IL SENSO DI CARRÈRE PER LA BANALITÀ DEL BENE E DEL MALE - Repubblica 29.12.2012

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A chi, mesi fa, mi consigliava di leggerla rispondevo: «Perché dovrei dedicare del tempo alla biografia di un infame fascio comunista russo?». Poi, la setti- mana scorsa, votando il libro dell’anno per la book- list di Repubblica mi sono trovato a indicare come primo in classifica Limonov di Emmanuel Carrère. Opinione condivisa da altri, dato che primo si è piazzato. Adesso non mi resta che spiegare perché ho continuato a “tappare” con cre- scente entusiasmo in basso a destra sullo schermo del kindle per seguire questo essere da Mosca a New York, da Parigi alla Ser- bia. La ragione per cui alla fine ho deciso di leggere Limonov non è che mi fido dei consigli. Mi fido degli autori. Mi strafido di Em- manuel Carrère. Soprattutto quando non fa fiction, ma racconta una vita, «vite che non sono la sua», ma ancor più per quello che con- sideravo fino a Limonov , il suo capolavoro: L’avversario. An- che lì, la storia di un piccolo grande infame: l’uomo che sterminò la famiglia per non stato prima o poi Limonov, ma soprattutto avresti voluto, pri- ma o poi, essere Limonov. Per esagerare, perdere alla gran- de, ritrovarti al tavolo, sceglie- re per dispetto e credere per ri- spetto. Di che cosa, infine? Non di un’idea, né degli altri o di se stessi, ma della vita in sé, in quanto esperienza. È come se Limonov avesse scritto la propria autobiografia viven- do. Domandandosi ad ogni bivio: che co- sa sarebbe più inte- res- Mazzacurati, che il giornali- smo deve mantenere “la giu- sta distanza”, il compito della letteratura è annullarla, pene- trare la Storia, qualunque sto- ria. L’amore richiede una ver- sione compassionevole della verità, la politica una illusoria, la letteratura richiede la verità Da “L’avversario” a “Limonov”, lo scrittore francese ci mostra i bivi dell’esistenza GABRIELE ROMAGNOLI IL SENSO DI CARRÈRE PER LA BANALITÀ DEL BENE E DEL MALE CANAGLIA BIOGRAFIA

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7/30/2019 IL SENSO DI CARRÈRE PER LA BANALITÀ DEL BENE E DEL MALE - Repubblica 29.12.2012

http://slidepdf.com/reader/full/il-senso-di-carrere-per-la-banalita-del-bene-e-del-male-repubblica-29122012 1/2

A

chi, mesi fa, mi consigliava di leggerla rispondevo:«Perché dovrei dedicare del tempo alla biografia diun infame fascio comunista russo?». Poi, la setti-mana scorsa, votando il libro dell’anno per la book-list diRepubblicami sono trovato a indicare come

primo in classifica Limonov di Emmanuel Carrère. Opinionecondivisa da altri, dato che primo si è piazzato. Adesso non miresta che spiegare perché ho continuato a “tappare” con cre-scente entusiasmo in basso a destra sullo schermo del kindle perseguire questo essere da Mosca a New York, da Parigi alla Ser-bia.

La ragione per cui alla fine ho deciso di leggereLimonov nonè che mi fido dei consigli. Mi fido degli autori. Mi strafido di Em-manuel Carrère.

Soprattutto quando non fafiction, ma racconta una vita,«vite che non sono la sua», maancor più per quello che con-sideravo fino aLimonov , il suocapolavoro: L’avversario. An-che lì, la storia di un piccologrande infame: l’uomo chesterminò la famiglia per nonrivelare la menzogna che erala sua esistenza, anni passati afingersi un medico con un in-carico in una organizzazione

internazionale. Ha fiuto nellascelta, Carrère. Individua de-clinazioni decifrabili del Male.

Decifrabili attraverso la let-teratura. Se è vero, come inse-gnava un cronista in un film di

stato prima o poi Limonov, masoprattutto avresti voluto, pri-ma o poi, essere Limonov. Peresagerare, perdere alla gran-de, ritrovarti al tavolo, sceglie-re per dispetto e credere per ri-spetto. Di che cosa, infine?Non di un’idea, né degli altri odi se stessi, ma della vita in sé,in quanto esperienza. È comese Limonov avesse scritto lapropria autobiografia viven-do. Domandandosi adogni bivio: che co-

sa sarebbepiù inte-res-

Mazzacurati, che il giornali-smo deve mantenere “la giu-sta distanza”, il compito dellaletteratura è annullarla, pene-trare la Storia, qualunque sto-ria. L’amore richiede una ver-sione compassionevole dellaverità, la politica una illusoria,la letteratura richiede la veritàe basta. Sulle cose e sulle per-sone.

Carrère non si preoccupache il protagonista della suanarrazione sia un eroe, nep-pure che sia positivo. Noncerca di empatizzare, vuolesoltanto rendere conto.Non si innamora della ca-naglia, appena tu lettorestai per farlo ti gela ricor-dandoti che sarebbe unsentimento mal riposto.

Ogni volta che stai per

odiarlo fa l’operazioneinversa e ti rammentache la debolezza è uma-na, troppo umana e tul’hai condivisa. Anchetu, se hai vissuto, sei

Da “L’avversario” a “Limonov”, lo scrittorefrancese ci mostra i bivi dell’esistenza

GABRIELE ROMAGNOLI

IL SENSO DI CARRÈREPER LA BANALITÀ

DEL BENE E DEL MALE

La letteratura nonè come l’amore:richiede la veritàe basta. Sulle cosee sulle persone

CANAGLIABIOGRAFIA

7/30/2019 IL SENSO DI CARRÈRE PER LA BANALITÀ DEL BENE E DEL MALE - Repubblica 29.12.2012

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della caduta di un impero.

Questi sono due livelli di lettu-ra superficiali. Inseguendo Li-monov Carrère va a caccia diuna dote che ha intuito sotto isuoi strati di malanimo e vel-leità: la purezza.

Nella sua versione Limonov è carne viva e ossa rotte. Èun’espressione liberata dallasovrastruttura del pudore. Piùche un re nudo, un sudditosquartato, viscere e bile, le ar-terie come un tracciato. Ci so-no molte scene in cui questiconcetti esplodono. Ne ricor-do due, legate entrambe allesue passioni amorose. In unaLimonov, annoiato dal di-scorso di Solzenicyn in tv, so-domizza la propria moglie. Èmolto più che gridare: «La co-razzata Potemkin è una boiata

pazzesca». È sincerità in azio-ne, connubio di cervello elombi che sancisce la preva-lenza dell’essere sul dover es-sere. Dissenso verso il dissi-dente non per conformità alpotere, ma al piacere.

Nell’altra scena Limonov torna a casa e trova la secondamoglie, ninfomane e drogata,sfatta sul letto, che lo imploradi non giudicarla senza prima

averla scopata. E lui lo fa. L’a-vrebbe fatto anche senza ri-chiesta. È la sua forma di ac-cettazione degli altri, di sé,della vita stessa. Come in unmatrimonio di rito cattolico:in salute e in malattia, neltrionfo e nel fiasco. Dovunquee comunque. È questo che gliconsente di oscillare tra gli op-posti, trovare il buono nelmarcio, sopravvivere ad ognitrapasso storico.

Limonov non è né Hitler néGandhi, è una figura laterale

nella parata del destino, la ba-nalità del bene e del male so-vrapposte in una sola figura.Ci voleva l’occhio di Carrèreper scorgerla, dandole luce everità. È una verità che ci ap-partiene, portata all’estremo:tutti abbiamo dentro bivi ter-ribili che possiamo conviverecon qualunque scelta e qual-siasi conseguenza.

sante per il prossimo capitolo?

 Ah, certo: che andassi in Ser-bia e frequentassi Arkan. A Carrère non rimaneva che se-guire le tracce. In apparenza.

In realtà occorreva molto dipiù: bisognava saper arrivareal nucleo della vicenda, al cuo-re del protagonista.

Pagina dopo pagina la do-manda che aveva inizialmen-te precluso la lettura è diven-tata: «Perché mi sto appassio-nando alla biografia di un rosi-cone che ha fatto successoraccontando il proprio falli-mento?». Il cuore diLimonov ,

inteso come libro, non è ildiario avventuroso di

un simpatico cial-trone e nep-

pure il ri-flesso di-s t o r t o

© RIPRODUZIONE RISERVATA 

Ci troviamo configure laterali nellaparata del destino:carne viva

e ossa rotte

Il libro del 2012di “Repubblica”

Su “Repubblica”di ieri è uscita la

booklist 2012 sceltadai nostri giuratiche ha premiato“Limonov” (Adelphi)come libro dell’anno.Tra i giurati ancheRomagnoli che quiracconta perchéha scelto Carrère

SI POSSONO raccontare i diversi modi incui si diventa genitori scrivendo unaspecie di manuale di Pellegrino Artusinel quale però si usa un solo ingrediente,il cioccolato? A scrivere il ricettario dellafamiglia adottiva (e non) è Patrizia Ma-

sotti, con il “fondente contributo” di An-drea Lucatello. Tre bambini etiopi lei,due femmine lui (avute con la feconda-zione assistita); una alle prese con l’inte-grazione, l’altro più semplicemente conle “coliche”.

Il piccolo diario-vademecum si intito-la Cacao 60% (ilmiolibro.it, pagg. 133,euro 13,50) un po’ per l’affinità cromati-ca con Mutu, Leta e Alem, un po’ perchéil cioccolato tradizionalmente è il cibodegli dei e l’esperienza raccontata, con

tutti i problemi, i disagi, le realtà più dif-ficili, le soddisfazioni, la commozione, lesorprese, è comunque divina. E alloraecco tutti i consigli per superare l’impat-to con psicologi ed Enti, ecco i segreti persopravvivere in sala parto. Ecco le picco-

le battaglie quotidiane per superare labarriera del colore della pelle, ecco lenotti seduti sul divano per far addor-mentare le creature. Non ci sono novitào segreti svelati nel libretto della Masot-ti ma una narrazione ironica, intensa,buffa (le “parentesi” di Lucatello sul pe-so del pupo o sulle feste per infanti sonotestimonianze di vita tragicamente esi-laranti) di un’esperienza “unica”: diven-tare un “nucleo”.

“Cacao 60%” è un manuale di sopravvivenza per padri e madri alle prese con figli e famiglie

PICCOLO RICETTARIO PER GENITORI

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IL LIBRO

“Cacao 60%”di PatriziaMasotti(ilmiolibro.it)

 ALESSANDRA ROTA 

I suoi personaggi non sono grandi eroi negativima ci mettono di fronte a debolezze che condividiamo