Il socialismo da Marx al "Che"

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Marco Martini Il socialismo da Marx al “Che” Edizioni ISSUU.COM

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Una breve storia del socialismo, in questo articolo, da quello cosiddetto "scientifico" marxiano ed alle sue presunte attuazioni con Lenin e Stalin, per passare dal trotskismo fino al mito del medico argentino Ernest Che Guevara, il rivoluzionario leggendario, tuttavia non indenne da pesanti ombre.

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Marco Martini

Il socialismo da Marx al “Che”

Edizioni ISSUU.COM

Il Socialismo nella storia contemporanea

Il secolo scorso è stato in gran parte caratterizzato dallo scontro fra due grandi blocchi: quellooccidentale capitalista e quello orientale comunista.

Il Capitalismo come sistema economico e sociale è nato a seguito della rivoluzione industriale,svoltasi in Inghilterra a partire dal 1760 circa. Esso si fonda sul liberismo, cioè su un' economia incui si affermano la libera iniziativa e il libero scambio, mentre l'intervento dello Stato si limita allacostruzione di adeguate infrastrutture che possano favorire il commercio. In ambito politico invecenegli stati Capitalisti vi è l'affermazione delliberalismo, cioè l'affermazione dell' esistenza didiritti fondamentali e inviolabili propri di ogni individuo, per cui i poteri dello Stato devonoincontrare limiti ben precisi per non ledere le libertà di ogni cittadino. E' evidente dunque che nellaconcezione capitalista dello Stato'}' istituzione è subordinata al singolo individuo, e le azioni diognuno tendono tanto alla soddisfazione dei bisogni degli altri che dei propri. Fondamentale diventadunque la concorrenza fra gli interessi dei vari cittadini che permette l~evoluzione economica eetica della società. I principali teorici a cui si rifà l'ideologia capitalista sono Jhon Lockte, AdamSmith e Jhon Maynard Keynes.

Il Socialismo nacque anch' esso a seguito della Rivoluzione Industriale, ma si propose un fine diprotesta e di cambiamento di fronte alla società Capitalista che ne era derivata. In particolare all'interno della dottrina Socialista si riconoscono due principali correnti: quella Comunista che miraalla rivoluzione violenta, e quella Riformista che accetta il capitalismo ma si propone di migliorarloattraverso una legislazione sociale varata in un contesto di democrazia parlamentare. Il socialismo sioppone alliberalismo in ambito politico e al liberismo in ambito economico, chiedendo invece lanazionalizzazione o la socialiizazione di tutte o parte delle attività economiche e dei mezzi diproduzione. Fondamentale e inevitabile nell' ottica socialista è la Lotta di classe per cui la classeproletaria sfruttata nella società Capitalista si batte per un mutamento del ruolo dello Stato o per lasua eliminazione. Principale teorico del movimento Comunista fu Karl Marx che insieme aFriedrich Engels diede vita alt' ideologia Comunista.

.'Lo Stato Marxista e le sue interpretazioni

Basi della filosofia di Marx

Bisogna prima di tutto sottolineare come risulti impossibile comprendere il pensiero di Marx senzaconoscere quello hegeliano. Marx parla infatti di Hegel come suo maestro e come "Verbo";vengono infatti ripresi i concetti di Dialettica e di Alienazione, nonostante si critichi l'astrattezza

del processo descritto da Hegel e il fatto che si debba necessariamente trovare una sintesi nellacontrapposizione fra soggetto e oggetto. Marx, nel tentativo di "rovesciare Hegel dalla testa erimetterlo sui piedi" applica la Dialettica hegeliana alla storia e all' evoluzione della società, e vedenella lotta fra proletari e capitalisti la diatriba fra tesi e antitesi; per Marx inoltre l'Alienazione veraè quella dell' operaio e si manifesta in tre forme: nella produzione degli oggetti; nel lavoroborghese; nel capitalista stesso che lo considera come mezzo e non come fine.

Materialismo Storico e Materialismo Dialettico

Nell' opera "L'ideologia tedesca" Marx fonda il Materialismo, con l'accezione di Economicismo edi opposizione all' Idealismo. Chi si ferma infatti al piano dell' astrazione forma infatti un'Ideologia, non cogliendo cosÌ la realtà della società.Marx afferma che l'uomo è distinto dall' animale per il Lavoro. In seno ad esso egli distingue duecategorie: le Forze Produttive, costituite dai lavoratori, dai mezzi di produzione e dalle conoscenzetecniche, e i Rapporti di Produzione, cioè i rapporti di proprietà dei mezzi di produzione. Questedue categorie formano quindi l'Economia o Struttura, mentre religione, etica, politica, cultura efilosofia astratta formano la Sovrastruttura. Secondo Marx è la Struttura che determina laSovrastruttura e non viceversa, per cui in caso di scontro fra questi due enti è sempre la Struttura auscime vincente. Per Marx anche fra Forze Produttive e Rapporti di Produzione vi è un rapportoconflittuale dal momento che mentre i primi sono in continua evoluzione i secondi pretendono diessere immutabili. Ad esempio durante la Rivoluzione Francese l'economia era determinata dalTerzo Stato mentre non era avvenuto il necessario cambiamento politico e culturale. Marxindividua dunque nel rapporto fra Struttura e Sovrastruttura il Materialismo Storico.Nel proprio Materialismo dialettico egli divide il corso della storia passata in quattro grandiformazioni sociali:La Società AsiaticaLa Società Classica Greco-RomanaLa Società FeudaleLa Società borgheseOgni passaggio da una società all' altra è stato segnato da una lotta fra le Forze Produttive e iRapporti di Produzione; ecco che in quest' ottica anche la classe borghese ha avuto il ruolo chiavedi sostituire l'ormai deceduta Società Feudale del Medioevo. .A queste formazioni sociali Marx ne fa seguire un' altra, la Società Socialista, realizzabile soltantodopo una fase di Dittatura del proletariato.

Il manifesto del Partito Comunista

Durante i propri frequenti spostamenti Marx insieme all'amico Engels nel 1848 si trovò a Londra esi iscrisse alla Lega dei Comunisti, un' associazione inglese a stampo socialista. Per esporre ilprogramma politico della Lega i due scrissero "Il Manifesto del Partito Comunista", un saggio chediventerà il simbolo dell' ideologia rivoluzionaria.Inizialmente vengono distinti i Proletari, cioè coloro che hanno acquisito una Coscienza di classe,dai Sotto-Proletari ricorrendo alla terminologia Aristotelica di Classe in Atto e Classe in Potenza. Idue autori affermano poi che la Lotta di classe è indispensabile e vedono la Rivoluzione comenecessariamente violenta( il grado di violenza varierà poi da Stato aStato). Alla Rivoluzioneseguirà un periodo di Dittatura del Proletariato, una fase in cui il potere proletario possa agireliberamente nel riorganizzare i rapporti di proprietà e di produzione della società capitalista, connecessari interventi dispotici qualora la situazione lo richieda( espropriazione della proprietàfondiaria, requisizioni di siti produttivi ecc.). Una fase di "poteri straordinari" transitoria chesarebbe cessata una volta raggiunte le condizioni necessarie per la gestione comunista della società.

All' interno della Dittatura del Proletariato tutto il capitale sarà situato nelle mani dello Stato, tuttele arterie principali dell' economia( poste e telefoni) saranno centralizzate così come la scuola e leinfrastrutture. Tutti saranno astrattamente considerati uguali, e a ciascuno sarà dato in manierauguale. Nell' opera troviamo anche una critica ai precedenti modelli socialisti, quelli che Marxdefinisce "Falsi socialismi"Il Socialismo Cristiano, che attraverso l'operato della Chiesa vuole impedire alla borghesia diemergere;Il Socialismo piccolo-borghese, cioè dei piccoli proprietari che si alleano con i proletari perchérovinati dalla grande borghesia;Il socialismo conservatore, che aveva il proprio rappresentante in Proudhon, il quale nelI' opera"Che cos'è la proprietà privata?" affermava che essa era un furto ma doveva essere comunqueconservata e divisa in parti uguali;Il Socialismo Utopistico di Saint-Simon, Owen e Furier, che ricercando il bene del proletariato sisono illusi di trovare un accordo con la borghesia.

La società socialista

Fine ultimo della Rivoluzione sarà l'affermazione della Società Socialista. Marx descrive la propriavisione dello Società futura nello scritto "Critica al Programma di Gotha", ma questa descrizionerimane molto vaga e lascia spazio alla fantasia. All'interno della Società Socialista ognuno daràsecondo le proprie possibilità e a ognuno sarà dato secondo i propri bisogni. Marx utilizza il termine"Società" dal momento che lo Stato scomparirà così come le sue leggi. Verranno meno inoltre ladivisioni in classi sociali, la distinzione fra lavori manuali e lavori intellettuali, il Parlamento, cheviene sostituito da una forma di democrazia diretta. Anche la religione, vista come "il grido didolore dell' anima oppressa" non sarà più necessaria, dal momento che scompaiono i problemieconomici e lo sfruttamento de II' uomo sull' uomo. Marx sostituisce dunque all' Homo economicusdella società capitalista un uomo più autentico, creativo, capace di intrattenere un rapportopoliedrico con la società.

Interpretazioni e applicazioni del pensiero Marxista .'

A seguito della formulazione della filosofia socialista di Karl Marx in varie parti del mondo si ècercato di applicare questi ideali con vari tentativi di instaurare una Società Socialista. Tuttaviacoloro che lo hanno fatto hanno spesso interpretato il pensiero Marxista indirizzando le loropolitiche in vari modi.

Menscevismo e Bolscevismo

In Russia nel 1903 il Partito Operaio Socialdemocratico Russo si divise in due ali, quellamenscevica e quella bolscevica. Ciò avvenne soprattutto per la diversa visione che i dueschieramenti avevano del moto rivoluzionario. I Bolscevichi ritenevano che la classe operaiadovesse guidare la rivoluzione in alleanza con i contadini, mentre la visione dei Menscevichi eraquella di una rivoluzione liberale borghese. Inoltre per i menscevichi lo stato doveva essere piùsimile alle democrazie occidentali, e di un approccio graduale al socialismo mentre i bolscevichiauspicavano un passaggio più brusco alla Società Socialista. .

Leninismo

A seguito della rivoluzione Bolscevica del 24 ottobre 1917 il potere in Russia passò nelle mani delPartito Bolscevico e in particolare del suo leader, Vladimir Ilich Uljanov più conosciuto comeLenin. Egli, appena tornato nell'aprile dello stesso anno in Russia dal precedente esilio in Svizzera,stilò le cosiddette "Tesi di Aprile", un programma molto semplice e stilizzato in cui egli promettevala fine della guerra e la distribuzione di pane e terre a tutti i contadini. Egli si pose dunque a capodel moto bolscevico che la notte del 24 ottobre soverchiò il governo moderato di Kerenskijmantenendo poi il potere nella nuova URSS fino alla sua morte avvenuta il22 gennaio del 24. Nellasua visione di Stato Lenin dava molta importanza al Partito, che risultava lo strumento con cui glioperai potevano riuscire nell' intento rivoluzionario. Tuttavia il Partito stesso si doveva fondare sulPrincipio del "centralismo democratico", per cui le decisione venivano prese con un libero voto deimembri, che si impegnavano però a tenere fede a ogni linea tracciata dalla maggioranza. InoltreLenin vedeva come auspicabile un passaggio diretto della Russia· a Dittatura del proletariato. Conquesta visione egli tradiva il pensiero Marxista dal momento che il filosofo aveva previsto larivoluzione in una Società Capitalista e non in una Feudale come ancora era la Russia zarista.

Stalinismo

Dopo la morte di Lenin la direzione del Partito Comunista dell' Unione Sovietica e quindi delgoverno passò a Iosif Vissarionovié Dzugasvili, passato alla storia con il nome di Stalin. Eglimodificò la linea tenuta dal suo predecessore attuando una dittatura dispotica. Il termine Stalinismoacquista una concezione anche culturale dal momento che sotto Stalin, cresciuto in un seminarioortodosso, anche l'ateismo viene esercitato come una religione, che si contrappone in modo

incompatibile alle altre religioni (demolizioni di chiese, messa fuori legge dei sacerdoti e dellepratiche religiose).

Maoismo

Anche la Cina come la Russia visse una sanguinosa Rivoluzione Comunista che portò al potereMao Zedong. La sua politica è divisibile in due fasi: la prima con la Guerra Civile Cinese (prima edurante la Lunga Marcia del 1935) e la seconda da metà degli anni Cinquanta, con la Campagna deiCento Fiori e il Grande Balzo inA vanti che segnarono l'inizio della scissione del blocco sovietico.Negli anni Venti e Trenta Mao sostenne il ruolo della classe contadina nella rivoluzione, incontrasto con il marxismo classico e le indicazioni sovietiche, che volevano appoggiarsi alproletariato cittadino. La riforma agraria e la ridistribuzione delle terre erano considerate il puntoprincipale della rivoluzione. Questa visione può essere considerata una "cinesizzazione" delMarxismo vista l'esigua presenza operaia in Cina a fronte di una numerosissima classe contadina.Dopo una prima fase di collaborazione con l' URSS Mao si distaccò dal nuovo leader sovieticoKruscev cercando di creare per la Cina uno spazio fuori dai due blocchi che allora si spartivano ilmondo. Egli accusò infatti il centralismo russo intravedendo nella struttura pirarnidale sovietica unanuova forza di natura borghese capace di minacciare la rivoluzione e restaurare il sistema dicorruzione e nepotismo.

Trotskismo

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A seguito della morte di Lenin in URSS l'avversario più significativo nella corsa al potere di Stalinfu Lev Davidovié Bronstejn Trotsky. Egli proponeva una nuova visione del Marxismo che sarà poichiamata la "teoria della rivoluzione permanente". Rifacendosi alla frase posta da Marx in'conclusione al Manifesto del. Partito Comunista" Proletari di tutti i paesi, unitevi!" egli affermavache un nuovo Stato socialista non sarebbe stato capace di resistere contro la pressione del mondocapitalista ostile, a meno che la rivoluzione non si fosse rapidamente sviluppata anche negli altriPaesi. Sulla base di queste convinzioni egli indisse nel 1938 la Quarta Internazionale con lo scopodi coordinare i vari partiti Comunisti nelle varie nazioni. Le teoria Trotskista fu accolta con moltasimpatia da vari esponenti del Partito Bolscevico, ma non gli permisero tuttavia di avere la meglionella corsa alla successione di Lenin su Stalin, che affermava invece il "socialismo in un soloPaese". In seguito si ispireranno a questi principi rivoluzionari quali Joaquim Maurin, fondatore delPartito Spagnolo a stampo Marxista, il P.O.U.M., e soprattutto Ernesto "Che" Guevara.

Ernesto "Che" Guevara, il Guerrillero Heroico

Fra i personaggi che più hanno segnato la storia moderna con la loro immagine e il loro esempio viè sicuramente un ragazzo argentino di origini basche, Ernesto Guevara de la Serna, più conosciutocome "Il Che". Questo soprannome gli fu attribuito in Guatemala dai suoi compagni rivoluzionari, acausa della sua abitudine di ripetere spesso l'allocuzione "che", un'esclamazione simile a "hey" ..

Una vita "movimentata"

La gioventù

Nato da una famiglia borghese benestante a Rosario nel 1928, nonostante fosse afflitto dall' asma sidedicò a vari sport, in particolare il rugby. Dotato di una grande cultura, nel corso della propriogioventù si dedicò alla lettura di autori molti variegati, fra i quali Pablo Neruda, Sigmund Freud,Jules Verne e Carl Jung, e come molti suoi coetanei si dedicò lui stesso alla scrittura. Molti aspettiancora rimangono oscuri sulla sua vita, fra i quali la data di nascita e la veridicità della sua laurea inmedicina; studiò infatti all' università di Buenos Aires, ma probabilmente non completò mai il ciclodi studi.

Alla scoperta del Sudamerica

"Il piano: percorrere 8000 chilometri in 4 mesi. Metodo: l'improvvisazione"Ernesto Guevara nel film "I diari della motocicletta"

Nel 1951 partì infatti con un suo vecchio amico, Alberto "Mial" Granado, alla scoperta delcontinente Sudamericano. I due, a bordo di una vecchia moto Norton ribattezzata "La Poderosa",intrapresero un viaggio che li avrebbe dovuti condurre al lebbrosario di San Pablo, lungo le rive delRio delle Amazzoni, dove avrebbero svolto volontariato, ma che si rivelò una vera e propria svoltanella vita di Ernesto. Egli entrò in contatto infatti con la realtà del continente Desaparecido, dalleminiere ai villaggi indigeni, dai lebbrosari alle grandi città fmo a Machu Picchu, iniziando aprogettare i propri ideali rivoluzionari.

Dal Guatemala al trionfo Cubano

Tornato a casa Ernesto terminò velocemente gli studi con lo scopo di ricominciare al più presto ilproprio viaggio. Nel 1953 ripartì infatti visitando vari Stati Sudamericani fino a giungere inGuatemala. Qui entrò a far parte della resistenza che cercava di difendere il governo populista diJacobo Arbenz Guzman che cercava di portare avanti una rivoluzione sociale attraverso varieriforme, contro la rivoluzione appoggiata dagli Stati Uniti che volevano inglobare il piccolo Statocentroamericano nella propria zona d'influenza. In Guatemala conobbe anche vai esuli cubani fra iquali Fidel Castro, che sarà poi suo compagno in molte battaglie.

Costretto a fuggire in Messico, entrò a far parte del "Movimento del 26 luglio", un' associazioneguidata da Fidel Castro che si proponeva di liberare Cuba dal Regime di Fulgencio Batista, che dal1952 governava l'isola sotto il controllo statunitense. Il colpo di stato fu tentato negli ultimi giornidel 1956, ma i rivoluzionari furono costretti a fuggire sulle montagne della Sierra Maestra. I"Barbudos" (così chiamati per la decisione presa di non radersi fino ad un' eventuale vittoriarivoluzionaria) sferrarono il definitivo attacco al potere di Batista nel Dicembre del 1958 con laconquista di Santa Clara, finche il l Gennaio dell' anno seguente Castro entrò vittorioso a L'Avana.Intanto Guevara divenne il secondo personaggio più influente nella politica cubana: ottenne lacittadinanza onoraria, e fu nominato prima Direttore della Banca Nazionale e poi Ministro dell'Industria. In questo ruolo egli intraprese una politica filo-cinese, ispirandosi al "grande balzo inavanti" di Mao Zedong e creando dissapori con Castro, che si era legato allo schieramentosovietico. Intraprese inoltre numerosi viaggi come ambasciatore cubano l'ultimo dei quali siconcluse il 14 Marzo 1965. Due settimane dopo questa data egli scomparve misteriosamente dalla

scena politica. Numerose tesi furono formulate sul destino del Che, nonostante Castro proclamasseche il suo vecchio amico era ancora vivo.

La ripresa della lotta: il Congo e la Bolivia

In realtà, prima di scomparire il Che aveva avuto il compito di organizzare i moti dell' ex CongoBelga, assistendo i rivoluzionari del movimento marxista dei Simba. Nonostante le imprese cubaneGuevara non aveva ricevuto una vera e propria istruzione militare, ed a causa delle cocenti sconfittee dell' asma che lo affliggeva dopo 7 mesi di lotte se ne andò dal Congo, girovagando fra laTanzania, la Repubblica Democratica Tedesca e Praga in clandestinità. Varie voci sul suo destino siinseguirono per tutto il 1967, finche venne confermata la sua presenza in Bolivia, a capo dellaguerriglia comunista. Qui su richiesta di Castro il Partito Comunista Boliviano aveva acquistato unterreno per permettere ai militanti di prepararsi alla battaglia, ma nel marzo del 1967 essi furonocostretti a lasciare il campo base inseguiti dall'esercito regolare appoggiato dalla CIA, che da anniintravedeva in Guevara un nemico temibile. Infme, nell' ottobre dello stesso anno la piccolapattuglia capitanata dal Che venne scovata dall'esercito, e il Che venne fucilato il 9 ottobre. Il suocadavere venne mostrato alla stampa e poi nascosto fino al 1997, anno in cui è stato rinvenuto edefinitivamente a Santa Clara, dove era iniziato il mito del Che .

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Il Che come simbolo

Subito dopo la diffusione delle prime foto del suo cadavere, Ernesto Che Guevara divenne unemblema per la lotta anti-imperialista, al punto che nacque il mito di San Ernesto de La Higuera. Lasua foto, eseguita il 6 marzo 1960 dal fotografo Alberto Korda, è ritenuta la foto più riprodotta dellastoria. Egli fu inoltre simbolo dei moti studenteschi che si stavano sviluppando al momento dellasua morte, nel famoso '68, negli stati capitalisti. Il mausoleo dedicatogli a Cuba è tuttora meta dipellegrinaggi e ancora oggi per i giovani di ispirazione marxista il Che rimane unmodello, tantoche si sprecano le sue immagini su magliette o manifesti.

Guevara e le accuse

D'altro canto, nel corso degli ultimi decenni si è spesso sottolineato la durezza dei metodirivoluzionari che egli auspicava. Egli fu infatti per un periodo a capo del primo campo diconcentramento castrista; i prigionieri erano costituiti da omosessuali, fedeli di una qualsiasireligione oltre a intellettuali e dissidenti alla dittatura Castrista. Egli non negò mai inoltre lefucilazioni avvenute nei propri eserciti, né le esecuzioni dopo processi alquanto sommari durante larivoluzione.

Il pensiero di Che Guevara

" Una vittoria di qualsiasi nazione contro l'imperialismo è una nostra vittoria, come una sconfitta di qualsiasi nazione è una nostrasconfitta "

Il rivoluzionario argentino aveva una visione della rivoluzione simile a quella Trotskista: egliauspicava un moto unitario di tutto il continente Sudamericano, dal momento che riteneva che essofosse in realtà abituato da un' unica popolazione di uguale cultura e origine. Nei suoi discorsitroviamo inoltre spesso sottolineato come sarebbe stato difficile per un singolo Stato portare avantila rivoluzione senza l'appoggio di altre Nazioni, e che la vittoria di ogni movimento anti-imperialista era la vittoria di tutto il movimento. Guevara pensava a Cuba solo come alla primatappa di un processo di liberazione dei popoli oppressi che dovevainvestire il Terzo Mondo, apartire dall' America Latina. Bisognava "creare uno, due, tre, molti Vietnam", per sconfiggerel'imperialismo americano. Negli "Scritti, discorsi e diari della guerriglia" il Che consideraquest'ultima come una vera lotta rivoluzionaria, di un intero popolo contro l'oppressore. Il compitodel guerrigliero, secondo Guevara, è solo quello di rendere visibili le possibilità rivoluzionarie e diaccendere la scintilla della rivolta che deve essere condotta dal popolo e non da un'élite.

Bibliografia

Trattato sulla Moneta, John Maynard KeynesManoscritti Economico- Filosofici, Karl MarxIdeologia Tedesca, Karl MarxkIl Capitale, Karl MarxManifesto del Partito Comunista, Karl MarxCritica al Programma di GothaLettera al Politburo del 19 marzo 1922 , Vladimir LeninRivoluzione Permanente, Lev TrotskiLibretto Rosso, Mao ZedongUn Gitano Sedentario, Alberto GranadoLatinoamericana , Ernesto GuevaraCreare due, tre, molti Vietnam , Ernesto Guevaralo e il Che. Un'amicizia che ha cambiato il mondo, Fidel CastroChe Guevara: A Revolutionary Life, 10n Lee AndersonScritti, discorsi e diari della guerriglia, Ernesto Guevara

FilmografiaChe! , Di Richard FleischerI diari della motocicletta, Di Walter SallesLe ultime ore del Che, Di Romani ScovoliniChe - L'Argentino, Di Steven SoderberghChe - Guerriglia Di Stefen SoderberghIn viaggio con Che Guevara, Documentario di Gianni Minà