Il Piave mormorò. - lavocedelserchio.it · baule di militare, con gigantografie delle zone di...

40
Il Piave mormorò. La grande guerra nelle foto del capitano medico Guido Zeppini Foresteria nobile del Museo Nazionale della Certosa di Calci 24 Maggio / 30 Settembre 2012 Comune di Calci SEZIONE SOCI CASCINA MUSEO NAZIONALE DELLA CERTOSA DI CALCI

Transcript of Il Piave mormorò. - lavocedelserchio.it · baule di militare, con gigantografie delle zone di...

Page 1: Il Piave mormorò. - lavocedelserchio.it · baule di militare, con gigantografie delle zone di combattimento, spesso prese durante le battaglie ... I ricordi dei familiari fa nno

Il Piave mormorò.La grande guerra nelle foto

del capitano medico Guido Zeppini

Foresteria nobile del Museo Nazionale della Certosa di Calci

24 Maggio / 30 Settembre 2012

Comune di Calci

SEZIONE SOCI CASCINA

MUSEO NAZIONALE DELLA CERTOSA DI CALCI

Page 2: Il Piave mormorò. - lavocedelserchio.it · baule di militare, con gigantografie delle zone di combattimento, spesso prese durante le battaglie ... I ricordi dei familiari fa nno

Hanno collaborato alla realizzazione di questa pubblicazione e della mostra

Claudio BolelliPaolo BrunettiRomano Paolo CoppiniRosa GarofaloValter PalandriBruno PossentiSeverina RussoAlberto Zampieri

DidascalieTiziano Berté - Museo Storico Italiano della Guerra, Rovereto

Scansione diapositiveEnrico Calvani - 3C Cascina

Stampa fotoMassimo Adduci - 3C Cascina

Stampa ABC Tipografia

In copertinaEstate 1915. Un soldato del 56° reggimento di fanteria sostiene l’ogiva di una granata da mortaio austro-ungarico da 30,5 cm, mod. 1911

In quarta di copertina1923. Cimitero italiano di Campiello

SEZIONE SOCI CASCINA

Pubblicato con il contributo di

Page 3: Il Piave mormorò. - lavocedelserchio.it · baule di militare, con gigantografie delle zone di combattimento, spesso prese durante le battaglie ... I ricordi dei familiari fa nno

3

Il Piave mormorò.La grande guerra nelle foto del Capitano Medico Guido Zeppini

Guido Zeppini partecipò alla “Grande Guerra” dacapitano medico. Per il coraggio negli interventi disoccorso fu insignito della medaglia d’argento dellasanità militare. Appassionato di fotografia, docu-mentò scene di vita di guerra, scene di distruzione,momenti drammatici. Oltre 400 lastre, dimenticate per quasi un secolo,sono state ritrovate, per lo più in buono stato diconservazione, alla morte della figlia Adriana.Il nipote Claudio Bolelli le ha messe a disposizionedel Comune di Calci per l’allestimento di unamostra nell’ambito delle celebrazioni del 150° del-l’Unità d’Italia.L’Associazione “3C Cinefoto Club Cascina SilvioBarsotti” ha curato la digitalizzazione delle immaginie la stampa delle foto per la esposizione. Romano Paolo Coppini, docente di storia con-temporanea presso l’Università di Pisa, ha curatol’organizzazione scientifica dell’evento. La Sezione Soci Coop di Cascina di UnicoopFirenze ha collaborato all’organizzazione dellamostra. La direzione del Museo Nazionale ha ospitato laprima esposizione nel suggestivo scenario dellaCertosa.Tutti quanti a titolo gratuito. È uno straordinarioesempio di volontariato culturale. Grazie a tutti.Grazie a nome della Comunità di Calci.

Bruno PossentiSindaco di Calci

La richiesta di collaborare, da parte del Sindacodel Comune di Calci, alla realizzazione di unamostra fotografica sulla prima guerra mondialecon materiale ritrovato dal nipote Claudio Bolellidell'Ufficiale medico Guido Zeppini, ci sembròsubito di grande interesse storico e culturalenell'anno delle celebrazioni del 150° anniversariodell'unità d'Italia.Il Consiglio della Sezione Soci Di Cascina diUnicoop Firenze approvò subito l'iniziativa mettendoa disposizione le forze e gli strumenti necessariper la realizzazione di questo bellissimo evento inuno scenario suggestivo come la Certosa di Calci.Anche noi vogliamo ringraziare tutti i partecipantia questa iniziativa che consideriamo, insieme alSindaco Bruno Possenti, “uno straordinario esempiodi volontariato culturale”.L'impegno nostro è anche di esporre successivamentela mostra nella galleria del Centro dei Borghi diNavacchio e negli altri Centri, per dare lapossibilità ai tantissimi frequentatori di poterlaammirare.

Paolo BrunettiPresidente Sezione Soci Coop Cascina

Page 4: Il Piave mormorò. - lavocedelserchio.it · baule di militare, con gigantografie delle zone di combattimento, spesso prese durante le battaglie ... I ricordi dei familiari fa nno

Il capitano medico Guido Zeppini era mio nonno

Il 17-12-1923 La Nazione in cronaca di Pontederapubblicava: “Nelle ore pomeridiane di ieri al nostroTeatro l’egregio concittadino Comm. Dott. GuidoZeppini trascinò il pubblico affollatissimo allacommozione più viva ed all’entusiasmo facendopassare sullo schermo ed illustrandole degnamenteoltre 400 proiezioni di guerra, interessantissimaraccolta di fotografie da lui medesimo riportatedai luoghi ‘della morte e della gloria’ nel suo lungoperiodo di servizio onorevolmente prestato in zonadi operazioni.” Nelle cronache locali di varie cittàdella Toscana si leggono i resoconti di analogheconferenze con proiezioni di fotografie tenute dalcapitano medico in congedo Guido Zeppini su ri-chiesta delle autorità locali o delle associazioni diex combattenti per raccogliere fondi per gli orfanidi guerra o per la costruzione di monumenti ai ca-duti.Lo stesso Mussolini, da poco divenuto Presidentedel consiglio dei ministri, chiese una copia di talifotografie, delle quali si sa solo che “furono riportate”dai luoghi di guerra, cosicchè oggi non è possibilesapere se e quali fossero state scattate dallo stessodott. Zeppini.Si tratta comunque di un patrimonio iconograficoe storico di grande valore che merita di esser cono-sciuto.Guido Zeppini era mio nonno. Nato a Pontederanel 1875 si era laureato in medicina nel 1900.Subito dopo la laurea, nel 1901, si stabilì a Viareggiocome medico libero professionista. A Viareggio,dove trascorse il resto della sua vita, si distinse perl’attività svolta disinteressatamente presso istitutidi beneficenza e, nei casi di sporadiche epidemiedi vaiolo e di colera, per l’opera di volontariatoprestata nei lazzaretti. Nel 1916 era direttore del-l’Ospedale Territoriale di Viareggio (che aveva con-

tribuito a fondare) dove giungevano dalle zone dicombattimento numerosi feriti. Di fronte alle lorospaventose condizioni ed alla loro sofferenza, Egli,esonerato dal servizio militare ed ormai ultraqua-rantenne, chiese di esser inviato al Fronte peressere utile dove maggiormente vi era bisogno.Nello sconcerto dei ricoverati di Viareggio (docu-mentato da una lettera con cui salutavano l’“Ama-tissimo Direttore”) ed ancor più della sua famiglia,fu inviato a Ronchi, in zona di operazioni, dovediresse un ospedale militare.Per l’attività svolta fu decorato con medaglia alvalore e insignito di medaglia d’argento con palmadella Croce Rossa Italiana. Ricevette un attestato dibenemerenza della stessa C.R.I. ed un encomio so-lenne del Comando di corpo d’armata di Firenze.Restituito alla vita civile, ritenne suo dovere farconoscere attraverso le lastre che in questa mostrasono riprodotte, le condizioni dei combattenti edei luoghi dove si era combattuto.Quando morì le lastre sono state rinvenute nel suobaule di militare, con gigantografie delle zone dicombattimento, spesso prese durante le battagliedal servizio fotografico dell’esercito, insieme aglistrumenti chirurgici usati negli interventi al fronte.Del dott. Zeppini Viareggio ha serbato la memoriadi un uomo giusto, disinteressato, innamoratodella sua professione e che, in tempo di guerra edin pace concepì la funzione del medico come unobbligo morale nei confronti dei sofferenti, alquale doveva esser sacrificato ogni altro dovere egli stessi affetti familiari.La domanda che molti si sono posti è come maiun uomo di pace, antimilitarista al punto di brigareper non fare il servizio militare, abbia potuto tra-sformarsi al punto di partire volontario in primalinea e poi ad esaltare l’impresa bellica.

4

Page 5: Il Piave mormorò. - lavocedelserchio.it · baule di militare, con gigantografie delle zone di combattimento, spesso prese durante le battaglie ... I ricordi dei familiari fa nno

5

I ricordi dei familiari fanno ritenere che non sianostate considerazioni politiche ad orientarne le scelte,ma che piuttosto sia stata l’urgenza morale diprestar aiuto a chi ne aveva bisogno a determinarloa chiedere di esser inviato al fronte e che, davantialle sofferenze ed all’eroismo dei combattenti, siamaturata in lui una sorta di solidarietà con chi laguerra combatteva e dalla guerra riportava morteo ferite, spingendolo a condividerne le ragioni.D’altronde nel dopoguerra sorsero numerose le as-sociazioni di ex combattenti che fondarono societàdi mutua assistenza (la Pubblica Assistenza di Pisaderiva dall’associazione allora denominata “Fratellanzamilitare”) che nelle nostre zone solo raramentefurono inquinate dal fascismo e che dimostranocome l’esperienza bellica sia stata capace anche disuscitare sentimenti di solidarietà sociale, del tuttoestranei al pensiero degli interventisti e che chi erastato reclutato per forza come carne di cannoneaveva tratto dalle atrocità della guerra orgogliodella propria posizione sociale e sensi di solidarietàche prima non provava.La vita successiva del dott. Zeppini dimostra chelo spirito bellicista non gli apparteneva ma che ilsolo faro della sua vita era la professione medica.Nel suo pur blando antifascismo non condivise néesaltò le imprese belliche del regime, quandoavrebbe potuto sfruttare il suo curriculum di com-battente per una facile carriera.Preferì divenire fiduciario della Cassa MarittimaTirrena ed Adriatica, dedicandosi alla cura dei ma-rittimi nell’ambito di una stimata situazione pro-fessionale.

Claudio Bolelli

Cartolina scherzosainviata alla moglie(fronte e retro).

La Duchessa d’Aostaconferisce al dott. Zeppini unaonoreficenza dellaCroce Rossa Italiana.

Page 6: Il Piave mormorò. - lavocedelserchio.it · baule di militare, con gigantografie delle zone di combattimento, spesso prese durante le battaglie ... I ricordi dei familiari fa nno

6

“Gli ultimi giorni dell’umanità” sul fronte italiano

Questa mostra non intende certamente proporrel’esaltazione dell’Italia in guerra, ma ricordare unapagina della nostra storia, che per quanto doloro-sissima, se da un lato ha rappresentato un eventoimprescindibile nella consapevolezza di un piùprofondo senso di unità, ha segnato dall’altrol’inizio di una progressiva destabilizzazione dell’assettonazionale all’origine di uno dei più cupi periodiche l’Italia abbia mai conosciuto.Settori favorevoli al conflitto, nel 1915, potevanoessere affascinati dal «Piave [che] mormorava calmoe placido al passaggio dei primi fanti» ed ancora inquello stesso 24 maggio da «una bambina con unarosa in mano», simbolo della definitiva realizzazionedel Risorgimento, nell’illusione di una campagnabellica di cui non si erano misurati i prevedibilisicuri lutti. Eppure le difficoltà incontrate dal forte ben equi-paggiato e ben addestrato esercito tedesco sul frontefrancese, fin dall’inizio delle ostilità (1914), avrebberodovuto costituire una lezione da meditare. L’azioneche lo Stato maggiore tedesco pensava di poterconcludere in tre mesi, già a metà del 1915, sistava mutando in una guerra di posizione, mentreil fronte dei combattimenti diventava sempre piùesteso, pari a 300 chilometri, e le offensive semprepiù crudeli anche attraverso l’uso di gas venefici.Si era presentato immediatamente uno scenariointernazionale che avrebbe distinto questo conflittodai precedenti. Direttamente o indirettamentefurono coinvolte più vaste aree geografiche. Il ca-rattere di massa dell’impegno bellico fece emergerespinte emotive nazionaliste mettendo in crisi lastessa Internazionale socialista, favorevole alla neu-tralità. Anche la società civile e le strutture econo-miche e industriali vennero sempre più coinvoltenello sforzo dei paesi belligeranti.

Al momento dello scoppio delle ostilità l’Italiaaveva potuto denunciare gli accordi della TripliceAlleanza, secondo cui avrebbe dovuto intervenirea favore degli imperi centrali – Austria-Ungheria eGermania – solo nel caso di aggressione da partedi altra potenza. Dal momento che l’attacco allaSerbia da parte austriaca non era stato neppure co-municato all’Italia, il governo di Roma ebbe buongioco nel dichiarare la propria neutralità, accettataperaltro da Vienna e Berlino.Questa posizione neutralista rispecchiava anche lavolontà della maggioranza delle forze politiche ita-liane: i liberali giolittiani, timorosi delle ripercussionisulla società civile e coscienti dell’impreparazionemilitare; il partito socialista italiano, uno dei pochinello schieramento internazionale, non aveva ap-poggiato la guerra; i cattolici, che nell’atteggiamentopacifista e nella consapevolezza dei pesi enormiche avrebbero dovuto sopportare i ceti più disagiati,univano la diffidenza vaticana nei confronti dellepotenze “laiche” dell’Intesa – Francia e Inghilterra– via via che si profilava la possibilità di un’alleanzacon queste. All’interno degli stessi schieramenti ilclima politico subì ben presto un’accentuata diva-ricazione. Ad una maggioranza parlamentare neutralista siopponeva una rumorosa ed attiva minoranza in-terventista. Quest’ultima annoverava schiere dell’alariformista socialista con Leonida Bissolati, il qualenella guerra a fianco dell’Intesa rinveniva la speranzadi compiere il sogno mazziniano di redenzione ditutte le nazionalità; a lui si univano i sindacalistirepubblicani come Filippo Corridoni e la pattugliairredentista, la cui figura più nota era rappresentatada Cesare Battisti. In campo interventista convergevail governo liberal-conservatore, i cui rappresentantidi spicco erano il presidente del consiglio Salandra

Page 7: Il Piave mormorò. - lavocedelserchio.it · baule di militare, con gigantografie delle zone di combattimento, spesso prese durante le battaglie ... I ricordi dei familiari fa nno

7

e il ministro degli esteri Sonnino, sostenuto dal-l’autorevole direttore del «Corriere della Sera» LuigiAlbertini. Altro gruppo molto esposto e chiassoso era quellodei nazionalisti sindacalisti, che trovarono in BenitoMussolini, espulso dal partito socialista, e nel giornaleda lui fondato, «Il popolo d’Italia», i più forti accentipropagandistici. Su posizioni analoghe si sarebberoschierati i futuristi, con Marinetti, e i seguaci diD’Annunzio, le cui rivendicazioni si allargavano aiBalcani, a Nizza, alla Corsica, alla Tunisia.Fallita la politica governativa di possibili patteggia-menti con gli imperi centrali ed anche alla lucedelle prime incertezze tedesche sul fronte francese,si giunse al patto segreto siglato a Londra il 26aprile 1915. Il trattato stabiliva che in caso divittoria dell’Intesa, all’Italia sarebbero state riconosciutenon poche annessioni territoriali, fra cui il Trentino,il Sud Tirolo fino al Brennero, terra di linguatedesca, Trieste, Gorizia, ed una serie di altre regionicostiere della Dalmazia. Mentre si sfaldava l’oppo-sizione parlamentare giolittiana, timorosa di unacrisi istituzionale dato il coinvolgimento dellaCorona negli accordi con l’Intesa, saliva l’insofferenzadegli irredentisti, sfociata in manifestazioni di piazzaculminate nelle «radiose giornate di maggio», durantele quali non mancarono episodi di violenza controi pacifisti. Il 20 maggio il Parlamento concedeva ipieni poteri all’esecutivo in caso di guerra. Il 23maggio l’Italia presentava l’ultimatum all’Austria,entrando in guerra il giorno seguente.L’esercito italiano godeva di una superiorità numericarispetto a quello austriaco, ma era meno preparatoe soprattutto inferiore dal punto di vista degli ar-mamenti. I piani del capo di stato maggiore,generale Luigi Cadorna, prevedevano l’irruzionenel territorio austriaco ad est, fino a Monfalcone

oltre il fiume Isonzo, e a nord-ovest, verso Caporetto,per stabilire le teste di ponte necessarie per occupareLubiana. Questa strategia frontale adottata da Ca-dorna, risoltasi in quattro offensive fra giugno edicembre 1915, provocò numerose perdite fra gliitaliani. Il mancato sfondamento dette luogo, anchesu questo fronte, ad una logorante guerra di trincea.La quinta offensiva fu sferrata sull’Isonzo nel marzo1916, con lo scopo di alleggerire la pressionetedesca sul fronte francese durante la battaglia diVerdun.Non riuscì allo scopo; anzi produsse la dura reazioneaustriaca. La Strafexpedition, spedizione puniva,avrebbe dovuto costringere l’ex alleato italiano aduna pace separata. Il piano del capo di statomaggiore austriaco, generale Konrad, ebbe uniniziale successo, grazie anche alla efficiente artiglieria,capace di fare breccia in Trentino minacciando didilagare nella pianura di Vicenza. L’eroica resistenzaitaliana sul Pasubio, al Passo Buole, e sull’altipianodi Asiago, impedì la completa disfatta. Tuttaviamise in evidenza la grave impreparazione dell’esercitoitaliano. Le ripercussioni a livello governativo portaronoalle dimissioni di Salandra e alla formazione, il 16giugno, di un «ministero nazionale», presiedutodall’anziano Paolo Boselli, in cui entrarono isocialisti Bonomi e Bissolati, il repubblicano Co-mandini, i radicali Sacchi e Fera, mentre Sonninorimaneva al ministero degli esteri. Il partito socialistasi manteneva ancora su posizioni neutraliste, espressenella formula «Non aderire né sabotare». Tale lineacambiò parzialmente quattro mesi dopo, quando isocialisti italiani, recependo quanto deciso a livelloeuropeo, optavano per una pace senza annessioni esenza indennità.Sul fronte alpino continuava la resistenza alla spe-

Page 8: Il Piave mormorò. - lavocedelserchio.it · baule di militare, con gigantografie delle zone di combattimento, spesso prese durante le battaglie ... I ricordi dei familiari fa nno

8

dizione austriaca. Sul monte Corno, dopo unacruenta battaglia, in cui persero la vita numerosialpini, furono fatti prigionieri Cesare Battisti eFabio Filzi. Battisti, sottoposto al dileggio dellapopolazione aizzata dalle autorità imperiali lungole strade di Trento, fu processato ed impiccatoinsieme a Fabio Filzi il 16 luglio 1916. La fotografiadell’esecuzione, diffusa in Europa dalle autoritàaustriache, impressionò l’opinione pubblica stancadella guerra: infatti nel boia che «tiene le zampesopra la testa del giustiziato, trionfante fantocciodella giovialità soddisfatta» e «nei volti ghignantidei civili che si accalcano intorno al cadavere perriuscire a entrar tutti nella cartolina» perfino glistrati più sensibili dell’opinione pubblica austriacaravvisarono la crudeltà di Vienna; emblematicoresta il sofferto giudizio di Karl Kraus.Intanto Cadorna, confermato dal nuovo esecutivo,dal 6 agosto sferrò la VI battaglia dell’Isonzo, permezzo della quale, con l’offensiva dal Sabotino alPodgora, si giunse alla conquista di Gorizia il 9agosto. Alla fine del mese il governo italiano di-chiarava guerra anche alla Germania. Sulla lineadell’Isonzo gli scontri si protrassero fino a novembre(VII-VIII-IX battaglia dell’Isonzo), consentendoall’esercito italiano di mantenere le posizioniacquisite. Non si ebbero mutamenti decisivi neppurecon la successiva battaglia protrattasi dal maggio alsettembre 1917, per quanto avesse determinato laconquista di Vodice, la vittoria dell’Ortigara, lapresa della Bainsizza e del Monte Santo.Le difficoltà registrate anche sul piano interno deidiversi stati furono denunciate anche da BenedettoXV, che in una nota inviata il 1 agosto 1917 allepotenze belligeranti le invitava a concludere la pace.Il protrarsi del conflitto incideva ormai anche sullepopolazioni civili con costi eccessivamente pesanti.

Al fronte le truppe, stremate dalla lunga guerra diposizione, dalla continua tensione colma di infinitedifficoltà e sacrifici, davano sempre più frequentisegni di insubordinazione. Si ebbero così numero-sissime diserzioni, punite con la massima severitàdai tribunali militari. La ribellione latente da temponel paese esplose infine a Torino, dove nel mese diagosto una manifestazione causata dalla mancanzadi generi alimentari fu brutalmente repressa, pro-vocando 41 morti e molte condanne. Il partito so-cialista, proclamatosi corresponsabile delle agitazioniper quanto non ne fosse stato il promotore, denunciòcon forza i tanti speculatori, arricchitisi alle spalledi una popolazione cui non restava altro modo diespressione se non l’aperta rivolta. Approfittando anche di questa situazione di difficoltàe di conflittualità creatasi nel paese, l’esercito au-striaco, rafforzato da sette divisioni tedesche, sferròla controffensiva nei pressi di Caporetto, riuscendoa penetrare per 150 chilometri oltre le linee italianenel tentativo di invadere la pianura padana. Larotta delle truppe lasciò al suolo molti cadaveri eagli austriaci molti prigionieri. Un’ondata di profughiprovenienti dal Veneto invase quelle parti del paesenon toccate direttamente dal conflitto. Si impose perciò la sostituzione del debole ministeroBoselli e dello stesso Cadorna, che aveva attribuitola responsabilità della sconfitta al «disfattismo» dicattolici e socialisti. Il nuovo governo, guidato daVittorio Emanuele Orlando, e l’esercito, affidatoal generale Armando Diaz, si impegnarono amitigare la dura disciplina imposta da Cadorna ead intraprendere un’opera di propaganda nazionalefra le truppe, mentre lo stesso partito socialista so-steneva l’esecutivo. I benefici di questa drasticasvolta si palesarono immediatamente, riuscendol’esercito a fermare l’offensiva austriaca sulla linea

Page 9: Il Piave mormorò. - lavocedelserchio.it · baule di militare, con gigantografie delle zone di combattimento, spesso prese durante le battaglie ... I ricordi dei familiari fa nno

9

del Piave e del Monte Grappa, mantenuta anchegrazie all’aiuto di contingenti alleati della X armatainglese. La chiamata alle armi dei «ragazzi del ‘99»cercò di coprire le tante perdite subite.Pochi giorni dopo che Luigi Rizzo e i suoi M.A.S.avevano affondato (10 giugno) la Santo Stefano, ilgenerale Konrad (15 giugno 1918) sferrava unanuova offensiva sul Piave e sul Grappa, senza signi-ficativo successo. Il nuovo sintomo di ripresa delletruppe italiane si sarebbe tradotto ben presto in unacontroffensiva avviata proprio nell’anniversario delladisfatta di Caporetto. L’esercito, sostenuto da con-tingenti inglesi e da un corpo di spedizione dellaneonata Repubblica cecoslovacca, riuscì a oltrepassareil Piave in diversi punti ed a sconfiggere pesantementegli austriaci a Vittorio Veneto (30 ottobre 1918).Mentre le navi italiane entravano nel porto di Triestee l’esercito a Trento, l’Austria chiedeva e otteneval’armistizio, firmato a Villa Giusti presso Padova. Il 4 novembre cessava l’incubo che aveva tormentatopopolazione e vertici militari dopo Caporetto;aveva termine infine il sanguinoso conflitto, in cuierano caduti 689mila italiani e più di un milioneerano tornati alle loro case con indelebili ferite emutilazioni. Si assisteva altresì alla dissoluzionedel multiforme e multiculturale impero asburgico,frammentato ormai in tanti stati indipendentiquante erano le nazionalità che vi avevano convissuto,rappresentando per tutte «una grande casa conmolte porte e molte stanze per ogni sorta di essereumano», come scriverà in seguito Joseph Roth difronte alle persecuzioni e ai conflitti che hanno se-gnato queste terre nel secolo XX.

Romano Paolo CoppiniUniversità di Pisa

Foto dell’impiccagionedi Cesare Battistifatta circolare inAustria in forma dicartolina postale.

Page 10: Il Piave mormorò. - lavocedelserchio.it · baule di militare, con gigantografie delle zone di combattimento, spesso prese durante le battaglie ... I ricordi dei familiari fa nno

10

Idrovolante Macchi 5

Page 11: Il Piave mormorò. - lavocedelserchio.it · baule di militare, con gigantografie delle zone di combattimento, spesso prese durante le battaglie ... I ricordi dei familiari fa nno

11

Soldati che sispidocchiano.In secondo pianosepolture e croci diun cimitero di guerra

Tricesimo.“Guglielmone di neve”23 Febbraio 1916

Page 12: Il Piave mormorò. - lavocedelserchio.it · baule di militare, con gigantografie delle zone di combattimento, spesso prese durante le battaglie ... I ricordi dei familiari fa nno

12

Estate 1915Attendamentoitaliano

Page 13: Il Piave mormorò. - lavocedelserchio.it · baule di militare, con gigantografie delle zone di combattimento, spesso prese durante le battaglie ... I ricordi dei familiari fa nno

13

1917-1918 S. Leonardo diBorghetto (Valle dell’Adige).Colombaia mobiledel Comando delXXIX corpo d’armatanella Villa GuerrieriGonzaga

1918“Grillo”, barconeitaliano attrezzatoper superare glisbarramenti dei portiaustro-ungarici. Fu catturatonell’estate 1918 neltentativo di entrarenel porto di Pola,bloccato da un guastoal motore.

Page 14: Il Piave mormorò. - lavocedelserchio.it · baule di militare, con gigantografie delle zone di combattimento, spesso prese durante le battaglie ... I ricordi dei familiari fa nno

14

1915Ufficiali italianipresso i ricoveri dellalinea, sul Carso

Page 15: Il Piave mormorò. - lavocedelserchio.it · baule di militare, con gigantografie delle zone di combattimento, spesso prese durante le battaglie ... I ricordi dei familiari fa nno

15

Estate 1915Cesare Battisti(secondo da sinistra)sull’Adamello

Traino di unospartineve

Slitte trainate dacani per l’inoltro dirifornimenti. Frontedell’Adamello

Ricerca di dispersidopo la caduta diuna valanga

Page 16: Il Piave mormorò. - lavocedelserchio.it · baule di militare, con gigantografie delle zone di combattimento, spesso prese durante le battaglie ... I ricordi dei familiari fa nno

16

Soldati di sanitàdavanti a unabaracca

1917-1918Il “fortino” n. 1 diSerravalle all’Adige,settore iniziale della linea che dafondovalle risale lependici del monteZugna

Soldati italiani divedetta concamicioni mimetici

Page 17: Il Piave mormorò. - lavocedelserchio.it · baule di militare, con gigantografie delle zone di combattimento, spesso prese durante le battaglie ... I ricordi dei familiari fa nno

17

Alpini consumano ilrancio. Frontedell’Adamello

22 Aprile 1916Tricesimo.Radiotelefonoportatile

Page 18: Il Piave mormorò. - lavocedelserchio.it · baule di militare, con gigantografie delle zone di combattimento, spesso prese durante le battaglie ... I ricordi dei familiari fa nno

18

Inverno 1916-17Baraccamenti nellaparte settentrionaledel Vallone diDoberdò

1917-18Reticolati sul montePasubio

1916-1918Soldati di vedettasulla neve concamicioni mimetici

Page 19: Il Piave mormorò. - lavocedelserchio.it · baule di militare, con gigantografie delle zone di combattimento, spesso prese durante le battaglie ... I ricordi dei familiari fa nno

19

Cratere provocatodallo scoppio di unagranata di grossocalibro

Page 20: Il Piave mormorò. - lavocedelserchio.it · baule di militare, con gigantografie delle zone di combattimento, spesso prese durante le battaglie ... I ricordi dei familiari fa nno

20

1916-1918Un reparto salmerie(Altopiano diAsiago?)

Traino di uncannone da 203 mm della Regiamarina montato suaffusto De Stefano 1915-1918

Batteria antiaereadella Regia marina

Ottobre-Novembre1918Cannone italiano da75 mm mod. 1916sul Piave

Page 21: Il Piave mormorò. - lavocedelserchio.it · baule di militare, con gigantografie delle zone di combattimento, spesso prese durante le battaglie ... I ricordi dei familiari fa nno

21

1915-1917Un camminamentosul Carso

Alpini controllanouno sbarramento dicavalli di frisia

Inverno 1915-1916Accantonamenti ditruppe italiane, forseai piedi del Carso

1916-1917Accantonamenti inuna dolina carsica

Page 22: Il Piave mormorò. - lavocedelserchio.it · baule di militare, con gigantografie delle zone di combattimento, spesso prese durante le battaglie ... I ricordi dei familiari fa nno

22

1915Soldato italiano intrincea (Podgora?)

Cannoni antiaereida 37 mm dellaRegia marina

Page 23: Il Piave mormorò. - lavocedelserchio.it · baule di militare, con gigantografie delle zone di combattimento, spesso prese durante le battaglie ... I ricordi dei familiari fa nno

23

1915-1916Soldati in unatrincea coperta

1915-1918Una lettera a casa.Carso, zona di Selznei pressi diMonfalcone

Page 24: Il Piave mormorò. - lavocedelserchio.it · baule di militare, con gigantografie delle zone di combattimento, spesso prese durante le battaglie ... I ricordi dei familiari fa nno

24

La piazza e la chiesadi uno dei paesi allabase del Carso

Estate 1915 ?Soldati italiani(alcuni in uniformeda fatica) sullerovine di un edificiodistrutto

Estate 1916Rovine di un paesedel Carso (Podgora?)

1916-1917Vallone di Doberdò(Carso). Case Boneti duranteun bombardamento

Page 25: Il Piave mormorò. - lavocedelserchio.it · baule di militare, con gigantografie delle zone di combattimento, spesso prese durante le battaglie ... I ricordi dei familiari fa nno

25

1915-1916Un graduatoaustriaco

Page 26: Il Piave mormorò. - lavocedelserchio.it · baule di militare, con gigantografie delle zone di combattimento, spesso prese durante le battaglie ... I ricordi dei familiari fa nno

26

1917Effetti delbombardamentodella Chiesa diOppachiasella(Opatje Selo)occupata dagliitaliani nel maggiodel 1917

Estate 1916Truppe italianeaccantonate tra lerovine di Asiago

Famiglia di profughi

Page 27: Il Piave mormorò. - lavocedelserchio.it · baule di militare, con gigantografie delle zone di combattimento, spesso prese durante le battaglie ... I ricordi dei familiari fa nno

27

Giugno 1915Ponte di Sagradosull’Isonzo distruttodagli austro-ungarici

Page 28: Il Piave mormorò. - lavocedelserchio.it · baule di militare, con gigantografie delle zone di combattimento, spesso prese durante le battaglie ... I ricordi dei familiari fa nno

28

28 Marzo 1916Liga. Muli per iltrasporto del rancioin trincea.Lig (Liga) oggi inSlovenia nel comunedi Kanal (Canale). Vi passava la stradacostruita nel 1915dagli italiani cheuniva S. Floriano delCollio a Livek(Luico)

4 Giugno 1917Monte Kuk dopo unbombardamento

3 Marzo 1919Chiesa di Quero

Page 29: Il Piave mormorò. - lavocedelserchio.it · baule di militare, con gigantografie delle zone di combattimento, spesso prese durante le battaglie ... I ricordi dei familiari fa nno

29

6 Giugno 1915Profughi

19 Luglio 1915Velivolo del cap.noBollo caduto da 900m. a Chiasellis

Page 30: Il Piave mormorò. - lavocedelserchio.it · baule di militare, con gigantografie delle zone di combattimento, spesso prese durante le battaglie ... I ricordi dei familiari fa nno

30

1916-1917Ambulanze al postodi medicazione

1915-16Carso. Trasporto diun ferito

Page 31: Il Piave mormorò. - lavocedelserchio.it · baule di militare, con gigantografie delle zone di combattimento, spesso prese durante le battaglie ... I ricordi dei familiari fa nno

31

1916? Ospedale da campoper feriti leggeri. Inprimo piano duesoldati italiani feriti.Il soldato di sinistra,addetto alla sanità,indossa una divisada fatica.

Page 32: Il Piave mormorò. - lavocedelserchio.it · baule di militare, con gigantografie delle zone di combattimento, spesso prese durante le battaglie ... I ricordi dei familiari fa nno

32

Ottobre-novembre 1918Lanciabombe tedesche distrutte dalla controbatteria italiana, sull’argine del Piave

Page 33: Il Piave mormorò. - lavocedelserchio.it · baule di militare, con gigantografie delle zone di combattimento, spesso prese durante le battaglie ... I ricordi dei familiari fa nno

33

Cadavere di soldatoitaliano

Page 34: Il Piave mormorò. - lavocedelserchio.it · baule di militare, con gigantografie delle zone di combattimento, spesso prese durante le battaglie ... I ricordi dei familiari fa nno

34

1915-1918Corpi di soldatiitaliani prima dellasepoltura

Page 35: Il Piave mormorò. - lavocedelserchio.it · baule di militare, con gigantografie delle zone di combattimento, spesso prese durante le battaglie ... I ricordi dei familiari fa nno

35

1915Un ponted’equipaggiosull’Isonzo

Page 36: Il Piave mormorò. - lavocedelserchio.it · baule di militare, con gigantografie delle zone di combattimento, spesso prese durante le battaglie ... I ricordi dei familiari fa nno

36

1915-1918Un civileammanettato escortato da duecarabinieri in divisada combattimento

1923Trento. La vedova diCesare Battisti sulluogo del suppliziodel marito

12 Luglio 1916Fabio Filzi impiccatonella fossa delCastello delBuonconsiglio aTrento

Page 37: Il Piave mormorò. - lavocedelserchio.it · baule di militare, con gigantografie delle zone di combattimento, spesso prese durante le battaglie ... I ricordi dei familiari fa nno

37

2 Settembre 1917Manzano. Campo diconcentramento diprigionieri

Page 38: Il Piave mormorò. - lavocedelserchio.it · baule di militare, con gigantografie delle zone di combattimento, spesso prese durante le battaglie ... I ricordi dei familiari fa nno

38

25 Agosto 1916Lucinico raso alsuolo”

Page 39: Il Piave mormorò. - lavocedelserchio.it · baule di militare, con gigantografie delle zone di combattimento, spesso prese durante le battaglie ... I ricordi dei familiari fa nno

39

24 Aprile 1917Rubbia. Ponteferrovia distruttodagli austriaci”

Page 40: Il Piave mormorò. - lavocedelserchio.it · baule di militare, con gigantografie delle zone di combattimento, spesso prese durante le battaglie ... I ricordi dei familiari fa nno

40

Baule da soldato deldott. Zeppini con glistrumenti chirurgici.

Alcune dellequattrocento lastrefotograficheutilizzate per leconferenze dal dott.Zeppini dalle qualisono state tratte leriproduzioni dellamostra.