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Il quadro regionale e il governo del territorio

Milano, 20 ottobre 2006

Aldo TropeaUfficio Integrazione delle Politiche Formative

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La strategia di Lisbona è solo un “pour dire” o pone obiettivi

reali?

E’ vero che l’Europa può competere nello scenario della globalizzazione solo puntando sulla qualità del “capitale umano”?

E’ vero che la questione epocale dell’integrazione multiculturale si risolve solo puntando sullo sviluppo della conoscenza reciproca e sul superamento delle diffidenze che si accompagnano sempre all’ignoranza del diverso?

E’ vero che è indifferibile la creazione di un sistema comune di riconoscimento dei titoli e di certificazione delle competenze?

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La situazione reale

• Secondo fondi EUROSTAT dello stesso anno, il 34% delle persone tra i 25 e i 64 anni in UE ha carenti capacità logico-linguistiche, ma solo l’8% partecipano in UE ad attività di formazione (vedremo tra poco i dati aggiornati OCSE)

• Solo il 50% è disposto a pagare, e solo in rapporti a benefici immediati

• Cresce il fenomeno della CRONOFAGIA: il tempo di lavoro cannibalizza tutto

• Secondo “Eurobarometro” il 69% ritiene più favorevoli all’apprendimento i contesti informali, solo il 17% quelli formali, il 18% l’ambito lavorativo

• Poco gradito l’e-learning: un messaggio da meditare per chi lo ritiene uno strumento di risparmio

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E ancora….

• Gli investimenti non crescono

• Cresce il disagio degli insegnanti in ordine al loro stato sociale ed economico e alle condizioni in cui si esercita l’insegnamento (saturazione dell’orario di cattedra…)

• Si prevede una carenza di insegnanti nelle materie tecniche e professionali

• Mancano strutture formative specifiche per i docenti Eda

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LA RICERCA ALL“ ADULT LITERACY AND LIFESKILLS”

PROSE LITERACY

Le conoscenze ed abilità necessarie per capire ed usare l’informazione contenuta in testi quali editoriali di giornali, notizie, manuali di istruzioni ecc.

DOCUMENT LITERACY

Le conoscenze ed abilità richieste per localizzare e usare informazione contenuta in vari formati quali formulari per domande di lavoro, busta paga, orari di treni e bus, carte geografiche, tabelle e grafici

NUMERACY

Le conoscenze e abilità richieste per trattare attraverso i linguaggi formalizzati della matematica diverse situazioni

PROBLEM SOLVING

E’ riferito alla capacità di pensare per obiettivi e agire in situazioni per le quali non sono disponibili procedure di routine.

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L’istruzione formale è ancora molto importante

• La probabilità dei giovani che hanno lasciato precocemente la scuola di collocarsi sotto il livello minimo (3) di competenza è 6/7 volte maggiore

rispetto a quelli che hanno frequentato più della secondaria superiore

• La fascia di età 26-45 anni è quella che si colloca al livello più alto; quella tra i 46 e i 64 la più bassa; la fascia giovane sta al centro

Su questa fascia occorre fare ulteriori considerazioni:

• i 16-25enni che lavorano, abbandonando presto gli studi, hanno competenze basse, non compensate dall’apprendimento nell’ambiente di lavoro e dimostrano livelli di performance inferiori ai loro coetanei di altri paesi che pure si collocano sotto il livello di accettabilità• i 16-25enni che non lavorano e non studiano hanno una presenza bassissima nelle fasce di prestazione accettabile

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Contrariamente a quanto avviene per i giovani studenti, il quadro

lombardo non si discosta da quello nazionale

69,6%

68,6%

41,6%

37,9%

48,8%

49,7%

46,1%

47,5%

23,3%

23,6%

41,6%

43,4%

33,4%

29,0%

35,1%

33,6%

6,5%

7,1%

15,7%

17,3%

15,3%

18,1%

16,5%

16,9%

2,5%

3,2%

2,3%

2,0%

1,4%

1,3%

0,6%

0,6%

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Italia

Lombardia

Italia

Lombardia

Italia

Lombardia

Italia

Lombardia

Pro

ble

msolv

ing

Num

era

cy

Docum

ent

Pro

se

Livello 1 (da 0 a 226 punti) Livello 2 (fino a 276 punti) Livello 3 (fino a 326 punti) Livello 4/5 (fino a 500 punti)

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A fronte di questa situazione

• La legge 53 proclamava la priorità di costruzione di una legge-quadro nazionale

- In realtà non è stato emanato alcun decreto delegato in materia;

- gli organici sono rimasti bloccati - la Direttiva 22 è rimasta disapplicata - la meritoria attività del progetto “Fare”

degli IRRE è rimasta bloccata fino allo scorso anno, in cui la Direttiva 22 è stata “riscoperta”

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PROVINCIAN° CTP 2005/06

SEDI 2005/06di cui

carcerarie

MEDIA N° SEDI PER

CTP 2005/06

ISTITUTI SERALI 2005/06

BERGAMO 7 39 (29) 1 5,57 10 (9)

BRESCIA 8 72 ( 64) 1 9,00 16 (16)

COMO 4 12 (8) 1 3,00 5 (4)

CREMONA 3 14 ( 12) 1 4,67 2 (2)

LECCO 3 18 ( 12) 1 (0) 6,00 2 (1)

LODI 3 6 (4) 0 2,00 2 (2)

MANTOVA 4 29 (24) 2 7,25 2 (2)

MILANO 21 66 (64) 5 3,14 28 (25)

PAVIA 4 12 (8) 3 3,00 9 (9)

SONDRIO 2 2 ( 2) 1 1,00 2 (2)

VARESE 7 23 (15) 2 3,29 10 (7)

TOTALE 66 (66) 293 (242) 18 (17) 4,44 (3,67) 87 (80)

Il sistema EDA in Lombardia si diffonde sul territorio

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I docenti dei CTPFemmine Maschi Totale

Tempo Indeterminato 320 (310) 173 (169) 493 (479)

Tempo Determinato 88 (110) 38 (53) 126 (163)

Totale 408 (420) 211 (222) 619 (642)

Femmine Maschi Totale

Incarico Aggiuntivo 48 (70) 47 (53) 95 (123) Contratti d'opera 382 (382) 235 (223) 617 (605)

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Una forte”produttività”

a.s. 2003/04 2004/05 2005/06

Rapporto docenti/iscritti

82,0 91,5 97,2

Rapporto docenti-

esperti/iscritti46,4 50,44 65,0

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Un’utenza di grandi proporzioni…

Ital. per stranieri

Informatica Inglese AltroTit.

studioTOTALE

2004/05 20.744 11.301 10.370 12.293 5.044 59752

2005/06 22.301 10.577 10.755 11.620 4.888 60141

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A fronte del trend evidenziato negli anni precedenti verso l’aumento dei paganti, che sono la parte, per così dire, “alta” dell’utenza, in grandissima parte già scolarizzata, quest’anno non si è rilevato un aumento significativo.

I paganti costituiscono i tre quinti degli iscritti, in lieve calo rispetto all’anno scorso (59 rispetto al 64,95%).

Le domande rimaste inevase (5069), diminuiscono ancora rispetto all’anno precedente (6112) e all’anno 2003/04 (6.587), anche se il 37% di questa domanda riguarda utenti non paganti e quindi fasce deboli

Ma non più in crescita impetuosa

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L’autofinanziamento cresce

27,84% 200236,33% 200347,2% 200451,44% 2005

con una crescita complessiva di 23,6 punti percentuale in quattro anni.

La tendenza si è attenuata nell’ultimo anno, ma accompagnata dalla sostanziale scomparsa delle fonti di finanziamento (CIPE, bandi IFS, contributi vari) che fino a due anni fa rappresentavano una quota considerevole del finanziamento: fenomeno

grave e preoccupante)

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A.S. MPILEGGE

440CIPE FSE ALTRI

REGIONE

ENTI PRIVATIQUOTE CTP

QUOTE CORSI

ALTRO

2002/03 13,1 9,65% 16,8% 15,3% 2,8% 0,4% 9, 7% 1,1% 2,8% 25,1% 3,8%

2003/04 6,8% 21,0% 4,8% 13,5% 2,6% 2,0% 8,8% 1,9% 5,1% 31,2% 2,1%

2004/05 7,9% 25,0% 2,1% 3,7% 0,9% 0,3% 7,8 1,4 6,2 41,0% 3,8%

2005/06 4,2% 32,8% 0,7% 0,1% 0,3% 0,0% 4,0% 2,7% 2,3% 49,1% 3,5%

quasi solo MIUR e autofinanziamento

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Dunque, una domanda complessaL’utenza non è

più quella degli anni settanta o ottanta, quando era protagonista una categoria, a

volte sindacalmente

rappresentata, e la domanda

formativa era omogenea: il

primo problema è quello di

raccogliere e organizzare la

domanda

fasce “deboli” ( casalinghe, detenuti, anziani non alfabetizzati)

drop out

stranieri ( a loro volta non riconducibili a un’unica tipologia)

Oggi chiedono formazione, e

formazione differenziata

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ISCRITTI AI CORSI 

40% per strati già alfabetizzati, il 60% a fasce deboli. E’ evidente

l’inadeguatezza dell’offerta per gli stranieri

Un’offerta spaccata a metà

Ital. per stranieri

Informatica Inglese AltroTitolo di studio

2004/05 34,71% 18,9% 17.36% 20,57 8,44%

2005/06 37,9% 17,6 17,88% 19,32% 8,13%

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Ma anche Lavoratori in circa di prima occupazione

Lavoratori da riqualificare

Lavoratori in cerca di più alta qualificazione specifica

Adulti in cerca di un ambito in cui realizzare i propri bisogni culturali, coltivare i propri “sogni”, affermare la propria identità

Giovani in età di obbligo formativoUN’UTENZA REALE CERTO GIA’ NOTEVOLE, MA

POTENZIALMENTE IMMENSA, PER SODDISFARE LA QUALE E’ NECESSARIO UN

NUOVO QUADRO ORGANICO

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A domanda complessa, offerta complessa

Solo una pluralità di soggetti che

eroghino formazione agli adulti ciascuna

con finalità e specificità proprie può soddisfarla.

La scuola è solo una parte, che può

considerarsi un “trampolino di

lancio”

Necessario il coinvolgimento del

privato sociale

FORMALE Scuola Formazione Professionale I servizi per l’impiego Le agenzie formative private Imprese Enti Locali Volontariato

INFORMALE I musei I media Lo sport Lo spettacolo L’associazionismo religioso, culturale e ricreativo

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Ma anche che occorre un

coordinamento forte tra i diversi soggetti pubblici

e privati che offrono

formazione a livello territoriale, individuando le diverse missioni e specializzando il più possibile le

funzioni

Ciò vuol dire che nessuno può pretendere il monopolio

dell’Eda

Se non si punta con forza su questo obiettivo non si lasciano le cose come stanno, ma si fa una scelta precisa a favore di una

competizione selvaggia e senza garanzie per gli utenti, che invece

debbono essere coinvolti in un’ottica di di sussidiarietà capace di valorizzare il protagonismo dei

soggetti sociali

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Chi sono i soggetti della formazione continua

• 500 mila adulti in formazione: dove sono in Lombardia?

• Sta forse qui una delle cause dell’arresto della crescita?

• Non abbiamo dati integrati

• Come hanno fatto le altre regioni a raddoppiare il numero dei CTP?

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In Europa…..

• Sempre maggiore importanza viene attribuita al principio secondo cui l'autorità di riferimento per il processo decisionale si trova il più possibile vicina a dove vengono intraprese le azioni di educazione e formazione.

• La creazione di strutture amministrative per supportare la decentralizzazione del processo politico è considerata una strategia chiave per permettere un'offerta coordinata e coerente per l'apprendimento degli adulti.

• Per andare verso un quadro di riferimento generale per il Lifelong Learning, molti paesi hanno stabilito modelli di partenariato cooperativo attraverso tutta una serie di reali strutture inter-governative e di meccanismi per promuovere il coordinamento

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In Lombardia…..• Una situazione difficile, per il ritardo grave e

difficilmente comprensibile della Regione, specie se visto in rapporto con la dichiarata volontà di gestire l’intero sistema scolastico e con il crollo dei finanziamenti dei CFP che operano con gli adulti

• Il Comitato Regionale e le linee-guida positivamente delineate sono rimasti inattuati rendendo impossibile una politica di programmazione territoriale

• Il blocco degli organici ha reso impossibile uno sviluppo dei Centri adeguato alla richiesta

• Una ripresa di iniziativa è venuta delle Amministrazioni Provinciali (Cremona, Lecco, Pavia), dall’ANCI e dalla collaborazione con il PRAP (Icatt, convegno, cori I/F nelle carceri)

• IFTS aperti agli occupati (tessii e calzaturieri) La logica del plo formativo

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Le risorse sono limitate e quest’anno sono diminuite di un terzoAttraverso la politica di finanziamento l’USR punta

• Al rafforzamento dell’offerta presso le fasce deboli, in particolare verso gli stranieri

• A questo fine sono stati anche utilizzati i fondi del progetto MLPS “Certifica il tuo italiano” il cui obiettivo è comunque quello strategico di implementare reti con gli altri soggetti territoriali

• Alla crescita della scuola presso le sedi carcerarie• Alla qualificazione dei progetti di integrazione tra

scuole serali e Centri• Al riconoscimento dei Centri che sviluppano

iniziative anche autofinanziate e di discussione sul territorio, cercando di equilibrare questo intervento con il primo

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Realizzare la visibilità dell’offerta

• A partire dai problemi del monitoraggio di quest’anno, la proposta di unIficare il monitoraggio e il censimento dell’offerta

• Una scheda uniformata di iscrizione che consenta visibilità e condivisione

• L’accessibilità dei dati dalla periferia anche in forma non organizzata

• La creazione di una pagina specifica sul nostro sito dedicata all’EdA

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Ma il vero problema dell’Eda è rilanciare il ruolo dei CTP

Il Centro Territoriale può,

con una dotazione organica

attribuita con criteri diversi

dagli attuali, non pretendere di coprire l’intero

arco delle possibilità, ma

divenire il punto di riferimento

Per l’accoglienza

Per il bilancio di competenza

Per il riconoscimento dei crediti

Per il censimento delle occasioni formative presenti sul terrritorio

L’informazione per le agenzie che intendono proporsi per l’Eda

Contribuire alla costruzione del Tavolo Tecnico dei Comitati Locali

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Le potenzialità dei CTP

La flessibilità dell’offerta e

dell’impiego del personale

La motivazione degli operatori

L’imprenditorialità di un organismo non solo

“domestico”

la

progettualità

La capacità di interazione con il

territorio

La presenza di uno staff

L’essere parte integrante del sistema

formativo

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Il Centro EdA Provinciale autonomo

L’art. 68 della finanziaria sembra realizzare l’antico sogno dell’autonomia del CTP. Alcuni “paletti”:

• non recidere il legame con la scuola “normale”;• non perdere nessuna delle sedi esistenti;• realizzare l’integrazione tra CTP e serali a partire dalle collaborazioni già esistenti• puntare sulle reti di scuola studiando forme graduali di autonomia a partire dalle scuole capofila• in prospettiva, criteri di reclutamento diverso per docenti e

dirigenti

Il cuore della proposta, da cogliere al volo, è l’organico autonomo, che è essenziale sia funzionale

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Un percorso inter-istituzionale

• A partire dalla sollecitazione della CGIL e prendendo atto della nuova volontà governativa, l’USR chiamerà le parti sociali, il volontariato, l’ANCI e la Regione a preparare le condizioni per l’autonomia dei Centri Provinciali e per la loro implementazione sul territorio

• Anche per questa via si spera di poter richiamare ancora una volta la Regione a ridare vita al Coordinamento Regionale e a mettere sul tappeto anche la Formazione Professionale

• Da questo punto di vista, un processo fondamentale anche per l’EDA è quello che, nel quadro dell’intesa stipulata il 22 marzo 2006, punta a definire in breve tempo le competenze-chiave per il riconoscimento dei crediti e per i passaggi tra scuola FP

• L’esperienza di “Certifica il tuo italiano”, progetto gestito in collaborazione tra MLPS, Regione e MIUR con la costituzione di coordinamenti provinciali aperti a Enti Locali e privato sociale rappresenta un’esperienza che speriamo possa definire una buona pratica

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Un ruolo essenziale per il sindacato

• Nell’Eda il sindacato non è nato come sindacato dei lavoratori della scuola, ma come sindacato dei lavoratori “tout court”

• Questa ispirazione può oggi essere recuperata proprio attraverso una grande battaglia per un rinnovamento radicale del un quadro normativo e degli strumenti di “governance”

• Di questo stimolo c’è un gran bisogno, anche nella prospettiva ancora troppo in ritardo della grande scommessa dei fondi legati agli Enti bilaterali

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Grazie per l’attenzione