IL PROGETTO HUB & SPOCKE NELLA ASL DI TERAMO · Specialista in Psichiatria ... • valutazione...

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IL PROGETTO HUB & SPOCKE NELLA ASL DI TERAMO Dott. Nicola Serroni Direttore Dipartimento Salute Mentale ASL Teramo Direttore UOC Centro Salute Mentale Teramo Specialista in Psichiatria Specialista in Criminologia Clinica e Psichiatria Forense Master Alzheimer’s Disease Karolinska Insitutet di Stoccolma Master per Consulenti familiari –Università di Teramo Master in Comunicazione Sanitaria- Università di Teramo Master di Secondo Livello in Direzione e Management delle Aziende Sanitarie- Unidav -Chieti Master in Schizofrenia- Università di Siviglia- Spagna Master Course in Psychiatry University Health Network –Toronto-Canada Master in Disturbo Schizoaffettivo – Università di Barcellona-Spagna Docente di “Psichiatria orientata al paziente fragile” e di “Psicologia Generale” Università degli Studi de L’Aquila Corso di Laurea in Infermieristica-sede di Teramo

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IL PROGETTO HUB & SPOCKE NELLA ASL DI TERAMO

Dott. Nicola SerroniDirettore Dipartimento Salute Mentale ASL TeramoDirettore UOC Centro Salute Mentale TeramoSpecialista in PsichiatriaSpecialista in Criminologia Clinica e Psichiatria Forense

Master Alzheimer’s Disease Karolinska Insitutet di StoccolmaMaster per Consulenti familiari –Università di TeramoMaster in Comunicazione Sanitaria- Università di Teramo Master di Secondo Livello in Direzione e Management delle Aziende Sanitarie- Unidav -ChietiMaster in Schizofrenia- Università di Siviglia- SpagnaMaster Course in Psychiatry –University Health Network –Toronto-CanadaMaster in Disturbo Schizoaffettivo – Università di Barcellona-Spagna

Docente di “Psichiatria orientata al paziente fragile” e di “Psicologia Generale”Università degli Studi de L’AquilaCorso di Laurea in Infermieristica-sede di Teramo

“La demenza è uno stato di progressivo decadimento delle funzioni cognitive riconducibile ad una patologia organica che porta il paziente ad una progressiva perdita dell’autonomia funzionale”.

Con il termine demenza in genere si fa

riferimento ad una condizione neurodegenerativa cronica progressiva ed irreversibile, anche se esistono condizioni demenziali totalmente o parzialmente reversibili (quelle ad esempio imputabili a cause vascolari e/o ad altre cause internistiche).

I principali criteri diagnostici per definire una probabile DA sono i seguenti:

• a) Criteri che devono essere presenti contemporaneamente: – Demenza stabilita con esami e documentata da test oggettivi (ad es.

MMSE). – Disturbi della memoria e di almeno un'altra funzione cognitiva (ad es.

linguaggio o percezione). – Progressivo deterioramento della memoria e di almeno un'altra funzione

cognitiva. – Nessun disturbo della coscienza. – Comparsa tra i 40 e 90 anni. – Assenza di altre patologie del SNC o malattie sistemiche che possano

causare demenza. • b) Criteri a supporto della diagnosi:

– Compromissione delle abilità motorie. – Riduzione della indipendenza nello svolgimento delle attività quotidiane. – Storia familiare di disturbi simili. – Quadro di neuroimaging (ad es. atrofia cerebrale).

Nel quadro globale delle demenze neurodegenerative, la malattia di Alzheimer (Alzheimer’s Disease, AD) è in assoluto la forma più frequente nella popolazione anziana (54% di tutte le demenze neurodegenerative), seguita dalla demenza con corpi di Lewy (dementia with Lewy Body, DLB) e dalla demenza fronto-temporale (Fronto-Temporal Dementia, FTD).

Le demenze ad eziologia vascolare vengono invece denominate demenze vascolari (Vascular Dementia, VAD) mentre le demenze ascrivibili ad altri fattori vengono definite demenze secondarie.

La prevalenza della demenza, considerata in tutte le sue forme, viene stimata intorno al 6,4% nella popolazione mondiale al di sopra dei 65 anni di età e raddoppia ogni cinque anni, fino ad interessare circa il 40% degli ultra-ottantacinquenni.

Secondo l Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2010 vi ‟erano circa 36.5 milioni di persone nel mondo affette da demenza ed è prevedibile un raddoppio ogni 20 anni circa: si stima quindi che la prevalenza raggiunga circa 65,5 milioni nel 2030 e 115,4 milioni nel 2050 [WHO, 2012].

Con riferimento alla situazione italiana, si conferma l’impatto registrato a livello globale ed europeo. L’ultima indagine AIMA/Censis condotta in Italia nel 2006, anno in cui secondo le stime più recenti i malati di Alzheimer erano circa 520.000, ha permesso di calcolare un costo annuo per paziente pari a circa € 60.000, dato dalla somma dei costi diretti per acquisti di prestazioni e servizi e costi indiretti (ore di assistenza e sorveglianza monetizzati) [Spadin, 2007].

I costi diretti, pari a circa 15.000 Euro, sono risultati incidere sul totale per il 25%, ed essere sostenuti prevalentemente dalla famiglia (per una quota di oltre il 71%). La componente dei costi indiretti è risultata legata per la quasi totalità all”assistenza prestata dai caregiver.

Nel rapporto “Dementia: A Public Health Priority”, l’Organizzazione Mondiale della Sanità indica le demenze come una priorità per la sanità pubblica nei prossimi decenni.

L’Organizzazione raccomanda di: promuovere a livello globale una società disponibile a prendersi cura delle persone con demenza; considerare, ovunque nel mondo, la demenza come una priorità per le politiche sanitarie e assistenziali di ogni nazione; promuovere la consapevolezza, sia dei professionisti della sanità, sia del pubblico, nei confronti della demenza; investire in sistemi sanitari e sociali per migliorare l’assistenza e i servizi per le persone affette da demenza e per coloro che assistono tali persone

[World Health Organization, 2012].

L’età deve essere considerato il fattore di rischio più importante di malattia.

I problemi socio-assistenziali sono particolarmente rilevanti nei Paesi in cui l’indice di vecchiaia (rapporto percentuale tra popolazione con età superiore a 65 anni e popolazione con età inferiore a 15 anni) è elevato”.

Secondo i dati ISTAT, in Italia vi sono 17 milioni di persone con età superiore a 60 anni (27% della popolazione).

L’indice di vecchiaia colloca l’Italia al secondo posto in Europa (dopo la Germania), con un rapporto di 161 anziani ogni 100 giovani.

Secondo le proiezioni demografiche tale indicatore raggiungerà nel 2051, per l’Italia, 288 anziani ogni 100 giovani [ISTAT, 2014]. In Europa si stima che l’AD rappresenti il 54% di tutte le demenze neurodegenerative con una frequenza del 5% nella popolazione generale di ultra sessantacinquenni.

L’invecchiamento della popolazione è un fenomeno globale che ha avuto un profondo impatto socio-economico e politico nel corso dell’ultimo secolo e che probabilmente avrà effetti importanti anche sulle generazioni future.

OLTRE 15.000 MALATI DI ALZHEIMER -11,5 /1000 POPOLAZIONE GENERALE

IN PROVINCIA DI TERAMO GLI ULTRA-SESSANTACINQUENNI IL 22% DELLA POPOLAZIONE - 168 ANZIANI /100 GIOVANIOLTRE 3.500 MALATI DI ALZHEIMER- 11,5/1000

I dati ISTAT ci dicono che 1.194.330 italiani di età superiore ai 65 anni sono affetti da demenza su un totale di 12.301.537 ultra 65enni (al 1 gennaio 2013, tasso di prevalenza delle demenze stimato 9,71).

L’assistenza al paziente affetto da Demenza nella ASL di Teramo:

UVA presso Centro di Salute Mentale --Teramo (C.da Casalena) UVA Presidio P.O. di Teramo (presso SPDC Teramo) UVA Presidio P.O. di Teramo (presso Neurologia Teramo)

UVA presso Centro di Salute Mentale --Giulianova

UVA presso Centro di Salute Mentale --S.Egidio alla Vibrata

UVA presso Centro di Salute Mentale --Atri

PROGETTO HUB AND SPOCKE

Presso le UVA ,si eseguono :• visita con valutazione multidimensionale• diagnosi della malattia e sua stadiazione• valutazione della comorbidità• valutazione disagio caregiver• impostazione del trattamento farmacologico e follow-up• rilevazione del bisogno sociale• orientamento ai servizi• valutazione dell’autosufficienza con somministrazione di inventari sulle disabilità

funzionali (IADL, ADL)

Viene, quindi, elaborato un programma personalizzato di presa in carico del paziente e della sua famiglia cercando di migliorare la condizione di questi pazienti e dei loro familiari che è spesso inadeguata ad affrontare le diverse problematiche poste quotidianamente dalla malattia.

Il percorso ,attuale,del paziente presso le UVA della ASL di Teramo è il seguente :

presa in carico: avviene a seguito della diagnosi, dopo diversi accertamenti ematochimici e strumentali di "sospetta malattia di Alzheimer". Il paziente con diagnosi positiva inizia un trattamento farmacologico periodicamente monitorato;

primo controllo: programmato dopo circa un mese dall'inizio della terapia ( 4 settimane);

secondo controllo: programmato dopo circa due mesi dall'inizio della terapia ( 8 settimane);

terzo controllo: dopo i primi tre mesi si effettua una visita completa con tests neuropsicologici per valutare gli effetti della terapia sulle funzioni cognitive e sulle attività della vita quotidiana;

controlli successivi: ogni sei mesi. N.B. In caso di trattamento con antipsicotici i controlli avvengono di norma ogni 2 mesi

Per ogni paziente sarà aperta una cartella clinica aggiornata nel corso dei successivi accessi ambulatoriali

Nel caso la persona necessiti di altre forme di assistenza, l’UVA provvedere a dare indicazioni al cittadino per attivare le soluzioni più adeguate (a domicilio, in centro diurno o in un nucleo demenze presso una residenza sanitaria assistenziale), anche indirizzandolo all’UVM.

L’UVA avrà il compito di mantenere un contatto e una interazione continua con il medico di famiglia in modo che sia garantita la continuità delle cure dell'ammalato. Per accedere alla visita presso il Centro è necessario presentare impegnativa redatta dal medico di famiglia in cui si richiede di effettuare la specifica prestazione.

U.V.A. CSM di Teramo-C.da Casalena Dott. Campanella Daniela

Dott. Serroni Nicola

U.V.A. presso Presidio Ospedaliero di Teramo

---Presso Servizio di Psichiatria Dott. Campanella Daniela

Dott. Olivieri Luigi

---Presso Ambulatorio di Neurologia

Dott. Di Blasio Francesco Dott. Di Giuseppe Matteo

U.V.A. presso Presidio di Giulianova

Dott. Lera Antonio Dott Capece Marcello .

U.V.A. presso Presidio di S.Omero

Dott. Riccio Giuseppe

U.V.A. presso Presidio di Atri

Dott. Olivieri Luigi Dott. Campanella Daniela

Con il progredire della malattia di Alzheimer, le risorse familiari si riducono. In questi casi può accadere che la famiglia decida di chiedere un inserimento in RSA ma che la risposta non pervenga nei tempi auspicati. Allo stesso tempo, non sempre i familiari di persone affette da demenze con problemi comportamentali, particolarmente difficili da gestire in ambito domiciliare, chiedono il ricovero in nuclei protetti: alcuni esplicitano la necessità di ricevere informazione e consulenza rispetto alle fasi della malattia e alle strategie da adottare. Sono questi i motivi che nel 2011 hanno indotto la ASL di Teramo a proporre il progetto HUB AND SPOCKE a favore di persone affette da malattia di Alzheimer e dei loro familiari. L'impegno degli operatori del progetto è stato da subito orientato a fornire al caregiver aiuti tecnici e momenti di sollievo, aiutandolo a recuperare spazi personali perduti, e ad offrirgli strumenti per affrontare i problemi comportamentali, tipici della demenza, e quelli assistenziali comuni alle persone gravemente non autosufficienti

Il progetto HUB AND SPOCKE della ASL di TERAMO si ispira a Il progetto HUB AND SPOCKE della ASL di TERAMO si ispira a alcune alcune linee guida:linee guida:

Rete relazionale primaria: il servizio è complementare e non

sostitutivo della solidarietà familiare, ne rinforza il significato, sostenendo le capacità e autonomie esistenti

Condivisione: il servizio riconosce l'utente e la sua famiglia come interlocutori privilegiati nella definizione e realizzazione del progetto di aiuto;

Attenzione ai vincoli: nel programmare l’intervento di aiuto vengono valutate anche le difficoltà e i limiti della famiglia a sostenere il carico assistenziale;

Integrazione: è prevista l'integrazione con gli altri servizi sanitari, sociali e socio-sanitari del territorio .

Il progetto è nato grazie alle ottime capacità organizzative del Dott. Valerio Profeta che ne è il responsabile e la sua operatività è iniziata nel 2011

Obiettivo del presente progetto è quello di ottimizzare i percorsi diagnostici e terapeutici per migliorare la qualità della vita dell’utente affetto da demenza e dei suoi familiari, con la conseguente riduzione del ricorso all’ospedalizzazione o, almeno, un suo allontanamento nel tempo.

A tal fine le azioni sono volte a: ----individuare interventi diagnostici e terapeutici precoci, anche per quanto

concerne la presenza di altre eventuali patologie concomitanti; ----migliorare il quadro sintomatologico funzionale, psicologico e

comportamentale; monitoraggio delle terapie psico-farmacologiche; ----stimolare le capacità sociali (comunicative, relazionali e cognitive). Promuovere nei confronti dei congiunti o altra persona di riferimento interventi

tesi al raggiungimento dei seguenti obiettivi: ----riduzione dello stress e promozione del benessere psico- fisico; ----miglioramento delle relazioni sociali; ----acquisizione di conoscenze sulla malattia e di capacità di gestire il paziente

MODELLO “HUB AND SPOKE” :

Il Piano Sanitario Nazionale prevede la promozione di una rete integrata di servizi sanitari e sociali per l’assistenza ai malati cronici e particolarmente vulnerabili attraverso il miglioramento e la diversificazione delle strutture sanitarie al fine di perseguire il miglioramento della qualità della vita delle persone disabili e dei propri familiari.

Il modello Hub and Spoke della ASL di Teramo esprime un’idea dinamica di rete assistenziale, dei malati che superano la soglia di complessità degli interventi effettuabili a livello periferico.

Il MMG indirizzerà i pazienti nel percorso clinico più appropriato ciò permetterà di usufruire di competenze specialistiche in modo distribuito nei diversi punti della rete stessa.

Il Medico di Medicina Generale (M.M.G.) assicura la segnalazione e l’invio del paziente con sospetta diagnosi di demenza alle strutture di riferimento sanitarie previste dalla normativa convenzionale vigente UVA (Unità Valutative Alzheimer);

Le UVA operano una selezione dei casi di maggiore complessità da seguire , quelli di maggiore complessità vengono gestiti tramite il Progetto Hub and Spocke nel domicilio del paziente sulla base di protocolli e percorsi diagnostici-terapeutici ben definiti.

Gli interventi del Progetto saranno anche volte ad ottimizzare il supporto alle famiglie attraverso figure professionali (assistenti sociali, psicologi) che si faranno carico di rilevare e descrivere il carico soggettivo che grava sui familiari che si prendono cura di persone affette da demenza anche con attivazione di sportelli di counseling.

Attivazione di corsi di formazione specifici per le figure professionali afferenti al progetto che mirerà non solo a trasmettere informazioni adeguate, ma anche, e soprattutto, a modificare atteggiamenti e comportamenti relazionali nonché a fornire gli elementi per guardare al malato in termini positivi e per interagire con lui in modo adeguato.

Tutto il percorso clinico-assistenziale sarà garantito dal Care Manager (nel nostro caso un infermiere professionale) in collaborazione col MMG e la famiglia . Il programma terapeutico-assistenziale deve essere individualizzato e periodicamente valutato da:

1) valutazione psichiatrica, geriatrica psicologica, neurologica, con programmazione delle attività sanitarie, controllo periodico e gestione dei problemi cognitivi, comportamentali, funzionali e delle patologie intercorrenti;

2) nursing orientato al mantenimento e stimolazione delle capacità cognitive residue

Dopo la prima visita viene quindi elaborato un Piano Assistenziale Individualizzato (PAI), frutto dell'integrazione delle diverse competenze e responsabilità delle figure professionali coinvolte, talvolta con la partecipazione di figure sanitarie appartenenti al servizio di medicina generale o a altri servizi specialistici. Il PAI contiene gli obiettivi specifici da raggiungere, la tipologia e la quantità delle prestazioni da erogare, i tempi e le modalità di verifica.

L’intervento viene necessariamente accompagnato da un supporto formativo, condotto dagli stessi operatori che fanno parte dell’équipe, per i familiari e altri eventuali caregivers, in quanto ogni intervento assistenziale condotto su un paziente affetto da demenza ha come requisito essenziale e irrinunciabile la continuità assistenziale svolta da dette figure. Periodicamente vengono effettuate la valutazione delle capacità residue dell’utente attraverso un’apposita scheda, la verifica/adeguamento del progetto. Nell’ambito dell’attività del progetto sono previste riunioni mensili da parte dell’équipe multidisciplinare .

SVOLGIMENTO DEL PROGETTO   Nell’anno 2011 le azioni intraprese sono state le seguenti: individuazione all’interno dell’azienda dei centri di eccellenza Hub e dei centri

periferici Spoke; ricognizione dei pazienti affetti da demenza sul territorio interessato; costituzione dei “gruppo di lavoro”, individuazione dei ruoli, delle funzioni e

gerarchie delle responsabilità per l’attuazione del progetto   CREAZIONE GRUPPO DI LAVORO 28/11/2011   L’inizio dell’attività clinica è avvenuta il 16/02/2012 e nel primo anno ha interessato

il territorio afferente ai Presidi Ospedalieri di Teramo (attività ambulatoriale e domiciliare ) e Atri (attività ambulatoriale) . Il Progetto Hub and Spocke ha permesso la riapertura dell’UVA di Atri (chiuso per oltre un anno per mancanza di personale da poter dedicare a tale servizio).

Durante il 2012 sono stati realizzati 5 corsi di informazione e formazione. Dal 2013 il progetto ha interessato tutto il territorio della ASL di Teramo . Nel secondo semestre del 2014 è stato realizzato un evento formativo per gli

operatori,familiari e badanti

  

RISULTATI

Il tasso di ricovero per la malattia di Alzheimer ha mostrato una riduzione netta (-33,6% a livello) a livello regionale tra il 2005 e il 2013 e a addirittura del -36% nella ASL di Teramo tra il 2011 e il 2013 (periodo di attivazione del Progetto Hub and Spocke) con azzeramento sempre nello periodo nella stessa ASL della mobilità passiva per ricoveri per detta patologia. Da una rilevazione interna si è inoltre osservato che si sono quasi azzerati gli accessi di pazienti affetti da demenza presso il pronto soccorso soprattutto durante la notte e i festivi, questo sicuramente grazie al Progetto e ai Case Manager dello stesso

Gli elementi positivi del progetto HUB AND SPOCKE riscontrati in termini di efficacia e vantaggi sono stati :

riduzione del numero di ospedalizzazioni -come evidenziato anche dal Report 2013-della ASR Abruzzo

riduzione delle conseguenze della sindrome da immobilizzazione, sostegno alla continuità delle cure, riduzione dello stress del caregiver,- come evidenziato dalla netta riduzione dei valori della CBI riduzione delle anomalie del comportamento in pazienti affetti da demenza grave come evidenziato

dalla netta riduzione dei valori della NPI riduzione della somministrazione di farmaci neurolettici in pazienti sottoposti a terapie alternative

(bambolo terapia) I risultati ottenuti forniscono il supporto per le ipotesi che, dopo l'introduzione di bambole, gli utenti hanno mostrato un aumento dei comportamenti positivi e una diminuzione dei comportamenti negativi e episodi di aggressività rispetto a prima sono state introdotte le bambole.

aumento del grado di coinvolgimento del caregiver nell’assistenza, procrastinazione dell’inserimento in RSA riduzione negli anni sino all’annullamento dei ricoveri in struttura fuori regione con azzeramento della mobilità passiva extraregionale- come evidenziato anche dal Report 2013-della

ASR Abruzzo

Strutturazione di un sostegno psicologico per i Caregiver anche tramite gruppi di auto-aiuto Apertura di uno e più Centri Diurni per Demenze Progettazione e realizzazione di incontri di formazione e sostegno rivolti ai familiari dei

malati di Alzheimer.,ma aperti a chiunque abbia interesse ad approfondire le questioni specificamente proposte dai diversi esperti che danno indicazioni sugli aspetti clinici, psicologici, pratici e giuridici della malattia di alzheimer.

Realizzazione di interventi assistenziali qualificati e riabilitanti, effettuati direttamente al domicilio anche tramite l’istituzione di un Assistenza Domiciliare per pazienti affetti da patologia di Alzheimer (ADA) le cui prestazioni potrebbero essere erogate in base ad un Piano di Assistenza Individuale (in fase di realizzazione tramite progetto)

Apertura di RSA specifica per pazienti affetti da demenza (previsto dalla ASL) Attivazione di Gruppi di riabilitazione cognitiva: svolta in regime ambulatoriale, per piccoli

gruppi (4-6 pazienti) omogenei per gravità di malattia valutazione psicometrica di controllo per verifica di efficacia.

Gruppi di auto aiuto per familiari – con lo scopo di favorire il confronto e la trasmissione di esperienze tra persone che condividono la difficoltà della vita quotidiana, supportati dalla presenza di due psicologhe formate alla scuola di psicoterapia familiare.

Proposte ricreative ed occupazionali rivolte ai malati con i loro accompagnatori, per trascorrere un pomeriggio in piacevole compagnia con le attività sono guidate da esperte educatrici.

“Per migliorare il problema necessita un percorso per la presa in carico del paziente, con una sinergia tra medici di base, specialisti, operatori sanitari, sociali e psicologi.

Va migliorata soprattutto la diagnosi precoce in mancanza della quale il malato arriva da noi già in uno stato di forte compromissione delle funzioni cognitive”.

C’è una strada da seguire per ridurre i rischi. “Lo sviluppo di demenza non è il destino ineludibile di chi invecchia”, e con poche, semplici regole, suggerite dall’Alzheimer Society, si mantiene in forma il proprio cervello:

a) tenersi sempre in movimento con una sana e regolare attività fisica; b)seguire la dieta Mediterranea, mangiando frutta, verdura, pesce e

cereali, evitando gli abusi; c) allenare il cervello con nuovi hobby o piccole sfide quotidiane come

imparare una nuova lingua; d) controllare i fattori di rischio cardiovascolare, dal diabete

all’ipertensione, dal fumo all’obesità, dal colesterolo alla sedentarietà”

In attesa che ……… si possano realizzare i progetti noi nel frattempo ci stiamo formando, aggiornando e stiamo programmando collaborazioni (alcune già in via di definizione o iniziate da tempo ) con Università Italiane e straniere, Associazioni Scientifiche e di Familiari .

……abbiamo inoltre cercato di dare il nostro piccolo contributo alla ricerca ……….e le seguenti sono una parte delle pubblicazioni scientifiche delle UVA della ASL Teramo negli ultimi anni…

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Increase in Mortality Rate in Patients With Dementia Treated With Atypical Antipsychotics: a Cohort Study in Outpatients in Central Italy.MONICA PIERSANTI 1, DOMENICO DE BERARDIS 2-3, MAURIZIO TURCHETTI 1, PAOLA EVANGELISTA 1, PAOLA COSTANTINI 1, ANTONIO ORSINI 1, NICOLA SERRONI 2, STEFANO MARINI 2-3, FRANCESCO SAVERIO MOSCHETTA 2, MONICA MAZZA 4, FRANCESCA PACITTI 4, MICHELE FORNARO 5, ALESSANDRO VALCHERA 6, FELICE IASEVOLI 7, GIAMPAOLO PERNA 8, GIOVANNI MARTINOTTI 3, MASSIMO DI GIANNANTONIO 3.

International Journal of Alzheimer’s Disease, under revision

Il ruolo delle donne caregiver nell’assistenza del paziente affetto da Alzheimer (risultati preliminari di una indagine)Olivieri Luigi ,Serroni Nicola, Serroni Luca,Campanella Daniela,De Berardis Domenico,Serroni Alessandra ,Pizzorno Anna Maria

* Dipartimento di Salute Mentale, Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura, Ospedale Civile “G. Mazzini”, Azienda Sanitaria Locale, Teramo ** Dipartimento di Salute Mentale” -Centro Alzheimer ASL Teramo

The family burden (Caregiver Burden Inventory assessed) values correlated with MMSE in patients with dementia of Alzheimer type (results of a survey)Olivieri Luigi, Serroni Nicola , Serroni Luca , D'Agostino Alessandra, Campanella Daniela , De Berardis Domenico , Serroni Alessandra, Pizzorno Anna Maria , Acciavatti Tiziano , Alessandro Carano, Moschetta Francesco Saverio , Di Iorio Giuseppe, Massimo Di Giannantonio.* Department of Mental Health Services, Psychiatric Diagnosis and Treatment, Hospital "G. Mazzini, "Local Health, Teramo ** Department of Neuroscience and Imaging, Department of Psychiatry, University" G. D'Annunzio, "Chieti*** Department of Mental Health "Center-Alzheimer ASL Teramo

18 L’ASSISTENZA AL PAZIENTE AFFETTO DA DEMENZA NELLA ASL DI TERAMOLuigi Olivieri, Simone Serroni, Luca Serroni, Daniela Campanella, Alessandra Serroni, Domenico De Berardis, Ida Potena, Ida De Lauretis, Nicola Serroni33 IL RUOLO DEL CASE MANAGER NELLA GESTIONE DEL PAZIENTE AFFETTO DA DEMENZA NELLA ASL DI TERAMOLuigi Olivieri, Marco De Febis, Simone Serroni, Sonia Di Giuseppe, Luca Serroni, Daniela Campanella, Domenico De Berardis, Alessandra Serroni, Domenico Di Nicola, Ida Potena, Ida De Lauretis, Nicola Serroni43 LE DIFFERENZE DELLA SINTOMATOLOGIA DEPRESSIVA,ANSIOSA,BURDEN E FUNZIONAMENTO GENERALE IN CAREGIVER FAMILIARE E BADANTE DI PAZIENTI AFFETTI DA DEMENZALuigi Olivieri, Luca Serroni, Daniela Campanella, Simone Serroni, Nicola Serroni, Sonia Di Giuseppe, Marco De Febis, Alessandra Serroni51 LA COOPERAZIONE TRA BADANTI E CAREGIVER FAMILIARI DI PAZIENTI CON DEMENZALuigi Olivieri, Simone Serroni, Luca Serroni, Daniela Campanella, Nicola Serroni, Alessandra Serroni, Domenico De Berardis, Marco De Febis, Sonia Di Giuseppe, Anna Ceci57 TRATTAMENTO DEI BPSD: È OPPORTUNO L’IMPIEGO DEGLI ANTIPSICOTICI ATIPICI?Luigi Olivieri, Simone Serroni, Daniela Campanella, Sonia Di Giuseppe, Marco De Febis, Luca Serroni, Alessandra Serroni, Anna Ceci, Nicola Serroni58 DISTURBI DELL’UMORE NEI CAREGIVER DI PAZIENTI AFFETTI DA DEMENZA (RISULTATI DI UNA INDAGINE NELL’AMBITO DEL PROGETTO HUB AND SPOCKE DELLA ASL NEL 2015)Luigi Olivieri, Simone Serroni, Daniela Campanella, Domenico De Berardis, Anna Ceci, Luca Serroni, Alessandra Serroni,Marco De Febis, Sonia Di Giuseppe, Nicola Serroni59 IL COMPORTAMENTO DEL PAZIENTE AFFETTO DA DEMENZA E LO STRESS DEL CAREGIVER (RISULTATI PRELIMINARI DI UNA INDAGINE NELLA ASL DI TERAMO NEL 2015)Luigi Olivieri, Simone Serroni, Daniela Campanella, Luca Serroni, Alessandra Serroni, Sonia Di Giuseppe, Marco De Febis, Anna Ceci, Nicola Serroni

RINGRAZIO ANCHE A NOME DEI PAZIENTI :

I Vertici aziendali per la fiducia accordatami e la collaborazione nella gestione

Il Dottor Profeta per la realizzazione del progetto“HUB AND SPOKE”

I miei validissimi colleghi: Dott. Riccio Giuseppe, Dott.Lera Antonio, Dott.Capece Marcello,Dott.

Di Blasio Francesco,Dott.Di Giuseppe Matteo, Dott. Assetta Maurizio, Dott.Olivieri Luigi,Dott.ssa

Campanella Daniela,e scusatemi se….. dimentico …..qualcuno

Le psicologhe e tutte le altre tirocinanti e volontarie …delle quali …..non conosco …non ricordo

il nome …e quelle che collaborano nelle UVA periferiche e nel Progetto Hub and Spocke

I validissimi collaboratori infermieri e …..tutti quelli che collaborano nelle UVA periferiche

Un grandissimo ringraziamento ai componenti della mia equipe del progetto ( Luigi,Daniela,Anna,Sonia ,Marco ,Gabriele ,ecc… )con i quali ho iniziato a

condividere parte delle mie giornate e con le quali ho avuto la conferma di come si possa

lavorare al meglio con poche risorse quando l’unico obiettivo è il bene del paziente.

Un dovuto doppio ringraziamento agli infermieri del Progetto che svolgono il ruolo di Case

Manager ( Marco De Febis,Sonia Di Giuseppe e Flammini Anna) infatti solo grazie la loro

collaborazione il progetto è diventato funzionale

Un abbraccio e un grazie di cuore al Dott. Luigi Olivieri ,il cui impegno e professionalità ha

permesso la riattivazione e prosecuzione dell’UVA di Atri e che continua anche a dare il suo contributo presso

l’UVA-SPDC di Teramo e sul territorio come psichiatra e neurologo.

Un ringraziamento va anche ad Anna Ceci la super-coordinatrice del progetto “Hub and

Spocke”

e…………..