Il Rinascimento - La concezione del tempo

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Noi oggi siamo completamente immersi in un particolare modo di vivere il tempo e lo spazio e siamo istintivamente convinti che questo sia l'unico modo possibile di concepire queste entità, anzi che sia l'unico modo giusto per farlo. La concezione del Tempo nel 1500

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Presentazione a cura della classe III B del liceo "A. Spinelli" di Torino

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Noi oggi siamo completamente immersi in un particolare modo di vivere il tempo e lo spazio e

siamo istintivamente convinti che questo sia l'unico modo possibile di concepire queste entità, anzi che

sia l'unico modo giusto per farlo.

La concezione del Tempo nel 1500

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Il tempo e la chiesa

La concezione del tempo nel medioevo

Tempo astratto e tempo concreto

La concezione del Tempo nel 1500

Tempo storico e senso della storia

Gli strumenti per la misurazione del tempo

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l tempo del primo Medioevo era fondato sull’evidenza sensibile dell’alba e del tramonto, che variava a seconda delle stagioni stabilendo la scansione delle attività agricole.

L’Europa Medievale usava comunemente la divisione del tempo quotidiano in 24 ore, contando separatamente le 12 ore del giorno e le 12 ore della notte; di conseguenza la lunghezza dell’ora diurna e notturna variava in base alle stagioni.

Il tempo nel Medioevo

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a Chiesa aveva lasciato la sua impronta sul tempo, come su ogni altro aspetto della vita umana, segnandolo durante la giornata con il suono delle campane del villaggio e, nel corso dell’anno, con la successione degli eventi del calendario liturgico.

Le campane scandivano due momenti della notte e cinque del giorno, le cosiddette ore canoniche, corrispondenti a determinate funzioni religiose: mattutino (che si svolgeva nel cuore della notte), laudi (prima dell’alba), prima, terza, sesta, nona, vespro (prima del tramonto).

Il tempo e la Chiesa

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a nascita degli orologi comportò la separazione

dell’ora di inizio e di fine del giorno dai momenti effettivi dell’alba e del tramonto e ci si dovette abituare alla stranezza di un’alba e di un tramonto che, nel corso dell’anno, avvenivano ad ore diverse. Il tempo degli orologi a peso, indifferente alle stagioni, era un’entità astratta, un puro rapporto geometrico indifferente alla dignità simbolica degli oggetti e delle persone in esso disposte. Il successo del tempo laico e cittadino, astratto e meccanico, su quello concreto (legato alle stagioni e ai lavori rurali) e simbolico (legato alle funzioni religiose) non fu solo un fatto tecnologico in quanto influì anche sull’organizzazione della vita sociale e lavorativa.

Tempo astratto e tempo concreto

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ra il XV e il XVI secolo tempo e spazio diventano le coordinate della storia e della geografia. I libri di storia abbandonarono il genere della storia universale, che partiva dalla creazione del mondo e dell’uomo, per concentrarsi sulle lotte politiche del recente passato.

In questo periodo, gli umanisti, attraverso un approfondito lavoro filologico sui testi antichi, analizzano il fenomeno dell’anacronismo.

Tempo storico e senso della storia

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’anacronismo deriva dal greco ana (contro) e chronos (tempo). Indica l’attribuzione a un’epoca storica di fenomeni che avrebbero potuto verificarsi solo in un’epoca diversa.

Celebre è l’esempio del documento ‘Donazione di Costantino’, in cui Costantino donava al papa le terre dell’Impero romano d’Occidente. Venne scoperto come un falso da Lorenzo Valla nel 1440, in quanto lo sgrammaticato latino non poteva essere quello in uso presso la cancelleria imperiale di Bisanzio ed erano evidenti grossolani errori nel menzionare istituzioni del IV secolo.

Anacronismo

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Meridiana

Orologio

Clessidra

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in dall'antichità esistevano due strumenti per misurare lo scorrere del tempo: la meridiana e la clessidra. La prima è assai semplice: consiste infatti di un bastone piantato al suolo (detto gnomone), il cui scopo è quello di rendere immediatamente percepibile il movimento sole, su cui si regola tutta la vita biologica della terra. La meridiana in altre parole si limita a «sfruttare» la natura: seguendo con attenzione lo spostarsi dell'ombra sul terreno (o, nelle meridiane più

La Meridiana

evolute, sul muro), e tenendo conto della stagione, si può conoscere con una buona approssimazione dell’ora. In più, la meridiana permette di sapere con certezza quando scocca il mezzogiorno, che corrisponde al momento in cui l'ombra proiettata da uno gnomone verticale è più corta. Naturalmente questo tipo di

«orologio» dipende totalmente dalle condizioni atmosferiche e astronomiche: non può essere usato di notte né quando il cielo è coperto.

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'altro strumento per la misurazione del tempo era la clessidra: nella sua forma più semplice si tratta di un recipiente da cui un fluido (inizialmente acqua, poi sabbia) fuoriesce tramite un piccolo foro e secondo un ritmo costante.  La clessidra perciò «copia» la natura, ovvero è uno strumento che misura il flusso del tempo usando un altro flusso, costante e controllabile, il cui scorrere può venir visualizzato «pesando» la quantità di liquido. Il grande vantaggio della clessidra è quello di emancipare l'uomo dalla natura, dal momento che può funzionare anche di notte e col brutto tempo. Il flusso dell'acqua o della sabbia però non è mai assolutamente regolare, e perciò non può essere utilizzato per misurazione realmente precise su lunghi intervalli tempo. Questo segnatempo in ogni caso conobbe nell'antichità una grande diffusione e un notevole sviluppo tecnico.

La Clessidra

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l segnatempo più efficace fu invece trovato in Europa. Uno degli impulsi più forti in questa direzione era il fatto che i monaci cristiani dovevano pregare a intervalli molto rigidi e spesso di notte, e avevano perciò bisogno di misurare il tempo con grande precisione. Costruirono perciò e perfezionarono intorno al 1000 delle «campane automatiche», basate anch'esse sul principio della clessidra, che pur senza essere dei veri orologi meccanici rappresentarono un decisivo passo in questa direzione. L'orologio meccanico vero e proprio comparve probabilmente solo alla metà del

L’Orologio

Duecento , e portò con sé una serie di importanti novità. Prima di tutto veniva mosso da pesi, e questo lo rendeva immune dai problemi legati al tempo e alla temperatura. Ma la novità decisiva era il segnatempo vero e proprio, che misurava il tempo grazie a una sorta di battito intermittente e non più attraverso un flusso continuo. L'orologio meccanico non cercava più di «sfruttare» la natura per misurare il tempo, e neppure di “copiarla”

creando un flusso controllabile e misurabile, ma al contrario introduceva il principio per cui il tempo viene misurato contando degli eventi che si ripetono a intervalli regolari e ravvicinati.

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l vantaggio di questo sistema è che la misura del tempo diventa tanto più precisa quanto più rapidi e ravvicinati sono gli eventi ciclici che vanno contati, ed è svincolata dalle incertezze legate al flusso di un fluido.Il «battito» veniva inizialmente fornito da un particolare meccanismo detto

Il Meccanismo dell’Orologio

scappamento a verga. Si trattava di un sistema semplice e geniale, che permetteva alternativamente di trattenere e di rilasciare, secondo un ritmo stabile e regolabile, una corona dentata solidale con l'asse del tamburo su cui si avvolgevano i cavi dei pesi. Il cuore del meccanismo consisteva in un'asta, perpendicolare all'asse del tamburo, su cui erano sistemate due alette, a loro volta perpendicolari l'una rispetto all'altra, montate in modo che quando una di esse si incastrava nella corona dentata l'altra ne veniva sganciata. L’ aletta una volta sganciata dalla corona avrebbe cominciato a girare sempre più

rapidamente (trascinata dai pesi): ma veniva immediatamente bloccata dall'altra aletta. Il movimento, ripetendosi all'infinito, permetteva di sfruttare in modo progressivo e controllato l'energia gravitazionale dei pesi, e di renderla disponibile per «quanta» (unità discrete) che potevano venir contate facilmente.

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Testi di riferimento: D. Landes, Storia del tempoMondadori, Milano1984.C.M. Cipolla, Le macchine del tempo, Il Mulino,  2003

La discussione storica 1, edizioni scolastiche Bruno Mondadori.Immagini: http://www.baroque.it/barocco-cultura/cultura-barocca- scienza.php?link=293 http://romaguido.files.wordpress.com/2009/12/clessidra_5004.jpg http://www.primomercante.altervista.org/Immagini/prodotti/Clessidra.gif http://www.raucci.net/wp-content/uploads/2008/10/clessidra.jpg http://www.ursea.it/meridiane/Meridiana%20a%20S.Gimignano.jpg http://www.sidereus-nuncius.info/wp-content/uploads/2008/04/meridiana

%20salve%20003.jpg http://ima.dada.net/image/9280624.jpg http://www.orologinlegno.it/images/proget4.gifMusica: Medieval Music

Bibliografia

Cecconello Emanuela, Di Maria Chiara, Marchesin Martina, Cerutti Chiara.