominare sugli altri», ma anche quellesituazioni in cui «regna lo spiritocompetitivo», «si cerca in tutti i modidi sopraffare gli altri», «si accettano lecaste»... Gli abissi da riempire possonoconsistere nelle «scandalosedisuguaglianze economichedenunciate dai profeti», nella crescitainverosimile di certe concentrazioni diricchezza e nel progressivo

depauperamento della maggioranza,nei guadagni sfacciati di chi approfittadella situazione di crisi per dettarecondizioni capestro. I passi tortuosi, in fine, sono le astuzie,le scelte insensate, le giustificazioniche fanno da puntello a vere e proprieingiustizie. La conversione richiesta daGiovanni è radicale e comporta l’eliminazione di tutte queste barrieree di questi dislivelli. Prepararsi al Natale significa scorgere

quali luoghi del nostro cuore debbanoessere “sanati”. Come stiamopreparando il cuore in questo tempodi Avvento?Ma non basta. L’invito di Giovanni ilBattista chiede, anche, di impegnarsiaffinché “ogni uomo” veda la salvezzadi Dio. Nel nostro piccolo, vuol direcreare le condizioni e le occasioniperché ad ogni persona venga portatol’annuncio di salvezza; significaimpegnarsi perché le nostre Comunitàsiano luoghi in cui si racconta con latestimonianza la bellezza della Fede inGesù.Nel Pane che spezziamo possiamotrovare la forza per conferire il cuore.Chiediamo la grazia e la forza perconvertire il cuore. Non quello deglialtri; non quello del mondo. Ma ilnostro cuore. Il resto verrà da solo.Vieni Signore Gesù.

G

Vieni Signore GesùDall’agenda dell’arcivescovo

Domenica 6 Dicembre- 10.30, Gabria/Gabrje, Parrocchia S.Nicolò Vescovo: S. Messa Patrono.

Martedì 8 Dicembre- 10.30, Gorizia, Parrocchia di S. Anna:Celebrazione del sacramento dellaConfermazione.

Mercoledì 9 Dicembre- 18.30, Pavia, Cattedrale di SantoStefano e Santa Maria Assunta:Consacrazione episcopale del Vescovo diSan Miniato Mons. Andrea Migliavacca.

Giovedì 10 Dicembree Venerdì 11 Dicembre- Roma, Pontificia niversità Gregoriana:Lezioni presso la Facoltà di DirittoCanonico.

Sabato 12 Dicembre- 20.00, Gorizia, Chiesa di S. Francesco:Apertura Giubileo della Misericordia e inCattedrale: Apertura Porta Santa.

Domenica 13 Dicembre- 15.30, Basilica di Aquileia: AperturaPorta Santa e Celebrazione Eucaristica.

✎FAQ - FREQUENTLYASKEDQUESTIONS | di Don Nicola Ban

a quello che possiamoapprendere dalle lettere diPaolo, soprattutto dalla primalettera ai Corinzi, lo spezzare il

pane avveniva nel corso dei pasti"normali" della comunità. Questo findall’inizio ha creato alcuni problemiperché c’erano quelli che arrivavanoprima e prendevano i posti migliori enon lasciavano da mangiare agli altri...altri invece si ubriacavano e, comespesso succede, probabilmente eranomolesti. Insomma fin dall’inizio lacomunità cristiana ha dovuto essereeducata alla partecipazioneall’eucarestia. Fra le forme educative che nel corso deltempo si sono sviluppate c’è stata anchequella del digiuno: per cogliere la

differenza tra il cibo normale el’eucarestia, per prepararsi allacomunione con un gesto religiosoclassico in diverse culture, si è stabilitoche ci sia un tempo di digiuno primadella comunione. Pur avendo attenuato il precedenterigore, la Chiesa prescrive anche oggi diastenersi da qualunque cibo e bevanda -che non sia la semplice acqua o unamedicina - per almeno un’ora primadella comunione. Ne sono dispensati imalati, gli anziani e coloro che liassistono. Così viene affermato nelCodice di Diritto Canonico al canone919. Chiaramente questa indicazione vienedata al fine di promuovere una piùproficua partecipazione all’eucarestia...

se uno sa di svenire se non mangianiente, e ogni volta tutta l’assemblea sipreoccupa della persona svenuta cheviene portata via in ambulanza e che inogni caso non riesce a fare lacomunione, in quel caso è megliomangiare qualcosa...

D

Bisogna digiunare primadi ricevere l'eucarestia?

Coro diocesano

■ Le proveApertura della PortaSanta ad AquileiaIn vista della celebrazione eucaristica perl’apertura della Porta Santa presso laBasilica di Aquileia, domenica 13dicembre alle ore 15.30, il Coro diocesanoè convocato per il seguente calendario diprove: martedì 8 dicembre e venerdì 11dicembre, alle ore 20.30, presso la chiesadi Staranzano.Il repertorio comprenderà "Gloria a Te,Cristo Gesù", "Porta regale", "Fradismiei", "Chi mangia" e "Mogocno".

ra ottobre e novembre si è svoltopresso la parrocchia di san Valeria-no di Gradisca il percorso di base percatechisti dal titolo "Animaplus".

L’iniziativa ha coinvolto catechisti che ini-ziano o hanno iniziato da poco il loro ser-vizio ed animatori di gruppi parrocchiali.L’itinerario è stato pensato e ideato dall’Uf-ficio Catechistico in collaborazione con ilServizio per la Pastorale Giovanile e Voca-zionale. I partecipanti, provenienti da di-verse parrocchie della diocesi e diversi peretà, erano una ventina. era guidato da FraLuigi e Stefano Fontana.Il percorso guidato da fra Luigi e StefanoFontana è stato strutturato in quattro in-contri serali, uno per settimana, nei qualisono stati affrontati diverse tematiche at-traverso il metodo laboratoriale, introdotto

e concluso da un momento di preghieraanimato da Paolo Peric.Nel primo incontro, è stato approfondito iltema dell’iniziazione cristiana secondo ilmodello catecumenale. Ad una innestosvolto dalla professoressa Gabriella Valentisi sono succeduti dei momenti di spiega-zione e di riappropriazione.Nel secondo incontro, sono stati delineati itratti fondamentali dell’identità del cate-chista e sono state scoperte le sue compe-tenze principali, indicandone le tensionicentrali.Nel terzo incontro, il tema centrale è statola comunità dei catechisti e l’importanza dicondividere tra di loro l’esperienza fonda-mentale del proprio servizio.Nel quarto e ultimo incontro, tenutosi nelconvento dei frati cappuccini a Gorizia, l’at-

tenzione si è concentrata sulla ricerca deisegni concreti della presenza di Dio nellapropria vita attraverso la riflessione perso-nale, per scoprire che si è parte di una sto-ria, la storia della salvezza. Il percorso si èconcluso con una celebrazione eucaristicapresieduta da don Nicola Ban, nella quale siè fatta memoria attraverso gesti e simbolidelle meraviglie che Dio compie nella vitadi ciascuno e nella storia dell’umanità.Sicuramente è stata un’esperienza positiva,che ci ha dato modo di apprendere concet-ti ed evocare simboli che spesso si dannoper acquisiti. Gli incontri, quindi, ci hannopermesso di iniziare un percorso di ap-prendimento, che sicuramente continuere-mo a coltivare in futuro attraverso le diver-se proposte formative offerte dalla diocesi.

Francesca Deluca e Michela Siddi

T

San ValerianoConcluso il corso curato dall’Ufficio catechistico e Pastoralegiovanile per nuovi catechisti e animatori di gruppi parrocchiali

"Animaplus": fucina di educatori

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Sabato, 5 dicembre 2015 7Chiesa

apa Francesco ha aperto la pri-ma Porta Santa o Giubilare quel-la della chiesa cattedrale di Ban-gui, capitale della Repubblica

del Centrafrica e lo ha fatto in anticiposulla data prevista per la Porta di SanPietro in Vaticano apertura stabilita peril giorno dell’otto dicembre, Solennitàdell’Immacolata Concezione di Maria.La Bolla "Misericordiae Vultus" parla diPorta Santa e di Porta della Misericor-dia identificandole tra loro nel signifi-cato teologico più profondo. A Roma siapriranno le quattro Porte Sante, la piùnota delle quali è quella collocata a SanPietro in Vaticano e nel mondo, come a

PPorta Santa e Misericordia

L’8 dicembre l’apertura del Giubileo a Roma

Gorizia, Aquileja, Grado e Cormòns, siapriranno le Porte della Misericordia.Si possono identificare tra loro in quan-to la Porta in realtà non è una sempliceapertura nella parete che ci consente ilpassaggio dall’esterno all’interno, ma èlo stesso Cristo che si fa porta.Cristo che si fa Porta! ecco il concettochiave per comprendere e vivere l’annodi grazia che è l’Anno Santo. L’invito delRedentore è quello di passare attraversola sua persona entrando di fatto in lui,nella sua stessa vita. Si passa da un"esterno" che si identifica con la nostravita vissuta nella propria normalità cer-to, ma senza quel sale e quel lievito che

la possono rendere straordinaria e si tran-sita ad un "interno" dopo aver "tesaurizza-to quel sale e quel lievito" donatici dallostesso Signore Gesù. Questo passaggio, inverità è già avvenuto una volta nella nostravita, ma forse non ce ne siamo accorti: erail giorno del nostro Battesimo. Quel giornosiamo stati "rivestiti di Cristo" divenendoFigli di Dio, ricevendo in dono una vitanuova sotto l’azione dello Spirito. Per mol-ti quell’avvenimento così straordinario èstato minimizzato, dimenticato, ignorato ecollocato tra i ricordi di una infanzia che,oramai passata, ha portato con sé le spe-ranze vive percepite col cuore di bambini.L’occasione del passaggio di una Porta quio a Roma può diventare l’occasione peruna riscoperta di quello che diamo diven-tati un giorno quando qualcuno decise pernoi il dono dell’amicizia di Dio celebratanel Battesimo.Gesù non esita a dire di sè "Io sono la Via, laVerità e la Vita" (Gv. 14,6) e lo fa sconcer-tando gli uditori del suo tempo e anche noioggi. Si identifica come Verità. Nel mondodominato dalla dittatura del relativismo -come ha detto bene Benedetto XVI -, dovenessuna verità esiste e tutte le verità diven-tano vere e non in contraddizione tra loro,proclamarsi "Verità" comporta l’operareun’azione di pulizia. Non ci possono esse-re più verità che diano significato alla vitadell’uomo e la possono rendere gioiosa esoddisfatta. È Cristo Verità che, come sole,rende caldo il cuore dell’uomo. Gesù si de-finisce "Vita", non solo per quell’essere vi-ta biologica che tutti sperimentiamo,quanto e soprattutto nell’identificare in

questa "Vita" l’origine ed il fine della vitaumana, la sua piena realizzazione e la suastessa sussistenza. Questa vita, abbiamodetto, è chiamata alla piena realizzazionerendendosi sempre più perfetta "come èperfetto il Padre vostro che è nei cieli". Ope-ra di Dio in collaborazione con la volontàbuona dell’uomo che si decide in modo de-finitivo per il Cristo. Gesù si dice di sé cheè "Via" da percorrere, riproponendo a noistessi le scelte compiute da lui stesso quan-do era tra noi. Qui abbiamo il Vangelo, laBuona Notizia che è fortemente impastatadi "speranza, accoglienza e misericordia".Non potremmo percorrere la via della Vitae della Verità non facendo nostri i gesti diGesù: il gesto verso la Maddalena, il BuonLadrone, la Vedova di Naim, verso i 10 leb-brosi...-Papa Francesco, promulgando questo An-no Santo Straordinario, lo ha chiamatoespressamente "della Misericordia", indi-cando nella "misericordia" i tratti rivelato-ri del vero ed unico Dio. Ci chiede di speri-mentare la Misericordia di Dio passando eripassando attraverso la Porta che altri nonè che il Cristo Redentore. Sarà un gesto checompiremo in questo Anno Santo, una,due, tre, innumerevoli volte e sarà ogni vol-ta un tuffarci nella stessa persona del Re-dentore, un passare attraverso Lui per ren-derci ogni volta e sempre più simili a lui cheè Via, Verità e Vita trasformando sempre piùnoi stessi nel recupero della nostra identi-tà battesimale.

mons. Arnaldo GrecoDelegato Arcivescovile

per l’Anno Giubilare

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Sabato, 5 dicembre 20158 Avvento di Fraternità

II^ domenicadi Avvento

"Ogni uomo vedràla salvezza di Dio!" (Lc. 3,6)

Dalla Lettera Pastoraledell’Arcivescovo n. 8"La preparazione:Giovanni Battista"

hi conduce la storia?Tiberio Cesare, PonzioPilato, Erode, … Anna e

Caifa… o la Parola di Dio? Lucanon off e solo le coordinateprecise di un avvenimento - peraltro insignificante rispetto ai

fatti di quegli anni -, ma indicauna priorità della Parola. Parolache scende su Giovanni: siriprende così il racconto dellasua vita e della sua missione.Uomo della Parola che chiamaalla conversione perché ilSalvatore possa essere accolto.

C

Una mano tesa

■ Le proposteA serviziodel prossimoIl protrarsi dell’emergenza dovutaall’arrivo di richiedenti asilo sul territoriodel Comune di Gorizia che non trovanoaccoglienza nelle strutture gestite dalMinistero degli Interni chiede allecomunità cristiane parrocchiali e a tuttigli uomini e donne di buona volontà dimettersi in gioco. Vi chiediamo di essere disponibili asvolgere attività di volontariato nellamensa gestita dai Padri Cappuccini per ladistribuzione dei pranzi, nella mensaserale presso l’oratorio della Parrocchia diN.S. di Lourdes a Gorizia e nel Dormitoriomons. Faidutti per le accoglienze serali ela distribuzione delle colazioni lamattina. Vi chiediamo di donare allaCaritas diocesana viveri (quali riso,conserva di pomodoro, olio, ceci, fagioli elenticchie) per la preparazione delle cene,scarpe maschili con numeri dal 39 al 43,coperte e/o sacchi a pelo per coloro chevivono all’addiaccio.

i andavamo già prima alDormitorio Faidutti, quandoc’erano solo gli italiani, pochi,affaticati dai problemi di una

vita resa amara da disgrazie,solitudini, povertà di relazioni…Continuiamo ad andarci anche adessoche c’è quella che i giornali chiamanol’invasione.E quando qualcuno lo viene a saperela prima immancabile domanda èsempre quella:"Ma non avete paura?"

C

Al dormitorio Faidutti:"Paura? E di chi?"

Testimonianza

"Paura? E di chi?" rimbecchiamo noi.Di quel ragazzo che, venuto daLampedusa ci ha detto che fra unamorte certa nel suo Paese e unaincerta nel Mar Mediterraneo harischiato ed ora è felice per il solo fattod’essere vivo?Paura di chi?Del giovane afgano che parla l’inglesein modo fluido e corretto perché hafrequentato l’università ed il Masternel suo Paese e lì avrebbe sognato dilavorare contribuendo allo sviluppo

della sua patria, ma che per la guerra èdovuto fuggire?Paura di chi?Dei ragazzi che, mentre ne registriamola presenza e ci esibiscono ildocumento della Questura, tu leggiche fanno il compleanno lo stessogiorno di nostra figlia o che sonocoetanei dei nostri nipoti?Paura di chi?Di colui che negli occhi porta ancora ilterrore di ciò che ha visto e subito, maa cui basta un saluto per farglicambiare espressione?Ecco, credo sia questa la cosa migliore:guardarli, con occhi di madre e dipadre e pensare:"Se fosse mio figlio ci sarebbequalcuno che lo accoglie con ilcuore?"

Nadia e Gianni

Semi di misericordia- Dormitorio Mons. L.Faidutti e Centroa bassa soglia San Giovanni Bosco: so-no i due luoghi messi a disposizionedalla Parrocchia dei Santi Vito e Mode-sto di Gorizia (Piazzutta) per offrire unluogo dove dormire, lavarsi e consu-mare la prima colazione alle personesenza dimora presenti sul territorio.Questi servizi di accoglienza sono pen-sati anche per i cittadini italiani, ma lamaggioranza delle persone accolte orasono richiedenti asilo afghani e paki-stani.

- Mensa dei frati Cappuccini: rivolta atutti coloro, italiani e stranieri (in tota-le circa una cinquantina), che sono indifficoltà per il pranzo quotidiano.

- Distribuzione della cena presso laparrocchia di N.S. di Lourdes a Gori-zia (Madonnina): l’emergenza dei ri-chiedenti asilo afghani e pakistani haspinto un gruppo di volontari a inizia-re a portare la cena utilizzando gli spa-zi della Caritas diocesana. In questomomento la distribuzione delle ceneviene fatta presso la Parrocchia dellaMadonnina. Per dare continuità a que-sta esperienza abbiamo chiesto al-l’ATER uno spazio commerciale nonutilizzato che sarà gestito dalla Betlemonlus.

- SPRAR: un progetto di accoglienza dirichiedenti asilo e rifugiati che si inse-risce in una rete nazionale di protezio-ne gestita dal Ministero degli Interni. Ilprogetto ha capo fila la Provincia di Go-rizia e l’adesione del Comune di Sta-ranzano è prevede l’accoglienza, l’ac-compagnamento sociale, legale el’integrazione sociale e lavorativa di 24

accolti uomini in appartamenti messi adisposizione dell’ATER e da un privato, 3accolte donne in un appartamento dellaParrocchia dei Santi Ilario e Taziano, 4 ma-dri con figli accolte presso la Fondazionedon Giovanni Contavalle, 8 uomini soli ac-colti nel comune di Staranzano in alloggidi proprietà di privati.

- Progetto Crocicchio e F.E.R.: prevedevail sostegno sociale e legale di richiedentiasilo o protetti internazionali che non era-no accolti in progetti finanziati dal Mini-stero degli Interni. Il progetto F.E.R. pre-vedeva anche tirocini formativi eaccompagnamento nella gestione di unalloggio in autonomia.

- Centro diurno a Gradisca: la Caritas dio-cesana gestisce un centro diurno per gliospiti del CARA voluto dal Comune di Gra-disca che offre corsi di lingua italiana, at-tività laboratoriali e ricreative.

- Nazareno: le Suore della Provvidenzahanno messo a disposizione gratuitamen-te la struttura, tramite la Diocesi e in ac-cordo con la Prefettura, per il Centro diAccoglienza Straordinario (C.A.S.) gestitodal Consorzio Mosaico e che ora accoglie90 richiedenti asilo.

- Terranova: la Betlem onlus gestisce i ser-vizi di tutela legale e accompagnamentosociale dei 15 ospiti del C.A.S. presso la lo-calità Terranova a San Canzian d’Isonzo.

- Gabria: in comune di Savogna sono pre-senti quindici persone, in un’ex casermadei carabinieri la gestione è dell’associa-zione ICS di Trieste. C’è un’animazioneanche attraverso una religiosa.

- Struttura temporanea di pernottamen-to al "San Giuseppe": l’Arcidiocesi ha con-cesso in uso gratuito il cortile dell’ex asilo

San Giuseppe di via Vittorio Veneto aiMedici Senza Frontiere, affinché i Me-dici Senza Frontiere possano realizzareuna struttura temporanea di pernotta-mento per i richiedenti asilo fuori con-venzione che si trovano a Gorizia.

L’impegno delle parrocchie - Parrocchia Santi Vito E Modesto diGorizia: ha messo in comodato lastruttura per il Dormitorio mons. LuigiFaidutti e Centro di Bassa Soglia sanGiovanni Bosco- Parrocchia dei Santi Ilario e Taziano:ha messo a disposizione un apparta-mento per il progetto SPRAR- Parrocchia N.S. Lourdes: mette a di-sposizione gli spazi per la distribuzionedelle cene agli ospiti del Dormitorio oche dormono all’addiaccio e in futurocoloro che dormiranno nei containerdei Medici Senza Frontiere.- Parrocchia di Sant’Adalberto: mettea disposizione una sala per incontriformativi per 15 ospiti del C.A.S. gesti-to da ICS a Cormòns. - Parrocchia di Santa Maria Annun-ziata di Romans: mette a disposizionela canonica di Fratta per ospitare 16 ri-chiedenti asilo ospiti del comune nelfrattempo che si concludono i lavoridella casa del custode della polveriera.- Parrocchia Santi Pietro e Paolo diStaranzano: ha messo a disposizionedella Caritas di Udine una coloniamontana a Lungis.- Parrocchia di Fiumicello: sta metten-do a disposizione della prefettura diUdine una casa canonica.- San Vito al Torre: la Caritas di Udinegestisce un’accoglienza di profughi.

La Chiesa di Goriziaa fianco di richiedentiasilo e rifugiati

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Sabato, 5 dicembre 2015 9Chiesa

umerosi i temi toccati durante la periodica riunione della ConferenzaEpiscopale Triveneto svoltasi la scorsa settimana a Zelarino.In mattinata una significativa parte della riunione è stata dedicata,attraverso un intervento iniziale del Vescovo delegato mons. Gardin e il

successivo dialogo tra i presenti, alla realtà della vita consacrata nelle regioni delNordest. Si è rilevato, con realismo, il crescere dell’età media (ben oltre i 70 anni,sia per i religiosi che per le religiose) e il diminuire progressivo sia di presenzeche del numero di comunità, scese all’incirca un terzo in media nell’ultimodecennio (ad oggi, nel Triveneto, risultano presenti poco più di 1700 religiosi eoltre 8000 religiose), ma è stato ricordato, con riconoscenza, che "molti/econsacrati/e anziani/e sono personeche hanno donato molto, anche nellamissione ad gentes, e che ora vivonocon profonda fede come autentichelampade accese nella Chiesa". Si è riscontrato, in particolare, unacrescita nelle buone relazioni tra lecomunità di vita consacrata e le 15Diocesi del Nordest, anche a seguito

N

Religiosi in caloin tutto il Triveneto

I dati all’attenzione dei Vescovi durante l’ultima riunione CET

vita religiosa in queste regioni. Ora laCommissione triveneta per la vitaconsacrata intende approfondire unaserie di temi importanti ed emergenticome aspetti problematici o sfide deltempo presente: la questione dellevocazioni, il significato delle opere e laloro gestione, modalità e stile deirapporti con la Chiesa particolare incui le comunità di vita consacrataoperano, il rapporto con il contestostorico-sociale e il carattere"profetico" della vita consacrata oggi.Nel corso dell’incontro, i Vescovi sisono confrontati sull’attuale missionetriveneta in Thailandia e su possibilialtre iniziative di cooperazionemissionaria; hanno avuto quindi unoscambio di informazioni e valutazionisull’imminente Giubileo dellaMisericordia e poi, anche, sui criteri esulle modalità di accoglienza che si starealizzando, nelle varie Diocesi, afavore dei profughi e migranti giunti inquesti mesi in Italia.Durante la recita dell’Angelus, i Vescovidel Triveneto hanno poi volutoricordare e pregare per tutte le vittimedegli atti di terrorismo; lo stessoPresidente della Cet Moraglia haraggiunto i Vescovi a Zelarino solo nelcorso della giornata, dopo averpartecipato in a San Marco ai funeralidi Valeria Solesin.Nei pomeriggio, i Vescovi hannoproseguito - con l’intervento delVicario giudiziale del Tribunaleecclesiastico regionale triveneto mons.Zambon - l’approfondimento sul motuproprio di Papa Francesco "Mitis IudexDominus Jesus" che riforma ilprocesso canonico per le cause didichiarazione di nullità delmatrimonio. Hanno, infine, affrontatoalcune questioni relative alla scuolaparitaria e alla formazioneprofessionale nonché definito le lineegenerali e i principali contenuti della"due giorni" in programma a Cavallinoil 7 e 8 gennaio e dedicata alla vita deiSeminari, in particolare negli aspettieducativi e formativi.

della "Dichiarazione di intenti" -contenente alcuni "impegni direciprocità" - sottoscritta all’inizio del2010 tra Conferenza EpiscopaleTriveneto e Superiori/e Maggiori (Cisme Usmi) e che ha contributo a favorireil clima positivo tra Vescovi, Diocesi e

In breve

■ CaritasRaccolta "Dona la tua spesa"Il 14 novembre si è svolta, come giàaccaduto in primavera, la raccoltaorganizzata dalla Coop ConsumatoriNordest presso i punti vendita di Gorizia,Villesse, Cormons, Monfalcone e Ronchidei Legionari. Sono state raccolte in tutto 270 scatole diprodotti alimentari: pasta, riso, pelati

legumi, olio,biscotti, ecc...,grazie all’aiutodei soci Coop,allacollaborazionedegli alunnifrequentanti ilPolo Liceale diGorizia e dei loroinsegnanti, allaCroce Rossa diMonfalcone e aivolontariCaritas.Tutti gli alimentiraccolti sonostati devolutialla Caritas

Diocesana di Gorizia, pertanto verrannodistribuiti alle famiglie in diffico à che sirivolgono agli Empori della solidarietà diGorizia e Monfalcone e alle Caritas diCormons e Gradisca."Dona la tua spesa", questo è il nomedell’iniziativa, ha nuovamente lanciatouna sfida: "aiutare chi si trova in diffico ào fare finta di niente"? Visti i risultati, larealtà e la carità hanno trionfato ancorauna volta. Siamo rimasti colpiti dalla generosità deidonatori e dai nostri giovani perchèhanno dimostrato che la Carità è un gestoeducativo sia per chi lo compie che per chilo riceve. Un ringraziamento particolare va allaCoop Consumatori Nordest, ai nostripreziosissimi volontari e , naturalmente, atutti coloro che hanno donato la lorospesa.

La Caritas Diocesana di Gorizia

Ad Udine l’assemblea regionale del Forum

Associazioni familiari: nuovo direttivoAgenda

■ ZelatriciLe intenzioniQueste le intenzioni Zelatrici di Cormònsper il mese di dicembre 2015 - Nell’anno della Misericordiastringiamoci a papa Francesco, al vescovoCarlo, ai sacerdoti, riceviamo questo donoinaspettato e benedetto, e fiduciosimettiamoci in cammino, abbandoniamo lecertezze e apriamoci al nuovo e bello cheavanza, chiediamo un cuore nuovo e occhinuovi, il resto lo opera Dio.- Gesù viene ancora una volta per aiutarciad entrare in quell’Amore che solo aiuta ilcambiamento, e porta a contemplare lecose belle che ci circondano, ad esseretestimoni autentici, accoglienti egenerosi, comunità aperte verso nuovevocazioni sacerdotali.- Contemplando la famiglia di Nazareth,ciò che ha vissuto e ciò che ha significatoper l’umanità, chiediamo quell’aiutonecessario perché le nostre famiglietrovino unità e serenità, e ritornino adessere grembi che generano alla fede.

A UDINE, SABATO NELLESCORSE SETTIMANE, SI ÈRIUNITA L’ASSEMBLEA DEISOCI DEL FORUM DELLEASSOCIAZIONI FAMILIARIDEL FRIULI VENEZIAGIULIA. IL PRESIDENTEGIAN CARLO BIASONI HAPRESENTATO LARELAZIONE DEL PERIODO2012-2015. IL NUOVODIRETTIVO PER ILPROSSIMO TRIENNIOSARÀ COMPOSTO DAGIANCARLO BIASONI(PRESIDENTE), MARCOSARTOR, ALESSANDROFAMOS, ALFREDOMARIANI, DANIELEDOMINI, GIORGIOMOLINARI, MATTEOFANTUZ, ETTORED’OSVALDO E SILVIORAZZA.

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Giornale Localedi Informazione Generale

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A SERVIZIO DELLA CHIESA IN USCITASeminaristi:discepolialla sequela di Gesù

Firenze si è svolto il quinto Convegno ecclesialenazionale. Si è lavorato su 5 vie indicate per ildiscernimento comunitario: uscire, annunciare,

abitare, educare, trasfigurare. I seminaristi sono inprima fila per prepararsi ad essere a servizio in questa"Chiesa in Uscita".

1)USCIRE: liberarci dalle nostre radicate consuetudini.Svuotarci dai pregiudizi, dire addio a un modo tiepidoe comodo di essere chiesa, Lavorare insieme allepersone, ricoprire la bellezza delle differenze,dialogare, fare laboratorio.

2) ANNUNCIARE: non possiamo fermarci a fare cosebelle nella nostra sacrestia evitando di sporcarci lemani. Se infatti ciascuno di noi ha fatto esperienzadell’ incontro con Cristo, se ci ha donato pienezza,non possiamo non raccontare ciò che abbiamo "vistoe udito". Non è facile bisogna essere creativi edentusiasti.

3) ABITARE: non solo in una casa, ma anche nellerelazioni. Sviluppare le nostre qualità diaccoglienza,servizio, tenerezza, aiuto, verità, perdono,servizio.

4) EDUCARE: cioè dilatare il cuore, imparare adamare. LAVORARE PER FORMARE Cristo nellaferialità, nella semplicità della vita di ogni giorno. Nonessere perfetti ma autentici con entusiasmo e gioia.Così tutti possono toccare con mano che la nostra vitaè piena.

5) TRASFIGURARE: il mondo non è diviso in buoni ecattivi, la simpatia verso ogni uomo e donnacaratterizza ogni discepolo di Gesù Cristo. Noisappiamo che tutti siamo abitati da Dio, e Dio è inogni traccia di bene che abita il cuore di ogni essereumano

Come in Seminario ci prepariamo a questo? Qui inSeminario si prega. Qui in Seminario si vive assieme, evi assicuro che non si riesce a fuggire: quando si fuggeè meglio rimanere a casa. Ogni fine settimanaproviamo a vivere in parrocchia. Durante l’estate.Facciamo il minimo sindacale di ferie.

Don Maurizio Zenarola

A n Monastero invisibile, costruitocon pietre vive.Caro lettore, in questi giorni in

tutte le parrocchie della Diocesi, si stadiffondendo un depliant che già incurio-sisce molte persone; riporta un immagi-ne sorridente di Papa Francesco e un ti-tolo che ha tutto il sapore della novità:"Monastero invisibile dell’Arcidiocesi diUdine". Diverse persone hanno già te-lefonato e mandato qualche mail, per ca-pire bene di cosa si tratta; e qualcuno hachiesto "ma dobbiamo dare soldi per co-struire un monastero?". No, no. Nientecostruzioni, niente soldi! Sorridendo, vispiego bene cos’è questo Monastero in-visibile: in sintesi, è solo preghiera; pre-ghiera per le vocazioni. Fra le diverse ini-ziative e percorsi vocazionali, il "Mona-stero invisibile" raccoglie semplicementele libere adesioni dei fedeli che si impe-gnano a pregare per le vocazioni sacer-dotali e di speciale consacrazione; è dif-fuso in molte Diocesi di Italia e nasce daun’intuizione di San Giovanni Paolo IIche, in un messaggio per la giornatamondiale di preghiera delle Vocazioni,così esortava: "La nostra preghiera sidiffonda e continui nelle chiese, nelle co-munità, nelle famiglie, nei cuori dei cre-denti, come in un monastero invisibile,da cui salga al Signore una invocazioneperenne." (6.1.1979) E’ desiderio dell’Ar-civescovo e dell’equipe di pastorale voca-zionale, avviare questa iniziativa anchenella nostra Arcidiocesi e, in concomi-tanza con la Giornata Diocesana del Se-minario, diffonderla nelle parrocchie,nelle case religiose e nelle comunità cri-stiane, perché tutti si sentano coinvoltinella preghiera per le vocazioni, certi cheogni vocazione nasce principalmentedall’invocazione e dalla preghiera; ce l’hadetto e promesso il Maestro Gesù: "Lamesse è molta, ma gli operai sono pochi.Pregate dunque il padrone della messe

che mandi operai nella sua messe". (Mt9,38)

Come aderireal Monastero Invisibile?Ogni singolo, di qualsiasi età, può aderi-re al "Monastero invisibile", decidendo dipregare come vuole: da solo, in gruppo, inparrocchia, partecipando alla S. Messa,dicendo il rosario, davanti al SantissimoSacramento, ma anche a casa o andandoal lavoro, a scuola, in macchina, in treno.Anche chi è ammalato ed è costretto a ri-manere a letto, può far parte del Mona-stero invisibile. L’importante è che l’ade-sione sia personale. Chi desidera puòdunque iscriversi ritagliando e inviandola scheda di adesione riportata sui de-pliant e segnalando in essa il giorno e l’o-ra del mese che liberamente ha scelto perla personale preghiera incessante. Lastessa adesione può essere effettuata an-che on-line, visitando il sito internet delseminario (www.seminarioudine.it). Unavolta ricevuta l’adesione, l’equipe di pa-storale vocazionale provvederà a spedire

a casa la tessera simbolica che attestal’appartenenza al Monastero invisibiledell’Arcidiocesi di Udine; un monasteroinvisibile perché costruito con "pietre vi-ve".Inoltre, a cadenza bimestrale verrà invia-to (via posta ordinaria, o via e-mail) unsemplice sussidio con una traccia e alcu-ne intenzioni per la preghiera personale.Siamo certi che "un coro" di preghiere si-lenziose e incessanti saliranno al Padre,che provvederà a donarci nuove vocazio-ni per il bene di tutta la Chiesa e della no-stra in particolare. Papa Francesco, ripor-tato sulla prima pagina del depliant delMonastero invisibile così esorta: "quantopiù sapremo unirci a Gesù con la preghie-ra, la Sacra Scrittura, l’Eucaristia, i Sacra-menti celebrati e vissuti nella Chiesa, conla fraternità vissuta, tanto più crescerà innoi la gioia di collaborare con Dio al ser-vizio del Regno di misericordia e verità, digiustizia e di pace. E il raccolto sarà ab-bondante". Ci auguriamo davvero che ilraccolto sia abbondante grazie anche altuo impegno e alla tua preghiera.

Don Ilario Virgili

U

LA PREGHIERA PER LE VOCAZIONI

Un Monastero invisibile,costruito con pietre vive

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II5 dicembre 2015Speciale Seminarioapa Francesco, conl’indizione di unGiubileo Straordinario,

ci invita a fare più nostra unadelle dimensioni fondamentalidella vita spirituale cristiana:la misericordia. Ma comevivere questa dimensionespirituale? Possiamo viverlainnanzitutto solo se fissiamolo sguardo su Gesù, volto dellamisericordia del Padre, che cimostra la misericordia di Dionei confronti di ogni uomoattraverso quattro movimentid’amore. I primi due movimenti liritroviamo nella parabola delPadre misericordioso (Lc15,11-32). Questo padrebuono dà in eredità ai suoi duefigli la sua stessa vita e lalibertà, ma questi due giovanisprecano questa graziacercando un’autonomia dalpadre che li porteràinesorabilmente alla schiavitù.Ma nonostante il loroallontanarsi, questo padremisericordioso si muove peramore verso di loro: verso ilfiglio minore correndogliincontro appena lo vede inlontananza, abbracciandolo,baciandolo e ridonandogli lapiena dignità di uomo e figlio(i segni di questa dignità sonoil vestito, i sandali, l’anelo e lafesta per averlo ritrovato);verso il figlio maggiore, che sicrede "il giusto" e si permettedi giudicare senza sapereniente del fratello minore,uscendo "a pregarlo" dientrare alla festa dellamisericordia, a condividere lafesta per questo ritorno allavita vera e libera di questofiglio che si era perduto ed èstato ritrovato, era comemorto ed è tornato in vita. Dio,il Padre misericordioso,mostra così la sua misericordiaverso tutti gli uomini nelmovimento del correreincontro a chi ha sbagliato(perdonandolo,riammettendolo nella vitapiena e nell’amore autentico,ridonandogli la vera dignità difiglio) e nel movimento versocoloro che si credono giusti,che giudicano tutto e tuttisenza remissione, che fanno

fatica a perdonare il prossimoche sbaglia, per pregarli dientrare nella festa-logica delperdono e della misericordia ericostruire così una autenticafraternità. Il terzo movimento d’amoreche narra la bellezza e lagrandezza della misericordiadi Dio, lo troviamo invecenella parabola del BuonSamaritano (Lc 10,29-37). Difronte all’uomo ferito, chesiamo in fondo tutti noi, feritiesteriormente dalla ferite dellasofferenza o della malattia, maanche interiormente dalleferite inferte al nostro cuoredalla cattiveria degli altri o

causate da noi stessi con ilpeccato, il Buon Samaritano si "muove" fermandosi. Adifferenza del sacerdote e dellevita, che visto l’uomo ferito "passarono oltre" (vivendo inquesto modo quella che papaFrancesco chiama la culturadell’indifferenza e delloscarto), egli vede e si fermachinandosi su quell’uomoferito che ci rappresenta, si faprossimo e vicino per curarlo esanarlo. Quel BuonSamaritano, che è Gesù, si favicino-prossimo ad ogni uomoferito per non abbandonarlopiù, per curarlo, per portarlosulle proprie spalle, per

condividere la sua sofferenza,dandogli spazio nel propriocuore fino a pagare di tascasua il prezzo del dono di séappeso ad una croce, luogo incui avviene la cura e laguarigione della ferita delpeccato che porta in sé ogniuomo.Il quarto e ultimo movimentodella misericordia di Dio Padreè quello che viene espressodalle due parabole del pastoreche va in cerca della pecorasmarrita e della donna in cercadella moneta perduta (Lc 15,1-10). Questo quarto movimentoè il movimento d’amore dellaricerca instancabile di chi si è

perso da parte del Padremisericordioso, una ricercache Dio non smetterà di farecon nessuno, fosse lontanomille miglia da Lui, perché perDio, il Padre misericordioso,ogni uomo è il suo tesoro piùprezioso. Vivere questi quattromovimenti d’amore puòessere davvero il modo piùbello e più ricco per poter farsperimentare a chi ci incontrala misericordia di Dio. Maprima di tutto, come ci ricordail nostro Arcivescovo nella sualettera pastorale (capp.1 e 2), ènecessario che noi per primimeditiamo la misericordia di

Dio verso noi stessi e, congioia e umiltà, la accogliamonella nostra esistenzacristiana. Un eserciziospirituale di riappropriazioneche siamo chiamati a fareprima di tutto noi sacerdoti,ministri della misericordia, maanche i seminaristi che sipreparano a diventare nellaChiesa uomini di misericordia.Infatti, solo se diventiamoconsapevoli, come dice lapreghiera del Giubileo, cheDio Padre "ha voluto che i suoiministri fossero anch’essirivestiti di debolezza per sentiregiusta compassione per quelliche sono nell’ignoranza enell’errore" potremo far sentiread ogni uomo che ci accosta diessere atteso, amato eperdonato da Dio stesso. Ci attende un anno importantee bellissimo: non lasciamo pas-sare invano la grazia di Dio, maimpegniamoci tutti insieme a "fare memoria" della sua mise-ricordia per noi, a sperimenta-re con rinnovata profondità il correrci incontro del Padre mi-sericordioso, il suo uscire a pre-garci di entrare nella festa-logi-ca della misericordia, superan-do così la nostra pretesa di es-sere i soli giusti, il suo vedere efermarsi davanti alle ferite del-l’uomo d’oggi, ma anche da-vanti alle nostre ferite subite oprovocate, il suo non stancarsimai di cercarci quando siamopersi semplicemente perché ciama. Solo allora la misericordiapotrà trovare traccia sul nostrovolto e farlo assomigliare al vol-to di Gesù, volto della miseri-cordia del Padre. In questo an-no speciale poter rifare questaesperienza d’amore, riscopren-do i quattro movimenti dellamisericordia di Dio verso di noi,ci darà l’opportunità tenerissi-ma di poterla testimoniare agliuomini del nostro tempo, nostrifratelli in umanità. Allora, comescriveva papa Francesco nellaBolla di Indizione del Giubileo,la misericordia riuscirà davve-ro a "spezzare il cerchio dellospazio e del tempo per inseriretutto nel mistero eterno dell’a-more" (Bolla di Indizione, Mise-ricordiae vultus, n. 7).

Don Maurizio Michelutti

P

Ci attende un annoimportante e bellissimo:

non lasciamo passareinvano la grazia di Dio,ma impegniamoci tutti

insieme a "farememoria" della sua

misericordia per noi,asperimentare con

rinnovata profondità ilcorrerci incontro del

Padre misericordioso,ilsuo uscire a pregarci di

entrare nella festa-logica della

misericordia,superando così la

nostra pretesa di essere isoli giusti

FISSANDO LO SGUARDO SU GESÙ...

La misericordia in quattromovimenti d’amore

Toccare con mano sofferenza e speranza

nche quest’ anno si è svolto il pellegrinag-gio diocesano al Santuario mariano diLourdes della diocesi di Gorizia.

Ritornare in quei luoghi dove la Vergine Maria èapparsa, dove si tocca con mano la sofferenza ela speranza, dove il clima che si respira è un cli-ma di fede, di rinnovo interiore, di spiritualità edove la stanchezza passa via senza che nemme-no ti accorga, mi ha fatto ritornare carico nellospirito, pronto per affrontare nuovamente un an-no di seminario con la certezza che Lei, Maria, lamadre del Signore, è al mio fianco.Anche quest’anno con la mia diocesi di Gorizia,ho avuto modo di accompagnare i ragazzi nell’itinerario di preghiera assieme a don Nadir Piga-to e siamo riusciti a creare un gruppo, una fami-glia che ha visto vivere assieme i giovani della no-stra diocesi, e della diocesi di Trieste e della dio-cesi di Rovigo.Il tema quest’ anno era "La gioia della missione",assieme abbiamo percorso un itinerario che ri-guardava proprio la missione avendo come sfon-

do il Vangelo di Matteo che faceva da apripista al-la preghiera del mattino. Nel viaggio di ritorno,alcuni seminaristi del San Salvador, hanno testi-moniato ai ragazzi la loro missione in giro per ilmondo, creando ancora una volta un clima posi-tivo, di scambio e di condivisione nella gioia del-lo stare insieme al Signore.Ringrazio nuovamente i sacerdoti, in particolaredon Carlo Bolcina, don Nadir Pigato che ci han-no accompagnato, Mons. Ravignani e Mons. So-ravito che hanno guidato questo pellegrinaggiodonandoci il loro tempo e la loro esperienza dipastori. Ringrazio i giovani che hanno seguito imomenti proposti di preghiera e porto a casamolte cose, tra cui una in particolare: il miraco-lo più grande di questo pellegrinaggio: la fratel-lanza e i ponti che si è creata, perché non impor-ta di dove sei, con chi sei e come sei… in Cristotutti siamo una cosa sola, e Maria ci ha aiutato adiventare tali… Spero di poter essere presentenuovamente il prossimo anno!

Diego Toffoletti

A

PER DUE NOSTRI SEMINARISTIVestizione religiosa nella diocesi di TriesteIl 10 ottobre 2015 nel Santuario diocesano di San Giuseppe della Chiusa - Ric-manje due giovani, ¦eljko Babic e Nikola Cingel, che vivono e studiano pres-so il nostro Seminario, hanno ricevuto l’abito religioso dell’istituto degli Ado-ratori perpetui della SS. Trinità dalle mani del Vescovo di Trieste mons. Giam-paolo Crepaldi. A loro il nostro più caloroso augurio e la preghiera per il lo-ro cammino.

AVVICENDAMENTI NELLA COMUNITÀ DELLE SUOREBenvenuta Suor Conchita!

La famiglia delle Suore del Seminario, le Serve del Sacro Cuore di Gesù e deiPoveri, ha subito un avvicendamento all’inizio di questo anno comunitario.Suor Claudia è partita alla volta di Cuba, dove l’istituto religioso ha apertouna missione. Al suo posto è arrivata Suor Maria Concepcion, affettuosamente"Suor Conchita". Un grazie di cuore alle nostre suore, che con discrezione e af-fetto ci assistono.

L’INIZIO DI UN NUOVO ANNOLa famiglia si ingrandisce e si arricchisce

Con l’inizio dell’anno di vita comunitaria salutiamo don Agostino, don De-vid e don Stefano, ora sacerdoti, don Davide e don Samuele, che a breve losaranno. Accogliamo a braccia aperte i nuovi arrivati: Gabriele di Rivignano,Alex di Mereto di Capitolo, Mattia di Gorizia, Simone di Carlino, Alessandrodi Cesclans, Paolo di Pasian di Prato e Mario di Udine. A loro il caloroso ben-venuto della Comunità e l’augurio di un sereno e costruttivo cammino as-sieme!

ASSIEME AL COMUNE DI RIVIGNANO-TEORFesteggiato San Giovanni Paolo II

Il 22 ottobre 2015 l’amministrazione comunale di Rivignano-Teor ha volutoporre come Patrono del neo-comune il Santo papa Giovanni Paolo II. Su gen-tile invito del Parroco, mons. Paolo Brida, tutta la comunità del Seminario hapartecipato alla santa Messa presieduta dall’Arcivescovo di Udine, mons. Maz-zocato, a conclusione delle giornate di preghiera e di festa attorno alla reliquiadel Santo Papa polacco. Rinnoviamo il ringraziamento a don Paolo e a tuttii collaboratori parrocchiali per la meravigliosa festa e l’ottima grigliata!

NEWS DAL SEMINARIO

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III 5 dicembre 2015 Speciale Seminario

Sulle orme di San BenedettoPellegrinaggio a Subiaco e Collevalenza

nche quest’anno l’i-nizio della vita co-munitaria è stato in-

trodotto da un quanto maisalutare pellegrinaggioche, se l’anno scorso ci havisti sorvolare il mar Me-diterraneo alla volta delVicino Oriente, in TerraSanta, quest’anno ci hapermesso di calcare le or-me di San Benedetto daNorcia. Insomma, una co-munità, quella del Semi-nario Interdiocesano SanCromazio di Aquileia chenon vuol saperne di noio-sa routine, piuttosto cercadi dare sempre nuovoslancio alla propria RE-GOLA di vita.Domenica 20 settembre,alle ore 8.00 tutti i semina-risti emeriti, i nuovi in-gressi (sette per la diocesidi Udine, uno per quella diGorizia), l’esimio rettore eil sapiente padre spiritua-le del seminario si sonodati appuntamento a Ca-stellerio per la Santa Mes-sa in cui affidare al buonDio il viaggio. Poi, alle orenove, partenza.

In un clima di frizzante condivisio-ne, con ristoranti soste per il so-stentamento dell’animo e del cor-po, abbiamo raggiunto la foreste-ria del monastero di Santa Scola-stica, dove abbiamo alloggiato peri primi due giorni e dove la serastessa del nostro arrivo siamo sta-ti raggiunti dall’arcivescovo di Udi-ne accompagnato dal vicerettoreche nell’occasione ha ben svolto ilruolo di autista.Il monastero, intitolato alla sorelladel ben più famoso, ma non per

questo più virtuoso nella pietà, Be-nedetto, è situato in Subiaco, co-mune italiano della provincia diRoma, famoso non solo per la sto-ria benedettina, ma anche perchéculla della tipografia italiana. Da liabbiamo avuto modo di raggiun-gere il monastero di Montecassinoe il santuario del Sacro Speco.

La mattina del 21, quindi, di buonalena ci siamo diretti verso l’abbaziadi Montecassino, la quale dai suoi519 metri sul livello del mare e for-te della sua lunga storia che l’ha vi-

sta fondata da Benedetto da Norcianel lontano 529 d.C., sembravascrutarci dall’alto mentre con lacorriera ci avvicinavamo a lei. L’ab-bazia, nel corso della storia ha su-bito ripetute distruzioni, causateda ostili incursioni e terremoti, esuccessive ricostruzioni, ultimadelle quali ha necessitato il com-pleto rifacimento. Il 18 febbraio del1944 un massiccio bombardamen-to delle forze alleate l’aveva, infat-ti, completamente rasa al suolo.

La visita guidata del posto ci ha

permesso di entrare nella sua sto-ria e spiritualità, ci siamo lasciaticoinvolgere dagli spazi: scalinate,chiostri, la basilica, la mostra. In-somma come si dice in friulanoun’esperienza da "pel dret". Nonsolo, prima della partenza un mo-naco benedettino ciha accolti e racconta-to della sua vocazio-ne, del suo amore perla preghiera comuni-taria e personale, inperfetto equilibriocon le energie dedi-cate al lavoro.

La giornata seguente,sempre più assetatidi spiritualità, siamorisaliti per il monteTaleo, in visita al san-tuario del Sacro Spe-co, con degna intro-duzione storica delbuon Andrea Cornaglia. Il santua-rio è sorto sulla grotta in cui all’i-nizio del VI secolo il giovanissimoBenedetto da Norcia visse da ere-mita, seguendo l’esempio dei pa-dri anacoreti. Lassù, in attesa della guida, non èmancato lo spazio per la contem-plazione del bel paesaggio, per gliacquisti allo shop dei monaci. Dav-vero buone le caramelle benedetti-ne, all’eucalipto, al propoli, al mir-tillo, ottime anche per l’ascolto delcanto gregoriano, di cui qualcunoha comprato il CD.

Inutile dire la bellezza dei cicli pit-

torici che costellano lemura del santuario, i piùsignificativi risalenti alXIII e XIV secolo. Siamo ri-masti edificati dal loro te-stimoniare la vita del san-to Benedetto. Una vita te-sa sempre alla sequela diCristo nella vigilanza; de-gna di nota per efficacia laraffigurazione dell’episo-dio in cui il santo stessoscaccia un simpatico (manon troppo!!) diavolettoche insidia il calcagno diun monaco.

Abbandonati i luoghi be-nedettini ci siamo direttiverso Collevalenza, al San-tuario dell’Amore Miseri-cordioso, ma prima, tappaa Villa d’Este, in Tivoli. Quiabbiamo potuto rinfresca-re gli occhi grazie aglispettacolari giochi d’ac-qua che ravvivano gli spa-zi del giardino della villa.Tra gli altri quello dellafontana - organo, a cui leugole d’oro del seminarionon hanno certo volutomancare.

A Collevalenza, sempre accompa-gnati dall’affidabile guida del no-stro arcivescovo, abbiamo vissutouna giornata di ritiro spirituale emeditato sul significato del mini-stero presbiterale verso il qualestiamo camminando. Seguire Ge-

sù nella viadella Passionesignifica rin-negare quelletendenzeegoistichecontrarie allamisericordia.Si segue e ser-ve Gesù nel-l’ultimo, neldebole, nelpiccolo e nelrifiutato.

Consapevolidell’esigenza,ma anche del-

la bellezza di questa chiamata, rot-to il silenzio richiesto dal clima diritiro spirituale, i chitarristi dellanostra comunità, Mattia Vecchi eMario Pulvirenti, hanno animato laserata tra canti e risate a cui si so-no volentieri aggiunti altri pelle-grini in visita al Santuario.Il rientro in quel di Castellerio èstato preceduto dalla visita al duo-mo di Orvieto e alle grotte di Fra-sassi. Insomma un’esperienza dav-vero ricca di luoghi, cultura, spiri-tualità e amicizia, che meglio nonpoteva dare il "la" al nuovo anno divita comunitaria.

Mattia Toso

A

"Siamo rimastiedificati dal loro

testimoniare la vitadel santo Benedetto.Una vita tesa semprealla sequela di Cristo

nella vigilanza"

ltre ai sacerdoti ched’estate garantisconoai pellegrini

l’Eucaristia e la Confessione,il Santuario del Lussariaccoglie anche alcuniseminaristi tra i quali ilsottoscritto. Con la nostrapresenza abbiamo offerto unsostegno nella cura delsantuario e nel buonandamento della canonica.

Quest’anno eravamo in settea svolgere questo servizioche per ognuno è stataoccasione di crescita, didivertimento e d’incontro:tra noi, con i sacerdoti e concentinaia di pellegrini,italiani, sloveni e tedeschi,che ogni giorno salgono sulLussari. Superando possibilidivisioni culturali elinguistiche si ritrovano tutti

riuniti nella preghiera allaRegina dei popoli d’Europa.Ci ha guidati il rettore, donDionisio, che per noi è statoun padre e un grandeesempio di sacerdote;accanto a lui ringraziamoLisetta per l’affetto con cuiassiste i sacerdoti e iseminaristi ospitati nellacanonica.

Christian Marchica

O

ESPERIENZA ESTIVA

Monte Lussari:qui il cielo è più vicino

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IV5 dicembre 2015Speciale Seminario

I nuovi seminaristi: una famiglia che si ingrandisce e si arricchisce

Sono Alex De Nardo, ho 23 anni evengo dalla Parrocchia di S. Miche-le Arcangelo di Mereto di Capitolo.Dopo il liceo classico ho frequen-tato l’ISSR di Udine presso il qualeho conseguito la Laurea breve inScienze Religiose. Sono in serviziopresso la Parrocchia Arcipretale diS. Maria Maggiore di Codroipo datre anni, di cui i primi due comepercorso di discernimento voca-zionale.

Mi chiamo Simone Zanutta e ven-go dalla parrocchia di San Tomma-so Apostolo di Carlino, ho fatto stu-di professionali e dopo alcuni annidi attività lavorativa ho deciso di in-traprendere un cammino di discer-nimento spirituale seguito da alcu-ne figure di sacerdoti che mi hannoaiutato nel cammino di fede.

Sono Mattia Vecchi ho 30 anni evengo dalla Parrocchia di Sant’An-na in Gorizia. Dal 2005 al 2014 sonostato attore e produttore cinemato-grafico. In questi anni il Signore si èfatto presente nella mia vita attra-verso l’esperienza lavorativa, il ser-vizio liturgico ed il mio percorso dacapo scout nell’A.g.e.s.c.i. , chia-mandomi a fare della mia vita undono gratuito a servizio degli altri.Dopo un percorso di discernimen-to, lo scorso anno ho frequentato aPordenone la Comunità Vocazio-nale "Primo Segno" e quest’annocomincio il mio cammino in semi-nario.

Sono Paolo Greatti, ho trentaseianni e sono originario della parroc-chia di S. Caterina e S. Giovanni Bo-sco in Pasian di Prato. Il mio desi-derio di diventare sacerdote risaleall’adolescenza, ma varie vicissitu-

dini mi hanno portato a prolunga-re l’attesa. Nel frattempo ho vissu-to diverse esperienze come lo stu-dio universitario e alcuni anni dicammino all’interno di un ordinereligioso al di fuori della nostra dio-cesi. Tornando in "Patria" ho potu-to apprezzare molto di più le pecu-liarità della Chiesa in Friuli e chie-do a Dio umiltà e sapienza per po-ter divenire suo degno servitore.Grazie per la vostra preghiera.

Sono Alessandro Pampagnin, nato

a Tolmezzo il 6 gennaio 1989. Ap-partengo alla Parrocchia-Pieve diSanto Stefano di Cavazzo. Conclu-si gli studi classici, ho intrapreso ilcorso di laurea magistrale in giuri-sprudenza presso l’Università Cat-tolica del Sacro Cuore di Milano.Conseguita a pieni voti la laurea, hoiniziato a svolgere la pratica foren-se per l’accesso all’avvocatura. Dal2014 rivesto la carica di consiglierecomunale presso il Comune di Ca-vazzo Carnico. Ho chiesto l’ammis-sione al Seminario al fine di prose-guire in un ambiente serio e quali-ficato il mio percorso di discerni-mento vocazionale.

Mi chiamo Mario Pulvirenti, ho 32anni, sono nato a Catania e da 15anni vivo a Udine. Sono stato unvolontario presso l’Aeronauticami-litare per 2 anni. Subito dopo sonostato assunto in un corpo di PoliziaPrivata e vi sono rimasto per 10 an-ni. La mia fede è stataalimentatadalla vita comunitaria presso laParrocchia di San Pio X e dove per15 anni ho potuto vivere anche l’e-

sperienza della realtà dei Neocate-cumenali.Grazie all’incontro con don Tarci-sio Bordignon sacerdote che ha da-to la sua vita per gli ultimi, ha fattosì che in me scaturisse la gioia di of-frire anche la mia vita a Gesù, il Diodegli ultimi, il Dio che ridà vita esperanza.

Mi chiamo Gabriele Pighin, ho 18anni e vengo dalla parrocchia di Ri-vignano. Ho completato quest’an-no gli studi presso il liceo classicoJ.Stellini di Udine.Due anni fa iniziai a chiedermi co-sa il Signore desiderasse per me,per questo iniziai un percorso di di-scernimento durante il quale misono confrontato con diversi sacer-doti e ho preso parte agli incontridel gruppo Tabor.

UN PUNTO DI VISTA DIVERSO

Campi estivi: nascono,crescono e non muoiono

pesso si pensano i campi estivicome se fossero degli eventi a sé,che nascono il primo giorno fra

grandi entusiasmi e muoiono l’ultimo fragrandi pianti, con la sola speranza chel’anno prossimo ci sia un nuovo campo,che tuttavia avrà lo stesso drammaticoepilogo: il ritorno a casa.Questo è il modo in cui molti ragazzi (eforse anche i loro genitori) vedono icampi estivi. Da qui nasce la miapremura nell’offrire un nuovo punto divista.I campi estivi non sono un evento, bensìun itinerario che conosce tre fasi: lapreparazione, l’esperienza e il ripartire da

quell’esperienza.Forse sarà scontato dirlo ma i campi estivinascono in modo invisibile. C’è tutto unlavoro di preparazione cui si dedica unavasta categoria di persone: sacerdoti,mamme e padri di famiglia, nonni enonne in pensione, i nostri bravissimianimatori, ecc. Dalla manutenzione dellastruttura a cosa si mangia, dalle attivitàspirituali ai giochi, tutto è preparatopartendo parecchi mesi prima.I campi estivi poi vivono (e qui ci sidiverte un sacco): giochi, camminate inmontagna, scherzi e canti non mancanomai. Inoltre si vive una vita di preghieramolto intensa: l’ascolto della Parola, i

sacramenti, le catechesi, sono il panequotidiano, fonte d’incontro con Dio e dieducazione a uno spirito di servizio versoil prossimo.Infine i campi estivi non muoiono.Sembrerà strano, ma chi incontra Gesù aicampi, non lo lascia in montagna, se loporta a casa. L’entusiasmo di quei giornilo porta a scuola, sui campi di calcio, infamiglia e fra gli amici. La preghiera e iSacramenti, da tassa da pagare diventanoparte integrante della vita, l’attenzioneagli altri diventa uno stile, che fa delgiovane un testimone gioioso di Cristoper tutta l’eternità.

Nicola Zignin

S

MISSIONI AL POPOLOSemi di Speranza

nella Forania di Variano

o sono venuto perché abbiano la vita e l’abbianoin abbondanza" (Giovanni, 10,10). È questoversetto del Vangelo di Giovanni che ha condotto

le tre settimane, delle Missioni al popolo. "Egli insegnòloro molte cose in parabole, dicendo: Il seminatore uscìa seminare…un’altra parte cadde nella buona terra eportò frutto, dando il cento, il sessanta, il trenta peruno". Mt 13,3.8. È stata una semina abbondante; ora è iltempo dell’attesa e dell’agire misterioso di Dio…siamotutti fiduciosi che i semi caduti in terra buonaporteranno frutto. Viviamo nella speranza e nell’attesa discorgere i germogli, anche se fragili, che lo Spirito Santovorrà far spuntare… perché ogni uomo abbia la vita vera.

Francesco Ferigutti

I"

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l Gruppo Polifonico "ClaudioMonteverdi" di Ruda si appresta aterminare l’anno musicaleoffrendo al suo affezionato

pubblico il concerto dell’8 dicembre2015 nella Chiesa di Santo Stefano aRuda con inizio alle ore 18 ed è inseritanel programma "Nativitas" dell’UsciRegionale.In questa occasione sarà ospite ilGruppo Vocale Femminile di Barcola(TS) diretto dalla maestra AlexsandraPertot ed accompagnato all’arpa daTatiana Donis. Questo coro è nato nell’anno 2013 dalgià esistente coro misto del CircoloCulturale Sloveno. Il suo repertoriospazia da canti popolari a religiosi sia acappella che con accompagnamentostrumentale. Eseguirà brani di PaulKickstat, Händel, Matija Tomc, Janko

I Leskovar, Ubald Vrabec, un’Ave Mariadi anonimo e tre brani di MarcoSofianopulo di cui uno, il "Lauda diCortona" elaborato assieme alladirettrice Alexandra Pertot. Dal canto suo, il Gruppo Polifonico"Claudio Monteverdi" di Ruda direttodal maestro Matjaž Š¤ek e con alpianoforte la maestra Vilma Padovan,eseguirà di Claudio Monteverdi ilbrano "Lasciatemi morire", l’Ave Mariadi Joseph Rheinberger, il "Tristis estAnima mea" di Patrik Quaggiato, il"Salve Regina" della maestra SoniaMagris Sirsen, il "De ProfundisClamavi" di Piotr Janczak, "La Sere" diOrlando Dipiazza ed il brano "JubilateDeo" di Laura Farnell. Per il "Monteverdi" è stato un annomolto attivo sia in campo musicale chenon, tra cui spicca la trasferta a Braga

(Portogallo) su invito del CoroAcadémico da Universidade do Minho(CAUM) oltre al tradizionale "FestivalInternazionale Cori d’Europa" giuntoalla sua 15^ edizione a cui hannopartecipato nel mese di luglio aPordenone e Udine il Corodell’Università Jagellonica di Cracoviaed il già citato Coro di Braga a Grado eValvasone. Inoltre il coro ha effettuatoed organizzato concerti nel periodoquaresimale e partecipato a rassegnecorali regionali.Nonostante le crescenti difficoltà sialogistiche che di reperibilità di fondi, ilGruppo Polifonico "ClaudioMonteverdi" si impegna a nonabbandonare le sue iniziative culturaliche, a ragione, si merita le attenzioniche il pubblico e le Istituzioni glirivolgono.

Ruda Tradizionale appuntamento proposto dal "Monteverdi"nella chiesa di Santo Stefano martedì 8 dicembre

39° Concerto dell’Immacolata

Bassa Friulana"Note sulle Acque":15 appuntamentiin 7 comuni"Note sulle Acque della Bassa" è il nome dellarassegna concertistica che coinvolgerà, da dicembre2015 a giugno 2016, sette Comuni della BassaFriulana Orientale (Aiello, Campolongo Tapogliano,Cervignano, Fiumicello, Ruda, Terzo d’Aquileia, Villa

Vicentina), e che prevede15 appuntamentimusicali in altrettantiluoghi storici. Larassegna è organizzatadall’Associazione ProMusica di Ruda.La rassegna partiràufficialmente il dicembre con il concertodi Natale degli allievidella Scuola Comunale diMusica di Ruda, per

concludersi con una serata finale al teatro Pasolini diCervignano nel giugno del 2016.

RonchiConcerti di qualitàper l’edizione 2015di CantaNatale

ordenons, Udine, Basaldella,Pasian di Prato, Ronchi deiLegionari e altri centri della

regione saranno coinvolti nelprogetto ’CantaNatale’ organizzatodall’associazione Proest con ilsostegno della regione FriuliVenezia Giulia e di associazioni esostenitori locali. L’obiettivo èanche quello di favorire l’accessodel pubblico ai tanti presepi chenelle prossime settimane sarannoospitati nelle chiese della regioneper raccontare la nascita di Gesù.L’edizione 2015 di CantaNatalepartirà il 4 dicembre da Cordenons.Fra i concerti programmati ancheuno a Ronchi dei Legionari. Tra iprotagonisti il coro Polifonico diRuda, diretto da Fabiana Noro.

C

Capriva del Friuli

Cantaincoro: quinta rassegnadei cori scolastici e giovanili

i svolgerà sabato 5 dicembre allaPalestra Comunale di Capriva delFriuli, con inizio alle ore 20.30, la

Quinta edizione della Rassegnaregionale dei cori giovanili e scolasticiCantaincoro 2015. La Rassegna,organizzata dall’Associazione CulturaleIncanto, nell’ambito della IX edizionedella manifestazione Capriva Castelli eCanzoni, vuole favorire, come nellepassate edizioni, la diffusione decanto corale tra i gruppi e le formazionigiovanili e scolastiche offrendo unpanoramica sulle migliori esperienzeeducative ed artistiche del canto deiragazzi. Parteciperanno alla Rassegna il Coro"Piccole Luci" di Castions delle Muradiretto dalla M.a Marinella Bonutti, il

SuperCoro di Codroipo diretto dal M.o Giorgio Cozzutti, il Coro Ondemedie di Monfalcone direttodalla M.a. Francesca Moretti. La serata si avvale del sostegno finanziario di Provincia di Gorizia,Fondazione Carigo e BCC di Lucinico Farra e Capriva.

S

eatro non è solo prosa o opera. Teatro ècultura, ed è secondo tale filosofia che ilTeatro Comunale di Monfalcone ha aperto

la nuova stagione dei "concerti per organo",organizzati nel duomo monfalconese diSant’Ambrogio. Alla tastiera del recentemente rinnovatoorgano Zanin (op. 296, 1935) si è sedutoRoberto Antonello, rinomato musicologo e

docente di Organo presso il conservatorio diVicenza. Un programma denso e variegato quelloproposto dall’organista che ha dato prova delleabilità sonore dello strumento lo scorso 29novembre con un concerto iniziato alle ore 16. Sono stati proposti brani di autori che hannovissuto e composto a cavallo del primo conflittomondiale per sottolineare l’odierno ricordo del

Centenario. Musica che collega non solo secoli diversi maculture diverse: partendo da Sigfrid Karg-Elertsi è passati per Louis Vierne, René Vierne, MaxReger ed infine giungere a Marco Enrico Bossi.L’ultimo brano, Trittico, è stato invece dedicatoa Marco Sofianopulo, docente del "Tartini" diTrieste e scomparso in giovane età nel 2014.Ivan Bianchi

TAl via i Concerti d’organo in Sant’Ambrogio

Sabato, 5 dicembre 2015 15Musica, Sport & Spettacoli

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urante la giornata che ricordaa tutti i credenti che Cristo èRe dell’Universo, i gruppi dicatechesi sono stati presentati

alla comunità di Campagnuzza. Protagonisti della celebrazione hannoritagliato con i catechisti dei calchi dimani e piedi di varie dimensioni. Piedi scalzi ricorda don Fulvio."All’epoca di Gesù prima di entrarenella Casa di Dio ci si toglievano isandali".

D

Una fede che non si scioglie ma si sceglie

Presentati i gruppi di catechesi a Campagnuzza

Piedi piccoli dei bambini nel lorocammino verso una "Fede che, o sisceglie o si scioglie".Piedi grandi dei loro genitori, deicatechisti e di una comunità unita chesi impegna ad assisterli lungo la Viadel Cristo. Piedi incollati a terra con i nomi deibambini. E le mani? Sulle note dellacanzone francescana "Dolce sentire" idue gruppi entrano e si siedono neiprimi banchi.

"La fede non si scioglie". Dopol’omelia i catechisti chiamano pernome i bambini e don Fulvio chiedeloro di pronunciare il "Sì". Un Sìribadito da una preghiera per igenitori."La fede non si scioglie". Sotto l’altareun drappo blu con un’immagine diGesù attorniato dai piccoli "Lasciateche i bambini vengano a me". "La fede si sceglie". Sul drappo ibambini lasciano il calco della propriamano. Un piccolo cartoncino e unafirma sul cartellone che sembrabrillare e gridare: "Siamo vicini aGesù, il vero Messia. La fede non si scioglie". Si chiude ilVangelo di Marco dell’Anno LiturgicoB e viene aperto il Vangelo di Lucaentrando nel periodo dell’Avvento, inattesa della nascita del Messia. Ad accendere la prima candela sullacorona dell’Avvento, detta "delProfeta" perché ci ricorda di tutti iprofeti che hanno annunciato il suoarrivo, è proprio una bimba. Ecco lasperanza, l’amore e la Prima Luce chedissipa le tenebre. "Gesù siamo qui adaspettarti, apriamo le porte al Re dellaGloria" ripetono i bambini con ipropri genitori, l’assemblea e icatechisti. La celebrazione festosa si chiude conil canto "Cammineró sulla tua stradaSignor": con esso la comunità sembraquasi rivolgersi al Signore per dirgli "tiaspettiamo". La fede non si scioglie.

Lisa Garbellini

Agenda

■ Venerdì 4Solidarietàcon le missioniIl Centro Culturale "Crali" organizza unaserata di solidarietà per "I nostriMissionari in Costa d’Avorio e BurkinaFaso" con la partecipazione della Scuoladi danza "Tersicore Città di Gorizia"diretta da Ferdinando Prandi de Ulmhort.Parteciperà inoltre il Coro degli alunnidella classe IIIA e IIIC della ScuolaElementare Pecorini di Straccis conaccompagnamento musicale adattato daMaurizio Spaccazocchi. La voce di ClaudiaMavilia proporrà infine brani direpertorio, con l’accompagnamento alpianoforte di Angelica Minetto.L’appuntamento è per venerdì 4 dicembrealle 20 presso il Kulturni Bratu¬ di viale XXSettembre, 85 a Gorizia. Le offe te -detratto il costo dell’affitto s a - sarannodevolute al Centro Missionario Diocesano

■ Sabato 5La chiave nascostaSabato 5 dicembre alle 18 nel CentroCulturale Incontro della parrocchia di SanRocco, via Veniero 1 a Gorizia, si terrà lapresentazione del libro di poesie di MariaChiara Coco dal titolo "La chiavenascosta" (Milano, Prometheus, 2014),curato da Annamaria Brondani Menghini,con letture di Paolo Bortolussi e LauraPandolfo all’arpa. L’appuntamento è organizzato dallasocietà "Dante Alighieri".

Sabato, 5 dicembre 201516 Gorizia

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razie: una parola poco usatanella nostra società, forse per-ché diamo tutto per scontato,forse perché pensiamo che tut-

to ci sia dovuto e che non abbiamo bi-sogno degli altri. Forse pensiamo chepronunciare questa parola, riconoscen-do che qualcuno possa darci qualcosa,limiti la nostra libertà. Invece dovrem-mo sempre più pronunciarla durante lenostre giornate: per primo dovremmorivolgerla a Dio datore della vita, crea-

G

Giornata del "grazie"davvero comunitaria

Festa condivisa per le parrocchie di Aiello, San Vito e Nogaredo

tore di tutto quanto ci circonda, fontedell’amore, Padre che ci perdona e ci ac-coglie.In secondo luogo dovremmo saper diregrazie agli altri per i piccoli o grandi ge-sti che ci sono rivolti, per il fatto di aver-li come compagni di viaggio sulle stradedella vita, per la possibilità che c’è do-nata di costruire qualcosa assieme.Con queste premesse le comunità diSan Vito e Nogaredo al Torre, Joannis eAiello del Friuli si sono ritrovate come

comunità per celebrare la giornata delringraziamento. Tutte e tre le celebra-zioni (domenica 8 -15 -22 novembre)hanno visto una grande partecipazionedelle autorità civili e militari dei rappre-sentanti della Coldiretti e di fedeli daipiù piccoli della Scuola per infanzia DeSenibus a Joannis, (il contenuto dei ce-sti offerti in chiesa da anni viene desti-nato a loro) alle persone anziane che siricordavano perfettamente cosa voles-se dire dipendere dall’andata dell’anna-ta agricola.Dopo le celebrazioni rese più solennidalla presenza dei cori delle altre par-rocchie, sul sagrato della chiesa si sonosvolte le benedizioni sulle macchineagricole, strumenti che nel corso deglianni hanno alleviato le fatiche dei con-tadini, ma che non devono dare all’uo-mo l’idea di essere onnipotente.In luoghi diversi, come ad esempio "talfoledor" di Casa Strassoldo- Frangipanea Joannis, la sala Parrocchiale a San Vi-to o la "ciasa dal muini" ad Aiello la finedella liturgia Eucaristica ha segnatol’inizio di uno stare assieme in fraterni-tà e allegria attorno ad una tavola cheproponeva ogni ben di Dio sorseggian-do un buon bicchiere di vino.Anche attraverso Voce Isontina giungail grazie della comunità tutte le personeche, con il loro contributo hanno per-messo la riuscita di una festa che si per-de nella notte dei tempi ma cha ha laforza anche oggi di coinvolgere le co-munità della Bassa Friulana.

A.P.F.

Ruda

■ ACLIIncontro sul Giocod’azzardo patologicoSi è tenuta nei giorni scorsi laprogrammata serata su Gioco d’azzardopatologico presso il Circolo Acli di Ruda.È stato un incontro ricco di analisi deiproblemi e tanti suggerimenti sul da farsiper i comportamenti a rischio.La psicoterapeuta dott.ssa Valentina Vidale la psichiatra dott.ssa Luisa Donini delServizio Alcologia e Dipendenzepatologiche dell’Az. Sanitaria n. 2, davantiad una sala gremita ed attenta, si sono datefare a presentare tutti gli aspetti dellepericolose sirene del gioco d’azzardo.Come hanno affe mato, completando ilquadro dei pericoli, la psicologa dott.ssaAlessia Aldrigo e l’Avv. Dimitri Tomasindello Sportello d’ascolto presso le Acli diFiumicello, la difesa più sicura rispetto allelusinghe ed alle trappole di questi giochi èquella di starne lontani e di educare igiovani ed anziani, ritenute le categorie piùa rischio, a scegliere i giochi non distruttivi. Cosa fare dunque rispetto ai richiami di slote di offe te da televisione e computers?Tenere alta la guardia, hanno consigliato irelatori, allargare la conoscenza neiproblemi connessi nelle scuole, sulla stradagià iniziata ma da ampliare e da svolgerecon maggior fervore e peso.Da parte dei Circoli Acli attori della serata,Ruda con Fiumicello e Perteole, l’impegnoad allargare l’informazione ed a cooperarecon gli ambiti delle comunità per camminiadeguati di difesa, nell’attesa di interventilegislativi di vitale interesse.

E.R.

a giornata del 21novembre è ricordata perla Festa della Madonnadella Salute, ma a San

Vito ha un significatoparticolare: in quel giorno,infatti, compie gli anni don ElioStafuzza che nel corso della suavita ha accumulato diversiprimati; per ben cinquantanoveanni ha guidato, amato e servitola comunità dei Santi Vito eAndrea Apostolo in San Vito eNogaredo al Torre, ha macinatomigliaia di chilometri per andarein Africa o a trovare gli ammalati,o per recarsi in pellegrinaggio aLourdes a pregare la Madonnache l’ha sempre sostenuto esalvato in diverse occasioni e cheproprio in questa giornata ha

tagliato il traguardo deinovantacinque anni. Ospite da alcuni anni dellaComunità Sacerdotale diGorizia, don Elio, si è vistoarrivare una corriera di suoiparrocchiani, tra i quali anche ilSindaco Gabriele Zanin, chehanno voluto in modo semplicema sincero dimostrargli il loroaffetto e la loro gratitudinepartecipando ad una SantaMessa celebrata da don Elioassistito da don Nino Comar,don Nino Carletti e da donFederico Basso che ha sostituitodon Elio alla guida dellaParrocchia dei Santi Vito eAndrea Apostolo comeAmministratore Parrocchiale. Il coro di San Vito e Nogaredo ha

allietato la celebrazione nellacappella della struttura per isacerdoti. All’inizio la presenzadell’Arcivescovo Carlo ha resoancora più importante e gioiosala bella festa condivisa anchecon i famigliari di don Elio. Iltaglio della torta con le foto dirito, un brindisi e una stretta dimano hanno concluso unagiornata che rimarrà nel cuore didon Elio e di tutti coloro che vihanno preso parte.La mattinata si è conclusa con lapromessa di rivederci al piùpresto e perché no, magari a SanVito.Ad multo annos don Elio

La comunità di San Vito e Nogaredo al Torre

L

Tanti gli ex parrocchiani arrivati a Gorizia per il compleanno del sacerdote

Una corriera di auguri e affetto per don Elio

Festeggiamentiin 3D a fine annoLa facciata del teatro Pasolini a Cervignano trasformata per iniziativa della locale amministrazione comunale in un maxischermo per proiettare immagini ed effetti speciali

aranno un Natale e un Capodannodiversi per la città di Cervignano. Il Comune di Cervignano, infatti,punterà sul mapping 3D, ovvero

una tecnica di videoproiezione che trasfor-ma una superficie, in questo caso la faccia-ta del teatro Pasolini di piazza Indipenden-za, dove si svolgono i festeggiamenti di fineanno, in uno schermo su cui saranno pro-iettate immagini, effetti speciali e giochi diluce, il tutto accompagnato dalla musica.

S

Una tecnica già in voga in altre città italia-ne ma anche all’estero. Per la nostra regio-ne si tratta del secondo esempio, dopoquello, molto spettacolare, che lo scorsoanno ha interessato la facciata del munici-pio del capoluogo regionale Trieste. Non solo, ma quest’anno, la notte di Capo-danno, lo spettacolo pirotecnico di mezza-notte sarà anch’esso in 3D. Fuochi d’artifi-cio virtuali, cioè, che vanno nella direzionedi un rispetto degli animali e offrire qual-cosa di nuovo. Il palco non sarà più posi-zionato davanti al municipio, ma poco di-stante dal teatro Pasolini, dall’altra parte dipiazza Indipendenza. La Pro loco di Cervi-gnano è al lavoro da settimane per defini-re tutti i dettagli. Questo il programma. L’8dicembre, alle 18, davanti al Pasolini, la ce-rimonia ufficiale di inizio festeggiamenti,che dureranno un mese. Si aprirà con laproiezione in 3D Magic Christmas" che sa-rà riproposta ogni fine settimana. In matti-nata, invece, alle 11, piazzale del porto, i bambini accenderanno il gran-de albero di Natale che è stato donato dal-la Carinzia.

Il programma delle iniziative è molto ric-co, con concerti e musica dal vivo, mostre,spettacoli teatrali, presentazioni di libri,eventi sportivi, mercatini e manifestazionidi beneficenza, che caratterizzeranno tut-to il mese di dicembre e i primi giorni digennaio. A essere coinvolti saranno i com-mercianti e le varie associazioni del terri-torio. Via XI febbraio, soprannominata lavia dei fiocchi, sarà addobbata con tantifiocchi realizzati con materiale di riciclodagli alunni delle scuole e ci saranno an-che alcune casette di legno, per un merca-tino all’aperto di prodotti tipici. Le princi-pali vie del centro saranno addobbate conle consuete luci natalizie. Il 31 dicembre, in piazza il grande spetta-colo Aspettando l’ultimo, che partirà alle22. Dopo il concerto live del gruppo Or-chestra ’90, ci sarà l’estrazione della Lotte-ria di Natale 2015 e, allo scoccare dellamezzanotte, dopo l’augurio del sindaco,partirà Magic New Year, i fuochi d’artificiovirtuali e i giochi di luce. Sarà sicuramenteun modo nuovo di attendere il 2016.

Bruno Arcangeli

Sabato, 5 dicembre 2015 17Bassa Friulana

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a morte di un propriocaro è sempre un mo-mento che tocca nelprofondo una fami-

glia. Un tempo era un mo-mento di raccoglimento, disilenzio, da vivere uniti. Macome ci si rapporta oggi conla morte e con la seguentesepoltura di un caro estinto?La sensazione è che il fune-rale diventi sempre piùevento "privatistico" da vive-re magari velocemente esenza il coinvolgimento diquella comunità in cui, pure,il defunto aveva magari alungo vissuto ed alla cui vi-ta aveva partecipato. Lastessa iniziativa di tenerele ceneri del defunto in ca-sa - come ha ricordato re-centemente anche l’arcive-scovo - fa comunquevenire meno quella rela-zione fra vivi e morti chenella comunità cristiana èsempre stata molto signifi-cativa.Ne ha parlato per noi unadelle agenzie di onoranzefunebri del territorio dio-cesano, con sede nella Bassa Friulana,che gestisce anche richieste di crema-zione, sempre più in crescita.

"Da sempre abbiamo cercato di dare ri-sposta a tutte le svariate esigenze postecidai parenti dei defunti e così anche alle ri-chieste di cremazione, che fino a una de-cina di anni fa erano davvero rare, fino adarrivare ai giorni attuali, in cui questo ser-vizio è richiesto nel 40% dei casi circa.I tempi cambiano, cambiano le abitudinidelle famiglie nell’approccio al serviziofunebre; si pensi ad esempio al fatto che,un tempo, per i famigliari era un onoreportare il feretro in chiesa, mentre oggiquesto servizio è talmente scontato cheviene ritenuto sottinteso nel servizio fu-nebre. Le sepolture in terra o in loculo, pernoi nel totale sono ancora la maggioran-

za ma si fanno i conti con la crescente ca-renza di spazi nei cimiteri e, in alcuni ca-si, con la scarsità dei loculi o il costo per larealizzazione di una tomba di famiglia,non più alla portata di tutte le tasche. È da qui che nasce la scelta della crema-zione, certo per molti una scelta espressain vita consapevolmente (magari per lapaura del risveglio da morte apparente?)ma che tante famiglie scelgono per il pro-prio caro defunto soprattutto per esigenzedi spazio.Il nostro bacino di utenza è circoscritto aiComuni della bassa friulana che fannoparte della Diocesi goriziana, anche se ca-pita di spostarsi fuori provincia, regioneo nazione per svolgere il servizio funebredi defunti che provengono o devono esse-re trasportati in quei luoghi, e qui di nuo-vo la cremazione viene in parte incontro

nella semplificazione burocratica, specieper l’estero.Attualmente i tempi di attesa tra il servi-zio funebre, la cremazione e la disponibi-lità dell’urna cineraria è di un paio digiorni, compatibilmente con il carico dilavoro del forno crematorio. Dopo la cerimonia funebre i famigliari,nella maggior parte dei casi, scelgono dirimanere fuori dalla chiesa (o da altroluogo se si è svolta una cerimonia in for-ma civile) con i propri cari per le condo-glianze, anche se hanno la possibilità diaccompagnare la salma fino al cremato-rio e di assistere all’introduzione del fere-tro nel forno - feretro che viene privato sol-tanto degli elementi metallici esterni: ciòè utile anche per vincere lo scetticismo e lacredenza da parte di alcuni che la salmavenga tolta dalla cassa per essere cremata

-. Alcuni forni crematori ac-cettano soltanto casse nonverniciate ed interni biode-gradabili. Una volta ritiratal’urna contenente le ceneri (èun servizio che le impresedanno, perché pochi fami-gliari decidono di farlo) ci sitrova in cimitero con i paren-ti e, se richiesto, il sacerdoteper la benedizione alla sepol-tura nella tomba di famigliao nel loculo/ossario/cinera-rio, dove molte volte si trova-no i resti mortali o le ceneridei parenti già defunti.Nella nostra realtà, poco me-

no del 10% delle urne cine-rarie vengono conservatepresso l’abitazione, anche sesorgono già i primi proble-mi di ricollocazione dell’ur-na dovuti alla morte dell’af-fidatario, cioè di chi avevain custodia l’urna, e sorgo-no questioni tra gli eredi.Per quanto concerne la di-spersione delle ceneri, nonabbiamo avuto modo nellanostra zona di trattarla; è sìconsentita, ma è una prati-ca che va espressa in vita

presso il proprio Comune, mentre la cre-mazione può trovare espressione da partedei parenti dopo il decesso. Le regole di ri-ferimento (a parte alcune Circolari Mini-steriali) per la maggior parte sono co-munque espresse dal Regolamento diPolizia Mortuaria DPR 10 settembre 1990n.285 e dalla Legge Regionale 21 ottobre2011 n.12.Infine c’è da notare come alcune volte an-che i cristiani battezzati scelgano di an-dare direttamente dal luogo di decesso alcrematorio senza passare prima per unaqualsiasi forma di esequie: un’altra formaattuale di vivere il funerale più come unapratica da espletare che come un impor-tante momento di vita di una famiglia perrendere degno omaggio ad un corpo cheha custodito l’ anima bella della personacon cui hanno vissuto".

L

Col rischio di rendere la morte sempre più un fatto "privato"

Cremazione per 4 defunti su 10Un fenomeno che sta diffondendosi sempre più in ambito locale

ma stanno sorgendo i primi problemi di ricollocazione fra gli eredi delle urne cinerarie dopo la morte dell’affidatario

Visco

Una panchina che invita a fare attenzione

INIZIO DELL’AVVENTO ANCHE NELLA COMUNITÀ DI VISCO. È STATA ACCESA LA PRIMA CANDELA EINSERITA LA PRIMA PAROLA CHIAVE CHE GUIDERÀ PER QUATTRO SETTIMANE I BAMBINI CON LELORO FAMIGLIE A VIVERE QUESTO TEMPO DI ATTESA: È STATO SCELTO COME SIMBOLO UNAPANCHINA. È LÌ CHE SI ASPETTA DI PRENDERE IL BUS, LA COINCIDENZA, DI ENTRARE IN PARTITA.LA PRIMA SETTIMANA L’INVITO QUINDI È A FARE "ATTENZIONE", AD ESSERE PRONTI A COGLIEREOGNI SGUARDO E GESTO DI AMORE, ATTENZIONE AL DIVERSO, A CHI CI VIVE ACCANTO. GLIANIMATORI DI VISCO SI RITROVERANNO SABATO PER LA CONSUETA ANIMAZIONE COI BAMBINI EDOMENICA 6 DICEMBRE PER L’ARRIVO DI SAN NICOLÒ E L’ACCENSIONE DELL’ALBERO.

Campolongo◗Lunari 2013Giovedì 10, alle 20.30, nella salagrande di villa Marcotti (sedemunicipale), a Campolongo alTorre, presentazione del "Lunari2013 i paîs sot al tôr di Aquilea.".Ne parlerà Ferruccio TassinIl "Lunari", interamenterealizzato in lingua friulana, è ilpiù vecchio calendario dellaBassa. Edito da Maurizio Barut(che cura anche l’impostazionegrafica), hanno col aborato, per laredazione, Giorgio Milocco,Alessandro Pian e Maurizio Puntin.L’organizzazione della serata èpromossa dalla Sezione Donatoridi Sangue AFDS di Campolongo Tapogliano.

Ruda◗Natale in piazza LibertàRitorna il "Natale in piazza Libnertà" a Ruda.I festeggiamenti inizieranno domenica 6, giorno diSan Nicola, patrono del comune: alla messa delle 10nella chiesa dell’omonima località parteciperannoanche alcuni Cavalieri di Malta. In Piazza Libertà alle 17 è prevista l’accensionedell’albero, accanto al presepe allestito nei pressi,cui seguirà l’esecuzione di canti natalizi da parte deibambini della locale Scuola di Musica e unospettacolo di animazione. Alle 18 circa arriverà SanNicolò con i doni per i bambini presenti. Nella stessagiornata dalle 14.30 alle 19 saranno in funzione ilMercatino del libro usato.Durante la serata sarà a disposizione di tutti unchiosco.Giovedì 10 dalle 9.30 alle 12 sarà presente in piazzail Campp-CSRE Nuove opportunità con esperienzeformative: rilegatura libri, decorazione…

Sabato, 5 dicembre 201518 Bassa Friulana

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Sabato, 5 dicembre 2015 19Mandamento

Un defibrillatorein ricordo di Rosanna

e pensiamo che lo scorrere del tempo possa dissuaderele persone dal fare del bene ci sbagliamo. La solidarietàe le buone azioni sono dei valori preziosi che nel temponon si dissolveranno mai. Spesso, in questi periodi non

facili, sembra che tutto trascorra silenziosamente in una strug-gente monotonia, ma per fortuna, nella vita di tutti i giorni

Suna Santa Messa celebrata inricordo di Rosanna domenica15 novembre alle 9 presso laChiesa di Santa Domenica aRonchi dei Legionari in Selz. Fare memoria della maestraRosanna è dunque stata l’oc-casione per ricordarci del suocoraggio, del suo entusiasmoe del suo sorriso che hannoarricchito e impreziosisconoanche oggi la vita di ragazzi,colleghi, parenti e amici.

Salvatore Ferrara

fa, sono la prova tangibile del-l’attenzione che Rosanna ave-va nei confronti del mondoscolastico, giovanile e dellosport. L’incontro, molto parte-cipato, ha visto la presenza digiovani e dirigenti sportivi, fa-miglie e autorità cittadine. So-no intervenuti ad illustrarel’importanza del defibrillato-re il cardiologo dottor Barduc-ci e il dottor Persinotto. La cerimonia di lunedì 16 no-vembre è stata preceduta da

giungono a noi delle presenzee dei gesti che rappresentanoun valore aggiunto e arricchi-scono il senso della quotidia-nità. Ed è proprio con questi senti-menti che nella serata di lune-dì 16 novembre si sia tenutapresso il campo sportivo co-munale "Oscar Cosulich", lacerimonia di donazione di undefibrillatore alla ASD Atleti-ca Fincantieri di Monfalcone.Si è trattato di una azione con-creta e importante compiutadall’Associazione Culturale

cittadina "Rosanna Soranzio". Con gesta concrete e di amo-re verso il prossimo infatti,agiva la maestra Rosanna. Le iniziative messe in campodal sodalizio, nato per volontàdella sua famiglia sette anni

"Per fortuna, nella vita ditutti i giorni giungono a noidelle presenze e dei gesti cherappresentano un valore"

La vita è bella...a tutte le età!

a vita è bella… sempre", potrebbe essere uno deitanti slogan che ci propina la televisione, invecequeste semplici parole dal profondo significatosono la sintesi di un progetto di grande importanza

per gli anziani ospiti della Casa di Riposo di "Via Crociera". Quel "... sempre" ci dice che la vita bisogna viverla in modo

L"

pagine grazie alla FondazioneCassa di Risparmio di Goriziache da anni sostiene e credenell’azione dei volontarimonfalconesi.

Livio Nonis

sentito ringraziamento vaanche a chi crede nell’utilitàdi queste azioni propositive eassicura le risorse necessarieaffinché tutto possa andareavanti: anche da questa

positivo e propositivo in ognisua stagione, e con questoobiettivo gli encomiabilivolontari del V.C.A.M.(Volontariato CittadinoAssistenza di Monfalcone)sviluppano con sagacia eperspicacia una costantevicinanza agli anziani.Molteplici le iniziative che sisusseguono ogni mese: laFesta dei Compleanni, lalettura dei giornali, la SantaMessa domenicale, il SantoRosario, il Sostegno Liturgico,sono solo le più importanti,

che mettono l’anziano alcentro delle iniziative, lofanno partecipare, lo fannosentire utile e permettonoloro di continuare a viveresentendosi non abbandonatibensì impegnati e utili, purvivendo nel loro mondo.Merita certamente un plausol’azione degli animatori dellacooperativa "Onda Nova" checon professionalità e tantapazienza sviluppano questoprogetto e un plauso e un

Nel decanato

■ SelzPresepe in movimentoRimarrà aperto dal 19 dicembre al 18gennaio (dalle 10.30 alle 12 e dalle 14.15alle 17 - dal 7 al 18 gennaio solo ilpomeriggio e nei giorni festivi anche ilmattino) il Presepe animato allestito per il35 anno nella chiesetta di SantaDomenica a Selz di Ronchi dei Legionari.Oltre 350 sono le figure animateprotagoniste della Sacrarappresentazione, tutte create da CorradoGon con un paziente e dettagliato lavorodi ricostruzione storica; un’opera cheormai da tanti anni l’attenzione el’ammirazione delle migliaia di personeche giungono nella frazione di Ronchi pervisitare ciò che si presenta come unpresepe davvero unico nel suo genere alivello nazionale ma non solo. Ed anchequest’anno non mancherà la possibilità diammirare le novità che rendono l’operasempre diversa.

Nel decanato

■ TurriacoRadiazioni riflesseSi inaugura venerdì 4 dicembre alle 18.30presso la sala consiliare di Turriaco lapersonale di Alessandra Fazio "Radiazioniriflesse", mostra d’arte proposta dalCircolo culturale e ricreativo don EugenioBrandl di Turriaco.A presentare la Fazio sarà la storicadell’arte Daniela Magrin.Sarà una mostra che spazierà tra varimomenti del cammino di Alessandra e chene ripercorrerà, in qualche modo, la suacrescita ospitando un mare di colori eforme molto affascinanti.L’esposizione sarà visitabile fino al 18dicembre dalle 17 alle 19 nei giorni ferialie dalle 10.30 alle 12.30 nei festivi aeccezione delle giornate del 6 e 8dicembre in cui amplierà i suoi orari diapertura in concomitanza con la festa delpaese.

Elisa Baldo

Staranzano

I frutti dell’orto solidale(S.F.) DOMENICA 22 NOVEMBRE,SOLENNITÀ DI CRISTO REDELL’UNIVERSO, LA PARROCCHIADEI SANTI PIETRO E PAOLO INSTARANZANO HA CELEBRATOCOME OGNI ANNO LA FESTA DELRINGRAZIAMENTO. ALL’ALTAREQUEST’ANNO SONO STATIPRESENTATI ANCHE I FRUTTIDELL’ORTO SOLIDALE CURATO DAIRAGAZZI SCOUT DELLA COMUNITÀCHE CON L’AIUTO DI MOLTIVOLONTARI, POTENDO CONTARESU DI UN TERRENO DONATO ALORO IN GESTIONE, HANNO FATTOSORGERE UN GRANDE ORTO I CUIFRUTTI DEL RACCOLTO VENGONODONATI IN BENEFICENZA ALLEFAMIGLIE BISOGNOSE EALL’EMPORIO DELLA SOLIDARIETÀDI MONFALCONE A SOSTEGNODELLA CARITAS. UN ORTO, SEGNOCONCRETO DI SOLIDARIETÀ NATODALLA "SPINTA DELLA CARITÀ PERLA CARITÀ".

Sant’Ambrogio

L’unzione degli infermi

(R.P.) DOMENICA 22 IN S. AMBROGIO SI È RIPETUTO IL RITO DEL SACRAMENTODELL’UNZIONE AI FEDELI. I FEDELI PREPARATI DA DON REMO CON LA CERIMONIAHANNO AVUTO PREGHIERE E PAROLE NELLA MESSA. L’UNZIONE CON L’OLIOCONSACRATO, L’INVOCAZIONE ALLO SPIRITO CONFERMA I FEDELI PERDONANDO IPECCATI E GUARENDO LE INFERMITÀ. C’È STATA GRANDE PARTECIPAZIONE DELLEPERSONE RIUNITE DAVANTI ALL’ALTARE E DI TUTTI I FEDELI PRESENTI.

opo l’avvio dell’anno pastorale e delcammino di catechesi permanente, nelledue ultime domeniche, la comunità di

S.Stefano e quella di S.Lorenzo hanno vissutoinsieme due momenti di incontro e diresponsabilità, condividendo nel primo e nelsecondo caso l’itinenario di catechesiculminato con la consegna ai bambini delleclassi terze e poi delle quarte del catechismo

della Cei e del Vangelo. Accanto ai segni che sono stati solennizzati aconclusione della celebrazione liturgica, nelledue domeniche, le due comunità hannopromosso un incontro dei genitori e figli che,oltre alla partecipazione alla liturgia, hannoanche condiviso momenti di riflessione e digioco, condividendo alla fine anche il pranzoin comune, in modo da rendere evidente a

tutti l’apertura delle comunità alle famiglie, lacompartecipazione alla formazione dellegiovani generazioni e, in particolare, lacondivisione dell’unico progetto educativo edi vita. Un vero e proprio patto educativo isegni del quale sono stati la fiducia e lacondivisione ma soprattutto è statoannunciato l’itinerario di un cammino che haconsentito insieme di riflettere su un modo

nuovo di essere e di stare nella comunitàparrocchiale. Domenica scorsa, prima diavvento, invece, è stato dato (incollaborazione con il gruppo di Aci Famiglia evita) l’avvio con la presentazione allecomunità dei ragazzi della cresima: unitinerario da proseguire in un nuovo pattoformativo che riguarda adolescenti e famigliecon la comunità cristiana.

DRONCHI - Un patto di unità fra comunità e genitori

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Sabato, 5 dicembre 201520 Mandamento

abato 28 novembre, vigilia delnuovo anno liturgico e alle portedell’Anno giubilare della miseri-cordia, nella parrocchia Maria

Madre della Chiesa di Ronchi, il movi-mento del Rinnovamento nello SpiritoSanto ha celebrato la giornata di pre-ghiera per una nuova effusione nelloSpirito Santo. Questa celebrazione è sta-ta preceduta da un tempo di prepara-zione denominato, Cammino di VitaNuova, che si attua concretamente nel-

S

RnS: una tappadi nuova evangelizzazione

Giornata di preghiera a Maria Madre della Chiesa

l’annuncio del Vangelo e nelle cateche-si, finalizzate a un “risveglio della pro-pria fede e per rivivere una nuova e au-tentica testimonianza di vita cristiana”.Nel pomeriggio sono convenuti a Ron-chi molti fratelli e sorelle del Rinnova-mento della nostra e di altre Diocesi,inoltre, persone simpatizzanti prove-nienti dalle parrocchie limitrofe. Tutti sisono stretti attorno a una quindicina di“sorelle e fratelli”e insieme hanno invo-cato e chiesto al Signore, una rinnovata

Effusione dello Spirito Santo su questifratelli entusiasti e rinnovati.Questo momento speciale è stato pre-ceduto da una catechesi dell’arcivesco-vo emerito di Gorizia, mons. Dino DeAntoni, relativa al testo biblico di Isaia49,15: “Si dimentica forse una donna delsuo bambino, così da non commuover-si per il figlio suo...?”, che ha toccato ilcuore di tutti.Durante la Preghiera di effusione, l’Ar-civescovo è passato accanto a ciascunodi loro, soffermandosi per una breve in-tercessione e benedizione. Ciò ha com-mosso più di una persona: si è esperi-mentato il risveglio della nuova vita difigli di Dio ricevuta nel Battesimo, la gio-ia di aver ravvivata riscoperta la bellez-za della Fede cristiana. Questo clima intenso, di lode e di pre-ghiera è continuato durante la celebra-zione della messa presieduta dall’Arci-vescovo, dal parroco don Umberto e daldiacono Franco, numerosa la parteci-pazione dei fedeli della comunità diRonchi. I canti, eseguiti dai fratelli e so-relle del ministero di musica e canto delRnS, hanno animato e resa solenne la li-turgia eucaristica. Infine, un’agape fra-terna ha rallegrato tutta la comunità. Il Cammino di Vita Nuova continueràcon alcuni temi di fondamentale im-portanza: Lo Spirito Santo (questo sco-nosciuto); I Carismi; La Trasformazionein Cristo (santità cristiana); La Comuni-tà; quest’ultima catechesi sarà annun-ciata dal vescovo Carlo.

Eugenio Flamigni

Nel decanato

■ Borgo S. MauroUna Chiesa in uscitaLa comunità di Sistiana si è radunata conil suo parroco attorno al presepio dellachiesa di Borgo San Mauro inaugurato inquesta prima domenica d’Avvento, perfarci rif ettere e per ricordarci dipreparare la via al Signore.Don Ugo, dopo aver ringraziato gli uominiper la cura ed il cuore che impegnano perrealizzare il bellissimo presepio animato,ha esortato tutti ad incontrarci per essereChiesa in uscita a a passare un anno disperanza sapendo ringraziare.Ha poi ricordato che: "nonostante tuttoanche questo 25 dicembre Gesù ritornerà- il Signore vi faccia crescere esovrabbondare nella misericordia!"

Lucia Lalovich Toscano

4^ Rassegna teatrale

Risate, danze e musica:"Monfalcone sul palco"

isate, danze e Musica in libertà" questo è il motto della 4^rassegna teatrale "Monfalcone sul Palco" che sta avendo luogo inquesti giorni. Il contenuto degli spettacoli è innovativo in quanto quest’anno

per la prima volta è incentrato sulla risata. "Monfalcone sul Palco" è ormaidiventata una tradizione locale grazie alla continua evoluzione dei contenuti edegli eventi presentati al pubblico: stage condotti da docenti di famainternazionale, conferenze, mostre , visite guidate, laboratori. "Il riconoscimento del "Rilevante Interesse" che anche quest’annol’Amministrazione Comunale ci ha attribuito è per noi un ulteriore stimolo aproseguire e a potenziare l’organizzazione di questa attività" ha sostenuto ildirettore artistico Nicola Di Benedetto. Tutti i cittadini di Monfalcone e della zona isontina sono dunque invitati apartecipare ai prossimi appuntamenti: un stage che prevede un percorsoimpostato sul metodo K. Stanislasvskj, presso il circolo culturale "Don Tonzar"in Via Romana 98 il 4, 5 e 6 dicembre alle ore 16; sabato 5 dicembre alle ore20.30 presso il Teatro Comunale avrà luogo lo spettacolo "Del Don Giovanni"e successivamente la "Presentazione Tecnica" tenuta dalla prof. NataliaFlorenskaja; un laboratorio sulla comicità in teatro sempre presso il circoloculturale "Don Tonzar" i giorni 6, 7 e 8 dicembre alle ore 9; il video tour"Teatro: quadri e foto" presso l’I.S.I.S "Brignoli-Einaudi-Marconi" diStaranzano alle ore undici da giovedì 10 a sabato 19 dicembre; lo spettacolo"Pedrolino alla Riscossa" presso il Teatro Comunale che avrà luogo domenica13 dicembre alle ore 17; lo spettacolo "Il fantasma-o i fantasmi?- di Cantervillegiovedì 17 dicembre alle ore 20.30 sempre presso il Teatro Comunale. Larassegna si concluderà domenica 27 dicembre con lo spettacolo " I casi sonodue" alle ore 17 presso il Teatro Comunale.

Beatrice Branca

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Sabato, 5 dicembre 2015 21Cormonese - Gradiscano

Padre Pietro Lorusso:un saluto ed un "grazie"carichi di affetto

omenica si è celebrata nellaParrocchia S. Maria Assuntadi Medea la solennità di Cri-sto Re; contestualmente si è

celebrata, con i locali agricoltori, laGiornata del Ringraziamento.In questo contesto si sono voluti an-che celebrare i 50 anni sacerdozio diPadre Pietro Lorusso e portargli, da parte della comu-nità parrocchiale, un saluto particolare, dal momentoche cessa, nell’ambito di un normale avvicendamentoall’interno del suo Ordine Religioso, il suo impegno diDirettore del Centro Residenziale Villa S. Maria dellaPace. Padre Pietro è originario di Andria, in provincia di Ba-ri, ed è, dall’anno 2000, Direttore del Centro Residen-ziale "Villa S. Maria della Pace" di Medea, nonché vi-cario cooperatore della locale Parrocchia; la suapresenza comunque presso il Centro era iniziata già inanni precedenti. Nel 1963 ha professato i voti solennientrando a far parte dell’Ordine della Santissima Tri-nità, nella Provincia Religiosa S. Giovanni de Matha. Èstato ordinato sacerdote a Roma il 18 dicembre ’65 ce-lebrando la sua prima messa solenne ad Andria il 2gennaio ’66.La S. Messa è stata concelebrata da Padre Pietro e dadon Mauro Belletti.

DNell’omelia, don Mauro ha voluto ringraziare PadrePietro per i suoi 50 anni di vocazione, per il suo servi-zio presso il Centro di Medea e per il suo fattivo, ap-prezzato e costante impegno, al suo fianco, nella loca-le Parrocchia; ha voluto poi evidenziare la reciprocastima intercorsa nel corso del loro comune operato.Don Mauro ha trattenuto a stento la sua commozionenel pronunciare, alla conclusione dell’omelia, le paro-le di saluto a Padre Pietro che si sono concluse con un"mandi Padre Pietro"; il reciproco abbraccio che è se-guito all’omelia è stato accompagnato da un commo-vente e lungo applauso che tutti i fedeli presenti inchiesa hanno voluto dedicare ai due sacerdoti.Alla fine della S. Messa Padre Pietro, anche lui visibil-mente commosso, ha voluto ringraziare don Mauro esalutare e ringraziare con toccanti parole i fedeli pre-senti e la comunità di Medea tutta, ripercorrendo insintesi i suoi anni e la sua esperienza di vita a Medea.Quasi in risposta al precedente saluto di don Mauro ha

voluto concludere con un "Mandi Medea".Alla conclusione della S. Messa don Mauro ha volutooffrire a Padre Pietro una icona raffigurante "La Ma-donna col Bambino", a nome della comunità parroc-chiale, a ricordo della sua esperienza vissuta nella Par-rocchia. All’incontro conviviale offerto dagli agricoltori localihanno partecipato anche Padre Pietro e don Mauro;nell’occasione lo stesso Padre Pietro ha presentato uninteressante libro da lui scritto, "I Padri Trinitari a Me-dea - 1971-2015 Un servizio di carità ", che ripercorrein modo puntuale ed esaustivo la presenza e l’attivitàdell’Ordine a Medea, nel Centro Residenziale.Il libro si apre con una presentazione di Alberto Ber-gamin, già sindaco di Medea, che ha vissuto per moltianni e fino ad oggi un intenso rapporto con il Centrostesso; Bergamin ha anche collaborato con Padre Pie-tro alla stesura del libro stesso.

Gianfranco Lorenzut

Medea

La comunità si è stretta attornoal sacerdote che lascia il suo impegnodirettore del centro residenziale "Villa Santa Maria della Pace"

n occasione della ricorrenza di San-t’Andrea apostolo, patrono del pae-se, la comunità di Versa ha celebra-to la Giornata del ringraziamento,

promossa dalla locale sezione della Col-diretti, del presidente Fabiano Murgut. È stata una giornata molto intensa, dicelebrazione e di festa, condivisa dal-l’intero paese, che si è stretto attorno aisuoi agricoltori, nella quale hanno tro-vato spazio momenti di religiosità, ma èstata pure occasione di ricordo, di rico-noscimento e di critica, che il mondoagricolo locale ha voluto muovere perdifendere il proprio lavoro ed i propriprodotti. La giornata ha preso il via con la conce-lebrazione della messa solenne, nellachiesa parrocchiale di Sant’Andrea, gre-mita di fedeli, officiata dal parroco donStefano Goina e concelebrata da don

I Graziano Marini, con l’accompagna-mento del coro parrocchiale, che ha in-tonato anche il Te deum, mentre nelmomento dell’Offertorio sono stai por-tati all’altare i frutti della terra. Al termi-ne del rito religioso, don Stefano ha im-partito la benedizione ai mezzi agricoliallineati lungo via Gorizia e alla qualeha fatto seguito il tradizionale incontrocon le autorità, che si è tenuto nella sa-la parrocchiale, con successivo mo-mento conviviale e rinfresco, offertodalla comunità di Versa, in onore deisuoi lavoratori dei campi. Dopo il saluto del presidente Murgut, hapreso la parola Enzo Bernardel, dellaColdiretti di Romans, che ha parlato diun vero e proprio attacco europeo e nonsoltanto ai prodotti "Made in Italy, at-traverso la sofisticazione e altre scelte ecomportamenti intesi a screditare i pro-

dotti italiani, invidiati in tutto il mondo,richiamando i consumatori a difesa deiprodotti nazionali. Gli ha fatto eco il sindaco Furlan, chedopo aver ricordato la recente scom-parsa dell’agricoltore romanese TullioCabas, anima dell’agricoltura locale e alquale i presenti hanno tributato un ca-loroso applauso, ha voluto soffermarsisulla vicenda del Souvignon, puntandoil dito contro coloro che hanno provo-cato un notevole danno d’immagine atanti onesti produttori. A conclusionedegli interventi, il presidente Murgut haconsegnato una targa di riconoscimen-to a Gervasio Franco, detto "Ger", clas-se 1920, che sale ancora sul trattore perlavorare i campi, come segno di ringra-ziamento per il suo lungo impegno cheancora profonde lavorando la terra.

Edo Calligaris

Versa Nel giorno della festa patronale, la comunità ha intonato il "Te Deum" per i doni dell’annata agricola

All’altare i prodotti della terra

Colletta alimentare: segno prezioso di solidarietàGrande adesione all’iniziativa anche a Gradisca con la presenza di bambini e giovani della parrocchia

er tutta la giornata di sabato 28 no-vembre, quattro supermercati diGradisca hanno aderito, come da tra-dizione consolidata, alla Giornata

della Colletta alimentare a favore del BancoAlimentare. L’appuntamento che ci offre l’occasione dicompiere un gesto di solidarietà a favore deibisognosi offrendo parte degli alimenti del-la nostra spesa del sabato. Che di solidarietàci sia sempre più bisogno non occorre dirlo,ma vale la pena di sottolineare come ancheun piccolo gesto, come quello di donare al-cuni generi alimentari, può essere impor-tante e significativo. Quest’anno poi un’altra bella novità; in tuttii punti di raccolta c’è stata la presenza deigiovani e dei bambini della Parrocchia. IlClan del Gruppo Scout di Gradisca ed i Capihanno presidiato il supermercato Dpiù di-

scount; i Giovanissimi di Azione Cattolica so-no stati presenti al Supermercato Despar einfine i bambini del gruppo Comunioni conle catechiste e alcuni genitori sono stati pre-senti al Discount LD. Per tutti una bella occasione per dedicare deltempo a favore dei più bisognosi, per tuttiuna scuola di attenzione all’altro e di carità.A tutti quelli che hanno collaborato per lariuscita di questa giornata, dando del pro-prio tempo o donando una parte della pro-pria spesa, un ringraziamento di cuore, inparticolare ai volontari della Caritas parroc-chiale e alla squadra della Protezione Civiledi Gradisca d’Isonzoper la fattiva collabora-zione.Un ringraziamento anche ai punti venditache hanno offerto la loro "ospitalità" ai vo-lontari per questa bella iniziativa.

don Giulio

P

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Sabato, 5 dicembre 201522 Cormonese - Gradiscano

Tradizionale atto di omaggio e preghiera nella Solennità dell’Immacolata, martedì 8 dicembre, della comunità gradiscana dinanzi all’immagine mariana

Omaggio alla Madonna della Portaartedì 8 dicembre, so-lennità dell’Immacola-ta, la comunità di Gra-disca si ritroverà alle

ore 11.00 presso la Madonna del-la Porta per un atto di omaggio epreghiera; al termine processio-nalmente si raggiungerà il Duo-mo per la celebrazione della San-ta Messa delle ore 11.15, nellaquale gli iscritti all’Azione Catto-lica rinnoveranno la loro adesio-ne.

Entrando nella città di Gradiscaper la sua antica Porta, è quasiimpossibile non rivolgere unapreghiera, un segno di croce oalmeno uno sguardo allaMadonna della Porta.Fin dalla fondazione dellaFortezza, in questo luogo, ilProvveditore Giovanni Emo fececollocare un’icona della VergineMaria che divenne ben prestochiamata "Madonna dellaGuardia". Nei secoli successivi tale iconavenne sostituita dalla venerataimmagine della Madonna diMonte Santo, la cui devozione siera estesa in tutto il Goriziano eoltre; questa pala rimase espostafino alla Grande Guerra.Le distruzioni nonrisparmiarono il complessodella Porta Nuova, che vennedefinitivamente restaurato neglianni ’30. Nel frattempo cresceval’attesa per ripristinare l’anticoluogo di culto all’entrata dellaFortezza e già negli anni ’20 lapittrice Mercedes AndrichMosetti raffigurò una nuovaMadonna di Monte Santo dacollocare nella cappella.Bisognerà aspettare, però, il1938 per la definitivasistemazione dell’antico sito e lacollocazione dell’altareproveniente dall’antica chiesa diSan Valentino a Sdraussina. La pala d’altare venne rivisitata

M dal pittore Leopoldo Perco ediventò la "Madonna dellaPorta" che tutti oggi conoscono.Tolte le corone alla Madonna eal bambino, al posto di SanGioacchino e del profeta Isaiavennero inseriti due angeli: unonell’atto di sostenere la portadella Fortezza e l’altro nell’attodi reggere lo stemma della città,e inserendo sullo sfondo ilpanorama della città con ilCarso.Il 31 maggio 1938 vennecelebrata la Prima Messasolenne, durante la qualemonsignor Carlo Stacul, parrocodecano di Gradisca recitò per laprima volta, inginocchiato aipiedi dell’altare, la preghiera allaMadonna della Porta, compostadal maestro e storico AlfonsoMosetti e rivista dal parrocostesso, che molti gradiscanirecitano ancora: "VergineSantissima, potente Mediatricepresso il Tuo Divin FigliuoloSalvatore, prostrati innanzi a Tesu questa pietra, storicotestimonio dei dolori inferti allanostra Terra dall’immanissimoTurco, benignamente ascoltaci.Tu, che durante il lungo assediodi Gradisca fosti MadreConsolatrice degli Avi nostri; Tu,che nell’orror del fuoco e leripetute pestilenze fosti loroconforto e aiuto, Accogli oggi eper sempre sotto il Tuo mantoprotettore la nostra Città, erettadai Dogi di Venezia a baluardodella nostra fede. Ricostruisci leatterrate mura delle animenostre a difesa dei nostri nemicispirituali, Affonda le fossa deinostri cuori per accogliere legrazie del Tuo Divin FigliuoloSalvatore nostro; Fa che icittadini che abitano entro efuori di queste mura diventinosempre più degni della Tuamaterna protezione, dei Tuoicelesti favori; Non degeneri degli

Avi loro, fa che all’amore diPatria uniscano quello dellanostra Santa Religione. Sotto ilTuo validissimo presidio dunqueci rifugiamo, o Santa Madre diDio. Quando nelle varie necessitàci rivolgiamo a Te, nondisdegnare le nostre preghiere,ma in tutti i pericoli spirituali etemporali siaci sempre prontaliberatrice, o Vergine Gloriosa eBenedetta. Signora nostraavvocata, col Tuo Figlio ciriconcilia, al Tuo Figlio ciraccomanda, al Tuo Figlio un dìci rappresenta. Così sia".Da quel fausto giorno - comeracconta il prezioso librettocurato da Angela VincenziniNovelli - ebbe inizio la bellatradizione di concludere il mesedi maggio con la Santa Messasull’altare della Madonna dellaPorta, a cui si aggiunse neglianni l’omaggio cittadino nelgiorno dell’Immacolata, inricordo anche della salvezzadella città nel corso del secondoconflitto mondiale, come si leggenell’epigrafe situata nellacappella: "Gradisca 10 febbraio1945 ore 23.50 Nella notte didolore la città vennebombardata. Nessuna vittima.Cittadini, forestieri concordi tuttiproclamarono il miracolo. S.S.Madonna della Porta, Tu neldisastro sei stata la salvezzanostra. Come la scheggia dellabomba che il cristallo infransema colpire non osò la Tua sacraimmagine. Così noi dietro ilvano schermo delle nostre caserimanemmo salvi. Di cuore Tiringraziamo o Vergine. A ricordodella Tua materna protezionequesta memoria Ti dedichiamo". Ancora oggi questo luogo èfrequentato quotidianamente datanti gradiscani e non chevengono qui per una preghiera eun omaggio a Maria.

Andrea Nicolausig

"Entrando in città per la sua antica Porta, è quasi impossibile non rivolgere una preghiera, un segno di croce o almeno uno sguardo alla Madonna della Porta"

Il "San Valeriano"ad animatori e staffdel Grest 2015

na chiesa di San Valerianoaffollata di giovani ha fattoda cornice alla messa Patro-nale celebrata venerdì 27 no-

vembre. Quest’anno la celebrazioneè stata resa ancora più solenne e im-portante dalla presenza dell’Arcive-scovo Carlo. Nel corso della sua omelia, l’Arcive-scovo ha ripercorso a grandi linee lastoria nella quale si è inserita la testimonianza del ve-scovo di Aquileia Valeriano. In particolare, riferendosi aldibattito fra arianesimo e ortodossia, che imperversa-va nel IV secolo, il presule ha sottolineato la portata del-la scelta di Gesù come Figlio di Dio e non solo comeuomo, seppure profetico e illuminato. Scegliere Gesùcome Dio, significa basare la propria vita sul Vangelo,mettendo la vita nel rapporto con il Signore.Valeriano, fu vescovo di Aquileia fra il 370 circa e il387/388. La sua professione di fede fu pronunciata inoccasione del Concilio delle Chiese occidentali, da lui

Upresieduto ad Aquileia nel 381. In onore del Santo Pa-trono l’assemblea ha quindi rinnovato la professionedi f ede con le antiche parole del simbolo di Aquileia.Al termine della celebrazione, come da tradizione di al-cuni anni, è stato conferito il "Premio San Valeriano2015" che quest’anno è stato attribuito al gruppo ani-matori e staff tecnico del Grest 2015. Il gruppo di ra-gazzi e adulti che è stato premiato ha progettato e rea-lizzato il centro estivo nell’ambito della parrocchia diSan Valeriano, aprendo gli spazi della parrocchia per ilservizio ai più piccoli con spirito evangelico. Pietro Bec-

ci, a nome di tutto il gruppo ha ringraziato i ragazzi perl’impegno auspicando un cammino continuo di impe-gno e servizio educativo anche per i prossimi anni. An-che il Sindaco ha voluto testimoniare loro la vicinanzae il plauso della città. Al termine, un brindisi in orato-rio ha permesso di onorare con gioia la memoria di SanValeriano. È intervenuta anche suor Bernarda, una del-le quattro consacrate della Comunità Loyola che dal1994 al 1997 hanno prestato servizio pastorale a San Va-leriano lasciando un buon ricordo nei fedeli.

don Giulio

Partecipata celebrazione patronale

"Scegliere Gesù come Dio - hasottolineato l’arcivescovo Carlodurante la liturgia eucaristica -significa basare la propria vita sul Vangelo, mettendo la vita nel rapporto con il Signore"

(FOTO A. FECCHIO)

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Sabato, 5 dicembre 2015 23Cormonese - Gradiscano

❚❚ Presentato anche a Cormons il volume di don Boscarol dedicato alla figura del presule

Monsignor Cocolin, vescovo della nostra terraon è stata solo una carrellata di ri-cordi, la serata che ha visto la pre-sentazione, nella sala del Centrocattolico cormonese, del libro

"Monsignor Pietro Cocolin" - curato dadon Renzo Boscarol ed edito da Voce Ison-tina nella collana Testimoni di vita -, ma èstata un’occasione per fare memoria di unvescovo che ha guidato la diocesi per 15 an-ni in una stagione ricca di avvenimenti, an-cora permeata di quello spirito conciliaredel Vaticano II appena conclusosi. Sono trascorsi quasi 34 anni da quandomonsignor Cocolin, che i cormonesi chia-mano ricordano ancora come don Rino, ciha improvvisamente lasciati, ma la sua te-stimonianza è ancora di grande attualità,perché ha tutte le caratteristiche che han-no trovato consacrazione negli atteggia-menti e nelle parole di papa Francesco.Monsignor Cocolin è stato un sacerdote fra

di noi, vescovo con noi, un pastore che hanon solo ha guidato ma anche vissuto conil suo gregge.Don Boscarol, che per anni è stato accantoa monsignor Cocolin e che fu per un perio-do anche segretario, ha tracciato a grandilinee i vari momenti del suo sacerdozio, masoprattutto del suo episcopato. Erano glianni del dopo Concilio, del dialogo nonsempre facile, dei profondi cambiamentiche hanno interessato anche la Curia gori-ziana. L’esperienza di amministratore apo-stolico a Trieste in una realtà che non ave-va ancora superato i drammi della guerra edel confine, ma anche l’impegno in Costad’Avorio che apriva la visione missionariadella diocesi. La vicinanza con il mondodel lavoro con la partecipazione sentita aivari momenti sindacali, i legami con lachiesa madre di Aquileia, dove era stato an-che parroco, e dove forse è anche giunto il

tempo di ricordarlo con un segno concre-to. Don Boscarol ha concluso il suo inter-vento illustrando le numerose fotografieche corredano il libro. In apertura della serata, dopo il saluto por-to dal parroco don Paolo Nutarelli, il gior-nalista Franco Femia, che ha coordinatol’incontro, ha ricordato la presenza di Co-colin a Cormons, dove fu cooperatore dal1944 al 1951, sette anni intensi di ministe-ro sacerdotale che hanno lasciato il segnonella comunità cormonese, ma anche indon Rino, che l’ha portata sempre nel cuo-re assieme ai tanti giovani scout e ragazzidell’Alba che ha fatto crescere. Sono stateproiettate alcune immagini di Cocolin inmezzo ai cormonesi, agli scout e ai giovanidei gruppi parrocchiali. E’ stato come sfo-gliare un album di ricordi e far riaffiorare imomenti belli trascorsi con lui anche at-traverso racconti di aneddoti.

N

❚❚ I bambini di III^ hanno avviato il percorso verso la Festa del Perdono

I primi passi nella comunità cristianaa prima domenica d’Avvento èstata l’occasione per accoglierenelle comunità cristiane dellaCollaborazione Pastorale i

bambini di terza elementare chehanno incominciato il percorso diiniziazione cristiana per prepararsialla Festa del Perdono, il sacramentodella Riconciliazione, checelebreranno a novembre delprossimo anno. Per molti di lorol’inizio del percorso di catechesi èstata la prima occasione perincontrare la comunità cristiana. Dopo l’omelia ogni ragazzo, che hainiziato il suo primo anno dicatechesi, è stato chiamato dallapropria catechista per presentarsidavanti a donpi. Il parroco haripetuto il gesto battesimale ditracciare una croce in fronte al

bambino. Nel giorno del Battesimo quel gesto èfatto dal sacerdote, i genitori e ipadrini. Questo vuole simboleggiareil legame del Sacramento delbattesimo con gli altri Sacramenti. Nel corso della CelebrazioneEucaristica l’Azione Cattolicacormonese ha vissuto la Festadell’Adesione in cui alcuni ragazzihanno per la prima volta aderitoall’Azione Cattolica, anche per lorosono i primi passi di un impegnonella comunità cristiana che si sperali accompagni fino all’età adulta. A conclusione della santa Messa gliiscritti dell’A.C. sono rimasti inDuomo per un momento dipreghiera assieme e poi hannocondiviso il pranzo anche con ipropri familiari.

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Capi squadrigliaincontro e confronto

elle giornate di Sabato 20 e domenica 21 novembre ilricreatorio cormonese si è popolato di ragazzi tra i 13 ei 15 anni, provenienti dai gruppi scout AGESCI di tuttala diocesi, giunti a Cormòns per il Capi’s Day 2015.

L’evento, che viene riproposto ormai da molti anni, vede lapartecipazione di tutti i capi squadriglia della Zona di Gorizia,

Ncirca una cinquantina, conl’obiettivo di fornire lorostrumenti, idee esuggerimenti riguardo allagestione della squadriglia e alrapporto coi lorosquadriglieri. È inoltreun’importante occasione diconfronto con i loro coetaneidi altri reparti, ognuno con leproprie esperienze econsuetudini. Il tema diquest’anno era "Il ruolo delcapo squadriglia" ed è statoanalizzato a tutto tondo nellesei botteghe proposte,

ognuna incentrata su unaspetto particolare(dall’organizzazione delleriunioni fino ai rapporti conautorità, capi ecc.), tenute daicapi reparto della Zona. Unospunto di riflessione suresponsabilità e servizio deicapi squadriglia è statofornito anche da don PaoloNutarelli durante la SantaMessa tenutasi in Duomoproprio per i partecipantiall’evento.

Domenica 6 dicembreGiornata della Caritas

omenica 6 nelle Comunità della Collaborazione sivivrà la "Giornata della Spesa" per la Caritas terri-toriale. Tutti sono invitati a portare generi alimen-tari che verranno distribuiti dai volontari diretta-

mente alle famiglie "bisognose", senza ulteriori "passaggi". La "Borsa della Spesa" può contenere alimenti non depe-ribili. Al momento non occorrono pasta e riso perché ri-cevuti a livello regionale in quantità sufficiente per alcunimesi. Visto il periodo di feste fanno sempre piacere pa-nettoni, pandori, biscotti ed anche qualche giocattolo.

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Nel decanato

■ CormonsMercatino MissionarioÈ stato inaugurato il MercatinoMissionario di Natale, in via Matteotti 55 aCormòns, a fianco dell Ottica Antonutti.Anche quest’anno il ricavato, delleiniziative del Gruppo Missionario, andrà afavore delle missioni diocesane suprogetti di promozione umana. Allapresenza di don Franco, direttore delCentro Missionario Diocesano durantel’inaugurazione del mercatino, è statoanche presentato il libro "Che bontà".Libro, mercatino, lotteria: strumenti persensibilizzare, nelle Comunità, ladimensione missionaria. Unringraziamento a chi ha donato il suotempo ma anche a chi contribuirà arendere ancora più significative que teattività.

■ Coll. pastoraleConcorsi presepiNella "Collaborazione Pastorale" sivivranno due concorsi presepi. Il primo èorganizzato dalla parrocchia di Borgnano.Il secondo è aperto a tutto il mondo web. La redazione di "chiesacormons.it" lanciala sesta edizione del Concorso"PresepeWeb 2.015". Partecipare è facilee gratuito basta fare il proprio presepe incasa; fotografarlo e scaricare la foto sulproprio pc; inviare la foto [email protected] entro e nonoltre le 12 del 26 dicembre con nome,cognome, indirizzo email. Dalle 20 del 27dicembre alle 12 del 5 gennaio, tutticoloro che sono registrati al sito potrannovotare la foto più bella. Al termine dellaMessa del 6 gennaio delle 10 in Duomo aCormòns, verranno premiati i vincitori. Lefoto vincitrici verranno pubblicate su VoceIsontina.

■ MostraNatale al fronteNella sede della Società CormoneseAustria, in via Matteotti a Cormons, siinaugura sabato 5 alle 11, la mostra"Natale al fronte".

e portatrici carniche, che siritagliarono una fulgida paginanella storia della prima guerra

mondiale, sono state le protagonistedello spettacolo "La gerla diPenelope", allestito al centroPastorale monsignor Trevisan periniziativa della redazione Web&Voce. Si è trattato di un monologo recitato

da Carlo Tolazzi, che eraaccompagnato al violino da LuciaConfero. La lettura ha coinvolto il pubblico,che ha potuto conoscere una storiapoco conosciuta, ma lo ha fattoraccontando le gesta di questedonne non viste come eroine, comela retorica le ha poi descritte, ma

come donne che ebbero un ruolo dicollante in una società, quellasegnata allora dalla guerra, dove ilprotagonista era il maschilismomilitare. Le portatrici, tuttevolontarie, erano inquadratenell’esercito, ma non eranomilitarizzate. Prendevano per il loroservizio la paga giornaliera di un

soldato, ma quello che le spinse acaricare sulle spalle la gerla carica diviveri, di abiti puliti o di munizioni,era quello di portare aiutare queifanti, quegli alpini abbarbicati sullemontagne. Tolazzi ha volutorif ettere su fatti ed eventi legati allevicende di queste donne, i loroamori, le loro paure, la loro forza...

L"La gerla di Penelope" ricorda l’epopea delle portatrici carniche

Page 24: Il tempo del Giubileo · 39° Concerto dell’Immacolata a Ruda: il tradizionale appuntamento proposto ... la testa di queste persone, per-ché è da lì che si determina la loro