IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015 · emerso che ci piacerebbe coinvolgervi di più nella...
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Redazione: Agaj Alex, Anselmi Davide, Buonerba Giulia, De Filippo Beatrice, Gaia Luca, Lanfranchi Martina,
Scarpellini Luca, Ullah Mohammad Ashir
Cocciardi Michela, Mazzeo Annamaria
IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015
con la collaborazione di:
EDITORIALE
Cari lettori,
apriamo questo numero con una NOVITÀ.
Discutendo all'interno della nostra redazione, è
emerso che ci piacerebbe coinvolgervi di più nella
elaborazione del giornalino, in modo che tutti
possano far sentire “la propria voce” e possano
condividere le diverse attività ed esperienze
effettuate all'interno della scuola.
Per questa ragione abbiamo pensato ad una “Mail
Box”, creata e personalizzata dalla nostra redazione,
una vera e propria “cassetta postale”, all'interno
della quale potrete inserire le vostre proposte:
articoli su tematiche di vostro interesse, lettere
aperte, racconti, poesie, canzoni, recensioni, disegni,
giochi e ovviamente consigli per migliorare il
giornalino!!! Naturalmente siamo pronti ad
accogliere anche le vostre critiche, purché siano
costruttive!!! (continua a p.2)
SOMMARIO
LO SPECCHIO DELLA SCUOLA
Mail box alle Foscolo..............................................p.1
La storia della scuola..............................................p.2
Intervista ai nuovi insegnanti.................................p.4
Intervista al Prof. Paganella....................................p.8
La giornata della memoria.....................................p.9
Corso di cinese......................................................p.11
Bar Ugo.................................................................p.12
I risultati dell'Invalsi 20132014...........................p.13
NON SOLO SCUOLA
Nel cerchio dell'arte..............................................p.14
SCIENZE IN PILLOLE
Acido o basico? Laboratorio alle Manzoni............p.15
Energie show.........................................................p.16
NUVOLE D'INCHIOSTRO
L'amicizia, la chiave della vita..............................p.18
SU IL SIPARIO
Der gelbe Stern.....................................................p.18
MUSICA E STORIA
"Cupe Vampe" dei CSI...........................................p.19
"Lili Marlene"........................................................p.20
GIRA PAGINA
Recensioni ...........................................................p.23
LET'S PLAY............................................................p.24
BRITISH HUMOR
"MAIL BOX" ALLE FOSCOLO
INTERVISTA A WALTER LAZZARO
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IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015
LA STORIA DELLA SCUOLA
La classe 2 A ci ha proposto di scrivere un articolo
sulla storia della nostra scuola, nata nel 1963.
Abbiamo pensato di rendere l'argomento più
interessante coinvolgendo alcun persone che di
questa storia sono stati “testimoni”.
Ci siamo attivati e siamo riusciti ad intervistare il
signor Walter Lazzaro, exalunno che ha frequentato
la Scuola Media nel 1964, e il signor Egidio Rizzo,
primo custode della Scuola “U. Foscolo, in cui ha
lavorato per ben 30 anni.
Grazie alla loro disponibilità siamo riusciti a farci
un'idea di com'era la nostra scuola negli anni
Sessanta.
Prima di lasciarvi alla lettura delle nostre interviste
desideriamo ringraziare la signora Anna Stevanato
(la nostra segretaria) e il signor Enzo Borsoi (il
nostro custode) per la loro disponibilità e la loro
collaborazione.
D.: IN QUALE ANNO HA FREQUENTATO LA SCUOLA
MEDIA “U. FOSCOLO”?
R.: Nel 1964 – La Terza Media Unificata.
D.: COM'ERA LA SCUOLA ALLORA?
R.: L'edificio era nuovo, costruito da poco. Era il 2°
anno di Scuola Media Unificata.
D.: LA TROVA MOLTO CAMBIATA RISPETTO AD
OGGI?
R.: La struttura è rimasta la stessa, è cambiato il
rapporto tra studenti ed insegnanti.
D.: IN CHE COSA ERA DIVERSA LA STRUTTURA?
R.: Alcune parti non erano completate: il cortile non
attrezzato e non c'era il campetto.
D.: ANCHE IN QUEGLI ANNI LA SCUOLA MEDIA
CONDIVIDEVA L'EDIFICIO CON LA SCUOLA
DELL'INFANZIA?
R.: No. Nel piano interrato c'erano delle classi e
alcune aule adibite a laboratori per le applicazioni
tecniche.
D.: RICORDA QUANTE CLASSI C'ERANO? E QUANTI
ALUNNI ERANO INSERITI IN OGNI CLASSE?
R.: Molte, mi ricordo si arrivava alla sezione M ed
eravamo quasi una trentina in ogni classe.
D.: GLI ALUNNI VENIVANO PREVALENTEMENTE DAL
QUARTIERE O DAL RESTO DELLA CITTÀ/REGIONE?
R.: Prevalentemente dal quartiere.
D.: ERA NECESSARIO INDOSSARE L'UNIFORME
SCOLASTICA?
R.: Solo le femmine dovevano avere grembiule nero
e colletto bianco.
D.: COM'ERANO I PROFESSORI?
R.: Severi.
D.: QUALI ERANO LE REGOLE PRINCIPALI DA
RISPETTARE?
Ci auguriamo che questa NOVITÀ vi piaccia,
centrando l'obiettivo che ci siamo prefissi: dare a tutti
la possibilità di esprimere le proprie idee, sapendo
che la nostra redazione s'impegnerà a valorizzare ed
apprezzare la vostra creatività!
E allora... Che cosa aspettate?
Scriveteci in molti e spedite i vostri lavori alla Mail
Box che vi attende all'ingresso principale, davanti alla
portineria.
Intanto......
Buona lettura!
IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015
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R.: Credo le stesse di adesso: era importante il
Rispetto delle persone (Professori – compagni) e
della struttura (Condotta) e poi Studiare... studiare...
studiare... e ancora studiare.
D.: ERANO PREVISTE PUNIZIONI IN CASO DI
INFRAZIONE DELLE REGOLE?
R.: Certamente ed io ne so qualcosa.
D.: CHI ERA IL DIRIGENTE SCOLASTICO ALLORA?
CHE RICORDO NE HA?
R.: Il prof. Lovera. Ne serbo un buon ricordo: era
severo ma giusto, simpatico e cordiale.
D.: SI FACEVANO GITE DIDATTICHE? SE SÌ, DOVE SI
ANDAVA?
R.: No, nell'anno della mia frequenza non ho mai
effettuato gite didattiche.
D.: LE CLASSI ERANO MISTE?
R.: Sì.
D.: IN PALESTRA MASCHI E FEMMINE FACEVANO
GINNASTICA INSIEME?
R.: No. Avevamo insegnanti diversi.
D.: CHE COSA SI FACEVA DURANTE L'ORA CHE
OGGI CHIAMIAMO “EDUCAZIONE MOTORIA”?
R.: Per noi era l'ora di “Ginnastica”: in palestra si
usavano gli attrezzi (pertiche, corde, quadro
svedese, salto della cavallina) e facevamo esercizi a
corpo libero e corsa (anche all'aperto in cortile) e
qualche gioco di squadra (palla avvelenata).
D.: QUALI MATERIE SI STUDIAVANO? E QUAL ERA
LA MATERIA PIÙ DIFFICILE?
R.: Più o meno quelle di oggi: italiano – matematica
– scienze – tedesco – latino (materia facoltativa) ecc.;
non facevamo inglese né informatica (non sapevamo
neppure che cosa fossero).
Per me la materia più difficile era il tedesco.
D.: COME ERANO LE LEZIONI?
R.: Eterne. Una lezione durava 60 minuti.
D.: COM'ERA IL RAPPORTO TRA INSEGNANTE ED
ALUNNI?
R.: Molto formale ed era rigoroso l'uso del Lei.
D.: QUAL È IL RICORDO PIÙ PIACEVOLE CHE
CONSERVA DELLA SCUOLA MEDIA?
R.: Il Custode di allora aveva un cane collie
buonissimo che lo aiutava a sorvegliarci: ci aspettava
all'inizio delle lezioni e ci accompagnava all'uscita.
D.: CI RACCONTI UN EPISODIO SIGNIFICATIVO
DEGLI ANNI TRASCORSI NELLA SCUOLA MEDIA.
R.: Sicuramente la non ammissione agli esami di
terza media per la condotta. Ho dovuto sostenere gli
esami a settembre.
D.: IN QUALE ANNO HA INIZIATO A SVOLGERE LA
MANSIONE DI CUSTODE NELLA SCUOLA MEDIA
"UGO FOSCOLO"?
R.: Ho iniziato a svolgere il mio lavoro nel novembre
del 1963.
D.: QUANTI ANNI HA LAVORATO COME CUSTODE?
R.: All'incirca 30 anni.
D.: IN CHE COSA CONSISTEVA IL SUO LAVORO?
R.: Oltre ai tradizionali compiti riservati ad un
custode di scuola, mi occupavo di aprire i cancelli, di
verificare l'ordine dello stabile, di proiettare film e
documentari, di distribuire e raccogliere dei libri di
testo, di sistemare i libri di narrativa della biblioteca
e le carte geografiche delle aule.
D.: COME SI PRESENTAVA ALLORA L'EDIFICIO
SCOLASTICO?
R.: Fondamentalmente come si presenta oggi, se non
per il fatto che, all'epoca, ospitava al secondo piano
anche l'Istituto magistrale.
D.: QUANTE CLASSI C'ERANO? E QUANTI ALUNNI
ERANO INSERITI IN OGNI CLASSE?
LA NOSTRA SCUOLA 50 ANNI FA...:
INTERVISTA AL SIG.RIZZO
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IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015
INTERVISTA ALLA PROF.SSA COSTANZO E ALLA PROF. SSA VITRANO
R.: In certi anni, anche 43 classi totali, con circa 25
alunni ciascuna. L'istituto ospitava anche le scuole
serali di diversi istituti superiori e diverse attività
sportive (Atesina, Saf).
D.: GLI ALUNNI VENIVANO PREVALENTEMENTE DAL
QUARTIERE O DAL RESTO DELLA CITTÀ/REGIONE?
R.: Arrivavano anche da fuori Bolzano, da diversi
comuni limitrofi. Non da altri quartieri della città.
D.: CHE RICORDO HA DEGLI ALUNNI? E DEGLI
INSEGNANTI?
R.: Avevo un rapporto molto positivo con gli studenti
ai quali ero molto affezionato; mantenevo un
rapporto di stima e di rispetto nei confronti degli
insegnanti.
D.: NEL CORSO DEGLI ANNI STUDENTI E
PROFESSORI SONO CAMBIATI? IN CHE COSA?
R.: Non ho notato cambiamenti evidenti nel corso di
questi anni. Forse oggi gli studenti sono più
tranquilli.
D.: CHI È STATO IL PRIMO DIRIGENTE SCOLASTICO?
CI RACCONTI DI LUI.
R.: Era il professor Lovera, una persona meravigliosa
e disponibile (un “Signore”).
D.: QUALI SONO I RICORDI PIÙ BELLI DEL
PERIODO IN CUI HA LAVORATO NELLA NOSTRA
SCUOLA?
R.: Sicuramente il rapporto che avevo con i “miei”
ragazzi.
D.: CI RACCONTI UN ANEDDOTO CHE È RIMASTO
VIVO NELLA SUA MEMORIA.
R.: Un ricordo positivo: l'enorme albero di Natale
nella fontana del cortile.
Un ricordo negativo: la sassaiola sul lato di via
Rovigo...
GENTILE PROF.SSA, DOVE È NATA? NON CI INTERESSA QUANDO...
QUALI SCUOLE HA FREQUENTATO? ERA BRAVA AI SUOI TEMPI?
IN QUALI MATERIE ECCELLEVA?
L'INSEGNAMENTO È STATA UNA SCELTA O HA ALTRI PROGETTI LAVORATIVI?
Sono nata e cresciuta a Catania. Qui ho frequentato
il Liceo classico e poi mi sono iscritta e laureata in
Lettere classiche.
A scuola ero abbastanza brava in tutte le materie
anche se alcune mi riuscivano più semplici di altre.
Italiano e storia erano le mie preferite. Non mi è
mai piaciuta la fisica.
Mi piace insegnare. Ogni giorno imparo tanto dagli
allievi; per questo il mio “progetto lavorativo” è di
riuscire a fare questo lavoro sempre meglio col
passare degli anni.
Sono nata in Sicilia, volendo essere più precisi a
Palermo.
Ho frequentato la scuola media B. D’acquisto e a
quei tempi posso dire di essere stata una ragazza
studiosa andando bene in tutte le materie.
Per quanto concerne le superiori ho frequentato il
Liceo socio psico pedagogico C. F. Aprile e direi che
lo studio non era proprio il mio passatempo
preferito :)
Le mie materie preferite erano psicologia,
pedagogia ed educazione fisica ovviamente.
Il Prof.
Lovera
Ho deciso che sarei diventata un’insegnante quando
frequentavo la prima media e oggi eccomi qua a
coronare questo piccolo grande sogno.
IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015
PROVI A DEFINIRE BOLZANO CON CINQUE AGGETTIVI POSITIVI E CON CINQUE CHE SOTTOLINEANO LE
COSE CHE NON LE PIACCIONO.
Tranquilla, “verde”, organizzata, bilingue, ciclabile. /
Piccola, cara, lontana, senza mare, fredda.
Essendo Siciliana direi che sento molto la mancanza
del mare, ma tralasciando quest’unica nota negativa
posso sicuramente dire che Bolzano è una città:
Pulita
QUAL È STATA LA SUA PRIMA IMPRESSIONE ENTRANDO IN QUESTA SCUOLA?
CI DICA PER FAVORE ALMENO DUE COSE DI QUESTE SCUOLE CHE LE PIACCIONO E DUE CHE POTREBBERO
ESSERE MIGLIORATE.
PENSA CHE SIA GIUSTO DARE COMPITI PER LE FESTE? POTREBBE MOTIVARE IN DUE RIGHE LA SUA
RISPOSTA?
È UNA BRAVA CUOCA? QUAL È IL SUO PIATTO PREFERITO? LO SA CUCINARE?
PRATICA QUALCHE SPORT? SE SÌ, QUALE??
Il clima che si respira è accogliente e disteso. La
trovo ben organizzata e con una consolidata
tradizione scolastica; tra le particolarità di questa
scuola che apprezzo di più ci sono sicuramente il bar
Ugo e la gestione del servizio mensa (nonostante la
fatica che ancora fanno gli allievi credo sia
necessario il silenzio, o quantomeno un po’ di
moderazione, in un ambiente chiuso …. altrimenti si
rischia di diventare tutti sordi). Sarebbe, invece, utile
per la didattica disporre di un numero maggiore di
Lim e, per la mia disciplina, avere a disposizione
della biblioteca dei testi di narrativa per ragazzi in
copie multiple da poter utilizzare in classe.
La mia prima impressione entrando in questa scuola
è stata : Cavolo, sono capitata proprio in una
splendida scuola…
La prima cosa che ho notato è stata la presenza di
ben due palestre interne corredate e supportate da
una vastità di attrezzature, la seconda cosa positiva
sono i numerosi laboratori che la scuola offre.
Se non strettamente necessario, no.
È giusto che i ragazzi si riposino insieme alle loro
famiglie per ritornare carichi al rientro dalle feste.
Quando ero a scuola i compiti delle vacanze li facevo
sempre in modo svogliato e frettoloso.
Penso che sia giusto dare i compiti per le vacanze,
senza esagerare, per tenere la mente sempre allenata
…
Mi piace moltissimo cucinare. Mio marito e miei
amici dicono che sono brava … a meno che non
vogliano compiacermi, credo di cavarmela bene.
Sono molto golosa e ho molti piatti preferiti. Ne
scelgo due che cucinano per me perché io non
riesco ancora a farli altrettanto buoni: le polpette di
patate che prepara mia nonna e gli anelletti alla
palermitana di mia suocera.
Direi che non sono una buona cuoca
Il mio piatto preferito è la pasta alla carbonara e
almeno quello ho imparato a cucinarlo.
Non pratico nessuno sport, sono sempre stata un po’
pigra. Però mi piace tanto fare delle lunghe
camminate in città , in montagna, al mare, ….
Tennis da tavolo o meglio conosciuto come ping
pong.
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INTERVISTA ALLA PROF.SSA SERRALUNGA E AL PROF. GAGLIARDI
IN QUALI SCUOLE HA INSEGNATO PRIMA DI INSEGNARE ALLA SCUOLA MEDIA “UGO FOSCOLO”?
Ho insegnato al “ Centro Storico”. Ho insegnato 2 anni all'Archimede e 3 anni alle
Fermi.
IN QUALI CLASSI INSEGNA?
In ID, IF, IIIC. In II C e II D.
CHE RAPPORTO HA RISPETTIVAMENTE CON LA MODA E LO SHOPPING? SA COSA È LO CHATOUCHE?
HA MAI PORTATO TACCHI 15?
QUAL È L'ULTIMO LIBRO CHE HA LETTO? QUAL È IL LIBRO DELLA SUA VITA?
C'È QUALCHE LIBRO CHE NON È RIUSCITA MAI A TERMINARE? PERCHÈ?
MI POTREBBE DIRE I SUOI TRE FILM, TRE GRUPPI MUSICALI E TRE CANZONI PREFERITI?
IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015
Mi piace e rilassa curiosare nei negozi, ma non credo
di essere una patita dello shopping né di avere un
look alla moda. Scelgo e compro quello che mi piace
e con cui mi sento più a mio agio. So cos’è lo
chatouche, è grazioso da vedere sui capelli degli
altri, ma non lo farei mai perché non mi ci vedo.
Tacchi quindici non credo. Ma 12 sì, al mio
matrimonio …. una sofferenza da ricordare.
Lo shopping è il mio passatempo preferito e per
quanto riguarda la moda mi piace tenermi
aggiornata sulle nuove tendenze del momento…
So cos’è lo chatouche…
Per quanto riguarda i tacchi 15, me li sono concessa
solo per il giorno del mio matrimonio e
sinceramente non credo che li indosserò più…
L’ultimo libro che ho letto è Storia di una lumaca che
scoprì l’importanza della lentezza.
Pirandello, Uno nessuno e centomila.
Umberto Eco, Il nome della rosa. L’ho cominciato a
leggere due volte, ma non so perché entrambe le
volte non ho continuato. Comunque voglio
riprovarci.
L’ultimo libro che ho letto si intitola “La mia voce
arriva dalle stelle”. Non ho un libro che mi sta
particolarmente a cuore.
Tutti i libri che ho iniziato a
leggere li ho sempre terminati.
I miei tre film preferiti sono:
Il padre della sposa; La vita è bella; Nuovo cinema
paradiso
I gruppi musicali che preferisco sono:
Beatles; Tinturia; ???
Le tre canzoni che preferisco sono:
In bianco e nero; L’emozione non ha voce; A te
I miei films preferiti sono:
La ricerca della felicità; Wall Street
I tre gruppi musicali:
Queen; Beatles; Modà
Le tre canzoni preferite sono:
Bohemia Rhapsody; Let it be; Come un pittore
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IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015
SI DEFINISCE SEVERA/O CON I SUOI NUOVI ALUNNI?
“Equamente“ severa penso. Non credo di essere molto severo, ma a volte mi
capita di avere scatti di ira.COSA PENSA DELLA NOSTRA SCUOLE? E DEI SUOI NUOVI COLLEGHI?
È una scuola organizzata, plurilingue, attenta alle
esigenze dei ragazzi e delle famiglie. È una scuola
in movimento….con tante proposte e progetti
innovativi.
I colleghi sono disponibili e mi hanno aiutato subito
ad inserirmi nel nuovo ambiente lavorativo.
Sono arrivato quest'anno e mi sembra molto ben
organizzata, molto seria e con proposte didattiche
valide.
I colleghi mi sembrano molto bendisposti ad
accogliere i colleghi appena arrivati e inoltre molto
scrupolosi nello svolgere la professione.
PERCHÉ HA SCELTO DI INSEGNARE QUESTA MATERIA? QUALE MATERIA PROPRIO NON VORREBBE
INSEGNARE?
QUANDO FREQUENTAVA LE MEDIE IN QUALE MATERIA ERA PIÙ BRILLANTE? E IN QUALE ANDAVA
PEGGIO?
DA BAMBINA/O DESIDERAVA DIVENTARE INSEGNANTE?
SE NON FOSSE DIVENTATA/O INSEGNANTE QUALE LAVORO LE SAREBBE PIACIUTO FARE?
QUAL È IL SUO PRINCIPALE DIFETTO? E LA SUA PIÙ GRANDE PAURA?
QUAL È IL SUO LIBRO PREFERITO?
QUAL È IL SUO PIATTO PREFERITO?
QUANDO È STATA L'ULTIMA VOLTA CHE HA PERSO LA CALMA?
Perché è la mia madrelingua e mi è sempre piaciuto
confrontarmi con le 2 culture e penso che il futuro
sia aperto al mondo delle lingue.
Non vorrei insegnare fisica e chimica.
Alle medie brillavo nelle materie letterarie, un po’
meno in quelle scientifiche.
Perché è quello che ho studiato all'università. In
effetti le mie discipline preferite sarebbero la
filosofia e la storia, ma non ho ancora ottenuto una
cattedra in un liceo.
Le materie nelle quali non mi sento competente,
come per esempio inglese.
Alle medie andavo bene in tutte le materie, il mio
punto forte era probabilmente l'italiano scritto e il
disegno, quello debole forse l'educazione fisica.
Questa debolezza però credo di averla recuperata
più tardi. Per contro oggi non so più disegnare.
Ahimé……La testardaggine.
Ho paura del vuoto. Soffro di vertigini.
Forse gli scatti di ira a cui accennavo sopra.
Credere che il lunedì mattina sia ancora domenica.
“ Der Herr der Ringe” von Tolkien.
Purtroppo sono una buona forchetta e mi piace un
po’ tutto.
Non solo uno ma tanti. Ad esempio “Il bottone di
Stalingrado” di Romano Bilenchi.
Non ho un piatto preferito. L'unico alimento a cui
non saprei rinunciare è il cioccolato.
Si, sempre. Se non fossi diventata insegnante avrei
fatto il veterinario, perché amo gli animali.
Oggi il giardiniere, per lavorare all'aperto, in
silenzio, in solitudine. Tutto il contrario rispetto al
lavoro in classe...
Quando correvo come una matta per prendere l’
autobus e l’ autista mi ha chiuso le porte davanti al
naso e è partito.
Oggi, durante le lezioni...
IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015
INTERVISTA AL PROF. PAGANELLA
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DA QUANTO INSEGNA IN QUESTA SCUOLA?
30 anni.
PREFERISCE INSEGNARE ALLE ELEMENTARI O ALLE
MEDIE?
Lavoro volentieri in entrambi gli ordini di scuola:
alle elementari perché li avvio verso lo sport e alle
medie perché li mantengo sportivi.
QUALE È IL SUO SPORT PREFERITO?
I miei sport preferiti sono:ginnastica attrezzistica.
PERCHÉ HA SCELTO DI DIVENTARE INSEGNANTE DI
EDUCAZIONE FISICA?
Ho scelto di diventare insegnante di educazione
fisica perché mi piaceva lo sport e l'educazione alle
regole e così le ho potute trasmettere ai miei alunni.
CHE SPORT FACEVA DA RAGAZZO?
Da piccolo ho fatto ginnastica attrezzistica .
CHE MUSICA ASCOLTA?
Rock: Crachdance, Elvis Presley e Celentano.
COME SI TROVA IN QUESTA SCUOLA?
Benissimo.
SE LE REGALASSERO UN VIAGGIO IN QUALSIASI
PARTE DEL MONDO, DOVE ANDREBBE?
Nelle zone del' Africa dove si possono ammirare le
parti della natura più bella.
COSA COMPREREBBE SE VINCESSE 100.000 EURO?
Una baita in Canada per andare a camminare, sciare
sulla neve fresca, pescare, cacciare e fare una vita in
mezzo alla natura.
CI TRACCI L'IDENTIKIT DEL SUO STUDENTE
MODELLO.
Educato, sveglio, sportivo, rispettoso, diligente,
vivace.
CI ELENCHI DUE SUOI PREGI E DUE DIFETTI.
Pregi: cerco di raggiungere sempre gli obiettivi che
mi prefiggo (perseveranza); penso di lavorare bene
coi ragazzi non solo della scuola.
Difetti:a volte perdo la pazienza in maniera troppo
esagerata; al momento non mene vengono in mente
altri...(BUGIA!?)
COSA LA FA ARRABBIARE IN UNO STUDENTE?
Quando si comporta in maniera non educata e non
chiede nemmeno scusa.
COSA È CHE PREFERISCE DELLA SCUOLA?
Come struttura della scuola preferisco le due
palestre, anche se piccole, perchè ci permettono di
lavorare meglio e di più e poi il campetto all'aperto.
Il mio desiderio, comunque, sarebbe anche quello
di poter usufruire degli spazi della scuola “Foscolo”,
che al momento sono occupati dalla scuola materna,
in questo modo potremmo accettare a scuola tante
ragazzi che si vogliono iscrivere, ma che non
vengono presi ( e sono tanti). Infine l'altro aspetto
che preferisco della scuola sono i ragazzi.
QUALE È IL SUO CIBO PREFERITO?
Pesce di tutti i tipi.
CI RACCONTI UNA BARZELLETTA.
Un nonno entra in un caffè........splash!!
LA GIORNATA DELLA MEMORIA
IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015
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Il 22 gennaio tutte le classi terze hanno incontrato
Matteo Corradini, scrittore ed ebraista, esperto in
didattica della memoria, il quale ci ha raccontato la
Shoah, termine ebraico usato per indicare lo
sterminio degli ebrei, avvenuto ad opera dei nazisti
nel corso della seconda guerra mondiale. Attraverso
foto, immagini, video e documenti storici Corradini
ha cercato di farci comprendere che cosa è accaduto
in quel periodo.
Lo scrittore ha iniziato la sua presentazione
mostrandoci alcune foto di ebrei prima delle
persecuzioni razziali: ci ha fatto così riflettere sul
fatto che in Europa, prima della seconda guerra
mondiale, vivevano 11 milioni di ebrei, i quali erano
integrati con il resto della popolazione e non erano
riconoscibili come ebrei, se non per il cognome o per
gli abiti tradizionali.
Poi Corradini ci ha mostrato una cartolina di
propaganda in cui era raffigurato un soldato nazista
con una corona di alloro (simbolo di vittoria) e con
una una spada (simbolo di eroismo). Abbiamo
compreso così che questa raffigurazione rispondeva
alle esigenze della propaganda nazista, che
intendeva presentare i soldati come eroi, che
combattevano impavidi contro i nemici.
RICORDARE LA SHOAH
Il “Giorno della memoria” è stato istituito in Italia
con la Legge n.211 del 20 luglio del 2000 al fine di
ricordare lo sterminio e la persecuzione del popolo
ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei
campi nazisti. Il 27 gennaio è celebrato anche da
molte altre nazioni, tra cui la Germania e la Gran
Bretagna, così come dall'ONU.
La scelta della data ricorda il 27 gennaio 1945,
quando le truppe sovietiche dell'Armata Rossa, nel
corso dell'offensiva in direzione di Berlino,
arrivarono presso la città polacca di Auschwitz,
scoprendo il suo tristemente famoso campo di
concentramento e liberandone i pochi superstiti. La
scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei
sopravvissuti rivelarono per la prima volta al mondo
l'orrore del genocidio nazista.
A questo proposito così ha affermato Renzo
Gattegna, presidente dell’Unione delle Comunità
ebraiche itaiane:
“Le immagini, che apparvero agli occhi dei soldati
sovietici che liberarono il campo, sono impresse
nella nostra memoria collettiva” e i crimini commessi
ad Auschwitz “non furono solo contro il popolo
ebraico e gli altri popoli e categorie oppressi, ma
contro tutta l’umanità, segnando una sorta di punto
di non ritorno nella Storia.”
Anche noi quest'anno abbiamo celebrato questo
giornata prendendo parte a due eventi. Il 22 gennaio
tutte le classi terze hanno incontrato l'esperto
ebraista Matteo Corradini, mentre il 27 gennaio
hanno assistito allo spettacolo d'attore "Lager" ,
basato sulla lettura delle testimoniane dirette dei
deportati nel lager di Bolzano. (a.a.)
A seguire Corradini ci ha presentato la foto di un
giovane ragazzo (forse della nostra età), che
indossava la divisa delle SS (Schutzstaffeln), ovvero
la milizia privata al servizio di Hitler. Molto
probabilmente quel ragazzo, per entrare nelle file
delle SS aveva falsificato la sua età, dichiarando di
avere 16 anni. Il giovane indossava una giacca con
una spilla raffigurante la doppia S (simbolo delle
SS), sulla manica sinistra della divisa era ricamata
un'aquila quale simbolo di potenza, sul cappello era
disegnato un teschio a simboleggiare la supremazia
della razza ariana.
Ci ha colpito molto il desiderio di tanti giovani
ragazzi tedeschi di voler entrare in un gruppo che
veniva addestrato al culto del Führer e della
superiorità della Germania. E ancora di più ci ha
interessato cercare di capirne le motivazioni.
Insieme al nostro esperto, infatti, abbiamo discusso
sulle ragioni che potevano indurre ragazzi così
giovani ad una scelta di questo tipo.
Sono emerse diverse ipotesi: innanzitutto fin da
piccoli i tedeschi erano stati educati all'adorazione
del Führer, alla discriminazione e al disprezzo nei
confronti degli ebrei, presentati come individui
sporchi, infidi, brutti, ciarlatani, falsi e disonesti.
Inoltre abbiamo pensato che questa scelta potesse
anche scaturire da un atto di rivolta nei confronti di
genitori, evidentemente non aderenti all'ideologia
nazista.
Il relatore ha proseguito, quindi, la sua
presentazione spiegandoci la differenza tra campi di
concentramento e campi di sterminio.
I campi di concentramento erano situati per la
maggior parte in Germania e in Austria e avevano lo
scopo di radunare i deportati per farli lavorare fino
allo sfinimento e quindi alla morte. I campi di
sterminio, invece, erano situati prevalentemente in
Polonia, dove i deportati venivano trasferiti per
essere uccisi.
Un campo di sterminio particolarmente conosciuto
per la sua ferocia è stato il campo di Treblinka, il cui
comandante si vantava dicendo che nessun ebreo
trascorreva lì la notte.
In questo campo di sterminio Corradini, durante le
sue ricerche, ha ritrovato il tesserino di una ragazza
di nome Amalia Badian, un'ebrea che non figurava
né nell'elenco dei deceduti né nella lista dei
sopravvissuti. Grazie alle sue ricerche ed in
collaborazione con un'associazione ebraica,
Corradini è riuscito a ricostruire tutta la sua storia.
La ragazza era riuscita a nascondersi e quindi a
sopravvivere alla Shoah, scappando in Israele con
una falsa identità. Purtroppo la donna è morta un
anno prima che Corradini riuscisse a completare la
ricostruzione della sua vita.
Infine lo scrittore ha concluso la sua presentazione
presentandoci alcuni video e scene tratte da film,
che hanno costituito lo spunto per una discussione
collettiva.
L'incontro è stato interessante, perché Matteo
Corradini è riuscito, attraverso le sue parole, a farci
comprendere il valore della Giornata della Memoria.
Giorgia Mason e Giulia Buonerba 3 F
IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015
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Mappa dei campi di concentramento (situati
per la maggior parte in Germania e Austria) e
dei campi di sterminio (situati
prevalentemente in Polonia)
CORSO DI CINESE: INTERVISTA ALLA PROF.SSA CORRADINI
IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015
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D.: PROFESSORESSA CORRADINI, SAPPIAMO CHE
NEL CORSO DEL PRIMO QUADRIMESTRE HA
TENUTO UN CORSO DI CINESE. DA COSA È NATA LA
SUA PASSIONE PER QUESTA LINGUA?
R.: Da piccola avevo dei bellissimi libri di fiabe di
tutto il mondo e quelle cinesi mi affascinavano
particolarmente. Da grande dopo il liceo classico,
forse un po' stanca della cultura classica europea
decisi che volevo avventurarmi ad imparare una
lingua e una cultura completamente diverse dalla
nostra.
D.: PERCHÈ HA DECISO DI INSEGNARE INGLESE
ANZICHÉ LA LINGUA CINESE?
R.: Perché anche l'inglese è una lingua che mi piace
molto ed inoltre non ho ancora trovato una scuola
dove si insegni cinese.
D.: QUANTI RAGAZZI SI SONO ISCRITTI AL SUO
CORSO?
R.: Cinque e tutti molto interessati e bravi.
D.: SAPPIAMO CHE È STATA IN CINA. CI
RITORNEREBBE E PERCHÈ?
R.: Ci ritornerei subito perché é un paese
meraviglioso!
D.: CHE COSA LA AFFASCINA DELLA CULTURA
CINESE?
R.: Tutto: la storia, l'arte, la calligrafia, gli abiti
tradizionali, i giochi (Ma Jiang) ecc..
D.: HA AMICI CINESI CON CUI HA ANCORA
CONTATTI?
R.: Ho ancora contatti con alcune ex compagne di
università che hanno sposato dei ragazzi cinesi.
(a.a.)
PERCHÈ HAI DECISO DI IMPARARE LA LINGUA
CINESE?
Ho deciso di imparare la lingua cinese perché mi
sembrava divertente e poi mi è sempre piaciuto
sapere parole in altre lingue.
TI PIACEREBBE FARE UN SOGGIORNO STUDIO IN
CINA? DOVE?
Per ora no, ma in futuro mi piacerebbe andare in
Cina.
PENSI CHE LA LINGUA CINESE SIA MOLTO
DIFFICILE?
La lingua cinese è difficile perché ci sono tanti
diversi toni e perché nella scrittura bisogna
imparare se i segni devono essere scritti dall'alto
verso il basso
o viceversa.
COM'È NATO IL TUO INTERESSE PER LA LINGUA
CINESE?
Il mio interesse per la lingua cinese è nato perché mi
piace conoscere e parlare con persone di altri Paesi.
CONTINUERAI AD IMPARARE IL CINESE?
Per ora non credo che continuerò.
INTERVISTA A SERENA RIZZO (3C)
BAR UGO
IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015
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QUANDO E' NATA QUESTA IDEA DI APRIRE IL BAR
DELLA SCUOLA?
Ormai siamo vecchie..... chi se lo ricorda!!! Però
ricordiamo bene l'entusiasmo dei colleghi e dei
ragazzi che avrebbero dovuto prendere parte al
progetto quando lo abbiamo proposto.
PERCHE' IL BAR SI CHIAMA “UGO”?
Facciamo un gioco....Nome del poeta e scrittore
italiano vissuto a cavallo tra il sette e ottocento a cui
sono state intitolate moltissime scuole tra le
quali.....? INDOVINATO?
CHI LAVORA IN QUESTO PROGETTO?
La responsabilità del progetto è del “gruppo di
sostegno” e gli insegnanti si danno il cambio “ai
fornelli” o meglio “al forno” e dietro al “bancone del
bar”.
QUALI ALUNNI SONO COINVOLTI? CHE COSA
FANNO?
Alcuni alunni hanno abilità che in classe, tra i
banchi, le lavagne e i gessi, non possono essere
valorizzate. Viceversa, al “Bar Ugo” propongono
dolci degni di “Master Chef”. Partecipano in base alle
proprie abilità/capacità e ognuno ci mette
“qualcosa”. Poiché funziona come un vero e proprio
bar (anzi, qualcuno dice “meglio di un bar” perché la
pasticceria qui è sempre fresca!) c' è chi si occupa
degli acquisti, chi prepara dolci seguendo le ricette,
chi fa cappuccini, caffè...con tanto latte e poco
latte...ma freddo per piacere, ma caldo con tanta
schiuma,.....lungo, corto all'americana...ecc., chi sta
alla cassa e fa i conti per non “andare in rosso”!
QUALI SONO GLI ORARI DI APERTURA?
Quest' anno il Martedì e Mercoledì con orario di
apertura dalle 10.00 alle 11.00. I ragazzi però
devono essere sul posto di lavoro già dalle 9.30 per
preparare e fino alle 11.25 per pulire e riordinare il
tutto.
CHE COSA PREPARATE DI SOLITO?
Sicuramente sempre caffè, cappuccini e thè
accompagnati da qualche biscotto, ma il più delle
volte semplici dolci che non richiedano tempi di
preparazione troppo lunghi.
UNA DELLE VOSTRE RICETTE DI MAGGIOR
SUCCESSO?
Difficile stilare una Hit Parade: alla pausa arrivano
gli insegnanti con “un buco nello stomaco”
pronti ad assaggiare tutto e noi ci divertiamo a
proporre sempre qualcosa di nuovo.
I tempi che i ragazzi hanno a disposizione sono
relativamente brevi, pertanto si cerca sempre di
preparare qualcosa di sfizioso, ma semplice. Ci
sembra, però, che le torte di mele o al cioccolato
siano le più apprezzate.
CHE COSA AVETE PREPARATO DI
PARTICOLARMENTE ELABORATO?
Ricordiamo una “torta mimosa” che ha avuto grande
successo ma che non abbiamo avuto il coraggio di
rifare, visto i tempi necessari per la preparazione.
AVETE UN ANEDDOTO PARTICOLARMENTE
INTERESSANTE DA RACCONTARCI?
Ora non ci viene in mente niente (vedi risposta
n°1)....... ma sicuramente è un'attività che diverte sia
noi che i ragazzi. Il tutto si svolge in un'atmosfera
molto rilassata e non mancano battute e scherzetti.
Ricordiamo anche con molta simpatia le nonne di
alcuni ragazzi che ci svelano le loro ricette e,
soprattutto, ci portano le torte già pronte.
A proposito.......se avete ricette buone e semplici da
proporci portatele al “Bar Ugo”! (a.a)
IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015
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I RISULTATI DELL'INVALSI 20132014
È tempo di esami. Strizza?
Naturale. Ma la vostra redazione di fiducia vi
fornisce un grafico rassicurante sui risultati delle
prove INVALSI dell'anno scorso.
Prima di tutto rispondiamo a una domanda che molti
si sono posti: perchè le prove INVALSI si chiamano
proprio invalsi? INVALSI è un'acronimo che significa
Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema
educativo e formazione. Ed ecco risolto il mistero!
Ma ora basta parlare date un'occhiata a questo
grafico e vi accorgerete con sollievo che più della
metà è sufficiente!!
Su con il morale e giù con le teste (sui libri).
Hahaha scherzo, godetevi la vita gli esami possono
aspettare.
(g.b.)
NEL CERCHIO DELL'ARTE: "CONFLITTO 20141914"
IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015
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Il 24 Febbraio sono andata con la mia classe a
visitare la mostra “conflitto 20141914” al centro
Trevi di Bolzano. La mostra era strutturata in modo
coinvolgente e interessante.
Come prima cosa ci è stato presentato un filmato in
una sala circolare, proiettato sulle pareti in modo
che lo potessimo vedere intorno a noi.
Il filmato è durato circa 20 minuti e ci sono state
mostrate opere d'arte e documenti di epoche
differenti, alcune contemporanee, alcune
appartenenti all'epoca nella quale si è sviluppato il
Futurismo.
Il Futurismo è una corrente artistica e letteraria che
è nata intorno al '900 in Italia.
Una particolarità che distingueva i futuristi da gran
parte degli italiani, era la loro convinzione che la
guerra fosse una grande opportunità da non farsi
sfuggire. I futuristi pensavano che la guerra potesse
risolvere i problemi che c'erano nella società, per
loro la guerra significava innovazione, novità, quindi
era giusta.
I quadri dei futuristi sono caratterizzati dal
movimento, dall'azione e dai colori accesi, che li
distinguono dagli altri quadri dell'epoca. I futuristi,
come ad esempio Filippo Tommaso Marinetti,
avevano uno stile diverso anche nello scrivere le
poesie: le parole erano scritte in modo
apparentemente disordinato, sembrava non
seguissero un senso logico; venivano utilizzati
spesso i suoni onomatopeici, che rendono la poesia
diversa dalle altre. Questi poeti riuscivano a farti
immedesimare nella storia che raccontavano.
Oltre alle opere del futuristi abbiamo visto alcune
immagini molto macabre che ritraevano la guerra
evidenziando la morte e la fame, sottolineando lo
scompiglio e il dolore che la guerra aveva portato. In
questo modo abbiamo potuto osservare e percepire
le diverse emozioni che le persone avevano provato
durante guerra. Un' opera contemporanea che ci è
stata mostrata era sotto forma di video; raffigurava
un gruppo di bambini che riuscivano a vedere oltre
ciò che avevano davanti, cercavano di dimenticare il
passato trasformandolo in un gioco!
Nel video lo scheletro di un vecchio aereo da guerra,
che avrebbe dovuto essere dimenticato per le
tragedie che aveva portato, veniva visto come un
passatempo da alcuni bambini che, invano,
cercavano di farlo volare.
Quest'opera può essere interpretata in molti modi
diversi, per me rappresenta la rafforza con cui i
bambini, rispetto agli adulti, riescono a superare le
difficoltà, senza pensare al passato, ma
concentrandosi solo sul presente.
Questa mostra è stata strutturata in modo da
coinvolgere e far partecipare con piacere tutti, si
avevano molte opzioni diverse per poter imparare
qualcosa di nuovo, e io con tutto ciò che abbiamo
visto ho imparato che l'uomo è capace di far tutto,
tranne che accettare di essere più debole rispetto ad
altri. Jasmine Zanirato 3E
ACIDO O BASICO? LABORATORIO ALLE MANZONI
IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015
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Gennaio 2015
Con il professor Tartari e la maestra Giada Bombonato noi alunni della 5B abbiamo fatto un esperimento
che ci ha permesso di evidenziare l'acidità e la basicità delle soluzioni. Invece di utilizzare le cartine
tornasole, abbiamo utilizzato un indicatore naturale di pH: il cavolo rosso bollito nell'acqua distillata.
WILLIAM: Es war sehr interessant, Experimente mit dem Professor Tartari und mit der Lehrerin Giada zu
machen.
ANNA: mi sono sorpresa nel vedere come l'acqua viola con il cavolo rosso abbia cambiato colore con le
varie sostanze!
FILIPPO: con la candeggina diluita l'acqua è diventata di un verde smeraldo e dopo un po' il „potere“
smacchiante della candeggina ha fatto il suo effetto e l'indicatore in poco tempo è diventato trasparente.
VALENTINA: Es war ein lustiges Experiment! … und wir haben viel über den pHWert gelernt!
LISA: è davvero sorprendente vedere come l'indicatore cambi colore così velocemente, una volta a contatto
con le varie sostanze. L'esperimento è stato molto divertente e abbiamo imparato molto da questa
esperienza.
con sostanza basica:
bicarbonato di sodio
con sostanza
acida: acido citrico
con sostanza dal
pH neutro: zolletta
di zucchero
Ci siamo anche resi conto che il cavolo rosso bollito nell'acqua
funziona esattamente come una cartina tornasole.
ENERGIE SHOW
IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015
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Donnerstag, den 5. Februar sind meine Klasse und
ich ins Theater gewesen, um ein Experiment show
zu sehen.
Da waren zwei Männer: ein Professor und sein
Assistent. Sie haben mehrere spektakuläre
Experimente gemacht und es war echt lustig! Meine
Meinung nach, waren „Hohe / tiefe Stimmen“,
„Besen zersägen“ und „Strom durch Menschenkette“
die besten Experimente.
EXPERIMENT 1: HOHE/TIEFE STIMMEN
FRAGE: Was passiert wenn wir Helium und
Schwefelhexafluorid (SF6) atmen?
MATERIAL:
Helium
Schwefelhexafluorid
DURCHFÜHRUNG:
Der Professor atmet Helium aus einem Schalauch
ein.
Der Entertainer atmet Schwefelhexafluorid ein.
BEOBACHTUNG:
Die Stimme der Professor wird zu einer extrem
hohen MickyMausStimme
Die Stimme der Entertainer wird satanisch tief.
Der Professor erklart, dass das Gas problemlos
wieder aus seiner Lunge entweicht, da es so leicht
ist.
Der Entertainer muss einen Handstand machen, um
das Gas wieder loszuwerden.
ERKLÄRUNG:
Der Ton wird hauptsächlich im Mund und
Rachenraum geformt. Wenn er mit einem leichteren
Gas als Luft gefüllt ist, wird die
Schallgeschwindigkeit dort größer, das heißt, die
Schallwellen können sich schneller ausbreiten und
die Tonhöhe, also die Frequenz des Tones, steigt.
Während Helium 7mal leichter ist als Luft, ist
Schwefelhexafluorid 5mal schwerer. Die
Schallgeschwindigkeit in SF6 ist also deutlich kleiner
als in Luft und beim Sprechen wird der Ton tiefer.
Die Schwingung der Stimmbänder wird übrigens
vom dem Gas nur unwesentlich beeinflusst.
SKIZZE:
EXPERIMENT 2: BESEN ZERSAGEN
FRAGE: Was passiert, wenn man mit einer Stichsäge
die Holzstange des Besens am Schwerpunkt
durchtrennt? Welche der Seiten ist schwerer? Oder
sind beide Seiten gleich schwer?
MATERIAL:
1 Besen
1 Stichsage
DURCHFÜHRUNG:
Die Physikanten trennen mit eine Stichsage das
Besen in zwei Teilen (die Holzstange und das Ende
mit dem Borsten)und dann sehen welche die
schwerste ist.
BEOBACHTUNG:
Das Ende mit dem Borsten ist deutlich schwerer.
IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015
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ERKLÄRUNG:
Leicht verständlich wird ist es, wenn man sich das
Ganze an einer Wippe verdeutlicht: Damit ein Wippe
im Gleichgewicht steht, muss ein leichtes Kind auf
der einen Seite ganz außen sitzen und ein schwerer
Erwachsener auf der anderen Seite viel näher am
Drehpunkt. Genauso ist es auch beim Besen. Weil die
Seite mit den Borsten viel kürzer ist, muss sie auch
schwerer sein, um das Gleichgewicht halten zu
können.
SKIZZE:
EXPERIMENT 3: STROM DURCH
MENSCHENKETTE
FRAGE: Kann man Strom durch eine Menschenkette
produzieren?
MATERIAL:
Vier Personen
1 MP3Spieler
1 Kabel
DURCHFÜHRUNG:
Auf der Bühne wird ein Stromkreis gebaut: Von
einem MP3Spieler geht ein Kabel an den Anfang
einer Menschenkette. Hier fließt der Strom weiter in
einen Aktivlautsprecher und von dort wieder in
zurück über ein langes Kabel zum MP3Spieler
BEOBACHTUNG:
Wenn sich alle Menschen an den Händen halten, ist
deutlich Musik zu hören, die sofort wieder
verstummt, wenn zwei Leute ihre Hände
voneinander lösen.
ERKLÄRUNG:
Menschen bestehen zu ungefähr 60% aus Wasser. Da
der Körper viele Salze enthält, leitet er den
elektrischen Strom recht gut. Er hat zwischen rechter
und linker Hand „nur“ einen Widerstand von 100
Ohm. Die Leitfähigkeit reicht somit aus, um das
Musiksignal ungestört durch den Körper zu leiten
und die Musik mithilfe eines einfachen Verstärkers
hörbar zu machen.
SKIZZE:
(g.b.)
Wenn Ihr interessiert seid, ist es möglich andere
Experimente bei der folgenden Adresse zu finden:
www.physikanten.de
Wer sind die Physikanten?
Die Physikanten & Co. sind ein Team aus
Naturwissenschaftlern, Schauspielern und
Moderatoren. Mit ihrer spektakulären PhysikShow
und Wissenschaftsshow haben sie bereits mehr als
500.000 Zuschauer begeistert. Die Physikanten
treten bei Firmenveranstaltungen auf, auf
Konferenzen, Messen und in Schulen, in
Deutschland, Europa und Japan. Für
Wissenschaftssendungen im Fernsehen konzipiert
und baut das Team um Dipl.Phys. Marcus Weber
spektakuläre Experimente (u.a. Galileo, Frag doch
mal die Maus). Die Physikanten wurden für ihre
Arbeit mehrfach ausgezeichnet, zuletzt 2012 mit
der Medaille für naturwissenschaftliche Publizistik
der Deutschen Physikalischen Gesellschaft (DPG).
Die Klasse 3A wird im eine Theaterwerkstatt mit der
Theaterpädagogin Alessandra Hofer, während der
deutschen Stunden am Dienstagnachmittag
durchführen.
Wir beschäftigen uns mit dem Thema des Zweiten
Weltkriegs und der Machtübernahme A.Hitler. Wir
haben auch ein paar Augenblicke aus dem Leben der
Inge Auerbacher, vor und während
dem Aufstieg A.Hitler. Der Titel ist: Der gelbe Stern.
Während des Stückes werden einige Schüler die
Erzähler sein, andere rezitieren. Andere spielen die
NaziSoldaten andere, Inge und ihre Mutter. Andere
Teile werden mit einem Video unterstrichen.Diese
Videos zeigen einige Augenblicke vor und während
dem Aufstieg A.Hitler.
(m.l.)
IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015
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DER GELBE STERN
Se devo abbracciare un'amica, non ci penso; lo faccio
e basta.
Ci sono dei rapporti che non mi sono mai piaciuti, ad
esempio il rapporto esclusivo con una “migliore
amica”; andava bene finchè non veniva fuori la
gelosia che, a quanto pare è un sentimento che ha
sempre caratterizzato le mie amicizie precedenti.
Le complicazioni in un rapporto non dovrebbero
esistere. La semplicità.
È questo che ci vuole: per esempio se si ride o si
canta o ci si diverte, tanto vale farlo con le persone
che ne hanno la voglia.
Da piccoli era tutto più semplice. Non si aveva
neanche del tutto chiaro il concetto dell'amicizia, la
quale è molto importante. A quell'età si gioca e ci si
diverte insieme e basta; non ci sono complicazioni,
non ci sono gelosie. Ma poi si cresce e si cambia.
Ho avuto un'amica che forse mi ha fatto crescere fin
troppo, con le parole e i modi di fare, intendo. E mi
rendevo conto che nel gruppo classe nessuno si
comportava come noi.
Ci sentiamo troppo grandi, è questo forse il punto.
Abbiamo soltanto dodici anni e già pensiamo al
nome di nostro figlio. Alcuni si sentono grandi,
capaci di far tutto; altri, invece, sembra non crescano
mai. Il vero amico non giudica questi aspetti, non
giudica niente: ti accetta e ti vuole bene come sei. È
così che dovrebbe essere per tutti, invece tante
persone vengono ancora giudicate per il loro aspetto
fisico, per come sono vestite, per come parlano.
Tutti seguono la moda del giorno, forse, per non
essere giudicati; lo ammetto, la seguo pure io la
moda ma non so per quale motivo...
Ho un'amica che vive nel mio stesso condominio,
praticamente abbiamo trascorso metà della nostra
vita insieme. Siamo cresciute una accanto all'altra, e
ora siamo ancora qui. I miei la definiscono un po'
lunatica: cambia atteggiamento spesso e io,
conoscendola meglio, direi molto spesso. Una
settimana mi tratta come se fossi la persona più
importante per lei, è dolce e non si arrabbia; un'altra
settimana mi ignora tutto il giorno e si irrita per
qualunque motivo. Non sono mai stata brava con le
parole e perciò non riesco a dirle quello che vorrei.
Ma alla fine, si risolve tutto e ho imparato ad
accettarla così, con il suo carattere.
L'amica vera ti aiuta, ti sta sempre vicina, ti fa
copiare anche se non si potrebbe, si fida di te, ti
chiama se stai male, ti accompagna a casa se vuoi
compagnia e ti fa ridere.
Io una amicizia così l'ho trovata, e mi sento
fortunata.
Tutti interpretano l'amicizia in modo diverso, ognuno
ha il proprio.
Io forse non so esprimere esattamente come vorrei il
bene che voglio ai miei amici, ma credo che abbiano
capito che senza di loro non ero, non sono e non sarò
mai niente.
“L'amicizia vera non è come il tempo, perchè quella
vera non finisce mai”.
È tutto quello che posso dire.
Sofia Howden Bonzi 2F
L'AMICIZIA, LA CHIAVE DELLA VITA
IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015
LA CANZONE "CUPE VAMPE" (1996) DEI C.S.I.
(Consorzio Suonatori Indipendenti)
DI COLPO SI FA NOTTE
S'INCUNEA CRUDO IL FREDDO
LA CITTÀ TREMA
LIVIDA TREMA
BRUCIA LA BIBLIOTECA
I LIBRI SCRITTI E RICOPIATI A MANO
CHE GLI EBREI SEFARDITI PORTANO A SARAJEVO
IN FUGA DALLA SPAGNA
S'ALZANO I ROGHI AL CIELO
S'ALZANO I ROGHI IN CUPE VAMPE
BRUCIA LA BIBLIOTECA DEGLI SLAVI DEL SUD,
EUROPEI DEI BALCANI
BRUCIANO I LIBRI
POSSIBILI PERCORSI, LE MAPPE, LE MEMORIE,
L'AIUTO DEGLI ALTRI
S'ALZANO GLI OCCHI AL CIELO, S'ALZANO I ROGHI IN
CUPE VAMPE
S'ALZANO I ROGHI AL CIELO, S'ALZANO I ROGHI IN
CUPE VAMPE
DI COLPO SI FA NOTTE
S'INCUNEA CRUDO IL FREDDO
LA CITTÀ TREMA
COME CREATURA
CUPE VAMPE LIVIDE STANZE
OCCHIO CECCHINO ETNICO ASSASSINO
ALTO IL SOLE: SETE E SUDORE
PIENA LA LUNA: NESSUNA FORTUNA
CI FOTTE LA GUERRA CHE ARMI NON HA
CI FOTTE LA PACE CHE AMMAZZA QUA E LÀ
CI FOTTONO I PRETI I POPE I MULLAH
L'ONU, LA NATO, LA CIVILTÀ
BELLA LA VITA DENTRO UN CATINO
BERSAGLIO MOBILE D'OGNI CECCHINO
BELLA LA VITA A SARAJEVO CITTÀ
QUESTA È LA FAVOLA DELLA VILTÀ
Questa canzone ci introduce i gravi fatti di guerra
successi nella penisola Balcanica negli anni novanta
del novecento, quando su tutto il territorio
Balcanico nascono guerre tra le varie popolazioni ed
etnie che daranno luogo ai singoli stati della ex
Jugoslavia: Slovenia, Croazia, Serbia, Bosnia
Erzegovina, Montenegro e Kossovo.
La follia della guerra ha distrutto e ucciso. Persone
di diverse etnie, lingue e costumi che prima
vivevano insieme, ora hanno avuto vite spezzate.
La biblioteca di Sarajevo, un magnifico edificio
moresco del diciannovesimo secolo, bombardata
durante la guerra, conteneva antichissimi documenti
di varie popolazioni che in questa città convivevano
pacificamente con i loro mercati, con le loro
produzioni artigianali, con i loro scambi
commerciali, con le loro scuole e le loro università,
con le loro chiese.
La canzone descrive la distruzione degli antichi
documenti e del luogo simbolico di una antica
convivenza.
(b.d.f.)
19
IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015
LA CANZONE "LILI MARLENE"
La canzone"Lili Marleen" composta nel 1938 dal
musicista nazista Norbert Schultze divenne la
canzone di tutti i soldati al fronte, tedeschi o alleati.
Il testo della canzone, scritto durante la Prima
Guerra Mondiale dal poeta Hans Leip, parla di una
giovane sentinella che in ogni momento della sua
dolorosa vita militare sogna la sua amata e in esso si
ritrovano i sogni di tutti i soldati.
La canzone venne interpretata da Lale Andersen per
l'esercito tedesco e da Marlene Dietrich per gli
eserciti alleati.
LALE ANDERSEN
Lale Andersen è stata una cantante tedesca che
ottenne fama internazionale lanciando Lili Marleen,
una canzone popolarissima durante gli anni della
Seconda Guerra mondiale. Lieselotte Helene Berta
Bunnenberg, vero nome di Lale Andersen, sposò nel
1922, a soli 17 anni, il modesto pittore Paul Ernst
Wilke ed ebbe tre figli. Fu poco dopo la nascita
dell'ultimo figlio che il matrimonio si ruppe e
nell'ottobre del 1929 Lale si trasferì a Berlino per
studiare canto.
Poi cominciò a esibirsi nei cabaret berlinesi dove
conobbe il musicista Norbert Schultze, che aveva
appena composto Lili Marleen. Nel 1939 Lale
registrò la canzone, che ottenne un successo
internazionale quando fu mandata in onda nel 1941
dalla Soldatensender Belgrad, la stazione radio delle
forze armate tedesche di occupazione della
Iugoslavia che trasmetteva da Belgrado. Lili Marleen
fu subito popolarissima fra le truppe tedesche al
fronte e presto lo divenne in tutta Europa. Ma i
dirigenti nazisti considerarono deplorevole una
canzone disfattista e antimilitarista che parlava di
un amore triste e del desiderio di un soldato di
lasciare il fronte per tornare dall'amata e il ministro
Joseph Goebbels ne proibì la diffusione: a Lale fu
impedito per nove mesi di esibirsi in pubblico, non
solo a causa della canzone, ma anche per il suo
legame con l'ebreo Rolf Liebermann e la conoscenza
di altri artisti ebrei di Zurigo. Per questo motivo,
come chiarirono le testimonianze raccolte durante il
processo contro il collaborazionismo svolto nel
dopoguerra, Lale Andersen tentò il suicidio con i
barbiturici e per quasi un mese le sue condizioni di
salute furono critiche. Radio Londra in quei giorni
diffuse la notizia imprecisa della imminente morte
dell'artista rinchiusa in un lager. Poté tornare a
esibirsi in pubblico a condizione di non cantare Lili
Marleen. Nel resto degli anni di guerra, Lale
Andersen fece alcune apparizioni in film di
propaganda, cantando anche in inglese. Con la fine
della guerra, Lale si ritirò a Langeoog, una piccola
isola del Mare del Nord.
MARLENE DIETRICH
Il rapporto con la sua patria di origine fu il dramma
della sua vita. Marlene, profondamente legata alla
sua identità tedesca, non perdonava alla Germania il
regime nazista e rifiutò sempre ogni proposta in tal
senso. Durante la guerra, ormai cittadina
americana, accentuò la propria opposizione alla
Germania nazista, con una testimonianza che giunse
ad accompagnare le truppe alleate con le proprie
esibizioni, sia in Nord Africa che sul suolo europeo.
20
La fama della canzone Lili Marleen e dell'interprete
fu di tale dimensione da divenire l'immagine di
universalizzazione del conflitto per gli Alleati,
proponendo l'idea di una guerra non contro le
Potenze dell'Asse, ma per la democrazia e la libertà.
Nel 1947, prima donna della storia, ricevette la
Medal of Freedom, massima onorificenza civile
concessa negli Stati Uniti d'America. Nel 1950 fu
anche insignita dal governo francese della Legion
d'onore, come riconoscimento della sua
testimonianza per la democrazia in tempo di guerra.
Ancora molti anni dopo la fine della Seconda Guerra
Mondiale la valutazione della Dietrich è controversa
in Germania. Alcuni suoi compatrioti la ritennero
una "traditrice" della patria. Quando l'attrice nel
1960 tornò in Germania nell'ambito di una grande
tournée in giro per il mondo, durante una sua
performance, alcuni protestarono, scandendo la
frase "Marlene Go Home". D'altra parte la Dietrich fu
calorosamente accolta da altri tedeschi, fra i quali il
sindaco di Berlino che era stato anche lui un
oppositore del nazismo costretto all'esilio. Quella fu
l'ultima volta che l'artista si recò in Germania.
NORBERT SCHULTZE
Norbert Schultze è nato a Braunschweig in Germania
il 26 gennaio 1911 ed è un compositore e musicista
famoso in particolare per la canzone Lili Marleen. Il
compositore è stato iscritto al partito nazista ed è
autore di marce, canzoni militaresche e
propagandistiche del nazismo. Lili Marleen venne
composta nel 1937 da Schultze su un testo pieno di
nostalgia scritto tredici anni prima dal poeta Hans
Leip mentre stava partendo per il fronte dei Carpazi
(prima guerra mondiale), per tenere alto il morale
delle truppe al fronte. La canzone fu commissionata
da Hitler nel 193738 a Norbert Schulte perché Hitler
voleva incitare i soldati in frontiera. La canzone
parla, invece, di un soldato che vuole tornare dalla
famiglia, infatti poi Hitler scopre il vero contenuto
della canzone, e Joseph Goebbles ne proibì la
diffusione. La canzone è malinconica e carica di
nostalgia. La versione diffusa da Radio Belgrado era
quella registrata l'anno precedente in Germania dalla
cantante Lale Andersen e accolta con freddezza dal
pubblico tedesco. Proprio il boicottaggio nazista
diventa la fortuna del brano. "Lili Marlene", insieme
ad altri dischi invenduti in Germania, era finita a
Radio Belgrado, una delle più potenti stazioni
radiofoniche dell'epoca. La voce di Lale Andersen era
arrivata ovunque e aveva conquistato il cuore dei
soldati di tutte le bandiere. Cosi questa canzone
arrivò anche in America, dove Marlene Dietrich
attrice tedesca emigrata in America prima della
Seconda Guerra Mondiale, la ascoltò e la tradusse in
inglese. Norbert Schultze morì nel 2002.
HANS LEIP (18931983)
Fu un poeta e letterato tedesco e durante la Prima
Guerra Mondiale combatté nell'esercito tedesco sul
fronte orientale dei Carpazi. Dopo essere stato ferito
nel 1917 fu riformato dal servizio militare. Hans Leip
scrisse il testo poetico di Lili Marleen nel 1915
mentre era militare durante la Prima Guerra
Mondiale, prima di partire per il fronte russo. Il
titolo Lili Marleen è una combinazione di due nomi
di donne diverse: il nome della sua ragazza e il nome
di una giovane infermiera, probabilmente della
ragazza di un commilitone.
(d.a.)
21
IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015
22
LILI MARLENE (TESTO ORIGINALE)
«VOR DER KASERNE,
VOR DEM GROßEN TOR,
STAND EINE LATERNE,
UND STEHT SIE NOCH DAVOR,
SO WOLL'N WIR UNS DA WIEDER SEH'N,
BEI DER LATERNE WOLLEN WIR STEH'N,
WIE EINST, LILI MARLEEN.
UNSERE BEIDEN SCHATTEN,
SAH'N WIE EINER AUS,
DAß WIR SO LIEB UNS HATTEN,
DAS SAH MAN GLEICH DARAUS.
UND ALLE LEUTE SOLL'N ES SEH'N,
WENN WIR BEI DER LATERNE STEH'N,
WIE EINST, LILI MARLEEN.
SCHON RIEF DER POSTEN:
SIE BLASEN ZAPFENSTREICH,
ES KANN DREI TAGE KOSTEN!
KAMERAD, ICH KOMM' JA GLEICH.
DA SAGTEN WIR AUFWIEDERSEH'N.
WIE GERNE WOLLT' ICH MIT DIR GEH'N,
MIT DIR, LILI MARLEEN!
DEINE SCHRITTE KENNT SIE,
DEINEN SCHÖNEN GANG.
ALLE ABEND BRENNT SIE,
DOCH MICH VERGAß SIE LANG.
UND SOLLTE MIR EIN LEID GESCHEH'N,
WER WIRD BEI DER LATERNE STEH'N,
MIT DIR, LILI MARLEEN!
AUS DEM STILLEN RAUME,
AUS DER ERDE GRUND,
HEBT MICH WIE IM TRAUME
DEIN VERLIEBTER MUND.
WENN SICH DIE SPÄTEN NEBEL DREH'N,
WERD' ICH BEI DER LATERNE STEH'N
WIE EINST, LILI MARLEEN!»
TRADUZIONE IN ITALIANO
«TUTTE LE SERE
SOTTO QUEL FANAL
PRESSO LA CASERMA
TI STAVO AD ASPETTAR.
ANCHE STASERA ASPETTERÒ,
E TUTTO IL MONDO SCORDERÒ.
CON TE LILI MARLEEN,
CON TE LILI MARLEEN.
O TROMBETTIERE
STASERA NON SUONAR,
UNA VOLTA ANCORA
LA VOGLIO SALUTAR.
ADDIO PICCINA, DOLCE AMOR,
TI PORTERÒ PER SEMPRE IN COR.
CON ME LILI MARLEEN,
CON ME LILI MARLEEN.
DAMMI UNA ROSA
DA TENER SUL CUOR
LEGALA COL FILO
DEI TUOI CAPELLI D'OR.
FORSE DOMANI PIANGERAI,
MA DOPO TU SORRIDERAI.
A CHI LILI MARLEEN?
A CHI LILI MARLEEN?
QUANDO NEL FANGO
DEBBO CAMMINAR
SOTTO IL MIO BOTTINO
MI SENTO VACILLAR.
CHE COSA MAI SARÀ DI ME?
MA POI SORRIDO E PENSO A TE.
A TE LILI MARLEEN,
A TE LILI MARLEEN.
SE CHIUDO GLI OCCHI
IL VISO TUO M'APPAR
COME QUELLA SERA
NEL CERCHIO DEL FANAL.
TUTTE LE NOTTI SOGNO ALLOR
DI RITORNAR, DI RIPOSAR.
CON TE LILI MARLEEN,
CON TE LILI MARLEEN.
TUTTE LE NOTTI SOGNO ALLOR
DI RITORNAR, DI RIPOSAR.
CON TE LILI MARLEEN,
CON TE LILI MARLEEN.»
IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015
RECENSIONI
IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015
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"UNO SPLENDIDO DISASTRO"
TITOLO: Uno splendido disastro
AUTORE: Jamie McGuire
CASA EDITRICE: Garzanti
ANNO: 2013
GENERE: adolescenza, rosa
Abby è una ragazza di 19 anni, che si è trasferita
insieme alla sua migliore amica America in … per
scappare da un passato difficile: padre alcolista,
gioco d'azzardo e mafia.
Frequenta il primo anno di università ed è ben
decisa a non avere più a che fare con tutto ciò. Fino
a che non conosce Travis Maddox, il tipico ragazzo
bello, forte, abituato ad avere quello che vuole e
subito, che ha una ragazza diversa per ogni festa e
attacca briga con molta facilità.
Travis è il ragazzo sbagliato per eccellenza e Abby lo
allontana fin da subito perchè gli ricordava tropo
quello che si era lasciata alle spalle. Travis però non
è tipo che si arrende cos' facilmente e, dopo una
scommessa fatta per gioco, i due si ritrovano a dover
condividere lo stesso tetto per 30 giorni; Abby
scopre che Travis non è il ragazzo che credeva: è
gentile, dolce e appassionato.
Riuscirà Abby a stare lontana da lui e da tutto ciò
che rappresenta?
Giulia Buonerba 3F
„DER GANZ GROßE TRAUM“
TITEL: Der ganz große Traum
REGISSEUR: Sebastian Grobler
JAHR: 2011
PROTAGONISTEN: Daniel Brühl, Burghart Klaußner,
Thomas Thieme
„Der ganz große Traum“ ist ein Film des Regisseurs
Sebastian Grobler. Der Film erzählt davon, wie
Fußball nach Deutschland gekommen ist.
Der Film spielt im Jahr 1874 im Deutschen
Kaiserreich Korrad Kech, ein Englischlehrer, will
seinen Schülern mit einer neuen Methode Englisch
beibringen. Diese neue Methode heißt „Fußball“.
Das Problem ist, dass er sich mit dieser neuen
Methode viele Feinde macht. Fußball wird auch im
Gymnasium, in dem Koch unterrichtet (das „Martino
Khatharinum“), verboten. Am Ende darf die Klasse,
die jetzt eine Fussballmannschaft geworden ist, vor
einer Delegation spielen.
Wenn die Delegation ihr „OK“ gibt, darf man in allen
Schulen des Deutschen Kaiserreiches Fußball
unterrichten. Alles liegt nun in ihren Händen...
Mattia Santoro 3F
ANIMALI DAI NOMI BIZZARRI
Trova le parole elencate in fondo.
Possono essere in orizzontale, in verticale o in obliquo:
IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015
24
Clamidoforno, Gerenuk, Aye Aye, Lampreda, Granchio, Markhor, Orcella asiatica,
Crisocione, Okapi, Narvalo, Umbonia spinosa, Saiga.
Orcella asiatica, una specie di
delfino che vive nei pressi
delle coste e degli estuari di
alcune regioni dell'Asia sud
orientale
Umbonia spinosa, un insetto
dal corpo dalla forma
bizzarra e dai bellissimi
colori. Vive in alcune zone
dell'America latina e nel Nord
Africa Il gerenuk o gherenuc è
un'antilope dell'Africa orientale.
Ha un collo pronunciato e
mangia le foglie più alte degli
alberi, cose che la rendono
simile alla giraffa; per questo
motivo viene anche chiamata
gazzella giraffa o antilope
IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 3 APRILE 2015
ANAGRAMMI
Sapete che cosa sono gli anagrammi?
Semplice!
Gli anagrammi sono delle parole formate da altre parole.
Esempio: Giraffa = Graffio
Che ne dite di mettervi alla prova?
Dietro alle parole qui elencate sono nascosti i cognomi di alcuni insegnanti della nostra
scuola...
PAGARSI=
MIRINO=
SORSI=
BOLSO=
AMBRA=
RIBOLLITE=
OLIVA=
Le soluzioni saranno pubblicate nel prossimo numero.
ILLUSIONI OTTICHE
Mettetevi alla prova e trovate cosa si nasconde dietro a queste immagini.
AMICI ANIMALI: IL CONIGLIO
Con il termine coniglio si definisce un gruppo di animali appartenente alla famiglia dei
leporidi, anche se il termine viene spesso usato per indicare la specie Coniglio europeo
(Oryctolagus cuniculus). Si distinguono dalle lepri per varie caratteristiche: ad esempio, appena nati i
piccoli conigli sono privi di pelo, hanno gli occhi chiusi e sostanzialmente dipendono in modo totale dai
genitori. I conigli, tranne quelli del gruppo "coda di cotone", hanno l'abitudine di vivere in gallerie scavate
nel terreno. L'alimentazione naturale è costituita da erba, foglie secche, semi, radici e cortecce. Essendo
erbivoro mangia però verdure di tutti i tipi, ad esempio sedano, carote o cicoria. Inoltre esistono dei
mangimi confezionati per lui che per essere adatti devono avere delle caratteristiche specifiche.
Immagine 1
Immagine 2 Immagine 3
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BRITISH HUMOR
TEACHER: Your poem is the worst in the class. It's not onlyungrammatical, it's rude and in bad taste. I'm going to sendyour father a note about it.
PUPIL: I don't think that would help, teacher. He wrote it.
A: Doctor, will I be able to play the piano after the operation?B: Yes, of course.A: Great! I never could before!
Teacher: Today, we're going to talk about thetenses. Now, if I say "I am beautiful," whichtense is it?Student: Obviously it is the past tense.
A guy burned both of his ears... so they were askinghim at the hospital how it happened.
He said, `I was ironing my clothing and the phonerang... So, instead of the phone I picked up the ironand burned my ear...`
`But how the heck did you burn the other ear?` Thedoctor asked.
Why did God create man before woman?Because you're always supposed to have a roughdraft before creating your masterpiece.