IL TACCHINO ZOPPOiltacchinozoppo.it/wp-content/uploads/2018/03/Il-Tacchino-Zoppo_01... · accolti...

32
Rivista di attualità e cultura Il solo bipede che dice ad alta voce quello che tutti gli altri pensano sommessamente IL TACCHINO ZOPPO

Transcript of IL TACCHINO ZOPPOiltacchinozoppo.it/wp-content/uploads/2018/03/Il-Tacchino-Zoppo_01... · accolti...

Rivista di attualità e cultura

Il solo bipede che dice ad alta voce quello che tutti gli altri pensano sommessamente

IL TACCHINO ZOPPO

2 • Il Tacchino Zoppo

TZ Il tacchino Zoppoe-mail: [email protected]/iltacchinozoppo

indirizzo postale: TZ Il tacchino zoppoPresso Circolo Culturale PDVia Frentana 1366032 Castel Frentano (Chieti)

Castel Frentano 2016

Impaginazione:Serenity - Lancianowww.serenitystore.it

Stampato daBibliografica - Castel Frentano

EditoreCircolo Culturale PD

Copertina diLucio Bucci

Perché il Tacchino Zoppodi Giovanni G. Amoroso

Albrecht Dürer, massimo esponente della pittura tedesca rinascimentale insieme al nostro multifor-me artista Lucio Bucci, a più di 500 anni di distanza si sono messi insieme per fare una rappresentazio-ne del titolo del nostro giornale. E cosa ne è venuto fuori? Un magnifico corpo di Adamo, amputato della gamba sinistra, su cui si sovrappone un più che rugoso collo di tacchino collegato ad una testa dalle sembian-ze umane deformata da un marcato becco gallinaceo. Del resto non siamo i primi ad esserci ispi-rati al tacchino per creare una metafora. Bertrand Russell e Karl Popper, si erano anche loro rivolti a questo tarchiato pennuto per evidenziare la debo-lezza del pensiero induttivo. Beh avremmo anche potuto scegliere un tacchino con due zampe a dispetto di Chichibio, Boccaccio e del suo Decamerone, ma qui non siamo nel Granducato siamo in Abruzzo e il nostro giornale è ancora un po’ malsicuro sulla strada da intraprendere per cui abbiamo preferito affidarci ad un esemplare azzoppato nella speranza che il suo handicap non lo penalizzi troppo come è stato dimostrato dal successo delle recenti Paralympics di Rio. Troppo saccente questa presentazione? Allora senza troppo menare “il tacchino” per l’aia (perdonateci la licenza di sostituire un quadru-pede con un bipede), eccoci con questa nostra proposta che noi sottoponiamo al vostro giudizio. Consideratelo un vecchio tacc(h)-u-ino dove chiun-que potrà appuntare i suoi promemoria, esprimere le proprie idee, riportare le testimonianze, i mal-contenti, i plausi. Una tribuna aperta a tutti, vecchi/giovani, uomini/donne, elettori di destra, di sinistra, di centro. Tenendo presente che gli articoli rispec-chiano solo il pensiero dell’autore che ne è il solo responsabile e non coinvolgono in nessun modo le tendenze “ religio-geo-politiche” del giornale.

Il Tacchino Zoppo • 3

SOMMARIO

02 Perché il Tacchino Zoppo 03 Un giornale a Castel Frentano per Castel Frentano 04 Castalnove è nu giardine

06 Il giovane castellino Una specie in via di estinzione 08 Castel Frentano Un paese ad alto potenziale

10 L’influenza della rete sulla opinione politica dei cittadini 12 Quali sono gli alimenti dei castellini? Ovvero cosa leggono i castellini

14 Il recupero dei centri storici Io penso smart

16 Sport castellino attivo 19 A quale santo votarci?

20 Cosa pensano i castellini Sondaggio cittadino

22 Lettera aperta Agli studenti

24 Incontri ravvicinati in treno Intreccio tra Puccini e il bocconotto di nonna Maria

25 Come Castel Frentano affron- terà una nuova guerra?

28 Mostra fotografica Castel Frentano si racconta

Un giornale a Castel Frentano per Castel Frentano

di Angelo Caldarone

Cosa vogliono rappresentare questi fogli che cominciano a macchiarsi di inchiostro? Una voce libera. Essa dovrà avere la capacità di comunicare con chiarezza e intelligenza, essere riconoscibile, avere la presunzione di farsi attendere, di seminare una smodata curiosità e soprattutto meritarsi rispetto dei suoi lettori. La speranza è che questi fogli comincino a varcare le porte delle case dei nostri concittadini e che vengano accolti sempre con un pizzico di benevolenza e da giudizi franchi, spassionati e leali. Consapevoli che non potremo piacere a tutti. La democrazia è un bene prezioso. Essa scaturisce dal confronto incessante di idee e si rafforza quotidiana-mente difendendo ed estendendo i diritti verso coloro che più hanno bisogno di migliorare la propria condizione sociale. In questi anni la nostra cittadina vive in una grigia omologazione politica dove è difficile, se non impossibile captare le voci dissenzienti. Perché alcuna voce si eleva al di fuori della politica dominante? Ci sarà una voce che canta fuori dal coro? Eppure la nostra comunità si barcamena tra tasse e imposte che sono tra le più alte del comprensorio. Le ini-ziative culturali e ricreative languono e quando un evento si materializza quasi mai riesce con successo. Nonostante l’aumento demografico i servizi offerti sono scadenti e Castel Frentano viene percepito come un paese dormito-rio. Tra i cittadini questo malessere è manifesto ma non si coniuga ancora in una proposta politica, in una rappresentanza politica visibile e affidabile. Compito ineludibile del giornale sarà quello di essere irriverente nei confronti di ogni potere e perse-guire con passione le infinite possibilità delle persone libere. Impaginare un giornale laico dove tutte le opinioni potranno essere ospitate e rispettate ma al contempo discusse e confutate. Le nostre idee non si nutriranno di dogmi, verità precostituite, certezze assolute. Viceversa saranno il dub-bio, la capacità di proiettarsi oltre le apparenze, di cercare sempre l’originalità, scuotere il nostro umile argomentare.

4 • Il Tacchino Zoppo

CASTALNOVE È NU GIARDINEdi Giovanni G. Amoroso

“Castalnove è nu giardine,sole fiure e aria fine.Chi sta male za risanechi sta bbone n’za lluntane…„così cantava il più noto poeta dialettale cittadino

…ma io direi che Castel Frentano, un giardino non lo è mai stato, né quando era nelle mani di ottusi signorotti terrieri, né durante le mono-tone e ripetitive amministra-zioni comunali più occupate al clientelismo di pochi che alla malandata res pubblica. Un giardino non lo è stato quando l’educazione scolastica si fermava alla terza elementa-re e non lo è ai giorni nostri in cui l’ambizione dei genitori è di far fare un master all’estero ai loro figli, studi di cui non sanno bene di cosa si tratti e che serviranno solo per anda-re ad elemosinare un posto alla catena di montaggio della Sevel o per cercare fortuna in altri lidi. E i cittadini più eroi-ci, più coraggiosi, quelli che “avevano fame”, quelli che non erano “raccomandati” sono stati proprio loro, gli emigranti par-titi per le Americhe dopo aver

venduto i loro mise-rabili beni per pagar-si il biglietto nella stiva di un pirosca-fo transoceanico, o aggrappati alle loro valige di cartone in viaggio su affollati treni verso paesi più fortunati dove pote-vano anche avere la sorpresa di trovare scritto davanti ad un bar “vietato l’ingresso ai cani e agli italiani”. Sarei felice di condi-videre l’ottimismo di Andrea Bucci riportato nel suo articolo “Castel Frentano, un paese ad alto potenziale”, o l’augurio di Margherita Shehu in “Il gio-vane castellino: una specie in via di estinzione”, ma io vedo ancora un paese disinteressa-to all’andamento cittadino, un paese fiero di aver prodot-to in trecento anni di storia solo il decantato bocconotto, un paese che non vuol essere disturbato nel suo soporifero conforto, un paese che vede

riunite le autorità cittadine solo dietro l’emblematica pro-cessione del Cristo morto. Difficile sempre trovare una risposta ai soliti basila-ri interrogativi “chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo?”. Limitandoci a dare uno sguar-do al nostro passato più recen-te si parte da una travagliata e poco informata popolazio-ne del dopoguerra quando il solo mezzo per inserire nuovi software nel nostro bio-com-puter era la pesante lettura, per giungere ai giorni nostri alla emergente Generazione Y, la cosiddetta Millenial Generation, una società neo-li-berale fortemente coinvolta nella comunicazione, i media e le tecnologie digitali. Circa 60 anni di storia in cui a Castel Frentano i governanti locali a volte scimmiottavano la poli-

Il Tacchino Zoppo • 5

Il Tacchino Zoppo

“Variazione sul tema”Collage di Lucio Bucci

tica nazionale a volte inter-pretavano liberamente dei copioni mal definiti con attori di seconda categoria. Più di mezzo secolo di potere incon-trastato del Centro Destra che raramente ha avuto una vali-da opposizione da parte della sinistra. Una sinistra che non è mai riuscita a fare breccia tra i Castellini neanche in periodi in cui i credi politici come socia-lismo e comunismo hanno gui-dato il resto della nazione. Tutto questo per spie-gare da una parte alle giovani leve come si è giunti all’attuale situazione per smuoverli dal loro atavico fatalismo e buttar-li fuori dal confortevole nido familiare, e dall’altra ricordare agli anziani le vicissitudini di cui sono stati in parte corre-sponsabili in parte distratti e pigri osservatori che votando un loro rappresentante hanno pensato di compiere il proprio dovere e di essere in buone mani, disinteressandosi di ogni cosa, senza sapere che la poli-tica è un affare che ci riguarda tutti molto da vicino. Vi riconoscete in que-sto poco accurato “selfie”, fatto senza troppe pretese da un poco costoso telefonino? Purtroppo se non ci diamo una smossa e non ci svegliamo dalla nostra comoda letargia, il futuro sarà uguale al passato anche se abbiamo sostituito le chiochie con le Nike e le pezze invece di averle al culo ce le abbiamo sulle ginocchia dei costosi jeans di Armani.

6 • Il Tacchino Zoppo

IL GIOVANE CASTELLINO:una specie in via di estinzione

di Margherita Shehu

Il giovane castellino è un esse-re raro. Molti suoi amici sono fuggiti in altre città o per stu-dio, o per lavoro, e per questo si sente solo e abbandonato, e quando esce per divertirsi sceglie altri paesi vicini dove magari, se fortunato, trova qualche posto interessante dove passare la serata tra una birra e quattro chiacchiere con gli amici, quelli rimasti. Ma il giovane castellino che ha scel-to di rimanere qui, di rinuncia-re a ciò che potrebbe trovare in altre città che oggettivamente avrebbero molto più da offrir-gli, non è una persona qualsi-asi: la sua è una scelta unica. Chi rimane non è chi non ha avuto il coraggio di andarsene, ma quello che ha avuto il coraggio di rimanere; perchè per rimanere qui, in un posto che ormai non offre più niente, dove il massimo del divertimento è un comico che non fa ridere alla festa dell’Assunta, ci vuole corag-gio. I giovani che rimangono qui oltre alla buona dose di coraggio hanno soprattutto l’a-more per Castel Frentano: è un amore sofferto, un “odi et amo” alla Catullo; da una parte que-sto paesaggio magnifico, unico, questa montagna che ci pro-tegge, dall’altra un paese privo di idee, che ai giovani sembra non pensare più. E a soffrire

è anche chi se ne va. I ragazzi che vanno via provano sempre nostalgia per il posto dove sono nati e cresciuti; questa è una condizione comune ai molti che partono dal posto a cui sono legati per ragioni quasi sempre di lavoro. Chi rimane qui rinuncia anche al lavoro, a una vita di carriera, si nutre solo dell’amo-re per questa Lesbia che lo lega alla propria terra, ecco perché il giovane castellino è un esse-re raro. E come solitamente si decide di fare per gli esseri in via d’estinzione, ovvero di proteggerli, prendersene cura affinchè non si estinguano, così bisogna fare con il giova-ne castellino: se il paese vuole continuare a vivere deve fare di tutto affinchè i pochi giova-ni rimasti rimangano, e quelli andati via ritornino, anche solo per una vacanza; perché fra un po’ di anni gli anziani che pas-sano le giornate al bar, o a fare passeggiate, gli unici che per ora si vedono camminare per il paese, gli unici che per ora partecipano alle feste di paese, non ci saranno più. E allora se non si vuole che questo paese diventi deserto come dopo un terremoto o un incendio, per far sì che la gente non si limiti a fuggire, ma scelga di ricostru-ire, bisogna organizzare eventi, creare luoghi che uniscano i

giovani, che gli permettano di stare insieme, di divertirsi, di parlare, di scambiarsi sorrisi e idee. Il giovane che rimane qui si sente proprio come un sopravvissuto a un terremoto: vede il proprio paese morto e i propri amici che non ci sono più; non ha le forze per rico-struire tutto, e non spetta a lui iniziare a ricostruire. Un altro aspetto che sembra caratterizzare que-sto paese è la considerazione negativa che si ha spesso verso le nuove generazioni: infatti dei giovani castellini si parla spesso come di individui anno-iati che passano il tempo a non fare nulla e che trovano divertimento solo a drogarsi o a bere, ma fare della morale sulle scelte libere e individuali di ciascun individuo è un altro problema che purtroppo que-sto piccolo paesino non riesce a scrollarsi di dosso. Purtroppo le capacità o meno di un indi-viduo non sono direttamente relazionabili alle sue abitudini: sembra infatti che Baudelaire fosse solito passare le sue serate a spendere i soldi del padre per pagarsi alcolici e prostitute, tanto da accumulare molti debiti, e essere cacciato di casa; tutto questo non sem-bra aver avuto effetti sulla sua fama di grande poeta. A Castel Frentano non sembrano esser-

Il Tacchino Zoppo • 7

ci poeti alla sua altezza, ma se ce ne fossero, qualcuno li con-sidererebbe? Ci sono ragazzi che amano fotografare, disegna-re, suonare, scrivere, ma che vengono apprezzati e premiati sempre e solo al di fuori del paese, che qui restano scono-sciuti, ma che magari in altre città vengono invitati a parte-cipare a mostre, eventi e con-corsi: hanno abilità sconosciu-te in paese, ma apprezzate da qualcun altro e mentre qui si continua a parlare dei giovani

come quelli che fumano le canne in altri posti sembra-no non pensarla alla stessa maniera. Una volta questo paese era chiamato “Castannove”: la novità era nel nome stesso. Oggi i “nuovi” di questo paese sono diventati una minoran-za che vive ai margini, a cui non vengono date possibili-tá di espressione, ma è da questa minoranza che bisogna ripartire se si vuole vedere la Castannove di un tempo. Castel Frentano è un luogo

pieno di tradizione, una tradi-zione che va amata e studiata. Chiunque sia natio di Castel Frentano e abbia abbandonato questo posto per vivere altro-ve sa quante contraddizioni e quanti difetti abitano questo luogo, ma non può che sen-tirne la mancanza, come di una mamma lontana, e non può che ritornare. È questo il sentimento da cui si dovrebbe ripartire per costruire un paese come lo vogliamo.

“Castel Frentano”olio su tela, opera di Silvana Angelucci

8 • Il Tacchino Zoppo

A partire dall’immediato dopo-guerra Castel Frentano ha visto sorgere e tramontare diverse testate giornalistiche: Terra e gente, Sotto i portici, Il semi-natore, Il buon seme, che si sono avvicendate nelle edicole e tra la gente per racconta-re la società castellina, dalla cronaca di eventi di interesse pubblico allo sport, dal modo di vivere la spiritualità agli eventi culturali, di aggregazio-ne e alla politica.

Oggi le cose sono molto cambiate sia per le modalità di integrazione sociale dei sog-getti del medium informativo sia per le dinamiche di emis-sione dell’informazione stessa. Castel Frentano non ha più un tessuto sociale ben definito per composizione e struttura, e l’unica piazza anco-ra frequentata sembra esse-re quella virtuale, nei limiti dell’accessibilità a tali risorse. Eppure negli ultimi anni sem-

bra che da più parti ci siano segnali di una voglia di tornare a vivere il paese civilmente e culturalmente. La rinascita di interesse verso Castel Frentano e la sua dimensione pubblica segna l’i-nizio dei lavori di questa testa-ta. Il nostro proposito, prima ancora di ritrovare una dimen-sione di piazza, sia tra le vie del paese che tra quelle del web, è quella di essere termometro di ciò che Castel Frentano è in

CASTEL FRENTANOUn paese ad alto potenziale

di Andrea Bucci

... a Castel Frentano ci sono musicisti, artisti, giornalisti...

Il Tacchino Zoppo • 9

questo momento. Sondare le sue possibilità ricettive e crea-tive. Muovere l’interesse verso cambiamenti e possibilità di sviluppo del paese cercandoli tra le maglie della rete infor-mativa e l’espressione dell’in-teresse personale dei cittadini. La nostra convinzione è che, al di sotto delle apparenze, si celi un oceano di attività e valori ai quali attingere per riportare vitalità al tessuto cittadino. A Castel Frentano ci sono musi-cisti, artisti, giornalisti. A Castel Frentano c’è attività politica, sportiva, associazionistica. A Castel Frentano c’è spiritualità e comunione religiosa. La nostra testata vuole

mettere in contatto tutte que-ste realtà che si perdono nel lento moto della quotidianità indifferente. Connettere queste diverse esperienze in modo da ricongiungere la cittadinanza nell’are del dibattito pubbli-co. Lo si farà con leggerezza, con lo sguardo di chi esorcizza gravosi impegni mettendone in luce, con umorismo, le con-traddizioni. Lo si farà con spi-rito critico, invitando al dibat-tito sulle tematiche scottan-ti dell’amministrazione della cosa pubblica, della condizione alienata e alienante della gio-ventù castellina, del commer-cio delle anime tra i muri della chiesa. La si farà sulla carta per

favorire la discussione pub-blica e in rete per tenere tutti costantemente aggiornati. La presente testata non si limiterà a registrare la voce di Castel Frentano ma stimo-lerà con interviste e indagini il modo stesso in cui le istitu-zioni della vita castellina inter-vengono sulla popolazione al fine di porre in questione la bontà dell’operato della stessa compagine istituzionale. Cambiare i rapporti di forza che bloccano la vita asso-ciativa. Questo è il compito che ci si è proposti. Questo è il proposito che si seguirà.

Scatto irripetibile di Castel Frentano effettuato dal fotografo Dino Vitullo

10 • Il Tacchino Zoppo

Finché la politica continuerà ad anteporre i propri interessi, sia di classe che personali, a quelli della collettività, conti-nueremo a vivere in una nazio-ne, in una città senza un’anima sociale, in cui si cercherà il profitto di pochi, provando di “rimanere a galla” sbraccian-do e utilizzando improbabili mezzi di salvataggio. Se tutti noi cominciassimo ad essere più partecipativi alla politica locale, ad informarci attraver-so canali alternativi, daremmo luogo a quella evoluzione di pensiero e di sistema di cui abbiamo bisogno. Avere una visione altruistica della propria vita migliorerebbe la condizio-ne di tutti noi. Da questo non siamo lontani, oggi è possibile anzi è già in atto probabilmen-te. L’esito del voto della vicina Lanciano alle ultime amministrative dimostra che i cittadini hanno una visione più critica e analitica della politica

alla quale finalmente parteci-pano attivamente. Hanno mal digerito le operazioni politiche di vecchio stampo partitico e hanno dato il loro messaggio tuonante in modo molto chia-ro, sottoforma di voto di pro-testa o astenendosi nella fase del ballottaggio. La classe politica con-tinua a non fare i conti con il tempo che vive, e quando lo fa, gli riesce male, perché vin-colata agli interessi di partito. L’informazione corre veloce e i cittadini usano le nuove tec-nologie e le piattaforme per fare rete. Si creano collettività di opinione e di idee che inci-dono fortemente sulle scelte individuali. Si possono fare tutti i trucchetti di un tempo, ma quando hai a che fare con forme di conoscenza collettiva devi operare in modo chia-ro, trasparente e onesto o sei spacciato. Se non lo fai, ver-rai contraddetto dalla realtà

in poco tempo, online e dai social. Il sistema di potere dei partiti non ha più scampo. L’informazione e la conoscenza diventano collettivi e indipen-dentemente dai vecchi media, sfuggono al controllo. La cono-scenza diventa più analitica e più critica, perché risultato di una moltitudine di fonti e di scambi continui e rapidi. E’ ormai impossibile intorbidire le coscienze individuali con imbonitori e giochetti magici. Questo vale per tutte le forze politiche in campo ed è un processo inarrestabile. La conseguenza natura-le sarà che o i partiti di vecchio stampo diventano dinamici, scevri dalle clientele, purificati dal clientelismo e dall’eredi-tarietà della carica politica o semplicemente scompariranno come forza politica, in quan-to non più espressione della collettività, ma rappresentanti ormai solo di un piccolo grup-po di individui asserragliati nella loro angusta sede di par-tito. I partiti tradizionali, oltre ad essere in clamoroso ritardo nel comprendere queste dinamiche, non hanno proprio la conformazione strutturale per attraversare questo pas-saggio epocale. Sono, in altre parole, prigionieri di sé stessi e dunque destinati all’estinzione, o ad inseguire affannosamente e in maniera approssimativa il cambiamento, che li confonde e li lascia spaesati.

L’INFLUENZA DELLA RETE SULL’OPINIONE POLITICA DEI CITTADINI

di anonimo digitale

Il Tacchino Zoppo • 11

La zavorra che li sta portando a fondo è la loro stessa natura di partito che non è più compatibile con l’e-poca che stiamo attraversando. La loro resistenza al cambia-mento non potrà arrestare il cambiamento stesso, se ne fac-ciano una ragione, sono in atto nuove forze sociali in rete che li supereranno. Soltanto nel 1946 in Italia si legiferò sul Suffragio Universale, importantissimo passaggio democratico per la nostra civiltà. Questo permi-se agli uomini e alle donne di votare indipendentemente dalla loro condizione culturale, sociale e di etnia. Il suffragio universa-le permette di esprimere la volontà generale e di rappre-sentanza politica. Legittima la classe politica dirigente elet-ta ad amministrare le risorse comuni, appartenenti cioè a tutti i cittadini, indipendente-mente dall’orientamento poli-tico di ogni persona. Secondo tali principi, è corretto pensare che la rappresentanza politica trova legittimazione nella pro-pria volontarietà. Ma allora, perché ogni civiltà è causa dei propri mali e dell’infelicità dell’uomo?

L’individuo, nel suo processo artificioso di civilizzazione, ha perso per strada alcuni sensi percettivi, li ha atrofizzati, a vantaggio dell’indifferenza e della ricerca dell’interesse per-sonale. L’individuo ha perso il suo contatto con la natura e con l’universo intero, riducendo la sua esistenza ad una misera pratica quotidiana del soprav-vivere in un sistema artificiale. Di tale processo auto-distruttivo si avvantaggiano gli individui meno evoluti, che cinicamente sono in grado di escludere tutto il resto fuori da se stessi, per perseguire la propria ascesi personale a discapito di una visione più integrativa per il futuro, che preveda invece una ascesi col-lettiva. Il suffragio universa-le è un assurdo ideologico in apparenza, perché l’individuo, ridotto ormai in questa mise-revole condizione sottoposta al denaro e all’interesse per-sonale, anche se eletto da una maggioranza di individui, non potrà mai realizzare la volontà della collettività. In più, ove riuscisse a rappresentare la maggioranza degli individui umani che lo hanno legittimato, rischia di agire sempre senza tenere più

conto della volontà del piane-ta, che lo ospita.

L’aria, la terra, l’acqua, il fuoco;tutti gli organismi che la

popolano, dalle api alle aquile, dai vermi alle talpe,

dal plancton alle balene, tutto il mondo vegetale marino,

lacustre e terrenonon può esprimere il proprio

parere di voto.Per assurdo confidano in noi

umani in quantoil suffragio universale non li

può includere

Eppure tutti hanno una volontà che si esplica nel loro agire per la sopravvivenza. Sopravvivenza a cui noi stessi siamo legati. Dobbiamo atten-dere il giorno in cui tutto il pianeta possa esprimere il suo diritto al voto per far si che gli esseri umani siano in grado di amministrare correttamente il pianeta in senso universale? Il risveglio delle coscienze è solo all’inizio. Una generazione che uccide la speranza, uccide i sogni delle future generazioni.

12 • Il Tacchino Zoppo

Non vi preoccupate, state tran-quilli, questa volta non parle-remo della nostra dieta quoti-diana, né faremo il calcolo di quante calorie ingurgitiamo ad ogni pasto, tanto meno faremo riferimento ai nostri sconta-ti e poco immaginativi piatti “nazionali” quali pizze e foje, la cunije sotto a lu coppe, le pal-lotte casce e ove o l’ipercalorico bocconotto, analizzeremo piut-tosto quali sono gli alimenti della nostra mente. Mah si sapete bene a cosa ci riferiamo: lettura, par-tecipazione ad eventi cultu-rali, viaggi, concerti, visita a musei e mostre d’arte, tutto quello insomma che ci per-mette di evolvere, di metterci in discussione, di migliorare i nostri discorsi, di allargare i

nostri orizzonti, correggendo la nostra infelice miopia mentale. Ma non saremo troppo pedanti, resteremo molto in superficie, ci limiteremo ad valutare chi legge i giornali a Castel Frentano e quali sono le testate preferite. E in que-sta operazione ci siamo basati principalmente sulle informa-zioni dateci dalle due edicole cittadine. Su una popolazione di 4300 abitanti, i lettori di quo-tidiani sono meno di un centi-naio prevalentemente maschi e di età superiore ai 30. C’è poco da esserne fieri. Stavolta giovani leoni castellini e gentile signore non ci sono molte giustificazioni; in questo contesto le scuse della mancanza di attrezzature spor-

tive o del poco tempo libero non sono valide. Detto questo non sarà una sorpresa sapere che è Il Centro con la sua cronaca abruzzese a sensazione che riscuote il maggiore successo, seguito a ruota dai quotidiani sportivi, mentre il resto della stampa nazionale non inte-ressa quasi nessuno e la sua diffusione è vergognosamente limitata. Con una tale premessa le prospettive per il nostro Il tacchino zoppo (TZ) non sono molto rosee, ma noi ci provia-mo lo stesso, starà a voi farci sapere se è un’iniziativa da continuare o abbandonare alla nascita.

Quali sono gli alimenti dei castellini?di Giovanni G. Amoroso

Ovvero cosa leggono i castellini

Il Tacchino Zoppo • 13

14 • Il Tacchino Zoppo

I centri storici sono elementi fondanti dell’identità di una collettività, luoghi creati e modificati nel tempo da etnie con ben precise sovranità terri-toriali, nei quali si concentrano la storia e la geografia econo-mica e sociale di una comunità. Se partiamo dal concet-to più antico connesso all’a-bitare, quello del Genius loci di memoria classica per cui un luogo è tale in virtù di un misterioso connubio e di un prodigioso equilibrio tra cultu-ra e natura, possiamo accettare l’idea che i luoghi acquisiscano un’anima attraverso la sedi-mentazione del vissuto delle generazioni d’individui che li hanno abitati, divenendo nel tempo il risultato concreto di un paziente accumulo di espe-rienze. I Centri Storici delle città italiane sono tra i più carichi di retaggio storico-am-bientale, ma nonostante que-sto negli ultimi decenni hanno subito, e continuano a subi-re, un preoccupante spopola-mento. Le cause dell’abbando-no possono essere diverse: la ricerca del maggior benessere; l’edilizia sociale che negli anni ’60-’70 ha contribuito anch’essa a rarefare i centri storici, con l’assegnazione di nuovi allog-gi in aree spesso periferiche; la contro-urbanizzazione dei

ceti medi… questi solo alcuni dei motivi. Ma è intorno agli anni ’90 con la diffusione, nelle periferie urbane e lungo gli anelli periurbani della gran-de distribuzione commercia-le, che il tessuto dei piccoli negozi dei centri storici, diffici-li da raggiungere da automezzi commerciali e privati, riceve il colpo più grave. Il tessuto arti-gianale, se si escludono pochi restauratori e installatori, era già quasi scomparso. Si è veri-ficato così, negli anni ’80-’90, il tracollo insieme economico e residenziale, dei centri storici, specialmente al Sud, dove è ancora in atto, mentre nel Nord il fenomeno, iniziato prima, ha oggi ceduto il passo a nuove dinamiche. Nella maggioranza dei casi, l’abbandono dipende, molto spesso, dall’espansione urbana prevista dai piani rego-latori generali e dai piani urba-nistici comunali. Molto spesso l’espansione è gonfiata, rispet-to all’effettivo fabbisogno. Per frenare lo spopola-mento dei centri storici, baste-rebbe migliorare gli strumenti urbanistici dal punto di vista della qualità della vita e redi-gere dei piani rapportati stret-tamente alle previsioni demo-grafiche comunali, puntando sulla pianificazione commer-ciale, intesa come politica di

sviluppo delle imprese locali e della qualità dei servizi offer-ti ai consumatori e su quella abitativa. Inoltre bisognerebbe definire delle strategie e delle proposte operative, con l’obiet-tivo di arrivare a uno specifico piano di sviluppo dell’attivi-tà economico-commerciali del Centro storico. Affinché il recupero del costruito possa essere vera-mente messo in atto, si deve dunque passare attraverso l’in-centivazione pubblica che per-metta di riqualificare il costrui-to, così come ultimamente pre-visto dal legislatore. Si dovrà, infatti, intervenire su strutture esistenti, riqualificandole ener-geticamente, il che significherà anche salvaguardare il conte-sto paesaggistico-ambientale all’interno del quale il Centro Storico è ubicato e conseguen-temente innalzare il livello di qualità della vita e della per-cezione dell’ambiente che cir-conda il residente. Ne consegue che sarà l’azione di governance a dover riformare la politica industriale delle costruzioni, limitando il consumo di suolo e favorendo altresì un futuro modello di città partendo dalla riconver-sione “smart” del suo centro storico, facendo leva su colla-borazione e condivisione tra pubblico e cittadino, conside-

Il recupero dei centri storiciIo penso smart

di Maria Grazia Cicala(nostra corrispondente di Roma e Rovereto)

Il Tacchino Zoppo • 15

rando che solo da quel cuore pulsante di città, da quella revi-sionata Agorà, luogo d’incontro e socializzazione, la città potrà rinascere. Quindi trasformazio-ne del centro cittadino non

tanto come luogo di consumo, piuttosto come punto di aggre-gazione, di appartenenza e dialogo, attraverso l’organizza-zione di mostre, attività cultu-rali e ludiche, in grado di coin-

volgere cittadini, commercianti locali e turisti, accomunati dal desiderio di riappropriarsi dei propri spazi e riconoscersi in attività modellate sulla speci-ficità culturale italiana.

16 • Il Tacchino Zoppo

Gli “amanti” dello sport a Castel Frentano sono tanti, ma siamo tutti un po’ pigri nel praticarlo attivamente. Tuttavia ci sono 3 società che si distinguono per volontà, impegno e importanti risultati:Virtus Castel Frentano è la società di calcio, Spadano Volley è la società di pallavolo, e Mistercamp è la società podistica.

Calcio In data 22/06/2015 è nata la nuova società sportiva Virtus Castel Frentano, suben-trata alla vecchia società A.C. Castel Frentano. La Virtus Castel Frentano è stata costitu-ita da: Renato Tucci presidente, cav. Carlo Iocco vice presidente, Gianni Pasquini consigliere e direttore sportivo, Alessandro Russo consigliere e segretario, Domenico Campitelli consigliere e tesoriere, Adriano Giancristofaro, Domenico Di Battista, Aldo Angelucci e Massimo Nasuti con-siglieri.Il collegio dei Probi Viri è formato da Pietro Febbo presidente e da Angelo Abbonizio e Daniele Incollingo come componenti. Questa nuova dirigenza gestisce il set-tore giovanile, la prima squadra e la categoria amatori.Nel settore giovanile sono presenti circa 120 ragazzi suddivisi in categorie partendo dai pic-coli amici (2009/2010), fino ai giovanissimi (2001/2002), allenati da almeno due istruttori per categoria, per garantire massima sicurezza, divertimento ed apprendimento dei sani valori dello sport.La prima squadra militante in terza categoria (GIRONE B CHIETI) è allenata dal mister Marco Piccirilli. La squadra degli amatori (GIRONE A AMATORI CHIETI) è allenata dal mister Oscar Pellicciotta. Dal comune sono forniti gli impianti sportivi di via Olimpia (campo in erba) dotato anche di palestra polivalente ed il campo (vec-chio) di via Colle della Vittoria. I risultati stagionali sono i seguenti:GIOVANISSIMI: Piazzamento in classifica: 9°; Punti: 13

PRIMA SQUADRA: piazzamento in classifica: 1°; Punti: 56 (Vincitore premio fair play)AMATORI: Piazzamento in classifica: 5°;Punti: 37

Intervista al vice presidente Carlo Iocco

1. Come è nata questa società?Con l’intento di riportare il calcio che conta a Castel Frentano e di dare maggiore visibilità alla scuola calcio e al settore giovanile.

2. Quali sono i valori e gli obiettivi che questa società vuole trasmettere?Dare ai ragazzi un punto di riferimento dove diver-tirsi, aggregarsi, socializzare con i compagni, dare supporto e seguirli nel loro percorso formativo di inserimento nella società.

3. Quali sono gli obiettivi futuri?Continuare con tali propositi e migliorarli con il concreto apporto delle istituzioni, in primis, l’am-ministrazione comunale.

4. Quest’anno si è svolto il 2° Memorial Massimo Scalingi; fateci un bilancio di come è andata questa seconda edizione.Replicherete l’evento?L’organizzazione è stata perfetta, frutto del lavoro di tutti.Peccato che la pioggia ha rovinato l’ultimo giorno del torneo, ma stiamo già lavorando per la 3° edi-zione del Memorial.

5. Il pubblico Castellino come ha risposto finora alle iniziative proposte da questa società?Debbo essere sincero?Con indifferenza, pochi sono vicini alla società.

6. Quali aiuti e quanto entusiasmo c’è da parte dell’amministrazione comunale riguardo questa società?Abbiamo in parte la disponibilità degli impianti sportivi. L’amministrazione comunale ci è vicina, si può fare di più ma ci accontentiamo.

SPORT CASTELLINO ATTIVOdi Nicola Di Campli, Luca Di Fazio, Gianluca Di Vito, Marco De Titta

Soci fondatori e staff tecnico della Virtus

Castel FrentanoSquadra “Amatori”

classificatasi 5a

Società podistica Mistercamp di Camillo

Campitelli

Il Tacchino Zoppo • 17

Pallavolo A Castel Frentano è presente anche una società sportiva di pallavolo la SPADANO VOLLEY, che è composta dal presidente Paolo Spadano e dai dirigenti: Nicola Tucci, Claudio Angelucci, Antonio Marcucci ed altri. Questa società vanta un centinaio circa di iscritti divisi in categorie: Femminile quali Minivolley, Under 12-14-18 e Seconda Divisione e una categoria Maschile di Minivolley.È presente solo una squadra femminile militan-te in Prima Divisione.L’amministrazione comunale fornisce a questa società la palestra comunale e la palestra poli-valente di via Olimpia per gli allenamenti e per le partite.

Podismo La società podistica ASD Mistercamp, fondata e gestita dal più noto atleta castellino Camillo Campitelli, esiste ormai da 4 anni e conta 36 iscritti tra i maggiori rappresentanti nel podismo abruzzese.Il gruppo Mistercamp partecipa non solo a gare regionali, ma anche alle principali competizioni nazionali e internazionali.Tra i migliori risultati del gruppo da segnala-re il campionato regionale su pista vinto da Francesco D’Agostino, classificatosi 21° ai cam-pionati italiani dei 10km, e la partecipazione del gruppo Mistercamp all’ambito campionato italiano di corsa campestre.Sappiamo che Camillo Campitelli non ha biso-gno di presentazioni, ma vogliamo ricordare che l’atleta castellino corre dal 1976, ha partecipato a 3-4000 gare vincendone più di 500.

Squadra di calcio “Giovanissimi”

classificatasi 9a nello scorso Campionato

“Prima squadra”

classificatasi 1a, vincitrice del premio “fair play”

18 • Il Tacchino Zoppo

Chi è alla ricerca di una divinità da adorare?

Di qualcuno o qualcosa in cui

credere?Di come divertirsi?

Di come ammazzare il tempo?

Il Tacchino Zoppo

“Variazione sul tema”Collage di Lucio Bucci

Il Tacchino Zoppo • 19

…ma naturalmente stiamo parlando dei giovani e più in particolare dei nostri giovani castellini! Siamo andati a cercarli per dar loro la parola e sentirli raccontare il loro malessere, le loro aspirazioni, la loro noia, la loro insoddisfa-zione e le loro delusioni. Ovviamente si trovano tutti nel bel mezzo di quel periodo della vita dell’uomo che abbia-mo preso l’abitudine di chiamare adolescenza e che resta in gran parte precluso agli adulti e agli educatori in particolare -genitori, insegnan-ti, uomini di chiesa, autorità cittadine- nonostan-te sia stato per tutti un passaggio obbligato. Adolescenza, quella fase della vita dell’uomo in cui si verificano significative tra-sformazioni fisiche, mentali e psichiche e in cui si è in balia di un radicale cambiamento della visione di sé e del mondo. E’ il periodo in cui da una parte bisogna far fronte alla conflittualità con i genitori per conquistare autonomia e rispetto della propria personalità e dall’altra cercare di essere accet-tati in gruppi di appartenenza extrafamiliari in cui i valori e il metro di misura sono completa-mente diversi da quelli usati dai genitori. Cosicché si esce da un’infanzia in cui la presenza dei genitori e l’educazione da loro impartita non sono sempre stati ottimali. Genitori che hanno diviso l’attenzione per i loro figli con molte altre occupazioni e preoccupa-zioni, memori anche delle repressioni infantili da loro subite cadono facilmente in un eccesso di permissività e libertà nei confronti dei loro figli. Il compito svolto dalla Chiesa locale negli ultimi quaranta anni è anche stato piut-tosto inesistente nella formazione spirituale e morale dei giovani dimenticando spesso la rac-comandazione del Cristo “sinite parvulos venire ad me”.

L’educazione scolastica nozionistica e poco coinvolgente, con insegnanti che non hanno mai preso il loro nobile mestiere come una impegnativa missione, ha anch’essa fallito nel non facile compito di aprire nuovi orizzonti ai ragazzi con letture e autori troppo lontani dalla mentalità dei giovani e calcoli matematici di cui non si vede bene l’utilità e le applicazioni. E i giovani castellini, come del resto tanti altri, si ritrovano a navigare a vista in un mondo analogico in cui si è bersagliati da un pressante sovraccarico informativo. E allora dove rifugiarsi? C’è l’attrazione per il branco ottuso e conformista, che forte del numero e del nonnismo impone la sua traco-tanza e la sua insidiosa arroganza. E chi si vede rifiutato e schernito dal branco trova rifugio in una allarmante solitudine. Troppo pigri per avventurarsi in una impegnativa verticalità si preferisce la più sem-plicistica orizzontalità, direzione in cui navigano messaggi, chat, selfie… E dopo aver ottenuto dai nonni, anche con non troppa insistenza, l’ultimo modello di smartphone, e se minorenni, aver fatto uso della tessera sanitaria di qualche familiare per potersi rifornire di sigarette alle macchinette automati-che, i giovani castellini passano le loro giornate tra noia, birra e qualche canna (vedi articoli su Il Centro: Cocaina per l’Abruzzo nascosta in un bosco, 16 arresti e 34 indagati, 14/06/16; Lanciano, traffico di cocaina, ecco gli arrestati. Droga per un milione, 14/06/16; Cocaina, in sei non rispondono al giudice, 19/06/16) ignari dell’agguerrita concorrenza che si troveranno di fronte quando si metteranno alla ricerca di come guadagnarsi la vita.

A QUALE SANTOVOTARCI?

di Giovanni G. Amoroso

Lo stato di manutenzione delle aree pubbliche castelline (strade, villa comunale, terreni di sport ecc) vi sembra:

La raccolta dei rifiuti corrisponde alle esigenze cittadine?

I negozi e supermercati castel-lini per la spesa giornaliera vi sembrano:

Chi è il sindaco di Castel Frentano?

Siete soddisfatti del suo oper-ato?

Chi sono i consiglieri comunali dell’opposizione?

Siete soddisfatti dei servizi offer-ti dagli uffici comunali?

Siete soddisfatti dell’operato dei vigili urbani?

Siete soddisfatti dell’operato dei carabinieri?

Siete soddisfatti dei servizi offer-ti dall’Ufficio postale?

Siete soddisfatti della scuola e dei servizi educativi?

Vi sentite protetti e in sicurezza nella vostra casa?

Buono - 2%Accettabile - 23%Insu�ciente - 73%

Non so - 2%

Si - 38%Non completamente - 36%No - 17%

Non so - 9%

Su�ciente - 46%Insu�ciente - 42%

Non so - 12%

Sanno - 82%

Non sanno - 18%

Si - 9%Abbastanza - 32%No - 35%

Non so - 24%

Sanno - 42%

Non sanno - 58%

Si - 14%Abbastanza - 44%

No - 30%

Non so - 12%

Si - 10%Abbastanza - 35%No - 45%

Non so - 10%

Si - 16%Abbastanza - 29%No - 46%

Non so - 9%

Si - 22%Abbastanza - 44%No - 30%

Non so - 4%

Si - 16%Abbastanza - 29%No - 10%

Non so - 45%

Si - 14%Abbastanza - 18%Poco - 35%

Per niente - 33%

Prendendo spunto dalla recente mostra fotogra-fica in cui si è data la parola a Castel Frentano, abbiamo pensato di fare altrettanto con i suoi cittadini sotto forma di un sondaggio su argo-menti di interesse comune. Nel fare questo abbiamo cercato di sce-gliere un campione rappresentativo della popo-lazione tenendo conto del sesso, età, livello di studi, quartieri cittadini. Vogliamo comunque avvisare il lettore che il sondaggio non è stato fatto in maniera rigorosamente scientifica, quin-di anche i risultati sono da prendere in maniera indicativa e se la cosa presenta un certo interes-

se potrebbe essere ripetuta su più larga scala.I dati del presente sondaggio sono stati elabo-rati da: Nicola Di Campli, Luca Di Fazio, Gianluca Di Vito. Riportiamo i risultati del sondaggio senza commentarli in attesa di un dibattito cittadino e prendendo questo giornale come riferimento per inviare commenti ed opinioni:e-mail [email protected] postale T.Z. Il tacchino Zoppo, presso circolo culturale PD, via Frentana, 13 – 66032 Castel Frentano (CH)Soggetti su cui i castellini si sono espressi e loro risposte sono i seguenti:

20 • Il Tacchino Zoppo

COSA PENSANO I CASTELLINISondaggio cittadino

Sarebbe utile creare un gruppo di volontari per la protezione civile?

Sarebbe utile avere a Castel Frentano un servizio sanitario di prima necessità per prelievi di routine, controllo pressione, elettrocardiogramma ecc?

Hai votato alle ultime elezioni comunali?

Andrai a votare alle prossime elezioni comunali?

Si - 79%No - 8%

Non so - 13%

Si - 90%No - 5%

Non so - 5%

Si - 90%

No - 10%

Si - 85%

No - 15%

Il Tacchino Zoppo • 21foto Ennio De Risio

Cari ragazzi, Vorremmo comunicarvi con dispiacere di una opportu-nità che vi è stata negata dalla scuola, circa un “Concorso di poesia e disegno” proposto dal Circolo Culturale PD. Come potete constatare dalla lettera del 10/03/16, qui di seguito riportata avevamo

preso un’iniziativa per solleci-tare l’immaginazione dell’in-fanzia e degli adolescenti. Non abbiamo ricevuto nessuna risposta scritta a que-sta lettera. Inoltre in segui-to ad un incontro avuto tra Angelo Caldarone e Giovanni G. Amoroso con la vicepreside e il segretario della scuola ci

avevano assicurato che per lo meno gli studenti delle medie sarebbero stati coinvolti in questo nostro progetto. Purtroppo non c’è stato seguito. Ce ne dispiace molto.

Circolo Culturale PD

LETTERA APERTA AI BAMBINI DELLA SCUOLA MATERNA, AGLI SCOLARI

DELLE ELEMENTARI E AGLI STUDENTI DI SCUOLA MEDIA DI CASTEL FRENTANO

Circolo Culturale del Partito Democratico di Castel Frentano

Via Frentana 13

66032 Castel Frentano

Responsabili:

Angelo Caldarone tel 339 58 10 427

E mail [email protected]

Giovanni G. Amoroso tel 346 94 06 686

E mail [email protected]

Oggetto: proposta di concorso di poesia

Autorità scolastica di

Castel Frentano

Castel Frentano 10/03/16

Recentemente abbiamo creato un Circolo Culturale associato al PD di Castel Frentano.

Scopo del Circolo è promuovere la cultura nella nostra città.

In questa ottica abbiamo pensato di proporre agli alunni di CF un piccolo CONCORSO DI POESIA

E DISEGNO.

Il tema del concorso è “CASTEL FRENTANO”, e si propone di scoprire o riscoprire l’immagine

di Castel Frentano con gli occhi dell’infanzia e dell’adolescenza

Obiettivo del concorso: Sollecitare l’immaginazione dell’infanzia e degli adolescenti fuori dai rigidi

schemi e in tutta libertà. Sondare cosa rappresenta e qual è il significato che i ragazzi attribuiscono

al paese dove la maggior parte è anche nata e dove vivono i loro primi anni di vita con un

linguaggio poetico e colori che non sono completamente contaminati dal senso comune e da una

visione delle cose non troppo addomesticata.

La poesia può essere scritta in italiano o dialetto.

Mentre per gli alunni di elementare e media il concorso riguarda poesia e disegno, per i bambini

della scuola materna ci limitiamo ovviamente al disegno.

La valutazione dei lavori sarà fatta da una commissione presso il Circolo Culturale presieduta da

Giovanni G. Amoroso.

Premio per le 10 migliori poesie e per i 10 migliori disegni sarà la pubblicazione su un giornale

cittadino che apparirà la prossima estate.

Le poesie e i disegni dovranno pervenirci entro la fine dell’anno scolastico.

Distinti saluti

Angelo Caldarone

Giovanni G. Amoroso

22 • Il Tacchino Zoppo

“Un paese che distrugge la sua scuola non lo fa mai solo per soldi,

perché le risorse mancano, o i costi sono eccessivi.

Un paese che demolisce l’istruzione

è già governato da quelli che dalla diffusione del sapere

hanno solo da perdere.”

Italo Calvino

Circolo Culturale del Partito Democratico di Castel Frentano

Via Frentana 13

66032 Castel Frentano

Responsabili:

Angelo Caldarone tel 339 58 10 427

E mail [email protected]

Giovanni G. Amoroso tel 346 94 06 686

E mail [email protected]

Oggetto: proposta di concorso di poesia

Autorità scolastica di

Castel Frentano

Castel Frentano 10/03/16

Recentemente abbiamo creato un Circolo Culturale associato al PD di Castel Frentano.

Scopo del Circolo è promuovere la cultura nella nostra città.

In questa ottica abbiamo pensato di proporre agli alunni di CF un piccolo CONCORSO DI POESIA

E DISEGNO.

Il tema del concorso è “CASTEL FRENTANO”, e si propone di scoprire o riscoprire l’immagine

di Castel Frentano con gli occhi dell’infanzia e dell’adolescenza

Obiettivo del concorso: Sollecitare l’immaginazione dell’infanzia e degli adolescenti fuori dai rigidi

schemi e in tutta libertà. Sondare cosa rappresenta e qual è il significato che i ragazzi attribuiscono

al paese dove la maggior parte è anche nata e dove vivono i loro primi anni di vita con un

linguaggio poetico e colori che non sono completamente contaminati dal senso comune e da una

visione delle cose non troppo addomesticata.

La poesia può essere scritta in italiano o dialetto.

Mentre per gli alunni di elementare e media il concorso riguarda poesia e disegno, per i bambini

della scuola materna ci limitiamo ovviamente al disegno.

La valutazione dei lavori sarà fatta da una commissione presso il Circolo Culturale presieduta da

Giovanni G. Amoroso.

Premio per le 10 migliori poesie e per i 10 migliori disegni sarà la pubblicazione su un giornale

cittadino che apparirà la prossima estate.

Le poesie e i disegni dovranno pervenirci entro la fine dell’anno scolastico.

Distinti saluti

Angelo Caldarone

Giovanni G. Amoroso

Il Tacchino Zoppo • 23

24 • Il Tacchino Zoppo

Sistemo la valigia dietro il sedile e mi accomo-do al mio posto sul treno per Torino. Appoggio delicatamente il vassoio di bocconotti sul tavo-lino, proprio a fianco a un pacchetto di Kit-Kat. Davanti a me un bambino di sei o sette anni che non arriva con i piedi a terra. Menomale!.. così posso allungare le gambe! Lui non si è accorto che sono arrivato. È tutto infilato dentro il tablet che gli ha dato il padre di fianco a lui. – SHAAff SbrOONK BREMMM!! – .. il tablet inizia ad urlare. Uhmmm… i piedi li potrò anche allungare, ma mi sa che oggi qui non si dorme.. Apro il computer, connetto le cuffie e seleziono Mozart, vediamo se mi rilasso un po’... , … – DDIIIING didddiriRIDDoNG BBBUUUUNG!! – Niente da fare. Mozart non può nulla contro tutto questo macello.. Alzo il tiro: provo con Beethoveen: la Quinta Sinfonia.. Beh.. con questa vado sul sicuro. Chiudo gli occhi e via! Pappappappaaaaa, Papapappaaaa… non sento nulla fuori dalla musica delle mie cuffie.. forse ce l’ho fatta.. Dischiudo un occhio per scrutare il piccoletto e vedo che ha lasciato il tablet per tentare di aprire il Kit-Kat.. Va bene anche così.. almeno ha spento quell’aggeggio infer-nale. Richiudo l’occhio e vengo sommerso da Beethoven che mi grida nelle orecchie tutti i suoi pensieri di note. Ah che pace.. – ANDIAMO A COMANDARE, BAM BAM BAMbaba!! – Apro gli occhi, il piccoletto ha riaperto le ostilità.. lui mi guarda con sfida, io lo guardo con sfida.. OKKEI, l’hai voluto tu.. Cerco sul computer, apro e chiu-do le cartelle.. dovrei avercela.., .. ECCOLA! La Bohème di Puccini - quella del 1979 di Kleiber alla Scala. E adesso a noi due pic-cola peste.. Tolgo le cuffie. Alzo il volume al massimo e do il via! PARAPPAPPA, PARAPPAPPA…. Lui alza di scatto gli occhi e mi guarda dritto. E con lui tutto il vagone si gira per capire cosa accade; abbas-so un po’ il volume. – Che fai? – Mi chiede perplesso. – Ascolto musi-ca – rispondo. – Come me? – mi

fa incuriosito mentre lascia il tablet. – Sì. – gli rispondo continuando a guardare le immagi-ni sullo schermo. – Posso vedere anch’io? – e così dicendo me lo ritrovo a fianco a guardare Pavarotti che grida sul palco, suo padre invece risponde al telefono. – Cos’è? – mi guarda incu-riosito. – Un’Opera – e lui sgrana gli occhi, – una storia cantata – rimane perplesso. – Guarda, è come uno di questi bocconotti qui – gli faccio mentre gli apro davanti agli occhi la scatola dei dolci, e mezzo vagone si gira attirato dal profu-mo – Se lo guardi è bello ma niente di specia-le, se lo prendi è pesante.., ma se lo mordi…–. Mi guarda, poi guarda i bocconotti, poi guarda Pavarotti: non sa che fare. – Lo mordo? – mi chiede. – Solo uno, gli altri mi servono – e sor-rido. Lui allunga la mano, solleva il bocconotto e se lo porta alla bocca. E in qualche modo lo addenta sporcandosi tutta la faccia di zucchero a velo. – Ma è pieno!! – mi fa stupito. – Te l’ho detto: è come l’Opera. Adesso ascolta. – e dal computer si sente cantare “Chi sono? Sono un poeta..”. – PRONTO.. PRONTOOO! – Il padre urla al telefono e il bambino rapidissimo: – zitto papà! Sto ascoltando! –. Il papà rimane perples-so e gli fa: – ..e il Kit-Kat? Non lo mangi?! –.– No. Mangialo tu! – e si riperde nello schermo: “Che cosa faccio,.. Scrivooo!!”. Io rido. A proposito: i bocconotti erano di nonna Maria. Non di altri. Insomma nonna Maria era la Kleiber del bocconotto.

Incontri ravvicinati in trenoIntreccio tra Puccini e il bocconotto di nonna Maria

di Italo Stante(nostro corrispondente da Torino)

Anno domini 2016:sull’altra sponda del Mediterraneo, cannoni e bombe non smettono di seminare morte ed orrori, l’odio fratricida ancora ammorba la mente dell’uomo. Un’umanità dolente e dispera-ta preme alle porte di un’Europa vecchia, egoi-sta, che impaurita ed impreparata ad affrontare le nuove sfide della storia, erige insormontabili muri e srotola fili spinati. Se qualcuno si era illuso che potessimo stare fuori dai problemi del mondo, si ricreda, le guerre per cause economiche o politiche, il terrorismo pseudo-religioso e la tragedia dei profughi sono lì a ricordarcelo. I motivi dei conflitti sociali e interna-zionali sono purtroppo ciclici e difficilmente eliminabili. Compito della cultura e della poli-tica dovrebbe essere quello di risolverli, spesso invece una falsa cultura ed una politica miope e

meschina non fanno che alimentarli. La pace è un bene supremo, senza di essa ogni costruzione è effimera, ogni conquista è precaria, ma non è mai acquisita una volta per sempre; e come ogni campo, affinché dia frutti deve essere continuamente coltivato ed accudi-to con cura e costanza. Ricordare oggi la guerra che settanta anni fa ha attraversato tutta la nostra penisola, non è solo un esercizio per gli storici, ma una fondamentale operazione di igiene per le nostre menti, affinché abbiamo la piena coscienza di cosa di mostruoso c’è dietro a questa parola. Filippo De Risio, mio suocero, già Direttore dell’Ufficio Postale di Castel Frentano, meglio conosciuto come don Filippe de la poste, mi ha raccontato vari episodi relativi ai giorni tra novembre e dicembre 1943, quando Castel Frentano si trovò sulla linea del fronte durante

Come Castel Frentanoaffronterà una nuova guerra?

di Luciano Savoldi(nostro corrispondente da Brescia)

Il Tacchino Zoppo • 25

l’ultimo conflitto mondiale. Io, bresciano (castellino di affezione), ne riporterò alcuni senza pretesa di storicità, sem-plici flash di una quotidianità in tempi difficili e pericolosi. Vorrei soprattutto ricordare l’assur-dità e la follia della guerra una volta scatenata: l’Italia ha pagato un pesantissimo tributo di san-gue e di economia per avere abbandonato l’uso della ragione e scelto quello della violenza. Fu una follia la dittatura che precedette la guerra, il manipolare e distorcere le coscien-ze di una nazione giovane e con tanti proble-mi ancora da risolvere. Fu una follia sfidare il mondo per fini indegni, in alleanza con un turpe alleato che aveva già dato prova di sé. A noi il dovere di ripercorrere quei tempi, capire quegli eventi, tramandare alle generazioni, ignare di tanto strazio, la verità storica. La guerra inopinatamente dichiarata dall’Italia il 10 giugno del 1940, ha cominciato subito a causare devastazioni e lutti. Il conto fu presentato alle nostre famiglie dove arriva-vano le notizie di chi, strappato al vivere civile ed operoso, non avrebbe fatto più ritorno, non lasciando niente di eroico, ma solo dolore e miseria. Castel Frentano non ha fatto eccezione, e pochissimi non sono stati toccati da quegli eventi. Il culmine della tragedia fu raggiun-to quando gli anglo-americani sbarcarono in Sicilia, e incominciarono a risalire la penisola. Dopo la resa incondizionata e le tristissi-

me vicende conseguenti all’otto settembre, l’in-tera classe dirigente si dileguò, il paese fu diviso, dando inizio ad una disastrosa guerra civile. L’ex alleato ci considerò ‘traditori’, e divenne padrone feroce di più della metà del paese, coadiuvato da quel che restava della dittatura che ci aveva catapultato nella rovina. Con lo sbarco anglo-americano in Sicilia il 10 luglio 1943 cominciò il lungo calvario della nostra patria, che si snocciolava come i grani di un sanguinario rosario man mano che il Corpo di spedizione alleato risaliva la penisola. Lungo l’intera valle del Sangro i tede-schi, con la linea Gustav che andava dal Tirreno all’Adriatico, avevano istituito una caparbia linea di difesa per bloccare l’avanzata degli Anglo-Americani,. La guerra a Castel Frentano, fu annun-ciata dall’ordine di sgombero e sfollamento del paese del 25 ottobre 1943, cui fece seguito l’oc-cupazione da parte dei tedeschi dei punti stra-tegici, e culminò con la battaglia che nei giorni dal 27 novembre al 2 dicembre del 1943 portò gli alleati agli ordini del generale Montgomery a superare il fiume Sangro ed i Neozelandesi a conquistare il paese. Gli episodi locali, rivelatori della stupidi-tà della guerra, sono nella memoria degli ormai pochi sopravvissuti e dei loro discendenti. Il primo episodio che riporto è della sera del 1 novembre 1943. Stava per venire al mondo la prima delle sorelle di mia moglie Anna Maria

26 • Il Tacchino Zoppo

De Risio, il paese era occupato dai tedeschi, era già buio ed era in vigore il coprifuoco, ma don Filippo dovette uscire per chiamare la levatrice. Fece pochissima strada tra i vicoli e le scalette del paese, quando fu raggiunto da una pattuglia tedesca su sidecar, che lo bloccò sotto la luce del faro della moto, e con parole non propriamente aggraziate, volle immediate giustificazioni. Non fu facile spiegare il perché non era stato rispet-tato il coprifuoco, ma il pericolo fu scampato anche se lo spavento fu notevole. Un altro fatto avvenne sempre nei primi giorni di novembre nei pressi del passaggio a livello alla stazione di San Rocco della Ferrovia Sangritana. Giunsero dal casino Paolucci di Marcianese, adibita a Comando delle SS, alcune auto con alti ufficiali della Wermacht e delle SS per un sopralluogo alle posizioni difensive. L’atteggiamento marziale, lo sbattere di tacchi, i reiterati gesti di comando diedero l’impressione ai pochi testimoni che essi non se ne sarebbero andati senza combattere. Qualche giorno dopo, a seguito del sopral-luogo dei comandanti, i genieri tedeschi stava-no per minare e far saltare in cima alla collina delle Morge, il Villino Geniola, una casetta-torre di proprietà appunto del nonno di mia moglie, Ennio Geniola. Era in una posizione di rilievo, e nelle giornate limpide lo sguardo poteva arri-vare sino alle Tremiti, una posizione strategica che non era sfuggita ai tedeschi, e che pertanto nella loro tecnica del fare terra bruciata, non volevano lasciarla in piedi. L’interessamento del nonno con l’offerta di alcuni barilotti di miele provenienti da alcune arnie che egli aveva nelle vicinanze servì ad addolcire l’animo di alcuni tedeschi e la casetta-torre si salvò. La caset-ta esiste ancora, ma il tempo e l’incuria sono riusciti a fare quello che alla guerra era stato impedito. Alla fine di novembre 1943 l’Ottava arma-ta alleata varcò il Sangro; tra bombardamenti, scontri di carri armati e di fanterie, risalendo dal costone di Mozzagrogna i Neozelandesi espu-gnarono Castel Frentano che così cambiò padro-ne. Non tutto naturalmente fu indolore e anche diversi civili furono vittime di quelle tragiche giornate. I tedeschi si erano ritirati lungo la diret-trice Orsogna-Ortona, arroccandosi in posizioni maggiormente difendibili, e Castel Frentano da quel momento fu oggetto di cannoneggiamenti

provenienti da Orsogna. La casa di via Frentana che fu dei miei suoceri, e che ora è stata demolita e ricostruita, venne occupata da prestanti giovanotti neoze-landesi, provenienti esattamente dagli antipodi del pianeta.Nella mia casa di Brescia ho ricollocato un campanello a muro che questi soldati neoze-landesi avevano tolto ed utilizzato nella cucina da campo come segnale per l’ora del rancio. Ho anche riportato un mobile appendiabiti da ingresso con relativo portaombrelli, che mio suocero mi raccontò veniva utilizzato come rastrelliera per i fucili.

Il Tacchino Zoppo • 27

28 • Il Tacchino Zoppo

Sono stati chiamati intrepidi visionari un gruppo di castel-lini guidati da Pietro Febbo che in meno di 3 settimane ha trasformato un deposito di detriti bellici in una accatti-vante mostra fotografica. Ma non è stata questa la sola sorpresa per i numerosi visitatori. L’attrazione è anche rappresentata da come i curatori della mostra hanno interpretato il tema “Castel Frentano si racconta”. Sì, infat-ti è la Signora Castalnove, come è stata ribattezzata la nostra cittadina, che ha deciso di mettere a nudo la propria vulnerabile anima, frugando tra i suoi ricordi, rispolveran-do la sua memoria, ridando vita a personaggi e visioni che hanno fatto la sua storia,

Un paese vuol dire non essere soliRitrovare le forzeTrovare i compagniRivedere le case,le stradequelle rimastequelle sparitequelle sepolte

MOSTRA FOTOGRAFICA:CASTEL FRENTANO SI RACCONTA

di Giovanni G. Amoroso

focalizzando immagini rimaste troppo a lungo nell’ombra. E Castel Frentano dedica tutto questo ai suoi personaggi più marcanti, personaggi trascurati dalle autorità, personaggi dei quali è inutile ricercare i nomi nelle piazze, nelle strade o nei monumenti cittadini, perso-naggi di cui non esistono foto ma che tuttavia fanno parte del nostro immaginario collet-tivo e degli archetipi castellini di cui noi tutti portiamo un’ impronta non dico nel DNA (queste sono saccenterie di altri tempi) ma nei nostri rife-rimenti giornalieri tramandati ormai da più di una generazio-ne:Peppine de Zi CacateCiccille ScopetteRicucce la PlauseLuigine de RecchioneRocco lu banditoreZi Peppine lu FranceseNecole de CiapoccheMastre AlfredeCippe e longheMastro LivioNiculine de PellettoneMinghe de PagnotteNicole de CarogneMastragnazieTappe de ButtijeE prendendo spunto dalla massima scritta sul frontone del tempio di Apollo a Delfi, anche Castel Frentano, con mal celata modestia, ricorda al suo visitatore che “poco importa quello che noi esponiamo, l’importante e’ quello che voi vedete”.

Bisogna anche dire che Castel Frentano non è stata sola in questa operazio-ne. Peppino Garibaldi ha dato forza alla narrazione con il suo immenso archivio fotografico permettendo a tutti di ritro-vare nelle sue fotografie un amico, un familiare, un avveni-mento capace di far tornare in superficie emozioni assopite. Interessanti le vecchie foto della frana, e della chiesa dell’Assunta, belle quelle ine-dite di Ennio De Risio che ci hanno fatto scoprire la prima auto e la distinta ed elegante borghesia cittadina dell’inizio del secolo scorso. Poi la mostra prende tutt’altra piega con Silvana Angelucci e Lucio Bucci che hanno aggiunto alle fotografie i loro dipinti e le loro istrio-niche immagini trasportando-ci in una dimensione a volte romantica a volte surreale e metafisica.

Il Tacchino Zoppo • 29

30 • Il Tacchino Zoppo

Staz. di Servizio Agip 25577

Via S. Rocco, 40

66032 Castel Frentano (Ch)

Tel. 0872.56193

FRANCESCHINI S.a.s.

• d

ai

c ol l

i f r e n t a n i • c h i e t i • i t al y

ol i o

e x t r a v e r g i n e d i o l iv

a

Via F. Masci66032 Castel Frentano (Ch)

Tel. 0872 56575

Bucci FrancescoImpresa Edile

Via F. Masci66032 Castel Frentano (Ch)

Tel. 0872 56575

Bucci FrancescoImpresa Edile

Dott. Ing. Di loreto Nicola

Via Umberto I, 32Castel Frentano (Ch)

Tel./Fax 0872 569384 - Cell. 320 8621008e-mail: [email protected]

Studio IngegneriaDI LORETO

Il Tacchino Zoppo

“Variazione sul tema”Disegno di Lucio Bucci