IL PRETESTO CLIMATICO Il Pretesto Climatico 1di3 L’Ecologia Di Guerra (1970-1982) Di Thierry...

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NoGeoingegneria Forum nazionale contro le manipolazioni climatiche ed ambientali http://www.nogeoingegneria.com IL PRETESTO CLIMATICO Il pretesto climatico 1/3 L’ecologia di guerra (1970-1982) di Thierry Meyssan Il discorso ambientale è entrato nella scena politica internazionale all’inizio degli anni ’80. Positivo per definizione, è presto diventato una proprietà indispensabile del potere legittimo. I più importanti capi di Stato e di governo, in un momento o in un altro, l’hanno fatto loro. Mentre le multinazionali più inquinanti hanno abbondantemente finanziato gli organi competenti dell’ONU. In questo articolo in tre parti – che non farà piacere né agli ecologisti né ai loro avversari – Thierry Meyssan traccia l’imbarazzante storia di questa retorica. Essa è spesso consistita nel manipolare i buoni sentimenti o la paura nell’avvenire per far passare delle contestate decisioni militari o economiche. Il Presidente Gerald Ford, il Segretario di Stato Henry Kissinger ed il Consigliere per gli Affari di Sicurezza Nazionale Brent Scowcroft. Dopo aver studiato le conseguenze del riscaldamento climatico, tutti e tre hanno deciso, alla fine del 1974, che la riduzione della popolazione mondiale sarebbe stato un obiettivo strategico degli Stati Uniti. 1 / 15

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L’ecologia di guerra (1970-1982)di Thierry MeyssanIl discorso ambientale è entrato nella scena politica internazionale all’inizio degli anni ’80. Positivo per definizione, è presto diventato una proprietà indispensabile del potere legittimo. I più importanti capi di Stato e di governo, in un momento o in un altro, l’hanno fatto loro. Mentre le multinazionali più inquinanti hanno abbondantemente finanziato gli organi competenti dell’ONU. In questo articolo in tre parti – che non farà piacere né agli ecologisti né ai loro avversari – Thierry Meyssan traccia l’imbarazzante storia di questa retorica. Essa è spesso consistita nel manipolare i buoni sentimenti o la paura nell’avvenire per far passare delle contestate decisioni militari o economiche.

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IL PRETESTO CLIMATICO

Il pretesto climatico 1/3

L’ecologia di guerra (1970-1982)

di Thierry Meyssan

Il discorso ambientale è entrato nella scena politica internazionale all’inizio deglianni ’80. Positivo per definizione, è presto diventato una proprietà indispensabiledel potere legittimo. I più importanti capi di Stato e di governo, in un momento o inun altro, l’hanno fatto loro. Mentre le multinazionali più inquinanti hannoabbondantemente finanziato gli organi competenti dell’ONU. In questo articolo intre parti – che non farà piacere né agli ecologisti né ai loro avversari – ThierryMeyssan traccia l’imbarazzante storia di questa retorica. Essa è spesso consistitanel manipolare i buoni sentimenti o la paura nell’avvenire per far passare dellecontestate decisioni militari o economiche.

Il Presidente Gerald Ford, il Segretario di Stato Henry Kissinger ed ilConsigliere per gli Affari di Sicurezza Nazionale Brent Scowcroft. Dopo averstudiato le conseguenze del riscaldamento climatico, tutti e tre hannodeciso, alla fine del 1974, che la riduzione della popolazione mondialesarebbe stato un obiettivo strategico degli Stati Uniti.

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La conferenza di Copenhagen sul clima fu un esempio parossistico dell’abissoche vi è tra un avvenimento e la rappresentazione che i media ne danno.

Prima della conferenza, numerose personalità davano per imminente l’apocalissese non si fosse agito e qualificavano il vertice «l’ultima occasione per l’umanità».Ma una volta terminato, senza essere giunto ad un accordo cogente, le stessepersonalità assicuravano che ciò non era poi così grave: l’accordo sarebbe statofinalizzato in occasione di futuri incontri e che l’apocalisse avrebbe atteso. Iprincipali media non fornirono alcuna spiegazione di tale repentino cambiamentoe passarono ad altre cose.

Per comprendere quel che è veramente successo a Copenhagen e che è in giocoa proposito della « minaccia climatica », dobbiamo fare un passo indietro ericordarci l’insieme del processo che ha prodotto questa nuova ideologia econdotto allo show di Copenhagen. Non si tratta qui di affrontare le conseguenzedei cambiamenti climatici che, nel corso dei secoli, hanno spinto gli uomini da unaregione all’altra, né di anticipare i prossimi e le migrazioni che essiprovocheranno. Concentreremo la nostra attenzione su un altro aspetto dellacosa: come gli slogan degli uni possono divenire delle menzogne condivise datutti? Come può la furbizia politica nascondersi dietro l’apparenza della scienza?E, in definitiva, come possono dei falsi consensi crollare improvvisamente?

In 40 anni, le questioni ambientali sono state strumentalizzate per i più disparatifini politici da Richard Nixon, Henry Kissinger, Margaret Thatcher, Jacques Chirace Barack Obama. Nessuno di questi leader ha creduto che le variazioni climatiche

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siano imputabili all’uomo e che minaccino la sua sopravvivenza. Tuttavia, lamaggior parte l’ha detto ed ha trovato un interesse differente nel dirlo. Ecco lastoria dell’ecologia politica come terreno di scontro delle grandi potenze.

Il giorno della Terra

Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, U-Thant, proclama il "Giorno dellaTerra" per protestare contro la guerra in Vietnam (qui davanti alla campanagiapponese della pace nel momento della prima celebrazione)

Tutto comincia nel 1969. Il militante pacifista statunitense John McConnellpropone all’UNESCO di creare un «Giorno della Terra». Esso dovrebbe esserecelebrato all’equinozio di primavera, sotto forma di una giornata feriale nel mondointero, e permetterebbe di rafforzare il sentimento di unità dell’umanità che abitalo stesso pianeta.

Questo sogno incontra il sostegno del segretario generale delle Nazioni Unite, U-Thant. Egli vede un’occasione in più per manifestare la sua opposizione allaguerra in Vietnam. Per il diplomatico birmano, così come per molti asiatici, ilrispetto dell’ambiente non è dissociabile dal rispetto della vita umana, è partecipedi una ricerca dell’armonia che esclude la guerra. U-Thant istituisce questo«giorno», ma nessuno Stato segue la sua raccomandazione. Comunque sia, egliimmagina una piccola cerimonia nel corso della quale egli fa suonare la campanagiapponese della pace nel palazzo di vetro e esclama: «Possano arrivare giorni

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pacifici e gioiosi, per la nostra bella navicella spaziale Terra, che continua acorrere e a girare per lo spazio freddo col suo caloroso e fragile carico di vita»[1].

Washington non reagì direttamente.

Senza apparente legame con questo precedente, il senatore del Wisconsin,Gaylord Nelson, propone di applicare alle questioni ambientali americane letecniche di mobilitazione della sinistra statunitense contro la guerra del Vietnam.Proclama il mercoledì 22 aprile 1970…«Giorno della Terra»[2].

Poiché Nelson è democratico, nessuno denuncia la manipolazione. Al contrario, lastampa dominante riprende il suo appello e lo sostiene. Il New York Times esulta:«La crescente preoccupazione di fronte alla crisi ambientale scorre nelleuniversità del paese con un’intensità che, se perdura, potrebbe offuscare ilmalcontento degli studenti contro la guerra del Vietnam»[3]. In definitiva, più di 20milioni di statunitensi partecipano all’evento che consiste prima di tutto nel ripulirecittà e campagne dai rifiuti che le ricoprono. Per il presidente Richard Nixon ed ilsuo onnipresente consigliere Henry Kissinger, tale successo è insperato.

È possibile distrarre il movimento antiguerra e di dirigere l’energia deimanifestanti verso altre lotte. L’ecologia deve sostituirsi al pacifismo ed alterzomondismo. Questo «giorno della Terra» versione americana rimpiazzeràvantaggiosamente quello delle Nazioni Unite. Il senatore Nelson chiama imanifestanti a dichiarare «la guerra per l’ambiente» (sic) [4]. Sotto la suainfluenza, le associazioni studentesche chiedono di cambiare le priorità delmomento e di trasferire una parte dei budget stanziati per la Difesa verso laprotezione dell’ambiente. Ciò facendo, esse rinunciano a condannare la guerradel Vietnam in particolare e l’imperialismo in generale [5].

Il "Giorno della Terra", versione USA, è un modo per la classe dirigente dideviare dal loro obiettivo i militanti contro la guerra del Vietnam (qui laprima pagina del Daily News di New York)

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Rapidamente, i repubblicani fanno votare delle leggi sulla qualità dell’aria edell’acqua ed altre per sviluppare dei parchi naturali e proteggere il patrimonionaturale. Il presidente Richard Nixon crea un’Agenzia Federale di Protezionedell’Ambiente (US EPA), mentre 42 Stati federati istituzionalizzano questamanifestazione annuale.

In occasione del primo "Giorno della Terra" (Denver, 22 aprile 1970), ilsenatore Gaylord Nelson fa appello a dichiarare "la guerra per l’ambiente".Dietro di lui, la bandiera del movimento, concepita da Ron Cobb sul modellodella bandiera USA. Al posto delle stelle, una E ed una O stilizzate fannoriferimento ad una Organizzazione per l’Ambiente. La gioventù èscongiurata di difendere questa bandiera piuttosto che bruciare quellastellata.

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L’ecologia è ormai una «preoccupazione» di Washington e richiede tanto più unparticolare trattamento sul piano internazionale che bisogna neutralizzare ilmovimento antiguerra nel resto del mondo.

1972: Stoccolma, il primo « vertice della Terra » ed il Club di Roma

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L’ONU organizza a Stoccolma, nel 1972, la sua prima conferenza sull’ambienteumano, anche conosciuta come il « primo vertice della Terra »[6]. La segreteriagenerale della conferenza, responsabile dei lavori preparatori, è affidata alcanadese Maurice Strong. Questo alto funzionario dirigeva l’Agenzia Canadesedello Sviluppo Internazionalevii, amministrazione sorella della USAID e comeessa fungente da paravento alla CIA[7]. Essendo, per altro, Strong amministratoredella Rockfeller Foundation, le ordina il documento preparatorio della conferenza Only One Earth. The care and maintenance of a small planet (Una sola Terra. Lacura e la preservazione di un piccolo pianeta), redatto dall’economista britannicaBarbara Ward e il biologo franco-statunitense René Dubos. È chiaro che le risorsedel pianeta sono insufficienti affinché l’umanità intera possa beneficiare dellostesso sviluppo economico. Occorre prendere delle misure preventive.

Benché il tema non vada ancora di moda, 113 Stati partecipano al vertice. Solodue capi di governo fanno la trasferta: Olof Palme (primo ministro del paeseospite) e Indira Ghandi (India), entrambi feroci avversari della politica imperialedegli Stati Uniti e della Guerra del Vietnam. Invece di seguire la direzione prevista,essi, dalla constatazione della Rockfeller Foundation, tirano delle conclusioniopposte a quelle dei relatori. Affermano che se le risorse naturali non permettonodi estendere il livello di sviluppo occidentale in tutto il mondo, non è che losviluppo per tutti sia impossibile, ma che il modello occidentale è inadatto e deveessere condannato[8].

La testimonianza degli abitanti dell’isola giapponese di Minamata – contaminatadagli scarichi industriali di mercurio che colpirono i pesci di cui gli abitanti sinutrono[9] – è l’occasione di una scoperta planetaria dei pericoli di un capitalismosenza coscienza. La conferenza afferma che i problemi ambientali superano gliambiti nazionali e i blocchi. Necessitano di una cooperazione internazionale. È perquesto che i partecipanti decidono di creare il Programma delle Nazioni Unite perl’Ambiente (PNUA).

Alla chiusura della Conferenza di Stoccolma, il 16 giugno 1972, il Segretariogenerale Maurice Stron (a sinistra) saluta il presidente della sedutaIngemund Bengtsson.

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Essendo tutto ben organizzato, gli anglosassoni riprendono dolcemente il tema.Propongono che la direzione del PNUA torni al fedele Maurice Strong e che lasede dell’organizzazione sia collocata a Nairobi (Kenya), dove Strong avevacominciato la sua carriera come rappresentante della compagnia petroliferaCalTex. Tutto torna in ordine. I partecipanti di questo primo vertice si dannoappuntamento entro dieci anni per fare il punto della situazione.

Il miliardario David Rockfeller milita per l’arresto della crescita mondiale.Sponsorizza un think thank, il Club di Roma[10]. Esso fa realizzare uno studiodall’équipe di Dennis Meadows (Massachusetts Institute of Technology), cheviene pubblicato col titolo The Limits to Growth e che diventa un best-seller.Rilancia la questione posta da Thomas Malthus (1766-1834): quella della crescitadella popolazione e dei suoi consumi molto più rapida rispetto alle ricchezzeprodotte.

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Mentre Malthus esaminava il problema su scala delle isole britanniche, il Club diRoma lo ampliava a scala planetaria. Cosa accadrà all’umanità se la popolazionecontinua a crescere in maniera quasi esponenziale e se consumiamo le risorsenaturali non rinnovabili della Terra? Ad un dato momento, dobbiamo affrontarequesta scarsità ed il nostro sistema crollerà.

Il rilancio del malthusianesimo ha di che sorprendere negli anni ’70 poiché, inquell’epoca, gli storici della demografia hanno già largamente stabilito che lacrescita della popolazione varia secondo i gruppi umani e che il tasso di feconditàdelle femmine diminuisce considerabilmente quando esse hanno accessoall’educazione. Poco importa, il Club di Roma s’impadronisce della discussionedel PNUA e cristallizza l’attenzione sulla questione delle risorse non rinnovabili inun mondo finito.

Al di là delle critiche metodologiche che sono state formulate contro dei modellimatematici non differenziati del Club di Roma, e nonostante la speranza che lo sipossa porre nel progresso delle scienze e delle tecniche per risolvere il problema,l’opinione pubblica occidentale s’interroga sulla fattibilità del suo sistema disviluppo economico; tanto più che essa deve affrontare allo stesso tempo unatemporanea scarsità di petrolio in occasione della guerra arabo-israelianadell’ottobre ’73.

A Washington, il consigliere di sicurezza nazionale Henry Kissinger ordina unrapporto sulla questione[11]. Senza sorpresa, egli conferma ciò che pensa laCasa Bianca: non sono gli Stati ricchi ad avere un problema, bensì i paesi poveri.Si può leggere: « Non sappiamo se gli sviluppi tecnici permetteranno di nutrire 8miliardi di persone, a maggior ragione 12 miliardi nel 21mo secolo. Non possiamoessere completamente certi che dei cambiamenti climatici nella prossima decadenon creino delle considerevoli difficoltà per nutrire una popolazione crescente,specialmente nei paesi in via di sviluppo che vivono in condizioni sempremarginali e vulnerabili. Esiste in definitiva una possibilità che lo sviluppo di oggipunti verso delle condizioni malthusiane in molte regioni del mondo »[12]. Sullabase di ciò, Washington decide di condizionare l’aiuto allo sviluppo economicodel terzo mondo a dei programmi di controllo delle nascite, di orientare l’azionedel Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione nello stesso verso, e diappoggiare certi movimenti femministi nel mondo.

Il banchiere David Rockefeller, co-fondatore del Gruppo Bilderberg,fondatore della Commissione trilaterale, ex-direttore del Council on Foreign

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Relations e sponsor del Club di Roma.

Si designa la corrente ideologica di Rockfeller non come « malthusiana », macome « neo-malthusiana » poiché preconizza la diffusione della pillolacontraccettiva ed il ricorso all’aborto quando tali soluzioni avrebbero inorridito ilpastore Malthus, forte sostenitore dell’astinenza obbligatoria. Tuttavia, sicomprende meglio questa dottrina se la si situa nel suo contesto storico. Alla finedel XVIII secolo la carestia imperversa in Inghilterra. La legge obbliga leparrocchie a sfamare i poveri, cosa che provoca l’impoverimento della parrocchiadel pastore Malthus. Ora, egli osserva che i poveri hanno una fertilità bensuperiore a quella dei ricchi. Così essi diventano sempre più numerosi ed èprevedibile che il carico che essi rappresentano per la comunità continuerà acrescere esponenzialmente, mentre i redditi della parrocchia non aumentano chearitmicamente. Arriverà inesorabilmente il momento in cui non sarà più possibiledare da mangiare agli assistiti e in cui essi faranno la rivoluzione come in Francia.

In piena Guerra Fredda, i neo-malthusiani seguono lo stesso ragionamento, maquesta volta col timore che la gente affamata si butti tra le braccia del comunismosovietico. Essi si danno ad una critica del liberalismo e reclamano che ilcapitalismo sia protetto allo stesso tempo sia da un controllo statale dell’accessoalle risorse naturali mondiali, sia da un’autoritaria diminuzione della demografiadel terzo mondo.

Torniamo alla crisi petrolifera del 1973. Negli Stati Uniti ed in Israele, ci si

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preoccupa dei mezzi di pressione di cui dispongono i paesi arabi produttori dipetrolio. Henry Kissinger, Edward Luttwak e Lee Hamilton s’impegnano perproteggere militarmente l’accesso degli Stati Uniti al petrolio del Golfo. Nel 1979,gli Stati Uniti continuano a soffrire di difficoltà economiche. Alla Casa Bianca, ilconsigliere per gli Affari Interni, Stuart Eizenstat, raccomanda di fare dell’OPECun capro espiatorio. Alla fine, il presidente Jimmy Carter (membro dellaCommissione Trilaterale, altro think thank sponsorizzato da David Rockfeller eguidato da Zbignew Brzezinski) pronuncia il suo celebre discorso sulla crisi difiducia[13]. In esso sottolinea la necessità per gli Stati Uniti di accedereall’indipendenza energetica per ritrovare fede nel loro avvenire economico. Seimesi dopo, annuncia che l’accesso degli Stati Uniti alle risorse energetichenecessarie alla sua economia assurge al rango di priorità strategica[14]. Questadecisione porterà ulteriormente alla creazione del Centcom e ai tentativi dirimodellamento del Grande Medio Oriente.

Durante la guerra del Vietnam, squadre del US Air Force basate in Tailandiahanno condotto una guerra climatica nel Laos per 5 anni. Ogni squadra eracostituita da due C-130 scortati da due F-4 (foto scattata il 31 luglio 1968 inoccasione della 500esima uscita aerea).

Nel 1975, la caduta di Saigon segna la fine della guerra in Vietnam e nel sud-estasiatico. Il bilancio che ne viene fatto permette di mettere in luce la guerraambientale e climatica che gli Stati Uniti hanno attuato in questa regione. IlPentagono aveva ordinato a Dow Chemical e a Monsanto di fabbricare gli «erbicidi dell’arcobaleno », tra cui il più famoso, l’ « agente arancio », era a base di

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diossina. Questi prodotti chimici furono utilizzati in maniera massiccia e su lunghiperiodi, prima per distruggere le risaie e affamare le popolazioni, poi per radere alsuolo le foreste dove si nascondevano i resistenti (operazione Ranch Hand). Intotale, 2.5 milioni di ettari vengono avvelenati e cinque milioni di persone vengonocontaminate a livelli diversi [15]. Il Pentagono aveva anche ordinato di gettaresulla nubi del Laos lo ioduro d’argento per provocare delle piogge torrenziali,allungare la stagione del monsone e rendere impraticabile la pista Ho Chi-Minhche consentiva gli approvvigionamenti per la resistenza al sud Vietnam(operazione Popeye)[16].

Tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica è stato deciso che prima di ognidiscussione sulle tematiche ecologiche, è indispensabile escludere le guerreambientali e climatiche. Washington e Mosca stendono allora senzaconcertazione internazionale la Convenzione sul divieto di utilizzare tecniche dimodificazione dell’ambiente a fini militari o per ogni altro fine ostile. Viene adottatacontrovoglia dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, a fine 1976. Ildocumento è scritto in maniera tale che le due superpotenze si riservano svariatimezzi di aggirare il divieto che esse stesse prescrivono alle altre nazioni. Ormai leguerre ambientali e climatiche non esistono più – in teoria. È dunque inutileparlarne.

(Segue…)

Thierry Meyssan

Traduzione Matteo Sardini

[1] « May there be only peaceful and cheerful Earth Days to come for our beautifulSpaceship Earth as it continues to spin and circle in frigid space with its warm andfragile cargo of animate life ».

[2] Vedere il sito internet Nelson Earth Day.

[3] « Rising concern about the “environmental crisis” is sweeping the nation’scampuses with an intensity that may be on its way to eclipsing student discontentover the war in Vietnam.. », in « “Environmental Crisis” May Eclipse Vietnam asCollege Issue », di Gladwin Hill, The New York Times, 30 novembre 1969.

[4] Nel contesto, questa espressione richiama sia la guerra del Vietnam, sia la

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legge di guerra contro la povertà (1964) voluta dal presidente Lyndon Johnson.

[5] La stessa strategia sarà utilizzata in Germania col finanziamento dei Grünen.Si trattava allora per Washington di bloccare l’opposizione tedesca alla NATO edopo, in occasione della riunificazione, di neutralizzare i giovani comunisti dell’exDDR.

[6] Documenti della conferenza disponibili in inglese sul sito del PNUA.

[7] Vedere: « L’USAID et les réseaux terroristes de Bush », di Edgar GonzàlezRuiz, Réseau Voltaire, 17 agosto 2004.

[8] La posizione di Olof Palme deve essere vista nel contesto del crescenteconflitto tra la Svezia e gli Stati Uniti, che si manifesta sei mesi più tardi con lacrisi delle loro relazioni diplomatiche.

[9] Dieci cose da sapere sulla malattia di Minamata, del Minamata DiseaseMunicipal Museum. Documento scaricabile.

[10] Il Club di Roma è stato creato su iniziativa dell’industriale italiano AurelioPeccei (all’epoca molto attivo in America latina) e del direttore scientificodell’OCSE Alexander King, grazie al sostegno finanziario della famiglia Agnelli(per la quale Peccei aveva lavorato). L’idea di partenza era di creare un forummondiale che legasse le questioni economiche e l’ambiente. Questo obiettivo fupiù o meno raggiunto con la creazione del PNUA. Il Club di Roma, ormailargamente finanziato dai Rockfeller, abbandonò allora il suo discorsometodologico per diventare il portavoce del malthusianesimo. Alcuni partecipantialla riunione fondatrice del Club (aprile 1968) se ne erano già allontanati inoccasione della pubblicazione del rapporto Meadows (marzo 1972).

[11] National Security Study Memorandum 200. Implications of WorldwidePopulation Growth For U.S. Security and Overseas Interests, noto come «Rapport Kissinger », 10 dicembre 1974. Questo documento è rimasto segreto finoalla sua declassificazione, nel 1989, momento in cui è stato oggetto di vivepolemiche.

[12] « We do not know whether technological developments will make it possibleto feed over 8 much less 12 billion people in the 21st century. We cannot beentirely certain that climatic changes in the coming decade will not create great

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difficulties in feeding a growing population, especially people in the LDCs who liveunder increasingly marginal and more vulnerable conditions. There exists at leastthe possibility that present developments point toward Malthusian conditions formany regions of the world ».

[13] Discorso televisivo noto come « The crisis of confidence speech », di JimmyCarter, 15 luglio 1979.

[14] Discorso sullo stato dell’Unione, di Jimmy Carter, 23 gennaio 1980.

[15] L’agente arancio era già stato utilizzato dagli Stati Uniti in Corea, ma in minormisura. Anche il governo brasiliano e la multinazionale Alcoa hanno utilizzatoquesto agente, alla fine degli anni ’70 e all’inizio degli anni ’80, per distruggereuna zona della foresta e cacciare gli autoctoni al fine di consentire lo sfruttamentominerario e la costruzione della diga di Tucuruì.

[16] Operation PopEye, detta anche Operation Intermediary o OperationCompatriot (2 602 decolli di C-130 tra il 20 marzo 1967 e il 5 luglio 1972). Vedere: « Rainmaking Is Used As Weapon by U.S.; Cloud-Seeding in Indochina Is Saidto Be Aimed at Hindering Troop Movements and Suppressing Antiaircraft FireRainmaking Used for Military Purposes by the U.S. in Indochina Since ’63 », diSeymour Hersh, The New York Times, 3 luglio 1972. Spacecast 2020 : Into theFuture. The U. S. Air Force Vision of Their Future, Possibilities, Capabilities,Technologies in the Pursuit of National Security objectives, US Department ofDefense, Air University, 1994. In realtà, il Pentagono disponeva di un’unità diricerca in guerra ambientale, sotto il nome di Defense Environmental Services(creato nel 1966 da Cyrus Vance).

Thierry Meyssan

Intellettuale francese, presidente-fondatore di Rete Voltaire e della conferenza Axis for Peace. Pubblica analisi di politica internazionale nella stampa araba,latino-americana e russa.

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Fonte:

http://www.voltairenet.org/article165362.html

SEGUE: Il pretesto climatico 2/3 L’ecologia di mercato (1982-1996)

Durante gli anni 80-90, l’ecologia è stata dissociata dalle questioni legate allaDifesa per confondersi con le problematiche economiche. In questa secondaparte del suo studio sulla storia della retorica ambientale, Thierry Meyssananalizza come le multinazionali hanno rovesciato la situazione, passando dallaqualità di imputato a sponsor delle associazioni verdi……Il pretesto climatico 3/3

L’ecologia finanziaria (1997-2010)

Dopo essere servita a Henry Kissinger ed a Margaret Thatcher, la retoricaambientale è stata recuperata da Al Gore. Non si tratta di distogliere l’attenzionedalle guerre dell’impero US, né di restaurare la grandezza dell’impero britannico,ma di salvare il capitalismo anglosassone…..

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