IL SAMARITANO - Consulcesi Samaritano.pdfOggi in Eritrea aiutiamo a finanziare tutti i progetti che...

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1 IL SAMARITANO Numero 49 Novembre 2013 Gli uomini e le azioni: la speranza. Ci sono eroi che lavorano nel silenzio, che non hanno bisogno di mettersi in mostra, che si muovono spinti da motivazioni che vanno ben oltre il senso comune, oltre le convinzioni della maggioranza. Eroi che non seguono le mode, ma seguono le proprie spinte emozionali, con- vinti che, seppure non si possa cambiare il mondo, esso può essere vissuto secondo i propri ideali, seguendo il proprio senso di giustizia. Eroi che quando si incontra- no ti accolgono con un sorriso ed una stretta di mano, simboli di una semplicità innata, che non chiede riveren- za, che non dà importanza a se stessa, credendo sia normale agire in tal modo. Quando incontri persone del genere, al di là della propria volontà, non puoi fare a meno di raccontare la loro storia. Da circa 10 anni un gruppo di persone, medici e paramedici, dedicano il loro tempo libero, le proprie ferie, a curare malati andando ad Asmara per lavorare in collaborazione con i medici locali, procurando loro anche i macchinari più moderni, il tutto a loro spese, dando fondo ai propri beni. In un mondo occi- dentale super-competitivo che ha fatto negli ultimi venti anni sociale, un vero e proprio must, fare scelte del genere signi- fica soprattutto saper guardare il mondo con i propri occhi, saper essere se stessi e saper dare alla propria vita un indi- rizzo che segue il proprio cuore, la propria anima, la propria sensibilità. Oggi scegliere di non accumulare ricchezze gra- zie alle proprie capacità, bensì donare e mettere a disposi- zione le proprie capacità a servizio degli altri è una scelta controcorrente, per questo molto più apprezzabi- le, tanto da essere definita eroica. Il Professor Salvatore Galanti e Gianfranco Cicciù hanno fatto questa scelta. Il primo , urologo, è da circa dieci rare e assistere malati in una delle più affollate strutture ospedaliere asmarine. Il secondo, infer- miere, lo segue da più di quattro anni. In questi anni hanno coinvolto nei loro progetti altre perso- ne, altre associazioni italiane come la Consulce- si che li aiuta a coordinare e a trovare fondi per tutto ciò che può servire ai reparti medici sciamo la loro storia, perché da circa diciotto me- si, Il Professor Salvatore Galanti, Gianfranco Cic- hanno deciso di aiutarci nei nostri progetti di adozione a distanza, nel reperire fondi per creare, ove possibile, altre case-famiglia, altri pozzi, altri asili. A poco a poco, approfondendo la conoscenza, stanno diventando persone con

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IL SAMARITANO Numero 49 Novembre 2013

Gli uomini e le azioni: la speranza.

Ci sono eroi che lavorano nel silenzio, che non hanno bisogno di mettersi in mostra, che si muovono spinti da motivazioni che vanno ben oltre il senso comune, oltre le convinzioni della maggioranza. Eroi che non seguono le mode, ma seguono le proprie spinte emozionali, con-vinti che, seppure non si possa cambiare il mondo, esso può essere vissuto secondo i propri ideali, seguendo il proprio senso di giustizia. Eroi che quando si incontra-no ti accolgono con un sorriso ed una stretta di mano, simboli di una semplicità innata, che non chiede riveren-za, che non dà importanza a se stessa, credendo sia normale agire in tal modo. Quando incontri persone del genere, al di là della propria volontà, non puoi fare a meno di raccontare la loro storia. Da circa 10 anni un gruppo di persone, medici e paramedici, dedicano il loro

tempo libero, le proprie ferie, a curare malati andando ad Asmara per lavorare in collaborazione con i medici locali, procurando loro anche i macchinari più moderni, il tutto a loro spese, dando fondo ai propri beni. In un mondo occi-dentale super-competitivo che ha fatto negli ultimi venti anni

sociale, un vero e proprio must, fare scelte del genere signi-fica soprattutto saper guardare il mondo con i propri occhi, saper essere se stessi e saper dare alla propria vita un indi-rizzo che segue il proprio cuore, la propria anima, la propria sensibilità. Oggi scegliere di non accumulare ricchezze gra-zie alle proprie capacità, bensì donare e mettere a disposi-zione le proprie capacità a servizio degli altri è una scelta

controcorrente, per questo molto più apprezzabi-le, tanto da essere definita eroica. Il Professor Salvatore Galanti e Gianfranco Cicciù hanno fatto questa scelta. Il primo , urologo, è da circa dieci

rare e assistere malati in una delle più affollate strutture ospedaliere asmarine. Il secondo, infer-miere, lo segue da più di quattro anni. In questi anni hanno coinvolto nei loro progetti altre perso-ne, altre associazioni italiane come la Consulce-si che li aiuta a coordinare e a trovare fondi per tutto ciò che può servire ai reparti medici

sciamo la loro storia, perché da circa diciotto me-si, Il Professor Salvatore Galanti, Gianfranco Cic-

hanno deciso di aiutarci nei nostri progetti di adozione a distanza, nel reperire fondi per creare, ove possibile, altre case-famiglia, altri pozzi, altri asili. A poco a poco, approfondendo la conoscenza, stanno diventando persone con

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Il Samaritano Il nostro Notiziario ha compiuto quattro anni

(Continua dalla prima pagina)

le quali collaboriamo giorno dopo giorno. Il mon-do è piccolo e le persone si incontrano nei modi più disparati, il nostro terreno comune è la solida-rietà verso gli ultimi, verso i poveri, verso tutti coloro che non sono protetti, che non hanno in nessun modo forza contrattuale, per i senza vo-ce. Fra le tante storie tristi che spesso ci capita di raccontare, questa è uno storia positiva e la rac-contiamo con gioia, sperando che tutti voi lettori

cose, con piccoli sacrifici possa cambiare in me-glio per tutti. In fondo se nel mondo ci fossero 10, 100, 1000, 10000 persone del genere, forse non ci sarebbero più ingiustizie, non ci sarebbe più

quilibrio. Perché non sperarci? Perché non pren-dere esempio da loro per cercare di fare il nostro dovere cercando di non farci travolgere dalla moda del momento,

piditi davanti a beceri programmi televisivi e tutto sarebbe diverso, di certo migliore. E se tutti fa-

vederla e impegnansi a contrastarla, non facendo finta di nulla, senza mettere la testa sotto la sab-bia come se fossimo struzzi. Tutti noi siamo po-tenziali eroi silenziosi, basterebbe poco, forse solo una presa di coscienza abbinata ad una for-te dose di buona volontà per diventarlo, di certo potremmo prendere esempio da alcuni, come il Prof. Galanti, Cicciù e altri, che, in fondo, già lo sono.

ONLUS, tutti coloro che ci conoscono, che hanno con noi le adozioni a distanza, che ci aiutano a mandare avanti i Progetti che in Eritrea, inter-

R.:

contribuivano alle adozioni a distanza le attività ONLUS-, prima del

giornalino i rapporti venivano mantenuti esclusivamente per telefono e per lettere postali. Decidemmo di sfruttare la tec-nologia che ci permetteva di inviare mensilmente un notizia-rio tramite mail. Al giornalino, nel tempo abbiamo aggiunto il sito www.associazionemariam.org e la pagina facebook Mariam Fraternità. Oggi chi vuole sapere notizie di noi può saperle quasi in tempo reale.; di sicuro può contattarci su-bito e tenersi aggiornato su tutto ciò che è il nostro mondo quotidiano. Chissà, il futuro sviluppo tecnologico forse ci

in modo immediato. Sarebbe bello.

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D.: Come poter migliorare la distribuzione del notiziario mensile? R.: che ogni volta che lo spediamo raccomandiamo a chi lo rice-ve di promuoverci attraverso la propria mailing list. Del noti-ziario , per ovvi motivi economici, non esiste una versione cartacea: viene inviata solo alla nostra rubrica di indirizzi elettronici e caricato sul sito. Per questo chiediamo a chi lo riceve di veicolarlo, per farci conoscere quanto più possibile.

mo in termini di contributi e di donazioni va destinato ai no-stri progetti che abbiamo ad Asmara in collaborazione con Suor Pina e con la Congregazione delle Suore del Buon Sa-maritano. Il notiziario, mensilmente, viene fatto quasi a costo zero. D.: In questi anni quali sono per lei le cose più importanti che sono state realizzate? R.:

pro-blemi da risolvere nel tempo qual è la cosa di cui andar fieri, ci si ritrova a parlare di cose in cui ci si è sentiti più coinvolti sentimentalmente, le

-nata casa di Accoglienza HA-GOS-, è veramente qualcosa di cui essere orgogliosi: andarlo

ché in fin di vita e vederlo oggi giocare a calcio e fare i com-piti ogni giorno davanti ai tuoi occhi, vedere che si incuriosi-sce davanti ai compiti di italiano e di matematica, vederlo ridere è un qualcosa che mi rende felice, in fondo senza di noi ciò non sarebbe stato possibile. Tornando al nostro Notiziario

raccontato la storia sono stati adottati, spesso proprio grazie

R.: Dal 1984 ad oggi moltissimo. Quando nascemmo

to, facevamo quasi esclusivamente il container alimentare da mandare ogni anno ad Asmara, ne facevamo anche più di uno

dopo. Oggi in Eritrea aiutiamo a finanziare tutti i progetti che la Congregazione del Buon Samaritano ha ad Asmara e dintorni, questo vuol dire che aiutiamo a finanziare: le case-famiglia, gli asili, i pozzi, i progetti agricoli, le adozioni a distanza per anziani, il progetto dei ragazzi di strada e tutti gli altri progetti che cercano di inserire, per quanto possibile, gli eritrei nel mondo del lavoro.. Ecco, forse personalmente, mi manca il fare il

D.: Cosa si augura per il futuro? R.: Paradossalmente credo che tutti coloro che si occupino di volontariato in contrasto alla povertà, dovrebbero augurarsi di non essere più necessari, vorrebbe dire che delle ingiusti-

realistica. Per quanto mi riguarda mi auguro che al più presto cambi la legge Bossi-Fini, per poter permettere una migliore accoglienza degli immigrati in Italia, sarebbe il primo passo per evitare le tragedie del mare che ogni anno perseverano nel Mediterraneo. Inoltre mi au-

sarebbe un grande passo verso la modernizzazione del Paese.

R.: Vorremmo stringere rapporti duraturi con altre associazioni e centri parrocchiali in Ita-lia, chiunque lettore sia interessato e voglia contattarci in tal senso troverà da noi piena

non sanno della nostra esistenza. Più persone collaborano con noi, più siamo in grado di rispondere positivamente a coloro che bussano alla nostra porta.

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I Nostri Progetti Un Futuro se ci sei Il tuo a Sostegno a Distanza Con appena 26 euro al mese ga-rantisci il futuro ad un bambino eritreo in termini di : alimentazione, sanità, accesso allo studio, aiuto alla famiglia.

Non abbandonare Kisanet Adotta un anziano 20 euro al mese per permettere

anziana. Dai una speranza a Kidane

ragazzi di Strada Con un tuo contributo di 35 euro al mese gniamo un lavoro ai ragazzi eritrei togliendoli dalla strada.

Le nostre famiglie, i nostri asili Finanzia le nostre Case-famiglia e i nostri asili di Himberty, di Maiedagà e di Hazien con 30 euro al mese.

Sostieni la Casa-famiglia dei nostri bambini malati di AIDS con 35 euro al mese.

Progetto SAAD Saad è un bambino che nel 2010 in Eritrea era un malato terminale di leucemia, ora è in Italia e si sta curando.

Sostegno a quaranta donne del villaggio di Himberty per avviarle al lavoro nella pastorizia. Puoi contri-buire comprando una pecora con 80 euro o un asino con 350 euro.

Per le Vostre donazioni: Associazione Mariam Fraternità-Onlus Corso Garibaldi, 18 83022 Baiano (AV)

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Di Francesco De Filippo

vincitore del Premio dott. Domenico Tulino presso la nostra

Associazione. Chiama al numero 0818244999 o inviaci una

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