Il Progetto ISCOCEM Sviluppo tecnologico e innovazione per ... · Colture di antichissima...
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Il Progetto ISCOCEM
Sviluppo tecnologico e innovazione
per la sostenibilità e competitività
della cerealicoltura meridionale
Palermo, Orto botanico, 19 settembre 2014
Gaetano Amato, Dario Giambalvo, Paolo Ruisi
Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali, Università di Palermo
CEREALI: il perché di un successo
• Prodotto facilmente conservabile e trasportabile
• Buone caratteristiche nutrizionali del prodotto
• Elevata adattabilità a diversi contesti ambientali
• Semplicità di coltivazione
Colture di antichissima tradizione: nel Meridione
d’Italia coltivati già nel neolitico (ca 7000 a.C.)
Ruolo chiave negli agro-ecosistemi erbacei della regione
Mediterranea
CEREALI MICROTERMI: frumenti, orzo, avena, segale
•Granella per alimentazione umana e animale
•Paglie per lettiera e alimentazione zootecnica
Superfici (ha) investite a cereali microtermi in
Italia nel 2013 (ISTAT 2014)
18% della SAU italiana; 32% della superficie a seminativo;
Frumento duro al sud: 37% della superficie a seminativo
Problematiche attuali della cerealicoltura meridionale
• Ridotto dinamismo (bassa propensione all’innovazione di processo
e di prodotto)
• Ridotta capacità dei diversi operatori del comparto di fare
sistema (‘non c’è dialogo!’)
• Rese basse ed aleatorie
• Costi di produzione elevati
• Scarsa attenzione alla tracciabilità e rintracciabilità dei
prodotti
• Produzioni indifferenziate, non riconoscibili per categorie
qualitative
Punti di forza (potenzialità spesso non espresse)
• Ampia diversità sia di materie prime (ecotipi locali, ambienti
di coltivazione) sia di prodotti di trasformazione (pane, pasta,
biscotti, etc.)
• Espressione e patrimonio di storia, tradizioni e cultura del
nostro Paese
• Valore salutistico delle produzioni (‘assenza’ di micotossine)
• Industria pastaria competitiva
• Affermazione della dieta mediterranea quale modello
alimentare nazionale ed internazionale
PROGETTO ISCOCEM - PON01_01145
L’obiettivo generale del progetto è quello di
aumentare la competitività delle filiere
cerealicole delle regioni dell’Italia
meridionale.
Sviluppo tecnologico e innovazione
per la sostenibilità e competitività
della cerealicoltura meridionale
Fondazione Angelo e Salvatore Lima Mancuso (capofila)
10 Istituzioni pubbliche di ricerca 6 Università (Bari, Catania, Foggia, Palermo, Reggio Calabria, Salento)
Consiglio Nazionale delle Ricerche
Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura (2 sedi)
Consorzio “Gian Pietro Ballatore”
8 aziende private 3 aziende agricole (Bulfara, S.S. Crocifisso, Pietranera)
1 azienda sementiera (COSEME)
3 industrie di trasformazione (Ioppoli, Jesce, Tomasello)
1 azienda di servizi e gestione (A.M.T. Services)
6 soggetti terzi di cui 4 fuori dall’area di intervento
Partnership pubblico-privata
Ricerca
Produttori di materia prima
Sementieri
Trasformatori
Formazione
(10 tecnici;
24 esperti)
Divulgazione
Programma di azioni integrate e sinergiche di natura sia
scientifica che tecnica
Obiettivi realizzativi Linee
di attività
OR 1 Razionalizzazione di fattori tecnici in rapporto all'ambiente per lo
sviluppo di sistemi cerealicoli sostenibili 4
OR 2
Sviluppo di nuovi genotipi di cereali con elevata adattabilità,
produttività, valore tecnologico
3
OR 3 Identificazione di nuovi geni per il miglioramento del frumento duro
e altri cereali
11
OR 4 Sviluppo e valutazione di prodotti alimentari con materie prime di
qualità a base di farro e avena nuda
5
OR 5 Valorizzazione delle materie prime, dei processi e dei prodotti nelle
fasi di produzione, di prima e seconda trasformazione della filiera
del grano duro
8
OR 6 Tracciabilità, rintracciabilità e sicurezza alimentare nella filiera
cerealicola
4
OR 7 Marketing 5
Sviluppo tecnologico e innovazione per la sostenibilità e competitività della
cerealicoltura meridionale
Razionalizzazione di fattori tecnici in rapporto all'ambiente
per lo sviluppo di sistemi cerealicoli sostenibili
OR 1
1.1 Sviluppo di disciplinari di produzione per sistemi cerealicoli sostenibili
nell'ambiente meridionale
1.2 Valutazione delle prestazioni agronomiche ed ambientali di sistemi
colturali sostenibili in confronto con sistemi colturali convenzionali
1.3
Individuazione e messa a punto di tecniche di gestione conservative del
suolo e dei residui colturali per la salvaguardia dell’ambiente ed il
contenimento dei fattori di degrado
1.4
Ottimizzazione della concimazione per una cerealicoltura sostenibile e di
elevata qualità e tipicità
2.1 Messa a punto e applicazione di un protocollo di MAS per lo sviluppo di
linee e varietà di grano duro resistenti alle ruggini e all'oidio
2.2 Miglioramento genetico del frumento duro
2.3 Recupero della biodiversità e valutazione di materiali genetici
Sviluppo di nuovi genotipi di cereali con elevata
adattabilità, produttività, valore tecnologico
OR 2
3.1 Sviluppo di nuovi data-set di marcatori SNP per mappe genetiche
3.2 Identificazione di nuovi alleli selvatici mediante caratterizzazione fenotipica e
molecolare di linee di introgressione
3.3 Identificazione di geni e proteine coinvolte nel metabolismo dell'azoto
3.4 Identificazione di marcatori molecolari associati a geni per l’elevata efficienza di
utilizzo dell’azoto
3.5 Identificazione di microRNA e loro target coinvolti nella risposta a variazioni del livello
di azoto
3.6 Individuazione di meccanismi di tolleranza allo stress idrico in varietà autoctone e
moderne
3.7
Analisi di espressione mediante array o sequenziamento massivo-parallelo della
risposta a stress idrico/termico per l’identificazione di expression-QTL (loci che
controllano il livello di espressione di geni coinvolti nella risposta a stress)
3.8 Identificazione di microRNA e loro target coinvolti nella risposta a stress idrico
3.9 Studio dei geni per la biosintesi dell’amido
3.10 Identificazione di geni coinvolti nell’uptake di metalli pesanti in frumento duro
3.11 Caratterizzazione di geni coinvolti nella transizione ed organogenesi fiorale in frumento
Identificazione di nuovi geni per il miglioramento del
frumento duro e altri cereali
OR 3
Sviluppo e valutazione di prodotti alimentari con
materie prime di qualità a base di farro e avena nuda
4.1 Valutazione dell’adattabilità e agrotecnica a basso impatto ambientale per la
coltivazione di avena nuda e farro in ambiente meridionale
4.2 Sviluppo e caratterizzazione di genotipi di grano monococco e duro a ridotta o
nulla attività inibitoria verso le anti-endoxilanasi e ad alterato rapporto
amilosio/amilopectina ottenuti mediante TILLING (Targeting Induced Local Lesions
In Genomes) e isolamento di genotipi con mutazioni a carico dei geni codificanti
per i componenti dell’amido
4.3 Studio della variazione dei livelli dei componenti bioattivi (contenuto in TDF, amido
resistente, arabinoxilano, β-glucano, composti antiossidanti, microelementi)
identificati durante le fasi di trasformazione al fine di ottimizzare la qualità
nutrizionale dei prodotti
4.4 Sfarinati, pasta, pane e prodotti alimentari a base di farro o avena, in purezza o in
miscela tra loro e/o con frumento
4.5 Standardizzazione di tecnologie innovative di prima trasformazione per valorizzare
e/o salvaguardare il valore nutrizionale della granella
OR 4
5.1 Studio dei processi di lavorazione e di controllo delle fasi di molitura e pastificazione
5.2 Ottimizzazione e collaudo di diagrammi di macinazione ad alta efficienza energetica
5.3 Estrazione e caratterizzazione di sostanze antiossidanti dalla granella e dai
sottoprodotti e/o derivati dell’industria molitoria del grano duro
5.4 Esecuzione di prove di pastificazione fresca/secca in presenza di estratti fenolici e/o
di isoprenoidi
5.5 Determinazione delle caratteristiche qualitative sensoriali, nutrizionali e
nutraceutiche della pasta arricchita
5.6 Esecuzione di prove di panificazione in presenza di estratti fenolici e/o di isoprenoidi
5.7 Determinazione delle caratteristiche qualitative sensoriali, nutrizionali e
nutraceutiche del pane arricchito di sostanze fenoliche e/o di isoprenoidi
5.8 Valorizzazione dei derivati dell’industria molitoria del frumento duro per la qualità e
salubrità del latte e delle carni bovine ed ovine
Valorizzazione delle materie prime, dei processi e dei
prodotti nelle fasi di produzione, di prima e seconda
trasformazione della filiera del grano duro
OR 5
6.1 Caratterizzazione varietale di colture convenzionali e in biologico
attraverso metodologie di proteomica
6.2 Tecnologie avanzate di tracciabilità e rintracciabilità in prodotti finiti
6.3 Fattori genetici e molecolari finalizzati alla tracciabilità ed alla
sicurezza dei prodotti di prima e seconda trasformazione
6.4 Identificazione di protocolli di comunicazione ITC standard a
supporto dei processi di tracciabilità e rintracciabilità di filiera del
frumento duro
Tracciabilità, rintracciabilità e sicurezza
alimentare nella filiera cerealicola
OR 6
7.1 Definizione di marchi di origine e qualità
7.2 Ricerca di nuovi ambiti di mercato e sistemi di vendita per nuove
tipologie di materia prima e prodotti finiti di alta qualità e tipicità atti a
soddisfare le esigenze del consumatore moderno
7.3 Indagini tecnico-economiche, conoscitive ed analisi strutturale ed
organizzativa dei diversi segmenti della filiera cerealicola
7.4 Educazione alimentare
7.5 Promozione di interventi per lo sviluppo di una politica per la crescita
della competitività del settore cerealicolo meridionale
Marketing
OR 7
I frumenti antichi siciliani
Recupero della biodiversità
Elevato numero di
popolazioni locali
(agro-ecotipi)
Molteplici situazioni pedo-
climatiche e tipologie di
gestione del territorio
Pressione selettiva
esercitata nel tempo
dall’ambiente e dall’uomo
EROSIONE del patrimonio genetico autoctono
(siciliano) di Triticum durum
Schreiber (1934) 160 agro-ecotipi
De Cillis (1942) 45 agro-ecotipi
Gallo et al. (2004) 25 agro-ecotipi
1920-1950 - Selezione genealogica da popolazioni locali ed esotiche
1950-metà anni ’60 - Selezione dalle popolazioni segreganti ottenute per
ibridazione controllata di frumenti duri della zona del Mediterraneo
Metà anni ‘60-1973 - Introgressione di caratteri importanti attraverso
incroci interspecifici (con altri frumenti tetraploidi e con frumenti esaploidi).
Uso della mutagenesi
1974-1979 - Introgressione dei geni
Rht per la taglia ridotta e incroci con
materiali provenienti dal CIMMYT
Dagli anni ‘80 ad oggi - Intensa attività di miglioramento genetico e
costituzione di decine di nuove varietà
Varietà moderne vs ‘popolazioni antiche’
> Produzione in granella
> Precocità
< Taglia
> Fertilità della spiga
> Peso di 1000 cariossidi
< Suscettibilità ad alcune
avversità biotiche
> Qualità tecnologica
> Indice di glutine
> Indici alveografici (W, P/L)
Quindi, perché
coltivare le
vecchie varietà
o le popolazioni ?
Sintesi dei risultati di diverse ricerche
• Maggiore efficienza di utilizzazione delle risorse
(acqua, luce, nutrienti) anche allorquando le stesse sono
contese
• Maggiore abilità competitiva nei confronti delle infestanti
• Co-prodotto: paglia (utilizzazione zootecnica, filiera
energetica, sostanza organica apportata al suolo)
• Qualità sensoriale – prodotti tipici
Popolazioni antiche: Aspetti da considerare
• Aspetti salutistici
Varietà
Antiche (3) Moderne (7)
Contenuto (μmol acido gallico
equiv./100 g)
Composti liberi 182 178
Composti legati 696 687
Variabilità nei composti fenolici dello sfarinato integrale di
grano duro (da Dinelli et al., 2009)
Numero Composti liberi 8,7 4,4
Composti legati 12,0 8,4
Glutine: complesso proteico costituito da gliadine e
glutenine; le α-gliadine vengono scisse, nel lume
intestinale, in frazioni più piccole con la formazione di
alcuni peptidi potenzialmente tossici, che rappresentano
i determinanti antigenici responsabili dell’insorgenza della
risposta immunitaria
G1 G2 G3
21 Landraces
(1900-1950)
8 Selezioni da
incrocio e
mutagenesi
(1940-1970)
7 Varietà moderne
(1970-2000)
Antesi g 123 111 108
Altezza cm 129 104 89
Biomassa g/m2 1674 1413 1517
Granella g/m2 306 384 513
HI 0.18 0.27 0.34
P1000 g 34.5 35.9 38.3
Proteine granella % 13.7 13.8 12.9
Azoto paglia % 0.76 0.82 0.79
NHI 0.41 0.52 0.59
Gluten Index % 31.8 34.3 86.9
Caratteristiche feno-morfologiche e produttive di 3 gruppi di genotipi di
frumento duro (da Motzo et al. 2004)
Gli-A2
γ-Gli ω-Gli α-Gli
Timilia 1900 30 2.67 20 45;46 23;35 76;78;80;82;85
Russello 1910 40 1.52 13+16 45;46;51 23;25;35;38 76;78;80;82;85;94
Cappelli 1915 80 1.89 20 45;51 23;35 73;77;79;84;89
Aziziah 1919 99 1.02 6+15 42 25;33;35;38 73;77;79;84;89
Grifoni 235 1949 104 1.46 7+8 45;46 23;31;35 76;78;80;82;85;94
Capeiti 8 1950 97 1.11 20 45;46 35 73;77;79;84;89
Trinakria 1970 75 1.74 20 45;46 35 73;77;79;84;89
Appulo 1973 58 1.21 20 45;46 23;35 73;77;79;84;89
Creso 1974 146 1.82 6+8 45;51 23;35 73;77;79;84;89
Valnova 1975 128 0.89 7+8 45;51 23;35 73;77;79;84;89
Arcangelo 1983 111 1.88 20 45;51 23;35 73;77;79;84;89
Duilio 1984 127 2.17 7+8 45;51 23;35 76;78;80;82;85;94
Simeto 1988 194 2.59 7+8 45;51 23;35 73;77;79;84;89
Ofanto 1990 49 1.56 20 45;51 23;35 73;77;79;84;89
Gli-B1
GenotipoAnno di
CostituzioneW P/L Glu-B1
Indici alveografici e composizione delle glutenine e delle gliadine (da De Vita et al. 2007)
«Forza» «Elasticità»
È possibile che le modifiche indotte dal
miglioramento genetico sulla composizione e
qualità del glutine abbiano qualche relazione
con l’aumento dell’incidenza delle patologie
glutine-correlate (celiachia, allergia e
ipersensibilità al glutine)?
? ?
Ricerca in corso: tipizzazione di antiche popolazioni siciliane
e varietà di frumento duro dal punto di vista genomico e
proteomico al fine di identificare (anche attraverso saggi di
vitalità e tossicità cellulare eseguiti in vitro) eventuali genotipi
contenenti peptidi tollerati dai soggetti affetti da
ipersensibilità al glutine
Ricerche in atto:
- Completare la caratterizzazione morfo-agronomica del
germoplasma autoctono, incentrando l’attenzione sulla variabilità di
risposta a stress biotici (patogeni, fitofagi, ecc.) e abiotici (idrici,
termici, nutrizionali, ecc.) nonché sui meccanismi genetici e
fisiologici che ne stanno alla base
- Approfondire le conoscenze sugli aspetti nutrizionali, salutistici e
sensoriali
- Effettuare la genotipizzazione (con metodiche molecolari) anche al
fine di garantire la tracciabilità dei prodotti nella filiera agro-
alimentare
Il Progetto ISCOCEM
Sviluppo tecnologico e innovazione
per la sostenibilità e competitività
della cerealicoltura meridionale
Palermo, Orto botanico, 19 settembre 2014
Gaetano Amato, Dario Giambalvo, Paolo Ruisi
Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali, Università di Palermo