Il Rizoma Come Progetto PRIMA PARTE

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 Il Rizoma come progetto PRIMA PARTE Il termine rizoma si ri ferisce originariamente ad una particolare forma botanica, che comprende bulbi e tuberi: fusti sotterranei, come la patata, o striscianti nel terreno, come la gramigna, aventi la funzione di servire da riserva di nutrimento per la pianta. Possono riprodurre altri fusti, ma anche radici, dando luogo a una fitta trama sotterranea a sviluppo orizzontale. In “Mille Piani. Capitalismo e schizofrenia (1980)” i francesi Deleuze e Guattari, il primo filosofo rappresentante del decostruzionismo e il secondo uno psichiatra anti-pscichiatra, usano questo termine per descrivere un particolare modello semantico da opporre a tutti i modelli basati su una concezione ad albero, come la linguistica, la biologia, la psicanalisi e in generale tutte le discipline imbevute di un lessico metafisico che tende a classificare i concetti secondo un ordine gerarchico. Il modello ad albero infatti prevede una gerarchia, un centro e un ordine di significazione, inoltre i vari significati sono disposti in ordine lineare e collegati da relazioni biunivoche (gli autori fanno l’esempio dell’albero generativo- trasformazionale di Chomsky che comincia in un punto S e procede per dicotomie). Invece, secondo gli autori, “a differenza degli alberi o delle loro radici, il rizoma collega un punto qualsiasi con un altro punto qualsiasi, e ciascuno dei suoi tratti non rimanda necessariamente a tratti dello stesso genere, mettendo in gioco regimi di segni molto differenti ed anche stati di non-segni. (…). Rispetto ai sistemi centrici (anche policentrici), a comunicazione gerarchica e collegamenti prestabiliti, il rizoma è un sistema acentrico, non gerarchico e non significante …”. Il rizoma per il suo decentramento strutturale e la capacità delle parti di creare formazioni di senso indipendenti dal ‘tutto’ in cui sono inserite, è stato spesso impiegato come metafora della rete, (anche se Internet sarebbe stato realizzato ufficialmente solo dopo il 1983), del funzionamento delle reti neurali e infine come base teorica per una migliore gestione delle organizzazioni complesse come aziende e infrastrutture. Inoltre è il concetto fondamentale di ogni politica anarchica che rifiuti la centralizzazione del potere come condizione necessaria per la vita di società, in favore di un autogestione indipendente del proprio spazio sociale, dalla cultura alla musica ecc.., che si basi su rapporti di tipo orizzontali che non tengano conto del potere sovrastrutturale tipico delle organizzazioni a sviluppo verticale. Deleuze e Guattari individuano alcuni caratteri principali che permettono di comprendere meglio questo concetto: - principi di connessione ed eterogeneità: qualsiasi punto di un rizoma può essere connesso a qualsiasi altro e deve esserlo. Inoltre essendo una costruzione multimediale il rizoma collega anelli semiotici diversi: mettendo in relazione elementi di natura diversa viene a crollare ogni barriera epistemologica e ontologica in favore di una sperimentazione continua e azzardata lungo sempre nuovi sentieri interdisciplinari. - Il principio di molteplicità esalta il concetto che il rizoma è un sistema aperto, liberamente e infinitamente percorribile, come sarebbe stata la Rete, la quale, a sua volta, avrebbe permesso d’inseguire molteplici percorsi, dandovi altrettanti valori. Sempre nuove interpretazioni, pertanto, possono essere elaborate,

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  • Il Rizoma come progetto PRIMA PARTE

    Il termine rizoma si riferisce originariamente ad una particolare forma botanica, che comprende bulbi e

    tuberi: fusti sotterranei, come la patata, o striscianti nel terreno, come la gramigna, aventi la funzione di

    servire da riserva di nutrimento per la pianta. Possono riprodurre altri fusti, ma anche radici, dando luogo a

    una fitta trama sotterranea a sviluppo orizzontale.

    In Mille Piani. Capitalismo e schizofrenia (1980) i francesi Deleuze e Guattari, il primo filosofo

    rappresentante del decostruzionismo e il secondo uno psichiatra anti-pscichiatra, usano questo termine per

    descrivere un particolare modello semantico da opporre a tutti i modelli basati su una concezione ad

    albero, come la linguistica, la biologia, la psicanalisi e in generale tutte le discipline imbevute di un lessico

    metafisico che tende a classificare i concetti secondo un ordine gerarchico. Il modello ad albero infatti

    prevede una gerarchia, un centro e un ordine di significazione, inoltre i vari significati sono disposti in

    ordine lineare e collegati da relazioni biunivoche (gli autori fanno lesempio dellalbero generativo-

    trasformazionale di Chomsky che comincia in un punto S e procede per dicotomie). Invece, secondo gli

    autori, a differenza degli alberi o delle loro radici, il rizoma collega un punto qualsiasi con un altro punto

    qualsiasi, e ciascuno dei suoi tratti non rimanda necessariamente a tratti dello stesso genere, mettendo in

    gioco regimi di segni molto differenti ed anche stati di non-segni. ().

    Rispetto ai sistemi centrici (anche policentrici), a comunicazione gerarchica e collegamenti prestabiliti, il

    rizoma un sistema acentrico, non gerarchico e non significante . Il rizoma per il suo decentramento

    strutturale e la capacit delle parti di creare formazioni di senso indipendenti dal tutto in cui sono inserite,

    stato spesso impiegato come metafora della rete, (anche se Internet sarebbe stato realizzato

    ufficialmente solo dopo il 1983), del funzionamento delle reti neurali e infine come base teorica per una

    migliore gestione delle organizzazioni complesse come aziende e infrastrutture. Inoltre il concetto

    fondamentale di ogni politica anarchica che rifiuti la centralizzazione del potere come condizione

    necessaria per la vita di societ, in favore di un autogestione indipendente del proprio spazio sociale, dalla

    cultura alla musica ecc.., che si basi su rapporti di tipo orizzontali che non tengano conto del potere

    sovrastrutturale tipico delle organizzazioni a sviluppo verticale. Deleuze e Guattari individuano alcuni

    caratteri principali che permettono di comprendere meglio questo concetto:

    - principi di connessione ed eterogeneit: qualsiasi punto di un rizoma pu essere connesso a qualsiasi altro

    e deve esserlo. Inoltre essendo una costruzione multimediale il rizoma collega anelli semiotici diversi:

    mettendo in relazione elementi di natura diversa viene a crollare ogni barriera epistemologica e ontologica

    in favore di una sperimentazione continua e azzardata lungo sempre nuovi sentieri interdisciplinari.

    - Il principio di molteplicit esalta il concetto che il rizoma un sistema aperto, liberamente e infinitamente

    percorribile, come sarebbe stata la Rete, la quale, a sua volta, avrebbe permesso dinseguire molteplici

    percorsi, dandovi altrettanti valori. Sempre nuove interpretazioni, pertanto, possono essere elaborate,

  • proposte e diventare, a loro volta, dati del rizoma, dove non ci sono punti o posizioni come in una struttura

    ad albero ma le molteplicit si definiscono attraverso il di fuori, in riferimento alla linea astratta di fuga o

    deterritorializzazione secondo la quale esse cambiano natura connettendosi ad altre. Chi percorre il

    rizoma, in qualche modo vi reso partecipe, dal momento che non esiste una struttura dimensionale

    stabile dettata da una soggettivit dominante ma solo un reticolo di immanenza in cui le interpretazioni si

    scontrano in una sperimentazione continua.

    - Il quarto principio, o principio di rottura asignificante, parte dalla constatazione che tutti i testi tradizionali

    sono separati da rotture significanti perch postulano sensi diversi. Nel Rizoma, cos come poi nella Rete,

    invece il salto da un testo allaltro non comporta rotture significanti, anzi il senso della navigazione tra i

    punti, o dati, provoca lesperienza dimprevedibili scoperte da reintepretare e da riconnettere tra loro. Un

    rizoma pu essere rotto, spezzato in un punto qualsiasi ma poi si riprende generando nuove linee di fuga e

    nuovi rinvii di significato. In esso quindi assente la logica della frattura, dal momento che la perdita di un

    nodo o di una connessione spingono il tessuto di relazioni a ridefinirsi secondo una pi corretta

    configurazione, attraverso intrecci mai sperimentati prima.

    - I principi di cartografia e decalcomania, infine, indicano che il rizoma non soggetto a nessun modello

    strutturale o generativo: a differenza di un calco il cui significato pu essere infinitamente riprodotto senza

    che in nessuna riproduzione il suo senso venga alterato o modificato, come ad esempio un timbro postale,

    la carta vuole essere una mappa che apre a un percorso di possibilit infinite in cui ogni molteplicit sia

    libera di esprimere se stessa e di creare nuove connessioni.

    Apparir ora chiaro come, in campo testuale, il concetto di rizoma anticipi la dimensione virtuale

    dellipertesto, che attraverso i linguaggi html e xml si affermato negli anni novanta come paradigma

    dominante della ricerca sul web. Teorie ipertestuali emergevano gi in romanzieri come Borges o Joice. Nel

    suo Ulisse il romanziere irlandese propone una struttura narrativa quasi ipertestuale, dove la trama di

    allusioni e riferimenti, cos poco facilmente percorribili nella pagina a stampa, sembra quasi

    inconsapevolmente pensata per una tecnologia che andasse oltre il libro (Teresa Numerico, Arturo

    Vespignani, Informatica per le scienze umanistiche). Negli stessi studi di teoria letteraria francese Barthes,

    allora esponente della nuova avanguardia francese di orientamento strutturalista, scriveva nel 1964 che:

    In questo testo ideale le reti sono multiple e giocano fra loro senza che nessuna possa ricoprire le altre;

    questo senso una galassia di significati, non una struttura di significanti; non ha inizio; reversibile; vi si

    accede da pi entrate di cui nessuna pu essere decretata con certezza la principale; i codici che mobilita si

    profilano a perdita docchio, sono indecidibili; di questo testo assolutamente plurale i sistemi di senso

    possono s impadronirsi, ma il loro numero non mai chiuso, misurandosi sullinfinit del linguaggio

    Barthes, Roland Elments de smiologie, Paris, Seuil, 1964