IL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E IMPRESE … · Salov - azienda italia-na leader nel settore...

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• Anno 21 - Numero 257 - € 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 29 Ottobre 2012 DI MARINO LONGONI [email protected] D opo una tregua normativa durata sei anni, la deducibilità fiscale delle auto viene dimezzata attraverso un’ope- razione il cui unico scopo è quello di fare gettito: le percentuali di deducibilità fi- scale delle auto aziendali scenderanno, infatti, dal 1° gennaio 2013, dall’attuale 40 al 27,50%. Ridotta dal 90 al 70% an- che la deducibilità dei veicoli concessi in uso promiscuo ai dipendenti per la maggior parte del periodo d’imposta. Come se non bastasse anche il di- segno di legge di stabilità, che sta ini- ziando ora il suo percorso parlamentare, prevede un ulteriore abbattimento della deducibilità delle auto utilizzate da im- prese e professionisti dal 27,5 al 20%. Questi inasprimenti fiscali, contenu- ti nella riforma del mercato del lavoro (Legge n. 92/2012) in spregio delle di- sposizioni contenute nello Statuto del contribuente, sono destinati a impat- tare negativamente sull’utilizzo delle auto aziendali per almeno due ordini di motivi. Il primo di essi è ovviamen- te costituito dal minor appeal fiscale dell’utilizzo delle auto aziendali che obbligherà molte imprese a rivedere le attuali politiche di gestione del loro parco auto. Diventerà più conveniente in molti casi utilizzare, anche per scopi aziendali, l’auto privata, facendosi poi rimborsare i costi. Il secondo è invece di ordine prettamente amministra- tivo ed è direttamente riconducibile alle problematiche gestionali che, ine- vitabilmente, tali modifiche normative comporteranno. Fino a oggi infatti la parità di trattamento fiscale fra impo- ste dirette e Iva delle auto aziendali aveva risolto molte delle problemati- che del passato che torneranno invece a riproporsi dal 1° gennaio prossimo. Le nuove limitazioni al regime di de- ducibilità delle auto aziendali creano delle ingiustizie nella maggior parte dei casi (l’auto aziendale, di solito, si usa 5 giorni per lavoro e 2 giorni per uso personale, non viceversa) ma non serviranno nemmeno a combat- tere l’evasione e l’elusione, perché gli stessi trucchetti che si potevano fare con l’auto aziendale sono possibili con l’auto personale. Il giro di vite, però, finirà certamente per incidere, nega- tivamente, su un settore che sta mo- strando evidenti segnali di difficoltà con cali a doppia cifra del numero di vetture immatricolate in Italia su base annua. Come si possa innescare la ripresa con provvedimenti del genere non è dato di capire ai comuni mortali. © Riproduzione riservata • NELL’INSERTO: FINANZIAMENTI ALLE PMI, LE OPPORTUNITÀ DEI BANDI UE E REGIONALI • www.italiaoggi.it Sette IL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E IMPRESE Addio alle auto aziendali Il drastico taglio alla deducibilità fiscale costringerà le imprese a cambiare strategia: quasi sempre conviene usare l’auto personale * con guida «La riforma del fallimento» a € 7,80 in più; con guida «Il Mio Lavoro» a € 2,00 in più; con guida «Avvocati senza tariffa. Guida ai nuovi compensi» a € 7,90 in più; con guida «Credito Oggi» a € 6,00 in più; con guida «Consulenza ed educazione inanziaria di qualità » a € 5,00 in più; con guida «I miei risparmi» a € 2,00 in più; con guida «Auto e isco» a € 6,00 in più I N E VIDENZA * * * Caos mediazione - Tra i 500 e i 600 milioni di euro. Sono gli investimenti effet- tuati nella mediazione ob- bligatoria. Cancellata dalla Corte costituzionale Ventura-Ciccia da pag. 7 Fisco - Iva po- co generosa e crisi economi- ca porteranno a un giro di vite sulle spese di rappresentan- za. Anche a Natale Ricca da pag. 10 Impresa - P.a. assimilata al- le aziende dal punto di vista dei versamenti contributivi. Al via dall’1 novembre una sezione ad hoc di Uniemens De Lellis a pag. 14 Il Codice della stra- da - Da gennaio 2013i verbali per le violazioni del Codice della stra- da viaggeranno via web. Senza oneri di spedizione Manzelli-Santi a pag. 17 Documenti - La senten- za della Cassazione sulla mancata produzione di do- cumenti www.italiaoggi.it/docio7 Il C d 2 l C d web La crisi frena i compensi negli studi legali d’affari A confronto Italia-estero da pag. 29 Scarse risorse e poca strategia Solo il settore privato tiene sul fronte occupazionale da pag. 49 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

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• Anno 21 - Numero 257 - € 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 29 Ottobre 2012 •

DI MARINO LONGONI

[email protected]

Dopo una tregua normativa durata sei anni, la deducibilità fi scale delle

auto viene dimezzata attraverso un’ope-razione il cui unico scopo è quello di fare gettito: le percentuali di deducibilità fi -scale delle auto aziendali scenderanno, infatti, dal 1° gennaio 2013, dall’attuale 40 al 27,50%. Ridotta dal 90 al 70% an-che la deducibilità dei veicoli concessi in uso promiscuo ai dipendenti per la maggior parte del periodo d’imposta.

Come se non bastasse anche il di-segno di legge di stabilità, che sta ini-ziando ora il suo percorso parlamentare, prevede un ulteriore abbattimento della deducibilità delle auto utilizzate da im-prese e professionisti dal 27,5 al 20%.

Questi inasprimenti fi scali, contenu-ti nella riforma del mercato del lavoro (Legge n. 92/2012) in spregio delle di-sposizioni contenute nello Statuto del contribuente, sono destinati a impat-tare negativamente sull’utilizzo delle auto aziendali per almeno due ordini di motivi. Il primo di essi è ovviamen-te costituito dal minor appeal fi scale dell’utilizzo delle auto aziendali che obbligherà molte imprese a rivedere le attuali politiche di gestione del loro parco auto. Diventerà più conveniente in molti casi utilizzare, anche per scopi aziendali, l’auto privata, facendosi poi rimborsare i costi. Il secondo è invece di ordine prettamente amministra-tivo ed è direttamente riconducibile alle problematiche gestionali che, ine-vitabilmente, tali modifi che normative comporteranno. Fino a oggi infatti la parità di trattamento fi scale fra impo-ste dirette e Iva delle auto aziendali aveva risolto molte delle problemati-che del passato che torneranno invece a riproporsi dal 1° gennaio prossimo.

Le nuove limitazioni al regime di de-ducibilità delle auto aziendali creano delle ingiustizie nella maggior parte dei casi (l’auto aziendale, di solito, si usa 5 giorni per lavoro e 2 giorni per uso personale, non viceversa) ma non serviranno nemmeno a combat-tere l’evasione e l’elusione, perché gli stessi trucchetti che si potevano fare con l’auto aziendale sono possibili con l’auto personale. Il giro di vite, però, fi nirà certamente per incidere, nega-tivamente, su un settore che sta mo-strando evidenti segnali di diffi coltà con cali a doppia cifra del numero di vetture immatricolate in Italia su base annua.

Come si possa innescare la ripresa con provvedimenti del genere non è dato di capire ai comuni mortali.

© Riproduzione riservata

• NELL’INSERTO: FINANZIAMENTI ALLE PMI, LE OPPORTUNITÀ DEI BANDI UE E REGIONALI •

www.italiaoggi.it

SetteIL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E IMPRESE

Addio alle auto aziendaliIl drastico taglio alla deducibilità fiscale costringerà le imprese

a cambiare strategia: quasi sempre conviene usare l’auto personale

* con guida «La riforma del fallimento» a € 7,80 in più; con guida «Il Mio Lavoro» a € 2,00 in più; con guida «Avvocati senza tariffa. Guida ai nuovi compensi» a € 7,90 in più; con guida «Credito Oggi» a € 6,00 in più; con guida «Consulenza ed educazione i nanziaria di qualità » a € 5,00 in più; con guida «I miei risparmi» a € 2,00 in più; con guida «Auto e i sco» a € 6,00 in più

IN EVIDENZA* * *

Caos mediazione - Tra i 500 e i 600 milioni di euro. Sono gli investimenti effet-tuati nella mediazione ob-bligatoria. Cancellata dalla Corte costituzionale

Ventura-Ciccia da pag. 7

Fisco - Iva po-co generosa e crisi economi-ca porteranno a un giro di vite

sulle spese di rappresentan-za. Anche a Natale

Ricca da pag. 10

Impresa - P.a. assimilata al-le aziende dal punto di vista dei versamenti contributivi. Al via dall’1 novembre una sezione ad hoc di Uniemens

De Lellis a pag. 14

Il Codice della stra-da - Da gennaio 2013i verbali per le violazioni del Codice della stra-

da viaggeranno via web. Senza oneri di

spedizione

Manzelli-Santi a pag. 17

Documenti - La senten-za della Cassazione sulla mancata produzione di do-cumenti

www.italiaoggi.it/docio7

Il Cd2lC

dweb

La crisi frena i compensi negli studi legali d’affari A confronto Italia-estero

da pag. 29

Scarse risorse e poca strategiaSolo il settore privato tienesul fronte occupazionale

da pag. 49

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2 Lunedì 29 Ottobre 2012 ITALIAOGGI SETTE PREVIEW

AVVOCATIOGGI* * *

IOLAVORO* * *

Massimo Colli nuovo direttore generale della Liuc

Cambio della guardia ai vertici della Liuc - Univer-sità Cattaneo: il direttore generale Pierluigi Riva, che ha ricoperto questo ruolo dal 1998, passa il testimo-ne a Massimo Colli, attuale responsabile dell’area am-ministrativa dell’università. Massimo Colli, originario di Borgomanero, 46 anni, lau-reato in economia aziendale e iscritto all’ordine dei dot-tori commercialisti ed esperti contabili di Novara, è entrato a far parte dello staff Liuc nel 1992, seguendo quindi fin dall’inizio la crescita dell’università e la sua progressiva affermazione nel pano-rama nazionale.

Massimo Canovi vice president South Europe di MoneyGram international

Massimo Canovi è stato nominato vice president Southern Europe di Money-Gram international. Già responsabile per l’area Italia, Grecia, Cipro e Balcani, Canovi gestirà le attività di MoneyGram anche in Spagna, Portogallo, Capo Ver-de, Romania e Bulgaria e coordinerà i canali e strutture di vendita e sup-porto al business presenti negli uffi ci di Roma, Madrid, Lisbona, Atene, Bu-carest e Istanbul. Canovi, 47 anni, ha iniziato la sua carriera in Touche Ross (1989) per proseguire in Bain & Com-pany (1990-1997). Nel 1998 è passato in Banca Fideuram per occuparsi della pianifi cazione e del controllo di gestio-ne (1998-2000) in seguito ha avuto una esperienza come client partner in Korn Ferry (2000-2005) e poi come partner in

Zero9 Group. Nel 2007 è entrato in MoneyGram e si è occupato della gestio-ne dei mercati territoriali oltre che dello sviluppo della partnership con Poste Italiane.

Massimo Saracchi ad del gruppo Salov

Massimo Saracchi è il nuovo amministrato-re delegato del gruppo Salov - azienda italia-

na leader nel settore oleario grazie ai propri marchi Sagra e Filippo Berio. 54 anni, laurea in economia alla Luiss di Roma, Saracchi è stato precedentemen-te amministratore delegato del gruppo Marcolin, uno dei leader globali nel set-tore della occhialeria di lusso. In prece-denza Saracchi era stato ad e direttore generale di Unopiù, azienda leader per l’arredo degli esterni e per oltre 21 anni in Procter & Gamble dove ha iniziato la carriera nell’area marketing fi no a diventarne vicepresidente con incari-chi di vertice in Europa in vari settori dell’azienda.

PROFESSIONI IN MOVIMENTO

Dalla ricerca ■ non arriva lavoro

Scarse risorse e mancanza di strategia. Il risultato è che solo nel privato di crea occupazione

alle pagg. 44 e 45

Arriva il Nobel ■ per i sindaci

Parte un nuovo corso di formazio-ne per preparare i futuri ammini-stratori degli enti locali

a pag. 46

Un filo diretto ■ tra banca e azienda

Al relationship manager il com-pito di gestire i rapporti degli istituti con i migliori clienti

a pag. 47

Il lavoretto estivo ■ dà più appeal al cv

Camerieri, commessi, cassieri. I giovani d’estate arrotondano e arricchiscono il curriculum

a pag. 48

Oltre novecento ■ opportunità di lavoro

Ernst & Young seleziona 900 professionisti. Quindici consu-lenti per Porsche consulting Ita-lia. RyanAir cerca cabin crew

a pag. 49

Avvocati d’affari, ■ la crisi frena i bonus

Secondo uno studio condotto da Finance Hunters sulle retri-buzioni dei legali, gli studi avreb-bero tirato il freno in particolare sui bonus

alle pagg. I, II e III

Tesco law, nell’Uk ■ è scoppiata la guerra

Il network legale di Quality Soli-citors ha iniziato una campagna pubblicitaria che punta a scredi-tare la qualità dei servizi offerti dai supermarket legali

a pag. IV

Il penalista è ■ un artista del diritto

Salvatore Pino, partner dello studio Gulotta Varischi Pino, rac-conta la sua carriera di esperto di contenzioso penale legato al mondo dell’informazione

a pag. V

Occhio alle recensioni ■ online degli hotel

Sì è aperta la guerra a chi utilizza la rete per dileggiare gli esercenti di alberghi e ristoranti. Gli esperti di IT spiegano i proi li giuridici dell’uso distorto dei social network

a pag. VI

P OFES IONI N MO MEN OPRO SSI I IN OVI NTO

Simmons & Simmons vince al Tar Lazio con Medmar spa

Simmons & Simmons, con Flora San-taniello, ha assistito con successo la so-cietà Medmar spa, società a suo tempo

attiva nel settore dei servizi di agen-zia marittima, nel procedimento di-nanzi al Tar Lazio contro l ’Autorità garante della con-correnza e del mer-cato. Con dispositivo pubblicato il 23 ot-tobre 2012, infatti, comunica lo studio, la prima sezione del

Tar Lazio ha annullato la decisione con la quale l’Agcm, all’esito di un procedi-mento istruttorio avente per oggetto una presunta intesa riguardante la fi ssazio-ne dei corrispettivi dei servizi agenzia-li, aveva infl itto multe complessive per oltre quattro milioni di euro a una serie di imprese, fra le quali Medmar spa, per violazione dell’art. 101 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea. Il procedimento era stato avviato a segui-to della proposizione di una domanda di clemenza da parte della società Maersk, poi seguita dalla società Hapag Lloyd. Nel procedimento lo studio, con Filippo Fioretti ed Ernesto Pignataro, aveva altresì prestato assistenza alla società Thos.Carr srl (che aveva poi deciso di non presentare ricorso amministrati-vo) e, con Santaniello, era riuscito a far estromettere la società Medmar Tramp srl per essere la stessa estranea al mer-cato rilevante.

Negri-Clementi a i anco di Bertanie i gli nello sviluppo del patrimonio

La Famiglia Bertani è stata assistita da An-napaola Negri-Clementi e da Carlo Peri-ti, rispettivamente partner e senior associate di Negri-Clementi studio legale associa-to, relativamente all’operazione di acquisizione da parte Angelini della partecipazione di maggioranza delle società Tenuta No-vare di Valpolicella srl e Bertani Hol-ding spa. Angelini e Gaetano Bertani e i fi gli Giovanni e Guglielmo hanno portato a termine un’operazione di scissione non proporzionale della Società Te-nuta Novare di Valpolicella srl a favore della neo costituita Agricola Gaetano Bertani e fi gli srl e di cessione a favore di Tenimenti Angeli-ni spa del pacchetto azionario di minoranza detenuta dai Signori Bertani nel capitale so-ciale di Bertani Holding spa, di cui Tenimenti Angelini spa già detiene la maggioranza (a seguito del passaggio di circa il 70% delle quote avvenuto a dicembre 2011).

Antonio Coletti a capo del Corporate di Latham & Watkins in Italia

Antonio Coletti è stato nominato Corpo-rate Department Chair per gli uffi ci italiani di Latham & Watkins. Coletti succede a Maria Cristina Storchi, che ha ricoperto tale incarico sin dall’apertura della practice nel 2008. Il passaggio di consegne si inserisce

nel normale avvicendamento nelle cariche gestionali che Latham & Watkins pratica al fi ne di consentire a un ampio numero di pro-fessionisti di contribuire all’organizzazione e alla gestione dello studio. Dal suo ingresso in Latham & Watkins nel 2009, Coletti ha

lavorato in complesse operazioni di capital markets per il mercato italiano e interna-zionale.

Rodl & partner, Dla Piper e Pavia e Ansaldo nel fotovoltaico

Unicredit Leasing Finance GmbH ha fi -nanziato la costruzione di un impianto fotovoltaico sito in provincia di Taranto avente una potenza pari a 6,5 mw. L’im-pianto è di proprietà di un fondo gestito da Kgal GmbH & co Kg ed è stato realizzato da a+f GmbH, società appartenente al gruppo tedesco Gildemeister Ag. Nell’operazione,

del valore di 19,2 milioni di euro, Unicredit Leasing Finance è stata assistita dal team energy dello studio Rödl&partner di Pa-dova, guidato dal partner Svenja Bartels coadiuvata da Marianne Trovato. Jürgen Siegl e Benedikt Huesmann che hanno cu-rato gli aspetti relativi alle garanzie e al con-tratto di fi nanziamento. Kgal è stata assistita dal team di Dla Piper coordinato da Daniel Ladeur con l’ausilio di Barbara Donato per gli aspetti corporate e da Matteo Falcione e Mileto Giuliani per gli aspetti regolamen-tari. Le società del gruppo Gildemeister Ag sono state assistite dallo studio legale Pavia e Ansaldo in tutte le fasi di realizzazione e cessione del progetto, dal team coordinato da Michele Cicchetti e Luca Cuomo con la collaborazione di Guglielmo Fabbricatore per gli aspetti regolamentari.

Gabriele Ventura

«Continua ciò che hai cominciato e forse arriverai alla cima. O, almeno, arriverai in alto a un punto che tu solo comprenderai non essere la cima», consigliava Lucio Anneo Seneca, la-sciando intendere che la perseveranza smussa gli angoli aguzzi d’ogni monta-gna. È lo spirito che pervade Maurizio Leo, presidente della commissione per l’Anagrafe tributaria, che si oppone alle intemperie (politiche) che impe-discono l’ascesa della sua proposta di legge cardine: quella sul contrasto dell’elusione fi scale e dell’abuso del diritto depositata nel 2009. Innumere-voli i tentativi d’assalto del deputato pidiellino per fissarla nella «roccia normativa»: a gennaio la difese in Aula chiedendo con una mozione al gover-no di distinguere «i comportamenti dei contribuenti volti ad aggirare obbli-ghi o divieti posti dall’ordinamento tributario da quelli che confi gurano un legittimo risparmio d’imposta». A luglio, entrata la Pdl nella delega fi -scale, cercò di «scavalcarla» infi lan-dola nel decreto sviluppo, ma i suoi

emendamenti rimasero lettera morta (o carta straccia). Nel frattempo, ha trovato un «alleato»: la storica senten-za Dolce & Gabbana (gli stilisti era-no alla sbarra per evasione), laddove la Cassazione ha sancito che quando le operazioni societarie comportano un’infedeltà dichiarativa e realizzano un comportamento elusivo, questo non può considerarsi a priori penalmente irrilevante. Pronunciamento che rin-vigorisce la tenacia del parlamentare romano, che lo cita spesso nei convegni, pregustando la «vittoria». E, in effetti, la norma sull’abuso del diritto è salita ad alta quota superando (nella delega) l’impegnativa prova del voto di Monte-citorio. All’orizzonte si staglia, però, la parete liscia di palazzo Madama che il testo dovrebbe scalare prima della fi ne della legislatura, senza fi nire alle spalle di «avversari temibili» come la legge elettorale. Ma Leo non la teme. Sicuro, come il grande alpinista Wal-ter Bonatti, che «la montagna più alta rimane dentro di noi».

Moustique

Leo e la scalata all’abuso di diritto

AnnapaolaNegri-Clementi

Flora Santaniello

Massimo Colli

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4 Lunedì 29 Ottobre 2012 ADDIO ALLE AUTO AZIENDALI

Gli effetti delle ultime manovre: abbattimento al 20% delle percentuali di deduzione costi

Convenienza fiscale, l’auto privata supera la flotta aziendale

Pagine a cura DI NORBERTO VILLA

Meglio l’auto privata che quella azien-dale. Il continuo abbattimento delle

percentuali di deduzioni dei costi auto rischia l’effetto boo-merang. Introdotte per fronteg-giare la pratica, a cui a volte si è assistito, di utilizzo privato dei beni aziendali, l’evolversi delle norme in tema di deducibilità di tali costi rischia di penalizzare oltre modo chi non ha mai fatto uso di tali pratiche.

Le regole in tema di deduci-bilità sono contenute nell’art. 164 del Tuir. Erano già regole stringenti, ma ora rischiano di diventarlo in modo eccessivo. L’art. 164 del Tuir distingue in tre categorie i mezzi di tra-sporto:

• la prima individuata dalla lettera a) che è quella che dà diritto alla integrale deduzione dei costi;

• la seconda individuata dal-la lettera b) che dà diritto alla deduzione parziale dei costi;

• la terza individuata dalla lettera b-bis) che dà diritto a una deduzione dei costi vincola-ta alla imposizione, per pari im-porto, in capo a soggetti diversi (trattasi dell’ipotesi dell’asse-gnazione in uso promiscuo ai dipendenti).

Sulle categoria di mezzi identifi cati dalle lettere b) e b-bis) intervengono le novità. In primis quella contenuta nella riforma Fornero del mondo del lavoro (legge 92/2012) che agi-sce su due fronti dal 21 gennaio 2013:

• per i mezzi per cui l’art. 164 prevede la deducibilità limitata del 40% si scenderà al 27,5%;

• per i mezzi concessi in uso promiscuo ai dipendenti si pas-serà dal 90% al 70% della de-ducibilità.

Già con questo intervento la stretta non è di poco conto. Ma non è fi nita. Il disegno di legge di stabilità approvato dal con-siglio dei ministri il 10 ottobre scorso (ancora in itinere, per ora appunto fermo alla forma di disegno di legge) prevede un ulteriore abbattimento della de-ducibilità delle auto utilizzate da imprese e professionisti dal 27,5 al 20%.

Qualora anche questa secon-da norma dovesse tramutarsi in realtà gli effetti sarebbero dav-vero pesanti. Significherebbe (per approfondimenti ulteriori si vedano gli articoli alle pagine 5 e 6) che il fi sco ritiene la nor-malità che un’auto intestata a una impresa sia abitualmente utilizzata per fi ni personali per circa 5,5 giorni sui 7 della set-timana. Si ribaltano le vecchie usanze di qualche anno fa in cui si diceva: uso aziendale dal lu-nedì al venerdì e personale dal

sabato alla domenica. Oppure, prendendo un altro esempio, la presunzione vuol dire che

si ritiene che prendendo una percorrenza media annua di 20 mila chilometri di questi 16

mila siano effettuati per andare in vacanza o per andare a fare la spesa. Non è possibile nega-

re che tali situazioni potrebbero esistere, ma di certo un po’ di razionalità fa immediatamente capire come non sia questa la situazione standard.

Oltretutto una stretta (esa-gerata) che va a colpire (e pur-troppo anche questa è un’altra cattiva abitudine del nostro fi sco) chi si è sempre compor-tato bene. Vista la nostra si-tuazione economica come tutto ciò possa dare una mano alla ripresa è diffi cile da capire. Il rischio è che per assistere un cliente fuori sede facendo bene i calcoli i margini non riescano a tollerare i nuovi aggravi (meglio lasciar perdere il cliente).

Ma non è solo questo. Le nuo-ve regole produrranno nuovi aggravi amministrativi per la gestione dei parchi auto. La semplificazione e l’alleggeri-mento degli adempimenti sono sempre sbandierati, ma poi rimessi nel cassetto ogni volta che si passa a introdurre con-cretamente delle norme. Basti notare che si torna al passato a un doppio regime imposte di-rette (Iva) visto che sul fronte Iva nulla cambierà (anche per-ché la Ue non sarebbe di certo stata d’accordo su un ulteriore inasprimento).

Ma non si può nemmeno di-menticare un altro fatto. La stretta riguarda le auto intesta-te alle imprese. Nulla cambia invece con riguardo all’utiliz-zo dell’auto personale per fi ni aziendali. Ma allora tutto ciò si risolverà in una serie di calcoli di convenienza grazie ai quali per tutto coloro i quali non han-no nulla da nascondere, sarà fa-cile vedere come l’intestazione personale dell’auto da utilizzare per fi ni aziendali con il rimbor-so delle spese sostenute, risul-terà riportare le convenienze al livello di partenza. Quindi perché lamentarsi? Almeno per due motivi:

- perché costringere a cam-biare le politiche aziendali con i costi da ciò conseguenti senza nessun effetto per l’erario? Si può comprendere che le norme siano pensate per far gettito mentre non è accettabile che le norme a invarianza di gettito siano pensate per solo compli-care la vita delle imprese;

- non è vero che favorendo l’intestazione personale si li-mitano le situazione evasive. Come prima vi poteva essere chi intestava l’auto utilizzata solo per fini personali all’im-presa (e un semplice controllo avrebbe fatto emergere tale si-tuazione) ora vi sarà chi si farà rimborsare dall’impresa i costi di utilizzo personale dell’auto. Anche in questo caso un sempli-ce controllo potrà smascherare le malefatte e quindi ritorna il dubbio che le nuove regole ser-vano a poco.

© Riproduzione riservata

Per agenti e rappresentanti le nuove re-gole non comportano cambiamenti. Tutto rimane come prima.Nel caso di agenti e rappresentati l’art. 164 prevede (e anche in futuro prevederà) una deducibilità parziale nella misura dell’80% (e non del 40% che diventerà del 27,5% o del 20%).Ma una ulteriore norma a favore di tale categoria di soggetti è quella che prevede, nel caso di criteri di deduzione parziale, che per le spese sostenute per l’acquisto non si debba tener conto della parte del costo eccedente 25.822,84 euro, normal-mente fissato invece a 18.075,99 euro.Nulla cambia per agenti e rappresentati anche con riguardo agli altri limiti (che non sono interessati in generale dalle no-vità che stanno per essere introdotte).

Ovvero:per le autovetture e autocaravan (per agenti e rappresentanti di commercio);1. nel caso di acquisto, non si tiene conto della parte del costo eccedente- € 4.131,66 per i motocicli;- € 2.065,83 per i ciclomotori.2. nel caso di stipula di un contratto di lea-sing, non si tiene conto dell’ammontare dei canoni proporzionalmente corrispondente al costo dei suddetti veicoli che eccede i limiti indicati sopra;3. nel caso di stipula di un contratto di locazione o di noleggio, non si tiene conto della parte del costo eccedente:- € 3.615,20 per le autovetture e autoca-ravan- € 774,69 per i motocicli- € 413,17 per i ciclomotori.

Nulla cambia per agenti e rappresentanti

sabato alla domenica Oppure si ritiene che prendendo una mila siano effettuati per andare

Anche il Tuir si arrende davanti alle auto strumentali. Per queste nessun limite alla deducibilità. Ma poi interviene la prassi e nella pratica nega anche la situazione. E lo fa stringendo in modo del tutto sproporzio-nato il concetto di strumentalità. La deduci-bilità piena è riconosciuta dall’art. 164 del Tuir in due ipotesi. Quella che qui interessa è la prima delle due situazioni, ovvero quella in cui è connessa la deducibilità integrale nel caso di mezzi utilizzati esclusivamente come beni strumentali nell’attività propria dell’impresa. L’utilizzo esclusivo come beni strumentali all’attività propria dell’impre-sa secondo l’amministrazione fi nanziaria (si veda circolare n. 37/E del 13 febbraio 1997 e ribadita con la circolare n. 48/E del 10 febbraio 1998) è da ritenere esistente solo con riguardo ai «veicoli senza i quali l’attività stessa non può essere esercitata» (imprese di noleggio auto, autoscuole e po-chissime altre). Sul punto non si può dimenticare che Asso-nime nella circolare 60 del 20 maggio 1997, ebbe modo di dissentire con tale chiave di lettura assolutamente restrittiva del mini-stero; infatti, dopo avere preso atto della necessità del requisito di «indispensabilità» l’associazione afferma che sembrerebbe logi-

co escludere l’applicazione dei limiti di de-ducibilità in relazione a tutte quelle attività imprenditoriali che, pur non qualifi candosi come tali in funzione del solo possesso di determinati veicoli (come è appunto il caso dell’impresa di noleggio) non sono tuttavia concretamente esercitabili, sia dal punto di vista organizzativo sia dal punto di vista della economicità di gestione, se non con il supporto di un congruo numero di veicoli. Il requisito della “indispensabilità”, dunque, dovrebbe ritenersi soddisfatto anche nei casi in cui un bene sia strumento solo indiretto, ma pur sempre necessario, per la produzione dei ricavi: si pensi, per esempio, agli autovei-coli (motocicli o ciclomotori) impiegati da un’impresa di ristorazione che offre servizi a domicilio o, ancora, agli autoveicoli impiega-ti da un’impresa che fornisce assistenza per la manutenzione e riparazione di computer, registratori di cassa ecc.».La seconda ipotesi di deducibilità integrale delle spese e degli altri componenti negativi concerne i veicoli per il trasporto pubblico (art. 164, comma 1, lett. a, n. 2), ovvero quei veicoli per i quali vi sia un atto rilasciato dalla pubblica amministrazione che attesti tale destinazione (circolare del 10 febbraio 1998, n. 48/E).

Strumentalità limitata

Il quadro della situazione

Regime fi scale Tipologia di impiegoo di mezzo

Deduzione 2012

Deduzione 2013

Deducibilità integrale

Auto strumentali 100% 100%

Auto adibite a uso pubblico 100% 100%

Mezzi diversi da quelli con limitazioni 100% 100%

Deducibilità parziale

Auto utilizzate per l’esercizio delle imprese, ma non esclusivamente

strumentali40% 27,5%

(forse 20%)

Uso promiscuo ai dipendenti 90% 70%

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5Lunedì 29 Ottobre 2012ADDIO ALLE AUTO AZIENDALI

La stretta non dimentica i dipendenti e riduce an-che per le auto concesse loro in uso promiscuo la

deducibilità dal 90 al 70%.La lettera b-bis) dell’art. 164,

comma 1, del Tuir limita la de-ducibilità delle spese e degli altri componenti negativi nella misura in cui costituiscano red-dito di lavoro per l’utilizzatore.

Prima del decreto legge n. 262 del 2006, era consentito per questi veicoli una deduzione integrale delle relative spese a condizione che gli stessi fossero dati in uso ai dipendenti «per la maggior parte del periodo di imposta».

Tale regola aveva inoltre fat-to sorgere qualche dubbio circa la sua applicabilità (smentita dalla prassi) anche nel caso di soggetti titolari di redditi assi-milati al lavoro dipendente (gli amministratori).

Infatti, la circolare 5/E del 26 gennaio 2001 si era espressa in modo negativo non potendosi confi gurare una assimilazione «totale» delle due tipologie di rapporto di lavoro a tutti gli effetti di legge. Pertanto, per i veicoli concessi in uso ai colla-boratori coordinati e continua-tivi devono essere applicate le disposizioni della lettera b) dell’articolo 164.

L’attuale tetto di deducibilità per le spese relative ai veicoli assegnati ai dipendenti, come detto, corrisponde all’importo costituente reddito da lavoro dipendente, il cui ammontare, calcolato, ai sensi dell’art. 51, comma 4, del Tuir, in via for-fetaria, è ora pari al 90%, ma dal prossimo anno si scenderà al 70% (su questo punto la legge di stabilità non fa presagire per ora ulteriori strette).

Quando al dipendente è con-

cessa la possibilità di utilizza-re un’auto aziendale anche per motivi personali o familiari esi-ste senza dubbio un benefi t.

Al contrario non si può par-lare di benefit quando l’auto dell’azienda è concessa al di-pendente solo per lo svolgi-mento delle sue funzioni lavo-rative. Si pensi al dipendente che giunge presso la sede di lavoro al mattino, preleva l’au-to aziendale per svolgere le sue mansioni con l’obbligo di ripor-la nel parcheggio aziendale alla fi ne della giornata lavorativa. È chiaro che in questa ipotesi non può vedersi alcun vantag-

gio aggiuntivo per il dipendente e quindi nessun benefi t.

È vero però che molte volte ciò non accade e l’auto (pur rima-nendo di proprietà dell’azien-da) è utilizzata dal dipendente anche al di fuori dall’orario di lavoro, nei giorni di festa o di ferie.

In questo caso è senz’altro esistente un compenso in na-tura per il dipendente.

Quando un veicolo rientran-te in una di queste categorie è concesso in uso al dipendente la regola a forfait stabilisce che è da considerare reddito per il dipendente il 30% dell’importo

corrispondente a una percor-renza convenzionale di 15 mila km calcolato sulla base del co-sto chilometrico di esercizio de-sumibile dalle tabelle che l’Aci deve elaborare e comunicare al ministero delle fi nanze entro il 30 novembre di ogni anno.

Quindi:• l’Aci stabilisce annualmen-

te il costo chilometrico dei di-versi veicoli;

• per quantifi care il benefi t occorrerà moltiplicare tale im-porto per 4.500.

La procedura è quindi molto semplice: non ci possono essere dubbi nella quantifi cazione an-

che considerando che la stessa rappresenta una presunzione assoluta che prescinde dall’ef-fettiva percorrenza del veicolo e ai fi ni della quantifi cazione del benefi t è del tutto irrilevante che il dipendente sostenga a proprio carico tutti o taluni de-gli elementi che sono nella base di commisurazione del costo di percorrenza fi ssato dall’Aci.

Una seconda regola a cui por-re attenzione è data dal fatto che l’applicazione del calcolo a forfait porta d individuare il benefi t che sarebbe da impu-tare al dipendente nel caso di concessione in uso dell’auto per l’intero anno. In caso contrario la cifra a forfait dovrà essere ridotta proporzionalmente con-teggiando il numero di giorni per i quali il veicolo è assegnato al dipendente.

Esempio:- una srl ha concesso in uso

promiscuo a un dipendente un autoveicolo per il periodo com-preso tra il 3 febbraio e il 30 aprile (87 giorni);

- costo chilometrico di eserci-zio corrispondente ad una per-correnza di 15.000 km: €. 0,50;

- costo complessivo totale: €. (0,5 x 15.000) = € 7.500;

- valore del benefi t su base annua: (30% di 30.000.000) = e 2.250;

- valore del benefi t da attri-buire al dipendente: €. (2.250 x 87/365) = € 536

Il benefi t tassato dovrà inoltre essere considerato al netto degli importi eventualmente tratte-nuti o addebitati al dipendente e ad esso fatturati per l’uso del veicolo. L’importo da sottrarre è quello al lordo dell’imposta sul valore aggiunto addebitata in fattura al dipendente.

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Ridotto l’appeal dell’uso promiscuo

Il tentativo da parte dell’erario di contrastare le immatrico-lazioni «di comodo» era già presente. Erano già stati intro-dotti requisiti strutturali perché si potessero immatricolare i mezzi come autocarri, ma il punto fermo lo si è avuto con il provvedimento del 6 dicembre 2006, che ha individuato le caratteristiche dei veicoli che, a prescindere dalla categoria di omologazione, risultano da adattamenti che non ne impe-discono l’utilizzo per il trasporto privato di persone. Si tratta dei veicoli che pur immatricolati o reimmatricolati come N1 hanno codice di carrozzeria F0 (Effe 0), quattro o più posti, un rapporto tra la potenza del motore (Pt), espressa in kW, e la portata (P) del veicolo, ottenuta quale differenza tra la massa complessiva (Mc) e la tara (T), espressa in tonnellate, uguale o superiore a 180, secondo la seguente formula:

Pt (kW) > 180 ------ - Mc - T(t)Indipendente dalla categoria di immatricolazione i veico-

li che rispettano tali requisiti sono da assoggettare al regi-me proprio degli autoveicoli di cui al comma 1, lettera b), dell’art. 164 del Tuir. Un importante chiarimento contenuto nella circolare 1/E del 2007 è dato dal fatto che tali regole trovano applicazione a decorrere dal periodo d’imposta in corso alla data di entrata in vigore del decreto (generalmen-te periodo d’imposta 2006). Ciò comporta che le situazioni pregresse non potranno essere considerate dagli organi di accertamento in base a tali regole anche se ciò non compor-ta un automatico salvacondotto per tutto ciò che risultava essere immatricolato come autocarro. Si ritiene, infatti, che pur in assenza di una norma regolamentare di copertura, le situazioni pregresse potranno ancora essere considerate (ed eventualmente accertate) in forza di considerazioni in tema di inerenza del mezzo all’attività di impresa o professionale realmente esercitata.

Autocarri, tutto come primaNulla cambia per gli autocarri come defi niti ad hoc ai fi ni fi scali.

L’art. 121-bis del Tuir non disciplina l’ipo-tesi in cui l’auto aziendale sia concessa in uso a un soggetto diverso da un dipenden-te come, per esempio, a un amministratore. I com-portamenti corretti sono dunque da ritrovare nelle regole generali che porta-no a differenti risultati nei casi in cui:

1. l’auto è assegnata all’amministratore per uso solo personale;

2. l’auto è assegnata in uso promiscuo (personale e aziendale) all’ammini-stratore;

3. l’auto è assegnata all’amministratore per uso solo aziendale.

Nel caso di auto conces-sa per uso esclusivamente personale è da riconoscere l’esistenza di un compenso in natura a carico dell’am-ministratore.

L’assegnazione a titolo personale è da qualifi care come compenso in natura concesso all’amministratore e che andrà a sommarsi a quelli monetari.

Quanto alla quantifi cazione del benefi t tor-na applicabile la regola del valore normale di cui all’articolo 9, terzo comma del Tuir.

Nel caso invece di auto concessa in uso promiscuo vale invece la regola forfettaria prevista per i dipendenti dall’art. 51 del

Tuir come chiarito dall’Agen-zia delle entrate (circolare 26 gennaio 2001 n. 5/E) la quale ha precisato che «… le disposizioni di favore per le auto concesse in uso al dipendente non posso-no essere estese alle auto utilizzate a uso promiscuo aziendale e personale da parte degli amministratori e/o collaboratori…».

Anche in questo caso qualora la società provve-da ad addebitare una cifra all’amministratore occor-rerà sottrarre dal benefit imponibile (calcolato come sopra spiegato) quanto ad-debitato e fatturato dalla società per l’uso personale dell’auto.

Infi ne nel caso di utilizzo non personale è evidente come non si possa ricono-scere un compenso in natu-

ra a carico dell’amministra-tore.

Non esistendo benefi t l’auto rientrerà nelle cosiddetto parco auto dell’impresa e le spese sostenute seguiranno in tutto e per tutto le regole dettate dall’art. 121, bis del Tuir.

Capitolo a parte per i manager

I diversi usi

Uso da parte dell’amministratore

Reddito per l’amministratore

Deducibilità

Promiscuo Importo considerato reddito per l’amministra-tore in base alle regole dettate per i dipendenti (30% di 15.000 chilome-tri tariffe Aci)

È deducibile l’importo considerato reddito per l’amministratore nei limiti dei costi e delle spese effettivamente sostenute per l’auto. L’eventuale eccedenza di costi e spese rispetto a quanto considerato red-dito per l’amministratore sarà soggetta alla disciplina i scale di deducibilità par-ziale di cui all’art. 121-bis, comma 1, let-tera b) del Tuir

Personale Importo considerato interamente reddito per l’amministratore (regola del valore normale)

È deducibile l’importo considerato reddito per l’amministratore (articolo 62, comma 3 del Tuir)

Aziendale Nessun reddito in capo all’amministratore

Deducibilità parziale di cui all’art. 121-bis, comma 1, lettera b) del Tuir

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6 Lunedì 29 Ottobre 2012 ADDIO ALLE AUTO AZIENDALI

Nelle casse dell’erario 4,5 mldDI ANDREA BONGI

Dal 1° gennaio 2013 auto ad appetibilità fi scale dimezzata. Mentre nel-le casse dell’erario arri-

veranno 4,5 miliardi di gettito. La deducibilità dei costi per im-prese e professionisti passerà, infatti, dall’attuale 40 al 20%, mentre nel caso di autovetture assegnate a uso promiscuo ai di-pendenti per la maggior parte del periodo d’imposta la dedu-cibilità fi scale dei costi passerà dall’attuale 90 al 70%. Invaria-ti, invece, sia i limiti massimi di valore deducibile del costo di acquisto o di locazione fi nanzia-ria e di noleggio nonché il regi-me di detraibilità dell’imposta sul valore aggiunto. Gli effetti in termini di gettito per l’era-rio e, quale logica contropartita, di aggravio fi scale per imprese e professionisti sono estrema-mente signifi cativi. La mano-vra Fornero sul mercato del lavoro stimava, infatti, in circa 3 miliardi di euro l’intervento sulle auto aziendali e su quel-le concesse in uso promiscuo ai dipendenti, mentre la legge di stabilità 2013 stima in circa 1,5 miliardi l’ulteriore abbatti-mento della deducibilità fi scale. In totale l’intervento sulle auto porterà nelle casse dell’era-rio 4,5 miliardi di gettito, una specie di manovra fi nanziaria a sé.

Quanto al numero delle au-tovetture e delle moto coinvolte nell’operazione di diminuzione della deducibilità fi scale dei loro costi, la relazione tecnica che accompagna la legge di stabili-tà individua in circa 7 milioni i veicoli attribuibili ai soggetti titolari di partita Iva. Le stime

dell’Aniasa (Associazione nazio-nale industria dell’autonoleggio e dei servizi automobilistici) effettuate in occasione dell’11° rapporto sul noleggio veicoli 2011, individuano invece in 3.677.000 unità le auto azienda-li in Italia. Di queste 1.677.000 costituiscono le cosiddette fl ot-te aziendali, mentre i restanti 2 milioni sono utilizzate diret-tamente dalle piccole e medie imprese, dai liberi professionisti e dagli artigiani. Alla fi ne, se la legge di stabilità verrà confer-mata per la parte che interviene sui costi auto, la forbice fra l’uso promiscuo ai dipendenti e l’uti-lizzo in proprio dell’autovettura da parte dell’impresa risulterà ancor più amplifi cata rispetto alla situazione attuale.

La diminuzione di venti pun-ti percentuali della deducibilità dei costi dati in uso ai dipen-denti per la maggior parte del periodo d’imposta è destinata a impattare in negativo sul carico fi scale delle imprese in misura meno che proporzionale rispet-to al dimezzamento dei costi (dal 40 al 20%) delle auto uti-lizzate in proprio. Ciò è dovuto principalmente al fatto che per l’utilizzo diretto, oltre che il di-mezzamento delle percentuali di deducibilità, scattano anche i limiti annui di deduzione del costo. Queste considerazioni ri-sultano ancor più evidenti nel caso del noleggio dove il limite dei canoni annui deducibili pari a 3.615,20 euro, oramai estre-mamente risicato, combinato con il dimezzamento delle per-centuali di deducibilità rischia di mettere in grave disagio l’in-tero comparto.

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«La clientela del noleggio a lungo termine sta valutando il vantaggio di passare dalle auto in pool, con una deducibilità prevista del 20%, a una maggiore utilizzazione del meccanismo dell’assegnazione delle vetture a uso promiscuo, per le quali si applica invece la maggiore deducibilità del 70%». Sono que-ste, secondo Pietro Teofi latto, direttore della sezione noleg-gio a lungo termine di Aniasa, le possibili vie di fuga. «Ormai come contribuenti, sia aziende che privati, avvertiamo questa continua tassazione come ineluttabile», aggiunge Teofi latto a ItaliaOggi Sette, «ma bisogna porre un limite. Se prima il Tax Divide con le medie europee era già penalizzante, adesso rischia di diventare insostenibile. Se prima si prevedevano circa 30-40 mila auto in meno con minori entrate fi scali per oltre 200 milioni, adesso il panorama è più grigio. E poi qualcuno dovrà spiegare come si fa a competere con il bene e il servizio prodotto in Germania o in Francia, dove per l’auto aziendale si detrae il 100% dell’Iva e si deducono tutti i costi». Al mo-mento, tuttavia, il settore sta reggendo il colpo: stando, infatti, ai dati della ricerca annuale «Il mercato auto a valore 2012», promossa dal Centro studi Fleet&Mobility e presentata a Roma al congresso «La Capitale Automobile», alla fi ne del 2012 gli italiani avranno speso circa 25 miliardi di euro per acquistare auto nuove (-22% sul 2011), ma a subire la contrazione più alta saranno le famiglie (da 20 a 15 mld di euro), mentre scendono in modo meno signifi cativo quelli delle società (da 6,4 a 5,1 mld di euro) e dei noleggiatori (da 5,2 mld di euro a 4,8 mld). «Il portafoglio clienti è sempre forte: chi ha constatato prima e durante la crisi i vantaggi del noleggio continua a noleggiare , semmai prorogando la durata del contratto», spiega Teofi latto, anche se, «la questione della fi scalità dell’auto, deve essere ri-aperta e riconsiderata: se sui mercati fi nanziari con la maggior infl uenza della Bce di Mario Draghi si comincia a vedere un serio coordinamento delle varie politiche nazionali, arriverà, si spera a breve, un collegamento intraeuropeo della fi scalità e si auspica che il Tax Divide tra noi e l’Europa si smaterializzi».

Aniasa: le alternative? Auto in pool e uso promiscuo

Cosa Cambia

Utilizzatore Tipologia di utilizzo

Deducibilità attuale

Deducibilità dal 2013

Agenti e rappresentanti

di commercio

Acquisto, leasing o noleggio

80% con limiti di valore

80% con limiti di valore

Esercenti attività d’impresa

Uso proprio in virtù di acquisto leasing o

noleggio

40% con limiti di valore

20% con limiti di valore

Artisti e professionisti

Uso proprio in virtù di acquisto leasing o

noleggio

40% con limiti di valore

20% con limiti di valore

Esercenti attività d’impresa / Artisti

e professionisti

Uso promiscuo a di-pendenti per la mag-gior parte del periodo

d’imposta

90% senza limiti di valore

70% senza limiti di valore

Esercenti attività d’impresa / Artisti

e professionisti

Uso promiscuo a collaboratori per la maggior parte del periodo d’imposta

90% nei limiti del fringe

benei t riattribuito al collaboratore

40% per i costi eccedenti

70% nei limiti del fringe

benei t riattribuito al collaboratore

20% per i costi eccedenti

Limiti di valore deducibile

Utilizzatore Tipologia di utilizzo

Limite attuale Limite dal 2013

Agenti e rappresentanti

di commercioAcquisto o leasing

€ 20.658,27(80% di 25.822,84)

€ 20.658,27(80% di 25.822,84)

Agenti e rappresentanti

di commercioNoleggio

€ 2.862,16(80% di 3.615,20)

€ 2.862,16(80% di 3.615,20)

Esercenti attività d’impresa

Acquisto o leasing€ 7.230,39

(40% di 18.075,99)€ 3.615,20

(20% di 18.075,99)

Esercenti attività d’impresa

Noleggio€ 1.446,08

(40% di 3.615,20)€ 723,04

(20% di 3.615,20)

Artisti e professionisti

Acquisto o leasing€ 7.230,39

(40% di 18.075,99)€ 3.615,20

(20% di 18.075,99)

Artisti e professionisti

Noleggio€ 1.446,08

(40% di 3.615,20)€ 723,04

(20% di 3.615,20)

La tendenza del mercato

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7Lunedì 29 Ottobre 2012LunedC A O S M E D I A Z I O N E

Gli effetti della decisione della Consulta: i conciliatori saranno il doppio dei procedimenti

Mediazione non obbligatoria, in fumo 600 milioni di euro

Pagina a cura DI GABRIELE VENTURA

Tra i 500 e i 600 milioni di euro. Tanto vale, secon-do gli addetti ai lavori, il totale degli investi-

menti effettuati in questi due anni e mezzo nella mediazione obbligatoria da società private, ordini professionali, camere di commercio: cioè tutti gli attori che hanno puntato su un siste-ma ormai crollato sotto la scure della Corte costituzionale, che ha cancellato l’obbligatorietà di tentare la via stragiudiziale prima di andare in tribunale (si veda ItaliaOggi del 25 ottobre scorso). Sì, perché con la media-zione facoltativa lo scenario che si prospetta è un bagno di san-gue: ci saranno più mediatori abilitati che mediazioni. Basti pensare che i conciliatori sono 40 mila e i procedimenti facol-tativi non superano le 20 mila unità l’anno. Motivo per cui chi ha investito centinaia di migliaia di euro per creare e avviare strut-ture che ora non servono più, sta già pensando alle contromosse: da una possibile class action, a un’attività di pressione nei con-fronti della politica per riparare al danno in via legislativa, a chi invece ha trasformato il proprio organismo in camera arbitrale. Insomma, nella mediazione fa-coltativa non ci crede nessuno. Vediamo perché.

La mediazione facoltativa. Secondo i dati della direzione di statistica del ministero della giu-stizia, quasi l’80% dei circa 100 mila tentativi di conciliazione av-viati nel primo anno di vita dello strumento era dovuto all’obbliga-torietà. Circa il 20% è stato inve-ce di natura facoltativa. Un dato, quello dello scarso appeal della mediazione come strumento al-ternativo di giustizia, conferma-to dai dati precedenti l’entrata in vigore del dlgs n. 28/2010, e quindi dell’obbligatorietà. Nel 2009, secondo le rilevazioni Isdaci, i procedimenti erano stati infatti circa 20 mila. E, secondo gli esperti del ministe-ro della giustizia, la possibilità che si torni ai vecchi numeri, eliminata l’obbligatorietà, è la più probabile. La conseguenza è che la maggior parte dei quasi mille organismi iscritti al regi-stro del ministero della giusti-zia scompariranno. E migliaia di mediatori resteranno senza lavoro.

Gli scenari. A questo punto decisive, sulle sorti dell’intero impianto normativo, saranno le motivazioni della Corte costitu-zionale. Secondo gli addetti ai lavori, infatti, se l’obbligatorie-tà è cancellata solo per un vi-zio formale di eccesso di delega rispetto all’art. 60 della legge n. 69/2009, dove non è prevista esplicitamente, allora la legge dovrebbe restare in piedi anche

se zoppa del suo pilastro por-tante. Se invece verrà rilevata, nell’obbligatorietà della media-zione, una preclusione all’acces-so alla giustizia, allora l’intero impianto potrebbe decadere. In ogni caso, le decine di migliaia di attori coinvolti si stanno già organizzando per fare fronte comune. L’ipotesi che circola con più insistenza è quella di una class action nei confronti dello stato.

Le ultime statistiche. Dopo un inizio a dir poco stentato, la

mediazione aveva trovato un buon ritmo, in particolare dopo l’avvio della fase due, ovvero l’entrata in vigore dell’obbliga-torietà anche per condominio e risarcimento danni. L’anda-mento a regime, da maggio a oggi, secondo i dati del ministe-ro della giustizia, è pari a circa 20 mila procedimenti al mese. Contando il fi siologico calo di agosto, quindi, si può ipotiz-zare una cifra pari a circa 200 mila mediazioni avviate dal 21 marzo 2011 a oggi. I principali

attori in campo sono le camere di commercio, con più di 100 or-ganismi iscritti al registro, gli ordini degli avvocati (115 orga-nismi a giugno scorso) e quelli dei commercialisti (circa 50), e le restanti 600 società priva-te, che, secondo gli ultimi dati diffusi da Unioncamere, hanno avuto una crescita esponenziale soprattutto al centro Sud, con Lazio, Campania, Sicilia che concentrano il 40% dei centri di mediazione. Oggi a rischio chiusura.

Il sistema camerale non si ferma. Andrà avanti nella mediazione perché costi-tuiva un’attività importan-te anche prima dell’entrata in vigore dell’obbligatorie-tà. Puntando sulle clauso-le contrattuali, sulla for-mazione e sulla diffusione dello strumento tra le im-prese. Lo afferma Tiziana Pompei, vicesegretario generale di Unioncamere, che rappresenta le camere di commercio, tra gli attori principali della mediazio-ne. Da marzo 2011 a fi ne settembre 2012, il sistema camerale ha gestito infatti circa 30 mila procedimenti, circa il 17% del totale.Domanda. Quale sarà la strategia delle camere alla luce della sentenza della Consulta?Risposta. Andremo avanti. Abbiamo sempre praticato la mediazione anche prima dell’obbligatorietà, quindi continueremo a farla. Sia-mo comunque preoccupa-ti perché si tratta di uno strumento di sostegno per le imprese, e questa sen-tenza potrebbe avere ef-fetti importanti sul ricorso alla mediazione. Detto ciò, bisognerà vedere cosa dice nel dettaglio la sentenza, se l’eccesso di delega è li-mitato all’obbligatorietà o a tutto l’impianto norma-tivo. Se è eliminato solo quel passaggio, si apre lo spazio per futuri interventi legislativi.D. Su quali altri strumenti punterete?R. Sulle clausole contrat-tuali, che rappresentano il modo migliore per prati-care la mediazione, ma an-dremo avanti anche con la formazione e la diffusione dello strumento.D. E gli investimenti fatti? Non rischiano di andare in fumo?R. Gli investimenti impor-tanti sono stati fatti so-prattutto dagli organismi privati. Penso in particola-re alle imprese piccole che hanno investito e sono so-pravvissute con le risorse incassate dalla mediazione obbligatoria. Ora si ritro-vano con un grosso punto interrogativo. Il rischio, in-somma, è di mettere sulla strada circa 800 imprese. Resterà in vita solo chi c’era già da prima, e chi ha continuato a praticare anche le mediazioni volon-tarie.

Le Camcom vanno avanti

I tempi a confronto

Fonte: Ministero della giustizia

I numeri della mediazione

500-600 mln di euro La stima degli investimenti effettuati nella mediazione obbligatoria

77,2% La percentuale di mediazioni avviate perché obbligatorie in quanto condizione di procedibilità

19,7% La percentuale di mediazioni avviate su base volontaria

200 mila La proiezione delle mediazioni dall’entrata in vigore dell’obbliga-torietà a oggi

20 mila La media delle mediazioni annue prima dell’entrata in vigore dell’ob-bligatorietà

40 mila Il numero di mediatori abilitati

1.000-1.500 euro Il costo medio di un corso di formazione obbligatorio per diventare mediatori

948 Gli organismi di mediazione iscritti al registro del ministero della giustizia

365 Gli enti formatori accreditati

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8 Lunedì 29 Ottobre 2012 C A O S M E D I A Z I O N E

Conviene portare a termine i procedimenti. Chi si dei la può essere mal visto dal giudice

Conciliazioni avviate, niente stop Pagina a cura

DI ANTONIO CICCIA

Mediazioni obbligato-rie: conviene andare avanti. Uscire sbat-tendo la porta può

essere rischioso: un compor-tamento avventato può essere infatti valutato negativamente dal giudice. Defi larsi improvvi-samente può lasciare, quindi, strascichi negativi sul futuro giu-dizio. Bisogna, in sostanza, veri-fi care attentamente se conviene, soprattutto quando il conto del mediatore è stato pagato. E se la conciliazione è stata richiesta ma non è ancora stata iniziata è meglio che le parti si accordino per decidere se andare avanti con la mediazione o saltarla e andare subito davanti al giudice.

Per le mediazioni in corso è, dunque, consigliabile portarle a termine. La sentenza della cor-te costituzionale non ha effetto diretto sulle mediazioni in corso e le parti devono decidere il da farsi, bilanciando rischi e oppor-tunità.

Se una mediazione, in materia cosiddetta obbligatoria, è già sta-ta iniziata si ritiene che nessuna delle parti abbia convenienza ad abbandonarla, giustificandosi solo con la pronuncia della con-sulta.

Anzi è meglio proseguirla e tenere una condotta conforme ai principi della buona fede. Il ri-schio, infatti, è che un eventuale comportamento ostruzionistico possa essere valutato negativa-mente dal giudice nella succes-siva causa.

Ci si riferisce all’ipotesi in cui sia stata chiesta la mediazione e le parti interessati abbiano ade-rito, con fi ssazione delle sedute di mediazione o magari con una o più sedute già effettuate.

Se il procedimento di media-conciliazione è in corso, dunque, è consigliabile andare fi no in fondo. Anche per una ragione economi-

ca. Se la mediazione è già iniziata vuol dire che le parti hanno già versato alcune cifre, che in caso di abbandono sarebbero state spese per nulla.

Ma probabilmente la ragione della convenienza è anche giuri-dica e cioè evitare che la condotta possa essere valutata negativa-mente nel successivo giudizio. In

effetti a prescindere dal tipo di mediazione avviata (obbligato-ria o non obbligatoria) incombe (sulle procedure avviate) l’artico-lo 8, comma 5, primo periodo, del decreto legislativo 28/2010, che consente al giudice di desumere argomenti di prova nel successi-vo giudizio, ai sensi dell’articolo 116, secondo comma, del codice di

procedura civile, dalla mancata partecipazione senza giustifi-cato motivo al procedimento di mediazione. Anche l’abbandono senza giustifi cato motivo e cioè una mancata prosecuzione della partecipazione può rappresenta-re una mancata partecipazione ai sensi dell’articolo 8 citato.

Certo si potrebbe ribattere che se è stata abrogata la con-ciliazione obbligatoria le parti potrebbero ricorrere subito al giudice senza dover aspettare l’esito della procedura di me-diazione, magari uscendo dalla mediazione in corso. Se di stretto diritto l’argomento è esatto, sul piano pratico, quanto a una me-diazione iniziata ci si trova nella stessa situazione in cui sia stata iniziata una mediazione in ma-teria facoltativa: per le ragioni di convenienza sopra dette è meglio pensarci due volte prima di non partecipare o di abbandonare il procedimento in corso. Anche quando l’interessato ritenga di avere ragione al 100% è meglio proseguire la mediazioni spie-gando le ragioni per cui non si concilia, piuttosto che abbando-nare il procedimento.

Se siamo, invece, nella diversa situazione in cui la mediazione è stata chiesta da una parte e l’al-tra ha ancora tempo per decidere se aderire, conviene che le parti si sentano e decidano se investi-re qualche somma di denaro nel tentativo di conciliazione. Se non esistono disponibilità all’accor-do, tanto meglio evitare spese e iniziare il giudizio subito.

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Sull’obbligatorietà della media-zione erano stati più possibili-sti i consiglieri della Commis-sione europea, in una memoria

di osservazioni alla Corte di giustizia (si veda ItaliaOggi del 2/8/2012), chia-mata a valutare la conformità della le-gislazione italiana sulla media-conci-liazione (dlgs 28/2010) alla normativa europea (direttiva 2008/52/Ce). La me-diazione, in generale (e non solo quella obbligatoria) era stata censurata, in sede europea, in quanto la legge ita-liana costringeva le parti a conciliare prospettando maggiori spese in caso di rifi uto della proposta del conciliato-re. La Corte costituzionale ha, invece, preso una posizione più rigida e ha ri-tenuto incompatibile il sistema dell’ob-bligatorietà della conciliazione.

Per conciliazione obbligatoria si in-tende la conciliazione in alcune ma-terie, per le quali la procedura di me-diazione rappresentava condizione di procedibilità. Si tratta delle controver-sie in materia di: condominio, diritti reali, divisione, successioni ereditarie, patti di famiglia, locazione, comodato, affitto di aziende, risarcimento del danno derivante dalla circolazione di veicoli e natanti, da responsabilità medica e da diffamazione con il mezzo della stampa o con altro mezzo di pub-

blicità, contratti assicurativi, bancari e fi nanziari.

In queste materie torna, dunque, la regola generale, per cui è rimessa alla libera scelta degli interessati se avva-lersi della conciliazione oppure no.

La conciliazione viene ricondotta a una libera scelta dell’interessato. Potrebbe trattarsi di un effettiva di-sponibilità a trovare una soluzione transattiva, con la prospettiva non disprezzabile di risparmiare tempo (la mediazione dura al massimo quat-tro mesi) e denaro (la mediazione co-sta mediamente meno di una causa). Oppure potrebbe, anche, trattarsi di uno stratagemma per mettere in cat-tiva luce l’avversario, accusandolo di mancata collaborazione, confidando che il giudice ne tenga conto. Sta di fatto che con il regime abrogato dalla sentenza della Consulta questa libertà non c’era: la previsione della media-zione come condizione di procedibilità era un vincolo insuperabile. Questo signifi cava che la causa poteva anche essere iniziata, ma non poteva andare avanti se le parti non si fossero prima rivolte a un organismo di conciliazione. Il legislatore, in realtà, si era posto il problema se la condizione di procedi-bilità fosse o meno costituzionale, ma aveva risposto di sì, spiegando che

avere confi gurato una condizione di procedibilità (e non una condizione di ammissibilità) avrebbe messo al riparo da eventuali contestazioni di violazio-ne del diritto di difesa. La condizione di procedibilità non impedisce, infatti, di proporre una causa senza avere in-terpellato l’organismo di conciliazione, provocando solo lo stop del giudizio e il rinvio all’organismo.

In realtà questo meccanismo a segui-to di alcune modifi che non funzionava esattamente così. Il mancato passaggio dall’organismo non era indolore. Ciò perché in base all’articolo 8, comma 5, ultimo periodo, è stata introdotta la re-gola per cui il giudice doveva condan-nare la parte costituita che, nei casi previsti dall’articolo 5 (conciliazione obbligatoria), non avesse partecipa-to al procedimento senza giustifi cato motivo, al versamento all’entrata del bilancio dello Stato di una somma di importo corrispondente al contri-buto unifi cato dovuto per il giudizio. In alcuni tribunali si ironizzava sul-la figura del giudice trasformato in un vigile munito del blocchetto del-le contravvenzioni pronto a elevare la multa per mancata conciliazione. Obiettivamente, tuttavia, le sanzioni economiche hanno forzato il carattere dell’obbligatorietà. In ogni caso, ora, il

meccanismo dell’obbligatorietà è stato eliminato, anche se per una ragione formale e cioè l’eccesso di delega del decreto 28/2010. Ciò potrebbe prelude-re alla possibilità per il legislatore di reintrodurre l’obbligatorietà, anche se solo con una apposita legge. Sul punto è necessario attendere le motivazioni della sentenza della corte costituzio-nale. Nell’immediato le ricadute sul piano normativo della sentenza sono molteplici. Innanzitutto le materie a conciliazione obbligatoria vengono riportate a conciliazione facoltativa; viene abrogata la condanna a pagare una somma corrispondente al contri-buto unifi cato, che il giudice doveva pronunciare quando la parte costituita non avesse partecipato al procedimen-to senza giustifi cato motivo; l’informa-tiva dell’avvocato deve riguardare solo ipotesi di conciliazione facoltativa, non essendoci più casi di mediazione obbli-gatoria. Non va trascurata, infi ne, una norma che potrebbe spingere alla con-ciliazione. Il decreto sui parametri dei compensi professionali (dm 140/2012) prevede all’articolo 4 che, quando il procedimento si conclude con una conciliazione, il compenso del legale sia aumentato fi no al 25% rispetto a quello liquidabile usando i parametri ordinari.

COSA DICE BRUXELLES

Obbligatorietà ok secondo l’Europa, ma senza spese

Istruzioni per le mediazioni in corso

Mediazione in corso

consigliabile andare avanti

abbandonare la mediazione potrebbe essere valutato ne- gativamente dal giudice

conveniente andare in fondo anche perchè il compenso dell’organismo è stato versato almeno in parte

prudente tenere una condotta in buona fede, pur mante- nendo le proprie posizioni (conciliare non è mai obbliga-torio)

Mediazione chiesta ma non ancora iniziata

È consigliabile che le parti si accordino per decidere se andare avanti con la mediazione o saltarla e andare subito davanti al giudice

Informativa dell’avvocato

Procedura di conciliazione Obbligo rimasto

Benefi ci fi scali Obbligo rimasto

Casi in cui la conciliazione è obbligatoria Obbligo eliminato

Informativa scritta Obbligo rimasto

Allegazione dell’informativa al primo atto difensivo Obbligo rimasto

Nullità del contratto avvocato-cliente per mancata informativa Obbligo rimasto

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9Lunedì 29 Ottobre 2012Lunedì 29 OF I N A N Z A & P M I

Le misure del regolamento europeo, attuate dal decreto sviluppo-bis, in vigore dall’1 novembre

Vendite allo scoperto, paletti UeChiariti gli obblighi di comunicazione a Consob e Bankitalia

Pagina a cura DI VALENTINA BARBANTI

È alla Consob e alla Ban-ca d’Italia che dovran-no essere effettuate le comunicazioni previste

dal regolamento Ue n. 236/2012 che introduce obblighi di segna-lazione delle posizioni nette corte (vale a dire delle posizio-ni ribassiste) sopra una certa soglia e alcune limitazioni alle vendite allo scoperto degli stru-menti fi nanziari. Il decreto svi-luppo-bis (dl 179 del 18 ottobre 2012), pubblicato sulla G.U. del 19 ottobre scorso ed entrato in vigore il giorno successivo, ha introdotto nel Testo unico della fi nanza (dlgs 58 del 24 febbraio 1998) una norma che individua le autorità competenti a eserci-tare i poteri previsti dal citato regolamento, effi cace in Italia a partire da giovedì 1 novembre 2012. Oltre alla Consob, per le azioni, e Banca d’Italia, per titoli di stato e per i cosiddetti cds (credit default swap, con-tratti derivati aventi a oggetto la copertura del rischio d’ina-dempimento dell’emittente) in relazione al debito sovrano, il Ministero dell’economia e delle fi nanze sarà l’autorità compe-tente a esercitare poteri di in-tervento in circostanze eccezio-nali, dietro proposta della Banca d’Italia, sentita la Consob.

Gli obblighi e le esenzioni a livello comunitario. Il rego-lamento n. 236/2012 prevede: l’obbligo di comunicazione alle autorità nazionali competenti delle posizioni nette corte indi-viduali su debito sovrano e su azioni quotate e titoli di stato, che scatta al raggiungimento della soglia dello 0,2% del ca-pitale sociale dell’emittente, o di un determinato controvalore per i titoli di stato. Quando la posizione netta corta su azioni raggiunge lo 0,5% del capitale sociale, ne è prevista la pubbli-cazione; il divieto di vendite allo scoperto «nude» (c.d. divieto di naked short selling), ossia in assenza della disponibilità dei titoli, su azioni e titoli di stato; e il divieto di assumere posizio-ni speculative su cds relativi a emittenti sovrani.

L’esenzione dalle predette regole è consentita per due tipi di attività. Per le azioni e per i titoli di stato e i cds sovrani, possono essere esentati dagli obblighi di notifi ca i cosiddet-ti «market maker», vale a dire quei soggetti che, sui mercati regolamentati italiani e/o al di fuori di essi svolgono attività di supporto agli scambi (o più precisamente, si propongono, su base continua, come disposti a negoziare in acquisto e vendita a prezzi competitivi, per quan-tità comparabili e in maniera irrevocabile e/o nell’ambito della propria attività abitua-le, eseguono ordini avviati da clienti o rispondono alle richie-ste di vendita o di acquisto dei

clienti). Per i titoli di stato e cds sovrani, dell’esenzione possono anche benefi ciare gli operatori principali autorizzati (c.d. «pri-mary dealer»). In ogni caso, i soggetti che intendono usufru-ire del regime privilegiato sono tenuti a notificare la volontà di avvalersi dell’esenzione con almeno 30 giorni di anticipo; la notifi ca va effettuata all’autorità competente dello stato membro d’origine per i market maker e a quella dell’emittente sovrano per i primary dealer. Il regime delle esenzioni è un punto chia-ve del nuovo regolamento comu-nitario.

- Banca d’Italia. Alla Banca d’Italia dovranno essere effet-tuate le notifi che delle posizioni corte nette sul debito sovrano e le notifi che da parte dei market maker italiani e degli operatori principali autorizzati in titoli di stato che intendono avvaler-si delle esenzioni. Il 19 ottobre scorso la banca centrale italiana ha pubblicato una comunicazio-ne dove si forniscono le istru-zioni operative per ottemperare agli obblighi previsti dal nuovo regolamento comunitario, richia-mando gli operatori ad attenersi a quanto previsto nel documento di consultazione pubblicato il 17 settembre 2012 dall’Aesfem per garantire a livello comunitario l’uniformità delle prassi di mer-cato e degli approcci di vigilan-za. In tale documento, sono for-nite indicazioni sul regime delle esenzioni, vengono proposti re-quisiti ai quali i market maker devono attenersi per benefi ciare delle esenzioni stesse e si forni-sce uno schema per la notifi ca della richiesta di esenzione.

- Consob. Con Comunicazio-ne n. Dme/12083249 del 19 ot-tobre scorso la Consob ha speci-fi cato le modalità attraverso le quali, a partire dal 1° novembre 2012, gli investitori dovranno trasmettere le proprie posizioni nette corte ed effettuare le no-tifi che relative all’utilizzo delle esenzioni per market maker su titoli azionari. Anche in questo caso, nell’effettuare le notifi che, si richiede di attenersi a quanto previsto nel documento di con-sultazione dell’Aesfem e, una volta approvate in via defi nitiva, alle relative linee guida (utiliz-zando gli schemi di notifi ca ivi allegati).

Inoltre, con delibera n. 18348 del 17 ottobre 2012, la Commis-sione ha specifi cato che dal 1° novembre 2012 cesseranno di avere efficacia la delibera n. 17862 del 10 luglio 2011, con la quale la Consob aveva intro-dotto un regime obbligatorio di comunicazione delle posizioni nette corte su titoli azionari, e la delibera n. 17993 dell’11 novem-bre 2011, con la quale era stato introdotto il divieto di effettuare vendite allo scoperto in assenza della disponibilità dei titoli da parte dell’ordinante al momento dell’ordine.

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Subito dopo essere state formalmente indivi-duate come autorità competenti a esercitare i ruoli assegnati dal regolamento Ue n. 236/2012 la Banca d’Italia e la Consob hanno diramato istruzioni dettagliate su come ottemperare agli obblighi di notifi ca, rimandando comunque a siti internet e fornendo contatti per avere mag-giori delucidazioni. - Le comunicazioni alla Banca d’Italia. Le no-tifi che relative all’utilizzo delle esenzioni per «Market maker» e «Authorised primary dea-ler» dovranno essere inviate alla Banca d’Italia via raccomandata ovvero utilizzando l’apposita casella di posta elettronica certifi cata, dopo aver anticipato l’invio della comunicazione via email. Le segnalazioni delle posizioni nette cor-te sul debito sovrano dovranno essere effettua-

te attraverso il sistema Infostat disponibile sul sito internet della banca centrale italiana, al quale è necessario registrarsi preventivamen-te. La Banca d’Italia provvederà a effettuare le verifi che del caso e comunicherà l’avvenuto accreditamento per la trasmissione delle no-tifi che. - Le comunicazioni alla Consob. Le notifi che relative all’utilizzo delle esenzioni per «Market maker» su titoli azionari dovranno essere effet-tuate tramite lettera raccomandata alla Con-sob (Divisione Mercati, Uffi cio Post-Trading). Il contenuto della lettera dovrà essere anticipato via email. La segnalazione delle posizioni nette corte alla Commissione dovrà essere effettuata attraverso il sistema all’uopo predisposto, che contempla anche un «Manuale utente».

Le istruzioni delle autorità competenti

Come ottemperare al regolamento

Banca d’Italia

Esenzioni per «Market maker» e «Authorised primary dealer»

Invio di e-mail all’indirizzo [email protected] in cui si anticipa la notii ca

Notii ca di volersi avvalere dell’esenzione:con raccomandata indirizzata alla Banca d’Italia – Servizio Supervisione • sui Mercati e sul sistema dei pagamenti – Divisione Mercati e sistemi di pagamento all’ingrosso – via Nazionale 91 – 00185 Roma; opp.con utilizzo di casella di posta elettronica certii cata (• [email protected]).

Segnalazioni delle posizioni nette corte sul debito sovrano

registrazione al sistema Infostat disponibile sul sito (seguendo le relative • istruzioni)

compilazione di un modulo contenente le informazioni anagrai che del • detentore e, se diverso, del compilatore

trasmissione del modulo all’indirizzo • [email protected], corre-dato da una copia del documento d’identità di una persona di contatto e dell’eventuale mandato tra detentore e compilatore

Per chiarimenti:

Tel. +39 0647924780 • Casella di posta: • [email protected] internet: • http://www.bancaditalia.it/sispaga/sms/short_selling

Consob

Esenzioni per «Market maker»

Invio di e-mail all’indirizzo • [email protected] in cui si anti-cipa la notii ca

Notii ca di volersi avvalere dell’esenzione con raccomandata indirizzata • alla Consob

Segnalazioni delle posizioni nette corte su azioni

La segnalazione delle posizioni nette corte alla Consob dovrà essere effet-tuata attraverso il sistema predisposto dalla Consob e raggiungibile tramite il link: http://www.consob.it/main/mercati/index.html. Il sito della Consob consente di:

segnalare alla Consob posizioni nette corte su titoli azionari; • consultare le posizioni nette corte su titoli azionari aggiornate; • consultare le posizioni nette corte su titoli azionari storiche; • inviare a Consob la richiesta di esenzione per l’attività di market maker • su titoli azionari

Fino al 31 ottobre 2012, gli investitori possono accedere al sistema di reporting esclusivamente per la fase di accreditamento al sistema stesso

La comunicazione delle posizioni nette corte alla Consob andrà effettuata tassativamente:

i no al 31 ottobre 2012, secondo le modalità previste dalla delibera 17862 • del 10 luglio 2011, ossia inviando l’apposito modulo via e-mail a: [email protected]

dal 1° novembre 2012, usando il predetto sistema di reporting •

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10 Lunedì 29 Ottobre 2012 F I S C O

Breve guida al trattamento i scale delle spese di rappresentanza. Come calcolare la convenienza

Meno regali aziendali sotto l’alberoper l’Iva poco generosa e la crisi

Pagine a cura DI FRANCO RICCA

Non è diffi cile immaginare che le prossime festività natalizie, seguendo pe-raltro il trend negativo

degli ultimi anni, risentiranno della crisi. Non solo nei consumi delle famiglie, ma anche nella cosiddetta regalistica azienda-le, riconducibile alle spese di rappresentanza, composte in buona misura da prodotti del made in Italy quali vini, dol-ciumi, prosciutti e delizie varie della tradizione enogastronomica domestica. E i prevedibili rispar-mi delle aziende alimenteranno il corto circuito meno consumi, meno produzione, meno lavoro. Insomma, le ombre della crisi ap-panneranno le luci del Natale. In questo quadro non proprio roseo, vediamo come si comporta l’Iva con gli omaggi, analizzando l’in-treccio delle norme sulle spese di rappresentanza e sulle cessioni gratuite.

Spese di rappresentanza, l’Iva (quasi sempre) a costo. È opportuno prendere le mosse dalla disposizione della lettera h) dell’art. 19-bis1 del dpr 633/72, secondo cui «non è ammessa in detrazione l’imposta relativa alle spese di rappresentanza, come defi nite ai fi ni delle imposte sul reddito, tranne quelle sostenute per l’acquisto di beni di costo unitario non superiore a 25,82 euro».

La norma sancisce l’indetrai-bilità totale dell’imposta sulle spese in questione, con l’unica eccezione di quelli che per como-dità di esposizione si possono de-fi nire «piccoli omaggi». In merito alla portata oggettiva del divieto, va evidenziato che esso colpisce le spese di rappresentanza così come definite agli effetti delle imposte sul reddito, a prescin-dere dal fatto che, ai fi ni di tali imposte, i costi siano ammessi in deduzione (si veda, al riguardo, il decreto ministeriale del 19 no-vembre 2008).

In altre parole, la detrazione dell’Iva è preclusa per il solo fat-to che una determinata spesa sia qualifi cabile «di rappresentanza», indipendentemente dal tratta-mento riconosciuto ai fi ni della determinazione del reddito.

Pertanto: gli acquisti di beni e servizi che, ai sensi del decre-to, non costituiscono spese di rappresentanza, ricadono nella disciplina generale secondo cui l’Iva è ammessa in detrazione se si tratta di acquisti che presen-tano un nesso con l’attività che genera operazioni imponibili ed equiparate; gli acquisti di beni e servizi che il decreto stesso quali-fi ca espressamente «spese di rap-presentanza», restano esclusi dal diritto alla detrazione dell’Iva, fatta eccezione per i piccoli omag-gi, su cui appresso.

Il divieto della lettera h)

dell’art. 19-bis1 suscita qualche perplessità sotto il profi lo dell’ar-monizzazione comunitaria della disciplina Iva. L’art. 17, par. 6 della sesta direttiva del 1977, ora trasfuso nell’art. 176 della direttiva 112 del 2006, nel de-mandare al consiglio dell’Ue il compito (tuttora inadempiuto) di individuare le spese che non dan-no diritto a detrazione, prevede in effetti che in ogni caso saranno escluse dal diritto alla detrazione «le spese non aventi un caratte-re strettamente professionale, quali le spese suntuarie, di di-vertimento o di rappresentan-za». La disposizione nazionale, pertanto, nel dettare il divieto di detrazione dell’imposta relativa alle spese di rappresentanza è in linea con l’obiettivo della diretti-va; in questo contesto, il rinvio formale alla defi nizione di tali spese dettata ai fi ni delle impo-ste sul reddito, pur non essendo coerente con le caratteristiche del tributo armonizzato a livel-lo comunitario, potrebbe anche tollerarsi, stante la carenza di una disciplina comune. Occorre però considerare che il divieto è stato introdotto nell’ordinamen-to nazionale soltanto con il dlgs n. 313 del 2 settembre 1997, con effetto dal 1° gennaio 1998. In proposito, nella circolare n. 328 del 24 dicembre 1997 è stato osservato che tale nuova previ-sione di indetraibilità «recepisce quanto previsto dall’articolo 17, par. 6, della VI direttiva Cee». La circolare aggiunge che «le spese di rappresentanza sono quelle so-stenute dai contribuenti per offri-re al pubblico una immagine po-sitiva di se stessi e della propria attività, nonché per promuovere l’acquisizione e il consolidamento del proprio prestigio».

Con sentenza 21 aprile 2005, C-25/03, tuttavia, la corte di giu-stizia ha rilevato, in ordine alla disposizione dell’art. 17, n. 6 della sesta direttiva, che allo stato at-tuale del diritto comunitario non

esiste alcun atto del consiglio che escluda il diritto alla detrazione per le spese non aventi carattere strettamente professionale, quali le spese per fi ni di lusso, di svago o di rappresentanza.

Sembrerebbe doversi conclude-re, pertanto, che la disposizione della lettera h) dell’art. 19-bis1, sebbene conforme, come si è det-to, agli obiettivi enunciati dalla normativa comunitaria, essendo stata introdotta dopo l’entrata in vigore della sesta direttiva (e, a quanto consta, al di fuori del procedimento di deroga autoriz-zata), si pone in contrasto con il divieto per gli stati membri di introdurre autonomamente ulteriori limitazioni del diritto alla detrazione, non previste nei rispettivi ordinamenti alla data di entrata in vigore della sesta direttiva (divieto che si evince dall’art. 17, par. 6, secondo com-ma della sesta direttiva, ora art. 176, secondo comma, direttiva n. 112 del 2006).

Piccoli omaggi con Iva de-traibile. Il divieto di detrazione

sancito dalla lettera h) dell’art. 19-bis1 non vale, come si diceva, per le spese di rappresentanza costituite da acquisti di beni di costo unitario non superiore a 25,82 euro. Di conseguenza, l’imposta assolta sugli acquisti di beni da omaggiare alla clientela in particolari occasioni è detrai-bile se il costo unitario del bene è contenuto nel suddetto limite (si deve ricordare, in proposito, che ai fini dell’imposizione di-retta il limite per la deducibilità integrale dei piccoli omaggi è stato elevato qualche anno fa a 50 euro, mentre ai fi ni Iva è ri-masto invariato; pertanto, se il costo del bene supera 25,82 euro, nell’importo massimo di 50 euro deducibile ai fi ni delle imposte sul reddito occorre tenere conto anche dell’Iva non detraibile).

Spesso gli omaggi aziendali hanno per oggetto beni acquista-ti per tale specifi ca fi nalità, non rientranti dunque tra quelli ordi-nariamente prodotti o commer-cializzati dall’impresa: si pensi all’imprenditore o al professio-

nista che acquista una confezio-ne di panettone e spumante da regalare ai clienti di riguardo.

Non è infrequente, però, che l’omaggio sia costituito da un bene rientrante nell’oggetto dell’attività propria dell’impresa: ad esempio, il gestore di un’eno-teca offre in omaggio ai clienti una cassetta di vini. In relazio-ne a questa ipotesi, il ministero delle fi nanze, nella circolare n. 188/1998, ha affermato che l’ac-quisto non può essere trattato ai fi ni Iva come spesa di rappresen-tanza. La tesi, però, non convince, sembrando invece corretto che qualora il contribuente, al mo-mento dell’effettuazione dell’ac-quisto del bene, sia in grado di prevederne una destinazione di-versa rispetto a quella ordinaria, possa comportarsi in senso con-seguente, qualifi cando l’acquisto come spesa di rappresentanza, e quindi esercitare la detrazione soltanto se il costo unitario non supera 25,82 euro. Sul tema si tornerà più avanti.

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Passando al trattamento dell’omaggio «in uscita», va ricordato che, in via di principio l’Iva si applica alle operazioni a titolo onero-so, ossia alle cessioni di beni e alle prestazioni di servizi in cambio delle quali è dovuto al for-nitore un corrispettivo (non necessariamente in denaro, purché esprimibile in denaro). Il secondo comma dell’art. 2 del dpr 633/72, al punto 4), attrae però nella sfera dell’imposta anche le cessioni di beni effettuate a titolo gratuito, ovvero senza alcuna contropresta-zione. In base alla stessa disposizione, fanno eccezione all’imposizione (e sono pertanto irrilevanti) le cessioni gratuite aventi a og-getto:a) beni la cui produzione o il cui commercio non rientra nell’attività propria dell’impre-sa, se di costo unitario non superiore a 25,82 euro;b) beni per i quali non sia stata operata, al momento dell’acquisto o dell’importazione,

la detrazione dell’imposta a norma dell’art. 19, anche se per effetto dell’opzione di cui all’art. 36-bis .Dalla previsione sub b) discende che il tratta-mento delle cessioni gratuite è dunque ispira-to al principio secondo cui se l’imposta è stata detratta «a monte», l’operazione deve essere tassata «a valle»; viceversa, se non è stato possibile esercitare la detrazione «a monte» (per esempio, perché l’acquisto rientra fra le spesa di rappresentanza), l’operazione non è tassata «a valle». A questo principio fanno eccezione i «piccoli omaggi», ossia le cessioni di beni di costo uni-tario non superiore a 25,82 euro qualifi cabili come spese di rappresentanza, che infatti:- da un lato, come già visto, sono ammessi alla detrazione «a monte» ai sensi dell’art. 19-bis1, lett. h); è opportuno precisare che la detrazione compete anche se si tratti di prodotti alimentari o bevande, ossia di beni

Cessioni gratuite, vale il principio per cui

IL REGIME IVA DEGLI OMAGGI

BENI OGGETTO DELL’ATTIVITÀ

COSTO UNITARIO SUPERIORE A 25,82 €

IVA SULL’ACQUISTO NON DETRAIBILE

L’OMAGGIO NON COSTITUISCE CESSIONE IMPONIBILE

IVA SULL’ACQUISTO DETRAIBILE

L’OMAGGIO COSTITUISCE CESSIONE IMPONIBILE AL PREZZO DI ACQUISTO (*)

(*) L’omaggio è esente se benefi ciario è un ente di cui all’art. 10, n. 12, dpr 633/72.

In tal caso, occorre rettifi care la detrazione.

COSTO UNITARIO FINO A 25,82 €

IVA SULL’ACQUISTO DETRAIBILE

BENI NON OGGETTO DELL’ATTIVITÀ (SPESE DI RAPPRESENTANZA)

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11Lunedì 29 Ottobre 2012Lunedì 29 Ottobre 2012F I S C O

l’operazione non è tassata a valle se a monte non c’è stata detrazione

Passando ad analizzare più in dettaglio le ipo-tesi in cui i beni dati in omaggio non fruiscono

dello sgravio dall’Iva, occorre distinguere due categorie:

- gli omaggi tassati mediante indetraibilità dell’Iva «a mon-te»;

- gli omaggi tassati mediante imponibilità «a valle».

Va anticipato che, sebbene la confi gurazione delle due situa-zioni, nella disciplina dell’im-posta, sia diversa, la misura dell’imposizione tende a coinci-dere, perché in entrambi i casi è pari all’Iva che ha gravato il bene nelle fasi precedenti.

Omaggi con Iva indetrai-bile. Nella prima situazione rientrano gli omaggi di beni in relazione ai quali non è stata operata la detrazione dell’Iva assolta al momento dell’ac-quisto, in quanto non inerenti all’attività dell’impresa. Rien-tra in questa ipotesi anche il caso dei beni acquistati come spese di rappresentanza, se di costo unitario superiore a 25,82 euro, la cui imposta, come si è visto, è indetraibile ai sensi del-la lettera h) dell’art. 19-bis1. La successiva cessione gratuita di questi beni è esclusa dal campo di applicazione dell’Iva ai sen-si dell’art. 2, secondo comma, n. 4, dpr 633/72. La tassazione, pertanto, si realizza «in entra-ta, concretizzandosi nell’impo-sta che l’impresa ha assolto «a monte» e che viene fatta grava-re sull’impresa stessa.

Omaggi imponibili. Nella seconda situazione rientrano gli omaggi di beni per il cui ac-quisto sia stata detratta l’Iva «a monte», per i quali la tassazione si realizza «in uscita», attraver-so l’assimilazione della cessione gratuita ad un’operazione a ti-tolo oneroso.

In considerazione della po-sizione espressa dall’ammini-strazione nella citata circolare n. 188/1998, in concreto questa situazione si verifi ca, essenzial-mente, nel caso di omaggi di beni, di qualsiasi valore, rien-tranti nell’oggetto dell’attività propria dell’impresa.

In realtà, come detto, la po-sizione della circolare appare opinabile, poiché si dovrebbe

riconoscere all’impresa il dirit-to di non esercitare la detrazio-ne «a monte», in previsione del particolare impiego del bene (la corte di giustizia, peraltro, ha chiarito che la detrazione non è un obbligo e che il soggetto passivo può comunque decidere liberamente di lasciare un bene al di fuori del sistema dell’Iva). Ad ogni modo, dopo le modi-

fiche che la legge n. 88/2009 ha apportato alle norme sulla base imponibile, la questione è oramai sostanzialmente su-perata (anche se non sotto il profi lo degli adempimenti che scattano quando la cessione è imponibile).

In precedenza, la base impo-nibile delle cessioni gratuite era rappresentata dal valore

normale, ossia dal prezzo di mercato del bene nel medesimo stadio di commercializzazione. Con la predetta legge, allinean-do l’ordinamento nazionale alle disposizioni comunitarie, sono state riformulate le disposizio-ni dell’art. 13 del dpr 633/72 (nonché quelle dell’art. 14 sul valore normale), prevedendo in particolare, per quanto qui d’in-

teresse, che la base imponibile delle cessioni gratuite (e, più in generale, delle operazioni senza corrispettivo) è costituita «dal prezzo di acquisto o, in mancan-za, dal prezzo di costo dei beni o di beni simili, determinati nel momento in cui si effettuano tali operazioni» (così l’art. 13, com-ma 2, lett. c).

Ecco perché, come si diceva, la questione suscitata dall’inter-pretazione della citata circolare n. 188/1998 è oramai superata: tanto la strada dell’indetraibili-tà «a monte», quanto la strada dell’imponibilità «a valle», devo-no infatti portare al medesimo risultato di far gravare sulle cessioni gratuite l’imposta as-solta sul prezzo di acquisto del bene dato in omaggio.

In questa prospettiva, quindi, imporre la detrazione «a monte» e la tassazione «a valle» non ha

alcuna utilità per l’erario, ma di contro complica la gestione del-le operazioni gratuite: infatti, se si percorre la strada dell’inde-traibilità «a monte», la cessione gratuita diventa irrilevante e non è, quindi, soggetta agli ob-blighi formali e strumentali (es. fatturazione, autofatturazione, emissione di scontrino fi scale). Ai fi ni contabili e probatori, sarà suffi ciente per l’impresa predi-sporre un documento attestante la destinazione del bene e il cal-colo della rettifi ca della detra-zione. In caso contrario, invece, ossia imponendo la detrazione «a monte», la cessione gratuita assumerà rilevanza e occorrerà, quindi, adempiere agli obblighi conseguenti (su cui appresso).

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È bene attestare la destinazione

riconoscere all’impresa il dirit- fiche che la legge n 88/2009 normale ossia dal prezzo di

Il secondo comma dell’articolo 18 del dpr 633/72, derogando al principio generale dell’obbligo di addebitare l’Iva alla contro-parte, stabilisce, per intuibili ragioni, che la rivalsa non è obbligatoria nelle cessioni gratuite. L’onere dell’imposta, pertanto, po-trà essere assolto direttamente dal cedente. Per quanto riguarda gli adempimenti forma-li, trattandosi di un’operazione imponibile, trovano ingresso i normali obblighi previsti dalla legge. Peraltro, nell’ipotesi in cui il contribuente rinunci alla rivalsa, in luogo dell’emissione della fattura si potrà sceglie-re una delle seguenti procedure, suggerite dal ministero delle fi nanze con la circolare n. 32 del 27/4/73:

a) compilazione di autofattura, singola per ciascuna cessione o globale mensile per tutte le cessioni effettuate nel mese, con l’indica-zione del valore normale dei beni, dell’ali-quota applicabile e della relativa imposta e con l’annotazione che si tratta di autofattura per omaggi; qualora si opti per l’autofattu-razione globale mensile, è opportuno che, al fi ne di vincere possibili presunzioni di ven-dita nell’eventualità di un controllo, all’atto della cessione venga emesso un documento di trasporto;

b) annotazione su apposito registro degli omaggi dell’ammontare globale dei valore normale delle cessioni effettuate in ciascun giorno e delle relative imposte, distintamente per aliquota.

La questione si complica se la cessione gra-tuita è effettuata da un dettagliante tenuto all’obbligo di certifi cazione dei corrispettivi; potrebbe certo ritenersi suffi ciente l’emissio-ne dell’autofattura per ciascuna cessione (in realtà, piuttosto onerosa dal punto di vista amministrativo) o l’annotazione sul registro degli omaggi. Mancando, tuttavia, un espres-so avallo dell’amministrazione, è preferibile adempiere all’obbligo strumentale dell’emis-

sione dello scontino o della ricevuta fi scale, che però, per ovvi motivi, non possono es-sere rilasciati al destinatario dell’omaggio. Ciò non costituisce un problema se il bene viene recapitato al domicilio del benefi cia-rio a cura o a nome dell’impresa: in tal caso basterà evitare di consegnare al destinatario lo scontrino o la ricevuta che hanno scortato il bene all’uscita dell’esercizio commerciale, nelle immediate adiacenze. Qualora l’omag-gio venga, invece, consegnato al benefi ciario presso la stessa sede dell’impresa cedente, il documento fi scale dovrebbe essere anch’es-so consegnato al cessionario. Una soluzione potrebbe consistere nell’emettere, in luo-go dello scontrino, un documento di cer-tifi cazione alternativo ai sensi del dpr n. 696/1996, ad esempio la ricevuta fi scale mancante, nell’esemplare del destinata-rio, dell’indicazione del valore dell’omag-gio. Resta fermo quanto sopra osservato in ordine alla determinazione della base im-ponibile dell’omaggio, che non è il valore normale, ma il prezzo di acquisto. Infi ne, occorre ricordare che le cessioni gratuite di beni oggetto dell’attività propria dell’im-presa effettuate a favore degli enti indicati nell’art. 10, n. 12), del dpr 633/72 (es. enti pubblici, enti di benefi cenza, onlus), sono esenti dall’Iva e comportano, pertanto, la rettifi ca della detrazione «a monte» (che però, secondo la direttiva, non dovrebbe essere imposta per i regali di scarso va-lore, ma qui si torna alla questione, tutta domestica, della distinzione fra beni che formano oggetto dell’attività dell’impre-sa e altri beni). In questo caso, quindi, la cessione gratuita esente viene tassata con l’indetraibilità dell’Iva «a monte». Queste cessioni esenti sono inoltre sottoposte alla rigorosa (e forse non del tutto giustifi ca-ta) disciplina probatoria dettata dall’art. 2, comma 2, del dpr n. 441/97.

La rivalsa non è obbligatoria

per il cui acquisto o importazione il diritto alla detrazione, in via di principio, è precluso dalla lettera f) dell’art. 19-bis1: come riconosciuto dalla circolare n. 54 del 19/6/2002, infatti, tale disposizione non trova applicazione allorché i prodotti in esame assumano la veste di «spese di rappresentanza», applicandosi in tal caso la disposizione della lettera h), che ammette la detrazione se il costo unitario è contenuto nella suddetta soglia di 25,82 euro;- dall’altro lato, non costituiscono operazioni imponibili «a valle» ai sen-si dell’art. 2, secondo comma, n. 4).Di conseguenza, i «piccoli omaggi» possono fruire di una detassazione totale dell’Iva e giungere, così, al con-sumo fi nale completamente sgravati

dell’imposta. La detassazione è con-forme con la normativa comunitaria. Infatti, la direttiva 2006/112:- all’art. 16 stabilisce che non sono as-similati alle cessioni a titolo oneroso «i prelievi ad uso dell’impresa per re-gali di scarso valore»; in merito alla nozione di «scarso valore», la corte di giustizia ha dichiarato che può esse-re defi nita dagli stati membri, i quali hanno la facoltà di fi ssare, a loro di-screzione, un importo massimo, pur-ché tale importo, da un lato, rispetti gli obiettivi della direttiva di limitare il benefi cio agli omaggi di scarso valo-re e, dall’altro, non privi la disposizio-ne di qualsiasi effetto utile (sentenza 30 settembre 2010, C-581/08)- all’art. 185, par. 2, stabilisce che non si fa luogo alla rettifica della

detrazione in caso di prelievi di beni dall’impresa effettuati per dare regali di scarso valore.Anche secondo la normativa comu-nitaria, dunque, i beni utilizzati per effettuare regali di scarso valore non danno luogo a imponibilità «a valle» (notare che, comunque, per l’art. 16 della direttiva, l’operazione imponi-bile «per assimilazione» non è la ces-sione gratuita, ma il «prelievo» del bene) e non perdono la detrazione «a monte».Un problema scaturisce, piuttosto, dal fatto che, nell’ordinamento na-zionale, la detassazione vale soltanto per i beni non rientranti nell’ogget-to dell’attività propria dell’impresa, poiché se si tratta, invece, di beni al cui commercio o alla cui produzione è

diretta l’attività propria dell’impresa, l’art. 2, secondo comma, n. 4) del dpr 633/72, come si è visto, pretende l’im-posizione la cessione gratuita, anche se di valore esiguo. Questa discriminazione non trova ri-scontro nella normativa comunitaria, che all’art. 16, secondo comma, del-la direttiva esclude dall’imposizio-ne, genericamente, i prelievi di beni dall’impresa a fi ni di omaggi di scar-so valore, senza distinguere in ordine alla relazione fra i beni stessi e l’og-getto dell’attività dell’impresa. Anzi, l’utilizzo dell’espressione «prelievo di un bene dalla propria impresa» porta a ritenere che, a maggior ragione, la previsione si riferisce anche ai beni che formano oggetto dell’attività pro-pria dell’impresa.

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12 Lunedì 29 Ottobre 2012 F I S C O

I chiarimenti sulla proroga decennale per l’edii cazione e gli effetti sui crediti d’imposta

Rivalutazioni aree, doppia chanceIl contribuente può utilizzare il maggior termine o rinunciarvi

DI ALESSANDRO FELICIONI

Rivalutazione aree a due vie: la remissione in termini per l’edifi ca-bilità dell’area consen-

te al contribuente di scegliere se utilizzare il maggior termine o lasciare le cose come stanno. Nel primo caso andrà riversato il cre-dito d’imposta nel frattempo uti-lizzato. Questi i chiarimenti della risoluzione n. 94/E dell’11 ottobre 2012 con la quale l’Agenzia delle entrate è intervenuta sulla modi-fi ca normativa che ha allungato a dieci gli anni previsti per l’edi-fi cazione dei terreni oggetto di rivalutazione nel 2006.

Nel caso esaminato dall’Agen-zia, la società aveva effettuato l’opzione per la rivalutazione delle aree edifi cabili di proprietà sulla base delle disposizioni della legge 23 dicembre 2005, n. 266.

Tale rivalutazione, effettuata nel bilancio chiuso al 31 dicem-bre 2005, ha interessato aree appartenenti a distinte zone territoriali del comune in cui ha sede la società. In relazione alle aree situate in una delle due zone non si è verifi cata l’utilizzazione

edifi catoria entro il termine di cinque anni dall’effettuazione della rivalutazione (il 31 dicem-bre 2010) in quanto il piano edifi -catorio, attuabile soltanto previa iniziativa pubblica, non è stato reso esecutivo.

In tale scenario la società ha utilizzato il credito d’imposta derivante dalla relativa imposta sostitutiva a suo tempo versata, ha riporta-to la situazione fiscale al momento dell’effettuazione della rivalutazione e ha tra-sformato in riserva libera il saldo attivo di rivaluta-zione nel bilancio chiuso al 31/12/2010. Il problema si pone ora che l’articolo 29, comma 8-ter della legge di conversione del decreto leg-ge 29 dicembre 2011, n. 216, ha prorogato l’originario ter-mine quinquennale per l’utiliz-zazione edifi catoria in dieci anni. Con ciò rimettendo in termini la società.

Per la società, il fatto che la proroga è intervenuta dopo la scadenza dell’originario termine previsto dal comma 474 dell’arti-colo 1 della legge n. 266 del 2005,

consentirebbe o di mantenere l’effi cacia del comportamento as-sunto, quale sostanziale rinuncia defi nitiva agli effetti della rivalu-tazione a suo tempo effettuata o di vedersi riconosciuti gli effetti della rivalutazione riversando il credito di imposta nel frattempo legittimamente utilizzato in base

alle norme allora vigenti.Nella sostanza la modifica

normativa ha prolungato a dieci anni il termine per l’utilizzazione edifi catoria delle aree fabbrica-bili consentendo ai soggetti che non avessero provveduto a edi-fi care entro il termine origina-riamente previsto (cinque anni)

di continuare a benefi ciare della disciplina sulla rivalutazione del-le aree fabbricabili. Ovviamente, prima dell’intervento normativo, i soggetti che avevano visto spi-rare il precedente termine senza aver provveduto all’edifi cazione hanno ripristinato la situazione contabile e fi scale sulla base dei

valori ante rivalutazio-ne; operazione questa effettuata riportando il valore fi scale delle aree a quello ante rivaluta-zione e utilizzando, in tutto o in parte, il cre-dito d’imposta con con-seguente liberazione del saldo attivo.

Secondo l’Agenzia due sono le possibilità per tali soggetti: se non hanno intenzione di be-nefi ciare del nuovo ter-

mine decennale non sono tenuti a ripristinare i maggiori valori fi scali delle aree per allinearli ai valori di bilancio, il saldo attivo rimane una posta non vincola-ta e hanno diritto al riconosci-mento del credito per l’imposta sostitutiva pagata; se invece c’è interesse a benefi ciare del nuovo

termine decennale occorre pro-cedere al versamento del credito d’imposta - maturato a decorrere dal 1° gennaio 2011 e utilizzato in compensazione - entro il ter-mine di presentazione della di-chiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta 2012, senza applicazione delle sanzioni, ma con corresponsione degli interes-si. Ciò comporterà il riconosci-mento fi scale dei valori iscritti in bilancio e la ricostituzione del saldo attivo di rivalutazione. Re-sta inteso che sulla somma da ri-versare sono dovuti gli interessi, decorrenti dalla data di utilizzo del credito d’imposta, nella mi-sura del saggio legale (2,5% an-nuo). Il versamento dell’imposta, tramite Modello F24, deve avve-nire utilizzando il codice-tributo: «1812», denominato «Imposta sostitutiva sulla rivalutazione delle aree fabbricabili, articolo 1, comma 473 della legge 23 di-cembre 2005, n. 266». Tale codi-ce deve essere utilizzato anche per il riversamento del credito d’imposta utilizzato evidenzian-do come anno di riferimento il 2011.

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13Lunedì 29 Ottobre 2012Lunedì 29 Ottobre 20I M P R E S A

DECRETO CRESCITA/L’obiettivo: assicurare la pubblicità e la tempestività dell’informazione

Registro imprese formato maxiNuove sezioni ad hoc e spazio alle società di mutuo soccorso

Pagina a cura DI CINZIA DE STEFANIS

Registro delle impre-se con ruolo sempre più nevralgico nella vita delle società, sia

collettive che individuali, per favorire certezza delle contrat-tazioni commerciali e sicurez-za dei traffi ci giuridici. È con il decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179 (pubblicato sul supple-mento ordinario n. 194 alla Gazzetta Uffi ciale n. 245 del 19 ottobre scorso) che viene ri-badita la funzione del registro imprese come strumento per la massima trasparenza del mercato. In risposta alla crimi-nalità economica organizzata, semplifi cando gli adempimenti e garantendo la completezza e organicità dei dati di tutte le imprese. In particolare, negli artt. da 25 a 32 del decreto legge 179/2012, viene prevista l’istituzione di un’apposita se-zione nel registro delle impre-se con l’iscrizione obbligatoria per le start up innovative e gli incubatori certifi cati. Nell’art. 23, 1° comma, del dl è stabilita l’obbligatorietà dell’iscrizione nella sezione delle imprese sociali presso il Registro delle imprese per le società coopera-tive di mutuo soccorso. Infi ne viene previsto che le impre-se individuali da iscriversi nel Registro delle imprese o all’Albo delle imprese artigia-ne hanno l’obbligo di indicare nella domanda di iscrizione l’indirizzo di Posta elettronica certifi cata (Pec) (art. 5, 1 e 2 comma, del dl 18 ottobre 2012, n. 179).

I principi basilari a cui ten-de il Registro delle imprese, sono contenuti nel comma 6 dell’art. 8 della legge 580/1993 il quale afferma che «la gestio-ne del registro delle imprese, da effettuarsi con tecniche informatiche deve assicurare completezza e organicità di pubblicità e garantire la tem-pestività dell’informazione su tutto il territorio nazionale».

Obbligo di comunicare la Pec anche da parte delle imprese individuali. A de-correre dal 20 ottobre 2012 an-che le imprese individuali che si iscrivono nel Registro delle imprese o all’Albo delle impre-se artigiane hanno l’obbligo di indicare nella domanda di iscrizione l’indirizzo di Posta elettronica certificata (Pec). Questo è il principio contenu-to nell’articolo 5, commi 1 e 2, del decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179. Le imprese indi-viduali attive e non soggette a procedura concorsuale, sono tenute a depositare, presso l’uffi cio del Registro delle im-prese competente, il proprio indirizzo di posta elettronica certifi cata entro il 31 dicembre 2013. Analogamente a quanto previsto per le società, l’uffi cio

del Registro delle imprese che riceve una domanda di iscri-zione da parte di un’impresa individuale che non ha iscrit-to il proprio indirizzo di posta elettronica certifi cata, in luogo dell’irrogazione della sanzio-ne prevista dall’articolo 2630 del codice civile, sospenderà la domanda per tre mesi, in atte-sa che essa sia integrata con l’indirizzo di posta elettronica certifi cata.

Società cooperative di mutuo soccorso . Le società

di mutuo soccorso, di cui alla legge 15 aprile 1886, n. 3818, dovranno obbligatoriamente iscriversi nella sezione delle imprese sociali presso il Re-gistro delle imprese secondo criteri e modalità che saran-no stabilite con un decreto del ministro dello sviluppo econo-mico. Con il medesimo decreto sarà istituita un’apposita se-zione dell’albo delle società co-operative (dlgs 2 agosto 2002, n. 220) cui le società di mutuo soccorso (sms) saranno auto-maticamente iscritte. Questo è

quanto contenuto nell’art. 23, 1° comma, decreto-legge 18 ot-tobre 2012, n. 179 . In attesa di una riforma organica della disciplina (le società di mutuo soccorso sono ancora disci-plinate dalla legge 15 aprile 1886, n. 3818), il primo pas-so da compiere è sicuramente quello di semplifi care e rende-re più certa l’iscrizione al Re-gistro delle imprese visto che, ai sensi dell’articolo 4 della legge n. 3818/1886, le società in questione avevano l’obbli-go di procedere all’iscrizione

nel «registro delle società». L’abolizione di tale registro e la conseguente istituzione del Registro delle imprese (dpr n. 581/1995), ha determinato uno stato di incertezza circa le procedure di pubblicità a carico delle sms. Infatti, la maggior parte delle camere di commercio rifi uta l’iscrizio-ne delle sms al Registro delle imprese, in quanto conside-rate enti non commerciali. Si tratta di un orientamento pe-raltro sostenuto e alimentato dalla stragrande maggioranza delle stesse società, le quali non hanno provveduto alla iscrizione nel Registro delle Imprese proprio alla luce del carattere non commerciale delle loro attività. Obiettivi che possono essere raggiunti anche considerando l’opportu-nità e necessità di garantire alle stesse procedure pubbli-citarie più certe e coerenti con la loro missione istituzionale e il defi nitivo avvio di un siste-ma di vigilanza che verifi chi il rispetto dei requisiti norma-tivi che le contraddistinguo-no. Altra novità interessante contenuta nell’articolo 23, 4° comma, del dl 179/2012 è quella relativa alla cosiddetta «mutualità mediata», in virtù della quale si rende possibile anche a una società di mutuo soccorso di aderire in qualità di socio a un’altra sms a con-dizione che lo statuto lo pre-veda espressamente e che i membri persone fi siche di tali enti giuridici siano destinatari di una delle attività istituzio-nali delle medesime società di mutuo soccorso. Tale modalità mutualistica, prevista espli-citamente nel Regolamento europeo in materia di società cooperativa europea (Reg. n. 1435/2003) e dal decreto dei ministero dello sviluppo eco-nomico e dell’economia del 31 dicembre 2005, consentirà alle sms di minori dimensioni (e per tali motivi in condizioni di non poter erogare i servizi istituzionali) di continuare a svolgere la loro funzione in campo socio-sanitario. La pos-sibilità di aderire alle società in qualità di socio è prevista anche per i Fondi sanitari in-tegrativi in rappresentanza dei lavoratori iscritti. Viene data la possibilità alle sms di promuovere attività di carat-tere educativo e culturale ai fi ni della prevenzione sanita-ria e della diffusione dei valori mutualistici, limitando la loro azione alle attività espressa-mente previste dalla legge e stabilendo che tali attività, ad eccezione dei casi previsti da disposizioni di leggi speciali, compreso quello relativo alla istituzione e gestione dei fondi sanitari integrativi, potranno essere svolte nei limiti delle proprie disponibilità fi nanzia-rie e patrimoniali.

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del Registro delle imprese che di mutuo soccorso di cui alla quanto contenuto nell’art 23

La sezione IX (artt. da 25 a 32) del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179 è dedicata com-pletamente alle misure per la crescita e lo svi-luppo di imprese start up innovative. È prevista l’istituzione di un’apposita sezione nel registro delle imprese con l’iscrizione obbligatoria per le start up innovative e gli incubatori certifi cati con aggiornamento periodico delle informazio-ni. La fi nalità è una maggiore trasparenza delle informazioni inerenti la vita e l’attività delle start up innovative e degli incubatori, garantita nell’ambito della pubblicità notizia. Dal momen-to della loro iscrizione nella sezione speciale del Registro delle imprese, è previsto l’esonero dal versamento dei diritti di bollo e dei diritti di segreteria dovuti per gli adempimenti, nonché del pagamento del diritto annuale dovuto in favore delle camere di commercio. L’esenzione è dipendente dal mantenimento dei requisiti previsti dalla legge per l’acquisizione della qualifi ca di start up innovativa e di incubatore certifi cato e dura comunque non oltre il quarto anno di iscrizione. Ai fi ni dell’iscrizione nella sezione speciale del registro delle imprese, la sussistenza dei requisiti per l’identifi cazione della start up innovativa e dell’incubatore cer-tifi cato è attestata mediante apposita autocer-tifi cazione prodotta dal legale rappresentante

e depositata presso l’uffi cio del registro delle imprese. La perdita dei requisiti o il manca-to deposito della dichiarazione determinano entro 60 giorni la cancellazione d’uffi cio dalla sezione speciale del Registro delle imprese. Cancellazione operata automaticamente dal conservatore del registro. La sezione speciale del registro delle imprese, contiene per la start up innovativa: l’anagrafi ca, l’attività svolta, i soci fondatori e gli altri collaboratori, il bilan-cio, i rapporti con gli altri attori della fi liera quali incubatori o investitori; per gli incuba-tori certifi cati: l’anagrafi ca, l’attività svolta, il bilancio. La start up innovativa e l’incubatore certifi cato si iscrivono alla sezione speciale del registro delle imprese, a seguito della compi-lazione e presentazione della domanda in for-mato elettronico. La permanenza nel tempo dei requisiti delle imprese start up innovative e degli incubatori certifi cati è assicurata : 1) con l’obbligo di deposito del bilancio entro 30 giorni dall’approvazione presso l’uffi cio del registro delle imprese; 2) con la presentazione entro sei mesi dalla chiusura di ciascun esercizio, della dichiarazione del legale rappresentante della start up innovativa o dell’incubatore certifi cato che attesti il mantenimento del possesso dei requisiti previsti.

Capitolo a parte per le start up innovative

LE NOVITÀ

PEC

Imprese individuali - L’art. 16, comma 6, del dl 29 novembre 2008, n. 185, convertito con modii cazioni dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, ha previsto l’obbligo di attivazione della Pec per le imprese costituite in forma societaria. Rimangono, quindi, escluse da tale obbligo le imprese individuali e i consorzi tra imprese. L’articolo 5, del dl 179/2012 colma tale vuoto normativo, sottoponendo all’ob-bligo di dotarsi di Pec anche le imprese individuali che, peraltro, secondo la normativa vigente e in linea con quanto già previsto per tutte le altre imprese, sono tenute all’utilizzo della i rma digitale nei rapporti con il Registro delle Imprese.

Attenzione: l’articolo 3-bis del dlgs n. 82/2005 (Cad), introdotto dall’art. 4 del dl n. 179/2012, prevede la possibilità per il cittadino di dichiarare una propria casella di posta elettronica certifi cata, ad esso rilasciata ai sensi della normativa vigente, quale proprio domicilio digitale.

Società di mutuo soccorso

Obbligatoria l’iscrizione nella sezione delle imprese sociali pres- so il registro delle imprese per le sms;automatica iscrizione presso l’Albo nazionale delle società co- operative, in una istituenda sezione ad esse dedicata;criteri e modalità per l’iscrizione al RI saranno stabilite con un decreto del Mise.

Start - up innovative e gli incubatori

certifi cati

Istituzione di un’apposita sezione nel registro delle imprese con iscrizione obbligatoria per start up e incubatori;esonero per 4 anni da diritti di bollo, diritti di segreteria e diritto annuale in favore delle Cciaa.

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14 Lunedì 29 Ottobre 2012 I M P R E S A

A partire dall’1 novembre le denunce mensili di enti e amministrazioni entrano nel sistema

Contributi, p.a.-aziende pari sonoIl fl usso Uniemens fa spazio al settore dell’impiego pubblico

Pagina a cura DI CARLA DE LELLIS

P.a. come imprese nel ver-samento dei contributi. Dal 1° novembre (retri-buzioni erogate dal mese

di ottobre), infatti, le denunce mensili di enti, amministrazioni e aziende pubbliche iscritti alle gestioni dell’ex Inpdap entrano a far parte integrante del fl usso Uniemens. Si chiama ListaPo-sPa, la sezione dell’Uniemens dedicata al settore dell’impiego pubblico, e sostituisce la Dma2. La novità principale è rappre-sentata dalla generalizzazione del principio di cassa.

Soggetti obbligati alla denuncia. Sono tenuti alla compilazione della sezione «Li-staPosPA» (Dma2) nell’ambito del flusso Uniemens tutte le aziende, amministrazioni e gli enti con lavoratori iscritti alle gestioni Ctps, Cpdel, Cpi, Cpug, Cps, Inadel, Enpas, Enpdep (as-sicurazione sociale vita), Credito (gestione unitaria delle presta-zioni creditizie e sociali), Enam. I soggetti obbligati all’invio tele-matico delle denunce sono i sosti-tuti d’imposta tenuti al rilascio della certifi cazione unica (il Cud) ai propri dipendenti.

Il nuovo Uniemens. Il nuovo fl usso Uniemens, dal 1° novem-bre, si compone di una sezione «DatiMittente» contenente le in-formazioni che si riferiscono al soggetto che predispone il fl us-so e di tante sezioni «Azienda» quanti sono i datori di lavoro ed i mesi di denuncia contenuti nel flusso. La sezione «Azienda» a sua volta si articola nelle sezioni relative ai lavoratori dipendenti «privati» (PosContributiva), alla Gestione Separata (ListaCollabo-ratori) ed ai lavoratori «pubblici» (ListaPosPa).

Mittente. Il mittente iden-tifica il soggetto che predispo-ne il fl usso Uniemens che può coincidere con il datore di la-voro, qualora questi provveda direttamente alla trasmissione delle denunce mensili, ovvero è l’intermediario abilitato che svolge l’adempimento per uno o più datori di lavoro. Nell’ambito delle amministrazioni dello stato, altri incaricati alla trasmissione telematica delle denunce sono: il ministero dell’economia, anche tramite il proprio sistema infor-mativo Service Personale Tesoro (Spt), per le denunce delle am-ministrazioni che si avvalgono del sistema Spt, nel periodo di riferimento, se ha disposto l’ero-gazione di compensi o altri valori soggetti a ritenuta previdenziale; le amministrazioni di cui all’arti-colo 29 del dpr n. 600/1973 per le denunce degli uffi ci o strutture a esse funzionalmente riconducibi-li. Ciascuna amministrazione nel proprio ambito può demandare la trasmissione delle denunce in base all’ordinamento o modello organizzativo interno.

Azienda. I dati relativi al datore di lavoro afferiscono al

soggetto che ha l’obbligo di effet-tuare la denuncia. Tale soggetto coincide di norma per i lavoratori subordinati con il datore di lavo-ro. Nel caso in cui il dichiarante non coincida con il datore di la-voro i dati relativi a quest’ultimo devono essere riportati nell’ap-posita sezione del fl usso (Ente-Appartenenza) dedicata appunto all’ente di appartenenza.

Modalità di trasmissione. Dal 1° novembre il fl usso Unie-mens è integrato con una nuova sezione denominata «ListaPosPa» che contiene i dati della Dma. La novità non tocca, e dunque re-stano invariate, le regole vigen-ti per la trasmissione del fl usso Uniemens quali, a titolo esempli-fi cativo, tempi e modalità di tra-smissione, soggetti abilitati alla trasmissione, ricevute di avvenu-ta presentazione della denuncia.

Il principio di cassa. Il calco-lo con il criterio di cassa di tutta la contribuzione rappresenta, rispetto al sistema previgente, una delle innovazioni più signi-fi cative, nonostante alcune voci retributive (le gratifi cazioni an-nuali e periodiche, i conguagli di retribuzione spettanti a seguito di norme di legge o di contratto aventi effetto retroattivo ed i pre-mi di produzione) già soggiaccio-no a tale principio. L’estensione del criterio di cassa, in luogo di quello di competenza, a tutte le tipologie di imponibili contributi-vi e, quindi, anche a quelli costi-tuiti da proventi aventi diversa natura (ad esempio, compensi per attività straordinaria) ov-vero derivanti da fonti ulteriori (ad esempio sentenza) è confor-me al vigente dettato normativo in materia di determinazione del reddito di lavoro dipenden-te ai fini contributivi (dlgs n. 314/1997). Infatti, per il calcolo dei contributi di previdenza e assistenza sociale è previsto che si applichino le norme contenute nell’articolo 51 (ex articolo 49) del Tuir (dpr n. 917/1986), il quale testualmente recita «il reddito di lavoro dipendente è costituito da tutte le somme e i valori in gene-re, a qualunque titolo percepiti nel periodo d’imposta…» .

Nella stessa norma è stata, pe-raltro, disposta l’applicazione del criterio di cassa a tutte le som-me e ai valori percepiti entro il 12 gennaio, ancorché riferiti al precedente periodo d’imposta. Ciò premesso, l’Inps defi nisce il criterio di cassa come corrispon-dente al momento di percezione, che è quello in cui il provento esce dalla sfera di disponibilità del datore di lavoro erogante per entrare nel compendio patrimo-niale del percettore (circolare n. 105/2012). In attuazione del pre-detto principio, nel calcolo della contribuzione utile ai fi ni pensio-nistici gli imponibili contributivi vanno, quindi, imputati al perio-do di cassa e agli stessi è appli-cata l’aliquota di fi nanziamento vigente al momento della corre-sponsione delle retribuzioni.

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Molteplici le novità introdotte e gli obiet-tivi perseguiti. Prima di tutto quello di at-tualizzare il contenuto della Dma rispetto alle esigenze correlate alla evoluzione legi-slativa e alla necessità di monitorare l’an-damento delle variabili che incidono sugli oneri a carico dell’Istituto nella gestione dei trattamenti di quiescenza. Ancora, raziona-lizzare il contenuto dei dati della Dma, in linea di massima, in funzione degli elementi necessari per alimentare il conto individua-le di posizione assicurativa, per erogare i trattamenti di fi ne rapporto, per gestire gli accantonamenti e conferimenti ai Fondi di previdenza complementare e per quantifi -care il dovuto mensile degli enti. Le novità, ancora, consentiranno di acquisire gli ele-menti informativi sui periodi che determi-nano o possono determinare il diritto alla contribuzione fi gurativa; di recepire l’orien-tamento Inps di generalizzare il principio di cassa per le aliquote da applicare (e cioè calcolare i contributi applicando l’aliquota vigente al momento della liquidazione delle retribuzioni); di recepire lo stesso principio di cassa al fi ne anche di attribuire le retri-buzioni utili ai fi ni pensionistici; di norma-lizzare il contenuto dei campi (ad esempio quelli relativi alle voci retributive) al fi ne di defi nire il contenuto degli stessi in funzioni

di semplici criteri evitando continui inter-venti chiarifi catori da parte dell’Inps conse-guenti alla evoluzione delle voci retributive per effetto degli sviluppi della normativa. Il nuovo sistema Uniemens, ancora, consente anche ai soggetti che erogano compensi a lavoratori e che non assumono per gli stessi il ruolo di sostituto di imposta, di inviare le informazioni necessarie a implementare la posizione assicurativa nel caso in cui il sostituto di imposta non sia in grado di tra-smettere i dati all’Inps o tale soggetto non sia in grado di acquisirli in tempo utile per la loro trasmissione; di ampliare le modalità di compilazione della Dma introducendo, fra l’altro, la possibilità di effettuare «correzio-ni a sostituzione» di interi quadri presenti anche su più denunce, a fronte di errori com-messi nella compilazione di precedenti Dma; consentendo la comunicazione di periodi re-tributivi/contributivi non denunciati in pre-cedenza per i quali sono stati già versati con-tributi al Fondo pensione e delle trattenute relative ai piani di ammortamento di con-tributi o prestazioni non denunciate per le quali sono stati già effettuati i versamenti. Infi ne, consente di defi nire compiutamente gli adempimenti in termini di Dma da parte del sostituto di imposta in occasione delle operazioni di conguaglio previdenziale.

Le novità della ListaPosPA (ex Dma 2)

I NUOVI CODICI PER L’UNIEMENS

Codice Descrizione (sezione: ListaPosPa)

4 Servizio ordinario

9 Astensione facoltativa dal lavoro con retribuzione ridotta per maternità e assistenza a i gli

11 Periodo in ausiliaria personale militare (D.lgs. 165 del 1997)

15 Aspettativa personale fuori ruolo (L. 27/07/1962, n.1114 )

27 Aspettativa servizio militare (art. 40 DPR 130/69, DPR 1092/1973)

29 Assenza dal lavoro per educazione e assistenza ai i gli i no al 6° anno di età (art.1 comma 40 lett. a L.335/95)

32 Servizio ed aspettativa non retribuita per motivi sindacali fruita in misura parziale

33 Astensione dal lavoro per maternità e congedi parentali dei dipendenti delle aziende di cui all’art.20 c.2 del decreto legge 25 giugno 2008 n.112

34 Astensione dal lavoro per ulteriori congedi parentali dei dipendenti delle aziende di cui all’art.20 c.2 del decreto legge 25 giugno 2008 n.112

35 Astensione dal lavoro per malattia, degli operai dipendenti delle aziende di cui all’art.20 c.2 del decreto legge 25 giugno 2008 n.112

42 Astensione facoltativa senza retribuzione per assistenza i gli utile coperta da con-tribuzione i gurativa

43 Aspettativa senza assegni per nomina a direttore generale utile ai i ni trattamento quiescenza e previdenza

44 Astensione dal lavoro per permessi orari legge 104/92 delle aziende di cui all’art.20 c.2 del decreto legge 25 giugno 2008 n.112

45 Astensione dal lavoro per permessi giornalierii legge 104/92 delle aziende di cui all’art.20 c.2 del decreto legge 25 giugno 2008 n.112

46 Mandato amministrativo ex art.81 d. lgs 267/2000 con obbligo a carico amministra-zione di appartenenza

47 Esonero art.72 D.L. 112/2008

48 Assenza dal lavoro per assistenza i gli dal 6° anno di età, coniuge, genitori conviventi per condizioni previste ex. art.3 L.104/92 (art. 1 comma 40 lett. b L. 335/95)

49 Congedo straordinario per assistenza soggetti con handicap grave ex. art.42 comma 5 decreto legislativo 151/2001

50 Aspettativa senza assegni docenti universitari ai sensi degli art. 12 e 13 del DPR 382/1980

51 Sospensione cautelare dal servizio del personale militare ai sensi dell’art. 3 della legge 538/1961 e 24 della legge469/1958 e successive modii che

52 Aspettativa per incarico di responsabilità di governo art. 6 dpr 1032/73

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15Lunedì 29 Ottobre 2012Lunedì 29 Ottobre 20I M P R E S A

Lo ha chiarito l’Agenzia delle entrate nella circolare n. 40. Sanzioni i no a 200 mila euro

Appalti, basta l’autocertificazioneOk alla dichiarazione sostitutiva sulla responsabilità solidale

Pagina a cura DI BRUNO PAGAMICI

Nuove responsabilità per committenti e ap-paltatori. Il regime di solidarietà introdotto

dal dl 223/2006, modificato dall’art. 13-ter del dl 83/2012 (decreto sviluppo), ha dettato ulteriori regole in materia di responsabilità fi scale nell’am-bito dei contratti di appalto e subappalto di opere e servizi. A decorrere dai contratti sti-pulati il 12 agosto 2012, è sta-to introdotto il principio della responsabilità dell’appaltatore e del committente per il versa-mento all’erario delle ritenu-te fi scali sui redditi di lavoro dipendente e dell’Iva dovuta dal subappaltatore e dall’ap-paltatore in relazione alle pre-stazioni effettuate nell’ambito del contratto.

La responsabilità viene meno laddove l’appaltatore/committente acquisisca la do-cumentazione attestante che i versamenti fi scali, scaduti alla data del pagamento del corri-spettivo, sono stati corretta-mente eseguiti dal subappal-tatore/appaltatore.

In assenza della documen-tazione il committente (verso l’appaltatore) e l’appaltatore (verso il subappaltatore) de-vono sospendere il pagamento dei corrispettivi.

L’attuale normativa ammet-te che la documentazione pos-sa consistere in una asseve-razione rilasciata da Caf o da professionisti abilitati oppure, come recentemente affermato dalla circolare dell’Agenzia delle entrate n. 40/2012, an-che nell’autocertificazione dell’impresa. In caso di viola-zione della norma scattano le sanzioni che possono variare da un minimo di 5 mila a un massimo di 200 mila euro.

La normativa. Il comma 28 dell’art. 35 del dl 223/06 è stato integralmente sosti-tuito dall’art. 13-ter del dl 83/2012 convertito. Sulla ma-teria è intervenuta la circola-re dell’Agenzia delle entrate n. 40 dell’8 ottobre 2012, che ha precisato che gli adempi-menti da porre in essere per evitare la corresponsabilità negli appalti si riferiscono ai pagamenti effettuati a partire dall’11 ottobre, in relazione ai contratti di appalto o subap-palto stipulati a decorrere dal 12 agosto 2012.

L’adempimento al quale gli appaltatori devono fare riferi-mento è la verifi ca del corret-to versamento all’Erario delle ritenute fi scali sui redditi di lavoro dipendente e dell’Iva dovuta dal subappaltatore in relazione alle prestazioni ef-fettuate nell’ambito del rap-porto di subappalto.

In mancanza di tale control-lo, l’appaltatore diviene soli-

dalmente responsabile con il subappaltatore, nei limiti del corrispettivo dovuto, per i versamenti omessi. Inoltre in mancanza della documen-tazione attestante la corret-tezza dei versamenti dell’Iva e delle ritenute dell’appalta-tore e del subappaltatore, il committente, pur non essendo corresponsabile, viene sanzio-nato, in caso di omissione del versamento, con una sanzione amministrativa pecuniaria da

5 mila a 200 mila euro.

I soggetti interessati. L’ambito di applicazione del-la nuova disposizione è ampio e abbraccia tutti i settori. La disciplina infatti si applica alle obbligazioni nascenti dai contratti di appalto e subap-palto, di opere, forniture e servizi, stipulati da soggetti nell’ambito di attività rilevan-ti ai fi ni dell’Iva e, in ogni caso, dai soggetti indicati agli artt.

73 e 74 del dpr n. 917/1986 («Testo unico delle imposte sui redditi»). Rientrano pertanto nella disciplina, ad esempio, i contratti aventi a oggetto la costruzione di immobili e di impianti particolari, ma anche quelli aventi a oggetto la pulizia periodica di uffi ci e fabbriche.

Sono espressamente escluse dall’applicazione della disposi-zione le (sole) stazioni appal-tanti, di cui all’art. 3, comma

33, del dlgs n. 163/2006 («Codi-ce degli appalti pubblici»).

Le attestazioni. Il su-bappaltatore e l’appaltatore possono attestare l’avvenuto adempimento degli obblighi fi scali anche attraverso l’asse-verazione rilasciata dai dotto-ri commercialisti, consulenti del lavoro, responsabili dei Caf-imprese. La circ. 40/2012 ha inoltre introdotto la possi-bilità di rilasciare una dichia-razione sostitutiva di atto no-torio (dpr 445/2000), con cui l’appaltatore/subappaltatore attesta l’avvenuto adempi-mento degli obblighi richiesti dalla disposizione.

Il contenuto delle atte-stazioni. Per quanto riguar-da la dichiarazione sostitutiva (o l’attestazione da parte del professionista o del Caf), tale documento deve contenere l’indicazione:

- del periodo nel quale l’Iva relativa alle fatture concer-nenti i lavori eseguiti è stata liquidata, specifi cando se dal-la liquidazione è scaturito un versamento di imposta, ovvero se in relazione alle fatture og-getto del contratto è stato ap-plicato il regime dell’Iva per cassa oppure la disciplina del reverse charge;

- del periodo nel quale le ritenute sui redditi di lavoro dipendente sono state versa-te, mediante scomputo totale o parziale; degli estremi del mo-dello F24 con il quale i versa-menti dell’Iva e delle ritenute non scomputate, totalmente o parzialmente, sono stati effet-tuati;

- dell’affermazione che l’Iva e le ritenute versate includono quelle riferibili al contratto di appalto/subappalto per il quale la dichiarazione viene resa.

I termini per i versamenti erariali. La circ. 40 ha preci-sato che nell’autocertifi cazione deve essere indicato «il perio-do nel quale l’Iva relativa alle fatture concernenti i lavori eseguiti è stata liquidata» e «il periodo nel quale le ritenute sui redditi di lavoro dipenden-te sono state versate», dando per certo che i versamenti deb-bano già essere avvenuti alla data della liquidazione del cor-rispettivo. È indubbio che in assenza di correttivi futuri, se la direttiva verrà applicata in base all’attuale versione, mol-te imprese non potranno mai rispettare tali adempimenti, dovendo incassare il corrispet-tivo per poter fare fronte agli obblighi fi scali.

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La nuova disciplina

Precedente normativa

Il dl sulle semplii cazioni i scali n. 16/2012, comma 5-bis, art. 2, aveva disposto la responsabilità solidale tra i soggetti della i liera dell’appalto per il versamento delle ritenute sui redditi di lavoro dipendente e dell’Iva nel limite di due anni dalla cessazione dell’appalto stesso. La solidarietà sarebbe scattata se il soggetto coinvolto non avesse dimostrato di aver messo in atto tutte le cautele possibili (formulazione ampia e priva di parametri di riferimento)

Attuale normativa

L’art. 13-ter del dl 83/12, che ha riscritto il comma 28, art. 35 del dl 223/06, ha previsto che la responsabilità solidale dell’appaltatore con il subappal-tatore, limitata all’ammontare del corrispettivo dovuto, può essere evitata ottenendo, anteriormente al pagamento del corrispettivo, la documenta-zione attestante che i versamenti scaduti sono stati correttamente ese-guiti

Effetti

Ora la solidarietà non è più limitata a una scadenza temporale ma alla prescrizione ordinaria riferita alle ritenute in questione. Il committente non è responsabile in solido per i mancati versamenti ma è tenuto a richiedere all’appaltatore, prima del pagamento, l’esibizione dell’attestazione (rela-tiva sia all’appaltatore sia a ciascuno degli eventuali subappaltatori); per l’inosservanza delle disposizioni sul pagamento è prevista una sanzione amministrativa da 5.000 a 200.000 euro

Decorrenza Le nuove disposizioni trovano applicazione solo per i contratti di appalto o subappalto stipulati a decorrere dal 12 agosto scorso, relativamente ai soli pagamenti effettuati a partire dall’11 ottobre prossimo

Il rilascio dell’attestazione

Non essendo stata i ssata una validità dell’asseverazione occorrerà pre-stare attenzione alle tempistiche del rilascio, indicando che il controllo comprende i versamenti effettuati i no a una certa data, per evitare di produrre una dichiarazione non allineata. Si auspica quindi una modu-listica standard da adottare sia in caso di asseverazione, sia in caso di dichiarazione sostitutiva

La verifi ca dei dati

Chi rilascia l’attestazione può richiedere l’elenco dei lavoratori adibiti all’appalto-subappalto e delle relative buste paga, per verii care le ri-spondenze con l’F24 (aspetto complicato specie nel caso di imprese di dimensioni elevate e con diversi contratti in atto). Dalla circ. 40/2012 emerge che l’attestazione deve comprendere anche i riferimenti inerenti l’Iva e le ritenute sui redditi da lavoro dipendente non versate, come nel caso in cui l’obbligo di versamento non è mai sorto (reverse charge) o il tributo è stato compensato. In dubbio se nel controllo rientrano anche le ritenute sui redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente

Le buste paga e i contributi

Il regime di responsabilità solidale comprende anche quelli riferiti a re-tribuzione, contribuzione e premi assicurativi (sono escluse le sanzioni civili). Chi appalta deve rispettare gli obblighi di legge, anche per evitare rivendicazioni da parte dei lavoratori impiegati nell’appalto, i quali possono proporre azione diretta contro il committente per il rispetto del contratto (la tutela è estesa anche al tfr e all’indennità sostitutiva del preavviso). Per i crediti derivanti da oneri sociali legati alla retribuzione, così come per i trattamenti retributivi, la responsabilità può essere fatta valere nel limite temporale di due anni. Come chiarito dalla circ. lavoro n. 5/2011, al di là della solidarietà, resta ferma l’ordinaria prescrizione quinquennale prevista per il recupero contributivo nei confronti del datore di lavoro inadempiente

Le esclusioni

Le stazioni appaltanti «di cui all’art. 3, comma 33, del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163», sono espressamente escluse dall’applicazione di queste disposizioni dal comma 28-ter di nuova introduzione sul lato attivo (resta il dubbio sul lato passivo)

Altri articoli sul sito www.italiaoggi.it/responsabilità+ solidale

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16 Lunedì 29 Ottobre 2012 I M P R E S A

I chiarimenti per accedere agli incentivi che riducono gli oneri sociali a datori e dipendenti

Inps, versamenti messi a dietaSì al recupero della decontribuzione 2011 entro il 16/01/2013

Pagina a cura DI DANIELE CIRIOLI

Busta-paga più pesante e versamenti contri-butivi all’Inps ridotti nei prossimi mesi. Le

imprese che nel 2011 hanno incrementato la produttivi-tà, infatti, possono usufruire della decontribuzione, ossia dell’incentivo che consente di ridurre gli oneri sociali sia ai lavoratori (del 100%) che alle aziende (del 25%) sui premi di risultato stabiliti dai contratti di secondo livello, aziendali e/o territoriali. Le operazioni di recupero dell’incentivo possono avvenire, mediante conguaglio su Uniemens, entro il 16 gen-naio 2013.

La decontribuzione. La decontribuzione, che fa coppia con la detassazione, è fi naliz-zata ad agevolare la contratta-zione di prossimità, ossia quella di secondo livello, aziendale o territoriale. È operativa dal 1° gennaio 2008 in via sperimen-tale per un triennio (2008/2010) nel limite di risorse economiche pari a 650 milioni di euro per ciascun anno. Introdotta dalla legge n. 247/2007 (protocollo Welfare) è stata prorogata per l’anno 2011 dall’articolo 1, com-ma 47, della legge n. 220/2010 (legge Stabilità per il 2011), con riferimento ai lavoratori titolari di reddito di lavoro dipendente non superiore, nel 2010, a 40 mila euro. La decontribuzione, in sostanza, è la riduzione dei contributi previdenziali (co-siddetto sgravio contributivo); opera sui premi di risultato, cioè sulle erogazioni stabilite dai contratti di secondo livello, aziendali e/o territoriali, ed è a favore tanto dei datori di lavoro che dei lavoratori. Ai primi la misura dello sconto è del 25%, ai lavoratori del 100%, ciascu-no applicandola sulla propria quota di contribuzione dovuta per legge. La decontribuzione non opera automaticamente, ma in base ad autorizzazione annuale di apposito decreto che ne deve fi ssare la misura massima e comunque fi no il 5% della retribuzione contrattuale dei lavoratori, nonché le moda-lità applicative. Con riguardo al 2011, il dm 24 gennaio 2012 ha stabilito, tra l’altro, che la con-cessione del benefi cio possa av-venire entro il limite del 2,25% della retribuzione del lavorato-re e ha confermato la misura di sgravio (25% alle aziende e 100% ai lavoratori). Per fruire dello sgravio, le aziende sono tenute a farne domanda all’In-ps, anche con riferimento ai lavoratori iscritti ad altri enti previdenziali. Per il 2011, le istanze si sono potute presen-tare dalle ore 15 del 18 luglio alle ore 23 del giorno 12 agosto (Inps messaggio n. 11967/2012). Infi ne, l’Inps, dopo le operazioni di verifi ca, ha comunicato alle

aziende l’avvenuta ammissione al benefi cio comunicando gli im-porti agevolati, ossia la misura massima dell’incentivo che può essere fruito (ossia conguaglia-to).

Al via il recupero degli sgravi. Con messaggio n.

17017/2012, l’Inps ha auto-rizzato il concreto recupero del benefi cio contributivo. Recupe-ro che può avvenire, mediante conguaglio su Uniemens, in uno dei successivi mesi, entro il 16 gennaio 2013. All’Inps, inoltre, è affidata la gestione dell’in-

centivo anche con riferimento ai lavoratori iscritti ad altri enti previdenziali (Inpgi) e alle ge-stioni dei soppressi Inpdap ed Enpals.

Serve il Durc. La fruizione

del benefi cio, come pure la sua concessione, è subordinata al rispetto delle condizioni di re-golarità contributiva (Durc) e di rispetto della parte economica degli accordi e contratti colletti-vi (articolo 1, comma 1175 della legge n. 296/2006).

Datori di lavoro non agri-coli. Per la generalità dei datori di lavoro non agricolo, lo sgravio spetta nelle seguenti misure:

• 25% dell’aliquota con-tributiva a carico del datore di lavoro, al netto delle riduzioni contributive per assunzioni age-volate e delle eventuali misure compensative spettanti; in ogni caso, resta fuori dalla riduzione l’aliquota dello 0,3% destinata alla disoccupazione involonta-ria;

• totale (100%) dell’ali-quota contributiva a carico del lavoratore. Pertanto risulterà pari al 9,19% per i dipendenti dalla generalità di aziende, al 9,49% per i dipendenti da dato-ri di lavoro soggetti alla cigs e all’8,84% per gli operai assunti in agricoltura; per gli appren-disti lo sconto è del 5,84%. È esclusa dallo sconto l’aliquota dell’1% pagata sulle retribu-zioni oltre il limite della prima fascia di retribuzione pensio-nabile (nel 2011 pari a euro 43.042).

I datori di lavoro ammessi allo sgravio, per indicare il con-guaglio dell’incentivo, possono avvalersi dei seguenti nuovi codici causale, differenti in ra-gione della tipologia contrat-tuale, ossia aziendale oppure territoriale:

a) per la contrattazione aziendale

• L974 (quota a favore del datore di lavoro)

• L975 (quota a favore lavoratore)

b) per quella territoriale• L979 (quota a favore

del datore di lavoro) • L977 (quota a favore

lavoratore)I predetti codici vanno valo-

rizzati nell’elemento <Denun-cia Aziendale>, <AltrePartite-ACredito>, <CausaleACredito>,

del fl usso UniEmens. All’atto del conguaglio dello sgravio, il datore di lavoro deve resti-tuire al lavoratore la quota di benefi cio di propri compe-tenza.

Restituzione quote ec-cedenti. Per la restituzione di eventuali somme fruite in eccedenza rispetto alle quo-te di benefi cio spettanti, le aziende possono utilizza-re il nuovo codice causale «M964» avente il signifi cato di «restituzione sgravio con-

trattazione secondo livello». Il codice va valorizzato nell’ele-mento <Denuncia Aziendale>, <AltrePartiteADebito>, <Cau-saleADebito>, del fl usso UniE-mens.

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Le aziende agricole con dipendenti de-vono presentare apposita istanza cartacea all’Inps (il modello è allegato al messaggio n. 17017/2012), alla sede competente per terri-torio. Tali sedi provvederanno ad autorizzare il datore di lavoro allo sgravio, distinto fra quota datore di lavoro e quota lavoratore, e a comunicare all’azienda l’importo spettante che potrà essere oggetto di compensazione con i debiti contributivi maturati successi-vamente ovvero, in caso di azienda cessata, essere richiesto a rimborso. Il datore di la-voro deve restituire al lavoratore la quota di benefi cio di sua competenza.

- Coesistenza di premi. Come accennato, la disciplina prevede la distinzione dell’agevo-lazione a seconda che sia relativa ad accordi aziendali ovvero territoriali (la distinzione serve ai fi ni del raggiungimento del limite di spesa pubblica autorizzata). Pertanto, con riferimento ai lavoratori ai quali sono corri-sposti premi previsti da entrambe le tipologie di contrattazione (aziendale e territoriale), ai fi ni dell’applicazione dello sgravio, il be-nefi cio andrà fruito in proporzione (si veda esempio in tabella).

- Aziende cessate. Le aziende autorizzate allo sgravio contributivo per il 2011 le quali, tuttavia, nell’attesa del via libera al benefi cio hanno sospeso/cessato l’attività, ai fi ni della fruizione dell’incentivo devono utilizzare la procedura delle regolarizzazioni contributive (UniEmens/vig). In tal caso, i datori di lavo-ro con obbligo di versamento della contri-buzione Ivs alla gestione ex Enpals possono ottenere il rimborso delle somme spettanti presentando apposita istanza alla competen-te sede territoriale Inps.

- Lavoratori della gestione ex Inpdap. L’incentivo riguarda le pubbliche ammini-strazioni rappresentate dall’Aran in sede

di contrattazione collettiva, quali datori di lavoro iscritti alle casse della gestione ex Inpdap aventi natura giuridica di «impresa privata», al cui personale è stato riconosciu-to il diritto di opzione per il mantenimento dell’iscrizione originaria a seguito del proces-so di privatizzazione. Per tali imprese aventi lavoratori iscritti alla gestione ex Inpdap, la percentuale dello sgravio contributivo a fa-vore del datore di lavoro non può superare il valore di 23,80%, qualora iscritti alle ex casse pensioni (Cpdel, Cpi, Cps), ovvero di 24,20%, qualora iscritti alla Ctps. Il recupe-ro del benefi cio avviene utilizzando il fl us-so UniEmens (ListaPosPA), in vigore dal 1° novembre con riferimento alle retribuzioni relative al mese di ottobre 2012.

- Lavoratori della gestione ex Enpals. Lo sgravio a carico del datore di lavoro è pari al 23,81% in relazione alla contribuzione Ivs ed all’1,19% in relazione alle contribuzioni minori. Con particolare riferimento ai lavora-tori tersicorei e ballerini iscritti alla gestione ex Enpals successivamente al 31 dicembre 1995, lo sgravio della contribuzione Ivs è del 25% (e non dell’intera aliquota Ivs prevista pari al 25,81%) e, pertanto, non va operato alcuno sgravio sulle «contribuzioni minori». Lo sgravio della contribuzione a carico del la-voratore è pari al 9,19% (9,89% ai lavoratori tersicorei e ballerini iscritti successivamente al 31 dicembre 1995).

L’azienda agricola ha la sua istanza

QUANDO C’È CUMULO DEI BENEFICI

Lavoratore con retribuzione annua (comprensiva dei premi) pari a euro 44.000

Premio contrattazione aziendale Euro 1.200,00

Premio contrattazione territoriale Euro 700,00

Misura massima di premio sgravabile Euro 990,00 (euro 44,000 x 2,25%)

Sgravio azienda Euro 248,00 (euro 990 x 25%)

Sgravio lavoratore Euro 91,00 (euro 990 x 9,19%)

Proporzionalità:

Sgravio sul premio contratto aziendale Euro 1.200/(euro 1.200+euro 700) = 63%

Sgravio sul premio contratto territoriale Euro 700/(euro 1200+euro 700) = 37%

Ripartizione:

Sgravio azienda sul premio contratto aziendale Euro 156,24 (euro 248 x 63%)

Sgravio lavoratore sul premio contratto aziendale Euro 57,33 (euro 91 x 63%)

Sgravio azienda sul premio contratto territoriale Euro 91,76 (euro 248 x 37%)

Sgravio lavoratore sul premio contratto territoriale Euro 33,67 (euro 91 x 37%)

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17Lunedì 29 Ottobre 2012IL CODICE DELLA STRADA

Le novità sul codice della strada introdotte dal dl crescita in vigore dal 1° gennaio 2013

Le multe digitali costano menoNotifi che tramite posta certifi cata senza oneri di spedizione

Pagina a cura DI STEFANO MANZELLI

ED ENRICO SANTI

Dal 1° gennaio 2013 i verbali per violazioni del codice della stra-da saranno notificati

anche tramite la posta elettro-nica certifi cata, senza oneri di spedizione a carico del destina-tario. È questo lo scenario che si prospetta con l’entrata in vigore del decreto legge n. 179 del 18 ottobre 2012 recante «Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese», pubblicato sulla Gazzet-ta Uffi ciale n. 245 (suppl. ord. n. 134) del 19 ottobre 2012. Il decre-to legge n. 179/2012, aggiungen-do un nuovo art. 3-bis al codice dell’amministrazione digitale (di cui al decreto legislativo n. 82 del 7 marzo 2005), prevede che, per facilitare la comunicazione fra le pubbliche amministrazioni e i cittadini, ogni cittadino potrà in-dicare alla pubblica amministra-zione un proprio indirizzo di po-sta elettronica certifi cata, quale suo domicilio digitale. L’indirizzo sarà inserito nell’Anagrafe nazio-nale della popolazione residente

(Anpr) e sarà reso disponibile a tutte le pubbliche amministrazio-ni e ai gestori o esercenti di pub-blici servizi. Fra le pubbliche am-ministrazioni, secondo l’ambito di applicazione defi nito dall’art. 2, comma 2, del d.lgs. n. 82/2005, rientrano anche gli enti locali. Il decreto legge n. 179/2012 dispone inoltre che dal 1° gennaio 2013, salvo i casi in cui è prevista dalla normativa vigente una diversa modalità di comunicazione o di pubblicazione in via telematica, le amministrazioni pubbliche e i gestori o esercenti di pubblici servizi dovranno comunicare con il cittadino esclusivamente tra-mite il domicilio digitale dichia-rato, senza oneri di spedizione a suo carico.

Occorrerà attendere però l’emanazione di un decreto con il quale il Ministro dell’interno, di concerto con il Ministro per la pubblica amministrazione e la semplifi cazione e il ministro delegato per l’innovazione tec-nologica, sentita l’Agenzia per l’Italia digitale, dovrà definire le modalità di comunicazione, variazione e cancellazione del domicilio digitale da parte del

cittadino e le modalità di con-sultazione dell’Anpr da parte dei gestori o esercenti di pubblici. Ma il decreto legge n. 179/2012 inter-viene anche sul domicilio digitale delle persone giuridiche, esten-dendo alle imprese individuali che si iscrivono al registro delle imprese o all’albo delle imprese artigiane l’obbligo di indicare l’indirizzo di posta elettronica certifi cata già previsto per le im-prese in forma societaria dall’art. 16 del decreto legge n. 185 del 29 novembre 2008. Ed entro metà marzo, sulla base degli elenchi di indirizzi di pec costituiti pres-so il registro delle imprese e gli ordini o collegi professionali, sarà istituito presso il Ministero dello sviluppo economico un In-dice nazionale Ini-Pec, al quale le pubbliche amministrazioni potranno accedere. Le novità in materia di posta elettronica certifi cata previste dal decreto legge n. 179/2012 avranno effet-ti anche sulle procedure di no-tifi cazione delle multe stradali. Infatti, l’art. 201, comma 3, del codice della strada prevede che alla notifi cazione dei verbali di contestazione si provvede con le

modalità previste dal codice di procedura civile, ovvero a mez-zo della posta, secondo le norme sulle notifi cazioni a mezzo del servizio postale. E l’art. 149-bis del codice di procedura civile (in-trodotto dal decreto legge n. 193 del 29 dicembre 2009, convertito dalla legge n. 24 del 22 febbraio 2010) dispone che, se non è fatto espresso divieto dalla legge, la no-tifi cazione può eseguirsi a mezzo posta elettronica certifi cata.

Dunque, dal punto di vista teorico, visto il richiamo alle norme del codice di procedura civile espresso dall’art. 201, c. 1, del codice della strada, già ades-so sarebbe possibile notificare le multe stradali mediante pec. Dal punto di vista pratico, però, è sempre mancata una normati-va di dettaglio che regolamenti l’utilizzo della posta elettronica certifi cata per notifi care i verbali. Solo recentemente il legislatore ha mostrato interesse a defi nire la questione, inserendo nel testo del disegno di legge C 5361 (at-tualmente all’esame della Came-ra) la previsione di un decreto ministeriale ad hoc. Ora, con le nuove disposizioni del decreto

legge n. 179/2012, in vigore dal 20 ottobre 2012, si fi ssa una preci-sa tempistica, a conclusione della quale saranno defi nite le moda-lità di indicazione dell’indirizzo di posta elettronica certifi cata da parte di cittadini, professionisti e imprese individuali e societarie e di accesso ai dati da parte delle pubbliche amministrazioni, com-presi gli enti locali. Oltre a ciò, si deve tenere presente che il decre-to legge n. 179/2012 integra con effetto immediato l’art. 149-bis, comma 2, del codice di procedu-ra civile, prevedendo che in caso di notifi cazione mediante posta elettronica certificata si dovrà trasmettere copia informatica dell’atto sottoscritta con fi rma digitale all’indirizzo risultante non soltanto (come fi nora dispo-sto) dai pubblici elenchi, ma anche dagli elenchi comunque accessibili alle pubbliche am-ministrazioni. Cioè, l’Anagra-fe nazionale della popolazione residente, gli elenchi presso il registro delle imprese e gli ordi-ni o collegi professionali e, non appena sarà istituito, l’Indice nazionale Ini-Pec.

© Riproduzione riservata

L’automobilista che andando su e giù per la Penisola fa collezione di tutor non può presentare un unico ricorso al giudice di pace sperando nella comprensione del ma-gistrato non togato per ottenere sconti sulla somma dei verbali. Lo ha chiarito la Corte di cassazione, sez. VI civ., sottosezione II, con l’ordinanza n. 15690 del 18 settembre 2012. Un utente autostradale ha pigiato troppo sull’acce-leratore ricevendo per posta la notifi ca di varie infrazioni accertate a distanza di poco tempo in un viaggio da sud a nord rispettivamente dalla polizia di Roma, Perugia, Ro-vigo e Padova. Contro queste misure punitive accertate nello stesso giorno l’interessato ha proposto un unico ri-corso al giudice di pace di Monselice che però ha richiesto regolamento di competenza in cassazione. In materia di sanzioni amministrative, specifi ca innanzitutto il collegio, «la competenza per territorio a conoscere dell’opposizione al verbale di accertamento di infrazione di norme del detto codice spetta al giudice del luogo in cui è stata commessa la violazione e ha natura inderogabile». Il sistema per il controllo della velocità media, tra l’altro, non permette di risalire con esattezza al punto del rilievo e per questo deve ritenersi competente il giudice di pace dove è posiziona-to il varco che fotografa l’avvenuta violazione, al termine del controllo. Le violazioni autostradali seriali rilevate a distanza di chilometri non possono poi integrare un’unica violazione, prosegue l’ordinanza, e quindi non è applica-bile in tal caso nemmeno l’istituto del concorso formale letteralmente ammesso dall’art. 8 della legge 689/1981. In buona sostanza per ogni multa serve presentare un ricorso ad uno specifi co giudice di pace.

Non vale un ricorso unicose i tutor sono tanti

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18 Lunedì 29 Ottobre 2012 GIOCHI & SCOMMESSE

Bruxelles ha diffuso un piano d’azione per regolamentare un settore con giro d’affari da 85 mld

Giochi online con il bollino UeL’obiettivo è avere standard minimi che tutelino i cittadini

Pagina a cura DI NICOLA TANI

La Commissione europea detta l’agenda del gioco online per i prossimi anni. Mercoledì scorso,

24 ottobre, Michel Barnier, commissario Ue al mercato in-terno, ha illustrato i contenuti dell’action plan che fi ssa alcuni standard minimi per i governi degli stati membri e concessio-nari. Il business intanto cresce a ritmi vertiginosi: secondo i dati presentati a Strasburgo, nel 2011 il volume di gioco via internet in Europa è stato di 84,9 miliardi di euro, con un tasso di crescita annuale del 3% e il coinvolgimento di ol-tre 6,8 milioni di consumatori europei. Tendenza al rialzo an-che per i ricavi degli operatori, scremando cioè il volume com-plessivo dalle vincite restitui-te ai giocatori: 9,3 miliardi nel 2011, con una crescita annuale del 40% su base annuale, che porterà il giro d’affari a 13 mi-liardi nel 2015. Un boom con-tinuo, che vive però di regole troppo differenti nei 27 paesi Ue e che subisce l’assalto dei siti offshore, che continuano a drenare denaro dai consuma-tori europei. Ecco perché la Commissione europea spinge su standard minimi che do-vranno adottare gli stati mem-bri: protezione dei minori e dei soggetti deboli, prevenzione di frodi riciclaggio, tutela dello

sport, maggiore cooperazione tra gli stati e rispetto della normativa comunitaria.

Cinque i punti comuni pre-senti nel piano d’azione sul gioco online che saranno sup-portati da tre raccomandazio-ni uffi ciali della Commissione agli stati. «I consumatori, ma più in generale i cittadini eu-ropei, devono essere adeguata-mente protetti», ha dichiarato il commissario al mercato in-terno Barnier, «per prevenire frodi e riciclaggio, salvaguar-dare lo sport da fenomeni di match fi xing e garantire che le norme nazionali non con-trastino con i principi comu-nitari». Le misure proposte dalla Commissione sono in larga parte già state adottate dall’Italia, che sta estendendo il controllo su minori e pub-

blicità con il decreto Balduzzi, ha già imposto limiti di spesa e autocontrollo per le puntate online e imposto le segnalazio-ni antiriciclaggio a ogni tipo di gioco per importi superiori a mille euro, sia su internet che nei punti vendita fi sici. Il piano d’azione europeo parte del percorso che lo scorso anno ha visto la pubblicazione del Libro Verde sul gioco online, fi ssa anche le prime scadenze: entro dicembre 2012 la Com-missione nominerà un gruppo di esperti, in rappresentanza degli stati membri. Nel 2013 verrà organizzata una confe-renza allargata (degli «Stati generali» del gambling). Fra due anni la Commissione farà un rapporto fi nale in cui si traccerà una linea, eviden-ziando quali risultati sono sta-

ti raggiunti, dove sarà neces-sario incrementare gli sforzi e se, oltre alle raccomandazioni, serviranno indicazioni più vin-colanti.

Tutela dei minori e dei soggetti deboli. Nel 2013, la commissione dovrà adot-tare tre raccomandazioni che impegneranno gli stati e gli operatori a rispettare misu-re standard su protezione dei consumatori e pubblicità sul gioco responsabile, ad adot-tare misure contro gioco mi-norile e problematico e tutela delle manifestazioni sportive: la Commissione evidenzia come la protezione dei minori sia una priorità assoluta, visto che il 75% dei giovani tra i 6 e i 17 anni ha la possibilità di accedere a internet. Inoltre i rischi di sviluppare problemi con il gioco interesserebbero una percentuale compresa tra lo 0,5 e il 3% della popo-lazione.

Prevenzione di frodi e riciclaggio. Il furto di iden-tità è il maggior pericolo che pone il settore dell’online, un rischio anche per chi gioca, perché implica possibili usi per riciclaggio di denaro da attività illecite. Ecco perché la commissione proporrà di estendere la direttiva antiri-ciclaggio a ogni tipo di gioco, anche non online, con criteri di ragionevolezza.

Tutela dello sport e lotta al match fi xing. Per tutela-re lo sport e contrastare più effi cacemente i possibili feno-meni di combine servirà una maggiore cooperazione tra gli stati (anche extra Ue), scam-biandosi le migliori ricette già adottate, le informazioni pro-venienti da leghe, associazioni, forze di polizia e operatori di gioco, promuovendo allo stesso tempo campagne di informa-zione ed educazione. Blocco dei siti, restrizione degli eventi in palinsesto, sistemi di allarme preventivo: sono solo alcune delle misure di contrasto già attive in diversi stati.

Cooperazione e normati-va comunitaria. La commis-sione sottolinea come il settore del gioco sia ritenuto ancora troppo delicato per poter es-sere affrontato senza tenere conto delle singole differenze fra gli stati. I principi di libera prestazione di servizi e libero stabilimento possono essere bypassati solo nei casi indi-cati dalla Corte di giustizia, cioè quando le singole norma-tive nazionali impongono dei limiti per la tutela dell’ordine pubblico, di minori e soggetti deboli e per canalizzare il gio-co, frenandone l’espansione. In caso contrario la Commissione agirà chiedendo un adegua-mento delle singole normative nazionali.

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I Monopoli di stato stanno per sciogliere la riserva sulle slot machine telematiche. Il 3 di-cembre è previsto il lancio uffi ciale del prodot-to più atteso da operatori e giocatori di casinò, ma qualche nuvola c’è ancora: Aams riferisce di «rifl essioni in corso» sull’opportunità di offrire via Internet le macchinette a rulli. L’obiettivo è quello di recuperare il (fi orente) business del gioco illegale, che rappresenta ancora ades-so il 75% del totale contro il 25% del mercato con licenza Aams. Proprio gli operatori esteri, che hanno acquisito una concessione in vista dello start-up delle slot online, mostrano qual-che preoccupazione: «Senza le slot machine, sostenersi in un mercato come quello italiano, diventa diffi cile se non impos-sibile», afferma Pier Geraci, a.d. di 888.it. E c’è chi pensa a difendere i giocatori. Il colosso Allslotscasinò, ormai pronto al debutto in Italia, ha preparato misure anti-ludopatia: i clien-ti (se dovessero accorgersi di aver esagerato) potranno autolimitare tempo e denaro destinato al gioco online, fi no a potersi autoescludere per un periodo massimo di tre mesi.

- Betting Exchange. La Bor-sa del betting potrebbe aprire presto, forse già nella prima metà del 2013, dopo che il Consiglio di stato ha dato il via libera al decreto del ministro dell’economia senza censurare

la liquidità internazionale, grazie alla quale si potrà giocare da «banco» o da scommettitore utilizzando anche il mercato online di altri paesi Ue. Ma il nuovo business non convince i bookmaker italiani tradizionali, che denun-ciano il rischio di corruzione nello sport e di riciclaggio del denaro». E c’è poi da sciogliere il nodo della tassazione, che ha spinto Assosnai a inviare una denuncia per aiuti di stato alla commissione europea, chiedendo l’apertura di un’investigazione formale sulla legge italiana che istituisce una tassa pari al 20% della com-missione delle vincite (il 5% incassato dalla piattaforma), contro il 4% di aliquota che grava sulle scommesse tradizionali.

Slot machine telematiche in dirittura d’arrivo

La stangata viaggia ormai su internet. E nel ruolo di vit-tima dei casinò offshore, spesso, c’è il giocatore italiano. Si gioca, si punta, si vince e poi si va alla «cassa virtuale» per riscuotere. Un’esperienza che però a volte può diventare frustrante, quando si sceglie di piazzare le proprie puntate sui siti che operano in Italia senza l’autorizzazione dei Monopoli di stato. Dai 4 ai 5 giorni lavorativi: è questo il tempo che ci vuole, attraverso i circuiti più dif-fusi di portafoglio elettronico come Neteller o Paypal, per ritirare le vincite da un casinò online auto-rizzato da Aams. Tempi che si di-latano fi no a diventare settimane, invece, per chi sceglie di giocare sui siti non autorizzati, come raccon-tano gli utenti di forum e blog che si occupano dell’argomento. C’è chi parla di «18 giorni per un prelievo», un lasso di tempo in cui «devi chiedere, soprattutto via chat, aiuto al servizio clienti del casinò, in un sottobosco fatto di intermediari che pos-sono mettere una buona parola per accelerare le pratiche di pagamento». «Da oltre sei mesi attendo il pagamento di una vincita», racconta un altro utente in una discussione, «ho espletato le normali pratiche burocratiche (come l’in-vio dei documenti), ricevuto una mail di congratulazioni dal casinò e attendo ora un pagamento che non è invece mai arrivato, nemmeno dopo innumerevoli solleciti». Alla fi ne, l’unica strada effi cace si rivela quella di rivolgersi a un avvocato, sperando che si riesca a rintracciare, magari in qualche isola dei Caraibi, il casinò o il bookmaker respon-sabile del disservizio. Spesso, però, i giocatori non hanno voglia di affrontare un contenzioso per qualche centinaio di euro e si arrendono. E la stangata è servita.

Casinò offshore? La vincita ritarda

Paesi a confronto

GIOCO ONLINE IN EUROPA

Giro d’affari 2011 84,9 miliardi

Consumatori/giocatori 6,8 milioni

Ricavi fi liera operatori 9,3 miliardi

GIOCO ONLINE IN ITALIA (gen-ago 2012)

Giro d’affari 10,1 miliardi

Spesa reale giocatori* 496,2 milioni

Introito erariale 122 milioni

* Spesa reale= incassi meno vincite

Fonti: Commissione europea, Aams, Agipronews

Il settore

Cifre in euro

Fonti: Aams, Agipronews, Ricerche operatori autorizzati

CASINÒ ONLINE NON AUTORIZZATI

Giro d’affari annuo in italia 12 miliardi

Spesa reale 350 milioni

Mancato incasso erariale 70 milioni

Quota di mercato 75%

Siti oscurati da Aams 4.223

BETTING EXCHANGE

Giro d’affari previsto 1 miliardo

Aliquota 20% della provvigione

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19Lunedì 29 Ottobre 2012Lunedì 29 Ottobre A M B I E N T E

Dai siti inquinanti alle terre da scavo: le misure del ddl semplii cazioni in materia di ambiente

Burocrazia verde in versione lightAlleggerimenti per la gestione di rifi uti e procedure Via e Aia

Pagina a cura DI VINCENZO DRAGANI

Nuovi alleggerimenti per la gestione di materiali da scavo e rifi uti agri-coli, rimodulazione del

confi ne tra acque e rifi uti, auto-rizzazione alla bonifi ca dei siti inquinati in «silenzio-assenso», velocizzazione delle procedure «Via» e «Aia». Promette di in-tervenire su tutte le principali tematiche ambientali il disegno di legge in materia di sempli-ficazione (meglio noto come «Semplificazioni-bis») licen-ziato lo scorso 16 ottobre 2012 dal governo e ora all’esame del parlamento.

«Materiali di riporto». La prima delle novità in materia di gestione di terre e rocce da scavo riguarda la riformula-zione della nozione di «mate-riali di riporto» contenuta nel dl 2/2012, ossia dei materiali paragonati dallo stesso decreto legge al suolo dal punto di vi-sta della gestione ambientale. Pur conservando la defi nizione base dell’articolo 3 del dl 2/2012 che li individua «quali materiali eterogenei (…) utilizzati per la realizzazione di riempimenti e rilevati, non assimilabili per caratteristiche geologiche (…) al terreno (…) all’interno dei quali possono trovarsi materiali estranei» il ddl in itinere inter-viene su diversi aspetti nodali della loro gestione modifi cando direttamente il citato dl 2/2012. In primo luogo il «Semplifi cazio-ni-bis» rende autonoma la defi -nizione generale di «materiali di riporto» eliminando ogni rin-vio al dm ambiente 161/2012 (il nuovo provvedimento sull’uti-lizzo delle terre e rocce da scavo come sottoprodotti, che appare dunque entrare in gioco solo nel caso di gestione di detti mate-riali in deroga al regime ordi-nario sui rifi uti).

Ancora, il ddl in esame speci-fi ca a monte il novero dei mate-riali «estranei» che identifi cano i «materiali di riporto» come tali, individuandoli come resi-dui di lavorazione industriale e residui generali, e indican-doli (a titolo esemplificativo) quali materiali di demolizione, litoidi, pietrisco tolto d’opera, conglomerati bituminosi e non, scorie spente, loppe di fonderia, detriti e fanghi di lavorazione e lavaggio di inerti. Lo stesso ddl prevede l’obbligo, in caso di potenziale contaminazione del suolo contenente «materiali di riporto» di procedere alla sua caratterizzazione con le moda-lità previste dall’allegato V al dlgs 152/2006 e, in caso di supe-ramento di determinate concen-trazioni, di effettuare ulteriori approfondimento mediante test di cessione.

Le novità previste dal ddl governativo si innestano nel restyling normativo sulla ge-stione delle terre e rocce da sca-vo avviato dal citato dl 2/2012

(mediante la parifi cazione dei «materiali di riporto» al suolo) e portato avanti dal dm ambien-te 161/2012 (che dallo scorso 6 ottobre costituisce la nuova disciplina di riferimento per la gestione delle stesse come sotto-prodotti in sostituzione delle re-gole ex articolo 186 del «Codice ambientale»). In base all’attuale e vigente disciplina, è utile ri-cordarlo, il suolo «non scavato» (contaminato o meno, salvo gli obblighi di bonifi ca e anche se contenente i citati «materiali di riporto» ex dl 2/2012) non rien-tra nel campo di applicazione delle norme sui rifi uti, quello «scavato» è invece suscettibile di diversa valutazione.

In particolare, il suolo scavato contaminato deve essere gestito come rifi uto; quello scavato non contaminato può essere consi-derato non rifi uto, rifi uto o sot-toprodotto. Precisamente, non è rifi uto se è riutilizzato in atti-vità di costruzione nello stesso sito. È invece rifi uto (salvo riabi-litazione all’esito del successivo

recupero) se il detentore decide a monte di «disfarsene» o se, pur volendolo avviare a reimpiego in sito diverso da quello di ori-gine, non rispetta i parametri per i sottoprodotti dettati dal dm 161/2012. È, infi ne, sotto-prodotto se reimpiegabile (e poi realmente reimpiegato) in altro sito nell’osservanza delle condizioni dettate dal citato dm 161/2012.

Gestione «semplificata» delle terre da piccoli can-tieri. Nell’ambito del descritto quadro normativo si inserisce l’altra novità prevista dal ddl «Semplificazioni-bis», ossia l’insieme delle regole che per-mette di gestire sempre come sottoprodotti, ma con ulteriori semplifi cazioni, i materiali da scavo provenienti da cantieri la cui produzione non superi in totale i 6 mila metri cubi di ma-teriale. Per gestire tali materia-li come sottoprodotti in deroga al dm 161/2012 (ma salva l’os-servanza delle regole generali dettate dall’articolo 184-bis del

dlgs 152/2006) i relativi produt-tori dovranno dimostrare (an-che mediante autodichiarazione alla provincia competente): che la destinazione all’utilizzo sia certa e diretta in un determi-nato sito o ciclo produttivo; che i materiali derivanti dallo sca-vo non superano le concentra-zioni soglia di contaminazione (ex colonne «A» e «B», tabella 1, allegato 5 al Titolo V, Parte IV del Codice ambientale); che l’utilizzo non comporta rischi per la salute né variazioni di emissioni rispetto al normale utilizzo di materie prime.

Il deposito dei materiali desti-nati al riutilizzo non dovrà però superare un anno e l’avvenuta reimmissione nel ciclo produtti-vo dovrà esser comunicata alla provincia. Ancora, il traspor-to dovrà esser accompagnato dal relativo documento, dalla copia del contratto di traspor-to o dalla scheda prevista dal dlgs 286/2005 (autotrasporto per conto terzi). Nella logica del «Semplificazioni-bis» tali

regole costituiscono attuazio-ne dell’articolo 266, comma 7 del dlgs 152/2006 che preve-de la facoltà per il legislatore (individuato dall’articolo in parola nel Minambiente, ma ora sostituito dal consiglio dei ministri) di stabilire deroghe al regime dei rifi uti per i ma-teriali dai suddetti cantieri di piccole dimensioni. A tal pro-posito è altresì utile ricordare che il Minambiente aveva già dato attuazione al dettato del «Codice ambientale» mediante dm 2 maggio 2006, decreto poi dichiararlo in autotutela privo di ogni effetto per un difetto di registrazione presso la Corte dei conti.

Gestione acque. Il confi ne tra regime delle acque e quello dei rifi uti viene dal «Semplifi -cazioni-bis» rivisitato median-te un intervento sulla gestione delle acque sotterranee emunte, ossia delle acque di falda estrat-te nell’ambito di interventi di bonifi ca. Il ddl chiarisce, attra-verso la riformulazione del dlgs 152/2006, che sono assimilate alle acque refl ue industriali (e dunque sottoposte al relativo re-gime delle «acque» previsto dal-la parte III del dlgs 152/2006) le acque sotterranee emunte e convogliate tramite un siste-ma stabile di collettamento che collega senza soluzione di continuità il punto di prelievo delle stesse con il punto di im-missione (previa depurazione) nel corpo ricettore. Ragionando a contrario la disposizione ap-pare dunque ricondurre al re-gime dei rifi uti (liquidi) le sole acque emunte non convogliate direttamente tramite tubatura dal prelievo al corpo ricettore.

Bonifi ca siti inquinati. In base al «Semplificazioni-bis» (che sul punto prevede la mo-difi ca diretta del dlgs 152/2006) l’operatore interessato all’inter-vento può iniziare la bonifi ca trascorsi 90 giorni dalla presen-tazione del progetto completo di «crono programma» all’Am-ministrazione competente ove nello stesso termine non sia in-tervenuto il rigetto dell’istanza. Ancora, ultimati gli interventi, effettuata la caratterizzazione e comunicata la stessa all’Agenzia ambientale regionale e all’Au-torità competente di cui sopra, l’operatore potrà autocertifi care l’avvenuta bonifi ca se entro 45 giorni da detta comunicazione non interviene atto ammini-strativo contrario. Dandone successiva comunicazione alla stessa Amministrazione com-petente l’operatore acquisirà altresì la disponibilità dell’area per gli usi legittimi. Altra no-vità è la limitazione ai soli siti industriali dello strumento di «messa in sicurezza operativa», riservando agli altri siti (come i residenziali, commerciali e verdi) le meno grevi procedure previste dal titolo V del dlgs 152/2006.

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(mediante la parificazione dei recupero) se il detentore decide dlgs 152/2006) i relativi produt-

Non sarà più obbligatorio pubblicare sulla Gazzetta Uffi ciale (o Bollettino regionale, in base alla competenza del procedimento sot-teso) il provvedimento di Valutazione di im-patto ambientale (Via), previsto e disciplinato dall’articolo 27 del dlgs 152/2006. Basterà la sua diffusione tramite il sito web dell’Autorità competente a soddisfare l’onere di pubblica-zione e a far scattare i termini per l’eventuale impugnazione in sede giurisdizionale del prov-vedimento. Ancora, il «Semplificazioni-bis» sancisce l’unifi cazione, sotto la sola procedu-ra «Via», delle attuali due diverse procedure autorizzatorie (Via e acque) relative ad alcuni

scarichi nelle acque (acque di strato delle piat-taforme ex 104, dlgs 152/2006 e immersione dei materiali da attività di scavo di cavi e con-dotte).

- Autorizzazione ambientale unica. L’«Aia» sarà rilasciata dal Minambiente (commissione Aia-Ippc), senza più l’attuale e necessario con-certo con Mininterno, Minlavoro, Minsviluppo, Minsalute, Minagricole. Viene inoltre allargato il campo di applicazione dell’autorizzazione in-tegrata ambientale, mediante la specifi cazione che essa sostituisce ogni atto di assenso di com-petenza delle amministrazioni partecipanti alla conferenza di servizi.

Valutazione di impatto ambientale sul web

Cosa prevede il ddl semplifi cazioni

Tema Novità

Materiali di riporto Riformulazione della nozione di materiali di riporto recata dal dl 2/2012

Terre e rocce da scavo

Semplii cazione per la gestione come sottoprodotti dei materiali provenienti da cantieri di piccole dimensioni

Gestione rifi uti agricoli

Alleggerimento degli obblighi di tenuta dei registri di carico e scarico per imprenditori agricoli che aderiscono a cooperative con deposito rii uti

Esonero dall’iscrizione all’Albo gestori ambientali per trasporto occasionale di propri rii uti

Gestione acque sotterranee emunte

Riconduzione sotto il regime delle acque dei rel ui di falda con- dotti senza soluzione di continuità dal prelievo al successivo punto di immissione

Bonifi ca siti inquinatiProcedura di bonii ca e riacquisizione disponibilità dei siti de- contaminati anche con silenzio-assenso delle autorità ammi-nistrative competenti

Procedure Via e Aia

Obbligo di pubblicazione del provvedimento di Valutazione di impatto ambientale adempibile con divulgazione dello stesso tramite sito web dell’autorità competente

Snellimento della procedura di Autorizzazione integrale ambien- tale mediante la riduzione delle autorità pubbliche coinvolte

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20 Lunedì 29 Ottobre 2012 I N F O . E U R O PA

Bruxelles chiede risorse supplementari per investire in ricerca, studenti, piccole e medie imprese

Fondi Ue, c’è un buco da 9 mldGli stati membri devono onorare gli impegni per la crescita

Pagina a cura DI TANCREDI CERNE

L’Unione europea ha bisogno di altri 9 miliardi di euro per rispettare gli impe-

gni presi per quest’anno, tra l’altro, con il programma Era-smus e sulla politica di coe-sione. Non un solo euro per Bruxelles. Tutto andrà per studenti, ricercatori, la politi-ca regionale, le piccole e medie imprese. È quanto annunciato dal commissario europeo al Bi-lancio, Janusz Lewandowski, a margine della riunione della Commissione che ha adottato un bilancio rettificativo per rispettare i propri obblighi giuridici nei confronti dei be-nefi ciari di fondi Ue, in linea con la dichiarazione congiunta del Consiglio e del Parlamento europeo avvenuta in occasione dell’adozione del bilancio Ue per il 2012. «Ora che dispone di un quadro più completo dell’esecuzione del bilancio nel 2012, la Commissione calcola che siano necessari 9 miliardi di euro supplementa-ri per far fronte alle richieste di pagamento e rispettare gli obblighi contrattuali e giuri-dici, soprattutto nei settori fondamentali per la crescita

e l’occupazione in Europa», si legge nel documento di Bru-xelles. «Questo non vuol dire che la Commissione chiede più fondi, ma che gli Stati membri devono onorare i propri impe-gni, evitando di interrompere i versamenti a favore degli studenti che partecipano al programma Erasmus o gli esborsi destinati alle regioni più povere attraverso i fondi di coesione», ha assicurato il presidente della Commissione, José Manuel Barroso. «Questi pagamenti sono indispensabi-li per rilanciare la crescita e creare posti di lavoro in tutta l’Unione». Alle parole di Bar-roso hanno fatto eco quelle di Lewandowski. «Ho segnalato più volte che i continui tagli al bilancio proposti creeranno, a termine, non pochi proble-mi», ha dichiarato il commis-sario per la programmazione fi nanziaria e il bilancio. «Ora i nodi sono venuti al pettine: la nostra situazione non ci per-mette di rispettare gli impegni assunti.

Il Consiglio e il Parlamento europeo dovranno assumersi le proprie responsabilità, visto che hanno votato un bilancio Ue inferiore alle necessità. Poiché la penuria di fondi col-pisce soprattutto l’istruzione,

la scienza e la ricerca, l’occu-pazione e lo sviluppo regiona-le, sono certo che non smen-tiranno quanto dichiarato in passato, cioè che l’Europa deve investire nella crescita, e che terranno pienamente fede alla loro dichiarazione congiunta facendo in modo che questo bilancio aggiornato sia appro-vato rapidamente.

Questo non è un bilancio ret-tifi cativo per le istituzioni Ue, ma un bilancio rettificativo per gli studenti, gli scienziati, le ong, le imprese e altri sog-

getti europei la cui situazione quotidiana dipende dal bilan-cio dell’Ue».

Secondo Bruxelles, il pro-gramma Erasmus avrebbe bisogno di altri 90 milioni di euro e rischia di dover ridurre drasticamente il numero di po-sti offerti agli studenti o l’en-tità delle borse di studio, con effetti particolarmente gravi per gli studenti provenienti da contesti familiari sfavoriti. Per i programmi di ricerca, la Commissione ha bisogno di al-tri 423 milioni di euro, in par-

te per effettuare i pagamenti in tempo ed evitare di dover versare interessi di mora. La parte rimanente di questi fondi supplementari coprirà i prefi nanziamenti riguardanti progetti per i quali è già stato sottoscritto un accordo. Non rispettare le scadenze signifi -cherebbe rimandare l’avvio di progetti fondamentali per la futura competitività dell’Euro-pa nel mondo globalizzato. Gli importi più elevati, tuttavia, sono quelli richiesti per le re-gioni europee nell’ambito del-la politica di coesione e dello sviluppo rurale, cioè circa 8,3 miliardi di euro di pagamenti supplementari. «L’incidenza di questo bilancio rettifi cati-vo sui contributi degli Stati membri dell’Ue sarà tuttavia ammortizzata dall’aumento delle entrate del bilancio co-munitario provenienti da altre fonti: 3,1 miliardi di euro di entrate supplementari, prin-cipalmente sotto forma di am-mende comminate nell’ambito della politica di concorrenza e di altre sanzioni pecuniarie», si legge nel documento del-la Commissione secondo cui l’incidenza netta per gli Stati membri ammonterebbe quindi a 5,9 miliardi di euro.

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Sedici milioni di tedeschi, un abitante su cinque, vivono in condizioni di povertà. Il dato allarmante è contenuto nell’ultimo bollettino dell’Uffi cio statistico federale della Germania secondo cui questo consistente gruppo di persone ha diffi coltà a pagare bollette e scadenze periodiche, non ce la fa a fare un pasto completo ogni due giorni, non è in grado di acquistare beni necessari, non va in vacanza e non può permettersi un’auto. A essere più affl itte dalla povertà sono le donne (21,3% contro 18,5% degli uomini), mentre tra i pensionati di età superiore a 65 anni a rientrare nella categoria dei poveri è il 15,3%. Le cose non vanno meglio in Spagna dove ogni anno un milione di persone si impoverisce a causa della crisi che ha investito l’eurozona In base ai dati raccolti dalla Rete europea per la lotta alla povertà (Eapn), a oggi, sarebbero circa 12,7 milioni i cittadini residenti nel territorio iberico che non riescono a condurre una vita dignitosa a causa di un reddito totalmente insuffi ciente. In occasione della Giornata mondiale contro la povertà, il presidente Carlos Susias, ha inoltre rivelato come il tasso di povertà in Spagna sia aumentato di 5 punti percentuali negli ultimi tre anni. Una tendenza molto simile a quella registrata in Italia dove nei primi sei mesi dell’anno il numero di poveri è aumentato del 15,2%. Almeno stando al Rapporto povertà 2012 della

Caritas Italiana. Stabili i disoccupati (59,5%) ma sono aumentati i proble-mi di povertà economica (+10,1%) ed è diminuita del 10,7% la presenza di persone senza dimora o con gravi problemi abi-tativi. In aumento anche gli interventi di eroga-zione di beni materiali (+44,5%). Nonostante le tendenze di peggio-ramento, in Italia si re-gistrano tuttavia segni di speranza: una grande vitalità delle comunità locali, che hanno avvia-to esperienze di ogni tipo per contrastare le tendenze della margina-lità sociale.

In Germania 16 milioni in povertàLa rete di soste-gno alle imprese e all’innovazione fi -nanziata dall’Ue, Enterprise Eu-rope Network, si espande in Cana-da, in Cina e in India. Nelle pros-sime settimane verranno inau-gurati tre nuovi centri a Nuova Delhi e dopo poco sarà la volta del Canada. Mentre quattro nuove fi -liali a Shanghai e Nanjing hanno visto la luce in Cina portando la presenza complessiva della rete nel Celeste Impero a un totale di 27 unità. Basata presso quasi 600 organizzazioni locali in 52 paesi, la rete semplifi ca la vita per le imprese che iniziano a commerciare all’estero, cercano partner com-merciali o tecnologici e desiderano accedere a un fi nanziamento Ue. La presenza del network in Europa, Medio Oriente, Asia e nelle Americhe assicura alle Pmi una testa di ponte nei mercati sviluppati e in quelli emergenti. «Le piccole e medie imprese europee devono poter accedere all’economia globale per poter prosperare», ha spiegato Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea e commissario per l’Industria e l’Imprenditoria. «La rete Enterprise Europe Network ha una tradizione consolidata a sostegno delle piccole imprese in altri continenti, laddove le Pmi dell’Ue hanno l’opportunità di benefi ciare dei nuovi mercati d’esportazione, di partnership straniere e di cluster transfrontalieri. Queste nuove fi liali della rete in Asia e in Canada creeranno ancor più opportunità per le imprese». Istituita nel 2008, la Enterprise Europe Network ha intrattenuto ogni anno contatti con più di 2 milioni di pmi. Per i servizi di partnership, in media, l’impatto sul fatturato è stato di 220 mila euro per impresa. Mentre l’impatto totale in tema di aumento delle vendite è stimato a 450 milioni di euro. I servizi di partnership della rete generano circa 1.000 nuovi posti di lavoro all’anno.

Si allarga il sostegno all’innovazione

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21Lunedì 29 Ottobre 2012

Diffusa una guida da un blog giuridico specializzato: è preferibile mostrare fermezza

Le regole per fare affari in CinaÈ sempre bene prevedere una cerimonia di fi ne negoziato

Pagina a cura DI ANTONINO D’ANNA

Volete trattare con i part-ner cinesi per stabilire un accordo? Il China Law Blog, uno dei blog

giuridici di riferimento del mon-do anglosassone, ha pubblicato in questi giorni una guida in tre parti per ottenere successo con i colleghi dell’ex Celeste impero.

Pechino, infatti, impedisce di fatto (per paura di subire inge-renze Usa) alle aziende stranie-re l’ingresso diretto nel settore dei servizi. In questi casi, si ri-corre a un accordo di licensing; ma per piegare gli stranieri, i cinesi di solito applicano tre tattiche:

a. lo sfi nimento: i cinesi cer-cano di caricare il potenziale partner di problemi senza fi ne. Di solito, dopo averle superate, buttano sul tavolo altre proble-matiche non correlate a quelle già risolte;

b. l’intransigenza: i cinesi avanzano una serie di richieste insopportabili dalla controparte. L’obiettivo è sfi ancare chi tratta, per inserire alla fine clausole

contrattuali nettamente favore-voli all’impresa cinese;

c. la data fi ssata: i cinesi sta-biliscono, il primo giorno di trat-tativa, una data inderogabile per l’esecuzione del contratto, insieme alla cerimonia uffi ciale di fi rma. La data è messa voluta-mente molto in là nel tempo, così che le parti abbiano il tempo di negoziare. Quindi fanno saltare la trattativa.

In questo modo gli occidentali si terrorizzano, perché se non ri-spetteranno la data perderanno la faccia con i superiori. I cinesi

a questo punto si servono del metus occidentale per ottenere concessioni dalla controparte. In alternativa, possono rifi utarsi di accettare qualsiasi integrazione degli occidentali, dal momento che la deadline incombe; oppure accettano qualsiasi osservazio-ne ma, a 48 ore dalla fi rma del contratto, osservano che biso-gnerà rivedere la bozza. Con le clausole a loro favore, inserite, a loro dire, perché devono rispet-tare le richieste del governo o di una banca o assicurazione. Per scavalcare il trabocchetto

dello sfi nimento, i legali del Clb suggeriscono di non concedere ai cinesi spazio di manovra. Re-stare nella propria posizione e non piegarsi a meno a che, e fi n quando, i cinesi non si piegano alle vostre posizioni o, quanto-meno, vi si avvicinano. Evitare anche di concordare una data per la fi rma dei contratti: chia-

rite che ci sarà la cerimonia solo dopo la fi ne dei negoziati. Ai ci-nesi queste cerimonie piacciono e spesso gli occidentali non si ri-fi utano perché temono di offen-derli. Ma nell’ex Celeste impero, paradossalmente, è più gradita la fermezza d’animo (e d’intenti) rispetto alla cedevolezza.

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Imposte dirette

START UP INNOVATIVE

Al via le agevolazioni fiscali per le società ad alto valore tecnologico (articolo 25 del decreto legge 179/2012 pub-blicato in Gazzetta Ufficiale il 19 ottobre 2012)

Imposte indirette

IVA

Imbarcazioni del corpo foresta-le impiegate per il pattuglia-mento degli ecosistemi marini e delle acque interne. Non beneficiano del regime di non imponibilità Iva (risoluzione 97/e dell’Agenzia delle entrate del 24 ottobre 2012)

Altre notizie di rilevante interesse

COMUNICAZIONI RELATIVE AI CONTRATTI DI TELEFONIA

Prorogato l’invio all’anagrafe tributaria dei dati riguardan-ti le utenze telefoniche sia dell’area business che dell’area domestica (provvedimento dell’Agenzia delle entrate del 19 ottobre 2012)

SISMA DEL MAGGIO 2012

Terremoto in Emilia. Approvato il modello di comunicazione per l’accesso al finanziamento garantito dallo stato per il pagamento di tributi sospesi (provvedimento dell’Agenzia delle entrate del 22/10/ 2012)

COMUNICAZIONI E MODELLI FISCALI

Lettere, modelli e comuni-cazioni dell’Agenzia delle entrate. Linguaggio più chiaro e istruzioni più sem-plici (comunicato stampa dell’Agenzia delle entrate del 22 ottobre)

FISCO FLASHCALO DEL 10%

Pechino, soffre anche il lusso

Soffre il mercato del lusso, dal momento che i clienti cine-si stringeranno i cordoni della borsa. A rivelarlo è stato un report della Bain&Company in collaborazione con l’italiana Al-tagamma, secondo cui il princi-pale motore della crescita del lusso, i cinesi facoltosi, stanno mostrando segni di rallenta-mento. Legati anche all’immi-nente rinnovo delle cariche di governo e a un forte giro di vite sulla corruzione. Le previsioni, quindi, parlano di una crescita delle vendite di prodotti di lus-so pari a un +5% nel 2012, fi no a un valore totale di 212 miliar-di di euro. Un risultato sottoto-no rispetto al +13% dell’anno scorso. Il mercato europeo cre-scerà del 5%, la metà del 2011, con forti contrazioni in Italia e Spagna. Il mercato cinese re-gistrerà l’8% in più al cambio costante dello yuan, mentre ai tassi attuali potrebbe salire al 20%, fi no a un valore di 15 mi-liardi di euro. Meno rispetto al +30% totalizzato l’anno scorso. Malgrado questo Pechino con-tinua a essere il secondo mer-cato mondiale del lusso, dietro Washington e prima di Tokyo, ma rappresenta il numero uno per volume d’acquisto. Il 2012 vedrà la Cina rappresenta-re il 50% degli acquisti totali dell’Asia, il 30% in Europa.

Lunedì 29 Otto

giuridico specializzato: è preferibile mostrare f

I N F O . M O N D O

Il i scol ash in versio-ne integrale è disponi-bile sul sitowww.italiaoggi.it/docio7

A cura dello StudioF. Ghiglione e A. Ghio

TOUR STUDIO

Pelletteria, l’Italia sale in cattedra

India chiama Italia nel set-tore della pelletteria. L’United nations industrial develop-ment organization ha orga-nizzato un tour di studio per una delegazione istituzionale e imprenditoriale indiana, sponsorizzata dall’Indian fi -nished leather manifacturers & exporters association. Pri-mo step la visita del distretto della concia di Santa Croce sull’Arno, dove la delegazio-ne ha visitato calzaturifi ci e produttori di attrezzature e prodotti chimici. In seguito, la delegazione ha visitato il Si-mac - Tanning Tech di Bologna (9-11 ottobre), fi era di riferi-mento del settore pelletteria, calzaturiero e della concia. Gli indiani hanno incontrato an-che associazioni di categoria (Assomac e Assoconciatori) per valutare possibili part-nership. La fiera bolognese di quest’anno si è particolar-mente concentrata sull’inno-vazione tecnologica, chiave per lo sviluppo di un sistema produttivo più sostenibile e in grado di rispondere alle sfi de dell’ecologia e del cambiamen-to climatico. A chiudere una visita ad Acquarno, impianto centralizzato di riferimento nel settore della depurazio-ne dell’acqua, a Santa Croce sull’Arno.

SHOPPING

In indiaè scontro generazionaleAi giovani indiani piace stra-niero, ma è scontro generazio-nale. Secondo un focus pub-blicato dal New York Times, mentre il paese sembra essere abbastanza conservatore in tema di aperture al commercio estero, i giovani nella fascia d’età inferiore ai 25 anni (cir-ca 600 mln di indiani, quasi la metà della popolazione totale) mostrano di gradire e testare marchi esteri ed esperienze di shopping collegate a brand non locali. Già oggi frequentano centri commerciali come P&M, dove comprano magliette Benetton, mangiano pizza prodotta dal-la catena Domino e guardano fi lm in una catena di cinema, Cinepolis, di proprietà messi-cana.Dall’altro lato ci sono i più an-ziani, che temono nell’arrivo delle aziende straniere delle termiti che risucchieranno profi tti e lavoro ai competi-tor indiani. Per il momento gli over 25 stanno avendo voce in capitolo: solo a settembre di quest’anno Wal Mart e Tesco hanno avuto l’ok all’apertura di negozi nel paese. Ma ognu-no dei 29 governi locali si è visto riconoscere dal legisla-tore la possibilità di vietare l’apertura di outlet di proprie-tà straniera.

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22 Lunedì 29 Ottobre 2012 S P E N D E R E M E G L I O

Torna in auge il social lending: grazie a piattaforme web il credito arriva dai privati

Il prestito? Lo chiedo al vicinoTra i vantaggi: tassi e tempi di erogazione ridotti e fl essibilità

Pagina a cura DI MARI PADA

Tagli al credito dalle ban-che? Ci pensa il vicino a dare una mano, grazie al prestito peer to peer,

ovvero un privato che presta a un altro attraverso piattafor-me web.

Il fenomeno, chiamato social lending, non è nuovo nel nostro paese. La (falsa) partenza av-venne nel 2007 quando esor-dirono i servizi di due società straniere Zopa e Boober, che in pochi mesi raccolsero centinaia di migliaia di euro. Ma furono costrette a chiudere, perché Bankitalia aveva bocciato par-te del sistema che prevedeva lo stazionamento di somme sui conti delle società.

Tuttavia, dopo alcuni anni di assenza, ecco ripartire altri due soggetti. Prestiamoci (di matrice tedesca) e Smartika (ex Zopa). Due piattaforme dove il richiedente può spun-tare un prestito a tassi di in-teresse ridotti di un paio di punti percentuali rispetto agli istituti di credito, con rapidi-tà nell’erogazione (anche 24 ore se non ci sono intoppi) e fl essibilità nella restituzione. Con opportunità anche per i prestatori, normali privati, che possono offrire fi no a 50 mila euro e guadagnare dall’1 al 3% di rendimento in più rispetto a un conto deposito o ai titoli di stato.

Studio e ristrutturazioni, cosa può fare il richieden-te. Il meccanismo è piuttosto semplice e simile tra le due piattaforme.

Prima cosa bisogna essere persone fi siche (non società), sotto i 70 anni, avere un con-to corrente, un documento di identità (ma il nome resterà anonimo) ed essere residenti in Italia (non cittadini italiani). Il reddito può derivare da lavo-ro dipendente (anche a tempo determinato o con contratto di formazione), da lavoro autono-mo, atipico o da pensione da la-voro. E questo allarga la platea dei richiedenti rispetto a una banca o una fi nanziaria.

Poi si fa tutto (o quasi) on-line. Si compila la richiesta, fornendo informazioni per-sonali, reddituali e sullo scopo del prestito, che sarà poi visibile o meno ai prestatori. Si dà l ’autor izzazione alla piattaforma di fare ulteriori veri-fi che e interrogare altre banche dati per conoscere la storia creditizia e in base a tutte queste informazioni si sa subito se è possibi-le avere il prestito e a che condizioni.

Ovviamente vengono screma-ti i profi li con precedenti gra-vi insolvenze e/o alti livelli di indebitamento. «L’importante è essere trasparenti» dichiara Mariano Carozzi, socio fon-datore e amministratore de-legato di Prestiamoci. Anche perché un sistema che si basa

sulla fi ducia e viene minato, fi nisce col crollare.

Infatti le piattaforme stan-no rigettando circa il 90% delle domande, «anche se più aumenta la base e più questa percentuale va abbassandosi» spiega Carozzi. Solo a settem-bre Smartika ha avuto richie-

ste per 5 milio-ni di euro, ma ne ha erogati 300 mila (il più alto importo da marzo). Sembra facile, ma i cor-doni della borsa restano stretti anche tra pri-vati.

Può rientrare, per esempio, chi è stato ammini-stratore di una società poi fal-lita senza altre pendenze o chi ha fatto un in-cauto acquisto

a rate, per cui viene aiutato a rientrare attraverso un pre-stito, ma chi ha subito molti protesti continuerà a non po-ter accedere a tali piattaforme. Cosa che invece è risolvibile, per esempio, attraverso l’uti-lizzo della cessione del quinto dello stipendio, che permette di ottenere un fi nanziamento con un tasso minore rispetto al prestito personale.

Gli importi richiedibili sono limitati: da 1.500 euro a non più di 15 mila euro per Smarti-ka e 25 mila con Prestiamoci.

Se la proposta viene accet-tata e il richiedente la trova vantaggiosa, sottoscrive e spe-disce il contratto inviato a casa e in alcuni giorni viene erogato il prestito sul conto corrente. Sarà il sistema a suddividere l’intero prestito in piccole quo-te suddivise tra i vari prestato-ri, che così abbassano il rischio insolvenza di un soggetto.

La rata è mensile (fi no a 4 anni), l’addebito è automatico

e l’estinzione anticipata è sen-za penali.

I progetti dei richiedenti su Prestiamoci sono palesi e spa-ziano dalla ristrutturazione di casa ai motivi di studio (costi di rette universitarie o mate-riale scolastico), all’acquisto di auto e furgoni, al fi nanziare un matrimonio per un erogato a persona medio nell’ordine di 4mila euro. «Stiamo addirittu-ra pensando a prestiti verticali per chi sceglie il biologico di finanziare agricoltori e pro-getti biologici» dice Carozzi. Smartika, invece, non ne fa una questione di progetti.

Sia che la proposta venga accettata sia che venga ri-gettata bisognerà attendere alcuni mesi prima di poterne riproporre un’altra, anche per evitare che si faccia «credit shopping», cioè richiedere più o meno contemporaneamente un fi nanziamento simile a diver-se banche e fi nanziarie, il che abbassa lo scoring del soggetto diminuendo le possibilità di ot-tenere il fi nanziamento.

Meglio di Bot e conti de-posito. Un investimento sicu-ro oggi può portare ad avere il 4,5% di interesse lordo con i conti deposito, o il 5% con i buoni del tesoro a breve e medio. Il denaro investito nei prestiti tra privati costituisce una valida alternativa a tene-re i soldi in banca. Chiunque può mettere a disposizione una somma da lui scelta, assegnan-dola a determinati progetti, come nel caso di Prestiamoci, oppure scegliere i richiedenti in base al rating assegnato dalla piattaforma e reinvesti-re automaticamente anche le rate ripagate. Se si scelgono richiedenti con basso rischio di restituzione, gli interessi saranno altrettanto bassi (sul 5%) mentre se il rischio au-menta potranno aumentare le richieste del prestatore.

Con Smartika il prestatore può: offrire in prestito da 100 a 50 mila euro e l’importo of-ferto è frazionato su 50 diversi richiedenti, scegliere le tipolo-gie basate sul merito creditizio, decidere il tasso a cui offrire e lo aggiusta in base all’andamento della domanda e dell’offerta sul marketplace; ha piena conoscen-za sull’utilizzo del suo denaro e sull’andamento del proprio portafoglio prestiti; può cedere i suoi crediti ad altri Prestatori se ha urgenza di liquidità.

Il principale rischio sono dun-que i cattivi debitori e l’impos-sibilità di venire ripagati. Un pericolo piuttosto remoto se si pensa che le cifre versate ven-gono spacchettate automatica-mente dal sistema e divise tra diversi debitori.

E comunque dopo tre rate non pagate il fascicolo passa allo studio legale che dovrà re-cuperare il credito.

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Ovviamente vengono screma- sulla fiducia e viene minato a rate per cui viene aiutato

Quattro profi li di rischio per Smartika e tre per Prestiamoci. Dalle classi di rischio (cal-colate dagli operatori incrociando i dati del richiedente con le banche dati dei sistemi creditizi) si ricava il tasso di interesse che dovrà pagare il debitore. In media, sinora chi ha chiesto un prestito con Smartika ha paga-to un Taeg dell’8,9%. Il tasso medio pagato sulla piattaforma Prestiamoci (che divide i prestatori in tre classi di rischio, con tassi al 7,5-10-12,5%, è del 10%. Da calcolo online sui motori di altre fi nanziarie spesso si arriva a tassi analoghi, quindi il vantaggio in questi casi è la rapidità di erogazione, i costi delle pratiche ed, eventualmente, la scelta etica di non affi darsi al canale creditizio bancario. Dal 2009 Prestiamoci ha erogato 1,2 milioni di euro su 12 milioni analizzati. Smartika in sei mesi ha erogato fi nanziamenti superiori a 1,5 milioni euro per un totale di 242 pre-stiti. Le differenze tra le due piattaforme stanno nel fatto che Prestiamoci è una comunque una fi nanziaria che non fa solo da broker.Facciamo l’esempio di un prestito di 10mila euro da restituire in 48 mensilità.Con Smartika abbiamo (al 1° ottobre 2012) una rata di 239,68 euro al 7,3% i Taeg, con Prestiamoci una mensilità di 246,49 euro con Tan al 7,5 e Taeg all’8,92% con quota una tan-

tum di adesione alla community pari a 50 €, dovuta solo in caso di primo fi nanziamento ed esclusivamente a prestito erogato. Per pre-stiamoci nel caso siano passati massimo 15 giorni senza raggiungere il 100% del totale, il prestito non viene erogato. Spese extra con Prestiamoci sono il bollo (€ 14,62 per prestiti a 12 mesi o 0,25% dell’importo per durate superiori), la commissione dell’1,2% dell’im-porto preso in prestito, le spese bancarie di incasso Rid (1,20 € per ogni rata). Con Smar-tika commissione, calcolata in percentuale sulla somma erogata e che varia dallo 0,50% al 2,5% a seconda del mercato Smartika a cui viene assegnati e 2 euro per ogni Rid.

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23Lunedì 29 Ottobre 2012LunedìA F FA R I I N P I A Z Z A

Si va verso una nuova stagione di fusioni e acquisizioni. Con risvolti positivi per i risparmiatori

Opportunità dal risiko bancarioDue le opzioni: acquisto di singoli titoli o strumenti diversifi cati

Pagina a cura DI DUILIO LUI

I piani di ridimensionamento della forza-lavoro che potran-no riguardare fi no a 35 mila persone. Le iniziative per raf-

forzare il capitale e adeguarlo ai nuovi standard internazionali. Le lotte di potere tra i grandi azioni e le voci di possibili offerte d’acquisto provenienti dai gruppi esteri. Infi ne il miglioramento de-gli indicatori di solidità grazie al calo dello spread tra Btp e Bund decennali. Il settore delle banche italiane è nel pieno di un processo di profonda trasformazione, che merita di essere seguito da vicino anche dai piccoli risparmiatori, in vista di possibili occasioni d’acquisto per un comparto che da sempre è stato cruciale per gli equilibri di piazza Affari.

Quotazioni in rialzo. La maggior parte dei titoli bancari quotati a Milano oggi vale dal 50 all’80% in meno rispetto all’inizio della crisi, anche se i confronti con l’inizio dell’estate indicano un recupero di un terzo del va-lore. Quindi, il calo delle tensio-ni sul debito pubblico italiano, conseguente alle rassicurazioni della Bce sul futuro della moneta unica (oltre che alla sostanziale promozione dei nostri istituti di credito da parte dell’Eba, l’auto-rità bancaria europea), ha dato respiro ai gruppi del credito (che hanno in portafoglio quote importanti di Btp), e anche lo spazio di recupero resta molto ampio. Un altro strappo verso l’alto potrebbe esserci a breve, nel caso si riuscisse ad accelerare sul fronte della supervisione ban-caria voluta dalla Germania, ma frenata dalla Francia (al momen-to l’intesa di massima prevede un

processo per gradi, a partire dal 2013, ma in molti premono per accelerare).

I segnali di ripresa e i fatto-ri di criticità. Ma l’andamento dei titoli bancari dipenderà an-che dalle dinamiche interne, dopo un lungo periodo di contrazione tanto sul fronte dei prestiti alle imprese, che alle famiglie (-3% ad agosto nel confronto a 12 mesi, considerando che già un anno fa la situazione era considerata drammatica). Uno spiraglio posi-tivo arriva dal fronte dei deposi-ti, che secondo l’Abi a settembre sono cresciuti di quasi il 5% nel confronto anno su anno e del 3% nel confronto con il mese prece-dente, raggiungendo quota 1.158 miliardi, il valore più sostenuto da marzo 2010.

A conferma di potenzialità an-cora inespresse giunge anche uno studio della Fondazione Rosselli, secondo il quale il modello della banca commerciale territoriale, profondamente radicato in Ita-lia, sta reggendo meglio di altri il peso della crisi. Un approccio difensivo che tuttavia non è suf-fi ciente a generare redditività. Per centrare l’obiettivo, spiega-no gli autori dello studio, è fon-damentale mettere in atto una serie di cambiamenti in termini di organizzazione, innovazione e produttività, anche per punta-re sull’internazionalizzazione, in particolare verso i mercati emergenti.

Una sfi da non facile se si consi-dera che i nostri istituti di medie e grandi dimensioni sono per lo più controllati dalle Fondazioni, che hanno un forte radicamento territoriale (con quello che ne se-gue in tema di condizionamento da parte della politica). La riorga-nizzazione, inoltre, dovrà passare

necessariamente per un ridimen-sionamento della forza-lavoro, imposta non solo da un’econo-mia stagnante, ma anche dai processi di informatizzazione come l’avanzata dell’Internet banking (usato correntemente da un quinto degli italiani) e del cloud computing (che consente di esternalizzare buona parte dei processi It). Il tavolo delle trattative tra Abi e sindacati si è aperto da poche settimane, ma subito le parti hanno misurato

le distanze sulla prospettiva di esuberi fi no a 35 mila unità. Così si rafforza l’ipotesi di un’ondata di scioperi che rischia di compro-mettere la competitività interna-zionale dei nostri gruppi in un momento molto delicato.

Le stime degli analisti. Chi intende investire sul comparto bancario ha essenzialmente due opzioni: procedere all’acquisto dei singoli titoli oppure puntare su strumenti diversifi cati come

i fondi comuni di investimento e gli Etf. Ricordando che si trat-ta di un settore spesso caratte-rizzato da un’elevata volatilità, vediamo quali sono le previsioni degli analisti in merito. Credit Suisse si mostra prudente sul-le prospettive degli istituti di credito italiani perché i ritiene che i profitti resteranno sotto pressione nel prossimo futuro visto che i tassi d’interesse non dovrebbero aumentare e il ciclo del credito rimane debole. Così la banca d’affari elvetica ha espres-so il giudizio «underperform» (cioè destinata a fare peggio del mercato) sia per Mps, che per Ubi Banca, mentre Unicredit e Intesa Sanpaolo si sono viste ta-gliare le stime di crescita dell’8-10%, pur confermando il giudizio «neutral».

Sul fronte dei debit i , Standard&Poor’s parla di un deterioramento in atto dei fon-damentali, destinato a non in-vertirsi a breve. Da qui grande prudenza su titoli come Mps, Ubi e Banco Popolare. Diversa la prospettiva di Mediobanca, che è «buy» su Unicredit, affi ancan-dosi alla valutazione di Banca Imi, mentre Goldman Sachs è «neutral» sull’istituto di piazza Cordusio. Ottimismo che preva-le anche nei confronti di Ban-ca Generali, fresca di giudizio «buy» espresso da Equita sim e da Banca Imi. Tutte valutazioni che restano sospese in attesa di conoscere l’evoluzione del mer-cato, che secondo diversi analisti potrebbe avviarsi a breve – pro-prio per via della debolezza dello scenario di fondo, che spinge a ri-cercare economie di scala - verso una nuova stagione di fusioni e acquisizioni, sostenendo le quo-tazioni delle aziende target.

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L’avvicinarsi dell’ultimo bimestre spinge tradizionalmente i ge-stori ad aggiornare i portafogli. Questo principio vale a maggior ragione quest’anno, dopo che la coda d’estate e l’avvio dell’au-tunno hanno registrato molto novità sul fronte macroecono-mico. Secondo lo scenario per il quar-to trimestre di Corrado Caironi, investment strategist di R&CA Ricercaefi nanza.it (il primo so-cial network italiano dedicato ai promotori finanziari), l’at-tivismo della Bce ha preso in contropiede molti antagonisti della moneta unica e fornito un ombrello protettivo alle econo-mie più deboli dell’Eurozona. Ora il campo di gioco si sposta prepotentemente nell’ambito delle decisioni politiche e fi-scali. Negli Usa si attendono i dettagli di programma dei due candidati alla presidenza sulle modalità di gestione del fi scal cliff, immediatamente dopo l’esito delle elezioni, mentre in Europa ci

sono tre nodi da risolvere: l’approva-zione del fi scal compact, il controllo centralizzato del sistema bancario

da parte della Bce e le iniziative per lo sviluppo. Dalle decisioni che verranno assunte, secondo Caironi,

dipenderà l’andamento dei listini.Quanto al portafoglio, lo strategist resta posi-tivo sulle obbligazioni investment grade nono-stante i rialzi già genera-ti nelle ultime settimane, in virtù del fatto che «i bilanci dei grandi gruppi mantengono in molti casi maggiore solidità rispet-to ai rispettivi bilanci governativi. In assenza di segnali recessivi Tre-asury e Bund sembrano poter aggiungere modesto valore al portafoglio, vi-sto i rendimenti limitati e inferiori al tasso di infl a-zione». Quanto l’aziona-rio, rimane la preferenza verso le società high di-vidends, ben posizionate sui Paesi emergenti e di buona capitalizzazione, mentre tra le commodity

Caironi preferisce i metalli indu-striali e l’energy.

R&CA: è ora di riposizionare il portafoglio

Andamento delle vendite a livello internazionale

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24 Lunedì 29 Ottobre 2012 C O N TA B I L I TÀ

Alcune risposte alle problematiche legate alla disciplina che assimila aziende in rosso e di comodo

Società in perdita, è caccia aperta alle possibili deroghe Pagine a cura

DI FRANCO CORNAGGIAE NORBERTO VILLA

Finita la stagione delle dichiarazioni rimangono i problemi per le società di comodo. Problemi che,

tra pochi giorni, con la scadenza dell’acconto d’imposta 2012 ini-zieranno operativamente a dover essere affrontati. Un po’ per la novità e un po’ perché la norma entra in scena in un particolare momento della nostra economia l’ipotesi di non operatività deri-vante dalla situazione di perdita triennale è quella su cui occorre prestare maggiore attenzione. E sul punto il provvedimento direttoriale n. 87956/2012 del 12 giugno 2012 e la circolare n. 23/E dell’11 giugno 2012 sono decisivi. Il provvedimento so-pra richiamato è da accogliere con particolare favore in quanto introduce una serie di cause le quali, se verifi cate nel corso del triennio di riferimento, permet-tono la disapplicazione auto-matica della disciplina senza la necessità di dover passare dalla presentazione dell’interpello. Co-loro i quali si dovessero trovare nella situazione in cui il triennio 2009-2011 abbia comportato la dichiarazione di tre annualità in perdita (o due in perdita e uno in utile, ma con reddito inferiore a quello minimo stabilito ai sensi dell’art. 30 della legge 724/94) devono come primo passaggio verifi care se nel loro caso vi sia la possibilità di applicare una delle cause di esclusione o di-

sapplicazione.A oggi nell’ambito delle socie-

tà di comodo sono presenti tre diverse cause di esclusione e disapplicazione:

1) le cause di esclusione di cui all’art. 30 della legge n. 724 del 1994 hanno la forza escludere l’applicazione della normativa in tema di società di comodo se intervengono nel periodo di im-posta di applicazione della disci-plina (per esempio se il triennio di perdita è il 2009-2011 le cau-se di esclusione perché abbiano effetto devono intervenire nel 2012);

2) le cause di disapplicazione di cui al provvedimento 14 feb-braio 2008 che hanno la forza

escludere l’applicazione della normativa in tema di società di comodo se intervengono nel pe-riodo di imposta di applicazione della disciplina (per esempio se il triennio di perdita è il 2009-2011 le cause di esclusione perché abbiano effetto devono intervenire nel 2012);

3) le cause di disapplicazione di cui al provvedimento 12 giu-gno 2012 che hanno la forza di escludere l’applicazione della normativa in tema di società di comodo se intervengono in uno dei periodi compresi nel triennio di riferimento (per esempio se il triennio di perdita è il 2009-2011 le cause di esclusione perché abbiano effetto devono interve-

nire in un periodo compreso tra il 2009 e il 2011). Il prossimo e più vicino impatto operativo sarà incontrato in sede di ver-samento degli acconti 2012 in scadenza (almeno per i soggetti con periodo d’imposta coinciden-te con l’anno solare il prossimo novembre).

Infatti l’art. 2, comma 36-duo-decies del dl 138/2011 innovan-do la disciplina delle società di comodo ha previsto che nella determinazione degli acconti dovuti per il periodo d’imposta di prima applicazione, si deve assumere, quale imposta del periodo precedente, quella che si sarebbe determinata applicando le nuove disposizioni.

Sul punto la circolare 23/E/2012 ha offerto importan-ti precisazioni per il coordina-mento tra questa disposizione e le nuove cause di esclusione previste per le società in perdi-ta sistematica. L’acconto, infatti non deve essere ricalcolato:

• qualora si verifi chi una cau-sa di esclusione sopra individua-ta con la lettera a) nell’anno di prima applicazione della disci-plina sulle società in perdita si-stematica o nel precedente. Ciò signifi ca che per i soggetti con periodo d’imposta coincidente con l’anno solare, il verifi carsi di una causa di esclusione per l’anno 2011 o per l’anno 2012 esclude dall’obbligo di ricalcolo;

• qualora si verifi chi una delle cause di disapplicazione auto-matica (lettera c) dell’elenco pre-cedente) nel triennio rilevante per l’anno di prima applicazio-ne della nuova disciplina o nel triennio afferente all’anno pre-cedente. In sostanza, sempre per i soggetti con periodo d’imposta coincidente con l’anno solare, nella determinazione dell’accon-to dovuto per il periodo 2012 il verifi carsi di almeno una causa di disapplicazione automati-ca nel periodo di osservazione (2008, 2009 e 2010) afferente al precedente periodo d’imposta (2011), ovvero nel periodo di os-servazione (costituito dai periodi 2009, 2010 e 2011) afferente allo stesso periodo 2012, consente di determinare l’acconto secondo gli ordinari criteri (non è neces-sario il ricalcolo).

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Interpello disapplicativo e ricalcolo degli acconti con intrecci pericolosi. La circolare 23/E ha considerato le diverse possibilità che si possono incontrare in presenza di per-dita sistemica e presentazione dell’istanza disapplicativa. È, infatti, evidente che an-che per questa nuova situazione è possibile presentare un’istanza di interpello disap-plicativo.Se la società in perdita sistematica ha pre-sentato istanza di interpello possono veri-fi carsi le seguenti situazioni con riguardo agli acconti:

Caso 1. La società ha ricevuto una risposta negativa all’istanza di disapplicazione entro il termine di pagamento del primo acconto 2012. La società doveva versare lo stesso (e così sarà anche per il secondo in scadenza in novembre) ricalcolando lo stesso come se il reddito dell’anno precedente fosse stato determinato in base alle nuove regole;

Caso 2. La società riceve una risposta ne-gativa dopo il termine del primo acconto. Nulla cambia rispetto al caso precedente, il ricalcolo è necessario ma è possibile versare unitamente al secondo acconto l’eventuale differenza non pagata con il primo acconto, senza sanzioni, ma con gli interessi del 4% annuo.

Caso 3. La società riceve una risposta posi-tiva all’istanza di disapplicazione entro il pa-gamento del primo acconto. In tal caso chia-ramente non ha alcun obbligo di ricalcolo.

Caso 4. La società riceve una risposta po-sitiva dopo il versamento del primo acconto. Tale risposta positiva ha l’effetto di far veni-re meno l’obbligo del ricalcolo e quindi:• se il primo acconto è stato versato senza tener conto del ricalcolo non succede nulla;• se il primo è stato versato tenendo conto del ricalcolo il di più eventualmente pagato in eccedenza sul primo acconto può essere scomputato da quanto dovuto a novembre.Il tutto sempre considerando che anche in qualunque di tale ipotesi rimangono ferme le regole generali in tema di acconto tra cui in particolare la possibilità per il contribuente di avvalersi del cosiddetto metodo previsio-nale. Quindi indipendentemente dalle situa-zioni sarà sempre possibile non effettuare il ricalcolo qualora per esempio si ritenga che nel 2012 si potrà sfuggire alle nuove regole in quanto annualità interessata da un’ipotesi di esclusione o magari confi dando nella risposta positiva all’interpello disapplicativo. Inter-pello che potrà essere presentato anche nel 2013 tenendo presente i 90 giorni previsti per la risposta (che dovranno terminare prima dell’invio della dichiarazione).

Ricalcolo degli acconti con intrecci

Sempre possibile l’interpello anche per le società in perdi-ta sistematica. La circolare 23/E chiarisce che i «soggetti interessati dovranno esporre in modo chiaro e documen-tare in maniera esaustiva tutti gli elementi conoscitivi utili a individuare le situazioni oggettive portate all’at-tenzione dell’uffi cio che giustifi chino la disapplicazione della normativa in questione, con specifi ca indicazione, oltre che del periodo d’imposta per il quale si chiede la disapplicazione, anche del periodo d’imposta a cui le stes-se situazioni si riferiscono». L’istanza sarà considerata inammissibile qualora la disapplicazione sia riferita ai periodi d’imposta anteriori a quello di prima applicazione a meno che il periodo d’imposta, in relazione al quale la situazione oggettiva è stata dedotta, sia compreso nel periodo di osservazione afferente al periodo di prima ap-plicazione della disciplina in esame. L’esempio dalla circolare è il seguente.Una società ha presentato istanza di disapplicazione in relazione al periodo d’imposta 2011 (nel caso in cui il periodo d’imposta sia coincidente con l’anno solare) de-ducendo una situazione oggettiva afferente al 2010 «tale istanza deve ritenersi comunque ammissibile in quanto l’interesse alla valutazione della sussistenza della de-dotta situazione del 2010 rileva anche nell’ambito del periodo di osservazione (2009, 2010 e 2011) afferente al successivo 2012. In tal caso, l’eventuale sussistenza di una situazione oggettiva per l’anno 2010 determinerà la conseguente disapplicazione della disciplina in esame per l’anno 2012».

Disco verde all’interpello. Sempre

COMODO E ACCONTI

Situazione periodo

d’imposta 2009

Situazione periodo

d’imposta 2010

Situazione periodo

d’imposta 2011

Acconto 2012

Perdita Perdita Perdita Da ricalcolare

Perdita Imponibile superiore al minimo Perdita Da non ricalcolare

Perdita Imponibile non superiore al minimo Perdita Da ricalcolare

Perdita Imponibile non superiore al minimo

Imponibile superiore al minimo Da non ricalcolare

Perdita Imponibile

non superiore al minimo

Imponibile non superiore

al minimoDa non ricalcolare

Imponibile non superiore al minimo

Imponibile non superiore al minimo

Imponibile non superiore

al minimoDa non ricalcolare

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25Lunedì 29 Ottobre 2012Lunedì 29 OttoC O N TA B I L I TÀ

Le nuove cause di disap-plicazione si applica-no se intervengono nel triennio di riferimento.

Le situazioni determinano un immediato effetto interruttivo del periodo di osservazione di riferimento e pertanto nel caso in cui il periodo di osservazione sia costituito dai periodi d’im-posta 2009, 2010 e 2011, e il periodo di applicazione sia il 2012, l’esistenza di una causa di disapplicazione automatica nell’ambito del triennio, limi-tatamente al 2010, coinvolgerà solo tale periodo rendendo inap-plicabile la disciplina in esame per il 2012.

Il provvedimento del 12 giu-gno 2012 ha chiarito:

1) le situazioni si riferiscono esclusivamente a uno dei perio-di d’imposta di riferimento (il triennio) e hanno come effetto quello di interrompere il pe-riodo di osservazione di riferi-mento.

Esempio 1:• periodo di osservazione:

2009 - 2010 - 2011 • periodo di applicazione:

2012 • esistenza di una causa di

disapplicazione automatica nell’ambito del triennio, limi-tatamente al 2010

La disciplina è inapplicabile per il 2012.

Esempio 2:• periodo di osservazione:

2010 - 2011 - 2012 • periodo di applicazione:

2013 • esistenza della medesima

causa di disapplicazione auto-matica precedente nell’ambito del triennio, limitatamente al 2010

La disciplina è inapplicabile per il 2013.

Il successivo periodo di os-servazione rilevante per la disciplina in esame inizierà a decorrere solo dal 2011 e sarà

dato dal triennio 2011, 2012 e 2013, poiché la causa afferen-te al 2010 non rileva per det-to triennio; di conseguenza, il successivo periodo d’imposta cui potrà rendersi applicabile la disciplina sulle società in perdi-ta sistematica sarà il 2014.

Inoltre sul punto è stato af-fermato che il verificarsi di una delle cause di disapplica-zione automatica nel triennio rilevante per l’anno di prima applicazione della nuova disci-plina o nel triennio afferente all’anno precedente, rileva ai fi ni della determinazione degli acconti dovuti per il periodo di imposta di prima applicazione della disciplina stessa.

Esempio• Determinazione dell’accon-

to dovuto per il periodo 2012• Sussistenza di almeno una

causa di disapplicazione au-tomatica nel periodo di osser-vazione (costituito dai periodi 2008, 2009 e 2010) afferente al precedente periodo d’imposta (2011), ovvero

• nel periodo di osservazio-

ne (costituito dai periodi 2009, 2010 e 2011) afferente allo

• stesso periodo 2012è possibile determinare l’ac-

conto secondo gli ordinari cri-teri

Tra le ipotesi di disapplica-zione una di quelle che troverà maggiore applicazione è quella che consente la disapplicazione in presenza di un margine ope-

rativo lordo positivo. Il provve-dimento dispone la disapplica-zione della normativa nel caso in cui nel triennio di riferimento la società consegue un margine operativo lordo (mol) positivo. Passa poi a individuare il mol: si intende la differenza tra il va-lore e i costi della produzione di cui alla lettere A) e B) dell’arti-colo 2425 del codice civile. A tale fi ne i costi della produzione rile-

vano al netto delle voci relative ad ammortamenti, svalutazioni e accantonamenti di cui ai nu-meri 10), 12) e 13) della citata lettera B).

Subito è tornata alla men-te la defi nizione di Rol offerta dall’art. 96 del Tuir che però presenta due importanti dif-ferenze. Nel disegnare il peri-metro del Mol il provvedimen-to infatti rispetto all’art. 96 del Tuir:

• non esclude dal calcolo le spese relative alle quote di ca-noni leasing;

• esclude invece quanto in-dicato nelle voci B12 e B13 del conto economico (accantona-menti).

Gli effetti di queste due dif-ferenze sono chiaramente di segno opposto e con riguardo alle pmi soprattutto la prima può provocare effetti non di poco conto. È possibile sollevare qualche dubbio con riguardo a tale esclusione.

La logica della causa di disap-plicazione pare quella di non voler sfavorire le imprese che perdono in forza di ingenti inve-stimenti che sono stati effettua-ti. Questa logica è comprovata dal fatto che sono considerati ir-rilevanti sia gli ammortamenti che anche gli oneri fi nanziari Ma allora non si vede il per-ché invece i canoni leasing non debbano seguire la medesima strada rappresentando anch’es-si «il costo» di un investimento. In forza di questa disposizione è disatteso un principio più vol-te ribadito dalla stessa ammi-nistrazione fi nanziaria ovvero quello di «assicurare nel tempo, in relazione alle mutevoli condi-zioni di mercato, la necessaria neutralità fi scale della scelta aziendale tra acquisizione dei beni proprietà e in leasing» (si vedano circolare 37/ 2009 e an-che circ. 90/E del 2001; ris. 27/E del 2005, ris. 69/E del 2004, ris. 19/e del 2004).

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Disapplicazioni con effetto stop

Leasing tagliato fuori dal provvedimento con svantaggio poco comprensibile per i contribuenti.Nell’articolo in pagina si è visto come tratteggiando la causa di disapplicazio-ne concernente il mol positivo non si sia tenuto conto dell’ipotesi della locazione fi nanziaria.Chi ha investito tramite leasing si trova quindi in una posizione svantaggiata e a oggi per evitare danni ha come via solo quella della presentazione dell’istanza di interpello che si ritiene, in questo caso, abbia buone possibilità di essere accolta. Nell’istanza, infatti, nonostante vi siano ancora dei dubbi, si può ritenere che oc-corra indicare i motivi per cui la perdita registrata (e non contestata) non poteva essere evitata e/o i motivi per cui nono-stante le perdite sistematiche si sia deci-so di continuare l’attività d’impresa. In ambedue i casi nell’ipotesi del leasing ciò dovrebbe essere possibile senza gros-se diffi coltà.Da un lato la motivazione della perdita deriva dalla scelta di inve-stimento effettuato e sic-come l’investimento in lea-sing è certamente lecito ed anzi da sempre considerato di pari grado con quello in

proprietà non si vedono eccezioni che po-tranno essere portate a tale ipotesi. Ma anche con riguardo al secondo aspet-to proprio la tipica evoluzione reddituale dell’investimento in leasing appare di per sé suffi ciente anche a dimostrare la secon-da condizione ipotizzata.La causa di disapplicazione fa un espres-so riferimento ai dati contabili arrivando anche a prevedere che per i soggetti che redigono il bilancio in base ai principi contabili internazionali si assumono le voci di conto economico corrispondentiConsiderata la rilevanza del dato contabi-le che pare emergere dal provvedimento si ritiene che i valori perché abbiano va-lenza devono essere corretti da un pun-to di vista contabile e siano in ogni caso quelli di natura civilistica non essendoci alcun richiamo ai criteri di valutazione fiscale» dettati dall’articolo 110, com-ma 1, del Tuir. Inoltre per le società in semplifi cata per verifi care l’esistenza di questa causa di disapplicazione si ritie-ne dovrà tenersi conto degli stessi ele-

menti e valori richiesti dalla norma, evidenziati in un apposito prospetto economico-patrimoniale redatto sulla base delle risultanze contabili.

Locazioni fi nanziarie fuori dai giochiInterpello possibile, ma doppio. Le due ipotesi di non ope-ratività (salvo che nel primo tempo di applicazione della norma) comportano un doppio obbligo per i contribuenti. Se un soggetto è interessato da ambedue le fattispecie è necessaria una doppia richiesta all’amministrazione fi nan-ziaria. Questo il chiarimento contenuto nella circolare 23/E che per facilitare il compito degli uffi ci e consentire loro un’analisi compiuta «in relazione, rispettivamente, alla di-sciplina sulle società in perdita sistematica e a quella sulle società non operative e una corretta gestione amministrativa delle istanze» richiede ai soggetti interessati di «presenta-re autonome e separate istanze ai fi ni della due richiamate discipline; in caso di cumulativa richiesta di disapplicazione contenuta in un’unica istanza, questa sarà ritenuta dagli uffi ci inammissibile». Il tutto con un’eccezione. Infatti nel caso in cui l’istanza (unica per le due ipotesi) fosse già stata presentata prima dell’emanazione della circolare 23 anche se le stesse dovessero contenere la cumulativa richiesta di disapplicazione delle menzionate discipline saranno ritenute ammissibili dagli uffi ci, anche se gli stessi adotteranno due distinti provvedimenti di risposta alla richiesta cumulativa. Ciò signifi ca che:• per l’anno 2012 una società è interessata a presentare istanza di disapplicazione in relazione alla disciplina sulle società non operative e a quella sulle perdite sistematiche;• la stessa deve trasmettere due istanze distinte a pena di inammissibilità;• l’uffi cio adotterà due provvedimenti distinti;• se l’invio è intervenuto prima della circolare 23 l’istanza unica è ritenuta valida ma l’uffi cio anche in questo caso ri-sponderà con due provvedimenti.

L’obbligo è doppio

MOL POSITIVO: LA SOCIETÀ È OPERATIVA

La disapplicazione Non è di comodo la società in perdita sistematica con il Mol positivo

Il MOL Differenza A) - B) del conto economico al netto delle voci relative ad ammortamenti, svalutazioni e accantonamenti

La criticità I costi del leasing rilevano e peggiorano il risultato

La soluzione Istanza di interpello disapplicativo

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PROSPETTO DEI VALORI CORRENTI DELLE POLIZZE INDEX LINKED DATA ULTIMA QUOTAZIONE AL 15 OTTOBRE 2012

PRODOTTO INDEX VALORE AL EMITTENTE TITOLO MOODY EMITTENTE OPZIONE MOODY 15/10/2012 OBBLIGAZIONARIO S&P | FITCH S&P | FITCH

CRESCITA SICURA SERIE I 2007 100,780 ABN AMRO BANK NV A2 | A+ | A+

CRESCITA SICURA SERIE II 2007 98,500 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A3 | A | A COMMERZBANK AG A3 | A | A+

Crescita Sicura Serie III 2007 97,440 C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE Baa1 | - | A ABN AMRO BANK NV A2 | A+ | A+

Crescita Sicura Serie IV 2007 97,951 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A3 | A | A BANCO SANTANDER S.A. Baa2 | BBB | BBB+

CRESCITA SICURA SERIE IX 2006 100,150 ABN AMRO BANK NV A2 | A+ | A+

CRESCITA SICURA SERIE X 2006 99,840 BNP PARIBAS A2 | AA- | A+

CRESCITA SICURA SERIE XI 2006 99,660 ABN AMRO BANK NV A2 | A+ | A+

EUROSTOXX 4% PIU’ SERIE XIV OTTOBRE 2006 100,150 ABN AMRO BANK NV A2 | A+ | A+

EUROSTOXX 4% PIU’ SERIE XV NOVEMBRE 2006 99,840 BNP PARIBAS A2 | AA- | A+

EUROSTOXX 4% PIU’ SERIE XVI DICEMBRE 2006 99,660 ABN AMRO BANK NV A2 | A+ | A+

EUROSTOXX 4% SERIE I GENNAIO 2007 100,780 ABN AMRO BANK NV A2 | A+ | A+

EUROSTOXX 4,20% SERIE III FEBBRAIO 2007 98,500 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A3 | A | A COMMERZBANK AG A3 | A | A+

Global Alternative Energy & Water Serie XIII Settembre 2007 94,750 C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE Baa1 | - | A CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A+ | A

INDEX “DJ EUROSTOXX 50” BSG 2006/2012 SERIE XII 100,150 ABN AMRO BANK NV A2 | A+ | A+

INDEX “DJ EUROSTOXX 50” BSG 2006/2012 SERIE XIII 99,840 BNP PARIBAS A2 | AA- | A+

INDEX “DJ EUROSTOXX 50” BSG 2006/2012 SERIE XIV 99,660 ABN AMRO BANK NV A2 | A+ | A+

INDEX “DJ EUROSTOXX 6Y” BSG 2007/2013 SERIE V 98,500 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A3 | A | A COMMERZBANK AG A3 | A | A+

INDEX “EUROSTOXX50 - SWING 6Y” BSG-2007/2013 SERIE II 100,780 ABN AMRO BANK NV A2 | A+ | A+

Index “DJ Eurostoxx 6Y” BSG 2007/2013 Serie VI 97,440 C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE Baa1 | - | A ABN AMRO BANK NV A2 | A+ | A+

Index “DJ Eurostoxx 6Y” BSG 2007/2013 Serie VII 97,951 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A3 | A | A BANCO SANTANDER S.A. Baa2 | BBB | BBB+

Lombarda vita 6&6 102,200 MEDIOBANCA S.p.A. - | BBB+ | - COMMERZBANK AG A3 | A | A+

Lombarda vita 6&6 New 102,190 MORGAN STANLEY Baa1 | A- | A ABN AMRO BANK NV A2 | A+ | A+

Lombarda Vita Best of Euro-USA 2008-2014 107,730 ABN AMRO BANK NV A2 | A+ | A+ SOCIETÉ GENERALE A2 | A | A+

Lombarda Vita BRIC 40 “5 + 5” 100,350 NIBC Bank NV - | (1) | - CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A+ | A

LOMBARDA VITA BRIC 40 “5,10 + 5,10” 99,730 MEDIOBANCA S.p.A. - | BBB+ | - BNP PARIBAS A2 | AA- | A+

Lombarda Vita Classic Markets 101,142 CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A+ | A

Lombarda Vita Classic Markets New 101,610 MEDIOBANCA S.p.A. - | BBB+ | - BANCO BILBAO SA Baa3 | BBB- | BBB+

Lombarda Vita Euro Sector 102,110 MEDIOBANCA S.p.A. - | BBB+ | - FORTIS BANK SA A2 | AA- | A

Lombarda Vita Euro Sector New 99,010 BANCA IMI S.p.A. A3 | BBB+ | A- BNP PARIBAS A2 | AA- | A+

Swing DJ Eurostoxx50 Serie II 2007 100,780 ABN AMRO BANK NV A2 | A+ | A+

Swing DJ Eurostoxx50 Serie V 2007 98,500 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A3 | A | A COMMERZBANK AG A3 | A | A+

Swing DJ Eurostoxx50 Serie VI 2007 97,440 C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE Baa1 | - | A ABN AMRO BANK NV A2 | A+ | A+

Swing DJ Eurostoxx50 Serie X 2007 97,951 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A3 | A | A BANCO SANTANDER S.A. Baa2 | BBB | BBB+

SWING DJ EUROSTOXX50 SERIE XVIII 2006 100,150 ABN AMRO BANK NV A2 | A+ | A+

Swing DJ Eurostoxx50 Serie XX 2006 99,840 BNP PARIBAS A2 | AA- | A+

Swing DJ Eurostoxx50 Serie XXII 2006 99,660 ABN AMRO BANK NV A2 | A+ | A+

Tortona Borse Piu’ Index Serie LVI 2006 100,150 ABN AMRO BANK NV A2 | A+ | A+

Tortona Borse Piu’ Index Serie LVIi 2006 99,840 BNP PARIBAS A2 | AA- | A+

(1) La Compagnia assume integralmente il rischio di controparte

* Rating della Società Incorporante Banco Popolare Scarl

** Rating della Società Incorporante Madre Unicredit S.p.A.

Adesso Index Aprile ‘07 98,590 MERRILL LYNCH & CO. INC. Baa2 | A- | A BANCA ALETTI & C. S.p.A. - | BBB- | BBB

Adesso Index Febbraio ‘07 99,860 B.CA POPOLARE DI VERONA NOVARA Scarl Baa3 | BBB- | BBB * BANCA ALETTI & C. S.p.A. - | BBB- | BBB

Creberg altiplano marzo 07 99,842 CREDITO BERGAMASCO S.p.A. - | BBB- | BBB BANCA ALETTI & C. S.p.A. - | BBB- | BBB

Creberg Altiplano Aprile ‘07 97,970 BANCA ITALEASE S.p.A. Ba1 | - | BBB BANCA ALETTI & C. S.p.A. - | BBB- | BBB

Creberg Polar Aprile ‘07 97,830 BANCA ITALEASE S.p.A. Ba1 | - | BBB BANCA ALETTI & C. S.p.A. - | BBB- | BBB

Derby Index Linked Dicembre 2006 99,140 BANCA ITALEASE S.p.A. Ba1 | - | BBB UNICREDIT S.p.A. Baa2 | BBB+ | A- **

Derby Index Linked Ottobre 2006 99,980 BANCA POPOLARE DI BARI Scrl - | (1) | - BANCA ALETTI & C. S.p.A. - | BBB- | BBB

Index Scatto piu’ Persona Life 99,980 SOCIETÉ GENERALE A2 | A | A+

Index Up 1-2008 95,120 MORGAN STANLEY Baa1 | A- | A SOCIETÉ GENERALE A2 | A | A+

Scelgo Index 13 99,955 CASSA DI RISPARMIO DI FERRARA S.p.A. Ba3 | - | - BARCLAYS BANK PLC A2 | A+ | A

Scelgo Index 14 99,793 CASSA DI RISPARMIO DI FERRARA S.p.A. Ba3 | - | - JP MORGAN CHASE BANK A2 | A | A+

Carismi Più Certezza 10 99,939 C. DI RISP. DI SAN MINIATO S.p.A. - | (1) | - SOCIETÉ GENERALE A2 | A | A+

Carismi Più Certezza 11 105,620 BANCA IMI S.p.A. A3 | BBB+ | A- BANCO BILBAO SA Baa3 | BBB- | BBB+

Carismi Più Certezza 3 99,958 C. DI RISP. DI SAN MINIATO S.p.A. - | (1) | - CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A+ | A

CARISMI Più Certezza 8 95,540 UNICREDIT S.p.A. Baa2 | BBB+ | A- ** SOCIETÉ GENERALE A2 | A | A+

Carismi Più Certezza 9 95,730 MEDIOBANCA S.p.A. - | BBB+ | - SOCIETÉ GENERALE A2 | A | A+

PRODOTTO INDEX VALORE AL EMITTENTE TITOLO MOODY EMITTENTE OPZIONE MOODY 15/10/2012 OBBLIGAZIONARIO S&P | FITCH S&P | FITCH

PRODOTTO INDEX VALORE AL EMITTENTE TITOLO MOODY EMITTENTE OPZIONE MOODY 15/10/2012 OBBLIGAZIONARIO S&P | FITCH S&P | FITCH

Index Linked Bull Dividend 98,970 BARCLAYS BANK PLC A2 | A+ | A SOCIETÉ GENERALE A2 | A | A+

Nikkei Avenue 101,740 BANCA ITALEASE S.p.A. Ba1 | - | BBB INTESA SANPAOLO S.p.A. Baa2 | BBB+ | A-

SOLO FRUTTI - SERIE VI 2003 152,680 SOLUZIONE FUTURO S.r.l. - | - | AA CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A+ | A

SoloFrutti serie I 152,530 SOLUZIONE FUTURO S.r.l. - | - | AA CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A+ | A

SoloFrutti serie II 153,530 SOLUZIONE FUTURO S.r.l. - | - | AA CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A+ | A

SoloFrutti serie III 152,530 SOLUZIONE FUTURO S.r.l. - | - | AA CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A+ | A

SoloFrutti serie IV 151,530 SOLUZIONE FUTURO S.r.l. - | - | AA CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A+ | A

SoloFrutti serie V 150,530 SOLUZIONE FUTURO S.r.l. - | - | AA CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A+ | A

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27Lunedì 29 Ottobre 2012

DI MASSIMILIANO TASINI

La mancata produzione di documenti all’Agenzia del-le entrate non osta la sua successiva produzione.

Sono le conclusioni della Corte di cassazione, con la sentenza 14164 depositata il 6 agosto 2012.

Il caso. La sentenza afferma che la mancata produzione di documenti da parte del contri-buente in risposta al questiona-rio previsto dall’art. 32 del dpr n. 600/1973 non dà luogo a decaden-za dalla produzione degli stessi in sede contenziosa. La sentenza afferma anche che nel caso in cui il contribuente abbia ottempera-to alla richiesta di chiarimenti, grava sull’Amministrazione fi -nanziaria l’onere di contestarne in modo specifi co la completezza, la veridicità, l’idoneità probato-ria e la qualifi cazione giuridica del fatto controverso; solo dopo

aver adempiuto a tali oneri, può sorgere in capo al contribuente l’onere di provare le circostanze di fatto rilevanti per smentire le contestazioni dell’Uffi cio (in questo senso vengono richiama-te le sentenze Cass. 263/2012, 9892/2011 e 28049/2009).

Conseguenze dell’inadem-pimento. Se il contribuente non adempie alle richieste istruttorie dell’Uffi cio si espone a tre conse-guenze: applicazione della san-zione amministrativa pecuniaria prevista dall’art. 11 comma 1 dlgs n. 471/1997 (minima € 258, massi-ma € 2.065); inutilizzabilità della documentazione eventualmente prodotta in una fase successiva, e ciò sia in sede amministrativa che contenziosa (nell’eventualità di una impugnazione dell’atto); applicabilità dell’accertamento induttivo (per imprese e lavora-tori autonomi) e sintetico (per le persone fi siche). La preclusione alla produzione, inizialmente prevista per la sola Iva (art. 52 comma 5 dpr n. 633/1972) è stata estesa al comparto delle imposte dirette dall’art. 25 della legge n. 28/1999 in realtà le due previ-sioni non sono identiche e que-sta diversità suscita perplessità e dubbi interpretativi. Si ritiene in particolare che le previsioni dei commi 4 e 5 dell’art. 32 dpr n. 600/1973 riguardino le esigenze conoscitive e di controllo diverse da quelle di cui all’art. 52/633:

quest’ultima norma, pertanto, continua a disciplinare accessi, ispezioni e verifi che.

Sentenze recenti. La questio-ne dell’inottemperanza all’invito di fornire notizie e chiarimenti all’Agenzia delle Entrate è og-getto di un vivace dibattito in-terpretativo. Molte le questioni sul tappeto:

Conseguenze dell’inottempe-ranza. Le notizie e i dati non addotti e gli atti, i documenti, i libri e i registri non esibiti o non trasmessi in risposta agli inviti dell’Uffi cio non possono essere presi in considerazione a favore del contribuente ai fi ni dell’accer-tamento in sede amministrativa e contenziosa. Pertanto, se la documentazione richiesta viene fornita solo successivamente all’emissione degli avvisi di accer-tamento il giudice non potrebbe prenderla in considerazione (Ctr Firenze, sent. 52 del 13/3/2012).

R i l e v a n z a della tardività nella produzio-ne. I documenti non prodotti in risposta a invi-ti e questionari possono essere prodotti suc-cessivamente in sede di ricor-so, «dichiarando comunque con-testualmente di non aver potuto adempiere alle richieste degli uffi ci per cause a lui non impu-

tabili».Per i giudici, è suffi ciente la

mera dichiarazione del contri-buente, e non occorre né provare né dimostrare il motivo sotteso alla mancata produzione (Ctr Fi-renze, sent. 17/5/2012 n. 36).

Presupposto alla preclusione della produzione. La preclusione opera solo se il contribuente, in sede di accesso, dichiara, contra-riamente al vero, di non disporre della documentazione richiesta al fine di impedire cosciente-mente e volontariamente l’ispe-zione del documento. Pertanto, è fondamentale il contenuto dei verbali di accesso, e così anche l’atteggiamento psicologico del contribuente (Ctr Lombardia, sent. 11/3/2001 n. 95). Ne conse-gue che il mancato adempimen-to da parte del contribuente alla richiesta dell’Uffi cio di produrre la documentazione richiesta non determina inutilizzabilità della successiva produzione laddove il motivo sotteso non sia impu-tabile al contribuente: occorre dunque un atteggiamento doloso (non essendo suffi ciente la mera colpa o imperizia, Ctr Toscana sent. 24/12/2008 n. 192).

© Riproduzione riservata

Sì a dati extra nel contenzioso

Documenti slegati dal questionario

La sentenza sul sito www.italiaoggi.it/docio7

SEMPREINDIPENDENTE

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La mediazionenon c’è più,ma i processi sìLa mediazione civile obbligatoria è inco-

stituzionale. In attesa di conoscere le motivazioni che hanno spinto la Corte co-stituzionale, mercoledì scorso, a dichiarare l’illegittimità costituzionale del dlgs 4 mar-zo 2010, n. 28 nella parte in cui prevede, appunto, il carattere obbligatorio della me-diazione, ormai è chiaro che di quel mecca-nismo, fortemente voluto dall’allora guar-dasigilli, l’avvocato Angelino Alfano, per cercare di defl azionare il contenzioso civile, resterà ormai ben poco. L’attuale ministro della giustizia, l’avvocato Paola Severino, quella norma non l’ha voluta toccare. Anzi, a inizio mandato ne ha curato l’esecuzione. E ora toccherà a lei trovare una soluzione per chiudere il vulnus aperto dalla Consul-ta. A qualcosa avrebbe già pensato, e pare che vada nella stessa direzione di quanto le suggerì di fare lo stesso Consiglio di stato, nel parere espresso sul regolamento sulla determinazione dei parametri per la liqui-dazione, da parte di un organo giurisdizio-nale, dei compensi professionali. «Stavamo già ragionando con gli avvocati sul tema della mediazione. Gli istituti funzionano nel tempo, con la pratica, e questo stava inizian-do a funzionare. Rimane comunque quella facoltativa, vuol dire che lavoreremo sugli incentivi», ha detto la Severino. In sostanza, il meccanismo auspicato dai magistrati amministrativi, e che potrebbe essere fatto proprio dal ministro fungendo da leva de-fl ativa del contenzioso, sarebbe quello di prevedere parcelle più alte per quei legali che fanno chiudere, anche transattivamen-te, le controversie in maniera rapida. Cosa ci sarebbe di male a prevederlo? A nostro parere, assolutamente nulla. Perchè non provare anche questa strada?

Roberto Miliacca

Anno 21 - Numero 257 - € 2,50 Lunedì 29 Ottobre 2012

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Avvocati d’affari,la crisi frena

i bonus ai legali DI MARIA CHIARA FURLÒ

Molte le differenze fra studi le-gali d’affari italiani e interna-zionali sulle politiche di remu-nerazione degli avvocati. Più

attenti all’impegno del singolo professio-nista i primi, più strutturati e abituati a usare vere e proprie fasce di retribuzione i secondi. AvvocatiOggi ha approfondito l’argomento insieme ad alcuni studi e alla società di head hunter Finance Hunters che, di recente, ha lavorato a uno studio sui compensi degli avvocati d’affari.

Dallo studio è emerso che nelle law fi rm internazionali, solitamente, «i livelli retributivi vengono individuati secondo differenti fasce. Negli studi italiani bouti-que o di medie dimensioni, invece, spesso mancano dei sistemi così articolati secon-do bande salariali, e prevale ancora una maggior discrezionalità del partner di riferimento per la singola practice».

Toffoletto De Luca Tamajo e Soci confer-ma il comportamento più «personalizzato» degli studi italiani riguardo alle politiche di remunerazione: «Sì, ci sono delle fasce indicative. Ma molto dipende dal merito

e dalla capacità individuale. Non ci sono automatismi legati all’anzianità».

De Berti Jacchia Franchini Forlani ha sottolineato come all’interno dello studio vengano categorizzati i diversi professio-nisti e come vengono determinati i com-pensi: «Si procede ad un’analisi compa-rativa delle prestazioni e delle capacità professionali dei collaboratori in base alla quale determina poi il compenso e, per collaboratori senior, il bonus da rico-noscersi a ciascuno di essi. La seniority conta nella misura in cui alla stessa cor-risponda un’effettiva crescita professio-nale del collaboratore».

La seniority resta l’elemento centrale su cui si basa spesso la distribuzione dei compensi anche nelle grandi law fi rm in-ternazionali, Clifford Chance non smen-tisce, ma tende a sottolineare anche l’im-portanza della performance.

Secondo Finance Hunters la crisi ha causato dei ridimensionamenti dei com-pensi negli studi. Gli intervistati, invece, hanno smentito il verifi carsi di contra-zioni nella «review» dei compensi annui così come nell’erogazione di bonus ad hoc.

Uno studio condotto da Finance Hunters esamina le differenze tra law i rm internazionali e studi italiani nel modo di affrontare il tema dei compensi

A metà strada tra memory e master quiz (l’antenato del trivial) per la preparazione degli onnivori e disperati praticanti, che iniziano a entrare nel tour de force da esame che si terrà nel-la tre giorni di dicembre (11-12-13), non poteva mancare, al passo con i tempi di smarthphone e lettori multimediali, la App per il ripassone in vista della pro-va scritta. Ci ha pensato Cedam che ha creato «Esame Avvocato Cedam», appli-cazione mobile pensata per supportare i giovani praticanti avvocati nella loro preparazione. L’applicazione analizza le questioni di Diritto civile e di Diritto penale più dibattute e più interessanti ai fi ni dell’esame presentando casi pra-tici. Il funzionamento è intuitivo: si leg-ge la domanda o la ipotetica situazione proposta sulla parte frontale di ogni scheda che rappresenta un potenziale quesito da affrontare all’esame; si gira poi la scheda per leggere la soluzione e le indicazioni proposte dall’autore; per ogni scheda si possono inserire delle note personali; si possono salvare le schede più interessanti. L’applicazione è disponibile per il download su App Store e su Google Play.

CODICI & PANDETTE

Charles Adams, Italy managing partner Clifford Chance

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II Lunedì 29 Ottobre 2012 S T U D I & C A R R I E R E

Pagine a cura DI MARIA CHIARA FURLÒ

Politiche di remune-razione a due vie ne-gli studi d’affari: più rigide e organizzate

con vere e proprie fasce di retribuzione nelle grandi law firm internazionali, meno strutturate e forse più atten-te all’impegno del singolo pro-fessionista quelle degli studi italiani.

Nei grandi studi italiani, ri-spetto agli stranieri, c’è una più netta tendenza a retribu-ire secondo un concetto di se-niority effettiva del professio-nista che comprenda anche gli anni di esperienza accumulati prima dell’abilitazione.

AvvocatiOggi ha approfon-dito l’argomento retribuzioni insieme alla società di head hunter Finance Hunters che di recente si è occupata di pre-parare uno studio sui compen-si degli avvocati d’affari.

Secondo Thomas Vella con-sultant di Finance Hunters, «in una law firm internazio-nale solitamente, i livelli re-tributivi vengono individuati secondo differenti fasce (che

possono arrivare fino a 10 -11) in base alle quali ven-gono distribuiti i compensi ai diversi professionisti. Ne-gli studi italiani boutique o di medie dimensioni, invece, spesso mancano dei sistemi così articolati secondo ban-de salariali, e prevale ancora una maggior discrezionalità del Partner di riferimento per la singola practice».

Bisogna comunque dire che molti degli studi d’affari in-terpellati da AvvocatiOggi sul tema retribuzioni hanno de-clinato l’invito a intervenire, appellandosi a ragioni varie, a cominciare dalla riservatezza

delle informazioni su questo tema.

Gli italiani amano la personalizzazione

La prima conferma del comportamento più «perso-nalizzato» assunto dagli stu-di italiani riguardo alle poli-tiche di remunerazione viene da Franco Toffoletto, socio dello studio legale Toffoletto De Luca Tamajo e Soci: «Sì, ci sono delle fasce indicative. Ma molto dipende dal merito e dalla capacità individuale. Non ci sono automatismi lega-ti all’anzianità. I premi sono collegati a indici oggettivi stabiliti ogni anno sulla base delle strategie dello studio».

Guido Callegari, partner di De Berti Jacchia Fran-chini Forlani, sottolinea come all’interno dello studio vengano categorizzati i diver-si professionisti: «Sul piano pratico, lo studio distingue i professionisti non soci in: neolaureati, praticanti (ossia neolaureati stabilizzati che non hanno ancora superato l’esame d’avvocato), collabo-ratori (ossia giovani avvo-

cati) e collabo-ratori senior. I c o m p e n s i , d i norma, crescono con il progres-sivo incremento delle capacità p r o f e s s i o n a l i dei collaborato-ri . Usualmen-te il passaggio dell’esame di av-vocato porta al riconoscimento di un aumento più consistente del compenso del co l laboratore, mentre ai colla-boratori senior è riconosciuto un bonus. Nella

determinazione dei compensi e dei bonus lo studio procede a un’analisi comparativa del-le prestazioni e delle capacità professionali dei collaboratori in base alla quale determina poi il compenso e, per collabo-ratori senior, il bonus da rico-noscersi a ciascuno di essi. La seniority conta nella misura in cui alla stessa corrisponda un’effettiva crescita profes-sionale del collaboratore».

Seniority e performance, i parametri delle law firm

La seniority resta l’elemento centrale su cui si basa spesso la distribuzione dei compensi anche nelle grandi law firm internazionali. Le informa-zioni diffuse dallo studio le-gale internazionale Clifford Chance non smentiscono, ma

tendono a sottolineare l’im-portanza della performance: «Abbiamo un sistema di re-tribuzione che è basato sulla seniority e sulla performance individuale», spiegano dallo studio guidato da Charles Adams. «La prima è il punto di partenza nello stabilire la retribuzione, ma la differenza è data dalla seconda: a parità di seniority due professionisti possono avere retribuzioni di-verse».

Tornando allo studio effet-tuato sui compensi nelle law firms, continua Vella: «Per un trainee (il cd. Praticante abi-litato), iniziare un percorso professionale in uno studio rinomato significa percepire un compenso, intorno ai 25-26 anni, di circa 20 mila euro l’anno che può arrivare a 30 mila euro in prossimi-tà dell’esame di stato; sono queste retribu-zioni spesso più alte di quelle del trainee di una boutique dove solitamente i compen-si sono molto inferiori, attestandosi intorno ai 15-16 mila, con punte di 20 mila euro l’an-no».

Quest’anno la crisi ha congelato i bonus

Toffoletto De Luca Tamajo e Soci confer-ma questa tendenza, garantendo ai prati-canti una retribuzio-ne che va dai 18 ai 32 mila euro annui, un po’ più bassa quella di De Berti Jacchia Franchi-

ni Forlani che per i trainee si aggira intorno ai 12-14 mila euro, cifre che possono arriva-re però fino a 100 mila annui per i collaboratori senior cui venga riconosciuto un bonus.

In linea generale, per quan-to riguarda i bonus, questi scattano solo dopo l’abilitazio-ne (i trainee in via generale non ne usufruiscono). «Sono solitamente calcolati intorno a uno o due mensilità», conti-nua Vella.

«Quest’anno però abbia-mo riscontrato l’assenza di meccanismi di erogazione dei bonus, ma soprattutto in que-sto momento particolare di mercato abbiamo constatato la mancata elargizione degli stessi. Per quanto riguarda l’assegnazione di bonus ai senior oggi molto dipende,

sia negli studi italiani che in quelli internazionali, dall’an-damento dello studio, del singolo dipartimento in cui lavora il professionista e dal partner stesso. In quest’ulti-mo anno solo alcune law firms straniere e 3-4 grandi studi italiani hanno sostenuto con una certa continuità, l’eroga-zione di bonus a favore dei propri collaboratori.

Il trend che ci aspettiamo di riscontrare per il prossimo anno sul tema dei bonus, sarà basato su un compenso annuo lordo fisso inferiore e un bo-nus variabile mediamente più alto».

Banking, i nance e tax dipartimenti dove si guadagna

Da Clifford Chance il bonus consiste in una per-centuale rispetto al compenso fisso com-presa tra il 10% e il 40% a seconda della seniority. Gli aspetti che vengono tenu-ti in considerazione sono molteplici tra cui, in prima istanza, la valutazione del-la performance dei professionisti, unita-mente ad altri fattori quali le billable hours (ovvero le ore lavora-te e riconducibili a pratiche per clien-ti) e le non-billable hours (ovvero l’im-pegno in formazione continua, attività di sviluppo clienti e ini-ziative pro bono). Per i professionisti con

Uno studio di Finance Hunter rileva differenze retributive tra studi italiani e internazionali

La crisi frena i compensi anche negli studi legali d’affari

Supplemento a cura di ROBERTO MILIACCA

[email protected] Adams

Thomas Vella e Diego Di Barletta

Franco Toffoletto

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IIILunedì 29 Ottobre 2012LunedS T U D I & C A R R I E R E

maggiore seniority, a questi si aggiunge il criterio della revenue generation.

Secondo lo studio diffuso da Finance Hunters ci sono dei dipartimenti in cui i profes-sionisti che ci lavorano gua-dagnano di più: «Le practice dove abbiamo riscontrato dei compensi fuori dalla media sono il banking and finance (con senior che guadagnano anche 100-120 mila euro l’an-no, e praticanti che arrivano a 35 mila euro annui anche prima di diventare avvocati), il tax, ed in particolare l’an-no scorso anche l’energy (ora meno fortunato per i tagli ai fondi pubblici)».

Gli studi che hanno rispo-sto ai quesiti di AvvocatiOg-gi hanno, invece, escluso dal canto loro una distribuzione dei compensi organizzata di-versamente a seconde dei sin-goli dipartimenti.

Pare che la crisi abbia mes-so le mani anche nelle tasche degli avvocati d’affari, secon-do Diego Di Barletta, director di Finance Hunters: «Indub-biamente la crisi generalizzata ha soffocato le velleità di gua-dagno di molti professionisti all’interno dei vari studi anche di grandi dimensioni. Inoltre le minori chances di ulteriore crescita professionale, hanno determinato una signifi cativa diminuzione di possibili aper-ture alla partnership per nuovi

associati e di conseguenza si è registrato un interessamento da parte di questi ultimi verso realtà boutique o posizioni in house (presso gli uffi ci legali di aziende), viste come potenziale valida alternativa per prosegui-re il proprio iter professionale,

anche se non sempre questa op-zione ha prodotto la maggiore crescita e visibilità attesa».

Anche in questo caso però, gli studi intervistati hanno smen-tito che a seguito della crisi economica e delle contingenti situazioni del mercato degli

studi legali, si siano registra-te delle contrazioni nella «re-view» dei compensi annui così come nell’erogazione di bonus ad hoc. Solo l’avvocato Calle-gari ha ammesso: «Nell’anno 2012 sono stati disposti au-menti del compenso per i col-

laboratori e sono stati erogati ai collaboratori senior i bonus riferentesi all’anno 2011. Cer-to, nella review si è dedicata un’attenzione se possibile an-cor maggiore alle dinamiche evolutive».

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Guido Callegari

Il rapporto che la società Finance Hunters ha dedicato ai compensi nelle law fi rm ha preso in esame sei studi legali italiani e sei studi legali internazionali.

Nel gruppo degli studi italiani con presenza anche all’este-ro, il compenso, così come la revisione salariale, si defi nisce o attraverso l’individuazione di fasce in base al numero di anni Post Qualifi cation Experience (PQE), secondo il sistema Uk/Us, o in relazione alla seniority effettiva del professionista (anni di esperienza effettivi anche prima dell’abilitazione).

Negli studi legali strutturati italiani c’è invece una ten-denza più netta a retribuire secondo un concetto di seniori-ty effettiva del professionista (anni di esperienza effettivi anche prima dell’abilitazione).

L’analisi presentata nella tabella muove in maniera em-pirica dal confronto con professionisti provenienti da tali studi che hanno confermato i dati riportati. La practise oggetto dell’indagine è il Corporate, storicamente, uno dei dipartimenti trainanti in termini di fatturato.

Gli studi vengono ripartiti in due fasce:- 1st Band I.I. lf: si tratta di uno studio legale internazio-

nale italiano di prima fascia. Nella determinazione della c.d. prima fascia sono stati presi in considerazione studi legali italiani con un network di uffi ci di proprietà all’estero e con un’organizzazione ed un’impostazione della propria struttura molto vicina ad una corporate internazionale. Tendenzialmente le strutture sopra descritte raggiungono dimensioni ragguardevoli in termini di numero collabora-

tori (nell’ordine di alcune centinaia tra Italia ed estero) e, in particolare, il team del Corporate M&A conta 10/15 soci a cui fanno riferimento circa 40/50 associati oltre ad un cospicuo team di praticanti. I compensi negli studi in-ternazionali di prima fascia variano a seconda del ruolo ricoperto corrispondente alla fascia retributiva.

- 2nd Band I. lf: si tratta di uno studio legale italiano di seconda fascia. Nell’identifi cazione della seconda fascia, invece, sono stati valutati studi legali con un’impostazione tradizionale e una presenza limitata al territorio italia-no, quindi boutique specializzate in determinate practise che annoverano alcune decine di professionisti. In queste strutture sono alcuni soci che seguono gli aspetti societari coadiuvati da ristretto team di collaboratori. I compensi per gli studi di seconda fascia sono valutati in base all’espe-rienza della fi gura.

Dalla tabella, emerge una defi nizione piuttosto rigida delle fasce retributive. L’ingresso in una nuova fascia de-termina automaticamente la revisione del compenso che solitamente avviene annualmente.

All’interno della stessa fascia i compensi possono variare: ad esempio un Middle Associate 3 anni PQE percepisce 50 mila euro mentre, sempre nella stessa fascia, ma con 5 anni PQE si può arrivare a 90 mila euro.

Il trend di revisione tendenzialmente si attesta intorno ad un aumento pari al 20% del compenso annuo lordo.

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In media, nel corporate, gli scatti retributivi avvengono ogni due-tre anni. Esclusi i bonus

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IV Lunedì 29 Ottobre 2012 A T T UA L I TÀ

Il network Quality Solicitors ha iniziato una campagna pubblicitaria contro i supermarket legali

Tesco law, è scoppiata la guerraSui servizi legali 2.0 è bagarre tra studi su strada e online

DI ANDREA ALTAVISTA

Piattaforme legali online in guerra con i servizi professionali offerti nei supermercati in

seguito alla liberalizzazione del mercato legale inglese con l’introduzione della cosiddetta Tesco Law, e con gli studi legali high-street, i piccoli studi legali su strada sparpagliati sul terri-torio inglese. E viceversa.

In Inghilterra, in seguito alla rivoluzione nel mercato dei ser-vizi legali innescata dalla nuo-va normativa, è scontro aperto tra i vari provider di consulenza legale standardizzata, relativa soprattutto a semplice contrat-tualistica, recupero crediti e diritto di famiglia. Tanto che Quality Solicitors, network di circa 400 studi legali locali, ha iniziato una campagna pub-blicitaria che discredita i servizi offerti all’interno dei supermer-cati, che da qualche mese han-no puntato in modo aggressivo alla fetta di profi tti del settore legale. Tra questi fi gurano per esempio The Co-operative, the AA, Saga, Direct Line e addirittura la società telefoni-ca BT.

Sul fronte online, intanto, la minaccia arriva da Legal-Zoom, una nuova piattaforma in arrivo in Europa dagli Stati Uniti.

Quality Solicitors rappresen-ta contemporaneamente un pas-so verso il futuro e un ritorno al passato. Il network sta infatti studiando la possibilità di in-trodurre nei propri negozi una parcella oraria invece di una tariffa fi ssa per i servizi offerti, come è ormai pratica comune negli studi legali su strada.In una recente ricerca inoltre, Quality Solicitors ha rilevato che un terzo dei cittadini crede i supermercati offrano ormai troppi servizi, e che il 45% si dichiara pronto a tornare a fare spese negli shop locali.

Le conseguenze per l’offerta legale sono ovvie per Craig Holt, amministratore delega-to del gruppo. «Il messaggio è chiaro. I clienti vogliono servizi di qualità vicini a dove abitano. Non si può sostituire il rapporto personale tra avvocato e cliente reso ancora più forte dalla co-noscenza della comunità in cui si opera. In ognuno dei 400 uf-fi ci che abbiamo in Inghilterra abbiamo adottato un approccio locale e specializzato», spiega.

Nonostante il messaggio di Holt, la diffusione di offerta legale non convenzionale nei mercati anglosassoni è in pieno boom. Co-operative Legal Servi-ces, parte della catena di super-mercati Co-operative, è già una delle maggiori law fi rm inglesi per fatturato, e ha annunciato un piano di crescita che preve-dere circa 3 mila assunzioni nei prossimi cinque anni.

Numeri significativi in un periodo di crisi del mercato del

lavoro. Sul mercato inglese è ancora presto per determinare quale modello vincerà questa guerra. Le liberalizzazioni in-trodotte dalla Tesco Law sono ancora nella prima fase di im-plementazione e la comparazio-ne dei servizi legali, alla base

di una vera competitività del mercato, è resa complessa dalla tipologia del servizio.

In Italia intanto, l’offerta di servizi legali online resta limi-tata a poche piattaforme che non offrono consulenza persona-lizzata, ma una semplice piatta-

forma per la contrattualistica. Mentre gli ordini regionali con-tinuano a esprimere una forte diffi denza sulla possibile stan-dardizzazione dei servizi legali, diffi denza che include l’applica-zione di parcelle determinate da un mercato competitivo, anche i

clienti stentano a rinunciare al rapporto personale sviluppato con il professionista, anche per i casi più semplici. In Italia, la crociata che Quality Solicitors sta conducendo in Inghilterra, avrebbe sicuramente la strada spianata.

DI SARA SELIGASSI

Torna a essere bollente il capitolo trasporto aereo. Non si è anco-ra spenta l’eco della vicenda che ha vista coinvolta la compagnia

aerea WindJet, che per gli esperti legali in materia di aviation, ma anche per quel-li esperti di procedure con-corsuali, si stanno aprendo due nuovi fronti: l’apertura della procedura di concorda-to preventivo in continuità per la compagnia aerea Blue Panorama, con relativa so-spensione della licenza del vettore da parte dell’Enac, e la recente pronuncia del-la Corte di giustizia Ue (sentenza Sturgeon) che ha equiparato i passegge-ri di voli aerei ritardati ai passeggeri di voli cancellati per quanto riguarda il loro diritto ad una compensazione pecuniaria (il dirit-to dell’Unione europea prevede che, in caso di cancellazione del loro volo ae-reo, i passeggeri possano ricevere una compensazione forfettaria di importo compreso tra 250 e 600 euro).

Sul versante italiano, la compagnia aerea Blue Panorama guidata dall’im-prenditore Franco Pecci (ex Klm ed ex Pan-American), e da tempo seguita dallo studio legale Pierallini e As-sociati, ha dovuto gettare la spugna richiedendo l’ammissione alla proce-dura di concordato preventivo in conti-nuità, così come disegnata dal recente Decreto Sviluppo elaborato sulla base del modello americano del cosiddetto Chapter11. La richiesta di ammissione alla procedura di concordato preventivo è stata presentata alla sezione fallimen-

tare del tribunale di Roma dallo studio Pierallini e dallo studio Di Gravio, che assistono Blue Panorama Airlines (i le-gali impegnati sono il partner Laura Pierallini e Gianluigi Ascenzi per lo studio Pierallini e, per lo studio Di

Gravio, il partner Valerio Di Gravio e Filippo De Luca).

La compagnia, si legge in una nota, «ha ritenuto di avvalersi di questo stru-mento accessibile da poche settimane anche alle società italiane per consoli-dare la propria struttura fi nanziaria e patrimoniale onde affrontare nel miglio-re assetto possibile le sfi de poste dall’at-tuale contesto economico nel settore del trasporto aereo e dei viaggi turistici».

Sul fronte europeo, invece, la situazio-ne si sta facendo calda dopo la pubbli-cazione della sentenza Sturgeon della Corte di giustizia Ue, che ha conside-rato i passeggeri di voli aerei ritardati assimilabili a quelli dei voli cancellati, e quindi risarcibili. La Corte, come ha riportato l’agenzia di stampa AvioNews, «ha dichiarato che se questi raggiungo-no la loro destinazione fi nale tre ore o

più dopo l’orario di arrivo originaria-mente previsto, possono chiedere alla compagnia aerea una compensazione forfettaria, salvo che il ritardo non sia dovuto a circostanze eccezionali».

La Corte conferma la sua interpre-tazione del diritto dell’Unione ricor-dando che, in virtù del principio della parità di trattamen-to, la situazione dei passeggeri di voli ri-tardati deve essere considerata parago-nabile, per quanto riguarda l’applica-zione del diritto a una compensazione pecuniaria, a quel-la dei passeggeri di voli cancellati «All’ultimo momen-to», poiché tali pas-

seggeri subiscono un disagio simile, vale a dire una perdita di tempo.

I passeggeri di voli ritardati, insom-ma, possono invocare il diritto al risar-cimento quando, a causa di un ritardo del loro volo, subiscono la stessa perdita di tempo di chi si è visto cancellare il volo, vale a dire quando raggiungono la loro destinazione finale tre ore o più dopo l’orario di arrivo originariamente previsto dal vettore aereo. Naturalmen-te, aggiunge la Corte, questo diritto al risarcimento non scatta se il vettore aereo è in grado di dimostrare che il ri-tardo prolungato è dovuto a circostanze eccezionali che non si sarebbero potute evitare anche se fossero state adottate tutte le misure del caso, ossia circostan-ze che sfuggono all’effettivo controllo del vettore aereo.

© Riproduzione riservata

IL CHAPTER 11 DI BLUE PANORAMA E LA SENTENZA UE STURGEON

Nuove sfide legali dal mondo del trasporto aereo

Craig Holt

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VLunedì 29 Ottobre 2012Lunedì 29 OttL’ I N T E R V I S TA

Pagina a curaDI FEDERICO UNNIA

Il vero avvocato penalista è come un artista che utilizza il fascicolo della causa come una tela bianca, ed è in grado di imprimerci tutta la sua cre-

atività». Mai defi nizione fu più calzante per Salvatore Pino, siciliano di nascita ma milanese d’adozione, avvocato cassa-zionista penalista, poco conosciuto al grande pubblico ma presente in moltissime delle grandi e complesse cause pe-nali che interessano il mondo dell’impresa nonché quello dei media e internet.

Eppure il nome di Salvatore Pino è legato ad alcune importanti cause di diffamazio-ne connesse al mondo dell’informazione, della televisione e della tute-la della privacy, le cui sentenze costituiscono indelebili cardini interpretativi della materia.

«Ho la fortuna di essermi trovato al posto giusto nel momento giusto», ci dice nella saletta d’attesa di un’aula del Tri-bunale di Milano in attesa che si celebri un’udienza di un processo penale molto noto in cui è difensore di una società. E in effetti, l’essersi trasferito a studiare a Milano, al collegio universitario Cardinal Ferrari dell’Università Cattolica del Sa-cro Cuore, l’aver ottenuto la laurea, tesi in procedura penale, con il massimo dei voti, è stato il trampolino per iniziare a vivere il diritto nella sua dinamica d’impresa. Dopo il breve periodo trascorso presso l’Accademia della Guardia di fi nanza a Bergamo, la decisione di tornare ad occu-parsi di diritto penale.

Erano gli anni in cui si stava afferman-do ed espandendo in Italia il fenomeno televisivo, si proponevano trasmissioni

e format molto innovativi, di informa-zione e di intrattenimento, coniugati nel nuovo genere denominato infotainment, trasmissioni di giornalismo satirico, in-chieste telegiornalistiche con l’utilizzo di telecamere nascoste: Salvatore Pino orgo-gliosamente possiede un’autentica video-teca di programmi televisivi e telegiornali oggetto dei processi da lui seguiti, che per la sua unicità risulta di singolare valore

giuridico. Il diritto pe-nale, basato su un siste-ma immaginato per la carta stampata doveva fare i conti con le nuove dinamiche mosse dalla televisione. Un mondo ed una sfi da affascinan-ti per chi volesse occu-parsi di diritto penale. «Mi parve un’occasione unica e decisi di cimen-tarmi», ricorda Pino.

«Il penalista inteso in senso moderno non può intendersi come il tradizionale avvocato.

Occorrono caratteristiche proprie, quasi da artista del diritto. Ovvero, la capacità di leggere e conoscere il fascicolo in ogni sua sfaccettatura, la meticolosa prepara-zione e la rilettura dei fatti sempre con uno spirito e un approccio costruttivi. In-fi ne, serve anche una spiccata capacità di proporsi, la sensibilità giusta nell’af-frontare l’udienza e impostare empati-camente la relazione con il giudice e le controparti, facendosi sempre trovare pronto alle mille insidie che ogni udien-za penale nasconde», sottolinea Pino che ama ispirarsi ad un principio di condotta professionale del grande De Marsico: «Il massimo della preparazione interiore per il massimo dell’improvvisazione».

Lo studio oggi con i suoi 20 professio-nisti è una delle realtà più articolate e specializzate nel diffi cile settore del di-ritto penale d’impresa, tributario, socie-tario, della diffamazione commessa con il

mezzo della televisione, della stampa, di internet e connesse azioni risarcitorie.

«In questo settore del diritto conta molto la capacità di farsi apprezzare nel tempo senza abbassare la qualità del proprio lavoro e l’intensità dell’impegno. Nel senso che un buon professionista parla con i fatti e dopo aver conquistato la fi ducia del proprio assistito deve anche meritarla nel tempo. L’imprenditore e il manager hanno bisogno di risposte con-crete, talora quotidianamente, e dunque conta tantissimo la perenne disponibili-tà e la capacità di immedesimarsi nelle altrui problematiche fornendo il proprio contributo tecnico. Occorre essere rapidi e decisi ma non superfi ciali. Più si riesce a mantenere il giusto low profi le su un caso e meglio è per il tuo assistito e per l’immagine stessa del professionista», sottolinea Pino.

Nella sua attività capita di frequente che Pino si occupi anche di questioni che attengono la tutela della privacy e dei dati personali così come di respon-sabilità ex dlgs 231/2001, sia sotto il profi lo della gestione e dell’aggiorna-mento dei modelli organizzativi, sia sotto il profi lo della difesa processuale a fronte di contestazione di fatti illeciti. È suo il ricorso da cui scaturì la sentenza della Cassazione in tema di privacy in un processo penale, avente come perso-na offesa un noto personaggio televisivo che, ribaltando una avversa sentenza della Corte d’appello di Milano ridisegnò i confi ni dell’attività del giornalista e della privacy dei personaggi pubblici. Un’ulte-riore area di specializzazione è quella del rilievo penale in materia di diritto d’au-tore e proprietà intellettuale.

«L’avvento di internet è stato per il di-ritto una seconda rivoluzione, esattamen-te come lo fu 20 anni fa per la televisione commerciale. È una sfi da che ho già af-frontato, e che ora su internet mi piace cogliere nuovamente» sottolinea Pino.

© Riproduzione riservata

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nato a Milazzo (Me) il 1° gennaio 1965

IL PROFESSIONISTA

Avvocato, è partner dello Studio Gulotta Varischi Pino di Milano. Laureato all’Università Cattolica di Milano, ha frequentato l’Accademia della Guardia di i nanza di Bergamo. Dal 1996 è partner dello studio dove si occupa dei problemi penali delle imprese, sia nel penale tributario che nel societario. La sua passione è il diritto penale dell’informazione, in particolare televisiva e web

LO STUDIO

Fondato negli anni 70 da Guglielmo Gulotta, lo studio Gulotta Varischi Pino prende l’attuale denominazione nel 1996, anno in cui Salvatore Pino viene associato come partner. Oggi lo studio opera in tutta Italia con 20 penalisti specializzati prevalentemente nel diritto penale d’impresa, diritto penale ambientale, diritto penale dell’informazione attraverso la televisione e la rete internet. In questo settore lo studio segue storicamente alcuni grandi gruppi media e personaggi del mondo dello spettacolo e dell’informazione. A seguito dell’entrata in vigore della normativa 231/2001 lo studio ha sviluppato specii che competenze sui temi legati alla compliance e alla responsabilità dell’impresa.

Fatturato 2011: n.d.

Lo scandalonel calcioLa grande passione per lo sport, e per il calcio in particolare, lo ha spinto a interessarsi di diritto sportivo. Nei processi penali e sportivi del i lone calcioscommesse ha difeso tra gli altri Cristiano Doni e Andrea Masiello

Responsabilitàdei direttori tvNel 1995, a Palermo ottenne la prima sentenza sulla corretta interpretazione della responsabilità dei direttori di Tg, nell’ambito di un processo sorto su querela di Bruno Contrada contro Enrico Mentana

La privacydei vipA seguito di un suo ricorso, la Cassazione, ribaltando una sentenza della Corte d’appello di Milano, ha ridisegnato i coni ni dell’attività del giornalista con riferimento alla privacy dei personaggi pubblici

Salvatore Pino, partner dello Studio Gulotta Varischi Pino, racconta la sua carriera professionale

Il penalista è un artista del dirittoLe nuove sfi de vengono dal web, come 20 anni fa dalla tv

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«Il penalista inteso in senso moderno non può intendersi come

il tradizionale avvocato. Occorrono caratteristi-

che proprie, quasi da ar-tista del diritto. Ovvero, tra l’altro, la capacità di leggere e conoscere il fascicolo in ogni sua

sfaccettatura, e la meti-colosa preparazione»

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VI Lunedì 29 Ottobre 2012 DIRITTO & SOCIETÀ

Gli avvocati esperti di Itp spiegano i proi li giuridici dell’uso distorto dei social network

Hotel, occhio alle recensioni on lineÈ guerra legale a chi utilizza la rete per dileggiare gli esercenti

Pagina a curaDI ANTONIO RANALLI

Si è aperta la guerra sulle recensioni on line su ristoranti e hotel. I titolari degli esercizi

pubblici chiedono chiarezza e si battono contro l’anonimato dei commenti inseriti su por-tali tipo TripAdvisor, punto di riferimento per i consumatori che vogliono orientare le pro-prie scelte su alberghi e risto-ranti. Secondo la Federazione italiana pubblici esercizi, una recensione su tre sarebbe fal-sa. Tanto che alcuni esercenti minacciano di adire alle vie legali contro i portali.

Negli Stati Uniti d’America, ad esempio, TripAdvisor è sta-to citato in giudizio dal Grand Resort Hotel & Convention Center, un albergo del Ten-nessee, che è stato collocato al primo posto tra gli «America’s Dirtiest Hotels 2011» (alberghi più sporchi degli Stati Uniti). Secondo la proprietà la classi-fi ca pubblicata dalla communi-ty, frutto di affermazioni false e giudizi non veritieri, avrebbe creato un danno irreparabile alla propria attività. Inoltre, sempre secondo la struttu-ra alberghiera, TripAdvisor avrebbe posto in essere una indebita intromissione nel business del Grand Resort Hotel rovinandone la repu-tazione. Sulla base di queste premesse la struttura alber-ghiera ha chiesto alla Corte del Tennessee di condanna-re TripAdvisor a un risarci-mento danni quantifi cato in 5 milioni di dollari e ad una ulteriore sanzione punitiva. Ma il giudice ha rigettato le richieste e, pur riconoscendo che non tutte le opinioni sono automaticamente protette dal Primo Emendamento, ha spie-gato che una persona di me-dia ragionevolezza è in grado di comprendere che la classi-fi ca degli hotel più sporchi è frutto di una serie di opinioni personali e non rappresenta una rappresentazione ogget-tiva dei fatti, in altre parole riesce a distinguere ciò che è «intrinsecamente soggettivo» da ciò che è «oggettivamente verifi cabile».

Si tratta quindi della sin-tesi di milioni di utenti e non può essere ritenuta diffama-toria. E in Italia? «Le false recensioni online, così come la creazione di false identità o falsi gruppi di discussione e simili, possono costituire atti di concorrenza sleale a vario titolo», spiega l’avvocato Ele-na Martini dello studio Cal-legari & Martini Avvocati. «In Italia il tema è già stato affrontato in alcune occasio-ni dalle sezioni specializzate in proprietà intellettuale: ad esempio il Tribunale di Tori-no ha rilevato il possibile uso illecito di Facebook da parte

di chi crei gruppi o identità fasulle, ciò che può costituire concorrenza sleale sia se vie-ne effettuato per screditare un concorrente, sia se (come in quel caso) per appropriarsi dei pregi del concorrente e creare confusione tra la propria e la sua attività, magari utilizzan-done, e quindi violandone, ad-dirittura anche il marchio. In situazioni del genere la società danneggiata può certamente agire in giudizio per ottene-re l’inibitoria della condotta illecita ed il risarcimento del danno. Il problema è più che altro a volte, in particolare nel caso delle recensioni e/o pagine denigratorie, quello di riuscire a provare in giudizio che esse sono pilotate dal con-corrente anche quando questi non compaia direttamente ma agisca attraverso un terzo «in-termediario».

Per la Fiepet, Federazione dei pubblici esercizi di Confe-sercenti, è necessario appro-fondire il dibattito nel merito del rapporto con TripAdvisor, ricercando soluzioni efficaci e condivise dagli operatori, riguardo i problemi che, co-munque, la gestione dei so-cial media pongono agli im-prenditori. «Per albergatori e ristoratori, la valutazione ne-gativa, se dotata dei requisiti di veridicità e continenza, «in sé non integra alcun illecito», spiega l’avvocato Luca Egitto di R&P Legal, «Il problema però non è la denigrazione in quanto tale ma il fatto che die-tro alla valutazione negativa non vi sia un cliente effettivo dell’esercizio commerciale ma un «troll» o semplicemente un mitomane o, peggio, una per-sona specificamente dedita ad attribuire connotati nega-tivi ad un ristorante che non ha mai frequentato al fi ne di arrecare deliberatamente un danno a questo o al fi ne di fa-vorire un terzo mediante tale denigrazione.

La condotta complessiva è più articolata perché si consu-ma su una piattaforma di un provider di servizi che ha come core business proprio la valu-tazione di hotel e ristoranti e che utilizza i contenuti valu-tativi degli utenti del proprio sito perché il suo servizio si basa proprio sulla diffusione delle recensioni di tali uten-ti. Pertanto vi può essere una condotta lesiva diretta, da par-te dell’utente che pubblica una recensione falsa, e una ipote-tica, indiretta ed omissiva, da parte del gestore del sito se non verifi ca deliberatamente la genuinità dei messaggi o non li rimuove dinanzi all’evi-denza dell’illecito».

Tra le ipotesi più complesse c’è quella di un concorrente del ristoratore che simula di esse-re un cliente, che rappresen-ta una forma di concorrenza sleale o di pubblicità illecita.

«L’ipotesi che potrebbe essere purtroppo quella più verosimi-le», prosegue Luca Egitto, «è quella di una condotta artico-lata tra più persone che creano la «malattia» per poi proporre la «medicina», ossia creano artifi cialmente un fenomeno denigratorio «virale» (tipico dei social network e della co-municazione su internet) per poi proporre alle vittime (i ri-storatori) un «antidoto» ossia una contro-offensiva di recen-sioni false ma di contenuto po-sitivo. In questo caso possono confi gurarsi i reati di truffa ed estorsione. Ovviamente la questione è resa estrema-mente complicata dal fatto che le utenze che pubblicano i commenti sono per defi nizio-ne anonime o anonimizzate e qui entra in gioco il gestore del sito, che su questo aspetto gioca tutto il suo core busi-ness. Il gestore del sito gene-ra i propri ricavi proprio dalla pubblicazione delle recensioni anonime e la sua posizione po-trebbe diventare problematica se una parte di questa attività economica si rivelasse dipen-dente dalla pubblicazione di messaggi illeciti».

Ci sono però problemi di tipo giuridico e pratico. «I primi», spiega Luca Egitto, «riguardano la giurisdizione (non mi risulta che il gestore in questione abbia un qual-che radicamento in Italia) e l’inquadramento di attività e comunicazioni assolutamente nuove in categorie codifi cate come l’illecito aquiliano, la con-correnza sleale o la pubblicità ingannevole. I problemi pratici riguardano principalmente la possibilità di individuare l’au-tore dei messaggi e, laddove il gestore del sito accettasse di introdurre un sistema di pre-fi ltraggio, una modalità di ve-rifi ca dell’avvenuta visita alla struttura ricettiva come pre-supposto per la pubblicazione della recensione».

L’avvocato Gabriel Cuon-zo dello Studio Trevisan &

Cuonzo pone un’interessante osservazione che riguarda in-vece gli esercenti che si appog-giano al web per inserire com-menti positivi a proprio favore, inserendosi quindi nel contesto della pubblicità ingannevole. «La questione è se il compor-tamento del ristorante e alber-gatore che usa un’agenzia per diffondere messaggi positivi su se stesso (come avviene nella maggioranza dei casi) costituisce un illecito», spiega Cuonzo. «Oggi molte imprese hanno una web agency che si occupa della tutela dell’imma-gine dell’impresa e che pubbli-ca sul web contenuti positivi. Questa cosa andrebbe regolata perché a nostro avviso costi-tuisce una falsifi cazione della percezione dei consumatori. Nel diritto italiano, in base al codice del consumo, si tratta di una pratica scorretta da parte dell’esercente. Ci po-trebbe essere una responsa-bilità dell’agenzia che viene usata per fare queste cose, in quanto soggetto che collabora nell’illecito, ma resta da capire se poi il portale possa essere responsabile dei messaggi che vengono pubblicati. Noi riteniamo che la responsabi-lità sia nella misura in cui il portale abbia previsto, secon-do la direttiva comunitaria,

tutte le procedure necessarie utili a rimuovere i contenuti illeciti. Se il portale riceve tempestiva comunicazione di aver pubblicato una recensio-ne falsa allora deve rimuover-la. Ci sono poi dei software e dei protocolli che prevedono che chi fa la recensione dia prova di aver effettivamente visitato il locale mostrando ad esempio una ricevuta fi scale. La responsabilità del portale è molto più complessa nel mo-mento in cui usa tutti questi accorgimenti».

Secondo Gabriel Cuonzo i messaggi diffamatori realiz-zati attraverso web agency sa-rebbero nel complesso più rari. «In questo caso», conclude, «c’è una diffamazione commerciale ed un illecito concorrenziale. Invece, una persona fi sica che va nel locale o si inventa di es-sere andata nel locale ed in-via un messaggio non genuino perché non ha avuto un’espe-rienza di consumo, può anda-re incontro alla diffamazione. Però il caso non è più rilevante dal punto di vista della concor-renza sleale perché a pubblica-re il messaggio scorretto non è un soggetto che fa impresa. Anche dal punto di vista pra-tico diventa molto complicato per l’impresa difendersi».

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Elena Martini Luca Egitto

Gabriel Cuonzo

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VIILunedì 29 Ottobre 2012LunedDIRITTO & FAMIGLIA

Linea dura della Corte di cassazione sulle situazioni poco chiare di i liazione naturale

Dubbi sui genitori, stop ai ricorsiNon si impugna l’atto contro il decreto che allontana il fi glio

Pagina a cura DI DEBORA ALBERICI

Linea dura della Supre-ma corte sulle situazioni poco chiare di filiazio-ne naturale. Infatti, è

inammissibile il ricorso stra-ordinario in Cassazione contro il decreto adottato, su richiesta della procura, per allontanare il bambino dalla casa di quelli che si proclamano genitori, ma che destano dubbi alle autorità.

È quanto affermato dalla Su-prema corte con la sentenza n. 17916 del 18 ottobre 2012.

Il caso. La vicenda riguarda una famiglia di Napoli. Su ri-chiesta della Procura parteno-pea la bambina era stata allon-tanata da casa per il sospetto che la donna avesse reso false dichiarazioni circa la maternità all’uffi ciale dello stato civile.

Contro la decisione dei giudici di merito la signora ha presen-tato ricorso al Palazzaccio, ma senza successo. In particolare ha lamentato la legittimazio-ne della Procura e il fatto che il provvedimento fosse stato assunto inaudita altera parte, senza essere ascoltata. La pri-ma sezione civile lo ha respinto rendendo defi nitivo l’allontana-mento della bambina.

Le motivazioni. Dunque, ad avviso della prima sezione civile, i provvedimenti, emessi in sede di volontaria giurisdi-zione, che limitino o escludano

la potestà dei genitori naturali ai sensi dell’art. 317-bis cod. civ., che pronuncino la deca-denza dalla potestà sui figli o la reintegrazione in essa, ai sensi degli artt. 330 e 332 cod. civ., che dettino disposizioni

per ovviare a una condotta dei genitori pregiudizievole ai fi gli, ai sensi dell’art. 333 cod. civ., o che dispongano l’affidamento contemplato dall’art. 4, secon-do coma, della legge 4 maggio 1983, n. 184, in quanto privi

dei caratteri della decisorietà e defi nitività in senso sostan-ziale, non sono impugnabili con il ricorso straordinario per cassazione di cui all’art. 111, settimo coma, Cost. neppure se ricorrente lamenti la lesione

di situazioni aventi rilievo pro-cessuale, quali espressione del diritto di azione, in quanto la pronuncia sull’osservanza delle norme che regolano il processo, disciplinando i presupposti, i modi e i tempi con i quali la domanda può essere portata all’esame del giudice, ha neces-sariamente la medesima na-tura dell’ateo giurisdizionale cui il processo è preordinato e,

pertanto, non può avere auto-noma valenza di provvedimento decisorio e defi nitivo, se di tali caratteri quell’atto sia privo, stante la natura strumentale della problematica processua-le e la sua idoneità a costituire oggetto di dibattito soltanto nel-la sede, e nei limiti, in cui sia aperta o possa essere riaperta la discussione sul merito.

la potestà dei genitori naturali per ovviare a una condotta dei dei caratteri della decisorietà

Rischia di finire in carcere la ex moglie che minaccia il marito per ottenere il man-tenimento in favore del figlio minore senza far valere le proprie ragioni davanti all’au-torità giudiziaria. Lo ha sancito la Corte di cassazione che, con la sentenza n, 40827 del 17 ottobre 2012, ha condannato a cin-que mesi di carcere e 750 euro di multa una mamma che aveva minacciato il padre

del figlio per ottenere da questo l’assegno. La sesta sezione penale ha dunque reso definitiva la condanna di due donne per esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Inutile il ricorso a Piazza Cavour nel quale veniva contestata la misura della pena. Una valutazione di fatto, dicono gli Ermellini, che non può essere messa in discussione in sede di legittimità.

Le minacce per ottenere il mantenimento possono costare il carcere

in viaggio di lavoroRischia di vedersi addebitare la separazio-

ne chi porta in un viaggio di lavoro la persona con la quale si intrattiene una relazione ex-traconiugale. Ma non è tutto. Il giudice non può disporre il mantenimento solo sulla base del fatto che il coniuge avente diritto ha un lavoro precario, in questo caso una piccola impresa non ancora consolidata, e l’altro un’occupazione stabile.

È quanto affermato dalla Corte di cassa-zione che, con la sentenza n. 18175 del 23 ottobre, ha, da un lato, respinto il ricorso di un ex marito sul fronte addebito della se-parazione e, dell’altro, lo ha accolto sull’as-segno. In seguito alla decisione di tribunale e Corte d’appello di Palermo, lui ha fatto ricorso in Cassazione sostenendo che fosse insuffi ciente, per la pronuncia di addebito, la testimonianza di un collega che lo aveva visto durante un viaggio di lavoro con quella che sarebbe poi diventata la sua nuova compagna. Secondo gli Ermellini le modalità «sfacciate» del tradimento sono suffi cienti, da sole, a provare il nesso causale con la crisi coniuga-le. Sul punto in sentenza si legge che «la pronuncia di addebito non può fondarsi sulla sola violazione dei doveri che l’art. 143 cod. civ. pone a carico dei coniugi, essen-do invece necessario accertare se tale violazione abbia assunto effi -

cacia causale nella determinazione della crisi coniugale». Non può tuttavia sottacersi che la violazione dell’obbligo di fedeltà coniugale, particolarmente se attuata attraverso una stabile relazione extraconiugale, rappresen-ta una violazione particolarmente grave di tale obbligo, che, «determinando normalmen-te l’intollerabilità della prosecuzione della convivenza, deve ritenersi, di regola, causa della separazione personale dei coniugi e, quindi, circostanza suffi ciente a giustifi care l’addebito della separazione al coniuge che ne è responsabile, sempreché non si constati la mancanza di nesso causale tra infedeltà e crisi coniugale mediante un accertamen-to rigoroso e una valutazione complessiva del comportamento di entrambi i coniugi, da cui risulti la preesistenza di una crisi già irrimediabilmente in atto in un contesto ca-ratterizzato da una convivenza meramente formale».

Separazione addebitata a chi porta l’amante

Chi perde la potestà di genitore non può ricorrere per Cassazione se il minore era privo di difensore. Non è impugnabile, con ricorso straordinario per Cassazione, il provvedimento che dichiara madre e padre decaduti dalla potestà genitoriale, se si accerta che alla fi glia minore non è mai stato nominato un difensore: è infatti neces-sario che il potere pro-cessuale sia gestito da un curatore spe-ciale.

È quanto emerge dalla prima sezione civile della Cas-sazione con sentenza 17917/12 pubblicata il 18 otto-bre 2012. I provvedimenti emessi in sede di volontaria giurisdizione che limitano o escludono la potestà dei genitori naturali non sono impugnabili con ricorso stra-ordinario ex articolo 111 della Costituzione in quanto privi dei caratteri della decisorietà e defi nitività in senso sostanziale: la Suprema corte dichiara nullo il decreto avente a oggetto la limitazione della potestà genitoriale.

Nella specie, nel giudizio di primo grado non si era proceduto alla nomina del difensore della minorenne: violato l’articolo 336 cc, che dichiara la necessaria pre-senza di un avvocato che curi gli interessi di chi non sia in grado di stare in giudizio.

Potestà genitoriale, limiti all’impugnabilità

Il principio

I provvedimenti, emessi in sede di vo-lontaria giurisdizione, che limitano o escludano la potestà dei genitori natu-rali ai sensi dell’art. 317-bis cod. civ., che pronuncino la decadenza dalla potestà sui fi gli o la reintegrazione in essa, ai sensi degli artt. 330 e 332 cod. civ., che dettino disposizioni per ovviare ad una condotta dei genitori pregiudizievole ai fi gli, ai sensi dell’art. 333 cod. civ., o che dispongano l’affi damento contemplato dall’art. 4, secondo coma, della legge 4 maggio 1983, n. 184, in quanto privi dei caratteri della decisorietà e defi nitività in

senso sostanziale, non sono impugna-bili con il ricorso straordinario per cas-sazione di cui all’art. 111, settimo coma, Cost. neppure se ricorrente lamenti la lesione di situazioni aventi rilievo pro-cessuale, quali espressione del diritto di azione, in quanto la pronunzia sull’os-servanza delle norme che regolano il processo, disciplinando i presupposti, i modi e i tempi con i quali la domanda può essere portata all’esame del giu-dice, ha necessariamente la medesi-ma natura dell’ateo giurisdizionale cui il processo è preordinato.

La sentenza sul sito www.italiaoggi.it/docio7

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Quella del commercialista è una professione che diventa sempre più complessa. “Perché sempre più complessa è la legge: l’affastel-

lamento di quadri normativi è diventata una giun-gla!” commenta Giorgio Giacon dello Studio Studio Giacon & Associati di Carpi, provincia di Modena. E questo cosa comporta nello svolgimento quoti-diano della professione? Essere più vicini ai clienti, anche sul piano umano. Soprattutto quando si tratta di aziende di piccole e medie dimensioni, quando il contatto con il titolare è molto stretto e il rapporto diventa anche amicale. Perché che si voglia o no, in queste realtà il destino dell’azienda è legato a doppio fi lo a quello persona-le dell’imprenditore. In questi casi, c’è da affrontare insieme, per esempio, il diffi cile passaggio genera-zionale. Non è detto che i fi gli seguano i padri o si dimostrino all’altezza. Quando la fi gura del titola-re coincide con quella del manager il passaggio è molto delicato. E anche se si ha la fortuna di avere successori validi e motivati, il passaggio è agevolato comunque solo dopo un’adeguata formazione. Ci parli della vostra realtà professionale.Il nostro è uno Studio associato: ho tre soci junior, dai 36 ai 43 anni. Io, 66 anni, sono “il senior“ e sono passato attraverso diverse esperienze professionali. Nella prima metà degli anni Settanta, impiegato e poi vice direttore amministrativo in un gruppo del settore siderurgico con sede a Milano, dopo, con il trasferimento da Milano a Carpi, ho occupato fi no

al 1979 la posizione di direttore amministrativo di una azienda operante nel settore degli alimen-ti zootecnici e, successivamente sino alla fi ne del 1982, la posizione di controller in una importante azienda metalmeccanica. Dall’inizio del 1983 mi sono dedicato alla libera professione. Una realtà di provincia, Carpi, ma, dal punto di vista imprendi-toriale, molto vivace. Cosa si è portato dietro di quella esperienza nella grande azienda?La consapevolezza di come si opera dall’altro lato della barricata. Ho studiato a fondo le strutture or-ganizzative aziendali e a livello di consulenza mi è servito per capire com’è la situazione dentro le aziende, come si lavora e come si ragiona.Di cosa vi occupate in particolare?Prevalentemente svolgiamo le attività tradizionali di uno studio di commercialisti: consulenza fi scale e societaria, tenuta di contabilità, redazione di bilanci, analisi di bilancio, adempimenti tributari, predisposi-zione di budget economici e fi nanziari, impostazione e gestione di sistemi di contabilità industriale, col-legi sindacali e revisione legale dei conti, assistenza nei contenziosi tributari. E poi, offriamo altri servizi come l’impostazione e la realizzazione di operazioni straordinarie societarie, la contrattualistica aziendale, studi di fattibilità per la creazione di nuove imprese e valutazioni di aziende.Qual è il vostro target?Piccole e medie aziende, dieci/quindici milioni di

fatturato. Il focus che poniamo in particolare su que-ste aziende è il controllo di gestione, competenza che deriva dalle mie esperienze pregresse e che sto trasmettendo anche ai miei giovani colleghi. Abbia-mo circa 130 aziende clienti e poi, naturalmente, la consulenza a familiari e soci a livello personale.Come si è evoluta la professione negli ultimi anni?Da una consulenza di tipo prevalentemente fi sca-le adesso ci si concentra più sull’aspetto azienda-listico. Si interviene per assistere l’imprenditore negli adempimenti tributari e societari sempre più complessi, ma anche e soprattutto nelle sue scelte strategiche. Il vostro territorio ha risentito del terremoto, oltre che della crisi?Carpi non è certo stato l’epicentro. Ma la paura ha toccato come un’ondata anche tutti i territori circostanti, compresa Carpi. Molte delle azien-de che seguiamo sono state toccate, alcune solo leggermente, ma molte altre in modo pesante per quanto concerne sia le strutture produttive che la organizzazione della gestione, ma la volontà forte di questi imprenditori ha fatto sì che il loro morale si risollevasse quasi subito e trovassero la forza di andare avanti. Siamo gente tosta noi!

Studio Giacon & AssociatiPl. Ramazzini, 36/A - Carpi (Mo)Tel. 059 641012 - Fax 059 6229758e-mail: [email protected]

La consulenza trae linfa dall’esperienzaStare dall’altra parte della barricata, cioè dentro un’azienda, è un valore aggiunto per un consulente.

Perché conoscere da vicino i meccanismi interni aiuta

Le sezioni distaccate dei tribunali nelle piccole città rappresentano il tra-

mite più diretto tra i cittadini e la legge. «La probabile sop-pressione di tali sezioni, tanto dibattuta, potrebbe rappresen-tare un ostacolo alla crescita di studi professionali che hanno sede nel circondario di competenza delle sezioni» commenta l’avvocato Eva Vigato, titolare di uno studio legale a Este, in provincia di Padova. «Ma il radicale cambiamento della geografi a giudiziaria potrebbe an-che avere dei vantaggi. In questo senso, l’avvocato che ha il proprio studio nelle città di provincia, assume un ruolo im-portante come punto di riferimento per la popolazione, agendo da intermediario tra il giudice e le questioni della giustizia. Le modifi che alla geografi a giudiziaria, quindi, potrebbero delineare opportunità di crescita». Il legale, il cui studio, attivo dal 2009, agisce in particolare nell’am-bito del diritto penale e del diritto della famiglia e dei minori, con abilitazione al patrocinio a spese dello Stato, aggiunge:

«La professione di avvocato è una sfi da con molteplici con-notazioni. Sfi da alla frenesia dei cambiamenti contempo-ranei per la necessità di un continuo aggiornamento, sfi -da alle problematiche sociali che sottendono le esigenze

della clientela, sfi da con se stessi e con i propri limiti, nel tentativo di compren-dere ogni giorno come cambia il ruolo dell’avvocato nella società». Eva Vigato fa della completezza uno dei punti di for-za del suo studio. «Collaboro quotidiana-mente con professionisti in diritto civile, amministrativo e tributario» conclude l’avvocato. «È necessario, soprattutto in questo periodo, fornire un’assistenza quanto più completa e seria possibile, in ogni singola fase del contenzioso».

Studio legale Eva Vigato Via Cavour, 69, int. 9 - Este (Pd)Tel. 0429 600221 - Fax 0429 600221Cell. 328 4390362e-mail: [email protected]: [email protected]

Il legale e la nuova geografi a giudiziaria

L’avvocato Eva Vigato ci spiega come la possibile soppressione delle sezioni distaccate dei tribunali

può diventare un’opportunità per crescereLa professione di avvocato è una tra le attività più antiche e più importanti. Ma è anche una tra

le più discusse e criticate, sebbene il ruolo del legale sia indispensabile per chiunque. Per questo è necessa-rio recuperare il ruolo fondamentale da egli svolto nell’ambito dell’inte-ra comunità. “Ritengo basilare che il legale risolva in modo rapido ed efficiente il problema prospettatogli dal cliente” commenta Anna Faccin, avvocato a Vicenza. “L’avvocato, quale professionista a servizio dei cittadini e delle imprese a difesa dei loro diritti, dovrebbe essere interpel-lato innanzitutto in via preventiva e non solo in sede contenziosa. Rivol-gersi prontamente al legale significa ridurre tempi e costi, ottenendo una completa tutela delle pro-prie ragioni. A mio parere ciò sarà possibi le solo se egli avrà conseguito una specializzazione e saprà collabo-

rare attivamente con professionisti diversamente qualificati”. L’avvo-cato vicentino, che dal 2010 segue costantemente corsi e convegni in materia di diritto fallimentare e ha conseguito anche un master in Fal-limento e procedure concorsuali, ha le idee molto chiare riguardo la formazione che ogni avvocato do-vrebbe vantare. E aggiunge: “Credo che la specializzazione debba esse-re intesa ad ampio spettro, diretta, quindi, non solo alla conoscenza della legislazione italiana ma anche a quella dei paesi esteri. Per questo motivo ho recentemente partecipato al corso di International Legal Prac-tice tenutosi a Oxford. Sono con-vinta che competenza, tempestività,

aggiornamento e collaborazio-ne siano i pila-stri portanti per lo svolgimento e sempla re d i una professio-ne complessa e fondamenta-le come quella dell’avvocato”.

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43Lunedì 29 Ottobre 2012

Supplemento a cura di FRANCA FLORIS

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SUFranco Brezzi. Al matemati-co italiano, docente alla Scuola universitaria Iuss di Pavia, va per la prima volta la Blaise Pa-scal medal conferita dall’Acca-demia europea delle scienze

GIÙPoche risorse e mal gestite, con il risultato che non si crea occupazione. Tiene solo il settore privato

La ricercanon fail lavoro

La biologia marina apre le porte a BruxellesL’agenzia Milieu, che fornisce consulen-za su protezione ambientale, salute pubblica, protezione dei consumatori e sicurezza sul lavoro, assume laureati in scienze ambientali marine o biologia marina come junior advisor per la propria sede di Bruxelles. Oltre alla laurea, per candidarsi servono esperienza triennale, ottima conoscenza dell’inglese e forti competenze nel campo della politica per l’ambiente marino. Per candidarsi occorre inviare curriculum vitae, una lettera motiva-zionale e l’Application form disponibile sul sito www.milieu.be, entro il 7 novembre 2012 all’indirizzo: [email protected].

La Basilicata sostienei lavoratori svantaggiatiOltre 4 milioni di euro dalla Basilica-ta per favorire l’inserimento di lavoratori svantaggiati. Imprese e lavoratori autonomi potranno contare su un credito d’imposta per le assunzioni di ha stanziato 4,15 milioni sotto forma di incentivi fi scali alle imprese per l’assunzione di lavoratori svantaggiati. Il contributo consiste in un credito di imposta per l’assunzione di disoccupati da almeno sei mesi, over50, donne o immigrati. Per accedere agli incentivi le assun-zioni, a tempo indeterminato full time o part-time, devono essere avvenute tra il 14 maggio 2011 e il 13 maggio 2013. Per informazioni: www.regione.basilicata.it.

A Firenze apre la casa dei mille lavori

Un punto di ritrovo per giovani e precari, una casa per i mille lavori di oggi dove incontrarsi per potersi orientare e informare, o magari condividere esperienze e organizzarsi. È l’obiettivo di «Plas (Partecipazione. LAvoro, Servizi), la casa dei mille lavori», uno spazio indipendente, ma situato all’interno della camera del lavoro di Firenze. Il progetto della Cgil è quello di fornire spazi ai giovani e ai precari. dove potersi orientare nell’ac-cesso al lavoro, ricevere informazioni sui contratti e sui propri diritti, svolgere corsi di formazione.

La provincia di Catanzaro promuove e-LABORAConto alla rovescia per la seconda edizione del Forum e-LABORA, Laboratori per l’orientamento, la formazione e il lavoro, promosso dalla Provincia di Catanzaro che si terrà nei giorni 8 e 9 novembre 2012 a Lamezia Terme. Clou del forum sarà il Job day, organizzato in collabora-zione con Monster Italia, che consenti-rà a chi è alla ricerca di un lavoro di incontrare le aziende che hanno aderito alla manifestazione.

SCELTI & PRESCELTI

Silvano Moffa. Incurante dei vincoli di bilancio, la commissio-ne lavoro ripropone l’ennesima soluzione per gli esodati. Stavolta a carico di chi ha redditi oltre 150 mila euro e dei fumatori

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44 Lunedì 29 Ottobre 2012 L’ I N C H I E S TA

Solo il settore privato tiene sul fronte occupazionale, con investimenti in continua crescita

Scarse risorse, poca strategiaE la ricerca non porta lavoroPagine a cura

DI BENEDETTA PACELLI

Il potenziale c’è, i centri d’ec-cellenza pure, ma la scarsità di risorse e la mancanza di strategia a lungo termine

fanno (purtroppo) la differenza. Il risultato? La ricerca non crea occupazione. O per lo meno ne crea poca, precaria (specie nel settore pubblico) e solo nel set-tore privato, quello cioè della ricerca industriale. È questo in-fatti l’unico settore che pur non esplodendo in termini occupa-zionali, quanto meno tiene. Ma si tratta di un mondo ad alcuni sconosciuto visto che quando si pensa alla ricerca si fa riferi-mento soprattutto a quella uni-versitaria dimenticando che lo zoccolo duro è quella fatta nelle imprese e negli enti pubblici: gli enti svolgono attività di ricerca per un importo annuo di circa 2,5 miliardi di euro, la ricerca industriale per 9,5 miliardi di euro, mentre la ricerca univer-sitaria sui 6 miliardi annui. Il problema è comunque sempre lo stesso: poche risorse disperse in mille rivoli incapaci di garan-tire quella continuità di cui l’at-tività di ricerca necessita.

Il contesto generale. La maggior parte della ricerca in-dustriale è fatta in casa, cioè tra le mura delle imprese che potendo contare poco sugli aiu-ti statali non di rado investo-no dall’interno per innovare prodotti e processi. Cercando, quindi, anche di scommettere

sul personale destinato all’at-tività di ricerca. Negli ultimi quattro anni in realtà il setto-re ha registrato comunque un incremento, pari all’1,28%, ma con un percorso tutt’altro che lineare: nel 2007-2008, infatti, il barometro dell’Airi, l’Asso-ciazione italiana per la ricerca industriale (che misura gli in-vestimenti in ricerca in base a dieci specifi ci indicatori tra cui il numero dei laureati in ma-terie scientifi che, il numero dei brevetti, gli addetti del settore, la spesa privata ma anche gli investimenti pubblici), ha regi-strato una fl essione dell’1,84% per poi subire un crollo del 6,61% negli anni più difficili della crisi economica (2008-2009) e impennarsi di oltre il 10% nell’anno successivo grazie soprattutto alla ripresa dell’ex-port di prodotti di alta qualità. Certo è che paragonando il tut-to con l’andamento registrato negli altri paesi europei l’Italia

resta il fanalino di coda. Anche perché non esiste una vera poli-tica industriale in senso stretto per l’industria italiana né una continuità nella distribuzione dei fondi. Inoltre tra bandi, va-lutazione, esami degli organi di controllo passano anni prima che le imprese possano avere un reale accesso ai fondi. E questo fi nisce per vanifi care i benefi ci del fi nanziamento sui progetti.

Gli investimenti. Secondo i dati dell’Airi la spesa «intra-muros» (cioè quelle interna) in Ricerca e sviluppo delle im-prese italiane è costantemente cresciuta, seppur lievemente: è passata dai 9.455 milioni di euro nel 2007, ai 10.173 nel 2008 per arrivare ai 10.465 nel 2010. Certo la particolarità del tessuto imprenditoriale italiano è che i grandi gruppi che fanno ricerca a livello internazionale e investono una percentuale del fatturato simile alla media dei paesi europei, sono pochi. La

maggior parte del comparto in-dustriale invece è composto da piccole e medie imprese che, a causa delle dimensioni ridotte, non hanno né i fondi né la strut-tura per garantirsi la ricerca fatta in casa. Ma che di innova-zione hanno bisogno. E infatti non è un caso che queste stesse imprese abbiano continuato co-munque ad assumere personale addetto al settore. Secondo Airi i soggetti addetti alla R& S nel 2007 erano in totale poco più di 80 mila tra ricercatori e addet-ti, sono cresciuti a 93.760 l’an-no dopo per salire poi a quota 109.768 nel 2009. Ma non solo perché guardando i numeri de-gli addetti in un complesso più ampio, tra istituzioni pubbliche, università, istituzioni priva-te non profi t e imprese, rileva l’Airi, il numero è cresciuto dal 2006 al 2009 di quasi 35 mila soggetti di cui circa un terzo solo ricercatori.

Il futuro. Ma quali sono i

settori di sviluppo per la ricer-ca industriale capaci anche di creare occupazione? Secondo il rapporto «Tecnologie prioritarie per l’industria», elaborato con la collaborazione di più di 100 ricercatori e manager della ri-cerca industriale, coadiuvati da ricercatori di enti pubblici, sono 105 le tecnologie del prossimo futuro. Tra queste ci sono quel-le informatiche e quelle relati-ve a microelettronica, energia, chimica, farmaceutica e biotec-nologie, ambiente, trasporti, aeronautica, spazio, materiali. Se l’Italia, sostiene l’Associazio-ne italiana per la ricerca indu-striale, si concentrasse per circa 5 anni nelle aree industriali in cui è più forte, per esempio nel vasto settore del Made in Italy, potrebbe essere ancora un Pa-ese competitivo. Lo sforzo della ricerca industriale, che richiede mediamente 3-5 anni per il suc-cesso sul mercato, presenta un elevato rischio imprenditoriale che potrà essere sostenuto, però, anche con un impegno pubblico a livello regionale, nazionale e comunitario, perché gli obietti-vi sono tali che richiedono una partecipazione collettiva. E poi ancora c’è un problema di offerta di fi gure professionali: alle aziende infatti non basta il semplice ricercatore, ma gli serve il ricercatore-innovatore, una fi gura che sia esperta nel-lo scouting tecnologico, in grado quindi di scovare tutte le tecno-logie che interessano l’impren-ditore per cui lavora.

«Dobbiamo creare le condizioni per un’industria competitiva che sappia fare e sfruttare la ricerca d’avanguar-dia che arriva dai giovani ricercatori». Il monito arriva dal presidente dell’Ai-ri, Renato Ugo, che spinge affinché la ricerca italiana, al pari di altri paesi diventi non solo un fatto culturale ma un business, capace di creare occupa-zione.

Domanda. Presidente, un quadro a tinte fosche quello della ricerca industriale?Risposta. Diciamo che il sistema fino ad ora è riuscito a tenere in termini di occupazione e di efficienza. Grazie al fatto che le imprese piccole e me-die che fanno ricerca sono flessibili e attive soprattutto sul fronte dell’inno-vazione del processo. Hanno puntato sulla ricerca incrementale, cioè dando maggior qualità ai loro prodotti e con un bel tasso di innovazione. D. Ora però c’è bisogno di una marcia in più?R. Siamo in una fase di cambiamento: l’industria si è resa conto che non ha più le capacità di fare innovazione per-ché mancano finanziamenti e compe-tenze. Quindi il futuro sarà sempre più quello di fare ricerca in outsourcing,

andando a cercare le idee fuori anche tra i giovani ricercatori che arrivano dall’ università con cui i legami saran-no sempre più forti. D. Bruxelles ci chiede di raggiun-gere il 3% della spesa per ricerca e sviluppo sul pil entro il 2020 ga-rantendo così anche nuova occu-pazione ci riusciremo? R. Sono numeri fantasmagorici: per raggiungere questo obiettivo avremmo bisogno di circa 80 mila ricercatori in più, 7 mila ogni anno e di spendere 8 miliardi in più. Un’impresa ora tutt’al-tro che semplice.D. Quindi cosa occorre fare?R. È essenziale che le poche risorse a disposizione siano spese bene, nei tempi giusti e senza dispersioni. Deve finire il tempo delle risorse yo-yo, cioè un po’ sì e un po’ no, perché questo vanifica i benefici del finanziamento sui progetti. La ricerca ha bisogno di investimento sicuri e costanti. D. Quali sono i settori di sviluppo futuro che potranno creare occu-pazione?R. La salute, le energie alternative, l’aeronautica e il mondo dei trasporti in generale, la robotica. Si tratta di ricerca applicata dove noi abbiamo grandi abilità.

PARLA IL PRESIDENTE AIRI

I fondi vanno spesi beneDal 2007 a oggi a fronte di ogni euro investito in ricerca l’Europa ha portato a casa 60 centesimi. Una situazione che mostra un sistema in cui gli stati non riescono a trarre profitto dalla proget-tazione e dalla ricerca. È a partire da queste considerazioni che il ministro dell’università e della ricerca Francesco Profumo ha messo in campo una serie di iniziative. Una delle più significative è rappresentata dai cluster tecnologici. A prevederli è il bando del Miur pub-blicato il 30 maggio e che si è chiuso poche settimane fa con 11 domande e 44 progetti pervenuti nei nove settori strategici della ricerca individuati dal dicastero per un valore complessivo che sfiora i 500 milioni di euro. Ora partirà la fase di valutazione che si concluderà a fine mese. L’obiettivo dichiarato del bando è quello di superare l’attuale frammentazione in cui versano il mon-do dei distretti e dei poli tecnologici e aggregare tutta la filiera dell’innovazio-ne (università, aziende, centri di ricerca pubblici e privati) intorno a dei grandi cluster nazionali in nove aree di inter-vento: chimica verde, aerospazio, mezzi e sistemi per la mobilità di superficie terrestre e marina, scienze della vita, agrifood, tecnologie per gli ambienti di vita, energia, fabbrica intelligente,

tecnologie per le smart communities. La parola chiave dell’intera iniziativa è «smart specialization», perché per il Miur, proprio la specializzazione intel-ligente si rivelerà fondamentale per la programmazione dei fondi strutturali per i prossimi sette anni. In sostanza, quando ci sarà da presentarsi in sede Europea, un cluster forte e capace di valorizzare le risorse e le peculiarità del territorio si troverà a essere un interlocutore privilegiato. Le risorse stanziate ammontano a 408 milioni di euro. Di questi, 368 provengono dal fondo per le agevolazioni alla ricerca (Far) e sono destinati all’intero territo-rio nazionale, mentre la restante parte è destinata a Calabria, Campania, Pu-glia e Sicilia dal programma operativo nazionale «Pon ricerca e competitività» 2007-2013 varato in ambito Europeo. Il bando fa parte delle priorità di Ho-rizon 2020, il grande programma di ricerca varato dall’Ue che prevede uno stanziamento di 80 miliardi di euro (1,7 dei quali provenienti dall’Italia). I cluster tecnologici si caratterizzano per la vivacità non solo delle idee ma anche delle iniziative; infatti il loro svi-luppo economico si fonda sulla nascita di numerose start-up che perseguono business innovativi.

BANDO MIUR

Il futuro nei cluster tecnologici

I numeri della ricerca industriale

Anno di riferimento

Spesa R&S intra-muros

(milioni di euro)

Spese di personale

(migliaia di euro)

Personale addetto

alla R&S (totale e ricercatori)

Costo unitario

2006 8.210 4.373.763 80.082 54,616

2007 9.455 4.970.338 93.760 53,011

2008 10.173 5.355.742 106.643 50,221

2009 10.238 5.565.252 109.768 50,700

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45Lunedì 29 Ottobre 2012Lunedì 29 OttobL’ I N C H I E S TA

Troppo spazio alle pubblicazioni«P

ublish or perish», pubblica o muori. È stato sostan-zialmente questo

il motto che ha accompagnato per tanti anni la maggior par-te dei ricercatori universitari. Pubblicare e ancora pubblicare senza sosta, perché solo così si poteva sperare di avere accesso ai fi nanziamenti, dimenticando però che una buona attività di ricerca avrebbe potuto trasfor-marsi in una spin-off, in un brevetto o magari in un’appli-cazione tecnologica. Se a questo si aggiunge la frammentazione delle risorse, tempi lunghis-simi per distribuirle e poca attenzione a sostenere quella ricerca guidata dalla curiosità dei ricercatori, spesso impro-priamente chiamata «ricerca di base» (dimenticando che è il primo gradino per scoperte rivoluzionarie) il risultato è devastante. E spiega anche il perché la ricerca, specie quella pubblica cresciuta nei laborato-ri universitari, quasi mai riesce a produrre lavoro. E a parlare sono i dati.

Alcuni numeri. Nelle classi-fi che internazionali sul numero dei ricercatori su 1.000 occupa-ti, l’Italia occupa la 34 esima po-sizione su 35 paesi con la metà dei ricercatori di paesi come la Corea, la Slovenia, l’Estonia, per non parlare di quelli del Nord Europa. Lo stesso vale per gli investimenti: secondo l’Innovation Union Competive-ness Report del 2011 dell’Unio-ne europea, l’incremento dei fi -nanziamenti in Italia infatti è stato più che modesto passando dall’1,05% del prodotto interno lordo nel periodo 2000-2009, all’1,26% del 2010. Numeri lon-

tani dall’incidenza sul pil che pesa per più del 2% in Francia o in Germania per esempio. E non solo, perché il numero di ricercatori è nettamente infe-riore rispetto agli altri Paesi Ocse (2,8 ricercatori ogni 1.000 abitanti in Italia, contro i 5,4 dell’Unione europea allargata), così come la quantità dei brevet-ti: sono poco più di 4 mila le do-mande di brevetti internazionali depositate nel 2010, in crescita sì dell’0,5% rispetto al 2009, ma la metà, per esempio, di paesi come la Francia. Ma c’è un dato positi-vo: il sistema di ricerca italiano è caratterizzato da un’alta pro-duttività, seppur individuale: i ricercatori pubblicano, in media, più articoli dei colleghi di altri

paesi. E la qualità dei loro articoli, mi-surata attraverso appositi indicatori, è comunque supe-riore alla media (anche se inferiore in generale a quella dei paesi più avan-zati). Dunque si fa di necessità virtù. Tuttavia è un siste-ma piccolo, rispetto a quello di altri paesi europei che, a causa delle scarse risorse, è organizza-to in una struttura dove pochi gruppi di assoluta eccellenza si chiudono in maniera robusta. Una struttura che non fa siste-ma e non crea occupazione.

I fondi. Ma come viene fi-nanziata la ricerca pubblica, la cosiddetta ricerca di base? Con i Prin, cioè i Programmi di ricerca di interesse nazionale e i Firb, il Fondo integrativo ricerca di base che rappresentano i due fondi a sostegno della ricerca di base. Con molti nodi da sciogliere. I

Prin dovrebbero fi nanziare, su base annuale (peccato che l’ul-timo bando relativo al biennio 2009/10 sia ancora da distribu-ire), specifi ci progetti di ricerca accademici, co-fi nanziati dalle università in una percentuale variabile. Il Firb, invece, è de-stinato ad attività che mirano all’ampliamento delle conoscen-ze scientifiche e tecniche non connesse a immediati obiettivi industriali. Ma con molti però. Intanto secondo buona parte della comunità accademica il sistema di valutazione dei pro-getti e di conseguenza della di-stribuzione dei fondi è inadegua-to, così come lo è la valutazione ex-post dei progetti. La relazione scientifi ca conclusiva, dicono in molti, è stato spesso solo un re-soconto delle attività del grup-po di ricerca: pubblicazioni dei suoi membri, partecipazione ai convegni o organizzazione dei

workshop. Ma nulla del merito delle attività svol-te. L’importante era che le carte fossero in regola. Nel corso degli anni sono stati così assegnati centinaia e centinaia di milioni di euro a sostegno della ricerca di base. Non tutto da buttare giacchè i Prin hanno con-sentito il fi nanziamento di assegni di ricerca a giovani meritevoli e lo svolgimen-to di missioni all’estero altrimenti impossibili. Tuttavia, nel complesso,

l’impressione era di essere molto lontani da un’allocazio-ne effi ciente delle risorse. Ecco perché per il futuro si cambia: le risorse saranno concentrate su pochi progetti attraverso una selezione di merito e poi saran-no puntualmente valutati i ri-sultati.

Si chiama Red, cioè Research enhan-cement & development, il primo cor-so di alta formazione strutturato in un ateneo pubblico, La Sapienza di Roma e finalizzato a trasformare i ri-cercatori in imprenditori di successo. Il corso, della durata di un semestre (ora partiranno le domande per il secondo ciclo che si avvierà all’inizio del 2013), ha l’obiettivo di stimolare la connessione tra ricerca e mondo ester-no indirizzandola verso lo sviluppo di soluzioni e prodotti innovativi fondati sui risultati della ricerca scientifica e delle applicazioni tecnologiche gene-rate nell’ateneo. Insomma cercare di valorizzare le idee a più alto potenzia-le. Come? Grazie a un team guidato da un advisory board formato da ac-cademici e da soggetti che investono in progetti innovativi, ma anche da imprenditori che guidano aziende ad alto tasso di innovazione e tecnologia. «Una composizione di profili», come spiega Andrea Lenzi, presidente del Cun, il Consiglio universitario nazio-nale, e ideatore del corso, «finalizza-ta a valutare e sostenere con idee e suggerimenti le idee a più alto poten-ziale». Ma come è stato strutturato? «Abbiamo preso 20 tra i migliori ri-cercatori o dottorandi di tutte le di-

scipline, li abbiamo messi insieme in un laboratorio e poi, per così dire, li abbiamo sottoposti a un sorta di te-rapia intensiva per guidarli a poten-ziare l’imprenditorialità accademica». Del resto innovazione e ricerca sono le chiavi per superare le difficoltà del mercato e sono una scelta obbligata per rigenerare la competitività italia-na. E non possiamo perdere i talenti che le nostre stesse università forma-no. La ricerca italiana, secondo Lenzi, infatti pubblica tanto e bene, giacché i suoi ricercatori sono massicciamente presenti al top delle ricerche più cita-te nel mondo, nonostante la scarsità di finanziamenti. «Purtroppo però il ricercatore italiano tutela e valoriz-za poco le sue scoperte. Ecco perchè il corso di alta formazione Red può rappresentare un ottimo esempio di addestramento al trasferimento tecnologico e delle conoscenze». E se l’obiettivo principale è quello di au-mentare le performance di valorizza-zione della ricerca attraverso la crea-zione di entità autonome topo spin off e lo sviluppo di partnership con realtà industriali già consolidate, si può dire raggiunto. Il primo corso di Red ha già sviluppato l’idea di un paio di ricerca già diventate spin-off.

ALLA SAPIENZA

Arriva l’alta specializzazioneIl dottorato di ricerca anche in azien-da e nelle imprese. È questo alme-no secondo gli annunci del ministro Profumo e secondo quanto previsto dalla legge di riforma universitaria (240/10), il futuro del terzo gradino della formazione superiore. È finita, dunque, l’era del dottorato solo come primo livello di un’ipotetica carrie-ra accademica. Così come quella dei titoli rilasciati, così specialistici da non essere spendibili al di fuori del dipartimento universitario che li ave-va creati. La bozza di regolamento che a breve dovrebbe essere presen-tata dal numero uno dell’universi-tà e della ricerca punta, infatti, ad assicurare, che i corsi di dottorato, cui ogni anno accedono circa 12 mila laureati, siano legati a doppio nodo con il mondo del lavoro tanto da at-tivare corsi in collaborazione con le imprese, garantirne la spendibilità e la riconoscibilità, anche solo nella loro denominazione, a livello interna-zionale. Si parlerà di dottorato indu-striale degli enti e delle professioni, ci sarà una maggiore attenzione ai dottorati internazionali. Si dirà basta dunque al singolo progetto di ricerca che rappresentava lo spunto per dar il via a un isolato corso di dottorato,

perché d’ora in poi si potranno atti-vare corsi in stretto coordinamento con lo svolgimento di attività di ri-cerca documentate e di alto livello ma soprattutto entro vere scuole a livello di ateneo o interateneo e in convenzione con strutture extrauni-versitarie. Per centrare questi obiet-tivi il nuovo regolamento fissa paletti precisi: per ottenere il via libera il corso dovrà avrà un accreditamen-to da parte dell’Anvur, l’Agenzia di valutazione della durata quinquen-nale ma, dovrà anche assicurare la presenza nel collegio dei docenti del dottorato di almeno 15 tra professori ordinari e associati (si ipotizza che nel collegio ci saranno anche ricer-catori) del settore o dei settori con-corsuali oggetto di corso. Per fare in modo, poi, che i corsi siano collegati con il mondo produttivo, il decreto prevede un articolo specifico che apre alla possibilità per le università di istituire corsi in collaborazione con le imprese. A questo tipo di dottorati, si legge nella norma, possono accedere anche lavoratori dipendenti laureati, «sulla base di specifiche convenzioni che stabiliscono tra l’altro le moda-lità di svolgimento delle attività di ricerca svolte presso l’impresa».

RIFORMA UNIVERSITARIA

Il dottorato in azienda

Il confronto in Europa

Anno 2010 ITALIA FRANCIA GERMANIA REGNO UNITO

Spesa per Ricerca e Sviluppo incidenza sul pil

1,26 2,25 2,82 1,76

Stanziamenti pubblici in milioni di euro

9.548,0 16.360,3 22.569,4 11.210,3

Pubblicazioni scientifi che (in%)

2,28 1,67 1,62 3,27

Citazioni (in%) ultimo dato 2008

4,4 4,5 4,8 5,1

Numero domande brevetti sul totale di 151.074

(mondiale)4.082 9.569 27.354 5.376

Retribuzione lorda annua dei ricercatori

34.204 50.881 45.893 50.310

Numero totale dei ricercatori (enti di

ricerca,università,imprese, istituzioni private)

93.000 160.000 250.000 150.000

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46 Lunedì 29 Ottobre 2012 F O R M A Z I O N E

A i ne novembre via all’iniziativa formativa di Cuoa

Il Nobel ai sindaciUn corso per amministratori locali

Pagina a curaDI FILIPPO GROSSI

Partirà a fi ne novembre il progetto N.o.b.e.l (Nuove opportunità per la buona ammini-

strazione degli enti locali) ideato e messo in campo da Fondazione Cuoa di Altavilla Vicentina per la formazione di una nuova classe dirigente nell’am-ministrazione degli enti locali. L’iniziativa, indi-rizzata agli attuali e ai potenziali amministratori del territorio, è stata chia-mata provocatoriamente N.o.b.e.l perché in tempi in cui la classe politica del nostro Paese sta vivendo un momento particolar-mente diffi cile e complesso, è necessario costruire e formare una nuova classe dirigente in grado di meritarsi la posizione che ricopre e di esserne all’al-tezza. Il percorso prevede una training map di 16 incontri, in partenza a novembre 2012 e che si terranno fi no al pros-simo marzo 2013 nella sede

della Fondazione Cuoa a Villa Valmarana Morosini ad Alta-villa Vicentina (Vi), con fre-quenza il venerdì pomeriggio, con orario dalle 14 alle 20, e il sabato mattina, dalle 9 alle 13. Saranno cinque mesi di inten-

sa attività in cui si verranno affrontate tematiche legate alla amministrazione locale con lezioni su argomenti giu-ridici, economici e di bilancio, e urbanistici oltre a trattare temi più generali, ma molto delicati, come: la lotta agli sprechi nella p.a., il quadro sul funzionamento dell’ente loca-

le e sulla responsabilità degli amministratori pubblici, oltre ad altre tematiche come la gestione dei collaboratori e il problem solving o il public spe-aking e la ricerca del consenso. La faculty del corso avrà una

composizione estre-mamente variegata comprendendo ma-nager di enti pub-blici, docenti uni-versitari, esperti di comunicazione e professionisti di società di consu-lenza.

Alla fi ne del cor-so, ai partecipanti che avranno fre-quentato almeno l’80% delle lezioni, superando almeno

l’80% delle prove assegnate, verrà rilasciato il diploma No.b.e.l. che certificherà la formazione di «buon ammini-stratore locale».

Per iscriversi al progetto N.o.b.e.l e per avere maggiori informazioni, è necessario con-sultare il sito web: www.cuoa.it/pa/nobel

È nata la Scuola Register.it, un progetto di forma-zione e di educazione online organizzato dal

Gruppo Dada di Firenze. La scuola rappresenta l’evolu-zione di una prima fase spe-rimentale con cui il Gruppo Dada ha offerto, nello scorso semestre, una serie di training online focalizzati sulle nuove frontiere del web e su temi quali la search engi-ne optimization, il social media marketing, l’ad-vertising online e la posta elet-tronica certifi ca-ta (Pec) riscon-trando parecchio interesse tra le pmi e i professionisti. Proprio per questa ragione, l’obiettivo della scuola Regi-ster.it è quello di supportare il percorso di crescita delle pmi e dei professionisti italiani attraverso eventi formativi e momenti d’approfondimento online focalizzati sul mondo del web e sui nuovi paradig-mi tecnologici. La Scuola di

Register.it, infatti, attraverso eventi online aventi cadenza mensile fi no al prossimo mese di maggio 2013, punta a esplo-rare le più innovative fron-tiere tecnologiche attraverso un vero e proprio percorso di «Online business training», caratterizzato dalla possibili-tà di collegarsi comodamente da qualsiasi luogo interagendo

con esperti del settore. Inoltre il pacchetto formativo è costituito da un duplice livello di diffi coltà dei corsi, rivolti sia a beginners sia a utenti avanzati. Per acce-dere al calendario dei corsi onli-ne è necessario iscriversi nel sito web www3.gotomeeting.com/re-gister. Per ulteriori informazioni sul progetto è possibile consulta-re la pagina https://www.facebo-ok.com/Register.it

Parte la scuola Register.it di Dada

I professionistia lezione di Ict

Entro il 31 ottobre 2012 è possibile presentare domanda d’iscrizione al master in scienze amministrative organizzato dall’università di Urbi-no Carlo Bo. Si tratta di un master universitario di secondo livello che scatterà il prossimo 1° dicembre 2012 e durerà fi no al 30 novembre 2013 e che si rivolge sia a giovani laureati (in possesso di laurea quadriennale, specialistica o magistrale), sia a coloro che lavorano all’interno delle istituzioni pubbliche o di interesse pubblico. In particolare, il corso si pone l’obiettivo di fornire competenze, approfondimenti, aggiornamenti ed

un elevato livello di specializzazione professionale, utili anche per acce-dere alla dirigenza o a progressioni di carriera, nelle pubbliche ammini-strazioni e nelle organizzazioni che svolgono attività di interesse pubblico preparando operatori giuridici ed am-ministrativi in grado di gestire i pro-blemi complessi dell’amministrazione pubblica. Sono previste anche attività formative che possono interessare vari aspetti dell’attività degli enti locali, da quelli più strettamente giuridici a quelli relativi al management delle amministrazioni pubbliche. Per iscri-versi al master o per avere maggiori informazioni, consultare il sito web: www.uniurb.it/msa o scrivere all’in-

dirizzo e-mail: [email protected].

C’è tempo fi no al 5 novembre 2012 per inviare la domanda di iscrizione al master in Avvocati d’affari organiz-zato a Roma da Melius Form in colla-borazione con il consiglio dell’Ordine degli avvocati capitolini. Si tratta di un percorso in business law che si pro-pone di formare esperti nel settore del diritto societario, trattando tematiche commerciali, tributarie e fallimentari altamente specialistiche, con partico-lare attenzione alla contrattualistica societaria e alle operazioni straordi-narie e con una visione multilaterale delle problematiche di natura legale che oggi si trovano ad affrontare le imprese. Il master ha pertanto un’im-postazione pratica che mira a fornire una specializzazione adeguata ad un contesto lavorativo aziendale o di cosiddetta «private practice», focaliz-zandosi su materie che la prassi legale e commerciale ha identifi cato, nel cor-

so degli anni, come le più complesse e articolate e che un professionista non può permettersi di ignorare. Il master si rivolge sia a liberi professionisti che a legali d’impresa che vogliano completare il bagaglio di conoscenze professionali, ma ben si addice anche a profi li junior in forte fase di sviluppo e crescita di competenze, richiedendo un impegno part-time e diluito nel tempo. Per iscriversi e avere maggiori informazioni, consultare il sito web: www.meliusform.it.

Fino al 19 no-vembre sono aperte le iscri-zioni al master in Intelligen-ce economica o r g a n i z z a t o dall’universi-tà di Roma Tor Vergata con il supporto del Centro inter-dipartimenta-le di studi sul-la pubblica amministrazione (Cispa). Il master, di II livello universitario, scatterà il prossimo 30 novembre 2012 ed è aperto ad un numero massimo di 35 partecipanti. Quello di Intelligence «economica» è un concetto in piena evoluzione che può essere defi nito come l’insieme delle azioni coordina-te di ricerca, analisi, distribuzione e protezione delle informazioni, di utilità per gli operatori economici e ottenute legalmente. Le recenti vicen-de economiche e fi nanziarie mondiali mostrano l’esigenza di una effi cace attività di intelligence in grado di sostenere i processi decisionali pub-blici e privati. L’obiettivo del master è quello di formare fi gure professionali chiamate a occuparsi di intelligence economica grazie alla conoscenza e alla padronanza di diverse disci-pline, tra cui: business intelligence, enviromental scanning, competitive intelligence, geopolitica, management dei sistemi informativi e risk mana-gement, contribuendo così a creare quel modello dei saperi e delle infor-mazioni al servizio delle funzioni di gestione delle imprese private e della sicurezza economica degli stati in un contesto di globalizzazione crescente. Per iscriversi al master e per avere ul-

teriori informazioni, consultare il sito http://www.cispa.uniroma2.it.

Sono aperte fi no al 14 dicembre 2012 le iscrizioni al master in Metodologie d’intervento educativo per soggetti con disturbi dello spettro autistico orga-nizzato dall’università degli studi di Trento. Il master, della durata di un anno e in partenza il prossimo 11 gen-naio 2013, prevede un numero mas-simo di 40 partecipanti rivolgendosi sia a persone inserite nella pratica educativa ma che non hanno ancora competenze specifi che, sia a persone che cercano di inserirsi nel mondo del lavoro con una pratica educativa. Il master intende formare perso-ne in grado di attuare interventi educativi per sog -getti con d i s t u r b i dello spet-t r o a u t i -stico e altri disturbi che ne compromettono le abilità emotive, rela- zionali e comportamentali e, in particolare, vuole formare educatori con compe-tenze osservative, che siano in grado di pianificare azioni educative in accordo con i sistemi del locale welfare socio-sanitario ed i progetti riabilitativi e terapeutici attivati e che siano capaci di collocare il pro-prio intervento in ambito scolastico, familiare e nei luoghi di interazione sociale territoriale. Per iscriversi e per avere maggiori informazioni, consultare il sito internet: www.unitn.it.

CORSI & MASTER

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47Lunedì 29 Ottobre 2012Lunedì 29 Ottobre 2P E R C O R S I

Sono richieste competenze su tematiche di i nanza, corporate governance e risk management

Filo diretto tra banca e aziendaAl relationship manager la cura dei rapporti con i clienti

Pagina a curaDI ROBERT HASSAN

È la figura chiave nelle banche d’affari, in quan-to è preposta al coordi-namento dell’attività di

marketing, della consulenza, dei servizi in collegamento con i responsabili di prodotto nei confronti dei maggiori clienti: Il relationship manager è un professionista che nel settore bancario segue la relazione a 360 gradi con la clientela cor-porate e che abbina alla stabili-tà nella relazione con l’impresa elevate competenze professio-nali che gli derivano dall’espe-rienza pluriennale a contatto con le aziende. È chiamato ad attuare i piani di sviluppo concordati col responsabile del centro imprese e a supportare il cliente nell’esame delle mi-gliori opportunità e nella scelta di strumenti e soluzioni adatti a migliorare la struttura fi nan-ziaria dell’impresa. È l’interlo-cutore dell’imprenditore che gli permette con un’unica relazio-ne di essere costantemente ag-giornato su tutti i servizi offerti dal gruppo bancario. Gestisce inoltre in autonomia le posizio-ni di competenza esaminando costantemente l’andamento

del profi lo di rischio del por-tafoglio gestito. È dunque un esperto nella valutazione del merito creditizio dell’azienda e, al fi ne di rappresentare un punto centrale di contatto con il cliente, deve avere un’ottima conoscenza delle dinamiche economiche per poter assistere nella maniera più professiona-le il cliente nelle sue scelte e deve inoltre possedere solide basi di analisi fi nanziaria. La diffi coltà del suo ruolo cresce con la complessità e l’innova-zione che contraddistinguono l’offerta di prodotti e servizi

fi nanziari. Questo professioni-sta costituisce per le aziende clienti il principale punto di riferimento.

Deve quindi avere una buo-na conoscenza dei prodotti bancari e finanziari, buone doti commerciali, una forte capacità di problem solving e una laurea in materie econo-miche o giuridiche. Per poter indirizzare le scelte del cliente verso la soluzione più appro-priata il relationship manager deve possedere anche qualità imprenditoriali in quanto è responsabile dello sviluppo

del business con un portafo-glio clienti e deve coordinare le risorse disponibili verso la clientela nella maniera più ef-fi ciente, privilegiando alcune scelte verso altre. La clientela apprezza questo approccio «re-lationship manager centrico», in quanto è più snello e per-mette ai senior delle aziende di creare un rapporto continua-tivo con una persona centrale che coordina il lavoro. La sua retribuzione lorda annua si ag-gira tra i 60 mila e i 150 mila euro più un bonus dell’ordine del 30-50%.

È una fi gura presente molto nelle grandi imprese; tutta-via, anche nell’universo delle piccole-medie imprese, questi profi li si trovano ad affrontare complessità via via crescenti. L’evoluzione del ruolo del re-lashionship manager va sem-pre più nella direzione della consulenza qualifi cata su te-matiche di fi nanza ordinaria e straordinaria, corporate go-vernance, risk management, ampliamento dei mercati in ottica di crescita delle aziende clienti. Oggi questo ruolo può contare sul supporto di tutti gli specialisti di prodotto della struttura sempre più specializ-zati, ma deve comunque essere in grado di dialogare in prima battuta con i clienti su argo-menti molto differenti, come il corporate finance, l’equity capital market, la securitiza-tion, la fi nanza strutturata che va dall’acquisition fi nance al project fi nance, senza dimen-ticare l’asset-based fi nance e il real estate fi nance, l’export and trade fi nance. I professionisti più ricercati sono quelli che vantano una relazione conso-lidata con il maggior numero di clienti e che sono in grado di spostare il loro portafoglio da un istituto all’altro.

Il relationship manager opera sul mercato garantendo alla clientela corporate un’assi-stenza personalizzata e sviluppando il porta-foglio clienti cooperando con la fi liale titolare dei rapporti. Dal continuo e assiduo rapporto con la clientela, trae gli elementi necessari al raggiungimento di un equilibrio dinamico fra opportunità commerciali ed oculatezza del rischio di credito assunto. In un mercato sempre più articolato e integrato, che evolve sempre più velocemente, è indispensabile che i gestori dei clienti siano preparati a interpretare le mutate esigenze delle aziende e i relativi rischi ai quali sono esposte.

«Nell’attuale contesto socio-economico, caratterizzato da re-pentini cambiamenti negli equi-libri di mercato, è fondamentale una fi gura che sappia interagire quotidianamente con l’imprendi-tore per condividerne i piani di sviluppo e identifi carne i fabbi-sogni fi nanziari e strategici, ela-borando soluzioni personalizzate sia per la gestione aziendale or-dinaria, che per soddisfare esi-genze più sofi sticate legate allo sviluppo di progetti innovativi o a strategie di internazionalizzazio-ne», spiega Vincenzo Aloe, responsabile dire-zione imprese del Gruppo Cariparma Crédit Agricole. «Nel Gruppo Cariparma Crédit Agricole puntiamo molto sul ruolo del ge-store dei clienti imprese e soprattutto sulla sua evoluzione, attraverso la pianifi cazione di specifi ci percorsi di formazione, sia tecnici che manageriali. La fase sistemica che stia-mo vivendo rende necessario un approccio all’organizzazione del lavoro e alla relazione con le imprese altamente professionale ed elastico. Questa fi gura professionale, ricon-ducibile a quella del relationship manager, è

titolare di specifi ci portafogli, differenziati per pmi (segmento Imprese) e large corpo-rate (segmento Corporate), distribuiti su tutto il territorio nazionale, con specifi ci territori di competenza. La sua responsabi-lità include la consulenza in ambito crediti-zio e fi nanziario, oltre che la gestione della liquidità aziendale. Nel suo ruolo di unico interlocutore e responsabile della relazione, il gestore accompagna l’imprenditore nella realizzazione dei suoi progetti industriali, at-

tivando tutte le strutture specialistiche e società prodotto che il Gruppo Cariparma Crédit Agrico-le mette in campo. A sup-porto dei gestori, infatti, sono presenti strutture dedicate di specialisti sul fronte degli investimenti energetici, delle operazio-ni di fi nanza strutturata, della consulenza sulle operazioni di copertura di rischi fi nanziari (tas-si, cambi e commodities) e della consulenza alle operazioni di fusione e acquisizione, oltre alla presenza di un team che

affi anca l’imprenditore in tutte le fasi del processo di internazionalizzazione, analiz-zando i mercati e le opportunità fi nanziarie, proponendo soluzioni all’avanguardia grazie alla conoscenza dei mercati internazionali e delle specifi cità dei singoli paesi. Grazie all’appartenenza al gruppo Crédit Agricole, possiamo contare sulle sinergie sviluppate con le diverse società del Gruppo: in partico-lare Calit (leasing), Eurofactor (factoring) e la banca di investimento Ca-cib (Crédit Agricole Corporate & Investment banking)», conclude Aloe.

L’assistenza è personalizzata

Oltre al relationship manager, le banche ricercano sul mercato anche altri professionisti di elevato standing in grado di valorizzare il modello di servizio sviluppato se-condo una fi losofi a private.

«Ricerchiamo private banker e promotori fi nanziari che abbiamo maturato signifi cative esperienze nella gestione della clientela private e che abbiamo consolidato una forte expertise nel wealth management e nell’advisory», osserva Ferdinando Rebecchi, amministratore delegato di Banca Euromobiliare. «Siamo certi che l’inserimento di nuovi pro-fessionisti con queste caratteristiche possa portare in dote un patrimonio culturale e professionale di esperienza e di talento. Il contesto attuale sta modifi cando il modo di fare

p r i v a t e banking, o r i e n -t a n d o l o verso una sorta di “ritorno alle ori-gini”. Gli operatori specializ-zati nel p r i v a t e bank ing oggi sono

chiamati infatti a recuperare con i clienti quella dimen-sione “progettuale” che rappresenta il cuore del servizio, e che anni di crescita avevano parzialmente offuscato a favore della ricerca della performance fi ne a se stessa, con conseguenze ormai note. Per questi ruoli è necessaria un’ottima conoscenza dei mercati fi nanziari e, soprattut-to, una straordinaria capacità di darne una visione chiara, trasparente ed indipendente ai clienti. A questa solida com-petenza tecnica è indispensabile affi ancare forti capacità relazionali: un professionista di valore infatti deve porsi in un’ottica di consulenza del patrimonio complessivo e non certo in quella di un venditore di prodotto», aggiunge Rebecchi.

Il mercato cerca anche private banker e promotori

Vincenzo Aloe

L’identikit

Mansioni principali Competenze Retribuzione lorda annua

Coordina l’attività di marke-ting, della consulenza e dei servizi in collegamento con i responsabili di prodotto nei confronti dei maggiori clienti

Deve possedere solide basi di analisi finanziaria e deve avere esperienza in gestione di clientela corporate

Tra i 60.000 e i 150.000 euro

Supporta il cliente nella scelta di strumenti e soluzioni adatti a migliorare la struttura i nan-ziaria dell’impresa

Deve avere un’ottima cono-scenza delle dinamiche eco-nomiche per poter assistere nella maniera più professio-nale il cliente nelle sue scelte

B o n u s d e l l ’o r d i n e d e l 30-50%

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48 Lunedì 29 Ottobre 2012 R I S O R S E U M A N E

Molte le iniziative delle aziende a sostegno dei giovani

Business a premioConcorsi di idee per nuove start up

DI LORENZO MORELLI

Il sostegno alle nuove imprese passa anche dal marketing. È il caso di Banca Marche che ha messo a punto una sorta di

lotteria con 78 mila euro in palio. Le imprese che faranno ricorso entro il 30 dicembre 2012 al fi -nanziamento Youstartup! avran-no la possibilità di partecipare a «Crescere con Banca Marche». Il concorso premierà, entro il 30 gennaio 2013, i migliori progetti di business. I premi previsti sono così divisi: 20 mila euro per la mi-gliore idea di business ai giovani under 35, 20 mila alla categoria lavoratori e infine 20 mila per l’imprenditoria femminile. Il pre-mio verrà utilizzato per ridurre o estinguere il fi nanziamento rice-vuto dalla banca. Infi ne altri sei progetti, sempre selezionati dalla banca, potranno avvalersi di un piccolo fondo pari a 3 mila euro per la migliore idea di business nei settori: moda-design, cibo e cucina, artigianato, information technology e new media, turismo, altro. Sulla stessa linea

d’onda è il premio Inno-

vami Start-Up, una competizio-ne nata con l’obiettivo di soste-nere la nascita e lo sviluppo di imprese che propongono nuovi prodotti. Attivo dal 2005, fa parte della Rete alta Tecnologia dell’Emilia-Romagna e partecipa al programma regionale per la ri-cerca industriale, l’innovazione e il trasferimento tecnologico (Pr-riitt). Per partecipare i business plan dovranno essere: innovativi e originali, inoltre dovranno pre-sentare rapidità di sviluppo e re-alizzabilità tecnica. Verrà inoltre valutato il miglior progetto nel settore energetico-ambientale che si aggiudicherà il premio per la sezione speciale Hera per l’Energia e l’Ambiente edizione 2012. Il premio per Innovami Start-Up 2012 prevede un premio di 8 mila euro, la sezione speciale energia e ambiente 2012 invece prevede un premio di 2 mila euro. I candidati dovranno presentare la domanda di ammissione, di-sponibile sul sito di Innovami, entro il 16 novembre 2012.

Anche i gelati aiutano a cresce-re. La catena di gelaterie Ben & Jerry’s lo scorso anno ha inaugu-rato Good Ideas, il progetto per dare una mano alle buone idee

che cambiano il mondo. In que-sto modo sono già state aiutate 25 associazioni per realizzare le loro iniziative con un contributo di 2 mila euro nell’edizione 2011. Sul sito della catena di gelati si possono iscrivere i progetti e vo-tare quelli in gara che alla fi ne riceveranno il contributo. Infi ne c’è il Premio Start-Up Nation, un concorso annuale organiz-zato dall’Ambasciata d’Israele in Italia, della Fondazione Idis-Città della Scienza, in collabo-razione con Asters e Campania Innovazione spa, l’agenzia della regione Campania per la ricerca e l’innovazione. La partecipazio-ne è riservata a giovani tra i 23 e i 35 anni che abbiano fondato un’impresa innovativa a base tecnologica o a elevato contenuto di conoscenza nel settore dell’Ict, con sede nel territorio nazionale, e che abbiano ricevuto un inter-vento di seed capital da parte di un investitore privato da non più di 36 mesi. Alla fi ne del concor-so i giovani startupper italiani potranno conoscere da vicino la realtà dell’Innovazione nella Silicon Valley del Mediterraneo e partecipare a un seminario di formazione in Israele.

DI SIMONA D’ALESSIO

Estate, tempo di ferie e ri-poso. E di «lavoretti sta-gionali», con cui i giovani cercano la propria indi-

pendenza fi nanziaria dalle fami-glie: le opportunità colte più spes-so sono quella di impiegarsi come cameriere, o commesso (25,5%), a seguire la scelta cade sul me-stiere di cassiere (16%), mentre un altro 11% preferisce operare a stretto contatto con i frequenta-tori delle spiagge, diventando per qualche mese bagnino. È quanto ha scoperto l’agenzia per il lavoro Openjobmetis, che ha deciso di in-tervistare un campione di 2 mila ragazzi volenterosi (quasi il 20% laureato e il 65% in possesso di un diploma e iscritto ai corsi di un ateneo), facendosi raccontare quali chance occupazionali hanno preso al volo nella bella stagione appena trascorsa. Le attività «al pubblico», com’è evidente, la fan-no da padrone, così come i tipici incarichi «vacanzieri»: rispetti-vamente il 10 e l’8%, infatti, ha vestito i panni del promoter e dell’animatore, venendo incon-tro alle numerose richieste dalle mete turistiche nazionali. Da non

trascurare, poi, quella fetta del 4% che sa far fruttare le conoscenze (archeologico-culturali, geografi -che ecc.) acquisite sui libri di scuo-la o sui testi universitari, improv-visandosi per brevi periodi guida turistica, mostrando ai visitatori le (numerosissime) aree storiche della Penisola. Secondo Rosario Rasizza, amministratore delegato di Openjobmetis, molti under25 comprendono perfettamente che i «lavoretti» costituiscono «un’ot-tima palestra, soprattutto per gli studenti, perché aiutano i ragazzi a capire cosa li attende una volta fi nito il percorso formativo», in-vece di fare un «salto nel vuoto», spedendo curriculum vitae senza aver individuato i giusti destina-tari. Il vertice dell’agenzia rinca-ra la dose: valutando ogni giorno decine di proposte di persone in cerca di un’occupazione, «queste attività stagionali rappresentano importanti esperienze che deno-tano capacità e predisposizioni attitudinali molto significative in fase di selezione. Spesso», pro-segue, «lamentiamo un eccessivo distacco tra la scuola e il mondo del lavoro: darsi da fare durante la pausa estiva è il modo migliore per colmare questo gap».

Sondaggio dell’agenzia Openjobmetis

Il lavoretto estivo dà più appeal al cv

Autori - Roberto Ferrari, Umberto Frigelli, Claudio TronconiTitolo - HR OUTSOURCING - L’esternalizzazione dei pro-cessi di gestione delle Risorse Umane tra rischi e benefi ciCasa editrice - Guerini e Associati Edizioni, 2012, pagg. 208Prezzo - Euro 21,50Argomento - L’esternalizza-zione (outsourcing) di proces-si e attività di gestione delle risorse umane rappresenta

un tema di grande attualità e rilevanza nel dibattito relativo al ruolo futuro della direzione risorse umane all’interno dell’impresa. Questo è il tema di un’appro-fondita ricerca svolta dal gruppo lombardo dell’Asso-ciazione italiana per la direzione del personale (Aidp), dalla società di consulenza Ismo e dal dipartimento di ingegneria gestionale del Politecnico di Milano. Il libro analizza le problematiche emerse, identifi ca i rischi e i benefi ci dei processi di outsourcing nel settore delle risorse umane, approfondisce i fattori critici di succes-so (o di possibile insuccesso), oltre a segnalare alcuni case studies con relative best practices. Il ricorso ai fornitori esterni rientra in un processo evolutivo che spinge la funzione HR a concentrare le proprie risor-se e competenze per aumentare il proprio contributo strategico, avendo presente gli obiettivi di business. Va, quindi, ripensato e riprogettato il ruolo HR, che, grazie anche alle innovazioni informatiche e tecnologiche, può riorientare la sua attività più vicina al management e alle persone. L’HR manager diventa così contempo-raneamente «people partner» e «business partner». L’outsourcing, oltre a rappresentare uno strumento ge-stionale strategico di fl essibilità, anticipa uno sviluppo organizzativo delle imprese, che si avvarrà sempre più delle reti come sistema di fornitura di servizi specia-listici. Ne sono un riscontro le multinazionali, che già operano in questo senso sullo scacchiere internazionale della globalizzazione.

Autore - Ivana PaisTitolo - LA RETE CHE LA-VORA - Mestieri e professioni nell’era digitaleCasa editrice - Egea, 2012, pagg. 160Prezzo - Euro 16 - Euro 9,99 formato e-pubArgomento - «I social net-work sono una piazza, dove incontrarsi e parlare del pro-prio lavoro, ma anche un au-ditorium, dove confrontarsi e rifl ettere, una fi era, dove mettere in mostra i propri

prodotti, e un mercato, dove scambiare risorse. At-traverso i social network, l’azione collettiva lascia il passo a quella connettiva, l’appartenenza alla con-nessione, la solidarietà alla collaborazione». Così l’autrice nella sua introduzione pone le premesse dello sviluppo del libro che raccoglie le esperienze e i racconti del lavoro che cambia. L’applicazione più immediata riguarda la facilitazione dell’incon-tro fra domanda e offerta di lavoro, nella speranza di trasformare i contatti in contratti, superando le tradizionali forme di intermediazione. Si parla di persone che cercano nuove modalità per rappresen-tare la propria identità e costruire una reputazio-ne, che navigano in rete anche per acquisire altre informazioni e occasioni di confronto. Sono ormai note le nuove comunità professionali «digitali», co-struite dai professionisti attraverso i social media. Un panorama dal quale è assente l’associazionismo sindacale, incapace di evolversi e di fornire nel mon-do del web nuove forme di rappresentanza collettiva degli interessi dei giovani, già così lontani dal sin-dacato. Dalla rete, più che una nuova classe sociale, sta emergendo una nuova cultura del lavoro. È un testo molto documentato e stimolante, che con molta concretezza permette di prendere atto di un nuovo modo di promuovere relazioni e di defi nire la propria identità al di fuori dei ruoli. Un processo destinato a crescere con le nuove generazioni.

Autori - Francesco Rotondi con Filippo Di NardoTitolo - DIALOGHI SULLE RELAZIONI INDUSTRIA-LI - La contrattazione collet-tiva dopo MarchionneCasa editrice - Mind Edi-zioni, 2012, pagg. 140Prezzo - Euro 15Argomento - Dodici do-mande sul futuro delle re-lazioni industriali, rivolte a sei autorevoli protagonisti della vita sindacale, azien-dale e professionale italia-

na. L’ideatore ed animatore dei dialoghi sviluppati nel libro è Francesco Rotondi, avvocato giuslavorista e fondatore di LabLaw. Gli altri partecipanti: Valeria Fe-deli, sindacalista Cgil settori chimico-tessile-energia; Paolo Iacci, presidente di Bcc Credito Consumo; Enzo Mattina, vicepresidente agenzia lavoro Quanta ed ex sindacalista; Angelo Perucconi, consulente aziendale ed ex HR manager di grandi aziende; Giorgio San-tini, segretario generale aggiunto Cisl. Il risultato è un libro- dialogo di agile lettura: è il resoconto di un confronto tra esperti conoscitori della contrattazio-ne collettiva ed individuale del lavoro, con un taglio molto pragmatico. L’intento è quello di far emergere, attraverso il dibattito, le criticità del sistema attuale e, nel contempo, spunti di rifl essione su come poter-le superare. Il futuro prossimo della contrattazione collettiva in Italia e in Europa tende a spostare le relazioni industriali verso la contrattazione aziendale ed individuale, con forte ridimensionamento del ruolo di quella nazionale. La parte fi nale del libro è dedicata al saggio di Filippo Di Nardo, relativa ad un inte-ressante approfondimento delle relazioni industriali degli ultimi anni, segnato in quattro tappe decisive: l’accordo sulla politica dei redditi del 1993; l’accordo interconfederale del 2009; la vicenda Fiat relativa agli accordi di Pomigliano e Mirafi ori; la svolta unitaria dell’accordo interconfederale di luglio 2011.

a cura di Pietro Scardillo

Strumenti di lavoro

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49Lunedì 29 Ottobre 2012Lunedì 29 Ottobre 20A Z I E N D E

Selezione in tre tappe per entrare nella società che offre ai neoassunti un contratto di apprendistato

Giovani talenti per la consulenzaErnst & Young apre a 900 fi gure per revisione, advisory e tax

Pagina a curaDI LAURA ROTA

Ernst & Young, ai pri-mi posti nel mondo nei servizi professionali di revisione e organizza-

zione contabile, fi scalità, tran-saction, advisory e consulen-za legale, nell’anno fiscale in corso, compreso tra il 1 luglio 2012 e il 30 giugno 2013, ha in programma l’inserimento di al-meno 900 nuove fi gure profes-sionali. «Quest’anno fiscale», spiega Paola Boromei, hr di-rector Italia & Mediterranean sub area, «conferma i dati dello scorso, con una crescita nel re-clutamento. Offriamo circa 700 posizioni in organico e 300 in stage, il 70% delle quali verran-no confermate. Lo scorso anno abbiamo assunto 400 giovani neolaureati su un totale di 700 ingressi, ossia il 60%».

Il network opera in 140 pa-esi con 160 mila professionisti uniti da valori condivisi e da un impegno costantemente rivol-to alla qualità. In Italia, Ernst & Young è presente in 16 città (Milano, Roma, Ancona, Bari,

Bergamo, Bologna, Brescia, Firenze, Genova, Napoli, Padova, Perugia, Torino, Treviso, Trieste e Verona), con oltre 2.800 persone. «La campagna di recruiting», sottolinea Boromei, «è vol-ta a potenziare in modo particolare i settori della consulenza, advisory, tax & legal e corporate & fi nance, ambito di grande rilevanza strategica. Per la selezione dei consulenti advisor pun-tiamo su politiche di talent molto precise: abbiamo atti-vato un progetto trasversale, denominato Step into your future, in cui abbiamo coin-volto sette università. Per il mondo degli economisti con taglio tax, a partire dal mese di novembre, lanceremo con sette atenei un altro pro-getto, Young tax professional of the year, volto ad assumere una ventina di risorse. Inoltre, entro dicembre», continua Boro-mei, «organizzeremo un evento open door, che si svolgerà con-temporaneamente a Milano, Madrid e Lisbona, al quale in-viteremo studenti di ingegneria

e di economia per una visita e presentazione dell’azienda, al fine di individuare i migliori talenti».

«Il focus per quest’anno», prosegue Boromei, «fortemente voluto da Donato Iacovone, am-ministratore delegato di Ernst &Young in Italia e Mediterra-

nean managing partner - è il riposizionamento del modello delle competenze in un’ottica advisorial a 360°, quindi, sì revisione, ma anche consulenza. Ab-biamo bisogno di persone capaci di ascoltare il clien-te e di essergli di suppor-to. Il profi lo delle risorse ricercate sta cambiando, a partire dai neolaureati. Quest’anno», evidenzia Boromei, «abbiamo pro-mosso il 20% dei nostri professionisti e molti sono diventati partner. Il 42% dei nuovi partner sono donne, dato difficile da reperire in una società del nostro settore. Abbiamo», conclude Boromei, «un grosso investimento in formazione, che prevede

50 ore di aula all’anno per tutti, la metà delle quali da svolgere all’estero, per stabilire relazio-ni e confrontarsi con culture diverse e progetti di portata multinazionale. Stiamo inoltre effettuando un investimento progressivo su soft skills, per approfondire gli aspetti della

comunicazione. Cerchiamo gio-vani che, oltre a possedere le caratteristiche tecniche neces-sarie per le aree cui vengono assegnati, siano brillanti, con iniziativa, voglia di imparare, di crescere e di costruirsi la pro-pria carriera».

Ai neolaureati viene propo-sta l’assunzione con contratto di apprendistato della durata di 24 mesi, alla scadenza del quale è pressoché automatica la tra-sformazione in contratto a tem-po indeterminato. Ai laureandi è offerta l’esperienza dello sta-ge. Il processo di selezione è ar-ticolato in tre momenti: si parte da un group assessment, con la presentazione del network e la somministrazione di test tecnici, attitudinali e di lingua inglese, alla quale seguono role play e casi di discussione; colo-ro che superano questa prima fase svolgono un colloquio indi-viduale tecnico/motivazionale e un colloquio fi nale con manager e partner. Visitando il sito www.ey.com/it/careers gli interessati potranno visionare le posizioni aperte e proporre la propria candidatura.

Porsche consulting Italia conferma il trend di crescita re-gistrato nell’anno corrente e guarda con ottimismo al 2013: l’azienda di consulenza manageriale del gruppo Porsche, specializzata nell’ottimizzazione dei processi, sfi da la crisi e offre circa 15 opportunità di inserimento a vari livelli, a partire da tre neolaureati e profi li junior fi no a una decina di professionisti della consulenza aziendale nelle aree del pricing, della distribuzione e della logistica, nel lean mana-gement e restructuring. «I risultati che stiamo raccoglien-do», dichiara Federico Magno, ad di Porsche consulting Italia, «sono frutto del lavoro svolto nei mesi e negli anni

scorsi, per cui continuere-mo in questa direzione: il nostro approccio, fondato sul modello tedesco, unito a metodi giapponesi e alla creatività italiana, si è rive-lato un fattore di successo rilevante e distintivo. Stia-mo crescendo a due cifre, nonostante il periodo di re-cessione e, per assicurare ai nostri clienti il massimo livello di servizio, abbiamo bisogno di nuovi talenti che possano affi ancarci nel con-solidamento della nostra posizione di mercato e di-ventino i futuri leader della

nostra azienda. Far parte di Porsche consulting signifi ca cogliere un’opportunità di intraprendere un percorso di carriera con prospettive di crescita a livello nazionale e internazionale». Nel dettaglio, l’azienda ricerca laureati in ingegneria meccanica e gestionale o in economia aziendale, con inglese fl uente, ottime doti relazionali e di comuni-cazione, elevate capacità di problem solving, doti analiti-che e disponibilità a viaggiare sia in Italia che all’estero. L’assunzione avviene con contratto a tempo indeterminato con orario full time, con un tutor che si occupa di seguire il neoassunto nei suoi primi passi e lungo il suo percorso di crescita. L’ingresso in azienda prevede, inoltre, un pro-gramma d’inserimento Warm Up di circa tre settimane in Germania. Per candidarsi, inviare il curriculum all’indirizzo [email protected].

Quindici opportunitàin Porsche consulting Italia Ryanair è l’unica compagnia aerea ultra

lowcost in Europa, con più di 1.500 voli giornalieri (oltre 500 mila all’anno) da 51 basi e 1.500 rotte a tariffe basse in 28 pa-esi, per 170 destinazioni. Opera con una fl otta di 298 nuovi Boeing 737-800 e ordi-ni per ulteriori sette nuovi aeromobili, senza consi- derare le cessioni pro-grammate, in consegna entro la fi ne del 2012. «Regolata dal la Ir ish Avia - tion Authority», c o m u n i c a n o dai vertici della c o m p a g n i a , «Ryanair conta a t t u a l m e n t e un organico di oltre 8.500 per-

sone, prevede di t rasportare p iù di 79 milioni di passeggeri nel corso dell’anno fi scale corrente, che terminerà il 31 marzo 2013, e vanta un record di 28 anni di sicurezza». La compagnia ha in atto un’intensa campagna di recruiting in Italia che vedrà l’inserimento di numerosi cabin crew, ai quali sono richiesti ottima cono-scenza della lingua inglese parlata e scrit-ta, attitudine a trattare con il pubblico, doti relazionali e una personalità vivace e cordiale, altezza non inferiore ai 157 cen-timetri e una buona capacità visiva.

Si sono già svolti alcuni recruitment days a Roma, Milano, Pisa e Cagliari. Ora ne sono in programma altri tre: ancora a Roma il 30 ottobre, a Bari il 1° novembre e a Tra-pani il 14 novembre. Coloro che vorranno partecipare dovranno portare con sé due copie del curriculum in inglese e due foto formato tessera, oltre al passaporto con due fotocopie. È richiesto anche un dress code specifi co: le donne dovranno indos-sare una gonna lunga al ginocchio, una ca-

micia a manica corta e scarpe con il tacco; gli uomini, pantaloni formali e una cami-cia a manica corta. Nei recruitment days, al momento dell’arrivo viene richiesta la compilazione di un modulo di partecipa-zione. Segue una presentazione della vita e del lavoro del cabin crew. Solitamente, sono presenti membri dell’equipaggio di cabina per rispondere a qualsiasi domanda posta dai candidati e per descrivere come si vola sugli aerei Ryanair. Dopo questa prima fase, sono condotti i

colloqui

di grup-po e indi-

viduali. Il risultato di que-

s t i ultimi viene comuni-cato entro pochi giorni. Il

Boeing 737-800 Cabin Crew Initial Trai-ning Course è un percorso formativo inten-sivo di sei settimane, che affronta tutti gli aspetti della professione, dalla sicurezza dei passeggeri al servizio clienti. Con il superamento di questo corso, i candidati saranno qualifi cati per lavorare a bordo. Ai prescelti sono offerti un trattamento economico interessante e opportunità di crescita in un ambiente internazionale, giovane e stimolante.

I 20 aeroporti italiani serviti da Ryanair sono: Alghero, Ancona, Bari, Bologna, Brindisi, Cagliari, Cuneo, Genova, Lame-zia, Milano Orio al Serio, Palermo, Parma, Perugia, Pescara, Pisa, Roma Ciampino, Torino, Trapani, Treviso e Trieste. Coloro che desiderano avere maggiori informa-zioni sulla selezione e inviare il curricu-lum possono collegarsi al sito di Ryanair al link http://www.ryanair.com/it/careers/job/10003.

Ryanair a caccia di cabin crew

Paola Boromei

Federico Magno

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50 Lunedì 29 Ottobre 2012 O P P O R T U N I TÀ

Dalle imprese premi in denaro, borse di studio e periodi di stage retribuito in azienda

Un ponte tra università e lavoroConcorsi e competizioni internazionali per attirare talenti

Pagina a curaDI SIBILLA DI PALMA

Se è vero che il mercato del lavoro risulta anco-ra troppo lontano dal mondo accademico le

aziende non stanno di certo a guardare: sono sempre più nu-merose le imprese che provano a costruire un ponte con il mon-do dell’università alla ricerca dei migliori talenti. Al via dun-que a concorsi che permettono di vincere borse di studio, premi e periodi di stage in azienda: da Henkel a Fiat, fi no ad Airbus e Pernod Ricard ecco tutte le possibilità aperte.

I concorsi internazionali per studenti. Tra le aziende che promuovono iniziative a favore degli studenti c’è Hen-kel. La multinazionale tedesca ha dato il via anche quest’anno alla sesta edizione di Henkel Innovation Challenge, com-petizione internazionale che mette in gara studenti prove-nienti da 27 paesi del mondo (è possibile iscriversi fi no al prossimo 12 dicembre sul sito www.henkelchallenge.com). Il concorso è aperto agli studenti di tutte le facoltà universitarie e corsi post laurea, che possono partecipare in squadre compo-ste da due persone.

Partendo dai tre settori in cui Henkel opera (bucato e cura della casa, beauty care, adesivi e tecnologie) ogni team dovrà elaborare un concept per un nuovo prodotto o una tecnologia innovativa dotata di elevate performance di so-stenibilità, in linea con il prin-cipio della nuova strategia di sostenibilità dell’azienda per il 2030: ottenere di più con meno. Nell’elaborazione del progetto occorrerà tener con-to di tutto il ciclo di vita del prodotto o della tecnologia: dalla selezione delle materie prime alla produzione, dai pro-cessi distributivi fi no al suo utilizzo e smaltimento. Dopo aver presentato la domanda di partecipazione, gli studenti se-lezionati potranno sviluppare il progetto con la consulenza e il supporto di un manager Henkel e in ciascuno dei paesi coinvolti (12 in Europa, Italia compresa, 2 in Medio Oriente, 9 nella regione Asia Pacifi co e 4 in America) verrà organizzata una fi nale il prossimo febbraio in cui verrà premiato il vinci-tore. Le 27 squadre vincitrici a livello nazionale si sfi deranno in seguito nella fi nale interna-zionale che si svolgerà in Cina e precisamente a Shanghai, dal 18 al 20 marzo 2013. La squadra vincitrice riceverà un voucher di 10mila euro per un viaggio intorno al mondo, mentre alla seconda e alla ter-za classifi cata verrà riservato un voucher rispettivamente di 4 mila e 2 mila euro.

Si chiama, invece, Fly Your Ideas il concorso lanciato dal

costruttore di aeromobili Ai-rbus che offre agli studenti di tutto il mondo l’opportunità di proporre idee per lo sviluppo di un’aviazione sostenibile entro il 2050. «Energia», «effi cienza», «crescita accessibile», «cresci-ta del traffico», «esperienza dei passeggeri», o «convivialità comunitaria» sono i temi che dovranno essere al centro delle proposte. La squadra vincitrice si aggiudicherà un premio di 30 mila euro; mentre 15 mila euro sarà la somma riservata ai se-condi classifi cati. Con la compe-tizione Airbus mira a espandere il suo pool internazionale di fu-turi talenti, attraendo studenti di qualsiasi nazionalità o disci-plina, desiderosi di intrapren-dere una carriera in ingegneria o marketing, business o scienza, tecnologia dell’informazione o design. Per partecipare al con-corso è necessario registrarsi sul sito www.airbus-fyi.com; le iscrizioni sono aperte fi no al prossimo 30 novembre.

Le possibilità di stage in azienda. Fiat likes U: è questo il nome del progetto presentato dal Lingotto in collaborazione con il ministero dell’Istruzione e il ministero dell’Ambiente che offrirà a 280 mila studenti italiani degli atenei di Torino, Roma, Milano, Salerno, Par-ma, Cosenza, Pisa e Catania il servizio di car sharing gratuito per diffondere una migliore con-sapevolezza sul tema dell’am-biente. Le fl otte messe a dispo-sizione degli studenti verranno affi date a un Fiat Ambassador, uno studente selezionato che gestirà il servizio di car sharing in ogni ateneo.

Il progetto prevede la pre-miazione dei due migliori Fiat Ambassador. Inoltre, a tutti i laureandi che prenderanno parte alle sedute di laurea di aprile, maggio e dicembre 2013 Fiat offrirà tramite un bando di concorso reperibile sul sito http://likesu.fi at.it/ (le iscrizioni scadono il prossimo dicembre)

la possibilità di vincere una borsa di studio e programmi di formazione in azienda.

In particolare, gli studenti che discuteranno una tesi sul tema «il mondo di Fiat Group Automobiles» parteciperanno a un colloquio con alcuni ma-nager dell’azienda e avranno accesso a un premio di 5 mila euro. Inoltre, i migliori otto te-sisti del progetto Fiat saranno premiati con uno stage retribu-ito in azienda.

Infi ne, Pernod Ricard, azien-da francese specializzata nel settore wine & spirits, ha invece lanciato il suo primo business game internazionale, «Spirits of Entrepreneurs», una com-petizione che vedrà coinvolti gli studenti dei corsi di laurea triennale e specialistica di 13 paesi di tutto il mondo, tra cui l’Italia, appartenenti alle uni-versità partner delle diverse sedi locali del gruppo.

Per la Penisola le università coinvolte sono la Bocconi di Mi-

lano e la Luiss Guido Carli di Roma ma il concorso è aperto anche a studenti provenienti da altri atenei. Il business game verterà su Absolut, marchio di vodka icona di Pernod Ricard: sulla base di un caso di studio, i team partecipanti, formati cia-scuno da tre studenti, dovranno sviluppare un progetto digitale innovativo.

Le squadre potranno inviare la propria candidatura tramite il sito internet www.spiritso-fentrepreneurs.com fi no al 31 ottobre.

La selezione dei team avver-rà sulla base dello screening dei curriculum vitae, di un test conoscitivo e di un breve video di presentazione dei gruppi concorrenti. I prescelti si con-tenderanno un posto per la fi -nale internazionale di Parigi, in programma il prossimo marzo dove in palio per i tre vincitori internazionali ci sarà uno stage in una delle sedi del gruppo.

lano e la Luiss Guido Carli di

Un concorso per la mi-gliore tesi di laurea che ha per oggetto temi collegati alle ricerche di mercato, di opinione e sociali. A pro-muoverlo è il Centro studi e formazione di Assirm, l’Associazione degli istituti di ricerche di mercato, son-daggi di opinione e ricerca sociale, in collaborazione con la fondazione cultu-rale Edoardo Garrone. Il concorso è aperto a tutti i laureati di qualsiasi fa-coltà e università italiana che abbiano conseguito il titolo nel periodo compre-so tra il 1° giugno scorso e fi no al 31 dicembre. Per partecipare occorre inviare all’indirizzo [email protected] la pro-pria tesi, accompagnata da un breve curriculum vitae, in formato elettronico (la scadenza per l’invio è il 15 gennaio 2013). La tesi po-trà essere sia compilativa che empirica o sperimen-tale e potrà riguardare sia una case history sociologi-ca, politologica o di mar-keting, sia un lavoro bi-bliografi co, un contributo metodologico, un’indagine empirica o sperimentale, o qualunque altro tema o argomento che sia ricol-legabile al campo delle ricerche di mercato, di opinione e sociali. Le tesi verranno esaminate da una commissione ad hoc e la migliore verrà premiata con un contributo di 2 mila euro messo a disposizione dalla Fondazione Edoardo Garrone.

Contributoalla tesi

I concorsi per gli studenti

Società Progetto Caratteristiche

Henkel Henkel

Innovation Challenge

Competizione internazionale aperta agli studenti di tutte le facoltà universitarie e corsi post-laureaÈ possibile iscriversi i no al prossimo 12 dicembre sul sito www.henkelchallenge.com Ogni team dovrà elaborare un concept per un nuo- vo prodotto o una tecnologia innovativa dotata di elevate performance di sostenibilitàLa squadra vincitrice riceverà un voucher di 10mila euro per un viaggio intorno al mondo, mentre alla seconda e alla terza classii cata verrà riservato un voucher rispettivamente di 4mila e 2mila euro

Airbus Fly Your Ideas

Concorso internazionale che consiste nel propor- re idee per lo sviluppo di un’aviazione sostenibile entro il 2050Premio di 30mila euro per la squadra vincitrice; mentre 15mila euro sarà la somma riservata ai se-condi classii catiPer partecipare è necessario registrarsi sul sito www.airbus-fyi.com; le iscrizioni sono aperte i no al prossimo 30 novembre

Fiat Fiat likes U

Bando di concorso per tutti i laureandi che prende- ranno parte alle sedute di laurea di aprile, maggio e dicembre 2013È possibile iscriversi i no al prossimo dicembre sul sito http://likesu.i at.it/ Gli studenti che discuteranno una tesi sul tema “il mondo di Fiat Group Automobiles” parteciperanno a un colloquio con alcuni manager dell’azienda e avranno accesso a un premio di 5mila euroI migliori otto tesisti del progetto Fiat saranno pre- miati con uno stage retribuito in azienda

Pernod Ricard “Spirits of Entrepreneurs”

Business game internazionale che vedrà coinvolti gli studenti dei corsi di laurea triennale e specialisti-ca di 13 paesi di tutto il mondo, tra cui l’ItaliaI team partecipanti, formati ciascuno da tre studen- ti, dovranno sviluppare un progetto digitale innova-tivo su Absolut, marchio di vodka dell’aziendaLe squadre potranno inviare la loro candidatura tramite il sito internet www.spiritsofentrepreneurs.com i no al prossimo 31 ottobre Per i tre vincitori internazionali è previsto uno stage in una delle sedi del gruppo

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51Lunedì 29 Ottobre 2012

INFINITE OPPORTUNITÀ PER TROVARE UN’OCCUPAZIONE

Offro

PPORTUNITÀ PER TROVARE UN’OCCUPAZIONEPPORTUNITÀ PER TROVARE UN’OCCUPAZIONE

LavoroAcquisti

Piemonte

Impiegato ufficio acquistiAlvin agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 1 impiegato ufficio acquisti appartenente alle categorie protette invalidi (Rif. ACQ). La ri-sorsa lavorerà in un team di quattro persone e sarà affiancata nell’ap-prendimento delle principali attività in carico all’ufficio: acquisto di beni e servizi con prevalenza di quelli informatici; collaborazione con il responsabile del Dipartimento Legal and Procurement nella selezione dei fornitori e nella negoziazione dei contratti; data entry delle transazioni di acquisto nel software gestionale; monitoraggio degli ordini e della soddisfazione del cliente interno; controllo del rispetto del budget at-traverso la predisposizione di report dettagliati e dei relativi prospetti contabili. Si richiede: breve espe-rienza lavorativa come Purchases Assistant; gradita conoscenza dei principi generali di contabilità; dimestichezza con l’uso del pc e in particolare ottima conoscenza del pacchetto Office; conoscenza dei servizi e delle tecnologie IT adegua-ta alla posizione; ottima conoscenza della lingua inglese, sia scritta che parlata; ottime doti relazionali e negoziali. Saranno considerati re-quisiti preferenziali: appartenenza alle categorie protette (L.68/99), laurea triennale o specialistica in economia o ingegneria gestionale, conoscenza di programmi gestionali quali SAP Business One. Sede di lavoro: Torino. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le per-sone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interes-se e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Alvin Divisione Categorie Protette di Articolo 1 Agenzia per il Lavoro - [email protected]

Amministrativi

Abruzzi

Gestore sala slot/VLTArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore intrattenimento 3 gestori sala slot/VLT. Si richiede: comprovata esperienza nella gestione di aziende strutturate operanti nel settore intrat-tenimento o locali; forte leadership capacità di gestione di un team, serietà e diligenza; disponibilità a

lavorare su turni continuativi, nei week end e festivi. Sedi di lavoro: Teramo, Mosciano Sant’Angelo, Martinsicuro. Articolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato cur-riculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’au-torizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Milano 13-65122 Pe-scara, Fax 085 9432095 - [email protected]

Emilia-Romagna

Addetto amministrazioneAlvin agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 1 addetto amministra-zione clienti estero appartenenti alle categorie protette invalidi (Rif. CLIENT). La risorsa si occuperà

di·gestione anagrafiche (clienti, punti di consegna, materiali), verifi-ca condizioni commerciali e listini, emissione fatture e note di credito, gestione contestazioni fatture, man-tenimento rapporti con le strutture amministrative dei clienti esteri. Si richiede: appartenenza alle Cate-gorie Protette (L.68/99); diploma o laurea; conoscenza fluente della lingua inglese; gradita seconda lin-gua preferibilmente francese. Sede di lavoro: Bologna. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le per-sone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interes-se e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Alvin Divisione Categorie Protette di Articolo 1 Agenzia per il Lavoro - [email protected]

Lombardia

Credit Analyst JuniorAlvin agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 1 Credit Analyst Junior appartenente alle categorie protette invalidi (Rif.CRD). Il candidato si occuperà di garantire la gestione, l’analisi e la valutazione delle ri-chieste di finanziamento, nel rispetto delle policy aziendali di rischio ed assicurare un’elevata qualità del servizio, mantenendo una positiva relazione commerciale con i conven-zionati. Si richiede: appartenenza alle Categorie Protette (INVALIDI); diploma ad indirizzo tecnico buona conoscenza del Pacchetto office in particolare Excel precisione e at-tenzione al dettaglio. Tolleranza allo stress, tenacia, maturità e senso di responsabilità, capacità relazionali e comunicative completano il profilo. Sede di lavoro: Milano. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Alvin Divisione Categorie Protette di Articolo 1 Agenzia per il Lavoro - [email protected]

Impiegato amministrazione del personale

Alvin agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 1 impiegato ammini-

strazione del personale appartenente alle categorie protette invalidi (Rif. AMM). La risorsa sarà impegnata in tutta l’attività legata all’ammini-strazione del personale. Si richiede: appartenenza alle Categorie Protette (L.68/99); diploma o Laurea; buona conoscenza della lingua inglese; dimestichezza nell’utilizzo dei principali sistemi informatici; au-tomunito; predisposizione al lavoro in team; capacità comunicative e relazionali;doti organizzative, fles-sibilità, dinamismo. Sede di lavoro: Cerro Maggiore (MI). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Alvin Divisione Categorie Protette di Articolo 1 Agenzia per il Lavoro - [email protected]

Lombardia

I SETTORIcquisti 51

mministrativi 51

ssicurazioni 52

ommercio 52

ontabilità 54

dilizia 54

rafici 54

formatica 54

gegneri 54

ogistica 54

Manager 55

Marketing e commerciali 55

roduzione 56

storazione 56

ecnici 57

asporti 58

enditori 58

strazione del personale appartenentell t i t tt i lidi (Rif

LE OFFERTEperiti meccanici/elettrici, promo-

ter commerciale, commerciali estero, disegnatori meccanici, consulenti del lavoro, respon-sabili di produzione, perito chimico, proposal engineer, operatori cnc, ingegneri, ad-detto gestione commesse per Giornale di Brescia

commerciali, educatori-educa-trici, periti elettronici, program-matore macchine cnc, addetti reparto settore gdo, magazzi-nieri, edilizia, financial repor-ter, operatori di sportello, periti meccanici, capo officina, con-trollo qualità, cassieri per Openjob

ingegneri meccanici, ingegneri aerospaziali, ingegneri aero-nautici, analista strutturale, analista fluidodinamico, mon-tatori aeronautici, manutentori aeronautici, system engineer, commercio, ingegnere elettro-nico/meccanico, ingegnere gestionale, autisti, addetto alla logistica, commerciali, opera-tori sociosanitari, geometri, buyer tattico, operatori cnc, in-gegneri termotecnici, program-matori macchine cnc, contabili, responsabili di cantiere, ispet-tori nella ristorazione, sales promoter, tecnico gestore di commessa per Articolo1

OFFROLAVORO

I professionisti, gli enti e le aziende che volessero segnalarele proprie offerte di lavoro possono inviare le richieste al numero di fax

o all’indirizzo di posta elettronica: [email protected] 02/58317598

lavorare su turni continuativi, neik d f i i S di di l

di·gestione anagrafiche (clienti,

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Ho già superato il primo step della selezione e do-vrò affrontare il colloquio con il mio potenziale fu-turo direttore. Su cosa concentrarmi? Guido, Rovigo

L’essenziale consisterà nel saper descrivere gli ele-menti della propria professionalità che si ritengano maggiormente in linea con le esigenze aziendali. Sarà, quindi, fondamentale la preparazione del candidato relativamente a specifici progetti e metodologie già impiegate nel corso della propria storia professionale.Le competenze trasferibili dalle precedenti alla nuo-va esperienza saranno, infatti, al centro dell’inte-resse di un responsabile di funzione il quale dovrà valutare contestualmente, in termini temporali e di risorse da impiegare, l’eventuale carico di inter-venti formativi da destinare al futuro collaboratore.In ugual modo, l’attenzione verrà concentrata sugli aspetti motivazionali, sulle prospettive di crescita e sulle attitudini del candidato. Il proprio bagaglio di caratteristiche trasversa-li, dunque, non sarà necessariamente presentato in maniera identica a tutti i selezionatori: in fun-zione del ruolo per il quale ci si proponga, ne do-vranno risultare evidenziate alcune componenti piuttosto che altre, anche in questo caso il più pos-sibile agganciate ai bisogni del nostro interlocutore.La conoscenza della posizione offerta, dunque, si ri-velerà strategica ai fini del buon esito del colloquio (al medesimo titolo, infatti, potrebbero corrispondere competenze eterogenee in funzione del contesto orga-nizzativo). Strumento essenziale per poter attingere a una simile tipologia di dati si rivelerà, sicuramente, la propria rete di contatti. Il confronto con professionisti del settore sarà, spesso, illuminante in termini di cono-scenza delle relazioni da gestire, delle caratteristiche personali e delle possibilità di carriera connesse a un determinato ruolo

Angelo Boccato - [email protected]

PSICOLOGIA DEL LAVORO

L’ultimo step

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52 Lunedì 29 Ottobre 2012 O F F R O L AVO R OPuglia

Allievo capo repartoArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore del largo consumo 3 allievi capo reparto disponibili al trasferi-mento. I candidati sono neo laureati in materie economiche o similari, con un’ottima carriera scolastica e accademica. Si richiede: standing professionale, predisposizione al contatto con il cliente e alla carriera commerciale. Si offre inserimento diretto in azienda. Sedi di lavoro: Milano. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un det-tagliato curriculum indicando il ri-ferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Corso Vittorio Ema-nuele, 171 – 70122 Bari – Fax 080 5243185 – [email protected]

Capo repartoArticolo1 agenzia per il lavoro, ri-cerca per azienda 1 capo reparto. Si richiede: esperienza, anche minima, nella mansione; serietà e affidabilità; volontà di crescere professionalmen-te, attitudine alla gestione di risorse umane e conto economico. Si offre inserimento diretto in azienda con contratto a tempo indeterminato. Sede di lavoro: Milano. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizio-ne di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Ar-ticolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Crispi,78/b 74100 Taranto – Fax 099 9941706– [email protected]

Responsabile casseArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 1 responsabile

casse. La risorsa sarà il riferimento in Negozio per l’accoglienza Cliente prima durante e dopo l’acquisto, ricercando la soddisfazione del cliente ed operando attraverso il coinvolgimento dei collaboratori contribuendo alla loro crescita. Si richiede esperienza pregressa nella mansione. Sede di lavoro: Lecce. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato cur-riculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’au-torizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Crispi,78/b 74100 Taranto – Fax 099 9941706– [email protected]

Toscana

Responsabile di salaArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel set-tore intrattenimento 2 responsabili di sala. Le risorse si occuperanno di: coordinamento del personale della sala, gestione dei servizi di pulizia, sicurezza, bar e ristorante; attività di contabilità giornaliera, gestione dei rapporti con fornitori; attività di minimarketing e promo-zione in accordo con la direzione commerciale. Si richiede: esperienza maturata nella gestione/proprietà di pubblici esercizi quali bar, ristoran-ti, attività commerciali in genere; disponibilità a lavorare su turni anche nei week end e nei festivi; attitudine imprenditoriale; capacità di gestione autonoma di un budget assegnato. Sede di lavoro: Pistoia e Lucca. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un det-tagliato curriculum indicando il ri-ferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Gordigiani, 56/C

- 50127 Firenze, Fax 055 3289961 - [email protected]

Umbria

Responsabile di salaArticolo1 agenzia per il lavoro, ri-cerca per azienda operante nel setto-re intrattenimento 1 responsabile di sala. La risorsa si occuperà di acco-glienza clienti, supporto nell’attività di gioco, gestione slot macchine di sala, incassi ed organizzazione del personale di sala. Si richiede: buone capacità di leadership e comuni-cazione con staff e clienti; prece-dente esperienza in ruoli analoghi maturata nel settore di riferimento; disponibilità a lavorare su turni e festivi. Orario di lavoro: full-time. Sede di lavoro: Terni. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Piazza Valigi, 12 – 06134 Ponte San Giovanni (PG) - Fax 0754651296 – [email protected]

Assicurazioni

Emilia-Romagna

Addetto customer careAlvin agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore alimentare 2 addetti customer care appartenenti alle categorie protette invalidi (Rif. CGRA). Le risorse di occuperanno di mantenimento rapporti con le strutture commerciali dei clienti italiani ed esteri, presa in carico degli ordini, registrazione ordine a sistema. Si richiede: di-ploma o laurea; buona conoscenza della lingua inglese. Sede di lavoro: Bologna. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le perso-ne interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interes-

se e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Alvin Divisione Categorie Protette di Articolo 1 Agenzia per il Lavoro - [email protected]

Commercio

Campania

Account commercialeArticolo1 agenzia per il lavoro, ri-cerca per azienda leader nel settore intrattenimento 1 account commer-ciale. La risorsa sarà responsabile dello sviluppo commerciale del portafoglio clienti per la linea di Bu-siness, attraverso la gestione diretta del rapporto con i Punti vendita “tar-get” (Bar, tabaccherie, sale giochi etc) di rilevanza strategica e oppor-tunamente selezionati dall’azienda. Si occuperà, quindi, di tutto il pro-cesso di vendita, dal primo contatto alla visita commerciale, fino alla chiusura del contratto, presidiando la relazione con il cliente in ottica di fidelizzazione del cliente stesso. Il ruolo prevede le seguenti attività: sviluppare, mantenere e consolidare le relazioni commerciali con i pro-spect acquisiti; gestire e consolidare il network dei clienti gestire effica-cemente i processi di contrattualiz-zazione del Punto Vendita e le atti-vità necessarie all’acquisizione delle successive autorizzazioni gestire le problematiche tecnico commerciali, mantenendo e presidiando la rela-zione con il cliente attraverso visite programmate fidelizzare il cliente e supportare il Punto Vendita nello sviluppo del business, proponendo e implementando le attività di comu-nicazione e promozione del prodotto conoscere e analizzare le esigenze della clientela e le caratteristiche del territorio in cui opera la Società conoscere il mercato in cui opera la Società, la concorrenza e le attività della concorrenza stessa per la zona assegnata. Il livello contrattuale e la retribuzione saranno commisurati alla reale esperienza del candida-to. Zona di lavoro: Campania. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato cur-riculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’au-torizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro - Via G. Porzio, 4 Isola G1 Centro Direzionale – 80143 Na-poli – fax 081 19562804 –[email protected]

Puglia

Agente di commercioArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 2 agenti di com-mercio. Le risorse si occuperanno di promozione e vendita di sistemi di movimentazione interna di magaz-zino (carrelli elevatori), stabilendo contratti commerciali tra azienda e clienti. I candidati ideali hanno maturato esperienza pregressa in attività di vendita e sono iscritti al

“Ruolo Agenti e Rappresentanti di Commercio” presso la CCIAA. Si richiede: dinamicità, flessibilità, forte predisposizione alla vendita e disponibilità immediata. Zone di competenza: Taranto, Brindisi, Lecce. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un det-tagliato curriculum indicando il ri-ferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Crispi,78/b 74100 Taranto – Fax 099 9941706– [email protected]

Toscana

Impiegato commerciale estero

Articolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore metalmeccanico 1 impiegato commerciale estero. La risorsa si occuperà di gestione dei rapporti con i clienti esteri, ordini e spedizioni, controllo listini, redazione e compi-lazione di documenti commerciali in lingua inglese. Si richiede pre-cedente esperienza nella mansione, possesso auto, ottima conoscenza della lingua inglese e di una se-conda lingua (francese o tedesco). Orario di lavoro: full-time. Si offre inserimento diretto in azienda della durata di un anno. Sede di lavoro: Campi Bisenzio (FI). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Gordigiani, 56/C - 50127 Fi-renze, Fax 055 3289961 - [email protected]

Veneto

Account commerciale esteroArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore metalmeccanico 1 account commerciale estero. La risorsa, riportando direttamente al Direttore Generale si occuperà di: gestione di importatori e dei dealer; mappatura concorrenza presente nella zona assegnata; indicazione di eventuali criticità; rendicontazione delle atti-vità svolte. Si richiede: esperienza maturata come commerciale nel settore metalmeccanico; buone doti comunicative e di gestione dei rapporti interpersonali; buona conoscenza della lingua inglese. È indispensabile la disponibilità ad ef-fettuare frequenti trasferte all’estero. La retribuzione e il livello contrat-tuale saranno commisurati alla reale esperienz maturata. Sede di lavoro: Padova. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un det-tagliato curriculum indicando il ri-ferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia

Ogni settimana [email protected] offre ai suoi lettori il più completo servizio di segnalazione delle opportunità di accesso e di mobilità nel mondo del la-voro. Tutte le segnalazioni sono suddivise per settore. All’interno di questa classificazione il lettore potrà individuare, nel modo più rapido, la regione in cui preferirebbe svolgere la propria attività e lì cercare le offerte di lavoro

evidenziate dallo spoglio degli annunci. La sua ricerca, a livello regionale, risulterà agevolata dalla possibilità di selezionare solo quegli annunci che interessano le qualifiche e le esperienze professionali già maturate. Per esempio, un ingegnere minerario residente in Veneto che intenda trovare una nuova occupazione come consulente di una impresa petrolifera, dovrà

semplicemente ricercare nelle pagine seguenti, all’interno della sezione dedicata agli «Ingegneri» il sottotitolo riservato alle opportunità offerte in «Veneto» e, all’interno di questo, tutte le segnalazioni che richiedono un «Consulente». Avrà così, in un semplice colpo d’occhio, tutte le offerte presenti sul mercato che lo riguardano direttamente.

Guida all’uso di OFFRO LAVORO OFFRO LAVORO, esercitando il diritto di cronaca, mette anche puntualmente in evidenza gli annunci

e le segnalazioni di possibilità di occupazione pubblicati sulla stampa italiana, nazionale e locale, sulle riviste specializzate e sui più prestigiosi organi di informazione internazionale.

Ogni annuncio si intende diretto indistintamente a uomini e donne.

Telefono 02-58219.1 - e-mail: [email protected]

Direttore ed editore Paolo Panerai (02-58219209)

Direttore Marino Longoni (02-58219207)

Redazione: Silvana Saturno (02-58219378)Roxy Tomasicchio (02-58219335)

Impaginazione e grafica: Alessandra Superti (responsabile)

ItaliaOggi Editori - Erinne srl - 20122 Milano, via Marco Burigozzo 5, tel. 02-58219.1; telefax 02-58317598; 00187 Roma, via Santa Maria in Via 12, tel. 06-6976081 r.a.; telefax 06-69920373, 69920374.Stampa: Milano, Seregni Cernusco srl, Cernusco S/N (Milano), via Brescia 22 Distribuzione: Erinne srl - via Marco Burigozzo 5 - 20122 Milano, tel. 02-58219283. Concessionaria esclusiva per la pubblicità: Class Pubblicità - Via Burigozzo 8 - 20122 Milano - Tel. 02-58219521-2. Executive Chairman: Andrea Mattei. Chief Executive Officer: Fabrizio Masini. Deputy Chairman Digital: Gianalberto Zapponini. Chief Marketing Officer: Domenico Ioppolo. Group Publisher Quotidiani: Francesco Rossi. Business Unit Finanza-Assicurazioni-Energia: Stefano Maggini. Business Unit Fashion-Luxury-Cosmesi: Maurizio Ruggiero. Business Unit Largo Consumo: Giovanni Russo. Business Unit Speciali: Danilo Altenburger. Business Unit Design-Edilizia-Auto-Nautica: Donata Casati. Business Unit Centri Media-Agenzie: Diego Olivelli. Business Unit Pubblica Amministrazione: Carlo Bassi. Coordinamento Roma e Sud Italia: Riccardo Marini. Coordinamento Nord Italia (escluso Lombardia): Stefano Castellani. Coordinamento Toscana e Umbria: Andrea Conforti.Tariffe abbonamenti ItaliaOggi - Euro 320,00 annuale, estero euro 900,00 annuale: Abbonamento estero via aerea.ItaliaOggi Sette - Registrazione del tribunale di Milano n. 174 del 25/3/95 - Direttore responsabile: Pa-olo Panerai. Testata che fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 250

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53Lunedì 29 Ottobre 2012Lunedì 29 OO F F R O L AVO R O

Valori al 26/10/2012

Ivy Asset Strategy A1 EUR 1135,49

POLAR CAPITAL FUNDS

www.polarcapital.co.uk

Comparto Classe NAV Valori aldi Azioni

Global Technology EUR 12,70 25/10/2012 GBP 10,19 25/10/2012 USD 16,45 25/10/2012

Healthcare Opportunities EUR 9,51 25/10/2012 GBP 7,64 25/10/2012 USD 10,88 29/05/2012

Polar Japan Fund USD 16,72 26/10/2012 GBP 10,38 26/10/2012 JPY 1334,29 26/10/2012

UK Absolute Return EUR 11,90 26/10/2012 GBP 9,53 26/10/2012 USD 15,35 26/10/2012 EUR 12,13 26/10/2012 GBP 9,71 26/10/2012 USD 15,64 26/10/2012

Class AClass AClass AClass IClass IClass I

Valori al 25/10/2012

www.reyl.com

Reyl (Lux) Global SicavElite France-Europe B EUR 93,73Em Mkts Eq B($) USD 143,66Em Mkts Eq F($) USD 142,37Em Mkts Eq J(Chf) CHF 126,80Em Mkts Eq L EUR 144,29Em Mkts Eq O EUR 146,28European Equities B EUR 228,71European Equities C(Chf) CHF 207,71European Equities D($) USD 227,50European Equities F EUR 222,37European Equities H EUR 215,94Long/Short Em.Mkts Eq B ($) USD 104,04Long/Short Em.Mkts Eq E EUR 103,51Long/Short European Eq B EUR 103,00Long/Short European Eq D ($) USD 103,38North American Eq. B($) USD 165,31North American Eq. E EUR 155,85North American Eq. F($) USD 161,97North American Eq. G EUR 151,39North American Eq. H($) USD 152,44

Reyl (Lux) Tactical AllocationsDiv Income D USD 122,20Div Income E EUR 124,20Div Income F EUR 122,64Div Income H USD 121,01Quality Bond Fund D USD 132,09Quality Bond Fund E EUR 133,09Quality Bond Fund F EUR 130,28Quality Bond Fund H USD 129,40

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UNIDESIO 760071 11,692 19/10/2012

UNIDESIO 760072 10,615 19/10/2012

UNIDESIO 760073 10,627 19/10/2012

UNIDESIO760074 10,723 19/10/2012

UNIDESIO 760075 12,430 19/10/2012

UNIDESIO 760077 10,982 19/10/2012

UNIDESIO 760078 10,601 19/10/2012

UNIDESIO 760079 10,894 19/10/2012

UNIDESIO 760080 10,752 19/10/2012

UNIDESIO 760082 9,909 19/10/2012

UNIDESIO 760085 10,548 19/10/2012

UNIDESIO 760087 11,874 19/10/2012

UNIDESIO 760088 9,904 19/10/2012

UNIDESIO 760090 7,102 21/09/2012

UNIDESIO 760091 11,013 19/10/2012

UNIDESIO 760092 10,976 19/10/2012

UNIDESIO 760095 10,389 19/10/2012

UNIDESIO 760096 10,497 19/10/2012

UNIDESIO 760097 11,097 19/10/2012

UNIDESIO 760098 11,350 19/10/2012

UNIDESIO 760099 11,134 19/10/2012

UNIDESIO 760100 10,749 19/10/2012

UNIDESIO 760101 10,879 19/10/2012

UNIDESIO 760102 10,771 19/10/2012

UNIDESIO 760104 10,277 19/10/2012

UNIDESIO 760105 10,707 19/10/2012

UNIDESIO 760210 9,976 19/10/2012

AZZOAGLIO CONSERVATIVO 6,1860 19/10/2012

AZZOAGLIO DINAMICO 4,5900 19/10/2012

AZZOAGLIO EQUILIBRATO 5,7900 19/10/2012

UNIDESIO PRUDENTE 11,0620 19/10/2012

UNIDESIO MODERATO 10,5300 19/10/2012

UNIDESIO ATTIVO 10,0210 19/10/2012

UNIDESIO VIVACE 9,1350 19/10/2012

OBBLIGAZIONARIO MISTO 10,1080 19/10/2012

AZIONARIO EURO 7,3860 19/10/2012

TOP SIX ITALY 101,3400 26/09/2012 AA-/S&P

E.W.MEMORY INDEX 99,2100 26/09/2012 A/S&P

INDEX TOP 22 103,3600 26/09/2012 A+/S&P

THREE 2009 103,2100 26/09/2012 AA-/S&P

INDEX SIX 2009 98,7000 26/09/2012 AA-/S&P

FTSE MIB 93,4970 24/10/2012

FTSE MIB 2010 91,3210 24/10/2012

EUROSTOXX 50 - 2010 91,7170 24/10/2012

INDEX TRENTA 2011 93,8210 24/10/2012

INDEX FOUR E 50 - 2011 93,5720 24/10/2012

INDEX STOXX EUROPE - 2011 94,5710 24/10/2012

EUROSTOXX 50 - 2012 89,2600 24/10/2012

PREVIMISURATO 12,5090 18/10/2012

PREVIBRIOSO 10,4490 18/10/2012

PREVIDINAMICO 11,9200 18/10/2012

LINEA 1 11,8030 30/09/2012

LINEA 1 - FASCIA A 12,1900 30/09/2012

LINEA 1 - FASCIA B 11,8700 30/09/2012

LINEA 2 11,4370 30/09/2012

LINEA 2 - FASCIA A 11,6380 30/09/2012

LINEA 2 - FASCIA B 11,6560 30/09/2012

LINEA 3 11,1350 30/09/2012

LINEA 3 - FASCIA A 11,2550 30/09/2012

LINEA 3 - FASCIA B 12,0220 30/09/2012

UNIDESIO 760106 10,807 19/10/2012

UNIDESIO 760109 10,942 19/10/2012

UNIDESIO 760110 10,691 19/10/2012

UNIDESIO 760124 11,439 19/10/2012

UNIDESIO 760125 10,953 19/10/2012

UNIDESIO 760126 10,619 31/08/2012

UNIDESIO 760129 11,577 19/10/2012

UNIDESIO 760130 10,722 19/10/2012

UNIDESIO 760133 10,860 19/10/2012

UNIDESIO 760137 10,604 19/10/2012

UNIDESIO 760138 10,945 19/10/2012

UNIDESIO 760139 11,450 19/10/2012

UNIDESIO 760140 11,387 19/10/2012

UNIDESIO 760141 10,261 19/10/2012

UNIDESIO 760143 10,228 21/09/2012

UNIDESIO 760145 10,766 19/10/2012

UNIDESIO 760147 11,013 19/10/2012

UNIDESIO 760149 10,999 19/10/2012

UNIDESIO 760150 11,066 19/10/2012

UNIDESIO 760156 10,111 19/10/2012

UNIDESIO 760157 11,046 19/10/2012

UNIDESIO 760158 10,131 19/10/2012

UNIDESIO 760159 10,703 19/10/2012

UNIDESIO 760160 10,378 19/10/2012

UNIDESIO 760163 10,156 19/10/2012

UNIDESIO 760167 10,554 19/10/2012

UNIDESIO 760168 10,458 13/04/2012

UNIDESIO 760169 10,942 19/10/2012

UNIDESIO 760170 10,597 19/10/2012

UNIDESIO 760171 10,363 10/08/2012

UNIDESIO 760173 10,429 19/10/2012

UNIDESIO 760174 10,674 19/10/2012

UNIDESIO 760179 10,377 19/10/2012

UNIDESIO 760180 10,509 19/10/2012

UNIDESIO 760181 10,387 19/10/2012

UNIDESIO 760182 9,856 19/10/2012

UNIDESIO 760183 10,685 19/10/2012

UNIDESIO 760184 10,668 19/10/2012

UNIDESIO 760185 10,674 19/10/2012

UNIDESIO 760186 10,598 19/10/2012

UNIDESIO 760187 10,648 19/10/2012

UNIDESIO 760188 10,565 19/10/2012

UNIDESIO 760189 10,669 19/10/2012

UNIDESIO 760191 10,230 19/10/2012

UNIDESIO 760192 10,688 19/10/2012

UNIDESIO 760193 10,686 19/10/2012

UNIDESIO 760198 9,472 19/10/2012

UNIDESIO 760201 10,615 19/10/2012

UNIDESIO 760202 10,606 19/10/2012

UNIDESIO 760203 11,033 19/10/2012

UNIDESIO 760205 10,268 19/10/2012

UNIDESIO 760206 10,427 19/10/2012

UNIDESIO 760207 10,495 19/10/2012

AZIONARIO GLOBALE 8,9460 19/10/2012

BILANCIATO 9,9000 19/10/2012

CONSERVATIVE 10,2760 19/10/2012

BOND MIX 10,3420 19/10/2012

BALANCED 10,5200 19/10/2012

GLOBAL EQUITY 11,0340 19/10/2012

UNIDESIO OBBLIGAZIONARIO BREVE TERMINE 10,1680 19/10/2012

UNIDESIO OBBLIGAZIONARIO MEDIO TERMINE 10,6080 19/10/2012

UNIDESIO AZIONARIO AREA EURO 8,8200 19/10/2012

UNIDESIO AZIONARIO INTERNAZIONALE 10,5810 19/10/2012

HI EUROCHINA 100,00 15/10/2012 A+/S&P

5,5Y CHINA KOREA&SWISS GRO. NOTE 100,03 15/10/2012 A+/S&P

S&BRIC 8-40 106,47 15/10/2012 A2/S&P

S&BRIC LOOK BACK 8 - 40 121,49 15/10/2012 A2/S&P

IES - ITALIAN EQUITY SELECTION 102,05 15/10/2012 A+/S&P

HELVETIA 4-30 93,82 24/10/2012

HELVETIA MULTIMANAGER FLESSIBILE 9,6800 23/10/2012

HELVETIA MULTIMANAGER EQUITY 9,6800 23/10/2012

HELVETIA WORLD EQUITY 107,9800 23/10/2012

HELVETIA EUROPE BALANCED 180,2700 23/10/2012

HELVETIA WORLD BOND 216,7300 23/10/2012

HELVETIA GLOBAL BALANCED 146,4400 23/10/2012

HELVETIA GLOBAL EQUITY 91,8400 23/10/2012

LINEA GARANTITA 11,3550 30/09/2012

LINEA BILANCIATO 11,6760 30/09/2012

LINEA OBBLIGAZIONARIO 11,9050 30/09/2012

LINEA AZIONARIO 7,7500 30/09/2012

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DIREZIONE CONTROLLI E GOVERNO DEL SSR

AVVISO DI ANNULLAMENTO/RIMOZIONE DI AGGIUDICAZIONELa Regione Veneto – Giunta Regionale, con DGR n. 1290 del 03.08.2011, ha indetto gara d’appalto per l’affidamento del servizio di copertura assicurativa della responsabilità derivante dall’esercizio delle attività istituzionali delle aziende sanitarie, ospedaliere ed Enti del S.S.R. della Regione Veneto per il rischio eccedente la soglia di €. 500.000 per sinistro (franchigia assoluta) e delle coperture accessorie “responsabilità civile operatori”, “libera professione intra-moenia” e, a libera adesione individuale e in forma di convenzione, senza franchigia, per responsabilità personale per “colpa grave” per il periodo dalle ore 24:00 del 31.12.2011 alle ore 24:00 del 31.12.2014 in lotto unico inscindibile”, mediante procedura ristretta accelerata, ai sensi del D. Lgs. 12 aprile 2006, n. 163 e s.m.i. Numero gara: 3167730. CIG: 3141750E1A. Il bando di gara è stato pubblicato sulla GUUE in data 20.08.2012 con il n. 2011/S 159-262648. Si comunica che sono stati disposti l’annullamento/rimozione dell’aggiudicazione, ex decreto di aggiudicazione del Dirigente della Direzione Controlli e Governo SSR n. 101 del 25.11.2011 alla compagnia Assicurazione Riassicurazione City Insurance S.S. di Bucarest, e la revoca degli atti di gara, rispettivamente con il decreto n. 80 del 30.7.2012 del Dirigente della Direzione Controlli e Governo e la DGRV n. 1512 del 31.7.2012. Ulteriori informazioni possono essere richieste via e-mail alla Direzione Controlli e Governo SSR al seguente indirizzo: [email protected], telefono 041/2793563, Fax 041/2793503. Il Responsabile del Procedimento Dott. Francesco Dotta

AC Quant5, Heienhaff, L-1736 Senningerberg, R.C.S. Luxembourg B-160943

Informativa per gli azionisti del FondoAC Quant – Spectrum Fund

(Codici ISIN: LU0614925856, LU0614925930, LU0621096709, LU0614926078, LU0619527996, LU0614926151, LU0619528531, LU0614926235, LU0614926318)

Gli azionisti della Società d’investimento AC Quant, istituita sotto forma di un fondo con struttura a ombrello, che vanta attualmente un Comparto denominato “AC Quant – Spectrum Fund” (il “Comparto”), vengono messi a conoscenza delle variazioni che seguono:

anche in prestiti obbligazionari con un periodo residuo inferiore a 2 anni così come in obbligazioni statali della Finlandia.

di legge e in materia di vigilanza.

Oltre che dallo Statuto e dalle “Informazioni essenziali per l’investitore” potrete rilevare le predette variazioni dal nuovo prospetto informativo. È possibile richiedere i documenti alla società d’investimento AC Quant, con sede a Senningerberg L-1736, Heienhaff 5.Gli azionisti che si trovano in disaccordo con la variazione summenzionata, hanno la facoltà di restituire gratuitamente al Fondo le proprie azioni entro il 27 novembre 2012. Gli ordini di rimborso possono essere presentati agli uffici competenti conosciuti finora. La variazione suindicata entrerà in vigore il 1 dicembre 2012.

Senningerberg, ottobre 2012

Il Consiglio di Amministrazione della società

Avvisi di Pubblicità legale su

Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta,Liguria, Veneto, Friuli, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, ToscanaVia Burigozzo 8 20122 MilanoTel. 02/58219511-516 Fax 02/58305643

Campania, Basilicata, Puglia, CalabriaVia Camillo Dè Nardis 11 80127 NapoliTel. 081/5603291 Fax 081/5603708

SiciliaVia Quarto dei Mille 6 90129 PalermoTel. 091/586066Fax 091/6111305

Lazio, Marche,Abruzzo, Molise,Umbria, SardegnaVia Santa Maria in Via 1200187 RomaTel. 06/69760854Fax 06/6781314

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54 Lunedì 29 Ottobre 2012 O F F R O L AVO R Oper il Lavoro – Via Tommaseo, 70 - 35131 Padova - Fax 049 7389649 - [email protected]

Contabilità

Puglia

Area credit collectorArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore sanità 1 area credit collector. La risorsa si occuperà di gestione del recupero crediti nell’area assegnata, assicurando la corretta gestione delle politiche del credito aziendale in linea con le direttive del diretto superiore e degli obiettivi aziendali, mantenendo relazioni proficue con i clienti e visitando direttamente i debitori allo scopo di ottenere il recupero degli scaduti e proponendo, eventualmente, soluzioni alterna-tive o piani di rientro. Si richiede: esperienza di almeno tre anni in posizione analoga; conoscenza della lingua Inglese; conoscenza dei sistemi informatici più diffusi; otti-me doti relazionali e commerciali; organizzazine, problem solving, flessibilità, mobilità e orientamento agli obiettivi. Sede di lavoro: Ba-silicata. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un det-tagliato curriculum indicando il ri-ferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Corso Vittorio Ema-nuele, 171 – 70122 Bari – Fax 080 5243185 – [email protected]

Impiegato amministrativo contabile

Articolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda impiegato ammi-nistrativo contabile. Il candidato è in possesso di laurea in economia e/o diploma in ragioneria e ha maturato una consolidata esperienza nella gestione amministrativa e contabile presso aziende di medio/grandi dimensioni. Costituisce requisito preferenziale la conoscenza della lingua inglese. Si offre contratto di somministrazione con concretissime possibilità di inserimento in azienda. Sede di lavoro: Taranto. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizio-ne di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Ar-ticolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Crispi,78/b 74100 Taranto – Fax 099 9941706– [email protected] Articolo1

Edilizia

Puglia

TornitoreArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 2 Tornitori. Si richiede: pluriennale esperienza pregressa nell’uso del tornio tradizionale; cono-scenza degli strumenti di misura; cono-scenza del disegno tecnico meccanico. Si offre contratto di somministrazione. Sede di lavoro: Taranto. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Crispi,78/b 74100

Taranto – Fax 099 9941706– [email protected] Articolo1

Grafici

Sardegna

FlessografoArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda1 flessografo. Il candidato si occuperà di utilizzare i macchinari, gestire la stampa e rifinire gli imballaggi. Si richiede esperienza nella mansione. Sede di lavoro: Cagliari. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indican-do il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al tratta-mento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Santa Margherita, 4 – 09124 Cagliari, Fax 070 671108 – [email protected]

Informatica

Lombardia

Sviluppatore.NETOpenjob agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 1 sviluppatore.NET diplomato o laureato in infor-matica. Con esperienza di almeno 3-4 anni nello sviluppo.NET 1.x e 2.0 AP.NET. Conoscenza appro-fondita database MS SQL Server 2000/2005. Ottima conoscenza della lingua inglese sia parlata che scritta. Domicilio in zone limitrofe. Zona di lavoro: Cremona. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le per-sone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interes-se e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Openjob S.p.a. filiale di Pontevico Via XX Set-tembre, 91- 25026 Pontevico (BS) TEL 030/9306153 - [email protected]

Puglia

Sviluppatore softwareArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 1 sviluppatore software. La risorsa si occuperà di sviluppare applicativi software, codificando le specifiche di un deter-minato progetto e potenziando quelli già esistenti. Si richiede: laurea in Ingegneria informatica conseguita con valutazione maggiore a 105/110; ottima conoscenza di Visual Studio,.Net 3.5, SQL Server; buona cono-scenza della lingua inglese; dispo-nibilità a brevi trasferte all’estero; La retribuzione e l’inquadramento contrattuale saranno definiti sulla base dell’esperienza pregressa del candidato. Sede di lavoro: Bari Sud. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato cur-riculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’au-torizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Corso Vittorio Emanuele, 171 – 70122 Bari – Fax 080 5243185 – [email protected]

Veneto

Progettista Data WarehouseArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel

settore servizi 1 progettista Data Warehouse. La risorsa, riportando direttamente al Responsabile IT, si occuperà di: progettazione, im-plementazione e gestione base dati Microsoft SQL Server OLTP (Mo-tore Database relazionale OLTP); servizi ETL di integrazione dati con Integration Services – SSIS (motore ETL); analisi e Creazione reportisti-ca con Reporting Services – SSRS (motore di reportistica); disegno di cubi OLAP di Data Warehousing con Analysis Services – SSAS (mo-tore OLAP di Data Warehousing e Data Mining); microsoft Sharepoint MOSS BI – (Business Intelligence). Si richiede: diploma o laurea in am-bito informatico (System Integrator), esperienza in SQL server e relazione con fornitori. Si offre contratto di somministrazione con possibilità di inserimento in azienda. Sede di lavo-ro: Padova. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un det-tagliato curriculum indicando il ri-ferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Tommaseo, 70 - 35131 Padova - Fax 049 7389649 - [email protected]

Ingegneri

Puglia

Ingegnere meccanicoArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 1 ingegnere meccanico. Il candidato ideale è in possesso di laurea specialistica e ha maturato esperienza pregressa nell’ambito della progettazione e gestione di attività di produzione e nell’utilizzo di Pro/E e di Cad 3D. Si richiede: conoscenza della lingua inglese, motivazione, serietà e disponibilità immediata. Si offre contratto di somministrazione. Sede di lavoro: Taranto. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indican-do il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Ar-ticolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Crispi,78/b 74100 Taranto – Fax 099 9941706– [email protected]

Neolaureato ingegneria elettrica

Articolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel set-tore servizi 5 neolaureati ingegneria elettrica. Le risorse si occuperanno di progettare e disegnare impianti di alimentazione e schemi elettrici. Si richiede: laurea in Ingegneria elettri-ca conseguita con valutazione mag-giore a 105/110; ottima conoscenza programma AUTOCAD 2; buona conoscenza della lingua inglese; flessibilità, capacità di adattamen-to e buone dote relazionali. Sarà considerato requisito preferenziale conoscenza SPAC automazione. Si offre contratto di stage di sei mesi comprensivo di rimborso spese. Se-de di lavoro: Bari Sud. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizio-ne di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Arti-colo1 Agenzia per il Lavoro – Corso Vittorio Emanuele, 171 – 70122

Bari – Fax 080 5243185 – [email protected]

Veneto

Ingegnere gestionale JuniorArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore chimico/farmaceutico 1 ingegnere gestionale Junior. Il can-didato si occuperà di: elaborazione piano principale di produzione; conferma ordine cliente e sche-dulazione commesse produzione; monitoraggio piano avanzamento produzione e relative indicazioni di performance; gestione flussi orga-nizzativi ed informativi; revisione costante dei parametri produttivi e di pianificazione. Si richiede: laurea in ingegneria gestionale conseguita con buona votazione; esperienza triennale in area Operations, piani-ficazione e programmazione della produzione in aziende chimiche; atteggiamento positivo e proattivo; conoscenza strumenti APS. Si offre iniziale contratto di somministrazio-ne finalizzato all’inserimento diretto in azienda. Sede di Lavoro: Verona nord. Gli annunci sono rivolti a can-didati ambosessi. Le persone interes-sate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’auto-rizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – XX Settembre, 8 – 37129 Verona - Fax 045 8948217 – [email protected]

Logistica

Campania

Responsabile start up logistica magazzino

Articolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 1 responsabile start up logistica magazzino. La risorsa dovrà occuparsi dello start up di un magazzino preesistente, ri-organizzare i carichi e le spedizioni, concertarsi con l’ufficio acquisti per gli approvvigionamenti, organiz-zare in e out di magazzino, lettura ottica degli articoli anche di grandi dimensioni, posizionamento della merce sugli scaffali, utilizzo di un programma di gestione magazzino TeamSystem. Si richiede esperienza di almeno tre anni nella mansione. Sarà considerato requisito preferen-ziale la provenienza dalla grande distribuzione organizzata. Si offre contratto di somministrazione di tre mesi con possibilità di proroghe. Sede di lavoro: provincia di Napoli. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato cur-riculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’au-torizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro - Via G. Porzio, 4 Isola G1 Centro Direzionale – 80143 Na-poli – fax 081 19562804 –[email protected]

Puglia

Addetto alla logisticaArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 30 addetti alla logistica. I candidati ideali hanno maturato esperienza come ricevitori nelle GDO o in aziende distributive. Si occuperanno di ricevimento mer-

ce, controllo, spunta e caricamento di bolle e relativi ordini. È requisito imprescindibile forte orientamento al commercio per garantire la qualità del servizio. Si offre un contratto a tempo determinato con finalità di in-serimento e di crescita professionale. Sede di lavoro: provincia di Lecce. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato cur-riculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’au-torizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Corso Vittorio Emanuele, 171 – 70122 Bari – Fax 080 5243185 – [email protected]

Assistente alla logistica

Articolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 5 assistenti alla logistica. I candidati si occuperanno di ricevimento merce, controllo, spunta, e caricamento delle bolle e relativi ordini; organizzeranno le attività di flussi tra scarico e ven-dita collaborando con i vari reparti, garantendo l’ordine, la sicurezza e la difesa del patrimonio; parteci-peranno allo sviluppo commerciale affrontando problematiche inerenti al flusso o alla quantità e qualità delle merci. Si richiede: diploma di scuola media superiore; preferibile esperienza come ricevitore nella GDO, in aziende distributive, (tenuta e ordine del ricevimento, gestione prenotazione arrivo fornitori, gestio-ne merci, archiviazione documenti, 626). Sede di lavoro: Lecce. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato cur-riculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’au-torizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Crispi,78/b 74100 Taranto – Fax 099 9941706– [email protected]

Responsabile della logistica

Articolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 1 responsabile della logistica. La risorsa si occuperà di ottimizzare il flusso della merce, pianificando le attività di ricevimen-to e di rapida messa a disposizione, al fine di garantire al Cliente un ser-vizio preciso, affidabile e puntuale; opererà attraverso il coinvolgimento dei collaboratori contribuendo alla loro crescita; assicurerà, con la squa-dra e nel rispetto delle procedure, il controllo quantitativo e qualitativo, nonché l’ordine e la pulizia degli spazi del ricevimento merci; super-visionerà il servizio trasporti verso i clienti e le eventuali movimentazioni in ingresso e in uscita dai magazzini esterni. Si richiede: dinamicità, fles-sibilità, forte predisposizione alla vendita e disponibilità immediata. Sede di lavoro: Lecce. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizio-ne di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Ar-ticolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Crispi,78/b 74100 Taranto – Fax 099 9941706– [email protected]

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55Lunedì 29 Ottobre 2012Lunedì 29 OO F F R O L AVO R O

Manager

Veneto

Project managerArticolo1 agenzia per il lavoro, ri-cerca per azienda leader nel settore automotive 1 project manager. Il candidato si occuperà di: elaborare la pianificazione e la programmazio-ne del progetto; organizzare efficien-temente ed efficacemente le risorse umane a sua disposizione; favorire la comunicazione e l’affiatamento del team di progetto; distribuire le risorse sulle attività e monitorarne lo svolgimento; mantenere i con-tatti con gli utenti di riferimento e quelli finali, pianificandone il coinvolgimento nelle varie attività; produrre la documentazione di sua competenza e supervisionare quella prodotta dal team; controllare la qualità dei prodotti parziali ed as-sicurarsi che gli standard di qualità adottati siano rispettati. Si richiede: pluriennale esperienza nel ruolo, maturata presso aziende operanti nel settore servizi; laurea in materie economiche o marketing; ottima conoscenza della lingua inglese e di power point. Sede di lavoro: Verona Sud. Gli annunci sono rivolti a can-didati ambosessi. Le persone interes-sate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’auto-rizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – XX Settembre, 8 – 37129 Verona - Fax 045 8948217 – [email protected]

Marketing e commerciali

Abruzzi

Operatore telefonici outbound

Articolo1 agenzia per il lavoro, ri-cerca per azienda 10 Operatori tele-fonici outbound. Si richiede: buona propensione commerciale; buone doti comunicative; orientamento al lavoro per obiettivi. Saranno valutate anche candidature senza esperienza nella mansione. Sede di lavoro: Montesilvano (PE). Gli annunci so-no rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indican-do il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al tratta-mento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Milano 13-65122 Pescara, Fax 085 9432095 - [email protected]

PromoterArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore delle telecomunicazioni 10 promoter. Le risorse si occuperanno del processo di promozione e vendi-ta del prodotto sino alla conclusione della trattativa contrattuale. I candi-dati ideali hanno maturato preceden-te esperienza in attività di vendita, sono disponibili sia al part-time che al full-time ed a lavorare nel fine settimana. Dinamicità, flessibilità e forte predisposizione alla vendita completano il profilo. È necessaria la disponibilità immediata. Si offre contratto di inserimento diretto in azienda. Sedi di lavoro: L’Aquila. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato cur-riculum indicando il riferimento

alla posizione di interesse e l’au-torizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Milano 13-65122 Pe-scara, Fax 085 9432095 - [email protected]

Puglia

PromoterArticolo1 agenzia per il lavoro, ri-cerca per azienda leader nel settore telecomunicazione 10 promoter. Le risorse si occuperanno del pro-cesso di promozione e vendita del prodotto sino alla conclusione della trattativa contrattuale. I candidati ideali hanno maturato precedente esperienza in attività di vendita, sono disponibili sia al part time che al full time ed a lavorare nel fine settimana. Dinamicità, flessibilità e forte predisposizione alla vendita completano il profilo. È necessaria la disponibilità immediata. Si offre contratto di inserimento diretto in azienda. Sedi di lavoro: Taranto, Lecce, Matera, Cosenza, Crotone, Catanzaro, Scalea, Vibo Valentia, Corigliano. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un det-tagliato curriculum indicando il ri-ferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Crispi,78/b 74100 Taranto – Fax 099 9941706– [email protected] Articolo1

Sales representitiveArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore delle telecomunicazioni 60 sales representitive. Le risorse si occuperanno del processo di promozione e vendita del prodotto sino alla conclusione della trattativa contrattuale. I candidati ideali hanno maturato precedente esperienza in attività di vendita, sono disponibili sia al part time che al full time ed a lavorare nel fine settimana. Dina-micità, flessibilità e forte predispo-sizione alla vendita completano il profilo. È necessaria la disponibilità immediata. Si offre contratto di in-serimento diretto in azienda. Sedi di lavoro: Bari e provincia, BAT e pro-vincia, Foggia e provincia, Potenza e provincia. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un det-tagliato curriculum indicando il ri-ferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Corso Vittorio Ema-nuele, 171 – 70122 Bari – Fax 080 5243185 – [email protected]

Sardegna

Operatore call center in-bound

Articolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 10 operatori call center in-bound appartenenti alle categorie protette. Si richiede: appartenenza alle cat.protette (L. 68/99 Invalidi); diploma scuola media superiore; esperienza in call center (inbound, outbound, assitenza tecnica); buone abilità commer-ciali, di comunicazione e gestione cliente; competenze informatiche e dimestichezza nel’uso del pc; buona predisposizione ai rapporti inter-personali, orientamento al risultato, flessibilità. È richiesta disponibilità

ad un orario part-time articolato su turni, dal lunedì alla domenica dalle 08.30 alle 22.30. È previsto un corso di formazione iniziale di tre settima-ne che riguarderà gli aspetti tecnici del servizio, i fondamenti della comunicazione e della gestione del cliente. Si offre inserimento diretto in azienda. Sede di Lavoro: Cagliari. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato cur-riculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’au-torizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Santa Margherita, 4 – 09124 Cagliari, Fax 070 671108 – [email protected]

PromoterArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore delle telecomunicazioni 10 promoter. Le risorse si occuperanno del processo di promozione e vendi-ta del prodotto sino alla conclusione della trattativa contrattuale. I candi-dati ideali hanno maturato preceden-te esperienza in attività di vendita, sono disponibili sia al part time che al full time ed a lavorare nel fine settimana. Dinamicità, flessibilità e forte predisposizione alla vendita completano il profilo. È necessaria la disponibilità immediata. Si offre contratto di inserimento diretto in azienda. Sedi di lavoro: Cagliari, Nuoro, Sassari, Olbia. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum

indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Santa Margherita, 4 – 09124 Cagliari, Fax 070 671108 – [email protected]

Toscana

PromoterArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore delle telecomunicazioni 30 promoter. Le risorse si occuperanno del processo di promozione e ven-dita del prodotto sino alla conclu-sione della trattativa contrattuale. I candidati ideali hanno maturato precedente esperienza in attività di vendita, sono disponibili sia al part time che al full time ed a lavorare nel fine settimana. Dinamicità, flessibilità e forte predisposizione alla vendita completano il profi-lo. È necessaria la disponibilità immediata. Si offre contratto di inserimento diretto in azienda. Sedi di lavoro: Firenze, Arezzo, Livorno, Grosseto, Lucca, Pistoia, Pisa, Massa Carrara, Prato, Siena. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’auto-rizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Gordigiani, 56/C - 50127 Firenze, Fax 055 3289961 - [email protected]

Umbria

PromoterArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore delle telecomunicazioni 10 promoter. Le risorse si occuperanno del processo di promozione e vendi-ta del prodotto sino alla conclusione della trattativa contrattuale. I candi-dati ideali hanno maturato preceden-te esperienza in attività di vendita, sono disponibili sia al part time che al full time ed a lavorare nel fine settimana. Dinamicità, flessibilità e forte predisposizione alla vendita completano il profilo. È necessaria la disponibilità immediata. Si offre contratto di inserimento diretto in azienda. Sedi di lavoro: Perugia, Terni, Bibbiena, Sansepolcro, Por-toferraio. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un det-tagliato curriculum indicando il ri-ferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agen-zia per il Lavoro – Piazza Valigi, 12 – 06134 Ponte San Giovanni (PG) - Fax 0754651296 – [email protected]

Veneto

PromoterArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore delle telecomunicazioni 10 promoter. Le risorse si occuperanno del processo di promozione e vendi-ta del prodotto sino alla conclusione

Canale 55

I PROGRAMMI TV E RADIO DI CLASS EDITORI

7.00 Primo Tempo News - Attualità 9.00 Primo Tempo - Attualità 11.00 Film Crimini&Complotti «Silver City» Di J. Sayles (2004) 12.40 Weather Caught on Camera - Serie TV 14.00 Gli Indimenticabili «Friday Night Lights» Di P. Berg (2004) 16.00 TG Giorno - Attualità 17.10 Prometeo 19.30 Punto e a Capo Le notizie in anteprima dai Tg 20.40 Il Tg della Convenienza «La spesa della settimana» 21.10 Killer Instinct Nella mente dell’assassino 22.35 Quelli del Lunedì Il calcio dalla parte dei tifosi 00.10 Law&Order «Autodifesa»

7.00 Caffè Affari 9.00 Linea Mercati Mattina L’apertura delle borse Europee 10.10 Trading Room 12.10 Forex Update 12.20 Analisi Tecnica Intervenite allo 0258219585 13.30 Bussola Economica 14.00 Linea Mercati Wall Street L’apertura delle borse USA 15.10 La Pagella dei Fondi 16.10 Speciale ABI - Class Cnbc Il Road Show ABI di Lecce 17.00 Linea Mercati Pomeriggio La chiusura delle borse Europee 18.00 Report - Il Tg della Finanza Ospiti M. Toschi (JP Morgan A.M.) e C. Gentili (Nextam Ptnrs) 21.10 Linea Mercati Notte 21.30 Desk China 22.30 Italia Oggi Tg

8.00 Parelli Natural Horsemanship 9.30 CHIO Aachen 2012 «World Equestrian Festival» 10.00 Moneta Incontra Parelli «L’horsemanship applicata allo sport» 10.30 Special Class: Puledri di Razza «Il Cavallo Holsteiner» 11.00 Class Horse Tv Live «Interviste, aggiornamenti e facebook» 12.30 Nelson Pessoa allo Specchio «Intervista al Cavaliere brasiliano» 13.00 Viareggio Beach Polo Club «La IV edizione del celebre torneo» 17.00 Class Horse Tv Live «Interviste, aggiornamenti e facebook» 19.00 LIVE Talk Show Attualità «I protagonisti di Cavalli a Palazzo» 20.45 Class Horse Tg Weekend 21.00 Special Class: Cavalli a Palazzo «La I giornata della kermesse milanese»

Design&Living

Il gusto del Made in Italy

Top Lot

Le aste in diretta

Ride&Drive

Tutte le novità per un viaggio

straordinario

My Tech

La tecnologia utile di tutti i giorni

Tempo di Lusso

Vivere e conoscere ciò che fa la

differenza

Sapori&Profumi

Ecco le eccellenze culinarie

Art TV

Il mondo dell’arte

Class Life Tg

Le notizie dal mondo della moda

Canale 56

8.00 Full Fashion Designer Le sfilate dei grandi stilisti 10.00 Ladies 11.00 Models New York ll reality sulla moda 13.00 Class Tv Moda News Le notizie dalle passerelle 14.00 Milano Models ll reality sulla moda 16.00 Models New York ll reality sulla moda 17.00 Ladies 18.00 Fashion Dream 18.15 Full Fashion Designer Le sfilate dei grandi stilisti 21.00 Class Tv Moda News Le notizie dalle passerelle 22.00 Full Fashion Designer Le sfilate dei grandi stilisti

7.15 Rassegna Stampa Radio Classica

9.05 Apertura Piazza Affari

e Borse Europee

10.00 Spazio D.J. Classico

Musica classica e aggiornamenti

sul traffico, meteo, borsa,

oroscopo, sport

15.30 Apertura Wall Street

Con Andrea Fiano da New York

16.00 Ultimo Grido

Le novità della classica

17.30 Chiusura Piazza Affari e Borse Europee

18.00 Punto Piazza Affari

Linea diretta con gli ascoltatori

18.30 Acquarello

19.00 Vintage - I grandi del passato

20.00 Onda della Sera

I grandi concerti

22.00 Onda della Notte

I grandi concerti

www.radioclassica.com

Canale 30

CANALE 27

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56 Lunedì 29 Ottobre 2012 O F F R O L AVO R Odella trattativa contrattuale. I candi-dati ideali hanno maturato preceden-te esperienza in attività di vendita, sono disponibili sia al part time che al full time ed a lavorare nel fine settimana. Dinamicità, flessibilità e forte predisposizione alla vendita completano il profilo. È necessaria la disponibilità immediata. Si offre contratto di inserimento diretto in azienda. Sedi di lavoro: Verona, Vicenza, Trento. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le per-sone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interes-se e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agen-zia per il Lavoro – XX Settembre, 8 – 37129 Verona - Fax 045 8948217 – [email protected]

Produzione

Puglia

Addetto pulizie industrialiArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 5 addetti pulizie industriali. Il candidato ideale ha maturato esperienza nell’ambito del-la mansione in oggetto. Si richiede la capacità di utilizzo di idropulitrici. Motivazione, serietà e disponibilità immediata completano il profilo. Si offre contratto a tempo determinato. Sede di lavoro: Taranto. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizio-

ne di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Ar-ticolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Crispi,78/b 74100 Taranto – Fax 099 9941706– [email protected] Articolo1

Toscana

Addetto alle pulizieArticolo1 agenzia per il lavoro, ri-cerca per azienda di servizi 5 addetti alle pulizie. Le risorsa si occuperan-no dello svolgimento di servizi di pulizia e sanificazione presso azien-de private. È requisito indispensabile aver maturato precedente esperienza nella mansione. Orario di lavoro: part-time. Si offrono contratti di somministrazione con possibilità di proroghe. Sede di lavoro: Cascina (PI). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un det-tagliato curriculum indicando il ri-ferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Gordigiani, 56/C - 50127 Firenze, Fax 055 3289961 - [email protected]

Banconista borseArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 5 banconisti borse. Le risorse si occuperanno di montaggio ed assemblaggio borse, riproduzione in pelle dei modelli a carta. È indispensabile aver maturato precedente esperienza nella mansio-ne. Orario di lavoro: full-time. Si offre inserimento a tempo indetermi-

nato. Sede di lavoro: Scandicci (FI). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato cur-riculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’au-torizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Gordigiani, 56/C - 50127 Firenze, Fax 055 3289961 - [email protected]

Modellista espertoArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 2 modellisti esperti. Le risorse si occuperanno di sviluppo modelli di piccola pellet-teria, in collaborazione con ufficio stile e prototipisti. Si richiede: uti-lizzo di CAD, esperienza al banco con competenze in taglio, prototipia, montaggio, preparazione pelli; è requisito indispensabile esperienza decennale nella mansione. Orario di lavoro: full-time. Si offre inserimen-to a tempo indeterminato. Sede di lavoro: Scandicci (FI). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Gordigiani, 56/C - 50127 Fi-renze, Fax 055 3289961 - [email protected]

Modellista tessileArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel set-

tore pelletteria 1 modellista tessile. La risorsa si occuperà di realizzazione del modello, del controllo qualità del capo campionario, elaborazione di distinta base su AS400 e fasi di lavorazione del modello medesimo. Si richiede: almeno 5 anni di esperienza nella man-sione, specializzazione sul capospalla, conoscenza del CAD e del programma Lectra. Orario di lavoro: full-time. Si offre iniziale contratto di somministra-zione finalizzato all’inserimento. Sede di lavoro: Scandicci (FI). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Gordigiani, 56/C - 50127 Firenze, Fax 055 3289961 - [email protected]

OperaioArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 2 operai appartenenti alle categorie protette. Le risorse saranno inserite nel reparto produzione e si oc-cuperanno in particolare del montag-gio, operando in sinergia con gli altri operai di linea. Si richiede: Iscrizione nelle liste delle Categorie Protette (invalidità 46%); ottima manualità; precedente esperienza in analoga man-sione; domicilio nella zona di lavoro. Orario di lavoro: full-time. Si offre contratto a tempo determinato finaliz-zato all’inserimento in azienda. Sede di lavoro: Firenze Sud. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il

riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Gordigiani, 56/C - 50127 Firenze, Fax 055 3289961 - [email protected]

Prototipista JuniorArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 5 prototipisti Junior. Le risorse si occuperanno di taglio, pre-parazione dei modelli, montaggio e risoluzione problematiche dei prototipi e controllo qualità di prodotti in pelle quali borse, portafogli, cinture. È indi-spensabile aver maturato almeno due anni di esperienza nella mansione. Si richiede conoscenza di CAD. Orario di lavoro: full-time. Si offre inseri-mento a tempo indeterminato. Sede di lavoro: Scandicci (FI). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Gordigiani, 56/C - 50127 Firenze, Fax 055 3289961 - [email protected]

Ristorazione

Puglia

Addetto al banco barArticolo1 agenzia per il lavoro, ri-cerca per locale 1 addetto al banco bar. La risorsa si occuperà delle ordinazioni e della preparazione di

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57Lunedì 29 Ottobre 2012Lunedì 29 OO F F R O L AVO R Otutto ciò che concerne la caffetteria. Si richiede: diploma; esperienza di almeno un anno nella mansione in oggetto. Si offre contratto di som-ministrazione. Sede di lavoro: Bari. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato cur-riculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’au-torizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Corso Vittorio Emanuele, 171 – 70122 Bari – Fax 080 5243185 – [email protected]

Sardegna

Addetto mensaArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 15 addetti mensa. Le risorse si occuperanno del porzio-namento e somministrazione pasti. Si richiede: esperienza nella man-sione; attestato HACCP; disponi-bilità a lavorare su turni sia part-time sia full-time; possesso della divisa (camice bianco, pantalone bianco, scarpe antinfortunistiche). Si offre contratto a tempo determi-nato con possibilità di proroghe. Sedi di lavoro: Cagliari, Sassari, Nuoro, Oristano, Ogliastra. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferi-mento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Santa Marghe-rita, 4 – 09124 Cagliari, Fax 070

671108 – [email protected]

Aiuto cuocoArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore della ristorazione 5 aiuto cuochi. I candidati si occuperanno della preparazione dei pasti all’in-terno delle mense e di pulizia della cucina. Si richiede: esperienza ed autonomia nella mansione, velo-cità nell’esecuzione del lavoro, attestato HACCP, disponibilità immediata. Sede di lavoro: Ca-gliari. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Santa Margherita, 4 – 09124 Cagliari, Fax 070 671108 – [email protected]

CuocoArticolo1 agenzia per il lavoro, ricer-ca per azienda 5 cuochi. I candidati si occuperanno della preparazione dei pasti all’interno delle mense. Si richiede: esperienza nella mansione; attestato HACCP; disponibilità a lavorare su turni sia part-time sia full-time possesso della divisa (camice bianco, pantalone bianco, scarpe antinfortunistiche). Si offre contratto a tempo determinato con possibilità di proroghe. Sedi di lavoro: Cagliari, Sassari, Nuoro, Oristano, Ogliastra. Gli annunci sono rivolti a candidati

ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferi-mento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Santa Marghe-rita, 4 – 09124 Cagliari, Fax 070 671108 – [email protected]

Umbria

CuocoArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore della ristorazione collettiva 10 cuochi. I can-didati si occuperanno della preparazio-ne dei pasti all’interno delle mense. Si richiede: esperienza ed autonomia nel-la mansione; attestato HACCP; buona manualità; attenzione all’igiene; forte senso pratico ed organizzativo. Sede di lavoro: Città di Castello, Gubbio, Foligno, Terni, Perugia. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Piazza Valigi, 12 – 06134 Ponte San Giovanni (PG) - Fax 0754651296 – [email protected]

Tecnici

Abruzzi

Elettricista civile/industrialeArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca

per azienda 1 elettricista civile/indu-striale. Si richiede: buona manualità; capacità di lettura del disegno tecnico; capacità di realizzazione in maniera autonoma di impianti a Media/Bassa tensione. Sede di lavoro: Provincia di Teramo. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone inte-ressate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazio-ne al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via pannella,3 - 64100 Teramo - [email protected] Articolo1

Operaio metalmeccanicoArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 1 operaio metalmeccanico con ottimo tedesco. Si richiede: pre-gressa esperienza maturata in aziende metalmeccaniche di medie piccole dimensioni; conoscenza della lingua tedesca scritta e parlata. Sede di lavo-ro: Villa Zaccheo (TE). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Milano 13-65122 Pescara, Fax 085 9432095 -Articolo1

Lombardia

Manutentore meccanicoOpenjob agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 1 manutentore meccanico con precedente esperien-za per sostituzione cinghie,catene,

pompe e varie parti meccaniche. Utilizzo macchine a controllo nu-merico e conoscenza del disegno meccanico. Disponibile a orari su 3 turni ciclo continuo. Domicilio in zone limitrofe. Zona di lavoro: Cremona. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le perso-ne interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interes-se e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Openjob S.p.a. filiale di Pontevico Via XX Set-tembre, 91- 25026 Pontevico (BS) TEL 030/9306153 - [email protected]

Perito meccanicoOpenjob agenzia per il lavoro, ricer-ca per azienda 1 perito meccanico anche senza esperienza. Disponibile a orari su 3 turni. Automunito. Do-micilio in zone limitrofe. Zone di lavoro: Pralboino (Bs). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Openjob S.p.a. filiale di Pontevico Via XX Settembre, 91- 25026 Pontevico (BS) TEL 030/9306153 - [email protected]

Programmatore PLCOpenjob agenzia per il lavoro, ri-cerca per azienda 1 programmatore PLC con pluriennale esperienza e conoscenza del programma SIE-

ore 9.15: Accredito e welcome coffee

ore 9.30: Apertura dei lavori a cura di Antonio Nucci, direttore regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria di Intesa Sanpaolo

Modera Marino Longoni, condirettore di ItaliaOggi

Interventi:

Competitività e accesso al credito delle aziende del territorioElisa Coletti

Il bilancio d’esercizio: analisi, equilibrio e certificazioneFabrizio Giovanni Poggiani

L’accesso al credito, il pricing e la formazione del ratingBruno Bossina

Gli strumenti per il rafforzamento patrimoniale delle impreseBruno Pagamici

Le agevolazioni e i contributi destinati alle PMI e ai piccoli imprenditoriRoberto Lenzi

ore 12.30: Chiusura dei lavori

Accreditamento da CDLTORINO 3CFP e da ODCECTORINO 3CFP

La partecipazione è libera e gratuita previa registrazione a: [email protected] - Info: 02.58219758 - [email protected]

TORINO, 8 NOVEMBRE - STARHOTELS MAJESTIC – CORSO VITTORIO EMANUELE, 54

I finanziamenti disponibili per piccole imprese, partite Iva, professionisti. Istruzioni per l’uso.

CREDITO OGGI

In collaborazione con:

www.smallbusiness.intesasanpaolo.comVicini a voi.

PROGRAMMA

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58 Lunedì 29 Ottobre 2012 O F F R O L AVO R OMENS. Domicilio in zone limitro-fe. Disponibili a orari giornalieri flessibili. Zona di lavoro: Corte Dè Frati (Cr). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le perso-ne interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interes-se e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Openjob S.p.a. filiale di Pontevico Via XX Set-tembre, 91- 25026 Pontevico (BS) TEL 030/9306153 - [email protected]

Saldatore a filo TIGOpenjob agenzia per il lavoro, ricer-ca per azienda 1 saldatore a filo TIG. con pluriennale esperienza nella saldatura dell’alluminio. Disponibili a trasferte all’estero. Domicilio in zone limitrofe. Disponibili a orari giornalieri flessibili. Zona di lavoro: Pontevico (Bs). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le per-sone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interes-se e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Openjob S.p.a. filiale di Pontevico Via XX Set-tembre, 91- 25026 Pontevico (BS) TEL 030/9306153 - [email protected]

Puglia

Carrozziere verniciatoreArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel set-tore verniciature industriali 3 carroz-zieri verniciatori. I candidati hanno maturato una buona esperienza nella preparazione e verniciatura presso carrozzerie industriali. Orario di lavoro: full-time. Si offre contratto a tempo determinato. Sede di lavoro: provincia di Taranto. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizio-ne di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Ar-ticolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Crispi,78/b 74100 Taranto – Fax 099 9941706– [email protected]

MeccanicoArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 2 meccanici. Le risorse si occuperanno di manuten-zione muletti, gru, mezzi di movi-mento terra. Si richiede pregressa esperienza maturata in aziende metalmeccaniche. È necessaria la conoscenza di principi oleodinamici. Orario di lavoro: full-time. Sede di lavoro: Taranto. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indican-do il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Ar-ticolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Crispi,78/b 74100 Taranto – Fax 099 9941706– [email protected] Articolo1

Meccanico industrialeArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore metalmeccanico 5 meccanici industriali. I candidati hanno matu-rato esperienza nella manutenzione di macchine rotanti, pompe, com-pressori. Si richiede: buona capacità di lettura del disegno e conoscenza degli strumenti di misura. Sede di

lavoro:Taranto Z.I. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizio-ne di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Ar-ticolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Crispi,78/b 74100 Taranto – Fax 099 9941706– [email protected]

Progettista meccanicoArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 5 progettisti meccanici. Le risorse si occuperanno di progettare e disegnare prodotti industriali. Si richiede: laurea in In-gegneria meccanica conseguita con valutazione maggiore a 105/110; ot-tima conoscenza programma CAD-CAM 2-3D; buona conoscenza della lingua inglese; disponibilità a brevi trasferte all’estero; flessibilità, capacità di adattamento e buone dote relazionali. La retribuzione e l’in-quadramento contrattuale saranno definiti sulla base dell’esperienza pregressa del candidato. Sede di lavoro: Bari Sud. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le per-sone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interes-se e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agen-zia per il Lavoro – Corso Vittorio Emanuele, 171 – 70122 Bari – Fax 080 5243185 – [email protected]

Toscana

Neo diplomati periti meccanici

Articolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per studio di progettazione meccanica 2 neo diplomati periti meccanici. Le risorse si occuperanno di coadiuvare il Project Manager nelle attività di progettazione. Si richiede ottima conoscenza del programma 3D Catia versione V5. Orario di lavoro: full-time. Si offre contratto di somministrazione di tre mesi con possibilità di proroghe. Sede di lavoro: Firenze nord (FI). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato cur-riculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’au-torizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Gordigiani, 56/C - 50127 Firenze, Fax 055 3289961 - [email protected]

Trasporti

Lombardia

AutistaAutista con esperienza per carico/scarico materiale e disponibile solo per brevi viaggi. Domicilio in zone limitrofe. Disponibili a orari gior-nalieri flessibili. Zona di lavoro: Cremona. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le perso-ne interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interes-se e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Openjob S.p.a. filiale di Pontevico Via XX Set-tembre, 91- 25026 Pontevico (BS) TEL 030/9306153 - [email protected]

Veneto

Manutentore meccanico Senior

Articolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore chimico 1 manutentore mec-canico Senior. Il candidato ideale, relazionandosi con il responsabile della produzione, si interfaccerà con la società esterna che si occupa della manutenzione straordinaria; si occuperà di migliorare e standar-dizzare le attività di manutenzione, intervenire su punti critici sulle linee di prodotto con le necessarie attività di manutenzione, elaborare reportistica degli indici di perfor-mance. Si richiede: diploma tecnico ad indirizzo meccanico/elettrico; esperienza pregressa di almeno cinque anni maturata nel mede-simo ruolo; conoscenza impianti industriali e del sistema operativo Windows; disponibilità immediata. Orario lavoro: in giornata o su due turni (05.00-13.00 13.00-21.00). Si offre contratto di somministrazione con ottime possibilità di inserimento in azienda. Sede di lavoro: Verona Nord. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un det-tagliato curriculum indicando il ri-ferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – XX Settembre, 8 – 37129 Verona - Fax 045 8948217 – [email protected]

Venditori

Lombardia

Inside sales supportAlvin agenzia per il lavoro, ricerca per azienda leader nel settore delle spedizioni 1 inside sales support appartenente alle categorie protette invalidi (Rif. SALES). La risorsa sarà impegnata nel supportare la forza-vendita locale esterna nelle attività commerciali, nell’ambito della propria area di competenza. Si occuperà di elaborazione quotazioni, formulazione preventivi, gestione contatti commerciali con la clientela, aggiornamento dati ed elaborazione reportistica. Sarà, inoltre, impegna-to in attività di telemarketing su piccoli clienti per la promozione del servizio. Si richiede: diploma o laurea, ottima conoscenza della lin-gua inglese, buona conoscenza del Pacchetto Office. Predisposizione al lavoro in team, spirito d’ iniziativa, capacità comunicativa, in particolar modo al telefono, capacità organiz-zativa e prontezza operativa comple-tano il profilo. Sede di lavoro: Cerro Maggiore (MI). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le per-sone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interes-se e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Alvin Divisione Categorie Protette di Articolo 1 Agenzia per il Lavoro - [email protected]

Puglia

Addetto al banco salumeriaArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 2 addetti al banco salumeria iscritti alle liste di mobilità. I candidati, con pregressa e consolidata esperienza nella man-

sione in oggetto, hanno acquisito ottime capacità nell’uso dell’affetta-trice, rifacimento banco, disossatura prosciutti e taglio dei formaggi. Si richiede disponibilità immediata. Orario di lavoro: full-time. Sedi di lavoro: Taranto e provincia. Gli an-nunci sono rivolti a candidati ambo-sessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizio-ne di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Ar-ticolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Crispi,78/b 74100 Taranto – Fax 099 9941706– [email protected]

Addetto reparto ortofruttaArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 3 addetti reparto ortofrutta. Le risorse si occuperanno di allestimento e rifornimento del reparto. Si richiede: esperienza pre-gressa nella mansione; flessibilità e dinamismo; disponibilità full-time. Si offre contratto di somministra-zione. Sede di lavoro: Taranto e provincia. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un det-tagliato curriculum indicando il ri-ferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Crispi,78/b 74100 Taranto – Fax 099 9941706– [email protected]

Addetto venditaArticolo1 agenzia per il lavoro, ricer-ca per azienda 10 addetti vendita. Si richiede: capacità di ascolto e spirito di squadra; senso di responsabilità; orientamento ai risultati; dinamismo e concretezza; esperienze anche brevi in ruoli di vendita o a contatto con il pubblico. È gradita la prove-nienza dai settori specifici: edilizia, utensileria, ferramenta, piastrelle, falegnameria, idraulica, elettricità, vernici. È previsto un periodo di formazione che si svolgerà presso il Punto Vendita in apertura e/o nei punto vendita già esistente. La for-mazione si svolgerà a partire dalla data di assunzione. Sede di lavoro: Lecce. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un det-tagliato curriculum indicando il ri-ferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Crispi,78/b 74100 Taranto – Fax 099 9941706– [email protected]

Cassiere/RepartistaArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore della grande distribuzione organizzata 3 cassieri/repartisti. I candidati hanno maturato esperienza pregressa nella mansione all’interno di supermercati, occupandosi delle operazioni di cassa e della siste-mazione dei prodotti nei reparti. Si richiedono dinamismo, flessibilità, disponibilità full-time. Sede di lavo-ro: Taranto. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un det-tagliato curriculum indicando il ri-ferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Crispi,78/b 74100 Taranto – Fax 099 9941706– [email protected]

Consigliere di venditaArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 30 consiglieri di vendita. I candidati si occuperanno di consigliare e supportare il cliente nella scelta dei prodotti, cureranno gli ordini e il rifornimento della mer-ce; assicureranno la presenza di indica-zioni chiare e trasparenti e la corretta esposizione dei prodotti. È requisito imprescindibile forte orientamento al commercio per garantire la qualità del servizio. Si offre un contratto a tempo determinato con finalità di inserimento e di crescita professionale. Sede di lavoro: provincia di Lecce. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Corso Vittorio Emanuele, 171 – 70122 Bari – Fax 080 5243185 – [email protected]

Hostess di cassaArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 30 hostess di cassa. I can-didati sono in possesso di esperienza pregressa nella mansione: sistemi casse moderne, pagamenti POS e carte di credito. Si richiede disponibilità a lavorare part-time e su turni. Si offre un contratto a tempo determinato fi-nalizzato all’inserimento. Sede di lavoro: provincia di Lecce. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Corso Vittorio Emanuele, 171 – 70122 Bari – Fax 080 5243185 – [email protected]

Hostess di cassaArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore brico-lage 10 hostess di cassa. Si richiede: esperienza pregressa nella mansione; dinamicità e flessibilità; forte predi-sposizione alla vendita; disponibilità immediata. Orario di lavoro: part-time di 20 ore settimanali. Sede di lavoro: Lecce, Cavallino. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Crispi,78/b 74100 Taranto – Fax 099 9941706– [email protected]

Responsabile punto venditaArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 1 responsabile punto ven-dita. La risorsa si occuperà di gestione delle risorse umane, contatti con i fornitori, amministrazione, sviluppo e gestione dell’intero punto vendita. Si richiede: esperienza di almeno due anni nella gestione di supermercati; spiccate doti di leadership. Orario di lavoro: full-time. Si offre contratto a tempo determinato. Sede di lavoro: Taranto. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone inte-ressate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazio-ne al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Crispi,78/b 74100 Taranto – Fax 099 9941706– [email protected]

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