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IL RICOVERO IL RICOVERO IN TERAPIA IN TERAPIA RADIOMETABOLICA RADIOMETABOLICA di I.P. Veroni Cristina

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IL RICOVERO IL RICOVERO IN TERAPIA IN TERAPIA

RADIOMETABOLICARADIOMETABOLICA

di I.P. Veroni Cristina

TERAPIA CON TERAPIA CON 131131I IN REGIME I IN REGIME DIDIRICOVERO per il trattamento del RICOVERO per il trattamento del

CARCINOMA TIROIDEOCARCINOMA TIROIDEO

Viene somministrata un’attività di 30-200 mCiScopi della terapia:

Ablativo cioè distruzione di eventuale tessuto tiroideo residuo dopo tiroidectomia totale.Distruggere eventuali cellule neoplastiche presenti nel tessuto tiroideo, riducendo la possibilità di recidiveDistruggere le metastasi da carcinoma tiroideoFacilitare l’identificazione scintigrafica di eventuali recidive di neoplasia o di metastasiPermettere l’impiego della tireoglobulina come markertumorale

Il ricovero nella Sezione di Il ricovero nella Sezione di Terapia Terapia RadiometabolicaRadiometabolica èèreso reso necessarionecessario dal fatto che il paziente viene dal fatto che il paziente viene

sottoposto a somministrazione di sottoposto a somministrazione di isotopi radioattiviisotopi radioattivi in in dosi superiori a quelle indicate per ldosi superiori a quelle indicate per l’’attivitattivitàà

ambulatoriale dal Decr. ambulatoriale dal Decr. LegLeg. N.187 26/5/2000 . N.187 26/5/2000 (all. I parte II punto 6) (all. I parte II punto 6)

La degenza in zona La degenza in zona ““protettaprotetta”” ha lo ha lo scoposcopo di di contenere contenere e e controllarecontrollare i rischi di i rischi di contaminazionecontaminazione ambientale e di ambientale e di

irradiazioneirradiazione del personale, e, in genere, di altri individui.del personale, e, in genere, di altri individui.

LUNEDILUNEDI’’ ORE 8ORE 8MERCOLEDIMERCOLEDI’’ ORE 10,30ORE 10,30

EE’’ possibile per il paziente portare con spossibile per il paziente portare con séé un telefono un telefono cellulare, libri, riviste, radio e registratori (cellulare, libri, riviste, radio e registratori (meglio se muniti di meglio se muniti di

cuffia per lcuffia per l’’ascoltoascolto), computer, passatempi vari.), computer, passatempi vari.

LL’’I.PI.P..

-- EFFETTUA IL RICOVEROEFFETTUA IL RICOVERO-- RILEVA I PARAMETRI VITALIRILEVA I PARAMETRI VITALI-- COMPILA LA SCHEDA INFERMIERISTICACOMPILA LA SCHEDA INFERMIERISTICA-- ESEGUE PRELIEVO EMATICO PER DETERMINAZIONEESEGUE PRELIEVO EMATICO PER DETERMINAZIONE

DEL TSH E TG DEL TSH E TG -- RACCOGLIE CAMP. URINE PER EVENTUALE TEST RACCOGLIE CAMP. URINE PER EVENTUALE TEST

GRAVIDANZAGRAVIDANZA-- COLLABORA CON LCOLLABORA CON L’’OTA PER ASSICURARE AL OTA PER ASSICURARE AL

PAZIENTE IL MIGLIOR CONFORT ALBERGHIEROPAZIENTE IL MIGLIOR CONFORT ALBERGHIERO

L’ACCOGLIENZA DEL PAZIENTE: QUALI VALUTAZIONI ?

• IL GRADO DI AUTONOMIA/COLLABORAZIONE

• LA CAPACITA’ DI COMUNICAZIONE DEL PAZIENTE (es. IPOACUSIA, LINGUA STRANIERA)

• LA PRESENZA DI PATOLOGIE CONCOMITANTI

• LA PRESENZA DI TERAPIE FARMACOLOGICHE DOMICILIARI

• L’ESISTENZA DI EVENTUALI ALLERGIE A FARMACI O AD ALIMENTI

• LO STATO PSICOLOGICO/EMOTIVO

Le due stanze di degenza dispongono ciascuna di due letti e di Le due stanze di degenza dispongono ciascuna di due letti e di servizio igienico proprio, sono fornite di telefono a scheda, TVservizio igienico proprio, sono fornite di telefono a scheda, TV

color, citofono e pulsante di chiamata del personale.color, citofono e pulsante di chiamata del personale.

Il Il radiofarmacoradiofarmaco èè somministrato sotto forma di somministrato sotto forma di capsulacapsula dal Medico Nucleare in collaborazione con dal Medico Nucleare in collaborazione con

TSRM e FSTSRM e FS

Il paziente dopo l’assunzione del radiofarmacorimarrà digiuno per 2 ore per consentirne

l’assorbimento completo.

TRASCORSE LE TRASCORSE LE 2 ORE2 ORE SARASARA’’ SERVITA AL SERVITA AL PAZIENTE UNA PAZIENTE UNA MERENDAMERENDA

DOPO DOPO 4 ORE,4 ORE, IL PAZIENTE INIZIERAIL PAZIENTE INIZIERA’’ UNA UNA IPERIDRATAZIONEIPERIDRATAZIONE PER OS. PER OS.

DA QUESTO MOMENTO IN POI DA QUESTO MOMENTO IN POI IL PAZIENTE PUOIL PAZIENTE PUO’’ TORNARE TORNARE

AD UNA DIETA AD UNA DIETA LIBERALIBERA

• URINE

• FECI

• SUDORE

• SALIVA

DURANTE LA DEGENZADURANTE LA DEGENZAINDIVIDUARE LA PRESENZA O L’INSORGENZA DI BISOGNI

ASSISTENZIALI CONNESSI A :

- RESPIRAZIONE- FUNZIONI CARDIOCIRCOLATORIE- ALIMENTAZIONE E IDRATAZIONE- ELIMINAZIONE- MOVIMENTO - RIPOSO- IGIENE- PROCEDURE TERAPEUTICHE

VALUTARE CON PARTICOLARE ATTENZIONE PER MEZZO DEI DISPOSITIVI IN USO NELLA U.O.

(VIDEO-CITOFONO, E TELECAMERE) L’INSORGENZA DI SEGNALI E SINTOMI DI POSSIBILI

EFFETTI COLLATERALI PRECOCIAL TRATTAMENTO QUALI :

- DOLORE E GONFIORE AL COLLO- DIFFICOLTA’ ALLA DEGLUTIZIONE

- NAUSEA E VOMITO- TACHICARDIA- AGITAZIONE

- DISPNEA

L’I.P. E IL PERSONALE DI SUPPORTO CONTROLLANOE VALUTANO L’EVENTUALE PRESENZA DI

CONTAMINAZIONE AMBIENTALE NELLA STANZADI DEGENZA (BAGNO, LETTO, ECC.) E DEL PAZIENTE STESSO

QUALORA DI VERIFICHINO SITUAZIONI CRITICHE RIFERITEAD INCONTINENZA E VOMITO, AVVALENDOSI DEL PERSONALE

DELLA FISICA SANITARIA.

E’ NECESSARIO CHE IL PERSONALE IN SERVIZIO PRESSO LA TERAPIA RADIOMETABOLICA ABBIA

SVOLTO UNA FORMAZIONE SPECIFICAIN MATERIA DI RADIOPROTEZIONE

CAMICE DI TELAGUANTI IN LATTICEZOCCOLI IN GOMMASOVRACALZARIMASCHERA DOTATA DIFILTRO A CARBONI ATTIVI (in presenza di vomito o incontinenza nei pazienti trattati)

DOSIMETRO AL PETTODOSIMETRO AL BRACCIODOSIMETRO A LETTURADIRETTA

SMALTIMENTO RIFIUTIRADIOATTIVI

OGNI QUALVOLTA SI ENTRI NEL SETTORE “CALDO”, prima di uscireE’ NECESSARIO SOTTOPORSI AL

CONTROLLO con L’APPOSITASTRUMENTAZIONE

(APP. MANI-PIEDI-VESTI)

Due volte al giorno (ore 8 - ore 16)sono effettuati i rilievi di radioattività

utilizzando le sonde a tale scopo installate nelle due stanze.

L’esecuzione di tali rilevi è effettuata dal personale della Fisica Sanitaria.

La dimissibilità dei pazienti dal punto di vista della radioprotezione è dichiarata dall’esperto qualificato (Fisica Sanitaria) utilizzando i risultati dei rilievi effettuati ad 1 metro di distanza ad ogni singolo paziente.

Secondo quanto previsto dal Decreto Legislativo n. 187 del 26 maggio 2000 allegato I parte II punto 6“Non è necessario un ricovero protetto:Terapia per ipertiroidismo con 131I per attività fino a 600 MBqTale attività è corrispondente ad un rateo di esposizione massimo stimato a 1 metro di distanza pari a circa 35 μSv/h

• Ripresa della terapia con levotiroxina sodica - Eutirox - (50 mcg)

• Norme comportamentali

• Scintigrafia whole body

Per un periodo di 15 giorni il paziente dovrà osservare alcune norme di radioprotezione:

Bere e urinare frequentementeLavarsi spesso le maniTenere sgombro l’intestinoFar uso di stoviglie, tovaglioli e fazzoletti monousoLavare gli effetti personali utilizzati durante la degenza separatamente e conservarli a parteEvitare la permanenza prolungata in luoghi affollati e soprattutto il contatto con persone in età fertile (in particolare bambini e donne gravide), pur se il livello di radioattività dei pazienti al momento della dimissione è accettato dalla normativa comunitaria europea e non comporta rischi significativi di irradiazioneNon dormire con il coniuge e non avere rapporti sessuali

IL RICOVERO IN TERAPIA IL RICOVERO IN TERAPIA RADIOMETABOLICARADIOMETABOLICA

ASPETTI RELAZIONALIIL VISSUTO DEL PAZIENTE

Di I.P. Veroni Cristina

ASSISTENZAINFERMIERISTICA

TECNICA RELAZIONALE EDUCATIVA

ART. 1 PUNTO 2 DECR. 14/09/94 N. 739 MIN.SANITÀ - COD. DEONTOL. P. 1.2

LA RELAZIONE LA RELAZIONE INFERMIEREINFERMIERE--PAZIENTEPAZIENTE

Il processo interpersonale che connota questo tipo di rapporto si fonda sul concetto di aiuto e ne costituisce la caratteristica principale.

Peplau considera l’assistenza infermieristica come un “processo interpersonale significativo” definendo l’assistenza infermieristica come una “relazione umana fra individuo malato, o bisognoso di servizi sanitari e un infermiere preparato a riconoscere e a rispondere al suo bisogno di aiuto. (Peplau 1994)

la relazione di aiuto è uno strumento importante a disposizione dell’infermiere attraverso il quale si restituisce alla persona assistita autonomia, responsabilità, stima di sé. (Wills 1991)

LL’’ASSISTENZA INFERMIERISTICA EASSISTENZA INFERMIERISTICA E’’TERAPEUTICATERAPEUTICA

E’ cioè in grado di produrre un cambiamento positivo nel paziente (Corner 1997; Bowles 2001; Gallant 2002) e il rapporto infermiere e paziente ha un grande influsso sugli esiti di salute attesi.Condizioni necessarie sono che l’infermiere e il paziente lavorino insieme per trovare risposta ai bisogni di assistenza espressi dal paziente, che il paziente si senta sostenuto, accettato, compreso e valorizzato, che la famiglia sia inclusa in quest’alleanza (Craven e Hirnle1998).Avere un sostegno emotivo, poter condividere sensazioni e problemi, riuscire a parlarne, attenua l’impatto negativo e stressante che il problema o la malattia produce sul paziente e aiuta a superare la crisi.

Nella relazione professionale di aiuto, porre attenzione alla persona

significa identificare un preciso ambito tecnico che non va

disgiunto da specifiche qualità umane che devono essere

possedute, in forma piena e matura, da colui che aiuta

(Mucchielli 1993) (Periman; Kanizsa 1994)

AUTENTICITA’INTERESSE

RISPETTOEMPATIA

ACCOGLIENZA

EMPATIAEMPATIAsecondo la definizione di Edith Stein,secondo la definizione di Edith Stein, designa un generedesigna un genere

di atti, nei quali si coglie ldi atti, nei quali si coglie l’’esperienza vissuta altrui.esperienza vissuta altrui.

LL’’EinfEinfüühlunghlung èè il tipo di il tipo di percezione affettivapercezione affettiva che un io ha di un che un io ha di un

altro io: altro io:

““colgo lcolgo l’’altro non solo come corpo, ma come corpo vivente, altro non solo come corpo, ma come corpo vivente,

come essere vivente: oltre al corpo, colgo il soggetto che vi come essere vivente: oltre al corpo, colgo il soggetto che vi

abita, colgo labita, colgo l’’altro come persona spirituale e scopro che i suoi altro come persona spirituale e scopro che i suoi

gesti, le sue parole sono motivati dalla sua struttura gesti, le sue parole sono motivati dalla sua struttura

personalepersonale””..

L’ACCESSO DELLA PERSONA A SERVIZI DI SALUTE E’FREQUENTEMENTE ACCOMPAGNATO DA SENTIMENTI DI

ANSIA, STRESS, PREOCCUPAZIONE.

E’ PERCIO’ IMPORTANTE CHE IL PAZIENTE POSSA DA SUBITO PERCEPIRE FIDUCIA E SICUREZZA, NECESSARIE PER UNA SUA

INTEGRAZIONE AL PIANO DI CURA.CIO’ AVVIENE NELLA MISURA IN CUI LO STAFF E’ IN GRADO DI

ADATTARE L’ACCOGLIENZA OFFERTA E, SUPERANDO LAROUTINE, COGLIERE I BISOGNI E I VALORI CHE LA PERSONA

PORTA NELLA RELAZIONE (Vandenbulcke 2001)

Il paziente che accede al Servizio di Medicina Nuclearee successivamente in Terapia Radiometabolica per il ricovero è frequentemente portatore di

PREOCCUPAZIONE ANSIA

TIMOREPAURA

TERRORE

La patologia oncologica colpisce non solo il corpo ma anche la psiche e l’universo esperenziale delle persone, non lasciando indenne tutto il sistema di relazioni sociali e famigliari dell’individuo.Da subito il soggetto è chiamato a porsi domande sulla propria vita, sul significato della stessa, sui progetti a medio e lungo termine e sulle relazioni che intrattiene con gli altri e con il mondo.Il cancro tocca profondamente la personalitàdell’individuo, per cui non si può scindere il discorso della cura dai vissuti legati alla malattia e al suo decorso.

IL TIPO IL TIPO DIDI TERAPIATERAPIALE METAFORE USATE DAI PAZIENTILE METAFORE USATE DAI PAZIENTI

BOMBAAPPESTATO

CLAUSURAPRIGIONE

CARCERE GRANDE FRATELLO

L’INTERAZIONE PAZIENTE - INFERMIERE IN MEDICINA NUCLEARE E IN TERAPIA RADIOMETABOLICA COINVOLGE MAGGIORMENTE IL PIANO RELAZIONALE PIUTTOSTO CHE QUELLO TECNICO – STRUMENTALE (il fare concretamente

cose per e con il paziente).

IL CLIMA NEL QUALE AVVIENE IL PRIMO INCONTRO, LO STILE DELLA COMUNICAZIONE ADOTTATO DALL’INFERMIERE CONSENTE AL PAZIENTE DISENTIRSI RICONOSCIUTO COME TALE OPPURE

SVALUTATO DA UNA COMUNICAZIONE DEPERSONALIZZATA.

LO STILE DI COMUNICAZIONE VERBALE

RISULTA DETERMINANTE NEL FORNIRE LE

INFORMAZIONI ASSISTENZIALI NECESSARIE

SENZA CHE LA RELAZIONE SIA TRASFORMATA

IN UNA PRODUZIONE-CONSUMO DI

INFORMAZIONI.

La condizione di ipotiroidisismo e l’ansia amplificano alcune difficoltà di tipo comunicativo che coinvolgono in particolare

RICEZIONE DEL MESSAGGIO

DECODIFICA DEL MESSAGGIOpoiché aumentano le naturali BARRIERE comunicative, in questo caso le

cosiddette BARRIERE DI SPECIALIZZAZIONE (uso dei termini specialistici crea inevitabilmente una barriera d’intesa),

gli EFFETTI DI DISTORSIONE: dovuti soprattutto alle diversità di esperienza fra gli interlocutori che facilitano interpretazioni divergenti

e le BARRIERE DI SATURAZIONE INFORMATIVA: troppi input di quanti ne possa elaborare momentaneamente (si dà allora il foglio informativo per ripercorrere ciò che è stato detto).

LO STILE DI COMUNICAZIONE NON VERBALEE’ FONDAMENTALE PER ESPRIMERE

ATTENZIONE ALLA PERSONA, PER FAVORIRE UNA SUA ESPRESSIONE LIBERA E AUTENTICA E PER

OFFRIREUN’ ACCOGLIENZA DI QUALITA’.

L’ASCOLTO ATTIVO E LA POSSIBILITA’ DI FAVORIRE L’ESPRESSIONE DEI SENTIMENTI E DEL VISSUTO SONO ELEMENTI CRUCIALI DEL MOMENTO

DELL’ACCOGLIENZA, ED ESSENZIALI DELLA RELAZIONE D’AIUTO.

Per quanto riguarda l’ambiente, la luminosità è una cosa che mi ha colpito molto e mi ha reso vivibili i momenti di isolamento,considerato che gli ambienti chiusi, affollati o la sensazione di

vuoto mi spaventano e mi opprimono.Il non perdere il contatto con la realtà è importante, la TV aiuta,

ti permette di seguire alcuni riti consolidati (come seguire un Tg)

Sebastiano

LE NARRAZIONI DEI PAZIENTI CON DIAGNOSI DICARCINOMA ALLA TIROIDE

SI INSERISCONO IN UNA RICERCA ED UN PROGETTOFINALIZZATO ALLA VALORIZZAZIONE DELLA RELAZIONE

E DEI SENTIMENTI NEL PERCORSO DI CURA(Master “Relazioni e sentimenti nelle professioni educative e di cura”

Univ. Cattolica Sacro cuore – PC – anno accademico 2004/2005)

E’ POSSIBILE OGGI UTILIZZARE QUESTE NARRAZIONICOME INDICATORE DI QUALITA’ PERCEPITA DURANTE

IL PERCORSO DI CURA.

LA RICERCAHa coinvolto 45 pazienti di cui 37 donne e 8 uominiAi pazienti è stata richiesta una narrazione “aperta”, non vincolata ad una griglia di domande. E’ stato chiesto di attenersi ad alcune indicazioni:

Il vissuto della comunicazione della diagnosi di carcinoma della tiroideI cambiamenti intervenuti nella vita di ognuno di loro dopo la diagnosiIl vissuto legato al ricovero in Terapia Radiometabolica o relativo ad altri ricoveri/esperienze con i servizi di cura

Purtroppo lPurtroppo l’’esito dellesito dell’’istologico era: carcinoma istologico era: carcinoma eccecc…… e quindi ora sono e quindi ora sono qui per il trattamento e ancora una volta la mia preoccupazione qui per il trattamento e ancora una volta la mia preoccupazione èè: : ll’’ospedale , lospedale , l’’isolamento della degenza, e lisolamento della degenza, e l’’isolamento dopo: una isolamento dopo: una

disperazione per me la lontananza dalla mia famiglia, dal mio ldisperazione per me la lontananza dalla mia famiglia, dal mio lavoro. avoro. LL’’essere e il dover stare sola essere e il dover stare sola èè terribile. Lavoro10/12 ore al giorno in terribile. Lavoro10/12 ore al giorno in mezzo alla gente, non sono mai stanca, adoro la mia famiglia e imezzo alla gente, non sono mai stanca, adoro la mia famiglia e il mio l mio

lavoro. Probabilmente sono molto pilavoro. Probabilmente sono molto piùù fortunata di altri, fortunata di altri, ma per me ma per me èè un pensiero grosso e spero di risolverlo. un pensiero grosso e spero di risolverlo.

Non Non èè una fortuna da poco vivere in Emilia Romagna, a Reggio Emilia, una fortuna da poco vivere in Emilia Romagna, a Reggio Emilia, con delle strutture e del personale medico e infermieristico comcon delle strutture e del personale medico e infermieristico come Voi che e Voi che oltre alla professionalitoltre alla professionalitàà avete il garbo, la sensibilitavete il garbo, la sensibilitàà, la disponibilit, la disponibilitàà

di spiegare ed aiutare ldi spiegare ed aiutare l’’ammalato.ammalato.

Patrizia

Sicuramente è abbastanza insolito trovarsi chiuse per 2 giorni in una stanza, con l’obbligo di rimanerci e a queste condizioni;

sembra quasi irreale, però devo dire che il tutto è organizzato bene. Posso dire che sono stata molto contenta di trovare il Personale

addetto così gentile, disponibile, aperto al dialogo anche se tramite citofono.

Fa sempre piacere soprattutto nei momenti di sconforto e di sofferenza trovare delle voci amiche.

Un’altra cosa molto bella è sicuramente la solidarietà e l’unioneche si instaura con le persone con cui condividiamo questa esperienza .

Barbara

Essere osservato da una telecamera e parlare ad un citofono non è certamente il massimo come tipo di relazione interpersonale, ma è comprensibile nel contestoed è comunque tranquillizzante quando si percepisce la persona dietro la voce.

Sebastiano, 32

La prima volta che dovevo venire qui la paura era tanta e vedevo tutto buio.

Invece ho trovato tutto diverso. Devo ringraziare tutto il personale per

la tranquillità, la bravura e la disponibilità che ho trovato.

Alda

Le stanze sono pulitissime e ordinate con tutti i confort Le stanze sono pulitissime e ordinate con tutti i confort possibili e possibili e nonostante la clausura siamo continuamente nonostante la clausura siamo continuamente

assistiteassistite: meglio di cos: meglio di cosìì non poteva essere;non poteva essere;nella sfortuna anche una grande fortuna di essere nella sfortuna anche una grande fortuna di essere

capitate in un ospedale veramente al top.capitate in un ospedale veramente al top.

Antonella, 57

Mi sono trovato molto a mio agio nella struttura ospedaliera di Reggio Emilia nel corso della Terapia

Radiometabolica.Il personale è molto disponibile, l’ambiente confortevole e le informazioni fornite

molto esaurienti.

Diego, 45

“L’accoglienza in questo centro si è dimostrata a misuradi essere umano, la socievolezza e la cordialità del personale ha reso più semplice la permanenza.Anche l’aspetto delle camere piuttosto confortevoli hanno reso il breve soggiorno obbligato tutt’altro che difficile.Sicuramente condividere con altre persone questo periodo e questo momento aiuta a sostenere meglio le ansie e le paure che si possono scatenare”.

Monia, 34

“Due giorni fa, prima di entrare in questa stanza, nonnego di avere avuto paure e preoccupazioni.Avevo paura soprattutto delle conseguenze che la particella poteva dare. La mattina del ricovero mentre aspettavo gli esiti degli esami del sangue, riflettevo suquanto influisca sullo stato d’animo l’ambiente e i colori che ci circondano e il modo in cui si viene accolti.….Sono stata accolta da persone estremamente gentili, che si preoccupavano di come mi sentivo in quell’istante, dellemie preoccupazioni, dei miei dubbi e perplessità….Mi sembrava surreale!…se penso che 5 mesi prima…..

Silvia, 27

Prima del ricovero ero in ansia, avevo paura, non riuscii a dormire

la notte precedente il ricovero. Poi, tutto è stato diverso, le paure sono svanite,

le sensazioni sono state positive.

Anonima

Ciò che più mi pesava era questa terapia radioattiva, che non volevo fare:

Ho parlato con diversi medici, compreso quello di famiglia che mi hanno convinta a farla.

Adesso sono contenta, in questo reparto particolare misono trovata bene e non ho avuto nessun disturbo,

tutto il personale è speciale, l’ambiente accogliente e il tempo è passato in fretta.

Maria

“Quando ero a casa aspettavo questo ricovero con un po’ di tremore,pensavo chissà che cosa succederà…..

Intanto mi martellava in testa il risultato dell’intervento che non era tanto da stare allegri….

Oggi che è il 2° giorno di ricovero mi sento molto tranquilla e rilassata e sento di andare a casa molto più sollevata perché ho capito che grazie

a questa terapia posso abbandonare il pensiero fisso che cominciavoad avere”.

Giuliana

“Oggi sono qui per questa terapia che dovrebbe risolveredefinitivamente il mio problema.L’importanza di un medico che ti spieghi le cose con sem-plicità, di infermieri disponibili, la gentilezza che ho trovato qui da parte di tutti è fondamentale per me.Se il percorso viene fatto in un’atmosfera normale aiutatanto chi deve affrontare questo genere di cose, come inqualsiasi reparto si dovrebbero trovare persone che timettono a tuo agio, ti rassicurano.Nonostante gli accanimenti della vita, si può guarire anchegrazie al vostro lavoro fatto con tanta attenzione”.

Manuela, 45

“Esprimo la mia gratitudine ai medici, tecnici e infermiere per la sensibilità e la capacità verso i pazienti. La loro vicinanza mi ha dato tanta sicurezza di cui in questi momenti si ha tanto bisogno. La professionalità è importante ma se manca il contatto umano tutto svanisce intorno al paziente”.

Giuseppina

Ottima l’esperienza di ricovero a Reggio Emilia:efficienza tecnica e calore umano.

Gianni

“Sono stata fortunata ad approdare in questa realtàche sta facendo uno sforzo molto valido orientandosi molto

sulla cosa principale “l’umanità” della cosa e il dialogo, la gentilezza. Tutto questo aiuta a guarire ed arricchisce le persone,

sia chi soffre che chi lavora nell’ambito della medicina……..Io posso solo ringraziare e incoraggiare chi lavora così bene

e si preoccupa non solo del corpo, ma anche dell’anima e dei sentimenti. C’è ancora tanto da fare fuori di qui”.

Claudia 44

Io con questa esperienza ho ritrovato molte cose che avevo perso, ho saputo comprendere l’amicizia delle persone care, l’amore di mio marito e di tante persone come Voi in questo Centro che non ho mai visto prima ma che hanno sempre avuto una parola di conforto e soprattutto tanta pazienza. Voi rimanete sempre come siete. Ascoltate questo consiglio da una persona che da molti anni comevoi si è trovata dall’altra parte della barriera e che adesso purtropposi è trovata ad attraversarla e a viverla personalmente.Cercate di non perdere mai la pazienza e di confortare queste persone,di aiutarle soprattutto psicologicamente come state già facendo.

Antonella 39

L’efficienza di una struttura ospedaliera è in funzionedel Personale che vi lavora che se è bravo e serio può da solo rendere accogliente perfino una tenda da campo.….Ci siamo riusciti, anche in Italia, abbiamo finalmenteospedali “a portata di paziente”, profondamente umani.

Gianpaolo 35

LA LA NARRAZIONENARRAZIONE DEI PAZIENTI DEI PAZIENTI COMECOME INDICE DELLA QUALITAINDICE DELLA QUALITA’’

DELLDELL’’ASSISTENZAASSISTENZAQuand’è che l’assistenza fornita all’utente da parte di un

servizio sanitario può definirsi di qualità?

quando la cura è competente dal punto di vista medico-scientifico parametro misurabile con i criteri dell’EBM (Evidence Based Medicine) e EBN (Evidence Based Nursing)quando è aggiornata rispetto ai progressi delle tecnologie parametro misurabile con i criteri dell’EBM - EBNquando il processo di cura rispetta il vissuto emotivo e affettivo del paziente e dei suoi famigliari parametro non misurabile con i criteri della EBM-EBN ma con quelli della NBM (Narrative Based Medicine)

LE NARRAZIONI LE NARRAZIONI DIDI MALATTIAMALATTIASI CONFIGURANOSI CONFIGURANO

• COME STRUMENTO PRIVILEGIATO DI COMPRENSIONE DELLA COMPLESSA RELAZIONE DEL PAZIENTE CON LA MALATTIA E DEGLI EFFETTI SISTEMICI DELLA MALATTIA SUL CONTESTO DIVITA DEL PAZIENTE.

• L’ANALISI SEMANTICA DEL TESTO NARRATIVO RACCOLTO, CONFRONTATO CON IL PROCESSO DI EVOLUZIONE ORGANICA DELLA MALATTIA, DIVENTA POI LA TECNOLOGIA FORTE PER LA COSTRUZIONE DI UN PROFILO ASSISTENZIALE CHE FACCIA DI TALI NARRAZIONI LA BASE SU CUI COSTRUIRE PERCORSI DIAUDIT CLINICO PARTECIPATO.

• COME PRATICA UTILE PER LA MATURAZIONE ED EVOLUZIONE DELLA COMPETENZA RELAZIONALE ED EDUCATIVA DEGLI INFERMIERI.

NBM (Narrative Based Medicine)NBM (Narrative Based Medicine)come mezzo complementare alla come mezzo complementare alla

EBMEBM -- EBNEBNAccorciare la distanza e instaurare un legame umano tra paziente e professionista

Recuperare emozioni e affettività del paziente che forniscono, al pari del dato clinico, importanti informazioni per lo svolgimento di un buon processo di cura.

NBM: la dimensione della ricercaNBM: la dimensione della ricerca

Nel nostro ambito è emersa in particolare la dimensione della ricerca, cioè la Narrazione

come strumento per

Orientare la visione sul pazienteEssere utilizzata come indicatore qualitativoper la valutazione del processo di cura Costruire percorsi di audit clinico partecipato

Identificare le necessità di aiuto fisiche, psicologiche e sociali delle persone nelle varie età della vita, nei vari ambiti sociali e rispondere ad esse nel contesto di un’azione multiprofessionale;Fornire prestazioni tecniche corrette ed efficaci in applicazione e nel rispetto dei principi scientifici fondamentali della professione ed adattare tali prestazioni alla persona assistita, in relazione alle diverse patologie e ai differenti settori operativi e nelle diverse età;Stabilire e mantenere relazioni efficaci con la persona assistita, con la sua famiglia e/o con le persone che si interessano di quella persona;

Essere in grado di organizzare l’assistenza infermieristica globaleattraverso un utilizzo appropriato delle risorse a disposizione, assicurando un progressivo miglioramento della qualitàassistenziale;Promuovere efficaci rapporti educativi finalizzati alla prevenzione della malattia, al mantenimento ed al recupero di unsoddisfacente stato di salute;Agire in modo coerente con la concettualità infermieristica e con i principi della professione;Effettuare ricerche, analizzarne i risultati individuando le possibilità applicative, ricercare e sistematizzare dati nelle realtàoperative;

1.2 L’assistenza infermieristica è servizio alla persona e alla collettività. Si realizza attraverso interventi specifici, autonomi e complementari, di natura tecnica, relazionale ed educativa.

3.1 L’infermiere aggiorna le proprie conoscenze attraverso la formazione permanente, la riflessione critica sull’esperienza e la ricerca, al fine di migliorare la sua competenza.

4.2 l’infermiere ascolta, informa, coinvolge la persona e valuta con la stessa i bisogni assistenziali , anche al fine di esplicitare il livello di assistenza garantito e consentire all’assistito di esprimere le proprie scelte.

4.5 L’infermiere, nell’aiutare e sostenere la persona nelle scelte terapeutiche, garantisce le informazioni relative al piano di assistenza ed adegua il livello di comunicazione alla capacità del paziente di comprendere. Si adopera affinché la persona disponga di informazioni globali e non solo cliniche e ne riconosce il diritto alla scelta di non essere informato.4.15 L’infermiere assiste la persona, qualunque sia la la

condizione clinica e fino al termine della vita, riconoscendo l’importanza del conforto ambientale, fisico, psicologico, relazionale, spirituale.

IN CONFRONTO AD ALTRE DISCIPLINE SCIENTIFICHE LA SCIENZA INFERMIERISTICA E’ NEI PRIMI STADIDI SVILUPPO.

LO SVILUPPO DELLA BASE DELLE CONOSCENZE PER LA PRATICA INFERMIERISTICA E’ OGGI, DA QUALCHE TEMPO, UNA PRIORITA’.

NEL 1985 MELEIS SCRIVEVA:

“LA TEORIA NON E’ PIU’ UN LUSSO PER IL NURSING. IN PASSATO LA SI VEDEVA COME UN INSIEME DI QUADRI CONCETTUALI DA ADOTTARE SOLO NELL’INSEGNAMENTO.OGGI INVECE LA TEORIA E’ PARTE INTEGRANTE DEL LESSICOINFERMIERISTICO NELLE AREE DI INSEGNAMENTO, AMMINISTRAZIONE E PRATICA”

MARTHA E. ROGERSMARTHA E. ROGERS

ESSERE UMANO COME UNITA’

IL NURSING DEVE CONSIDERARE LA PERSONA COMEUN INSIEME NON RIDUCIBILE, INDIVISIBILE E

PANDIMENSIONALE.

L’EREDITA’ BIOLOGICA, FISICA, SOCIALE, PSICOLOGICA E SPIRITUALE DELL’UOMO DIVENTA UNA INSIEME

INDIVISIBILE, IN CUI I FATTI SCIENTIFICI SI FONDONO CON IL CALORE UMANO”. 1970

MARGARET JEAN HARMAN WATSON MARGARET JEAN HARMAN WATSON (West Virginia)(West Virginia)

SOSTIENE CHE L’ASSISTENZA INF. PROFESSIONALE VIENE RAGGIUNTA ATTRAVERSO LO STUDIO CONGIUNTO DIMATERIE SCIENTIFICHE E UMANISTICHE, E CULMINA IN UN PROCESSO DI ASSISTENZA UMANA TRA INFERMIERE E PAZIENTE CHE TRASCENDE TEMPO E SPAZIO E CHE HA UNA DIMENSIONE SPIRITUALE.IL SUO ORIENTAMENTO È FENOMENOLOGICO, ESISTENZIALE E SPIRITUALEELLA RICONOSCE L’INFLUENZA DI CARL ROGERS E di STUDIOSI DI PSICOLOGIA TRANSPERSONALE. LA TEORIA DELLA WATSON CONTINUA A FORNIRE UN ORIENTAMENTO METAFISICO UTILE E IMPORTANTE PER LA PRESTAZIONE DELL’ASSISTENZA INFERMIERISTICA.

POSSIAMO REPERIRE TRA I 10 FATTORI DI ASSISTENZA CHE COSTITUISCONO LA BASE DELLA PROPRIA FILOSOFIA TRATTA DA

Nursing: the philosophy and science of caring. 1979 Boston

1. FORMAZIONE DI UN SISTEMA DI VALORI DI TIPO UMANISTICO-ALTRUISTICO

2. INFONDERE FEDE E SPERANZA3. SVILUPPO DI SENSIBILITA’ VERSO SE STESSI E GLI ALTRI: il

riconoscimento dei sentimenti conduce alla autorealizzazione attraverso l’accettazione di se stessi, sia nell’infermiere, sia nel paziente.

4. SVILUPPO DI UN RAPPORTO DI AIUTO E FIDUCIA, CHE E’FONDAMENTALE PER L’ASSISTENZA TRASNSPERSONALE: una relazione di fiducia incoraggia e accetta l’espressione di sentimenti sia positivi sia negativi. E’ costituita da congruenza, empatia, cordialità e comunicazione effettiva.

MARGARET JEAN HARMAN WATSON

MARGARET JEAN HARMAN WATSON MARGARET JEAN HARMAN WATSON

5. PROMOZIONE DI INSEGNAMENTO E APPRENDIMENTO INTERPERSONALI.

6. CREAZIONE DI UN AMBIENTE MENTALE, FISICO, SOCIOCULTURALE E SPIRITUALE CHE ABBIA CARATTERISTICHE DI SOSTEGNO, PROTEZIONE O CORREZIONE.

7. ASSISTENZA CON GRATIFICAZIONE DEI BISOGNI UMANI. L’INFERMIERE RISCONOSCE I BISOGNI BIOFISICI, PSICO-FISICI, PSICOSOCIALI E INTRAPERSONALI DI SE STESSO E DEL PAZIENTE. (L’AUTOREALIZZAZIONE E’ UN BISOGNO DI TIPO INTRAPERSONALE E INTERPERSONALE DI ALTO LIVELLO).

LA WATSON PROPOSE LE SEGUENTI LA WATSON PROPOSE LE SEGUENTI 11 11 AFFERMAZIONI AFFERMAZIONI RELATIVE AI VALORI RELATIVE AI VALORI DIDI ASSISTENZA, AL FINE ASSISTENZA, AL FINE DIDI DEFINIRE DEFINIRE

MAGGIORMENTE LE RESPONSABILITAMAGGIORMENTE LE RESPONSABILITA’’SOCIALI ED ETICHE DEL SOCIALI ED ETICHE DEL ““NURSINGNURSING””

1. L’ASSISTENZA E L’AMORE COSTITUISCONO L’ENERGIA PSICHICA UNIVERSALE PRIMARIA

2. L’ASSISTENZA E L’AMORE, SPESSO SOTTOVALUTATI, COSTITUISCONO LE PIETRE MILIARI DELLA NOSTRA UMANITA’; IL

SODDISFACIMENTO DI QUESTI BISOGNI REALIZZA LA NOSTRA UMANITA’

3. LA CAPACITA’ DI TRADURRE IN PRATICA L’IDEALE ASSISTENZIALE INFLUIRA’ SULLO SVILUPPO DELLA CIVILTA’ E COSTITUIRA’ IL

CONTRIBUTO DEL NURSING ALLA SOCIETA’4. L’ASSISTENZA A NOI STESSI E’ UN REQUISITO PER POTER ASSISTERE

GLI ALTRI5. NELLA STORIA, IL NURSING HA SEMPRE AVUTO UN RUOLO

NELL’ASSISTENZA UMANA NEI RIGUARDI DELLE PERSONE CON PROBLEMI DI SALUTE-MALATTIA

6. L’ASSISTENZA E’ IL NUCLEO CENTRALE E UNIFICANTE DELLA PRATICA INFERMIERISTICA, IN ALTRE PAROLE E’ L’ESSENZA DEL

NURSING

7. L’ASSISTENZA CON VALENZE UMANE E’ STATA PROGRESSIVAMENTE TRASCURATA ALL’INTERNO DEL SISTEMA SANITARIO.

8. IL FONDAMENTO ASSISTENZIALE DEL NURSING E’ STATO SUBLIMATO NEL PROGRESSO TECNOLOGICO E NEI LIMITI ISTITUZIONALI

9. UNA QUESTIONE IMPORTANTE PER IL NURSING ATTUALE E FUTURO E’LA SALVAGUARDIA E IL PROGRESSO DELL’ASSISTENZA UMANA

10. SOLO ATTRAVERSO RELAZIONI DI TIPO INTERPERSONALE SI PUO’DIMOSTRARE E PRATICARE EFFICACEMENTE L’ASSISTENZA UMANA.

11. IL CONTRIBUTO SOCIALE, MORALE E SCIENTIFICO DEL NURSING ALL’UMANITA’ E ALLA SOCIETA’ RISIEDE NEL SUO IMPEGNO PER GLI

IDEALI DI ASSISTENZA UMANA NELLA TEORIA, NELLA PRATICA E NELLA RICERCA.

YOICE TRAVELBEE YOICE TRAVELBEE

Travelbee definì il nursing come“un processo interpersonale attraverso il quale l’infermiere professionale aiuta un individuo, una famiglia o una comunità a prevenire o ad affrontare l’esperienza della malattia e della sofferenza e, dove necessario, a trovarvi un

significato”.

in Interpersonal aspects of nursing. 1971

YOICE TRAVELBEE YOICE TRAVELBEE

ALCUNE AFFERMAZIONI TEORICHE INTERESSANTI:

1. LO SCOPO DEL NURSING VIENE RAGGIUNTO INSTAURANDO UNA RELAZIONE UOMO/UOMO.

2. LA QUALITA’ E LA QUANTITA’ DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA FORNITA A UN ESSERE UMANO MALATO E’

FORTEMENTE INFLUENZATA DALLA PERCEZIONE CHE L’INFERMIERE HA DEL PAZIENTE

3. I RUOLI DELL’INFERMIERE E DEL PAZIENTE DEVONO ESSERE SUPERATI PER STABiLIRE UNA RELAZIONE

UOMO/UOMO4. MALATTIA E SOFFERENZA SONO ESPERIENZE FISICO-

EMOTIVE E SPIRITUALI

5. IL PROCESSO COMUNICATIVO CONSENTE ALL’INFERMIERE DI STABILIRE UN RAPPORTO

UOMO/UOMO E QUINDI DI ADEMPIERE ALLO SCOPO DEL NURSING

6. I VALORI SPIRITUALI ED ETICI DELL’INFERMIERE, O LE SUE CONVINZIONI

FILOSOFICHE SULLA MALATTIA E SULLA SOFFERENZA, DETERMINERANNO LA SUA CAPACITA’DI AIUTARE IL PAZIENTE A TROVARE UN SIGNIFICATO

(O NESSUN SIGNIFICATO) IN QUESTE ESPERIENZE DIFFICILI.

7. E’ RESPONSABILITA’ DELL’INF. PROF. AIUTARE GLI INDIVIDUI E LE FAMIGLIE A TROVARE UN

SIGNIFICATO NELLA MALATTIA.

HILDEGARD E. PEPLAUHILDEGARD E. PEPLAU

Il nursing psicosociale.Il modello psicologico consente all’infermiere di iniziare a

discostarsi dall’orientamento rivolto alla malattia per indirizzarsi verso un panorama in cui il significato psicologico

di eventi, sentimenti e comportamenti può essere esploratoe incluso all’interno degli interventi infermieristici.

Ciò ha dato e dà agli infermieri l’opportunità di insegnare aipazienti come vivere i propri sentimenti e di analizzare assieme

ad essi il modo in cui poterli sopportare.

E’ necessario comprendere il significato che l’esperienza haper il paziente, affinché possa operare come forza educativa,

terapeutica e di crescita.

RosemarieRosemarie Rizzo ParseRizzo ParseIL MODELLO UOMOIL MODELLO UOMO--VITAVITA--SALUTE SALUTE (1981)(1981)

Uomo-vita-salute significa scegliere liberamente i significati delle situazioni nel processo intersoggettivo attraverso cui l’uomo pone in relazione le priorità dei valoriUomo-vita-salute consiste nel creare congiuntamente dei modelli relazionali in aperto interscambio con l’ambienteL’uomo-vita-salute significa co-superare in modo pluridimensionale con i possibili che si presentanoL’esperienza partecipativa dell’uomo alle situazioni sanitarie èstata virtualmente ignorata Il nursing, radicato nelle scienze umanistiche, è incentrato sull’Uomo come unità vivente e sulla sua partecipazione qualitativa alle esperienze sanitarie

L’uomo e l’ambiente interscambiano energia per creare ciò cheè nel mondo, e l’uomo sceglie il significato delle situazioni da lui create.

Ricerca: L’approccio qualitativo offre al ricercatore l’opportunità di studiare l’emergere di modelli nell’intera configurazione delle esperienze vissute dall’Uomo. Si tratta di un approccio in cui il ricercatore partecipa esplicitamente alla rivelazione del significato di tali esperienze vissute dal punto di vista umano.

RosemarieRosemarie Rizzo ParseRizzo ParseIL MODELLO UOMOIL MODELLO UOMO--VITAVITA--SALUTE (1981)SALUTE (1981)

da “Notizie” ASMN, n. 2/3, 2005

“La vecchia teoria dell’organizzazione scientifica del lavoroconsisteva nel concepire il pensiero organizzativo solo

attraverso strutture e procedure;si scopre ora che lo spirito umano è il migliore strumento di

integrazione che permette di affrontare la complessità”.

Michel Croizer

LETTERA DI ISABEL M. STEWARD a LILLIAN A. HUDSONc.1940-1947

“Ho la netta sensazione che ai giorni nostri non coltiviamo più gli aspetti sociali e umanitari della nursing – come diciamo di solito, lo spirito dell’assistenza – e tutto ciò va a bilanciare gli aspetti tecnico-scientifici –questo significherebbe che, per sviluppare questa nuova fase della nursing, occorrerebbe un ulteriore studio in tutto quel campo che si occupa della filosofia, della storia dell’assistenza e delle scienze sociali, e il consolidamento delle nostre radici culturali, sia nelle scuole per infermiere che nella formazione per infermiere diplomate…..Fa parte della malattia della nostra civiltà, abbiamo troppo insistito sui lati scientifici e tecnici ed abbiamo trascurato gli altri aspetti della nostra professione e dell’educazione”.

e ancora,

“L’essenza reale della nursing, come per ogni altra delle belle arti, non sta nella esecuzione meccanica dei dettagli e neanche nell’abilità dell’esecutore, ma nella immaginazione creativa, nello spirito sensibile e nella intelligenza che stanno dietro queste tecniche e queste abilità: senza di esse, l’assistenza può diventare un mestiere altamente specializzato, ma non può essere una professione, né una bella arte. Tutti i riti e le cerimonie che il culto moderno dell’efficienza può escogitare e tutte le nostre elaborate apparecchiature scientifiche non ci possonosalvare, se gli elementi intellettuali e spirituali della nostra arte sono subordinati a quelli meccanici, e se i mezzi sono considerati più importanti dei fini.

I. M. Steward 1929