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Accel World Volume 1 Capitolo 1

(Traduzione: Lorinik Check: Inferos)

Nell’angolo in alto a destra della lavagna virtuale, lampeggiava un messaggio colorato di giallo.

Haruyuki, che stava sognando ad occhi aperti durante la lezione, indietreggiò involontariamente con la

testa e spostò lo sguardo verso il messaggio.

In quel momento, la lavagna verde scuro, che ricopriva interamente la sua visuale, divenne mezza

trasparente, cosicché le schiene degli studenti seduti in fila davanti a lui e il professore divennero nitidi.

La classe, i compagni e il professore esistevano nel mondo reale, ma la lavagna trasparente e la formula

matematica scritta accuratamente su di essa no. I numeri e la formula che il professore stava scrivendo a

mezz’aria venivano inviati al “Neuro Linker” che indossava dietro il collo e da lì direttamente al suo

cervello sotto forma di immagine.

L’anziano professore di matematica, stava muovendo la mano vuota sulla lavagna immaginaria,

continuando a spiegare la formula con voce sommessa. Anche quella voce, non era ad un volume tale

che le permettesse di raggiungere le orecchie di Haruyuki nel mondo reale, il Neuro Linker, che il

professore indossava intorno al collo infatti, ne aumentava il volume e la chiarezza, per poi inviarla ad

Haruyuki.

Quando mise di nuovo a fuoco, sulla lavagna c'erano più formule matematiche di prima. Così, pareva

che la mail che aveva appena ricevuto non contenesse un file compresso pieno di compiti da parte del

professore. Questo significava, visto che al momento era separato dalla rete globale, che chiunque lo

avesse inviato doveva essere uno studente della sua stessa scuola.

Magari una qualche ragazza che aveva infranto le regole della scuola e gli aveva mandato un bel

messaggino – questo tipo di speranza, l’aveva ormai persa tempo fa, nei sei mesi successivi al suo

ingresso alla scuola media. Pensò seriamente di buttare la mail nel cestino, posizionato nell’angolo in

basso a sinistra della sua visuale, ma se lo avesse fatto non avrebbe potuto sapere cosa gli sarebbe

accaduto in seguito.

Controvoglia, approfittando del fatto che il professore gli aveva voltato le spalle, mosse la sua mano

destra (movimento non virtuale, bensì nel mondo reale) e cliccò l’icona della mail con il dito.

Immediatamente, Bipbipbipbipbip! Un suono squillante e una grafica sgargiante catturarono lo sguardo

e l'udito di Haruyuki in un turbine colorato. Subito dopo partì un messaggio vocale registrato:

“Direttive di Ordini! (Ci fu una risata di sottofondo “Gyahaha”) Due panini pieni di tagliolini fritti, un

melon-pan, tre yogurt alle fragole, portali sul tetto entro 5 minuti dall’inizio della pausa pranzo! Arrivare

in ritardo ti costerà un panino con carne come punizione! Fare la spia, invece, ti costerà un filetto di

maiale arrosto come punizione! (Altre forti risate)”.

- Si voltò verso lo sguardo penetrante che avvertiva alla sua sinistra, concentrandosi al massimo dopo

essersi voltato. Appena li vide, capì subito che erano stati Araya e dei suoi scagnozzi A e B sghignazzanti

ad aver mandato la minaccia.

Registrare questo tipo di mail con suoni ed effetti visivi durante la lezione è impossibile, quindi

dovevano averla preparata in precedenza.

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Che branco di scrocconi, e poi “direttive di ordini”.... il significato delle due parole è lo stesso, idioti!!

Iniziò a dirgliene di tutti i colori nella sua mente; dirle ad alta voce o magari inserirle nella mail di

risposta erano cose che ovviamente Haruyuki non poteva fare. Araya fa parte di quel genere di feccia

idiota che non si estinguerà mai, mentre Haruyuki, vittima di bullismo da parte sua, fa parte di quella

categoria che subisce senza poter far nulla per difendersi.

In realtà, se avesse avuto un po’ di coraggio e la a volontà di prendere l'iniziativa, avrebbe potuto usare

questa mail e le altre decine di “prove” che aveva ricevuto e consegnarle alla scuola, in questo modo i

suoi aguzzini sarebbero potuti essere puniti facilmente.

Tuttavia, Haruyuki non riusciva a smettere di pensare a quello che sarebbe accaduto dopo.

Sebbene il Neuro Linker fosse tanto comune che ormai lo avevano tutti nel paese, e che ormai la vita era

vissuta per metà in modo virtuale, gli umani possedevano ancora un “corpo fisico” che metteva loro dei

freni e continuavano, perciò, a vivere vite di basso livello. Abbiamo fame e dobbiamo mangiare, abbiamo

ancora bisogno di andare in bagno, e poi –venire colpiti ci farà male, piangere mentre proviamo dolore ci

renderà miserabili come se morissimo.

L’abilità come Linker determinerà l’avanzamento e la promozione scolastica, questo tipo di discorsi

rappresenta soltanto una strategia di immagine di una grande compagnia della rete. Ciò che determina il

valore di una persona sono dopotutto l’aspetto e la forza fisica, questo genere di parametri primitivi.

Il fatto che l’Haruyuki della quinta elementare, con un peso superiore ai 60kg non sia mai riuscito a

correre i 50 metri sotto i 10 secondi, ha portato il tredicenne Haruyuki a giungere a questa conclusione.

Ogni mattina, prima di scuola, sua madre caricava il suo Neuro Linker con 500 yen per comprarsi il

pranzo, ma li usava tutti per comprare panini e succhi al gruppo di Araya. Aveva circa 7000 yen di

risparmi rimasti, ma se li avesse usati non sarebbe stato in grado di comprare il gioco solo per Linker in

uscita questo mese.

Il grosso corpo di Haruyuki aveva un consumo di carburante particolarmente elevato, se saltava anche

solo un pasto, il suo stomaco vuoto avrebbe potuto farlo svenire, ma oggi avrebbe dovuto resistere.

Inoltre, durante la pausa pranzo quando poteva usare il “Full Dive”, c’era qualcosa di speciale che lo

aspettava.

Restringendo il suo corpo tondo il più possibile, Haruyuki si diresse verso l’edificio secondario, dove

c’erano le aule speciali. Ormai, dagli esperimenti di fisica alle lezioni di cucina di economia domestica, le

lezioni erano fatte con aule virtuali, rendendo queste stanze inutili, così non venivano qui molte

persone. Specialmente nella pausa pranzo, non c’era in vista un singolo studente.

Su un lato di un corridoio polveroso c’era il bagno dei maschi, il personale santuario nascosto di

Haruyuki. Barcollando si nascose all’interno, fermandosi per riprendere fiato, poi guardò allo specchio

sopra il lavandino.

Quello che veniva riflesso dal vetro appannato, come se fosse stato visto in una serie TV, era un

ordinario “ragazzo grasso vittima di bullismo”.

I suoi capelli spettinati rimbalzavano qua e là, le curve delle sue guance non avevano angoli netti.

Intorno al suo collo grasso, la cravatta della sua uniforme e il Neuro Linker argentato erano compressi

come se stesse per venire impiccato.

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Doveva fare qualcosa riguardo questo aspetto. Una volta gli venne un’ ispirazione: non mangiare quasi

nulla e correre come un pazzo. Comunque il risultato fu: durante la pausa pranzo collassò a causa

dell’anemia e nacque una leggenda diffusa tra numerose ragazze.

In seguito, Haruyuki abbandonò il suo se stesso “reale” – almeno quando era studente – così decise.

Distolse lo sguardo dallo specchio dopo 0.1 secondi, poi andò più lontano possibile nella stanza, dentro

un gabinetto. Si assicurò di chiuderlo, poi abbassò il coperchio del water e ci si sedette sopra. Era già

abituato alla plastica che lambiva il suo fondoschiena. Appoggiò la schiena sul serbatoio dell’acqua, si

rilassò, e chiuse gli occhi.

Il suo canto fu come un incantesimo per liberare la sua anima dal suo corpo pesante.

“Direct Link.”

Quando il Neuro Linker ricevette il comando vocale, il suo livello di connessione quantistica passò dalla

modalità visiva e sonora alla modalità sensoriale completa, le sensazioni di pesantezza del corpo di

Haruyuki e la stretta allo stomaco per la fame sparirono.

La superficie scomoda del coperchio del water, e la sua uniforme scolastica che gli stava stretta

sparirono pure quelle. L’allegro suono degli studenti proveniente dalle altre lontane sezioni della scuola,

l’odore degli agenti pulenti nel bagno, e la porta che era proprio davanti a lui, si dissolsero nell’oscurità.

“Full Dive”.

Anche la percezione della gravità fu ridotta, Haruyuki cadde in un buio profondo.

Comunque, presto una piacevole sensazione di galleggiare e un arcobaleno di luci coprirono il suo

intero corpo. Dalla punta delle sue mani ai suoi piedi, l’ ”Avatar” usato per il Full Dive si stava formando.

Zoccoli neri per mani e piedi. Arti paffutelli, corpo rotondo con un bel colore rosa. Lui non poteva

vedersi, ma doveva esserci un naso schiacciato al centro della sua faccia, e grandi orecchie che

pendevano. Questa era, per dirla in poche parole, la forma di un maialino rosa.

La comica forma dell’avatar, con un tonfo, atterrò in una foresta incantata, il design della quale era stato

raccomandato da un team di esperti dell’educazione.

Grandi funghi crescevano ovunque, il sole brillava splendente su un giardino circolare, e nel centro

sgorgava un cristallo come fosse una fontana. La periferia del terreno erboso era circondata da un

cerchio di grandi, alberi cavi; il loro interno era usato dalle persone come luogo per stare insieme e

anche per praticare attività ricreative. Questi alberi avevano tutti un tema diverso ed erano collegati da

scale.

Questo spazio virtuale è la rete locale della scuola media Umesato del distretto Suginami dove era

iscritto Haruyuki.

Quelli che passeggiavano o chiacchieravano a due o a tre ridendo, erano per la maggior parte non

umani. Almeno la metà erano buffi animali che camminavano su due zampe, il resto erano fatine alate

(ma non potevano volare), robot metallici, e maghi con lunghe tonache. Erano tutti avatar di studenti

della scuola media Umesato o professori entrati nella rete locale.

Gli avatar degli studenti potevano essere liberamente presi da molte fonti, e potevano essere

personalizzati. Se si era perseveranti, si poteva anche usare l’editor di supporto per iniziare un avatar

completamente da zero. Alla fine, si trattava di abilità e estetica di studenti delle medie, ma quando

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Haruyuki mise in mostra il design originale del cavaliere nero che aveva disegnato in aprile, ricevette

molta attenzione.

…Questo fu solo un fugace momento di gloria. Haruyuki singhiozzò e guardò la sua forma attuale. Il suo

design del cavaliere nero gli fu immediatamente preso da Araya, e fu costretto ad usare quel design

predefinito.

Naturalmente, questo design di maialino rosa non era peggio in termini di unicità, perché nessun altro

avrebbe scelto un design così umiliante per se stesso. Cercando di contrarre il suo corpo rotondo come

faceva nella vita reale, Haruyuki corse verso un albero.

Improvvisamente, si accorse di una grande folla raggruppata vicino al bordo della Fontana nel mezzo

della foresta. In mezzo alla folla, vide un raro avatar che si poteva vedere raramente.

Non era un design predefinito. Un vestito nero come la pece costellato di gemme trasparenti. Teneva

un ombrellino nero nelle sue mani. Ali da farfalla nere le uscivano dalla schiena, con linee iridescenti che

le attraversavano.

Contrapposta a bellissimi lunghi capelli neri c’era una candida, faccia bianca come la neve. Era così

perfetta che era difficile credere che fosse una creazione umana. Era di un livello di abilità di design

professionale che Haruyuki non poteva sperare di raggiungere.

Appoggiando il suo splendido corpo ad un fungo gigante, ascoltava gli avatar intorno a lei con

un’espressione malinconica. Di lei Haruyuki sapeva solo che era del secondo anno e che era la vice

presidentessa del consiglio studentesco. La cosa sorprendente era che questo bellissimo avatar era una

replica quasi perfetta del suo vero aspetto. Per questo, fu proclamata:

<<La Principessa Neraneve>>. <<Kuroyukihime>>.

Haruyuki faceva fatica a credere che fossero entrambi studenti della scuola media Umesato, tanto era il

divario tra i due. Solamente a guardarla, il suo senso di inferiorità aumentò sotto le critiche del suo

stesso subconscio, quindi Haruyuki decise di distogliere lo sguardo e voltarsi per andare avanti.

Il luogo verso cui Haruyuki si stava dirigendo con tutta questa energia era un grande albero, adibito a

stanze di ricreazione e divertimento. Era semplicemente un angolo per giocare, ovviamente non c’erano

i giochi in vendita nei negozi, come GDR o giochi di strategia. Tutti i giochi erano giochi di intelligenza

come giochi domane e risposte e puzzle games, o salutari giochi di sport. Comunque, molti studenti si

riunivano in queste zone gioco, divertendosi un sacco.

Tutti loro avevano attivato il Full Dive mentre erano seduti al loro banco nella loro classe o nella mensa.

Durante il periodo di sincronizzazione, i loro corpi fisici rimanevano indifesi. Fare degli scherzi a chi era

sincronizzato alla rete rappresentava, ovviamente, un atto di maleducazione, ma l’unica persona a cui

importava era Haruyuki. Una volta, mentre si era sincronizzato alla rete scolastica dalla sua classe, al suo

ritorno si era ritrovato senza pantaloni. Questa cosa gli accadde dopo meno di un mese da quando era

entrato a scuola.

Dal suo nascondiglio nel bagno, Haruyuki nel mondo virtuale corse su per le scale girando intorno ai

rami dell’albero tutto d’un fiato. Più in alto saliva, meno popolari erano quei giochi di quel piano.

Superò le zone del baseball, della pallacanestro, del golf e del tennis una dopo l’altra, e senza neanche

fermarsi a guardare la zona del ping-pong, raggiunse l’ultimo piano: la zona…

<<Virtual Squash Game>>.

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In giro non c’era un singolo studente, e la ragione di questa mancanza di popolarità del gioco era molto

ovvia: sebbene lo squash sia simile al tennis, tutto quello che si deve fare è colpire continuamente una

palla che rimbalza con una racchetta in uno spazio chiuso da spesse mura su tutti i lati. È uno sport

veramente solitario.

Normalmente, il genere di giochi che piacevano ad Haruyuki erano gli sparatutto in prima persona (FPS)

dove vieni piombato in un campo di battaglia con un mitra in mano e inizi a correre. In questi giochi

Haruyuki aveva un’abilità superiore alla media, anche rispetto ai giocatori americani, da dove

provenivano i giochi. Ovviamente questo genere di giochi era popolare anche in Giappone, ma era

impossibile che una rete scolastica potesse avere giochi del genere. Inoltre, quando andava alle

elementari, dopo aver battuto quasi tutti i suoi compagni di classe in un gioco con le pistole, il giorno

seguente fu maltrattato così tanto che i ricordi sono ancora dolorosi. Dopo quell’incidente, Haruyuki

giurò che non avrebbe più giocato allo stesso gioco dei suoi compagni di classe, non importa di che

genere.

Camminò fino alla parte destra del campo da gioco e toccò lo schermo per le operazioni con una mano.

Haruyuki scrisse il suo codice studente e comparvero il suo livello e il punteggio salvati nel gioco.

Fin dalla metà del primo trimestre, Haruyuki si era dedicato a questo gioco per passare il tempo nella

pausa pranzo. Come risultato, il suo punteggio raggiunse un numero incredibilmente elevato. Anche se

aveva iniziato a stancarsi di giocare a questo gioco, non aveva altro posto dove andare. Prese

saldamente con il suo zoccolo destro la racchetta che apparve dallo schermo.

Dopo le parole “GAME START”, una palla uscì fuori dal nulla. Sfogando il suo cattivo umore sulla palla, la

colpì con la racchetta con tutta la sua forza.

*Whack* lasciandosi dietro una scia luminosa, la palla scheggiò come un laser, rimbalzando indietro

dopo aver colpito il muro e poi il pavimento. Il suo corpo si mosse alla velocità della luce e, reagendo

automaticamente, fece un passo a sinistra e un colpo di rovescio.

Haruyuki, ovviamente, non avrebbe potuto muoversi così rapidamente nella realtà. Ma questo era il

mondo virtuale, dove uno era libero da tutti i limiti fisiologici. Riconoscere la direzione del movimento

della palla e muovere il corpo di conseguenza era solo il risultato di un segnale quantistico tra il suo

cervello e il Neuro Linker.

Lentamente la palla perse la sua forma materiale, e sul campo da gioco potevano essere visti solo i fasci

di luce lasciati dal suo passaggio. Il suono “Pa-Dong, Pa-Dong” risuonava diverse volte al secondo,

come una mitragliatrice. Nonostante questo, Haruyuki continuava a colpire la palla proveniente da ogni

direzione con la racchetta, saltando liberamente e incessantemente con il corpo del piccolo maialino,

sfogando tutta la sua rabbia.

Bastardi… chi ha bisogno della realtà?

Sebbene stesse giocando alla massima velocità consentita dal gioco, riusciva ancora a mettere a fuoco

la pallina; nella sua testa rimbombavano gli echi di lamentele strillate a gran voce.

Perché abbiamo ancora bisogno di cose inutili come le classi reali e le scuole? Le persone possono vivere

benissimo nel mondo virtuale, e già un grande numero di adulti ci sta provando. In passato, ci fu anche un

esperimento durante il quale una persona volontaria venne completamente convertita in dati quantici nel

tentativo di costruire un vero mondo separato.

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Nonostante ciò però, i ragazzi vengono comunque incatenati alla realtà ,con stupide motivazioni quali

avere una vita sociale e sperimentare sentimenti diversi. Per persone come Araya questo può andare bene,

perché possono sfogarsi e risparmiare la paghetta. Ma per me…oltre a questo, cosa posso fare?

Con un “Ding-Dong!”, il livello di gioco mostrato in un angolo del suo campo aumentò di uno.

La velocità della palla aumentò all’istante. Anche l’angolo di riflessione della palla divenne più irregolare

e rimbalzò indietro in un modo del tutto inaspettato, muovendosi in modo curvilineo.

Le risposte di Haruyuki divennero gradualmente incapaci di mantenere il ritmo.

Dannazione… più veloce… più veloce!

Che sia il mondo virtuale o quello reale, voglio sfondare tutte le barriere, raggiungere un luogo dove

nessuno è mai arrivato prima… più veloce!

*Swish*, mancò la palla. Schizzò come un lampo sfiorando le guance di Haruyuki in un raggio di luce,

volò dietro di lui e scomparve. Arrivarono le parole “GAME OVER” accompagnate da effetti sonori che

sembravano sia comici che deprimenti, mentre rimbalzavano sul campo da gioco con un “boing boing”.

Senza neanche guardare il punteggio massimo che lampeggiava, Haruyuki si voltò e andò verso il

pannello di controllo con l’intenzione di far ripartire il gioco.

In quel momento, una voce improvvisa fece tremare Haruyuki e il posticino in cui si stava nascondendo.

“Ah!! Ti stavi veramente nascondendo in un posto del genere!!”

Quell’urlo altissimo rese le sue orecchie, o meglio il suo cervello, frastornato. Haruyuki, con la schiena

ancora scossa dai brividi per lo shock, si voltò per vedere una studentessa con un Avatar a forma di

animale.

Comunque, il suo Avatar non aveva niente di comico come quello di Haruyuki. Un corpo snello e

delicato, una gatta coperta da una pelliccia color argento soffuso con un lieve accenno di viola. Le

orecchie e la sua coda erano legate da dei fiocchi blu scuro. Sebbene non fosse un Avatar creato da

zero, la maggior parte del corpo era stata modificata rispetto all'originale.

Le sue pupille d'oro scintillanti, trasudavano rabbia. Aprì la bocca piena di piccoli dentini affilati e urlò di

nuovo.

“Ultimamente non sei più in giro durante la pausa pranzo, così sono costretta ad andare in giro per

cercarti, uffa! Va bene che stai giocando, ma per favore puoi smetterla con questi giochi sconosciuti?

Non sarebbe meglio se venissi giù e giocassi con gli altri?”

“Questo è un mio problema, lasciami solo.”

Rispondendo a malincuore con quelle poche parole, Haruyuki decise di tornare ancora al campo di

squash. Tuttavia, il gatto argentato girò la testa e notò per caso la scritta “GAME OVER”, dopodiché

strillò:

“Cos’è questo? Livello 152, punteggio di 2.63 milioni? Sei davvero…”-Super fantastico!

Nel suo cuore, Haruyuki si aspettava di ricevere proprio quelle parole di elogio. Tuttavia, le sue

aspettative vennero infrante senza pietà.

“Ma sei un idiota?! Che stai facendo senza neanche mangiare il pranzo!? Disconnettiti subito!!”

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“Non voglio, rimangono altri 30 minuti prima che la pausa pranzo finisca. Sei tu quella che dovrebbe

andarsene.”

“Bene, se questo è il tuo atteggiamento, allora dovrò utilizzare la forza.”

“Provaci se ci riesci.”

Borbottando ciò, Haruyuki prese di nuovo la sua racchetta. Gli Avatar virtuali della scuola non potevano

impattare; con l’intenzione di prevenire comportamenti inappropriati, gli studenti non erano in grado di

toccare gli altri Avatar. Quindi, forzare qualcuno a disconnettersi era impossibile.

L’Avatar gatto distese la sua lingua lunga e affusolata con un sospiro triste, seguito da un urlo:

“Link Out!”

La figura sparì in un istante, lasciandosi dietro un vortice di luce e un suono di campane.

Finalmente quella rompiscatole se n’è andata.

Mentre la rompiscatole spariva, però, fece un piccolo sospiro, sentendosi un po’ solo. Fu allora che-

*Bang!* sentì un colpo pesante provenire da molto lontano, e tutto quello che lo circondava sparì.

Il mondo reale riemerse da quell’oscurità come tanti puntini luminosi.

Mentre ritornava a sentire la pesantezza del suo corpo, Haruyuki sbatté disperatamente le palpebre per

riuscire a mettere a fuoco.

Era di nuovo nel gabinetto nel bagno dei maschi. Tuttavia, al posto della porta grigio-azzurrognola che

doveva essere di fronte a lui, Haruyuki vide qualcosa di inaspettato.

“Tu… Come…?!”

In piedi, di fronte a lui c’era una studentessa dall'aria feroce. Il farfallino verde della sua uniforme

scolastica indicava che era anche lei del primo anno.

Aveva un corpo minuto e snello, e pesava meno di 1/3 di Haruyuki. Aveva i capelli corti, e la sua frangia

era tenuta in alto a destra da una spilla. Ricordava un po’ un gatto, con quel suo corpo minuto dagli

occhi sproporzionatamente grandi, che in quel momento stavano fissando Haruyuki pieni di rabbia.

Nella mano sinistra stava tenendo un piccolo cestino, mentre la destra era distesa a pugno chiuso, sopra

la testa di Haruyuki. Vedendo ciò, Haruyuki capì finalmente perché era stato scollegato

improvvisamente dalla rete scolastica. La studentessa gli aveva dato un pugno in testa, e l’impatto aveva

causato l’attivazione del meccanismo di sicurezza del Neuro Linker, che lo aveva disconnesso

automaticamente.

Normalmente, il livello di sicurezza dei Neuro Linker era impostato in modo tale che il meccanismo

poteva essere attivato semplicemente scuotendo le spalle della persona o gridandogli qualcosa nelle

orecchie; qualche ragazza nevrotica, addirittura, lo aveva impostato per scollegarsi non appena

qualcuno si fosse avvicinato nel raggio di un metro. La ragione per cui Haruyuki non si era accorto

dell’intrusione fino al momento in cui aveva preso un pugno in testa era perché aveva impostato il

livello di sicurezza al minimo visto che era nascosto nel gabinetto.

“T-Tu!!”

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Haruyuki, che era scioccato a tal punto da non riuscire a controllarsi, iniziò a urlare contro la ragazza –

l’unica ragazza con cui poteva conversare tranquillamente in questa scuola.

“Che stai facendo! Questo è il bagno dei maschi! E la porta era chiusa, idiota!!”

“Sei tu l’idiota.”

L’amica di infanzia di Haruyuki aveva scavalcato il divisorio del gabinetto nonostante indossasse la

gonna, questa era Chiyuri Kurashima. Ritirò la sua mano destra, e dopo avergli scoccato uno sguardo

torvo, si voltò e aprì la porta.

Con un movimento leggero e veloce, saltò fuori dal gabinetto. La lucentezza dei suoi capelli marroni

illuminati dal sole fece strizzare involontariamente gli occhi di Haruyuki. Chiyuri finalmente fece un

debole sorriso ed esortò:

“Ehi, dai vieni fuori.”

“Ok, ok.”

Con un sospiro Haruyuki si alzò in piedi, accompagnato dal cigolio della tavoletta del water. Mentre

camminava verso l’entrata con Chiyuri, finalmente fece un’altra domanda:

“Come sapevi che ero qui?”

Non ricevette una risposta subito. Dopo aver fatto spuntare la testa fuori dal bagno dei maschi per

assicurarsi della situazione, Chiyuri scappò velocemente nel corridoio, dando una breve risposta:

“Ero anch'io sul tetto, così ti ho seguito”

Questo significa che-

“Lo hai visto?”

Mormorò Haruyuki, fermandosi dopo aver fatto solo il primo passo nel corridoio.

Guardandolo mentre sceglieva le parole con cura, Chiyuri abbassò la testa e appoggiò la schiena contro

il muro. Alla fine, annuì con la testa.

“Non parlerò oltre di quei tipi. Se hai deciso di lasciare le cose come stanno, allora non c’è niente che io

possa fare. Tuttavia, dovresti mangiare il tuo pranzo. Comportarti così non ti farà bene.”

Con un sorriso che pareva un po’ forzato, Chiyuri reggeva un cestino nella mano sinistra.

“Io... ti ho preparato un bento. Comunque non posso garantire che sia buono.”

…Patetico… Questa era l’unica parola che attraversò la mente di Haruyuki.

Il suo cuore, che cercava altro piuttosto che la pietà nascosta nelle parole di Chiyuri, si addolorò

ulteriormente.

Questo perché Chiyuri aveva già un ragazzo, un altro compagno di giochi d’infanzia, che era l'esatto

opposto di Haruyuki sotto tutti gli aspetti.

La sua bocca iniziò a muoversi da sola, e Haruyuki sentì venir fuori una voce vagamente atona.

“Questi sono avanzi di quello che stavi facendo per Taku, non è vero?”

In un istante, l’espressione di Chiyuri fu come coperta da un velo. Incapace di continuare a guardarla

negli occhi, Haruyuki volse lo sguardo verso il corridoio.

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“No, non lo sono! La scuola di Taku fornisce loro un pasto. Ho fatto i sandwich con insalata di patate,

prosciutto e formaggio. Sono i tuoi preferiti, no?”

Dando un’occhiata al cesto bianco che si trovava nel suo campo visivo, Haruyuki avrebbe voluto

allungare la mano per respingerlo ostinatamente.

Però, il suo lento corpo reale disobbedì e con un movimento goffo finì per colpire il cestino facendola

cadere a terra. Il coperchio saltò nel momento stesso in cui il cestino colpì il suolo, e i sandwich

triangolari finirono sul pavimento e si ruppero.

“Ah…”

Nonostante Haruyuki cercò di scusarsi immediatamente, in quel momento era così agitato ed emotivo

che non ci riuscì; sebbene avesse voluto dire qualcosa, non gli usciva una sola parola. Senza neanche

riuscire ad alzare la testa, fece un passo indietro e si voltò bruscamente gridando:

“N-non li voglio!”

Haruyuki avrebbe voluto disconnettersi immediatamente da quel posto, ma quel suo desiderio così

doloroso, fu ovviamente impossibile da esaudire. Avrebbe voluto, almeno, scappare via disperato, ma il

suo corpo reale era così pesante che non fu capace di scappare dai singhiozzi sommessi che

provenivano da dietro le sue spalle.

Haruyuki trascorse le lezioni del pomeriggio e le riunioni di classe in assoluto malumore. Una volta

terminate le lezioni, uscì dalla classe come se stesse scappando.

Avrebbe dovuto dirigersi verso la classe di Chiyuri che si trovava due classi dopo? Aspettarla davanti

all'entrata della scuola? O era meglio aspettarla a casa sua per scusarsi? Respingendo disperatamente

quelle voci che tormentavano la sua coscienza, corse verso il suo secondo nascondiglio segreto, la

biblioteca.

Un luogo come la biblioteca aveva già compiuto la sua missione nella storia, ormai era inutile. Tuttavia,

c’erano alcuni adulti che pensavano fosse essenziale per la scuola avere libri di carta che si accordavano

bene con la necessaria educazione. Quindi, gli scaffali erano stipati di quelli che erano sprechi di risorse

e di spazio.

Naturalmente era stato grazie a queste persone che lui aveva questo prezioso spazio personale, quindi

non c’era motivo di brontolare. Prese un paio di libri rilegati per nascondersi e occupò la sezione

dell’area di lettura vicino alla parete. Immerse il suo corpo in una stretta sedia e, con la voce più bassa

che il Neuro Linker potesse ricevere, diede il comando di sincronizzazione.

Dato che erano passati solo pochi minuti da quando le lezioni erano finite, la rete scolastica era deserta.

Haruyuki approfittò di questa chance per correre attraverso superficie erbosa e arrampicarsi sull’albero

per nascondersi nel suo solito posto.

La zona di squash virtuale era ovviamente deserta. In realtà, lui non voleva davvero fare un semplice

gioco in cui colpire una palla, ma piuttosto immergersi in un’intensa, sanguinosa battaglia dove

piovevano proiettili da tutte le parti, così da dimenticarsi anche solo temporaneamente della tristezza

che sentiva nel petto. Purtroppo la scuola aveva delle restrizioni sulla connessione alla rete globale, così

non ebbe altra scelta che accontentarsi.

Anche se la sua fame aveva da tempo superato la soglia tollerabile, non voleva tornare subito a casa. Se

avesse incontrato Chiyuri per strada, non avrebbe saputo che espressione fare o che parole usare. In

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Il ritorno della Principessa Neraneve

EAGLES TEAM 19

realtà scusarsi sarebbe stato sufficiente, ma non era sicuro di riuscire a far coincidere le sue parole con i

suoi pensieri.

–proprio come era successo quella volta.

In passato aveva già fatto piangere Chiyuri in un modo simile, così chiuse gli occhi per far riaffiorare i

ricordi. Mise la mano destra sul display operativo ed entrò nel gioco.

Allungò la mano per prendere la racchetta e si voltò verso il campo da gioco.

Apro gli occhi, punto alla palla che cade, e sfogo tutta la mia frustrazione con questo colpo-

Haruyuki si congelò all’istante.

Le lettere monocromatiche e compatte in mezzo al campo da gioco mostravano qualcosa di diverso da

quello che ricordava lui.

“Livello 166!?”

Era alto più di 10 livelli rispetto a quanto Haruyuki ricordava di aver fatto poche ore prima.

Come è possibile? Il codice studente era il suo. Dopo aver pensato un attimo, Haruyuki capì. Nella pausa

pranzo era stato scollegato forzatamente da Chiyuri mentre il gioco era attivo. Quindi era possibile che

qualcuno avesse continuato la sua partita e aumentato il punteggio. Ma…

Chi, a parte lui, poteva ottenere un risultato così assurdo!?

Per Haruyuki questo fu il colpo di grazia. L’unica sua consolazione era la sua bravura nei giochi quando

era in Full Dive. Escludendo, ovviamente, i quiz e i giochi da tavolo dove è la conoscenza a determinare

il risultato; Haruyuki era convinto che nessuno a scuola avrebbe potuto batterlo nei giochi dove

contavano i riflessi, come gli sparatutto e i giochi d’azione.

Naturalmente, non aveva mai mostrato la sua bravura a nessuno. Haruyuki non si metteva in mostra era

perché sapeva a cosa sarebbe andato incontro, quello che era successo alle elementari. Non aveva

prove, ma era convinto che arrivato a quel punteggio –chi può aver fatto un punteggio così spaventoso?

In quel momento, dietro di lui risuonò una voce, ma non era Chiyuri. Nonostante fosse femminile, la

voce era più lieve e morbida, come seta.

“Sei tu che hai fatto quel punteggio assurdo?”

Si girò restando sulle spine. La persona che stava di fronte a lui era…

Un abito scuro costellato d’argento. Un ombrellino piantato nel terreno come un bastone, o una spada.

Una pelle bianca e perfetta con due sfavillanti pupille corvine…

<<La Principessa Neraneve>>

Sebbene fosse solo un Avatar virtuale, anche se non sembrava per niente irreale, con la sua bellezza

superiore la persona più famosa della scuola si avvicinò a lui silenziosamente.

Un leggero sorriso apparve sulle sue labbra rosse, l’unica parte colorata del suo intero corpo, poi lei

continuò:

“Vorresti accelerare ulteriormente, ragazzo?”

“Se sei interessato, vieni da me al salotto della scuola domani durante la pausa pranzo.”

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Il ritorno della Principessa Neraneve

20 EAGLES TEAM

Si scollegò immediatamente, lasciandosi alle spalle queste parole.

Il suo Avatar virtuale era rimasto nel campo visivo di Haruyuki per meno di 10 secondi. Era un bug della

rete locale? Per un istante Haruyuki pensò di avere le allucinazioni. Quello che era accaduto era davvero

incredibile, ma il punteggio spaventoso che fluttuava sul campo da gioco spazzava ogni dubbio.

Perdendo persino la voglia di sfidare se stesso per fare un nuovo record, Haruyuki si scollegò e rimase

seduto nella libreria, perplesso. Nelle profondità delle sue orecchie, quelle poche parole risuonavano

senza fine. Aveva parlato con un tono differente rispetto a quando parlava con gli altri studenti durante

la pausa pranzo, ma non c’era nessuna disarmonia nella sua presenza schiacciante. Anzi, sarebbe stato

meglio dire che con un singolo sguardo, era indiscutibile il motivo per cui era così popolare tra ragazzi e

ragazze.

Infine si decise a uscire dalla scuola a piccoli passi, e sembrava che la strada versa casa il suo corpo

l'avesse fatta in modo automatico. Se non fosse stato per l’interfaccia visiva e sonora della predizione

del traffico e del navigatore del Neuro Linker, probabilmente sarebbe stato investito dalle macchine due

o tre volte.

Non c’era nessuno a casa quando Haruyuki tornò al suo appartamento nel grattacielo Kouenji. Haruyuki

mangiò direttamente una pizza surgelata e riempì il suo stomaco con quella e con una bibita gassata. I

suoi genitori avevano divorziato tempo fa e ora viveva con sua madre. In realtà, non tornava mai a casa

prima di mezzanotte e l’unico momento in cui Haruyuki la vedeva era al mattino, quando si faceva dare

i soldi per il pranzo prima di andare a scuola.

Dopo essersi riempito lo stomaco di schifezze, si chiuse nella sua stanza. Normalmente, avrebbe prima

un po’ navigato nella rete, poi si sarebbe immerso nei campi di battaglia europei per ore e alla fine,

avrebbe utilizzato le ultime forze per fare i compiti, prima di andare a dormire. Però, oggi non aveva

voglia di fare nulla.

Siccome erano accadute troppe cose quel giorno, sentiva il cervello pesante come se si fosse gonfiato.

Una volta cambiati i vestiti e tolto il Neuro Linker, Haruyuki si buttò pesantemente sul letto e ci si stese.

Avrebbe voluto dormire pacificamente, ma i ricordi degli scherni di Araya e della sua banda, le lacrime

di Chiyuri e le parole misteriose della Principessa Neraneve continuavano ad riaffiorare, rendendo il suo

sonno agitato.

Vorresti… <<Accelerare>> ulteriormente?

Nei suoi sogni era la vera vice presidentessa del consiglio studentesco a parlargli, invece del suo avatar

virtuale.

Anche se l’aveva vista solamente sul podio del palco dell’assemblea scolastica, dove aveva

un’espressione distaccata e senza emozioni, per qualche ragione nei suoi sogni aveva un seducente

sorriso diabolico e gli sussurrava nelle orecchie: “Vieni con me”.