IL SOGNO DI IGINIO STRAFFI, PAPÀ DI FATINE E STREGHETTE … · 2011. 10. 7. · film Pixar,...

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L o sguardo, dall’avveniristica struttura in vetro e legno, spazia sulla campa- gna circostante. Fuori i primi segni del- l’autunno, con piante che iniziano a perdere le foglie. All’interno una schiera di ragazzi e ragazze al lavoro, vestono casual e, oltre al- l’italiano, parlano in inglese. Divisi a gruppi operano in open space, di fronte agli ampi schermi dei computer. Ma non uno solo, co- me fanno i comuni mortali, bensì due o tre. Posti affiancati come in una cabina di regia. Sui monitor scorrono disegni e immagini in 2D e 3D, con bozzetti, costumi, testi e storybo- ard. I giovani si muovono svelti e precisi, trac- ciando segni, in apparenza incomprensibili, su tavolette grafiche. Riportati in formato digi- tale a video. In pochi secondi il disegno in bianco e nero si colora, prende vita. I perso- naggi vengono vestiti, si scelgono occhi e co- lore dei capelli. Un'espressione triste del viso diventa felice con un semplice clic di penna sulla tavoletta. L’impressione è quella di esse- re in una grande software house californiana, in Silicon Valley. Ma non è così. Ci troviamo nelle Marche, a Loreto. A qualche centinaio di metri dal celebre Santuario Mariano, dove ogni giorno migliaia di fedeli vengono scari- cati dai pullman, per recarsi in devozione al- la «Santa Casa». Benvenuti da Rainbow, la fu- cina delle Winx. I cartoni animati con fatine e streghette che fanno impazzire milioni di bambine in 130 Paesi del mondo, dall’Euro- pa all’Est Asiatico, dal Sud Africa alla Nuova Zelanda. Quattro anni di lavoro e un investimento di 18 milioni di euro, per edificare un building antisismico che occupa 10 mila metri quadri. I due architetti, Sergio Bianchi ed Elisabetta Straffi, lo hanno progettato «perché vestisse chi lavora all’interno». Integrato con la natu- ra circostante. Ecco perché hanno scelto di appoggiarlo sul fianco della collina, quasi a compenetrarne la superficie, piuttosto che costruirlo sulla sommità. Una volta all’inter- no le sorprese non mancano. Le zone di lavo- ro poste su più livelli includono un cinema, bar e area ristoro per i circa 150 dipendenti. E poi palestra e una piscina con idromassag- gio, zone relax, un campo da calcetto e uno da tennis. Insomma una struttura made in Italy che nulla ha da invidiare alle blasonate maison di Apple e Google. La nuova sede na- sce anche nel segno della formazione, per- ché al suo interno è prevista una scuola del cartone animato. In fase di attuazione, verrà aperta nel 2012: ospiterà i freelance che vo- gliono scoprire i segreti dei fumetti. Inutile negare che, ai più bravi, si potranno spalanca- re le porte per collaborare con Rainbow. Ma come è iniziato questo cammino di suc- cessi? Fautore e «deus ex machina» è Iginio Straffi, 46enne marchigiano doc, nato a Gual- do in provincia di Macerata: «La mia passio- ne per i cartoons arriva da lontano, da quan- do ero ragazzo. Perché già sui banchi del li- ceo, tra una lezione e l’altra, sognavo e dise- gnavo i primi personaggi». Ventenne, appe- na diplomato, inizia a collaborare con Lancio- Story e Scorpio. Ha modo di partecipare alla creazione di alcuni personaggi del fumetto italiano. Ma il grande balzo arriva a inizio an- ni 90, quando Sergio Bonelli lo chiama a Mila- no per curare il serial poliziesco Nick Raider: «L’esperienza professionale che mi ha fatto muovere i primi passi nel mondo dei carto- ons. Nel 1992 sono approdato all’animazio- ne, spostandomi in Francia e Lussemburgo dove con Telecima ho collaborato ad alcuni film d’animazione. Lì ho capito che potevo crescere, ideando un prodotto tutto mio». Così a 30 anni inizia dando forma a personag- gi da fiabe moderne. Per farlo, rientra nelle Marche e con l’imprenditore Lamberto Pigi- ni fonda Rainbow Srl. Partono in tre, in pochi mesi saranno dieci (nove dei quali ancora in azienda). Capitale iniziale 90 milioni di lire, servono per l’acquisto di computer e softwa- re per il disegno digitale. Nel 1996 esce il pri- mo prodotto multimediale per bambini. Un cartone animato su CdRom, la storia interatti- va di Tommy & Oscar. Il successo non si fa attendere, perché viene tradotto in 30 lingue e messo in onda sui canali Rai. Nel 2000 la svolta con la prima serie di Winx Club, coprodotta da Rai che ne detiene i dirit- ti in Italia e ha creduto fin dall’inizio all’opera- zione. Sono 52 puntate da 26 minuti, con ef- fetti speciali. Realizzati in computer grafica: «L’idea di partenza è la storia di due college rivali, alla Harry Potter, ma pensati al femmi- nile. Uno per aspiranti fate, l’altro per stre- ghe. Studiate nel carattere con pregi e difetti, fuori dai tradizionali stereotipi dei cartoni giapponesi e americani dell’epoca». Per Rainbow si apre la sfida con le major d’oltreo- ceano. Tre anni di duro lavoro, con migliaia di layout e centinaia di storyboard. Fatti e ri- fatti fino a quando l’intero team non è soddi- sfatto fin nei minimi particolari. Alla fine prendono vita Bloom, Stella, Flora, Tecna e Musa i personaggi della prima serie tivù. In pochi mesi il fenomeno di «fatine e streghet- te» varca i confini nazionali e le cinque star-Tv entrano nel mondo delle bambine dai 4 ai 10 anni. Ma il vulcanico Straffi non si ferma. Mette in cantiere nuovi personaggi e cartoons da af- fiancare alla Winx. Da Huntic, i cercatori di titani, a PopPixi e il mondo di gnomi ed elfi, fino alla storia di fantasia in live-action Mia & Me. Nel 2010 arriva l’accordo con Nickelode- on, società del gruppo Viacom, uno tra i pri- mi network mondiali per l’intrattenimento dei bambini. Tra gli altri, acquisisce i diritti di trasmissione delle Winx in Usa, America Lati- na, Canada e Australia. Oltre a Loreto, Rainbow è presente in Italia nella sede di Ro- ma con altre 150 persone, dove sviluppa ani- mazioni 3D, con sistemi digitali ad elevato contenuto hi-tech, grazie ai quali ha creato un network di freelance e collaboratori in molti paesi del mondo: Amsterdam, Barcello- na, Honk Kong ma anche disegnatori in In- dia, Corea e Cina. Senza contar e il mercato licensing, con una nutrita serie di articoli: gio- cattoli, videogames, articoli back to school, inclusi abbigliamento e igiene personale dei piccoli: «Oggi, per avere successo bisogna fi- delizzare il bambino, entrando nel suo imma- ginario con accessori che riprendano quanto vede in Tv». Ma la fervida mente di Mr. Straffi è proiettata al futuro, alla realizzazione di «Not born to be a gladiator», un film 3D in alta definizione che vedrà in azione i gladiatori dell’antica Ro- ma, un colossal digitale di cui abbiamo visto, in anteprima, alcune sequenze. Sarà in uscita tra un anno esatto e nulla avrà da invidiare ai film Pixar, DreamWorks e Disney. Ed è pro- prio quest’ultima major il modello di riferi- mento per Iginio: «Walt Disney era un perso- naggio fantastico, con una visione che ha an- ticipato i tempi. Un uomo che ha trasformato le paludi della Florida nel primo parco diverti- menti del mondo». [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA 10 mila metri quadri, allestiti sul modello Apple, in cui lavorano circa 150 dipendenti L’avveniristica fabbrica dove nascono i personaggi della fiaba a cartoni animati che ha conquistato il mondo si trova a poche centinaia di metri dal famoso santuario mariano Winx, «miracolo» digitale a Loreto Cartiere di Fabriano Nella seconda metà del sec XIII, la qualificazione degli artigiani fabrianesi introduce nella produzione della carta alcune innovazioni che trasformano questa novità arrivata dall’Oriente in un prodotto moderno. È la pila idraulica per battere gli stracci, la gelatina animale per la collatura del foglio, della filigrana. I Fabrianesi aprono botteghe in tutta Europa, riuscendo a prolungare la supremazia sino al Rinascimento. Nel 1782 Pietro Miliani, che darà vita alla dinastia dei noti cartari, fonda un’azienda industriale che all’Esposizione di Londra del 1851 riceve la medaglia d’oro come riconoscimento di qualità. Storie di successo 5 IL SOGNO DI IGINIO STRAFFI, PAPÀ DI FATINE E STREGHETTE di Umberto Torelli LE CIFRE 1.000 13 1.350 70 Persone lavorano 38 settimane per produrre una puntata tv di 22 minuti. Esperti in computer grafica e animazione 3D operano attraverso un network ad alta sicurezza e velocità che da Loreto collega Roma e le sedi in India, Cina e Corea La posizione mondiale di Rainbow nella classifica del licensing, grazie a una nutrita serie di prodotti che comprende giocattoli, videogames, articoli back to school e igiene dei piccoli. Rainbow è presente con i suoi cartoons in 130 Paesi I pannelli solari posti come copertura della nuova sede Rainbow di Loreto. In totale producono 360 Kilowatt, sufficienti per il fabbisogno energetico dell’edificio. Consentono un risparmio di emissioni di Co2 pari a 200 mila chilogrammi/anno Milioni di euro: il volume d’affari 2011, secondo le previsioni, per l’azienda delle Winx, con un utile stimato in circa 15 milioni. Rainbow si posiziona ai primi posti nel mercato mondiale dell’animazione Alta tecnologia Nella foto grande, una riunione di lavoro; sopra, le postazioni di lavoro degli animatori; sotto il fondatore Iginio Straffi Integrata La sede di Loreto, inaugurata due settimane fa, è costata 18 milioni di euro (foto Luigi Filetici) Italie/Marche - Corriere della Sera - Venerdì 7 Ottobre 2011 - 11

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  • L o sguardo, dall’avveniristica strutturain vetro e legno, spazia sulla campa-gna circostante. Fuori i primi segni del-l’autunno, con piante che iniziano a perderele foglie. All’interno una schiera di ragazzi eragazze al lavoro, vestono casual e, oltre al-l’italiano, parlano in inglese. Divisi a gruppioperano in open space, di fronte agli ampischermi dei computer. Ma non uno solo, co-me fanno i comuni mortali, bensì due o tre.Posti affiancati come in una cabina di regia.Sui monitor scorrono disegni e immagini in2D e 3D, con bozzetti, costumi, testi e storybo-ard. I giovani si muovono svelti e precisi, trac-ciando segni, in apparenza incomprensibili,su tavolette grafiche. Riportati in formato digi-tale a video. In pochi secondi il disegno inbianco e nero si colora, prende vita. I perso-naggi vengono vestiti, si scelgono occhi e co-lore dei capelli. Un'espressione triste del visodiventa felice con un semplice clic di pennasulla tavoletta. L’impressione è quella di esse-re in una grande software house californiana,in Silicon Valley. Ma non è così. Ci troviamonelle Marche, a Loreto. A qualche centinaiodi metri dal celebre Santuario Mariano, doveogni giorno migliaia di fedeli vengono scari-cati dai pullman, per recarsi in devozione al-la «Santa Casa». Benvenuti da Rainbow, la fu-cina delle Winx. I cartoni animati con fatine estreghette che fanno impazzire milioni dibambine in 130 Paesi del mondo, dall’Euro-pa all’Est Asiatico, dal Sud Africa alla Nuova

    Zelanda.Quattro anni di lavoro e un investimento di18 milioni di euro, per edificare un buildingantisismico che occupa 10 mila metri quadri.I due architetti, Sergio Bianchi ed ElisabettaStraffi, lo hanno progettato «perché vestissechi lavora all’interno». Integrato con la natu-ra circostante. Ecco perché hanno scelto diappoggiarlo sul fianco della collina, quasi acompenetrarne la superficie, piuttosto checostruirlo sulla sommità. Una volta all’inter-no le sorprese non mancano. Le zone di lavo-ro poste su più livelli includono un cinema,bar e area ristoro per i circa 150 dipendenti. Epoi palestra e una piscina con idromassag-gio, zone relax, un campo da calcetto e unoda tennis. Insomma una struttura made inItaly che nulla ha da invidiare alle blasonatemaison di Apple e Google. La nuova sede na-sce anche nel segno della formazione, per-ché al suo interno è prevista una scuola delcartone animato. In fase di attuazione, verràaperta nel 2012: ospiterà i freelance che vo-gliono scoprire i segreti dei fumetti. Inutilenegare che, ai più bravi, si potranno spalanca-re le porte per collaborare con Rainbow.Ma come è iniziato questo cammino di suc-cessi? Fautore e «deus ex machina» è IginioStraffi, 46enne marchigiano doc, nato a Gual-do in provincia di Macerata: «La mia passio-ne per i cartoons arriva da lontano, da quan-do ero ragazzo. Perché già sui banchi del li-ceo, tra una lezione e l’altra, sognavo e dise-gnavo i primi personaggi». Ventenne, appe-na diplomato, inizia a collaborare con Lancio-Story e Scorpio. Ha modo di partecipare allacreazione di alcuni personaggi del fumettoitaliano. Ma il grande balzo arriva a inizio an-ni 90, quando Sergio Bonelli lo chiama a Mila-no per curare il serial poliziesco Nick Raider:«L’esperienza professionale che mi ha fattomuovere i primi passi nel mondo dei carto-

    ons. Nel 1992 sono approdato all’animazio-ne, spostandomi in Francia e Lussemburgodove con Telecima ho collaborato ad alcunifilm d’animazione. Lì ho capito che potevocrescere, ideando un prodotto tutto mio».Così a 30 anni inizia dando forma a personag-gi da fiabe moderne. Per farlo, rientra nelleMarche e con l’imprenditore Lamberto Pigi-ni fonda Rainbow Srl. Partono in tre, in pochimesi saranno dieci (nove dei quali ancora inazienda). Capitale iniziale 90 milioni di lire,servono per l’acquisto di computer e softwa-re per il disegno digitale. Nel 1996 esce il pri-mo prodotto multimediale per bambini. Un

    cartone animato su CdRom, la storia interatti-va di Tommy & Oscar. Il successo non si faattendere, perché viene tradotto in 30 linguee messo in onda sui canali Rai.Nel 2000 la svolta con la prima serie di WinxClub, coprodotta da Rai che ne detiene i dirit-ti in Italia e ha creduto fin dall’inizio all’opera-zione. Sono 52 puntate da 26 minuti, con ef-fetti speciali. Realizzati in computer grafica:«L’idea di partenza è la storia di due collegerivali, alla Harry Potter, ma pensati al femmi-nile. Uno per aspiranti fate, l’altro per stre-ghe. Studiate nel carattere con pregi e difetti,fuori dai tradizionali stereotipi dei cartoni

    giapponesi e americani dell’epoca». PerRainbow si apre la sfida con le major d’oltreo-ceano. Tre anni di duro lavoro, con migliaiadi layout e centinaia di storyboard. Fatti e ri-fatti fino a quando l’intero team non è soddi-sfatto fin nei minimi particolari. Alla fineprendono vita Bloom, Stella, Flora, Tecna eMusa i personaggi della prima serie tivù. Inpochi mesi il fenomeno di «fatine e streghet-te» varca i confini nazionali e le cinquestar-Tv entrano nel mondo delle bambinedai 4 ai 10 anni.Ma il vulcanico Straffi non si ferma. Mette incantiere nuovi personaggi e cartoons da af-fiancare alla Winx. Da Huntic, i cercatori dititani, a PopPixi e il mondo di gnomi ed elfi,fino alla storia di fantasia in live-action Mia &Me. Nel 2010 arriva l’accordo con Nickelode-on, società del gruppo Viacom, uno tra i pri-mi network mondiali per l’intrattenimentodei bambini. Tra gli altri, acquisisce i diritti ditrasmissione delle Winx in Usa, America Lati-na, Canada e Australia. Oltre a Loreto,Rainbow è presente in Italia nella sede di Ro-ma con altre 150 persone, dove sviluppa ani-mazioni 3D, con sistemi digitali ad elevatocontenuto hi-tech, grazie ai quali ha creatoun network di freelance e collaboratori inmolti paesi del mondo: Amsterdam, Barcello-na, Honk Kong ma anche disegnatori in In-dia, Corea e Cina. Senza contar e il mercatolicensing, con una nutrita serie di articoli: gio-cattoli, videogames, articoli back to school,inclusi abbigliamento e igiene personale deipiccoli: «Oggi, per avere successo bisogna fi-delizzare il bambino, entrando nel suo imma-ginario con accessori che riprendano quantovede in Tv».Ma la fervida mente di Mr. Straffi è proiettataal futuro, alla realizzazione di «Not born to bea gladiator», un film 3D in alta definizioneche vedrà in azione i gladiatori dell’antica Ro-ma, un colossal digitale di cui abbiamo visto,in anteprima, alcune sequenze. Sarà in uscitatra un anno esatto e nulla avrà da invidiare aifilm Pixar, DreamWorks e Disney. Ed è pro-prio quest’ultima major il modello di riferi-mento per Iginio: «Walt Disney era un perso-naggio fantastico, con una visione che ha an-ticipato i tempi. Un uomo che ha trasformatole paludi della Florida nel primo parco diverti-menti del mondo».

    [email protected]© RIPRODUZIONE RISERVATA

    10 mila metri quadri,allestiti sul modelloApple, in cui lavoranocirca 150 dipendenti

    L’avveniristica fabbrica dove nascono i personaggi della fiaba a cartoni animati che haconquistato il mondo si trova a poche centinaia di metri dal famoso santuario mariano

    Winx, «miracolo» digitale a Loreto

    Cartiere di Fabriano Nella seconda metàdel sec XIII, la qualificazione degli artigianifabrianesi introduce nella produzione dellacarta alcune innovazioni che trasformanoquesta novità arrivata dall’Oriente in un

    prodotto moderno. È la pila idraulica perbattere gli stracci, la gelatina animale per lacollatura del foglio, della filigrana. IFabrianesi aprono botteghe in tutta Europa,riuscendo a prolungare la supremazia sino al

    Rinascimento. Nel 1782 Pietro Miliani, chedarà vita alla dinastia dei noti cartari, fondaun’azienda industriale che all’Esposizione diLondra del 1851 riceve la medaglia d’orocome riconoscimento di qualità.

    Storie di successo 5

    IL SOGNO DI IGINIO STRAFFI, PAPÀ DI FATINE E STREGHETTE

    di Umberto Torelli

    L E C I F R E

    1.000

    13

    1.350

    70

    Persone lavorano 38 settimaneper produrre una puntata tv di22 minuti. Esperti in computergrafica e animazione 3Doperano attraverso un networkad alta sicurezza e velocitàche da Loreto collega Roma ele sedi in India, Cina e Corea

    La posizione mondiale diRainbow nella classifica dellicensing, grazie a una nutritaserie di prodotti checomprende giocattoli,videogames, articoli back toschool e igiene dei piccoli.Rainbow è presente con isuoi cartoons in 130 Paesi

    I pannelli solari posti comecopertura della nuova sedeRainbow di Loreto. In totaleproducono 360 Kilowatt,sufficienti per il fabbisognoenergetico dell’edificio.Consentono un risparmio diemissioni di Co2 pari a 200mila chilogrammi/anno

    Milioni di euro: il volumed’affari 2011, secondo leprevisioni, per l’azienda delleWinx, con un utile stimato incirca 15 milioni. Rainbow siposiziona ai primi posti nelmercato mondialedell’animazione

    Alta tecnologia Nella foto grande, una riunione di lavoro; sopra, lepostazioni di lavoro degli animatori; sotto il fondatore Iginio Straffi

    Integrata La sede di Loreto, inaugurata due settimane fa, è costata 18 milioni di euro (foto Luigi Filetici)

    Italie/Marche - Corriere della Sera - Venerdì 7 Ottobre 2011 - 11

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