Il preposto: gli errori da vigilare Ing. Domenico Mannelli 1.

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Il preposto: gli errori da Il preposto: gli errori da vigilarevigilare

www.ingmannelli.com

Ing. Domenico Mannelli

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Corte di Cassazione - Sezione IV - Sentenza n. Corte di Cassazione - Sezione IV - Sentenza n. 11216 del 13 marzo -  Pres. Rizzo – Est. 11216 del 13 marzo -  Pres. Rizzo – Est. Marzano – P.M. Fraticelli - Ric. D. B. A. - Marzano – P.M. Fraticelli - Ric. D. B. A. -

Chiunque assuma una posizione di preminenza rispetto agli altri lavoratori così da poter impartire ordini o direttive sul lavoro da eseguire deve essere considerato tenuto, per ciò stesso, alla applicazione ed al controllo delle misure di sicurezza.

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Chi è il prepostoChi è il prepostoIl Preposto è colui che sulla

base delle competenze professionali acquisite, coordina e controlla il regolare svolgimento delle attività lavorative e assicura la realizzazione delle direttive ricevute, grazie anche al potere funzionale di cui è dotato.

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Compiti dei prepostiCompiti dei preposti il controllo dei lavoratori per verificare o il rispetto delle leggi e delle norme aziendali

che attengono la salute e la sicurezza sul lavoro,

o l'utilizzo corretto dei DPI e delle strumentazioni necessarie per svolgere la propria mansione;

la vigilanza sulla presenza di rischi imminenti o di pericoli immediati;

la direzione delle operazioni di evacuazione in caso di pericolo grave ed immediato;

la partecipazione periodica ai corsi di formazione in materia di salute e sicurezza.

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Utilizzo scorretto: causeUtilizzo scorretto: causeFattori di rischioErrori

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FATTORI DI RISCHIOFATTORI DI RISCHIO

RISCHI PER LA SICUREZZA RISCHI DI NATURA INFORTUNISTICA DOVUTI A:

•Strutture •Macchine •Impianti Elettrici •Sostanze pericolose •Sostanze combustibili•Sostanze esplosive

RISCHI PER LA SALUTE RISCHI DI NATURA IGIENICO AMBIENTALE DOVUTI A:

 

•Agenti Chimici •Agenti Fisici •Agenti Biologici

RISCHI PER LA SICUREZZA E LA SALUTE RISCHI DI TIPO COSIDDETTO TRASVERSALE DOVUTI A:

 

•Organizzazione del lavoro •Fattori psicologici •Fattori ergonomici •Condizioni di lav. difficili

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IL COMPORTAMENTO DEL LAVORATORE: IL COMPORTAMENTO DEL LAVORATORE: L’ERROREL’ERRORE

La teoria dell’errore umano propone una classificazione del

comportamento dell’uomo in tre diverse tipologie

(Rasmussen, 1987):

Skill-based behaviour

Ruled-based behaviour

Knowledge-based behaviour

Autore
(All’individuo si propone uno stimolo cui reagisce meccanicamente senza porsi problemi d’interpretazione della situazione stessa. Tale abilità si sviluppa dopo che lo stimolo si è ripetuto per più volte, sempre allo stesso modo. È un tipo di comportamento riscontrabile in situazioni di routine.)
Autore
Il problema che si pone all’individuo è di identificare la giusta norma per ogni specifica situazione attenendosi ad un modello mentale di tipo causale.
Autore
È la situazione che richiede il maggior impiego di conoscenza e l’attivazione di una serie di processi mentali che dai simboli porteranno all’elaborazione di un piano per raggiungere gli obiettivi.
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IL COMPORTAMENTO DEL LAVORATORE: IL COMPORTAMENTO DEL LAVORATORE: L’ERROREL’ERRORE

Skill-based behaviour : sono comportamenti automatici

ad una data situazione.

All’individuo si propone uno stimolo cui reagisce

meccanicamente senza porsi problemi d’interpretazione

della situazione stessa. Tale abilità si sviluppa dopo che lo

stimolo si è ripetuto per più volte, sempre allo stesso modo.

È un tipo di comportamento riscontrabile in situazioni di

routine.)

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IL COMPORTAMENTO DEL LAVORATORE: IL COMPORTAMENTO DEL LAVORATORE: L’ERROREL’ERRORE

Ruled-based behaviour: si mettono in atto dei

comportamenti, prescritti da regole, che sono state definite

in quanto ritenute più idonee da applicare in una

particolare circostanza.

Il problema che si pone all’individuo è di identificare la

giusta norma per ogni specifica situazione attenendosi ad

un modello mentale di tipo causale.

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IL COMPORTAMENTO DEL LAVORATORE: IL COMPORTAMENTO DEL LAVORATORE: L’ERROREL’ERRORE

Knowledge-based behaviour : si tratta di

comportamenti messi in atto quando ci si trova davanti ad

una situazione sconosciuta e si deve attuare un piano per

superarla.

È la situazione che richiede il maggior impiego di

conoscenza e l’attivazione di una serie di processi mentali

che dai simboli porteranno all’elaborazione di un piano per

raggiungere gli obiettivi.

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Menomazione della capacità lavorativa o morte provocata da causa violenta in occasione dei lavori

CAUSA VIOLENTA ELEMENTO DETERMINANTE

IN OCCASIONE DEL LAVORO ELEMENTO CIRCOSTANZIALE

INABILITA’ O MORTE ELEMENTO CONSEQUENZIALE

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L’INFORTUNIO DERIVA DA UN INCIDENTE

ANCHE SE PREVEDIBILE

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FATTORI

CONCENTRAZIONE AMBIENTALE DELLA SOSTANZA PERICOLOSA

TEMPO DI ESPOSIZIONE

CARATTERISTICHE FISICHE DEL LAVORATORE

LA MALATTIA PROFESSIONALE O TECNOPATIA È LA CONSEGUENZA DI UNA SERIE DI AZIONI NOCIVE CHE MATURANO

LENTAMENTE SULL’ORGANISMO DEL LAVORATORE PER POI TRASFORMARSI IN FORMA MORBOSA INVALIDANTE O MORTALE

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LE CAUSE DEL DANNO

Atto pericoloso di una o più persone

Condizione di pericolo esterna

Mancato rispetto delle normative di sicurezza

Casualità

Mancanza di programmazione ed organizzazione

CAUSA PROSSIMA DEL DANNO

CAUSA REMOTA DEL DANNO

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TIPOLOGIA DEGLI ERRORITIPOLOGIA DEGLI ERRORI

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Errori attivi = causa prossimaSono associati alle prestazioni degli operatori di prima linea, i loro effetti sono immediatamente percepiti e, dunque, facilmente individuabili (slips, mistakes e violations).

Errori latenti = causa remotaSono associati ad attività distanti (sia in termini di spazio che di tempo) dal luogo dell'incidente, come le attività manageriali, normative e organizzative. Le conseguenze degli errori latenti possono restare silenti nel sistema anche per lungo tempo e diventare evidenti solo quando si combinano con altri fattori in grado di rompere le difese del sistema stesso.

(Reason, 1991)

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TRE TIPI DI ERRORE (Reason, 1990).

1. Errori d'esecuzione che si verificano a livello d'abilità (slips).

2. Errori d'esecuzione provocati da un fallimento della memoria (lapses).

3. Errori non commessi durante l'esecuzione pratica dell'azione (mistakes).

Autore
In questa categoria vengono classificate tutte quelle azioni che vengono eseguite in modo diverso da come pianificato, cioè il soggetto sa come dovrebbe eseguire un compito, ma non lo fa, oppure inavvertitamente lo esegue in maniera non corretta (ad esempio, il paziente riferisce di un'allergia all'infermiere che si dimentica di riferirlo al medico).
Autore
In questo caso l'azione ha un risultato diverso da quello atteso a causa di un fallimento della memoria. A differenza degli slips, i lapses non sono direttamente osservabili.
Autore
si è scelto di applicare una regola o una procedura, che non permette il conseguimento di quel determinato obiettivo.
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TRE TIPI DI ERRORE (Reason, 1990).

Errori d'esecuzione che si verificano a livello d'abilità (slips).

I lavoratore sa come dovrebbe eseguire un compito, ma non lo fa, oppure inavvertitamente lo esegue in maniera non corretta (ad esempio, il paziente riferisce di un'allergia all'infermiere che si dimentica di riferirlo al medico).

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TRE TIPI DI ERRORE (Reason, 1990).

Errori d'esecuzione provocati da un fallimento della memoria (lapses).

In questo caso l'azione ha un risultato diverso da quello atteso a causa di un fallimento della memoria.

A differenza degli slips, i lapses non sono direttamente osservabili.

Autore
In questa categoria vengono classificate tutte quelle azioni che vengono eseguite in modo diverso da come pianificato, cioè il soggetto sa come dovrebbe eseguire un compito, ma non lo fa, oppure inavvertitamente lo esegue in maniera non corretta (ad esempio, il paziente riferisce di un'allergia all'infermiere che si dimentica di riferirlo al medico).
Autore
In questo caso l'azione ha un risultato diverso da quello atteso a causa di un fallimento della memoria. A differenza degli slips, i lapses non sono direttamente osservabili.
Autore
si è scelto di applicare una regola o una procedura, che non permette il conseguimento di quel determinato obiettivo.
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TRE TIPI DI ERRORE (Reason, 1990).

Errori non commessi durante l'esecuzione pratica dell'azione (mistakes).

Si è scelto di applicare una regola o una procedura, che non permette il conseguimento di quel determinato obiettivo.

Autore
In questa categoria vengono classificate tutte quelle azioni che vengono eseguite in modo diverso da come pianificato, cioè il soggetto sa come dovrebbe eseguire un compito, ma non lo fa, oppure inavvertitamente lo esegue in maniera non corretta (ad esempio, il paziente riferisce di un'allergia all'infermiere che si dimentica di riferirlo al medico).
Autore
In questo caso l'azione ha un risultato diverso da quello atteso a causa di un fallimento della memoria. A differenza degli slips, i lapses non sono direttamente osservabili.
Autore
si è scelto di applicare una regola o una procedura, che non permette il conseguimento di quel determinato obiettivo.
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LE VIOLAZIONI LE VIOLAZIONI Un caso a parte, ma che merita di

essere citato vista la sua importanza anche numerica, è quello delle violazioni (Reason, 1997).

Per violazioni intendiamo tutte quelle azioni che vengono eseguite, anche se formalmente ciò è impedito da un regolamento, una direttiva, ecc..

Molto spesso la direzione di un'azienda impone delle norme di sicurezza che possono entrare in conflitto ed impedire il corretto svolgimento del proprio lavoro.

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Reason’s ‘swiss cheese’ modelReason’s ‘swiss cheese’ modelIL MODELLO DEL FORMAGGIOIL MODELLO DEL FORMAGGIO

Some holes dueto active failures…

…other holes due to

latent conditions

hazards

losses

Defences, barriers and safeguards

James Reason 1997

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IL MODELLO DI RIFERIMENTO DIFESE

INADEGUATE

errori attivied errori latenti

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AZIONI CHE VIOLANO LA SICUREZZA

errori attivi

4

CONTESTO LOCALE

errori latenti

3

DECISIONI MANAGERIALI

errori latenti

2

CULTURA DELLA

SICUREZZA

errori latenti

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INTEGRAZIONI CON GLI ELEMENTI LOCALI

INCIDENTE

FINESTRA DEGLI

INCIDENTI

(Reason, 1990)

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Clinical Radiology (2001)Clinical Radiology (2001)L’analisi degli errori individua una serie

di cause:-tecniche - problemi di percezione- problemi di conoscenza, cultura- problemi di valutazione e di giudizio- problemi di comunicazione.

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Il National Council of State Boards of Nursing Il National Council of State Boards of Nursing LE 5GLE 5G

1) il giusto compito: cioè un’attività ritenuta appropriata alla complessità del compito, alla capacità dell’operatore.

2) le giuste circostanze delle circostanze, dei materiali disponibili, dell’ambiente oltre che dei regolamenti e delle politiche statali edaziendali.

3) le giuste persone. Si deve tener conto del livello di preparazione della figura cui si chiede di eseguire l’attività, ma anche del livello del singolo operatore;

4) le giuste istruzioni e la buona comunicazione. Una comunicazione efficace, cioè messaggi chiari e precisi (cosa fare, come, perché, in che tempi, quando chiedere consulenza) ed un ascolto attento.

5) la giusta supervisione e valutazione.

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METODO MTAMETODO MTA

SISTEMA INTEGRATO

UN NUOVO MODO DI PENSARE ALLA PREVENZIONE

HumanReliabilityAnalysis

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Principi generali di PREVENZIONEPrincipi generali di PREVENZIONE

•Eliminazione del rischio

•Riduzione del rischio alla fonte

•Prevenzione integrata (misure tecniche, produttive e

organizzative)

•Sostituzione del pericoloso con il meno o il non pericoloso

•Rispetto dei principi ergonomici

•Priorità delle misure di protezione collettiva

•Limitazione al minimo del numero degli esposti

•Uso limitato di agenti chimici, fisici e biologici

•Controllo sanitario dei lavoratori in funzione dei ricci, ecc.

Art. 15 D.Lgs. 81/08

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DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE: DEFINIZIONE

“Si intende per dispositivo di protezione individuale, di seguito denominato “DPI”, qualsiasi attrezzatura destinata ad essere

indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi

suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni

complemento o accessorio destinato a tale scopo”

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NON DPINON DPINon costituiscono DPI:

a) gli indumenti di lavoro ordinari e le uniformi non specificamente

destinati a proteggere la sicurezza e la salute del lavoratore;

b) le attrezzature dei servizi di soccorso e di salvataggio;

c) le attrezzature di protezione individuale delle forze armate, delle forze

di polizia e del personale del servizio per il mantenimento dell'ordine

pubblico;

d) le attrezzature di protezione individuale proprie dei mezzi di trasporto;

e) i materiali sportivi quando utilizzati a fini specificamente sportivi e non

per attività lavorative ;

f) i materiali per l'autodifesa o per la dissuasione;

g) gli apparecchi portatili per individuare e segnalare rischi e fattori nocivi.

 

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INDIVIDUAZIONE DPI PER IL SETTOREOSPEDALIERO

Codice “A” Protezione delle vie respiratorieCodice “B” Protezione degli occhi e del voltoCodice “C” Protezione delle mani e degli arti superioriCodice “D” Protezione dei piedi e degli arti inferioriCodice “F” Protezione del capoCodice “G” Protezione del corpo

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antincendio

Protezione delle vie respiratorieSubcodice

A1

A2

A3

A4

A5

A6

A7

A8

A9

A10

Descrizione articolo (sintesi)

Mascherina chirurgica a 3 strati TNT, monouso, non sterile.

Mascherina chirurgica in TNT 3 strati con visiera per protezione occhi ,non sterile monouso

Facciale Filtrante FFP1S, stringinaso, elastico, protezione respiratoriapolveri inerti, grossolaneFacciale filtrante FFP1S + filtro carbone attivo , stringinaso doppioelastico per manipolazione prodotti chimici (formaldeide, farmaciantiblastici)Facciali Filtrante FFP2S (con/senza valvola espirazione) Aerosol patogeni,doppio elastico, stringinaso guarnizione di tenuta .

Facciali Filtrante FFP3SL (con/senza valvola espirazione) Aereosolpatogeni, polveri fibre, stringinaso, guarnizione tenuta completa, doppioelastico (TBC-SARS–Emergenze chimiche e biologiche, emergenze daspandimenti di farmaci antiblastici)Facciali Filtrante FFP3 (con/senza valvola espirazione) Aereosol patogeni,polveri fibre, stringinaso, guarnizione tenuta completa, doppio elastico(TBC- SARS – Emergenze biologiche) confezione singola–protezione campooperatorio/ utente/operatoreSemimaschera con filtri intercambiabili universali per manutenzionitecniche e pluriuso, bordo a tenuta con 4 elastici

Maschera intera con visore panoramico + filtro universale, bardaturaregolabile, a tenuta e con 5 punti regolabili. Emergenze nei soccorsiextraospedalieriMaschera intera con visore panoramico – autorespiratore. Dotazione

Operatori e/o Mansioni

Medici, IP, Tecnici sanitari

Medici, IP esposti a schizzi daagenti biologici

Manutentori

Operatori sanitari eManutentori esposti ad agentichimici,Medici, IP, Operatori sanitari,Operatori tecnici

Medici, IP, Operatori sanitari,Operatori tecnici

Medici, IP, Operatori sanitari,Operatori tecnici

Manutentori

Manutentori,Operatorisoccorso extraospedal. inemergenze graviSquadre emergenza incendio

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FATTORE DI PROTEZIONE OPERATIVOFPO

La Norma UNI 10720 suggerisce l’adozione del fattore diprotezione operativo: FPO=Ce/TLV

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operatorie, sale parto e

PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VOLTO

Subcodice

B1

B2

B3

B4

B5

B6

alla

Descrizione articolo (sintesi)

Occhiali leggeri in policarbonato protezioni laterali e frontali, asteregolabili, inclinazione della lente regolabile antigraffio,antiappanamento lavabili disinfettabili protezione daschizzi/spruzzi, particelle (dotazione individuale e collettiva) –Diversi modelli anche personalizzati per portatori di occhialicorrettivi.

Occhiali panoramici a mascherina (per sala operatoria, sala settoria,manutenzioni, travasi prodotti chimici, reflui chimici...) guarnizione,fori aerazione, banda elastica regolabile

Mascherina chirurgica con visiera (vedi codice A2)

Visiera leggera monouso senza calotta, banda elastica fissa•Visiera leggera senza calotta, antiappanante, banda regolabile,inclinazione regolabile, possibilità utilizzo occhiali correttivi.Protezione da schizzi e gocciolamenti, lavabile disinfettabile.Diversi modelli .Visiera antischizzo con calotta protezione totale del viso, regolabile

nuca, inclinabile, protezione frontale e sopraciliare,antiappanante, lavabile disinfettabile, possibilità di utilizzo occhialicorrettivi

O peratori e/o Mansion i

Medici, IP, Operatorisanitari, OperatoriTecnici, addettitrattamento refluiliquidi

Operatori sanitari saleoperatorie

Operatori sanitari saleoperatorieOperatori sanitariambulatori

Operatori sanitari saleoperatorie, sale parto elaboratori, Manutentori

Operatori sanitari sale39/45

laboratori, Manutentori

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PROTEZIONE DELLE MANI E DEGLI ARTI SUPERIORI

Subcodice

C1C2C3C4C5C6C7C8

C9C 10C 11

C 12

C 13

C 14

C 15

C 16

Descrizione articolo (sintesi)

Guanti in latice per esplorazione e medicazione depolveratiGuanti in latice per esplorazione e medicazioneGuanti in vinile non sterili per esplorazione e medicazioneGuanti in vinile non sterili per esplorazione e medicazione depolveratiGuanti in latice sterili per esplorazione e medicazioneGuanti in vinile sterili per esplorazione e medicazioneGuanti in latice sterili chirurgici depolverati per Sala OperatoriaGuanti in latice sterili chirurgici per sala operatoria

Guanti in latice sterili chirurgici per uso ambulatorialeGuanti sintetici sterili chirurgici depolveratiGuanti in latice pesante testati per manipolazione Farmaci antiblastici nonsterili

Guanti in latice non sterili depolverati per rischio biologico Chimico-meccanico

Guanti e bracciali per protezione da rischi termici (Caldo-Freddo)

Guanti in gomma (tipo domestico) per manipolazione prodotti chimiciscarsamente aggressiviGuanti per rischio meccanico (abrasione, taglio) pelle fiore o sintetici

Guanti per rischio chimico tipo lungo (neoprene, cloroprene, nitrile, butile ...).

Operatori e/o Mansioni

Operatori sanitariOperatori sanitariOperatori sanitari con allergieOperatori sanitari con allergieOperatori sanitariOperatori sanitari con allergieOperatori sanitari con allergieOperatori sanitari salaoperatoriaOperatori sanitari amb.Operatori sanitari con allergieOperatori sanitari Oncologia(preparaz. farmaci antiblastici)

Operatori sanitari prontosoccorso extra ospedalieroOperatori addetti autoclavi eliquidi criogeniAddetti pulizie e sanificazione,rifiutiManutentori e Addettitrattamento rifiutiAddetti manipolazione travasi

Resistenza ai prodotti chimici.C 17 Guanti antitaglio (Kevlar leggero) per chirurgia, ortopedia anatomia patologica.

Lavabili sterilizzabili.

prodotti chimiciChirurghi, Ortopedici, 40/45

Strumentisti, rischio Biologicoparticolare

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GUANTI IN GOMMA: PROBLEMATICA

I guanti in gomma, oltre al latice contengono svariatiadditivi chimici, come ad esempio i tiuramici,carbammati, i mercaptobenzotiazoli o le tirouree,

capaci di causare sensibilizzazione di tipo ritardatoed eczemi da contatto.

I sottoguanti in filo sono indicati soprattutto percasi di dermatite irritativi.

Eventualmente si può aumentare la protezione con ilguanto chimico idrorepellente

41/45

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PROTEZIONE DEI PIEDI E DEGLI ARTI INFERIORI

SubCodice

D1

Descrizione articolo (sintesi)

Calzatura di sicurezza operatori ADE/PS (puntale rinforzato,

Operatori e/o Mansioni

IP, Autisti ambulanze

suola antrisduciolo, antiperforazione idrorepellente,traspirante, isolante dal freddo scarpa alta).

Operatori sanitari del

D2

D3

D4

D5

D6

Calzatura di sicurezza operatori socio/sanitari territoriali(suola antrisduciolo, idrorepellente, traspirante, isolante dalfreddo scarpa alta e bassa).Stivale alto in gomma, suola antiscivolo (op.sala chirurgicaortopedica).Stivale alto in gomma, suola antiscivolo, puntale rinforzato(veterinari).

Zoccoli antiscivolo lavabili sterilizzabili (op. sala operatoriapreparazione F.A.)

Soprascarpe in TNT monouso non sterili

territorio(IP,Fisioterapisti,Assist.Domiciliari, OSS)Chirurghi ed Ortopedici disala operatoriaVeterinari, TecniciPrevenzioneOperatori sanitari saleoperatorie e preparatoriantiblasticiPer accesso in area arischio particolare

D7 Soprascarpein TNT monouso altezza al ginocchioPer accesso in area arischio particolare 42/45

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PROTEZIONE DEL CAPO

Sub

Codice Descrizione articolo (sintesi) Operatori e/o Mansioni

sterile varie fogge, assorbente elasticizzato aibordi

Operatori sanitariCopricapo in TNT Tessuto non Tessuto monouso non sala operatoria, sala

parto,endoscopiaF1

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Rischio Bio-terrorismo

PROTEZIONE DEL CORPO

Descrizione articolo (sintesi)

Camice monouso in TNT Tessuto non Tessuto con rinforzinon sterile

Camice monouso in TNT con rinforzi sterile

Camice monouso in TNT con rinforzi non sterile perpreparazione F.A.

Camice monouso in tnt con rinforzi non sterile cerato

Grembiule altezza ginocchio cerato antistrappoimpermeabile allacciatura collo e fianchi

Tuta monouso con cappuccio Tyvek pro-Tech termosaldataelasticizzata alle estremità cerniera lampo

SubCodice

G1

G2

G3

G4

G5

G6

Operatori e/o Mansioni

Operatori sanitari salaparto,endoscopie ed altroOperatori sanitari salaoperatoriaAddetti preparazionefarmaci antiblastici(Oncologia)Operatori sanitari inpresenza di importantiversamenti di liquidi

Operatori addetti travasiliquidi aggressivi, corrosiviTecnici Prevenzione,Autisti, IP del ProntoSoccorso, Operatorisanitari territoriali,

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Rischio incendioRischio incendio

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Rischio emergenzaRischio emergenza

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Rischio ? Rischio ?

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Rischio incendioRischio incendio

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Rischio biologicoRischio biologico

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Rischio biologicoRischio biologico

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Rischio biologico - Rischio biologico - chimicochimico

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