Il Picchio - I.C."Rodari"-Santa Giustina · si siano dati il compito di portare la parola del...

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N.57 Marzo 2015 Istituto Comprensivo Rodari Santa Giustina (Bl) Il Picchio Direttrice: Elena Cassol Vicedirettrice: Vittoria Mares Redattori: Milena Arcudi, Maria Bristot, Martina De Pellegrin, De Toffol Lorenzo, Elisa Lucchetta, Linda Montagner, Ginevra Moretti, Giulio Piccolin, Carina Riti, Caterina Sacchet Docenti responsabili: Rossella Bonora e Sabrina Iotti La strage di Charlie Hebdo: tra libertà di espressione e rispetto Abbiamo scelto di aprire questo nuovo numero del nostro giornale, ricordando cosa è acca- duto lo scorso gennaio a Parigi e rispondendo alla violenza dei terroristi con due parole che dovrebbero sempre guidare la penna di un giornalista: libertà e rispetto. Charlie Hebdo è un giornale satirico francese fondato del 1970 con l’idea di ironizzare su fatti d’attualità francesi e mondiali. La particolarità di questo settimanale sono le vignette nelle quali i disegnatori raffigurano personaggi famosi politici o religiosi. Proprio a causa di queste vignette satiriche, lo scorso 7 gennaio 2015 intorno alle 11.30, la redazione di Charlie Hebdo e l’intera Parigi ha subito un attentato da parte dei fratelli Koua- chi, che hanno sparato a giornalisti e innocenti gridando Allah è il più grande !-. Sono morte dodici persone tra poliziotti, vignettisti e giornalisti, compreso il direttore di Charlie Hebdo. Successivamente un altro attentatore, Amedy Coulibaly, ha ucciso una poliziotta e si è barricato in un supermercato ebreo prendendo come ostag- gi i clienti e lasciando la Francia e il mondo con il fiato sospeso per molte ore. La vicenda si è conclusa con l’uccisione dei ter- roristi. (continua a pag. 2) Sommario Approfondimenti p. 2 Picchio scientifico p. 16 Notizie dall’Istituto p. 18 Picchio in gioco ... p. 25

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N.57 Marzo 2015 Istituto Comprensivo Rodari Santa Giustina (Bl)

Il Picchio Direttrice: Elena Cassol

Vicedirettrice: Vittoria Mares

Redattori: Milena Arcudi, Maria Bristot, Martina De Pellegrin, De Toffol Lorenzo, Elisa Lucchetta,

Linda Montagner, Ginevra Moretti, Giulio Piccolin, Carina Riti, Caterina Sacchet

Docenti responsabili: Rossella Bonora e Sabrina Iotti

La strage di Charlie Hebdo: tra libertà di espressione e rispetto

Abbiamo scelto di aprire questo nuovo numero del nostro giornale, ricordando cosa è acca-

duto lo scorso gennaio a Parigi e rispondendo alla violenza dei terroristi con due parole che

dovrebbero sempre guidare la penna di un giornalista: libertà e rispetto.

Charlie Hebdo è un giornale satirico francese fondato del 1970 con l’idea di ironizzare su

fatti d’attualità francesi e mondiali. La particolarità di questo settimanale sono le vignette

nelle quali i disegnatori raffigurano personaggi famosi politici o religiosi.

Proprio a causa di queste vignette satiriche, lo scorso 7 gennaio 2015 intorno alle 11.30, la

redazione di Charlie Hebdo e l’intera Parigi ha subito un attentato da parte dei fratelli Koua-

chi, che hanno sparato a giornalisti e innocenti gridando –

Allah è il più grande !-.

Sono morte dodici persone tra poliziotti, vignettisti e giornalisti,

compreso il direttore di Charlie Hebdo. Successivamente un

altro attentatore, Amedy Coulibaly, ha ucciso una poliziotta e si

è barricato in un supermercato ebreo prendendo come ostag-

gi i clienti e lasciando la Francia e il mondo con il fiato sospeso

per molte ore. La vicenda si è conclusa con l’uccisione dei ter-

roristi. (continua a pag. 2)

Sommario

Approfondimenti p. 2

Picchio scientifico p. 16

Notizie dall’Istituto p. 18

Picchio in gioco ... p. 25

P a g i n a 2 Approfondimenti

L’11 gennaio oltre due milioni di persone, tra cui i più importanti

leader politici, hanno sfilato per le strade di Parigi per supportare

le famiglie delle vittime e per difendere la libertà di parola con

una matita in mano alzata verso il cielo

Dopo questi atti di forte violenza si sono svolte molte manifesta-

zioni e mercoledì 14 gennaio è uscito il nuovo numero di Charlie

Hebdo: sono state vendute milioni di copie in tutto il mondo per

dimostrare che la Francia si è rialzata e la libertà di espressione è

viva.

Questo è stato certamente un affronto alla libertà di stampa e di

parola, libertà che spesso sottovalutiamo. Tutti gli uomini hanno

diritto ad esprimersi e la violenza non ha mai una giustificazione. La redazione ha voluto

approfondire questo discorso e raccogliere le impressioni di alcuni alunni dell’Istituto.

Cassol Elena

Lasciate che la libertà regni. Il sole non tramonterà mai su

una così gloriosa conquista umana.

I fatti di Parigi sono stati vissuti con paura da gran parte del mondo, in particolar modo da

noi così vicini alla Francia. Io ritengo che sia normale avere paura, perché mi è sembrato in-

giusto che tutti quegli innocenti venissero uccisi. Sicuramente il giornale francese è stato

provocatorio nei confronto degli islamici, ma non mi sembra un buon motivo per togliere la

vita ad una persona. I terroristi hanno ucciso in nome di Allah, ma questo non ha senso per-

ché per il vero Islam “chi uccide un innocente è come se uccidesse l’umanità”... la religione

musulmana è una religione non violenta, se interpretata in modo corretto e moderato. Un

errore grave è infatti prendersela con i musulmani delle nostre comunità, che sono persone

gentili e che praticano la loro religione senza commettere atti di violenza. Ho condiviso pie-

namente la manifestazione nella quale tantissime persone sono scese in strada nella capitale

francese con una matita in mano, simbolo della libertà di espressione. Penso che questo sia

stato particolarmente significativo perché la strage di Charlie Hebdo ha violato proprio que-

sto diritto fondamentale. In ogni caso non bisogna mai reagire a nessuna provocazione uc-

cidendo.

Ginevra Moretti 3 B

P a g i n a 3 Approfondimenti

La vera libertà di stampa è dire alla gente ciò che la gente non vorrebbe sentirsi dire.

La classe 3° A si è soffermata sul termine TERRORISMO, cercando di

darne una definizione chiara e condivisibile. Abbiamo approfondito

l’attentato di Parigi e ci siamo interrogati attraverso alcune doman-

de guida:

- i fatti recenti di Parigi si possono definire un atto terroristico? Per-

ché?

- quali scopi perseguono i terroristi dell’ ISIS?

- chi sono le vittime dell’attacco di Parigi?

- quale messaggio vogliono lanciare i terroristi colpendo questi obiet-

tivi?

- perché secondo te questi atti hanno avuto così vasta eco mondiale?

Ecco quello che è emerso:

Romina e Maria: i fatti accaduti a Parigi si possono definire un atto

terroristico perché hanno indotto un senso di paura diffusa con atti

violenti e hanno minacciato le persone con lo scopo di perseguire

obbiettivi politici.

Elena e Linda: i terroristi dell’ISIS vogliono che ci sia il fondamentali-

smo islamico in tutto il mondo. Vogliono lanciare il messaggio che

non accettano che i giornalisti deridano il loro Dio.

Elisa A. e Elisa L.: l’intenzione dei terroristi è quella di terrorizzare la

popolazione. La vasta eco mondiale è dovuta al fatto che hanno

bloccato un diritto fondamentale: la libertà di parola.

Samuel e Tawachai: questo è un atto terroristico perché la Francia

non è in guerra con i paesi musulmani. Vogliono incutere terrore in

tutta la popolazione europea, perché quest’atto è avvenuto in Fran-

cia, ma potrebbe succedere anche in altri paesi.

Ergis e Riccardo: è un atto terroristico perché vogliono dare un

messaggio al governo francese e alla comunità internazionale: non

insultare la loro religione. È stata in questo modo impedita la libertà

di stampa.

Wendy e Damaris: le vittime colpite sono dei simboli: l’atto terrori-

stico ha l’obbiettivo di tappare la bocca ai giornalisti di Charlie

Hebdo ma anche quello di vendetta contro gli ebrei (gli ostaggi e i

morti del supermercato Kosher).

3 A

P a g i n a 4 Approfondimenti

PARIGI. E’ il 7 gennaio quando in Francia,

nella sede del giornale satirico di Charlie Heb-

do e dintorni, si vivono minuti di vero e pro-

prio terrore. 12 vittime, 11 feriti, di cui 5 gravi

ma non in pericolo di vita. L’attacco terroristi-

co di tre uomini incappucciati armati di Kala-

schnikov e armi da fuoco, contro la sede del

giornale, ha sconvolto la Francia. Qualche

settimana fa i giornali di tutta Europa erano

sommersi da articoli e articoli che si riferivano

a quell’attentato, se ne parlava in tutti i tele-

giornali, si sono svolte parate e manifestazio-

ni a favore della libertà di parola e anche il

Papa ha espresso la sua opinione.

Ma ora tocca a noi! Infatti la nostra classe, la

2B, ha desiderato esprimere il suo parere

sull’accaduto. I commenti divergono tra loro

e si sono prese più posizioni, ma è proprio

quando essi sono diversi l’uno dall’altro che è

più bello confrontarli tra loro e ci si forma

un’idea più ampia e ricca di quanto non lo

fosse prima. Sono presenti soprattutto parole

come “comunicazione”; “libertà” o

“ingiustizia”, ma adesso vi lascio proseguire la

lettura.

Molti sostengono che la comunicazione è

una cosa essenziale, e mettendo in atto il suo

significato più profondo si potrebbero evitare

molte guerre, basta “chiarirsi un po’ le idee”.

Altri miei compagni si schierano completa-

mente dalla parte opposta a quella dei terro-

risti, dicendo che se volevano diffondere il

terrore ci sono riusciti spaventosamente. Altri

dicono poi che forse tutto questo è stato solo

un pretesto, che non si sono tanto offesi per

le vignette blasfeme contro la loro religione

(e non solo), ma volevano semplicemente

creare terrore e che questi terroristi “fanatici”

si siano dati il compito di portare la parola del

Corano a tutto il mondo, anche a costo della

morte, sicuramente interpretando in modo

scorretto le loro Sacre Scritture.

Altri invece affermano che la religione mu-

sulmana non è affatto praticata in tutti i paesi

in questo modo estremista, e che, come in

tutte le religioni, sostiene che non si dovreb-

be mai uccidere per diffondere il proprio

“credo”. In alcuni territori arabi, però, chi fa

satira o esprime un parere diverso da quello

degli altri sulla religione islamica viene pur-

troppo condannato a morte o all’ergastolo.

La libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta. .

Pareri e opinioni sull’accaduto alla sede di Charlie Hebdo

P a g i n a 5 Approfondimenti

Da una parte, quindi ci sono dei credenti e-

stremisti e fanatici che compiono uccisioni e

stragi in nome del loro Dio, e sono molto in-

tolleranti relativamente alla libertà di espres-

sione; dall’altra parte ci sono invece persone

che più e più volte offendono e deridono le

religioni, e non capiscono una cosa impor-

tante, e cioè che la libertà di qualcuno finisce

quando inizia quella dell’altro, perché in fon-

do non siamo soli, ma siamo circondati da

altre persone che possono essere più sensibili

di noi o possono semplicemente avere delle

idee diverse dalle nostre.

La paura della diversità quindi non deve esse-

re alimentata da certi accadimenti, che più

volte possono indurci a strane idee e quindi a

giudicare male una cultura molto ricca e bel-

la, ma diversa dalla nostra, che andrebbe sco-

perta, per sapere che la cultura islamica è

profondamente diversa anche da come la

televisione o i giornali ce la mostra attraverso

attentati e omicidi.

Altri poi ricordano alla classe che in molti pae-

si lontani e più poveri, ora, stanno morendo

centinaia e centinaia di persone, in quei posti

tutt’ora c’è una guerra, c’è povertà, e c’è desi-

derio di cambiamento, e i terroristi continua-

no ad uccidere molte e molte persone inno-

centi. Ma, perché non se ne parla nei giorna-

li? L’attentato a Parigi ha scosso il mondo in-

tero, e tutti ricordiamo le vittime con dispiace-

re; ma delle altre mille persone che sono mor-

te nei paesi lontani? Possiamo ricordarci an-

che di quelle? Che ingiustizia! Tutte le vite

sono ugualmente sacre, e uccidere una per-

sona impoverisce il proprio spirito.

Molti dicono che non si dovrebbe mai uccide-

re per la religione, mai; ma ci sono state delle

minacce ancora prima dell’attentato, al gior-

nale francese, ma comunque il giornale ha

continuato a pubblicare vignette satiriche,

come se niente fosse successo.

Da questi commenti vari e interessanti, abbia-

mo dunque capito che una guerra non scop-

pia mai solo per colpa di una persona, o

dell’altra. Questo nostro piccolo “dibattito” in

classe, secondo me, ci ha fatto capire molte

cose su questa vicenda, ma non ci farà mai

capire il significato per cui nascono le guerre,

per il semplice motivo che il significato non

c’è e che la guerra è la peggiore delle soluzio-

ni per risolvere un qualsiasi conflitto.

Sofia Graziotto cl. II B

La libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta. .

P a g i n a 6 Approfondimenti

Durante la discussione avvenuta nella classe 2 C, sul fatto accaduto alla redazione parigina

del giornale satirico “Charlie Hebdo”, sono emerse molte opinioni…

La maggior parte degli alunni ha sostenuto l’idea che la redazione avesse sbagliato a pub-

blicare delle vignette così “esagerate” contro la religione musulmana, anche perché una

reazione, anche se non così violenta, era prevedibile. Alcuni hanno pensato che anche i

musulmani hanno sbagliato nel reagire così brutalmente. Altri dicono che ognuno deve

essere libero di esprimere la propria opinione, che ci deve essere la libertà di culto e soprat-

tutto, il rispetto per l’altro.

Nella conversazione in classe, è emersa una frase interessante:

“è meglio combattere su un tavolo da gioco che su un campo di sangue”.

2 C

Non vale la pena avere la libertà se questo non implica avere la libertà di sbagliare.

La tragedia avvenuta il 7 gennaio 2015, è stato il risultato di una vendetta da parte di alcuni

terroristi jiadisti nei confronti della redazione di un piccolo settimanale satirico “Charlie Heb-

do”. Tale giornale è stato ritenuto colpevole di aver pubblicato vignette irriverenti e satiriche

contro la religione musulmana. Il bilancio è stato di 12 vittime.

Fermo restando che le vignette di Hebdo possono anche non piacere, rimane il fatto che esse

costituiscono l’esercizio di un diritto introdotto nel 1789 dalla rivoluzione francese riguardo

alla libertà di espressione.

È anche vero però, che la libertà consiste nel poter fare tutto ciò che non nuoce agli altri e in

questo caso le vignette contro i musulmani sono state ritenute blasfeme ed hanno profonda-

mente offeso il popolo musulmano; forse non tutto, ma sicuramente tutto il popolo degli jiadi-

sti.

Tornando a Charlie Hebdo, dalla lettura in classe di un articolo scritto dalla giornalista Natalie

Nougayrède, risulta che questa rivista non ha mai violato i diritti democratici. Nel 2007, quan-

do era stato denunciato dalle organizzazioni islamiche francesi per aver insultato l’islam e i

musulmani, il tribunale parigino si era pronunciato dicendo che “la redazione pur avendo of-

feso alcune sensibilità, non aveva superato i limiti della libertà di espressione”.

La storia ci dimostra che ironizzare e ridicolizzare gli aspetti della religione e della religione

musulmana, in questo preciso momento storico e alla luce dei fatti di Parigi, può equivalere

ad una condanna a morte.

Asia Zanella 2^A

P a g i n a 7 Approfondimenti

Gli attentati in Francia, accaduti tra il 7 e l’11 gennaio, ci hanno portato a riflettere sul signifi-

cato di alcuni termini di cui si sta facendo grande uso come ad esempio il termine jihad, che

letteralmente può essere tradotto con:”sforzo sulla via di Dio”. Siamo lontani dal significato

tradizionale di “guerra santa”, dato che secondo alcuni studiosi lo jihad deve intendersi in fun-

zione difensiva di “combattere contro coloro che vi combattono”. Nel caso di Charlie Hebdo,

un giornale francese che fa satira in difesa delle libertà individuali, civili e collettive, l’ attacco

verso i musulmani ha riguardato la pubblicazione di vignette che offendevano la religione

islamica. Vorrei sottolineare che questa rivista è famosa per aver fatto della satira anche nei

confronti della religione cristiana!!!

In classe abbiamo letto un articolo di Abdelkader Benali, uno scrittore olandese di origine ma-

rocchina, che mi ha colpita molto. Lui racconta che a 13 anni, perfettamente integrato in O-

landa, gli accade qualcosa che lo fece sentire diverso dagli alti coetanei. In classe si parlava di

uno scrittore –Salman Rushdie- autore di un libro contro l’ Islam. Il professor Fok disse che l

autore aveva esercitato la libertà di espressione; di contro lui disse che erano degli insulti al

Profeta. In aula cadde un silenzio imbarazzante. Il ragazzo si sentì offeso. Ma come era possibi-

le offendersi per un romanzo? Come era possibile essere condannati a morte per aver usato la

fantasia?

Questo racconto mi ha fatto riflettere sull’assurdità degli episodi di Francia: è assurdo essere

condannati a morte per aver fatto il proprio lavoro, per aver usato la propria fantasia e il senso

dell’ umorismo in nome di una religione.

Elisa Comin 2 A

Roberto Saviano è uno scrittore e giornalista italiano nato a Napoli nel 1979. Deve la sua no-

torietà al libro Gomorra dove racconta la realtà economica della criminalità organizzata e in

particolare della camorra. Nei suoi scritti e nei suoi articoli ha spesso trattato questi fenomeni

e per la prima volta il 23 settembre 2006 ha subito delle minacce di morte da parte di alcuni

cartelli camorristici. Così dal 13 ottobre 2006 vive sotto scorta. A seguito del Processo Sparta-

cus nel 2008, ha ricevuto lettere di minacce e da allora le misure di sicurezza nei suoi confron-

ti aumentarono. Nello stesso anno è arrivata la notizia di un possibile attentato nei confronti

di Saviano. Per fortuna però l’allarme è rientrato, perché il presunto attentatore è stato ferma-

to prima di compiere l’omicidio. Ultimamente lo scrittore si è trasferito all’estero, infatti sente il

bisogno di una pausa per dedicare un po’ di tempo a se stesso. Ci sembra ingiusto dover vive-

re sempre sotto scorta e addirittura dover andar via dal proprio paese solo per aver espresso il

proprio parere e aver denunciato la criminalità organizzata. Dopo gli avvenimenti di Parigi, è

stato per noi naturale pensare all’esperienza di Roberto Saviano e in particolare alla manife-

stazione dell’11 gennaio nella quale moltissime persone sono scese in piazza con una matita

in mano per manifestare in difesa delle libertà di espressione e di pensiero.

Ginevra Moretti e Vittoria Mares

Roberto Saviano e la libertà di pensiero

P a g i n a 8 Approfondimenti

Da molti mesi nelle nostre case giungono or-

mai quotidianamente notizie a proposito

dell’ISIS, lo Stato islamico dell’Iraq e della Siria,

un gruppo estremista islamico guidato dal

leader Abu Bakr Al-Baghdadi. Uno degli a-

spetti più preoccupanti è che diversi occiden-

tali hanno deciso di partire per la Siria e l’Iraq

per combattere a fianco dell’ISIS. Questi terro-

risti credono nella jihad e vogliono imporre la

sharia. Ma cosa significano questi termini?

Jhiad è una parola araba che può avere di-

versi significati: lotta spirituale per vivere nel

migliore dei modi la fede islamica o atto mili-

tare, previsto

dal Corano

solo come

forma di di-

fesa del po-

polo musul-

mano. La

sharia è la legge islamica ricava dal Corano

che prevede pene molto dure.

Il frutto di queste posizioni assunte dai terrori-

sti dell’ISIS sono le numerose immagini di de-

capitazioni, di uomini rinchiusi in gabbie e

bruciati. Queste azioni hanno provocano in

alcuni il terrore e in altri l’idea che bisogna

rispondere a questa violenza con la forza del-

le armi. Il rischio è che la nostra visione del

mondo islamico cambi: non dobbiamo farci

l’idea che tutti i musulmani siano terroristi,

questo non è vero, infatti ci sono molti uomi-

ni, molte donne, molti ragazzi di religione

islamica che vivono con noi in modo pacifico

e che condannano la violenza dell’ISIS.

La minaccia di questo gruppo fondamentali-

sta si sta sempre più estendendo fino ad arri-

vare sulle coste settentrionali

dell’Africa, in particolare in Libia. Che

cosa accadrà? Come risponderà la co-

munità internazionale? Il nostro paese

e più in generale l’Europa sono minac-

ciati?

Caterina Sacchet

L’ISIS semina violenza e terrore

La mia libertà finisce dove comincia la vostra.

P a g i n a 9 Approfondimenti

Non c’è dubbio che il razzismo e la paura dell’altro rappresentino ancora una grave minaccia

che ostacola la convivenza civile tra le persone. La redazione de Il Picchio vi propone la visio-

ne di due film che denunciano questo problema, per non dimenticare le grandi sofferenze

patite da molte persone solo per il colore della loro pelle e per ricordare chi si è impegnato in

prima persona per sconfiggere il razzismo.

Invictus

Il film Invictus, girato nel 2009 negli Stati Uniti

dal regista Clint Eastwood, si ispira a fatti real-

mente accaduti: siamo nel 1995, l’'apartheid è

stata abolita, Nelson Mandela è il nuovo presi-

dente del Sudafrica, paese che ospita la Coppa

del mondo di rugby.

Il regime di segregazione razziale è caduto,

ma la popolazione sudafricana è ancora divisa

dall’odio tra bianchi e neri. Mandela, interpre-

tato dall’attore Morgan Freeman, capisce che

la Coppa del mondo può essere un’occasione

per unire il paese e così si avvicina al capitano

François Pienaar e accompagna la squadra

fino alla vittoria contro gli All Blacks.

Il regista si è ispirato alla nazionale Sudafrica-

na di rugby del 1995. Il film racconta la storia di Nelson Rolihlahla Mandela meglio cono-

sciuto come Nelson Mandela, che è stato interpretato dall’attore Morgan Freeman. L’uomo,

dopo essere diventato presidente, aiuta la squadra sudafricana, gli Sprinboks, perché il po-

polo li vede ancora come un simbolo dell’apartheid.

Il termine apartheid viene usato nella repubblica Sudafricana per indicare la separazione fra

le persone di pelle bianca e le persone di colore. Negli anni Cinquanta l’Africa National Con-

gress decise di combattere questa forma di discriminazione con il metodo della resistenza

passiva e simbolo di questa lotta diventa Nelson Mandela. Il titolo del fim Invictus, invincibile,

è tratto da una poesia che Mandela leggeva spesso durante gli anni trascorsi in prigione.

Dal profondo della notte che mi avvolge,

Buia come il pozzo che va da un polo all’ altro

Ringrazio qualunque dio esista

Per l’ indomabile anima mia.

Nella feroce stretta delle circostanze

Non mi sono tirato indietro né ho gridato.

Sotto i colpi d’ ascia della sorte

Il mio capo è sanguinante, ma indomito.

Due pellicole contro il razzismo

P a g i n a 1 0 Approfondimenti

Oltre questo luogo d’ ira e di lacrime

Si profila il solo Orrore delle ombre,

E ancora la minaccia degli anni

Mi trova e mi troverà senza paura.

Non importa quanto stretto sarà il passaggio,

Quanto piena di castighi è la vita,

Io sono il padrone del mio destino:

Io sono il capitano della mia anima.

The Help

The Help è un film del 2011 diretto da Tate Taylor. Il

film è tratto dal romanzo L'aiuto (2009) di Kathryn

Stockett, amica d'infanzia del regista e sceneggiatore

Tate Taylor. La pellicola ha ottenuto numerosi ricono-

scimenti internazionali, tra i quali il Premio Oscar ad

Octavia Spencer come miglior attrice non protagoni-

sta.

Il film è ambientato nei primi anni sessanta in Missis-

sippi, dove molte donne afroamericane svolgono il

lavoro di domestiche presso le famiglie dei bianchi.

Ben presto queste donne diventano vittime del razzi-

smo e della segregazione: non possono andare nei

bagni delle loro padrone, devono utilizzare stoviglie

proprie e fare attenzione a come si muovono. La pro-

tagonista Eugenia Phelan, detta Skeeter, è una donna

bianca che decide di non rimanere indifferente quan-

do nota questi atteggiamenti discriminatori nel com-

portamento di una sua amica. Eugenia si reca nel

quartiere in cui vivono queste domestiche per capire la loro condizione. Anche se inizialmen-

te le donne non vogliono parlare, Skeeter, grazie alla sua determinazione, riesce a raccoglie-

re la storia di diverse domestiche, tra cui quelle di Aibileen e Minny. Da questi racconti nasce

il libro intitolato 'The help' che denuncia il diffuso razzismo della società americana. In segui-

to alla pubblicazione del libro, due domestiche vengono licenziate, proprio per aver raccon-

tato la discriminazione subita.

Nonostante abbiamo perso il lavoro, in queste coraggiose donne resta la soddisfazione di

sentirsi finalmente libere.

Maria, Elisa e Linda

Chi non rispetta non è rispettato

P a g i n a 1 1 Approfondimenti

Il giorno della memoria: un giorno per ricordare, riflet-

tere, inorridire e stupirci per le l’atrocità commesse

dall’uomo, che non prova vergogna nel far soffrire o

addirittura nell’uccidere un suo simile, atto che com-

pie solo la nostra specie.

Per ricordare e riflettere ancora una volta, il 27 genna-

io scorso abbiamo visto un film intitolato “Jonah che

visse nella balena.” La pellicola racconta la storia vera

di un bambino ebreo e dei suoi genitori costretti a

vivere per circa tre anni in un campo di concentra-

mento tedesco, fino all’arrivo dell’esercito russo e

quindi della libertà. Tra i personaggi che più mi hanno

colpito c’è Max, il padre di Jonah, costretto all’interno

del campo a dividersi dalla moglie e dal figlio; egli pur-

troppo muore sotto lo sguardo del figlio Jonah

all’interno del campo prima della liberazione. Anna, la madre, riveste secondo me un ruolo

molto importante nella vicenda, perché si prende cura del figlio all’interno del campo e gli

dà dei consigli preziosi, tra cui la frase “Guarda sempre il cielo e non odiare mai nessuno …”

ma come si fa a non odiare qualcuno che già ti odia più di quanto potresti mai farlo tu?

Io personalmente non ce la farei, non riuscirei a non odiare una vita che mi ha portato via

prima mio padre e poi anche mia madre …

Un altro personaggio che mi ha conquistato è stato il cuoco del campo di concentramento,

che di nascosto lascia entrare i bambini ebrei in cucina per farli mangiare. Ciò che mi ha fatto

più riflettere è la sua fine: Jonah entra nell’obitorio e vede il suo corpo ormai senza vita. Ho

pensato che alla fine anche le persone buone fanno una brutta fine e allora a cosa serve fare

buone azioni?... Nessuno ricorderà tra cent’anni i gesti che quel cuoco ha fatto, ma forse la

sua bontà ha salvato la vita di uno di quei bambini e forse anch’egli a sua volta ne avrà salva-

ta un’altra e questa catena di bene continuerà a salvare vite umane.

Credo che sia importante celebrare il giorno della memoria perché l’uomo si sta sempre più

“abituando” agli atti crudeli che accadono ogni giorno nel mondo e sta dimenticando quello

che è accaduto a milioni di ebrei, quanto hanno pianto, sofferto e sopportato senza avere

nessuna colpa.

È importante che le persone sappiano quello che è successo per non commettere lo stesso

grave errore e cercare di “guarire” la specie umana da questi pensieri assurdi che lasciano

ferite profonde nei cuori di tutti.

Elena Granzotto 3 C

La libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta.

La giornata della memoria ...

P a g i n a 1 2 Approfondimenti

La redazione de Il Picchio ha voluto ancora una volta confrontarsi con il grande dramma che

molti uomini stanno vivendo nelle acque del mar Mediterraneo: fuggire dalla guerra, dalla

fame, dalla violenza per raggiungere il nostro continente. Quali sono le emozione di questi

uomini? Quali sono i pensieri di chi come noi vede arrivare questi barconi sulle coste italia-

ne?

Non vi è alcuna strada facile per la libertà.

Migranti ...

l’alfabeto della terra e l’alfabeto del mare

Alfabeto del mare

A = alternativa, aiuto!

B = blu, bambini

C = cibo

D = dolore, desiderio, denaro, diritti

E = Europa!!

F = fiducia, famiglia, fuga

G = giustizia

H = ho paura

I = indifesi

L = libertà, lavoro

M = meta, morte

N = normalità

O = occupazione, occasione

P = preoccupazione, pace

Q = quale futuro mi aspetta?

R = ricerca della felicità

S = speranza, sogni, solitudine

T = timori

U = uguaglianza

V = viaggio

Z = zattera

Alfabeto della terra

A = assistenza

B = barconi, benevolenza

C = compassione, clandestini

D = dolore

E = empatia, espulsione, Europa!!

F = fratellanza, fede

G = generosità

H = ho paura

I = impegno, irritazione, integrazione

L = legalità

M = maternità

N = no!, nero

O = ospitalità, ostilità

P = paura, peso

Q = quantità

R = responsabilità

S = sofferenza, soccorso, soldi

T = timore, terrorismo, troppi!

U = unità, umanità

V = volontà

Z = zavorra

Carina Riti, Martina De Pellegrin, Elena Cassol, Caterina Sacchet

P a g i n a 1 3 Approfondimenti

Quest’estate sono andato, con la mia famiglia, a Taiwan, una piccola isola detta anche

“Formosa”, che si trova a sud della Cina. Siamo stati ospitati da mio zio per circa due settima-

ne nel corso delle quali ho potuto conoscere le bellezze di questa isola.

Uno dei primi luoghi che ho potuto visitare è un antico forte dei sovrani di Taiwan; mia zia

ha colto l’occasione per parlarci della storia di Taiwan, precisando che il governo locale ha

ultimamente dichiarato l’indipendenza dalla Cina. Abbiamo così scoperto che cosa accadeva

in Oriente mentre da noi aveva inizio il Medioevo. Ho scoperto che l’Oriente è sempre stato

molto evoluto a differenza di ciò che noi occidentali potremmo pensare. Mia zia ci ha raccon-

tato anche la bella leggenda popolare di un eroe che morì combattendo contro un invasore

e, pur essendo morto, restò in sella al suo cavallo. Il giorno seguente abbiamo visitato tre im-

portanti monumenti dell’isola: un tempio induista del I secolo d. C., il Shan Kai Shec Memorial

Hole, un monumento in memoria del primo governatore di Taiwan e infine il Taipei 101, il

terzo grattacelo più alto del mondo. il tempio più importante della capitale è organizzato in

un ampio atrio centrale con due ripide scalinate che portano a due torri simmetriche. Dalle

torri, visibili dal mare, si può ammirare tutta la capitale e per questo motivo nel II secolo que-

sto tempio divenne il palazzo dell’Imperatore. Il Shan Kai Shec Memorial Hole è alto 50 m. e,

per entrarvi, bisognava salire esattamente 300 gradini che rappresentavano le fatiche della

vita che bisogna affrontare prima o poi. Presso questo monumento abbiamo assistito al cam-

bio di guardia, che avviene ogni ora e inizia quando, automaticamente, la campana del mo-

numento inizia a suonare. Quando le nuove guardie prendono posto, devono rimanere fer-

me immobili per un’ora. Siamo poi scesi percorrendo un‘altra strada per visitare i giardini del

luogo ... un vero labirinto! La nostra ultima tappa o è stata il grattacielo “Taipei 101”, chiama-

to così perché ha esattamente 101 piani. Abbiamo fatto una coda di mezz’ora e poi, final-

mente, siamo potuti salire con l’ascensore, anche se vi devo confessare che qualche “matto”

si fa le scale a piedi o in bici!!

Prima di chiedere rispetto impara a portarlo

Viaggio a Taiwan

P a g i n a 1 4 Approfondimenti

Come tutti i visitatori siamo saliti in ascensore fino al 90° piano poi, attraverso una porta se-

minascosta, abbiamo scoperto una scala che ci ha permesso di raggiungere un piano in più.

Da lì si riusciva a vedere con il binocolo una collina che si trovava a circa 15 Km dal nostro

punto di osservazione.

Nei giorni successivi abbiamo visitato altri tempi e girato tutta Taiwan scoprendo altri luoghi

interessanti come una città del centro dell’isola chiamata Taynan, dove abbiamo visitato una

vecchia ferrovia dismessa. Una mattina abbiamo preso una barca e abbiamo attraversato un

lago molto grande e, una volta arrivati sulla sponda opposta, abbiamo intrapreso il

“cammino purificatore:” la partenza rappresenta l’inferno, la sosta a metà strada il purgatorio

e l’arrivo il paradiso. L’edificio che rappresenta il paradiso è una pagoda da cui si può osser-

vare tutto il lago “SunMoon Lake”, ovvero il “Sole Luna lago”. Nella pagoda c’è una campana

gigante del diametro di 5 m, che abbiamo potuto suonare, cosa riservata solo agli stranieri

provenienti da altri continenti.

Sono molti i luoghi che ho visitato e altrettanti quelli che avrei voluto visitare nel corso di

questa vacanza, ma purtroppo è arrivato il giorno della partenza per rientrare in Italia! Que-

sto viaggio mi è piaciuto molto perché mi ha fatto conoscere un popolo a me sconosciuto.

Spero che presto i miei zii e cugini vengano in Italia a trovarmi, anche se, per questo viaggio,

mi è piaciuto che fossero lì, pronti a farmi da guida in quell’isola che ho scoperto essere bel-

lissima.

Giulio Piccolin

Ma com’è la scuola lì a Taiwan?

Mio cugino mi ha scritto una lettera sulle attività che svolge e sulle materie che studia

nella sua scuola di Taiwan ...

Mi avevi chiesto di raccontarti di come è la

scuola secondaria qui a Taiwan. Ok allora, te

ne parlerò. Io vado alla TES, Taipei European

School, che è una scuola Europea e ha tre se-

zioni: la sezione Tedesca e la sezione Francese

che sono le sezioni più piccole e la sezione più

grande di tutte, quella Inglese. Per prima cosa,

la lingua che parliamo, dato che sono nella

sezione Inglese, è l'Inglese, le altre due sezioni

parlano Francese e Tedesco.

P a g i n a 1 5 Approfondimenti

Chi rispetto vuol rispetto porti

Nella nostra scuola ci sono le medie, le superiori inglesi, francesi e tedesche. Gli stu-

denti della sezione Francese e Tedesca non hanno l'uniforme, quelli delle superiori

nemmeno mentre quelli delle medie purtroppo sì, quindi io la metto. Le materie che

studiamo sono: matematica, inglese, storia, geografia, scienze, informatica, teatro,

musica, palestra, educazione civica, arte, cinese e spagnolo. Musica, palestra, arte e

cinese sono materie che studiamo con i ragazzi della sezione Tedesca e Francese. Da-

to che siamo a Taiwan, studiamo il Cinese tradizionale che prevede 4 livelli. Il livello 1

è per quelli bravi come un madrelingua, il livello 2 è per quelli molto bravi; in entram-

bi questi livelli si studia il Cinese tradizionale. Nei livelli 3 e 4 si studia il Cinese semplifi-

cato che è per le persone non molto brave. Ti chiederai che differenza c’è tra il Cinese

tradizionale e quello semplificato … Tanto tempo fa, la Cina ha semplificato i caratteri

della lingua così che molte più persone potessero imparare il Cinese velocemente;

Taiwan invece non ha voluto fare questa semplificazione per distinguersi dalla Cina e

quindi i caratteri sono rimasti quelli "tradizionali". Se il nostro Inglese è buono allora

possiamo studiare una terza lingua: lo Spagnolo, il Francese o il Tedesco. Se invece

non sei bravo abbastanza con l'Inglese allora invece di studiare una terza lingua fai

delle lezioni in più di Inglese per migliorare. Un'altra particolarità è che non sono i

maestri a venire nella nostra classe, ma siamo noi a dover andare nelle varie classi do-

ve abbiamo le lezioni. Nella nostra scuola ci sono due edifici: il numero uno e il nume-

ro due, e noi dobbiamo andare da uno all'altro a seconda di dov'è la prossima lezio-

ne. In geografia non si studia la geografia di un posto in particolare ma prima tutto le

basi e tutti i fondamenti. Non potevamo studiare la geografia di un posto in particola-

re perché provenendo tutti da luoghi diversi, non sarebbe stato giusto; la stessa cosa

accade per la storia. Abbiamo un armadietto per studente, possiamo portare il nostro

pranzo da casa e riscaldarlo nel microonde della mensa. Dopo scuola puoi partecipa-

re a delle attività extrascolastiche, come ad esempio attività musicali (orchestra, lezio-

ni individuali con il maestro o piccole band); attività sportive con alcune prove dette

FOBISIA che devi superare per entrare in squadra (basket, calcio, nuoto e atletica).

Far parte di una squadra sportiva ti permette di fare un viaggio di 5 giorni in un altro

paese o certe volte semplicemente a Taiwan e gareggiare contro altre squadre di al-

tre scuole. Ci sono anche altri sport come il tennis, il pingpong e un'attività che ha 4

stagioni: pallavolo, softball, calcio e poi basket. Ognuna dura per circa 2 mesi e mezzo

e alla fine c'è un torneo. Attività di altro genere che ci propone la scuola sono: giardi-

naggio, cucina, radio, informatica e altro ancora.

Francesco

P a g i n a 1 6 Picchio scientifico

Quest’anno sarà ricco di avvenimenti astro-

nomici, tra sonde,comete ed eclissi, e hanno

già creato un calendario con questi eventi

per tutto il 2015.

Il primo sarà il 24 gennaio, quando le ombre

di tre satelliti gioviani saranno proiettate su

Giove. Lo stesso giorno essi saranno tutti di

fronte al pianeta e dalla Terra si vedranno

questi tre puntini sul pianeta. Questo acca-

drà, dopo il 2015, solo nel 2045. Purtroppo

ciò sarà difficile da vedere dall’ Italia a causa

del Sole.

Il 20 marzo ci sarà un’eclissi dalle 9.30 alle

11.45

Da aprile e per tutto l’anno, come la sonda

Rosetta ci ha mostrato la cometa, la sonda

Dawn osserverà un pianeta nano,Cerere,

mentre da luglio in poi un’ altra sonda osser-

verà Plutone

Il 13 agosto la sonda Rosetta raggiungerà il

perielio e quindi la sua massima attività e noi

potremmo osservare in diretta gli avvenimen-

ti.

Il 5 settembre ci sarà un eclissi (ma nel termi-

ne più specifico, occultazione) della stella Al-

debaran, la quale “sparirà altre due volte nel

corso dell’anno...

Il 28 settembre si verificherà un’eclissi di Luna

che in Italia inizierà alle 3-4 del mattino e fini-

rà alle 5-6.

Il 26 ottobre avverrà una tripla congiunzione

(quando due corpi celesti sono allineati).

Quella notte vedremo Giove, Marte e Venere

muoversi insieme nel cielo sembrando rincor-

rersi.

Il 29 ottobre e il 23 dicembre ci saranno la

seconda e la terza eclissi della stella Aldeba-

ran già citata.

A fine dicembre vedremo un’ altra congiun-

zione tra Venere e una stella, Antares.

Lorenzo De Toffol

Non potranno mai toglierci il rispetto per noi stessi, se non saremo noi a darglielo

Gli appuntamenti astrali del 2015

P a g i n a 1 7 Picchio scientifico

Ecco per voi un nuovo entusiasmante esperimento da fare a casa in poco tempo grazie al

quale potrete sperimentare la forza di inerzia!

La forza d’inerzia

Occorrente:

un bicchiere

una moneta

una carta da gioco

Sistemare con cura la carta

sul bicchiere e mettere la

moneta sulla carta.

Dopo aver posizionato

l’occorrente dare un colpo

secco alla carta con la punta

delle dita, senza però colpire il

bicchiere!

Che cosa succede?

La carta si sposta e la moneta cade nel

bicchiere senza seguire il movimento

della carta.

Perché?

La moneta è più pesante della carta ed

ha più forza di inerzia.

Ma che cos’è la forza di inerzia?

L’inerzia è la tendenza dei corpi a rimanere fermi o in movimento. Il dito sposta la carta

ma non la moneta che resiste al movimento per il fatto che essa è più pesante della carta.

È la stessa cosa che succede quando si va in macchina: quando l’autista accelerare di col-

po, ci schiacciamo contro il sedile; al contrario, quando si fa una frenata, la forza di inerzia

ci spinge in avanti, contro il tergicristallo.

Dimitri e Giulio

P a g i n a 1 8 Notizie dall ’Istituto

La scelta della scuola superiore è stata per me

abbastanza difficile infatti ho ancora le idee

molto confuse su quello che farò dopo; forse

mi piacerebbe fare la maestra delle elementa-

ri o dell’asilo visto che mi piace stare con i

bambini, ma spesso non sono sicura di que-

sta mia decisione! Per questo ho bisogno di

scegliere una scuola che poi mi permetta di

fare un po’ di tutto. Un aspetto che ho preso

in considerazione è la mia preferenza tra le

materie scolastiche che ho studiato in questi

anni: quelle che mi interessano di più sono

matematica e scienze che fin dalle elementari

mi hanno appassionata molto. Per questo ho

iniziato a pensare al liceo scientifico, una

scuola dove prevalgono le mie materie prefe-

rite e che poi mi permetterà di accedere a

qualsiasi tipo di università. Di sicuro ho avuto

(e ho ancora) dei dubbi … spesso mi chiedo

se sia davvero la scuola adatta a me perché

molti ragazzi che già la frequentano conti-

nuano a ripetermi che è una scuola molto

impegnativa, che i pomeriggi vanno intera-

mente dedicati allo studio e altre osservazioni

di questo tipo. Il dover impegnarmi molto mi

preoccupa relativamente perché da un liceo

me lo aspetto, temo però di non riuscire a

studiare tutte quelle materie nuove, come la

chimica, che mi fanno un po’ paura. L’altra

mia perplessità è il fatto che i professori non

mi abbiano dato un consiglio esplicito su co-

sa fare (a parte la prof. di italiano che vorreb-

be io facessi il liceo classico), questo mi preoc-

cupa perché non so se pensano che io stia

facendo la scelta giusta o sbagliata. L’ultima

mia preoccupazione è il fatto che probabil-

mente sarò l’unica delle mie compagne a fre-

quentare questa scuola e il fatto di dovermi

fare nuove amicizie mi spaventa un po’. Le

mie aspettative sono quelle di trovare una

classe bella dove si vada d’accordo e dei pro-

fessori competenti e disponibili. Prossima-

mente andrò a vedere la scuola e poi dovrò

fare la mia scelta … spero davvero di fare la

cosa giusta decidendo di frequentare il liceo

scientifico!

Ginevra Moretti

Chi vive nella libertà ha un buon motivo per vivere, combattere e morire.

I ragazzi di terza e la scelta della scuola superiore

P a g i n a 1 9 Notizie dall ’Istituto

Decidere che cosa fare dopo la scuola media, pensare alle materie che più ci interessano,

valutare le nostre attitudini e immaginare il nostro lavoro futuro non è certo facile!! La nostra

redazione ha pensato di proporre un sondaggio per capire l’orientamento dei ragazzi di ter-

za rispetto a questa grande scelta che li aspetta.

Martina e Caterina

La vita senza libertà è come un corpo senza lo spirito.

E tu che scuola hai scelto di frequentare?

TIPO DI ISTITUTO %

Centro di Formazione Professionale 15%

Istituto Professionale ad indirizzo 12%

Istituto di Istruzione ad indirizzo lice-

ale

30%

Istituto Tecnico ad indirizzo econo-

mico

28%

Istituto Tecnico ad indirizzo tecnolo-

gico

15%

SONDAGGIO SULLA SCELTA DELLE SCUOLE

SUPERIORI

Centro di Formazione

Professionale

Istituto Professionale ad

indirizzo

Istituto di Istruzione ad

indirizzo liceale

Istituto Tecnico ad

indirizzo economico

Istituto Tecnico ad

indirizzo tecnologico

P a g i n a 2 0 Notizie dall ’Istituto

Il club dei ricicloni, capitanato dalla prof. Schenal, ha concluso l’attività di laboratorio verifi-

cando in prima persona “la situazione rifiuti” nel cortile della scuola media. Ecco com’è anda-

ta ....

La vera libertà di stampa è dire alla gente ciò che la gente non vorrebbe sentirsi dire.

.

Il club dei ricicloni

QUANDO Mercoledì 14 gennaio 2015

DOVE Cortile attorno alla scuola media di Santa Giustina

CHI I ragazzi del Club dei Ricicloni e la prof. Schenal Diana

COSA Raccolta, con apposito guantino, di tutti i rifiuti presenti per terra

PERCHE’ Per verificare la quantità di rifiuti che gli alunni della scuola me-

dia gettano per terra, anziché buttare negli appositi contenitori

esterni per la raccolta differenziata

CONCLUSIONE ...

amara

Il risultato, poco esaltante, lo potete constatare dalle fotografie

allegate.

Davvero la forza di gravità sembra avere ancora troppo spesso la meglio su alcuni di noi....

OSSERVAZIONI gli angoli più appartati del cortile sono risultati le discariche

più gettonate

abbiamo raccolto una quantità inaspettata dei seguenti rifiu-ti :

confezioni di plastica di caramelle morbide “ tipo goleador “ ( vanno nella plastica ) carta stagnola appallottolata ( va nella plastica ) sacchetti di carta marrone per panini ( vanno nella carta) fazzolettini di carta usati ( vanno nell’ umido ) lattine appiattite ( vanno nella plastica )

mozziconi di sigarette ( ... di visitatori serali ?!? ) ( vanno nel secco )

BREVE CONSIDE-

RAZIONE

Non vi saranno sfuggiti nel cortile Nord e Sud della NOSTRA e

VOSTRA SCUOLA i due coloratissimi contenitori per la raccolta

differenziata : USATELI !!!!!!!!

P a g i n a 2 1 Notizie dall ’Istituto

Non vale la pena avere la libertà se questo non implica avere la libertà di sbagliare.

Ecco la classifica delle classi riciclone ...

1) 1^ D 2) 1^ B 2^B 3) 3^ D 4) 1^ A 3^A 3^ B 5) 1^C 2^D 6) 2^A 7) 3^C 2^C

La redazione de Il Picchio si complimenta con le classi che hanno dimostrato impegno e

sensibilità rispetto al tema dei rifiuti e della raccolta differenziata!

P a g i n a 2 2 Notizie dall ’Istituto

Oggi siamo andate a fare visita ai nostri

compagni che frequentano il laboratorio

“Magie di cartapesta” con la professoressa

Remedi e ci hanno rilasciato un’intervista

che vi riportiamo in questo nostro articolo.

1.Che materiale utilizzate per realizzare le

vostre opere?

Per realizzare le nostre opere usiamo carta

di giornale, carta da cucina, contenitori di

cartone delle uova macerati in acqua e

colla vinavil, vari materiali riciclati (ad e-

sempio bottiglie di plastica, piatti di carta).

Infine per la decorazione utilizziamo le

tempere. Se invece parliamo delle masche-

re utilizziamo anche uno stampo, ovvero

una maschera già realizzata che serve a

dare la forma alla nuova.

2.Che cosa realizzate oltre alle maschere?

Oltre alle maschere realizziamo animali,

ciotole, gioielli e anche orologi.

3.Quali sono gli scopi del laboratorio?

Quali sono le difficoltà che incontrate?

Gli scopi del laboratorio sono principal-

mente l’essere autonomi, sviluppare la ma-

nualità e la creatività. Comunque si impara

anche a stare insieme e a lavorare in ar-

monia. La più grande difficoltà invece è immaginare l’oggetto prima di realizzarlo.

4.Ed infine cosa pensate di questo laboratorio?

La maggior parte di noi è contenta di aver fatto questa scelta e ritiene che gli aspetti più belli

di questo laboratorio siano l’usare molto le mani e il servirsi di molti materiali diversi.

Vittoria e Ginevra

Prima di chiedere rispetto impara a portarlo

Magie di cartapesta

P a g i n a 2 3

Notizie dall ’Istituto

Anche quest’anno la scuola ha proposto il

laboratorio di quilling del prof. De Cian e

la redazione de Il Picchio è andata a cac-

cia di notizie per far conoscere qualcosa in

più a proposito di questa arte ...

La redazione Il quilling è una tecnica di

lavorazione della carta che consiste

nell’arrotolare e dare forma a piccole stri-

sce di carta. Per realizzare questi oggetti

occorrono pochi materiali: stuzzicadenti e

colla, un attrezzo apposito ed ovviamente

qualche striscia di carta colorata.

Ma dove è nato veramente il quilling??

Questa tecnica nasce diversi secoli fa nel

periodo del Rinascimento. Successivamen-

te si è diffusa in America. Era un passatem-

po per le donne nobili che richiedeva e

richiede tutt’oggi molta pazienza e molta

precisione. In passato il quilling veniva uti-

lizzato per decorare meravigliose opere

d'arte, reliquie e figure sacre, a volte stem-

mi di famiglia. Ai giorni d’oggi il quilling si

usa per abbellire biglietti e piccoli oggetti

come i bijoux e molto altro ancora.

Carina e Milena

Lasciate che la libertà regni. Il sole non tramonterà mai su

una così gloriosa conquista umana

Quilling che storia!

P a g i n a 2 4

Notizie dall ’Istituto

Tra i tanti laboratori della scuola uno dei più particolari è “It’s not only rock’n roll”.

Questo laboratorio è ideale per tutti gli appassionati di musica rock e non solo: qui si ascolta-

no anche altri generi musicali, si imparano i nomi dei vari tipi di strumenti e, da quest’anno, si

possono ammirare vari capolavori di streetart sparsi in tutto il mondo o vari film a tema.

Alla fine di ogni lezione, i ragazzi si cimentano nelle Olimpiadi del Rock.

In queste gare il prof. Vello fa ascoltare delle tracce musicali sentite in precedenza e i parteci-

panti, divisi in gruppi, devono indovinare il prima possibile di che canzone si tratta, il gruppo

o l’artista.

Per i vincitori e per gli altri partecipanti spettano fantastici premi, gloria e fama!

Carina ed Elena

Chi non rispetta non è rispettato

It’s not only rock’n roll

Immagini da laboratorio

P a g i n a 2 5 Picchio in gioco

Soluzioni n. 56

English Game Traduci le seguenti parole, i caratteri in corri-

spondenza delle linee verdi, se letti in se-

quenza, riveleranno il nome di un oggetto

indispensabile per la scuola!

Astuccio > _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

Gomma > _ _ _ _ _ _

Penna > _ _ _

Esercizio > _ _ _ _ _ _ _ _

Forbici > _ _ _ _ _ _ _

Righello > _ _ _ _ _

Sudoku

Caterina e Elena

Gioca con noi

P a g i n a 2 6 Il Picchio Il Picchio

A caccia di risate

La redazione ringrazia tutte le classi e i laboratori che hanno inviato i loro preziosi contributi

LA REDAZIONE RESTA A VOSTRA

DISPOSIZIONE ... SCRIVETECI!!!

Appuntamento al prossimo numero

CARINA

MILENA

VITTORIA

ELISA

ELENA

MARIA

LINDA

MARTINA

GIULIO

LORENZO

CATERINA

GINEVRA