IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015 · emerso che ci piacerebbe coinvolgervi di più nella...

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Redazione: Agaj Alex, Anselmi Davide, Buonerba Giulia, De Filippo Beatrice, Gaia Luca, Lanfranchi Martina, Scarpellini Luca, Ullah Mohammad Ashir Cocciardi Michela, Mazzeo Annamaria IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015 con la collaborazione di: EDITORIALE Cari lettori, apriamo questo numero con una NOVITÀ. Discutendo all'interno della nostra redazione, è emerso che ci piacerebbe coinvolgervi di più nella elaborazione del giornalino, in modo che tutti possano far sentire “la propria voce” e possano condividere le diverse attività ed esperienze effettuate all'interno della scuola. Per questa ragione abbiamo pensato ad una “Mail- Box”, creata e personalizzata dalla nostra redazione, una vera e propria “cassetta postale”, all'interno della quale potrete inserire le vostre proposte: articoli su tematiche di vostro interesse, lettere aperte, racconti, poesie, canzoni, recensioni, disegni, giochi e ovviamente consigli per migliorare il giornalino!!! Naturalmente siamo pronti ad accogliere anche le vostre critiche, purché siano costruttive!!! (continua a p.2) SOMMARIO LO SPECCHIO DELLA SCUOLA Mail box alle Foscolo..............................................p.1 La storia della scuola..............................................p.2 Intervista ai nuovi insegnanti.................................p.4 Intervista al Prof. Paganella....................................p.8 La giornata della memoria.....................................p.9 Corso di cinese......................................................p.11 Bar Ugo.................................................................p.12 I risultati dell'Invalsi 2013-2014...........................p.13 NON SOLO SCUOLA Nel cerchio dell'arte..............................................p.14 SCIENZE IN PILLOLE Acido o basico? Laboratorio alle Manzoni............p.15 Energie show .........................................................p.16 NUVOLE D'INCHIOSTRO L'amicizia, la chiave della vita..............................p.18 SU IL SIPARIO Der gelbe Stern.....................................................p.18 MUSICA E STORIA "Cupe Vampe" dei CSI...........................................p.19 "Lili Marlene"........................................................p.20 GIRA PAGINA Recensioni ...........................................................p.23 LET'S PLAY ............................................................p.24 BRITISH HUMOR "MAIL BOX" ALLE FOSCOLO

Transcript of IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015 · emerso che ci piacerebbe coinvolgervi di più nella...

Redazione: Agaj Alex, Anselmi Davide, Buonerba Giulia, De Filippo Beatrice, Gaia Luca, Lanfranchi Martina,

Scarpellini Luca, Ullah Mohammad Ashir

Cocciardi Michela, Mazzeo Annamaria

IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015

con la collaborazione di:

EDITORIALE

Cari lettori,

apriamo questo numero con una NOVITÀ.

Discutendo all'interno della nostra redazione, è

emerso che ci piacerebbe coinvolgervi di più nella

elaborazione del giornalino, in modo che tutti

possano far sentire “la propria voce” e possano

condividere le diverse attività ed esperienze

effettuate all'interno della scuola.

Per questa ragione abbiamo pensato ad una “Mail­

Box”, creata e personalizzata dalla nostra redazione,

una vera e propria “cassetta postale”, all'interno

della quale potrete inserire le vostre proposte:

articoli su tematiche di vostro interesse, lettere

aperte, racconti, poesie, canzoni, recensioni, disegni,

giochi e ovviamente consigli per migliorare il

giornalino!!! Naturalmente siamo pronti ad

accogliere anche le vostre critiche, purché siano

costruttive!!! (continua a p.2)

SOMMARIO

LO SPECCHIO DELLA SCUOLA

Mail box alle Foscolo..............................................p.1

La storia della scuola..............................................p.2

Intervista ai nuovi insegnanti.................................p.4

Intervista al Prof. Paganella....................................p.8

La giornata della memoria.....................................p.9

Corso di cinese......................................................p.11

Bar Ugo.................................................................p.12

I risultati dell'Invalsi 2013­2014...........................p.13

NON SOLO SCUOLA

Nel cerchio dell'arte..............................................p.14

SCIENZE IN PILLOLE

Acido o basico? Laboratorio alle Manzoni............p.15

Energie show.........................................................p.16

NUVOLE D'INCHIOSTRO

L'amicizia, la chiave della vita..............................p.18

SU IL SIPARIO

Der gelbe Stern.....................................................p.18

MUSICA E STORIA

"Cupe Vampe" dei CSI...........................................p.19

"Lili Marlene"........................................................p.20

GIRA PAGINA

Recensioni ...........................................................p.23

LET'S PLAY............................................................p.24

BRITISH HUMOR

"MAIL BOX" ALLE FOSCOLO

INTERVISTA A WALTER LAZZARO

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IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015

LA STORIA DELLA SCUOLA

La classe 2 A ci ha proposto di scrivere un articolo

sulla storia della nostra scuola, nata nel 1963.

Abbiamo pensato di rendere l'argomento più

interessante coinvolgendo alcun persone che di

questa storia sono stati “testimoni”.

Ci siamo attivati e siamo riusciti ad intervistare il

signor Walter Lazzaro, ex­alunno che ha frequentato

la Scuola Media nel 1964, e il signor Egidio Rizzo,

primo custode della Scuola “U. Foscolo, in cui ha

lavorato per ben 30 anni.

Grazie alla loro disponibilità siamo riusciti a farci

un'idea di com'era la nostra scuola negli anni

Sessanta.

Prima di lasciarvi alla lettura delle nostre interviste

desideriamo ringraziare la signora Anna Stevanato

(la nostra segretaria) e il signor Enzo Borsoi (il

nostro custode) per la loro disponibilità e la loro

collaborazione.

D.: IN QUALE ANNO HA FREQUENTATO LA SCUOLA

MEDIA “U. FOSCOLO”?

R.: Nel 1964 – La Terza Media Unificata.

D.: COM'ERA LA SCUOLA ALLORA?

R.: L'edificio era nuovo, costruito da poco. Era il 2°

anno di Scuola Media Unificata.

D.: LA TROVA MOLTO CAMBIATA RISPETTO AD

OGGI?

R.: La struttura è rimasta la stessa, è cambiato il

rapporto tra studenti ed insegnanti.

D.: IN CHE COSA ERA DIVERSA LA STRUTTURA?

R.: Alcune parti non erano completate: il cortile non

attrezzato e non c'era il campetto.

D.: ANCHE IN QUEGLI ANNI LA SCUOLA MEDIA

CONDIVIDEVA L'EDIFICIO CON LA SCUOLA

DELL'INFANZIA?

R.: No. Nel piano interrato c'erano delle classi e

alcune aule adibite a laboratori per le applicazioni

tecniche.

D.: RICORDA QUANTE CLASSI C'ERANO? E QUANTI

ALUNNI ERANO INSERITI IN OGNI CLASSE?

R.: Molte, mi ricordo si arrivava alla sezione M ed

eravamo quasi una trentina in ogni classe.

D.: GLI ALUNNI VENIVANO PREVALENTEMENTE DAL

QUARTIERE O DAL RESTO DELLA CITTÀ/REGIONE?

R.: Prevalentemente dal quartiere.

D.: ERA NECESSARIO INDOSSARE L'UNIFORME

SCOLASTICA?

R.: Solo le femmine dovevano avere grembiule nero

e colletto bianco.

D.: COM'ERANO I PROFESSORI?

R.: Severi.

D.: QUALI ERANO LE REGOLE PRINCIPALI DA

RISPETTARE?

Ci auguriamo che questa NOVITÀ vi piaccia,

centrando l'obiettivo che ci siamo prefissi: dare a tutti

la possibilità di esprimere le proprie idee, sapendo

che la nostra redazione s'impegnerà a valorizzare ed

apprezzare la vostra creatività!

E allora... Che cosa aspettate?

Scriveteci in molti e spedite i vostri lavori alla Mail­

Box che vi attende all'ingresso principale, davanti alla

portineria.

Intanto......

Buona lettura!

IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015

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R.: Credo le stesse di adesso: era importante il

Rispetto delle persone (Professori – compagni) e

della struttura (Condotta) e poi Studiare... studiare...

studiare... e ancora studiare.

D.: ERANO PREVISTE PUNIZIONI IN CASO DI

INFRAZIONE DELLE REGOLE?

R.: Certamente ed io ne so qualcosa.

D.: CHI ERA IL DIRIGENTE SCOLASTICO ALLORA?

CHE RICORDO NE HA?

R.: Il prof. Lovera. Ne serbo un buon ricordo: era

severo ma giusto, simpatico e cordiale.

D.: SI FACEVANO GITE DIDATTICHE? SE SÌ, DOVE SI

ANDAVA?

R.: No, nell'anno della mia frequenza non ho mai

effettuato gite didattiche.

D.: LE CLASSI ERANO MISTE?

R.: Sì.

D.: IN PALESTRA MASCHI E FEMMINE FACEVANO

GINNASTICA INSIEME?

R.: No. Avevamo insegnanti diversi.

D.: CHE COSA SI FACEVA DURANTE L'ORA CHE

OGGI CHIAMIAMO “EDUCAZIONE MOTORIA”?

R.: Per noi era l'ora di “Ginnastica”: in palestra si

usavano gli attrezzi (pertiche, corde, quadro

svedese, salto della cavallina) e facevamo esercizi a

corpo libero e corsa (anche all'aperto in cortile) e

qualche gioco di squadra (palla avvelenata).

D.: QUALI MATERIE SI STUDIAVANO? E QUAL ERA

LA MATERIA PIÙ DIFFICILE?

R.: Più o meno quelle di oggi: italiano – matematica

– scienze – tedesco – latino (materia facoltativa) ecc.;

non facevamo inglese né informatica (non sapevamo

neppure che cosa fossero).

Per me la materia più difficile era il tedesco.

D.: COME ERANO LE LEZIONI?

R.: Eterne. Una lezione durava 60 minuti.

D.: COM'ERA IL RAPPORTO TRA INSEGNANTE ED

ALUNNI?

R.: Molto formale ed era rigoroso l'uso del Lei.

D.: QUAL È IL RICORDO PIÙ PIACEVOLE CHE

CONSERVA DELLA SCUOLA MEDIA?

R.: Il Custode di allora aveva un cane collie

buonissimo che lo aiutava a sorvegliarci: ci aspettava

all'inizio delle lezioni e ci accompagnava all'uscita.

D.: CI RACCONTI UN EPISODIO SIGNIFICATIVO

DEGLI ANNI TRASCORSI NELLA SCUOLA MEDIA.

R.: Sicuramente la non ammissione agli esami di

terza media per la condotta. Ho dovuto sostenere gli

esami a settembre.

D.: IN QUALE ANNO HA INIZIATO A SVOLGERE LA

MANSIONE DI CUSTODE NELLA SCUOLA MEDIA

"UGO FOSCOLO"?

R.: Ho iniziato a svolgere il mio lavoro nel novembre

del 1963.

D.: QUANTI ANNI HA LAVORATO COME CUSTODE?

R.: All'incirca 30 anni.

D.: IN CHE COSA CONSISTEVA IL SUO LAVORO?

R.: Oltre ai tradizionali compiti riservati ad un

custode di scuola, mi occupavo di aprire i cancelli, di

verificare l'ordine dello stabile, di proiettare film e

documentari, di distribuire e raccogliere dei libri di

testo, di sistemare i libri di narrativa della biblioteca

e le carte geografiche delle aule.

D.: COME SI PRESENTAVA ALLORA L'EDIFICIO

SCOLASTICO?

R.: Fondamentalmente come si presenta oggi, se non

per il fatto che, all'epoca, ospitava al secondo piano

anche l'Istituto magistrale.

D.: QUANTE CLASSI C'ERANO? E QUANTI ALUNNI

ERANO INSERITI IN OGNI CLASSE?

LA NOSTRA SCUOLA 50 ANNI FA...:

INTERVISTA AL SIG.RIZZO

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IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015

INTERVISTA ALLA PROF.SSA COSTANZO E ALLA PROF. SSA VITRANO

R.: In certi anni, anche 43 classi totali, con circa 25

alunni ciascuna. L'istituto ospitava anche le scuole

serali di diversi istituti superiori e diverse attività

sportive (Atesina, Saf).

D.: GLI ALUNNI VENIVANO PREVALENTEMENTE DAL

QUARTIERE O DAL RESTO DELLA CITTÀ/REGIONE?

R.: Arrivavano anche da fuori Bolzano, da diversi

comuni limitrofi. Non da altri quartieri della città.

D.: CHE RICORDO HA DEGLI ALUNNI? E DEGLI

INSEGNANTI?

R.: Avevo un rapporto molto positivo con gli studenti

ai quali ero molto affezionato; mantenevo un

rapporto di stima e di rispetto nei confronti degli

insegnanti.

D.: NEL CORSO DEGLI ANNI STUDENTI E

PROFESSORI SONO CAMBIATI? IN CHE COSA?

R.: Non ho notato cambiamenti evidenti nel corso di

questi anni. Forse oggi gli studenti sono più

tranquilli.

D.: CHI È STATO IL PRIMO DIRIGENTE SCOLASTICO?

CI RACCONTI DI LUI.

R.: Era il professor Lovera, una persona meravigliosa

e disponibile (un “Signore”).

D.: QUALI SONO I RICORDI PIÙ BELLI DEL

PERIODO IN CUI HA LAVORATO NELLA NOSTRA

SCUOLA?

R.: Sicuramente il rapporto che avevo con i “miei”

ragazzi.

D.: CI RACCONTI UN ANEDDOTO CHE È RIMASTO

VIVO NELLA SUA MEMORIA.

R.: Un ricordo positivo: l'enorme albero di Natale

nella fontana del cortile.

Un ricordo negativo: la sassaiola sul lato di via

Rovigo...

GENTILE PROF.SSA, DOVE È NATA? NON CI INTERESSA QUANDO...

QUALI SCUOLE HA FREQUENTATO? ERA BRAVA AI SUOI TEMPI?

IN QUALI MATERIE ECCELLEVA?

L'INSEGNAMENTO È STATA UNA SCELTA O HA ALTRI PROGETTI LAVORATIVI?

Sono nata e cresciuta a Catania. Qui ho frequentato

il Liceo classico e poi mi sono iscritta e laureata in

Lettere classiche.

A scuola ero abbastanza brava in tutte le materie

anche se alcune mi riuscivano più semplici di altre.

Italiano e storia erano le mie preferite. Non mi è

mai piaciuta la fisica.

Mi piace insegnare. Ogni giorno imparo tanto dagli

allievi; per questo il mio “progetto lavorativo” è di

riuscire a fare questo lavoro sempre meglio col

passare degli anni.

Sono nata in Sicilia, volendo essere più precisi a

Palermo.

Ho frequentato la scuola media B. D’acquisto e a

quei tempi posso dire di essere stata una ragazza

studiosa andando bene in tutte le materie.

Per quanto concerne le superiori ho frequentato il

Liceo socio psico ­ pedagogico C. F. Aprile e direi che

lo studio non era proprio il mio passatempo

preferito :)

Le mie materie preferite erano psicologia,

pedagogia ed educazione fisica ovviamente.

Il Prof.

Lovera

Ho deciso che sarei diventata un’insegnante quando

frequentavo la prima media e oggi eccomi qua a

coronare questo piccolo grande sogno.

IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015

PROVI A DEFINIRE BOLZANO CON CINQUE AGGETTIVI POSITIVI E CON CINQUE CHE SOTTOLINEANO LE

COSE CHE NON LE PIACCIONO.

Tranquilla, “verde”, organizzata, bilingue, ciclabile. /

Piccola, cara, lontana, senza mare, fredda.

Essendo Siciliana direi che sento molto la mancanza

del mare, ma tralasciando quest’unica nota negativa

posso sicuramente dire che Bolzano è una città:

Pulita ­

QUAL È STATA LA SUA PRIMA IMPRESSIONE ENTRANDO IN QUESTA SCUOLA?

CI DICA PER FAVORE ALMENO DUE COSE DI QUESTE SCUOLE CHE LE PIACCIONO E DUE CHE POTREBBERO

ESSERE MIGLIORATE.

PENSA CHE SIA GIUSTO DARE COMPITI PER LE FESTE? POTREBBE MOTIVARE IN DUE RIGHE LA SUA

RISPOSTA?

È UNA BRAVA CUOCA? QUAL È IL SUO PIATTO PREFERITO? LO SA CUCINARE?

PRATICA QUALCHE SPORT? SE SÌ, QUALE??

Il clima che si respira è accogliente e disteso. La

trovo ben organizzata e con una consolidata

tradizione scolastica; tra le particolarità di questa

scuola che apprezzo di più ci sono sicuramente il bar

Ugo e la gestione del servizio mensa (nonostante la

fatica che ancora fanno gli allievi credo sia

necessario il silenzio, o quantomeno un po’ di

moderazione, in un ambiente chiuso …. altrimenti si

rischia di diventare tutti sordi). Sarebbe, invece, utile

per la didattica disporre di un numero maggiore di

Lim e, per la mia disciplina, avere a disposizione

della biblioteca dei testi di narrativa per ragazzi in

copie multiple da poter utilizzare in classe.

La mia prima impressione entrando in questa scuola

è stata : Cavolo, sono capitata proprio in una

splendida scuola…

La prima cosa che ho notato è stata la presenza di

ben due palestre interne corredate e supportate da

una vastità di attrezzature, la seconda cosa positiva

sono i numerosi laboratori che la scuola offre.

Se non strettamente necessario, no.

È giusto che i ragazzi si riposino insieme alle loro

famiglie per ritornare carichi al rientro dalle feste.

Quando ero a scuola i compiti delle vacanze li facevo

sempre in modo svogliato e frettoloso.

Penso che sia giusto dare i compiti per le vacanze,

senza esagerare, per tenere la mente sempre allenata

Mi piace moltissimo cucinare. Mio marito e miei

amici dicono che sono brava … a meno che non

vogliano compiacermi, credo di cavarmela bene.

Sono molto golosa e ho molti piatti preferiti. Ne

scelgo due che cucinano per me perché io non

riesco ancora a farli altrettanto buoni: le polpette di

patate che prepara mia nonna e gli anelletti alla

palermitana di mia suocera.

Direi che non sono una buona cuoca

Il mio piatto preferito è la pasta alla carbonara e

almeno quello ho imparato a cucinarlo.

Non pratico nessuno sport, sono sempre stata un po’

pigra. Però mi piace tanto fare delle lunghe

camminate in città , in montagna, al mare, ….

Tennis da tavolo o meglio conosciuto come ping ­

pong.

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INTERVISTA ALLA PROF.SSA SERRALUNGA E AL PROF. GAGLIARDI

IN QUALI SCUOLE HA INSEGNATO PRIMA DI INSEGNARE ALLA SCUOLA MEDIA “UGO FOSCOLO”?

Ho insegnato al “ Centro Storico”. Ho insegnato 2 anni all'Archimede e 3 anni alle

Fermi.

IN QUALI CLASSI INSEGNA?

In ID, IF, IIIC. In II C e II D.

CHE RAPPORTO HA RISPETTIVAMENTE CON LA MODA E LO SHOPPING? SA COSA È LO CHATOUCHE?

HA MAI PORTATO TACCHI 15?

QUAL È L'ULTIMO LIBRO CHE HA LETTO? QUAL È IL LIBRO DELLA SUA VITA?

C'È QUALCHE LIBRO CHE NON È RIUSCITA MAI A TERMINARE? PERCHÈ?

MI POTREBBE DIRE I SUOI TRE FILM, TRE GRUPPI MUSICALI E TRE CANZONI PREFERITI?

IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015

Mi piace e rilassa curiosare nei negozi, ma non credo

di essere una patita dello shopping né di avere un

look alla moda. Scelgo e compro quello che mi piace

e con cui mi sento più a mio agio. So cos’è lo

chatouche, è grazioso da vedere sui capelli degli

altri, ma non lo farei mai perché non mi ci vedo.

Tacchi quindici non credo. Ma 12 sì, al mio

matrimonio …. una sofferenza da ricordare.

Lo shopping è il mio passatempo preferito e per

quanto riguarda la moda mi piace tenermi

aggiornata sulle nuove tendenze del momento…

So cos’è lo chatouche…

Per quanto riguarda i tacchi 15, me li sono concessa

solo per il giorno del mio matrimonio e

sinceramente non credo che li indosserò più…

L’ultimo libro che ho letto è Storia di una lumaca che

scoprì l’importanza della lentezza.

Pirandello, Uno nessuno e centomila.

Umberto Eco, Il nome della rosa. L’ho cominciato a

leggere due volte, ma non so perché entrambe le

volte non ho continuato. Comunque voglio

riprovarci.

L’ultimo libro che ho letto si intitola “La mia voce

arriva dalle stelle”. Non ho un libro che mi sta

particolarmente a cuore.

Tutti i libri che ho iniziato a

leggere li ho sempre terminati.

I miei tre film preferiti sono:

Il padre della sposa; La vita è bella; Nuovo cinema

paradiso

I gruppi musicali che preferisco sono:

Beatles; Tinturia; ???

Le tre canzoni che preferisco sono:

In bianco e nero; L’emozione non ha voce; A te

I miei films preferiti sono:

La ricerca della felicità; Wall Street

I tre gruppi musicali:

Queen; Beatles; Modà

Le tre canzoni preferite sono:

Bohemia Rhapsody; Let it be; Come un pittore

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IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015

SI DEFINISCE SEVERA/O CON I SUOI NUOVI ALUNNI?

“Equamente“ severa penso. Non credo di essere molto severo, ma a volte mi

capita di avere scatti di ira.COSA PENSA DELLA NOSTRA SCUOLE? E DEI SUOI NUOVI COLLEGHI?

È una scuola organizzata, plurilingue, attenta alle

esigenze dei ragazzi e delle famiglie. È una scuola

in movimento….con tante proposte e progetti

innovativi.

I colleghi sono disponibili e mi hanno aiutato subito

ad inserirmi nel nuovo ambiente lavorativo.

Sono arrivato quest'anno e mi sembra molto ben

organizzata, molto seria e con proposte didattiche

valide.

I colleghi mi sembrano molto bendisposti ad

accogliere i colleghi appena arrivati e inoltre molto

scrupolosi nello svolgere la professione.

PERCHÉ HA SCELTO DI INSEGNARE QUESTA MATERIA? QUALE MATERIA PROPRIO NON VORREBBE

INSEGNARE?

QUANDO FREQUENTAVA LE MEDIE IN QUALE MATERIA ERA PIÙ BRILLANTE? E IN QUALE ANDAVA

PEGGIO?

DA BAMBINA/O DESIDERAVA DIVENTARE INSEGNANTE?

SE NON FOSSE DIVENTATA/O INSEGNANTE QUALE LAVORO LE SAREBBE PIACIUTO FARE?

QUAL È IL SUO PRINCIPALE DIFETTO? E LA SUA PIÙ GRANDE PAURA?

QUAL È IL SUO LIBRO PREFERITO?

QUAL È IL SUO PIATTO PREFERITO?

QUANDO È STATA L'ULTIMA VOLTA CHE HA PERSO LA CALMA?

Perché è la mia madrelingua e mi è sempre piaciuto

confrontarmi con le 2 culture e penso che il futuro

sia aperto al mondo delle lingue.

Non vorrei insegnare fisica e chimica.

Alle medie brillavo nelle materie letterarie, un po’

meno in quelle scientifiche.

Perché è quello che ho studiato all'università. In

effetti le mie discipline preferite sarebbero la

filosofia e la storia, ma non ho ancora ottenuto una

cattedra in un liceo.

Le materie nelle quali non mi sento competente,

come per esempio inglese.

Alle medie andavo bene in tutte le materie, il mio

punto forte era probabilmente l'italiano scritto e il

disegno, quello debole forse l'educazione fisica.

Questa debolezza però credo di averla recuperata

più tardi. Per contro oggi non so più disegnare.

Ahimé……La testardaggine.

Ho paura del vuoto. Soffro di vertigini.

Forse gli scatti di ira a cui accennavo sopra.

Credere che il lunedì mattina sia ancora domenica.

“ Der Herr der Ringe” von Tolkien.

Purtroppo sono una buona forchetta e mi piace un

po’ tutto.

Non solo uno ma tanti. Ad esempio “Il bottone di

Stalingrado” di Romano Bilenchi.

Non ho un piatto preferito. L'unico alimento a cui

non saprei rinunciare è il cioccolato.

Si, sempre. Se non fossi diventata insegnante avrei

fatto il veterinario, perché amo gli animali.

Oggi il giardiniere, per lavorare all'aperto, in

silenzio, in solitudine. Tutto il contrario rispetto al

lavoro in classe...

Quando correvo come una matta per prendere l’

autobus e l’ autista mi ha chiuso le porte davanti al

naso e è partito.

Oggi, durante le lezioni...

IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015

INTERVISTA AL PROF. PAGANELLA

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DA QUANTO INSEGNA IN QUESTA SCUOLA?

30 anni.

PREFERISCE INSEGNARE ALLE ELEMENTARI O ALLE

MEDIE?

Lavoro volentieri in entrambi gli ordini di scuola:

alle elementari perché li avvio verso lo sport e alle

medie perché li mantengo sportivi.

QUALE È IL SUO SPORT PREFERITO?

I miei sport preferiti sono:ginnastica attrezzistica.

PERCHÉ HA SCELTO DI DIVENTARE INSEGNANTE DI

EDUCAZIONE FISICA?

Ho scelto di diventare insegnante di educazione

fisica perché mi piaceva lo sport e l'educazione alle

regole e così le ho potute trasmettere ai miei alunni.

CHE SPORT FACEVA DA RAGAZZO?

Da piccolo ho fatto ginnastica attrezzistica .

CHE MUSICA ASCOLTA?

Rock: Crachdance, Elvis Presley e Celentano.

COME SI TROVA IN QUESTA SCUOLA?

Benissimo.

SE LE REGALASSERO UN VIAGGIO IN QUALSIASI

PARTE DEL MONDO, DOVE ANDREBBE?

Nelle zone del' Africa dove si possono ammirare le

parti della natura più bella.

COSA COMPREREBBE SE VINCESSE 100.000 EURO?

Una baita in Canada per andare a camminare, sciare

sulla neve fresca, pescare, cacciare e fare una vita in

mezzo alla natura.

CI TRACCI L'IDENTIKIT DEL SUO STUDENTE

MODELLO.

Educato, sveglio, sportivo, rispettoso, diligente,

vivace.

CI ELENCHI DUE SUOI PREGI E DUE DIFETTI.

Pregi: cerco di raggiungere sempre gli obiettivi che

mi prefiggo (perseveranza); penso di lavorare bene

coi ragazzi non solo della scuola.

Difetti:a volte perdo la pazienza in maniera troppo

esagerata; al momento non mene vengono in mente

altri...(BUGIA!?)

COSA LA FA ARRABBIARE IN UNO STUDENTE?

Quando si comporta in maniera non educata e non

chiede nemmeno scusa.

COSA È CHE PREFERISCE DELLA SCUOLA?

Come struttura della scuola preferisco le due

palestre, anche se piccole, perchè ci permettono di

lavorare meglio e di più e poi il campetto all'aperto.

Il mio desiderio, comunque, sarebbe anche quello

di poter usufruire degli spazi della scuola “Foscolo”,

che al momento sono occupati dalla scuola materna,

in questo modo potremmo accettare a scuola tante

ragazzi che si vogliono iscrivere, ma che non

vengono presi ( e sono tanti). Infine l'altro aspetto

che preferisco della scuola sono i ragazzi.

QUALE È IL SUO CIBO PREFERITO?

Pesce di tutti i tipi.

CI RACCONTI UNA BARZELLETTA.

Un nonno entra in un caffè........splash!!

LA GIORNATA DELLA MEMORIA

IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015

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Il 22 gennaio tutte le classi terze hanno incontrato

Matteo Corradini, scrittore ed ebraista, esperto in

didattica della memoria, il quale ci ha raccontato la

Shoah, termine ebraico usato per indicare lo

sterminio degli ebrei, avvenuto ad opera dei nazisti

nel corso della seconda guerra mondiale. Attraverso

foto, immagini, video e documenti storici Corradini

ha cercato di farci comprendere che cosa è accaduto

in quel periodo.

Lo scrittore ha iniziato la sua presentazione

mostrandoci alcune foto di ebrei prima delle

persecuzioni razziali: ci ha fatto così riflettere sul

fatto che in Europa, prima della seconda guerra

mondiale, vivevano 11 milioni di ebrei, i quali erano

integrati con il resto della popolazione e non erano

riconoscibili come ebrei, se non per il cognome o per

gli abiti tradizionali.

Poi Corradini ci ha mostrato una cartolina di

propaganda in cui era raffigurato un soldato nazista

con una corona di alloro (simbolo di vittoria) e con

una una spada (simbolo di eroismo). Abbiamo

compreso così che questa raffigurazione rispondeva

alle esigenze della propaganda nazista, che

intendeva presentare i soldati come eroi, che

combattevano impavidi contro i nemici.

RICORDARE LA SHOAH

Il “Giorno della memoria” è stato istituito in Italia

con la Legge n.211 del 20 luglio del 2000 al fine di

ricordare lo sterminio e la persecuzione del popolo

ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei

campi nazisti. Il 27 gennaio è celebrato anche da

molte altre nazioni, tra cui la Germania e la Gran

Bretagna, così come dall'ONU.

La scelta della data ricorda il 27 gennaio 1945,

quando le truppe sovietiche dell'Armata Rossa, nel

corso dell'offensiva in direzione di Berlino,

arrivarono presso la città polacca di Auschwitz,

scoprendo il suo tristemente famoso campo di

concentramento e liberandone i pochi superstiti. La

scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei

sopravvissuti rivelarono per la prima volta al mondo

l'orrore del genocidio nazista.

A questo proposito così ha affermato Renzo

Gattegna, presidente dell’Unione delle Comunità

ebraiche itaiane:

“Le immagini, che apparvero agli occhi dei soldati

sovietici che liberarono il campo, sono impresse

nella nostra memoria collettiva” e i crimini commessi

ad Auschwitz “non furono solo contro il popolo

ebraico e gli altri popoli e categorie oppressi, ma

contro tutta l’umanità, segnando una sorta di punto

di non ritorno nella Storia.”

Anche noi quest'anno abbiamo celebrato questo

giornata prendendo parte a due eventi. Il 22 gennaio

tutte le classi terze hanno incontrato l'esperto

ebraista Matteo Corradini, mentre il 27 gennaio

hanno assistito allo spettacolo d'attore "Lager" ,

basato sulla lettura delle testimoniane dirette dei

deportati nel lager di Bolzano. (a.a.)

A seguire Corradini ci ha presentato la foto di un

giovane ragazzo (forse della nostra età), che

indossava la divisa delle SS (Schutzstaffeln), ovvero

la milizia privata al servizio di Hitler. Molto

probabilmente quel ragazzo, per entrare nelle file

delle SS aveva falsificato la sua età, dichiarando di

avere 16 anni. Il giovane indossava una giacca con

una spilla raffigurante la doppia S (simbolo delle

SS), sulla manica sinistra della divisa era ricamata

un'aquila quale simbolo di potenza, sul cappello era

disegnato un teschio a simboleggiare la supremazia

della razza ariana.

Ci ha colpito molto il desiderio di tanti giovani

ragazzi tedeschi di voler entrare in un gruppo che

veniva addestrato al culto del Führer e della

superiorità della Germania. E ancora di più ci ha

interessato cercare di capirne le motivazioni.

Insieme al nostro esperto, infatti, abbiamo discusso

sulle ragioni che potevano indurre ragazzi così

giovani ad una scelta di questo tipo.

Sono emerse diverse ipotesi: innanzitutto fin da

piccoli i tedeschi erano stati educati all'adorazione

del Führer, alla discriminazione e al disprezzo nei

confronti degli ebrei, presentati come individui

sporchi, infidi, brutti, ciarlatani, falsi e disonesti.

Inoltre abbiamo pensato che questa scelta potesse

anche scaturire da un atto di rivolta nei confronti di

genitori, evidentemente non aderenti all'ideologia

nazista.

Il relatore ha proseguito, quindi, la sua

presentazione spiegandoci la differenza tra campi di

concentramento e campi di sterminio.

I campi di concentramento erano situati per la

maggior parte in Germania e in Austria e avevano lo

scopo di radunare i deportati per farli lavorare fino

allo sfinimento e quindi alla morte. I campi di

sterminio, invece, erano situati prevalentemente in

Polonia, dove i deportati venivano trasferiti per

essere uccisi.

Un campo di sterminio particolarmente conosciuto

per la sua ferocia è stato il campo di Treblinka, il cui

comandante si vantava dicendo che nessun ebreo

trascorreva lì la notte.

In questo campo di sterminio Corradini, durante le

sue ricerche, ha ritrovato il tesserino di una ragazza

di nome Amalia Badian, un'ebrea che non figurava

né nell'elenco dei deceduti né nella lista dei

sopravvissuti. Grazie alle sue ricerche ed in

collaborazione con un'associazione ebraica,

Corradini è riuscito a ricostruire tutta la sua storia.

La ragazza era riuscita a nascondersi e quindi a

sopravvivere alla Shoah, scappando in Israele con

una falsa identità. Purtroppo la donna è morta un

anno prima che Corradini riuscisse a completare la

ricostruzione della sua vita.

Infine lo scrittore ha concluso la sua presentazione

presentandoci alcuni video e scene tratte da film,

che hanno costituito lo spunto per una discussione

collettiva.

L'incontro è stato interessante, perché Matteo

Corradini è riuscito, attraverso le sue parole, a farci

comprendere il valore della Giornata della Memoria.

Giorgia Mason e Giulia Buonerba 3 F

IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015

10

Mappa dei campi di concentramento (situati

per la maggior parte in Germania e Austria) e

dei campi di sterminio (situati

prevalentemente in Polonia)

CORSO DI CINESE: INTERVISTA ALLA PROF.SSA CORRADINI

IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015

11

D.: PROFESSORESSA CORRADINI, SAPPIAMO CHE

NEL CORSO DEL PRIMO QUADRIMESTRE HA

TENUTO UN CORSO DI CINESE. DA COSA È NATA LA

SUA PASSIONE PER QUESTA LINGUA?

R.: Da piccola avevo dei bellissimi libri di fiabe di

tutto il mondo e quelle cinesi mi affascinavano

particolarmente. Da grande dopo il liceo classico,

forse un po' stanca della cultura classica europea

decisi che volevo avventurarmi ad imparare una

lingua e una cultura completamente diverse dalla

nostra.

D.: PERCHÈ HA DECISO DI INSEGNARE INGLESE

ANZICHÉ LA LINGUA CINESE?

R.: Perché anche l'inglese è una lingua che mi piace

molto ed inoltre non ho ancora trovato una scuola

dove si insegni cinese.

D.: QUANTI RAGAZZI SI SONO ISCRITTI AL SUO

CORSO?

R.: Cinque e tutti molto interessati e bravi.

D.: SAPPIAMO CHE È STATA IN CINA. CI

RITORNEREBBE E PERCHÈ?

R.: Ci ritornerei subito perché é un paese

meraviglioso!

D.: CHE COSA LA AFFASCINA DELLA CULTURA

CINESE?

R.: Tutto: la storia, l'arte, la calligrafia, gli abiti

tradizionali, i giochi (Ma Jiang) ecc..

D.: HA AMICI CINESI CON CUI HA ANCORA

CONTATTI?

R.: Ho ancora contatti con alcune ex compagne di

università che hanno sposato dei ragazzi cinesi.

(a.a.)

PERCHÈ HAI DECISO DI IMPARARE LA LINGUA

CINESE?

Ho deciso di imparare la lingua cinese perché mi

sembrava divertente e poi mi è sempre piaciuto

sapere parole in altre lingue.

TI PIACEREBBE FARE UN SOGGIORNO STUDIO IN

CINA? DOVE?

Per ora no, ma in futuro mi piacerebbe andare in

Cina.

PENSI CHE LA LINGUA CINESE SIA MOLTO

DIFFICILE?

La lingua cinese è difficile perché ci sono tanti

diversi toni e perché nella scrittura bisogna

imparare se i segni devono essere scritti dall'alto

verso il basso

o viceversa.

COM'È NATO IL TUO INTERESSE PER LA LINGUA

CINESE?

Il mio interesse per la lingua cinese è nato perché mi

piace conoscere e parlare con persone di altri Paesi.

CONTINUERAI AD IMPARARE IL CINESE?

Per ora non credo che continuerò.

INTERVISTA A SERENA RIZZO (3C)

BAR UGO

IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015

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QUANDO E' NATA QUESTA IDEA DI APRIRE IL BAR

DELLA SCUOLA?

Ormai siamo vecchie..... chi se lo ricorda!!! Però

ricordiamo bene l'entusiasmo dei colleghi e dei

ragazzi che avrebbero dovuto prendere parte al

progetto quando lo abbiamo proposto.

PERCHE' IL BAR SI CHIAMA “UGO”?

Facciamo un gioco....Nome del poeta e scrittore

italiano vissuto a cavallo tra il sette e ottocento a cui

sono state intitolate moltissime scuole tra le

quali.....? INDOVINATO?

CHI LAVORA IN QUESTO PROGETTO?

La responsabilità del progetto è del “gruppo di

sostegno” e gli insegnanti si danno il cambio “ai

fornelli” o meglio “al forno” e dietro al “bancone del

bar”.

QUALI ALUNNI SONO COINVOLTI? CHE COSA

FANNO?

Alcuni alunni hanno abilità che in classe, tra i

banchi, le lavagne e i gessi, non possono essere

valorizzate. Viceversa, al “Bar Ugo” propongono

dolci degni di “Master Chef”. Partecipano in base alle

proprie abilità/capacità e ognuno ci mette

“qualcosa”. Poiché funziona come un vero e proprio

bar (anzi, qualcuno dice “meglio di un bar” perché la

pasticceria qui è sempre fresca!) c' è chi si occupa

degli acquisti, chi prepara dolci seguendo le ricette,

chi fa cappuccini, caffè...con tanto latte e poco

latte...ma freddo per piacere, ma caldo con tanta

schiuma,.....lungo, corto all'americana...ecc., chi sta

alla cassa e fa i conti per non “andare in rosso”!

QUALI SONO GLI ORARI DI APERTURA?

Quest' anno il Martedì e Mercoledì con orario di

apertura dalle 10.00 alle 11.00. I ragazzi però

devono essere sul posto di lavoro già dalle 9.30 per

preparare e fino alle 11.25 per pulire e riordinare il

tutto.

CHE COSA PREPARATE DI SOLITO?

Sicuramente sempre caffè, cappuccini e thè

accompagnati da qualche biscotto, ma il più delle

volte semplici dolci che non richiedano tempi di

preparazione troppo lunghi.

UNA DELLE VOSTRE RICETTE DI MAGGIOR

SUCCESSO?

Difficile stilare una Hit Parade: alla pausa arrivano

gli insegnanti con “un buco nello stomaco”

pronti ad assaggiare tutto e noi ci divertiamo a

proporre sempre qualcosa di nuovo.

I tempi che i ragazzi hanno a disposizione sono

relativamente brevi, pertanto si cerca sempre di

preparare qualcosa di sfizioso, ma semplice. Ci

sembra, però, che le torte di mele o al cioccolato

siano le più apprezzate.

CHE COSA AVETE PREPARATO DI

PARTICOLARMENTE ELABORATO?

Ricordiamo una “torta mimosa” che ha avuto grande

successo ma che non abbiamo avuto il coraggio di

rifare, visto i tempi necessari per la preparazione.

AVETE UN ANEDDOTO PARTICOLARMENTE

INTERESSANTE DA RACCONTARCI?

Ora non ci viene in mente niente (vedi risposta

n°1)....... ma sicuramente è un'attività che diverte sia

noi che i ragazzi. Il tutto si svolge in un'atmosfera

molto rilassata e non mancano battute e scherzetti.

Ricordiamo anche con molta simpatia le nonne di

alcuni ragazzi che ci svelano le loro ricette e,

soprattutto, ci portano le torte già pronte.

A proposito.......se avete ricette buone e semplici da

proporci portatele al “Bar Ugo”! (a.a)

IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015

13

I RISULTATI DELL'INVALSI 2013­2014

È tempo di esami. Strizza?

Naturale. Ma la vostra redazione di fiducia vi

fornisce un grafico rassicurante sui risultati delle

prove INVALSI dell'anno scorso.

Prima di tutto rispondiamo a una domanda che molti

si sono posti: perchè le prove INVALSI si chiamano

proprio invalsi? INVALSI è un'acronimo che significa

Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema

educativo e formazione. Ed ecco risolto il mistero!

Ma ora basta parlare date un'occhiata a questo

grafico e vi accorgerete con sollievo che più della

metà è sufficiente!!

Su con il morale e giù con le teste (sui libri).

Hahaha scherzo, godetevi la vita gli esami possono

aspettare.

(g.b.)

NEL CERCHIO DELL'ARTE: "CONFLITTO 2014­1914"

IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015

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Il 24 Febbraio sono andata con la mia classe a

visitare la mostra “conflitto 2014­1914” al centro

Trevi di Bolzano. La mostra era strutturata in modo

coinvolgente e interessante.

Come prima cosa ci è stato presentato un filmato in

una sala circolare, proiettato sulle pareti in modo

che lo potessimo vedere intorno a noi.

Il filmato è durato circa 20 minuti e ci sono state

mostrate opere d'arte e documenti di epoche

differenti, alcune contemporanee, alcune

appartenenti all'epoca nella quale si è sviluppato il

Futurismo.

Il Futurismo è una corrente artistica e letteraria che

è nata intorno al '900 in Italia.

Una particolarità che distingueva i futuristi da gran

parte degli italiani, era la loro convinzione che la

guerra fosse una grande opportunità da non farsi

sfuggire. I futuristi pensavano che la guerra potesse

risolvere i problemi che c'erano nella società, per

loro la guerra significava innovazione, novità, quindi

era giusta.

I quadri dei futuristi sono caratterizzati dal

movimento, dall'azione e dai colori accesi, che li

distinguono dagli altri quadri dell'epoca. I futuristi,

come ad esempio Filippo Tommaso Marinetti,

avevano uno stile diverso anche nello scrivere le

poesie: le parole erano scritte in modo

apparentemente disordinato, sembrava non

seguissero un senso logico; venivano utilizzati

spesso i suoni onomatopeici, che rendono la poesia

diversa dalle altre. Questi poeti riuscivano a farti

immedesimare nella storia che raccontavano.

Oltre alle opere del futuristi abbiamo visto alcune

immagini molto macabre che ritraevano la guerra

evidenziando la morte e la fame, sottolineando lo

scompiglio e il dolore che la guerra aveva portato. In

questo modo abbiamo potuto osservare e percepire

le diverse emozioni che le persone avevano provato

durante guerra. Un' opera contemporanea che ci è

stata mostrata era sotto forma di video; raffigurava

un gruppo di bambini che riuscivano a vedere oltre

ciò che avevano davanti, cercavano di dimenticare il

passato trasformandolo in un gioco!

Nel video lo scheletro di un vecchio aereo da guerra,

che avrebbe dovuto essere dimenticato per le

tragedie che aveva portato, veniva visto come un

passatempo da alcuni bambini che, invano,

cercavano di farlo volare.

Quest'opera può essere interpretata in molti modi

diversi, per me rappresenta la rafforza con cui i

bambini, rispetto agli adulti, riescono a superare le

difficoltà, senza pensare al passato, ma

concentrandosi solo sul presente.

Questa mostra è stata strutturata in modo da

coinvolgere e far partecipare con piacere tutti, si

avevano molte opzioni diverse per poter imparare

qualcosa di nuovo, e io con tutto ciò che abbiamo

visto ho imparato che l'uomo è capace di far tutto,

tranne che accettare di essere più debole rispetto ad

altri. Jasmine Zanirato 3E

ACIDO O BASICO? LABORATORIO ALLE MANZONI

IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015

15

Gennaio 2015

Con il professor Tartari e la maestra Giada Bombonato noi alunni della 5B abbiamo fatto un esperimento

che ci ha permesso di evidenziare l'acidità e la basicità delle soluzioni. Invece di utilizzare le cartine

tornasole, abbiamo utilizzato un indicatore naturale di pH: il cavolo rosso bollito nell'acqua distillata.

WILLIAM: Es war sehr interessant, Experimente mit dem Professor Tartari und mit der Lehrerin Giada zu

machen.

ANNA: mi sono sorpresa nel vedere come l'acqua viola con il cavolo rosso abbia cambiato colore con le

varie sostanze!

FILIPPO: con la candeggina diluita l'acqua è diventata di un verde smeraldo e dopo un po' il „potere“

smacchiante della candeggina ha fatto il suo effetto e l'indicatore in poco tempo è diventato trasparente.

VALENTINA: Es war ein lustiges Experiment! … und wir haben viel über den pH­Wert gelernt!

LISA: è davvero sorprendente vedere come l'indicatore cambi colore così velocemente, una volta a contatto

con le varie sostanze. L'esperimento è stato molto divertente e abbiamo imparato molto da questa

esperienza.

con sostanza basica:

bicarbonato di sodio

con sostanza

acida: acido citrico

con sostanza dal

pH neutro: zolletta

di zucchero

Ci siamo anche resi conto che il cavolo rosso bollito nell'acqua

funziona esattamente come una cartina tornasole.

ENERGIE SHOW

IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015

16

Donnerstag, den 5. Februar sind meine Klasse und

ich ins Theater gewesen, um ein Experiment show

zu sehen.

Da waren zwei Männer: ein Professor und sein

Assistent. Sie haben mehrere spektakuläre

Experimente gemacht und es war echt lustig! Meine

Meinung nach, waren „Hohe / tiefe Stimmen“,

„Besen zersägen“ und „Strom durch Menschenkette“

die besten Experimente.

EXPERIMENT 1: HOHE/TIEFE STIMMEN

FRAGE: Was passiert wenn wir Helium und

Schwefelhexafluorid (SF6) atmen?

MATERIAL:

Helium

Schwefelhexafluorid

DURCHFÜHRUNG:

Der Professor atmet Helium aus einem Schalauch

ein.

Der Entertainer atmet Schwefelhexafluorid ein.

BEOBACHTUNG:

Die Stimme der Professor wird zu einer extrem

hohen Micky­Maus­Stimme

Die Stimme der Entertainer wird satanisch tief.

Der Professor erklart, dass das Gas problemlos

wieder aus seiner Lunge entweicht, da es so leicht

ist.

Der Entertainer muss einen Handstand machen, um

das Gas wieder loszuwerden.

ERKLÄRUNG:

Der Ton wird hauptsächlich im Mund­ und

Rachenraum geformt. Wenn er mit einem leichteren

Gas als Luft gefüllt ist, wird die

Schallgeschwindigkeit dort größer, das heißt, die

Schallwellen können sich schneller ausbreiten und

die Tonhöhe, also die Frequenz des Tones, steigt.

Während Helium 7­mal leichter ist als Luft, ist

Schwefelhexafluorid 5­mal schwerer. Die

Schallgeschwindigkeit in SF6 ist also deutlich kleiner

als in Luft und beim Sprechen wird der Ton tiefer.

Die Schwingung der Stimmbänder wird übrigens

vom dem Gas nur unwesentlich beeinflusst.

SKIZZE:

EXPERIMENT 2: BESEN ZERSAGEN

FRAGE: Was passiert, wenn man mit einer Stichsäge

die Holzstange des Besens am Schwerpunkt

durchtrennt? Welche der Seiten ist schwerer? Oder

sind beide Seiten gleich schwer?

MATERIAL:

1 Besen

1 Stichsage

DURCHFÜHRUNG:

Die Physikanten trennen mit eine Stichsage das

Besen in zwei Teilen (die Holzstange und das Ende

mit dem Borsten)und dann sehen welche die

schwerste ist.

BEOBACHTUNG:

Das Ende mit dem Borsten ist deutlich schwerer.

IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015

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ERKLÄRUNG:

Leicht verständlich wird ist es, wenn man sich das

Ganze an einer Wippe verdeutlicht: Damit ein Wippe

im Gleichgewicht steht, muss ein leichtes Kind auf

der einen Seite ganz außen sitzen und ein schwerer

Erwachsener auf der anderen Seite viel näher am

Drehpunkt. Genauso ist es auch beim Besen. Weil die

Seite mit den Borsten viel kürzer ist, muss sie auch

schwerer sein, um das Gleichgewicht halten zu

können.

SKIZZE:

EXPERIMENT 3: STROM DURCH

MENSCHENKETTE

FRAGE: Kann man Strom durch eine Menschenkette

produzieren?

MATERIAL:

Vier Personen

1 MP3­Spieler

1 Kabel

DURCHFÜHRUNG:

Auf der Bühne wird ein Stromkreis gebaut: Von

einem MP3­Spieler geht ein Kabel an den Anfang

einer Menschenkette. Hier fließt der Strom weiter in

einen Aktivlautsprecher und von dort wieder in

zurück über ein langes Kabel zum MP3­Spieler

BEOBACHTUNG:

Wenn sich alle Menschen an den Händen halten, ist

deutlich Musik zu hören, die sofort wieder

verstummt, wenn zwei Leute ihre Hände

voneinander lösen.

ERKLÄRUNG:

Menschen bestehen zu ungefähr 60% aus Wasser. Da

der Körper viele Salze enthält, leitet er den

elektrischen Strom recht gut. Er hat zwischen rechter

und linker Hand „nur“ einen Widerstand von 100

Ohm. Die Leitfähigkeit reicht somit aus, um das

Musiksignal ungestört durch den Körper zu leiten

und die Musik mithilfe eines einfachen Verstärkers

hörbar zu machen.

SKIZZE:

(g.b.)

Wenn Ihr interessiert seid, ist es möglich andere

Experimente bei der folgenden Adresse zu finden:

www.physikanten.de

Wer sind die Physikanten?

Die Physikanten & Co. sind ein Team aus

Naturwissenschaftlern, Schauspielern und

Moderatoren. Mit ihrer spektakulären Physik­Show

und Wissenschaftsshow haben sie bereits mehr als

500.000 Zuschauer begeistert. Die Physikanten

treten bei Firmenveranstaltungen auf, auf

Konferenzen, Messen und in Schulen, in

Deutschland, Europa und Japan. Für

Wissenschaftssendungen im Fernsehen konzipiert

und baut das Team um Dipl.­Phys. Marcus Weber

spektakuläre Experimente (u.a. Galileo, Frag doch

mal die Maus). Die Physikanten wurden für ihre

Arbeit mehrfach ausgezeichnet, zuletzt 2012 mit

der Medaille für naturwissenschaftliche Publizistik

der Deutschen Physikalischen Gesellschaft (DPG).

Die Klasse 3A wird im eine Theaterwerkstatt mit der

Theaterpädagogin Alessandra Hofer, während der

deutschen Stunden am Dienstagnachmittag

durchführen.

Wir beschäftigen uns mit dem Thema des Zweiten

Weltkriegs und der Machtübernahme A.Hitler. Wir

haben auch ein paar Augenblicke aus dem Leben der

Inge Auerbacher, vor und während

dem Aufstieg A.Hitler. Der Titel ist: Der gelbe Stern.

Während des Stückes werden einige Schüler die

Erzähler sein, andere rezitieren. Andere spielen die

Nazi­Soldaten andere, Inge und ihre Mutter. Andere

Teile werden mit einem Video unterstrichen.Diese

Videos zeigen einige Augenblicke vor und während

dem Aufstieg A.Hitler.

(m.l.)

IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015

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DER GELBE STERN

Se devo abbracciare un'amica, non ci penso; lo faccio

e basta.

Ci sono dei rapporti che non mi sono mai piaciuti, ad

esempio il rapporto esclusivo con una “migliore

amica”; andava bene finchè non veniva fuori la

gelosia che, a quanto pare è un sentimento che ha

sempre caratterizzato le mie amicizie precedenti.

Le complicazioni in un rapporto non dovrebbero

esistere. La semplicità.

È questo che ci vuole: per esempio se si ride o si

canta o ci si diverte, tanto vale farlo con le persone

che ne hanno la voglia.

Da piccoli era tutto più semplice. Non si aveva

neanche del tutto chiaro il concetto dell'amicizia, la

quale è molto importante. A quell'età si gioca e ci si

diverte insieme e basta; non ci sono complicazioni,

non ci sono gelosie. Ma poi si cresce e si cambia.

Ho avuto un'amica che forse mi ha fatto crescere fin

troppo, con le parole e i modi di fare, intendo. E mi

rendevo conto che nel gruppo classe nessuno si

comportava come noi.

Ci sentiamo troppo grandi, è questo forse il punto.

Abbiamo soltanto dodici anni e già pensiamo al

nome di nostro figlio. Alcuni si sentono grandi,

capaci di far tutto; altri, invece, sembra non crescano

mai. Il vero amico non giudica questi aspetti, non

giudica niente: ti accetta e ti vuole bene come sei. È

così che dovrebbe essere per tutti, invece tante

persone vengono ancora giudicate per il loro aspetto

fisico, per come sono vestite, per come parlano.

Tutti seguono la moda del giorno, forse, per non

essere giudicati; lo ammetto, la seguo pure io la

moda ma non so per quale motivo...

Ho un'amica che vive nel mio stesso condominio,

praticamente abbiamo trascorso metà della nostra

vita insieme. Siamo cresciute una accanto all'altra, e

ora siamo ancora qui. I miei la definiscono un po'

lunatica: cambia atteggiamento spesso e io,

conoscendola meglio, direi molto spesso. Una

settimana mi tratta come se fossi la persona più

importante per lei, è dolce e non si arrabbia; un'altra

settimana mi ignora tutto il giorno e si irrita per

qualunque motivo. Non sono mai stata brava con le

parole e perciò non riesco a dirle quello che vorrei.

Ma alla fine, si risolve tutto e ho imparato ad

accettarla così, con il suo carattere.

L'amica vera ti aiuta, ti sta sempre vicina, ti fa

copiare anche se non si potrebbe, si fida di te, ti

chiama se stai male, ti accompagna a casa se vuoi

compagnia e ti fa ridere.

Io una amicizia così l'ho trovata, e mi sento

fortunata.

Tutti interpretano l'amicizia in modo diverso, ognuno

ha il proprio.

Io forse non so esprimere esattamente come vorrei il

bene che voglio ai miei amici, ma credo che abbiano

capito che senza di loro non ero, non sono e non sarò

mai niente.

“L'amicizia vera non è come il tempo, perchè quella

vera non finisce mai”.

È tutto quello che posso dire.

Sofia Howden Bonzi 2F

L'AMICIZIA, LA CHIAVE DELLA VITA

IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015

LA CANZONE "CUPE VAMPE" (1996) DEI C.S.I.

(Consorzio Suonatori Indipendenti)

DI COLPO SI FA NOTTE

S'INCUNEA CRUDO IL FREDDO

LA CITTÀ TREMA

LIVIDA TREMA

BRUCIA LA BIBLIOTECA

I LIBRI SCRITTI E RICOPIATI A MANO

CHE GLI EBREI SEFARDITI PORTANO A SARAJEVO

IN FUGA DALLA SPAGNA

S'ALZANO I ROGHI AL CIELO

S'ALZANO I ROGHI IN CUPE VAMPE

BRUCIA LA BIBLIOTECA DEGLI SLAVI DEL SUD,

EUROPEI DEI BALCANI

BRUCIANO I LIBRI

POSSIBILI PERCORSI, LE MAPPE, LE MEMORIE,

L'AIUTO DEGLI ALTRI

S'ALZANO GLI OCCHI AL CIELO, S'ALZANO I ROGHI IN

CUPE VAMPE

S'ALZANO I ROGHI AL CIELO, S'ALZANO I ROGHI IN

CUPE VAMPE

DI COLPO SI FA NOTTE

S'INCUNEA CRUDO IL FREDDO

LA CITTÀ TREMA

COME CREATURA

CUPE VAMPE LIVIDE STANZE

OCCHIO CECCHINO ETNICO ASSASSINO

ALTO IL SOLE: SETE E SUDORE

PIENA LA LUNA: NESSUNA FORTUNA

CI FOTTE LA GUERRA CHE ARMI NON HA

CI FOTTE LA PACE CHE AMMAZZA QUA E LÀ

CI FOTTONO I PRETI I POPE I MULLAH

L'ONU, LA NATO, LA CIVILTÀ

BELLA LA VITA DENTRO UN CATINO

BERSAGLIO MOBILE D'OGNI CECCHINO

BELLA LA VITA A SARAJEVO CITTÀ

QUESTA È LA FAVOLA DELLA VILTÀ

Questa canzone ci introduce i gravi fatti di guerra

successi nella penisola Balcanica negli anni novanta

del novecento, quando su tutto il territorio

Balcanico nascono guerre tra le varie popolazioni ed

etnie che daranno luogo ai singoli stati della ex

Jugoslavia: Slovenia, Croazia, Serbia, Bosnia­

Erzegovina, Montenegro e Kossovo.

La follia della guerra ha distrutto e ucciso. Persone

di diverse etnie, lingue e costumi che prima

vivevano insieme, ora hanno avuto vite spezzate.

La biblioteca di Sarajevo, un magnifico edificio

moresco del diciannovesimo secolo, bombardata

durante la guerra, conteneva antichissimi documenti

di varie popolazioni che in questa città convivevano

pacificamente con i loro mercati, con le loro

produzioni artigianali, con i loro scambi

commerciali, con le loro scuole e le loro università,

con le loro chiese.

La canzone descrive la distruzione degli antichi

documenti e del luogo simbolico di una antica

convivenza.

(b.d.f.)

19

IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015

LA CANZONE "LILI MARLENE"

La canzone"Lili Marleen" composta nel 1938 dal

musicista nazista Norbert Schultze divenne la

canzone di tutti i soldati al fronte, tedeschi o alleati.

Il testo della canzone, scritto durante la Prima

Guerra Mondiale dal poeta Hans Leip, parla di una

giovane sentinella che in ogni momento della sua

dolorosa vita militare sogna la sua amata e in esso si

ritrovano i sogni di tutti i soldati.

La canzone venne interpretata da Lale Andersen per

l'esercito tedesco e da Marlene Dietrich per gli

eserciti alleati.

LALE ANDERSEN

Lale Andersen è stata una cantante tedesca che

ottenne fama internazionale lanciando Lili Marleen,

una canzone popolarissima durante gli anni della

Seconda Guerra mondiale. Lieselotte Helene Berta

Bunnenberg, vero nome di Lale Andersen, sposò nel

1922, a soli 17 anni, il modesto pittore Paul Ernst

Wilke ed ebbe tre figli. Fu poco dopo la nascita

dell'ultimo figlio che il matrimonio si ruppe e

nell'ottobre del 1929 Lale si trasferì a Berlino per

studiare canto.

Poi cominciò a esibirsi nei cabaret berlinesi dove

conobbe il musicista Norbert Schultze, che aveva

appena composto Lili Marleen. Nel 1939 Lale

registrò la canzone, che ottenne un successo

internazionale quando fu mandata in onda nel 1941

dalla Soldatensender Belgrad, la stazione radio delle

forze armate tedesche di occupazione della

Iugoslavia che trasmetteva da Belgrado. Lili Marleen

fu subito popolarissima fra le truppe tedesche al

fronte e presto lo divenne in tutta Europa. Ma i

dirigenti nazisti considerarono deplorevole una

canzone disfattista e antimilitarista che parlava di

un amore triste e del desiderio di un soldato di

lasciare il fronte per tornare dall'amata e il ministro

Joseph Goebbels ne proibì la diffusione: a Lale fu

impedito per nove mesi di esibirsi in pubblico, non

solo a causa della canzone, ma anche per il suo

legame con l'ebreo Rolf Liebermann e la conoscenza

di altri artisti ebrei di Zurigo. Per questo motivo,

come chiarirono le testimonianze raccolte durante il

processo contro il collaborazionismo svolto nel

dopoguerra, Lale Andersen tentò il suicidio con i

barbiturici e per quasi un mese le sue condizioni di

salute furono critiche. Radio Londra in quei giorni

diffuse la notizia imprecisa della imminente morte

dell'artista rinchiusa in un lager. Poté tornare a

esibirsi in pubblico a condizione di non cantare Lili

Marleen. Nel resto degli anni di guerra, Lale

Andersen fece alcune apparizioni in film di

propaganda, cantando anche in inglese. Con la fine

della guerra, Lale si ritirò a Langeoog, una piccola

isola del Mare del Nord.

MARLENE DIETRICH

Il rapporto con la sua patria di origine fu il dramma

della sua vita. Marlene, profondamente legata alla

sua identità tedesca, non perdonava alla Germania il

regime nazista e rifiutò sempre ogni proposta in tal

senso. Durante la guerra, ormai cittadina

americana, accentuò la propria opposizione alla

Germania nazista, con una testimonianza che giunse

ad accompagnare le truppe alleate con le proprie

esibizioni, sia in Nord Africa che sul suolo europeo.

20

La fama della canzone Lili Marleen e dell'interprete

fu di tale dimensione da divenire l'immagine di

universalizzazione del conflitto per gli Alleati,

proponendo l'idea di una guerra non contro le

Potenze dell'Asse, ma per la democrazia e la libertà.

Nel 1947, prima donna della storia, ricevette la

Medal of Freedom, massima onorificenza civile

concessa negli Stati Uniti d'America. Nel 1950 fu

anche insignita dal governo francese della Legion

d'onore, come riconoscimento della sua

testimonianza per la democrazia in tempo di guerra.

Ancora molti anni dopo la fine della Seconda Guerra

Mondiale la valutazione della Dietrich è controversa

in Germania. Alcuni suoi compatrioti la ritennero

una "traditrice" della patria. Quando l'attrice nel

1960 tornò in Germania nell'ambito di una grande

tournée in giro per il mondo, durante una sua

performance, alcuni protestarono, scandendo la

frase "Marlene Go Home". D'altra parte la Dietrich fu

calorosamente accolta da altri tedeschi, fra i quali il

sindaco di Berlino che era stato anche lui un

oppositore del nazismo costretto all'esilio. Quella fu

l'ultima volta che l'artista si recò in Germania.

NORBERT SCHULTZE

Norbert Schultze è nato a Braunschweig in Germania

il 26 gennaio 1911 ed è un compositore e musicista

famoso in particolare per la canzone Lili Marleen. Il

compositore è stato iscritto al partito nazista ed è

autore di marce, canzoni militaresche e

propagandistiche del nazismo. Lili Marleen venne

composta nel 1937 da Schultze su un testo pieno di

nostalgia scritto tredici anni prima dal poeta Hans

Leip mentre stava partendo per il fronte dei Carpazi

(prima guerra mondiale), per tenere alto il morale

delle truppe al fronte. La canzone fu commissionata

da Hitler nel 1937­38 a Norbert Schulte perché Hitler

voleva incitare i soldati in frontiera. La canzone

parla, invece, di un soldato che vuole tornare dalla

famiglia, infatti poi Hitler scopre il vero contenuto

della canzone, e Joseph Goebbles ne proibì la

diffusione. La canzone è malinconica e carica di

nostalgia. La versione diffusa da Radio Belgrado era

quella registrata l'anno precedente in Germania dalla

cantante Lale Andersen e accolta con freddezza dal

pubblico tedesco. Proprio il boicottaggio nazista

diventa la fortuna del brano. "Lili Marlene", insieme

ad altri dischi invenduti in Germania, era finita a

Radio Belgrado, una delle più potenti stazioni

radiofoniche dell'epoca. La voce di Lale Andersen era

arrivata ovunque e aveva conquistato il cuore dei

soldati di tutte le bandiere. Cosi questa canzone

arrivò anche in America, dove Marlene Dietrich

attrice tedesca emigrata in America prima della

Seconda Guerra Mondiale, la ascoltò e la tradusse in

inglese. Norbert Schultze morì nel 2002.

HANS LEIP (1893­1983)

Fu un poeta e letterato tedesco e durante la Prima

Guerra Mondiale combatté nell'esercito tedesco sul

fronte orientale dei Carpazi. Dopo essere stato ferito

nel 1917 fu riformato dal servizio militare. Hans Leip

scrisse il testo poetico di Lili Marleen nel 1915

mentre era militare durante la Prima Guerra

Mondiale, prima di partire per il fronte russo. Il

titolo Lili Marleen è una combinazione di due nomi

di donne diverse: il nome della sua ragazza e il nome

di una giovane infermiera, probabilmente della

ragazza di un commilitone.

(d.a.)

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IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015

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LILI MARLENE (TESTO ORIGINALE)

«VOR DER KASERNE,

VOR DEM GROßEN TOR,

STAND EINE LATERNE,

UND STEHT SIE NOCH DAVOR,

SO WOLL'N WIR UNS DA WIEDER SEH'N,

BEI DER LATERNE WOLLEN WIR STEH'N,

WIE EINST, LILI MARLEEN.

UNSERE BEIDEN SCHATTEN,

SAH'N WIE EINER AUS,

DAß WIR SO LIEB UNS HATTEN,

DAS SAH MAN GLEICH DARAUS.

UND ALLE LEUTE SOLL'N ES SEH'N,

WENN WIR BEI DER LATERNE STEH'N,

WIE EINST, LILI MARLEEN.

SCHON RIEF DER POSTEN:

SIE BLASEN ZAPFENSTREICH,

ES KANN DREI TAGE KOSTEN!

KAMERAD, ICH KOMM' JA GLEICH.

DA SAGTEN WIR AUFWIEDERSEH'N.

WIE GERNE WOLLT' ICH MIT DIR GEH'N,

MIT DIR, LILI MARLEEN!

DEINE SCHRITTE KENNT SIE,

DEINEN SCHÖNEN GANG.

ALLE ABEND BRENNT SIE,

DOCH MICH VERGAß SIE LANG.

UND SOLLTE MIR EIN LEID GESCHEH'N,

WER WIRD BEI DER LATERNE STEH'N,

MIT DIR, LILI MARLEEN!

AUS DEM STILLEN RAUME,

AUS DER ERDE GRUND,

HEBT MICH WIE IM TRAUME

DEIN VERLIEBTER MUND.

WENN SICH DIE SPÄTEN NEBEL DREH'N,

WERD' ICH BEI DER LATERNE STEH'N

WIE EINST, LILI MARLEEN!»

TRADUZIONE IN ITALIANO

«TUTTE LE SERE

SOTTO QUEL FANAL

PRESSO LA CASERMA

TI STAVO AD ASPETTAR.

ANCHE STASERA ASPETTERÒ,

E TUTTO IL MONDO SCORDERÒ.

CON TE LILI MARLEEN,

CON TE LILI MARLEEN.

O TROMBETTIERE

STASERA NON SUONAR,

UNA VOLTA ANCORA

LA VOGLIO SALUTAR.

ADDIO PICCINA, DOLCE AMOR,

TI PORTERÒ PER SEMPRE IN COR.

CON ME LILI MARLEEN,

CON ME LILI MARLEEN.

DAMMI UNA ROSA

DA TENER SUL CUOR

LEGALA COL FILO

DEI TUOI CAPELLI D'OR.

FORSE DOMANI PIANGERAI,

MA DOPO TU SORRIDERAI.

A CHI LILI MARLEEN?

A CHI LILI MARLEEN?

QUANDO NEL FANGO

DEBBO CAMMINAR

SOTTO IL MIO BOTTINO

MI SENTO VACILLAR.

CHE COSA MAI SARÀ DI ME?

MA POI SORRIDO E PENSO A TE.

A TE LILI MARLEEN,

A TE LILI MARLEEN.

SE CHIUDO GLI OCCHI

IL VISO TUO M'APPAR

COME QUELLA SERA

NEL CERCHIO DEL FANAL.

TUTTE LE NOTTI SOGNO ALLOR

DI RITORNAR, DI RIPOSAR.

CON TE LILI MARLEEN,

CON TE LILI MARLEEN.

TUTTE LE NOTTI SOGNO ALLOR

DI RITORNAR, DI RIPOSAR.

CON TE LILI MARLEEN,

CON TE LILI MARLEEN.»

IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015

RECENSIONI

IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015

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"UNO SPLENDIDO DISASTRO"

TITOLO: Uno splendido disastro

AUTORE: Jamie McGuire

CASA EDITRICE: Garzanti

ANNO: 2013

GENERE: adolescenza, rosa

Abby è una ragazza di 19 anni, che si è trasferita

insieme alla sua migliore amica America in … per

scappare da un passato difficile: padre alcolista,

gioco d'azzardo e mafia.

Frequenta il primo anno di università ed è ben

decisa a non avere più a che fare con tutto ciò. Fino

a che non conosce Travis Maddox, il tipico ragazzo

bello, forte, abituato ad avere quello che vuole e

subito, che ha una ragazza diversa per ogni festa e

attacca briga con molta facilità.

Travis è il ragazzo sbagliato per eccellenza e Abby lo

allontana fin da subito perchè gli ricordava tropo

quello che si era lasciata alle spalle. Travis però non

è tipo che si arrende cos' facilmente e, dopo una

scommessa fatta per gioco, i due si ritrovano a dover

condividere lo stesso tetto per 30 giorni; Abby

scopre che Travis non è il ragazzo che credeva: è

gentile, dolce e appassionato.

Riuscirà Abby a stare lontana da lui e da tutto ciò

che rappresenta?

Giulia Buonerba 3F

„DER GANZ GROßE TRAUM“

TITEL: Der ganz große Traum

REGISSEUR: Sebastian Grobler

JAHR: 2011

PROTAGONISTEN: Daniel Brühl, Burghart Klaußner,

Thomas Thieme

„Der ganz große Traum“ ist ein Film des Regisseurs

Sebastian Grobler. Der Film erzählt davon, wie

Fußball nach Deutschland gekommen ist.

Der Film spielt im Jahr 1874 im Deutschen

Kaiserreich Korrad Kech, ein Englischlehrer, will

seinen Schülern mit einer neuen Methode Englisch

beibringen. Diese neue Methode heißt „Fußball“.

Das Problem ist, dass er sich mit dieser neuen

Methode viele Feinde macht. Fußball wird auch im

Gymnasium, in dem Koch unterrichtet (das „Martino

Khatharinum“), verboten. Am Ende darf die Klasse,

die jetzt eine Fussballmannschaft geworden ist, vor

einer Delegation spielen.

Wenn die Delegation ihr „OK“ gibt, darf man in allen

Schulen des Deutschen Kaiserreiches Fußball

unterrichten. Alles liegt nun in ihren Händen...

Mattia Santoro 3F

ANIMALI DAI NOMI BIZZARRI

Trova le parole elencate in fondo.

Possono essere in orizzontale, in verticale o in obliquo:

IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015

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Clamidoforno, Gerenuk, Aye Aye, Lampreda, Granchio, Markhor, Orcella asiatica,

Crisocione, Okapi, Narvalo, Umbonia spinosa, Saiga.

Orcella asiatica, una specie di

delfino che vive nei pressi

delle coste e degli estuari di

alcune regioni dell'Asia sud­

orientale

Umbonia spinosa, un insetto

dal corpo dalla forma

bizzarra e dai bellissimi

colori. Vive in alcune zone

dell'America latina e nel Nord

Africa Il gerenuk o gherenuc è

un'antilope dell'Africa orientale.

Ha un collo pronunciato e

mangia le foglie più alte degli

alberi, cose che la rendono

simile alla giraffa; per questo

motivo viene anche chiamata

gazzella giraffa o antilope

IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015

ANAGRAMMI

Sapete che cosa sono gli anagrammi?

Semplice!

Gli anagrammi sono delle parole formate da altre parole.

Esempio: Giraffa = Graffio

Che ne dite di mettervi alla prova?

Dietro alle parole qui elencate sono nascosti i cognomi di alcuni insegnanti della nostra

scuola...

PAGARSI=

MIRINO=

SORSI=

BOLSO=

AMBRA=

RIBOLLITE=

OLIVA=

Le soluzioni saranno pubblicate nel prossimo numero.

ILLUSIONI OTTICHE

Mettetevi alla prova e trovate cosa si nasconde dietro a queste immagini.

AMICI ANIMALI: IL CONIGLIO

Con il termine coniglio si definisce un gruppo di animali appartenente alla famiglia dei

leporidi, anche se il termine viene spesso usato per indicare la specie Coniglio europeo

(Oryctolagus cuniculus). Si distinguono dalle lepri per varie caratteristiche: ad esempio, appena nati i

piccoli conigli sono privi di pelo, hanno gli occhi chiusi e sostanzialmente dipendono in modo totale dai

genitori. I conigli, tranne quelli del gruppo "coda di cotone", hanno l'abitudine di vivere in gallerie scavate

nel terreno. L'alimentazione naturale è costituita da erba, foglie secche, semi, radici e cortecce. Essendo

erbivoro mangia però verdure di tutti i tipi, ad esempio sedano, carote o cicoria. Inoltre esistono dei

mangimi confezionati per lui che per essere adatti devono avere delle caratteristiche specifiche.

Immagine 1

Immagine 2 Immagine 3

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BRITISH HUMOR

TEACHER: Your poem is the worst in the class. It's not onlyungrammatical, it's rude and in bad taste. I'm going to sendyour father a note about it.

PUPIL: I don't think that would help, teacher. He wrote it.

A: Doctor, will I be able to play the piano after the operation?B: Yes, of course.A: Great! I never could before!

Teacher: Today, we're going to talk about thetenses. Now, if I say "I am beautiful," whichtense is it?Student: Obviously it is the past tense.

A guy burned both of his ears... so they were askinghim at the hospital how it happened.

He said, `I was ironing my clothing and the phonerang... So, instead of the phone I picked up the ironand burned my ear...`

`But how the heck did you burn the other ear?` Thedoctor asked.

Why did God create man before woman?Because you're always supposed to have a roughdraft before creating your masterpiece.