Il senso della genealogia di Gesù

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8/19/2019 Il senso della genealogia di Gesù http://slidepdf.com/reader/full/il-senso-della-genealogia-di-gesu 1/3 Il senso della genealogia di Gesù La nostra storia è il risultato di un’infinità di possibilità che si “materializzano” in circostanze concrete, che, però, pur concretizzandosi in precise coordinate spazio temporali, in qualche modo si “universalizzano”. Il nostro stesso !", in quanto risultato di innumerevoli possibilità, lo dimostra, nonostante noi, come persone, siamo molto pi# di esso. $a la nostra storia, e la storia in %enere, è fatta anche dalle nostre scelte, che ci manifestano e ci formano. i fatto ciò che siamo, lo siamo anche in rapporto alle relazioni che stabiliamo con le altre  persone, e innanzi tutto con io, attraverso le nostre scelte libere.  !oi siamo come io ci ha pensato, ma anche come noi ci pensiamo in rapporto al pensiero divino, siamo il pro%etto di io, ma anche come ci realizziamo in rapporto a quel pro%etto. &iò che “manca” alla creazione è lo sviluppo che essa richiede e che ci chiama in causa' in un certo senso questo sviluppo ci appartiene, ma, anche, ci manca per essere pienamente noi come persone realizzate' noi siamo secondo la %razia divina, ma anche secondo la nostra volontà. (iamo le nostre  potenzialità, ma anche la nostra realtà concreta. ) ciò che siamo si realizzerà pienamente nella vita eterna, anche in relazione alla nostra risposta. L’anima umana, per relazionarsi con %li altri attraverso i criteri della propria natura, si esprime e comunica col corpo e con la psiche, attraverso la cultura, che è il risultato dell’azione dello spirito umano con la materia del suo corpo e del creato. *ur coi suoi limiti, dovuti ai limiti umani, la cultura risulta un mezzo naturale atto a trasmettere l’informazione spirituale. La cultura, perciò, sempre in mutamento, e sempre chiamata in qualche modo ad evolversi, si intreccia profondamente con la storia e con la nostra storia. *oich+ siamo chiamati a sviluppare il pro%etto di io concretamente, cioè attraverso quelle  possibilità che si “materializzano” nella realtà della nostra vita di tutti i %iorni, risulta interessante,  per capire me%lio chi siamo, tracciare, anche solo approssimativamente, le coordinate storiche, e di conse%uenza culturali, che hanno condotto a noi e che sono in relazione con quelle di o%ni altra  persona. (ebbene lacunose, le tracce della nostra storia ci danno de%li indizi che ci aiutano a capire me%lio chi siamo. La storia, infatti, parla dell’uomo, e di o%ni sin%olo uomo, un po’ come un frammento fossile dà notizie di quel sin%olo or%anismo che lo ha prodotto, ma anche del %enere a cui quell’or%anismo apparteneva, relazionando il tutto all’ambiente che lo circondava. La mia storia si intesse con la cultura della mia città o delle mie città-, della mia re%ione, del mio  popolo. $a anche con la storia dell’umanità, sia attraverso %li incontri “diretti”, che attraverso quelli “indiretti”. $a si relaziona soprattutto con la storia della salvezza, di cui la mia personale storia diventa parte, divenendo la storia della mia salvezza. (toria della salvezza e storia del mondo non si possono dis%iun%ere' la storia si colora di salvezza e la salvezza è l’anima della storia e le da un senso. In un certo senso, se la mia storia è nella storia della salvezza, anche la compendia. (toria e storia della salvezza' come una stessa storia, ma su piani diversi. ue piani senza confusione, ma indissolubilmente uniti, in cui la salvezza assume la storia. La /ibbia ne è la testimonianza.

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Il senso della genealogia di Gesù

La nostra storia è il risultato di un’infinità di possibilità che si “materializzano” in circostanze

concrete, che, però, pur concretizzandosi in precise coordinate spazio temporali, in qualche modo si

“universalizzano”. Il nostro stesso !", in quanto risultato di innumerevoli possibilità, lo dimostra,

nonostante noi, come persone, siamo molto pi# di esso.

$a la nostra storia, e la storia in %enere, è fatta anche dalle nostre scelte, che ci manifestano e ci

formano. i fatto ciò che siamo, lo siamo anche in rapporto alle relazioni che stabiliamo con le altre

 persone, e innanzi tutto con io, attraverso le nostre scelte libere.

 !oi siamo come io ci ha pensato, ma anche come noi ci pensiamo in rapporto al pensiero divino,

siamo il pro%etto di io, ma anche come ci realizziamo in rapporto a quel pro%etto.

&iò che “manca” alla creazione è lo sviluppo che essa richiede e che ci chiama in causa' in un certo

senso questo sviluppo ci appartiene, ma, anche, ci manca per essere pienamente noi come persone

realizzate' noi siamo secondo la %razia divina, ma anche secondo la nostra volontà. (iamo le nostre

 potenzialità, ma anche la nostra realtà concreta. ) ciò che siamo si realizzerà pienamente nella vitaeterna, anche in relazione alla nostra risposta.

L’anima umana, per relazionarsi con %li altri attraverso i criteri della propria natura, si esprime e

comunica col corpo e con la psiche, attraverso la cultura, che è il risultato dell’azione dello spirito

umano con la materia del suo corpo e del creato.

*ur coi suoi limiti, dovuti ai limiti umani, la cultura risulta un mezzo naturale atto a trasmettere

l’informazione spirituale.

La cultura, perciò, sempre in mutamento, e sempre chiamata in qualche modo ad evolversi, si

intreccia profondamente con la storia e con la nostra storia.

*oich+ siamo chiamati a sviluppare il pro%etto di io concretamente, cioè attraverso quelle

 possibilità che si “materializzano” nella realtà della nostra vita di tutti i %iorni, risulta interessante,

 per capire me%lio chi siamo, tracciare, anche solo approssimativamente, le coordinate storiche, e di

conse%uenza culturali, che hanno condotto a noi e che sono in relazione con quelle di o%ni altra

 persona.

(ebbene lacunose, le tracce della nostra storia ci danno de%li indizi che ci aiutano a capire me%lio

chi siamo.

La storia, infatti, parla dell’uomo, e di o%ni sin%olo uomo, un po’ come un frammento fossile dà

notizie di quel sin%olo or%anismo che lo ha prodotto, ma anche del %enere a cui quell’or%anismo

apparteneva, relazionando il tutto all’ambiente che lo circondava.

La mia storia si intesse con la cultura della mia città o delle mie città-, della mia re%ione, del mio

 popolo. $a anche con la storia dell’umanità, sia attraverso %li incontri “diretti”, che attraverso

quelli “indiretti”. $a si relaziona soprattutto con la storia della salvezza, di cui la mia personale

storia diventa parte, divenendo la storia della mia salvezza.

(toria della salvezza e storia del mondo non si possono dis%iun%ere' la storia si colora di salvezza e

la salvezza è l’anima della storia e le da un senso.

In un certo senso, se la mia storia è nella storia della salvezza, anche la compendia.

(toria e storia della salvezza' come una stessa storia, ma su piani diversi. ue piani senza

confusione, ma indissolubilmente uniti, in cui la salvezza assume la storia. La /ibbia ne è latestimonianza.

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0utto nella storia è in funzione della salvezza' in tal senso non c’è storia profana, perch+ anche ciò

che è profano viene da io ed è per io.

*erciò anche la storia dei popoli, della letteratura, della scienza, è in funzione della storia della

salvezza' nulla ha il proprio fine in se stesso.

0utti %li uomini hanno la stessa di%nità' essi, infatti, pur nella loro diversità fisica e spirituale, hannola medesima ori%ine, sia a livello biolo%ico, essendo tutti discendenti dai medesimi pro%enitori, sia

a livello spirituale, avendo io creato direttamente l’anima di o%ni persona e propria imma%ine, e

sia a livello di vita di %razia, essendo &risto morto e risuscitato affinch+ o%ni persona possa essere a

lui incorporata attraverso lo (pirito (anto, presente in o%nuno di noi pi# che noi stessi.

*oich+ 1es# ci dice di amare %li altri come noi stessi, conse%uentemente noi dovremo amare le

fami%lie de%li altri come la nostra, le città de%li altri come la nostra, %li altri popoli come il nostro,

le altre nazioni come la nostra. (e non lo facciamo, non si%nifica che non è vero, perch+ davanti a

io è cos2. 0ale u%ua%lianza, che è fondamentale, ci rende tutti simili, perch+ io è 03004, in

tutti, anche ciò che ci manca. ) noi siamo in io pi# io che noi stessi senza confusione tra noi e

io-.

La %enealo%ia di 1es# riportata dai 5an%eli ri%uarda %li antenati di san 1iuseppe, che non è padre di

&risto a livello biolo%ico. &iò si%nifica che quello che veramente conta è lo spirito. i conse%uenza

la cultura, frutto dello spirito umano, è un’eredità pi# %rande di quella solo %enetica.

i fatto, sebbene %li antenati di 1es# a livello %enetico discendono da sua madre $aria, )lla è

$adre di io innanzi tutto perch+ ha accettato il piano divino, che passa anche per la sua maternità

fisica.

el resto la %enitorialità fisica comporta sempre, per volere di io, la chiamata ad essere %enitori

anche a livello spirituale, perch+ l’essenza della %enitorialità discende da io, che è il *adre del

6i%lio e nostro in lui- per mezzo dello (pirito (anto, anima della nostra anima.

*erciò l’essenza della %enitorialità consiste nell’amore, che si dona per dare la vita, e la %enitorialità

carnale ne rappresenta un’attuazione.

Le popolazioni del mondo e o%ni sin%olo individuo, sia %eneticamente, che culturalmente, sono

frutto di una serie di mescolanze' variano solo certe percentuali.

(e, ad esempio, i danesi, rispetto a%li italiani, hanno una ma%%ior percentuale di “san%ue” vichin%o,

 basta l’inserimento di un solo vichin%o nella storia %enetica dell’Italia, per far s2 che numerosi

italiani di o%%i possano avere tra %li antenati un %ran numero di vichin%hi, anche se lontani nel

tempo. $a pi# ci si allontana nel tempo, pi# l’eredità %enetica ma anche quella culturale, anche se

se%ue percorsi diversi-, tende a dissolversi, manifestandosi come circostanza e non come essenza.

&iò che pi# ci rimane dei nostri antenati, non è tanto l’eredità %enetica, ma quella culturale e

spirituale. *er questo le tradizioni culturali della nostra patria ci manifestano le nostre radici ben pi#

dell’albero %enealo%ico, e la fede immensamente pi# della cultura.

$a se la %enetica, da sola, non conta nulla “ La carne non giova a nulla” dice 1es# nel 5an%elo di

1iovanni-, essa, però, deve farsi veicolo di ciò che veramente conta.

"nche in questo senso la %enealo%ia di 1es# ha un si%nificato spirituale importante.

(e le %enealo%ie e la storia de%li antenati, cos2 come la storia del proprio popolo, dovessero esserci

di ostacolo a livello spirituale, dovremmo, parafrasando l’"postolo *aolo, considerarle spazzatura.

$a se, invece, conoscerle ci fa me%lio conoscere noi stessi e, conse%uentemente, ci fa me%lio

apprezzare la storia de%li altri, e %li altri, allora possono divenire uno strumento di pace.7uesta è la funzione della storia.

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