Il Petrarchismo Nel Novecento

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  • 7/24/2019 Il Petrarchismo Nel Novecento

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    Il petrarchismo nel Novecento

    Guido Gozzano

    Non stupisce che alle soglie del Novecento Petrarca sia recepito come la voce

    emblematica della tradizione, come il campione della classicit e come tale, in un periododi "rivoluzioni poetiche", duramente messo in discussione. A questo modello, fin dai primidecenni del XX secolo, taluni autori delle pi giovani generazioni i futuristi, per esempio!si oppongono ferocemente lo considerano un autore paludato e accademico, superato edestraneo rispetto al gusto della modernit, improponibile ai lettori contemporanei.#$esempio di Petrarca, in generale, % rifiutato con polemico slancio da tutti gli scrittori delprimo Novecento i quali, incerca di un$arte nuova e d&avanguardia, che sia all&altezza dellasensibilit e della cultura del mondo moderno, puntano all$eversione e alla rottura neiconfronti delle forme classiche. 'iceversa altri poeti continuano a guardare al Canzonierecon curiosit, interesse e attenzione.(u questa linea Guido Gozzano)**+)-)! ripropone il Canzonieredi Petrarca comeriferimento fondamentale per l&educazione morale e letteraria di ogni uomo. Nei suoi testisi trovano perci/ sia frequenti citazioni da Petrarca, sia allusioni pi0 o meno dirette aitesti del Canzoniere1 in tal modo il poeta contemporaneo intende in primo luogo rendereomaggio al suo modello. 2&altro canto, per/, le citazioni e le allusioni, inserite in uncontesto diverso da quello originale, hanno spesso un sapore amaramente ironicosegnalano che la sublime perfezione petrarchesca % ormai irraggiungibile, poich3 l&uomomoderno si dibatte in situazioni umili e prosaiche, ben diverse da quelle sperimentate dalpoeta classico.4n simile prospettiva si pu/ leggere il testo che segue, il quale riproduce la parte iniziale equella conclusiva della poesia Un'altra risorta, pubblicata da 5ozzano nella raccolta Icolloquidel )-)) qui l&autore rievoca un incontro con la donna amata, la poetessaAmalia 5uglielminetti, sovrapponendo alla fanciulla l&immagine di #aura celebrata daPetrarca nel sonetto 6X del Canzoniere.

    Solo, errando cos come chi errasenza meta, un po' triste, a passi stanchi,udivo un passo frettoloso ai fianchi;

    poi l'ombra apparve, e la conobbi in terra...Tremante a uisa d'uom ch'aspetta uerra,mi volsi e vidi i suoi capelli! bianchi."a fu l'incontro mesto, e non amaro.#roseuimmo tra l'oro delle acacedel $alentino, camminando a paro.%lla parlava, tenera, loquace,del passato, di s&, della sua pace,del futuro, di me, del iorno chiaro

    ()%d era lei che mi parlava, quellache risoreva dal passato eternosulle tiepide solie dell'inverno*...+a quarantina la faceva bella,diversamente bella! una sorellabuona, dall'occhio tenero materno.Tacevo, preso dalla razia immensadi quel profilo forte che m'adesca;tra il cupo arento della chioma densaella appariva iovenile e frescacome una deit settecentesca...

    -mico nehittoso, a che mai pensa*/-#enso al #etrarca che raiunto fu

    per via, da +aura, com'io son la +ei.../

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    Sorrise, rise discoprendo i beidenti... -Che +aura in fior di iovent01...Irriverente1... #ensi invece ai mieicapelli rii... 2on mi tino pi0./

    6on triste sarcasmo, 5ozzano paragona se stesso a Petrarca e l&amata Amalia a #aura1

    ma il confronto non ha una funzione autocelebrativa, poich3 mette a nudo il divario fra ledue coppie Petrarca e #aura erano giovani dai raffinati costumi, che vivevano sentimentinobili in ambienti eleganti e colti1 5ozzano e Amalia sono ormai avanti negli anni hanno icapelli grigi! e vivono il proprio stanco amore incontrandosi nell$anonimo parco di unagrande citt. 4n tal maniera, al lettore viene comunicato il sentimento di tristezza cheoccupa l&animo del poeta, addolorato da simile constatazione la purezza di sentimenti el$eccellenza di costumi illustrata da Petrarca non pu/ essere raggiunta dagli amanti delmondo moderno, costretti a vivere in ambienti impoetici e fra umili occupazioni.

    Sbarbaro, Cardarelli e Ungaretti a confronto7ra la prima e la seconda met del Novecento il modello di Petrarca viene ripreso danumerosi autori con una duplice funzione da una parte egli % l$emblema di una poesia

    attentamente costruita ed elaborata sul piano stilistico e formale, la quale ricorre avocaboli ed espressioni estranei alla lingua dell&uso quotidiano1 d&altro canto il Canzonierefunziona come esempio per quanti intendono utilizzare la scrittura poetica perl$approfondimento e la rivelazione del proprio mondo interiore. 8leganza della forma esoggettivismo dei contenuti sono le insegne sotto le quali Petrarca viene celebrato eimitato nel corso del XX secolo. 4n tale direzione, l&autore trecentesco funziona comeantidoto rispetto ad altre correnti della letteratura contemporanea, le quali procedono insenso opposto sia verso l&adozione di un linguaggio basso e prosastico, senza artifici, siaverso un impiego della poesia non lirico o soggettivo quale manifestazione del mondointeriore del poeta!, ma realistico, narrativo e descrittivo.#a lezione di Petrarca % quella di un maestro ancora attuale e valido, nella misura in cuiegli invita gli autori del Novecento alla scrittura sorvegliata e allo scavo psicologico. #o

    dimostrano, su scala diversa e con risultati non assimilabili fra loro, le opere di 6amillo(barbaro )***)-9!, 'incenzo 6ardarelli )**9)-:-!, 5iuseppe ;ngaretti )***)-9

    Camillo Sbarbaronella poesia che segue, tratta dalla raccolta #ianissimo)-)=!,sviluppa questo tema l&elogio del sonno come momento di ristoro e di evasione rispettoagli impacci della vita diurna. 4l motivo gi era stato messo a fuoco da Petrarca nelsonetto 66XX'4, vv. - > ))

    Il sonno 3 veramente, qual uom dice,parente de la morte, e 'l cor sottraea quel dolce penser che 'n vita il tene.

    8sso era stato successivamente sviluppato, fra gli altri, da ?ichelangelo @uonarrotineisonetti d&elogio della notte! e da ;go oscolo nel sonettolla sera!. 2unque l&autoremoderno esprime la sua sensibilit contemplativa e introversa dominata da un desideriodi fuga rispetto alla vita quotidiana cfr. vv. )) e ):! trattando un argomento ricorrentenella letteratura antica e moderna, e confrontandosi con quel che, al proposito, giavevano detto gli autori della tradizione

    Sonno, dolce fratello della "orte,che dalla $ita per un po' ci affranchima ci rilasci tosto in sua balacome atto che ioca col omitolo;di te, finch3 la mia vita iustifichi

    la vita della mia sorella e un senoche son vissuto anch'io finch3 non lasci,

    http://terzotriennio.blogspot.com/2011/01/il-petrarchismo-atipico-di-michelangelo.htmlhttp://terzotriennio.blogspot.com/2011/01/il-petrarchismo-atipico-di-michelangelo.html
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    io mi contenter4 e del tuo inanno.$ieni, consolatore deli afflitti.

    bolisci per me lo spazio e il tempoe nel nulla dissolvi questo io.2essun bambino mai cos fidentes'abbandon4 sul seno della madre

    com'io nelle tue mani m'abbandono.5uando si dorme non si sa pi0 nulla.

    ci affranchi ci liberi.di te... inanno io mi accontenter/ di te, o sonno, e della tua illusione il sonno, infatti, assicura all&uomo unatregua illusoria rispetto agli affanni della vita di ogni giorno!, poich3, vivendo, sia offro una ragione di vita a miasorella sia ho modo di darmi da fare per lasciare un segno memorabile della mia esistenza.questo io il mio mondo interiore.fidente fiducioso.

    'incenzo 6ardarelli e 5iuseppe ;ngaretti sono due poeti assai dissimili fra loro e tuttaviaappartenenti alla medesima generazione che comprende, con (barbaro, gli autori nati

    nel penultimo decennio dell&Bttocento!. 8ssi guardano a Petrarca come a un importantepunto di riferimento, e per/ ciascuno ricava dal 6anzoniere stimoli e suggestioniassolutamente personali.

    Vincenzo Cardarelli, da parte sua, accoglie da Petrarca, lo stimolo a procedere indirezione di una scrittura elegante, selettiva e squisita egli punta a una poesia pura eassoluta, senza contatti con la realt, e occupata solo dai motivi ricorrenti nel propriomondo interiore. ra questi, come nel caso di Petrarca, domina l&ossessivacontemplazione dello scorrere del tempo il trapassare delle ore, dei mesi e delle stagioni,che segna il progresso della vita umana dalla nascita verso la morte.Nel testo che segue, dalla raccolta 6iorni in piena)-+=!, 6ardarelli osserva l&avventodella stagione autunnale, che dall&estate conduce all&inverno, e scorge in ci/ un&analogiacon il tramonto della sua giovinezza. 8cco la sua conclusione

    7ra passa e declina,in quest'autunno che incedecon lentezza indicibile,il tempo miliore della nostra vita.

    8ssa ricorda alcuni versi di Petrarca dalla canzone XXX'44!

    Che sai s'a milior tempo ancho ritorniet a pi0 lieti iorni,o se 8l perduto ben mai si racquista*9...:

    Il tempo passa, et l'ore son s prontea fornire il viaio,ch'assai spacio non aio

    pur a pensar com'io corro a la morte.

    4l linguaggio scelto da 6ardarelli, vicino a quello di Petrarca, colloca la riflessione fuoridella storia, cosC segnalandone il valore eterno

    utunno. 6i lo sentimmo venirenel vento d'aosto,nelle pioe di settembretorrenziali e pianenti,

    e un brivido percorse la terrache ora, nuda e triste,

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    accolie un sole smarrito.7ra passa e declina,in quest'autunno che incede avanza)con lentezza indicibile,il milior tempo della nostra vita la iovinezza)e lunamente ci dice addio.

    (ul medesimo tema di derivazione petrarchesca lo scorrere e del empo che consumaogni cosa umana opere, sentimenti, pensieri! insiste anche da raccolta Sentimento deltempo, pubblicata da Giuseppe Ungarettinel )-++. 4l libro segna il ritorno di ;ngarettialla poesia classica secondo il modello di Petrarca, dopo la giovanile stagionecontrassegnata dalla sperimentazione avanauardistica. #a poesia che segue daSentimento del tempo! s&intitola "emoria d'7felia d'lba, ed % una sorta dicommemorazione di una fanciulla Bfelia!, figlia del poeta Auro d&Alba, morta suicida ingiovane et.Bfelia, come la #aura del Canzoniere, % la donna che muore precocemente, continuandopoi a vivere solo nella memoria del poeta. ;ngaretti ne f un ritratto che mette in

    evidenza alcuni dettagli, parte fisici e parte psicologici, gi prediletti da Petrarca.8mergono la morte prima del tempo che blocca la vita a una perpetua giovinezza!, gliocchi DsaziE, il desiderio di pace e di silenzio, l&osservazione attonita del mutare di ognicosa

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    Petrarca incontra #aura e riconosce in lei un&apparizione che gli rivela il significato dellavita, cosC #uzi incontra un fantasma femminile che ha precisi connotati sorride, veglia sulpoeta e gli svela la natura misteriosa dell&amore. #a donna, alla maniera di #aura, % laluce che illumina le tenebre, % la presenza salvifica che DaffinaE e purifica i pensieri diogni individuo

    =inch& una luce senza marini d'ombraillumina l'oscurit del tempo,risale ad uno ad uno i suoi tornantie m'accoro di te entrata nella mia vitaneppure mi chiedo da che parte e quandoe se lo sei o se invece non sei sortasu dalla sua profondit di notte in notte affiorando.> Che far qui > mi dico mentre splendie sorridi un sorriso anche mio > forsevelia su di me. =orse affina da sempre il mio pensierooccupato da troppe parvenze e monco ?e ti uardo come sei, i nota

    sebbene mai prima d'ora vedutae stupisco che l'amore abbia questo volto interno.

    suoi tornanti i tornanti della strada immaginaria che ia luce deve percorrere per emergere dai buio.affina raffina, eleva.occupato... e monco dominate da immagini false e limitato.nota conosciuta.interno interiore.