IL PROGETTO RIABILITATIVO INDIVIDUALE E … · Health), Classificazione Internazionale del...

27

Transcript of IL PROGETTO RIABILITATIVO INDIVIDUALE E … · Health), Classificazione Internazionale del...

IL PROGETTO RIABILITATIVO INDIVIDUALE E L’IMPORTANZA DEL LAVORO IN EQUIPE

Ministero della Salute-Piano di indirizzo per la Riabilitazione

Con le Linee Guida sulla Riabilitazione del 1998 si è tentato di porre ordine nel settore della Riabilitazione, attraverso la definizione di una strategia riabilitativa che provvedesse a:

- la presa in carico del malato

- la sua valutazione

- l'elaborazione di un progetto riabilitativo

- l'effettuazione di un preciso programma di intervento.

Emerge una certa omogeneità culturale che identifica il Progetto Riabilitativo Individuale (PRI) come il punto di partenza per i percorsi riabilitativi dedicati. La Medicina Riabilitativa richiede cultura, strumenti, metodologie, organizzazione specifiche. In questa prospettiva, l'approccio globale alla gestione dei servizi sanitari garantito dal Governo Clinico attraverso la responsabilizzazione dei diversi professionisti, costituisce un tema determinante nello sviluppo ulteriore di queste attività.

IL RUOLO DELLA RIABILITAZIONE: l’affermarsi del modello bio–psico-sociale

ICF

Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2001, ICF (International Classification of Functioning, Disability and Health), Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute, come standard di valutazione e classificazione di salute e disabilità L’ICF è un modello unificante per analizzare la complessità delle condizioni di salute e costruire un profilo del funzionamento che ne è la base, che pone al centro del sistema il cittadino disabile e la sua famiglia nella loro interazione con l'ambiente sociale e con le istituzioni e che conseguentemente orienta tutte le attività rispetto a tale priorità verificandone i risultati

Lo strumento principale per concretizzare questa impostazione unitaria è il “percorso assistenziale integrato” basato sulla valutazione multidimensionale sanitaria e sociale. Esso è il riferimento complessivo che rende sinergiche le componenti sanitarie e non sanitarie dell'intervento riabilitativo. Le attività sanitarie di riabilitazione, richiedono obbligatoriamente la presa in carico clinica globale della persona mediante la predisposizione di un progetto riabilitativo individuale e la sua realizzazione mediante uno o più programmi riabilitativi

IL PROGETTO RIABILITATIVO INDIVIDUALE

In tale ambito il Progetto Riabilitativo Individuale (PRI) rappresenta lo strumento specifico, sintetico ed organico per tutto ciò, unico per ciascuna persona, definito dal medico specialista in riabilitazione in condivisione con gli altri professionisti coinvolti. Il PRI, applicando i parametri di menomazione, attività e partecipazione sociale elencati nella International Classification of Function (ICF), definisce la prognosi, le aspettative e le priorità del paziente e dei suoi familiari; viene condiviso con il paziente, quando possibile, con la famiglia ed i caregiver; definisce le caratteristiche di congruità ed appropriatezza dei diversi interventi, nonché la conclusione della presa in cura sanitaria in relazione agli esiti raggiunti.

Si definisce progetto riabilitativo individuale l'insieme di proposizioni, elaborate dall'équipe riabilitativa, per un determinato paziente, che tiene conto in maniera globale dei bisogni, delle preferenze del paziente, delle sue menomazioni, disabilità ed abilità residue e recuperabili; definisce quali siano gli esiti desiderati; definisce nelle linee generali i tempi previsti, le azioni e le condizioni necessarie al raggiungimento degli esiti; costituisce il riferimento obbligato per ogni intervento svolto dall’equipe riabilitativa.

L’IMPORTANZA DEL LAVORO IN EQUIPE L'EQUIPE MULTIDISCIPLINARE

INTERDISCIPLINARIETA’ IN RIABILITAZIONE. Quando il danno, per la sua natura e/o gravità genera bisogni che investono più aspetti della vita (sanitario, sociale, ecc.), l'erogazione dei dispositivi tecnici, degli ausili e degli interventi di sostegno per il reinserimento nella vita di relazione avviene nell'ambito di un "progetto riabilitativo individuale" definito da un'équipe multidisciplinare L'équipe multidisciplinare è una metodologia di lavoro che permette, tramite la presa in carico dell’infortunato, l'attuazione della tutela globale ed integrata. Tra i fini del progetto può anche essere compreso quello di facilitare il possibile reinserimento lavorativo tramite contatti con gli organismi ad esso preposti.

L'equipe multidisciplinare costituisce una modalità di lavoro caratterizzata dall'integrazione di varie professionalità, che viene posta in essere ogniqualvolta le conseguenze dell'evento tutelato determinino, per l'infortunato, difficoltà ricadenti in più aree di vita per ovviare alle quali si rende necessario l'intervento di figure professionali diverse.

Effettuata un'attenta valutazione, l'équipe multidisciplinare si attiva prendendo in carico l'infortunato sul lavoro o il tecnopatico ed elaborando il progetto riabilitativo individualizzato. Tale progetto è il momento centrale della presa in carico del lavoratore infortunato che ricomprende tutte le iniziative di tipo sanitario, amministrativo e sociale, adottate congiuntamente e sulla base di una valutazione complessiva che tenga conto del profilo psico-fisico della persona presa in carico e nei confronti della quale si intende realizzare una tutela globale e integrata. Compito fondamentale dell'équipe è quello di fare in modo che gli interventi a favore dell'infortunato siano integrati e ordinatamente programmati in una visione complessiva ed armonicamente finalizzata all'obiettivo ultimo del suo recupero psico-fisico, sociale e lavorativo.

GOVERNO CLINICO IN RIABILITAZIONE

Il concetto di clinical governance (governo clinico) nasce nel Regno Unito come politica sanitaria orientata al miglioramento continuo della qualità dell'assistenza. Il Governo Clinico integrato è un approccio globale alla gestione dei servizi sanitari che pone al centro i bisogni delle persone. A tal fine vengono impiegate metodologie e strumenti quali: -le linee guida ed i profili di assistenza basati su prove di efficacia, -la gestione del rischio clinico, -i sistemi informativi costruiti a partire dalla cartella clinica integrata (informatizzata), -la valorizzazione del personale e la relativa formazione, -l’integrazione disciplinare e multiprofessionale, -la valutazione sistematica delle performance del processo (output) per introdurre innovazioni appropriate -coinvolgimento di tutti i soggetti le associazioni di volontariato e la comunità.

L'uso corretto delle risorse impone una definizione chiara e precisa dei criteri di accesso alle prestazioni di riabilitazione attraverso una maggiore appropriatezza. Si ritiene necessario che (criteri): - ogni intervento sia guidato da un programma riabilitativo inserito in un

Progetto Riabilitativo Individuale e conseguentemente orientato al raggiungimento di obiettivi ben definiti e misurabili

(criterio della "presa in carico onnicomprensiva" e della "verificabilità dell'efficacia degli interventi"); - vengano effettuati interventi di validità riconosciuta e condivisa e con

finalità causali più che sintomatiche (criterio di "efficacia" e dell'”Evidence Based Medicine");

PROGETTO RIABILITATIVO ED EQUIPE MULTIDISCIPLINARE

L’ATTIVITA’ AL CRM INAIL DI VOLTERRA

Le “attività sanitarie di riabilitazione” messe in atto presso il CRM INAIL VOLTERRA sono un complesso interventi valutativi, diagnostici, terapeutici, e altre procedure, finalizzati a portare il soggetto infortunato-disabile a muoversi, camminare, parlare, vestirsi, mangiare e comunicare efficacemente, e soprattutto a farlo tornare attivo nel proprio ambiente familiare, lavorativo e sociale. Il processo riabilitativo e basato sul buon funzionamento di un team interdisciplinare, L'EQUIPE MULTIDISCIPLINARE che ponga al centro dell'attenzione il paziente e i caregiver al fine di ottenere la massima aderenza terapeutica e facilitare una buona integrazione con le reti sociali e comunitarie. Con la collaborazione di tutte le figure professionali viene definito il PROGETTO RIABILITATIVO INDIVIDUALE che si sviluppa attraverso l'applicazione di programmi riabilitativi focalizzati su diversi aspetti della menomazione disabilità.

Tale progetto:

• tiene conto in maniera globale dei bisogni, delle preferenze del paziente (e/o dei suoi familiari, quando è necessario), delle sue menomazioni, disabilità e, soprattutto, delle abilità residue e recuperabili, oltre che dei fattori ambientali, contestuali e personali;

• definisce gli esiti desiderati, le aspettative e le priorità del paziente, dei suoi familiari, quando è necessario;

• deve dimostrare la consapevolezza e comprensione, da parte dell'intera équipe riabilitativa, dell'insieme delle problematiche dei pazienti;

• definisce il ruolo dell'équipe riabilitativa, composta da personale adeguatamente formato, rispetto alle azioni da intraprendere per il raggiungimento degli esiti desiderati; • definisce, nelle linee generali, gli obiettivi a breve, medio e lungo termine, i tempi previsti, le azioni e le condizioni necessarie al raggiungimento degli esiti desiderati; • è comunicato in modo comprensibile ed appropriato al paziente e ai suoi familiari; • è comunicato a tutti gli operatori coinvolti nel progetto stesso;

I componenti dell'equipe multidisciplinare sono: Il medico specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione che coordina il team riabilitativo ed è responsabile della gestione medica del paziente. L'infermiere che si dedica alla gestione delle funzioni vitali di base e deve avere particolari competenze come stimolazione all'uso delle capacità residue, controllo e uso corretto di ortesi ed ausili da parte del paziente e educazione al caregiver, prevenire i danni secondari all’utilizzo delle posture scorrette, nel trattamento della continenza e nella cura dell'integrità cutanea (nursering riabilitativo) L'OSS (operatore socio sanitario) che supporta i pazienti nel soddisfare i bisogni primari, favorendo il loro benessere e la loro autonomia.

il fisioterapista che è l'esperto della valutazione e nel trattamento di menomazioni che interessano l'apparato neuromuscolare e scheletrico. Il terapista occupazionale che provvede al recupero delle abilità necessarie allo svolgimento delle attività di vita quotidiana (ADL, Activities of Daily Living) quali vestirsi, mangiare, lavarsi. Il terapista occupazionale sta, inoltre ricoprendo un ruolo sempre più importante nell'attuazione di programmi riabilitativi volti alla rieducazione del gesto lavorativo da parte dell'infortunato. Il tecnico ortopedico: che svolge consulenza specialistica e fornisce il dispositivo tecnico più idoneo, con interventi personalizzati in relazione alle specifiche esigenze del paziente e contribuisce all'addestramento del paziente e dei suoi famigliari all'utilizzo di ausili particolari.

Lo psicologo che offre supporto a chi è vittima di un incidente sul lavoro e può presentare una sintomatologia post-traumatica, accompagnata da depressione, ansia e irritabilità, disturbi cognitivi che possono presentarsi con difficoltà di attenzione e di concentrazione, soprattutto di fronte a stimoli che possono ricordare gli incidenti. L'assistente sociale (della sede INAIL di appartenenza) che si occupa del reinserimento nel contesto comunitario, sociale e lavorativo.

Nel contesto dell'approccio denominato GOVERNO CLINICO, un aspetto prioritario all'interno del Progetto Riabilitativo Individuale sta nella gestione del rischio di incorrere in eventi avversi nell'esercizio dei programmi, coniugata alla pianificazione di interventi preventivi.

I principali eventi avversi che richiedono una politica del rischio e di prevenzione sono: 1. PREVENZIONE DEL RISCHIO DI SINTROME DA ALLETTAMENTO -apparato muscoloscheletrico-atrofia muscolare, retrazioni miotendinee, paraosteopatie -apparato cardiocircolatorio-ipotensione ortostatica, tromboembolismo venoso -apparato respiratorio -sistema motorio e cognitivo. 2. PREVENZIONE DELLE LESIONI DA DECUBITO IN AMBIENTE OSPEDALIERO 3. RIDUZIONE DEL RISCHIO DI DANNI CONSEGUENTI A CADUTE IN AMBITO OSPEDALIERO. Scala Morse (Morse Fall risk assessment Scale) 4. RIDUZIONE DEL RISCHIO DI INFEZIONI OSPEDALIERE -infezioni respiratorie. -infezioni urinarie.