Il rischio chimico, cancerogeno e...

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Il rischio chimico, cancerogeno e mutageno

Secondo il Titolo IX del D.Lgs. 81/08 e l’Accordo Stato Regioni del 21/12/2011

Modulo 1 – disposizioni generali

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Titolo IX del D.Lgs. 81/08

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Titolo IX del D.Lgs. 81/08

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TITOLO IX � determina requisiti minimi per le sostanze pericolose. Si compone di 45 articoli suddivisi in 4 parti di cui, per applicabilità, si analizzano i seguenti.

CAPO I � protezione da agenti chimici (articoli 221 – 232)

CAPO II � protezione da agenti cancerogeni e mutageni (articoli 233 – 245)

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Rischio chimico

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Per comprendere meglio …..

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Per comprendere meglio …..

� Sostanza: è una specie lacui composizione chimicarisulta ben determinata,omogenea in ogni suopunto, ed esprimibile conuna formula

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Sostanze e miscele si possono presentarsi nello stato : solido, liquido, vapore, ecc. Lo stato in cui si presenta la materia influenza fortemente il rischio e le vie di esposizione

� Miscela: è unamescolanza di piùsostanze e puòpresentarsi in più fasi(solido, liquido, gassoso)può essere sia omogeneache eterogenea

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Agenti chimici: definizione di legge

� (art. 222 comma a) D.Lgs. 81/08)

Tutti gli elementi o composti chimici, siada soli sia nei loro miscugli, allo statonaturale o ottenuti utilizzati o smaltiti,compreso lo smaltimento come rifiuti,mediante qualsiasi attività lavorativa,siano essi prodotti intenzionalmente o noe siano immessi o no sul mercato

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Agente chimico pericoloso: definizione di legge

La definizione di agente chimico pericoloso,è riportata all’art. 222 comma b) delD.Lgs. 81/08 ed è composta da 3 commi (a;b; c) di lettura complessa.

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Nella definizione che segue, se ne prova a fare una sintesi

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Definizione di agente chimico pericoloso

� Sostanza o miscela classificata in una dellecategorie di pericolo ai sensi del D.Lgs.52/97 o del D.Lgs. 65/2003 e s.m.i. o agentichimici che pur non essendo classificaticome pericolosi possono comportare unrischio per la salute e sicurezza deilavoratori per le loro proprietà chimicofisiche, tossicologiche o per le modalità incui sono impiegate

Sono escluse le sostanze pericolose SOLO PER L’AMBIENTE

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La classificazione

Gli agenti (sostanze o miscele) possono essere pericolosi :

Per la salute

L’effetto si esplica quando l’agente entra a contatto con l’organismo, ed ha proprietà tossicologiche che possono

compromettere la salute del lavoratore.

Per la sicurezza

L’effetto si esplica con un fenomeno fisico (per es.

incendio, esplosione, corrosione di materiali ecc.), non direttamente connesso

all’operatore.

Per l’ambiente

Inquinamento

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La classificazione

Come vengono classificati gli agenti chimici pericolosi?

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La classificazione

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Classi di pericolo

1) agenti chimici classificati come sostanze pericolose ai sensi delle

vigenti normative

2) agenti chimici classificati come miscele pericolose ai sensi delle

vigenti normative

Come si riconoscono?

Attraverso le 15 classi di pericolo riportate sull’etichetta

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La classificazione

Classi di pericolo riportate sull’etichetta

1. esplosivi 10. irritanti

2. comburenti 11. sensibilizzanti

3. estremamente infiammabili 12. cancerogeni

4. facilmente infiammabili 13. mutageni

5. infiammabili 14. tossici per il ciclo

6. molto tossici riproduttivo

7. tossici 15. Pericolosi per

8. nocivi l’ambiente

9. corrosivi

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Il modulo 2 spiega come si devono interpretare le classi di pericolo riportate sulle etichette

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La classificazione

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3) agenti chimici che, pur non essendo classificabili come

pericolosi in base ai punti precedenti (non sono quindi etichettati),

possono comportare un rischio per sicurezza e salute

Esempi

Profumi Farmaci Prodotti cosmetici

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Agenti cancerogeni e mutageni

Il Capo II – Titolo IX del D.Lgs. 81/08, disciplina la

“Protezione da agenti cancerogeni e mutageni”.

Definizioni di agenti cancerogeni e mutageni

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Definizione di agente cancerogeno

La definizione di agente cancerogeno, èriportata all’art. 234 comma a) del D.Lgs.81/08 ed è composta da 3 commi (1; 2; 3)di lettura complessa.

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Nella slide che segue, se ne prova a fare una sintesi

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� CANCEROGENI

Si definiscono cancerogeni gli agenti (sostanze o miscele) che, per azione protratta nell'organismo umano (inalazione, ingestione, assorbimento cutaneo), possono determinare neoplasie o aumentarne la frequenza, nei soggetti esposti, anche a distanza di anni dal momento della cessazione dell'esposizione stessa.

Definizione di agente cancerogeno

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Sono suddivisi in Categoria 1, 2, 3 ora 1A, 1B e 2

•categoria 1 _ ora 1A (sostanze note per gli effetticancerogeni)•categoria 2 _ ora 1B (sostanze che dovrebberoconsiderarsi cancerogene)•categoria 3 _ ora 2 (sostanze da considerare con sospettoper gli effetti cancerogeni)

Categoria 1 e 2 (ora 1A e 1 B) : attribuiti il simbolo T e lafrase di rischio R45 può provocare il cancro; R49 puòprovocare il cancro per inalazione.

Categoria 3 (ora 2) : attribuiti il simbolo Xn e la frase dirischio R40 possibilità di effetti cancerogeni-proveinsufficienti.

Cancerogeni

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A quali cancerogeni si applica il capo II del Titolo IX?

1) una sostanza che risponde ai criteri relativi alla classificazione quali categorie cancerogene 1 o 2 (ora 1A e 1B) ossia note per gli effetti cancerogeni sull’uomo (1 ora 1A) o che dovrebbero considerarsi cancerogene per l’uomo (2 ora 1B)

2) una miscela contenente una o più sostanze di cui al punto precedente, quando la concentrazione di una o più delle singole sostanze risponde ai requisiti relativi ai limiti di concentrazione per la classificazione di un miscuglio nelle categorie cancerogene 1 o 2 (ora 1A e 1B) in base ai criteri stabiliti dalle normative specifiche (in assenza di limite specifico di cancerogenicità/mutagenicità ogni sostanza è considerata singolarmente in conc. > allo 0,1% p/p)

3) una sostanza, un miscuglio o un processo di cui all’ALLEGATO XLII, nonché una sostanza od un miscuglio emessi durante un processo previsto dall’ALLEGATO XLII

Cancerogeni “certi”

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A quali cancerogeni si applica il capo II del Titolo IX?

ALLEGATO XLII: elenco di sostanze, miscugli, processi

1. Produzione di auramina con metodo Michler2. Lavori che espongono agli IPA presenti nella fuliggine, nel

catrame o nella pece di carbone3. Lavori che espongono alle polveri, fumi o nebbie prodotti

durante il raffinamento del nichel a temperature elevate4. Processo agli acidi forti nella fabbricazione di alcool

isopropilico5. Lavoro comportante l’esposizione a polveri di legno duro

Nessuna delle situazioni sopra riportate, si applica, di norma, ad un Ospedale

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Definizione di agente mutageno

La definizione di agente mutageno, èriportata all’art. 234 comma b) del D.Lgs.81/08 ed è composta da 2 commi (1; 2) dilettura complessa.

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Nella slide che segue, se ne prova a fare una sintesi

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Definizione

� MUTAGENI

sostanze o miscele che per inalazione, ingestione, assorbimento cutaneo, possono produrre difetti genetici ereditari o aumentarne la frequenza.

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Mutageni

Suddivisi in Categoria 1, 2, 3 ora 1A, 1B e 2

Categoria 1 e 2 _ ora 1 A e 1 B: attribuiti il simbolo T e lafrase di rischio R46 può provocare alterazioni geneticheereditarie.

Categoria 3 _ ora 2 : attribuiti il simbolo Xn e la frase dirischio R68 possibilità di effetti irreversibili.

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A quali mutageni si applica il capo II del Titolo IX?

1) una sostanza che risponde ai criteri relativi alla classificazione quali categorie mutagene 1 o 2 (ora 1A e 1B) ossia note per gli effetti mutageni sull’uomo (1, ora 1A) o che dovrebbero considerarsi mutagene per l’uomo (2 ora 1B)

2) un miscuglio contenente una o più sostanze di cui al punto precedente, quando la concentrazione di una o più delle singole sostanze risponde ai requisiti relativi ai limiti di concentrazione per la classificazione di un miscuglio nelle categorie mutagene 1 o 2 (ora 1 e 2 A) in base ai criteri stabiliti dalle normative specifiche;

Mutageni

“certi”

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Classificazione dei cancerogeni ( C ) e dei mutageni ( M )

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Tumori professionali causati da cancerogeni

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Normalmente il tempo di latenza per l’insorgenza di un tumore, è piuttosto lungo.Infatti dal momento dell’esposizione, che può essere più o meno prolungata, gli effetti normalmente si osservano dopo molto tempo e se il lavoratore ha cambiato spesso contesti lavorativi, è difficile ricostruire quando è avvenuta l’esposizione, ed a quale agente.

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Curva esposizione/rischio

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Certamente all’aumentaredella quantità dicancerogeni, aumenta laprobabilità di insorgere diuna neoplasia, ma nonesiste una dose di noneffetto, quindi puòaccadere che ancheesposizioni molto blandepossano determinareeffetti anche gravi sullasalute.

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Curva durata esposizione/rischio

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La durata dell’esposizione influenza il rischio.Anche la durata dell’esposizione è importante, aumentando il tempo di esposizione aumenta il rischio e, di norma, non ci sono tempi brevi di non rischio.

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Agenti chimici pericolosi

Per limitare quindi la pericolosità dellesostanze in funzione della loro natura:

Possono provocare incendi o esplosioni _Pericolose per la sicurezza

Pericolosi per la salute

Pericolosi per l’ambiente

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OCCORRE

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Agenti chimici pericolosi

Individuazione della presenza nel ciclo produttivo:•Materie prime (sostanze e preparati)•Sostanze, preparati o processi dell’allegato XLII del d.lgs. 81/2008•Sostanze emesse durante l’attività lavorativa

SOSTITUZIONE

RIDUZIONE:Utilizzo a ciclo chiuso quando possibile

Se non è tecnicamente possibile:Misure tecniche organizzative procedurali atte a ridurre l’esposizione al livello più basso

Se non è tecnicamente possibile:

• Informazione e formazione• Monitoraggio dell’esposizione• Registro degli esposti• Sorveglianza sanitaria

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Per concludere

� L’uso di agenti chimici pericolosi deve essere fortemente scoraggiato.

Quando non è possibile eliminare dal ciclo produttivo tali prodotti, devono essere adottate tutte le misure generali di prevenzione e protezione atte ad evitare l’esposizione e tutte le misure specifiche previste del Titolo IX Capo II D.Lgs. 81/08

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In Istituto Galeazzi si ricorda di ….

Al fine di raccogliere tutte le informazioni necessarie per elaborare e tenere aggiornato il documento di valutazione dei rischi specifico e di valutazione dell’esposizione a CM, è molto importante che ogni addetto che opera in Istituto, sia inquadrato nel proprio profilo di rischio riportato nelle matrici di rischio di reparto.

La compilazione e l’aggiornamento delle matrici di rischio, viene attuato dal SPP anche grazie alle segnalazioni formulate da parte dei dirigenti e dei preposti

Le segnalazioni di modifica delle matrici di rischio predisposte, devono essere inoltrate al Servizio di Prevenzione e Protezione ed al Medico Competente.

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Le matrici di rischio individuali, differenziate per ciascun reparto, sono disponibili, e possono essere consultate, attraverso il seguente percorso:

Intranet > Portale SPP > Matrici di rischio

In Istituto Galeazzi ricorda che ….

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