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NOTA APPICATIVA – Incendi Boschivi CAE utilizza telecamere termiche per rilevare in anticipo gli incendi. Gli incendi boschivi sono una delle minacce più gravi per l’ecosistema pugliese. FLIR PT-HD – una componente chiave per combattere gli incendi in questa regione IL SESTO SENSO DI FLIR AIUTA A PREVENIRE GLI INCENDI IN PUGLIA IL CONTESTO La Puglia è una regione dalla bellezza indiscutibile, ma il suo patrimonio boschivo non è vastissimo. In tutto, il territorio coperto da boschi è di circa 14.100 ettari, di cui quasi il 30% appartiene alle province di Bari e BAT. Per le amministrazioni pubbliche, difendere e preservare questo patrimonio, e in particolare l’area situata all’interno delle Murge, non è compito facile, sia per la complicata configurazione orografica sia per le alte temperature e la scarsità di precipitazioni che si rilevano durante il periodo estivo. Gli incendi boschivi sono infatti una delle minacce più serie all’ecosistema pugliese, sia quando sono di origine naturale sia quando sono opera dell’uomo (per dolo o disattenzione). Presidiare puntualmente il territorio con professionisti e volontari è una soluzione non sufficiente, visto che ogni anno soprattutto gli incendi di origine dolosa provocano ingenti danni al patrimonio naturalistico, e quindi anche notevoli perdite economiche. Per questo motivo l’Agenzia Regionale per le attività Irrigue e Forestali (A.R.I.F.) della regione Puglia ha deciso di intraprendere una serie di iniziative volte a tutelare questo patrimonio, tra cui il ricorso a tecnologie di telecontrollo per integrare l’osservazione diretta da parte del personale. LA SFIDA La rilevazione degli incendi boschivi non è facile. I focolai, infatti, possono partire da zone non visibili a occhio nudo perché coperte da creste o rilievi, e in ogni caso l’osservatore umano si accorge di un principio di incendio quando ormai è troppo tardi per intervenire efficacemente. Per questo motivo in molte aree, in tutto il mondo, vengono adottate videocamere termiche, in grado di rilevare un aumento di temperatura anomalo sul territorio prima che si verifichino fenomeni visibili come il fumo o le fiamme estese. Alla ricerca di una soluzione veramente efficace ma sostenibile economicamente, l’Agenzia Regionale ha indetto una gara per il monitoraggio dei boschi, utilizzando fondi europei, che ha visto la partecipazione di cinque diversi gruppi di aziende. Dopo una lunga fase di analisi, la scelta è caduta su CAE, un System Integrator che ha una grande esperienza nel settore della protezione da rischi ambientali, il partner ideale per l’implementazione di una rete di telecamere termiche che coprissero il territorio dell’alta Murgia e permettessero la rilevazione precoce degli incendi. Le videocamere termiche evolute FLIR Triton PT-Series HD sono il cuore di un progetto realizzato da CAE per proteggere il patrimonio boschivo del Parco dell’Alta Murgia.

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NOTA APPICATIVA – Incendi Boschivi

CAE utilizza telecamere termiche per rilevare in anticipo gli incendi.

Gli incendi boschivi sono una delle minacce più gravi per l’ecosistema pugliese.

FLIR PT-HD – una componente chiave per combattere gli incendi in questa regione

IL SESTO SENSO DI FLIR AIUTA A PREVENIRE GLI INCENDI IN PUGLIA

IL CONTESTOLa Puglia è una regione dalla bellezza indiscutibile, ma il suo patrimonio boschivo non è vastissimo. In tutto, il territorio coperto da boschi è di circa 14.100 ettari, di cui quasi il 30% appartiene alle province di Bari e BAT.

Per le amministrazioni pubbliche, difendere e preservare questo patrimonio, e in particolare l’area situata all’interno delle Murge, non è compito facile, sia per la complicata configurazione orografica sia per le alte temperature e la scarsità di precipitazioni che si rilevano durante il periodo estivo. Gli incendi boschivi sono infatti una delle minacce più serie all’ecosistema pugliese, sia quando sono di origine naturale sia quando sono opera dell’uomo (per dolo o disattenzione).

Presidiare puntualmente il territorio con professionisti e volontari è una soluzione non sufficiente, visto che ogni anno soprattutto gli incendi di origine dolosa provocano ingenti danni al patrimonio naturalistico, e quindi anche notevoli perdite economiche. Per questo motivo l’Agenzia Regionale per le attività Irrigue e Forestali (A.R.I.F.) della regione Puglia ha deciso di intraprendere una serie di iniziative volte a tutelare questo patrimonio, tra cui il ricorso a tecnologie di telecontrollo per integrare l’osservazione diretta da parte del personale.

LA SFIDALa rilevazione degli incendi boschivi non è facile. I focolai, infatti, possono partire da zone non visibili a occhio nudo perché coperte da creste o rilievi, e in ogni caso l’osservatore umano si accorge di un principio di incendio quando ormai è troppo tardi per intervenire efficacemente. Per questo motivo in molte aree, in tutto il mondo, vengono adottate videocamere termiche, in grado di rilevare un aumento di temperatura anomalo sul territorio prima che si verifichino fenomeni visibili come il fumo o le fiamme estese.

Alla ricerca di una soluzione veramente efficace ma sostenibile economicamente, l’Agenzia Regionale ha indetto una gara per il monitoraggio dei boschi, utilizzando fondi europei, che ha visto la partecipazione di cinque diversi gruppi di aziende.

Dopo una lunga fase di analisi, la scelta è caduta su CAE, un System Integrator che ha una grande esperienza nel settore della protezione da rischi ambientali, il partner ideale per l’implementazione di una rete di telecamere termiche che coprissero il territorio dell’alta Murgia e permettessero la rilevazione precoce degli incendi.

Le videocamere termiche evolute FLIR Triton™

PT-Series HD sono il cuore di un progetto realizzato da CAE per proteggere il patrimonio boschivo del Parco dell’Alta Murgia.

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Il sistema ha già prodotto risultati eccellenti, salvando i nostri preziosi boschi per le generazioni future.

CAE ha installato 6 stazioni complete, ciascuna dotata di una sistema FLIR Triton PT-Series HD.

LA SOLUZIONE“Sfruttando le migliori tecnologie presenti al momento sul mercato,” racconta Luca Papandrea, Operations Manager di CAE, “abbiamo proposto una soluzione che comprende le videocamere FLIR e un nostro software basato su un nucleo di programma sviluppato dalla spagnola SR7, già utilizzato con successo in altri progetti all’estero.”

Invece di utilizzare modelli di termocamere “radiometriche” (in grado di fornire a distanza, senza contatto fisico, il valore della temperatura dei corpi), CAE ha scelto videocamere termiche “termografiche” di sicurezza le cui immagini, interpretate dal software intelligente, vengono utilizzate per individuare gli incendi nella primissima fase, anche in assenza di fumo e di fiamme evidenti.

I dati provenienti dalle videocamere confluiscono in streaming verso una centrale operativa in cui il software, 24 ore su 24, elabora i dati e monitora automaticamente il territorio (mappato attraverso un sistema GIS nei computer della centrale), avvisando il personale con un allarme in caso di anomalia.

L’IMPLEMENTAZIONECAE ha installato 6 postazioni complete, ciascuna dotata di una telecamera termica/video FLIR Triton™ PT-Series HD (il modello racchiude sia il sensore FLIR dello spettro termico sensibile alla radiazione LWIR sia quello luce visibile ad alta risoluzione), una stazione meteo, un sistema sofisticato di alimentazione (quasi tutte le postazioni funzionano a pannelli solari) e un sistema trasmissivo costituito da una rete di comunicazione a microonde progettata ad hoc più una rete di backup in banda UHF e GPRS.

“Ogni postazione,” spiega Papandrea, “permette di coprire un raggio di circa 15 chilometri. La rete completa, che comprende anche due ripetitori, consente di monitorare l’intero territorio dell’alta Murgia. Grazie alla nostra esperienza nel settore della Protezione Civile, siamo riusciti a implementare un sistema ridondante e operativo senza interruzioni (a partire dall’alimentazione elettrica). Sul fronte della ricerca, collaboriamo con l’Università della Calabria per continuare a studiare la dinamica della propagazione degli incendi.”

Le telecamere si spostano con movimenti programmati monitorando il territorio sia nello spettro degli infrarossi sia del visibile. Gli allarmi vengono rilevati in centrale (c’è sempre almeno una persona attiva) attraverso un segnale acustico e visivo. L’operatore, osservando le immagini e analizzando anche i fotogrammi precedenti all’evento, decide poi se confermare l’allarme mettendosi in contatto con le squadre sul territorio.

I RISULTATIIl sistema integrato, con videocamere termiche FLIR e software basato sull’algoritmo SR7 ha già dato ottimi risultati in tutto il mondo, permettendo di salvare decine di migliaia di ettari di boschi. “Questa è la prima volta che viene implementato in Italia,” conclude Papandrea, “e primi test confermano che l’Ente Regionale ha avuto un approccio innovativo e lungimirante scegliendo la nostra soluzione: il sistema ha dimostrato di essere affidabile, riducendo al minimo i falsi allarmi e mostrando di essere molto efficiente anche nella fase di intervento: il software infatti consente di prevedere la direzione della propagazione degli incendi, per indirizzare l’intervento delle squadre sul campo.”

In futuro, la soluzione potrà essere ulteriormente ampliata ed integrata con termocamere FLIR montate su mezzi in movimento oppure sempre su postazioni fisse di monitoraggio anche con modelli raffreddati come la Triton™ PT-602CZ HD, tutte tecnologie che FLIR ha già nella sua gamma d’offerta.

For more information, please visit: www.flir.com/security

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