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Il prossimo impegno per la giornata di presentazione dei risultati 2010 Stefania Vasselli Ministero salute Incontro Coordinamento Nazionale, Roma 23-24 Novembre 2010

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Il prossimo impegno per la giornata di presentazione dei

risultati 2010

Stefania Vasselli

Ministero salute

Incontro Coordinamento Nazionale, Roma 23-24 Novembre 2010

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16 dicembre 2009

Promuovere la saluteprevenendo le malattie croniche

- - obiettivo possibile

- condiviso a livello

internazionale

- i fattori di rischio

sono noti

- esistono strategie

preventive efficaci

- possibile un approccio

intersettoriale

Strategie internazionali

Strategia Nazionale

Piano d’azione OMS 2008-2013

Perché l’evento

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Perché l’eventoRazionale

Tutte le strategie in atto riconoscono che

Le malattie croniche rappresentano il peso maggiore (e in continuo aumento) per il sistema sanitario, l’economia e la società e devono quindi essere affrontate come una priorità per la sanità pubblica

Le scelte di policy e la conseguente valutazione di efficacia degli interventi realizzati dovrebbero basarsi sull’uso di informazioni precise, tempestive e territorializzate relative alle caratteristiche e alle dinamiche dei fenomeni di interesse per la salute pubblica

La sorveglianza epidemiologica fornisce informazione per l’azione, che il sistema salute deve utilizzare per svolgere la funzione di “advocacy” e per pianificare, implementare, monitorare e valutare programmi e interventi di salute

La sorveglianza è parte integrante di tutte le strategie in atto

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16 dicembre 2009

SorveglianzeSorveglianze strumenti delle strategie di sanità

pubblicaRaccolta, analisi, interpretazione e diffusione di informazioni, relative ad eventi ben definiti che possono essere modificati da un preciso intervento ed utili per:

• conoscere i problemi

• orientare le scelte dei decisori, ma anche dei cittadini, verso la tutela e la promozione della salute

• favorire responsabilità, crescita culturale, competenza della popolazione e degli operatori

Perché l’evento

INFORMAZIONE PER L’AZIONE

Livello centrale

Livello regionale

Livello locale

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Perché l’eventoUsi delle SorveglianzeUsi delle Sorveglianze

• Pianificazione Determinanti e obiettivi di

salute Copertura interventi/misure di

prevenzioneAccrescere la capacità dei cittadini di scegliere per la salute e di costruire comunità competenti

• Empowerment

Modificare decisioni politiche e comportamenti individuali per migliorare la salute

• Advocacy

•Monitoraggio

•Valutazione

Monitorare il processo verso il raggiungimento degli obiettivi di salute e valutare l’efficacia degli interventi

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1. Comportamenti collegati alla salute dei bambini e degli adolescenti : Progetto nazionale “Sistema di indagini sui rischi comportamentali in età scolare”

OKkio alla salute HBSC (Health Behaviour in School-aged Children) GYTS (Global Youth Tobacco Survey)

2. Fattori di rischio comportamentali e adozione di misure preventive nella popolazione adulta

Passi Passi d’Argento

Sistemi di sorveglianza disponibili

Perché l’evento

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A chi è rivolto

• Livello istituzionale Ministero salute-CCM ISS-CNESPS Regioni: CIP, Coordinatori operativi dei PRP

• Livello operativo GT Infrastruttura di sostegno (MPA, Zadig, Unità di

formazione del CNESPS) Referenti regionali di PASSI Coordinatori regionali di PASSI Coordinatori aziendali di PASSI Staff di progetto dei PRP

Network della sorveglianza

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Dove e quando

Sede Istituzionale: Auditorium Ministero salute

Marzo/Aprile: Disponibilità e valutazione preliminare dei PRP

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Quali finalità

1. Progetto CCM-CNESPS Restituzione critica, trasparente e partecipata del

Prodotto al Committente, al termine del mandato e in vista della proroga di un anno

Obiettivi

2. Quadro istituzionale Rilettura critica di PASSI (risultati, ruolo, criticità,

prospettive,…), e di tutte le sorveglianze alla luce dello scenario attuale:

PNP 2010-2012: PRP, Valutazione, Azioni centrali Guadagnare salute Programma annuale CCM Normativa privacy Monitoraggio LEA Altre strategie/iniziative correlate

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VALIDITA’

SOSTENIBILITA’

USABILITA’

COMUNITA’ di

ApprendimentoPaolo D’Argenio

Fattori di Sviluppo di PASSI

Quali finalità

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Cosa ci aspettiamo

Background / scenario

Qual è oggi il punto di vista istituzionale su malattie croniche prevenzione e sorveglianza?

Quali sono gli atti programmatici di riferimento?

Quali sono le condizioni attuali e le prospettive di sostenibilità istituzionale del sistema?

Quale è stato ad oggi l’utilizzo dei dati di sorveglianza a sostegno della programmazione centrale e della verifica della risposta regionale agli indirizzi centrali? (PRP)

Dal Ministero salute

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Cosa ci aspettiamoDal CNESPSAccordo CCM-CNESPS sul Progetto: “Sistema di sorveglianza di popolazione PASSI: assistenza per la messa a regime nelle ASL/Regioni”

Qual è lo stato dell’arte rispetto agli obiettivi 2010? Qual è il “funzionamento” del sistema, con riferimento agli obiettivi operativi fissati dal coordinamento centrale (coerentemente con gli obiettivi e i risultati attesi del Progetto) e alle modalità operative messe in campo per il raggiungimento di tali obiettivi ? rilevazione sistema informativo, web comunicazione formazione network monitoraggio/valutazione Cosa è stato fatto rispetto all’ultimo aggiornamento (dicembre 2009) ? Cosa si intende fare nell’anno di proroga (marzo 2010- marzo 2011) ? Quali interazioni con il Progetto di supporto al PNP e con altri Progetti (PinC)?

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3 Obiettivi del progetto

1. Pianificare la messa a regime locale della sorveglianza con Regioni e Province Autonome

2. Supportare il consolidamento del sistema, fornendo assistenza continua alle Regioni e Province Autonome

3. Monitorare e valutare l’operatività del sistema di sorveglianza a livello locale

Cosa ci aspettiamo

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Cosa ci aspettiamoDal CNESPS

Sistema di sorveglianza

Quali sono gli sviluppi (metodologici e operativi) rispetto alle potenzialità del sistema e le nuove sfide?- stime più solide a livello locale

- analisi dei trend

- misure di impatto

- analisi su sottopopolazioni

- flessibilità del sistema in condizioni di emergenza (Modulo pandemia)

- studi di validazione, uso integrato dei dati

- interesse dei professionisti e della comunità scientifica, specifiche esigenze regionali (moduli aggiuntivi)

- produzione scientifica (BEN,…)

- studi speciali (Abruzzo, diabete)

- comunicazione per il governo regionale/locale del sistema

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Cosa ci aspettiamo

Dalle Regioni

Utilizzi finalizzati (PRP)

Sviluppo e acquisizione di competenze

Sostenibilità

Criticità

Impatto

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Il ruolo della sorveglianza

Strategia per la riduzione dei danni dal fumo (CCM, 2004)

• “Piattaforma Nazionale su Alimentazione, Attività fisica e Tabagismo”

• Protocolli d’intesa, Gruppi di lavoro

• Progetti nazionali, regionali, locali

• Sorveglianze di popolazione

• Comunicazione

Obiettivi Strumenti

• Ridurre l’esposizione al fumo passivo

• Prevenire l’iniziazione al fumo

• Sostenere la cessazione dal fumo

Guadagnare salute (DPCM 4 maggio 2007)

Obiettivi • Progetti ed interventi di prevenzione

• Produzione di normativa

• Sorveglianza del fenomeno

Strumenti

Prevalenza Applicazione della legge Disassuefazione dal fumo Vendite dei prodotti del

tabacco Effetti sullo stato di salute

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Il ruolo della sorveglianza

Programma CCM 2008 “Sostegno interfaccia CCM-Regioni”

• Area Prioritaria 1 - Sistemi di sorveglianza PASSI e OKkio alla salute

• Area Prioritaria 2 – Implementazione a livello regionale del Regolamento REACH

• Area Prioritaria 3 – Programmazione e sviluppo dei Piani Regionali di prevenzione

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Il ruolo della sorveglianza

“Aggiornamento del sistema di garanzie per il monitoraggio dell’assistenza sanitaria“

Monitoraggio LEA (DM 12.12.2001)

• Obiettivi e modello concettuale adottato dal GDL

• Indicatori di primo livello per (Prevenzione, Distrettuale, Ospedaliera)

• Schede analitiche relative agli indicatori di primo livello per l’area Prevenzione

• Griglia LEA 2009

• Indicatori di II livello

• Nuovo DM (entro l’anno)

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Schema logico

Aree di intervento

Programmi, Interventi

Prestazioni, Azioni

Prevenzione Collettiva e Sanità Pubblica

Componenti del Programma

Il ruolo della sorveglianza

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A Sorveglianza, prevenzione e controllo delle malattie infettive e parassitarie, inclusi i programmi vaccinali.

B Tutela della salute e della sicurezza negli ambienti aperti e confinati

C Sorveglianza, prevenzione e tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

D Igiene e Sicurezza degli alimenti e tutela dei consumatori.

E Vigilanza e controllo degli allevamenti e delle produzioni zootecniche, igiene urbana veterinaria.

F Sorveglianza e prevenzione delle malattie croniche, incluso la promozione di stili di vita sani e gli screening oncologici

G Sorveglianza e prevenzione nutrizionale

Aree di intervento

Il ruolo della sorveglianza Monitoraggio LEA (DM 12.12.2001)

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1. Le sorveglianze e i registri di mortalità, di patologia e di impianti protesici sono istituiti a fini di ricerca scientifica in ambito medico, biomedico ed epidemiologico al fine di garantire un sistema attivo di raccolta sistematica di dati anagrafici, sanitari ed epidemiologici per registrare e caratterizzare tutti i casi di un rischio per la salute, di una particolare malattia o di una condizione di salute rilevante in una popolazione definita.

2. Le sorveglianze e i registri di cui al comma 1 sono istituiti con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro della salute, acquisito il parere della Conferenza permanente per i rapporti tra Io Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano e del Garante per la protezione dei dati personali . L'elenco delle sorveglianze e i registri di mortalità, di patologia e di impianti protesici è aggiornato periodicamente con la stessa procedura.

3. Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano possono istituire con legge regionale registri di patologia, di mortalità e di impianti protesici di rilevanza regionale e provinciale diversi da quelli di cui al comma 2.

Il ruolo della sorveglianzaSCHEMA DI DISEGNO DI LEGGE RECANTE SPERIMENTAZIONE CLINICA ED

ALTRE DISPOSIZIONI SANITARIEART. 16 (Istituzione di sistemi di sorveglianza e registri di rilevante interesse

sanitario e di impianti protesici)

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4. Con successivo regolamento, da adottarsi ai sensi dell'articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta del Ministero della salute, acquisito il parere del Garante per la protezione dei dati personali e sentita la Conferenza permanente peri rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, entro 18 mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono individuati, in conformità alle disposizioni di cui agli articoli 20, 22 e 154 del decreto legislativo 30 giugno 2003, n . 196, i soggetti che possono avere accesso ai registri di cui al presente articolo e i dati che possono conoscere, nonché le misure per la custodia e la sicurezza dei dati . Per i registri di cui al comma 2, il termine di 18 mesi decorre dalla data di entrata in vigore del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri istitutivo dei registri . Per i registri di cui al comma 3, il termine di 18 mesi decorre dalla data di entrata in vigore della legge regionale istitutiva dei registri stessi.

5. I contenuti del regolamento di cui al comma 4 devono in ogni caso informarsi ai principi di pertinenza, non eccedenza, indispensabilità e necessità di cui agli articoli 3, 11 e 22 del decreto legislativo 30 giugno 2003, n . 196 .

Il ruolo della sorveglianza

ART. 16 (Istituzione di sistemi di sorveglianza e registri di rilevante interesse sanitario e di impianti protesici)

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PNP 2010-2012: I Principi e la nuova visione

Il ruolo della sorveglianza

Principi

1. Coinvolgere e responsabilizzare il cittadino affinché “scelga e agisca per la salute” (la persona al centro)

2. Impegnare tutti i settori della società a sostenere il diritto di ciascuno “allo stare bene”, favorendo e rendendo possibili le scelte salutari (intersettorialità)

3. Mettere in sinergia tutte le risorse e gli attori del sistema salute attorno alla persona e al suo progetto di vita (trasversalità)

4. Ri-orientare in questa ottica le scelte programmatorie e organizzative, il ruolo e le competenze dei professionisti, le funzioni e l’azione dei servizi (integrazione)

5. Pensare al processo di salute nella sua interezza e non soltanto alle singole fasi, nell’ottica della prevenzione come un continuum tra promozione della salute, individuazione del rischio, gestione della malattia e delle sue complicanze (percorso verso l’obiettivo di salute)

6. Promuovere la gestione della prevenzione basata sulla conoscenza (EBP) anche come punto di riferimento per un modello organizzativo (EBO) (utilizzo sistematico dei dati in tutte le fasi dell’azione -ideazione, programmazione, realizzazione, valutazione- e nella rendicontazione sociale)

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Il ruolo della sorveglianza

…L’enucleazione di priorità di salute dovrebbe essere figlia dell’utilizzo sistematico di ogni dato/informazione utile (di natura demografica, epidemiologica, economica, sociale, ambientale, tecnica, scientifica, ecc.)

Analoghe considerazioni possono essere estese alla scelta degli indicatori per il monitoraggio degli interventi intrapresi e/o dei risultati ottenuti. Quanto appena esposto rafforza l’esigenza di un consolidamento della cultura del dato

L’implementazione e l’utilizzo integrato di sistemi informativi e di valutazione sono condizioni strutturali di successo delle strategie di salute

PNP 2010-2012: I Principi e la nuova visione

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16 dicembre 2009

Viene individuata per la prevenzione una prospettiva di “organizzazione che impara” attraverso:• il trasferimento a livello gestionale di evidenze e nuove conoscenze scientifiche• la formazione• l’integrazione operativa a livello aziendale• l’utilizzo sistematico delle informazioni per la valutazione quantitativa dei risultati raggiunti, anche ai fini dell’eventuale revisione dell’organizzazione dei servizi, nell’ambito dell’autonomia regionale

PNP: Una chiave di lettura per PASSI

Il ruolo della sorveglianza

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PNP 2010-2012: L’Intesa 29 aprile 2010I PRP prevedono (Art. 1, Comma 2):

i. la continuità delle attività del Piano nazionale della prevenzione 2005-2007 e successive proroghe, in termini di completamento degli obiettivi non ancora raggiunti e di consolidamento/estensione di quelli raggiunti;

ii. lo sviluppo di ciascuna delle macro aree individuate dal Piano nazionale della prevenzione 2010-2012 ed, all’interno di esse, di un congruo numero di linee di intervento con il coinvolgimento di una quota del target potenziale, fatta salva l’inclusione dell’intervento nei LEA o in altri atti di pianificazione nazionale o regionale;

iii. la messa a regime delle attività di sorveglianza previste dal Piano nazionale della prevenzione 2010-2012, in quanto strumento essenziale di conoscenza ad uso del monitoraggio, della valutazione e della riprogrammazione del Piano.

Il ruolo della sorveglianza

• Allegato1: PNP• Allegato 2: Azioni centrali• Allegato 3: Valutazione

• Allegato1: PNP• Allegato 2: Azioni centrali• Allegato 3: Valutazione

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Obiettivi di saluteObiettivi di salute

Condivisione di principi, obiettivi, strumenti

Azione coordinata e partecipata a diversi livelli

Supporto tecnico-scientifico e metodologico

Funzione di stewardship del livello centrale

Programmazione regionale

Linee di supporto centrali

Interventi

Il ruolo della sorveglianza

PNP 2010-2012: La Governance

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PNP 2010-2012: Le linee di supporto centrali

- individuazione delle attività di provata efficacia

- rilevazione dei dati statistici relativi alle attività svolte

Il ruolo della sorveglianza

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PNP 2010-2012: Le linee di supporto centrali

b. interventi di carattere normativo

c. interventi di comunicazione

d. accordi interministeriali o con Associazioni di categoria e coordinamento con Enti centrali

Il ruolo della sorveglianza

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1.PRP• Intesa Stato Regioni 7 ottobre 2010

- Il termine del 30 settembre 2010 per l’adozione dei PRP di cui all’Art. 1 Comma 2 dell’Intesa del 29 aprile 2010 è spostato al 31 dicembre 2010

- Il termine del 31 marzo 2010 per l’approvazione delle Linee di supporto centrali al PNP di cui all’Art. 1 Comma 3, lettera i dell’Intesa del 29 aprile 2010 è spostato al 31 ottobre 2010

Stato dell’arte dei passaggi istituzionali

PNP 2010-2012 (Intesa 29 aprile 2010)

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• Intesa 29 aprile 2010, Art. 1, Comma 3 i:

Il Ministro della salute, sentite le Regioni, approva entro il 31 marzo il Documento operativo per l'attuazione delle linee di supporto centrali al Piano nazionale della prevenzione - elaborato sulla base dell'Allegato 2, parte integrante del presente atto. Per ogni linea di supporto centrale, il documento operativo esplicita razionale, livello di responsabilità, attori coinvolti, obiettivo dell'azione, metodologia, indicatori per il monitoraggio dell'attuazione dell'azione, cronoprogramma, eventuale budget.

2. Azioni centrali

• Il Ministero elabora ed invia al CIP una bozza di Documento operativo, come base di partenza per la discussione

- Definizione di un progetto attuativo per ogni azione centrale. È l’elemento principale di merito al fine di perseguire l’efficacia delle azioni.

- Ogni AC è concepita come attività progettuale al fine di meglio precisarne gli elementi costitutivi e di rendere più efficiente l’armonizzazione con la programmazione regionale

- Ogni AC è analizzata e classificata alla luce del conceptual framework della stewardship (OMS); al riguardo si è assunto che il quadro strategico sia costituito dal PNP e dalle relative Intese tra Stato-Regioni e PPAA.

PNP 2010-2012 (Intesa 29 aprile 2010)

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Allegato 2 all’Intesa

PNP 2010-2012 (Intesa 29 aprile 2010)

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• Inviato alla discussione del CIP• Base di partenza per l’ulteriore fase di

lavoro:– Con le Regioni– Dentro al Ministero

• Inviato alle Società Scientifiche San Pub.

– Ha precisato secondo un format comune (scheda progettuale) ciò che il Ministero propone di fare per ogni AC

– Ha definito quindi la “base di partenza” per l’attuazione delle AC

– È una survey delle attività pertinenti al PNP in corso e/o in avvio

Bozza Documento operativo

PNP 2010-2012 (Intesa 29 aprile 2010)

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• Si apre il confronto con le Regioni:

- Viene condivisa l’impostazione strategica (funzioni della stewardship) sottolineando l’opportunità di rafforzarne le conseguenze operative

- Viene richiesto di definire le AC “prioritarie” sulla base di quanto sarà contenuto nei PRP

- Viene richiesto che le AC adottino una struttura coerente a quella dei PRP, rispettandone il medesimo schema logico: Quadro strategico (Allegato 2 dell’Intesa) e Piano operativo (Scheda di progetto) • Viene elaborato il DM concernente il Documento operativo per l’attuazione delle Linee di supporto centrali al PNP

- Entro il 28 febbraio il MS, d’Intesa con Regioni e PA e sulla base dei PRP, individua le priorità e le modalità attuative delle Linee di supporto centrali

- Entro il 30 aprile viene adottato il Progetto esecutivo per l’attuazione delle Linee di supporto centrali al PNP

2. Azioni centrali

PNP 2010-2012 (Intesa 29 aprile 2010)

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0. Formulare un quadro strategico

1. Esercitare influenza

sugli interlocutori

(azioni di indirizzo)

2. Garantire la realizzazione

delle politiche fornendo

strumenti

per l’attuazione della

programmazione

3. Stabilire e mantenere

le collaborazioni e le partnership

4. Gestione basata sulla conoscenza

5. Garantire la responsabilità

(accountability)

Modello della stewardship

PNP 2010-2012 (Intesa 29 aprile 2010)

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Funzioni della stewardshipFunzione della

StewardshipPrincipali elementi (core attributes) Significato prevalente

1. Esercitare influenza sugli interlocutori mediante azioni di indirizzo

Stabilire un insieme di norme che guidino l’operato dell’ organizzazione (regole, procedure, leggi, decreti, codici di comportamento, standard, modalità di utilizzo dei finanziamenti ecc.) Definire standard e requisiti per garantire che gli obiettivi vengano raggiunti anche in collegamento col sistema dei LEA Fornire sostegno, appoggio e consiglio agli interlocutori (accompagnamento), in particolare alle Regioni Partecipare ai comitati e nelle sedi in cui gli interlocutori prendono decisioni (CIP, conferenza Stato-Regioni)

È una funzione correlata alla capacità di implementazione degli interventi pianificati e programmati. Essa si basa sulla considerazione che un’azione efficace di stewardship deve preoccuparsi che il complesso del sistema sanitario sia coerente con gli obiettivi della policy e che ci sia un coerente sistema di relazioni e linee di comunicazione. Essa comprende anche le iniziative per rimuovere gli ostacoli strutturali all’uso efficiente de equo delle risorse. In questo documento sono considerate pertinenti a questa funzione le azioni di indirizzo, nel loro vario livello di cogenza legislativa e/o amministrativa

2. Garantire la realizzazione delle politiche fornendo strumenti per l’attuazione della programmazione

• Linee Guida e protocolli nazionali

• Piani di formazione nazionale (a cascata)

• Contratti di lavoro (ad es. con la Medicina Generale)

• Coinvolgimento degli interlocutori nel processo decisionale, nella definizione di strategie e obiettivi comuni e condivisi

• Garantire che ad ogni responsabilità corrisponda il potere decisionale necessario per assolverla, utilizzato in modo corretto

Si tratta di una funzione che deriva dalla consapevolezza che un elemento chiave della stewardship è quello di garantire l’implementazione degli interventi programmati per ottenere gli obiettivi di salute. Una parte di questa funzione risiede nella capacità di implementazione che deriva dal possesso e dall’uso del potere di guidare o influenzare i comportamenti dei differenti attori. Due ulteriori aspetti riguardano le interazioni tra questa “capacità di guida” e quella di costruire coalizioni e partnership e di assicurare la coerenza tra le policiy, le strutture organizzative e la cultura degli attori

PNP 2010-2012 (Intesa 29 aprile 2010)

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Funzioni della stewardship

Funzione della Stewardship

Principali elementi (core attributes) Significato prevalente

3. Stabilire e mantenere collaborazioni e partnership

• Identificare gli interlocutori per ciascuna azione centrale descrivendone l’influenza e l’atteggiamento (favorente o sfavorente)

• Promuovere network di eccellenze regionali e rapporti stabili di confronto e collaborazione con le società scientifiche

• Promuovere il sostegno alle politiche e strategie impopolari, in particolare promuovendo partnership con le associazioni di settore

Questa funzione è giustificata dall’assunzione che sono molti i fattori che direttamente o indirettamente hanno un impatto sulla salute e spesso lo steward ha su di loro un’autorità formale piccola o assente. Non potendo quindi agire su questi fattori da solo, lo steward deve coinvolgere altri attori per determinare un cambiamento positivo. Per essere efficace è quindi necessario costruire a mantenere una grande varietà di relazioni, network e partnership. Tale aspetto deve integrarsi con la funzione di esercizio dell’attività di indirizzo mediante la legislazione e la regolamentazione

4. Garantire la responsabilità (accountability)

• Esistenza di regole sulla pubblicazione dei piani, relazioni (report), codici di comportamento, rendiconti economici, ecc.

• Effettiva loro pubblicazione, disponibilità e ampia diffusione in una forma comprensibile

• Programmi sistematici di Audit interno

• Fornire linee-guida (per garantire la qualità tecnica)

• Campagne di comunicazione

• Rendicontazione sociale

È necessario garantire che tutti gli attori del sistema esercitino la responsabilità nelle proprie azioni e che questa responsabilità sia accompagnata da una comunicazione trasparente. D’altra parte, l’essere responsabili nei confronti della popolazione è un mezzo per influenzare positivamente le relazioni tra la popolazione stessa e il sistema sanitario (in particolare rispetto alla percezione e all’uso del sistema). L’essere responsabili aiuta ad individuare e ad ovviare lo spreco di risorse, le malpractice o le negligenze

PNP 2010-2012 (Intesa 29 aprile 2010)

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Funzioni della stewardship

Funzione della Stewardship

Principali elementi (core attributes) Significato prevalente

5. Gestione basata sulla conoscenza

• Produzione e analisi di evidenze (studi epidemiologici, performance analysis, studi di impatto ecc)

• Implementazione di Sistemi di sorveglianza

• Analisi delle evidenze

• Implementazione di basi di dati

Questa funzione è giustificata dal fatto che la conoscenza contribuisce a prendere decisioni più informate e quindi complessivamente favorisce migliori risultati per il sistema sanitario. La conoscenza (intelligenza) ha un significato più ampio e profondo di “informazione” perché implica la capacità di identificare ed interpretare gli elementi essenziali. Questa conoscenza deve essere disponibile a tutti i livelli del sistema sanitario e a tutti gli attori per svolgere i loro compiti all’interno del sistema. Nel presente contesto, essa riassume gli elementi di genesi e sintesi di nuove conoscenze nonché tutte le attività pertinenti ai sistemi informativi e di sorveglianza

PNP 2010-2012 (Intesa 29 aprile 2010)

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3. Valutazione

• Obiettivi della valutazione• Oggetto della valutazione• Chi valuta• Principi della valutazione per il 2010 (ex ante)• Principi della valutazione per il 2011 e il 2012 (di processo) • Elementi per l’elaborazione e la valutazione dei PRP• Procedure e tempistica della certificazione

- Certificazione per l’anno 2010- Certificazione per gli anni 2011-2012

• Regole della valutazione- Valutazione per l’anno 2010- Valutazione per gli anni 2011, 2012

• Allegato 1. Fac simile di quadro strategico del PRP• Allegato 2. Fac simile di scheda di programma/progetto

• Elaborato in condivisione con il CIP

• Inviato alla Commissione salute per avviare l’iter formale per la stipula di una specifica Intesa

• In attesa di risposta

• Documento per la valutazione dei PRP 2010-2012

PNP 2010-2012 (Intesa 29 aprile 2010)

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16 dicembre 2009

Per il primo anno (2010): valutazione ex ante

È specificatamente finalizzata a confermare che i PRP adottati

assicurino, (art. 1, comma 2, e Allegato 3 dell’Intesa):

a. la continuità con il Piano Nazionale della Prevenzione 2005-2007 e successive proroghe;

b. lo sviluppo di ciascuna delle macroareee individuate nel PNP;

c. lo sviluppo di un congruo numero di linee di intervento con il coinvolgimento di una quota significativa del target potenziale, fatta salva l’inclusione dell’intervento medesimo nei LEA o negli altri atti di pianificazione regionale e nazionale;

d. la messa a regime delle attività di sorveglianza previste dal PNP;

e. la correttezza metodologica e contenutistica

3. Valutazione

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16 dicembre 2009

e) corretta elaborazione metodologica dei PRP Il PRP prevede due nuclei tematici:

1. il primo esplicita il Quadro strategico (Allegato 1) in cui la Regione inserisce il PRP, a partire dal contesto di riferimento regionale (istituzionale, normativo, organizzativo, economico, epidemiologico, demografico, ecc.), al fine di motivare la scelta delle linee di intervento generali adottate e collocare la progettazione all’interno della realtà regionale;

2. il secondo, corrispondente al Piano operativo, declina, invece, la parte operativa del PRP e consiste di tante schede (Allegato 2) quanti sono i programmi/progetti previsti dalla Regione. Per la scelta dei temi da sviluppare occorre fare riferimento alla Tabella che sintetizza la struttura del PNP, enucleandone gli obiettivi di salute che le Regioni sono tenute a perseguire.

PNP 2010-2012 (Intesa 29 aprile 2010)

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16 dicembre 2009

Il quadro di riferimento regionale

ContenutoIn questa parte sono riportati in modo sintetico gli elementi

conoscitivi (di tipo organizzativo, socio-economico, epidemiologico, demografico, ecc.) che giustificano le attribuzioni delle priorità a livello regionale

FonteSistemi informativi correnti (incluse le sorveglianze)Documentazione prodotta per la rendicontazione annuale del PNP

Le criticità

ContenutoIn questa parte sono riportati gli elementi conoscitivi (anche di

tipo istituzionale e normativo) e le considerazioni relativi alle criticità presenti o di prospettiva in termini sia di espressione della domanda sia di possibilità di offerta

FonteSistemi informativi correnti (incluse le sorveglianze)Documentazione prodotta per la rendicontazione annuale del PNPAtti e norme

La programmazione regionale

ContenutoIn questa parte sono riportati le strategie e i macroambiti di

intervento previsti dalla programmazione sanitaria regionale

FonteAtti e norme.Documentazione prodotta per la rendicontazione annuale del PNPSistemi informativi correnti (incluse le sorveglianze)

Le priorità del PRP 2010-2012

ContenutoIn questa parte sono riportati le tendenze e gli orientamenti

d’azione (ivi comprendendo la reingegnerizzazione dei servizi sulla base dell’EBP) previsti nel PRP per il triennio 2010-2012

FontePNP 2010-2012

Allegato 1 Fac simile di Quadro strategico del PRP

PNP 2010-2012 (Intesa 29 aprile 2010)

• Obiettivo di questa sezione del PRP è quello di sviluppare le scelte programmatorie, inquadrando la programmazione all’interno della realtà regionale.

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16 dicembre 2009

1) Regione

2) Titolo del progetto o del programma

3) Identificativo della Linea o delle Linee di intervento generale/i di cui in Tabella 1

4) Numero identificativo del progetto o del programma all’interno del Piano operativo regionale

5) Breve descrizione dell’intervento programmato

6) Beneficiari

7) Obiettivi di salute (e/o obiettivi di processo) perseguiti

Indicatori Fonte di verifica Valore dell’indicatore al 31 dicembre 2010

Valore dell’indicatore al 31 dicembre 2011

Valore dell’indicatore al 31 dicembre 2012

Atteso Osservato Atteso Osservato

Allegato 2 Fac simile di Scheda di programma/progetto

PNP 2010-2012 (Intesa 29 aprile 2010)

• Obiettivo di questa sezione del PRP è quello di sviluppare le progettualità (programmi/progetti) relative alle linee di intervento individuate, conseguentemente alle scelte programmatorie esplicitate nel Quadro strategico e nel rispetto di quanto sancito dall’Intesa.

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16 dicembre 2009

Macroarea1. Medicina predittiva

2. Prevenzione universale

3. Prevenzione della popolazione a rischio

4. Prevenzione delle complicanze e delle recidive di malattia

Linea di intervento generale (voci dell’indice)

Obiettivo generale di salute del PNP 2010-2012

Linea di supporto (Azioni centrali)

Linee di intervento (Programmazione regionale)

PNP 2010-2012: la struttura del PNP

PNP 2010-2012 (Intesa 29 aprile 2010)

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PNP 2010-2012 (Intesa 29 aprile 2010)

1. Medicina predittiva

1.1 Valutazione del rischio individuale di malattia (compreso l’utilizzo della carta del rischio cardiovascolare)

2. Prevenzione universale

2.1 Prevenzione degli eventi infortunistici in ambito stradale

2.2 Prevenzione degli eventi infortunistici in ambito lavorativo e delle patologie lavoro-correlate

2.3 Prevenzione degli eventi infortunistici in ambito domestico

2.4 Prevenzione delle malattie suscettibili di vaccinazione

2.5 Prevenzione delle infezioni correlate all’assistenza sanitaria

2.6 Prevenzione delle malattie infettive per le quali non vi è disponibilità di vaccinazioni

2.7 Prevenzione delle patologie da esposizione, professionale e non, ad agenti chimici, fisici e biologici

2.8 Prevenzione delle malattie determinate da alimenti, ivi compresa l’acqua destinata al consumo umano

2.9 Prevenzione e sorveglianza di abitudini, comportamenti, stili di vita non salutari e patologie correlate (alimentazione scorretta, sedentarietà, abuso di alcol, tabagismo, abuso di sostanze)

Macroaree e Linee di intervento generali

PNP 2010-2012 (Intesa 29 aprile 2010)

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PNP 2010-2012 (Intesa 29 aprile 2010)

3. Prevenzione della popolazione a rischio

3.1 Tumori e screening

3.2 Malattie cardiovascolari

3.3 Diabete

3.4 Malattie respiratorie croniche

3.5 Malattie osteoarticolari

3.6 Patologie orali

3.7 Disturbi psichiatrici

3.8 Malattie neurologiche

3.9 Cecità e ipovisione

3.10 Ipoacusia e sordità

4. Prevenzione delle complicanze e delle recidive di malattia

4.1 Medicina della complessità e relativi percorsi di presa in carico

4.2 Prevenzione e sorveglianza della disabilità e della non autosufficienza

Macroaree e Linee di intervento generali

PNP 2010-2012 (Intesa 29 aprile 2010)

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Macroarea1. Medicina predittiva

2. Prevenzione universale

3. Prevenzione della popolazione a rischio

4. Prevenzione delle complicanze e delle recidive di malattia

Linea di intervento generale (voci dell’indice)

Obiettivo generale di salute del PNP 2010-2012

Linea di supporto (Azioni centrali)

Linee di intervento (Programmazione regionale)

PNP 2010-2012 (Intesa 29 aprile 2010)

PNP 2010-2012 (Intesa 29 aprile 2010)

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16 dicembre 2009

MacroareaLinea di intervento

generaleObiettivi generali di salute

Titolo del programma/pro

getto

Obiettivo di salute del

programma/progetto

2. Prevenzione universale

2.9 Prevenzione e sorveglianza di abitudini, comportamenti, stili di vita non salutari e patologie correlate (alimentazione scorretta, sedentarietà, abuso di alcol, tabagismo, abuso di sostanze)

Sorveglianza di patologie, determinanti e rischi per la salute

Prevenzione dell’obesità, con particolare riguardo a quella infantile, con obiettivo di contenimento al di sotto del 10%

Incremento dell’attività motoria, con particolare riguardo alla popolazione giovane-adulta

Riduzione del consumatori di alcol a rischio (percentuale dei consumatori fuori pasto, dei consumatori giornalieri di quantità superiori a quelle considerate compatibili, anche in relazione all’età, dei “binge drinkers”, dei consumatori che guidano in stato di alterazione psicofisica derivante dall’alcol, dei consumatori all’interno dei luoghi di lavoro)

Riduzione della percentuale di fumatori abituali, con particolare riguardo alle fumatrici e a soggetti in età giovane-adulta

Prevenzione delle patologie da carenza iodica

Prevenzione dei disturbi da abuso di sostanze nelle scuole medie di primo e secondo grado, e nei luoghi di aggregazione giovanile formali e informali

Quadro d’insieme dei PRP

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OBIETTIVI GENERALI DI

SALUTESOTTOBIETTIVI LINEE DI SUPPORTO LINEE DI INTERVENTO

Sorveglianza di patologie, determinanti e rischi per la salute

Promuovere le pratiche di provata efficacia Implementare i sistemi di sorveglianza Realizzare profili di salute

Rendere fruibili network che favoriscano e sostengano lo sviluppo del PNP, anche in termini di formazione

Individuare e diffondere le attività di prevenzione di dimostrata efficacia. Favorire il processo di eliminazione delle pratiche inefficaci o dannose.

Favorire l’implementazione di PASSI, PASSI d’Argento e OKkio alla salute ed il loro raccordo con gli altri sistemi informativi

Comunicare e diffondere i dati derivanti dai profili di salute

Rendere fruibili network regionali che favoriscano e sostengano lo sviluppo del PNP, anche in termini di formazione

Produrre e rendere disponibili in maniera integrata basi dati

Analizzare i bisogni e i rischi della popolazione, definire e riadeguare le priorità, gli obiettivi ed i relativi interventi sanitari, ambientali e sociali, valutare l’impatto sulla salute degli interventi realizzati

Realizzare la sorveglianza di popolazione coerentemente con le indicazioni nazionali

Migliorare e consolidare le attività di comunicazione dei risultati raggiunti

Prevenzione di abitudini, comportamenti, stili di vita non salutari

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Progetto esecutivo per l’attuazione delle Linee di supporto centrale al PNP

Funzione della stewardship

Numero Azioni %

1. Esercitare influenza sugli interlocutori (azioni di indirizzo)

16 15,5

2. Garantire la realizzazione delle politiche (strumenti per realizzare la programmazione)

50 48,5

3. Stabilire e mantenere collaborazioni e partnership 9 8,7

4. Garantire la responsabilità (accountability, informare, responsabilizzare gli operatori)

7 6,8

5. Gestione basata sulla conoscenza 21 20,4

TOTALE 103 100

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Macroarea Progetti/programmi

Medicina predittiva 26

Prevenzione universale 338

Prevenzione popolazione a rischio 136

Prevenzione delle complicanze e delle recidive di malattia

20

totale 520

Sintesi delle scelte delle Regioni (relative a 14 regioni o PA): numero

progetti/programmi

Aggiornato a 11 ottobre 2010

PNP 2010-2012 (Intesa 29 aprile 2010)

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Sintesi delle scelte delle Regioninumero progetti/programmi per macroarea

Linea di intervento generale Progetti

/programmi

2.1   Prevenzione degli eventi infortunistici in ambito stradale 31

2.2   Prevenzione degli eventi infortunistici in ambito lavorativo e delle patologie lavoro-correlate

45

2.3   Prevenzione degli eventi infortunistici in ambito domestico 32

2.4   Prevenzione delle malattie suscettibili di vaccinazione 35

2.5   Prevenzione delle infezioni correlate all’assistenza sanitaria 10

2.6   Prevenzione delle malattie infettive per le quali non vi è disponibilità di vaccinazioni

41

2.7   Prevenzione delle patologie da esposizione, professionale e non, ad agenti chimici, fisici e biologici

21

2.8   Prevenzione delle malattie determinate da alimenti, ivi compresa l’acqua destinata al consumo umano

26

2.9   Prevenzione e sorveglianza di abitudini, comportamenti, stili di vita non salutari e patologie correlate (alimentazione scorretta, sedentarietà, abuso di alcol, tabagismo, abuso di sostanze)

97

2. Prevenzione universale = 338 programmi/progetti

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La comunità di pratica

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La comunità di pratica

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La comunità di pratica

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