Ciottolino - Teatro Regio Torino · 5 sto?». «Non lo sai? È il Paese delle Fate!» dissero in...

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20 09 10 Ciottolino

Transcript of Ciottolino - Teatro Regio Torino · 5 sto?». «Non lo sai? È il Paese delle Fate!» dissero in...

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Ciottolino

FONDAZIONE TEATRO REGIO

DIREZIONE SVILUPPO E MARKETING

LA SCUOLA ALL’OPERAAttività didattica del Teatro Regio Torinoin collaborazione con Città di Torino, Regione Piemonte, Agiscuola,Agenzia nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica – nucleo regionale ex I.R.R.E. Piemonte

Direzione Sviluppo e MarketingDirettore Ugo Sandroni

Capouffi cio Attività Scuola Vincenza Bellina

Segreteria Andreina Fanan

Progetto Opera…ndoIdeazione e organizzazione Vincenza Bellina

Coordinamento laboratori Sabrina Saccomani

Curatela laboratori Musica…ndo: Giovanna Piga Canta…ndo: Nausicaa Bosio Danza…ndo: Erica Cagliano Scenografa…ndo: Lucia Carella

Altri operatori di laboratorio Barbara Agostini, Maria Paola Amprimo, Annamaria Bruzzese, Lucia Caterina Cugnasco, Antonella Di Tomaso, Cristina Mout, Giovanna Piga, Sara Sartore, Eriberto Saulat

Testi Nausicaa Bosio, Erica Cagliano, Lucia Carella, Giovanna Piga, Sabrina Saccomani

Illustrazioni Elisabetta Percivati

È in fase di studio l’organizzazione dei laboratori anche presso il Castello di Miradolo in collaborazione con la Fondazione Cosso

Edizioni Fondazione Teatro Regio di Torinowww.teatroregio.torino.it

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SOMMARIO

Che cosa è un’opera lirica? p. 2

L’autore della musica e quello del libretto 2

La curiosa storia della nascita di Ciottolino 3

C’era una volta… 4

Proposte operative 6

Visita…ndo il Teatro Regio 9

Musica…ndo 13

Canta…ndo 27

Danza…ndo 38

Piccolissimo Danza…ndo 43

Scenografa…ndo 45

Marionetta…ndo 55

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CHE COSA È UN’OPERA LIRICA?

Se non hai ancora avuto modo di vedere o ascoltare un’opera lirica, per cercare di capirein che cosa consiste prova a fare questo gioco usando l’immaginazione e la fantasia.Immagina un teatro con un grande palcoscenico, immagina per esempio una casa i cuimuri sembrano veri ma che in realtà sono di cartone o di stoffa dipinta, e nella casa unastanza che sembra avere finestre e porte reali, ma che in realtà sono il frutto di raf-finati effetti scenografici. Pensa poi ad alcuni personaggi vestiti con sontuosi costumiche si muovono e agiscono sul palco e che comunicano tra di loro attraverso il CANTO…Ci sei riuscito? Sì? Allora adesso hai forse un’idea un po’ più precisa di che cosa siaun’OPERA.Sono proprio il CANTO e la MUSICA che accompagna a rendere l’opera uno spettacoloteatrale diverso da quello che viene solamente recitato e proprio per questo il CANTOe la MUSICA, accanto alle SCENOGRAFIE e ai MOVIMENTI compiuti dai vari perso-naggi, sono gli elementi più importanti che contraddistinguono lo spettacolo lirico. Quindiperché un’opera esista, ci deve essere qualcuno che componga la musica e qualcuno chescriva le parole, cioè il testo del canto, che nell’opera si chiama il LIBRETTO.L’autore della musica è il COMPOSITORE mentre quello del libretto si chiama LIBRET-TISTA. Il compositore di Ciottolino è Luigi Ferrari-Trecate, mentre quello del librettosi chiama Giovacchino Forzano. Prosegui la lettura di questo libro e farai la loro cono-scenza…

L’AUTORE DELLA MUSICA...

Buongiorno a tutti! Mi chiamo Luigi Ferrari-Trecate (1884-1964) e sono un compositoredi musica. Il mio nome non è famoso quanto quello di altri illustri colleghi come Mozart,Beethoven o Verdi, ma nel secolo scorso ero un autore piuttosto conosciuto, soprattuttoper le mie composizioni legate al mondo della fiaba e dell’infanzia (La bella e il mostro;oGhirlino;o Buricchio, avventure di un monello;o L’orso re)e .Sono nato in Piemonte, precisamente ad Alessandria, e fin da bambino, attratto irresi-stibilmente dall’organo, ho capito che avrei fatto il musicista. Durante i miei studi mu-sicali compiuti a Pesaro, nelle Marche, intorno al 1896 ebbi modo di incontrareGiovacchino Forzano. Alla nostra lunga amicizia, cementata anche dalla nostra comunepassione per il gioco della Briscola, si deve la composizione dell’opera Ciottolino.Alla mia attività di compositore ho affiancato anche quella di insegnante: la mia cattedradi organo al Conservatorio di Parma era considerata, negli Anni Trenta, una delle più im-portanti d’Italia.

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…E QUELLO DEL LIBRETTO

Permettete che mi presenti, sono Giovacchino Forzano (1883-1970), di professione gior-nalista, autore drammatico, librettista e regista! Eh sì sono un tipo eclettico… Dopo averiniziato la mia carriera come cantante (studiavo da baritono allo stesso liceo musicalefrequentato da Luigi Ferrari-Trecate), mi dedicai prima al giornalismo per poi seguirele vie delle arti teatrali e cinematografiche. Oltre ad avere scritto i LIBRETTI per al-cuni lavori del mio amico Luigi Ferrari-Trecate (oltre a quello di Ciottolino, anche quellidi Galvina e Fiorella)a sono anche autore di testi per alcuni dei compositori operistici piùfamosi del ‘900, quali Giacomo Puccini (Suor Angelica e Gianni Schicchi ), Pietro Masca-gni, Umberto Giordano e Ruggero Leoncavallo.

LA CURIOSA STORIA DELLA NASCITA DI CIOTTOLINO

Era l’estate del 1904, in un paesino della Toscana chiamato Borgo San Lorenzo. Giovac-chino Forzano e il suo amico Luigi Ferrari-Trecate, nonostante fossero in vacanza, eranoalle prese con la scelta di un soggetto (ossia di una “storia”) per una nuova opera musicaleda dedicare ai bambini. I due avevano discusso a lungo e le vacanze estive stavano perterminare senza che avessero trovato la fiaba per la nuova opera. Ma proprio l’ultimanotte, dopo essersi coricati stanchi per una lunga passeggiata, Giovacchino disse al-l’amico di aver trovato finalmente un soggetto per la nuova opera e subito si addormentò,lasciando Luigi in preda all’ansia e alla curiosità di sapere quale storia avesse in menteil suo librettista…Il mattino seguente, dopo una notte assai agitata, Luigi svegliò l’amico chiedendogli spie-gazioni, ma Giovacchino sembrava non ricordare nulla di quanto detto la sera prima…«Giovacchino, senti, sono quindici giorni che discutiamo di quest’opera e tu solo ieri serami hai fatto capire di avere trovato un soggetto adatto e poi, stamattina, caschi dallenuvole e non ti ricordi niente? Sai che ti dico? Che tu al posto del cuore hai un sasso, sìun sasso grosso così!» «Cosa hai detto un sasso? Ossia un ciottolo… Luigi ecco, ora ri-cordo tutto! » gli rispose l’amico e subito si mise a raccontargli la storia di Ciottolino…(vai a p. 4 per conoscerla anche tu!).L’opera Ciottolino venne rappresentata diversi anni dopo, l’8 febbraio 1922 al “Teatrodei Piccoli” di Roma dalla famosa Compagnia di marionettisti di Vittorio Podrecca. Eh sì!La prima rappresentazione di Ciottolino fu affidata alle marionette, così care ai bambini,ed ebbe un grandissimo successo con ben 70 repliche consecutive! Anche quando vennein seguito interpretata da persone “in carne e ossa”, l’opera mantenne il suo grande suc-cesso e grazie alle marionette di Podrecca venne rappresentata in tutto il mondo (In-ghilterra, Spagna, Norvegia, Danimarca, Messico, Stati Uniti, Cuba, Egitto, Turchia,ecc.).

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C’ERA UNA VOLTA…

ATTO IC’era una volta un bimbo di nome Ciottolino che viveva in una casa di cam-pagna insieme a mamma e papà, alla sorella Nina e al nonno. Egli giocavaspesso nella grande cucina della casa con la sorella, ma come soventeaccade, i litigi tra i due bimbi erano frequenti. Il nonno e la mamma do-vevano intervenire per placare gli animi e un giorno, per fare cessareun’ennesima lite di gioco tra i due, durante la quale Ciottolinoaveva tirato per dispetto i capelli alla sorella, il nonno raccontòloro la favola di Ciuffettino fatto re.«Nel paese di Valontàn nacque un bimbo un dì di festa, con unciuffo di capelli sulla testa tutti d’oro fini e belli». «Il bambino»- proseguì il nonno – «era chiamato Ciuffettino…». Il raccontovenne interrotto dall’arrivo del babbo rientrato dal lavoro. Ibambini supplicarono allora il nonno di raccontare almeno la finedella storia e quest’ultimo li accontentò: «Alla fine Ciuffettinovien rapito e portato nel Paese delle Fate! C’eran Fate e c’eranSaggi e coi Nani anche i Giganti. L’aspettavan esultanti gliabitanti! Come uno e due fa tre Ciuffettino è fatto re».Il babbo, dopo aver posato gli attrezzi da lavoro, cono-scendo la vivacità del suo bambino domandò «Come è statooggi Ciottolino?» «Ha picchiato un po’ la Nina…» rispose lamamma «Solo una tiratina di capelli» si giustificò Ciottolino.«E va bene per stavolta ti perdono» disse il babbo «ma laprossima volta starai senza cena!».Dopo aver mangiato la polenta, il babbo e il nonno si misero agiocare con le carte, mentre i bambini si prepararono per an-dare a letto «Buona notte babbo, buona notte nonnino!» disseCiottolino «Che fortuna essere un re proprio come Ciuffet-tino!». Egli, assonnato, si diresse nella sua cameretta e, dopoaver recitato la preghiera, si addormentò profondamente nelsuo lettino.

ATTO II«Gaie e vispe siam fatine sorelline affettuose deibambini e le bambine». «Oh, che splendore! Dovesarò mai giunto?» - esclamò Ciottolino - e, concautela, bussò alla porta azzurra di un bellis-simo palazzo dorato, da cui proveniva il cantodelle Fate. «Fortunato chi ha picchiato! Belbambino, di’ chi sei? Come ti chiami?». «Io michiamo Ciottolino, ma che paese è mai que-

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sto?». «Non lo sai? È il Paese delle Fate!» dissero in coro le fatine. La FataMorgana prese poi la parola e informò Ciottolino che dopo la morte del re, fudeciso che la prima persona che avesse bussato alla porta del palazzo sarebbestato il suo successore. «Io dunque sarò re!» esclamò felice il bimbo.

Tutti gli abitanti del Paese delle Fate giunsero per conoscere Ciot-tolino: Maghi, Streghe, Gnomi, Magistrati e, infine, i Grandi Sa-pienti, con una lunga barba e un librone sotto il braccio. «Cichiamaste, cosa c’è?» - dissero questi ultimi - «È arrivato il nuovore! Si prepari presto il trono e si chiamino i musicisti!» esclamaronoGnomi e Fate. Ciottolino, vestito con abiti regali, pavoneggiandosi,si accomodò sul trono e dopo aver ricevuto gli omaggi da parte ditutti gli abitanti, venne lasciato solo con i Sapienti, che gli fecero

consultare il gran libro delle tasse.«Non so leggere tanto bene e mi imbrogliano quei segni!» si la-mentò Ciottolino lasciando i Sapienti assai meravigliati da que-sta affermazione «Che re pezzo d’ignorante!» esclamarono.«Vecchio impertinente!» gridò Ciottolino e, avvicinatosi al Sa-piente più vecchio, gli tirò la lunga barba. Tutti gli abitanti, ri-chiamati dalle grida dei Sapienti, accorsero sdegnati per il gestoirrispettoso di Ciottolino che venne condannato dai Giudici a es-sere legato a un albero del verdissimo Bosco di Bistorco per es-sere mangiato a mezzanotte dall’Orco! Il povero Ciottolino eradisperato e solo. Si era fatto buio e il suo pianto era confortatosolamente dal chiarore della luna.A un tratto si udirono i rintocchi della mezzanotte e, precedutoda un terribile rumore di catene, apparve l’Orco: «Sono l’Orcobrutto e sporco, a bocconcini mangio i bambini!» «Ti prego, nonmangiarmi, chiedo perdono, fatemi scappare» esclamò Ciottolinosempre più terrorizzato. Ma proprio quando l’Orco si stava peravventare su di lui, Ciottolino lanciò un urlo fortissimo e si svegliòal mattino nel suo lettino!

La mamma, accorsa per le grida del bambino, gli disse«Ciottolino hai sognato! Non c’è nessun Orco e nes-sun Paese delle Fate! Guarda: il babbo sta andando

al lavoro, non senti la sua voce risuonare di lon-tano?». Ciottolino finalmente si calmò e, insiemealla sorella e al nonno, rievocò felice la fiaba dellasera precedente, causa forse del suo brutto

sogno: «Come uno e due fa tre Ciuffettino èfatto re!».

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PROPOSTE OPERATIVE

1) SONO L’ORCO BRUTTO E SPORCO…

La figura dell’ORCO, presente in molte fiabe europee, viene in genere presentata comeuna specie di mostro gigantesco dalle sembianze umane, peloso e con un grossa pancia,di solito crudele e “mangiatore” di bambini ma piuttosto stupido e, a volte, capace dimutare forma.Così almeno lo conosciamo, per esempio, attraverso le fiabe di Charles Perrault, e anchequello proposto dalla storia di Ciottolino non si distacca da questo modello.La figura dell’orco che forse ti è più familiare, perché molto recente, è quella di Shrek,il protagonista dell’omonimo film che ha ironicamente ribaltato il ruolo storico dell’orcoper assegnargli addirittura quello di principe azzurro!Insieme alla maestra e ai tuoi compagni, prova a svolgere una piccola ricerca sulle fiabeclassiche e moderne che vedono la presenza dell’orco e confronta poi le diverse carat-teristiche fisiche e morali di questo strano personaggio.Prova poi a disegnare il tuo orco “personale” e, se vuoi, descrivilo in poche righe di testo.

Descrivi il tuo orco

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DISEGNA IL TUO ORCO Disegna il tuo orcoDisegna il tuo orco

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2) SOGNI E… INCUBI!n fondo, la storia che vede Ciottolino protagonista è la narrazione di un brutto sogno,

provocato a sua volta dalla fiaba di Ciuffettino fatto re*ee narrata dal nonno all’inizio del-l’opera. Ti sarà certo capitato almeno una volta di aver fatto un brutto sogno e di essertisvegliato gridando come Ciottolino, magari dopo aver letto o visto in televisione storiedi streghe, fantasmi, ecc.Prova a raccontare a voce in classe, o a scrivere nelle righe che seguono, un sogno cheti ha fatto particolarmente paura.

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3) I GIOCHI E I PASSATEMPI DI CIOTTOLINO All’inizio dell’opera il protagonista e sua sorella Nina litigano mentre giocano a ripiglino,un gioco che si esegue con una corda legata alle estremità e con la quale si formano fi-gure, anche simboliche, servendosi delle dita delle mani. Esso era ancora assai diffusonella prima metà del secolo scorso ma oggi è praticamente sconosciuto alla maggior partedei bimbi. Partendo proprio da una ricerca su questo vecchio gioco, intervista nonni, zii,parenti e amici “di una certa età” chiedendo loro di raccontarti e di spiegarti le regoledi alcuni giochi della loro infanzia. Una volta raccolte tutte le informazioni, confrontalecon quelle trovate dai tuoi compagni. Insieme, scegliete alcuni tra i giochi che vi sem-brano più interessanti e coinvolgenti e provate a metterli in pratica! Rimarrete sorpresidi quanto ci si possa divertire con poco!

* La fiaba di Ciuffettino fatto re è tratta da: Yambo (pseudonimo di Enrico Novelli), Le avventuredi Ciuffettino, 1902.

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VISITA…NDO IL TEATRO REGIO

Evviva! È arrivato finalmente il momento di andare a teatro!Prima di svolgere le attività di laboratorio su Ciottolino, avrai modo di visitare il Teatroe di scoprire la sua storia, i suoi piccoli e grandi segreti, la sua magica atmosfera…Potrai così vedere alcuni luoghi destinati al pubblico e soprattutto quelli più nascosti esegreti, riservati alla preparazione dello spettacolo lirico. Mi raccomando osserva tuttocon grande attenzione poi, una volta rientrato a scuola, prova a disegnare alcuni parti-colari dei luoghi che hai visitato. Puoi usare gli spazi che trovi qui di seguito.Qualora tu abbia voglia di approfondire i contenuti della visita guidata, puoi navi-gare nel sito del Teatro Regio agli indirizzi: www.teatroregio.torino.it/storia ewww.teatroregio.torino.it/regio-dietro-le-quinte. Potrai così creare la tua personaleguida al Teatro, usando le notizie e le immagini che troverai su Internet.

Disegna il foyer

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Disegna la sala con il lampadario

Disegna qui il luogo del Teatro che ti è piaciuto di più

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PAROLE TEATRALI: SCOPRI IL PERSONAGGIO MISTERIOSOSe ti piace l’enigmistica e se sei stato abbastanza attento durante la visita, puoi provarea inserire nei riquadri che seguono le “parole teatrali” richieste dalle definizioni e a sco-prire così il nome di un misterioso personaggio dell’opera…!Scrivi le parole corrispondenti alle definizioni nelle rispettive griglie. Prendendo le let-tere contenute nei quadrati colorati comparirà il nome del personaggio misterioso.

1. Qui il pubblico si rilassa, e può fare quattro chiacchiere negli intervalli dell’opera.

2. Qui gli artisti si vestono e si preparano per andare in scena.

3. Che oggetto ricorda il nome delle porte di ingresso al Teatro?

4. Si chiude al termine dell’opera.

5. Chi fa “muovere” le scenografie sul palcoscenico?

6. Qui gli artisti studiano e preparano la propria parte.

7. Cosa vuol dire “regio”?

8. Al termine dello spettacolo devi recarti qui, per riprendere il tuo cappotto.

9. Come si chiamano le parti in cui si divide un’opera?

10. Il luogo dove viene rappresentata l’opera.

11. In questo luogo i ballerini provano i loro movimenti.

Il personaggio misterioso è.

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Soluzioni:FOYER-CAMERINO-PETTINE-SIPARIO-MACCHINISTA-SALEPROVADELRE-GUARDAROBA-ATTI-PALCOSCENICO-SALABALLO-FATAMORGANA

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MUSICA...NDO

Ciao e benvenuto al mio laboratorio: Musica...ndo!Vedrai, ci divertiremo un mondo a trasformarci in musicisti ed eseguire le musiche di Ciot-tolino!oIn musicisti...!?! Lo so, tu penserai di non saper suonare alcuno strumento, ma, stai tran-quillo: questo è un laboratorio magico dove tutti imparano a suonare, quindi, non spaventartiancora prima di iniziare...Devi sapere che non ci sono solo gli strumenti “classici” come il pianoforte, il violino o ilflauto, che richiedono molti anni di studio prima di saperli padroneggiare al meglio: infatti,esistono tantissimi altri strumenti altrettanto belli, ma molto più semplici da suonare, chefanno parte del cosiddetto “strumentario Orff”. Probabilmente sono strumenti che conoscie che hai già suonato: maracas, tamburelli, triangoli... Sono nomi che ti suonano familiari?La trasformazione in musicisti, però, accadrà in TeTT atro... Nel frattempo potresti iniziarea prepararti a scuola svolgendo con i compagni e le maestre questi semplici giochi che tipropongo: alcuni richiedono qualche conoscenza musicale più approfondita, perciò ho se-gnalato quali giochi possono essere svolti da tutti e quali solo dai più esperti.Ancora una cosa: al termine di ogni attività prova a spiegare con parole tue qual era loscopo del gioco (ti darò qualche indizio sottolineando alcune parole importanti) e in TeTT atromi dirai le risposte che hai trovato.E ora, all’opera!

GLI GNOMI DELLA MUSICA (gioco per tutti)isponiamoci in ordine sparso nell’aula. Siamo tutti Gnomi, tranne uno che farà la parte

dell’Orco e suonerà un tamburello.Gli Gnomi amano tantissimo la musica e non possono fare a meno di muoversi a tempoogni volta che la sentono; l’Orco, invece, ama tantissimo gli Gnomi (per colazione), quindiuserà il suono del tamburello per stanarli e metterli in dispensa.Al suono del tamburello gli Gnomi si muoveranno; quando il suono si interromperà e cisarà il silenzio (sarà l’Orco a deciderlo) dovranno immobilizzarsi immediatamente e starefermif per non farsi catturare. Chi continuerà a muoversi verrà messo in dispensa e solol’ultimo Gnomo rimasto libererà tutti.Domanda: qual è lo scopo di questo gioco?

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Hai mai sentito parlare di TA, TA-A e TITI?

Sono i nomi che indicano alcuni valori ritmici che si usano per scrivere la musica. Ognunodi essi ha un “valore” ben preciso: il TA vale un tempo, il TA-A ne vale due, il TI ne valesolo mezzo (quindi, un TITI vale un tempo intero, esattamente come un TA! Ti sei ac-corto che la musica e la matematica vanno “a braccetto”?).E ora vediamo come te la cavi con questo gioco!

I TRE REAMI (gioco per i più esperti)Diamo il tamburello alla maestra mentre noi ci divideremo in tre gruppi, ognuno dei qualirappresenterà un reame del Paese delle Fate: avremo così il reame degli Gnomi, quellodei Sapienti e quello delle Fate. Abbiniamo un valore ritmico a ogni reame assegnando ilTA agli Gnomi, il TA-A ai Sapienti e il TITI alle Fate.La maestra suonerà il tamburello e gli abitanti potranno muoversi solo quando verrà chia-mato il loro reame (non a voce, bensì dal valore ritmico suonato con il tamburello). Quindi:chi si muoverà quando la maestra suonerà una serie di TITI? E di TA? E di TA-A?Inoltre, gli abitanti che in quel momento non dovranno muoversi potranno “calarsi” nellaparte come dei veri attori, inventando delle movenze tipiche dei personaggi che stannointerpretando: ad esempio, gli Gnomi potrebbero accucciarsi a terra e fingere di sca-vare, i Sapienti fare finta di scrivere leggi ed editti e le Fatine fare finta di svolazzaremuovendo le braccia come fossero le ali.

Domanda: qual è lo scopo di questo gioco?___________________________________________________________________________________________________________________________

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ALLA RICERCA DELLO STRUMENTO PERDUTO (gioco per tutti) Abbiamo detto che non esistono solo strumenti “importanti” come quelli dell’orchestra,ma non è neanche detto che tutti possiedano uno strumentario Orff. E allora proviamoa utilizzare gli oggetti della vita di tutti i giorni come fossero degli strumenti! Il bancopotrebbe diventare un tamburo, la zip del portapenne un guiro, le bottiglie di plasticariempite con diverse qualità di legumi delle maracas e così via.Ora, trasformati in ricercatore e trova degli oggetti che, con un po’ di fantasia, possanotrasformarsi in strumenti musicali e poi mi racconterai le tue scoperte quando verrai inTeatro!

SUONIAMO CIOTTOLINOcco a voi alcune partiture tratte da Ciottolino che realizzeremo a Teatro.

I primi due brani (Il valzer delle Fatine e La notte nel Bosco di Bistorco)o sono indirizzatiai più piccoli, mentre gli altri sono per i più grandi. Provate ad ascoltarli prima in classe,così suoneremo insieme quelli che vi sono piaciuti di più!

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La notte nel Bosco di Bistorco

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Valzer delle FateDa eseguirsi insieme alla traccia n. 5 del CD

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Come uno e due fa tre

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Gnomi, gnomi siamo

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Risplende il bosco

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Il laboratorio Canta…ndo è un laboratorio di teatro e musica, nel corso del quale vi di-vertirete a recitare alcuni momenti della fiaba musicale Ciottolino.

Per prepararvi al laboratorio

leggete bene tutto il libretto

scegliete almeno un quadro fra quelli proposti

esercitatevi in classe con l’aiuto della maestra, suddividendo le parti e alternan-dovi nei ruoli in modo da permettere a tutti di provare

Per drammatizzare le scene potrete seguire il testo teatrale o improvvisare liberamentepartendo dalle situazioni descritte nei riquadri...Completerete e arricchirete la rappresentazione con i canti e i giochi ritmici che vi sag -ranno insegnati a Teatrog (evidenziati nel testo dal grassetto).

Ai bambini della scuola dell’infanzia sono consigliati in particolare i quadri I e II.Ai bambini più grandi il quadro IV, più lungo e complesso.

Abbigliamentog – per rendere più bello e teatrale il laboratorio sarebbe opportuno par-tecipare indossando un abbigliamento base di colore uniforme (blu, nero, marrone, az-zurro) su cui saranno aggiunti in Teatro gli accessori di scena caratterizzanti ciascunpersonaggio.

Qui di seguito troverai il libretto dell’opera:

1111... ascolta con attenzione il CD, leggi e recita le battute in classe (sono tutte le partiin chiaro): prova con i tuoi compagni a interpretare a turno i vari personaggi finoa sapere le parti a memoria.

2222.... in Teatro impareremo le parti cantate (quelle che trovate scritte in grassetto).

ANTA...NDO

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CIOTTOLINO

Quadro I – A casa di Ciottolino Personaggi: Ciottolino, Nina, la mamma, il nonnoCiottolino e Nina, due fratellini, giocano a ripiglino, ma litigano perché Ciottolino diceche Nina non è capace. Nina, offesa, non vuole più giocare e Ciottolino le tira i capelli.La mamma rimprovera Ciottolino; finalmente i bambini si calmano e chiedono al nonno diraccontare una storia… Il nonno racconta la storia di Ciuffettino fatto re.

Ciottolino Metti il pollice di qua,ora tira, non cosìfai pianino, per carità.

Nina Non viene nulla, non viene nulla!

Ciottolino Tu mi sembri una citrulla!

La mamma Ciottolino, quelle parole!

Ciottolino Se le merita, le vuole…

La mamma Tra là là, tra là làla pazienza se ne va!

Nina Sarai buono solo tu(posa lo spago)Tieni qui, non gioco più

Ciottolino Capricciosa, dispettosa!

La mamma Tra là là, tra là làla pazienza scapperà!Ciottolino, Ciottolino!

Ciottolino Ma la vedi? Non vuol fare a ripiglino…

Nina Tu mi sgridi sempre,non fo bene quasi mai.Gioca da solo,voglio vedere come farai.

Ciottolino Nina gioca!

Nina Nossignore.

Ciottolino Nina gioca!

Nina Nossignore.

Ciottolino (tira i capelli a Nina)Cattivaccia!

Nina Mamma, mamma, che dolore!

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Il nonno Che vergogna, guarda Ninacome piange, poverina!

La mamma Ah! Vedrai che alla fine la pagherai!

Ciottolino Sarò buono, via sorella.Vieni qui dal nonnoa sentire una novella.

Il nonno Nel paese di Valontàn nacque un bimbocon un ciuffo di capelli sulla testatutti d’oro, fini e belli.Tutti lo chiamavano Ciuffettino.Ciuffettino viene rapitoe portato nel Paese delle Fate!C’eran Fate e c’eran Saggie coi Nani anche i Giganti.L’aspettavano esultanti gli abitanti!

Come uno e due fa treCiuffettino è fatto re!Come uno e due fa treCiuffettino è fatto re!

È tardi, i bambini sono stanchi. Ciottolino e Nina vanno a nanna nei loro lettini…

Quadro II – Il sogno di Ciottolino. Il Paese delle Fate!

Personaggi: le Fate, CiottolinoCiottolino è giunto al Bosco di Bistorco, nel Paese delle Fate. Il verde del bosco è abba-gliante, il palazzo delle Fate è dorato, ha una porta azzurra e un gran martello che pendeper bussare… Ciottolino, meravigliato, bussa forte… lo accolgono le Fate che gli chiedonoil suo nome e gli dicono che è giunto nel Paese delle Fate.

Le Fate Gaie e vispe siam fatine(coro interno) sorelline affettuose

dei bambini e le bambine.Per Natale e la Befananoi scendiamoe le calze riempiamo.Passiam per la nevedei tetti, leggieredi notte voliamo…All’albe ridenti torniamoe i bimbi si sveglian contenti.

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Ciottolino Oh! Quanta luce, quanto splendore!Dove sarò mai giunto?Che bel palazzo, com’è rilucentesembra tutto dorato.Questo posto dev’essere incantato.

RECITATIVO che impareremo durante il laboratorioUna porta. Picchiam.

E se poi faccio male?Prenderò una sgridata!(Ciottolino bussa forte)

Si apre la gran porta del palazzo. Escono le Fate e circondano Ciottolino

Le Fate Bel bambino, bel bambinodi’ chi sei, come ti chiami?

Ciottolino Io mi chiamo Ciottolino,ma il paese che abitate,dite, come lo chiamate?

Le Fate Non lo sai?È il Paese delle Fate!

Ciottolino Il Paese delle Fate!Le Fate Tu non sai

che trovasti la fortuna!

Quadro III – La legge del Paese delle Fate

Personaggi: Le Fate, la Fata Morgana, Ciottolino, Gnomi, StregheLa Fata Morgana spiega a Ciottolino che diventerà re del Paese delle Fate perché èstato il primo a bussare alla porta del palazzo. Chiamati dalle Fate accorrono gli Gnomie le Streghe…

Fata Morgana Tempo fa morì il ree tutti volevano eleggersi da sé.Affinché ogni lite si appianassefu deciso di eleggere rela persona che avesse bussatoper prima al palazzo.

Le Fate Ciottolino fortunato!Per primo tu hai picchiato!

Ciottolino Io dunque sarò re!

Fata Morgana Ora verranno tantie tanti abitanti del Paese delle Fate.

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Le Fate (alzano le bacchette e le lasciano ricadere)Abitanti della terragnomini piccolinisalite qui!Maghi, Streghe che abitate nelle selve,affrettatevi, affrettatevi!Maghi, Streghe che abitatesu nell’aria,affrettatevi, affrettatevi!Magistrati, Gran Sapienti,qui vi chiamano le Fate,affrettatevi, affrettatevi!Accorrete tutti qua.

Gnomi (entrano con arnesi da lavoro)Gnomi siamosottoterra noi viviam.Noi si sta, sempre là.Consumiamo gli occhi,lavoriam piccinipei balocchi dei bambini!

Streghe (entrano danzando)Son MorganaSon ParlettaSon CirillaSon SgambettaSiam le Streghe opplalàSon la RossaSon la VerdeLe tregende son tremendeSon TurchinaSon PillinaSon la piccola StellinaSiam le Streghe opplalà

Quadro IV – Entrano i Sapienti con grandi libroni

Personaggi: i Sapienti, le Fate, gli Gnomi, le Streghe, Ciottolino, Fata Morgana,il GiudiceDisturbati dal rumore di Fate, Gnomi e Streghe entrano i Sapienti. Le Fate annuncianoloro l’arrivo del nuovo re e i Sapienti mostrano a Ciottolino il libro delle tasse, ma siscandalizzano per la sua ignoranza nel leggere; Ciottolino, annoiato e offeso, tira la

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barba al più vecchio fra i Sapienti, provocando l’ira di tutti. Il Giudice lo condanna a es-sere lasciato solo nel Bosco di Bistorco… dove tutte le notti passa l’Orco!

Sapienti Eravamo in una stanzaa tenere un’adunanza.La vostra voce ci ha distoltied al suon del campanello ci siam sciolti!Ci chiamaste, cosa c’è?

Fate È arrivato il nuovo re!

Gnomi Ciottolino, evviva, è re!

Sapienti Non abbiate troppa frettaprima di tutto assicuriamoil suo grado di sapere.

Ciottolino Questi vecchi brontoloniassomigliano un po’ al nonno!

(vengono portati in scena il trono, lo spadino e la corona per il nuovo re)Fata Morgana Ciottolino, tocca a te!

Ora lasciamolo coi saggiaffinché gli sia spiegatoogni affare dello stato.

(escono tutti tranne Ciottolino e i Sapienti – viene portato l’enorme libro delle tasse)Ciottolino Se non fosse lo spadino e la corona

io direi che non è vero…Come son tutto bello,luccico tutto!L’unica cosa un po’ noiosasono quei vecchioni:sembrano can barboni!

Sapienti Maestà!Questo è il libro delle tasse.Su, leggete, se qualcosa non vi piace lo direte!

Ciottolino Non so leggere tanto benee mi imbrogliano quei segni!

Sapienti Oh! Che caso mai trovatoil re nostro è illetterato!Oh! Che caso stravagante!Che re pezzo d’ignorante!

Ciottolino (si avventa sul più vecchio Sapiente e gli tira la lunga barba)Dico, vecchio impertinente!

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Sapienti Egli offese il grande saggio,il più grande della terra.Che sfacciato, che sfacciato!

Ciottolino Ah! Vecchiaccio malcreato!

Sapienti Arrestatelo, arrestatelo!(chiamando agitatissimi e infuriati)Abitanti del Paese delle Fate,tutti quanti a noi davanti!(accorrono tutti: Fate, Gnomi, Streghe)

GIOCO PARLATO che impareremo durante il laboratorioTutti Cosa c’è, cosa c’è

voi ci date un gran bel reè superbo, è superboè cattivo, è cattivoed inoltre nientemenonon sa leggere nemmeno!

Sapienti Mentre il saggio veneratoche da tutti è rispettatolo ammoniva,Maghi, Fate inorridite,Ciottolino lo ha picchiato!

Tutti Quale orrore!Ciottolino traditore!Magistrati avanzate,Ciottolino giudicate!

Il Giudice (entra)Darò la sentenza con rigore e coscienza.

Ciottolino Cosa sarà di me,già tremo tutto.

Il Giudice Ogni nottea mezzanottequi nel Bosco di Bistorcopassa l’Orco.Ad un albero fatatoCiottolin sarà legato.Tutti noi si partirà,così l’Orco a mezzanotteCiottolino mangerà!

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Tutti La condanna è meritata!

Ciottolino Mamma, babbo, venite qui!(gli Gnomi legano Ciottolino con una lunga corda)Non lasciatemi qui solo,non andate tutti via!

GIOCO PARLATO che impareremo durante il laboratorioTutti In bocca all’Orco

Quadro V – Battono i rintocchi della mezzanotte. Rumori di passi e catene. Si av-vicina l’Orco!

Personaggi: l’Orco, CiottolinoL’Orco arriva nel Bosco di Bistorco cantando allegramente una terribile canzone… quandovede Ciottolino gli viene l’acquolina in bocca e si mette a saltellare gioioso intorno albambino, quindi si allontana come per prendere la rincorsa e…

L’Orco Io son l’Orco,brutto, sporco,a bocconcinimangio i bambini!Le braccia, le gambe,con bravo contorno,le mangio ogni giornoe serbo le testesoltanto alle feste!Squarto, ammazzospello, uccidoe me la rido.Squarta, ammazza,uccide e spellapoi l’Orco friggenella padella!Fo le miglia a notte buiaper me i bimbi son Gianduia,son confettii bimbetti!Se il bambino è grande e grossoprima occorre levar l’osso,e se è biondo color d’oroè eccellente al pomodoro!

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Chi ha la carne grassa e bellaè eccellente ma in gratella,ed ancora te lo lodose vuoi prendere un buon brodo.Questi sono i vari modicome cuocio i bimbi nudima del restoson buonissimi anche crudi.Io son l’OrcoBrutto e sporco,sono l’Orco!

Ciottolino Oh! Poveretto mecome mi mangerà?

L’Orco Chi si lamenta là?

Ciottolino Caro orchino, sii pietoso!

L’Orco Un bambino?Che boccone delizioso!Bellinocarinoche buon bocconcino!È troppo per meè degno di un re!

Ciottolino Orco, perdono, non mi mangiare!Buona fatina, fammi scappare!

GIOCO PARLATO che impareremo durante il laboratorioL’Orco Or più a lungo non s’indugi,

questo bimbo si trangugi!

Quadro Finale – Ciottolino si risveglia nel suo lettino: era solo un brutto sogno!

ersonaggi: Ciottolino, Nina, la mamma, il nonnoCiottolino spaventato chiama la mamma, che accorre e lo consola: l’Orco non c’è più, èstato tutto un sogno, è una mattina come le altre e il babbo è andato a lavorare. Con-fortato Ciottolino canta insieme al nonno e a Nina la canzone di Ciuffettino.

Ciottolino Mamma, l’Orco è già venuto,mamma, nonno, mamma aiuto!

La mamma Cosa gridi? Che cos’hai?

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Ciottolino O mamma, mamma, per caritàse non lo scacci mi mangerà!

La mamma Che cosa ti spaventa?

Ciottolino Ma c’è l’Orco che s’avventa!

Il nonno Cosa gridi, Ciottolino?

Ciottolino Dove sono?

Nina Nel tuo lettino!

Ciottolino Ma le Fate, quando m’hanno incoronato?

La mamma Hai sognato. Guarda su, dov’è l’Orco?

Ciottolino Non c’è più!

La mamma Oh! Il mio bimbo spaventato!

Ciottolino Il babbo?

La mamma È andato a lavorare.

Come uno e due fa treCiuffettino è fatto re!Come uno e due fa treCiuffettino è fatto re!

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Danza, danza… ma che cos’è questa danza?Per scoprirlo dobbiamo risalire alle antiche abitudini degli uomini primitivi, che utiliz-zavano il proprio corpo per esprimere sensazioni di gioia e di dolore, per invocare lapioggia e il sole, per propiziarsi il raccolto e per festeggiare i lieti eventi, come se ladanza avesse poteri magici.Gli antichi Egizi ne fecero un’arte elegante e raffinata, come possiamo osservare dalleimmagini dei graffiti e dei mosaici dell’epoca.I Greci, grandi cultori della bellezza, dedicarono alla danza la dea Tersicore, musa ispi-ratrice di tutti i ballerini e i coreografi fino ai giorni nostri.Nel Medioevo si diffuse tra i nobili la moda di unirsi in cerchio per danzare a suon dimusica duranti i banchetti. Nacquero così la Moresca, la Carola e altri generi di cui tro-viamo testimonianza nelle opere di molti poeti e scrittori.Ora ti chiederai “… e quando arrivano il tutù e le scarpette da punta?”Prima di vedere indossati gli indumenti che caratterizzano le ballerine classiche, dob-biamo fare un giro alla corte del Re Sole, Luigi XIV, che regnò in Francia dal 1651 al1715. Fu un grande ballerino e sostenne la Fondazione dell’Academie Royale de la Danse(Accademia reale di danza) nel 1661.Quindi, passiamo da pizzi, merletti e parrucche a calzamaglie, tutù e scarpette rosa!Siamo nel 1800 e la prima ballerina a danzare sulle punte fu Maria TaTT glioni in un ballettointitolato “La Sylphide”.Eccoti alcune foto per capire meglio tutto ciò che abbiamo raccontato finora.

Danza orgiastica in onore di Dioniso e Cibele.Cratere della tomba 224 di Spina, 440 a.C.(Ferrara, Museo Archeologico Nazionale)

Dance en ronde. Dal Remède de Fortune di Guillaumede Machault (Parigi, Bibliothèque Nationale, 1586)

DANZA...NDO

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Passiamo ora al nostro laboratorio. Prima di venire in Teatro devi prepararti bene conla tua maestra e i tuoi compagni, perché essere ballerini anche solo per un giorno è moltoemozionante! La danza è un magico gioco di gruppo, dove tutti devono compiere il lorodovere a tempo di musica per ottenere un ottimo risultato: a questo punto il diverti-mento è assicurato!È bello partire dall’idea della danza come gioco per avvicinarsi gradatamente ai principiutilizzati tutti i giorni dai ballerini professionisti per volteggiare, piroettare con tantagrazia e leggerezza senza lasciar mai trasparire la minima fatica.Ebbene sì, perché, anche se non sembra, i ballerini fanno fatica… ma è così bello e di-vertente danzare che se ne dimenticano e con i loro sorrisi conquistano il pubblico.Per farti un esempio pratico eccoti fotografate le cinque posizioni delle braccia e dellegambe che stanno alla base della danza classica:

Carlo Emanuele II di Savoia indossa ilcostume del Sole, miniatura del calligrafo

ToTT mmaso Borgonio

PPriimaposizione

Seconddaposizione

Terzaposizione

Quartaposizione

Quintaposizione

Un momento dello Schiaccianoci di Cajkovskijcon la Compagnia di Balletto del Teatro Bol’šošš j

j

(TeTT atro Rgg

egio, Stagione 2001-2002).

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Che ne dici? Non è certo facile stare tutto il tempo con i piedi voltati all’“infuori”… maquando una cosa piace non si avverte il peso del lavoro da svolgere ogni giorno con co-stanza e volontà!Ed ecco invece una serie di giochi adatti a noi che ci faranno divertire insieme e ci per-metteranno di realizzare dei disegni coreografici ispirati alle figure del balletto.

GIOCO N. 1Con l’aiuto della maestra dividi la tua classe in maschi e femmine e impara poi con loroa formare delle file in ordine di altezza (dal più piccolo al più grande e viceversa) e a di-sporle nello spazio come più ti piace.

GIOCO N. 2Unisci due file parallele costituite da un numero pari di bambine e bambini che cammi-nano gli uni verso gli altri; se al momento dell’incontro alzeranno le braccia vedrai for-marsi un ponte.Queste figure devono essere eseguite in maniera molto precisa se vuoi che abbiano l’ef-fetto desiderato.

MASCHIETTI

1a POSSIBILITÀ 2a POSSIBILITÀ 3a POSSIBILITÀ

4a POSSIBBBILITÀ 5a POSSIBILITÀ 6a POSSIBILITÀ

FEMMINUCCE

...PRENDIAMOCI TUTTI PER MANO... ALZIAMO LE BRACCIA E...

...CI SAREMO TRASFORMATI IN UN PONTE!

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In questo caso, se i bambini non mantengono rigorosamente diritte le file durante lospostamento, invece di vedere un ponte vedrai un “serpente”.

GIOCO N. 3Questa volta parti invece da due file in cui le bambine e i bambini si tengono per mano:chiedendo ai 4 bambini che si trovano alle estremità delle file di unire anche le loromani e facendo tutti insieme alcuni passi indietro, si formerà un cerchio.

PRENDIAMOCI PER MANO...FACCIAMO DEI PASSIINDIETRO... ...ED ECCO CHE

ABBIAMO FORMATOUN CERCHIO!

Vi sono infinite possibilità di composizione coreografica, molte le scopriremo insieme emolte potrai continuare ad inventarle tu stesso, con la maestra e con i tuoi compagni.

GIOCO N. 4Una volta formato il cerchio le possibilità di divertimento diventeranno molte. Per esem-pio se le bambine si staccano dal cerchio grande per recarsi al centro di esso possonoformare un altro cerchio concentrico al primo. Facendo ruotare i due cerchi rispettiva-mente verso destra e verso sinistra ti apparirà una girandola.

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GIOCO N. 5Adesso è il momento di imparare a correre con eleganza e precisione, per rendere piùfacile la realizzazione dei disegni descritti nei giochi precedenti.Prova a mettere le mani sui fianchi con i gomiti tenuti perfettamente di lato al corpo,sollevati sulle mezze punte tenendo le ginocchia tese e inizia a spostarti eseguendo deipassi piccolissimi e molto veloci, senza staccare mai del tutto i piedi dal pavimento.Avrai la sensazione di scivolare in avanti o indietro, quasi come se stessi pattinando sulghiaccio.Per rendere più fluida questa corsetta cerca di allungarti sempre molto bene verso l’altoe abbi cura di piegare e stendere le ginocchia in modo alternato e quasi impercettibileper tutta la durata degli spostamenti.

GIOCO N. 6Prova a inventare alcuni modi per inginocchiarti, sederti, sdraiarti e rialzarti, immagi-nando di dover eseguire questi movimenti su un palcoscenico di fronte al pubblico vero!E ora passiamo alla presentazione vera e propria dell’attività che svolgerai quando titroverai a Teatro.Eccoti alcuni consigli pratici per prepararti a scuola sulla nuova opera.Leggi bene la storia e memorizzane i particolari, perché, scegliendo i personaggi chepreferisci, potrai interpretarli tu stesso, e con i tuoi compagni potrai immaginare di farparte di un vero e proprio corpo di ballo.Poi ascolta bene con la maestra le musiche proposte per il laboratorio Danza…ndo, per-ché con la tua classe dovrai sceglierne una o due da poter realizzare, con il mio aiuto, inTeatro.Questo compito è molto importante per la riuscita del laboratorio, dal momento che, aseconda dei brani scelti, dovrai portare a Teatro dei piccoli accessori per creare il tuocostume di scena.Certo non è importante solo il costume per realizzare il nostro laboratorio: la cosa prin-cipale è saper muovere con armonia il corpo. Lo sapevi che esiste un aspetto della danzachiamato ESPRESSIONE CORPOREA? Significa parlare attraverso la fluidità dei proprimovimenti, che devono nascere in maniera spontanea. Questo è un linguaggio molto di-verso da quello dettato dalle rigide regole del Balletto classico perché è la ricerca di unproprio movimento naturale e non codificato. Tutto ciò prepara il terreno al TEATRO –DANZA in cui spesso viene utilizzata la PANTOMIMA, uno spettacolo teatrale con ac-compagnamento musicale dove gli interpreti si esprimono mediante il gesto e la mimica.Queste curiose forme artistiche tipiche del 1900 ci permetteranno, grazie alla tua fan-tasia, di creare magnifiche storie insieme!

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IL LABORATORIO AL TEATRO REGIOQuest’anno per il laboratorio di danza abbiamo l’onore di utilizzare brani mai ascoltatiprima nel repertorio classico. Ciottolino è una fiaba musicale dedicata ai più giovani, fre-sca e originale: le musiche di Ferrari-Trecate ci permetteranno di sbizzarrirci per dan-zare insieme ai simpatici personaggi prodotti dalla fantasia e dal mondo dei sogni di ognibambino.I punti individuati nell’opera per essere coreografati sono:11... Danza con le marionette - Ouverture (traccia n. 24 del CD)

Le classi che sceglieranno questo brano musicale dovranno costruire a scuola, conl’aiuto delle loro maestre e i preziosi consigli della nostra scenografa (v. pag. 55),una marionetta per ogni alunno (per le bimbe una fatina e per i bimbi uno gnomo).L’abbigliamento da tenere durante il laboratorio dovrebbe essere composto da unamaglietta a maniche corte di colore unico per tutta la classe e da un pantalone co-modo uguale per tutti senza strisce né disegni (vanno benissimo i jeans). È obbliga-torio l’uso delle calzine antiscivolo.

222..... Danza degli Gnomi (traccia n. 25 del CD)L’abbigliamento da utilizzare può essere un costume di scena inventato dalle maestree realizzato a scuola con semplici materiali o identico a quello descritto per la danzinan° 1. In TeTT atro troverete dei cappelli adatti.

33333.... Danza dell’amicizia - Valzer delle Fate e dei Ciottolini (traccia n. 26 del CD)Per questa danza si suggerisce alle bambine di creare un costume da fata con gli indu-menti che già possiedono e di arricchirlo con la loro fantasia. I Ciottolini potrebberoavere una camicia, un paio di bretelle e dei jeans. In TeTT atro troverete cappelli da fata,bacchette e cappelli da Ciottolino.

44444..... Danza dei contrasti - Tregenda delle Streghette e dei Ciottolini (traccia n. 27 del CD)Le bimbe sono invitate ad inventare un costume da streghetta che verrà completatocon i cappelli specifici che troveranno in TeTT atro e i Ciottolini potranno essere vestiticome descritto nella danza n° 3.

PICCOLISSIMO DANZA…NDOPer i bimbi delle scuole materne è stato ideato un percorso specifico che prevede l’ap-prendimento di passi danzati e disegni coreografati con l’aiuto di brevi musiche suonateal pianoforte, adeguate al grado di concentrazione e al livello di apprendimento dei bam-bini in età pre-scolare.Questo percorso prevede la creazione di un’intera coreografia su musiche tratte dal-l’opera stessa e suonate al pianoforte in maniera più vivace e ritmata rispetto al cantotipico dell’opera lirica, al fine di favorire il risultato finale sia dal punto di vista tecnicosia dal punto di vista espressivo.La danza scelta è la Danza degli Gnomi (traccia n. 32 del CD). L’abbigliamento potràessere un costume di scena inventato e creato dalle maestre con materiali non costosi;i cappelli da gnomo li troverete in Teatro.

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Dopo aver imparato a suonare, cantare e ballare, ripensiamo ai magici momenti trascorsidurante l’affascinante viaggio nei luoghi segretissimi del Teatro!

IL TEATRO: Come erano i primi teatri?Il teatro ha una storia antichissima... I primi luoghi chiamati in questo modo risalgono aitempi degli antichi Greci e Romani, quasi 2500 anni fa. Naturalmente non erano costruiticome quelli che siamo abituati a vedere oggi...I teatri greci e romani erano costruiti sui monti, sfruttavano la pendenza del terreno perrealizzare enormi scalinate semicircolari sulle quali sedeva il pubblico che assisteva aglispettacoli che si svolgevano su enormi palcoscenici realizzati in pietra.La particolarità di questi spettacoli era la durata... duravano per ben cinque giorni conse-cutivi, dal primo raggio di sole del mattino fino a quando tramontava... nessuno si annoiava,anzi! Il pubblico era attentissimo ed entusiasta, non si allontanava nemmeno per mangiare!A questi spettacoli partecipavano tutti, uomini, donne, bambini, ricchi e poveri senza alcunadifferenza!Gli attori erano tutti uomini, anche per le parti femminili, e indossavano particolari e af-fascinanti maschere.Questi spettacoli erano dedicati al dio del vino, chiamato Dioniso dai Greci o Bacco daiRomani.Il tempo passa... e questo genere di spettacolo sarà sostituito dai Sacri Misteri, un nuovogenere creato dalla chiesa cristiana durante il Medioevo... le sacre rappresentazioni rac-contavano le storie dei santi o di Gesù come in un grande presepe vivente, dove venivanoricreate le varie scenette... lo spettacolo poteva durare intere settimane...Ogni scena era caratterizzata da meccanismi ingegnosi, che facevano volare angeli, sputarefiamme ai diavoli e allagare addirittura la scena con piogge vere!Anche questo genere di spettacolo sarà superato e sostituito delle maschere della Com-media dell’Arte come Pulcinella, Arlecchino, Pantalone, Colombina... che animavano con i loroteatrini viaggianti le piazze e i cortili delle locande nel 1500...Gli attori non recitavano a memoria il copione ma avevano un canovaccio, cioè una specie diriassunto della storia sul quale improvvisavano inventando le battute sul momento!Molto particolare era il teatro inglese del 1600, costruito in onore della regina Elisabetta,dove si mettevano in scena le tragedie del famosissimo drammaturgo inglese di nome Sha-kespeare.Questo tipo di teatro venne chiamato il Globe, era costruito interamente in legno con iltetto di paglia... aveva forma esagonale a tre piani dove si collocava il pubblico, mentre gliattori recitavano su un palcoscenico senza sipario e senza scenografie... ma con costumimeravigliosi.

SCENOGRAFA...NDO

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La struttura del teatro moderno così come lo intendiamo noi oggi, nasce in Italia dopoil 1500 con la nascita del Melodramma, cioè il metodo del recitar cantando.Per questo nuovo genere si costruiranno teatri appositi in stile barocco chiamati teatriall’italiana... il pubblico sedeva su comode poltrone in platea o sui palchi, i tre piani dibalconate che circondavano la sala... mentre lo spettacolo si svolgeva su attrezzati pal-coscenici con tanto di sipario e stupefacenti scenografie!I marchingegni inventati per effettuare sorprendenti effetti speciali o per modificareo sostituire in un batter d’occhio gli ambienti non erano manovrati elettricamente comeoggi... a quei tempi non esisteva la luce elettrica!Il palcoscenico era illuminato con le candele, e per creare particolari suoni si costruivanoingegnose macchine, ad esempio per ottenere il rumore del tuono si scuoteva una grossalastra metallica (potete provare anche voi, il risultato è assicurato!), per ricreare il ru-more delle onde del mare si costruiva una vera e propria macchina del suono con ungrosso contenitore cilindrico riempito di pietre che posto orizzontalmente veniva fattoruotare su se stesso.

Non mancavano i fuochi d’artificio accompagnati dall’apparizione e sparizione di magicipersonaggi tramite botole collocate sul palcoscenico.Per cambiare velocemente le scene utilizzavano il metodo degli antichi Greci, cioè i pe-riatti rotanti: prismi girevoli dipinti sui tre lati, o semplicemente dipingevano le quintesu pannelli mobili che calavano dall’alto dal soffitto del palcoscenico, sistema usato ancheper calare giù gli attori che rappresentavano personaggi magici e volanti.Con il passare degli anni e con l’avvento della tecnologia moderna ci ritroviamo teatricon palcoscenici super attrezzati come quello del nostro Teatro Regio... vi ricordate lavisita al palcoscenico?Abbiamo visto i ponti mobili che si alzano e si abbassano, le botole dalle quali appaionoe scompaiono gli attori come per magia, e le rotaie sulle quali scorrono enormi paretiscenografiche.Tutti questi marchingegni servono per effettuare sorprendenti effetti speciali e permodificare gli ambienti in un batter d’occhio... in brevissimo tempo ci ritroveremo dallacucina della casa di Ciottolino al Bosco di Bistorco...

IL TEATRO GRECO E ROMANO

IL TEATRO BAROCCO DETTO “ALL’ ITALIANA”

IL TEATRO DELLA COMMEDIA DELL’ARTE NEL 1500

IL TEATRO INGLESE NEL 1600

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Ora però tocca a noi provare a fare meraviglie! Dobbiamo trasformarci in SCENO-GRAFI.

Ma chi è lo SCENOGRAFO?È colui che progetta e realizza la SCENOGRAFIA, ossia l’ambiente entro il quale vivonoi personaggi della nostra storia.

Come farà a costruire con calce e mattoni la casetta di Ciottolino?Nooooo, niente paura... è uno scenografo, non un muratore, quindi sarà tutto finto, comein un gioco.Ogni cosa a teatro è costruita con materiali leggerissimi come il legno, la gommapiuma,il polistirolo, oppure sarà semplicemente dipinto su un grande telone di stoffa, chiamatoFONDALE, e poi appeso al fondo del palcoscenico. Così si potrà rappresentare la cucinadella mamma di Ciottolino, la cameretta, il Bosco di Bistorco, ecc... Più fondali si dipin-geranno e più saranno i luoghi in cui vivranno i nostri eroi.Ovviamente è molto importante usare l’immaginazione!

Ma tutto questo lavoro viene eseguito sul palcoscenico?No, le scenografie vengono realizzate nei grandi laboratori di scenografia e una voltaterminate vengono portate in teatro e montate sul magico palcoscenico.Ma noi non conosciamo uno scenografo! Allora mettiamoci tutti al lavoro. Ed eccoci tra-sformati come per magia in tanti piccoli scenografi!

Qual è il lavoro da fare prima di iniziare a disegnare?Naturalmente la cosa più importante è conoscere la storia, chi l’ha scritta e in qualeepoca... tutte queste informazioni sono contenute nelle prime pagine di questo libretto!Dopo aver letto la storia di Ciottolino, ricerca tutte le informazioni relative agli ambientie inizia a immaginare come potrebbero essere...

QUI COLLOOCHEREMOIL NOSTROO FONDALE!

QUESTE SONO LEQUINTE, RETTANGOOLIALTI E STRETTI INLEGNO O TELA DISPPOSTIAI LATI DELLA SCENNA

QUESTO ÈÈ IL PALCOSCENICO,LA PARTE DEL TEATRO RIALZATADA TERRA SULLA QUALE RECITANOGLI ATTORRI

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Le scene principali della nostra storia sono due:1) Interno di una casa rustica

La scena è divisa in due parti:– a destra: piccola cameretta di Ciottolino con un lettino;– a sinistra: ampia cucina, con un bel caminetto che scalda un paiolo, alla parete una

piattaia, sull’uscio un’immagine sacra con alcune foglie di ulivo e nel mezzo una tavola.2) Bosco di Bistorco

a destra il Palazzo Dorato delle Fate con un grande portone azzurroal centro si introdurrà: – il trono

– il grande libro delle tasse– il grande albero

Naturalmente possiamo rappresentare questi ambienti da più angolazioni ad esempio lazona del caminetto, del tavolo, del lettino... o il bosco con il libro, o con l’albero...A questo punto occorrerà chiudere gli occhi e pensare, pensare e immaginare...

Ma come saranno le nostre scene?Ognuno di voi avrà una versione diversa, reale o fantastica, per questo occorrerà riprodurresu un foglio da disegno i vari luoghi.Lo scenografo è un po’ come l’architetto di mondi fantastici, il suo modo di disegnare segueregole molto precise: gli ambienti si rappresentano in PROSPETTITT VA; che vuol dire?La parola PROSPETTIVA vuol dire: disegno geometrico che ci permette di rappresen-tare su un foglio da disegno forme e oggetti, facendoli apparire reali, come se fuoriu-scissero dal foglio (effetto tridimensionale).È un concetto molto complicato; la cosa importante è ricordarsi che più le cose sono vi-cine più le vediamo grandi, e al contrario, più sono lontane più si rimpiccioliscono.Facciamo un esempio:

IL PALAZZOOVVIAMENTE

NON È PIÙ PICCOLODELL’ALBERO NELLA

REALTÀ, MA SITROVA SULLA

PUNTA DELLALONTANAMONTTAGNA,EECCO CHHEE LLOOAABBBBIIAAMOODDIISSEEGGNNAATTOOOPPIICCCCOOLLIINNOO

L’ALBERONELLA REALTÀNON È PIÙ GRANDEDEL PALAZZO... È PIÙPICCOLO PERÒ SITROVA MOLTOVICINO A NOI,QUINDI LOVEDIAMO ELO ABBIAMODDDDIIIISSSSEEEEGGGGNNNNATOEEEENNOOOORRMMMEEE

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Senza dimenticare la prospettiva, quando disegniamo un ambiente interno, come unastanza, dobbiamo iniziare dai muri e poi inseriremo gli arredi. Per fare questo possiamodecidere di rappresentare solo una parete, o un angolo, o quasi l’intera stanza.

1. UN MURO FRONTALE 2. DUE MURI AD ANGOLO EPARTE DEL PAVIMENTO

3. TRE PARETITT DELLASTANZA E IL PAVIMENTO

QUESTA ÈÈ LA NOSTRA STANZA... AGGIUNGIAMO UN CUBO AGGIUNGIAMO UN PARAVENTO

Scegli quella che ti piace di più e con l’aiuto della tua insegnante prova a inserire nellestanze alcuni mobili.Il tipo di prospettiva più usato in teatro è la numero 3: la PROSPETTIVA FRONTALE apunto di vista centrale.Non spaventatevi! Non è così complicato come può sembrare.Come possiamo osservare nel disegno, il pavimento della stanza non è diritto, ma tendea restringersi, assumendo la forma di un trapezio. I due muri laterali ci possono sem-brare storti, in realtà così disegnati ci definiscono la profondità.Il pavimento più si allontana dal nostro sguardo più si rimpicciolisce.Le linee laterali del pavimento e tutte le linee delle piastrelle convergono in un unicopunto immaginario, chiamato PUNTO DI FUGA o PUNTO DI VISTA. Ogni oggetto cheinseriremo nella stanza lo disegneremo seguendo queste regole.Facciamo un esempio: disegniamo la stanza e inseriamo un cubo e un paravento.

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Ora che abbiamo imparato che cos’è la prospettiva, proviamo ad applicarla per disegnareun ambiente immaginario.LE LINEE DI FUGA SONO LE LINEECHE DEFINISCONO LA PROFONDITÀ:SONO OBLIQUE E CONVERGONO NELPPUUNNTTOO DDII FFUUGGAA ((PP.FF.))

PUOI DECIDERE TU DOVE COL-LOCARE IL PUNTO DI FUGA! ALCCEENNTTRROO ÈÈ PPIIÙÙ SSEEMMPPLLIICCEE

LE LINEE CHE DEFINISCONOLLEE PPAARRTTIITTTT FFRROONNTTAALLII SSOONNOOPARALLELE ALLA LINEA DI TERRA

LINEA DI TERRA ...ECCO LA SPIAGGIA!

… E i personaggi? Non bisogna inserirli all’interno dei disegni, perché loro non sono am-bienti, ma personaggi veri!Il disegno che abbiamo realizzato si chiama BOZZETTO; ci servirà per realizzare lavera grande scenografia.Il lavoro di progettazione è terminato.Nell’attesa di recarci ai laboratori di scenografia, divertiamoci a realizzare un piccoloteatrino di burattini e di marionette a filo con cui poter giocare a rappresentarel’opera di Ciottolino.

I personaggi principali della nostra storia si dividono in:Personaggi reali, appartenenti al mondo reale di Ciottolino:

– Ciottolino– Nina (la sorellina di Ciottolino)– La mamma di Ciottolino e di Nina– Il babbo di Ciottolino e di Nina– Il nonno di Ciottolino e di Nina

Personaggi fantastici, appartenenti al mondo dei sogni di Ciottolino:– La Fata Morgana– L’Orco– Il Musicista– Il Giudice– Due Magistrati– I Sapienti (vecchi con la barba lunga e il libro sotto il braccio...)– Le Fate– Gli Gnomi– Le Streghe

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I personaggi reali potranno essere interpretati da voi bambini, mentre per i personaggifantastici si potranno costruire dei pupazzi... scegli la tipologia che più ti piace e seguile istruzioni... in un batter d’occhio il tuo burattino o marionetta sarà pronto!I burattini possono essere realizzati in vari modi, interamente in stoffa con la testamodellata in cartapesta o in das, oppure più semplicemente decorando una pallina daping-pong. Scegli con la maestra la tecnica che preferisci e caratterizza i personaggidecorandoli con fili di lana o residui di pelliccia per realizzare i capelli o la barba e baffi,utilizza piccole palline o bottoni per creare nasi e occhi.Ovviamente non potrà mancare il teatrino dei burattini!Proviamo a costruirlo insieme nel modo più semplice!Materiali: cartone ondulato – stoffa per le tendine (sipario) – cartoncini colorati per ledecorazioni, nastro adesivo, colla vinilica, forbici.

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TAGLIA VIAIL BOCCASCENA!

PPIEGA LE PARTITTLLATERALI, ILTTUO TEATRINORRIMARRÀ INPPIEDI DA SOLO!

DDEECCOORRAA SSEECCOONNDDOO LLAA TTUUAAFANTASIA CON ICARTONCINI COLORATITT EAGGIUNGI LE TENDINE...IL TEATRINO È

TTPRONTO!

PIEGARE

QUESTO ÈUN BURATTITT NO!

PER MUOVERLODOVVRAI INFILARE LAMANNO NEL VESTITT TO,INFIILARE IL DITO INDICENELLLA TESTA EIL POOLLICE E IL MEDIONELLLE DUE MANI!

In alternativa ai burattini potrai utilizzare i fondali realizzati nei laboratori come sce-nari per un maestoso teatro di marionette a filo, infatti se appenderai la tela su unfilo teso da parte a parte, potrai manovrare le marionette dall’alto verso il basso salendosu un tavolo nascosto dietro la tela.Non è difficile costruire delle semplicissime marionette, anche alte 70-100 cm., la partepiù impegnativa è la realizzazione della testa che può essere fatta di cartapesta o più sem-plicemente decorando una palla di polistirolo dipingendo il volto e incollandovi cappelli dicartone e parrucche di lana, il corpo può essere realizzato in stoffa imbottita con mani epiedi di legno o di un qualsiasi altro materiale più pesante... importante è il vestito… creatoanche con un semplice pezzo di stoffa indossato come una tunica o un poncio...

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Oppure si possono realizzare delle marionette di cartoncino, basta disegnare la sagomadella testa, del corpo, delle braccia e delle gambe su un cartoncino, ritagliarle, unirlecon dei ferma campioni e legare le singole parti a una cordicella seguendo lo schema deldisegno... tirando verso il basso il cordino la nostra marionetta si muoverà aprendo echiudendo le braccia e le gambe!

...TITT RANDO IL CORDINOVERSO IL BASSO SIALZANO E SIABBASSANO LEBRACCIA E LE GAMBE

...STREGHETTA NAPOLETANA!

FERMACAMPIONI

ATTACCO CORDINO

...COSTRUIAMO LAMARIONETTA DICARTONCINO...

...CANNUCCIA DIPLASTITT CA DEIPALLONCINI...

TESTA CONPALLINADI POLISTITT RROLODECORATA

CONO DICARTONCINONERO...

Se vuoi però possiamo aiutarti noi... partecipa al laboratorio MARIONETTTT A...NDO!Ora però armiamoci di grembiulone e andiamo tutti insieme nei laboratori per realizzarela vera scenografia!

Mi raccomando non dimenticate di portare con voi i vostri bozzetti...Che bello ci sono due grandi teloni che aspettano di essere dipinti, ma sono inchiodati aterra!Sbagliato! Sono BROCCHETTATI a terra. Assomigliano a chiodi ma si chiamano BROC-CHETTE, termine di derivazione francese che vuol dire “spilla o fermaglio a forma diborchia”: servono a tendere e fermare la tela.

Che strano se tocchiamo il telo è duro, non sembra nemmeno una stoffa... come mai?Perché la tela è IMPRIMITA, altro termine tecnico che vuol dire “preparato per la pit-tura, in modo tale che il colore rimanga ben fermo evitando lo sgradevole effetto dimacchia che si espande”.

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Quante cose nuove si imparano in un laboratorio di scenografia!Ops! Stanno arrivando i matitoni, i righelloni... E che strana gomma! Ma è un mondo digiganti!

Attenzione! Attenzione! Inizia il lavoro dobbiamo riprodurre ingranditi sul telo due boz-zetti realizzati a scuola! Che strano disegnare e dipingere in piedi, ma è l’unico modoper riuscire ad avere la giusta visione della nostra grande opera.Buon divertimento... e attenzione a non sgocciolare il colore!

Quando i nostri grandi fondali saranno asciutti, li porteremo a scuola e insieme alle mae-stre potremo preparare lo spettacolo più bello del mondo con le marionette o imparandoa recitare come fanno i veri attori...

Attenzione, si apre il sipario! In bocca al lupo ragazzi!

QUESTO È IL PARTICOLARECCHHIIOODDOO CCHHIIAAMMAATTOO BBRROOCCCCHHEETTTTTTT AA!!

QUESTO È IL TELO IMPRIMITO E BROCCHETTATO A TERRASUL QUALE DIPINGEREMO LA NOSTRA SCENOGRAFIA!

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MARIONETTA...NDOer eseguire la Danza con le marionette durante il laboratorio di Danza...ndo, ognuno

dovrà portar con se fate e gnomi... I maschietti porteranno gli gnomi, mentre le femmi-nucce le fate... ma dove li troviamo ?!Niente paura! Non dobbiamo andare a cercarli nel magico Bosco di Bistorco... ma li dob-biamo costruire insieme... sì, ma come?L’opera Ciottolino è stata spesso rappresentata con il teatro delle marionette, quindi lenostre fatine e gnometti saranno proprio delle marionette a filo, costruite in modo sem-plicissimo con materiale povero!Realizzeremo la testa e le mani delle fatine con delle sfere di polistirolo dipinte e de-corate con fili di lana per i capelli e cartoncini colorati per i cappellini a cono, poi cer-cheremo ritagli di stoffa belli e luccicanti per realizzare il vestitino!Gli gnomi invece saranno un pochino più complessi, perché realizzeremo tutto il corpoutilizzando un uovo di polistirolo per il busto, cannucce per braccia e gambe e tappi disughero per i piedi, mentre la testa e le mani saranno costruite come per le fatine; nonmancheranno le stoffe dalle quali ricavare le maniche e i pantaloncini!Dovete sapere che le marionette sono dei pupazzetti articolati che si muovono dall’altoverso il basso per mezzo dei fili, attaccati al bilancino di comando... che costruiremo in-sieme in modo molto semplice: occorrerà cercare delle piccole bacchette di legno o uti-lizzare i legnetti dei ghiaccioli, incollarne due a croce e attaccare i fili o meglio ancorai cordoncini, che ci serviranno per muovere la testa, le mani e le braccia!Le marionette le potrete realizzare con le vostre maestre, oppure con il nostro aiuto!Possiamo venire noi a scuola e insieme ci divertiremo a costruire le bellissime fate e isimpatici gnomi!Mi raccomando però... quando venite a Teatro per il laboratorio di Danza...ndo, non di-menticate di portare con voi le marionette!

ALTEZZA MARIONETTA

FILI SCORREVOLI NELL’ANELLO

FILO DELLA TESTA FIISSOO

FILI DELLEGAMBE FISSI

FILO DELLAAAAATESTAFISSO

FILI DELLE GAMBESCORREVOLI

FILI DELLEBRACCIA FISSI FILI DELLE BRACCIA

SCORREVOLI

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Finito di stampare nel mese di ottobre 2009presso la tipografia Stargrafica srl – San Mauro Torinese (TO)

© Copyright, Fondazione Teatro Regio di Torino

LaLa F Fonondadazizionone e CoCosssso o è è nanatata a a P Pininererololo o nenel l mamaggggioiota a Piner llo ll2008 con lÊobiettivo di valorizzare il territorio,, da un pupuntntoo didi v visistata c culultuturaralele, scscieientntifificicoo, u umamaniniststicicoo ee soso--ciale. Le iniziative in prp ogramma, svolte per lo più ne-egli spazi in via ddi recupero del Castello did Miradolloadolo,

i.sono numerose e abbracciano ambiti molto divediversi.sposInIn ppririmomo l luouogogo i ill CaCaststelellolo è è s spapazizioo esespopo ivoo, coconn spositivo,

dudue e momosts rere ggiàià ssvovoltlte, DeDelllleaanin ee iil l cecenacocololo ddi i SoSofif a aaacoc lcecenanadi Bricherasio seguita da o tto nEgitto nascostoo nasctto , e una in lalllestimi ento, PPittura NNaïfïf. OOpere sc leltet d d lallla C C lollle-Oper

zione Zandder nend. Proponendod si d di didiventare un punto endosdidi rrififererimimenentoto cculultuturaralele pperer g glili aabibittantntii dedell teterrrrititororioio,uraralele attività che si svolgono al suo interno cercano di ri-i svospsponondederere aalllle e esesigigenenzeze ppiùiù d diviverersese.. ViVi ssii oro gaganinizzzzananoorarassssegegnene m mususicicalalii, t teaeatrtralalii, l lababororatatororii dididadatttticicii peperr scuole e famiglie, attività formative, sia sviluppate e gestite direttamente dalla Fondazione Cosso, sia connilil s supupuppopop rtrtoo did eentn i,i,, i ists ittuzuzioionini e e r reaealtl à cucucultltururalii gigig à à iàattive, con le quali si intende realizzare un proficuo uscambio di energie, risorse e competenze.Anche il parco nel quale è immerso il Castello, inse-rito n lelllÊelenco ufffficiale dei gia drdini storici sottopostia tutela della Regione Piemonte, è sede ideale per leatattitivivitàtà, sisiaa peperr ii susuoioi a ampmpii spspazazii chchee peperr lala r ricicchchezezzaza ded l suo pap trimonioi aarborreoe , , chhe ben sis ppresta a ad aav-vicinare il pubblico a una realtà naturale fortemente suggestiva.

tel. 0121.376545mail [email protected]

www.fondazionecosssooo.oo.o.o.oooo itiitittittitiii