“IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA...

172
Seminario “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Prof. Dott. Enrico Marchetti INAIL [email protected] - [email protected] Aspetti normativi e legislativi nella valutazione del rischio da vibrazioni meccaniche alla luce del D. Lgs. 81/08 Venerdì 25 novembre 2016

Transcript of “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA...

Page 1: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Seminario

“IL RISCHIO DA VIBRAZIONI”

Prof. Dott. Enrico Marchetti INAIL [email protected] - [email protected]

Aspetti normativi e legislativi nella valutazione del rischio

da vibrazioni meccaniche alla luce del D. Lgs. 81/08

Venerdì 25 novembre 2016

Page 2: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

IL DECRETOLEGISLATIVO 81/08

Il Decreto comprende il recepimento della Direttiva Europea 2002/44/CE al

Titolo VIII Capo III

Titola:“Protezione dei lavoratori dai rischi diesposizione a vibrazioni “

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 3: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

il presente decreto legislativo prescrive lemisure per la tutela della salute e dellasicurezza dei lavoratori che sono espostio possono essere esposti a rischiderivanti da vibrazioni meccaniche.

CAMPO DI APPLICAZIONE

Per le forze armate e di polizia siapplica tenendo conto particolariesigenze connesse al servizioespletato .

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 4: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

COSA SONO LE VIBRAZIONI MECCANICHE CHE CI

INTERESSANO?

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 5: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

SMFN - Facoltà di Chimica

MANO – BRACCIO

CORPO INTERO

Page 6: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio: le vibrazioni meccaniche che,se trasmesse al sistema mano-braccionell'uomo, comportano un rischio per lasalute e la sicurezza dei lavoratori, inparticolare disturbi vascolari,osteoarticolari, neurologici o muscolari

MANO BRACCIO

DEFINIZIONI

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 7: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

vibrazioni trasmesse al corpo intero: levibrazioni meccaniche che, setrasmesse al corpo intero, comportanorischi per la salute e la sicurezza deilavoratori, in particolare lombalgie etraumi del rachide

CORPO INTERO

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 8: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

LIMITI

Per le vibrazioni trasmesse al sistemamano-braccio il valore limite diesposizione giornaliero, normalizzato aun periodo di riferimento di 8 ore, e'fissato a 5 m/s2; il valore d'azionegiornaliero, sempre normalizzato a 8ore, che fa scattare l'azione e' fissato a2,5 m/s2. Per brevi periodi si puòarrivare a 20 m/s2.

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 9: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Per le vibrazioni trasmesse al corpointero il valore limite di esposizionegiornaliero, normalizzato a un periodo diriferimento di 8 ore, e' fissato am/s2; il valore d'azione giornaliero,sempre riferito a 8 ore, e' fissato am/s2. Per brevi periodi può essereraggiunto il valore di 1,5 m/s2.

1,0

0,5

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 10: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Il Datore di Lavoro deve valutare i rischida esposizione a vibrazioni e lo può faremediante banche dati dell'INAIL (exISPESL) o delle regioni Questaoperazione va distinta dallamisurazione, che richiede l'impiego diattrezzature specifiche e di unametodologia appropriata e che restacomunque il metodo di riferimento .

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 11: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Per effettuare le misure si deve avvaleredi quanto specificato nell’allegatotecnico XXXV (parte A mano-braccio,parte B corpo intero).

Questi sono, sostanzialmente, le normetecniche UNI EN ISO 5349 per il mano-braccio e ISO 2631 per il corpo intero.Per la navigazione marittima si prendonoin considerazione solo le frequenzesuperiori ad 1 Hz.

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 12: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

La valutazione e la misurazione di cui alcomma 1 devono essere programmateed effettuate a intervalli idonei sullabase di quanto emerso dallavalutazione del rischio da personaleadeguatamente qualificato nell'ambitodel servizio di prevenzione eprotezione, e i relativi risultati devonoessere riportati nel documento divalutazione dei rischi.

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 13: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

In base alla valutazione dei rischi dicui all'articolo 4, quando sono superati ivalori d'azione, il datore di lavoroelabora e applica un programma dimisure tecniche o organizzative, volte aridurre al minimo l'esposizione e irischi che ne conseguono.

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 14: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

I lavoratori esposti a rischi derivanti davibrazioni meccaniche sul luogo dilavoro ricevano informazioni e unaformazione adeguata sulla base dellavalutazione dei rischi di cuiall'articolo 28.

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 15: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

I lavoratori esposti a livelli di vibrazionisuperiori ai valori d'azione sonosottoposti alla sorveglianza sanitaria.

La sorveglianza viene effettuataperiodicamente, di norma una voltal'anno o con periodicità diversa decisadal medico competente con adeguatamotivazione.

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 16: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

DEROGHENei settori della navigazione marittima eaerea, il datore di lavoro, in circostanzedebitamente giustificate, può richiederela deroga, limitatamente al rispetto deivalori limite di esposizione per il corpointero qualora, tenuto conto della tecnicae delle caratteristiche specifiche deiluoghi di lavoro, non sia possibilerispettare tale valore limite nonostante lemisure tecniche e organizzative messe inatto.

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 17: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Nel caso di attività lavorative in cui l'esposizione diun lavoratore alle vibrazioni meccaniche e'abitualmente inferiore ai valori di azione, mavaria sensibilmente da un momento all'altro e puòoccasionalmente superare il valore limite diesposizione, il datore di lavoro può richiedere laderoga al rispetto dei valori limite a condizione cheil valore medio dell'esposizione calcolata su unperiodo di 40 ore sia inferiore al valore limite diesposizione e si dimostri, con elementi probanti,che i rischi derivanti dal tipo di esposizione cui e'sottoposto il lavoratore sono inferiori a quelliderivanti da un livello di esposizionecorrispondente al valore limite.

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 18: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

SANZIONI

Sono sanzionati solo il Datore di Lavoro ed il Medico Competente.

Non ci sono sanzioni a carico del misuratore !!!

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 19: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

NORMATIVA TECNICA

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 20: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

UNI EN ISO 5349 – 1(2004)

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 21: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

La presente norma specifica i requisitigenerali per la misurazione e laregistrazione dell'esposizione allevibrazioni trasmesse alla mano su tre assiortogonali.Essa definisce una ponderazione infrequenza … per consentire un confrontouniforme delle misurazioni. I valoriottenuti possono essere utilizzati perprevedere effetti avversi della vibrazionetrasmessa alla mano nell'intervallo difrequenza da 8 Hz a 1000 Hz.

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 22: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

La presente parte della ISO 5349 èapplicabile a vibrazioni periodiche e avibrazioni casuali o non periodiche.Provvisoriamente, la presente partedella ISO 5349 è inoltre applicabile allevibrazioni di tipo impattivo ripetitivo.

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 23: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Il metodo specificato nella 5349 tieneconto dei seguenti fattori che influenzanogli effetti dell'esposizione umana allevibrazioni trasmesse alla mano:a) lo spettro in frequenza dellevibrazioni;b) l'ampiezza della vibrazione;c) la durata dell'esposizione per giornatalavorativa;

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 24: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Nella legge italiana manca unriferimento, come invece c’è per ilrumore, alle caratteristiche dellastrumentazione.Questa carenza rischia di far fare lemisure, da chi di queste torbidità siapprofitta, con i cosiddetti “accelerometridi plastica”.Però c’è un accenno nella 5349 che dice:

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 25: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

La misurazione delle vibrazionitrasmesse alla mano deve essereintrapresa usando la strumentazioneconforme ai requisiti della ISO 8041.Questa attrezzatura deve essereverificata per il corretto funzionamentoprima e dopo l'uso. La taratura deveessere riconducibile rispetto ad unriferimento riconosciuto impiegato da unlaboratorio accreditato.

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 26: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Le dimensioni dei trasduttori devonoessere tali da non interferire con ilfunzionamento della macchina e tali dapoter identificare la posizione del puntodi misura.

La ISO 5349-2 contiene una ulterioreguida alla selezione dei trasduttori.

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 27: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

La vibrazione nelle tre direzioni dovrebbepreferibilmente essere misuratasimultaneamente. Le misurazioni effettuatesequenzialmente lungo ciascuno dei treassi sono accettabili purché le condizionioperative siano simili per tutte e tre lemisurazioni. Le misurazioni devono essereeffettuate sulla superficie vibrante quantopiù prossime possibile al centro della zonadi impugnatura della macchina, utensile opezzo in lavorazione. La posizione deitrasduttori deve essere annotata.

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 28: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

La vibrazione trasmessa alla mano deveessere misurata e riportata sui tre assi diun sistema di coordinate ortogonali qualequello definito dalla figura:

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 29: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

I trasduttori dovrebbero essere montatirigidamente.

Una guida pratica al montaggio deitrasduttori in situazioni difficili (qualiquelle superfici resilienti o dove lavibrazione è di tipo impulsivo), esull'uso degli adattatori è inoltre fornitanella ISO 5349-2.

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 30: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Le forze tra la mano e la zona diprensione dovrebbero essere misurate eregistrate.Si raccomanda inoltre di annotare unadescrizione della postura dell'operatoreper le condizioni individuali e/o leprocedure operative.Magari facendo una o due fotografie.

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 31: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

La grandezza primaria utilizzata perdescrivere l'ampiezza della vibrazionedeve essere l'accelerazione quadraticamedia (r.m.s.) ahi ponderata infrequenza.

Il tempo di integrazione deve esserescelto in modo tale da utilizzare uncampione rappresentativo del segnale divibrazione.

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 32: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

dttaT

aT

ihi 0

2 )(1

SMFN - Facoltà di Chimica

Questa è espressa in metri al secondoquadrato (m/s2).

Page 33: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

La misurazione dell'accelerazioneponderata in frequenza richiedel'applicazione di una ponderazione dellafrequenza e di filtri di limitazione dellabanda. La ponderazione della frequenzaWh riflette l'importanza assunta dallediverse frequenze nel provocare lesionialla mano.

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 34: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

CURVA DI PONDERAZIONE Wh

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 35: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

SMFN - Facoltà di Chimica

La ponderazione in frequenza avvienesul segnale nel tempo (filtro ISO 8041):

n

nhnihwi Waa 2)(

Dove si somma sulle n banda di frequenza.

Page 36: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

La valutazione dell'esposizione allavibrazione si basa su una grandezza checombina tutti e tre gli assi (indice i).Questo è il valore totale della vibrazione,ahv, ed è definito come la somma deiquadrati dei tre valori componenti:

222hwzhwyhwxhv aaaa

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 37: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

La valutazione dell’esposizione allavibrazione dipende dall'ampiezza dellavibrazione e dalla duratadell'esposizione.

La durata di esposizione giornaliera è iltempo totale durante il quale la mano èesposta alla vibrazione nella giornatalavorativa.

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 38: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Il tempo di esposizione effettiva allavibrazione è spesso più breve del temponel quale la persona sta lavorando conle macchine o i pezzi in lavorazione.

SMFN - Facoltà di Chimica

ATTENZIONE !!

Page 39: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

L'esposizione alla vibrazione giornaliera èderivata dall'ampiezza della vibrazione(valore totale della vibrazione) e dalladurata dell'esposizione giornaliera.

0

)8(TTaA hv

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 40: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Quando una valutazione dell'esposizionealla vibrazione trasmessa alla mano èeseguita in conformità alla presente partedella ISO 5349, si devono registrare leseguenti informazioni:- il soggetto della valutazione diesposizione;- le operazioni che provocano leesposizioni alla vibrazione;- le macchine, gli utensili inseriti e/o glialtri pezzi in lavorazione coinvolti;

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 41: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

- la posizione e l'orientamento deitrasduttori;- le accelerazioni quadratiche medieponderate in frequenza, misurate sulsingolo asse;- il valore totale della vibrazione per ognioperazione;- la durata giornaliera totale per ognioperazione;- l'esposizione alla vibrazione giornaliera.

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 42: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

ISO 2631 - 2008

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 43: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Lo scopo principale di questa parte dellaISO 2631 è di definire i metodi perquantificare le vibrazioni al corpo intero inrelazione a:−Salute umana e comfort;−Probabilità di percezione delle vibrazioni;−Incidenza di mal di moto.

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 44: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Intervalli di frequenza ed effetti valutati

Ma per la navigazione marittima inItalia solo se superiori ad 1 Hz! (D. Lgs.187/05)

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 45: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 46: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

SMFN - Facoltà di Chimica

WkWd

Page 47: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 48: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 49: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

SMFN - Facoltà di Chimica

Modello semplificato della colonna vertebrale sottoposta a vibrazioni

verticali

Page 50: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

SMFN - Facoltà di Chimica

Modello semplificato della colonna vertebrale sottoposta a vibrazioni

verticali ed orizzontali

Page 51: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

La valutazione degli effetti dellevibrazioni sulla salute devono esserefatti sui tre assi e questi devono essereponderati; ma da qui in poi si prende ilvalore dell’asse più sollecitato.Per poter comparare i valori sui tre assisi devono moltiplicare per dei fattori diraffronto:−x 1,4−y 1,4−z 1

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 52: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Se due o più assi sono comparabili comevalori si dovrà allora calcolare il vettoresomma, o modulo dello pseudovettore,dato dalla:

22222 4,14,1 wzwywxw aaaa

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 53: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

2/122

2/111 TaTa ww

Per confrontare due valori si devonoconfrontare anche i tempi di esposizionetramite un criterio di uguale energia:

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 54: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Vale a dire dalla:

0

)8(TTaA hv

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 55: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Se sono coinvolti uno o più periodi di esposizione si compongono mediante la:

321

3232

221

21

2

)8(TTT

TaTaTaTTa

Ai

iwi

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 56: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

SMFN - Facoltà di Chimica

Modello di rischio epidemiologico

Page 57: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

BANCA DATI

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 58: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

SMFN - Facoltà di Chimica

Le linee guida sono uscite nel 2001 econtenevano il primo nucleo dellabanca dati, frutto delle misuredell’ISPESL e dell’ASL 7 di Siena.

Valutazione senza misurazioni

Page 59: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

SMFN - Facoltà di Chimica

La prima versione della banca dati erainserita come appendice nelle lineeguida ed era molto contenuta, sia comequantità delle informazioni sui variveicoli o attrezzi, sia sul numero deiveicoli e degli attrezzi.

Page 60: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 61: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 62: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

SMFN - Facoltà di Chimica

Caratteristiche di una banca dati nazionale

1)Facilità di accesso (lingua e software)2)Controllo di qualità dei dati immessi3)Rilevazione dei dati in campo secondo

protocolli severi4)Aggiornamento periodico5)Rispondenza al mercato italiano

Page 63: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

SMFN - Facoltà di Chimica

Successivamente ne è uscita unaversione run-time su CD, distribuitoliberamente nel corso di convegni,seminari e corsi (DBA 2004: versione suCD).

Page 64: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

http://www.ispesl.it

Nel dicembre 2005 è uscita la terzaversione della banca dati ed è in rete,anche in considerazione che la legge lacita espressamente e quindi essaassurge a valore quasi “assoluto”.È stata reperibile gratuitamenteall’indirizzo:

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 65: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

L’ultima evoluzione, inordine temporale, èl’inserimento dellaBanca Dati Vibrazioni nelpiù generale contestodel Portale Agenti Fisici(PAF), volto a favorireuna più semplice,omogenea ed organicavalutazione dei rischifisici da parte dipersonale esperto.

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 66: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 67: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 68: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 69: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

SMFN - Facoltà di Chimica

Uso della banca dati

I valori di certificazione non sono disolito presenti nei depliant illustratividei macchinari.Per consentire una scelta consona con il D.Lgs. 187/05 servono i dati di emissione.Questo è un uso ben diverso da quello divalutazione del rischio, che deve essere piùspecifica delle effettive condizioni di uso emanutenzione dell’attrezzo/veicolo.

Page 70: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

SMFN - Facoltà di Chimica

Condizioni di uso della BDVI dati di certificazione dei produttorisono ricavati in situazioni moltodifferenti da quelle operative; dovrannoquindi essere moltiplicati per uncoefficiente come riportato nelle tabelledella guida introduttiva. In generale icoefficienti variano tra

1 e 2.

Page 71: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

SMFN - Facoltà di Chimica

Non usare i valori della banca datise le condizioni d’uso sono diverseda quelle riportate dal costruttore odalle misure.

In casi di valori dichiarati rilevatisecondo la norma più recente il fattore èmoltiplicativo e viene chiamato “k”.

Page 72: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

USO BDV CON DATI MISURATI

Identificare con assoluta certezza i seguenti fattiosservabili (targa o libretto uso e manutenzione):–Identificare le fasi lavorative omogenee–Stabilire la durata di ciascuna fase omogenea–Individuare l’attrezzo o il veicolo (marca e modello)–Individuare l’utensile attaccato all’attrezzo–Individuare il materiale lavorato o il fondo stradale–Cercare l’attrezzo o il veicolo in BDV; devonocoincidere marca, modello, materiale lavorato/fondostradale, l’eventuale utensile. Se questa condizioneNON è verificata integralmente NON si può effettuarela valutazione e si deve procedere con le misurazioni.

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 73: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Date queste premesse come si effettua una valutazionedel rischio con i dati misurati presenti in BDV ?

Facciamo un esempio pratico.Abbiamo un falegname che lavora con una segaelettrica, una levigatrice orbitale ed una chiodatrice.La prima cosa da fare è di valutare i tempi di lavoroeffettivo con ciascuno dei tre attrezzi. Degli attrezzidobbiamo avere marca, modello ed alimentazioneesatti. Poi dobbiamo stabilire il materiale lavorato ed ilgrado di finitura. Infine dobbiamo cercare i valori diaccelerazione che corrispondono alla nostra casistica.

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 74: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Nel nostro caso ideale postuliamo che la segasia una Bosch GST 100, la levigatrice sia unaMini Jolly YK 90 e la chiodatrice sia una MakitaAN 901. Che il materiale lavorato sia per tuttee tre un legno di media durezza abbastanzalevigato.Il tempo effettivo di esposizione, misurato ostimato in vario modo, supponiamo che sia perla sega di 1 ora e 20 minuti, per la levigatrice3 ore e 10 minuti e per la chiodatrice sia di 30minuti.

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 75: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Sulla BDV per il mano-braccio ci cerchiamo gliattrezzi utilizzati in maniera da identificarsiperfettamente con la nostra situazione.Una volta trovati gli attrezzi che coincidono coinostri verifichiamo che anche le condizioniespositive siano uguali: materiale lavorato eeventuale attrezzo.Una volta raccolti tutti i dati li inseriamo nellaformula che ci darà l’A(8).

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 76: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Il valore che deve essere utilizzato (per pure ragioni protezionistiche) è, per il mano-braccio, ahv, sum più la deviazione standard maggiorata per essere certi di comprendere all’interno della media più deviazione

standard nel 95% dei casi il valore vero.Nel caso ci siano due o più valori, si prenderà il valor

medio.L’indicatore A(8) sarà, per una sola fase lavorativa di 4

ore (ad esempio) dato dalla:

2 6,45,05,6845,6)8( m/sA

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 77: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Nel caso dei nostri tre attrezzi si dovrà usare laformula seguente:

giorn

iwi

TTa

A

2

)8(

2222

/ 9,4480

305,51900,7802,4)8( smA

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 78: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

seIl valore calcolato è pericolosamente vicino al valorelimite; in ogni caso è supe4riore al valore di attenzionee quindi comporta una serie di azioni quali la ricerca diuna attenuazione dell’esposizione sia sostituendol’attrezzo che prevedendo turni diversi.Se si sostituisce la levigatrice Jolly con una Bosch siriduce il valore complessivo a 4,6 m/s2 mentre se si usauna Ober il valore scende a 3,3 m/s2. Questo anchecambiando la chiodatrice, che influisce poco.Se si aggiungono dei DPI (guanti antivibranti) si puòridurre di un altro 20 % circa, arrivando a 2,6 m/s2. Cheè quasi buono. Sostituendo il seghetto si scende sottoal valore d’azione.

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 79: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

In generale si diffida dall’usare i dati della BDV se:–il macchinario non è usato nelle condizioni operative indicatenella scheda descrittiva delle condizioni di misura della BDV–il macchinario non è in buone condizioni di manutenzione–il macchinario non è uguale a quello indicato in banca dati(differente marca – modello)–nel caso di esposizione al corpo intero: differenti caratteristichedel fondo stradale, velocità di guida, tipologia di sedilimontati possono incidere sui livelli di esposizione prodotti damacchinari – anche se dello stesso tipo.In generale, in tutti i casi in cui è ipotizzabile che l’impiego dellaBDV possa portare ad una sottostima del rischio – soprattutto inrelazione alle misure di tutela da mettere in atto per i lavoratori -sarà necessario ricorrere a misurazione diretta dell’esposizione avibrazione nelle effettive condizioni di impiego dei macchinari.

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 80: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Facciamo un esempio per il corpo intero-Supponiamo di lavorare nella movimentazione terracon un escavatore ed un dumper.Anche qui la raccolta delle informazioni è cruciale.L’escavatore è un Bobcat 435 ed il dumper è unDumec Dodich S18R.Il terreno sia uno sterrato con buche.Siano 2 ore e mezza il tempo lavorato col dumper e 3ore con l’escavatore.Resta da fare la ricerca sulla BDV:

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 81: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Escavatore Bobcat: 0,9 m/s2

Dumper Dumec: 1,0 m/s2

222

/ 8,0480

1809,01500,1)8( smA

Quindi

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 82: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Anche in questo caso so potrà cercare di ridurrel’esposizione progettando la sostituzione dellemacchine (anche se in questo caso è meno fattibile).Cercando un poco nella BDV si potranno trovaremacchine con una emissione inferiore. Il costo diquesta operazione le rende poco percorribili. Megliolimitare i tempi di esposizione partendo dallamacchina con l’esposizione maggiore: il dumper.

Per ridurre l’esposizione la maniera migliore èridurre la velocità ammessa e rifare le misure.Questo non va bene con la BDV.

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 83: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Come si può vedere dalle simulazioni con Excel,occorre dimezzare i tempi per rientrare nei limiti.Un altro tentativo che si può fare e livellare ilpercorso, ma poi occorre rifare le misure.Si tratta, in definitiva, di valutare economicamentequale è la condizione meno onerosa per rientrare neilimiti.

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 84: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Grazieper la vostra cortese

attenzione

SMFN - Facoltà di Chimica

Page 85: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Valutazione e controllo del rischio di

esposizione a rumore alla luce del

Testo Unico (D.Lgs. 81/08) e

delle norme di buona tecnica

Prof. Pietro Nataletti Responsabile Laboratorio Agenti Fisici INAIL

[email protected]

Corso di laurea in Chimica

19 gennaio 2017

Roma, Università “La Sapienza”

Page 86: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Rumore: sappiamo misurarlo, valutarlo

e controllarlo adeguatamente?

Page 87: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Cenni di acustica fisica

e fisiologica

Metodologie e strumenti di misura

Normativa tecnica

Page 88: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Il rumore e le grandezze acustiche:

Relazione tra frequenza e lunghezza d’onda

Consideriamo il diapason

4

Page 89: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

5

Page 90: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Il diapason

Legge del moto generale

p0

A

p(t) = A sen (wt+kx)

P(t)

(t, x)

Page 91: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Il diapason

Legge del moto nel dominio del tempo

w = 2p f ;

T = 1/f periodo (sec)

f frequenza (sec-1 o Hz)

p0

A

p(t) = A sen (wt)

w = 2p f pulsazione;

T = 1/f periodo (sec); f: frequenza (sec-1 o Hz)

T

Page 92: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Il diapason

Legge del moto nel dominio dello spazio

w = 2p f ;

T = 1/f periodo (sec)

f frequenza (sec-1 o Hz)

p0

A

p(t) = A sen (kx)

k = 2p / l numero d’onda;

l : lunghezza d’onda (m)

l

Page 93: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Concetti di base

Velocità del suono

La velocità del suono in un mezzo elastico

vs = l / T (in aria 340 m/s)

Nel caso del diapason:

l = 77 cm; f (“la”) = 440 Hz vs = 339 m/s

Page 94: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Esempi di rumore

Rumore armonico (tono puro)

Page 95: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Rumore armonico (tono puro) Rumore periodico

Esempi di rumore

Page 96: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Rumore transiente

Esempi di rumore

Page 97: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Rumore impattivo

Esempi di rumore

Page 98: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Rumore caotico

Esempi di rumore

Page 99: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Caratterizzazione di un segnale

Segnale periodico

Valore medio

e = 1/T |e(t)| dt

Valore r.m.s.

eeff = 1/t t [ e(t) ]2 dt 1/2

Page 100: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

La pressione acustica efficace (r.m.s.) peff

peff = 1/t t [ p(t) ]2 dt 1/2 [Pa]

Dove:

t = è il tempo di integrazione del fonometro:

1 s (Slow), 125 ms (Fast) e 35 ms (Impulse)

Pa = Pascal è l’unità di misura della pressione 1 Pa = 1 N / m2 ;

1 atm = 105 Pa

P0 = 20•10-6 Pa è lo zero di riferimento della pressione

Page 101: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Il Livello di pressione sonora Lp

Lp = 10 log10 [ p2eff(t)/p

20 ] [dB]

I valori di pressione sonora possono andare da un minimo di:

P0 = 20•10-6 Pa , lo zero di riferimento della pressione,

a un massimo di 200-300 Pa, la soglia del dolore.

Questo intervallo di udibilità di 107 - 108 è ingestibile. Ecco allora la

necessità di introdurre i decibel:

L’intervallo di udibilità ora diventa 0 – 140 dB!

Page 102: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

p2 e E

Il motivo per cui si utilizza in acustica la pressione quadratica

efficace per la descrizione dell’interazione con il corpo umano

è perché c’è una proporzionalità del tipo:

Quindi, la pressione sonora quadratica rappresenta l’energia

sonora presente in quel punto.

p2 E

Page 103: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Il livello di picco Lpicco,C

Lpicco,C = 10 log10 (ppeak2 / po

2) [dB(C)]

Dove:

ppeak , che non è un valore r.m.s., è definito nel D.Lgs. 81/2008 come

“pressione acustica di picco: valore massimo della pressione acustica istantanea

ponderata in frequenza «C»”, ed è molto importante nella valutazione del

rumore impulsivo.

Esso va misurato in parallelo al LAeq e la costante di tempo “Peak” non deve

essere superiore a 100 μs; la curva di ponderazione standardizzata “C” è quella

che più si avvicina alla ponderazione lineare nell’intervallo 20 Hz – 20 kHz.

Page 104: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Il livello equivalente sonoro Leq

Leq,T = 10 log10 1/T T [ peff(t) / po ]2 dt [dB]

Livello sonoro di una ipotetica sorgente costante che

produrrebbe, nello stesso intervallo di tempo, la stessa

energia acustica della/e sorgente/i reale/i

Dove:

T = t2 – t1 è il tempo di misura

Page 105: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Il livello equivalente sonoro Leq

grafico

Definizione sotto forma di integrale

Leq,T = 10 log10 1/T T [ peff(t) / po ]2 dt

= 10 log10 1/T T 10 0,1Lp dt

Definizione sotto forma di sommatoria

Leq,T = 10 log10 1/T [ peff,i(t) / po ]2 ti

= 10 log10 1/T 10 0,1Lpi ti

Page 106: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Il livello di potenza sonora LW

0

wW

Wlog10L =

La potenza sonora W (in watt) di una sorgente di rumore è uguale alla quantità

di energia irradiata nell’ambiente dalla sorgente nell’unità di tempo.

Il livello di potenza sonora (in dB) della sorgente è dato dalla relazione:

Dove W0 è la potenza sonora di riferimento convenzionale pari a 10–12 W, ovvero 1 pW .

Mediante la potenza acustica è possibile:

§ ricavare il livello di pressione sonora che, in uno specifico ambiente industriale

e ad una specifica distanza, interesserà l’operatore;

§ effettuare un confronto comparativo diretto della rumorosità emessa da

macchine dello stesso tipo presenti sul mercato;

§ ottimizzare in fase progettuale, sotto il profilo acustico, la collocazione e la

distribuzione delle macchine in un nuovo insediamento.

Page 107: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

L’orecchio umano: funzionamento

Page 108: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

L’orecchio umano: fisiologia

Page 109: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

L’orecchio umano: la coclea

Page 110: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

L’orecchio umano: la coclea

Page 111: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Movimento progressivo della MB

Apice

LF Base

HF

Page 112: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Le cellule ciliate esterne (OHC)

e interne (IHC)

MT

OHC

MB

IHC

Page 113: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Le cellule ciliate esterne (OHC)

e interne (IHC)

sane

malate

Page 114: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

L’orecchio umano non è un microfono

Superficie di udibilità

Page 115: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

L’orecchio umano: curve isofoniche

Il phon è l’unità di misura della sensazione uditiva (loudness). A 1000 Hz coincide con il decibel.

Il massimo della sensibilità (e quindi della fragilità) si verifica intorno a 4000 Hz

Page 116: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

L’orecchio umano: ipoacusia

Page 117: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Le curve di ponderazione A, B, C, D

Page 118: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Il livello equivalente sonoro LAeq

t2

LAeq,T = 10 log10 1/T t1 [peffA(t)/po]2 dt [dB(A)]

Livello sonoro di una ipotetica sorgente costante che

produrrebbe, nello stesso intervallo di tempo, la stessa

energia acustica all’orecchio della/e sorgente/i reale/i

Dove:

T = t2 – t1 è il tempo di misura

A è la curva di ponderazione in frequenza che “simula” l’orecchio umano

Page 119: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Il principio di eguale energia

Dietro al concetto di livello sonoro equivalente per la

stima degli effetti uditivi sull’uomo c’è il “principio

dell’eguale energia”:

due sorgenti sonore che esercitano una pressione

sonora p1 e p2 per il tempo, rispettivamente, T1 e T2,

producono gli stessi effetti se vale la relazione:

p21 • T1 = p2

2 • T2

Page 120: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Effetto delle curve di ponderazione A, B, C, D

Page 121: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Il livello di esposizione sonoro LEX,8h

=

=

=

0

M

1i

i

L1,0

0

eTe,Aeqh8,EX

T

T10

log10T

Tlog10LL

Ti,Aeq

L'articolo 188 del Decreto Legislativo 81/2008 definisce:

Livello di esposizione personale giornaliera al rumore LEX,8h:

valore medio, ponderato in funzione del tempo, dei livelli di esposizione al

rumore per una giornata lavorativa nominale di otto ore, definito dalla norma

internazionale ISO 1999: 1990 punto 3.6. Si riferisce a tutti i rumori sul

lavoro, incluso il rumore impulsivo:

Page 122: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Il livello di esposizione sonoro LEX,w

L'articolo 188 del Decreto Legislativo 81/2008 definisce:

Livello di esposizione settimanale al rumore LEX,w:

valore medio, ponderato in funzione del tempo, dei livelli di esposizione

giornaliera al rumore per una settimana nominale di cinque giornate

lavorative di otto ore, definito dalla norma internazionale ISO 1999: 1990

punto 3.6, nota 2:

=

=

5

10

10logL

m

1k

L0,1

wEX,

kEX,8h

Page 123: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Conformi alla classe 1 della CEI EN

61672-1

(Fonometri conformi alle ritirate CEI EN

60651 e CEI EN 60804 validi finché è

possibile la taratura)

Tarati biennalmente da un centro

SIT (Servizio Italiano Taratura, ex D.Lgs.

273/91) o EA (European Cooperation for

Accreditation)

Calibrati prima e dopo le misure con

un calibratore conforme alla classe 1

della CEI EN 60942

Fonometri integratori / oggi

Il D.Lgs. 81/08 sulla strumentazione rimanda alle norme tecniche

Page 124: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Misuratori personali del livello di

esposizione sonora

Conformi alla classe 1 della CEI EN

61672-1

Tarati biannualmente

Calibrati prima e dopo le misure

Microfono a 10 cm dall’orecchio e

a 4 cm dalla spalla

Non abbiano livelli di taglio

Misura presenziata dal tecnico

Dosimetri individuali / oggi

Page 125: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

La CEI EN 61672:2003 (“Elettroacustica – Misuratori del livello

sonoro”) stabilisce solo due classi di strumenti, la classe 1 e la

classe 2. In generale le specifiche per i fonometri di classe 1 e di

classe 2 hanno gli stessi valori teorici e differiscono

principalmente nei limiti di tolleranza e nella gamma di

temperature di funzionamento.

Classi di precisione dei fonometri integratori

Page 126: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Il mercato

Page 127: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Rumore:

Valutazione del rischio

Legislazione

Linee Guida

Page 128: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Rumore / Normativa principale

Legge

(effetti uditivi)

Legge

(effetti extra-uditivi)

Tecnica

D. Lgs. 81/2008 D. Lgs. 81/2008 UNI EN ISO 9612:2011

UNI 9432: 2011

UNI 11347:2015

UNI/TR 11450:2012

Linee Guida ISPESL-

Regioni

ISO 1999: 2013

UNI EN ISO 11690-1-2-3

Page 129: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

1. Ai fini del presente decreto legislativo per agenti fisici si

intendono il rumore, gli ultrasuoni, gli infrasuoni, le

vibrazioni meccaniche, i campi elettromagnetici, le

radiazioni ottiche, di origine artificiale, il microclima e le

atmosfere iperbariche che possono comportare rischi per la

salute e la sicurezza dei lavoratori.

2. Fermo restando quanto previsto dal presente capo, per le

attività comportanti esposizione a rumore si applica il capo

II, per le vibrazioni il capo III, per i campi elettromagnetici il

capo IV, per le radiazioni ottiche artificiali il capo V.

3. La protezione dei lavoratori dalle radiazioni ionizzanti è

disciplinata unicamente dal D.Lgs. 230/95 e s.m.

Titolo VIII – AGENTI FISICI

Articolo 180

Definizioni e campo di applicazione

Page 130: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

1. Nell’ambito della valutazione di cui all’art. 28, il datore di

lavoro valuta tutti i rischi derivanti da esposizione ad agenti

fisici in modo da identificare e adottare le opportune misure

di prevenzione e protezione con particolare riferimento alle

norme di buona tecnica ed alle buone prassi.

2. La valutazione dei rischi derivanti da esposizione ad agenti

fisici è programmata ed effettuata, con cadenza almeno

quadriennale, da personale qualificato nell’ambito del SPP

in possesso di specifiche conoscenze in materia….

3. Il datore di lavoro nella valutazione dei rischi precisa quali

misure di prevenzione e protezione devono essere adottate.

La VDR è riportata sul documento di cui all’art. 28, essa può

includere la giustificazione dei rischi.

Articolo 181

Valutazione dei rischi

Page 131: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

1. Tenuto conto del progresso tecnico e della disponibilità di

misure per controllare il rischio alla fonte, i rischi derivanti

dall’esposizione agli agenti fisici sono eliminati alla fonte

o ridotti al minimo. La riduzione dei rischi si basa sui

principi generali di prevenzione contenuti nel presente

decreto.

2. In nessun caso i lavoratori devono essere esposti a valori

superiori ai valori limite di esposizione definiti nei capi II,

III, IV V. Allorché, nonostante i provvedimenti presi i valori

limite di esposizione risultino superati, il datore di lavoro

adotta misure immediate per ridurre l’esposizione al di

sotto dei valori limite di esposizione, individua le cause del

superamento e adegua le misure di prevenzione e protezione.

Articolo 182

Disposizioni miranti a eliminare o ridurre i rischi

Page 132: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Articolo 183

Lavoratori particolarmente sensibili

Articolo 184

Informazione e formazione dei lavoratori

Articolo 186

Cartella sanitaria e di rischio

Articolo 185

Sorveglianza sanitaria

Page 133: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Rumore / Effetti

Effetti uditivi Effetti extra-uditivi

stato di

adattamento

sul senso dell’equilibrio e del

movimento e sul tono

psicomotorio generale

fatica uditiva

(TTS)

sul senso di attenzione e sulla

concentrazione

trauma acustico sulla vista

sordità

professionale

(PTS)

sul sistema nervoso, sul

carattere e sul comportamento

sull’apparato digestivo

sul sistema endocrino

sull’apparato respiratorio

sull’apparato circolatorio e sul

sistema vascolare

Page 134: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Rumore / Effetti

Il D.M. 14.1.2008 (Nuovo elenco delle malattie

professionali) comprende il rumore nella:

Lista I – Malattie la cui origine lavorativa è di elevata

probabilità:

01 – Rumore – Malattia: ipoacusia percettiva

Lista III – Malattie la cui origine lavorativa è possibile:

01 – Rumore – Malattie: dell’apparato

cardiocircolatorio,

digerente, endocrino e

neuropsichiche

Page 135: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Il D.M. 9.4.2008 (Nuovo elenco delle malattie professionali

nell’industria e nell’agricoltura) comprende il rumore al punto 75)

IPOACUSIA DA RUMORE:

Lavorazioni che espongono a rumore in assenza di efficace isolamento acustico.

a) martellatura, cianfrinatura, scriccatura, molatura ed aggiustaggio nella costruzione di caldaie,

serbatoi e tubi metallici.

b) picchettaggio e disincrostazione di contenitori metallici: vasche, cisterne, serbatoi, gasometri.

c) martellatura, molatura, ribattitura di materiali metallici (lamiere, chiodi, altri).

d) punzonatura o tranciatura alle presse di materiali metallici.

e) prova al banco dei motori a combustione interna.

f) prova dei motori a reazione e a turboelica.

g) frantumazione o macinazione ai frantoi, molini e macchine a pestelli di:

minerali o rocce, clincker per la produzione di cemento, resine sintetiche per la loro

riutilizzazione.

h) fabbricazioni alle presse di chiodi, viti e bulloni

i) filatura, torcitura e ritorcitura di filati; tessitura ai telai a navetta

j) taglio di marmi o pietre ornamentali con dischi di acciaio o con telaio multilame.

k) perforazioni con martelli pneumatici.

l) avvitatura con avvitatori pneumatici a percussione

m) conduzioni di forni elettrici ad arco.

Rumore / Effetti

Page 136: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Il D.M. 9.4.2008 (Nuovo elenco delle malattie professionali

nell’industria e nell’agricoltura) comprende il rumore al punto 75)

IPOACUSIA DA RUMORE:

n) formatura e distaffatura in fonderia con macchine vibranti.

o) sbavatura in fonderia con mole.

p) formatura di materiale metallico, mediante fucinatura e stampaggio.

q) lavorazione meccanica del legno con impiego di seghe circolari, seghe a nastro, piallatrici e

toupies.

r) lavori in galleria con mezzi meccanici ad aria compressa.

s) stampaggio di vetro cavo.

t) prova di armi da fuoco.

u) conduzioni delle riempitrici automatiche per l'imbottigliamento in vetro o l'imbarattolamento in

metallo.

v) addetti alla conduzione dei motori in sala macchine a bordo delle navi.

w) Altre lavorazioni, svolte in modo non occasionale, che comportano una

esposizione personale, giornaliera o settimanale, a livelli di rumore superiori

a 80 dB(A).

Rumore / Effetti

Page 137: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Malattie Professionali Malattie professionali denunciate all’INAIL nel periodo 2008-2015

Gestione: Industria e Servizi, Agricoltura, Dipendenti Conto Stato

Totale gestioni

di cui:

2008

30.120

2009

34.962

2010

43.083

2011

47.312

2012

46.286

2013

51.825

2014

57.370

2015

58.925

Industria e

servizi 27.932 30.654 36.236 38.753 38.088 41.687 45.484 45.856

Agricoltura 1.832 3.928 6.392 8.035 7.721 9.491 11.127 12.258

Per conto dello

Stato 356 380 455 524 477 647 759 811

Fonte: Banca Dati Statistica INAIL

(http://bancadaticsa.inail.it/bancadaticsa/login.asp)

Negli ultimi dieci anni malattie professionali sono raddoppiate!

Page 138: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Malattie Professionali da Agenti Fisici Malattie professionali denunciate all’INAIL per settore IC-10 e anno di protocollazione nel periodo

2010-2015

Gestione: Industria e Servizi, Agricoltura, Dipendenti Conto Stato

Malattia 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Disturbi disco lombare 2.540 3.664 3.663 4.381 5.698 6 .332

Ipoacusia da rumore e trauma

acustico 5.458 5.371 4.537 4.628 4.718 4.717

Malattie da vibrazioni HAV

(Sindrome di Raynaud) 212 218 196 194 173 170

Sindrome del Tunnel Carpale

(MR + Posture + Forza + HAV) 4.473 5.617 5.344 5.823 6.221 6.188

Malattie dell’occhio

(RI + RO) 108 105 113 109 105 101

• Sindrome Tunnel carpale in grande crescita, con

6.188 casi nel 2015

• Enorme crescita delle malattie osteo-articolari e

muscolo-tendinee

• Ernia discale lombare 3-4° malattia professionale

• Ipoacusie, 1° malattia professionale assoluta fino al

2008, ora è la 5-6°

Page 139: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Lavoratori soggetti a sorveglianza sanitaria Dati relativi al 2013 trasmessi dai Medici Competenti con l’Allegato III-B del D.Lgs.

81/2008 riguardanti gli agenti fisici definiti dall’art. 180

Agente Fisico

N. Lavoratori soggetti

alla sorveglianza

sanitaria

Rumore 2.047.909

Vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio (HAV) 779.090

Vibrazioni trasmesse al corpo intero (WBV) 667.260

Microclima ambienti severi 665.165

Radiazioni ottiche artificiali (ROA) 119.561

Radiazioni UV naturali 142.193

Ultrasuoni 6.748

Infrasuoni 4.044

Atmosfere iperbariche 2.892

Totale 4.434.862

Page 140: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

IPOACUSIE

TABELLATE: contratte nell’esercizio lavorativo e a causa

delle lavorazioni specificate nella tabella allegata al Testo

Unico (D.P.R. 1124/65). Ad esempio: Martellatura,

cianfrinatura, scriccatura, molatura ed aggiustaggio nella

costruzione di caldaie, serbatoi e tubi metalli.

NON TABELLATE: contratte nell’esercizio lavorativo a

causa di lavorazioni non specificate nella tabella allegata al

Testo Unico (D.P.R. 1124/65). Ad esempio: ipoacusia da

rumore da attività scolastica.

Page 141: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

RUMORE: SETTORI PRIORITARI (UE)

Trasporti (in particolare su strada ed aerei)

Costruzioni

Agricoltura, pesca, selvicoltura

Produzione industriale di alimenti e bevande

Metallurgia

Istruzione

Call centres

Spettacolo

Servizi

Page 142: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Titolo VIII del D.Lgs. 81/2008 Capo II – Protezione dei lavoratori contro i rischi

di esposizione al rumore durante il lavoro

Articolo 187

Campo di applicazione

Il presente capo determina i requisiti minimi per la

protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute

e la sicurezza derivanti dall’esposizione al rumore

durante il lavoro e in particolare per l’udito.

Page 143: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Articolo 188

Definizioni

a) Pressione acustica di picco (ppeak): valore massimo della

pressione acustica istantanea ponderata in frequenza “C”;

b) livello di esposizione giornaliera al rumore (LEX,8h in

dB(A) riferito a 20 mPa): valore medio dei livelli di

esposizione al rumore per una giornata lavorativa nominale

di 8 ore, definito dalla ISO 1999: 1990. Si riferisce a tutti i

rumori sul lavoro, incluso il rumore impulsivo;

c) livello di esposizione settimanale al rumore (LEX,w in

dB(A)) : valore medio dei livelli di esposizione giornaliera

al rumore per una settimana lavorativa nominale di 5

giornate lavorative di 8 ore, definito dalla ISO 1999: 1990

punto 3.6, nota 2.

Page 144: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Articolo 189

Valori limite di esposizione e valori di azione

1. I valori limite di esposizione e i valori di azione, in relazione al

livello di esposizione giornaliero al rumore e alla pressione acustica di

picco, sono fissati a:

valori limite di esposizione:

LEX,8h = 87 dB(A) e ppeak = 200 Pa (140 dB(C) ref. 20 mPa);

valori superiori di azione:

LEX,8h = 85 dB(A) e ppeak = 140 Pa (137 dB(C) ref. 20 mPa);

valori inferiori di azione:

LEX,8h = 80 dB(A) e ppeak = 112 Pa (135 dB(C) ref. 20 mPa).

Tre livelli di rischio espressi in LEX,w e/o LCpeak

Page 145: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Articolo 189

Valori limite di esposizione e valori di azione

2. Laddove a causa delle caratteristiche intrinseche della attività

lavorativa l’esposizione giornaliera al rumore varia

significativamente da una giornata di lavoro all’altra, è possibile

sostituire, ai fini dell’applicazione dei valori limite di

esposizione e dei valori di azione, il livello di esposizione

giornaliera al rumore con il livello di esposizione settimanale, a

condizione che:

a) il livello di esposizione settimanale al rumore, come dimostrato

da un controllo idoneo, non ecceda il valore limite di

esposizione di 87 dB(A);

b) siano adottate le adeguate misure per ridurre al minimo i rischi

associati a tali attività.

Possibilità di utilizzare il LEX,w

Page 146: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Articolo 189

Valori limite di esposizione e valori di azione

3. Nel caso di variabilità del livello di esposizione settimanale

va considerato il livello settimanale massimo ricorrente

Introduzione del livello ricorrente a massimo rischio

Page 147: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Articolo 190

Valutazione del rischio

Attenzione ai lavoratori particolarmente sensibili

1. Nell’ambito della valutazione dei rischi di cui all’art. 181, il

datore di lavoro valuta l’esposizione dei lavoratori al rumore

durante il lavoro, prendendo in considerazione in

particolare:

a) Il livello, il tipo e la durata dell’esposizione, ivi incluso il

rumore impulsivo;

b) I valori limite di esposizione e i valori di azione di cui

all’articolo 189;

c) tutti gli effetti sulla salute e sicurezza dei lavoratori

particolarmente sensibili al rumore, con particolare

riferimento alle donne in gravidanza e ai minori;

Page 148: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Articolo 190

Valutazione del rischio

Attenzione a fattori acustici e non acustici

d) per quanto possibile a livello tecnico, tutti gli effetti sulla

salute e sicurezza derivanti da interazione fra rumore e

sostanze ototossiche connesse con l’attività svolta e fra

rumore e vibrazioni;

e) tutti gli effetti indiretti sulla salute e sulla sicurezza risultanti

da interazione fra rumore e segnali di avvertimento o altri

suoni che vanno osservati al fine di ridurre il rischio di

infortuni;

f) le informazioni sull'emissione di rumore fornite dai

costruttori dell’attrezzatura di lavoro in conformità alle

vigenti disposizioni in materia;

g) ….

Page 149: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Lavoratori particolarmente sensibili

Chi sono?

– Lavoratrici madri (D.Lgs.151/2001)

– Lavoratori minori (D.Lgs. 262/2000)

– Lavoratori che svolgono mansioni usuranti in ambienti

termici severi

– Lavoratori otolabili e/o otosensibili a causa di malattie

pregresse o di fattori congeniti

Page 150: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Sostanze ototossiche

Tenere conto nella valutazione del rischio l’interazione tra rumore e sostanze ototossiche:

a) farmaci

– gentamicina (antibiotico)

– streptomicina ( “ )

– kanamicina ( “ )

– tobramicina ( “ )

– Neomicina ( “ )

– Cisplatino (antineoplastico)

– acido acetilsalicilico (aspirina)

– furosemide (diuretico)

Page 151: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Sostanze ototossiche

Page 152: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Sostanze ototossiche

Page 153: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Sostanze ototossiche

Tenere conto nella valutazione del rischio l’interazione tra rumore e sostanze ototossiche:

b) tossici industriali:

solventi (toluene, stirene, xilene, n-esano, etil-

benzene, acqua ragia,…)

gas (disolfuro di carbonio CS2, ossido di carbonio CO, acido cianidrico HCN, …)

metalli (piombo, cadmio, mercurio, …)

…..

Page 154: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Sostanze ototossiche

Page 155: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Sostanze ototossiche (G. Discalzi e altri, G Ital Med Lav Erg 2011)

b) tossici industriali:

Categoria I. Dati sull’uomo indicano effetti ototolesivi per valori al di sotto o vicini agli OELs (Occupational Exposure Levels). Ci sono anche forti evidenze sperimentali sull’animale a supporto di un effetto lesivo.

(toluene, stirene, disolfuro di carbonio CS2, piombo Pb, mercurio Hg, monossido di carbonio CO)

Categoria II. Dati sull’uomo sono mancanti laddove i dati sull’animale indicano un effetto uditivo al di sotto o vicini agli OELs.

(xileni, etilbenzene, acido cianidrico HCN)

Categoria III. Dati sull’uomo sono scarsi o assenti. I dati sull’animale indicano un effetto uditivo per livelli nettamente superiori agli OELs.

(tricloroetilene, n-esano, clorobenzene e n-eptano, miscele di solventi e pesticidi)

Page 156: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Sostanze ototossiche

Tenere conto nella valutazione del rischio l’interazione tra rumore e sostanze ototossiche:

c) alcolici

e) malattie pregresse: tifo, malaria, TBC, febbri elevate

nella prima infanzia, meningiti.

f) vibrazioni

g) traumi cranici

h) lesioni del SNC

Page 157: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Certificazione acustica delle macchine

I costruttori (D.Lgs. 17/2010) sono obbligati alla

rilevazione di alcune grandezze relative all’emissione

acustica del macchinario da indicare nel libretto d’uso e

manutenzione associato. In tale libretto devono figurare

indicazioni relative al:

• livello di pressione acustica continuo equivalente ponderato A (LAeq)

nei posti di lavoro se questo supera i 70 dB(A). In caso contrario deve

essere dichiarato il non superamento;

• in aggiunta al precedente anche il livello di potenza acustica (LWA)

emesso dalla macchina, quando il livello di pressione acustica continuo

equivalente ponderato A nei posti di lavoro supera gli 80 dB(A);

• valore massimo di pressione acustica istantanea ponderata C nelle

postazioni di lavoro, se questo supera i 130 dB(C).

Recepita la nuova Direttiva Macchine 2006/42/CE

Page 158: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

2. Se, a seguito della valutazione di cui al comma 1 può

fondatamente ritenersi che i valori inferiori di azione possono

essere superati, il datore di lavoro misura i livelli di rumore

cui i lavoratori sono esposti, i cui risultati sono riportati nel

documento di valutazione.

3. I metodi e la strumentazione utilizzati devono essere adeguati

alle caratteristiche del rumore da misurare, alla durata

dell’esposizione e ai fattori ambientali secondo le indicazioni

delle norme tecniche. I metodi utilizzati possono includere la

campionatura, purché sia rappresentativa dell’esposizione del

lavoratore.

Articolo 190

Valutazione del rischio

Obbligo di misurazione al superamento di

80 dB(A) LEX e/o 135 dB(C) Lpeak

Page 159: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Articolo 190

Valutazione del rischio

Per la strumentazione e l’incertezza rimando alle

norme di buona tecnica

4. Nell’applicare quanto previsto nel presente articolo, il datore

di lavoro tiene conto delle imprecisioni delle misurazioni

determinate secondo la prassi metrologica.

5. La valutazione di cui al comma 1 individua le misure di

prevenzione e protezione necessarie ai sensi degli articoli 191,

192, 193, 194, 195 e 196 ed è documentata in conformità

all’articolo 28, comma 2.

Page 160: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Articolo 190

Valutazione del rischio

5-bis. L’emissione sonora di attrezzature di lavoro, macchine e

impianti può essere stimata in fase preventiva facendo

riferimento a livelli di rumore standard individuati da studi e

misurazioni la cui validità è riconosciuta dalla Commissione

consultiva permanente di cui all’articolo 6, riportando la fonte

documentale cui si è fatto riferimento.

Possibilità di effettuare valutazioni preventive in tutti i comparti

Page 161: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

1. Fatto salvo il divieto di superamento dei valori limite di esposizione, per

attività che comportano un’elevata fluttuazione dei livelli di esposizione

personale, il DdL può attribuire a detti lavoratori un’esposizione al rumore al

di sopra dei valori superiori di azione, garantendo loro le misure di

prevenzione e protezione conseguenti e in particolare:

a) la disponibilità di DPI uditivi;

b) l’informazione e la formazione;

c) il controllo sanitario.

In questo caso la misurazione associata alla valutazione si limita a

determinare il livello di rumore prodotto dalle attrezzature nei posti

operatore ai fini dell’identificazione delle misure di prevenzione e

protezione e per formulare le misure tecniche e organizzative di cui all’art.

192, comma 2.

2. Sul documento di valutazione dei rischi di cui all’art. 28, a fianco dei

nominativi così classificati, va riportato il riferimento al presente articolo.

Semplificazione della VDR per attività molto variabili

Articolo 191

Valutazione di attività a livello di esposizione molto variabile

Page 162: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

1. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 182, il datore di lavoro

elimina i rischi alla fonte o li riduce al minimo mediante le seguenti

misure:

a) adozione di metodi di lavoro meno rumorosi;

b) scelta di attrezzature di lavoro che emettano il minore rumore possibile

conformi ai requisiti di cui al titolo III;

c) progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro;

d) adeguata informazione e formazione sull’uso corretto delle attrezzature

e) adozione di misure tecniche per il contenimento:

1) del rumore trasmesso per via aerea, quali schermature, involucri o

rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti;

2) del rumore strutturale, quali sistemi di smorzamento o di

isolamento;

f) opportuni programmi di manutenzione

g) riduzione del rumore tramite una migliore organizzazione del lavoro….

Articolo 192

Misure di prevenzione e protezione

Page 163: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

2. Se a seguito della valutazione dei rischi di cui all’art. 190 risulta

che i valori superiori di azione sono oltrepassati, il datore di

lavoro elabora ed applica un programma di misure tecniche e

organizzative volte a ridurre l’esposizione al rumore,

considerando le misure di cui al comma 1.

3. I luoghi di lavoro dove i lavoratori possono essere esposti al

rumore al di sopra dei valori superiori di azione sono indicati da

appositi segnali. Dette aree sono delimitate e l’accesso è limitato.

4. Nel caso in cui, data la natura dell’attività, il lavoratore

benefici dell’utilizzo di utilizzo di locali di riposo il rumore in

questi locali è ridotto a un livello compatibile con il loro scopo e

le loro condizioni di utilizzo.

Bonifiche oltre gli 85 dB(A) e/o 137 dB(C)

Articolo 192

Misure di prevenzione e protezione

Page 164: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

1. In ottemperanza a quanto disposto dall’articolo 18, comma 1,

lettera c), il datore di lavoro, qualora i rischi derivanti dal rumore

non possono essere evitati con le misure di prevenzione e

protezione di cui all’art. 192, fornisce i dispositivi di protezione

individuali per l’udito conformi alle disposizioni contenute nel

Titolo III, capo II, e alle seguenti condizioni:

a) nel caso in cui l'esposizione al rumore superi i valori inferiori di

azione il datore di lavoro mette a disposizione dei lavoratori

dispositivi di protezione individuale dell'udito;

b) nel caso in cui l'esposizione al rumore sia pari o al di sopra dei

valori superiori di azione esige che i lavoratori utilizzino i

dispositivi di protezione individuale dell'udito;

Articolo 193

Uso dei dispositivi di protezione individuale

Page 165: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

c) sceglie i DPI-u che consentono di eliminare il rischio per l'udito o

di ridurlo al minimo, previa consultazione dei lavoratori o dei

loro rappresentanti;

d) verifica l’efficacia dei dispositivi di protezione individuale

dell'udito;

Articolo 193

Uso dei dispositivi di protezione individuale

VERIFICA DELL’ EFFICACIA DEI DPI UDITIVI

Page 166: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

L’EX < 80 dB(A). Riferimento: UNI 9432

2. Il datore di lavoro tiene conto dell'attenuazione prodotta dai

dispositivi di protezione individuale dell'udito indossati dal

lavoratore solo ai fini di valutare l’efficienza dei DPI uditivi

e il rispetto dei valori limite di esposizione. I mezzi

individuali di protezione dell’udito sono considerati adeguati

ai fini delle presenti norme se, correttamente usati, e

comunque rispettano le prestazioni richieste dalle

normative tecniche.

Articolo 193

Uso dei dispositivi di protezione individuale

VERIFICA DELL’EFFICIENZA DEI DPI UDITIVI

Page 167: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti
Page 168: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti
Page 169: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti
Page 170: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti
Page 171: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti
Page 172: “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” Aspetti normativi e legislativi ... · “IL RISCHIO DA VIBRAZIONI” ... per consentire un confronto uniforme delle misurazioni. I valori ottenuti

Grazie per l’attenzione!