Il sistema paese: le politiche di welfare - CROAS Lazio · Rapporto CENSIS 2015 ... AUTOSUFFICIENZA...
Transcript of Il sistema paese: le politiche di welfare - CROAS Lazio · Rapporto CENSIS 2015 ... AUTOSUFFICIENZA...
Il sistema paese: le politiche di welfare
Roma 17 maggio 2016
Carla Collicelli – Fondazione CENSIS
1
La voglia di protezione in una società diseguale
Rapporto CENSIS 2015 (4 12 2015) Una società sconnessa, fatta di solitudini e
di recinti securizzanti Un “limbo italico”, una società “a mezze
tinte” “Cash cautelativo” Nuovi stili di consumo digitali e relazionali e
“sharing economy” Dominio della cronaca
Carla
Col
licel
li Fo
ndaz
ione
Cen
sis
2
Le principali SFIDE OGGI
Crisi economica
Crisi economica
Sostenibilità, crisi di sviluppo e di senso
Trasformazioni sociali
Trasformazioni sociali
Vecchiaia, stranieri, consumi,
individualismo
Innovazione tecnologicaInnovazione tecnologica
Globalizzazione, Accelerazione ritmi,
digitale
Carla Collicelli Fondazione Censis 3
Il Censis degli anni 2000Individualismo, «presente»Lo stallo della mobilitàGli egoismi e le rabbieLe paure e le emotività
Nuovi disagi, nuove povertàNuova domanda, qualità
Nuovi format relazionali: prossimità, solidarietà, tecnologiaConsumi onnivori
Verticalizzazione del potereCrollo della fiduciaItalia fragile e eterodiretta
Carla Collicelli Fondazione Censis4
Società
Welfare
Comunicazione
Politica
L’Italia a pile scariche
Carla Collicelli - Fondazione CENSIS
Stazionarietà
Aspettative
Economia
Riforme
No accumulazione
Capitale sociale
Capitale culturale
Infrastrutture
Formazione
Scomposizione e ricomposizione familiare
6
Ci sono evidenti segnali di SCOMPOSIZIONE
Rallentamento dei flussi: - matrimoni tardivi
- procreazione tardiva Tipologie atipiche: - separazioni e divorzi
- famiglie piccole Diaspore e cittadelle Isole generazionali
2005 2007 2009 2010 2012
% % %
v.a. In migliaia
% %
Famiglie senza nuclei 28,0 28,6 30,2 7.450 30,5 32,2
di cui: una sola persona 26,0 26,6 28,2 6.997 28,6 30,2
Famiglie con un nucleo 70,7 70,2 68,7 16.694 68,2 66,4di cui: coppie senza figli 21,0 21,4 21,0 5.285 21,6 20,4 coppie con figli 41,0 40,1 38,8 9.216 37,7 36,8un solo genitore con figli 8,7 8,7 8,8 2.193 9,0 10,2
Famiglie con due o più nuclei 1,3 1,2 1,1 321 1,3 1,4
Totale famiglie 100,0 100,0 100,0 24.465 100,0 100,0
Carla Collicelli - Fondazione CENSIS 7
Persone sole e famiglie deboli
Le reti di aiuto informale sono in crisi
La rete di parentela è sempre più “stretta e lunga”
Diminuiscono le famiglie aiutate (dal 23% al 16%)
Aumenta l’età dei care giver (da 43 anni a 50)
Aumentano gli aiuti economici (48% di anziani ai giovani e 47% dei giovani agli anziani)
Calano gli aiuti diretti (32% degli anziani)
Carla Collicelli Fondazione Censis
8
I problemi cresceranno nel tempoL’ITALIA AL 2030
Si allunga l’età media della popolazione di quasi 3 anni (47 nel 2030)
La popolazione di 65 anni e oltre sarà il 26,3%. Oggi è il 21,7%
I 65enni nel 2030 avranno davanti altri 20,7 anni se uomini; 24,5 anni se donne
L’indice di dipendenza degli anziani raggiungerà quota 42,6. Oggi è 33,7
9Carla Collicelli Fondazione Censis
Il quadro delle “povertà” della modernità
Povertà materiali- Esclusione sociale degli
outsider (“vite di scarto”)- Malattia e solitudine
- Famiglie monoreddito senza patrimonio e senza entrate autonome e da sommerso
- Lavoratori precari, specie se single
- Anomia e mancata integrazione sociale
- Fragilità sociale
Povertà istituzionali
Povertà post-materialistiche
10
Collicelli Fondazione Censis
Outsider L’utenza principale dei Centri di ascolto
(disoccupati cronici, disadattati, barboni, immigrati irregolari, rifugiati)
Un fenomeno tipico delle società opulente che spingono ai margini alcune categorie di “non integrati”
Una dimensione quantitativamente e qualitativamente marginale
“vittime collaterali del progresso” (Baumann)
11
MALATTIA Le tendenze della disabilità
2010 2020 20400,0
1,0
2,0
3,0
4,0
5,0
6,0
7,0
8,0
9,0
0,0
2,0
4,0
6,0
8,0
10,0
12,0
4,1
4,8
6,7
6,7
7,9
10,7
va
l. a
ss
. m
ilio
ni
va
l. %
ta
ss
o
Summit Unipol CENSIS - Roma 6 luglio 2011
12
Il carico sociale dalle famiglie
Carla Collicelli Fondazione Censis 13
RISCHIO DI POVERTÀ PER LE COPPIE CON FIGLI
(1) Tasso di rischio di povertà (soglia considerata: 60% del reddito mediano equivalente dopo i trasferimenti sociali).(2) Coppie con meno di 65 anni senza figli a carico.
Carla Collicelli Fondazione Censis
14
I giovani un solco generazionale che cresce
Da una persona di un’altra generazione
18,3%
Da una persona di un’altra etnia8,3%
Da una persona di un’altra classe sociale
6,5%
Da una persona di un’altra regione d’Italia
4,3%
ERA IL 7,8% NEL 2002
Da chi si sentono più distanti gli anziani:
Carla Collicelli Fondazione Censis 15
La condizione giovanile
Carla Collicelli Fondazione Censis
16
16
I NEET
Giovani che non lavorano e non studiano
Giovani che fanno volontariato
2 milioni e 240 mila giovani (15-34) che non lavorano e non studiano: quasi tutti al sud 21% per sfiducia e 21% per carico
sociale
2 milioni di giovani (15-29) che fanno volontariato: per fare qualcosa per
gli altri (38%) per ragioni ideali (27%) spesso in maniera
destrutturata
Carla Collicelli Fondazione Censis17
Le «passioni tristi»
Genitori iperoccupati e stressati Figli unici Famiglie monogenitoriali Insistenza sui valori strumentali Disuguaglianze e sottostimolazione di
ampi comparti
Carla Collicelli Fondazione Censis 18
L’emergenza educativa
Carla Collicelli Fondazione Censis 19
Gli stranieri: Il diverso come pericolo e minaccia
Favore per il respingimento dei barconi (67,5%)“Le ronde garantiscono sicurezza” (53,7%)Immigrati irregolari maggiore pericolo per l’incolumità (51,9%) il 62,9% degli italiani è convinto che l’immigrazione sia un problema il 41% crede che gli immigrati siano più violenti degli italiani il 53,8% è convinto che gli immigrati siano poco rispettosi delle leggi italiane il 74% vede un legame tra la presenza di immigrati e la crescita della criminalità
C. Collicelli FondazioneCENSIS 20
Andamento della popolazione di 18 anni ed oltre a rischio di povertà ed esclusione sociale per cittadinanza, 2008-2014 (*) (val. %)
(*) Dati provvisori Fonte: elaborazione Censis su dati Eurostat
Carla Collicelli Fondazione Censis 21
Il disagio psichico Tra 2005 e 2013 secondo Istat: Migliorano le condizioni di salute fisica misurate con l’indice di stato fisico
(l’indice aumenta in media di 0,8 punti)
Peggiora il benessere psicologico. L’indice decresce di 0,7 punti percentuali Diminuisce in particolare tra i giovani fino a 34 anni (in particolare uomini),
gli adulti di 45-54 anni e i residenti al Sud
Per gli stranieri non migliora lo stato fisico, quasi annullandosi il vantaggio del capitale di salute registrato in passato, e lo stato psicologico peggiora di più (-1,7), quando si tiene sotto controllo l’effetto dell’età
L’indice di salute mentale (Mental Health Index - MHI) diminuisce mediamente di 1,6 punti (71,8 controllato per età) a segnalare un peggioramento della salute mentale
Decremento maggiore tra i giovani fino ai 34 anni (-2,7), in misura maggiore tra i maschi, e tra gli adulti di 45-54 anni (-2,6)
Tra i problemi di salute mentale più diffusa la depressione, circa 2 milioni 600 mila persone. Un anziano su 5 soffre di depressione. Tra le donne la quota raddoppia rispetto agli uomini in tutte le fasce di età.
Carla Collicelli - Fondazione CENSIS 22
Peggiora la salute mentale per disoccupati e stranieri
L’indice di salute mentale diminuisce sensibilmente per i disoccupati, in tutte le aree territoriali
Calo ancora più rilevante per gli stranieri residenti in Italia: l’indice si riduce di -4,7 punti, e tra le donne straniere la diminuzione è di 5,4 punti.
Fonte: Istat 2014Carla Collicelli - Fondazione CENSIS 23
Ansie e paure
1. Paure ancestrali (perdita cari, malattie invalidanti, violenza)
2. Paure sociali (posizione sociale, tenore di vita dei figli, casa)
3. Paure collettive e di contesto (catastrofi, terrorismo, epidemie)
Carla Collicelli - Fondazione CENSIS 24
La sensazione di paura e incertezza aumenta con la diminuzione del livello di benessere della famiglia e con l’età
Disagi a RomaFamiglie per tipologia di disagio (val.% e v.a.)
Fonte: indagine Censis, 2011
Famiglie
%v.a.
(in migliaia)
Non autosufficienti 8,1 91Giovani che non lavorano e non studiano 4,7 53Persone con almeno cinquant’anni che cercano lavoro
2,3 26
Disoccupati di lungo corso 4,8 54Disabili/diversamente abili che hanno bisogno di forme di sostegno
6,1 68
Membri che vorrebbero andare a vivere per conto proprio e non ci riescono (per il costo delle case, perché non ha lavoro ecc.)
9,9 112
Reddito basso 9,5 106
SPESA PUBBLICA PER PROTEZIONE
SOCIALE
• In crescita fino al 2009; in discesa dal 2010 più che negli altri Paesi europei
• % su PIL inferiore a Francia, Germania, Svezia, Paesi Bassi; superiore a GB e Spagna
• Spesa per pensioni (vecchiaia e superstiti): +15% rispetto a media UE
• Spesa per famiglia, maternità e disoccupazione al di sotto della media UE
FONDO NAZIONALE PER LE POLITICHE
SOCIALI
• Storica debolezza: da € 520 milioni (2009) a € 263 milioni (2014)
FONDO NAZIONALE PER LA NON-
AUTOSUFFICIENZA
• In decremento (da € 400 milioni nel 2009 a € 340 milioni nel 2014) a fronte di una dinamica crescente del numero di disabili presenti e futuri (4,1 milioni nel 2010, 4,8 milioni nel 2020, 6,7milioni nel 2040
SPESA SANITARIA PRIVATA DEI CITTADINI
• Solo in parte coperta da meccanismi di tipo assicurativo: la spesa privata aggiuntiva per prestazioni non coperte è per l’87% a carico dei pazienti (Germania 56,8%; Francia 34,2%; Stati Uniti 23,9%)
LA DIFFICILE SOSTENIBILITA’ DEL WELFARE ITALIANO
Carla Collicelli Fondazione Censis
26
In nome della sostenibilità economica si rischia di minare la sostenibilità sociale
Carla Collicelli Fondazione Censis
27
27
Viste le difficoltà ad accedere alla sanità pubblica gli italiani quindi ……..
..o rinviano le
prestazioni (9,1
milioni)
..o rinviano le
prestazioni (9,1
milioni)
…o si rivolgono a
sanità privata o
intramoenia (12,2
milioni)
…o si rivolgono a
sanità privata o
intramoenia (12,2
milioni)
Carla Collicelli Fondazione Censis28
Per la salute, mettono mano al portafoglio
Carla Collicelli Fondazione Censis
Oltreitaliani maggiorenni
dichiarano che rispetto a qualche anno fa
hanno fatto più ricorso a prestazioni sanitarie pagate interamente di
tasca propria, nella sanità privata o in
intramoenia
12.200.000
29
GIUDIZIO NEGATIVO SUL FEDERALISMO SANITARIO
ITALIANO
GIUDIZIO NEGATIVO SUL FEDERALISMO SANITARIO
ITALIANO
11
Fonte: indagine Censis, 2014Carla Collicelli Fondazione Censis
SOSTENIBILITA’ DELLA SPESA
31
Famiglie che per le difficoltà nel coprire col proprio reddito il costo del servizio, o la quota a loro carico, hanno intaccato consumi e risparmi,
per area geografica e tipologia familiare (val. %)
Fonte: indagine Censis, 2015
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
60,0
70,0
57,9
41,735,7
50,055,6
29,4
62,5
34,8
45,8
Carla Collicelli Fondazione Censis
CRESCE LA DOMANDA DI INTEGRAZIONE PUBBLICO-PRIVATO
Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole Italia Lazio
44,252,3
48,042,0 45,6 44,7
45,838,4
38,5 50,1 44,6 46,1
7,2 7,16,3
3,4 5,7 7,12,8 2,2
7,2 4,5 4,1 2,1
Farà affidamento principalmente sui servizi privati, anche grazie ad uno o più strumenti assicurativi
Integrerà i servizi pubblici con quelli privati, grazie a strumenti integrativi e/o assicurativi
Integrerà i servizi pubblici con quelli privati quando necessario, pagando di tasca propria
Ritiene che la sanità pubblica offrirà copertura sufficiente
Fonte: indagine Censis – Unipol 2012
Gli strumenti sui quali la famiglia potrà contare per affrontare i rischi e le future necessità assistenziali (per ripartizione geografica)
Carla Collicelli Fondazione Censis
32
Si scalfisce anche il tradizionale «atteggiamento solidarista» degli italiani
Carla Collicelli Fondazione Censis 33
LA CRISI DI MATURITA’ DEL WELFARE EUROPEO
CRESCE LA DOMANDA DI TUTELA SOCIALE
EVOLUZIONE DELLA STRUTTURA DEMOGRAFICA
CAMBIAMENTI SOCIO-CULTURALI
Individualità e personalizzazioneAuto-tutela
Reciprocità e volontariato
Aumento speranza di vitaCrescita popolazione anziana (( ) )
ESTENSIONE OFFERTA (ANCHE PRIVATA) DI
WELFARE
AUMENTO SPESA PER PROTEZIONE SOCIALE
I TRE PILASTRI DEI MODERNI STATI SOCIALI
BASE prestazioni essenziali per tutti, da erogare e finanziare sulla base della fiscalità pubblica (grandi rischi salute, reddito minimo, pensione sociale, ecc.)
INTERMEDIOprestazioni integrative, definibile ed erogabile nel rapporto tra cittadini, organizzazioni di mutualità collettiva professionale e territoriale, terzo settore e reticoli di solidarietà sociali
AVANZATO liberamente gestito attraverso rapporti con il mercato e con soggetti assicurativi, svincolato da assetti e schemi statuali o categoriali
OCCORRE RIPENSARE IL MODELLO DI WELFARE
Carla Collicelli Fondazione Censis
34
IL MODELLO TEDESCO-CONTINENTALE(Germania, Austria, Francia, Belgio)
• Principio regolatore: solidarietà tra attivi e non attivi (assicurazioni sociali obbligatorie)
• Rapporto pubblico / privato: economia sociale di mercato• Copertura: selettiva in base alla posizione lavorativa
IL MODELLO ANGLO-SASSONE(Regno Unito, Irlanda)
• Basso livello di protezione sociale• Elevato ricorso al mercato per l’acquisto di assicurazione privata• Unificazione delle responsabilità amministrative (Social Insurance
Found /National Health Service)• Copertura: universale ma solo per la sanità
IL MODELLO SCANDINAVO(Danimarca, Finlandia, Svezia, Paesi Bassi)
• Investimenti pubblici cospicui• Forte peso della leva fiscale• Copertura: universale
IL MODELLO MEDITERRANEO(ITALIA, Grecia, Portogallo, Spagna)
• Importanza della leva pensionistica • Dimensione contributiva finanziamenti• Frammentazione tra tipologie e comparti economici ed occupazionali
Nuovi criteri generali (comuni a tutti i Paesi europei):
• Funzione redistributiva dello Stato• Tutela dei più bisognosi• Ruolo dei legami parentali e comunitari
• Peso del lavoro dipendente e della concertazione tra parti sociali
• Rilevanza della dimensione locale e territoriale
• Mix tra soggetti pubblici e privati nell’erogazione dei servizi
INTRECCIO CRESCENTE TRA FORME DI TIPO ASSICURATIVO E DI TIPO
UNIVERSALISTICO
UN WELFARE EUROPEO IN CERCA DI (NUOVA) IDENTITA’
Carla Collicelli Fondazione Censis
35
Puntare alla sostenibilità sociale a lungo termine
Sviluppare un concetto di sostenibilità di ampio respiro e di lungo raggio
Connettere le politiche di bilancio alle più ampie strategie di innalzamento della qualità e delle performance dei servizi sanitari, pena un ampliamento delle fratture regionali e di quelle sociali all’interno del paese
Dare massima importanza e massimo spazio agli obiettivi finali di salute e benessere, alle esigenze reali degli utenti (empowerement), al buon uso delle risorse, all’etica professionale, all’innovazione
Carla Collicelli Fondazione Censis 36
Rilanciare il modello sociale e ripensare la sostenibilità
Carla Collicelli Fondazione Censis
37
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
Carla Collicelli - Fondazione CENSIS
www.censis.it www.forumbm.it
Carla Collicelli Fondazione Censis 38