Il piano di campionamento per l’indagine sul radon in Toscana · monti Vulsini, Trachibasalti del...

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Il piano di campionamento per l’indagine sul radon in Toscana S. Bucci, G. Licitra, M. Pantani, G. Pratesi, M.L. Viti – Arpat M. Casini, S.Fabiani, L. Giardina – Regione Toscana – Dip. Pol. Territoriali e Ambientali S. Biondini, M. Masi - Regione Toscana – Dip. per la Salute e le Politiche di Solidarietà Regione Emilia Romagna e ARPA Emilia Romagna La caratterizzazione delle aree a differente rischio radon Bologna 31 ottobre 2007

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Il piano di campionamento per l’indagine sulradon in Toscana

S. Bucci, G. Licitra, M. Pantani, G. Pratesi, M.L. Viti – ArpatM. Casini, S.Fabiani, L. Giardina – Regione Toscana – Dip. Pol. Territoriali e

AmbientaliS. Biondini, M. Masi - Regione Toscana – Dip. per la Salute e le Politiche di

Solidarietà

Regione Emilia Romagnae

ARPA Emilia Romagna

La caratterizzazione delle aree a differenterischio radon

Bologna 31 ottobre 2007

Approccio utilizzato in ToscanaMetodologia generale

• Progetto integrato ambiente e salute (cofinanziato dalle due direzioni regionali di riferimento – realizzazione affidata ad Arpat)

• Approccio basato su misure indoor (alcune migliaia di punti), con il supporto delle conoscenze geologiche

• Si parte dalle conoscenze ottenute con le indagini precedenti, per indirizzare maggiori risorse dove ci si aspettano più problemi

• Si è seguita l’impostazione generale del Piano Nazionale Radon

Approccio utilizzato in Toscana - 1• mappa basata su indagine in un campione di ambienti di vita e di lavoro

– ambienti di vita sono più omogenei per tipo di struttura e modalità d’uso, e su questi si sono basate le mappature finora

– ambienti di lavoro in parte assimilabili agli ambienti di vita, in parte molto diversificati; pochi dati disponibili e non adatti a essere utilizzati per la mappatura

• caratteristiche geologiche utilizzate per indirizzare le priorità di misura e le risorse

• descrizione del territorio non necessariamente uniforme, ma piuttosto dati concentrati dove ci si aspettano valori più elevati e quindi maggiore variabilità

• campionamento in larga parte casuale, per garantire la rappresentatività dei dati e permettere la valutazione dell’esposizione (e quindi del rischio) per la popolazione; la parte del campione non casuale è mirata alla copertura territoriale

• unità territoriale utilizzata: Comune

Approccio utilizzato in Toscana - 2Obiettivi a cui deve rispondere una indagine sui luoghi di lavoro

• Determinare le possibili differenze nella concentrazione di radon negli edifici a diversa destinazione d’uso, lavorativa o residenziale; misurare quindi edifici simili e possibilmente nello stesso edificio porzioni destinate a diverso uso.

• Determinare la concentrazione di radon negli edifici con elevatapresenza di pubblico che costituiscono categorie intermedie fra ambienti di vita e di lavoro.

• Nelle zone a maggiore concentrazione di radon avviare indagine conoscitiva anche negli edifici pubblici ai fini di coinvolgere e sensibilizzare maggiormente gli enti locali.

• Conoscere i livelli di concentrazione di radon negli edifici di tipologia molto diversa da quella residenziale, sedi di attivitàlavorative artigianali e industriali.

Approccio utilizzato in Toscana - 3• Aspetti geologici della

Toscana: da un punto di vista sia geologico che morfologico la Toscana è caratterizzata da un’ampia variabilità e da una complessa distribuzione delle formazioniaffioranti, legate ai processi orogenetici che hanno condotto all’attuale assetto tettonico e stratigrafico del territorio. Quindi, a differenza di altri contesti regionali, in Toscana la marcata disomogeneità del territorio rende impraticabile la suddivisione del territorio in ampie aree omogenee che potrebbero semplificare lo studio della variabilità della concentrazione di radon.

Carta litologica

1:250 000

Carta geologica1:250 000

Carta geologica1:100 000

N° classi in legenda

N° poligoni nella carta

N° classi magmatiche

intermedie acide

2004522

1572 3051

2 3

25125

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Confronto fra alcune carte regionali

Approccio utilizzato in Toscana - 4

Cartografia disponibile e utilizzo nell’ambito del progetto

• Carta Geologica Regionale in scala 1: 10.000, progetto di RT, a standard CARG, in corso e in via di completamento. Sono disponibili i formati raster e vettoriali delle sezioni finora collaudate.

• Carta Geologica d’Italia in scala 1:100.000, in formato vettoriale, derivata dalla da 28 Fogli rilevati da vari Autori in anni diversi. Garantisce una copertura completa della Regione.

• Carta Geologica Regionale in scala 1: 250.000, derivata in parte dalla carta al 10.000, semplificata, e integrata per le parti mancanti con la carta in scala 1:100.000 ed altre cartografie a scale divers. Garantisce una copertura completa della Regione.

carta 100.000: per la prima fase di campionamento si è scelto di utilizzare la carta Geologica d’Italia in scala 1:100.000 poiché ha:

o copertura completa e omogenea del territorio regionaleo livello di dettaglio adeguato agli scopi del piano di campionamento e conforme alle indicazioni della convenzioneo formato digitale dell’informazione (che ne consente l’analisi per mezzo di strumenti GIS).

Carta 250.000: si è ritenuto utile utilizzare in parallelo anche la cartografia 1:250.000 per effettuare un confronto fra i risultati. Il confronto ha confermato i risultati in gran parte dei casi e permesso di correggere alcuni errori contenuti nel 100.000.

Carta 10.000: viene utilizzata per indagini in aree specifiche, ad esempio caratterizzate dalla presenza di fasce milonitiche e cataclastiche (elevata permeabilità)

Approccio utilizzato in Toscana - 5

L’elaborazione geologica dei risultati delle indagini precedenti ha fornito due importanti informazioni:

• In Toscana valori medio-alti della concentrazione di radon sono più frequenti nelle aree con substrato magmatico sia intrusivo che effusivo,a chimismo intermedio-acido (media geo. circa 175 Bq/m3 su circa 70 dati)

• Una parte non trascurabile del territorio è caratterizzata da concentrazioni basse e molto basse, in corrispondenza dei depositi alluvionali, eolici e di spiaggia (media geo. 37 Bq/m3 su circa 600 misure)

• Nel resto del territorio i dati disponibili non sono sufficienti a individuare in modo semplice formazioni di cui si possa prevedere il livello di concentrazione di radon, e le informazioni bibliografiche non sono sufficienti o conclusive, dovendo essereadattate a contesti diversi da quelli di origine.

Approccio utilizzato in Toscana - 6

CODICEFORMAZIONE

DESCRIZIONE CHIMISMO

aaplite (quarzo e ortoclasio prevalenti, albite e rarissima mica), spesso

milonitica e con vene di calcite acido e intermedio acido

fA-Cv intercalazioni di tufo vulcanico cineritico e perlitico Pleist medio acido e intermedio acido

g graniti ercinici acido e intermedio acido

gf filoni dentro g acido e intermedio acido

gn gneiss acido e intermedio acido

gR stocks granitici, granodioritici e quarzomonzonitici acido e intermedio acido

gRp granito porfirico Isola di Montecristo acido e intermedio acido

ISC ignimbrite riodacitica acido e intermedio acido

LR lapilli scorie bombe / latiti acido e intermedio acido

LSC colate latitiche acido e intermedio acido

LT colate latitiche del M. Amiata acido e intermedio acido

Pof porfidi filoniani acido e intermedio acido

RDT colate e ristagni a composizione riodacitica acido e intermedio acido

tuR tufi e surges acido e intermedio acido

tuSC tufi, pomici, scorie, ignimbriti a composizione riodacitica acido e intermedio acido

tuT tufi e pomici M Amiata acido e intermedio acido

ITR ignimbriti trachitiche intermedio basico

se("selagiti") trachiti femiche; differenziati pneumatolitici del magma

granitico toscano) Plioc. sup.- Quaternario intermedio basico

TBR

Lave a composizione Trachibasaltica del primo periodo di attivitàdeimonti Vulsini, Trachibasalti del secondo ciclo Pliocenico di Capraia intermedio basico

TBT trachibasalti di Radicofani intermedio basico

TLRTefriti e tefriti leucitiche, in alcuni casi passanti a fonoliti e tefriti

fonolitiche intermedio basico

Elenco delle formazioni geologiche corrispondenti a valorimedio-alti (carta 1:100.000) Mettere mappa

Approccio utilizzato in Toscana - 7• Ai fini del campionamento il

territorio è stato suddiviso in tre classi di formazioni geologiche aggregate, dove la probabilità a priori di concentrazioni elevate di radon è:

– Bassa e molto bassa – Intermedia (nel senso di media o

non conosciuta)– Medio-alta (occasionale

superamento di 1000 Bq/m3)

• Le tre classi si presentano distribuite “a macchia di leopardo“

• Come indicatore per l’inserimento dei comuni in una classe è stata utilizzata la % di area edificata nel comune, rispetto all’area edificata totale del comune, che si sovrappone a una data classe geologica

Piano campionamento abitazioni - 1Attribuzione dei Comuni alle tre classi aggregate

• Per l’individuazione dei Comuni che appartengono alle tre classi aggregate, sono state selezionate le formazioni geologiche della carta 1:100.000 e sovrapposte con la carta dell’edificato, ottenendo:– Classe medio-alta: 18

comuni (15 comuni con sovrapposizione fra area dell’edificato/affioramenti magmatici > 10%, a cui sono stati aggiunti 3 Comuni che hanno almeno una misura > 400 Bq/m3 )

– Classe bassa e molto bassa: 120 comuni con l’80% del territorio su substrato “All”

– Classe intermedia: restanti 149 comuni

Piano campionamento abitazioni- 2Numero di misure nelle abitazioni per comune e per classe

(campione casuale estratto dall’anagrafe o elenco telefonico) per copertura totale del territorio

Numero variabile in funzione della classe• Classe medio-alta: 20 misure per comune• Classe intermedia: 5-7 misure per comune• Classe bassa e molto bassa: 0-3 misure per comune• Capoluoghi di provincia: almeno 10 misure ciascuno (tranne

Grosseto per elevato n° dati disponibili)

Piano campionamento abitazioni- 3campione non casuale

Individuate due zone che presentano interesse particolare, dove è ritenuto importante un approfondimento di dettaglio della distribuzione territoriale del radon

• Monte Amiata – dove sono presenti valori medio alti ed è indispensabile conoscere l’andamento dei valori nelle aree contigue, con substrato non magmatico, per delimitare l’influenza del sistema vulcanico

• Versilia-Alpi Apuane – caratterizzata da zone ad alta permeabilità per fratturazione (aree cataclastiche e milonitiche)

In queste due aree è previsto che al campione casuale siano aggiunti punti di misura individuati ad hoc per ottenere un minimo di 3 dati per maglia su una griglia di 5.5x6.5 km2

Piano campionamento abitazioni- 4campione non casuale per descrizione dettagliata del

territorio

Apuanein verde le aree a intensa fratturazione

al centro della cellaIl numero di misure già fatte

Amiatain rosa le aree urbanizzate, al centro della cella

Il numero di misure già fatte

Piano campionamento luoghi di lavoro - 1(in corso di definizione di dettaglio)

Gli obiettivi delle misure in ambiente di lavoro hanno indotto aprevedere un campione prevalentemente concentrato:

• nella classe medio-alta • nei capoluoghi di provincia

Piano di campionamento luoghi di lavoro nella classe medio-alta - 2

– tutti nidi, materne e elementari (perché tempo permanenza maggiore, di norma piano terreno, edifici piccoli, più sicuro risultato..)

– tutti gli uffici pubblici – musei, biblioteche e ospedali (edifici particolari per dose

collettiva popolazione)– un campione di uffici privati – un campione di esercizi commerciali (edifici piccoli -

negozi)– un campione di edifici grandi (centri commerciali, att.

industriali, att. artigianali)

Campionamento e misure Protocollo operativo

• Per ogni abitazione ad un piano diverso dal PT, si cerca di misurare anche un locale al PT– Necessario per ottenere un confronto più omogeneo dei dati

di territori diversi, senza perdere la rappresentativitàgenerale, ma molto difficile da ottenere

• Per ogni ambiente di vita e di lavoro, due locali misurati• Per gli ambienti di lavoro grandi, protocollo definito di

volta in volta• Per ogni piano, almeno una misura per piano (se un solo

piano, due misure)• Per ogni locale, un dosimetro, salvo il 10-15% con due

dosimetri• Misure annuali, salvo il 20-30% stagionali per

determinazione max e min variazioni

Criticità nell’avvio del progetto

L’indagine è in corso nei comuni della classe medio-alta con la collocazione dei dosimetri che è partita nel giugno 2007

•Accettazione da parte delle Amministrazioni Comunali

•Adesione da parte delle famiglie

•Adesione nei luoghi di lavoro

Necessità di un sistema di contatti articolato su più livelli e momenti con i soggetti partecipanti all’indagine