IL QUADRO SOCIO ECONOMICO ED AMBIENTALE DELLAGRICOLTURA BIOLOGICA IN ITALIA.

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IL QUADRO SOCIO ECONOMICO ED AMBIENTALE DELL’AGRICOLTURA BIOLOGICA IN ITALIA

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IL QUADRO SOCIO ECONOMICO

ED AMBIENTALEDELL’AGRICOLTURABIOLOGICA IN ITALIA

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AgerAger

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Chi è Ager

E’ la società di ricerca e consulenzaricerca e consulenza promossa da Coldiretti nel 1986, per produrre innovazione da trasferire all’interno del sistema delle imprese e dei servizi dell’organizzazione;

Afferisce all’Area Ricerca Formazione e Sviluppo di Area Ricerca Formazione e Sviluppo di Coldiretti Coldiretti insieme ad INIPA, struttura di formazione;

Ha realizzato numerosi progetti e ricerchenumerosi progetti e ricerche consolidando competenze nel settore agroalimentare;

CollaboraCollabora stabilmente con qualificati enti ed organismi di enti ed organismi di ricerca e consulenzaricerca e consulenza, sia pubblici che privati (Università - italiane ed estere - Inea, Ismea, Inran, Cra, Enea, Cnr, ecc.);

Assicura la trasferibilità dei risultatiAssicura la trasferibilità dei risultati di studi e ricerche al tessuto delle imprese agricoleimprese agricole stimolando l’innovazionel’innovazione e il miglioramento continuo.miglioramento continuo.

AgerAger

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Le attività di ricerca

Promozione e coordinamento di progetti di ricerca socio-economica, statistica e tecnico agronomica;

Divulgazione e diffusione dei risultati e delle sperimentazioni ai settori produttivi interessati;

Studi di filiera o di settore;

Indagini di mercato, marketing strategico e sviluppo dei mercati;

Valutazione nell’ambito degli interventi di sviluppo rurale cofinanziati dai Fondi Strutturali;

Studi di fattibilità per progetti di sviluppo, di ristrutturazione, di diversificazione e creazione di impresa;

AgerAger

funzionali a..

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La consulenza alle imprese

Trasferimento di innovazione derivante dalle attività di studio;

Progettazione e consulenza specialistica per i soggetti economici operanti nella filiera agroalimentare;

Check-up organizzativi e gestionali delle imprese e delle strutture operanti nel settore agricolo ed agroindustriale;

Assistenza tecnica e progettuale per interventi di sviluppo rurale/locale (Es. Leader, Patti Territoriali);

Progettazione e realizzazione di interventi di valorizzazione delle produzioni agroalimentari di qualità;

AgerAger

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Le attività per l’Agricoltura Biologica (AB)

Già dal 19981998 partecipa a numerosi progetti:

Agricoltura ed Ecoambiente: indagine sui nuovi fabbisogni formativi del settore – Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali;

Rudolf: A training model for organic agricolture on an interactive multimedia platform – Unione Europea - Programma Leonardo da Vinci;

Analisi della domanda e dell’offerta dei mezzi tecnici in AB- Università degli Studi di Ancona;

Pro-Bio – Promotore divulgatore di servizi tecnici e consulenziali a sostegno e diffusione dell'agricoltura biologica – PON – Ministero Istruzione Università e Ricerca;

Numerosi progetti di valorizzazione delle produzioni biologiche e di informazione/comunicazione nell’ambito di iniziative di sviluppo rurale (ad es. nei PSL del Progamma Leader).

I progettiI progetti

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Progetto Progetto SSostenibilità ostenibilità AAgricoltura gricoltura BIOBIOlogicalogica

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Ager nel progetto

Ager e Università di Padova hanno formulato l’idea progettuale e colto l’opportunità insieme ad INEA offerta dal bando di gara del MIPAF;

Ha partecipato alla progettazione e alla costruzione della partnership tecnico scientifica;

Partecipa al coordinamento tecnico scientifico del progetto;

E’ una delle 5 Unita Operative e realizza una specifica linea di ricerca: l’analisi di scenario;

Svolge, per conto di Inea e delle Università di Padova e Bologna, supporto tecnico nelle altre fasi progettuali: indagini di campo, interviste, acquisizione dati presso aziende bio e convenzionali e presso gli altri soggetti della filiera (trasformazione, distribuzione, servizi);

Contribuisce, utilizzando la rete capillare di Coldiretti, alla diffusione e divulgazione dei risultati;

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L’analisi di scenario

Costituisce la prima fase della ricerca ad oggi conclusa.

Ha l’obiettivo di fornire un quadro di riferimento dei fattori chiave checondizionano l’AB in Italia, focalizzando l’attenzione sugli aspetti che

possono:

contribuire, in positivo o in negativo, allo sviluppo dell’AB; generare “esternalità” positive, misurabili e quindi quantificabili.

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attraverso l’analisi del contesto di ciascun fattore che incide su AB:

Economico Politico-istituzionale Sociale Ambientale

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Metodologia

Utilizzando dati quantitativi e qualitativi:

Analisi desk Interviste ad interlocutori privilegiati Analisi SWOT Cross analysis

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Offre una base di conoscenza e spunti di riflessione utili alla definizione delle

Fasi di lavoro successive e può rappresentare un interessante momento di scambio per gli stakeholders

Output

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I contenuti delle analisiI contenuti delle analisi

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Il contesto economico

L’analisi è stata effettuata prendendo in considerazione:

il quadro economico generale; il contesto agricolo generale; lo specifico comparto dell’Agricoltura Biologica.

L’analisi dell’AB si è articolata su tre livelli:

1) Mondiale (per continenti);2) europeo (allargato ai 25 paesi), con un approfondimento su

Germania e Regno Unito;3) nazionale con le specificità regionali.

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Il contesto politico istituzionale

L’analisi ha preso in considerazione:

il quadro normativo europeo e nazionale (proposta di nuovo Regolamento CE, il Piano Europeo per l’AB ed il Piano Nazionale);

i sistemi di controllo e certificazione;

il sostegno finanziario (Es. Reg. CEE 2078/92, le politiche di sviluppo rurale e la Politica Agricola Comunitaria passate e future);

i sistemi informativi in Europa e in Italia;

le politiche di labelling e le politiche dal lato della domanda;

la ricerca e la formazione per il settore.

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Il contesto sociale

L’analisi ha preso in considerazione 2 temi rilevanti utili alla valutazione

dell’impatto dell’AB:

la propensione al consumo, grazie alle analisi di mercato e analisi sul comportamento dei consumatori;

l’impatto occupazionale prodotto dall’AB ed il contributo allo sviluppo rurale offerto dell’AB

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Il contesto ambientale

L’analisi ha preso in considerazione le componenti ambientali sulle quali può influire il metodo di produzione biologico. In particolare:

suolo acqua aria biodiversità paesaggio

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Alcuni risultati su cui riflettere

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Il contesto economico

L’elemento che maggiormente influenza il trend del comparto è sicuramente il consumo internoconsumo interno, connesso sia all’andamento generale dell’economia sia alla “fiducia” dei consumatori verso i prodotti bio;

L’andamento generale dell’economia, inoltre, può influire sulla

propensione all’investimento e all’innovazione da parte delle propensione all’investimento e all’innovazione da parte delle

impreseimprese e dunque alla conversione verso l’AB;

Nell’ultimo decennio il settore del biologicosettore del biologico ha conosciuto in tutta Europa una forte espansioneespansione registrando un tasso di crescita medio del 26%;

L’ItaliaL’Italia è diventata paese leaderleader sia per superfici impegnate sia per numero di aziende coinvolte. Nel 2004 gli operatori bio sono stati 36.639 e le superfici 954 mila ettari: il 20% in più della Germania, il 24% in più della Spagna ed il 28% in più del Regno Unito;

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Il contesto economico(2)

• Negli ultimi anni, pur mantenendo la supremazia a livello europeo, in Italia è avvenuto un forte ridimensionamentoforte ridimensionamento del numero delle aziende e delle superfici (meno 28%);

• La forte diminuzione, per certi versi attesa, è stata causata dalla

fine e/o dalla contrazione degli incentivi comunitarifine e/o dalla contrazione degli incentivi comunitari alle aziende previsti nelle misure agroambientali;

• Sono uscite dal sistema biologico soprattutto le aziende che non aziende che non

commercializzavanocommercializzavano il prodotto come bio anche per la tipologia del loro ordinamento produttivo (aziende estensive con colture foraggiere);

• Sono rimaste nel settore quelle che hanno ordinamenti colturaliordinamenti colturali che garantiscono maggior valore aggiunto, quelle che hanno operato in una logica di filieralogica di filiera, preferibilmente corta, quelle che hanno associato altre politiche di qualitàpolitiche di qualità (Dop, Igp).

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Il contesto economico(3)

• Sono aumentati gli agriturismi biologici e la ristorazione biologicaagriturismi biologici e la ristorazione biologica;

• La legge finanziaria del 2000 ha incentivato le amministrazioni pubbliche al ricorso alla ristorazione collettiva biologicaristorazione collettiva biologica: le mense bio sono passate da 199 nel 2000 a 608 nel 2005;

• È cresciuto il numero degli importatori e dei trasformatoriimportatori e dei trasformatori; è aumentato l’import, soprattutto per far fronte alla domanda della Gdo;

• Vi è una tendenza in atto che ci sta portando ad essere un “paese che paese che

trasformatrasforma” produzioni bio provenienti da paesi terzi;

• I consumi sono tendenzialmente in frenata anche se si stanno aprendo

nuovi spazi di mercato in alcune aree del Paesenuovi spazi di mercato in alcune aree del Paese in cui il consumo di prodotti bio è ancora limitato (Italia meridionale).

Si tratta di un contesto molto eterogeneo e suscettibile di forti variazioni

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Il contesto politico istituzionale

E’ il contesto che maggiormente può condizionare lo sviluppo dell’AB (il quadro normativo e i sistemi di controllo, il sostegno finanziario previsto con la nuova PAC, i sistemi informativi in Europa e in Italia, gli investimenti per la ricerca e la formazione per il settore, ecc.);

Nello specifico appare determinante la proposta di nuovo proposta di nuovo

Regolamento CERegolamento CE che contiene elementi positivi ma anche molti aspetti che generano alcune perplessità:

il campo di applicazioneil campo di applicazione: non sono previsti la “ristorazione” e i prodotti agricoli non alimentari (es tessili e cosmetici);

sono poco enfatizzati, tra gli obiettivi, gli aspetti sociali dell’ABgli aspetti sociali dell’AB, nonostante siano stati definitivamente accolti nella nuova PAC (multifunzionalità, disaccoppiamento, condizionalità, ecc.);

è prevista la possibilità di contaminazionecontaminazione dei prodotti bio, anche se accidentaleaccidentale, di OGM al di sotto della soglia dello 0,9%.

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Il contesto politico istituzionale(2)

il concetto di flessibilità lascia pericolose interpretazioni con il rischio di non differenziare o comunque avvicinare la distanza tra i prodotti bio e quelli convenzionali;

il sistema di etichettaturasistema di etichettatura previsto può creare confusione ai consumatori ed in particolare il marchio o la dicitura “UE Biologico” per i prodotti importati extra UE; a tal fine potrebbe essere inserito il nome del Paese importatore;

non sono previsti loghi nazionaliloghi nazionali che potrebbero invece garantire il consumatore sull’origine delle produzioni;

il sistema dei controlliil sistema dei controlli che non appare ancora del tutto rafforzato in termini di sistema sanzionatorio e sistema tariffario (sarebbe opportuna una tariffa unica)

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Il contesto socialeLa propensione al consumo è condizionata in positivo da:Motivazioni legate al prodotto

I prodotti sono percepiti più naturalinaturali, privi di additivi chimici e agrofarmaci quindi più salutari;

I prodotti vengono reputati più freschifreschi e di sapore superioresapore superiore tranne che per yogurt, vino e pasta;

I prodotti sono percepiti come più sicurisicuri poiché sono più controllati e sottoposti a standard rigidi di controllo.

Motivazioni legate al metodo di produzione

I prodotti “rispettano” l’ambientel’ambiente; I prodotti “rispettano” la salute degli animalisalute degli animali.

Mentre è condizionata in negativo da: Prezzo (anche se il differenziale tra prezzi bio e convenzionali si è

andato riducendo), aspetto dei prodotti, scarsa reperibilità, poca informazione

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Il contesto ambientale

Biodiversità: Aumento della flora selvatica (minor uso di erbicidi, conservazione degli habitat);

Aumento della fauna (minor uso di agrofarmaci e insetticitci, tutela dei predatori naturali dei parassiti);

Diversificazione degli habitat (maggiore varietà colturale e tutela degli habitat agricoli seminaturali);

Diversificazione del paesaggio.

Fertilità del suolo:

Aumento del contenuto organico;

Aumento dell’attività microbica;

Miglioramento della struttura;

Protezione del suolo dalla forza erosiva dell’acqua.

Risorse idriche:

diminuzione della contaminazione dell’acqua per la lisciviazione dell’azoto

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Cambiamento climatico e qualità dell’aria:

• Riduzione di emissione di inquinanti;

• Risparmio di energia per la produzione di agrofarmaci, concimi, etc.;

• Riduzione dell’emissione di metano in seguito alla diminuzione di allevamenti intensivi;

• Aumento della capacità di assorbimento di anidride carbonica dall’atmosfera grazie all’uso meno intensivo del suolo.

Il contesto ambientale(2)

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Coldiretti e l’AB

L’Agricoltura Biologica non è un’agricoltura alternativa a quella convenzionale mavive all’interno di essa offrendo un valore aggiunto al consumatore.

Si tratta di uno dei possibili metodi di produzione a disposizione dell’l’imprenditore che in determinati contesti territoriali ed economici può garantire buoni risultati economici.

I fattori critici per il successo sono:

Un sistema di rintracciabilitàrintracciabilità obbligatorio anche per il biologico;

Un marchiomarchio che identifichi i prodotti biologici costituiti da materie prime ricavate dal territorio nazionale;

Disciplinari di produzioneDisciplinari di produzione (come avviene per i prodotti tipici) che escludano l’impiego di OGM; da escludere anche la possibilità di ‘contaminazione accidentale’ che qualora sia inferiore allo 0.9% non pregiudica la dizione di biologico (proposta effettuata in sede comunitaria per la revisione del Regolamento);

Agricoltura biologicaAgricoltura biologica

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Coldiretti e l’AB (2)

Il rafforzamento del sistema di controllosistema di controllo; quello attuale è ormai inadeguato all’espansione di mercato degli ultimi anni;

Pronta attuazione del Piano d’azione nazionale sull’Agricoltura biologica e valutazione dei risultati raggiunti;

Assicurare nei piani di sviluppo rurale la presenza di misure e risorse per l’agricoltura biologica rivolte ad interventi strutturali in una logica di filieralogica di filiera;

Dare esecutività all’Osservatorio Economico NazionaleOsservatorio Economico Nazionale sul settore dell’agricoltura biologica che monitori l’andamento della filiera anche con riferimento all’import/export italiano di tali prodotti;

Sostegno alla ricerca, alla formazione e all’informazione.

Agricoltura biologicaAgricoltura biologica