Il Regno degli Ascolti - Audio Reference · 2017. 4. 24. · con il chiaro intento di leggerlo. Da...

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28 FDS 255▼ Il Regno degli Ascolti

di Dimitri Santini

MADAMA BUTTERFLYALL’URANIO IMPOVERITO

FINALE DI POTENZA STEREOBRYSTON 4B3 CUBED

Potenza = dL/dt. Al cubo però. Perché uso la formula della potenza meccanica? Perchéqui si parla di muscoli. E Madama Butterfly? Un’altra delle mie associazioni di idee bizzarreche ha origine dall’esplosività di questo finale, qualità che ho apprezzato ascoltandol’opera di Puccini e non solo. Leggero come una farfalla e forte come Hulk, questo cana-dese dall’aria cattiva ha masticato diversa musica convincendo pubblico e critica.

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Se si parla di Bryston vengonoin mente preamplificatori oampli per cuffia e finali pro. Ilcanadese di queste pagine non

si distanzia molto dall’ultima catego-ria citata, anche se può vantare qual-che dote in più rispetto alla sola po-tenza. Uno di questi è il peso, ma piùche una dote è un fardello: l’uranioimpoverito se l’è inventato il Diret-tore, che quando mi ha fatto recapi-tare le scatole della collezione au-tunno/inverno ha dichiarato: “No,quelle di Roksan sono grandi ma nontanto pesanti, la scatola di Brystondentro ha l’uranio impoverito” perfarmi capire a cosa dovevo stare at-tento nelle operazioni di solleva-mento. Sconsigliato a chi ha problemialla schiena e in generale preoccupa-zioni spinali...Quanto a Madama Butterfly ha unalunga storia a casa mia, luogo pocofrequentato da opera e classica ingenere. Una passione mai ere-ditata dal nonno paterno, persfortuna. Quattro anni orsono, mentrel’impianto suonava Un bel dì ve-dremo mia figlia, allora 4 annichiede: “Chi è questa?”. E noi:“Cho Cho-san”. E lei: “E per-ché è triste?”. Potenza della li-rica, direbbe Lucio Dalla…Dopo 4 anni per motivi che nonso mia figlia ha preso in mano illibretto dell’opera di Puccinicon il chiaro intento di leggerlo.Da lì all’ascolto il passo è statobreve, il Bryston ci si è trovatosemplicemente in mezzo. Maha portato a casa un bello scorecon la lirica, quindi mi aspettograndi voti con il resto. Anzi, “Gran-dImprese”, per rubare le parole a Ma-rio Venuti...

DESCRIZIONEIl 4B3 cubed si presenta come ci siaspetta: pesante, massiccio, robusto.In generale è piuttosto bello e impor-tante, con un frontale spazzolato es-senziale come è giusto che sia: un pul-santone e 2 led verdi minuscoli. Io hoavuto in prova la versione silver, innero probabilmente è anche più mi-naccioso. Discuto però sulla serigrafiadel marchio canadese, alquanto dé-modé, ma i miei gusti personali sonoper l’appunto solo miei. Quello chespaventa sono le alette laterali, che siestendono per tutta la profondità deifianchi e sono alte ben 4 unità rack.Rimangono sempre tiepide, mai calde(certo, io ho come riferimento l’A200,

quindi ogni cosa appare fredda) esono un tutt’uno con lo chassis.Dietro poco o niente: ingresso cavodi alimentazione, 4 binding post; daquesta classe mi sarei aspettato forse4+4 connettori, ma il 4B3 deriva dal-l’esperienza Bryston nel professionalee quindi ne replica la filosofia. Questofinale può infatti essere usato anche inconfigurazione mono, arrivando aderogare una montagna di potenza. Gliingressi sono ovviamente sia bilan-ciati che sbilanciati e ci sono tre pic-cole levette per altre configurazioni“fini” come guadagno, bridging, tipodi ingresso.Nel complesso, peso a parte che nerende difficile il posizionamento, sifa piacere ma pure notare, data l’im-ponenza. Nessun vezzo, nessun fron-zolo. Anche poco da descrivere, in-vero...

TECNICADal lato tecnico le “feature” sono im-portanti: 300W non si trovano ovun-que e per erogarli c’è una sezione dialimentazione da paura. E si sente anche dal peso. I canadesi fanno vanto di non utiliz-zare nessun tipo di ventilazione for-zata per non introdurre rumore (vor-rei vedere chi lo sente quando si alzail volume) e disturbi, e devo ammet-tere, come citato sopra, che il caloredissipato non è mai enorme.Sto dicendo tutte cose ovvie per unamplificatore in questa fascia diprezzo, ma vale la pena riportare chela circuitazione è dual mono, a partiredagli alimentatori regolati che sono innumero di uno per canale e che esistela possibilità di regolare il guadagnocon una piccola levetta nella parte po-steriore: utile se si hanno preamplifi-

catori non proprio generosissimi,come è capitato a me. Nella fattispeciepassiamo dai 23 ai 29 dB.La possibilità di ingressi bilanciati na-turalmente favorisce il posiziona-mento del 4B3 lontano dal pre, op-zione anch’essa selezionabile tramitelevetta, mentre l’ultimo switch serveper mettere in bridge i Bryston e far-gli erogare fino a 900W. Lo chassis è interamente in alluminioe questo fa sì che parte della dissipa-zione sia proprio ad opera del telaio,favorendo il mantenimento di unatemperatura ottimale. La proceduradi accensione va seguita alla lettera,pena l’allarme rosso lampeggianteche impedisce l’utilizzo del finale finoa successivo reset.

ASCOLTOVia subito di torno le formalità. Quasisempre a valle del 4B3 ci sono state le

Trenner & Friedl ART, solo negliultimi (pochi) giorni di test hopotuto ricollegare le mie amateAudiovector. A monte ho usatodue integrati con funzionalitàpre: un ottimo HEED Elixir perle fasi iniziali e poi un validis-simo Audiolab 8300A.Adesso passiamo alle cose se-rie, ovvero: come suona. Fateloscaldare! Ma pure parecchio,perché lui diventa meglio intutto: scena, profondità, eroga-zione... Sembra un suggeri-mento scemo, ma deriva dalfatto che ho provato sempre uncerto senso di frustrazione nel-l’ascoltare il Bryston durante iprimi minuti, sentimento che ha

sempre lasciato il posto al piacerepuro, ma raramente prima della mez-z’ora.Egli (esso) rimarrà sempre tiepido,ma non freddo come il marmo delMosè: incline invece ad esplodere conil cuore e la forza di Michelangelonello scagliare il (mitico?) martello.E proprio col martello inizia la But-terfly: l’incisione che possiedo è del-l’Orchestra Italiana RCA diretta daErich Leinsdorf e vede Leontyne Pricenella parte di Cho Cho-san e RichardTucker nella parte di Pinkerton. Ora,io non ho le qualità musicali ed arti-stiche per descrivere tecnicamentel’esecuzione e l’interpretazione, mala sensazione di maestosità già dal-l’apertura esce prepotentemente macon un aplomb invidiabile. Mi vienein mente un altro termine inglese: “ef-fortlessly”, senza sforzo. Il 4B3 cubedtrascina l’orchestra e ne disegna le

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(...) la circuitazione è dualmono, a partire dagli alimentatoriregolati che sono in numero di unoper canale e che esiste la possibi-lità di regolare il guadagno conuna piccola levetta nella parte po-steriore: utile se si hanno pream-plificatori non proprio generosis-simi, come è capitato a me. Nella fattispecie passiamo dai 23

ai 29 dB.

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esplosioni e i silenzi con incredibilerealismo. Questo disco fu registratonel 1962 e poi rimasterizzato nel 1995,ma la sensazione di realismo spazialeche si prova è grande, con grandi vo-

lumi e la percezione dell’ambiente.Merito della grande scena che è ingrado di proporre il Bryston, capaceanche di far cantare la cattiveria diPinkerton e il dolore di Cho Cho-sancome se fosse nato per l’opera. Ocome se l’avesse progettato Puccini? Cambiamo genere anche in manieraun po’ violenta. Cosa spinge l’uomoevoluto a mettere su Beyoncé dopoPuccini? La sfida lanciata al transi-stor, ovvio, che deve saper suonaredi tutto come ipianisti di piano-bar.“Dangerously inLove” a lungo èstato in bilico frale categorie “Hip-Hop” e “Ta-marri” della mialibreria, ma difatto sta nellaprima. Qui il 4B3cubed ha esibitoun controllo deibassi impressio-nante, forse an-che troppo consi-derando chequesto tipo di incisioni indugia moltonella parte inferiore dello spettro.Nella traccia 8, Signs, l’articolazione èmagnifica, il basso sembra un fretless(non ne sono sicuro) velocissimo, ilrullante porta una nota, è molto seccoe vero. Nella traccia successiva, Spee-chless il canadese scopre un’animacalda e suadente, anche qui con unabatteria in bella evidenza e la voce diBeyoncé asciutta e credibile.Questo è un disco con troppa enfasi?Il Bryston controlla. Gli date roba leg-gera e casse legnose? Dategli anchevolume e lui farà suonare.Ma vogliamo parlare della scena?“Joyful”, di Ayo, è un bel disco presoottimamente e che spesso ascolto pervalutare la precisione del posiziona-mento degli strumenti. Nella tracciad’apertura, Down on my Knees, i bassisono veramente profondi e l’organo èbellissimo, con la voce di lei implo-

rante a rubare la scena. Percussioniperfette, chitarre definite e tutto scol-pito nell’immagine, ma c’è anchetanta amalgama. Non me la sento didefinirlo “groove”, perché non useròneanche il termine che disegna laqualità necessaria per il groove, ov-vero “musicalità”: quella gliela dà, sene ha, il preamplificatore, il Bryston fal’operaio specializzato del suono e lofa con perizia germanica e precisionegiapponese. Nella traccia 3, Letter by

Letter si sente lostress della chi-tarra sulle cordedi nylon, poi ildialogo con la se-conda chitarra dàil via ad un giocostereofonico checattura. In It’ssupposed to beLove le chitarresono veloci, tuttoè sussurrato ep-pure pieno. Nonriesco a trovareaggettivi ade-guati per descri-

vere la capacità de-scrittiva del 4B3, minimalista macoinvolgente e mai noioso – come unlibro di Hemingway: ascolti usuali mihanno sorpreso.Gli voglio dare una chance nel jazz,metto su “Best of Miles Davis Quintet1965-68”, di cui confesso poter ascol-tare con facilità solo la traccia 3, Circle.Grande atmosfera, tanta aria, tantoambiente. Scena magnifica, trombasofferta e soffiata a volte a fatica – o al-meno così ci fa pensare Miles. I si-lenzi sono bellissimi, la velocità rendegli stop e i vuoti con l’enfasi necessa-ria a riprodurre lo scopo che il com-positore gli ha assegnato. Tutto èscuro, eppure molto bello.Ancora un cambio di genere e tocca a“GrandImprese” di Mario Venuti, cheho ascoltato con le Audiovector. Quisono venuti fuori un paio di difet-tucci che devo, per dovere di cronacae onor di polemica, menzionare. In

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Merito della grandescena che è in grado diproporre il Bryston, ca-pace anche di far can-tare la cattiveria diPinkerton e il dolore diCho Cho-san come sefosse nato per l’opera. Ocome se l’avesse pro-gettato Puccini?

PRO- Dinamica- Trasparenza- Velocità

CONTRO- Forse troppo frenato in basso- Gamma alta troppo dettagliata concerti diffusori

L’IMPIANTO D’ASCOLTO UTILIZZATO

Sorgente digitale per musica liquida:Mac Book Air, Amarra SimphonySorgente digitale: Sony DVP NS930VLAmplificatore integrato: Musical Fideli-ty A200Diffusori: Audiovector SR1 Avantgarde,Indiana Line HC 206Cavi di segnale: Sound Fidelity Silver,Acrolink 7N-A2200 IIICavi di potenza: Autocostruiti a 24 con-duttori solid coreCavi COAX: Sound Fidelity Silver

ALCUNI DEI DISCHI UTILIZZATI:Dangerously in Love – Beyoncé – SonyMusicGrandImprese – Mario VenutiBest of Miles Davis Quintet 1965-68 – Mi-les Davis – Sony MusicJoyful – Ayo - PolydorMadama Butterfly - Giacomo Puccini –RCA/Ariola

WAF – The Wife Acceptance FactorNon pensate neanche che una partner sana di mente possa accettare l’esborsoda parte vostra di tali cifre per mettere in casa una cosa che pare più il monolitedi 2001 Odissea nello spazio che un qualcosa per sentire della musica. Avretedelle chance se e solo se: 1) Vostra moglie è audiofila/musicofila come voi e, perquel che ne so, è ipotesi rara; 2) Avete disponibilità economica pari a due finalimono ma ne comprate uno, lo mettete stereo e con il resto ci fate una bella va-canza in due; 3) Non dite una bugia enorme quando si parla di prezzo. Occhio, lebugie hanno le gambe solitamente corte.

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Crudele le sibilanti sono fastidiose: lagrande quantità di informazioni cri-stalline che il Bryston elargisce apiene mani sono mal digerite daltweeter a nastro, eppure la velocitàimpressionante rende travolgenti i filldi batteria, i sessantaquattresimi ac-centati sui piatti sembrano fuggirevia, fuori dal palcoscenico. Il discoacquista brio, i livelli di trasparenzasono impressio-nanti. Nonostante unpo’ di fatica al-l’ascolto sembradi essere in salad’incisione, conquei ritorni unpo’ sordi dellestanze troppo in-sonorizzate. Pa-radossalmente,però, sembratutto vero.Dove c’è piùrock, come in Unattimo di gioia, siha l’impressionedella potenza diun live allo stadioma con una pre-cisione e una pu-lizia impensabilidal vivo. Eppurela classe del Bry-ston riesce a tirarefuori da pezzi come L’invenzione tuttele atmosfere malinconiche che ap-poggiano sul tempo per scandire lalentezza degli archi. Tutto sempre confermezza e decisione.Nella traccia 7, Nella Fattispecie, le chi-tarre sono scolpite e la scena si apre aventaglio: siamo di fronte a un finaledi serie A. Bilanciatissimo, mai siscompone e mai diventa freddo. Lavoce di Mario Venuti è bella e grande,

ma anche quelle femminili benefi-ciano di tutte le qualità del 4B3. Comequella di Patrizia Laquidara nellatraccia 11, Per Cause d’Amore.Manca qualcosa? Avrei voluto piùbassi, credo potesse (possa) control-larli, gestirli, dispensarli senza pro-blemi. Effortlessly, azzarderei.

CONCLUSIONINon toglie, nonmette. Restituiscein toto quello cheil pre gli manda,ha una capacitàdi trasparenza diprimissimo li-vello e una velo-cità inaspettata.Inutile citare la ri-sorsa dinamica,una scena moltobuona e un’ot-tima resa su tuttala gamma, conun certo indu-giare in gammamedia e una ten-denza forse ec-cessiva ad asciu-gare i bassi. Si aggiunga buo-nissimo dettaglioin gamma alta edirei che non glimanca niente.

Beh, nel suo rango ce ne sono tanti difinali buoni, quindi la concorrenza sifa dura.Il Bryston 4B3 cubed però offre moltoin termini di potenza e devo dire chesolitamente questi livelli di velocitànon sono comuni quando si va su coiwatt. Quello che c’è di buono è, soprattutto,la grande neutralità con cui rendeogni sfumatura, buona e cattiva, del

preamplificatore: saprà mantenere in-tatto il carattere del vostro amato preo svelarvi i difettucci che prima nonsentivate.Il consiglio è, come sempre, quello diascoltarlo, perché la sua facilità di in-terfacciamento è buona e il suo dam-ping factor, unitamente al muscolo,gli permette di pilotare virtualmenteogni tipo di diffusore. Se l’è cavataegregiamente con 85 dB e non ha mairinunciato alla raffinatezza in favoredella forza. Il lato oscuro, della forza...

(...) la grande quan-tità di informazioni cri-stalline che il Brystonelargisce a piene manisono mal digerite daltweeter a nastro, eppurela velocità impressio-nante rende travolgenti ifill di batteria, i sessanta-quattresimi accentati suipiatti sembrano fuggirevia, fuori dal palcosce-nico. Il disco acquistabrio, i livelli di traspa-renza sono impressio-nanti.

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CARATTERISTICHE TECNICHE

FINALE DI POTENZA BRYSTON 4B3

POTENZA SU 8Ω: 300WGUADAGNO: High 29 dB, Low 23 dBSENSIBILITÀ SU 8Ω: High 1.0V @100We 1.7V @300W; Low 2.0V @100W e 3.5V@300WIMPEDENZA IN INGRESSO: Stereo circa60kΩ (sbilanciato, bilanciato guadagnoalto) e circa 12.5kΩ (bilanciato guadagnobasso); Bridged circa 10kΩ (sbilanciato ebilanciato)THD+N 20 Hz - 20 kHz @ 300W, 8Ω:≤0.005%RAPPORTO SEGNALE/RUMORE (inputshorted, 20 Hz- 20 kHz): <110dB (gua-dagno alto) e <113dB SLEW RATE: >60V/μSBANDA PASSANTE: da <1 Hz a >100 kHzDAMPING: >500, 8ΩPESO: 23,6 KgCONSUMO: <70W Standby, 550W@35W stereo, 1.000W @300W stereo,1.700W bridged

Prezzo: Euro 7.185,00

Distributore:Audio Reference SRLwww.audioreference.it

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