L’EVENTO - Quest’anno i concerti toccheranno anche Roma e ...

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Periodico multimediale amatoriale non ufficiale completamente gratuito dedicato al mondo di Claudio Baglioni - Responsabile rivista Enrico Avagliano del sito web www.tuttiqui.net Anno II Novembre 2008 L’EVENTO - Quest’anno i concerti toccheranno anche Roma e Napoli, attesa per le date a partire dalla prossima primavera A prima vista sembra un piccolo grande amore È partita da Milano l’anteprima di Q.P.G.A, il nuovo tour di Claudio Baglioni BUON QPGA A TUTTI ! Il cinque novembre all’«Allianz» Teatro di Milano è cominciata l’avventura del tanto atteso «QPGA», nome sicuramente insolito per definire una mini tournée, per tutti coloro che non sono assidui ascoltatori delle vicende baglio- niane o per quanti non possono essere associati alle vicende clabbers… QPGA è se non altro l’ epilogo di burra- scosi avvenimenti che Baglioni ha avuto con lo stesso Claudio per l’ accettazione della canzone che ha segnato il suo successo rendendolo noto al mondo: rappresenta l’epilogo degli esordi quando muoveva i suoi primi passi con LAMPA- DA OSDRAM, SABATO POMERIGGIO, TI AMO ANCORA e le altre e fa rientrare in scena quel ragazzo divenuto ormai uomo che non ha perso quei sentimenti divenuti nel frattempo maturi. Come ha dichiarato lui stesso a «C’è posta per te», Questo piccolo grande amore rappresenta un amore che non è stato per la vita ma che ha segnato tutta la vita! È proprio vero, visto che raccon- ta la storia d’amore dalla quale è nato un figlio - Giovanni - e una meraviglia di canzone come «Avrai», intensa di emo- zioni, auguri, desideri e attese speran- ze... Appena sono state ufficializza- te le date siamo corsi per accaparrarci i biglietti migliori, abbiamo inviato infiniti sms a quanti come noi non attendevano altro, molti altri ancora hanno visitato i diversi siti baglionia- ni, in particolare la sezione «mercatino dei bigliet- ti» alla ricerca delle prime file. Adesso che l’evento è iniziato,non ci resta che vivere quello che sarà sicura- mente un momento indimenticabile e irripetibile, quello che rappresenterà lo spettacolo per eccellenza di un uomo che non sa fare altro che stupirci regalandoci emozioni su commozioni, turbamenti, trasporti, entusiasmi ma soprattutto viag- gi!!! Buon QPGA a tutti!! Paperina’78 CLABBER 16157 Il regista di Cucaio Tv Conosciamo un po’ Cucaio Tv, la nuova idea nata dallo staff di SMNews e soprattutto del suo direttore, Pasquale Picone, in onda dal giugno 2008, attraverso quello che possiamo definire la colonna portante, il regista, Gianluca Martinenghi. Gianluca, cos'è Cucaio Tv? «Cucaio Tv è un progetto che nasce semplicemente dall'idea di rivivere delle emozioni passate, ma anche di vivere il mondo attuale di Claudio in una maniera un po’ differente, innovativa, fuori da tutto quello visto fin'ora». In cosa consiste esattamente? «È una vera e propria tv, con una programmazione settimanale di 7 ore, che si ripete 24 ore su 24». Con quali criteri scegliete cosa mandare in onda? «Il materiale su Claudio è davvero molto. Variamo dalle tour, alle partecipazioni tv, o a semplici videoclip, fatti anche da Gianluca Sorrentino e Anna Tamisari, allo scopo di ascoltare diverse canzoni, a partire dalle più famose, sino ad arrivare alle inedite. Per la scelta ci avvaliamo anche dei desideri del nostro pubblico, e in questo, cerchiamo di accontentare tutti». A giudicare dalle statistiche sembra procedere molto bene. In qualche mese più di 600.000 minuti visualizzati. Quali sono i segreti di questo successo? «Segreti? No,nessun segreto. Sicuramente non è stato facile, perché come si può immaginare, noi che curiamo la tv abbiamo anche una vita privata, un lavoro, e concilia- re il tutto non sempre è così semplice. Se c'è un segreto è sicuramente la nostra passione, che ci dà determinazione e costanza». Visti i risultati dovete avere una gran passione per Claudio Baglioni. «Certo. Tutto questo lo facciamo per lui, magari nella speranza che un giorno si gusti qualche momento della sua carriera sul nostro sito». È una cosa molto bella. Il giudizio più importante per voi è sicuramente quello degli spettatori. Piace l'idea? «Anche se sarebbe una domanda da fare a loro, sembra davve- ro piacere. Avendo una chat, abbiamo i commenti su tutto quello che facciamo in diretta! Anche se devo dire che fino ad ora sono stati tutti molto buoni. Dall'apertura del sito sulla piattaforma Mogulus, sino ad arrivare a www.cucaiotv.net, abbiamo sempre ricevuto più complimenti che critiche, quindi suppongo che piaccia!». Sulla vostra tv ogni tanto può apparire la scritta “LIVE”: in cosa consiste? «A proposito del nostro pubblico, i cosiddetti "live" servono per, come direbbe Claudio, renderli un pò più attori. Infatti, soprattutto la sera dopo le 21, ora dopo la quale la chat solita- mente si affolla, interrompo la programmazione ed esaudisco i desideri di alcuni, mandando in onda ciò che mi viene richiesto, a volte anche sottoforma di dedica». Un'altra bella idea per intrattenere il pubblico. Ma so anche che non è l'unico momento in cui interrompi la pro- grammazione. «Esatto. Almeno una volta al mese mandiamo in onda qualcosa che non si è mai visto sulla nostra tv, come un concerto per intero, come "Acustico" che abbiamo mandato in onda martedì 18 novembre, ma che sarà possibile rivedere!» Dove possiamo trovare tutte le informazione su Cucaio Tv? «Sul nostro blog SMNews, sul nostro Myspace www.myspace.com/cucaiotv.net, oppure sul nostro stesso sito www.cucaiotv.net». Grazie mille Gianluca, ancora in bocca al lupo per questo progetto. «Crepi il lupo, naturalmente. Grazie a voi. Vi invito a venirmi a trovare su CucaioTv. Alla prossima!». Roberta Massaro Inviate i vostri articoli e le vostre foto a: [email protected] [email protected] Non appena sono state ufficializzate le date è scattata la corsa al posto migliore Q.P.G.A. a prima vista Claudio Baglioni MILANO Allianz Teatro dal 12 novembre 2008 ROMA Gran Teatro dal 26 novembre 2008 NAPOLI Pala Partenope dall’8 dicembre 2008 ...primavera 2009 (continua)... a pagina 4 SPECIALE RADUNO 2008 a pagina 2 SPECIALE O’SCIA’ 2008 Gianluca Martinenghi

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Periodico multimediale amatoriale non ufficiale completamente gratuito dedicato al mondo di Claudio Baglioni - Responsabile rivista Enrico Avagliano del sito web www.tuttiqui.net

Anno II

Novembre

2008

L’EVENTO - Quest’anno i concerti toccheranno anche Roma e Napoli, attesa per le date a partire dalla prossima primavera

A prima vista sembra un piccolo grande amore È partita da Milano l’anteprima di Q.P.G.A, il nuovo tour di Claudio Baglioni

BUON QPGA A TUTTI !

Il cinque novembre all’«Allianz» Teatro di Milano è cominciata l’avventura del tanto atteso «QPGA», nome sicuramente insolito per definire una mini tournée, per tutti coloro che non sono assidui ascoltatori delle vicende baglio-niane o per quanti non possono essere associati alle vicende clabbers… QPGA è se non altro l’ epilogo di burra-scosi avvenimenti che Baglioni ha avuto con lo stesso Claudio per l’ accettazione della canzone che ha segnato il suo successo rendendolo noto al mondo: rappresenta l’epilogo degli esordi quando muoveva i suoi primi passi con LAMPA-DA OSDRAM, SABATO POMERIGGIO, TI AMO ANCORA e le altre e fa rientrare in scena quel ragazzo divenuto ormai uomo che non ha perso quei sentimenti divenuti nel frattempo maturi. Come ha dichiarato lui stesso a «C’è posta per te», Questo piccolo grande amore rappresenta un amore che non è stato per la vita ma che ha segnato tutta la vita! È proprio vero, visto che raccon-ta la storia d’amore dalla quale è nato un figlio - Giovanni - e una meraviglia di canzone come «Avrai», intensa di emo-zioni, auguri, desideri e attese speran-ze... Appena sono state ufficializza-te le date siamo corsi per accaparrarci i biglietti migliori, abbiamo inviato infiniti sms a quanti come noi non attendevano altro, molti altri ancora hanno visitato i diversi siti baglionia-

ni, in particolare la sezione «mercatino dei bigliet-ti» alla ricerca delle prime file.

Adesso che l’evento è iniziato,non ci resta che vivere quello che sarà sicura-mente un momento indimenticabile e irripetibile, quello che rappresenterà lo spettacolo per eccellenza di un uomo che non sa fare altro che stupirci regalandoci emozioni su commozioni, turbamenti, trasporti, entusiasmi ma soprattutto viag-gi!!!

Buon QPGA a tutti!! Paperina’78

CLABBER 16157

Il regista di Cucaio Tv

Conosciamo un po’ Cucaio Tv, la nuova idea nata dallo staff di SMNews e soprattutto del suo direttore, Pasquale Picone, in onda dal giugno 2008, attraverso quello che possiamo definire la colonna portante, il regista, Gianluca Martinenghi. Gianluca, cos'è Cucaio Tv? «Cucaio Tv è un progetto che nasce semplicemente dall'idea di rivivere delle emozioni passate, ma anche di vivere il mondo attuale di Claudio in una maniera un po’ differente, innovativa, fuori da tutto quello visto fin'ora». In cosa consiste esattamente? «È una vera e propria tv, con una programmazione settimanale di 7 ore, che si ripete 24 ore su 24». Con quali criteri scegliete cosa mandare in onda? «Il materiale su Claudio è davvero molto. Variamo dalle tour, alle partecipazioni tv, o a semplici videoclip, fatti anche da Gianluca Sorrentino e Anna Tamisari, allo scopo di ascoltare diverse canzoni, a partire dalle più famose, sino ad arrivare alle inedite. Per la scelta ci avvaliamo anche dei desideri del nostro pubblico, e in questo, cerchiamo di accontentare tutti». A giudicare dalle statistiche sembra procedere molto bene.

In qualche mese più di 600.000 minuti visualizzati. Quali sono i segreti di questo successo? «Segreti? No,nessun segreto. Sicuramente non è stato facile, perché come si può immaginare, noi che curiamo la tv abbiamo anche una vita privata, un lavoro, e concilia-re il tutto non sempre è così semplice. Se c'è un segreto è sicuramente la nostra passione, che ci dà determinazione e costanza».

Visti i risultati dovete avere una gran passione per Claudio Baglioni. «Certo. Tutto questo lo facciamo per lui, magari nella speranza che un giorno si gusti qualche momento della sua carriera sul nostro sito». È una cosa molto bella. Il giudizio più importante per voi è sicuramente quello degli spettatori. Piace l'idea? «Anche se sarebbe una domanda da fare a loro, sembra davve-ro piacere. Avendo una chat, abbiamo i commenti su tutto quello che facciamo in diretta! Anche se devo dire che fino ad ora sono stati tutti molto buoni. Dall'apertura del sito sulla piattaforma Mogulus, sino ad arrivare a www.cucaiotv.net, abbiamo sempre ricevuto più complimenti che critiche, quindi suppongo che piaccia!». Sulla vostra tv ogni tanto può apparire la scritta “LIVE”: in cosa consiste? «A proposito del nostro pubblico, i cosiddetti "live" servono per, come direbbe Claudio, renderli un pò più attori. Infatti, soprattutto la sera dopo le 21, ora dopo la quale la chat solita-mente si affolla, interrompo la programmazione ed esaudisco i desideri di alcuni, mandando in onda ciò che mi viene richiesto, a volte anche sottoforma di dedica». Un'altra bella idea per intrattenere il pubblico. Ma so anche che non è l'unico momento in cui interrompi la pro-grammazione. «Esatto. Almeno una volta al mese mandiamo in onda qualcosa che non si è mai visto sulla nostra tv, come un concerto per intero, come "Acustico" che abbiamo mandato in onda martedì 18 novembre, ma che sarà possibile rivedere!» Dove possiamo trovare tutte le informazione su Cucaio Tv? «Sul nostro blog SMNews, sul nostro Myspace www.myspace.com/cucaiotv.net, oppure sul nostro stesso sito www.cucaiotv.net». Grazie mille Gianluca, ancora in bocca al lupo per questo progetto. «Crepi il lupo, naturalmente. Grazie a voi. Vi invito a venirmi a trovare su CucaioTv. Alla prossima!».

Roberta Massaro

Inviate i vostri articoli e le vostre foto a: [email protected] [email protected]

Non appena sono state ufficializzate le date è scattata la corsa al posto migliore

Q.P.G.A. a prima vista

Claudio Baglioni

MILANO

Allianz Teatro dal 12 novembre 2008 ROMA

Gran Teatro dal 26 novembre 2008 NAPOLI

Pala Partenope dall’8 dicembre 2008

...primavera 2009 (continua)...

a pagina 4

SPECIALE

RADUNO

2008

a pagina 2

SPECIALE

O’SCIA’

2008

Gianluca Martinenghi

LA STORIA, GLI OSPITI, LE PARTECIPAZIONI E TUTTE LE VICISSITUDINI DELL’EVENTO

Ripercorrendo le emozioni... Dalla nascita della manifestazione, nel 2003, fino all’ultima edizione

Ricordando O'Scià. Un' isola, un uomo si impegna in una manifestazione di un valore morale altissimo, il coinvolgimento degli isolani che trepidano nell'attesa di rivivere il loro momento grazie a Claudio Baglioni.La fondazione O'Scià, così come la stessa manifestazione nascono nel 2003, anno della prima edizione. Non un festival, non una rassegna, non un semplice concerto. Niente competizione, anzi c'è unione per uno stesso scopo. Si comincia così a dipingere una Lampedusa nuova, da non ricordare solo per gli sbarchi dei clande-stini, ma da ricordare anche per la vita, per il sole, per il mare. Gli artisti ospiti sono liberi di muoversi di improvvisare, tutto è libero, e la musica riprende il suo scopo quello di trasmettere, riprende la sua forma semplicemente artistica, chi sa fare musica la regala.

2003

Durante la prima edizione, quella del 2003, O'Scià acquisisce la sua forma libera, diversi artisti si esibi-scono, ma quasi mai da soli. Nien-te scenografie sontuose. Solo la presenza simbolica degli “uomini della luce” di Enzo Catellani: scul-

ture di uomini che sollevano dei cerchi luminosi, a ricordare che nessuno più e meglio dell’uomo può farsi portatore di luce al tempo stesso riflettore e rifletten-te. Lo spettacolo è limpido e pulito, gli artisti e l'uomo, niente distrazioni. Nasce in questa prima edizione quello che poi sarà il brano simbolo di O'Scià, la storica canzone di Domeni-co Modugno "Nel blu dipinto di blu", che al termine della serata viene cantata da tutti gli artisti presenti alla serata. La manifestazione si rivela originale e unica anche nel suo tempo, dura tre giorni e ogni giornata musicale dura 12 ore dal pomeriggio alla sera, le prove sono aperte, chiunque appassionati o meno può prendervi parte, tutto termina alle 2 del mattino seguente con le note di "Volare" che salutano tutti artisti, pubblico, palco e mare. 2004

L'anno successi-vo la manifesta-zione, per la felicità di tutti coloro che aveva-no vissuto un sogno, si ripete, arricchendosi di partecipanti, non solo nel pubblico, ma anche nelle presenze artistiche: Luca Barbarossa, Baraonna, Simona Bencini , Edoardo Bennato, Enrico Brignano, Massimo Bubola, Luca Carboni, Niccolò Fabi, Eugenio Finardi, Irene Grandi, Enzo Iacchetti, Pino Insegno, Rosa Martirano, Antoine Michel, Andrea Mirò, Nek, Max Pezzali, Ron, Enrico Ruggeri , Mario Venuti. Le presenze sono forti e incisive, danno forza al mes-saggio che la manifestazione vuole infondere, per la gioia di tutti i presenti, collaborazioni forti e emozioni che non lasceranno mai spazio alla dimenticanza, ricordi ed emozioni che entrano nell'anima, perché irripetibili, nessun altro concerto potrebbe regalare nuovamente le stesse cose. 2005

E così siamo al 2005: le presenze crescono, il format ormai gli si è cucito addosso, O'Scià si fa più grande, ancora collaborazioni grandi che serviranno a dare

FIATO a ciò che O'Scià è, luce e speranza. Altri 3 giorni - il 23, 24 e 25 settembre - sono di nuovo tutti su quel palco, tantissime persone affollano Lam-

pedusa, per quello che ormai è un even-to. Sul palco salgono artisti del calibro di Amadeus, Gigi D'A-lessio, Biagio Anto-nacci, Tiromancino, Marina Rei, Anna Tatangelo, Paola

Turci, Pino Insegno e Roberta Lanfranchi, Marco Masi-ni, Gianni Togni, Morgan, Antonello Venditti. Il palco si riempie sempre di più, la gente si affolla e si accalca negli aeroporti e nelle spiagge di Lampedusa.

2006

Altra edizione, altri giorni interamente dedicati alla musica e alla solidarietà, anco-ra una volta il palco è pieno di nomi celebri e tra palco e spiaggia una folla di gente attende che lo spettacolo abbia inizio. Tra i nomi da ricordare Baccini, Loredana Bertè, Orchestra Casadei, Luisa Corna, Riccardo Cocciante, Neri Marcorè, i Neri per caso, Michele Zarrillo, Gatto Panceri, Giorgio Panariello e moltissimi altri. Gli occhi di chi guarda e ascolta si riempiono di speran-za, chilometri percorsi per assistere a uno spettacolo infinito che rimarrà nel cuore e nella storia.

2007

Nel 2007 O’Scià si “allarga”, prendendo terreno anche a Malta, si mette in piedi l’idea dell’Europa come pun-to di incontro tra civiltà diverse, l’Europa come

terra di rifugio e di speranza, l’impegno della Fonda-zione è quello di concorrere a creare le condizioni grazie alle quali chi migra possa fermarsi e trasformare la propria vita e la propria esistenza possano trasfor-marsi e dare così anche agli occhi degli Europei stessi un’idea e una percezione diversa della migrazione, che non è più quella di minaccia. Anche in questo caso i nomi di coloro che salgono sul palco sono d’eccezione: Serena Autieri, Matia Bazar, Simone Cristicchi, Stefa-no Di Battista, Neri Marcorè, Annalisa Minetti, Fabri-zio Moro, Neri per Caso, Nicky Nicolai, Ivana Spagna, Avion Travel, Franco Califano, Antonio Casanova, Paola Cortellesi, Enzo Gragnaniello, Mariella Nava , Roy Paci & Aretuska, Senit, Ricky Tognazzi, Le Vibra-zioni, Eugenio Bennato, Mario Biondi, Paolo Bonolis, Rossella Brescia, Alex Britti, Fabio Concato, Pino Da-niele, Don Backy, Ira Losco, Laura Pausini. Tutte le presenze e le edizioni di O’Scià sono volte a sostenere, incoraggiare e favorire l’incontro e il dialogo tra arti e culture diverse che si incontrano in uno stesso territo-rio, ecco la scelta intanto di artisti che non fossero soltanto cantanti, ma di arti diverse e varie ed ecco perché la scelta di zone e paesi colpite, come Lampe-dusa, da un flusso migratorio artistico. 2008

L’ultima edizione è ancora lì da assaporare: un altro evento che ha portato ulteriore speranza a chi sostie-ne la Fondazione e il progetto...

pagina 2 di là dal ponte

di Wanda D’Amico (Koinè)

Lampedusa, la mia seconda casa Anche quest’anno mi sono ritrovata sulla spiaggia

della Giutgia, dopo tutta una serie di incertezze che hanno rischiato di far saltare la manifestazione. Io ero una di coloro che, avendo preso i biglietti aerei già da maggio, non avrebbe mai rinunciato a Lampedusa, ad una settimana su quella meravigliosa isola che solo grazie a Baglioni ho scoperto!!! E anche quest’anno non sono stata delusa, è stata una settimana densa di emozioni e carica di quell’energia che solo il Grande Mago riesce a trasmettere. Sono una di quelle persone che una volta preso il suo lettino in spiaggia non lo lascia più e credetemi l’isola l’ho vissuta i tre giorni precedenti i concerti, ma vivere l’atmosfera che c’è su quella sabbia (che diventa quasi introvabile una volta posizionati i teli da mare!!!!) è una bellissima esperien-za. Diventa come una tua seconda casa e la gente che ti è a fianco diventano i tuoi vicini di pianerottolo e ti sembra di conoscerli da sempre!!!

E poi ritrovare gli amici che avevi lasciato un anno fa, conoscere altre persone, è davvero una grande gioia. Chi non ha vissuto l’isola non può capire quello che si prova, ti sembra di vivere in un’altra dimensio-ne, gli Odori, i Suoni, i Colori assumono diverse sfuma-ture e ti penetrano attraverso i sensi in maniera inde-lebile. Si vivono situazioni quasi inimmaginabili, ma che in quel posto ti sembrano la cosa più normale del mon-do, tipo svegliarti la mattina alle 6 dopo un temporale e camminare senza meta inebriandoti del profumo della pianta di finocchietto!!!!! E ti diventa quasi nor-male entrare nel 13.5 per fare colazione e trovarti al tavolo vicino Paolo Gianolio, andare a pranzo al risto-rante e alla sedia accanto vedere Guido Tognetti e altri dello staff, poi prendere il caffè al bar della Giutgia e farti la foto con Stefano Pisetta oppure fermarti per strada a scambiare due parole con Pio Spiriti e Roberto Pagani. Poi la tensione sale, la gioia esplode, il cuore impazzisce quando sul palco, a pochi metri da me, sale Claudio Baglioni!!!!!!!! Quest’anno non è andata come lui voleva, ma sono state tre serate fantastiche e indimenticabili.

La prima con l’allegria di Paolo Belli e la sua orche-stra e con un Claudio Baglioni che, sebbene in tensione all’inizio, si è completamente sciolto ballando addirit-tura il sirtaki. La seconda con tutta l’energia, la forza e l’emozione che solo un grande uomo come lui può riuscire a trasmettere. Nonostante la pioggia inces-sante ha continuato a cantare sotto l’acqua, lui come noi, tutti zuppi ma felici. Penso di essere una privile-giata per aver assistito a quello spettacolo unico ed irripetibile. Nella terza serata invece è esplosa tutta la simpatia di Fiorello (già dalla prove si era capito a cosa andavamo incontro...) con un Claudio Baglioni in una veste alquanto inedita (parlare e cantare in sicilia-no!!!), ma simpaticissima. La cosa più bella è stato vedere Claudio Baglioni sul palco alla fine dello spetta-colo temporeggiare prima di andar via.

Non voleva lasciarci, non voleva lasciare il suo pubblico, ha intonato alè-oo e se non fosse venuto Fiorello a portarlo via per un braccio, sarebbe rimasto con noi ancora a lungo!!!! Non credo di essere riuscita a trasmettere tutto quello che ho provato, è veramente difficile a parole descrivere determinate emozioni, so solo che quando il 28 mattina ho messo piede sull’aereo che mi avrebbe riportato alla mia realtà, ho sentito un tuffo nel mio cuore. Non so se il prossimo anno O’Scià ci sarà, non so se il nostro fiato continue-rà ancora a soffiare su quell’isola, so solo che espe-rienze come questa ti lasciano un qualcosa dentro che niente e nessuno riuscirà mai toglierti.

O’scià a tutti voi!!!! Teresa

di là dal ponte pagina 3

EMOZIONI - Le sensazioni di un clabber al raduno Un brivido ...e patapan!

di Leonardo Benucci

Patapan è una delle poche creazioni di Clau-dio in cui non ritrovo un vissuto personale, per-ché ho avuto la fortuna di non subire dei dolori così profondi. Nono-stante questo, Pata-pan mi ha commosso al primo ascolto, al secondo, al centesi-mo e a tutti quelli che ci sono stati nel mezzo. Ammesso che ci possa essere un motivo per la commozione, che cosa è stato allora?

Quella domeni-

ca pomeriggio, per me c'è stata un'e-mozione altrettan-to forte di quando Claudio ha termina-to Patapan: quella di quando ha deciso di cominciarla. Pa-tapan non sarà mai un pezzo che si può cantare di fronte a qualsiasi pubblico: ci vuole intimità, fiducia, sintonia di sentimenti per mettere in scena, di fronte a migliaia di persone, il pro-prio viaggio dentro al dolore. Se ogni volta un raduno può essere diverso dal precedente, tutte le volte però Clau-dio ha sempre que-sto atteggiamento di complicità, confi-denza, amicizia verso chi è venuto fino a lì. Con un amico si può scher-zare e raccontare gli aneddoti, gli si possono presentare gli ex compagni di scuola oppure, come è successo quel giorno, si può rive-lare la propria sof-ferenza.

Quando un amico racconta a me qualcosa di

così personale, io prima mi chiedo se davvero ho meritato la sua fiducia, poi mi viene da ringra-

ziarlo di cuore per la condivisione. Ho applaudito al primo accordo di Patapan, come tantissimi altri, e mi sono sentito un po' in colpa perché

forse anche per quello non ha tro-vato subito la selezione giusta su l la p iano la . Dopodiché, ho ascoltato questo amico che cantava il suo dolore: ed e' stato naturale provare dolore per lui, ed ero in lacri-me e però non avrei voluto fer-marlo mai, perché ero felice che disseminasse quel-la voce straziante su ognuna delle migliaia di anime, così forse avreb-be resa più lieve la sofferenza. Quando una persona a cui vuoi bene, che ti ha dato così tanto, ti fa vedere in modo così chiaro cosa nascondeva nel cuore, cosa puoi fare se non ab-bracciarlo, appena finisce di parlare? Mi sarei alzato in mezzo alla pla-tea anche se fossi stato il solo, quan-do si è spenta l'ultima parola: era tutto il poco che potevo fare per dire che ti ammiro, ti ringra-zio per la fiducia, che in qualche modo siamo qui, che sei riuscito a farci capire. C ommu o v e r s i ancora adesso, soltanto a ripen-sarci mentre scri-

vo o mentre leggo, è segno che, quella domenica pomeriggio, qualcosa di grande è veramente accaduto.

pagina 4 di là dal ponte

Avvolto dalla magia

un ricordo perenne

DAL MIO DIARIO

Ciao a tutti. È trascorsa esattamente una settimana dal raduno di Roma, anche l’orario coincide con il termi-ne di una giornata superlativa che ha visto sotto il cielo della capitale circa tremila automezzi, tra auto ed autobus, snodarsi tra le strade sotto il coro: “Tuttiqui!”, per poi proseguire come una processione in lungo ed in largo per l’Italia. In lungo ed in largo per la Penisola a riportarci nella nostra quotidianità e realtà! È trascorsa una settimana all’insegna del ricordo, all’insegna del non dimenticare nulla di ciò che è stato protagonista in quel giorno fantastico, all’insegna di tenere stretto dentro il cuore un’anima e una voce, da custodire gelosamente e da tirare fuori quando ne hai più bisogno. Così ho trascorso la mia settimana dopo il raduno: tirando fuori dai cassetti ricordi chiari, limpidi e puliti di un concerto che mi ha entusiasmato: con il senno di 7 giorni dopo mi rendo sempre più conto che era proprio quello di cui avevo bisogno; mi rendo conto che erano proprio quelle le canzoni che volevo ascoltare; che era proprio quello il Claudio che volevo vedere; che tutto era proprio quello di cui avevo biso-gno! Oggi ho sentito diverse persone (tra telefo-no, sms, msn), le quali, come me, hanno iniziato una domenica, la prima d’aprile, che sembrava spoglia, misera e povera (pur sotto un cielo splendido), con-frontata con quella trascorsa insieme sotto il tendone della Fiera di Roma (Gianna, Roberta, Paola, Melissa, Maurizio, …). Non è stato così, infatti, la domenica, oggi, non si è articolata squallidamente ed è proprio questa la magia di Claudio: è proprio riportare in tutto ciò che, magari, non vuoi fare, l’arte della poesia. La magia di Claudio si articola proprio nel trasferire nella quotidianità le emozioni che provi, per poterle, poi, e sempre condividere con chi ti sta accanto. E’ poter, sempre e in ogni situazione, mettere in luce gli inse-gnamenti di uno stile di vita semplice, ma nello stesso tempo ricercato, di uno stile di vita chiaro e genuino. Gli abbracci ed i saluti tra di noi a fine concerto, il volerci risentire o inviare messaggi in questa settima-na (per condividere, ricordare, esprimere…) ne sono la prova. Questa è la magia che oggi vorrei condivide-re con voi: non sono triste o dispiaciuta, non sono apatica o annoiata. Tengo solo nel cuore le magiche note, le frasi cantate, la calda voce, i visi e le espres-sioni di tutti quanti sono stati con me domenica scor-sa, che mi effondono nell’anima la voglia di essere sempre viva in una strada dove c’è sicuramente un gancio in mezzo al cielo. Un abbraccio forte forte a tutti.

Carmen

Grazie a Grazia di www.ancorassieme.net Grazie a Grazia di www.ancorassieme.net Grazie a Grazia di www.ancorassieme.net Grazie a Grazia di www.ancorassieme.net per le bellissime foto di questa pagina!per le bellissime foto di questa pagina!per le bellissime foto di questa pagina!per le bellissime foto di questa pagina!

Tutte le informazioni su

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Ho avuto l'onore di poter ascoltare questo disco "L'alba di noi" in anteprima e da circa due mesi non faccio altro che memorizzare ogni picco-lo particolare per poter cogliere il succo di questo contenuto a dir poco sorprendente. L'effetto immediato è la stranezza con il quale,

fino al giorno prima, si girava in auto con Stevie Wonder, lontano da ogni particolare rapporto e adesso con Giulio Spinucci, così amico ma tanto lontano da noi quando lo si ascolta a distanza, tanto da poterlo paragonare ai veri grandi. Io credo che personalmente ci si poteva a-

spettare un qualcosa che si avvicinasse molto a ciò con cui Giulio Spinucci è cresciuto, la timbrica di Claudio Baglioni, i suoi vocalizzi, il suo modo di girare il suono e non sapete quanto sono stato contento di sentire traccia dopo traccia, solo e soltanto la voce di questo ragazzo, senza somi-glianze e senza alcuna emulazione, quindi il primo complimento va a Giulio per aver trovato la sua dimensione, "cosa che nessuno si aspettava". Vocalmente semi-perfetto, qualche vocale

mangiata in qualche brano ma molto molto piace-vole, nonostante spesso le note e l'estensione dei brani non sia molto rilassante. Strumentalmente è un disco molto movimentato e poco noioso, si passa da una ballad strappacuore: Traccia 6 "Così diversi per amarsi" a qualcosa di movimentato: Traccia 1 "L'alba di noi" senza nemmeno accor-gersi che si arriva al finale: Traccia 9 "Oltre!" sen-za nemmeno accorgersi che si sta già ripartendo dalla 1. Una cosa che ho notato è l'atmosfera creata

da suono-voce, arrangiamento-vocalità, dove non c'è musica e si poteva fare meglio, interviene Giulio riempiendo anche con i respiri quelle parti

dei brani forse carenti nell'arrangiamento. Geniale idea la disposizione delle track, in quel modo, dalla 1 alla 9 non ci si annoia. Un complimento speciale a colui che ha gesti-

to la registrazione in sala di ripresa, Mario Marcuc-ci, mixando ed agendo sull'effettistica dei brani in maniera poco percepibile e molto molto fine, non esagerando con mutazioni vocali degne di effetti speciali. Per il resto un grande IN BOCCA AL LUPO a

Giulio Spinucci e un buon ascolto a tutti voi! Marco Giannetti

di là dal ponte pagina 5

LA RECENSIONE - Con questo lavoro il cantante dimostra di aver raggiunto la propria dimensione, senza emulare Claudio

Giulio Spinucci, l’alba di un artista Esce il 6 dicembre «L’alba di noi», il nuovo lavoro con nove brani inediti

Paco e Javier Shankara con Claudio a Madrid nel 2005

E non ci sono che fotografie…

I vostri scatti con Claudio

Inviateci le vostre foto con Claudio e le vedrete pubblicate

sui prossimi numeri della

fanzine!

E-mail: [email protected]

[email protected]

La poesia di Carmen Furfaro

Caro Claudio Caro Claudio,

il mondo dei tuoi fans ti abbraccerebbe

in «un mondo a forma di te» proprio adesso

che ha ricevuto «un po’ di più». Ad ogni attimo di eterno

lo sorprendi. Tutti si chiedono

«dov’è dov’è» oppure «chi c’è in ascolto» e «con le vie dei colori»,

lungo il Tevere che andava lento lento, riguarda le tue «fotografie»: sei proprio un «grand’uomo»!

Adesso «stai su», in questa «notte di note»,

i tuoi fans gridano «mille giorni di te e di me»

e non se ne vanno via di schiena, ma ti ripetono a squarciagola

«io sono qui».

In�uscita�il�6�dicembre�2008�

di Renato Castelli

SENZAZIONI - Tra leggerezza e bellezza del paesaggio

Avere ali bianche e un cuore d’aliante Una passeggiata si trasforma in sogno

pagina 6 di là dal ponte

La TV dedicata a

Claudio Baglioni

Completamente gratuita

e senza scopi di lucro

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Li guardavo dal basso, quel rifugio - una piccola casa nella quale s’immagina un brulicare di vita - e quel dosso che copriva la cima del monte, una dolce cupola gialla d'erba assolata che si stagliava sul blu di un cielo terso e sperduto nell'orizzonte di una sua vita... perché anche il cielo ha una sua vita, con quelle nuvole che fuggono, giocano, discutono rumorosamente, s'invola-no in un viaggio verso l'infinito più lontano permesso al nostro sguardo.

Una salita che oggi le mie gambe sentono molto più faticosa di un tempo. E a quel tempo corre il pensie-ro, quando questa strada sarebbe stata ingoiata da un mio slancio, da un mio anelito di azzurro e di spazio. Ma questo anelito non mi manca nem-meno oggi: il passo è più greve, le parole affaticano il fiato, ma la voglia è la stessa, e salendo, oggi più di allora, mi accorgo di quan-to il mondo si allarghi quando vai in alto, di quanto il cielo diventi più grande, di quanto laggiù nella valle tutto diventi più relativo e, da lontano e dall'alto, sia davvero possibile credere che il cielo e la terra si uniscano in un abbraccio. Un abbraccio che ci dice che da qualche parte, in qualche posto, non so come e non so quando, crescendo e cercando, vivendo e soffrendo, tutti noi ritroveremo ciò che le nostre anime e i nostri cuori hanno perduto o mai trovato nei giorni lasciati dietro i nostri passi.

Le parole hanno accompagnato il nostro cammino e il rifugio è li davanti a noi, conforto d'oasi dopo una salita vissuta nel caldo di un primo sole di maggio. Pochi passi, e la cima che dal basso era nascosta dal dosso è lì davanti a noi. Svetta una grande croce di ferro come un urlo verso il cielo, come un monito lan-ciato lassù a dire che i nostri slanci di passione, il nostro soffrire i giorni che ci vengono da vivere, la nostra ricer-ca del bello, non possono essere stati vissuti invano, davvero meritano un destino di pace, di verità... E di verità, Colui che sa, ce ne dovrà raccontare parecchie, di spiegazioni ce ne dovrà dare molte per farci com-prendere e per giustificare l'assurdità di molti dei giorni che abbiamo vissuto.

Mi guardo intorno: lì dove tutti siamo più vicini al cielo, siamo in molti a guardare il silenzio che scende giù da quella croce! Un frusciare d'aria, una scia bianca in cielo e gli occhi vengono rapiti da una stupenda visio-

ne: il sogno di Icaro, il sogno dell'uomo di volare solita-rio è lì davanti ai miei occhi.

Ali bianche d'aliante tracciano nel cielo traiettorie silenziose e leggere in un azzurro che ora è tutto loro. Vorrei poter lanciare l'anima lassù, vorrei lanciare il mio cuore a cavalcare le onde del vento, perché diventi davvero un cuore d'aliante a vivere un respiro di silen-ziosa leggerezza e perché possa nutrirsi dell'armonia della bellezza che cade attorno, di colori e di armonia di forme, a volte severe, a volte di dolcezza spalmata sul mondo che abbiamo intorno.

Vorrei che, per una volta tanto, questo cuore d'a-liante potesse vivere davvero un sogno d'im-menso che regali un attimo d'illusione di poter stare lassù, al di sopra di ciò che ci fa male, di ciò che ci opprime, di ciò che appe-santisce la nostra vita. Poi penso a quell'omi-no lassù, quell'uomo chiuso in quella che sembra solo una fantasia, che non vedo, ma so che c'è. In questo momento avrà di certo la percezione di poter domare il vento, ma anche lui vive un'illusione: in realtà, è anche lui, come noi tutti, in balia del vento e delle

sue folate bizzarre e imprevedibili, che spesso ci man-dano dove vogliono loro e non dove desideriamo noi.

Comincia la discesa su nuovi sentieri, lasciando la strada già percorsa dietro di noi nel ricordo. E' un nuovo cammino con una pace diversa nell'anima, un'anima che ha vissuto per un attimo coscientemente l'illusione dell'immenso, prima di tornare in una realtà che forse, almeno per un po’, ci sembrerà più accettabile. Si taglia un pendio ripidissimo che scende a valle come per dar corpo al desiderio di tagliare e sfuggire alle discese ripide del nostro esistere: passi in un panorama mozzafiato che spazia dal bianco delle nevi perenni alla pianura infinita, persa nella foschia di un caldo che cerca di preannunciare un'estate in arrivo. Il lago di Como, gemma azzurra in un solco verde fra le montagne, ci saluta come un dolce richiamo, a dirci che anche giù a terra ci aspetta qualcosa di bello da vivere se si ha voglia e desiderio di farlo, come a dirci che di questa voglia e di questo desiderio che da qualche parte tutti noi abbiamo dentro, non dobbiamo dimenti-carci mai.

Il sentiero si addentra in un fantastico bosco di faggi. Parole, che non riescono a trovare come spiega-re la bellezza e la pace di quel posto, escono dalle no-stre bocche, ma c'è la voglia di trovare la bellezza, di trovare la musica giusta per la vita. Sotto quel cielo ombroso non c'è più la folla che pian piano si è persa nel cammino: c'è un silenzio vincitore che solo ogni tanto viene interrotto dai sussurri e dalle melodie di foglie che non possiamo evitare di schiacciare sotto i nostri passi (che bello se sapessimo essere tanto leggeri da non offendere questo tappeto che abbiamo sotto i piedi!) e dal correre del vento fra queste fronde ombro-se. Ormai, diventa chiaro che presto dovremo tornare giù, nella realtà della vita di tutti i giorni, ma so che il

mio cuore rimarrà lassù, il mio cuore d'aliante resterà quassù nell'irrealtà dell'immenso fondo di un mondo a metà: a metà fra il sogno che questa sia la vita e la realtà che questa sia, invece, una fuga dalla vita.

Una fuga che nutre la speranza e che regala la voglia per altre fughe, sempre più intense, sempre più decise, a cercare il bello e l'armonioso che ci è dato da vivere; una fuga che sarà, magari solo per un momento, un'altra età nell'età della vita, il volo di un eterno istan-te di un cuore d'aliante, di quella parte pura del cuore che non vuole smettere di esistere, di vivere, che cerca quell'energia per crescere la virtù di resistere nel sogno infinito di essere qualcosa e qualcuno.

Un nuovo rifugio ci riporta fra altra gente che, rumorosa nel suo allegro vociare di canti e di allegria, ne impregna i muri, poi, un po’ tutti, diventati più som-messi e silenziosi, ci accompagnano sugli ultimi passi che ci riportano dove siamo partiti. Scende la sera: luci soffuse di un sole che cala all'orizzonte e lancia i suoi ultimi raggi a giocare a nascondino fra il bosco che qui è diventato più intenso.

Sentiamo un po’ più di silenzio anche fra le macchi-ne in paziente attesa del nostro ritorno. Forse oggi tutti sappiamo un po’ di più che il tempo se ne va e non lascia niente altro che i nostri ricordi e le nostre emo-zioni, vissute in uno scampolo di vita da custodire gelo-samente nello scrigno della memoria.

Claudio Baglioni in concerto

«E scriverò il mio nome sui fogli della gente» I vostri autografi di Claudio

Autografo a Shankara

«Vorrei che, una volta tanto, questo cuore

d'aliante potesse vivere davvero un sogno d'im-

menso che regali attimi d'illusione»

«E non lasciare andare un giorno per ritrovar te stesso

figlio di un cielo così bello perché la vita è adesso»

(La vita è adesso - Claudio Baglioni)

di là dal ponte pagina 7

Da «Questo piccolo grande amore», passando per tutti gli altri successi del passato

La scoperta di Claudio I ricordi dell’infanzia, le prime canzoni alla radio

«Pioggia su vetro. Questo siamo noi. E, come gocce, scivoliamo giu,quasi sempre troppo velocemente. Ci avviciniamo, ci allontaniamo.

Ci uniamo, ci separiamo. Ci troviamo e ci perdiamo.

Ci ritroviamo o ci perdiamo per sempre. A volte invece, lungo la superficie del vetro, fianco a fianco, senza incontrarci mai, senza nemmeno mai accorgerci l'uno dell'altro. E mai che siano chiare le ragioni di tutto questo».

Era il risultato di una ricerca da bambina. Quanti ne

avevo...? 12, 13 anni forse. "Questo piccolo grande amore", unica canzone di Baglioni che anche oggi si può a caso sentire alla radio, è stata l'inizio di un grande amore. Prima del tempo d'Internet in Croazia era difficile sapere chi è sto Baglioni, ma io non rinunciavo. Volevo sapere. Volevo sentire. Volevo assaporare il sentimento di questa musica sconosciuta. Di questo poeta mistico. Al meno, mistico per me.

Dopo «Questo piccolo grande amore», grazie a Internet, è venuta "E tu". Ed è successo. Un tipo di corteggiamento tra me e la musica di Baglioni, è diventato amore. Ero quasi ossessionata con "E tu". La ascoltavo, e riascoltavo. Chiudendo gli occhi immaginavo i versi, sentivo i sapori e profumi. Rivivevo gli amori da bambina, avventure d'estate. Nella mia mente, correvo a piedi nudi nascosta nell'ombra delle stelle...

Una dopo l'altra scoprivo le canzoni. "Le ragazze del est", "Signora Lia", "Solo", "I silenzi del tuo amore", «Poster»... Vivevo queste canzoni. La mia solitudine ogni giorni più grande, respirava dentro di me è cresceva come un cancro. Ma grazie a questa musica è diventata quasi amichevole. Non ero più sola. Questo ho capito. C'era lui, il "cavaliere blu che catturo la gioventù di primavere..." Vivevo i destini dei personaggi di sue canzoni. Respiravo l'aria delle ragazze del est, piangevo assieme a signora Lia, e sognavo di andare lontano con la ragazza da Poster... con ogni ascolto rivivevo queste storie. Le alzavo dai fogli morti, dalle note perse nella realtà del passato, presente e futuro, assaporavo la voce che me le portava. Gridavo nel cielo morto “Se anche tu vedi la stessa luna non siamo poi cosi lontani”. Ero

lontano dalla realtà baglioniana. Lontano dalle promozioni dei dischi, lontana dai concerti, dai club, dalle persone che condividevano la passione per l'opera di un uomo. Quando qualcuno in Croazia mi avrebbe chiesto della musica che ascoltavo, un punto interrogativo si avrebbe apparso sopra le teste della gente quando avrei detto Baglioni. Ogni tanto, raramente, incontro uno che conosce il nome e la

musica. è sempre un momento gioioso. Chiacchiero con la gente al Internet. Le novità, i nuovi dischi in preparazione, i commenti sulle canzoni. Ogni tanto vedo le foto dei concerti, e dei incontri che fanno i baglioniani. E mi si stringe il cuore. Anch'io vorrei vedere un suo spettacolo. Incontrare la gente che conosce la sua musica. Ma tutto questo appartiene alla realtà baglioniana di cui io non faccio parte. E di nuovo grido al cielo immenso: «Se anche tu vedi la stessa

luna non siamo poi cosi lontani.» Qualche anno fa è venuto il punto finale. La ciliegia

sulla panna, il caffè nero nel freddo del mattino, la corona su una testa nobile... è venuto "Viaggiatore sulla coda del tempo". Anni di ricerche, ore passate in Internet, tutto il tempo chiusa a ascoltare la musica, i versi e la voce di Claudio Baglioni, e ad un tratto tutto questo aveva senso. Come pezzi di un puzzle finalmente legati in modo giusto. "Viaggiatore" mi ha lasciato senza parole. "Hangar", "Il mondo a forma di te", "Mal d'universo", "Opere e omissioni"... uno dopo l'altro i brani uscivano dal mio computer ed io non riuscivo a credere. Era stupendo. Una serie di canzoni che formavano un unita perfetta. La tragedia della vita, ma un briciolo di speranza che quasi non si osava ad aprire gli occhi. Divoravo il suono. Facevo i tuffi nel dolce blu del disco. Questi cari, dolci versi correvano per le mie vene. Vivevano dentro di me. Io ero esse. Ed esse erano me. Il mondo aveva il colore blu. Il colore del “Viaggiatore”. Per me ascoltare la musica di Baglioni vuol dire avere un certo colore dell'anima. Questo è quello che ci unisce. Quello che portiamo con orgoglio al nostro petto. Quello che ci fa cantare, a quello che ci fa gridare, come il grido sempre al cielo scuro: «Se anche tu vedi la stessa luna, non siamo poi cosi lontani.»

Svigir

Un incontro

speciale

«Vorrei che, una volta tanto, que-

sto cuore d'aliante potesse vivere

davvero un sogno d'immenso che regali un attimo

d'illusione»

A volte mi è capitato di pensare che l’emozione più grande che potessi provare l’avessi già provata, ad esempio quando mio fra-tello ebbe il primo figlio ed io divenni zio, quan-do mi diplomai o quando la mia squadra del cuore vinse lo scudetto... Beh, mi sbagliavo... L’emozione più grande che ho provato ora la conosco ed è quasi indescrivibil… è qualcosa che ti attraversa e non sai darle una dimensione, un senso, la provi e basta... questo mi è successo la mattina del 12 ottobre 2008 quando ho incon-trato Claudio…. In realtà non si è trattato pro-prio di un incontro casuale: ero li che aspettavo da ore e mentre attendevo con la speranza di vederlo pensavo a tutto quello che avrei voluto dirgli se fossi stato appunto cosi fortunato da incrociarlo. Intorno alle 15,50 è comparso alle mie spalle: non me n’ero accorto, ad avvisarmi - a dire il vero - che ce lo avevo alle spalle è stato il suo fedele Sandrone, che molto probabilmen-te aveva capito che non era per caso che mi trovassi lì. È stato in quel preciso istante che mi si è gelato il sangue: salivazione zero, sguardo assente e con un filo di voce l’ho chiamato. Sa-pete qual’era la mia paura più grande nell’incontrarlo in una situazione del genere ??? Rendersi conto che magari non sarebbe potuto essere come lo si immaginava... ma questa era una provabilità assai improbabile (scusate il gioco di parole). Si è avvicinato e, udite udite, si è presentato.

Abbiamo scattato un po’ di foto con la genti-le collaborazione di Sandrone, parlato per un paio di minuti e poi si è allontanato salutandomi per nome. Premesso che non era la prima volta che lo vedevo di persona, nei 49 concerti che ho visto spesso si era avvicinato ai fans e quindi avevo avuto già occasione di fare foto o rime-diare una dedica, ma una situazione come quella di quel lunedì (soli io e lui ) non mi si era mai presentata.

Vi scrivo questo perché per chi, come noi, segue Claudio nel suo viaggio possa rendersi conto e magari provare le stesse sensazioni che ho provato io. Ora sono ancor più convinto che vent’anni passati ad ascoltare la sua musica sono stati veramente importantissimi per me…

Un saluto a tutti . Giordano

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LA NOVITA’ - Le foto dei fans ai raduni, ai concerti e agli altri eventi di Claudio Baglioni

L’amico e io...

pagina 8 di là dal ponte

Anna al raduno di Viterbo

Enrico e Chicca al raduno di Firenze

Foto scattata davanti al Palalottomatica il 24 aprile 2007 in occasione del tour «Tutti qui» Nella foto un gruppo di amici del sito www.ancorassieme.net Un gruppo di amici del sito www.ancorassieme.net: i ragazzi di Bari, foto scattata nel dicembre 2007

Foto scattata il giorno del raduno alla fiera di Roma: Grazia del sito www.ancorassieme.net e alcuni amici

Nelle tre foto qui sopra, altri momenti del raduno alla fiera con Nicla e sui amici

Inviate le vostre fotografie agli indirizzi:

[email protected] [email protected]

di là dal ponte pagina 9

Cerchiamo di conoscere non soltanto il grande cantautore, ma anche la persona

Chi è davvero Claudio? Riflessioni oltre l’apparenza della vita artistica

Sono anni, ormai, che sentiamo nominare Clau-dio Baglioni. Ne sentiamo parlare per mille motivi: O’scià, concerti, album, dvd, partite del cuore e interviste. Cioè qualcosa legato sempre alla sua vita artistica.

Ma tralasciamo un aspetto fondamentale! La persona! Chi è veramente Claudio Baglioni?

Cosa ha nel suo cuo-re? Cosa ha sofferto nella sua vita? Cosa prova ogni volta che scrive o canta una canzone? Cosa prova nel vedersi etichettato c ome i l “ c an t o r e dell’amore” o il “tizio del piccolo grande amore”?Ce lo siamo mai chiesti? Non penso!

Cerchiamo di capire e conoscere non solo il Claudio artista e cerchiamo di scoprire quella bellissima persona che è il Claudio uomo, padre, compagno, amico e… persona!

Mi chiedo come si faccia a giudicare una per-sona se di essa si conosce solo un aspetto e per lo più quello artistico.

Per questo, avendo avuto la fortuna e la possi-bilità di conoscerlo, anche se in una situazione un po’ particolare, di persona, e da persona, cercherò di parlare di lui come se stessi parlando di Clau-dio, un Claudio qualunque.

Conobbi Claudio il 6 novembre 2006. La prima volta che ho incontrato Claudio, ho pensato che non fosse lui! È totalmente diverso da come lo vediamo in tv. È molto più alto, magro, sciupa-to e carino!... Molto disponibile, dolce e diverten-te! Lo guardavo con gli occhi di una ragazzina innamorata che aveva coronato quello che sem-brava un sogno incoronabile!... E ho provato una sensazione stranissima nell'abbracciarlo!... Come se stessi realmente abbracciando quel sogno!

La discussione durò pochissimo in confronto a quello che avrei desiderato, ma fu anche troppo lunga, per capire di che verità umana mi trovassi di fronte!

Mi ritrovai a parlare con Claudio in seguito ad uno spiacevole episodio, in cui lui, non solo mi stette vicino come artista, ma soprattutto da uomo e padre.

Beh, era tutto molto diverso: era molto intimi-dito… Non sapeva come parlarmi, cosa dirmi… però è stato molto più paterno, molto più vicino! C'era qualcosa che ci legava realmente. qualcosa che mai distruggeremo… La vita!

La mia vita! Io sono legata a lui e lui alla mia vita, e mai, neanche se mai lo rivedrò, saremo ognuno nel cuore dell'altro anche se in modo di-verso.

Mi ha fatto sentire una persona speciale, fortu-nata, ma non diversa! Ero speciale per quel che avevo visto e vissuto... ma non diversa perché con problemi in quel momento! Ha saputo coccolarmi con le parole oltre che con delle carezze magiche!

Cosa mi trasmetteva? Tremavo, avrei voluto abbracciarlo forte, stringerlo a me, fargli capire

quanto fosse importante per me. Lo guardavo e sembravo paralizzata, anche se sapevo che non mi avrebbe mai detto no ad un abbraccio!

Ho rivissuto tutte le sue parole dentro i miei e i suoi occhi! Mi trasmetteva sicurezza, amore... Mi ha fatto sentire felice! È riuscito a farmi sorri-dere e a darmi la forza per rivedere una luce, in un momento di buio totale! Ma il gesto più carino è stato pensarmi e nominarmi sul momento di “saltare”... mi ha fatto rabbrividire e trovare in quelle gambe doloranti e cedenti la forza di saltare con lui!

Una tenacia, una sensibilità, un’affettuosità e considerazione che penso in pochi avrebbero avu-to fossero stati il “Baglioni” descritto dai com-menti della gente!

Ho sentito nella sua voce, la purezza del suo cuore, dei suoi pensieri, delle sue parole.

Ho sentito nelle sue parole la sua educazione, la sua timidezza, il suo rispetto. Ho sentito nella sua freschezza l’interessamento per una persona ignota. È una persona che ha sicuramente i suoi difetti, come chiunque, ma a differenza di molti i suoi pregi non li esibisce enfatizzandoli.

Molte volte ho sentito commenti del genere: “Baglioni? Quel montato rifatto?” Beh, su una cosa posso essere sicura: Claudio non è per niente montato! Aiuta il prossimo con la sua musica, con il suo esempio, con il suo modo di essere, di e-sprimersi e di trasmettere.

Basti pensare a cosa fa ormai da 6 anni a Lam-pedusa.

Come si dedica alla vita e basta, anche, inter-pretare i suoi testi!

Tornando invece ai commenti poco carini, voglio chiarire una piccola cosa riguardo al secon-do punto, ovvero, la chirurgia plastica.

E anche se fosse? È la sua vita. Se vi interessate realmente nel

conoscerlo solo dal punto di vista artistico, per favore, limitatevi a contestarlo solo sul piano artistico. Non posso dire o obbligare nessuno ma, da una voce che ha scoperto Claudio col tempo e in modo insolito, lasciatevi suggerire: “Claudio è realmente una persona diversa. Scopritela!”

Non smettere mai di trasmettere… Yulja

Che onore

di cittadino! di Angiola Sorrentino

Quando ho saputo che Claudio Baglioni sarebbe diventato cittadino onorario di Pompei,son rimasta piacevolmente sorpresa… Claudio mio vicino di casa… Questa volta non è un sogno,ma pura realtà! Con la mostra fotografica “O’Scià” inaugurata a Pompei dome-nica 12 ottobre e unicamente dedicata al tema dell’immigrazione clandestina e dell’integrazione raz-ziale, si è voluta sancire una certa collaborazione tra Pompei, Lampedusa e Linosa, di cui Claudio è già citta-dino onorario. È inutile ricordare che O’Scià è una grande kermesse musicale che si svolge a Lampedusa ogni fine settembre e che vede protagonisti i più fa-mosi artisti italiani richiamati da un problema molto sentito e molto attuale. O’Scià è nata per enucleare l'attenzione dell'opinione pubblica e delle istituzioni internazionali sul tema dell'immigrazione, diventando così una delle rassegne artistiche con scopi sociali più importanti in ambito europeo.

Claudio ha ricevuto la cittadinanza onoraria ed il krest di Pompei dal primo cittadino, l’avvocato Claudio D’Alessio, ed è diventato amico di questa città. Il sindaco, invece, ha ricevuto la maglia di O’Scià dalle mani di Claudio. Il nostro Mago ha dichiarato che Pom-pei si è dimostrata una città modernissima per l’iniziativa dell’incontro e che bisogna essere artisti anche nell’incontrarsi. L’impegno di ogni essere umano è quello di lasciare il mondo meno peggio di come l’ha trovato. Inoltre ha ricordato con emozione che nel 2000, in quel teatro dove ha ricevuto il premio, vi era già stato per provare con la sua band; infatti nell’agosto di quell’anno a Pompei Claudio aprì il tour acustico “Sogno di una notte di note”, che per lui fu uno dei più belli; lo ricorda dicendo che fu una serata veramente meravigliosa: ”I decibel erano talmente bassi che si udivano i respiri delle persone anziché il nostro cantare e suonare”. Io sono stata molto fortu-nata: ho assistito a quel concerto, ricordo che la setti-mana precedente fu una delle più intense della mia vita. Di sera ero con altri fans all’ingresso dell’albergo del nostro beniamino con la speranza di vederlo uscire per andare alle prove in teatro. Più volte la nostra attesa fu premiata e per poterlo rivedere si correva da una parte all’altra! Per le strade di Pompei spesso si incro-ciavano Paolo Gianolio che gustava un gelato o Danilo Rea che passeggiava tranquillo. In quella settimana strinsi molte amicizie: è questa la bellezza dell’attesa, si diventa complici di un evento comune dove ci si scambiano emozioni e si riescono a carpire piccole notizie che ti fanno capire che in fondo il nostro Clau-dio è uno di noi, ma con la fortuna di saper cantare quelle emozioni che ognuno di noi prova ma non sa spes-so esternare: lui è il nostro portavoce! Il concerto, svoltosi nell’anfiteatro degli scavi di Pompei, fu uno dei più belli e suggestivi a cui ho mai assistito e il grande mago ha espresso il desiderio di ripetere quella magica serata: è quello che mi auguro e che gli auguro!

Dopo questa mia parentesi nostalgica aggiungo che Claudio ha concluso la serata pompeiana con un mini concerto sul sagrato del Santuario a cui hanno assisti-to migliaia di fans in un moderato visibilio, rispettosi del luogo sacro in cui le note di Claudio si spandevano! Come al solito è stato disponibilissimo e tutti lo aspet-tiamo l’anno prossimo alla quinta edizione di “Pompei città” come egli stesso ha promesso. Visto che Pompei è città simbolo della pace nel mondo, si è anche pro-spettata l’ipotesi di realizzare la prossima edizione di “O’Scià” proprio nel Teatro Grande con l’approvazione del sindaco D’Alessio. Noi ne saremmo orgogliosissimi! Grazie a te, Claudio, anche qui con la tua umanità sei riuscito a coinvolgere una città intera a cui, sicuramen-te, se ne accoderanno delle altre!

Claudio Baglioni in concerto (foto di Grazia www.ancorassieme.net)

Notizie in breve e ultim’ora

pagina 10 di là dal ponte

è un periodico multimediale amatoriale, non ufficiale

e completamente gratuito dedicato a Claudio Baglioni

Lo staff:

Responsabile pubblicazione: Enrico Avagliano Responsabile impaginazione: Gianluca Sorrentino

Coordinamento editoriale: Fabio Conti

Redazione tecnica e organizzativa:

Pasquale Picone

Nicoletta De Lucia

Hanno collaborato a questo numero:

Wanda D’Amico (Koinè), Angiola Sorrentino,

Paperina ‘78, Carmen Furfaro,

Renato Castelli, Teresa, Svigir,

Leonardo Benucci, Marco Giannetti,

Giordano, Yulja, Roberta Massaro,

Grazia di Ancorassieme.net

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LA DISCOGRAFIA COMPLETA È uscita il 21 ottobre 2008 la disco-grafia illustrata di Claudio Baglioni. All'interno troverete tutta la storia discografica, a colori, che cataloga tutti gli LP, CD, Videocassette - DVD - libri - collaborazioni e fumetti di e su Claudio Baglioni: un'opera realizzata da Melisanda Mattei Autunnali, Manlio Fierro e Raffaele Pirretto. Destinato a diventare la Bibbia del BAGLIONIANO DOC poiché raccoglie tutto quello che Claudio ha realizzato fino ad oggi a partire dall'inizio della sua carriera. La prefazione stessa l'ha scritta Claudio Baglioni, che non sola ma è accompagnata da quella di Massimiliano Savaiano e Guido Tognetti, le due persone che dagli anni novanta accompagnano il nostro mito. Dulcis in fun-do le fotografie, alcune delle quali compresa la copertina sono state scat-tate da Grazia di Ancoras-sieme. Disponibile nelle librerie e su IBS. CONCERTO AL TEATRO REGIO Conto alla rovescia per il concerto di uno dei più noti cantautori italiani. Claudio Baglioni si esibirà al teatro Regio di Torino alle ore 20.30 di lunedì 24 novembre. Ad invitarlo a Torino è stato il Fondo per l’ambiente italiano (Fai). Baglioni sarà accompagnato sul palco sol-tanto dal suo pianoforte, per un

viaggio attraverso la memoria e le emozioni delle sue canzoni. La serata sarà a scopo benefico, a sostegno delle attività del FAI. Infor-mazioni: tel. 011/530979 - sito internet www.fondoambiente.it. Vendita biglietti al Regio, piazza Castello 215, tel. 011/8815241, euro

110-90-70-55-35 compresa tessera Fai. 21/11/2008 IL «PUGLIA NIGHT PARADE»

La Puglia diventa il più grande palcoscenico a cielo aperto del mondo. Dal 5 al 7 dicembre, infatti, “Puglia Night Parade” metterà in scena più di 80 spettacoli, il meglio degli artisti di strada, danza, teatro,

musica e concerti, in un sapiente mix fra turismo, cultura e intratteni-mento. Dai colossi del nuovo circo visuale Cirque du Soleil e Les Farfadais, al teatro di strada dei Transe Express, alle compagnie teatrali Els Comediants e La Fura dels Baus, le eccellenze sulla sce-

na artistica mondiale, trasformeranno la Puglia in una vetrina internazio-nale. La rassegna è promossa dall’Assessorato al Turi-smo della Regione Pu-glia con l’organizzazione del Teatro Pubblico Pugliese. Tutti i capoluoghi di provincia, Bari, Foggia, Brindisi, Lecce, Taran-to, insieme a Barletta e ai due siti tutelati dall’Unesco, Castel del Monte ed Alberobello, ospiteranno una folta serie di spettacoli di altissimo livello artistico e culturale. Oltre alle spet-tacolari parate che travol-geranno la scena urba-na, strade, piazze, chie-se, castelli e palazzi

storici saranno occupati da eventi, mostre, spettacoli teatrali e musicali. In calendario concerti di Franco Battiato (Taranto), Antonello Ven-ditti (Bari), Claudio Baglioni (Bari), Roy Paci e performance di poeti, scrittori e testimonial della pugliesità nel mondo. (info da www.ancorassieme.net)

In alcune tappe milanesi del tour QPGA è stato distribuito un

tabloid, che tratta dei concerti e degli artisti che si esibi-scono in provincia. Tra questi il nostro

Claudio. Qui a sinistra, la copertina della

rivista. Sul portale SMNews potete trovare anche le trascrizioni degli articoli pubblicati

all’interno.

ROMA - 20 dicembre 2008 - ore 21,30

Ristotheatre «LA BIGA» via Raffaele Costi, 9 (zona Tor Sapienza)

Questo numero è stato chiuso il 24 novembre 2008 - La precedente fanzine è stata scaricata 650 volte

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