Il sogno: un’umanità nuova e...

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via Curtatone e Montanara 2 35141 Padova telefono 049-723310 fax 049-9271316 e-mail [email protected] I niziati con un nuovo ciclo lo scorso no- vembre, sono giunti al termine del pri- mo anno i due corsi biennali di forma- zione missionaria organizzati dall’uffi- cio missionario diocesano (“Laici per la mis- sione” e “Scuola di animazione missiona- ria”), e la scuola di formazione di base, un percorso formativo proposto in ogni vicariato con lo scopo di mantenere “vivo” il fuoco della missione nei gruppi missionari e nelle comunità cristiane della nostra diocesi. Il percorso“Laici per la missione” è pensato come cammino di discernimento per laici (giovani dai 25 anni, adulti, coppie, famiglie), che desiderano offrire qualche anno della lo- ro vita alla missione ad gentes in una missio- ne diocesana, nello stile della comunione e della cooperazione tra chiese (info: cmd.lai [email protected]). La “Scuola di animazione missionaria” è ri- volta agli adulti dai 25 anni e orientata a for- mare animatori e animatrici missionari nel territorio diocesano (info: cmd.sam@dioce sipadova.it). Gli incontri ricominceranno nel prossimo autunno, con gli appuntamenti del secondo anno di cammino. Sono invece aperte le iscrizioni per il nuovo corso “Viaggiare per condividere” che, pro- ponendo un incontro mensile da novembre a giugno e in collaborazione con due degli isti- tuti missionari di Padova (la famiglia combo- niana e i missionari della Società missioni africane), preparerà a una facoltativa espe- rienza estiva in una missione diocesana (in Africa, America latina, Asia o nell’Europa dell’est). «Il cammino di formazione non è finalizzato esclusivamente al viaggio, ma vuole essere anche uno spazio giovanile di avvicinamento e approfondimento della dimensione missio- naria», spiega Sandra Zemignan, referente del corso per il centro missionario diocesa- no. Nell’anno formativo 2010-11 sono state una ventina le persone che lo hanno fre- quentato: provenivano da tutto il territorio della diocesi ed erano in prevalenza giovani sui 25-27 anni. Di questa ventina di parteci- panti, quattro si apprestano a partire per un’esperienza missionaria in gruppo in Ecua- dor, altrettanti in Kenya e in Georgia. Si tratta di un primo approccio alla missiona- rietà, sottolineano i responsabili. «Il mondo missionario ha ancora molto da dire ai nostri giovani, così l’incontro tra culture – aggiunge Zemignan – Notiamo ogni anno come la mis- sione ispiri l’idea di fiducia, concretezza, di aderenza e coerenza ai valori della chiesa, di freschezza, di attenzione all’altro: da qui cre- do derivi il successo delle nostre proposte. Anche se, durante il corso, teniamo sempre a ribadire che il viaggio non è pensato per andare a fare qualcosa, ma per conoscere, incontrare, fare esperienza di scambio. Pen- siamoci: a noi non è chiesto di “fare qualco- sa” di bene per gli altri ma solo di condivide- re, di cambiare il cuore, l’intenzione, di ascoltare le persone, di dare importanza alle relazioni, di aprirsi agli altri e imparare a scoprirci fratelli, tutti uguali e bisognosi gli uni degli altri». Il primo viaggio che si affronta nel corso è dunque un viaggio nella propria vita, è un “leggersi dentro” per capire quali nuovi spi- ragli di luce la missione può apportarvi. Quindi l’iniziativa svolge anzitutto un ap- profondimento sui temi dell’interculturalità e della mondialità, e infine permette di cono- scere i paesi in cui si effettuerà il viaggio. “Viaggiare per condividere” si appresta a fe- steggiare i primi quindici anni di cammino. Le oltre trecento persone che in questi anni hanno frequentato il percorso, avvicinandosi alla missionarietà, avranno la possibilità di rivedersi e rimotivarsi, in occasione di un momento di festa che si svolgerà il prossimo 1° ottobre (info: cmd.viaggiare@diocesipa dova.it). Giovani in viaggio per condividere Il sogno: un’umanità nuova e fraterna Dalla Festa della missione un invito a coltivarlo. Sempre S i svolgerà domenica 19 giugno la Festa della missione 2011; quest’anno abbiamo scelto come slogan “Instan- cabili sognatori”, spiegando- lo con un proverbio che de- riva dalla cultura arabo-afri- cana e che dice: «Se vuoi tracciare un solco diritto ag- gancia il tuo aratro a una stella». Che cos’è il servizio missio- nario se non un dissodare il terreno del mondo perché nei solchi della storia e delle varie culture possa essere posto a dimora il seme del vangelo? Quante persone prima di noi, a cominciare dagli apo- stoli, hanno lavorato con passione, generosità e fatica in questa avventu- ra? Quanti cristiani con noi – e pen- so in particolare a tutti i padovani nei “campi” del mondo, quasi otto- cento missionari di varie età, appar- tenenti a diversi istituti, congregazio- ni e associazioni – stanno operando perché il seme del van- gelo seminato possa crescere e donare frutti e fiori per un’umanità nuova? Non è facile tenere sempre in mano l’ara- tro e continuare ad arare in profondità, so- prattutto ai nostri gior- ni e dentro alla com- plessità del nostro mondo. A volte ci si stanca, si perde l’entusiasmo, si lascia l’aratro in mezzo al campo, viene voglia di ab- bandonare tutto e tornare indietro. Sono le tentazioni, le fatiche e le fra- gilità della missione e di chi vuole es- sere servo del regno di Dio. Anche Gesù ci ha ricordato questa realtà: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio» (Lc 9,62). Ed ecco la bella immagine che ri- chiama ad «agganciare l’aratro a una stella». Da soli, con tutta la buona volontà, non riusciamo sempre a portare a termine questo quotidiano lavoro per il regno di Dio. Abbiamo bisogno del dono dello Spirito santo che rinvigorisce le nostre forze e ci ri- corda continuamente che la stella a cui ag- ganciare la nostra esi- stenza è la Pasqua del Signore. È Gesù il Signore risor- to la nostra stella pola- re che ci aiuta a vedere, a non perde- re la direzione anche nelle notti del dolore, della sofferenza e del diso- rientamento. È il senso profondo del- la nostra fedeltà quotidiana alla vita e alla vocazione a cui da giovani ab- biamo risposto con entusiasmo. È il sapore e il gusto della comu- nione e della cooperazione tra le nostre chiese, più for- te di ogni amarezza, della divisione, della povertà e della delusione. È la speran- za amorosa più forte di ogni odio, rifiuto, ingiustizia, morte e martirio. È il “san- gue nuovo” della fraternità tra tutti i popoli e dell’uma- nità nuova che sta crescen- do nonostante le chiusure, i respingimenti, anche della nostra gente veneta. La Pa- squa del Signore è la nostra grande e unica stella, alla quale agganciare l’aratro del nostro servizio missionario per non smettere mai di dissodare il futuro per il regno di Dio. La Festa della missione, allora, vuole unirci e dire che siamo indubbia- mente degli instancabili sognatori del regno di Dio per un’umanità nuo- va e fraterna. Questo sogno di Dio ci ha sempre appassionato e continua ad appassio- narci. Vogliamo ora contagiare di questa passione ancora tanti amici, persone, giovani e le comunità cri- stiane delle nostre diocesi. Sognare fa bello il mondo e soprattutto ci ren- de sempre più discepoli e testimoni del Risorto. Non siamo soli: c’è lo Spirito santo che non ci fa mai mancare fantasia ed energie e che sempre ci precede. C’è la fraternità della chiesa che ci tiene uniti e c’è la compagnia degli uomini del nostro tempo che ci invi- ta a metterci a loro fianco; in parti- colare i poveri, per scoprire insieme il volto luminoso, bello e sempre ac- cogliente di Dio. * direttore del centro missionario diocesano don Valentino Sguotti * itinerari animazione missionaria S arà una Festa della missione rinnovata quella del 2011. Innanzitutto nel luogo e nell’orario del suo svolgimento: per la prima volta l’incontro avverrà di pomeriggio, domenica 19 giugno, e in una sede diversa, l’istituto Don Bosco di Padova. Ma rimarrà la stessa la gioia del ritrovarsi tra missionari, familiari, collaboratori, amici, animatori della pastorale missionaria, e del condividere esperienze e speranze tra “instancabili sognatori”. «L’aratro della nostra quotidianità a volte si ferma per la fatica della fedeltà, per l’incertezza della complessità del nostro tempo, per la confusione di messaggi, per la poca profondità dei solchi che tracciamo dietro di noi – nota don Valentino Sguotti, direttore dell’ufficio missionario diocesano – È importante allora agganciarlo a un stella, per continuare ad andare avanti e ad arare con più amore e generosità». Come invita a fare lo slogan della Festa della missione 2011 e come testimoniano in queste pagine alcuni dei nostri missionari nei Sud del mondo. Padova missio è a cura di Cinzia Agostini Il programma La Festa della missione di domenica 19 giugno si terrà nella sala polivalente dell’istituto Don Bosco di Padova, in via San Camillo de’ Lellis 4 (zona Forcellini). Questo il programma del pomeriggio: ore 15.30 Arrivi e accoglienza ore 16 Spettacolo di cabaret con Marco e Pippo. Seguono testimonianze missionarie dal mondo Per i ragazzi sono in programma animazioni sul tema della festa ore 19 Preghiera presieduta da mons. Paolo Doni, vicario generale della diocesi di Padova ore 19.30 Buffet condiviso. Disegno di Silvio Boselli

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via Curtatone e Montanara 235141 Padovatelefono 049-723310fax 049-9271316e-mail [email protected]

Iniziati con un nuovo ciclo lo scorso no-vembre, sono giunti al termine del pri-mo anno i due corsi biennali di forma-zione missionaria organizzati dall’uffi-

cio missionario diocesano (“Laici per la mis-sione” e “Scuola di animazione missiona-ria”), e la scuola di formazione di base, unpercorso formativo proposto in ogni vicariatocon lo scopo di mantenere “vivo” il fuocodella missione nei gruppi missionari e nellecomunità cristiane della nostra diocesi.Il percorso“Laici per la missione” è pensatocome cammino di discernimento per laici(giovani dai 25 anni, adulti, coppie, famiglie),che desiderano offrire qualche anno della lo-ro vita alla missione ad gentes in una missio-ne diocesana, nello stile della comunione edella cooperazione tra chiese (info: [email protected]).La “Scuola di animazione missionaria” è ri-volta agli adulti dai 25 anni e orientata a for-mare animatori e animatrici missionari nelterritorio diocesano (info: [email protected]). Gli incontri ricomincerannonel prossimo autunno, con gli appuntamentidel secondo anno di cammino.Sono invece aperte le iscrizioni per il nuovocorso “Viaggiare per condividere” che, pro-ponendo un incontro mensile da novembre a

giugno e in collaborazione con due degli isti-tuti missionari di Padova (la famiglia combo-niana e i missionari della Società missioniafricane), preparerà a una facoltativa espe-rienza estiva in una missione diocesana (inAfrica, America latina, Asia o nell’Europadell’est).«Il cammino di formazione non è finalizzatoesclusivamente al viaggio, ma vuole essereanche uno spazio giovanile di avvicinamentoe approfondimento della dimensione missio-naria», spiega Sandra Zemignan, referentedel corso per il centro missionario diocesa-no. Nell’anno formativo 2010-11 sono stateuna ventina le persone che lo hanno fre-quentato: provenivano da tutto il territoriodella diocesi ed erano in prevalenza giovanisui 25-27 anni. Di questa ventina di parteci-panti, quattro si apprestano a partire perun’esperienza missionaria in gruppo in Ecua-dor, altrettanti in Kenya e in Georgia.Si tratta di un primo approccio alla missiona-rietà, sottolineano i responsabili. «Il mondomissionario ha ancora molto da dire ai nostrigiovani, così l’incontro tra culture – aggiungeZemignan – Notiamo ogni anno come la mis-sione ispiri l’idea di fiducia, concretezza, diaderenza e coerenza ai valori della chiesa, difreschezza, di attenzione all’altro: da qui cre-

do derivi il successo delle nostre proposte.Anche se, durante il corso, teniamo semprea ribadire che il viaggio non è pensato perandare a fare qualcosa, ma per conoscere,incontrare, fare esperienza di scambio. Pen-siamoci: a noi non è chiesto di “fare qualco-sa” di bene per gli altri ma solo di condivide-re, di cambiare il cuore, l’intenzione, diascoltare le persone, di dare importanza allerelazioni, di aprirsi agli altri e imparare ascoprirci fratelli, tutti uguali e bisognosi gliuni degli altri».Il primo viaggio che si affronta nel corso èdunque un viaggio nella propria vita, è un“leggersi dentro” per capire quali nuovi spi-ragli di luce la missione può apportarvi.Quindi l’iniziativa svolge anzitutto un ap-profondimento sui temi dell’interculturalità edella mondialità, e infine permette di cono-scere i paesi in cui si effettuerà il viaggio.“Viaggiare per condividere” si appresta a fe-steggiare i primi quindici anni di cammino.Le oltre trecento persone che in questi annihanno frequentato il percorso, avvicinandosialla missionarietà, avranno la possibilità dirivedersi e rimotivarsi, in occasione di unmomento di festa che si svolgerà il prossimo1° ottobre (info: [email protected]).

Giovani in viaggio per condividere

Il sogno: un’umanità nuova e fraternaDalla Festa della missione un invito a coltivarlo. Sempre

Si svolgerà domenica19 giugno la Festadella missione 2011;quest’anno abbiamo

scelto come slogan “Instan-cabili sognatori”, spiegando-lo con un proverbio che de-riva dalla cultura arabo-afri-cana e che dice: «Se vuoitracciare un solco diritto ag-gancia il tuo aratro a unastella».Che cos’è il servizio missio-nario se non un dissodare ilterreno del mondo perchénei solchi della storia e dellevarie culture possa essereposto a dimora il seme delvangelo? Quante personeprima di noi, a cominciare dagli apo-stoli, hanno lavorato con passione,generosità e fatica in questa avventu-ra? Quanti cristiani con noi – e pen-so in particolare a tutti i padovaninei “campi” del mondo, quasi otto-cento missionari di varie età, appar-tenenti a diversi istituti, congregazio-ni e associazioni – stanno operandoperché il seme del van-gelo seminato possacrescere e donare fruttie fiori per un’umanitànuova?Non è facile teneresempre in mano l’ara-tro e continuare adarare in profondità, so-prattutto ai nostri gior-ni e dentro alla com-plessità del nostromondo. A volte ci si stanca, si perdel’entusiasmo, si lascia l’aratro inmezzo al campo, viene voglia di ab-bandonare tutto e tornare indietro.Sono le tentazioni, le fatiche e le fra-gilità della missione e di chi vuole es-sere servo del regno di Dio. Anche

Gesù ci ha ricordato questa realtà:«Nessuno che mette mano all’aratroe poi si volge indietro è adatto per ilregno di Dio» (Lc 9,62).Ed ecco la bella immagine che ri-chiama ad «agganciare l’aratro a unastella». Da soli, con tutta la buonavolontà, non riusciamo sempre aportare a termine questo quotidiano

lavoro per il regno diDio. Abbiamo bisognodel dono dello Spiritosanto che rinvigoriscele nostre forze e ci ri-corda continuamenteche la stella a cui ag-ganciare la nostra esi-stenza è la Pasqua delSignore.È Gesù il Signore risor-to la nostra stella pola-

re che ci aiuta a vedere, a non perde-re la direzione anche nelle notti deldolore, della sofferenza e del diso-rientamento. È il senso profondo del-la nostra fedeltà quotidiana alla vitae alla vocazione a cui da giovani ab-biamo risposto con entusiasmo. È il

sapore e il gusto della comu-nione e della cooperazionetra le nostre chiese, più for-te di ogni amarezza, delladivisione, della povertà edella delusione. È la speran-za amorosa più forte di ogniodio, rifiuto, ingiustizia,morte e martirio. È il “san-gue nuovo” della fraternitàtra tutti i popoli e dell’uma-nità nuova che sta crescen-do nonostante le chiusure, irespingimenti, anche dellanostra gente veneta. La Pa-squa del Signore è la nostragrande e unica stella, allaquale agganciare l’aratro delnostro servizio missionario

per non smettere mai di dissodare ilfuturo per il regno di Dio.La Festa della missione, allora, vuoleunirci e dire che siamo indubbia-mente degli instancabili sognatoridel regno di Dio per un’umanità nuo-va e fraterna.Questo sogno di Dio ci ha sempreappassionato e continua ad appassio-narci. Vogliamo ora contagiare diquesta passione ancora tanti amici,persone, giovani e le comunità cri-stiane delle nostre diocesi. Sognarefa bello il mondo e soprattutto ci ren-de sempre più discepoli e testimonidel Risorto.Non siamo soli: c’è lo Spirito santoche non ci fa mai mancare fantasiaed energie e che sempre ci precede.C’è la fraternità della chiesa che citiene uniti e c’è la compagnia degliuomini del nostro tempo che ci invi-ta a metterci a loro fianco; in parti-colare i poveri, per scoprire insiemeil volto luminoso, bello e sempre ac-cogliente di Dio.

* direttore del centromissionario diocesano

don Valentino Sguotti *● itinerari ●

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● animazione missionaria ●

Sarà una Festa dellamissione rinnovataquella del 2011.Innanzitutto nel luogo

e nell’orario del suosvolgimento: per la primavolta l’incontro avverrà dipomeriggio, domenica 19giugno, e in una sede diversa,l’istituto Don Bosco diPadova. Ma rimarrà la stessala gioia del ritrovarsi tramissionari, familiari,collaboratori, amici, animatoridella pastorale missionaria, edel condividere esperienze esperanze tra “instancabilisognatori”. «L’aratro dellanostra quotidianità a volte siferma per la fatica dellafedeltà, per l’incertezza dellacomplessità del nostro tempo,per la confusione di messaggi,per la poca profondità deisolchi che tracciamo dietro dinoi – nota don ValentinoSguotti, direttore dell’ufficiomissionario diocesano – Èimportante allora agganciarloa un stella, per continuare adandare avanti e ad arare conpiù amore e generosità».Come invita a fare lo slogandella Festa della missione2011 e come testimoniano inqueste pagine alcuni deinostri missionari nei Sud delmondo.

Padova missioè a cura di Cinzia Agostini

Il programma

■ La Festa della missionedi domenica 19 giugnosi terrà nella salapolivalente dell’istitutoDon Bosco di Padova,in via San Camillo de’Lellis 4 (zona Forcellini).Questo il programmadel pomeriggio:

◆ ore 15.30 Arrivi eaccoglienza

◆ ore 16 Spettacolo dicabaret con Marco ePippo. Seguonotestimonianzemissionarie dal mondoPer i ragazzi sono inprogramma animazionisul tema della festa

◆ ore 19 Preghierapresieduta da mons.Paolo Doni, vicariogenerale della diocesi diPadova

◆ ore 19.30 Buffetcondiviso.

Disegno di Silvio Boselli